DPI: importante elemento della prevenzione sul lavoro
I dispositivi di protezione individuale (DPI) vengono sempre impiegati quando le misure preventive di
carattere costruttivo/progettativo o organizzativo non sono sufficienti a proteggere gli operatori durante la
loro attività. Tali dispositivi devono essere in grado di proteggere sufficientemente l’utilizzatore dai pericoli e
a loro volta non devono rappresentare alcun rischio per l’utilizzatore stesso.
Adesso è stato previsto un adeguamento della Direttiva europea 89/686/CEE nella quale sono definiti i
requisiti di sicurezza e costruttivi dei DPI alle esperienze in materia fatte negli ultimi 10 anni. Inoltre è anche
prevista la revisione delle “prime” norme elaborate a suo tempo per i DPI a concretizzazione dei requisiti
della Direttiva. Con l’aggiornamento della relazione KAN n. 12 “Normazione in materia di DPI” la KAN ha
effettuato una valutazione sistematica della normazione dal punto di vista della prevenzione sul lavoro che
nel suo complesso è stata molto apprezzata. Adesso non rimane che augurarsi che le raccomandazioni
scaturite da questo studio contribuiscano ad una ancor maggiore implementazione delle esigenze della
prevenzione sul lavoro in fase di revisione delle norme sui DPI.
Eugen Mueller, presidente della KAN
Sviluppo positivo nella normazione di DPI
Con lo studio “Normazione in materia di dispositivi personali di protezione” effettuato nel 1996/1997
dalla KAN (relazione n. 12) era stata rilevata la situazione della normazione europea e nello stesso
tempo era stato analizzato il livello di sicurezza raggiunto. Quattro anni dopo, la KAN ha fatto
effettuare di nuovo uno studio per la valutazione della normazione in materia di DPI; i risultati sono
adesso disponibili.
Il nuovo studio si basa su un’indagine effettuata mediante un questionario presso esperti in materia di
dispositivi di protezione individuale. Per poter ravvisare uno spettro il più possibile rappresentativo dei pareri
degli esperti, si è prestato attenzione ad interpellare tutti i gruppi interessati (costruttori, utilizzatori, enti di
collaudo e di certificazione, autorità ed istituti assicurativi antinfortuni). In presenza di risposte divergenti, la
relazione riporta i diversi pareri sull’argomento trattato.
Un confronto ha dimostrato che nel frattempo alcune sostanziali raccomandazioni del primo studio sono
state realizzate. Nel programma di lavoro del rapporteur CEN per i DPI sono confluite con priorità anche
delle proposte più generiche, come quelle riguardanti la riduzione dei numerosi livelli di funzione e il
miglioramento della combinabilità fra loro dei diversi DPI. Inoltre sono state prese per la maggior parte in
considerazione anche delle proposte concrete di revisione di singole norme.
I risultati più importanti dello studio attuale
Nel suo complesso, la normazione in materia di dispositivi di protezione personale viene giudicata dagli
esperti sempre ancora positivamente. La sempre più frequente implementazione nelle norme di aspetti di
ergonomia viene giudicata dagli esperti come molto utile. Essi considerano tuttavia alcuni requisiti
ergonomici come esagerati senza essere di effettiva utilità se, in seguito alla loro applicazione, altri criteri
importanti per la sicurezza vengono messi in secondo piano. Vi sono state diverse critiche alla procedura di
verifica dei requisiti ergonomici perché questi di regola vengono influenzati soggettivamente dalle persone
sottoposte ai test. Dando uno sguardo alla definizione dei livelli di funzione dei DPI nelle norme, lo studio
suggerisce inoltre di orientarsi maggiormente alle condizioni di impiego pratiche. I requisiti per la
preparazione delle informazioni per l’utilizzatore sono sempre ancora differenti nei singoli gruppi di
normazione dei DPI. Esistono già delle bozze per una linea guida generale per la preparazione di brochure
informative e di particolari progetti per la protezione delle vie respiratorie ed elmetti. Gli intervistati si sono
espressi positivamente sul fatto che nelle norme si tenga conto anche della combinabilità dei DPI.
Contemporaneamente viene spesso fatto notare che la normazione non può tenere conto di tutte le possibili
combinazioni e che dovranno venire considerate solo quelle di più frequente utilizzo.
Indispensabile la collaborazione di rappresentanti della prevenzione sul lavoro.
Gli intervistati hanno espresso il parere di massima che le esigenze della prevenzione sul lavoro sono ben
rappresentate nelle norme esistenti. Per quei punti della prevenzione di particolare interesse tedesco che
non hanno potuto essere realizzati del tutto o sono stati realizzati solo in parte, il motivo era spesso da
ricercare nella mancanza di maggioranze all’interno dei gruppi di lavoro europei oppure in compromessi che
avevano dovuto essere fatti a causa di importanti motivi primari. Si teme soprattutto che in futuro gli interessi
della prevenzione sul lavoro non potranno più venire considerati nella consueta estensione nell’ambito della
normazione CEN. Come motivo principale viene visto la ridotta disponibilità delle istituzioni che lavorano
nell’ambito della normazione europea a mettere ancora a disposizione sufficienti risorse finanziarie e di
personale. In particolare si prevedono difficoltà in seguito al trasferimento di attività di normazione in ambito
internazionale. Qui la KAN viene pregata di mettere chiaramente in evidenza che la tutela del livello attuale
di prevenzione sul lavoro necessita anche in futuro per le attività di normazione della collaborazione dei suoi
rappresentanti.
