Servizio fotografico: Erasmo Mazzone Questo La Goccia n. 6 - 22numero marzode 2008 La Goccia è stato chiuso alle ore 18.00 del 18 marzo 2008 46 Sommario La Goccia n. 06 - 22 Marzo 2008 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA Un giacimento.. di Nicola Tuseo Le volpi... Educazione… di Stefano Giove pag. 4 di Marilena Surdo pag. 19 PD Inaugurazione... Omg… di Marilena Surdo pag. 5 di Michele Calabrese pag. 18 DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO GINO DELL’ORCO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO Resp. Red. Taranto: SALVATORE RIZZO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI DON FRANCO CONTE GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE FRANCO ROMANO PAOLO COSTANTINO ANTONELLO LOVECCHIO PIERINO PERRONE TOMMASO FRANCAVILLA PIERO ZANELLI GIOVANNI CARDUCCI MARILENA SURDO MARINO MENZELLA NICOLA TUSEO RAFFAELLA TROIANO LIDIA D’ANGELO SALVATORE FAENZA GIOVANNI BRACCIODIETA VITO FURIO FOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE Claudio Venezia di S. G. pag. 6 Dalle mimose… di Marilena Surdo. pag. 6 In centomila… di Grim pag. 7 Versus di From di From pag. 7 Notizie flash di Giulio Pinto pag. 8 Noi e il fisco… di Mario D’Alconzo pag. 9 Pietro Lospinuso… pag. 19 Lospinuso… pag. 20 Pineta Regina… di Paolo Costantino pag. 21 Stagione teatrale... di Davide Giove pag. 22 Passio Christi… di Maria Florenzio pagg. 24-25 Home Page di Roberto Muscolino pag. 26 Circonvallazione… Nuoto… di Augusto Pardo. pag. 11 di Raffaella Troiano pag. 27 Nino Perniola… Come la penso io Calamità… di Paolo Costantino pag. 13 di Don Franco Conte pag. 28 Via Crucis… di Paolo Nico pag. 29 IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE MAURIZIO FALIVENE STAMPA FALIGRAPH Risposta… di Rosa Pizzulli pag. 14 Cittadinanza… di Redazionale Cominità alloggio… Sanità... I proverbi ginosini… di Marilena Surdo pag. 17 Verso le… di Salvatore Faenza pag. 36 Il parere del medico di Pietro Zanelli pag. 37 Beati.. di Giuseppe Pizzulli pag. 38 13° Torneo... di Giovanni Bracciodieta pag. 39 La voce del Consiglio.. di Antonello Lovecchio pag. 41 La maratona pagg. 42-43 Parma Club… di Angelo Toma pagg. 42-43 Calcio a 5… di Marino Menzella pag. 44 Ginosa, un successo... di Domenico Ranaldo pag. 45 Ginosa, Vapore... di Domenico Ranaldo pag. 45 pag. 30 Le considerazioni… di Latorre-Diogrande pag. 14 di Rosamaria Busto pag. 35 di Gianluca Catucci di Giulio Pinto pagg. 10-11 di Giulio Pinto pagg. 12-13 Una visita… di Lidia D’Angelo di Tommaso Francavilla Le favole di grim pag. 32 di Pierino Perrone pag. 31 di Giovanni Carducci pag. 31 Taek Woon Do... di A. L. pag.46 4 La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 Le volpi e la pellicceria Mancano poco più di tre settimane dal voto per le elezioni politiche, eppure, basta guardarsi intorno (parlo di Ginosa) per rendersi conto che non si avverte nessun clima elettorale. Probabilmente, ci siamo tutti abituati ad essere spettatori e, quindi, la politica la fanno i leader nazionali che, giornalmente, ci “regalano” la loro razione di attenzione mediatica, infarcita di ricette adatte alla soluzione di tutti i problemi. Veltroni, Berlusconi, Casini, Bertinotti (giusto per citare i rappresentanti degli schieramenti o partiti più importanti), ogni giorno si confrontano e si scontrano su tasse, precarietà, sanità, scuola, agricoltura, turismo, pensioni e chi più ne ha più ne metta. Ognuno di loro ritiene di aver trovato la “formula magica” per “cambiare il Paese” e per “farlo rialzare”. Tutti, al tempo stesso, si dicono d’accordo sulla necessità di avviare un processo di riforme istituzionali importanti, a cominciare dalla legge elettorale. I tre leader della coalizione guidata dal Prima domanda: perché Cavaliere. non lo si è fatto prima? Forse perché dettata dal mio sentire politico ma, a questa domanda, la risposta che trovo è una soltanto: perché il Cavaliere non poteva più aspettare, voleva andare al voto per togliersi lo sfizio della rivincita e distribuire le carte. Sia chiaro, non c’è nulla di male nel voler utilizzare al meglio una situazione a proprio favore. Piccolo dettaglio da non trascurare, però, è che stiamo discutendo dell’Italia, un grande Paese industriale, uno di quei Paesi che si siede al tavolo del G8. Queste elezioni, con buona probabilità, stanno sancendo la fine della cosiddetta Seconda Repubblica. La contrapposizione di due schieramenti ha prodotto solo risultati deludenti, nel senso che queste coalizioni erano troppo eterogenee per resistere alle dure prove della capacità di governo e, quindi, si rompevano (Governo Berlusconi 1, Governo Prodi 1), oppure quelle stesse contraddizioni rendevano impotente l’azione di governo (Berlusconi 2). Il fallimento di questa esperienza avrebbe dovuto indurre la classe politica ad una maggiore cautela ed evitare che in un momento tanto delicato per la situazione internazionale, il nostro Paese si avvitasse in una crisi che rischia di farci perdere un ruolo di primo piano nelle vicende internazionali. Quando parliamo di elezioni non possiamo non ricordare quello che sta accadendo in Tibet, oppure il tonfo dei mercati; e se guardiano al vicino Kosovo del nord, non possiamo ignorare gli incidenti di Mitrovica, così come non si può ignorare la crisi del dollaro e il prezzo del petrolio e dell’oro. Siamo, quindi, in presenza di segnali preoccupanti che possono aprire dinanzi a noi scenari imprevedibili. Di fronte a questa situazione, l’Italia è passata dal “teatrino della politica alle comiche finali” dove si fondano partiti dal predellino di un’auto in piazza San Babila, si decreta lo scioglimento di un partito (che non è il proprio) attraverso una dichiarazione alla stampa, si conducono trattative da calcio mercato per acquisire i giocatori che servono per vincere la partita. L’importante è vincere. Proprio la logica che ha portato al fallimento della Seconda Repubblica. Pochi ricordano la grande trovata del Cavaliere, nel 1994, che gli permise di ottenere una imprevedibile vittoria sulla “giocosa macchina da guerra” dei Progressisti. Fece due alleanze, una al Nord con la Lega di Bossi e un’altra nel resto del Paese con il Movimento Sociale. Fu una vittoria effimera perché dopo pochi mesi venne buttato a mare da Bossi. Stessa sorte toccò a Prodi, si inventò, nel 1996, il patto di desistenza con Bertinotti con le conseguenze che tutti conosciamo. Credo che uno degli aspetti non secondari sul quale devono riflettere gli elettori è la omogeneità delle formazioni che si presentano. All’Italia l’editoriale Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo � 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via Tulipani, 9 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 333.624347 serve un governo vero, capace di assumersi le responsabilità che il momento chiede. Responsabilità di una politica estera che sia all’altezza di un Paese come il nostro, che può svolgere un ruolo chiave nelle scelte che si andranno a compiere nei prossimi mesi. Responsabilità in politica economica, nella quale il pesante fardello del debito pubblico non può essere ignorato, altrimenti il futuro delle nuove generazioni sarà pregiudicato in maniera irreversibile. Responsabilità perché è necessario fare scelte coraggiose per ridurre i costi della politica ed eliminare tutte le agevolazioni che “La Casta” si è concessa nel corso degli anni. A mio giudizio, per l’Italia, vi è la necessità di lasciarsi alle spalle una concezione mercantile della politica, fatta di piccoli trucchi, buoni per conquistare qualche voto, per comprare qualche senatore. Quasi sempre le volpi finiscono in pellicceria (diceva Andreotti). Un esempio per tutti Mastella. E se gli italiani, con il loro voto mettessero a posto altri furbi?... Io lo voglio sperare! Stefano Giove cronaca La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 5 Inaugurazione del Pd a Ginosa, Emiliano: “Entusiasmo, primo motore del cambiamento” Il cambiamento è la parola chiave della campagna elettorale del Pd, e il cambiamento è il concetto che più volte è stato ripetuto durante l’inaugurazione della sede ginosina del Pd. Ad accogliere i simpatizzanti del nuovo movimento, il segretario del Pd, Leonardo Caruso, il consigliere regionale del Pd, Paolo Costantino, la capogruppo locale del Pd, Teresa Galeota, l’onorevole Ludovico Vico, il coordinatore provinciale Mazzarano e il sindaco di Bari, nonché coordinatore regionale del Pd, Michele Emiliano. Come primo segretario locale del Pd, Leonardo Caruso è stato il primo a prendere la parola: “Un compito gravoso ci aspetta soprattutto perché oltre all’organizzazione del nuovo partito, ci avviciniamo al cuore della campagna elettorale con l’intento di proporre una nuova politica, guidati dall’entusiasmo che caratterizza le nuove leve che stiamo coinvolgendo”. E, concludendo: “Un vero e proprio cambiamento sta coinvolgendo la comunità ginosina, per troppo tempo addormentata e che sta travolgendo la classe politica, cambiamento dovuto alla freschezza dei più giovani convinti di poter dare il loro contributo”. All’inaugurazione hanno preso parte anche Vitalba Bruno e Carmelo Candia candidati alla costituente regionale oltre che al presidente dell’ordine dei medici di Taranto nonché coordinatore provinciale del Pd, dottor Numa e la candidata del collegio di Mottola, Rosanna Tinella. Per sostenere le prossime elezioni, che: “ … se vediamo il sostegno popolare, sono già vinte” come ha detto il dottor Costantino. L’onorevole Ludovico Vico ha dato uno sguardo più ampio, oltre la campagna elettorale: “… come i problemi che interessano il distretto dell’imbottito o della tessitura e filatura. Il primo impegno che prendo, anche al di là della campagna elettorale, è proprio quello di portare all’attenzione del prossimo governo questi problemi così vicini alle nostre realtà”. Capogruppo del Pd locale, la dottoressa Teresa Galeota ha sottolineato la sua felicità: “… in questo momento che vede il culmine gioioso di un duro e lungo lavoro, che parte dal 14 ottobre per giungere fino a questa inaugurazione di una sede gremita di gente. Entusiasmi e sforzi che ci hanno portato a Milano, a Roma e a Bari. Quello che chiediamo è di riportare l’attenzione su Ginosa, anche se, proprio nell’organizzazione del Pd, abbiamo scoperto un’energia civica che non ci aspettavamo e che ha ben accolto il Pd”. Momento atteso è stato l’intervento del coordinatore regionale del Pd, Michele Emiliano il quale ha anche colto l’occasione per salutare i membri dei partiti avversari, dell’UDC e di FI, presenti alla manifestazione pubblica: “Trasformare le diverse anime che caratterizzano il Pd e convogliare le diverse energie non è stato un compito semplice. Soprattutto per queste primarie, che ha richiesto un patto d’onore tra pugliesi anche per salvaguardare le antiche amicizie con quanti hanno dato moltissimo alla vita politica e ai quali è stato chiesto di fare un passo indietro per salvaguardare la freschezza che caratterizza il Pd”. Uno sguardo al governo uscente e alla migliore campagna di informazione da fare per questa campagna elettorale: “… è importante far sapere che in soli 20 mesi di governo non è possibile che si siano fatti tutti i guasti che il centro destra denuncia a così alta voce”. Marilena Surdo Foto - Erasmo Mazzone 6 cronaca La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 Claudio Venezia il ragazzo che profumava di pane Un terribile incidente sulla via per Marina di Ginosa ha stroncato la vita di Claudio Venezia a soli 16 anni Morire a 16 anni non si può. È questo quello che mi è passato per la testa quando ho saputo del tragico incidente che aveva coinvolto il giovane Claudio Venezia. In un sol momento le mie preoccupazioni per i tanti problemi che possono turbare la tranquillità di una persona, per quanto serie, sono apparse insignificanti. Un ragazzo che stava vivendo la fase delicata e affascinante della vita: il passaggio dall’adolescenza alla gioventù. Sono gli anni in cui si inseguono i sogni e si scoprono gli innamoramenti. È stato proprio l’amore per il suo motorino a condurlo alla morte. Ho provato a chiedere a chi lo conosceva che tipo era Claudio. Mi ha risposto una persona che lo conosceva bene: «Un ragazzo meraviglioso, puntuale, preciso, rispettoso degli impegni assunti e con una grande carica umana che lo portava a voler fare del bene.» Claudio aveva un sogno: diventare fornaio. Gli piaceva «fare il pane». Proprio questa passione lo aveva portato a cercarsi un la- voro in un panificio. La madre di Claudio, Laudonia, era contenta di vedere il suo figliolo che stava facendo quello che voleva fare e quando tornava a casa lo abbracciava perché gli piaceva sentire su di lui il profumo di pane. Non ci sono parole che possono alleviare il dolore di un padre e di una madre. Quando muore un figlio muori due volte perché muore il tuo futuro. Mimmo e Laudonia devono solo sapere che il loro dolore è condiviso da tutti i padri e le madri che si sentono il cuore lacerato dal dolore. SG Dalla mimosa alla pizza e viceversa La mimosa è il fiore che in Italia omaggia la donna ed i suoi innumerevoli ruoli rivestiti nelle attuali società. Per questo, nel Teatro Alcanices per la Festa della donna è stato portato in scena una rappresentazione avente per tema la maternità in tutte le sue sfaccettature: la gravidanza, l’adozione anche a distanza, fino ad arrivare alla negazione della maternità stessa: l’aborto. Organizzata dall’associazione locale “Orizzonti 2001” su sceneggiatura di Rosa Laurenzano con la regia di Nicola Mancini, il gruppo delle donne ha portato per la prima volta in scena un’opera seria e non comica, diversamente dagli altri appuntamenti. Per la prima volta gli uomini sono stati stampella di un’organizzazione voluta e gestita dalle donne di “Orizzonti 2001”, le quali con amara ironia hanno trattato le difficoltà dell’indipendenza delle donne. Certo, la maternità è stato il filo conduttore dell’intera rappresentazione, ma oltre, è stata la posizione della donna ad essere il vero oggetto della manifestazione. Anni sono passati da quei momenti di lotte e discussioni forti che hanno caratterizzato il ’70, tanto da ottenere nel ’75 la liberalizzazione dell’aborto, momento storico che oggi da diverse parti è messo in discussione per scandagliarne l’eticità e contrastare la superficialità con la quale viene valutato oggi questo strumento. Strumento che ha sicuramente liberato lo Stato Italiano dalla piaga degli aborti indiscriminati e clandestini, spesso causa di morte e infertilità, segnando un momento di progresso per le donne. Ma oltre la maternità, anche l’impossibilità di avere figli è un’ombra che getta nel buio le donne afflitte da questa problematica. Ma un genitore è solo colui che concepisce il figlio? Per questo dopo aver fatto di tutto per cercare di avere un figlio, si guarda all’adozione. Anche questo è un momento psicologicamente duro e non solo per le madri. Infatti, la rappresentazione aveva per pretesto la maternità ma, ha reso una chiara fotografia della società e della famiglia attuali, in un secolo orfano delle ideologie, di transizione, incapace delle lotte che hanno caratterizzato gli ultimi decenni del ‘900, in una parola: disilluso. Le gioie della maternità, le preoccupazioni della maternità, ma in generale dell’essere genitore, sono le stesse sia che il figlio sia naturale, sia che lo si adotti? Saranno anche le stesse se il bambino adottato vive a chilometri di distanza dal genitore? E, una madre può dedicarsi all’attività che ama anche se ha dei figli? Ultime statistiche parlano di una professionista, donna e madre, felice ed appagata oltre che se realizzata professionalmente, soprattutto se anche mamma. La rappresentazione è stata un momento di sintesi, dove le ansie degli italiani hanno trovato un chiaro ritratto, a volte in bianconero, nonostante abbia per soggetto gli anni in cui le fotocamere rendono foto con colori brillanti e vividi. Marilena Surdo scherzi a parte VERSUS Tibet? Il calvario del Tibet nel diario silente d’Occidente: soubrette non candidate dal Cavaliere scaltro chiamate a fare altro, e precarie da Silvio a Piersilvio, o a similare, coniugate per sbarcare il lunario e aggirare il lavoro assente, il presente plagiato, infìdo e bello, dove il grande fratello s’espande. Piange rosso sangue il monastero tibetano, e qui pensioni e scaloni di Maroni ai biscioni prendono la mano, e qui fanno di silenzio mai sazio ministero. di from La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 Le favole di Grim 7 L’esca C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo nel quale, in occasione del gran torneo che avrebbe stabilito chi avrebbe governato il regno di Stivalandia, si viveva un particolare fervore per un avvenimento che non aveva pari in tanti villaggi confinanti. Difatti, per quella disputa, non soltanto i valorosi gran cavalieri erano chiamati a partecipare; implicati nella tenzone erano anche giovani (e meno giovani) cavalieri, granduchi, vassalli e semplici palafrenieri. Eran, questi, i prescelti che dovevano disputarsi il posto nei due grandi consigli imperiali: uno composto da giovani speranze, l’altro da anziani saggi (i senior, per intenderci). Che questi ultimi fossero o non fossero (più o meno) saggi, era tutto da vedere e, a dire il vero, nei lustri passati s’erano dimostrati così scavezzacollo che c’era di che stare all’erta... ma, tant’è e non si poteva cambiar le regole a scontro iniziato... Sicché, proprio nel gran consiglio del reame, il grande cavaliere del popolo libero, e il gran cavaliere dello scudo crociato (che, a dire il vero, faceva sempre dei gran casini!) avevano voluto che v’entrassero due giovani duellanti di Occhiocitrullo: il granduca di Pietraspinosa e il vassallo crociato Premiola. È bene dire, per non suscitar facili speranze, che far parte degli ambiti gran consigli non era affatto facile, non bastava esser prescelti, come non bastava battersi strenuamente e con vigore... la certezza di raggiungere la meta era assoggettata a ben altri accadimenti! E, così era perché il campo del duello era disseminato di innumerevoli trappole e trabocchetti. Innanzi tutto occorreva districarsi in un percorso a ostacoli per poter raggiungere la postazione (in quello, molti cadevano spaccandosi il muso rovisonamente); una volta scampato il pericolo, ci si doveva mettere in fila per uno, montando la propria cavalcatura, per avviarsi alla tenzone. Anche allora, però, non era affatto scontato che battendosi impavidamente e senza risparmiar colpi all’avversario si poteva conquistar la vittoria... eh nooooo! Per giungere al palazzo degli ambiti grandi consigli (combattendo, sempre in fila per uno), approdati che si era, nei pressi del fiume che separava il campo di battaglia dal palazzo, occorreva attraversare un ponte che, nel migliore dei casi, riusciva a sopportare il peso di poche decine di cavalieri, si capisce, perciò, che i più fortunati erano quelli che, della fila, erano i primi. Se non s’aveva la fortuna di occupare una di quelle postazioni, arrivati al ponte questo crollava rovisonamente travolgendo nella secca caduta tutto quel che c’era sopra (in questo caso i valorosi combattenti!). Era una bella iattura! Stante così le cose, vien da pensare che dopo un certo numero, nella fatidica fila non ci sarebbe voluto stare più nessuno... e invece no! C’erano, c’erano eccoooome! Perché era stato pensato che illudendo gli sfidanti che una volta caduti sarebbero stati, prima o poi, ripescati dalle acque, i meschini avrebbero abboccato. E abboccavano. Così avvenne per i due occhiocitrullesi, che s’erano messi in fila per la tenzone. Messer di Pietraspinosa e il vassallo Premiola, eran sicuri di cadere in acqua (il loro posto in fila non era affatto tra i primi) ma dicevano a tutto il villaggio che se fossero stati sostenuti nel combattimento, sarebbero stati sicuramente ripescati. Bastava soltanto che si tenessero a galla per qualche tempo. A Occhiocitrullo, ormai le regole del fatale duello eran ben note e poiché era già avvenuto che il granduca di Pietraspinosa era cascato in acqua una volta e ce l’avevano lasciato a bagno finché non s’era messo in salvo con le sue sole forze (invece messer Panarino del vicino Castel di Neta, era passato comodamente dal ponte come avrebbe fatto anche questa volta), gli abitanti rimasero increduli di fronte alla perseveranza del granduca e tra le vie e sulle piazze del villaggio s’incominciò a spargere la voce che i due, più che combattenti fossero esche. E, siccome gli occhiocitrullesi non erano intenzionati a fare i pesci, stavolta non avrebbero abboccato. Morale della favola: Chire ca sò affucuate non potene iesse repescate. 