APAT
Dipartimento AMB
Servizio Agenti Fisici
Rapporto sulle criticità ambientali relative ai campi
elettromagnetici
ARPAV
Flavio Trotti
Sabina Poli
Raffaella Ugolini
Matteo Bellodi
Elisabetta Bertazzi
1.
1.1
SORGENTI, CONTROLLI ED ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE
Sorgenti, incluse cabine e trend di crescita
A cura di ISPRA (come indicato all’interno del documento “indice ragionato” inviato via mail il
10/07/2008)
1.2
Controlli
A cura di ISPRA (come indicato all’interno del documento “indice ragionato” inviato via mail il
10/07/2008)
1.3
Superamenti e risanamenti
A cura di ISPRA (come indicato all’interno del documento “indice ragionato” inviato via mail il
10/07/2008)
2
1.4
Studi sulla popolazione esposta
Di seguito si riportano alcuni indicatori che rappresentano le caratteristiche della rete degli impianti
di telecomunicazione e della rete elettrica nella regione Veneto, come si sono trasformate nel tempo
e come è cambiata l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con il diffondersi delle
nuove modalità di comunicazione.
RADIOFREQUENZA
Gli indicatori presentati contribuiscono a fornire una risposta concreta alla richiesta di informazioni
da parte dell’opinione pubblica, che dimostra un elevato livello di attenzione per questa
problematica; alcuni di essi di recente elaborazione ed ancora in via di sviluppo sono stati calcolati
solo per una provincia ma verranno a breve estesi a tutte le altre province del Veneto.
1.4.1
Numero e Localizzazione delle Stazioni Radio Base
Tabella 1.1
Caratteristiche dell’indicatore (aggiornamento 31.12.2007).
Obiettivo
Qual è la concentrazione di SRB sul territorio?
DPSIR
P/S
Stato attuale indicatore
Frequenza di rilevamento dei dati
continua
Livello geografico di dettaglio
comunale
Copertura geografica dei dati
regionale
Fonte dei dati: ARPAV.
3
Figura 1.1
Rappresentazione grafica degli impianti attivi di telefonia mobile (aggiornamento
31.12.2007). Fonte dei dati: ARPAV.
Descrizione e commento dell’indicatore:
Rappresenta il numero e la posizione delle SRB attive presenti sul territorio della regione Veneto,
ricavato dall’archivio georeferenziato aggiornato on line dai gestori della telefonia mobile tramite le
comunicazioni di attivazione inviate ad ARPAV e alla Provincia di competenza come stabilito dalla
L.R. 29/93.
Negli ultimi anni si è registrato in tutta la Regione un rapido incremento degli impianti di telefonia
mobile, passati da meno di 900 nel 2000 a oltre 5.000 al 31/12/2007. I fattori alla base di ciò sono
molteplici, e spaziano dalla diffusione sempre maggiore dei telefoni cellulari all’introduzione di
nuove tecnologie, come l’UMTS, che a causa delle basse potenze in antenna necessarie per ridurre
interferenze, richiedono un numero maggiore di impianti per garantire la copertura del segnale.
Di certo non trascurabile è anche l’aumento del numero degli operatori, passati da uno ai quattro
attuali (Tim, Vodafone, Wind e H3G).
Ad oggi il sistema TACS è stato abbandonato a favore di nuove tecnologie come l’UMTS (digitale
a larga banda), che consente la trasmissione di grandi quantità di dati e di immagini, servizi internet
e video chiamate, e il DVBH (Digital Video Broadcasting Handheld), che permette la visione della
televisione sul telefono cellulare.
Come si nota, è stato indicato un trend della risorsa stabile in quanto, nonostante il numero di
stazioni radio base (SRB) continui ad aumentare ogni anno, le nuove tecnologie utilizzano potenze
in antenna inferiori rispetto ai precedenti impianti, riducendo in tal modo anche i livelli di campo
elettrico.
4
1.4.2
Popolazione esposta al campo elettrico prodotto dalle Stazioni Radio Base nella
provincia di Verona
Tabella 1.2
Caratteristiche dell’indicatore (aggiornamento 30.06.2006).
Obiettivo
A quali livelli di campo elettrico sono esposti i
residenti in una certa area urbana?
DPSIR
I
Stato attuale indicatore
☺
Frequenza di rilevamento dei dati
annuale
Livello geografico di dettaglio
sezioni di censimento ISTAT
Copertura geografica dei dati
Provincia di Verona
Fonte dei dati: ARPAV.
Figura 1.2
Livelli di campo elettrico (V/m) della provincia di Verona e impianti attivi al
30/06/2006. Fonte dei dati: ARPAV.
5
40000
35000
30000
n. 25000
abit.
20000
15000
10000
50000
0
0-0.5 0.5-1 1-1.5 1.5-2 2-2.5 2.5-3 3-3.5 3.5-4 4-4.5 4.5-5 5-5.5 5.5-6
campo elettrico
Grafico 1.1 Distribuzione della popolazione secondo le classi di esposizione al campo elettrico
(V/m) generato dalle stazioni radio base per la provincia di Verona. Elaborazione ARPAV su dati
ARPAV e ISTAT.
Descrizione e commento dell’indicatore:
Questo indicatore si pone come strumento di risposta alle esigenze di informazione da parte della
popolazione, sempre più sensibile verso il problema dell’elettrosmog. L’indicatore, di recente
elaborazione ed ancora in via di sviluppo, è stato calcolato solo per la provincia di Verona e verrà
successivamente esteso alle altre province del Veneto.
Il campo elettrico è stato calcolato suddividendo i territori di analisi in base alle sezioni di
censimento ISTAT del 2001 e assegnando ad ogni sezione la media dei valori di campo elettrico
calcolati nei punti interni alla sezione stessa. Il calcolo è stato effettuato in condizioni cautelative,
considerando le stazioni radio base funzionanti alla massima potenza e non tenendo conto
dell’attenuazione dovuta alla presenza degli edifici.
In Figura 2.1 sono rappresentati i punti di calcolo, con evidenziati gli impianti considerati: si nota
che i valori più elevati di campo elettrico sono localizzati solo in prossimità degli impianti. In
Figura 2.2 è rappresentata la distribuzione della popolazione secondo le classi di esposizione al
campo elettrico (Volt/metro) generato da stazioni radio base. La metà della popolazione della
provincia, corrispondente a circa 410.000 abitanti, è esposta a valori pari o inferiori a 0,4 V/m, che
rappresenta la mediana dei valori di campo. La maggioranza (il 95%) della popolazione, invece, è
esposta a valori inferiori a 2 V/m. In base all’elaborazione effettuata, assumendo che tutta la
popolazione risieda al primo piano degli edifici, non si rilevano esposizioni significative a valori
superiori a 3 V/m; i risultati evidenziano in entrambi i casi valori molto al di sotto dell’obiettivo di
qualità e del valore di attenzione di 6 V/m fissato dalla normativa di riferimento.
6
1.4.3
Numero di risanamenti in impianti radio televisivi e stazioni radio base
Tabella 1.3
Caratteristiche dell’indicatore (dal 1997 al 31.07.2007).
Obiettivo
Si è provveduto al risanamento dei siti con
superamento dei limiti normativi?
DPSIR
R
Stato attuale indicatore
☺
Frequenza di rilevamento dei dati
Continua
Livello geografico di dettaglio
Provinciale
Copertura geografica dei dati
Regionale
Fonte dei dati: ARPAV.
16
SUPERAMENTI RISCONTRATI
14
RISANAMENTI CONCLUSI
numero
12
10
8
6
4
2
0
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
anni
Grafico 1.2 Andamento regionale del numero di superamenti e risanamenti (1997 – 2007). Fonte
dei dati: ARPAV.
Descrizione e commento dell’indicatore:
Gli impianti radio televisivi e le stazioni radio base rappresentano la principale fonte di pressione
ambientale per l’inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza. L’ARPAV misura i livelli di
campo elettrico emessi da tali impianti con controlli puntuali nei siti di maggior criticità e con
campagne di misura prolungate, pianificate all’interno delle rete di monitoraggio regionale.
Le stazioni radio base sono state oggetto di pochi superamenti, limitati ad alcuni casi isolati
registrati nelle sole province di Padova, Treviso e Venezia negli anni 2000-2002, e per la maggior
parte in siti con presenza anche di impianti radio televisivi. Il ridotto numero di superamenti dei
limiti di legge è spiegabile sia con il controllo preventivo, effettuato da ARPAV in fase di
7
autorizzazione all’installazione di un nuovo impianto, sia con le potenze sempre più basse utilizzate
dai nuovi sistemi di telefonia mobile.
Un numero considerevole di superamenti dei limiti di legge è stato riscontrato per gli impianti
radiotelevisivi a partire dal 1997 in tutte le province del Veneto, e in alcuni siti l’azione di
risanamento non è ancora conclusa. Le antenne per la diffusione radio-TV sono più soggette a
superare i limiti della normativa, dato che utilizzano potenze maggiori rispetto alle stazioni radio
base e sono generalmente concentrate in siti specifici (si veda per esempio il sito Monte Cero dei
Colli Euganei in provincia di Padova). Negli ultimi anni in più province si sono verificati
superamenti in siti precedentemente bonificati.
Rispetto alla situazione nazionale, la condizione dell’indicatore per la regione Veneto è positiva: per
gli impianti radiotelevisivi la percentuale di siti risanati è del 70% contro il 45% della media
nazionale, mentre per le stazioni radio base la percentuale di siti risanati è del 100% contro la media
nazionale del 60%.
1.4.4
Numero di edifici, situati vicino a stazioni radio base, esposti a valori di campo
elettrico superiori a metà del valore di attenzione
Tabella 1.4
Caratteristiche dell’indicatore (2001-2005).
Obiettivo
A quali livelli di campo elettrico sono esposti i
residenti in una certa area urbana?
DPSIR
P/S
Stato attuale indicatore
☺
Frequenza di rilevamento dei dati
Annuale
Livello geografico di dettaglio
Provinciale
Copertura geografica dei dati
Provincia di Belluno
Fonte dei dati: ARPAV.
