PROVINCIA PATAVINA DI S. ANTONIO Frati Minori Conventuali CI HANNO PRECEDUTO Necrologio dei frati defunti 1907 – 2007 Padova 13 giugno 2007 PRESENTAZIONE IL VICARIO PROVINCIALE In occasione del “giubileo della Provincia” (1907-2007) si è ritenuto opportuno raccogliere i profili di tutti i frati defunti (fino al 31 maggio 2007) in un unico volume e metterlo a disposizione delle singole Comunità. «La raccolta di questi semplici profili dei nostri confratelli che sono già nella casa del Padre – scriveva nella “Presentazione” alla prima edizione del 1994 l’allora Ministro provinciale fra Agostino Gardin – potrà costituire, per ogni nostra comunità, un prezioso piccolo archivio di memorie, da custodire e aggiornare», da scorrere di quando in quando per «rivedere il volto e ripensare alla figura di frati che abbiamo personalmente conosciuto, che hanno contribuito alla nostra formazione francescana e con i quali abbiamo vissuto e lavorato». Ma ci è caro, anche, far memoria con gratitudine della testimonianza di fede cristiana e dei valori francescani che i confratelli che «ci hanno preceduto» hanno saputo dare nei contesti socio-culturali e religiosi in cui l’obbedienza li aveva collocati. Inoltre, questi nostri fratelli ci invitano a operare con coraggio e lungimiranza sulle vie indicateci oggi dal Signore, coniugando ancora passione per Dio e passione per l’uomo, sull’esempio di Antonio di Padova. Il presente lavoro si avvale prima di tutto di quanto uscito nel 1994 a cura del compianto padre Renato Belluzzo e successivamente rivisto e aggiornato dal padre Paolo Gavazzi per l’edizione del 1997. Ad esso ha fatto seguito il Supplemento del 2001 che presentava i profili dei frati della Provincia Ligure Piemontese, curati dal padre Franco Careglio, e quelli dei frati della Provincia Patavina (dal 1997 al 2001) curati ancora dal padre Paolo Gavazzi. Questa “edizione giubilare” è stata curata dal padre Giorgio Laggioni e dal padre Tito Magnani, ai quali va il nostro grazie per la passione e la competenza. Ogni Comunità della Provincia continui a pregare ogni giorno per i frati «che ci hanno preceduto», ringraziando il Signore per il bene che hanno operato quando erano tra noi. FRA GIANNI CAPPELLETTO Vicario provinciale Padova, 13 giugno 2007 Solennità di S. Antonio di Padova INTRODUZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE È doveroso ricordare i fratelli che ci hanno preceduto nel tempo. Vissero nei nostri luoghi, soggiornarono nelle nostre celle, pregarono nelle nostre chiese, consumarono i pasti nei nostri refettori, prima che il Signore li chiamasse e li avviasse per sentieri senza tramonto. Di alcuni di essi non si sono ancora spente le voci e le cronache sono piene di fresche memorie. Da loro abbiamo ereditato preziosi messaggi, chiusi in scrigni di silenzio, sudore e fatica, ed è per non disperderli, ma fissarli, che ci siamo impegnati volentieri in quest’opera. Non si tratta di una “storia”, una monografia, uno studio, e neppure di una veloce carrellata o di cenni generici, ma di un profilo che, pur dando spazio solo all’essenziale, ci sia di viatico nel nostro viaggio incerto e ancora in corso. Avremmo dovuto tenerci entro una certa misura e ridurci per ognuno ad una decina di righe, ma spesso siamo stati costretti a superarle: per molti si sarebbero esaurite nel semplice elenco dei dati anagrafici e dell’itineranza; per altri invece sarebbero risultate anche troppe, specie per i defunti dei primi anni del secolo, per i quali abbiamo faticato non poco nella ricerca di notizie della loro giornata terrena, di qualche tratto del loro volto velato o corroso dal tempo. Un lavoro a più largo respiro potrà riaccendere i loro ricordi sbiaditi e sparsi. Ne è risultato così una specie di vademecum, un breve spaccato, un bozzetto dal quale emerge soprattutto un duplice messaggio: il primo, che riguarda noi, di non dimenticarli nelle nostre preghiere perché forse ancora in via di purificazione; il secondo, di loro spettanza, di continuare il cammino insieme a noi, per farci giungere e completare la famiglia all’ultimo approdo. Posti in fila, i passi dei confratelli che non sono più a quanto spazio percorso corrispondono? Ci sono quelli che «l’obbedienza» tenne sempre in moto perpetuo, forse nel timore che si arrugginissero, veri giramondo, con la valigia in mano senza posa e interruzione; altri, invece, tenuti gelosamente «in frigo» e piantati saldamente in uno o due conventi, fino a consumazione. Destano maggior meraviglia per i loro frequenti spostamenti i frati dei primi anni del secolo, quando ancora i mezzi di locomozione veloce erano scarsi: esempio di distacco e di grande disponibilità. La maniera con cui ci hanno lasciato è varia. Oltre alle malattie per consunzione, dovute ad acciacchi indefiniti e sempre crescenti dell’età, le «vie maestre» sono il tumore maligno e l’infarto, ma anche «l’improvvisa morte» prende sempre maggiore consistenza negli ultimi anni, dovuta ad incidenti, oppure a malori e ad ictus, che hanno forzato alcuni ad una brusca, non prevista uscita dalla strada della vita. A nostro conforto, dai loro ultimi momenti e da voci non registrate ma riportate, possiamo affermare che «l’improvviso» riguarda gli spettatori, non gli inte- 6 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. ressati: questi hanno avuto modo di «prevedere» il momento supremo: suggerimenti, avvisi, segni dell’arrivo sono captati a distanza. Dio, per il quale la misericordia è «d’ufficio», preavvisa in tempo i suoi figli e li coglie nel momento più opportuno, poiché la morte non sfugge al piano del Suo amore. «Non siete nelle tenebre, così che il giorno del Signore possa sorprendervi come un ladro; voi tutti infatti siete nella luce e figli del giorno, non della notte né delle tenebre» (1Ts 5,4-5). Il luogo dove sono colti dal sonno eterno è molteplice, talora impensato. Per lo più l’ospedale e il convento (la cella); ma anche all’aperto, su di una roggia, lungo la massicciata di una rotaia, tra impervie montagne, su una strada di campagna o sulla via di una grande metropoli; in posizioni diverse, composti sul letto, mentre scendono le scale o stanno per indossare o deporre le vesti sacre: sorella morte ha i suoi gusti, piuttosto incurante e poco rispettosa delle convenienze. Ma quello che importa è come si muore, non il dove. Alcuni hanno avuto il tempo, nel supremo istante, di dire un grazie, di sussurrare una preghiera, di seguire i confratelli nel rito finale, di esprimere un cenno di saluto, di formulare un desiderio, di pronunciare una giaculatoria. I più sono attorniati dall’affetto dei confratelli, ma anche quelli che se ne vanno in solitudine non sono abbandonati: la morte è un fatto «di famiglia» e coinvolge tutta la comunità, sempre vicina anche se non fisicamente. Anche la Chiesa è sempre amorevolmente presente all’agonia di ogni suo figlio, in ogni parte della terra. Quasi tutti i nostri confratelli hanno trovato riposo nelle due tombe di famiglia: Camposampiero e Arcella; qualcuno tra i suoi parenti, ma vi sono anche quelli che non hanno una dimora conosciuta. C’è un’età preferita da sorella morte? Pare di sì. Salvo partenze tragiche, per le quali gli anni sono tutti eguali, sembra si affacci con più frequenza nella fascia che va dai 60 ai 70 anni. La media di vita si aggira sui 65 anni; ma ultimamente si è spostata verso i 70. Può darsi che ritrovati e scoperte, sempre all’ordine del giorno, possano domani prolungare non poco anche l’esistenza dei figli di Francesco, ma ciò non ha importanza. Alcuni, dalla corsa breve e veloce, costruiscono molto, altri, dal tratto lungo e tardo, realizzano poco. Meglio vivere bene lo spazio concesso, non prendere troppa confidenza con il tempo, ed essere sempre pronti ad incontrare il volto mite e festoso di Gesù Salvatore, che ha voluto sperimentare la brevità e la caducità del nostro vivere. Un’ultima constatazione: la nostra sorella non ama tardare molto e tanto meno fare salti mortali. Anni in cui non ci abbia visitato, gli «anni zero», si possono contare sulle dita: si infittiscono agli inizi del secolo per il «poco materiale» a disposizione: sono gli anni 1910 e 1911: una doppietta ripetuta poi a distanza nel 1949 e 1950; e gli anni 1914, 1923, 1925, 1927, 1930, 1933, 1935, 1949, 1956, 1959, 1964; ma poi si rifà abbondantemente pigiando con piede pesante sull’acceleratore, raggiungendo ultimamente anni-falcidia: dal 1983 al 1989 cinquanta. Ma forse, più INTRODUZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE 7 avanti, dovrà frenare la corsa perché di nuovo «il materiale» andrà celermente diminuendo. Nella serie dei confratelli passati a miglior vita, molti emergono per studi e attività: costruttori, musicisti, storici, oratori, insegnanti; carriere brillanti e veloci in ogni campo, un lungo filone d’oro nel cammino della cultura con opere riposte in biblioteche e archivi segreti. Ma non sono pochi quelli dai passaggi plurimi e veloci, illetterati che ci hanno lasciato un’eredità esemplare in lavori, impegni nascosti, umili, carichi di sudore e di fatica, che nessuno potrà mai contare né archiviare. Volutamente abbiamo indugiato con penna più generosa su questa schiera di fratelli, vissuti nell’ombra e nel nascondimento. Confrontare vitalità e attività dei primi anni dei secolo con quelle degli anni di mezzo e degli ultimi è difficile: tempi diversi, mentalità diverse, mezzi a disposizione pure diversi; ma vi è una nota che accomuna tutti i confratelli di questi novant’anni: l’ardore e l’affetto verso la nostra amata Provincia. Dalle loro labbra spente esce un monito a vivere da veri fratelli, sempre in cordata verso la cima, ove l’ombra si accorcia e la luce si diffonde, memori che la giovinezza e i capelli neri sono un soffio, e il momento di cambiar vita è sempre incombente. II loro più pressante messaggio, in conclusione, è tutto qui: ogni momento che ci rimane è prezioso. Tutti, nel salire il monte della vita, si sono ampiamente serviti della protezione speciale della Vergine Immacolata, del nostro Padre san Francesco e del nostro Santo, Antonio: un trio senza del quale il cammino si inceppa, la fatica e l’ansia aumentano e l’approdo diventa difficile. Una parola è necessario spendere, prima di concludere, per precisare i criteri adottati nella scelta dei frati ricordati in questo lavoro: non si deve dimenticare infatti che diversi nostri confratelli, con la nascita delle Province del Brasile e Rioplatense, si sono trasfiliati a dette Province, e dunque non appartegono più giuridicamente alla nostra Provincia. Ci è sembrato opportuno allora adottare un criterio che, in linea di massima, ci consentisse di ricordare, oltre a coloro che sono a pieno titolo «patavini», anche quelli che sono “nati” e che si sono formati alla vita religiosa nella nostra Provincia e poi sono passati a far parte delle Province-figlie del Sud America o di altre circoscrizioni; inoltre si è voluto ricordare i frati appartenenti ad altre Province che sono vissuti a lungo e sono morti in qualche nostro convento. Un’ultima annotazione. Questo necrologio dovrà necessariamente essere aggiornato in futuro, visto che tutti siamo in “lista d’attesa” e tutti ci stiamo dirigendo là dove tanti amici e confratelli ci attendono. Ricordiamoli! Ricordiamoci! FRA RENATO BELLUZZO Brescia, 29 maggio 1994 NOTA ALL’EDIZIONE GIUBILARE 1907-2007 Il presente volume raccoglie 366 brevi profili dei frati defunti (3 sono i Servi di Dio e 5 i Vescovi), dalla ricostituzione della Provincia Patavina (1907) fino al 31 maggio 2007. L’elenco, in ordine cronologico, è aperto dall’esemplare figura, per santità di vita, del padre Lodovico Marangoni († 21-11-1908), dapprima Ministro provinciale della Dalmato-Patavina, poi Generale dell’Ordine e Vescovo di Chioggia (sono stati aggiunti, tra l’altro, i versi inediti da lui dettati prima della morte), ed è chiuso dal padre Gaudenzio Salvaterra († 21-2-2007), missionario in America Latina. Tra questi, 44 profili riguardano altrettanti religiosi appartenenti (dal 1908) alla Provincia Ligure Piemontese, unita alla Provincia Patavina dal 4 ottobre 1999. I frati, già della Ligure Piemontese e defunti dopo questa data, si aggiungono a quelli della Provincia Patavina. Le trasfiliazioni dei frati entrati nella nostra Provincia e in seguito passati ad altre circoscrizioni, in particolare alle Province-figlie dell’America Latina, sono indicate nelle rispettive biografie. A seconda della data della morte, viene specificata l’appartenza alla nuova Custodia o Provincia. A questo scopo si tenga presente che la Custodia Rioplatense è stata eretta in Provincia nell’anno 1989, mentre la Custodia S. Francesco del Brasile divenne Provincia nel 1981. Per la ricerca dei singoli profili biografici sono disponibili due elenchi: in ordine alfabetico e in ordine cronologico. Tutto il materiale precedentemente predisposto è stato rivisto ed emendato da errori e imprecisioni e, in qualche caso, anche aggiornato, come – per esempio – le biografie dei Servi di Dio fra Giacomo Bulgaro, padre Girolamo Biasi e padre Placido Cortese. In particolare, per p. Cortese è risultata necessaria una nuova stesura del testo, in conseguenza delle importanti acquisizioni storiche e testimoniali che hanno permesso, oltre all’avvio della causa di beatificazione, di stabilire anche la data della morte, in precedenza sconosciuta. Infine, alcuni profili sono stati completati con l’indicazione della bibliografia finora disponibile. Ci auguriamo che questo lavoro contribuisca a tenere viva la memoria dei nostri confratelli che ci hanno preceduto nella casa del Padre e a pregare per loro, secondo l’esortazione di San Francesco (cfr. Rnb III: FF 10; Rb III: FF 83), riconoscendo nelle loro esistenze, con diversa intensità, un’esperienza di Dio. I COMPILATORI Padova, 31 maggio 2007 GENNAIO SERVO DI DIO FRA GIACOMO BULGARO (1879-1967) «Signore Gesù, depongo tutto me stesso ai tuoi piedi. Ti lascio la mia volontà: ne farai ciò che vuoi; ti lascio il mio cuore: lo renderai gioioso al tuo cospetto; ti lascio l’anima mia: sia compiacenza del tuo amore; ti lascio i miei sentimenti, perché divengano profumo d’amore alla tua maestà. Ecco, Gesù, sono perfettamente tuo e tu sii proprietario di tutto il mio essere. Padre celeste, gradisci la mia offerta d’amore: ti domando d’essere accettato come vittima d’amore e fa’ che io sia una cosa sola con la tua divina volontà». (dagli Scritti) Fra Giacomo Bulgaro, terracotta di Romeo Sandrin (2002), Brescia, Convento S. Francesco GENNAIO 13 1 gennaio 1952 Fra LUDOVICO BIASOTTI della Provincia Ligure Piemontese anni 69 Nato ad Antéssio di Sesta-Godano (La Spezia) il 15 dicembre 1882, emise la prima professione il 17 giugno 1905. Professò quindi solennemente ai Ss. XII Apostoli in Roma il 18 giugno 1908. Passò lunghi anni nella nostra missione di Oriente: prima a Costantinopoli (fino al 1909) e poi a Damasco dal 1911 fino al 1941. Maestro di disegno apprezzato e preciso, modesto pittore, pio, umile, obbediente si distinse per una dolce e costante letizia, unita a mansuetudine veramente francescana. Prestò poi la sua opera a Sant’Antonio di Boccadasse in Genova (1941-1949). Si ritirò quindi, ormai infermo, a S. Francesco d’Albaro. Ricoverato all’ospedale “Galliera” di Genova, mori il l° gennaio. Riposa nel cimitero di Staglieno di Genova. ﱛﱠﱛ 1 gennaio 1978 Padre GENTILE DE SANTI anni 51 Nato a Vallon, isola di Cherso (Pola) il 26 febbraio 1926, entrò a Camposampiero nel 1938. Emise la professione temporanea nel 1944 e la solenne nel 1949; fu ordinato sacerdote al Santo (Padova) il 16 marzo 1952. Trascorse i primi quattro anni di ministero come assistente dei giovani e poi come vice direttore del “Messaggero di S. Antonio”. Dal 1956 al 1977 gli venne affidata a Roma la custodia della Grotta delle apparizioni della “Vergine della Rivelazione” alle Tre Fontane, dove si prodigò generosamente in una conduzione dignitosa e prudente, sorretta da una profonda devozione alla Madonna. P. Gentile si distinse pure nel campo liturgico, per il quale, fin da chierico, mostrò un vivo interesse. Scrisse alcuni opuscoli, apprezzati nel campo ecclesiale e contribuì all’edizione della Liturgia delle Ore, secondo il calendario romanoserafico, e del messale serafico. Da tempo non godeva buona salute per un diabete fastidioso e pronunciato, cui si aggiunsero un’ossessionante angoscia per il continuo diminuire della vista e una grave malattia di carattere circolatorio. Ricoverato all’ospedale di Feltre (Belluno), venne poi dimesso e inviato a Treviso, dove, non molto tempo dopo, fu 14 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. rinvenuto in cella privo di vita, serenamente composto nel suo letto, la mattina del 1° gennaio 1978.“Nella mia sofferenza prego di poter essere un autentico prolungamento dell’Umanità sofferente di Cristo per la salvezza delle anime. Mi sostengono le preghiere di molti alle Tre Fontane. Scriverei molto: diario, elevazioni, ma non ci vedo, scrivo a caso”. L’ultimo anelito, poi si addormentò nel Signore. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 3 gennaio 1998 Padre NAZARENO STEDILE anni 70 Nato a Terragnolo (Trento) il 27 ottobre 1927, p. Nazareno (Placido) Stedile entra nel collegio di Camposampiero nel 1939, dove frequenta le scuole medie, passa quindi a S. Pietro di Barbozza per il ginnasio. Compie l’anno di noviziato al Santo di Padova e qui emette i voti semplici nel 1951, mentre pronuncia i voti solenni a Spoleto nel 1956. Frequenta gli studi liceali a Spoleto (1952-56) e il corso filosofico-teologico a Bologna e Spoleto (1956-60); viene ordinato sacerdote a Spoleto nel 1959. Passa i primi anni del suo sacerdozio in alcuni conventi della Provincia Umbra: Gabicce Mare (1960), Cattolica (1961-64), Gubbio (1964-74); poi ritorna in Provincia e risiede ad Arsio (1974-78), Gazzolo (1978-82) e ancora ad Arsio dove rimane fino alla morte. La vita di p. Nazareno non è segnata da fatti particolari: egli ha saputo ritrovare uno stile “sapienziale” fatto di cose semplici, quotidiane. Era fedele ai momenti di preghiera, come a quelli d’incontro e fraternità; esercitava il sacro ministero, dedicandosi, soprattutto, ad ascoltare le confessioni dei fedeli; la sua predicazione aveva uno stile particolare, molto aderente ai fatti della vita, che il popolo apprezzava. Aveva un rapporto immediato, “francescano” con il creato: ha sempre avuto attenzione e cura degli animali, dei fiori e delle piante. Partendo da quanto vedeva di bello e di grande, sapeva lodare e rendere grazie al Signore onnipotente e buono. La morte lo coglie nel sonno ad Arsio di Brez (Trento) il 3 gennaio 1998; i funerali sono stati celebrati nella chiesa parrocchiale di Brez il 4 gennaio; è sepolto nel cimitero di Padova-Arcella. ﱛﱠﱛ GENNAIO 15 4 gennaio 1975 Padre STEFANO FOGALE anni 64 Nato a S. Zenone degli Ezzelini (Treviso) il 26 dicembre 1910, si fece religioso a Camposampiero nel 1936, già chierico teologo del Seminario diocesano di Treviso; emise la professione temporanea nel 1938 e quella solenne nel 1939. Fu ordinato sacerdote l’8 dicembre 1939. Il suo curriculum si esaurisce in una sola voce: il Santo, dove rimase per ben 34 anni, fedelissimo al compito di confessore e a quello di segretario personale di vari rettori della basilica e dei Ministri provinciali: collaboratore discreto, silenzioso, affezionato. Per un anno fu pure economo provinciale. Niente di particolare da segnalare se non la sua “straordinaria” vita ordinaria, vissuta in fedeltà e riservatezza, felice di godere della fiducia dei superiori e di rendersi utile a tutti. Non ebbe mai molta salute: l’infarto, sempre in agguato, nel dicembre del 1974 esplose in tutta la sua virulenza e p. Stefano si spense serenamente nella casa di cura «Villa Maria» di Padova, raggiungendo in cielo la sorella suora, spirata da pochi giorni. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 5 gennaio 1940 Padre LUIGI GUIDALDI anni 46 Nato a Segni (Roma) il 12 luglio 1894, entrò a Camposampiero nel 1908.Vi trascorse l’anno di noviziato nel 1909, emise la professione temporanea nel 1910 e la solenne nel 1919, dopo essere stato ufficiale nella prima guerra mondiale. Fu ordinato sacerdote ad Amelia (Terni) nel 1921. Di famiglia al Santo, fu incaricato della Biblioteca Antoniana; nel 1929 si laureò all’Università di Padova e nel 1933 venne nominato Cavaliere Ufficiale della Corona d’Italia. Di ingegno pronto, tenace, si è sempre segnalato per grande profitto e straordinaria diligenza nello studio. Si specializzò nel vasto campo delle ricerche, nei suoi molteplici aspetti, storico, critico, ermeneutico, artistico, biografico, bibliografico, con articoli e studi tradotti in varie lingue. Poliglotta insigne, conosceva e parlava correntemente il francese, lo spagnolo, il portoghese e altre lingue europee e orientali. Diresse e compilò la rivista Il Santo, ricca miniera per ogni studioso di memorie antoniane; si impegnò nell’insegnamento nei nostri seminari di Camposam- 16 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. piero, Venezia e Padova. Semplice, buono, sincero, talvolta ingenuo, fu di carattere affabile e rispettoso: un’austera ritiratezza lo caratterizzava nella sua vita privata. Si spense ancora giovane, colpito da broncopolmonite. Riposa all’Arcella (ossario). ﱛﱠﱛ 5 gennaio 1976 Padre VITO TONIN anni 66 Nato a S.Vito d’Arsiè (Belluno) il 19 settembre 1909, fu consacrato a S. Antonio di Padova dalla mamma, perché salvato prodigiosamente da un gravissimo incidente stradale: avvenimento sempre presente nella mente del p.Vito e riportato nel Bollettino dei Santuari Antoniani di Camposampiero. Entrò nel 1920 a Camposampiero; emise la professione temporanea nel 1925, la solenne nel 1930, e fu ordinato sacerdote il 21 maggio 1932. Di famiglia successivamente a Vicenza, Camposampiero, Cherso, Brescia, San Pietro di Barbozza, Castagnara (Padova), Brescia, Pedavena e Treviso. La sua lunga e frequente itineranza è dovuta agli spostamenti dei seminari, nei quali p. Vito consumò quasi interamente la sua vita religiosa, nell’insegnamento (trentotto anni) e collaborando in modo valido e prezioso alla formazione dei giovani, specie per l’istruzione e la scienza impartite con competenza, modestia e puntualità. Colpito da un doloroso tumore maligno, varcava la soglia dell’eternità la sera del 5 gennaio 1976, a Treviso. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 6 gennaio 1994 Padre BENVENUTO GIACON anni 81 Nato a Padova il 31 luglio 1912, entrò nel 1926 a Camposampiero dove frequentò le due ultime classi delle medie e la IV ginnasio; la V ginnasio la completò a Venezia, proseguì poi il liceo a Cherso e a Brescia, la teologia a Roma. Dopo il noviziato, emise la prima professione nel 1931, la solenne nel 1934; venne ordinato sacerdote a Roma nel 1937. Di famiglia a Pola, Brescia, Camposampiero, Brescia, GENNAIO 17 S.Pietro di Barbozza, Padova-Istituto Teologico, Padova-Immacolata, Padova-Santo e dal 1967 all’Arcella. Vari i titoli di studio: diplomato in biblioteconomia, paleografia e archivistica, ragioneria, licenziato in teologia, dottore di scienze matematiche. Diversi pure gli incarichi affidatigli, delicati e di fiducia: custode della Patavina, economo provinciale, e per 28 anni rappresentante legale della Provincia. Fin da giovane evidenziava una forte propensione per le scienze esatte, per cui i superiori vollero che si laureasse in matematica a Milano. Poté così, per oltre trent’anni, prestarsi nell’insegnamento nei seminari (chiara, precisa, facile la sua esposizione, non sempre altrettanto la comprensione), e inoltre dare un valido apporto ai problemi amministrativi e legali della Provincia: un lavoro arduo, arido, che richiede precisione puntigliosa, attenzione, tempo ed energia. La sua competenza in merito, convalidata da impegnative pubblicazioni, apprezzata e valorizzata nei convegni degli economi cattolici, la pose con disinteresse a disposizione della Provincia e dei confratelli che a lui si rivolgevano; sempre cordiale, premuroso e umano. Coltivò la vita spirituale religiosa anche nei momenti più faticosi del suo quotidiano e la rafforzò ai piedi dell’Immacolata quando, nel 1990, colpito da un leggero ictus cerebrale, si ritirò a S. Pietro di Barbozza. Un tumore che, dalla prostata, diffusosi, era giunto ai polmoni, gli rese dura l’esistenza e i giorni contati. La sera del 6 gennaio il Signore lo chiamò: da alcuni giorni aveva già perduto conoscenza. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 8 gennaio 1978 Padre OTELLO BRUNO MELATO anni 65 Nato a S. Maria Dese di Favaro Veneto (Venezia) il 23 dicembre 1912, entrò a Camposampiero nel 1924; emise la professione temporanea nel 1930, la solenne dei 1934, e venne ordinato sacerdote ad Assisi il 6 settembre 1936. Fu sempre a servizio delle nostre parrocchie con responsabilità pastorali svolte di solito in prima persona. Dopo quattro anni trascorsi all’Arcella sotto la guida del p. Lodovico Bressan, fu il primo guardiano e parroco a Camerlata di Como, dove, fino al 1958, si adoperò per la costruzione della chiesa, del convento e delle opere parrocchiali. Fu quindi trasferito nella grande parrocchia di Viale Corsica a Milano come prevosto, fino al 1967. In seguito trascorse un breve periodo di tempo ai Frari in Venezia e poi, dal 1969, si mise a disposizione della parrocchia del Sacro Cuore di Mestre. 18 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Il male che lo minava da tempo ebbe lentamente il sopravvento: fu trovato morto nella sua cella, stroncato da un improvviso scompenso circolatorio. Poco prima aveva chiesto il breviario, che aveva dimenticato da qualche parte. Carattere riservato e chiuso, si distinse, specie negli ultimi anni, per il suo amore verso gli ammalati e per la pazienza nel sopportare le sofferenze che il suo stato di salute gli procurava. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 8 gennaio 1984 Padre PIO CAPPONI della Provincia Americana della B. V. M. Consolatrice anni 73 Nato a Roma il 27 gennaio 1911, entrò nel seminario di Amelia (Terni) nel 1924. Fece la professione temporanea ad Assisi nel 1928 e quella solenne nel 1932. Fu ordinato sacerdote nel 1934. Di famiglia ad Assisi, pro-rettore del Collegio teologico; nel 1937 a Damasco (Siria), superiore, direttore della Scuola italiana e insegnante di canto e di religione. Nel 1946 ritornò ad Assisi, dove fu collaboratore del M° p. Domenico Stella; passò quindi a Roma, come direttore della Cappella Costantiniana dei Ss. XII Apostoli. Qui completò gli studi musicali, conseguendo il magistero in composizione sacra e direzione polifonica presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra. Su richiesta, fu inviato a Lexington (Kentucky, USA) per fondare una “Schola cantorum” a servizio della diocesi: vi trascorse un «triennio di gioia», che suggellò iscrivendosi alla Provincia americana della «Beata Vergine Consolatrice degli Afflitti». Ritornato in Italia, fu dapprima ad Assisi e poi, nel 1969, a Padova, alla direzione della Cappella musicale della basilica del Santo, che in quindici anni portò ad ottimo livello, conseguendo riconoscimenti in patria e all’estero. Nel 1979 gli venne conferito il titolo di Maestro Direttore della Cappella Musicale del Santo. Le numerose composizioni che di lui ci rimangono, testimoniano il suo talento e la sua ispirazione. L’umanità, la fedeltà nell’amicizia, la cortesia sincera, il rispetto e la stima verso tutti sono stati i connotati della sua personalità, uniti ad un carattere forte, deciso e a volte imprevedibile. Morì di infarto nella festa dell’Epifania, mentre dirigeva la Messa solenne: appena il tempo di dire «mi sento male», e nonostante la corsa disperata all’ospedale, p. Pio chiuse la sua giornata terrena portandosi nel cuore le armonie del «Gloria», che a stento era riuscito a dirigere sino alla fine. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ GENNAIO 19 8 gennaio 1996 Padre ROMOLO RAVASCHIO Ministro provinciale della Ligure Piemontese anni 78 Nato in Genova il 15 luglio 1917, emise la professione temporanea il 10 ottobre 1933 e la solenne i1 30 luglio 1938. Ordinato sacerdote a Roma il 7 luglio 1940, si laureò a pieni voti in teologia nel 1945. Parroco di S. Francesco d’Albaro in Genova dal 1950 al 1982, Ministro provinciale dal 1958 al 1963, giudice del Tribunale ecclesiastico di Genova. Colpito da gravi disturbi cardiocircolatori, continuò la sua vita di preghiera e di amministrazione dei Sacramenti, sempre nell’umiltà e nel silenzio. Investito da una moto la sera del 16 dicembre 1995, venne ricoverato presso la clinica “Villa Serena” di Genova, e inutilmente si tentò di arrestare il male che, causa forse l’incidente, si era scatenato. Religioso riservatissimo, esemplare per la mitezza, il silenzio, la dedizione agli studi e soprattutto l’amore a Dio, alla Chiesa e all’Ordine. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ 8 gennaio 2002 Padre SEBASTIANO SARTOR anni 81 Nato a Campocroce di Mogliano Veneto (Treviso) il 10 gennaio 1920, riceve al battesimo il nome di Luigi. All’età di 13 anni entra nel collegio di Camposampiero, dove frequenta la scuola media (1933-36). A Cherso (Istria) segue il corso ginnasiale (1936-38) e a Padova, nel convento del Santo, trascorre l’anno di noviziato, sotto la guida del maestro p. Francesco Varotto, dall’8 settembre 1938 al 9 settembre 1939, giorno in cui emetterà la professione temporanea. Da pochi giorni era scoppiato in Europa l’incendio della seconda guerra mondiale. Dopo il corso liceale a Brescia (1939-42) ritorna a Cherso per la professione solenne il 4 ottobre 1942. È nuovamente a Padova per la frequenza del corso filosofico-teologico (194246), che culminerà con l’ordinazione sacerdotale, avvenuta il 7 luglio 1946 – presso il seminario vescovile – per l’imposizione delle mani di mons. Carlo Agostini. Seguì un’intensa stagione di apostolato, che si protrasse per oltre cinquant’anni, durante i quali p. Sebastiano fu di famiglia in numerosi conventi della Provincia. Sono da ricordare, particolarmente, i lunghi periodi trascorsi a Roma-S. Marco Evangelista (1957-67), Sabaudia (1967-73, guardiano e parroco), Roma-Ss. Pietro e 20 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Paolo (1973-96). Negli ultimi cinque anni fu di famiglia a Gazzolo, dove la comunità dei frati gli fu molto vicina durante la malattia che lo condusse alla morte. Esercitò con entusiasmo il ministero sacerdotale, caratterizzato da un’intensa pietà mariana, ispirata al messaggio di Fatima, lasciando dovunque segni evidenti del suo amore alla Madonna, che onorava soprattutto con la corona del Rosario. Il suo animo di fanciullo, che seppe sempre conservare, gli facilitò anche l’approccio con i bambini e i ragazzi, che riusciva a coinvolgere lietamente nelle sue iniziative. Alle esequie, celebrate nella chiesa di S. Antonio di Gazzolo, presiedute dal Vescovo ausiliare di Brescia mons.Vigilio Mario Olmi, intervennero numerose persone, venute anche da lontano. Riposa nel cimitero di Lumezzane, accanto ad altri frati ivi sepolti. ﱛﱠﱛ 9 gennaio 1942 Padre ANTONIO BOLOGNINI Primo Ministro provinciale della Patavina anni 74 Nacque a Lumezzane (Brescia) il 26 marzo 1868. Fu novizio del p. Pacifico Rabuini. Ordinato sacerdote a Lésina (Dalmazia) nel 1891, fu guardiano a Cherso (1893-1901) e poi a Camposampiero (1901-1907). Nella separazione della Provincia Patavina dalla Dalmata (17 ottobre 1907), venne nominato primo Ministro provinciale dal 1907 al 1919. Dopo essere stato Rettore del Santo dal 1919 a 1922, fu nuovamente Ministro provinciale fino al 1924 (fu costretto a lasciare l’ufficio perché coinvolto, in buona fede in un difficile caso che turbò la Chiesa padovana negli anni ’20); in seguito, fino alla morte, a Roma come Consultore della Congregazione dei Sacramenti e Visitatore dei seminari dell’Ordine. Tempra di organizzatore, pose coraggiosamente le basi della futura Provincia con la costruzione del seminario di Camposampiero e più tardi, contro il parere di molti, di quello di S. Pietro di Barbozza per il ginnasio. La prima guerra mondiale mise a dura prova queste iniziative, ma, con la pace, in breve i seminari risorsero più ampi e funzionali. Altro suo grande merito, l’aver ottenuto il nostro ritorno alla basilica dei Frari (Venezia), nel 1922. Seguirono gli anni romani:“a Roma con il corpo, in Provincia con il cuore”. Sempre preoccupato della “sua” Provincia, trascurava se stesso (una volta giunse a Lumezzane con le calze spaiate: “Eh, ce ne sono di più poveri di me!”), e anche i suoi parenti, ai quali dedicava ben poco tempo, perché “si interessava sempre della Chiesa e dei suoi confratelli”. Sazio di anni e di lavoro, chiuse serenamente gli occhi per aprirli alla luce eterna. Fu sepolto al Verano (Roma), ma il 23 febbraio 1986 tornò tra i suoi monti nel cimitero di Lumezzane-Pieve. GENNAIO 21 È considerato il Padre e il Fondatore della rinata Provincia Patavina. Il paese natio gli ha dedicato una via.Visse con semplicità, pensò con grandezza. ﱛﱠﱛ 9 gennaio 1944 Padre GRAZIANO ZANIN anni 32 Nato a Talmassons (Udine) il 27 aprile 1912, entrò nell’Ordine il 1° ottobre 1923, emise la professione temporanea nel 1929, la solenne nel 1933, ordinato sacerdote il 7 marzo 1936. Fu di famiglia prima a Milano, come cooperatore e insegnante di religione nelle scuole medie, e dal 30 settembre 1942 a Pola, nella nuova parrocchia di San Giuseppe. Un rigido giorno di gennaio del 1944, giunse dal capoluogo dell’Istria un luttuoso telegramma: “San Giuseppe colpita incursione aerea 9 corrente Padre Graziano tragicamente perito, tentativo salvare Santissimo”. Si seppero poi i particolari: mentre era genuflesso all’altare nell’atto di aprire il tabernacolo per porre al sicuro l’Eucaristia, lo spostamento d’aria di una grossa bomba scaraventò p. Graziano contro gli scanni e la parete, fratturandogli le gambe e uccidendolo all’istante: solo il volto restò intatto e sereno. Subito dopo altre bombe caddero e rovinarono quasi del tutto la chiesa, ma l’altare, il tabernacolo e l’Eucaristia furono risparmiati. Vita breve la sua, terminata in uno spontaneo slancio di amore verso Colui al quale aveva consacrato tutto se stesso. Solo una grande fede e un illimitato amore verso Cristo, possono spiegare l’eroico comportamento di p. Graziano. Nel 1966 la salma, riportata in patria, fu tumulata nel cimitero di Talmassons (Udine). ﱛﱠﱛ 9 gennaio 1989 Padre DANIELE REFRONTOLOTTO trasfiliato alla Custodia di Calabria anni 72 Nato a Colfosco di Susegana (Treviso) il 20 ottobre 1916, entrò nel seminario di Camposampiero a quasi 15 anni, il 21 settembre del 1931. Emise i voti temporanei nel 1937 e quelli solenni nel 1940. Frequentò la teologia a Padova e fu ordinato sacerdote a Roma nel 1943, in rito greco-bizantino, a motivo del suo mai spento anelito di consumare la sua vita tra i fratelli dell’Albania. 22 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Fin da giovanetto, dalla chiesetta di San Bartolomeo, su di un’altura dell’isola di Cherso, spingendo lo sguardo lungo le azzurre coste dell’Adriatico, galoppava con la fantasia veleggiando missionario verso quelle terre “laggiù in fondo”. Ma la guerra infuria aspra e sanguinosa e il sogno finisce nel cassetto delle sue aspirazioni. La Provvidenza lo inviò nell’Eparchia di Lungro, dove per lunghi anni esercitò con totale dedizione l’ufficio di parroco a S. Giorgio Albanese (Cosenza), con “invenzioni” tipiche del suo temperamento. Iscrittosi in perpetuum alla Custodia provinciale di Calabria, nel 1972 fu trasferito a Castrovillari e poi a Palmi (Reggio Calabria), dove gli giunse, non inaspettato, l’invito a vivere per sempre nella casa del Padre.“Mi preparo per l’eternità”, diceva spesso negli ultimi tempi,“perché, arrivando in Paradiso, S. Pietro non mi rimandi indietro”. Sempre fedele alla missionarietà che gli stava dentro, sempre con gli ultimi, riuscì a portare a termine, nel campo della promozione umana, iniziative che nessun altro al suo posto sarebbe riuscito a realizzare: accenniamo all’Istituto magistrale “Maria Immacolata” e ai consultori familiari e pediatrici. Una fede viva e attiva, una costante preghiera e una devozione “francescana” a Maria lo hanno sorretto lungo il suo non facile itinerario. Non possono essere dimenticati il suo inalterato buonumore e il bonario umorismo: ce ne resta traccia nelle numerose composizioni in rima, declamate in varie circostanze della vita di seminario e di convento, che se anche non possono essere nobilitate della qualifica di “poesie”, pure inducono nel lettore tanta serenità e tanto ottimismo. Ora riposa in pace a Palmi, sua terra di elezione. ﱛﱠﱛ 10 gennaio 2002 Padre DEMETRIO ROMEDIO DOLZANI anni 91 Nato a Cunevo (Trento) il 29 marzo 1910, il piccolo Adolfo, così era stato chiamato al battesimo, entra grandicello nel seminario di Camposampiero nell’ottobre del 1925. Emette i voti temporanei a Padova nel 1930, e quelli solenni a Brescia nel 1933. Il 18 settembre 1937 viene ordinato sacerdote presso la tomba del Serafico Padre in Assisi. È quindi di famiglia a Cherso (1938-39) e a Camposampiero (1939-40). Con il sopraggiungere della seconda guerra mondiale, nonostante la grave situazione, p. Demetrio (questo nome lo assume in seguito al suo passaggio dal rito latino a quello greco-bizantino), chiede di andare missionario, assieme ad altri confratelli, in Albania. In quella terra lavorò con grande zelo, non risparmiando fatiche, rag- GENNAIO 23 giungendo i villaggi lontani per portare il messaggio di Cristo e il conforto a quelle popolazioni colpite dalla guerra. Alla fine del conflitto dovette ritornare in Italia, assieme agli altri confratelli, per non correre il pericolo di una condanna a morte da parte del nuovo regime comunista, che considerava i nostri missionari italiani come collaboratori degli ex dominatori. Rientrato in Italia nel 1945, fu destinato dalla Congregazione per le Chiese Orientali all’Eparchia di Lungro (Cosenza), dove donò le sue migliori energie come parroco a Marri di S. Benedetto Ullano (Cosenza). Là si parla ancora di lui come di “un uomo venuto dal cielo” per la sua grande bontà. Dal 1960 al 1976 è a S. Giorgio Albanese; per due anni vi fu anche guardiano. Anche in questa parrocchia p. Demetrio fu l’uomo e il frate pio, il francescano povero, l’apostolo che andava anche nelle zone più lontane. Davanti alla disarmante semplicità del p. Demetrio, non si poteva non riconoscere in lui l’uomo che viveva sì in terra, ma con l’animo già rivolto alla patria celeste. Dopo l’esperienza di S. Giorgio Albanese, venne trasferito a Palmi, dove rimase per dodici anni; fu poi a Squillace Lido (1986-87) e infine a Catanzaro, presso la basilica dell’Immacolata (1987-93). Da qui fu trasferito nella nostra casa di S. Pietro di Barbozza. L’aver lasciato la Calabria, lo stesso ritorno al rito latino da quello greco-bizantino, fu per lui un grande sacrificio, ma nonostante questo disagio, p. Demetrio seppe accogliere l’obbedienza. A S. Pietro di Barbozza trascorse gli ultimi anni nella preghiera e nella pazienza, con la salute che lentamente lo abbandonò, portandolo all’incontro con sorella morte il 10 gennaio 2002, all’ospedale di Montebelluna. I funerali furono celebrati a Camposampiero. Riposa nella tomba dei frati nel cimitero locale. ﱛﱠﱛ 11 gennaio 1948 Fra ISIDORO DANIELE anni 26 Nato a Saonara (Padova) il 26 aprile 1922, compì gli studi ginnasiali nei seminari di Camposampiero e di Cherso, il liceo a Brescia e a Venezia. Fece il noviziato al Santo, dove emise la professione temporanea nel 1944, che rinnovò poi nel 1947, nella speranza di pronunciare i voti solenni con i suoi compagni di classe nel 1948. Ma durante il periodo di ferie nella Casa di Rio di Pusteria (Bolzano) si manifestarono i primi sintomi della tubercolosi, che lo consumò in brevissimo tempo. 