UNA SCUOLA APERTA
AL MONDO
Rapporto annuale delle attività con le scuole
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Ufficio per
l’Educazione e la
Scuola
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Indice
Queste attività nelle scuole sono iniziate nel 2008 grazie
all’appoggio dell’ Ufficio per l’Educazione e la Scuola e l’
Ufficio per l’Insegnamento della Religione Cattolica Diocesani.
In questi anni sono state incontrate n° 110 classi per un
totale di circa 2700/2800 studenti, queste cifre sono molto
incoraggianti e gratificanti.
Gli insegnanti hanno manifestato in più occasioni apprezzamenti del lavoro svolto da Magda, Fulvio, Paola, Erminia
e Carmen, promuovendo anche iniziative al di fuori di questa attività, in alcuni casi hanno ospitato missionari, in
molti altri hanno fatto visita alla sede del Centro Missionario ed in altri hanno realizzato interviste con i nostri operatori per siti internet scolastici.
L’importanza di entrare nelle scuole con equilibrio e rispetto, facendo conoscere i nostri missionari, le realtà in
cui vivono, far vedere il lavoro del nostro ufficio senza imporre e prevaricare nessuno, è motivo di grande soddisfazione personale. Perciò rimane il desiderio e la speranza di
continuare, in futuro, di essere accolti nelle scuole con
l’affetto e la disponibilità fino ad ora ricevuti.
Don Fabio Barbieri
Direttore del Centro Missionario Diocesano
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PRESENTAZIONE DEI SOGGETTI
Introduzione
p. 4
p. 10
LE PROPOSTE LABORATORIALI
p. 11
Proposte Caritas diocesana
Proposte Centro Missionario
Proposte Ufficio Educazione Scuola
Proposte Associazione Porta Aperta:
•
Centro di Ascolto
•
Recuperandia
•
Senti questa voce
p. 11
p. 13
p. 17
I NUMERI DEI LABORATORI
p. 25
IL PUNTO DI VISTA DELLE SCUOLA
p. 30
Gli insegnanti
Gli alunni
p. 30
p. 38
IL PUNTO DI VISTA DELLE
p. 41
CONCLUSIONI
p. 49
3
p. 18
p. 20
p. 23
CONCLUSIONI dei direttori
PRESENTAZIONE DEI SOGGETTI
E’ l’organismo, presieduto dal Vescovo, per favorire l’attuazione del precetto evangelico della carità nella comunità diocesana, in forme consone ai tempi ed ai bisogni, per
lo sviluppo integrale dell’uomo, con particolare attenzione
alle persone che si trovano in condizioni di bisogno.
Suoi compiti sono:
sensibilizzare la Chiesa locale nelle sue varie espressioni, e
i singoli cristiani al senso della carità verso le persone in
situazioni di bisogno e al dovere di promuovere attività caritative e assistenziali;
coordinare le iniziative caritative e assistenziali sul piano
diocesano e parrocchiale;
studiare i bisogni presenti nella comunità diocesana e parrocchiale per cooperare ad un programma pastorale unitario;
curare la formazione del personale, sia professionale che
volontario, che si dedica alle opere assistenziali e caritative;
organizzare interventi di emergenza in caso di calamità
pubbliche;
favorire iniziative di promozione umana e sociale;
contribuire, in accordo con le istituzioni caritative e missionarie della CEI e della Santa Sede e in collegamento con
l’Ufficio Missionario Diocesano, allo sviluppo umano e sociale dei paesi poveri mediante aiuti economici e prestazioni di servizio, specialmente mediante formule continuative e iniziative stabili.
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Concludiamo con un sincero ringraziamento ai volontari ed
operatori che hanno lavorato ai diversi progetti. Quasi
sempre nel lavoro educativo non si vedono risultati immediati - che noi però confidiamo emergano col tempo – per
tale motivo sento di dover ringraziare chi dedica tempo ed
energie in questo prezioso servizio.
La nostra intenzione è quella di proseguire ancora a lungo
questo lavoro educativo di affiancamento alle scuole, alle
famiglie ed agli insegnanti; un lavoro impegnativo e a tratti anche difficile da portare avanti, un servizio nel quale
le risorse sono sempre più scarse a tutti i livelli; un servizio sempre più necessario nella nostra società ed in particolare nella nostra comunità diocesana.
Stefano Facchini
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il 60%, d’ora in poi tornerà a portare o a comprare cose nel
nostro Centro!
Un ulteriore iniziativa di quest’anno che si aggiunge a favore del
nostro obiettivo di raggiungere e sensibilizzare più cittadini
possibili sul tema del recupero e riuso, è stata la tavola rotonda sul
tema ambientale e sui nostri laboratori pratici. A tale incontro
stati invitati relatori pubblici di spicco, gli alunni di tre prime delle
scuole medie Fassi, che hanno svolto quest’anno i nostri laboratori
e i rispettivi genitori.
n quell’occasione ragazzi e relatori hanno potuto offrire la loro
testimonianza su come lo stile di vita promosso da Recuperandia
sia sempre più importante e indispensabile per loro per contrastare
la nostra società consumista.
Segnaliamo inoltre la nostra collaborazione con il Comune di Carpi,
che da 2 anni ci chiede di presenziare coi nostri laboratori in
occasione di tre giornate/ rassegne di eventi sul suolo cittadino:
Una città da giocare a maggio, Carpiestate con un paio di date a
luglio, e il Giocafamiglie a settembre. Solo queste tre iniziative
quest’anno hanno portato a giocare e a imparare al nostro stand/
laboratorio circa 200 bambini. Continuano infine, ma non ultimi di
importanza, gli “scambi “con il Cea la Raganella di Mirandola e con
il Ceas di Carpi-Novi-soliera. Quest’ultimo dal 2005 ci ospita nel
suo opuscolo per le scuole “Alfabeto Ambiente” e a novembre 2010
ci ha invitato a partecipare col il laboratorio Aggiustabici al suo
evento “A RuotaLibera”, un pomeriggio dedicato alla mobilità
sostenibile promosso.
Recuperandia quindi è solo uno dei tanti nodi della rete educativa
sull’ambiente del nostro territorio, e offre un ventaglio ricco di
proposte e stimoli da condividere e elaborare insieme.
Un particolare ringraziamento da parte mia e degli altri operatori
del centro ai nostri volontari coinvolti, che sono il cuore della
nostra Associazione.
Un grazie speciale anche alle famiglie, agli insegnanti, al Comune
di Carpi, i vari Ceas e Aimag che da anni credono e sostengono il
nostro progetto.
Vi invitiamo a venire a conoscerci, quindi, per imparare insieme a
fare la differenza!
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“Ognuno di noi, in virtù del battesimo ricevuto,
è già missionario in terra.
Nella vita di tutti i giorni, seguendo l’insegnamento di Gesù,
con le parole e i fatti, vicino o lontano,
imparando a condividere e sentendoci realmente fratelli,
possiamo fare molto per assicurare a tutti gli uomini
un futuro più giusto e solidale”.
P.Alex Zanottelli”
Il CMD è il luogo privilegiato della coscienza e dell’impegno missionario della nostra Chiesa Diocesana; qui è possibile trovare le occasioni per approfondire le tematiche della missione traducendole nell’annuncio del Vangelo.
IL CMD tiene i rapporti fra la comunità diocesana e i missionari sparsi nelle chiese sorelle del mondo, stimolando
l’invio di missionari laici e religiosi.
Il CMD valorizza, armonizza, collabora e offre strumenti di
formazione e informazione a tutte le diverse realtà a carattere missionario operanti in diocesi. Ricerca nuove vie
di presenza missionaria, favorendo una presa di coscienza
e un’informazione adeguata sulla necessità di modificare i
comportamenti di consumo e di sviluppo, così da assicurare
a tutti un futuro più vivibile. Al Centro Missionario s’incontrano tutte le realtà a carattere missionario operanti nella
Diocesi. Ogni giorno, tutti possiamo avere un ruolo attivo
nell’aiutare i nostri fratelli perciò, a sostegno del CMD sono nati gruppi e associazioni di volontariato, capaci di dare
significato quotidiano all’impegno missionario quali: le
Commissioni Missionarie Parrocchiali (CMP), Gruppo Animatrici Missionarie, Gruppo Medicine, Gruppo Francobolli,
Ass. Volontari per le Missioni, Ass. Onlus Solidarietà Missionaria, Ass. Amici del Perù.
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Ufficio per l’Educazione e la scuola
Con l’azione pastorale rivolta al mondo della scuola, la
comunità cristiana intende offrire la sua esperienza per
cooperare alla costruzione di un mondo sempre più umano, comunicando il Vangelo come contributo decisivo a
creare condizioni di piena umanizzazione.
La Chiesa diocesana intende collaborare con il complesso
mondo della scuola in quanto ambiente dove, attraverso
l’educazione, l’istruzione e la formazione si promuove il
pieno sviluppo della persona e si costruisce, anche in dimensione comunitaria, il futuro della società.