La KAN viene inoltre invitata ad impegnarsi maggiormente per la promozione dello scambio di informazioni
fra gli esperti di prevenzione sul lavoro sfruttando anche le possibilità dei nuovi media. Questo suggerimento
è già stato implementato con la realizzazione dell’EUROSHNET (vedi tema principale del KANBRIEF 1/02).
Nella homepage di EUROSHNET gli esperti di prevenzione sul lavoro hanno anche la possibilità, nei relativi
forum di discussione, di scambiare informazioni sui DPI.
La relazione, che è disponibile in lingua tedesca e inglese, può essere ordinata gratuitamente alla segreteria
della KAN (vedi impressum). La versione tedesca contiene inoltre una sintesi in lingua inglese e francese.
Per quattro anni consulente del CEN in materia di DPI
Intervista con Eero Korhonen
Signor Korhonen dove vede Lei i maggiori deficit nella normazione dei dispositivi di protezione
individuale?
Il maggiore problema in fase di elaborazione delle norme è la bassa partecipazione, in particolare per quanto
riguarda la normazione di DPI nel settore dello sport. Una maggiore partecipazione degli utilizzatori finali
avrebbe senzaltro effetti positivi.
All’inizio del processo di normazione dovrebbe esserci sempre la definizione del prevedibile utilizzo e delle
relative condizioni. Solo la conoscenza del tipo e dell’entità dei rischi a prevenzione dei quali è previsto
l’impiego di dispositivi di protezione individuale, può essere una giusta base per la normazione e per valutare
quali possono essere i requisiti fondamentali della Direttiva DPI da applicare. In alcuni casi le norme si
orientano a prodotti esistenti e non ai rischi individuati. Ciò può aver come conseguenza che al posto di
requisiti sulle loro caratteristiche vengano definite inutili prescrizioni sulla loro progettazione.
Attualmente esistono quasi 320 norme per DPI che sono state elaborate in un arco molto breve di tempo. La
valutazione dei requisiti e delle procedure di prova non è stata ancora conclusa. In molti casi le procedure di
prova non sono ancora definite con sufficiente precisione e l’insicurezza nelle misurazioni è troppo grande.
Nonostante le prescrizioni della Direttiva DPI i requisiti delle norme in materia di informazione per
l’utilizzatore sono ancora differenti. Come è possibile assicurare un contenuto minimo di
informazioni che sia uniforme?
I gruppi di lavoro dovrebbero ricevere più istruzioni di come redigere i requisiti richiesti alle “informazioni del
costruttore” (informazioni del costruttore destinate all’utilizzatore). I requisiti nelle norme, rispetto ai requisiti
della Direttiva, devono rappresentare un valore aggiunto. Siccome alla fine è il costruttore che è
responsabile per la corretta e precisa informazione, sia per la scelta che per l’utilizzo dei DPI, sarebbe per lui
senz’altro di aiuto se potesse fare riferimento ad efficaci modelli di informazione esistenti. Le informazioni
fornite assieme al prodotto sono parte integrante del prodotto stesso e vengono valutate dagli enti notificati
nel corso della procedura di certificazione. Indicazioni più dettagliate per quanto riguarda i requisiti delle
informazioni per l’utilizzatore porterebbero anche ad una armonizzazione nella valutazione della conformità
dei diversi enti notificati. Sostanziale è che le indicazioni contenute nelle informazioni per l’utilizzatore
rendano possibile la corretta selezione fra le diverse classi di DPI definite sulla base della valutazione del
rischio effettuata sul posto di lavoro.
L’informazione sul punto di vendita è altrettanto importante. In particolare le norme per quei prodotti che
vengono acquistati spesso da consumatori dovrebbero contenere dei requisiti per adeguate informazioni che
si devono poter leggere anche ad imballaggio chiuso.
Nel frattempo presso il CEN vengono elaborate delle linee guida per la scelta e l’utilizzo dei DPI.
Secondo Lei, in che forma dovrebbero venire pubblicati tali documenti?
La scelta e l’uso di DPI sono sottoposti a regolamentazioni nazionali. Principi generali per la scelta e l’uso di
DPI, che non contrastano con le regolamentazioni nazionali, potrebbero venire messi a disposizione sotto
forma di Norme europee. Se tali linee guida vengono messe a disposizione in una EN, esse vengono
recepite nelle raccolte di norme nazionali ed raggiungono così un maggiore grado di conoscenza. Oltre ai
principi fondamentali per la scelta e l’uso di DPI, una tale norma potrebbe contenere delle appendici
informative nelle quali possono venire presentati i diversi approcci.