8
250
Numero edifici
200
150
100
50
0
2001
2002
anno
2003
2004
2005
Grafico 1.3 Numero di edifici con stima del campo elettrico maggiore di 3 V/m nella provincia di
Belluno (2001-2005)
Fonte dei dati: ARPAV.
Descrizione e commento dell’indicatore:
Le sorgenti di campo elettromagnetico ad alta frequenza sono dovute agli impianti per
telecomunicazioni.
Per quanto riguarda le stazioni radio base (SRB) del servizio telefonico mobile, è la tecnologia
stessa che richiede una presenza capillare di impianti. Questo vale sia per le zone di pianura che per
le zone di montagna, con una localizzazione degli impianti principalmente a ridosso delle zone più
antropizzate. Ciò desta quindi una maggiore preoccupazione tra l’opinione pubblica.
Tale tendenza è destinata a perdurare, poiché le nuove generazioni di standard di trasmissione,
prima fra tutte l’Universal Mobile Telecommunications System (UMTS), dovendo far fronte a uno
scambio di quantità cospicue di dati con molti soggetti, dovranno possedere molti impianti
disseminati sul territorio. Infatti, al contrario del Global System for Mobile communication (GSM)
che trasmette solo dati e voce, il sistema UMTS, oltre alle telefonate, consentirà di realizzare
videotelefonate, trasmissioni di immagini e filmati e la navigazione in Internet.
La crescita nel tempo del numero di SRB porta inevitabilmente ad un innalzamento generale del
fondo elettromagnetico presente nel territorio urbano e di conseguenza anche negli edifici posti in
vicinanza delle antenne.
Al riguardo va comunque sottolineato che, in provincia di Belluno non sono stati riscontrati edifici
interessati da un campo elettrico dovuto a SRB uguale o superiore ai 6 V/m (valore di cautela
indicato nel DPCM 8 luglio 2003). La scelta dell’indicatore, legato al numero di edifici interessati
da un campo elettrico superiore ai 3 V/m, trae origine dal precedente DM 381/98 che, nelle
valutazioni modellistiche, individuava a partire da questo valore la necessità di un controllo
strumentale.
9
ELF
Nell’ambito dello studio delle radiazioni non ionizzanti e in particolare per le basse frequenze è
stato individuato, su tutta la regione Veneto, l’indicatore “estensione delle linee elettriche ad alta
frequenza”, che rappresenta il punto di partenza per l’individuazione di aree con maggiore
concentrazione di linee ad alta tensione per successive valutazioni di impatto ambientale.
1.4.5
Sviluppo in chilometri delle linee elettriche in rapporto all’area considerata
Tabella 1.5
Caratteristiche dell’indicatore (2007)
Quali sono le zone della regione Veneto
maggiormente attraversate delle linee ad alta
tensione?
Obiettivo
Stato attuale indicatore
Frequenza di rilevamento dei dati
Annuale
Livello geografico di dettaglio
Regionale
Copertura geografica dei dati
Fonte dei dati: ARPAV
Regionale
132 kV
220 kV
380 kV
Figura 1.6
Sviluppo delle linee elettriche di alta tensione del Veneto (in rosso le linee a 380 kV,
in verde le linee a 220 kV e in blu le linee a 132 kV). Fonte dei dati ARPAV
10
Tabella 1.6
Sviluppo in Km delle linee elettriche di alta tensione nelle Province del Veneto
PROVINCIA
BELLUNO
PADOVA
ROVIGO
TREVISO
VENEZIA
VICENZA
VERONA
KM
735
438
375
828
768
494
1255
Fonte dei dati: ARPAV
Descrizione e commento dell’indicatore:
Le linee ad alta bassa e media tensione rappresentano la principale fonte di inquinamento
elettromagnetico. A partire dal 2003 è stato elaborato l’indicatore “sviluppo in chilometri delle linee
elettriche ad alta tensione” sulla base del catasto ARPAV degli elettrodotti, completo per circa
l’80%. Da come si evince dalla figura 1.6 e dalla tabella 1.6 l’ area maggiormente attraversata dalle
linee ad alta tensione è quella della provincia di Verona.
Oltre ai tracciati delle linee sono al momento disponibili per la società elettrica Enel Terna e AGSM
anche le informazioni riguardanti le tipologie e le coordinate geografiche dei sostegni, nonché i
conduttori, le altezze dal suolo e i parametri di posa.
Grazie alla raccolta di queste informazioni è possibile assistere i Comuni nel tracciare i corridoi di
rispetto dagli elettrodotti nell’adozione delle varianti ai PRG nonché supportare la propria attività di
controllo (pianificazione degli interventi, valutazioni di impatto tramite simulazione con moduli
dedicati).
1.5
Considerazioni sull’impatto ambientale a livello regionale
RADIOFREQUENZA
Negli ultimi decenni si è assistito ad un continuo aumento delle sorgenti artificiali di campo
elettromagnetico relative ai sistemi di telecomunicazione. Soprattutto nelle città abbiamo assistito
ad un notevole aumento delle installazioni delle stazioni radio base necessarie per garantire la
copertura della rete di telefonia mobile. Lo sviluppo della rete è dovuto anche alle nuove tecniche di
trasmissione di tipo digitale che permettono di trasmettere una grande mole di informazioni tra loro
eterogenee e di garantire al tempo stesso un’elevata efficienza dei servizi offerti, offrendo agli
utenti una gamma di servizi (multimediali e interattivi) sempre più ampia e diversificata.
Questa rapida trasformazione riguarda sia le reti di telefonia mobile, sia la rete per la diffusione dei
segnali radiotelevisivi, con la comparsa dei primi sistemi di diffusione in tecnica digitale sonora
(DAB: Digital Audio Broadcasting) e televisiva (DVB: Digital Video Broadcasting).
Di conseguenza alla forte pressione, la preoccupazione della popolazione relativamente
all’esposizione ai campi elettromagnetici è sensibilmente aumentata negli ultimi anni.
Diverse sono state le attività sviluppate dall’Agenzia per monitorare e valutare l’impatto ambientale
sul territorio delle sorgenti ad alta frequenza.
Parallelamente all’attività di prevenzione e calcolo modellistica è stato potenziato il controllo
sperimentale. Nell’ambito dei controlli istituzionali è stato riscontrato che i valori di campo elettrico
11
prodotto dalle SRB sono inferiori alle soglie previste dalla normativa; dal 1996 sono stati riscontrati
solo 5 superamenti, di cui l’ultimo nel 2005. I siti sono stati tutti risanati; lo stato di fatto è quindi
nel complesso rassicurante. Ciò risulta evidente anche analizzando i 2 indicatori relativi alle stazioni
radiobase. Sia il calcolo dell’esposizione della popolazione al campo elettrico disponibile
attualmente solo per la provincia di Verona; sia numero di edifici con stima del campo elettrico
maggiore di 3 V/m nella provincia di Belluno evidenziano che i livelli di esposizione si mantengono
notevolmente al di sotto dei limiti stabiliti dalla normativa.
Per quanto riguarda i siti radiotelevisivi, la situazione è in netto miglioramento; anche se nel tempo
sono stati rilevati un numero consistente di superamenti delle soglie di legge attualmente circa il 70
% dei siti con superamenti sono stati risanati, a fronte di una situazione media nazionale del 45 %.
ELF
La crescente richiesta di energia elettrica e la necessità di collegare i luoghi di produzione ai singoli
consumatori, hanno portato alla costruzione di linee elettriche a bassa media e alta tensione.
Le linee aeree ad alta tensione, anche se rispetto alla media e bassa tensione ricoprono una più
ristretta parte del territorio, sono sicuramente quelle più impattanti sia per le dimensioni dei sostegni
che per quel che riguarda il campo elettromagnetico generato nello spazio circostante. Negli ultimi
anni, in base alle previsioni di fabbisogno di energia elettrica, sono stati effettuati interventi di
potenziamento di reti esistenti o di realizzazione di nuove linee, che, insieme al progressivo
aumento della densità di popolazione hanno portato ad un incremento delle aree interessate dal
passaggio delle linee insieme alla preoccupazione dei possibili effetti a lungo termine sull’uomo.
In tale contesto ARPAV, ha realizzato, insieme al popolamento catasto delle linee ad alta tensione,
un software modellistico previsionale del campo magnetico collegato ad un modello digitale del
terreno che permette di effettuare valutazioni semplificate dell’impatto ambientale di un
elettrodotto. Nel corso del 2007, con riferimento al DPCM 8/7/2003 e quindi ai nuovi limiti
introdotti, sono stati effettuati 103 interventi di controllo sperimentali e 1114 campagne di misura;
dal 2003 sono stati riscontrati , rispettivamente nel 2005 e nel 2006, solo due nuovi superamenti
delle soglie di esposizione fissate nel DPCM 8/7/2003, entrambi nella provincia di Venezia; lo stato
di fatto si può quindi ritenere rassicurante.
12
2
PERCEZIONE DEL RISCHIO, PRESSIONI SOCIALI, INFORMAZIONI
Al fine di descrivere l’impatto sociale nella regione Veneto delle tematiche relative ai campi
elettromagnetici è utile analizzare la rassegna stampa sul tema.
Effettuando una ricerca storica a partire dalla data di attivazione del servizio (16-Feb-2007) di
rassegna stampa dell’ARPAV è emerso quanto riportato in Tabella 2.1.
Tabella 2.1 ricerca storica degli articoli relativi ai campi elettromagnetici (inizio rassegna stampa
16-Feb-2007)
Argomento specifico degli articoli relativi ai cem
Numero di
articoli
Radiofrequenza (antenne, elettromagnetismo, campi elettromagnetici)
617
Radiofrequenza (antenne, elettromagnetismo, campi elettromagnetici) + ARPAV
(articoli in cui viene citata l’ARPAV)
267
Bassa frequenza (elettrodotto, elettrodotti)
176
Bassa frequenza (elettrodotto, elettrodotti) + ARPAV (articoli in cui viene citata
l’ARPAV)
43
Percentuale e numero totale degli articoli che trattano cem rispetto a quelli che
trattano altri temi ambientali
7.50 %
793 su 10538
Fonte dei dati: ARPAV
È noto che l’opinione pubblica ha concentrato l’attenzione sul tema dell’inquinamento
elettromagnetico e che comitati di cittadini, e associazioni esprimono preoccupazione per la salute
della popolazione.