8 La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 cronaca Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Impianti negli edifici: pubblicato il nuovo regolamento Con il DM n. 37 del 22 gennaio 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 61 del 12 marzo 2008, il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato il Regolamento che riordina le disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici. A decorrere dal 27 marzo 2008, data di entrata in vigore del Regolamento, saranno abrogati il regolamento di cui al Dpr 447/1991, gli articoli da 107 a 121 del Testo Unico dell’Edilizia, e la legge 46/1990, ad eccezione degli articoli 8, 14 e 16, le cui sanzioni si raddoppiano per le violazioni degli obblighi previsti dallo stesso regolamento. Il provvedimento si applica agli impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla loro destinazione d’uso (impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere; impianti radiotelevisivi, antenne e impianti elettronici; impianti di riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione; impianti idrici e sanitari; impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di gas; impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, montacarichi, scale mobili; impianti di protezio- ne antincendio. Con l’entrata in vigore il Regolamento sorpasserà la Parte II, Capo V del Dpr 380/2001 (Testo unico in materia di edilizia), relativo alla sicurezza degli impianti, la cui entrata in vigore è stata prorogata al 31 marzo 2008 dall’articolo 29-bis della legge di conversione del decreto Milleproroghe In realtà il Capo V del TU Edilizia è entrato in vigore il 1° gennaio di quest’anno, dopo che il 31 dicembre 2007 è scaduta l’ultima proroga disposta dal DL 300/2006 (poi convertito nella legge 17/2007) che aveva “congelato” le norme fino alla data di entrata in vigore del Regolamento appena emanato, ma comunque non oltre il 31 dicembre 2007. Ma la legge 17/2007 ha anche disposto che, a decorrere dalla data di entrata in vigore del Regolamento, sarebbero stati abrogati il regolamento di cui al Dpr 447/1991, gli articoli da 107 a 121 del Testo Unico dell’Edilizia, e la legge 46/1990, ad eccezione degli articoli 8, 14 e 16, le cui sanzioni si raddoppiano per le violazioni degli obblighi previsti dallo stesso regolamento. Incidente mortale A seguito di un incidente stradale accaduto mentre percorreva la SS 580, ha perso la vita il giovanissimo Claudio Venezia. Il giovane percorreva con il suo motorino la strada statale, quando per cause ancora da accertare , nel- l’evitare un trattore che lo precedeva, ha perso l’equilibrio del mezzo sbattendo la testa violentamente sull’asfalto: sul posto sono intervenuti i carabinieri per il sopralluogo di rito e l’ambulanza ma purtroppo non c’era più nulla da fare. Davano protesi usate per nuove Secondo quanto accertato dai carabinieri del Nas di Taranto, avrebbero fornito a pazienti protesi già utilizzate da altre persone facendole risultare come nuove con una falsa documentazione e chiedendo, per tali apparecchiature, nuovamente il rimborso all’AslTa1 determinando, per ogni singola protesi, un doppio onere a carico dell’erario. La presunta truffa è’ stata scoperta a Taranto dove i carabinieri del Nas, con l’accusa di truffa al servizio sanitario nazionale, frode in commercio e falso, hanno arrestato due persone: Cosimo Damiano Messinese, di 63 anni, responsabile amministrativo dell’Ufficio protesi della Asl di Taranto, e Gianfranco D’Elia, di 59, titolare di una ditta specializzata nel commercio di dispositivi protesici. Ad entrambi sono stati concessi gli arresti domiciliari attuati in esecuzione di provvedimenti restrittivi emessi dal gip del tribunale di Taranto Pio Guarna su richiesta del pm Maurizio Carbone, a conclusione di indagini avviate lo scorso anno. Tra l’altro, gli investigatori hanno accertato che gli arrestati curavano direttamente tutto l’espletamento delle pratiche per la fornitura, negando ai pazienti la possibilità di scegliere liberamente la ditta fornitrice. Gli arrestati, inoltre, provvedevano al restauro delle protesi con sostituzione di componenti e lucidatura. I carabinieri hanno anche eseguito perquisizioni nei confronti dei due arrestati e di tre collaboratori della ditta che forniva le protesi. cronaca La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 Noi e il Fisco Popolo della Libertà (Pdl) - Spesa Pubblica Il piano prevede la riduzione di un punto l’anno della spesa corrente. Con una manovra choc in giugno verrebbe destinato l’extragettito fiscale a riduzione del deficit (un secondo intervento seguirebbe con la finanziaria 2009). L’obiettivo è arrivare al pareggio di bilancio nel 2009 e non più nel 2011. Elezioni Politiche Le proposte a confronto L’approssimarsi delle elezioni del 13 e 14 Aprile, superando le posizioni di schieramento, comporta in ogni caso un approfondimento delle proposte in campo economico, fiscale, sociale formulate dalle forze in campo. Di seguito si riporta un quadro di sintesi dei due schieramenti più rappresentativi. Partito Democratico (Pd) - Infrastrutture ed energia. Si all’ambientalismo <del fare> (dai termovalorizzatori alla Tav) e alle energie alternative: con il 20% di energia solare ed eolica si risparmiano 20 miliardi. - Mezzogiorno Entro il 2013 il passo deve essere quello dell’Europa - Spesa Pubblica Mezzo punto di Pil in meno il primo anno, un punto all’anno nei due successivi. - Fisco Dal 2009 taglio Irpef di un punto l’anno per 3 anni partendo dai redditi bassi. Sconti sul salario di produttività. - Donne Credito d’imposta per le donne che lavorano, partendo dal sud. - Affitti Piano per aumentare l’offerta di case in affitto - Bambini Dote fiscale per i figli da 2.500 euro annui. - Scuole e università Cento campus entro il 2010 - Lotta alla precarietà Compenso minimo di mille euro per i precari. - Sicurezza Più agenti per le strade e nuove tecnologie - Giustizia e legalità Non candidabili i condannati per reati <gravissimi> - Riforma Tv Superare il duopolio e trasformare la tv di Stato in fondazione. 9 - Taglio delle imposte Di pari portata e parallela al taglio della spesa corrente: l’obiettivo di legislatura è arrivare a una pressione fiscale sotto al 40%. - Ici e irap Abolizione definitiva dell’Ici sulla prima casa e superamento in cinque anni dell’Irap - Straordinari detassati Aliquota secca del 10% sul salario di produttività, la 13esima e 14esima - Pubblico impiego Triennalizzazione del contratto e riforma dell’organizzazione degli uffici e della dirigenza: torna il principio della gerarchia e dell’autorità - Successioni e donazioni Saranno definitivamente detassate. Prevista anche l’abolizione dell’imposta sul trasferimento degli immobili - Università Bonus per studenti e abolizione del valore legale del titolo di studio - Affitti Aliquota unica al 20% - Iva Pagamento solo all’atto di incasso della fattura e riduzione del 10% dell’imposta sui collegamenti Adsl. Il tutto sarà valutato ovviamente sul campo nell’ambito dell’azione di governo che gli italiani indicheranno con il voto. Dott. Mario D’Alconzo Buona Pasqua La Redazione 10 attualità La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 di Giulio Pinto Intervista a Pietro Lospinuso candidato a Palazzo Montecitorio Fra meno di un mese, il 13 e 14 aprile, si torna a votare per il rinnovo della Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica. L’esperienza del governo Prodi si è conclusa in solo ventiquattro mesi e la “politica” chiede nuovamente ai cittadini, con aggravio di spese a loro carico, il ritorno alle urne. La situazione è molto fluida, si percepisce in maniera sensibile in ogni angolo della società civile un palese disinteresse verso coloro che pur chiamati ad amministrare, in realtà, poi, dedicano essenzialmente il loro tempo ad attività di partito. Effettivamente, fare il politico è sempre più un mestiere, tant’ è che il cittadino concretamente vota la lista e non il candidato, che viene invece scelto dal partito. Una situazione che impone quindi una scelta consapevole e ponderata che chiediamo di illustrare, ai lettori de LA GOCCIA, a Pietro Lospinuso, candidato a Palazzo Montecitorio, ponendogli alcune domande. Roma, caput mundi, la politica vista dallo scranno di Palazzo Montecitorio, non più scontri politici su temi locali ma su temi di valenza nazionale, comunitaria e mondiale. Spesso si critica alla politica la mancanza di una preparazione culturale di base su argomenti così importanti, cosa rispondi a coloro che esprimono tali valutazioni riprese spesso da Le Iene? «Per altri non posso rispondere. Per quanto riguarda me, credo di avere maturato in questi anni sufficiente cultura di governo per reggere alla prova delle politiche nazionali, anche considerando le competenze enormemente accresciute delle Regioni, e di avere sufficiente umiltà per avvalermi di qualificati apporti laddove da solo non ci arrivassi. I Ginosini peraltro mi conoscono e mi sapranno valutare. Mi permetto soltanto di evidenziare che per vedere la politica dagli scranni di Montecitorio, occorre innanzitutto arrivarci. Anche su questo credo di poter esprimere una moderata fiducia. La mia collocazione in lista infatti potrebbe rientrare tra quelle utili all’elezione se è vero che, con il premio di maggioranza che quasi certamente conquisteremo, i nostri eletti alla Camera in Puglia–come evidenziato per ultimo dal “Corriere della Sera”- dovrebbero essere dai 24 ai 26 e che i primi due in lista, Berlusconi e Fini, certamente opteranno per i loro Collegi naturali che sono Milano e Roma. C’è bisogno di un grosso successo del PDL nel suo complesso, ma Ginosa può contribuire a fare la differenza.» Molteplici i temi su cui i vari schieramenti politici si confrontano in questi primi giorni di campagna elettorale; quali sono per te prioritari per risolvere la perdita del potere di acquisto dei redditi prodotti dai ceti bassi e da qualche anno anche dai ceti medi? «In questi anni di governo di sinistra gli Italiani si sono impoveriti per effetto sia di una tassazione, sulle famiglie quanto sulle imprese, che ha raggiunto il massimo livello dal 1997 in poi, sia del freno tirato allo sviluppo del Paese da politiche di mortificazione delle attività economiche, ivi compreso il blocco delle grandi opere per inseguire i fanatismi ideologici di certo fondamentalismo pseudo-ambientalistico. Bisogna alleggerire l’economia dalle troppe tasse e dai troppi vincoli, restituire competitività al sistemaItalia, rimettere in moto la macchina della crescita economica, e per questo dobbiamo voltare pagina mandando a casa gli eredi di Prodi e di Visco, tra i quali non a caso quasi tutti i Ministri uscenti.» Ad una lettura mediatica, i programmi presentati dai due maggiori schieramenti sembrano molto simili; quali invece, a tuo parere, le differenze che rendono il programma del tuo partito più rispondente alle richieste dei cittadini. «C’è una differenza insormontabile ed è sull’affidabilità dei due programmi. Noi crediamo veramente in quello che proponiamo e l’abbiamo già dimostrato quando abbiamo governato. Veltroni si limita invece ad inseguirci disperatamente, ben sapendo che non si può permettere di riproporre all’Italia il prodismo e dintorni, ma deve ancora spiegare come mai il suo Partito finora ha fatto esattamente il contrario di quello che egli oggi promette. E chi ci garantisce che, se malauguratamente dovesse tornare a vincere, non rifarebbe le stesse cose che ha fatto finora.» Beppe Grillo è ormai riconosciuto come il simbolo dell’antipolitica o meglio di tutto ciò che la politica non dovrebbe essere, ti riconosci anche parzialmente in ciò che il popolare comico professa da anni? «Beppe Grillo dice alcune cose giuste, ma dovrebbe chiarire meglio a chi le dice. L’anti-politica è in realtà la risposta alla delusione verso le politiche della sinistra, ed infatti nasce dal suo interno laddove si colloca lo stesso Grillo. Per quanto riguarda me, credo di avere dimostrato in tutti questi anni di essere veramente al servizio della mia Terra e della mia Gente.» Le liste, con questo sistema elettorale sono espresse dai partiti: in caso di elezione ti sentiresti più rappresentante dei cittadini o del partito che ti ha candidato? attualità «Credo in questi anni di essere riuscito ad essere entrambe le cose, anche perché non c’è contraddizione tra i Valori ed i programmi che il PDL rappresenta e gli interessi concreti del nostro Popolo. Comunque state certi che non perderò mai il contatto con un Territorio e con una Popolazione cui so di dovere tutto.» Puoi anticiparci qualche passo del tuo programma politico. «Il mio programma è quello del PDL. In sintesi meno tasse, più sicurezza, più lavoro, più attenzione ai diritti ed alle ragioni della Famiglia. Politiche che finora ho sostenuto con tutta l’energia di cui sono capace anche alla Regione, laddove si pongono sostanzialmente gli stessi problemi e si impongono le stesse svolte.» Cosa vorresti che rimanesse nei lettori dalla lettura di questa intervista? «La consapevolezza che questa potrebbe essere un’occasione storica per Ginosa, quella di essere finalmente rappresentata nel più alto consesso elettivo del Paese. Un obiettivo tutt’altro che impossibile, soprattutto se Ginosa saprà ancora una volta investire al meglio i suoi voti, dando massicciamente fiducia al Partito delle Libertà, guidato da Berlusconi e Fini, e quindi anche e soprattutto ad un loro concittadino la cui elezione dipende dal valore aggiunto di un forte consenso popolare. Come ho già detto, la mia collocazione in lista porterà all’elezione in presenza di una buona affermazione della lista sulla quale crediamo di poter contare. Senza dire che prima di me sono collocati amici che potrebbero svolgere un altro ruolo. Per esempio, l’on. Pepe è in questi giorni candidato alla Presidenza della Provincia di Foggia con buone chances. Una sua vittoria libererebbe un ulteriore posto collocandomi in posizione di quasi-sicurezza. Per un seggio in più, potrebbe essere decisivo anche un solo voto. Di qui il mio appello ai Ginosini a non sprecarne nessuno.» Giulio Pinto La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 11 Finanziamenti per la Circonvallazione Sud: Pardo Puntualizza e dice che «per quanto mi riguarda, questa ottusa ed inutile polemica è esaurita.» Gentile Direttore il sig. Vizzielli insiste con la sua ottusa polemica che sviluppa tutta intorno ad un finanziamento di circa 1.300.000 Euro, ottenuto dalla Provincia per la circonvallazione sud di Ginosa, finanziamento che rappresenta un mio personale ed esclusivo risultato politico. Questo, Vizzielli, lo ha capito? Sembra di no. Eppure il merito di un politico si misura soprattutto sulla capacità di reperire fondi per opere di pubblica utilità. Del pari, il demerito si misura nella capacità di perdere finanziamenti, ed in questo egli, insieme all’ex Sindaco Costantino, possono vantare una serie di record negativi per la quantità di treni persi, quando amministravano questo Comune, tanto da far risultare Ginosa fra gli ultimi Comuni della Puglia quanto a capacità di aggiudicarsi quote delle ingenti risorse che la Regione Puglia, attraverso i P.O.R., metteva a disposizione. Ma dirlo a Vizzielli non serve perché, tanto, nemo propheta nella patria di Prodi, Veltroni & C., soprattutto se si milita in altre sponde politiche. Nella mia prima replica ho anche spiegato quello che è stato fatto dal conseguimento del finanziamento fino alla scadenza del mandato, cioè in meno di un anno (e non due come afferma il solito confusionario che vuol fare chiarezza). Quel che conferma l’assurdità della polemica è che il Vizzielli si accanisce ossessivamente su quel breve lasso di tempo e non si accorge che dalla scadenza del mandato ad oggi sono passati altri quattro lunghi anni, nel corso dei quali la questione ‘circonvallazione’ è stata di esclusivo appannaggio dei suoi amici del centro sinistra che guidano la Provincia. Neanche questo, Vizzielli, ha capito? Perché non ha pensato di rivolgere tutta la sua livorosa ostilità di cittadino ferito in quella direzione? Ma c’è un ultimo interrogativo che mi pongo: ha ben chiaro, Vizzielli, il significato del termine “letargo”? Credo di no, ma voglio assecondarlo rispondendogli, ad esempio, che durante il mio “letargo” la Provincia - quella di centro destra, sia chiaro - ha investito a Ginosa oltre cinque milioni di euro in opere pubbliche e voglio risparmiarne al lettore l’ennesima elencazione, anche perché sono sotto gli occhi di tutti e da tutti vengono quotidianamente utilizzate. Ed ancora: sarà per via del mio “letargo” che, ad ogni mia candidatura, i ginosini non solo mi hanno riconfermato ma mi hanno anche consentito, ogni volta, di conquistare il primato fra gli eletti di A.N. nella provincia. Non credo che il Vizzielli abbia mai goduto di altrettanta credibilità politica. A questo punto non so, e, francamente, non mi interessa sapere, se il Vizzielli abbia capito. La ringrazio, direttore e le assicuro che, per quanto mi riguarda, questa ottusa ed inutile polemica è esaurita. Augusto Pardo 12 La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 attualità di Giulio Pinto L’UDC presenta Giovanni Perniola per un posto a Palazzo Madama Ed è nuovamente tempo di elezioni; un altro grande sacrificio economico per un popolo ridotto alle pezze. Si chiede da ogni parte il cambiamento di una politica che propone sempre gli stessi uomini e che ci chiede di votare uomini scelti dai partiti. Con il sistema maggioritario si voleva eliminare “il ricatto dei partitini” come sostenevano i maggiori gruppi politici; così non è stato ed a circa 24 mesi dalla precedente competizione politica si torna a votare per l’elezione di deputati e senatori. L’Udc di Casini presenta nella nostra zona, per un posto a Palazzo Madama, il geom. Giovanni Perniola. Nino, come conosciuto in zona, è un veterano della politica locale; entrato giovanissimo nel 1988, nella lista della D.C. ha seduto nel Consiglio Comunale di Ginosa per ben tre legislature fino al 2001. Attualmente è consigliere nazionale dell’Udc. L’abbiamo incontrato a Ginosa, in questi primi giorni di campagna elettorale, ponendogli alcune domande per cogliere l’aria che si respira negli ambienti politici e l’interesse dei cittadini a questo ulteriore scontro elettorale voluto dai partiti ed a cui assistiamo inermi come fosse una puntata de Il Grande Fratello 8. Roma caput mundi, la politica vista dallo scranno di Palazzo Madama, non più scontri su temi politici locali ma su temi di valenza nazionale, comunitaria e mondiale. Spesso si contesta alla politica la mancanza di una preparazione di base su argomenti così importanti; cosa rispondi a coloro che esprimono tali valutazioni riprese,più volte, da Le Iene? «Se i candidati fossero espressione dei vari segmenti della società civile, anche privi di una preparazione di base, andrebbe ancora bene. In realtà non è così i candidati sono solo espressione dei partiti ed all’elettore chiedono solo un parere facoltativo, perché la scelta, la vera scelta la fanno con la posizione loro assegnata in lista. Al governo della nazione ci vuole gente più pratica e pragmatica, gente che vive i problemi delle società perché espressione di quella gen- te.» In un momento in cui i cittadini manifestano sempre maggiormente una repulsione verso tutto ciò che significa “politica” quale significato assume la tua candidatura al Senato della Repubblica? «Io sicuramente sono d’accordo con i cittadini, perché questa politica dal 1993 in poi, cioè da quando sono spariti i partiti tradizionali, quelli nati con la Costituzione Italiana per intenderci, non è più espressione dei cittadini. Ci sono leader che hanno appiattito la politica sulla loro immagine; tutto è solo un fatto mediatico e si vota solo per simpatia indipendentemente da ciò che propone. Viviamo l’epoca della politica di immagine e non di contenuti e votiamo di conseguenza coloro che si presentano meglio che hanno una migliore vervè .» Molteplici i temi su cui i vari schieramenti politici si confrontano; quali sono, a tuo parere, prioritari per risolvere la perdita di potere di acquisto dei redditi prodotti dai ceti bassi e da qualche anno anche dai ceti medi? «Al centro delle scelte del nuovo governo deve esserci la famiglia.Bisogna intervenire sugli stipendi e sulle pensioni aumentandole, dando loro potere di acquisto. Bisogna inoltre intervenire sulle tasse riducendole drasticamente: non è possibile che il ricavato di un litro di carburante venga “preso” dallo Stato nella misura del 70%. Un litro di carburante potrebbe costare 70-80 centesimi e non già il doppio. Si ridurebbero i costi delle materie prime, dei trasporti, del pane... di tutto. Bisogna intervenire sui grandi carrozzoni pubblici tipo l’Alitalia, la Tirrenia, il Ponte di Messina per citarne solo alcuni delle centinaia esistenti eliminando privilegi diffusi a funzionari che producono solo stipendi di migliaia e milioni di euro.» Ad una lettura mediatica, i programmi presentati sembrano molto simili; quali invece, a tuo parere, le differenze che rendono, il programma del tuo partito più rispondente alle richieste dei cittadini? «Oggi promettere è facile. Berlusconi dice che toglierà l’Ici sulla prima casa. Ma dove vive! Non si è accorto che l’ici sulla prima casa non si paga più da molto tempo. Le sue parole dimostrano lo scollamento dai problemi della gente. Noi dell’Udc affermiamo che il duopolio Pd – Pdl è una messa in scena; siamo all’alba di una nuova dittatura politica. I punti più importanti del nostro programma sono: aumento del potere di acquisto degli stipendi e delle pensioni; politica della famiglia, ruolo della magistratura. Bisogna definire il ruolo di questo organo dello Stato per renderlo meno mediatico e più efficiente; quale giustizia offre attualmente questo organo con 5 milioni di procedimenti civili in giudicato e tre milioni di procedimenti penali?» Beppe Grillo è ormai riconosciuto come il simbolo dell’antipolitica o meglio di tutto ciò che la politica non dovrebbe essere; ti riconosci anche parzialmente in ciò che il popolare comico professa da anni? «Mi riconosco parzialmente in ciò che dice Grillo. Però a sua differenza, non basta solo denunciare le cose che non vanno, bisogna anche dare una risposta, elaborare un progetto politico alternativo.» attualità Le liste, con questo sistema elettorale, sono espressione dei partiti: in caso di elezione ti sentiresti più rappresentante dei cittadini o del partito che ti ha candidato? «Sicuramente del partito! Siamo distanti dai cittadini; questo sistema elettorale è errato e va modificato perché, giusto per fare un esempio, io non mi posso votare: Infatti il mio voto va al partito ed è poi il partito assegnandomi l’undicesimo posto che implicitamente stabilisce la mia elezione.» Cosa vorresti che rimanesse nei lettori dalla lettura di questa intervista? «Soprattutto l’immagine di una persona comune che conosce i problemi della gente perché li vive quotidianamente sulla propria pelle. Sono quindici anni che in questo Paese non cambia nulla, siamo lontani dalla gente è ora di dire basta! Per questo motivo chiedo un voto alla lista dell’Udc.» Giulio Pinto Costantino (PD): «Calamità 2003, in arrivo i fondi dalla regione. Centinaia di aziende agricole stanno aspettando i benefici, provvidenze per 22 milioni di euro La determina del dirigente del settore Attività Produttive della Provincia di Taranto dr. Angelo Borgia è già stata consegnata all’Assesso- La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 13 Documento politico dell’UDC Il direttivo UDC di Ginosa e Marina di Ginosa nel corso dei lavori di una recente convocazione ha espresso la propria posizione sul quadro politico nazionale delineatosi; Sintetizzando in 10 punti, il Direttivo Valuta positivamente le scelte operate dalla Direzione Nazionale dell‘UDC in vista delle elezioni politiche del 13 e 14 Aprile 2008; Sottolinea l’importanza e la forza di una scelta di campo al centro del sistema politico ed al centro della politica; Ribadisce con forza l’essenza dell’UDC, partito moderato e di centro in posizione che non è di destra e non è di sinistra; Evidenzia con orgoglio che la posizione del Partito nel sistema politico, con un centro ben visibile, rappresenta, dopo anni, l’unica vera ed autentica novità della politica italiana; Contrappone alle sfrenate spinte laiciste di altri schieramenti ciò che storicamente l’UDC ha sempre rappresentato, partito post-democristiano per indole e tradizione da sempre portatore delle istanze del mondo cattolico. Considera importanti le attenzioni che la linea politica del Partito rivolge ai più deboli, ai meno forti, ai bisognosi, alla solidarietà; Ribadisce, in un quadro di piena crisi economica, la necessità di continuare a perseguire politiche di attenzione alla famiglia quale fulcro della società e centro di riferimento per la politica; Valuta in positivo la possibilità del centro di misurarsi, di pesarsi, di scegliere dal centro le alleanze guardando ai programmi ed al progetto politico; Esprime apprezzamento per il coraggio mostrato dal Partito rifuggendo da posizioni di comodo, dimostrando con autorità capacità di elaborare e mettere in campo vera politica; Esprime viva soddisfazione per aver reso possibile il rilancio di un credibile progetto di centro, per non aver disorientato l’elettorato presentandosi con lo storico simbolo dello scudo-crociato alle prossime elezioni politiche. Il Direttivo UDC di Ginosa e Marina di Ginosa in vista dei prossimi impegni elettorali ha deliberato di operare un rafforzamento dell’ufficio di segreteria politica affiancando al segretario cittadino, ing. Pasquale Infante, i consiglieri comunali del partito, Mario Toma e Pino Cazzetta con l’incarico di vice-segretari. L’UDC di Ginosa e Marina di Ginosa rato regionale all’Agricoltura. E’ la n°38 del 12 Marzo 2008 e contiene la richiesta alla Regione Puglia di 22.961.000 € per pagare i danni di quattro eventi calamitosi verificatisi nel 2003 nell’intero arco jonico. I fondi sono quelli relativi alla Legge n°185 del 1992, le calamità determinatesi sono una grandinata, una gelata, una siccità e una alluvione. 