ZAGARRIO GIUSEPPE ZAMPA GIORGIO ZANELLA GIACOMO ZANGRANDI RUGGERO ZANOTTI CAVAZZONI FRANCESCO MARIA ZANOTTI GIAMPIERO ZANOTTO SANDRO ZANZOTTO ANDREA ZAPPI GIAMBATTISTA FELICE ZARRI ADRIANA ZAVATTINI CESARE ZENA REMIGIO, pseudonimo di Gaspare Invrea INDICE DEGLI AUTORI STORICI ZENDRINI BERNARDINO ZENO APOSTOLO ZINGARELLI NICOLA ZITO VINCENZO ZORUTTI PIETRO ZORZI BARTOLOMEO ZORZI RENZO ZOTTOLI ANGELANDREA ZUCCA GIUSEPPE ZUCCOLO LUDOVICO, detto il Piacentino ZUCCONI GUGLIELMO ZUMBINI BONAVENTURA - HOME PAGE A.L.I. Penna d’Autore © All rights reserved INDICE DEGLI AUTORI CONTEMPORANEI - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Z ZAGARRIO GIUSEPPE (Ravanusa [AG] 1921-2010) - Insegnante a Firenze e collaboratore di riviste specializzate come «Il Ponte» e «Quartiere», nel 1971 ha fondato la rivista «Quasi» dove ha pubblicato importanti analisi sull’evoluzione del linguaggio e sugli sviluppi della poesia contemporanea. A questi temi ha anche dedicato saggi ricchi di documentazione, come «Struttura e impegno: la poesia» (1966), «Luzi» (1968), «Quasimodo» (1969), «Poesia tra editoria e anti» (1970), «Febbre, furore e fiele. Repertorio della poesia italiana contemporanea 19701980» (1983). Ha inoltre pubblicato il volume antologico «Sicilia e poesia contemporanea» (1964) e raccolte poetiche fondate su una calda fusione di spiriti visionari e di analisi psicologico-ambientali, come «Le stagioni di maggio» (1953), «A questa terra non nostra» (1956), «Tra il dubbio e la ragione» (1963), «Eppure… antologia delle poesie 19471991» (1993). ZAMPA GIORGIO (San Severino Marche [MC], 1921-2008) - Studioso di letteratura tedesca, è stato docente all’Istituto universitario Vittorio Alfieri di Firenze e all’università di Urbino. Ha tradotto i «Racconti» (1961) e «Il processo» (1973) di Kafka, «I quaderni di Malte LauridsBrigge» (1943) e «La storia del buon Dio» (1948) di Rilke, i «Turbamenti del giovane Törless» (1959) di Musil. I suoi saggi critici sono riuniti in «Rilke, Kafka, Mann. Letture e ritratti tedeschi» (1968). Amico e studioso di Montale, ne ha curato gli scritti critici («Sulla poesia», 1974) e un’edizione di «Tutte le poesie» (1984). Ha collaborato con «Il Giornale» e con «Panorama». ZANELLA GIACOMO (Chiampo [VI] 1820-Cavazzale [VI] 1888) - Ordinato sacerdote, subito dopo fu nominato professore di Lettere Italiane e Filosofia al Seminario di Vicenza. Nel 1848 aderì alla causa nazionale, così che il governo austriaco lo costrinse ad abbandonare la cattedra che riebbe solo nel 1857. Insegnò poi nei licei di Venezia e di Vicenza (dove ebbe tra i suoi studenti Antonio Fogazzaro) e fu preside all'Università di Padova. La sua opera poetica si caratterizza per uno stile sostanzialmente classico ed è estremamente significativa nel quadro della problematica sociale e religiosa di fine Ottocento, oscillando tra istanze positivistiche e neocattoliche. ZANGRANDI RUGGERO (Milano 1915-Roma 1970) - Entrato a far parte dopo il 1930 dei frequentatori della famiglia Mussolini (come compagno di classe di Vittorio Mussolini), dopo una prima adesione al fascismo entrò sin dal 1933 in contrasto con l’ideologia ufficiale e col regime e creò un movimento che si proponeva di rinnovare il fascismo “dall’interno”. Giunto a un più alto grado di maturità politica, si staccò dal fascismo nel 1939 con la creazione del partito socialista rivoluzionario clandestino. Arrestato nel 1942, fu deportato in Germania l’8 settembre 1943. Tornato in Italia nell’autunno del 1945, divenne redattore della «Repubblica» e poi di «Paese Sera». Tra le sue opere, alcune