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per
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raccontata
a chi è curioso
promossa da
d’intesa con
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L’Italia per te – Numero 1 Lombardia
Coordinamento generale di progetto
Ufficio Stampa Ministro per i Beni e le Attività Culturali
Capo Ufficio stampa: Gerardo Ferrari
Consigliere per la comunicazione: Marco Verdesi
Comunicazione istituzionale
Direzione Generale per l’organizzazione, gli affari generali, l’innovazione, il bilancio ed il personale
Servizio I - Affari generali, sistemi informativi e tecnologie innovative
Direttore: Anna Rita Orsini
Ideazione e testi
Patrizia De Socio
Si ringraziano per la cortese collaborazione:
Caterina Bon Valsassina
Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia - MiBAC
Emanuela Daffra
Responsabile del servizio educativo, Pinacoteca di Brera - MiBAC
Emiliano De Maio
Direzione Generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione - MIUR
Francesca Delle Vergini
Segretario particolare del Sottosegretario del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Cinthia Macrì
Responsabile del servizio educativo, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione - MiBAC
Laura Moro
Direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione - MiBAC
Fabio Nicolucci
Capo Ufficio Stampa del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Carmela Palumbo
Direttore Generale per gli Ordinamenti Scolastici e l’Autonomia Scolastica, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Manuela Rossi
Referente della comunicazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia - MiBAC
Guido Schwarz
Portavoce del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Un ringraziamento particolare per il sostegno dato all’iniziativa va al Sottosegretario del Ministro dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca, Marco Rossi Doria
Aprile 2013
www.beniculturali.it
Tutti i diritti riservati
Cari ragazzi,
quello che vi apprestate a leggere è un libro vero e proprio: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con
il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha voluto realizzarlo per voi che, forse, non avete ancora compiuto
i primi dieci anni della vostra vita. Sarete voi a sperimentare per primi modi e percorsi nuovi per conoscere meglio il territorio
nel quale vivete. I primi, ma mi auguro non gli ultimi: è, infatti, intenzione del Ministero estendere questo progetto a tutte le
altre regioni d’Italia. Non a caso il titolo è: ”L’Italia per te”.
In qualche sua parte sembra una piccola guida turistica; in qualche altra assomiglia a un libro di storia; in qualche altra
ancora strizza l’occhio alla matematica. Non si tratta, ve ne accorgerete subito, di un libro tradizionale perché non è stampato
su carta. Oggi, lo sapete, molti libri si leggono in formato digitale.
La sua particolarità è nell’essere un libro che richiede continue attenzioni da parte vostra. E lo fa divertendosi insieme a voi, lo fa con
il vostro aiuto: è un libro che desidera di essere completato da voi. Immaginatelo come uno di quei disegni in cui si ricostruisce
il tracciato di un’immagine: l’immagine non è completa fino a quando non si sono congiunti tutti i punti, fino agli ultimi.
Questo è un libro che si svela poco per volta, ma se avrete la pazienza di leggerlo, in classe con i vostri insegnanti o anche
da soli, vi fornirà una serie di indizi per scoprire quanto è bella la regione nella quale vivete ed in cui studiate, quanto è
speciale il suo patrimonio di cultura.
Non è semplice, però, portare il patrimonio culturale nel cuore delle persone, anche di persone giovani come voi. Bisogna,
allora, cominciare il più presto possibile a fornire a ogni cittadino quelli che si chiamano gli “strumenti” di conoscenza e di
comprensione per imparare a rispettare, apprezzare e difendere il nostro patrimonio culturale. Nostro: ossia di ognuno di noi,
che siamo parte della comunità. Saprete essere dei buoni cittadini? Certamente sì. Ed essere dei buoni cittadini vuol dire
partecipare alla vita dello Stato in maniera attiva e propositiva, partendo proprio dal patrimonio culturale che è poi l’argomento
di questo libro ‘libero’ in cui si parla molto soprattutto di patrimonio culturale dello Stato, ma in cui non mancano anche notizie
utili per conoscere il patrimonio culturale civico, ecclesiastico, privato. Non troverete tutte le notizie che di solito si trovano in
una qualche guida turistica o in un’enciclopedia. Sono tuttavia convinto che non resterete delusi per questo.
E sono certo che non vi annoierete nel leggerlo.
Prima di salutarvi, vorrei darvi un consiglio: attenzione a non distrarvi. Ci sono un paio di Matite Rosse implacabili, sempre
pronte a richiamare all’ordine il malcapitato di turno. In fondo in fondo, però, le troverete simpatiche.
Chi sono le Matite Rosse? Voltate pagina e lo scoprirete.
Buona lettura a tutti voi.
Lorenzo Ornaghi
Ministro per i Beni e le Attività Culturali
Cari ragazzi, care ragazze,
quando stiamo in un luogo – la nostra casa, la casa di parenti o amici, il nostro quartiere, la nostra città, la nostra regione, i tanti
altri luoghi che ci capita visitare – siamo spinti a conoscere quel luogo. I luoghi sono un po’ come le persone. Per conoscerle devi
chiedere come si chiamano, quanti anni hanno, cosa hanno fatto e cosa fanno. Ma poiché i luoghi non rispondono direttamente,
allora bisogna imparare a riconoscere e poi studiare i segni che ci danno delle risposte alle domande che servono per conoscerli.
Com’è fatto questo luogo, chi l’ha fatto e quando, cosa contiene, a cosa servono o servivano le cose che contiene, cosa c’era prima
e cosa è rimasto ora, come sono state costruite le cose prima e dopo, perché sono importanti?
Il mondo è molto grande. Imparare a conoscerlo significa dare risposte a questo tipo di domande, e dunque viaggiare non solo nello
spazio ma anche nel tempo e esplorare con curiosità e poi con metodo, per capire sempre di più dove siamo e cosa sta intorno a
noi. Esplorare e scoprire, allenando la curiosità, sono due attività bellissime. Raccontare, poi, cosa si è scoperto è il modo per far
venire la curiosità agli altri di esplorare. è proprio per fare tutte queste cose che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali vi regala
questo libro. Infatti il Ministero per i Beni e le Attività Culturali si occupa di curare le tantissime cose belle – luoghi che racchiudono
significati importanti per tutti noi, opere d’arte, palazzi, musei e molto altro - che abbiamo nel nostro Paese ed in ognuna delle sue
regioni. Un lavoro grandissimo! Così questo Ministero, d’accordo con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (che si
occupa di tutte le scuole, delle università e dei centri di ricerca) ha voluto raccontare, cominciando dalla Lombardia, i molti significati
dei luoghi e le storie e le opere, spesso meravigliose, che racchiudono e darvi tante informazioni per saperne di più.
Così, questo libro multimediale vi serve per scoprire i luoghi. In questo caso i luoghi della Regione Lombardia, la Regione dove voi
abitate. Così, quando andrete in visita (mi raccomando: le cose sono sempre più belle e divertenti dal vivo!) in quei luoghi li potrete
esplorare molto meglio e conoscerli meglio. Esplorare bene i luoghi, prima con questo libro e poi dal vivo, ci fa scoprire la storia del
nostro Paese, quello che è stato e che è oggi. Infatti la nostra storia la potete “leggere” nelle città, grandi e piccole, nei tanti segni
conservati nel paesaggio, nelle migliaia di siti archeologici, nelle opere d’arte (dipinti, sculture, opere musicali e teatrali, canzoni),
negli archivi e nelle feste tradizionali. Scoprendo queste cose potete conoscere gli uomini e le donne del passato, le loro storie e
anche i rapporti che hanno avuto con gli uomini e le donne dell’Europa, del mediterraneo e del mondo intero. Potrete imparare
che le cose belle nascono grazie alle invenzioni delle persone e si spostano grazie alla curiosità di chi vuole conoscere nuovi
luoghi e raccontare quelli da dove viene. Di città in città, di paese in paese gli uomini hanno inventato, viaggiato e raccontato e così
continuano a fare ora. E lo farete anche voi. Magari lo state già facendo, insieme ai vostri insegnanti. E allora, dato che ci sono tanti
posti straordinari in Lombardia e tanti altri posti che non sono in questo libro (ma in fondo trovate molti indirizzi utili), perché non
visitarli per poi raccontarli con le vostre foto, i vostri video, i vostri disegni e le vostre parole? Sono sicuro che saprete farlo benissimo.
Buone esplorazioni!
Francesco Profumo
Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca
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Che cosa è “L’Italia per te - Lombardia”
“L’Italia per te” è un prodotto interattivo e digitale, realizzato - in via sperimentale - dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, che prende avvio con questa prima sezione dedicata alla regione
Lombardia cui seguiranno, nei prossimi mesi, tutte le altre regioni italiane.
La pubblicazione è un’iniziativa di comunicazione istituzionale che nasce dall’esigenza di sensibilizzare precocemente i
giovanissimi sui temi della tutela, della conoscenza, della conservazione e della fruizione del patrimonio culturale a partire dalla
regione di residenza.
Il testo, studiato per un possibile uso didattico negli ultimi due anni della scuola primaria, si basa su quattro assi:
a)
territorio, primo bacino e risorsa di conoscenza e di esperienza diretta per lo studente;
b)
apprendimento diffuso in contesti non formali attraverso l’uso pedagogico dei luoghi della cultura;
c)
stili narrativi in grado di alimentare il piacere della lettura e potenziare gradualmente il patrimonio lessicale;
d)
patrimonio web per costruire contenuti digitali di qualità.
La progettazione ha cercato di attenersi alle recenti “Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola d’infanzia e del primo
ciclo di istruzione” pubblicate in Gazzetta Ufficiale il 5/2/2013, in cui si conferma, in più momenti, l’indispensabile apporto che
i beni culturali svolgono nella formazione dello studente fin dalla prima, concreta esperienza di conoscenza a lui più familiare: il
territorio di appartenenza. L’educazione al patrimonio culturale diviene uno strumento indispensabile e particolarmente efficace
che, tra l’altro, consente agli insegnanti di mettere in evidenza i rapporti tra istituzioni e società, forme statuali, istituzioni
democratiche.
La struttura editoriale e i contenuti
“L’Italia per te - Lombardia” ha uno schema editoriale di tipo tradizionale.
L’introduzione sollecita la curiosità del lettore e lancia degli “indizi” sul senso e sul genere del testo che si sta per leggere;
seguono alcuni capitoli (quattordici) dedicati a beni e luoghi, che si concludono con alcune domande aperte. Nel testo si trovano
inoltre: le informazioni di servizio indispensabili alla conoscenza pratica del principale patrimonio culturale del territorio, un
capitolo che raccoglie i quesiti presenti nelle pagine e ne fornisce le risposte, la ‘rivelazione del mistero’.
Il testo utilizza intenzionalmente stili narrativi diversi: un continuo “story telling” dinamico e coinvolgente in cui il lettore può,
senza difficoltà e con un po’ di fantasia, ritrovarsi e identificarsi in alcuni “tipi” o personaggi di finzione che simboleggiano delle
categorie piuttosto comuni: il curioso, la distratta, il chiacchierone, l’appassionato di fumetti, la studiosa.
Il libro è ricco di “cicalecci”, ossia di domande, interventi e divagazioni a misura di bambino inseriti all’interno del testo vero
e proprio. Le risposte, qualche volta contestuali, qualche altra no, sono date da figure adulte autorevoli, reali e immaginarie.
Maestri e Maestre, anch’essi con personalità molto diverse, rappresentano per il bambino il modello di conoscenza autorevole
e formale; due Matite Rosse sono, invece, la voce del patrimonio. Informali, qualche volta pedanti, qualche altra persino
“spiazzanti”, rispetto agli schemi di comunicazione didattica consueti in cui un soggetto media un contenuto, l’altro lo riceve, le
Matite sono quasi delle figure mitiche che sanno tutto, parlano di tutto, hanno risposte per tutto; entrano nella conversazione tra
Maestri e bambini comunicando a volte con un solo alunno, altre volte con l’intera classe. Tengono, però, ben salde le redini del
percorso di conoscenza ed hanno, sostanzialmente, il compito di sollecitare la curiosità degli alunni.
Gli argomenti dei capitoli non sono esaustivi del ricco patrimonio culturale di competenza statale: sono da considerare degli
esempi significativi che formano un primo,essenziale, repertorio di tipologie di beni della Lombardia (la regione che inaugura la
pubblicazione) con cui iniziare il viaggio della conoscenza.
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Nel testo sono contenuti molti spunti educativi che contribuiscono alla prima formazione dei processi di conoscenza della storia,
del paesaggio, dei prodotti del pensiero creativo dell’uomo, partendo dalla visione dei fenomeni regionali più interessanti su cui
si costruiscono situazioni di apprendimento.
Alcuni rimandi ragionati a categorie di beni, o a fenomeni artistici analoghi a quelli presenti sul territorio regionale di cui si
parla, sono inseriti nei singoli capitoli con lo scopo di stimolare i giovani lettori ad ‘esplorare’ la cultura artistica al di fuori della
propria regione. Sezione dopo sezione si arriva così a ricomporre l’immagine del tessuto culturale nazionale, formato da tanti fili
diversi (le regioni) che sono però la trama unica della cultura del Paese. Ogni sezione ha, dunque, una sua totale autonomia di
senso e di contenuti, mentre l’insieme delle sezioni costituisce un flusso di informazioni unico ed omogeneo che il bambino può
utilizzare in totale libertà.
Come utilizzare “L’Italia per te – Lombardia” nell’attività didattica
Il patrimonio culturale è un potente strumento di conoscenza che permette un approccio educativo attivo e percorsi disciplinari
intrecciati, con connessioni significative tra saperi diversi. Italiano, Storia, Geografia, Arte Immagine,Tecnologia, ma anche
Scienze: ognuna di queste aree disciplinari trova applicazione e suggerimenti in “L’Italia per te - Lombardia”. Seguono alcuni
esempi puramente indicativi.
Italiano
Il piacere di leggere: il testo può essere anche solo questo. Uno strumento di narrazione che aiuta, con le modalità di lavoro
tipiche del laboratorio, a condividere il piacere della lettura come momento di socializzazione. Si può immaginare un piccolo
spazio “patrimonio culturale” in cui il testo divenga argomento di discussione, di analisi, di apprendimento graduale di lessici
specifici. Alcuni capitoli sono stati costruiti per essere trasformati in piccole pièces teatrali, che il docente può ampliare in base
alle esigenze della classe. Sono forniti molti suggerimenti, per realizzare, ad esempio, un racconto di fantasia all’interno di veri
e propri laboratori di scrittura creativa.
Il racconto, una volta registrato e riascoltato coralmente dai bambini, diventa così un momento di crescita e di socializzazione
del gruppo, come il piacere provato nel riconoscersi nel suono della propria voce e nel riconoscere gli altri.
Storia
Il testo può essere utilizzato, capitolo per capitolo, come repertorio di letture di approfondimento destinate a formare la
coscienza storica e motivare al senso di responsabilità e di partecipazione. Ma è un testo che si presta anche a dare forti stimoli
per vivere il territorio e le sue testimonianze in modo molto attivo. In uno dei capitoli, ad esempio, sono stati selezionati materiali
fotografici d’archivio per mostrare il degrado e il successivo recupero di un bene, poi restituito alla fruizione della collettività.
Analogo percorso si può tracciare predisponendo un dossier di documenti fotografici con i quali leggere la storia di un territorio,
a partire da un bene la cui originaria destinazione d’uso è cambiata nei secoli. Le testimonianze possono essere raccolte in
un prodotto digitale; la raccolta di foto d’archivio può gemellarsi con quella di altri centri; la comparazione dei dati provenienti
da centri diversi può divenire atlante del territorio. Ma a partire da una foto d’archivio si può realizzare un gioco da tavolo, così
come una mappa di ricerca per esplorare, riconoscere, ritrovare, insieme, brani di patrimonio: una bottega,un antico mestiere,
una piccola residenza, una fontana monumentale, una festa religiosa. Così come si può simulare il ritrovamento di un “finto”
carteggio intercorso tra personaggi locali realmente vissuti, e dalla lettura di questa corrispondenza risalire al riconoscimento
dell’edificio, o del luogo, prescelto come oggetto di indagine. Un lavoro pedagogico molto ricco, fatto di esperienze concrete che
possono sollecitare nel bambino al gusto dell’esplorazione del passato.
Geografia
Il testo si inserisce perfettamente in questa area disciplinare, perché fornisce alcune importanti chiavi di lettura per decifrare i
“segni” ancora leggibili sul territorio. Lo spazio territoriale nelle sue diverse componenti, umane e fisiche, di presenze costruite o
morfologiche, può ad esempio muovere verso un’indagine sui luoghi dell’arte e sul loro rapporto con l’ambiente, passato e attuale. Ad
esempio, i riferimenti alla costruzione della Villa Reale di Monza, o la breve descrizione delle ‘Grotte di Catullo’, diventano uno spunto
per una prima analisi sulle conseguenze che un intervento edilizio ha sul territorio vergine.
Tutto il testo è un grande contenitore di “paesaggi”: paesaggi immaginari e paesaggi reali; paesaggi capaci di raccontare storie, come
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nel caso dei luoghi dei Camuni; paesaggi che, in un certo senso, hanno cambiato la loro ‘destinazione d’uso’ e la loro prima natura
di luoghi, per diventare essi stessi dei musei viventi del tutto particolari, all’aria aperta con le opere inserite in un ambiente naturale e
non al chiuso di una sala, ma non per questo non sottoposte a tutela.
Parchi e complessi in cui vigono,dunque, regole di civiltà e di comportamento che il bambino deve apprendere precocemente, fare
proprie e seguire come sua personale abitudine di vita.
Arte Immagine
Il testo è uno strumento utilizzabile a più livelli: la ricchezza di immagini e le dimensioni dei testi lo rendono idoneo ad una
lettura commentata in classe, che aiuterà l’alunno ad una prima conoscenza dei beni del territorio, per poi poterne fruire
direttamente. L’approccio concreto alle opere educherà all’importanza dell’osservazione visiva, magari stimolata con la pratica
manuale dello ‘schizzo’ che costringe ad un tempo lungo di riflessione e riporta alla concretezza del fare.
I documenti contenuti nella pubblicazione, testuali e iconografici, possono divenire lo spunto per piccoli ‘repertori’ regionali di
conoscenza e di comprensione.
La lettura delle regole di comportamento da tenere durante le visite nei luoghi della cultura, può essere l’inizio di una
discussione comune sulle esperienze vissute dai bambini in circostanze analoghe a quelle narrate e, quindi, occasione di lavoro
didattico sul concetto di salvaguardia.
Il riferimento ai cambiamenti del paesaggio, così come il richiamo all’importanza della pittura di veduta oltre il suo valore di
testimonianza artistica, possono rientrare in un progetto di analisi della trasformazione del territorio urbano, a cominciare
dalle opere pittoriche esposte nei musei. Dall’analisi delle trasformazioni del centro storico della città, si può passare alla
presentazione delle tipologie di aggregazione sociale più tipiche quali piazze, mercati, teatri, giardini, e poi all’uso vissuto e al
senso percepito dei luoghi. In sintesi, dal bene al contesto ambientale. Appare utile, didatticamente, anche il riferimento ad un
artista lombardo, preso intenzionalmente ad emblema, per rappresentare i modi in cui circolavano le idee e si diffondevano stili
e modelli artistici.
Persistenze e cambiamenti stilistici che il docente sceglierà, possono essere ulteriore oggetto didattico se proposti come
ispirazione di rielaborazioni creative ‘alla maniera di’.