Nell’attuale fase del cammino sociale, culturale, economico del nostro paese, in un contesto politico bipolare
segnato da forti contrapposizioni, c’è bisogno di guardare
al bene comune e proporre “criteri di discernimento” pastorale che permettano a quanti operano nel settore dell’istruzione e della formazione, agli educatori, ai genitori,
agli stessi giovani, di capire quali valori sono in gioco.
È compito di tutta la Chiesa, nella sua globalità e nella
ricchezza delle sue articolazioni, offrire attenzione e impegno al mondo della scuola “perché questa è la sua vocazione: operare per la salvezza dell’uomo là dove egli
concretamente cresce e si realizza, quindi anche nella
scuola, luogo decisivo perché l’uomo indaghi e promuova
la piena verità del suo essere” (da Fare pastorale nella
scuola oggi in Italia).
Nella consapevolezza di una comunità ecclesiale che si
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portare i bambini in visita al centro, per conoscerci dal vivo!
L’elementare Lugli, ha invece prenotato fin dall’inizio dell’anno
due incontri in classe per approfondire grazie ai nostri volontari,
in età da nonni, il tema delle tradizioni e di giochi di una volta.
Ciò ci ha offerto la possibilità di valorizzare ulteriormente l’esperienza di vita di due nostri volontari, già insegnanti nei nostri
laboratori di riparazione oggetti e che in questa occasione hanno
raccontato quando erano piccoli e vivevano con poco e con pochi sprechi.
Due incontri nel nostro centro sono stati poi richiesti dai giovani
dal Consiglio dei ragazzi di Carpi, che quest’anno hanno approfondito il tema del consumo e del consumismo e che a conclusione del percorso, hanno voluto conoscere Recuperandia e progettare e realizzare assieme ai nostri volontari esperti di cucito,
una borsina ecosotenibile.
Tutti gli insegnanti interpellati e che hanno aderito con la loro
classe ad almeno un incontro con Recuperandia, ritengono le nostre proposte buone o ottime.
Un importante spunto su cui riflettere è il fatto che Recuperandia ha attecchito maggiormente nelle classi dove la sensibilità al
tema dell’ambiente si esprime in un articolato percorso progettato durante tutto l’anno scolastico, e in cui cui la vista al nostro centro è solo dei tanti momenti formativi.
In questi casi ho notato una crescita reciproca, della classe e dei
nostri operatori, e una sinergia che credo porterà a collaborazioni anche il prossimo anno.
(Per approfondire la riflessione rimandiamo al paragrafo “il parere delle insegnanti”)
Da quest’anno abbiamo voluto indagare anche il gradimento del
nostro progetto educativo da parte dei genitori dei bimbi che
hanno fatto i nostri laboratori, tramite la scuola. Pensiamo che
questo sia un feedback importante in quanto riteniamo la famiglia nostro interlocutore privilegiato e primo motore di cambiamento.
Su circa 200 coppie di genitori interpellate il 30% delle famiglie,
pur essendo Recuperandia una realtà ormai radicata, non ci conosceva. Di queste il 70% ritiene Recuperandia una bel progetto
e più della metà di questi,
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dedicano parte del loro tempo a questo progetto. Risulta un aspetto importante il rapporto intergenerazionale che si crea tra ragazzi
e volontari, si creano interessanti scambi con figure che per età potrebbero essere i loro genitori o i fratelli maggiori. Altro fatto importante sono le svariate feste che vengono svolte durante l’anno,
alle quali partecipano famigliari e amici dei ragazzi frequentanti il
doposcuola. Sono momenti importanti di socializzazione e servono
per conoscere i ragazzi e i loro amici, è stato in questo modo che si
è creato un gruppo ben coeso che va al di là del colore della pelle e
della nazionalità d’appartenenza.
Francesca Reggiani - educatrice sessioni e laboratori scolastici
Recuperandia
Da sempre distintasi come Centro di educazione al recupero e riuso, oltre che bottega dell’usato di Caritas, Recuperandia anche
quest’anno scolastico ha risposto alle richieste e sollecitazioni di
scuole e gruppi, attivando circa 50 sessioni/laboratori, di cui 5 su
nuove proposte educative, che si aggiungeranno in pianta stabile
alle nostre attività didattiche del 2011-2012.
Quest’anno inotre gli insegnanti di 19 classi su 33, più della metà,
hanno optato per uno o più incontri in classe, scartando la visita al
nostro centro. A detta nostra e degli insegnanti ciò è dovuto in buona parte alle numerose proposte educative fruibili solo sul territorio, mentre Recuperandia da quest’anno si è offerta di andare nelle
scuole. Le uscite delle classi sono poi rese difficili dalla difficoltà
della compresenza di due insegnanti che possano accompagnare gli
alunni e dalla difficoltà di reperire il pulmino. Infine, gli insegnanti
hanno optato per la nostra sessione in classe anche grazie a nuove
proposte e al miglioramento/consolidamento delle nostre vecchie
attività.
Quest’anno segnaliamo con soddisfazione l’adesione al nostro progetto di 6 nuove scuole/gruppi, di cui 3 delle frazioni di Carpi: le
scuole materne di Fossoli e Cortile e le elementari colonnello Lugli
di Santa Croce.
La scuola materna di Fossoli, ad esempio, dopo un nostro primo intervento a scuola ha ritenuto utile provare a organizzarsi per
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Rinnova in senso missionario, la pastorale della scuola richiede come prioritaria l’assunzione di una responsabilità
educativa che, pur nella distinzione dei due soggetti
(scuola e comunità cristiana) e nel rispetto delle rispettive finalità, va richiamata, sollecitata e anche certamente
aggiornata.
L’attenzione e l’impegno di docenti ed educatori cristiani
sono diretti soprattutto a far sì che nella scuola:
•
siano abbracciate tutte le dimensioni della persona,
tenuto conto che la scuola deve rispondere globalmente alle esigenze educative del soggetto, e non
solo trasmettere abilità e conoscenze;
•
La memoria storica della tradizione cristiana possa
essere accolta e valorizzata nel contesto globale
della cultura;
•
Si valorizzi l’apporto che la dimensione religiosa dell’esistenza offre alla crescita della persona umana;
•
Si aprano le menti e lo spirito anche agli orizzonti
del mistero.
Per intrecciare un dialogo vero e una comunicazione efficace, l’azione pastorale dell’intera comunità cristiana va
mediata in forme adeguate al contesto culturale e scolastico cui si rivolge secondo le proprie diverse articolazioni:
•
livello parrocchiale: si realizza a partire dal contatto con le singole famiglie e con ogni persona inserita
nel tessuto della concreta comunità ecclesiale, stimolando la testimonianza individuale e associata,
per una collaborazione con le istituzioni scolastiche
e con il territorio;
•
Livello diocesano: si esplicita nell’azione istituzionale di comunione e coordinamento, tramite l’Ufficio
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Scuola, la Commissione diocesana, le associazioni, e nell’impegno di accompagnare la concretizzazione dell’azione
di evangelizzazione del mondo scolastico.
Pertanto la pastorale della scuola dovrà basarsi sulla diffusa consapevolezza ecclesiale di alcune priorità:
•
il riconoscimento da parte della comunità cristiana
della specificità vocazionale di chi opera nella scuola
(docenti) o ne è soggetto pienamente titolare e attivo
(genitori e studenti);
•
L’attivazione di specifici percorsi formativi di sostegno e accompagnamento;
•
Il raccordo fra il livello diocesano e il livello locale
parrocchiale e interparrocchiale.
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Paola Corradini, Erminia Placchi, Carmen Gasparini—
volontarie del Centro Missionario Diocesano
L’attività della “Valigia Magica del Madagascar” è un’esperienza divertentissima innanzitutto per noi operatrici, questo
però ci viene confermato anche dalla partecipazione e dall’entusiasmo dei bimbi che sono molto attivi e mai svogliati, anche se sono di altre nazionalità. Ci dimostrano il loro apprezzamento regalandoci, al termine di questo laboratorio, i loro
disegni, ci ringraziano e ci baciano: perciò non vediamo l’ora
che arrivi il prossimo anno scolastico per ripeterla.
Simona Caramaschi - educatrice doposcuola “Senti questa
voce”
Ci siamo resi conto che per quanto riguarda la scuola media
inferiore esistono poche realtà a Carpi che seguono i ragazzi
nei compiti, se non insegnanti privati con prezzi non alla portata di tutti, per questa ragione è nato il progetto Senti questa voce. Nei due anni di storia del doposcuola, abbiamo notato il crescente numero di ragazzi della scuola media inferiore
che richiedono di partecipare al doposcuola. Durante l’anno
scolastico non ci è stato possibile accogliere tutte le richieste
ricevute per questa ragione per il futuro anno scolastico abbiamo deciso di formare due gruppi con ragazzi frequentanti
le medie inferiori in modo da rispondere maggiormente alle
richieste. Il gruppo composto da ragazzi della scuola primaria
è frequentato prevalentemente da ragazzi stranieri, in particolare provenienti dalla zona del Magreb, vivono nelle vicinanze di Recuperandia e nella maggioranza dei casi i genitori frequentano con assiduità il negozio e fanno parte di famiglie legate da vincoli amicali.
