l’italia per te lombardia raccontata a chi è curioso promossa da d’intesa con l’italia promossa da d’intesa con per te L’Italia per te – Numero 1 Lombardia Coordinamento generale di progetto Ufficio Stampa Ministro per i Beni e le Attività Culturali Capo Ufficio stampa: Gerardo Ferrari Consigliere per la comunicazione: Marco Verdesi Comunicazione istituzionale Direzione Generale per l’organizzazione, gli affari generali, l’innovazione, il bilancio ed il personale Servizio I - Affari generali, sistemi informativi e tecnologie innovative Direttore: Anna Rita Orsini Ideazione e testi Patrizia De Socio Si ringraziano per la cortese collaborazione: Caterina Bon Valsassina Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia - MiBAC Emanuela Daffra Responsabile del servizio educativo, Pinacoteca di Brera - MiBAC Emiliano De Maio Direzione Generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione - MIUR Francesca Delle Vergini Segretario particolare del Sottosegretario del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Cinthia Macrì Responsabile del servizio educativo, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione - MiBAC Laura Moro Direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione - MiBAC Fabio Nicolucci Capo Ufficio Stampa del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Carmela Palumbo Direttore Generale per gli Ordinamenti Scolastici e l’Autonomia Scolastica, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Manuela Rossi Referente della comunicazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia - MiBAC Guido Schwarz Portavoce del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Un ringraziamento particolare per il sostegno dato all’iniziativa va al Sottosegretario del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Rossi Doria Aprile 2013 www.beniculturali.it Tutti i diritti riservati Cari ragazzi, quello che vi apprestate a leggere è un libro vero e proprio: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha voluto realizzarlo per voi che, forse, non avete ancora compiuto i primi dieci anni della vostra vita. Sarete voi a sperimentare per primi modi e percorsi nuovi per conoscere meglio il territorio nel quale vivete. I primi, ma mi auguro non gli ultimi: è, infatti, intenzione del Ministero estendere questo progetto a tutte le altre regioni d’Italia. Non a caso il titolo è: ”L’Italia per te”. In qualche sua parte sembra una piccola guida turistica; in qualche altra assomiglia a un libro di storia; in qualche altra ancora strizza l’occhio alla matematica. Non si tratta, ve ne accorgerete subito, di un libro tradizionale perché non è stampato su carta. Oggi, lo sapete, molti libri si leggono in formato digitale. La sua particolarità è nell’essere un libro che richiede continue attenzioni da parte vostra. E lo fa divertendosi insieme a voi, lo fa con il vostro aiuto: è un libro che desidera di essere completato da voi. Immaginatelo come uno di quei disegni in cui si ricostruisce il tracciato di un’immagine: l’immagine non è completa fino a quando non si sono congiunti tutti i punti, fino agli ultimi. Questo è un libro che si svela poco per volta, ma se avrete la pazienza di leggerlo, in classe con i vostri insegnanti o anche da soli, vi fornirà una serie di indizi per scoprire quanto è bella la regione nella quale vivete ed in cui studiate, quanto è speciale il suo patrimonio di cultura. Non è semplice, però, portare il patrimonio culturale nel cuore delle persone, anche di persone giovani come voi. Bisogna, allora, cominciare il più presto possibile a fornire a ogni cittadino quelli che si chiamano gli “strumenti” di conoscenza e di comprensione per imparare a rispettare, apprezzare e difendere il nostro patrimonio culturale. Nostro: ossia di ognuno di noi, che siamo parte della comunità. Saprete essere dei buoni cittadini? Certamente sì. Ed essere dei buoni cittadini vuol dire partecipare alla vita dello Stato in maniera attiva e propositiva, partendo proprio dal patrimonio culturale che è poi l’argomento di questo libro ‘libero’ in cui si parla molto soprattutto di patrimonio culturale dello Stato, ma in cui non mancano anche notizie utili per conoscere il patrimonio culturale civico, ecclesiastico, privato. Non troverete tutte le notizie che di solito si trovano in una qualche guida turistica o in un’enciclopedia. Sono tuttavia convinto che non resterete delusi per questo. E sono certo che non vi annoierete nel leggerlo. Prima di salutarvi, vorrei darvi un consiglio: attenzione a non distrarvi. Ci sono un paio di Matite Rosse implacabili, sempre pronte a richiamare all’ordine il malcapitato di turno. In fondo in fondo, però, le troverete simpatiche. Chi sono le Matite Rosse? Voltate pagina e lo scoprirete. Buona lettura a tutti voi. Lorenzo Ornaghi Ministro per i Beni e le Attività Culturali Cari ragazzi, care ragazze, quando stiamo in un luogo – la nostra casa, la casa di parenti o amici, il nostro quartiere, la nostra città, la nostra regione, i tanti altri luoghi che ci capita visitare – siamo spinti a conoscere quel luogo. I luoghi sono un po’ come le persone. Per conoscerle devi chiedere come si chiamano, quanti anni hanno, cosa hanno fatto e cosa fanno. Ma poiché i luoghi non rispondono direttamente, allora bisogna imparare a riconoscere e poi studiare i segni che ci danno delle risposte alle domande che servono per conoscerli. Com’è fatto questo luogo, chi l’ha fatto e quando, cosa contiene, a cosa servono o servivano le cose che contiene, cosa c’era prima e cosa è rimasto ora, come sono state costruite le cose prima e dopo, perché sono importanti? Il mondo è molto grande. Imparare a conoscerlo significa dare risposte a questo tipo di domande, e dunque viaggiare non solo nello spazio ma anche nel tempo e esplorare con curiosità e poi con metodo, per capire sempre di più dove siamo e cosa sta intorno a noi. Esplorare e scoprire, allenando la curiosità, sono due attività bellissime. Raccontare, poi, cosa si è scoperto è il modo per far venire la curiosità agli altri di esplorare. è proprio per fare tutte queste cose che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali vi regala questo libro. Infatti il Ministero per i Beni e le Attività Culturali si occupa di curare le tantissime cose belle – luoghi che racchiudono significati importanti per tutti noi, opere d’arte, palazzi, musei e molto altro - che abbiamo nel nostro Paese ed in ognuna delle sue regioni. Un lavoro grandissimo! Così questo Ministero, d’accordo con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (che si occupa di tutte le scuole, delle università e dei centri di ricerca) ha voluto raccontare, cominciando dalla Lombardia, i molti significati dei luoghi e le storie e le opere, spesso meravigliose, che racchiudono e darvi tante informazioni per saperne di più. Così, questo libro multimediale vi serve per scoprire i luoghi. In questo caso i luoghi della Regione Lombardia, la Regione dove voi abitate. Così, quando andrete in visita (mi raccomando: le cose sono sempre più belle e divertenti dal vivo!) in quei luoghi li potrete esplorare molto meglio e conoscerli meglio. Esplorare bene i luoghi, prima con questo libro e poi dal vivo, ci fa scoprire la storia del nostro Paese, quello che è stato e che è oggi. Infatti la nostra storia la potete “leggere” nelle città, grandi e piccole, nei tanti segni conservati nel paesaggio, nelle migliaia di siti archeologici, nelle opere d’arte (dipinti, sculture, opere musicali e teatrali, canzoni), negli archivi e nelle feste tradizionali. Scoprendo queste cose potete conoscere gli uomini e le donne del passato, le loro storie e anche i rapporti che hanno avuto con gli uomini e le donne dell’Europa, del mediterraneo e del mondo intero. Potrete imparare che le cose belle nascono grazie alle invenzioni delle persone e si spostano grazie alla curiosità di chi vuole conoscere nuovi luoghi e raccontare quelli da dove viene. Di città in città, di paese in paese gli uomini hanno inventato, viaggiato e raccontato e così continuano a fare ora. E lo farete anche voi. Magari lo state già facendo, insieme ai vostri insegnanti. E allora, dato che ci sono tanti posti straordinari in Lombardia e tanti altri posti che non sono in questo libro (ma in fondo trovate molti indirizzi utili), perché non visitarli per poi raccontarli con le vostre foto, i vostri video, i vostri disegni e le vostre parole? Sono sicuro che saprete farlo benissimo. Buone esplorazioni! Francesco Profumo Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca l’italia per te Che cosa è “L’Italia per te - Lombardia” “L’Italia per te” è un prodotto interattivo e digitale, realizzato - in via sperimentale - dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, che prende avvio con questa prima sezione dedicata alla regione Lombardia cui seguiranno, nei prossimi mesi, tutte le altre regioni italiane. La pubblicazione è un’iniziativa di comunicazione istituzionale che nasce dall’esigenza di sensibilizzare precocemente i giovanissimi sui temi della tutela, della conoscenza, della conservazione e della fruizione del patrimonio culturale a partire dalla regione di residenza. Il testo, studiato per un possibile uso didattico negli ultimi due anni della scuola primaria, si basa su quattro assi: a) territorio, primo bacino e risorsa di conoscenza e di esperienza diretta per lo studente; b) apprendimento diffuso in contesti non formali attraverso l’uso pedagogico dei luoghi della cultura; c) stili narrativi in grado di alimentare il piacere della lettura e potenziare gradualmente il patrimonio lessicale; d) patrimonio web per costruire contenuti digitali di qualità. La progettazione ha cercato di attenersi alle recenti “Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola d’infanzia e del primo ciclo di istruzione” pubblicate in Gazzetta Ufficiale il 5/2/2013, in cui si conferma, in più momenti, l’indispensabile apporto che i beni culturali svolgono nella formazione dello studente fin dalla prima, concreta esperienza di conoscenza a lui più familiare: il territorio di appartenenza. L’educazione al patrimonio culturale diviene uno strumento indispensabile e particolarmente efficace che, tra l’altro, consente agli insegnanti di mettere in evidenza i rapporti tra istituzioni e società, forme statuali, istituzioni democratiche. La struttura editoriale e i contenuti “L’Italia per te - Lombardia” ha uno schema editoriale di tipo tradizionale. L’introduzione sollecita la curiosità del lettore e lancia degli “indizi” sul senso e sul genere del testo che si sta per leggere; seguono alcuni capitoli (quattordici) dedicati a beni e luoghi, che si concludono con alcune domande aperte. Nel testo si trovano inoltre: le informazioni di servizio indispensabili alla conoscenza pratica del principale patrimonio culturale del territorio, un capitolo che raccoglie i quesiti presenti nelle pagine e ne fornisce le risposte, la ‘rivelazione del mistero’. Il testo utilizza intenzionalmente stili narrativi diversi: un continuo “story telling” dinamico e coinvolgente in cui il lettore può, senza difficoltà e con un po’ di fantasia, ritrovarsi e identificarsi in alcuni “tipi” o personaggi di finzione che simboleggiano delle categorie piuttosto comuni: il curioso, la distratta, il chiacchierone, l’appassionato di fumetti, la studiosa. Il libro è ricco di “cicalecci”, ossia di domande, interventi e divagazioni a misura di bambino inseriti all’interno del testo vero e proprio. Le risposte, qualche volta contestuali, qualche altra no, sono date da figure adulte autorevoli, reali e immaginarie. Maestri e Maestre, anch’essi con personalità molto diverse, rappresentano per il bambino il modello di conoscenza autorevole e formale; due Matite Rosse sono, invece, la voce del patrimonio. Informali, qualche volta pedanti, qualche altra persino “spiazzanti”, rispetto agli schemi di comunicazione didattica consueti in cui un soggetto media un contenuto, l’altro lo riceve, le Matite sono quasi delle figure mitiche che sanno tutto, parlano di tutto, hanno risposte per tutto; entrano nella conversazione tra Maestri e bambini comunicando a volte con un solo alunno, altre volte con l’intera classe. Tengono, però, ben salde le redini del percorso di conoscenza ed hanno, sostanzialmente, il compito di sollecitare la curiosità degli alunni. Gli argomenti dei capitoli non sono esaustivi del ricco patrimonio culturale di competenza statale: sono da considerare degli esempi significativi che formano un primo,essenziale, repertorio di tipologie di beni della Lombardia (la regione che inaugura la pubblicazione) con cui iniziare il viaggio della conoscenza. lombardia l’italia per te Nel testo sono contenuti molti spunti educativi che contribuiscono alla prima formazione dei processi di conoscenza della storia, del paesaggio, dei prodotti del pensiero creativo dell’uomo, partendo dalla visione dei fenomeni regionali più interessanti su cui si costruiscono situazioni di apprendimento. Alcuni rimandi ragionati a categorie di beni, o a fenomeni artistici analoghi a quelli presenti sul territorio regionale di cui si parla, sono inseriti nei singoli capitoli con lo scopo di stimolare i giovani lettori ad ‘esplorare’ la cultura artistica al di fuori della propria regione. Sezione dopo sezione si arriva così a ricomporre l’immagine del tessuto culturale nazionale, formato da tanti fili diversi (le regioni) che sono però la trama unica della cultura del Paese. Ogni sezione ha, dunque, una sua totale autonomia di senso e di contenuti, mentre l’insieme delle sezioni costituisce un flusso di informazioni unico ed omogeneo che il bambino può utilizzare in totale libertà. Come utilizzare “L’Italia per te – Lombardia” nell’attività didattica Il patrimonio culturale è un potente strumento di conoscenza che permette un approccio educativo attivo e percorsi disciplinari intrecciati, con connessioni significative tra saperi diversi. Italiano, Storia, Geografia, Arte Immagine,Tecnologia, ma anche Scienze: ognuna di queste aree disciplinari trova applicazione e suggerimenti in “L’Italia per te - Lombardia”. Seguono alcuni esempi puramente indicativi. Italiano Il piacere di leggere: il testo può essere anche solo questo. Uno strumento di narrazione che aiuta, con le modalità di lavoro tipiche del laboratorio, a condividere il piacere della lettura come momento di socializzazione. Si può immaginare un piccolo spazio “patrimonio culturale” in cui il testo divenga argomento di discussione, di analisi, di apprendimento graduale di lessici specifici. Alcuni capitoli sono stati costruiti per essere trasformati in piccole pièces teatrali, che il docente può ampliare in base alle esigenze della classe. Sono forniti molti suggerimenti, per realizzare, ad esempio, un racconto di fantasia all’interno di veri e propri laboratori di scrittura creativa. Il racconto, una volta registrato e riascoltato coralmente dai bambini, diventa così un momento di crescita e di socializzazione del gruppo, come il piacere provato nel riconoscersi nel suono della propria voce e nel riconoscere gli altri. Storia Il testo può essere utilizzato, capitolo per capitolo, come repertorio di letture di approfondimento destinate a formare la coscienza storica e motivare al senso di responsabilità e di partecipazione. Ma è un testo che si presta anche a dare forti stimoli per vivere il territorio e le sue testimonianze in modo molto attivo. In uno dei capitoli, ad esempio, sono stati selezionati materiali fotografici d’archivio per mostrare il degrado e il successivo recupero di un bene, poi restituito alla fruizione della collettività. Analogo percorso si può tracciare predisponendo un dossier di documenti fotografici con i quali leggere la storia di un territorio, a partire da un bene la cui originaria destinazione d’uso è cambiata nei secoli. Le testimonianze possono essere raccolte in un prodotto digitale; la raccolta di foto d’archivio può gemellarsi con quella di altri centri; la comparazione dei dati provenienti da centri diversi può divenire atlante del territorio. Ma a partire da una foto d’archivio si può realizzare un gioco da tavolo, così come una mappa di ricerca per esplorare, riconoscere, ritrovare, insieme, brani di patrimonio: una bottega,un antico mestiere, una piccola residenza, una fontana monumentale, una festa religiosa. Così come si può simulare il ritrovamento di un “finto” carteggio intercorso tra personaggi locali realmente vissuti, e dalla lettura di questa corrispondenza risalire al riconoscimento dell’edificio, o del luogo, prescelto come oggetto di indagine. Un lavoro pedagogico molto ricco, fatto di esperienze concrete che possono sollecitare nel bambino al gusto dell’esplorazione del passato. Geografia Il testo si inserisce perfettamente in questa area disciplinare, perché fornisce alcune importanti chiavi di lettura per decifrare i “segni” ancora leggibili sul territorio. Lo spazio territoriale nelle sue diverse componenti, umane e fisiche, di presenze costruite o morfologiche, può ad esempio muovere verso un’indagine sui luoghi dell’arte e sul loro rapporto con l’ambiente, passato e attuale. Ad esempio, i riferimenti alla costruzione della Villa Reale di Monza, o la breve descrizione delle ‘Grotte di Catullo’, diventano uno spunto per una prima analisi sulle conseguenze che un intervento edilizio ha sul territorio vergine. Tutto il testo è un grande contenitore di “paesaggi”: paesaggi immaginari e paesaggi reali; paesaggi capaci di raccontare storie, come l’italia per te nel caso dei luoghi dei Camuni; paesaggi che, in un certo senso, hanno cambiato la loro ‘destinazione d’uso’ e la loro prima natura di luoghi, per diventare essi stessi dei musei viventi del tutto particolari, all’aria aperta con le opere inserite in un ambiente naturale e non al chiuso di una sala, ma non per questo non sottoposte a tutela. Parchi e complessi in cui vigono,dunque, regole di civiltà e di comportamento che il bambino deve apprendere precocemente, fare proprie e seguire come sua personale abitudine di vita. Arte Immagine Il testo è uno strumento utilizzabile a più livelli: la ricchezza di immagini e le dimensioni dei testi lo rendono idoneo ad una lettura commentata in classe, che aiuterà l’alunno ad una prima conoscenza dei beni del territorio, per poi poterne fruire direttamente. L’approccio concreto alle opere educherà all’importanza dell’osservazione visiva, magari stimolata con la pratica manuale dello ‘schizzo’ che costringe ad un tempo lungo di riflessione e riporta alla concretezza del fare. I documenti contenuti nella pubblicazione, testuali e iconografici, possono divenire lo spunto per piccoli ‘repertori’ regionali di conoscenza e di comprensione. La lettura delle regole di comportamento da tenere durante le visite nei luoghi della cultura, può essere l’inizio di una discussione comune sulle esperienze vissute dai bambini in circostanze analoghe a quelle narrate e, quindi, occasione di lavoro didattico sul concetto di salvaguardia. Il riferimento ai cambiamenti del paesaggio, così come il richiamo all’importanza della pittura di veduta oltre il suo valore di testimonianza artistica, possono rientrare in un progetto di analisi della trasformazione del territorio urbano, a cominciare dalle opere pittoriche esposte nei musei. Dall’analisi delle trasformazioni del centro storico della città, si può passare alla presentazione delle tipologie di aggregazione sociale più tipiche quali piazze, mercati, teatri, giardini, e poi all’uso vissuto e al senso percepito dei luoghi. In sintesi, dal bene al contesto ambientale. Appare utile, didatticamente, anche il riferimento ad un artista lombardo, preso intenzionalmente ad emblema, per rappresentare i modi in cui circolavano le idee e si diffondevano stili e modelli artistici. Persistenze e cambiamenti stilistici che il docente sceglierà, possono essere ulteriore oggetto didattico se proposti come ispirazione di rielaborazioni creative ‘alla maniera di’. Tecnologia Le immagini, così come i testi e i numerosissimi link attivi suggeriscono o consentono direttamente l’accesso a risorse digitali aggiornate, affidabili per qualità di contenuti e scientificità. Con l’uso di una tecnologia “amica” e la presenza di dati e indirizzi dei siti istituzionali cui si rimanda, il docente può incoraggiare l’apprendimento collaborativo con attività di laboratorio molto dinamiche. è semplice, per il bambino, accedere a nuove conoscenze e, per il docente, organizzare con relativa facilità itinerari tematici o piccoli giochi legati, ad esempio, ad un ciclo pittorico oppure alla storia delle vicende architettoniche di castelli e palazzi. O, ancora, ricostruire un atlante della fauna in epoca camuna attingendo al repertorio di immagini presente presso l’I.C.C.D. E, per i più esperti, non sarà difficile, magari con l’aiuto dei nostri nativi digitali, organizzare un percorso virtuale tematico che colleghi tutti i musei e i parchi archeologici presenti nel testo. Scienze La pubblicazione contiene molti riferimenti ai fenomeni di degrado della materia e alle precauzioni da adottare per scongiurare danni permanenti a opere e monumenti. Il docente può, sempre a titolo esemplificativo, costruire piccoli esperimenti con un tabellone di osservazione sugli effetti dell’umidità di risalita su una porzione di muro esterno, su tavole di legno, su campioni di tessuti o di carta esposti agli agenti atmosferici. E da qui intraprendere un percorso didattico sulla corretta conservazione di opere e manufatti. L’osservazione diretta degli agenti responsabili del degrado dei materiali potrà continuare fuori della scuola, con un “Percorso del degrado” che i bambini potranno documentare in autonomia e con un parallelo “Percorso virtuoso del recupero” di luoghi e monumenti. Con entrambi, si sensibilizzerà la classe all’importanza della costante osservazione diretta, primo strumento di partecipazione: starà al docente scegliere quale leva emotiva privilegiare per costruire consapevolezza e senso di civiltà. l’italia per te Indice Una presentazione autorevole 3 Istruzioni per l’uso 5 Come consultare un libro molto diverso dai soliti... 