fondamentali per la conoscenza della recente storia italiana, si ricordano: «Il lungo viaggio attraverso il fascismo» (1ª ed. 1947, 2ª ed. ampliata, 1962), «Dizionario della paura» (1951), «La tradotta del Brennero» (1956), 1943: «8 settembre» (2ª ed. 1967; la 1ª ed. fu pubblicata nel 1964 col titolo «25 luglio - 8 settembre 1943»). INDICE DEGLI AUTORI STORICI ZANOTTI CAVAZZONI FRANCESCO MARIA (Bologna 16921777) - Era fratello di Giampietro Zanotti. Dal 1718 fu professore di Filosofia all’Università di Bologna, e nel 1723 fu nominato Segretario dell’Istituto di Scienze, del quale in seguito (1766) divenne presidente. Pensò di applicare alle idee la teoria dell’attrazione di Newton, e in proposito scrisse un opuscolo (che finse di tradurre dal francese): «Della forza attrattiva delle idee» (1747). Scrisse anche una filosofia morale (1754), essenzialmente una sintesi dell’etica di Aristotele. Tra le opere epistemologiche la principale è «Della forza dei corpi che chiamiamo viva» (1752), che si inserisce in una questione vivacemente dibattuta tra seguaci di Leibniz e di Cartesio. Nel «De viribus centrali bus» (1762) espone, secondo una prospettiva relativamente originale, la teoria newtoniana dell’attrazione. Scrisse molte altre opere, tra cui saggi di poetica, composizioni in versi, un Ragionamento sopra la filosofia, Paradossi e un Epistolario. Suo fratello Giampietro fu pittore e storico. ZANOTTI GIAMPIERO (Parigi 1674-Bologna 1765) - Ha lasciato opere pittoriche nelle chiese bolognesi. Nel primo decennio del XVIII secolo divenne uno dei membri fondatori della «Accademia Clementina degli Artisti di Bologna», nota in tutta Europa, di cui divenne segretario, animatore e ideologo. Nel 1739 ne scrisse la storia. Pubblicò un dialogo sulla pittura di Guido Reni (1710 ) e la guida per giovani pittori «Avvertimenti per lo incamminamento di un giovane nella pittura» (1756). Ha anche scritto una biografia sul pittore e amico Giovanni Gioseffo Dal Sole, composto le tragedie «Didone» (1718) e «Tito Marzio Coriolano» (1734), la commedia «L’Ignorante presuntuoso» (1743),e poesie sia nel genere petrarchesco sia nel giocoso. ZANOTTO SANDRO (Treviso, 19321996) - Critico d’arte, collaboratore di vari giornali, ha scritto monografie su artisti del Novecento, in particolare su De Pisis, del quale ha curato la pubblicazione di gran parte degli scritti. Ha inoltre dedicato molti studi ai problemi antropologici e ambientali della bassa valle del Po. Ha pubblicato numerose raccolte poetiche che rivelano spiriti realisti («Basso orizzonte», 1959), interessi regionalistico-dialettali («La fiora del vin», 1960; «El dì dela conta», 1967) e anche complesse analisi psicologico-sociali («Il funzionario testimonia», 1975). Ha infine scritto il romanzo «Delta di Venere» (1974), un’allegorica navigazione nelle acque interne del delta del Po, e il diario «La Venere del Buttini» (1979) ispirato a un viaggio a Carrara. Del 1985 è la raccolta «Acque perse». Ha inoltre curato con Bona De Pisis l’edizione di scritti inediti o sparsi di F. De Pisis, tra cui le poesie di «Cattività veneziana» (1966), il romanzo «Il marchesino pittore» (1969), le prose e le pagine diaristiche di «Vaghe stelle dell’orsa 1916-1918» (1970), «Ore veneziane» (1974), «Ver-Vert» (1984) e l’epistolario con G. Comisso, «Divino Giovanni... Lettere a Comisso 1919-1951» (1988). Nel 1996 ha pubblicato «Filippo De Pisis ogni giorno» e «Manoscritto rinvenuto a Villa del Conte». - HOME PAGE A.L.I. Penna d’Autore © All rights reserved INDICE DEGLI AUTORI CONTEMPORANEI - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - ZARRI ADRIANA (San Lazzaro di Savena [BO] 1919-Crotte di Strambino [TO] 2010) - Nel panorama della cultura cattolica la sua presenza è tra le più vive e originali per il suo richiamo a una religiosità quasi mistica, aliena dall’esibizionismo mondano. La partecipazione alla trasmissione televisiva «Samarcanda», da cui ha tratto «Apologario» (1990), ha fatto conoscere al grande pubblico i suoi libri che pure avevano una vasta circolazione negli ambienti cattolici. Tra essi sono noti «Impazienza di Adamo» (1964), «È più facile che un cammello...» (1975), «Nostro Signore del deserto. Teologia e antropologia della preghiera» (1984). I suoi romanzi si ispirano anch’essi a temi religiosi e ripropongono narrativamente il fondo della sua riflessione: i migliori sono «Giorni feriali» (1955), «L’ora di notte» (1960), «Dodicilune» (1989), oltre alle favole del citato «Apologario». Ha pubblicato inoltre «Il figlio perduto. La parola che viene dal silenzio» (1991), «Nudi senza vergogna» (1994), «Quaestio» (1998). ZAPPI GIAMBATTISTA FELICE (Imola 1667-Roma 1719) - Studiò nella città natale, quindi a Bologna, dove a soli 13 anni si laureò in legge. Nel 1687 si trasferì a Roma, dove intraprese una fortunata carriera forense, frequentando nel contempo i salotti mondani e letterari. Fu inoltre nominato dal Papa Innocenzo XII «Assessore del Tribunale dell’Agricoltura» e Fiscale del Tribunale delle Strade. La sua vera passione era tuttavia la Poesia; divenne un fecondo autore di versi ed ebbe fortuna come oratore e declamatore di poesie altrui. A Roma aderì dapprima all’«Accademia degli Infecondi» e infine all’«Accademia dell’Arcadia», di cui, col nome di «Tirsi Leucasio», fu uno dei fondatori. Nel 1705 sposò Faustina Maratta, donna molto colta, e anch’essa poetessa, accolta in Arcadia con il nome di «Aglauro Cidonia», e la loro casa divenne un centro frequentatissimo di riunioni letterarie. Nel 1723 pubblicò una raccolta di «Rime» che comprendeva anche componimenti della moglie (Rime di Giovanni Battista Felice Zappi e di Faustina Maratti, sua consorte, aggiuntevi altre poesie de’ piu celebri dell’Arcadia di Roma). La raccolta ebbe varie edizioni. La maggior produzione poetica dello Zappi è sull’amore, i cui sonetti anacreontici eleganti e misurati, ne fanno uno dei maggiori esponenti del gusto miniaturistico e melodrammatico del Settecento. ZAVATTINI CESARE (Luzzara [RE] 1902-Roma 1989) - Sceneggiatore e scrittore, si avvicinò al cinema come soggettista e sceneggiatore, collaborando con Mario Camerini e Alessandro Blasetti. Autore tra i più prolifici e significativi del nostro cinema, dotato d’un umorismo surreale, fu uno dei più importanti protagonisti del neorealismo, partecipando a oltre centoventi film e fornendo un notevole contributo tecnico-innovativo. Fautore di un criterio cronachistico, privo di ogni retorica, i film a cui lavorò furono tra i massimi esempi del cinema inteso come «pedinamento della realtà». Fondamentale fu il sodalizio con Vittorio De Sica, per il quale scrisse opere come «Sciuscià» (1946), «Ladri di biciclette» (1948), «Miracolo a Milano» (1951), «Umberto D.» (1952), che fornivano una lucida rappresentazione dell’Italia del dopoguerra. Tra i tanti altri film, si ricordano «Amore in città» (1953); «La ciociara» (1960), dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia; «I misteri di Roma» (1963); «Matrimonio all’italiana» (1964). Zavattini è stato autore di diversi libri quali «Parliamo tanto di me» (1931), «I poveri sono matti» (1937), «Io sono il diavolo» (1943), «I