Tecnologia
Le immagini, così come i testi e i numerosissimi link attivi suggeriscono o consentono direttamente l’accesso a risorse digitali
aggiornate, affidabili per qualità di contenuti e scientificità. Con l’uso di una tecnologia “amica” e la presenza di dati e indirizzi
dei siti istituzionali cui si rimanda, il docente può incoraggiare l’apprendimento collaborativo con attività di laboratorio molto
dinamiche. è semplice, per il bambino, accedere a nuove conoscenze e, per il docente, organizzare con relativa facilità itinerari
tematici o piccoli giochi legati, ad esempio, ad un ciclo pittorico oppure alla storia delle vicende architettoniche di castelli e
palazzi. O, ancora, ricostruire un atlante della fauna in epoca camuna attingendo al repertorio di immagini presente presso
l’I.C.C.D. E, per i più esperti, non sarà difficile, magari con l’aiuto dei nostri nativi digitali, organizzare un percorso virtuale
tematico che colleghi tutti i musei e i parchi archeologici presenti nel testo.
Scienze
La pubblicazione contiene molti riferimenti ai fenomeni di degrado della materia e alle precauzioni da adottare per scongiurare
danni permanenti a opere e monumenti. Il docente può, sempre a titolo esemplificativo, costruire piccoli esperimenti con un
tabellone di osservazione sugli effetti dell’umidità di risalita su una porzione di muro esterno, su tavole di legno, su campioni di
tessuti o di carta esposti agli agenti atmosferici.
E da qui intraprendere un percorso didattico sulla corretta conservazione di opere e manufatti. L’osservazione diretta degli
agenti responsabili del degrado dei materiali potrà continuare fuori della scuola, con un “Percorso del degrado” che i bambini
potranno documentare in autonomia e con un parallelo “Percorso virtuoso del recupero” di luoghi e monumenti. Con entrambi,
si sensibilizzerà la classe all’importanza della costante osservazione diretta, primo strumento di partecipazione: starà al
docente scegliere quale leva emotiva privilegiare per costruire consapevolezza e senso di civiltà.
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Indice
Una presentazione autorevole
3
Istruzioni per l’uso
5
Come consultare un libro molto diverso dai soliti...
9
Alla ricerca di mille storie. Il libro si presenta
13
Vedere il mondo come lo vedevano i Camuni
19
Una villa o un insieme di grotte? Le ‘Grotte di Catullo’ a Sirmione, Brescia
25
Una storia corta corta per un piccolo Oratorio: la Pinacoteca di Brera, Milano
e l’Oratorio di Mocchirolo
31
La bellezza in un refettorio: il Cenacolo Vinciano in Santa Maria delle Grazie, Milano
36
Un Palazzo dove le pareti… scompaiono: il Palazzo Ducale di Mantova
48
In viaggio verso la Luna: Palazzo Besta, Teglio, Sondrio
52
Villa Reale di Monza. Molta storia e un pò di fiaba
66
Perché andare in museo. Elenco dei musei e dei luoghi della cultura statali
74
Biblioteche, archivi e antichi liutai
La Biblioteca Nazionale Braidense: una storia di eredità
84
96
La mia Regione nella Lista del Patrimonio Unesco
103
Evviva i servizi educativi!!
109
Domande alle Matite Rosse
114
Svelato il mistero
135
Un’appendice che non fa male, anzi!
141
Referenze fotografiche
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Cari ragazzi, fate attenzione perché state per cominciare un libro molto
diverso dai soliti.
è un libro senza etichette, ma diciamolo sottovoce perché potrebbe
offendersi: è tanto permaloso…
Questo è un libro
LIBERO
Non gli piacciono le definizioni. Ha fatto storie anche per il suo titolo.
Quanta pazienza! Ma del resto ha ragione: non è un libro di geografia
(e nemmeno di storia). Non è un libro di arte (ma neanche un manuale)
Non è una guida turistica e figuriamoci! nemmeno un libro di esercizi
Sarà mica un libro di fiabe?
Ma no, siete troppo grandi per le fiabe. Anche se, in effetti, almeno una
ce n’è, ma è piiiccola piccola anche se parla di una villa imponente.
Ma quello che è importante sapere di questo libro prima di cominciare a
leggerlo è che è un libro cui piace scherzare.
Guardate quanti caratteri di stampa
ha voluto, per presentarsi a voi.
Non riusciva a decidere quale fosse il più adatto ‘alla sua personalità’.
E ne sa qualcosa il grafico che, per accontentarlo, è diventato verde limone.
ahkasgfgfggoemcns
Qui sopra ha proprio esagerato…
diversi
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E poi è un libro veramente vanitoso, così pieno di foto e di
illustrazioni che, per riuscire a raccontare tutto quello che voleva,
abbiamo provato e provato e provato a stringerci tutti ma…. non c’è stato
niente da fare: tante immagini sono rimaste fuori…
Ma è anche un libro ospitale, questo qui. Vi accorgerete che gli piace
MOLTO far parlare la gente nelle sue pagine. Dipende dalle circostanze e,
soprattutto, da chi gli è simpatico e chi NO.
Incontrerete maestri, ragazzini come voi, ma anche bibliotecari, archivisti,
persone che lavorano in museo.
Pensate che una volta, dentro un archivio, ha scatenato talmente
tanto un gruppo di alunni della vostra età che quando la pagina è
finita, il povero archivista di turno era diventato tutto grigio in faccia, con
i capelli dritti e gli occhiali di traverso sulla fronte. Com’è possibile,
dirà qualcuno ? è possibile, è possibile……..
Con questo libro bisogna sapere sempre come comportarsi
e allora, sappiate che:
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il Maestro di solito parla con le righe
nere (per forza è un Maestro…)
I ragazzi come voi sono facili
da riconoscere perché quando
intervengono si presentano con il
loro nome e parlano all’interno di
:
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m
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f
un
un fumetto azzurro.
Poi ci sono le Matite Rosse che, in
quanto rosse, parlano con le righe rosse.
(Chi sono le Matite Rosse ? Ma sono
l’Autore del testo che si nasconde dietro non una ma ben DUE Matite, con
certi caratterini…ve ne accorgerete, ve ne accorgerete). Quando ci incontrate
fate attenzione: diamo seeeempre informazioni importanti!
Veramente, qualche volta ci intromettiamo nei discorsi degli altri senza
concludere granché...... Sapete com’è (ma già, non potete sapere com’è siete
ragazzi, non ‘matite’) quando si è Matite Rosse, la tentazione di intervenire è
talmente forte……
A pensarci bene questo libro è un “libro di storie aperte”che potrete
approfondire anche da soli: le indicazioni che vi fornisce sono molte.
Non vi rimane che curiosare tra le pagine e iniziare a scoprire quanto è bella
la vostra regione.
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Attenti però, non pensate che questo libro vi racconti storie inventate.
Queste sono storie di storia, altro che!
Non ci avete capito niente?
Allora cominciate a leggere: non c’è modo migliore, per capire il Mondo
(e quanto sia tondo), che leggere.
La soluzione al mistero su che tipo di libro sia
è in ultima pagina.
questo
libro
Le Matite Rosse
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capitolo
1
1
indice
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15
lombardia
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per
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Evviva, ecco il primo inserto di informazione!!!
Cerchiamo di fare subito una buona impressione ai ragazzi.
Allora, un bel respiro, concentrazione e si parte!
Succede, qualche volta, che per poter permettere la
conservazione di opere molto danneggiate dalle infiltrazioni
di umidità, come, ad esempio,
nel caso dell’oratorio di
Mocchirolo nella Pinacoteca
di Brera, a Milano, sia
necessario ‘staccare’
gli affreschi dai muri,
‘trasferirli’ su tela per poi
poterli esporre in
un luogo più idoneo,
con una temperatura
e un grado di umidità
sempre costante e un
impianto di illuminazione
che non li danneggi.
La bottega del fornaio, affresco, Pompei,
Museo Nazionale Archeologico, Napoli
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l’italia
per
te
Brera, però, non è l’unico museo in Italia in cui i visitatori
vedono la ricostruzione di un monumento antico. Succede, ad
esempio, anche al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a
Roma: in una delle sale è stata rimontata la decorazione in
terracotta che faceva parte di un santuario etrusco dedicato
ad Apollo. Oppure a Napoli, al Museo Archeologico Nazionale,
dove sono ‘musealizzate’ intere pareti affrescate provenienti
dagli scavi di Pompei.
O ancora a Potenza, al
Museo Archeologico
Nazionale della
Basilicata “Dino
Adamasteanu”,
dove ci sono le
ricostruzioni
di antiche sepolture
e addirittura di un
santuario, dedicato al
Natura morta, affresco, Pompei,
culto delle acque di sorgente.
Museo Nazionale Archeologico, Napoli
17
lombardia
Se vuoi saperne di più su questi musei consulta questi siti
www.villagiulia.beniculturali.it
sbanap.campaniabeniculturali.it
www.basilicata.beniculturali.it
Cu
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indice
DOMANDE alle MATITE ROSSE
Che vuol dire: oratorio?
Cosa fa uno storico dell’arte?
Come si staccano gli affreschi?
Come si fa a trasferirli sui muri?
Prospettiva, prospettiva….
mi ricordo qualcosa ….
Le Matite Rosse risponderanno a tutte le
domande di questo capitolo, come di tutti gli
altri, nel capitolo Domande alle Matite Rosse,
non prima!!! I più curiosi e gli impazienti possono
“cliccare” il punto interrogativo qui a fianco.
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l’italia
per
te
capitolo
2
2
indice
lombardia
MAESTRO: Questa foto, dell’Istituto Centrale per il Catalogo e
la Documentazione, illustra una delle oltre 40.000 incisioni della
Valcamonica con scene di vita quotidiana, di caccia, di allevamento,
di coltivazione, di combattimento, riti religiosi e animali.
Grazie a queste opere possiamo ‘vedere’ il mondo proprio come
lo ‘vedevano’ i Camuni, un popolo di cacciatori e raccoglitori arrivato
in questa valle attorno al 6000 avanti Cristo. Osservare da vicino tutte
le incisioni sarebbe un’impresa straordinaria e richiederebbe un’infinità
di tempo. Pensate: 40.000 le incisioni ritrovate fino a ora (e le ricerche
continuano).
09)
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20
l’italia
per
te
Le incisioni sono tutte importanti, anche le più piccole, anche
quelle meno comprensibili ai nostri occhi perché rappresentano
una testimonianza ininterrotta del corso di una civiltà e ci mostrano
attività, strumenti, tecniche che altrimenti non conosceremmo.
Non è sempre semplice decifrare l’incisione: basta che la superficie
della pietra non sia ben pulita o che i raggi del sole non la illuminino
con la giusta inclinazione e tutto diventa più difficile.
Conoscere esattamente dimensioni, stato di conservazione, materiali
e le più piccole caratteristiche di queste opere è un’operazione di
tutela fondamentale. In una parola è necessario avere, di questi come
di tutti gli altri beni culturali, una documentazione completa.
Questo lavoro è affidato agli archeologi, agli storici ed ai fotografi.
A questi ultimi in particolare è spettato il compito di documentare e
poi digitalizzare tutte queste incisioni (40.000!): un’operazione che
ha richiesto pazienza, competenza e molto tempo.
Percorsi tra arte rupestre,
archeologia e castelli
21
lombardia
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di banco di Anna.
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sento cosa dicono:
è difficile ascoltare
i discorsi dalle pagine
di un libro.
MAESTRO: Questo è possibile, anche se bisogna seguire una procedura precisa.
La prima cosa da fare è rivolgersi all’Istituto Centrale per il Catalogo e la
Documentazione (I.C.C.D.) che si occupa proprio di questo: catalogare
e documentare i beni culturali del nostro Paese. Ma credo che sia un po’ troppo
presto per voi. Prima è meglio crescere un po’…
Le incisioni rappresentano un bene talmente prezioso per il nostro Paese, e per tutto
il mondo, che l’UNESCO le ha dichiarate Patrimonio culturale dell’Umanità!
22
l’italia
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te
Prima Matita:
Il maestro non ha
tempo di spiegare cosa
è l’Unesco. Dovremo
farlo noi, cara mia.
Dedichiamogli un capitolo
e intitoliamolo:
la mia regione nel
patrimonio UNESCO.
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Seconda Matita:
Buona idea, mia cara.
Allora TU inizia a
scrivere mentre io
vado con i ragazzi.
Prima Matita:
Oh, no: TU inizi a
scrivere e IO vado con
i ragazzi… Come mi
diverto con queste
incisioni...
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l’italia
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te
MAESTRO: Dimenticavo però di aggiungere qualche cenno sulla tecnica usata dai
Camuni per realizzare queste belle incisioni.
Ehi, ma questo qui ci ruba
il mestiere: non siamo
noi che dobbiamo dare le
spiegazioni tecniche?
Probabilmente i Camuni si servirono di una
specie di piccolo martello per lavorare la
roccia e di uno strumento appuntito, come
uno scalpello o un punteruolo, per tracciare
i disegni. Così sembra, infatti, a giudicare
dalle tracce di lavorazione che l’occhio
esperto dell’archeologo riesce a scorgere
sulla superficie delle pietre.
DOMANDE alle MATITE ROSSE
Che vuol dire ICCD?
Cosa fa un archeologo?
Che cosa è L’UNESCO?
(chi fa questa domanda non ha letto
con attenzione il capitolo: bocciaaaaaaato!)
Le Matite Rosse risponderanno
a tutte le domande nel capitolo:
Domande alle Matite Rosse, non prima!!!
indice
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lombardia
l’italia
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te
capitolo
3
3
indice
lombardia
Grotte di Catullo, Sirmione, Brescia
MAESTRO: Oggi parleremo di paesaggio e di
architettura e lo faremo partendo da questa villa, a
Sirmione. Qualcuno, più attento degli altri, avrà certo
notato che questo complesso archeologico porta lo
strano nome di ‘Grotte di Catullo’. Ma non facciamoci
portare fuori strada da questo nome così… pittoresco.
Ci troviamo, infatti, al cospetto di una tra le ville
romane più imponenti di questo splendido angolo di
Lombardia e non di un fenomeno naturale.
Perché quando queste rovine furono scoperte, sembrarono
delle vere e proprie grotte naturali a causa del crollo di alcuni
degli ambienti sotterranei e della fitta vegetazione che aveva
ricoperto gli ambienti, dando loro quel fascino romantico che
solo le rovine romane, immerse nel verde dei rovi e dei cespugli
profumati, emanano!!!
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Con un po’ di immaginazione, miei cari ragazzi, provate a fare un salto a ritroso nel tempo
giù giù fino al lontano I secolo dopo Cristo, allorché la villa era al massimo del suo splendore.
D’estate, lo stormire del vento fresco della sera, così come l’ombra accogliente e complice
di un criptoportico, invitavano a dolci pensieri. La piscina riscaldata offriva ristoro alle membra affaticate
dalla lunga giornata di studio o di lavoro: oh, quale piacere vivere in questi luoghi!
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Un grande
serbatoio
garantiva
sempre la
riserva d’acqua
necessaria
alle esigenze
degli abitanti
MAESTRO: I calzari si posavano con lieve scalpiccio sui mosaici dei
pavimenti, ricchi di raffinate decorazioni.
E che dire, alfine, dei grandi ambienti lussuosi dove era grato il
trascorrere languido del tempo, inebriandosi al profumo dei giardini e
volgendo lo sguardo verso le acque tranquille del lago fino ai più lontani
orizzonti!!! Spazio non ne mancava: l’intera estensione del complesso
archeologico è pari a 20.000 metri quadri.
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...Hai ragione, lasciamo ad altri più propizi momenti
le note liriche che emanano da questo luogo e
torniamo alla concretezza, cercando di capire
a quanto corrispondono 20.000 metri quadri, visto
che un’aula scolastica di metri quadri ne misura
in media appena 30!
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27
...Alcuni studiosi
sono propensi a
credere che la villa
sia appartenuta al
poeta latino Caio
Valerio Catullo...
l’italia
MAESTRO: Forse egli, il grande poeta, abitò qui per
un periodo della sua vita, ma non ne siamo del tutto
certi. Vi è invece certezza nel dire che questo luogo
si è molto modificato nel tempo.
per
te
Grotte di Catullo,
scene di pesca sul lago,
frammento di affresco,
Sirmione, Brescia
Grotte di Catullo,
ricostruzione edificio
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Ahimé, non solo le opere dell’uomo subiscono
le ingiurie del tempo e soffrono per l’incuria e
l’abbandono. Anche il paesaggio muta: a volte per
cause naturali, ma più spesso per colpa dell’uomo che
sovente non ravvisa la bellezza in cui vive.
Purtroppo, quella bellezza che ispirò coloro che
abitarono tali luoghi è andata perduta per sempre,
dissolvendosi inesorabilmente.
Gli innamorati che guardandosi teneramente negli
occhi, si indirizzavano l’un l’altro dolci parole, videro
certo ben altri paesaggi rispetto a quelli odierni…
Grotte di Catullo, area di scavo,
vista panoramica, Sirmione, Brescia
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l’italia
per
te
Ma non lo trovi
un po’ enfatico,
oggi, il Maestro?
NON
NON
NON
NON
NON
NON
E lascialo stare, va,
è solo un gran romantico….
Piuttosto ricordiamo ai ragazzini che nei
luoghi della cultura ci sono delle regole
di comportamento da rispettare per
la sicurezza delle persone, ma anche
per la salvaguardia dei beni.
Le prime e più importanti di queste
regole, che sono poi dettate dal buon
senso, sono:
toccare Né portare via nulla
entrare dove è proibito
fotografare se questo NON è consentito
camminare nelle aree dove non è permesso
sporcare in alcun modo
imbrattare muri o superfici
29
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Ma, non saranno troppi
tutti questi NON?
In fondo mi sembrano bene
educati, attenti e rispettosi…
Mia cara, regole di questo tipo
aiutano a rispettare i nostri
bei monumenti e, credimi, non
fa male ricordarle, anzi!
c hi a E hi , m L A C L
s a c c c c h i e r a t i t e r o AS S E:
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DOMANDE alle MATITE ROSSE
Che vuol dire
criptoportico?
(difficilotta
questa domanda...)
Come si fanno i mosaici?
Le Matite Rosse risponderanno
a tutte le domande nel capitolo:
Domande alle Matite Rosse, non prima!!!
indice
30
l’italia
per
te
capitolo
4
4
indice
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l’italia
MAESTRO: Ecco un bell’esempio di
esposizione museale. Ci permette, infatti,
di capire come si può ospitare, al chiuso
di una sala museale, addirittura un
piccolo oratorio dalle pareti affrescate, in
modo da conservare i dipinti senza alcun
pericolo, con la giusta illuminazione e
la giusta umidità. E anche di parlare di
‘attribuzioni’ e cioè di come gli studiosi
decidono sulla paternità di un’opera.
Questi sono affreschi molto importanti
per la storia della cultura e dell’arte
in Lombardia: eppure vedete che
sono ‘attribuiti’ non ad uno specifico
autore ma ad un generico ‘Maestro di
Mocchirolo’ e cioè ad un pittore rimasto
ignoto e di cui non si conosce ancora
nome e cognome. In questi casi, per
individuare gli autori, si usa il titolo di
un’opera oppure il luogo in cui l’opera si
trova, come in questo caso.
per
te
Oratorio di Mocchirolo, Maestro di Mocchirolo,
Pinacoteca di Brera, Milano
32
lombardia
l’italia
MAESTRO: (La parola ‘maestro’ è usata
qui per riferirsi ad un artista che teneva
una bottega, un laboratorio, uno studio
presso il quale imparavano a dipingere
giovani allievi). Per molto tempo questo
affresco fu attribuito a Giovanni da
Milano, che nel Trecento lavorò a
fianco di Giotto, a Firenze, e da questa
esperienza seppe ricavare molte idee
e trarre interessanti spunti creativi.
