Sommario 2 «All’ombra dei campanili cappuccini» 6 Ad Assisi da Francesco e Chiara 8 Itineranti con Francesco 11 La più grande carità 13 Qui pubblicità 1 «All’ombra dei campanili cappuccini» L’affiliazione dell’Istituto all’Ordine «Non state sole»: scriveva il Padre Giuseppe Maria nel lontano 1963, nelle pagine di presentazione delle Costituzioni. La nostra vita di consacrate secolari, di contemplative nel mondo dovrà mantenersi «all’ombra dei poveri campanili cappuccini, dell’Ordine che, con maggior continuità, dà santi alla Chiesa». E più oltre ribadisce la stessa preoccupazione riportando quanto scrisse a un Consultore di Roma coinvolto nella procedura di approvazione dell’Istituto: «Abbia la bontà di insistere affinché l’Istituto non sia abbandonato a se stesso, ma resti sempre sotto l’assistenza religiosa dei Cappuccini». Dopo la morte del fondatore, l’Istituto Santa Maria degli Angeli, continua ad avere un frate Cappuccino come Assistente spirituale, come prescrivono le Costituzioni, e fin dagli inizi ha sempre fatto sì che ogni sorella appartenesse a una fraternità dell’Ordine Francescano Secolare. L’OFS però, ritenendosi un movimento tipicamente laicale, ha approvato nelle nuove costituzioni una 2 clausola con la quale si esclude ai consacrati la possibilità di farne parte. Pertanto, andando alla ricerca di una nuova collocazione nella famiglia francescano-cappuccina, ci è sembrato il momento giusto per chiedere l’affiliazione all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Padre Giuseppe Maria 3 La domanda, inoltrata attraverso il Ministro provinciale del Piemonte fr. Stefano Campana, ha ottenuto in breve tempo una felicissima risposta come si può leggere nel decreto di affiliazione. Ci siamo sentite accolte con sincera gioia dall’Ordine come “figlie spirituali” e lo abbiamo capito dalle parole cordiali e paterne del Rev.mo Ministro generale fr. John Corriveau che, con squisita gentilezza, ci ha fatto pervenire insieme alla sua particolare benedizione. L’annuncio ufficiale Per un evento così importante ci voleva una data altrettanto importante! Niente di meglio del 2 agosto, data di nascita di Santa Maria. Con la presenza e la parola di fr. Stefano l’avvenimento ha acquistato una particolare solennità, esattamente quella che meritava. Ci siamo ritrovate nel pomeriggio di quel giorno a Casa Maria Regina per vivere attraverso la celebrazione dell’Eucaristia da parte del Ministro provinciale e dell’attuale Assistente spirituale fr. Nicolas Gontier (che ha dato lettura del decreto) il nostro ringraziamento e la nostra gioia per il dono ricevuto. Nell’introduzione alla Messa il Padre Provinciale ha giustamente esordito dicendo che questo «è un 4 giorno particolare e significativo per voi, per il vostro Istituto. Attorno a questa devozione è fiorito il vostro Istituto e, al tempo stesso, è anche al centro del nostro Ordine, l’Ordine francescano, e Santa Maria degli Angeli è proprio il luogo ispiratore, la propria devozione fondamentale. Questa festa di Santa Maria degli Angeli è nostra e vostra, ci include tutti quanti. E allora possiamo dire che è nostra. Quindi ringraziamo il Signore». Nell’omelia, ritornando in modo più marcato su questa devozione, ne ha spiegato l’origine e lo sviluppo in seno all’Ordine: «Come ho detto all’inizio, questa festa comune di Santa Maria degli Angeli è un po’ un ritornare alla culla del nostro Ordine. Questa devozione che San Francesco ha avuto, che risaliva quasi certamente alla sua infanzia ed è una devozione che ha trasmesso anche ai suoi figli. Quindi è tradizione molto bella del nostro Ordine. C’è un momento molto significativo nella vita di Gesù, nella vita della Chiesa, in rapporto alla figura di Maria, quando sulla croce Gesù vede sotto di sé Giovanni e dice a Giovanni: “ecco