ANNO 1 NUMERO 1 • 31 MAGGIO 2008
calabriareporter
P E R I O D I C O G R AT U I T O D I I N F O R M A Z I O N E S U L L E P O L I T I C H E D E L L’ U N I O N E E U R O P E A P E R L O S V I L U P P O D E L L A R E G I O N E C A L A B R I A
AGENDA DELLA REGIONE PER I CITTADINI SUI FONDI EUROPEI
Stiamo lavorando per lo sviluppo,
la credibilità e l'affidabilità della
nostra regione
Editoriale
del Presidente Agazio Loiero
“A settembre 2006 la Regione Calabria
è stata scelta per illustrare
il processo di recupero
all’annuale convegno nazionale
sui controlli, organizzato dal Ministero
dello sviluppo economico.”
a pag. 2
L’Assessore alla
“Programmazione Nazionale e
Comunitaria” Mario Maiolo
“Si sono poste in essere azioni e strumenti
perché la gestione del Programma
rappresenti un processo di supporto alla
crescita nella consapevolezza dell’esercizio
della cittadinanza attiva.”
a pag. 3
IN QUESTO NUMERO
Neanche un euro delle risorse assegnate dalla Commissione Europea è andato
perso pag 2_ Strategia, processi attuativi e risultati del POR 2000-2006 pag 3_
Sono sei gli assi prioritari d’intervento nel Por 2000-2006 pag 4_
Gli indicatori quantitativi e tipologici del Programma Operativo Regionale pag 6_
2
calabriareporter_1/08
Neanche un euro delle risorse assegnate
dalla Commissione Europea è andato perso
Siamo arrivati
all’ultimo anno
del POR Calabria
2000-2006,
l’anno
della
chiusura e del termine finale dei pagamenti. Eppure, non sembri una stranezza, ma è ancora presto per fare dei
bilanci. Con oltre tre miliardi di euro
finora certificati alla Commissione europea, a fronte di un valore complessivo
del programma pari a quattro miliardi,
le risorse da spendere entro il prossimo
dicembre non sono per nulla trascurabili: 860 milioni di pagamenti prima di
poter davvero parlare di conclusione di
un ciclo.
È inutile dire che l’intera Giunta è pienamente consapevole che occorre
fare ancora molta strada e che i risultati finora conseguiti – uno per tutti
l’aver scongiurato anno dopo anno il
disimpegno automatico – non sono,
da soli, la garanzia del pieno successo. Ma voglio ricordarlo ancora: neanche un euro della originaria assegnazione di risorse finanziarie della
Commissione è andata persa, faticosamente il “tesoretto” comunitario è
stato ad oggi salvaguardato.
Di risorse e target di spesa vorrei, però,
per un momento, non trattare. I vari
numeri di “Calabriareporter” sono
dedicati ai risultati della programmazione 2000-2006, ai progetti realizzati, alle
migliori pratiche. Chiunque potrà avere
contezza dei recuperi e dei restauri conclusi sulle più suggestive preesistenze
architettoniche di cui la Calabria è ricca:
castelli, palazzi, siti archeologici riportati alle loro antiche bellezze e resi fruibili
al grande pubblico grazie ai servizi di
promozione e accoglienza al turista. E
ancora saranno illustrati i progetti di salvaguardia del territorio, gli interventi
per le risorse idriche, per la tutela dell’ambiente, per lo sviluppo delle imprese e per dare un nuovo assetto urbanistico alle città. Per non parlare dei PIT, i
progetti integrati territoriali, che, alla
fine di quest’anno, si concluderanno a
centinaia divenendo patrimonio di
esperienza e di un “fare comune” di
cui i territori della regione non potranno che giovarsene anche in futuro.
Ho il rammarico di non aver potuto
trarre soddisfazione dai molti progetti
conclusi: sono stato, mio malgrado, il
Presidente che ha dovuto vigilare su un
programma ereditato in un grave stato
di salute, un POR gravemente malato
su cui ben tre audit europei ed un’
importante indagine della Corte dei
Conti italiana avevano, tra il 2004 e
l’inizio del 2005, concentrato controlli
stringenti e spietati. Un POR che il partenariato economico e sociale aveva
per anni criticato aspramente.
Nel corso del Comitato di sorveglianza
di luglio 2005, ho chiesto fiducia ai
nostri partner comunitari e ministeriali
ed ai nostri rappresentanti del mondo
sindacale e imprenditoriale, ho garantito che avremmo affrontato i problemi
senza eluderli. Ci siamo messi all’opera:
a novembre 2005 abbiamo revisionato
l’intera domanda di pagamento del
Fondo sociale europeo, ricontrollandola
per intero. Abbiamo introdotto i pareri
obbligatori su tutti gli atti di impegno e
di spesa, verificando bando e manifestazioni di interesse. Abbiamo organizzato un corso di livello universitario sui
controlli di primo e secondo livello della
durata di un anno al quale hanno partecipato novanta unità di personale;
verificato oltre duemila progetti finanziati con la legge Sabatini; effettuato
soppressioni e recuperi per oltre duecento milioni di euro e abbiamo fornito
collaborazione agli organismi di controllo europeo su importanti indagini e
abbiamo reso possibile l’individuazione
di irregolarità, grazie al riesame di centinaia di progetti pregressi.
Si è trattato di un’attività che la
Commissione europea e i Ministeri
competenti hanno riconosciuto in più
occasioni ufficiali al punto che a settembre 2006 la Regione Calabria è
stata scelta per illustrare il processo di
recupero all’annuale convegno nazionale sui controlli, organizzato dal
Ministero dello sviluppo economico.
