Servizio fotografico: Erasmo Mazzone
Questo
La Goccia n.
6 - 22numero
marzode
2008
La Goccia è stato chiuso
alle ore 18.00 del 18 marzo 2008
46
Sommario
La Goccia n. 06 - 22 Marzo 2008
Questo periodico
è associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
DEL 15 MAGGIO 1992
Registro Nazionale della Stampa n. 10084
PROPRIETÀ PRO.GE.CO.
SOC. COOP. A R.L.
VIA SAVOIA, 1 – GINOSA
Un giacimento..
di Nicola Tuseo
Le volpi...
Educazione…
di Stefano Giove
pag. 4
di Marilena Surdo
pag. 19
PD Inaugurazione...
Omg…
di Marilena Surdo
pag. 5
di Michele Calabrese
pag. 18
DIRETTORE RESPONSABILE:
STEFANO GIOVE
DIREZIONE:
GIULIO PINTO
ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
MARIA C. BONELLI
ROSAMARIA BUSTO
GINO DELL’ORCO
ERASMO MAZZONE
PALMA MARTINO
DOMENICO RANALDO
Resp. Red. Taranto:
SALVATORE RIZZO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIUSEPPE PIZZULLI
DON FRANCO CONTE
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
FRANCO ROMANO
PAOLO COSTANTINO
ANTONELLO LOVECCHIO
PIERINO PERRONE
TOMMASO FRANCAVILLA
PIERO ZANELLI
GIOVANNI CARDUCCI
MARILENA SURDO
MARINO MENZELLA
NICOLA TUSEO
RAFFAELLA TROIANO
LIDIA D’ANGELO
SALVATORE FAENZA
GIOVANNI BRACCIODIETA
VITO FURIO
FOTO:
ERASMO MAZZONE
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
Claudio Venezia
di S. G.
pag. 6
Dalle mimose…
di Marilena Surdo.
pag. 6
In centomila…
di Grim
pag. 7
Versus di From
di From
pag. 7
Notizie flash
di Giulio Pinto
pag. 8
Noi e il fisco…
di Mario D’Alconzo
pag. 9
Pietro Lospinuso…
pag. 19
Lospinuso…
pag. 20
Pineta Regina…
di Paolo Costantino
pag. 21
Stagione teatrale...
di Davide Giove
pag. 22
Passio Christi…
di Maria Florenzio
pagg. 24-25
Home Page
di Roberto Muscolino
pag. 26
Circonvallazione…
Nuoto…
di Augusto Pardo.
pag. 11
di Raffaella Troiano
pag. 27
Nino Perniola…
Come la penso io
Calamità…
di Paolo Costantino
pag. 13
di Don Franco Conte
pag. 28
Via Crucis…
di Paolo Nico
pag. 29
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
MAURIZIO FALIVENE
STAMPA
FALIGRAPH
Risposta…
di Rosa Pizzulli
pag. 14
Cittadinanza…
di Redazionale
Cominità alloggio…
Sanità...
I proverbi ginosini…
di Marilena Surdo
pag. 17
Verso le…
di Salvatore Faenza
pag. 36
Il parere del medico
di Pietro Zanelli
pag. 37
Beati..
di Giuseppe Pizzulli
pag. 38
13° Torneo...
di Giovanni Bracciodieta
pag. 39
La voce del Consiglio..
di Antonello Lovecchio
pag. 41
La maratona
pagg. 42-43
Parma Club…
di Angelo Toma
pagg. 42-43
Calcio a 5…
di Marino Menzella
pag. 44
Ginosa, un successo...
di Domenico Ranaldo
pag. 45
Ginosa, Vapore...
di Domenico Ranaldo
pag. 45
pag. 30
Le considerazioni…
di Latorre-Diogrande
pag. 14
di Rosamaria Busto
pag. 35
di Gianluca Catucci
di Giulio Pinto
pagg. 10-11
di Giulio Pinto
pagg. 12-13
Una visita…
di Lidia D’Angelo
di Tommaso Francavilla
Le favole di grim
pag. 32
di Pierino Perrone
pag. 31
di Giovanni Carducci
pag. 31
Taek Woon Do...
di A. L.
pag.46
4
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
Le volpi e la pellicceria
Mancano poco più di tre settimane dal voto per le elezioni politiche,
eppure, basta guardarsi intorno (parlo di Ginosa) per rendersi conto che
non si avverte nessun clima elettorale. Probabilmente, ci siamo tutti abituati ad essere spettatori e, quindi, la politica la fanno i leader nazionali
che, giornalmente, ci “regalano” la loro razione di attenzione mediatica,
infarcita di ricette adatte alla soluzione di tutti i problemi.
Veltroni, Berlusconi, Casini, Bertinotti (giusto per citare i rappresentanti
degli schieramenti o partiti più importanti), ogni giorno si confrontano
e si scontrano su tasse,
precarietà, sanità, scuola, agricoltura, turismo,
pensioni e chi più ne ha
più ne metta. Ognuno di
loro ritiene di aver trovato la “formula magica” per
“cambiare il Paese” e per
“farlo rialzare”. Tutti, al
tempo stesso, si dicono
d’accordo sulla necessità
di avviare un processo di
riforme istituzionali importanti, a cominciare dalla
legge elettorale.
I tre leader della coalizione guidata dal Prima domanda: perché
Cavaliere.
non lo si è fatto prima?
Forse perché dettata dal
mio sentire politico ma, a questa domanda, la risposta che trovo è una
soltanto: perché il Cavaliere non poteva più aspettare, voleva andare al
voto per togliersi lo sfizio della rivincita e distribuire le carte.
Sia chiaro, non c’è nulla di male nel voler utilizzare al meglio una situazione a proprio favore. Piccolo dettaglio da non trascurare, però, è che
stiamo discutendo dell’Italia, un grande Paese industriale, uno di quei
Paesi che si siede al tavolo del G8.
Queste elezioni, con buona probabilità, stanno sancendo la fine della
cosiddetta Seconda Repubblica. La contrapposizione di due schieramenti ha prodotto solo risultati deludenti, nel senso che queste coalizioni
erano troppo eterogenee per resistere alle dure prove della capacità di
governo e, quindi, si rompevano (Governo Berlusconi 1, Governo Prodi
1), oppure quelle stesse contraddizioni rendevano impotente l’azione di
governo (Berlusconi 2).
Il fallimento di questa esperienza avrebbe dovuto indurre la classe politica ad una maggiore cautela ed evitare che in un momento tanto delicato
per la situazione internazionale, il nostro Paese si avvitasse in una crisi
che rischia di farci perdere un ruolo di primo piano nelle vicende internazionali.
Quando parliamo di elezioni non possiamo non ricordare quello che sta
accadendo in Tibet, oppure il tonfo dei mercati; e se guardiano al vicino
Kosovo del nord, non possiamo ignorare gli incidenti di Mitrovica, così
come non si può ignorare la crisi del dollaro e il prezzo del petrolio e dell’oro. Siamo, quindi, in presenza di segnali preoccupanti che possono
aprire dinanzi a noi scenari imprevedibili.
Di fronte a questa situazione, l’Italia è passata dal “teatrino della politica
alle comiche finali” dove si fondano partiti dal predellino di un’auto in
piazza San Babila, si decreta lo scioglimento di un partito (che non è il
proprio) attraverso una dichiarazione alla stampa, si conducono trattative da calcio mercato per acquisire i giocatori che servono per vincere
la partita. L’importante è vincere.
Proprio la logica che ha portato al fallimento della Seconda Repubblica.
Pochi ricordano la grande trovata del Cavaliere, nel 1994, che gli permise di ottenere una imprevedibile vittoria sulla “giocosa macchina da
guerra” dei Progressisti. Fece due alleanze, una al Nord con la Lega di
Bossi e un’altra nel resto del Paese con il Movimento Sociale. Fu una
vittoria effimera perché dopo pochi mesi venne buttato a mare da Bossi.
Stessa sorte toccò a Prodi, si inventò, nel 1996, il patto di desistenza
con Bertinotti con le conseguenze che tutti conosciamo.
Credo che uno degli aspetti non secondari sul quale devono riflettere
gli elettori è la omogeneità delle formazioni che si presentano. All’Italia
l’editoriale
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serve un governo vero, capace di assumersi le
responsabilità che il momento chiede. Responsabilità di una politica estera che sia all’altezza
di un Paese come il nostro, che può svolgere
un ruolo chiave nelle scelte che si andranno a
compiere nei prossimi mesi. Responsabilità in
politica economica, nella quale il pesante fardello del debito pubblico non può essere ignorato,
altrimenti il futuro delle nuove generazioni sarà
pregiudicato in maniera irreversibile. Responsabilità perché è necessario fare scelte coraggiose
per ridurre i costi della politica ed eliminare tutte
le agevolazioni che “La Casta” si è concessa nel
corso degli anni.
A mio giudizio, per l’Italia, vi è la necessità di
lasciarsi alle spalle una concezione mercantile
della politica, fatta di piccoli trucchi, buoni per
conquistare qualche voto, per comprare qualche
senatore. Quasi sempre le volpi finiscono in pellicceria (diceva Andreotti). Un esempio per tutti
Mastella. E se gli italiani, con il loro voto mettessero a posto altri furbi?... Io lo voglio sperare!
Stefano Giove
cronaca
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
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Inaugurazione del Pd a Ginosa, Emiliano:
“Entusiasmo, primo motore del cambiamento”
Il cambiamento è la parola chiave della campagna elettorale del
Pd, e il cambiamento è il concetto che più volte è stato ripetuto
durante l’inaugurazione della
sede ginosina del Pd. Ad accogliere i simpatizzanti del nuovo
movimento, il segretario del Pd,
Leonardo Caruso, il consigliere
regionale del Pd, Paolo Costantino, la capogruppo locale del
Pd, Teresa Galeota, l’onorevole
Ludovico Vico, il coordinatore
provinciale Mazzarano e il sindaco di Bari, nonché coordinatore regionale del Pd, Michele
Emiliano. Come primo segretario locale del Pd, Leonardo Caruso è stato il primo a prendere
la parola: “Un compito gravoso
ci aspetta soprattutto perché oltre all’organizzazione del nuovo
partito, ci avviciniamo al cuore
della campagna elettorale con
l’intento di proporre una nuova
politica, guidati dall’entusiasmo che caratterizza le nuove
leve che stiamo coinvolgendo”.
E, concludendo: “Un vero e
proprio cambiamento sta coinvolgendo la comunità ginosina,
per troppo tempo addormentata
e che sta travolgendo la classe
politica, cambiamento dovuto
alla freschezza dei più giovani convinti di poter dare il loro
contributo”.
All’inaugurazione hanno preso parte anche Vitalba Bruno e
Carmelo Candia candidati alla
costituente regionale oltre che al presidente dell’ordine dei medici di Taranto nonché coordinatore provinciale del Pd, dottor Numa e la candidata del collegio di Mottola, Rosanna Tinella.
Per sostenere le prossime elezioni, che: “ … se
vediamo il sostegno popolare, sono già vinte”
come ha detto il dottor Costantino. L’onorevole
Ludovico Vico ha dato uno sguardo più ampio,
oltre la campagna elettorale: “… come i problemi
che interessano il distretto dell’imbottito o della
tessitura e filatura. Il primo impegno che prendo, anche al di là della campagna elettorale, è proprio
quello di portare all’attenzione del
prossimo governo questi problemi
così vicini alle nostre realtà”.
Capogruppo del Pd locale, la dottoressa Teresa Galeota ha sottolineato la sua felicità: “… in questo momento che vede il culmine
gioioso di un duro e lungo lavoro,
che parte dal 14 ottobre per giungere fino a questa inaugurazione di una sede gremita di gente.
Entusiasmi e sforzi che ci hanno
portato a Milano, a Roma e a Bari.
Quello che chiediamo è di riportare l’attenzione su Ginosa, anche
se, proprio nell’organizzazione
del Pd, abbiamo scoperto un’energia civica che non ci aspettavamo
e che ha ben accolto il Pd”.
Momento atteso è stato l’intervento del coordinatore regionale
del Pd, Michele Emiliano il quale
ha anche colto l’occasione per salutare i membri dei partiti avversari, dell’UDC e di FI, presenti alla manifestazione pubblica: “Trasformare le diverse anime che
caratterizzano il Pd e convogliare
le diverse energie non è stato un
compito semplice. Soprattutto per
queste primarie, che ha richiesto
un patto d’onore tra pugliesi anche per salvaguardare le antiche
amicizie con quanti hanno dato
moltissimo alla vita politica e ai
quali è stato chiesto di fare un
passo indietro per salvaguardare
la freschezza che caratterizza il Pd”.
Uno sguardo al governo uscente e alla migliore campagna di informazione da fare per
questa campagna elettorale: “… è importante
far sapere che in soli 20 mesi di governo non
è possibile che si siano fatti tutti i guasti che il
centro destra denuncia a così alta voce”.
Marilena Surdo
Foto - Erasmo Mazzone
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cronaca
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
Claudio Venezia il ragazzo che profumava di pane
Un terribile incidente sulla via per Marina di Ginosa ha stroncato la vita di Claudio Venezia a soli 16 anni
Morire a 16 anni non si può. È questo
quello che mi è passato per la testa
quando ho saputo del tragico incidente che aveva coinvolto il giovane
Claudio Venezia. In un sol momento
le mie preoccupazioni per i tanti problemi che possono turbare la tranquillità di una persona, per quanto serie,
sono apparse insignificanti.
Un ragazzo che stava vivendo la fase
delicata e affascinante della vita: il
passaggio dall’adolescenza alla gioventù. Sono gli anni in cui si inseguono i sogni e si scoprono gli innamoramenti. È stato proprio l’amore per
il suo motorino a condurlo alla
morte.
Ho provato a chiedere a chi lo
conosceva che tipo era Claudio.
Mi ha risposto una persona che
lo conosceva bene: «Un ragazzo
meraviglioso, puntuale, preciso,
rispettoso degli impegni assunti
e con una grande carica umana
che lo portava a voler fare del
bene.»
Claudio aveva un sogno: diventare fornaio. Gli piaceva «fare il
pane». Proprio questa passione
lo aveva portato a cercarsi un la-
voro in un panificio.
La madre di Claudio, Laudonia, era
contenta di vedere il suo figliolo che
stava facendo quello che voleva fare
e quando tornava a casa lo abbracciava perché gli piaceva sentire su di
lui il profumo di pane.
Non ci sono parole che possono alleviare il dolore di un padre e di una
madre. Quando muore un figlio muori due volte perché muore il tuo futuro. Mimmo e Laudonia devono solo
sapere che il loro dolore è condiviso
da tutti i padri e le madri che si sentono il cuore lacerato dal dolore.
SG
Dalla mimosa alla pizza e viceversa
La mimosa è il fiore che in Italia omaggia la
donna ed i suoi innumerevoli ruoli rivestiti
nelle attuali società. Per questo, nel Teatro Alcanices per la Festa della donna è
stato portato in scena una rappresentazione avente per tema la maternità in tutte le
sue sfaccettature: la gravidanza, l’adozione anche a distanza, fino ad arrivare alla
negazione della maternità stessa: l’aborto.
Organizzata dall’associazione locale “Orizzonti 2001” su sceneggiatura di Rosa Laurenzano con la regia di Nicola Mancini, il
gruppo delle donne ha portato per la prima
volta in scena un’opera seria e non comica,
diversamente dagli altri appuntamenti. Per
la prima volta gli uomini sono stati stampella di un’organizzazione voluta e gestita
dalle donne di “Orizzonti 2001”, le quali
con amara ironia hanno trattato le difficoltà dell’indipendenza delle donne. Certo, la
maternità è stato il filo conduttore dell’intera
rappresentazione, ma oltre, è stata la posizione della donna ad essere il vero oggetto
della manifestazione.
Anni sono passati da quei momenti di lotte
e discussioni forti che hanno caratterizzato il ’70, tanto da ottenere nel ’75
la liberalizzazione dell’aborto, momento storico che oggi da diverse parti è
messo in discussione per scandagliarne l’eticità e contrastare la superficialità con la quale viene valutato oggi
questo strumento. Strumento che ha
sicuramente liberato lo Stato Italiano
dalla piaga degli aborti indiscriminati
e clandestini, spesso causa di morte
e infertilità, segnando un momento di
progresso per le donne.
Ma oltre la maternità, anche l’impossibilità di avere figli è un’ombra che getta
nel buio le donne afflitte da questa problematica. Ma un genitore è solo colui
che concepisce il figlio?
Per questo dopo aver fatto di tutto per
cercare di avere un figlio, si guarda all’adozione. Anche questo è un momento psicologicamente duro e non solo
per le madri. Infatti, la rappresentazione aveva per pretesto la maternità ma,
ha reso una chiara fotografia della società
e della famiglia attuali, in un secolo orfano
delle ideologie, di transizione, incapace
delle lotte che hanno caratterizzato gli ultimi decenni del ‘900, in una parola: disilluso.
Le gioie della maternità, le preoccupazioni
della maternità, ma in generale dell’essere genitore, sono le stesse sia che il figlio
sia naturale, sia che lo si adotti? Saranno
anche le stesse se il bambino adottato vive a chilometri di distanza dal genitore? E,
una madre può dedicarsi all’attività che
ama anche se ha dei figli? Ultime statistiche parlano di una professionista, donna
e madre, felice ed appagata oltre che se
realizzata professionalmente, soprattutto
se anche mamma.
La rappresentazione è stata un momento
di sintesi, dove le ansie degli italiani hanno
trovato un chiaro ritratto, a volte in bianconero, nonostante abbia per soggetto gli
anni in cui le fotocamere rendono foto con
colori brillanti e vividi.
Marilena Surdo
scherzi a parte
VERSUS
Tibet?
Il calvario
del Tibet
nel diario
silente
d’Occidente:
soubrette
non candidate
dal Cavaliere
scaltro
chiamate
a fare altro,
e precarie
da Silvio
a Piersilvio,
o a similare,
coniugate
per sbarcare
il lunario
e aggirare
il lavoro
assente,
il presente
plagiato,
infìdo e bello,
dove il grande
fratello
s’espande.
Piange
rosso sangue
il monastero
tibetano,
e qui pensioni
e scaloni
di Maroni
ai biscioni
prendono
la mano,
e qui fanno
di silenzio
mai sazio
ministero.
di from
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
Le favole di Grim
7
L’esca
C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo nel quale, in occasione del gran torneo
che avrebbe stabilito chi avrebbe governato il regno di Stivalandia, si viveva un particolare fervore
per un avvenimento che non aveva pari in tanti villaggi confinanti.
Difatti, per quella disputa, non soltanto i valorosi gran cavalieri erano chiamati a partecipare; implicati nella tenzone erano anche giovani (e meno giovani) cavalieri, granduchi, vassalli e semplici
palafrenieri. Eran, questi, i prescelti che dovevano disputarsi il posto nei due grandi consigli imperiali:
uno composto da giovani speranze, l’altro da anziani saggi (i senior, per intenderci). Che questi ultimi
fossero o non fossero (più o meno) saggi, era tutto da vedere e, a dire il vero, nei lustri passati s’erano
dimostrati così scavezzacollo che c’era di che stare all’erta... ma, tant’è e non si poteva cambiar le
regole a scontro iniziato...
Sicché, proprio nel gran consiglio del reame, il grande cavaliere del popolo libero, e il gran cavaliere
dello scudo crociato (che, a dire il vero, faceva sempre dei gran casini!) avevano voluto che v’entrassero
due giovani duellanti di Occhiocitrullo: il granduca di Pietraspinosa e il vassallo crociato Premiola.
È bene dire, per non suscitar facili speranze, che far parte degli ambiti gran consigli non era
affatto facile, non bastava esser prescelti, come non bastava battersi strenuamente e con vigore... la
certezza di raggiungere la meta era assoggettata a ben altri accadimenti!
E, così era perché il campo del duello era disseminato di innumerevoli trappole e trabocchetti.
Innanzi tutto occorreva districarsi in un percorso a ostacoli per poter raggiungere la postazione
(in quello, molti cadevano spaccandosi il muso rovisonamente); una volta scampato il pericolo, ci si
doveva mettere in fila per uno, montando la propria cavalcatura, per avviarsi alla tenzone. Anche allora,
però, non era affatto scontato che battendosi impavidamente e senza risparmiar colpi all’avversario
si poteva conquistar la vittoria... eh nooooo!
Per giungere al palazzo degli ambiti grandi consigli (combattendo, sempre in fila per uno), approdati
che si era, nei pressi del fiume che separava il campo di battaglia dal palazzo, occorreva attraversare
un ponte che, nel migliore dei casi, riusciva a sopportare il peso di poche decine di cavalieri, si capisce, perciò, che i più fortunati erano quelli che, della fila, erano i primi. Se non s’aveva la fortuna di
occupare una di quelle postazioni, arrivati al ponte questo crollava rovisonamente travolgendo nella
secca caduta tutto quel che c’era sopra (in questo caso i valorosi combattenti!).
Era una bella iattura!
Stante così le cose, vien da pensare che dopo un certo numero, nella fatidica fila non ci sarebbe
voluto stare più nessuno... e invece no! C’erano, c’erano eccoooome! Perché era stato pensato che
illudendo gli sfidanti che una volta caduti sarebbero stati, prima o poi, ripescati dalle acque, i meschini
avrebbero abboccato. E abboccavano.
Così avvenne per i due occhiocitrullesi, che s’erano messi in fila per la tenzone. Messer di Pietraspinosa e il vassallo Premiola, eran sicuri di cadere in acqua (il loro posto in fila non era affatto tra
i primi) ma dicevano a tutto il villaggio che se fossero stati sostenuti nel combattimento, sarebbero
stati sicuramente ripescati. Bastava soltanto che si tenessero a galla per qualche tempo.
A Occhiocitrullo, ormai le regole del fatale duello eran ben
note e poiché era già avvenuto che il granduca di Pietraspinosa
era cascato in acqua una volta e ce l’avevano lasciato a bagno
finché non s’era messo in salvo con le sue sole forze (invece
messer Panarino del vicino Castel di Neta, era passato comodamente dal ponte come avrebbe fatto anche questa volta),
gli abitanti rimasero increduli di fronte alla perseveranza del
granduca e tra le vie e sulle piazze del villaggio s’incominciò a
spargere la voce che i due, più che combattenti fossero esche.
E, siccome gli occhiocitrullesi non erano intenzionati a fare i
pesci, stavolta non avrebbero abboccato.
Morale della favola: Chire ca sò affucuate non potene iesse
repescate.
8
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
cronaca
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Impianti negli edifici: pubblicato il
nuovo regolamento
Con il DM n. 37 del 22 gennaio 2008,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.
