1 I COMUNI DEL DISTRETTO CENTRO NORD - FERRARA Ferrara Voghiera Masi Torello Copparo Berra Jolanda di S. Tresigallo Formignana Ro PIANO PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE Programma Attuativo 2014 Abbiamo ritenuto utile produrre questo opuscolo informativo, al fine di avvicinare e informare sia gli operatori del pubblico e del privato sociale che hanno partecipato ai lavori, sia i cittadini di questo Distretto circa le attività, i progetti in continuità con gli anni passati e quelli nuovi, realizzati nel 2014 e finanziati con le risorse dedicate, nell’ambito della programmazione del Piano della Salute e del Benessere Sociale – Programma attuativo 2014. La programmazione 2014, su indicazione della Regione, si è sviluppata in continuità agli strumenti già previsi dal Piano triennale 2008-2010 e dai successivi atti attuativi, innestando però in questo contesto alcuni aggiornamenti o cambiamenti, dove è stato possibile sperimentando alcune innovazioni, dettate dalle necessità e dalle emergenze del nostro Distretto. Le indicazioni della Regione riguardavano in particolare: • mantenere uguali per tutti i territori e in continuità con gli anni passati gli strumenti finali del Programma Attuativo Annuale (tabelle economiche per target di popolazione e per servizi) che devono essere in continuità e speculari allo strumento di rilevazione della spesa sociale dei Comuni impiegato da ISTAT per consentire valutazioni, confronti e approfondimenti a livello regionale e fra regioni e nel tempo; • prevedere la possibilità per alcuni distretti di applicare il modello partecipativo (tipo Community Lab per quanto riguarda l’aspetto metodologico) e affrontare il lavoro di analisi e proposta per “problemi trasversali”, non quindi necessariamente per target consueti (anziani, minori, immigrazione…). La volontà è di rendere evidente e trasparente un lavoro complesso organizzato dagli organismi istituzionali e tecnici del Piano di Zona, cui partecipano tanti cittadini, sia singolarmente, sia attraverso i propri gruppi di appartenenza. La speranza è di disseminare sempre più un modello di progettazione partecipata, utile all’allestimento di un contesto più rispondente alle nostre realtà, per la lettura ed elaborazione di risposte ai cambiamenti sociali, finalizzati anche alla programmazione dei prossimi piani attuativi annuali per la salute e il benessere sociale. Dott.ssa Lucia Bergamini Dirigente Ufficio di Piano I CONTESTI - GLI STRUMENTI – GLI ESITI DELLA ELABORAZIONE E LA REALIZZAZIONE DEL PIANO 2014 Il Distretto Centro Nord, come il resto del nostro paese, e con esso l’Emilia-Romagna, si trova continuamente ad affrontare processi di cambiamento, basti pensare a due soli fattori quali l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei residenti stranieri. Sono questi insieme ad altri cambiamenti importanti, che richiedono sempre maggiori risorse e interventi per far fronte alla domanda di interventi a sostegno delle famiglie e a tutti i bisogni vecchi e nuovi che questi cambiamenti portano con sé. Come per gli altri anni, in qualità di amministratori abbiamo avviato a febbraio 2014 i percorsi per la realizzazione del Piano, con la consapevolezza dei vincoli di carattere sociale, economico, istituzionale e la condivisione degli obiettivi, a partire da una lettura dei bisogni, con la collettività cui ci rivolgiamo. Il principio fondamentale che abbiamo seguito e su cui si basa l’attuazione del Piano Sociale di Zona, è quello dell’integrazione socio-sanitaria, allo scopo di sviluppare e governare sempre più i rapporti fra Comuni, ASP e Aziende Sanitarie e la vasta componente del Terzo Settore e delle rappresentanze sociali in generale. Come abbiamo operato e come vogliamo organizzarci per programmare in tempi di crisi. Mettere a frutto l’esperienza dei Piani di Zona, elaborati nel corso degli ultimi dieci anni, ha aiutato i Comuni del Distretto Centro Nord a garantire da una parte i servizi ai propri cittadini, in periodi in cui la crisi fa aumentare i bisogni e dall’altro sperimentare nuove strade, nonostante i tagli drastici alla spesa pubblica. Abbiamo tutti la consapevolezza (pur sapendo che il territorio ferrarese ha un buon livello di servizi), che la crisi che vive il nostro paese e i continui tagli ai trasferimenti dallo Stato agli Enti Locali, non aiuta ad affrontare e a soddisfare l’aumento dei bisogni e delle richieste di aiuto ai servizi, tenendo conto inoltre dell’evoluzione demografica della nostra provincia e in particolare del nostro Distretto, dove si registra la presenza del 28,17% della popolazione sopra i 65 anni. Quello che ne consegue con chiarezza, è che il modello “il cittadino chiede - il Comune concede” non è più praticabile e quindi la sfida che dobbiamo accettare tutti quanti, è quella non di distruggere il sistema del welfare locale e di lavorare insieme per superare la frammentazione, ancora presente e costruire un modello di comunità coesa. La cura delle nostre comunità, il mantenimento dei nostri servizi, di fronte a una drastica riduzione di risorse, passa necessariamente per una vera e leale integrazione a partire dai Servizi e dalle Istituzioni, che insieme lavorano coinvolgendo direttamente la Comunità e gli organismi rappresentativi. Bisogna innanzitutto prendere atto che i Comuni, non sono più in grado di rispondere a tutti i bisogni, non solo perché non hanno a disposizione risorse infinite, ma anche perché non regge più il modello basato sull’assistenzialismo, ma al contrario occorre corresponsabilizzare i beneficiari che versano in condizioni di bisogno e tutti i cittadini in generale. Il lavoro che abbiamo avviato e che abbiamo davanti, passa anche per un vero cambiamento culturale per tutti – dalle istituzioni ai servizi, dal volontariato ai sindacati, dalla comunità in generale, passando per il coinvolgimento diretto delle persone portatrici di bisogni e di richieste. 1 Dobbiamo cioè lavorare passando dalla difesa dei diritti delle singole categorie alla promozione di benessere dell’insieme delle nostre comunità. I tavoli dei Piani di Zona sono il luogo giusto in cui portare questo dibattito. I Piani di Zona nel Distretto Centro Nord, hanno una discreta maturazione poiché è da più di un decennio che si sta lavorando in maniera integrata sia tra enti sia tra settori (salute, sociale, istruzione, politiche del lavoro...). Un’integrazione che, dal punto di vista dell’ente locale, si è rivelata anche molto efficace con il Terzo Settore, ma che va sempre più strutturata e allargata. Buono anche il rapporto con l’Azienda Sanitaria, grazie all’esperienza avviata nell’ambito del Distretto socio-sanitario e con gli altri enti locali. Come procedere L’Agenzia Sociale Regionale in questi ultimi anni, ha investito sui metodi della programmazione partecipata, mettendo in piedi sperimentazioni come i “Community Lab”, realizzando nel territorio ferrarese, due esperienze sui temi della precarietà e del coinvolgimento delle comunità. Abbiamo proposto alla Regione di farli diventare strumenti di sistema, finalizzati alla programmazione dei piani attuativi, consentendo ai comuni un margine di movimento non solo per quanto riguarda la gestione delle risorse ma anche per la definizione dei settori e degli ambiti dove indirizzare le risorse. In definitiva avere la possibilità di stabilire sul territorio non solo quanto si spende ma anche come e dove spendere, in una logica di intese tra istituzioni, servizi e cittadini. Si potrebbe cominciare coinvolgendo soggetti eterogenei: Terzo Settore, dirigenti dell’azienda sanitaria, funzionari di altre Istituzioni, altri settori del Comune (ad esempio, ambiente, urbanistica, attività produttive), associazioni, cooperative e volontariato. L’idea che ne è alla base è di riformare il processo di programmazione in modo appunto più partecipativo, passando dalla logica dei tavoli a quella dei processi di lavoro. E ancora, si potrebbe dal 2015, sperimentare forme innovative (individuando una o due aree trasversali) per arrivare a una programmazione che allarghi gli incontri anche a quei soggetti solitamente, non presenti e non previsti dai Piani e che concentri gli obiettivi e gli oggetti della programmazione, lavorando non più su uno specifico target (disabili, giovani, disagiati..) ma in modo trasversale (la povertà, il lavoro, la mobilità, la fragilità.....). Dott.ssa Chiara Sapigni Presidente Distretto Centro Nord Ferrara 2 Livelli e processi di lavoro del Piano per la Salute e il Benessere Sociale Distretto Centro-Nord FERRARA COMUNI DISTRETTO LIVELLO TECNICO LIVELLO ISTITUZIONALE Comitato di Distretto Esecutivo Tavolo con Sindacati e Forum Terzo Settore Ufficio di Piano-Composto da Dirigenti: Comune di Ferrara (Servizio Salute e Politiche Socio-Sanitarie, Istituzione Scolastica), Unione Comuni Terre e Fiumi, Azienda USL, ASP, ASSP Gruppi tecnici di supporto: per l’utilizzo del FRNA Anziani e Disabili, per il Fondo Sociale Locale il coordinamento dei referenti delle aree LIVELLO SOCIALE Aree tematiche: MINORI/GENITORIALITA’ ADOLESCENTI/ GIOVANI AUTONOMIA DOMICILIARITA’ INCLUSIONE SOCIALE 4Gestione fondo per la non-autosuffcienza 4Gestione Fondo Sociale Locale 4Valutazione e revisione dei processi di integrazione socio-sanitaria CHE COS’È IL PIANO PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE? E’ il documento programmatico di prospettiva triennale, con il quale i Comuni associati definiscono le politiche sociali e socio-sanitarie rivolte alla popolazione dell’ambito territoriale coincidente con il Distretto Sanitario1. Il documento è coerente con il Piano Regionale degli interventi e servizi sociali e la programmazione Provinciale, si raccorda per la programmazione sanitaria in intesa con l´Azienda USL. L’obiettivo della Governance Distrettuale è costruire le politiche per un Welfare più equo, appropriato e inclusivo. Per fare questo è necessario: - promuovere l’integrazione tra le politiche sociali, sanitarie e altre politiche settoriali (educative, formative, del lavoro, culturali, urbanistiche e abitative); - favorire i processi di partecipazione e concertazione a livello locale con il Terzo Settore, i sindacati e i cittadini; - mettere in rete i servizi che sono offerti dal territorio distrettuale: servizi domiciliari, misure economiche, servizi in strutture, rivolte sia alla singola persona sia alla famiglia. Il documento contiene la definizione del sistema dei servizi socio assistenziali e socio sanitari nella loro organizzazione a livello distrettuale: le modalità d´accesso ai servizi, gli obiettivi e le priorità d´intervento specifici della zona, gli strumenti e le risorse per raggiungere gli obiettivi, le modalità con cui i cittadini partecipano al controllo di qualità dei servizi, la formazione di base e/o permanente che occorre agli operatori della zona. La programmazione avviene attraverso la partecipazione dei soggetti istituzionali e non, pubblici e privati e dei cittadini. SOGGETTI COINVOLTI: Istituzionali: - la Regione con funzioni d’indirizzo, programmazione e coordinamento, attraverso il Tavolo Tecnico Regione-Province e del Gruppo Tecnico Regionale Interservizi (Cabina di Regia); - la Provincia, la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, i Tavoli Provinciali di coordinamento politico e tecnico; - i Comuni Associati con ruolo di promozione, governo e direzione del processo; di gestione dei Piani con il concorso degli altri Soggetti Istituzionali e del Terzo Settore, attivando tramite il Comitato di Distretto, uno specifico coordinamento a livello politico e tramite l’Ufficio di Piano il coordinamento a livello tecnico2; 1 I Distretti sono gli ambiti territoriali in cui sono organizzate le azioni e gli interventi del Piano per la salute e il benessere sociale. La provincia di Ferrara è stata suddivisa in tre ambiti: Distretto Centro Nord, Distretto Ovest e Distretto Sud Est, cui fanno riferimento i diversi Comuni. Il Distretto Centro Nord è composto dai Comuni di Ferrara (Comune capofila), Masi Torello, Voghiera e dall’Unione dei Comuni Terre e Fiumi (Berra, Copparo, Formignana, Jolanda di Savoia, Ro Ferrarese, Tresigallo). 2 Il Comitato di Distretto è l’organo istituzionale che governa la programmazione e la valutazione delle politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria. E’ composto da Sindaci e/o Assessori dei Comuni del Distretto, stabilisce gli indirizzi e le priorità delle politiche, definisce i percorsi di programmazione e valutazione del Piano. Il Comitato di Distretto è coordinato dall’Assessore alla Salute e Servizi alla Persona del Comune di Ferrara e si avvale dell’Ufficio di Piano, un Tavolo tecnico – esecutivo, di supporto allo svolgimento dell’insieme delle funzioni programmatorie e alla successiva gestione e valutazione del piano. E’ costituito dal Responsabile - il Dirigente del Servizio Salute e Politiche SocioSanitarie del Comune di Ferrara, i principali Dirigenti nell’ambito socio sanitario dei servizi (dell’Istituzione Scolastica del Comune di Ferrara, dell’Unione dei Comuni Terre e Fiumi, delle Aziende Servizi alla Persona ASP/ASSP, dell’Azienda Usl: Dipartimento Salute mentale, e delle Cure Primarie). Per il 2015, sono stati costituiti 3 gruppi tecnici di cui si avvale l’Ufficio di Piano per sostenere la propria attività e per accompagnare il lavoro di tutti i Livelli istituzionali. Questi sono i gruppi tecnici Anziani, Disabili e un terzo composto dai referenti delle aree tematiche del Piano per la Salute ed il Benessere Sociale. - le Aziende Pubbliche: Servizi alla Persona (ASP) di Ferrara e l’Azienda Speciale Servizi alla Persona (ASSP) dell’Unione dei Comuni Terre e Fiumi; - - l’Azienda USL come partner nella programmazione congiunta con i Comuni Associati, in quanto soggetti competenti sull’accesso e l’erogazione dell’assistenza primaria -sanitaria e sociosanitaria; l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara Le Amministrazioni Statali, che in base alle loro specifiche competenze danno il loro apporto alla programmazione: Scuola, Carcere, Giustizia minorile, Tribunale, Questura, Università. Soggetti sociali: sono i portatori di specifici interessi e/o fornitori di servizi – che contribuiscono al Piano con il loro specifico apporto, alla conoscenza dei bisogni, in merito al sistema dell’offerta e all’individuazione di priorità nelle diverse aree di lavoro. Questi sono: le Organizzazioni del Terzo Settore (la Cooperazione sociale; il Volontariato, l’Associazionismo di promozione sociale), le Organizzazioni Sindacali, la Formazione Professionale, i Cittadini singoli. Gli obiettivi e le priorità d´intervento specifici della Zona, in ambito sociale e sociosanitario, nel quadro di quelli definiti a livello regionale, sono: - Valorizzazione e sostegno delle responsabilità familiari e delle capacità genitoriali; - Rafforzare i diritti dei bambini e degli adolescenti; - Potenziare gli interventi di contrasto della povertà e dell´esclusione sociale; - Sostegno della domiciliarità; - Prevenzione delle dipendenze; - Azioni per l´integrazione sociale degli immigrati Nel 2013 sono stati aggiornati dalla Regione in 4 macroaree: • Impoverimento: affrontare la crisi e contrastare povertà ed esclusione sociale; • Immaginare e sostenere il futuro (nuove generazioni e responsabilità familiari); • Riconoscere e valorizzare il crescente contesto pluriculturale; • Sostenere il sistema dei servizi (servizio sociale territoriale, ufficio di piano). I progetti attraverso i quali sono realizzati gli obbiettivi definiti dalla Regione sono condivisi all’interno delle 5 aree tematiche del Piano per la Salute ed il Benessere Sociale: Minori e Genitorialità, Giovani e Adolescenti, Inclusione Sociale, Autonomia, Domiciliarità, cui partecipano tutti i soggetti elencati sopra. In riferimento alla Programmazione Sanitaria 2014, vengono ribadite (come già nel 2013) le decisioni della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria che ha approvato il “Piano strategico di riorganizzazione, qualificazione e sostenibilità della Sanità ferrarese per il 2013-2016”. Nel richiamare tale documento, si sottolineano i principi che sottendono all’integrazione sociosanitaria: sviluppo della domiciliarità, sviluppo dell’integrazione sociosanitaria all’interno delle “Case della Salute” con particolare attenzione alla fragilità e alla disabilità. Il Piano per la Salute ed il Benessere Sociale prevede per la sua attuazione due strumenti: 1)Programma Attuativo annuale nel quale sono individuati nel dettaglio gli interventi e i servizi sia già presenti, sia da avviare, anche di tipo sperimentale e innovativo - previsti nella zona per l´anno di riferimento, e le relative risorse per il loro funzionamento. 2)Accordo di Programma tra Provincia, Comuni Associati e Azienda USL, anch´esso di durata annuale, nel quale i diversi soggetti istituzionali sottoscrivono specifici impegni relativi agli obiettivi e risorse. Le risorse finanziarie per l´attuazione del Piano provengono: - dal Fondo Sociale Nazionale (risorse indistinte e risorse vincolate su specifici interventi/aree di bisogno); dal Fondo Sociale Regionale (risorse indistinte e risorse finalizzate a specifici Programmi); dal Fondo Regionale per la non autosufficienza; dagli Enti Locali (singoli Comuni, Comuni Associati, Consorzi, Comunità Montane, Province); dalle Aziende USL (specificamente sugli interventi ad integrazione sociosanitaria); da altri Enti non istituzionali: Aziende Pubbliche, Fondazioni, Soggetti del Terzo Settore; dalle quote di compartecipazione al costo dei servizi a carico dei cittadini utenti. 