In futuro comunque le linee guida per la scelta e l’uso dei DPI dovranno venire armonizzate. Ciò aiuterà i
costruttori a redigere informazioni per l’utilizzatore che sono valide in tutti gli stati membri della UE. Quando
delle forze di lavoro si trasferiscono in un altro paese della UE o quando un imprenditore è attivo in più paesi
della UE, i principi per la scelta e l’uso devono essere sempre gli stessi.
Anche in materia di DPI vengono sempre di più elaborate norme a livello internazionale. Soddisfano
queste norme internazionali i requisiti della Direttiva prodotto per i DPI?
L’esperienza ha mostrato che nel campo dei DPI non ci sono grossi problemi al proposito. Le norme EN-ISO
contengono normalmente più requisiti perché vengono implementati anche i requisiti dei paesi extraeuropei.
Con questo i prodotti diventano ancora più sicuri. L’accordo WTO / TBT dovrebbe venire modificato in tale
senso a favore di simili principi come nel Nuovo Approccio. Un principio dell’accordo è l’utilizzo di norme per
l’abbattimento di barriere commerciali di origine tecnica. Sarebbe una buona cosa se, come base della
normazione ISO, potessero venire concordati a livello internazionale dei requisiti essenziali di sicurezza per
un elevato grado di protezione.
Signor Korhonen La ringraziamo per questo colloquio.
Direttiva DPI come base dell’attività di normazione
La Direttiva europea 89/686/CEE con le Direttive modificate 93/95/CEE e 96/58/CE forma la base per la
normazione e per il collaudo e certificazione e con questo la base per la marcatura CE dei DPI. Per
questo motivo la questione dell’adempimento dei principali requisiti della Direttiva per quanto attiene
alla tutela della salute e della sicurezza per mezzo di norme è importante non solo per la concezione
di DPI da parte del costruttore ma anche per la valutazione della conformità nell’ambito della
certificazione e per il relativo monitoraggio del mercato.
Nell’ambito dello studio KAN “Normazione in materia di dispositivi di protezione individuale” (vedi pag. 2) i
gruppi di normazione, gli enti di collaudo e gli incaricati di prevenzione sul lavoro hanno per la maggior parte
tirato un bilancio positivo. Sulla base delle esperienze maturate nel corso di oltre 10 anni dall’entrata in
vigore della Direttiva DPI è anche stato fatto riferimento alle difficoltà nella sua applicazione. Queste
riguardano per esempio il grado di comfort delle protezioni per l’udito come richiesto dalla Direttiva oppure la
formulazione dei requisiti dell’abbigliamento di protezione per settori nei quali esiste un rischio di rimanere
impigliati in parti in movimento. Per avere delle regole che siano conformi alla pratica e che coprano tutti i
requisiti della Direttiva DPI si ritengono necessarie opportune modifiche alla Direttiva stessa.
Anche in altri campi della Direttiva, formulazioni poco chiare e interpretazioni diverse hanno reso necessari
dei chiarimenti. Per es. in materia di classificazione di singole categorie, di valutazione degli opuscoli
informativi del costruttore o di procedure di certificazione. Tali problemi sono stati discussi nel gruppo di
lavoro competente per i DPI nell’ambito del Comitato permanente della Commissione dell’Unione Europea
98/37/CE e sono state tratte delle conclusioni. Anche per quanto riguarda le raccomandazioni del
Coordinamento Europeo degli enti di notificazione per DPI sono stati proposte delle procedure unificate per
la certificazione e l’applicazione di norme in materia di collaudo. In seguito allo stato non ancora chiarito di
tali interpretazioni, anche qui sarebbe auspicabile una revisione della Direttiva allo scopo di ottenere
maggiore sicurezza dal punto di vista legale in fase di applicazione.
Oltre a ciò una revisione della Direttiva DPI offrirebbe la possibilità di chiudere le lacune di regolamentazione
ancora esistenti e di tenere conto di ulteriori sviluppi come per esempio la definizione di requisiti per i DPI
equipaggiati con componenti elettronici che negli anni passati sono diventati di interesse generale.
Nel corso del 2000 le discussioni hanno trovato il loro sbocco in una iniziativa della Commissione europea.
Come base per la revisione della Direttiva dovrebbero essere analizzate prima di tutto le questioni tecniche
attinenti all’applicazione della Direttiva DPI e sviluppate delle proposte di soluzioni. L’intenzione non è stata
quella di una sostanziale modifica della struttura o del contenuto della Direttiva DPI ma piuttosto quella di
elaborare delle proposte di modifica che si dovevano orientare strettamente alle interpretazioni esistenti date
dai gruppi menzionati. In questo modo si doveva evitare che ai certificati di conformità finora emessi potesse
venire tolta validità in seguito a modifiche troppo vaste della Direttiva.
Questioni tangenti di livello politico sono state sì discusse ma non sono confluite nella proposta di testo
perché la Commissione mira ad un allineamento con la proposta di modifica della Direttiva macchine e con
la Direttiva per la sicurezza generale del prodotto. Anche per i principi generali della procedura di
valutazione della conformità, per le questioni del monitoraggio del mercato e per la collaborazione a livello
amministrativo ci si dovrà avvalere di regolamentazioni unificate.