Poi, qualche anno fa alcuni studiosi, dopo
confronti tra questa e altre opere di
Giovanni,lo studio di carte e documenti
d’epoca e altre considerazioni, hanno
avanzato alcuni dubbi sulla ‘paternità’
di questo affresco. Noi non siamo esperti,
ma è importante, ricordatelo, essere
informati. La cosa migliore da fare, però,
è andare a Brera e osservare da vicino
questo capolavoro: una gioia per gli
occhi e per il cuore che nessuna foto può
trasmettere.
per
te
Oratorio di Mocchirolo, Maestro di Mocchirolo,
dettaglio con lo Sposalizio di Santa Caterina,
Pinacoteca di Brera, Milano
33
lombardia
l’italia
per
te
Andrea Mantegna,
Madonna col bambino e cherubini,
Pinacoteca di Brera,
Milano
MAESTRO: Visitare Brera è come compiere un viaggio alla scoperta della
bellezza. Sono veramente tanti i nomi degli autori presenti nella Pinacoteca,
e sarebbe troppo lungo ricordarli tutti: ci sono artisti lombardi, veneti,
marchigiani… Ma dobbiamo citare almeno Andrea Mantegna, un artista che
lavorò nel Palazzo Ducale di Mantova, Piero della Francesca, Raffaello. Brera,
però, rispetto agli altri musei, ha una piccola particolarità che la rende del
tutto speciale. In una delle sue sale, infatti, è funzionante e visibile al pubblico
un laboratorio di restauro racchiuso in una
enorme ‘scatola trasparente’ all’interno
della quale ci sono i macchinari, le cappe
aspiranti, gli strumenti del mestiere che
servono al restauratore. Solitamente i
laboratori sono nascosti al pubblico, in quelle
parti del museo inaccessibili agli estranei.
Qui i restauri si vedono in diretta!! Capite
dunque come è speciale la nostra Brera?
Piero della Francesca,
Pala Montefeltro,
Pinacoteca di Brera,
Milano
34
l’italia
per
te
è stata una bella idea quella di costruire un laboratorio di restauro
con le pareti trasparenti in una sala del museo. Così i visitatori
possono osservare più da vicino le operazioni di pulitura sulle tele
e sulle tavole, i risarcimenti, i lavori di reintegro delle cornici. Ah,
che bel mestiere quello del restauratore! Anche se, forse, sentirsi
sempre gli occhi del pubblico sulle spalle…
Già, ma pensa a come è importante che dei ragazzi vedano un
tecnico all’opera: c’è un modo migliore per capire cosa significa
conservare il patrimonio culturale? Insomma, è proprio il caso di
andare ‘Alla scoperta di Brera’!
DOMANDE alle MATITE ROSSE
Che vuol dire oratorio?
Perché Giovanni da Milano si chiamava così?
(a questa rispondo io, è facilissima)
Come si diventa ‘ristoratori’?
(restauratori, caro, restauratori…)
Dove si trova Mocchirolo?
indice
35
l’italia
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te
capitolo
5
5
indice
Con un dialogo dal quale
si capisce l’importanza
di chiamarsi Leonardo
lombardia
l’italia
per
te
MAESTRA: Sapete dove si trova uno dei dipinti più famosi al mondo?
Sul muro di un refettorio, in quello che fu il convento domenicano della Basilica
di Santa Maria delle Grazie a Milano. Tra i luoghi del convento, il refettorio è
l’ambiente dove la comunità religiosa consuma i propri pasti.
Pensate a quanti, dal Cinquecento in poi, pranzarono e cenarono in questa
grande sala al cospetto di questa straordinaria bellezza. Immaginate quante
persone, giorno dopo giorno, scoprirono piccoli particolari affascinanti, dettagli
prima trascurati come il gesto di una mano, la forma di un piatto, uno scambio
di sguardi, il ricamo di un tessuto, il colore fresco del cielo in lontananza.
Leonardo da Vinci, Cenacolo (e particolari),
Convento Santa Maria delle Grazie, Milano
37
lombardia
l’italia
per
te
MAESTRA: è un’opera piena di significati nascosti e ricca di particolari
affascinanti, il Cenacolo, molti dei quali difficili da riconoscere perché le
condizioni di conservazione di questo capolavoro sono molto critiche. Vedete
come la superficie appare sbiadita, quasi svanita in alcuni punti? Come mai, vi
domanderete, le condizioni di questo affresco sono così pregiudicate? Ciò è da
attribuire ad una cattiva qualità dei colori, ad una mano non esperta? All’incuria
nel conservare questo luogo? Tutti questi argomenti esigono una risposta
ma è meglio procedere con ordine e cominciare dal titolo di questo dipinto:
Cenacolo Vinciano. Cenacolo sta per cena; Vinciano per: proveniente da, fatto
da qualcuno di Vinci, un paesino toscano famoso per… Ma sì, vedo che avete già
indovinato: è a Vinci che nacque Leonardo, il celebre pittore del Rinascimento
autore di quest’opera. Famoso anche per la Gioconda, la Dama con l’ermellino,
la Vergine delle
rocce, la Madonna
del garofano,
l’Annunciazione e
molti altri dipinti
e disegni di grande
bellezza e qualità
tecnica.
Leonardo da Vinci,
Cenacolo (particolari),
Convento di Santa Maria delle Grazie,
Milano
Leonardo da Vinci, Annunciazione,
Galleria degli Uffizi, Firenze
38
l’italia
per
te
Lo sai che solo uno dei cinque dipinti che ha citato la Maestra si
trova in un museo del nostro Paese? Non sai quale ? Non è grave:
se non sei nato a Firenze e non sei mai andato a visitare questa
città, come fai a sapere che vi si trova uno dei Musei più belli del
mondo? è la Galleria degli Uffizi, ricordalo.
MAESTRA: Leonardo lavorò al Cenacolo per tre anni: dal 1495 al 1497.
Un tempo molto lungo, ma funzionale alla ricerca che l’artista decise di portare
avanti con quest’opera. La ricerca della perfezione, con continui ritocchi e
stesure di colore che mal si conciliavano con la tecnica dell’affresco: una
tecnica che richiede decisione, nessun ripensamento. Sapete che l’affresco è un
modo di stendere il colore sulla parete umida, fresca. Occorrono velocità e sicurezza poiché una volta passato
il colore sul muro umido questo penetra in profondità e una volta asciutta, la superficie non può essere
corretta né ritoccata. Capite, dunque, che ciò che si può fare su una tela o su una tavola, come sovrapporre
velature di colore, ritoccare un abito, correggere l’espressione di uno sguardo, cambiare la posizione di una
mano, non è possibile con l’affresco. Eppure, Leonardo tentò di piegare questa tecnica al suo desiderio di
perfezione arrivando a dipingere sulla parete quando l’intonaco era già completamente asciutto e trattando la
superficie muraria come fosse una tela. Le conseguenze di questo modo insolito di usare pigmenti e leganti...
39
lombardia
Diciamoglielo subito di che si tratta, così ci risparmiamo una
domanda. I pigmenti sono le microscopiche particelle di colore e
i leganti sono le sostanze organiche che le tengono unite insieme
... sulla parete secca, furono dei distacchi di colore quasi immediati e una bassissima
resistenza del dipinto, molto fragile, agli agenti esterni. E l’opera cominciò a deteriorarsi
praticamente poco dopo essere stata ultimata, come raccontano i testimoni oculari
dell’epoca. Passiamo ora al tema. La scena si riferisce a un episodio molto noto a tutti i
Cristiani, riportato nel Vangelo di Matteo. Gesù Cristo, al centro della tavola con alle spalle
la finestra centrale che si vede sullo sfondo, ha appena detto agli Apostoli che uno di loro
lo tradirà. Lo ha fatto nel corso di quella che sarà l’Ultima Cena insieme ai suoi discepoli.
Nel gruppo è presente Giuda Iscariota che lo consegnerà
ai Romani di lì a poche ore. Ognuno dei presenti non
concepisce nemmeno che tra di loro sia seduto il
colpevole. Sono tutti sconvolti e si guardano l’un con
l’altro, increduli. Per aumentare l’effetto drammatico del
momento e permetterci di comprendere le personalità
di ciascuno, Leonardo ha riunito gli apostoli a gruppi di
tre: due a sinistra e due a destra di Cristo. Nel secondo
gruppo a partire da sinistra si riconosce Giuda, capelli
e barba scuri, il braccio destro piegato sulla tavola,
stretto attorno ad una bisaccia.
Leonardo da Vinci, Cenacolo (particolare),
Convento di Santa Maria delle Grazie, Milano
40
l’italia
per
te
Inseriamoci nel discorso della Maestra. Abbiamo poco spazio e molte
cose da dire su come si conserva e salvaguarda un’opera. Dovete
sapere che le responsabilità di chi è incaricato di conservare il
patrimonio culturale sono enormi. Soprattutto quando si ha a che fare
con un dipinto tanto fragile e che richiede cure continue e costanti,
esattamente come avviene per un malato molto grave. Quasi nulla, in
questo caso, può arrestare l’effetto del trascorrere del tempo e del
naturale degrado della materia. Degrado che aumenta anche per la
presenza del pubblico. C’è però il diritto dei visitatori provenienti da
tutto il mondo di poter ammirare questo capolavoro.
Sono decine di migliaia tutto l’anno, e ognuno porta con sé polveri e
agenti inquinanti. Senza contare che il calore dei corpi e del respiro
influiscono sui livelli di umidità della sala. Questo tipo di stress
ambientale non è sostenibile per un affresco tanto delicato.
Rischierebbe di svanire completamente sotto i nostri sguardi nel
giro di pochissimi anni.
è per questo che i responsabili del Cenacolo hanno deciso di applicare
delle regole molto severe per disciplinare l’accesso al refettorio:
gruppi di massimo 25 visitatori per volta, con un tempo di visita di 15
minuti. Un sacrificio necessario per conservare questo bene...
41
lombardia
l’italia
per
te
... ma non è questo l’unico caso in Italia, di accesso e di fruizione
regolamentata di un bene. La stessa cosa avviene, ad esempio, a Padova
per la Cappella degli Scrovegni di Giotto. Mi pare sufficiente, che dici?
Direi di sì: hanno capito la grossa responsabilità che tutti noi
abbiamo nei confronti dei beni culturali. e poi voglio sentire
meglio quello che bisbigliano quei due laggiù…
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43
Ho sentito che uno di voi due vuole sapere se il Cenacolo
Vinciano è l’unico dipinto di un cenacolo esistente in Italia.
Non puoi essere che tu, Leonardo, con il nome che porti!
Fermo lì, giovanotto! Noi Matite Rosse siamo
spietate. Forniamo notizie su notizie senza
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tregua. Non c’è fretta che tenga quando ci
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così! Vergogna! Umpf! Ci rivolgeremo
allora alla caaaara Maria Laura.
Dunque, facci pensare un momento…
44
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Certo che pensiamo, caro
giovanotto! E anche molto in fretta,
caro mio, anzi caro nostro!!!! Taci e
ascolta anche tu! Non ci distrarre!
Cara la nostra Maria Laura, forse
è a Firenze che si può trovare un
bel numero di Cenacoli affrescati
all’incirca nello stesso periodo
di questo, tra Quattrocento e
Cinquecento. Comincerei con
il Cenacolo di Santa Apollonia,
dipinto da Andrea del Castagno
verso il 1447…
45
l’italia
per
te
E poi, il Cenacolo nel convento domenicano di San Marco eseguito da
Domenico del Ghirlandaio….
E ancora l’altro, nell’ ex convento di Sant’Onofrio,
delle Terziarie Francescane della Beata Angelina
da Foligno, forse opera del Perugino.
E il Cenacolo di Ognissanti, in Borgo
Ognissanti, anche questo un’opera del
Ghirlandaio databile verso il 1488.
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si trova nell’antico Monastero di
San Salvi, dipinto da Andrea del
Sarto verso il 1526.
Ci sembra che questo sia
l’ultimo, ma non siamo del
tutto sicure, mmm….
Domenico Ghirlandaio, Cenacolo, Borgo Ognissanti,
Firenze
46
lombardia
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Fermo lì, screanzato ! Non ho
finito. Anzi non ABBIAMO finito.
Noi righe rosse siamo moooolto
scrupolose. Per colpa della tua
ridicola agitazione, stavamo per
dimenticare il Cenacolo del Convento
della Calza, in Oltrarno. è quasi il
più interessante per voi ragazzi
di Milano, visto che l’artista che lo realizzò
nel 1514, il Franciabigio, si ispirò molto al
Cenacolo Vinciano. E tu, con questa mania del
pallone, rischiavi di farci commettere una
imperdonabile dimenticanza!
DOMANDE alle MATITE ROSSE
Perché il Museo degli Uffizi ha questo nome?
(Prima Matita: Ahi,Ahi, si comincia male…Non si chiama Museo ma
Galleria… - Seconda Matita: Ma se sei stata tu a dire che non è grave
se non sono nati a Firenze, eccetera eccetera. Pensa piuttosto a
rispondere, va! Prima Matita: Certo ma solo… nel capitolo Domande alle
Matite Rosse)
In quali musei sono esposti La Gioconda, la Dama con l’ermellino,
la Vergine delle rocce, la Madonna del garofano, e l’Annunciazione?
indice
47
l’italia
per
te
capitolo
6
6
indice
lombardia
l’italia
Il Palazzo Ducale di Mantova si trova
nella zona nord-orientale della città
tra l’antica piazza di San Pietro, oggi
piazza Sordello, e la riva del lago
inferiore. è un vasto insieme di edifici,
cortili e giardini. Fu residenza della
famiglia Gonzaga dal 1328 al 1707.
La storia di questo bene culturale
comincia alla fine del Trecento, quando
Bartolino da Novara costruì il Castello
di San Giorgio che, a metà del XV
secolo, per volere di Ludovico II,
diventò la residenza della famiglia.
Qui, nella torre nord-est, il pittore
padovano Andrea Mantegna, dal
1465 al 1474, affrescò una camera,
conosciuta comunemente come ‘camera
picta’ (cioè dipinta) o Camera degli
Sposi. Una camera dove le pareti
sembrano scomparire quasi per magia,
grazie all’abilità dell’artista ed all’uso
che fa della prospettiva.
per
te
Palazzo Ducale, veduta aerea, Mantova
49
lombardia
l’italia
per
te
Camera picta,
ricostruzione tridimensionale,
Palazzo Ducale, Mantova
Andrea Mantegna, particolare con
la corte dei Gonzaga, Camera picta, affresco
Palazzo Ducale, Mantova
50
Il palazzo, nel corso degli anni seguenti,
subì, come quasi sempre avviene, molte
modifiche. Man mano alle stanze più
antiche si aggiunsero studioli e ‘Grotte’,
camere affrescate e giardini segreti,
refettori e sale da musica, cortili d’onore
e gallerie degli specchi, appartamenti
dai nomi solenni come ‘del Paradiso’ e
addirittura una replica della Scala Santa
di Roma! Un luogo dove non è facile
orientarsi. è però proprio la ‘camera
picta’ l’ambiente più famoso del palazzo.
è una camera speciale dove realtà e
finzione pittorica si mescolano, come in
un gioco di prestigio. Le pareti sembrano
scomparire, i muri diventano spazi aperti
e una folla di personaggi, che sembrano
realmente poggiare i piedi sulle mensole
in marmo dei caminetti, ci guarda, altera.
Per non parlare di quelli che sbirciano dal
soffitto.
lombardia
Sapete decidere chi è che spia? Noi che ci guardiamo attorno
curiosi oppure quel gruppo di dame di corte che sorridono
dall’alto? O forse gli angioletti? O magari il pavone che, con
uno scatto del collo, finge di osservare quel curioso turbante
a righe?
In ogni caso, attenzione al tino di legno con quella grossa
pianta, proprio in bilico sul bordo: e se cadesse?
DOMANDE alle MATITE ROSSE
Cosa è ‘La Scala Santa’?
(Solo una domanda in
questo capitolo? Come mai?)
Va bene, ve ne facciamo
un’altra: chi sono
i personaggi
rappresentati nella
‘Camera picta’?
indice
Andrea Mantegna, soffitto,
Camera picta, Palazzo Ducale,
Mantova
51
l’italia
per
te
capitolo
7
7
indice
lombardia
l’italia
per
te
In questo capitolo scoprirete che alcuni protagonisti parlano, altri no.
Ciò non vuol dire che, siccome non parlano, siano meno interessanti, anzi!
In ordine di apparizione troverete:
Un maestro (lui sì che parla e molto...)
Un gruppo di alunni tra cui:
Filippo (tuta azzurra, occhiali, aria trasandata)
Enrico e Cristina (che battibeccano in continuazione. Enrico
è magro magro, lungo lungo, Cristina ha l’aria di quella che
non ne fa passare una)
Il Palazzo Besta a Teglio (decisamente silenzioso. Vi
chiederete: quando mai i palazzi parlano? Forse, ma diciamo
forse, nelle favole. Eppure, ne avrebbe da dire di cose
interessanti, questo qui)
Un poema: l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto
Un esercizio (tranquilli, è una specie di gioco)
L’ambientazione: un’aula scolastica
Noi Matite Rosse vi insegneremo che si può parlare
anche senza “parole”. Come?
Semplice: qualche volta, per far parlare un monumento
bastano gli occhi.
Si potrebbe suggerire al maestro di trasformare questo
capitolo in una piccola commedia... Oh, vedrai, ci penserà da
solo. A me piacerebbe taaanto essere Astolfo.
53
l’italia
per
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MAESTRO: Ragazzi, qual è il vostro libro preferito?
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Diffuso brusio nell’aula… anzi diciamo
proprio una bella confusione.
Chi dice un titolo, chi un altro. Vengono fuori: Ventimila
leghe sotto i mari, Pippi Calzelunghe, Pattini d’argento, Il
diario di una schiappa, Harry Potter, Geronimo Stilton.
In questa classe piace un pò a tutti leggere. Ma al terzo
banco, nella fila vicino la porta, ci sono Enrico e Cristina
che borbottano sottovoce. Avviciniamoci: facciamo tutti
parte di un libro e non passeremo per impiccioni, visto
che... non ci vedono.
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L’av uindi modo
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per
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Se volete saperne di più su questo strano
orologio di cui parla Enrico, visitate il Museo
Nazionale Atestino, a Este, in provincia di
Padova. è un pezzo rarissimo che proviene
dalla Necropoli Capodoglio. è stato rinvenuto
in una tomba del I secolo d.C. chiamata ‘del
medico’. Nel frattempo il maestro è arrivato al
punto centrale del suo discorso. Sarà bene che
questi due la finiscano di parlottare se no si
perdono il più bello. Diamo un pizzicotto a tutti
e due: è per il loro bene…
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Orologio solare,
tomba del medico,
Necropoli Capodoglio,
I sec. d.C.
Museo Nazionale
Atestino, Este
lombardia
l’italia
per
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MAESTRO: Bene, leggete molto e questo mi fa piacere. Forse però
:
a nessuno di voi verrebbe in mente di ricordare le pagine
T I NA te
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più belle della sua storia preferita
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dipingendole
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Questo è un esempio
s e g n t a n to l a s M a e s t r o.