misteri di Roma» (1963), «La notte che ho dato uno schiaffo a Mussolini» (1977), «Una, cento, mille lettere» (1988) magnifico carteggio nel quale spiccano le sue lettere con l’editore Valentino Bompiani. Nel dialetto della sua terra, il luzzarese, compose i versi di «Stricarm, in d’na parola». A ottant’anni, Zavattini esordì nella regia con il film «La veritààà», il suo testamento spirituale. ZANZOTTO ANDREA (Pieve di Soligo [TV] 1921-Conegliano Veneto [TV] 2011) È stato considerato dalla critica come uno dei più importanti poeti del Novecento. Laureatosi in lettere all’Università di Padova (1942), non si è quasi mai allontanato dal suo paese. Esordiente in letteratura con la raccolta di versi «Dietro il paesaggio» (1951), ha rivelato subito la sua attitudine per una poesia elegiaca, dove ottengono ampio rilievo gli elementi di una natura non ancora corrotta dall’uomo. Gli alberi, i colli, i corsi d’acqua intorno a Soligo ritornano in «Elegia e altri versi» (1954) e «Vocativo» (1957), dove, tuttavia, l’intimismo e la contemplazione si frangono definitivamente in un lessico stridente, aspro, che vuol significare l’incidenza del trauma e l’impossibilità di tornare a un rapporto pacificato con la natura. Tale problematica trova la sua miglior espressione in «IX Ecloghe» (1962), dove la ricerca di uno sperimentalismo linguistico. Dalla «Beltà» (1968) e «Gli sguardi i fatti e senhal» (1969) l’autore unisce, al linguaggio poetico della tradizione, l’uso del linguaggio delle scienze, non come recupero di un’unità ampiamente spezzata, ma per giungere a una posizione d’assoluto nominalismo che comporta il rifiuto della storia. In «Pasque» (1974), l’autore procede a un ulteriore sviluppo, offrendo poesie che presentano possibilità plurime di lettura, veri e propri test proiettivi. Ha scritto per il film «Casanova» di Federico Fellini alcuni testi corali in dialetto, raccolti con il titolo di «Filò» (1976, ampliato nel 1988), la raccolta lirica «Galateo in bosco» (1979), «Fosfeni» (1983, premio Montale), «Idioma» (1986), «Gli sguardi i fatti e senhal» (1990), «Fantasie di avvicinamento» (1991, Premio Mondello e Premio Città di Münster), «Racconti e prose» (1990), «Aure e disincanti nel Novecento letterario» (1994), «Poesie 1938-1986» (1994), «Meteo» (1996), «Poesie e prose scelte» (2000, Premio Bagutta). INDICE DEGLI AUTORI STORICI - HOME PAGE A.L.I. Penna d’Autore © All rights reserved INDICE DEGLI AUTORI CONTEMPORANEI - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - ZENDRINI BERNARDINO (Bergamo 1839-Palermo 1879) - Fu professore di letteratura tedesca all’Università di Padova e poi di letteratura italiana nell’ateneo palermitano. Seguace delle teorie linguistiche del Manzoni, autore di liriche, la sua fama è legata alla traduzione completa del «Canzoniere di Heinrich Heine», condotta con grande perizia. Pubblicata inizialmente nel 1865, occupò quasi vent'anni della sua vita, tanto che l’edizione definitiva, la quarta, uscì presso Hoepli nel 1884. Sul poeta tedesco, sui suoi critici e sui suoi traduttori lo Zendrini scrisse vari articoli con una severità che gli attirò polemiche repliche del Carducci. ZITO VINCENZO (Capua, [?]