Tua madre! E da quel momento il discepolo la prese con sé”. È un momento fondamentale perché nel momento in cui Maria venne presa dai suoi fratelli e si accompagnò con loro non solo nell’esistenza terrena dei discepoli in senso stretto, ma con tutti quelli che poi si fecero discepoli di Gesù attraverso i secoli, in questa frequentazione assidua, famigliare tra i discepoli di Gesù e Maria, c’è stata una conoscenza progressiva di chi era Maria. Questa progressiva consapevolezza di chi è Maria noi la acquistiamo camminando insieme con lei. Io sono sicuro che nei secoli si scopriranno ancora altri aspetti di Maria o li capiremo ancora meglio. Questa devozione a Santa Maria degli Angeli ha aiutato l’Ordine a situarsi rispetto a Maria con l’atteggiamento particolarmente filiale ed è quello che lo ha condotto poi a sviluppare un suo pensiero teologico nell’ambito dell’Immacolata Concezione. Che non è fiorito a tavolino ma da questa frequentazione assidua». Discendendo poi nel merito di questa affiliazione che abbiamo ricevuto, fr. Stefano ha tenuto a precisarne il senso profondo: «L’affiliazione è spirituale, quindi voi avete la vostra piena autonomia di cui dovete fruire fino in fondo come avete sempre fatto. Mentre prima eravate legate alla Provincia dei Cappuccini piemontesi che vi deve garantire un’assistenza spirituale, ora voi avete un’affiliazione all’Ordine come tale. Questa è una grande cosa! I meriti grandi o pochi che l’Ordine matura dentro di sé, questa grazia di Dio che passa attraverso la fatica, la sofferenza, la santità di tanti fratelli. Ci sono fenomeni molto frequenti di santità, grazie a Dio, tra di noi. Questa ricchezza di meriti, comunque, ricchezza di grazia, si riversa anche su di voi. Perché voi siete figlie in qualche modo di San Francesco sullo stesso piano nostro. Questa è una bellissima cosa». Siamo perciò profondamente grate ai nostri fratelli Cappuccini che ci hanno così ben accolte e ci rendono spiritualmente partecipi del bene che operano. Contiamo di poter contraccambiare allo stesso modo, comunicando loro ciò che di bello e di buono il Signore vede in noi. Renza G. 5 Ad Assisi da Francesco e Chiara Emozioni spirituali di un pellegrinaggio Assisi, un nome che ha fatto il giro del mondo e che attira pellegrini e visitatori da ogni parte. Credenti e non credenti, gente di tutte le religioni, sono attratti da questi luoghi dove ogni angolo è adatto ad una sosta silenziosa. Ad Assisi anche il silenzio è eloquente. Il segreto della sua celebrità sta nell’essere stata terra calpestata da santi. Lì Francesco e Chiara parlano la lingua che solo il cuore percepisce. L’esperienza di Assisi lascia sempre un qualcosa di nuovo, di bello, di giovane. Anche noi siamo andate quest’anno, a piccoli gruppi, per ringraziare e per attingere nuove energie spirituali. Franca e Chiara ci raccontano. Con quale spirito avete partecipato al pellegrinaggio ad Assisi e alla Verna, e quale significato ha avuto per voi? FRANCA : L’ho vissuto proprio come un pellegrinaggio, non come una gita e neanche un viaggio turistico, infatti di Assisi ho visitato quasi niente. È stato un momento di fraternità e di preghiera comune, 6 un andare insieme nella terra di Francesco, nostro fondatore, a chiedere le grazie necessarie per noi e per la nostra comunità. CHIARA: È stato innanzitutto un momento bello per rispolverare, rivivere la spiritualità francescana e approfondirla, per respirare l’aria che hanno respirato Francesco e Chiara. Ed è stato anche un vero momento di fraternità tra di noi. Un Francesco che vivesse oggi, in una nostra città, svolgendo un qualsiasi lavoro, secondo voi come vivrebbe il suo ideale, il suo ‘sogno’ in mezzo alla gente? La tomba di San Francesco Penso che non rinnegherebbe quello che ha vissuto nel 1200, lo