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John
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di
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azzeccato. Grazie, Enrico.
d e i g e ll a fo r e s t l o s c e ri f fo R o b in H o e
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Ecco, una esperienza simile alla tua la
m i o n o s s i fo g li a e R e R i c d i N o t t in g o d c h e
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di c ar
ham,
Ambr
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troviamo a Palazzo Besta, in un piccolo
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centro della Valtellina, Teglio, circondato
c o m p t t a c c a rli i m a m m a m i h a c o m p e s u
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dalle Alpi Orobie. Qui c’è stato qualcuno
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C o sì
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che ha fatto proprio come te. O meglio,
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ha incaricato un pittore di decorare un
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salone della sua casa con alcune scene
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ch e t
con l
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ispirate alle pagine più belle del suo
’arco…
poema preferito: ‘L’Orlando Furioso’
di Ludovico Ariosto.
Questo palazzo è tra le più
belle dimore lombarde del
Cinquecento. Fu costruito
intorno alla metà del ‘400,
per volere di Azzo I Besta.
57
lombardia
l’italia
per
te
Palazzo Besta, Teglio,
Sondrio
MAESTRO: In questo caso quasi cento. Nel cortile del
palazzo c’è un pozzo e sulla vera del pozzo è incisa
una data, 1539, che potrebbe ricordare proprio la fine
dei lavori di costruzione. Questa si potrebbe definire:
informazione indiretta, una specie di indizio.
(da FILIP
Q u a l p rim P O
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per i anni anco)
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VERA DA POZZO. Non vorrete che vi spieghiamo
proprio tutto, no? Forza, prendete il dizionario:
sì, sta lì nello scaffale davanti a voi, non dovete
nemmeno alzarvi. Andate alla lettera V e trovate
la definizione. Capito cosa è una vera da pozzo,
adesso? Allora, forza, riprendiamo a leggere o...
ad ascoltare
Azzo II completò l’edificio voluto dal padre e vi tenne una piccola corte dove, anche grazie alla
moglie Agnese Quadrio donna colta e raffinata, si ritrovavano artisti, letterati e filosofi.
Al progetto di decorazione delle stanze pare abbia partecipato anche Andrea Guicciardi, patrigno di
Azzo II, Rettore dell’Università di Pavia, nel 1498, e uomo di grande cultura.
Il Palazzo fu proprietà dei Besta fino al 1726 per passare, poi, a diversi altri proprietari.
A fine Ottocento divenne un’abitazione contadina, con tanto di stalla e fienile.
58
lombardia
l’italia
per
te
F I L I PP O
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C om e è
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MAESTRO: Saper vedere il bello attorno a noi e averne
rispetto è una cosa molto importante. Spetta alla scuola
e alla famiglia il compito di educare in questo senso.
Perché, se si distrugge il patrimonio culturale, non si arriva
lontano. Ma quelli erano tempi difficili! Per fortuna, nel
1911 Luigi Perrone e Luca Beltrami presero a cuore la sorte
del Palazzo e lo fecero acquistare dallo Stato Italiano.
Iniziarono così i lunghi lavori di restauro per recuperarne
almeno in parte l’antica bellezza.
L’incuria e il degrado sono frutto dell’incapacità
di comprendere l’importanza del patrimonio
culturale, che non si trova però solo nei musei.
Ci sono giardini monumentali, ville e palazzi
storici, antiche necropoli, abitati preistorici,
terme romane, chiese e conventi, ponti e
fortificazioni, paesaggi, archivi
fotografici, documenti e manoscritti,
dischi e registrazioni sonore.
Per non parlare di tradizioni popolari,
musica, danze, usi e costumi.
Palazzo Besta, in alto: esterno fronte est (1893) - in basso: Salone d’onore (1893)
59
Archivio fotografico SBAP Milano - Fondo Fotog. Storiche Sondrio
lombardia
MAESTRO: Ma non siete curiosi di sapere quale era il libro preferito
dei Besta?
Si tratta di un poema cavalleresco, scritto da
Ludovico Ariosto nel 1532, che comincia così:
A
TUT TA L
:
C L AS S E
Sìììììììììì!
Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
le cortesie, le audaci imprese io canto,
che furo ai tempi che passaro i Mori
d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l’ire e i giovenil furori
d’Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano
Orlando Furioso, frontespizio
di codice con stemma
del Cardinale Ippolito d’Este,
Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma
Una specie di romanzo in versi, con una trama molto complicata
che ruota attorno alle vicende di alcuni cavalieri, cristiani e saraceni
(Orlando, Rinaldo, Ruggero, Medoro, Rodomonte) e bellissime
fanciulle guerriere (Angelica, Bradamante), durante la guerra tra
Cristiani e Mori, al tempo dell’Imperatore Carlo Magno. E poi ci sono
mostri, ippogrifi, orche, maghi e maghe, anelli che rendono invisibili,
scontri e duelli, tranelli e rapimenti.
60
l’italia
per
te
Nel poema, Ariosto narra che Orlando perde il senno quando scopre che Angelica, la
bellissima principessa del Catai di cui è perdutamente innamorato, ama il cavaliere
saraceno Medoro. Orlando impazzisce d’amore e non riesce più a combattere.
L’esercito di Carlo Magno, mentre lui sospira e si dispera, perde una battaglia
dopo l’altra.
F I L I PP O
(concret
Q uando
o):
si p e r d e
qu alcos
b isogna
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c e r c a rl a
a l t rim e n
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a poi, co ovarla
senno’?
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di
E dove l
’aveva p arma?
O rl a n d o e r s o
?
Lurcanio denuncia Ginevra e Rinaldo salva Dalinda, Salone d’onore, Palazzo Besta
Senno è una parola che significa
intelletto, intelligenza. Si dice ‘perdere
il senno’ per dire ’impazzire’. Ma Ariosto
immagina che il senno di Orlando sia
qualcosa di materiale, di tangibile e che
sia conservato, indovinate un po’, dentro
un’ampolla. E sapete dove è finita
questa ampolla?
61
L A C L AS
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…
l’italia
per
te
MAESTRO: Molto ma molto più lontano rispetto ad ogni posto cui possiate pensare.
L’ampolla si trova niente meno che… sulla LUNA.
L A C L AS
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(un po’ st
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z o t u t to è
p e rm e s so
, no?
Non è questo il punto. Fra qualche anno leggerete il poema
e lo scoprirete. Basti sapere che Astolfo, un altro prode
cavaliere, riuscirà a raggiungere la Luna, recuperare l’ampolla
e riportarla sulla terra. Orlando rinsavisce e tutto finisce nel
migliore dei modi (certo non per i Saraceni…).
Astolfo in volo verso
la Luna sul carro di Elia,
Salone d’onore,
Palazzo Besta
O:
E N R I C s to l f o
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s
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In un certo senso sì.
Ma torniamo a palazzo
Besta. Nel Salone d’onore,
al primo piano, la stanza più importante
di tutto il Palazzo, i Besta affidarono
ad un artista, forse il bresciano Vincenzo
de’ Barberis, il compito di dipingere i loro
episodi preferiti del poema, ventuno,
in altrettanti riquadri.
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te
MAESTRO: E siccome conoscevano bene il poema avendolo letto più volte, ogni volta che
ammiravano i riquadri nel salone riconoscevano subito personaggi e vicende.
Proprio come fa Enrico quando guarda i suoi disegni.
Sotto ognuno dei riquadri affrescati, nella parte più alta delle pareti del salone, c’è una
iscrizione latina che ha lo scopo di sottolineare i vizi e le virtù dei singoli personaggi e
suggerire a chi legge delle indicazioni di ‘buon comportamento’.
Trillo della campana e inizio della ricreazione.
Addio, Ariosto. Buona fortuna, Orlando.
In bocca al lupo, Astolfo. Stammi bene, Angelica.
E ciao anche a voi, Cristina ed Enrico.
Un momento, ragazzi, un momento, non ho finito. Anche a Talamona, sulla
facciata di Palazzo Valenti e a Castel Masegra, a Sondrio, troverete altri cicli simili
a questo di Palazzo Besta. Ecco, adesso potete andare.
Facciata di Palazzo Valenti, Talamona, Sondrio
Castel Masegra, Sondrio
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per
te
Entra in scena l’esercizio
La lista dei castelli, delle rocche, dei palazzi di Lombardia, è
molto lunga. Sono tutti luoghi interessanti, anche se non
tutti hanno delle decorazioni.
Abiti a Brescia? C’è un castello.
Vivi a Bergamo? Troverai una rocca.
Sei di Milano? Conosci sicuramente il Castello Sforzesco.
Hai gli zii a Vigevano? Ti avranno parlato anche loro di un
castello in città.
E la lista si allunga e continua, continua…
Ora, però, costruiamo insieme un gioco. Il Paese dell’Arte è senza
confini e le dame e i cavalieri sono un po’ dappertutto. Bisogna
essere capaci di cercare e non è semplice perché in ogni luogo
d’Italia c’è almeno un palazzo, un castello, una rocca, una villa
nobiliare, a volte con affreschi, a volte non più. Elencarli tutti?
Impossibile e anche un po’ noioso. E la noia non ci piace. Maestri,
matite, monumenti siamo tutti dentro una storia che potrai
costruire anche tu. Più notizie scopri, più divertente potrebbe
diventare il gioco.
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lombardia
Per cominciare ti servono degli indizi, delle tracce. Eccone
alcune e siccome ripassare la geografia male non fa… abbiamo
seminato qualche intruso qua e qualcun altro là.
Leggi la lista a destra, cerca in rete delle immagini, chiedi al
maestro, fatti aiutare dai tuoi genitori, trova un po’ di notizie
per conto tuo. Sei in gamba, tu! (a proposito di gambe, guarda un
po’ nell’elenco…) Molti di questi castelli sono affrescati, ma non
tutti sono in Lombardia…
I cavalieri, le dame e i tornei cavallereschi non hanno confini:
arrivano addirittura sulla Luna! E allora approfittane e
costruisci una storia illustrata che vada da Trento a Saluzzo,
che passi da Ferrara a Bolzano giù verso Mantova e ancora più
giù, verso Spoleto e galoppa, galoppa con la fantasia.
Forse non arriverai sulla Luna come Astolfo, ma questo non
importa. Ah, dimenticavamo una raccomandazione importante:
racconta la tua storia a chi vuoi più bene.
DOMANDE alle MATITE ROSSE
Cos’è un salone d’onore? (Anche qui una sola domanda?
Meglio così, meno fatica, andiamo al capitolo ottavo, dai,
che devo mettere su l’acqua per il tè)
Un momento, un momento, cos’è una vera da pozzo?
(Ma come, questo qua non ha guardato sul dizionario?)
indice
65
Castello del Buonconsiglio, Trento
Rocca Albornoz, Spoleto
Castello di Issogne, Val d’Aosta
Castello della Manta, Saluzzo
Palazzo Schifanoia, Ferrara
Castello di Gambatesa, Campobasso
Palazzo Ducale, Mantova
Castel Roncolo, Bolzano
Rocca Sanvitale, Fontanellato, Parma
Castello di Masnago, Varese
Palazzo Arese Borromeo,
Cesano Maderno, Monza-Brianza
Castello di Fénis, Val d’Aosta
Palazzo Te, Mantova
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te
capitolo
8
8
indice
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te
Sì, lo sappiamo, siete grandi, niente più favole, ci mancherebbe! Ma questo
capitolo, che racconta una storia vera (però non ‘vera’ come la vera da pozzo del
capitolo precedente: quella è un’altra cosa), se lo ascoltate come fosse una fiaba
diventa ancora più appassionante. Non ci credete?
Mettetevi comodi e ascoltate.
Villa Reale,
Monza
MAESTRO: C’era una volta un’imperatrice, che voleva fare dono al principe suo figlio di un
palazzo che fosse il più bello di Lombardia. “Voglio che mio figlio - pensava l’imperatrice - viva
comodamente, in una residenza di campagna, ampia e soleggiata, un luogo di delizie dove l’aria
sia pura e fresca, le chiome degli alberi mormorino al vento leggero della sera, i prati siano
sempre ricoperti di fiori dai colori sgargianti e gli animali vivano liberi nei boschi.
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l’italia
Ma voglio anche che il principe mio figlio possa raggiungermi velocemente quando lo
per
chiamerò a corte, nella lontana Vienna, per riferirmi ciò che accade a Milano e come si
comportano i miei sudditi”. Dovete sapere che all’epoca di questa storia, verso la fine
del Settecento, la Lombardia faceva parte dell’Impero Austriaco e il suo governatore
generale era uno dei sedici figli di Maria Teresa: il principe Ferdinando d’Asburgo.
“Miei fedeli cassieri, aprite dunque i forzieri, contate 70.000 zecchini d’oro e poneteli
dentro una cassetta con i miei sigilli. E voi, miei fedeli dignitari, presto! Montate
a cavallo e cercate l’architetto più abile della città. Non trascurate nessun edificio,
osservate ogni strada e ogni viale! Non fermatevi fino a quando non avrete trovato
l’artista in grado di accontentarmi: suo sarà il compenso, suo l’onore di servire la mia
regale volontà. Così ho deciso. Si proceda, dunque, senza indugio alcuno!”. Detto
questo, l’augusta sovrana si alzò dal trono e si ritirò nel salone delle udienze
dove l’attendevano principi e ambasciatori stranieri provenienti da tutte le parti
d’Europa. Fu così che i dignitari di corte, incaricati di trovare l’architetto in grado
di soddisfare l’imperatrice, cominciarono a percorre Milano in lungo e in largo,
raccogliendo notizie di qua e di là, entrando nelle dimore più sontuose, prendendo
appunti e tracciando rapidi schizzi dei palazzi più belli e moderni della città, per poi
studiarli con calma una volta tornati a Corte. All’epoca, infatti, era questo l’unico modo per memorizzare l’aspetto
di un luogo o di un edificio, giusto per non dimenticare lo stile di una finestra, l’inferriata di un cancello, le
proporzioni di un portale particolarmente elegante. I poveri dignitari di corte trottarono per i bei viali cittadini,
giorni e giorni, senza fermarsi mai. Sapevano che l’Imperatrice era una donna determinata, attenta e molto abile
ad amministrare il suo regno e i suoi denari. Se non fossero stati capaci di accontentarla chissà in quale remoto
angolo dell’Impero li avrebbe spediti, lontani dalla Corte e dai ricevimenti! (Tra parentesi, sapevate che fu proprio
Maria Teresa, nel 1774, a introdurre l’istruzione primaria obbligatoria per tutti i suoi sudditi? No? Beh, adesso lo
sapete). Alla fine, l’incarico fu affidato a Giuseppe Piermarini arrivato solo pochi anni prima a Milano, dopo aver
lavorato addirittura alla Reggia di Caserta!
te
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per
te
Qui potrebbe cominciare una fiaba nella fiaba e una storia
nella storia. Intanto, per non perdere il filo del nostro racconto,
scrivete questo indirizzo: www.reggiadicaserta.beniculturali.it
è il sito della Soprintendenza per i Beni Architettonici Storico
Artistici ed Etnoantropologici delle province di Caserta e
Benevento. Con un indirizzo lungo due righe, siete sicuri
di trovare tutto, ma proprio tutto, su questa Reggia dei
Borbone, una delle più belle d’Italia e… anche del mondo.
A proposito: ci siete mai stati?
MAESTRO: Allora, dicevamo del Piermarini, che era stato architetto a Caserta
insieme a Vanvitelli, il grande Luigi Vanvitelli! Decisamente una scelta azzeccata:
chi meglio di lui avrebbe potuto accontentare la Sovrana e suo figlio?
Piermarini, che sapeva fare molto bene il suo mestiere, riuscì a trovare il luogo più
adatto ai desideri della Sovrana, dopo innumerevoli viaggi in carrozza in compagnia
dei suoi aiutanti, e ispezioni accurate di terreni, e ricerche affannose di sorgenti e
pozze d’acqua, e analisi sulla composizione dei suoli, e misurazioni di tutti i tipi.
La scelta compiuta non poteva essere migliore: l’area prescelta, ai piedi dei colli
della Brianza, vicino a Monza, era così verdeggiante, quieta e ricca di alberi!
e vicinissima alla strada che da Milano conduceva a Vienna!
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te
Proprio ciò che desiderava Sua Maestà per l’Arciduca suo figlio.
E così, nel 1777, con i settantamila zecchini d’oro stanziati per le spese ebbero
inizio i lavori della futura Villa Reale di Monza. Qualcuno certo si domanderà
a quanto corrispondono 70.000 zecchini. Molti, ma per realizzare ciò che
desiderava Sua Maestà, una villa elegante certo, ma costruita con parsimonia e
oculatezza, rischiavano di bastare a mala pena. Tra lavori di scavo, salari di operai,
capomastri, guardie, trasporto e lavorazione dei materiali da costruzione, taglio
degli alberi per le travature dei tetti, fabbricazione dei mattoni, allestimento
delle impalcature, trasporto della terra di scavo, canalizzazioni, e poi tagliapietre,
decoratori, fontanieri, giardinieri, tappezzieri, ebanisti, carpentieri, vetrai,
marmisti… il povero Piermarini aveva di che tribolare a tenere il conto di tutto.
Ogni zecchino austriaco che circolava per Milano era in oro
praticamente puro e corrispondeva a 11,73 franchi francesi;
mentre lo zecchino veneziano corrispondeva a 11,80 franchi
Attenzione a quanti di voi
francesi. Se poi ci trovavamo in Piemonte lo zecchino
amano la matematica,
valeva 11,68 franchi francesi; se, invece, avessimo abitato a
tutti vero?
Genova, la corrispondenza era di soli 11,70.
Qui vi potrete sbizzarrire!
Ma è anche vero che a Genova si poteva pagare anche con
altre monete, per esempio la Genovina antica. In Sardegna
andavano bene anche le Pistole, come a Venezia del resto,
dove però circolavano anche le Palanche, che invece
mancavano nel Granducato di Toscana dove in compenso
c’erano i Rusponi e le Rosine…
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te
Veduta dei giardini,
Villa Reale, Monza
Ma che confusione, queste monete prima dell’Unità d’Italia! Sarà meglio tornare alla
Villa Reale …e al progetto dell’IMPERIAL REGIO ARCHITETTO Piermarini!
La dimora di campagna, che doveva essere un luogo di delizie dove passare la stagione
calda, divenne ben presto una vera e propria reggia, dagli interni riccamente decorati
di affreschi e stucchi. Affacciandosi alle ampie finestre della imponente facciata, il
figlio dell’imperatrice poteva ammirare, soddisfatto e compiaciuto, il grande parco
che circondava il palazzo. E scorgere l’arancera e la limonaia, (lunga 172 metri) dove
in inverno le piante di agrumi trovavano il loro riparo. L’occhio spaziava verso i viali
sinuosi bordati di siepi, sfiorava un piccolo tempio, incontrava le acque di un lago
alimentato da una roggia e, ancora più a sud, arrivava fino a una grotta artificiale con
cascatelle e giochi d’acqua. Un vero e proprio ‘giardino paesaggistico’.
Che splendore doveva essere questo Parco e chi mai avrebbe avuto voglia di lasciarlo
per andarsene a Vienna?! Ma nemmeno per fare un salto a Milano, aggiungerà
qualcuno. Chissà quanto daffare avranno avuto fantesche, servette, domestici e
giardinieri per tenere in ordine sale e saloni, giardini e serre!
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te
Passarono gli anni, pochi, a dire il vero. Con l’arrivo delle truppe francesi che
occuparono Milano, la magnificenza del Palazzo lentamente si offuscò e tutto rischiò
di cadere in rovina... Fino a quando un giorno, un nuovo governatore, anzi un Vicerè
questa volta, proveniente dalla terra di Francia, Eugenio Beauharnais, visitò la Villa
Reale con tutto il suo seguito, con cavalli, carrozze e servitù vestita in gran gala.