28 Comuni su 29 della Provincia di Taranto ne beneficeranno, in particolare Castellaneta (2.290.543€), Massafra (1.182.985€) Ginosa (1.331.230€) e Palagiano (1.638.527€) che in quell’anno fu colpita da una disastrosa alluvione che oltre a devastare i campi penetrò in paese con danni ingentissimi a case, negozi ed automobili. Su Internet è possibile ancora vederne i danni. Sono tutti centri caratterizzati da una agricoltura intensiva specializzata in uva da tavola, vino ed agrumi. Le Clementine ottennero l’I.G.P., l’indicazione geografica protetta proprio nel 2003. Non mancano naturalmente Mottola (622.506€) e Palagianello (615.505€). Per importi minori in base alle istanze presentate e alla serietà del danno subìto sono ricompresi anche Avetrana, Carosino, Crispiano, Faggiano, Grottaglie, Laterza, Leporano, Lizzano, Manduria, Martina Franca, Maruggio, Montemesola, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Jonico, San Marzano, Sava, Statte, Torricella ed infine Taranto (403.847€). I fondi regionali di cui alla Delibera di Giunta re- gionale n° 371 del 24 Marzo 2006 copriranno il 21% del fabbisogno in Provincia di Taranto ma va dato atto alla Regione Puglia e alla Provincia di Taranto di aver recuperato da ultimo il giusto principio ispiratore della Legge del ’92. Sono state pagate ad Ottobre 2006 le calamità del 2002, quest’anno lo sono quelle del 2003. E’ una regolarità che non si vedeva da anni, di cui va dato il giusto merito agli Assessorati regionali e provinciali retti rispettivamente da Enzo Russo e Leonardo Conserva. Rimane una sola calamità, quella del 2004 relativa ad una crisi di mercato di gravità inaudita, poi l’operatività della Legge 185 cessa con l’abrogazione nel 2005. L’alto rischio cui sono esposti gli imprenditori agricoli era mitigato da questa legislazione che, sia pure con ritardi inaccettabili in una logica d’impresa, provvedeva a risarcirli parzialmente. Il nuovo regime è caratterizzato da una assicurazione facoltativa a tariffa agevolata. E’ un sistema che però introduce un conflitto di interesse con i liquidatori del danno che sono periti delle stesse aziende assicuratrici. Soprattutto rappresenta un ulteriore costo per le aziende agricole oltre che per lo Stato i cui stanziamenti sono cresciuti di una 60 di milioni di euro con il nuovo regime. Una riforma che con molta probabilità dovrà essere migliorata. Il consigliere regionale del PD Paolo Costantino 14 La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 argomenti e commenti Risposta alle “Mamme Marinesi” Ill.mo Direttore, ritengo doveroso fornire risposta alla “Lettera aperta al Sindaco e al Comandante della Polizia Municipale” apparsa sull’ultimo numero del vs. giornale a firma delle “Mamme Marinesi” che lamentavano, tra le altre cose, una scarsa presenza della Polizia Municipale di presidio alla scuola Boschetti Alberti durante l’entrata/uscita da scuola degli studenti; orbene, senza entrare in sterili ed inutili oltre che dannose polemiche su alcuni spunti assolutamente irriguardosi contenuti nella “lettera aperta”, corre obbligo soffermarsi su quella che è la situazione organica del Corpo di Polizia Municipale di Ginosa che vede la presenza di 17 unità compreso il Comandante ed un amministrativo, per cui gli operatori effettivamente disponibili da destinare al presidio del territorio si riducono a 15 unità da dividere in almeno due turni e su due centri urbani (Ginosa e Marina di Ginosa) tenendo pre- sente il rapporto popolazione / unità in servizio che, attualmente è pari a circa 1/1.600 contro un rapporto di 1/700 previsto in pianta organica; Tra Marina di Ginosa e Ginosa contiamo 13 plessi scolastici/punti di presidio di cui 3 a Marina di Ginosa ed il resto a Ginosa i quali sono destinatari dello stesso, identico, grado di attenzione da parte del Comando senza distinzione di sorta; Come è facilmente intuibile la situazione, dal punto di vista delle risorse umane disponibili, non è delle migliori e le preoccupazioni delle “Mamme Marinesi” se da un lato sono sicuramente condivisibili dall’altro non possono trovare nell’immediato adeguata soluzione; Sicuramente se i bravi e civili cittadini anziché spostare la transenna che diligentemente viene apposta si spostassero a piedi, sicuramente il problema sarebbe meno sentito; purtroppo non tutti i genitori sono sensibili alle necessità manifestate. Infine, quanto alla maggior presenza di Agen- ti in servizio a Marina di Ginosa durante l’estate, proprio in virtù del rapporto Agenti/popolazione, sottraendo personale a Ginosa, si incrementa la presenza a Marina di Ginosa non certo per consentire al personale di “godersi le ferie”. Ai componenti il Corpo di Polizia Municipale di Ginosa, sarebbe sicuramente gradito se i “sensibili” operatori di striscia la notizia fossero presenti non già quando “allegri automobilisti” (dei quali sicuramente buona parte Marinesi) sfrecciano in spregio ai divieti ma, piuttosto, quando le “Mamme Marinesi” e gli altri cittadini troveranno il modo per ringraziare lo sparuto gruppo di Agenti che, comunque, in ogni caso e con sacrificio, sono al servizio dell’intero territorio. Il Comandante la Polizia Municipale Cap. Rosa Pizzulli Gli educatori delle Comunità alloggio dichiarano lo stato di Agitazione, sono da 13 mesi senza stipendio!!! A seguito dell’assemblea dei dipendenti dell’A.T.S.M. svoltasi il giorno 07/03 u.s. con le OO.SS. CGL-FP e UIL-FPL c/o la sede del Centro Diurno di Massafra, si è giunti alla dichiarazione dello stato di agitazione degli Educatori Professionali che operano nei Centri Diurni e nelle Comunità Alloggio dei Centri di Salute Mentale dei Comuni di Ginosa, Castellaneta, Massafra e Martina Franca. Si invia copia di tale comunicato al fine di dare massima pubblicità all’azione affinché tutti i cittadini prendano atto del grave disagio che continua a colpire gli operatori nei loro sacrosanti diritti e, che interessano anche i diritti degli utenti e la qualità stessa del servizio erogato. Grazie per l’attenzione. Distinti saluti Gli educatori Professionali LATORRE Francesca DIOGRANDE Eliana ***** Il Documento Al Direttore Generale Asl TA Al Diterrore Amministrativo Al Direttore Sanitario Al Presidente ATSM Le scriventi OO. SS. Cgil-FP, Uil-FPL, a seguito dell’assemblea dei dipendenti della ATSM; svoltasi il giorno ) marzo DENUNCIANO La grave e non più sopportabile condizione dei 18 dipendenti della Associazione, che da ormai tredici (13) mesi, non percepiscono, lo stipendio, pur continuando a garantire il funzionamento dei centri diurni e delle comunità alloggio operanti nei Centri di salute mentale, del territorio, con particolare riferimento a quelli dei comuni di Ginosa, Castellaneta, Massafra e Martina Franca. Alla luce di questa intollerabile situazione le scriventi DICHIARANO Lo stato di agitazione del personale, durante il quale gli operatori si atterranno strettamente alle mansioni del proprio profilo professionale, per il quale sono stati assunti e specificate all’interno del CCNL di comparto - UNEBA, non garantendo più il turno festivo sin’ora bonariamente assicurato e che, pertanto, dovrà unicamente essere salvaguardato con personale della ASL TA. Con la presente, inoltre, le scriventi CHIEDONO Urgente incontro alla ASL TA al fine di individuare un percorso certo di garanzie e tutele di salvaguardia per continuare ad assicurare il delicato servizio di riabilitazione degli utenti del servizio e allo stesso tempo quello degli operatori al fine di tutelarne l’impegno e la professionalità sempre garantita in questo periodo. Infine, si comunica ai soggetti in indirizzo che, qualora, decorsi i tempi di preavviso a far data dalla presente, non si sarà dato avvio a nessun momento di confronto che possa individuare la risoluzione della problematica, il servizio sarà interrotto con una giornata di sciopero per il 26 marzo a cui seguiranno ulteriori iniziative per garantire e tutelare le lavoratrici e i lavoratori ma anche il servizio e il diritto degli utenti. Principale - Cgil FP Brunetti - Uil-FPL dal palazzo di città La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 17 Sanità e implementazione dei servizi nel distretto ginosino Di “… nuova pagine per la Sanità ginosina” ha parlato l’assessore alla Sanità e agli Affari Sociali, Stefano Notarangelo nella conferenza di presentazione dei servizi offerti sul territorio dal distretto ginosino. “Dopo la presentazione dell’ADI, - ha spiegato l’assessore Notarangelo – quello che vede Ginosa come ente capofila è il primo ambito della provincia jonica che riesce nell’obiettivo di far approdare a casa del cittadino diversi servizi” e questo dal 1 febbraio, data che ha visto l’attivazione dell’ADI. Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il dott. Donato Di Campo, direttore del Distretto Socio - Sanitario TA/1, ed il sindaco Luigi Montanaro, oltre che al consigliere di borgata di Marina di Ginosa, Giuseppe Merlino. Ma, e grazie alla collaborazione della consigliere Anna Maria Fiore, e della professoressa Caterina Giannatelli, oltre che di una componente del gruppo spontaneo di donne Maria Pizzulli, un nuovo risultato è stato raggiunto, ha spiegato Notarangelo: “Partirà, infatti, a breve, lo screening per la prevenzione dei tumori al seno, con l’impiego di due radiologi, un senologo ed un oncologo”. Le donne che potranno usufruire di questo servizio sono ben 2.600 le donne. Ma non solo prevenzione vero il tumore alla mammella anche screening dell’utero, per le donne dai 25 ai 65 anni, grazie al recente riparazione del colposcopio. “Ma accodandosi ad un progetto regionale”, ha commentato il dott. Di Campo “e sempre nell’ottica della prevenzione dei carcinomi all’utero, le bambine fino ai 12 anni, potranno sottoporsi gra- tuitamente alla prima vaccinazione contro il Papilloma virus”. Ma un occhio alla “lontana” frazione di Marina di Ginosa, e all’assenza della ASL sul territorio, è dato da Giuseppe Merlino: “E’ mai possibile che manchino i pediatri in un centro che ha 5500 residenti fissi durante l’inverno? Le mamme di Marina di Ginosa si sono coalizzate e hanno già raccolto 900 firme per presentare le loro rimostranze alla direzione dell’ASL Ta/1. “Una prima importante risposta” ha spiegato il dott. Di Campo “è quella di dotare di un medico la postazione del 118 di Marina di Ginosa, poi se i colleghi pediatri preferiscono avere lo studio a Ginosa centro, poiché conta il comune madre, la ASL non può costringerli ad avere un secondo studio anche nella borgata, ma di sicuro i colleghi sanno come gestire al meglio i pazienti di entrambi i centri”. Il dott. Di Campo ha poi lanciato un invito molto sentito dalla dirigenza dell’ASL tarantina: “Ginosa è terra di confine e purtroppo affetta dalla mobilità passiva, per evitare sperpero di soldi dei cittadini dobbiamo spingere a che ogni cittadino si serva dei presidi ospedalieri di competenza nel nostro caso dell’ospedale di Castellaneta”. Come sono stati implementati i servizi del Poliambulatorio “San Pio” di Ginosa? Sono state potenziate le attività specialistiche ambulatoriali, come per l’allergologo, il tecnico audiometrico, del centro prelievi il quale sarà dotata di profilo glicemico, valido strumento per prevenire e aiutare gli affetti da diabete. E sempre nell’ottica di portare a casa del paziente importanti servizi, la ASL ha messo a disposizione un anestesista dell’ospedale di Castellaneta che potrà così domiciliarizzare per 7 pazienti non autosufficienti la PEG. Il primo cittadino ginosino, ha invece sottolineato il ruolo del l’informazione: “… affinché i cittadini conoscano tutti i servizi offerti sul territorio perché tre sono gli obiettivi che l’ente comunale si è posto: potenziamento dei servizi, portare il paziente al centro della sanità e avvicinare le pubbliche amministrazioni al cittadino fornendo non favori ma servizi”. Marilena Surdo 18 attualità politica La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 OMG - Così scrive la stampa peruviana: «Los voluntarios italianos en el infierno de Chincha» Chincha 03-02-2008 Caro Pino e famiglia, finalmente trovo un po’ di tempo e voglia di scrivere da quando sono qui a Chincha (si pronuncia Cincia). Non lo faccio tanto: stanchezza, tempo. Oggi è domenica e ci siamo presi un po’ di persone che vengono al campo, insomma (mal di testa) ti spiego queste case verranno costruite col lavoro gratuito di tutti così ogni settimana vengono giù dalla sierra i nostri ragazzi studenti, operai, gente del pueblo, vengono a regalare il pausa dopo un tour de force di 2 mesi, come forse sapete già sono qui a Cincia dal 3 Dicembre. Cincia è una città o meglio era una città a 250 km a sud di Lima. Qui ad Agosto uno dei più violenti terremoti, 9° nella Scala Ricter, della durata di 6 lunghissimi interminabili minuti, mai un terremoto è durato così tanto. Quando ha saputo del terremoto il P. Ugo ha promesso che se ci regalavano un terreno avremmo costruito 22 case antisismiche, ammobiliate, chiavi in mano così al mio ritorno dal Brasile e Bolivia mi ha chiesto di spostarmi a cincia e così con Pierangelo Ripamonti, architetto-lavoratore, responsabile della progettazione e calcoli direzione dei lavori, suo fratello Giancarlo responsabile attrezzi e riparazioni varie, il mio compito qui è quello della logistica, compere, soldi, rapporti con le autorità (polizia, municipio, clero, sanità), programmazione partenze e arrivi delle loro tempo per i più bisognosi, così ancora una volta si avvera il sogno del P. Ugo. I ragazzi poveri che aiutano altri poveri, vengono a turni di 150 (da qui il mio mal di testa) accoglierli, sfamarli, sistemazione nelle tende e viaggi in pullman. Questa come dice P. Ugo (avventura di Chincha 2008) è un pugno in faccia alle autorità che fino ad ora non hanno fatto un bel niente per questa gente, è una dimostrazione di quello che si può fare con l’esercito della carità. Così siamo qui come dice la stampa (Los voluntarios italianos en el infierno de Chincha) al nostro arrivo qui sembrava l’inferno una città totalmente rasa al suolo, senza acqua, senza fogna, senza luce, le strade tutte piene di macerie, la disperazione della gente ridotta alla fame, tutto sembrava fosse successo il giorno prima, invece erano passati sei mesi. Rimboccandoci le maniche abbiamo cominciato col dare luce, acqua, fogna al quartiere dove siamo accampati noi (Pueblo Nuevo). L’acqua arriva ogni tre giorni ed è color marrone. Dopo un mese abbiamo festeggiato la prima doccia qui, prima ci lavavamo con una bottiglia di acqua a testa. La cosa più grave ci sembra la situazione sanitaria (difterite, tetano, colera, tifo, asma bronchiale, malattie agli occhi) per la polvere acre dei detriti. Il caldo peggiora tutto, qui siamo in piena estate, 40°. Da sera a mattina, mosche, pulci, zanzare, però il morale è molto alto. La gente comincia a capire perché siamo qui. Prima ci odiavano, pensavano che eravamo del governo, ora ci vengono a trovare e la fila dei bambini davanti ai nostri pentoloni si allunga sempre più. Certo la stanchezza si fa sentire perché anche noi siamo nelle tende e con quattro container (terremoto Umbria). Qui sembra come un accampamento militare. Scusate la crudeltà con cui vi racconto le cose ma penso sia giusto così. Ho conosciuto due ragazzi uno di 8 anni uno di 16 erano seduti su sedie di plastica, non possono camminare, mi sono fatto prestare un po’ di soldi, gli ho comprato due sedie a rotelle, così possono uscire dalla loro tende di plastica e andare con altri bambini. Quello di sedici anni sto cercando di portarlo a Lima per un consulto medico, c’è la possibilità che possa camminare, ma l’intervento costerà 5000 dollari. Il P. Ugo mi ha detto che me li darà lui. Le sedie le ho pagate 1000 dollari l’una. Se c’è qualcuno che ci può aiutare in questa opera di carità sarebbe bello. Il P. Ugo nella sua ultima visita mi ha obbligato a tenere un cellulare. Grazie per quello che potrete fare per noi. Vostro affezzionatissimo Michele.Chinca attualità politica La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 19 In centomila a Bari contro le mafie Le voci che si susseguivano, dagli altoparlanti disseminati su tutto il lungomare, ripetevano di continuo nomi, uno dopo l’altro. Nella città non ancora attraversata dal corteo mattutino, nelle prime ore di un sabato di sole, quelle voci che scandivano nomi riuscivano ad avere, allo stesso tempo, il sapore di una nenia funebre, spettrale, e la tenacia della rabbia. Bari ha ricordato anche così, lo scorso 15 marzo, le oltre settecento vittime di tutte le mafie, che hanno insanguinato, negli anni, il nostro Paese. Per il tredicesimo anno consecutivo, Libera, Avviso Pubblico, Arci e moltissime altre associazioni, hanno unito le loro forze e sono scese in piazza a manifestare non solo la loro estraneità e il rigetto più assoluto di ogni forma di mafia, ma anche e soprattutto l’impegno. «Basta» ha affermato Luigi Ciotti, presidente di Libera «le parole sono stanche. Contro le mafie serve l’agire concreto a partire dalle istituzioni e dal mondo politico. Ma il cambiamento» ha proseguito Luigi Ciotti «ha bisogno di tutti, di noi. Dobbiamo pren- dere coscienza che c’è bisogno delle nostre scelte, del nostro fare concreto, del nostro impegno, del nostro coraggio, della nostra voglia di metterci in gioco, delle denunce che nella quotidianità fanno la loro parte». Non a caso, dunque, il nome scelto per questa giornata -diventata ormai un importantissimo appuntamento annuale- allude alla memoria, ma soprattutto all’impegno. Proprio perché il passo immediatamente successivo e consequenziale all’atto del ricordo, è la pratica dell’azione. Per questa tredicesima edizione si sono mobilitati almeno centomila manifestanti, che hanno, ancora una volta, raccolto con entusiasmo l’appello lanciato dalle associazioni organizzatrici. Erano soprattutto ragazzi, giovani, a portare avanti un segnale forte partito anche dalle scuole. Moltissimi, infatti, gli istituti presenti con le loro delegazioni. Ma numerosissime anche le associazioni, i Comuni con i loro stendardi. Da Milano, Torino e Bologna sono arrivati dei treni speciali per portare le migliaia di manifestanti nel capoluogo pugliese. Significativo che la nostra regione e il Sud, in genere, ospitino una manifestazione contro la mafia. Sintomatico di un incredibile bisogno di cambiamento, largamente avvertito e condiviso. La mafia, la camorra, come insegna Saviano, al di là dei loro nomi, al di là degli stereotipi, sono soprattutto un sistema economico, con tutte le sue conseguenze. E non richiede uno sforzo immane rinvenirne le tracce nella nostra vita di tutti i giorni, specie in alcune aree della nostra regione, oltre che in una serie di gesti alle volte connaturati: il non curarsene, le denunce mancate, l’omertà, la rassegnazione. Questa manifestazione ci ricorda di non smettere mai di puntare il dito contro. E ci ricorda, anche, di educare ed educarci alla legalità continuamente, perché la nostra terra, morfologicamente aperta all’altro, si trasformi veramente in quell’«arca di pace» che, da don Tonino Bello in poi, ha costituito il punto di arrivo, il fine, la meta, per molti percorsi associazionistici, educativi e morali elaborati dal basso. Lidia D’Angelo 20 La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 eventi e commenti Pietro Lospinuso: note e comunicati stampa Lospinuso (AN) interroga Vendola e Tedesco sulle problematiche della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciale AN di Taranto avv. Pietro Lospinuso ha rivolto una interrogazione a risposta scritta al Presidente della Regione ed all’Assessore alla Salute “per conoscere lo stato di attuazione dei progetti relativi alle drammatiche problematiche poste dalla diffusione della Sclerosi Laterale Amiotrofica, che avrebbero dovuto essere finalizzati- come ha ricordato il Direttore della Pneumologica dell’Università di Bari dr. Onofrio Resta- alla programmazione di una rete operativa efficiente, ordinata e condivisa che chiarisca definitivamente i percorsi diagnostici assistenziali ospedalieri, i rapporti tra territorio ed ospedale ed i compiti dell’assistenza domiciliare in maniera che non tutto sia affidato al caso”. Lospinuso chiede in particolare “dove e perché si sia bloccata l’attuazione del progetto che a tal riguardo era stato redatto dall’ARES e dagli operatori con l’obiettivo fondamentale di stabilire preliminarmente chi deve fare cosa e quando”. ***** Lospinuso (AN): “Al Collega Costantino devo ricordare che il Ministro dell’Agricoltura si chiama De Castro e l’Assessore Regionale si chiama Russo. Sono entrambi del suo stesso Partito”. Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciale AN di Taranto avv. Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Leggo con sincera condivisione la pubblica denuncia del Collega Costantino sui ritardi accumulati dai Governi nazionale e regionale nell’erogare ai nostri Agricoltori quanto loro spetta in ragione delle vigenti normative comunitarie, nazionali e locali. Sono infatti perfettamente d’accordo con lui sullo stato di sofferenza di un Settore che, nonostante sia ancora definito giustamente “Primario” per la sua importanza nella nostra economia, di fatto è scomparso dalle agende dei Governi di sinistra, come ampiamente documentato- con la presenza attiva di tutte le organizzazioni agricole- dall’affollatissimo Convegno nazionale del nostro Partito tenutosi a Foggia con l’intervento finale del Presidente Fini. Al Collega Costantino, che evidentemente si è lanciato all’inseguimento di Veltroni nel disperato tentativo di far dimenticare chi ha governato l’Italia e la Puglia in questi anni, sono costretto a ricordare che il Ministro dell’Agricoltura si chiama Paolo De Castro, dal quale dipende l’AGEA con il suo Presidente Oriani, ed il correlativo Assessore Regionale si chiama Enzo Russo. Entrambi militano nello stesso Partito di Costantino e De Castro ha anche il coraggio di candidarsi per il nuovo Parlamento”. Per la Segreteria Tommaso Francavilla ***** Lospinuso (AN): “D’Alema in campagna elettorale scopre i meriti dell’ILVA. Peccato che non gli abbiano detto dei fondi persi dalla sinistra per il risanamento ambientale del territorio circostante”. Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciale AN di Taranto avv. Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Il Vice-Presidente del Consiglio on. D’Alema ha visitato in pompa magna l’ILVA candidamente confessando che ci mancava da decenni, con buona pace- evidentemente- anche di una classe operaia che il suo Governo, insieme a quello regionale del suo compagno Vendola, ha in realtà pesantemente impoverito a botta di tasse e tariffe, mentre si lasciavano impavidamente degradare i servizi sociali a partire da quelli sanitari. Mentre egli percorreva trionfalmente i luoghi della grande fabbrica elogiandone la funzione, gli alleati dei suoi Governi nazionale, regionale e provinciale, tra i quali autorevoli esponenti della maggioranza del Presidente Florido che lo accompagnava, le sparavano a zero nel nome del fondamentalismo ambientalistico, a dimostrazione dell’inaffidabilità assoluta di una sinistra apparentemente buona per tutti gli usi, ma in realtà incapace di tutto. L’on. D’Alema è capolista anche nella Campania di Bassolino, i cui rifiuti si intendevano riversare nelle nostre discariche, come grazioso omaggio dell’incapacità di governo dei suoi compagni napoletani. Ad una personalità tanto autorevole, all’improvviso tanto attenta alle nostre problematiche, ci permettiamo di ricordare che Taranto è sempre in attesa di un provvedimento del suo Governo in materia di dragaggio che eviti il declino rovinoso del suo Porto, e che i suoi solerti accompagnatori si sono recentemente illustrati per avere perduto circa 100 milioni di euro di finanziamenti di rilievo strategico per lo sviluppo di Taranto e per la salute dei Tarantini, tra i quali spiccano i 56 destinati al risanamento dei Tamburi dall’Accordo di Programma che i Governi Berlusconi e Fitto avevano varato per rendere più compatibile la grande industria con la salubrità dell’ambiente circostante. Forse intendono ricordarglielo tra cinque anni, quando tornerà a visitare i luoghi della fatica e della sofferenza quotidiana dei nostri lavoratori. Casualmente in occasione delle prossime elezioni”. Per la Segreteria Tommaso Francavilla eventi e commenti La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 21 Paolo Costantino : «Pineta Regina, la Regione tutela il bosco e il lavoro» MARINA DI GINOSA – La zona occidentale della Provincia di Taranto ha un gioiello: la Pineta Regina. Sabato 8 Marzo ho compiuto un sopralluogo istituzionale, in compagnia di Mario Fraccascia della Flai Cgil per verificare gli avanzamenti di un Progetto regionale su questo bosco demaniale regionale. Per impegni sopravvenuti non ha potuto essere presente il segretario provinciale del PD Donato Pentassuglia, nonché mio collega in Consiglio Regionale. La Pineta Regina di Marina di Ginosa è una importante frazione del bosco di Pino D’Aleppo che corre parallelo alla linea di costa occidentale della Provincia di Taranto per 30 km. E’ un sito di importanza comunitaria, cioè una zona individuata dalla Regione e segnalata alla Comunità Europea per la conservazione degli habitat naturali e seminaturali. La sua funzione è importantissima, per la protezione che offre ai terreni retrostanti intensamente coltivati, dai venti marini e dalla sabbia. Un polmone verde che meriterebbe un progetto complessivo di fruizione per 12 mesi all’anno, un ambiente di rara bellezza specie in primavera cui più volte si è attentato anche con incendi dolosi. L’ultimo, devastante, nel 1985. In questi giorni 70 operai che fanno parte della platea storica del Servizio Antincendio della Regione Puglia stanno procedendo ai diradamenti selettivi in una zona di circa 60 ettari e a rimboschimento su una zona di 2 ettari. Sono operazioni necessarie al miglioramento della popolazione arborea e alla conservazione della Pine- ta. La Regione Puglia ha investito oltre 90.000 € in questo progetto a firma dell’ing. Nunzia Schirano. Un progetto che coglie due obiettivi: il miglioramento della Pineta interessata da gravi attacchi di processionaria e blastofago e un primo passo per la stabilizzazione entro il 2010 di questi operai forestali. Un risultato importantissimo che ha visto già un primo nostro concreto impegno: aumen- tare a 151 le giornate lavorative svolte per permettere agli stessi di accedere ai benefici di legge. Il progetto che si conclude in questi giorni è un primo esempio di intervento diretto della Regione Puglia. Da più anni infatti si lamenta la non fruibilità della Pineta da parte di turisti e cittadini ma senza un servizio di controllo permanente la stessa sarebbe devastata dagli attacchi umani oltre che da quelli della processionaria e del blastofago. Nonostante sia interamente recintata da più anni tutt’ora in alcune sue zone, è immensa, vi sono discariche di inerti e rifiuti irresponsabilmente lasciati. Molta gente probabilmente non si rende conto di ciò che questa Pineta può rappresentare anche in termini di ambiente ideale per lo sport e le escursioni. Da ultimo infatti è stata sede di una gara internazionale di orienteering, la disciplina che assomiglia ad una caccia al tesoro di cui si dispone solo una mappa sommaria. Non a caso fu scelta tanti anni quale sede di un campo di golf a 18 buche, uno dei primi in Puglia. Attualmente sono solo due i progetti di questo genere in Puglia, un altro è svolto presso la Foresta di Mercadante a Cassano delle Murge. Va evidenziata la grande attenzione al patrimonio boschivo della Regione Puglia, a maggior ragione dopo i disastrosi roghi del Gargano. Il Piano di Sviluppo Regionale elaborato dall’Assessorato all’Agricoltura destina una parte notevole di risorse all’aumento del patrimonio forestale. Un obiettivo ineludibile se si pensa che la Puglia è una delle regioni a più basso indice boschivo e che questi ultimi sono fondamentali alla stabilizzazione climatica e alla difesa idro-geologica. La Puglia è tra le prime 5 regioni in Italia a rischio desertificazione. Clima, lavoro e ambiente allora forse non sono mai andate così d’accordo come questa volta, una ragione in più per continuare in questo tipo di progetti. Il Consigliere regionale del Pd Paolo Costantino 22 La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 eventi e commenti Compagnia Italiana di Operette e Claudia Koll a Ginosa Con il quarto ed il quinto appuntamento la Stagione Concertistica entra nel vivo Con il quarto ed il quinto appuntamento, la “II Stagione Concertistica Ginosa 2008” ha vissuto due pagine intense per qualità dello spettacolo e fama degli interpreti. Mercoledì 5 marzo, è toccato alla “Compagnia italiana di Operette”, mettere in scena “La Vedova Allegra”. La compagnia più importante d’Italia impegnata nell’operetta forse più famosa al mondo, con le inconfondibili musiche di Franz Lehar sul libretto di Victor LeònLeo Stein. Il teatro Metropolitan ha ospitato una serata frizzante e applauditissima dal numeroso pubblico presente. Il Barone Zeta e Anna Glavari (impersonati da Armando Carini e Elena D’Angelo), il Conte Danilo e l’esilarante figura del pasticcione Niegus (interpretati da Alessandro Dimasi e da un eccellente Umberto Scida) hanno divertito senza sosta, accompagnati dall’Orchestra della Compagnia, Ensemble di grande esperienza e buon livello musicale. La qualità dello spettacolo è apparsa immediatamente evidente. Tempi perfetti per personaggi assolutamente ben interpretati secondo lo stile più classico dell’operetta. Interessanti le divagazioni e gli adattamenti del libretto che hanno offerto ulteriori momenti esilaranti su spunti di attualità. Tutti gli ingredienti, insomma, erano giusti per tre atti rappresentati senza cali qualitativi e di tensione scenica. Notevole l’impatto visivo del Teatro Metropolitan che si ergeva come ottima cornice per le scenografie (semplici ed estremamente funzionali) ed i costumi. Interessante infine la risposta del pubblico, estremamente partecipe alla serata, come avranno notato gli artisti sul palco, ben contenti di onorare gli applausi con ripetuti bis del celeberrimo finale “Ah, le donne!” Il 15 marzo, serata speciale per il cartellone. Con lo spettacolo “Via Crucis, Via Lucis” la Stagione porta a Ginosa la più importante orchestra pugliese, l’Orchestra Sinfonica del- la Provincia di Bari, i Cori “Odegitria” e “La Sonora Alternanza”, la Compagnia di Marienbad, le voci soliste di Beppe Delre e Marzia Rizzi e la voce recitante di Claudia Koll. Palco del Metropolitan per l’occasione allungato per ospitare tutti i professori d’orchestra, i coristi e gli attori di questo spettacolo coinvolgente, con la regia di Giovanni De Feudis, i testi di Mimmo Muolo (firma di “Avvenire”) e le musiche di Martino Palmitessa, per l’occasione anche Direttore dell’Orchestra. Concepito sulla struttura classica della Via Crucis, il lavoro abbinava un itinerario evangelico parallelo, durante il quale alle stazioni solite corrispondevano pagine dedicate ad importanti donne e uomini della storia della chiesa, da Pietro e Paolo a Santa Lucia, da San Giovanni Bosco alla Madonna. Figura, questa, interpretata dalla celebre attrice Claudia Koll, impegnata in scena in maniera volutamente discreta sino al “Pianto della Madonna” di grande forza emotiva, in cui chiari apparivano gli “appelli al figlio” della grande tradizione inaugurata da Jacopone da Todi. Da un punto di vista musicale, se innegabile è risultato l’impatto visivo e acustico di orchestra, cori e voci soliste, meno interessante è apparsa la scelta stilistica della scrittura dei brani. Il notevole organico, infatti, appariva assolutamente poco sfruttato nelle sue reali potenzialità. I due appuntamenti hanno rappresentato, in soli dieci giorni, la qualità e l’importanza del cartellone che quest’anno hanno saputo realizzare le Associazioni “Il Cortile degli Artisti” e “Note nel Blu” e la Casa Musicale Cassano con il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa e il Patrocinio della Regione Puglia e del Comune di Ginosa. Il prossimo appuntamento, giovedì 10 aprile è con la rappresentazione semiscenica di “Tosca” a cura dell’Orchestra di Puglia e Basilicata. Come sempre botteghino ore 20.00 e sipario ore 21.00. Per prevendita biglietti: Casa Musicale Cassano, Via Quarto-Ginosa. L’Addetto Stampa - Davide Giove foto - Erasmo Mazzone 24 La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 eventi PASSIO CHRISTI, SUCCESSO PER LA PRIMA DEL SABATO DELLE PALME. PROSSIMO APPUNTAMENTO PER SABATO 22. Anche quest’anno, in occasione del Sabato delle Palme, si è aperto il sipario sulla Passio Christi di Ginosa, nonostante le mille difficoltà organizzative, dettate non soltanto dalla ristrettezza delle risorse a disposizione, sempre e, comunque, insufficienti a coprire le spese organizzative, ma anche dalle disagevoli condizioni della gravina: dissestata e dismessa in molti punti, a causa delle piogge persistenti di questo inverno, fortunatamente è stata ripristinata e resa fruibile per i visitatori, grazie all’intervento dell’Amministrazione Comunale. E, poi, la tenacia della macchina organizzativa, ben orchestrata dalla locale Pro Loco e la forza di volontà di un qualificato staff di professionisti, delle comparse e degli attori, impegnati nella rappresentazione, hanno fatto sì che la riproposizione della vita di Cristo, anche quest’anno, potesse ritornare ad essere ambientata nella gravina ginosina. Un palcoscenico ideale a creare suggestioni ed emozioni a quegli spettatori, che in molti, giungendo in loco in pullman organizzati da agenzie, non sono voluti mancare, sabato scorso, alla prima della 34a edizione della Passio Christi; un evento, che, a Ginosa, ha scandito l’inizio dei riti della Settimana Santa. Sono arrivati in paese già dalla prima mattinata, trovando, per la sosta, ampi parcheggi individuati per l’occasione e, per i camper, anche il piazzale attrezzato multifunzionale “Padre Pio”. Non solo; in molti sono giunti da Polignano a Mare, da Taranto, da Brindisi, da Roma, dalla Campania, dalla Basilicata, ma anche dal bare- se, portando in gravina anziani e disabili. “Un pubblico molto selezionato e qualificato, anche da un punto di vista culturale – ha commentato il presidente della Pro Loco, Luigi Dell’Orco – che ha applaudito ad ogni scena; è la prima volta che, in 34 anni, ciò accadeva. Un pubblico evidentemente in grado di apprezzare la qualità degli sforzi organizzativi, i luoghi e, al tempo stesso, i fatti raccontanti, in ben 20 scene. La partecipazione degli spettatori ha subito un vero e proprio crescendo, palesandosi soprattutto alla scena delle Beatitudini, lette attraverso la voce del papa Giovanni Paolo II e alla Resurrezione”. Per tutti i presenti, immancabile il pubblico saluto del presidente Dell’Orco, del sindaco Luigi Montanaro, del consigliere incaricato alla Cultura, Antonio Bradascio e del vescovo S.E. mons. Pietro Maria Fragnelli, che, come avviene da qualche anno, a fine rappresentazione divulga tra i presenti un messaggio di fede e cristianità: “Quello offertoci dalla Pas- sio Christi è un momento privilegiato – ha detto – in cui la fede e la pietà popolare si uniscono in un unico respiro, per esprimere la devozione di un popolo, quello di Ginosa e non solo, che sente profondamente i valori del cristianesimo e li veicola in una manifestazione, che assume anche un valore culturale e sociale. La Passio Christi, di fatto, consente agli organizzatori, agli attori, agli spettatori, di vivere un grande momento religioso, quello del calvario e della Resurrezione del Cristo, facendo vera esperienza di fede, che allontana l’animo dal’isolamento quotidiano e lo avvicina ad azioni di vera bontà. E, poi, la bellezza identificativa, unica dei luoghi, le gravine, radice culturale e sociale del nostro presente, che la Passio valorizza e promuove”. Così, la prima di questa 34ª edizione della Passio Christi si è conclusa positivamente; e ciò è stato possibile, come tra l’altro emerso durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, grazie anche ad un’efficace Informazione e Comunicazione e ad un’incisiva azione di marketing turistico, messa in campo, quest’ultima, dall’A.P.T. di Taranto; ente che, sulla scia di quello che è stato il tracciato voluto e compiuto, in questi ultimi anni, dall’assessore regionale al Turismo, Massimo Ostillio, sta promuovendo alcuni pacchetti di turismo itinerante “intelligente”, che, per la Settimana Santa, abbracceranno Taranto La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 eventi 25 e, non certo, in maniera isolata”. come la provincia, compresa Ginosa. “Taratinità – ha detto in sede di conferenza stampa lo stesso commissario dell’A.P.T. di Taranto, Cosimo Gigante – non significa più solo mare. Taranto e la sua provincia meritano quel turismo che, grazie ad Ostillio, in Puglia, sta raggiungendo livelli medio – alti e, soprattutto, quali- ficati. La città di Taranto è un brillante che, però, per essere valorizzato, va incastonato in tutto ciò che il territorio ionico ha da offrire in termini di turismo. Del resto, solo superando la municipalità e facendo sistema – come evidenziato da Luigi Montanaro, quale sindaco di un’Amministrazione, quella di Ginosa, che sostiene appieno l’iniziativa – è possibile crescere Manifesto augurale Insieme: admo - avis - aido AUGURANO UNA BUONA PASQUA La Passio Christi ha tutte le carte in regola per proiettarsi tra le iniziative di maggiore spessore della Puglia, anche perché il vero marchio del successo è la qualità. E, la Passio Christi di qualità, a tutti i livelli, ne ha davvero tanta da vantare. Valorizza il territorio, promuovendone le bellezze paesaggistiche, oltre che la tradizione; come ribadito dal consigliere comunale incaricato alla Cultura, Antonio Bradascio, “ben si coniuga con un discorso di attrazione turistica” e, al tempo stesso, si inquadra, come evidenziato da padre Gilberto Magni, assistente spirituale della rappresentazione, “in un vero discorso di pietà popolare, in grado di far accostare l’individuo alla fede, laddove essa è assente o di farla aumentare, laddove essa è già radicata”. Tuttavia, “una grande manifestazione come la Passio Christi merita un grande impegno – ha rimarcato il presidente della Pro Loco – ma, soprattutto, una grande ed indiscussa attenzione da parte delle istituzioni preposte al governo del territorio. Sostegno, che, in realtà manca o, comunque non è sufficiente a coprire le spese organizzative davvero onerose”. Esplicita l’allusione del presidente Dell’Orco all’assenza di interesse da parte della Provincia. Intanto, domani, sabato 22, la Passio Christi ritorna in gravina, vantando, purtroppo per i Ginosini e non solo, l’ultima organizzazione firmata da Luigi Dell’Orco e dal suo Direttivo. Per le prossime edizioni, largo spazio a chi, magari, tanto fango ha gettato sull’organizzazione, dimenticando spesso di essere Ginosino esso stesso e, quindi, figlio, egli stesso, di questa Passio Christi. Maria Florenzio foto Passio Christi - E. Mazzone 26 storie e racconti La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 Keyloggers L’etimologia della parola keyloggers deriva dall’unione di due termini inglesi: la parola key (tasto) e il verbo to log (registrare su un diario). I keyloggers sono dei programmi in grado di registrare tutti tasti digitati dall’utente di un Pc e trasmettere queste informazioni, attraverso la rete, ad un computer remoto come un qualsiasi spyware. Per prima cosa possiamo dire che per “keylogger” si intende un dispositivo (software o hardware) capace di controllare tutto quello che un utente sta digitando sulla tastiera del proprio PC. Al momento esistono due tipi di keylogger: Keylogger hardware, i quali vengono collegati al cavo di comunicazione tra la tastiera e il computer, oppure all’interno della tastiera Keylogger software, programmi in grado di controllare e salvare la sequenza di tasti che viene digitata dall’utente. I keylogger hardware sono tra i più insidiosi poiché una volta installati il sistema non è in grado di accorgersi della loro presenza. Ma non solo: il cavo di installazione può risultare completamente mimetizzato I keylogger software sono invece dei software che necessitano di installazione e restano in esecuzione, captando ogni tasto che viene digitato, per poi trasmettere il rapporto ad un computer remoto. Questi keylogger possono ritrovarsi installato su un PC grazie a worm o trojan trasmessi via Internet. Spesso il loro scopo è intercettare password e numeri di carte di