Nel 2007, per sostenere l’avvio della
programmazione 2007-2013, abbiamo
rafforzato il Dipartimento n. 3
“Programmazione Nazionale e Comunitaria”, aggiungendo al settore, cui fa
capo l’Autorità di Gestione del POR
Calabria, ulteriori due settori: uno
denominato “Programmazione” cui
compete la programmazione territoriale e la progettazione integrata ed un
altro dedicato a “Monitoraggio,
Verifiche e Controlli dei Programmi e
dei Progetti”, per garantire un raccordo sistematico delle attività di monitoraggio e controllo di primo livello previste per tutte le misure del POR.
Nei primi mesi del 2008 possiamo
quindi ritenere di aver compiuto un
grande lavoro: i programmi operativi
FESR e FSE ed il piano per lo sviluppo
rurale 2007-2013 sono stati approvati
dalla Commissione europea e nuove
ingenti risorse affluiranno nel nostro
territorio. La nomina di diverse
Autorità di gestione, una per ogni programma operativo, il rafforzamento
della Autorità di certificazione, già
Autorità di pagamento della trascorsa
programmazione, la previsione di una
nuova Autorità di audit con una diffusa articolazione territoriale completano
il quadro degli adempimenti necessari
per dare ai nuovi programmi la necessaria solidità organizzativa.
Entro la fine dell’anno scadranno i termini di chiusura dei lavori dei progetti
ancora in corso della programmazione
2000-2006 e potremo, a quel punto,
avere il quadro completo delle realizzazioni. Non posso sottacere che rimane
ancora aperto l’annoso problema della
spesa sul Fondo sociale europeo, il cui
ritardo accumulatosi nei primi anni di
attuazione del POR stenta a essere
recuperato.
Mi auguro che le strutture regionali
anche per il 2008 si dimostrino capaci
di affrontare le sfide che ci aspettano:
da parte mia, ho la tranquillità che,
nonostante i problemi grandissimi
ancora sul tappeto, ho fatto di tutto
per risolverli, assumendone il peso in
prima persona. Sento forte, come presidente, il dovere di lavorare per lo sviluppo, la credibilità e l’affidabilità della
nostra Regione. Lo faccio con grande
passione.
Agazio Loiero
Presidente della Regione Calabria
3
calabriareporter_1/08
Strategia, processi attuativi e risultati
del POR 2000-2006
Esprimere un giudizio sull’esperienza della
Programmazione 2000-2006 è attività
piuttosto complessa, che obbliga la valutazione di una serie di aspetti tra loro
interconnessi e alcuni dei quali ad oggi (il
periodo di chiusura vera del programma
coincide con la fine delle rendicondazioni prevista per il 31
Dicembre 2008) non del tutto compiuti: la strategia, i processi
attuativi, i risultati.
La strategia. Appartiene ormai alla storia regionale il formale
apprezzamento del Por Calabria 2000-2006 formulato dai Servizi
della Commissione Europea che lo valutarono nel 1999, classificandolo tra i migliori pervenuti dalle diverse regioni d’Europa. Così
come, più di recente, i risultati della valutazione del POR Calabria
2000-2006 condotta dal valutatore indipendente hanno confermato la validità e l’efficacia della strategia e la coerenza delle misure e delle azioni proposte per la sua implementazione.
Le performance subottimali del ciclo di programmazione in discorso, come ormai comunemente si ritiene, sono piuttosto collegate
alla qualità dei processi attuativi. Ciò che non ha funzionato, in
breve, è stata la capacità dell’Amministrazione Regionale nel dare
attuazione alla strategia e soprattutto nel mobilitare le Istituzioni
locali, le Imprese, i Lavoratori, le Università, le Parti Economiche e
Sociali e, più in generale, la Società calabrese nel suo insieme, attorno al progetto di futuro contenuto nel Programma Operativo.
Tutto ciò non ha impedito di raggiungere risultati considerevoli
sul piano della spesa. I dati Igrue aggiornati al 31 dicembre 2007
danno conto delle performance del POR Calabria rispetto alle
altre Regioni italiane: con una percentuale di pagamenti sul FESR
pari al 79,8% (di cui certificato sempre a dicembre 2007 il
79,05%), la Calabria si colloca al terzo posto, dopo il Molise
(87,5%) e la Basilicata (82,9%). La media dei pagamenti del
QCS è stata pari all’80%, quelli dei sette POR del 75,7%. Le previsioni per la fine del periodo di programmazione sono della
spesa totale delle risorse disponibili.
Il problema, dunque, non risiede nella quantità della spesa realizzata, ma piuttosto nella capacità di tale spesa di invertire le
variabili strutturali dello svantaggio economico calabrese.
Obiettivo che, ad oggi, pur nella necessaria parzialità dei dati
disponibili, non può dirsi raggiunto, specie con riferimento agli
investimenti produttivi e agli impatti occupazionali.
Eppure inanellando i risultati conseguiti con il duro lavoro condotto da questa Amministrazione regionale negli ultimi tre anni, i
motivi di soddisfazione sono tanti e tali, ormai, da dotare di ogni
ragionevolezza la fiducia nelle potenzialità della Programmazione
2007-2013 di cui sono già partiti i primi bandi.
All’atto dell’insediamento nella gestione diretta del programma,
appariva come urgente l’obiettivo di recuperare credibilità agli occhi
dei nostri partner/finanziatori europei che non mancavano ormai
più occasione, formale e non, per manifestare il proprio disappunto sull’andamento del programma.