Fu proprio allora che la sua sposa, Augusta Amalia Ludovika Georgia von Bayern, si
accorse che… alla Reggia, per essere perfetta, ma veramente perfetta, mancava solo
un piccolo teatro di corte destinato ad allietare le serate dei suoi ospiti.
Così, questa storia di imperatrici, principesse, arciduchi ed architetti, operai e artigiani,
pittori e viceré ricomincia insieme a te. (Una rima ci vuole sempre alla fine di una
fiaba e prima che ne cominci un’altra).
C’era una volta, una viceregina che voleva ingrandire la sua casina...
Se vuoi sapere come continua la storia
della Villa Reale di Monza , vai sul sito:
www.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it
e cerca “Villa Reale di Monza”
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Teatrino di corte,
Villa Reale, Monza
DOMANDE alle MATITE ROSSE
Com’era Maria Teresa d’Austria?
Cosa facevano i fontanieri?
Possiamo vedere una foto della Reggia di Caserta?
indice
73
l’italia
per
te
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9
indice
Elenco dei musei
e dei luoghi della cultura
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sinist manca l’a
Sveglia, giovanotti!
I musei servono anche a questo: a documentare,
grazie ai dipinti che raffigurano angoli di città,
come si sono trasformati gli spazi urbani.
76
lombardia
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Consultate questo elenco alfabetico: trovate tutti i luoghi
della cultura statali presenti in Lombardia, con indirizzi,
siti e telefoni. Abbiamo messo anche gli indirizzi mail, tante
volte vi venisse voglia di parlare con il direttore del museo o con
il responsabile del servizio educativo per sapere come si fa a
visitare il museo con la scuola.
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lombardia
Elenco dei musei e dei luoghi della cultura statali
(con i commenti di qualcuno che deve averlo letto
in anteprima…)
l’italia
per
te
SANTUARIO DI MINERVA
(mmmh Minerva, Minerva, di recente ne abbiamo parlato in classe...)
Breno – Località Spinera - Brescia
Tel. 0364 344301
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
BASILICA ROMANA DI BRESCIA
Piazza Labus 3 - Brescia
Tel. 030 290196 Fax 030 2950833
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
(nucleo operativo? Saranno mica squadre speciali di archeologi?
Mi piacerebbe far parte di un nucleo operativo così, da grande)
Basilica romana
PARCO NAZIONALE DELLE INCISIONI RUPESTRI
Capo di Ponte – Località Naquane - Brescia
Tel. 0364 42140 Fax 0364 426634
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
PARCO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DEI MASSI DI CEMMO
Capo di Ponte - fraz. Cemmo – Località Pian delle Greppe - Brescia
Tel. 0364 42140 Fax 0364 426634
[email protected]
(incisioni rupestri? E come le hanno fatte?)
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
Logo dei Massi di
Cemmo
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELLA VALCAMONICA
Via Roma 29 - Cividate Camuno – Brescia
Tel. 0364 344301 Fax 0364 344301
[email protected]
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lombardia
l’italia
PARCO ARCHEOLOGICO DEL TEATRO E DELL’ANFITEATRO
DI CIVIDATE CAMUNO
per
te
Via Tovini, 1 - Cividate Camuno – Brescia
Tel. 0364 344301 - 0364 344858 Fax 0364 344301
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
VILLA ROMANA E ANTIQUARIUM
DI DESENZANO DEL GARDA
Via Crocefisso, 22 - Desenzano del Garda – Brescia
Tel. 030 9143547 Fax 030 9123147
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
Statua di figura maschile,
Museo Archeologico
Nazionale, Cividate Camuno,
Brescia
(antiquarium? esisterà anche un “modernarium” allora? Mai sentito. Debbo
ricordarmi di chiedere alla maestra.)
FORNACI ROMANE DI LONATO
Località Fornace dei Gorghi - Lonato del Garda – Brescia
Tel. 030 9130043 - 030 916157 - 030 9143547
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
(questo lo so: qui si fabbricavano i mattoni)
Fornaci romane
ROCCA SCALIGERA DI SIRMIONE
Piazza Castello, 1 - Sirmione - Brescia
Tel. 030 916468 Fax 030 916468
[email protected]
www.architettonicibrescia.lombardia.beniculturali.it
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l’italia
GROTTE DI CATULLO e MUSEO ARCHEOLOGICO
DI SIRMIONE
per
te
Resti di
pavimentazione,
Villa romana,
Toscolano Maderno
Piazzale Orti Manara, 4 - Sirmione - Brescia
Tel. 030 916157 Fax 030 9906002
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
(ma Catullo non è un poeta latino? Lo studiava giorni fa mia sorella... Che ci faceva
a Sirmione?)
VILLA ROMANA DI TOSCOLANO MADERNO
Località Capra - Toscolano-Maderno – Brescia
Tel. 02 89400555/0365 546023 Fax 02 89404430
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
(Comune di Toscolano Maderno - Ufficio Turismo)
(che buffo nome: “Località Capra” chissà perché)
VILLA TARDO ROMANA DI PALAZZO PIGNANO
Via Luoghi Vecchi - Cremona
Tel. 02 89400555 Fax 02 89404430
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
(divertente: una villa romana non poteva che stare in una via con questo nome…
Però ci sarà una differenza tra vecchio e antico: andiamo a controllare sul
dizionario)
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI MANTOVA
Piazza Castello - Mantova
Tel. 0376 320003 Fax 0376 318293
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
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l’italia
Museo Archeologico
Nazionale, Mantova
MUSEO DI PALAZZO DUCALE DI MANTOVA
per
te
Mantova Piazza Sordello, 40 - Mantova
Tel. 0376 352111 Fax 0376 366274
[email protected]
www.mantovaducale.beniculturali.it
ANTIQUARIUM “ALDA LEVI”
e PARCO DELL’ANFITEATRO ROMANO
Via E. De Amicis, 17 - Milano
Tel. 02 89400555 Fax 02 89404430
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
(un anfiteatro romano a Milano? Ah, già, nelle città romane gli anfiteatri non
mancavano mai)
Parco dell’Anfiteatro
romano, Antiquarium
“A. Levi”, Milano
MUSEO DEL CENACOLO VINCIANO
Piazza Santa Maria delle Grazie 2 - Milano
Tel. 02 92800360
[email protected]
www.cenacolovinciano.net - www.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it
(evviva! Questo è uno dei siti Unesco di Lombardia. Me lo ricordo perchè l’ho letto,
saltando qua è là tra le pagine. Voglio ricontrollare quali sono gli altri siti
della Lista)
PINACOTECA DI BRERA
Via Brera, 28 - Milano
Tel. 02 92800361/02 722631/72263264/72263229 Fax 02 72001140
[email protected]
www.brera.beniculturali.it
(qui c’è stato un mio amico con la scuola. Mi ha detto che si vedono i restauratori
che lavorano dentro una specie di grande laboratorio tutto in vetro dentro una sala
del museo. Mi piacerebbe andarci)
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l’italia
CAPPELLA ESPIATORIA DI MONZA
per
te
Via Matteo da Campione, 7/a - Monza
Tel. 039 380772
[email protected]
www.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it
(ma a Monza non c’è anche una Villa Reale?)
VILLA REALE DI MONZA
Viale Brianza, 2 - Monza
Tel. 039.39464213
www.reggiadimonza.it
(ah, eccola...)
MUSEO DELLA CERTOSA
Pavia Viale Monumento, 1 - Certosa di Pavia
Tel. 02 72263231 Fax 02 72001140
[email protected]
www.brera.beniculturali.it
FORNACE ROMANA
Santa Margherita di Staffora – Frazione Massinigo - Pavia
Tel. 0383 551100 Fax 0383 551100
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
(un’altra? Ma quanti mattoni servivano ai Romani?)
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELLA LOMELLINA
Piazza Ducale - Vigevano - Pavia
Tel. 0381 72940 Fax 0381 72940
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
Museo Archeologico
Nazionale della Lomellina,
Vigevano, Pavia
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l’italia
PARCO DELLE INCISIONI RUPESTRI
DI GROSIO CON RUPE MAGNA
per
te
Località Ca’ del Cap – Castelli Visconti Venosta - Grosio – Sondrio
Tel. 0342 847233 Fax 0342 847233
[email protected]; [email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
(Rupe Magna, Rupe Magna…Ah, sì vuol dire “grande” in latino)
PALAZZO BESTA
Via Besta, 1 - Teglio - Sondrio
Tel. 0342 781208 Fax 0342 782000
[email protected]
www.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it
(ma non è qui che ci sono tutti quegli affreschi con quelle storie di cavalieri
e dame e duelli?)
PARCO ARCHEOLOGICO DI CASTELSEPRIO
Area archeologica
del Monsorino,
Golasecca, Varese
Via Castelvecchio, 1513 - Castelseprio - Varese
Tel. 0331 820438 Fax 0331 855816
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
AREA ARCHEOLOGICA DEL MONSORINO
Località Monsorino - Golasecca - Varese
Tel. 02 89400555 Fax 02 89404430
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
Qui non si accettano domande: l’unica cosa che dovete fare
è visitare questi posti, avanti, in marcia!
indice
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l’italia
per
te
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0
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1
1
indice
lombardia
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85
Biblioteca statale, scalinata interna,
Cremona
l’italia
per
te
Il patrimonio culturale dello Stato comprende, oltre a dipinti,
sculture, epigrafi, oggetti, edifici, parchi, ville e giardini,
dischi e registrazioni, anche documenti cartacei, volumi,
foto, manoscritti, spartiti antichi, carte geografiche. Queste
categorie di beni sono conservate in archivi e biblioteche.
In Lombardia, come in tutte le regioni d’Italia, per ogni città
capoluogo di provincia c’è un Archivio di Stato.
Quanto alle biblioteche statali, nella regione sono solo tre, ma di
grandissima importanza. Si trovano a Milano, Pavia e Cremona.
In questa città, come ricordava la nostra amica, sono conservati
molti volumi che parlano di Antonio Stradivari o Antonio
Stradivario (1644-1737), cremonese, notissimo fabbricante di
strumenti a corda (ne produsse centinaia) alcuni dei quali
suonati ancora oggi, in occasioni particolari, da musicisti di
tutto il mondo. Gli strumenti di Stradivari hanno spesso dei
nomi: Betta, Delfino, ‘Messiah’ tanto per fare qualche esempio.
Sapete perché ‘Messiah’? Perché questo strumento è talmente
perfetto che solo un musicista eccezionale, che molti ritengono
debba ancora venire, sarà in grado di trarne fuori, un giorno, le
sonorità ‘perfette’ che racchiude in sé.
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l’italia
per
te
Un museo civico, lo Stradivariano, raccoglie le forme, i modelli
e gli attrezzi che furono in passato usati da Stradivari e
da altri abilissimi artigiani. I violini e gli strumenti a corda
che realizzarono con le loro mani, hanno raggiunto un valore
inestimabile, per la perfezione delle loro forme e per la qualità
dei suoni che possono produrre.
Ma Cremona non è l’unica città in Italia famosa per l’antica
arte della liuteria, né l’unica ad ospitare un museo di antichi
strumenti, a corda, a fiato, a pedali e così via. A Genova,
a esempio, una raccolta civica, in Palazzo Tursi, espone un
violino tra i più preziosi al mondo. È il cosiddetto ‘Cannone’,
appartenuto al violinista genovese Niccolò Paganini (1782–1840)
e realizzato da un altro celebre liutaio cremonese, Giuseppe
Antonio Guarneri, detto del Gesù (1698-1744). A Roma, poi, si
può visitare il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali,
un museo statale dove sono esposti più di mille strumenti.
ROMA, Museo Nazionale degli Strumenti Musicali
Piazza Santa Croce in Gerusalemme Tel. 06 7014796
CREMONA, Museo Stradivariano
Via Ugolani Dati, 4 Tel. 0372 407770
GENOVA, Musei di Strada Nuova
Palazzo Tursi, Via Garibaldi, 9 Tel. 010 5572193
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l’italia
per
te
MAESTRO: L’archivio di una città può arrivare a raccogliere chilometri e chilometri di
scaffali pieni di documenti. Atti di nascita, registrazioni di matrimonio, testamenti, atti di
morte, atti di vendita e di acquisto di immobili, statuti di corporazioni e moltissimo altro.
Una miniera di informazioni per gli studiosi e anche… per i semplici curiosi.
La classe
:
Vogliamo
un esem
pio!
Non abb
iamo
capito nie
nte!
MAESTRO: Calma, calma! (Tra sé e sé: non mi viene in mente niente di
interessante, qui su due piedi…). Sarà opportuno rivolgerci a un funzionario
dell’Archivio che meglio di me potrà accontentarvi.
Sapete, gli archivisti sono in grado di leggere le grafie più antiche, decifrano
le postille nei testi, tutti pieni di svolazzi, sanno come maneggiare fogli
e pergamene, conoscono alla perfezione la storia della città…
A proposito, c’è un’altra pagina in cui si parla di
‘postille’. Il primo che la trova vince.
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Emanuele
(camicia a
quadri, rob
usto):
Cosa si vin
ce?
(Grida dal
fondo salta
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in piedi)
Ma niente: solo il piacere di essere
arrivati per primi! E se siete da soli
a leggere, beh, allora pazienza:
sarete primi in gara con voi stessi.
Bello no?
MAESTRO: C’è sempre chi mi distrae…
Allora, dicevamo che ci serve un bravo archivista,
anzi, un archivista che conosca la paleografia.
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Sappiate però che questo gentile signore non potrà
decidere il tema di una ricerca al posto vostro.
Il suo lavoro non è mica quello di inventarsi il soggetto di
una ricerca al posto degli altri: lui (o lei) vi può aiutare a consultare il catalogo
dei documenti o dei fondi (come si dice tra le persone del mestiere), mica può
decidere anche cosa vi interessa!
89
lombardia
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Ma sì, quello che ha la fissa di vincere
e che tra parentesi ancora non ha trovato
dove sono le famose postille.
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l’italia
per
te
MAESTRO: Esatto, cari miei, proprio così. Traetene le debite conclusioni. Ma adesso un po’
di silenzio e basta chiacchiere inutili. Guardate lì quel poveretto dall’aria sconsolata, seduto
su uno sgabello, con il mento tra le mani, davanti al suo computer.
Da quando siamo entrati, sta ancora aspettando qualche indizio.
Si è mai sp
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91
lombardia
l’italia
per
te
ARCHIVISTA: Piano, piano! Uno per volta! (Ma quando finisce il mio turno in
archivio?) Cari ragazzi voglio essere chiaro: questo è un racconto e noi stiamo
facendo un po’ per finta e un po’ per davvero. Ma, volendo fare per davvero, vi posso
riassumere quello che i documenti d’archivio hanno svelato di recente proprio sulle
seconde nozze di Stradivari, visto che vi interessa tanto.
La classe :
Acc ipic chi a! Qu est o s’è spo sat o
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reg ala va sem pre le ma cch inin e, poi con
ravo non mi ven iva
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sbe rla. All ora io ho det to: uff a non è
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chi lo con osc e que llo lì. Ch e poi è ven
fuo ri che è mo lto più sim pat ico di zio
Ilde bra ndo e…
Edouard Jean Conrad Hamman, La liuteria di Antonio
Stradivari nell’anno 1690 (foto del dipinto in bianco e nero)
92
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l’italia
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te
ARCHIVISTA: Bastaaaa, lì dietro!! Silenzio! Siamo in un luogo in cui si fa ricerca.
Rispettiamo il lavoro degli altri.
Poveretto me!! Ma quanto manca alla fine del turno in archivio?
Pazienta, Guglielmo pazienta: sono bambini, sono curiosi, è normale alla loro età,
hanno voglia di imparare, è bellissimo che facciano domande.
E poi questo è un gioco: mi debbo ricordare che faccio parte di un gioco.
Mi chiamo Guglielmo, sono archivista e faccio parte di un gioco. Sì è così. Ma le cose
che dirò non sono un gioco, ragazzi, attenzione. La ricerca è una cosa molto seria e
importante. Dà lavoro a migliaia e migliaia di persone che con i loro studi, in settori
molto diversi, arte, storia, filosofia, economia, scienza, storia del teatro, storia della
musica, letteratura, linguistica ci aiutano a conoscere meglio la storia del nostro
Paese. Ogni volta che uno studioso trova un documento inedito la scienza fa un passo
avanti. Ma abbiamo poco tempo, quindi vi dico subito che di recente è stato ritrovato,
proprio tra le carte di questo archivio, un documento notarile che elenca nel dettaglio
i beni che la seconda moglie di Stradivari portò in dote al momento del matrimonio
nel 1699: sottane, fazzoletti, paioli, utensili da cucina ma anche casse di legno
di noce, gioielli e dipinti. Poi, per sapere se fosse alta o bassa, grassa o magra,
e tutto il resto… non vi resta che aspettare, crescere, diventare archivisti, studiare
paleografia, venire nelle sale di consultazione, farvi aiutare da un collega (ma io
spero che per quell’epoca sarò già in pensione...) e buona ricerca.
93
lombardia
ARCHIVIO DI STATO DI SONDRIO
Lungomallero Cadorna, 28 - 23100 Sondrio
Tel. 0342 514551
[email protected]
archivi.beniculturali.it/ASSO
ARCHIVIO DI STATO DI BERGAMO
Via F.lli Bronzetti 24, 26 e 30 24124 Bergamo
Tel. 035 233131
[email protected]
archivi.beniculturali.it/ASBG
ARCHIVIO DI STATO DI BRESCIA
Via Galileo Galilei, n.42-44 Cap 25123 Brescia
Tel. 030 305204, Tel. 030 305948
[email protected]
archivi.beniculturali.it/ASBS
ARCHIVIO DI STATO DI COMO
Via Briantea, 8 22100 Como
Tel. 031 306368, Tel. 031 303308
[email protected]
archivi.beniculturali.it/ASCO
ARCHIVIO DI STATO DI CREMONA
Via Antica Porta Tintoria n.2-26100 Cremona
Tel. 0372 25463, Tel. 0372 565400
[email protected]
www.archiviodistatocremona.beniculturali.it
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te
ARCHIVIO DI STATO DI MANTOVA
Via Roberto Ardigò, 11 CAP. 46100 Mantova
Via Dottrina Cristiana, 4 (Sala Convegni) 46100 Mantova
Tel. 0376 324441 - Segr Tel. 0376 324371 - Dir. Tel. 0376 222554
[email protected]
archivi.beniculturali.it/ASMN
ARCHIVIO DI STATO DI MILANO
Via Senato, 10 - 20121 Milano
Tel. 02 7742161/02 774216230
[email protected]
www.archiviodistatomilano.it
ARCHIVIO DI STATO DI PAVIA
Via Cardano 45 27100 Pavia
Tel. 0382 539078/0382 304127
[email protected]
www.archiviodistatopavia.beniculturali.it
ARCHIVIO DI STATO DI VARESE
Via Col di Lana 5 - 21100 Varese
Tel. 0332 312196/0332 320352
[email protected]
www.archiviodistatovarese.beniculturali.it
Anche qui non si accettano domande:
ne avete fatte troppe al dottor Guglielmo,
l’archivista. E poi lo sapete: in archivio
non potete ancora andarci. Siete troppo piccoli.
indice
95
lombardia
11
indice
Samir (m
MAESTRO: Tutto cominciò con la raccolta di 24.000
aglione
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volumi appartenuti al conte Pertusati, morto
Ho capito
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nel 1755. La raccolta fu ceduta al ministro
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figlio dell’imperatrice Maria Teresa e di Francesco
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I° nonché futuro governatore della Lombardia.