61 del 12 marzo 2008, il Ministero dello
Sviluppo Economico ha emanato il Regolamento che riordina le disposizioni in materia di attività di installazione
degli impianti all’interno degli edifici. A
decorrere dal 27 marzo 2008, data di
entrata in vigore del Regolamento, saranno abrogati il regolamento di cui al
Dpr 447/1991, gli articoli da 107 a 121
del Testo Unico dell’Edilizia, e la legge
46/1990, ad eccezione degli articoli 8,
14 e 16, le cui sanzioni si raddoppiano
per le violazioni degli obblighi previsti
dallo stesso regolamento. Il provvedimento si applica agli impianti posti al
servizio degli edifici, indipendentemente dalla loro destinazione d’uso (impianti di produzione, trasformazione,
trasporto, distribuzione, utilizzazione
dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche,
impianti per l’automazione di porte,
cancelli e barriere; impianti radiotelevisivi, antenne e impianti elettronici; impianti di riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione;
impianti idrici e sanitari; impianti per la
distribuzione e l’utilizzazione di gas; impianti di sollevamento di persone o di
cose per mezzo di ascensori, montacarichi, scale mobili; impianti di protezio-
ne antincendio. Con l’entrata in vigore
il Regolamento sorpasserà la Parte II,
Capo V del Dpr 380/2001 (Testo unico in materia di edilizia), relativo alla
sicurezza degli impianti, la cui entrata
in vigore è stata prorogata al 31 marzo 2008 dall’articolo 29-bis della legge
di conversione del decreto Milleproroghe In realtà il Capo V del TU Edilizia
è entrato in vigore il 1° gennaio di quest’anno, dopo che il 31 dicembre 2007
è scaduta l’ultima proroga disposta dal
DL 300/2006 (poi convertito nella legge
17/2007) che aveva “congelato” le norme fino alla data di entrata in vigore del
Regolamento appena emanato, ma comunque non oltre il 31 dicembre 2007.
Ma la legge 17/2007 ha anche disposto
che, a decorrere dalla data di entrata
in vigore del Regolamento, sarebbero
stati abrogati il regolamento di cui al
Dpr 447/1991, gli articoli da 107 a 121
del Testo Unico dell’Edilizia, e la legge
46/1990, ad eccezione degli articoli 8,
14 e 16, le cui sanzioni si raddoppiano
per le violazioni degli obblighi previsti
dallo stesso regolamento.
Incidente mortale
A seguito di un incidente stradale accaduto mentre percorreva la SS 580, ha
perso la vita il giovanissimo Claudio
Venezia. Il giovane percorreva con il
suo motorino la strada statale, quando
per cause ancora da accertare , nel-
l’evitare un trattore che lo precedeva, ha perso l’equilibrio del mezzo
sbattendo la testa violentamente
sull’asfalto: sul posto sono intervenuti i carabinieri per il sopralluogo di
rito e l’ambulanza ma purtroppo non
c’era più nulla da fare.
Davano protesi usate per nuove
Secondo quanto accertato dai carabinieri del Nas di Taranto, avrebbero
fornito a pazienti protesi già utilizzate da altre persone facendole risultare
come nuove con una falsa documentazione e chiedendo, per tali apparecchiature, nuovamente il rimborso
all’AslTa1 determinando, per ogni singola protesi, un doppio onere a carico
dell’erario. La presunta truffa è’ stata
scoperta a Taranto dove i carabinieri
del Nas, con l’accusa di truffa al servizio sanitario nazionale, frode in commercio e falso, hanno arrestato due
persone: Cosimo Damiano Messinese,
di 63 anni, responsabile amministrativo
dell’Ufficio protesi della Asl di Taranto,
e Gianfranco D’Elia, di 59, titolare di
una ditta specializzata nel commercio
di dispositivi protesici. Ad entrambi sono stati concessi gli arresti domiciliari
attuati in esecuzione di provvedimenti
restrittivi emessi dal gip del tribunale
di Taranto Pio Guarna su richiesta del
pm Maurizio Carbone, a conclusione
di indagini avviate lo scorso anno. Tra
l’altro, gli investigatori hanno accertato
che gli arrestati curavano direttamente tutto l’espletamento delle pratiche
per la fornitura, negando ai pazienti
la possibilità di scegliere liberamente
la ditta fornitrice. Gli arrestati, inoltre,
provvedevano al restauro delle protesi
con sostituzione di componenti e lucidatura. I carabinieri hanno anche eseguito perquisizioni nei confronti dei due
arrestati e di tre collaboratori della ditta
che forniva le protesi.
cronaca
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
Noi e il Fisco
Popolo della Libertà
(Pdl)
- Spesa Pubblica
Il piano prevede la riduzione di un punto l’anno della spesa corrente.
Con una manovra choc
in giugno verrebbe destinato l’extragettito fiscale a riduzione del deficit
(un secondo intervento
seguirebbe con la finanziaria 2009). L’obiettivo è
arrivare al pareggio di bilancio nel 2009 e non più
nel 2011.
Elezioni Politiche
Le proposte a confronto
L’approssimarsi delle elezioni del 13 e 14 Aprile, superando le posizioni di schieramento, comporta in ogni caso un approfondimento delle proposte in campo economico, fiscale, sociale formulate
dalle forze in campo.
Di seguito si riporta un quadro di sintesi dei due schieramenti più
rappresentativi.
Partito Democratico
(Pd)
- Infrastrutture ed
energia.
Si all’ambientalismo
<del fare> (dai termovalorizzatori alla Tav)
e alle energie alternative: con il 20% di
energia solare ed eolica si risparmiano 20
miliardi.
- Mezzogiorno
Entro il 2013 il passo deve essere quello dell’Europa
- Spesa Pubblica
Mezzo punto di Pil in
meno il primo anno,
un punto all’anno nei
due successivi.
- Fisco
Dal 2009 taglio Irpef di un punto l’anno per 3 anni partendo dai redditi bassi. Sconti sul salario di produttività.
- Donne
Credito d’imposta per le donne che lavorano, partendo dal sud.
- Affitti
Piano per aumentare l’offerta di case in affitto
- Bambini
Dote fiscale per i figli da 2.500 euro annui.
- Scuole e università
Cento campus entro il 2010
- Lotta alla precarietà
Compenso minimo di mille euro per i precari.
- Sicurezza
Più agenti per le strade e nuove tecnologie
- Giustizia e legalità
Non candidabili i condannati per reati <gravissimi>
- Riforma Tv
Superare il duopolio e trasformare la tv di Stato in fondazione.
9
- Taglio delle imposte
Di pari portata e parallela al taglio della spesa corrente: l’obiettivo di
legislatura è arrivare a una pressione fiscale sotto al 40%.
- Ici e irap
Abolizione definitiva dell’Ici sulla prima casa e superamento in cinque anni dell’Irap
- Straordinari detassati
Aliquota secca del 10% sul salario di produttività, la 13esima e
14esima
- Pubblico impiego
Triennalizzazione del contratto e riforma dell’organizzazione degli
uffici e della dirigenza: torna il principio della gerarchia e dell’autorità
- Successioni e donazioni
Saranno definitivamente detassate. Prevista anche l’abolizione dell’imposta sul trasferimento degli immobili
- Università
Bonus per studenti e abolizione del valore legale del titolo di studio
- Affitti
Aliquota unica al 20%
- Iva
Pagamento solo all’atto di incasso della fattura e riduzione del 10%
dell’imposta sui collegamenti Adsl.
Il tutto sarà valutato ovviamente sul campo nell’ambito dell’azione
di governo che gli italiani indicheranno con il voto.
Dott. Mario D’Alconzo
Buona Pasqua
La Redazione
10
attualità
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
di Giulio Pinto
Intervista a Pietro Lospinuso
candidato a Palazzo Montecitorio
Fra meno di un mese, il 13 e 14 aprile, si
torna a votare per il rinnovo della Camera
dei Deputati ed il Senato della Repubblica.
L’esperienza del governo Prodi si è conclusa
in solo ventiquattro mesi e la “politica” chiede nuovamente ai cittadini, con aggravio di
spese a loro carico, il ritorno alle urne.
La situazione è molto fluida, si percepisce in
maniera sensibile in ogni angolo della società civile un palese disinteresse verso coloro
che pur chiamati ad amministrare, in realtà,
poi, dedicano essenzialmente il loro tempo ad attività di partito. Effettivamente, fare
il politico è sempre più un mestiere, tant’ è
che il cittadino concretamente vota la lista e
non il candidato, che viene invece scelto dal
partito.
Una situazione che impone quindi una scelta
consapevole e ponderata che chiediamo di
illustrare, ai lettori de LA GOCCIA, a Pietro
Lospinuso, candidato a Palazzo Montecitorio, ponendogli alcune domande.
Roma, caput mundi, la politica vista dallo scranno di Palazzo Montecitorio, non
più scontri politici su temi locali ma su
temi di valenza nazionale, comunitaria e
mondiale. Spesso si critica alla politica la
mancanza di una preparazione culturale
di base su argomenti così importanti, cosa rispondi a coloro che esprimono tali
valutazioni riprese spesso da Le Iene?
«Per altri non posso rispondere. Per quanto riguarda me, credo di avere maturato in
questi anni sufficiente cultura di governo
per reggere alla prova delle politiche nazionali, anche considerando le competenze
enormemente accresciute delle Regioni, e
di avere sufficiente umiltà per avvalermi di
qualificati apporti laddove da solo non ci arrivassi. I Ginosini peraltro mi conoscono e mi
sapranno valutare. Mi permetto soltanto di
evidenziare che per vedere la politica dagli
scranni di Montecitorio, occorre innanzitutto arrivarci. Anche su questo credo di poter
esprimere una moderata fiducia. La mia collocazione in lista infatti potrebbe rientrare tra
quelle utili all’elezione se è vero che, con il
premio di maggioranza che quasi certamente conquisteremo, i nostri eletti alla Camera
in Puglia–come evidenziato per ultimo dal
“Corriere della Sera”- dovrebbero essere dai
24 ai 26 e che i primi due in lista, Berlusconi
e Fini, certamente opteranno per i loro Collegi naturali che sono Milano e Roma. C’è
bisogno di un grosso successo del PDL nel
suo complesso, ma Ginosa può contribuire
a fare la differenza.»
Molteplici i temi su cui i vari schieramenti politici si confrontano in questi primi
giorni di campagna elettorale; quali sono
per te prioritari per risolvere la perdita
del potere di acquisto dei redditi prodotti
dai ceti bassi e da qualche anno anche
dai ceti medi?
«In questi anni di governo di sinistra gli Italiani si sono impoveriti per effetto sia di una
tassazione, sulle famiglie quanto sulle imprese, che ha raggiunto il massimo livello
dal 1997 in poi, sia del freno tirato allo sviluppo del Paese da politiche di mortificazione delle attività economiche, ivi compreso il
blocco delle grandi opere per inseguire i fanatismi ideologici di certo fondamentalismo
pseudo-ambientalistico. Bisogna alleggerire
l’economia dalle troppe tasse e dai troppi
vincoli, restituire competitività al sistemaItalia, rimettere in moto la macchina della
crescita economica, e per questo dobbiamo voltare pagina mandando a casa gli
eredi di Prodi e di Visco, tra i quali non a
caso quasi tutti i Ministri uscenti.»
Ad una lettura mediatica, i programmi presentati dai due maggiori schieramenti sembrano molto simili; quali
invece, a tuo parere, le differenze che
rendono il programma del tuo partito
più rispondente alle richieste dei cittadini.
«C’è una differenza insormontabile ed è
sull’affidabilità dei due programmi. Noi
crediamo veramente in quello che proponiamo e l’abbiamo già dimostrato quando abbiamo governato. Veltroni si limita
invece ad inseguirci disperatamente, ben
sapendo che non si può permettere di
riproporre all’Italia il prodismo e dintorni,
ma deve ancora spiegare come mai il
suo Partito finora ha fatto esattamente il
contrario di quello che egli oggi promette.
E chi ci garantisce che, se malauguratamente dovesse tornare a vincere, non
rifarebbe le stesse cose che ha fatto finora.»
Beppe Grillo è ormai riconosciuto come il simbolo dell’antipolitica o meglio
di tutto ciò che la politica non dovrebbe essere, ti riconosci anche parzialmente in ciò che il popolare comico
professa da anni?
«Beppe Grillo dice alcune cose giuste,
ma dovrebbe chiarire meglio a chi le dice.
L’anti-politica è in realtà la risposta alla
delusione verso le politiche della sinistra,
ed infatti nasce dal suo interno laddove si
colloca lo stesso Grillo. Per quanto riguarda me, credo di avere dimostrato in tutti
questi anni di essere veramente al servizio della mia Terra e della mia Gente.»
Le liste, con questo sistema elettorale sono espresse dai partiti: in caso di
elezione ti sentiresti più rappresentante dei cittadini o del partito che ti ha
candidato?
attualità
«Credo in questi anni di essere riuscito ad essere entrambe le cose, anche perché non c’è
contraddizione tra i Valori ed i programmi che
il PDL rappresenta e gli interessi concreti del
nostro Popolo. Comunque state certi che non
perderò mai il contatto con un Territorio e con
una Popolazione cui so di dovere tutto.»
Puoi anticiparci qualche passo del tuo programma politico.
«Il mio programma è quello del PDL. In sintesi meno tasse, più sicurezza, più lavoro, più
attenzione ai diritti ed alle ragioni della Famiglia. Politiche che finora ho sostenuto con
tutta l’energia di cui sono capace anche alla
Regione, laddove si pongono sostanzialmente gli stessi problemi e si impongono le stesse
svolte.»
Cosa vorresti che rimanesse nei lettori dalla lettura di questa intervista?
«La consapevolezza che questa potrebbe essere un’occasione storica per Ginosa, quella
di essere finalmente rappresentata nel più alto
consesso elettivo del Paese. Un obiettivo tutt’altro che impossibile, soprattutto se Ginosa
saprà ancora una volta investire al meglio
i suoi voti, dando massicciamente fiducia al
Partito delle Libertà, guidato da Berlusconi e
Fini, e quindi anche e soprattutto ad un loro
concittadino la cui elezione dipende dal valore
aggiunto di un forte consenso popolare. Come ho già detto, la mia collocazione in lista
porterà all’elezione in presenza di una buona
affermazione della lista sulla quale crediamo
di poter contare. Senza dire che prima di me
sono collocati amici che potrebbero svolgere
un altro ruolo. Per esempio, l’on. Pepe è in
questi giorni candidato alla Presidenza della
Provincia di Foggia con buone chances. Una
sua vittoria libererebbe un ulteriore posto collocandomi in posizione di quasi-sicurezza.
Per un seggio in più, potrebbe essere decisivo anche un solo voto. Di qui il mio appello ai
Ginosini a non sprecarne nessuno.»
Giulio Pinto
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
11
Finanziamenti per la
Circonvallazione Sud: Pardo
Puntualizza e dice che «per quanto
mi riguarda, questa ottusa ed
inutile polemica è esaurita.»
Gentile Direttore
il sig. Vizzielli insiste
con la sua ottusa polemica che sviluppa
tutta intorno ad un finanziamento di circa
1.300.000 Euro, ottenuto dalla Provincia
per la circonvallazione
sud di Ginosa, finanziamento che rappresenta un mio personale ed esclusivo risultato
politico.
Questo, Vizzielli, lo ha
capito? Sembra di no.
Eppure il merito di un
politico si misura soprattutto sulla capacità
di reperire fondi per
opere di pubblica utilità. Del pari, il demerito
si misura nella capacità
di perdere finanziamenti, ed in questo egli,
insieme all’ex Sindaco Costantino, possono vantare una serie di record negativi
per la quantità di treni persi, quando amministravano questo Comune, tanto da far
risultare Ginosa fra gli ultimi Comuni della
Puglia quanto a capacità di aggiudicarsi
quote delle ingenti risorse che la Regione
Puglia, attraverso i
P.O.R., metteva a disposizione. Ma dirlo
a Vizzielli non serve
perché, tanto, nemo
propheta nella patria
di Prodi, Veltroni & C.,
soprattutto se si milita
in altre sponde politiche.
Nella mia prima replica ho anche spiegato
quello che è stato fatto dal conseguimento
del finanziamento fino alla scadenza del
mandato, cioè in meno
di un anno (e non due
come afferma il solito
confusionario che vuol fare chiarezza).
Quel che conferma l’assurdità della polemica è che il Vizzielli si accanisce ossessivamente su quel breve lasso di tempo
e non si accorge che dalla scadenza del
mandato ad oggi sono passati altri quattro
lunghi anni, nel corso dei quali la questione ‘circonvallazione’ è stata di esclusivo
appannaggio dei suoi amici del centro sinistra che guidano la Provincia.
Neanche questo, Vizzielli, ha capito?
Perché non ha pensato di rivolgere tutta
la sua livorosa ostilità di cittadino ferito in
quella direzione?
Ma c’è un ultimo interrogativo che mi
pongo: ha ben chiaro, Vizzielli, il significato del termine “letargo”? Credo di no,
ma voglio assecondarlo rispondendogli,
ad esempio, che durante il mio “letargo”
la Provincia - quella di centro destra, sia
chiaro - ha investito a Ginosa oltre cinque
milioni di euro in opere pubbliche e voglio
risparmiarne al lettore l’ennesima elencazione, anche perché sono sotto gli occhi
di tutti e da tutti vengono quotidianamente
utilizzate. Ed ancora: sarà per via del mio
“letargo” che, ad ogni mia candidatura, i
ginosini non solo mi hanno riconfermato
ma mi hanno anche consentito, ogni volta,
di conquistare il primato fra gli eletti di A.N.
nella provincia.
Non credo che il Vizzielli abbia mai goduto
di altrettanta credibilità politica.
A questo punto non so, e, francamente,
non mi interessa sapere, se il Vizzielli abbia capito.
La ringrazio, direttore e le assicuro che,
per quanto mi riguarda, questa ottusa ed
inutile polemica è esaurita.
Augusto Pardo
12
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
attualità
di Giulio Pinto
L’UDC presenta Giovanni Perniola
per un posto a Palazzo Madama
Ed è nuovamente tempo di elezioni; un altro
grande sacrificio economico per un popolo
ridotto alle pezze.
Si chiede da ogni parte il cambiamento di
una politica che propone sempre gli stessi
uomini e che ci chiede di votare
uomini scelti dai partiti.
Con il sistema maggioritario si
voleva eliminare “il ricatto dei
partitini” come sostenevano i
maggiori gruppi politici; così non
è stato ed a circa 24 mesi dalla
precedente competizione politica si torna a votare per l’elezione di deputati e senatori.
L’Udc di Casini presenta nella nostra zona, per un posto a
Palazzo Madama, il geom. Giovanni Perniola.
Nino, come conosciuto in zona,
è un veterano della politica locale; entrato giovanissimo nel
1988, nella lista della D.C. ha
seduto nel Consiglio Comunale
di Ginosa per ben tre legislature
fino al 2001. Attualmente è consigliere nazionale dell’Udc.
L’abbiamo incontrato a Ginosa, in questi primi giorni di campagna elettorale, ponendogli alcune domande per cogliere l’aria che
si respira negli ambienti politici e l’interesse
dei cittadini a questo ulteriore scontro elettorale voluto dai partiti ed a cui assistiamo
inermi come fosse una puntata de Il Grande Fratello 8.
Roma caput mundi, la politica vista dallo
scranno di Palazzo Madama, non più scontri su temi politici locali ma su temi di valenza nazionale, comunitaria e mondiale.
Spesso si contesta alla politica la mancanza di una preparazione di base su argomenti così importanti; cosa rispondi a coloro che
esprimono tali valutazioni riprese,più volte,
da Le Iene?
«Se i candidati fossero espressione dei vari
segmenti della società civile, anche privi di
una preparazione di base, andrebbe ancora
bene. In realtà non è così i candidati sono
solo espressione dei partiti ed all’elettore
chiedono solo un parere facoltativo, perché
la scelta, la vera scelta la fanno con la posizione loro assegnata in lista. Al governo
della nazione ci vuole gente più pratica e
pragmatica, gente che vive i problemi delle
società perché espressione di quella gen-
te.»
In un momento in cui i cittadini manifestano sempre maggiormente una repulsione
verso tutto ciò che significa “politica” quale
significato assume la tua candidatura al Senato della Repubblica?
«Io sicuramente sono d’accordo con i cittadini, perché questa politica dal 1993 in
poi, cioè da quando sono spariti i partiti
tradizionali, quelli nati con la Costituzione
Italiana per intenderci, non è più espressione dei cittadini. Ci sono leader che hanno
appiattito la politica sulla loro immagine;
tutto è solo un fatto mediatico e si vota solo
per simpatia indipendentemente da ciò che
propone. Viviamo l’epoca della politica di
immagine e non di contenuti e votiamo di
conseguenza coloro che si presentano meglio che hanno una migliore vervè .»
Molteplici i temi su cui i vari schieramenti politici si confrontano; quali sono, a tuo
parere, prioritari per risolvere la perdita di
potere di acquisto dei redditi prodotti dai
ceti bassi e da qualche anno anche dai ceti
medi?
«Al centro delle scelte del nuovo governo
deve esserci la famiglia.Bisogna intervenire
sugli stipendi e sulle pensioni aumentandole, dando loro potere di acquisto. Bisogna
inoltre intervenire sulle tasse riducendole
drasticamente: non è possibile che il ricavato di un litro di carburante venga “preso”
dallo Stato nella misura del 70%. Un litro
di carburante potrebbe costare 70-80 centesimi e non già il doppio. Si ridurebbero
i costi delle materie prime, dei trasporti,
del pane... di tutto. Bisogna intervenire sui
grandi carrozzoni pubblici tipo l’Alitalia, la
Tirrenia, il Ponte di Messina
per citarne solo alcuni delle
centinaia esistenti eliminando privilegi diffusi a funzionari che producono solo
stipendi di migliaia e milioni
di euro.»
Ad una lettura mediatica, i
programmi presentati sembrano molto simili; quali
invece, a tuo parere, le differenze che rendono, il programma del tuo partito più
rispondente alle richieste
dei cittadini?
«Oggi promettere è facile.
Berlusconi dice che toglierà
l’Ici sulla prima casa. Ma dove vive! Non si è accorto che
l’ici sulla prima casa non si
paga più da molto tempo. Le sue parole dimostrano lo scollamento dai problemi della
gente. Noi dell’Udc affermiamo che il duopolio Pd – Pdl è una messa in scena; siamo all’alba di una nuova dittatura politica. I
punti più importanti del nostro programma
sono: aumento del potere di acquisto degli stipendi e delle pensioni; politica della
famiglia, ruolo della magistratura. Bisogna
definire il ruolo di questo organo dello Stato
per renderlo meno mediatico e più efficiente; quale giustizia offre attualmente questo
organo con 5 milioni di procedimenti civili in giudicato e tre milioni di procedimenti
penali?»
Beppe Grillo è ormai riconosciuto come il
simbolo dell’antipolitica o meglio di tutto
ciò che la politica non dovrebbe essere; ti
riconosci anche parzialmente in ciò che il
popolare comico professa da anni?
«Mi riconosco parzialmente in ciò che dice
Grillo. Però a sua differenza, non basta solo denunciare le cose che non vanno, bisogna anche dare una risposta, elaborare un
progetto politico alternativo.»
attualità
Le liste, con questo sistema elettorale, sono espressione dei partiti:
in caso di elezione ti sentiresti più
rappresentante dei cittadini o del
partito che ti ha candidato?
«Sicuramente del partito! Siamo distanti dai cittadini; questo sistema
elettorale è errato e va modificato
perché, giusto per fare un esempio, io non mi posso votare: Infatti
il mio voto va al partito ed è poi il
partito assegnandomi l’undicesimo
posto che implicitamente stabilisce
la mia elezione.»
Cosa vorresti che rimanesse nei
lettori dalla lettura di questa intervista?
«Soprattutto l’immagine di una
persona comune che conosce i
problemi della gente perché li vive
quotidianamente sulla propria pelle. Sono quindici anni che in questo Paese non cambia nulla, siamo
lontani dalla gente è ora di dire basta! Per questo motivo chiedo un
voto alla lista dell’Udc.»
Giulio Pinto
Costantino (PD):
«Calamità 2003,
in arrivo i fondi
dalla regione.