credito. Il keylogger appartiene alla famiglia dei software spia, dal momento che la sua funzione è comunque quella di carpire le operazioni compiute dall’utente e renderle disponibili per altre persone. Tuttavia la particolare tecnica utilizzata dal keylogger che gli consente di distinguersi dal resto dei programmi spia, merita un’annotazione apposita. Le tecniche di keylogging, per quanto incredibilmente invasive, non sono una conquista recente, anzi. Già durante gli anni ’80, quando la maggior parte dei sistemi operativi dei computer in circolazione era il DOS esistevano dei programmi in grado di tracciare la digitazione delle lettere della tastiera ad insaputa dell’utente. Generalmente, quando le informazioni da carpire non riguardano le operazioni compute all’interno del Pc, bensì quelle compiute in rete questi tipi di software vengono anche chiamati sniffers, ovvero annusatori. Ma in definitiva, a cosa servono keyloggers? Nato inizialmente per scopi leciti (recuperare password, nomi di user ID, testi non salvati, etc.) il keylogger si presta ad un uso fortemente illegittimo e spesso può danneggiare irrimediabilmente la nostra privacy. Molto più del coockie o di un normale spyware, il keylogger è in grado di verificare tutto quello che abbiamo scritto o fatto attraverso il nostro Pc. I moderni keyloggers non si limitano infatti soltanto a tracciare i tasti digitati dall’utente, ma sono anche in grado di memorizzare i posizionamenti e gli spostamenti effettuati con il muose. Inoltre riescono a registrare anche porzioni di schermo del computer spiato, come ad esempio la cartella di un file di videoscrittura semplicemente aperto, senza che l’utente vi abbia digitato alcunché. Con un keylogger inserito nel nostro Pc non posso dirmi sicuro di non essere spiato neanche quando compio operazioni of-line. Di ogni mia attività resterà sempre una traccia nella memoria del computer che potrebbe essere utilizzata da terzi eventuali malintenzionati che volessero distruggere il mio sito, danneggiare il mio hard-disk, sottrarmi i codici d’accesso alla mia carta di credito etc. Come posso evitare il rischio di imbattermi in un keyloggers? Nello stesso modo con cui posso prevenire i software spia nel mio Pc: dotandomi di un buon firewall, che sia costantemente aggiornato. Il principio che utilizzano i creatori di keylogger è quello di far installare il software intrusivo all’interno del Pc all’insaputa del suo utente; successivamente sarà sufficiente introdursi nuovamente all’interno del Pc per prelevare il contenuto registrato da keyloggers per controllare tutte le attività compiute dall’utente davanti al computer. Queste operazioni di installazione, di accesso, di prelievo di files da computer di altri utenti sono delle operazioni a dir poco banali se il Pc non è dotato (come spesso accade) di alcun sistema o programma anti-intrusione che blocchi automaticamente i tentativo di accesso non consentiti (qual è appunto il firewall). Molto spesso questi accorgimenti non bastano, allora è necessario dotarsi di programmi specifici per la rimozione di questi intrusi. Tuttavia i software di keylogging sono molto diffusi in rete ed facilissimo individuarli con un qualsiasi motore di ricerca. Non occorre spendere altre parole per ricordare come scaricare un software del genere, per giunta effettuando un downloading da un sito che non consociamo, potrebbe compromettere definitivamente la riservatezza delle operazioni che potremmo compiere con il Pc. Con un keyloggers istallato nel computer siamo in completa balia del programmatore che l’ha realizzato che potrebbe, magari mentre effettuiamo l’up-date (aggiornamento) periodico del software, recuperare tutte le informazioni registrate dal keyloggers e memorizzare tutto ciò che abbiamo fatto con il Pc. Il rovescio della medaglia è: posso installare un keylogger sul mio PC per controllare se qualcuno lo utilizza a mia insaputa? Se ne abbiamo diritto e titolo (se il PC è vostro) lo possiamo fare. Ma la normativa ancora non è chiara, almeno per quanto riguarda i rapporti personali e la legge sulla privacy, ad esempio, il genitore che vuole controllare la famiglia. Se invece vogliamo difenderci, ovvero scoprire se qualcuno abbia installato un keylogger sul nostro computer, vi sono vari software allo scopo (tenete comunque presente che molti antivirus riescono a scovare i keylogger). Alcuni, tra cui Advanced Anti Keylogger: Advanced Anti Keylogger (AAK) e Advanced Anti Keylogger Lite (AAK Lite) v 3.4.2: si tratta di versioni shareware di un potente programma antikeylogger. Advanced Anti Keylogger è capace di intercettare tutti i tentativi di logging dei tasti premuti da parte dell’utente. Questo programma non è basato su un database, ma su di un’avanzata tecnologia euristica, la quale permette il riconoscimento e la neutralizzazione dei keylogger senza aver bisogno di aggiornare firme. Potete scaricare una versione shareware dal sito: http://www.ilsoftware.it/go.asp?web=http://www.antikeylogger.net/advanced-antikyelogger.html (valido per Windows2000-XP e NT) argomenti e commenti La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 27 4ª EDIZIONE DELLA FESTA DEL NUOTO DI PRIMAVERA Un importante appuntamento per lo sport ginosino che da quattro anni la ICOS organizza in collaborazione con il C.I.P. E con i LU.MA.GI.GI. Nelle scorse settimane abbiamo raccontato ai lettori appassionati di sport dei numerosi successi che i nuotatori della PISCINA ICOS SPORTING CLUB di Ginosa stanno collezionando a livello regionale e nazionale. Ma la ICOS non è solo Scuola Nuoto e Nuoto agonistico, è da sempre anche molto altro, è da anni a disposizione del sociale e della bella solidarietà. Ormai da qualche anno la nostra Società Sportiva collabora con l’ASSOCIAZIONE CULTURALE LU.MA.GI.GI. che ha sempre fortemente creduto in un progetto che oggi è una bella realtà per il nostro paese: un gruppo sportivo composto da bambini diversamente abili: I LU.MA.GI.GI SPORT, appunto! Il primo a credere nella realizzazione di questo progetto è stato Pino Valenzano il quale, seguendo le orme del G. S. DELFINO TARANTO e del suo presidente Pino Fischetti, ha superato con successo i numerosi ostacoli che naturalmente si incontrano in ogni percorso che si voglia intraprendere e ci è riuscito: oggi la nostra piscina ospita un corso di nuoto interamente dedicato a bambini affetti dalla sindrome di Down e da altre patologie più o meno gravi; questi bambini traggono dall’elemento acqua un benessere psico-fisico impensabile in altre circostanze. I piccoli appartenenti a questo gruppo oggi vengono seguiti in maniera individuale da personale qualificato per le loro esigenze, da istruttori di nuoto che hanno voluto approfondire la loro professionalità in tal senso, come ha fatto Elena Policarpo, Tecnico del C.I.P. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO, che da qualche anno segue con amore que- sti bambini, dotandoli non solo di abilità di movimento in acqua, ma anche e soprattutto di un contatto umano e, con una costante e non sempre facile preparazione, della possibilità, un giorno, di frequentare un corso vero e proprio in un gruppo della nostra Scuola Nuoto. Il fine di questi corsi è, in primo luogo, proprio quello di inserire il più possibile questi ragazzi nella società, in questo caso in una realtà sportiva, di non emarginarli solo perchè affetti da qualche patologia; non dimentichiamo che gli atleti dell’amico gruppo DELFINO TARANTO, partecipano ogni anno ai Campionati Nazionali di Nuoto e Atletica per diversamente abili, portando a casa notevoli successi sportivi e, soprattutto, esperienza umana irripetibile. Questo è quanto ci hanno spiegato Elena Policarpo e Claudio Pizzulli, anche lui Istruttore di nuoto della ICOS e che da qualche tempo collabora al progetto di nuoto per diversamente abili. Abbiamo inoltre chiesto loro quanto sia importante dal punto di vista umano, oltre che professionale, il fatto che le famiglie di questi bambini affidino loro i propri figli con grande fiducia. Entrambi hanno confermato che questo significa molto per loro, accresce quel senso di responsabilità già di per se amplificato quando si parla di diversabili; il loro impegno si fa ancora più grande e, la soddisfazione nel vedere questi bambini progredire nella pratica sportiva non ha eguali. Tutto questo è reso possibile grazie alla grande disponibilità incontrata nella persona del presidente della ICOS SPORTING CLUB dott. Marco Macchitella che ha offerto a questi bambini e alle loro famiglie la possibilità di frequentare la piscina usufruendo di una importante convenzione. Questo progetto di solidarietà, ci auguriamo, continuerà nel tempo e, sin da ora, invitiamo tutti Voi alla 4ª EDIZIONE DELLA FESTA DEL NUOTO DI PRIMAVERA memorial Karol Wojtyla, che si terrà domenica 6 Aprile presso la Piscina ICOS. Si tratta ormai di un importante appuntamento per lo sport ginosino che da quattro anni la ICOS organizza in collaborazione con il C.I.P. E con i LU.MA. GI.GI. La manifestazione avrà inizio intorno alle 16.30 ed è prevista la partecipazione di scuole nuoto e associazioni provenienti da tutta la puglia e basilicata, un appuntamento da non perdere per chi ama lo sport come veicolo di trasmissione di importanti valori di solidarietà. Vi aspettiamo!! Raffaella Troiano 28 La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 Rubrica a cura di don Franco Conte Mi sono chiesto tante volte come mai non si parli mai della poesia della Pasqua. A Natale è tutto un esplodere di poesia, magari un po’ consumistica, ma anche molto tradizionale, autentica. I libri di letteratura sono pieni di racconti, poesie, canti, novelle, leggende di Natale. Di Pasqua si parla poco. E questa differenza è diffusa persino nel costume popolare. Certamente anche il mio unico lettore conoscerà il noto proverbio: “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”! Ascolto i dialoghi della gente in questi giorni. Alcune colleghe a scuola chiacchieravano tra loro: “E tu che fai a Pasqua?”. Uno pensa che si potrebbe rispondere con qualcosa di attinente i fatti ricordati dalla liturgia di questi giorni. È dalla Domenica delle Palme, infatti, che si legge il racconto della passione, si celebra la Messa “in coena Domini”, si fa la lavanda dei piedi, l’adorazione della Croce, la processione dei Misteri… “Beh! Quest’anno voglio fare come si faceva una volta: ci mettiamo in viaggio e dove andiamo andiamo, magari anche solo a Ginosa Marina, la pagnottella e due lattine di Coca Cola” è stata, invece, la risposta. In effetti la Pasqua, a differenza del Natale, riesce solo a spalmare sul volto di tanti cristiani (a cominciare dal mio) un’aria di circostanza (magari solenne; ma più della solennità di una commemorazione che di una resurrezione), un’aria da persone perbene, in regola perfino con i Sacramenti (oltre che con l’agnello, “u tumbén” e “a scarcèdd”, serviti a tavola come Bibbia comanda), ma non certo quella gioia che dovrebbe essere espressione di un mondo nuovo. E allora penso ai sorrisi di certe persone devote. È quanto di più macabro, agghiacciante io conosca. Non lasciano intravedere nessun presagio, nessun sospetto di resurrezione. Pure io, spesso, contribuisco a mettere in circolazione l’immagine di un Dio triste, tremendamente morto, di una Chiesa malinconica e severa, di un cristianesimo afflitto e sconsolato, annoiato e anacronisticamente bigotto. Almeno a Pasqua devo lasciarmi portare via il Dio triste. Non devo più andarlo a cercare quel Dio dal volto cupo e aggrondato. In Spagna, quando la corrida è deludente (io la trovo sempre, non soltanto deludente, ma proprio ripugnante!) i cronisti ri- eventi e commenti Come la penso io …dalla A alla Z R - RESURREZIONE corrono ad una battuta di sicuro effetto: “La gente stava come a Messa”. Ahimè! Anche il giorno di Pasqua è possibile andare in chiesa e fare ritorno con un volto compunto, col passo controllato e leggermente impacciato di chi segue un corteo funebre. Eppure la gioia pasquale è provocatoria, qualcosa da mettere paura perfino alla morte. Ecco. Il problema sta tutto qui: credere veramente nella Resurrezione. Invece noi siamo molto sbadati. Ci comportiamo, con Lui, come con un morto. Gli accendiamo i lumini della nostra trepida devozione, gli mettiamo i fiori finti del nostro ricordo. E Lui, invece, è risorto. È il Vivente. Al mattino vuol venire con noi, magari a coltivare i fiori veri, a fare il nostro mestiere, ad accompagnarci nel nostro lavoro. Vuol essere complice di tutte le nostre azioni. Non si rassegna alla parte di fantasma, di immagine verso cui sospiriamo. Non sta ad aspettarci in chiesa fino al nostro ritorno. La pietra tombale che ci murava nel nostro mondo vecchio, fatiscente, inabitabile, lo stesso mondo decrepito, soffocante, in cui siamo rimasti imprigionati da sempre, Lui l’ha scaraventata lontano. E noi siamo usciti con Lui fuori dalla prigione, dopo che quel masso enorme è rotolato via. E di massi abbiamo una certa esperienza, noi. Ci portiamo abitualmente dentro un sasso di grosse dimensioni: è il peso, schiacciante, dell’indecisione, dell’oscurità, delle rassegnazioni, dell’egoismo, della stanchezza, delle innumerevoli schiavitù. Non riusciamo più nemmeno a pensare, come le donne del Vangelo: “Chi ci rotolerà via il macigno?”. Ci siamo abituati, ormai. Ce lo portiamo appresso, come una condanna inevitabile. In questa occasione, però, se apriamo gli occhi e il cuore, ci accorgiamo che Qualcuno è in grado di rotolare via la pietra. Anzi, ha già provveduto. Possiamo sederci sopra anche noi, finalmente, e rimanere lì, in silenzio, in un angolo, a scaldarci al sole. Sì, Pasqua è svegliare questo mondo malato di Venerdì Santo, fermo cioè al mistero della morte. È vero. Se apriremo i giornali, anche oggi scopriremo che le notizie sono quelle di sempre: crisi economica, crisi politica, cronaca nera, notizie internazionali, i soliti movimenti per pasquetta, forse con qualche variazione dovuta al tempo o ai prezzi della benzina e dei ristoranti. In Afghanistan si combatte e si muore, un kamikaze si è fatto saltare provocando decine di morti e feriti, sulla statale 100 continua il commercio dei corpi delle donne nigeriane o dell’Est europeo. Sì tutto questo lo so. Ma la Pasqua ci informa che è ormai tempo di andare oltre l’eterno, snervante, disperato Venerdì Santo dell’uomo. Che il nostro pianto non ha più ragione di esistere. La resurrezione di Gesù ne ha dissecate le sorgenti. In questi giorni mi sto sperticando a far capire ai miei “selvaggi” del Liceo la faccenda delle date della Pasqua, il fatto del mese ebraico di “Nisan” legato alla luna piena di primavera e tutte le faccende annesse e connesse. Però ho il tremendo sospetto che, allorché arriva la Pasqua, siamo immancabilmente indietro di due giorni, o addirittura tre. C’è il rischio, infatti, di essere fermi al Venerdì Santo, ossia di essere in ritardo di due giorni. Bisognerebbe correre, come hanno fatto le donne e poi gli apostoli, quel mattino. Invece procediamo col nostro passo abituale, tranquillo, strascicato, da passeggiata distensiva. Ormai ci siamo abituati ai ritardi… Chissà che non veniamo afferrati da una voglia “pasquale” di resurrezione. Intendo dire dal sospetto che la resurrezione non va rimandata a domani, attesa fra trenta o quaranta anni. È il caso di anticiparla, oggi, subito, la nostra resurrezione. Almeno per quest’anno, quell’augurio che ci scambieremo in questi giorni, “Buona Pasqua!”, che sappiamo che non fa succedere niente e che non farà succedere niente, avrà un significato ben diverso. Dopo tutto, risuscitare è l’unica maniera che abbiamo per essere vivi. La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 eventi e commenti 29 VIA CRUCIS, VIA DI VITA Si inaugura a Castellaneta la mostra su Rosati Sarà inaugurata Venerdì la mostra “Via Crucis, via vitae”, un itinerario che intreccia ricerca artistica e religiosità popolare. Promossa dalla Diocesi di Castellaneta con la collaborazione l’istituto d’arte di Laterza e delle Confraternite di Castellaneta, la mostra propone le 14 stazioni della Via Crucis di Robero Rosati pittore romano del primo novecento. Le opere sono state donate dalla figlia dell’artista a Mons Pietro Maria Fragnelli ed esposte per la prima volta al pubblico. La galleria sarà inaugurata Venerdì 14 Marzo a Palazzo Episcopio a Castellaneta alle 16:30. Le opere sono state realizzate negli anni ‘30 dall’artista romano con la tecnica della matita su cartoncino. Le figure si presentano stilizzate con l’uso di profondi tratti decisi. Insieme alle 14 tavole del Rosati, l’istituto d’arte di Laterza presenterà le opere degli alunni del triennio del corso A, sotto la guida dell’insegnante di disegno dal vero prof. ssa Fabiola Manzoli, ispirate alle incisioni di Gustave Dorè sulla Passione del Cristo. La tecnica utilizzata è quella del carboncino ed acquerello su cartoncino che riprenderanno: la preghiera di Gesù sul monte degli ulivi; il bacio di Giuda; Gesù rinnegato da Pietro; la Flagellazione; Gesù presentato al popolo; Gesù che cade sotto il peso della croce; la deposizione; la sepoltura di Cristo nel sepolcro; Altre opere sono elaborati pittorici, con l’uso della tecnica della tempera e colori a pastello su cartoncino, raffiguranti: il Cristo alla colonna ispirato all’opera di Antonello da Messina; la crocifissione di San Pietro ispirato all’opera del Caravaggio; la pietà ispirata all’opera di Michelangelo; Cristo morto ispirato all’opera del Mantegna. Inoltre la mostra comprende i simboli dei riti della settimana santa, a cura delle Confraternite del SS. Sacramento, Maria SS. Addolorata e San Franceso di Paola di Castellaneta. Dopo l’inaugurazione di Venerdì prossimo, la mostra sarà visitabile dal 14 marzo al 30 aprile, dalle ore 10 alle12, e dalle 17 alle 20. Nell’ambito delle manifestazioni per la mostra, domenica 16 marzo alle ore 19.00 a Palazzo Episcopio, l’attore – regista Fabio Salvatore e la “Rodolfo Valentino Opera” presentano una trasposizione in prosa de il “Poema della Croce” di Alda Merini. Al pianoforte il Maestro Pierluigi Orsini. BIOGRAFIA GUSTAVE DORE’ Nato a Strasburgo, Doré si trasferì giovane a Parigi dove, a sedici anni, cominciò la sua carriera di disegnatore e illustratore. Iniziò come caricaturista per un giornale dell’epoca, affermandosi rapidamente per le sue doti tecniche e artistiche. L’arte di Doré ebbe dei grandi estimatori già tra i suoi contemporanei. La sua edizione della Bibbia (1865) ottenne un enorme successo, e nel 1867 Doré fu protagonista d’una grande mostra delle sue opere a Londra. Questa portò alla creazione della Doré Gallery, situata in New Bond Street, sempre nella capitale inglese. Nel 1869, Blanchard Jerrold, figlio di Douglas Jerrold, suggerí all’artista di lavorare insieme per produrre un grande ritratto di Londra, prendendo l’ispirazione dal “Microcosmo di Londra”, prodotto da Rudolph Ackermann, William Pyne e Thomas Rowlandson nel 1808. Doré firmò un contratto di cinque anni con l’editore Grant & Co, che lo portò a vivere nella capitale inglese per tre mesi all’anno. Fu pagato ben 10.000 sterline all’anno, una cifra stratosferica all’epoca. Il libro, London: A Pilgrimage (Londra: Un Pellegrinaggio), contenente 180 incisioni di Doré, venne pubblicato nel 1872. Giacobbe lotta contro l’Angelo, dall’edizione di Doré della BibbiaNonostante il successo commerciale, molti critici non apprezzarono il libro. La maggior parte furono in disappunto per la scelta di Doré di concentrarsi in molte tavole sulla povertà e le situazioni di disagio della città inglese. Venne accusato dall’Art Journal di “aver inventato invece che riprodotto”. London: A Pilgrimage fu comunque un successo commerciale e Doré ricevette commissioni da molti altri editori Britannici, e lavorò anche per l’Illustrated London News. Nel suo laboratorio arrivò ad avere, nei momenti di maggior attività, più di quaranta illustratori, tra collaboratori e allievi. L’artista continuò a lavorare fino alla sua morte, a Parigi, nel 1883, dove è sepolto al cimitero di Père Lachaise. Ufficio Comunicazioni Sociali Diocesi di Castellaneta Dott. Paolo Nico 328/1824865 Alcune opere che saranno riprodotte nella mostra. La preghiera nell’orto degli ulivi Il bacio di Giuda La deposizione 30 La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 riceviamo e pubblichiamo Anche a Ginosa approda Cittadinanz@attiva Anche a Ginosa, dopo Taranto, Massafra e Grottaglie, approda Cittadinanz@attiva. E’ il nuovo nome che il Movimento Federativo Democratico, in occasione del Congresso di Chianciano, tenutosi dal 12 al 17 giugno del 2000, si è dato, cambiando anche la propria forma organizzativa e Statuto, ma non il progetto politico e culturale, da cui, nel 1979, è nato. Nei giorni scorsi, al Teatro “Alcanices”, la presentazione alla popolazione locale. Dopo i saluti del sindaco Luigi Montanaro, sono intervenuti Marina Venezia, componente Direzione Nazionale del movimento, Giuseppina Tocci, coordinatrice dell’assemblea territoriale di Taranto e Giuseppe Provenza per il settore Giustizia per i diritti. In loco si è già costituita un’assemblea territoriale, con l’adesione di oltre cinquanta componenti. Ma, più è cospicua l’adesione diretta dei cittadini, maggiore sarà la possibilità di rivendicare determinati servizi, tra i quali, il Tribunale per i Diritti del malato, che ci si auspica di realizzare. Cittadinanz@attiva, infatti, è un soggetto politico che, lungi dal trasformarsi in un partito, persegue, come finalità, la solidarietà sociale, promuovendo, in primis, azioni volte a prevenire o, laddove già esistenti, a rimuovere condizioni di soggezione e sudditanza, di sofferenza, disagio e discriminazione, nonché quei pericoli che, attentando alla libertà personale dell’individuo, alla sua dignità, alla sua integrità fisica e psichica, spesso si nascondono negli ambiti dei servizi