1. Area Minori/Genitorialità progetti in campo e principali contesti TUTELA DEI MINORI: accoglienza in comunità, educativa domiciliare, tutori vol SALUTE DEI BAMBINI: psicooncologia, la stanza dei Bambini, Ben Arrivato… piccolo mio… MINORE (0-14 anni) PROGETTI PARTECIPATIVI DI RETE: piccoli e grandi cittadini, volontariato ragazzi, scuole come beni comuni, società a teatro…. GENITORIALITÀ: ricongiungimenti fam. counselling genitoriali, affiancamento fam) fam)iliari INTERCULTURALITÀ: insegnamento L2. mediazione linguistica e culturale, scuola estiva … SCUOLA - EXTRASCUOLA: integrazione e sostegno scolastico, laboratori, servizi di sollievo estivi e pomeridiani Referente d’area: Tullio Monini Istituzione Scolastica Comune di Ferrara 10 Incontri realizzati Progetti con il coordinamento dell’Istituzione Scolastica Interventi che vedono l’attuazione di servizi per l’infanzia e le opportunità delle bambine e dei bambini nelle scuole e negli spazi della città, servizi per le famiglie a sostegno della genitorialità. Piccoli e grandi cittadini Progetto biennale, realizzato da: - operatori dell’Istituzione scolastica; - Team Progetto Combus; - Istituti comprensivi scolastici. Prevede attività laboratoriali proposte nelle classi V di alcune scuole primarie (Poledrelli, Matteotti, Carmine Della Sala, Baura, Villanova di Tenore, B. Ciari, Quartesana). I laboratori urbanistici contribuiscono ad un miglioramento dell’offerta formativa nelle scuole primarie attraverso la realizzazione di percorsi partecipati di educazione civica per: 1. promuovere pratiche di cittadinanza attiva; 2. 3. approfondire la conoscenza del territorio; incoraggiare l’apprendimento collaborativo, avvicinando bambini e ragazzi ai processi di partecipazione alla vita pubblica. Beneficiari del progetto sono state 7 classi V delle scuole primarie. I partecipanti sono stati oltre 140 tra bambini e famiglie coinvolte, 15 gli insegnanti. Nel 2015, è previsto un momento di restituzione di contenuti e proposte, in una seduta dedicata del Consiglio Comunale dei Ragazzi. Sistema laboratori Progetto realizzato da: - Laboratorio delle arti dell’Istituzione scolastica. Favorisce l’avvicinamento di insegnanti, bambini e ragazzi al mondo dell’arte attraverso una stretta collaborazione tra soggetti diversi: scuole, biblioteche, teatro comunale, settore cultura del Comune di Ferrara. Il supporto offerto dal laboratorio delle arti si sviluppa diversamente a seconda dei soggetti interessati: 1. per gli insegnanti è di tipo formativo; 2. per gli studenti va dalla visita attiva ai musei, alla rielaborazione in laboratorio, alla produzione e comunicazione; 3. per i genitori si tratta di laboratorio/attività al fine di condividere la progettualità educativa attivata con i bambini. La metodologia di lavoro adottata, favorisce atteggiamenti cooperativi all’interno delle classi con particolare riguardo ai ragazzi disabili e stranieri, assumendo un carattere di azione preventiva. Il progetto ha coinvolto: 1. n. 400 bambini dei servizi educativi; 2. n. 400 studenti di scuole Primarie; 3. n. 250 studenti scuole Secondarie I grado; 4. n. 162 studenti scuola Secondaria II grado; 5. n. 412 circa genitori; 6. n. 60 studenti Centro Territoriale Permanente; 7. n. 20 ospiti del centro diurno “Il Convento”; 8. n. 433 insegnanti (formazione e lavoro con le classi); 9. n. 6 operatori Unità Operative per l’Integrazione; 10. n. 4 stagisti Liceo Carducci; 11. numero degli incontri dedicati ai laboratori: 80. Rapporti tra le generazioni Progetto realizzato in collaborazione tra: - Centro per le famiglie dell’Istituzione Scolastica; Centro Isola del Tesoro; Associazione di volontariato Circi. Ha l’obiettivo di promuovere il volontariato di genitori e adulti di diverse età nell'ambito delle manifestazioni cittadine per bambini e famiglie, con particolare riguardo all'espressione delle diverse identità culturali. L'impegno dei genitori e degli altri volontari viene preparato nel corso dell'intero anno, ma trova la sua massima espressione all'interno della manifestazione “Maggio in Piazza Aperta” oltre che nella festa annuale delle famiglie e del Volontariato familiare. Nel corso degli anni si registra una crescente adesione e coesione del gruppo dei genitori coinvolti che rimangono attivi anche quando i figli crescono e non partecipano più direttamente alle attività ludico-ricreative. Sono oltre 100 i volontari adulti coinvolti stabilmente nel corso del 2014. Diventare genitori lontano da casa Progetto realizzato in collaborazione tra: - Centro per le famiglie dell’Istituzione Scolastica; Centro Elefante Blu; Associazione di volontariato Circi; Associazione di volontariato Ceis. E’ finalizzato a realizzare momenti stabili di incontro e socializzazione delle madri straniere con i bambini, con particolare riguardo alle richieste di valorizzazione della lingua d'origine e al sostegno dei ricongiungimenti familiari. Le attività sono organizzate secondo un calendario organizzato per anno scolastico e prevedono: 1. momenti fissi di incontro per madri e bambini; 2. attività di sostegno alla lingua materna realizzata dalle stesse madri (Scuola dell’Incontro); 3. attività specifiche rivolte alle madri (corso di nuoto, feste per le donne e gite per famiglie). Il numero delle madri che ha frequentato il Centro Elefante ha superato, da ottobre 2014, le 30 unità: 26 sono le donne che partecipano alle attività motorie in piscina e 68 i bambini (52 di lingua araba e 16 di lingua urdu) che frequentano la “Scuola dell’incontro” di sabato mattina. Nel corso degli anni è cresciuto il protagonismo e la capacità di autogestione da parte del gruppo delle donne straniere impegnate in prima persona nella realizzazione delle attività. Punto D’ascolto e Sostegno Attuato in collaborazione tra: - Centro per le famiglie dell’Istituzione Scolastica; Centro Piccola Casa; Consultori familiari dell’Azienda USL. Si realizzano interventi di sostegno nei confronti dei neo-genitori dopo la nascita, diretti in particolare verso le fragilità materne nel dopo-parto. Le operatrici comunali e dell'Usl impegnate nel progetto prendono contatto con le madri all'interno del reparto maternità offrendo loro visite domiciliari al rientro a casa dopo il parto cui seguono colloqui di counselling e proposte di incontro di piccolo gruppo. Nel corso del 2014 sono stati effettuati dalle operatrici del punto d’ascolto 94 visite domiciliari a distanza di pochi giorni dal parto, 130 colloqui di sostegno emotivo e 107 consulenze. Per le situazioni di maggiore criticità/fragilità è stato possibile assicurare un accompagnamento/sostegno personalizzato della durata di diversi mesi. Affiancamento Familiare Attuato in collaborazione tra: - Centro per le famiglie dell’Istituzione Scolastica; Fondazione Paideia; ASP – servizio sociale minori; Agire Sociale - Centro Servizi per il Volontariato; Associazione Centro Donna Giustizia; - Associazione di volontariato Sav; Associazione di volontariato Dammi la mano; Associazione di volontariato Circi. L’obiettivo è estendere l’esperienza dell’affiancamento familiare nel territorio ferrarese. I beneficiari sono famiglie ferraresi con bambini con difficoltà di relazione genitori-figli. Vengono realizzati interventi di promozione micro-comunitaria nei quartieri, con laboratori per le scuole e corsi di formazione per famiglie affiancanti. Nel corso del 2014 sono stati effettuati 14 progetti di affiancamento familiare portando così a 47 in totale gli affiancamenti realizzati da gennaio 2009 in avanti, da quando è partita la sperimentazione (6 progetti nel 2009, 7 nel 2010, 6 nel 2011, 6 nel 2012, e 8 nel 2013). Nel corso di 6 anni le persone aiutate attraverso l’affiancamento sono state in tutto 138 (70 genitori e 68 figli) mentre si sono rese disponibili e hanno partecipato a progetti in qualità di famiglie “affiancanti” 39 nuclei familiari. Volontariato Dei Ragazzi Le attività, in collaborazione tra: - Centro per le famiglie dell’Istituzione Scolastica; Associazione di volontariato Circi; promuovono esperienze di solidarietà e volontariato dei ragazzi a fianco delle manifestazioni estive per le famiglie e a supporto della Biblioteca Blu all'Ospedale di Cona. Le prime attività a svilupparsi nel corso del 2014 sono state quelle del gruppo teatrale (che ha raccolto circa 30 partecipanti di diverse età e che ha cominciato a ritrovarsi a marzo); da giugno in avanti si sono poi succeduti laboratori di diverso genere (cucina, computer e fotografia, lettura e racconto, ecc.) che hanno portato ad un'attiva partecipazione dei ragazzi alla manifestazione Estate Bambini 2014. Tra i ragazzi coinvolti è stato possibile inserire sia ragazzi di origine straniera sia alcuni ragazzi portatori di handicap; i ragazzi di maggiore età hanno inoltre svolto funzione di tutor rispetto ai più giovani. Nel corso del 2014 sono stati oltre 200 i bambini e i ragazzi che hanno partecipato alle attività di formazione e volontariato. Le scuole come beni comuni Percorso attivato in collaborazione tra: - Centro per le famiglie dell’Istituzione Scolastica; Comitati di partecipazione delle scuole; Ufficio Verde Pubblico del Comune di Ferrara; Urban Centre del Comune di Ferrara. Il progetto prevede: 1. il sostegno all’uso e al riuso creativo degli spazi, coperti e scoperti, degli istituti scolastici (0-18 anni) da parte di gruppi organizzati di genitori su base volontaria e con finalità di uso collettivo; 2. interventi mantenutivi degli edifici scolastici; 3. utilizzo maggiore delle strutture scolastiche al di fuori dell’orario scolastico. Obbiettivo è la diffusione della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e l’assunzione di responsabilità da parte dei genitori coinvolti, oltre alla definizione di un regolamento di indirizzo delle scuole comunali che incentivi e ne sostenga l’uso da parte dei cittadini in una logica di sussidiarietà. Il progetto è attualmente in corso di realizzazione; è stato pubblicato a fine gennaio 2015 un bando rivolto alle scuole 0-14 per presentare micro-progetti di cura degli edifici scolastici da parte dei genitori dei bambini frequentanti. I micro-progetti presentati sono stati n. 34 (18 da servizi educativi 0-6 comunale e 16 da scuole statali 6-14) e hanno superato di molto le risorse stanziate dal bando. Counselling Genitoriale e Mediazione Familiare Servizio realizzato in collaborazione tra: - Centro per le famiglie dell’Istituzione Scolastica; Coordinamento delle Scuole di Infanzia; Promeco. Prevede un’offerta cittadina di counselling e mediazione familiare per genitori ferraresi in difficoltà o in corso di separazione. Grazie al progetto, il Centro per le Famiglie è riuscito a dare risposta alle richieste pervenute di counselling e mediazione familiare. Sono inoltre stati realizzati incontri tematici e corsi per genitori su tematiche psico-educative. I risultati sono di miglioramento delle relazioni genitori-figli e gestione dei conflitti coniugali in corso di separazione. Complessivamente i colloqui di counselling e di mediazione hanno superato nel 2014 quota 800, con un incremento rispetto al 2013 del 10%. Genitorialità e carcere Attuato in collaborazione tra: - Centro per le famiglie dell’Istituzione Scolastica; Casa Circondariale di Ferrara; Ufficio Garante delle Persone private della libertà personale; Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato. Sono stati organizzati interventi di sostegno durante i colloqui dei padri detenuti con i figli, tra cui: 1. incontri di sostegno individualizzato e di gruppo a padri detenuti separati e/o con problematiche di relazione con i figli; 2. cicli di incontri per gruppi di detenuti in tema di genitorialità; 3. la realizzazione dell’iniziativa “I sabati delle famiglie”, feste e momenti di incontro ludico tra genitori e figli promossi dalla Direzione della Casa Circondariale di Ferrara. Il progetto ha portato al miglioramento delle condizioni di visita di figli minori e familiari ai padri detenuti, alla facilitazione delle relazioni padri-figli e alle competenze genitoriali. Il progetto è attualmente in corso di realizzazione (terminerà a giugno 2015) ma a partire da settembre 2014 hanno beneficiato degli incontri in totale 15 padri detenuti mentre le famiglie che hanno preso parte a “I sabati delle famiglie” sono state ogni mese un numero compreso tra le 12 e le 15 con una presenza media mensile di 26 bambini. Percorsi e azioni a sostegno dei genitori stranieri e ai loro figli Interventi scolastici ed extra per L2 Progetto attuato da: - Istituzione Scolastica del Comune di Ferrara; - Cooperativa Sociale Camelot; - Università di Venezia; - Istituti Scolastici Comprensivi. Sostiene iniziative finalizzate all’insegnamento della lingua italiana come seconda lingua (L2) per minori di origine straniera in ambito scolastico per facilitare e supportare l’inserimento e affinare le competenze della lingua italiana nell’ingresso a scuola. E’ stata sottoscritta una convenzione con il Dipartimento di Studi Linguistici dell’Università Cà Foscari di Venezia finalizzata a qualificare le esperienze di insegnamento della lingua italiana ai minori stranieri. Nel corso del 1° quadrimestre dell’a.s. 2014/15 sono stati realizzati in tutto 7 percorsi laboratori ali di insegnamento della L2 che hanno coinvolto 63 alunni stranieri delle scuole primarie e secondarie di 1° grado. E’ stato organizzato un corso con l’Università di Venezia sull’insegnamento della lingua italiana frequentato da 75 docenti delle scuole ferraresi. Nel 2° quadrimestre sarà realizzato un corso sperimentale di rinforzo linguistico per 12 ragazzi stranieri che accedono all’esame di 3° media. I laboratori hanno offerto un notevole supporto alle scuole e permesso ai bambini neo arrivati una prima alfabetizzazione che ha ridotto l’impatto del cambiamento, la solitudine e l’isolamento nel rapporto tra pari nelle stesse condizioni di apprendimento, con effettivo miglioramento complessivo delle possibilità di apprendimento e integrazione. Immigrazione, Linguaggi, Genitorialità Progetto realizzato in collaborazione tra: - Centro per le famiglie dell’Istituzione Scolastica; Centro Territoriale Permanente; Centro Comunale Elefante Blu; Associazione di volontariato Ceis. Offre la possibilità di organizzare: 1. un corso di italiano per madri straniere con bambini piccoli; 2. attività educative per i bambini (stranieri non scolarizzati in età 0-3 anni) delle partecipanti al corso; 3. visita a servizi e alla città da parte delle donne straniere; 4. interventi di alfabetizzazione personalizzati a donne straniere con limitate competenze linguistiche di italiano. Il corso prevede due mattinate di attività a settimana, dalle ore 9 alle ore 13, da fine settembre a giugno con attività in contemporanea, ma in locali separati, per donne e bambini. Il corso d’italiano per l’anno scolastico 2014-2015 è attualmente in avanzata fase di realizzazione; è frequentato da 34 donne straniere e da 24 bambini fino a 4 anni di età. Al termine di ogni anno scolastico, si procede ad un esame finale con la consegna di diplomi riconosciuti del livello di apprendimento raggiunto da parte del Centro Territoriale Permanente (CTP). Interventi a favore di minori e famiglie straniere in ambito scolastico ed extrascolastico Progetto attuato da: - Istituzione Scolastica del Comune di Ferrara; - Cooperativa Sociale Camelot; - Università degli Studi di Ferrara; Realizza interventi di prima accoglienza per alunni neo arrivati (interventi di mediazione interculturale nelle scuole e corsi di prima alfabetizzazione). Inoltre sono realizzati: 1. laboratori interculturali per i bambini e adolescenti di origine straniera neo arrivati, tra cui la scuola estiva di italiano in preparazione all’avvio dell’anno scolastico, con forte riduzione dell’impatto del primo inserimento a scuola, presso “Il Grattacielo”; 2. formazione antropologica finalizzata allo sviluppo di competenze per l’azione e l’educazione interculturale, per l’accoglienza delle famiglie e minori migranti, per educatori dell’infanzia, docenti di ogni ordine e grado, mediatori interculturali, volontari stranieri e italiani in servizio civile, operatori di altri servizi. (100 partecipanti in tutto). Il progetto incide sulla riduzione delle condizioni di disagio connesse alla mancanza di competenza linguistica, sul miglioramento nei rapporti alunno-scuola e scuola-famiglia per situazioni di forte incomprensione. La Scuola Estiva di Italiano “Il Grattacielo” ha funzionato nell’estate 2014 per 8 settimane in due sedi diverse (Grattacielo e scuola Govoni) ed è stata seguita da 105 bambini e ragazzi di diversa nazionalità e lingua. Nel corso del 1° quadrimestre dell’a.s. 2014/2015 sono stati assicurati interventi di mediazione interculturale a 35 bambini. E’ proseguito nell’a.s. 2014/2015 il Laboratorio di formazione “Uscire dalla cornice” che ha coinvolto 20 educatrici di servizi educativi 0-6 anni. Il progetto incide sulla riduzione delle condizioni di disagio connesse alla mancanza di competenza linguistica, sul miglioramento nei rapporti alunno-scuola e scuola-famiglia per situazioni di forte incomprensione. Sostegno al ricongiungimenti famigliari dei figli da parte dei genitori stranieri Progetto realizzato in collaborazione tra: - Istituzione Scolastica del Comune di Ferrara; Cooperativa Sociale Camelot; Centro di Mediazione il Grattacelo; Ufficio diritti dei minori del Comune di Ferrara. Svolge attività informative e di supporto alle famiglie circa le prassi da svolgere per l’inserimento scolastico e sociale dei minori in via di ricongiungimento o neoricongiunti. Nello specifico si offrono: 1. interventi di consulenza familiare e di sostegno ai nuclei familiari nella fase di inserimento scolastico del minore; 2. attività informativa e orientamenti ai servizi; 3. attività extrascolastiche per minori; 4. produzione di materiale informativo specifico plurilingue; 5. supporto ad eventuali problematiche nell’inserimento scolastico, circa eventuali problematiche della ricomposizione familiare; 6. realizzazione di incontri informativi individuali e di piccolo gruppo per genitori stranieri. Nel corso del 2014 sono stati ottenuti i seguenti risultati: 1. è stato predisposto e stampato un apposito materiale informativo (del quale sono state anche curate la traduzione in più lingue) sulle opportunità di orientamento e supporto nella fase di ricongiungimento con i figli su suolo italiano; 2. a cadenza mensile sono stati realizzati incontri informativi per i genitori che hanno in corso procedure di ricongiungimento che coinvolgono gli minori; 3. sono state attivate diverse consulenze individuali per genitori che hanno fatto richiesta di seguire l’inserimento dei propri figli. 