Dall’analisi della Tabella 2.1 appaiono evidenti due aspetti: il primo è che la maggior parte degli
articoli sui campi elettromagnetici che appaiono sui giornali si riferiscono alle tematiche relative
alla radio frequenza e in particolar modo alle stazioni radio base. Ciò è dovuto anche al fatto che, a
differenza degli impianti radiotelevisivi, le SRB sono distribuite sul territorio in maniera capillare in
funzione della densità di popolazione. Tale aspetto risulta evidente anche dall’esperienza di lavoro
quotidiano; gli esposti, le telefonate e le richieste di controlli e di informazioni da parte del pubblico
sono maggiori per quanto riguarda la radiofrequenza.
L’analisi della rassegna stampa evidenzia inoltre che quasi il 10 % degli articoli che trattano temi
ambientali si occupano di campi elettromagnetici. Ciò dimostra che l’interesse della popolazione
verso tale tema è forte e che la sensibilità del pubblico verso questo problematiche ha assunto negli
ultimi anni un'importanza crescente legata probabilmente anche al veloce sviluppo di nuovi sistemi
di telecomunicazione.
13
2.1
Percezione del rischio e pressioni sociali
2.1.1
Esposti da parte del pubblico
I grafici di seguito riportati rappresentano il numero di interventi di controlli sperimentali
effettuati divisi per bassa frequenza e radiofrequenza.
BASSA FREQUENZA
N° Interventi di controllo sperimentali effettuati (2003-2007)
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
2003
2004
2005
2006
2007
N° interventi di controllo sperimentali
di cui n° interventi di controllo sperimentali su richiesta
Grafico 2.1 BASSA FREQUENZA N°Interventi di controllo sperimentali (2003-2007)
Fonte dei dati:ARPAV
14
RADIOFREQUENZA
N° interventi di controllo sperimentali effettuati (2003-2007)
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
2003
2004
2005
2006
2007
N° interventi di controllo sperimentali
di cui n° interventi di controllo sperimentali su richiesta
Grafico 2.2 RADIOFREQUENZA N°Interventi di controllo sperimentali (2003-2007)
Fonte dei dati:ARPAV
L’analisi dei due grafici sopra riportati mette subito in evidenza come nell’ambito della bassa
frequenza, ci sia stato, dal 2003 al 2007, un maggior numero di interventi di controllo effettuati su
richiesta rispetto alla radiofrequenza; questo fenomeno può essere dovuto al fatto che, nel secondo
caso, sono state effettuate numerose campagne di misura in continuo che hanno interessato gran
parte del territorio Regionale e che quindi hanno permesso, insieme alle valutazioni modellistiche,
di dare risposta alle richieste di controllo pervenute all’Agenzia senza dover effettuare ulteriori
controlli sperimentali.
Da come si evince dal Grafico 2.2, anche se nel corso degli anni la richiesta di interventi di
controllo sperimentale non ha seguito una decrescita costante, si evidenzia il fatto che le richieste di
intervento nel 2007 hanno subito una netta diminuzione rispetto al 2003 nonostante il numero di
impianti sia in continua crescita.
Da un lato si può immaginare una maggiore informazione della popolazione grazie alle campagne
informative effettuate da ARPAV, dall’altra si può ipotizzare una specie di effetto soglia per cui
l’aumento di nuove stazioni radio base non aumenta una percezione del rischio che ha già raggiunto
il suo massimo livello.
Nel caso delle basse frequenze (vedi Grafico 2.1) si evidenzia che dal 2003 al 2007 gli interventi di
controllo sperimentali su richiesta sono dimezzati, probabilmente perché le sorgenti (linee
aeree,cabine, stazioni…) insistono sul territorio da molti anni e risultano quindi sempre più
accettate dalla popolazione.
2.1.2
Il tema del rischio percepito
La percezione del rischio del pubblico è, molto spesso, un processo che si avvia ancora prima che
una situazione di pericolo possa essere valutata dagli ‘esperti’ o dai tecnici come una condizione di
rischio per le persone.
15
Per quanto riguarda i campi elettromagnetici, l’ARPAV ha verificato che le reazioni emotive, la
preoccupazione e la percezione della situazione di pericolo, iniziata con l’installazione delle SRB
nei grossi centri abitati e relativa in un primo momento ai campi elettromagnetici prodotti da tali
impianti si è poi estesa anche alle altre sorgenti da tempo presenti nel territorio: radio, televisioni e
elettrodotti.
Dal momento in cui cominciano a circolare informazioni (giornali, televisione, internet) e notizie
sul possibile rischio che interagiscono sulle credenze già possedute si ha come risultato una
percezione del rischio che è appunto soggettiva perché basata anche su valutazioni personali.
Per questo motivo è fondamentale che le istituzioni si attivino velocemente e provvedano a fornire
argomentazioni precise e chiare e che rispondano in modo coerente e puntuale ai dubbi e lle
domande della popolazione.
Quanto descritto è proprio ciò che si è verificato nel Veneto.
I comuni in cui storicamente si è rilevata maggior attenzione da parte della popolazione e la
costituzione di comitati specifici sono stati i capoluoghi di provincia, e in particolare Venezia.
La conflittualità si è notevolmente stemperata negli anni con l’impegno di ARPAV in una serie di
attività e iniziative volte da una parte a migliorare la comunicazione e la diffusione verso i cittadini
delle informazioni relative ai campi elettromagnetici e descritte nel successivo paragrafo 2.2,
dall’altra ad intensificare i controlli e i monitoraggi anche con specifici accordi con i Comuni.
2.1.3
Diffidenza e preoccupazione della popolazione
La diffidenza e la preoccupazione della popolazione si manifesta soprattutto nei confronti degli
impianti di telecomunicazione e le Stazioni Radio Base (SRB), per quel che riguarda la telefonia
cellulare, sono le sorgenti che, per la loro capillare diffusione nei centri abitati, generano maggiore
preoccupazione tra i cittadini.
Tipico è il caso del comitato contro le antenne, che contesta il parere preventivo dato da ARPAV: in
genere le argomentazioni sono del tipo "il vero limite dovrebbe essere 0.5 V/m" oppure “perché non
avete tutelato maggiormente i siti sensibili (scuole ed ospedali)?”..
Vi sono inoltre casi di singole persone che contattano i Dipartimenti ARPAV Provinciali per
segnalare malesseri fisici e episodi di varia natura imputabili, a loro dire, alla presenza dei ripetitori
cellulari (es. sterilità, mal di testa, bottiglie di aceto che scoppiano…).
Come sopra accennato, oltre alle iniziative descritte nel paragrafo 2.2 la diffidenza e la
preoccupazione dei cittadini è negli anni diminuita anche grazie ai numerosi monitoraggi effettuati
da ARPAV sia attraverso la rete di centraline fornite dalla Fondazione Ugo Bordoni, sia attraverso
specifiche reti di monitoraggio dei campi elettromagnetiche a radio frequenza volute dai Comuni. In
particolare a Venezia sono stati anche organizzati dei “focal point” per la popolazione di ogni
Circoscrizione, con diffusione in internet e su totem dedicati in ogni circoscrizione degli esiti delle
campagne di monitoraggio.
Tra le iniziative attivate da ARPAV per rispondere alle esigenze di informazione da parte del
pubblico (incontri con i Comitati, diffusione e illustrazione ai media dei Rapporti Annuali sulle
attività e sugli esiti delle valutazioni e dei controlli effettuati dall’Agenzia), quella che più delle
altre ha contribuito ad aumentare la fiducia e la credibilità delle istituzioni è stato lo sviluppo
dell’area dedicata ai campi elettromagnetici all’interno del sito internet dell’ARPAV.
16
2.1.4
Il ruolo dei mezzi di comunicazione
Dal momento in cui cominciano a circolare informazioni e notizie sul possibile rischio, le reazioni
emotive si mettono in moto. Le informazioni esterne vanno ad interagire con le conoscenze e le
credenze, a volte confuse, già possedute e producono allarme e preoccupazione tra la popolazione.
Per questo motivo è fondamentale il ruolo dei mezzi di comunicazione che dovrebbero fornire
messaggi trasparenti e argomentati per permettere alle persone di poter valutare la situazione.
Purtroppo così non è, e spesso gli articoli, oltre ad essere imprecisi, hanno soprattutto un taglio
allarmistico; tant’è che i Dipartimenti Provinciali ARPAV hanno registrato un crescente aumento
della diffidenza e della preoccupazione della popolazione in seguito a trasmissioni o servizi
specifici sui campi elettromagnetici (Report, Striscia la Notizia…).
Pertanto è necessario attivare uno scambio informativo e di collaborazione con i giornalisti
utilizzando tutti i mezzi possibili che possano favorire la circolazione di informazioni chiare,
precise e omogenee. È per questo motivo che numerose (descritte nel paragrafo 2.2) sono state nel
corso degli ultimi anni le iniziative di ARPAV volte a fornire informazioni quanto più precise e
aggiornate sulle attività dell’Agenzia e sui livelli di campo elettromagnetico.
2.1.5
Applicazioni del principio di precauzione
La Legge Quadro n. 36 del 22 febbraio 2001 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici recepisce direttamente al suo interno il principio di precauzione
sancito dall'articolo 174, comma secondo, del Trattato Istitutivo della Comunità Europea.
A livello regionale 2 sono le norme che mirano a prevenire i rischi e a minimizzare l’esposizione
della popolazione così come previsto dal principio stesso; la Circolare n. 14 del 9 agosto 2000 per la
radiofrequenza e la Legger Regionale n. 27/93 per la bassa frequenza.