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Samir
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Biblioteca Nazionale Braidense, Milano
97
lombardia
MAESTRO: La sede scelta per la Biblioteca, nel 1773, fu
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il palazzo del Collegio gesuitico di Brera, acquistato
Claudia
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ricorda quello dell’antico convento divenuto
in seguito collegio gesuitico.
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Claudia
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98
l’italia
per
te
MAESTRO: Con il tempo, il patrimonio della Biblioteca si arricchì. Ai volumi del conte
Pertusati si aggiunsero, con il tempo, libri di altre raccolte private, intere librerie
di conventi e monasteri che nel frattempo erano stati soppressi,
e anche i duplicati della Biblioteca Imperiale di Vienna.
Claudia:
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99
lombardia
l’italia
per
te
MAESTRO: Attualmente la Biblioteca conserva circa 1.100.000 volumi,
2.117 manoscritti, 40.000 autografi, 2.368 incunaboli,
25.000 cinquecentine, 300.000 opuscoli, 23.000 titoli di periodici e
6.600 supporti elettronici.
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G. Molteni,
Ritratto di Alessandro Manzoni
Musei Civici, Lecco
100
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l’italia
per
te
Globo terrestre di
Gerhard Kremer,
Biblioteca statale,
Cremona
Cremona, Biblioteca Statale
Qui c’è una sala ragazzi. Informati scrivendo al direttore
Via Ugolani Dati 4
Tel. 0372 495611
[email protected]
Pavia, Biblioteca Universitaria
(Beh, qui ci andrò fra qualche anno…) Strada Nuova, 65 - Palazzo Centrale dell’Università
Tel. 0382 24764/33223 Fax 0382 25007
[email protected]
siba.unipv.it/buniversitaria/
Milano, Biblioteca Nazionale Braidense Via Brera, 28
Tel. 02 86460907
Fax 02 72023910
[email protected]
www.braidense.it
DOMANDE alle MATITE ROSSE
In biblioteca si può andare con il p.c.?
indice
102
l’italia
per
te
capitolo
2
2
1
1
indice
lombardia
l’italia
per
te
MAESTRO: L’UNESCO è l’Organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di tre
settori molto importanti per tutti i popoli della Terra: Educazione, Scienza
e Cultura. La sigla U.N.E.S.C.O. (in inglese) vuol dire United Nations
Educational, Scientific and Cultural Organization.
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C’entra molto e adesso vedremo perché. Questa Organizzazione,
fondata nel 1945, contribuisce a mantenere la pace e i diritti di
tutti i popoli della Terra partendo dalla Educazione, dalla Cultura
e dalla Scienza che sono esigenze fondamentali per ogni uomo.
Per farlo, nel 1972, le Nazioni che fanno parte dell’UNESCO
hanno deciso di sottoscrivere un accordo (Convenzione sulla
Protezione del Patrimonio Mondiale, culturale e naturale dell’Umanità)
per difendere tutto il patrimonio culturale della Terra. Bisognava, come prima cosa,
mettersi d’accordo sul concetto di ‘Patrimonio culturale e Patrimonio naturale’. Subito
dopo, sono stati individuati i criteri sulla base dei quali ogni Paese deve difendere
questi beni, che sono patrimonio di tutta l’umanità e non solo delle Nazioni nei cui
territori si trovano un edificio o una riserva naturale, un paesaggio o un dipinto.
A questo punto, ogni Paese compila una specie di inventario dei beni del proprio
patrimonio culturale e naturale, materiale e immateriale, da iscrivere in questa unica
lista mondiale. La lista viene aggiornata ogni due anni da un Comitato di studiosi
e poi pubblicata...
www.unesco.it
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lombardia
l’italia
per
te
MAESTRO: Così, ogni Paese del Mondo sa quello che di più bello c’è in India, in Italia,
in Malesia o in Canadà, in fatto di natura e di arte, quali sono le tradizioni artistiche
da tramandare, e i territori da preservare.
Cose di cui il Mondo non potrebbe fare a meno. Quanti sono i beni iscritti nella Lista
dei patrimoni dell’umanità Unesco? 936, localizzati in 153 Paesi del mondo.
E l’Italia è la Nazione che ne ha il maggior numero: 47!
A questo punto, sarete tutti molto curiosi di consultare questa lista…
Eccola qua. A sinistra c’è l’anno in cui è stata riconosciuta
l’importanza di un sito per tutta l’umanità e a destra l’indicazione
del luogo o del bene. Provate un po’ a contare quanta ‘Lombardia’ c’è
in questa lista. Avrete una bella sorpresa!
1979 Arte Rupestre della Val Camonica
1980/90 Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede
nella città e San Paolo fuori le Mura
1980 La Chiesa e il convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e il ‘Cenacolo’
di Leonardo da Vinci
1982 Centro storico di Firenze
1987 Venezia e la sua Laguna
1987 Piazza del Duomo a Pisa
1990 Centro Storico di San Gimignano
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1993
1994 1995 1995 1995 1995 1996 1996 1996 1996 1997 1997
1997 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1998 I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera
La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto
Centro storico di Siena
Centro storico di Napoli
Crespi d’Adda
Ferrara, città del Rinascimento, e il Delta del Po
Castel del Monte
Trulli di Alberobello
Monumenti paleocristiani di Ravenna
Centro storico di Pienza
La Reggia di Caserta del XVIII con il Parco, l’acquedotto Vanvitelli
e il Complesso di San Leucio
Residenze Sabaude
L’Orto botanico di Padova
Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto)
Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande
Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata
Costiera Amalfitana
Area Archeologica di Agrigento
La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina
Villaggio Nuragico di Barumini
Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici
di Paestum, Velia e la Certosa di Padula
106
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te
1998 1998 1999 2000 2000 2000 2001 2002 2003 2004 2004 2005 2006 2008 2008 2009 2010
2011 2011 Centro Storico di Urbino
Zona Archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia
Villa Adriana (Tivoli)
Isole Eolie
Assisi, La Basilica di San Francesco e altri siti Francescani
Città di Verona
Villa d’Este (Tivoli)
Le città tardo barocche della Val di Noto (sud-est della Sicilia)
Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia
Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia
Val d’Orcia
Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica
Genova, le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli
Mantova e Sabbioneta
La ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina
Dolomiti
Monte San Giorgio
I longobardi in Italia. Luoghi di potere
Siti palafitticoli preistorici delle Alpi
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l’italia
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te
MAESTRO: Avete visto quanta Lombardia c’è nell’elenco UNESCO? Bravi! Ma non
finisce qui, perché ogni due anni l’elenco è aggiornato e chi lo sa che la prossima
volta il numero dei siti italiani non aumenti, magari con un bene o una città della tua
regione? A questo proposito, Cremona ha conseguito recentemente un riconoscimento
importante. Quale? Tieni d’occhio il sito dell’Unesco…
DOMANDE alle MATITE ROSSE
Quali sono i siti Unesco in Romania?
(Io sono nato in Romania, ma sono arrivato qui a
Pavia a due anni. Sono proprio curioso di sapere
qualche cosa del Paese dei miei genitori)
Esistono siti Unesco in Ucraina?
(Io invece sono nato a Pavia ma sono di
nazionalità ucraina)
Anche io voglio sapere se ci sono siti Unesco
in Marocco: avevo due mesi quando mia mamma
mi ha portato in Italia.
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capitolo
3
3
1
1
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l’italia
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te
Siamo quasi alla fine di questo “non” libro.
è giunto il momento di presentarvi le persone che lavorano
per le scuole, all’interno del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali. Sono loro che vi aiutano a conoscere il luogo o il
museo, quando la scuola decide di portarvi fuori.
Producono per voi dei progetti bellissimi, scrivono libri, schede
didattiche e qualche volta inventano anche dei giochi che hanno
per oggetto monumenti, opere d’arte, musei.
Non vorremmo guastarvi la sorpresa e il gusto di esplorare
insieme a loro e ai vostri insegnanti le sale di un museo.
Scoprirete come può essere interessante il patrimonio
culturale osservato con la lente d’ingrandimento dei
servizi educativi. Una lente fantastica che vi permetterà
di scoprire da vicino tutto quello che c’è da sapere sul
patrimonio culturale in Lombardia e anche… qualcosa di più.
Quando prenoterete la vostra visita, salutate i servizi
educativi da parte nostra, le Matite Rosse.
110
lombardia
l’italia
per
te
Soprintendenza per i beni archeologici
della Lombardia
Via Edmondo De Amicis, 11 - 20123 Milano
Tel. 02 89400555 Fax 02.89404430
[email protected]
www.archeologica.lombardia.beniculturali.it
Servizio educativo
Responsabili: Anna Maria Fedeli, Tel. 02 89400555 (poi digitare 203)
[email protected]
Serena Rosa Solano, Tel. 02 89400555 (poi digitare 205)
[email protected]
Soprintendenza per i beni architettonici e
paesaggistici per le province di Milano, Bergamo,
Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio e Varese
Sede: Palazzo Reale
Piazza del Duomo, 12 - 20122 Milano
Tel. 02.86313261/90 Fax 02 72023269
[email protected]
www.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it
Servizio educativo
Responsabili: Giancarla Ricciardi, Tel. 02 86313231 Fax 02 86465313
[email protected]
Silvia Zanzani, Tel. 02 86313206 [email protected]
Sede: Palazzo Besta, Teglio - Sondrio
111
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l’italia
per
te
Soprintendenza per i beni storici, artistici
ed etnoantropologici per le province di
Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia,
Sondrio e Varese
Via Brera 28 - 20121 Milano
Tel. 02 722631 Fax 02 72001140
[email protected]
www.brera.beniculturali.it
Servizio educativo
Responsabile Emanuela Daffra
Sede: Pinacoteca di Brera
Tel. 02 72263262
[email protected]
Soprintendenza per i beni architettonici e
paesaggistici per le province di Brescia, Cremona
e Mantova
Sede: Palazzo Porro Schiaffinati
Via Gezio Calini, 26 – 25121 Brescia
Tel. 030 28965/11 Fax 030 296594
[email protected]
www.architettonicibrescia.lombardia.beniculturali.it
Servizio educativo
Responsabile Agnese Lepre
Sede: Rocca Scaligera di Sirmione - Brescia
Tel. 030 28965218
[email protected]
112
lombardia
l’italia
per
te
Soprintendenza per i beni storici, artistici
ed etnoantropologici per le province di Mantova,
Brescia e Cremona
Sede: Palazzo Ducale - Castello di San Giorgio
Piazza Giovanni Paccagnini, 3 - 46100 Mantova
Tel. 0376 352111 Fax 0376 366274
[email protected]
www.mantovaducale.beniculturali.it
Servizio educativo
Responsabile Renata Casarin
Sede: Museo di Palazzo Ducale di Mantova
Piazza Sordello, 40 - 46100 Mantova
Tel. 0376 352112/52 Fax 0376 366274
[email protected]
Laboratorio servizio educativo di
Palazzo Ducale, Mantova
Un momento di attenzione, per favore, prima di voltare pagina.
Avete letto l’indirizzo dell’ultimo servizio educativo?
Sì, quello di Palazzo Ducale. Sapevate che chi visita questo
Museo torna a casa con una mappa a colori in regalo e, se è
molto ma molto bravo, anche con un diploma?
Se vi abbiamo incuriosito, andate sul sito della Soprintendenza,
informatevi, prenotate e, subito dopo, correte a Mantova.
Forse fate ancora in tempo…
indice
113
lombardia
l’italia
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capitolo
4
4
1
1
indice
lombardia
l’italia
per
te
Che vuol dire: oratorio?
L’oratorio è un tipo di edificio unico, oppure una sala, dedicato alle
pratiche della religione cristiana e riservato, di solito, a una comunità
religiosa.
Può essere decorato con affreschi oppure no.
Se abiti a Solaro, in provincia di Milano
potrai visitare quello dei Santi Ambrogio e
Caterina, con affreschi di maestri lombardi
del Trecento. Ma anche a Clusone, in provincia
di Bergamo c’è un oratorio famoso: è quello
dei ‘Disciplini’ che risale al Quattrocento.
Oratorio Visconteo,
San Ludovico di Tolosa e il lebbroso, affresco,
Albizzate, Varese
Oratorio di Santo Stefano,
Trasporto del corpo di Santo Stefano,
affresco, Lentate sul Seveso, Milano
lombardia
l’italia
per
te
Adesso qualcuno dirà: ma nel resto d’Italia non ci sono altri oratori?
Ma certo. Tra i più importanti ci sono:
PADOVA, Oratorio di San Giorgio, Trecento
URBINO Oratorio di san Giovanni Battista, Quattrocento
CITTà DELLA PIEVE, (PG) Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, Quattrocento
ROMA, Oratorio dei Filippini, Seicento
PALERMO, Oratorio di San Lorenzo, Seicento
UDINE Oratorio della Purità, Settecento
Cosa fa uno storico dell’arte?
Studia,studia,studia e poi, di solito, sceglie un periodo storico preciso,
si specializza e continua a studiare, studiare, studiare… Si occupa di
tutela e di conservazione del patrimonio culturale, fa ricerca, va sul
territorio per accertarsi delle condizioni delle opere d’arte che gli sono
affidate, progetta interventi di recupero, si occupa di organizzare
mostre, cura l’allestimento dei musei… eccetera, eccetera.
Come si staccano gli affreschi?
Un affresco si stacca solo quando è assolutamente indispensabile
per assicurarne la conservazione. È un’operazione delicata che può
eseguire solo personale qualificato ed esperto, e in ogni caso sempre,
rigorosamente sempre, dopo una valutazione attenta fatta dalla
116
lombardia
l’italia
per
te
Soprintendenza responsabile. La prima azione è quella di proteggere la
superficie applicandovi sopra, con una colla solubile, un velo di cotone e
della tela. Su questa tela si applica un pannello di legno ben fissato e,
infine, si ‘taglia’ la porzione di muro così ricoperta. Dopo, si posiziona
il pannello (che ha attaccati la tela, il velo di cotone e la parete
affrescata ‘segata’) su una superficie di lavoro orizzontale. A questo
punto si procede con le operazioni successive che rimuoveranno prima
la tela e poi il velo di cotone. In ultimo, si posiziona l’affresco su un
nuovo supporto che consentirà di appendere e ancorare l’affresco alla
parete che lo ospiterà, come se si trattasse di un dipinto.
Così abbiamo risposto anche alla domanda successiva…..
Come si fa a trasferirli sui muri?
Leggi le righe qua sopra.
Natura morta, affresco, Pompei,
Museo Nazionale Archeologico, Napoli
117
lombardia
l’italia
per
te
indice
Prospettiva
La prospettiva è una tecnica di rappresentazione grafica che ha per
scopo dare un effetto realistico a ciò che si vuole descrivere con il
disegno. La prospettiva serve a riportare su un piano a due dimensioni
(ad esempio un foglio di carta) ciò che un osservatore vede nello
spazio e cioè: oggetti, animali, uomini, edifici, elementi di paesaggio,
vegetazione. Tutte categorie dotate di tre dimensioni: lunghezza,
larghezza e spessore. In questo senso, dunque, la prospettiva non
rappresenta obiettivamente la realtà, ma solo la “percezione” dello
spazio da parte di un osservatore posto in un dato punto.
Complicato, eh?
118
lombardia
l’italia
per
te
Che significa: ICCD?
Torna al Capitolo Secondo e ripassa!!!
Cosa fa un archeologo?
Studia, studia, studia e poi sceglie un periodo storico preciso e su
quello si specializza; poi continua a studiare, studiare, studiare… Si
occupa di tutela e di conservazione del patrimonio culturale, fa ricerca,
coordina scavi, sia sulla terra ferma che sott’acqua (interessante, non
trovi?). Va sul territorio per accertarsi delle condizioni dei siti e dei
monumenti che gli sono affidati, progetta interventi di recupero, si
occupa di organizzare mostre, cura l’allestimento dei musei… eccetera,
eccetera. (Guarda te! è un po’ come lo storico dell’arte, solo che
l’archeologo studia protostoria e antichità, grosso modo fino all’anno
Mille).
Che cosa è L’UNESCO?
Torna al capitolo Dodicesimo e ripassa!!!! Non sei stato attento
mentre quel poveraccio del tuo Maestro diceva tutte quelle cose
interessantissime. Rileggile e non farci perdere tempo!!!
indice
119
lombardia
l’italia
per
te
Che vuol dire criptoportico?
Il criptoportico non è altro che un portico sotterraneo. Parola difficile
da pronunciare, ma significato facile da ricordare (delle due Matite
Rosse ha risposto quella più sbrigativa e sintetica: si vede subito…).
Tre diversi esempi di criptoportici
Criptoportico ad Aosta
Domus Aurea,
Grande criptoportico, Roma
120
Criptoportico-finto ninfeo,
Reggia di Caserta
lombardia
l’italia
per
te
indice
Come si fanno i mosaici?
Bisogna sapere che ci sono vari tipi di mosaico, posizionati sia su
pavimento che a parete e che i materiali con cui sono realizzati sono
diversi: possono essere ciottoli, tessere di marmi, paste vitree. Qui
faremo il caso di un mosaico su pavimento di epoca romana.
Se da grande sarai ancora interessato a questo argomento, ti
consigliamo di leggere Vitruvio e Plinio, due importanti scrittori romani.
Su questa tecnica artistica ci hanno fornito informazioni precisissime.
La prima operazione da compiere, come ci raccontano le fonti antiche,
consisteva nella realizzazione della base del mosaico su un suolo
spianato e asciutto. Questa base preparatoria era composta da un
primo strato di sassi e ciottoli di media grossezza, cui si sovrapponeva
una miscela di ghiaia e calce di circa 25 cm. Sopra questi due strati, ve
ne era un terzo, di cocciopesto e calce. Predisposta questa solida base,
seguendo un disegno preparatorio (il ‘cartone’), si cominciava a inserire
le tessere, pigiate in uno strato di intonaco morbido in cui potessero
fare buona presa. Finita questa fase del lavoro, le tessere erano ben
livellate. In ultimo, il mosaicista passava sulla superficie del mosaico:
polvere di marmo, sabbia e calce per garantirne durata e resistenza
(Vitruvio, De Architectura, libro VII; Plinio, Naturalis Historia,
Libro XXXVI).
121
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l’italia
per
te
Le Sante Caterina d’Alessandria e Lucia, Giovanni da Milano,
Galleria degli Uffizi, Firenze
Perché Giovanni da Milano si chiamava così?
In realtà, il nome completo di questo artista era:
Giovanni di Jacopo di Guido da Caversaccio, in provincia
di Como. Pensa te quanto ci sarebbe voluto a chiamarlo,
soprattutto se uno avesse avuto fretta: “Ehi, Giovanni
di Jacopo di Guido da Caversaccio, per favore, vieni
un momento qui che ti mostro questo schizzo!”. Così
avrebbe detto Giotto, con il quale Giovanni lavorò a
Firenze alla decorazione di alcune Chiese cittadine.
Allora, per praticità, per lui così come per molti altri
artisti, si prese l’abitudine di utilizzare solo il nome di
battesimo, seguito dal paese di nascita.
E allora perché non lo chiamarono Giovanni da
Caversaccio se era nato a Caversaccio? Perché, perché, perché. Perché
all’epoca forse era più facile conoscere Milano che non Caversaccio.
Vi convince? Ah, dimenticavo: si conoscono sue opere solo nel periodo tra
il 1346 e il 1369. Prima e dopo, si sa poco (tòh, ci è scappata la rima!).
122
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l’italia
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te
Come si diventa ‘restauratori’?
Dopo il diploma di scuola secondaria di secondo grado si deve
frequentare una scuola superiore. Esistono alcuni famosissimi Istituti
che formano i restauratori. Sono: l’Istituto Superiore di Conservazione
e Restauro che si trova a Roma; l’Opificio delle Pietre Dure, a Firenze.