9 Alla ricerca di mille storie. Il libro si presenta 13 Vedere il mondo come lo vedevano i Camuni 19 Una villa o un insieme di grotte? Le ‘Grotte di Catullo’ a Sirmione, Brescia 25 Una storia corta corta per un piccolo Oratorio: la Pinacoteca di Brera, Milano e l’Oratorio di Mocchirolo 31 La bellezza in un refettorio: il Cenacolo Vinciano in Santa Maria delle Grazie, Milano 36 Un Palazzo dove le pareti… scompaiono: il Palazzo Ducale di Mantova 48 In viaggio verso la Luna: Palazzo Besta, Teglio, Sondrio 52 Villa Reale di Monza. Molta storia e un pò di fiaba 66 Perché andare in museo. Elenco dei musei e dei luoghi della cultura statali 74 Biblioteche, archivi e antichi liutai La Biblioteca Nazionale Braidense: una storia di eredità 84 96 La mia Regione nella Lista del Patrimonio Unesco 103 Evviva i servizi educativi!! 109 Domande alle Matite Rosse 114 Svelato il mistero 135 Un’appendice che non fa male, anzi! 141 Referenze fotografiche 163 l’italia per te Cari ragazzi, fate attenzione perché state per cominciare un libro molto diverso dai soliti. è un libro senza etichette, ma diciamolo sottovoce perché potrebbe offendersi: è tanto permaloso… Questo è un libro LIBERO Non gli piacciono le definizioni. Ha fatto storie anche per il suo titolo. Quanta pazienza! Ma del resto ha ragione: non è un libro di geografia (e nemmeno di storia). Non è un libro di arte (ma neanche un manuale) Non è una guida turistica e figuriamoci! nemmeno un libro di esercizi Sarà mica un libro di fiabe? Ma no, siete troppo grandi per le fiabe. Anche se, in effetti, almeno una ce n’è, ma è piiiccola piccola anche se parla di una villa imponente. Ma quello che è importante sapere di questo libro prima di cominciare a leggerlo è che è un libro cui piace scherzare. Guardate quanti caratteri di stampa ha voluto, per presentarsi a voi. Non riusciva a decidere quale fosse il più adatto ‘alla sua personalità’. E ne sa qualcosa il grafico che, per accontentarlo, è diventato verde limone. ahkasgfgfggoemcns Qui sopra ha proprio esagerato… diversi 9 lombardia l’italia per te E poi è un libro veramente vanitoso, così pieno di foto e di illustrazioni che, per riuscire a raccontare tutto quello che voleva, abbiamo provato e provato e provato a stringerci tutti ma…. non c’è stato niente da fare: tante immagini sono rimaste fuori… Ma è anche un libro ospitale, questo qui. Vi accorgerete che gli piace MOLTO far parlare la gente nelle sue pagine. Dipende dalle circostanze e, soprattutto, da chi gli è simpatico e chi NO. Incontrerete maestri, ragazzini come voi, ma anche bibliotecari, archivisti, persone che lavorano in museo. Pensate che una volta, dentro un archivio, ha scatenato talmente tanto un gruppo di alunni della vostra età che quando la pagina è finita, il povero archivista di turno era diventato tutto grigio in faccia, con i capelli dritti e gli occhiali di traverso sulla fronte. Com’è possibile, dirà qualcuno ? è possibile, è possibile…….. Con questo libro bisogna sapere sempre come comportarsi e allora, sappiate che: 10 lombardia l’italia per te il Maestro di solito parla con le righe nere (per forza è un Maestro…) I ragazzi come voi sono facili da riconoscere perché quando intervengono si presentano con il loro nome e parlano all’interno di : ne!!! o o la classe o i oo Tuttaesentazi nche no ii, pr lasse e a ro i i i i i Eh ent la c d o o m rro! am i u Sia l z r z a a p etto m u f un un fumetto azzurro. Poi ci sono le Matite Rosse che, in quanto rosse, parlano con le righe rosse. (Chi sono le Matite Rosse ? Ma sono l’Autore del testo che si nasconde dietro non una ma ben DUE Matite, con certi caratterini…ve ne accorgerete, ve ne accorgerete). Quando ci incontrate fate attenzione: diamo seeeempre informazioni importanti! Veramente, qualche volta ci intromettiamo nei discorsi degli altri senza concludere granché...... Sapete com’è (ma già, non potete sapere com’è siete ragazzi, non ‘matite’) quando si è Matite Rosse, la tentazione di intervenire è talmente forte…… A pensarci bene questo libro è un “libro di storie aperte”che potrete approfondire anche da soli: le indicazioni che vi fornisce sono molte. Non vi rimane che curiosare tra le pagine e iniziare a scoprire quanto è bella la vostra regione. 11 l’italia per te Attenti però, non pensate che questo libro vi racconti storie inventate. Queste sono storie di storia, altro che! Non ci avete capito niente? Allora cominciate a leggere: non c’è modo migliore, per capire il Mondo (e quanto sia tondo), che leggere. La soluzione al mistero su che tipo di libro sia è in ultima pagina. questo libro Le Matite Rosse 12 lombardia l’italia per te capitolo 1 1 indice lombardia uigi L dia. o r n a nti. i o b s o m , c i o c L m ra em h Ecco are della rie e di c eno o l l m l o e t r e u s a v q i p i m a s t o r i e d o d i v e rs o glio è ricca d d o o v e ti m vo po’ ne n o ne . o o r a n i t t o u i g e s n e i i o r h v od le ia on no èc La m si narra egione, e in un m meno te a sera: s iero torie lla mia r ccontat ok e nem n libro l un sent s e L ù, de trovo ra nte e-bo liando u o lungo torrione, i p i le ie nd , n fog ed p i a c s p e t t o e e l i b r i , n gg e r e s a m m i n a c i m a a u i d i p i n t e t t c o le ’a me l lito. Nien e posso e rocce, o fino in n le pare n azzurr d ll u o o h dal s storie c ncise su a o salen amera c ielo è di ono contro i ontagn te una c ove il c ! s n d torie o s m i r in s No e s e n e , o i e v h o n in so ec are rco ove stori n bel pa alazzo d embra d a sembr he volta o. as use in u o un P lo d ! Qualc l m m e è b ’ n c r are e dent soffitto talment ospettiva vora in u i piace f i il d i p r n t a ch i l a i o s o e m i m o s a i c e dove n estio i racco olto cur pareti, a u q m Tutta ch e o s o n o m c c e , a l l e o n e ! hé i le ro lle pers l c r a e : P …a ande e m o d 14 ha e n e o r e g i b e l l o ch i l a per a i La m lmente duem mano i d a t go le ro on un e più u n l a o q u i ch n c o n s o c me , i u r r to, i r o p d e n o r p e a i p a gl ll’ lla fu fami e una vi rridoi a ti in a l fa n ir co amo alla anni i costru lunghi r t e lbe a, d se d rdino e i a i l c a e t e r I d lli d’ nisola e g i a rs i g o d e e d Tutti b n a ù gr sanno pote oghi pi ccola pe a. mia r r e p c e he ne g un Du ei lu i una pi el Gard d lla omo ione , a Mil o un ed ad in stil ano, s In tut t u n q u c p e got te le c i trov qualc lle a i e c a i n t o t à c u on 13 d’Itali no. può s 5 gug a c’è ceglie Cer to, co u n m D r e un b e in tu centin uomo lie! , dirà el mu tte le aia e c s c e e i t n o di po tà d’It da vis ter en tinaia! Ma i t a re: ce alia si trare n e sco o n tutt in u ne p sale p rire che al n museo d i hanno la sono a l’inter f iene d no no ella propri or tuna i dipin a dd i r a città n si tr ti di a ittura o v r a t i l orato a ricostru sti famosi no solo z rio de s lla me ione di un simi, ma intera p t ment à del Trec iccolo e affr e escat nto, o! l’italia te 15 lombardia l’italia per te Evviva, ecco il primo inserto di informazione!!! Cerchiamo di fare subito una buona impressione ai ragazzi. Allora, un bel respiro, concentrazione e si parte! Succede, qualche volta, che per poter permettere la conservazione di opere molto danneggiate dalle infiltrazioni di umidità, come, ad esempio, nel caso dell’oratorio di Mocchirolo nella Pinacoteca di Brera, a Milano, sia necessario ‘staccare’ gli affreschi dai muri, ‘trasferirli’ su tela per poi poterli esporre in un luogo più idoneo, con una temperatura e un grado di umidità sempre costante e un impianto di illuminazione che non li danneggi. La bottega del fornaio, affresco, Pompei, Museo Nazionale Archeologico, Napoli 16 lombardia l’italia per te Brera, però, non è l’unico museo in Italia in cui i visitatori vedono la ricostruzione di un monumento antico. Succede, ad esempio, anche al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma: in una delle sale è stata rimontata la decorazione in terracotta che faceva parte di un santuario etrusco dedicato ad Apollo. Oppure a Napoli, al Museo Archeologico Nazionale, dove sono ‘musealizzate’ intere pareti affrescate provenienti dagli scavi di Pompei. O ancora a Potenza, al Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dino Adamasteanu”, dove ci sono le ricostruzioni di antiche sepolture e addirittura di un santuario, dedicato al Natura morta, affresco, Pompei, culto delle acque di sorgente. Museo Nazionale Archeologico, Napoli 17 lombardia Se vuoi saperne di più su questi musei consulta questi siti www.villagiulia.beniculturali.it sbanap.campaniabeniculturali.it www.basilicata.beniculturali.it Cu d i p iù ri o s i d i s a pe sui m u s e i d rn e i M il a Anch no? è per ’ i o ! qu est o ch e and ar m eaB r e ra e i piac e con g p a rl a li s to r i c i dell’a re ch e la r te voran o l ì. indice DOMANDE alle MATITE ROSSE Che vuol dire: oratorio? Cosa fa uno storico dell’arte? Come si staccano gli affreschi? Come si fa a trasferirli sui muri? Prospettiva, prospettiva…. mi ricordo qualcosa …. Le Matite Rosse risponderanno a tutte le domande di questo capitolo, come di tutti gli altri, nel capitolo Domande alle Matite Rosse, non prima!!! I più curiosi e gli impazienti possono “cliccare” il punto interrogativo qui a fianco. 18 l’italia per te capitolo 2 2 indice lombardia MAESTRO: Questa foto, dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, illustra una delle oltre 40.000 incisioni della Valcamonica con scene di vita quotidiana, di caccia, di allevamento, di coltivazione, di combattimento, riti religiosi e animali. Grazie a queste opere possiamo ‘vedere’ il mondo proprio come lo ‘vedevano’ i Camuni, un popolo di cacciatori e raccoglitori arrivato in questa valle attorno al 6000 avanti Cristo. Osservare da vicino tutte le incisioni sarebbe un’impresa straordinaria e richiederebbe un’infinità di tempo. Pensate: 40.000 le incisioni ritrovate fino a ora (e le ricerche continuano). 09) . Valentini (20 S , ro e g g o R . iP ICCD - foto d . po’ n lo g a punt i u ( o e A h N rc ap AN po’ a per gli iamo un e n u o , n z i a t a l o c c h e t t q u e , ve d i i n c i s i o t o n e i sc un gn il b ca bito olare): D e bene o moltipli 6 0 u s 0 i de lc ar Pren cia a ca r osser v to. 40.0 0 è fat ta d re!!! n ra inu pe mi 6o e co mo che ca un m uti. Un’o circa 6 6 dicia egare cir 0 0 0 0 min ero all’in i. : ’ o p bb i o rn c e in un di 4 mpi e i g r n i i r 7 e u o 2 r v q u i p ot to f a u e m i c i i r e p i ù d e o r e d i l n d a r e u n i a 1m d u n q g li o n o d e s o n o l a ri o p e r … ch e i t t a o i u s n V s n a m i e c a m qu amm ndo e mpo n e a M r e id a… lt Cons no, più i ia all’altr a questi gior na ro c c siste nz l o g i! re o e da u h arc 20 l’italia per te Le incisioni sono tutte importanti, anche le più piccole, anche quelle meno comprensibili ai nostri occhi perché rappresentano una testimonianza ininterrotta del corso di una civiltà e ci mostrano attività, strumenti, tecniche che altrimenti non conosceremmo. Non è sempre semplice decifrare l’incisione: basta che la superficie della pietra non sia ben pulita o che i raggi del sole non la illuminino con la giusta inclinazione e tutto diventa più difficile. Conoscere esattamente dimensioni, stato di conservazione, materiali e le più piccole caratteristiche di queste opere è un’operazione di tutela fondamentale. In una parola è necessario avere, di questi come di tutti gli altri beni culturali, una documentazione completa. Questo lavoro è affidato agli archeologi, agli storici ed ai fotografi. A questi ultimi in particolare è spettato il compito di documentare e poi digitalizzare tutte queste incisioni (40.000!): un’operazione che ha richiesto pazienza, competenza e molto tempo. Percorsi tra arte rupestre, archeologia e castelli 21 lombardia (mag DANIELE a spa lione blu , cap zzola e lli ) : M ve d e a se voles r e tu t te l e s di qu f o to i este l o p o in c isi o n i trei f are? G I O RG I A t t i quadr e osa (felpa a , d i c o, c a M : ) a i ng esti, rosa, fra nte? E come far ? to n me 0 . 0 0 0 fo 4 t i s alt a i e r e d e o, a v i ve n t a r e d i d o s e nt i a m m ini i i n i m o, m a i v i s to i c a l c o l m , i h c s h Ri ai p oi non E ! o c a già , st i b M a ? a str n n a t to A le ch e ha f test a t ra a l n o c Per me questo qua i! sempr e ambi ma c n o n , deve essere il compagno nuvole di banco di Anna. Shhh, stai zitta, non sento cosa dicono: è difficile ascoltare i discorsi dalle pagine di un libro. MAESTRO: Questo è possibile, anche se bisogna seguire una procedura precisa. La prima cosa da fare è rivolgersi all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (I.C.C.D.) che si occupa proprio di questo: catalogare e documentare i beni culturali del nostro Paese. Ma credo che sia un po’ troppo presto per voi. Prima è meglio crescere un po’… Le incisioni rappresentano un bene talmente prezioso per il nostro Paese, e per tutto il mondo, che l’UNESCO le ha dichiarate Patrimonio culturale dell’Umanità! 22 l’italia per te Prima Matita: Il maestro non ha tempo di spiegare cosa è l’Unesco. Dovremo farlo noi, cara mia. Dedichiamogli un capitolo e intitoliamolo: la mia regione nel patrimonio UNESCO. NOR A E L EO i r o s s i , lon r o, (panta ero): Maest a’ n c a mu i e t to n c e rch e la ‘Ro s a gion e ch Re è ve r o b o l o d e l l a è il sim ombardia? L MAESTRO: Sì è vero, è proprio così… Seconda Matita: Buona idea, mia cara. Allora TU inizia a scrivere mentre io vado con i ragazzi. Prima Matita: Oh, no: TU inizi a scrivere e IO vado con i ragazzi… Come mi diverto con queste incisioni... 23 lombardia l’italia per te MAESTRO: Dimenticavo però di aggiungere qualche cenno sulla tecnica usata dai Camuni per realizzare queste belle incisioni. Ehi, ma questo qui ci ruba il mestiere: non siamo noi che dobbiamo dare le spiegazioni tecniche? Probabilmente i Camuni si servirono di una specie di piccolo martello per lavorare la roccia e di uno strumento appuntito, come uno scalpello o un punteruolo, per tracciare i disegni. Così sembra, infatti, a giudicare dalle tracce di lavorazione che l’occhio esperto dell’archeologo riesce a scorgere sulla superficie delle pietre. DOMANDE alle MATITE ROSSE Che vuol dire ICCD? Cosa fa un archeologo? Che cosa è L’UNESCO? (chi fa questa domanda non ha letto con attenzione il capitolo: bocciaaaaaaato!) Le Matite Rosse risponderanno a tutte le domande nel capitolo: Domande alle Matite Rosse, non prima!!! indice 24 lombardia l’italia per te capitolo 3 3 indice lombardia Grotte di Catullo, Sirmione, Brescia MAESTRO: Oggi parleremo di paesaggio e di architettura e lo faremo partendo da questa villa, a Sirmione. Qualcuno, più attento degli altri, avrà certo notato che questo complesso archeologico porta lo strano nome di ‘Grotte di Catullo’. Ma non facciamoci portare fuori strada da questo nome così… pittoresco. Ci troviamo, infatti, al cospetto di una tra le ville romane più imponenti di questo splendido angolo di Lombardia e non di un fenomeno naturale. Perché quando queste rovine furono scoperte, sembrarono delle vere e proprie grotte naturali a causa del crollo di alcuni degli ambienti sotterranei e della fitta vegetazione che aveva ricoperto gli ambienti, dando loro quel fascino romantico che solo le rovine romane, immerse nel verde dei rovi e dei cespugli profumati, emanano!!! A OLI N ciat a , R A c C t ropi a se è s a i M ic (cam ccente): i chiama s sa a ri a a p e r c h é t t e d i ro v ill u n a n c o r a ‘G ’? a ll o C atu Con un po’ di immaginazione, miei cari ragazzi, provate a fare un salto a ritroso nel tempo giù giù fino al lontano I secolo dopo Cristo, allorché la villa era al massimo del suo splendore. D’estate, lo stormire del vento fresco della sera, così come l’ombra accogliente e complice di un criptoportico, invitavano a dolci pensieri. La piscina riscaldata offriva ristoro alle membra affaticate dalla lunga giornata di studio o di lavoro: oh, quale piacere vivere in questi luoghi! 26 Un grande serbatoio garantiva sempre la riserva d’acqua necessaria alle esigenze degli abitanti MAESTRO: I calzari si posavano con lieve scalpiccio sui mosaici dei pavimenti, ricchi di raffinate decorazioni. E che dire, alfine, dei grandi ambienti lussuosi dove era grato il trascorrere languido del tempo, inebriandosi al profumo dei giardini e volgendo lo sguardo verso le acque tranquille del lago fino ai più lontani orizzonti!!! Spazio non ne mancava: l’intera estensione del complesso archeologico è pari a 20.000 metri quadri. C g ri A R L O ma gia no) , qu (ma s c u : M a a d e g li a rn e s 2 0 . i , m a s t r o, o a ll a 000 M q m e u a nt i a e s t r o t ri qu sono adr i? (pr C o Ac s a i c A R L O cid o e e p iù nt i , c o n c sa re d E c i 60 0 rebb to): e hi p u a u l e! r o l i va ? ...Hai ragione, lasciamo ad altri più propizi momenti le note liriche che emanano da questo luogo e torniamo alla concretezza, cercando di capire a quanto corrispondono 20.000 metri quadri, visto che un’aula scolastica di metri quadri ne misura in media appena 30! i E ES verd a): N AG ighe ucat ro r t d a a l to e M a e s t to p l (fe , mo nor ra de co sig osa e r cusi, ha an te nn e r s i M i o n c a p p a ill a . n v i ma a ch est a qu 27 ...Alcuni studiosi sono propensi a credere che la villa sia appartenuta al poeta latino Caio Valerio Catullo... l’italia MAESTRO: Forse egli, il grande poeta, abitò qui per un periodo della sua vita, ma non ne siamo del tutto certi. Vi è invece certezza nel dire che questo luogo si è molto modificato nel tempo. per te Grotte di Catullo, scene di pesca sul lago, frammento di affresco, Sirmione, Brescia Grotte di Catullo, ricostruzione edificio : ES E a , N G A ram può o n a lp on M a i u e ll o, n to, no q c ambia e m l a re esse vero? Ahimé, non solo le opere dell’uomo subiscono le ingiurie del tempo e soffrono per l’incuria e l’abbandono. Anche il paesaggio muta: a volte per cause naturali, ma più spesso per colpa dell’uomo che sovente non ravvisa la bellezza in cui vive. Purtroppo, quella bellezza che ispirò coloro che abitarono tali luoghi è andata perduta per sempre, dissolvendosi inesorabilmente. Gli innamorati che guardandosi teneramente negli occhi, si indirizzavano l’un l’altro dolci parole, videro certo ben altri paesaggi rispetto a quelli odierni… Grotte di Catullo, area di scavo, vista panoramica, Sirmione, Brescia 28 lombardia l’italia per te Ma non lo trovi un po’ enfatico, oggi, il Maestro? NON NON NON NON NON NON E lascialo stare, va, è solo un gran romantico…. Piuttosto ricordiamo ai ragazzini che nei luoghi della cultura ci sono delle regole di comportamento da rispettare per la sicurezza delle persone, ma anche per la salvaguardia dei beni. Le prime e più importanti di queste regole, che sono poi dettate dal buon senso, sono: toccare Né portare via nulla entrare dove è proibito fotografare se questo NON è consentito camminare nelle aree dove non è permesso sporcare in alcun modo imbrattare muri o superfici 29 lombardia Ma, non saranno troppi tutti questi NON? In fondo mi sembrano bene educati, attenti e rispettosi… Mia cara, regole di questo tipo aiutano a rispettare i nostri bei monumenti e, credimi, non fa male ricordarle, anzi! c hi a E hi , m L A C L s a c c c c h i e r a t i t e r o AS S E: Ev v o di sc avate, N sse me iva!! h ! Se ede did OI abbi ntre VO am I il at sap piam maestr tiche s o trova o u ww t w. a Diciam o dove ci asse questo o un o r C i s c h e o l l o a n c h c e r c a r e g n a u n p o s to. ogic ono c i e anc a . l o a g li a s m a t e ri a o m p i to h m s e li e se nz a l a g ui d b a r d i a e