Nella discussione sulla Direttiva DPI erano coinvolti oltre ai rappresentanti dei paesi membri della UE nella
Commissione permanente anche gruppi tecnici come il CEN e il Coordinamento europeo degli enti notificati
per i DPI oltre che costruttori e associazioni di interesse europei e i partner sociali. E’ stato redatto in
comune una prima bozza per la revisione della Direttiva DPI che è stata poi presentata alla Commissione
permanente. Il testo ha trovato ampio accordo fra i rappresentanti degli stati membri della UE presenti nella
Commissione permanente ed è stata ora presentata alla Commissione europea per servire se del caso
come base per una revisione della Direttiva DPI. Una tempistica per il proseguimento dei lavori non è stata
però ancora definita.
Dipl.-Ing. Karl-Heinz Noetel
(Capo ispettore prevenzione e sicurezza dell’Ente assicurativo infortuni del settore edile Renania e Vestfalia
Coordinazione europea degli enti di notificazione per i DPI)
Pericolo d’infortunio causato da tamburi avvolgicavi
Arrotolatori di cavi più comunemente chiamati anche tamburi avvolgicavo o più semplicemente
avvolgicavo vengono molto spesso contestati dalle autorità di monitoraggio del mercato. In
particolare quegli avvolgicavi con un cavo flessibile e asportabile rappresentano un problema poiché
non ricadano sotto il campo di applicazione della EN 612421 e molto spesso vengono messi in
circolazione con tecnica di sicurezza non accettabile.
Tuttavia anche per quei prodotti nei quali il cavo è collegato in modo fisso al tamburo e che corrispondono
alla norma EN 61242 esistono notevoli rischi elettrici e di incendio perché una prescrizione supplementare
finora valida solo per determinati paesi (”condizione nazionale particolare”) non è stata implementata a livello
europeo.
L’origine delle pericolosità sono correnti che, quando solo una piccola parte del cavo è stata srotolata e il
calore del cavo non si può dissipare ovvero si irradia con difficoltà, causano il surriscaldamento del cavo fino
far fondere la guaina isolante e in caso estremo fino a prendere fuoco. Non raramente questo rischio esiste
già anche quando il cavo viene utilizzato alla corrente massima prevista dal costruttore. Secondo le
prescrizioni di collaudo della EN 61242 attualmente in vigore, nella maggior parte dei paesi europei tale
situazione di rischio è conforme alla norma.
Le “Particolari condizioni nazionali” [SNCs] sono la strada sbagliata
Solo i membri CENELEC Danimarca, Germania, Finlandia, Norvegia e Austria hanno fatto statuire nella
Norma europea una “particolare condizione nazionale”. Questa prescrive che per questi paesi gli arrotolatori
con il cavo fissato inseparabilmente al tamburo avvolgitore non sono ammessi senza interruttore automatico
termico o di sovracorrente. Esistono tuttavia notevoli dubbi se questa sia la strada giusta da seguire:
1. Se ne potrebbe dedurre che la popolazione di questi stati necessiti di maggiore protezione rispetto a
quella degli altri stati europei.
2. Non è ricostruibile quale sia la particolarità nazionale – come potrebbero essere le condizioni climatiche o
le condizioni di dispersione a terra – che giustifichino tali differenze nella tecnica di sicurezza di questi paesi
europei.
3. I costruttori potrebbero tranquillamente interpretare tale “particolare condizione nazionale” come barriera
commerciale vietata, perché gli avvolgicavi ricadono sotto “l’armonizzazione completa” della Direttiva bassa
tensione.
Esclusione della presunzione di conformità?
Un parere ufficiale della Commissione su questo argomento verrà pubblicato prossimamente, e il CENELEC
è già stato invitato alla fine di aprile di quest'anno a rivedere la norma EN 61242. Alla versione attuale della
norma è stata inoltre tolta espressamente la presunzione di conformità2. Perché l'applicazione della norma
faccia attivare nuovamente la presunzione di conformità, secondo il parere delle autorità di sorveglianza del
mercato sono necessarie le seguenti modifiche:
• miglioramento della procedura di collaudo, assicurazione per tutti i paesi dello stesso livello di sicurezza,
• se necessario utilizzo di interruttori di sicurezza termici o di massima corrente che, per esempio, in tamburi
avvolgicavo per uso industriale3 rappresentano ormai lo stato dell’arte,
• estensione del campo di applicazione della norma a tamburi avvolgicavo con cavo flessibile rimovibile.
La zona grigia del significato di "utilizzo appropriato"
Che si sia potuti arrivare al punto dove siamo è anche in un certo qual senso dovuto ai requisiti della
Direttiva bassa tensione. Essa, nella versione attualmente in vigore, richiede solamente che il materiale
elettrico "non compromette, in caso di utilizzazione conforme alla sua destinazione, la sicurezza delle
persone, degli animali domestici e dei beni." Questo è un invito per produttori meno scrupolosi a indicare
semplicemente che prima di usare il cavo di prolunga questo deve essere sempre completamente srotolato.