Centinaia di
aziende agricole
stanno aspettando i benefici,
provvidenze per
22 milioni di
euro
La determina del dirigente del settore Attività Produttive della Provincia di Taranto dr. Angelo Borgia è
già stata consegnata all’Assesso-
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
13
Documento politico dell’UDC
Il direttivo UDC di Ginosa e Marina di Ginosa nel
corso dei lavori di una recente convocazione ha
espresso la propria posizione sul quadro politico
nazionale delineatosi;
Sintetizzando in 10 punti, il Direttivo
Valuta positivamente le scelte operate dalla Direzione Nazionale dell‘UDC in vista delle elezioni
politiche del 13 e 14 Aprile 2008;
Sottolinea l’importanza e la forza di una scelta di
campo al centro del sistema politico ed al centro
della politica;
Ribadisce con forza l’essenza dell’UDC, partito
moderato e di centro in posizione che non è di
destra e non è di sinistra;
Evidenzia con orgoglio che la posizione del
Partito nel sistema politico, con un centro ben
visibile, rappresenta, dopo anni, l’unica vera ed
autentica novità della politica italiana;
Contrappone alle sfrenate spinte laiciste di altri
schieramenti ciò che storicamente l’UDC ha
sempre rappresentato, partito post-democristiano per indole e tradizione da sempre portatore
delle istanze del mondo cattolico.
Considera importanti le attenzioni che la linea
politica del Partito rivolge ai più deboli, ai meno
forti, ai bisognosi, alla solidarietà;
Ribadisce, in un quadro di piena crisi economica,
la necessità di continuare a perseguire politiche di
attenzione alla famiglia quale fulcro della società
e centro di riferimento per la politica;
Valuta in positivo la possibilità del centro di misurarsi, di pesarsi, di scegliere dal centro le alleanze
guardando ai programmi ed al progetto politico;
Esprime apprezzamento per il coraggio mostrato
dal Partito rifuggendo da posizioni di comodo,
dimostrando con autorità capacità di elaborare
e mettere in campo vera politica;
Esprime viva soddisfazione per aver reso possibile il rilancio di un credibile progetto di centro, per
non aver disorientato l’elettorato presentandosi
con lo storico simbolo dello scudo-crociato alle
prossime elezioni politiche.
Il Direttivo UDC di Ginosa e Marina di Ginosa in
vista dei prossimi impegni elettorali ha deliberato
di operare un rafforzamento dell’ufficio di segreteria politica affiancando al segretario cittadino,
ing. Pasquale Infante, i consiglieri comunali del
partito, Mario Toma e Pino Cazzetta con l’incarico
di vice-segretari.
L’UDC di Ginosa e Marina di Ginosa
rato regionale all’Agricoltura. E’ la n°38 del 12
Marzo 2008 e contiene la richiesta alla Regione Puglia di 22.961.000 € per pagare i danni
di quattro eventi calamitosi verificatisi nel 2003
nell’intero arco jonico. I fondi sono quelli relativi
alla Legge n°185 del 1992, le calamità determinatesi sono una grandinata, una gelata, una
siccità e una alluvione. 28 Comuni su 29 della
Provincia di Taranto ne beneficeranno, in particolare Castellaneta (2.290.543€), Massafra
(1.182.985€) Ginosa (1.331.230€) e Palagiano (1.638.527€) che in quell’anno fu colpita da
una disastrosa alluvione che oltre a devastare
i campi penetrò in paese con danni ingentissimi a case, negozi ed automobili. Su Internet
è possibile ancora vederne i danni. Sono tutti
centri caratterizzati da una agricoltura intensiva
specializzata in uva da tavola, vino ed agrumi.
Le Clementine ottennero l’I.G.P., l’indicazione
geografica protetta proprio nel 2003. Non mancano naturalmente Mottola (622.506€) e Palagianello (615.505€). Per importi minori in base
alle istanze presentate e alla serietà del danno
subìto sono ricompresi anche Avetrana, Carosino, Crispiano, Faggiano, Grottaglie, Laterza,
Leporano, Lizzano, Manduria, Martina Franca,
Maruggio, Montemesola, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Jonico, San Marzano, Sava,
Statte, Torricella ed infine Taranto (403.847€). I
fondi regionali di cui alla Delibera di Giunta re-
gionale n° 371 del 24 Marzo 2006 copriranno il
21% del fabbisogno in Provincia di Taranto ma
va dato atto alla Regione Puglia e alla Provincia
di Taranto di aver recuperato da ultimo il giusto
principio ispiratore della Legge del ’92. Sono
state pagate ad Ottobre 2006 le calamità del
2002, quest’anno lo sono quelle del 2003. E’
una regolarità che non si vedeva da anni, di cui
va dato il giusto merito agli Assessorati regionali
e provinciali retti rispettivamente da Enzo Russo
e Leonardo Conserva. Rimane una sola calamità, quella del 2004 relativa ad una crisi di mercato di gravità inaudita, poi l’operatività della Legge 185 cessa con l’abrogazione nel 2005. L’alto
rischio cui sono esposti gli imprenditori agricoli
era mitigato da questa legislazione che, sia pure
con ritardi inaccettabili in una logica d’impresa,
provvedeva a risarcirli parzialmente. Il nuovo
regime è caratterizzato da una assicurazione
facoltativa a tariffa agevolata. E’ un sistema che
però introduce un conflitto di interesse con i liquidatori del danno che sono periti delle stesse
aziende assicuratrici. Soprattutto rappresenta
un ulteriore costo per le aziende agricole oltre
che per lo Stato i cui stanziamenti sono cresciuti
di una 60 di milioni di euro con il nuovo regime.
Una riforma che con molta probabilità dovrà essere migliorata.
Il consigliere regionale del PD
Paolo Costantino
14
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
argomenti e commenti
Risposta alle “Mamme Marinesi”
Ill.mo Direttore,
ritengo doveroso fornire risposta alla “Lettera
aperta al Sindaco e al Comandante della Polizia Municipale” apparsa sull’ultimo numero
del vs. giornale a firma delle “Mamme Marinesi” che lamentavano, tra le altre cose, una
scarsa presenza della Polizia Municipale di
presidio alla scuola Boschetti Alberti durante
l’entrata/uscita da scuola degli studenti; orbene, senza entrare in sterili ed inutili oltre che
dannose polemiche su alcuni spunti assolutamente irriguardosi contenuti nella “lettera
aperta”, corre obbligo soffermarsi su quella
che è la situazione organica del Corpo di Polizia Municipale di Ginosa che vede la presenza di 17 unità compreso il Comandante
ed un amministrativo, per cui gli operatori effettivamente disponibili da destinare al presidio del territorio si riducono a 15 unità da dividere in almeno due turni e su due centri urbani (Ginosa e Marina di Ginosa) tenendo pre-
sente il rapporto popolazione / unità in servizio che, attualmente è pari a circa 1/1.600
contro un rapporto di 1/700 previsto in pianta
organica; Tra Marina di Ginosa e Ginosa contiamo 13 plessi scolastici/punti di presidio di
cui 3 a Marina di Ginosa ed il resto a Ginosa
i quali sono destinatari dello stesso, identico,
grado di attenzione da parte del Comando
senza distinzione di sorta; Come è facilmente
intuibile la situazione, dal punto di vista delle
risorse umane disponibili, non è delle migliori
e le preoccupazioni delle “Mamme Marinesi”
se da un lato sono sicuramente condivisibili
dall’altro non possono trovare nell’immediato
adeguata soluzione; Sicuramente se i bravi e
civili cittadini anziché spostare la transenna
che diligentemente viene apposta si spostassero a piedi, sicuramente il problema sarebbe meno sentito; purtroppo non tutti i genitori
sono sensibili alle necessità manifestate.
Infine, quanto alla maggior presenza di Agen-
ti in servizio a Marina di Ginosa durante l’estate, proprio in virtù del rapporto Agenti/popolazione, sottraendo personale a Ginosa, si incrementa la presenza a Marina di Ginosa non certo per
consentire al personale di “godersi le
ferie”.
Ai componenti il Corpo di Polizia Municipale di Ginosa, sarebbe sicuramente
gradito se i “sensibili” operatori di striscia la notizia fossero presenti non già
quando “allegri automobilisti” (dei quali sicuramente buona parte Marinesi)
sfrecciano in spregio ai divieti ma, piuttosto, quando le “Mamme Marinesi” e
gli altri cittadini troveranno il modo per
ringraziare lo sparuto gruppo di Agenti
che, comunque, in ogni caso e con sacrificio, sono al servizio dell’intero territorio.
Il Comandante la Polizia Municipale
Cap. Rosa Pizzulli
Gli educatori delle Comunità alloggio dichiarano lo
stato di Agitazione, sono da 13 mesi senza stipendio!!!
A seguito dell’assemblea dei dipendenti dell’A.T.S.M. svoltasi il giorno 07/03 u.s. con le
OO.SS. CGL-FP e UIL-FPL c/o la sede del
Centro Diurno di Massafra, si è giunti alla
dichiarazione dello stato di agitazione degli
Educatori Professionali che operano nei Centri Diurni e nelle Comunità Alloggio dei Centri
di Salute Mentale dei Comuni di Ginosa, Castellaneta, Massafra e Martina Franca.
Si invia copia di tale comunicato al fine di
dare massima pubblicità all’azione affinché
tutti i cittadini prendano atto del grave disagio
che continua a colpire gli operatori nei loro
sacrosanti diritti e, che interessano anche i
diritti degli utenti e la qualità stessa del servizio erogato.
Grazie per l’attenzione.
Distinti saluti
Gli educatori Professionali
LATORRE Francesca
DIOGRANDE Eliana
*****
Il Documento
Al Direttore Generale Asl TA
Al Diterrore Amministrativo
Al Direttore Sanitario
Al Presidente ATSM
Le scriventi OO. SS. Cgil-FP, Uil-FPL, a seguito dell’assemblea dei dipendenti della ATSM;
svoltasi il giorno ) marzo
DENUNCIANO
La grave e non più sopportabile condizione
dei 18 dipendenti della Associazione, che da
ormai tredici (13) mesi, non percepiscono, lo
stipendio, pur continuando a garantire il funzionamento dei centri diurni e delle comunità
alloggio operanti nei Centri di salute mentale,
del territorio, con particolare riferimento a quelli
dei comuni di Ginosa, Castellaneta, Massafra
e Martina Franca.
Alla luce di questa intollerabile situazione le
scriventi
DICHIARANO
Lo stato di agitazione del personale, durante
il quale gli operatori si atterranno strettamente
alle mansioni del proprio profilo professionale,
per il quale sono stati assunti e specificate
all’interno del CCNL di comparto - UNEBA,
non garantendo più il turno festivo sin’ora bonariamente assicurato e che, pertanto, dovrà
unicamente essere salvaguardato con
personale della ASL TA. Con la presente,
inoltre, le scriventi
CHIEDONO
Urgente incontro alla ASL TA al fine di
individuare un percorso certo di garanzie
e tutele di salvaguardia per continuare
ad assicurare il delicato servizio di riabilitazione degli utenti del servizio e allo
stesso tempo quello degli operatori al fine
di tutelarne l’impegno e la professionalità
sempre garantita in questo periodo.
Infine, si comunica ai soggetti in indirizzo
che, qualora, decorsi i tempi di preavviso
a far data dalla presente, non si sarà dato
avvio a nessun momento di confronto
che possa individuare la risoluzione della
problematica, il servizio sarà interrotto
con una giornata di sciopero per il 26
marzo a cui seguiranno ulteriori iniziative
per garantire e tutelare le lavoratrici e i
lavoratori ma anche il servizio e il diritto
degli utenti.
Principale - Cgil FP
Brunetti - Uil-FPL
dal palazzo di città
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
17
Sanità e implementazione
dei servizi nel distretto ginosino
Di “… nuova pagine per la Sanità ginosina” ha parlato l’assessore alla Sanità
e agli Affari Sociali, Stefano Notarangelo nella conferenza di presentazione
dei servizi offerti sul territorio dal distretto ginosino. “Dopo la presentazione dell’ADI, - ha spiegato l’assessore
Notarangelo – quello che vede Ginosa
come ente capofila è il primo ambito
della provincia jonica che riesce nell’obiettivo di far approdare a casa del
cittadino diversi servizi” e questo dal
1 febbraio, data che ha visto l’attivazione dell’ADI. Alla conferenza stampa
hanno preso parte anche il dott. Donato Di Campo, direttore del Distretto Socio - Sanitario TA/1, ed il sindaco Luigi
Montanaro, oltre che al consigliere di
borgata di Marina di Ginosa, Giuseppe
Merlino. Ma, e grazie alla collaborazione della consigliere Anna Maria Fiore,
e della professoressa Caterina Giannatelli, oltre che di una componente
del gruppo spontaneo di donne Maria Pizzulli, un nuovo risultato è stato raggiunto,
ha spiegato Notarangelo: “Partirà, infatti, a
breve, lo screening per la prevenzione dei
tumori al seno, con l’impiego di due radiologi, un senologo ed un oncologo”. Le donne
che potranno usufruire di questo servizio
sono ben 2.600 le donne. Ma non solo prevenzione vero il tumore alla mammella anche screening dell’utero, per le donne dai
25 ai 65 anni, grazie al recente riparazione
del colposcopio. “Ma accodandosi ad un
progetto regionale”, ha commentato il dott.
Di Campo “e sempre nell’ottica della prevenzione dei carcinomi all’utero, le bambine fino ai 12 anni, potranno sottoporsi gra-
tuitamente alla prima vaccinazione contro il
Papilloma virus”.
Ma un occhio alla “lontana” frazione di Marina di Ginosa, e all’assenza della ASL sul
territorio, è dato da Giuseppe Merlino: “E’
mai possibile che manchino i pediatri in un
centro che ha 5500 residenti fissi durante
l’inverno? Le mamme di Marina di Ginosa
si sono coalizzate e hanno già raccolto 900
firme per presentare le loro rimostranze
alla direzione dell’ASL Ta/1. “Una prima
importante risposta” ha spiegato il dott. Di
Campo “è quella di dotare di un medico la
postazione del 118 di Marina di Ginosa, poi
se i colleghi pediatri preferiscono avere lo
studio a Ginosa centro, poiché conta
il comune madre, la ASL non può costringerli ad avere un secondo studio
anche nella borgata, ma di sicuro i
colleghi sanno come gestire al meglio
i pazienti di entrambi i centri”.
Il dott. Di Campo ha poi lanciato un
invito molto sentito dalla dirigenza
dell’ASL tarantina: “Ginosa è terra di
confine e purtroppo affetta dalla mobilità passiva, per evitare sperpero di
soldi dei cittadini dobbiamo spingere a
che ogni cittadino si serva dei presidi
ospedalieri di competenza nel nostro
caso dell’ospedale di Castellaneta”.
Come sono stati implementati i servizi del Poliambulatorio “San Pio” di
Ginosa? Sono state potenziate le
attività specialistiche ambulatoriali,
come per l’allergologo, il tecnico audiometrico, del centro prelievi il quale
sarà dotata di profilo glicemico, valido
strumento per prevenire e aiutare gli
affetti da diabete. E sempre nell’ottica
di portare a casa del paziente importanti servizi, la ASL ha messo a disposizione un anestesista dell’ospedale
di Castellaneta che potrà così domiciliarizzare per 7 pazienti non autosufficienti la PEG. Il primo cittadino ginosino, ha invece sottolineato il ruolo del
l’informazione: “… affinché i cittadini
conoscano tutti i servizi offerti sul territorio perché tre sono gli obiettivi che
l’ente comunale si è posto: potenziamento dei servizi, portare il paziente
al centro della sanità e avvicinare le
pubbliche amministrazioni al cittadino
fornendo non favori ma servizi”.
Marilena Surdo
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attualità politica
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
OMG - Così scrive la stampa peruviana: «Los
voluntarios italianos en el infierno de Chincha»
Chincha 03-02-2008
Caro Pino e famiglia, finalmente trovo un
po’ di tempo e voglia di scrivere da quando
sono qui a Chincha (si pronuncia Cincia).
Non lo faccio tanto: stanchezza, tempo.
Oggi è domenica e ci siamo presi un po’ di
persone che vengono al campo, insomma (mal di testa) ti spiego queste case
verranno costruite col lavoro gratuito di
tutti così ogni settimana vengono giù dalla sierra i nostri ragazzi studenti, operai,
gente del pueblo, vengono a regalare il
pausa dopo un tour de force di 2
mesi, come forse sapete già sono qui a Cincia dal 3 Dicembre.
Cincia è una città o meglio era
una città a 250 km a sud di
Lima.
Qui ad Agosto uno dei più violenti terremoti, 9° nella Scala
Ricter, della durata di 6 lunghissimi interminabili minuti, mai un terremoto è durato
così tanto. Quando ha saputo del terremoto
il P. Ugo ha promesso che se ci regalavano un terreno avremmo costruito 22 case
antisismiche, ammobiliate, chiavi in mano
così al mio ritorno dal Brasile e Bolivia mi
ha chiesto di spostarmi a cincia e così con
Pierangelo Ripamonti, architetto-lavoratore, responsabile della progettazione e
calcoli direzione dei lavori, suo fratello
Giancarlo responsabile attrezzi e riparazioni varie, il mio compito qui è quello della
logistica, compere, soldi, rapporti con le
autorità (polizia, municipio, clero, sanità),
programmazione partenze e arrivi delle
loro tempo per i più bisognosi, così ancora una volta si avvera il sogno del P.
Ugo. I ragazzi poveri che aiutano altri
poveri, vengono a turni di 150 (da qui
il mio mal di testa) accoglierli, sfamarli,
sistemazione nelle tende e viaggi in pullman.
Questa come dice P. Ugo (avventura di
Chincha 2008) è un pugno in faccia alle
autorità che fino ad ora non hanno fatto
un bel niente per questa gente, è una
dimostrazione di quello che si può fare
con l’esercito della carità. Così siamo qui
come dice la stampa (Los voluntarios
italianos en el infierno de Chincha) al
nostro arrivo qui sembrava l’inferno una
città totalmente rasa al suolo, senza acqua,
senza fogna, senza luce, le strade tutte piene
di macerie, la disperazione della gente ridotta
alla fame, tutto sembrava fosse successo il
giorno prima, invece erano passati sei mesi.
Rimboccandoci le maniche abbiamo cominciato col dare luce, acqua, fogna
al quartiere dove siamo accampati
noi (Pueblo Nuevo). L’acqua arriva
ogni tre giorni ed è color marrone.
Dopo un mese abbiamo festeggiato la prima doccia qui, prima
ci lavavamo con una bottiglia di
acqua a testa. La cosa più grave
ci sembra la situazione sanitaria
(difterite, tetano, colera, tifo, asma
bronchiale, malattie agli occhi) per
la polvere acre dei detriti. Il caldo
peggiora tutto, qui siamo in piena
estate, 40°. Da sera a mattina,
mosche, pulci, zanzare, però il morale è molto alto. La gente comincia
a capire perché siamo qui. Prima
ci odiavano, pensavano che eravamo del governo, ora ci vengono
a trovare e la fila dei bambini davanti ai nostri pentoloni si allunga
sempre più. Certo la stanchezza si
fa sentire perché anche noi siamo
nelle tende e con quattro container
(terremoto Umbria). Qui sembra
come un accampamento militare.
Scusate la crudeltà con cui vi racconto le cose ma penso sia giusto
così. Ho conosciuto due ragazzi
uno di 8 anni uno di 16 erano seduti su sedie
di plastica, non possono camminare, mi sono
fatto prestare un po’ di soldi, gli ho comprato
due sedie a rotelle, così possono uscire dalla
loro tende di plastica e andare con altri bambini. Quello di sedici anni sto cercando di portarlo a Lima per un consulto medico, c’è la possibilità che possa camminare, ma l’intervento
costerà 5000 dollari. Il P. Ugo mi ha detto che
me li darà lui. Le sedie le ho pagate 1000 dollari l’una. Se c’è qualcuno che ci può aiutare in
questa opera di carità sarebbe bello. Il P. Ugo
nella sua ultima visita mi ha obbligato a tenere
un cellulare.
Grazie per quello che potrete fare per noi.
Vostro affezzionatissimo Michele.Chinca
attualità politica
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
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In centomila a Bari contro le mafie
Le voci che si susseguivano, dagli
altoparlanti disseminati su tutto il lungomare, ripetevano di continuo nomi,
uno dopo l’altro.
Nella città non ancora attraversata
dal corteo mattutino, nelle prime ore
di un sabato di sole, quelle voci che
scandivano nomi riuscivano ad avere,
allo stesso tempo, il sapore di una nenia funebre, spettrale, e la tenacia della rabbia.
Bari ha ricordato anche così, lo scorso 15 marzo, le oltre settecento vittime
di tutte le mafie, che hanno insanguinato, negli anni, il nostro Paese.
Per il tredicesimo anno consecutivo,
Libera, Avviso Pubblico, Arci e moltissime altre associazioni, hanno unito
le loro forze e sono scese in piazza a
manifestare non solo la loro estraneità
e il rigetto più assoluto di ogni forma di
mafia, ma anche e soprattutto l’impegno.
«Basta» ha affermato Luigi Ciotti,
presidente di Libera «le parole sono
stanche. Contro le mafie serve l’agire concreto a partire dalle istituzioni e
dal mondo politico. Ma il cambiamento» ha proseguito Luigi Ciotti «ha bisogno di tutti, di noi. Dobbiamo pren-
dere coscienza che c’è bisogno delle
nostre scelte, del nostro fare concreto,
del nostro impegno, del nostro coraggio, della nostra voglia di metterci in
gioco, delle denunce che nella quotidianità fanno la loro parte».
Non a caso, dunque, il nome scelto
per questa giornata -diventata ormai
un importantissimo appuntamento annuale- allude alla memoria, ma soprattutto all’impegno. Proprio perché il
passo immediatamente successivo e
consequenziale all’atto del ricordo, è
la pratica dell’azione.
Per questa tredicesima edizione si
sono mobilitati almeno centomila manifestanti, che hanno, ancora una volta, raccolto con entusiasmo l’appello
lanciato dalle associazioni organizzatrici. Erano soprattutto ragazzi, giovani, a portare avanti un segnale forte
partito anche dalle scuole. Moltissimi,
infatti, gli istituti presenti con le loro delegazioni. Ma numerosissime anche le
associazioni, i Comuni con i loro stendardi. Da Milano, Torino e Bologna sono arrivati dei treni speciali per portare
le migliaia di manifestanti nel capoluogo pugliese.
Significativo che la nostra regione e
il Sud, in genere, ospitino una manifestazione contro la mafia. Sintomatico di un
incredibile bisogno di cambiamento, largamente avvertito e condiviso.
La mafia, la camorra, come insegna
Saviano, al di là dei loro nomi, al di là degli stereotipi, sono soprattutto un sistema
economico, con tutte le sue conseguenze.
E non richiede uno sforzo immane rinvenirne le tracce nella nostra vita di tutti i
giorni, specie in alcune aree della nostra
regione, oltre che in una serie di gesti alle volte connaturati: il non curarsene, le
denunce mancate, l’omertà, la rassegnazione.
Questa manifestazione ci ricorda di
non smettere mai di puntare il dito contro.
E ci ricorda, anche, di educare ed educarci alla legalità continuamente, perché
la nostra terra, morfologicamente aperta
all’altro, si trasformi veramente in quell’«arca di pace» che, da don Tonino Bello in poi, ha costituito il punto di arrivo, il
fine, la meta, per molti percorsi associazionistici, educativi e morali elaborati dal
basso.