nt i , d a . C h e f r e t t a , l a p e r v i . b e n i c i: a v il sit a ult fo r t i l a q e d i r e, p er u rali.i ues han lM ti t b no p e n s a r c h e o l u s e o. e n e a to a n o o g i: i! DOMANDE alle MATITE ROSSE Che vuol dire criptoportico? (difficilotta questa domanda...) Come si fanno i mosaici? Le Matite Rosse risponderanno a tutte le domande nel capitolo: Domande alle Matite Rosse, non prima!!! indice 30 l’italia per te capitolo 4 4 indice lombardia l’italia MAESTRO: Ecco un bell’esempio di esposizione museale. Ci permette, infatti, di capire come si può ospitare, al chiuso di una sala museale, addirittura un piccolo oratorio dalle pareti affrescate, in modo da conservare i dipinti senza alcun pericolo, con la giusta illuminazione e la giusta umidità. E anche di parlare di ‘attribuzioni’ e cioè di come gli studiosi decidono sulla paternità di un’opera. Questi sono affreschi molto importanti per la storia della cultura e dell’arte in Lombardia: eppure vedete che sono ‘attribuiti’ non ad uno specifico autore ma ad un generico ‘Maestro di Mocchirolo’ e cioè ad un pittore rimasto ignoto e di cui non si conosce ancora nome e cognome. In questi casi, per individuare gli autori, si usa il titolo di un’opera oppure il luogo in cui l’opera si trova, come in questo caso. per te Oratorio di Mocchirolo, Maestro di Mocchirolo, Pinacoteca di Brera, Milano 32 lombardia l’italia MAESTRO: (La parola ‘maestro’ è usata qui per riferirsi ad un artista che teneva una bottega, un laboratorio, uno studio presso il quale imparavano a dipingere giovani allievi). Per molto tempo questo affresco fu attribuito a Giovanni da Milano, che nel Trecento lavorò a fianco di Giotto, a Firenze, e da questa esperienza seppe ricavare molte idee e trarre interessanti spunti creativi. Poi, qualche anno fa alcuni studiosi, dopo confronti tra questa e altre opere di Giovanni,lo studio di carte e documenti d’epoca e altre considerazioni, hanno avanzato alcuni dubbi sulla ‘paternità’ di questo affresco. Noi non siamo esperti, ma è importante, ricordatelo, essere informati. La cosa migliore da fare, però, è andare a Brera e osservare da vicino questo capolavoro: una gioia per gli occhi e per il cuore che nessuna foto può trasmettere. per te Oratorio di Mocchirolo, Maestro di Mocchirolo, dettaglio con lo Sposalizio di Santa Caterina, Pinacoteca di Brera, Milano 33 lombardia l’italia per te Andrea Mantegna, Madonna col bambino e cherubini, Pinacoteca di Brera, Milano MAESTRO: Visitare Brera è come compiere un viaggio alla scoperta della bellezza. Sono veramente tanti i nomi degli autori presenti nella Pinacoteca, e sarebbe troppo lungo ricordarli tutti: ci sono artisti lombardi, veneti, marchigiani… Ma dobbiamo citare almeno Andrea Mantegna, un artista che lavorò nel Palazzo Ducale di Mantova, Piero della Francesca, Raffaello. Brera, però, rispetto agli altri musei, ha una piccola particolarità che la rende del tutto speciale. In una delle sue sale, infatti, è funzionante e visibile al pubblico un laboratorio di restauro racchiuso in una enorme ‘scatola trasparente’ all’interno della quale ci sono i macchinari, le cappe aspiranti, gli strumenti del mestiere che servono al restauratore. Solitamente i laboratori sono nascosti al pubblico, in quelle parti del museo inaccessibili agli estranei. Qui i restauri si vedono in diretta!! Capite dunque come è speciale la nostra Brera? Piero della Francesca, Pala Montefeltro, Pinacoteca di Brera, Milano 34 l’italia per te è stata una bella idea quella di costruire un laboratorio di restauro con le pareti trasparenti in una sala del museo. Così i visitatori possono osservare più da vicino le operazioni di pulitura sulle tele e sulle tavole, i risarcimenti, i lavori di reintegro delle cornici. Ah, che bel mestiere quello del restauratore! Anche se, forse, sentirsi sempre gli occhi del pubblico sulle spalle… Già, ma pensa a come è importante che dei ragazzi vedano un tecnico all’opera: c’è un modo migliore per capire cosa significa conservare il patrimonio culturale? Insomma, è proprio il caso di andare ‘Alla scoperta di Brera’! DOMANDE alle MATITE ROSSE Che vuol dire oratorio? Perché Giovanni da Milano si chiamava così? (a questa rispondo io, è facilissima) Come si diventa ‘ristoratori’? (restauratori, caro, restauratori…) Dove si trova Mocchirolo? indice 35 l’italia per te capitolo 5 5 indice Con un dialogo dal quale si capisce l’importanza di chiamarsi Leonardo lombardia l’italia per te MAESTRA: Sapete dove si trova uno dei dipinti più famosi al mondo? Sul muro di un refettorio, in quello che fu il convento domenicano della Basilica di Santa Maria delle Grazie a Milano. Tra i luoghi del convento, il refettorio è l’ambiente dove la comunità religiosa consuma i propri pasti. Pensate a quanti, dal Cinquecento in poi, pranzarono e cenarono in questa grande sala al cospetto di questa straordinaria bellezza. Immaginate quante persone, giorno dopo giorno, scoprirono piccoli particolari affascinanti, dettagli prima trascurati come il gesto di una mano, la forma di un piatto, uno scambio di sguardi, il ricamo di un tessuto, il colore fresco del cielo in lontananza. Leonardo da Vinci, Cenacolo (e particolari), Convento Santa Maria delle Grazie, Milano 37 lombardia l’italia per te MAESTRA: è un’opera piena di significati nascosti e ricca di particolari affascinanti, il Cenacolo, molti dei quali difficili da riconoscere perché le condizioni di conservazione di questo capolavoro sono molto critiche. Vedete come la superficie appare sbiadita, quasi svanita in alcuni punti? Come mai, vi domanderete, le condizioni di questo affresco sono così pregiudicate? Ciò è da attribuire ad una cattiva qualità dei colori, ad una mano non esperta? All’incuria nel conservare questo luogo? Tutti questi argomenti esigono una risposta ma è meglio procedere con ordine e cominciare dal titolo di questo dipinto: Cenacolo Vinciano. Cenacolo sta per cena; Vinciano per: proveniente da, fatto da qualcuno di Vinci, un paesino toscano famoso per… Ma sì, vedo che avete già indovinato: è a Vinci che nacque Leonardo, il celebre pittore del Rinascimento autore di quest’opera. Famoso anche per la Gioconda, la Dama con l’ermellino, la Vergine delle rocce, la Madonna del garofano, l’Annunciazione e molti altri dipinti e disegni di grande bellezza e qualità tecnica. Leonardo da Vinci, Cenacolo (particolari), Convento di Santa Maria delle Grazie, Milano Leonardo da Vinci, Annunciazione, Galleria degli Uffizi, Firenze 38 l’italia per te Lo sai che solo uno dei cinque dipinti che ha citato la Maestra si trova in un museo del nostro Paese? Non sai quale ? Non è grave: se non sei nato a Firenze e non sei mai andato a visitare questa città, come fai a sapere che vi si trova uno dei Musei più belli del mondo? è la Galleria degli Uffizi, ricordalo. MAESTRA: Leonardo lavorò al Cenacolo per tre anni: dal 1495 al 1497. Un tempo molto lungo, ma funzionale alla ricerca che l’artista decise di portare avanti con quest’opera. La ricerca della perfezione, con continui ritocchi e stesure di colore che mal si conciliavano con la tecnica dell’affresco: una tecnica che richiede decisione, nessun ripensamento. Sapete che l’affresco è un modo di stendere il colore sulla parete umida, fresca. Occorrono velocità e sicurezza poiché una volta passato il colore sul muro umido questo penetra in profondità e una volta asciutta, la superficie non può essere corretta né ritoccata. Capite, dunque, che ciò che si può fare su una tela o su una tavola, come sovrapporre velature di colore, ritoccare un abito, correggere l’espressione di uno sguardo, cambiare la posizione di una mano, non è possibile con l’affresco. Eppure, Leonardo tentò di piegare questa tecnica al suo desiderio di perfezione arrivando a dipingere sulla parete quando l’intonaco era già completamente asciutto e trattando la superficie muraria come fosse una tela. Le conseguenze di questo modo insolito di usare pigmenti e leganti... 39 lombardia Diciamoglielo subito di che si tratta, così ci risparmiamo una domanda. I pigmenti sono le microscopiche particelle di colore e i leganti sono le sostanze organiche che le tengono unite insieme ... sulla parete secca, furono dei distacchi di colore quasi immediati e una bassissima resistenza del dipinto, molto fragile, agli agenti esterni. E l’opera cominciò a deteriorarsi praticamente poco dopo essere stata ultimata, come raccontano i testimoni oculari dell’epoca. Passiamo ora al tema. La scena si riferisce a un episodio molto noto a tutti i Cristiani, riportato nel Vangelo di Matteo. Gesù Cristo, al centro della tavola con alle spalle la finestra centrale che si vede sullo sfondo, ha appena detto agli Apostoli che uno di loro lo tradirà. Lo ha fatto nel corso di quella che sarà l’Ultima Cena insieme ai suoi discepoli. Nel gruppo è presente Giuda Iscariota che lo consegnerà ai Romani di lì a poche ore. Ognuno dei presenti non concepisce nemmeno che tra di loro sia seduto il colpevole. Sono tutti sconvolti e si guardano l’un con l’altro, increduli. Per aumentare l’effetto drammatico del momento e permetterci di comprendere le personalità di ciascuno, Leonardo ha riunito gli apostoli a gruppi di tre: due a sinistra e due a destra di Cristo. Nel secondo gruppo a partire da sinistra si riconosce Giuda, capelli e barba scuri, il braccio destro piegato sulla tavola, stretto attorno ad una bisaccia. Leonardo da Vinci, Cenacolo (particolare), Convento di Santa Maria delle Grazie, Milano 40 l’italia per te Inseriamoci nel discorso della Maestra. Abbiamo poco spazio e molte cose da dire su come si conserva e salvaguarda un’opera. Dovete sapere che le responsabilità di chi è incaricato di conservare il patrimonio culturale sono enormi. Soprattutto quando si ha a che fare con un dipinto tanto fragile e che richiede cure continue e costanti, esattamente come avviene per un malato molto grave. Quasi nulla, in questo caso, può arrestare l’effetto del trascorrere del tempo e del naturale degrado della materia. Degrado che aumenta anche per la presenza del pubblico. C’è però il diritto dei visitatori provenienti da tutto il mondo di poter ammirare questo capolavoro. Sono decine di migliaia tutto l’anno, e ognuno porta con sé polveri e agenti inquinanti. Senza contare che il calore dei corpi e del respiro influiscono sui livelli di umidità della sala. Questo tipo di stress ambientale non è sostenibile per un affresco tanto delicato. Rischierebbe di svanire completamente sotto i nostri sguardi nel giro di pochissimi anni. è per questo che i responsabili del Cenacolo hanno deciso di applicare delle regole molto severe per disciplinare l’accesso al refettorio: gruppi di massimo 25 visitatori per volta, con un tempo di visita di 15 minuti. Un sacrificio necessario per conservare questo bene... 41 lombardia l’italia per te ... ma non è questo l’unico caso in Italia, di accesso e di fruizione regolamentata di un bene. La stessa cosa avviene, ad esempio, a Padova per la Cappella degli Scrovegni di Giotto. Mi pare sufficiente, che dici? Direi di sì: hanno capito la grossa responsabilità che tutti noi abbiamo nei confronti dei beni culturali. e poi voglio sentire meglio quello che bisbigliano quei due laggiù… U R A o ni , A L IA nci ta): R a r A a M cini ncentra ’unico n o l p o r (sca sione c rà mica sa a? res I t a li e s p to n o n ’ d o s qu e e nacol a M C 42 ca a c a i ta): g a ( l o O s D n non R , o c e A s s N LEO cita, aria e che fos e perché o gual . Pur rei saper li ho fatt na s e r o e t d ven per i vor ma che g ci, appe o a i p c so s o i I o a : l . m e m , e a t a a m f n o d o Guar por ta nie questo n no ai lor , come il sì!” Ma enta e im ioppato bene nome co come s n , e r h e p A m so, app e m i ch e f a : “ , c o n u n e o h n n c n e a i la mi ha Ogni volt bito uno ace l’ar te hiama, ch la ricord a è su ei? ti pi uno si c ette? Te segn i d ai mi nardo, c’ ramente o l rché le barzel Leonard e che o u e e c p i L : S o Sol dico . Bravo! tare fissata! “ re al nom : ? n o o i c o c e o ta a ar tis i che, dic saper ra Oh! S’er rendi on i in class d ? ve o, os bravo mico, de o scorso Leonard gli spirit chi sei, un co nte l’ann preciso. entiti que inci e tu are . V t ù le s supp lio, sii pi gi, li hai nardo da sciamo s lio. L e o rd i ? ” L a meg r ti” E og meg a è r Esa e e e h po nom g e ra MAR IA uesto rdo da P etti va, c Q “ t a o, e Vog L Leon mo di fum lio . E che ma se AURA ch : a if s Parli ch i e d e r e a r à m is s at oc a i! si in e o g n a i t a l l e M a S c h e o ‘s t o t ru f se c olan nto in tite R rzava on oss n is qu e , q o. q u e o n o a l e l t e s t e s to li b r u e ll e t ri C o, p s to o e i e n im p r n o r t a I t a li a . a c o li s a p e r e A te com ,m aa e n on me sì . 43 Ho sentito che uno di voi due vuole sapere se il Cenacolo Vinciano è l’unico dipinto di un cenacolo esistente in Italia. Non puoi essere che tu, Leonardo, con il nome che porti! Fermo lì, giovanotto! Noi Matite Rosse siamo spietate. Forniamo notizie su notizie senza Che LE tregua. Non c’è fretta che tenga quando ci E ti per io sar avevo ONAR e D son si trova al cospetto di un’opera come e i n i q u e l l d e t to, O: o Ma questa! Ricordati che siamo come f S e n M a t i t c a rn eR e e i s s a to ri a L a t an o ? u ra? le carte della Regina di Cuori in Pa s m a o, s i g s s e o s s a , in u s n o, nor m i p a n e e n a c hi Alice nel Paese delle meraviglie. a ri m o n s o n M a t i t e li b r o è d d i ri t r l e t u Marciamo imperterrite: non m e e n to. o s t a R o s s t r o p p r a l e to i s’è e, v o. Ep o fat t i o arretriamo nemmeno davanti o t a i , s c u a c hi e rin g r a a n d r d i , s a s i n o, m d e r e u z i o a chi si chiama Leonardo e non p et n ar e a p ed … si interessa di arte! Con un nome evo er così! Vergogna! Umpf! Ci rivolgeremo allora alla caaaara Maria Laura. Dunque, facci pensare un momento… 44 P che sss, MLEON d e b i o d a ri a A R D O e bo L anc vo an aura : ,g da o p Q u r end ra pa r e a uard a c al est ere ssa c e r e i e l non qu a t to d b la f nd o or son a c as , aa inis e a con t t acc . o p ano i ù! V L a c e r a m EO N f a i hi a m e nt e AR D O: ar di s ‘pe re? L le. M ei sta ap ns e ta of f a no M at i oi c tu t h en ’ e do m a e ad e e mi no g s p u a ri s s o re ! i O: m e D A R il n o z i o N a O LE i a e r i mi o n d llo at ta o… o Ap la g g el l An de : U R A nt al a , A L ia far e IA i p R t a E A c ) o M n d o m a l e d u e il li b r e a r r a er su gh (sus poi è d i chiud a, le Ri ma, o. E d a e p o s o m m ! I n s o m n s o i n no om an eh i …Uf fa are. No b , d e s sse u n a e q u e ll o p e n mate e R a e ì r t l t i ia m e n , l e M at st anno a mo ch o. e, bi se Ro s e ste du ! L e a b p e t t ia m qu c a to s s o a s u d èe ad e Certo che pensiamo, caro giovanotto! E anche molto in fretta, caro mio, anzi caro nostro!!!! Taci e ascolta anche tu! Non ci distrarre! Cara la nostra Maria Laura, forse è a Firenze che si può trovare un bel numero di Cenacoli affrescati all’incirca nello stesso periodo di questo, tra Quattrocento e Cinquecento. Comincerei con il Cenacolo di Santa Apollonia, dipinto da Andrea del Castagno verso il 1447… 45 l’italia per te E poi, il Cenacolo nel convento domenicano di San Marco eseguito da Domenico del Ghirlandaio…. E ancora l’altro, nell’ ex convento di Sant’Onofrio, delle Terziarie Francescane della Beata Angelina da Foligno, forse opera del Perugino. E il Cenacolo di Ognissanti, in Borgo Ognissanti, anche questo un’opera del Ghirlandaio databile verso il 1488. : RA U L A t r e! A I a R MA iamo Es Aspetta, aspetta… Sì, un altro si trova nell’antico Monastero di San Salvi, dipinto da Andrea del Sarto verso il 1526. Ci sembra che questo sia l’ultimo, ma non siamo del tutto sicure, mmm…. Domenico Ghirlandaio, Cenacolo, Borgo Ognissanti, Firenze 46 lombardia Gr no L p r e m e a z a z i e , g EO N A n R o s d e r e i z e c c a r a z i e , R D O: è se se, o l tram to: fac San S .E a lv cio Ma m a d e p r e u n t i t e R v v i v a ! a n c o i! C h e oss ra ss Gr p ci r o avre iacere e, co azie S in tem me i ve ip po le ig l’ar diamo roprio gger v prefe nore R a go im ri t ig u d d u e m e n to o m a n n a g r a a , s e e . G r a h e i, e pe zie n m c alc i al i inter h? Ch fret ta. rmet te , ess e, i pa te, Ma vol llone l a ma n ef fe gari e nt i i e ri d ò p r a d e s s t t i , o . opr io Fermo lì, screanzato ! Non ho finito. Anzi non ABBIAMO finito. Noi righe rosse siamo moooolto scrupolose. Per colpa della tua ridicola agitazione, stavamo per dimenticare il Cenacolo del Convento della Calza, in Oltrarno. è quasi il più interessante per voi ragazzi di Milano, visto che l’artista che lo realizzò nel 1514, il Franciabigio, si ispirò molto al Cenacolo Vinciano. E tu, con questa mania del pallone, rischiavi di farci commettere una imperdonabile dimenticanza! DOMANDE alle MATITE ROSSE Perché il Museo degli Uffizi ha questo nome? (Prima Matita: Ahi,Ahi, si comincia male…Non si chiama Museo ma Galleria… - Seconda Matita: Ma se sei stata tu a dire che non è grave se non sono nati a Firenze, eccetera eccetera. Pensa piuttosto a rispondere, va! Prima Matita: Certo ma solo… nel capitolo Domande alle Matite Rosse) In quali musei sono esposti La Gioconda, la Dama con l’ermellino, la Vergine delle rocce, la Madonna del garofano, e l’Annunciazione? indice 47 l’italia per te capitolo 6 6 indice lombardia l’italia Il Palazzo Ducale di Mantova si trova nella zona nord-orientale della città tra l’antica piazza di San Pietro, oggi piazza Sordello, e la riva del lago inferiore. è un vasto insieme di edifici, cortili e giardini. Fu residenza della famiglia Gonzaga dal 1328 al 1707. La storia di questo bene culturale comincia alla fine del Trecento, quando Bartolino da Novara costruì il Castello di San Giorgio che, a metà del XV secolo, per volere di Ludovico II, diventò la residenza della famiglia. Qui, nella torre nord-est, il pittore padovano Andrea Mantegna, dal 1465 al 1474, affrescò una camera, conosciuta comunemente come ‘camera picta’ (cioè dipinta) o Camera degli Sposi. Una camera dove le pareti sembrano scomparire quasi per magia, grazie all’abilità dell’artista ed all’uso che fa della prospettiva. per te Palazzo Ducale, veduta aerea, Mantova 49 lombardia l’italia per te Camera picta, ricostruzione tridimensionale, Palazzo Ducale, Mantova Andrea Mantegna, particolare con la corte dei Gonzaga, Camera picta, affresco Palazzo Ducale, Mantova 50 Il palazzo, nel corso degli anni seguenti, subì, come quasi sempre avviene, molte modifiche. Man mano alle stanze più antiche si aggiunsero studioli e ‘Grotte’, camere affrescate e giardini segreti, refettori e sale da musica, cortili d’onore e gallerie degli specchi, appartamenti dai nomi solenni come ‘del Paradiso’ e addirittura una replica della Scala Santa di Roma! Un luogo dove non è facile orientarsi. è però proprio la ‘camera picta’ l’ambiente più famoso del palazzo. è una camera speciale dove realtà e finzione pittorica si mescolano, come in un gioco di prestigio. Le pareti sembrano scomparire, i muri diventano spazi aperti e una folla di personaggi, che sembrano realmente poggiare i piedi sulle mensole in marmo dei caminetti, ci guarda, altera. Per non parlare di quelli che sbirciano dal soffitto. lombardia Sapete decidere chi è che spia? Noi che ci guardiamo attorno curiosi oppure quel gruppo di dame di corte che sorridono dall’alto? O forse gli angioletti? O magari il pavone che, con uno scatto del collo, finge di osservare quel curioso turbante a righe? In ogni caso, attenzione al tino di legno con quella grossa pianta, proprio in bilico sul bordo: e se cadesse? DOMANDE alle MATITE ROSSE Cosa è ‘La Scala Santa’? (Solo una domanda in questo capitolo? Come mai?) Va bene, ve ne facciamo un’altra: chi sono i personaggi rappresentati nella ‘Camera picta’? indice Andrea Mantegna, soffitto, Camera picta, Palazzo Ducale, Mantova 51 l’italia per te capitolo 7 7 indice lombardia l’italia per te In questo capitolo scoprirete che alcuni protagonisti parlano, altri no. Ciò non vuol dire che, siccome non parlano, siano meno interessanti, anzi! In ordine di apparizione troverete: Un maestro (lui sì che parla e molto...) Un gruppo di alunni tra cui: Filippo (tuta azzurra, occhiali, aria trasandata) Enrico e Cristina (che battibeccano in continuazione. Enrico è magro magro, lungo lungo, Cristina ha l’aria di quella che non ne fa passare una) Il Palazzo Besta a Teglio (decisamente silenzioso. Vi chiederete: quando mai i palazzi parlano? Forse, ma diciamo forse, nelle favole. Eppure, ne avrebbe da dire di cose interessanti, questo qui) Un poema: l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto Un esercizio (tranquilli, è una specie di gioco) L’ambientazione: un’aula scolastica Noi Matite Rosse vi insegneremo che si può parlare anche senza “parole”. Come? Semplice: qualche volta, per far parlare un monumento bastano gli occhi. Si potrebbe suggerire al maestro di trasformare questo capitolo in una piccola commedia... Oh, vedrai, ci penserà da solo. A me piacerebbe taaanto essere Astolfo. 