Recuperandia per queste famiglie risulta un vero punto di ritrovo e di riferimento. Ritengo che la forza del doposcuola
stia nel fatto che i ragazzi si sentano accolti, si sentano parte
di una famiglia composta da altri coetanei ma soprattutto dai
tanti volontari (circa una quindicina) che con costanza
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superiori (terze e quarte) ho lavorato sull’immigrazione: la
prof.Barbaro (referente progetto Intercultura) ha creduto
opportuno portare questo tema così delicato e attuale nelle
classi di questi ragazzi ed è stato molto interessante raccogliere le loro opinioni, le loro idee, le loro speranze in un
momento così critico del nostro Paese. In occasione del Natale invece ho incontrato i bambini della scuola elementare
Gasparotto (Fossoli) che hanno aderito con entusiasmo e
tanta generosità alla raccolta di alimenti per il Centro d’ascolto, segno che tante famiglie, pur in tempi difficili come
quelli attuali, sono comunque sensibili agli ultimi che vivono
nella nostra stessa città.
Sarebbe bello poter incontrare ancora più ragazzi (e con essi, indirettamente, le loro famiglie) per poter diffondere
quanto più possibile la consapevolezza che nella ricca Carpi
c’è chi fatica a vivere decorosamente e per questo motivo
anche per il prossimo anno scolastico, “ruberò” qualche ora
al mio lavoro al centro d’ascolto per incontrare le classi che
lo vorranno.
Magda Gilioli e Fulvio Bucci—operatori Centro Missionario
Diocesano
Le attività della Globalizzazione-Lavoro Minorile sono un’esperienza molto significative e stimolanti per entrambi: significative perché nascono, innanzi tutto, da una collaborazione tra il Centro Missionario di Carpi e quello di Reggio Emilia come segno di una missionarietà nella vita quotidiana.
Stimolante perché il rapporto con i ragazzi, tenere alta la
loro attenzione, riuscire a parlare di tanti argomenti in presenza e con ragazzi di altre religioni, porta ad un accrescimento e ad una evoluzione personale molto interessante.
Nonostante la positività di queste esperienze rimaniamo
sempre disponibili ad accogliere suggerimenti e proposte
per migliorare questo cammino nelle scuole.
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L’associazione Porta Aperta Onlus non ha fini di lucro e si
propone l’esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà
sociale nei seguenti settori: assistenza sociale, beneficienza, istruzione, formazione, attività di promozione culturale, tutela dei diritti civili.
Tra le sue attività:
•
Beneficienza ed assistenza a favore di persone di
qualsiasi nazionalità, sesso, religione, razza, che si
trovino in condizione di bisogno economico, materiale
e morale, al fine di promuovere la dignità umana, l’autonomia e l’indipendenza possibile, la realizzazione
personale all’interno della propria comunità, i percorsi di uscita dall’emarginazione, l’integrazione nel
tessuto sociale del territorio;
•
Promozione di percorsi formativi per le persone che si
rivolgono all’associazione;
•
Promozione ed organizzazione di manifestazioni culturali al fine di favorire lo scambio tra culture diverse;
•
Lo sviluppo e la valorizzazione delle professionalità,
capacità, competenze e culture personali e nazionali;
l’attenzione alla persona, la restituzione della dignità
perduta, il reinserimento nella comunità.
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Linda Oliviero—operatrice Porta Aperta ONLUS
INTRODUZIONE
Dopo tanti anni di lavoro con e per le scuole, con e per studenti, insegnanti e famiglie, abbiamo pensato di realizzare
questo agile “Rapporto”.
Questo lavoro nasce dalla collaborazione di quattro diversi
soggetti: tre uffici pastorali diocesani (Caritas, Centro Missionario e Pastorale Scolastica) e associazione Porta Aperta
(Centro di ascolto, Recuperandia, Senti questa voce).
L’obiettivo che intendiamo raggiungere con questa semplice pubblicazione è quello di descrivere i nostri servizi rivolti alle scuole, facendo parlare non solo i responsabili,
gli operatori ed i volontari ma anche gli insegnanti e gli alunni.
Intendiamo far conoscere, con semplicità, le nostre proposte educative, consapevoli del fatto che quella educativa è
una delle questioni e delle “sfide” più importanti – e difficili – del nostro tempo.
Per questo ci siamo impegnati e continueremo ad impegnare tempo, idee e risorse al lavoro educativo. Mondialità,
migrazioni ed integrazione, nuove e vecchie povertà, ambiente e nuovi stili di vita, recupero e riutilizzo degli oggetti, recupero ed affiancamento scolastico, formazione di
insegnanti e genitori sono tutti temi sui quali ci interessa
continuare a dare un contributo concreto, anche se piccolo.
Stefano Facchini
Direttore Caritas diocesana e Ass. Porta Aperta
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In qualità di operatrice del centro d’ascolto di Porta Aperta ho cominciato ad andare nelle scuole durante l’anno scolastico 2003/2004. Quell’anno proponemmo in collaborazione con la Bottega
del sole una riflessione sul commercio equo solidale nelle scuole
medie e terminammo l’attività con una bella mostra alla Torre dell’Uccelliera con le locandine pubblicitarie create dai ragazzi per
promuovere le botteghe . Alcune erano così belle che ancora campeggiano nei corridoi del centro d’ascolto! Essendo tuttavia attenti
alle necessità del territorio e cogliendo i suggerimenti degli insegnanti incontrati ho ritenuto poi di spostare l’attenzione sul fenomeno dell’immigrazione e della povertà in città. Insieme alla cara
Bruna Lodi sono stata in diverse scuole elementari della diocesi
dove abbiamo parlato ai bambini dei poveri che vivono vicino a noi
per poi dare forma a due proposte specifiche per le scuole primarie e secondarie.
Due modi semplici ma efficaci per parlare di temi attuali quanto
delicati come la povertà (soprattutto negli asili e alle elementari)
e l’immigrazione (nelle scuole secondarie), portando il punto di
vista del centro d’ascolto, luogo d’osservazione privilegiato per
questo tipo di realtà. L’attività, che svolgo compatibilmente con
gli impegni del centro d’ascolto, è molto arricchente: mi dà la
possibilità d’incontrare tanti insegnanti sensibili e impegnati (ai
quali chiedo suggerimenti per poter plasmare l’incontro sulle esigenze dei loro ragazzi) e poi perché i bambini e i giovani sanno
sempre stupirmi con riflessioni nuove, interessanti, dimostrando di
avere voglia di mettersi in gioco e di ascoltare le opinioni degli altri compagni anche se diverse.
L’anno scolastico 2010-2011 mi ha dato l’opportunità di lavorare
con una terza media delle Pio, 9 classi dell’ITC Meucci-Cattaneo e
la scuola elementare Gasparotto.
La terza media seguita dalla prof.Pellacani è venuta al centro d’ascolto e insieme abbiamo riflettuto sul concetto di povertà e sulla
povertà presente nel nostro territorio; con le classi delle
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contribuisce il laboratorio “Intrecci”, che approfondisce la tematica della comunicazione nella relazione multiculturale, partendo proprio dalle esperienze degli alunni e dal loro vissuto. I
ragazzi sono i protagonisti e stupisce la loro creatività nella definizione delle proprie appartenenze, usando in modo transculturale registri e codici di provenienza diversa.
Il laboratorio “Differenti contro l’indifferenza” tratta il tema del
pregiudizio e dell’emarginazione sociale che spesso lo accompagna. Questo laboratorio, così come quello dedicato ai poveri,
“Zero Poverty”, spostano l’attenzione dei ragazzi sulle fragilità
del nostro territorio, contribuendo a restituire un’immagine della povertà che non è solo materiale, ma prima di tutto relazionale e culturale.
I laboratori richiedono sempre la presenza degli insegnanti in
aula. Nel corso degli anni l’apporto dei docenti al laboratorio si
è fatto sempre più significativo. In particolare da quest’anno gli
istituti hanno lavorato per inserire i laboratori nelle ore d’italiano. In questo modo il professore ha potuto riprendere l’argomento del laboratorio nelle ore successive, farne soggetto dei
temi in classe, utilizzare i materiali esposti. È solo attraverso
una stretta collaborazione con i docenti che i contenuti dei laboratori possono essere davvero assimilati dai ragazzi, senza
correre il rischio di trasformarsi in una parentesi senza prosecuzione.
L’impegno della Caritas nella scuola proseguirà anche nei prossimi anni, nella consapevolezza che la scuola, primo e più importante avamposto sociale, è luogo privilegiato di costruzione del
senso di legalità, di etica della responsabilità ed educazione alla
convivenza civile.