Lidia D’Angelo
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La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
eventi e commenti
Pietro Lospinuso: note e comunicati stampa
Lospinuso (AN) interroga Vendola
e Tedesco sulle problematiche della
Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).
Il Consigliere Regionale e Presidente
Provinciale AN di Taranto avv. Pietro
Lospinuso ha rivolto una interrogazione a risposta scritta al Presidente della
Regione ed all’Assessore alla Salute
“per conoscere lo stato di attuazione
dei progetti relativi alle drammatiche
problematiche poste dalla diffusione
della Sclerosi Laterale Amiotrofica,
che avrebbero dovuto essere finalizzati- come ha ricordato il Direttore della
Pneumologica dell’Università di Bari dr.
Onofrio Resta- alla programmazione di
una rete operativa efficiente, ordinata e
condivisa che chiarisca definitivamente i percorsi diagnostici assistenziali
ospedalieri, i rapporti tra territorio ed
ospedale ed i compiti dell’assistenza
domiciliare in maniera che non tutto sia
affidato al caso”. Lospinuso chiede in
particolare “dove e perché si sia bloccata l’attuazione del progetto che a tal
riguardo era stato redatto dall’ARES
e dagli operatori con l’obiettivo fondamentale di stabilire preliminarmente chi
deve fare cosa e quando”.
*****
Lospinuso (AN): “Al Collega Costantino devo ricordare che il Ministro dell’Agricoltura si chiama De
Castro e l’Assessore Regionale si
chiama Russo. Sono entrambi del
suo stesso Partito”.
Il Consigliere Regionale e Presidente
Provinciale AN di Taranto avv. Pietro
Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Leggo con sincera condivisione la
pubblica denuncia del Collega Costantino sui ritardi accumulati dai Governi
nazionale e regionale nell’erogare ai
nostri Agricoltori quanto loro spetta in
ragione delle vigenti normative comunitarie, nazionali e locali. Sono infatti perfettamente d’accordo con lui sullo stato
di sofferenza di un Settore che, nonostante sia ancora definito giustamente “Primario” per la sua importanza nella nostra economia, di fatto
è scomparso dalle agende dei Governi di sinistra, come ampiamente
documentato- con la presenza attiva di tutte le organizzazioni agricole- dall’affollatissimo Convegno
nazionale del nostro Partito tenutosi
a Foggia con l’intervento finale del
Presidente Fini. Al Collega Costantino, che evidentemente si è lanciato
all’inseguimento di Veltroni nel disperato tentativo di far dimenticare
chi ha governato l’Italia e la Puglia in
questi anni, sono costretto a ricordare che il Ministro dell’Agricoltura si
chiama Paolo De Castro, dal quale
dipende l’AGEA con il suo Presidente Oriani, ed il correlativo Assessore
Regionale si chiama Enzo Russo.
Entrambi militano nello stesso Partito di Costantino e De Castro ha
anche il coraggio di candidarsi per il
nuovo Parlamento”.
Per la Segreteria
Tommaso Francavilla
*****
Lospinuso (AN): “D’Alema in
campagna elettorale scopre i
meriti dell’ILVA. Peccato che non
gli abbiano detto dei fondi persi
dalla sinistra per il risanamento
ambientale del territorio circostante”.
Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciale AN di Taranto avv.
Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Il Vice-Presidente del
Consiglio on. D’Alema ha visitato in
pompa magna l’ILVA candidamente confessando che ci mancava da
decenni, con buona pace- evidentemente- anche di una classe operaia
che il suo Governo, insieme a quello
regionale del suo compagno Vendola, ha
in realtà pesantemente impoverito a botta di tasse e tariffe, mentre si lasciavano
impavidamente degradare i servizi sociali a partire da quelli sanitari. Mentre egli
percorreva trionfalmente i luoghi della
grande fabbrica elogiandone la funzione,
gli alleati dei suoi Governi nazionale, regionale e provinciale, tra i quali autorevoli
esponenti della maggioranza del Presidente Florido che lo accompagnava, le
sparavano a zero nel nome del fondamentalismo ambientalistico, a dimostrazione dell’inaffidabilità assoluta di una sinistra apparentemente buona per tutti gli
usi, ma in realtà incapace di tutto. L’on.
D’Alema è capolista anche nella Campania di Bassolino, i cui rifiuti si intendevano
riversare nelle nostre discariche, come
grazioso omaggio dell’incapacità di governo dei suoi compagni napoletani.
Ad una personalità tanto autorevole, all’improvviso tanto attenta alle nostre problematiche, ci permettiamo di ricordare
che Taranto è sempre in attesa di un provvedimento del suo Governo in materia di
dragaggio che eviti il declino rovinoso del
suo Porto, e che i suoi solerti accompagnatori si sono recentemente illustrati per
avere perduto circa 100 milioni di euro di
finanziamenti di rilievo strategico per lo
sviluppo di Taranto e per la salute dei Tarantini, tra i quali spiccano i 56 destinati
al risanamento dei Tamburi dall’Accordo
di Programma che i Governi Berlusconi
e Fitto avevano varato per rendere più
compatibile la grande industria con la
salubrità dell’ambiente circostante. Forse
intendono ricordarglielo tra cinque anni,
quando tornerà a visitare i luoghi della fatica e della sofferenza quotidiana dei nostri lavoratori. Casualmente in occasione
delle prossime elezioni”.
Per la Segreteria
Tommaso Francavilla
eventi e commenti
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
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Paolo Costantino : «Pineta Regina,
la Regione tutela il bosco e il lavoro»
MARINA DI GINOSA – La zona occidentale della Provincia di Taranto ha un
gioiello: la Pineta Regina. Sabato 8 Marzo ho compiuto un sopralluogo istituzionale, in compagnia di Mario Fraccascia
della Flai Cgil per verificare gli avanzamenti di un Progetto regionale su questo bosco demaniale regionale. Per impegni sopravvenuti non ha potuto essere presente il segretario provinciale del
PD Donato Pentassuglia,
nonché mio collega in Consiglio Regionale. La Pineta
Regina di Marina di Ginosa
è una importante frazione
del bosco di Pino D’Aleppo che corre parallelo alla
linea di costa occidentale
della Provincia di Taranto
per 30 km. E’ un sito di importanza comunitaria, cioè
una zona individuata dalla
Regione e segnalata alla
Comunità Europea per la
conservazione degli habitat
naturali e seminaturali. La
sua funzione è importantissima, per la protezione che
offre ai terreni retrostanti
intensamente coltivati, dai
venti marini e dalla sabbia.
Un polmone verde che meriterebbe un progetto complessivo di fruizione per 12 mesi all’anno, un ambiente di rara bellezza specie
in primavera cui più volte si è attentato
anche con incendi dolosi. L’ultimo, devastante, nel 1985. In questi giorni 70
operai che fanno parte della platea storica del Servizio Antincendio della Regione Puglia stanno procedendo ai diradamenti selettivi in una zona di circa 60
ettari e a rimboschimento su una zona
di 2 ettari. Sono operazioni necessarie
al miglioramento della popolazione arborea e alla conservazione della Pine-
ta. La Regione Puglia ha investito oltre
90.000 € in questo progetto a firma dell’ing. Nunzia Schirano. Un progetto che
coglie due obiettivi: il miglioramento della Pineta interessata da gravi attacchi
di processionaria e blastofago e un primo passo per la stabilizzazione entro il
2010 di questi operai forestali. Un risultato importantissimo che ha visto già un
primo nostro concreto impegno: aumen-
tare a 151 le giornate lavorative svolte
per permettere agli stessi di accedere ai
benefici di legge. Il progetto che si conclude in questi giorni è un primo esempio di intervento diretto della Regione
Puglia. Da più anni infatti si lamenta la
non fruibilità della Pineta da parte di turisti e cittadini ma senza un servizio di
controllo permanente la stessa sarebbe devastata dagli attacchi umani oltre
che da quelli della processionaria e del
blastofago. Nonostante sia interamente
recintata da più anni tutt’ora in alcune
sue zone, è immensa, vi sono discariche di inerti e rifiuti irresponsabilmente lasciati. Molta gente probabilmente
non si rende conto di ciò che questa
Pineta può rappresentare anche in
termini di ambiente ideale per lo sport
e le escursioni. Da ultimo infatti è stata sede di una gara internazionale di
orienteering, la disciplina che assomiglia ad una caccia al tesoro di cui si
dispone solo una mappa
sommaria. Non a caso
fu scelta tanti anni quale
sede di un campo di golf
a 18 buche, uno dei primi in Puglia. Attualmente
sono solo due i progetti di
questo genere in Puglia,
un altro è svolto presso
la Foresta di Mercadante
a Cassano delle Murge.
Va evidenziata la grande
attenzione al patrimonio
boschivo della Regione
Puglia, a maggior ragione dopo i disastrosi roghi
del Gargano. Il Piano di
Sviluppo Regionale elaborato dall’Assessorato
all’Agricoltura destina una
parte notevole di risorse
all’aumento del patrimonio forestale. Un obiettivo
ineludibile se si pensa che la Puglia
è una delle regioni a più basso indice boschivo e che questi ultimi sono
fondamentali alla stabilizzazione climatica e alla difesa idro-geologica.
La Puglia è tra le prime 5 regioni in
Italia a rischio desertificazione. Clima,
lavoro e ambiente allora forse non sono mai andate così d’accordo come
questa volta, una ragione in più per
continuare in questo tipo di progetti.
Il Consigliere regionale del Pd
Paolo Costantino
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La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
eventi e commenti
Compagnia Italiana di Operette e Claudia Koll a Ginosa
Con il quarto ed il quinto appuntamento la Stagione Concertistica entra nel vivo
Con il quarto ed il quinto appuntamento, la “II Stagione Concertistica
Ginosa 2008” ha vissuto due pagine intense per qualità dello spettacolo e fama degli interpreti.
Mercoledì 5 marzo, è toccato alla
“Compagnia italiana di Operette”,
mettere in scena “La Vedova Allegra”. La compagnia più importante d’Italia impegnata nell’operetta forse più famosa al mondo, con
le inconfondibili musiche di Franz
Lehar sul libretto di Victor LeònLeo Stein.
Il teatro Metropolitan ha ospitato una serata frizzante e applauditissima dal numeroso pubblico
presente. Il Barone Zeta e Anna
Glavari (impersonati da Armando
Carini e Elena D’Angelo), il Conte Danilo e l’esilarante figura del
pasticcione Niegus (interpretati da
Alessandro Dimasi e da un eccellente Umberto Scida) hanno divertito senza sosta, accompagnati dall’Orchestra della Compagnia,
Ensemble di grande esperienza e
buon livello musicale.
La qualità dello spettacolo è apparsa immediatamente evidente. Tempi perfetti per personaggi assolutamente ben interpretati secondo lo
stile più classico dell’operetta. Interessanti le divagazioni e gli adattamenti del libretto che hanno offerto ulteriori momenti esilaranti su
spunti di attualità.
Tutti gli ingredienti, insomma, erano giusti per
tre atti rappresentati senza cali qualitativi e di
tensione scenica.
Notevole l’impatto visivo del Teatro Metropolitan che si ergeva come ottima cornice per le
scenografie (semplici ed estremamente funzionali) ed i costumi.
Interessante infine la risposta del pubblico,
estremamente partecipe alla serata, come
avranno notato gli artisti sul palco, ben contenti di onorare gli applausi con ripetuti bis del
celeberrimo finale “Ah, le donne!”
Il 15 marzo, serata speciale per il cartellone. Con lo spettacolo “Via Crucis, Via Lucis”
la Stagione porta a Ginosa la più importante
orchestra pugliese, l’Orchestra Sinfonica del-
la Provincia di Bari, i Cori “Odegitria” e “La
Sonora Alternanza”, la Compagnia di Marienbad, le voci soliste di Beppe Delre e
Marzia Rizzi e la voce recitante di Claudia
Koll.
Palco del Metropolitan per l’occasione allungato per ospitare tutti i professori d’orchestra, i coristi e gli attori di questo spettacolo coinvolgente, con la regia di Giovanni
De Feudis, i testi di Mimmo Muolo (firma di
“Avvenire”) e le musiche di Martino Palmitessa, per l’occasione anche Direttore dell’Orchestra.
Concepito sulla struttura classica della Via Crucis, il lavoro abbinava un itinerario evangelico parallelo, durante il quale alle stazioni solite corrispondevano pagine dedicate ad importanti donne e uomini
della storia della chiesa,
da Pietro e Paolo a Santa Lucia, da San Giovanni Bosco alla Madonna.
Figura, questa, interpretata dalla celebre attrice
Claudia Koll, impegnata
in scena in maniera volutamente discreta sino
al “Pianto della Madonna” di grande forza emotiva, in cui chiari apparivano gli “appelli al figlio”
della grande tradizione
inaugurata da Jacopone
da Todi.
Da un punto di vista musicale, se innegabile è risultato l’impatto visivo e
acustico di orchestra, cori e voci soliste, meno interessante è apparsa la
scelta stilistica della scrittura dei brani. Il notevole
organico, infatti, appariva assolutamente poco
sfruttato nelle sue reali
potenzialità.
I due appuntamenti hanno rappresentato, in soli dieci giorni, la qualità e
l’importanza del cartellone che quest’anno hanno saputo realizzare le
Associazioni “Il Cortile
degli Artisti” e “Note nel
Blu” e la Casa Musicale Cassano con il
contributo della Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa e il Patrocinio della Regione Puglia e del Comune
di Ginosa.
Il prossimo appuntamento, giovedì 10
aprile è con la rappresentazione semiscenica di “Tosca” a cura dell’Orchestra
di Puglia e Basilicata.
Come sempre botteghino ore 20.00 e sipario ore 21.00.
Per prevendita biglietti: Casa Musicale
Cassano, Via Quarto-Ginosa.
L’Addetto Stampa - Davide Giove
foto - Erasmo Mazzone
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La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
eventi
PASSIO CHRISTI, SUCCESSO PER LA PRIMA
DEL SABATO DELLE PALME. PROSSIMO
APPUNTAMENTO PER SABATO 22.
Anche quest’anno, in occasione del Sabato delle Palme,
si è aperto il sipario sulla Passio Christi di Ginosa, nonostante le mille difficoltà organizzative, dettate non soltanto dalla ristrettezza delle risorse a disposizione, sempre e, comunque,
insufficienti a coprire le spese
organizzative, ma anche dalle
disagevoli condizioni della gravina: dissestata e dismessa in
molti punti, a causa delle piogge persistenti di questo inverno,
fortunatamente è stata ripristinata e resa fruibile per i visitatori, grazie all’intervento dell’Amministrazione Comunale. E, poi, la tenacia
della macchina organizzativa, ben orchestrata dalla locale Pro Loco e la forza di
volontà di un qualificato staff di professionisti, delle comparse e degli attori, impegnati nella rappresentazione, hanno fatto
sì che la riproposizione della vita di Cristo, anche quest’anno, potesse ritornare
ad essere ambientata nella gravina ginosina. Un palcoscenico ideale a creare suggestioni ed emozioni a quegli spettatori,
che in molti, giungendo in loco in pullman
organizzati da agenzie, non sono voluti
mancare, sabato scorso, alla prima della
34a edizione della Passio Christi; un evento, che, a Ginosa, ha scandito l’inizio dei
riti della Settimana Santa.
Sono arrivati in paese già dalla prima
mattinata, trovando, per la sosta, ampi
parcheggi individuati per l’occasione e,
per i camper, anche il piazzale attrezzato
multifunzionale “Padre Pio”. Non solo; in
molti sono giunti da Polignano a Mare, da
Taranto, da Brindisi, da Roma, dalla Campania, dalla Basilicata, ma anche dal bare-
se, portando in gravina anziani e disabili.
“Un pubblico molto selezionato e qualificato, anche da un punto di vista culturale – ha commentato il presidente della
Pro Loco, Luigi Dell’Orco – che ha applaudito ad ogni scena; è la prima volta
che, in 34 anni, ciò accadeva. Un pubblico evidentemente in grado di apprezzare
la qualità degli sforzi organizzativi, i luoghi e, al tempo stesso, i fatti raccontanti,
in ben 20 scene. La partecipazione degli spettatori ha subito un vero e proprio
crescendo, palesandosi soprattutto alla
scena delle Beatitudini, lette attraverso
la voce del papa Giovanni Paolo II e alla
Resurrezione”.
Per tutti i presenti, immancabile il pubblico saluto del presidente Dell’Orco, del
sindaco Luigi Montanaro, del consigliere incaricato alla Cultura, Antonio Bradascio e del vescovo S.E. mons. Pietro Maria Fragnelli, che, come avviene da qualche anno, a fine rappresentazione divulga tra i presenti un messaggio di fede
e cristianità: “Quello offertoci dalla Pas-
sio Christi è un momento privilegiato – ha detto
– in cui la fede e la pietà popolare si uniscono
in un unico respiro, per
esprimere la devozione
di un popolo, quello di
Ginosa e non solo, che
sente profondamente i
valori del cristianesimo
e li veicola in una manifestazione, che assume
anche un valore culturale e sociale. La Passio Christi, di fatto, consente agli organizzatori,
agli attori, agli spettatori,
di vivere un grande momento religioso,
quello del calvario e della Resurrezione
del Cristo, facendo vera esperienza di fede, che allontana l’animo dal’isolamento
quotidiano e lo avvicina ad azioni di vera bontà. E, poi, la bellezza identificativa,
unica dei luoghi, le gravine, radice culturale e sociale del nostro presente, che la
Passio valorizza e promuove”.
Così, la prima di questa 34ª edizione
della Passio Christi si è conclusa positivamente; e ciò è stato possibile, come
tra l’altro emerso durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, grazie anche ad un’efficace Informazione e Comunicazione e ad un’incisiva azione di marketing turistico, messa
in campo, quest’ultima, dall’A.P.T. di Taranto; ente che, sulla scia di quello che
è stato il tracciato voluto e compiuto, in
questi ultimi anni, dall’assessore regionale al Turismo, Massimo Ostillio, sta
promuovendo alcuni pacchetti di turismo
itinerante “intelligente”, che, per la Settimana Santa, abbracceranno Taranto
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
eventi
25
e, non certo, in maniera
isolata”.
come la provincia, compresa
Ginosa.
“Taratinità – ha detto in sede di conferenza stampa lo stesso commissario dell’A.P.T. di Taranto, Cosimo Gigante – non
significa più solo mare. Taranto e la sua
provincia meritano quel turismo che, grazie ad Ostillio, in Puglia, sta raggiungendo livelli medio – alti e, soprattutto, quali-
ficati. La città di Taranto è un brillante che,
però, per essere valorizzato, va incastonato in tutto ciò che il territorio ionico ha
da offrire in termini di turismo. Del resto,
solo superando la municipalità e facendo sistema – come evidenziato da Luigi
Montanaro, quale sindaco di un’Amministrazione, quella di Ginosa, che sostiene
appieno l’iniziativa – è possibile crescere
Manifesto
augurale
Insieme:
admo - avis - aido
AUGURANO
UNA
BUONA PASQUA
La Passio Christi ha tutte le carte in regola per
proiettarsi tra le iniziative di maggiore spessore della Puglia, anche
perché il vero marchio
del successo è la qualità. E, la Passio Christi
di qualità, a tutti i livelli, ne ha davvero tanta
da vantare. Valorizza il
territorio, promuovendone le bellezze paesaggistiche, oltre che la
tradizione; come ribadito dal consigliere comunale incaricato alla Cultura, Antonio Bradascio, “ben si coniuga con un discorso
di attrazione turistica” e, al tempo stesso,
si inquadra, come evidenziato da padre
Gilberto Magni, assistente spirituale della
rappresentazione, “in un vero discorso di
pietà popolare, in grado di far accostare
l’individuo alla fede, laddove essa è assente o di farla aumentare, laddove essa
è già radicata”.
Tuttavia, “una grande manifestazione
come la Passio Christi merita un grande
impegno – ha rimarcato il presidente della Pro Loco – ma, soprattutto, una grande ed indiscussa attenzione da parte delle istituzioni preposte al governo del territorio. Sostegno, che, in realtà manca o,
comunque non è sufficiente a coprire le
spese organizzative davvero onerose”.
Esplicita l’allusione del presidente Dell’Orco all’assenza di interesse da parte
della Provincia.
Intanto, domani, sabato 22, la Passio
Christi ritorna in gravina, vantando, purtroppo per i Ginosini e non solo, l’ultima
organizzazione firmata da Luigi Dell’Orco
e dal suo Direttivo. Per le prossime edizioni, largo spazio a chi, magari, tanto
fango ha gettato sull’organizzazione, dimenticando spesso di essere Ginosino
esso stesso e, quindi, figlio, egli stesso,
di questa Passio Christi.
Maria Florenzio
foto Passio Christi - E. Mazzone
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storie e racconti
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
Keyloggers
L’etimologia della parola keyloggers deriva
dall’unione di due termini inglesi: la parola
key (tasto) e il verbo to log (registrare su
un diario). I keyloggers sono dei programmi in grado di registrare tutti tasti digitati
dall’utente di un Pc e trasmettere queste
informazioni, attraverso la rete, ad un computer remoto come un qualsiasi spyware.
Per prima cosa possiamo dire che per
“keylogger” si intende un dispositivo (software o hardware) capace di controllare tutto quello che un utente sta digitando sulla tastiera del proprio PC.
Al momento esistono due tipi di keylogger:
Keylogger hardware, i quali vengono collegati al cavo di comunicazione tra la tastiera e il computer, oppure all’interno della
tastiera Keylogger software, programmi in
grado di controllare e salvare la sequenza di tasti che viene digitata dall’utente.
I keylogger hardware sono tra i più insidiosi poiché una volta installati il sistema
non è in grado di accorgersi della loro presenza. Ma non solo: il cavo di installazione
può risultare completamente mimetizzato
I keylogger software sono invece dei software che necessitano di installazione e
restano in esecuzione, captando ogni tasto che viene digitato, per poi trasmettere
il rapporto ad un computer remoto. Questi
keylogger possono ritrovarsi installato su
un PC grazie a worm o trojan trasmessi via
Internet. Spesso il loro scopo è intercettare password e numeri di carte di credito.
Il keylogger appartiene alla famiglia dei software spia, dal momento che la sua funzione
è comunque quella di carpire le operazioni
compiute dall’utente e renderle disponibili per altre persone. Tuttavia la particolare
tecnica utilizzata dal keylogger che gli consente di distinguersi dal resto dei programmi spia, merita un’annotazione apposita.
Le tecniche di keylogging, per quanto incredibilmente invasive, non sono
una conquista recente, anzi. Già durante gli anni ’80, quando la maggior
parte dei sistemi operativi dei computer in circolazione era il DOS esistevano dei programmi in grado di tracciare la digitazione delle lettere della tastiera ad insaputa dell’utente.
Generalmente, quando le informazioni da carpire non riguardano le operazioni compute all’interno del Pc,
bensì quelle compiute in rete questi tipi di software vengono anche
chiamati sniffers, ovvero annusatori.
Ma in definitiva, a cosa servono keyloggers?
Nato inizialmente per scopi leciti (recuperare password, nomi di user ID, testi
non salvati, etc.) il keylogger si presta
ad un uso fortemente illegittimo e spesso può danneggiare irrimediabilmente la
nostra privacy. Molto più del coockie o
di un normale spyware, il keylogger è in
grado di verificare tutto quello che abbiamo scritto o fatto attraverso il nostro
Pc. I moderni keyloggers non si limitano
infatti soltanto a tracciare i tasti digitati
dall’utente, ma sono anche in grado di
memorizzare i posizionamenti e gli spostamenti effettuati con il muose. Inoltre
riescono a registrare anche porzioni di
schermo del computer spiato, come ad
esempio la cartella di un file di videoscrittura semplicemente aperto, senza
che l’utente vi abbia digitato alcunché.