Ebbene, l’ultimo Comitato di Sorveglianza del Por 2000-2006 si
è concluso con un plauso formale dei rappresentanti comunitari
e ministeriali per gli sforzi fatti sul piano dell’accelerazione della
spesa, dell’irrobustimento del sistema dei controlli di primo e di
secondo livello, dell’accelerazione sul sistema dei pagamenti,
dell’aumento del livello di trasparenza e di capacità amministra-
tiva ed un’apertura di credito (del tutto incredibile tre anni fa!)
sull’adeguatezza della macchina gestionale di fronte alla sfida
posta dalla spesa totale del budget finanziario disponibile e dal
contemporaneo avvio del nuovo Programma.
Molti sono stati gli ambiti su cui si è deciso di intervenire per rilanciare la strategia del POR 2000-2006. Paradigmatico il caso della
Progettazione Integrata scelta dal programmatore del 1999 come
una delle modalità innovative e partecipate di attuazione del
Programma e poi penalizzata, come riferito da accreditati rapporti
di valutazione, dall’assenza di un disegno attuativo chiaro, di un
apparato di regole certe, di procedure celeri ed affidabili, di flussi
informativi continui, di schemi di interfaccia efficienti. La
Progettazione Integrata è stata finalmente dotata, nell’ultimo periodo, di risorse e strutture adeguate per supportarne in maniera efficiente l’avanzamento procedurale e finanziario.
Un importante risultato considero, poi, il recupero di un Progetto
strategico di straordinaria rilevanza quale il PIS Oreste, laddove la
valida progettualità realizzata dalla rete tra alcuni tra i Comuni
più attrattivi della Calabria stava per essere archiviata come irrealizzabile per la mancanza, in sede di finanziamento conclusivo
delle opere, delle poste finanziarie inizialmente programmate e
che solo un’attenta e caparbia ricognizione delle risorse disponibili e dei passaggi procedurali ancora da compiere, ha reso possibile rilanciare nella sua originaria valenza strategica.
Grande impegno è stato senza dubbio rivolto, per quanto mi
riguarda, a riannodare i rapporti con il Partenariato, demotivato
e polemico dopo i primi anni di attuazione del POR in pressoché
totale assenza di un suo coinvolgimento nei processi decisionali. A partire dalla stesura del Documento Strategico Regionale,
tale rapporto è stato recuperato e, con esso, un contributo che
considero prezioso per la qualità della programmazione e indispensabile per la finalizzazione delle risorse verso i bisogni veri
e le potenzialità autentiche di questa Regione.
Si sono, infine, poste in essere azioni e strumenti perché la gestione del Programma rappresenti un processo di supporto alla crescita nella consapevolezza dell’esercizio della cittadinanza attiva.
Da questo punto di vista, del tutto innovativo è il portale
www.regione.calabria/calabriaeuropa.it che offre per la prima
volta l’opportunità di conoscere tutto quanto afferisce alla
Programmazione (documenti programmatici, linee guida, Bandi e
Avvisi) e pone le condizioni per una “gestione partecipata” del
programma attraverso la possibilità di conoscere in tempo reale
gli avanzamenti sulla rendicontazione dei progetti finanziati.
Se oggi la strategia della Calabria per il periodo 2007-2013
appare ambiziosa e pur tuttavia credibile è perché tiene conto di
quanto avvenuto nel precedente periodo e, soprattutto, capitalizza i vantaggi delle azioni correttive e di rilancio intraprese nell’ultimo triennio. Da questo punto di vista non mi associo a chi
formula per la Programmazione 2000-2006 un giudizio definitivamente negativo ravvisando in essa quanto meno il merito di
aver investito, sia pure in via di recupero degli iniziali ritardi, sulle
precondizioni di una spesa efficiente in mancanza delle quali, le
risorse comunitarie, per quanto ingenti, risulteranno sempre
insufficienti ad invertire le condizioni del sottosviluppo che affliggono la Calabria.
Mario Maiolo
Assessore alla “Programmazione Nazionale e Comunitaria”
calabriareporter_1/08
4
Sono sei gli assi prioritari di
intervento nel POR 2000-2006
Rafforzare le capacità di gestione dello sviluppo regionale attraverso
il partenariato, con cui creare un piano di potenziamento della
Calabria definendo obiettivi strategici e aree di intervento prioritarie.
Seppur brevemente, si può riassumere così la finalità del
Programma Operativo Regionale (Por) 2000-2006, la cui approvazione risale all’otto agosto del 2000. Un documento, approvato
dalla Commissione europea ai fini dell’attuazione del Quadro
comunitario di sostegno elaborato per aiutare le regioni
dell’”obiettivo1”, quelle con un prodotto interno lordo pro-capite
inferiore al 75% della media comunitaria. Tra queste, la Calabria. Il
Por comprende un’analisi della situazione di partenza; l’individuazione di una strategia di sviluppo; la descrizione sintetica delle
misure che attuano le priorità specifiche (quelle identificate come
assi prioritari); un piano finanziario che, per ciascun asse e per ogni
anno, indica la ripartizione dei Fondi strutturali e degli altri fondi
impiegati: i Programmi Operativi sono infatti cofinanziati da Fondi
strutturali comunitari, ma anche da fondi pubblici nazionali e regio-
essere valutati con il metro dell’efficacia e della rispondenza rispetto ai fabbisogni di valorizzazione e di sviluppo delle risorse interne,
immobili e mobili”. L’idea che sottende il Programma è quella di
“mettere al lavoro” la società calabrese per superare gli ostacoli
interni alla crescita del reddito, dell’occupazione e della qualità
sociale e che si occupi di tutto ciò che la regione può fare per lo
sviluppo, prima di chiedere aiuti e sostegni esterni. Definita la strategia, si è passato a stabilire gli assi prioritari di intervento. Nel
Por 2000-2006 ne sono stati individuati sei: Asse I - Valorizzazione
delle risorse naturali e ambientali; Asse II - Valorizzazione delle
risorse culturali e storiche; Asse III - Valorizzazione delle risorse
umane; Asse IV - Potenziamento e Valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo; Asse V - Miglioramento della qualità delle città, delle
istituzioni locali e della vita associata; Asse VI - Rafforzamento
delle reti e nodi di servizio. Le linee di intervento, attraverso le quali
si realizzano le strategie degli assi prioritari del programma per il
conseguimento dei relativi obiettivi, sono organizzate all’interno di
nali e da fondi privati; le disposizioni di attuazione del Por.