La speranza che accompagnerà il nostro operato nei prossimi anni è quella di riuscire a coinvolgere anche i licei e gli istituti tecnici, meno interessati dalla presenza di alunni stranieri. La società nella quale viviamo, sempre più complessa e in divenire,
richiede infatti una riflessione trasversale, che coinvolga l’intera
società, in ogni suo segmento.
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LE PROPOSTE LABORATORIALI
DIFFERENTI CONTRO L’INDIFFERENZA
“E’ più facile disintegrare un atomo che un pregiudizio”
A. Einstein
Obiettivi: Stimolare nei ragazzi una riflessione sul concetto di pregiudizio, facendo emergere gli stereotipi che influiscono sulla percezione dell’altro; sperimentare, attraverso esercizi di decentramento, cosa significa essere vittime di stereotipi; riflettere sulla costruzione del pregiudizio e sull’influenza dei mass-media.
Durata: due ore scolastiche
Modalità: gioco di ruolo; lavori di gruppo; presentazione
dati; dibattito; lettura commentata di articoli.
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INTRECCI
IL PUNTO DI VISTA DELLE OPERATRICI
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove
terre, ma nell’avere nuovi occhi”
M. Proust
Obiettivi: Approfondire il tema dell’immigrazione in Italia; riflettere insieme sulla costruzione dell’identità culturale di ogni persona e sull’innegabile difficoltà che l’incontro quotidiano fra diversità culturali comporta; analizzare insieme le parole multicultura e intercultura.
Durata: due ore scolastiche
Modalità: Simulazione di una situazione problematica; dinamiche di gruppo di problem solving; rielaborazione delle
emozioni; dibattito.
ZERO POVERTY
Obiettivi: mostrare la povertà nella sua eterogeneità e
sfaccettata realtà; investigare le cause ultime della povertà; fornire dati e numeri che parlano in maniera oggettiva della povertà nel mondo; riflettere sulle proprie
abitudini di vita e i propri consumi
Durata: 2 ore scolastiche
Modalità: narrazione di storie di vita, riflessione personale
e di gruppo, dibattito, presentazione dati, test per la rilevazione dei propri consumi.
Referente: Benedetta Rovatti tel.059.686048
cell. 3408285946
mail: [email protected]
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Benedetta Rovatti—operatrice Caritas
L’obiettivo principale della presenza della Caritas nelle scuole
superiori risponde al mandato stesso dell’ufficio pastorale: la
prevalente funzione pedagogica. Sensibilizzare quindi la società
civile in generale, i giovani in particolare, alle fragilità e alle
problematiche che abitano il nostro territorio.
Il primo strumento di questo percorso formativo è certamente la
conoscenza: i dati riportati dai laboratori sono quelli dei Centri
di ascolto e distribuzione viveri di tutto il territorio nazionale e
delle realtà che la Caritas incontra nel suo operare nei paesi in
via di sviluppo.
Numeri che restituiscono un’immagine della povertà, globale e
locale, talvolta sommersa e spesso dimenticata. Si parte dall’oggettività dei numeri per addentrarsi nella riflessione, nella verbalizzazione di emozioni e pensieri, nel confronto di opinioni diverse, tutte legittime, in uno spazio di non giudizio che esercita
l’ascolto e la gestione della conflittualità.
La presenza della Caritas nelle scuole superiori vuole rappresentare uno stimolo per ragazzi che attraversano un periodo determinante per la costruzione della propria personalità e dell’identità individuale e sociale. Una collaborazione che prosegue ormai da alcuni anni, rafforzando le sinergie e calando sempre più
la proposta sulle esigenze individuate dai docenti. La risposta
delle scuole conferma anche quest’anno una consuetudine corroborata: l’interesse prevalente dimostrato dalle scuole professionali. Questi istituti vivono più che altri l’esperienza multiculturale e l’incontro quotidiano con la diversità. La presenza di
studenti stranieri, primo migranti o seconde generazioni, è in
percentuale più alta delle altre scuole secondarie e rappresenta
senza dubbio un incentivo per avviare una riflessione sull’integrazione reciproca.
Ad accompagnare il percorso verso una società interculturale
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Il parere degli alunni della 1° G Fassi
Evelina e Jessica della 1° G anno raccolto il parere dei loro compagni. “A Recuperandia abbiamo fatto tre laboratori: ago e filo,
riparazione biciclette e falegnameria. Ago e Filo ci è piaciuto
molto, tant’è vero che alcuni di noi hanno portato vestiti da casa per ripararli. C’è chi è riuscito a recuperare anche vecchi peluches, camicie o pantaloni. In questo laboratorio abbiamo imparato inoltre che le stoffe possono essere trasformate in cose
soltanto utilizzando forbici, bottoni ago e filo! Noi ad esempio
abbiamo realizzato cuscinetti o portacellulari per noi o per fare
regali. Nel laboratorio di biciclette si impara a recuperare le bici
che portano le persone a Recuperandia. Il laboratorio di falegnameria è stato quello più divertente secondo la maggioranza dei
nostri compagni. Con il legno scartato abbiamo costruito oggetti
per decorare le nostre stanze, ad esempio targhette di legno,
cornici, casette o aerei. Siamo stati molto bene a Recuperandia:
i nostri insegnanti sono stati molto disponibili, gentili con tutti,
ma soprattutto con chi era in difficoltà, e bravi a spiegare.
Per molti di noi è stato bello il fatto di poter lavorare in piccoli
gruppi. Alcuni di noi avrebbero voluto continuare ad andare a
Recuperandia ( per loro nove incontri sono state poche! ) e altri,
stimolati da quest’esperienza, hanno addirittura proposto nuovi
laboratori come riparazione di elettrodomestici, pittura, cucina
o meccanica. Pensiamo che tutti e tre i laboratori siano stati utili, perché abbiamo imparato a costruire e riparare le cose come ad esempio le biciclette. Quasi l’80% dei nostri compagni
vorrebbe tornare a Recuperandia per recuperare, comprare o
portare oggetti.”
I bimbi della materna Aquilone (Cortile)
Fabio: Francesca, Luca e Claire ci hanno fatto vedere quello che
avevano trovato nel pattume: con tutto si può fare delle cose,
un omino fatto con un tappo, un orologio con un cd, una casa
con un porta fazzoletti! Greta: a me è piaciuto quando ci hanno
fatto vedere tutte le cose che avevano recuperato, ci hanno dato dei sacchi neri con dei regali, io ho trovato dei tappi e una
bottiglia! Elena: a me è piaciuto quando ci hanno fatto vedere la
spesa fatta a Recuperandia, c’erano tante cose recuperate e ce
le hanno regalate!
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LA VALIGIA MAGICA DEL MADAGASCAR
Obiettivi:
Scoperta di come si vestono, come giocano, cosa mangiano
e cosa fanno i bambini del Madagascar per capire l’importanza e la bellezza di conoscere e rispettare culture diverse. Perché tutte le culture sono diverse ma di eguale importanza.
Durata: 2 ore scolastiche.
Modalità: L’animatore , travestito da pilota, invita i bambini a partire per un viaggio, consegna loro il passaporto da
completare con la loro foto ed il nome, poi ognuno lo appende al collo come riconoscimento. Poi si parte in aereo,
atterrati in capitale Antananarivo si prende il taxi-bruce
per arrivare ad Ambositra . Arrivati al villaggio , tra le note della musica malgascia, i bimbi vengono accolti da una
mamma del villaggio: Meline. I bimbi si siedono in cerchio
attorno al tappeto con al centro le due valigie magiche e
Meline parlerà della sua storia , del Madagascar e della sua
cultura attraverso gli oggetti : vestiti, giochi, piatti, cibo,
bambole, palloni. Ripreso l’aereo e rientrati in aula si costruiscono la bandiera del Madagascar. Una volta rientrati,
ai bambini verrà chiesto cosa
hanno imparato e si concluderà
rilanciando ai ragazzi l’importanza e la bellezza di conoscere e
rispettare culture diverse.
DESTINATARI: scuole d’infanzia
( solo V°) e scuole elementari
primarie
13
DIVERSAMENTE VIVERE:
La globalizzazione
Obiettivi: Far capire il concetto di
“globalizzazione” e soprattutto in
quali ambiti si estrinseca oggi. Prendere coscienza dell’attuale spartizione mondiale delle risorse e delle
ricchezze, nonché delle conseguenze positive e meno della globalizzazione stessa.
Durata: 2 ore scolastiche.
Modalità: Dopo una breve presentazione utilizzando il gioco
del gomitolo che già mette in evidenza il “senso comune”
della “globalizzazione”, cioè l’interdipendenza, si parte
con un “brainstorming” sulla parola stessa e si cerca con il
dialogo e la ricerca comune di chiarire i diversi ambiti in
cui il fenomeno stesso si rende evidente a livello mondiale,
locale e quotidiano: comunicativo, economico, culturale,
politico, ambientale. A questo punto si passa ad analizzare, sempre tramite tecniche attive e coinvolgenti, la tematica dell’attuale rapporto tra i paesi più sviluppati e quelli
del “sud del mondo”. Si propone cioè il “Gioco della torta
mondiale”: i ragazzi vengono suddivisi in gruppi che rappresentano i popoli poverissimi o miserabili, poveri e ricchi e
vengono loro distribuite le fette della torta in base allo stato sociale che rappresentano al fine di capire la reale e ingiusta distribuzione delle risorse e dei beni di consumo tra
la popolazione mondiale. Al termine viene proposto l’incontro con uno dei missionari diocesani rientrati.
Destinatari: scuole medie e superiori
14
La dottoressa ci ha anche fatto notare l'importanza della difficoltà del proff. nel vedere l'altra figura, il che dimostra
che le persone adulte hanno più difficoltà nell'accettare
un punto di vista diverso dal proprio, infatti sono spesso le persone anziane che hanno più difficoltà a relazionarsi con gli stranieri perchè non ci sono abituate.
La classe sembrava molto presa dall'argomento, perché alcuni
alunni raccontavano casi personali di queste
genere. Abbiamo compreso che è molto importante e utile ascoltare i punti di vista di altre persone, che non la vedono come
noi, perchè può essere un modo per arricchire la propria cultura.
Le due ore sono finite in
fretta e la dottoressa ci ha fatto leggere un proverbio
africano che diceva: “il sole sorge, il sole tramonta,
tutto il resto e negoziabile”, che racchiude dentro tutto quello
che ci era stato detto durante la lezione.
(dal giornale scolastico Il Merlino)
Dai questionari di fine anno degli studenti delle classi prime
dell’Istituto Professionale Vallauri di Carpi
I laboratori della Caritas:
•
Mi hanno fatto capire molte cose;
•
dobbiamo stare attenti a quanta acqua usiamo in un giorno e a
non sprecare le cose che abbiamo;
•
è stato molto utile questo laboratorio, aveva lo scopo di farci
capire lo spreco delle varie cose mentre ci sono popolazioni che
hanno bisogno di ciò che noi sprechiamo;
•
approfondire questi argomenti è importante perché non è la solita cosa che leggiamo sulla carta;
•
sono stati belli, bisogna farli più spesso;
•
sono stati molto interessanti perché ho capito che ciò che sembra lontano dalla mia realtà è invece molto più vicino di quello
che penso;
•
è stato molto interessante;
•
è stato utile perché c'erano cose che non sapevo e adesso le so;
•
utili ma sono serviti a poco;
•
utili e istruttivi;
•
una bella esperienza.
39
Gli alunni
Ivan Mihai, classe 2E dell’Istituto professionale Vallauri di
Carpi
Venerdì 11 febbraio abbiamo iniziato il laboratorio “Intrecci” con
la dottoressa Benedetta Rovatti, la quale ci ha evidenziato le numerose incomprensioni che possono presentarsi quando ci si relaziona con una persona di cultura diversa. In quest’esperienza ci ha
mostrato quante possono essere le diversità culturali delle persone
i diversi punti di vista. La dottoressa ci ha anche spiegato il significato di alcune parole che molto spesso si sentono e non si sa cosa
vogliano dire esattamente, come: la differenza tra intercultura e
multicultura le quali hanno un significato diverso, nonostante spesso vengano prese come simili, perché multicultura vuol dire che ci
sono diverse culture nello stesso posto che convivono senza entrare
in relazione fra di loro, e invece intercultura significa che diverse
culture entrano in relazione fra di loro e si confrontano informazioni. Poi ci ha spiegato la differenza tra straniero, una persona che
va in un altro paese che fa parte della comunità alla quale appartiene il suo paese d'origine, ed extracomunitario il quale va in un
altro paese che non fa parte della comunità del suo paese natale.
Abbiamo anche parlato di immigrazione ed emigrazione che significano l'una lasciare il proprio paese per andare in un altro e l'altra
quando persone di altri paesi vengono da noi; la relatrice dicendo
questo ci ha anche detto che l’Italia è un paese di giovane immigrazione, perchè questo fenomeno si e presentato circa negli anni
‘70. La dottoressa Rovatti è stata molto brava nello spiegare le varie differenze che potrebbero mettere in conflitto o creare disagio
tra due persone di cultura diversa. Essa ci ha mostrato della slides
per far in modo che noi assimilassimo meglio i concetti più importanti, in modo da ricordarli all'occorrenza.E’ stato curioso vedere
un'immagine nella quale si vedevano due volti: alcuni compagni li
vedevano entrambi, altri solo uno di essi ed è stato utile che chi ne
vedeva uno diverso da un altro glielo mostrasse e viceversa.
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DIVERSAMENTE VIVERE:
Sfruttamento dei minori – Ragazzi Soldato
Obiettivi: Prendere coscienza di un fenomeno mondiale
purtroppo sempre più in espansione cercando di capirne i
collegamenti con la nostra realtà e le nostre responsabilità.
Scoprire quali sono le cause e i meccanismi che si celano
dietro le peggiori forme di sfruttamento dei minori (lavoro
minorile, bambini soldato …).
Durata: 2 ore scolastiche.
Modalità: L’attività inizia con una piccola “indagine” per
sapere cosa i ragazzi sanno del fenomeno del lavoro minorile e delle altre forme di sfruttamento minorile dopo si
cercherà di confrontare quello che noi sappiamo o pensiamo di sapere con la realtà attraverso la visione di quattro
filmati (India, Egitto, Sierra Leone, Colombia)che presentano le diverse tipologie e caratteristiche del fenomeno
con un attenzione particolare al lavoro minorile e al fenomeno dei bambini soldato.
Infine, per cercare di offrire piste di soluzione e di speranza, si “da la parola” ai veri protagonisti e soggetti i bambini e ragazzi lavoratori (NATS), sempre tramite video.
Al termine viene proposto l’incontro con uno dei missionari diocesani rientrati.
Destinatari: scuole medie e superiori
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DIVERSAMENTE VIVERE:
Stili di vita
A partire dai due temi precedenti far prendere coscienza
della necessità di cambiare l’attuale situazione mondiale.
Aiutare i giovani a prendere atto che le risorse naturali non
sono illimitate e stanno esaurendosi. Insieme cercare di dare risposta alla domanda: quale prospettive, quale mondo
consegnare alle future generazioni? E in particolare: a partire dalla nostra vita quotidiana e dal nostro territorio quale
scelte concrete possiamo già fin da ora mettere in atto.
Durata: 2 ore scolastiche
Modalità: Attraverso l’allestimento della mostra
“TUTTI GIU’ PER TERRA: PROVOCAZIONI PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE”.
Dopo un lavoro sui pannelli stessi della mostra l’incontro
prosegue con un semplice test quale strumento per compiere il passaggio “dalle parole ai fatti”, dalla
teoria generale alla propria vita. Si cercherà
insieme di dare un’occhiata ai propri stili di
vita, nell’ottica del discorso della giustizia,
libertà e felicità di tutti e non di pochi. Felicità che nasce dalla condivisione di beni, come nuovo stile di relazioni umane. Infine la
“bancarella dei nuovi stili di vita”: cosa possiamo concretamente fare? Verranno presentati una serie di prodotti o di oggetti che rimandano a scelte concrete per ridurre i consumi o orientarli
al rispetto dell’ambiente, oppure per utilizzare il tempo libero a vantaggio di altri (ad es. volontariato o turismo responsabile), oggetti utili e non accessori (non necessari).
Destinatari: scuole medie e superiori
16
Referente: Magda Gilioli 059.689525
Tutti i giorni dalle 9 alle 12,30
[email protected]
della classe che fin dagli anni passati salvavano vecchie
scatole per realizzare casette, fattorie con materiali poveri e un po’ di fantasia, grazie a Recuperandia a detta dell’insegnante hanno sviluppato ulteriormente la loro manualità, la creatività, e l’attenzione per la cura dei giocattoli, propri e degli altri compagni. Dopo le nostre sessioni la maestra ha pensato di realizzare un dvd con un video del laboratorio fatto e un prestito interno alla classe
dei giochi dei bambini.
Samantha Corradini, tata della materna di Cortile
La proposta è stata molto bella e interessante sia per le
tate che per i bimbi, nonostante la nostra sezione sia mista, 3-4-5 anni, e il poco tempo a disposizione e
l’attenzione dei più piccoli siano stati fattori “limitanti”.
Ci sono i presupposti per ripetere l’esperienza, magari programmando per la prossima volta più di un incontro, in
modo da avere più tempo per approfondire ogni tema! A
molti bimbi sono rimasti impressi tanti particolari delle
storie ascoltate, che nemmeno noi tate ci ricordavamo! I
nostri bimbi hanno gradito anche il prestito e il dono dei
giochi proposto loro, tramite Francesa, da Pino, il bimbo
della storia raccontata. Lo scambio dei giochi è stato favorito anche dai discorsi, ripresi da noi tate, sul valore delle
cose e della generosità tra i compagni. Insomma il messaggio grazie a tutti è arrivato anche ai più piccoli!”
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Personalmente, quest’anno, ho partecipato ad un laboratorio Zero poverty in una classe prima. Ho notato vivo interesse da parte dei ragazzi: alcuni avevano già affrontato questo tema in famiglia, altri lo avevano vissuto. molti
di loro desideravano capire e far partecipe la classe del
proprio vissuto. L’analisi approfondita dell’argomento ha
generato nuove curiosità e la classica domanda finale
“Ma... a cosa serve sapere queste cose? Cambierà davvero la triste situazione di tante persone povere?”. I ragazzi
stessi hanno cercato la risposta: serve perché oggi ne potrò parlare in famiglia e renderò consapevoli altre persone, serve perché se ciascuno di noi modifica il suo comportamento può cambiare qualcosa nel mondo!
Lorena ? - scuola primaria L. Gasparotto di Fossoli
Da due anni la scuola primaria L. Gasparotto di Fossoli
accoglie, in occasione delle festività natalizie, l'esperienza della colletta alimentare, ritenuta positiva sia dai genitori che dagli insegnanti dell'interclasse.Entrambi hanno
accolto favorevolmente la possibilità di aiutare concretamente le famiglie bisognose della nostra città, anzichè
rivolgersi, come si faceva da anni, a situazioni lontane,
seppur molto bisognose.
I bambini si sono sentiti investiti di grande responsabilità
e, portando personalmente gli alimenti donati dentro al
furgone della Caritas, hanno espresso concretamente il
loro impegno.
Nelle classi quarte e quinte, questo momento è stato motivo di discussione e di dialogo; sono stati prodotti dei
testi scritti, nei quali sono emersi aspetti significativi di
questa attività: la ricchezza del dono e la gioia nell' impegnarsi per gli altri.
Ufficio per l’Educazione e la Scuola
Le attività promosse dall’Ufficio sono:
•
•
•
•
Referente: Antonia Fantini 059.686048
Maria Cristina Sandonà, scuola primaria Saltini
Ha chiesto due incontri con noi a scuola, uno incentrato
sul saper fare (laboratorio di falegnameria) e uno sulle
storie e idee che ogni oggetto può raccontarci. I bambini
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Convegni Pubblici su tematiche di interesse per l’educazione, la formazione, la scuola e per i protagonisti della stessa;
Incontri a tema in collaborazione con le Associazioni
professionali, con altri Uffici diocesani, per l’approfondimento pedagogico e lo studio di temi in ambito
civico-sociale;
Iniziative di spiritualità e di riflessione in collaborazione con IRC;
Iniziative di aggregazione rivolti a studenti della
scuola secondaria.
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UNO ANCHE PER TE
Obiettivi: spiegare che ci sono coetanei meno fortunati;
definire insieme ai bambini che cos’è la povertà; metterli
a conoscenza del Centro d’Ascolto e renderli partecipi
della raccolta e distribuzione dei viveri promossa da Porta
Aperta.
Durata: due incontri da un’ora circa ciascuno
Modalità: con linguaggio adeguato all’età dei piccoli in un
primo incontro vengono affrontati i punti di cui sopra e si
chiede ai bambini di partecipare alle attività del Centro
d’ascolto portando per la volta successiva un pacco di zucchero o di pasta. Nel secondo momento di incontro i bambini sono invitati a caricare personalmente i viveri donati
sul furgoncino dell’Associazione per poi ricevere il
“Diploma speciale” che Porta Aperta consegna ai bambini
generosi della città.
Destinatari: scuole d’infanzia e primarie
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momento prestabilito e definito dell'orario scolastico, ma
è un approccio per rivedere i curricoli formativi, gli stili
comunicativi, la gestione delle differenze, delle identità,
dei bisogni di apprendimento.
Il corso di alfabetizzazione è stato affiancato dai laboratori effettuati da Caritas e dall’Ass. Porta Aperta. Tali attività sono state accolte con interesse prima dai consigli di
classe, consapevoli dell’importanza dei temi trattati e della necessità di affrontarli, data la realtà scolastica in cui
viviamo, poi dagli alunni stessi, italiani e soprattutto stranieri:. quest’anno hanno aderito a tali proposte 30 classi
dell’istituto.
Le attività laboratoriali sono state, inoltre, apprezzate
dalle classi che, sapientemente stimolate dalle esperte, si
sono aperte a problematiche, quali l’integrazione o il
e esperte in aula per continuare a sviscerare argomenti da
loro trattati, sentendo la necessità di nuovi confronti.
Data l’efficacia degli interventi e l’importanza dei temi
trattati il nostro istituto si auspica la possibilità di collaborare nuovamente con gli enti in generale e le esperte in
particolare, infittendo, qualora fosse possibile, incontri e
attività laboratoriali.
Chiara Lugli - funzione strumentale per accoglienza, integrazione e formazione Istituto professionale Vallauri - Carpi
Dai feedback ricevuti dai ragazzi nei questionari e dalle
discussioni nate in classe dopo gli incontri interculturali, è
evidente l’interesse degli studenti per gli argomenti proposti e l’accoglienza positiva per le modalità espressive utilizzate dalla dott.ssa Rovatti. Dal punto di vista didattico è
molto importante che i docenti conoscano gli argomenti
proposti e siano poi presenti durante gli incontri per poter
proseguire il discorso e inserirlo, dove possibile, nel proprio curricolo.
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Manuela Barbaro - docente e coordinatrice del progetto
Intercultura delle scuole secondarie Meucci - Vallauri
Negli ultimi anni il nostro Istituto è stato interessato da
un notevole incremento di presenze di alunni stranieri di
recente immigrazione, eterogenei sia per nazionalità che
per livello di conoscenza della lingua italiana. Questi ragazzi presentano problematiche differenti: dalla conoscenza scarsa o frammentaria
della lingua italiana alla difficoltà nello studio, dalla fatica
nell’inserimento e nell’integrazione alle lacune lessicali,
grammatiche e sintattiche. Considerata la varietà delle
culture e delle situazioni concrete di ogni singolo alunno,
il progetto Intercultura messo in atto dalla scuola si propone di attivare attività e laboratori, strettamente intrecciati fra loro, atti a
o sviluppare l’acquisizione della lingua italiana
o favorire l’integrazione e l’educazione interculturale
I corsi di alfabetizzazione hanno avuto per destinatari tutti
gli studenti stranieri dell’istituto, mentre l’educazione interculturale è stata proposta a tutte le classi dell’istituto.
L'alfabetizzazione è stata condotta sullo sfondo dell’intercultura, perché lo studio della lingua non è solo imparare
un lessico e alcune strutture morfo-sintattiche, ma è anche strutturazione del pensiero e conoscenza approfondita
di come un popolo vede la realtà. La didattica interculturale si assume, infatti, il compito di mettere in contatto e
comunicazione coloro che appartengono ad origini tra loro
lontane. Il presupposto metodologico è conoscere qualcosa
di più del mondo da cui gli altri provengono e, contemporaneamente, farsi conoscere meglio. Come affermato nella C.M. n°73 del marzo '94, l'ed. interculturale non è uno
"specialismo", una disciplina aggiuntiva che si colloca in un
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IMMIGRAZIONE IN MOVIMENTO
Obiettivi: stimolare una riflessione sul tema dell’immigrazione, attraverso la presentazione dei dati locali e nazionali e ricordando insieme la storia dell’emigrazione italiana del secolo scorso.
Durata: due ore scolastiche
Modalità: Dopo una breve presentazione del Centro d’ascolto :
gioco della torta per spiegare con semplicità la sperequazione tra Nord e Sud del mondo che costringe ad emigrare
concetto emigrazione/immigrazione
letture tratte da “L’orda” di GianAntonio Stella
dibattito in movimento
Destinatari: scuole medie
Referente: Linda Oliviero 059.689370
[email protected]
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SESSIONE DIDATTICO INFORMATIVA
Obiettivi:
- far conoscere il Centro di Educazione al Recupero e Riuso
Recuperandia;
- scoprire le nostre relazioni con e grazie agli oggetti: cura
e rispetto degli oggetti, possibilità di dono, scambio e condivisione;
- sviluppare maggiore sensibilità al no-spreco e consapevolezza dei problemi legati al consumismo e all’impatto ambientale;
- favorire l’apprendimento, nonché una riflessione giocata
e partecipata sui concetti di recupero, rifiuto, riuso, riciclo, risorsa, spreco, dono, consumo sostenibile e non.
Durata: 1 o più incontri da 1,5 ore ciascuno
Modalità: Sono possibili sia incontri in classe che la visita
guidata al centro.
I percorsi sono concordati e modificati in base all’età dei
destinatari e alle richieste degli insegnanti.
per i bambini della scuola dell’infanzia: favole raccontate
da personaggi recuperati
con possibilità di laboratori pratici inclusi, ri-scoperta degli
oggetti rifiutati col tatto e la fantasia, piccoli “esercizi” di
dono e scambio.
per i bambini e ragazzi della scuola primaria e
secondaria: è possibile scegliere tra diverse attività:
Il pianeta Recuperandia: brainstorming
Favole per i più piccoli: Bianchina e il baule magico
Ti tocco e ti riuso: alla scoperta attraverso il tatto di oggetti e del loro riuso creativo
Oggetti ci raccontano: Bica la bicicletta amica e tante altre storie sul riuso e riciclo
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attraverso la narrazione ludica, in un ambiente dove tutto
è diverso(abbigliamento,abitudini alimentari, giochi).
I bambini hanno gradito moltissimo questo laboratorio hanno
giocato gioiosamente travestendosi con i vestiti tipici e
provando a giocare con i giocattoli”riciclati”.
Nei giorni scorsi hanno raccontato con molto entusiasmo a
casa dell’esperienza vissuta e di quel posto che si chiama
“Madagascar”, lontano lontano, dove i bimbi si costruiscono da soli dei giochi.
Questo coinvolgimento ci ha dato la possibilità di allargare
il discorso e di indagare le condizioni e gli stili di vita di
culture “altre”. i bambini, dopo questa esperienza, si sono
considerati “fortunati”rispetto ai coetanei africani e, proprio per questo, in occasione del Natale, hanno deciso di
fare loro un regalo.
Così abbiamo chiesto alle animatrici quale sarebbe stato il
regalo più gradito ai bambini africani e, loro, ci hanno suggerito, con grande sorpresa dei nostri bimbi, di acquistare
dei quaderni per la scuola!
Ci auguriamo di ripetere in futuro questa esperienza”.
Dopo questo laboratorio, le insegnanti hanno fatto costruire ad ogni bambino il proprio salvadanaio dove mettere i
loro risparmi, poi aperti tutti i salvadanai sono andati insieme , in cartoleria a comperare quaderni e matite colorate.
Infine li hanno portati in Centro Missionario dove hanno anche visitato gli uffici, conosciuto i volontari, le varie attività che vengono fatte, tutti i missionari seguiti e sparsi nel
mondo ed hanno consegnato un cartellone, a ricordo, con
le foto dell’attività svolta.
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così odierni e complessi, vengono affrontati dagli esperti
in modo ludico, creando un forte impatto emotivo sugli
studenti attraverso simulazioni pratiche dei concetti portanti che sono alla base di questi temi. Questo modo di
procedere permette agli studenti da un lato di conoscere
su questi argomenti posizioni diverse da quelle comuni,
dall’altro grazie all’attività pratica, di apprezzarne meglio
gli stessi contenuti. Quest’anno ci siamo soffermati in particolar modo sul tema del Lavoro Minorile. Di solito quando
si parla di lavoro minorile si pensa sempre e solo allo sfruttamento dei bambini, ma non sempre è così. In alcuni Paesi come ad esempio l’Egitto, i bambini sono costretti a lavorare per la sopravvivenza della loro famiglia, quindi più
che abolire il lavoro minorile, lo si potrebbe considerare
una parte integrante della forza lavoro del Paese. Anche in
Colombia i bambini sono chiamati a sostenere la famiglia
col loro lavoro e quindi dopo la scuola vanno a lavorare
nelle miniere di carbone. Qui lo Stato insieme all’Unicef
hanno creato un progetto che sottraesse i bambini ai lavori
pesanti della miniera per impiegarli in altri più adatti alla
loro età. Queste nuove soluzioni sono state tra gli studenti oggetto di discussione e di novità, di cui ringrazio gli esperti del Centro Missionario di Carpi per averci presentato
soluzioni diverse ad un problema di cui se ne parla tutti i
giorni senza conoscerne approfonditamente tutti i risvolti.”
Eleonora Vittori e Marzi Garuti dell’Asilo Arcobaleno di
Carpi
“ Il laboratorio che ci è stato proposto dal centro Missionario sul Madagascar, è stata un’occasione per i bambini per
conoscere e riflettere su una realtà lontana da quella di
Carpi.
Le conduttrici hanno permesso ai bambini di calarsi,
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Baratto
L’isola dei recuperati, l’arte del dono: spesa simulata e
altre simulazioni basate su condivisione scambio e dono
Vita morte e miracoli del riciclo: gioco a squadre sul riciclaggio e i suoi prodotti
Tabù: attraverso parole da indovinare conoscere Recuperandia e concetti vicini all’ottica del non spreco e ri-uso
Bookcrossing
Quiz e Riflessioni: su consumo sostenibile, impronta ecologica
Destinatari: scuole: dell’infanzia, primaria, secondaria, di
primo e secondo grado; associazioni, gruppi, parrocchie,
campi gioco.
Costo: un oggetto da donare al centro!
LABORATORI
Obiettivi: Incentivare e sperimentare l’arte e la pratica del
recupero; acqusire competenze
nella riparazione degli oggetti; recupero della relazione con
le “vecchie” generazioni, dei mestieri e delle tradizioni
passate;
Durata: da 1 a 3 incontri di 1,5 ore ciascuno
Modalità: “Fantasie con i bottoni” (scuole primarie): primi
rudimenti con ago a filo al servizio della fantasia per apprendere come s’attacca un bottone.
“Ripariamo una bicicletta”(scuole primarie e secondarie):
educazione all’importanza e all’uso della bicicletta riparazione di camera d’aria, registrazione freni, riparazione dell’impianto di illuminazione, pulizia, manutenzione.
“Ago e filo”(scuole secondarie): conoscenze dei punti semplici, attaccare i bottoni, ricami, piccole riparazioni di abiti.
“Mondo col legno” (scuole primarie) : attraverso l’apprendimento della tecnica del traforo realizzazione di forme in
21
legno di animali, oggetti e tanto altro!
“ Falegnameria, un mobile come nuovo ” (scuole secondarie):
falegnameria, riparazione, decoro e restauro di oggetti e
mobili; realizzazione
di piccoli lavoretti.
Referente: Francesca Reggiani 059-643225
[email protected]
approcciano nelle classi, è sempre molto apprezzata dai
ragazzi, una modalità efficace per catturare l’attenzione e
farli riflettere su contenuti e situazioni, portandoli a trarre
anche conclusioni ed acquisire un diverso modo di confrontarsi con la realtà del contesto in cui vivono, modificando
anche nella vita pratica quotidiana qualche comportamento che si rivela non tanto rispettoso nei confronti degli abitanti della terra.
E’ molto importante anche la tabulazione delle riflessioni
che scaturiscono dal confronto, su questi materiali ragazzi
possono poi continuare a lavorare e rielaborare i contenuti
emersi.
Anche la seconda parte di questa attività, che prevede la
visione di realtà di lavoro minorile ed i bambini soldato, ha
sempre un grande impatto riflessivo sui ragazzi.
I filmati sono utilissimi per comprendere realtà contemporanee di chi si trova a vivere in condizioni di vita molto diverse dai modelli ai quali sono abituati i ragazzi nella nostra situazione sociale.
Nel corso dell’anno scolastico 2010/2011 sono state sei le
classi terze coinvolte nel progetto, per tutte il riscontro è
stato positivo, confermato anche dai colleghi di lettere che
hanno avuto modo di verificare le nuove conoscenze acquisite dai ragazzi.
Ringrazio anche a nome dei colleghi, Magda Gilioli e Fulvio
Bucci per la grande disponibilità e competenza, confidando, anche per il futuro in una collaborazione proficua.”
Elio Savino, docente della scuola secondaria di primo
grado
“Sono un insegnante di religione della Scuola Secondaria di
Primo Grado. E’ da diversi anni che collaboro con alcuni
esperti del Centro Missionario di Carpi per trattare i temi
della Globalizzazione, del Lavoro Minorile. Tali argomenti
22
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IL PUNTO DI VISTA DELLE SCUOLE
Gli insegnanti
Grappi Cristiana, docente della scuola secondaria di primo grado
“F. Montanari” di Mirandola
“Nel corso dell’anno scolastico 2010/2011 la scuola secondaria di primo grado “F.Montanari” di Mirandola ha aderito
al progetto, proposto dal centro Missionario della Diocesi di
Carpi: “Globalizzazione e Lavoro Minorile”.
Non è il primo anno che, come insegnante di religione, propongo per le classi terze questa iniziativa e la riproposta
nasce dall’esperienza positiva dell’attività riscontrata in
precedenza.
Il progetto viene presentato nei consigli di classe di settembre, durante i quali si programmano le attività per l’anno scolastico e si stabiliscono i progetti da inserire nel
POF della scuola, poi ci si accorda con Magda Gilioli per fissare le date degli incontri, due di due ore ciascuno, cercando di utilizzare sempre le ore di religione e possibilmente le ore di lettere.
L’adesione al progetto è, infatti, sempre stata condivisa
con i colleghi di lettere e geografia, proprio per rendere i
ragazzi più attenti agli aspetti trattati, sperimentando da
vicino i contenuti proposti e ripercorrendoli poi in classe
con una maggiore consapevolezza.
La positività degli incontri sta proprio nel rendere più vicine realtà che, in genere, sono soltanto analizzate attraverso i libri di testo, pertanto, non sempre facilmente comprensibili nella loro profonda verità.
La proposta dei giochi iniziali, con i quali gli operatori si
30
Il doposcuola è innanzitutto un luogo dove si studia quindi i
ragazzi lo frequentano per svolgere i compiti fino ad arrivare in alcuni casi, in accordo con gli insegnanti a definire
obiettivi specifici adeguati al ragazzo. Grazie allo studio si
crea il rapporto con l’educatrice/volontari, si è in due sullo stesso libro, ci si conosce e si cerca di trovare insieme il
modo migliore per raggiungere l’obiettivo stabilito.
Parlando di doposcuola non vogliamo intendere solo lo spazio dove i ragazzi possono essere aiutati a fare i compiti, è
molto di più, è un progetto più ampio che si propone di sostenere i bambini e i ragazzi nella loro globalità. È un momento che non comprende esclusivamente l’accompagnamento scolastico ma anche attività di gioco, di laboratorio
e di socializzazione che stimolano e aiutano la crescita a
livello scolastico, personale e affettivo di ogni bambino e
ragazzo.
Spesso vengono realizzate feste per far divertire e rendere
partecipi oltre che i bambini anche i genitori, creando un
bel momento di convivialità e di festa.
Il doposcuola cerca di motivare maggiormente i gruppi di
ragazzi che per certi aspetti possono essere definiti in situazioni di disagio. Disagio non solo didattico, legato allo
scarso profitto scolastico, ma spesso è di carattere psicosociale.
Il doposcuola è un luogo di promozione del benessere, dove
i ragazzi hanno occasione di socializzare con il gruppo dei
pari, con adulti che diventano figure di accompagnamento
e incoraggiamento nell’affrontare le difficoltà scolastiche.
23
Il doposcuola è un ottimo appoggio per i ragazzi che faticano a seguire e a restare al passo con il normale percorso scolastico proposto e per la scuola che non sempre riesce ad avere i mezzi per accompagnare i ragazzi che hanno maggiori difficoltà.
Gli obiettivi che il doposcuola si prefigge sono:
- incrementare e motivare il livello di autonomia nel singolo ragazzo e stimolare la fiducia nelle proprie capacità, per questa ragione
la presenza dell’educatore/volontario sarà la meno invasiva possibile;
•
favorire l’integrazione fra le varie culture valorizzando differenze e uguaglianze di cui sono portatori i ragazzi;
•
creare momenti di socializzazione e svago attraverso attività
ludiche per prevenire o limitare il disagio e l’isolamento che a
volte vivono i ragazzi;
•
creare un luogo di riferimento sul territorio, oltre alla famiglia e alla scuola, dove i ragazzi possano avere contatti con
figure adulte positive;
•
educare al rispetto delle regole, dei compagni, degli adulti e
dell’ambiente che ospita i ragazzi.
Destinatari: Ragazzi frequentanti la scuola primaria e media inferiore.
Il doposcuola è attivo da Ottobre fino a Giugno.
Sede: presso i locali di Recuperandia - via Montecassino, 8 il gruppo frequentante la scuola primaria. Presso la sede di Porta Aperta,
in via Peruzzi, n. 38 per il gruppo frequentante la scuola media inferiore.
Giorni e orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 17
(ragazzi di scuola secondaria di I grado, con frequenza bisettimanale)
Mercoledì e venerdì 16.30/18.30 (ragazzi scuola primaria).
Costo: € 10.00 mensili
Per informazioni e iscrizioni: contattare Simona Caramaschi tel. 339/6381861 mail [email protected]
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Laboratori CENTRO MISSIONARIO — anno 2011
LABOR.
GLOBALIZZA- SFRUTTAMENZIONE
TO
MINORI
STILI DI
VITA
VALIGIA
DEL
MADAGASCAR
SCUOLA
SCUOLA
SECONDARIA
Iºg.CONCORDIA
3B, 3D
3A, 3B, 3C,
3D
SCUOLA
SECONDARIA
Iºg. ROLO
3C
3B
3A, 3B, 3C,
3D, 3H, 3I
SCUOLA
SECONDARIA
Iºg.
“MONTANARI”
MIRANDOLA
3A,3B,3C,3D,
3H,3I
SCUOLA
SECONDARIA
Iºg.
S. POSSIDONIO
3A, 3B,
3C, 3D,
3H, 3I
3A, 3B
ASILO
ARCOBALENO
CARPI
5B
ASILO NOVI
5A,5B,5C,5
F
SCUOLA
PRIMARIA
S. CROCE
1A
ASILO
HANDERSEN
29
5A,5B,5C
Nazionalità di provenienza
Tunisia
Turchia
Marocco
ITALIANI medie
STRANIERI medie
Nati in Italia
Nazionalità di provenienza
Turca
Tunisia
Pakistan
Albania
Marocco
Vietnam
Senegal
Ucraina
PROVENIENZA
Scuola primaria S. Pertini
Scuola primaria Rodari
Scuola primaria Da Vinci
Scuola primaria Pascoli
Scuola primaria Fanti
Scuola media Fassi
Scuola media Pio
Scuola superiore Cattaneo
Scuola media Rolo (Re)
Ragazzi seguiti dalla neuropsichiatria
Ragazzi Sbulloniamoci
Ragazzi segnalazione DSA
Ragazzi con 8 in condotta o
voto inferiore
28
8
2
6
6
7
1
13
1
3
13
6
I NUMERI DEI LABORATORI
Laboratori CARITAS DIOCESANA — a.s. 2010/ 2011
LABOR.
DIFFERENTI
CONTRO
INDIFFERENZA
SCUOLA
1
1
3
1
1
3
4
1
1
2
1
VALLAURI
1A, 1B, 1C, 1D,
1E, 1H
MEUCCI
1A, 1C
2A, 2B, 2C
CATTANEO
1F, 1P, 1R, 1S
2G, 2R
TOTALE
1
3
9
3
1
8
4
1
3
7
1
3
2
1
1
1
5 (gruppo
medie)
1
1
5 (gruppo medie)
ZERO
POVERTY
1E, 2E, 2H, 4E, 1H, 1E, 2B, 2H,
4C, 5E, 5C
2E, 3E.
30 LABORATORI
60 ORE SCOLASTICHE
500 RAGAZZI INCOTRATI c.a
Laboratori ASS. PORTA APERTA — a.s. 2010/2011
LABOR.
UNO ANCHE PER TE
SCUOLA
10
5
INTRECCI
SCUOLA PRIMARIA
“GASPAROTTO”
FOSSOLI—CARPI
?
SCUOLA
SECONDARIA Iºg.
“A. PIO” CARPI
3?
IMMIGRAZIONE IN
MOVIMENTO
?
MEUCCI /
CATTANEO
25
LABOR.
Laboratori RECUPERANDIA — a.s. 2010/2011
LABOR.
SESSIONE
INFORMATIVA
LABORATORI
SEZIONE MISTA
3/4/5 ANNI
MATERNA
FOSSOLI
SEZIONE
5 ANNI
MATERNA
ARCOBALENO
SEZIONE
5 ANNI
MATERNA
PASCOLI
SEZIONE
5 ANNI
MATERNA
BOLLITORA
PRIMARIA
SALTINI
1 INCONTRO
GIORNATA
SALVAGUARDIA
DEL CREATO
1 INCONTRO
FESTA CENTRO
FAMIGLIE
1 INCONTRO
CARPI ESTATE
TOTALE
SEZIONE
5 ANNI
PRIMARIA
ANNA FRANK
1A (2 INCONTRI)
3A (2 INCONTRI), 4A
(2 INCONTRI),5A, 2A
PRIMARIA
LUGLI
2A (2 INCONTRI)
CONSIGLIO DEI
RAGAZZI
1 INCONTRO
UNA CITTA’ DA
GIOCARE (COMUNE)
4A, 3A, 3B, 4A
SECONDARIA Iºg.
FASSI
26
SEZIONE
5 ANNI
1A, 1B, 5A, 5B
1A,1B,1C,1D,1D,1E,
1F,1G
1A,1B,1C,1D,1E,
1F,1G
1 INCONTRO
1 INCONTRO
CAMPO GIOCHI
LIMIDI
1 INCONTRO
COMPO GIOCHI
NAZARENO
1 INCONTRO
LABORATORI
PARROCCHIA SANTA
CROCE
SCUOLA
MATERNA
CORTILE
SESSIONI
INFORMATIVE
1 INCONTRO
1 INCONTRO
33 CLASSI, 104 LABORATORI, 163 ORE,
910 RAGAZZI CIRCA
Presenze doposcuola SENTI QUESTA VOCE
GRUPPO ELEMENTARE
Maschi
Femmine
GRUPPO MEDIE
Maschi
Femmine
ETA’ (dai 6 agli 8 anni)
(dai 9 agli 11 anni)
(dai 12 ai 14 anni)
ITALIANI elementari
STRANIERI elementari
Nati in Italia
27
2009/2010
16
4
12
13
10
3
4
14
11
0
16
12
2010/2011
14
3
11
16
11
5
4
10
16
0
14
12
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