24 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Offertosi vittima di espiazione per quei religiosi e sacerdoti che non corrispondono alla vocazione, si spense santamente il giorno 11 gennaio, festa della Santa Famiglia, nella casa di cura di Bressanone (Bolzano), dov’era ricoverato dal 30 giugno del 1947. “Non so dire come muoiono i santi – dirà un confratello, testimone dei suoi ultimi momenti terreni – ma mi basta aver visto la morte di fra Isidoro”. Riposa nel cimitero di Bressanone. ﱛﱠﱛ 12 gennaio 1994 Fra NATALE DE SANTI anni 76 Nato a S.Antonino di Treviso il 26 novembre 1917, entrò nel convento di Brescia il 15 ottobre 1936. Dopo il noviziato emise la prima professione al Santo e la solenne a Cherso nel 1942. Di famiglia al Santo, S. Pietro di Barbozza, Cherso, Como, Padova-Santo, Como, Camposampiero, Roma-S. Marco, Gazzolo, ancora a Roma-S. Marco, Venezia: un’itineranza, talvolta sofferta, di oltre un trentennio, ma infine approdò nel 1974 a Roma-Ss. Pietro e Paolo e vi rimase fino alla morte. Duplice l’attività nei suoi 55 anni di vita religiosa: la prima fu quella di questuante, a servizio della comunità e del sostentamento dei giovani seminaristi della Provincia, ricambiando ciò che riceveva di porta in porta, con pie esortazioni e promessa di preghiera, non dimenticando di promuovere tra i giovani la consacrazione a Dio e la vita francescana. La seconda attività, nella quale pure profuse senza risparmio le sue energie, fu quella di sacrestano. Con il suo sorriso semplice e accattivante continuò a svolgere il suo apostolato, di poche parole, di accoglienza premurosa, attenta e sollecita. Non era certo esente da qualche atteggiamento che strideva con il suo nome e cognome di sapore “celestiale”, ma era di poca durata e tosto sopito nel clima fraterno della comunità. Gli acciacchi piano piano demolirono la fibra di fra Natale e l’arrivo della “sorella comune” non gli giunse improvviso in quel 12 gennaio, quando, dopo la chiusura del tempio, si ritirò in cella, saltando la cena e accusando molestie di carattere respiratorio, che, accentuatesi con altri segni preoccupanti, costrinsero il guardiano a convincere fra Natale a ricoverarsi. Ma il caro confratello desiderava soprattutto l’Olio Santo che ricevette con devozione e, all’arrivo dell’autolettiga, aveva già preso la via dell’eternità: un edema polmonare e l’arresto cardiaco lo avevano stroncato. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ GENNAIO 25 12 gennaio 1996 Padre GUIDO CONVENTO anni 76 Nato ad Arzergrande (Padova) il 23 novembre 1920, nel 1932 entrò nel seminario minore dei pp. Scalabriniani a Bassano del Grappa (Vicenza), dove – dopo aver frequentato le scuole medie e il ginnasio – nel 1937 iniziò l’anno di noviziato. Attratto dall’ideale francescano conventuale, più confacente al suo temperamento, domandò di abbracciare la nostra vita.Venne accolto ed ammesso al noviziato, che trascorse nel convento del Santo nel 1938 e terminò il 18 ottobre 1939 con la professione temporanea; il 18 ottobre 1942, emise la professione solenne e il 17 giugno 1945 venne ordinato sacerdote nella chiesa parrocchiale di Peraga (Padova). Eccetto brevi periodi trascorsi nei conventi di Venezia, Treviso e Camposampiero, per ben 35 anni svolse il suo ministero nel convento del Santo, esercitando con zelo e precisione l’ufficio di cerimoniere e penitenziere della basilica. La sua esistenza fu contraddistinta da una passione profonda per il culto del Signore, da una devozione filiale verso la Vergine Maria e soprattutto dall’amore a S. Antonio. Colpito da una inesorabile malattia, proprio pochi mesi prima dell’apertura del centenario antoniano, vissuto dal p. Guido nella sua realtà di sofferenza e malattia, ma gustando e godendo di tutte le iniziative proposte e manifestazioni religiose realizzate, sorella morte venne a visitarlo poco più di un mese dopo la conclusione del centenario della nascita di S. Antonio. Le esequie, celebrate nella basilica del Santo, furono presiedute dal Delegato Pontificio mons. Marcello Costalunga. La salma riposa nella tomba dei nostri frati all’ Arcella. ﱛﱠﱛ 12 gennaio 2003 Padre AUGUSTO CATTAI anni 79 Nato a Fontanelle (provincia di Treviso e diocesi di Vittorio Veneto) il 12 dicembre 1923, fu battezzato con il nome di Giordano. Cresciuto in una famiglia numerosa e di buone tradizioni cristiane, a quindici anni, nel 1938, entrò nel nostro seminario di Camposampiero. A vent’anni compì l’anno di noviziato, emettendo la prima professione nel settembre del 1945 e quella solenne il 4 ottobre 1949, nella basilica del Santo. Seguì gli studi teologici a Padova, portandoli a termine a 26 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Carcassonne, in Francia (1948-53), dove ricevette l’ordinazione presbiterale il 29 giugno 1953. Fu di famiglia nel seminario di Rivoltella (1953-57), come assistente dei seminaristi. Dal 1957 al 1993 esercitò il suo ministero sacerdotale nella Custodia di Francia: Fontcouverte (1957-62), Narbonne (1962-65), Tarbes (1965-82, parroco e guardiano nel periodo 1967-76), Narbonne (1982-93). Ritornò infine a Padova, nel convento del Santo, rimanendovi di famiglia fino alla morte (1993-2003). La Francia è stata per p. Augusto la “seconda patria” dove – come frate e sacerdote – ha speso le sue migliori energie per circa quarant’anni. Anche dopo il suo rientro a Padova, ha mantenuto con le persone conosciute nelle comunità della Custodia un costante rapporto epistolare in francese, lingua che ha continuato a praticare come confessore e nella preghiera personale e, quando gli era possibile, anche nella celebrazione dell’Eucaristia. Era per lui un modo di prolungare, con il cuore e non senza nostalgia, il dialogo con coloro che la Provvidenza gli aveva fatto incontrare, per lungo tempo, durante il suo servizio pastorale. In p. Augusto erano evidenti le virtù della semplicità e dell’umiltà, vissute con perseveranza e tenacia, quasi con “santa inquietudine”. Nel suo ultimo incontro con p. Augusto, il Ministro provinciale, ascoltando dalla sua voce – che andava spegnendosi – la storia della sua vita, avvertiva come l’eco della “piccola via” che S. Teresa di Gesù Bambino aveva percorso. Riscopriva nelle sue parole il valore di alcuni umili servizi resi alla comunità, accanto ai novizi, e percepiva, in particolare, tutta l’importanza della sua predilezione per gli ultimi, i poveri, i “piccoli del Vangelo”, perché si sentiva uno di loro. Per questo lodiamo il Signore per il dono di p. Augusto, nel ricordo grato e attraente della sua vita semplice e fedele e del suo esempio di discepolo e testimone convinto dei nostri santi Francesco e Antonio. Morì nel nostro convento di S. Pietro di Barbozza il 12 gennaio 2003. I suoi funerali sono stati celebrati nella basilica del Santo in Padova; è sepolto nella tomba dei frati all’Arcella. ﱛﱠﱛ 13 gennaio 1989 Padre EMILIO BRIOZZO della Provincia Ligure Piemontese anni 74 Nato a Calizzano (Savona) il 3 aprile 1915, emise la professione semplice l’11 ottobre 1933 e la solenne l’11 ottobre 1936. Ordinato sacerdote i1 23 luglio 1939, esercitò il ministero in varie parrocchie della Ligure Piemontese, distinguendosi GENNAIO 27 soprattutto nella predicazione e nell’assistenza ai malati. Destinato alla parrocchia di S. Francesco d’Albaro in Genova, svolse l’ufficio di viceparroco, dedicandosi particolarmente al confessionale. Religioso colto e devoto, si occupò con amore e assiduità al riordino della biblioteca, catalogando tutti gli undicimila volumi, due terzi circa dei quali risalenti ai secoli XVII e XVIII. La malattia, inguaribile, lo colse all’inizio del 1988 e si protrasse per un anno, procurandogli gravi e pesanti sofferenze. Ricevuti piamente i Sacramenti, si spense presso la clinica “Villa Serena” in Genova. La sua memoria è in benedizione presso quanti, parrocchiani e non, ebbero la grazia di conoscerlo. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ 13 gennaio 2000 Fra RAFFAELE FORNASIERO anni 80 Nato il 18 marzo 1919 a Boara Pisani (Padova), entra nel convento di Camposampiero nel 1937; qui trascorre l’anno di noviziato, emettendo i voti semplici nel 1939 e poi quelli solenni nel 1944. Comincia quindi la sua presenza in varie comunità della Provincia, dove esercita con umile dedizione gli incarichi di sacrestano, questuante e cuoco. È assegnato prima al convento di Treviso e poi al Santo, a Fanna (Pordenone), a PadovaImmacolata, a Como (1961-71), a Gazzolo (1971-82), a S. Pietro di Barbozza dove risiede a più riprese, e infine a Pedavena. Ha svolto con competenza e passione l’incarico di cuoco nella casa estiva di S. Antonio a Mare di Bibione. La sua è stata una vita di “consacrazione del quotidiano”, nella preghiera semplice e fiduciosa, nell’amore concreto per la sua vocazione. Lo vogliamo ricordare soprattutto come umile questuante, solerte e generoso nel chiedere “un pane” per i fratelli, desideroso di mettersi a disposizione della comunità secondo le proprie capacità umane, sorrette dall’amore e dall’obbedienza. La sua morte, causata da un edema polmonare acuto, è sopraggiunta pressoché inattesa, anche se un certo affaticamento negli ultimi tempi faceva intuire che la sua vita si stava avviando al tramonto. Si è spento a S. Pietro di Barbozza il 13 gennaio 2000; i funerali sono stati celebrati a Camposampiero. È sepolto nella tomba dei frati a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 28 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 14 gennaio 1988 Fra SERAFINO BERTON anni 76 Nato a Valle S. Giorgio di Baone (Padova) il 26 giugno 1911, fece la professione temporanea a Venezia nel 1931 e quella solenne al Santo nel 1935. Da questo momento la sua vita fu legata alla basilica del Santo, della quale fu Custode per trentuno anni. Sempre a contatto con gli addetti ai lavori e con i vari incaricati della chiesa, solo apparentemente usava talora espressioni piuttosto rudi e spicce, che poi sapeva farsi perdonare con gesti di delicatezza e generosità. Il suo impegno e la sua fierezza erano rivolte al massimo decoro degli addobbi liturgici e alla “perfezione” delle varie funzioni e celebrazioni. Alcune sue realizzazioni di prestigio hanno fatto epoca e creato una tradizione: l’altare della reposizione (“sepolcro”) del giovedì santo, il presepio, ecc. Al periodo del Santo seguirono tempi e uffici meno impegnativi a Montericco e poi, per 10 anni, a Treviso. Il suo fu un declino tranquillo, sempre con le mani occupate nel provvedere alle varie necessità della comunità. Le forze gli vennero meno a poco a poco, sia per l’avanzare dell’età, sia per gli acciacchi sempre più numerosi e gravi. Dopo vari ricoveri all’ospedale, il Signore lo ammise finalmente allo splendore del suo Regno. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 14 gennaio 1997 Padre GIULIO FRANCHIN anni 73 Nato l’11 novembre 1924 a Marsango (Padova), dodicenne entrò a Camposampiero, dove frequentò le medie. Dopo il ginnasio compiuto a Cherso, fece il noviziato al Santo a Padova, emettendo la professione semplice il 14 settembre 1942. Proseguì gli studi del liceo a Brescia e della teologia a Venezia, dove emise la professione solenne il 4 ottobre 1946. Fu ordinato sacerdote a Padova, al Santo, il 13 marzo 1949. Dall’anno della sua ordinazione sacerdotale fino alla morte – eccettuate due brevi parentesi nel convento di Rivoltella (1958-59 e 1965-67) – fu sempre di famiglia nel convento di Camposampiero, di cui fu anche guardiano per nove anni (1967-1976). GENNAIO 29 Svolse preminentemente la sua attività nel campo dell’insegnamento: nei nostri seminari di Camposampiero e di Rivoltella come insegnante di lettere e, successivamente, per circa vent’anni nella scuola statale come insegnante di religione. Aveva anche conseguito il diploma in Liturgia pastorale presso l’Istituto di Liturgia pastorale di S. Giustina in Padova (1969) e la laurea in lettere presso l’Università di Padova (1971). Ma fu pure ricercato confessore e direttore spirituale. Promosse la devozione a Sant’Antonio, specialmente attraverso la rivista “I Santuari Antoniani”, di cui fu responsabile per molti anni e nella quale pubblicò parte delle sue attente ricerche sul convento di Camposampiero dall’origine ai nostri gioni. Nell’aprile del 1995, in seguito a un ictus cerebrale che gli procurò la paralisi di metà del corpo, cominciò il lento e doloroso calvario che lo condusse alla morte. Portato a S. Pietro di Barbozza, fu anche ricoverato ripetutamente nell’ospedale di S. Camillo agli Alberoni (Venezia) nel tentativo di favorirne la riabilitazione motoria. In quell’ospedale si spense il 14 gennaio 1997. Riposa nel cimitero del paese natale di Marsango (Padova). ﱛﱠﱛ 15 gennaio 1928 Fra ANTONIO CONTE anni 76 Nacque a Valstagna (Vicenza, diocesi di Padova) il 18 aprile 1852. Da giovane, recatosi alla basilica del Santo per essere assunto come “campanaro”, si comportò con tanta diligenza da essere stimato degno di vestire l’abito religioso. Compì l’anno di noviziato a San Miniato (Pisa), dove emise anche i voti temporanei nel 1893. Subito dopo tornò a Padova dove gli fu affidato l’ufficio di custode dell’Arca del Santo e, sempre a Padova, fece la professione solenne. Presso la tomba di S. Antonio trascorse tutto il resto della sua vita: curò lo splendore della basilica, destando ammirazione in coloro che vi entravano. Religioso umile, obbediente, di grande devozione, la sua vita potrebbe essere riassunta con il versetto del salmo: “Signore, ho amato il decoro della tua casa e il luogo dove dimora la tua gloria” (26,8). Colpito dalla tubercolosi, che in quel tempo non perdonava, andò lentamente spegnendosi fino al momento in cui il Signore volle chiamarlo a sé. Riposa all’Arcella (ossario). ﱛﱠﱛ 30 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 15 gennaio 1990 Padre EGIDIO ECCHER anni 82 Nato a Dermulo (Trento) l’8 ottobre 1907, entrò nel 1920 a Camposampiero ove frequentò le medie e il ginnasio; completò gli studi a Cherso, a Camposampiero e a Venezia. Emise la professione semplice nel 1924 al Santo, la solenne a Camposampiero nel 1929; fu ordinato sacerdote ai Frari (Venezia) il 30 maggio 1931. Svolse il ministero a Vicenza, a Trieste, al Santo, per nove anni a Milano e poi, in tre turni, a Brescia. Visse in maniera semplice, lineare, prevalentemente in comunità tradizionali, quasi sempre incaricato dell’economato. Si distinse nell’apostolato della predicazione. Dotato di una memoria eccellente, di una voce chiara, modulata a dovere, talvolta squillante “con metodo, modo e profitto seppe intrattenere folle di fedeli anche in insigni chiese e basiliche d’Italia”. Di poche pretese, metodico nel suo impegno quotidiano, ben presto fu colto da una tosse fastidiosa e persistente, dovuta anche alle sue sudatissime corse in bici nel recarsi nei paesi delle valli bresciane per adempiere i doveri dell’apostolato. Già anziano venne colpito da un’insufficienza polmonare e bronchiale che minò la sua fibra robusta. Ricoverato dapprima all’ospedale di Brescia, poi ad Arco, lottò con quella tenacia che lo distingueva e con umile sopportazione. Dal 1984 venne trasferito a S. Pietro di Barbozza. In silenzio e pazienza sopportò la penosa situazione, finché le forze lo abbandonarono. Al superiore che gli faceva coraggio e lo incitava a “tirarsi su”, nemo dat quod non habet, rispose, e all’ospedale di Valdobbiadene in una giornata fredda di gennaio incontrò sorella morte. “Mi pare di piangere un lutto di famiglia”, disse un’anziana frequentatrice di S. Francesco, in Brescia. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 16 gennaio 1990 Padre ALESSANDRO PRESSI trasfiliato alla Provincia Rioplatense, Diacono anni 53 Nato a Costalunga di Monteforte d’Alpone (Verona, diocesi di Vicenza) il 20 luglio 1936, entrò a Camposampiero nel 1948 per la scuola media; compì poi il postulato a Padova, presso l’Istituto teologico e a S. Pietro di Barbozza. Dopo il noviziato al Santo, emise la prima professione nel 1954, la seconda a Venezia (Frari) nel 1959; fu ordinato diacono permanente a Buenos Aires nel 1987. GENNAIO 31 Di comunità a Camposampiero (in seminario), a Milano (sacrestano); dopo un triennio a Venezia, venne trasferito all’Orfanotrofio di Noventa Padovana. Nel 1963 partì per l’America Latina, dapprima in Uruguay (Florida e Montevideo) e dal 1983 in Argentina, ove fu eletto guardiano di “Nuestra Señora de las Gracias” a Buenos Aires, primo superiore non sacerdote della Provincia; più tardi, nel 1987, gli fu affidato l’ufficio di definitore e di economo provinciale. Da tempo soffriva disturbi cardiaci, ma egli non si risparmiava nei suoi doveri e così in breve giunse alla fine. I medici non pronosticarono una situazione critica e gli consigliarono un po’ di riposo e una leggera terapia. Quando parve che si riprendesse, il male si rivelò in tutta la sua violenza:“Non ne posso più”, diceva,“meglio che me ne vada in paradiso”; e al Provinciale che lo incoraggiava credendolo in via di miglioramento, ripeteva:“Sto male, molto male”. Il mezzogiorno del 16 gennaio 1990 l’ultimo fatale arresto cardiaco; alle ore tredici p. Alessandro serenamente si spense. Riposa a Buenos Aires. ﱛﱠﱛ 16 gennaio 2006 Padre EMANUELE BRIDIO anni 83 Nato ad Albignasego (Padova) il 1° dicembre 1922, venne battezzato il 5 dicembre con il nome di Francesco. Entrò nel seminario di Camposampiero nel 1933, e dopo avervi frequentato le prime classi ginnasiali, passò a Cherso per il ginnasio superiore e poi al Santo di Padova per il noviziato, dove emise i voti temporanei l’8 settembre 1940. Seguì il liceo a Brescia e a Padova i corsi filosofico-teologici. Dopo la professione solenne al Santo il 4 ottobre 1944, venne ordinato sacerdote il 19 marzo 1948. Fu di famiglia a Padova-Arcella e poi a Loreto. Nel 1952 partì per il Brasile, dove rimase fino al 1966. Ritornato in Italia, dopo un breve periodo nel convento dell’Immacolata a Padova, venne inviato nel 1967 a fondare il nostro primo convento in Portogallo, a Coimbra. Al rientro dall’esperienza portoghese nel 1975, fu nominato penitenziere vaticano nella basilica di S. Pietro, dove rimase fino al 1996. Seguirono due anni nel convento di Sabaudia. Dall’Agro Pontino approdò, infine, a Camposampiero, dove si spense il 16 gennaio 2006, mentre era ricoverato all’ospedale civile. I funerali sono stati celebrati nella chiesa dei Santuari Antoniani; è sepolto nella tomba dei frati, nel cimitero dell’Arcella. Momenti significativi, per la vita di p. Emanuele, sono stati il suo ministero sacerdotale in terra brasiliana, l’impegno nella promozione vocazionale e nella formazione dei giovani seminaristi di quella nascente Provincia. Il Ministro provin- 32 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. ciale della Provincia “figlia”, nella sua partecipazione al nostro lutto, così esprimeva la riconoscenza dei frati brasiliani: “P. Emanuele è il primo frate che ho visto in vita mia; ricordo fino ad oggi la sua figura. Ero tenuto per mano da mia madre (avevo 10 anni) e vedevo quel frate con la tonaca e una valigia che saliva i gradini della chiesa. È stato l’inizio della mia vocazione: mai dimenticherò questa scena. A nome della Provincia di S. Francesco d’Assisi, che deve molto alle fatiche di p. Emanuele, assicuro le mie preghiere e la S. Messa”. Altro momento importante per p. Emanuele è stato l’avvio della nostra presenza in Portogallo, terra natale del Santo. Dalla sua testimonianza, e da quella di altri confratelli, è sbocciata e cresciuta quella che oggi è una bella realtà. Un terzo tempo, particolarmente significativo per p. Emanuele, sono stati i circa 20 anni trascorsi come penitenziere nella basilica di S. Pietro in Vaticano, anni vissuti nella fedeltà e puntualità con cui si è donato al servizio dei penitenti. Chi ha conosciuto p. Emanuele, ha sperimentato – accanto ad alcuni tratti spigolosi del carattere, di cui sapeva anche chiedere scusa per ritornare timidamente a sorridere – la sua riservatezza e il tratto gentile. Una vita, la sua, all’insegna dell’austerità, fatta di preghiera, di silenzio, di riflessione sulla parola di Dio. Il Signore ha esaudito il desiderio di p. Emanuele che, negli ultimi giorni di vita, all’ospedale di Camposampiero, a chi gli chiedeva se avesse bisogno di qualcosa, egli rispondeva serenamente: “Datemi il paradiso!”. Ora lo pensiamo veramente vivente nella pienezza della vita che tanto ha desiderato raggiungere, come ricompensa della sua scelta di vita consacrata. ﱛﱠﱛ 17 gennaio 1982 Fra ALFONSO GIACOMIN anni 78 Nato a Galzignano (Padova) il 28 agosto 1904, entrò nel convento di Camposampiero nel 1932, a 28 anni di età. Fece la professione temporanea nel 1934 e quella solenne nel 1937. Fu di comunità a Camposampiero, alcuni anni a Cherso, un semestre all’Arcella, un anno a Treviso e quindi ininterrottamente a Camposampiero per 40 anni. Nella sua vita religiosa ha dimostrato un’abnegazione non comune. Singolare fu il suo amore verso i poveri, che ha sempre servito con tanta pazienza, portando talvolta di persona il necessario nelle loro case. Premuroso e obbediente, tenace e discreto con tutti: la sua laboriosità si esprimeva quotidianamente in mille lavori e occupazioni. Il compito di portinaio, al quale era destinato abitualmente, sembrava a tutti che gli fosse assolutamente con- GENNAIO 33 geniale, tanto lo assolveva con diligenza e solerzia: e invece gli procurava un intimo e segreto rimpianto. Solo dopo la morte, si seppe del desiderio, manifestato in una lettera, di essere mandato in terra di missione. Non avendo avuto risposta, si convinse che Dio lo voleva a Camposampiero. Una fastidiosa malattia lo costrinse a ritirarsi a S. Pietro di Barbozza nel 1979. Ricoverato poi all’ospedale di Valdobbiadene, chiuse serenamente la sua lunga giornata terrena. È sepolto a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 19 gennaio 1989 Padre PANCRAZIO MARTIN Ministro provinciale d’Oriente anni 68 Nato a Treville di Castelfranco Veneto (Treviso) l’8 marzo 1921, entrò nel seminario di Camposampiero nel 1932. Fece la professione temporanea nel 1938, e quella solenne a Cherso nel 1942. Fu ordinato sacerdote il 17 giugno 1946. Varie le comunità nelle quali visse: Padova (Arcella e Istituto Teologico), Lovanio (Belgio) dove si laureò in filosofia, Camposampiero, Milano, Istanbul (Turchia), Brescia,Vicenza e dal 1977 al Santo. Diverse pure le responsabilità affidategli: Ministro provinciale d’Oriente (1956-1960), guardiano a Milano e a Vicenza, rettore del liceo di Brescia e del seminario di Camposampiero, e per molti anni insegnante. Di vasta cultura, avido del sapere, versato soprattutto nelle dottrine filosofiche e nelle lingue. Di cuore buono, aperto al dialogo e ricco di umanità, con freschi risvegli giovanili in quel suo stupirsi del bello, del buono, del vero che scopriva nelle persone e nella natura. Docente preparato, rischiava talvolta di riuscire pedante nel tentativo di essere il più chiaro possibile e preciso. Nella sua vita ebbe una singolare esperienza con il Servo di Dio fra Giacomo Bulgaro, del quale fu confessore e direttore spirituale. Da molto tempo soffriva di disturbi cardiaci, senza preoccuparsene eccessivamente. Il 19 gennaio era per p. Pancrazio un giorno di “riposo” e la sua assenza “giustificata”. La preoccupazione dei confratelli non si destò che verso sera, all’ora di cena: aperta la porta della cella, lo trovarono riverso senza vita. Da tempo era vicerettore del Santo, stimato e benvoluto da tutti i frati e dai molti fedeli che lo conoscevano. Ancora poco meno di due mesi, e avrebbe compiuto 68 anni. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 34 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 20 gennaio 1999 Padre GIACOMO GABRIELE PANTEGHINI anni 60 Nato a Bienno (Brescia) l’8 gennaio 1939 da famiglia numerosa e di solide tradizioni cristiane, nel 1950, attratto dall’ideale francescano, entra nel nostro seminario di Camposampiero, lasciando con nostalgia le sue amate montagne e le sue valli. Frequenta il ginnasio a Brescia, il liceo e il corso filosofico-teologico a Padova. Nella basilica del Santo emette la professione temporanea nel 1956, assumendo il nome di fra Gabriele, quella solenne nel 1962 e nel 1965 riceve l’ordinazione sacerdotale. Le tappe fondamentali della sua vita religiosa, come per ogni chiamato, furono accompagnate da momenti di esitazione, desiderio di capire e ricerca sincera, superate però dalla sua innata generosità e dalla sua grandezza d’animo, unite ad una intelligenza profonda e vivace nonché dalla capacità di analisi e valutazione. Per queste sue doti, già emerse durante gli anni di formazione, fu destinato agli studi in vista dell’insegnamento della teologia ai nostri chierici. Nel 1966 consegue, con il massimo dei voti, la laurea in teologia presso l’Università Lateranense; in seguito, senza interrompere l’attività didattica (insegnò quasi tutti i trattati della dogmatica), riuscì a conseguire la laurea in filosofia e in psicologia presso l’Università di Padova. Dal 1967 fino alla morte, eccetto tre anni nel convento di S. Lorenzo a Vicenza come guardiano, durante i quali continuò l’insegnamento della teologia, p. Giacomo visse a Padova, dove spese le sue migliori energie al servizio di S. Antonio, suo maestro e guida nei primi anni della formazione e del quale successivamente fu appassionato studioso e continuatore della sua missione evangelizzatrice. Lo stanno a dimostrare gli uffici da lui svolti con fedeltà, competenza e generosità: rettore dello Studio teologico per laici al Santo (1970-76), direttore generale del Messaggero di Sant’Antonio (1988-97), direttore editoriale della rivista in lingua italiana (1979-1999). Scrittore fecondo, è autore di numerose e apprezzate pubblicazioni sulla devozione popolare e sull’antropologia teologica, settore privilegiato della sua indagine scientifica. Dopo cinque mesi di sofferenza e di purificazione a causa di un male incurabile, andò incontro a sorella morte con spirito di fede e di totale abbandono in Dio, proprio nel tempo più promettente della sua maturità e nella pienezza del suo ministero. I funerali sono stati celebrati nella basilica del Santo con la partecipazione di mons. Marcello Costalunga, Delegato Pontificio, e di mons. Antonio Vitale Bommarco, Arcivescovo di Gorizia. È sepolto nella tomba dei sacerdoti del cimitero di Bienno (Brescia). MESSAGGERO DI S. ANTONIO, Ricordando padre Giacomo Panteghini, p. m., Padova, 1999. LUCIANO BERTAZZO, Giacomo (Gabriele) Panteghini OFM Conv. (1939-1999),“In memoriam”, GENNAIO 35 in «Il Santo», XXXIX (1999), 3, pp. 797-805, Centro Studi Antoniani, Padova. Contiene la bibliografia completa di p. Panteghini. ﱛﱠﱛ 22 gennaio 1942 Padre GABRIELE FISCON anni 53 Nato a S. Giustina in Colle (Padova) il 6 novembre 1889, entrò nell’Ordine a Cherso nel 1902. Fece la professione temporanea a Camposampiero nel 1908; prestò servizio militare dal 1909 al 1912; emise la professione solenne nel 1914 e fu ordinato sacerdote a Treviso nel 1915. Trascorse la sua esistenza nei conventi dell’Arcella, Camposampiero, Vicenza, Trieste e di nuovo a Camposampiero. Eccettuati brevissimi intervalli, per oltre trent’anni la sua vita fu un interminabile itinerario di dolore e di sofferenza, da un ospedale all’altro, spesso sulla soglia dell’eternità. Mali più o meno gravi, più o meno riconoscibili, si ripetevano in continuazione, sopportati sempre con grande serenità, mai rinunciando alla celebrazione quasi quotidiana della santa Messa, anche con estremo disagio. La Provincia, al dire del Ministro provinciale, lo considerava un “parafulmine”, una vittima di espiazione. E lo fu di fatto, finché nella notte buia e gelida del 22 gennaio, un violento attacco cardiaco lo introdusse per sempre nella casa del Padre, ponendo fine al suo cammino di sofferenze e di vero martirio. È sepolto a S. Giustina in Colle, nella tomba di famiglia. ﱛﱠﱛ 23 gennaio 1951 Padre GIACOMO GORLATTO anni 62 Nato a Pola il 2 luglio 1889, entrò nell’Ordine nel 1901 a Cherso, ove compì gli studi ginnasiali e fece, dopo il noviziato, la professione temporanea, nel 1906. A Camposampiero compì gli studi filosofici e nel 1910 emise la professione solenne. A Friburgo (Svizzera) e a Roma completò i corsi di teologia e il 10 agosto 1912 fu ordinato sacerdote. Trascorse quasi tutta la sua vita sacerdotale presso la basilica del Santo, dapprima come ufficiatore, poi vicario di coro, maestro dei novizi; quindi rettore e guardiano del convento. Al Santo fu una “istituzione”. 36 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Pio, ritirato, esatto fino allo scrupolo nella vita e nell’osservanza regolare, si segnalò per l’assiduità, la puntualità, la pazienza nel ministero della riconciliazione, dove si rivelò esperto direttore di anime. Come vicario di coro diresse anche il canto gregoriano con competenza e amore. Per il VII Centenario Antoniano del 1931, compose ed eseguì l’oratorio “Divi Antonii transitus” per coro e orchestra, al teatro Verdi di Padova. La grave malattia, un blocco renale, che in breve lo portò alla tomba, fu sopportata con edificante serenità:“Soffriva senza segni di impazienza e con sulle labbra continue espressioni di gratitudine e di abbandono alla volontà di Dio”. Sorella morte lo raggiunse il 23 gennaio. Tanto era l’affetto, la stima, la devozione di cui era circondato, che in pochi giorni, dopo la sua morte, furono ordinate in suo suffragio quasi 500 sante Messe. È sepolto all’Arcella (ossario). ﱛﱠﱛ 23 gennaio 1968 Padre BERNARDINO RIZZI anni 77 Nato a Cherso (Pola) il 27 maggio 1891, entrò nell’Ordine nel 1903. Emise la professione temporanea nel 1908 e la solenne nel 1911. Fu ordinato sacerdote a Roma nel 1914. Fece gli studi filosofici a Cracovia (Polonia). Fu di famiglia all’Arcella, al Santo, a Cherso, Cracovia, Gramby (Mass., USA), Camposampiero, Pola, Sabaudia, Venezia, Rivoltella. Diplomato in paleografia, laureato in teologia, licenziato in canto gregoriano, conseguì il magistero in composizione al Conservatorio “C. Pollini” di Padova. In campo musicale continuò le gloriose tradizioni dell’Ordine. Dopo il primo poema sinfonico “Quarnaro”, composto sulle scogliere del lido natio, si affermò in opere sempre più impegnative e prestigiose. Molto apprezzato in Polonia che, in dodici anni, percorse almeno quindici volte nell’attività concertistica: storica fu l’esecuzione dell’oratorio “La Passione” nel cortile reale di Cracovia. La stessa incontrastata ammirazione riscosse in Italia: a Milano, a Padova, a Venezia e ad Assisi. Il Comitato del VII Centenario Antoniano gli affidò la composizione dell’oratorio “Il Santo”, eseguito più volte con grande successo. Artista di eccezionale temperamento, potente nelle descrizioni e impressioni coloristiche, superò con tempra genuina ed originale la tecnica tradizionale dell’oratorio, e con il suo “pancordismo” portò l’orchestra ad effetti e sonorità sconosciute. Sotto un estroso manto esteriore, nascondeva un animo talvolta fragile e impulsivo, che gli rendeva difficoltoso superare momenti impegnativi del suo cammino. Fu sempre sorretto dall’amore verso la Vergine, alla quale dedicò 14 delle sue 19 messe, litanie e canzon- GENNAIO 37 cine senza numero, nelle quali esprimeva il suo sentimento filiale, semplice e profondo. Trascorse gli ultimi anni, ormai anziano e malato, nel seminario di Rivoltella del Garda, dove passò placidamente al sonno eterno, cullato dalle onde del lago che gli ricordavano quelle del suo mare. Riposa all’Arcella. GIOVANNI LUISETTO, P. Bernardino Rizzi, «Il possente frate», Centro Studi Antoniani, Padova, 1995. ﱛﱠﱛ 24 gennaio 1994 Padre GIULIANO PATERNOSTER anni 70 Nato a Tregiovo di Revò (Trento) il 14 ottobre 1923, entrò il 7 ottobre 1935 a Camposampiero, dove frequentò le medie; proseguì il ginnasio a Cherso, il liceo a Brescia e ad Arsio, e gli studi teologici a Montericco. Emise, dopo il noviziato, la professione semplice a Padova nel 1941 e la solenne a Montericco nel 1947; fu ordinato sacerdote nel 1951. Di famiglia a Monselice, Pedavena, Noventa Padovana, di nuovo a Pedavena e poi a S. Pietro di Barbozza. I suoi 53 anni di vita religiosa furono segnati da una salute precaria e dalla sofferenza, segreta, persistente, profonda. Fu costretto a chiedere il rinvio della professione solenne e a peregrinare in vari luoghi di cura a motivo di problemi polmonari che non gli davano tregua. Alla debolezza fisica congenita faceva riscontro una fortezza di animo, una bontà e delicatezza naturali che lo rendevano punto di riferimento per tanti confratelli. Cercò, nonostante i limiti impostigli da una situazione sempre allarmante, di assolvere con diligenza e prontezza i vari compiti assegnatigli dalla obbedienza, vivendo pienamente e fedelmente la sua consacrazione religiosa e sacerdotale. Tra i suoi scritti, non vogliamo dimenticare una lettera del 27 febbraio 1990 nella quale ringraziava il p. Provinciale dell’obbedienza inviatagli (S. Pietro di Barbozza), non tacendo che gli era “molto costata” e promettendo di fare del suo meglio per rendersi utile nella nuova comunità. Un religioso candido, desideroso sempre di “avere pace” con tutti i confratelli, convinto che “il suo apporto era minimo e la sua voce flebile, flebile”. Le sue condizioni di salute, sempre in forse, presentarono una situazione fin troppo logorata la sera del 24 gennaio, per cui ogni terapia di sostegno a nulla valse; per coma da insufficienza respiratoria p. Giuliano ritrovò finalmente salute vera e senza incrinatura nella pace di Dio. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 38 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 26 gennaio 1920 Padre VITTORE SOTTAZ Ministro provinciale della Dalmato-Patavina, Generale dell’Ordine anni 67 Nato a Guin, presso Friburgo (Svizzera) 1’11 giugno 1853, entrò nell’Ordine a Cherso nel 1886. Era già stato ordinato sacerdote nel 1878 ed era laureato in diritto canonico. Emise la professione temporanea nel 1887 e la solenne nel 1890. Fu maestro dei chierici a Spalato, guardiano a Lissa, Provinciale della Dalmato-Patavina (18951899), rettore del Santo (1895-1910) e Ministro generale dell’Ordine dal 1910 al 1913. Due iniziative, progettate e condotte a termine con intelligenza e determinazione, sono degne di particolare menzione: la prima, quando, da rettore del Santo decise di fondare “Il Messaggiero di S. Antonio”: inizio umilissimo, con tipografia propria, con “poche” copie spedite a “pochi” abbonati, dalla “piccola” stanza di un fraticello. Chi mai poteva prevedere il futuro sorprendente sviluppo di quella modesta impresa? La seconda, quando da Provinciale (della Dalmato-Patavina), nella ricorrenza del VII centenario della nascita di Sant’Antonio, riuscì con abilità e tenacia, contro altri “concorrenti” a ricuperare il convento e il santuario di Camposampiero, dopo quattro secoli di abbandono. Ma vi fu anche un terzo motivo, che lo rese benemerito per noi in particolare: il p.Vittore, insieme al p. Bolognini e al Generale dell’Ordine p. Reuter, fu sostenitore e promotore della piena autonomia della nostra Provincia. Una dolorosa forma di paralisi, che lentamente ma inesorabilmente si aggravava, lo costrinse a ritirarsi al Santo, dove concluse serenamente la sua laboriosa giornata terrena. S. Pio X disse di lui: “Si sappia che a Padova, insieme al grande Taumaturgo S. Antonio, abbiamo un altro Santo nella persona di P.Vittore Sottaz”. ﱛﱠﱛ 26 gennaio 1989 Padre LIVIO PANIZZA trasfiliato alla Provincia S. Francesco del Brasile anni 55 Nato a Vermiglio (Trento) il 24 novembre 1933, entrò a Camposampiero il 19 ottobre 1943, dove frequentò la scuola media. Compì gli studi del ginnasio superiore a Barbozza (1948-1950) e del liceo a Brescia (1951-1954). Frequentò gli studi filosofico-teologici a Padova (1954-1956), a Würzburg (1956-1958) e a Santo André (1958-1959) dove si era trasferito per raggiungere la sua famiglia emigrata in Brasile. Al Santo di Padova emise la prima professione nel 1951 e quella solenne nel 1955; a São Caetano do Sul (Brasile) fu ordinato sacerdote nel maggio del 1959. Fu di comunità a S. Caetano do Sul (1958-1961), a Santo André (1961-1977) e infine a Curitiba fino alla morte. GENNAIO 39 Nella sua Provincia religiosa gli furono affidati incarichi importanti e di responsabilità. Tuttavia il settore privilegiato del suo apostolato e a lui più congeniale fu la direzione spirituale e la psicoterapia. A tale scopo ideò un apprezzato metodo di formazione spirituale “Escola em busca do Ser” (Scuola in cerca dell’Essere), un tentativo di integrare elementi di psicologia, filosofia, teologia e francescanesimo. Colpito da un male incurabile ancora nel pieno delle forze e dell’attività morì a Curitiba. La salma è tumulata nella tomba dei nostri frati a Curitiba-Campo Comprido accanto a quella del p. Egidio Carlotto. ﱛﱠﱛ 26 gennaio 2002 Fra GEREMIA ZIGGIOTTI trasfiliato alla Provincia Rioplatense anni 84 Nato a Montecchia di Crosara (provincia di Verona e diocesi di Vicenza) il 6 luglio 1917, riceve al battesimo il nome di Virginio. Il 4 ottobre 1930 entra nel collegio di Camposampiero, dove compirà anche l’anno di noviziato (1934-35), avendo come maestro p. Andrea Eccher ed emettendo la professione temporanea il 27 ottobre 1935. A Venezia si consacrerà definitivamente a Dio con la professione solenne il 27 ottobre 1938. Fu di famiglia inizialmente e per brevi periodi a Venezia e al Santo di Padova, mentre più a lungo dimorò nel sacro convento di Assisi (1943-58) e in seguito (1961-69) nel nostro convento di Vicenza. Nel 1969 partì come missionario verso l’America Latina, approdando a Montevideo, dove rimase – salvo un brevissimo periodo iniziale a Moreno – fino alla morte, essendo intervenuta, nel frattempo, la trasfiliazione alla Custodia Rioplatense, divenuta in seguito Provincia. Le testimonianze dei frati sono concordi nel tratteggiare la figura di fra Geremia come vero frate minore, semplice, vicino ai poveri e agli umili, specialmente ai bambini bisognosi, per i quali si prodigò costantemente in oltre trent’anni di vita missionaria, soprattutto attraverso il Centro Infantile Antoniano. Gli abitanti di Montevideo lo ricordano ancora come il frate del carrettino o del triciclo, mezzi “francescani” che egli usava per la sua quotidiana opera a favore degli svantaggiati. Uomo di preghiera, non mancava mai ai momenti comunitari, specialmente alla celebrazione dell’Eucaristia, di cui era appassionatamente innamorato. Nella sua cella teneva sempre un’immagine di Gesù Bambino, che lo accompagnò fino 40 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. all’ultimo giorno: emblema della sua vita, della sua semplicità evangelica e del suo amore ai piccoli. Caro a Francesco, riposa a Montevideo, in attesa della risurrezione. ﱛﱠﱛ 27 gennaio 1967 Servo di Dio Fra GIACOMO BULGARO anni 88 Nato a Corticelle Pieve (Brescia) il 29 gennaio 1879, entrò nel convento di Brescia il 31 dicembre 1928, all’età di 50 anni. Ebbe come maestro di noviziato il p. Dionisio Vicente, religioso di grande virtù, martire durante la guerra civile spagnola (1936) e beatificato l’11 marzo 2001. Emise la professione temporanea nel 1931, quella solenne nel 1934. Ebbe una fanciullezza provata dal dolore e dall’indigenza e, rimasto orfano, provvide alla necessità dei suoi e dei poveri col modesto mestiere di “scarpulì” che esercitò anche da religioso. Nel quartiere “San Giovanni”, dove abitava, fu unanimemente battezzato col nome di “san Luigi”, una canonizzazione popolare in anteprima. Per circa quarant’anni trascorse la sua vita in un tetro sgabuzzino della portineria del convento, come portinaio; umilissimo servo dei poveri che accorrevano a lui e non solo per un pezzo di pane. Poverissimo, di un’obbedienza proverbiale, incondizionata, eroica, sempre in veste di ultimo, fu da Dio innalzato al primo posto, una stella luminosa, punto di riferimento per tutti. Morì in concetto di santità, sazio di età e di grazia, in un costante salire verso le vette dell’orazione, della contemplazione e dell’amore. Il suo dolce tramonto è tuttora visione di cielo per quei fortunati che hanno assisitito ai suoi ultimi istanti. Se n’è andato com’era vissuto: sorridendo! Qualcuno da tempo lo attendeva... A circa vent’anni dalla sua morte, nel 1989, fu aperto il processo diocesano di canonizzazione, conclusosi nel 1991. Eseguiti i necessari approfondimenti, la Congregazione per le Cause dei Santi dispose la pubblicazione della “Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis” di fra Giacomo, che il postulatore generale dell’Ordine, p. Cristoforo Zambelli consegnò il 12 giugno 2003. Ora si attendono gli ulteriori sviluppi del complesso iter canonico. Sepolto provvisoriamente al Vantiniano, il cimitero monumentale di Brescia, dopo 27 anni – il pomeriggio del 28 aprile 1994 – fece festoso ritorno nella nostra chiesa di San Francesco, dove riposa in una cappella. LUCIO CONDOLO, Vita di Fra Giacomo Bulgaro, Frate Minore Conventuale, 1879-1967, Fondazione Civiltà Bresciana, Brescia, 1998. GENNAIO 41 PIERO LAZZARIN, Fra Giacomo Bulgaro, Il «Poverello» di Brescia, Ed. Messaggero Padova, 2001. CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM, P. N. 1679, Brixien., Beatificationis et Canonizationis Servi Dei IACOBI BULGARO Religiosi professi Ordinis Fratrum Minorum Conventualium (18791967), POSITIO super vita, virtutibus et fama sanctitatis, Roma, 2003. ﱛﱠﱛ 28 gennaio 1955 Padre IGNAZIO GALLI anni 85 Nato a Pescia (Pistoia) il 14 gennaio 1870, compì gli studi ginnasiali e liceali nelle scuole pubbliche di Lucca, e all’Università di Pisa conseguì la laurea in legge. Entrò nel 1911 a Camposampiero, ove, dopo il noviziato, emise la professione temporanea e la solenne, e studiò la teologia. Fu ordinato sacerdote a Venezia nel 1915. Di famiglia a Camposampiero, a S. Pietro di Barbozza, di nuovo a Camposampiero, poi a Cherso e infine a Montericco di Monselice, ove morì all’ospedale civile. Di animo semplice e sereno, dotato di profonda cordialità e sensibilità, per lunghi anni profuse il suo vasto sapere e il senso del bello nell’insegnamento delle lettere ai nostri seminaristi. Amante della povertà, docile all’obbedienza, conservò fino al termine della sua lunga vita un comportamento che rivelava un carattere semplice ed ingenuo, un cuore delicato, schietto e sereno. È sepolto all’Arcella. GIULIANO PATERNOSTER, P. Ignazio Galli (1870-1955), in «Ritratti di famiglia – 1», pp. 61-80, p. m., Padova, 1988. ﱛﱠﱛ 29 gennaio 1950 Padre LUIGI REBORA della Provincia Ligure Piemontese anni 67 Nacque presso Campomorone (Genova) il 18 febbraio 1883. Svolse il noviziato a San Miniato (Pisa), ove professò i1 27 dicembre 1901. Compiuti gli studi teologici a Bagnoregio e a Roma, venne ordinato sacerdote il 20 febbraio 1910 a Genova. La sua vita di esemplare religioso fu turbata da grave malattia nervosa, che gli causò il ricovero in una clinica specializzata dal 1937 al 1947, dapprima in Genova e poi a Brescia. 42 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Passò gli ultimi anni in S. Francesco d’Albaro senza esercitare il ministero sacerdotale, ma conducendo con dignità e umiltà la vita comune. Nuovamente ricoverato, morì dopo pochi giorni di degenza all’alba del 29 gennaio. Riposa nel cimitero di Susa (Torino). ﱛﱠﱛ 31 gennaio 1952 Padre PLACIDO PETRANICH anni 70 Nato a Cherso (Pola) il 27 maggio 1882, entrò nell’Ordine nel 1896. Emise i voti temporanei nel 1899 e quelli solenni nel 1903. Compì gli studi filosofici e teologici a Camposampiero e a Cherso. Fu ordinato sacerdote a Veglia (Dalmazia) il 29 settembre 1904. Fu di famiglia a Camposampiero dal 1904 al 1912: gli ultimi tre anni guardiano del convento. Passò quindi a S. Pietro di Barbozza e poi a Padova dal 1913 al 1917, dove ricoprì l’ufficio di custode, due anni a Pirano, poi a Syracuse (USA), e di nuovo a Pirano nel 1925. Tornò a Cherso come guardiano, poi ancora a Padova e dal 1931 a Cherso, dove restò fino al termine della vita. Religioso pieno di spirito e di intraprendenza, soggetto all’obbedienza, docile nei numerosi trasferimenti. Negli ultimi anni, a seri disturbi cardiaci, si aggiunsero quelli di natura psichica, che misero a dura prova il suo equilibrio. Il p. Placido entrò lentamente in un mondo di ombre e di realtà fantomatiche, dal quale usciva solo per qualche breve istante. Sul far del mattino del 31 gennaio, quando il clima mite di Cherso faceva già pregustare i primi tepori primaverili, si spense serenamente per entrare nella realtà della luce di Dio. ﱛﱠﱛ 31 gennaio 2003 Fra LUIGI DALLE MOLLE anni 81 Nato a Bassano del Grappa (Vicenza) il 25 aprile 1921, entrò il 13 giugno 1938 – festa di S. Antonio – nel collegio francescano di Susa, della Provincia Ligure Piemontese. Qui compì l’anno di noviziato, emettendo la professione temporanea il 4 febbraio 1940. Professo solenne il 7 febbraio 1943, fu di famiglia nelle comunità di Torino-S. Giacomo alla Barca (1940-55), Genova-Albaro (1955-61), Genova-Bolzaneto (1961- GENNAIO 43 65). Dal 1965 fino alla morte rimase nel convento di S. Francesco di Bolzaneto in Genova. Si ricordano di fra Luigi gli umili servizi resi alle varie comunità in cui è vissuto, sempre attento alle necessità della vita quotidiana, prestando la sua opera per il decoro della casa del Signore, affabile e premuroso, puntualmente presente alla preghiera della comunità, particolarmente alla celebrazione dell’Eucaristia. Valido pittore, si prestò con generosità a decorare l’abside della chiesa di S. Giacomo alla Barca in Torino e lasciò varie opere a Genova e a Susa, tra le quali un pregevole presepio, ancor oggi visitato e ammirato a S. Francesco d’Albaro. Sorella morte è giunta improvvisamente la sera del 31 gennaio 2003 e fra Luigi così scriveva, pochi giorni prima, nel suo diario personale: “Signore, credo che mi rimanga poco da vivere, me ne rallegro. Orientami a prepararmi con più serenità. Fisicamente mi sembra ci siano segnali di partenza, ma ciò che conta di più è che la mia anima sia sempre più attenta al tuo richiamo”. Servo buono e fedele, amante della preghiera, ora contempla il Signore che ha seguito con gioia. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. FEBBRAIO «Ti lodiamo, o Padre, e ti benediciamo per la ricchezza dei doni con i quali hai insignito il tuo servo Antonio. Inviandolo in mezzo al tuo popolo predicatore del Vangelo e apostolo di pace, hai voluto che egli fosse sostegno degli umili, per attuare il messaggio evangelico di giustizia, di verità e di amore». (Prefazio per la festa della Traslazione di S. Antonio) S. Antonio di Padova, Studio Neuhauser - Innsbruk (1866, rest. 2006), Padova - Basilica del Santo, vetrata del rosone meridionale (part.) FEBBRAIO 47 1 febbraio 1919 Padre ANTONIO M. GRASSELLI Vescovo di Viterbo e Toscanella, Arcivescovo tit. di Larissa anni 92 Nato a Dolo (Venezia) il 5 gennaio 1827, entrò nell’Ordine nel 1844, emise la professione temporanea nel 1848 e fu ordinato sacerdote il 22 settembre 1849. Laureato in teologia, poliglotta. Ebbe un curriculum vitae straordinario. Iniziò come Segretario provinciale della Dalmato-Patavina. Nel 1860 venne eletto Segretario generale dell’Ordine. Fu quindi Visitatore dei conventi della Baviera, della Moldavia, di Costantinopoli, dell’Austria, dell’Ungheria e degli USA. Nel 1874 divenne Vescovo titolare di Trapezopoli e Visitatore apostolico di Costantinopoli e, in seguito, Consultore del S. Ufficio, delle Congregazioni “De Propaganda Fide” e dei “Riti Orientali”. Prefetto agli Studi nel Pontificio Collegio De Propaganda Fide, Segretario della Congregazione della S. Visita Apostolica, Consultore per la revisione delle relazioni delle diocesi, vicariati e prefetture dipendenti dalla Congregazione “De Propaganda Fide”, Consultore di Propaganda per la Consulta particolare, composta di Prelati della Curia Romana. Fu Arcivescovo Assistente al Soglio Pontificio, Delegato Apostolico e Vescovo di Viterbo e Toscanella, Arcivescovo titolare di Larissa e Commendatore di Santo Spirito. Religioso esemplare, eruditissimo, pio e molto devoto della Vergine. Verso la fine della sua lunga e movimentata esistenza, all’età di 92 anni si ritirò nel Convento di S. Giacomo a Roma, dove morì in fama di santità:“Sacramentis refectus, quotidianis et fere continuis orationibus animum erigens in Deum, placide tandem obdormivit in Domino, servus bonus et fidelis, pietate in Deum, misericordia in proximum, munificentia ad decorem sacrorum templorum, muneribus perfunctis illustrem de se memoriam reliquens. Ingenio fuit praestans, natura mitis, conversatione urbanus, austerus sibi, facilis ad omnes” (cfr. «Commentarium Ordinis», 31-8-1919). È sepolto al cimitero del Verano. ﱛﱠﱛ 1 febbraio 2001 Padre MARIANO SCAINI anni 87 Nato a Gradiscutta di Varmo (Udine) il 18 maggio 1914, a dodici anni entra a Camposampiero per iniziare la formazione religiosa e scolastica, proseguita a Brescia con il liceo e completata a Venezia e a Padova (1936-40) con il corso filosofico-teologico. Al Santo emette i voti temporanei nel 1932 e a Brescia quelli 48 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. solenni nel 1935; nella chiesa del seminario vescovile di Padova riceve l’ordinazione sacerdotale nel 1940. Due grandi periodi caratterizzano la vita francescana e il ministero pastorale del p. Mariano: il tempo della missione in Albania ( 1940-43) e in Brasile (1954-84), e quello del ministero assiduo e solerte nella nostra chiesa di S. Francesco a Treviso. L’esperienza missionaria lo aveva arricchito di uno spirito particolare riscontrabile nella pacatezza, nella pazienza, nella capacità di riconoscere i tempi del Signore, nella discrezione operosa e nella sua fede limpida, fresca e ottimista. La stagione del ministero sacerdotale a Treviso è stata quella dei frutti e della piena maturità. Il p. Mariano emanava attorno a sé un senso di pace e serenità, che non era solo frutto della sua natura ma anche di un intenso cammino spirituale; era proprio un uomo semplice, cioè senza complicazioni. Si aveva l’impressione che il male con le sue varie manifestazioni non avesse presa su di lui, quasi non lo riguardasse, perché sempre rivolto a pensare il bene e a fare il bene. Questa esperienza di Dio come bontà, egli riusciva a trasmetterla specie nel sacramento della Riconciliazione e nella direzione spirituale con parole chiare ed essenziali, che infondevano fiducia e speranza. Nella sua dolorosa malattia non fu mai sentito lamentarsi; a chi gli domandava come stesse rispondeva:“Bene, sempre bene... il giorno della morte sarà il giorno più bello della mia vita”, e così è stato. Si addormentò serenamente nel Signore nell’infermeria provinciale di S. Pietro di Barbozza. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di S. Francesco in Treviso, presieduti dal Vescovo emerito mons. Antonio Mistrorigo, per diversi anni penitente del p. Mariano e suo sincero estimatore. È sepolto nella tomba dei frati nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 2 febbraio 1941 Padre FERDINANDO BASSO anni 81 Nato a Guia di Valdobbiadene (Treviso) il 10 settembre 1860, entrò nell’Ordine nel 1880, ricevuto al Santo dal p. Bonaventura Soldatich, incontro che gli restò impresso indelebilmente nella memoria. Trascorse il Noviziato a San Miniato (Pisa), dove emise la professione temporanea nel 1883. Studiò a Bagnoregio (Viterbo); fece la professione solenne a Roma nel 1886, e fu ordinato sacerdote a Bagnoregio il 13 novembre 1887. Uomo di cultura vasta e profonda, di memoria tenace e di parola facile, si impegnò in molteplici attività. Dal 1888 al 1892 gli fu affidata l’educazione dei chie- FEBBRAIO 49 rici a Colle Val d’Elsa, ad Assisi fino al 1897, e quindi a Bologna. Nel 1908 fu chiamato a Padova, ove fu sacrista e apprezzato direttore spirituale. Da vero francescano, continuò la sua itineranza nel conventi di Camposampiero, di Barbozza, del Santo; nel 1913 di nuovo a Barbozza, e poi a Padova come maestro dei novizi e segretario della Provincia. Ritornò a Camposampiero nel 1924 come guardiano del convento fino al 1930, e come maestro dei novizi fratelli. Fu primo guardiano del convento di Brescia dal 1933 al 1936, e insegnante a Vicenza. Infine fu mandato come padre spirituale dei chierici nel Collegio teologico di Padova, dove, colpito da broncopolmonite, concluse la sua lunga esistenza. Nella sua vita laboriosa e movimentata ebbe modo di distinguersi anche in attività letterarie e musicali: non dovrebbe essere dimenticata l’ispirata antifona “O lingua benedicta”, in onore di Sant’Antonio. Fu religioso pio e devotissimo della Madonna. Riposa all’Arcella (ossario). ﱛﱠﱛ 2 febbraio 1968 Padre GIROLAMO DAL GAL anni 93 Nacque a Villafranca (Verona) il 4 novembre 1875. Entrò nella Provincia Veneta dei Frati Minori Riformati nel 1893. Emise la professione temporanea a S. Francesco del Deserto (Venezia) nel 1895, e quella solenne a S. Michele in Isola (Venezia). Fu ordinato sacerdote a Roma il 6 aprile 1901. Gli furono presto affidati gli importanti incarichi di Direttore del periodico «La voce di Sant’Antonio», di Vicepostulatore generale e di addetto al Collegio di S. Bonaventura in Quaracchi (Firenze). Per motivazioni di fondo nei riguardi della fusione dei Riformati con gli Osservanti, e forse anche per una insoddisfazione naturale, ottenne di entrare nel nostro Ordine e, dopo un anno di noviziato, emise la professione solenne ad Assisi il 22 aprile 1931. L’obbedienza gli permise di continuare ad interessarsi a severi studi e alla ricerca, per lui una scelta e non un ripiego. Numerosi gli scritti, gli articoli in varie riviste e molte le opere agiografiche, fra le quali spiccano la “Vita di Pio X” (edita in occasione della beatificazione), di S. Francesco, di S.Antonio e di altri beati e servi di Dio. Senza pause né tentennamenti fu la sua passione verso l’Ordine Francescano, e pari la sua dedizione alla regola del Poverello di Assisi. Accolse con particolare letizia l’obbedienza che lo collocava a Treviso, città che gli ricordava S. Pio X. Di robusta costituzione fisica, resistette da forte al tempo e agli acciacchi, ma alla fine, a causa di una acuta disidratazione, giunse anche per lui il giorno del Signore. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 50 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 2 febbraio 1978 Padre EMILIO ORESTE FAVARATO anni 74 Nato a Pontelongo (Padova) il 9 maggio 1904, entrò a Camposampiero il 1° ottobre 1917; fece la professione temporanea nel 1921, la solenne nel 1925 e venne ordinato sacerdote a Roma l’8 luglio 1928. La missione fu il suo ideale e la sua vita: 34 anni equamente divisi tra la terra di Asia (Cina), 17 anni, e quella di America per altri 17 anni. A pochi mesi dalla sua ordinazione partì per la Cina. A Hingan, nel cuore dell’immenso paese, lavorò con tutte le sue forze e il suo entusiasmo. Fu rettore del seminario della missione, titolare di un Distretto missionario, e nel 1941 Prefetto Apostolico di Hingan, fino al 1946, anno in cui rientrò in Provincia. Dopo solo tre anni di vita comunitaria a Brescia, chiese di recarsi missionario nell’America Latina; fu in Argentina, Uruguay e Brasile: un grande pioniere delle nostre missioni. Nel 1966 tornò definitivamente in Provincia e prestò la sua valida opera nei conventi di Vicenza e di Treviso. Frattanto la sua tempra veniva lentamente meno, perdendo forza e lucidità. Fu sottoposto più volte a cure mediche, ma alla fine il male ebbe il sopravvento. Si addormentò dolcemente nel Signore il giorno della Presentazione di Gesù al Tempio. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 3 febbraio 1988 Fra MARIANO MAZZON anni 91 Nacque a Marsango di Campo S. Martino (Padova) il 1° gennaio 1897. Partecipò alla prima guerra mondiale e sul Grappa sperimentò la speciale protezione di Sant’Antonio. Assunto al Santo come addetto all’orto, chiese a fra Elia Zaghetto, suo paesano, di spiegargli la regola e la vita dei frati: decise quindi di abbracciare la vita religiosa. Entrò nel convento di Pola, fece il noviziato a Cherso, dove emise anche la professione temporanea nel 1938, e la solenne nel 1942. Si distinse subito per la sua condotta esemplare e per la dedizione al dovere. Era addetto alla chiesa e alla cucina, e lavorava alla vigna e all’uliveto di Bataine. La sua preghiera iniziava di buon mattino, continuava durante il lavoro e finiva nella notte, favorito dal silenzio e dalla solitudine della cella. Fu poi per cinque anni a Montericco di Monselice: da qui fu trasferito al seminario di Rivoltella, dove restò per 35 anni. FEBBRAIO 51 Di animo delicato e gentile, ricco di fede e di un amore tenerissimo all’Immacolata, era devotissimo del S. Rosario: difficile contare i rosari che fra Mariano ha recitato. Chi lo conosceva, sapeva che doveva cercarlo o nell’orto o in cappella. Forte e robusto, continuò fino a tarda età il lavoro della terra: le mani sugli attrezzi e il cuore a Dio. Ma la fine si avvicinò anche per lui, e prima di ammalarsi volle che gli fosse amministrata l’Unzione degli infermi. Il tempo del suo “dopolavoro-pensione” fu brevissimo: il 4 dicembre 1987 venne mandato a S. Pietro di Barbozza e, due mesi dopo, alla bella età di 91 anni, il mite religioso di vecchio stampo, formato all’umiltà e alla semplicità, entrò ricco di meriti nella pace e nella luce del Regno di Dio. È sepolto a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 3 febbraio 1991 Padre LEONARDO FRASSON anni 85 Nato a Borgoricco (Padova) il 20 maggio 1906, entrò nel 1917 a Camposampiero, dove frequentò le scuole ginnasiali; compì poi il noviziato al Santo, il liceo a Cherso, la filosofia e la teologia a Camposampiero. Emise la professione semplice nel 1922, quella solenne nel 1927, fu ordinato sacerdote a Venezia il 25 maggio 1929. Di famiglia a Pola, al Santo, Venezia, Camposampiero, Roma-Ss. Apostoli, di nuovo al Santo, a Treviso, al Santo, a Montevideo (Uruguay), a Brescia e infine per la quarta volta al Santo, dal 1964 fino alla morte. Si dedicò con particolare interesse e pari profitto agli studi musicali, conseguendo il titolo di Maestro d’organo e di composizione al Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova nel 1938. Apprezzato insegnante di lettere, musica e storia ecclesiastica, fu reggente degli studi in Provincia, direttore dell’Istituto “De Bellas Artes” a Montevideo, revisore della musica per tutto l’Ordine: compose un numero cospicuo di messe, mottetti e canti liturgici. Altri due campi lo videro impegnato con entusiasmo: la Milizia dell’Immacolata, di cui fu il primo direttore nazionale, e la diffusione della devozione al Santo, con una seria, costante ricerca scientifica, teologica e storica sul grande Taumaturgo e col valido contributo dell’edizione dei «Sermones» e del celebre “Codice del Tesoro”. Rimase al posto di lavoro fino alle prime serie avvisaglie del male, poi si ritirò e visse coscientemente la malattia che divenne un commiato prolungato e quoti- 52 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. diano, che Dio spesso concede a sollievo di chi se ne va e di chi resta. La domenica 3 febbraio, a notte fonda, serenamente si spense. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 4 febbraio 1983 Padre ANDREA ECCHER Ministro provinciale anni 85 Nato a Taio di Dermulo (Trento) il 2 gennaio 1898, entrò a Camposampiero nel 1910. Fece la professione temporanea nel 1917 e la solenne nel 1920. Studiò filosofia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e la teologia nel nostro Collegio internazionale di via S. Teodoro (Roma). Qui fu compagno e amico del padre Kolbe, ed ebbe l’onore di essere il 12° iscritto alla MI. Fu ordinato sacerdote a Venezia nel 1923. Di famiglia all’Arcella e poi guardiano a Venezia, a Pola e a Camposampiero, segretario provinciale nel 1939, poi ministro provinciale dal 1940 al 1952, a da quell’anno di famiglia al Santo fino alla morte. Gli anni del suo provincialato gli meritarono a ragione il titolo di “Padre della Provincia”. Devono essere ricordate: l’opera svolta durante il lungo, doloroso periodo di guerra, nel salvaguardare soprattutto i seminari, assicurando ad essi i mezzi di sostentamento e garantendo la continuità della scuola; l’apertura della missione dell’America Latina (solo un occhio lungimirante e una fede intrepida potevano spingerlo ad allargare ad orizzonti sì vasti l’attività della Provincia); l’apertura dei conventi in Francia e l’incremento della missione dell’Albania, appena iniziata; l’invio di frati in altre parti del mondo, soprattutto in Cina. Fu uomo di grande prudenza, discrezione, fedeltà, laboriosità e preghiera. La sua capacità di conciliazione si rivelò anche alla fine del sanguinoso conflitto, quanto i capi partigiani e i gerarchi fascisti si riunirono al Santo e sotto la sua guida pattuirono la resa. Sopportò con magnanimità e pazienza qualche insuccesso e incomprensione, lasciando a tutti un raro esempio di bontà e di serenità. Trascorse gli ultimi trent’anni al Santo da fedele officiatore e ricercato direttore di anime. Il suo esempio era quasi la coscienza della comunità. Già preparato alla fine, la morte arrivò la fredda sera del 4 febbraio, e la sua anima si avviò verso il giorno senza tramonto. Riposa all’Arcella. ANGELICO POPPI, P. Andrea Eccher (1898-1983), in «Ritratti di famiglia – 2», pp. 61-89, p. m., Padova, 1988. ﱛﱠﱛ FEBBRAIO 53 6 febbraio 1965 Padre UMBERTO MELLONI anni 48 Nato a Montecchio (Reggio Emilia) il 30 ottobre 1916, entrò nel seminario di Camposampiero nel 1933. Emise la professione temporanea nel 1937 e la solenne nel 1941. Fu ordinato sacerdote nel 1943. Per quattro anni nella parrocchia di Fanna (Udine), dove fu subito apprezzato per le sue doti di intelligenza e di operosità. Nelle varie attività nelle quali era impegnato si conquistò la simpatia e l’affetto dei fedeli. Oltre ai compiti parrocchiali, realizzò un film sulla vita dei nostri “fratini”, primo esempio di promozione vocazionale moderna del nostro Ordine. Nel 1948 fu trasferito a Roma, ai Ss. XII Apostoli, poi al Villaggio Giuliano fino al 1954. Passò quindi alla comunità dei Ss. Pietro e Paolo all’Eur e, dopo qualche tempo, fu mandato in Costarica (America Centrale) per l’assistenza spirituale agli italiani delle piantagioni di caffè. Qui rivelò il suo carattere risoluto e forte (Ercole, era il suo nome di battesimo), difendendo coraggiosamente i lavoratori dai soprusi dei profittatori. Nel 1963 rientrò in Provincia e, trascorso qualche tempo al Santo, venne destinato a Montevideo (Uruguay) quale direttore dell’Istituto di Arte. Il 6 febbraio, l’aereo sul quale volava verso il Cile, per cause sconosciute si schiantò sulle Ande, e padre Umberto vi trovò la morte insieme con gli altri 86 passeggeri. Gli italiani di Costarica hanno chiesto con insistenza e ottenuto che il padre restasse con loro, nel cimitero di S. Vito di Jaca. Padre Umberto stesso, mentre da un’altura osservava meditabondo la città, si era lasciato sfuggire: “Come è bello! Vorrei tornare, vorrei essere sepolto qui!”. ﱛﱠﱛ 6 febbraio 2005 Padre ACHILLE MARCHIORO anni 84 Nato a Ponte S. Nicolò (Padova) il 16 agosto 1920, entrò nel collegio di Camposampiero il 10 ottobre 1933 e vi frequentò il ginnasio inferiore (1933-36). Fu quindi a Cherso per il ginnasio superiore (1936-38) e poi a Padova per l’anno di noviziato, iniziato l’8 settembre 1938 con il maestro p. Francesco Varotto, e terminato il 9 settembre 1939 con la professione temporanea. A Brescia seguì gli studi liceali (1939-42), mentre nel collegio di via S. Massimo a Padova completò la sua formazione con il corso filosofico-teologico (1942-46). 54 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Emise la professione solenne il 4 ottobre 1943 e fu ordinato sacerdote il 17 giugno 1945 dal Vescovo Carlo Agostini a Peraga, che in quella occasione conferì il presbiterato a dieci nostri frati. Nei primi anni del suo sacerdozio fu di famiglia a Sabaudia (1946-52) e a Milano (1952-55). Per oltre trent’anni fu poi nella Custodia di Calabria, ricoprendo anche gli uffici di guardiano e parroco, di famiglia nelle comunità di Villa S. Giovanni (1955-65), Catanzaro Lido (1965-66), Castrovillari (1966-77) e Palmi (197786), lasciando ovunque un buon ricordo. Ritornato in Provincia nel 1986, fu per due anni a Verona e quindi di famiglia al Santo. Dal 2002, a causa della sua infermità fu accolto dapprima nella casa di S. Pietro di Barbozza e poi a Pedavena. Di carattere piuttosto determinato, non si risparmiò nell’esercizio del suo ministero e fino all’ultimo, nonostante la costante diminuzione delle energie fisiche e la stessa progressiva difficoltà ad articolare le parole, si interessò alla vita della Provincia. Fu un lottatore, p. Achille, anche contro il male che piano piano gli tolse la libertà di movimento, ma non la lucidità della mente e il fervore del cuore. Trovò nella preghiera sostegno e consolazione, accettando nella fede la malattia. Scriveva al Ministro provinciale, dopo un’esperienza di formazione permanente ad Assisi, al termine della sua permanenza in Calabria: “È Dio che costruisce, anche quando crediamo che senza di noi le cose non possono continuare o tutto va in rovina”. Purificato dalla sofferenza, si spense serenamente mentre era ricoverato all’ospedale di Feltre. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 7 febbraio 1951 Fra FRANCESCO FAMMILUME anni 86 Nato a Pollenza (Macerata) il 13 ottobre 1865, entrò nell’Ordine a Roma nel 1887 e fu iscritto alla Provincia delle Marche. Dopo la professione, emessa a Roma il 6 gennaio 1889, nel 1892 fu inviato nel convento del Santo e venne trasfiliato alla Provincia Patavina nel 1910. Di comunità al Santo per circa 60 anni. Esercitò per quarant’anni l’ufficio di sacrista con esemplare esattezza. Fedelissimo ai propri doveri, di animo semplice e candido, di pietà profonda, con il cuore e la mente sempre rivolti a Dio. Fu molto caro al Servo di Dio card. Raffaele Merry del Val, che vedeva in lui la figura ideale dei primi compagni di san Francesco. FEBBRAIO 55 Sempre gentile, rispettoso, caritatevole con tutti, lasciò serenamente questa terra, consumato dalla vecchiaia, stimato e venerato per la sua santa vita. Riposa all’Arcella (ossario). ISIDORO LIBERALE GATTI, Fra Francesco Maria Fammilume, Minore conventuale (1865-1951), Memoria biografica, p. m., Padova, 1997. ﱛﱠﱛ 7 febbraio 1963 Padre FRANCESCO VAROTTO anni 64 Nato a Creola di Saccolongo (Padova) il 26 ottobre 1899, entrò all’Arcella nel 1915. Fu arruolato nel 1917 e partecipò alla guerra: era dei cosiddetti “ragazzi del novantanove”. Fece il noviziato nel 1921, la professione temporanea nel 1922 e la solenne nel 1925. Fu ordinato sacerdote al Santo nel 1928. Incominciò la sua attività a Camposampiero, dove fu economo, vicerettore e insegnante. Dal 1936 al 1955 visse al Santo, dove esercitò l’ufficio di maestro dei novizi. Ritornò quindi a Camposampiero come direttore spirituale dei “fratini”, e ancora per un altro anno maestro dei novizi (1960-61). In questa delicata missione rivelò un carisma particolare: ispirava fiducia, induceva a confidenze, infondeva serenità, gioia e coraggio; la sua parola semplice e illuminata entrava nel cuore e riusciva a preparare e guidare i giovani alla consacrazione totale. Sono quasi duecento i religiosi che lo hanno avuto come maestro, e tutti conservano nel cuore il ricordo della sua figura paterna, umile e premurosa. Quanto si sentiva a suo agio in privato con i suoi novizi, per i quali si prodigava in qualsiasi momento con pazienza e abnegazione, tanto era apprensivo e trepidante se doveva parlare in pubblico; non superò mai questa difficoltà: predicava solo ai suoi ragazzi. Persistenti disturbi gli impedirono, negli ultimi due anni di vita, di donarsi come avrebbe voluto. Un collasso cardiocircolatorio gli aprì le vie del cielo, amorevolmente assistito dal fratello p. Carlo e dalla sorella suora. È sepolto a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 56 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 8 febbraio 1908 Fra EMANUELE CAPURRO della Provincia Ligure Piemontese Nato a Genova nel 1833, morto a Genova-Albaro l’8 febbraio 1908. ﱛﱠﱛ 8 febbraio 1986 Fra LUIGI SCATTOLON anni 76 Nato a Salvarosa di Castelfranco Veneto (Treviso) il 30 novembre 1909, entrò a Camposampiero nel 1923. Fece la professione temporanea nel 1926 e la solenne nel 1932 al Santo. Di comunità a Vicenza, al Santo, a Montericco di Monselice, a Noventa Padovana, a Camposampiero, un anno a Rivoltella e dal 1965 in poi a Camposam-piero. Fra Luigi si sforzò di vivere costantemente con il pensiero a Dio, fedelissimo a tutti i suoi impegni, svolti sempre con grande semplicità e dedizione. Al Santo, per quasi vent’anni ebbe l’incarico di sacrestano e di addetto all’accoglienza dei pellegrini: sempre gentile, premuroso, riservato e rispettoso. Altro campo del suo apostolato fu l’assistenza ai giovani seminaristi: a Camposampiero fu per oltre trent’anni infermiere, ufficio che esercitò con somma delicatezza e pazienza. Rivolgeva ai ragazzi parole semplici e convincenti, invitandoli a guardare in alto. Amava il convento e la cella, che voleva puliti e decorosi; partecipava attivamente alla vita di fraternità e aveva una particolare inventiva per rallegrare e vivacizzare le ricreazioni dei giovani seminaristi. Nutriva una tenera devozione alla Madonna e gli pareva sempre poco quello che faceva per Lei, sia nel suo intimo che nelle manifestazioni esterne. La santa povertà gli fu fedele compagna fino all’ultimo respiro. Nell’Archivio provinciale è conservato il suo “Diario” che, nella semplicità dello stile, rivela una singolare e profonda ricchezza spirituale. Trascorse gli ultimi giorni a San Pietro di Barbozza. Ricoverato d’urgenza all’ospedale di Valdobbiadene, cadde in una letale prostrazione, dalla quale si riebbe solo per chiedere i Sacramenti e incontrare la morte con il merito dell’obbedienza. Poi chiuse gli occhi, per aprirli alla visione di Dio. Riposa a Camposampiero. VINCENZO TOMMASI, Fra Luigi Scattolon (1909-1986), in «Ritratti di famiglia – 2», pp. 107-128, p. m., Padova, 1988. ﱛﱠﱛ FEBBRAIO 57 9 febbraio 1929 Padre BENVENUTO BRENCICH anni 59 Nato il 4 gennaio 1870 a Cherso (Pola), fece in quel nostro convento il noviziato e la professione temporanea. Di buona intelligenza e di memoria tenace, superò brillantemente gli studi e si laureò nel Pontificio Collegio Urbano di Propaganda Fide, in Roma. Ordinato sacerdote, venne mandato a Costantinopoli nel 1893, dove apprese con facilità le lingue greca e francese. Assiduo nell’amministrazione dei sacramenti e nella cura e assistenza agli ammalati e ai morenti. Istituì nella nostra chiesa di S. Antonio la “Schola Cantorum”, di cui fu istruttore e direttore fino agli ultimi giorni di vita. Nominato Cappellano del Regio Ospedale Italiano, seppe conquistarsi la stima e la benevolenza di tutti per la sua affabilità e dedizione. Le persecuzioni dei malevoli e i disagi della prima guerra mondiale logorarono la sua forte fibra. Minato da un male incurabile, confortato dai Sacramenti, con serenità andò incontro a sorella morte, sinceramente compianto da tanti amici ed estimatori. ﱛﱠﱛ 11 febbraio 1985 Padre FRANCESCO CAPURRO della Provincia Ligure Piemontese anni 80 Nato a Genova il 13 ottobre 1904, iniziò gli studi presso il seminario arcivescovile di Genova. Entrato nell’Ordine, svolse il noviziato a Padova (basilica del Santo) e colà emise la professione semplice con il nome di fra Francesco il 21 ottobre 1927. Con apposita dispensa di dodici mesi, emise la professione solenne il 21 ottobre 1929. Ordinato sacerdote a Susa il 3 novembre 1929, risiedette in quel convento fino al 1934, poi a Genova-Bolzaneto fino al 1946 e infine a S. Francesco d’Albaro fino alla morte. Ricoperse egregiamente numerosi incarichi parrocchiali e provinciali. Si impegnò particolarmente per la ricerca di vocazioni (p. Francesco Crovella e p. Filippo Pittaluga furono da lui spiritualmente diretti e accompagnati). Perseverante e prudente, paziente ascoltatore e attento consigliere, è ricordato particolarmente per la fraterna carità verso tutti. Ricoverato a “Villa Serena” nel pomeriggio del 10 febbraio 1985, spirò santamente nelle prime ore del giorno dopo, recitando l’Ave Maria. ﱛﱠﱛ 58 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 11 febbraio 2002 Padre EUGENIO VALENTINI anni 85 Nato a Tuenno (Trento) il 18 agosto 1917, ricevette al battesimo il nome di Carlo. A 12 anni entrò nel seminario di Camposampiero; il 20 ottobre 1935 emise la professione temporanea al Santo e quella solenne il 24 ottobre 1938. Giovane intelligente, fu mandato a Roma a completare gli studi teologici presso il Collegio Greco di S. Atanasio. Ricevette la chirotonia presbiterale, nel rito greco-bizantino, il 2 maggio 1942 e fu inviato missionario in Albania. Alla fine della seconda guerra mondiale, fu costretto a lasciare la missione per continuarla nell’Eparchia di Lungro (Cosenza). Spirito ardente, chiede e ottiene di andare a Damasco, in Siria, per confrontarsi con l’Oriente cristiano, che tanto ama e a cui è grandemente interessato. Prima del suo rientro nell’amata Calabria, trascorre alcuni anni della sua vita di frate a Camposampiero (1952-53), Roma-Ss. Pietro e Paolo (1953-54), Vicenza (1954-55), Padova-Santo (1955-57; 1961-62), Treviso (1960-61), Brescia (1962-64). In Calabria fu a servizio della diocesi di Mileto (1966-68) ed esercitò il ministero a Palmi, Catanzaro Lido (a più riprese), Villa S. Giovanni, Crotone, S. Giorgio Albanese, Cosenza e Squillace, ricoprendo talvolta l’ufficio di guardiano. Nel 1994 venne trasferito nella nostra casa di convalescenza di S. Pietro di Barbozza, dalla quale ha lasciato questo mondo l’11 febbraio 2002, festa della Beata Vergine di Lourdes, alla quale è dedicato il santuario di Barbozza. Trasfiliato alla Custodia di Calabria nel 1984, fu nuovamente riaffiliato alla Provincia Patavina nel 2001. Per il generoso servizio prestato fu insignito del titolo di Archimandrita dell’Eparchia di Lungro (1992). P. Eugenio fu religioso di spiccata intelligenza. Sapeva aprire il suo cuore sia alla gente semplice come alle autorità civili ed ecclesiastiche. Tutti, in Calabria, conservano un caro ricordo di lui. Seppe curare con dedizione l’Ordine francescano secolare, facendolo rifiorire nelle varie fraternità della Custodia calabrese. Anche se talvolta dava l’impressione di una certa durezza di carattere, tuttavia faceva subito palesare il suo rammarico. Il rito greco era per lui una miniera inesauribile di interessi teologici e occasione per avvicinarsi sempre di più al Signore. Fu sempre “orgoglioso” del titolo di Archimandrita, non per vana gloria, ma perché lo faceva garante della sua appartenenza al rito orientale.Visse con sofferenza il ritiro da parte dell’Ordine dalla parrocchia di rito greco di S. Giorgio Albanese. La Custodia di Calabria ringrazia il buon Dio per la presenza di questo frate e sacerdote ricco di zelo, cultura e spirito francescano. I suoi funerali furono celebrati a Camposampiero, nella chiesa dei Santuari Antoniani. Il suo corpo riposa nella tomba dei frati del cimitero locale. ﱛﱠﱛ FEBBRAIO 59 12 febbraio 1919 Fra BONAVENTURA POLONIO anni 28 Nacque a Pola il 26 gennaio 1891. Entrò nel nostro convento di Cherso, dove vestì l’abito ed emise la professione nel 1908. Non abbiamo molte notizie sui pochi anni di vita che la Provvidenza gli concesse. Colpito da un male incurabile che, nonostante il pronto ricovero presso l’ospedale di Siena, lentamente e inesorabilmente consumò le sue giovani energie, il Signore lo trovò maturo per il cielo nella giovane età di ventotto anni. ﱛﱠﱛ 13 febbraio 1969 Padre ALESSANDRO GALLO anni 68 Nato a Camposampiero (Padova) il 28 novembre 1900, entrò in quel nostro seminario nel 1912. Fece la professione temporanea nel 1917, quella solenne a Roma nel 1922, e fu ordinato sacerdote a Padova il 15 marzo 1924. Di famiglia a Camposampiero, Arcella, S. Pietro di Barbozza, Pirano, Milano, Treviso, Padova (al Santo), Camposampiero, Cherso, Narbonne (Francia), Città del Vaticano (Penitenzieria). Tre i periodi più importanti della sua vita, nei quali rivelò le sue qualità umane e religiose. Dal 1940 al 1948 fu l’ultimo guardiano del nostro convento di Cherso, dove profuse la sua attività caritativa nell’assistenza ai numerosi perseguitati, anche ebrei, e difese coraggiosamente i diritti della comunità, rischiando talvolta anche la vita. L’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana, concessagli il 2 giugno 1962, fu un giusto riconoscimento del suo operato. Il secondo periodo lo trascorse in Francia, dal 1948 al 1959. Non fu certo facile il lavoro nel sud della Francia, dove l’ateismo, ma soprattutto l’indifferenza religiosa, non permisero quei risultati che il nostro ritorno autorizzava a sperare. La terza tappa del suo cammino iniziò a 60 anni nella Città del Vaticano, come