Nell’Analisi della situazione di partenza la Calabria è definita
“regione meno sviluppata d’Italia. Da molti anni, ormai, essa, occupa stabilmente l’ultima posizione nella graduatoria della ricchezza
prodotta dalle regioni italiane”. Si analizzano i punti di forza (tra
gli altri l’elevata riserva di sviluppo, l’ampio bacino di manodopera,
l’esteso patrimonio di risorse naturali, ambientali, archeologiche e
storico-culturali) e quelli di debolezza (isolamento spaziale e relazionale con le altre aree europee e nazionali, disoccupazione); le
opportunità (crescita complessiva del sistema economico, sviluppo incentrato su risorse umane qualificate) e le minacce (chiusura
localistica dell’economia, diffusione della cultura dell’assistenza,
esclusione e marginalizzazione sociale). L’analisi è un primo passo
per individuare la strategia di sviluppo, messa a punto coinvolgendo il partenariato istituzionale, economico e sociale. In tutto
quasi duecento soggetti seduti attorno allo stesso tavolo all’interno di quello definito un “cantiere di progettazione e riflessione
analitica e propositiva”. La strada che si è inteso imboccare è stata
quella dello sviluppo endogeno sostenibile e della valorizzazione
integrata delle risorse locali. Si è voluto dire stop al modello di
dipendenza assistita: “gli aiuti esterni - è scritto nel Por - dovranno
57 misure specifiche. Il Por è, poi, articolato in progetti integrati
per favorire una piena applicazione all’assetto programmatico dei
principi di coerenza, concentrazione e integrazione. Il fine è di far
si che le azioni siano collegate esplicitamente tra loro e finalizzate
a un comune obiettivo. Sono due le tipologie più importanti inserite all’interno del Programma. Si tratta dei Progetti integrati strategici (Pis) su base regionale o provinciale, di tipo settoriale o multisettoriale, volti al conseguimento di obiettivi considerati strategici
per il territorio della regione o della provincia; e dei Progetti integrati su base territoriale sub-provinciale (Pit) orientati al conseguimento di precisi obiettivi di sviluppo socio-economico di specifiche
partizioni territoriali.
E veniamo alle cifre. Le risorse finanziarie pubbliche comunitarie
e nazionali attribuite alla Calabria per la realizzazione del
Programma operativo regionale 2000-2006 ammontano, nel
complesso, a poco più di quattro miliardi di euro. I contributi
comunitari che arrivano dai quattro fondi strutturali europei
(FESR, FSE, FEOGA, SFOP) sono pari a oltre la metà dell’intero
importo. Il totale dei contributi nazionali, ripartiti tra Stato,
Regione ed enti locali è di poco inferiore ai due miliardi. Previsto
anche un apporto dei privati di circa venti milioni. Al 31 dicem-
5
calabriareporter_1/08
Nella pagina precedente: concerto di Ennio
Morricone al teatro Politeama di Catanzaro,
21 ottobre 2007
A sinistra: veduta della Calabria
Assi
Risorse totali
Risorse pubbliche
n. misure
n. azioni
1
2
3
4
5
6
7
1.060.230.000
122.290.000
671.318.000
1.345.372.002
289.052.000
508.252.000
39.884.000
1.060.230.000
122.290.000
671.318.000
1.328.269.000
289.052.000
508.252.000
39.884.000
11
3
16
19
2
3
1
27
7
74
44
6
13
2
TOTALE
4.036.398.002
4.019.295.000
55
173
GLOSSARIO
Asse Prioritario: identifica le priorità strategiche da considerare nei Programmi operativi.
Autorità di Gestione: assicura il governo del sistema di gestione, controllo e valutazione
del P.O.R. garantendo l'efficiente e tempestiva realizzazione del programma e dettando gli
indirizzi unitari per quanto attiene ai tempi, alle procedure, al monitoraggio ed al controllo
delle azioni attuate dai responsabili dei singoli Fondi.
Azioni: sono le modalità operative interne delle misure che caratterizzano uno specifico
intervento.
Complementi di programmazione: è il documento di attuazione della strategia e degli Assi
prioritari dei Programmi Operativi. Contiene il dettaglio delle Misure, delle Azioni, dei beneficiari finali, delle procedure di attuazione, monitoraggio e controllo, dei piani di finanziamento per
ciascuna Misura.
Disimpegno automatico: la quota di un impegno che non è stata liquidata mediante acconto o
per la quale non è stata presentata alla Commissione una domanda di pagamento ammissibile
alla scadenza del II anno successivo a quello dell'impegno (regola n+2) è disimpegnata automaticamente dalla Commissione.