In caso di guasto o di infortunio essi possono così contestare che il loro prodotto non è stato usato in modo
appropriato. Secondo il parere della Commissione ciò non è legittimo perché in definitiva è completamente
normale e prevedibile che il cavo di prolunga venga srotolato dal tamburo avvolgitore solo quel tanto che
basta ad eseguire il lavoro.
Dal punto di vista della KAN è assolutamente necessario eliminare questa zona grigia giuridica nella
Direttiva bassa tensione che si trova attualmente in fase di revisione. Allo scopo in futuro i suoi requisiti di
sicurezza dovranno fare riferimento non solo ad un "utilizzo appropriato" ma anche ad un "uso
ragionevolmente prevedibile". Nel prossimo KANBRIEF riferiremo esaurientemente sull'avanzamento dei
lavori di revisione della Direttiva bassa tensione.
1
EN 61242 "Apparecchiatura a bassa tensione - Avvolgicavi per usi domestici e similari", maggio 1997
presunzione di conformità: se un prodotto viene sviluppato in base alla relativa norma armonizzata, si
presume anche che esso corrisponde alla Direttiva corrispondente.
3
EN 61316 "Avvolgicavi industriali", novembre 1999
2
Sicurezza delle macchine ed ergonomia: dal punto di vista degli utilizzatori
Nella discussione sulla sicurezza e la tutela della salute il punto di vista pratico degli utilizzatori non
viene spesso considerato a sufficienza. Sebbene la Direttiva macchine fin dall’inizio abbia previsto la
partecipazione delle parti sociali ai lavori di normazione, molte possibilità non sono finora state
sfruttate. In Italia un progetto innovativo indica nuove strade1.
In Toscana, in Val d’Elsa in un comprensorio produttivo improntato da piccole aziende operanti nella
lavorazione del legno, le autorità di sorveglianza, esperti di medicina del lavoro e le parti sociali hanno
esaminato assieme come le esperienze degli utilizzatori di macchine possano essere implementate nella
normazione nel modo migliore. Dopo una analisi preliminare, lo studio principale è stato circoscritto alle
seghe circolari e alle fresatrici verticali con i seguenti obiettivi in primo piano:
1. Studio di una metodologia per la raccolta sistematica di esperienze degli utilizzatori delle macchine
(operatori dipendenti e titolari delle aziende che lavorano alle macchine).
2. Con l’ausilio di tale metodologia raggiungere una migliore individuazione dei rischi e delle possibilità di
prevenzione sia tecniche che organizzative
3. Assistenza dei prestatori d’opera e dei datori di lavoro diffondendo opportunamente i risultati dello studio
4. Raccolta delle segnalazioni provenienti dalla pratica per il miglioramento delle norme di macchine
armonizzate.
Esecuzione del progetto
All’inizio le autorità di sorveglianza hanno effettuato dei sopralluoghi per verificare eventuali insufficienze
nella sicurezza del posto di lavoro alle macchine. Tali rilevamenti sono stati classificati secondo criteri tecnici
come “carenze della macchina” e “protezioni insufficienti” o criteri organizzativi come “ non uso delle
protezioni” e “procedura non idonea”.
Parallelamente gli utilizzatori delle macchine hanno compilato un questionario per la determinazione del
carico di lavoro. Il questionario si basava su un modello sviluppato dal Center of Occupational Ergonomics
(CERGO) in Bruxelles che era già stato precedentemene testato per ricerche effettuate dalla Comunità
Europea Carbone e Acciaio. Con l’aiuto del questionario sono stati analizzati i seguenti fattori: fatica,
pericolo, concentrazione, difficoltà, frequenza-ritmo e responsabilità.
A conclusione, per la valutazione dei risultati è stato costituito un gruppo di lavoro al quale hanno partecipato
sia le autorità che gli utilizzatori delle macchine.
La cooperazione porta a risultati concreti
L’indagine effettuata in Italia ha dimostrato che presso le autorità e le parti sociali esiste un elevato interesse
ad una fruttuosa collaborazione sull’esempio dello studio effettuato. Le proposte che si sono concretizzate
dallo studio non si limitano solamente all’ottimizzazione di procedure organizzative in azienda ma
comprendono anche concrete proposte di miglioramento per le norme armonizzate EN 1870-12 e EN 848-13.
Determinati requisiti dei manuali d’uso e manutenzione dovranno venire ridefiniti con maggiore accuratezza.
Così per esempio dovrà essere preso in maggiore considerazione la manipolazione sicura di attrezzi,
l’evitare degli avviamenti accidentali durante i lavori di manutenzione e l’indicazione del livello di rumorosità
a seconda del tipo di lavorazione o di materiale.
Le norme dovranno inoltre definire situazioni durante le quali è necessario corredare le macchine di mezzi
ausiliari per la manipolazione di pezzi pesanti. Per la protezione dalla polvere e dai trucioli di lavorazione le
macchine devono essere previste o di cappe aspiranti oppure dovrà essere indicato nel manuale come e
con quali attrezzi ausiliari eliminare polvere e trucioli dai punti meno accessibili.