Con un keylogger inserito nel nostro
Pc non posso dirmi sicuro di non essere spiato neanche quando compio operazioni of-line. Di ogni mia attività resterà sempre una traccia nella memoria del
computer che potrebbe essere utilizzata
da terzi eventuali malintenzionati che volessero distruggere il mio sito, danneggiare il mio hard-disk, sottrarmi i codici
d’accesso alla mia carta di credito etc.
Come posso evitare il rischio di imbattermi in un keyloggers?
Nello stesso modo con cui posso prevenire i software spia nel mio Pc: dotandomi di un buon firewall, che sia costantemente aggiornato. Il principio che utilizzano i creatori di keylogger è quello di
far installare il software intrusivo all’interno del Pc all’insaputa del suo utente; successivamente sarà sufficiente introdursi nuovamente all’interno del Pc
per prelevare il contenuto registrato da
keyloggers per controllare tutte le attività
compiute dall’utente davanti al computer. Queste operazioni di installazione, di
accesso, di prelievo di files da computer
di altri utenti sono delle operazioni a dir
poco banali se il Pc non è dotato (come spesso accade) di alcun sistema o
programma anti-intrusione che blocchi
automaticamente i tentativo di accesso
non consentiti (qual è appunto il firewall).
Molto spesso questi accorgimenti non bastano, allora è necessario dotarsi di programmi specifici per la rimozione di questi intrusi.
Tuttavia i software di keylogging sono
molto diffusi in rete ed facilissimo individuarli con un qualsiasi motore di ricerca. Non occorre spendere altre parole
per ricordare come scaricare un software del genere, per giunta effettuando un
downloading da un sito che non consociamo, potrebbe compromettere definitivamente la riservatezza delle operazioni che potremmo compiere con il Pc.
Con un keyloggers istallato nel computer siamo in completa balia del programmatore che l’ha realizzato che potrebbe, magari mentre effettuiamo l’up-date
(aggiornamento) periodico del software,
recuperare tutte le informazioni registrate dal keyloggers e memorizzare tutto
ciò che abbiamo fatto con il Pc.
Il rovescio della medaglia è: posso installare un keylogger sul mio PC per
controllare se qualcuno lo utilizza a mia
insaputa? Se ne abbiamo diritto e titolo
(se il PC è vostro) lo possiamo fare. Ma
la normativa ancora non è chiara, almeno
per quanto riguarda i rapporti personali e
la legge sulla privacy, ad esempio, il genitore che vuole controllare la famiglia.
Se invece vogliamo difenderci, ovvero scoprire se qualcuno abbia installato un keylogger sul nostro computer,
vi sono vari software allo scopo (tenete comunque presente che molti antivirus riescono a scovare i keylogger). Alcuni, tra cui Advanced Anti Keylogger:
Advanced Anti Keylogger (AAK) e
Advanced Anti Keylogger Lite (AAK Lite) v 3.4.2: si tratta di versioni shareware
di un potente programma antikeylogger.
Advanced Anti Keylogger è capace di intercettare tutti i tentativi di logging dei tasti premuti da parte dell’utente. Questo
programma non è basato su un database, ma su di un’avanzata tecnologia euristica, la quale permette il riconoscimento e la neutralizzazione dei keylogger
senza aver bisogno di aggiornare firme.
Potete scaricare una versione shareware dal sito: http://www.ilsoftware.it/go.asp?web=http://www.antikeylogger.net/advanced-antikyelogger.html (valido per Windows2000-XP
e NT)
argomenti e commenti
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
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4ª EDIZIONE DELLA FESTA DEL NUOTO DI PRIMAVERA
Un importante appuntamento per lo sport ginosino che da quattro anni
la ICOS organizza in collaborazione con il C.I.P. E con i LU.MA.GI.GI.
Nelle scorse settimane abbiamo raccontato ai lettori appassionati di sport dei numerosi
successi che i nuotatori della PISCINA ICOS
SPORTING CLUB di
Ginosa stanno collezionando a livello regionale
e nazionale.
Ma la ICOS non è solo Scuola Nuoto e Nuoto
agonistico, è da sempre
anche molto altro, è da
anni a disposizione del
sociale e della bella solidarietà.
Ormai da qualche anno la nostra Società
Sportiva collabora con
l’ASSOCIAZIONE CULTURALE LU.MA.GI.GI.
che ha sempre fortemente creduto in un progetto che oggi è una
bella realtà per il nostro
paese: un gruppo sportivo composto da bambini diversamente abili:
I LU.MA.GI.GI SPORT,
appunto!
Il primo a credere nella realizzazione di questo progetto è stato Pino
Valenzano il quale, seguendo le orme del G.
S. DELFINO TARANTO
e del suo presidente Pino Fischetti, ha superato con successo i numerosi ostacoli che
naturalmente si incontrano in ogni percorso che si voglia intraprendere e ci è
riuscito: oggi la nostra piscina ospita un
corso di nuoto interamente dedicato a
bambini affetti dalla sindrome di Down
e da altre patologie più o meno gravi;
questi bambini traggono dall’elemento
acqua un benessere psico-fisico impensabile in altre circostanze.
I piccoli appartenenti a questo gruppo oggi vengono seguiti in maniera individuale da personale qualificato per le
loro esigenze, da istruttori di nuoto che
hanno voluto approfondire la loro professionalità in tal senso, come ha fatto
Elena Policarpo, Tecnico del C.I.P. COMITATO ITALIANO PARALIMPICO, che
da qualche anno segue con amore que-
sti bambini, dotandoli non solo di abilità di movimento in acqua, ma anche e
soprattutto di un contatto umano e, con
una costante e non sempre facile preparazione, della possibilità, un giorno,
di frequentare un corso vero e proprio
in un gruppo della nostra Scuola Nuoto.
Il fine di questi corsi è, in primo luogo,
proprio quello di inserire il più possibile questi ragazzi nella società, in questo caso in una realtà sportiva, di non
emarginarli solo perchè affetti da qualche patologia; non dimentichiamo che
gli atleti dell’amico gruppo DELFINO
TARANTO, partecipano ogni anno ai
Campionati Nazionali di Nuoto e Atletica per diversamente abili, portando a
casa notevoli successi sportivi e, soprattutto, esperienza umana irripetibile.
Questo è quanto ci hanno spiegato Elena Policarpo
e Claudio Pizzulli, anche lui
Istruttore di nuoto della ICOS
e che da qualche tempo collabora al progetto di nuoto
per diversamente abili.
Abbiamo inoltre chiesto
loro quanto sia importante dal
punto di vista umano, oltre
che professionale, il fatto che
le famiglie di questi bambini
affidino loro i propri figli con
grande fiducia. Entrambi hanno confermato che questo significa molto per loro, accresce quel senso di responsabilità già di per se amplificato
quando si parla di diversabili; il loro impegno si fa ancora
più grande e, la soddisfazione nel vedere questi bambini
progredire nella pratica sportiva non ha eguali.
Tutto questo è reso
possibile grazie alla grande
disponibilità incontrata nella
persona del presidente della ICOS SPORTING CLUB
dott. Marco Macchitella che
ha offerto a questi bambini e
alle loro famiglie la possibilità di frequentare la piscina
usufruendo di una importante
convenzione.
Questo progetto di solidarietà, ci auguriamo, continuerà nel tempo e, sin da
ora, invitiamo tutti Voi alla 4ª
EDIZIONE DELLA FESTA DEL NUOTO
DI PRIMAVERA memorial Karol Wojtyla,
che si terrà domenica 6 Aprile presso la
Piscina ICOS.
Si tratta ormai di un importante appuntamento per lo sport ginosino che da
quattro anni la ICOS organizza in collaborazione con il C.I.P. E con i LU.MA.
GI.GI.
La manifestazione avrà inizio intorno
alle 16.30 ed è prevista la partecipazione di scuole nuoto e associazioni provenienti da tutta la puglia e basilicata, un
appuntamento da non perdere per chi
ama lo sport come veicolo di trasmissione di importanti valori di solidarietà. Vi
aspettiamo!!
Raffaella Troiano
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La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
Rubrica a cura
di don Franco Conte
Mi sono chiesto tante volte come mai non
si parli mai della poesia della Pasqua.
A Natale è tutto un esplodere di poesia, magari un po’ consumistica, ma anche molto
tradizionale, autentica. I libri di letteratura
sono pieni di racconti, poesie, canti, novelle, leggende di Natale. Di Pasqua si parla
poco. E questa differenza è diffusa persino
nel costume popolare. Certamente anche
il mio unico lettore conoscerà il noto proverbio: “Natale con i tuoi, Pasqua con chi
vuoi”!
Ascolto i dialoghi della gente in questi giorni. Alcune colleghe a scuola chiacchieravano tra loro: “E tu che fai a Pasqua?”. Uno
pensa che si potrebbe rispondere con qualcosa di attinente i fatti ricordati dalla liturgia di questi giorni. È dalla Domenica delle
Palme, infatti, che si legge il racconto della
passione, si celebra la Messa “in coena Domini”, si fa la lavanda dei piedi, l’adorazione della Croce, la processione dei Misteri…
“Beh! Quest’anno voglio fare come si faceva una volta: ci mettiamo in viaggio e dove andiamo andiamo, magari anche solo a
Ginosa Marina, la pagnottella e due lattine
di Coca Cola” è stata, invece, la risposta.
In effetti la Pasqua, a differenza del Natale,
riesce solo a spalmare sul volto di tanti cristiani (a cominciare dal mio) un’aria di circostanza (magari solenne; ma più della solennità di una commemorazione che di una
resurrezione), un’aria da persone perbene,
in regola perfino con i Sacramenti (oltre che
con l’agnello, “u tumbén” e “a scarcèdd”,
serviti a tavola come Bibbia comanda), ma
non certo quella gioia che dovrebbe essere
espressione di un mondo nuovo.
E allora penso ai sorrisi di certe persone
devote. È quanto di più macabro, agghiacciante io conosca.
Non lasciano intravedere nessun presagio, nessun sospetto
di resurrezione.
Pure io, spesso, contribuisco a
mettere in circolazione l’immagine di un Dio triste, tremendamente morto, di una Chiesa
malinconica e severa, di un cristianesimo afflitto e sconsolato,
annoiato e anacronisticamente
bigotto. Almeno a Pasqua devo
lasciarmi portare via il Dio triste.
Non devo più andarlo a cercare quel Dio dal volto cupo e aggrondato.
In Spagna, quando la corrida
è deludente (io la trovo sempre, non soltanto deludente, ma
proprio ripugnante!) i cronisti ri-
eventi e commenti
Come la penso io …dalla A alla Z
R - RESURREZIONE
corrono ad una battuta di sicuro effetto: “La
gente stava come a Messa”.
Ahimè! Anche il giorno di Pasqua è possibile andare in chiesa e fare ritorno con un
volto compunto, col passo controllato e leggermente impacciato di chi segue un corteo
funebre. Eppure la gioia pasquale è provocatoria, qualcosa da mettere paura perfino
alla morte.
Ecco. Il problema sta tutto qui: credere veramente nella Resurrezione.
Invece noi siamo molto sbadati. Ci comportiamo, con Lui, come con un morto. Gli accendiamo i lumini della nostra trepida devozione, gli mettiamo i fiori finti del nostro ricordo. E Lui, invece, è risorto. È il Vivente. Al mattino vuol venire con noi, magari a
coltivare i fiori veri, a fare il nostro mestiere,
ad accompagnarci nel nostro lavoro. Vuol
essere complice di tutte le nostre azioni.
Non si rassegna alla parte di fantasma, di
immagine verso cui sospiriamo. Non sta ad
aspettarci in chiesa fino al nostro ritorno.
La pietra tombale che ci murava nel nostro
mondo vecchio, fatiscente, inabitabile, lo
stesso mondo decrepito, soffocante, in cui
siamo rimasti imprigionati da sempre, Lui
l’ha scaraventata lontano. E noi siamo usciti con Lui fuori dalla prigione, dopo che quel
masso enorme è rotolato via.
E di massi abbiamo una certa esperienza,
noi.
Ci portiamo abitualmente dentro un sasso di
grosse dimensioni: è il peso, schiacciante,
dell’indecisione, dell’oscurità, delle rassegnazioni, dell’egoismo, della stanchezza,
delle innumerevoli schiavitù.
Non riusciamo più nemmeno a pensare,
come le donne del Vangelo: “Chi ci rotolerà
via il macigno?”. Ci siamo abituati, ormai.
Ce lo portiamo appresso, come una condanna inevitabile.
In questa occasione, però, se apriamo gli
occhi e il cuore, ci accorgiamo che Qualcuno è in grado di rotolare via la pietra. Anzi,
ha già provveduto. Possiamo sederci sopra
anche noi, finalmente, e rimanere lì, in silenzio, in un angolo, a scaldarci al sole.
Sì, Pasqua è svegliare questo mondo malato di Venerdì Santo, fermo cioè al mistero
della morte.
È vero. Se apriremo i giornali, anche oggi scopriremo che le notizie sono quelle di
sempre: crisi economica, crisi politica, cronaca nera, notizie internazionali, i soliti movimenti per pasquetta, forse con qualche
variazione dovuta al tempo o ai prezzi della benzina e dei ristoranti. In Afghanistan si
combatte e si muore, un kamikaze si è fatto saltare provocando decine di morti e feriti, sulla statale 100 continua il commercio
dei corpi delle donne nigeriane o dell’Est
europeo.
Sì tutto questo lo so. Ma la Pasqua ci informa che è ormai tempo di andare oltre l’eterno, snervante, disperato Venerdì
Santo dell’uomo. Che il nostro pianto non
ha più ragione di esistere. La resurrezione
di Gesù ne ha dissecate le sorgenti.
In questi giorni mi sto sperticando a far capire ai miei “selvaggi” del Liceo la faccenda delle date della Pasqua, il fatto del mese ebraico di “Nisan” legato alla luna piena
di primavera e tutte le faccende annesse
e connesse. Però ho il tremendo sospetto
che, allorché arriva la Pasqua, siamo immancabilmente indietro di due giorni, o addirittura tre. C’è il rischio, infatti, di essere
fermi al Venerdì Santo, ossia di essere in
ritardo di due giorni.
Bisognerebbe correre, come hanno fatto le
donne e poi gli apostoli, quel mattino.
Invece procediamo col nostro passo abituale, tranquillo, strascicato, da passeggiata distensiva.
Ormai ci siamo abituati ai ritardi…
Chissà che non veniamo afferrati da una voglia “pasquale”
di resurrezione. Intendo dire
dal sospetto che la resurrezione non va rimandata a domani, attesa fra trenta o quaranta anni. È il caso di anticiparla,
oggi, subito, la nostra resurrezione.
Almeno per quest’anno, quell’augurio che ci scambieremo
in questi giorni, “Buona Pasqua!”, che sappiamo che non
fa succedere niente e che non
farà succedere niente, avrà un
significato ben diverso.
Dopo tutto, risuscitare è l’unica maniera che abbiamo per
essere vivi.
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eventi e commenti
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VIA CRUCIS, VIA DI VITA
Si inaugura a Castellaneta la mostra su Rosati
Sarà inaugurata Venerdì la mostra “Via
Crucis, via vitae”, un itinerario che intreccia
ricerca artistica e religiosità popolare. Promossa dalla Diocesi di Castellaneta con la
collaborazione l’istituto d’arte di Laterza e
delle Confraternite di Castellaneta, la mostra propone le 14 stazioni della Via Crucis
di Robero Rosati pittore romano del primo
novecento. Le opere sono state donate
dalla figlia dell’artista a Mons Pietro Maria
Fragnelli ed esposte per la prima volta al
pubblico.
La galleria sarà inaugurata Venerdì 14 Marzo a Palazzo Episcopio a Castellaneta alle
16:30.
Le opere sono state realizzate negli anni ‘30
dall’artista romano con la tecnica della matita su cartoncino. Le figure si presentano
stilizzate con l’uso di profondi tratti decisi.
Insieme alle 14 tavole del Rosati, l’istituto
d’arte di Laterza presenterà le opere degli
alunni del triennio del corso A, sotto la guida dell’insegnante di disegno dal vero prof.
ssa Fabiola Manzoli, ispirate alle incisioni di
Gustave Dorè sulla Passione del Cristo. La
tecnica utilizzata è quella del carboncino
ed acquerello su cartoncino che riprenderanno: la preghiera di Gesù sul monte degli
ulivi; il bacio di Giuda; Gesù rinnegato da
Pietro; la Flagellazione; Gesù presentato al
popolo; Gesù che cade sotto il peso della
croce; la deposizione; la sepoltura di Cristo
nel sepolcro;
Altre opere sono elaborati pittorici, con l’uso
della tecnica della tempera e colori a pastello su cartoncino, raffiguranti: il Cristo alla
colonna ispirato all’opera di Antonello da
Messina; la crocifissione di San Pietro ispirato all’opera del Caravaggio; la pietà ispirata all’opera di Michelangelo; Cristo morto
ispirato all’opera del Mantegna.
Inoltre la mostra comprende i simboli dei
riti della settimana santa, a cura delle Confraternite del SS. Sacramento, Maria SS.
Addolorata e San Franceso di Paola di Castellaneta.
Dopo l’inaugurazione di Venerdì prossimo,
la mostra sarà visitabile dal 14 marzo al 30
aprile, dalle ore 10 alle12, e dalle 17 alle 20.
Nell’ambito delle manifestazioni per la mostra, domenica 16 marzo alle ore 19.00 a
Palazzo Episcopio, l’attore – regista Fabio
Salvatore e la “Rodolfo Valentino Opera”
presentano una trasposizione in prosa de il
“Poema della Croce” di Alda Merini. Al pianoforte il Maestro Pierluigi Orsini.
BIOGRAFIA
GUSTAVE DORE’ Nato a Strasburgo, Doré
si trasferì giovane a Parigi dove, a sedici
anni, cominciò la sua carriera di disegnatore e illustratore. Iniziò come caricaturista
per un giornale dell’epoca, affermandosi
rapidamente per le sue doti tecniche e artistiche.
L’arte di Doré ebbe dei grandi estimatori
già tra i suoi contemporanei. La sua edizione della Bibbia (1865) ottenne un enorme
successo, e nel 1867 Doré fu protagonista d’una grande mostra delle sue opere a
Londra. Questa portò alla creazione della
Doré Gallery, situata in New Bond Street,
sempre nella capitale inglese.
Nel 1869, Blanchard Jerrold, figlio di Douglas Jerrold, suggerí all’artista di lavorare
insieme per produrre un grande ritratto di
Londra, prendendo l’ispirazione dal “Microcosmo di Londra”, prodotto da Rudolph
Ackermann, William Pyne e Thomas Rowlandson nel 1808.
Doré firmò un contratto di cinque anni con
l’editore Grant & Co, che lo portò a vivere
nella capitale inglese per tre mesi all’anno.
Fu pagato ben 10.000 sterline all’anno, una
cifra stratosferica all’epoca. Il libro, London:
A Pilgrimage (Londra: Un Pellegrinaggio),
contenente 180 incisioni di Doré, venne
pubblicato nel 1872.
Giacobbe lotta contro l’Angelo, dall’edizione
di Doré della BibbiaNonostante il successo
commerciale, molti critici non apprezzarono
il libro. La maggior parte furono in disappunto per la scelta di Doré di concentrarsi
in molte tavole sulla povertà e le situazioni
di disagio della città inglese. Venne accusato dall’Art Journal di “aver inventato invece
che riprodotto”.
London: A Pilgrimage fu comunque un successo commerciale e Doré ricevette commissioni da molti altri editori Britannici, e
lavorò anche per l’Illustrated London News.
Nel suo laboratorio arrivò ad avere, nei momenti di maggior attività, più di quaranta illustratori, tra collaboratori e allievi.
L’artista continuò a lavorare fino alla sua
morte, a Parigi, nel 1883, dove è sepolto al
cimitero di Père Lachaise.
Ufficio Comunicazioni Sociali
Diocesi di Castellaneta
Dott. Paolo Nico
328/1824865
Alcune opere che saranno
riprodotte nella mostra.
La preghiera
nell’orto degli ulivi
Il bacio di Giuda
La deposizione
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La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
riceviamo e pubblichiamo
Anche a Ginosa approda Cittadinanz@attiva
Anche
a
Ginosa,
dopo
Taranto, Massafra e Grottaglie, approda
Cittadinanz@attiva. E’ il nuovo nome
che il Movimento Federativo Democratico, in occasione del Congresso
di Chianciano, tenutosi dal 12 al 17
giugno del 2000, si è dato, cambiando
anche la propria forma organizzativa e
Statuto, ma non il progetto politico e
culturale, da cui, nel 1979, è nato.
Nei giorni scorsi, al Teatro “Alcanices”,
la presentazione alla popolazione locale. Dopo i saluti del sindaco Luigi
Montanaro, sono intervenuti Marina
Venezia, componente Direzione Nazionale del movimento, Giuseppina Tocci,
coordinatrice dell’assemblea territoriale di Taranto e Giuseppe Provenza per
il settore Giustizia per i diritti. In loco
si è già costituita un’assemblea territoriale, con l’adesione di oltre cinquanta
componenti. Ma, più è cospicua l’adesione diretta dei cittadini, maggiore sarà la possibilità di rivendicare determinati servizi, tra i quali, il Tribunale per
i Diritti del malato, che ci si auspica di
realizzare.
Cittadinanz@attiva, infatti, è un soggetto politico che, lungi dal trasformarsi
in un partito, persegue, come finalità,
la solidarietà sociale, promuovendo,
in primis, azioni volte a prevenire o,
laddove già esistenti, a rimuovere condizioni di soggezione e sudditanza, di
sofferenza, disagio e discriminazione,
nonché quei pericoli che, attentando
alla libertà personale dell’individuo, alla sua dignità, alla sua integrità fisica
e psichica, spesso si nascondono negli
ambiti dei servizi pubblici, dell’informazione, dei consumi privati, nell’ambiente, nelle aree urbane, sul posto di
lavoro. Richiamandosi alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, infatti, il movimento
Cittadinanz@attiva si schiera con le
persone, con quei gruppi, categorie e
classi sociali, che rischiano l’emarginazione, sia in senso culturale che materiale, proponendosi, di fatto, come
occasione di tutela dei diritti dell’individuo. Ne difende e ne preserva la tutela
sociale e collettiva, attivando un’azione
concreta di interventi, che abbia al cen-
tro l’intervento diretto del cittadino.
Insomma, Cittadinanz@ttiva si propone a Ginosa, come nel resto del territorio nazionale, come vero interlocutore della società, che individua nella
democrazia diretta e nel consenso
collettivo dei cittadini la vera strategia
per una politica, che si ponga come
obiettivo il governo e lo sviluppo della
società, in una prospettiva di auspicata
ripresa della cultura democratica e progressista.
Addio Nonno Ciccio
Addio nonno Ciccio.
In punta di piedi, senza clamore, come hai sempre vissuto, lunedì 10 marzo ti
sei spento.
A 103 anni, dopo tante peripezie e tanti interventi, ma sempre accudito con
tanta cura e tanto amore da tua figlia, hai smesso di lottare e ti sei lasciato
andare.
Eri la nostra quercia alla cui ombra i figli hanno trovato riparo per affrontare la
vita e noi nipoti e pronipoti abbiamo giocato.