53 l’italia per te MAESTRO: Ragazzi, qual è il vostro libro preferito? UN G RU I o, m A L U PP O D I a estr Ma NNI Meg sempre o! No io : li o c , pe tu? h U e f f s to aaa! r favore il li b z it t a ! ro p I o, son er le va : mica io, io!!! l o fa t to r canze: ’ho fini to acco m nt a r e lo e. E Ps s N R I C O s, : C ri s C ri s t in a t in a … , Diffuso brusio nell’aula… anzi diciamo proprio una bella confusione. Chi dice un titolo, chi un altro. Vengono fuori: Ventimila leghe sotto i mari, Pippi Calzelunghe, Pattini d’argento, Il diario di una schiappa, Harry Potter, Geronimo Stilton. In questa classe piace un pò a tutti leggere. Ma al terzo banco, nella fila vicino la porta, ci sono Enrico e Cristina che borbottano sottovoce. Avviciniamoci: facciamo tutti parte di un libro e non passeremo per impiccioni, visto che... non ci vedono. Ch NA: i? I T S C R I ch e vuo , e c’è 54 Ma EN i d e t l m a e s R I C O: to c t ro h par e ogg non av l a to i av eva d i e ca p al r e mmo a ste lli? z zi lombardia CR M a I STI N A: lo s ch e n a Ti r i com e so: qua icord ’è fa t i gi ndo o r n to. m if ch e i ha c hi a , ora CR I S e r a e s to T ? I N A t u t t i c b b i a m o p A: h e fo s o li to s s e p e n s a to v i s to c h bell’o e d i e t i ù d i s t r a t to rolog r i e un q u a r t o n e . I o g li o l a c a t t e d d e l o ra h il tuo , orolo Maestro” o risposto c’è un . E lu gio, C i: “ C o : “ L e d i e c con g r i li ant istina!” E m i c hi R da lì h ’è colora l e cl e to om a s sidr e , g l i a n i , l e m e c o m in c i a t o orolo q u e ll ri d i a n i digi g e i , d a t as t a li i mat e m a t , i S u m e ri , c a , ici ar a b i… E N R I C O: che me lo Sì, cer to ricordo. A d e t t h sì . N E N R I C O : e sp o di qu on è q u o e an st l app a r te o un o r mu s e o d o ci h p o i , n u to a o l o g i o a E s t e a du do ve so c o m r a m e n n m e d l a r e t a ve è te, ico sc e se u si fa a s volevo roman abile no l o ’oro apere l doman ? Che ’ora d arg logi o d al li t asc s e lo t i e n sol e a… e in 55 A TIN S hé I CR ica): i! Perc ni n ( ir o r b o lu R o m a fu t i c hi o v ic e h e a n r a m b i a l , c g ià l asc E , g n d o t e va n o i n l e t ! o o a sec ndoss het ta c , vero? o, no? i a c c TO G A a l c o ll ì , i g s o la na o u e n o n a p p e s b il e c o a t a t o à t a s c i r e! r o di d sar rà p L’av uindi modo Q per l’italia per te Se volete saperne di più su questo strano orologio di cui parla Enrico, visitate il Museo Nazionale Atestino, a Este, in provincia di Padova. è un pezzo rarissimo che proviene dalla Necropoli Capodoglio. è stato rinvenuto in una tomba del I secolo d.C. chiamata ‘del medico’. Nel frattempo il maestro è arrivato al punto centrale del suo discorso. Sarà bene che questi due la finiscano di parlottare se no si perdono il più bello. Diamo un pizzicotto a tutti e due: è per il loro bene… E (so NRIC bba O lz an A hi a, C d rist o): in a ! A (con CR I ST I N r fia): una smo , Enrico! E piantala 56 Orologio solare, tomba del medico, Necropoli Capodoglio, I sec. d.C. Museo Nazionale Atestino, Este lombardia l’italia per te MAESTRO: Bene, leggete molto e questo mi fa piacere. Forse però : a nessuno di voi verrebbe in mente di ricordare le pagine T I NA te S I R a C sg ri d e c i e più belle della sua storia preferita h S ai c amm a s ENRI dipingendole sui muri di casa. m C O: .. Veram d a ll a as si. ve n prov t a l m e u to i n m e e n t e , a m e n nte è te, ho di Questo è un esempio s e g n t a n to l a s M a e s t r o. a to l u to r i a John M i p iac di i, n azzeccato. Grazie, Enrico. d e i g e ll a fo r e s t l o s c e ri f fo R o b in H o e r Ecco, una esperienza simile alla tua la m i o n o s s i fo g li a e R e R i c d i N o t t in g o d c h e onno cardo di c ar ham, Ambr t p e rm troviamo a Palazzo Besta, in un piccolo L e sso o g i o o n c in o c h Cu o r d i L e i t t l e e e d on fanno ia la m centro della Valtellina, Teglio, circondato c o m p t t a c c a rli i m a m m a m i h a c o m p e s u n a e i ha a g ni a r cam dalle Alpi Orobie. Qui c’è stato qualcuno d e l li b n c h e a to r o c h , li g u a r d o e r a m i a . d a to il C o sì e mi p e mi r che ha fatto proprio come te. O meglio, l a i a i s c c e o n e ll a ciono r r a d o qu mi fo d ha incaricato un pittore di decorare un a cav resta, re R i più: gli s elle par ti a ll o, R c ont r i salone della sua casa con alcune scene i o b in c c a r d o ch e t con l ir a ispirate alle pagine più belle del suo ’arco… poema preferito: ‘L’Orlando Furioso’ di Ludovico Ariosto. Questo palazzo è tra le più belle dimore lombarde del Cinquecento. Fu costruito intorno alla metà del ‘400, per volere di Azzo I Besta. 57 lombardia l’italia per te Palazzo Besta, Teglio, Sondrio MAESTRO: In questo caso quasi cento. Nel cortile del palazzo c’è un pozzo e sulla vera del pozzo è incisa una data, 1539, che potrebbe ricordare proprio la fine dei lavori di costruzione. Questa si potrebbe definire: informazione indiretta, una specie di indizio. (da FILIP Q u a l p rim P O ob nt per i anni anco) : s p al az z costru er von og o i r an r e un d qu e s to e c o m ? e VERA DA POZZO. Non vorrete che vi spieghiamo proprio tutto, no? Forza, prendete il dizionario: sì, sta lì nello scaffale davanti a voi, non dovete nemmeno alzarvi. Andate alla lettera V e trovate la definizione. Capito cosa è una vera da pozzo, adesso? Allora, forza, riprendiamo a leggere o... ad ascoltare Azzo II completò l’edificio voluto dal padre e vi tenne una piccola corte dove, anche grazie alla moglie Agnese Quadrio donna colta e raffinata, si ritrovavano artisti, letterati e filosofi. Al progetto di decorazione delle stanze pare abbia partecipato anche Andrea Guicciardi, patrigno di Azzo II, Rettore dell’Università di Pavia, nel 1498, e uomo di grande cultura. Il Palazzo fu proprietà dei Besta fino al 1726 per passare, poi, a diversi altri proprietari. A fine Ottocento divenne un’abitazione contadina, con tanto di stalla e fienile. 58 lombardia l’italia per te F I L I PP O : C om e è p o s si ch e a qu a l c u n o s b il e m e nte d i a ve n u t i t r a s fo r o in m a c o sì b e l r e u n pa l o in s t a ll e e fi e n l a z z o im m ag in ili? N avano ch e si s ar e on rovinato bbe t u t to, c o n il l e t a m e i lavor e i a g ri c o l i? MAESTRO: Saper vedere il bello attorno a noi e averne rispetto è una cosa molto importante. Spetta alla scuola e alla famiglia il compito di educare in questo senso. Perché, se si distrugge il patrimonio culturale, non si arriva lontano. Ma quelli erano tempi difficili! Per fortuna, nel 1911 Luigi Perrone e Luca Beltrami presero a cuore la sorte del Palazzo e lo fecero acquistare dallo Stato Italiano. Iniziarono così i lunghi lavori di restauro per recuperarne almeno in parte l’antica bellezza. L’incuria e il degrado sono frutto dell’incapacità di comprendere l’importanza del patrimonio culturale, che non si trova però solo nei musei. Ci sono giardini monumentali, ville e palazzi storici, antiche necropoli, abitati preistorici, terme romane, chiese e conventi, ponti e fortificazioni, paesaggi, archivi fotografici, documenti e manoscritti, dischi e registrazioni sonore. Per non parlare di tradizioni popolari, musica, danze, usi e costumi. Palazzo Besta, in alto: esterno fronte est (1893) - in basso: Salone d’onore (1893) 59 Archivio fotografico SBAP Milano - Fondo Fotog. Storiche Sondrio lombardia MAESTRO: Ma non siete curiosi di sapere quale era il libro preferito dei Besta? Si tratta di un poema cavalleresco, scritto da Ludovico Ariosto nel 1532, che comincia così: A TUT TA L : C L AS S E Sìììììììììì! Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, le audaci imprese io canto, che furo ai tempi che passaro i Mori d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto, seguendo l’ire e i giovenil furori d’Agramante lor re, che si diè vanto di vendicar la morte di Troiano sopra re Carlo imperator romano Orlando Furioso, frontespizio di codice con stemma del Cardinale Ippolito d’Este, Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma Una specie di romanzo in versi, con una trama molto complicata che ruota attorno alle vicende di alcuni cavalieri, cristiani e saraceni (Orlando, Rinaldo, Ruggero, Medoro, Rodomonte) e bellissime fanciulle guerriere (Angelica, Bradamante), durante la guerra tra Cristiani e Mori, al tempo dell’Imperatore Carlo Magno. E poi ci sono mostri, ippogrifi, orche, maghi e maghe, anelli che rendono invisibili, scontri e duelli, tranelli e rapimenti. 60 l’italia per te Nel poema, Ariosto narra che Orlando perde il senno quando scopre che Angelica, la bellissima principessa del Catai di cui è perdutamente innamorato, ama il cavaliere saraceno Medoro. Orlando impazzisce d’amore e non riesce più a combattere. L’esercito di Carlo Magno, mentre lui sospira e si dispera, perde una battaglia dopo l’altra. F I L I PP O (concret Q uando o): si p e r d e qu alcos b isogna a c e r c a rl a a l t rim e n s u b i to, t i qu alcu n alt ro p e pr end e uò t r rsela . M a poi, co ovarla senno’? s a è ‘ il Una sp e c i e di E dove l ’aveva p arma? O rl a n d o e r s o ? Lurcanio denuncia Ginevra e Rinaldo salva Dalinda, Salone d’onore, Palazzo Besta Senno è una parola che significa intelletto, intelligenza. Si dice ‘perdere il senno’ per dire ’impazzire’. Ma Ariosto immagina che il senno di Orlando sia qualcosa di materiale, di tangibile e che sia conservato, indovinate un po’, dentro un’ampolla. E sapete dove è finita questa ampolla? 61 L A C L AS SE (urla Pe r t e rr a ndo): ! S o t t o u D e nt r o u n albero n tappeto! a un l ag cavo! In o! In un fo n d o s t a ll a p e f i e n i l e! I o dico n rch é, se e ll a O rl a n d o m a g a ri l è un cav ’ampolla a li e r e , con i è and at a a f i n i r e s l s u o i n t e ll e t to o t to g li z del cava o c c o li llo, s’è r ot t a e t i s a l u to … l’italia per te MAESTRO: Molto ma molto più lontano rispetto ad ogni posto cui possiate pensare. L’ampolla si trova niente meno che… sulla LUNA. L A C L AS SE (un po’ st upita): E com e c ’è f in ita sulla L Chi ce l’h una? a por tata? Un ast ron Ma va là , auta? mica c’er ano le as nel Cinqu tronavi ecento! B e h , se è un rom a n z o t u t to è p e rm e s so , no? Non è questo il punto. Fra qualche anno leggerete il poema e lo scoprirete. Basti sapere che Astolfo, un altro prode cavaliere, riuscirà a raggiungere la Luna, recuperare l’ampolla e riportarla sulla terra. Orlando rinsavisce e tutto finisce nel migliore dei modi (certo non per i Saraceni…). Astolfo in volo verso la Luna sul carro di Elia, Salone d’onore, Palazzo Besta O: E N R I C s to l f o m a , A su p e r m o s In di p e ci e s a n èu e r o e! In un certo senso sì. Ma torniamo a palazzo Besta. Nel Salone d’onore, al primo piano, la stanza più importante di tutto il Palazzo, i Besta affidarono ad un artista, forse il bresciano Vincenzo de’ Barberis, il compito di dipingere i loro episodi preferiti del poema, ventuno, in altrettanti riquadri. 62 lombardia l’italia per te MAESTRO: E siccome conoscevano bene il poema avendolo letto più volte, ogni volta che ammiravano i riquadri nel salone riconoscevano subito personaggi e vicende. Proprio come fa Enrico quando guarda i suoi disegni. Sotto ognuno dei riquadri affrescati, nella parte più alta delle pareti del salone, c’è una iscrizione latina che ha lo scopo di sottolineare i vizi e le virtù dei singoli personaggi e suggerire a chi legge delle indicazioni di ‘buon comportamento’. Trillo della campana e inizio della ricreazione. Addio, Ariosto. Buona fortuna, Orlando. In bocca al lupo, Astolfo. Stammi bene, Angelica. E ciao anche a voi, Cristina ed Enrico. Un momento, ragazzi, un momento, non ho finito. Anche a Talamona, sulla facciata di Palazzo Valenti e a Castel Masegra, a Sondrio, troverete altri cicli simili a questo di Palazzo Besta. Ecco, adesso potete andare. Facciata di Palazzo Valenti, Talamona, Sondrio Castel Masegra, Sondrio 63 lombardia l’italia per te Entra in scena l’esercizio La lista dei castelli, delle rocche, dei palazzi di Lombardia, è molto lunga. Sono tutti luoghi interessanti, anche se non tutti hanno delle decorazioni. Abiti a Brescia? C’è un castello. Vivi a Bergamo? Troverai una rocca. Sei di Milano? Conosci sicuramente il Castello Sforzesco. Hai gli zii a Vigevano? Ti avranno parlato anche loro di un castello in città. E la lista si allunga e continua, continua… Ora, però, costruiamo insieme un gioco. Il Paese dell’Arte è senza confini e le dame e i cavalieri sono un po’ dappertutto. Bisogna essere capaci di cercare e non è semplice perché in ogni luogo d’Italia c’è almeno un palazzo, un castello, una rocca, una villa nobiliare, a volte con affreschi, a volte non più. Elencarli tutti? Impossibile e anche un po’ noioso. E la noia non ci piace. Maestri, matite, monumenti siamo tutti dentro una storia che potrai costruire anche tu. Più notizie scopri, più divertente potrebbe diventare il gioco. 64 lombardia Per cominciare ti servono degli indizi, delle tracce. Eccone alcune e siccome ripassare la geografia male non fa… abbiamo seminato qualche intruso qua e qualcun altro là. Leggi la lista a destra, cerca in rete delle immagini, chiedi al maestro, fatti aiutare dai tuoi genitori, trova un po’ di notizie per conto tuo. Sei in gamba, tu! (a proposito di gambe, guarda un po’ nell’elenco…) Molti di questi castelli sono affrescati, ma non tutti sono in Lombardia… I cavalieri, le dame e i tornei cavallereschi non hanno confini: arrivano addirittura sulla Luna! E allora approfittane e costruisci una storia illustrata che vada da Trento a Saluzzo, che passi da Ferrara a Bolzano giù verso Mantova e ancora più giù, verso Spoleto e galoppa, galoppa con la fantasia. Forse non arriverai sulla Luna come Astolfo, ma questo non importa. Ah, dimenticavamo una raccomandazione importante: racconta la tua storia a chi vuoi più bene. DOMANDE alle MATITE ROSSE Cos’è un salone d’onore? (Anche qui una sola domanda? Meglio così, meno fatica, andiamo al capitolo ottavo, dai, che devo mettere su l’acqua per il tè) Un momento, un momento, cos’è una vera da pozzo? (Ma come, questo qua non ha guardato sul dizionario?) indice 65 Castello del Buonconsiglio, Trento Rocca Albornoz, Spoleto Castello di Issogne, Val d’Aosta Castello della Manta, Saluzzo Palazzo Schifanoia, Ferrara Castello di Gambatesa, Campobasso Palazzo Ducale, Mantova Castel Roncolo, Bolzano Rocca Sanvitale, Fontanellato, Parma Castello di Masnago, Varese Palazzo Arese Borromeo, Cesano Maderno, Monza-Brianza Castello di Fénis, Val d’Aosta Palazzo Te, Mantova l’italia per te capitolo 8 8 indice lombardia l’italia per te Sì, lo sappiamo, siete grandi, niente più favole, ci mancherebbe! Ma questo capitolo, che racconta una storia vera (però non ‘vera’ come la vera da pozzo del capitolo precedente: quella è un’altra cosa), se lo ascoltate come fosse una fiaba diventa ancora più appassionante. Non ci credete? Mettetevi comodi e ascoltate. Villa Reale, Monza MAESTRO: C’era una volta un’imperatrice, che voleva fare dono al principe suo figlio di un palazzo che fosse il più bello di Lombardia. “Voglio che mio figlio - pensava l’imperatrice - viva comodamente, in una residenza di campagna, ampia e soleggiata, un luogo di delizie dove l’aria sia pura e fresca, le chiome degli alberi mormorino al vento leggero della sera, i prati siano sempre ricoperti di fiori dai colori sgargianti e gli animali vivano liberi nei boschi. 67 lombardia l’italia Ma voglio anche che il principe mio figlio possa raggiungermi velocemente quando lo per chiamerò a corte, nella lontana Vienna, per riferirmi ciò che accade a Milano e come si comportano i miei sudditi”. Dovete sapere che all’epoca di questa storia, verso la fine del Settecento, la Lombardia faceva parte dell’Impero Austriaco e il suo governatore generale era uno dei sedici figli di Maria Teresa: il principe Ferdinando d’Asburgo. “Miei fedeli cassieri, aprite dunque i forzieri, contate 70.000 zecchini d’oro e poneteli dentro una cassetta con i miei sigilli. E voi, miei fedeli dignitari, presto! Montate a cavallo e cercate l’architetto più abile della città. Non trascurate nessun edificio, osservate ogni strada e ogni viale! Non fermatevi fino a quando non avrete trovato l’artista in grado di accontentarmi: suo sarà il compenso, suo l’onore di servire la mia regale volontà. Così ho deciso. Si proceda, dunque, senza indugio alcuno!”. Detto questo, l’augusta sovrana si alzò dal trono e si ritirò nel salone delle udienze dove l’attendevano principi e ambasciatori stranieri provenienti da tutte le parti d’Europa. Fu così che i dignitari di corte, incaricati di trovare l’architetto in grado di soddisfare l’imperatrice, cominciarono a percorre Milano in lungo e in largo, raccogliendo notizie di qua e di là, entrando nelle dimore più sontuose, prendendo appunti e tracciando rapidi schizzi dei palazzi più belli e moderni della città, per poi studiarli con calma una volta tornati a Corte. All’epoca, infatti, era questo l’unico modo per memorizzare l’aspetto di un luogo o di un edificio, giusto per non dimenticare lo stile di una finestra, l’inferriata di un cancello, le proporzioni di un portale particolarmente elegante. I poveri dignitari di corte trottarono per i bei viali cittadini, giorni e giorni, senza fermarsi mai. Sapevano che l’Imperatrice era una donna determinata, attenta e molto abile ad amministrare il suo regno e i suoi denari. Se non fossero stati capaci di accontentarla chissà in quale remoto angolo dell’Impero li avrebbe spediti, lontani dalla Corte e dai ricevimenti! (Tra parentesi, sapevate che fu proprio Maria Teresa, nel 1774, a introdurre l’istruzione primaria obbligatoria per tutti i suoi sudditi? No? Beh, adesso lo sapete). Alla fine, l’incarico fu affidato a Giuseppe Piermarini arrivato solo pochi anni prima a Milano, dopo aver lavorato addirittura alla Reggia di Caserta! te 68 lombardia l’italia per te Qui potrebbe cominciare una fiaba nella fiaba e una storia nella storia. Intanto, per non perdere il filo del nostro racconto, scrivete questo indirizzo: www.reggiadicaserta.beniculturali.it è il sito della Soprintendenza per i Beni Architettonici Storico Artistici ed Etnoantropologici delle province di Caserta e Benevento. Con un indirizzo lungo due righe, siete sicuri di trovare tutto, ma proprio tutto, su questa Reggia dei Borbone, una delle più belle d’Italia e… anche del mondo. A proposito: ci siete mai stati? MAESTRO: Allora, dicevamo del Piermarini, che era stato architetto a Caserta insieme a Vanvitelli, il grande Luigi Vanvitelli! Decisamente una scelta azzeccata: chi meglio di lui avrebbe potuto accontentare la Sovrana e suo figlio? Piermarini, che sapeva fare molto bene il suo mestiere, riuscì a trovare il luogo più adatto ai desideri della Sovrana, dopo innumerevoli viaggi in carrozza in compagnia dei suoi aiutanti, e ispezioni accurate di terreni, e ricerche affannose di sorgenti e pozze d’acqua, e analisi sulla composizione dei suoli, e misurazioni di tutti i tipi. La scelta compiuta non poteva essere migliore: l’area prescelta, ai piedi dei colli della Brianza, vicino a Monza, era così verdeggiante, quieta e ricca di alberi! e vicinissima alla strada che da Milano conduceva a Vienna! 