pubblici, dell’informazione, dei consumi privati, nell’ambiente, nelle aree urbane, sul posto di lavoro. Richiamandosi alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, infatti, il movimento Cittadinanz@attiva si schiera con le persone, con quei gruppi, categorie e classi sociali, che rischiano l’emarginazione, sia in senso culturale che materiale, proponendosi, di fatto, come occasione di tutela dei diritti dell’individuo. Ne difende e ne preserva la tutela sociale e collettiva, attivando un’azione concreta di interventi, che abbia al cen- tro l’intervento diretto del cittadino. Insomma, Cittadinanz@ttiva si propone a Ginosa, come nel resto del territorio nazionale, come vero interlocutore della società, che individua nella democrazia diretta e nel consenso collettivo dei cittadini la vera strategia per una politica, che si ponga come obiettivo il governo e lo sviluppo della società, in una prospettiva di auspicata ripresa della cultura democratica e progressista. Addio Nonno Ciccio Addio nonno Ciccio. In punta di piedi, senza clamore, come hai sempre vissuto, lunedì 10 marzo ti sei spento. A 103 anni, dopo tante peripezie e tanti interventi, ma sempre accudito con tanta cura e tanto amore da tua figlia, hai smesso di lottare e ti sei lasciato andare. Eri la nostra quercia alla cui ombra i figli hanno trovato riparo per affrontare la vita e noi nipoti e pronipoti abbiamo giocato. Sei stato fonte di orgoglio per tutti noi. Non è da tutti avere un nonno che alla vigilia dei cento anni subisce l’amputazione di una gamba e nonostante tutto ce la fa e con grande forza di volontà organizza una grande festa con tutti i parenti. Non è da tutti avere un nonno che fino alla fine ricorda il nome di tutti i suoi figli, dei nipoti e dei pronipoti. Sei stato sempre presente a volte anche spiritoso, fino alla fine, per questo sarà molto difficile rassegnarci alla tua perdita. Ti vogliamo bene nonno Ciccio. Ci manchi. Ciao. Nina eventi e commenti La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone9 IL BUON VINO DI MARTINO Come ebbi modo di scrivere tempo fa, uno dei mestieri che ho fatto da ragazzo fu quello di andare a strénge l’jùve per conto terzi. Un signore di Lama di Pozzo di nome Martino faceva un vino che emanava un leggero profumo particolare. Poiché allora il vino era quasi sempre fatto con sole uve di Primitivo, il nettare di Bacco si differenziava nel gusto per i tempi di fermentazione: poteva quindi essere più dolce o più aruóneche. Alcuni vinificatori mettevano a fermentare assieme al Primitivo l’uva fràule: in questo caso subito ci si accorgeva della presenza di tale qualità d’uva. C’è anche da dire che in quella zona non esistevano molte qualità di vitigni al di fuori di qualche ceppóne di uva Córnele e Mènne de vacche. Il Signor Martino, conoscendo la mia curiosità, mi stimolò nell’indovinare quale uva, mescolata al Primitivo, dava quella particolare boccata. Notando la mia difficoltà nel rispondere mi portò nella cantina e prendendo in mano il mazzetto di erba che era posizionato vicino al foro da dove usciva il vino nella botte, mi disse: “Ecco l’uva che dà quel particolare profumo al mio vino”. Il mazzetto era formato da un’erba che cresceva nelle cunette adiacenti alle strade. Fortunatamente i cantonieri di allora non erano così solerti nell’estirpare le erbacce dai bordi delle strade ma aspettavano che le stesse seccassero per poterle bruciare; a volte capitava che insieme alle erbacce prendesse fuoco anche qualche calaprèsce ma almeno per il periodo della vendemmia l’erba che usava Martino era salva. Alla mia domanda del perchè al posto di un mazzetto non avesse messo nella botte una sciàrcene di quell’erba così facilmente reperibile ed a costo zero, Martino si mise a ridere e mettendomi una mano sulla spalla molto seriamente mi spiegò che la quantità di erba utlizzata era frutto di vari tentativi fatti negli anni; aggiunse inoltre che se la quantità fosse stata minore il pro verbi gino sini raccontati da Giovanni Carducci profumo originale del vino non avrebbe subito variazioni e che in caso contrario avrebbe sicuramente coperto gli aromi naturali del Primitivo. Avevo circa dieci anni allora e quella fu sicuramente la mia prima lezione di enologia dalla quale appresi soprattutto il vero significato della parola armonia. Grazie Martino. I È MÉGGHIE A SCUCCHIÀRSE O ACCÌDELE PRÓPIE? Le statistiche ci dicono che Verona, in proporzione al numero degli abitanti, è la città con la più alta percentuale di separazioni. Alcuni miei conoscenti, che avevano deciso di separarsi, dopo aver letto il libro “Toghe rotte” scritto dal magistrato Bruno Tinti hanno immediatamente tolto il mandato ai loro legali. Questo perchè il magistrato, codice alla mano, ha spiegato cosa rischia il coniuge che decide di sopprimere l’altro. Per prima cosa deve recarsi immediatamente dai Carabinieri per autodenunciarsi e far trovare subito l’arma del delitto. Questo gli permetterà di tornarsene subito a casa perchè non sussiste il rischio di fuga o di inquinamento delle prove. Al momento del processo, dall’ergastolo previsto la pena scende a 24 anni perchè non ci sono aggravanti. Poiché il reato è stato commesso in uno stato d’ira gli anni scendono a 16 che però passano a 11 perchè nel frattempo si è provveduto a risarcire i parenti. Ovviamente avendo ottenuto le attenuanti generiche gli anni scendono a 7 e mezzo, ma chiedendo il rito abbreviato si sarà condannati a 5 anni. Chi il reato l’ha commesso prima del maggio 2006 gli verranno scontati 3 anni per l’indulto e quindi la condanna sarà di 2 anni. Secondo me coloro che hanno commesso il reato dopo la data del maggio 2006 sicuramente saranno più fortunati perchè il prossimo indulto non potrà essere inferiore ai 5 anni. Una delle cause della lunghezza dei processi, che sia data dalla mancanza di calcolatrici? Quando i miei conoscenti mi hanno chiesto un consiglio su come comportarsi ero res- 31 tio nell’esprimermi conoscendo il detto “Tra moglie e marito non mettere il dito”. Dopo varie insistenze mi sono permesso di suggerire due consigli: quello di scegliere una ambientazione suggestiva per il luogo del delitto (così la vicenda sarà ben descritta e raffigurata attraverso il plastico che Bruno Vespa mostrerà nella trasmissione “Porta a Porta”), e di optare per un avvocato che assicuri loro almeno 4/5 presenze televisive nelle quali poter sottolineare la loro innocenza e sopratttutto aver la possibilità di pubblicizzare il libro che nel frattempo avranno scritto. Tra i diritti televisivi e il ricavato della vendita del libro avranno risolto i problemi economici della loro vecchiaia. Se ci scappa anche una fiction... aviésse vógghie. IL CILIEGIO A Ginosa, a differenza di alcuni paesi della provincia di Bari, non c’erano colture intensive di alberi di ciliegio. Un contadino, ghiotto di questo frutto, decise di coltivarne una pianta: la coltivò con tanto amore concimandola e dandogli l’acqua all’occorrenza. Vedendo la pianta crescere rigogliosamente dedicava alla stessa molto tempo e molte attenzioni. Ma quando arrivò il periodo che avrebbe dovuto fruttificare, di ciliegie nemmeno l’ombra. Aspettò ancora del tempo ma non vedendo frutto decise di estirpare la pianta. Un falegname-scultore chiese al contadino di poter utilizzare il legno del ciliegio per realizzare una scultura. L’artista ricavò dal tronco un Sant’Antonio che venne posto in una chiesa. Qualche anno dopo la moglie del contadino si ammalò e, dopo aver consultato inutilmente tanti medici, decise di affidarsi ai Santi. Le venne consigliato di rivolgersi al Sant’Antonio artefice di tanti miracoli. Il marito non era convinto di ciò, ma per l’armonia familiare e per non scontentare la moglie non la ostacolò nella sua scelta. Il tempo passava e il miracolo non arrivava. Il marito, sapendo che il miracolo non si sarebbe manifestato, rivolgendosi alla moglie disse: “Io quel Santo lo conosco da quando era cerase!” 32 La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 riceviamo e pubblichiamo Un giacimento naturale Un investimento mancato Devo ringraziare “La Goccia” per consentirmi di esternare le mie emozioni ed i miei punti di vista. Un giornale per raccontare semplicemente la città, le facce, le speranze degli uomini e delle donne che la vivono. Collaboro ad altri fogli, ma scrivo per la mia gente per ritrovarmi fra mille incontri, fra tanti ricordi, dove la politica, la vita, l’economia, la pazienza, la rabbia per tutto quello che non funziona, s’intrecciano ad ogni passo con la vita di ogni giorno, nascondendo sentimenti e facendo apparire critiche quelle riflessioni nate dal legame profondo, indissolubile che mi lega al mio paese che, primo, ha udito i miei vagiti. I bimbi si baciano quando dormono, condivido, quando nelle notti d’agosto una silente luna sembra ammantare con candido velo i lieve respiro di Ginosa che riposa. Tutto questo per introdurre un messaggio pubblicitario ripetutamente apparso sul più diffuso quotidiano nazionale e che ha richiamato la mia attenzione. Il messaggio invitava a trascorrere quattro giorni nelle “Terre di Taranto” dal 20 al 24 marzo, periodo che quest’anno coincide con i riti della festività pasquale, la ricorrenza più importante e significativa di tutta la cristianità. L’invito, nel programma, precisa: Visita gratuita e guidata alla gravina di Ginosa e prosegue: ”Spettacolo della Passio Christi nello scenario della gravina di Ginosa. Leggere Ginosa, per me, è sempre scaricare in circolo dosi massive di adrenalina. Venire a Ginosa “Terra di Taranto tra arte e cultura” è promosso dall’Azienda turistica di Taranto, dall’Assessorato al Turismo della Regione Puglia, dal Comune di Taranto, dalla Provincia, dalla Camera di Commercio, dalla Confcommercio, dalla Confindustria, dal Consorzio Trasporti Pubblici, dall’Assonautica, e con sorpresa per la prima volta leggo: “Ufficio Diocesano Pastorale per il turismo”. Questo grandioso apparato di sponsor mi induce a ritenere che il Comune di Taranto sta cercando di superare la crisi dopo il fallimentare crac della passata Amministrazione, con promozioni turistiche finalizzate ad interessi di bilancio. La nuova Giunta infatti eletta a maggio scorso ha ereditato un dissesto finanziario di 637 milioni di euro che per i 196.000 Tarantini, fanno un debito di oltre 3000 euro pro capite, neonati compresi. Anche questo, scriveva un quotidia- no del Nord, è un altro atto di quella irrisolta “questione meridionale” che come dramma continuo (vedi munnezza a Napoli) non conosce la parola fine. Abbiamo perso, con la “querelle” dell’istituzione del Parco Gravine, l’occasione irripetibile di valorizzare nel nostro territorio un “giacimento” di cultura e storia la cui fruizione avrebbe sortito ritorni economici, e non si è voluto capire che il Parco delle Gravine Joniche non è solo naturalistico, ma anche, se non essenzialmente, un parco archeologico, unico al mondo. Si sono così dispersi rivoli di finanziamenti in progetti isolati e superflui, perché la politica si è anche arrogato il diritto di fare cultura, attenta ad accontentare molti per scontentare tutti; protesi alla ricerca di un polo turistico, non si è voluto capire che il tutto andava gestito non solo con capacità imprenditoriali, quanto con competenza che non può essere solo politica, bensì di intelligenza culturale. E questo “giacimento” già esistente negli insediamenti dei rioni Casale e Rivolta, con la civiltà del “vivere in grotta” e con l’arte del “pregare in cripta”, lo abbiamo scelleratamente ignorato lasciandolo senza la tutela di interventi conservativi, disperdendo così un patrimonio di decine di Chiese e centinaia di dimore con affreschi, graffiti e testimonianze del vivere quotidiano che avrebbe portato come i trulli ad Alberobello ed i Sassi di Matera a risonanza mondiale tutto il nostro abitato. Forse non tutti sanno che dietro gli sponsor di quel messaggio turistico ci sono fondi di istituzioni francesi, spagnole, ungheresi, greci, tutti finalizzati al restauro conservativo di insediamenti umani. Pensate un po’, il Comune di Taranto riceve fondi da un progetto europeo “Caves network” perché fa promozione turistica alle grotte ginosine che tante Amministrazioni Comunali hanno sempre completamente ignorate. Quale fosse l’interesse ed il fascino di questo “giacimento”, lo troviamo già nelle testimonianze di oltre 4 secoli fa. Scrive il Cisternino (1630): “Grotte che in prima vista paiono rupestri, sono però dentro di tanto bello artificio e manifattura da dare alli riguardanti grandissima meraviglia”. Ed un anonimo (1584): ”Le due valli (Rivolta e Casale) abitate in grotte danno ai riguardanti gran meraviglia e quel che di bello che l’Abitatori che stanno al basso nelle due nominate valli di continuo al tramontar del sole spiegano tanti de lumi che fanno uno spettacolo meraviglioso a i riguardanti, inperò che quelli che abitano ad Alto, mirandone al basso par loro che abbiano sotto i piedi il Cielo pieno di vaghissime stelle.” Ci sono, e sono tante, città dove architetti famosi hanno realizzato palazzi e cattedrali facendone tesori di marmo. Ci sono, a far data dall’VIII secolo, nelle gravine della murgia jonica, aggregati rupestri, dove l’uomo, il semplice, incolto nostro antenato, scavando il tenero tufo, ha creato primitivi rifugi per se e per i suoi animali, e successivamente, ampliando il rifugio, ha realizzato abitazioni, sviluppando commerci culturali, scambi, e soprattutto cercando di volgere a proprio vantaggio asperità, inclemenze, lacune di un habitat non certo agevole. È nato così un modo di vivere, di coesistere lontano da i comuni centri abitati, immune ad un primo esame, da quello che siamo soliti definire sviluppo, un modo che va sotto il nome di civiltà del “vivere in grotta”. E quell’uomo, semplice, per testimoniare la sua fede ha innalzato anche altari, e scavando nicchie, archi, colonne nel ventre del monte, ha cercato di riprodurre le chiese che in superficie aveva avuto modo di conoscere. Sono nate così le cripte, affrescate con colori a lui familiari: il rosso della terra, l’azzurro del cielo, e la sua fede è divenuta il “pregare in grotta”. E queste testimonianze di un vivere diverso, per distinguerle dalle altre, le chiamerò “tesori di pietre”. Sono pochissime, e soltanto in Puglia; questo “giacimento” il più esteso ma meno tutelato e quasi scomparso, è presente nella nostra gravina. Nicola Tuseo argomenti e commenti La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 35 Una visita al Consiglio Regionale della Puglia I ragazzi delle classi quinte dell’I.C. “S. G. Bosco” visitano la sede di via Capruzzi Il 5 marzo scorso, gli alunni delle classi quinte della “San Giovanni Bosco”, accompagnati dalle loro docenti: Galante Enza, D’Addario Maria Antonietta, Leo Maria Antonietta, Pizzulli Domenica, Rizzi Rosanna, Antonicelli Anna e Mele Esterina, hanno vissuto una mattinata molto “istituzionale”. La richiesta di visitare il Palazzo del Consiglio regionale era stata accolta e così, i ragazzi hanno potuto vivere un’esperienza interessante ed irripetibile. In via Capruzzi li attendeva la Dott. ssa Giusi Mariano, che ha introdotto gli alunni nell’Aula del Consiglio dove si svolgono le sedute e li ha fatti accomodare sugli scranni dove di solito siedono il Presidente Vendola, gli Assessori, i Consiglieri di maggioranza e di minoranza. Per loro è stata un’emozione particolare, perché si sono subito lasciati trasportare dall’entusiasmo di essere in un posto davvero importante per la vita amministrativa della nostra Regione. Ci ha poi raggiunti il Presidente del Consiglio Regionale, il Prof. Pietro Pepe, che ha salutato i ragazzi ed ha iniziato a spiegare loro le funzioni stesse dell’Assemblea Regionale e di un Progetto “Giocare alla democrazia” che la Regione sta realizzando con gli alunni delle Scuole Superiori, che con elezioni vere e proprie ha istituito il Parlamento Regionale dei Giovani, permettendo loro di fare proposte di legge che una volta esaminate potranno diventare legge regionale a tutti gli effetti. Il Prof. Pepe ha poi risposto alle domande dei ragazzi, che sono state a suo avviso tutte molto interessanti. Ci ha poi raggiunto il nostro Consigliere Regionale, il Dott. Paolo Costantino, che ha seguito la preparazione della nostra visita e che ha presentato un po’ la storia della nostra scuola al Presidente Pepe, facendo riferimento all’importanza storica del nostro edificio scolastico ed al fatto che ancora oggi rimane la scuola più frequentata dalla popolazione scolastica ginosina. Ha poi ricordato il Progetto di Storia locale che lo scorso anno ha visto la realizzazione del prezioso libro “Le luci del viandante” redatto dalla classe V D e dai docenti Vera Vardaro e Stefano Bianco durante l’anno scolastico 2005/06. Dopo il saluto di Pepe e di Costantino, i ragazzi con la guida della Sig.na Mariano hanno preso parte ad una simulazione di Assemblea Regionale, argomento all’ordine del giorno: spiegare il significato dei simboli del gonfalone della nostra Regione. Così i ragazzi hanno rivestito gli incarichi istituzionali di Presidente, di Assessore o Consigliere passandosi la parola e dando vita ad un vero e proprio dibattito. Infine la visita alla Biblioteca del Mediterraneo associata al Consiglio Regionale, che abbiamo percorso in religioso silenzio, per rispettare chi era intento a studiare, ricercare o semplicemente leggere. Per tutti in regalo una sacca con preziosi opuscoli, un Cd-rom e la bandiera della pace, come ricordo di una mattinata davvero speciale. Rosamaria Busto 36 eventi e commenti La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 Comunicato stampa FI Il Popolo della Libertà della Puglia ha riservato sabato scorso a Bari un vero e proprio bagno di folla al Presidente Berlusconi. Migliaia di persone lo hanno accolto in Piazza San Ferdinando intorno al gazebo in cui fin dalle prime ore della mattina i cittadini hanno iniziato a compilare le schede per scegliere le priorità del nostro programma di Governo. Il calore e l’entusiasmo dei cittadini sono andati oltre ogni previsione in Piazza San Ferdinando, specie quando il Presidente ha toccato i temi cruciali di questa campagna elettorale: la necessità di abbassare le tasse, di aumentare la sicurezza, di migliorare i servizi ai cittadini, di reinserire immediatamente il Sud nell’agenda politica del Governo dopo quasi due anni in cui Prodi lo ha messo letteralmente in ginocchio. Ancora una volta il Popolo della Libertà della Puglia ha dimostrato di credere in Silvio Berlusconi e, come già accaduto il 2 dicembre 2006 a Roma, anche sabato Verso le elezioni Il tredici e il quattordici aprile si terranno le consultazioni nazionali, queste elezioni potrebbero assumere un carattere storico e costituire un momento di svolta nella vita politica italiana. Walter Veltroni, ha assunto la decisione coraggiosa di presentarsi da solo, semplificando il quadro politico e inducendo il centro-destra ad assumere eguale scelta. Ma, bisogna fare dei distinguo ben precisi affinché l´elettorato possa capire alcuni aspetti fondamentali della democrazia. Il Partito Democratico ha da tempo avviato il suo processo di costituzione, affrontando due congressi, sciogliendo due partiti e intrapreso un cammino che ha portato alla scelta del suo leader da parte di milioni di persone. Tale processo a fatto si, che in tutte le realtà comunali, provinciali, regionali e nazionale si costituissero eleggendoli democraticamente dei nuovi gruppi dirigenti, che a loro volta si sono messi in gioco, mettendoci la loro faccia, la loro personalità e il loro entusiasmo. Dall´altra parte come al solito abbiamo uno che decide per tutti. Infatti, non dobbiamo dimenticare che l´annuncio della nascita del PDL è stato dato dal suo leader, in totale solitudine e incurante del pensiero altrui. Tralasciando tutto quanto successo in seguito, dopo aver escluso dallo schieramento una forza moderata come l´UDC e stretto l´alleanza con la Lega Nord, il PDL alla presentazione delle liste candidando Mussolini , Gramazio e Giuseppe Ciarrapico ha stabilito la sua collocazione a destra. Tanto è vero, che lo stesso leader di AN e il leader della Lega ne contestano le candidature. Ricordo agli elettori, che Ciarrapico è colui il quale, ha dichiarato la sua netta contrarietà alle scuse fatte dallo stesso leader di AN alla comunità ebraica. Sempre lui, in un´intervista al giornale quotidiano “LA scorso in Piazza San Ferdinando a Bari, è stato davvero meraviglioso vedere insieme attivisti, elettori e sostenitori del grande popolo del centrodestra. Ginosa e Marina di Ginosa era rappresentati, oltre che da tanti simpatizzati ed iscritti, anche dal Coordinatore Cittadino di Forza Italia Dott. Vito De Palma e dal CapogrupREPUBBLICA” dichiarava in modo netto e inequivocabile di “non rimpiangere il fascismo”. D´altra parte tutto questo, non è altro la collocazione che il PDL ha sempre desiderato. Perché cari elettori, lo stesso leader ha tenuto a battesimo un partito come “La Destra” di Storace dichiarando in quella occasione che ne condivideva la politica. Stando ai fatti, gli elettori così come ha fatto il Presidente dell´Eurogruppo Jean-Claude Juncker, si dovrebbero chiedere se il PDL possa realmente aspirare ad entrare a rappresentare il Partito Popolare Europeo, considerato che il PPE da sempre ripudia ogni nostalgia di fascismo e nazismo. In relazione a questo Alessandra Mussolini sul quotidiano “Corriere della Sera” dichiarava: “ io li conosco bene quei burocrati, signori che votano per le balene farebbero entrare chiunque è tutta una questione di numeri, crescono e ottengono fondi”. Se ne deduce che alla signora Mussolini poco importa del PPE, dipingendoli come persone che poco anno a che fare con i “ cosiddetti valori”. Ragione in più per valutare bene a chi si da il voto, considerato che il PDL candita determinati persone e poi