-1669) - Si hanno scarne notizie sull’opera di questo poeta campano. Si sa solo che contribuì a dare maggiore impulso al marinismo meridionale scrivendo gli «Scherzi lirici» (Napoli, 1638), e le «Poesie liriche», che furono curate dal figlio Mario e pubblicate nel 1669, l’anno stesso della sua morte. ZENA REMIGIO, pseudonimo di Gaspare Invrea (Torino 1850-Genova 1917) - Proveniente da una nobile famiglia genovese, da cui ebbe un’educazione religiosa e tradizionalista, si arruolò nel corpo degli zuavi pontifici, rimanendo a Roma fino al 1870, anno della “breccia di Porta Pia”. Successivamente si laureò in legge e svolse l’attività di magistrato nell’ambito militare. La sua produzione comprende due romanzi: «La bocca del lupo» (1892), in cui sia l’impianto formale sia il registro linguistico mostrano uno stile verista chiaramente ispirato all’opera di Verga, e «L’Apostolo »(1901), permeato invece delle inquietudini misticheggianti che caratterizzano le opere di Fogazzaro. Scrisse versi di intonazione morale: «Poesie grigie» (1880), «Le Pellegrine» (1894), «Olympia» (1905), e due novelle in bilico tra naturalismo e scapigliatura, «Le anime semplici» (1886) e «Confessione postuma» (1897). ZINGARELLI NICOLA (Cerignola [FG] 1860-Milano 1935) INDICE DEGLI AUTORI STORICI ZORUTTI PIETRO (Lonzano del Collio [GO] 1792-Udine 1867) - La sua fama è dovuta soprattutto alla pubblicazione ogni anno, dal 1821 al 1867, degli almanacchi lunari («Strolics», in friulano) dove riportava le sue composizioni poetiche in dialetto friulano, di solito di soggetto naturalistico od ironico. La sua poesia più famosa rimane "Plovisine", scrit- ZENO APOSTOLO (Venezia, 1668-1750) - Nobile veneziano, nel 1691 fu tra i fondatori dell’«Accademia degli Animosi». Nel 1695 compose il suo primo libretto d’opera, «Gli inganni felici», che ottenne un grande successo rendendolo librettista alla moda. Iniziò l’attività di giornalista letterario nella «Galleria di Minerva», assumendone poi anche funzioni direttive, ma dopo alcuni diverbi lasciò l’incarico e insieme al fratello Pier Caterino Zeno, Scipione Maffei e Antonio Vallisneri, fondò il «Giornale de’ letterati d’Italia» (1710). Il trimestrale ebbe un buon successo, e fra i suoi collaboratori annoverò nomi di prestigio, come Scipione Maffei, Eustachio Manfredi, Giovanni Battista Morgagni, Ludovico Antonio Muratori, Bernardino Ramazzini, Antonio Vallisneri, Giambattista Vico. Nel 1718 fu chiamato a ricoprire l’incarico di poeta cesareo alla corte imperiale di Vienna, e la direzione del giornale passò al fratello Pier Caterino. È autore di oltre sessanta melodrammi, e compose 36 libretti d’opera d’argomento storico e mitologico, fra i quali «Faramondo» (1698), «Lucio Vero» (1700), «Temistocle» (1701), «Merope» (1711), «Alessandro Severo» (1716), «Griselda» (1718 e 1722), «Teuzzone» (1719), «Semiramide» (1725), e 17 azioni sacre per oratori. Ha lasciato un’interessante testimonianza del tempo nell’«Epistolario», pubblicato postumo nel 1752. Laureato in Lettere a Napoli nel 1882, perfezionò in seguito i suoi studi in Germania e a Breslavia. Professore di storia comparata delle letterature neolatine all’Università di Palermo, passò nel 1916 all’Accademia scientifico-letteraria di Milano, dove assunse la cattedra di lingue e letterature romanze fino al 1932, quando passò a quella di letteratura italiana. Nella sua impegnatissima carriera rivestì molteplici ruoli: direttore della sezione letterature romanze dell’Enciclopedia Italiana curata da l’Istituto Treccani, direttore della rivista napoletana «Rassegna critica della letteratura italiana» e come membro delle prestigiose Accademie della Crusca e dell’Arcadia. Nella sua intensa at- - HOME PAGE A.L.I. Penna d’Autore © All rights reserved tività di studioso si occupò soprattutto di Dante, al quale dedicò varie ricerche, e sul quale scrisse un’ampia monografia erudita (1ª ed. 1903; nuova ed. 1931). Ma la sua opera di gran lunga più conosciuta e il «Vocabolario della lingua italiana», che nel 1917 iniziò a essere pubblicata a fascicoli per conto degli editori milanesi Bietti e Reggiani. La prima raccolta in volume risale al marzo 1922 ed è già una seconda edizione, avendo Zingarelli rimesso mano personalmente alla compilazione. Curerà personalmente altre tre edizioni, quelle del 1924, del 1928 e del 1935, che uscirà pochi mesi dopo la sua morte. INDICE DEGLI AUTORI CONTEMPORANEI - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - ta nel 1831. È sempre stato considerato come il miglior raffigurante letterario della vita della gente friulana e per questo è uno dei poeti più conosciuti ed imitati del Friuli. Il suo merito più grande è probabilmente quello di aver tolto dai campi la lingua usata da Ermes di Colloredo e di aver fatto diventare la lingua friulana più letteraria. ZORZI BARTOLOMEO (Venezia 1230-Morea fine XIII sec.) - Forse mercante, fu fatto prigioniero dai Genovesi e incarcerato dal 1263 o 1266 al 1270. Il suo canzoniere comprende diciotto componimenti di ispirazione amorosa, religiosa e politica, tra cui spicca quello composto durante la prigionia, in risposta al trovatore genovese Bonifacio Calvo, che aveva duramente attaccato i Veneziani. ZORZI RENZO (Montorio Veronese [VR] 1921-Albisano [VR] 2010) - Ha partecipato alla resistenza nelle formazioni di Giustizia e Libertà, ottenendo una medaglia d’argento. Nel dopoguerra, tra il 1945 e il 1946 è stato direttore del quotidiano «Verona libera» e ha lavorato per la casa editrice De Silva e per la Nuova Italia di Firenze. In seguito è passato alle dipendenze delle Edizioni di Comunità, a Milano, e alla morte di Adriano Olivetti, nel 1960, ne ha assunto la direzione. Dal 1965 al 1986 ha ricoperto l’incarico di responsabile delle attività culturali della Olivetti, progettando e organizzando grandi mostre internazionali. Dall’ottobre del 1986 Zorzi è consulente per le attività culturali della Olivetti. Dal 1990 presiede, inoltre, il Centro Intemazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te a Mantova. Ha pubblicato «L’estate del Quarantadue» (1988), «Nella trama della storia» (1990), «Gli anni dell’amicizia» (1991) e «Cesare Beccaria, il dramma della giustizia» (1996). Tra i numerosi riconoscimenti ricordiamo: nel 1993 ha ricevuto il Premio della Cultura della Presidenza dei Consiglio dei Ministri e nel 1998 la Medaglia del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. ZOTTOLI ANGELANDREA (Salerno 1879-Roma 1956) - Funzionario del ministero della pubblica istruzione dal 1905, si dimise nel 1923; nel 1944 fu nominato commissario dell’Istituto della Enciclopedia italiana e consigliere di Stato. Collaboratore della «Cultura» di De Lollis, si occupò soprattutto del Boiardo, curando anche l’edizione delle sue opere, del Leopardi («Leopardi. Storia di un’anima», 1927), del Manzoni («Umili e potenti nella poetica del Manzoni», 1931; «Il sistema di don Abbondio», 1933), del Casanova («Giacomo Casanova», 1943) e diede prova di raro acume nello sviscerare il sottofondo culturale, psicologico e ideologico delle opere letterarie. ZUCCA GIUSEPPE (Messina 1887 - Roma 1959) - Funzionario del Ministero della Pubblica Istruzione, giornalista, traduttore, autore di romanzi e racconti che nel primo Novecento ebbero una discreta popolarità. Durante la Grande Guerra scrisse poesie patriottiche su vari quotidiani e riviste. Nel 1919 pubblicò una raccolta di poesie a sfondo autobiografico, «Io» (editore Formiggini). La guerra fu anche il tema di alcuni suoi romanzi umoristici, che incontrarono un facile