69 lombardia l’italia per te Proprio ciò che desiderava Sua Maestà per l’Arciduca suo figlio. E così, nel 1777, con i settantamila zecchini d’oro stanziati per le spese ebbero inizio i lavori della futura Villa Reale di Monza. Qualcuno certo si domanderà a quanto corrispondono 70.000 zecchini. Molti, ma per realizzare ciò che desiderava Sua Maestà, una villa elegante certo, ma costruita con parsimonia e oculatezza, rischiavano di bastare a mala pena. Tra lavori di scavo, salari di operai, capomastri, guardie, trasporto e lavorazione dei materiali da costruzione, taglio degli alberi per le travature dei tetti, fabbricazione dei mattoni, allestimento delle impalcature, trasporto della terra di scavo, canalizzazioni, e poi tagliapietre, decoratori, fontanieri, giardinieri, tappezzieri, ebanisti, carpentieri, vetrai, marmisti… il povero Piermarini aveva di che tribolare a tenere il conto di tutto. Ogni zecchino austriaco che circolava per Milano era in oro praticamente puro e corrispondeva a 11,73 franchi francesi; mentre lo zecchino veneziano corrispondeva a 11,80 franchi Attenzione a quanti di voi francesi. Se poi ci trovavamo in Piemonte lo zecchino amano la matematica, valeva 11,68 franchi francesi; se, invece, avessimo abitato a tutti vero? Genova, la corrispondenza era di soli 11,70. Qui vi potrete sbizzarrire! Ma è anche vero che a Genova si poteva pagare anche con altre monete, per esempio la Genovina antica. In Sardegna andavano bene anche le Pistole, come a Venezia del resto, dove però circolavano anche le Palanche, che invece mancavano nel Granducato di Toscana dove in compenso c’erano i Rusponi e le Rosine… 70 lombardia l’italia per te Veduta dei giardini, Villa Reale, Monza Ma che confusione, queste monete prima dell’Unità d’Italia! Sarà meglio tornare alla Villa Reale …e al progetto dell’IMPERIAL REGIO ARCHITETTO Piermarini! La dimora di campagna, che doveva essere un luogo di delizie dove passare la stagione calda, divenne ben presto una vera e propria reggia, dagli interni riccamente decorati di affreschi e stucchi. Affacciandosi alle ampie finestre della imponente facciata, il figlio dell’imperatrice poteva ammirare, soddisfatto e compiaciuto, il grande parco che circondava il palazzo. E scorgere l’arancera e la limonaia, (lunga 172 metri) dove in inverno le piante di agrumi trovavano il loro riparo. L’occhio spaziava verso i viali sinuosi bordati di siepi, sfiorava un piccolo tempio, incontrava le acque di un lago alimentato da una roggia e, ancora più a sud, arrivava fino a una grotta artificiale con cascatelle e giochi d’acqua. Un vero e proprio ‘giardino paesaggistico’. Che splendore doveva essere questo Parco e chi mai avrebbe avuto voglia di lasciarlo per andarsene a Vienna?! Ma nemmeno per fare un salto a Milano, aggiungerà qualcuno. Chissà quanto daffare avranno avuto fantesche, servette, domestici e giardinieri per tenere in ordine sale e saloni, giardini e serre! 71 lombardia l’italia per te Passarono gli anni, pochi, a dire il vero. Con l’arrivo delle truppe francesi che occuparono Milano, la magnificenza del Palazzo lentamente si offuscò e tutto rischiò di cadere in rovina... Fino a quando un giorno, un nuovo governatore, anzi un Vicerè questa volta, proveniente dalla terra di Francia, Eugenio Beauharnais, visitò la Villa Reale con tutto il suo seguito, con cavalli, carrozze e servitù vestita in gran gala. Fu proprio allora che la sua sposa, Augusta Amalia Ludovika Georgia von Bayern, si accorse che… alla Reggia, per essere perfetta, ma veramente perfetta, mancava solo un piccolo teatro di corte destinato ad allietare le serate dei suoi ospiti. Così, questa storia di imperatrici, principesse, arciduchi ed architetti, operai e artigiani, pittori e viceré ricomincia insieme a te. (Una rima ci vuole sempre alla fine di una fiaba e prima che ne cominci un’altra). C’era una volta, una viceregina che voleva ingrandire la sua casina... Se vuoi sapere come continua la storia della Villa Reale di Monza , vai sul sito: www.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it e cerca “Villa Reale di Monza” 72 lombardia Teatrino di corte, Villa Reale, Monza DOMANDE alle MATITE ROSSE Com’era Maria Teresa d’Austria? Cosa facevano i fontanieri? Possiamo vedere una foto della Reggia di Caserta? indice 73 l’italia per te 9 9 indice Elenco dei musei e dei luoghi della cultura statali lombardia Vittorio q (cape u a de In di un f museo è mol rno, matita s lli ricci, ratello mangiu t c’è nel più gra o bello anda le vetri re in co cchiata): nde o, n e , ci s p as s e g m ag a r i sc a m i d e i n o m p a g ni a d e i gi a nd o b a cr e sc i genito a n ni . S i t no o p i r a t a nt ere b en ri, e con l c n e o i o m c n o m i s e in t e , si p a s e maes e. A m e n t a q r e è cap s u ricordo t r e. Ch e s s a nt i che, c a il tempo pi ello che itato d anfore ! E chi aveva e emozione, i a o and arc c m e di c la ,g v e papà evolmente, mi piac ioielli, strum isto mai sale prima volta c i, per la prim , mi aiu a volta e nt i mu h e so n così gr t an , e papà e, una volta t o c a s o n i entrato cali, ar n i com o di , c o n ornato , così p m in u n m p t a nt i q i, cor ac ot r gr and e useo! A agni . C’è un ei spiegare q asa, raccont azze, mobili? uadri appes ncor a i a l mu ar e cos uello c a bella Q u and m e lo g ir o p e r o h a o a , e h t v con sc mosfe r o visto h o im p a d o in r l e s al u a n ei m . a mu s e o l tur e , e e non e d è di usei: c rato e per un Speriamo di con la s v a e i r t m ’ t e a è s o rn a r c oss e r v nt e p r o ai c o s a v silenzi i c o n m cu o l a and o b vare a o, racc olta far star p u o i s a e indovin z o c mm a n e un q fat t i gl are a c oprire in una glimento, cu itto mio frate uadro, i a b it i q r l o lo io si t à p v cos a t i s ua e i fior ene un a serviva un etrina. è tutt erché v più i e gli a lche secolo a a o p e r son fa nimali, aggio s ggetto o cer una sorpresa i in c h e s g . Pe r n o n p a r c tretto t a r e di c us lar un a si e r pe o in ciano fuori q e poi degli al a le mani o c apire, u and o b me Bast a meno t eri, le piante ome erano o s s e r v z zo a u n p r a t e lo as , i f ru t t icello v ar e mo p et ti d i E allor l e t o r d a b i a sì ch di e t r o e arriva ene, senza fr ssimo. e no l e s o rp r e s t t a . e. 75 lombardia l’italia per te Un gruppo compagni di E per forza, (riden è stat d g o dipi uarda la d o): n ata in Più d to questo cui i due q u a d secol ro! i fa! e, tiggin n e Dimitru l alche quadro): a u q , i r r n lla mi u u e z i d t z n a o i a (occh agata dav del Duom rovo mica v ta it aria s la faccia on mi ci r carretti è ma n anti, quei , lì a non , ì a l s l i e d u v Ma q i sembra rrozze da po di case , M ca up aio città? on quelle nca un gr io del fior a z ,c tanto rci e poi m do il nego rra... e e di me ra. Non v sfalto in t sinist manca l’a Sveglia, giovanotti! I musei servono anche a questo: a documentare, grazie ai dipinti che raffigurano angoli di città, come si sono trasformati gli spazi urbani. 76 lombardia l’italia per te : OR I O ci sono T int i , T I p i V d e n lo regio sposti so he volta a i m N e l l a ve s o n o e . S ì , q u a l c n o n s o i l e, d o h e ologici . Ancor a te di cos a h c e t e o rc en p in a c mu s e i a nt e , p e r m a p is c o ni o e n o n it t he sa ic e a n c è in t e r e s o sì n o n c o r a fil o d r i p iù , n e i , a ll u t to ce d ti ,ec n o n t e s e m p i o fi r o m a n e h e m i p i a c i , è c h e , p e r ll e e p i g r a Q u e ll o c c h e o l o g i in a i a d i o n i t a l o s u c a t a n to. p a r c h i a r i a e c e n t l e t t i r c i n na ei ès rmo m ogici, e n eva centi car telli co e f f o l n i iv mi s rch e o om e si v e ci sono e diamo u a i e mu s pire c male ch imenti….V re. a c o e no alt r or t a fann , M p ò . i r a e f m r a ,p a nni z io ni e p o s so f a g e i ov sp po’ d Consultate questo elenco alfabetico: trovate tutti i luoghi della cultura statali presenti in Lombardia, con indirizzi, siti e telefoni. Abbiamo messo anche gli indirizzi mail, tante volte vi venisse voglia di parlare con il direttore del museo o con il responsabile del servizio educativo per sapere come si fa a visitare il museo con la scuola. 77 lombardia Elenco dei musei e dei luoghi della cultura statali (con i commenti di qualcuno che deve averlo letto in anteprima…) l’italia per te SANTUARIO DI MINERVA (mmmh Minerva, Minerva, di recente ne abbiamo parlato in classe...) Breno – Località Spinera - Brescia Tel. 0364 344301 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it BASILICA ROMANA DI BRESCIA Piazza Labus 3 - Brescia Tel. 030 290196 Fax 030 2950833 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it (nucleo operativo? Saranno mica squadre speciali di archeologi? Mi piacerebbe far parte di un nucleo operativo così, da grande) Basilica romana PARCO NAZIONALE DELLE INCISIONI RUPESTRI Capo di Ponte – Località Naquane - Brescia Tel. 0364 42140 Fax 0364 426634 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it PARCO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DEI MASSI DI CEMMO Capo di Ponte - fraz. Cemmo – Località Pian delle Greppe - Brescia Tel. 0364 42140 Fax 0364 426634 [email protected] (incisioni rupestri? E come le hanno fatte?) www.archeologica.lombardia.beniculturali.it Logo dei Massi di Cemmo MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELLA VALCAMONICA Via Roma 29 - Cividate Camuno – Brescia Tel. 0364 344301 Fax 0364 344301 [email protected] 78 lombardia l’italia PARCO ARCHEOLOGICO DEL TEATRO E DELL’ANFITEATRO DI CIVIDATE CAMUNO per te Via Tovini, 1 - Cividate Camuno – Brescia Tel. 0364 344301 - 0364 344858 Fax 0364 344301 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it VILLA ROMANA E ANTIQUARIUM DI DESENZANO DEL GARDA Via Crocefisso, 22 - Desenzano del Garda – Brescia Tel. 030 9143547 Fax 030 9123147 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it Statua di figura maschile, Museo Archeologico Nazionale, Cividate Camuno, Brescia (antiquarium? esisterà anche un “modernarium” allora? Mai sentito. Debbo ricordarmi di chiedere alla maestra.) FORNACI ROMANE DI LONATO Località Fornace dei Gorghi - Lonato del Garda – Brescia Tel. 030 9130043 - 030 916157 - 030 9143547 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it (questo lo so: qui si fabbricavano i mattoni) Fornaci romane ROCCA SCALIGERA DI SIRMIONE Piazza Castello, 1 - Sirmione - Brescia Tel. 030 916468 Fax 030 916468 [email protected] www.architettonicibrescia.lombardia.beniculturali.it 79 lombardia l’italia GROTTE DI CATULLO e MUSEO ARCHEOLOGICO DI SIRMIONE per te Resti di pavimentazione, Villa romana, Toscolano Maderno Piazzale Orti Manara, 4 - Sirmione - Brescia Tel. 030 916157 Fax 030 9906002 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it (ma Catullo non è un poeta latino? Lo studiava giorni fa mia sorella... Che ci faceva a Sirmione?) VILLA ROMANA DI TOSCOLANO MADERNO Località Capra - Toscolano-Maderno – Brescia Tel. 02 89400555/0365 546023 Fax 02 89404430 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it (Comune di Toscolano Maderno - Ufficio Turismo) (che buffo nome: “Località Capra” chissà perché) VILLA TARDO ROMANA DI PALAZZO PIGNANO Via Luoghi Vecchi - Cremona Tel. 02 89400555 Fax 02 89404430 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it (divertente: una villa romana non poteva che stare in una via con questo nome… Però ci sarà una differenza tra vecchio e antico: andiamo a controllare sul dizionario) MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI MANTOVA Piazza Castello - Mantova Tel. 0376 320003 Fax 0376 318293 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it 80 lombardia l’italia Museo Archeologico Nazionale, Mantova MUSEO DI PALAZZO DUCALE DI MANTOVA per te Mantova Piazza Sordello, 40 - Mantova Tel. 0376 352111 Fax 0376 366274 [email protected] www.mantovaducale.beniculturali.it ANTIQUARIUM “ALDA LEVI” e PARCO DELL’ANFITEATRO ROMANO Via E. De Amicis, 17 - Milano Tel. 02 89400555 Fax 02 89404430 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it (un anfiteatro romano a Milano? Ah, già, nelle città romane gli anfiteatri non mancavano mai) Parco dell’Anfiteatro romano, Antiquarium “A. Levi”, Milano MUSEO DEL CENACOLO VINCIANO Piazza Santa Maria delle Grazie 2 - Milano Tel. 02 92800360 [email protected] www.cenacolovinciano.net - www.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it (evviva! Questo è uno dei siti Unesco di Lombardia. Me lo ricordo perchè l’ho letto, saltando qua è là tra le pagine. Voglio ricontrollare quali sono gli altri siti della Lista) PINACOTECA DI BRERA Via Brera, 28 - Milano Tel. 02 92800361/02 722631/72263264/72263229 Fax 02 72001140 [email protected] www.brera.beniculturali.it (qui c’è stato un mio amico con la scuola. Mi ha detto che si vedono i restauratori che lavorano dentro una specie di grande laboratorio tutto in vetro dentro una sala del museo. Mi piacerebbe andarci) 81 lombardia l’italia CAPPELLA ESPIATORIA DI MONZA per te Via Matteo da Campione, 7/a - Monza Tel. 039 380772 [email protected] www.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it (ma a Monza non c’è anche una Villa Reale?) VILLA REALE DI MONZA Viale Brianza, 2 - Monza Tel. 039.39464213 www.reggiadimonza.it (ah, eccola...) MUSEO DELLA CERTOSA Pavia Viale Monumento, 1 - Certosa di Pavia Tel. 02 72263231 Fax 02 72001140 [email protected] www.brera.beniculturali.it FORNACE ROMANA Santa Margherita di Staffora – Frazione Massinigo - Pavia Tel. 0383 551100 Fax 0383 551100 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it (un’altra? Ma quanti mattoni servivano ai Romani?) MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELLA LOMELLINA Piazza Ducale - Vigevano - Pavia Tel. 0381 72940 Fax 0381 72940 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it Museo Archeologico Nazionale della Lomellina, Vigevano, Pavia 82 lombardia l’italia PARCO DELLE INCISIONI RUPESTRI DI GROSIO CON RUPE MAGNA per te Località Ca’ del Cap – Castelli Visconti Venosta - Grosio – Sondrio Tel. 0342 847233 Fax 0342 847233 [email protected]; [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it (Rupe Magna, Rupe Magna…Ah, sì vuol dire “grande” in latino) PALAZZO BESTA Via Besta, 1 - Teglio - Sondrio Tel. 0342 781208 Fax 0342 782000 [email protected] www.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it (ma non è qui che ci sono tutti quegli affreschi con quelle storie di cavalieri e dame e duelli?) PARCO ARCHEOLOGICO DI CASTELSEPRIO Area archeologica del Monsorino, Golasecca, Varese Via Castelvecchio, 1513 - Castelseprio - Varese Tel. 0331 820438 Fax 0331 855816 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it AREA ARCHEOLOGICA DEL MONSORINO Località Monsorino - Golasecca - Varese Tel. 02 89400555 Fax 02 89404430 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it Qui non si accettano domande: l’unica cosa che dovete fare è visitare questi posti, avanti, in marcia! indice 83 lombardia l’italia per te capitolo 0 0 1 1 indice lombardia Biblioteche, archivi e antichi liutai sso, o r o t ): ti (ves nsierosa l capitolo e , pe uello de he , aree ? Non h Flaminia c n a bi tto, q inacotec Niente ugino e e z l h a g c p n c e? llo lu o musei, fotografi lta, mio ioteca e b o l b i bl lenc io ritti, na vo a so Un e ente. M manosc do che u a in una ll’Archiv n a r i, ed p r e c e ? E l i b r ! M i r i c o a C r e m o m a t t i n a n t i ch i , e gich ossibile entrato utta una umenti a a sempr o l o e p e t arch , non è di esser assato t o che str io, lui, s riette, o r p s r to ea ed tto ci cr a de oi, di ave ie su non onserva elli, arie o? No, h i C p c n iz im Luig ssima. E er te not Studia al e violon ato Mila e di . le nd di om ec gran r cercar ettecento olo di vio rse era a ’era il n ini l m pe del S a, parla s ere. O fo a co tanti vio a M r u n … t i e g ra ato ito rit addi he solfeg oba del g ono sicu a costru se era n lì c issà no? ti e r mona s io che h a h c c i z e E a t piz pure ra Cr ittà? o liu no, e el famos questa c mona, op qu a Cre rio in prop proprio 85 Biblioteca statale, scalinata interna, Cremona l’italia per te Il patrimonio culturale dello Stato comprende, oltre a dipinti, sculture, epigrafi, oggetti, edifici, parchi, ville e giardini, dischi e registrazioni, anche documenti cartacei, volumi, foto, manoscritti, spartiti antichi, carte geografiche. Queste categorie di beni sono conservate in archivi e biblioteche. In Lombardia, come in tutte le regioni d’Italia, per ogni città capoluogo di provincia c’è un Archivio di Stato. Quanto alle biblioteche statali, nella regione sono solo tre, ma di grandissima importanza. Si trovano a Milano, Pavia e Cremona. In questa città, come ricordava la nostra amica, sono conservati molti volumi che parlano di Antonio Stradivari o Antonio Stradivario (1644-1737), cremonese, notissimo fabbricante di strumenti a corda (ne produsse centinaia) alcuni dei quali suonati ancora oggi, in occasioni particolari, da musicisti di tutto il mondo. Gli strumenti di Stradivari hanno spesso dei nomi: Betta, Delfino, ‘Messiah’ tanto per fare qualche esempio. Sapete perché ‘Messiah’? Perché questo strumento è talmente perfetto che solo un musicista eccezionale, che molti ritengono debba ancora venire, sarà in grado di trarne fuori, un giorno, le sonorità ‘perfette’ che racchiude in sé. 86 lombardia l’italia per te Un museo civico, lo Stradivariano, raccoglie le forme, i modelli e gli attrezzi che furono in passato usati da Stradivari e da altri abilissimi artigiani. I violini e gli strumenti a corda che realizzarono con le loro mani, hanno raggiunto un valore inestimabile, per la perfezione delle loro forme e per la qualità dei suoni che possono produrre. Ma Cremona non è l’unica città in Italia famosa per l’antica arte della liuteria, né l’unica ad ospitare un museo di antichi strumenti, a corda, a fiato, a pedali e così via. A Genova, a esempio, una raccolta civica, in Palazzo Tursi, espone un violino tra i più preziosi al mondo. È il cosiddetto ‘Cannone’, appartenuto al violinista genovese Niccolò Paganini (1782–1840) e realizzato da un altro celebre liutaio cremonese, Giuseppe Antonio Guarneri, detto del Gesù (1698-1744). A Roma, poi, si può visitare il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, un museo statale dove sono esposti più di mille strumenti. ROMA, Museo Nazionale degli Strumenti Musicali Piazza Santa Croce in Gerusalemme Tel. 06 7014796 CREMONA, Museo Stradivariano Via Ugolani Dati, 4 Tel. 0372 407770 GENOVA, Musei di Strada Nuova Palazzo Tursi, Via Garibaldi, 9 Tel. 010 5572193 87 lombardia l’italia per te MAESTRO: L’archivio di una città può arrivare a raccogliere chilometri e chilometri di scaffali pieni di documenti. Atti di nascita, registrazioni di matrimonio, testamenti, atti di morte, atti di vendita e di acquisto di immobili, statuti di corporazioni e moltissimo altro. Una miniera di informazioni per gli studiosi e anche… per i semplici curiosi. La classe : Vogliamo un esem pio! Non abb iamo capito nie nte! MAESTRO: Calma, calma! (Tra sé e sé: non mi viene in mente niente di interessante, qui su due piedi…). Sarà opportuno rivolgerci a un funzionario dell’Archivio che meglio di me potrà accontentarvi. Sapete, gli archivisti sono in grado di leggere le grafie più antiche, decifrano le postille nei testi, tutti pieni di svolazzi, sanno come maneggiare fogli e pergamene, conoscono alla perfezione la storia della città… A proposito, c’è un’altra pagina in cui si parla di ‘postille’. Il primo che la trova vince. 88 lombardia Emanuele (camicia a quadri, rob usto): Cosa si vin ce? (Grida dal fondo salta ndo in piedi) Ma niente: solo il piacere di essere arrivati per primi! E se siete da soli a leggere, beh, allora pazienza: sarete primi in gara con voi stessi. Bello no? MAESTRO: C’è sempre chi mi distrae… Allora, dicevamo che ci serve un bravo archivista, anzi, un archivista che conosca la paleografia. : e a ch ! t s i v L a classe i ! ’arch eografia o l o t l a t Trov ce la pa lì, sedu s e c o n o l s i g n o r r i va n i a . e c è qu t ro la s di e Sappiate però che questo gentile signore non potrà decidere il tema di una ricerca al posto vostro. Il suo lavoro non è mica quello di inventarsi il soggetto di una ricerca al posto degli altri: lui (o lei) vi può aiutare a consultare il catalogo dei documenti o dei fondi (come si dice tra le persone del mestiere), mica può decidere anche cosa vi interessa! 89 lombardia L a classe inter E allora, essi d dei g : Strad ai, facci p r i va r a n d i s t a i m v a o r i . Fa udio ta d fint quan d o , d i u n u o m s i c h e vo c c i a m o a c h e c i fi o o di fama gliono sa nta che s Cose ve, se la un g p iorna che , sco sposa er di tanti a ere tutto iamo mm au nn le s o de gli im illustrato ettiamo, na ricco i fa: chi h ulla vita na, c se le picci di og ose c a sposat o c g n e i , q i r o, c p u c osì i assim asse he n alcun “Non n o r s e o n o o m , tip per m han sf mo p er de ogliando ma. M e n t d e r e t e m o m a m m n o vo g l i g a p a di re in FA R E l i s f a c c e vece o con le , subito nd p , r con d o c u n e l c a s o i v i s t e . S T ro n t o l ì a N I E N T E c a t i di un ment on d i rc i UDIA s fo g l i a r e i e c a r t e a r i c e rc a A A A A A : AAA d ’ a rc A E div si chiam antiche , h i v a FA tutto io fa !!!” enta R t ta una cosa E RICER questo C impo A!!! r tant e! (che zo al z E manuele e m n i o accia e legg s , a r si sbr o ll o ): Ma a ggi sono un , o p p u e gr io iccion ista d p v i m r i a n u un to dato o a di trecen n e c c n sfa ggo u un e l e n vento i se d a f anni atore? r i c e rc è Emanuele, sempre quello di prima. Ma sì, quello che ha la fissa di vincere e che tra parentesi ancora non ha trovato dove sono le famose postille. 