4. richieste consulenze anche per l’inserimento e problematiche di bambini adottati e di figli di coppie miste. 5. richieste consulenze sull’inserimento scolastico di minori stranieri disabili neo arrivati e in situazioni familiari di particolare difficoltà. 6. è stato costruito un rapporto di collaborazione con la Prefettura di Ferrara alla quale si rivolgono i genitori stranieri per chiedere il ricongiungimento con i figli. 7. è stata attivata, nel corso dell’anno scolastico, una collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Cosmè Tura” con l’obiettivo di realizzare una sperimentazione di uno sportello di ascolto nella primavera 2015 espressamente rivolto alle famiglie straniere e incentrato sulle pratiche di ricongiungimento e sulle difficoltà dei minori connesse alla ricomposizione dei legami familiari. Interventi scolastici ed extrascolastici Servizio di pre-scuola, interventi extrascolastici e qualificazione dell’offerta formativa Il Servizio di Pre-scuola è attuato da: - Istituzione scolastica del Comune di Ferrara; - Cooperative sociali; - Istituti di scuola primaria. Nasce come progetto di sostegno e conciliazione dei tempi di cura e di lavoro delle famiglie. E’ rivolto a tutti i bambini i cui genitori, per ragioni di lavoro, necessitano di portare i figli a scuola prima del normale orario di inizio delle attività scolastiche. L’attività è svolta in orario prescolastico in 25 scuole primarie del territorio comunale e prevede, sulla base del numero di alunni iscritti, la presenza di uno o più educatori affiancati da uno o più volontari AUSER. Dalle ore 7.30 alle ore 8.30, per 5 gg. settimanali, vengono proposte attività ludico-educative che valorizzano il gioco come momento di socializzazione e di scambio tra i bambini. Pur nel rispetto dell’autonomia di ogni bambino, l’educatore, guida le attività, durante le quali vengono valorizzate le attitudini individuali alla socializzazione e alla collaborazione di gruppo. Nel 2014 sono stati coinvolti 1.120 bambini e famiglie. Interventi di assistenza domiciliare e scolastica di minori affetti da patologie croniche e/o gravi. Attività realizzate da: - Centro per le famiglie dell’Istituzione Scolastica; Pediatria di comunità ed ospedaliera; Medici di base; Volontari e responsabili delle associazioni Giulia, Circi e Stella danzante. Consistono in interventi individualizzati di natura sanitaria per consentire la scolarizzazione anche di minori con forti bisogni assistenziali e sanitari, affetti da patologie croniche e gravi nell’infanzia (es. peg, diabete, ecc.), interventi di sostegno psicologico a bambini affetti da patologie leucemiche e oncologiche e ai loro famigliari. Centrale è l’organizzazione di servizi educativi presso l’Ospedale S. Anna di Cona (La stanza dei Bambini) e servizi bibliotecari (BibliotecaBlù) riservati a bambini ospedalizzati o che comunque, per ragioni sanitarie, siano impediti dal frequentare i servizi del proprio territorio e i loro coetanei. In collaborazione e ad integrazione del progetto si supporta il progetto nell’ambito dell’Oncologia e Oncoematoligia pediatrica dell’Associazione Giulia, che promuove: 1. il sostegno psicologico per genitori di bambini affetti da tumore; 2. supporto psicologico ai bambini sani che affrontano la malattia del genitore; 3. elaborazione del lutto. Nel corso del 2014 sono stati seguiti oltre 66 famiglie e 44 bambini. Progetti con il coordinamento di ASP Il Servizio Sociale Minori attua interventi di carattere socio assistenziale rivolti a famiglie in condizione di disagio con figli minori, interventi di sostegno alla genitorialità e interventi di tutela e protezione dei minori nell’ambito del territorio dei Comuni di Ferrara, Voghiera e Masi Torello. All’interno del Piano salute e benessere sociale sono stati realizzati interventi a favore della tutela e contrasto alle forme di violenza e disagio grave in danno a bambini e adolescenti. L’attività di tutela dei minori consiste in: • Interventi volti a rilevare precocemente situazioni che evidenziano una condizione di disagio e di rischio per i minori, e azioni conseguenti finalizzate alla responsabilizzazione e al sostegno dei genitori per il superamento della criticità; • Interventi di protezione dei minori vittime di forme di maltrattamento Supporto alloggiativo-educativo a donne sole con figli, in uscita da strutture La sistemazione alloggiativa è una delle necessità primarie per il benessere, la salute e qualsiasi. progetto di vita. Data l’elevata incidenza di problematiche ed emergenze abitative, in accordo con il Servizio Abitazioni del Comune di Ferrara, l’ASP ha reperito alcuni alloggi sul libero mercato o attraverso forme di comodato, da destinare a nuclei con minori già in carico per situazioni di grave disagio. Si tratta di: 1. madri in difficoltà con figli minori (situazioni multiproblematiche, precedenti di violenza subita); 2. donne con figli minorenni e vittime di sfruttamento in uscita dal progetto di protezione; 3. donne in uscita dal progetto “Uscire dalla violenza” non ancora autonome. La sistemazione è prevista per una durata massima di un anno, tempo necessario a permettere ai componenti adulti di acquisire condizioni per raggiungere una maggiore autonomia o le condizioni richieste per l’assegnazione di alloggi ERP. Si sostiene la sperimentazione di percorsi che portino ad una graduale autonomia per donne straniere con figli, che hanno aderito alla protezione sociale (ex art.18 DLgs 286/1998). I progetti prevedono un supporto di tipo alloggiativo-educativo e sostegno socio-assistenziale, quale accompagnamento sul fronte dell’organizzazione quotidiana e degli aspetti relazionali che favoriscano l’inserimento sociale dopo l’uscita da contesti comunitari. Nel 2014 i beneficiari sono state 6 mamme e 7 bambini ospitati presso alcuni appartamenti. Accoglienza in emergenza minori stranieri non accompagnati. Questi interventi rispondono ad un essenziale bisogno di tutela dei: 1. minori, che si trovano in situazione di grave e immediato rischio o pericolo, privi dell’adeguata protezione in ambito familiare; 2. minori in stato di abbandono a cui mancano le figure adulte esercenti la potestà genitoriale. Si tratta di interventi individualizzati al fine di adeguare le risorse della rete d’accoglienza alle esigenze del territorio, in caso di collocazioni in emergenza, anche quando la situazione in cui versa un minore riveste il carattere dell’urgenza (ex art.403 c.c.) ed è necessario mantenerlo in luogo sicuro. Vengono condivise progettualità consone non solo ad esigenze di protezione ma anche ai bisogni socio-educativi di 6 minori nel corso dell’anno 2014. Affidamento e l’accoglienza in Comunità L’accoglienza di minori in comunità si rivolge prevalentemente a minori al di sopra dei sei anni di età che necessitano di interventi di protezione decretati o ratificati dalla Magistratura Minorile a causa di maltrattamento o di grave trascuratezza subiti in famiglia. L’accoglienza permette un primo sostegno nei confronti del minore e una prima valutazione del riconoscimento da parte dei genitori del danno subito dal figlio e del suo stato di malessere. Il tipo di comunità in cui il minore viene accolto è determinato dal tipo di comunità per la fascia di età e per il problema specifico. Il luogo in cui ha sede la comunità è invece determinato dalle esigenze di protezione oltre alla disponibilità di posti. Obbiettivo del progetto è gestire, in un’ottica multi professionale ed integrata tra Servizi e con i soggetti del privato sociale, l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati presenti sul nostro territorio senza adulti esercenti la potestà o valide figure adulte di riferimento, garantendo interventi di protezione nella prima fase e, in seguito, la messa a punto di progetti finalizzati a percorsi di regolarizzazione e autonomia (progettualità socio-educative volte alla regolarizzazione, alfabetizzazione/scolarizzazione ed inserimento sociale). Nel 2014 sono stati accolti 2 minori accolti nel Gruppo appartamento a loro dedicato. Incremento nuove progettualità educative Si sostengono con questo progetto interventi di prevenzione, sostegno e accompagnamento di adolescenti e neomaggiorenni (italiani e stranieri) a rischio di marginalità socio-relazionale, con povertà di risorse personali o che presentano condotte irregolari o hanno già commesso reati. Viene così garantita una continuità relazionale, di carattere socio-educativa, a situazioni complesse per giovani in uscita da contesti comunitari e/o senza reti di supporto familiare. La finalità è di evitare il ricorso a forme di accoglienza sostitutive del nucleo familiare d’origine, e favorire il superamento di fasi di fragilità personale, verso l’autonomia e l’inserimento sociale. Per il 2014 i beneficiari sono stati 50 adolescenti (18 minori autori di reato, 22 minori per i quali sono stati attivati interventi educativi individualizzati e colloqui di sostegno/orientamento, n. 10 minori/neomaggiorenni per i quali si sono attivati percorsi condivisi col Settore Adulti). Progetti con il coordinamento del Servizio Salute e Politiche Sociali Gestione dei tempi fuori dalla scuola: attività extrascolastiche, per l’integrazione nell’ambito della disabilità, immigrazione, disagio sociale, povertà E’ in fase di conclusione la terza annualità del progetto “extrascuola”, avviato come progettazione sperimentale di rete all’interno della programmazione del Piano per la Salute ed il Benessere Sociale annualità 2012, per rispondere in particolare ai bisogni di: 1. accudimento, inserimento e cura di minori in condizioni di disabilità e disagio sociale nel periodo estivo 2. sviluppare un’importante strategia di prevenzione, facilitando l’inserimento e l’accoglienza di minori provenienti da famiglie che vivono condizioni di fragilità e vulnerabilità. A fronte di una riduzione dei tempi e dei servizi pubblici estivi e ad una necessità di differenziare le risposte in particolare per rispondere con più flessibilità alla complessità dei bisogni emergenti dalla comunità e riportati dalle famiglie, si è attivata un’ampia risposta e disponibilità da parte di associazioni, cooperative e servizi per favorire un’accoglienza inclusiva dei minori individuati. Il progetto è realizzato in collaborazione tra: - Comune di Ferrara (Servizio Politiche Sociali, Istituzione Scolastica, Osservatorio Giovani); Azienda Usl (Ufficio Integrazione socio sanitaria e Dipartimento Salute Mentale); ASP (settore minori); Agire Sociale Centro Servizio per il Volontariato. Mira a costruire, per tutti i minori rispetto ai quali i Servizi del territorio hanno individuato delle priorità di intervento, delle risposte di integrazione e accoglienza attraverso il supporto al tessuto sociale del territorio. I progetti individualizzati si pongono in risposta ai bisogni di accoglienza e accudimento dei minori nel rispetto: 1. delle individualità di ciascuno, 2. di sollievo per la famiglia nelle situazioni di maggiore disagio, 3. di integrazione con altre persone e in luoghi il più possibili adatti alla personalità e alle competenze degli stessi. Nel 2014 il progetto è continuato durante tutto l’anno (oltre il periodo estivo) e le attività si sono sviluppate prevalentemente nella definizione di progetti extrascolastici per favorire l’inserimento/accoglienza di minori presso strutture che svolgono attività di aiuto compiti e/o rivolte all’integrazione, attraverso la pratica sportiva o attività di socializzazione (in totale le organizzazioni del Terzo Settore accoglienti sono 25). La messa in rete delle risorse, in termini di competenze, capacità, disponibilità (dei servizi sociali e sanitari, di operatori dell’ente pubblico, di enti del Terzo Settore e volontari) ha favorito la realizzazione di percorsi innovativi rispetto alle procedure o alle modalità di assistenza e accoglienza previste. La partecipazione della comunità sia in forma organizzata che anche attraverso la disponibilità di singoli cittadini volontari, ha permesso l’ampliarsi ed il diversificarsi delle risposte ed una loro maggiore flessibilità. I minori accolti sono stati 102 (di cui 62 con disagio sociale di cui 30 età 0-6 nido/materna e 32 età 6-17; 40 con grave disabilità), 5 i neomaggiorenni che hanno seguito un’attività di gruppo, 35 i volontari nel periodo estivo. Progetto Tutori volontari per minori sottoposti a provvedimenti autorità giudiziaria. Il Progetto, attualmente in corso di svolgimento, è attivato da: - Ufficio diritti dei minori del Comune di Ferrara; Tribunale di Ferrara; Garante Regionale infanzia e adolescenza; Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato. Finalità principale è personalizzare la tutela legale per i minori privi di riferimenti adulti, una tutela più vicina, assidua, rispondente alle esigenze del ragazzo, che possa essere da lui concretamente percepita come alleanza e protezione. La previsione è di lavorare inizialmente soprattutto con minori stranieri non accompagnati, passando da una tutela istituzionale ad una volontaria. Ha previsto una prima fase di formazione per tutori volontari partendo dalla raccolta dati sulla realtà dei minori con necessità di tutela. Successivamente si è costruita una rete con le realtà interessate al fine di migliorare la comunicazione tra i diversi soggetti che collaborano intorno ad un minore privo di tutela: 1. 2. 3. 4. 5. giudice tutelare; tribunale per i minorenni; garante regionale infanzia e adolescenza; servizi sociali comunità educativa o famiglia affidataria 6. associazionismo familiare. Con l’obbiettivo di formare un gruppo di persone disponibili a sperimentarsi come tutori volontari (12 iscritti al corso di formazione), si è operato per rafforzare l’intervento di rete tra operatori dei servizi, della giustizia e del privato sociale, in un’ottica di miglioramento del sistema, integrazione tra tutela volontaria e professionale, e supporto dei tutori volontari. Progetti con il coordinamento di ASSP Unione dei Comuni Terre e Fiumi L'area minori si occupa di bambini / ragazzi dai 0-17 anni e delle loro famiglie. L'accesso avviene attraverso il Punto Unico di Accesso dei comuni di residenza. Il servizio mira alla promozione dei diritti dei minori, concentrandosi in particolar modo sui bambini che vivono situazioni familiari di particolare disagio, incentivando la socializzazione del minore e del suo nucleo familiare; evitando la dispersione scolastica. Supporta i minori e le famiglie all'accesso alle risorse territoriali nell'ottica di un intervento che ottimizzi tutte le risorse al fine di valorizzare il bambino. Azioni per la prevenzione del disagio sociale, comportamenti a rischio dei minori, sostegno e promozione alla genitorialità Il progetto è finalizzato ad offrire un contesto educativo e tutelante in ambito extrascolastico, prevenire e ridurre il disagio sociale e l'isolamento ed i comportamenti a rischio tra i minori dai 6 ai 17 anni residenti nel territorio dei Comuni dell'Unione Terre e Fiumi di Copparo. Le attività organizzate sono state: 1) il servizio di Summer School nel periodo Agosto-Settembre per minori italiani e stranieri residenti nel territorio anche non in carico al Servizio Sociale. E' prevista la compartecipazione familiare in base all'ISEE; 2) l’intervento della Psicologa nella scuola secondaria di primo grado del territorio per counselling genitori, formazione genitori a insegnanti sugli aspetti relazionali, ascolto dei minori e accompagnamento, eventualmente invio ai Servizi Competenti. Inoltre sono stati attivati interventi in classe per orientamento, accoglienza, prevenzione comportamenti a rischio, interventi specifici sul gruppo classe su indicazione del consiglio classe per problemi particolari; 3) interventi educativi domiciliari per l'integrazione sociale, il sostegno nei compiti, sollievo alle famiglie con minori disabili; 4) interventi di mediazione linguistico-culturale per l’inserimento di alunni neo-arrivati. In totale nel corso del 2014, sono stati assistiti 310 minori, 80 adulti tra genitori ed insegnanti. 