attualizzerebbe nell’oggi. Si farebbe povero tra i poveri, di una povertà che è la povertà di oggi. Cambierebbe soltanto il modo, perché si dovrebbe adattare al 2004. Dovendo fare una scelta guarderebbe al Vangelo, Gesù ha abbracciato tutti i tipi di povertà. Francesco non ha mai scelto un tipo di povertà, ma è vissuto nel suo tempo, cioè ha abbracciato i poveri così come gli si sono presentati. CHIARA: Vivrebbe come viviamo noi, farebbe un lavoro e nel suo lavoro cercherebbe in semplicità di amare Gesù e i fratelli che gli stanno davanti, lì dove si trova a vivere. CHIARA: A me, che cosa colpisce di Chiara è l’amore ardente al Signore, la cura per le sue sorelle e la tenacia nel perseguire il suo ideale. Credo che questi valori siano validi per tutti i tempi e per tutte le condizioni di vita. E Chiara? Quale può essere il suo messaggio, il modello di vita da proporre alla donna oggi, quella che non vive chiusa in un monastero? FRANCA: Mi piace pensare a quel canto che dice: «Chiara, una donna che lascia tutto per Dio ed è ancora vera». Anzi, soprattutto perché fa una scelta, rimane una donna vera. La sua scelta, apparentemente di rinuncia, l’ha resa pienamente donna: sposa, madre e sorella. Ha vissuto un po’ come la Madonna tutte le caratteristiche femminili. Laura R. FRANCA: Che cosa avete messo nello zaino da portare a casa? FRANCA: Oltre alla pietra raccolta alla Verna, una carica di spirito francescano che solo ad Assisi si riesce a percepire in modo così coinvolgente. Una nuova energia per fare in modo semplice ed essenziale le cose di ogni giorno. CHIARA: Forse un po’ di più la voglia di stare con il Signore come l’ebbero Francesco e Chiara. San Damiano 7 Itineranti con Francesco per portare il Vangelo sulle nostre strade Ho un poco compreso che cosa significhi il pellegrinare di Francesco attraverso le colline umbrotoscane, dai poveri sobborghi contadini ai castelli dei signorotti, dai palazzi vescovili sino alla reggia del Sultano, quando ho percorso, anch’io in pellegrinaggio, questi luoghi incontaminati. Vi traspare la profondità della sua contemplazione, la sua intraprendenza apostolica ma pure la sua esperienza di umanità vera e la sua travolgente capacità di comunicare con quanti incontrava. Basti ricordare l’incontro con il conte Orlando da Catani, che singolarmente colpito dalle parole di Francesco gli volle donare la proprietà della Verna, così come ci raccontano i Fioretti: «Andando passò a pié del castello di Montefeltro nel quale si faceva allora un grande convito a corte. E udendo che vi erano radunati molti gentili uomini di diversi paesi, dis- La Verna 8 se: andiamo quassù a questa festa però che con l’aiuto di Dio noi faremo alcuno frutto spirituale». Oppure l’incontro con il nobile Angelo Tarlati che affascinato dal Santo decise di seguirlo: «Venne a lui un giovane nobile e gentile e dissegli: Padre, io vorrei molto volentieri essere de’ vostri frati» (Fonti Francescane, 1858). Particolarmente commovente è il racconto della conversione dei briganti nei pressi di Monte Casale come si narra nella Leggenda perugina. Sono tre successive scenette di estrema semplicità e preziosi insegnamenti: «...andate, acquistate del buon pane e del buon vino, stendete una tovaglia e serviteli con buon umore... Il secondo giorno aggiungete al pane e al vino uova e cacio... e chiedete a loro un primo piacere... e un secondo... Toccati dal rispetto e dall’affetto ve lo prometteranno... E i ladroni cominciarono a portare legna sulle loro spalle e alcuni entrarono nell’ordine altri si convertirono...». Non possiamo dimenticare il gesto di grande attualità e imprevedibile coraggio del viaggio tra i Saraceni, fino alla presenza del Sultano, per predicare il Vangelo di pace dove altri impugnavano le armi. Francesco aveva intuizioni