Sei stato fonte di orgoglio per tutti noi. Non è da tutti avere un nonno che alla vigilia dei cento anni subisce l’amputazione di una gamba e nonostante tutto ce la
fa e con grande forza di volontà organizza una grande festa con tutti i parenti.
Non è da tutti avere un nonno che fino alla fine ricorda il nome di tutti i suoi figli,
dei nipoti e dei pronipoti.
Sei stato sempre presente a volte anche spiritoso, fino alla fine, per questo sarà
molto difficile rassegnarci alla tua perdita.
Ti vogliamo bene nonno Ciccio. Ci manchi.
Ciao.
Nina
eventi e commenti
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone9
IL BUON VINO DI MARTINO
Come ebbi modo di scrivere tempo fa,
uno dei mestieri che ho fatto da ragazzo fu quello di andare a strénge
l’jùve per conto terzi.
Un signore di Lama di Pozzo di nome
Martino faceva un vino che emanava
un leggero profumo particolare. Poiché allora il vino era quasi sempre fatto con sole uve di Primitivo, il nettare
di Bacco si differenziava nel gusto per i
tempi di fermentazione: poteva quindi
essere più dolce o più aruóneche.
Alcuni vinificatori mettevano a fermentare assieme al Primitivo l’uva fràule:
in questo caso subito ci si accorgeva
della presenza di tale qualità d’uva.
C’è anche da dire che in quella zona
non esistevano molte qualità di vitigni
al di fuori di qualche ceppóne di uva
Córnele e Mènne de vacche.
Il Signor Martino, conoscendo la mia
curiosità, mi stimolò nell’indovinare
quale uva, mescolata al Primitivo, dava quella particolare boccata.
Notando la mia difficoltà nel rispondere mi portò nella cantina e prendendo in mano il mazzetto di erba che era
posizionato vicino al foro da dove usciva il vino nella botte, mi disse: “Ecco
l’uva che dà quel particolare profumo
al mio vino”.
Il mazzetto era formato da un’erba
che cresceva nelle cunette adiacenti alle strade. Fortunatamente i cantonieri di allora non erano così solerti
nell’estirpare le erbacce dai bordi delle
strade ma aspettavano che le stesse
seccassero per poterle bruciare; a volte capitava che insieme alle erbacce
prendesse fuoco anche qualche calaprèsce ma almeno per il periodo della
vendemmia l’erba che usava Martino
era salva.
Alla mia domanda del perchè al posto
di un mazzetto non avesse messo nella botte una sciàrcene di quell’erba
così facilmente reperibile ed a costo
zero, Martino si mise a ridere e mettendomi una mano sulla spalla molto
seriamente mi spiegò che la quantità
di erba utlizzata era frutto di vari tentativi fatti negli anni; aggiunse inoltre
che se la quantità fosse stata minore il
pro
verbi
gino
sini
raccontati da
Giovanni
Carducci
profumo originale del vino non avrebbe subito variazioni e che in caso contrario avrebbe sicuramente coperto gli
aromi naturali del Primitivo.
Avevo circa dieci anni allora e quella fu sicuramente la mia prima lezione di enologia dalla quale appresi soprattutto il vero significato della parola armonia.
Grazie Martino.
I È MÉGGHIE A SCUCCHIÀRSE O ACCÌDELE PRÓPIE?
Le statistiche ci dicono che Verona, in proporzione al numero degli abitanti, è la città
con la più alta percentuale di separazioni.
Alcuni miei conoscenti, che avevano deciso
di separarsi, dopo aver letto il libro “Toghe
rotte” scritto dal magistrato Bruno Tinti hanno immediatamente tolto il mandato ai loro
legali.
Questo perchè il magistrato, codice alla
mano, ha spiegato cosa rischia il coniuge
che decide di sopprimere l’altro.
Per prima cosa deve recarsi immediatamente dai Carabinieri per autodenunciarsi e
far trovare subito l’arma del delitto. Questo
gli permetterà di tornarsene subito a casa
perchè non sussiste il rischio di fuga o di
inquinamento delle prove.
Al momento del processo, dall’ergastolo
previsto la pena scende a 24 anni perchè
non ci sono aggravanti.
Poiché il reato è stato commesso in uno
stato d’ira gli anni scendono a 16 che però
passano a 11 perchè nel frattempo si è
provveduto a risarcire i parenti.
Ovviamente avendo ottenuto le attenuanti
generiche gli anni scendono a 7 e mezzo,
ma chiedendo il rito abbreviato si sarà condannati a 5 anni.
Chi il reato l’ha commesso prima del maggio 2006 gli verranno scontati 3 anni per
l’indulto e quindi la condanna sarà di 2
anni.
Secondo me coloro che hanno commesso
il reato dopo la data del maggio 2006 sicuramente saranno più fortunati perchè il
prossimo indulto non potrà essere inferiore
ai 5 anni.
Una delle cause della lunghezza dei processi, che sia data dalla mancanza di calcolatrici?
Quando i miei conoscenti mi hanno chiesto
un consiglio su come comportarsi ero res-
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tio nell’esprimermi conoscendo il detto “Tra
moglie e marito non mettere il dito”.
Dopo varie insistenze mi sono permesso di
suggerire due consigli: quello di scegliere
una ambientazione suggestiva per il luogo
del delitto (così la vicenda sarà ben descritta e raffigurata attraverso il plastico che
Bruno Vespa mostrerà nella trasmissione
“Porta a Porta”), e di optare per un avvocato che assicuri loro almeno 4/5 presenze
televisive nelle quali poter sottolineare la
loro innocenza e sopratttutto aver la possibilità di pubblicizzare il libro che nel frattempo avranno scritto.
Tra i diritti televisivi e il ricavato della vendita del libro avranno risolto i problemi economici della loro vecchiaia.
Se ci scappa anche una fiction... aviésse
vógghie.
IL CILIEGIO
A Ginosa, a differenza di alcuni paesi della
provincia di Bari, non c’erano colture intensive di alberi di ciliegio.
Un contadino, ghiotto di questo frutto, decise di coltivarne una pianta: la coltivò con
tanto amore concimandola e dandogli l’acqua all’occorrenza.
Vedendo la pianta crescere rigogliosamente dedicava alla stessa molto tempo e molte attenzioni.
Ma quando arrivò il periodo che avrebbe dovuto fruttificare, di ciliegie nemmeno
l’ombra.
Aspettò ancora del tempo ma non vedendo
frutto decise di estirpare la pianta.
Un falegname-scultore chiese al contadino di poter utilizzare il legno del ciliegio per
realizzare una scultura.
L’artista ricavò dal tronco un Sant’Antonio
che venne posto in una chiesa.
Qualche anno dopo la moglie del contadino si ammalò e, dopo aver consultato inutilmente tanti medici, decise di affidarsi ai
Santi.
Le venne consigliato di rivolgersi al Sant’Antonio artefice di tanti miracoli.
Il marito non era convinto di ciò, ma per
l’armonia familiare e per non scontentare la
moglie non la ostacolò nella sua scelta.
Il tempo passava e il miracolo non arrivava.
Il marito, sapendo che il miracolo non si sarebbe manifestato, rivolgendosi alla moglie
disse: “Io quel Santo lo conosco da quando
era cerase!”
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La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
riceviamo e pubblichiamo
Un giacimento naturale
Un investimento mancato
Devo ringraziare “La Goccia” per consentirmi
di esternare le mie emozioni ed i miei punti di vista. Un giornale per raccontare semplicemente la città, le facce, le
speranze degli uomini e delle donne
che la vivono. Collaboro ad altri fogli,
ma scrivo per la mia gente per ritrovarmi fra mille incontri, fra tanti ricordi, dove la politica, la vita, l’economia,
la pazienza, la rabbia per tutto quello che non funziona, s’intrecciano ad
ogni passo con la vita di ogni giorno,
nascondendo sentimenti e facendo
apparire critiche quelle riflessioni nate dal legame profondo, indissolubile
che mi lega al mio paese che, primo,
ha udito i miei vagiti. I bimbi si baciano
quando dormono, condivido, quando
nelle notti d’agosto una silente luna
sembra ammantare con candido velo
i lieve respiro di Ginosa che riposa.
Tutto questo per introdurre un messaggio
pubblicitario ripetutamente apparso sul più
diffuso quotidiano nazionale e che ha richiamato la mia attenzione. Il messaggio invitava a trascorrere quattro giorni nelle “Terre
di Taranto” dal 20 al 24 marzo, periodo che
quest’anno coincide con i riti della festività
pasquale, la ricorrenza più importante e significativa di tutta la cristianità. L’invito, nel
programma, precisa: Visita gratuita e guidata
alla gravina di Ginosa e prosegue: ”Spettacolo della Passio Christi nello scenario della
gravina di Ginosa. Leggere Ginosa, per me,
è sempre scaricare in circolo dosi massive
di adrenalina.
Venire a Ginosa “Terra di Taranto tra arte e
cultura” è promosso dall’Azienda turistica
di Taranto, dall’Assessorato al Turismo della Regione Puglia, dal Comune di Taranto,
dalla Provincia, dalla Camera di Commercio, dalla Confcommercio, dalla Confindustria, dal Consorzio Trasporti Pubblici, dall’Assonautica, e con sorpresa per la prima
volta leggo: “Ufficio Diocesano Pastorale
per il turismo”.
Questo grandioso apparato di sponsor mi
induce a ritenere che il Comune di Taranto
sta cercando di superare la crisi dopo il fallimentare crac della passata Amministrazione, con promozioni turistiche finalizzate ad
interessi di bilancio. La nuova Giunta infatti
eletta a maggio scorso ha ereditato un dissesto finanziario di 637 milioni di euro che
per i 196.000 Tarantini, fanno un debito di
oltre 3000 euro pro capite, neonati compresi. Anche questo, scriveva un quotidia-
no del Nord, è un altro atto di quella irrisolta
“questione meridionale” che come dramma
continuo (vedi munnezza a Napoli) non conosce la parola fine.
Abbiamo perso, con la “querelle” dell’istituzione del Parco Gravine, l’occasione irripetibile di valorizzare nel nostro territorio un
“giacimento” di cultura e storia la cui fruizione avrebbe sortito ritorni economici, e non si
è voluto capire che il Parco delle Gravine Joniche non è solo naturalistico, ma anche, se
non essenzialmente, un parco archeologico,
unico al mondo. Si sono così dispersi rivoli
di finanziamenti in progetti isolati e superflui,
perché la politica si è anche arrogato il diritto
di fare cultura, attenta ad accontentare molti
per scontentare tutti; protesi alla ricerca di
un polo turistico, non si è voluto capire che
il tutto andava gestito non solo con capacità
imprenditoriali, quanto con competenza che
non può essere solo politica, bensì di intelligenza culturale. E questo “giacimento” già
esistente negli insediamenti dei rioni Casale
e Rivolta, con la civiltà del “vivere in grotta” e
con l’arte del “pregare in cripta”, lo abbiamo
scelleratamente ignorato lasciandolo senza
la tutela di interventi conservativi, disperdendo così un patrimonio di decine di Chiese
e centinaia di dimore con affreschi, graffiti
e testimonianze del vivere quotidiano che
avrebbe portato come i trulli ad Alberobello
ed i Sassi di Matera a risonanza mondiale
tutto il nostro abitato.
Forse non tutti sanno che dietro gli sponsor
di quel messaggio turistico ci sono fondi di
istituzioni francesi, spagnole, ungheresi, greci, tutti finalizzati al restauro conservativo di
insediamenti umani. Pensate un po’, il Comune di Taranto riceve fondi da un progetto
europeo “Caves network” perché fa promozione turistica alle grotte ginosine che tante Amministrazioni Comunali hanno sempre
completamente ignorate.
Quale fosse l’interesse ed il fascino di questo
“giacimento”, lo troviamo già nelle testimonianze di oltre 4 secoli fa.
Scrive il Cisternino (1630):
“Grotte che in prima vista paiono rupestri, sono però dentro di tanto bello artificio e manifattura da dare alli riguardanti grandissima meraviglia”.
Ed un anonimo (1584): ”Le due valli (Rivolta e Casale) abitate in grotte danno
ai riguardanti gran meraviglia e quel
che di bello che l’Abitatori che stanno al basso nelle due nominate valli di
continuo al tramontar del sole spiegano
tanti de lumi che fanno uno spettacolo
meraviglioso a i riguardanti, inperò che
quelli che abitano ad Alto, mirandone al
basso par loro che abbiano sotto i piedi
il Cielo pieno di vaghissime stelle.”
Ci sono, e sono tante, città dove architetti
famosi hanno realizzato palazzi e cattedrali
facendone tesori di marmo.
Ci sono, a far data dall’VIII secolo, nelle gravine della murgia jonica, aggregati rupestri,
dove l’uomo, il semplice, incolto nostro antenato, scavando il tenero tufo, ha creato primitivi rifugi per se e per i suoi animali, e successivamente, ampliando il rifugio, ha realizzato
abitazioni, sviluppando commerci culturali,
scambi, e soprattutto cercando di volgere a
proprio vantaggio asperità, inclemenze, lacune di un habitat non certo agevole.
È nato così un modo di vivere, di coesistere lontano da i comuni centri abitati, immune ad un primo esame, da quello che siamo
soliti definire sviluppo, un modo che va sotto il nome di civiltà del “vivere in grotta”. E
quell’uomo, semplice, per testimoniare la sua
fede ha innalzato anche altari, e scavando
nicchie, archi, colonne nel ventre del monte, ha cercato di riprodurre le chiese che in
superficie aveva avuto modo di conoscere.
Sono nate così le cripte, affrescate con colori a lui familiari: il rosso della terra, l’azzurro del cielo, e la sua fede è divenuta il “pregare in grotta”.
E queste testimonianze di un vivere diverso,
per distinguerle dalle altre, le chiamerò “tesori di pietre”. Sono pochissime, e soltanto
in Puglia; questo “giacimento” il più esteso
ma meno tutelato e quasi scomparso, è presente nella nostra gravina.
Nicola Tuseo
argomenti e commenti
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
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Una visita al Consiglio Regionale della Puglia
I ragazzi delle classi quinte dell’I.C. “S. G. Bosco” visitano la sede di via Capruzzi
Il 5 marzo scorso, gli alunni delle classi
quinte della “San Giovanni Bosco”, accompagnati dalle loro docenti: Galante
Enza, D’Addario Maria Antonietta, Leo
Maria Antonietta, Pizzulli Domenica,
Rizzi Rosanna, Antonicelli Anna e Mele
Esterina, hanno vissuto una mattinata
molto “istituzionale”.
La richiesta di visitare il Palazzo del
Consiglio regionale era stata accolta
e così, i ragazzi hanno potuto vivere
un’esperienza interessante ed irripetibile.
In via Capruzzi li attendeva la Dott.
ssa Giusi Mariano, che ha introdotto
gli alunni nell’Aula del Consiglio dove
si svolgono le sedute e li ha fatti accomodare sugli scranni dove di solito
siedono il Presidente Vendola, gli Assessori, i Consiglieri di maggioranza e
di minoranza. Per loro è stata un’emozione particolare, perché si sono subito
lasciati trasportare dall’entusiasmo di
essere in un posto davvero importante
per la vita amministrativa della nostra
Regione. Ci ha poi raggiunti il Presidente del Consiglio Regionale, il Prof.
Pietro Pepe, che ha salutato i ragazzi
ed ha iniziato a spiegare loro le funzioni stesse dell’Assemblea Regionale e
di un Progetto “Giocare alla democrazia” che la Regione sta realizzando con
gli alunni delle Scuole Superiori, che
con elezioni vere e proprie ha istituito
il Parlamento Regionale dei Giovani,
permettendo loro di fare proposte di
legge che una volta esaminate potranno diventare legge regionale a tutti gli
effetti.
Il Prof. Pepe ha poi risposto alle domande dei ragazzi, che sono state a suo
avviso tutte molto interessanti. Ci ha
poi raggiunto il nostro Consigliere Regionale, il Dott. Paolo Costantino, che
ha seguito la preparazione della nostra
visita e che ha presentato un po’ la storia della nostra scuola al Presidente
Pepe, facendo riferimento all’importanza storica del nostro edificio scolastico
ed al fatto che ancora oggi rimane la
scuola più frequentata dalla popolazione scolastica ginosina. Ha poi ricordato
il Progetto di Storia locale che lo scorso anno ha visto la realizzazione del
prezioso libro “Le luci del viandante”
redatto dalla classe V D e dai docenti
Vera Vardaro e Stefano Bianco durante
l’anno scolastico 2005/06.
Dopo il saluto di Pepe e di Costantino,
i ragazzi con la guida della Sig.na Mariano hanno preso parte ad una simulazione di Assemblea Regionale, argomento all’ordine del giorno: spiegare
il significato dei simboli del gonfalone
della nostra Regione. Così i ragazzi
hanno rivestito gli incarichi istituzionali
di Presidente, di Assessore o Consigliere passandosi la parola e dando
vita ad un vero e proprio dibattito.
Infine la visita alla Biblioteca del Mediterraneo associata al Consiglio Regionale, che abbiamo percorso in religioso
silenzio, per rispettare chi era intento
a studiare, ricercare o semplicemente
leggere.
Per tutti in regalo una sacca con preziosi opuscoli, un Cd-rom e la bandiera
della pace, come ricordo di una mattinata davvero speciale.
Rosamaria Busto
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eventi e commenti
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
Comunicato stampa FI
Il Popolo della Libertà della Puglia
ha riservato sabato scorso a Bari
un vero e proprio bagno di folla al
Presidente Berlusconi. Migliaia di
persone lo hanno accolto in Piazza
San Ferdinando intorno al gazebo in
cui fin dalle prime ore della mattina
i cittadini hanno iniziato a compilare
le schede per scegliere le priorità del
nostro programma di Governo. Il calore e l’entusiasmo dei cittadini sono
andati oltre ogni previsione in Piazza San Ferdinando, specie quando il
Presidente ha toccato i temi cruciali
di questa campagna elettorale: la
necessità di abbassare le tasse, di
aumentare la sicurezza, di migliorare i servizi ai cittadini, di reinserire
immediatamente il Sud nell’agenda
politica del Governo dopo quasi due anni
in cui Prodi lo ha messo letteralmente in
ginocchio.
Ancora una volta il Popolo della Libertà
della Puglia ha dimostrato di credere in
Silvio Berlusconi e, come già accaduto il
2 dicembre 2006 a Roma, anche sabato
Verso le elezioni
Il tredici e il quattordici aprile si terranno
le consultazioni nazionali, queste elezioni
potrebbero assumere un carattere storico
e costituire un momento di svolta nella vita
politica italiana.
Walter Veltroni, ha assunto la decisione
coraggiosa di presentarsi da solo, semplificando il quadro politico e inducendo il centro-destra ad assumere eguale scelta.
Ma, bisogna fare dei distinguo ben precisi affinché l´elettorato possa capire alcuni
aspetti fondamentali della democrazia.
Il Partito Democratico ha da tempo avviato
il suo processo di costituzione, affrontando due congressi, sciogliendo due partiti e
intrapreso un cammino che ha portato alla
scelta del suo leader da parte di milioni di
persone.
Tale processo a fatto si, che in tutte le realtà
comunali, provinciali, regionali e nazionale
si costituissero eleggendoli democraticamente dei nuovi gruppi dirigenti, che a loro
volta si sono messi in gioco, mettendoci la
loro faccia, la loro personalità e il loro entusiasmo.
Dall´altra parte come al solito abbiamo uno
che decide per tutti. Infatti, non dobbiamo
dimenticare che l´annuncio della nascita del PDL è stato dato dal suo leader, in
totale solitudine e incurante del pensiero
altrui.
Tralasciando tutto quanto successo in seguito, dopo aver escluso dallo schieramento una forza moderata come l´UDC e stretto l´alleanza con la Lega Nord, il PDL alla
presentazione delle liste candidando Mussolini , Gramazio e Giuseppe Ciarrapico ha
stabilito la sua collocazione a destra.
Tanto è vero, che lo stesso leader di AN e
il leader della Lega ne contestano le candidature.
Ricordo agli elettori, che Ciarrapico è colui
il quale, ha dichiarato la sua netta contrarietà alle scuse fatte dallo stesso leader
di AN alla comunità ebraica. Sempre lui,
in un´intervista al giornale quotidiano “LA
scorso in Piazza San Ferdinando a Bari, è
stato davvero meraviglioso vedere insieme
attivisti, elettori e sostenitori del grande popolo del centrodestra.
Ginosa e Marina di Ginosa era rappresentati, oltre che da tanti simpatizzati ed iscritti,
anche dal Coordinatore Cittadino di Forza
Italia Dott. Vito De Palma e dal CapogrupREPUBBLICA” dichiarava in modo netto e
inequivocabile di “non rimpiangere il fascismo”.
D´altra parte tutto questo, non è altro la
collocazione che il PDL ha sempre desiderato.
Perché cari elettori, lo stesso leader ha tenuto a battesimo un partito come “La Destra” di Storace dichiarando in quella occasione che ne condivideva la politica.
Stando ai fatti, gli elettori così come ha fatto
il Presidente dell´Eurogruppo Jean-Claude
Juncker, si dovrebbero chiedere se il PDL
possa realmente aspirare ad entrare a
rappresentare il Partito Popolare Europeo,
considerato che il PPE da sempre ripudia
ogni nostalgia di fascismo e nazismo.
In relazione a questo Alessandra Mussolini
sul quotidiano “Corriere della Sera” dichiarava: “ io li conosco bene quei burocrati,
signori che votano per le balene farebbero
entrare chiunque è tutta una questione di
numeri, crescono e ottengono fondi”. Se ne
deduce che alla signora Mussolini poco importa del PPE, dipingendoli come persone
che poco anno a che fare con i “ cosiddetti
valori”. Ragione in più per valutare bene
a chi si da il voto, considerato che il PDL
candita determinati persone e poi dice di
ispirarsi al PPE.
In seguito tra chi se ne frega, servi, sguatteri e padroni, la cosa più interessante è
stata detta dal leader del PDL “ Ciarrapico
è stato candidato perché possiede giornali
e televisioni”.
A queste affermazioni credo che gli elettori
del PDL facciano bene a fare delle riflessioni perché chi le ha dette possiede giornali e
televisioni e sa bene di cosa parla.
L´uomo moderno nel suo rapporto con la
realtà è mediato da un´infinità di strumenti tecnici, nessun essere umano come gli
italiani ricevono nell´arco delle 24 ore dosi
così massicce di input.
Pertanto noi siamo così mediati che ormai
riteniamo quei strumenti (giornali televisioni internet etc) indispensabili per collegarci
alla realtà. Va da sé quindi che più se ne
posseggono più può far passare per realtà
po Consiliare Antonio Bradascio che hanno
voluto essere presenti alla manifestazione,
ma soprattutto hanno dimostrato di
credere nel grande progetto politico
del “Popolo della Libertà” e del loro
grande leader. Inoltre come in tutta Italia anche a Ginosa e Marina di
Ginosa Domenica 2 Marzo sono state
raccolte le indicazioni dei cittadini circa le priorità del programma del Popolo della Libertà. I gazebo sono stati
organizzati da Forza Italia, Alleanza
Nazionale e Circolo della Libertà.
Chiudo con un appello rivolto ai cittadini dal Coordinatore Regionale On.le
Raffaele Fitto:
“Ora dovremo prepararci perchè ci
aspetta un mese di grande impegno,
per diffondere al meglio il messaggio
di libertà del Presidente Berlusconi,
nelle nostre città, nella nostre famiglie, nei nostri luoghi di lavoro e di
ritrovo, tra i nostri amici, a difesa dei nostri
comuni ideali.