2. Area adolescenti e giovani Servizi in campo e principali contesti Aggregazione con i centri giovanili (area giovani, sonica, l’urlo, CorrieraSTRAvagante) NEET giovani che non studiano ne lavorano Sostegno attività nelle scuole con percorsi laboratoriali tematici Ascolto, sostegno, prevenzione del disagio Formazione adulti significativi PERSONA ADOLESCENTE E GIOVANE Sussidiarietà alle associazioni giovanili per favorire il protagonismo Informazione, Documentazione, aggiornamento, restituzione ricerche sociali Referente d’area: Sabina Tassinari Assessorato Politiche per i giovani Comune di Ferrara N° Incontri realizzati 10. Progetti con il coordinamento del Servizio Giovani Aggregazione, partecipazione Il Servizio Giovani gestisce progetti e organizza iniziative rivolte ai giovani e alle loro famiglie, promuove la partecipazione giovanile alla cittadinanza attiva. Operatori qualificati del servizio stesso e di diverse associazioni e Cooperative sociali sono attivi per: • La gestione di Sonika (da parte dell’associazione l’Ultimo Baluardo), centro musicale noto tra i giovani ferraresi per il forte impatto che ha sul territorio grazie all’organizzazione di eventi aperti a tutta la comunità. Con oltre 264 aperture e 450 ragazzi che hanno partecipato alle attività e ideato diverse iniziative sul territorio (concorsi musicali e concerti). • Presso il centro “L’Urlo” (gestione in collaborazione tra Coop. sociali Camelot e Germoglio) si organizzano attività: 1. educative, 2. formative, 3. ludiche, 4. culturali, progettate a partire da esigenze rilevate nel territorio e nel rispetto dell’integrazione dei ragazzi stranieri, delle pari opportunità di coloro che sono in situazione di disabilità o di disagio. Il centro è considerato per il quartiere in cui si trova, una grande opportunità per i ragazzi non solo in termini di ascolto ma anche e soprattutto di propositività di iniziative di interesse giovanile. Si sono registrate 280 aperture coinvolgendo attivamente nelle azioni 163 ragazzi. Dai Giovani ai giovani Il progetto vuole favorire la promozione di attività culturali e artistiche per i giovani da parte di associazioni giovanili di promozione culturale che vogliono essere attive sul territorio. Si riscontrano risultati estremamente positivi, oltre alla nascita di associazioni nuove, si supporta l’aggregazione e la creatività giovanile. Nel 2014 è stato dato supporto a 5 associazioni che hanno implementato una programmazione musicale/artistica/culturale aperta alla cittadinanza nel periodo estivo coinvolgendo circa 4000 ragazzi. Le associazioni giovanili sono incentivate ad ideare iniziative per i giovani della città, promuovendo il protagonismo e l’espressività, supportando anche l’utilizzo di linguaggi sempre più innovativi. Progetti a supporto della scuola Nel 2014 i progetti di supporto alla scuola coordinati dal Servizio Giovani, rivolti a studenti dagli 11 ai 18 anni, genitori ed insegnanti sono in particolare: • Orientamento Scolastico (realizzato con la collaborazione della Cooperativa sociale il Germoglio) per favorire la consapevolezza e la responsabilizzazione del processo decisionale alla base della scelta della scuola secondaria di secondo grado. Si sono coinvolte 3 scuole secondarie di I grado (1 a Copparo) per avviare un percorso formativo molto accurato e preciso lungo tutti i tre anni. L’orientamento scolastico ha ormai una tradizione molto solida e negli anni si è ricalibrato seguendo anche i cambiamenti dei programmi scolastici. Dopo una formazione ai docenti, si conducono: 1. laboratori nelle classi, 2. consulenza, 3. attività di supporto alla scelta individuale dello studente affinché sia consapevole e il più vicina possibile alle proprie potenzialità. • Ragazzi digitali (realizzato con la collaborazione dell’Associazione Occhiaperti): obiettivo del progetto è fornire strumenti a insegnanti, genitori e studenti per un utilizzo consapevole e responsabile di Internet e dei social network. Il progetto “Ragazzi digitali” è stato sperimentato lo scorso anno con eccellenti risultati tanto che per quest’anno la richiesta è pervenuta da tutti gli istituti comprensivi ai quali si è risposto, riducendo però il numero delle classi che intendevano aderire. Il percorso prevede: 1. un incontro di formazione per i docenti di tutto il plesso, 2. due incontri laboratoriali con gli studenti, 3. un incontro con i genitori sul tema dell’utilizzo consapevole e responsabile dei social network. In totale coinvolti 280 studenti, 150 docenti e 100 genitori. Un futuro possibile per i neet Azione progettuale dedicata ai Neet (giovani che non lavorano e non studiano) nata dalla collaborazione con: - Servizio Giovani (Agenzia Informagiovani e Osservatorio Adolescenti); - Centro per l’impiego della Provincia; - Centro di Formazione “Città del ragazzo”. Pensata per fare fronte alla crescente demotivazione dei giovani e allo sviluppo di un qualsiasi progetto di vita. Nel 2014 la prima tappa del progetto ha comportato l’apertura di un bando (di selezione per titoli la mancanza dei quali, proprio per la natura del progetto, dava punteggio massimo), attraverso il quale individuare e selezionare dei candidati. I 16 ragazzi selezionati (8 ragazzi ed 8 ragazze d’età compresa fra i 18 e i 25 anni disoccupati o inoccupati da almeno 6 mesi) hanno iniziato un percorso di formazione e riqualificazione, finalizzato alla creazione di laboratori di ricerca attiva di lavoro articolato in due fasi: 1. 2 laboratori di 6 incontri motivazionali, con il sostegno psicologico, ciascuno per l'orientamento e l'attivazione alla ricerca di lavoro (job club). Inoltre le operatrici di Informagiovani hanno tenuto incontri specifici sugli strumenti atti alla ricerca attiva del lavoro (navigare responsabilmente, curriculum vitae, affrontare un colloquio di lavoro). 2. attivazione di percorsi di formazione in azienda della durata di 2 mesi per facilitare l'approccio al mercato del lavoro. Prevenzione del rischio in adolescenza - Gli spiazzati Progetto di ambito distrettuale, in corso di realizzazione, nasce dall’applicazione delle linee guida regionali di promozione del benessere in adolescenza. Sono stati coinvolti alcuni professionisti attivi nel territorio distrettuale che si occupano di adolescenti. Sulla base di alcune criticità, raccolte dalla stampa e dalla cittadinanza relative a ragazzi (dai 14 ai 24 anni) con comportamenti a rischio, si è strutturato un percorso progettuale che potesse favorire una “sana aggregazione informale” (laddove già esiste) per offrire un intervento più strutturato rispetto ad un intervento esclusivamente di tipo animativo. Gli operatori attivi sono: 1. Servizio Giovani; 2. Promeco Si tratta di iniziative rivolte ad Adolescenti e giovani, per migliorare le relazioni interpersonali e i legami con il territorio di appartenenza. Per ora si è fatta una mappatura dei luoghi di ritrovo, si sono selezionati quelli su cui intervenire e si stanno facendo degli incontri per la raccolta delle richieste da parte dei ragazzi tramite un questionario on line che viene somministrato dagli operatori di strada. Si sono già fatti alcuni interventi presso la Galleria Matteotti a Ferrara e nella piazza di Berra. Infine nel corso del 2015 è previsto un ciclo di Seminari di approfondimento organizzato presso Agire Sociale, per operatori, educatori e volontari che lavorano con gli adolescenti. Progetti con il coordinamento del Servizio Salute e Politiche Sociali Punto di vista l’operatore nelle scuole e Counselling genitori di adolescenti “Punto di vista" è un progetto di: - Promeco - Servizio pubblico del Comune di Ferrara, convenzionato con l'Azienda USL e la Provincia, che dal 1991 supporta le scuole nella loro funzione educativa, in collaborazione con il Servizio Giovani. Il servizio svolge soprattutto interventi di prevenzione dei comportamenti a rischio e del disagio, legato all'uso di sostanze stupefacenti, difficoltà relazionali, prevaricazioni e ad altre difficoltà legate alla fase evolutiva che si manifestano all'interno della realtà scolastica. "Punto di vista” è presente in diverse scuole secondarie di primo e secondo grado di Ferrara e Provincia. La presenza costante di un operatore per scuola un giorno a settimana si dimostra efficace già per il fatto di avere a disposizione un referente con competenze specifiche in grado di ottimizzare le risorse interne ed esterne, e che all’occorrenza diventi una sorta di “contenitore” della complessità e della frammentazione dei bisogni dell’adolescente. L’operatore: 1. 2. 3. 4. affianca i docenti nella conduzione di percorsi educativi nelle classi; interviene su situazioni problematiche specifiche; offre consulenza individuale a insegnanti, studenti e genitori; fa da tramite nel rapporto con i servizi sul territorio quando riscontra la necessità di un invio per problemi strutturati gravi o complessi; 5. svolge attività di formazione e consulenza sulla relazione adulti-adolescenti e sulle dinamiche di gruppo. La finalità delle azioni è di sostenere la funzione educativa della scuola come luogo di prevenzione e superamento delle problematiche adolescenziali, stimolando il rafforzamento del tessuto di relazioni al proprio interno e con il territorio. Nell’anno 2014, nel Distretto Centro Nord si sono registrati, negli Istituti secondari di I° grado (6 Istituti) e di II° grado (5 Istituti) oltre 2000 contattati con gli studenti, 50 interventi per la prevenzione dei comportamenti a rischio, 400 consulenze ad insegnanti, 200 consulenze a genitori e 800 consulenze a studenti. Counselling per genitori di adolescenti “Essere Genitori”. Il Servizio è a cura di: - Promeco. Offre consulenza educativa ai genitori di adolescenti che nel percorso di crescita incontrano difficoltà a livello relazionale, comportamentale e motivazionale: 1. attivando corsi informativi per genitori sulle relazioni; 2. fornendo risposte individualizzate ad alcune forme di disagio; 3. attivando le reti dei servizi ove vi sia necessità di interventi specialistici. Il servizio è aperto due pomeriggi la settimana presso Promeco e vi si accede tramite appuntamento ed è gestito da un operatore. Nel 2014 interno sono state incontrate oltre 50 famiglie per un totale di 135 persone, 15 laboratori per genitori. 3. Area Autonomia Servizi in campo e principali contesti Interventi Scolastici ed Extrascolastici per l’Integrazione nelle scuole primarie e secondarie Adattamento Ambiente Domestico Inserimenti lavorativi e Formazione Professionale Centri residenziali e semiresidenziali Informazione PERSONA CON DISABILITA’ Progetti per l’Autonomia: vacanze estive, autonomie che sollievo… Servizio Assistenza Domiciliare Servizi Sanitari (Azienda USL) Passaggio dalla minore alla maggiore età Mobilità Assegni di cura Referente d’area: Alessandro Venturini U.O.I. Istituzione Scolastica Comune di Ferrara - N° Incontri realizzati 10. Progetti con il coordinamento del Servizio Salute e Politiche Sociali Progetti per l’autonomia personale: percorsi tesi a favorire l’integrazione sociale e la partecipazione della persona disabile alle opportunità del territorio, sport, teatro, tempo libero. Informahandicap CAAD - Centro per l'adattamento dell'ambiente domestico della Provincia di Ferrara Il servizio realizzato dalla collaborazione tra: - Servizio Salute e Politiche Socio Sanitarie del Comune di Ferrara; - Cooperativa Sociale Integrazione lavoro; - Associazione di volontariato AIAS. Sostiene la domiciliarità, come alternativa reale alla residenzialità, attraverso interventi di consulenza per l'adattamento dell'ambiente domestico da parte di un'equipe multidisciplinare (tecnico progettista, fisioterapista, assistente sociale, educatore, coordinatore, fisiatri, ingegnere domotico). I beneficiari sono persone con disabilità e anziane del territorio provinciale e loro famigliari. Durante l’anno si sono riscontrati 403 accessi singoli al servizio del CAAD (oltre alle 448 persone singole che hanno avuto accesso al Centro H - Informahandicap), 78 sopralluoghi, 382 prestazioni a distanza (telefono, mail, fax), 186 consulenze in sede, 290 contatti in sede, con un totale di 936 prestazioni complessive. Contributi per la mobilità e l'autonomia nell'ambiente domestico legge 29/97. Il contributo economico è diretto a sostenere la domiciliarità, come alternativa reale alla residenzialità, a favore di persone anziane e disabili del territorio distrettuale in possesso di certificazione di legge 104/92 con gravità e ISEE non superiore a 23.260 euro. Le attività sono organizzate dal Centro CAAD attraverso: 1. 2. 3. 4. 5. campagna informativa sulle opportunità e le agevolazioni; invio comunicati stampa ai giornali; preparazione e diffusione volantini e manifesti informativi nei comuni del distretto; ricezione di domande da parte dei cittadini; preparazione di una graduatoria. I beneficiari totali sono stati 28. Autonomie possibili, che sollievo Questo percorso, coordinato da: - Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato. è attuato in rete da diverse associazioni di volontariato: - AIAS; ANFFAS; Associazione Calimero; Associazione Lo Specchio; Associazione Dalla Terra alla luna ed ha portato progressivamente negli anni alla sperimentazione di attività tendenti al raggiungimento (anche in situazioni di gravità) dei maggiori livelli possibili di autonomia personale nella gestione della vita quotidiana, per un totale di 52 persone disabili, che hanno vissuto lontani dal nucleo familiare nel proprio contesto territoriale o in luoghi di vacanza. Tali esperienze hanno inciso positivamente sulle abilità quotidiane con percorsi finalizzati a sviluppare la massima “autonomia possibile” attraverso attività domestiche e comunque afferenti la vita di tutti i giorni. La scelta di utilizzare strutture in autogestione ha reso l’esperienza maggiormente orientata al consolidamento delle autonomie personali e sociali. In alcuni casi sono emerse inclinazioni e interessi ancora non espressi; l’esperienza di vacanza personalizzata (tre vacanze di durata settimanale) è stata progettata direttamente dai partecipanti in modo che tenesse conto delle esigenze e dei desideri della persona disabile. Le esperienze di autonomia in città (sei settimane di training autonomia e alcune esperienze diurne), in particolare quelle svoltesi nella foresteria, hanno reso possibile il potenziamento delle autonomie personali e della vita quotidiana in assenza dei familiari, nel territorio di residenza per un periodo più lungo e maggiormente legato al quotidiano, ma in contesti diversi dalla propria casa e in assenza dei propri familiari. I percorsi in uscita dalla scuola (tre esperienze di orientamento scuola lavoro in contesto lavorativo) hanno permesso il potenziamento delle abilità pre lavorative prima dell’uscita dalla scuola. La società a teatro Il pensiero di fondo che muove ogni iniziativa della rete La Società a Teatro (LST), progetto coordinato da: - Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato è che l’arte sia territorio di incontro e occasione di conoscenza e di cambiamento, e che tutte le persone possano partecipare e contribuire ai percorsi. La prima edizione del progetto “La Società a Teatro” (LST), realizzato nel biennio 2007-2008, lascia in eredità culturale l’idea della pratica teatrale come strumento di benessere e di salute (con ricadute innanzitutto individuali) ed importante risorsa per la comunità, in diversi ambiti e a vantaggio di varie tipologie di persone (disagio, salute mentale, disabilità, comunità periferiche, ecc.). Gruppi di persone che incontrandosi, utilizzano il teatro come: 1. forma di ri-conoscimento territoriale; 2. forma di genere; 3. strumento di crescita e sviluppo personale, sociale, culturale (minori e giovani, donne, gruppi di comunità). Sensibilizzare la comunità e allargare la partecipazione sociale avendo come obiettivo generale quello di considerare un’arte al servizio della società e al servizio di alcuni valori sociali: inclusione sociale, integrazione, solidarietà. Occasioni per fermarsi a pensare e per conoscere, a partire dagli attori sul palco, scorci di mondi spesso noti solo ai servizi sociali e al tessuto associativo. I principali eventi che si sono realizzati nel 2014 hanno registrato la partecipazione complessiva di oltre 2000 persone, essi sono: 1. 2. 3. 4. 5. laboratori n.9; percorsi di formazione; spettacoli della rassegna teatrale n.9; convegni e giorni aperti di conoscenza; eventi di strada aperti al pubblico n. 3 (la parata nel centro cittadino, il Performing day, la giornata di LST al Teatro Comunale). Un’intera giornata di incontri pubblici, video e spettacoli. Trofeo estense prima regata di natale “people for pararowing” Il progetto mira alla sensibilizzazione e facilitazione dell’accesso della pratica sportiva per chi è diversamente abile, attraverso la conoscenza diretta della pratica del canottaggio sostenuta da: - CUS – Centro Universitario Sportivo; - Federazione Italiana Paraolimpica. Ragazzi e Ragazze, uomini e donne, diversamente abili, che si ritrovano in un raduno operativo, con allenamenti e gare, con la Nazionale Paralimpica di canottaggio e la squadra agonistica del CUS Ferrara, con giornata conclusiva dedicata a serie di Regate Sprint presso la Darsena cittadina. In gara Circa 100 atleti coinvolti, tra diversamente abili e normodotati, provenienti da tutto il nord Italia. C.a.a. comunicazione e integrazione Il progetto, attuato da: - Cooperativa sociale Integrazione lavoro mira ad aumentare le competenze comunicative per un totale di 11 partecipanti per una maggiore autonomia nei diversi contesti di vita: 1. migliorare le competenze relative alle nuove tecnologie applicate alla comunicazione; 2. individuare e provare strumenti ed ausili per la comunicazione. L’applicazione di strategie di comunicazione sia nell’ambito lavorativo che relazionale hanno aiutato le persone con difficoltà comunicative a migliorare la loro attività lavorativa e la sfera relazionale, permettendo una buona integrazione all'interno del contesto in cui sono state inserite . Progetto "Che lavoro…" disabili” inserimenti lavorativi. Offrire nuove e differenziate risposte al crescente bisogno di percorsi di inserimento lavorativo per persone con disabilità (non collocabili attraverso gli strumenti normativi nel mondo del lavoro) e svantaggio sociale in carico ai Servizi territoriali è l’ambito operativo di questo progetto, attuato da: - ASP Servizio Inserimenti lavorativi; - Cooperativa sociale Integrazione lavoro per costruire nuove metodologie di inserimento lavorativo (con utilizzo in prospettiva di strumento ICF), e innovativi settori produttivi. L’inserimento di persone con disabilità o in situazione di svantaggio sociale in percorsi formativi e lavorativi all’interno della Cooperativa è avvenuto attraverso la disponibilità di accoglienza nei seguenti settori: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. uffici; trasporti; cucina; laboratorio di pasta fresca; pulizie; assemblaggio e confezionamento rosari per ditta committente; verde. La collaborazione è stata attivata con: - ASP - Servizi Sociali; Enti di formazione (Città del Ragazzo, Ial, Irecoop); Sert – Azienda USL; Università degli Studi di Ferrara. Le persone beneficiarie, dopo avere appurato l’idoneità allo svolgimento della mansione indicata attraverso colloqui conoscitivi con l’assistente sociale e/o il tutor di riferimento e effettuato la visita di idoneità (in caso di persona disabile), sono state inserite con diverse modalità: borse lavoro, tirocini formativi, stage; nel dettaglio: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. n. 20 borse lavoro ASP; n. 1 borse lavoro carcere; n. 1 stage Progetto Transizione Città del Ragazzo; n. 2 stage Progetto di Vita; n. 3 borse lavoro ASSP Copparo; n. 5 tirocini Provincia con ASP; n. 4 stage Sert; n. 1 tirocini Unife; n. 8 stage Irecoop corso Marketing e corso trasformazione