Fondi strutturali: i fondi strutturali sono uno degli strumenti finanziari con cui l'Unione
Europea persegue la coesione e lo sviluppo economico e sociale in tutte le sue regioni;
intendono ridurre il divario tra gli Stati (o regioni di Stati) dell'Unione Europea che presentano un ritardo nello sviluppo economico e sociale. Strumenti specifici, con i quali si attuano i
fondi strutturali sono:
FSE (fondo sociale europeo);
FESR (fondo europeo per lo sviluppo regionale);
FEAOG (fondo europeo per l'agricoltura, orientamento e garanzia);
SFOP (strumento finanziario di orientamento per la pesca).
Misure: sono 57 e sono lo strumento attraverso il quale un asse prioritario trova attuazione
su un arco di tempo pluriennale, che consente il finanziamento delle operazioni.
Monitoraggio: complesso di metodi, tecniche ed attività volte alla rilevazione dei dati (di
natura finanziaria, fisica e procedurale) relativi allo stato di attuazione progressivo di un
programma.
Por: strumento finanziario di programmazione regionale per la gestione degli aiuti di stato
comunitari previsti dall'Unione europea. Tale strumento normativo è previsto in Italia in tutte le
Regioni Obiettivo 1.
Premialità: riserva di risorse finanziarie prevista dalla regolamentazione 2000-2006 dei
Fondi Strutturali, da assegnare come premio all’efficienza e all'efficacia dei Programmi
Operativi (si veda il Capo IV del Regolamento 1260/99).
bre 2006 è stata certificata una spesa di circa
tre miliardi e cento milioni di euro che ha consentito di evitare il disimpegno automatico su
tutti e quattro i fondi. A tal riguardo, sotto il
profilo dell’accelerazione della spesa, intensa
è stata l’attività svolta dall’Autorità di gestione
(responsabile dell’efficacia e della regolarità
della gestione e dell’attuazione del Por) e dall’amministrazione regionale nel suo complesso nell’ultimo trimestre dell’anno 2007 per
non incorrere nel disimpegno automatico.
Una pioggia di milioni sulla Calabria che ha
consentito il raggiungimento di molti obiettivi
ed i cui effetti saranno visibili tra qualche
anno, quando cioè tutti gli interventi in cantiere saranno ultimati. Dalla lettura dei vari
assi individuati è intuibile che il Por ha portato alla realizzazione, non solo di opere infrastrutturali e materiali (notevoli per il miglioramento della qualità di vita) ma, soprattutto,
ha favorito la cooperazione produttiva tra
imprese e territorio, la nascita di sistemi locali
di sviluppo, la cultura della programmazione
negoziata. È stato qualificato il ruolo economico, produttivo e sociale della regione che
ha guadagnato molto anche in tema di occupazione. Sia direttamente, con le imprese che
hanno lavorato sul campo, sia indirettamente, con i tanti interventi in tema di formazione che hanno creato e, in altri casi migliorato,
le professionalità.
Su questa pioggia di milioni sempre vigile è
stata l’attività del Comitato di sorveglianza,
struttura composta da rappresentanti della
Commissione europea, dello Stato membro,
delle autorità e degli organismi competenti,
comprese le parti economico-sociali. In
Calabria è stato istituito il 26 novembre del
2000 con deliberazione della Giunta regionale. Il ruolo del Comitato, tra l’altro, è stato
quello di valutare periodicamente i progressi
compiuti nel raggiungimento degli obiettivi
specifici dell’intervento, esaminando i risultati
dell’esecuzione ed il conseguimento degli
obiettivi fissati relativamente alle misure. Il
sistema di monitoraggio è stato costante e ha
preso in esame diversi aspetti: dallo stato di
attuazione finanziaria del programma, a quello del livello di realizzazione fisica degli interventi previsti; dall’efficienza delle procedure di
attuazione, alla previsione e certificazione di
spesa. Importanti anche le prerogative del
Nucleo di valutazione e verifica degli interventi pubblici della Regione il cui compito serve a
garantire la corretta attuazione delle azioni
cofinanziate dai fondi strutturali comunitari.
L’attività valutativa ha l’obiettivo di analizzare
l’andamento della programmazione 20002006 e verificarne l’efficacia.
6
calabriareporter_1/08
Gli indicatori quantitativi e tipologici
del Programma Operativo Regionale
Asse, misura, azione.
Queste tre parole, scelte come indicatori quantitativi e tipologici del
Por (Programma Operativo Regionale), veicolano, implicitamente ed
in maniera lungimirante, le intenzioni e le ambizioni con cui è stata
pensata l’intera utilizzazione dei fondi strutturali. I termini indicatori derivano dal latino. Questo può essere considerato un fortuito o
voluto segno del destino che ci ricorda, quasi come un messaggio
subliminale, di tenere in considerazione assetti organizzativi e filosofici antichi nell’applicazione di strategie contemporanee che si
pongono il fine di ammodernare il futuro.
Soffermandoci, invece, proprio sul significato di questi sostantivi, in
virtù del potere evocativo, insito nei fonemi, risulterà che “asse” e
“misura” intendono trasmettere l’idea precisa di equilibrio ed ordine ma anche (soprattutto nell’accezione di “mensura”) l’idea di
estensione, concetto che, trasferito al nostro oggetto di attenzione,
cioè il “Por”, suggerisce un’idea rassicurante di “fondamenta nuove
e durature nel tempo”.
Se a ciò aggiungiamo, poi, la connotazione di “actio”, l’idea assume una veste costruttiva di operatività e, quindi, di lavoro “in fieri”
che produce una conseguenza ovvero, nel nostro caso, un risultato.
In questa sede ci occupiamo dell’Asse II, quello delle “Risorse
culturali”.