Il contributo di ognuno di voi è fondamentale”.
Addetto Stampa
Forza Italia Ginosa e Marina di Ginosa
quello che si vuole. Paradossalmente però
all´aumento di notizie corrisponde una diminuzione della conoscenza, subendo una
sorta di perdita della memoria.
Per tale motivo il leader del PDL e i suoi
dirigenti giornalmente e sistematicamente
a qualsiasi livello sia nazionale che locale
ne dicono una nuova, perché la popolazione non ha il tempo di approfondire una
notizia che ne arriva un´altra, spostando
l´interesse e l´analisi del problema. Oppure
la martellano con lo stesso argomento facendo in modo che alla fine ci si convinca
che è vero.
Per tale ragione è difficile capire cosa pensa esattamente il leader del PDL, stando
alle dichiarazioni continue e confuse, promettendo prima il ritorno alla riforma Maroni sulle pensioni per poi dire che forse non
si può fare, che vuole ritirare i militari dal
Libano ma che poi farà un´altra cosa, che
Alitalia non si tocca e poi è d´accordo che
Air-France continui a trattare, che si lavora poco, che non candida le “veline” perché con quelle lui fa altre cose (comizio a
Como), che le precarie farebbero meglio a
sposare un ricco, e che se perde le elezioni
sicuramente è perché gli altri hanno imbrogliato, pertanto credo sia arrivato il momento di fare delle distinzioni.
L´allora Casa delle Libertà ha sempre sostenuto è dichiarato che quelli di sinistra
erano tutti “comunisti”, ricordo agli elettori che il Partito Democratico ha fatto la
scelta di staccarsi dalla sinistra radicale e
massimalista, ispirandosi a quei valori democratici che gli stessi Alcide De Gasperi
prima e Aldo Moro in seguito, auspicavano in una prospettiva politica condivisa tra
forze popolari di sinistra e forze popolari
d´ispirazione cattolica , mentre il leader del
PDL ha stretto alleanza con i soggetti sopra
descritti. Pertanto il 13/14 aprile recandosi
alle urne gli elettori sappiano che se sceglieranno il PDL voteranno per un partito di
destra, se sceglieranno il Partito Democratico voteranno per la democrazia.
SALVATORE CROCIFISSO FAENZA
argomenti
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
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Le malattie della Terza Età
rubrica a cura del dottor Pietro Zanelli
specialista in Geriatria e Gerontologia clinica
La Gotta nell’anziano
E’ una malattia dovuta alla precipitazione di
cristalli di Sali dell’acido urico nell’interno di
una cavità articolare.
E’ improbabile che questo si verifichi improvvisamente, in quanto il lento accumulo
di cristalli di urati è invariabilmente la conseguenza di un’elevata iperuricemia. L’accumulo di tali Sali prende il nome di tofo. I tofi
si depositano nel rivestimento delle articolazioni e nelle cartilagini.
Talora i depositi tofosi sono abbastanza
grandi da sostituire la cartilagine articolare e
scavare nel tessuto osseo sottostante.
Le cause che determinano nell’organismo
un aumento dell’uricemia sono molte e non
argomento di questo articolo. Molto spesso
esiste una storia familiare di gotta. In questa
sede è bene ricordare però, come nell’anziano, l’uso di diuretici può diminuire l’escrezione di acido urico determinando quindi
iperuricemia.
La gotta si presenta spesso come una artrite monoarticolare acuta. L’articolazione più
colpita è la metatarso-falangea, segue la articolazione tibio-tarsica, il polso il ginocchio.
«un’insorgenza poliarticolare è meno frequente, ma attacchi ricorrenti possono interessare talora più articolazioni..»
Il dolore è forte e la pelle tesa che ricopre
l’aricolazione tumefatta è di solito calda, rossa e lucida. Essa tende ad esfoliarsi quando
l’artrite regredisce.
Ogni episodio è autolimitante, e può durare
qualche giorno o qualche settimana.
Gli attacchi di gotta possono essere scatenati anche da altre malattie o da interventi
chirurgici. Alcuni pazienti anziani si presentano con artrite deformante e grandi tofi intrarticolari ma con poco dolore e nessuna
storia di attacco acuto di gotta. Talora tofi visibili, per esempio ai padiglioni auricolari sono di grande valore diagnostico.
Il dosaggio dell’acido urico ematico è fondamentale nella diagnosi di gotta, anche se
talora un’iperuricemia non è di per sé prova
diagnostica.
La ritenzione di acidi urici indotta da diure-
tici, nella vecchiaia è molto comune il chè
puo rendere molto probatorio un’evento
acuto, specie se coesiste una patologia da
insufficienza renale cronica.
Può essere presente un’elevazione della
VES e leucocitosi. L’esame radiologico puo
dimostrare erosioni secondarie dell’osso,
dovute a depositi tufacei.
La gotta acuta richiede un trattamento rapido ed efficace oltre che una diagnosi pronta.
Le ricette di Eugenia
I Sapori delle “Radici” sarà
presentato il prossimo 3 aprile
al Metropolitan
Si usano farmaci antinfiammatori,con
esclusione dell’aspirina essendo essa capace di accentuare l’iperuricemia.
La migliore scelta nelle persone anziane
è l’indometacina che prevarica in efficacia
gli altri antinfiammatori non steroidei. A ciò
occorre associare una riduzione del trattamento diuretico ed una dieta povera di proteine.
Un singolo attacco di gotta non richiede
necessariamente alcun trattamento ipouricemizzante con allopurinolo, cosa invece
consigliata in caso di cronicità della malattia o nelle recidive sostenute.
Presentazione
Giovedì 3 aprile 2008 – ore 20,00
Teatro “Metropolitan” di Ginosa
Saluto
Avv. Luigi Montanaro
Sindaco del Comune di Ginosa
Presentazione
Gino Dell’Orco
Presidente Pro Loco di Ginosa
Interverranno
Dott. Alessandro Catucci
Responsabile del Day Hospital dei disturbi
del comportamento alimentare presso
il Policlinico di Bari
Antonio Bradascio
Consigliere Com. incaricato alla Cultura
Dott.ssa Marta Teresita Galeota
Esperta in Dietologia
Ins. Eugenia Stano
Autrice
Relaziona
Prof. Raffaele Nigro
Caporedattore RAI
Modera
Dott.ssa Maria Florenzio
Giornalista
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La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
attualità
RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI
Beati i misericordiosi…
Beati i misericordiosi…
…perché misericordia sarà loro fatta.
(Mat. 5,7). La misericordia è una virtù divina che può essere acquisita da noi umani,
per esercitarla ogni qualvolta se ne presenta l’occasione. Essa è propria di Dio.
Ecco perché è detto di Lui: “Tu, o Signore,
sei un Dio Misericordioso e pietoso, lento
all’ira e ricco in benignità e verità” (Sal.
86,15). Gesù proclama beati coloro che
usano misericordia. Come possiamo noi
esprimere questa preziosa virtù? La possiamo esprimere nei rapporti umani, in un
atteggiamento di longanimità compassionevole, pronti a compatire, perdonare, tollerare e aiutare il nostro prossimo. “Beato
chi ha pietà del misero”(Prov.14,21). Mentre, invece, “Chi chiude l’orecchio al grido
del povero, griderà anch’egli ma non troverà risposta” (Prov. 21,13). Ricordate il
ricco epulone e il povero Lazzaro? Leggetevi la storia in Lu.16,19-31. Perciò Gesù
dice: ”Tutte le cose che volete che gli altri
vi facciano, fatele voi a loro” (Mt. 7,12).
Quindi, la misericordia è un dono che riceviamo da Dio e trasmettiamo al prossimo. Ecco perché ce una correlazione tra
la pietà divina e quella degli uomini. Siamo stati fatti ad immagine e somiglianza
di Dio e ogni cristiano deve rispecchiare
l’immagine di Dio. Un esempio eloquente a questo riguardo lo troviamo nel buon
Samaritano, che usò misericordia verso
quel malcapitato, scese dalla sua cavalcatura e con compassione lo guardò, lenì
le sue piaghe, con olio e vino, lo fasciò,
lo mise sulla sua cavalcatura, lo portò ad
una locanda, si prese cura di lui e si fece garante all’oste per tutto il resto. (Lu.
10,25-36).
Oh, che Dio ci aiuti ad essere come quel
buon Samaritano. Gesù è Magistrale nel
Suo insegnamento, quale vero Maestro
del Regno dei Cieli, che oltre a trasmetterci codesti “enunciati divini”, Lui stesso
ci ha dato l’esempio delle cose che ha
insegnato. Lo dimostra quando entrò in
casa di Zaccheo (Lu.19,1-10); quando
accettò di sedere a mensa con pubblica-
ni e peccatori in casa di Levi, e che alle
critiche dei Farisei, replicò: “Io voglio misericordia e non sacrificio. Perché Io non
sono venuto per chiamare a ravvedimento
i giusti, ma i peccatori” (Mt. 9,9-13). Essi
lo disprezzavano, e volendo screditarlo gli
dettero il titolo di “amico dei pubblicani e
di peccatori”, (Lu. 15,1), ma non potevano
dargli titolo migliore. Si, Gesù è l’Amico
dei peccatori, dei derelitti, dei miseri e tutti
coloro che riconoscono davanti a Dio il loro fallimento morale, i loro peccati. Amico
se tu sei un peccatore, ricorda, Gesù è il
tuo Salvatore, invocalo ed Egli verrà in tuo
aiuto. Se hai un problema che ti assilla,
se vuoi guarigione, se vuoi pace nel cuore, grida a Lui ed Egli ti aiuterà. Quando
Gesù, nel Padre nostro, ci ha detto di perdonare, Egli stesso sulla Croce ha detto:
“Padre, perdona loro che non sanno quel
che fanno”. Un esempio negativo, invece,
lo troviamo nel “creditore spietato”, che
trovato un suo debitore, di cento denari,
lo prese per la gola, dicendo: pagami ciò
che mi devi; ma nonostante quello gli si
gettò ai piedi chiedendogli una dilazione,
lo fece imprigionare. Malvagio. Lui dal suo
padrone gli era stato condonato la somma “astronomica” di diecimila talenti e si
rifiutava di avere compassione di un suo
conservo? Lo seppe il suo padrone e lo
fece gettare nella prigione, per fargli scontare le sue malefatte. Tutto ciò rispecchia
la grande Misericordia di Dio, il nostro Padre Celeste, che ci perdona tutti i nostri
peccati, mediante la fede nel sacrificio di
Cristo, mentre noi, talvolta, non siamo capaci di perdonare le offese o i torti dei nostri simili. Attenzione! Gesù dice: “Se non
perdonate agli altri le loro offese, neppure
il Padre vostro Celeste perdonerà voi”.
Ecco perché Gesù chiama beati quelli
che usano misericordia, perché oltre ad
essere felici in questa esistenza, otterremo misericordia nel Regno Celeste, in
Vita Eterna.
Questo è quel che gradisco, dice l’Eterno: “ Spezzare le catene della malvagità, sciogliere i legami e rimandare liberi
gli oppressi, spezzare il pane con chi
ha fame e i poveri senza tetto, vestire
chi è nudo”(Is.58,6,7). A costoro verrà
detto: “Venite benedetti dal Padre mio,
eredate il Regno che vi è stato preparato fin dalla fondazione del mondo”.
(Mt.25,31-46). Dio dice ancora: “Difendete la causa del debole, dell’orfano,
la vedova, fate giustizia al povero e
all’afflitto”(Sal.82,34). Beati coloro che
usano misericordia. Date e vi sarà dato, dice Gesù, “vi sarà versata in seno
buona misura, scossa e traboccante”
(Mt. 5,42). Felici i misericordiosi, perché
misericordia sarà loro fatta. Questa preziosa virtù che ogni cristiano deve esercitare nella sfera della vita, è costituita
dalla Grazia di Dio, dalla Carità di Cristo
e dalla Potenza rigeneratrice dello Spirito Santo. Volete anche voi essere beati,
felici? L’Iddio della Grazia e della Pace
sia con voi.
La Redazione si scusa
con i collaboratori e con
i lettori per i numerosi
contributi pervenuti e
non pubblicati e per le
rubriche fisse, temporaneamente sospese. Tali
scelte sono state operate a causa dei numerosi
articoli giunti per i quali
non si poteva, oggettivamente, trovare spazio
in questo numero ma
che sicuramente saranno pubblicati prossimamente.
attualità
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
13º Torneo
“S. Giovanni Bosco 2008”
Il 13º torneo “S. Giovanni Bosco 2008”
è andato agli archivi, alla presenza di
una splendida cornice di pubblico, tra
familiari, autorità e semplici curiosi,
il torneo a cui hanno partecipato 5
squadre dandosi “battaglia” sportiva
dalla prima partita fino alla finale, è
stato vinto dalla squadra denominata
“D” composta dagli atleti Tedesco, De
Palma, Malvani, Susco, Moro.
Sono stati premiati inoltre: Tedesco
come capocannoniere con 46 goal,
Susco come giocatore più corretto,
Malvani come miglior portiere e D’Amato come miglior giocatore in assoluto.
Una Targa ricordo come premio speciale è stata consegnata a Mons. Don
Gennaro Inglese ringraziandolo per
la sua indispensabile collaborazione
offerta nelle edizioni precedenti del
torneo e ogni qualvolta la scuola calcio
ha avuto bisogno, rimanendo vicino al
sottoscritto e ai ragazzi anche nei
momenti più difficili, e un augurio e
un ben venuto è stato dato al nuovo
Parroco Don Renzo affinché possa
continuare con amore il cammino
intrapreso dal suo predecessore.
Un grazie va anche al Delegato Sindaco Leonardo Galante pronto a prodigarsi per lo sport e soprattutto per
Marina di Ginosa, anche lui presente
alla manifestazione in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale
che ha offerto tutti i premi consegnati
agli atleti, sempre disponibile quando
è stata chiamata in causa.
Nella foto ricordo ci sono tutti gli
atleti della scuola calcio Don Bosco
2008 e tutte le autorità presenti alla
premiazione.
Un cordiale saluto va a tutti gli
sportivi da
Giovanni Bracciodieta
39
I Supporters Genusia
Gli albori:
I Supporters Genusia, nascono come gruppo organizzato in una fredda serata del Dicembre 2006. I fondatori,
sostanzialmente sono tre ragazzi con il Ginosa nel cuore
che da quel giorno in poi si impegneranno a sostenere
la squadra sempre e ovunque. Gli S.G per la produzione
di materiale (cappellini, felpe, sciarpe, ecc), coreografie,
bandiere ecc si autofinanziano, anche se non disdegnano dell’aiuto di tutti i concittadini, “commercianti” compresi, che fino ad ora hanno mostrato una totale indifferenza
verso i colori della propria città, accusandoci paradossalmente di tifare una squadra di terza categoria. Forse
si saranno dimenticati che la squadra in questione è il
Ginosa, città in cui vivono e lavorano, quindi una contraddizione vera e propria.
Il nome:
Il nome Supporters Genusia è un po’ particolare perché in
sé racchiude molteplici significati. Supporters è sinonimo
di ultras o più semplicemente di tifoso, mentre Genusia
è il nome con cui originariamente si chiamava la nostra
città. Insieme formano un binomio idissolubile..”tifosi del
Ginosa” squadra con 60 anni di grandissima tradizione
calcistica.
Il tifo:
Da parte nostra c’è l’impegno a sostenere la squadra
sempre, in casa o trasferta. L’ultima con responsi molto
positivi a Palagiano dove i Supporters hanno dimostrato,
di esserci ovunque e comunque. Però il fatto che in una
fredda serata del Dicembre 2006 venga ufficializzata la
nostra nascita non significa che prima non ci fosse nulla,
anzi.
La domenica era il giorno del “pallone”, quindi il giorno
del Ginosa, giorno in cui si poteva palpare con mano la
passione e le emozioni di tutta la gente che si apprestava a scendere “giù al campo” il T.Miani teatro di mille
battaglie. Ora sono altri tempi, più difficili ma quest’anno
la squadra sta rispondendo alle aspettative dei tifosi, che
un giorno sperano di rivedere il Ginosa nella categoria
che merita, la serie D.
Il direttivo
eventi sportivi
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
41
La Voce del Consiglio Marinese
Posa: Due obiettivi essenziali: sicurezza nelle strutture e potenziamento della Raccolta Differenziata
Giove: Proponiamo un ricco programma di interventi per Ginosa Marina
Nella serata di giovedì 13 si è tenuta la tanto
attesa assemblea del Comitato di Frazione
che ha visto la partecipazione di alcuni dei
circa 500 firmatari della petizione per la rimozione della pista ciclabile sul Viale Ionio.
Già, poiché si può dire che il punto più discusso è stato proprio questo, e data la sua
evidente rilevanza, era stata chiesta la presenza del sindaco, assente per motivi istituzionali e degli assessori al ramo, Bitetti e Galante, che hanno motivato nei loro interventi
la presenza della pista e che hanno proposto
di ritrattare l’argomento nella settimana successiva, cosa che sarebbe avvenuta martedì
scorso, mentre ci accingevamo a chiudere le
pubblicazioni. Per lo stesso motivo un breve resoconto della Assemblea prevista per
Mercoledì 19 sarà fornita nel prossimo numero. Punto principe all’ordine del giorno è
il Bilancio e le proposte del Comitato di Frazione raccolte in un unico documento programmatico.
Per la minoranza la signora Grazia Posa,
espressione del PD in seno al Consiglio, ha
ribadito la posizione del suo gruppo favorevole alle piste ciclabili, purchè siano realizzate dove è possibile farlo e nel rispetto di
tutte le norme a tutela sia del pedone, che
dell’automobilista, che del ciclista.
E’, a suo dire, riduttivo, da parte dell’assessore Bitetti, asserire che la pista ciclabile sia
funzionale all’ottenimento della Bandiera
Blu, in quanto, per che un centro ne sia idoneo, non deve presentare quelle caratteristiche di disagio urbano che Marina di Ginosa
ancora possiede, vale a dire la carenza nella gestione della Nettezza Urbana e i laghi
che ancora oggi invadono le nostre strade
e le nostre piste ciclabili al minimo leggero
acquazzone.
In ordine alla prima di queste due problematiche il consigliere Posa si dichiara indignata
per la differente attenzione che il Comune dispone a favore della raccolta differenziata a
Ginosa rispetto a Marina di Ginosa.
“Non si è ancora capito perché a Ginosa c’è
un servizio di raccolta della differenziata porta a porta e qui, invece, il servizio non è mai
esistito, anzi, da dieci anni a questa parte,
sono andati sempre più diminuendo i centri di raccolta della differenziata. E’ possibile che si debba fare il giro totale del paese
per trovare una campana di raccolta del ve-
tro? La gente non è per niente incentivata
a questo tipo di politiche e il risultato è che
spesso, con la calura estiva, ci ritroviamo
con le strade invase dai rifiuti. E’ questo
un civile centro turistico?”
Infatti, a ben pensarci, è contraddittorio
parlare di Bandiera Blu quando non c’è
quella attenzione piena, totale per il nostro centro, che dovrebbe esserci, proprio
al fine dell’incremento del turismo, primaria risorsa per il nostro territorio.
Il consigliere Posa spiega che il ruolo del
Comitato di Frazione è essenziale per far
presente e porre un fermo a questa disagevole situazione di Marina di Ginosa, ciò
sarà possibile solo se tutti i consiglieri saranno compatti nel salvaguardare gli interessi di Ginosa Marina.
Il presidente Domenico Giove si compiace
del fatto che l’Amministrazione comunale
stia intervenendo sulla borgata con la realizzazione di opere di ripristino e adeguamento dei servizi, così come sta avvenendo per i rubinetti pubblici e vede in questo
la conferma che il Comitato di Frazione ha
un’azione efficace, grazie al suo continuo
lavoro di sollecitazione e reale attenzione
delle problematiche marinasi.
Informa la cittadinanza che la maggioranza ha già prodotto un piano di interventi che dovrebbe essere approntato per il
2008. Il piano sarà oggetto di discussione
in consiglio e sarà confrontato con quello
già presentato dalla minoranza, potrà inoltre essere oggetto di integrazione e condurrà alla presentazione di un documento
univoco del Consiglio di Frazione.
Si punterà, spiega il presidente, al potenziamento finanziario del Capitolo 25, all’acquisizione dello Stabile del Palazzone
e dell’Ex-Tabacchificio.
A seguito di ciò si potrà agire sulle strutture spostando diversi uffici e servizi realizzando strutture utili all’abbattimento delle
barriere architettoniche.
Per la sezione “opere pubbliche” si punterà a chiudere definitivamente la questione
fogna bianca attraverso la pubblicazione
di un bando pubblico di gara, e alla realizzazione di piccoli interventi per il convoglio
delle acque reflue.
E’ in programma la bitumazione di diverse
sedi stradali quali Via Tufarello, Viale Italia
e altre, nonché la realizzazione dei marciapiedi nelle zone in cui sono assenti e il miglioramento di quelli già esistenti.
Tra i punti sarà presente anche la realizzazione di un ampio piazzale nella zona “lottizzazione Costantino” destinato all’accoglienza di grandi eventi e manifestazioni e la riqualificazione di piazza Indipendenza.
Non mancheranno le proposte in materia di
servizi sociali, come l’istituzionalizzazione
della festa dell’anziano, la realizzazione di
un campo di bocce annesso al centro polivalente e quella di affrontare con i consiglieri
regionali la famigerata questione pediatria.
Anche per l’istruzione pubblica non manca
l’attenzione del Comitato di Frazione che
chiede la presenza delle forze dell’ordine
nelle ore di entrata e di uscita nei pressi del
plesso “Boschetti Alberti” e una serie di interventi sul plesso “Raffaele Leone”.
Con l’acquisizione dell’Ex-Tabacchificio si
chiederà di avviare un project financing al fine di valorizzare la struttura, magari destinandola ad accogliere un istituto superiore che tratti tematiche inerenti la vocazione
economica del territorio.
Anche in questo senso il Consiglio di Borgata chiede che l’Amministrazione promuova la costituzione di un Consorzio Turistico
e l’istituzione di un Ufficio di Informazione
Turistica, nonché di sollecitare la Regione
Puglia per la definizione di un Piano Spiaggia a Marina di Ginosa.
Per quanto riguarda la pista ciclabile il presidente, a nome del suo gruppo politico, assicura la cittadinanza che sulla questione il
Comitato di Frazione si sta muovendo affinché, attraverso il confronto con tecnici e amministratori, si trovi un punto di incontro per
giungere ad una soluzione vantaggiosa per
tutti.
I consiglieri Giove e Posa in occasione delle
prossime festività pasquali, nel fare gli auguri a tutti i cittadini, assicurano la loro costante disposizione per discutere e agire insieme, solo per il bene della borgata e per il
suo sviluppo, attraverso il ricevimento attivo
presso il Palazzo della Delegazione Comunale e l’invio di comunicazioni all’indirizzo email [email protected]
Antonello Lovecchio
42
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
eventi sportivi
Nella Maratona di Roma sui 42 Km, gli atleti ginosini protagonisti
La Runners Ginosa conquista Roma
Per la prima volta nella storia dei Runners, Ginosa ha partecipato a una Maratona di 42,195 Km.
Una gara che ha regalato uno dei più grandi spettacoli sportivi della storia della maratona.
14.563 iscritti tra cui i nostri atleti ginosini che hanno tagliato tutti il traguardo.