frutta; 10. n. 10 corsisti Laboratorio Web Radio; 11. n. 13 corsisti Laboratorio di cucina; 12. n. 21 corsisti Laboratorio di teatro. Sostegno per le vacanze delle persone disabili Si tratta di contributi a 3 progetti di diverse associazioni di volontariato (AIAS, ANFASS e Traumatizzati cranici), a sostegno di percorsi di autonomia delle persone disabili. Si organizzano: 1. incontri conviviali; 2. uscite ricreative e culturali nei fine settimana; 3. vacanze estive. Queste attività sono un importante momento di sollievo per le famiglie e per le persone disabili, un’opportunità di sperimentare le proprie capacità di autonomia e creare opportunità di socializzazione. Anche per i volontari è un’occasione di crescita e di confronto. Oltre 150 sono le persone disabili che aderiscono alle attività, mentre 40 sono i volontari più assidui. Alla vacanza partecipano in media 80 persone con varie forme di difficoltà: motoria/fisica, con disabilità intellettiva e/o relazionale. Spazio irregolare Arena Estiva 2014 Parco Diamanti. Attraverso l’apertura dello “Spazio Irregolare” punto bar all’interno del Parco del Palazzo Diamanti (arena estiva) gestito persone disabili (utenti ed ex-utenti del servizio di Salute mentale AUSL Fe) con la collaborazione dell’associazione di promozione sociale Arci Irregolarmente si sostengono percorsi di inserimento socio-lavorativo attraverso l’aiuto di volontari. Il bar si è caratterizzato per la proposta di prodotti biologici ed equosolidali, prevalenti rispetto agli altri articoli. IrregolarMente inoltre ha continuato il progetto di inserimento socio-lavorativo, con Arci e Ferrara Sotto le Stelle promuovendo stages socializzanti per attività relative alla gestione del cinema: maschere, biglietti, pulizie. In totale 5 persone beneficiarie. Percorsi di accompagnamento per l’Amministratore di Sostegno Volontario La Legge Regionale 24 Luglio 2009, n. 11 “Norme per la promozione e la valorizzazione dell’Amministratore di sostegno, Istituto previsto alla Legge 9 gennaio 2004, n. 6” promuove la figura dell’Amministratore di sostegno nell’ambito del sistema integrato dei servizi sociali e sanitari. La persona che, per effetto di un’infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trova nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi, può essere assistita da un Amministratore di sostegno, nominato dal Giudice tutelare del luogo in cui questa ha la residenza o il domicilio (art. 404 cc). L’Amministratore di sostegno permette quindi “di tutelare” con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia, nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, attraverso interventi di sostegno temporaneo o permanente. Nella stessa legge, è prevista l’istituzione a livello provinciale di un elenco di soggetti disponibili ad assumere l’incarico di Amministratore di sostegno. Il percorso attuato fino ad ora e quello che si desidera proseguire, ha come finalità e premessa allo stesso tempo, di mettere in sinergia esigenze e forze dei diversi partecipanti per agevolare le famiglie e/o i singoli che beneficiano o ricorrono alla figura dell’Amministratore di sostegno. La collaborazione tra Comune di Ferrara, Agire Sociale e Tribunale ha i seguenti obiettivi: • promuovere l’istituto dell’Amministrazione di Sostegno e delle altre forme di tutela e cura di soggetti svantaggiati (incontri info-formativi di respiro Provinciale); • attivare percorsi e strumenti finalizzati alla formazione continua degli Amministratori di sostegno volontari già nominati dal Giudice Tutelare o comunque disponibili ad essere nominati non appena se ne ravvisi la possibilità, con la collaborazione degli enti firmatari; • realizzare presso il Centro H – informa handicap del Comune di Ferrara, uno Sportello dell’Amministratore di Sostegno finalizzato a: informare i cittadini, orientarli alla migliore forma di tutela, sostenerli nella compilazione dei diversi atti/procedure e nello svolgimento delle loro funzioni; • promuovere e stabilizzare una rete di supporto ai volontari costituita dagli Enti, Servizi e Organizzazioni del Terzo Settore, finalizzata al supporto degli amministratori per lo svolgimento dei loro ruoli (un incontro al mese con la guida di esperti di varie categorie). Attività di sostegno e consulenza per la costituzione della Fondazione di partecipazione “Costruiamo Futuro”. Sono stati promossi 18 incontri tra le famiglie ed i cittadini interessati con esperti giuridici, enti locali del Distretto Centro Nord, servizi sociali, organismi del Terzo Settore, il Forum provinciale del III settore; Comitato Ferrarese Area Disabili; associazioni della provincia e singoli cittadini. La Fondazione “Costruiamo Futuro” è costituita da 6 associazioni e 18 persone fisiche (familiari). Da luglio a settembre 2014 sono stati organizzati 4 consigli che fra le altre cose, hanno cominciato a ragionare sui primi progetti da realizzare, inerenti i temi dell’abitare e del produrre. Progetto Trasporto Esercizio Vita Progetto dedicato all'accompagnamento sociale di persone non in grado di raggiungere la palestra presso la Città del Ragazzo. Il progetto, attuato dalla Cooperativa Integrazione Lavoro, è coordinato con le attività della Cooperativa Esercizio Vita per gruppi di persone in modo da mantenete una sostenibilità economica adeguata. Nel corso dei primi 10 mesi di svolgimento del progetto sono stati effettuati 866 trasporti e sono state coinvolte 21 persone. Progetto Trasporto Parkinson Accompagnamento sociale attuato dalla Cooperativa Integrazione Lavoro, per persone affette dalla malattia di Parkinson presso la palestra di via Rambaldi dove si svolgono corsi attività di motoria a cura dell’associazione U.I.S.P., con musica, danza e gioco organizzati dal Gruppo Estense Parkinson. Nel corso del 2014 sono stati eseguiti 2305 viaggi di accompagnamento a favore di 22 persone. Progetti con il coordinamento dell’Istituzione Scolastica Interventi scolastici ed extrascolastici per l’integrazione Integrazione scolastica e sociale dei minori disabili stranieri Sono state eseguite ricognizioni conoscitive della presenza di minori stranieri disabili nel Distretto Centro-Nord per: 1. tipologia di disabilità diagnosticata, 2. provenienza o nazionalità dei minori, con la finalità di individuazione della realtà scolastica cittadina dove sperimentare attività laboratoriali mirate all’integrazione di minori disabili e stranieri con l’intervento di mediatori culturali e educatori di sostegno. Sono stati realizzati: 1. focus group e interviste individuali a: genitori di minori stranieri e disabili, operatori sanitari e sociali, insegnanti ed educatori, per l’integrazione su modelli culturali, rapporti tra famiglie e servizi, risorse, conflitti, procedure e specificità dell’inserimento scolastico di minori disabili di origine straniera; 2. sviluppo di analisi di caso di alcune realtà familiari, mirate a recuperare le storie familiari e l’organizzazione familiare attorno alla disabilità del bambino e i progetti di vita futura per come sono influenzati dalla dimensione culturale e migratoria della famiglia; 3. momenti formativi e di restituzione allargata delle conoscenze acquisite. Integrazione scolastica Le attività organizzate hanno la finalità di prevenire situazioni di disagio nei diversi ordini di scuola, dal nido alle scuole medie inferiori. Si tratta di interventi a supporto delle scuole nei casi di disagio segnalati, al fine di migliorare i progetti di integrazione dell’handicap negli Istituti Comprensivi e nei doposcuola autogestiti. Si realizzano: 1. laboratori per l’integrazione tramite il personale comunale, 2. attività di assistenza educativa nei nidi, nelle scuole d’infanzia e nelle classi elementari e medie inferiori. Si supportano i Comitati scuola-genitori, per facilitare l’integrazione di alunni disabili nei doposcuola. Gli alunni disabili inseriti nelle scuole 0-6 e negli Istituti Comprensivi cittadini e seguiti individualmente e con laboratori sono 127. Nell’anno scolastico 2014/15 sono attivi 15 Laboratori di rete che coinvolgono direttamente 4 Istituti Comprensivi e 4 Istituti Secondari di II° grado e che accolgono bambini e gruppi classe da tutte le scuole del territorio comunale, i principali ambiti di attività sono: Teatro, Musica, Piccola Falegnameria e Bricolage, attività in Serra, Ceramica, Percorsi di specifici relativi all’autonomia personale, sociale e conoscenza del territorio. Ogni Laboratorio coinvolge dai 5 a 12 alunni con disabilità e gruppi delle loro classi. Progetto tutor per studenti con grave disabilità nelle scuole secondarie superiori. Si realizzano interventi di tutor per studenti disabili gravi nelle scuole secondarie di II° grado residenti nel comune di Ferrara. I progetti sui singoli alunni sono confrontati e condivisi annualmente all’interno della Commissione Tecnica Locale, come previsto dagli Accordi di Programma, i singoli Istituti Scolastici sono gli attuatori dei progetti. L’ufficio integrazione supporta gli interventi con azioni di monitoraggio sui progetti e di qualificazione degli interventi, attraverso il potenziamento e la qualificazione degli interventi di assistenza educativa si garantisce la qualità dei progetti di integrazione anche in presenza di situazioni di massima gravità. Vengono compiute azioni di monitoraggio e supporto formativo a tutor e insegnanti attraverso il CSC. I beneficiari del progetto sono 50 studenti con disabilità grave o gravissima con necessità di massima assistenza, iscritti negli Istituti Superiori cittadini. Un ponte tra progetto scolastico e progetto di vita Il progetto, realizzato in collaborazione tra: - Istituzione Scolastica del Comune di Ferrara; ASP – Servizi Sociali; Agire Sociale - Centro Servizi Volontariato; Coop Sociale La Città Verde; Istituto Navarra; ha attivato percorsi di orientamento/osservazione per ragazzi con disabilità grave e medio/grave che frequentano gli Istituti Secondari di II° grado. Il bacino d’utenza (fascia d’età 17/24 anni) è individuato nel territorio del distretto Centro Nord. L’obiettivo è di facilitare il passaggio ai servizi per’età adulta attraverso un lavoro mirato di osservazione e valutazione di capacità e competenze dei partecipanti. Le attività (concordate con i servizi di riferimento, in collaborazione con le Scuole e la Cooperativa Sociale Città Verde) sono state da una parte di tipo ortoflorovivaistico (sistemazione terreno e serre, preparazione del terreno, semina), dall’altra legate ad obiettivi relativi alla socializzazione ed allo sviluppo delle autonomie personali e sociali (uscite sul territorio, utilizzo dei mezzi pubblici, momenti di incontro con gruppi di alunni dell’istituto Navarra). E’ in fase di attivazione un modulo dedicato alle attività di cucina in modo da differenziare le attività e coinvolgere altre competenze e motivazioni. La finalità è sostenere ed affiancare Famiglie e Servizi nella programmazione del PIVEC, affiancare gli Istituti superiori nei percorsi di Orientamento post scuola. Sono stati attivati 10 percorsi di valutazione/osservazione ed orientamento per l’anno scolastico 2014/15 e coinvolti un gruppo di 9 ragazzi. Informazione genitori di ragazzi disabili L’obbiettivo del progetto è produrre materiale informativo sui processi di integrazione scolastica e sociale dei minori disabili da condividere con tutti gli operatori che entrano a contatto diretto con le famiglie: sportelli sociali dell’ASP, Istituzione Scolastica, Centro H, Assessorato Servizi alla persona. L’esigenza è - conoscere bisogni, problemi ed aspettative delle famiglie dei bambini/ragazzi con disabilità iscritti nelle nostre scuole al fine di individuare alcune modalità operative per mantenere il contatto con le famiglie nel tempo e dare continuità e coerenza ai momenti di ascolto ed informazione. - Rendere più coerente ed efficace l’informazione alle famiglie in tutti i punti di contatto diretto e di passaggio d’informazione a riguardo delle opportunità di inserimento scolastico e sociale dei minori disabili. Sono stati realizzati 6 incontri di focus group con genitori di bambini/ragazzi disabili: 1 per genitori dei servizi educativi 0-6, 3 negli Istituti Comprensivi (1 per genitori della primaria, 1 per genitori di bambini che anno iniziato la frequenza delle medie e 1 per genitori di bambini che si apprestano ad uscirne) e 2 per le Secondarie di II° grado (1 con genitori di ragazzi entrati da poco alle superiori e 1 per genitori di ragazzi che stanno per concludere l’esperienza scolastica)seguiti a giugno 2015 da incontri di restituzione ad insegnanti ed operatori. E’ stata elaborata una mini-guida informativa sui processi e servizi finalizzati all’integrazione scolastica e sociale dei minori disabili che sarà distribuita a famiglie e operatori del settore. Progetti con il coordinamento di ASP Si tratta di interventi sociali, erogati dal servizio sociale adulti – Area Disabilità di ASP. L’area comprende i servizi per i cittadini del Comune di Ferrara con le seguenti caratteristiche: • invalidità certificata superiore al 75% • situazione di disabilità psico fisica medio- grave e grave accolte presso i Centri SocioRiabilitativi diurni e residenziali (C.S.R.) • situazioni di disabilità, per cui si intende evitare l’istituzionalizzazione, attivando l’Assegno di cura per disabili Situazioni di disabilità, per cui si intende evitare l’istituzionalizzazione, attivando l’Assegno di cura per disabili, il Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD), il servizio di pasti a domicilio e telesoccorso; • Situazioni di disabilità che rendono necessario il servizio di trasporto o l’erogazione del buono taxi; • Situazioni di disabilità determinate da gravi cerebrolesioni e con esiti da traumi cranioencefalici, per cui viene attivato l’Assegno di Cura a fondo sanitario. All’interno del piano per la salute ed il benessere sociale, sono stati sostenuti i seguenti progetti: Programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione soggetti fragili – Progetto Muoversi Progetto attivato da: - Comune di Ferrara (Assessorato Salute e Servizi alla Persona, ASP), - Cooperativa Sociale Integrazione Lavoro (soggetto attuatore e capofila), - Organizzazioni del Terzo Settore per offrire un servizio di trasporto/accompagnamento integrato dedicato alle persone disabili e non autosufficienti; con invalidità riconosciuta tramite certificazione di invalidità o certificazione legge 104/92, residenti nel comune di Ferrara di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Può accedere al servizio chi deve andare a lavorare, studiare, fare visite mediche, esami clinici, riabilitazione o semplicemente chi vuole uscire per una passeggiata o per fare spese, come supporto a percorsi di autonomia. Le persone che hanno richiesto il servizio nel 2014 sono 107, per 15.842 viaggi. Gli accessi totali al servizio sono 24.841, le richieste evase 17.557. Centro Perez Istituto Don Calabria Città del Ragazzo. Centro socio-occupazionale per persone con disabilità acquisita, principalmente a seguito di trauma cranio encefalico e cerebro lesione. Si attivano percorsi personalizzati di promozione e riabilitazione delle autonomie di vita quotidiana, per il potenziamento e mantenimento di autonomie e abilità specifiche. Diverse le attività svolte, produttive e occupazionali: 1. 2. 3. 4. 5. 6. servizi di stampa digitale; multimedialità, archiviazione elettronica; assemblaggio e imballaggio,etichettatura e imbustamento, tampografia; allestimento di espositori e bancali; segreteria e logistica per convegni; scansione testi e traduzioni. Attività integrative e sociali: 1. il laboratorio proposto dall’associazione sportiva In.Da.Co.-Integrazione Danza Comunicazione, che intende introdurre a Ferrara le tecniche e la pratica della “Danza in carrozzina”, 2. l’appuntamento settimanale del coro, che ha coinvolto quattordici persone disabili; 3. l’attività del laboratorio teatrale di Cosquillas Teatro; 4. la palestra della Città del Ragazzo gestita dalla cooperativa sociale Esercizio Vita Onlus, centro di attività motoria adattata e personalizzata. Accanto al tutoraggio per le persone disabili, è stata offerta ai loro caregivers una consulenza di supporto e sostegno a cura di una psicologa psicoterapeuta di approccio sistemico-relazionale. Nel 2014, gli utenti beneficiari sono stati 11 (8 con disabilità acquisita, 1 con disabilità congenita, 1 patologia degenerativa, 1 paralisi cerebrale infantile). Centro diurno sociale “La Barco” Il Centro Diurno Sociale è gestito da: - Cooperativa Sociale Camelot in convenzione con il Comune di Ferrara - Referente del progetto- Settore adulti ASP Centro Servizi alla persona con la collaborazione di: - Dipartimento Salute Mentale Azienda USL Ferrara è attivo in via della Sirena a Barco, nel complesso di alloggi ACER per disabili, adulti fragili, pazienti del Dipartimento Salute mentale Azienda USL ed anziani. L'obiettivo del progetto è di mantenere e rafforzare le autonomie delle persone, assicurando loro una qualità di vita che compensi sempre di più le fragilità e risponda ai loro bisogni. Si vuole rispondere al contempo alle esigenze assistenziali delle persone cercando di garantire loro un ruolo attivo nella vita sociale, promuovendo attività e occasioni di confronto con il gruppo, opportunità d’integrazione sociale. Vengono organizzate: 1. 2. 3. 4. 5. attività di socializzazione e animazione, attività in collaborazione anche con scuole, associazioni e gruppi locali, momenti di festa con le famiglie, laboratori di cucina, attività culturali e ludiche con l'obiettivo primario di incrementare la cooperazione e la socialità tra i partecipanti. 