In prima liena le norme non dovrebbero definire troppo restrittivamente quello che è l’uso previsto ma
dovranno tenere conto della diversità delle situazioni standard nelle quali le macchine per la lavorazione del
legno vengono impiegate. Le raccomandazioni di sicurezza alle quali l’utilizzatore si deve attenere devono
inoltre essere facili da rispettare e non devono richiedere un addestramento oneroso.
Sarebbe di sicuro vantaggio il proseguire questo studio che è stato elaborato in mniera esemplare grazie alla
collaborazione delle parti sociali e delle autorità di prevenzione e medicina del lavoro sotto forma di un
“dialogo della sicurezza” europeo. Gli autori dello studio hanno fra l’altro proposto la costituzione di “una rete
di osservazione” nella quale vengano raccolte le esperienze degli utilizzatori di macchine, esperienze che
possano venire implementate nel lavoro tecnico e organizzativo della prevenzione.
1
Descrizione e risultati del progetto: Fabio Strambi u.a. “Ergonomia e norme tecniche di sicurezza: il
contributo degli utilizzatori - La sicurezza delle macchine per la lavorazione del legno”; Casa editrice Franco
Angeli, Milano 2001.
2
EN 1870-1: “Sicurezza delle macchine per la lavorazione del legno - Seghe circolari - Seghe circolari da
banco (con o senza tavola mobile) e squadratrici”, 1999
3
EN 848-1: “Sicurezza delle macchine per la lavorazione del legno - Fresatrici su un solo lato con utensile
rotante - Fresatrici verticali monoalbero (toupie)”, 1998
Grande necessità di norme armonizzate per la sicurezza generale del prodotto
La nuova redazione della Direttiva sulla sicurezza generale del prodotto era entrata in vigore il 15
gennaio 2002 e dovrà essere recepita dagli stati membri entro il 15 gennaio 2004 che la dovranno
permutare in legge nazionale (vedi nostro precedente articolo sul KANBRIEF 4/01). Un gruppo di
lavoro ha concordato delle priorità in materia di prevenzione per la normazione della Direttiva.
La Direttiva sulla sicurezza generale del prodotto riguarda la sicurezza di tutti i prodotti che sono destinati
all'utilizzo da parte dei consumatori che non siano già stati regolamentati da altre Direttive del mercato
interno. Essa serve soprattutto alla tutela del consumatore, ma una serie di prodotti sono utilizzati non solo
dai consumatori ma anche dai lavoratori sul posto di lavoro. In questo modo sono toccati dalla Direttiva
anche i mezzi di lavoro. Ma questo era la situazione anche prima della revisione, mentre invece nuovo è che
per la concretizzazione del requisito di sicurezza della Direttiva dovranno venire elaborate norme
armonizzate europee la cui applicazione farà attivare la presunzione di conformità. Tali norme dovranno
basarsi su mandati nei quali, per il gruppo specifico di prodotto, sono stati fissati requisiti fondamentali di
sicurezza. Essi devono essere stati elencati nella Gazzetta Ufficiale ed essere stati recepiti nella raccolta di
norme nazionali. Le norme possono avere origine in diverse maniere:
• norme europee già esistenti ma non ancora armonizzate ("normali" EN) che possono venire verificate per
quanto attiene allo loro idoneità per venire poi elencate nella Gazzetta Ufficiale;
• norme puramente nazionali già esistenti possono essere utilizzate come base per la elaborazione di norme
europee con mandato;
• norme che vengono elaborate ex-novo perché non esiste ancora un documento di base disponibile.
La diversità dei prodotti per i quali devono venire elaborate norme armonizzate è molto vasta e il processo di
normazione necessiterà con tutta probabilità di molto tempo. Per questo si dovrà considerare fin dall'inizio
che anche prodotti che sono rilevanti per la sicurezza e per la prevenzione sul posto di lavoro o che vi
vengono utilizzati molto spesso, recepiscano di preferenza un mandato. Nel febbraio del 2002 con questo
sottofondo si è incontrato un gruppo di lavoro degli enti rappresentati nella KAN per discutere quali sono i
prodotti particolarmente rilevanti dal punto di vista della prevenzione e con quale priorità dovranno essere
soggetti alla normazione. Per definire i criteri sono serviti la frequenza di utilizzo sul posto di lavoro e l'entità
del potenziale di rischio. La valutazione è stata supportata da materiale statistico sugli infortuni proveniente
dall'autorità federale e degli istituti assicurativi antinfortuni dell'industria. La tabella (vedi sotto) riepiloga i
risultati ordinati per tre gradi di priorità.
Un gruppo appositamente costituito della Commissione tecnica di sicurezza dell'Istituto DIN si dovrà
occupare di tutto il fabbisogno di norme per il comparto di prodotto interessato. I risultati del gruppo di lavoro
KAN vi sono già stati inoltrati. Oltre a ciò i risultati possono essere inoltrati alla Commissione Europea
attraverso il Ministero federale del lavoro e dell'ordine sociale come raccomandazione che indichi in quali
comparti dovranno essere dati con priorità alle organizzazione di normazione europee CEN e CENELEC i
mandati di normazione.