Uno spettacolo. La Runners Ginosa, conquista la capitale. La XIV maratona della
Città di Roma ha visto la partecipazione di
14.563 provenienti da ogni parte del mondo. In 10.511( 8.831 uomini e 1.680 donne)
hanno tagliato il traguardo. E’ stato l’evento
più partecipato in Italia. Tutti i partecipanti lo
hanno definito il
“PIU’ BEL PERCORSO DEL MONDO”: La
partenza è stata emozionante. Situata in Via
dei Fori Imperiali, il percorso si è snodato attraverso Via dei Cerchi, Basilica di San Paolo, Porta Portese,Testaccio, Lungotevere,
Sinagoga, l’Ara Pacis, Foro Ialico, passando per la Moschea, piazzale delle Belle Arti,
Piazza del Popolo, Piazza di Spagna, Fontana di Trevi con arrivo a Piazzale Colosseo.
I nostri atleti ginosini per la prima volta nella loro storia, hanno partecipato ad una Maratona e tutti alla fine hanno tagliato il traguardo. La squadra del presidente Peppino
Punzi, ha sbalordito tutti. 18 gli atleti ginosini
che hanno preso parte all’emozionante Maratona.
Ecco uno per uno le emozioni, le sensazioni
che hanno provato all’esordio assoluto in una
42 Km. Questi i nomi dei podisti ginosini che
entrano di diritto nella Storia dei Maratoneti
italiani: Piero Tortorella, Giampiero L’Insalata, Tonino Galante, Matteo Delfino, Mimmo Sannelli, Vincenzo Leone, Domenico
Lorusso, Pino Salluce, Lello Marchionna,
Pino Giacumbo, Peppino Punzi, Francesco Tocci, Gianluca Catucci, Michele Carpignano, Vito Armento, Mino Luisi, Minno
Mancino e Gaetano Basta.
Piero Tortorella:
Il Campione Regionale della categoria MM45, ha
realizzato un ottimo tempo piazzandosi nei primi 200.
Alla prima Maratona della sua carriera ha realizzato
2h:53:23 piazzan-
dosi 189° assoluto. E’ stata una emozione bellissima. Come tempo personale poteva andare meglio. Ci tenevo a finire nelle 2ore45minuti. Ma va bene lo stesso. Ho
avuto dei piccoli problemi sui sampietrini.
Come prima è stata una bellissima maratona. Da ripetere.
Giampiero L’Insalata: Per il preparatore atletico della
Runners
Ginosa, è stata
una gara bellissima. Per Giampiero,
questa
era la seconda
maratona della sua carriera.
Infatti aveva già
partecipato alla Maratona di Milano. Questa di Roma è
unica. Ho migliorato il mio tempo personale chiudendo a 3h:06:44. Sono felicissimo
per me stesso.
Tonino Galante: Il “Puma” ha sbalordito tutti. Ottima la
sua performance. Il suo tempo
personale è stato di 3h:11:37.
Bellissimo il percorso, non ho
per niente sofferto. Sono contento per il mio tempo. Roma è bellissima e per me oggi è stata una giornata
indimenticabile.
Matteo Delfino:
Sensazionale.
Non immaginavo
che avrei chiuso
con questo tempo. Gara magnifica, organizzazione impeccabile. Ho chiuso
la mia prima ma-
ratona con il tempo di 3h:12:00. Tutto bello, emozionante. Una gara che rimarrà nella
mia memoria.
Mimmo Sannelli:
Anche per Mimmo, è stata una
gara
magnifica
sotto tutti i punti di vista. Mi sono emozionato alla partenza e all’arrivo.
Vedere
tutta questa gente correre, per di
più nella Capitale, è una sensazione indescrivibile. Il mio tempo personale è stato di
3h:14: 24.
E’ stata bella, dopo questa mi preparerò subito per un’altra maratona. E’ fantastico.
Vincenzo Leone:
Come prima maratona personale è stato fantastico. ho sofferto
un pochino verso
il 30 Km. Ho avuto un po di crampi,
ma alla fine sono
riuscito a tagliare il traguardo. Ho
chiuso con il tempo di 3h:18:56. Potevo fare meglio, ma va bene lo stesso. L’importante era arrivare. Ci sono riuscito.
Domenico
Lorusso: Sono emozionatissimo. Non
immaginavo che
una maratona riservasse
delle
sensazioni incredibili. Ho chiuso
con il tempo di
3h:34:20. Avevo
un piccolo infortunio alla vigilia.
Pensavo che avrei avuto dei problemi, ed
invece ho terminato la gara alla grande.
eventi sportivi
L’emozione più grande? Quando ho tagliato il traguardo, e sono scoppiato a piangere
dalla gioia. Ho pianto perché non pensavo
che fosse vero. Ce l’ho fatta. Anche io ora
sono un Maratoneta.
Pino Salluce: Anche per Pino, la
sua prima maratona in assoluto,
ha riservato delle
emozioni forti. Mi
aspettavo qualcosa in più come
tempo. Ma come
prima, va bene lo
stesso. Ho chiuso
con il tempo personale di 3h:38:48. Esperienza sicuramente da rifare.
Lello Marchionna: Ragazzi non ho parole per descrivere quanto è stato bello correre
questa mia prima
Maratona.
Non immaginavo
che avrei provato
questa emozione
grandissima. Ho
chiuso con il tempo di 3h:40:57. E’
stato tutto bello. Dalla partenza fino all’arrivo. Anche per me esperienza da ripetere.
Pino Giacumbo: Se penso che oggi ho
fatto 42 Km. non
ci credo ancora.
Tutto bello. Fantastico, non ci sono
parole per descrivere le emozioni
di una Maratona.
Se poi aggiungo
anche il mio tempo personale che
è stato ottimo, ho
fatto una grande Maratona. Ho chiuso con
il tempo 3h:46:34.
Peppino Punzi: Il presidente della Runners
Ginosa è contentissimo di tutto
il gruppo. Come
prima Maratona
sono soddisfatto.
Siamo venuti in
18, e tutti abbiamo tagliato il traguardo. Un successo. Personalmente è stata una
emozione unica.
Fino al 39 km. ho rallentato un pochino, le
gambe non rispondevano più. Poi appena
sono entrato nel 42 km. ho visto l’arrivo, la
drenalina è cominciato a salire. All’arrivo mi
sono emozionato. E’ scoppiata anche qualche lacrimuccia. Ho chiuso con il tempo di
3h:49:24. Ringrazio tutto il gruppo per l’ottimo risultato raggiunto. Anche la Runners
Ginosa entra nella storia della Maratona.
Francesco
Tocci: Per Francesco è stata la
sua seconda Maratona della sua
carriera.
Dopo
aver partecipato
alla Maratona di
Milano, questa di
Roma è stata par-
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
ticolare. Ho sofferto parecchio durante il percorso per dei piccoli problemi intestinali. Ma
alla fine ho tagliato il traguardo migliorando il
tempo personale rispetto a Milano di 3 minuti.
Ho chiuso con il tempo
di 3h:53:37. Anche per Francesco nonostante il calo di zuccheri avuto durante il tragitto,
esperienza da ripetere.
Michele Carpignano: Michele è felicissimo.
Se penso a qualche anno fa che non
correvo
nemmeno, ed ora ho finito
una Maratona sono
emozionato. E’ stato bellissimo. Ringrazio tutta la mia
famiglia che mi ha
permesso di essere
qui a gareggiare in
mezzo a 15.000 persone. Ho chiuso con un
tempo fantastico. 4h:07:05. Non potevo chiedere di più. Sono arrivato al traguardo. Anche
io posso dire un giorno: IO CERO E CE L’HO
FATTA.
Gaetano Basta: E’
stata una sensazione indesrivibile.
Troppo bello, correre nella Capitale 42
Km. è da raccontare un domani ai nipotini. Ho tagliato il
traguardo e mi sono
emozionato. Il mio
tempo personale è
stato di 4h:10:55.
Domenico Mancino: Ragazzi è incredibile.
Ancora oggi non mi
rendo conto dell’impresa che ho fatto.
Qualche mese fa
era soltanto un sogno. Oggi posso
raccontare che ho
corso una Matatona
di 42 Km. E’ bellissimo. Dedico questa
impresa a mia moglie e ai miei figli. Grazie sopratutto a loro se
oggi ho realizzato questo sogno. Il mio tempo
personale è stato di 4h:11:51.
43
Mino Luisi: E’
stato emozionante.
Gara
bellissima sotto
tutti i punti di vista. Anche io ho
corso una Maratona. Non mi
sembra ancora
vero. Da rifare.
Il mio tempo
personale è stato di 4h:26:29.
Gianluca Catucci: Stupendo.Se penso che qualche
mese fa ho subito un intervento al Crociato e
al Menisco, ed
oggi ho partecipato alla prima
Maratona della
mia vita, è bellissimo.
Mi sono preparato per questo
appuntamento
in soli due mesi di allenamento. Il mio sogno era quello di arrivare al traguardo. Ci
sono riuscito, ed è stato una sensazione
incredibile. Ho corso 42 km. Non mi sembra vero. Ho chiuso la gara con il tempo
di 4h:35:27. Un successo.
Vito Armento:
Se penso che
oggi ho terminato la prima Maratona della mia
vita mi viene
la pelle d’oca.
Non mi sembra
ancora
vero
. Ho fatto 42
Km. in 4h:43:0.
Una emozione
unica. E stato stupendo. Anche per me
l’importante era arrivare al traguardo. Ci
sono riuscito.
Carmine Malvani:
Carmine non ha partecipato alla Maratona di Roma, ma una citazione a parte va
fatta. Infatti Carmine è stato il primo atleta
della società ginosina, che ha corso una
Maratona. Il 6 Maggio scorso, ha corso la
42 Km. di Trieste chiudendo con un’ottimo tempo di 3h:19:29. Anche per Carmine una sensazione unica e indescrivibile.
Complimenti.
Gianluca Catucci
44
eventi
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
CALCIO A CINQUE
Continua altalenante il cammino del TEAM GINOSA nel proprio
campionato, bella in casa ma deludente in trasferta. Netta sconfitta
a Brindisi ma pronto riscatto in casa ai danni del FK PUTIGNANO.
Si muove, seppur di solo tre punti, la classifica del TEAM GINOSA che continua a deludere in trasferta offrendo prestazioni pessime abbinate a risultati, dal divario molto
largo, che non danno spazio a nessun tipo
di recriminazione.
Difatti l’ultima trasferta sul campo della
MULTISERVICE BRINDISI, squadra senza
dubbio più accreditata del TEAM, ha visto
la compagine ginosina soccombere per 6-2,
dopo aver combattuto per tutta la durata della prima frazione chiusasi con il punteggio
di 3-2, le reti della nostra formazione sono
state messe a segno da FULVIO CAZZETTA e D’ANDRIA. La ripresa vedeva salire in
cattedra la squadra di casa senza che l’avversario opponesse la minima resistenza e
così nel giro di venti minuti il divario saliva a
quattro reti fissando il punteggio sul 6-2 senza che la squadra, allenata da Mister Noia,
fosse in grado di ritornare in partita, complice anche i quattro legni colpiti dalla formazione ginosina, e impensierire minimamente
l’avversario. La cronaca segnala un brutto
infortunio al portiere PIZZULLI, che in uscita
si scontrava con un avversario e riportava
perdita di conoscenza che, fortunatamente,
durava pochi secondi dandogli la possibilità
di riprendere il posto tra i pali prima di es-
sere sostituito ad inizio ripresa dall’ottimo
CLEMENTE che ha senza dubbio impedito
che il passivo fosse più largo.
Eccezion fatta per il secondo portiere tutte
sotto la sufficienza le prestazioni del resto
della squadra che per fortuna hanno subito digerito la sconfitta, e la romanzina del
mister, offrendo una prestazione, totalmente
differente da quella messa in mostra in trasferta, davanti al proprio pubblico contro il
FUTSAL KING PUTIGNANO.
Praticamente perfetta la gara di tutti gli uomini a disposizione di Mister Noia che hanno
potuto ritagliare il loro spazio in gara, senza
esclusione di nessuno dei dodici in distinta
compreso il veterano SABATO GIUSEPPE,
conosciuto come PINO, in panchina per
sostituire gli indisponibili PIZZULLI e CLEMENTE, che sul finire di gara ha sostituito il
rientrante PASCALE per gli ultimi scampoli
di gara vinta con il largo punteggio di 7-1.
Raccontavamo di una gara senza errori messasi subito bene grazie alla rete di
CARRERA, diventato esperto nello sbloccare il risultato, e alla perfetta lettura tattica del
match che impediva all’avversario di trovare
ogni tipo di spazio per poter impensierire
l’ottimo PASCALE, impeccabile nelle poche
volte in cui è stato chiamato in causa. E così la compagine
locale guadagnava sempre
più campo, costringendo l’avversario a chiudersi in difesa
per poi essere
colpito in contropiede tutte le
volte che cercava di affacciarsi
dalle parti di PASCALE, e, come poche
volte accaduto in tutta questa stagione,
prima FULVIO CAZZETTA poi SPINELLI
capitalizzavano la superiorità numerica
venutasi a creare.
Di PIZZOLLA, bravo a rubar palla alla metà campo e mettere in rete, dopo una spettacolare azione personale, la rete del 4-0
che chiudeva il primo tempo.
La ripresa vedeva gli ospiti alla ricerca
della rete che potesse riaprire la gara, ma
l’attenta retroguardia inosina, che non concedeva praticamente nulla e un eccessivo
nervosismo da parte del FK PUTIGNANO,
che portava all’espulsione di tre componenti, compreso il portiere, non faceva altro che contribuire alla causa TEAM che
con le reti di SPINELLI, RUSSO e D’ANDRIA, nel frattempo arrivava la rete ospite,
blindavano il punteggio sul 7-1 che chiudeva definitivamente la gara.
Grazie a questa vittoria il TEAM riduce a
sette punti il distacco dalla zona franca,
quella che permetterebbe, cioè, di raggiungere la salvezza senza passare dai
playout, con la speranza che fin dalla
prossima trasferta, si ritorna in campo il
29/3, dopo la sosta pasquale, in casa dello
SPORT 2000 si possano portare a casa
punti fondamentali per raggiungere questo
ambito traguardo. Staremo a vedere.
Da segnalare, in chiusura, l’ottimo cammino di mister FIORITO, vecchia conoscenza del TEAM, avendolo allenato, che
con il suo A. GINOSA ha ottenuto quattro
risultati utili consecutivi pareggiando in trasferta a NOCI e contro il fortissimo NADIR,
vincendo, invece, le gare casalinghe contro COCOON e MONTELLI.
Auguri Mister.
Marino Menzella
22ª giornata serie C2 girone C
A. FASANO – COCOON FASANO
A. GINOSA – MONTELLI
EDEN MANDURIA – A. LATERZA
G. MARTINA-NADIR
FK PUTIGNANO-TOCO CONVERSANO
H. BRINDISI – T. GINOSA
PALAGIANO-NOCI 2006
SPORT 2000-DRIBBLING
23ª giornata serie C2 girone C
A. LATERZA – DRIBBLING
COCOON FASANO – H. BRINDISI
EDEN MANDURIA – G. MARTINA
MONTELLI – PALAGIANO
NADIR – A. GINOSA
NOCI 2006 – A. FASANO
TEAM GINOSA – FK PUTIGNANO
TOCO CONVERSANO – SPORT 2000
8-3
6-5
1-4
3-2
0-5
6-2
8-2
5-7
7-8
3-8
3-5
3-7
3-3
0-4
7-1
7-1
CLASSIFICA DOPO LA 23ª giornata
A.FASANO
TOCO CONVERSANO
DRIBBLING
NADIR
H. BRINDISI
G. MARTINA
A. LATERZA
FK PUTIGNANO
63
56
52
48
42
40
38
34
PALAGIANO
MONTELLI
T. GINOSA
SPORT 2000
NOCI 2006
MANDURIA
A. GINOSA
COCCON FASANO
34
27
27
25
19
19
13
0
eventi sportivi
La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
45
TERZA CATEGORIA / Vapore e Minerva regalano la quindicesima vittoria stagionale
Ginosa, successo di misura a Castellaneta Marina
I biancazzurri non vanno oltre un 2-1 contro il fanalino di coda Castellaneta Marina,
ma basta per centrare la quindicesima vittoria stagionale e mantenere la vetta della classifica.
Nel testa-coda della quinta di ritorno, il Ginosa si impone di misura sul terreno del Castellaneta Marina e mantiene la testa della classifica. I biancazzurri partono determinati e nella prima mezzora mettono una seria ipoteca
sull’incontro. Al 10’ è il bomber Vapore ad aprire le marcature con un tiro
secco dal limite che vede la sfera spegnersi nel “sette”. Al 25’ poi giunge il
raddoppio grazie a Minerva (nella foto) che, ben servito da Gatti, non lascia
scampo all’estremo difensore locale. Sul 2-0 i ragazzi del tecnico Pizzulli si
rilassano ed al 35’, su una disattenzione difensiva, il Castellaneta Marina
accorcia le distanze riaprendo l’incontro. La ripresa vede un Ginosa amministrare con ordine la gara e sciupare diverse occasioni da rete. Al 25’
l’arbitro, vittima di una tentata aggressione da parte di un giocatore locale
espulso, è costretto a sospendere il match per una decina di minuti, ma poi
la gara riprende e sino alla fine non accade più nulla.
18a giornata (09/03/08): Castellaneta Marina-Ginosa 1-2; Ausonia-Scintille Grottaglie 3-4.
Domenico Ranaldo
TERZA CATEGORIA / Al “Miani” i biancazzurri liquidano con un 3-0 la pratica Ausonia
Ginosa, Vapore e Tarantini beffano l’Ausonia
I biancazzurri liquidano al “Miani” con un perentorio 3-0 la pratica Ausonia, grazie ad una doppietta del solito Vapore e
ad una rete di Tarantini e continuano a guidare il girone. Domenica, intanto, il campionato si ferma per la sosta pasquale
ed alla ripresa (domenica 30 marzo) il Ginosa sarà impegnato nella trasferta insidiosa di Mottola.
Il Ginosa continua la propria
marcia trionfale in vetta ed
al “Miani” liquida la pratica
Ausonia con un perentorio
3-0. La gara va in archivio
già nella prima frazione.
Pronti via ed al 10’ Vapore
(nella foto) fa secco l’estremo difensore ospite per l’10. I biancazzurri (in maglia
arancione) dominano ed
al 16’ è ancora Vapore a
rendersi pericoloso con un
gran tiro ravvicinato che fa
tremare la traversa. Passano sei minuti e
sugli sviluppi di calcio d’angolo il bomber
Vapore incorna sottomisura mandando la
sfera nell’angolo alla destra del portiere:
2-0. Nella ripresa la compagine ginosina
amministra con ordine il vantaggio e gioca
in scioltezza. Alla mezzora, sull’unica distrazione difensiva, l’Ausonia va vicino alla
segnatura ma il tiro del centravanti ospite
termina di poco a lato.
Al 34’ giunge il 3-0 firmato da Tarantini che,
ben servito da Lovecchio
dopo una galoppata sull’out destro, fa sedere il
portiere e lo infila con un
destro maligno. Sino alla
fine accade poco o nulla con i biancazzurri che
incamerano altri tre punti
importanti in chiave promozione e conquistano
la sedicesima vittoria stagionale. Domenica il campionato si ferma per la sosta pasquale ed alla ripresa (domenica 30 marzo)
vedrà il Ginosa impegnato nella trasferta
insidiosa di Mottola.
Risultati 19a giornata (16/03/08): Arsenal
Sava-FC Grottaglie 0-4; Ginosa-Ausonia 30; Gioventù Martina-Principe San Marzano
0-4; Palagiano-Olimpia Crispiano 6-0; S.
Antonio Avetrana-Castellaneta Marina 2-0;
Scintille Grottaglie-United Mottola 3-1. Ha
riposato: Gioventù San Marzano.
Classifica: Ginosa 50; Scintille Grottaglie
49; FC Grottaglie 34; Palagiano 30; S. Antonio Avetrana 28; United Mottola 26; Arsenal Sava 19; Olimpia Crispiano 19; Ausonia
17; Principe San Marzano 15; Gioventù San
Marzano 13; Gioventù Martina 10; Castellaneta Marina 8.
Prossimo turno (30/03/08 ore 16,00): Ausonia-S. Antonio Avetrana; Castellaneta Marina-Arsenal Sava; FC Grottaglie-Palagiano;
Gioventù San Marzano-Scintille Grottaglie;
Olimpia Crispiano-Gioventù Martina; United
Mottola-Ginosa. Riposa: Principe San Marzano.
Programma 21a giornata (06/04/08 ore
16,00): Arsenal Sava-Ausonia; Ginosa-Gioventù San Marzano; Gioventù Martina-FC
Grottaglie; Palagiano-Castellaneta Marina;
Principe San Marzano-Olimpia Crispiano;
S. Antonio Avetrana-United Mottola. Riposa:
Scintille Grottaglie.
Domenico Ranaldo (www.asginosa.it)
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La Goccia n. 6 - 22 marzo 2008
eventi sportivi
Campionati Italiani 2008
TAEKWONDO GINOSA, SEMPRE AVANTI…
Vizzielli e Di Zozza Campioni Italiani.
E’ di 3 ori e 1 bronzo il bottino conquistato dal team Dino
Mancini alla 13ma edizione dei Campionati Italiani assoluti
2008.
Evento che si è svolto a Riccione nei giorni 29 febbraio e 1
e 2 marzo ed ha visto la partecipazione di più di 350 atleti provenienti da ogni parte d’Italia per aggiudicarsi il titolo
di Campione Nazionale. Ruolo da protagonista ha giocato
l’ASD TAEKWONDO GINOSA, chiamato a difendere il titolo
in quanto già vincitore della scorsa edizione. E anche questa volta la squadra da battere, preparata in maniera eccellente dal maestro Dino Mancini, risponde colpo su colpo ad
ogni loro singolo avversario.
I nostri migliori complimenti sono rivolti a Giacomo VIZZIELLI, vincitore della medaglia d’oro nella categoria combattimento pesi leggeri, che con grande carica agonista ha
messo fuori tutti i suoi concorrenti senza alcuna possibilità
di replica. Complimenti è dire poco a Vito DI ZOZZA vincitore della medaglia d’oro nella categoria combattimento pesi
massimi, che oltre a dar vita a spettacoli senza precedenti
si aggiudica anche un secondo oro nella gara di tecniche
speciali, unico atleta in grado di toccare con un calcio frontale in volo la tavoletta posizionata alla vertiginosa altezza
di 2,60 metri. A Vito inoltre viene conferito anche il titolo di
migliore atleta 2008.
Di grande pregio è il bronzo conquistato da Domenico PIZZULLI nella categoria medio/massimi, il quale nonostante
fosse alla sua prima esperienza non ha lasciato spazio alle
emozioni centrando l’obiettivo di salire sul podio.
Complimenti anche al resto della squadra composta da Antonio Calabrese, Vito Calabrese, Cristian Conte e Giuseppe
Ribecco per la loro partecipazione e supporto.
Ora occhi puntati sul prossimo evento, che vedrà i terribili ragazzi allenati dal maestro Mancini alla ormai sempre
più vicina COPPA DEL MONDO 2008, evento di maggiore
importanza che vede già iscritti oltre 2000 atleti da tutto il
mondo. Dino Mancini ringrazia personalmente l’ASD CLUB
ONE di Marina di Ginosa per il supporto tecnico e la disponibilità per l’ampliamento dei corsi.
A. L.
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