6. attività di sostegno all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Nel 2014 gli ospiti sono stati 20 (disabili, adulti fragili, pazienti DSM, anziani) a cui si sommano 3 inserimenti lavorativi. Progetti con il coordinamento di ASSP Unione dei Comuni Terre e Fiumi L’Area Disabili dell’ASSP dell’Unione Terre e Fiumi è rivolta alle persone adulte disabili e alle loro Famiglie, promuovendo azioni volte a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale che derivano da difficoltà economiche, da limitazioni personali e/o sociali e da condizioni di non autosufficienza. Azioni di contrasto alla povertà nell'ambito dell'accoglienza, mantenimento della casa, sostegno economico e inserimento lavorativo Il Progetto ha l’obbiettivo di aumentare gli inserimenti lavorativi mediante la forma della borsa lavoro e mediante percorsi di formazione e riqualificazione professionale. Nel corso del 2014 sono stati attivati 105 progetti di inserimento lavorativo, 43 tirocini formativi e 7 progetti trasformati in assunzione. Potenziamento aggiornamento Punto unitario d'accesso e Ufficio di piano Il progetto è rivolto all’implementazione dei punti unitari di accesso con una presa in carico sperimentale e condivisa tra le diverse aree del servizio sociale inserendo anche un punto di accesso presso la casa della salute di Copparo. Obbiettivo è la condivisione totale e complessiva delle problematiche delle persone anziani e disabili, l'analisi e la presa in carico congiunta da parte di tutti i soggetti gestori e produttori dei servizi presenti sul territorio e la possibilità di rispondere in modo più efficace alle richieste e bisogni della collettività. Sono stati costituiti due gruppi di lavoro sul tema domiciliarità e disabili per la presa in carico congiunta tra i servizi. Gli incontri realizzati sono stati 30, 10 persone partecipanti, 7 casi specifici rappresentativi dei problemi analizzati in modo congiunto. 4. Area Inclusione Sociale Servizi in campo e principali contesti Persone Private della libertà personale. Carcere e Territorio Salute e benessere delle Donne (Lotta alla tratta, CDG, Menopausa….) Dipendenze: Alcool, Sostanze, Gioco d’azzardo Nomadi, Immigrazione: Intercultura, Integrazione, Consulenza PERSONE A RISCHIO DI Centri di accoglienza ESCLUSIONE SOCIALE Nuove Povertà: Emporio, Community lab Inserimenti lavorativi, mondo del lavoro, formazione professionale Dalla Protezione all’autonomia: progetti per neo maggiorenni Referente d’area: Patrizio Fergnani Servizio Salute e Politiche Sociali Comune di Ferrara N° Incontri realizzati 5. Progetti con il coordinamento del Servizio Salute e Politiche Sociali CSII – Centro Servizi Integrati per l’immigrazione. Il CSII, gestito da: - Cooperativa Sociale Camelot – Officine Cooperative è punto di raccordo provinciale per coordinare, supportare e mettere in rete i servizi e le Istituzioni che operano nel campo dell'immigrazione nel territorio ferrarese e si propone come referente, oltre che alle singole persone, a: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Enti pubblici, Istituzioni, servizi, scuole, associazioni datoriali, associazioni di e per stranieri. In quest'ottica, il CSII è soggetto coordinatore della rete informativa provinciale per Cittadini Stranieri, che comprende gli Sportelli Informativi per cittadini stranieri situati nei Comuni di: 1. 2. 3. 4. 5. Ferrara, Portomaggiore, Argenta, Comacchio, Ostellato. I principali servizi offerti dal CSII sono: 1. 2. 3. 4. consulenza legale in materia di rilascio, rinnovo e conversione del permesso di soggiorno, consulenza e orientamento sulle procedure di ricongiungimento familiare, riconoscimento dei titoli di studio, accesso ai servizi sanitari, alloggiativi e scolastici. Nel corso del periodo in analisi (annualità 2014), la Rete del Centro Servizi Integrati per l'Immigrazione nel Distretto Centro Nord ha registrato 4381 contatti con l'utenza. Di questi, 770 per Consulenze Migranti, Legale ed Antidiscriminazione, Sportello Diritto Asilo: 1348 contatti, Sportello Informastranieri: 8213 contatti. Accoglienza nuclei famigliari in stato di disagio Progetti realizzati da: - associazione di volontariato “Anche Loro”, - “Comitato Alba Nuova”, con il principale intento di assistere alcune famiglie in difficoltà, sostenendole con condivisione e amicizia nel percorso di integrazione sociale verso il raggiungimento dell’autonomia. L’accoglienza si rivolge a famiglie senza lavoro, con minori a carico, in situazione di grave disagio abitativo colpite da sfratto esecutivo. Il Comitato Alba Nuova fornisce in questi casi alle famiglie un alloggio in comodato gratuito, nonché gli strumenti e i mezzi per inserirsi e vivere del proprio lavoro per raggiungere progressivamente l’autonomia, per un totale di 15 persone, 6 genitori e 9 minori. Inoltre nell’ambito del progetto è stata svolta un’attività di doposcuola ai bambini delle famiglie assistite a cui hanno partecipato altri minori, quali i figli di famiglie assistite in passato e bambini stranieri in difficoltà per un totale di 15 ragazzi. Dai volontari attivi nel progetto si rilevano notevoli miglioramenti delle condizioni delle famiglie, in termini di qualità di vita e di serenità del contesto famigliare che coinvolge i minori. Positivi i risultati raggiunti in relazione nell’inserimento dei minori nelle realtà educative, supportato da un’attività di doposcuola per i ragazzi in età scolare. L’attività del 2014 è stata dedicata complessivamente a 10 famiglie per un totale di 45 persone (di cui 26 minori). Lotta alla tratta Progetto realizzato da: - Associazione Centro Donna Giustizia, opera per favorire l’inclusione sociale e l’integrazione sul territorio di donne che sono vittime di tratta, in programmi di protezione sociale seguite dal Centro Donna Giustizia con progetti individuali. L’esperienza di sfruttamento, soprusi e spesso violenza, condiziona pesantemente le capacità organizzative e lavorative delle donne, che frequentemente necessitano di un periodo di ricostruzione dell’identità personale, di orientamento e inserimento lavorativo. Occorre quindi consolidare e rafforzare l’attuazione di corsi di formazione, di cui già si avvale il Centro, che includano percorsi di stage, borse lavoro, tirocini per favorire un adeguato e sollecito inserimento lavorativo. Vengono realizzati progetti di accoglienza ed accompagnamenti per all’inserimento lavorativo, per il raggiungimento di un’autonomia minima economica ed alloggiativa. Nel 2014 gli inserimenti nei programmi individualizzati di assistenza ex art.13 Legge 228/2003 sono stati 12 e gli inserimenti nei programmi di protezione sociale ex art. 18 d.lgs. 286/98 sono stati 18, di cui con figli 5 e numero di figli 6, le persone che sono state in carico e che nel periodo considerato continuano ad avere prestazioni saltuarie 45. Sono proseguiti, come negli anni precedenti, i percorsi di alfabetizzazione e orientamento al lavoro e gli stage, nonostante le difficoltà nell'ottenimento di un contratto di lavoro, che porta alla conseguente chiusura del percorso, dovuto alla crescente e persistente difficoltà economica del territorio ha comportato, infatti, una maggiore difficoltà negli inserimenti lavorativi e una conseguente generale dilatazione dei tempi di chiusura dei percorsi. Durante l’annualità in oggetto, sono state comunque seguite complessivamente 30 donne; di queste 12 sono state prese in carico con nuovi percorsi. In questo periodo, 9 sono i percorsi conclusi. Per quanto riguarda gli inserimenti lavorativi, 1 direttamente con la contrattualistica nazionale, 12 sono stati gli stage finanziati dall'ente formativo Cefal, 7 ex borse lavoro del progetto estreme povertà del Comune di Ferrara e 10 i tirocini onerosi a carico dell’ASP. Si può pertanto ritenere che vi sia stata piena corrispondenza tra gli obiettivi previsti e quelli conseguiti. La centralità del lavoro è sulle “relazioni” operatrice-utente, l’èquipe si avvale anche di una supervisione mensile. L’associazione continua a mantenere relazioni con molte delle donne accolte, soprattutto con quelle che hanno scelto di rimanere sul territorio ferrarese o nelle zone limitrofe. Emporio Solidale—Studio di fattibilità L’emporio sociale, non ancora avviato a Ferrara, di cui è in atto uno studio di fattibilità, curato da Agire Sociale CSV, è un nuovo modello di prossimità a singoli e nuclei familiari fragili che si sta sperimentando da alcuni anni in diverse zone d’Italia. E’ innanzitutto un progetto di comunità che nasce per favorire la sinergia tra diversi soggetti impegnati nel contrasto alle povertà e nella riduzione degli sprechi alimentari. Si propone di razionalizzare la distribuzione di beni alimentari e di rendere il più possibile dignitosa la distribuzione alle famiglie attraverso un luogo tipo “market” che permetta la scelta dei prodotti più adeguati alle esigenze delle famiglie, tenendo conto di criteri legati al soddisfacimento del fabbisogno nutrizionale . Emporio però non è solo un piccolo supermarket, ma un luogo in cui leggere meglio i bisogni dei beneficiari e offrire servizi o attività di orientamento e supporto alle persone che accedono; attorno al market, infatti, si vuole offrire un punto di ascolto ed orientamento alle risorse del territorio, che verrà meglio definito e specificato nei contenuti a seconda dei partner di progetto e delle competenze che verranno attivate (bilancio di competenze, preparazione cv, segnalazione opportunità formative-lavorative, accesso al microcredito, sostegno psicologico, ecc.). L’emporio si rivolge a persone e famiglie in difficoltà a causa della crisi economica e della perdita del lavoro. L’accesso è determinato da criteri decisi dalle associazioni capofila di concerto con i servizi sociali (ASP Ferrara). La rete dei soggetti promotori è composta da: ASP Ferrara, Associazione di volontariato Anche Loro, Associazione Badanti Nadiya, Caritas Diocesana, Associazione Centro Donna Giustizia, Associazione C’è vita e vita, Servizio Accoglienza alla Vita, Associazione Viale K. Azioni a contrasto della crisi Banco Genere alimentare Il contributo economico per le attività del Banco Alimentare, ha permesso di sviluppare le attività di raccolta e distribuzione di generi alimentari predisposte dal Centro di Solidarietà-Carità, per rispondere in maniera sempre più adeguata ed efficace ai bisogni di quelle persone, in costante aumento, che si vengono a trovare a vivere in condizioni di povertà. A livello provinciale i bisognosi registrati dall’associazione sono circa 15.213, di cui 620 assistiti direttamente e il rimanente aiutato sostenendo e approvvigionando 102 enti caritatevoli della provincia (Caritas, Croce Rossa, Parrocchie, Associazioni, Comunità, etc.). Sono stati distribuiti oltre 950.000 kg di alimenti per un controvalore commerciale stimato in 2.330.000 euro. Durante l’anno sono stati coinvolti numerosi giovani dell’età compresa tra i 18 e 35 anni nelle fasi della distribuzione e della gestione della sede in qualità di volontari. Tale ricchezza ha permesso di svolgere: 1. attività di consegna delle derrate alimentari dai punti di consegna e successivamente agli Enti beneficiari ed alle famiglie bisognose; 2. la prosecuzione della ricerca di nuove convenzioni con industrie alimentari e catene di distribuzione per sfruttare e valorizzare le eccedenze alimentari; 3. un percorso a forte valenza educativa che coinvolge adulti e giovani nel contribuire quotidianamente, attraverso questa opera, al bene comune del territorio. Nel 2014 sono state svolte due collette alimentari le quali hanno coinvolto in totale 2800 volontari di tutte le età. A fianco di questa attività è stata svolta un’azione di coinvolgimento degli studenti delle scuole primarie di Ferrara attraverso la testimonianza e l’incontro degli studenti che poi ha portato alla raccolta di alimenti nei plessi scolastici. Percorsi Sperimentali Community lab In fase di attuazione, sono percorsi di riattivazione della partecipazione civico-politica che provano a rendere alcuni progetti e percorsi partecipativi più comunitari e aperti alle nuove istanze che vengono dalla società. L’obiettivo del Community Lab è di estrapolare dallo studio di casi delle buone prassi in atto a livello regionale, indicazioni operative su come si potrà realizzare la programmazione locale delle politiche sociali. Si sperimentano nuove metodologie di relazione tra le persone, per coinvolgere una parte della comunità spesso fuori da questi processi ma che rappresentano la maggioranza della cittadinanza. Ferrara ha presentato nel 2013, 2 progetti, divenuti caso di studio dei percorsi sperimentali di Community lab dell’Agenzia Sanitaria e Sociale della Regione Emilia Romagna: a) “Dalla fondazione di partecipazione alla partecipazione per il bene comune” a cui partecipano oltre 100 persone, per azioni a supporto della vita autonoma e indipendente delle persone fragili; b) la dimensione di sofferenza legata al lavoro attraverso la tecnica di laboratorio partecipato per l’elaborazione di progetti sociali (Future lab) a sostegno del vivere precario, a cui hanno partecipato circa 200 persone. SALUTE E BENESSERE DONNA Tavolo Salute Donna Il Tavolo interistituzionale “Salute Donna” è stato costituito nel 2001 dal Comune di Ferrara – Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona, in collaborazione con la Presidente della Commissione Pari Opportunità, l’Azienda Usl di Ferrara, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e la partecipazione attiva delle associazioni femminili del territorio. Il Tavolo, composto da diverse figure professionali, ha il compito di promuovere la politica attiva e visibile, di rispondere a dei bisogni che riguardano il disagio femminile inteso come: povertà, solitudine e modificazione dell’assetto familiare (dovuto anche all’innalzamento dell’aspettativa di vita) e di razionalizzare le iniziative pubbliche e private con la partecipazione di tutti gli attori presenti sul territorio locale, attraverso la realizzazione del Piano per la salute e il benessere sociale e sanitario e con uno sguardo particolarmente rivolto alla pianificazione e alla prevenzione. Prosecuzione progetto di prevenzione del rischio cardio vascolare nella donna in menopausa. Il progetto ha lo scopo di promuovere la salute, prevenire l’insorgenza di malattie e individuare precocemente il rischio cardiovascolare nella donna in menopausa attraverso: 1. la sperimentazione dell’utilizzo della carta del rischio cardiovascolare come strumento routinario di indagine per le pazienti che accedono al Centro della menopausa e dell’osteoporosi dell’Università di Ferrara nei locali del Centro Salute donna di Via Boschetto; 2. il supporto alle donne nella fase della pre-menopausa perché assumano corretti e sani stili di vita. Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Azienda USL e avviene grazie al coinvolgimento di un’ostetrica. Nel 2014 le donne di età compresa tra i 48 e i 55 anni che hanno partecipato al progetto sono state 110: le donne per le quali è stato possibile calcolare il rischio cardio-vascolare sono 79 di cui 5 in cui è presente il rischio cardio vascolare e 74 quelle in cui è assente. Prosecuzione progetto per la prevenzione della depressione femminile - Punto d’Ascolto e di Sostegno “Ben arrivato …piccolo mio!” Non è infrequente fra le neomamme la possibilità che si manifesti una reazione di disagio e di profondo malessere (problematiche che va dai disturbi emotivi più comuni fino alle psicosi postpartum). A sostegno di tali situazioni è attivo ormai da anni il punto di ascolto, servizio educativo integrativo del Comune di Ferrara per famiglie con bambini di età 0-12 mesi ha sede all’interno del Centro per Bambini e Genitori Piccola Casa. Gli obiettivi di fondo, realizzati grazie ad un intervento multiprofessionale, sono finalizzati a: 1. sostenere i genitori in difficoltà affinché si prendano cura del proprio bambino nel primo anno di vita; 2. prevenire la solitudine e la depressione delle madri dopo il parto; 3. orientare i genitori ad un efficace utilizzo dei servizi territoriali, sanitari, sociali ed educativi. Il personale previsto nel Punto d’Ascolto è costituito da 4 figure professionali diverse: un’ostetrica del Consultorio, un’assistente sanitaria, una psicologa e un’educatrice d’infanzia. I tratti portanti della organizzazione del Punto d’Ascolto sono sostanzialmente: - la pluralità dei servizi di sostegno emotivo offerti dalle operatrici del Punto d’Ascolto che sono quindi in grado di dare risposta personalizzata alle differenti richieste che pervengono dalle madri; - la precocità degli interventi di sostegno emotivo che, grazie alla crescente collaborazione con il Reparto di maternità del S. Anna, ha portato nel corso del 2014 ad un incremento del numero di segnalazioni da parte del personale ospedaliero alle operatrici del Punto d’Ascolto di madri a rischio di disagio emotivo nel periodo peri-natale; - lo sviluppo di forme di presa in carico più prolungate delle madri che ad un primo contatto appaiono più in difficoltà garantendo loro un affiancamento anche nei successivi 4-6 mesi dopo la nascita. Interventi e attenzioni alla progressiva qualificazione dei servizi resi ai neo-genitori da parte del Punto d'Ascolto nel corso del 2013-14 si sono prevalentemente concentrati sui seguenti aspetti: - la formazione delle operatrici impegnate nel Punto d'Ascolto e della rete dei servizi maternoinfantili territoriali; - l'implementazione della proposta del “Tappeto dei piccoli” che dopo l'interruzione estiva nel trimestre luglio-settembre si è arricchita da ottobre 2013 in avanti di un terzo appuntamento mensile riservato ai bambini che entrano nel 6° mese di vita, finalizzato ad aumentare la longitudinalità della presa in carico da parte del Punto d'Ascolto. Nell’anno 2014 si sono registrate 100 visite domiciliari, 130 colloqui familiari, 110 consulenze telefoniche, incontri tra genitori e piccoli n.137, incontri di gruppo tra genitori n.100. Two Stop -Progetto di prevenzione delle Interruzioni volontarie di gravidanza (IVG) ripetute tra le donne straniere. Progetto sperimentale gestito da: - Associazione Centro Donna Giustizia in collaborazione con - Az. Usl – Consultorio Salute Donna; - Az. Ospedaliero-Universitaria; rivolto a donne nigeriane, camerunesi, rumene, moldave e ucraine con 2 o più IVG effettuate al fine di prevenire ulteriori interruzioni di gravidanza volontarie. Il progetto prevede la realizzazione di diverse azioni tra le quali: 1. counselling sulla fisiologia e sui metodi per la procreazione responsabile; 2. interventi specifici per facilitare l’accesso ai servizi da parte delle donne immigrate. 