90 l’italia per te MAESTRO: Esatto, cari miei, proprio così. Traetene le debite conclusioni. Ma adesso un po’ di silenzio e basta chiacchiere inutili. Guardate lì quel poveretto dall’aria sconsolata, seduto su uno sgabello, con il mento tra le mani, davanti al suo computer. Da quando siamo entrati, sta ancora aspettando qualche indizio. Si è mai sp questa è osato? Caro La classe sign un p ore c di sicuro o’ em alla n : i s o c o z u iona stra un a si: s una domanda impa rchivio. età non ti. Sa me iamo tu p t g M r t o i a lio d aq ss nd non da femmine... riusc o, un po ui stiam iamo anc i noi ch o e ’ iva or in giorn u i di a mo a m ventand n po’ gio a entrare ette o e, ver can in Lei. Ades e a dispo rci d’acc tra una do, un p c o s s o ricer o però, izione u rdo. Mic osa e l’a ’ cca bassa, i ltra, abbi a ca na p ca vo r a r p amo e gliam lie e ? Alta, ona deci rsona co ita tutti i g o o a r so im farci l La m Com’er i Crem ntata? i fatt anere a : per la ta come D i di S n C no? rassa? a prese e tradi remona ostra r u ? vari. ,e opp gra o g i gliel’h osciuti h ma o? C con ati? o n n e o or ur is opp Dove s o innam Eran 91 lombardia l’italia per te ARCHIVISTA: Piano, piano! Uno per volta! (Ma quando finisce il mio turno in archivio?) Cari ragazzi voglio essere chiaro: questo è un racconto e noi stiamo facendo un po’ per finta e un po’ per davvero. Ma, volendo fare per davvero, vi posso riassumere quello che i documenti d’archivio hanno svelato di recente proprio sulle seconde nozze di Stradivari, visto che vi interessa tanto. La classe : Acc ipic chi a! Qu est o s’è spo sat o o, due vol te, pro pri o com e mio zio Ern est rno lì che la non na c’h a pia nto tan to que l gio un altro- s’è al Co mu ne! An che mia zia Ad elin a -fa bra ndo , che mi spo sat a due vol te: la pri ma con zio Ilde zio Fra nce sco , reg ala va sem pre le ma cch inin e, poi con ravo non mi ven iva che a me le pri me vol te che lo inc ont to che se non la di chi am arlo zio ma poi pap à m’h a det mo llava una fini vo di chi am arlo sol o Fra nce sco mi giu sto . Ma sbe rla. All ora io ho det to: uff a non è uto chi lo con osc e que llo lì. Ch e poi è ven fuo ri che è mo lto più sim pat ico di zio Ilde bra ndo e… Edouard Jean Conrad Hamman, La liuteria di Antonio Stradivari nell’anno 1690 (foto del dipinto in bianco e nero) 92 lombardia l’italia per te ARCHIVISTA: Bastaaaa, lì dietro!! Silenzio! Siamo in un luogo in cui si fa ricerca. Rispettiamo il lavoro degli altri. Poveretto me!! Ma quanto manca alla fine del turno in archivio? Pazienta, Guglielmo pazienta: sono bambini, sono curiosi, è normale alla loro età, hanno voglia di imparare, è bellissimo che facciano domande. E poi questo è un gioco: mi debbo ricordare che faccio parte di un gioco. Mi chiamo Guglielmo, sono archivista e faccio parte di un gioco. Sì è così. Ma le cose che dirò non sono un gioco, ragazzi, attenzione. La ricerca è una cosa molto seria e importante. Dà lavoro a migliaia e migliaia di persone che con i loro studi, in settori molto diversi, arte, storia, filosofia, economia, scienza, storia del teatro, storia della musica, letteratura, linguistica ci aiutano a conoscere meglio la storia del nostro Paese. Ogni volta che uno studioso trova un documento inedito la scienza fa un passo avanti. Ma abbiamo poco tempo, quindi vi dico subito che di recente è stato ritrovato, proprio tra le carte di questo archivio, un documento notarile che elenca nel dettaglio i beni che la seconda moglie di Stradivari portò in dote al momento del matrimonio nel 1699: sottane, fazzoletti, paioli, utensili da cucina ma anche casse di legno di noce, gioielli e dipinti. Poi, per sapere se fosse alta o bassa, grassa o magra, e tutto il resto… non vi resta che aspettare, crescere, diventare archivisti, studiare paleografia, venire nelle sale di consultazione, farvi aiutare da un collega (ma io spero che per quell’epoca sarò già in pensione...) e buona ricerca. 93 lombardia ARCHIVIO DI STATO DI SONDRIO Lungomallero Cadorna, 28 - 23100 Sondrio Tel. 0342 514551 [email protected] archivi.beniculturali.it/ASSO ARCHIVIO DI STATO DI BERGAMO Via F.lli Bronzetti 24, 26 e 30 24124 Bergamo Tel. 035 233131 [email protected] archivi.beniculturali.it/ASBG ARCHIVIO DI STATO DI BRESCIA Via Galileo Galilei, n.42-44 Cap 25123 Brescia Tel. 030 305204, Tel. 030 305948 [email protected] archivi.beniculturali.it/ASBS ARCHIVIO DI STATO DI COMO Via Briantea, 8 22100 Como Tel. 031 306368, Tel. 031 303308 [email protected] archivi.beniculturali.it/ASCO ARCHIVIO DI STATO DI CREMONA Via Antica Porta Tintoria n.2-26100 Cremona Tel. 0372 25463, Tel. 0372 565400 [email protected] www.archiviodistatocremona.beniculturali.it 94 lombardia l’italia per te ARCHIVIO DI STATO DI MANTOVA Via Roberto Ardigò, 11 CAP. 46100 Mantova Via Dottrina Cristiana, 4 (Sala Convegni) 46100 Mantova Tel. 0376 324441 - Segr Tel. 0376 324371 - Dir. Tel. 0376 222554 [email protected] archivi.beniculturali.it/ASMN ARCHIVIO DI STATO DI MILANO Via Senato, 10 - 20121 Milano Tel. 02 7742161/02 774216230 [email protected] www.archiviodistatomilano.it ARCHIVIO DI STATO DI PAVIA Via Cardano 45 27100 Pavia Tel. 0382 539078/0382 304127 [email protected] www.archiviodistatopavia.beniculturali.it ARCHIVIO DI STATO DI VARESE Via Col di Lana 5 - 21100 Varese Tel. 0332 312196/0332 320352 [email protected] www.archiviodistatovarese.beniculturali.it Anche qui non si accettano domande: ne avete fatte troppe al dottor Guglielmo, l’archivista. E poi lo sapete: in archivio non potete ancora andarci. Siete troppo piccoli. indice 95 lombardia 11 indice Samir (m MAESTRO: Tutto cominciò con la raccolta di 24.000 aglione s c u r o, o c c hi n e ri e volumi appartenuti al conte Pertusati, morto Ho capito vivaci): bene? 24 nel 1755. La raccolta fu ceduta al ministro .0 0 0 volu Quanto le m i? g g evano qu M a , fo r s e plenipotenziario dello Stato di Milano, poi e s t i q u a! , non ave n d o d a f a r e… acquistata dalla Congregazione di Stato, per Senza tele altro di meglio e s e nz a c senza vid inema , farne omaggio all’arciduca Ferdinando, terzo eogiochi e senza gio figlio dell’imperatrice Maria Teresa e di Francesco rnalini.. I° nonché futuro governatore della Lombardia. La sovrana, considerando Samir la mancanza in Milano à , M a ri a i g , h A : e lui) “di una Biblioteca aperta ad che voll (ancora e c i r t a r a l’impe uso comune di chi desidera in c ip e s c r Teresa, p a l l i v e una a. di maggiormente coltivare il c o s t ruir , a M onz o i l g i f o p e r su proprio ingegno e acquistare a s t o r i a: l l e u q a C a rin o. nuove cognizioni”, decise di l a ril e g g e m o p o d destinare all’uso pubblico la Biblioteca del Samir: Lo chia ma ‘c o ltivare il propri Pertusati. o in gegno’; io avrei detto s olo ‘studiare e informarsi’. M a si s a , nel Settecento la gente parlav a in modo più co mplicato. Mi sembra che si dica ‘forbito’. Biblioteca Nazionale Braidense, Milano 97 lombardia MAESTRO: La sede scelta per la Biblioteca, nel 1773, fu i a li , h c c o il palazzo del Collegio gesuitico di Brera, acquistato Claudia on e, N on ho i c n ra dallo Stato e costruito sull’area del duecentesco na a Umiliati? dine i h c (giac t tenta): di un or convento degli Umiliati. a to a ri a i s e n t i to o n q u e s c ma o s o e… i g i l re nom Il nome scelto per la Biblioteca Braidense ricorda quello dell’antico convento divenuto in seguito collegio gesuitico. Per capire come si arriva Claudia M e no mal e, m e lo dal termine ‘Brera’ a ad ess : s o p i q e u g p arol ‘Braidense’ dobbiamo risalire ad una parola a ch e h e r à p e rc alcuno hé è u non h Ac c i d latina usata nel Medio Evo e di origine longobarda, na om e nt i p erò: q ai sentito ‘braida’, che pian piano si modificò, nella pronuncia, ua . non c ono s nte c o s e c o. in ‘brera’, mantenendo però il suo significato: podere. Samir : Tut to q u i ? C his s à pensav ch e o! Allo ra è co ‘ B i b li o t m e di eca de l pod er re o ‘ B i b li e o C o sì c e t e c a p o d e r a l e ’. r to s u meno s ona un po’ ol e nn e … : iar e d u t il e s n s o l o è i c Claudia i f f i r e d ; q ui n o d i p iù d e e s s ve e n d o m e l e e p e r i o a n c h , e d Già , seco edieva a occh aestro m di in o lM il l a t m a p u r e d a , q u in c o r d a , i a r t e , ar o, o ri a l t r a p b l n i o t e g a s l a D’ on i va ine l icato. M biamo? ne der g i r o m p l nni a b i a r e g io a r di , o c m b p iù u a nt i a e ll a i L o n g o d q e a m i l n o r o p r i o d i n d i… p qu 98 l’italia per te MAESTRO: Con il tempo, il patrimonio della Biblioteca si arricchì. Ai volumi del conte Pertusati si aggiunsero, con il tempo, libri di altre raccolte private, intere librerie di conventi e monasteri che nel frattempo erano stati soppressi, e anche i duplicati della Biblioteca Imperiale di Vienna. Claudia: st ro che il Mae o n a r t s a Il fondo speciale più noto, quello manzoniano… v zoni: Mi sembra andro M an s s le A i d se b rano d e e h lc a non parlas u q re e ...fu donato da Pietro Brambilla nel 1885, e viene, at to legge gere a voc g le e h c già ci ha f to e’. d et da allora, incrementato in continuazione. educazion sposi’. Ha i a r s t s s e o m n o r la n er ‘I p toccato do ensabile p p è i is è custodito in una sala particolare; comprende d m in e s ‘è e h alta: molto, anc M mmmm , to iu … c ia ia c p u manoscritti, cimeli manzoniani, l’epistolario dello è L ito A me re vr e i p r efe r a : io sono trova d s n o o p b i s scrittore, vari libri postillati dal Manzoni... Ab a c ote se in Bibli tò per sé: à is s u is q h c c a i n quasi tutte le edizioni delle zo rio ri c h e M a n b li i m l dire prop G o u v a rr o orislav o dist d n opere manzoniane fo mi s a ch e omand ar e d ho c rat to): ne, cap o b b e d (c e gli studi di critica P questo… . ann apito: M ostilla elli bio amicia al M a e st ro ndis to? anz m a r o to q u manzoniana che g in e a l c o o ni f a M a c h simi , u d i e cev sa d c d vengono via via ono e i li a co vorrà n po’ i b q c r uel he i. E d me ch e pubblicati. facc ire? Fo n o n l i ‘s c a r i m i e i l o c h e io rse d a M an c ‘ zo n s c a r a b b o c c hi h e mi r i c e l a m io q u a n o o i vu ol d cchio’ ’, i libr improv aestra do : i! er ir può s i d i ve e c h e è o ‘ p o s t O r a p e a n o p e u l rò g ill o rch un G u a nt a r e rda mol a cosa ’. Se lo lielo d é to i m te q ico ch e ha i m p u a n t e c p o r t a c o l t e f a t to mpo nt aran o do! se sto e. 99 lombardia l’italia per te MAESTRO: Attualmente la Biblioteca conserva circa 1.100.000 volumi, 2.117 manoscritti, 40.000 autografi, 2.368 incunaboli, 25.000 cinquecentine, 300.000 opuscoli, 23.000 titoli di periodici e 6.600 supporti elettronici. N o, Mi vera sa che dico, p Gorislav u I n cu m e nt e q u e s t a r e i su im p ppo : nab N on è un o rt o r a l c c h e a p i s c o i , c i n q u t a n t e! Q b i b l i o i e l e t t r o te n n e u p paro on è ch erché centine alche d ca vera ici? Fo r z l e s o n e s i a p n o n u s : d e b b u b b i o m e n t e , o an o oi p a ma c hi e , a p ri a l e u ni c u n g r a o p a r o ri a p rir e e r ò m i mo re he le d n i l a s o a m i a il d i z i , p e r p d e s t u d p iù f a l d i z i o n s t a . c ili , coc ona ote a ri ios so 24.0 cio. Ta rella g rio e v r espri o. Mah adat te o. ra m n e ! 00 v a o l u m t o va l e n d e f i n d i a m o e r e c e F o r s e c m e r u a i nel t ‘ fon i come rrangia sce ch n po’, p i conce er te e do’ e rch tt s t ril d i c il c o n t e r m i . A é se i. l a c asa s as Pe ub l n o n n o s t r a r t u s a t a n o n a i to c h e o i man v m u c a! n d i z i o a a l m e r e m o n a ri no o G. Molteni, Ritratto di Alessandro Manzoni Musei Civici, Lecco 100 lombardia 101 l’italia per te Globo terrestre di Gerhard Kremer, Biblioteca statale, Cremona Cremona, Biblioteca Statale Qui c’è una sala ragazzi. Informati scrivendo al direttore Via Ugolani Dati 4 Tel. 0372 495611 [email protected] Pavia, Biblioteca Universitaria (Beh, qui ci andrò fra qualche anno…) Strada Nuova, 65 - Palazzo Centrale dell’Università Tel. 0382 24764/33223 Fax 0382 25007 [email protected] siba.unipv.it/buniversitaria/ Milano, Biblioteca Nazionale Braidense Via Brera, 28 Tel. 02 86460907 Fax 02 72023910 [email protected] www.braidense.it DOMANDE alle MATITE ROSSE In biblioteca si può andare con il p.c.? indice 102 l’italia per te capitolo 2 2 1 1 indice lombardia l’italia per te MAESTRO: L’UNESCO è l’Organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di tre settori molto importanti per tutti i popoli della Terra: Educazione, Scienza e Cultura. La sigla U.N.E.S.C.O. (in inglese) vuol dire United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization. L a classe Cosa c : ’entra l ’U N ESC con la O Lomb il n o s t r a r d i a e c o n o Pa e s e? C’entra molto e adesso vedremo perché. Questa Organizzazione, fondata nel 1945, contribuisce a mantenere la pace e i diritti di tutti i popoli della Terra partendo dalla Educazione, dalla Cultura e dalla Scienza che sono esigenze fondamentali per ogni uomo. Per farlo, nel 1972, le Nazioni che fanno parte dell’UNESCO hanno deciso di sottoscrivere un accordo (Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale, culturale e naturale dell’Umanità) per difendere tutto il patrimonio culturale della Terra. Bisognava, come prima cosa, mettersi d’accordo sul concetto di ‘Patrimonio culturale e Patrimonio naturale’. Subito dopo, sono stati individuati i criteri sulla base dei quali ogni Paese deve difendere questi beni, che sono patrimonio di tutta l’umanità e non solo delle Nazioni nei cui territori si trovano un edificio o una riserva naturale, un paesaggio o un dipinto. A questo punto, ogni Paese compila una specie di inventario dei beni del proprio patrimonio culturale e naturale, materiale e immateriale, da iscrivere in questa unica lista mondiale. La lista viene aggiornata ogni due anni da un Comitato di studiosi e poi pubblicata... www.unesco.it 104 lombardia l’italia per te MAESTRO: Così, ogni Paese del Mondo sa quello che di più bello c’è in India, in Italia, in Malesia o in Canadà, in fatto di natura e di arte, quali sono le tradizioni artistiche da tramandare, e i territori da preservare. Cose di cui il Mondo non potrebbe fare a meno. Quanti sono i beni iscritti nella Lista dei patrimoni dell’umanità Unesco? 936, localizzati in 153 Paesi del mondo. E l’Italia è la Nazione che ne ha il maggior numero: 47! A questo punto, sarete tutti molto curiosi di consultare questa lista… Eccola qua. A sinistra c’è l’anno in cui è stata riconosciuta l’importanza di un sito per tutta l’umanità e a destra l’indicazione del luogo o del bene. Provate un po’ a contare quanta ‘Lombardia’ c’è in questa lista. Avrete una bella sorpresa! 1979 Arte Rupestre della Val Camonica 1980/90 Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le Mura 1980 La Chiesa e il convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e il ‘Cenacolo’ di Leonardo da Vinci 1982 Centro storico di Firenze 1987 Venezia e la sua Laguna 1987 Piazza del Duomo a Pisa 1990 Centro Storico di San Gimignano 105 lombardia l’italia per te 1993 1994 1995 1995 1995 1995 1996 1996 1996 1996 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1998 I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto Centro storico di Siena Centro storico di Napoli Crespi d’Adda Ferrara, città del Rinascimento, e il Delta del Po Castel del Monte Trulli di Alberobello Monumenti paleocristiani di Ravenna Centro storico di Pienza La Reggia di Caserta del XVIII con il Parco, l’acquedotto Vanvitelli e il Complesso di San Leucio Residenze Sabaude L’Orto botanico di Padova Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto) Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata Costiera Amalfitana Area Archeologica di Agrigento La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina Villaggio Nuragico di Barumini Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula 106 lombardia l’italia per te 1998 1998 1999 2000 2000 2000 2001 2002 2003 2004 2004 2005 2006 2008 2008 2009 2010 2011 2011 Centro Storico di Urbino Zona Archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia Villa Adriana (Tivoli) Isole Eolie Assisi, La Basilica di San Francesco e altri siti Francescani Città di Verona Villa d’Este (Tivoli) Le città tardo barocche della Val di Noto (sud-est della Sicilia) Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia Val d’Orcia Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica Genova, le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli Mantova e Sabbioneta La ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina Dolomiti Monte San Giorgio I longobardi in Italia. Luoghi di potere Siti palafitticoli preistorici delle Alpi 107 lombardia l’italia per te MAESTRO: Avete visto quanta Lombardia c’è nell’elenco UNESCO? Bravi! Ma non finisce qui, perché ogni due anni l’elenco è aggiornato e chi lo sa che la prossima volta il numero dei siti italiani non aumenti, magari con un bene o una città della tua regione? A questo proposito, Cremona ha conseguito recentemente un riconoscimento importante. Quale? Tieni d’occhio il sito dell’Unesco… DOMANDE alle MATITE ROSSE Quali sono i siti Unesco in Romania? (Io sono nato in Romania, ma sono arrivato qui a Pavia a due anni. Sono proprio curioso di sapere qualche cosa del Paese dei miei genitori) Esistono siti Unesco in Ucraina? (Io invece sono nato a Pavia ma sono di nazionalità ucraina) Anche io voglio sapere se ci sono siti Unesco in Marocco: avevo due mesi quando mia mamma mi ha portato in Italia. indice 108 lombardia l’italia per te capitolo 3 3 1 1 indice lombardia l’italia per te Siamo quasi alla fine di questo “non” libro. è giunto il momento di presentarvi le persone che lavorano per le scuole, all’interno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Sono loro che vi aiutano a conoscere il luogo o il museo, quando la scuola decide di portarvi fuori. Producono per voi dei progetti bellissimi, scrivono libri, schede didattiche e qualche volta inventano anche dei giochi che hanno per oggetto monumenti, opere d’arte, musei. Non vorremmo guastarvi la sorpresa e il gusto di esplorare insieme a loro e ai vostri insegnanti le sale di un museo. Scoprirete come può essere interessante il patrimonio culturale osservato con la lente d’ingrandimento dei servizi educativi. Una lente fantastica che vi permetterà di scoprire da vicino tutto quello che c’è da sapere sul patrimonio culturale in Lombardia e anche… qualcosa di più. Quando prenoterete la vostra visita, salutate i servizi educativi da parte nostra, le Matite Rosse. 110 lombardia l’italia per te Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia Via Edmondo De Amicis, 11 - 20123 Milano Tel. 02 89400555 Fax 02.89404430 [email protected] www.archeologica.lombardia.beniculturali.it Servizio educativo Responsabili: Anna Maria Fedeli, Tel. 02 89400555 (poi digitare 203) [email protected] Serena Rosa Solano, Tel. 02 89400555 (poi digitare 205) [email protected] Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio e Varese Sede: Palazzo Reale Piazza del Duomo, 12 - 20122 Milano Tel. 02.86313261/90 Fax 02 72023269 [email protected] www.