Poi c’è l’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del
Patrimonio Archivistico e Librario, a Roma, dove si svolgono corsi
specifici per i beni archivistici e librari (e cioè carte, pergamene,
manoscritti, eccetera). Non possiamo dimenticare un’altra scuola di
restauro che si occupa esclusivamente di mosaici. È la Scuola per il
Restauro del Mosaico di Ravenna. Ti interessa? Ecco i siti, nell’ordine:
www.icr.beniculturali.it
www.opificiodellepietredure.it
www.icpal.beniculturali.it
www.soprintendenzaravenna.beniculturali.it
Dove si trova Mocchirolo?
L’oratorio di Mocchirolo, o meglio la sola parte esterna dell’oratorio, è
nel comune di Lentate sul Seveso, in provincia di Monza-Brianza.
Le decorazioni interne si trovano a… (a proposito dove si trovano?)
indice
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l’italia
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te
Perché il Museo degli Uffizi ha questo nome?
Il nome esatto è ‘Galleria degli Uffizi’. Il nome ‘Uffizi’ le viene dal fatto
che questo complesso architettonico, opera di Giorgio Vasari, era in
origine destinato ad accogliere gli ‘uffizi’ di governo della famiglia de’
Medici. Nel 1574, Francesco I pensò di cambiargli destinazione e di
utilizzarlo per esporre e conservare le opere, le curiosità e gli oggetti
d’arte che la famiglia era andata collezionando nel frattempo. È così
che la Galleria divenne uno spazio museale.
(Vai al sito www.polomuseale.firenze.it e scopri gli altri musei che fanno
parte del Polo Museale Fiorentino: avrai delle belle sorprese)
Galleria degli Uffizi, Firenze
124
lombardia
l’italia
per
te
indice
In quali musei sono esposti questi dipinti: La Gioconda, la Dama
con l’ermellino, la Vergine delle rocce, la Madonna del garofano e
l’Annunciazione?
Il ritratto de La Gioconda (1503-1506) si trova nel Museo del Louvre
a Parigi, in Francia, come anche La Vergine delle Rocce (1483-1486);
la Dama con l’ermellino (1485-1490) si trova al Czartoryski Museum a
Cracovia, in Polonia (chi è in grado di pronunciare bene questo nome alzi
la mano).
La Madonna del garofano (1478-1481) è all’Alte Pinakothek di Monaco di
Baviera, in Germania; l’Annunciazione (1478-1480) si trova alla Galleria
degli Uffizi a Firenze.
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l’italia
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te
Cosa è ‘La Scala Santa’?
È un santuario. Si trova a Roma e per i Cristiani è un importante luogo
di devozione. Si tratta di una vera e propria scala, con bellissime
decorazioni pittoriche, salita in ginocchio dai fedeli in segno di
adorazione del Crocifisso, esposto al termine dei gradini. Secondo
un’antica tradizione, la Scala Santa di Roma sarebbe la stessa percorsa
da Gesù Cristo nelle ore della Sua Passione. Chi la sale lo fa in segno di
pentimento dei propri peccati.
Chi sono i personaggi rappresentati nella ‘Camera picta’?
Prima Matita (sintetica): secondo me, che sono la matita rossa che
punta alla sintesi, questa è una domanda che necessita di una risposta
lunga, molto lunga. Ma siccome non abbiamo tanto spazio, ti diremo
solo l’essenziale.
Seconda Matita: a mio avviso, invece, poiché io sono la matita che
non ama tanto tutta questa mania della sintesi, mia cara, bisogna
rispondere per benino. Prima Matita: niente affatto; non abbiamo
spazio. Questa volta si fa come dico io, senza discutere. Sono una
matita rossa sintetica e anche piuttosto spiccia. Adesso non fare quella
faccia da matita smangiucchiata! Metteremo un bel po’ di immagini a
fine pagina. Allora, nella stanza sono stati identificati molti personaggi
126
lombardia
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te
della famiglia Gonzaga: il marchese Ludovico II e la moglie Barbara
di Brandeburgo, i figli Paola, Barbarina detta ‘La bella’ (in effetti era
una fanciulla molto graziosa…) Rodolfo, Francesco, Federico, il figlio
Francesco, il nipotino di Ludovico, Sigismondo. (Speriamo di non aver
dimenticato nessuno, altrimenti la responsabile del servizio educativo
del Palazzo ci sgrida!!). Poi ci sono segretari, nobili, cortigiani, nutrici,
domestici e fanciulle e puttini e anche una nana.
Seconda Matita: e anche un cane se per questo. Io adooooro i cani.
Questo, poi, di casa Gonzaga era così bello, ma così bello. E che bel
nome: si chiamava Rubino.
Prima Matita: finiamola qui e mostriamo qualche immagine. A proposito,
consultate periodicamente il sito www.mantovaducale.beniculturali.it
perché le visite alla Camera degli Sposi, dopo i danni provocati dal
sisma del 2012, sono ancora sospese.
Il cane Rubino
indice
La nana (il nome? Barbarina
Non si sa...)
(sul fondo)
127
Barbara di Brandeburgo
con Paola e Ludovico
l’italia
per
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Cosa è un salone d’onore?
Un salone d’onore è l’ambiente in cui, nei palazzi reali o nobiliari, si
ricevevano gli ospiti di riguardo: ambasciatori, delegazioni straniere,
membri delle altre case regnanti.
Cos’è una vera da pozzo?
La vera da pozzo è la parte architettonica esterna di un pozzo, fatta
con lastre di pietra o di marmo. Una specie di parapetto. A volte
è abbellita con motivi decorativi, per esempio vegetali, oppure può
imitare un grande capitello. Può essere circolare, ottagonale, poligonale,
arricchita con parti in bronzo. A Venezia le vere da pozzo si chiamavano
‘margelle’ (una derivazione dalla parola latina margo-marginis che vuol
dire ‘orlo’).
indice
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l’italia
per
te
Com’era Maria Teresa d’Austria?
Se intendi qual era il suo aspetto fisico, nulla di meglio che un’immagine.
Anzi, vogliamo farti vedere la foto di un dipinto conservato a Mantova,
in Palazzo Ducale. L’originale è in Museo. La foto che ti mostriamo è
stata scattata negli anni ’50 del Novecento dallo Studio Calzolari ed
è conservata nella Biblioteca Mediateca Gino Baratta, di Mantova.
I dipinti, come del resto tutti i beni culturali, sono sempre stati
documentati per motivi di studio e di catalogazione. Ne abbiamo già
parlato: ti ricordi dove?
Quasi quasi
ti mostriamo
un’altra immagine
dell’Imperatrice...
Felice Campi, Ritratto di Maria
Teresa d’Austria, olio su tela,
Museo di Palazzo Ducale,
Mantova
Anonimo, Ritratto di Maria Teresa
Imperatrice d’Austria (sec. XVIII)
olio su tela, Civiche Raccolte
Storiche, Museo di Milano
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Cosa facevano i fontanieri ?
I fontanieri avevano cura delle fontane e dei giochi d’acqua. Avevano
(ed hanno ancora, perché si tratta di un mestiere tuttora praticato e
molto necessario all’interno di un parco o di un complesso monumentale)
il compito di regolare il flusso delle acque, ad esempio aprendo o
chiudendo il sistema di irrigazione. Pulivano periodicamente le vasche
dalle foglie e dalle alghe, sostituivano le parti di tubo deteriorate
e facevano molto altro ancora. Guarda la foto che risponde alla
domanda seguente e capirai perché questo antico mestiere è ancora
indispensabile.
Possiamo vedere una foto della Reggia di Caserta ?
Eccovi accontentati. Ma perché non ci andate?
Reggia di Caserta,
Veduta del Parco
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Niente domande!!!
indice
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In biblioteca si può andare con il p.c.?
Scherzi? Certamente. Ma bisogna informarsi prima. Per esempio, la
Biblioteca di Cremona ti permette di navigare in Internet perché ha
il suo segnale wi-fi e il suo hot spot. Ma bisogna prima accreditarsi
presso la Sala Multimediale. E poi si possono anche consultare le
risorse elettroniche locali perché il direttore ha allestito delle
postazioni apposta per questo, presso la Sala di Lettura e la Sala
Multimediale. Meglio riscrivere l’indirizzo perché siete un po’ distratti:
www.bibliocremona.it
Sala multimediale,
Biblioteca Universitaria,
Pavia
indice
132
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l’italia
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Quali sono i siti Unesco in Romania?
Nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità in Romania, gli edifici
e le località sono:
le Chiese della Moldavia
le Fortezze di epoca Dacia sui Monti Orastie
il centro storico di Sighişoara
il Monastero di Horezu
i villaggi con le chiese fortificate in Transylvania
le chiese in legno di Maramureş.
E poi ci sono le località naturali come il Delta del Danubio (fantastico,
questo posto).
Esistono siti Unesco in Ucraina?
Ovviamente:
la Cattedrale di Santa Sofia e le costruzioni monastiche a Kiev,
Pecherska, Lavra
il Centro storico di Leopoli (L’viv)
le Foreste Primordiali di faggi dei Carpazi.
E poi l’Arco Geodetico di Struve (interessantissimo!!!!).
133
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l’italia
per
te
Ci sono siti Unesco in Marocco?
Certamente, eccoli qua:
la Medina di Fez (medina è una parola che viene dall’arabo. Sta a
significare la parte più antica di una città, dove si trovano le moschee
più vecchie, il bazar, le case più antiche)
la Medina di Marrakesh
il Castello fortificato di Ait-Ben-Haddou
la città storica di Meknes
il sito archeologico di Volubilis
la Medina di Tétouan (meglio conosciuta come Titawin)
la Medina di Essaouira (più nota come Mogador)
la città di Mazagan (El Jadida)
la città di Rabat.
Medina di Essaouira
indice
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l’italia
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te
indice
l’italia
per
te
Avevamo promesso che nelle ultime pagine
avreste trovato la soluzione al mistero:
ma che razza di libro è
Chi ha una risposta alzi la mano,
perché oramai vi conosciamo:
non fate i timidi proprio adesso!
Non avete fatto altro che
chiacchierare, dentro queste
pagine!!
E invece, secondo me,
questi qui, come si dice
a Milano: ‘Per pacià el
paciotta, per bev el
bevòtta, l’è a laurà ch’el
barbotta!!!’
(sempre in traduzione
simultanea: sono degli
sfaticati).
questo
libro?
Ma no, è che: ‘fa a tömel e damel’
(traduzione del proverbio
milanese: tentennano)
perché sei tu che li spaventi.
Vedrai che, se li chiamiamo un’altra
volta, rispondono. Avranno bisogno di
un po’ di tempo per mettersi d’accordo
e riunirsi: in fondo sono sparsi un po’ qua e un po’
là per tutti questi capitoli. Aspetta, aspetta, mi
sembra di vederli: sì, sì, ci sono tutti, anche quei
due chiacchieroni di Maria Laura e Leonardo, del
quinto capitolo. Almeno da loro, qualche risposta
interessante… E quegli altri lì, del settimo capitolo,
che non hanno fatto altro che battibeccare, Enrico
e Cristina. E anche i bambini del nono capitolo sono
arrivati, quelli che si prendevano in giro dentro
il museo; e Flaminia e tutti gli altri che hanno
fatto quella lombardia
valigiata di domande.
136
CR I ST I N
A:
(timidam
:
ente, vol
qu el
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and osi
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L
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Veramen
gli altri):
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quan e, insom ostra re d’accord nsieme.
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m
,
b e n e ib ro solo h e a b b i a ì
un l
s to c a rl o c o s
e
u
q
r
iam
è pe
di ch
137
Patric
Argugesto
l’italia
per
te
Prima Matita:
Patric Argugesto?
Ma che razza di nome è?
Seconda Matita:
Io te l’avevo detto: tu e le tue manie
di grandezza! Con tutte quelle notizie
che hai voluto scrivere! e poi: diciamogli
questo e aggiungiamo quest’altro,
ricordiamogli di qua, facciamogli sapere di là,
parliamo di qui e indaghiamo di là. Me li hai
confusiiiiii! Guarda i risultati: non scrivono
nemmeno più in italiano.
Oh, mamma mia bella: qui ci licenziano!
Prima Matita:
Al massimo ci spuntano, visto che siamo Matite.
Cerchiamo piuttosto di capire (si inforca gli occhiali e comincia
a sillabare) che vuol dire:.....
PA T RIC AR GU GE STO....
Mi fa venire in mente qualcosa,
ma sinceramente ancora non riesco a capire...
138
lombardia
l’italia
per
te
Ma è facilissimo, Signore Matite Rosse
Che vuol dire: oratorio ?
L’oratorio è un tipo di edificio o di ambiente unico dedicato alle pratiche
della religione cristiana e riservato di solito ad una comunità religiosa.
Può
essere
decorato
conche
affreschi
oppuredeciso
no. quale è il suo carattere
Così
risponde
il libro,
ha finalmente
stampa
preferito
(‘E me lo di
potevi
direpotrai
prima!!’
fa il grafico,
vuole
Sediabiti
a Solaro,
in provincia
Milano
visitare
quello che
dei Santi
dire la sua).
“Patric Argugesto, è un
riassuntivo
nome raffinato e solenne che pienamente mi si addice,
com’è di tutta la scienza di cui sono piene le mie pagine (‘Che esagerato’!
è ancora il grafico che si sta inserendo, d’altra parte qui hanno parlato proprio tutti…)
Ora vi spiegherò, mie gentili Matite, la raffinata genesi del mio nome.
Patric sta per Patrimonio Culturale. Ar gu ge sto riunisce in sé i generi principali di
cui sono composto: Arte, Guida turistica, Geografia e Storia.
Sono quindi un po’ di tutto ciò. A tal fine, gradirei sommamente esprimere un doveroso
ringraziamento a voi, bambini, che in tal guisa mi avete appellato. (‘Accidenti - fa Enrico
- come parla forbito. Meno male che siamo alla fine, se no chi lo sopportava questo qua’)
Da vanesio e scherzoso qual mi ero a voi palesato sin dalla prima pagina, attento
139
lombardia
l’italia
per
te
solo alla mia
esteriore
bellezza
(‘Dillo
Che
vuol dire:
oratorio
? a me, che mi sono impazzito con tutti questi
caratteri diversi’. Avete capito CHI parla,vero?), sono assurto alfine ai vertici stilistici che
L’oratorio è un tipo di edificio o di ambiente unico dedicato alle pratiche
della religione cristiana e riservato di solito ad una comunità religiosa.
maggiormentePuò
mi essere
si confanno
e ho raggiunto
la consapevolezza
decorato
con affreschi
oppure no. di come fosse strategico il
Se abiti a Solaro, in provincia di Milano potrai visitare quello dei Santi
mio mandato. Tutto ciò, per merito vostro, bambini! Perché pagina dopo pagina avete
aumentato le vostre conoscenze, siete cresciuti. Con i vostri progressi, raggiunti forse grazie
anche al mio modesto contributo, così mi aggrada pensare, avete cominciato a capire come
è bella la vostra regione e quanto è straordinario il patrimonio culturale italiano.
(‘Mamma mia che fanatico !’)
E ciò è avvenuto malgrado i pochi, ahimé, pochissimi oserei dire, esempi, pregni tuttavia
di sommo
interesse che vi sono stati presentati, simbolo della straordinarietà del nostro
patrimonio culturale e ideale saluto di ogni angolo della Lombardia. Ma che dico
dell’Italia!!”
Ciao ragazzi!
(Che dite, Matite Rosse, troppo solenne questa conclusione? Appena un filo, Patric,
appena un filo)
indice
(è l’ultima volta che lavoro per un libro
libero, parola di grafico)
140
lombardia
l’italia
per
te
indice
lombardia
l’italia
Cari vuol
Che
ragazzi,
dire:questo
oratorio
“libro”
?
libero non poteva congedarsi senza prima
L’oratorio queste
regalarvi
è un tipo
ultimissime
di edificiopagine.
o di ambiente
Contengono
unicoun
dedicato
elenco di
alle
moltissimi
pratiche
della religione
musei:
civici, diocesani
cristianaeeanche
riservato
privati
di solito
presenti
ad una
nellacomunità
vostra regione.
religiosa.
Può essere
Non
sono musei
decorato
che appartengono
con affreschi allo
oppure
Stato
no.ma ugualmente importanti
Se abitirappresentano
perché
a Solaro, in provincia
una parte
di Milano
del patrimonio
potrai visitare
culturale
quello
esattamente
dei Santi
come quelli di cui Patric Argugesto vi ha parlato. Forse Patric, ansioso
di andarsene in giro per la rete o per la strada, chi può dirlo con un
tipo così, ne ha trascurato qualcuno, ma ha elencato almeno quelli che
documentano il patrimonio culturale artistico della Lombardia.
Non di meno, tra Maestre e Maestri, Ragazzini, Classi, Archivisti,
Matite Rosse, Castelli, Biblioteche, Musei, Palazzi e Pinacoteche,
Eroi che vanno sulla luna, Principesse capricciose, Duelli e Cavalieri,
Dario
(facci
Criptoportici e Liutai è molto probabile, conoscendolo, che abbia finito
a to n
d
guan
per perdersene qualcuno per la strada. La strada del patrimonio
c e ro a ,
sse):
O hi F
culturale, come forse avrete capito,
ma ch lavio,
,
e l’
è segnata da tante tappe importanti:
n g i a o sì
lavio
a
r espi ar te
F
r
f
c
,
ra?
è
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una specie di nastro che non si sa bene
cola a a , m a M at ite si
c
o
r
n
a
i
a
e
ff
(d
dove inizia e non si può sapere dove
): U d i r e . L r s i , c u r
e
t
t
.
e
i
i
r
a
s
d
fo s m o d o r e , nu t r a c o s
finirà, perché il patrimonio culturale è
t
l
a
r
r
a
,
i
’
e
e
n
p
t
sp
una cosa viva. Come tutte le cose vive,
: r e dono u ram e n ar e
o
n
e
o
n
g
c
d i c a i n t e o, s i n i s p i e
cresce, deve ‘respirare’, deve ‘nutrirsi’,
e
s
m
r
s
p
e
a
s
Ad
deve ‘curarsi’.
te lo
rò…
per
te
non
pe
lombardia
l’italia
per
te
Esatto, Flavio, hai capito. Respirare, nutrirsi, curarsi sono immagini
figurate con cui intendiamo dire che il respiro del patrimonio siamo
noi, quando visitiamo i musei, frequentiamo le biblioteche, studiamo
negli archivi, passeggiamo nei parchi storici. La cura è il nostro essere
sempre informati e attenti sul loro stato di salute perché non subiscano
danni e siano sempre più conosciuti e apprezzati da tutti i cittadini.
Il nutrimento allude alla creatività che vive in ognuno di noi e si sviluppa
grazie alla pratica delle arti: la pittura, la scultura, la musica, il canto,
la recitazione, la danza.
Se dunque, quel pasticcione di Patric ha dimenticato qualcosa,
(d’altra parte cominciavamo a stare un po’ stretti in queste pagine…)
ebbene, cosa ci state a fare voi ragazzi? Spulciate per bene la lista e
PROVVEDETE IMMEDIATAMENTE aggiungendo quello
che manca!!
Patric: Ben detto, Matite,
mettiamoli a lavorare!