inattese, fuori di ogni schema o regola, a seconda delle circostanze sapeva trarre dagli insegnamenti di Cristo un modo di vivere nuovo, per essere segno, testimonianza e messaggio. La triplice formula missionaria di Santa Maria – presenza consacrante - presenza di testimonianza - presenza di informazione – ci pone sulla strada come Francesco, alla ricerca di chi si è allontanato dalla fede o più non ha per essa interesse alcuno, travolto dalla pressante vita moderna. Ci è motivo di gioia considerare la validità e l’attualità della nostra missione e verificarne il vissuto nel confronto con le linee propositive del VII CPO dei frati Cappuccini sul tema minorità e itineranza. Per risvegliare il bisogno di Dio sulle strade di ogni giorno ci è chiesto di essere innanzi tutto una presenza che interpella, presenza di minorità di fronte alla prepotenza, di gioia di fronte all’insoddisfazione e all’angoscia, di disponibilità di fronte alla fretta di un mondo in corsa. Ci è chiesta una conversione continua per vivere nelle situazioni più diverse, scendere sulla strada, gomito a gomito con la gente comune, senza lasciarci svuotare dalla secolarizzazione corrente e andare, con il cuore di Dio, verso i poveri più poveri, cioè quelli che speri9 mentano una vita senza Dio. Proprio vivendo in mezzo a loro, condividendo le stesse ansie e le stesse difficoltà noi abbiamo modo di «conoscere il dono della fede e considerarlo non un fatto abituale ma un tesoro straordinario e gratuito da condividere» (Madeleine Delbrêl), senza preferenza di persone. È la compassione per l’uomo che ha ispirato molti uomini e donne del ventesimo secolo a scegliere la strada come luogo di missione, che ha portato P. Foucauld tra i Tuareg, P. Voillaume tra gli scaricatori del porto, M. Delbrêl tra gli operai della periferia di Parigi, che ha ispirato a P. Giuseppe Maria la nostra formula missionaria: contemplative come la trappista e la certosina, testimoni di Cristo per parlare di Lui nella scuola, nell’ufficio, nel commercio, nel mondo del turismo... Sono queste le nostre strade, qui è la nostra presenza: un sorriso, una parola amica un breve messaggio che dischiude orizzonti di speranza. «Per questo ci saranno per noi strade di ogni sorta di lunghezza e di ogni genere: – strada la via da attraversare – strada il metrò che si prende insieme – strada la professione che si conduce 10 – strada la tecnica di curare e di guarire...» (M. Delbrêl). E oggi per noi è strada ogni massmedia, dal manifesto che ti interpella da una vetrina o nella hall di un albergo, all’attesa del tram o al semaforo di un incrocio. Strada è un sms, un’informazione trovata per caso navigando in internet, il numero telefonico dell’Associazione InformaCristo che ti offre un dialogo amico. Tere T. Un messaggio di InformaCristo per le vie di Roma La più grande carità «La più grande carità è annunciare il Cristo risorto» dice Santa Teresa di Calcutta. È sintomatico che Madre Teresa, l’eroina della carità nei suoi molteplici aspetti, ne faccia consistere il vertice nella conoscenza di Cristo. Dal canto suo il Vangelo afferma: «Questa è la vita, che conoscano Te, unico vero Dio e Colui che hai mandato: Gesù Cristo». (Gv 17,3) Questo lo scopo, il perché profondo dell’Associazione Informazioni su Cristo. Da trent’anni infatti l’Associazione cerca di realizzare questo unico obiettivo, sia pure con modalità e iniziative diverse. Di questi trent’anni, quindici li ho passati presso la sede di Torino. Quanti “incontri” il Signore mi ha regalato. Dico regalato, perché ogni contatto profondo con una persona è sempre un dono e un arricchimento. Quando credi di donare qualcosa, sei tu che ricevi molto di più. Sento la gioia e la responsabilità di essere una presenza accanto ad altre per accogliere coloro che, spinti