RADIOFREQUENZA
Un esempio di applicazione del principio di precauzione può essere considerata la Circolare della
Regione Veneto n. 14 del 9 agosto 2000 che raccomanda il raggiungimento degli obiettivi di qualità
mediante l’adozione di un atteggiamento prudenziale di cautela, volto alla maggior limitazione
possibile dell’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche, soprattutto, e a maggior ragione,
nell’ambito dei cosiddetti ’siti sensibili’.
ELF
In ottemperanza al principio di precauzione la Regione Veneto ha emesso la LR 27/93 entrata in
vigore il 1 gennaio 2000. Tale Norma, antecedente alla LQ 36/2001 e al DPCM 8/7/2003,
regolamenta la costruzione di nuovi elettrodotti e lo sviluppo urbanistico in vicinanza delle linee ad
alta tensione esistenti per prevenire gli eventuali danni prodotti dai campi elettromagnetici,
stabilendo delle distanze di rispetto, tali che a 1,5 m dal suolo non siano superati i valori di campo
elettrico e magnetico rispettivamente pari a 0,5 kV/m e 0,2 µT.
Il limite di 0,2 µT non deve essere considerato come un limite sanitario in quanto non è ancora certa
l’esistenza di un nesso casuale fra esposizione campo elettro magnetico e malattia, ma nasce dalla
volontà di minimizzare comunque l’esposizione. In quest’ottica la determinazione delle distanze di
rispetto per gli elettrodotti è stata effettuata facendo riferimento a dati di targa della linea, non
17
soggetti a variazione nel tempo. In particolare è stata considerata come valore medio annuale di
corrente il valore della portata nominale perle linee di trasporto primario e la metà della portata
nominale per le altre linee, compresa quella in oggetto.
2.1.6
Casi di preoccupazione ingiustificata
I casi di preoccupazione ingiustificata sono generalmente quelli riferiti all’installazione di SRB nei
centri abitati, in prossimità di edifici e scuole; alcuni sono elencati nel successivo paragrafo 2.1.7.
I valori di campo elettrico prodotti da tali impianti, controllati dall’ARPAV sia attraverso
valutazioni modellistiche e sia attraverso misure sperimentali e che non hanno mai superato le
soglie stabilite dalla normativa.
In alcuni casi, la protesta riguarda l’installazione di Stazioni Radio Base(un esempio è quello
relativo all’installazione, nel 2008, nel quartiere San Bortolo, a Vicenza, di una SRB WIND:
VI157B VI nelle vicinanze di co-siting TIM-VODAFONE) che controllate attraverso le stazioni di
misura rilocabili con quattro successivi monitoraggi eseguiti in posizioni e periodi diversi, hanno
fatto registrare valori di campo prossimi alla soglia di sensibilità degli strumenti.
In altri casi la protesta è relativa all’installazione di impianti che, per le loro caratteristiche, non
dovrebbero destare alcuna preoccupazione; un esempio è quello installazione di una stazione radio
base su un palo alto 30 m presso un cimitero verificatosi a Thiene (VI) nel 2005.
Si osserva infine, per contro, che la presenza di alcune situazioni oggettivamente critiche presenti
nella provincia (area di Piazzale Roma e di Piazza San Marco a Venezia; alcuni impianti presenti
sul litorale, in particolare nel Comune di Jesolo), controllate dal Dipartimento con regolarità, non ha
originato particolari tensioni nella popolazione né ha portato a segnalazioni di rilievo.
2.1.7
Episodi di conflitto sociale: casi ed eventi di particolare rilevanza (elettrofobie, ecc.) e
fattori di pressione che li hanno originati, durata, aree interessate.
Nel corso degli anni, in tutte le Province del Veneto si sono verificati gli episodi di conflitto sociale,
soprattutto relativi all’installazione di impianti di telecomunicazione e in particolare di Stazioni
Radio Base. Di seguito ne verranno elencati solo alcuni tra i più rappresentativi.
RADIOFREQUENZA
VI:
SRB
Impianto Telecom: VZ84 VI RIVIERA BERICA, installato in loc. Campedello, a Vicenza,
tra la fine del 2004 e l’inizio 2005. La contestazione della popolazione culminò con
l’occupazione della “riviera Berica”. Fu organizzata una riunione a cui parteciparono anche
l’allora vice presidente della Regione Variati e l’ARPAV; gli esponenti politici presenti si
impegnarono a far togliere l’impianto; tale impianto è tuttora installato nella stessa
posizione.
18
Nell’estate del 2005, nel comune di Vicenza, la polemica divampò per le SRB presenti
nella circoscrizione 1 (centro storico) e in particolare nella zona occupata dal collegio dei
Padri Filippini, vicino a Piazza Castello: ci furono diverse riunioni con la cittadinanza alle
quali partecipò anche Angelo Levis, docente all’università di Padova e, consulente di molti
comitati di cittadini preoccupati per le numerose installazioni di SRB nei centri abitati, il
quale evidenzia il rischio di neoplasie e di altri svariati disturbi correlati con valori di
esposizione fino a dieci volte inferiori alla soglia ammessa.
RTV
Comune di Romano d'Ezzelino (VI): in questo comune ci sono 2 siti nei qiali è stato
riscontrato nel 2001 il superamento dei limiti e dei valori di attenzione. Il rientro nei valori
previsti dalla normativa è avvenuto nel 2006-2007. La criticità del sito ha provocato
allarmismo nella popolazione e la costituzione del "comitato Costalunga" che ha prodotto
una raccolta di certificati medici attestanti casi di tumore ed altre malattie imputabili alla
presenza dei campi elettromagnetici. Queste informazioni sono state pubblicizzate in
assemblee che hanno coinvolto il Dipartimento di Prevenzione dell'ULSS e nei giornali
locali. Il comportamento del comitato è stato sanzionato dall'Autorità Giudiziaria per
procurato allarme. Il comitato ha anche denunciato alla Procura di Bassano e di Venezia
rispettivamente il Sindaco e i dirigenti Regionali.
Comune di Mossano (VI): in questo comune ci sono ripetitori radiotelevisivi e molti
trasferimenti. Questi impianti di impatto visivo evidente per l'altezza dei tralicci e la
presenza di grandi parabole ha destato preoccupazione nella popolazione, soprattutto negli
anni 2004-2006, per malfunzionamenti negli elettrodomestici, cancelli elettrici e malesseri
fisici vari. ARPAV ha partecipato nel 2006 ad una assemblea pubblica con l'ULSS per
informare la popolazione e illustrare i risultati dei monitoraggi eseguiti nel corso degli anni
tramite centraline di monitoraggio e misure selettive. La popolazione ha costituito il
"comitato San Giovanni in Monte" per la salvaguardia ambientale locale dal proliferare
delle antenne. L'informazione fornita da ARPAV ma ancor più i risultati dei monitoraggi
hanno tranquillizzato parzialmente la popolazione.
VE:
Come casi particolarmente complessi e articolati si possono citare:
-
Esposto per un sito di telefonia collocato nel parco Albanese, zona Bissuola, a Mestre.
La questione sollevata riguardava la potenza totale dell’impianto (superiore a 150 W, se
sommata su tutti i settori e tutti i servizi): veniva richiesta l’autorizzazione da parte della
provincia ai sensi della L.R. 29/93, e si contestava il rilascio di parere eseguito ai sensi del
259/03, con autorizzazione del Comune.
-
Impianto, collocato nel centro di Mestre, per il quale il dipartimento ARPAV ha rilasciato
parere radioprotezionistico favorevole. A tale parere era seguito un esposto da parte di membri
della popolazione, supportato dal fatto che l’impianto non era a norma con l’allora vigente piano
comunale delle installazioni degli impianti di telefonia cellulare. Il piano comunale, tuttavia,
venne annullato dal Tar nel corso del 2008.
19
Si ricorda infine un danneggiamento importante ad una stazione radiobase a Mestre, in seguito
rimossa.
VR:
1) Una signora, a capo di un comitato di quartiere, ha fatto negli anni numerosi esposti, ha
contattato il sindaco di Verona e anche il Direttore del Dipartimento ARPAV di Verona.
La signora è affetta da tumore ed è convinta che il tasso di incidenza di questi tipi di malattie
nella zona in cui vive sia molto maggiore della media. E’ inoltre convinta che la presenza
delle stazioni radio base per la telefonia sia un fattore aggravante. Ha chiamato anche tecnici
privati per eseguire misure di campo elettrico. Tra gennaio e marzo del 2007 sono state fatte
5 campagne di misura con centraline di monitoraggio presso altrettanti ricettori individuati
in collaborazione con la signora. Nell’occasione è stato possibile effettuare anche misure
puntuali. I risultati di tali misur hanno tranquillizzato la rappresentante del comitato.
2) Un comitato di cittadini estremamente preoccupato per la presenza di una stazione radio
base nella zona di via Selinunte si è rivolto al comune di Verona. Collaborando con il
comune si è individuato un sito per effettuare un monitoraggio presso una scuola. E’ stato
così possibile fornire una risposta sinergica ad uno stato di ansia di un gruppo organizzato di
cittadini.
3) Un influente cittadino ha raccolto numerose firme di persone che abitano nell’esclusiva zona
residenziale delle Torricelle, in prossimità delle installazioni di impianti Radio-TV di Santa
Giuliana e di Salita Torricelle per essere messi al corrente della eventuale pericolosità
dell’area dovuta agli impianti installati. L’ARPAV è stata in grado di fornire i dettagli delle
emittenti presenti nell’area, i risultati delle misure effettuate sul campo in prossimità delle
emittenti e di posizionare (novembre 2006) una centralina presso l’abitazione del cittadino,
sia all’esterno (in giardino) che all’interno (studio). I valori registrati hanno rassicurato il
cittadino.
A Rovigo, un comitato di cittadini è riuscito ad ottenere lo spostamento di una SRB al fine di
tranquillizzare la popolazione.