1
Direttiva 2001/95/CE del 3 dicembre 2001
Priorità della prevenzione sul lavoro per la normazione della sicurezza generale del prodotto
Categoria
Prodotti e gruppi di prodotto
Elevato potenziale di
Segnalatori di incendio, contenitori portalettere, mobili per ufficio, attrezzi per
pericolosità o uso
ginnastica, apparecchi per la pedicure, apparecchi per posatura, apparecchi
particolarmente frequente
per la lavorazione della frutta e della verdura, apparecchi per l'industria
sul posto di lavoro
alimentare, apparecchi per isolamento di manufatti edili, apparecchi per la
lavorazione e l'utilizzo di carta e cartone, carriole e carrelli, organi di fissaggio
del carico per autovetture ed autocarri, prese per fusibili a cartuccia tipo NH
senza manicotti di protezione, forni, mole, attrezzi per parchi giochi, lavagne a
parete, banchi da lavoro, attrezzi/utensili
Potenziale di pericolosità
Apparecchi per la manutenzione, riparazione e lavaggio di veicoli a motore,
particolarmente elevato
presse manuali, paranchi a cricco, fustelle, attrezzi per lavorare su parti sotto
tensione
Massimo potenziale di
Impalcature, scale e pedane/gradini
pericolosità
Appello per una maggiore sicurezza degli impianti e apparecchi elettrici domestici
Nell’ambiente domestico avvengono più infortuni mortali causati dall’elettricità che sul posto di lavoro.
Questo non è sorprendente perché sul posto di lavoro il rispetto degli standard di sicurezza viene controllato
regolarmente.
Gli enti tecnici rappresentati nel gruppo di lavoro della KAN “Interruttori automatici di protezione a corrente di
guasto” considerano pertanto importante e necessario un appello rivolto ai proprietari di immobili e agli
inquilini avente oggetto l’accurato controllo e manutenzione dei loro impianti elettrici. Una relativa
“Dichiarazione comune” è stata elaborata a questo proposito dal gruppo di lavoro KAN ed è stata già
controfirmata dalle seguenti organizzazioni: vzbv (Associazioni dei consumatori), DMB (Associazione degli
inquilini), BAuA e BMA (Stato), BLB e HVBG (Associazione assicurazioni antinfortuni del lavoro) e la
prevenzione dei danni nel GDV (Associazione assicurazioni danni materiali).
www.kan.de “Aktuelles/Publikationen” (in tedesco)
Responsabilità sociale degli imprenditori - non è un argomento di normazione
La discussione sulla responsabilità degli imprenditori nel campo sociale e nei confronti della società non è
nuova. La presentazione del libro verde della Commissione Europea avente oggetto tale argomento ha
innescato l’anno scorso nuovamente una forte discussione di come tale obbligo possa essere implementato
in requisiti concreti. Così questo argomento è tornato ad essere al centro delle attività di normazione e
sembra che l’ISO voglia prossimamente intraprendere il tentativo di iniziare la relativa procedura di
normazione.
In seguito al prevedibile coinvolgimento degli aspetti di prevenzione sul lavoro e ai temuti obblighi di
certificazione, il consiglio della KAN ha pregato l’Istituto DIN di contrastare attivamente una normazione in
questo campo.
EUROSHNET - Attualità
I lavori per la costituzione di EUROSHNET proseguono nel frattempo a tutto regime. Attualmente il gruppo di
gestione si occupa soprattutto della progettazione della piattaforma internet che a partire dall’autunno di
quest’anno supporterà il lavoro della rete.
EUROSHNET è riservato a rappresentanti di istituzioni europee di prevenzione sul lavoro attive nel settore
della normazione, collaudo, certificazione e della ricerca che intendono così coordinare le loro attività.
Attualmente viene verificato se la piattaforma EUROSHNET possa venire utilizzata, per la propria
comunicazione e lo scambio di informazioni, dalle parti sociali che sono già organizzate in associazioni o
federazioni europee (per esempio UNICE, TUTB / ETUC). Premessa per questo sono sezioni separate della
rete la cui autorizzazione d’accesso venga gestita direttamente dalle parti sociali interessate.
Finora quasi 100 esperti di 20 paesi europei hanno annunciato il loro interesse ad una collaborazione.
Cambio della Presidenza alla KAN
La presidenza del consiglio della KAN è stata assunta in data 1.4.2002 dal Dipl. Vw. Eugen Müller come
rappresentante dei datori di lavoro. La sua funzione ufficiale è amministratore e direttore del reparto
“Sicurezza sociale” dell’Unione federale dell’Associazione dei datori di lavoro (BDA) a Berlino.
L’avvicendamento della presidenza viene effettuato con ritmo biennale fra i rappresentanti dei datori di
lavoro, dei prestatori d’opera e dello stato.