penitenziere di lingua francese nella basilica di S. Pietro: missione alla quale si dedicò con la consueta generosità, fino al termine della vita. I suoi compagni di università, nel manifesto murale per il suo dottorato in lettere, lo raffigurarono con una borsetta in mano, in atto di camminare a grandi passi, con questa scritta significativa:“Tutto a tutti!”, il motto e il programma della sua vita. 60 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Ammalatosi gravemente, dopo una breve ripresa, aveva espresso umilmente il desiderio – qualche giorno prima di morire – di trascorrere a Camposampiero la convalescenza, ma il Signore lo chiamò a sè. Riposa a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 13 febbraio 1988 Padre AMBROGIO MOSCONI anni 79 Nato a Vermiglio (Trento) il 1° settembre 1908, entrò a Camposampiero nel 1919. Emise la professione temporanea al Santo nel 1924, la solenne nel 1929 e fu ordinato sacerdote ai Frari (Venezia) nel 1931. Di famiglia a Milano, Trieste, Padova-Arcella, Catanzaro (Centro P.O.A.), RomaCuria generalizia, Roma-S. Marco, S. Pietro di Barbozza e infine a Treviso. La sua stagione d’oro la trascorse a Trieste dal 1938 al 1952 come primo guardiano, al nostro ritorno in quella città. Insieme a un gruppuscolo di frati affrontò i grandi disagi degli inizi: misera abitazione, difficoltà della guerra, lenta costruzione della nuova chiesa, difficile cura spirituale dei fedeli del rione, ai quali seppe andare incontro, in gravi situazioni, con carità, tatto, passione e fede. Lasciò Trieste, per Treviso, nel 1952, con grande rammarico della comunità parrocchiale che gli era profondamente affezionata. Poco dopo fu trasferito al Centro della Pontificia Opera di Assistenza di Catanzaro Lido, dove gli si aprì un altro campo di apostolato: eletto superiore, il suo carattere aperto e gioviale gli conquistò anche lì stima e fiducia. Per motivi di salute fu trasferito a Treviso, dove, dal 1976 si dedicò alla casa, al giardino e all’orto, per quanto glielo consentivano le forze; ma la sua principale attività fu la chiesa, il confessionale e la visita agli ammalati. Riuscì anche ad organizzare una «corale» per il decoro di quel nostro tempio. Passò gli ultimi tempi della sua vita a S. Pietro di Barbozza, sempre attivo finché poté, sereno e consapevole che si avvicinava il giorno del Signore. Spirò serenamente il 13 febbraio, verso sera. È sepolto a Camposampiero. ﱛﱠﱛ FEBBRAIO 61 14 febbraio 1988 Padre ADRIANO MOLINAROLO anni 37 Nato a Costalunga di Monteforte d’Alpone (Verona, diocesi di Vicenza) il 22 novembre 1950, entrò in seminario ad Arsio di Brez (Trento) nel 1961. Fece la professione temporanea nel 1968, la solenne nel 1976, e fu ordinato sacerdote a Mestre (Venezia) il 15 aprile del 1978 dal card. Albino Luciani, qualche mese dopo papa Giovanni Paolo I. Di famiglia nella parrocchia di Mestre per sei anni e in quella dell’Arcella per altri tre: in mezzo ai giovani, un apostolato “su misura” per p. Adriano, dato il suo temperamento, la sua vivacità, la sua capacità di comprensione e di sacrificio. Ma nel suo intimo nutriva da tempo il desiderio di impegnarsi totalmente nel campo della carità, al servizio dei più deboli, degli emarginati, dei tossicodipendenti, degli ultimi. L’obbedienza invece gli affidò l’educazione dei seminaristi di Rivoltella del Garda (Brescia), compito che accettò generosamente e nel quale profuse tutte le sue giovani energie, sostenute da profonda fede e grande pietà. Serenità e letizia per la sua donazione a Dio, caratteristiche del suo atteggiamento, non vennero meno neppure quella domenica del 14 febbraio 1988, allorquando, mentre di buon mattino si recava in auto a confessare e celebrare in una parrocchia vicina, uno schianto improvviso provocato da una macchina che invase la sua corsia, in località Rovere-Folzone nei pressi di Lonato (Brescia), spense la vita a “frate sorriso”, per sempre. I giovani sulla tomba gli cantarono una dolce melodia, che ricordava come “un uomo semplice porta nel cuore un sogno, che spunta sulla terra, e non muore, perché fiorisce in cielo”. È sepolto nel cimitero di Costalunga. ﱛﱠﱛ 14 febbraio 2002 Padre ANDREA PITACCO trafiliato alla Provincia Rioplatense anni 81 Nato a Pirano (Istria, provincia di Pola e diocesi di Trieste) il 25 settembre 1920, riceve al battesimo il nome di Duilio Andrea Mario. Il 7 ottobre 1934 entra nel collegio di Camposampiero, frequentandovi il ginnasio che concluderà a Cherso. A Padova inizia l’anno di noviziato il 31 luglio 1937, con il maestro p. Francesco Varotto. Presso la tomba di S. Antonio emetterà la professione temporanea il 1° ago- 62 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. sto 1938 e quella solenne il 4 ottobre 1941. Lo troviamo quindi a Venezia per il liceo (1938-41) e il corso filosofico-teologico (1941-45), che frequenterà presso il seminario patriarcale. Il 3 giugno 1944 viene ordinato sacerdote nel duomo di Pirano da mons. Antonio Santin, vescovo di Trieste. Inizialmente di famiglia a Fanna (1945-52), dal 1953 fu missionario in America Latina, in Uruguay, che divenne la sua seconda patria, rimanendovi per quasi cinquant’anni. Fu trasfiliato definitivamente alla Provincia Rioplatense il 21 novembre 1977, ma conservò sempre un profondo legame di affetto con la Provincia-madre. Fu di famiglia a Fray Marcos, Montevideo, Florida e Fray Bentos, ricoprendo gli incarichi di maestro dei novizi, guardiano e parroco. Risiedette più a lungo a Montevideo, esercitando con passione il mistero sacerdotale, particolarmente nel sacramento della Riconciliazione. Ebbe anche gli incarichi di promuovere il Messaggero di S. Antonio in Uruguay e fu solerte rappresentante legale, della Custodia, prima, e poi della Provincia Rioplatense in Uruguay, servizio che esercitò quasi fino all’anno 2000 con competenza, dedizione e “fedeltà millimetrica” e per il quale i frati gli conservano una sentita riconoscenza. Accompagnato con delicatezza dalla comunità di Montevideo negli ultimi anni, segnati da vari acciacchi, andò incontro serenamente a sorella morte pochi giorni dopo la scomparsa dell’amico e compagno fra Geremia Ziggiotti. È sepolto a Montevideo, novissimum diem expectans. ﱛﱠﱛ 15 febbraio 2002 Fra GIOVANNI FERRONATO anni 57 Nato ad Abbazia Pisani di Villa del Conte (Padova) il 24 novembre 1944, a dodici anni era entrato nel seminario di Camposampiero, iniziando il cammino di formazione alla vita religiosa francescana che lo avrebbe portato ad emettere la professione temporanea il 24 settembre 1964 e quella solenne tre anni dopo, nel 1967. Ha vissuto la sua vita di consacrato, come fratello, nei conventi del Santo (1964-65), Brescia (1965-71), Camposampiero (1971-77), ancora del Santo (197778), Arsio di Brez (1978-82), Brescia (1982-93), Padova-Immacolata (1993-2002). Muore nel convento di S.Pietro di Barbozza il 15 febbraio 2002. I funerali sono stati celebrati nella basilica di S. Antonio in Padova; è sepolto nel cimitero di Abbazia Pisani, suo paese natale. Fra Giovanni ha svolto con diligenza e passione servizi semplici, ma anche impegnativi, come assistente dei nostri seminaristi, come sacrestano e portinaio, ed FEBBRAIO 63 altri compiti legati alla vita conventuale. In ogni incarico portava il suo contributo personale, caratterizzato da interesse e da una certa inquietudine, dettata dal desiderio di migliorare le modalità del rapportarsi con gli altri e di rendere il comune impegno più fruttuoso. Questo suo stile personale è emerso più chiaro nell’ultima attività, svolta con generosità nella comunità del Messaggero, accanto alla basilica del Santo, dedicandosi per circa otto anni all’accoglienza degli associati. In questo servizio si è reso sempre disponibile, ascoltando e rendendosi utile in ogni necessità dei pellegrini. Il rapporto con il Santo lo ha maturato e preparato al passo finale, il passaggio alla “nuova vita”, avvenuto proprio nel festa della Traslazione di S. Antonio (detta “della Lingua”), il 15 febbraio. Il Santo, cui fra Giovanni era legato da devozione, lo avrà accolto in cielo assieme a tanti amici e confratelli. ﱛﱠﱛ 16 febbraio 1998 Padre IPPOLITO MAZZUCCO anni 76 Nasce a Toara di Villaga (Vicenza) il 23 ottobre 1921; a 16 anni si trasferisce con la famiglia nell’Agro Pontino, a Borgo Vodice, dove viene a contatto con i nostri religiosi di Sabaudia, che vi si erano insediati nel 1935. Nel 1938 inizia la preparazione alla vita religiosa presso quella comunità, da dove passa ad Assisi per trascorrervi l’anno di noviziato. Emette la professione semplice nel 1945 e quella solenne nel 1948. Ad Assisi compie gli studi liceali (1945-49) e il corso filosofico-teologico (1949-53); nel 1952 viene ordinato sacerdote. Volendo riassumere l’intero arco della vita religiosa-sacerdotale di p. Ippolito, la possiamo dividere in tre periodi: il periodo di Assisi (1944-57), dedicato prima alla sua formazione e poi ai primi anni di sacro ministero. Dopo Assisi, passa alcuni anni a Trieste (1957-62). Il periodo in terra francese (Tarbes e Fontcouverte, 196276), durante il quale s’impegna con entusiasmo e capacità di dono in un’esperienza pastorale che richiede sacrificio e rinuncia a facili e gratificanti realizzazioni. Il periodo romano (1976-97), che gli dà modo di manifestare il suo amore per l’Ordine, prima con il servizio alla Curia generale, poi alla Chiesa con l’impegno settennale di penitenziere nella basilica di S. Pietro in Vaticano. Trascorre l’ultimo anno di vita nel convento dei Ss. Pietro e Paolo all’Eur di Roma, indebolito fisicamente ma sempre desideroso di compiere la volontà di Dio. Muore al policlinico “Gemelli” di Roma il 16 febbraio 1998. Lascia un grande 64 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. esempio di disponibilità all’obbedienza e di fedeltà al lavoro quotidiano, svolto con costanza e generosità. I funerali sono stati celebrati nella basilica dei Ss. Pietro e Paolo all’Eur; è sepolto nel cimitero di Sabaudia (Latina). ﱛﱠﱛ 17 febbraio 1969 Padre ALBINO CORDOLA della Provincia Ligure Piemontese anni 59 Nacque a Mocchie (Torino) i1 22 settembre 1910. Cresciuto in un clima di fede, povertà, lavoro e sacrificio, maturò consapevolmente la sua vocazione. Svolse il noviziato presso il Sacro Convento di Assisi ed ivi emise la prima professione il 7 ottobre 1930. Emise poi la professione solenne in S. Francesco di Susa l’8 ottobre 1933. Compiuti gli studi presso il seminario diocesano di Susa, venne ordinato sacerdote nella cattedrale di quella città il 13 settembre 1936. Religioso di grande mitezza, pazienza e disponibilità, specialmente nel ministero della Riconciliazione; semplice e gioviale, dedicava tutto sé stesso agli altri con costante cordialità. Fu di comunità a S. Antonio di Boccadasse in Genova, a S. Francesco di Genova-Bolzaneto e a Torino (prima a “Madonna della Guardia” e poi nella parrocchia di S. Giacomo), sempre con lo stesso impegno e la stessa gioia nel servire il Signore in tutti e in tutto. Colpito da male inesorabile, rendeva a Dio l’anima eletta presso la comunità di S. Giacomo. I funerali si svolsero in quella parrocchia con larga partecipazione di fedeli e confratelli. Riposa nel cimitero dell’Abbadia di Stura (Torino). ﱛﱠﱛ 18 febbraio 1965 Padre GIOVANNI ANTONIO RISSO Ministro provinciale della Ligure Piemontese anni 83 Nacque a Genova il 9 giugno 1882. Emessa la professione solenne nel 1902, fu ordinato sacerdote il 23 aprile 1903, si laureò in teologia e successivamente in chimica. Rettore del nostro collegio dei chierici in Susa, fu poi per circa vent’anni guardiano del convento di Pisa, ove restaurò la chiesa e insegnò nella locale università. FEBBRAIO 65 Nominato custode del Sacro Convento di Assisi, sistemò la cappella della Tomba di San Francesco, rendendola armonicamente consona allo stile della basilica, come oggi si può ammirare. Fu quindi superiore nel convento di Damasco. Rientrato in Italia, fu di comunità a S. Francesco d’Albaro in Genova e diresse con impegno e fermezza l’«Opera Pia Causa», restituendole pienamente il primitivo fine di assistenza e beneficenza. Fu Ministro provinciale dal 17 agosto 1937 al 15 luglio 1946. Valentissimo studioso ed oratore, sacerdote di genuino spirito francescano, personalità di eccezionale valore umano e spirituale, si spense a Genova tra il compianto generale. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ 18 febbraio 1978 Padre MARIO SACILOTTO anni 63 Nato a Codroipo (Udine) il 15 gennaio 1915, entrò a Camposampiero nel 1929. Fece la professione temporanea nel 1934, la solenne nel 1937 e fu ordinato sacerdote a Padova il 21 marzo 1942. I suoi anni migliori furono quelli dell’insegnamento del greco e del latino nel nostro liceo: pieno di entusiasmo giovanile, sempre di buon umore, pronto alla battuta e allo scherzo, ma anche, almeno apparentemente, semplice ed ingenuo, fu bene accolto dai seminaristi, che meravigliava con la sua proverbiale memoria e con le sue altrettanto proverbiali “distrazioni”. Il suo campo di lavoro divenne in seguito più vasto. Ebbe per una decina d’anni nella Custodia Rioplatense varie responsabilità, fra le quali la direzione del collegio di Florida. Fu anche ad Ozon e a Tarbes, come superiore, nella “missione” francese, aperta anche dietro suo interessamento. Per motivi di salute dovette rientrare in Italia e nel 1971 accettò con entusiasmo di andare in Calabria, a Crotone, ad Acciarello e a Castrovillari, dove si prodigò in varie attività pastorali e nell’insegnamento della musica (e del canto), per la quale aveva una particolare attitudine. Fu per qualche tempo anche nel seminario di Pedavena, quindi nel 1975 venne trasferito a Camposampiero. I malanni, che non gli davano tregua (due infarti e leggere paralisi), gli mutarono il carattere. L’11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes, una emorragia cerebrale lo condusse in fin di vita, e la sera del 18 spirò senza riprendere conoscenza nella sala di rianimazione dell’ospedale. Riposa nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 66 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 18 febbraio 1987 Fra GIUSEPPE VEDOVATO Fratello Oblato anni 64 Nato a Campodoro (Padova) il 2 febbraio 1923. Quando la comunità di don Sante Babolin, cui apparteneva, lasciò Montericco di Monselice (Padova), Giuseppe Vedovato rimase nel nostro convento, attratto dal fascino di S. Francesco. Dopo un anno di prova, il 3 ottobre 1983 vestiva come oblato, all’età di 60 anni, il saio del poverello di Assisi, “nel giorno più bello della vita”; in seguito trovava tutte le occasioni per indossare il suo “abito da festa”. Figura scarna e asciutta, lasciava trasparire una spiritualità semplice ed essenziale, dovuta alla meditazione e alla dedizione per i fratelli. La salute gracile, logorata lentamente da una fastidiosa e dolorosa epatite, lo costrinse a vivere a lungo in ospedale, dove trascorreva il tempo nel consolare gli altri e nel pregare. A chi gli chiedeva la sua esperienza di fede, umilmente confessava che il buon Dio lo aveva strappato dal “carro dei pazzi” per svelargli una felicità inesprimibile. Era ridotto quasi uno scheletro, ma nessun lamento usciva dalle sue labbra.“Non funziona più niente – gli dicevano i medici – né reni, né fegato”; e fra Giuseppe:“Ma il buon Dio funziona sempre”. Nel silenzio più discreto, tutto raccolto in Dio, nel pomeriggio del 18 febbraio lasciava la terra per il cielo. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 18 febbraio 1992 Padre DAMIANO VALDAGNI anni 65 Nato a Verla di Giovo (Trento) il 14 giugno 1926, entrò a Camposampiero nel 1936; compiute le scuole medie, proseguì il ginnasio a Cherso, il liceo a Brescia e ad Arsio, la teologia a Padova. Emise la prima professione nel 1942, la solenne il 1948; fu ordinato sacerdote nella basilica del Santo il 19 marzo 1951. L’attività di p. Damiano si è svolta prevalentemente nell’America Latina, dapprima in Uruguay (dal 1952 al 1958), poi in Argentina, a Moreno e Dorasol (rettore del seminario), a José Leon Suarez (guardiano e parroco) e a El Bolson. Dopo tre anni di permanenza a Chicago (USA), di nuovo in Argentina, a servizio della diocesi di S. Martin fino al 1978. Ovunque si fece notare per la sua tenacia e tenuta nel lavoro apostolico. FEBBRAIO 67 Un’improvvisa semiparesi lo costrinse ad un forzato ritorno in Italia e ad una sosta di tre anni a S. Pietro di Barbozza. Il malanno, se pur sconfitto, gli lasciò un penoso strascico, impedendogli da allora in poi il movimento normale del braccio e della gamba destra. Rientrato in terra di missione, per un settennio riprese il ministero pastorale nella diocesi di S. Martin. Nel 1989 ritornò definitivamente in Italia nel convento di Como, dove si dedicò, in particolare, alle confessioni, da molti apprezzato per competenza e impegno. La difficoltà del movimento lo condizionò, ma non riuscì a domarlo. Dotato di forte carattere, di spiccata tenacia, volle fino all’estremo delle sue forze rendersi indipendente ed utile agli altri. Contro il suo stato precario lottò con audacia fino a quel primo mattino del 18 febbraio quando lo colse un infarto senza rimedio. P. Damiano forse si accorse, qualche attimo prima, dell’arrivo di sorella morte e per accoglierla francescanamente si distese composto in terra. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 19 febbraio 1994 Fra BIAGIO MASIERO anni 70 Nato il 15 gennaio 1924 a Legnaro (Padova), entrò a Camposampiero nel 1936; trascorso il noviziato, emise la professione semplice a Padova nel 1942, quella solenne a Brescia nel 1947. Salvo qualche breve sosta al Santo, a Monselice, a RomaSeraphicum e a Vicenza, visse la sua lunga e laboriosa vita religiosa a Brescia (24 anni) e a Rivoltella (17 anni); gli ultimi 7 anni, dal 1987 a S.Pietro di Barbozza. A Brescia si dedicò, da par suo, alla questua, servizio notoriamente gravoso, non privo di umiliazioni: i paesi del vasto territorio lombardo lo videro con quel suo fare spiccio, sicuro e cordiale, a tutti offrendo testimonianza della sua vocazione francescana che aveva abbracciata da giovinetto “con un’insolita fretta e grande desiderio”. Al ritorno, verso sera, un confratello gli chiedeva sempre “se era stanco” e “ciò lo commuoveva”: era il Servo di Dio fra Giacomo Bulgaro, che fu per lui “sempre un grande esempio, specie nella preghiera, nella quale l’uomo di Dio era instancabile, mentre lui...” (dal suo diario). Nell’ottobre 1970 venne collocato di famiglia a Rivoltella dei Garda col compito di economo che esercitò da saggio amministratore non disdegnando fatica, rimboccandosi le maniche per il lavoro, da buon contadino. Dotato di carattere forte e volitivo, corredato talvolta da un cipiglio di chi sa il fatto suo, venne piano piano ridimensionato dagli acciacchi sempre più insistenti ma anche da una più 68 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. intensa preghiera che, memore del santo confratello di Brescia, cercò di raffinare ed intensificare. La sua cordialità fraterna divenne allora più sentita, ilare, rumorosa e un nuovo stato di equilibrio e di quiete lo aiutò a sopportare quella fastidiosa cirrosi epatica che lo costringeva a diversi ricoveri all’ospedale. “Sono pronto, Signore, quando mi chiamerai”, diceva; e in data 12 dicembre 1993, nel presentimento di un vicino tramonto,“chiedo perdono a tutti – scriveva – del male che avessi fatto e prego di compatire la mia fragilità”. Quasi un testamento. La sua giornata si stava concludendo. Nella mattinata del 19 febbraio serenamente si spense. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 20 febbraio 2001 Padre ROBERTO SALVALAGGIO anni 88 Nato a Camposampiero (Padova) il 4 aprile 1912, entra nel collegio di Camposampiero nel 1924, dove frequenta il ginnasio inferiore (1924-27); segue quello superiore a Camposampiero e Venezia (1927-29). Emette i voti semplici al Santo di Padova, dopo aver compiuto l’anno di noviziato, nel 1930, e quelli solenni ad Assisi nel 1936. Compie il liceo a Cherso (1930-33), il corso filosofico-teologico ad Assisi e Venezia (1933-37); a Venezia riceve l’ordinazione sacerdotale nel 1937. Viene collocato di famiglia a Venezia (1937-49), Brescia (1949-52), Loreto (1952-53), Mestre (1953-55),Venezia (1955-70), S. Pietro di Barbozza (1970-2001). Come si vede, p. Roberto ha trascorso gran parte della sua vita religiosa tra il convento dei Frari a Venezia e il convento di S. Pietro di Barbozza, dedicandosi al sacro ministero con passione e assiduità. A Venezia si segnala soprattutto per l’assistenza dei giovani nel patronato; a S. Pietro di Barbozza si dedica invece al ministero “itinerante”, portando il suo aiuto prezioso ai sacerdoti delle due sponde del Piave. Ovunque ha lasciato un caro ricordo sia come religioso sia come sacerdote che sa prestarsi con generosità al servizio degli altri. Gli ultimi dieci anni di vita di p. Roberto sono segnati dalla malattia: sono stati anni d’inattività, ma ugualmente preziosi per il dono che egli ha saputo fare di se stesso a Dio. Muore nel convento dell’Immacolata di Lourdes in S. Pietro di Barbozza (Treviso) il 20 febbraio 2001; i funerali sono stati celebrati nella chiesa dei Santuari Antoniani di Camposampiero. È sepolto nella tomba dei frati nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ FEBBRAIO 69 21 febbraio 1934 Padre GIUSEPPE TAIT anni 67 Nato a Lavis (Trento) il 13 ottobre 1867, entrò nell’Ordine nel 1882. Fu novizio a Cherso e nel 1885 emise la professione temporanea.Venne ordinato sacerdote l’8 settembre 1891. Di comunità a Padova, Sebenico, Pirano, Arcella e a Camposampiero, dove insegnò materie letterarie; guardiano a S. Pietro di Barbozza e infine, per più di dodici anni, penitenziere apostolico a Loreto. In quest’ultimo compito si distinse per la sua assiduità e il fervore nell’apostolato, nonostante i frequenti e dolorosi disturbi a cui era soggetto, che provenivano non solo dall’età ma anche dal fatto che li trascurava e non si curava. Finalmente, seguendo il consiglio dei confratelli e le esortazioni dei superiori, entrò nell’ospedale di Osimo. Dopo un serio intervento chirurgico, sembrò riprendersi. Ma la speranza durò solo qualche giorno: la situazione precipitò e p. Giuseppe, confortato dai Sacramenti, chiuse serenamente gli occhi, lasciando a quanti lo conoscevano un edificante esempio di semplicità, di povertà e obbedienza. ﱛﱠﱛ 21 febbraio 1993 Padre AMEDEO SANVIDOTTO anni 89 Nato a San Vito al Tagliamento (Pordenone) il 20 marzo 1903, frequentò le medie e il ginnasio a Camposampiero, dove era entrato nel 1921. Compì gli studi del liceo a Cherso e quelli della filosofia-teologia a Camposampiero e Venezia. Emise la prima professione nel 1924, la seconda nel 1927; fu ordinato sacerdote a Venezia nel 1930. Di comunità a Vicenza, Padova-Santo, Camposampiero, Fanna (Pordenone, guardiano), Trieste, Milano (guardiano), Camposampiero, Venezia, Verona, Treviso, Tagliacozzo (L’Aquila), e infine, nel 1987 a Camposampiero. La sua non fu un’attività di spicco, esercitata interamente nel silenzio, pazienza e bontà. Trascorse un lungo periodo a Tagliacozzo, nella Provincia d’Abruzzo, ivi recatosi espressamente col proposito di assumere uno stile particolarmente austero, preoccupato di mantenere alcune forme religiose piuttosto rigide. Severo con se stesso, molto benevolo con gli altri, desiderava di prendersi a cuore le loro tribolazioni e sofferenze, fedele al suo motto che “uno è ordinato prete per la gente”. Un aspetto significativo della sua vita fu l’amore verso il francescanesimo, la ricerca continua di riviverlo nella sua genuinità: un affetto e devozione che diven- 70 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. nero passione verso tutti coloro che salirono agli onori dell’altare, soprattutto verso quelli meno noti. Non va dimenticato il grande merito che ebbe nel divulgare il culto del beato Luca Belludi del quale era particolarmente devoto. Gli ultimi anni, vissuti a Camposampiero, gli valsero per prepararsi ad incontrare sorella morte che lo raggiunse all’ospedale del luogo, a pochi giorni dal traguardo dei 90 anni. Riposa a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 21 febbraio 1999 Padre TEOFANO BENETAZZO anni 80 Nato a Saonara (Padova) il 7 maggio 1918, nel settembre del 1930 entra nel seminario di Camposampiero; completa gli studi umanistici a Cherso e a Brescia; a Padova e Peraga frequenta il corso filosofico-teologico (1941-45). Sulla tomba di S. Antonio l’8 settembre 1938, al termine dell’anno di noviziato, emette i voti temporanei e quelli solenni i1 4 ottobre 1942; nella chiesa parrocchiale di Peraga (Padova) riceve l’ordinazione sacerdotale i1 3 giugno del 1944. Il suo lungo ministero ha avuto due periodi ben distinti. Il primo ventennio caratterizzato da permanenze di breve durata a Camposampiero, Treviso, Padova, Milano, Trieste. Il secondo, a partire dal 1964, il “tempo di Camposampiero”, protrattosi per più di trent’anni fino alla sua morte, ad eccezione di quattro anni (199397), trascorsi per motivi di salute a S. Pietro di Barbozza. Nei suoi sessant’anni di vita religiosa e cinquantaquattro di vita sacerdotale ha avuto modo di privilegiare due servizi: come religioso, quello di economo in quasi tutte le comunità dove ha vissuto, sempre con tratto umile, comprensivo, capace di intuire le necessità e i desideri dei frati della sua comunità; come sacerdote, nel ministero della Riconciliazione, nel quale si distinse per la semplicità, l’accoglienza attenta e premurosa e la consapevolezza di dover aiutare il penitente ad incontrarsi con il Dio della misericordia e del perdono. D’indole cordiale e affabile, sempre riconoscente con chiunque per ogni gesto, anche piccolo, d’attenzione e affetto nei confronti della sua persona. Muore all’ospedale di Camposampiero, in seguito a complicazioni broncopolmonari. I funerali sono stati celebrati nella chiesa dei Santuari Antoniani, riposa nella tomba dei frati nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ FEBBRAIO 71 21 febbraio 2007 Padre GAUDENZIO SALVATERRA trasfiliato alla Provincia Rioplatense anni 85 P. Gaudenzio nacque a Romallo (Trento) il 28 maggio 1921 e fu battezzato con il nome di Dario. Entrò dodicenne a Camposampiero (1933) e compì l’anno di noviziato a Padova (1938-39). Professò i voti semplici il 9 settembre 1939 e quelli solenni il 4 ottobre 1942. Il Vescovo Carlo Agostini gli conferì l’ordinazione sacerdotale a Peraga (Padova) il 17 giugno 1945. Con lui furono ordinati presbiteri altri 9 frati. Dopo tre anni di permanenza nel convento di Camposampiero come assistente dei fratini, nel 1949 si aprì anche per p. Gaudenzio la via della missione in America Latina. Arrivò in Argentina il 19 maggio 1949 e fu destinato alla comunità “Nuestra Señora de Monteviggiano” a Olavarría, dove gli fu affidata la cura pastorale delle zone rurali. Vi restò fino al 1954, quando venne chiamato a Buenos Aires per svolgere l’ufficio di vicario parrocchiale a Villa Diamante. Ritornò ancora a Olavarría (1956-62); fu poi nominato rettore del seminario di Moreno (1962-65). Passò in seguito in Uruguay (guardiano e parroco a Fray Marcos, 1966-77), fece ancora ritorno a Olavarría (1977-80) e da qui passò, come superiore e parroco, a Santa Teresita de Florida (1980-84). Destinato ancora alla comunità di Moreno, vi restò un paio d’anni: a causa di un problema cardiaco – per il quale era necessario un ritmo di vita più tranquillo – fu trasferito a Buenos Aires. Nel 1987 fece ritorno nuovamente a Olavarría; nella comunità di Monteviggiano rimase fino alla fine dei suoi giorni. Di carattere austero, era rigoroso come educatore; i frati argentini che lo hanno conosciuto durante la formazione in seminario, conservano di lui un ricordo marcato. P. Gaudenzio era nello stesso tempo amato e temuto. Fin da giovane portava i classici occhiali a lenti circolari, e i seminaristi – appena lo vedevano – con un gesto complice avvertivano gli altri che stata arrivando “el de anteojito, quello degli occhialini”: dovevano pertanto comportarsi bene! Affezionato al canto, era dotato di una voce magnifica, che sfruttava per intrattenere i suoi ascoltatori, quando intonava le canzoni apprese nella sua infanzia. Ma eccelleva, soprattutto, quando onorava la Madonna, per la quale nutriva una particolare devozione: l’Ave Maria cantata da p. Gaudenzio rimane un vivo ricordo nei molti che l’ascoltarono emozionati. Negli ultimi anni, quando gli acciacchi propri della vecchiaia cominciarono a limitare la sua attività di apostolato, seppe essere disponibile nel confessionale dell’amato Santuario della Vergine di Monteviggiano. Non fu facile coinvolgere p. Gaudenzio nella vita comunitaria e fraterna, a causa del suo carattere taciturno e chiuso; tuttavia, con lo scorrere degli anni, si aprì al calore della fraternità e i frati conobbero in lui il fratello anziano dal sorriso limpido, pronto a raccontare la sua storia, costellata di aneddoti interessanti. Di 72 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. bassa statura, ma di robusta costituzione fisica, aveva nelle mani una forza da leone: la si avvertiva quando salutava! Gravato da una pesante croce nell’ultimo tratto del suo cammino terreno, sperimentò la fraterna assistenza dei suoi confratelli e la consolante vicinanza della buona gente che lo seppe stimare e accompagnare con l’amicizia. Si addormentò nel Signore il 21 febbraio 2007, mercoledì delle Ceneri, già pronto per celebrare la Pasqua eterna. Riposa a Olavarría. ﱛﱠﱛ 23 febbraio 1973 Padre GREGORIO SOLDÀ anni 62 Nato a Villa di Teolo (Padova) il 5 novembre 1911, entrò a Camposampiero nel 1926. Fece la professione temporanea nel 1930 e la solenne nel 1933. Compì gli studi a Cherso, a Brescia e ad Assisi, dove 1’8 settembre 1937 fu ordinato sacerdote sulla tomba del Serafico Padre. Dimorò per qualche anno a S. Pietro di Barbozza e a Camposampiero, quindi, nel giugno del 1940, passò al rito greco-bizantino e partì per la missione dell’Albania, dove restò fino all’espulsione del 1946. Trasferito a Lecce fino al 1954, come parroco della comunità di rito greco-albanese, andò poi missionario in Australia, e lì passò i rimanenti anni della sua vita. Parroco di Virginia (non lontano da Adelaide, nel sud del continente), era innamorato del suo lavoro apostolico. Nonostante i disturbi di cuore, volle restare sulla breccia fino all’ultimo, senza dare ascolto ai confratelli che lo esortavano a prendersi un periodo di riposo. Un cruccio interiore lo tormentava giorno e notte: delle tre scuole primarie della parrocchia, nessuna era cattolica e inoltre, nonostante le sue raccomandazioni e i suoi sforzi, gran parte dei ragazzi non frequentava l’ora di religione. Intanto il male progrediva e si aggravava. La sera del 23 febbraio, mentre percorreva in auto un lungo rettilineo di Adelaide, colpito da un improvviso collasso, prese la via dei cielo. Avendo espresso il desiderio di restare in mezzo ai “suoi” anche dopo la morte, venne sepolto nel cimitero di Two Welles, ai confini della sua vasta parrocchia. ﱛﱠﱛ FEBBRAIO 73 23 febbraio 1988 Padre INNOCENZO BORDIN anni 64 Nato a Camposampiero (Padova) il 10 agosto 1923, entrò nel nostro locale seminario nel 1934. Fece la professione temporanea nel 1940, la solenne nel 1944, e venne ordinato sacerdote al Santo nel 1947. Di famiglia al Santo, a Camposampiero, Vicenza, Treviso, Brescia, Rivoltella, Verona, Trieste e di nuovo a Verona. Dedicò i primi anni del suo ministero all’attività che più gli era congeniale e lo entusiasmava: l’educazione e la direzione spirituale dei ragazzi nei seminari di Camposampiero e di Rivoltella. Poi l’obbedienza lo chiamò ad altri compiti: a Brescia, come guardiano, dove ebbe la fortuna di godere della familiarità del Servo di Dio fra Giacomo Bulgaro, il cui ricordo lo accompagnò per tutta la vita; a Verona e a Trieste, come guardiano e parroco, dove mise in luce il suo modo personale ed originale di predicare la parola di Dio. La Provvidenza lo mise alla prova con una malattia dolorosa e senza speranza, che egli sopportò con fede, sottoponendosi pazientemente a cure e a interventi, conscio della sua sorte, che presentava agli altri come un “dono di Dio”.Trascorse gli ultimi tempi della sua vita a Verona, dove andò incontro al Signore come uno che ritorna alla “casa” da tempo desiderata. Le sue ultime parole:“Sub tuum praesidium...”. Riposa a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 25 febbraio 1986 Padre FRANCESCO SAVERIO PANCHERI anni 66 Nato a Romallo (Trento) il 16 novembre 1920, entrò a Camposampiero nel 1934. Fece la professione temporanea nel 1940, la solenne nel 1945, e fu ordinato sacerdote a Padova. A Friburgo (Svizzera) studiò e si laureò in teologia. Ritornato in Provincia, venne destinato all’insegnamento, che esercitò a Padova e a Roma, e che dovette forzatamente sospendere per tre anni, passati a Treviso, dopo un delicato intervento chirurgico che lo privò di un rene. Ebbe l’incarico di prefetto degli studi, fu membro del Definitorio provinciale; ma la sue doti di intelligenza versatile e profonda, le sue capacità e la sua lungimiranza si rivelarono soprattutto nella direzione del “Messaggero di S. Antonio”, dal 1970 al 1978: promosse e guidò il progressivo e profondo rinnovamento della rivista e di tutta l’attività editoriale, conscio del grande mezzo che Sant’Antonio ci ha affidato con la stampa, per diffondere il messaggio evangelico. Egli 74 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. stesso, esperto in campo teologico, pubblicò articoli e opere di ampia risonanza. Chiamò a collaborare al Messaggero firme importanti ed ebbe la felice intuizione del valore del Patriarca di Venezia card. Albino Luciani, il futuro Giovanni Paolo I, le cui “Lettere” ai grandi personaggi della storia, pubblicate nel Messaggero e poi raccolte in volume, divennero un bestseller mondiale, con il titolo di Illustrissimi. Scrisse alcune vite di santi; riscosse largo consenso quella del P. Kolbe (“Massimiliano Kolbe santo del secolo”), definita dalla critica “un vero capolavoro della teologia della santità”. Di notevole spessore letterario anche la biografia del Santo, che vide la luce nel 1981 (“S. Antonio questo sconosciuto”), in concomitanza con la storica ricognizione dei resti mortali di Sant’Antonio, e ripubblicata (2007) in nuova veste grafica. A Roma, preside del Seraphicum, realizzò iniziative importanti quali il cineforum, la scuola di grafologia, il corso per la preparazione dei catechisti; fu pure scelto come membro del Consiglio generale degli studi dell’Ordine e del Congresso Internazionale per l’VIII centenario della nascita di S. Francesco d’Assisi; promosse e guidò il 1° Congresso Kolbiano. In mezzo a tanta attività, non si accorse che era atteso ad un appuntamento decisivo, e quando la sera del 24 febbraio, colpito da malore durante i lavori del Capitolo generale straordinario, gli sussurrarono che doveva sottoporsi ad un intervento ad alto rischio, si tranquillizzò pensando ai suoi santi protettori. Ma poco dopo la sua mente entrò in un buio profondo: un aneurisma dell’aorta addominale, da tempo in incubazione, lo risvegliò alla luce di Dio. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 25 febbraio 1995 Padre RENATO BELLUZZO anni 74 Nato a Legnago (Verona) il 10 luglio 1921, entrò a Camposampiero nel 1932. Frequentò quindi il ginnasio a Cherso, il liceo e la teologia a Venezia. Dopo l’anno di noviziato trascorso a Padova, emise la professione semplice nel 1938 e quella solenne nel 1943. Fu ordinato sacerdote a Venezia nel 1945. Fu di famiglia a Padova-Santo, a Camposampiero e dal 1970 fino alla morte a Brescia. Laureato in lettere e filosofia presso l’Università di Padova, dedicò molti anni della sua vita all’insegnamento nei nostri seminari di Camposampiero e di Brescia, ricoprendovi anche l’incarico di preside di quelle scuole legalmente riconosciute. Di carattere gioviale, amò la propria vocazione, la nostra Provincia e le comunità in cui fu di famiglia. L’interesse per la cultura e per le bellezze naturali lo portarono a farsi promotore di viaggi e di pellegrinaggi. A Brescia, in particolare, spe- FEBBRAIO 75 cie da quando i nostri seminaristi cominciarono a frequentare la scuola esterna, si dedicò con passione al ministero della confessione e della direzione spirituale. Nell’ultimo periodo della vita profuse tutte le sue energie per la causa di beatificazione di fra Giacomo Bulgaro, della quale divenne vicepostulatore nel 1985: grazie anche a lui si concluse il processo diocesano e le spoglie di fra Giacomo furono traslate dal cimitero comunale nella chiesa di S. Francesco. Colpito da un tumore e conscio della gravità del male, seppe accettare con serenità e fede la via dolorosa che Dio gli fece percorrere, scoprendovi un modo di esercitare il suo ministero sacerdotale: “Non celebro, non confesso, non faccio nulla... Eppure sento che questo è forse il tempo più bello della mia vita. Non mi sento inutile, anzi mi sento un lavoratore a tempo pieno. Il dolore arricchisce; me lo vado ripetendo, il dolore, la sofferenza sono un dono. Gesù ha sempre detto: beati i tribolati, i sofferenti”. Morì nel convento di Brescia, attorniato dai frati della sua comunità in preghiera, alle prime ore del 25 febbraio 1995. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 25 febbraio 1996 Padre PIETRO GALLO anni 89 Nato il 20 aprile 1907 a Camposampiero (Padova), dopo aver frequentato le medie e il ginnasio nei seminari del PIME, passò al nostro Ordine nel 1928, iscrivendosi alla Crociata Missionaria Francescana. Compì l’anno di noviziato ad Assisi, dove emise la professione semplice il 1° novembre 1930; frequentò la teologia ad Osimo, dove emise la professione solenne il 1° novembre 1933 e dove fu anche ordinato sacerdote il 26 luglio 1934. Dopo un breve periodo di permanenza a Penne (Pescara) come rettore di quel piccolo seminario, fu di famiglia ad Assisi nel Sacro Convento per cinque anni. Nel 1942 fu inviato in Spagna in aiuto di quella Provincia, che stava riprendendosi dopo la bufera della guerra civile. Richiamato in Italia per l’Anno Santo del 1950 come penitenziere vaticano in S. Pietro, rimase poi a Roma nel convento dei Ss. XII Apostoli per i successivi venticinque anni, dedicandosi con grande zelo alla chiesa e al servizio pastorale della parrocchia. Nel 1976, rimesso sotto l’obbedienza del Ministro provinciale di Padova (in seguito alla soppressione della Crociata Missionaria Francescana, nel 1961 si era affiliato alla Provincia Patavina), accolse l’invito di offrire il suo aiuto alla Custodia di Calabria, dove rimase fino al 1988. 