ELF
VE:
Si segnala una recente sentenza del tribunale civile di Venezia che ha imposto il risarcimento da
parte di ENEL, TERNA e GRTN a un gruppo di 79 cittadini di Scorzè per “sofferenza e turbamento
psichico”. Il risarcimento ammonta a 632 mila euro, e conferma una decisione del 2003.
RO:
-
Un comitato di cittadini si è organizzato per protestare contro un elettrodotto delle ferrovie;
diverse misure e monitoraggi fatti da ARPAV registrando valori molto rassicuranti, non
sono serviti a far desistere i cittadini dalla loro volontà di spostamento della linea.
Due famiglie si sono allarmate per un elettrodotto ENEL da 132 kV in quanto alcuni vicini
erano morti per patologie tumorali; a seguito delle misure eseguite da ARPAV che hanno
registrato valori più che rassicuranti, lo stato di allarme è cessato.
20
2.2
Esperienze informativo-comunicazionali istituzionali
RADIOFREQUENZA e ELF
Numerose sono state nel corso degli anni le iniziative di ARPAV volte a migliorare la
comunicazione e la diffusione verso i cittadini delle informazioni relative ai campi elettromagnetici.
Le più importanti sono state:
- Distribuzione di un opuscolo ‘Onde in chiaro’ che con un linguaggio semplice ma preciso
descrive i concetti base sui campi elettromagnetici
- Distribuzione alle scuole elementari e medie di due opuscoli strutturati in modo tale da
informare e spigare ai ragazzi gli aspetti fisici, normativi e sanitari relativi ai campi
elettromagnetici
- Rapporti sullo stato dell’ambiente e rapporti specifici sui campi elettromagnetici
- Iniziative di formazione nelle scuole medie superiori
- Ottimizzazione e aggiornamento del sito internet dell’ARPAV e in particolare della sezione
‘agenti fisici – radiazioni non ionizzanti’
- Attivazione di una Mail ‘elettrosmog’ che la popolazione può utilizzare per ottenere
informazioni o chiarimenti
- Attivazione di un corso di formazione a distanza rivolto a operatori pubblici (ARPAV,
Aziende Sanitarie ecc ecc..) interessati alla problematica per ragioni professionali, intitolato
“come comunicare il rischio”
- Assemblee e consigli di quartiere convocate dalla popolazione a cui l’ARPAV ha
partecipato per chiarire gli aspetti tecnico-normativi e le varie tipologie di controllo
effettuate
2.2.1 Mezzi utilizzati
- OPUSCOLO ONDE IN CHIARO –
A PROPOSITO DI...INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
Il fenomeno dell'esposizione a campi elettromagnetici ha focalizzato su di sé l'attenzione del
pubblico a causa del notevole sviluppo del settore delle telecomunicazioni che ha prodotto un
consistente aumento delle fonti di inquinamento. Spesso però i termini "elettrosmog" o
"inquinamento elettromagnetico" vengono usati in modo generico e ciò non permette di fare
chiarezza sulle differenze tra le varie sorgenti di campi elettromagnetici e i loro possibili effetti.
L'opuscolo si propone perciò di spiegare in modo chiaro cosa sono i campi e le onde
elettromagnetiche, quali sono le sorgenti che li producono, quali gli effetti che possono causare
sulla salute e cosa prevedono le leggi esistenti nazionali e regionali
Il progetto è stato realizzato a cura dell’Osservatorio Regionale Agenti Fisici, in collaborazione con
il Dipartimento per il Sistema Informativo e l’Educazione Ambientale.
- SCOPRIAMO INSIEME...L'ELETTROMAGNETISMO
GUIDA PER BAMBINI e GUIDA PER RAGAZZI
Entrambe la guide approfondiscono il tema dell’elettromagnetismo o inquinamento
elettromagnetico; la prima è rivolta agli studenti delle scuole elementari, la seconda agli studenti
della scuola media e media superiore.
21
Nella prime guida l’argomento viene affrontato considerando tutti gli aspetti che lo caratterizzano,
con l’aiuto di GATTIX, un personaggio fantastico che accompagna l’attività di apprendimento del
particolare tema trattato. La seconda guida contiene informazioni di tipo tecnico, scientifico, ma
anche informazioni che riguardano gli effetti sulla salute, la normativa vigente e le regole che
devono essere rispettate in materia di inquinamento elettromagnetico o elettrosmog.
Il progetto è stato realizzato a cura del Comune di Venezia e dell’ARPAV Servizio Comunicazione
ed Educazione Ambientale.
-
RAPPORTI SULLO STATO DELL’AMBIENTE E RAPPORTI SPECIFICI SUI CAMPI
ELETTROMAGNETICI
Nei rapporti sullo stato dell’ambiente pubblicati di solito con cadenza biennale (a Verona il rapporto
è stato pubblicato negli anni 2002 2004 e 2006), a cura delle Amministrazioni provinciali, ARPAV
ha sempre inserito un capitolo sulle radiazioni non ionizzanti al fine di aggiornare sui nuovi
monitoraggi e sulle attività svolte nei vari dipartimenti. Tali rapporti sono uno strumento
istituzionale per descrivere gli assetti ambientali del territorio e sono messi a disposizione di
cittadini, aziende, amministratori di enti locali per orientare le loro azioni ad una corretta gestione
del territorio nel rispetto della sostenibilità ambientale. Il Dipartimento ARPAV di Venezia ha
inoltre redatto un Rapporto annuale specifico sui campi elettromagnetici nel comune di Venezia
(anni 2005, 2006, 2007).
- INIZIATIVE DI FORMAZIONE NELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI
Alcuni Dipartimenti Provinciali (Verona e Venezia) hanno collaborato con le scuole medie
superiori, soprattutto istituti tecnici e licei scientifici, interessate ad approfondire la tematica
dell’inquinamento elettromagnetico. Sono state svolte lezioni di approfondimento sulle radiazioni
non ionizzanti in generale e sull’attività di controllo e di monitoraggio effettuata dall’agenzia.
- SERVIZIO INTERNET E ATTIVAZIONE DELL’INDIRIZZO MAIL ‘ELETTROSMOG’
Per rispondere alle esigenze di informazione da parte del pubblico è stata sviluppata l’area
radiazioni non ionizzanti nell’ambito del tema campi elettromagnetici all’interno del sito internet
dell’Osservatorio Agenti Fisici.
Il sito è stato organizzato in modo tale da poter essere uno strumento chiaro per gli utenti utile al
fine di conoscere l’argomento e per avere informazioni sulle attività svolte dall’Agenzia.
A tale scopo sono state create 5 sotto aree:
- Campi elettromagnetici e salute
- Le sorgenti
- Normativa
- Attività Arpav
- Dati
Nelle prime vengono fornite, distintamente per bassa e alta frequenza, informazioni sulle tipologie
di sorgenti e sugli studi degli effetti sulla salute finora condotti.
All’interno della sezione “Normativa” vengono inoltre riportate informazioni riguardanti la
normativa, nazionale e regionale, attualmente in vigore descrivendone il contenuto in termini di
limiti introdotti ,competenze e ambiti in cui esse vengono applicate.
All’interno della quarta e quinta sezione vengono presentate nel dettaglio le attività svolte
dall’Arpav come per esempio lo sviluppo di indicatori ambientali inerenti i temi del campo
elettromagnetico originato da radiazioni non ionizzanti, i risultati ottenuti dalle campagne di misura
e lo stato di avanzamento dei progetti più rilevanti.
22
A partire dal 2000 è stato messo a disposizione degli utenti e delle istituzioni competenti per la
materia (Comuni Province e regioni), all’interno della sezione “Attività Arpav”, la cartina
aggiornata in tempo reale delle sorgenti di campi elettromagnetici ad alta frequenza, costituite
dalle stazioni radio base per telefonia mobile attive nel Veneto. La consultazione inizia con una
mappa della regione che può essere esplorata utilizzando vari strumenti di navigazione (Fullextent;
Zoom ecc.), è quindi possibile individuare le stazioni Radio Base presenti sul territorio, visualizzare
la scheda contenente le informazioni relative all’impianto e le antenne che vi sono installate. Per la
maggior parte delle Stazioni Radio Base (SRB) è disponibile anche l’immagine che evidenzia
l’intensità del campo elettrico a 5 metri sul livello del suolo, calcolata dal Dipartimento Provinciale
ARPAV di competenza utilizzando il software ETERE sviluppato da ARPAV.
E comunque possibile, inviando una e-mail all’ indirizzo [email protected], richiedere
informazioni aggiuntive a quelle pubblicate sul sito internet qualora non fossero presenti o non
abbastanza esaustive.
- COME COMUNICARE IL RISCHIO
Nel periodo 2003-2004 è stato organizzato dall’ARPAV un corso sulla comunicazione del rischio
relativo ai campi elettromagnetici. Esso era rivolto al personale che per esigenze di tipo
professionale si trova a ricoprire a vario titolo una funzione informativa nei confronti della
cittadinanza su questo tema. La finalità del corso era quella di diffondere tra i partecipanti le basi
scientifiche aggiornate circa gli effetti sanitari dell’esposizione ai campi elettromagnetici e le
nozioni sulle modalità più appropriate per la comunicazione del rischio, integrando gli aspetti
medici e fisici con quelli sociologici. Al di là dei seminari introduttivo (svolto in data 07.11.03) e
conclusivo (svolto in data 21.05.04), la formula adottata per il corso è stata quella della formazione
a distanza tramite piattaforma internet: i partecipanti rispondevano a quiz via web (con verifica in
tempo reale dell’esattezza delle risposte) e accedevano così agli stadi successivi; è stato messo a
disposizione anche un manuale esplicativo dei contenuti del corso. Gli iscritti sono stati in tutto 218
(non solo del Veneto) tra dipendenti ARPA, delle Az. Sanitarie Locali, dei Comuni, ricercatori,
insegnanti, ecc.; di essi 134 hanno superato tutti i test somministrati.