successo e gli dettero fama di scrittore: «La piega nei calzoni» (1920), «Gas esilaranti: taccuino della guerra burlona» (1922) e «L’isola degli amici» (1928). Oltre ad essere INDICE DEGLI AUTORI STORICI stato autore prolifico di romanzi, scrisse alcune opere teatrali, e fu poeta di velleità carducciane. Della sua folta produzione si segnalano «Poesie 1912-1922» (1923), i racconti «Il morbo della virtù» (1922), e il romanzo «L’uovo dell’amazzone» (1926). Nel 1926 fondò a Roma la casa editrice «Il Fauno» con il progetto di pubblicare libri umoristici italiani, e collaborarono autori come A. Campanile con «L’inventore del cavallo» (1927), M. Bontempelli con «L’Eden della tartaruga» (1926) e O. Vergani con «Asso piglia tutto» (1927). Nel 1957 riprese a scrivere e pubblicò il volume di racconti umoristici «Difficile conversare con i ragni» (1957). Fu anche dialoghista, scrittore di soggetti e di sceneggiature cinematografiche, che lo portano a fondare con un gruppo di amici la «Fauno Film» (1935), di cui fu direttore artistico. Con A. Blasetti produsse numerosi film. ZUCCOLO LUDOVICO, detto il Piacentino (Faenza, 1568-1630) Membro dell’Accademia dei Filedoni (1621), visse per nove anni presso la corte di Urbino (per cui fu detto “il Picentino”) e viaggiò a Venezia e in Spagna (presso il nunzio apostolico Innocenzo Massimi vescovo di Bertinoro). Nel trattato «Della ragion di Stato», uno degli scritti politici più significativi del suo tempo (stampato nelle «Considerazioni politiche e morali sopra cento oracoli di illustri personaggi antichi», 1621), considerò la politica come una sfera autonoma e indifferente alla morale, mentre nei «Dialoghi» (1625) si occupò anche di questioni economiche (soffermandosi in particolare sul rapporto tra una più equa distribuzione delle ricchezze e la crescita della popolazione). ZUCCONI GUGLIELMO (Modena 1919-Milano 1998) - Redattore capo del «Popolo», diresse importanti settimanali; nel 1976 fu eletto deputato nelle liste della democrazia cristiana ed divenne direttore della «Discussione»; nel 1980 fu chiamato a dirigere «Il Giorno». Docente di comunicazioni sociali all’università cattolica di Milano, pubblicò libri per ragazzi, libri umoristici e di satira («Il compromesso preistorico», 1976; «La paga del deputato», 1978, premio Forte dei Marmi per la satira) e il volume «La macchina della verità» (1980). Lasciato «Il Giorno» nel 1984, pubblicò il romanzo a sfondo poliziesco «La smortina» (1984), «Cara famiglia» (1988), «Una storia pulita» (1990), «Il cherubino» (1991), «Cesare va alla guerra», «Quell’estate di San Martino» (1996). ZUMBINI BONAVENTURA (Pietrafitta [CS] 1836-Portici [NA] 1916) Scolaro di F. De Sanctis. Nel 1842 iniziò a collaborare con il periodico cosentino «Il calabrese». Nel 1867 venne nominato professore di Storia e Geografia nella Scuola Normale e in seguito fu nominato direttore della stessa. Nel 1877 succedette a Settembrini nella cattedra di Letteratura Italiana dell’Università di Napoli. Nel 1905 fu nominato senatore. Mirò a contemperare il metodo desanctisiano con le esigenze poste dal positivismo e con la critica psicologica francese. Tra i suoi vari scritti, che toccano molti argomenti di letteratura italiana dal Petrarca al Leopardi, meritano particolare menzione gli «Studi di letterature straniere» (1893), gli «Studi di letteratura italiana» (1894) e gli «Studi di letteratura comparata», raccolti postumi nel 1931. - HOME PAGE A.L.I. Penna d’Autore © All rights reserved INDICE DEGLI AUTORI CONTEMPORANEI - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani -