COMUNE DI TORRIANA
21 – 29 Novembre 2009
La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti è un'iniziativa per promuovere
maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità
di ridurli drasticamente.
Programma:
- Amministrazione Comunale: diffusione di informazioni sul tema dei rifiuti,
come produrne di meno e loro riutilizzo
- Scuola Primaria G. Turci di Torriana: realizzazione di lavori effettuati con il
riutilizzo di materiale che comunemente viene chiamato “rifiuto” e quindi
buttato via
- Osservatorio Naturalistico Valmarecchia: domenica 29 novembre dalle ore 15:
Rifiuti….che melodia! con l'aiuto di semplici attrezzi e un pò di fantasia, i
“rifiuti” possono facilmente trasformarsi in oggetti che acquistano una seconda
vita, quella di strumenti musicali per far giocare i bambini. – Presentazione dei
lavori realizzati dagli studenti della scuola primaria “G. Turci” – Presentazione
da parte dell’Amministrazione Comunale dell’iniziativa “Porta la Sporta”
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La produzione di rifiuti rappresenta un grande problema su tutto il pianeta ed è la spia di
procedimenti industriali e commerciali che impiegano una quantità eccessiva di risorse rispetto al
prodotto finale.
Il riciclaggio e il riuso, sono facili accorgimenti che si possono adottare comodamente nella vita di
tutti i giorni e rappresentano i metodi più praticati per ridurre i rifiuti alla fonte e a destinazione
finale. Un'accorta raccolta differenziata può facilitare il recupero di rifiuti, che una volta separati
sono pronti per essere riciclati. Il riuso , che ci permette di utilizzare di nuovo cose già usate
destinandole ad altre funzioni anche diverse dalle primitive, diventa una pratica fondamentale
perchè permette di diminuire il flusso dei rifiuti destinati a smaltimento finale rimettendo sul
mercato un bene già usato, il cui ciclo di vita sarà allungato in accordo col principio di un uso più
sostenibile delle risorse.
E' importante iniziare con la definizione di rifiuto.
L'elemento distintivo fra un rifiuto e qualcosa che non lo è, non può risiedere nella qualità della
cosa, né in caratteristiche oggettive, come ad esempio aver cessato di svolgere la sua funzione
originaria. Spesso ciò che è rifiuto per un'attività umana può essere risorsa per un'altra attività
Il Decreto Ronchi del 1997, prevede la gestione dei rifiuti attraverso una scala di priorità, in modo
da ridurre al minimo lo smaltimento finale dei rifiuti in discarica
- riutilizzo
- riciclaggio
- recupero come materia prima
- recupero energetico come CDR (combustibile derivato da rifiuti)
- recupero di energia dai rifiuti tal quali
- smaltimento finale in discarica
aggiungendo inoltre che "Il riutilizzo , il riciclaggio e il recupero di materia prima debbono essere
considerati preferibili rispetto alle altre forme di recupero ".
Per fare chiarezza sui termini utilizzati, e talvolta usati con lo stesso significato nel linguaggio
comune, diamo le seguenti definizioni:
Raccolta differenziata La raccolta differenziata consiste nel dividere elementi molto diversi tra di
loro (per esempio la carta, dalle lattine e dal vetro, dai rifiuti organici), cosicché al momento dello
smaltimento finale, i rifiuti siano pronti, alcuni ad essere smaltiti, altri ad essere recuperati
attraverso il riciclaggio.
Riciclaggio Il riciclaggio consiste nel recupero di materiali di scarto o di rifiuto riutilizzabili in un
nuovo ciclo produttivo e avviene dopo un processo di differenziazione dei rifiuti, si osserva quindi
che il materiale utilizzato è considerato rifiuto da chi se ne disfa.
Riutilizzo . Non è specificatamente normato dal Decreto. La definizione riportata sul vocabolario
Zingarelli della lingua italiana, con riutilizzare intende: "utilizzare di nuovo cose già usate
destinandole ad usi anche diversi dal primitivo (esempio: un giornale vecchio per incartare).
E' evidente che il riutilizzo:
− allunga il ciclo di vita dei beni in accordo con un uso più sostenibile delle risorse
− diminuisce il flusso dei rifiuti destinati a smaltimento finale rimettendo sul mercato un bene
già usato (che altrimenti finirebbe in discarica) e riduce il consumo di materie prime per la
produzione di un bene nuovo.
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CHE FARE
E' vero il principio per cui "in natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma", quindi
il concetto stesso di rifiuto contiene un contro senso; la natura non rifiuta niente, tutto viene
assimilato dal nostro ambiente, spetta a ciascuno di noi fare in modo che ciò avvenga nel modo
giusto anzi conveniente.
E' quindi necessario cambiare ottica e al posto della pattumiera, vedremo comparire un piccolo
deposito di sostanze utili, se non addirittura preziose. Ecco, di seguito alcuni consigli:
- Comprare meno per gettare meno; utilizzare un oggetto il più possibile e quando si rompe, cercare
di ripararlo
- Passarsi gli abiti in famiglia e tra gli amici. Oppure portarli presso le associazioni che raccolgono
questi materiali per chi potrebbe ancora riutilizzarli (es. Croce Rossa, Caritas, ecc…)
- Riutilizzare fogli già scritti su di un lato per ulteriori appunti; le buste di plastica per fare di nuovo
la spesa o mettere i rifiuti
- Cercare di comprare oggetti resistenti e non usa e getta. Possibilmente non in plastica: prediligere
vetro e cartone.
- Acquistare, se possibile, prodotti in plastica biologica fatta con sostanze vegetali (come il mais)
che risultano biodegradabili.
- Scegliere prodotti con meno imballaggi.
- Acquistare pile più durevoli con dose minore di mercurio. Acquistare modelli ricaricabili.
- Fare la raccolta differenziata in casa: richiede poco tempo, basta prestare attenzione le prime volte
e porre in casa due o tre cestini in modo da differenziare tra rifiuti organici, carta, plastica e vetro,
aiutiamoci con i colori (giallo per la carta, verde per il vetro....).
- Portare i materiali usati, già separati, presso le stazioni ecologiche e le piattaforme
- Riutilizzare gli scarti organici come concime per il giardino. Si possono richiedere gratuitamente
le compostiere presso il Comune di Torriana
- In ufficio e a casa: non stampare se non è strettamente necessario.
- Le cartucce esaurite di stampanti e fotocopiatrici possono essere ricaricate nuovamente
- Molto importante riciclare l'alluminio che non è biodegradabile ed è raro e costoso da produrre.
- Bere l’acqua del rubinetto chè più buona e controllata rispetto a quella imbottigliata, che rimane
per molto tempo nelle bottiglie di plastica, esposte al sole e che debbono essere poi smaltite e
riciclate.
Ricordiamo infine che un acquisto, per essere sostenibile, deve:
- essere necessario
- essere durevole
- essere fatto possibilmente con materiale riciclato
- avere poco imballaggio
- favorire il risparmio energetico
- essere prodotto localmente
- essere prodotto senza sfruttamento dei lavoratori
…..e allora cominciamo a vedere cosa possiamo fare a casa….
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Piccoli segreti di riuso
Acqua: quella di cottura delle patate è un ottimo detergente per lavare gli indumenti delicati.
L'acqua di cottura delle verdure, ricca di sali minerali, può essere utilizzata non salata come
concime per le piante. L'acqua di condensa del condizionatore è, invece, praticamente acqua
distillata che può essere utilizzata nel ferro a vapore.
Bottiglie di plastica: tagliate a metà e forate nella parte inferiore, diventano, riempiendole di
terriccio, contenitori per la semina di piantine da fiore o da orto
Bottiglie di vetro: servono per allontanare le talpe dall'orto. Infilarle vuote nel terreno per circa
dieci centimetri dalla parte del collo. I rumori prodotti dalle talpe scavando, verranno amplificati dal
Vetro facendole fuggire.
Bucce: le bucce di mela, spolverate di zucchero e lasciate bruciacchiare sui fornelli caldi, coprono
gli odori della cucina. Le bucce di banana possono essere utilizzate (dalla parte interna) per lucidare
scarpe di pelle scura. Le bucce grattugiate di limoni o arance, messe nella pattumiera, aiutano ad
eliminare gli odori sgradevoli. Le bucce di mela con i torsoli e i semi, messi in un sacchetto di tela,
possono essere uniti agli ingredienti per preparare le marmellate o le gelatine. Favoriranno
l'addensamento delle stesse per la pectina contenuta nei residui.
Carta: i sacchetti del pane, aperti e utilizzati dalla parte interna, servono in cucina per assorbire
l'unto dei cibi. La carta dei quotidiani diventa un buon isolante per proteggere i vasi delle piante in
inverno oppure può essere utilizzata per pulire specchi e vetri.
Cartone: i cartoni del latte, lavati, aperti in alto, riempiti di acqua e inseriti sotto i piedi del tavolo
in giardino o durante un pic-nic, formano una barriera per le formiche. Sempre i cartoni del latte,
lavati, riempiti di acqua e riposti nel congelatore, possono sostituire, avvolti in un sacchetto di
plastica chiuso, il ghiaccio sintetico per le borse termiche. I cartoni delle confezioni di uova,
incollati alle pareti, isolano la stanza dai rumori. Strisce di cartone spesso, fissate alle pareti del
garage, impediscono di graffiare la carrozzeria dell'automobile.
Cenere: la cenere del camino, raffreddata, è un buon fertilizzante da spargere nell'orto e nel
giardino. Sparsa intorno ad una pianta la difende dagli attacchi delle lumache. Utilizzata con fogli
da giornale bagnati è ottima per pulire il vetro del camino rendendolo lucidissimo senza dover
utilizzare prodotti chimici.
Collant rotti: possono essere utilizzati sia per lucidare le scarpe che per spolverare, infatti la loro
carica elettrostatica attira la polvere. Tagliati a strisce si possono utilizzare come legacci per l'orto.
Contenitori di plastica per detersivi: dopo averli ben lavati, servono in cucina per il recupero
degli olii di frittura. Una volta pieni dovranno essere consegnati alla stazione ecologiche.
Contenitori di plastica per uova: accuratamente lavati, possono essere utilizzati per congelare le
uova (tuorli e albumi separati). Su conservano per circa due mesi.
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Crema per le mani scaduta: passata con un panno sulle scarpe usurate, ridona morbidezza e
lucentezza.
Foglie secche: poste alla base delle piante proteggono le radici dal gelo.
Indumenti vecchi: pezze di lana ricavate da vecchie maglie, servono ottimamente per lucidare
l'argenteria. Un indumento vecchio e "non lavato" riposto nella cuccia del cane, gli farà sentire
meno la mancanza del padrone.
Paglietta metallica: non saponata, una volta arrugginita, può essere interrata nei vasi delle ortensie
alle quali fornirà il nutrimento ferroso a loro necessario.
Pigne: si possono bruciare nel camino, diffondono un piacevole aroma di resina.
Residui di saponette: si possono usare per le bolle di sapone: unire in un recipiente 4 cucchiai di
scaglie di saponette con 4 bicchieri di acqua calda. Lasciare riposare per un paio di giorni poi
aggiungere un cucchiaino di zucchero e mescolare bene.
Ricci di castagne: messi sul terreno seminato tengono lontani i gatti e gli uccellini.
Sacchetti di plastica: con un forellino in un angolo può sostituire in caso di necessità la siringa per
decorare le torte.
Segatura: può sostituire in caso di necessità la sabbia igienica per la cassetta del gatto. Un pò di
segatura aggiunta al normale terriccio per invasare le piante, lo manterrà più morbido e tratterrà
l'umidità.
Tappi a corona: possono sostituire il materiale di drenaggio nei vasi.
Tappi di sughero: affettati possono sostituire il drenaggio nei vasi. Messi in piedi tra vaso e
sottovaso, difenderanno le radici da pericolosi ristagni di acqua, consentendo la giusta umidità.
Tagliati a rondelle e incollati sotto le gambe di sedie e tavoli sostituiscono i feltri. Si possono
bruciare nel camino o nella stufa.
E adesso passiamo a tavola, prima però facciamo la spesa:
Siamo al supermercato e con la lista della spesa in mano, decidiamo di ripristinare la nostra
dispensa, intanto il carrello della spesa si riempie di svariate confezioni diverse per forma,
grandezza e colore. Conosciamo esattamente ciò che stiamo acquistando, la sua composizione,
l'origine ...in buona sostanza, leggiamo l'etichetta?
La risposta è molto spesso no! Leggere l'etichetta è uno strumento che il consumatore può utilizzare
per conoscere tutto ciò che è contenuto in quel determinato prodotto, dunque la lista degli
ingredienti, la tabella nutrizionale, i termini di scadenza, le modalità di conservazione e la
provenienza del prodotto. Il suo scopo è quello di tutelare e informare l'acquirente in modo corretto
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e il più possibile trasparente; dal 1982 per legge l'etichetta deve riportare l'elenco degli ingredienti
con nome specifico leggibile. Il governo ha poi emanato il D lgs 27/01/92 n. 109 che è il testo
vigente secondo il quale devono essere riportate le seguenti indicazioni:
•
Nome del prodotto
•
Elenco degli ingredienti
•
Quantitativo (peso netto/peso sgocciolato)
•
Termini di scadenza
•
Azienda produttrice
•
Lotto di appartenenza
•
Modalità di conservazione e eventualmente utilizzo
Al contempo un'etichetta non deve mai indurre in errore sulle caratteristiche del prodotto, sulla sua
natura, origine, qualità, ecc. A questo proposito è bene considerare l'aspetto legato alle immagini
utilizzate per completare la confezione e la pubblicità del prodotto venduto. Si tratta di "libere
immagini", cioè di contorni "pittorici" scelti dall'azienda per richiamare l'attenzione del
consumatore. E' comunque specificato in dicitura accanto alla foto che si tratta, appunto, di
un'immagine che richiama il prodotto in questione, con il solo scopo di proporcelo esteticamente
più interessante.
Per quanto concerne gli ingredienti, l'ordine in cui appaiono in etichetta non è assolutamente
casuale ma è decrescente in relazione al peso, quindi il primo è quello quantitativamente più
rappresentato e via via seguiranno gli altri. Per fare un esempio pratico: su una confezione di
biscotti al miele gli ingredienti sono: farina di grano tenero, uova, miele, zucchero ovviamente sarà
quantitativamente più presente il miele che lo zucchero.
Scorrendo tutti gli ingredienti si arriva al fondo dell'etichetta e spesso si legge la parola "additivo"
ma cosa sono realmente? Gli additivi alimentari sono sostanze che vengono aggiunte al cibo per
conservarle, presentarle meglio cambiando colore, gusto ma non tutti sono così innocui e non sono
propriamente degli ingredienti e non hanno alcun valore nutrizionale. Sono classificati a seconda
della funzione ad esempio antiossidante, antimicrobica svolta negli alimenti e sono identificati da
un numero e da una lettera. La lettera "E" indica che l'additivo in questione è riconosciuto e
permesso in tutti i paesi dell'Unione Europea. Il numero che segue ne definisce la categoria ad
esempio E1…= colorante E3… = antiossidante.
Vediamo un po' più nello specifico:
•
Coloranti (da E100 ad E199)
•
Conservanti (da E200 ad E299) il loro fine è quello di rallentare il deterioramento del cibo
causato da: batteri, lieviti e muffe.
•
Antiossidanti (da E300 ad E322) evitano il processo di ossidazione nell'alimento.
•
Correttori di acidità (da E325 ad E385)
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•
Addensanti, emulsionanti e stabilizzanti (da E400 ad E495)
•
Aromatizzanti, donano agli alimenti specifici odori e sapori. La legge italiana prevede la
loro indicazione in etichetta in modo generico come aromi.
Il consiglio è dunque quello di leggere molto attentamente l'etichetta e dunque tutti gli ingredienti in
essa contenuti, è particolarmente importante per chi presenta problemi allergici, poiché potrà
ponderare la sua scelta e conseguentemente il suo acquisto.
Ma procediamo in questo cammino considerando altre voci presenti sulla confezione, che è una
sorta di "mappa del tesoro".
Il termine "peso sgocciolato" indica che: l'alimento solido è immerso in un liquido, quindi deve
esserne indicata la quantità "peso sgocciolato" oltre al peso netto.
Per quanto concerne la scadenza è bene fare subito molta chiarezza. La data di scadenza è un
elemento fondamentale per organizzare e controllare la nostra dispensa. Un piccolo aiuto:
"da consumarsi preferibilmente entro… "; fino a quella data il prodotto garantisce le sue proprietà,
ma può essere consumato anche per un breve periodo successivo alla data indicata: ad esempio per la
pasta o il riso si applica questa dicitura;
"da consumarsi entro ": va consumato assolutamente entro quella data e non oltre. Ad esempio per il
latte, lo yogurt, i formaggi freschi.
La data può apparire:
•
gg/mese = per prodotti che si conservano per meno di tre mesi. Esempio latte, mozzarelle,
yogurt
•
mese/anno = per prodotti che si conservano per più di tre mesi ma per meno di 18 mesi.
Esempio pasta all'uovo, biscotti, merendine, maionese.
•
Anno = per prodotti che si conservano per almeno 18 mesi. Esempio pelati in scatola, piselli
e tonno in scatola, olive in salamoia.
Un occhio di riguardo va anche rivolto alle…preposizioni perché la grammatica è importante…! Se
leggete un'etichetta che riporta la dicitura "gnocchi di patate"; le patate sono, effettivamente,
l'ingrediente principale, mentre se la scritta riporta "gnocchi con patate": è molto probabile che al
primo posto troverete farina di grano tenero, e poi le patate…
Ultimamente si da sempre maggiore importanza alla tracciabilità e alla sicurezza alimentare ad
esempio nel settore ortofrutticolo è entrata in vigore dal 15/02/2003 un decreto legislativo
(Dlgs/306/02) che dispone l'applicazione di una "carta d'identità" da applicare alla frutta e alla
verdura. Si tratta di cartellini da esporre sulla merce in vendita i quali devono riportare: natura del
prodotto, sua origine, varietà, categoria ecc.
Altro elemento interessante è il codice a barre (composto da un insieme di barre, lineette nere)
attraverso il quale si risale alla provenienza nazionale ecco alcuni esempi: 80 Italia, 30 Francia, 57
Danimarca, 73 Svezia, 400 Germania, 76 Svizzera, 45/49 Giappone, 87 Olanda, 90 Norvegia.
Per concludere ecco qualche dritta sul materiale utilizzato per le confezioni:
Ogni confezione è fabbricata utilizzando uno specifico materiale vediamo qualche esempio:
CA = cartone, AL = alluminio, PVC = polivinilcloruro, ACC = banda stagnata.
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Tutte queste indicazioni sono utili per poter smaltire e differenziare correttamente i rifiuti.
Essere informati attraverso la lettura delle etichette ci permette di conoscere meglio gli alimenti che
consumiamo e acquisire una maggiore consapevolezza sulla loro provenienza e tracciabilità.
Abbiamo finito il pranzo o la cena … è con gli avanzi cosa facciamo?
Albumi: in alcune ricette si usa solo il tuorlo dell’uovo. Non buttateli, si possono fare dolci squisiti
e fare delle ottime frittate che risulteranno molto più soffici (diminuendo naturalmente il numero
delle uova intere)
Formaggi: spesso capita di avere in frigorifero pezzetti di formaggio non più presentabili in tavola
perché troppo piccoli o un po’ vecchi. Se troppo piccoli e vari, fateli fondere con poco latte e burro,
sarà un ottimo condimento per la pasta
Agrumi (bucce): le bucce degli agrumi sono ricche di sostanze aromatiche e possono essere unite a
svariate preparazioni. E’ importante utilizzare solo la parte colorata della buccia in quanto quella
bianca è piuttosto amara. Farla bollire in abbondante acqua a fuoco vivo per eliminare eventuali
sapori amari. Dopo questo trattamento può essere candita e passata nel cioccolato fuso per dar vita
a gradevoli bastoncini. Per candire le scorze: gettatele in abbondante acqua bollente e cuocetele per
3 minuti, pesate poi le bucce e mettetele in un pentolino coperto a filo con acqua fredda e tanto
zucchero quanto il peso delle scorze. Cuocetele a fuoco dolcissimo, rimestando, fino a completo
assorbimento dell’acqua zuccherata. Lasciatele asciugare su una superficie leggermente spruzzata di
zucchero….e sono pronte.
Pane: è’ successo un’altra volta? Avete nuovamente preso troppo pane e non sapete cosa fare di
quello avanzato? Potreste congelarlo, ma forse il frezeer è già pieno…oppure farci del pangrattato
ma non sapreste più dove metterlo… e allora facciamo un buon dolce: Budino di pane Ingredienti
per quattro persone 250 grammi di pane secco grattugiato, mezzo bicchiere di latte, 150 grammi di
burro, 100 grammi di zucchero, tre uova, scorza di 1 limone. Procedimento: Lasciate ammorbidire
il pane grattuggiato dentro al latte per circa dieci minuti. Intanto lavorate il burro (toglietelo dal
frigo almeno mezz’ora prima di utilizzarlo) dentro a una terrina con un cucchiaio di legno. Quando
il burro avrà assunto una consistenza cremosa aggiungete i tuorli delle uova (ricordatevi di tenere da
parte l’albume), lo zucchero, il pane grattuggiato, la scorza di limone. A questo punto montate a
neve l’albume delle uova e aggiungetelo poco per volta mescolando.Versate il composto dentro uno
stampo da budino unto con del burro o della margarina e fate cuocere a bagnomaria per circa 45
minuti. Se volte rendere ancora più ricco e gustoso il vostro budino di pane potete aggiungere a
piacere anche scorzette di cioccolato, cannella in polvere, uvetta e, volendo, anche un goccio di rum
o marsala.Come vedete si tratta di una ricetta non troppo impegnativa che promette di essere
squisita, un pò calorica forse, ma ne vale davvero la pena.
I salumi avanzati: Soffriggere olio e cipolla aggiungere tanto sedano tritato, cuocere bene, unire
poi i salumi tritati (prosciutto, mortadella, salame, ect ect) A parte fare una salsa di pomodoro,
versarla nella padella dei salumi, aggiungere la pasta corta e coprire con la salsa di pomodoro.
E se dopo questi piccoli suggerimenti ed oltre a tutto ciò che la Vostra fantasia culinaria vi
suggerisce, abbiamo dello scarto alimentare che non possiamo proprio riutilizzare, anziché buttarlo
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nel bidone dell’umido, mettiamolo nella compostiera, che si può avere in uso gratuito
facendone domanda all’ufficio URP del Comune.
Cos’è il compostaggio?
E’ un processo biologico naturale di “ossidazione” che avviene in presenza di ossigeno ed in
condizioni controllate all’interno di cumuli, reattori (a livello industriale) o di un biocomposter ( a
livello familiare). Alla fine di tale processo si ottiene il compost, sostanza caratterizzata da una
scarsa fermentescibilità e da un buon contenuto di nutrienti derivanti dalla mineralizzazione della
sostanza organica. Un ruolo determinante in tutte le fasi del processo è svolto da microrganismi e
successivamente da invertebrati ed insetti: batteri, funghi, alghe, acari, chiocciole, lombrichi e altri
esseri viventi, ognuno dei quali svolge un ruolo essenziale nella decomposizione del cumulo
organico, contribuendo in modo decisivo al riciclaggio dei nostri prodotti organici di scarto! Il
compost è quindi una grande fonte di sostanza organica che a sua volta è la risorsa più importante di
energia immagazzinata e a disposizione degli organismi viventi che abitano il suolo. Il compost è,
cioè, la chiusura della catena alimentare.
COSA INSERIRE NELLA COMPOSTIERA
Scarti Secchi:
Piccole potature.
Paglia e erba secca.
Foglie e fiori secchi.
Tovaglioli di carta e carta non trattata (non carta patinata delle riviste!).
Cartone (anche se a piccoli pezzi).
Trucioli di legno non trattato e segatura.
Scarti Umidi:
Tagli d’erba verde (sfalci delle potature).
Avanzi di cucina.
Scarti di frutta e verdura.
Fondi di caffè.
Gusci d’uovo.
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Ulteriori infomrmazioni sull’utilità ed il correttouso della compostiera domestica li potete trovare
sul sito internet del Comune di Torriana e verranno inoltre date tramite un apposito opuscolo al
momento della consegna che, lo ricordiamo, è completamente gratuita e potete ottenere dell’ottimo
concime per l’orto ed il giardino.
E adesso giochiamo.
Alcuni esempi di riuso per creare giocattoli, e non solo.
IL COCCODRILLO
Materiale occorrente:
• 6 contenitori di cartone per uova
• una striscia di carta riciclata bianca
• ritagli di carta rossa
• colori a tempera
• colla vinilica
• spago
• forbici
Esecuzione:
Dipingete di verde i sei contenitori con i colori a tempera.
Corpo: fatelo con tre contenitori messi con le protuberanze rivolte verso l’alto. Disegnate su un
cartoncino le 6 zampe e poi ritagliatele.
Coda: togliete i coperchi a due contenitori delle uova e piegate in due le parti restanti in modo che si
presentino tre protuberanze sopra e tre sotto.
Testa: assemblate i due coperchi avanzati dalle scatole utilizzate per costruire la coda.
Sulla testa attaccate gli occhi; per l’interno della bocca usate avanzi di carta rossa e per i denti,
disegnateli sul cartoncino bianco e dopo averli ritagliati, applicateli all’interno della bocca.
Unite i sei pezzi con questa sequenza: testa, corpo e coda ed affinché il coccodrillo sia snodato unite
le varie parti con uno spago.
CARTA RICICLATA
Materiale occorrente:
• vecchi fogli di carta tipo quaderno o carta fotocopie (no carta patinata né carta di giornali)
• acqua
• un frullatore ad immersione
• un secchio di plastica da 15 litri
• una vasca per calce o una bacinella molto larga
• un doppio telaio* (facile da costruire artigianalmente o da far fare a un falegname)
• ritagli di moquette
• rullo per imbiancare
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* Come costruire il doppio telaio:
Listelli di legno dello spessore di 2 cm, larghezza 4 cm e lunghezza 2 mt. Chiodi, martello,
rete fina in acciaio tipo zanzariera 40 x 30 cm. Ricavare dai listelli quattro pezzi lunghi 30
cm e quattro da 20 cm. Fissare due a due per formare due cornici; su una cornice fissare
con i chiodi o con una sparapunti la retina. I telai si usano sovrapposti: quello con la retina
sotto e sopra quello che darà il formato al vostro foglio di carta riciclata.
Esecuzione:
Preparate la carta in piccoli pezzi che metterete dentro un secchio, dopodiché versatevi sopra 5 litri
d’acqua e lasciate macerare; nel frattempo riempite la vasca da calce o la bacinella per ¾. Con il
frullatore ad immersione cominciate a frullare la carta e l’acqua dentro il secchio fino ad ottenere un
composto omogeneo simile ad un purè (durante questa operazione si può colorare la carta versando
tempere o inchiostri direttamente dentro il secchio). Una volta pronto questo impasto versatene
circa un litro dentro la vasca e mescolate con le mani per distribuire bene la nell’acqua la fibra di
carta. Immergete il doppio telaio nella vasca (tenendo sovrapposti i due telai: quello con la retina
sotto, e la cornice sopra), stringendolo bene con le mani ed inserendolo di taglio a partire da un lato
lungo per immergerlo completamente. Agitatelo leggermente ed assicuratevi che una buona quantità
di fibra di cellulosa si depositi sulla retina quindi fate sgocciolare l’acqua in eccesso. Sollevate la
cornice del telaio, fate sgocciolare ancora acqua e rovesciate sul panno di moquette il telaio con il
foglio di carta facendo in modo che il foglio si stacchi completamente dal telaio (questa è la fase più
delicata!). Coprite delicatamente con un altro panno e passate il rullo per far uscire l’acqua in
eccesso. Lasciate ad asciugare ed ecco pronto il vostro foglio di carta riciclata!
NUOVI COLORI A CERA FATTI IN CASA CON I RESIDUI DEI VECCHI PASTELLI
Morbidi, malleabili... è molto bello disegnare con i colori a cera, ma hanno un difetto: quando
stanno per finire, diventano così piccoli da essere scomodi da maneggiare, soprattutto per le mani
dei bambini più piccini.
Cosa farci allora? Innanzitutto evitiamo di gettarli via, piuttosto raduniamo tutti pezzettini rimasti e
inforniamoli! Sì avete capito bene, proprio nel forno: con il calore, tutti i “mozziconi” di pastello si
scioglieranno e, fondendosi tra loro, assumeranno nuove forme e nuova “vita”, pronti per essere
impugnati comodamente da mani e manine di tutte le taglie.