L’evento ha riscosso un discreto successo, anche per la formula realizzativa accattivante, e
certamente è andato a toccare un segmento nevralgico, spesso sottovalutato dagli operatori del
settore, che è quello dell’informazione corretta e comprensibile nel contesto della gestione generale
della problematica dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
- ASSEMBLEE O CONSIGLI DI QUARTIERE CONVOCATE DALLA POPOLAZIONE
Nel periodo 2003-2007 ARPAV ha partecipato a numerosi incontri pubblici sul tema
dell'inquinamento elettromagnetico organizzati soprattutto dalle pubbliche amministrazioni
comunali o provinciali.
Nel passato le convocazioni agli incontri erano molto frequenti, ultimamente le assemblee sono
drasticamente ridotte, e spesso ARPAV interviene quasi solo se c'è esplicita richiesta e di
informazioni su mappature e monitoraggi effettuati dall’Agenzia. Il rischio infatti è stato quello di
trovarsi in mezzo a lotte di tipo politico in cui l'aspetto tecnico e protezionistico era solo un
pretesto.
Qualche volta i cittadini hanno accusato l’ARPAV di parteggiare per i gestori di telefonia.
Generalmente i Dipartimenti ARPAV Provinciali hanno riscontrato una partecipazione numerosa
specialmente nel caso l'incontro venisse realizzato in occasione di installazioni contestate
(tipicamente nuove antenne), più scarsa se si trattava di incontri informativi di carattere generale.
Complessivamente l'esperienza è positiva sul versante dell'illustrazione degli aspetti fisici e
23
normativi, nel senso che le persone apprezzano le informazioni fornite e spesso testimoniano il
proprio gradimento, più critica sul versante dell'illustrazione degli effetti sulla salute, dove le
informazioni sono più controverse e spesso le persone si attendono giudizi negativi e sono diffidenti
se si esprimono dubbi (specie in presenza di relatori che invece sostengono categoricamente la
presenza di effetti nocivi).
Alcune volte sono presenti alle assemblee due o tre presone con un’idea predefinita sull’argomento
campi elettromagnetici che non vogliono cambiano per nessuna ragione al mondo. A parte questi
sporadici casi, la gente ascolta con interesse le spiegazioni e resta soddisfatta delle delucidazioni
che le vengono fornite.
Come esempio del numero di partecipazioni di ARPAV agli incontri sulle tematiche riguardanti i
campi elettromagnetici dovuti agli impianti di telecomunicazione si riportano i dati forniti dal
Dipartimento di Treviso.
Nel periodo 2003-2007 il Dipartimento di Treviso ha partecipato a circa venti incontri pubblici sul
tema dell'inquinamento elettromagnetico. Di questi il 70% ha riguardato la telefonia cellulare, il
10% gli elettrodotti, il 20% il tema dell'inquinamento elettromagnetico in generale. Gli incontri
sono stati organizzati prevalentemente dalle amministrazioni comunali (il 60%), i rimanenti da
associazioni, comitati ecc...
2.2.2 Risultati ottenuti
In generale il bilancio è positivo per tutte le iniziative descritte.
L’utilizzo di un linguaggio chiaro e sintetico, ottenuto grazie al supporto e la collaborazione con il
Servizio Comunicazione ed Educazione Ambientale, ha permesso di far arrivare al pubblico,
attraverso diversi canali: web, mail, opuscoli…, informazioni tecnico e scientifiche e di rispondere
alle domande e alle preoccupazioni più comuni.
L’opuscolo onde in chiaro, è stata la prima iniziativa di ARPAV diretta all’informazione e alla
comunicazione relativa ai campi elettromagnetici. La necessità era emersa al fine di stabilire una
corretta comunicazione con la popolazione, troppo spesso confusa da un’informazione non
scientifica, spesso parziale e distorta. In questo senso l’opuscolo è stato molto utile ed è stato
diffuso sia tra i cittadini che si rivolgevano direttamente ad ARPAV per informazioni e chiarimenti
che alle assemblee e ai consigli di quartiere organizzati dalla popolazione e dalle istituzioni
competenti.
L’iniziativa rivolta alle scuole ha coinvolto, nel 2006, diversi enti: Comune di Venezia e ARPAV al
fine di preparare un documento rivolto agli studenti di facile e accattivante lettura con l’obiettivo di
rendere i ragazzi più sensibili e informativi rispetto non solo alle problematiche relative ai campi
elettromagnetici ma anche ad un uso consapevole e attento del cellulare.
L’obiettivo del sito internet è quello di fornire informazione, per quanto sia possibile completa ed
obiettiva sull’argomento campi elettromagnetici, evitando in tal modo che si creino facili
allarmismi. Tramite il progetto “etere” è stato inoltre possibile valutare preventivamente non solo
l’impatto delle nuove installazioni ma anche l’impatto complessivo delle installazioni nuove
unitamente a quelle già esistenti, comportando una netta diminuzione del numero di superamenti.
24
2.2.3 Modulistica ad uso del pubblico
L’ARPAV non ha predisposto alcuna modulistica standard da compilare, né per richiesta di
informazioni né per richiesta di controlli. Come sopra specificato, è stata attivata una indirizzo mail
sul sito internet dell’ARPAV che può essere utilizzato dalla popolazione per chiedere informazioni
e chiarimenti.
2.3
Considerazioni finali sull’impatto sociale a livello regionale
Impianti radio televisivi e stazioni radio base
Andamento regionale del numero di superamenti e risanamenti (2003-2007)
8
N°superamenti/risanament
7
6
5
4
3
2
1
0
2003
N°superamenti
2004
N°risanamenti
2005
2006
2007
ANNO
Grafico 2.3: Impianti radio televisivi e stazioni radio base: Andamento regionale del numero di
superamenti e risanamenti (2003-2007)
Fonte dei dati: Arpav
25
Bassa frequenza
Andamento regionale del numero di superamenti e risanamenti nel periodo 2003-2007
N°superamenti/risanament
8
7
6
5
4
3
2
1
0
2003
2004
2005
2006
2007
ANNO
N°superamenti
N°risanamenti
Grafico 2.4: Bassa frequenza: Andamento regionale del numero di superamenti e risanamenti
(2003-2007)
Fonte dei dati: Arpav
N°impianti telefonia mobile e radio televisivi
8000
7000
NUMERO
6000
5000
4000
3000
2000
1000
0
2003
2004
2005
2006
2007
ANNO
n°impianti telefonia mobile e radio televisivi
Grafico 2.5: N° impianti telefonia mobile e radio televisivi (2003-2007)
Fonte dei dati: Arpav
26
Negli ultimi anni si è registrato in tutta la regione un rapido incremento degli impianti di telefonia
mobile e radio televisivi passati da 5639 nel 2003 a 7298 nel 2007. Tale aumento è dovuto a
molteplici fattori: la diffusione sempre maggiore di telefoni cellulari, le ridotte potenze in antenna,
il crescente numero di operatori di telefonia operanti sul territorio e la diffusione della tecnologia
DVBT, ossia la TV digitale.
Da come si evince dai grafici 2.3, 2.5 e quelli riportati nel capitolo 2.1.1”esposti da parte del
pubblico”, nello stesso periodo (2003-2004) è stata riscontrata una diminuzione dei superamenti e
del numero di esposti da parte del pubblico, sia per quel che riguarda le basse frequenze che per le
alte.
Per quel che riguarda l’alta frequenza, in particolare relativamente al numero di superamenti
riscontrati, un ruolo importante è stato svolto da ARPAV, che fin dal 2000, quando il numero di
impianti era ancora limitato, ma cominciava a salire il numero di richieste di nuove installazioni, ha
sviluppato il progetto “etere” .Questo progetto, che consiste nella costituzione di un catasto
regionale georeferenziato delle sorgenti di radiofrequenza e di un software di simulazione
modellistica, permette di valutare preventivamente non solo l’impatto delle nuove installazioni ma
anche l’impatto complessivo delle installazioni nuove unitamente a quelle già esistenti e quindi ha
portato nel corso degli ultimi anni una netta diminuzione del numero di superamenti.
L’informazione, attuata attraverso un continuo aggiornamento del sito internet dell’Agenzia, ha poi
favorito una diminuzione del “rischio percepito” inteso come numero di esposti da parte del
pubblico sia per le alte che per le basse frequenze.
Nell’ambito delle basse frequenze non c’è stato, come nelle alte frequenze , un aumento così
marcato delle sorgenti, in alcuni casi si è provveduto al potenziamento di alcune tratti della rete o
delle stazioni, modifica del tracciato o sostituzione degli elettrodotti; in alcuni casi queste modifiche
(per esempio l’innalzamento dei tralicci o la modifica del tracciato) hanno portato ad una
diminuzione del livello di esposizione, comportando quindi una diminuzione sia del numero di
superamenti che del numero di esposti da parte del pubblico.
Nel complesso si può dire che per l’alta e la bassa frequenza dal 2003 al 2007 abbiamo riscontrato
un evidente miglioramento sotto l’aspetto sia del “rischio percepito” che del “rischio misurato”.
27
3
CRITICITÀ A LIVELLO NORMATIVO
Per quanto riguarda la regione Veneto non ci sono stati, nel 2008, aggiornamenti normativi,
pertanto il documento ‘Rassegna Normativa’ è valido e attuale.
4
AZIONI POSITIVE
4.1
Sistema a supporto dell’azione di prevenzione
-
PROGETTO ETERE
L’ARPAV ha sviluppato a partire dal 2000 il progetto ETERE, un’applicazione web-gis che
consiste nella costituzione di un catasto regionale georeferenziato delle sorgenti RF (impianti
per telefonia mobile e radiotelevisivi) e di un software di simulazione modellistica per il calcolo
del campo elettrico emesso da tali impianti in condizioni di campo lontano e spazio libero
(situazione questa generalmente cautelativa dal punto di vista ambientale) con restituzione del
dato su cartografia informatizzata (carta tecnica regionale o altri supporti informatici).