Musei, castelli, biblioteche, archivi, edifici storici, teatri e siti
archeologici costituiscono il patrimonio strumentale e naturale
presente in Calabria. Proprio perché si compone di doppia natura – da una parte i contenitori attraverso cui “fare cultura” (i
musei per esempio) e, dall’altra, aree estese o oggetti (siti archeologici e libri) che “sono la cultura” stessa – era necessario dividere per argomenti le volontà di intervento.
Il Por 2000-2006, Asse II, così, ha contemplato tre Misure: la
2.1 con l’intento di conservare e valorizzare il patrimonio culturale,
la 2.2 riguardante i servizi pubblici creati per lo stesso fine della
misura precedente e la 2.3 con l’obiettivo di incentivare lo sviluppo
delle iniziative imprenditoriali nel settore dei Beni culturali.
C’è da chiarire, a questo punto, che nella valutazione di patrimonio
culturale, il Por ha acquisito il concetto generale ma innovativo,
fatto proprio, peraltro, dalle varie Sovrintendenze, che, per “bene
culturale” non è più da intendersi solo l’immobile da restaurare o
da trasformare in significante specifico di un determinato aspetto
Asse II - Misura 2.1 - Il Parco archeologico di Casignana
Tra le opere realizzate nell’ambito della Misura 2.1 denominata “Interventi di conservazione e valorizzazione del patrimonio
culturale”, c’è lo splendido Parco archeologico di Crotone. Finanziato per un importo di 8.779.767,30 euro, l’intervento ha previsto
campagne di scavo in aree non ancora esplorate, interventi di restauro delle strutture archeologiche emerse, garantendone anche
la sicurezza e la tutela, il consolidamento dell’area intorno all’unica colonna dorica rimasta in piedi di quello che era il tempio
dedicato a Hera Lacinia.
Inoltre, è stata completata la struttura museale con annessi servizi per migliorare la fruibilità del sito. Il tutto con l’ obbiettivo prioritario di
valorizzazione l’area archeologica della Magna Grecia, allo scopo di sostituire al museo-tempio un museo o parco in cui si possa sostare
durante le visite, realizzare scambi ed attività culturali e ricreative. Il Parco raccoglie circa trentamila metri quadri di terreno adibito a scavi
e altri venti ettari di bosco a macchia mediterranea.
Finanziata dal Por Calabria con 1.100.000,00 euro, sempre nell’ambito della stessa misura, anche la costituzione del Parco archeologico
della Villa romana in contrada Palazzi di Casignana, in provincia di Reggio Calabria. Sia per le dimensioni che per la qualità dei
mosaici pavimentali venuti alla luce, possiamo dire che si tratta del patrimonio storico-artistico d’epoca romana di maggiore interesse
custodito in Calabria. Diversi gli interventi realizzati. Dal restauro della zona termale della villa agli scavi archeologici nella zona
centrale per ampliare le conoscenze di questa parte del manufatto; dalla realizzazione di un edificio per attività didattiche alla
costruzione di percorsi esterni, lungo il perimetro della villa, per osservare tutte le componenti della struttura e di parte delle
pavimentazioni. Grazie ai fondi strutturali, si è passati da interventi migliorativi del tutto episodici ad una ristrutturazione organica
del sito, con il recupero di tutto il giacimento che comprende, sia i residui elementi architettonici, sia i mosaici pavimentali.
7
calabriareporter_1/08
della Cultura (ad esempio il museo di Taverna che è il riferimento
autorevole dell’opera del nostro pittore Mattia Preti) ma, “il bene”
inteso come cosa posseduta, tesoro da custodire, è anche quello
mobile come un libro antico, un tessuto, uno strumento di mestiere dai quali ereditiamo informazioni preziose su una storia che non
abbiamo vissuto oppure un sito archeologico le cui pietre rappresentano i silenti eppure loquaci testimoni di un passato che ha contribuito a formare quello che siamo.
La Calabria ha una dotazione di 57 siti archeologici per un totale di quattromila ettari di territorio sottoposti a vincolo, di 45 musei
regionali di cui il 42% specifici di arte ed archeologia. Esistono 1521
edifici di interesse architettonico, 131 torri costiere, 45 centri storici
di pregio, castelli e fortificazioni costiere (rispettivamente per fare
un esempio quello di Roseto Capo Spulico nel quale, si dice, sia
stata custodita per un periodo di tempo la Sacra Sindone ed i ruderi del castello di Crotone utilizzato come difesa).
Si annoverano nel patrimonio culturale calabrese anche le aree di
archeologia industriale come le ferriere o le filande, le reti ed i caselli ferroviari dismessi nelle zone interne ed il sistema delle “case forestali”, gli edifici storici, le attività artigianali come la produzione liuteristica, i teatri ed inoltre tutto ciò che si è amalgamato con le
minoranze etniche presenti sul nostro territorio cioè la comunità
albanese nel cosentino, la grecanica nel reggino, l’occitana a
Guardia Piemontese e gli zingari.
Il patrimonio bibliotecario è custodito da 304 istituti e, sette archivi
di Stato, conservano 260.126 documenti storici, 3.138 pergamene,
6.554 mappe, 262 timbri, 611 fotografie, 1.027 negativi, 3.782
microfilms e 4 audiovisivi.
Concentrare le risorse, individuando quelle chiave da valorizzare,
facendo emergere le identità culturali, conservando, restaurando e
consolidando il patrimonio storico-artistico, archeologico e paesaggistico, da una parte, e quello edilizio civile, religioso e militare, dall’altra, con la creazione di sistemi territoriali funzionali al rafforzamento dell’offerta culturale complessiva, è stato il punto di forza
della strategia Por, relativamente all’Asse II – Risorse Culturali,
insieme alla volontà di integrazione delle arti, dello spettacolo e
della cultura per rispondere alla domanda della popolazione residente e dei turisti della regione stimolando, nel contempo, l’imprenditorialità privata a farsi parte attiva in questo processo volto a
migliorare la qualità e la quantità delle proposte artistiche.