Andiamo per ordine, per prima cosa raccogliamo i colori a cera da riutilizzare:
Prepariamo delle formine, quelle che si usano per fare i dolci:
Prendiamo una vecchia pentola o tegame foderata con carta forno, che dedicheremo solo a questo scopo.
Posizioniamoci dentro le formine e inseriamoci all’interno i “mozziconi” colorati:
Quando il forno sarà ben caldo, “inforniamo” il tutto per il tempo che basta a sciogliere il colore (pochi minuti…).
Nota: per rendere i nuovi colori più solidi, è consigliabile lasciarli per una mezzora circa nel reparto
freezer del frigorifero.
Buon disegno!
E non dimenticate Domenica 29 Novembre giornata di chiusura presso
l'Osservatorio Naturalistico di Montebello - dalle ore 15: Rifiuti….che melodia!
con l'aiuto di semplici attrezzi e un pò di fantasia, i “rifiuti” possono facilmente
trasformarsi in oggetti che acquistano una seconda vita, quella di strumenti
musicali per far giocare i bambini e presentazione dei lavori realizzati dagli
studenti della scuola primaria “G. Turci” di Torriana
Municipio di Torriana – Via Roma, 19 – 47825 Torriana (RN) – P.I. 00736020405
Tel. 0541/675220 / FAX 0541 – 675671– e-mail: [email protected] - Sito web: www.vallemarecchia.it
COMUNE DI TORRIANA
Perché usare per pochi minuti un oggetto che può durare anche cento anni ?
Stiamo parlando del sacchetto di plastica che spesso ci viene dato “gratuitamente“ ma per cui tutti
paghiamo un caro prezzo!
- Costituisce un’inutile spreco di risorse energetiche non rinnovabili, deriva dal petrolio
- Deturpa e inquina per centinaia di anni ogni luogo del pianeta
- Per opera di agenti naturali e attraverso scarichi e corsi d’acqua raggiunge mari e oceani dove
diventa un serial killer.
I sacchetti uccidono ogni anno oltre centomila esseri viventi:
mammiferi marini, tartarughe, uccelli,... che li inghiottono scambiandoli per cibo o che vi
rimangono intrappolati morendo per fame o asfissia
ORA LO SAI, PARTI DA QUESTO PICCOLO GESTO PER MODIFICARE STILI DI
VITA INSOSTENIBILI, FAI UN USO INTELLIGENTE DELLE RISORSE DEL
PIANETA ....
Il Comune di Torriana aderisce al progetto “Porta la Sporta”, una campagna propositiva, a livello
nazionale, che vuole dimostrare come, anche con piccoli gesti, sia possibile evitare che si creino
problemi all’ambiente, attuando semplici accorgimenti o modificando i nostri stili di vita.
Stiamo parlando dell’uso o, meglio, dell’abuso della busta di plastica, che riveste e trasporta OGNI
NOSTRO ACQUISTO, un oggetto usato per pochi minuti ma che puo’ durare anche CENTO
anni se viene gettato nella terra o ancor peggio va a finire nel mare.
Spesso ci viene dato “gratuitamente” ma il costo è nascosto in un pesante pedaggio che tutti
paghiamo, in un inutile spreco di risorse energetiche non rinnovabili (infatti per la gran parte deriva
dal petrolio), ma soprattutto in termini di danni ambientali.
A TALE PROPOSITO NEL MESE DI DICEMBRE VERRÀ DISTRIBUITA
GRATUITAMENTE A TUTTE LE FAMIGLIE DI TORRIANA, UNA BORSA
RIUTILIZZABILE OGNI VOLTA CHE SI FA LA SPESA E PORTANDOLA SEMPRE
CON SE SI EVITERÀ DI DOVER PRENDERE UNA NUOVA ED INUTILE BORSINA DI
PLASTICA.
Municipio di Torriana – Via Roma, 19 – 47825 Torriana (RN) – P.I. 00736020405
Tel. 0541/675220 / FAX 0541 – 675671– e-mail: [email protected] - Sito web: www.vallemarecchia.it
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Rifiuti T