Tale progetto, dopo una prima fase di rodaggio del sistema messo in essere e di affinamento, ha
raggiunto la piena operatività con la fine del 2001.
ETERE, strumento formalmente adottato dalla Regione Veneto tramite la Circolare n. 14 del
2000, permette una efficace azione di controllo del livello del campo elettrico prodotto dalle
sorgenti RF ed è usato per molteplici finalità istituzionali da parte dell’ARPAV, inclusi,
appunto, gli accertamenti preliminari all’installazione degli impianti, prescritti dal decreto
legislativo 259/03.
Il database informatizzato e georeferenziato contiene le informazioni anagrafiche e
radioelettriche di tutti gli apparati (impianti per telefonia mobile) presenti sul territorio
regionale.
Fino a dicembre 2004 l’archivio veniva alimentato con i dati trasmessi ai Dipartimenti
Provinciali ARPAV (DAP), secondo modulistiche informatizzate standard (allegati della
circolare della Regione Veneto n. 14/00), in fase di richiesta di autorizzazione o denuncia di
inizio attività per le nuove installazioni da parte dei gestori della telefonia mobile; ciò in
adempimento di quanto previsto prima dal decreto legislativo 198/02 poi dal decreto legislativo
259/03 “Codice delle comunicazioni elettroniche” (per il passato la stessa modulistica
accompagnava le comunicazioni di attivazione degli impianti, come da legge regionale 29/93).
Ogni DAP si occupava del popolamento dei singoli data base gestiti in ambiente MS-ACCESS.
La centralizzazione delle informazioni radioelettriche è stata ufficialmente avviata in data
15.02.2005 (Progetto ETERE-WEB). Da questa data le richieste di parere preventivo corredate
dalle informazioni radioelettriche vengono comunicate ad ARPAV, dai gestori della telefonia
mobile, mediante l’utilizzo di una interfaccia web, che permette l’inserimento delle
informazioni (dati tecnici relativi agli impianti e alle antenne) direttamente sul database
centralizzato sviluppato in ambiente ORACLE.
Inoltre, i gestori sono stati messi in condizione, utilizzando sempre la stessa interfaccia, di
comunicare l’attivazione degli impianti e di richiedere l’autorizzazione alla riconfigurazioni dei
siti. Questo si è reso necessario in considerazione del fatto che i siti risultano soggetti a continue
variazioni dettate dalla necessità di adeguare gli impianti alle esigenze dei fruitori del servizio.
Successivamente i Dipartimenti ARPAV Provinciali completano le informazioni archiviate sul
data base sulla base dei risultati ottenuti dalle simulazioni modellistiche.
28
Al data base centralizzato e aggiornato in tempo reale dai Dipartimenti Provinciali e dai gestori
possono accedere, in sola modalità di visualizzazione, anche le istituzioni competenti per la
materia (Comuni, Province e Regione), che dispongono in questo modo di tutte le informazioni
(tecniche ed amministrative) relative a tutti gli impianti.
ARPAV ha realizzato una versione del catasto degli impianti di telefonia mobile consultabile
via internet da parte del cittadino; sul sito internet dell’ARPAV www.arpa.veneto.it è
visualizzata una mappa, aggiornata in tempo reale, che riporta tutte le stazioni radio base per la
telefonia mobile attive nel Veneto e comunicate alla Provincia di competenza ai sensi della LR
29/93. Dalla mappa (vedi per esempio Figura 4.1) è possibile individuare le stazioni radio base
presenti sul territorio, visualizzare la scheda contenente le principali informazioni relative
all’impianto e alle antenne che vi sono installate.
Figura 4.1. Foto area della città di Verona (centro storico): i pallini rossi evidenziano le stazioni
radio base.
Fonte dei dati:ARPAV.
Per la maggior parte delle stazioni radio base è inoltre disponibile l’immagine (Figura 4.2) che
evidenzia l’intensità del campo elettrico calcolata dal Dipartimento Provinciale ARPAV di
competenza utilizzando il software ETERE.
La mappa evidenzia i livelli di campo elettrico calcolati a 5 metri sul livello del suolo. Tale
altezza è rappresentativa dell’esposizione di una persona al primo piano di una abitazione; sulla
base dei dati ISTAT, il primo piano risulta, nella Regione Veneto, il più popolato.
Per alcune stazioni radio base è disponibile anche la foto dell’impianto effettuata dai
Dipartimenti Provinciali.
29
Figura 4.2. Mappa rappresentativa dei livelli di campo elettrico a 5 metri sul livello del suolo
per una zona del comune di Torri del Benaco (Verona).
Fonte dei dati:ARPAV.
Il progetto ETERE brevemente descritto, è stato realizzato grazie alla collaborazione tra il
Servizio Osservatorio Agenti Fisici e il Servizio Sistemi Informativi dell’ARPAV; tale sistema
risponde alla normativa che disciplina l’installazione degli impianti per telecomunicazione e alle
esigenze di controllo sempre maggiori conseguenti alla crescente installazione di nuovi
impianti. La condivisione di un unico Data Base tra gestori della telefonia mobile e i
Dipartimenti ARPAV Provinciali ha comportato notevoli vantaggi: sia per quanto riguarda la
precisione e la correttezza dei dati inseriti, la velocità di aggiornamento e di manutenzione del
Data Base, sia per quanto riguarda l’iter delle richieste di pareri preventivi, le simulazioni e le
analisi dei campi elettromagnetici sul territorio.
4.2
Campagne di monitoraggio e risultati ottenuti
L’ARPAV ha contribuito a partire dal 2003 alla rete nazionale di monitoraggio in continuo dei
campi elettromagnetici.
Nella fase di sperimentazione per la costruzione della rete, l’ARPAV ha collaborato con la
Fondazione Ugo Bordoni per lo sviluppo del software di gestione dei dati dei monitoraggi a
radiofrequenza.
A partire dal 2004 tutti i sette Dipartimenti ARPAV provinciali della Regione Veneto sono stati
dotati delle centraline rilocabili messe a disposizione dalla Fondazione. Sono state distribuite
nelle Province in proporzione alla presenza sul territorio delle stazioni radio base per la telefonia
mobile 31 centraline, passate poi a 60 nel 2006.
I criteri condivisi a livello regionale per la scelta dei siti di misura comprendono la priorità delle
posizioni riconosciute come critiche in base al database degli impianti di telecomunicazione
gestito da ARPAV e in base al calcolo previsionale del campo elettrico da questi generato.
Complessivamente, dal 2004 al 2007, l’ARPAV ha effettuato 940 campagne di misura della
durata media di 22 giorni per un totale di 20908 giorni di monitoraggio del campo elettrico.
30
Sono stati interessati 180 comuni ed è stata garantita un’efficace copertura delle zone più
critiche dei capoluoghi di provincia. Gli impianti di telefonia mobile controllati tramite la rete
sono 904 in tutta la regione.
Negli anni compresi tra il 2003 e il 2007 i gestori di telefonia mobile hanno completato
l’installazione degli impianti per costituire la rete cellulare su tutto il territorio nazionale e
hanno provveduto in modo pressoché definitivo alla riconfigurazione dei medesimi per
l’integrazione dell’UMTS.
La continua proliferazione degli impianti ha contribuito a tenere alto il livello d’attenzione della
popolazione sulle tematiche legate ai possibili rischi derivanti dall’esposizione a campi
elettromagnetici.
In molti casi quindi la misura in continuo del campo elettrico ha costituito la risposta più
adeguata alle esigenze di rassicurazione manifestate dai cittadini, sia come singoli che come
comitati organizzati.
I report di misura sono tutti consultabili sul sito internet dell’ARPAV
(http://www.arpa.veneto.it/agenti_fisici/htm/dati_cem.asp) insieme alle misure in continuo del
campo elettromagnetico effettuate con centraline di proprietà dei Dipartimenti Provinciali
ARPAV o delle amministrazioni locali. Nel caso del Comune di Venezia sono inoltre stati
allestiti dei totem, visualizzatori touchscreen, in posizioni accessibili al pubblico che consentono
di visualizzare i risultati delle misure con aggiornamento giornaliero delle ultime rilevazioni
pubblicate.
Oltre alla vera e propria diffusione dei dati rilevati, in massima parte con risultati del tutto
rassicuranti, non va inoltre dimenticato che l’attività di monitoraggio ha portato a diretto
contatto della popolazione e degli amministratori il personale dell’Agenzia, creando l’occasione
di un incontro con interlocutori in grado di riferire con competenza e completezza sulle
tematiche relative ai campi elettromagnetici e alla salute.
Il numero di centraline a disposizione dell’Agenzia infine ha creato le condizioni di una
prontezza di risposta da parte della stessa in casi di particolare urgenza.
200
180
n° campagne
160
140
2004
2005
2006
2007
totale
120
100
80
60
40
20
0
BL
PD
RO
TV
VE
VI
VR
Grafico 4.1: Numero di campagne della rete regionale effettuate al 30/04/2007, per provincia.
Fonte dei dati: Arpav
31
50%
% di impianti monitorati
2004
40%
2004 2005
30%
20%
2004 2005
2006
10%
2004 2005
2006 2007
0%
BL
PD
RO
TV
VE
VI
VR
Regione
Provincia
Grafico 4.2: Percentuali delle stazioni radio base monitorate a livello provinciale e regionale
negli anni 2004-2007. Per ogni anno è stata considerata la somma cumulata degli anni
precedenti. Fonte dei dati: Arpav
Si ricorda che in aggiunta alla rete di monitoraggio regionale, il controllo degli impianti di
telecomunicazione e delle linee elettriche viene svolto da parte di tutti i Dipartimenti Provinciali
ARPAV anche con controlli puntuali e con campagne di monitoraggio al di fuori della rete
regionale. A riguardo riportiamo all’interno del grafico 4.3 e 4.4 il numero di punti di misura
comprensivo di misure puntuali e campagne di misura maggiori di 24 ore effettuate per la
radiofrequenza e la bassa frequenza divise per provincia.