Asse II - Misura 2.2 - La settimana delle biblioteche calabresi
I risultati più evidenti dell’operosità e successo dell’intervento
in questo Asse possono essere rappresentati dalla “Settimana
delle biblioteche calabresi” per l’“Azione a” (servizi pubblici
per l’accesso e la fruizione del patrimonio culturale regionale) e
“Magna Graecia Teatro –
– itinerario teatrale nei siti
archeologici della Calabria” per l’“Azione b” (promozione e
realizzazione di iniziative culturali innovative che valorizzano il
patrimonio culturale e le identità locali).
In virtù della logica dell’incentivazione dei servizi aggiuntivi di
cui parliamo nella parte generale dell’Asse II, è emersa come
idea innovativa, nell’“Azione a”, quella di stabilire una cadenza
annuale in cui far confluire, in un determinato periodo, una
serie di espressioni comunicativo-artistiche che avessero, come
attore, la biblioteca, luogo molto spesso dimenticato nella
società contemporanea.
Questo si è potuto fare anche grazie all’individuazione delle
biblioteche regionali di una certa consistenza patrimoniale, al
lavoro di estensione del Sistema bibliotecario nazionale sul
territorio calabrese ed all’unificazione in rete dei distretti
bibliotecari rilevati. Ecco così che i dodici centri bibliotecari
(distretto catanzarese, distretto lametino, distretto cosentino,
sistema bibliotecario Valle Esaro, sistema bibliotecario silano,
distretto della Sibaritide, distretto crotonese, distretto della
piana, distretto ionico, sistema bibliotecario ionico, sistema
bibliotecario dello Stretto, sistema bibliotecario vibonese) si
sono fatti organizzatori, promotori e divulgatori di mostre
bibliografiche, proiezioni a scopo didattico, concerti, convegni,
presentazioni di libri con gli autori presenti, performances
recitative ed altro ancora.
Tre sono state le edizioni fino al 2006 della “Settimana delle
biblioteche calabresi”, la cui immagine è stata veicolata
attraverso un opuscolo illustrato contenente tutto il
programma dettagliato, diviso per distretti ed arricchito da
figure appartenenti all’identità regionale come, ad esempio, i
disegni dei costumi tipici tradizionali oltre ad aforisma sui libri
come quelli di Shiyali Ramamrita Ranganathan, biblioteconomo
indiano la cui opera è riassunta in cinque leggi ed il cui
concetto fondamentale è che “la funzione ultima delle
biblioteche è quella di permettere l’accesso alla conoscenza e
quindi lavorare affinché questo si realizzi effettivamente fino
all’ultimo e fondamentale stadio: la possibilità per ciascuna
persona di beneficiare di tutta la conoscenza disponibile”.
“Magna Graecia Teatro –
– itinerario teatrale nei siti
archeologici della Calabria” è sicuramente rappresentativo
dell’intendimento generale racchiuso in questa azione.
La creazione del “sistema beni culturali” è stata, soprattutto, la
metodologia utilizzata per questo Asse, nell’ottica dell’impiego del
capitale costituito dal patrimonio culturale per la produzione di reddito e di occupazione.
Ognuna delle tre Misure dell’Asse II è stata divisa in due aree
o azioni.
La Misura 2.1 che riguarda gli “Interventi di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale” è stata pensata in modo tale
da occuparsi, specificatamente, di quello archeologico della Magna
Graecia, da una parte, con la costituzione di un sistema dell’archeologia Magno-Greca della Regione, la valorizzazione dell’area archeologica di Sibari e la creazione di parchi tematici collegati con i siti archeologici (Sibari, la città del lusso, Crotone, delle scienze e Locri, delle donne)
e di quello, più generico, paesaggistico ed architettonico, dall’altra.
Per quest’ultima, si è pensato di lavorare sugli elementi di maggior pregio costruendo reti tematiche come, ad esempio, gli itinerari dei castelli e delle fortezze, l’itinerario dell’archeologia
Nella pagina accanto: Parco archeologico della
Villa romana in contrada “Palizzi“ di Casignana (RC), mosaico;
a destra: Parco archeologico della Roccelletta di Borgia (CZ).
Utilizzare undici siti archeologici (il Teatro dei ruderi di Cirella, il
parco archeologico di Capo Colonna, le Terme di Caronte a
Lamezia Terme, il Tempio Marasà di Locri, le aree archeologiche
di Monasterace e di Reggio Calabria, il Teatro all’aperto di
Palmi, i parchi archeologici di Roccelletta di Borgia, Rosarno e
Sibari ed il castello di Vibo Valentia) come “location” naturali di
rappresentazioni teatrali classiche è stata la chiave per
valorizzare, in un solo colpo, la nostra storia ed il patrimonio
antico in un duplice aspetto, quello paesaggistico e quello
funzionale alla diffusione di arte. Inoltre, i programmi hanno
contemplato e coinvolto, oltre che attori di fama nazionale ed
internazionale, come Giancarlo Giannini, anche compagnie
teatrali e professionisti locali. A tala proposito, citiamo l’apporto
dato dalla direzione artistica 2006 di Giancarlo Cauteruccio,
la collaborazione della compagnia Scena Verticale, del regista
Lindo Nudo di Cosenza ed il valore aggiunto della nostra cultura
regionale dato dalle minoranze etniche (due date sono state
organizzate per il cartellone 2007 con “Un vajtim arberesh”
dalla Medea di Euripide in lingua albanese).