143
lombardia
l’italia
per
te
1
Musei del castello Piazza Castello, 3
Museo d’Arte Antica
Pinacoteca
Museo dei Mobili e delle Sculture Lignee, dal XV al XXI secolo
Museo delle Arti Decorative
Raccolte d’Arte Applicata e Museo degli Strumenti Musical
Museo Egizio e Sala Viscontea
Museo della Preistoria e Sala Viscontea
Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”
Sforzinda - Il Castello di Milano per i bambini
www.milanocastello.it
Tel. 02 88463700
Galleria d’arte moderna in
Villa Reale Via Palestro, 16
Museo capofila della rete dell’Ottocento lombardo
Tel. 02 88445947 Fax 02 88445951
www.rete800lombardo.it
MUSEO BAGATTI VALSECCHI Via Gesù, 5
Tel. 02 76006132/76014857 Fax 02 88463650
[email protected]
www.museobagattivalsecchi.org
Museo del Novecento
Palazzo dell’Arengario - Via Marconi, 1
Tel. 02 88444061
www.museodelnovecento.org
Bonifacio VIII si mostra dalla Loggia
delle Benedizioni del Laterano,
Disegnatore fine XVI sec.,
Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana, Milano
144
lombardia
l’italia
per
te
Casa Museo Boschi Di Stefano Via Giorgio Jan, 15
Tel. 02 74281000 Fax 02 20402241
www.fondazioneboschidistefano.it
Civico Studio Museo Francesco Messina Via San Sisto, 4/A
Tel. 02 86453005
1
Museo del Risorgimento Palazzo Meriggia - Via Borgonuovo, 23
Tel. 02 88464180/64195/54599 Fax 02 88464181
www.museodelrisorgimento.mi.it
Costume moda immagine Palazzo Morando Attendolo Bolognini - Via Sant’Andrea
Tel. 02 88465933/02 88448135 Fax 02 88465736
www.costumemodaimmagine.mi.it
Museo Archeologico Corso Magenta, 15
Tel. 02 88465720 Fax 02 88465721
Padiglione d’arte contemporanea Via Palestro, 14
Tel. 02 88465236
Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana P.zza Castello, 1
Tel 02 88463690/63814/63696 Fax 02 88463698
www.comune.milano.it/museiemostre
Museo Diocesano Corso di Porta Ticinese, 95
Tel. 02 89420019
[email protected]
[email protected]
www.museodiocesano.it
145
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Leonardo Da Vinci (attribuito a),
Decorazione pittorica,
Castello Sforzesco, Milano
per
te
Museo Ada Negri San Rocco Motta Visconti
1
Tel. 02 90000351
Galleria d’Italia Piazza Scala, 6
Tel. 800167619
[email protected]
Museo del Duomo
Tel. 02 72023375
[email protected]
www.duomomilano.it
Via Arcivescovado, 1
Museo di Sant’Eustorgio-Cappella Portinari
Piazza Sant’Eustorgio, 1
Tel. 02 89402671
Museo Manzoniano e casa di Alessandro Manzoni
Via Morone, 1
Tel. 02 86460403
www.casadelmanzoni.mi.it
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia
Leonardo da Vinci
Via S. Vittore, 21
Tel. 02 485551 Fax 02 48010016
[email protected]
Museo Poldi Pezzoli Via Manzoni, 12
Tel. 02 794889/02 796334 Fax 02 45473811
www.museopoldipezzoli.it
146
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per
te
1
Museo Popoli e Culture-PIME Via Mosè Bianchi, 94
Tel. 02 438221
www.pimemilano.com
Museo Sensibile del Teatro Romano
Tel. 02 72343879
[email protected]
Via San Vittore al Teatro, 14
Museo teatrale Alla Scala Largo Ghiringhelli, 1
Tel. 02 88797473
www.teatroallascala.org
Pinacoteca Ambrosiana Piazza Pio XI, 2
Tel. 02 806921/02 80692215
[email protected]
www.ambrosiana.eu
Tesoro di Sant’Ambrogio e mosaici Piazza Sant’Ambrogio, 15
Tel. 02 86450895
www.basilicasantambrogio.it
Villa Necchi CAMPIGLIO Via Wolfango Amedeo Mozart, 14
Tel. 02 76340121
www.casemuseomilano.it
147
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per
te
1
Cascina Siolo - Museo etnografico e Oratorio di San
Vittore - Mostra permanente della vita contadina e delle fornaci
Piazza del Lavatoio - Garbagnate Milanese
Tel. 02 99073711 (Comune di Garbagnate Milanese settore cultura)
Museo Civico Guido Sutermeister
Corso Garibaldi, 225/a - Legnano
Tel. 0331 540335
www.legnano.org
Museo Agricolo Angelo Masperi Via Cesare Battisti, 2 - Albairate
Tel. 02 94981329
Museo della Fotografia Contemporanea
Via Giovanni Frova, 10 - Cinisello Balsamo
Tel. 02 6605661 Fax 02 6181201
[email protected]
www.mufoco.org
Museo Gipsoteca Via del Torrione, 6 - Turbigo
Tel. 0331 899281
Museo Storico Archeologico Carla Musazzi
Via Randaccio, 11 - Parabiago
Tel. 0331 406011
ecomuseo.comune.parabiago.mi.it
Museo Storico Civico Cuggionese Piazza XXV Aprile - Cuggiono
Tel. 02 97240570
www.museocuggiono.it
Museo Pisani Dossi Via Francesco Mussi, 38 - Corbetta
Tel. 02 97486809
148
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per
te
Accademia Carrara Piazza Carrara, 82/a
Tel. 035 399643 (biglietteria) - 035 399640 (segreteria) Fax 035 224510
www.accademiacarrara.bg.it
Chiusa per lavori di ristrutturazione.
Sede temporanea: Palazzo della Ragione, Piazza Vecchia, Bergamo Alta
Galleria d’arte moderna e contemporanea Via S. Tomaso, 53
1
Tel. 035 270272 (segreteria) Fax 035 236962
www.gamec.it
Museo Archeologico Piazza Cittadella, 9
Tel. 035 242839 Fax 035 3831889
www.museoarcheologicobergamo.it
Museo Donizettiano Via Arena, 9
Tel. 035 4284769 - 035 226332
www.bergamoestoria.it
Museo Storico Rocca Piazzale Brigata - Legnano
Tel. 035 226332/035 247116 Fax 035 219128
www.bergamoestoria.it
Campanone Piazza Vecchia
Tel. 035 247116 (prenotazioni) 035 226332 Fax 035 219128
www.bergamoestoria.it
Torre dei Caduti Piazza Vittorio Veneto - Aperta solo su prenotazione
Tel. 035 247116/035 226332 Fax 035 219128
www.bergamoestoria.it
Casa Natale di Gaetano Donizetti Borgo Canale, 14
Tel. 035 5296711/035 244483
[email protected]
www.donizetti.org
Museo diocesano ‘Adriano Bernareggi’ Via Pignolo, 76
Tel. 035 248772 Fax 035 215517
www.fondazionebernareggi.it
149
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per
te
Museo di Santa Giulia Via Musei, 81/b
Info e prenotazioni CUP (Centro Unico Prenotazioni) Tel. 030 2977833/834
[email protected]
www.bresciamusei.com
Pinacoteca Civica Tosio Martinengo
(in esposizione temporanea parziale presso Museo di Santa Giulia )
1
Museo delle Armi “Luigi Marzoli”
www.comune.brescia.it
Museo del Risorgimento Via Castello, 9
www.comune.brescia.it
Info e prenotazioni CUP (Centro Unico Prenotazioni) Tel. 030 2977833/834
[email protected]
Area archeologica del Capitolium Via Musei, 55
(Riapertura prevista: 8 marzo 2013)
Museo Diocesano Via Gasparo da Salò, 13
Tel. 030 40233 Fax 030 3751064
[email protected]
www.diocesi.brescia.it
FONDAZIONE PInAC Via Disciplina, 60 - Rezzato
Tel. e Fax 030 2792086
[email protected]
www.pinac.it
150
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per
te
1
Museo Archeologico “Paolo Giovio” Piazza Medaglie d’Oro, 1
Tel. 031 252550 Fax 031 268053
museicivici.comune.como.it
Museo Storico “Giuseppe Garibaldi” Piazza Medaglie d’Oro, 1
Tel. 031 252550 Fax 031 268053
museicivici.comune.como.it
Pinacoteca Civica Via Diaz, 84
Tel. 031 269869 Fax 031268053
museicivici.comune.como.it
Tempio Voltiano Viale Marconi
Tel. 031 574705 Fax 031 268053
museicivici.comune.como.it
Museo Diocesano d’Arte Sacra Piazza Carloni, 8 - Lanzo d’Intelvi
Tel. 031 840241 Fax 031 839961
www.lanzointelvi.it
151
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te
1
Museo Civico “Ala Ponzone” Palazzo Affaitati - Via Ugolani Dati, 4
Tel. 0372 407770 - biglietteria Tel. 0372 803622
musei.comune.cremona.it
Museo Stradivariano Via Ugolani Dati, 4
Tel. 0372 407770 - biglietteria Tel. 0372 803622
musei.comune.cremona.it
Collezione “Gli archi di Palazzo Comunale” Palazzo Comunale
Piazza del Comune, 8
Sale espositive: Tel. 0372 407033 Fax 0372 407268
musei.comune.cremona.it
Museo Archeologico Via San Lorenzo, 4
Tel. 0372 407775 Fax 0372 407268
musei.comune.cremona.it
Museo della Civiltà Contadina, Cascina
“Il Cambonino Vecchio” Via Castelleone, 51
Tel./Fax 0372 560025
[email protected]
Museo del Violino Piazza Marconi
www.museodelviolino.org
Tel. 0372 801801 Fax 0372 801888
[email protected] - [email protected]
Museo diocesano
Piazza S. Antonio Maria Zaccaria, 2 (in allestimento)
152
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per
te
1
Museo Manzoniano Galleria Comunale d’Arte Villa Manzoni
Via Guanella, 1
Tel. 0341 481247/481249 Fax 0341 369251
[email protected]
www.museilecco.org
Museo Archeologico Palazzo Belgiojoso - Corso Giacomo Matteotti, 32
Tel. 0341 481248
www.museilecco.org
[email protected]
info per servizi didattici: [email protected]
Museo Medardo Rosso Via Baruffaldi, 4 - Barzio
Fax 02 934680300
[email protected]
www.medardorosso.org
Museo Etnografico
Tel. 0341 240193 / 0341 240216
www.museilecco.org
[email protected]
meab.parcobarro.it
153
Alta Brianza - Frazione Camporeso - Galbiate
lombardia
l’italia
per
te
1
Museo Civico Corso Umberto, 63 - Lodi
Tel. 0371.427563
[email protected]
[email protected]
www.comune.lodi.it, www.culturalodi.it
Attualmente chiuso al pubblico
Museo diocesano di arte sacra di Lodi Via Cavour, 31
Tel. 0371 544622/0377 85008 Tel./Fax 0371 544601
[email protected]
www.diocesi.lodi.it/bbcc
Museo della Civiltà Contadina “Ciòca e berlòca”
Piazza Matteotti, 1 - Cavenago d’Adda
Tel. 0371 70031
154
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l’italia
per
te
1
Accademia Nazionale Virgiliana Via dell`Accademia, 47
Tel. 0376 320314 Fax: 0376 222774
[email protected]
www.accademianazionalevirgiliana.org
Casa della Beata Osanna Andreasi Via P. Frattini, 9
Tel. 0376 322297 Fax 0376 322297
[email protected]
www.casandreasi.it
Museo del Risorgimento di Solferino e San Martino
Via Ossario, 6 - Solferino
Tel. 0376 854019 - custode 338 7501396 - Fax 030 9910370
[email protected]
www.solferinoesanmartino.it
Museo Internazionale della Croce Rossa
Via Garibaldi, 50 - Castiglione delle Stiviere
Tel. 0376 638505 Fax 0376 631107
[email protected]
www.micr.it
Casa del Mantegna Via Acerbi, 47
Tel. 0376 360506 Fax 0376 326685
[email protected]
www.casadelmantegna.it
Galleria degli Antichi Piazza d`Armi, 1 - Sabbioneta
Tel. 0375 221044 Fax 0375222119
[email protected]
www.sabbioneta.org
Galleria Museo Valenti Gonzaga Via Frattini, 7
Tel. 0376 364524 - 348 4419954 Fax 0376 226834
[email protected]
www.valentigonzaga.com
155
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l’italia
per
te
1
Museo Archeologico Nazionale
Tel. 0376 320003/0376 329223 Fax 0376 318293
[email protected]
Piazza Castello
Museo della città Palazzo di San Sebastiano - Largo 24 Maggio, 12
Tel. 0376 367087 Fax 0376 223618
[email protected]
www.museodellacitta.mn.it
Museo Diocesano Francesco Gonzaga Piazza Virgiliana, 55
Tel. 0376 320602/0376 319511 Fax 0376 320602
[email protected]
www.museodiocesanomantova.it
Museo di Palazzo d`Arco Piazza Carlo d`Arco, 4
Tel. 0376 322242 Fax 0376 369544
[email protected]
www.museodarcomantova.it/index2.html
Museo di Palazzo Te Viale Te
Tel. 0376 323266/0376 365886 Fax 0376 363883
[email protected]
www.centropalazzote.it
Palazzo Ducale Piazza Ducale - Sabbioneta
Tel. 0375 221044 Fax 0375 222119
Teatro Accademico Bibiena Via dell`Accademia, 47
Tel. 0376 327653 Fax 0376 327653
www.cittadimantova.it
Teatro all`Antica Via Teatro Olimpico, 1 - Sabbioneta
Tel. 0375 221044 Fax 0375 222119
156
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l’italia
per
te
Complesso Monastico Polironiano Piazza M. di Canossa, 7 - San Benedetto Po
Tel. 0376 623036 Fax 0376623021
[email protected]
www.comune.san-benedetto-po.mn.it
www.turismosanbenedettopo.it
Museo del Po Piazza Castello, 12 – Revere
1
Tel. 0386 46001/0386 846092 (per prenotazioni) Fax 0386 467274
[email protected]
www.comunerevere.it
Sinagoga di Sabbioneta Via Bernardino Campi, 1 – Sabbioneta
Tel. 0375 52039
[email protected]
www.iatsabbioneta.org
Mu.Vi. - Musei Viadana Via Alessandro Manzoni, 4 - Viadana
Tel. 0375 820900/0375 8209280375 820931 Fax 0375 82854
[email protected]
www.comune.viadana.mn.it
157
lombardia
l’italia
per
te
1
Museo civico Carlo Verri
Tel./Fax 0392201077 - 3343422482
[email protected]
www.museobiassono.it
Via san Martino, 1 - Biassono
MAC - Museo d’Arte Contemporanea Viale Padania, 6 - Lissone
Tel. 039 2145174 Fax 039 461523
[email protected]
www.museolissone.it
Museo del Territorio Vimercatese
Tel. 039 6659488 Fax 039 6659489
[email protected]
www.museomust.it
158
Via Vittorio Emanuele II, 53 - Vimercate
lombardia
l’italia
per
te
1
Musei civici Castello Visconteo - Viale XI Febbraio - Pavia
Tel. 0382 33853/304816 Fax 0382 303028
Prenotazioni e visite guidate: Tel. 0382 33853/304816
[email protected]
Museo Archeologico e Sala Longobarda
SALA DEL MUSEO LIGNEO DEL DUOMO
Pinacoteca Malaspina
Pinacoteca ‘600 e ‘700
Sezione Medievale e Rinascimentale
Quadreria dell’Ottocento
Collezione Morone
Museo del Risorgimento
Museo Robecchi Bricchetti
[email protected]
[email protected]
159
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l’italia
per
te
1
Museo Valtellinese di storia e arte
Palazzo Sassi de’ Lavizzari - Via Maurizio Quadrio, 27 - Sondrio
Tel. 0342 526269 Fax 0342 526270
[email protected]
Museo Castello Masegra Via Capitani de Masegra, 5 - Sondrio
Tel. 0342 525269 Fax 0342 526270
[email protected] - [email protected]
www.castellomasegra.org
160
lombardia
l’italia
per
te
Civico Museo Archeologico di Villa Mirabello
Piazza della Motta, 4
Tel. 0332 255485 Fax 0332 281460
[email protected]
Civico Museo Archeologico di Angera Via Marconi, 2 - Angera
Tel. 0331 931915 Fax 0331 960181
[email protected]
Civico Museo Archeologico di Arsago Seprio
Viale Vanoni, 20 - Arsago Seprio (VA)
Tel. 0331 299927 (Comune)
Civico Museo Archeologico di Sesto Calende
Piazza Mazzini, 1 - Sesto Calende (VA)
Tel. 0331 928150 Fax 0331 922605
Museo Civico Preistorico Isolino Virginia Biandronno
Tel. 0332 255482 - 334 6659567
[email protected]
www.cspa-va.it
Museo della Società Gallaratese per gli Studi Patri
Via Borgo Antico, 4 - Gallarate
Tel. 0331 795092
Civico Museo Parisi Valle Via Leopoldo Giampaolo, 1 - Maccagno
Tel 0332 561202 Fax 0332 562507
[email protected]
www.museoparisivalle.it
Castello Visconti di San Vito Piazza Scipione, 2 - Somma Lombardo
Tel. 0331 256337 Fax 0331 251434
[email protected]
www.castelloviscontidisanvito.it
Compl. Monastero di Torba-FAI
Via Stazione - Gornate - Olona
Tel. 0331 820301
www.fondoambiente.it
161
Fondo Ambiente Italiano
lombardia
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per
te
Villa Toeplitz
Tel. 0332 255111
Varese, Sant’Ambrogio
Villa Menafoglio, Litta, Panza - Proprietà FAI
Tel. 0332 283960
Villa Della Porta-Bozzolo - Proprietà FAI Casalzuigno
Tel. 0332 624136
1
indice
Villa Cicogna Mozzoni Viale Cicogna, 8 - Bisuschio
Tel. 0332 471134
Proprietà privata
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REFERENZE FOTOGRAFICHE
Nella pubblicazione sono state inserite alcune immagini tratte da pubblicazioni e siti o comunque raffiguranti opere di competenza
specifica dei seguenti Istituti Centrali e Direzioni Generali:
Direzione Generale per le Antichità
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici
del Veneto
della Lombardia
di Napoli e Pompei
di Roma
Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee
Soprintendenza per i beni storici,artistici ed etnoantropologici per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia,
Sondrio e Varese
Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento
Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Mantova, Brescia e
Cremona
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per il Polo Museale della Città di Firenze
Direzione Generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore
Biblioteca Braidense di Milano
Biblioteca Statale di Cremona
Biblioteca Universitaria di Pavia
Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
Nella pubblicazione sono state altresì inserite, per i fini indicati sopra, anche alcune immagini tratte da pubblicazioni e siti della Regione
Lombardia, da biblioteche, archivi e musei civici lombardi o comunque raffiguranti opere di competenza specifica. L’elenco comprende:
Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana, Milano
Bonifacio VIII si mostra dalla Loggia delle Benedizioni del Laterano, Disegnatore fine XVI sec.
Castello Sforzesco, Milano
Leonardo Da Vinci (attribuito a), Decorazione pittorica
Civiche Raccolte Storiche del Museo di Milano
Anonimo, Ritratto di Maria Teresa Imperatrice d’Austria (sec. XVIII) olio su tela
Musei Civici, Lecco
G. Molteni, Ritratto di Alessandro Manzoni
Archivi dell’Immagine - Regione Lombardia, Milano, Fondo Fazioli
J.C. Hamman, La liuteria di Antonio Stradivario nel 1690
Banca dati immagini Fotolia - Duomo di Milano, pagina 15
Banca dati immagini 123RF - Grotte di Catullo, pagina 26
Per gentile concessione di Patrizia De Socio - Medina di Essaouira, pagina 134
indice
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