dice di ispirarsi al PPE. In seguito tra chi se ne frega, servi, sguatteri e padroni, la cosa più interessante è stata detta dal leader del PDL “ Ciarrapico è stato candidato perché possiede giornali e televisioni”. A queste affermazioni credo che gli elettori del PDL facciano bene a fare delle riflessioni perché chi le ha dette possiede giornali e televisioni e sa bene di cosa parla. L´uomo moderno nel suo rapporto con la realtà è mediato da un´infinità di strumenti tecnici, nessun essere umano come gli italiani ricevono nell´arco delle 24 ore dosi così massicce di input. Pertanto noi siamo così mediati che ormai riteniamo quei strumenti (giornali televisioni internet etc) indispensabili per collegarci alla realtà. Va da sé quindi che più se ne posseggono più può far passare per realtà po Consiliare Antonio Bradascio che hanno voluto essere presenti alla manifestazione, ma soprattutto hanno dimostrato di credere nel grande progetto politico del “Popolo della Libertà” e del loro grande leader. Inoltre come in tutta Italia anche a Ginosa e Marina di Ginosa Domenica 2 Marzo sono state raccolte le indicazioni dei cittadini circa le priorità del programma del Popolo della Libertà. I gazebo sono stati organizzati da Forza Italia, Alleanza Nazionale e Circolo della Libertà. Chiudo con un appello rivolto ai cittadini dal Coordinatore Regionale On.le Raffaele Fitto: “Ora dovremo prepararci perchè ci aspetta un mese di grande impegno, per diffondere al meglio il messaggio di libertà del Presidente Berlusconi, nelle nostre città, nella nostre famiglie, nei nostri luoghi di lavoro e di ritrovo, tra i nostri amici, a difesa dei nostri comuni ideali. Il contributo di ognuno di voi è fondamentale”. Addetto Stampa Forza Italia Ginosa e Marina di Ginosa quello che si vuole. Paradossalmente però all´aumento di notizie corrisponde una diminuzione della conoscenza, subendo una sorta di perdita della memoria. Per tale motivo il leader del PDL e i suoi dirigenti giornalmente e sistematicamente a qualsiasi livello sia nazionale che locale ne dicono una nuova, perché la popolazione non ha il tempo di approfondire una notizia che ne arriva un´altra, spostando l´interesse e l´analisi del problema. Oppure la martellano con lo stesso argomento facendo in modo che alla fine ci si convinca che è vero. Per tale ragione è difficile capire cosa pensa esattamente il leader del PDL, stando alle dichiarazioni continue e confuse, promettendo prima il ritorno alla riforma Maroni sulle pensioni per poi dire che forse non si può fare, che vuole ritirare i militari dal Libano ma che poi farà un´altra cosa, che Alitalia non si tocca e poi è d´accordo che Air-France continui a trattare, che si lavora poco, che non candida le “veline” perché con quelle lui fa altre cose (comizio a Como), che le precarie farebbero meglio a sposare un ricco, e che se perde le elezioni sicuramente è perché gli altri hanno imbrogliato, pertanto credo sia arrivato il momento di fare delle distinzioni. L´allora Casa delle Libertà ha sempre sostenuto è dichiarato che quelli di sinistra erano tutti “comunisti”, ricordo agli elettori che il Partito Democratico ha fatto la scelta di staccarsi dalla sinistra radicale e massimalista, ispirandosi a quei valori democratici che gli stessi Alcide De Gasperi prima e Aldo Moro in seguito, auspicavano in una prospettiva politica condivisa tra forze popolari di sinistra e forze popolari d´ispirazione cattolica , mentre il leader del PDL ha stretto alleanza con i soggetti sopra descritti. Pertanto il 13/14 aprile recandosi alle urne gli elettori sappiano che se sceglieranno il PDL voteranno per un partito di destra, se sceglieranno il Partito Democratico voteranno per la democrazia. SALVATORE CROCIFISSO FAENZA argomenti La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 37 Le malattie della Terza Età rubrica a cura del dottor Pietro Zanelli specialista in Geriatria e Gerontologia clinica La Gotta nell’anziano E’ una malattia dovuta alla precipitazione di cristalli di Sali dell’acido urico nell’interno di una cavità articolare. E’ improbabile che questo si verifichi improvvisamente, in quanto il lento accumulo di cristalli di urati è invariabilmente la conseguenza di un’elevata iperuricemia. L’accumulo di tali Sali prende il nome di tofo. I tofi si depositano nel rivestimento delle articolazioni e nelle cartilagini. Talora i depositi tofosi sono abbastanza grandi da sostituire la cartilagine articolare e scavare nel tessuto osseo sottostante. Le cause che determinano nell’organismo un aumento dell’uricemia sono molte e non argomento di questo articolo. Molto spesso esiste una storia familiare di gotta. In questa sede è bene ricordare però, come nell’anziano, l’uso di diuretici può diminuire l’escrezione di acido urico determinando quindi iperuricemia. La gotta si presenta spesso come una artrite monoarticolare acuta. L’articolazione più colpita è la metatarso-falangea, segue la articolazione tibio-tarsica, il polso il ginocchio. «un’insorgenza poliarticolare è meno frequente, ma attacchi ricorrenti possono interessare talora più articolazioni..» Il dolore è forte e la pelle tesa che ricopre l’aricolazione tumefatta è di solito calda, rossa e lucida. Essa tende ad esfoliarsi quando l’artrite regredisce. Ogni episodio è autolimitante, e può durare qualche giorno o qualche settimana. Gli attacchi di gotta possono essere scatenati anche da altre malattie o da interventi chirurgici. Alcuni pazienti anziani si presentano con artrite deformante e grandi tofi intrarticolari ma con poco dolore e nessuna storia di attacco acuto di gotta. Talora tofi visibili, per esempio ai padiglioni auricolari sono di grande valore diagnostico. Il dosaggio dell’acido urico ematico è fondamentale nella diagnosi di gotta, anche se talora un’iperuricemia non è di per sé prova diagnostica. La ritenzione di acidi urici indotta da diure- tici, nella vecchiaia è molto comune il chè puo rendere molto probatorio un’evento acuto, specie se coesiste una patologia da insufficienza renale cronica. Può essere presente un’elevazione della VES e leucocitosi. L’esame radiologico puo dimostrare erosioni secondarie dell’osso, dovute a depositi tufacei. La gotta acuta richiede un trattamento rapido ed efficace oltre che una diagnosi pronta. Le ricette di Eugenia I Sapori delle “Radici” sarà presentato il prossimo 3 aprile al Metropolitan Si usano farmaci antinfiammatori,con esclusione dell’aspirina essendo essa capace di accentuare l’iperuricemia. La migliore scelta nelle persone anziane è l’indometacina che prevarica in efficacia gli altri antinfiammatori non steroidei. A ciò occorre associare una riduzione del trattamento diuretico ed una dieta povera di proteine. Un singolo attacco di gotta non richiede necessariamente alcun trattamento ipouricemizzante con allopurinolo, cosa invece consigliata in caso di cronicità della malattia o nelle recidive sostenute. Presentazione Giovedì 3 aprile 2008 – ore 20,00 Teatro “Metropolitan” di Ginosa Saluto Avv. Luigi Montanaro Sindaco del Comune di Ginosa Presentazione Gino Dell’Orco Presidente Pro Loco di Ginosa Interverranno Dott. Alessandro Catucci Responsabile del Day Hospital dei disturbi del comportamento alimentare presso il Policlinico di Bari Antonio Bradascio Consigliere Com. incaricato alla Cultura Dott.ssa Marta Teresita Galeota Esperta in Dietologia Ins. Eugenia Stano Autrice Relaziona Prof. Raffaele Nigro Caporedattore RAI Modera Dott.ssa Maria Florenzio Giornalista 38 La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 attualità RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI Beati i misericordiosi… Beati i misericordiosi… …perché misericordia sarà loro fatta. (Mat. 5,7). La misericordia è una virtù divina che può essere acquisita da noi umani, per esercitarla ogni qualvolta se ne presenta l’occasione. Essa è propria di Dio. Ecco perché è detto di Lui: “Tu, o Signore, sei un Dio Misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco in benignità e verità” (Sal. 86,15). Gesù proclama beati coloro che usano misericordia. Come possiamo noi esprimere questa preziosa virtù? La possiamo esprimere nei rapporti umani, in un atteggiamento di longanimità compassionevole, pronti a compatire, perdonare, tollerare e aiutare il nostro prossimo. “Beato chi ha pietà del misero”(Prov.14,21). Mentre, invece, “Chi chiude l’orecchio al grido del povero, griderà anch’egli ma non troverà risposta” (Prov. 21,13). Ricordate il ricco epulone e il povero Lazzaro? Leggetevi la storia in Lu.16,19-31. Perciò Gesù dice: ”Tutte le cose che volete che gli altri vi facciano, fatele voi a loro” (Mt. 7,12). Quindi, la misericordia è un dono che riceviamo da Dio e trasmettiamo al prossimo. Ecco perché ce una correlazione tra la pietà divina e quella degli uomini. Siamo stati fatti ad immagine e somiglianza di Dio e ogni cristiano deve rispecchiare l’immagine di Dio. Un esempio eloquente a questo riguardo lo troviamo nel buon Samaritano, che usò misericordia verso quel malcapitato, scese dalla sua cavalcatura e con compassione lo guardò, lenì le sue piaghe, con olio e vino, lo fasciò, lo mise sulla sua cavalcatura, lo portò ad una locanda, si prese cura di lui e si fece garante all’oste per tutto il resto. (Lu. 10,25-36). Oh, che Dio ci aiuti ad essere come quel buon Samaritano. Gesù è Magistrale nel Suo insegnamento, quale vero Maestro del Regno dei Cieli, che oltre a trasmetterci codesti “enunciati divini”, Lui stesso ci ha dato l’esempio delle cose che ha insegnato. Lo dimostra quando entrò in casa di Zaccheo (Lu.19,1-10); quando accettò di sedere a mensa con pubblica- ni e peccatori in casa di Levi, e che alle critiche dei Farisei, replicò: “Io voglio misericordia e non sacrificio. Perché Io non sono venuto per chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori” (Mt. 9,9-13). Essi lo disprezzavano, e volendo screditarlo gli dettero il titolo di “amico dei pubblicani e di peccatori”, (Lu. 15,1), ma non potevano dargli titolo migliore. Si, Gesù è l’Amico dei peccatori, dei derelitti, dei miseri e tutti coloro che riconoscono davanti a Dio il loro fallimento morale, i loro peccati. Amico se tu sei un peccatore, ricorda, Gesù è il tuo Salvatore, invocalo ed Egli verrà in tuo aiuto. Se hai un problema che ti assilla, se vuoi guarigione, se vuoi pace nel cuore, grida a Lui ed Egli ti aiuterà. Quando Gesù, nel Padre nostro, ci ha detto di perdonare, Egli stesso sulla Croce ha detto: “Padre, perdona loro che non sanno quel che fanno”. Un esempio negativo, invece, lo troviamo nel “creditore spietato”, che trovato un suo debitore, di cento denari, lo prese per la gola, dicendo: pagami ciò che mi devi; ma nonostante quello gli si gettò ai piedi chiedendogli una dilazione, lo fece imprigionare. Malvagio. Lui dal suo padrone gli era stato condonato la somma “astronomica” di diecimila talenti e si rifiutava di avere compassione di un suo conservo? Lo seppe il suo padrone e lo fece gettare nella prigione, per fargli scontare le sue malefatte. Tutto ciò rispecchia la grande Misericordia di Dio, il nostro Padre Celeste, che ci perdona tutti i nostri peccati, mediante la fede nel sacrificio di Cristo, mentre noi, talvolta, non siamo capaci di perdonare le offese o i torti dei nostri simili. Attenzione! Gesù dice: “Se non perdonate agli altri le loro offese, neppure il Padre vostro Celeste perdonerà voi”. Ecco perché Gesù chiama beati quelli che usano misericordia, perché oltre ad essere felici in questa esistenza, otterremo misericordia nel Regno Celeste, in Vita Eterna. Questo è quel che gradisco, dice l’Eterno: “ Spezzare le catene della malvagità, sciogliere i legami e rimandare liberi gli oppressi, spezzare il pane con chi ha fame e i poveri senza tetto, vestire chi è nudo”(Is.58,6,7). A costoro verrà detto: “Venite benedetti dal Padre mio, eredate il Regno che vi è stato preparato fin dalla fondazione del mondo”. (Mt.25,31-46). Dio dice ancora: “Difendete la causa del debole, dell’orfano, la vedova, fate giustizia al povero e all’afflitto”(Sal.82,34). Beati coloro che usano misericordia. Date e vi sarà dato, dice Gesù, “vi sarà versata in seno buona misura, scossa e traboccante” (Mt. 5,42). Felici i misericordiosi, perché misericordia sarà loro fatta. Questa preziosa virtù che ogni cristiano deve esercitare nella sfera della vita, è costituita dalla Grazia di Dio, dalla Carità di Cristo e dalla Potenza rigeneratrice dello Spirito Santo. Volete anche voi essere beati, felici? L’Iddio della Grazia e della Pace sia con voi. La Redazione si scusa con i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi pervenuti e non pubblicati e per le rubriche fisse, temporaneamente sospese. Tali scelte sono state operate a causa dei numerosi articoli giunti per i quali non si poteva, oggettivamente, trovare spazio in questo numero ma che sicuramente saranno pubblicati prossimamente. attualità La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 13º Torneo “S. Giovanni Bosco 2008” Il 13º torneo “S. Giovanni Bosco 2008” è andato agli archivi, alla presenza di una splendida cornice di pubblico, tra familiari, autorità e semplici curiosi, il torneo a cui hanno partecipato 5 squadre dandosi “battaglia” sportiva dalla prima partita fino alla finale, è stato vinto dalla squadra denominata “D” composta dagli atleti Tedesco, De Palma, Malvani, Susco, Moro. Sono stati premiati inoltre: Tedesco come capocannoniere con 46 goal, Susco come giocatore più corretto, Malvani come miglior portiere e D’Amato come miglior giocatore in assoluto. Una Targa ricordo come premio speciale è stata consegnata a Mons. Don Gennaro Inglese ringraziandolo per la sua indispensabile collaborazione offerta nelle edizioni precedenti del torneo e ogni qualvolta la scuola calcio ha avuto bisogno, rimanendo vicino al sottoscritto e ai ragazzi anche nei momenti più difficili, e un augurio e un ben venuto è stato dato al nuovo Parroco Don Renzo affinché possa continuare con amore il cammino intrapreso dal suo predecessore. Un grazie va anche al Delegato Sindaco Leonardo Galante pronto a prodigarsi per lo sport e soprattutto per Marina di Ginosa, anche lui presente alla manifestazione in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale che ha offerto tutti i premi consegnati agli atleti, sempre disponibile quando è stata chiamata in causa. Nella foto ricordo ci sono tutti gli atleti della scuola calcio Don Bosco 2008 e tutte le autorità presenti alla premiazione. Un cordiale saluto va a tutti gli sportivi da Giovanni Bracciodieta 39 I Supporters Genusia Gli albori: I Supporters Genusia, nascono come gruppo organizzato in una fredda serata del Dicembre 2006. I fondatori, sostanzialmente sono tre ragazzi con il Ginosa nel cuore che da quel giorno in poi si impegneranno a sostenere la squadra sempre e ovunque. Gli S.G per la produzione di materiale (cappellini, felpe, sciarpe, ecc), coreografie, bandiere ecc si autofinanziano, anche se non disdegnano dell’aiuto di tutti i concittadini, “commercianti” compresi, che fino ad ora hanno mostrato una totale indifferenza verso i colori della propria città, accusandoci paradossalmente di tifare una squadra di terza categoria. Forse si saranno dimenticati che la squadra in questione è il Ginosa, città in cui vivono e lavorano, quindi una contraddizione vera e propria. Il nome: Il nome Supporters Genusia è un po’ particolare perché in sé racchiude molteplici significati. Supporters è sinonimo di ultras o più semplicemente di tifoso, mentre Genusia è il nome con cui originariamente si chiamava la nostra città. Insieme formano un binomio idissolubile..”tifosi del Ginosa” squadra con 60 anni di grandissima tradizione calcistica. Il tifo: Da parte nostra c’è l’impegno a sostenere la squadra sempre, in casa o trasferta. L’ultima con responsi molto positivi a Palagiano dove i Supporters hanno dimostrato, di esserci ovunque e comunque. Però il fatto che in una fredda serata del Dicembre 2006 venga ufficializzata la nostra nascita non significa che prima non ci fosse nulla, anzi. La domenica era il giorno del “pallone”, quindi il giorno del Ginosa, giorno in cui si poteva palpare con mano la passione e le emozioni di tutta la gente che si apprestava a scendere “giù al campo” il T.Miani teatro di mille battaglie. Ora sono altri tempi, più difficili ma quest’anno la squadra sta rispondendo alle aspettative dei tifosi, che un giorno sperano di rivedere il Ginosa nella categoria che merita, la serie D. Il direttivo eventi sportivi La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 41 La Voce del Consiglio Marinese Posa: Due obiettivi essenziali: sicurezza nelle strutture e potenziamento della Raccolta Differenziata Giove: Proponiamo un ricco programma di interventi per Ginosa Marina Nella serata di giovedì 13 si è tenuta la tanto attesa assemblea del Comitato di Frazione che ha visto la partecipazione di alcuni dei circa 500 firmatari della petizione per la rimozione della pista ciclabile sul Viale Ionio. Già, poiché si può dire che il punto più discusso è stato proprio questo, e data la sua evidente rilevanza, era stata chiesta la presenza del sindaco, assente per motivi istituzionali e degli assessori al ramo, Bitetti e Galante, che hanno motivato nei loro interventi la presenza della pista e che hanno proposto di ritrattare l’argomento nella settimana successiva, cosa che sarebbe avvenuta martedì scorso, mentre ci accingevamo a chiudere le pubblicazioni. Per lo stesso motivo un breve resoconto della Assemblea prevista per Mercoledì 19 sarà fornita nel prossimo numero. Punto principe all’ordine del giorno è il Bilancio e le proposte del Comitato di Frazione raccolte in un unico documento programmatico. Per la minoranza la signora Grazia Posa, espressione del PD in seno al Consiglio, ha ribadito la posizione del suo gruppo favorevole alle piste ciclabili, purchè siano realizzate dove è possibile farlo e nel rispetto di tutte le norme a tutela sia del pedone, che dell’automobilista, che del ciclista. E’, a suo dire, riduttivo, da parte dell’assessore Bitetti, asserire che la pista ciclabile sia funzionale all’ottenimento della Bandiera Blu, in quanto, per che un centro ne sia idoneo, non deve presentare quelle caratteristiche di disagio urbano che Marina di Ginosa ancora possiede, vale a dire la carenza nella gestione della Nettezza Urbana e i laghi che ancora oggi invadono le nostre strade e le nostre piste ciclabili al minimo leggero acquazzone. In ordine alla prima di queste due problematiche il consigliere Posa si dichiara indignata per la differente attenzione che il Comune dispone a favore della raccolta differenziata a Ginosa rispetto a Marina di Ginosa. “Non si è ancora capito perché a Ginosa c’è un servizio di raccolta della differenziata porta a porta e qui, invece, il servizio non è mai esistito, anzi, da dieci anni a questa parte, sono andati sempre più diminuendo i centri di raccolta della differenziata. E’ possibile che si debba fare il giro totale del paese per trovare una campana di raccolta del ve- tro? La gente non è per niente incentivata a questo tipo di politiche e il risultato è che spesso, con la calura estiva, ci ritroviamo con le strade invase dai rifiuti. E’ questo un civile centro turistico?” Infatti, a ben pensarci, è contraddittorio parlare di Bandiera Blu quando non c’è quella attenzione piena, totale per il nostro centro, che dovrebbe esserci, proprio al fine dell’incremento del turismo, primaria risorsa per il nostro territorio. Il consigliere Posa spiega che il ruolo del Comitato di Frazione è essenziale per far presente e porre un fermo a questa disagevole situazione di Marina di Ginosa, ciò sarà possibile solo se tutti i consiglieri saranno compatti nel salvaguardare gli interessi di Ginosa Marina. Il presidente Domenico Giove si compiace del fatto che l’Amministrazione comunale stia intervenendo sulla borgata con la realizzazione di opere di ripristino e adeguamento dei servizi, così come sta avvenendo per i rubinetti pubblici e vede in questo la conferma che il Comitato di Frazione ha un’azione efficace, grazie al suo continuo lavoro di sollecitazione e reale attenzione delle problematiche marinasi. Informa la cittadinanza che la maggioranza ha già prodotto un piano di interventi che dovrebbe essere approntato per il 2008. Il piano sarà oggetto di discussione in consiglio e sarà confrontato con quello già presentato dalla minoranza, potrà inoltre essere oggetto di integrazione e condurrà alla presentazione di un documento univoco del Consiglio di Frazione. Si punterà, spiega il presidente, al potenziamento finanziario del Capitolo 25, all’acquisizione dello Stabile del Palazzone e dell’Ex-Tabacchificio. A seguito di ciò si potrà agire sulle strutture spostando diversi uffici e servizi realizzando strutture utili all’abbattimento delle barriere architettoniche. Per la sezione “opere pubbliche” si punterà a chiudere definitivamente la questione fogna bianca attraverso la pubblicazione di un bando pubblico di gara, e alla realizzazione di piccoli interventi per il convoglio delle acque reflue. E’ in programma la bitumazione di diverse sedi stradali quali Via Tufarello, Viale Italia e altre, nonché la realizzazione dei marciapiedi nelle zone in cui sono assenti e il miglioramento di quelli già esistenti. Tra i punti sarà presente anche la realizzazione di un ampio piazzale nella zona “lottizzazione Costantino” destinato all’accoglienza di grandi eventi e manifestazioni e la riqualificazione di piazza Indipendenza. Non mancheranno le proposte in materia di servizi sociali, come l’istituzionalizzazione della festa dell’anziano, la realizzazione di un campo di bocce annesso al centro polivalente e quella di affrontare con i consiglieri regionali la famigerata questione pediatria. Anche per l’istruzione pubblica non manca l’attenzione del Comitato di Frazione che chiede la presenza delle forze dell’ordine nelle ore di entrata e di uscita nei pressi del plesso “Boschetti Alberti” e una serie di interventi sul plesso “Raffaele Leone”. Con l’acquisizione dell’Ex-Tabacchificio si chiederà di avviare un project financing al fine di valorizzare la struttura, magari destinandola ad accogliere un istituto superiore che tratti tematiche inerenti la vocazione economica del territorio. Anche in questo senso il Consiglio di Borgata chiede che l’Amministrazione promuova la costituzione di un Consorzio Turistico e l’istituzione di un Ufficio di Informazione Turistica, nonché di sollecitare la Regione Puglia per la definizione di un Piano Spiaggia a Marina di Ginosa. Per quanto riguarda la pista ciclabile il presidente, a nome del suo gruppo politico, assicura la cittadinanza che sulla questione il Comitato di Frazione si sta muovendo affinché, attraverso il confronto con tecnici e amministratori, si trovi un punto di incontro per giungere ad una soluzione vantaggiosa per tutti. I consiglieri Giove e Posa in occasione delle prossime festività pasquali, nel fare gli auguri a tutti i cittadini, assicurano la loro costante disposizione per discutere e agire insieme, solo per il bene della borgata e per il suo sviluppo, attraverso il ricevimento attivo presso il Palazzo della Delegazione Comunale e l’invio di comunicazioni all’indirizzo email [email protected] Antonello Lovecchio 42 La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 eventi sportivi Nella Maratona di Roma sui 42 Km, gli atleti ginosini protagonisti La Runners Ginosa conquista Roma Per la prima volta nella storia dei Runners, Ginosa ha partecipato a una Maratona di 42,195 Km. Una gara che ha regalato uno dei più grandi spettacoli sportivi della storia della maratona. 