3. favorire lo sviluppo di scelte autonome, la promozione del diritto alla salute abbattendo le barriere sociali, comunicative e linguistiche. L’affluenza al servizio di consulenza Two Stop è stata di circa 50 donne. Progetto “Diamoci un taglio” Progetto di taglio e cucito rivolto a donne in carico al Servizio per le tossicodipendenze dell’Az. USL con lo scopo di insegnare lavori di piccola sartoria. Il progetto, già realizzato in precedenti annualità, è finalizzato alla riabilitazione socio-psico-educativa, e ha come scopo il recupero ed il confronto con le proprie abilità e capacità, l’acquisizione di un rapporto corretto con l’uso del denaro dando un senso al tempo, alla gradualità ed al rafforzamento delle conquiste. Progetto Autobendaggio per le pazienti con Linfedema. Il linfedema secondario all’arto superiore è una conseguenza negativa dovuta all’intervento di linfoadenectomia ascellare per ca. mammario che se non trattato adeguatamente o precocemente può portare a gravi disabilità influenzando pesantemente la qualità della vita delle donne colpite da questa patologia. Il servizio sanitario pubblico offre delle prestazioni per il trattamento che però, a causa della diminuzione di risorse economiche e all’aumento di domande, non sempre riesce a soddisfare totalmente le richieste. Pertanto il progetto in corso, gestito da: - ANDOS (Associazione donne operate al seno- Comitato di Ferrara), si propone l’obiettivo di effettuare un trattamento riabilitativo gratuito con fisioterapista specializzata a 24 pazienti affette da linfedema contribuendo così a ottimizzare la qualità di vita delle donne e a migliorare l’aspetto psicologico, relazionale-comunicativo. Violenza di genere - Fase II Dopo la conclusione a maggio 2014 del progetto “Violenza di genere e fase locale” finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità con il cofinanziamento del Comune di Ferrara, è stata prevista una prosecuzione con l’avvio della Fase II. Il progetto, gestito da: - Associazione di promozione sociale Centro Donna Giustizia, - Centro Ascolto Uomini Maltrattanti, - Movimento non Violento, prevede la collaborazione: - del Comune di Ferrara, dell’Az. USL, dell’Università dagli studi di Ferrara, della Galleria del carbone. Obbiettivi generali sono: 1. il rafforzamento delle reti territoriali per l’accoglienza e la presa in carico delle vittime e degli autori di violenza; 2. acquisire elementi per una programmazione dei servizi di accoglienza alle vittime di violenza e agli autori mirata anche ai più giovani; 3. aumentare la sensibilità diffusa sulla violenza di genere e sulla violenza assistita tra tutti i cittadini, ed in particolare tra le giovani generazioni o tra coloro che hanno responsabilità educative, sperimentando anche linguaggi innovativi sulla violenza di genere. Diverse le attività previste: 1. il consolidamento della presa in carico per le donne, in particolare del sostegno psicologico individuale e di gruppo, i percorsi psico-educativi individuali e di gruppo organizzati presso il Centro di Ascolto per maltrattanti; 2. la promozione di una cultura paritaria tra uomini e donne; 3. la presentazione della ricerca sulla violenza di genere dal punto di vista degli adolescenti ferraresi; 4. interventi formativi e di sensibilizzazione con insegnanti e studenti; 5. l’attuazione di tirocini degli studenti delle superiori che intendono approfondire la tematica della violenza di genere; 6. azioni di raccordo con ASP, con Az. USL (Neuropsichiatria infantile, Dipartimento di salute mentale, Spazio giovani) e con Promeco (progetto Punto di Vista) per la presa in carico di minori e adolescenti vittime di violenza intrafamiliare, subita o assistita. In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, è stata nuovamente esposta la mostra “Mozzafiato - storie di ordinaria violenza” ed è stata realizzata la lettura teatrale “I bambini non hanno sentito niente”. Nell’anno 2014, sono state organizzate 5 iniziative pubbliche con la partecipazione di oltre 500 cittadini. 11 i percorsi formativi progettati per studenti delle scuole (tra medie inferiori e superiori). Gli uomini che hanno contattato il CAM: 14, le donne (partner di uomini violenti) che hanno contattato il CAM : 7, n. colloqui individuali con uomini: 61, n. incontri gruppo uomini violenti: 26 . Progetti con il coordinamento del Ser.T Azienda Usl Il Ser.T. è un servizio territoriale che si occupa di recupero e assistenza, sia dal punto di vista sanitario, sia da quello educativo, sociale e psicologico, mettendo in atto interventi di tutela della salute e di reinserimento nel tessuto sociale. Le attività principali volte dai Ser.T. afferiscono a quattro aree: sanitaria: diagnosi tossicologica; controllo dello stato di salute; trattamenti di disintossicazione; trattamenti farmacologici integrati; counselling; interventi di educazione sanitaria, psicologica: psicodiagnosi; diagnosi relazionale e delle risorse; psicoterapia individuale e/o familiare e/o di gruppo; sostegno psicologico, socio-educativa: interventi educativi e riabilitativi; segretariato sociale; interventi socio-riabilitativi (borse lavoro e inserimenti lavorativi); inserimenti in strutture riabilitative convenzionate (attività di counselling, valutazione, progettazione, sostegno e verifica); interventi in area giuridica e carceraria per garantire la continuità terapeutica, prevenzione: nelle scuole, nei luoghi di divertimento, nei luoghi di lavoro; prevenzione delle patologie correlate (HIV, epatite, malattie sessualmente trasmesse); attività informative, educative, formative; interventi a bassa soglia e di prevenzione terziaria. In Dipendenza - Inserimenti lavorativi Il progetto è finalizzato alla promozione e al sostegno dell’inserimento in percorsi di formazione professionale di pazienti seguiti dal SerT. L'obiettivo di tale progetto è favorire l'integrazione di persone a rischio di esclusione dai processi produttivi, attraverso la socializzazione, l'acquisizione o il mantenimento di competenze lavorative. I beneficiari sono soggetti con storia di tossicodipendenza, con certificazione di invalidità civile e programma riabilitativo in corso presso il Ser.T di Ferrara. Le attività su cui spazia il progetto sono: 1. l’attivazione di percorsi di valutazione per l’avviamento al lavoro di pazienti SerT con invalidità (Legge n.68), contatto accompagnamento nelle aziende/cooperative e costruzione di reti di supporto durante lo svolgimento dei progetti; 2. l’attivazione di protocolli d’intesa per la realizzazione di borse lavoro della durata di 3-6 mesi finalizzate al reinserimento lavorativo e al riavvicinamento al mondo del lavoro di pazienti seguiti dal SerT con programmi terapeutici integrati. I percorsi portano ad un miglioramento della compliance al trattamento degli utenti seguiti dal SerT, creando le condizioni di un cambiamento favorevole delle condizioni sociali, dalla minore condizioni di isolamento all’attivazione delle risorse personali residue. Le persone beneficiarie sono state circa 25. Prevenzione alla dipendenza dal gioco d’azzardo Il progetto prevede diverse iniziative a supporto del Punto D'ascolto "Grattacielo 183", per persone e famiglie che vivono disagi legati a problematiche di dipendenza. Il progetto grattacielo 183 è promosso da: - Associazione Famiglie contro la Droga; Associazione "Fuori dal gioco"; Associazione Provinciale Club Alcologici Territoriali; Agire Sociale Centro Servizi Volontariato Ferrara; Ser.T (Servizio Tossicodipendenze AUSL Ferrara - Servizio Sanitario Regionale EmiliaRomagna), in un'ottica di sinergia tra pubblico e privato sociale. L'obiettivo comune è offrire alle persone in situazione di difficoltà un primo canale di aiuto e un supporto differenziato, garantendo la possibilità di scegliere il percorso di cura più adatto alle proprie esigenze. A tal fine è attivato un percorso di formazione e supervisione dei volontari rispetto alle modalità di accoglienza delle persone e famigliari che si rivolgono al punto di ascolto. Inoltre si promuovono iniziative di sensibilizzazione e di prevenzione rivolte alla cittadinanza, a scuole e a centri di aggregazione giovanile. Nel 2015 si è lavorato per l'ampliamento dell'area di intervento-azione delle associazioni: 1. organizzazione della terza mostra sulle dipendenze (anno 2015); 2. allestimento della mostra in scuole, centri commerciali, spazi pubblici; 3. interventi info-educativi nelle scuole sul gioco d'azzardo patologico svolti da operatori formati in collaborazione con i volontari. Progetti con il coordinamento di ASP “Dall’accoglienza all’autonomia” Referente del progetto: - ASP Centro Servizi alla Persona; ACCOGLIENZA: Il progetto intende riaffermare l’importanza dei seguenti obiettivi: 1. sostenere l’azione di prima accoglienza svolta dalle maggiori associazioni locali; 2. continuare a migliorare i rapporti di rete tra tutti i soggetti coinvolti, soprattutto mantenendo alto il livello di coordinamento tra le fasi dell’accoglienza e Servizi del territorio); 3. sperimentare forme di accoglienza che tengano conto della specificità di certe situazioni particolarmente delicate, inserite all’interno della convenzione dell’accoglienza. Le modalità di contatto sono diverse a seconda della tipologia di utenza: 1. donne in uscita situazioni di “tratta”; 2. richiedenti asilo; 3. stranieri e persone in condizione di disagio, nuova povertà e/o marginalità sociale; 4. stranieri in dimissione da presidi ospedalieri. A partire dal marzo 2014 si costituisce un gruppo di enti gestori di cui ASP è capogruppo e organismo mandatario-gestore convenzionato con la Prefettura per la gestione dell’accoglienza di profughi richiedenti protezione internazionale. Nel 2014 le persone accolte sono così ripartite: 1. 2. 3. 4. Associazione Viale K: 44 persone accolte (di cui 26 italiani e 18 stranieri); Emergenza freddo: 9 accolti (2 italiani, 7 stranieri); Centro di Accoglienza Casona: 9 persone accolte (6 italiani, 3 stranieri); Associazione badanti Nadiya: 20 donne accolte (1 italiana, 19 straniere) AUTONOMIA: Il Servizio Sociale Adulti può inserire i cittadini in carico presso strutture di accoglienza, nell’ambito del “Progetto dall’accoglienza all’autonomia”. Sono interventi a favore di cittadini in situazione di disagio (mancanza di lavoro, sfratti, problemi di inserimento sociale, ecc..). Si promuovono percorsi di uscita dai centri di accoglienza e interventi integrati di formazione, avviamento e/o inserimento lavorativo–Stages -Tirocini - finalizzati ad una stabilizzazione del rapporto di lavoro dei beneficiari. Attività di inserimenti lavorativi 2014: • • dei percorsi avviati l’anno precedente (2013) n.8 persone erano ancora inserite nei primi mesi del 2014; di cui n. 4 con tirocini onerosi per le aziende, con ulteriori n. 3 proroghe nel corso del 2014 e a conclusione con questi risultati: - n. 1 concluso; - n. 5 contratti a TD o a chiamata; - n. 1 contratto di apprendistato. n. 46 persone sono state proposte per inserimenti lavorativi e per n. 36 persone si sono attivati percorsi di inserimento lavorativo e precisamente: - n. 6 persone sono state inserite subito con tirocini onerosi per le aziende (3 in corso, 1 interrotto, 2 trasformati in contratti a TD o a chiamata); per n. 30 persone sono stati attivati percorsi di inserimento lavorativo con BL e tirocini finanziati con ulteriori n. 16 proroghe (13 conclusi, 7 interrotti o sospesi, 3 in corso, 6 tirocini onerosi per l’azienda, 1 contratto a TD). Tale progetto è in capo all’Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona del Comune di Ferrara, ed è coordinato da ASP con la partecipazione di: - Organizzazioni del Terzo Settore, - DSM – Azienda USL di Ferrara, - SERT – Azienda USL di Ferrara. Insieme attuano una metodologia d’intervento comune fra le diverse associazioni e fra gli operatori, con un’azione di supporto ai “tutor” e una supervisione ai percorsi d’inserimento socio-lavorativo personalizzati. Carcere- SESAMO Il Servizio Sociale Adulti coordina il progetto Sesamo realizzato per persone detenute presso la Casa Circondariale di Ferrara o con misure alternative al carcere residenti nel territorio ferrarese. Altri soggetti coinvolti nel progetto: - Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona; UEPE ufficio esecuzione penale esterna; Casa Circondariale di Ferrara; Associazione Agire Sociale - CSV; Coop. Sociali: Integrazione Lavoro, Il Germoglio, Camelot Sono interventi di sostegno, integrazione e reinserimento sociale con l’obbiettivo di favorire la ri acquisizione delle autonomie personali e sociali sia in ambito lavorativo che di integrazione nel tessuto sociale territoriale. Si promuove la crescita culturale sia della popolazione detenuta sia dei cittadini ferraresi attraverso diverse forme di conoscenza e sensibilizzazione. Le attività realizzate sono: 1. attività di mediazione interculturale e linguistica in carcere svolto da mediatori linguistici culturali, attività di servizio sociale professionale; 2. attività di consulenza socio educativa in particolar modo sui dimittendi (31 persone incontrate, di cui 9 straniere); 3. redazione da parte dei detenuti del “Giornale” del carcere (ad oggi sono usciti 9 numeri, con 5 detenuti impegnati); 4. il teatro in carcere (occupa circa 20 persone); 5. attività di inserimento lavorativo protetto intra e/o extacarcerario sostenuto da appositi progetti personalizzati; 6. attività di accoglienza/accompagnamento al reinserimento sociale di soggetti in esecuzione di pena o neo scarcerati. Dall’01/08/2014 al 31/01/2015: • Progetto Regionale: n.3 persone seguite con tirocinio (2 dimessi, uno agli arresti domiciliari), n. 3 persone dimesse hanno fruito di sostegno al reddito una tantum; • Progetto Sesamo: n. 5 tirocini svolti all’interno del carcere (3 nel laboratorio Raee e 2 nella raccolta differenziata), n. 1 detenuto domiciliare, 4 sostegni alle dimissioni. Progetti educativi ASP Sono progetti personalizzati di accompagnamento all’autonomia e al sostegno socio-educativo rivolti ad utenti con problematiche di integrazione sociale e “border” con necessità di presa in carico congiunta anche da parte dell’Az. USL (in particolare con il DSM e SERT), in particolare si tratta di neomaggiorenni e giovani adulti con particolare attenzione giovani stranieri recentemente immigrati o di seconda generazione. Referente del progetto: - ASP: Servizio sociale adulti Altri soggetti coinvolti nel progetto: - Comunità educative; - Enti di formazione professionale; - Nuovo Orizzonte; - Città del Ragazzo. L’accompagnamento alla realizzazione dell’autonomia è effettuato in considerazione del contesto familiare e delle reti informali, attraverso l’orientamento alla rete del territorio e alle opportunità formative e lavorative dello stesso, valorizzando le acquisizioni di autonomie personali. Condivisione di progetti socio educativi con l’area minori e gli educatori referenti per i casi di: 1. accompagnamento nella realizzazione di progetti di autonomia in considerazione del contesto familiare e delle reti informali; 2. orientamento alla rete del territorio e delle opportunità formative e lavorative dello stesso; 3. monitoraggio delle acquisizioni di autonomie personali utili alla fase di dimissione dalla presa in carico. In totale 10 utenti “seguiti” dall’Area minori dell’ASP, trasferiti alla presa in carico da parte dell’Area Adulti e che hanno proseguito un percorso in ambiente educativo. Si riscontra maggiore fluidità nel passaggio dell’utenza da un settore all’altro e quindi maggiore efficacia degli interventi; riduzione del periodo di permanenza nelle strutture educative con percorsi mirati all’attivazione delle autonomie. “Io lo so che non sono solo” gruppo appartamento per l’autonomia “nuovo orizzonte”. Referente del progetto: - ASP - Servizio sociale adulti Altri soggetti coinvolti nel progetto: - Associazione di volontariato Agevolando; Opera Don Calabria - Città del Ragazzo Giovani neomaggiorenni in passaggio dal servizio sociale minori al servizio sociale adulti sono ospitati presso strutture residenziali per minori, in particolare sono utenti neomaggiorenni di sesso maschile di età compresa tra i 18 e i 21 anni provenienti da comunità educative per minori. L’obbiettivo è facilitare l’acquisizione graduale dell’autonomia necessaria per una cittadinanza consapevole e una piena partecipazione sociale, con la proposta di opportunità lavorative(tirocini,contratti di lavoro). Nel corso del 2014 sono stati inseriti 8 ragazzi provenienti da comunità educative; 6 degli 8 ragazzi accolti sono già usciti in modo autonomo e di questi almeno 4 hanno un impiego mantenuto grazie all’attivazione di tirocini formativi predisposti nell’ambito del progetto personalizzato. Progetti con il coordinamento di ASSP Unione dei Comuni Terre e Fiumi L’Area Adulti dell’ASSP dell’Unione Terre e Fiumi è rivolta alle persone adulte in difficoltà e alle loro Famiglie, promuovendo azioni volte a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale che derivano da difficoltà economiche, da limitazioni personali e/o sociali e da condizioni di non autosufficienza. Fondo sociale regionale del 2182/2012 In questo progetto si offrono interventi economici a sostegno dei nuclei familiari (prevalentemente stranieri residenti nel territorio dei comuni dell'Unione Terre e Fiumi di Copparo) seguiti dal servizio sociale al fine di prevenire e ridurre il disagio sociale e l'isolamento, prevenire situazione di fragilità sociale. In totale si sono registrati 370 interventi richiesti, 309 interventi erogati . Riconoscere a valorizzare il crescente contesto pluriculturale. Obbiettivo è aumentare e valorizzare il contesto pluriculturale mediante progetti individualizzati ed innovativi per l'utenza (stranieri residenti nel territorio dei comuni dell'Unione Terre e Fiumi di Copparo) per diminuire situazione di fragilità sociale. In totale si sono registrati 134 interventi richiesti, 116 interventi erogati. 