Pubblicazioni
• Prevenzione degli infortuni sul lavoro
La relazione pubblicata dall’Agenzia europea per la sicurezza e la tutela della salute sul posto di lavoro dal
titolo “How to reduce Workplace accidents” presenta 22 programmi di prevenzione degli infortuni sul lavoro
di 15 stati membri della Unione Europea che hanno avuto successo. La relazione descrive dettagliatamente i
singoli progetti e le conoscenze che ne sono state acquisite. Anche viene riportato il parere delle categorie
interessate (direzioni aziendali, incaricati per la sicurezza, autorità, rappresentanti dei lavoratori e gli
sviluppatori dei programmi).
Indirizzo per ordinare in Germania: Bundeanzeiger Verlag, Colonia, Fax (0221) 97 66 82 78 (13 Euro) il
documento è reperibile in internet all’indirizzo http://agencya.osha.eu.int/publications/reports
• Prescrizioni di prevenzione sul lavoro
La brochure “Tutela della salute sul posto di lavoro - Percorsi nel labirinto delle prescrizioni” che si trova alla
sua terza edizione è stata completamente rielaborata e attualizzata. La brochure fornisce ai membri dei
consigli di fabbrica e ai referenti del personale ma anche ad altri esperti in azienda e a consulenti, un valido
aiuto sui seguenti argomenti: leggi, ordinanze e decreti, regolamenti, istituzioni di prevenzione sul lavoro
esterne all’azienda, organi aziendali per la prevenzione sul lavoro, uso e manipolazione degli agenti
pericolosi, attività preventive di tutela della sicurezza e della salute sul lavoro e possibilità di operare per
membri del consiglio di fabbrica e referenti del personale.
Indirizzo per ordinare: Beratungs- und Informationsstelle Arbeit und Gesundheit, Hamburg, Fax (040) 439
2818, e-mail: [email protected] (120 pagg., 9,20 Euro, in tedesco)
• Lavori di demolizione
I lavori di demolizione appartengono alle attività più pericolose del settore dell’edilizia. La brochure gratuita
“Prevenzione degli infortuni durante lavori di demolizione” del Bundesanstalt für Arbeitsschutz und
Arbeitsmedizin (Istituto federale per la prevenzione e di medicina del lavoro) è uscita nell’aprile del 2002
nella sua quarta edizione riveduta. Vi vengono riportati tutti gli aspetti che permettono di effettuare lavori di
demolizione in sicurezza iniziando dalla pianificazione fino alla loro esecuzione. Fra l’altro viene trattata la
particolare pericolosità dei lavori di demolizione in aree contaminate.
Indirizzo per ordinare: Bundesanstalt für Arbeitschutz und Arbeitsmedizin, Dortmund, Fax: (0231) 9071 524,
E-Mail: [email protected] (gratis, in tedesco).
INTERNET
• www.foreignword.com
Dietro a questo indirizzo si trovano numerosi strumenti per la traduzione di singoli termini e di testi. Dopo
aver impostato la combinazione di lingue desiderata appare un catalogo attinente l’interrogazione contenete
link che rimandano a idonei strumenti di traduzione on-line. Questa preselezione risparmia l’onerosa ricerca
di programmi adatti e permette rapidi confronti fra diverse alternative di traduzione.
• http://europa.eu.int/idea/index.htm
IDEA è una banca dati elettronica nella quale sono archiviati gli organigrammi delle autorità dell’Unione
Europea. L’accesso avviene mediante i criteri di ricerca “Dienste” [Direktion/Referate] (“Servizi”
Direzione/Referenti) oppure anche “Persone”. La struttura gerarchica delle autorità dell’Unione Europea
rappresentata ad albero è di facile consultazione.
• www.akademie-dresden.de
L’Accademia degli istituti assicurativi per l’industria in materia di sicurezza sul lavoro e tutela della salute di
Dresda offre corsi elevati di qualificazione per quadri e dirigenti degli enti assicurativi antinfortuni, per gruppi
interessati aziendali ed esperti di prevenzione sul lavoro. L’indirizzo rimanda al vasto programma di corsi,
seminari e ad altri argomenti affini alla prevenzione sul lavoro organizzati dall’Accademia.
Manifestazioni
Data / luogo
10.10.2002
Düsseldorf
16.10. 18.10.2002
Berlino
22.10. 26.10.2002
Colonia
Argomento
Convegno specializzato e mostra: Assicurazione
economica della qualità dell’aria e riduzione della
rumorosità sul posto di lavoro sotto l’aspetto della
sicurezza e della tutela della salute (in tedesco)
Congresso, fiera specializzata: Prevenzione sul
lavoro oggi;
Conferenza europea “Prodotti sicuri con il
monitoraggio del mercato” (in tedesco)
ORGATEC - Fiera internazionale specializzata
per arredamenti d’ufficio e d’interni e relativo
management
Informazione
VDI-Projekt und Service GmbH
Tel. 0211 6214 431
www.vdi.de
Hinte GmbH
Tel. 0721 93133 730
www.hinte-messe.de/ arbeitsschutzaktuell
KölnMesse GmbH
Tel. 0221 821 2667
www.orgatec.de
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02-2i - KAN Kommission Arbeitsschutz und Normung