76 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Uomo cordiale e generoso, capace di profonda amicizia, aperto al dialogo con chiunque; nonostante l’avanzare dell’età, seppe mantenere un animo sveglio, attento alla vita ecclesiale e sociale. Ammalatosi seriamente nell’autunno del 1988, dal maggio del 1989 venne a far parte della comunità di S. Pietro di Barbozza, dove continuò a esprimere insieme alla sua fede profonda la sua cordialità e la sua serenità. Qui si spense il 25 febbraio 1996. I funerali furono celebrati ai Santuari Antoniani di Camposampiero, suo paese natale. Riposa nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 25 febbraio 1997 Padre FRANCESCO TAMBURO anni 87 Nato a Cori (Latina) il 22 aprile 1910, entrò quindicenne nell’Ordine nella Crociata Missionaria Francescana; completò le scuole medie a Roma presso il convento S. Antonio alle Terme (Vigna) e gli studi ginnasiali ad Amelia. Trascorso l’anno di noviziato ad Assisi, emise la professione semplice il 2 febbraio 1929. Compì quindi gli studi liceali e filosofici ad Assisi e quelli teologici ad Osimo, dove emise la professione solenne il 19 marzo 1933 e dove fu pure ordinato sacerdote il 29 settembre dello stesso anno. Dal 1961 affiliato alla Provincia Patavina. I primi trent’anni della sua attività furono dedicati all’insegnamento nei seminari dell’Ordine: insegnò italiano a Damasco (1934-37), quindi lettere ad Assisi (1937-40), a Camposampiero (1940-41), a Brescia (1941-52), a Padova (1952-53), di nuovo ad Assisi (1953-56) e infine, dopo una breve pausa come penitenziere di lingua italiana e portoghese a S. Pietro in Vaticano (1956-1961), a Pedavena negli anni 1961-70. Fu insegnante colto e capace di porgere agli alunni la materia che insegnava: sapeva appassionare al gusto del bello e del vero. L’amore allo studio lo accompagnò per tutta la vita. Trasferito di famiglia nel convento di S. Lorenzo a Vicenza nel 1970, vi rimase fino alla morte. Qui, si dedicò soprattutto il ministero della predicazione, delle confessioni e della direzione spirituale. Fu stimato e ricercato non solo dai fedeli, ma anche dai sacerdoti della diocesi. Morì nel convento di Vicenza il 25 febbraio 1997, accompagnato dalla preghiera della sua comunità. Riposa nel cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ FEBBRAIO 77 26 febbraio 1987 Fra FRANCESCO NALOTTO anni 78 Nato a Murelle di Villanova di Camposampiero (Padova) il 27 giugno 1908, entrò nel convento di Camposampiero nel 1922. Emise la professione temporanea nel 1926 e la solenne nel 1930 a Pola. Di comunità al Santo, a Vicenza, a Pola, a Treviso, a Rivoltella, sempre per breve tempo, eccetto che a Vicenza, dove, in due periodi, restò per quasi trent’anni. Passò gli ultimi anni a Camposampiero. La sua attività più importante e significativa fu quella del servizio all’altare, come sacrista. Una vita all’insegna del nascondimento e dell’umiltà, trascorsa sempre con generosa dedizione, con esemplare consacrazione a Dio. Nella sua semplicità aveva compreso che l’unica cosa importante era fare la volontà di Dio e lavorare fedelmente con retta coscienza. Nessun lamento per i dolori che talvolta si facevano violenti, mentre il cuore piano piano cedeva alla fatica e all’età. Come una lampada che ha consumato il suo olio, fra Francesco – colpito da infarto – si spense lucido e tranquillo la mattina del 26 febbraio, e andò fiducioso all’incontro con il Signore. Riposa nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 26 febbraio 1990 Padre GIULIO MASIERO anni 74 Nato a Legnaro (Padova) il 28 ottobre 1915, entrò il 5 ottobre 1929 a Camposampiero ove frequentò le medie e la IV ginnasio; dopo il noviziato completò gli studi a Cherso, a Brescia e studiò filosofia e teologia a Innsbruck, Padova e Roma. Emise la professione semplice a Padova nel 1933, quella solenne a Brescia nel 1936. Fu ordinato sacerdote a Roma nel 1941. Di comunità, nei primi 12 anni di sacerdozio, a Cherso, Sabaudia, Padova-Santo, Padova-Arcella, e Brescia. Nel 1953 venne inviato a Stoccolma (Svezia) dove per 15 anni assistette gli immigrati italiani, per i quali compose un’apprezzata grammatica della lingua svedese. Dinamico, industrioso, intraprendente, dal sorriso cattivante e coinvolgente (“Ci vogliono di quelli che sanno stare allegri anche quando le cose non vanno”, diceva di se stesso), seppe riscuotere ampi consensi e simpatia, in particolare presso le famiglie italiane. La sua opera meritò un pubblico riconoscimento dalla madrepatria che lo onorò del Cavalierato della Repubblica. 78 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Nel 1968 scese in Provincia ed ebbe un triennio di tregua ricoprendo, per due anni, la carica di guardiano e parroco di S. Marco Evangelista in Roma; successivamente divenne delegato provinciale delle Missioni e della Milizia dell’Immacolata. Anche in questi due campi dimostrò ampiamente il dinamismo, l’inventiva, l’operosità, curando, per vari anni, «Il Cavaliere dell’Immacolata», e pubblicando opuscoli che valsero a diffondere la devozione mariana e ad illustrare la figura di Padre Kolbe. Nel 1975 varcò nuovamente le Alpi, eletto guardiano e rettore della Minoritenkirche di Vienna.Visse altri 15 anni nella grande metropoli, sorretto sempre da fervore di opere, iniziative, di nuove forme per incontrare e aiutare i numerosi italiani ivi residenti, combattendo, a modo suo, contro le inevitabili difficoltà. Pareva una roccia di salute. Il 10 febbraio 1990 era venuto a Padova per celebrare i funerali della sorella; il ritorno era già fissato per una solenne cerimonia a Vienna, nella sua chiesa; ma un’improvvisa emorragia alle varici dello stomaco lo costrinse a un ricovero urgente all’ospedale di Padova. Non sembrava una situazione allarmante ma sopravvennero gravi complicazioni e il consueto sorriso di p. Giulio si spense fra le braccia del buon Dio. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 26 febbraio 2006 Padre GIOVANNI GIULIANI anni 85 P. Giovanni nacque a Dambel (Trento) il 12 marzo 1920. Entrato dodicenne nel collegio di Camposampiero il 1° ottobre 1932, vi frequentò il ginnasio inferiore (1933-35). Fu quindi a Cherso per il ginnasio superiore (1937-37) e a Padova per l’anno di noviziato, con il maestro p. Francesco Varotto. L’8 settembre 1938 emise la professione temporanea, cui seguì il corso liceale a Venezia (1938-41). Emessa la professione solenne nella basilica di S. Antonio il 4 ottobre 1941, rimase a Padova per il corso filosofico-teologico (1941-45). Ricevette l’ordinazione sacerdotale a Peraga il 3 giugno 1944 dal Vescovo di Padova mons. Carlo Agostini. Fu di famiglia dapprima a Como-Camerlata (1945-51), Padova-Arcella (195153) e Mestre (1953-57). L’obbedienza lo portò quindi a Vienna: nella capitale austriaca rimase per 18 anni (1957-75) presso la Minoritenkirche, la monumentale chiesta francescana di cui fu anche rettore, svolgendo in pari tempo l’apostolato di animazione degli italiani che in questo tempio hanno il loro punto di riferimento. Per il suo impegno a favore della comunità italiana fu nominato “Cavaliere al merito della Repubblica Italiana”. FEBBRAIO 79 Nel 1975, anno santo, fu chiamato a Roma per esercitare il ministero di confessore, anche in lingua tedesca, nella basilica di S. Pietro in Vaticano. Da un servizio che doveva essere provvisorio, nacque invece l’opportunità per p. Giovanni di offrire un accompagnamento pastorale ai numerosissimi pellegrini in visita alla basilica che sorge sulla tomba del Principe degli apostoli. Affiancandosi alle guide, ne divenne l’animatore e fu anche membro della Consulta pastorale della Peregrinatio ad Petri Sedem, offrendo con passione e competenza il suo servizio e la sua presenza, richiesta e apprezzata. Curò allo scopo una pregevole guida spirituale della basilica di S. Pietro, che già dal titolo – «S. Pietro ci parla» – fa intuire lo scopo didatticocatechistico dell’opera, attraverso l’arte e la storia sacra, dando voce alle pietre (cfr. Lc 19,40) e alle vestigia imponenti ed eloquenti di un sito archeologico, monumentale ed artistico unico al mondo. Ha scritto il p. Faustino Ossanna:“P. Giuliani, con il suo linguaggio faceto e la sua capacità di cogliere nel volto dei pellegrini lo stato d’animo, era molto più che una guida; egli mostra, ricorda, richiama l’attenzione all’arte e ai personaggi, è un geniale maestro ed educatore”. Rimase a Roma fino al 2001. Durante la sua permanenza nella città eterna, fu di famiglia in varie comunità. L’obbedienza lo riportò quindi nella natia Val di Non, ad Arsio, dove rimase fino al 2004, quando fu trasferito a Pedavena. Il declino delle energie fisiche, già in atto da qualche tempo, lo portò all’incontro sereno con sorella morte, che lo colse nel nostro convento dedicato a S. Maria Gloriosa. È sepolto nel cimitero di Dambel (Trento). ﱛﱠﱛ 27 febbraio 2002 Padre ORESTE LORIN anni 80 Il 4 marzo 1921 venne alla luce a Padova questo nostro confratello, che fu battezzato nella parrocchia dell’Arcella, in cui risiedeva la famiglia. Ricevette così la vita nuova in Cristo proprio nel santuario che sorge sul luogo da cui S. Antonio ritornò a Dio il 13 giugno 1231. Di Antonio, il piccolo Oreste seguì ben presto le orme, distinguendosi particolarmente nelle opere della carità compassionevole verso i poveri e i sofferenti. La sua esistenza sarà sempre segnata da un particolare parallelismo con quella del Santo. Entrato dodicenne a Camposampiero, frequentò nel nostro seminario la scuola media (1933-36). Da questo luogo, dal quale S. Antonio si avviò a Padova per andare incontro al suo Signore, partì anche l’avventura francescana di p. Oreste. Seguì il corso ginnasiale Cherso (1936-38), e l’8 settembre 1938 iniziò l’anno di noviziato accanto alla tomba del Santo, avendo come maestro il p. Francesco Varotto. 80 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Emessa la professione temporanea il 9 settembre 1939, si portò a Brescia per gli studi liceali (1939-42) e ritornò a Padova per il corso filosofico-teologico (194246). Nel frattempo emise la professione solenne nella basilica del Santo il 4 ottobre 1944, cui seguì l’ordinazione sacerdotale – ordinante il Vescovo mons. Carlo Agostini – nella chiesa parrocchiale di Peraga, alle porte di Padova, dove il collegio teologico si era temporaneamente trasferito a causa degli eventi bellici: era il 17 giugno 1944, il giorno in cui si ricordano le solenni esequie di S. Antonio. Fu di famiglia a Brescia (1946-49, vicerettore del liceo) e a Camposampiero (1949-53, economo del seminario); poi rimase sempre a Padova, al Santo e all’Immacolata, salvo una breve parentesi a Montericco (1974-79). Nella comunità del Messaggero di S. Antonio collaborò nel settore della corrispondenza con gli associati – dando così continuità all’incessante dialogo tra il Santo e i suoi devoti – e nell’attività organizzativa della Caritas Antoniana. Ma la sua attività preferita era quella dell’aiuto concreto a chi, anche molto lontano dall’Italia, soffriva l’indigenza. In un crescendo di iniziative, p. Oreste – uomo dal cuore sensibilissimo – seguendo l’esempio di Francesco e di Antonio e attingendo anche alla spiritualità del Movimento dei Focolari – di cui era convinto sostenitore – seppe andare incontro a molteplici necessità, preparandosi così a quell’«esame finale» di cui parla con accenti toccanti in una sua testimonianza: «Ho avuto fame… ho avuto sete, ero nudo, in carcere, ammalato…». “Da allora – scrive p. Oreste (siamo agli inizi degli anni ’50) – mi sono deciso a lasciarmi guidare da quella parola del Vangelo: «… l’avete fatto a me»… È stata un’esperienza straordinaria: vedere Gesù nel fratello, sempre, più che potevo”. Il suo cuore – affaticato ma ricco di opere buone – ha cessato di battere nel nostro convento di S. Pietro di Barbozza. Dopo averlo riconosciuto e amato in tanti fratelli bisognosi, i suoi occhi ora contemplano il Signore:“Video Dominun meum”. Riposa nel cimitero della natia Arcella. GIORDANO TOLLARDO (a cura), Padre Oreste Lorin, L’esame finale, p. m., Padova, 2004. Riporta uno scritto autobiografico e varie testimonianze. ﱛﱠﱛ 28 febbraio 1961 Fra DANIELE BERTUZZO anni 75 Nato a Cittadella (Padova) il 15 ottobre del 1886, entrò a Camposampiero, ove compì l’anno di noviziato ed emise la professione temporanea l’11 giugno 1914. Gli studi compiuti non gli permisero di restare tra i chierici, e dovette quindi par- FEBBRAIO 81 tecipare alla prima guerra mondiale. Congedato dopo due anni, fu ammesso alla professione solenne il 4 ottobre 1920. Prestò la sua opera al Santo, ai Frari, a Treviso, Milano e Como. I malanni continui, aggravati dalle conseguenze della vita di guerra e di trincea, influirono non poco sulla sua struttura psicologica. I superiori gli andarono incontro in tutti i modi con ricoveri e trasferimenti, ma il suo stato generale non migliorava e i risultati delle cure non erano apprezzabili. Nel 1953 fu collocato a Montericco di Monselice, allora “Valetudinarium” della Provincia, e ivi rimase fino a pochi giorni prima della morte. Lo si vedeva spesso pregare, con il Rosario in mano, davanti alle numerose immaginette-ricordo dei confratelli defunti. Fece l’ultimo suo viaggio a Treviso, dove il buon Dio lo accolse per sempre tra le sue braccia. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 28 febbraio 1970 Padre ENRICO CORRÀ anni 70 Nato a Smarano (Trento) il 16 ottobre 1900, entrò a Camposampiero nel 1911. Emise la professione temporanea nel 1917, quella solenne nel 1922 a Roma, dove fu ordinato sacerdote nel 1924 e conseguì la laurea in filosofia al Laterano e in teologia nella nostra facoltà di San Bonaventura. Di comunità a Camposampiero, Cherso, Padova-Collegio teologico e quindi a Roma: nel Collegio dei Penitenzieri in Vaticano, nel Collegio internazionale come rettore dei chierici, ai Ss. XII Apostoli come guardiano, e a S. Dorotea. Fu per venticinque anni consultore della S. Congregazione per la Dottrina della fede, per dieci anni penitenziere in San Pietro e per oltre vent’anni apprezzato professore di greco, latino, diritto e teologia morale. Uomo integerrimo, colto, primo rettore del nuovo Collegio teologico S. Antonio di via san Massimo in Padova, si dedicò ai giovani con passione e competenza, con intelligenza e prudenza. Retto e sincero, pieno di vitalità, fedele ai suoi compiti, era severo prima di tutto con se stesso. Amò profondamente la natura: i fiori, le piante, gli animali, soprattutto le api, occupavano il suo tempo libero, traformandolo in seminatore, coltivatore, apicultore, lieto e fiero quando poteva raccogliere e partecipare i frutti dei suo lavoro. In pochi mesi un carcinoma distrusse la sua forte fibra di montanaro. Era conscio della sua fine imminente e preparato. 82 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Trasferito nell’ultimo mese di vita da Roma a Padova, le sue condizioni precipitarono e la morte lo raggiunse la sera del 28 febbraio. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 28 febbraio 2004 Padre GIORGIO SCAINI anni 81 Nato a Gradiscutta di Varmo (Udine) il 22 dicembre 1922, ricevette al battesimo il nome di Gerardo. Entrò nel collegio di Camposampiero l’8 ottobre 1935 e vi frequentò il ginnasio inferiore (1935-38). Fu poi a Cherso per il ginnasio superiore (1938-40) e a Padova per l’anno di noviziato, iniziato il 7 settembre 1940, essendo maestro il p. Francesco Varotto, e concluso con la professione temporanea, presso la tomba del Santo, l’8 settembre 1941. Seguì a Brescia il corso liceale (1941-44), mentre a Venezia – nel seminario patriarcale – completò la formazione iniziale con gli studi filosofico-teologici (1944-49). Pure a Venezia emise la professione solenne il 4 ottobre 1947, mentre venne ordinato sacerdote nella basilica del Santo, a Padova, il 13 marzo 1949, per l’imposizione delle mani di mons. Francesco Borgongini Duca, Delegato Pontificio. Dopo una brevissima permanenza all’Arcella, nel 1950 p. Giorgio partì per l’America Latina, entrando a far parte della prima schiera di frati missionari nel Cono Sud del continente americano. Fu di famiglia in varie comunità della Custodia (ora Provincia) Rioplatense, ricoprendo anche gli incarichi di commissario provinciale per l’A. L. (1961-64) e di custode capitolare (1976-79). Risiedette soprattutto a Olavarría (Argentina), ma per alcuni periodi fece parte delle comunità di Montevideo (Uruguay), di J. L. Suarez e Moreno, sempre in Argentina. Fratello di p. Mariano († 2001), missionario per trent’anni in Brasile, p. Giorgio conservò un legame profondo con la sua famiglia di origine e con la Provincia religiosa che lo accolse e lo formò alla vita francescana e sacerdotale, rimanendo sempre affiliato alla Provincia Patavina, pur considerando l’Argentina la sua “seconda patria”. Nel ministero sacerdotale profuse le sue doti di accoglienza, di ingegno, di iniziativa, lasciando il ricordo di un uomo di Dio capace di semplificare anche le situazioni più complicate, di promuovere opere significative come il collegio primario e secondario “S. Antonio de Padua” e la chiesa di S. Francesco di Olavarría. Da buon friulano, p. Giorgio sapeva difendere da par suo – in presenza di qualche dissenso – le iniziative promosse. Coltivò anche una forte passione per la musica, fino all’ultimo, distinguendosi nella direzione dei cori e suscitando l’interesse per questo ambito culturale nelle persone che coinvolgeva. FEBBRAIO 83 Apprezzato come pastore sensibile soprattutto verso le situazioni di disagio e di sofferenza, incontrò all’improvviso sorella morte, mentre tornava dalla celebrazione dell’Eucaristia nella casa delle Missionarie dell’Immacolata-Padre Kolbe. È sepolto a Olavarría. ﱛﱠﱛ 29 febbraio 1984 Padre SILVESTRO FASSINA anni 67 Nato a Fratte di S. Giustina in Colle (Padova) il 21 giugno 1916, entrò a Camposampiero nel 1928. Emise la professione temporanea a Padova nel 1933 e quella solenne a Brescia nel 1937. Fu ordinato sacerdote a Padova nel 1941. Di famiglia a Venezia, Trieste, Pirano, al Santo (15 anni in varie riprese), a Treviso, all’Arcella, e dal 1971 a S. Pietro di Barbozza. Non ebbe posti di responsabilità, ma esercitò con fedeltà e diligenza i vari incarichi del convento. Gioviale, franco, immediato, metodico e coscienzioso, partecipava attivamente agli atti comuni; coltivava la pietà personale e una sentita devozione alla Madonna, che sviluppò soprattutto presso il santuario dell’Immacolata di Lourdes di Barbozza, dove, per rendersi utile anche materialmente, secondo il consiglio di S. Francesco, si dedicava al suo hobby personale, il lavoro nell’orto, la sistemazione del terreno, la collocazione a dimora di nuove piante. E fu sul sentiero che gira a nord del vigneto, dove, dopo aver finito il lavoro in chiesa, era andato a ripulire delle aiuole, che lo raggiunse sorella morte. Era passato di poco il mezzogiorno, e i confratelli lo attendevano in refettorio per il pranzo. Ma invano: il Signore lo aveva chiamato al suo convito eterno. È sepolto a Camposampiero. MARZO «Egli prendendo su di sé la nostra morte ci ha liberati dalla morte, e sacrificando la sua vita ci ha aperto il passaggio alla vita immortale». (Prefazio dei Defunti II) Cristo morto, Bartolomeo Vivarini (1487), Venezia, Basilica di S. Maria Gloriosa dei Frari MARZO 87 1 marzo 1941 Padre FRANCESCO RAVASCHIO della Provincia Ligure Piemontese anni 75 Nato il 2 settembre 1865, iniziò gli studi nel seminario arcivescovile di Genova. Nel 1884 vestì l’abito religioso nel nostro convento di S. Francesco d’Albaro. Frequentò il noviziato a S. Miniato (Pisa) ed emise la professione il 26 novembre 1885. Fu in seguito tra i primi alunni dell’auspicato Collegio internazionale di Roma, allora collocato in S. Nicola da Tolentino. Perfezionò gli studi teologici presso “Propaganda Fide” e ricevette l’ordinazione sacerdotale a Roma il 15 giugno 1889. Ritornato a Genova, fu dapprima coadiutore parrocchiale in S. Francesco d’Albaro e poi parroco per 44 anni. Delegato generale per la Provincia di Genova, Maestro dell’Ordine e Definitore perpetuo, fu circondato da particolare affetto in vita e da tutti compianto in morte. ﱛﱠﱛ 1 marzo 1980 Padre CLEMENTE MATTEAZZI anni 72 Nato a Borgoricco (Padova) il 10 ottobre 1907, entrò a Camposampiero nel 1919. Emise i voti temporanei nel 1923 e quelli solenni nel 1928. Venne ordinato sacerdote a Venezia il 1° novembre 1930. Di famiglia a Venezia quale cooperatore parrocchiale e rettore del seminario, fu poi per molti anni cappellano militare nella guerra di Abissinia e nella seconda guerra mondiale, durante la quale fu prigioniero degli inglesi e mandato a Bombay (India). Qui soprattutto si manifestò la sua maturità umana e religiosa, la sua disponibilità per i compagni di prigionia, ai quali si dedicò, profondendo tutte le sue energie.“Non ha mai detto di no, compagno e amico di tutti e sempre, distinguendosi per signorilità d’animo e zelo sacerdotale”. Dal 1946 rimase sempre a Roma: prima ai Ss. XII Apostoli come guardiano, poi alla Vigna, alla Cecchignola, e infine ai Ss. Pietro e Paolo all’Eur. Scelto nel 1967 come convisitatore delle parrocchie romane, manifestò in quell’occasione grande senso di moderazione e capacità di conciliazione. Ma l’attività che forse gli fu più congeniale e nella quale maggiormente si impegnò e si distinse, fu l’insegnamento della religione nelle scuole superiori di Roma. La sua dedizione e il suo amore alla Chiesa di Roma furono autorevolmente testimoniati da mons. Giovanni Canestri, 88 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Vicegerente:“È stato un angelo per la diocesi”. II card. Ugo Poletti affermò:“La diocesi ha perduto una persona carissima e un grande collaboratore”. Colpito da un’embolia che gli tolse quasi del tutto la parola, dopo lunga e penosa agonia nel breve ricovero all’ospedale, cessò di vivere, nel 50° anniversario del suo sacerdozio. Riposa al Verano (Roma). ﱛﱠﱛ 1 marzo 1982 Padre ALESSANDRO ALBERTI della Provincia Ligure Piemontese anni 67 Nacque a Badalucco (Imperia) il 12 agosto 1914. Entrò nel seminario di Susa nel 1927 e svolse il noviziato a Padova, dove emise la prima professione l’11 ottobre 1933; studiò quindi teologia a Roma e conseguì la licenza in teologia; si laureò anche in lettere ed emise la professione solenne l’11 ottobre 1936. Ordinato sacerdote il 31 luglio 1939, venne subito incaricato dell’insegnamento nel collegio di Susa ed ebbe numerosi ed importanti incarichi a livello provinciale: definitore, custode capitolare, assistente provinciale della Milizia dell’Immacolata. Attivissimo nella vita pastorale, tanto da guadagnarsi la stima e l’affetto delle diverse comunità di cui fece parte, non dimenticò mai lo studio, in particolare della teologia e della filosofia, come seguace appassionato di Duns Scoto. Maturò, affiancando il p. Bonaventura M. Raschi, la vocazione all’apostolato nel nome dell’Immacolata e nello spirito di Padre Kolbe. Collaborò alla realizzazione del convento della “Piccola Città dell’Immacolata” sul Monte Fasce, e coltivò con assiduità e amore gli studi mariani. Di carattere sempre gioviale ed estremamente umile, non fece mai apparire la sua profonda e vasta cultura, che spaziava con la massima disinvoltura dalle lettere alle matematiche. Religioso e sacerdote di fervente pietà e autentico spirito francescano, andò incontro con serenità sorprendente a sorella morte, provocata da un esteso edema polmonare che in pochi giorni lo consumò. Munito di tutti i Sacramenti, spirava con quella stessa dolcezza e bontà che aveva sempre usato durante la sua non lunga vita, dopo il breve ricovero all’ospedale “San Martino” di Genova. Di comunità a S. Francesco d’Albaro, ha lasciato un gran vuoto presso i confratelli e i parrocchiani. Ebbe i funerali nella sua amata parrocchia di Albaro, con concorso universale dei religiosi della Provincia. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ MARZO 89 2 marzo 1923 Padre ANGELO PITTO della Provincia Ligure Piemontese anni 62 Nacque in Genova nel 1861. Compì gli studi teologici nel seminario arcivescovile di Genova e svolse il noviziato a S. Miniato (Pisa), dove emise la professione nel 1885; completò a Roma, nel nostro collegio di S. Bonaventura, la formazione teologica e venne ordinato sacerdote nel 1888. Fu viceparroco in S. Francesco d’Albaro in Genova, parroco a S. Ansano in Spoleto e commissario generale per la Provincia Umbra. Lo stesso incarico ricoprì nella nostra Provincia, in Albaro, dove rimase fino alla morte. Religioso di profonda pietà e di spiccato senso del lavoro, seppe farsi benvolere da tutti. Sorella morte lo colse quasi improvvisamente, munito di tutti i Sacramenti. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ 3 marzo 1994 Padre PIETRO RAIMONDO della Provincia Ligure Piemontese anni 69 Nato a Priocca d’Alba (Cuneo) il 2 gennaio 1925, emise la prima professione il 12 settembre 1941 e la solenne il 6 gennaio 1946. Ordinato sacerdote l’11 giugno 1949, fu per 36 anni di comunità nel convento di S. Francesco d’Albaro in Genova, svolgendo con il massimo impegno gli uffici di viceparroco, curatore dell’oratorio e confessore. Ricoprì l’incarico di economo provinciale e di vicario provinciale; dal 1985 al 1993 fu di comunità a Torino (parrocchia S. Giacomo). Colpito da male inguaribile, morì a Genova presso la clinica “Villa Serena”. Quello di p. Pietro poteva apparire, alla prima impressione, un carattere un po’ burbero. Le sue, al contrario, erano le caratteristiche, tipicamente piemontesi, della schiettezza e della sincerità. Preciso e meticoloso in tutte le numerose attività che intraprendeva, si rivelava amico fedele, consigliere saggio e prudente, confessore avveduto, esempio di puntualità e osservanza in ogni compito. Organizzatore scrupoloso di generazioni di chierichetti, operatore metodico e paziente della sala cinematografica parrocchiale: tutte queste, ma ben prima la preghiera e la celebrazione dei Sacramenti, le attività che caratterizzarono la sua lunga permanenza nella parrocchia genovese e che gli guadagnarono l’affetto e l’incondizionata stima dei fedeli. 90 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Nel 1982 viene nominato “Cavaliere della Repubblica Italiana”, riconoscimento che non volle mai far figurare. Fidanzati, studenti, sacerdoti sapevano di trovare in lui l’amico, il sacerdote, il padre, rustico in apparenza ma tanto umano, comprensivo e preparato. Nel 1985 ritorna a Torino, nella stessa parrocchia ove era stato all’inizio della missione sacerdotale. Si tratterà però di una permanenza relativamente breve. Nel dicembre del 1993 ritorna a Genova, per iniziare l’ultimo e forse più fecondo apostolato, quello della malattia. Ed insegna con chiarezza e forza che l’unico sostegno di fronte all’inevitabile è quello della fede in Cristo. Grazie ad essa, anche quando il male aveva iniziato la sua azione devastatrice, p. Pietro celebrava la Messa, con fatica ma anche con quella compostezza e attenzione che sempre avevano qualificato il suo ministero. Prima nella cappella della clinica, poi nella sua camera di infermo, bloccato dall’irreparabilità della malattia. I funerali, celebrati in S. Francesco d’Albaro, in S. Giacomo a Torino e nella natia Priocca ove è stato tumulato, hanno dimostrato che il giusto non muore, ma vive nella memoria di quanti egli ha istruito nella scienza vera ed eterna, quella della croce. ﱛﱠﱛ 3 marzo 2001 Padre BASILIO SPAGNOLO anni 71 Nato a Lerino (Vicenza) il 13 febbraio 1930, nel 1941 inizia il suo itinerario di formazione alla vita religiosa e sacerdotale a Camposampiero, proseguendola a Barbozza per il ginnasio superiore, a Brescia per il liceo e a Padova per la teologia. Al Santo emette la professione temporanea nel 1948 e quella solenne nel 1954. Nella chiesa di Monteortone (Padova) viene ordinato sacerdote nel 1956. Frate fedele e generoso, sorretto da una volontà forte e decisa, p. Basilio ha saputo mettersi sempre a servizio dei fratelli con disponibilità e immediatezza. Nei primi dieci anni del suo ministero ha prestato il suo servizio come educatore, insegnante e promotore vocazionale nei seminari di Camposampiero e di Arsio (19561965). In seguito, dopo un periodo di rodaggio e di apprendistato nella parrocchia di Verona, gli fu affidata la cura pastorale della popolosa e impegnativa parrocchia di Sabaudia (Latina), che guidò per nove anni; fu la stagione più bella della sua vita, che ricordava spesso con affetto e cuore riconoscente. P. Basilio non si è mai legato ad un luogo o ministero; con prontezza e spirito di obbedienza e di “vero distacco francescano”, è stato sempre pronto a cambiare. Per sei anni fu direttore della Casa del pellegrino (1982-88); guardiano della comunità e responsabile della casa di convalescenza di Barbozza (1988-94) e in seguito, fino alla morte, economo della comunità del Santo. Nello svolgimento di questi delicati e gravosi uffici ha sempre saputo coniugare la carità e l’attenzione ai fra- MARZO 91 telli con la schiettezza, l’immediatezza e il coraggio nell’affrontare le situazioni di difficoltà e di emergenza. Un male incurabile, che gli provocò notevoli sofferenze, lo portò alla morte in pochissimi mesi. Prima dell’ultimo ricovero, p. Basilio volle ricevere dal Ministro provinciale, presenti i frati della sua comunità, il sacramento dell’Unzione degli infermi. Nell’ultima visita del Ministro provinciale, ebbe a dire con un filo di voce: “Sono pronto alla chiamata del Signore, sono consapevole del male che mi porto dentro, offro tutto questo per i fratelli in difficoltà, per i frati della nostra Provincia religiosa che ho amato e servito”; parole che sono frutto di una forte spiritualità e impegno religioso vissuto con passione e intensità. I funerali sono stati celebrati nella basilica del Santo. È sepolto nella tomba di famiglia a Buscoldo di Curtatone (Mantova). ﱛﱠﱛ 5 marzo 1977 Padre FIORENZO CRIVELLARI anni 67 Nato a Padova il 17 febbraio 1910, entrò a Camposampiero nel 1922. Fece la professione temporanea nel 1928, quella solenne nel 1931 e fu ordinato sacerdote a Venezia nel 1935. Di famiglia a Venezia, a S. Pietro di Barbozza, a Treviso, all’Arcella, a Pola, a Vicenza, di nuovo a Treviso, al Santo, a Roma, a Brescia , una seconda volta a Roma, poi a Milano e infine a Mestre. Per un periodo di tempo fu Commissario provinciale del Terz’Ordine Francescano e Delegato provinciale della M.I. La sua attività preferita è stata la predicazione nella quale esercitava un fascino particolare sugli ascoltatori; fu in molte città d’Italia, specie del sud e delle isole; due volte a Istànbul per il mese di maggio e la tredicina in onore di S. Antonio. Ringraziava spesso Dio per il dono di poter diffondere la Parola di vita. Gentile di animo, cortese e pronto ad accorrere là dove l’apostolato lo richiedeva, superava con entusiasmo i fastidi dei viaggio e della permanenza fuori del convento. Accettò sempre di buona voglia i numerosi cambiamenti di famiglia, le “13 stazioni” (come lui diceva), nel corso della sua esistenza. Le fragilità “insite in ogni uomo che cammina sulla terra”, le purificò sicuramente con il terribile male che lo colpì negli ultimi mesi: ricordava spesso che prima, durante tutta la sua vita, non aveva mai avuto bisogno né di medico né di medicine. Si spense con cristiana e religiosa rassegnazione nell’ospedale civile “Ss. Giovanni e Paolo” di Venezia. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 92 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 6 marzo 1989 Padre STANISLAO SGARBOSSA anni 72 Nato a Cittadella (Padova) il 7 agosto 1916, entrò a Camposampiero nel 1929, ove frequentò le prime tre classi del ginnasio; proseguì gli studi a Cherso e a Brescia. A Padova fece la professione temporanea nel 1935, la solenne nel 1938 e fu ordinato sacerdote nel 1942. Di comunità all’Arcella, Brescia, Loreto, Roma-Eur, Milano, Santo André (Brasile), Trieste,Vicenza, Padova (S. Antonio Dottore) e infine all’Arcella. Iniziò il suo ministero come cappellano militare, e subito si distinse per grande coraggio in situazioni delicate e pericolose, nel mettere in salvo tante persone, nascondendole o facendole espatriare. Dopo vari anni di apostolato in Italia, nel 1959 accettò con entusiasmo di andare missionario in Brasile, e fu superiore del convento di Santo André (São Paulo). Costretto però a rimpatriare dopo un solo triennio, per motivi di salute, continuò in qualche modo lo stesso apostolato, come Segretario provinciale delle missioni e collaboratore del Centro Nazionale Missionario di Roma. L’ultima destinazione dell’obbedienza, come la prima, fu la parrocchia dell’Arcella, dove si chiuse l’arco della sua esistenza. Servizievole, zelante, appassionato del suo lavoro, buon organizzatore, impegnato e preciso nel suo dovere fino all’ultimo giorno. Il 5 marzo, dopo cena, dato l’abituale saluto ai confratelli, si ritirò in cella accusando un po’ di stanchezza. Il mattino seguente fu atteso inutilmente per la celebrazione della S. Messa. Fu trovato nel suo letto, composto e sereno nel sonno della morte. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 7 marzo 1972 Padre MICHELE TENTOR anni 87 Nato a Pola (Istria) il 7 ottobre 1884, entrò nel convento di Cherso nel 1897.Vi fece la professione temporanea nel 1901 e la solenne nel 1906. Fu ordinato sacerdote a Veglia (nell’omonima isola della Croazia, oggi Krk). Di famiglia a Pirano, Cherso, Spalato, Padova, Cherso, Pola e Padova. Nei suoi 71 anni di vita religiosa non ha mai ricoperto incarichi di rilievo: sempre umile servitore della Casa del Signore, senza pretese, semplice, dalla battuta scherzosa, il volto ilare e sereno. Centri della sua presenza sacerdotale sono stati soprattutto Pola e Padova: nessuno saprà mai a quanti fedeli ha distribuito l’Eucaristia nei 35 anni del suo mini- MARZO 93 stero al Santo: talvolta gli tremava la mano, non solo per l’età. La sofferenza interiore, sopportata con animo francescano, lo rese molto sensibile e facile a commuoversi di fronte ad ogni gesto di gentilezza o di considerazione. Uscì dalla scena di questo mondo come era vissuto, in punta di piedi. Il suo cuore si fermò per collasso cardiocircolatorio verso il tramonto di un giorno di marzo. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 7 marzo 1981 Padre EFREM RIGATO anni 53 Nato a Mendoza (Argentina) il 1° settembre 1927, entrò a Camposampiero nel 1939. Emise la professione temporanea nel 1945, la solenne nel 1950, fu ordinato sacerdote il 13 marzo 1954. Compì gli studi di teologia a Roma, nella nostra Pontificia Facoltà di S. Bonaventura, conseguendo la licenza in teologia. Di comunità a Camposampiero, a Brescia e Pedavena, dove svolse esemplarmente l’ufficio di insegnante. Dal 1966 al 1967 fu a Beirut (Libano) nel seminario di rito latino, come educatore. Ritornò quindi a Camposampiero e dal 1973 fu al Santo, dove oltre che penitenziere in basilica, si prestò per l’insegnamento nel nostro Istituto professionale grafico di Noventa Padovana. Vita lineare, senza incarichi di rilievo: testimone di fede, disponibile, dotato di intelligenza e rettitudine. Portato alle scienze esatte e alla botanica, dedicava il tempo libero alle piante e ai fiori, sistemando aiuole, parco e argini del canale che costeggia il Santo. E mentre era intento in questo suo lavoro, un mattino di sabato sorella morte bussò alla sua porta con brevissimo preavviso (ma il p. Efrem l’aspettava, come confidò più volte conversando con i confratelli). Sentendosi male, ritornò in cella e chiamò qualcuno. Portato immediatamente all’ospedale, un delicato e difficile intervento chirurgico (sostituzione di una tratto di aorta) si rivelò inutile. E così p. Efrem, dal giardino e dai fiori del Santo, si unì al corteo dei beati, al seguito dell’Agnello che si pasce tra i gigli. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 94 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 8 marzo 2001 Padre LORENZO BIGNAMI anni 89 Nato a Maleo (Milano) il 13 gennaio 1912, nel 1924 inizia la sua formazione alla vita religiosa e sacerdotale nel seminario minore dei Frati Minori Conventuali della Provincia Ligure Piemontese. Dopo l’anno di noviziato, emette la professione temporanea nel 1930 e nel 1933 la solenne; nel 1936 riceve l’ordinazione sacerdotale. Di carattere gioviale, sereno, amabile, nel suo ministero pastorale è sempre andato incontro, indistintamente, a tutti, sempre disponibile al dialogo e all’incontro. Queste doti suggerirono ai superiori di affidargli subito il difficile e delicato compito della formazione, come rettore dei chierici e probandi del nostro seminario di Susa (Torino), dal 1937 al 1940. Dopo due anni a Genova-Boccadasse, trascorse tre anni nella comunità del Santo come ufficiatore della basilica (1943-46), aiutando il p. Placido Cortese e il p. Fulgenzio Campello nella difficile e rischiosa attività umanitaria nei confronti di tanti profughi e famiglie bisognose, a causa della guerra. A queste brevi esperienze sono seguiti due lunghi periodi di ministero parrocchiale a Torino e a Genova.A Torino, nella comunità di S. Giacomo in quartiere Barca, rimase per 23 anni (1947-1970); parroco zelante e intraprendente; costruì la nuova chiesa e la sede delle opere parrocchiali, che rimangono ancora come testimonianza del suo impegno di pastore, spesosi generosamente per i suoi fedeli. A Genova, nella parrocchia-santuario di S. Antonio di Boccadasse, p. Lorenzo è rimasto per 30 anni fino alla morte. Si dedica dapprima al completamento della ricostruzione della chiesa parrocchiale; si mette, in seguito, a disposizione di quanti venivano a pregare S. Antonio, promuovendo la devozione al Santo taumaturgo. La sua saggezza di pastore, la sua capacità di dialogo e di ascolto aiutarono tante persone in difficoltà a ritrovare fiducia nella misericordia e nella provvidenza del Signore. Per le benemerenze acquisite nell’ambito sociale e civile, viene insignito dell’onorificenza di “Cavaliere al merito della Repubblica Italiana”. Ricco di anni e di meriti, attorniato dai frati della sua comunità, sostenuto dalla forza del sacramento dell’Unzione degli infermi, p. Lorenzo si è addormentato nel Signore. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Boccadasse in Genova; è sepolto nella tomba di famiglia a Chignolo Po (Pavia). ﱛﱠﱛ MARZO 95 12 marzo 1967 Padre LUIGI BODDA della Provincia Ligure Piemontese anni 91 Nato a Genova-Sampierdarena i1 6 febbraio 1876, svolse parte degli studi presso il seminario arcivescovile di Genova. Dopo il noviziato nel convento di San Miniato, emise la professione solenne il 2 febbraio 1897 e venne ordinato sacerdote in Torino il 10 agosto 1902. Svolse il ministero, oltre che nei vari conventi della Ligure Piemontese, anche in molte case dell’Ordine, particolarmente nelle basiliche di Assisi e di Padova, accogliendo i numerosi gruppi di pellegrini. Carattere gioviale ed esuberante, si guadagnò l’universale simpatia dei confratelli. Come il Serafico Padre, fu un devoto ammiratore del creato, che non mancava di elogiare nelle omelie come capolavoro della bontà di Dio. La sua lunga vita non gli riservò momenti di successo o fatti di rilievo: fu un servo buono e fedele che svolse nella semplicità e nel silenzio i compiti assegnati. Negli ultimi anni una lieve infermità mentale lo costrinse ad essere ricoverato nella casa di cura “S. Raffaele” di Genova; sentendosi prossimo alla fine del viaggio terreno, con lucidità e devozione chiese gli ultimi Sacramenti. Spirò in quella casa circondato dalle premure dei medici e dall’affetto dei confratelli. I funerali vennero celebrati in S. Francesco d’Albaro, ove negli ultimi anni era di comunità. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ 12 marzo 1978 Padre MARCELLO SCANTAMBURLO anni 65 Nato a Marsango (Padova) il 6 agosto 1913, entrò a Camposampiero nel 1928. Fece la professione temporanea nel 1931, la solenne nel 1934; ordinato sacerdote a Padova nel 1939. Dopo pochi mesi passati nella comunità di Treviso, si offrì, tra i primi, per la nuova esperienza missionaria in terra d’Albania. Andò a Roma per prepararsi al passaggio dal rito latino a quello greco-bizantino e, dopo tre mesi, partì per la missione, dove fu superiore e parroco a Valona dal 1940 al 1945. Dopo il forzato rientro in Italia, su richiesta della Congregazione per le Chiese Orientali, si dedicò quasi subito al servizio pastorale nell’Eparchia di Lungro (Cosenza), a Villa 96 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Badessa (Pescara), una parrocchia di rito greco-bizantino dipendente da Lungro, dove per undici anni si prodigò come cooperatore e vicario economo e infine come parroco. Colpito da un “male oscuro” che per vent’anni coprì la sua mente di un fitto velo, passò molto tempo in varie case di salute; infine poté fermarsi a Padova, nell’Istituto teologico, dove i chierici lo assisterono con carità ed affetto. Il Signore misericordioso pose termine alla sua “via crucis” una domenica di marzo. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 13 marzo 2003 Padre FERDINANDO SACCHI anni 58 Nato a Pasturana (Alessandria) il 23 ottobre 1944, entrò nel 1967 nella Provincia Ligure Piemontese. Dopo l’anno di noviziato compiuto al Sacro Convento di Assisi, emise la professione temporanea il 17 settembre 1968, nella festa delle Stimmate del Serafico Padre S. Francesco. Professo solenne il 3 ottobre 1971, frequentò ad Assisi il corso filosofico-teologico e venne ordinato sacerdote il 30 giugno 1973. Fu di famiglia a Genova-N. S. del Rosario (1973-76; 1985-92), Susa (1976-79, rettore del collegio), Genova-Bolzaneto (1979-85; 1994-97, viceparroco), TorinoMadonna della Guardia (1992-94, viceparroco), Genova-Bolzaneto (1997-2001, parroco), Genova-Boccadasse (2001-2003). Ricoprì anche l’ufficio di segretario provinciale della Provincia Ligure Piemontese dal 1985 al 1997. In circa trent’anni di ministero sacerdotale, p. Nando – come veniva familiarmente chiamato – seppe essere uomo di ascolto e di accoglienza, con lo stile che gli era proprio, con spontanea cordialità. Nel dialogo con le persone, che amava attendere soprattutto in chiesa, sapeva infondere serenità, mettendo a disposizione anche la sua preparazione culturale, la sua passione per la storia e le tradizioni proprie del luogo. Apprezzava le cose belle, come le espressioni dell’arte pittorica. Una grave malattia lo portò prematuramente alla morte, preceduta però da una serena riconciliazione con se stesso, con i familiari e con i confratelli. Nel deserto della sofferenza trovò la grazia della purificazione, preparandosi così ad incontrare il Signore, compiendosi in lui il mistero pasquale all’inizio del cammino quaresimale dell’anno 2003. Ritornò a Dio mentre si trovava ricoverato all’ospedale “S. Martino” di Genova. Riposa a Pasturana, accanto ai suoi cari. ﱛﱠﱛ MARZO 97 14 marzo 2005 Padre AURELIO MATTELLINI anni 86 La vita di p. Aurelio sbocciò il 10 gennaio 1919, quando la famiglia – originaria di Pola in Istria – aveva trovato rifugio, a causa degli eventi bellici del primo conflitto mondiale, presso Vienna in Austria, nel villaggio di Bruk an der Leitha. Al fonte battesimale fu chiamato Ermenegildo. Entrò nel collegio di Camposampiero il 5 ottobre 1931 e vi frequentò il ginnasio (1931-35). Fu quindi a Padova per l’anno di noviziato ed ebbe come maestro il p. Paolo Moratti. Emessa la professione temporanea il 19 marzo 1937, si portò a Brescia per il liceo (1937-40), al termine del quale abbracciò definitivamente la vita francescana con la professione solenne (4 ottobre 1940). Ritornò nella città del Santo per il corso filosofico-teologico (1940-44) e fu ordinato sacerdote dal Vescovo Carlo Agostini nella Cattedrale di Padova, il 24 giugno 1943. A Fanna, ora in provincia di Pordenone, trascorse i primi quattro anni di ministero (1944-48). Nel decennio successivo lo troviamo al Santo, a Rio di Punteria, a Sabaudia e ancora a Padova, nel collegio teologico. Dal 1958 fino alla morte rimase ininterrottamente di famiglia nella comunità di Sabaudia. Qui ebbe la gioia di festeggiare, assieme ai frati, il 70° di fondazione della parrocchia, due settimane prima dell’improvvisa chiamata alla vita eterna. Si prodigò fino all’ultimo giorno nel servizio che gli era congeniale: l’animazione della liturgia attraverso il canto e la musica, pur accusando una indisposizione che non gli impedì di presentarsi in chiesa, secondo il suo solito, con fedeltà esemplare. Fragile di salute, aveva sempre cercato di reagire ai vari malanni con fortezza, fin da giovane. Uomo mite, si presentava accogliente e cordiale, rispettoso e comprensivo. I fedeli di Sabaudia amavano e apprezzavano p. Aurelio per queste sue caratteristiche, ne ammiravano la passione per il canto e la musica sacra, sempre coltivata fin dagli anni della teologia, lo cercavano per il tratto umanissimo con il quale accostava le persone, piccoli e adulti, sensibile alle sofferenze che inevitabilmente si affacciano nella vita dei singoli e delle famiglie. I buoni parrocchiani, accorsi in gran numero alle esequie di p. Aurelio, presiedute dal Vescovo diocesano, hanno testimoniato i loro sentimenti soprattutto attraverso il linguaggio eloquente delle lacrime. Terminata la sua corsa (cfr. 2Tm 4,7), riposa – novissimum diem expectans – nella tomba dei frati al cimitero di Sabaudia. ﱛﱠﱛ 98 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 16 marzo 2000 Fra TARCISIO MOCELLIN anni 63 Nato a San Nazario (Vicenza) l’11 agosto 1936, entra nel collegio di Camposampiero nel 1949 e successivamente passa in quello di S. Pietro di Barbozza; compie l’anno di noviziato al Santo nel 1953, emettendo i voti semplici nel 1954 e quelli solenni nel 1958. Fra Tarcisio ha vissuto i suoi 46 anni di vita religiosa soprattutto in due luoghi a lui particolarmente cari: S. Pietro di Barbozza e, dal 1970, al Santo in Padova. Il suo incarico principale è stato sempre lo stesso, quello di cuoco a servizio della comunità dei frati. Un impegno umile e faticoso che egli sapeva svolgere con competenza, spirito di servizio e autentica gioia: un’evidente opera di misericordia compiuta per tanti anni, finché lo stato di salute gliel’ha consentito. Al lavoro univa sempre la preghiera caratterizzata da una speciale devozione a Maria Immacolata, che esprimeva anche con un particolare attaccamento al Santuario di S. Pietro di Barbozza, dove non mancava mai di recarsi per la ricorrenza dell’11 febbraio. Gli ultimi otto anni della sua vita sono stati segnati dalla sofferenza, causata da una grave insufficienza renale, che lo costringeva a sottoporsi all’emodialisi tre volte la settimana presso l’ospedale civile di Padova. Il suo è stato un vero “calvario”, ma percorso con pazienza e serenità, come offerta a Dio della sua vita, coerentemente con quanto aveva scritto nell’immagine-ricordo della sua professione solenne:“Guardo fiducioso all’avvenire, confidando in Maria. Il sacrificio di tutto me stesso, che oggi ti offro, Signore, per le mani di Maria Immacolata, sia per me sicurezza di eterna salute...”. Muore a Padova il 16 marzo 2000; i funerali, presieduti dal Ministro provinciale, si sono svolti nella basilica del Santo. Riposa nella tomba dei frati nel cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ 18 marzo 1996 Fra CORRADO CANALE anni 90 Nato a Forni di Valdastico (Vicenza) il 21 agosto 1906. Nel 1932, a ventisei anni entrò nel nostro convento di Vicenza come postulante. A Camposampiero nel 1934 compì l’anno di noviziato che concluse con la professione temporanea il 27 ottobre 1935. Venne quindi inviato nella comunità dei Frari a Venezia, dove emise la MARZO 99 professione solenne il 27 ottobre 1938.Vi rimase per ben 29 anni fino al 1964, svolgendo con carità e dedizione il prezioso servizio di cuoco e addetto al convento. Passò quindi a Camposampiero incaricato della portineria del seminario: di questa comunità fece parte fino alla morte, anche se dall’estate del 1988 fu ospite fisso come malato nella nostra infermeria provinciale di S. Pietro di Barbozza. Di fra Corrado il più bell’elogio che si può tessere, è di aver vissuto con straordinaria intensità spirituale e religiosa il quotidiano. La sua vita fu spesa nella fraternità e per la fraternità con semplicità e generosità. Si segnalò per il rispetto verso i superiori e le persone anziane. Ci lascia il dono dell’esempio della pazienza e della preghiera. Gli ultimi otto anni di vita furono segnati dalla cecità, e la preghiera costante e devota fu la compagna delle sue lunghe giornate. I funerali furono celebrati nella nostra chiesa di Camposampiero. Riposa nella tomba dei frati nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 22 marzo 1972 Padre URBANO SANTINON anni 49 Nato a Resana (Treviso) il 27 marzo 1923, entrò nel seminario di Camposampiero nel 1938. A Padova emise la professione temporanea nel 1944, la solenne nel 1949, e venne ordinato sacerdote nel 1953. Fu per qualche tempo dapprima missionario in Argentina, nella comunità di Olavarría e, dopo il ritorno in Italia, nella comunità di Brescia. Ma il suo convento di elezione divenne il Santo, data la sua spiccata preferenza per il sacramento della Riconciliazione, al quale diede tutto se stesso con costanza, pazienza e generosità, facendosi strumento della misericordia divina. Fedele a questa delicata e preziosa missione, declinò ogni altra offerta, preferendo l’attività sacrificata e nascosta del confessionale. Un’emorragia cerebrale pose fine al suo lavoro, e alla sua vita, dopo grandi sofferenze esemplarmente sopportate. Morì nell’ospedale di Vicenza. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 100 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 23 marzo 1931 Padre PIO DE GRANDIS anni 38 Nato a Campigo (Treviso) il 18 maggio 1893, entrò a Camposampiero nel 1906 ed emise i voti temporanei nel 1910. Dal 1915 al 1919 partecipò alla prima guerra mondiale, addetto al trasporto dei feriti. Al ritorno in convento, fece la professione solenne nel 1920, e nel 1922 venne ordinato sacerdote a Padova. Ritornato a Camposampiero con l’ufficio di insegnante, fu poi guardiano di Pirano e di S. Pietro di Barbozza, dove p. Pio si distinse per la sua grande pazienza nel sopportare la grave malattia, la tubercolosi, che lo andava lentamente ma inesorabilmente consumando. Senza mai un lamento, sorretto da una profonda fede e da un amore tenerissimo all’Immacolata, spese le sue residue energie per il bene delle anime, lasciando nella buona gente di quelle verdi colline un grande rimpianto e ai suoi confratelli un esempio da imitare. Trasferito a Pola in un ultimo tentativo di alleviarne le continue acute sofferenze, sorella morte lo incontrò preparato e sereno: una vita breve di anni, ma ricca di amore di Dio e dei fratelli. Coloro che lo conobbero, lo invocano come santo. Riposa nel cimitero di Pola. BERARDO ELIO DE GRANDIS, Il fascino del regno nella vigna del Padre, Biografia di padre Pio De Grandis (1893-1931), p. m., Padova, 1998. ﱛﱠﱛ 24 marzo 1945 Fra RAFFAELE FASSINA anni 38 Nacque a S. Giorgio in Bosco (Padova) il 12 luglio 1907. Entrò nel convento di Camposampiero, ove vestì l’abito religioso il 16 agosto 1930, e dopo l’anno di noviziato, emise la professione temporanea il 2 aprile 1933. Fece la professione solenne a Cherso il 18 aprile 1936. Fu di famiglia a Pola, a Padova, a Vicenza, e nuovamente a Pola, sempre laborioso e diligente in tutte le mansioni del convento. Morì prematuramente, vittima anche lui della guerra, come il p. Graziano Zanin. Colpito alla fronte da una scheggia, il 21 febbraio 1945, durante un’incursione aerea, nonostante tutte le cure, dopo un mese di sofferenze, tornò serenamente a Dio, confortato anche dalla presenza del Vescovo, mons. Raffaele Radossi. Riposa nel cimitero di Pola, accanto alla tomba di p. Pio de Grandis. ﱛﱠﱛ MARZO 101 24 marzo 1992 Padre ERMANNO STELLA della Provincia Ligure Piemontese anni 78 Nato Carpineto Romano (Roma) il 19 giugno 1914, emise la prima professione il 23 ottobre 1932 e la solenne il 7 novembre 1935. Ordinato sacerdote il 14 agosto 1938, svolse il ministero in diverse province dell’Ordine e per alcuni anni in Francia. Nipote del famoso padre Domenico Stella, celebrato musicista, al quale in Assisi è stata dedicata una via, fu anch’egli bravo organista e compositore di spartiti di un certo interesse. Valente predicatore, si iscrisse, verso la fine degli anni ’70, nella Provincia Ligure Piemontese e fu di comunità a S. Antonio di Boccadasse. Una lunga e penosa malattia cardiaca lo afflisse per parecchi anni. Ricoverato nella clinica “Villa Serena” in Genova, si spense dolcemente la sera del 24 marzo. Riposa nella tomba dei religiosi in Assisi. ﱛﱠﱛ 24 marzo 2003 Fra LUCIANO FORESE anni 90 Nato a Rustega di Camposampiero il 10 maggio 1912, è battezzato con il nome di Guerrino. Entra in convento a Camposampiero nel 1928 e vi compie l’anno di noviziato, emettendo la professione temporanea il 19 agosto 1930 e quella solenne l’11 ottobre 1933. Dopo una breve permanenza nei conventi di Camposampiero e di S. Pietro di Barbozza, è di famiglia al Santo di Padova, ininterrottamente, dal 1931 al 2003. Muore all’ospedale di Montebelluna (Treviso) il 24 marzo 2003. Fra Luciano, frate sereno, il cui volto lasciava trasparire una intensa vita interiore, alimentava la sua consacrazione religiosa con una preghiera sempre fedele, che edificava chi lo avvicinava. Si presentava con un tratto umile ma nello stesso tempo signorile, difficilmente si notavano in lui segni di irritazione, costantemente uguale a se stesso, frutto di un lento e graduale lavorio interiore. Era orgoglioso di appartenere alla nostra Famiglia francescana, un “sano orgoglio” che si traduceva in conoscenza, interesse e stima per i suoi frati, e rispetto nei confronti dei superiori. Non c’era cosa che non meritasse da parte sua uno sguardo, una lettura attenta, con un commento breve, ma illuminato dalla sua intelligenza e saggezza. Ricoprì l’incarico di sacrista al Santo, dal 1936 al 1998: sessantadue anni! La sua presenza ha fatto storia nella sacrestia della basilica. Quante persone, soprat- 102 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. tutto sacerdoti, ha incontrato ogni giorno, accolte con un cordiale saluto! Non faceva distinzione tra persona anziana che entrava timorosa in sacrestia per chiedere di celebrare, e il cardinale o il vescovo. Per ognuno aveva una parola di cortesia e di sincera stima. Dobbiamo a lui la documentazione diligente dei numerosi pellegrinaggi venuti al Santo, l’annotazione dei sacerdoti celebranti, la stesura di una cronaca sobria e completa degli avvenimenti di rilievo, la breve biografia, ma di notevole interesse, di figure di santi da lui incontrati e conosciuti (S. Massimiliano Kolbe, S. Leopoldo Mandić, il Beato Andrea Giacinto Longhin, il Beato Giovanni XXIII, il Servo di Dio p. Placido Cortese e altri). Era suo vivo desiderio di rimanere nel convento del Santo fino alla sua morte (così scriveva al Ministro provinciale dalla nostra infermeria di S. Pietro di Barbozza, dove era ospite dal 1998); per questo non gli era stato facile lasciare la comunità dove era vissuto per circa settant’anni, ma aveva accolto la disposizione con spirito di obbedienza e con fede, pur nella sofferenza. Con fra Luciano è tramontata un’epoca, se ne è andato un fratello che ha scritto una pagina bella e gloriosa della storia della nostra Provincia. Non ha fatto di certo opere grandi agli occhi del mondo, ma non si potrà facilmente dimenticare la sua figura umile e lieta, un esempio di cui la Chiesa e la nostra Famiglia francescana hanno bisogno anche oggi. I funerali sono stati celebrati nella “sua” basilica del Santo, con la partecipazione di numerosi frati e fedeli. È sepolto nella tomba dei religiosi al cimitero di Padova-Arcella. ﱛﱠﱛ 24 marzo 2004 Padre CRISTOFORO PASQUAL anni 78 Nato a Eraclea (Venezia) il 1° dicembre 1925, viene battezzato con il nome di Angelo. Entra nel seminario di Camposampiero nel 1937. Al Santo di Padova emette la professione temporanea il 29 novembre 1944 e quella solenne il 4 ottobre 1948.Viene ordinato sacerdote nella basilica del Santo il 16 marzo 1952. I primi quindici anni del suo sacerdozio, li ha vissuti come educatore nei nostri seminari di Camposampiero (vicerettore), Assisi (rettore dei fratini) e Padova (maestro dei novizi). In questo suo impegno ha dimostrato capacità non comuni nell’accompagnare i ragazzi e i giovani nel discernimento vocazionale e nella loro formazione umana e spirituale. Era sempre costante la sua carica di entusiasmo, accanto a sollecitudine e passione per proposte generose. Nell’impegno di ministero richiestogli dall’obbedienza, prima come viceparroco a Milano (1967-60), e poi come parroco nelle due nostre parrocchie di Roma MARZO 103 (Ss. Pietro e Paolo all’Eur e di S. Marco in Agro Laurentino, 1970-88), p. Cristoforo ha vissuto, per diciotto anni, il periodo più fecondo e carico di gioie e soddisfazioni personali e pastorali. Aveva un contatto facile con la gente, era sempre presente soprattutto con le persone appesantite da drammi personali e da malattie. A loro sapeva comunicare coraggio e serenità. Sempre attivo anche quando, lasciata la cura d’anime parrocchiale, a Vicenza ha guidato come guardiano, per nove anni (1988-97), quella comunità e ha allargato l’orizzonte dei suoi già molteplici impegni, come responsabile diocesano della CISM. Notevole poi l’impegno e l’intraprendenza per trovare chi sponsorizzasse il restauro della bella chiesa di S. Lorenzo, riportata allo splendore originale. Nei sette anni successivi, trascorsi nella comunità del Santo, come vicario, era lieto di donare, nell’autunno della sua vita, i frutti dell’esperienza, in particolare nell’incontro e nel dialogo personale. Molto ricercato come confessore, ha saputo comunicare nel sacramento della Riconciliazione la sua passione per il Signore e il suo regno. Faticoso e arduo anche il compito affidatogli dai vescovi diocesani di Vicenza e poi di Padova, di esorcista. I tratti della sua vita umana e spirituale sono descritti bene e con sincerità in una pagina autobiografica, da lui consegnata nel suo “progetto personale”, in occasione dei cinquant’anni di sacerdozio. Così scrive:“Mi è sempre piaciuto fare bene il bene… di dare tutto quello che posso, fino alla fine della vita”. Nei suoi impegni pastorali ha “cercato di amare e aiutare tutti, in particolare i poveri…”. Sente di essere “sereno e desideroso di corrispondere all’amore del Signore”. In occasione del Giubileo del 2000 si propone il “distacco da ogni forma di peccato, anche veniale volontario”. Giunto nella comunità del Santo, a Padova, si dona “volentieri e con grande apertura verso tutti…”. Desidera “amare tutti e scusare il più possibile tutti…”. P. Cristoforo muore il 24 marzo 2004 in un incidente stradale, presso Quarto d’Altino (Venezia). I soccorritori, intervenuti sul luogo dell incidente, lo hanno trovato con la corona del Rosario tra le mani. Aveva la bella abitudine, prima di ritirarsi in camera per il riposo della notte, di recarsi in cappella a pregare. Si avvicinava, tutte le sere, all’immagine della Vergine per un’ultima preghiera. E la Vergine lo avrà accolto, lieta di avere vicino un figlio generoso e fedele. I funerali sono stati celebrati nella basilica del Santo. È sepolto nella tomba dei frati, all’Arcella. ﱛﱠﱛ 104 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 25 marzo 1992 Padre ALDO WEBER anni 49 Nato a Denno (Trento) il 7 luglio 1942, entrò a Camposampiero nel 1953, dove frequentò le medie; proseguì a Brescia il ginnasio, a Padova e a Brescia il liceo e a Padova la teologia. Dopo il noviziato emise la prima professione nel 1959, la seconda nel 1963; fu ordinato sacerdote nella basilica del Santo nel 1968. Di famiglia dapprima ad Arsio dal 1968 al 1979, come promotore vocazionale e in seguito come rettore del seminario; dal 1979 presso il Messaggero di S. Antonio a Noventa Padovana, come vicedirigente e poi dirigente dello stabilimento grafico. Nel nuovo incarico si dedicò con grande passione, generosità e diligenza, riuscendo a stabilire ottimi rapporti con tutto il personale. Nel 1988 gli fu offerto un nuovo settore di attività, quello pastorale nella parrocchia di Verona: accettò con generosità e prontezza, ma non senza una profonda, sentita sofferenza. P. Aldo in questa sua ultima obbedienza, soprattutto, non smentì quanto avevano ripetutamente espresso i suoi formatori:“Fra Aldo ama la sua vocazione e desidera corrispondervi sempre meglio”. Il “meglio” p. Aldo lo manifestò chiaramente nei momenti più critici della vita, quando apparvero, senza ombra di dubbio, i primi sintomi del male che non perdona. Lottò per riprendersi, nei limiti del possibile, sorretto dai confratelli e confortato da una fede viva e crescente; ma il calo progressivo delle forze era senza speranza. L’intervento chirurgico non riuscì a salvarlo: la metastasi era in pieno sviluppo. All’ospedale o nel convento di Verona avrebbe potuto usufruire di una assistenza più adeguata ed opportuna, ma saputo che la mamma, quasi novantenne, impossibilitata a muoversi, desiderava averlo vicino, acconsentì al ricovero in famiglia, conscio che la morte avrebbe guadagnato tempo su di lui. Il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, verso sera, p. Aldo lasciò il dolore e la vita, mentre la mamma gli teneva stretta la mano, come quando egli tentava i primi incerti passi sui sentieri della sua valle. Riposa nel cimitero di Denno (Trento). ﱛﱠﱛ 25 marzo 2000 Padre CESARE BRONCA anni 82 Nato a Lerino di Torri di Quartesolo (Vicenza) il 5 maggio 1917, entra nel collegio di Camposampiero nel 1928 dove frequenta la scuola media e la IV ginnasio; MARZO 105 compie quindi al Santo l’anno di noviziato che si conclude con la professione temporanea nel 1933. Frequenta la V ginnasio a Cherso, il liceo a Brescia e il corso filosofico-teologico, dal 1937 al 1941, a Friburgo (Svizzera), Padova e Roma. A Friburgo emette la professione solenne nel 1938 e riceve l’ordinazione sacerdotale a Roma nel 1941. I primi venti anni di ministero di p. Cesare, dal 1941 al 1961, sono caratterizzati dall’itineranza con periodi di breve permanenza in tante comunità della nostra Provincia: Arcella, Camposampiero, S. Pietro di Barbozza, Venezia, Trieste (con l’ufficio di guardiano), Ss. Pietro e Paolo a Roma; ma è stato anche due anni a Tarancon (Spagna), dal 1949 al 1950, e tre anni a Montevideo in Uruguay, dal 1955 al 1959. Dalla corrispondenza epistolare del tempo con i suoi superiori, traspare la sua disponibilità di consacrato, pronto a servire il Signore e i fratelli dove era richiesta la sua presenza. Dopo questo periodi, dal 1961 al 2000 p. Cesare è vissuto a Sabaudia: 40 anni durante i quali egli ha potuto dare il meglio di sé. Due sono stati, in modo particolare, i campi d’apostolato e d’impegno dove egli ha svolto il suo servizio: l’insegnamento nella scuola pubblica (si era specializzato in lingue) e l’esercizio del ministero sacerdotale. Tutto egli compiva con fedeltà e dedizione. Muore, dopo una breve malattia, a Sabaudia i1 25 marzo 2000, solennità dell’Annunziata, patrona della parrocchia; le esequie, presiedute dal Vescovo di Latina, sono state celebrate nella nostra chiesa di Sabaudia. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Sabaudia. ﱛﱠﱛ 26 marzo 1998 Padre GIUSEPPE FISCON anni 78 Nato a S. Giustina in Colle (Padova) il 29 dicembre 1919, entra nel collegio di Camposampiero nel 1931 e qui frequenta il ginnasio inferiore, per passare poi a quello superiore a Cherso. Compie il liceo a Brescia (1937-40) e il corso filosoficoteologico a Padova (1940-44). Trascorre l’anno di noviziato al Santo, emettendo la professione semplice nel 1937 e poi quella solenne nel 1941; nel 1944 è ordinato sacerdote, e così a 25 anni inizia il ministero, mettendo le sue migliori energie a servizio dei fratelli. È assegnato dall’obbedienza a Camposampiero (1945-48; 1956-60), Vicenza (1949-51),Venezia (1952-56), Noventa Padovana (1961-66), Assisi (1967-78), Brescia (1978-79) e a Padova-Santo in diverse riprese (1944-45; 1948-49; 1951-53; 1979-97); trascorre l’ultimo anno di vita nel convento-infermeria di S. Pietro di Barbozza. 106 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Due aspetti hanno caratterizzato la sua “diaconia”: un primo servizio è stato quello all’interno delle nostre comunità come economo e amministratore, incarico esercitato con passione e dedizione; il secondo servizio è stato quello sacerdotale con particolare riferimento al sacramento della Penitenza: sapeva far sperimentare a quanti lo avvicinavano la bontà e la consolazione che vengono dal Padre delle misericordie. Gli ultimi anni della sua vita sono stati segnati dalla malattia che lo ha spiritualmente affinato e che lo ha reso sempre più sensibile alla voce di Dio. Muore all’ospedale di Valdobbiadene (Treviso) il 26 marzo 1998; i funerali sono stati celebrati nella chiesa dei Santuari Antoniani di Camposampiero. È sepolto nel cimitero di S. Giustina in Colle (Padova). ﱛﱠﱛ 27 marzo 1999 Padre LORENZO TURETTA anni 78 Nato a Baone (Padova) l’11 gennaio 1921, in una famiglia profondamente radicata nella fede e nella pratica religiosa, manifestò il desiderio di consacrarsi al Signore come “frate della basilica di S. Antonio”. Per questo, nel 1932 – nel clima delle celebrazioni del VII centenario della morte del Santo – il suo parroco lo indirizzò nel nostro seminario di Camposampiero. Dopo il biennio ginnasiale a Cherso e il noviziato al Santo, compie gli studi umanistici e filosofico-teologici nel nostro collegio dei Frari a Venezia dal 1938 al 1945. Emette la professione temporanea e la solenne al Santo e viene ordinato sacerdote nella basilica della Salute a Venezia nel maggio del 1944. La sua vita di consacrazione al Signore e di servizio ai fratelli è caratterizzata da tre momenti particolari. Dal 1948 al 1971, in Argentina e Uruguay, p. Lorenzo, insieme al primo gruppo di tre frati inviati in America Latina, ha offerto le sue energie migliori, iniziando, in situazioni disagiate, complesse e d’estrema povertà, la nostra presenza francescana conventuale. Per otto anni prestò la sua opera d’educatore e insegnante nel seminario di Elizondo in Spagna (1971-1978 e 198283), segnalandosi per la sua disponibilità, competenza e laboriosità. Infine, sedici anni a Mestre nella parrocchia del Sacro Cuore, dove ha esercitato il ministero sacerdotale con francescana letizia e delicata sollecitudine, dedicandosi, in modo particolare, alla pastorale degli anziani e degli ammalati. Gli ultimi due anni di vita di p. Lorenzo sono stati segnati dall’esperienza purificatrice della malattia e della sofferenza, ma alleviati dalla cura amorosa ed esemplare dei suoi confratelli e di alcuni fedeli della comunità parrocchiale, che lo hanno assistito con premura e continuità come veri “angeli custodi”. MARZO 107 I funerali sono stati presieduti da mons. Alfredo Magarotto, Vescovo di Vittorio Veneto e cugino di p. Lorenzo. Riposa nella nostra tomba al cimitero di Padova-Arcella. ﱛﱠﱛ 28 marzo 1999 Padre PAOLO FALDANI trasfiliato Custodia generale di Corea anni 54 Nato a Cittadella (Padova) il 1° agosto 1945, attirato dall’esempio dello zio paterno p. Francesco, del fratello p. Mario e del cugino p. Giancarlo, entra nel Seminario di Camposampiero il 5 ottobre 1956. A Pedavena (Belluno), Brescia e Padova prosegue e completa gli studi umanistici e filosofico-teologici. Nella basilica del Santo emette la professione temporanea nel 1963, la solenne nel 1969 e viene ordinato sacerdote il 25 marzo 1972. Dopo due anni di ministero sacerdotale, nel seminario di Pedavena come educatore e nella parrocchia di Sabaudia, p. Paolo domandò di recarsi missionario in Corea, dove già lavoravano lo zio p. Francesco e il cugino p. Giancarlo. Partì il 15 giugno 1974 e vi rimase fino al maggio 1998, quando fu costretto a ritornare in Italia, bisognoso di cure a causa del male che lo aveva colpito. Nella Custodia generale di Corea alla quale si era trasfiliato nel 1987, ricoprì diversi e importanti uffici, tra i quali quello di Custode dal 1981 al 1984. Religioso amabile, fedele e generoso, p. Paolo desiderava unicamente mettere la sua vita al servizio degli altri, inserendosi completamente in un paese nuovo e in una cultura diversa. Esercitò i vari compiti cui fu chiamato con impegno, bontà ed equilibrio. Nel corso dell’ultima grave malattia, che lo costrinse al ricovero per molto tempo nell’ospedale di Padova, accettò serenamente questa prova e si preparò all’incontro con il Signore con piena consapevolezza e con un fiducioso abbandono in Lui. A 54 anni, il mattino della domenica delle Palme è andato incontro a sorella morte, dopo aver chiesto di confessarsi ancora una volta. I funerali, presieduti dal Ministro generale dell’Ordine, sono stati celebrati nella basilica del Santo e hanno visto la partecipazione commossa e sentita di alcuni nostri frati e suore coreane. È sepolto nel cimitero di Cittadella accanto ai suoi genitori. MARIO FALDANI (a cura), P. Paolo Faldani, Sia fatta la tua volontà, p. m., Padova, 2000. Raccolta di testimonianze in occasione del I anniversario della morte. ﱛﱠﱛ 108 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 28 marzo 2006 Padre AGOSTINO FLAIM anni 90 Nato a Tregiovo di Revò (Trento) il 2 luglio 1915, viene battezzato il 3 luglio successivo con il nome di Germano. Entra nel seminario di Camposampiero nel 1926 e vi compie il ginnasio. Dopo l’anno di noviziato, emette a Padova la professione temporanea il 4 ottobre 1931; frequenta il liceo a Cherso e a Brescia e la teologia a Venezia e a Padova; emette la professione solenne al Santo il 4 agosto 1936 e riceve l’ordinazione presbiterale a Padova (seminario diocesano) il 9 luglio 1939. Fu di famiglia a Pola e Milano (dall’agosto al dicembre 1939), Padova-Arcella (1939-41), Camposampiero (1941-44), Padova-Santo (1944-49; 1956-58; 1964-97), a Trieste (1949-53; 1954-56; 1958-62), Treviso (1953-54), a Brescia (1962-64), Verona (1997-2006). Rese l’anima a Dio durante il ricovero all’ospedale civile di Montebelluna (Treviso), il 28 marzo 2006. I funerali sono stati celebrati nella chiesa del Tempio Votivo di Verona; è sepolto nel cimitero di Tregiovo di Revò (Trento), suo paese natale. Una lunga vita, quella di p. Agostino, trascorsa in vari conventi della Provincia, soprattutto in quello del Santo e, nell’ ultimo periodo della sua vita, nella comunità di Verona, per la quale si era reso disponibile ad un trasferimento certamente significativo in una età avanzata della vita, offrendo le sue ultime risorse nel ministero della Riconciliazione, al quale si era già dedicato, fedelmente, nel trentennio trascorso al Santo. Ha sorpreso un po’ tutti questa disponibilità di p. Agostino, in così tarda età, segnato già dal declino delle forze. La sua semplice vita ci lascia proprio questo insegnamento: non è mai tardi per offrire spazio a Dio, adesione alla sua volontà e ai suoi progetti. È un Dio che si pensa di conoscere e invece non cessa di sorprenderci e che sa offrirci novità, quella che p. Agostino ci ha presentato con la sua testimonianza. APRILE «Per mezzo di lui rinascono a vita nuova i figli della luce, e si aprono ai credenti le porte del regno dei cieli. In lui morto è redenta la nostra morte, in lui risorto tutta la vita risorge». (Prefazio pasquale II) Risurrezione di Cristo (part.), Stefano Dall’Arzere (1552), Padova, Basilica del Santo APRILE 111 1 aprile 1996 Padre GABRIELE ZANFABRO anni 77 Nato a Valle d’Istria (Pola) il 15 maggio 1919, nel 1931 entrò nel seminario di Camposampiero dove frequentò le scuole medie, passando poi a Cherso per il ginnasio. Dopo l’anno di noviziato a Padova, proseguì gli studi liceali a Brescia e quelli filosofico-teologici a Padova e Peraga presso il nostro Istituto teologico. Emise la professione temporanea presso la Tomba del Santo il 3 agosto 1937 e quella solenne a Brescia il 4 ottobre 1940. Ricevette l’ordinazione sacerdotale a Peraga (Padova) il 3 giugno 1944. Dei 52 anni di vita sacerdotale ne trascorse ben 24, i primi 10 e gli ultimi 14, nella nostra parrocchia di Gazzolo (Brescia), e 15 nell’America Latina. Alla comunità parrocchiale di Gazzolo donò le fresche energie giovanili e poi la sapienza del suo sacerdozio maturo. Ricoprì incarichi delicati e di responsabilità: maestro dei novizi, direttore del pensionato universitario di Montevideo e parroco a J. León Suarez, un quartiere di Buenos Aires. Ovunque ebbe modo di esprimere il suo zelo apostolico. Nutrì profondo il senso di appartenenza alla nostra famiglia religiosa, caratteristica che cercò di inculcare soprattutto ai giovani in formazione. La sua salute fu sempre piuttosto cagionevole, soprattutto dopo il delicato intervento al cuore subito a Padova. Trascorse a Barbozza gli ultimi mesi di vita; sorella morte venne a visitarlo nell’ospedale di Montebelluna (Treviso), dove era stato ricoverato per una crisi cardiaca. I funerali furono celebrati a Gazzolo e presieduti dal vescovo ausiliare di Brescia mons. Vigilio Mario Olmi. Secondo il suo desiderio, riposa nel cimitero di Gazzolo-Lumezzane Pieve, accanto al p. Antonio Bolognini, primo Provinciale della nostra rinata Provincia Patavina. ﱛﱠﱛ 2 aprile 1952 Padre CELESTINO POLI anni 76 Nato a Sfruz (Trento) il 26 novembre 1876, entrò nel convento di Cherso nel 1891, dove emise la professione temporanea nel 1894. A Camposampiero fece la professione solenne nel 1898; compì gli studi filosofici a Cherso e quelli teologici a Camposampiero; venne ordinato sacerdote a Treviso il 23 dicembre 1899. Trascorse la sua lunga vita di religioso nei conventi di Pirano, come economo, al Santo, come penitenziere e a Brescia. 112 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Ovunque si distinse per la vita regolare, per la sua pietà, per la sua assiduità nell’amministrazione dei Sacramenti, specialmente della Riconciliazione. Dato il suo stato di salute, che più volte aveva destato serie preoccupazioni, nel 1950 fu trasferito a Montericco di Monselice. Per tempo si preparò alla chiamata del Signore, sempre preoccupato di non essere di peso ai confratelli. Al medico curante che gentilmente gli dice che ad una certa età non si può pretendere molto, risponde:“Dottore, non ho mai preteso nulla nella mia vita, e se il Signore mi chiama, non pretendo di restare ancora qui”. Era stato sempre questo l’atteggiamento del p. Celestino. E quando arrivò l’ultima sua ora, rese placidamente l’anima a Dio. Riposa all’Arcella. FAUSTINO OSSANNA, P. Celestino Poli, vir prudens, in «Dieci più uno, I Francescani Conventuali di Sfruz», pp. 52-62, Ed. Miscellanea Francescana, Napoli, 1993. ﱛﱠﱛ 2 aprile 1993 Padre AGOSTINO MONTIRONI anni 91 Nato a Serravalle (Repubblica di San Marino) l’11 dicembre 1901, entrò a Camposampiero nel 1916, frequentò le medie a S. Pietro di Barbozza, il ginnasio a Camposampiero, il liceo a Cherso e a Roma, la teologia a Camposampiero e a Roma; dopo il noviziato, emise, al Santo, la professione semplice nel 1921 e quella solenne nel 1924; fu ordinato sacerdote a Roma l’11 luglio 1926. Di famiglia a Camposampiero, all’Arcella, a Pirano (guardiano), a Brescia (rettore dei giovani professi liceali), a Camposampiero (guardiano); successivamente, sempre come parroco, a Sabaudia, a Mestre e all’Arcella, poi un anno al Santo e infine a Milano, dal 1974 alla morte. Dei suoi 67 anni di sacerdozio, p. Agostino, ne trascorse ben 44 in parrocchia, 31 come parroco. Sempre stimato, apprezzato per quel suo donarsi senza risparmio: particolarmente grati i parrocchiani di Sabaudia, ove rimase per 15 anni. Era il periodo bellico e il p. Agostino si prodigò con tutte le sue energie a favore di tutti: il ricordo del suo apostolato è anche oggi nel cuore di quei fedeli. Al riguardo non mancarono anche consensi a livello nazionale; venne infatti nominato Cavaliere della Corona d’Italia e ricevette una medaglia di bronzo con lode al valor civile. Tutto quello che era suo, tempo, spazio, esigenze, lo mise a disposizione dei suoi parrocchiani. Era talmente abituato a pensare ai “suoi” che pure negli ultimi giorni, la sua mente ormai confusa esprimeva spesso doveri e compiti pastorali APRILE 113 urgenti. Chi lo sentiva accennava a qualche sorriso non disgiunto da profonda ammirazione per un confratello che si era veramente “consumato” per il popolo di Dio. Il Signore gli concesse lunga vita: con i suoi 91 anni, già compiuti, era il frate più anziano non solo della Provincia ma pure dell’intero Ordine.Trasferito nel 1987 a S. Pietro di Barbozza, via via si andò lentamente spegnendo: il suo fisico, robusto e forte, a causa di un cuore affaticato e stanco, cedette quasi di schianto nel primo pomeriggio del 2 aprile. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 4 aprile 1987 Padre ARMANDO TONELLI della Provincia Ligure Piemontese anni 63 Nato a Genova il 28 novembre 1923, compì parte degli studi nel seminario arcivescovile della sua città. Attratto dall’ideale di vita di San Francesco, entrò nella Provincia Ligure Piemontese e svolse il noviziato a Padova. Emise la professione semplice l’8 dicembre 1943 a Padova, e la solenne l’8 dicembre 1946 a Susa. Nella cittadina piemontese venne ordinato sacerdote il 22 giugno 1947. Sacerdote e religioso pieno di zelo e di bontà, particolarmente capace di dialogo con i giovani, fu di comunità prima a S. Francesco d’Albaro in Genova, poi a Torino (parrocchie di S. Giacomo e Madonna della Guardia) e collaborò attivamente alla realizzazione del convento della “Piccola Città dell’Immacolata” sul Monte Fasce in Genova. Definitore provinciale, assistente dell’OFS, confessore e direttore spirituale molto richiesto e apprezzato.Varie volte guardiano, ebbe pure l’incarico di Custode capitolare. Il male che nell’estate 1986 lo aggredì, lo trovò pienamente sereno e armato di una fortissima fede. Gli interventi chirurgici, che gli procurarono non poca sofferenza, non ebbero alcun esito. Padre Armando, consapevole, si preparò all’incontro con sorella morte dando un preziosissimo esempio di fede e di pace. Continuò a celebrare l’Eucaristia, fin che gli fu possibile, edificando tutti con il suo carattere sempre dolce e pronto alla volontà del Signore. Particolarmente devoto a Maria Immacolata, non tralasciò mai di invocarne la protezione, anche nel periodo più duro della sofferenza. Spirò nel primo mattino del 4 aprile, nel convento di San Giacomo in Torino, di cui ultimamente era stato eletto guardiano. Circondato dall’affetto e dalla gratitudine dei confratelli, si spense serenamente come era vissuto. 