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it Servizio educativo Responsabili: Giancarla Ricciardi, Tel. 02 86313231 Fax 02 86465313 [email protected] Silvia Zanzani, Tel. 02 86313206 [email protected] Sede: Palazzo Besta, Teglio - Sondrio 111 lombardia l’italia per te Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio e Varese Via Brera 28 - 20121 Milano Tel. 02 722631 Fax 02 72001140 [email protected] www.brera.beniculturali.it Servizio educativo Responsabile Emanuela Daffra Sede: Pinacoteca di Brera Tel. 02 72263262 [email protected] Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Brescia, Cremona e Mantova Sede: Palazzo Porro Schiaffinati Via Gezio Calini, 26 – 25121 Brescia Tel. 030 28965/11 Fax 030 296594 [email protected] www.architettonicibrescia.lombardia.beniculturali.it Servizio educativo Responsabile Agnese Lepre Sede: Rocca Scaligera di Sirmione - Brescia Tel. 030 28965218 [email protected] 112 lombardia l’italia per te Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Mantova, Brescia e Cremona Sede: Palazzo Ducale - Castello di San Giorgio Piazza Giovanni Paccagnini, 3 - 46100 Mantova Tel. 0376 352111 Fax 0376 366274 [email protected] www.mantovaducale.beniculturali.it Servizio educativo Responsabile Renata Casarin Sede: Museo di Palazzo Ducale di Mantova Piazza Sordello, 40 - 46100 Mantova Tel. 0376 352112/52 Fax 0376 366274 [email protected] Laboratorio servizio educativo di Palazzo Ducale, Mantova Un momento di attenzione, per favore, prima di voltare pagina. Avete letto l’indirizzo dell’ultimo servizio educativo? Sì, quello di Palazzo Ducale. Sapevate che chi visita questo Museo torna a casa con una mappa a colori in regalo e, se è molto ma molto bravo, anche con un diploma? Se vi abbiamo incuriosito, andate sul sito della Soprintendenza, informatevi, prenotate e, subito dopo, correte a Mantova. Forse fate ancora in tempo… indice 113 lombardia l’italia per te capitolo 4 4 1 1 indice lombardia l’italia per te Che vuol dire: oratorio? L’oratorio è un tipo di edificio unico, oppure una sala, dedicato alle pratiche della religione cristiana e riservato, di solito, a una comunità religiosa. Può essere decorato con affreschi oppure no. Se abiti a Solaro, in provincia di Milano potrai visitare quello dei Santi Ambrogio e Caterina, con affreschi di maestri lombardi del Trecento. Ma anche a Clusone, in provincia di Bergamo c’è un oratorio famoso: è quello dei ‘Disciplini’ che risale al Quattrocento. Oratorio Visconteo, San Ludovico di Tolosa e il lebbroso, affresco, Albizzate, Varese Oratorio di Santo Stefano, Trasporto del corpo di Santo Stefano, affresco, Lentate sul Seveso, Milano lombardia l’italia per te Adesso qualcuno dirà: ma nel resto d’Italia non ci sono altri oratori? Ma certo. Tra i più importanti ci sono: PADOVA, Oratorio di San Giorgio, Trecento URBINO Oratorio di san Giovanni Battista, Quattrocento CITTà DELLA PIEVE, (PG) Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, Quattrocento ROMA, Oratorio dei Filippini, Seicento PALERMO, Oratorio di San Lorenzo, Seicento UDINE Oratorio della Purità, Settecento Cosa fa uno storico dell’arte? Studia,studia,studia e poi, di solito, sceglie un periodo storico preciso, si specializza e continua a studiare, studiare, studiare… Si occupa di tutela e di conservazione del patrimonio culturale, fa ricerca, va sul territorio per accertarsi delle condizioni delle opere d’arte che gli sono affidate, progetta interventi di recupero, si occupa di organizzare mostre, cura l’allestimento dei musei… eccetera, eccetera. Come si staccano gli affreschi? Un affresco si stacca solo quando è assolutamente indispensabile per assicurarne la conservazione. È un’operazione delicata che può eseguire solo personale qualificato ed esperto, e in ogni caso sempre, rigorosamente sempre, dopo una valutazione attenta fatta dalla 116 lombardia l’italia per te Soprintendenza responsabile. La prima azione è quella di proteggere la superficie applicandovi sopra, con una colla solubile, un velo di cotone e della tela. Su questa tela si applica un pannello di legno ben fissato e, infine, si ‘taglia’ la porzione di muro così ricoperta. Dopo, si posiziona il pannello (che ha attaccati la tela, il velo di cotone e la parete affrescata ‘segata’) su una superficie di lavoro orizzontale. A questo punto si procede con le operazioni successive che rimuoveranno prima la tela e poi il velo di cotone. In ultimo, si posiziona l’affresco su un nuovo supporto che consentirà di appendere e ancorare l’affresco alla parete che lo ospiterà, come se si trattasse di un dipinto. Così abbiamo risposto anche alla domanda successiva….. Come si fa a trasferirli sui muri? Leggi le righe qua sopra. Natura morta, affresco, Pompei, Museo Nazionale Archeologico, Napoli 117 lombardia l’italia per te indice Prospettiva La prospettiva è una tecnica di rappresentazione grafica che ha per scopo dare un effetto realistico a ciò che si vuole descrivere con il disegno. La prospettiva serve a riportare su un piano a due dimensioni (ad esempio un foglio di carta) ciò che un osservatore vede nello spazio e cioè: oggetti, animali, uomini, edifici, elementi di paesaggio, vegetazione. Tutte categorie dotate di tre dimensioni: lunghezza, larghezza e spessore. In questo senso, dunque, la prospettiva non rappresenta obiettivamente la realtà, ma solo la “percezione” dello spazio da parte di un osservatore posto in un dato punto. Complicato, eh? 118 lombardia l’italia per te Che significa: ICCD? Torna al Capitolo Secondo e ripassa!!! Cosa fa un archeologo? Studia, studia, studia e poi sceglie un periodo storico preciso e su quello si specializza; poi continua a studiare, studiare, studiare… Si occupa di tutela e di conservazione del patrimonio culturale, fa ricerca, coordina scavi, sia sulla terra ferma che sott’acqua (interessante, non trovi?). Va sul territorio per accertarsi delle condizioni dei siti e dei monumenti che gli sono affidati, progetta interventi di recupero, si occupa di organizzare mostre, cura l’allestimento dei musei… eccetera, eccetera. (Guarda te! è un po’ come lo storico dell’arte, solo che l’archeologo studia protostoria e antichità, grosso modo fino all’anno Mille). Che cosa è L’UNESCO? Torna al capitolo Dodicesimo e ripassa!!!! Non sei stato attento mentre quel poveraccio del tuo Maestro diceva tutte quelle cose interessantissime. Rileggile e non farci perdere tempo!!! indice 119 lombardia l’italia per te Che vuol dire criptoportico? Il criptoportico non è altro che un portico sotterraneo. Parola difficile da pronunciare, ma significato facile da ricordare (delle due Matite Rosse ha risposto quella più sbrigativa e sintetica: si vede subito…). Tre diversi esempi di criptoportici Criptoportico ad Aosta Domus Aurea, Grande criptoportico, Roma 120 Criptoportico-finto ninfeo, Reggia di Caserta lombardia l’italia per te indice Come si fanno i mosaici? Bisogna sapere che ci sono vari tipi di mosaico, posizionati sia su pavimento che a parete e che i materiali con cui sono realizzati sono diversi: possono essere ciottoli, tessere di marmi, paste vitree. Qui faremo il caso di un mosaico su pavimento di epoca romana. Se da grande sarai ancora interessato a questo argomento, ti consigliamo di leggere Vitruvio e Plinio, due importanti scrittori romani. Su questa tecnica artistica ci hanno fornito informazioni precisissime. La prima operazione da compiere, come ci raccontano le fonti antiche, consisteva nella realizzazione della base del mosaico su un suolo spianato e asciutto. Questa base preparatoria era composta da un primo strato di sassi e ciottoli di media grossezza, cui si sovrapponeva una miscela di ghiaia e calce di circa 25 cm. Sopra questi due strati, ve ne era un terzo, di cocciopesto e calce. Predisposta questa solida base, seguendo un disegno preparatorio (il ‘cartone’), si cominciava a inserire le tessere, pigiate in uno strato di intonaco morbido in cui potessero fare buona presa. Finita questa fase del lavoro, le tessere erano ben livellate. In ultimo, il mosaicista passava sulla superficie del mosaico: polvere di marmo, sabbia e calce per garantirne durata e resistenza (Vitruvio, De Architectura, libro VII; Plinio, Naturalis Historia, Libro XXXVI). 121 lombardia l’italia per te Le Sante Caterina d’Alessandria e Lucia, Giovanni da Milano, Galleria degli Uffizi, Firenze Perché Giovanni da Milano si chiamava così? In realtà, il nome completo di questo artista era: Giovanni di Jacopo di Guido da Caversaccio, in provincia di Como. Pensa te quanto ci sarebbe voluto a chiamarlo, soprattutto se uno avesse avuto fretta: “Ehi, Giovanni di Jacopo di Guido da Caversaccio, per favore, vieni un momento qui che ti mostro questo schizzo!”. Così avrebbe detto Giotto, con il quale Giovanni lavorò a Firenze alla decorazione di alcune Chiese cittadine. Allora, per praticità, per lui così come per molti altri artisti, si prese l’abitudine di utilizzare solo il nome di battesimo, seguito dal paese di nascita. E allora perché non lo chiamarono Giovanni da Caversaccio se era nato a Caversaccio? Perché, perché, perché. Perché all’epoca forse era più facile conoscere Milano che non Caversaccio. Vi convince? Ah, dimenticavo: si conoscono sue opere solo nel periodo tra il 1346 e il 1369. Prima e dopo, si sa poco (tòh, ci è scappata la rima!). 122 lombardia l’italia per te Come si diventa ‘restauratori’? Dopo il diploma di scuola secondaria di secondo grado si deve frequentare una scuola superiore. Esistono alcuni famosissimi Istituti che formano i restauratori. Sono: l’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro che si trova a Roma; l’Opificio delle Pietre Dure, a Firenze. Poi c’è l’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario, a Roma, dove si svolgono corsi specifici per i beni archivistici e librari (e cioè carte, pergamene, manoscritti, eccetera). Non possiamo dimenticare un’altra scuola di restauro che si occupa esclusivamente di mosaici. È la Scuola per il Restauro del Mosaico di Ravenna. Ti interessa? Ecco i siti, nell’ordine: www.icr.beniculturali.it www.opificiodellepietredure.it www.icpal.beniculturali.it www.soprintendenzaravenna.beniculturali.it Dove si trova Mocchirolo? L’oratorio di Mocchirolo, o meglio la sola parte esterna dell’oratorio, è nel comune di Lentate sul Seveso, in provincia di Monza-Brianza. Le decorazioni interne si trovano a… (a proposito dove si trovano?) indice 123 lombardia l’italia per te Perché il Museo degli Uffizi ha questo nome? Il nome esatto è ‘Galleria degli Uffizi’. Il nome ‘Uffizi’ le viene dal fatto che questo complesso architettonico, opera di Giorgio Vasari, era in origine destinato ad accogliere gli ‘uffizi’ di governo della famiglia de’ Medici. Nel 1574, Francesco I pensò di cambiargli destinazione e di utilizzarlo per esporre e conservare le opere, le curiosità e gli oggetti d’arte che la famiglia era andata collezionando nel frattempo. È così che la Galleria divenne uno spazio museale. (Vai al sito www.polomuseale.firenze.it e scopri gli altri musei che fanno parte del Polo Museale Fiorentino: avrai delle belle sorprese) Galleria degli Uffizi, Firenze 124 lombardia l’italia per te indice In quali musei sono esposti questi dipinti: La Gioconda, la Dama con l’ermellino, la Vergine delle rocce, la Madonna del garofano e l’Annunciazione? Il ritratto de La Gioconda (1503-1506) si trova nel Museo del Louvre a Parigi, in Francia, come anche La Vergine delle Rocce (1483-1486); la Dama con l’ermellino (1485-1490) si trova al Czartoryski Museum a Cracovia, in Polonia (chi è in grado di pronunciare bene questo nome alzi la mano). La Madonna del garofano (1478-1481) è all’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera, in Germania; l’Annunciazione (1478-1480) si trova alla Galleria degli Uffizi a Firenze. 125 lombardia l’italia per te Cosa è ‘La Scala Santa’? È un santuario. Si trova a Roma e per i Cristiani è un importante luogo di devozione. Si tratta di una vera e propria scala, con bellissime decorazioni pittoriche, salita in ginocchio dai fedeli in segno di adorazione del Crocifisso, esposto al termine dei gradini. Secondo un’antica tradizione, la Scala Santa di Roma sarebbe la stessa percorsa da Gesù Cristo nelle ore della Sua Passione. Chi la sale lo fa in segno di pentimento dei propri peccati. Chi sono i personaggi rappresentati nella ‘Camera picta’? Prima Matita (sintetica): secondo me, che sono la matita rossa che punta alla sintesi, questa è una domanda che necessita di una risposta lunga, molto lunga. Ma siccome non abbiamo tanto spazio, ti diremo solo l’essenziale. Seconda Matita: a mio avviso, invece, poiché io sono la matita che non ama tanto tutta questa mania della sintesi, mia cara, bisogna rispondere per benino. Prima Matita: niente affatto; non abbiamo spazio. Questa volta si fa come dico io, senza discutere. Sono una matita rossa sintetica e anche piuttosto spiccia. Adesso non fare quella faccia da matita smangiucchiata! Metteremo un bel po’ di immagini a fine pagina. Allora, nella stanza sono stati identificati molti personaggi 126 lombardia l’italia per te della famiglia Gonzaga: il marchese Ludovico II e la moglie Barbara di Brandeburgo, i figli Paola, Barbarina detta ‘La bella’ (in effetti era una fanciulla molto graziosa…) Rodolfo, Francesco, Federico, il figlio Francesco, il nipotino di Ludovico, Sigismondo. (Speriamo di non aver dimenticato nessuno, altrimenti la responsabile del servizio educativo del Palazzo ci sgrida!!). Poi ci sono segretari, nobili, cortigiani, nutrici, domestici e fanciulle e puttini e anche una nana. Seconda Matita: e anche un cane se per questo. Io adooooro i cani. Questo, poi, di casa Gonzaga era così bello, ma così bello. E che bel nome: si chiamava Rubino. Prima Matita: finiamola qui e mostriamo qualche immagine. A proposito, consultate periodicamente il sito www.mantovaducale.beniculturali.it perché le visite alla Camera degli Sposi, dopo i danni provocati dal sisma del 2012, sono ancora sospese. Il cane Rubino indice La nana (il nome? Barbarina Non si sa...) (sul fondo) 127 Barbara di Brandeburgo con Paola e Ludovico l’italia per te Cosa è un salone d’onore? Un salone d’onore è l’ambiente in cui, nei palazzi reali o nobiliari, si ricevevano gli ospiti di riguardo: ambasciatori, delegazioni straniere, membri delle altre case regnanti. Cos’è una vera da pozzo? La vera da pozzo è la parte architettonica esterna di un pozzo, fatta con lastre di pietra o di marmo. Una specie di parapetto. A volte è abbellita con motivi decorativi, per esempio vegetali, oppure può imitare un grande capitello. Può essere circolare, ottagonale, poligonale, arricchita con parti in bronzo. A Venezia le vere da pozzo si chiamavano ‘margelle’ (una derivazione dalla parola latina margo-marginis che vuol dire ‘orlo’). indice 128 lombardia l’italia per te Com’era Maria Teresa d’Austria? Se intendi qual era il suo aspetto fisico, nulla di meglio che un’immagine. Anzi, vogliamo farti vedere la foto di un dipinto conservato a Mantova, in Palazzo Ducale. L’originale è in Museo. La foto che ti mostriamo è stata scattata negli anni ’50 del Novecento dallo Studio Calzolari ed è conservata nella Biblioteca Mediateca Gino Baratta, di Mantova. I dipinti, come del resto tutti i beni culturali, sono sempre stati documentati per motivi di studio e di catalogazione. Ne abbiamo già parlato: ti ricordi dove? Quasi quasi ti mostriamo un’altra immagine dell’Imperatrice... Felice Campi, Ritratto di Maria Teresa d’Austria, olio su tela, Museo di Palazzo Ducale, Mantova Anonimo, Ritratto di Maria Teresa Imperatrice d’Austria (sec. XVIII) olio su tela, Civiche Raccolte Storiche, Museo di Milano 129 lombardia l’italia per te Cosa facevano i fontanieri ? I fontanieri avevano cura delle fontane e dei giochi d’acqua. Avevano (ed hanno ancora, perché si tratta di un mestiere tuttora praticato e molto necessario all’interno di un parco o di un complesso monumentale) il compito di regolare il flusso delle acque, ad esempio aprendo o chiudendo il sistema di irrigazione. Pulivano periodicamente le vasche dalle foglie e dalle alghe, sostituivano le parti di tubo deteriorate e facevano molto altro ancora. Guarda la foto che risponde alla domanda seguente e capirai perché questo antico mestiere è ancora indispensabile. Possiamo vedere una foto della Reggia di Caserta ? Eccovi accontentati. Ma perché non ci andate? Reggia di Caserta, Veduta del Parco indice 130 l’italia per te Niente domande!!! indice 131 lombardia l’italia per te In biblioteca si può andare con il p.c.? Scherzi? Certamente. Ma bisogna informarsi prima. Per esempio, la Biblioteca di Cremona ti permette di navigare in Internet perché ha il suo segnale wi-fi e il suo hot spot. Ma bisogna prima accreditarsi presso la Sala Multimediale. E poi si possono anche consultare le risorse elettroniche locali perché il direttore ha allestito delle postazioni apposta per questo, presso la Sala di Lettura e la Sala Multimediale. Meglio riscrivere l’indirizzo perché siete un po’ distratti: www.bibliocremona.it Sala multimediale, Biblioteca Universitaria, Pavia indice 132 lombardia l’italia per te Quali sono i siti Unesco in Romania? Nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità in Romania, gli edifici e le località sono: le Chiese della Moldavia le Fortezze di epoca Dacia sui Monti Orastie il centro storico di Sighişoara il Monastero di Horezu i villaggi con le chiese fortificate in Transylvania le chiese in legno di Maramureş. E poi ci sono le località naturali come il Delta del Danubio (fantastico, questo posto). Esistono siti Unesco in Ucraina? Ovviamente: la Cattedrale di Santa Sofia e le costruzioni monastiche a Kiev, Pecherska, Lavra il Centro storico di Leopoli (L’viv) le Foreste Primordiali di faggi dei Carpazi. E poi l’Arco Geodetico di Struve (interessantissimo!!!!). 133 lombardia l’italia per te Ci sono siti Unesco in Marocco? Certamente, eccoli qua: la Medina di Fez (medina è una parola che viene dall’arabo. Sta a significare la parte più antica di una città, dove si trovano le moschee più vecchie, il bazar, le case più antiche) la Medina di Marrakesh il Castello fortificato di Ait-Ben-Haddou la città storica di Meknes il sito archeologico di Volubilis la Medina di Tétouan (meglio conosciuta come Titawin) la Medina di Essaouira (più nota come Mogador) la città di Mazagan (El Jadida) la città di Rabat. Medina di Essaouira indice 134 lombardia l’italia per te indice l’italia per te Avevamo promesso che nelle ultime pagine avreste trovato la soluzione al mistero: ma che razza di libro è Chi ha una risposta alzi la mano, perché oramai vi conosciamo: non fate i timidi proprio adesso! Non avete fatto altro che chiacchierare, dentro queste pagine!! E invece, secondo me, questi qui, come si dice a Milano: ‘Per pacià el paciotta, per bev el bevòtta, l’è a laurà ch’el barbotta!!!’ (sempre in traduzione simultanea: sono degli sfaticati). questo libro? Ma no, è che: ‘fa a tömel e damel’ (traduzione del proverbio milanese: tentennano) perché sei tu che li spaventi. Vedrai che, se li chiamiamo un’altra volta, rispondono. Avranno bisogno di un po’ di tempo per mettersi d’accordo e riunirsi: in fondo sono sparsi un po’ qua e un po’ là per tutti questi capitoli. Aspetta, aspetta, mi sembra di vederli: sì, sì, ci sono tutti, anche quei due chiacchieroni di Maria Laura e Leonardo, del quinto capitolo. Almeno da loro, qualche risposta interessante… E quegli altri lì, del settimo capitolo, che non hanno fatto altro che battibeccare, Enrico e Cristina. E anche i bambini del nono capitolo sono arrivati, quelli che si prendevano in giro dentro il museo; e Flaminia e tutti gli altri che hanno fatto quella lombardia valigiata di domande. 136 CR I ST I N A: (timidam : ente, vol qu el t and osi o g ni t a n ’ o eonardo p L t o ve r s o n e Veramen gli altri): rd a u m et ti ch te un’ide o c i r e fu a noi c e sig nor e A m e ro e d ei arg a com i, la siamo M a t i t e e Ros s e. Q libro. Pri f z ll m a di tu up e r g a e si a a e s e rci ro u e s to n o a t t a , s t t r n è un o p e rch é lt t n libro dig non è di i allu perché, a quell’a i t a l e , lui , s c ar t a . è u è un libr e re c h e rim a e n o mod er li p a e s to nd ar ti a g u inis c q f n o a a : u . t N n i t on fa sa d r a c c o n to e i m a n g li d a i r m a r s i in alle foto, cco di siti: pass r e a Enrico dalle fot se fo r om p e ci e è com e . s c a i a o ai sit i w d al r d t è un libro e as ! col e b. lop Sì, liquido: c n i fo rm a s e c u n camb e è condo co un’e lfo: er ero m e lo l e g ia o t gi, s i t r a s fo As i su p rm a . d A : N I ) o T C R I S il d i s c o r s o d i n o i un lt a è o n o d v g n o e e nd te, lch a un (ripre me vede uo. Qua lche altr nte a , c o a m o d o s ri a , q u a e m p r e t a i c i m m a s to , d i c e s . C o n l u e I n s o p r e t a to n u in t e r l c h e a l t r a r a . . . Pe r ò b li o t e c h e a p i r e b e n a h o l qua fa c c h i e s u ll e b i o di , i c a s a a i i i f b h a a o , i c r fi p una . Quanto sui muse hivio! E g e og p e ci e di i d a s o rl rc ti e l e n c t e r e s s a n s i n o i n a r t e , o p a c h e u n a s a to an ia in en per c o s e d i ve r t i t i a s t o r i e d ’ s e m b r a b i a m o p o nt n p o n e . C i a b lui n o n è u siam d o r acco … o: ma gio quan e, insom ostra re d’accord nsieme. n ti a ii o s to ri i d a d e ll a i a m o t u t t a n t i li b r d e cis s o è gu e m , b e n e ib ro solo h e a b b i a ì un l s to c a rl o c o s e u q r iam è pe di ch 137 Patric Argugesto l’italia per te Prima Matita: Patric Argugesto? Ma che razza di nome è? Seconda Matita: Io te l’avevo detto: tu e le tue manie di grandezza! Con tutte quelle notizie che hai voluto scrivere! e poi: diciamogli questo e aggiungiamo quest’altro, ricordiamogli di qua, facciamogli sapere di là, parliamo di qui e indaghiamo di là. Me li hai confusiiiiii! Guarda i risultati: non scrivono nemmeno più in italiano. Oh, mamma mia bella: qui ci licenziano! Prima Matita: Al massimo ci spuntano, visto che siamo Matite. Cerchiamo piuttosto di capire (si inforca gli occhiali e comincia a sillabare) che vuol dire:..... PA T RIC AR GU GE STO.... Mi fa venire in mente qualcosa, ma sinceramente ancora non riesco a capire... 138 lombardia l’italia per te Ma è facilissimo, Signore Matite Rosse Che vuol dire: oratorio ? L’oratorio è un tipo di edificio o di ambiente unico dedicato alle pratiche della religione cristiana e riservato di solito ad una comunità religiosa. Può essere decorato conche affreschi oppuredeciso no. quale è il suo carattere Così risponde il libro, ha finalmente stampa preferito (‘E me lo di potevi direpotrai prima!!’ fa il grafico, vuole Sediabiti a Solaro, in provincia Milano visitare quello che dei Santi dire la sua). “Patric Argugesto, è un riassuntivo nome raffinato e solenne che pienamente mi si addice, com’è di tutta la scienza di cui sono piene le mie pagine (‘Che esagerato’! è ancora il grafico che si sta inserendo, d’altra parte qui hanno parlato proprio tutti…) Ora vi spiegherò, mie gentili Matite, la raffinata genesi del mio nome. Patric sta per Patrimonio Culturale. Ar gu ge sto riunisce in sé i generi principali di cui sono composto: Arte, Guida turistica, Geografia e Storia. Sono quindi un po’ di tutto ciò. A tal fine, gradirei sommamente esprimere un doveroso ringraziamento a voi, bambini, che in tal guisa mi avete appellato. (‘Accidenti - fa Enrico - come parla forbito. Meno male che siamo alla fine, se no chi lo sopportava questo qua’) Da vanesio e scherzoso qual mi ero a voi palesato sin dalla prima pagina, attento 139 lombardia l’italia per te solo alla mia esteriore bellezza (‘Dillo Che vuol dire: oratorio ? a me, che mi sono impazzito con tutti questi caratteri diversi’. Avete capito CHI parla,vero?), sono assurto alfine ai vertici stilistici che L’oratorio è un tipo di edificio o di ambiente unico dedicato alle pratiche della religione cristiana e riservato di solito ad una comunità religiosa. maggiormentePuò mi essere si confanno e ho raggiunto la consapevolezza decorato con affreschi oppure no. di come fosse strategico il Se abiti a Solaro, in provincia di Milano potrai visitare quello dei Santi mio mandato. Tutto ciò, per merito vostro, bambini! Perché pagina dopo pagina avete aumentato le vostre conoscenze, siete cresciuti. Con i vostri progressi, raggiunti forse grazie anche al mio modesto contributo, così mi aggrada pensare, avete cominciato a capire come è bella la vostra regione e quanto è straordinario il patrimonio culturale italiano. (‘Mamma mia che fanatico !’) E ciò è avvenuto malgrado i pochi, ahimé, pochissimi oserei dire, esempi, pregni tuttavia di sommo interesse che vi sono stati presentati, simbolo della straordinarietà del nostro patrimonio culturale e ideale saluto di ogni angolo della Lombardia. Ma che dico dell’Italia!!” Ciao ragazzi! (Che dite, Matite Rosse, troppo solenne questa conclusione? Appena un filo, Patric, appena un filo) indice (è l’ultima volta che lavoro per un libro libero, parola di grafico) 140 lombardia l’italia per te indice lombardia l’italia Cari vuol Che ragazzi, dire:questo oratorio “libro” ? libero non poteva congedarsi senza prima L’oratorio queste regalarvi è un tipo ultimissime di edificiopagine. o di ambiente Contengono unicoun dedicato elenco di alle moltissimi pratiche della religione musei: civici, diocesani cristianaeeanche riservato privati di solito presenti ad una nellacomunità vostra regione. religiosa. Può essere Non sono musei decorato che appartengono con affreschi allo oppure Stato no.ma ugualmente importanti Se abitirappresentano perché a Solaro, in provincia una parte di Milano del patrimonio potrai visitare culturale quello esattamente dei Santi come quelli di cui Patric Argugesto vi ha parlato. Forse Patric, ansioso di andarsene in giro per la rete o per la strada, chi può dirlo con un tipo così, ne ha trascurato qualcuno, ma ha elencato almeno quelli che documentano il patrimonio culturale artistico della Lombardia. Non di meno, tra Maestre e Maestri, Ragazzini, Classi, Archivisti, Matite Rosse, Castelli, Biblioteche, Musei, Palazzi e Pinacoteche, Eroi che vanno sulla luna, Principesse capricciose, Duelli e Cavalieri, Dario (facci Criptoportici e Liutai è molto probabile, conoscendolo, che abbia finito a to n d guan per perdersene qualcuno per la strada. La strada del patrimonio c e ro a , sse): O hi F culturale, come forse avrete capito, ma ch lavio, , e l’ è segnata da tante tappe importanti: n g i a o sì lavio a r espi ar te F r f c , ra? è to una specie di nastro che non si sa bene cola a a , m a M at ite si c o r n a i a e ff (d dove inizia e non si può sapere dove ): U d i r e . L r s i , c u r e t t . e i i r a s d fo s m o d o r e , nu t r a c o s finirà, perché il patrimonio culturale è t l a r r a , i ’ e e n p t sp una cosa viva. Come tutte le cose vive, : r e dono u ram e n ar e o n e o n g c d i c a i n t e o, s i n i s p i e cresce, deve ‘respirare’, deve ‘nutrirsi’, e s m r s p e a s Ad deve ‘curarsi’. te lo rò… per te non pe lombardia l’italia per te Esatto, Flavio, hai capito. Respirare, nutrirsi, curarsi sono immagini figurate con cui intendiamo dire che il respiro del patrimonio siamo noi, quando visitiamo i musei, frequentiamo le biblioteche, studiamo negli archivi, passeggiamo nei parchi storici. La cura è il nostro essere sempre informati e attenti sul loro stato di salute perché non subiscano danni e siano sempre più conosciuti e apprezzati da tutti i cittadini. Il nutrimento allude alla creatività che vive in ognuno di noi e si sviluppa grazie alla pratica delle arti: la pittura, la scultura, la musica, il canto, la recitazione, la danza. Se dunque, quel pasticcione di Patric ha dimenticato qualcosa, (d’altra parte cominciavamo a stare un po’ stretti in queste pagine…) ebbene, cosa ci state a fare voi ragazzi? Spulciate per bene la lista e PROVVEDETE IMMEDIATAMENTE aggiungendo quello che manca!! Patric: Ben detto, Matite, mettiamoli a lavorare! 143 lombardia l’italia per te 1 Musei del castello Piazza Castello, 3 Museo d’Arte Antica Pinacoteca Museo dei Mobili e delle Sculture Lignee, dal XV al XXI secolo Museo delle Arti Decorative Raccolte d’Arte Applicata e Museo degli Strumenti Musical Museo Egizio e Sala Viscontea Museo della Preistoria e Sala Viscontea Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” Sforzinda - Il Castello di Milano per i bambini www.milanocastello.it Tel. 02 88463700 Galleria d’arte moderna in Villa Reale Via Palestro, 16 Museo capofila della rete dell’Ottocento lombardo Tel. 02 88445947 Fax 02 88445951 www.rete800lombardo.it MUSEO BAGATTI VALSECCHI Via Gesù, 5 Tel. 02 76006132/76014857 Fax 02 88463650 [email protected] www.museobagattivalsecchi.org Museo del Novecento Palazzo dell’Arengario - Via Marconi, 1 Tel. 02 88444061 www.museodelnovecento.org Bonifacio VIII si mostra dalla Loggia delle Benedizioni del Laterano, Disegnatore fine XVI sec., Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana, Milano 144 lombardia l’italia per te Casa Museo Boschi Di Stefano Via Giorgio Jan, 15 Tel. 02 74281000 Fax 02 20402241 www.fondazioneboschidistefano.it Civico Studio Museo Francesco Messina Via San Sisto, 4/A Tel. 02 86453005 1 Museo del Risorgimento Palazzo Meriggia - Via Borgonuovo, 23 Tel. 02 88464180/64195/54599 Fax 02 88464181 www.museodelrisorgimento.mi.it Costume moda immagine Palazzo Morando Attendolo Bolognini - Via Sant’Andrea Tel. 02 88465933/02 88448135 Fax 02 88465736 www.costumemodaimmagine.mi.it Museo Archeologico Corso Magenta, 15 Tel. 02 88465720 Fax 02 88465721 Padiglione d’arte contemporanea Via Palestro, 14 Tel. 02 88465236 Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana P.zza Castello, 1 Tel 02 88463690/63814/63696 Fax 02 88463698 www.comune.milano.it/museiemostre Museo Diocesano Corso di Porta Ticinese, 95 Tel. 02 89420019 [email protected] [email protected] www.museodiocesano.it 145 lombardia l’italia Leonardo Da Vinci (attribuito a), Decorazione pittorica, Castello Sforzesco, Milano per te Museo Ada Negri San Rocco Motta Visconti 1 Tel. 02 90000351 Galleria d’Italia Piazza Scala, 6 Tel. 800167619 [email protected] Museo del Duomo Tel. 02 72023375 [email protected] www.duomomilano.it Via Arcivescovado, 1 Museo di Sant’Eustorgio-Cappella Portinari Piazza Sant’Eustorgio, 1 Tel. 02 89402671 Museo Manzoniano e casa di Alessandro Manzoni Via Morone, 1 Tel. 02 86460403 www.casadelmanzoni.mi.it Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci Via S. Vittore, 21 Tel. 02 485551 Fax 02 48010016 [email protected] Museo Poldi Pezzoli Via Manzoni, 12 Tel. 02 794889/02 796334 Fax 02 45473811 www.museopoldipezzoli.it 146 lombardia l’italia per te 1 Museo Popoli e Culture-PIME Via Mosè Bianchi, 94 Tel. 02 438221 www.pimemilano.com Museo Sensibile del Teatro Romano Tel. 02 72343879 [email protected] Via San Vittore al Teatro, 14 Museo teatrale Alla Scala Largo Ghiringhelli, 1 Tel. 02 88797473 www.teatroallascala.org Pinacoteca Ambrosiana Piazza Pio XI, 2 Tel. 02 806921/02 80692215 [email protected] www.ambrosiana.eu Tesoro di Sant’Ambrogio e mosaici Piazza Sant’Ambrogio, 15 Tel. 02 86450895 www.basilicasantambrogio.it Villa Necchi CAMPIGLIO Via Wolfango Amedeo Mozart, 14 Tel. 02 76340121 www.casemuseomilano.it 147 lombardia l’italia per te 1 Cascina Siolo - Museo etnografico e Oratorio di San Vittore - Mostra permanente della vita contadina e delle fornaci Piazza del Lavatoio - Garbagnate Milanese Tel. 02 99073711 (Comune di Garbagnate Milanese settore cultura) Museo Civico Guido Sutermeister Corso Garibaldi, 225/a - Legnano Tel. 0331 540335 www.legnano.org Museo Agricolo Angelo Masperi Via Cesare Battisti, 2 - Albairate Tel. 02 94981329 Museo della Fotografia Contemporanea Via Giovanni Frova, 10 - Cinisello Balsamo Tel. 02 6605661 Fax 02 6181201 [email protected] www.mufoco.org Museo Gipsoteca Via del Torrione, 6 - Turbigo Tel. 0331 899281 Museo Storico Archeologico Carla Musazzi Via Randaccio, 11 - Parabiago Tel. 0331 406011 ecomuseo.comune.parabiago.mi.it Museo Storico Civico Cuggionese Piazza XXV Aprile - Cuggiono Tel. 02 97240570 www.museocuggiono.it Museo Pisani Dossi Via Francesco Mussi, 38 - Corbetta Tel. 02 97486809 148 l’italia per te Accademia Carrara Piazza Carrara, 82/a Tel. 035 399643 (biglietteria) - 035 399640 (segreteria) Fax 035 224510 www.accademiacarrara.bg.it Chiusa per lavori di ristrutturazione. Sede temporanea: Palazzo della Ragione, Piazza Vecchia, Bergamo Alta Galleria d’arte moderna e contemporanea Via S. Tomaso, 53 1 Tel. 035 270272 (segreteria) Fax 035 236962 www.gamec.it Museo Archeologico Piazza Cittadella, 9 Tel. 035 242839 Fax 035 3831889 www.museoarcheologicobergamo.it Museo Donizettiano Via Arena, 9 Tel. 035 4284769 - 035 226332 www.bergamoestoria.it Museo Storico Rocca Piazzale Brigata - Legnano Tel. 035 226332/035 247116 Fax 035 219128 www.bergamoestoria.it Campanone Piazza Vecchia Tel. 035 247116 (prenotazioni) 035 226332 Fax 035 219128 www.bergamoestoria.it Torre dei Caduti Piazza Vittorio Veneto - Aperta solo su prenotazione Tel. 035 247116/035 226332 Fax 035 219128 www.bergamoestoria.it Casa Natale di Gaetano Donizetti Borgo Canale, 14 Tel. 035 5296711/035 244483 [email protected] www.donizetti.org Museo diocesano ‘Adriano Bernareggi’ Via Pignolo, 76 Tel. 035 248772 Fax 035 215517 www.fondazionebernareggi.it 149 lombardia l’italia per te Museo di Santa Giulia Via Musei, 81/b Info e prenotazioni CUP (Centro Unico Prenotazioni) Tel. 030 2977833/834 [email protected] www.bresciamusei.com Pinacoteca Civica Tosio Martinengo (in esposizione temporanea parziale presso Museo di Santa Giulia ) 1 Museo delle Armi “Luigi Marzoli” www.comune.brescia.it Museo del Risorgimento Via Castello, 9 www.comune.brescia.it Info e prenotazioni CUP (Centro Unico Prenotazioni) Tel. 030 2977833/834 [email protected] Area archeologica del Capitolium Via Musei, 55 (Riapertura prevista: 8 marzo 2013) Museo Diocesano Via Gasparo da Salò, 13 Tel. 030 40233 Fax 030 3751064 [email protected] www.diocesi.brescia.it FONDAZIONE PInAC Via Disciplina, 60 - Rezzato Tel. e Fax 030 2792086 [email protected] www.pinac.it 150 lombardia l’italia per te 1 Museo Archeologico “Paolo Giovio” Piazza Medaglie d’Oro, 1 Tel. 031 252550 Fax 031 268053 museicivici.comune.como.it Museo Storico “Giuseppe Garibaldi” Piazza Medaglie d’Oro, 1 Tel. 031 252550 Fax 031 268053 museicivici.comune.como.it Pinacoteca Civica Via Diaz, 84 Tel. 031 269869 Fax 031268053 museicivici.comune.como.it Tempio Voltiano Viale Marconi Tel. 031 574705 Fax 031 268053 museicivici.comune.como.it Museo Diocesano d’Arte Sacra Piazza Carloni, 8 - Lanzo d’Intelvi Tel. 031 840241 Fax 031 839961 www.lanzointelvi.it 151 lombardia l’italia per te 1 Museo Civico “Ala Ponzone” Palazzo Affaitati - Via Ugolani Dati, 4 Tel. 0372 407770 - biglietteria Tel. 0372 803622 musei.comune.cremona.it Museo Stradivariano Via Ugolani Dati, 4 Tel. 0372 407770 - biglietteria Tel. 0372 803622 musei.comune.cremona.it Collezione “Gli archi di Palazzo Comunale” Palazzo Comunale Piazza del Comune, 8 Sale espositive: Tel. 0372 407033 Fax 0372 407268 musei.comune.cremona.it Museo Archeologico Via San Lorenzo, 4 Tel. 0372 407775 Fax 0372 407268 musei.comune.cremona.it Museo della Civiltà Contadina, Cascina “Il Cambonino Vecchio” Via Castelleone, 51 Tel./Fax 0372 560025 [email protected] Museo del Violino Piazza Marconi www.museodelviolino.org Tel. 0372 801801 Fax 0372 801888 [email protected] - [email protected] Museo diocesano Piazza S. Antonio Maria Zaccaria, 2 (in allestimento) 152 lombardia l’italia per te 1 Museo Manzoniano Galleria Comunale d’Arte Villa Manzoni Via Guanella, 1 Tel. 0341 481247/481249 Fax 0341 369251 [email protected] www.museilecco.org Museo Archeologico Palazzo Belgiojoso - Corso Giacomo Matteotti, 32 Tel. 0341 481248 www.museilecco.org [email protected] info per servizi didattici: [email protected] Museo Medardo Rosso Via Baruffaldi, 4 - Barzio Fax 02 934680300 [email protected] www.medardorosso.org Museo Etnografico Tel. 0341 240193 / 0341 240216 www.museilecco.org [email protected] meab.parcobarro.it 153 Alta Brianza - Frazione Camporeso - Galbiate lombardia l’italia per te 1 Museo Civico Corso Umberto, 63 - Lodi Tel. 0371.427563 [email protected] [email protected] www.comune.lodi.it, www.culturalodi.it Attualmente chiuso al pubblico Museo diocesano di arte sacra di Lodi Via Cavour, 31 Tel. 0371 544622/0377 85008 Tel./Fax 0371 544601 [email protected] www.diocesi.lodi.it/bbcc Museo della Civiltà Contadina “Ciòca e berlòca” Piazza Matteotti, 1 - Cavenago d’Adda Tel. 0371 70031 154 lombardia l’italia per te 1 Accademia Nazionale Virgiliana Via dell`Accademia, 47 Tel. 0376 320314 Fax: 0376 222774 [email protected] www.accademianazionalevirgiliana.org Casa della Beata Osanna Andreasi Via P. Frattini, 9 Tel. 0376 322297 Fax 0376 322297 [email protected] www.casandreasi.it Museo del Risorgimento di Solferino e San Martino Via Ossario, 6 - Solferino Tel. 0376 854019 - custode 338 7501396 - Fax 030 9910370 [email protected] www.solferinoesanmartino.it Museo Internazionale della Croce Rossa Via Garibaldi, 50 - Castiglione delle Stiviere Tel. 0376 638505 Fax 0376 631107 [email protected] www.micr.it Casa del Mantegna Via Acerbi, 47 Tel. 0376 360506 Fax 0376 326685 [email protected] www.casadelmantegna.it Galleria degli Antichi Piazza d`Armi, 1 - Sabbioneta Tel. 0375 221044 Fax 0375222119 [email protected] www.sabbioneta.org Galleria Museo Valenti Gonzaga Via Frattini, 7 Tel. 0376 364524 - 348 4419954 Fax 0376 226834 [email protected] www.valentigonzaga.com 155 lombardia l’italia per te 1 Museo Archeologico Nazionale Tel. 0376 320003/0376 329223 Fax 0376 318293 [email protected] Piazza Castello Museo della città Palazzo di San Sebastiano - Largo 24 Maggio, 12 Tel. 0376 367087 Fax 0376 223618 [email protected] www.museodellacitta.mn.it Museo Diocesano Francesco Gonzaga Piazza Virgiliana, 55 Tel. 0376 320602/0376 319511 Fax 0376 320602 [email protected] www.museodiocesanomantova.it Museo di Palazzo d`Arco Piazza Carlo d`Arco, 4 Tel. 0376 322242 Fax 0376 369544 [email protected] www.museodarcomantova.it/index2.html Museo di Palazzo Te Viale Te Tel. 0376 323266/0376 365886 Fax 0376 363883 [email protected] www.centropalazzote.it Palazzo Ducale Piazza Ducale - Sabbioneta Tel. 0375 221044 Fax 0375 222119 Teatro Accademico Bibiena Via dell`Accademia, 47 Tel. 0376 327653 Fax 0376 327653 www.cittadimantova.it Teatro all`Antica Via Teatro Olimpico, 1 - Sabbioneta Tel. 0375 221044 Fax 0375 222119 156 lombardia l’italia per te Complesso Monastico Polironiano Piazza M. di Canossa, 7 - San Benedetto Po Tel. 0376 623036 Fax 0376623021 [email protected] www.comune.san-benedetto-po.mn.it www.turismosanbenedettopo.it Museo del Po Piazza Castello, 12 – Revere 1 Tel. 0386 46001/0386 846092 (per prenotazioni) Fax 0386 467274 [email protected] www.comunerevere.it Sinagoga di Sabbioneta Via Bernardino Campi, 1 – Sabbioneta Tel. 0375 52039 [email protected] www.iatsabbioneta.org Mu.Vi. - Musei Viadana Via Alessandro Manzoni, 4 - Viadana Tel. 0375 820900/0375 8209280375 820931 Fax 0375 82854 [email protected] www.comune.viadana.mn.it 157 lombardia l’italia per te 1 Museo civico Carlo Verri Tel./Fax 0392201077 - 3343422482 [email protected] www.museobiassono.it Via san Martino, 1 - Biassono MAC - Museo d’Arte Contemporanea Viale Padania, 6 - Lissone Tel. 039 2145174 Fax 039 461523 [email protected] www.museolissone.it Museo del Territorio Vimercatese Tel. 039 6659488 Fax 039 6659489 [email protected] www.museomust.it 158 Via Vittorio Emanuele II, 53 - Vimercate lombardia l’italia per te 1 Musei civici Castello Visconteo - Viale XI Febbraio - Pavia Tel. 0382 33853/304816 Fax 0382 303028 Prenotazioni e visite guidate: Tel. 0382 33853/304816 [email protected] Museo Archeologico e Sala Longobarda SALA DEL MUSEO LIGNEO DEL DUOMO Pinacoteca Malaspina Pinacoteca ‘600 e ‘700 Sezione Medievale e Rinascimentale Quadreria dell’Ottocento Collezione Morone Museo del Risorgimento Museo Robecchi Bricchetti [email protected] [email protected] 159 lombardia l’italia per te 1 Museo Valtellinese di storia e arte Palazzo Sassi de’ Lavizzari - Via Maurizio Quadrio, 27 - Sondrio Tel. 0342 526269 Fax 0342 526270 [email protected] Museo Castello Masegra Via Capitani de Masegra, 5 - Sondrio Tel. 0342 525269 Fax 0342 526270 [email protected] - [email protected] www.castellomasegra.org 160 lombardia l’italia per te Civico Museo Archeologico di Villa Mirabello Piazza della Motta, 4 Tel. 0332 255485 Fax 0332 281460 [email protected] Civico Museo Archeologico di Angera Via Marconi, 2 - Angera Tel. 0331 931915 Fax 0331 960181 [email protected] Civico Museo Archeologico di Arsago Seprio Viale Vanoni, 20 - Arsago Seprio (VA) Tel. 0331 299927 (Comune) Civico Museo Archeologico di Sesto Calende Piazza Mazzini, 1 - Sesto Calende (VA) Tel. 0331 928150 Fax 0331 922605 Museo Civico Preistorico Isolino Virginia Biandronno Tel. 0332 255482 - 334 6659567 [email protected] www.cspa-va.it Museo della Società Gallaratese per gli Studi Patri Via Borgo Antico, 4 - Gallarate Tel. 0331 795092 Civico Museo Parisi Valle Via Leopoldo Giampaolo, 1 - Maccagno Tel 0332 561202 Fax 0332 562507 [email protected] www.museoparisivalle.it Castello Visconti di San Vito Piazza Scipione, 2 - Somma Lombardo Tel. 0331 256337 Fax 0331 251434 [email protected] www.castelloviscontidisanvito.it Compl. Monastero di Torba-FAI Via Stazione - Gornate - Olona Tel. 0331 820301 www.fondoambiente.it 161 Fondo Ambiente Italiano lombardia l’italia per te Villa Toeplitz Tel. 0332 255111 Varese, Sant’Ambrogio Villa Menafoglio, Litta, Panza - Proprietà FAI Tel. 0332 283960 Villa Della Porta-Bozzolo - Proprietà FAI Casalzuigno Tel. 0332 624136 1 indice Villa Cicogna Mozzoni Viale Cicogna, 8 - Bisuschio Tel. 0332 471134 Proprietà privata 162 lombardia l’italia per te REFERENZE FOTOGRAFICHE Nella pubblicazione sono state inserite alcune immagini tratte da pubblicazioni e siti o comunque raffiguranti opere di competenza specifica dei seguenti Istituti Centrali e Direzioni Generali: Direzione Generale per le Antichità Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici del Veneto della Lombardia di Napoli e Pompei di Roma Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee Soprintendenza per i beni storici,artistici ed etnoantropologici per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio e Varese Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Mantova, Brescia e Cremona Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per il Polo Museale della Città di Firenze Direzione Generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore Biblioteca Braidense di Milano Biblioteca Statale di Cremona Biblioteca Universitaria di Pavia Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione Nella pubblicazione sono state altresì inserite, per i fini indicati sopra, anche alcune immagini tratte da pubblicazioni e siti della Regione Lombardia, da biblioteche, archivi e musei civici lombardi o comunque raffiguranti opere di competenza specifica. L’elenco comprende: Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana, Milano Bonifacio VIII si mostra dalla Loggia delle Benedizioni del Laterano, Disegnatore fine XVI sec. Castello Sforzesco, Milano Leonardo Da Vinci (attribuito a), Decorazione pittorica Civiche Raccolte Storiche del Museo di Milano Anonimo, Ritratto di Maria Teresa Imperatrice d’Austria (sec. XVIII) olio su tela Musei Civici, Lecco G. Molteni, Ritratto di Alessandro Manzoni Archivi dell’Immagine - Regione Lombardia, Milano, Fondo Fazioli J.C. Hamman, La liuteria di Antonio Stradivario nel 1690 Banca dati immagini Fotolia - Duomo di Milano, pagina 15 Banca dati immagini 123RF - Grotte di Catullo, pagina 26 Per gentile concessione di Patrizia De Socio - Medina di Essaouira, pagina 134 indice 163