14.563 iscritti tra cui i nostri atleti ginosini che hanno tagliato tutti il traguardo. Uno spettacolo. La Runners Ginosa, conquista la capitale. La XIV maratona della Città di Roma ha visto la partecipazione di 14.563 provenienti da ogni parte del mondo. In 10.511( 8.831 uomini e 1.680 donne) hanno tagliato il traguardo. E’ stato l’evento più partecipato in Italia. Tutti i partecipanti lo hanno definito il “PIU’ BEL PERCORSO DEL MONDO”: La partenza è stata emozionante. Situata in Via dei Fori Imperiali, il percorso si è snodato attraverso Via dei Cerchi, Basilica di San Paolo, Porta Portese,Testaccio, Lungotevere, Sinagoga, l’Ara Pacis, Foro Ialico, passando per la Moschea, piazzale delle Belle Arti, Piazza del Popolo, Piazza di Spagna, Fontana di Trevi con arrivo a Piazzale Colosseo. I nostri atleti ginosini per la prima volta nella loro storia, hanno partecipato ad una Maratona e tutti alla fine hanno tagliato il traguardo. La squadra del presidente Peppino Punzi, ha sbalordito tutti. 18 gli atleti ginosini che hanno preso parte all’emozionante Maratona. Ecco uno per uno le emozioni, le sensazioni che hanno provato all’esordio assoluto in una 42 Km. Questi i nomi dei podisti ginosini che entrano di diritto nella Storia dei Maratoneti italiani: Piero Tortorella, Giampiero L’Insalata, Tonino Galante, Matteo Delfino, Mimmo Sannelli, Vincenzo Leone, Domenico Lorusso, Pino Salluce, Lello Marchionna, Pino Giacumbo, Peppino Punzi, Francesco Tocci, Gianluca Catucci, Michele Carpignano, Vito Armento, Mino Luisi, Minno Mancino e Gaetano Basta. Piero Tortorella: Il Campione Regionale della categoria MM45, ha realizzato un ottimo tempo piazzandosi nei primi 200. Alla prima Maratona della sua carriera ha realizzato 2h:53:23 piazzan- dosi 189° assoluto. E’ stata una emozione bellissima. Come tempo personale poteva andare meglio. Ci tenevo a finire nelle 2ore45minuti. Ma va bene lo stesso. Ho avuto dei piccoli problemi sui sampietrini. Come prima è stata una bellissima maratona. Da ripetere. Giampiero L’Insalata: Per il preparatore atletico della Runners Ginosa, è stata una gara bellissima. Per Giampiero, questa era la seconda maratona della sua carriera. Infatti aveva già partecipato alla Maratona di Milano. Questa di Roma è unica. Ho migliorato il mio tempo personale chiudendo a 3h:06:44. Sono felicissimo per me stesso. Tonino Galante: Il “Puma” ha sbalordito tutti. Ottima la sua performance. Il suo tempo personale è stato di 3h:11:37. Bellissimo il percorso, non ho per niente sofferto. Sono contento per il mio tempo. Roma è bellissima e per me oggi è stata una giornata indimenticabile. Matteo Delfino: Sensazionale. Non immaginavo che avrei chiuso con questo tempo. Gara magnifica, organizzazione impeccabile. Ho chiuso la mia prima ma- ratona con il tempo di 3h:12:00. Tutto bello, emozionante. Una gara che rimarrà nella mia memoria. Mimmo Sannelli: Anche per Mimmo, è stata una gara magnifica sotto tutti i punti di vista. Mi sono emozionato alla partenza e all’arrivo. Vedere tutta questa gente correre, per di più nella Capitale, è una sensazione indescrivibile. Il mio tempo personale è stato di 3h:14: 24. E’ stata bella, dopo questa mi preparerò subito per un’altra maratona. E’ fantastico. Vincenzo Leone: Come prima maratona personale è stato fantastico. ho sofferto un pochino verso il 30 Km. Ho avuto un po di crampi, ma alla fine sono riuscito a tagliare il traguardo. Ho chiuso con il tempo di 3h:18:56. Potevo fare meglio, ma va bene lo stesso. L’importante era arrivare. Ci sono riuscito. Domenico Lorusso: Sono emozionatissimo. Non immaginavo che una maratona riservasse delle sensazioni incredibili. Ho chiuso con il tempo di 3h:34:20. Avevo un piccolo infortunio alla vigilia. Pensavo che avrei avuto dei problemi, ed invece ho terminato la gara alla grande. eventi sportivi L’emozione più grande? Quando ho tagliato il traguardo, e sono scoppiato a piangere dalla gioia. Ho pianto perché non pensavo che fosse vero. Ce l’ho fatta. Anche io ora sono un Maratoneta. Pino Salluce: Anche per Pino, la sua prima maratona in assoluto, ha riservato delle emozioni forti. Mi aspettavo qualcosa in più come tempo. Ma come prima, va bene lo stesso. Ho chiuso con il tempo personale di 3h:38:48. Esperienza sicuramente da rifare. Lello Marchionna: Ragazzi non ho parole per descrivere quanto è stato bello correre questa mia prima Maratona. Non immaginavo che avrei provato questa emozione grandissima. Ho chiuso con il tempo di 3h:40:57. E’ stato tutto bello. Dalla partenza fino all’arrivo. Anche per me esperienza da ripetere. Pino Giacumbo: Se penso che oggi ho fatto 42 Km. non ci credo ancora. Tutto bello. Fantastico, non ci sono parole per descrivere le emozioni di una Maratona. Se poi aggiungo anche il mio tempo personale che è stato ottimo, ho fatto una grande Maratona. Ho chiuso con il tempo 3h:46:34. Peppino Punzi: Il presidente della Runners Ginosa è contentissimo di tutto il gruppo. Come prima Maratona sono soddisfatto. Siamo venuti in 18, e tutti abbiamo tagliato il traguardo. Un successo. Personalmente è stata una emozione unica. Fino al 39 km. ho rallentato un pochino, le gambe non rispondevano più. Poi appena sono entrato nel 42 km. ho visto l’arrivo, la drenalina è cominciato a salire. All’arrivo mi sono emozionato. E’ scoppiata anche qualche lacrimuccia. Ho chiuso con il tempo di 3h:49:24. Ringrazio tutto il gruppo per l’ottimo risultato raggiunto. Anche la Runners Ginosa entra nella storia della Maratona. Francesco Tocci: Per Francesco è stata la sua seconda Maratona della sua carriera. Dopo aver partecipato alla Maratona di Milano, questa di Roma è stata par- La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 ticolare. Ho sofferto parecchio durante il percorso per dei piccoli problemi intestinali. Ma alla fine ho tagliato il traguardo migliorando il tempo personale rispetto a Milano di 3 minuti. Ho chiuso con il tempo di 3h:53:37. Anche per Francesco nonostante il calo di zuccheri avuto durante il tragitto, esperienza da ripetere. Michele Carpignano: Michele è felicissimo. Se penso a qualche anno fa che non correvo nemmeno, ed ora ho finito una Maratona sono emozionato. E’ stato bellissimo. Ringrazio tutta la mia famiglia che mi ha permesso di essere qui a gareggiare in mezzo a 15.000 persone. Ho chiuso con un tempo fantastico. 4h:07:05. Non potevo chiedere di più. Sono arrivato al traguardo. Anche io posso dire un giorno: IO CERO E CE L’HO FATTA. Gaetano Basta: E’ stata una sensazione indesrivibile. Troppo bello, correre nella Capitale 42 Km. è da raccontare un domani ai nipotini. Ho tagliato il traguardo e mi sono emozionato. Il mio tempo personale è stato di 4h:10:55. Domenico Mancino: Ragazzi è incredibile. Ancora oggi non mi rendo conto dell’impresa che ho fatto. Qualche mese fa era soltanto un sogno. Oggi posso raccontare che ho corso una Matatona di 42 Km. E’ bellissimo. Dedico questa impresa a mia moglie e ai miei figli. Grazie sopratutto a loro se oggi ho realizzato questo sogno. Il mio tempo personale è stato di 4h:11:51. 43 Mino Luisi: E’ stato emozionante. Gara bellissima sotto tutti i punti di vista. Anche io ho corso una Maratona. Non mi sembra ancora vero. Da rifare. Il mio tempo personale è stato di 4h:26:29. Gianluca Catucci: Stupendo.Se penso che qualche mese fa ho subito un intervento al Crociato e al Menisco, ed oggi ho partecipato alla prima Maratona della mia vita, è bellissimo. Mi sono preparato per questo appuntamento in soli due mesi di allenamento. Il mio sogno era quello di arrivare al traguardo. Ci sono riuscito, ed è stato una sensazione incredibile. Ho corso 42 km. Non mi sembra vero. Ho chiuso la gara con il tempo di 4h:35:27. Un successo. Vito Armento: Se penso che oggi ho terminato la prima Maratona della mia vita mi viene la pelle d’oca. Non mi sembra ancora vero . Ho fatto 42 Km. in 4h:43:0. Una emozione unica. E stato stupendo. Anche per me l’importante era arrivare al traguardo. Ci sono riuscito. Carmine Malvani: Carmine non ha partecipato alla Maratona di Roma, ma una citazione a parte va fatta. Infatti Carmine è stato il primo atleta della società ginosina, che ha corso una Maratona. Il 6 Maggio scorso, ha corso la 42 Km. di Trieste chiudendo con un’ottimo tempo di 3h:19:29. Anche per Carmine una sensazione unica e indescrivibile. Complimenti. Gianluca Catucci 44 eventi La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 CALCIO A CINQUE Continua altalenante il cammino del TEAM GINOSA nel proprio campionato, bella in casa ma deludente in trasferta. Netta sconfitta a Brindisi ma pronto riscatto in casa ai danni del FK PUTIGNANO. Si muove, seppur di solo tre punti, la classifica del TEAM GINOSA che continua a deludere in trasferta offrendo prestazioni pessime abbinate a risultati, dal divario molto largo, che non danno spazio a nessun tipo di recriminazione. Difatti l’ultima trasferta sul campo della MULTISERVICE BRINDISI, squadra senza dubbio più accreditata del TEAM, ha visto la compagine ginosina soccombere per 6-2, dopo aver combattuto per tutta la durata della prima frazione chiusasi con il punteggio di 3-2, le reti della nostra formazione sono state messe a segno da FULVIO CAZZETTA e D’ANDRIA. La ripresa vedeva salire in cattedra la squadra di casa senza che l’avversario opponesse la minima resistenza e così nel giro di venti minuti il divario saliva a quattro reti fissando il punteggio sul 6-2 senza che la squadra, allenata da Mister Noia, fosse in grado di ritornare in partita, complice anche i quattro legni colpiti dalla formazione ginosina, e impensierire minimamente l’avversario. La cronaca segnala un brutto infortunio al portiere PIZZULLI, che in uscita si scontrava con un avversario e riportava perdita di conoscenza che, fortunatamente, durava pochi secondi dandogli la possibilità di riprendere il posto tra i pali prima di es- sere sostituito ad inizio ripresa dall’ottimo CLEMENTE che ha senza dubbio impedito che il passivo fosse più largo. Eccezion fatta per il secondo portiere tutte sotto la sufficienza le prestazioni del resto della squadra che per fortuna hanno subito digerito la sconfitta, e la romanzina del mister, offrendo una prestazione, totalmente differente da quella messa in mostra in trasferta, davanti al proprio pubblico contro il FUTSAL KING PUTIGNANO. Praticamente perfetta la gara di tutti gli uomini a disposizione di Mister Noia che hanno potuto ritagliare il loro spazio in gara, senza esclusione di nessuno dei dodici in distinta compreso il veterano SABATO GIUSEPPE, conosciuto come PINO, in panchina per sostituire gli indisponibili PIZZULLI e CLEMENTE, che sul finire di gara ha sostituito il rientrante PASCALE per gli ultimi scampoli di gara vinta con il largo punteggio di 7-1. Raccontavamo di una gara senza errori messasi subito bene grazie alla rete di CARRERA, diventato esperto nello sbloccare il risultato, e alla perfetta lettura tattica del match che impediva all’avversario di trovare ogni tipo di spazio per poter impensierire l’ottimo PASCALE, impeccabile nelle poche volte in cui è stato chiamato in causa. E così la compagine locale guadagnava sempre più campo, costringendo l’avversario a chiudersi in difesa per poi essere colpito in contropiede tutte le volte che cercava di affacciarsi dalle parti di PASCALE, e, come poche volte accaduto in tutta questa stagione, prima FULVIO CAZZETTA poi SPINELLI capitalizzavano la superiorità numerica venutasi a creare. Di PIZZOLLA, bravo a rubar palla alla metà campo e mettere in rete, dopo una spettacolare azione personale, la rete del 4-0 che chiudeva il primo tempo. La ripresa vedeva gli ospiti alla ricerca della rete che potesse riaprire la gara, ma l’attenta retroguardia inosina, che non concedeva praticamente nulla e un eccessivo nervosismo da parte del FK PUTIGNANO, che portava all’espulsione di tre componenti, compreso il portiere, non faceva altro che contribuire alla causa TEAM che con le reti di SPINELLI, RUSSO e D’ANDRIA, nel frattempo arrivava la rete ospite, blindavano il punteggio sul 7-1 che chiudeva definitivamente la gara. Grazie a questa vittoria il TEAM riduce a sette punti il distacco dalla zona franca, quella che permetterebbe, cioè, di raggiungere la salvezza senza passare dai playout, con la speranza che fin dalla prossima trasferta, si ritorna in campo il 29/3, dopo la sosta pasquale, in casa dello SPORT 2000 si possano portare a casa punti fondamentali per raggiungere questo ambito traguardo. Staremo a vedere. Da segnalare, in chiusura, l’ottimo cammino di mister FIORITO, vecchia conoscenza del TEAM, avendolo allenato, che con il suo A. GINOSA ha ottenuto quattro risultati utili consecutivi pareggiando in trasferta a NOCI e contro il fortissimo NADIR, vincendo, invece, le gare casalinghe contro COCOON e MONTELLI. Auguri Mister. Marino Menzella 22ª giornata serie C2 girone C A. FASANO – COCOON FASANO A. GINOSA – MONTELLI EDEN MANDURIA – A. LATERZA G. MARTINA-NADIR FK PUTIGNANO-TOCO CONVERSANO H. BRINDISI – T. GINOSA PALAGIANO-NOCI 2006 SPORT 2000-DRIBBLING 23ª giornata serie C2 girone C A. LATERZA – DRIBBLING COCOON FASANO – H. BRINDISI EDEN MANDURIA – G. MARTINA MONTELLI – PALAGIANO NADIR – A. GINOSA NOCI 2006 – A. FASANO TEAM GINOSA – FK PUTIGNANO TOCO CONVERSANO – SPORT 2000 8-3 6-5 1-4 3-2 0-5 6-2 8-2 5-7 7-8 3-8 3-5 3-7 3-3 0-4 7-1 7-1 CLASSIFICA DOPO LA 23ª giornata A.FASANO TOCO CONVERSANO DRIBBLING NADIR H. BRINDISI G. MARTINA A. LATERZA FK PUTIGNANO 63 56 52 48 42 40 38 34 PALAGIANO MONTELLI T. GINOSA SPORT 2000 NOCI 2006 MANDURIA A. GINOSA COCCON FASANO 34 27 27 25 19 19 13 0 eventi sportivi La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 45 TERZA CATEGORIA / Vapore e Minerva regalano la quindicesima vittoria stagionale Ginosa, successo di misura a Castellaneta Marina I biancazzurri non vanno oltre un 2-1 contro il fanalino di coda Castellaneta Marina, ma basta per centrare la quindicesima vittoria stagionale e mantenere la vetta della classifica. Nel testa-coda della quinta di ritorno, il Ginosa si impone di misura sul terreno del Castellaneta Marina e mantiene la testa della classifica. I biancazzurri partono determinati e nella prima mezzora mettono una seria ipoteca sull’incontro. Al 10’ è il bomber Vapore ad aprire le marcature con un tiro secco dal limite che vede la sfera spegnersi nel “sette”. Al 25’ poi giunge il raddoppio grazie a Minerva (nella foto) che, ben servito da Gatti, non lascia scampo all’estremo difensore locale. Sul 2-0 i ragazzi del tecnico Pizzulli si rilassano ed al 35’, su una disattenzione difensiva, il Castellaneta Marina accorcia le distanze riaprendo l’incontro. La ripresa vede un Ginosa amministrare con ordine la gara e sciupare diverse occasioni da rete. Al 25’ l’arbitro, vittima di una tentata aggressione da parte di un giocatore locale espulso, è costretto a sospendere il match per una decina di minuti, ma poi la gara riprende e sino alla fine non accade più nulla. 18a giornata (09/03/08): Castellaneta Marina-Ginosa 1-2; Ausonia-Scintille Grottaglie 3-4. Domenico Ranaldo TERZA CATEGORIA / Al “Miani” i biancazzurri liquidano con un 3-0 la pratica Ausonia Ginosa, Vapore e Tarantini beffano l’Ausonia I biancazzurri liquidano al “Miani” con un perentorio 3-0 la pratica Ausonia, grazie ad una doppietta del solito Vapore e ad una rete di Tarantini e continuano a guidare il girone. Domenica, intanto, il campionato si ferma per la sosta pasquale ed alla ripresa (domenica 30 marzo) il Ginosa sarà impegnato nella trasferta insidiosa di Mottola. Il Ginosa continua la propria marcia trionfale in vetta ed al “Miani” liquida la pratica Ausonia con un perentorio 3-0. La gara va in archivio già nella prima frazione. Pronti via ed al 10’ Vapore (nella foto) fa secco l’estremo difensore ospite per l’10. I biancazzurri (in maglia arancione) dominano ed al 16’ è ancora Vapore a rendersi pericoloso con un gran tiro ravvicinato che fa tremare la traversa. Passano sei minuti e sugli sviluppi di calcio d’angolo il bomber Vapore incorna sottomisura mandando la sfera nell’angolo alla destra del portiere: 2-0. Nella ripresa la compagine ginosina amministra con ordine il vantaggio e gioca in scioltezza. Alla mezzora, sull’unica distrazione difensiva, l’Ausonia va vicino alla segnatura ma il tiro del centravanti ospite termina di poco a lato. Al 34’ giunge il 3-0 firmato da Tarantini che, ben servito da Lovecchio dopo una galoppata sull’out destro, fa sedere il portiere e lo infila con un destro maligno. Sino alla fine accade poco o nulla con i biancazzurri che incamerano altri tre punti importanti in chiave promozione e conquistano la sedicesima vittoria stagionale. Domenica il campionato si ferma per la sosta pasquale ed alla ripresa (domenica 30 marzo) vedrà il Ginosa impegnato nella trasferta insidiosa di Mottola. Risultati 19a giornata (16/03/08): Arsenal Sava-FC Grottaglie 0-4; Ginosa-Ausonia 30; Gioventù Martina-Principe San Marzano 0-4; Palagiano-Olimpia Crispiano 6-0; S. Antonio Avetrana-Castellaneta Marina 2-0; Scintille Grottaglie-United Mottola 3-1. Ha riposato: Gioventù San Marzano. Classifica: Ginosa 50; Scintille Grottaglie 49; FC Grottaglie 34; Palagiano 30; S. Antonio Avetrana 28; United Mottola 26; Arsenal Sava 19; Olimpia Crispiano 19; Ausonia 17; Principe San Marzano 15; Gioventù San Marzano 13; Gioventù Martina 10; Castellaneta Marina 8. Prossimo turno (30/03/08 ore 16,00): Ausonia-S. Antonio Avetrana; Castellaneta Marina-Arsenal Sava; FC Grottaglie-Palagiano; Gioventù San Marzano-Scintille Grottaglie; Olimpia Crispiano-Gioventù Martina; United Mottola-Ginosa. Riposa: Principe San Marzano. Programma 21a giornata (06/04/08 ore 16,00): Arsenal Sava-Ausonia; Ginosa-Gioventù San Marzano; Gioventù Martina-FC Grottaglie; Palagiano-Castellaneta Marina; Principe San Marzano-Olimpia Crispiano; S. Antonio Avetrana-United Mottola. Riposa: Scintille Grottaglie. Domenico Ranaldo (www.asginosa.it) 46 La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008 eventi sportivi Campionati Italiani 2008 TAEKWONDO GINOSA, SEMPRE AVANTI… Vizzielli e Di Zozza Campioni Italiani. E’ di 3 ori e 1 bronzo il bottino conquistato dal team Dino Mancini alla 13ma edizione dei Campionati Italiani assoluti 2008. Evento che si è svolto a Riccione nei giorni 29 febbraio e 1 e 2 marzo ed ha visto la partecipazione di più di 350 atleti provenienti da ogni parte d’Italia per aggiudicarsi il titolo di Campione Nazionale. Ruolo da protagonista ha giocato l’ASD TAEKWONDO GINOSA, chiamato a difendere il titolo in quanto già vincitore della scorsa edizione. E anche questa volta la squadra da battere, preparata in maniera eccellente dal maestro Dino Mancini, risponde colpo su colpo ad ogni loro singolo avversario. I nostri migliori complimenti sono rivolti a Giacomo VIZZIELLI, vincitore della medaglia d’oro nella categoria combattimento pesi leggeri, che con grande carica agonista ha messo fuori tutti i suoi concorrenti senza alcuna possibilità di replica. Complimenti è dire poco a Vito DI ZOZZA vincitore della medaglia d’oro nella categoria combattimento pesi massimi, che oltre a dar vita a spettacoli senza precedenti si aggiudica anche un secondo oro nella gara di tecniche speciali, unico atleta in grado di toccare con un calcio frontale in volo la tavoletta posizionata alla vertiginosa altezza di 2,60 metri. A Vito inoltre viene conferito anche il titolo di migliore atleta 2008. Di grande pregio è il bronzo conquistato da Domenico PIZZULLI nella categoria medio/massimi, il quale nonostante fosse alla sua prima esperienza non ha lasciato spazio alle emozioni centrando l’obiettivo di salire sul podio. Complimenti anche al resto della squadra composta da Antonio Calabrese, Vito Calabrese, Cristian Conte e Giuseppe Ribecco per la loro partecipazione e supporto. Ora occhi puntati sul prossimo evento, che vedrà i terribili ragazzi allenati dal maestro Mancini alla ormai sempre più vicina COPPA DEL MONDO 2008, evento di maggiore importanza che vede già iscritti oltre 2000 atleti da tutto il mondo. Dino Mancini ringrazia personalmente l’ASD CLUB ONE di Marina di Ginosa per il supporto tecnico e la disponibilità per l’ampliamento dei corsi. A. L.