5. Area Domiciliarità Servizi in campo e principali contesti Servizio Sociale Professionale Programma Alzheimer Servizi Sanitari (Azienda USL) Serv. Ass. Domiciliare Assegni di cura per Anziani e Disabili Sollievo per le Famiglie Care Givers Ass. Dom. Integrata Telesoccorso PERSONA ANZIANA Sussidi Centri Diurni Socio-Sanitari Mobilità Pasti a domicilio Gruppi Appartamento Pubblici e Privati Centri Sociali Referente d’area: Patrizio Fergnani Servizio Salute e Politiche Sociali Comune di Ferrara N° Incontri realizzati 5 Progetti con il coordinamento del Servizio Salute e Politiche Sociali Sollievo per i familiari dei malati di Parkinson In questo progetto, attuato da: - Associazione Gruppo Estense Parkinson Ferrarese; - Cooperativa Sociale Camelot vengono realizzati laboratori ricreativi e di socializzazione per le persone affette dalla malattia di Parkinson al fine di sostenere e sollevare le famiglie che assistono a domicilio le persone affette da malattia di Parkinson. Alla persona malata viene offerto un luogo di riferimento in cui poter svolgere laboratori di attività manuali, espressive, ricreative per favorire la socializzazione e l’integrazione sociale; per sviluppare capacità ri-creative e comunicative dei malati offrendo nel contempo momenti collettivi di gioco e divertimento, in particolare tramite la musicoterapia - attività indicata nella Linea Guida “Diagnosi e cura della malattia di Parkinson - 2013” per il suo valore curativo e riabilitativo, per riequilibrare mente e corpo, per favorire il recupero delle capacità attentive e relazionali, per aiutare a ristabilire padronanza della voce e della parola in modo piacevole. Il progetto si concretizza attraverso un servizio di trasporto rivolto ai malati che desiderano avvalersene, per l’accompagnamento degli stessi alle attività laboratoriali, svolte con cadenza settimanale. I gruppi di utenti partecipanti ai laboratori – formati grazie al supporto di Gruppo Estense Parkinson tenendo conto delle caratteristiche e degli interessi individuali verso le attività proposte – sono composti da 15 persone ciascuno a cui si aggiungono le relative famiglie che beneficiano indirettamente delle attività di sollievo rivolte ai malati. Accompagnamento Sociale Gruppi Omogenei Servizio sperimentale di accompagnamento per svolgere attività motoria con musica, danza e gioco, per persone con fragilità in particolare malati di Parkinson, progetto realizzato in collaborazione tra: - Gruppo Estense Parkinson, Cooperativa Integrazione Lavoro, Associazione UISP, Cooperativa Sociale Esercizio Vita. Sostegno al Centro Promozione Sociale Acquedotto Il contributo sostiene in parte la riattivazione motoria per anziani fragili per prevenire la non autosufficienza, favorire la socializzazione ed il miglioramento dello stile di vita ed il potenziamento delle reti di vicinato. I partecipanti sono stati 75 per l’anno 2014. Progetti con il coordinamento di ASP Il servizio si rivolge alla fascia di cittadini che hanno compiuto i 65 anni di età e che risiedono nei Comuni di Ferrara, Voghiera e Masi Torello. L’organizzazione dell’area anziani e il sistema di servizi che offre tengono conto dei bisogni che questa fascia di popolazione esprime. Bisogni che nel tempo si sono trasformati per effetto di cambiamenti sociali più generali quali l’allungamento della vita media, la contrazione della struttura della famiglia, l’aumento degli anni di vita in condizione di non autosufficienza, la diffusione di patologie invalidanti gravi quali le diverse forme di demenze. L’Area Anziani comprende un Servizio Sociale Territoriale con una rete di servizi il cui scopo prevalente è quello di favorire il mantenimento dell’anziano nel proprio contesto di vita (domiciliarità) e una Casa Protetta organizzata in diversi nuclei tra i quali un nucleo Alzheimer e uno ad alta intensità assistenziale (AIA). All’interno del Piano per la Salute e il Benessere Sociale, sono stati sostenuti i seguenti progetti: Progetto Giuseppina accompagnamento over 75enni La legge regionale 2/2003 ha considerato la mobilità uno dei temi prioritari facente parte dei servizi ed interventi a sostegno della domiciliarità, il progetto si pone come obbiettivo di favorire la mobilità di anziane per aumentare la propria autonomia ed indipendenza nelle normali attività quotidiane. Realizzato per il sostegno e sviluppo delle reti sociali di comunità per ridurre l’isolamento e la solitudine e prevenire le condizioni di abbandono della popolazione anziana ultrasettantacinquenne che vive sola al proprio domicilio. Il progetto, coordinato da: - ASP in collaborazione con l’Assessorato Salute e Servizi alla Persona prevede fra le altre attività la messa in rete di mezzi di trasporto di associazioni e organismi del Terzo Settore, commercianti, farmacie del territorio e CUP 2000, coordinate dalle cooperative sociali: - l’Isola, - Camelot, - Integrazione lavoro per offrire l’opportunità alle persone di 75 anni e oltre di essere accompagnate, in caso di mancanza di autonomia e reti familiari, a visite mediche, terapie luoghi di socializzazione per il mantenimento di una qualità di vita adeguata alla propria sfera sociale. La realizzazione del progetto prevede una piccola compartecipazione dei cittadini alla spesa. Nel 2014 i viaggi effettuati sono stati 8.999 per un totale di 403 persone beneficiarie, le richieste evase 6.727. Cura la Mano e la Parola Percorso di formazione pensato per i care givers familiari che sempre più si trovano a dover gestire uno dei compiti più difficili: il lavoro di cura. Il supporto psicologico ed affettivo costituisce il cardine del ruolo del care giver a cui si affiancano una serie di funzioni concrete. Attivato da un lavoro di rete tra: - Istituzioni pubbliche, - associazioni e cooperative del territorio. Il corso nasce dalla consapevolezza che la persona coinvolta nel lavoro di cura debba essere protetta e sostenuta; è necessario, a questo scopo, dare informazioni, fornire tecniche e sviluppare competenze di tipo assistenziale, relazionale ed affettivo. Si compone di tre sezioni che trattano argomenti specifici: 1. la prima introduce temi di carattere sanitario; 2. la seconda illustra principi assistenziali e tecnici per la cura e dell’anziano; 3. la terza riguarda la rete socio-assistenziale sul territorio. Le ore di lezione sono state complessivamente 34 impegnando, nella docenza, personale: 1. ospedaliero (4 neurologici); 2. Azienda USL (2 medici); 3. ASP (2 psicologhe, 1 assistente sociale, 1 OSS, 1 infermiere professionale, 1 referente Aspasia); 4. Cooperative (1 fisioterapista, 1 referente e 1 animatore progetto Sostene); 5. Consulenti e altri attori (Patronato, 1 avvocato, associazioni del territorio, referente CSV, psicologici dello sportello psicologico). Inoltre per l’organizzazione e coordinamento del corso sono state impegnate complessivamente 100 ore di 1 psicologa e di 1 As.. Sociale di ASP. Nel 2014 hanno frequentato 70 persone. Cafè della Memoria Cafè della Memoria è rivolto a persone con disturbi cognitivi e ai loro familiari. Promosso da: - Azienda USL, - ASP, - AMA (Associazione Malattia Alzheimer), si avvale della collaborazione dell'ANCESCAO (Associazione Nazionale Centri Sociali Comitati Anziani e Orti). Presso i locali dell'ASP di Via Ripagrande e presso del Centro Sociale “Il Barco" in Via Indipendenza il “CaFè della Memoria" propone incontri e attività rivolti alle persone con disturbi cognitivi che vivono a domicilio e ai loro familiari. Per gli anziani sono previste attività ricreative e di stimolazione cognitiva realizzate dagli educatori della Cooperativa Sociale “l’Isola" in collaborazione con gli Operatori del Servizio Sociale Territoriale. Per i familiari sono previsti spazi di formazione-informazione condotti dalle psicologhe dei Centri per le demenze e da diversi relatori esperti nella gestione dei disturbi cognitivi. Attivi emergenza caldo e supporto ai servizi Il progetto “Uffa che Afa”, promosso da: - Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona è realizzato attraverso la gestione diretta dell’ASP, con azioni per le persone fragili, in vista delle possibili ondate di calore estive per affrontare gli effetti della combinazione fra temperature alte e umidità. Il perdurare del disagio per alcuni giorni può produrre infatti problemi nella popolazione più fragile, a partire dagli anziani. Si mette a disposizione dell’utenza un numero verde gratuito mentre gli operatori telefonici di CUP 2000 contattano preventivamente i cittadini già segnalati a rischio. Sostene - animazione a domicilio stimolazione cognitiva Soggetto attuatore: - Coop. Sociale l’Isola Sòstene in greco significa “sostenere la forza”, ossia operare sulle parti sane della persona stimolandone le potenzialità fisiche, psichiche e cognitive. Attuato per sostenere la capacità di resilienza nell’anziano con disabilità fisica e psichica e nell’ambiente sociale che lo circonda per la promozione del benessere. Il progetto prevede diversi ambiti di intervento: 1. Attività di riabilitazione cognitiva; 2. Attività di ginnastica dolce a domicilio. Queste attività hanno un carattere individuale e prevedono l’utilizzo di due approcci professionali diversi: quello dell’educatore in scienze motorie e quello dell’educatore professionale la cui efficacia è ormai provata. Risorse umane impegnate nel progetto: 1. 8 assistenti sociali, 2. 1 assistente sociale coordinatore area demenze per ASP; 3. animatori per Coop. Isola; Nel 2014 sono stati seguiti 36 casi (26 casi seguiti al 31 dicembre 2014). Sportello ASPASIA Il progetto Aspasia favorisce la fuoriuscita dal sommerso e la qualificazione del lavoro delle badanti nelle famiglie, che vengono informate sui servizi territoriali rivolti agli anziani, per un primo orientamento sul fabbisogno di assistenza, per l'individuazione di assistenti familiari regolari e qualificate. Per le assistenti familiari o per coloro che intendono qualificarsi nel lavoro della cura a domicilio, offre un punto di riferimento e/o un supporto formativo a questo tipo di professione. Nel 2014 il totale delle ass. familiari formate è di 128 (732 dal 2008). TABELLE ECONOMICHE AREA MINORI E GENITORIALITA’ Fondo Sociale Locale € 4.000,00 6.985,00 11.475,00 10.500,00 5.000,00 19.000,00 21.000,00 16.000,00 28.000,00 11.500,00 14.000,00 9.500,00 10.000,00 8.000,00 Piccoli e grandi Cittadini Interventi scolastici ed extra per L2 Sistema laboratori Rapporti tra le generazioni Diventare genitori Azioni di mediazione stranieri Integrazione extrascol di qualificazione offerta formativa Punto D’ascolto E Sostegno “Ben arrivato piccolo mio” Affiancamento Familiare Volontariato Dei Ragazzi Counselling Genitori 0-10 Anni Immigrazione, Linguaggi, Genitorialita’ Genitorialità e carcere Le scuole come beni comuni Interventi di assistenza domiciliare e scolastica di minori affetti da patologie croniche e/o gravi Sostegno ai ricongiungimenti familiari dei figli da parte dei genitori stranieri Progetto Trasversale alle aree extrascuola - Assessorato Salute, Istit. Scol, ASP, Servizio Giovani, Az.Usl-coord. Agire Sociale Progetto Tutori volontari per minori sottoposti a provvedimenti autorità giudiziaria affidamento e accoglienza in comunità dei minori Accoglienza minori stranieri non accompagnati Nuove progettualità educative (2 educatori settore. minori) Supporto alloggiativi/educativo donne con figli in uscita da strutture Dalla protezione all’autonomia (“Io lo so che non sono solo”) Azioni per la prevenzione del disagio sociale, comportamenti a rischio dei minori, sostegno e promozione alla genitorialità Fondo Regionale per la non autosufficienza Progetto Trasversale alle aree extrascuola - Assessorato Salute, Istit. Scol, ASP, Servizio Giovani, Az.Usl-coord. Agire Sociale 12.000,00 15.000,00 57.675,00 5.000,00 34.726,00 27.600,00 50.000,00 19.600,00 28.743,00 76.833,65 € 70.000,00 AREA GIOVANI E ADOLESCENTI Fondo Sociale Locale Piano Infanzia Adolescenza Dai Giovani ai giovani Un futuro possibile per i Neet Promeco- Punto di vista Promeco- Counseling per genitori di adolescenti € 37.354,46 10.000,00 19.000,00 9.000,00 20.000,00 Programma Prevenzione rischio in Adolescenza 15.739,00 AREA AUTONOMIA Fondo Sociale Locale Integrazione studenti disabili nelle scuole superiori di secondo grado Integrazione scolastica ed extra Progetto Ponte tra scuola e progetto di vita ragazzi disabili gravi 17-24 integrazione scolastica e sociale per minori stranieri disabili Informazione per disabili Contributi per la mobilità e l'autonomia nell'ambiente domestico legge 29/97 Inserimenti lavorativi Diamanti Azioni di contrasto alla povertà nell'ambito dell'accoglienza, mantenimento della casa, sostegno economico e inserimento lavorativo Potenziamento aggiornamento Punto unitario d'accesso Fondo Regionale per la non autosufficienza Progetto Ponte tra scuola e progetto di vita ragazzi disabili gravi 17-24 Teatro sociale Vacanze per persone con disabilità Progetto di rete "Autonomie che sollievo" Comunicazione Aumentativi Alternativa Contributo Centro Perez - all'ASP Canottaggio CIP e CUS Progetto "Che lavoro…" disabili” inserimenti lavorativi Informahandicap - CAAD - Gestione L. 29, Gestione L. 13 (contributi ai cittadini) Contributi per la mobilità e l'autonomia nell'ambiente domestico legge 29/97 Progetto Muoversi – accompagnamento/trasporto persone con disabilità Centro diurno sociale “Il Barco” € 58.500,00 18.128,93 22.000,00 15.000,00 5.000,00 10.000,00 1.500,00 67.625,23 38.416,82 € 20.000,00 20.000,00 12.000,00 40.000,00 6.000,00 20.000,00 4.000,00 30.000,00 105.000,00 40.000,00 100.000,00 65.000,00 AREA INCLUSIONE SOCIALE Fondo Sociale Locale Premi alle imprese- Patto per Ferrara banco alimentare Immigrazione-CSII Lotta tratta Percorsi di accompagnamento all’autonomia di nuclei famigliari Inserimenti lavorativi Verso l’autonomia (persone in stato di disagio) Carcere Nuove progettualità educative (2 educatori settore. adulti) Progetti adolescenti prossimi all’età adulta € 12.000,00 20.000,00 53.510,00 16.000,00 15.000,00 25.000,00 90.000,00 55.784,00 50.000,00 46.000,00 Prevenzione rischio cardio vascolare in menopausa Punto di ascolto su depressione femminile Piccola casa Diamoci un taglio Autobendaggio linfodema ANDOS Prevenzione IVG ripetute Violenza di genere e sui minori Community lab Emporio Solidale –studio di fattibilità Programma prevenzione dipendenza gioco patologico Riconoscere a valorizzare il crescente contesto pluriculturale Fondo sociale regionale del 2182/2012 5.000,00 4.500,00 4.000,00 1.800,00 5.264,00 33.000,00 30.000,00 30.000,00 10.000,00 19.208,41 44.440,20 AREA DOMICILIARITA’ Fondo Regionale per la non autosufficienza Sollievo per familiari malati Parkinson Accompagnamento Sociale Gruppi Omogenei Progetto Giuseppina accompagnamento over 75enni € 10.000,00 17.475,00 95.000,00 Azioni emergenza caldo e supporto ai servizi 20.000,00 Sostene- animazione a domicilio stimolazione cognitiva ASPASIA Ginnastica a Domicilio Cura la Mano e la Parola Cafè Alzheimer Azioni e interventi a favore di anziani e alla loro famiglie 43.000,00 75.000,00 20.000,00 0 19.700 2.890,35 ELENCO DEI PARTECIPANTI AI LAVORI DEL PIANO 2014 Personale ed operatori delle Istituzioni Pubbliche e dei servizi: Servizio Giovani Comune di Ferrara Informagiovani Comune di Ferrara Ufficio Sicurezza Comune di Ferrara Promeco Istituzione Scolastica Comune di Ferrara Servizio Interventi Sociali Comune di Ferrara Ufficio Decentramento e Relazioni con il Pubblico Comune di Ferrara Unione dei Comuni Terre e Fiumi ASP Ferrara (Settore Anziani, Adulti, Disabili, Minori, S.I.L.) ASSP Unione Terre e Fiumi Area Adulti, Disabili , Anziani, Minori) Az.Usl (Ufficio Comune ,Ser.T, DAISM DP, UVG, Area Disabilità, Pediatria di Comunità) Centro per l’impiego Provincia di Ferrara Organismi del Terzo Settore, Organizzazioni Sindacali, privato sociale, gruppi informali: Agire Sociale CSV Ferrara Sportello Psicologico Caritas Pontelagoscuro Associazione Lo Specchio UDI Centro Donna Giustizia ANCESCAO Associazione Solidal-Mente Città del Ragazzo Associazione Dammi la Mano ANFFAS Forum Terzo Settore Arci Ferrara Centro Donna Giustizia Associazione Papa Giovanni XXIII Associazione Agevolando Associazione Progetto Danza Associazione GEPA (gruppo estense Parkinson) Comitato Ferrarese Area Disabili Associazione ANMIC Associazione Cohousing Solidaria Ferrara Associazione Dalla Terra alla Luna Associazione Solidalmente Associazione Badanti Nadya Associazione Casa e Lavoro Associazione SOS Dislessia Comitato Alba Nuova Associazione Anche Loro Associazione Nuova Terraviva Associazione Viale K Associazione L’Ultimo Baluardo Associazione Occhiaperti SAV – servizio aiuto alla vita A.I.S.M. Associazione Giulia Onlus Associazione Stella Danzante Associazione Nati Prima Associazione Giovani Musulmani Ferrara in Transizione Incoming Soroptimist Club Ferrara Associazione Fidapa Gruppi di acquisto solidale Parco Schiaccianoci Centro Ascolto Maltrattanti Movimento non violento Ferrara Fondazione Costruiamo Futuro Legacoop Ferrara Confcooperative Consorzio Impronte Sociali Cooperativa Sociale La Città Verde Cooperativa Sociale Isola Cooperativa Sociale Il Germoglio Cooperativa Sociale Esercizio Vita Cooperativa Sociale CIDAS Cooperativa Sociale Integrazione Lavoro Cooperativa Sociale Camelot Coop. Sociale Airone “La Nuova Casa di Federica” Cooperativa Sociale Serena Cooperativa Teatro Nucleo Musictogether Ferrara Cooperativa di abitanti Il Castello Istituto Scolastico Einaudi FNP-CISL CGIL UIL CUP 2000 Città del Ragazzo Istituto Don Calabria Tutti i materiali per la stesura di questo documento sono stati raccolti e organizzati (compresi gli errori) da: Marcello Duo, Tommaso Gradi, Monia Minghini, Vito Martiello - Servizio Salute e Politiche Socio Sanitarie del Comune di Ferrara. Grazie a tutti quelli che hanno collaborato alla compilazione delle singole schede e ai referenti delle aree per il lavoro di coordinamento e restituzione dei documenti di loro competenza.