Pentedattilo (RC), “Casa delle Pietre”
industriale, gli itinerari religiosi ed altri ancora.
Si è pensato di recuperare i centri storici e gli
immobili nati come strutture artistiche (teatri o
cinema per esempio), di realizzare centri polifunzionali all’interno di edifici restaurati e di
creare impianti funzionali per la fruizione del
patrimonio paesaggistico.
La Misura 2.2, invece, si è occupata dei “Servizi
pubblici per la valorizzazione del patrimonio culturale” con l’articolazione, anche in questo caso, di due aree, cioè i servizi pubblici per
l’accesso e la fruizione del patrimonio culturale
regionale e la promozione e realizzazione di iniziative culturali innovative tese a valorizzare il
patrimonio culturale e le identità locali.
Nel primo caso si è voluta dare maggiore importanza alla migliore qualità di gestione curando i
cosiddetti servizi aggiuntivi come l’ampliamento
degli orari di apertura delle strutture apposite,
l’organizzazione di eventi culturali collaterali, la
produzione di materiale informativo e didattico i
servizi professionali personalizzati per i visitatori,
le iniziative innovative di valorizzazione e nello
specifico l’estensione dell’ “Sbn” (sistema bibliotecario nazionale) e lo sviluppo di sistemi multimediali interattivi.
Per la seconda area le iniziative finalizzate alla
valorizzazione del patrimonio culturale dovevano concentrarsi su eventi di rilevante e riconosciuta valenza antropologica e culturale, le
minoranze etniche calabresi, le attività artigianali di antica tradizione, il patrimonio derivante
dalla tradizione orale.
La Misura 2.3, infine, si è posta come obiettivo lo
“Sviluppo delle iniziative imprenditoriali nel
settore dei Beni culturali” e lo ha fatto sostenendo il recupero, restauro, valorizzazione e gestione
del patrimonio architettonico e paesaggistico privato di interesse pubblico a condizione che gli investimenti rientrassero in un progetto integrato di turismo culturale e naturalistico e le iniziative imprenditoriali per la valorizzazione e la gestione del patrimonio culturale pubblico e privato regionale.
Asse II - Misura 2.3 - Pentedattilo, un esempio di eccellenza regionale
Può essere considerato uno dei più affascinanti centri del versante ionico reggino. Pentedattilo,
dalla caratteristica forma che ricorda quella di una ciclopica mano con cinque dita, è un gioiello
etno-architettonico di origini bizantine adagiato su un costone roccioso sormontato da cinque
lunghi pinnacoli da cui ha origine il nome dell'abitato. Il centro è stato oggetto di alcuni
importanti interventi di ristrutturazione, grazie ai finanziamenti del Por, in particolare quelli
previsti dalla Misura 2.3, azione 2.a. denominata “Recupero, restauro, valorizzazione e gestione
del patrimonio architettonico e paesaggistico privato di interesse pubblico”.
Gli insediamenti che sono resistiti al tempo costituiscono un esempio di adattamento al sito
naturale, realizzando un rapporto di interdipendenza tra l’ambiente circostante ed il costruito: si
osserva una straordinaria compenetrazione tra parete in muratura e roccia. Questa peculiarità
tipologica è stata salvaguardata dal progetto “Cinque case per cinque percorsi” che ha portato al
recupero di cinque abitazioni private, ricadenti nella via principale del paese, destinate, poi,
all’uso collettivo per attività turistico-ricettive, didattico-culturali e di alcuni percorsi tematici.
L’intervento ha inteso ripristinare l’uso abitativo per garantire funzioni di servizio ai visitatori. Il
tutto facendo uso, per quanto possibile, dei materiali di derivazione dalla tradizione dei luoghi;
conservando le antiche facciate; provvedendo ai necessari interventi di miglioramento edilizio,
senza stravolgere l’identità del costruito e la struttura di base originale.
Il fine è stato quello di far diventare Pentedattilo parte di un processo di valorizzazione locale,
riproponendolo all’attenzione di tutti e garantendo una fruibilità delle risorse offerte dal centro.
Oggi la “Casa delle Pietre”, la “Casa degli Stemmi”, la “Casa della Pace”, la “Casa delle Muse” e
la “Casa giardino del Mediterraneo” sono punti di riferimento per il turista che raggiunge questo
straordinario luogo, sia per ciò che offrono in servizi, sia per le proposte culturali che si possono
raccogliere.
Un progetto, “Cinque case per cinque percorsi”, che fa di Pentedattilo un esempio di eccellenza
regionale, quale esempio di corretto utilizzo dei fondi comunitari, finalizzati al recupero del
nostro patrimonio culturale.
Catanzaro, “Presidenza della Regione”;
in copertina: Bruxelles, il Presidente
Loiero con la Commissaria Europea
Danuta Hubner.
Calabriareporter
Periodico gratuito d’informazione
sulle politiche dell’Unione Europea per
lo sviluppo della Regione Calabria.
Anno I - Num. 1
Registrazione del Tribunale di
Catanzaro n° 4 del 31/03/2008
Editore
Regione Calabria
Via Molé - 80100 Catanzaro
Direttore Responsabile
Oldani Mesoraca
Hanno collaborato
Davide Lamanna
Danila Letizia
Miriam Aiello
Giacinto Gaetano
Francesco Lobello
Stampa
Arti Grafiche Tilligraf S.r.l.
Roma
Tiratura
Di questo numero
sono state tirate 50.000 copie.
Scarica

Anno 1 - Regione Calabria