32
N° complessivo di punti di misura (BF)
500
450
400
350
2003
numero
300
2004
250
2005
2006
200
2007
150
100
50
0
Belluno
Padova
Rovigo
Treviso
Venezia
Verona
Vicenza
provincia
Gafico 4.3: numero complessivo punti di misura comprensivo di misure puntuali e campagne di
misure > 24 ore
Fonte dei dati: ARPAV
Numero complessivo punti di misura (RF)
180
160
140
120
2003
100
2004
N°
2005
2006
80
2007
60
40
20
0
Belluno
Padova
Rovigo
Treviso
Venezia
Verona
Vicenza
Provincia
Gafico 4.4: numero complessivo punti di misura comprensivo di misure puntuali e campagne di
misure > 24 ore non incluse nella rete regionale.
Fonte dei dati: ARPAV
33
4.3
Piani di localizzazione
Per quanto riguarda il supporto tecnico dell’ARPAV ai Comuni per la realizzazione dei piani di
localizzazione delle Stazioni Radio Base le esperienze dei Dipartimenti Provinciali sono
diverse:
L’esperienza del Dipartimento di Treviso è la seguente:
•
Per il Comune di Treviso dal 2004 al 2007 è stata svolta la valutazione modellistica degli
impianti a seguito dei piani di localizzazione elaborati anno per anno dal Comune (ARPAV
non ha partecipato alla fase di individuazione dei siti).
•
Per i Comuni di Castelfranco Veneto (tre anni), Montebelluna (tre anni), Oderzo (2 anni) e
Sernaglia della Battaglia (4 anni), sono state svolte attività di monitoraggio con centraline
rilocate in media ogni mese; per Castelfranco sono state anche svolte simulazioni
preliminari per l'individuazione della posizione ottimale degli impianti.
•
In convenzione con il Consorzio rifiuti "CIT" TV1 della Sinistra Piave della Provincia e con
la Provincia stessa, è stato svolto nel periodo 2005-2007 un monitoraggio triennale nel
territorio di 34 Comuni, monitorando per una settimana all'anno tutte le SRB attive nei
Comuni stessi (34 Comuni, circa 80 monitoraggi/anno).
•
Infine il Dipartimento ha collaborato con un altro Consorzio rifiuti della Provincia, il TV2
"Priula" per l'elaborazione di un "Piano antenne intercomunale". La collaborazione si è
limitata a fornire consulenza per la gara d'appalto, a fornire i dati tecnici per gli impianti e a
esprimere il parere sui piani di localizzazione adottati dai Comuni. Informazioni dettagliate
si
trovano
al
seguente
indirizzo
internet:
http://www.servizipriula.it/SIT/index_pianoantenne.asp
Il Dipartimento ARPAV di Padova collabora da anni con il comune di Padova, realizzando
annualmente circa 30 monitoraggi con centraline; nel 2006 è stata realizzata una mappatura
completa a supporto del piano di localizzazione.
Recentemente, su richiesta del Comune, il Dipartimento ha anche iniziato a svolgere alcune
simulazioni su siti alternativi per aiutare nella scelta dei siti meno critici; ciò avviene anche in
collaborazione con gestori.
Per altri comuni (Abano nel 2005, Rubano nel 2008) sono state realizzate mappature dei campi su
tutto il territorio comunale, sempre seguite da campagne di monitoraggio con centraline rilocabili.
Il DAP di Vicenza ha partecipato alla stesura dei piani di localizzazione delle SRB per i comuni di
Brendola, Montecchio maggiore e Valdagno (oltre alla localizzazione di un impianto nel comune di
Bassano del Grappa).
Il Dipartimento di Venezia in generale ha collaborato in modo occasionale alla stesura di piani
localizzazione.
Nel periodo in esame si segnala la collaborazione con i comuni di Mirano, Cavallino-Treporti,
Marcon, Salzano.
In particolare in Comune di Mirano c’è stata una forte collaborazione tra Amministrazione
Comunale, tecnici CONACEM di fiducia dei Comitati e Dipartimento ARPAV di Venezia per
individuare criteri condivisi di localizzazione delle stazioni radiobase.
34
L’esperienza del Dipartimento di Verona è la seguente:
•
Collaborazione con il Comune di Verona per il Piano di localizzazione delle SRB negli anni
2002, 2004 e 2006. È stata fatta una convenzione anche nel 2008. In occasione dei piani del
2004 e del 2006 sono stati anche forniti gli shape file con segnalate le quote di criticità
(superamento dei 6 V/m) per le SRB; nel 2006 contestualmente al piano di localizzazione
sono stati anche forniti i layout delle campagne di misura effettuate nel comune di Verona e
l’indicatore dell’esposizione della popolazione.
•
È stato effettuato un Piano di monitoraggio (convenzione stipulata nel 2006) con centraline
rilocabili per il comune di Legnago; sono state effettuate 12 campagne a seguito della
mappatura del comune in prossimità delle stazioni radio base ed è stato calcolato anche
l’indicatore esposizione della popolazione del comune di Legnago.
•
È stata stipulata una Convenzione con il comune di Costermano per monitoraggio dei campi
elettromagnetici; sono state eseguite 2 campagne di misura nel 2007.
•
Nel 2007 sono state effettuate 4 Campagne di misura nel comune di Pescantina in seguito ad
un accordo con il Comune.
Il Dipartimento di Rovigo ha stipulato 10 convenzioni con Comuni per l’attività di monitoraggio e
di mappatura.
4.4
Esperienze a livello regionale di azioni di risanamento importanti
Per garantire il rispetto dei limiti di emissione di campo elettromagnetico nei siti ove maggiore è
la concentrazione delle emittenti e ove l’ARPAV ha verificato il superamento delle soglie
previste dalla normativa, la regione Veneto ha avviato, negli ultimi anni, numerose procedure di
riduzione a conformità che si sono concluse positivamente.
Come indicato anche nell’indicatore ‘numero di risanamenti in impianti radio televisivi e
stazioni radio base, la condizione del Veneto è positiva: per gli impianti radiotelevisivi la
percentuale di siti risanati è del 70% contro il 45% della media nazionale, mentre per le stazioni
radio base la percentuale di siti risanati è del 100% contro la media nazionale del 60%.
L’aspetto negativo è rappresentato dal fatto che a volte e in più province si sono verificati
superamenti in siti precedentemente bonificati tali da rendere necessari ulteriori interventi e
provvedimenti.
Grazie alla volontà di AGSM di risolvere il problema della vicinanza di una linea ad alta
tensione con la scuola materna Castiglione nel corso del 2004, è stata conclusa un’importante
opera di mitigazione dei campi elettromagnetici con il supporto delle società 3E Ingegneria e di
EEI, attraverso il quale è stata ottenuta una drastica diminuzione del campo magnetici mediante
una nuova tecnologia basata sulla creazione di un campo antagonista a quello prodotto dalla
linea, che così viene quasi annullato, installando sulla linea conduttori ausiliari nei quali viene
fatta circolare corrente necessaria allo scopo.
La tecnologia dello schermo attivo, per la mitigazione dei campi elettromagnetici prodotti dalle
linee elettriche è un principio noto da anni ma fino ad allora priva di una dimostrazione pratica
in Italia.
La riduzione di campo ottenuta in corrispondenza della scuola materna è stata di circa 8 volte ed
è equivalente a quella che si sarebbe ottenuta spostando la linea di circa 50 metri. L’alternativa
35
sarebbe stata uno spostamento della linea che avrebbe comportato costi molto più elevati e che
comunque avrebbe comportato soluzioni non gradite alla popolazione.
4.5
Accordi con i gestori
A partire dal 2000 anno in cui l’ARPAV ha sviluppato il progetto ETERE e anno in cui è stata
approvata dalla Giunta della regione Veneto la circolare n. 14/00 con allegate le modulistiche
standard informatizzate predisposte per le comunicazione di attivazione degli impianti di
telefonia mobile, in Veneto è stata attivata una collaborazione con i gestori che nel corso degli
anni si è intensificata al fine di rendere più snelle e affidabili le procedure di comunicazione e
scambio dei dati.
In un primo momento i Gestori fornivano i dati tecnici e amministrativi relativi agli impianti,
nonché le informazioni relative agli edifici nell’intorno delle sorgenti su file gestiti in ambiente
MS-ACCESS e successivamente ogni Dipartimento ARPAV Provinciale si occupava del
popolamento dei singoli data base.
La centralizzazione delle informazioni radioelettriche è stata ufficialmente avviata da febbraio
2005. Da questa data le richieste di parere preventivo corredate dai dati tecnici relativi agli
impianti vengono comunicate ad ARPAV dai gestori della telefonia mobile, mediante l’utilizzo
di un interfaccia web, direttamente sul Data Base centralizzato.
In molte province del Veneto (Verona, Padova…), ARPAV collabora con i comuni capoluogo e
fornisce supporto per le analisi e le valutazioni modellistiche necessarie per i piani di
localizzazione. Anche in questo caso la collaborazione con i gestori è utile e necessaria al fine di
individuare siti che non siano critici per quanto riguarda i livelli di campo elettrico e siano adatti
dal punto di vista radioelettrico.
A seguito dell’entrata in vigore del Decreto del Ministero dell’Ambiente (29 maggio 2008), che
stabilisce la metodologia di calcolo delle fasce di rispetto e della modalità di consegna di tali
ampiezze accompagnate dai dati di calcolo necessari per una successiva verifica, sono stati
organizzati da ARPAV due incontri con i gestori degli elettrodotti ad alta e media tensione, con
l’obiettivo di raggiungere un accordo nell’ambito della fornitura di dati tecnici delle linee (utili
ai fini del popolamento del catasto o per eventuali verifiche di ampiezze delle fasce) e del
calcolo delle DPA, APA e fasce di rispetto.
Nel corso di tali riunioni sono state quindi concordate modalità e scadenze per la fornitura dei
dati, inoltre ARPAV si è resa disponibile per la gestione delle fasce di rispetto tramite un
database accessibile anche ai Comuni.
36
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