dal bisogno profondo di trovare un senso alla vita, o semplicemente dal desiderio di essere ascoltati, si presentano per un colloquio, oppure scrivono o telefonano. Spesso mi dimostrano una fiducia che mi commuove. Mi vedo messa a parte dei loro problemi, delle loro angosce, dei loro dubbi e paure. Sì, oggi serpeggia tra la gente un grande senso di paura. Non si è più sicuri di niente, non si ha più il coraggio di sperare. Trovi della gente cui pare manchi il coraggio sia di vivere che di morire. È bello allora poter offrire qualche goccia si speranza. In certi casi è opportuno cercare insieme la risposta nel Vangelo. Anche chi dice di non credere – l’ho sperimentato – accoglie positivamente la parola di Dio. Sì, perché essa non è semplice parola umana ma è Gesù che sa andare diritto al cuore. Lidia B. 11 Qui pubblicità Punti di esposizione e distribuzione per manifesti, opuscoli e dépliant dell’Associazione Informazioni su Cristo. SEDE Ass. Informazioni su Cristo Torino Ass. Informazioni su Cristo Genova CROCICCHI* Bar Lagrange Torino Copisteria La Puntuale Torino Casa Impiegate e Studentesse Torino Casa Convegni Maria Regina Saluzzo Libreria La Cerna Busca Libreria Escata Verzuolo Libreria Crocicchio Bra LOCALI VARI Caserma Cernaia Torino Autoscuola Canta Orbassano Ufficio ANCOL Saluzzo Curia, ingresso Saluzzo Casa di reclusione Saluzzo Curia, sala d’attesa Alba Casa Opere Diocesane Alba Sede CVA Alba Casa Convegni Altavilla Alba Panetteria Giacosa Alba Libreria L’incontro Alba Calzature Fabbri Alba Panetteria Sirio Alba Biomedical Alba * Attività di lavoro condotte da membri dell’Istituto. 12 Casa di reclusione Alba Officina Ferrero Alba Istituto Musicale Alba Confartigianato Alba Coop. Quetzal Alba Autoscuola Ardito Alba Bar Party Alba Commestibili Fruttidea Alba Acconciature Angela Alba Fioraio Colombano Alba Panetteria Gerlotto Alba Scuola enotecnici Alba Casa della giovane Alba Cartoleria Minimondo Alba Supermercato Coop. Lav. Alba Scuola materna (Moretta) Alba Autoscuola Ardito Neive Scuola materna Diano d’Alba Lavanderia Magliano Alfieri Tessuti Pastura Bra ASL ambulatorio Bra Centro Sport Bra Fisioterapia, sala d’aspetto Scarnafigi Circolo ricreativo ANSPI Novara Casa ferie, Raggio di soleLatte (Im) Acconciature Il pettine Cuneo Cicli Groppo, viale Barbaroux, 20 Carmagnola Cicli Groppo, str. Carmagnola, 27 Carmagnola OSPEDALI Molinette Torino S. Giovanni Torino Gradenigo Torino Martini Nuovo Torino San Giovanni Bosco Torino Sant’Anna Torino Maria Vittoria Torino Oftalmico Torino S. Vito Torino CTO Torino S. Luigi Orbassano Ospedale civile Saluzzo Ospedale civile Alba Ospedale civile Savigliano Ospedale civile Alessandria S. Martino Genova Galliera Genova Gaslini Genova Paverano Genova Ospedale Sestri P. Ospedale Rapallo Ospedale Sestri L. Sant’Orsola Bologna Ospedale civile Corigliano Calabro VETRINE Corso S. Martino 1 Via Po 4 Via Sacchi 2 Corso Vittorio Emanuele 60 Via Carlo Alberto, 39 Via Cavour (chiesa Madonna degli Angeli) Torino Torino Torino Torino Torino Via Nizza 25 Torino Via delle Orfane (ang. Via Garibaldi) Torino Piazza S. Carlo (chiesa S. Cristina) Torino Via Sacchi 44 Torino Stazione Porta Nuova Torino Via XX Settembre 81 Torino Cimitero Sud Torino Piazza Galimberti, 12 Cuneo Via S. Rocco Bra Chiesa B.V. del Rosario Bra Chiesa della Rocca Bra Santuario Belmonte Via Torino Chivasso San Bernardo Verzuolo Santuario Cantogno Via Vittorio Emanuele Alba Corso Langhe 71/A Alba Chiesa S. Margherita Alba Chiesa Divino Amore Baraccone Via Maestra 9 Novara Via Caprera 8 Genova Piazza Caricamento 1 Genova Via 5 Maggio 5 Genova Via Bellucci (Nunziata) Genova Via Cantore 21 Genova Via Balbi 2 Genova Chiostro “S. Maria delle Vigne” Genova Sottopassaggio FS Chiavari Dieci postazioni pubblicitarie Palestrina Torino 13