114 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. L’imponente partecipazione al funerale fu prova della stima universale da parte del clero e dei fedeli. Riposa nel cimitero generale di Torino. ﱛﱠﱛ 4 aprile 1992 Padre GIORDANO LOMBARDI Ministro provinciale della Ligure Piemontese anni 81 Nato a Chignolo Po (Pavia) l’11 aprile 1911, emise la professione semplice il 21 ottobre 1927 e la solenne il 1° maggio 1932. Compì gli studi presso il seminario di Susa e venne ordinato sacerdote in quella città il 17 marzo 1934. Laureatosi in scienze naturali all’Università di Genova, fu Ministro provinciale dal 1946 al 1952. Trascorse tutta la sua vita di religioso in Genova; realizzò e portò a termine la chiesa di N. S. del Rosario in Genova, della quale fu primo parroco. Figura molto nota e stimata, personalità sacerdotale profondamente umana e incisiva, fu pastore d’anime di eccezionale capacità e delicatezza. Notevole fu il suo ruolo presso le famiglie colpite dai lutti del terrorismo, che, alla fine degli anni ‘60 e inizio degli anni ‘70, si manifestò a Genova con particolare violenza. Apprezzatissimo predicatore, pur fra molteplici impegni non mancò mai di tenersi costantemente aggiornato circa la ricerca teologica degli anni del dopo-Concilio. Trasferito alla comunità di S. Francesco d’Albaro, continuò la sua missione di pastore e di studioso fin che le forze glielo permisero. Una lunga, estenuante malattia, peraltro inguaribile, lo aggredì verso la metà del 1988. Necessariamente ricoverato presso la clinica “Villa Serena” per le complesse terapie, spirò serenamente poco dopo le ore 10 del 4 aprile, dopo oltre sei mesi di degenza. I funerali si svolsero in S. Francesco d’Albaro, con immensa partecipazione di fedeli e di clero. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ 5 aprile 2000 Padre SILVANO LANARO anni 80 Nato a Puechem di Terragnolo (Trento) il 17 febbraio 1921, entra nel collegio di Camposampiero nel 1933; qui frequenta le scuole medie, poi passa a Cherso per APRILE 115 il ginnasio. Compie l’anno di noviziato al Santo ed emette la professione semplice nel 1939. Frequenta il liceo a Brescia e la teologia a Padova, con la parentesi di Peraga (Padova) durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale. A Padova emette i voti solenni nel 1942 e viene ordinato sacerdote nel 1945. Trascorre i primi anni di sacerdozio a Camposampiero, Treviso e Como, poi, quando nel 1950 il nostro Ordine, su invito della Santa Sede, apre in Calabria alcuni centri missionari (POA) per assistere le categorie più umili della popolazione, l’obbedienza lo assegna a Badolato Marina (Catanzaro), dove rimane 26 anni, fino alla cessazione del centro missionario.Vi svolge l’ufficio di parroco, guadagnandosi la benevolenza e la stima di ogni categoria di persone. Passa quindi a Squillace (Catanzaro), nella Custodia provinciale di Calabria, come guardiano e parroco. Qui p. Silvano continua a svolgere la sua attività con immutato zelo, riamato dalla popolazione per la sua paterna bontà. Nel 1999 viene trasferito nel convento del Sacro Cuore a Catanzaro Lido, dove può dedicarsi con più tranquillità alla preghiera e, cosa da non sottovalutare, alla poesia di cui era stato sempre cultore. Accolto nell’infermeria di S. Pietro di Barbozza, a causa della malattia, si spense il 5 aprile 2000. I funerali hanno avuto luogo nel santuario dedicato all’Immacolata di Lourdes, presieduti da p. Salvatore Sulla, Custode di Calabria. È sepolto nel cimitero di Terragnolo (Trento). ﱛﱠﱛ 6 aprile 2005 Fra PIETRO DALLA COSTA trasfiliato alla Provincia Rioplatense anni 81 Nato a Valdobbiadene (provincia di Treviso e diocesi di Padova) il 1° aprile 1924, entrò nel collegio di Camposampiero l’8 ottobre 1935, frequentandovi la scuola media (1935-38). Passò poi a Brescia per il ginnasio (1938-40). A Padova trascorse l’anno di noviziato, al termine del quale emise la professione temporanea, il 2 aprile 1941. Nel 1942, con altri frati, è missionario in Albania; vi resterà fino al 1945. Dopo la professione solenne, emessa accanto alla Tomba di S. Antonio il 4 ottobre 1946, fu di famiglia al Santo e a Venezia-Frari. Nell’ambito del grande impegno missionario della Provincia, alla fine 1949 parte alla volta dell’America del Sud. Fu di famiglia in diverse comunità della missione, dapprima divenuta Custodia e ora Provincia Rioplatense, svolgendo anche l’incarico di insegnante elementare per circa trent’anni. Risiedette, in particolare, nei conventi di Fray Bentos e Montevideo, in Uruguay. 116 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. I primi anni di una missione richiedono un lavoro intenso e l’impiego di notevoli energie fisiche e spirituali.“Fray Pedro” non si sottrasse alla fatica, ma disimpegnò con generosità le varie mansioni che gli furono assegnate, tra le quali l’umile servizio di cuoco della comunità. Lasciò un caro ricordo soprattutto a Fray Bentos, dimostrandosi vero frate minore sempre attento e disponibile ad offrire la sua collaborazione, vicino particolarmente ai piccoli, ricordando le parole di Gesù:“A chi è come loro appartiene il Regno di Dio” (Mc 10,17). Un confratello argentino, un giorno, gli domandò: “Fray Pedro, come decise di venire in America?”. Ed egli rispose:“Dopo il mio ritorno dall’Albania, il Provinciale mi chiese se desideravo venire qui e io risposi: Sì, Padre! Perché era quello che ci avevano insegnato a rispondere”. Ogni vocazione è vissuta attraverso molteplici «Sì», ripetuti nelle varie circostanze. La fedeltà al progetto di Dio ha la meglio, alla fine, anche sulle inevitabili asperità del carattere che ognuno porta con sé. Fray Pedro disse il suo sì alla volontà di Dio che si manifestò nell’infermità che gradualmente gli tolse le forze, fino all’ultima chiamata:“Sì, Padre!”. Sorella morte giunse mentre era ricoverato in ospedale. Riposa a Montevideo, accanto agli amici carissimi fra Geremia Ziggiotti e p. Andrea Pitacco, e con loro attende la risurrezione. ﱛﱠﱛ 11 aprile 1950 Padre FRANCESCO BURLANDO della Provincia Ligure Piemontese anni 68 Nato a Genova il 17 settembre 1881, svolse in noviziato in San Miniato (Pisa) e professò i voti temporanei il 12 novembre 1899; emise la professione solenne a S. Francesco d’Albaro in Genova il 21 dicembre 1906. Compì gli studi teologici a Bagnoregio e poi in Genova, ove venne ordinato sacerdote il 16 marzo 1907. Svolse il ministero dapprima a S. Francesco di Bolzaneto, dove fu ammirevole la sua dedizione all’ospedale militare di Coronata (Genova). Guardiano e rettore della nostra chiesa di Genova-Bolzaneto, nel 1931 venne trasferito a S. Francesco d’Albaro, come vicario parrocchiale. Nel 1941 venne nominato parroco, ufficio che mantenne fino alla pia morte, avvenuta in questo giorno. Fu definitore perpetuo, religioso attivo e zelante, di animo sincero e buono, fedele servitore e amante della Chiesa e dell’Ordine. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ APRILE 117 11 aprile 1979 Fra ALBERTO NADALES della Custodia provinciale Rioplatense anni 64 Nacque a Barcellona (Spagna) il 24 luglio 1915. Emigrato in Argentina, ebbe il primo contatto con il nostro Ordine a Buenos Aires nel 1962. Si innamorò immediatamente della regola di S. Francesco, tanto da voler vivere nella comunità per tre anni, svolgendo gli incarichi di cuoco, sacrista ed economo. Dal 1965 al 1968 fu a Montevideo (Uruguay): furono anni di approfondimento e di interiorizzazione della vita religiosa. Compiuto il noviziato fece i voti temporanei e nel 1976 quelli solenni. Lavorò efficacemente alla diffusione del Messaggero di S. Antonio in Uruguay e in Argentina, promuovendo così la buona stampa tra i cattolici di quei paesi, fino al 1978. L’età che iniziava a pesare, le fatiche dei continui spostamenti e una grave malattia lo ridussero in poco tempo allo stremo delle forze. Cessò di vivere a Saldán (Córdoba), amorevolmente assistito dai confratelli. ﱛﱠﱛ 13 aprile 1968 Fra BERNARDO MAZZORANA anni 56 Nato a Bottrop (Dortmund-Westfalen, Germania) il 6 settembre 1912, entrò in convento ai Frari (Venezia) nel 1928. Emise la professione temporanea nel 1930 a Camposampiero, e quella solenne il 21 gennaio 1934 a Milano, dove trascorse vari anni come sacrestano. Chiamato a Padova, lavorò al negozio e all’ufficio associati del Messaggero di S. Antonio, rivelandosi un amministratore esatto, scrupoloso e fedele, anche se un po’ puntiglioso. Partì quindi per la missione del Sud America, della quale dev’essere considerato uno dei fondatori. Arrivò in Argentina il 10 gennaio 1948. Lavorò dapprima nella parrocchia di Olavarría; diresse poi le prime costruzioni a Nuestra Señora de las Gracias in Buenos Aires, e in seguito fu preposto agli sviluppi del nostro primo seminario serafico rioplatense di Moreno. Mai diminuì il suo grande amore verso il Santo, e anche in Argentina si adoperò alla diffusione del Messaggero di S. Antonio in lingua spagnola: nel 1953 fu il primo a distribuirlo di porta in porta a Buenos Aires. 118 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Da tempo accusava disturbi, che richiesero infine un intervento chirurgico. Sopraggiunte gravi complicazioni, che resero vana ogni cura, fra Bernardo il sabato santo si addormentò nel Signore, in attesa della risurrezione. È sepolto nel cimitero della Chacarita a Buenos Aires. ﱛﱠﱛ 14 aprile 1963 Padre FRANCESCO MARIA GIUSTA Ministro provinciale della Ligure Piemontese e d’Oriente anni 83 Nato a Triora (Imperia) l’8 agosto 1880, cresciuto in un ambiente profondamente cristiano, ben presto avvertì la chiamata alla vita di consacrazione. Dopo qualche anno di studio nel seminario di Ventimiglia, decise di seguire la via di Francesco d’Assisi; svolto il noviziato a San Miniato (Pisa), emise la professione semplice il 27 gennaio 1897. Proseguì gli studi prima a Colle di Val d’Elsa e poi nel collegio di Susa. Emessa la professione solenne il 27 gennaio 1902, frequentò il corso teologico a Roma, ove venne ordinato sacerdote i1 26 luglio 1904. Conseguì la laurea in teologia presso l’Università Gregoriana nel 1905. Iniziò il ministero sacerdotale nel convento di Genova-Bolzaneto, dove rimase fino al 1919, ricoprendo ripetutamente la carica di guardiano e facendosi molto benvolere per la sua intensa attività, soprattutto a favore della gioventù. Trasferito come guardiano a S. Francesco d’Albaro, nel 1922 venne eletto Ministro provinciale, ufficio che mantenne per nove anni, durante i quali svolse intensa opera a favore del riordino della Provincia, specialmente nel settore della formazione dei giovani. Nel 1931 cominciò la lunga parentesi della sua vita fuori Provincia. Inviato a Costantinopoli quale Provinciale d’Oriente, si adoperò senza sosta per far risplendere la luce della verità e la santità della Chiesa cattolica. Collaborò con il Ministro generale P. Beda Hess come procuratore generale per le missioni. Nel 1948 potè finalmente tornare a Genova, destinato a S. Francesco d’Albaro, dove continuò la missione pastorale. Predicatore insigne, con la sua parola ferma ed elegante, si dedicò con entusiasmo alla predicazione degli esercizi spirituali. Sapeva infondere coraggio e costanza, non soltanto con la precisione del linguaggio ma ancor più con l’esempio di una vita improntata ad illimitata fiducia nella misericordia di Dio. La salute non lo assistette più come prima: un infarto frenò notevolmente la sua attività, tanto che nel gennaio del 1963 dovette essere ricoverato a “Villa Serena”. Le cure e la sua forza interiore parvero restituire una certa ripresa alla sua fibra, e in marzo potè recarsi a Brescia presso la sorella e i nipoti. Ma un improvviso ritorno APRILE 119 del male lo costrinse al ricovero nell’ospedale di quella città, dove con pace incredibile spirò il 14 aprile 1963, Pasqua di Risurrezione in quell’anno. Ebbe funerali solenni nella chiesa di S. Francesco in Brescia, presenti sacerdoti e fedeli della Liguria e della Lombardia. Un riconoscimento più che giusto alle qualità di questo francescano umile, dotto e attivissimo, la cui memoria resta in benedizione. Riposa nel cimitero di Susa. ﱛﱠﱛ 15 aprile 1932 Padre FILIPPO TAMÈ anni 35 Nato a Dermulo (Trento) il 27 maggio 1897, entrò a Camposampiero nel 1910. Emise i voti temporanei nel 1917, quelli solenni nel 1921 e fu ordinato sacerdote nel 1923. Compì gli studi superiori a Roma: la filosofia all’Università Gregoriana e la teologia nella nostra Pontificia Facoltà di S. Bonaventura. Un mese dopo la sacra ordinazione venne di convento al Santo, dove si dedicò con grande amore al ministero delle confessioni. Colpito ben presto da una grave forma di epilessia, fu trasferito dapprima all’Arcella e quindi a Camposampiero, dove morì prematuramente a soli 35 anni. Padre Filippo presentiva da tempo la sua fine e ogni giorno vi si preparava con il “pio esercizio della preghiera della buona morte”. Sempre ilare, benigno, paziente, di grande carità verso gli infermi, fu di esempio nella vita religiosa e nelle pratiche di pietà. Devotissimo di San Giuseppe, si spense nella festa del Patrocinio di questo santo, patrono della buona morte. Riposa a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 17 aprile 1984 Padre GASPARE FRACASSI della Provincia Ligure Piemontese anni 73 Nacque a Genova il 26 agosto 1911. Fu novizio a Padova, dove emise la professione temporanea il 21 ottobre 1927; emise quindi la solenne a S. Francesco d’Albaro in Genova il 29 agosto 1932. Ordinato sacerdote i1 17 marzo 1934 a Susa, 120 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. dove aveva frequentato il seminario diocesano, fu subito nominato vicerettore del nostro collegio di quella città; destinato poi parroco a S. Giacomo in Torino, vi rimase fino al 1948, quando fu trasferito a Susa, fino al 1952, e poi a Genova in S. Francesco d’Albaro come segretario provinciale. Fu a Roma come Commissario nazionale del Terz’Ordine Francescano. Ritornato in Provincia, fu ancora di comunità a Torino (S. Giacomo) e poi a Genova-Bolzaneto, con fruttuosa assistenza all’OFS locale. Religioso esemplare e schietto, di lui si ricorda in particolare l’oratoria forte e persuasiva. Morì improvvisamente, subito dopo aver visitato un infermo, a un mese dalla celebrazione del 50° di presbiterato. I funerali si svolsero in S. Francesco di Genova-Bolzaneto, con grande partecipazione di popolo e clero. Riposa nel cimitero di Susa. ﱛﱠﱛ 18 aprile 1937 Fra LUIGI BOSCHIERO anni 65 Nato a Valdobbiadene (Treviso, diocesi di Padova) il 28 maggio 1872, fabbro di professione, entrò nell’Ordine a 23 anni. Fece la professione solenne a Pirano il 21 maggio 1905. Dopo 13 anni vissuti nelle comunità dell’Istria, iniziò il suo peregrinare negli altri conventi della Provincia e dell’Ordine: Padova, Camposampiero, Roma (Penitenzieria e Ss. XII Apostoli), Genova (Boccadasse e Albaro), Longiano, Ferrara, Venezia e finalmente a Camposampiero. Pari alla sua lunga peregrinazione fu la sua adattabilità e la gioiosa disponibilità ad accettare e assolvere i vari uffici e compiti che gli furono affidati: sacrista, portinaio, cuoco. Di inesauribile attività, gioviale e generoso, fu costretto dal male a quasi due anni di forzata inazione all’ospedale di Camposampiero, dove morì serenamente, come era vissuto, confortato dall’assistenza e dalle preghiere del sacerdote. Riposa nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ APRILE 121 20 aprile 1976 Padre PRIMO OTTILIO MARAZZATO anni 76 Nato a Fossalta di Trebaseleghe (Padova) il 22 luglio 1900, alunno del seminario di Treviso fino al liceo, scelse poi la vita religiosa entrando a Camposampiero nel 1919. Fece la professione temporanea nel 1921 e la solenne nel 1924. Fu ordinato sacerdote a Roma il 18 maggio 1924. Conseguì la licenza in teologia presso il Pontificio Istituto Orientale e più tardi si laureò in diritto canonico nel Seminario patriarcale di Venezia e in diritto civile all’Università di Ferrara. Di famiglia all’Arcella, a Camposampiero, al Santo, a Venezia e, infine, per 35 anni a Trieste, come docente di diritto ecclesiastico in quella Università. Capace di influire sugli altri con intelligenza e discrezione, cercò di rendersi utile soprattutto ai giovani studenti che ricorrevano a lui per consiglio, assistenza e preparazione per la laurea. A lui si deve in molta parte la legalizzazione della nostra scuola media di Camposampiero. Un tumore maligno lo portò alla morte all’età di 76 anni. Imponente la celebrazione delle sue esequie, presieduta dal Ministro generale, presente a Padova per l’apertura del Capitolo provinciale. Insieme ai frati capitolari e a tanti altri religiosi, erano presenti numerosi amici, colleghi e conoscenti, venuti dall’Università di Trieste e dal suo paese natale. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 20 aprile 1993 Fra ELIA ZAGHETTO anni 78 Nato a Marsango di Campo San Martino (Padova) il 6 settembre 1914, entrò nel 1932 a Camposampiero, dove, dopo il noviziato, emise la professione semplice nel 1934; nel 1937 fece quella solenne al Santo. Frate Elia (caso raro in Provincia) ebbe una sola obbedienza: dal 1934 fino al suo ultimo giorno di vita, rimase nel convento del Santo, per quasi un sessantennio. Per circa quarant’anni gli fu affidato il delicato e gravoso incarico di cuoco: in seguito, senza problemi, buono e disponibile, accettò e svolse con diligenza i servizi di addetto all’Arca del Santo e di portinaio. Quando avvertì che la salute diventava precaria, sia per l’età, sia per un’insorgente e crescente insufficienza cardiaca, fra Elia diminuì il lavoro ed aumentò la preghiera e la meditazione, iniziando la preparazione all’incontro con sorella morte.“Sono pronto alla chiamata, quando verrà il Signore”, diceva spesso. 122 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. E la voce di Dio non tardò a raggiungerlo, in maniera sommessa e discreta come fu la sua vita di “vero frate minore”. Quel mattino del 20 aprile, mentre si prestava a ridiscendere in basilica per la preghiera comunitaria, gli giunse, non improvvisa, la “seconda obbedienza” che lo trasferì per sempre nella casa del Padre. Stroncato da un infarto, fu trovato disteso a terra, composto, sereno, raccolto. Ai funerali larga fu la partecipazione di confratelli, parenti e conoscenti. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 23 aprile 1978 Fra GIUSEPPE LENZI anni 78 Nato a Torcegno (Trento) il 21 ottobre 1900; iniziò la sua vita religiosa nel 1933 come aspirante fratello a Camposampiero, dove emise i voti temporanei nel 1935; seguirono quelli solenni nel 1938 a Pola. Fu di comunità a Camposampiero, poi a Trieste, Loreto, Montericco di Monselice, Padova (convento dell’Immacolata), e infine a Roma per ventanni, andando incontro a sorella morte mentre era di famiglia nella comunità dei Ss. Pietro e Paolo all’Eur. Un fratello amante del silenzio e del nascondimento, buono, obbediente, sempre disponibile al servizio degli altri, di intensa vita interiore. In una lettera al Ministro provinciale aveva promesso “obbedienza ed esattezza negli impegni e doveri”, programma cui è sempre stato fedele. Scupoloso e di una estrema delicatezza, fu spesso causa di tormento per sé, e occasione di grande pazienza per i confratelli. Sempre attento a non disturbare nessuno, comprese l’essenziale della vita religiosa e giorno dopo giorno si applicò all’imitazione del Serafico Padre. Anche nell’ultima malattia che lo portò alla morte, si comportò secondo lo stile ch’era diventato una seconda natura. In soli due giorni ci ha lasciati alle prime ore di un mattino di aprile. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 23 aprile 1988 Fra FLAVIANO MARIO anni 77 Nato a S. Giorgio delle Pertiche (Padova) il 9 giugno 1911, entrò a Camposampiero nel 1927. Fece la professione temporanea a Cherso nel 1930 e APRILE 123 quella solenne a Pola nel 1933. Frequenti i cambi di convento: Pola, Camposampiero, Vicenza, Arsio di Brez, Pirano, Sabaudia, Treviso, Gazzolo di Lumezzane, Loreto (Villa Costantina), Mestre, Milano, Camposampiero, Roma-Eur e finalmente, dal 1970, a Vicenza. Nei primi anni la sua fatica quotidiana fu la questua: gentile, affabile con la gente, pronto sempre a dire una buona parola con garbo e l’immancabile sorriso sulle labbra. Ma dove meglio rivelò le sue capacità e qualità fu nell’ufficio di sacrista, in particolare a Vicenza, dove rimase per ben 18 anni. Fedele al suo lavoro, si prodigava nella cura della chiesa: era diventato un’istituzione e molti fedeli, anziani e giovani, lo conoscevano come “il frate di una volta, che non passa di moda”. Dimostrò la sua obbedienza in maniera più che evidente nella frequente itineranza che caratterizzò la sua vita. Quando la malattia gli lasciò poco spazio e la fine si avvicinava, fu trasferito a S. Pietro di Barbozza dove, a 77 anni, preparato all’ultimo viaggio, concluse il suo cammino. Durante il funerale celebrato a Vicenza, per suo desiderio numerosi mazzi di fiori furono deposti all’altare del SS.mo e davanti all’immagine del Padre Kolbe e un festoso insolito scampanio lo accompagnò all’ultima dimora. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 26 aprile 2006 Fra ALFONSO AGGIO Fratello Oblato anni 97 Nacque a Brusaporco di Resana, ora Castelminio di Resana (Treviso) l’8 settembre 1908 e venne battezzato nello stesso giorno con il nome di Alfonso Eugenio. Entrò nel convento di Camposampiero nel luglio del 1942; venne accettato come oblato il 3 gennaio 1949. Fu sempre di famiglia a Camposampiero. Morì nel convento di S. Maria Gloriosa di Pedavena il 26 aprile 2006. I funerali sono stati celebrati nella chiesa dei Santuari Antoniani di Camposampiero; è sepolto nel cimitero di Castelminio di Resana, suo paese natale. La sua lunga vita di francescano, come fratello oblato, è trascorsa tutta nel convento di Camposampiero, che egli amava e nel quale si è impegnato, sempre fedelmente e lodevolmente, prima come portinaio e sacrestano e poi, soprattutto, come questuante. Ed è proprio nell’esercizio di questo servizio che molti lo ricordano e 124 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. ne portano nel cuore l’immagine, il gesto semplice del bussare, del chiedere senza pretesa, del chiedere per gli altri. Per più di qualcuno, l’incontro con questo frate questuante, ha costituito il primo contatto con la figura di S. Francesco e di S. Antonio e con i frati francescani, contatto tanto efficace da portare anche a scelte di vita definitiva, nel nostro Ordine. Molti fedeli ricordano come frate Alfonso, finché le forze glielo hanno permesso, visitava e confortava gli ammalati ricoverati all’ospedale di Camposampiero, che i parenti, incontrati durante la questua, affidavano alla sua preghiera. Sazio di anni e di tanto bene operato, fra Alfonso ci ha lasciato per andare a raccogliere il premio riservato ai servitori fedeli. Anche per lui si è realizzato quanto era nelle attese di frate Antonio di Padova, da lui tanto amato, di “vedere il suo Signore”. ﱛﱠﱛ 27 aprile 2003 Padre VALERIO ZARAMELLA anni 76 Nasce a Padova-Arcella il 12 giugno 1927, e al battesimo riceve il nome di Giorgio. Cresciuto nella nostra parrocchia dell’Arcella, ha avvertito con naturalezza e spontaneità la chiamata alla vita francescana, guardando alla vita e all’esempio dei frati del convento. A undici anni entra nel nostro seminario di Camposampiero. A diciotto si consacra al Signore con la prima professione religiosa, nel 1945 e, il 4 ottobre 1949 con quella solenne. Nel 1953 viene ordinato presbitero. Un cammino lineare il suo, come quello di molti frati, sostenuto da un grande “sogno” e dal grande desiderio di servire il Signore e i fratelli con gioia e sollecitudine, sull’esempio di Francesco e Antonio. I primi vent’anni di ministero, p.Valerio li ha vissuti come educatore nei nostri seminari del liceo di Brescia, come rettore del ginnasio a Pedavena e poi come maestro dei novizi al Santo di Padova. In questo suo servizio si è dedicato con giovialità e, nello stesso tempo, era solerte nel far crescere gli alunni forti interiormente, convinto che una certa disciplina e uno stile di vita appropriato aiutano a rafforzarsi nel bene. Pur avendo manifestato che la sua disposizione preferiva altre forme di apostolato,“non ha ricusato la fatica” dell’educatore, illuminata dalla luce e dalla forza dell’obbedienza. Il suo cuore era rivolto al ministero arduo, ma prezioso, delle confessioni. Per circa trent’anni ha esercitato con passione, con infaticabile e costante presenza, il servizio pastorale della Riconciliazione al Santo. Per lui non c’era un orario. Quando la basilica era aperta, la luce del suo confessionale era sempre accesa. Già da giovane sacerdote aveva espresso questa sua disponibilità, questo suo “debole” APRILE 125 per il lavoro in chiesa. Non temeva fatiche e, dopo le lunghe ore di confessionale, ne usciva felice, benché un po’ stanco, per nulla spazientito. Nel confessionale si sentiva veramente padre e sentiva quasi un dovere dare, donare, aiutare, e davvero non riusciva a capire quei frati che si facevano pregare per confessare un po’, mentre per lui era la vita. Così si era espresso in una sua lettera al Ministro provinciale nel 1956. Nella stessa lettera si diceva preoccupato perché il lavoro tra i seminaristi non gli sembrava adatto alle sue aspirazioni apostoliche e temeva di non poterlo svolgere con tranquillità di coscienza. Quando, nel 1973, p.Valerio ha potuto realizzare il suo desiderio, dedicandosi al suo apostolato preferito, quello della Riconciliazione, vi si è donato senza tregua, ispirando questa sua fatica quotidiana al modello di San Leopoldo Mandić. Durante la sua presenza al Santo, nei ritagli di tempo, ha coltivato anche una particolare attenzione all’arte e alla storia della sua città di Padova e, soprattutto, della basilica, con ricerche e documentazione di particolari trascurati dalle guide più note. Ne è testimonianza il suo poderoso volume dal titolo “Guida inedita della Basilica del Santo – quello che della Basilica non è stato scritto” (Centro Studi Antoniani, 1996, 814 pp.). Il lungo periodo della malattia, trascorso a S. Pietro di Barbozza, è stato per p. Valerio un prolungato tempo di preghiera, di offerta delle sue sofferenze, della sua inattività, vissuta a beneficio della moltitudine di fedeli che, nel sacramento della Riconciliazione, avevano ritrovato la pace del cuore e la strada per vivere in comunione con il Signore e con i fratelli. Muore nel convento di S. Pietro di Barbozza il 27 aprile 2003. È sepolto nella tomba dei frati al cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ 28 aprile 1967 Fra ANGELO FACCO anni 70 Nato a Marsango (Padova) il 20 luglio 1897, entrò nel convento di Camposampiero nel 1923. Fece la professione temporanea nel 1925 e quella solenne nel 1929. Di famiglia al Santo, a Vicenza, a Brescia, a Padova (Convento dell’Immacolata) e a Treviso. Partecipò alla prima guerra mondiale e venne decorato della Croce di guerra al merito. Si disimpegnò lodevolmente in tutti i compiti della comunità. La preghiera gli divenne una dolce abitudine, che desiderava gli altri conoscessero, non per vanto 126 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. ma per uno stimolo a fare altrettanto. Sentiva profondamente la responsabilità del lavoro che l’obbedienza gli affidava: soprattutto nell’ufficio di sacrista. Affabile, sempre lieto, di spirito arguto e gioviale, abile nel conquistarsi benevolenza e simpatia. Motivo di lodevole ambizione fu anche il riuscire ad attirare altri ad abbracciare la vita religiosa francescana. Affermava spesso con fierezza:“Lo go fato frate mi!”. Raggiunse una bella età ma non sembrò mai “vecchio”, perché conservò sempre uno spirito giovanile sia nel tratto che nell’espressione. A Treviso, ultima tappa della sua vita terrena, provato dalle fatiche e da malanni, si spense serenamente come era vissuto. I confratelli lo trovarono nel tardo mattino, disteso sul suo letto, composto, vestito e tutto in ordine, come stesse prendendo un momento di riposo. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 30 aprile 1963 Fra GUGLIELMO SIBONA della Provincia Ligure Piemontese anni 31 Nato il 29 dicembre 1932 a Carmagnola (Torino), svolse gli studi presso i Missionari della Consolata, avvertendo viva e chiara la chiamata a portare il Nome di Cristo nelle terre più lontane. Purtroppo un difetto cardiaco, che comprometteva la solidità organica necessaria ad un missionario, gli fece interrompere il cammino nell’istituto torinese. Accettato nel nostro Ordine, svolse il noviziato in Assisi, con sincero entusiasmo e zelo. Dimostrò di essere entrato pienamente nello spirito del francescanesimo, e nelle lettere ai superiori e ai familiari esprimeva tutta la sua gioia di essere ormai prossimo al sacerdozio. La meta era infatti ormai vicina, quando, improvvisamente, nelle prime ore di questo giorno, un violento attacco cardiaco stroncò il suo cuore. Tutti i religiosi sono certi ora di avere un protettore in più nel cielo, che particolarmente benedice gli sforzi dei nostri missionari. I funerali si svolsero nella basilica di S. Francesco in Assisi e poi la salma, per desiderio dei genitori, venne tumulata nella tomba di famiglia del paese natio. MAGGIO «Santa Maria Vergine, nel mondo tra le donne non è nata alcuna simile a te, figlia e ancella dell’altissimo sommo Re, il Padre celeste, madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo; prega per noi con san Michele arcangelo e con tutte le potenze angeliche dei cieli e con tutti i santi, presso il tuo santissimo diletto figlio, Signore e maestro». (dall’Ufficio della Passione di S. Francesco – FF 281) La Vergine e il Bambino con i santi Francesco e Antonio (part.), Matteo Ponzone (1625), Padova, Basilica del Santo MAGGIO 129 1 maggio 1912 Padre PIETRO BALESTRA della Provincia Ligure Piemontese, Vescovo di Acqui, Arcivescovo di Cagliari anni 71 Nato a Molini di Triora (Imperia) il 4 maggio 1841, fu ricevuto nell’Ordine dalla Provincia Romana e fece il noviziato e la professione in Assisi il 29 novembre 1858. Ordinato sacerdote in Anagni il 13 dicembre 1863, venne affiliato al convento di S. Francesco d’Albaro in Genova, dove fu parroco per 20 anni. Dotto e zelantissimo, curò i restauri della chiesa, fu paterno e sollecito nella cura delle anime, soprattutto dei poveri, per i quali fu vero padre attento e generoso. Commissario generale della Provincia Ligure Piemontese, attuò la riapertura dei conventi di S. Francesco di Bolzaneto (Genova) e di Susa. Costituì la nuova parrocchia di S. Antonio di Boccadasse in Genova, dividendola da quella di Albaro e facendola assegnare al nostro Ordine. Nel 1895 venne consacrato Vescovo di Acqui, succedendo a S. Giuseppe Marello, improvvisamente deceduto in quell’anno. Nel 1901 fu promosso Arcivescovo di Cagliari, dove dispensò senza risparmio le sue energie di pastore e di testimone evangelico sulle orme di San Francesco. Morì rimpianto non soltanto dalla sua diocesi ma dall’intera isola di Sardegna. È sepolto a Cagliari, nella cripta dei vescovi presso il santuario di N. S. di Bonaria, e la sua tomba è ancor oggi meta di riconoscenti pellegrinaggi. ﱛﱠﱛ 1 maggio 2005 Padre ANGELO BEGHETTO Ministro provinciale della Patavina e d’Oriente anni 88 P. Angelo nacque a Brissago (Canton Ticino, Svizzera) il 20 gennaio 1917. Non aveva ancora dieci anni, quando entrò nel collegio di Camposampiero, dove compì il ginnasio inferiore e quello superiore (1926-32). Il 13 luglio 1932, sotto la guida di p. Lodovico Bradizza, iniziò a Padova l’anno di noviziato, che si concluse con la professione temporanea il 20 luglio 1933. A sedici anni è a Roma, dove frequenta il liceo presso il Collegio di “Propaganda Fide” (1933-36), mentre nel nostro Collegio internazionale di via S. Teodoro segue il corso filosofico-teologico (1936-41). Nel frattempo emette la professione solenne l’11 febbraio 1938. 130 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Conseguì la licenza in filosofia il 3 luglio 1936 presso “Propaganda Fide” e il dottorato in teologia il 21 giugno 1940, nella nostra Facoltà S. Bonaventura. Ricevette l’ordinazione sacerdotale il 7 luglio 1940. Il brillante e rapido curriculum degli studi di p. Angelo conferma le sue spiccate doti intellettuali, che seppe mettere a servizio dell’Ordine e della Chiesa. Fu insegnante di filosofia a Brescia (1942-49), docente al Collegio teologico di Padova e commissario provinciale del Terz’Ordine Francescano, risiedendo al Santo fino al 1956. Fu successivamente di famiglia a Roma-Ss. Pietro e Paolo, ad Istanbul (Turchia) per quattordici anni (1960-74), per un anno direttore del Messaggero di S. Antonio (1978-79), in un momento di particolare difficoltà, guardiano a Montericco di Monselice (1979-82). Fu eletto Ministro provinciale nel 1952, ufficio che conservò fino al 1956; per sei anni fu anche Ministro provinciale d’Oriente (1960-66). P. Angelo collaborò attivamente con il Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich, entusiasta degli ideali propri di una realtà ecclesiale che andava sempre più consolidandosi negli anni della sua maturità. Fu, in particolare, a servizio dell’Opera di Maria, che all’interno del Movimento coordina sacerdoti e religiosi appartenenti a vari istituti. Per gli aderenti al Movimento egli era “fra Nazareno”. Durante il lungo periodo di permanenza in Medio Oriente curò i contatti ecumenici con le varie confessioni cristiane e con i non cristiani, ebbe l’amicizia del Patriarca ecumenico Atenagora e collaborò per la visita di Papa Paolo VI in Turchia nel 1967. In Italia prestò il suo servizio attivo nel Movimento – nelle case di Grottaferrata, Castel Gandolfo e Loppiano – fino a che le forze glielo consentirono e rimanendo sempre affiliato alla nostra Provincia. Dopo un’intensissima stagione, carica di iniziative e di esperienze in variegati contesti, venne anche per p. Angelo la prova della sofferenza, che nel suo crogiolo purifica l’oro prezioso di una vita spesa a servizio di Dio dalle inevitabili imperfezioni, proprie della fragile umanità. Dal 1996 fu collocato di famiglia nel convento S. Antonio Dottore in Padova. A causa del progressivo deterioramento della salute, fu ospitato a Loppiano di Incisa Valdarno, dove venne fraternamente assistito presso il Centro “Claritas” fino alla morte, avvenuta nel primo giorno del mese di maggio, dedicato alla Vergine Maria, alla cui “Opera” aveva riservato molte delle sue fatiche. Aveva scritto nel 1974: “Lasciarci prendere come Maria e fecondare dallo Spirito Santo per il Corpo mistico di Cristo: la Chiesa, la Società; dare la vita, come Lui, perché, con l’ut omnes, si realizzi non solo il Paradiso in Cielo, dove noi tutti canteremo il Cantico dei Cantici e passeggeremo in quel luogo d’incanto, ma anche il Paradiso sulla terra, che attragga tutti gli uomini e comprendano come Dio è veramente, Padre e Madre, che ci crea e ci nutre e ci dà il centuplo”. Le esequie furono celebrate nella basilica del Santo. È sepolto nel cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ MAGGIO 131 3 maggio 1994 Padre CRISTOFORO SQUARISE anni 52 Nato a S.Giustina in Colle (Padova) l’8 febbraio 1942, entrò a Camposampiero nel 1952, passò a Brescia per il ginnasio e in seguito a Padova e Brescia per il liceo, di nuovo a Padova per la teologia e infine a Roma per la specializzazione in teologia morale all’Accademia Alfonsina. Nella città del Santo fece il noviziato, emise la prima professione (1959), la solenne (1963) e fu ordinato sacerdote (1968). A Padova, la “sua” città, trascorse la non lunga esistenza, ricoprendo vari incarichi e responsabilità: definitore provinciale, guardiano e rettore del Seminario teologico, guardiano del convento S. Antonio Dottore e preside dell’Istituto teologico, al quale, per suo interessamento, venne affidato il “Corso istituzionale bis” della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, sezione di Padova. Un religioso, p. Cristoforo, di vera pietà, mansuetudine, modestia e cortesia. Conoscitore profondo della teologia, apprezzato per serietà, preparazione e metodo didattico, riuscì a trasmettere, nei 23 anni di insegnamento, la capacità di fare dello studio la fonte di una vera formazione, e di nutrire la vita di valori attinti dalla fede e da una riflessione vasta e rigorosa. Molto valido l’apporto sia nei suoi stimolanti interventi nei capitoli provinciali, sia come conferenziere, relatore a convegni, coordinatore di incontri di studio e formazione, specie per la notevole conoscenza della vita consacrata. La sua giornata si chiuse quando poteva dare il meglio di sè: un tumore, da tempo in atto, si rivelò in tutta la sua gravità e per p. Cristoforo iniziò un anno di martirio, durante il quale crebbe di molto la sua fede, e si rivelò ancor più una generosa e totale adesione alla divina volontà. Presentendo non lontana la fine, non si perdette d’animo e continuò a lavorare e a sperare. Cinque giorni prima di morire, pur non riuscendo più a camminare, volle essere presente alla traslazione della salma di fra Giacomo Bulgaro in S. Francesco di Brescia. Confortato e preparato all’ultima meta, il mattino del 3 maggio serenamente si spense nella sua cella, come aveva desiderato. Riposa all’Arcella. LUCIANO BERTAZZO (a cura), P. Cristoforo Squarise (1942-1994), In ricordo di un amico, p.m. Padova, 1995. Il volumetto raccoglie, tra l’altro, alcuni scritti di p. Cristoforo e la bibliografia completa da lui prodotta. ﱛﱠﱛ 132 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 4 maggio 1982 Padre GIUSEPPE SCANO della Provincia Ligure Piemontese anni 45 Nato a La Maddalena (Sassari) il 22 novembre 1936, svolse il noviziato a Padova dove emise la professione semplice il 28 settembre 1954; sempre a Padova seguì gli studi teologici e professò solennemente il 2 febbraio 1958. Ordinato sacerdote il 7 aprile 1962, fu dapprima a Genova-Bolzaneto e poi guardiano nel convento di Susa dal 1967 al 1973. Fu assistente regionale dell’OFS e animatore vocazionale; dal 1976 al 1979 segretario provinciale e in quello stesso anno fu nominato vicario parrocchiale in S. Francesco d’Albaro in Genova. Entusiasta della vita, dell’amicizia e della fraternità conventuale, era un’anima buona e limpida, nella quale convivevano fecondamente fede e carità. Particolarmente capace di attirare i giovani, svolse con gioia il suo incarico di viceparroco, conducendo ad una più seria vita cristiana moltissimi ragazzi. Un male inguaribile, dovuto anche alla sua instancabile dedizione alla pastorale, gli si manifestò velocemente: la diagnosi, impietosa, non potè che prevedere pochi mesi di vita. Padre Giuseppe, ben consapevole del suo stato, si preparò con ammirevole serenità al compimento della volontà di Dio. Confortato da tutti i Sacramenti, si spense dolcemente la sera di questo giorno presso la Clinica universitaria di Genova. Ai funerali, celebrati in S. Francesco d’Albaro, partecipò una folla enorme di persone di ogni età e condizione. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ 5 maggio 1967 Padre GIORGIO SPANGARO anni 82 Nato a Pirano (Pola) il 7 dicembre 1885, entrò in convento a Cherso nel 1897, dove fece la professione temporanea nel 1902 e la solenne nel 1905. Fu ordinato sacerdote a Montebelluna il 26 luglio 1908. Fu di famiglia a Camposampiero, Arcella,Venezia,Vicenza,Treviso, Roma e infine al Santo. Direttore del Messaggero di S. Antonio dal 1918 al 1924, ebbe il merito di iniziare la propaganda “pro fratini” e fondò il giornalino illustrato “S. Antonio e i Fanciulli”, oggi “Messaggero dei Ragazzi”. Dal 1926 fino alla morte si occupò del Terz’Ordine (Ordine Francescano Secolare), che considerò come un potente mezzo di evangelizzazione e santifica- MAGGIO 133 zione: ne fu direttore e commissario provinciale, nazionale e generale. A lui si devono il “Foglietto del Terziario” e il manuale di preghiere “San Francesco d’Assisi ai suoi del Terz’Ordine”. Da Roma, a settant’anni, accettò di essere chiamato al Santo per attendere alle confessioni. Tempra di acciaio, continuò a lavorare instancabile nonostante l’avanzare degli anni, poi, quasi improvvisamente, come una vecchia quercia che cede alle intemperie, venne meno: la vigilia dell’Ascensione, dopo aver confessato in basilica tutta la mattinata, colpito da un improvviso malessere, che si rivelò un infarto, lasciò questa terra per andare in cielo a ricevere il premio delle sue fatiche. È uno dei “Padri fondatori” della nostra risorta Provincia religiosa. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 6 maggio 1915 Fra GIUSEPPE SERNAGIOTTO anni 59 Nato a Selva (Treviso) il 19 aprile 1856, entrò nell’Ordine da adulto ed emise la professione il 5 agosto 1887. Fu di comunità in vari conventi, e più a lungo, per una diecina d’anni, al Santo come infermiere, svolgendo l’ufficio con competenza e dedizione. Concluse serenamente la sua vita all’età di 59 anni. ﱛﱠﱛ 8 maggio 1974 Padre LUIGI OFFIDANI della Provincia delle Marche anni 89 Nato il 21 dicembre 1884 a Montappone (Ascoli Piceno), entrò nell’Ordine a 17 anni e, compiuto il noviziato a Montalto Marche, emise la prima professione nel 1902. Proseguì gli studi a Montottone, Montelupone e ad Osimo, dove, dopo la professione solenne (1906), ricevette nel 1907 l’ordinazione sacerdotale. Molti i conventi in cui esercitò il suo apostolato: Pesaro, Mogliano, Montottone, Montalto, Montedinove, Urbino, Ascoli Piceno, Osimo, Ancona, Roma. Vari e importanti pure gli incarichi e gli uffici: viceparroco, cappellano militare, maestro dei novizi, guardiano, segretario provinciale; inoltre si adoperò con “cortesia e tenacia profetica” a favore della Federazione delle Clarisse Urbaniste. 134 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Il p. Luigi è inserito nel memoriale della nostra Provincia per i suoi circa vent’anni di penitenziere nella basilica del Santo, ove santamente morì nel pomeriggio dell’8 maggio 1974. Fu di vita esemplare, dedito a profonda e prolungata preghiera e meditazione, fedelissimo agli atti della comuntà. Rigido e severo con se stesso, lo fu pure con gli altri. Raccomandava ai ministri provinciali di “sviluppare la vita interiore, riflettendo che noi siamo tabernacoli di Dio, e di sorvegliare perché tutti si applichino ogni giorno alla meditazione in comune e alla vita regolare”. Anche ai nostri novizi, che gli furono vicini sul letto della sua atroce sofferenza, ricordava l’osservanza regolare e con un fil di voce ripeteva loro: “Vogliamoci bene, vogliamoci bene”. Ultime parole, testamento spirituale di un “uomo di Dio” che ha trascorso la vita interamente da vero figlio di Francesco d’Assisi. È sepolto ad Osimo. ﱛﱠﱛ 9 maggio 1946 Padre TOMMASO BONGIOVANNI anni 67 Nato ad Arzignano (Vicenza) il 30 luglio 1879, entrò nel convento di Cherso nel 1902, dove fece l’anno di noviziato; vi emise poi la professione temporanea nel 1904, e quella solenne nel 1907. Compì gli studi del ginnasio e del liceo nel seminario di Vicenza, la teologia a Cherso e all’Arcella, e venne ordinato sacerdote a Veglia (oggi Krk, in Croazia) il 13 ottobre 1907. Nei primi tempi la sua vita fu movimentata, passando dall’Arcella a Pirano e al Santo. Dal 1915 al 1919 prestò servizio militare, durante il quale fu colpito da una forma di encefalite cronica e progressiva. Riprese allora la sua peregrinazione: Arcella, Pirano, Camposampiero,Vicenza e Barbozza. Aggravandosi la malattia, dopo tre anni di ricovero all’ospedale di Camposampiero (1931-1934), resasi inutile ogni cura, visse ritirato in convento fino all’aprile dei 1946. In un estremo tentativo di salvarlo, nell’aprile del 1946 venne ricoverato nell’ospedale dei Padri Camilliani a Villa S. Giuliano di Quinzano (Verona), ma la morte sopraggiunse dopo meno di un mese. La sua esistenza è stata una continua sofferenza, anche perché si vedeva incapace di partecipare alla vita di comunità. Riposa nel cimitero di Quinzano. ﱛﱠﱛ MAGGIO 135 9 maggio 1976 Padre EMILIO ZIVIS anni 66 Nato a Rovigno d’Istria (Pola) il 25 marzo 1910, entrò nel seminario di Camposampiero all’età di 27 anni e intraprese gli studi con i ragazzini della II media, tra difficoltà e segrete umiliazioni, sempre sopportate con ferrea volontà e costanza. Emise la professione temporanea nel 1941, la solenne nel 1944, e finalmente fu ordinato sacerdote a Padova nel 1947. Era la meta tanto sospirata! Non volle nulla più e, con umiltà e generosa disponibilità, rispose sempre ai desideri dei superiori che lo inviarono in vari conventi con diverse incombenze: al Santo, poi a Fanna (Udine), quindi a Brescia, Loreto, Ravenna e Rimini, a disposizione della Provincia Bolognese. Ritornò al Santo, ma non per molto, perché fu trasferito a Roma-Eur e, infine, per undici anni, a Sabaudia (Latina). Fu sempre pronto agli uffici e compiti più umili e modesti, che svolse con saggezza e serenità, con imperturbabile buonumore, convinto di essere così al posto giusto. La morte, causata da cirrosi epatica e accolta con cristiana rassegnazione, mise fine ad una lunga e dolorosa infermità. I bambini, che parteciparono numerosi al suo funerale, vollero deporre ognuno di propria mano un fiore davanti al “buon padre Emilio”. Riposa nel cimitero di Latina. ﱛﱠﱛ 9 maggio 1988 Padre ALESSANDRO BIASI anni 83 Nato a Sfruz (Trento) il 18 marzo 1905, entrò a Camposampiero nel 1919. Emise i voti temporanei al Santo nel 1923 e quelli solenni nel 1926 a Venezia, dove fu ordinato sacerdote nel 1929. La sua prima comunità fu S. Francesco di Treviso, poi Camposampiero,Vicenza, Pirano, il Santo, Rio di Pusteria (Bolzano), Sabaudia, Brescia, Arsio, e infine, dal 1986, S. Pietro di Barbozza. Frequente e sofferto il suo peregrinare, ma poi prese stabile dimora nel convento di Arsio, in Val di Non; e per 26 anni, finché poté e la salute glielo permise, percorse le strade della sua valle occupato nel sacro ministero, in particolare nella predicazione: era dotato di voce forte e chiara e di un’oratoria molto incisiva (nel 1941 aveva insegnato per un anno Sacra Eloquenza nell’Istituto teologico S. Antonio). 136 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Uomo intelligente e pratico, arguto e faceto nella conversazione, sapeva intessere dialoghi di varia natura con i suoi interlocutori. Amava definirsi “frate casalingo” e “buon coltivatore di tradizioni e consuetudini”. Trasferito a S. Pietro di Barbozza, a motivo di una cecità che aumentava in modo preoccupante e di altri acciacchi dovuti all’età, sorella morte lo liberò da ogni male poco dopo l’Angelus del 9 maggio 1988. È sepolto a Camposampiero. FAUSTINO OSSANNA, P. Alessandro Biasi, il buon frate, in «Dieci più uno, I Francescani Conventuali di Sfruz», pp. 130-137, Ed. Miscellanea Francescana, Napoli, 1993. ﱛﱠﱛ 10 maggio 1987 Padre RENATO BERNARDI anni 41 Nato a Meolo (Venezia) il 13 ottobre 1945, entrò a Camposampiero nel 1955. Fece la professione temporanea nel 1963, la solenne nel 1968, e fu ordinato sacerdote nel 1972. Dopo una breve permanenza al Villaggio S. Antonio (Noventa Padovana), espresse il desiderio di andare in Oriente: una scelta senza rimpianto. Poco dopo era già a Istànbul, dove per 14 anni profuse energie ed entusiasmo. Intelligente, estroverso e generoso, si inserì, anzi si immedesimò disinvoltamente nell’intricato mondo turco, imparando la lingua, aggirando le difficoltà e studiando la cultura islamica. Non era facile porre limiti al suo campo di azione, e il suo modo di fare gli procurò talvolta incomprensioni anche tra i confratelli. Muovendosi con franchezza e libertà entro l’anima orientale, riusciva a focalizzare intorno a sé varie iniziative e promuovere rapporti con il Patriarcato Ecumenico, le Chiese orientali, le Famiglie francescane, le comunità religiose della grande città del Bosforo e anche con gli uffici e ministeri pubblici ed enti culturali. Da tempo seguiva la sorte dei Caldei espatriati e, nell’ultimo suo viaggio nel sud della Turchia, intendeva visitare le loro famiglie, oltre che rintracciare i segni cristiani e francescani di quelle terre. Aveva scritto ai suoi: “Vado alle fonti del cristianesimo e alla ricerca della tomba di un francescano martirizzato e beatificato da papa Giovanni Paolo II” (forse il b. Salvatore Lilli). Ma per una brusca frenata in una curva di montagna presso Uludere, regione di Hakkari, tra la Siria e l’Irak, il pulmino rovinò in un precipizio e il sorriso del p. Renato si spense, per riaprirsi più luminoso alla presenza del Padre. I suoi lo vollero nel cimitero di Vigliano Biellese (Vercelli). ﱛﱠﱛ MAGGIO 137 11 maggio 1996 Padre SILVIO BERGAMO anni 84 Nato il 19 settembre 1912 a Padova, all’età di 20 anni, dopo aver già conseguito il diploma di geometra, entrò nel seminario di Camposampiero, dove frequentò parte del ginnasio, completato poi a Cherso dopo il noviziato. Compì gli studi liceali a Brescia e quelli teologici a Padova. Emise la professione semplice il 3 agosto 1934 e quella solenne il 5 settembre 1937; fu ordinato sacerdote a Monteortone (Padova) il 29 giugno 1941. Fu di famiglia successivamente a Rio di Pusteria (Bolzano), Padova-Santo, Padova-Immacolata, Treviso, Camposampiero,Venezia e Guanare (Venezuela). Del suo ministero sacerdotale meritano di essere sottolineati in particolare i nove anni di servizio ai carcerati della Casa di pena di Padova, i diciassette di ministero ai Frari di Venezia e i nove anni trascorsi nella missione di Guanare. In forza del suo diploma di geometra, prima, e poi della laurea in architettura conseguita all’Università di Venezia nel 1970, aveva anche insegnato nel seminario di Camposampiero e progettato e realizzato alcune chiese e edifici privati. All’età di 74 anni decise di partire per la missione di Guanare, affidata alla Provincia di Puglia, e là trascorse l’ultimo periodo della sua vita con l’entusiasmo e la freschezza di un giovane. Rientrato in Italia a causa delle precarie condizioni di salute nel 1995, si spense l’11 maggio 1996 a Padova. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 13 maggio 1931 Fra GIUSEPPE MOSCON anni 68 Nato a Miane (Treviso) il 21 dicembre 1863, entrò nell’Ordine a Colle di Val d’Elsa (Siena). Emise i voti temporanei nel 1897 e i solenni nel 1900. Fu per pochi mesi a Roma nel nostro Collegio internazionale, e poi, per il resto della sua vita, a Colle Val d’Elsa come cercatore. Per circa quarant’anni andò bussando umilmente di porta in porta. Al ritorno da una giornata sempre faticosa, si recava in chiesa a pregare fino all’ora di cena. Al mattino era il primo ad alzarsi e, dopo aver pregato a lungo, riprendeva il suo lavoro, che non si limitava alla questua di cose materiali, ma si allargava alla evangelizzazione e alla diffusione della parola di Dio. 138 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Continuò a camminare per il territorio senese finché ne ebbe le forze, poi, colpito da una malattia agli occhi e da altri gravi disturbi dovuti all’età e ai continui strapazzi, ricoverato all’ospedale di Siena, dopo qualche tempo, la vigilia dell’Ascensione, lasciò le strade dell’esilio per incamminarsi nei sentieri della Patria. ﱛﱠﱛ 13 maggio 1989 Fra FEDERICO MILANESE anni 75 Nato a Padova l’8 marzo 1914, trascorse la sua infanzia nella parrocchia cittadina di Santa Croce e frequentò i Frati Cappuccini, prestandosi generosamente sia nel servizio della chiesa che del convento. Dopo i vent’anni “arrivò la vocazione francescana” e, attratto da S. Antonio, entrò a Camposampiero nel 1937. Fece la professione semplice a Cherso nel 1939 e quella solenne all’Arcella nel 1942. Sofferta fu la sua itineranza (la chiamava “parte della sua via crucis”): Arcella, Cherso, Padova (Istituto teologico), Arcella, il Santo, Trieste, S. Pietro di Barbozza, Venezia, Ozon (Francia), Loreto (Villa Costantina), Roma (S. Severa) e di nuovo all’Arcella. Diversi furono i suoi compiti: cuoco, sacrista, cercatore, organista, assistente al patronato. Le sue doti emersero soprattutto all’Arcella (35 anni in tre riprese), nella formazione liturgica, spirituale e musicale del gruppo dei chierichetti: l’esempio, la dedizione, la parola semplice e discreta suscitarono nel cuore di alcuni ragazzi la vocazione religiosa e sacerdotale, per lui motivo di letizia e fierezza. Nutrì sempre un grande affetto per i confratelli, e lo dimostrò in maniera singolare andando di porta in porta, con fatica e umiltà, a chiedere un contributo (lire 4.500) per la costruzione della nuova tomba dei religiosi. Il male che da tempo lo affliggeva, a lungo andare lo costrinse all’inattività. Dimesso dall’ospedale di Padova senza speranze, trasferito a S. Pietro di Barbozza, si preparò all’incontro con il Signore. Concluse la sua vita al tramonto di un sabato di maggio, attorniato dai confratelli, che affettuosamente salutava con un cenno sempre più tenue della mano. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ MAGGIO 139 14 maggio 1920 Padre PLACIDO POLESSI anni 55 Nato a Cherso il 23 maggio 1865, entrò in quel convento ed emise la professione il 21 novembre 1882. Fu ordinato sacerdote il 10 giugno 1888. Di famiglia a Cherso e a Spalato, e dal 1897 al 1900 guardiano a Pirano. Poi l’obbedienza lo destinò a Roma, come penitenziere apostolico nella basilica di San Pietro.Vi svolse il suo delicato lavoro per vent’anni, con grande dedizione, finché, in un sereno giorno di maggio, lasciò la città eterna per l’Eternità. ﱛﱠﱛ 15 maggio 1938 Padre PAOLO MOSEL anni 84 Nato a Camp-am-Rhein (Hessen-Nassau, Germania) il 31 marzo 1854, entrò nel 1879 a Cherso, dove emise i voti temporanei nel 1880 e quelli solenni nel 1883. Fece i suoi studi presso le università di Würzburg e di Innsbruck, e fu ordinato sacerdote a Sebenico (Croazia) nel 1881. Fu per 43 anni missionario in Romania (1882-1925), 39 dei quali nella parrocchia di Bacău, dove svolse con assoluta abnegazione il suo fecondo apostolato e si conquistò l’ammirazione del clero e soprattutto dei fedeli. Dal 1925 fu al Santo, per 13 anni penitenziere di lingua tedesca e romena, e ricercato maestro di spirito dai fedeli, dai frati e dai sacerdoti della città. Carico di anni e di meriti, si spense serenamente. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 15 maggio 1944 Padre GIOVANNI BATTISTA TRUCCHI Ministro provinciale della Ligure Piemontese anni 69 Nato a Rezzo (Imperia) il 1° agosto 1875, emise la professione solenne l’8 dicembre 1891 e venne ordinato sacerdote. Uomo dotato di grande equilibrio morale e sociale, si distinse sempre per l’abilità nello svolgimento dei compiti affidatigli. Eletto primo Ministro provinciale 140 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. della Provincia ricostituita (8 settembre 1919), fu superiore prudente ed amato, guida illuminata di religiosi e di fedeli. Fu rieletto Provinciale per altri due mandati, fino al 1937. Passò tutta la vita nel convento di S. Francesco d’Albaro, affiancando il parroco come sostegno prezioso e attivo. Una lunga e grave malattia lo privò gradualmente delle forze, ma lo spirito di preghiera e di amore alla Chiesa e all’Ordine restò costante e forte. I funerali si svolsero in S. Francesco d’Albaro con larga partecipazione di popolo e di clero. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ 16 maggio 1939 Padre BONAVENTURA MOSCONI anni 34 Nato a Vermiglio (Trento) il 24 marzo 1905, entrò a Camposampiero nel 1919 e fece la professione temporanea nel 1922. Emise i voti solenni a Venezia nel 1926; compì gli studi liceali a Cherso, quelli teologici a Friburgo (Svizzera) e fu ordinato sacerdote a Padova nel 1928. Ritornò subito a Friburgo per completare gli studi e, con la prima obbedienza, ebbe l’incarico dell’insegnamento a Cherso.Venne quindi trasferito a Brescia come rettore (1933-1936) e insegnante di filosofia. Oltre che dalle parole, i giovani venivano educati dalla sua testimonianza di vita e dal suo esempio: lasciò in tutti quelli che lo incontrarono il ricordo e la memoria del vero figlio di Francesco, per la sua povertà, obbedienza e purezza, e per la sua straordinaria devozione all’Immacolata. Ben presto comparvero i sintomi della tubercolosi e, in breve, fu ridotto in fin di vita. Nella stessa cameretta dell’ospedale di Camposampiero, nella quale era spirato il p. Girolamo Biasi, si spense anche il p. Bonaventura; vi era stato ricoverato il 3 marzo 1939. Una morte, la sua, accettata con amore: chiesti e ricevuti i Sacramenti, attese in un profondo raccoglimento l’arrivo del Signore, che avvenne nel primo pomeriggio del 16 maggio: aveva compiuto da poco 34 anni. Riposa nel cimitero di Camposampiero. STANISLAO SGARBOSSA, P. Bonaventura Mosconi (1905-1939), in «Ritratti di famiglia – 1», pp. 1528, p. m., Padova, 1988. ﱛﱠﱛ MAGGIO 141 18 maggio 1932 Fra ANTONIO PASI anni 75 Nato a Valstagna (Vicenza) il 3 marzo 1857, entrò nell’Ordine al Santo nel 1884, passò a Colle Val d’Elsa e a San Miniato (Pisa) nel 1886 ed emise la professione nel 1889. Dapprima per sei anni sacrista a custode dell’Arca nella basilica del Santo, poi fu trasferito in vari conventi: Cherso, Spalato, Camposampiero. Nel 1899 ritornò al Santo, come addetto al banco-messe per quindici anni; infine di famiglia a Camposampiero, dove esercitò gli incarichi di cuoco e di cercatore. Lavorò sempre senza risparmiarsi, finché una gravissima forma di gotta, divenuta ben presto cronica, lo costrinse a letto, nella quasi totale immobilità. Particolarmente devoto della beata Vergine, con esemplare pazienza sopportò la sua grave infermità, che lo portò lentamente alla morte. È sepolto a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 19 maggio 2002 Padre ANTONIO PECAR anni 79 Nacque a Trieste il 30 novembre 1922. Dopo gli studi e il conseguimento del diploma di ragioniere, chiese di entrare in convento. Il giovane Antonio aveva avuto modo di conoscere i frati e di lasciarsi attrarre dal loro stile di vita, semplice e gioioso, e dall’ impegno generoso del ministero pastorale nel nostro convento non lontano dalla sua casa. A 23 anni è novizio al Santo di Padova, dove farà la prima professione l’8 settembre 1946 e quella definitiva il 4 ottobre 1950. Sempre al Santo venne ordinato presbitero il 16 marzo 1952. Di famiglia a Milano (1952-53), Treviso (1955-59), Rio di Pusteria (1959-60), Roma-Ss. Pietro e Paolo (1953-55; 1960-70), Roma-S. Marco Ev. (1970-99), Trieste (1999-2002). Muore il 19 maggio 2002, domenica di Pentecoste, nella casa di cura “Sanatorio Triestino” a Trieste. I funerali sono stati celebrati a Trieste, nella nostra chiesa di S. Francesco; è sepolto a Camposampiero, nella tomba dei frati. Degli anni di ministero pastorale di p. Antonio, il periodo più lungo è stato quello vissuto a Roma (quarant’anni): dieci all’Eur e trenta a S. Marco. In questi due luoghi ha dato il meglio di sé, secondo il suo tipico stile asciutto ed essenziale. Si è sempre portato dentro, nel tempo della maturità, una certa “inquietudine” che si esprimeva in interrogativi e nella ricerca di possibili risposte. Uno stato d’animo 142 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. difficile da descrivere e che traspariva solo in parte, come nell’interesse per la musica, la cultura, la lettura e, in particolare – in modo assai personale – per il cammino della Chiesa, nel tempo carico di speranze del dopo-Concilio. Non era facile entrare nel suo animo. Probabilmente pochi hanno avuto la gioia di conoscere la sua sensibilità e di sperimentarne l’amicizia. Al di là di una certa ruvidezza di tratto, si celava un cuore generoso. Non parlava di sé e non desiderava che si parlasse di lui. È stato tuttavia un fratello pronto a condividere gioie e dolori con quanti sono vissuti con lui. ﱛﱠﱛ 21 maggio 1979 Padre ANSELMO SARTORI anni 72 Nato il 18 maggio 1907 a Camposampiero, entrò nel nostro collegio nel 1918. Emise i voti temporanei nel 1923 a Padova, e quelli solenni a Friburgo (Svizzera) nel 1928. Fu ordinato sacerdote a Venezia il 21 settembre 1929. Di comunità a Camposampiero, a Brescia e a Cherso, dove insegnò per 11 anni e si occupò con passione e successo della bonifica delle nostre campagne di Bataine (Orlez-Aquilonia). Passò quindi a Pirano, Milano, Treviso, Arsio e nuovamente a Pirano come guardiano del convento, dove trascorse tutto il periodo della guerra e visse i momenti amari e difficili della perdita di quelle terre alle quali era profondamente affezionato. Sopportò con pazienza, dignità e fortezza l’ingiusta condanna a cinque mesi di carcere, inflittagli dalle autorità di occupazione della zona B. Accettò con entusiasmo di essere inviato come missionario in Brasile, nella comunità di Caçapava, dove restò dal 1956 al 1961, distinguendosi per il suo zelo e realizzando alcune opere sociali che gli guadagnarono pubbliche benemerenze. A causa di un forte deperimento organico fu costretto a ritornare in patria e andò di famiglia a Trieste. Non sono da dimenticare i suoi interessi di carattere storico, archeologico e botanico: l’intuito l’ha guidato a “piccole scoperte”, non prive di suggestione e di interesse. Trasportato a S. Pietro di Barbozza, dove passò l’ultimo mese di vita, andò incontro in piena coscienza alla sua fine. Tre giorni prima della morte, aveva compiuto 72 anni. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ MAGGIO 143 21 maggio 1988 Fra ANTONIO FIORANTI anni 66 Nato a Dignano d’Istria (Pola) il 10 gennaio 1922, entrò nel nostro convento di Pola nel 1938. Fece la professione temporanea a Padova nel 1941 e quella solenne a Pola nel 1946. Di famiglia a Camposampiero, Pola,Trieste, Padova (al Santo), Camposampiero, Como,Venezia, Trieste, Assisi, Brescia, Trieste: una itineranza nutrita, sopportata con pazienza, secondo il suo carattere solo apparentemente rustico e chiassoso. Fra tutte le comunità, furono quelle di Brescia, Trieste e Assisi ad impegnarlo più a lungo. Con disinvoltura passava da un’attività all’altra: questuante, cuoco, portinaio, sacrista, addetto al negozio di articoli religiosi (Assisi). A Trieste dimorò per vari anni, in due riprese, dal 1958 al 1961, e dal 1982 fino al termine della vita. Nel clima della sua terra si trovava a suo agio, e non solo per la “parlata”, ma anche per la gioia di sentirsi vicino al suo paese natio adagiato sul mare. Era molto devoto della Madonna e, finché gli fu possibile, partecipò con la sorella ai pellegrinaggi con il treno violetto a Lourdes. La morte lo raggiunse intento al suo compito di sacrista, in chiesa: un improvviso malessere, appena il tempo di risalire in convento, dove si accasciò. Venne prontamente soccorso, ma un ictus cerebrale rese però vano ogni tentativo di salvarlo, e fra Antonio si addormentò nel Signore. Riposa nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 22 maggio 1959 Padre DANTE CARLO MONFREDINI della Provincia Ligure Piemontese anni 60 Nato a Cremona l’8 maggio 1899, entrò nell’Ordine nel 1925 e professò nel 1926. Fu ordinato sacerdote il 5 marzo 1933 a San Marino dal vescovo di Recanati. Fu a Damasco, insegnante presso la nostra scuola per gli italiani all’estero fino al 1936, anno in cui venne a Genova in S. Francesco di Bolzaneto e vi rimase come coadiutore parrocchiale, fino alla morte avvenuta per trombosi, dopo pochi giorni di infermità, verso le ore 12 di questo giorno. Nei momenti di lucidità, molti nei primi giorni della malattia, ricevette con estrema devozione gli ultimi Sacramenti. Accettò con serena rassegnazione la 144 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. morte, dicendo più volte al superiore che avrebbe ancora lavorato, sapendo che tanto era il bisogno, ma che era altrettanto pronto alla volontà di Dio. Appartenne alla “Crociata”. Nella Provincia Ligure Piemontese fu anche Custode capitolare. Ma la sua attività prevalente fu il sacro ministero, l’adoperarsi con umiltà e dolcezza al bene degli altri. Molti furono coloro che egli salvò dalla morte, partigiani e non, durante la seconda guerra mondiale. Altrettanti furono coloro che con il suo instancabile interessamento trovarono lavoro. I suoi funerali, celebrati in S. Francesco di Bolzaneto, furono una dimostrazione di affetto veramente grande e indimenticabile. Riposa nel cimitero di Susa. ﱛﱠﱛ 23 maggio 2004 Padre STEFANO SILVANI anni 90 Nacque a Cherso (Pola, Istria) il 23 febbraio 1914; il cognome originario “Sviadrowski” sarà in seguito mutato con quello di “Silvani”. Entrò nel seminario di Camposampiero nel 1925, frequentandovi il ginnasio; dopo il noviziato Padova, emise la professione temporanea il 4 ottobre 1931 e quella solenne, ad Assisi, il 21 luglio 1935; venne ordinato sacerdote ad Assisi il 18 settembre 1937. P. Stefano ha vissuto 73 anni di vita consacrata e 67 di vita sacerdotale: un lungo cammino, durante il quale ha potuto svolgere il suo ministero, inizialmente per brevi periodi nella comunità del Santo a Padova, quindi a Pola, Fanna, Como e Brescia e, in seguito, per oltre un trentennio a Camposampiero, dove ha esercitato soprattutto il ministero delle confessioni e della direzione spirituale: un ruolo che potrebbe sembrare umile e, agli occhi degli uomini, poco gratificante; al contrario, esso ha posto p. Stefano a contatto con tante anime che egli ha aiutato a entrare in relazione con Dio. Al Ministro generale, che gli aveva indirizzato una lettera, in occasione del suo cinquantesimo di sacerdozio, rispondeva con queste significative espressioni: “Le sue parole si prestano a una impegnativa meditazione di profitto spirituale. Lode al Signore… Egli si è servito della mia debolezza per dimostrare ancora una volta la sua potenza. Il suo paterno scritto mi incoraggia a proseguire nel servizio di Dio e dei fratelli con spirito di fede e di umiltà”. Sono espressioni che racchiudono l’animo e le motivazioni profonde e vere della vita e dell’apostolato di questo nostro fratello. MAGGIO 145 Il p. Stefano ha accolto il Signore nel vespro della solennità dell’Ascensione, quasi a rendersi partecipe della glorificazione del Risorto e a preludio della propria. Poche ore prima aveva chiesto a un suo confratello di ricevere il perdono nel sacramento della Riconciliazione, misteriosamente intuendo che il Signore stava bussando alla sua porta, e nel desiderio di essere pronto all’incontro finale con lui. Era quindi salito in camera e si era seduto, come un viandante stanco dopo un lungo viaggio, avvertendo forse che le forze stavano per venir meno. Così è stato trovato dal fratello infermiere, andato a chiamarlo per l’ora di cena,“addormentato nel Signore”, con il capo reclinato sul petto. In silenzio, con la semplicità che aveva sempre caratterizzato la sua vita, p. Stefano ha lasciato questo mondo. Aveva compiuto 90 anni tre mesi prima. I funerali sono stati celebrati nella chiesa dei Santuari Antoniani; è sepolto nella tomba dei frati nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 24 maggio 1986 Padre FRANCESCO POLLI anni 73 Nato a Sfruz (Trento) il 7 gennaio 1913, entrò a Camposampiero nel 1924. Emise i voti temporanei a Padova nel 1930 e quelli solenni nel 1934 a Venezia. Fu ordinato sacerdote ad Assisi il 6 settembre del 1936. Di comunità a Venezia, Camposampiero, Arcella, Pola, Arsio, Camposampiero, Brescia, Padova (al Santo, all’Istituto teologico e al convento dell’Immacolata); dal 1960 a Brescia e infine dal 1982 ospite a S. Pietro di Barbozza. II suo curriculum vitae è semplice ed essenziale, consono al suo carattere, solo in apparenza vivace, molto sensibile e schivo. Senza alcun titolo accademico, svolse per circa trent’anni l’ufficio di insegnante con rara competenza, grande passione e dedizione: coscienzioso, delicato, rispettoso, inculcò nei suoi discepoli l’amore allo studio, aiutandoli con dispense personali che riscossero il plauso della commissione d’esame di maturità. Aveva il gusto del bello, attitudini artistiche non comuni, grande passione e inclinazione per la musica, raggiungendo, come autodidatta, un alto livello nel suono del pianoforte e dell’organo. Umile ma prezioso anche nei compiti comunitari e particolarmente nell’ascolto delle confessioni. Negli ultimi tempi della sua vita, il male mutò il suo carattere: si rinchiuse sempre più in un ininterrotto mutismo e in una profonda depressione.“Vuole morire”, diceva il medico. Si rese necessario il suo trasferimento a S. Pietro di Barbozza, 146 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. dove andò lentamente spegnendosi: finì il suo calvario il 24 maggio, festa della Madonna Ausiliatrice. Mancavano circa tre mesi alle sue nozze d’oro sacerdotali. Riposa all’Arcella. FAUSTINO OSSANNA, P. Francesco Polli, l’artista, in «Dieci più uno, I Francescani Conventuali di Sfruz», pp. 118-129, Ed. Miscellanea Francescana, Napoli, 1993. ﱛﱠﱛ 25 maggio 1995 Padre STANISLAO PROIETTI della Provincia Ligure Piemontese anni 82 Nato a Castel Madama (Roma) il 26 febbraio 1913, svolse il noviziato a Padova ed emise la professione semplice l’11 ottobre 1933 e la solenne l’11 ottobre 1936. Ordinato sacerdote il 23 luglio 1939, fu di comunità a S. Giacomo in Torino, poi parroco della frazione Bertolla (dipendente dalla nostra parrocchia), e dal 1958 al 1982 parroco alla Madonna della Guardia, sempre in Torino. In questa città svolse tutto il suo ministero sacerdotale e pastorale. A lui si deve la costruzione della nuova chiesa della Madonna della Guardia e delle opere parrocchiali. Di animo mite e gioviale, semplice e prudente, si distinse per il suo infaticabile zelo pastorale, rivolto soprattutto agli ammalati e ai poveri della borgata periferica torinese. Dopo una lunga malattia, che lo privò gradualmente di ogni forza ed autonomia, assistito amorevolmente dai confratelli e dai parrocchiani, concludeva il suo cammino terreno, munito dei Sacramenti, presso il convento della Madonna della Guardia in Torino. Riposa nel cimitero di Torino Sud. ﱛﱠﱛ 26 maggio 1994 Padre IGINO GOTTARDO anni 67 Nato a Rivale di Pianiga (Venezia) il 28 agosto 1926, entrò a Camposampiero il 5 ottobre 1939, frequentò successivamente il ginnasio a Cherso e a S. Pietro di Barbozza. Concluso l’anno di noviziato al Santo con la professione temporanea il MAGGIO 147 24 settembre 1945, proseguì gli studi liceali a Brescia (1945-48) e quelli filosoficoteologici a Padova (1949-54). Il 4 ottobre 1949 emise la professione solenne e il 30 agosto 1953, all’Arcella, fu ordinato sacerdote. Trascorse i primi anni di sacerdozio nei conventi di Fanna (1954-55), a Brescia (1956-57) e Venezia (1957-59). Partito come missionario per l’America Latina nel 1959, svolse la sua attività pastorale in diverse comunità della Custodia Rioplatense e a servizio della diocesi di Azul (Argentina). Ritornato in Italia nel dicembre del 1984, ripartì per l’Argentina nel luglio dell’anno seguente, venendo collocato di famiglia nella comunità di J. L. Suarez, dove rimase fino al febbraio del 1989, quando fece ritorno definitivamente in Provincia. Gli ultimi anni del suo cammino terreno li trascorse nella comunità S. Antonio di Boccadasse a Genova, dove aveva accettato di trasferirsi per aiutare i confratelli della Provincia già operanti in quel luogo. Morì a S. Pietro di Barbozza il 26 maggio 1994. I funerali furono celebrati a S. Pietro di Barbozza e a Rivale di Pianiga (Venezia), dove fu sepolto. Ripeteva sempre, specialmente nell’ultimo periodo della sua esistenza:“Ciò che ho proclamato con la voce voglio viverlo con la vita. Sia fatta la volontà di Dio!”. Questa la sintesi del suo peregrinare su questa terra, tra gioie e sofferenze, sempre alla sequela di Gesù, pronto a dire il suo sì dove l’obbedienza lo richiedeva. ﱛﱠﱛ 27 maggio 1999 Fra SERAFINO CEOLA anni 81 Nato a Ponte S. Nicolò (Padova) il 1° ottobre 1917, nel 1929 entra come probando nel collegio di Camposampiero e l’anno seguente passa a Vicenza, per iniziare il postulato come religioso fratello. Sotto la guida esperta e saggia di p. Andrea Eccher, il 3 ottobre del 1933 inizia l’anno di noviziato a Camposampiero; emette la professione temporanea nel 1934 e quella solenne al Santo nel 1938. Di salute malferma e cagionevole, nel 1944 fu ricoverato per qualche anno nel sanatorio di Feltre (Belluno); in seguito proseguì la convalescenza nei nostri conventi di S. Pietro di Barbozza e di Montericco. Fra i vari uffici e mansioni svolte da fra Serafino, va menzionata soprattutto quella d’infermiere nei nostri seminari di Camposampiero, di Rivoltella e, da ultimo, nella comunità del Santo, per un totale di 33 anni. Molti religiosi, pensando agli anni della propria formazione, ricordano con stima e simpatia la sua figura esile, solerte, dal tratto semplice e signorile, capace di voler bene a tutti con cuore generoso e fraterno. 148 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Religioso di profonda spiritualità e di coscienza delicata, nei momenti di difficoltà e disagio interiore, attingeva forza e consolazione dalla meditazione di passi scelti delle lettere di S. Paolo, che aveva trascritto su un quaderno che teneva sempre con sé. Con il suo carico prezioso di 81 anni di vita, 65 dei quali consacrati a Dio e al servizio dei fratelli, andò incontro al Signore nell’ospedale di Montebelluna (Treviso) dopo aver chiesto al guardiano del convento di S. Pietro di Barbozza di ascoltare la sua ultima confessione. Le esequie sono state celebrate nella basilica del Santo ed è stato sepolto nella tomba dei frati al cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ 28 maggio 1924 Padre GIUSEPPE ROSSO anni 72 Nacque a Pirano il 2 febbraio 1852. Entrato nell’Ordine, fece la professione il 4 ottobre 1868 e fu ordinato sacerdote il 27 settembre 1874. Di famiglia a Cherso, a Spalato e, per 16 anni a Pirano, dove coprì anche l’ufficio di guardiano dal 1891 al 1897. In seguito venne trasferito al Santo, dove si guadagnò la fiducia dei confratelli, che gli affidarono gli uffici di sacrista, di direttore del Terz’Ordine e infine di vicerettore. Molto devoto di sant’Antonio, si spense serenamente affidandosi a lui per essere presentato al Signore. ﱛﱠﱛ 28 maggio 1969 Padre CARLO VAROTTO anni 66 Nato a Creola di Saccolongo (Padova) il 10 giugno 1903, fece la professione temporanea a Padova nel 1923, quella solenne a Venezia nel 1926, e venne ordinato sacerdote a Padova il 12 agosto 1928. Ebbe una vita piuttosto movimentata: di famiglia a Treviso, Vicenza, Venezia, Camposampiero, Brescia (come guardiano), Albania (superiore della missione), al Santo, Camposampiero (guardiano), di nuovo al Santo, poi in Brasile come superiore e delegato provinciale. Ritornato in MAGGIO 149 Italia, fu guardiano e parroco all’Arcella, superiore a Montericco, poi a Treviso e infine al Santo. Quadruplice fu la sua attività in questa lunga e frequente itineranza: insegnante, superiore, missionario e scrittore. Dalla cattedra di italiano passò in Albania come superiore della nuova missione: l’esperienza si rivelò ricca solo di difficoltà, amarezze e risultati negativi. I tragici eventi bellici posero fine a tutto nel 1945. Qualche anno dopo il p. Carlo varcò l’oceano per la seconda missione, in Brasile, ma per motivi di salute dovette ritornare definitivamente in Italia nel 1958. Nei suoi vari incarichi non ebbe quelle gratificazioni che gli procurarono invece i suoi scritti (“La storia di un fratino”, lodata da Piero Bargellini), i suoi studi su S. Antonio e l’impegnativo e impervio compito della traduzione in italiano dei “Sermoni”. Non godette mai grande salute, a motivo di una pleurite che l’aveva colpito in giovane età. Dopo vari cedimenti e segni preoccupanti, il 12 maggio 1969 si fece spontaneamente ricoverare in una clinica di Padova. Ebbe un’illusoria ripresa, ma poi nella notte del 28 maggio passò dolcemente dal sonno alla morte. Un caro ricordo gli sorrideva sempre nel cuore: a Brescia era stato guardiano del Servo di Dio fra Giacomo Bulgaro, del quale aveva conservato un profondo affetto e una grande venerazione. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 28 maggio 1983 Padre VINCENZO CORRADINI anni 75 Nato a Rallo (Trento) il 31 dicembre 1907, entrò a Camposampiero nel 1921. Fece la professione temporanea a Padova nel 1925 e quella solenne a Camposampiero nel 1929. Fu ordinato sacerdote a Venezia il 19 dicembre 1931. Di comunità a Milano, Pola,Vicenza e poi, per qualche mese al Santo. Nel 1940 è stato tra i primi missionari in Albania: restò a Berat come superiore fino al 1943. Ritornato in Italia, fu guardiano a Camposampiero. Nel 1946 passò a Como e l’anno successivo a Montericco di Monselice, sempre come superiore. Nel 1948 salpò per la missione dell’America Latina, dove da pochi mesi era giunta la prima spedizione. Diede inizio alla nostra presenza pastorale a Olavarría (Argentina), considerato perciò a buon diritto un confondatore della Custodia Rioplatense. Dopo dieci anni rientrò in Italia, al Santo, poi a Sabaudia, a Roma-S. Marco e infine, nel 1968, a Treviso, dove si pose a disposizione dei penitenti e si dedicò all’assistenza spirituale delle fraternità locali dell’OFS. 150 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Da tempo soffriva di diabete e di disturbi cardiocircolatori. Il 28 maggio, mentre in sacristia stava indossando i paramenti sacri per uscire con la Messa, si sentì venir meno e cadde a terra: vano ogni tentativo di salvarlo. Ritornò così a Dio nel modo da lui desiderato: discreto e sbrigativo. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 29 maggio 1926 Padre ANTONIO MARCO CANEVE Ministro provinciale di Romania anni 76 Nato a Vittorio Veneto (Treviso) il 28 aprile 1850, compì il noviziato a Cherso ed emise la professione semplice nel 1872. Nel giugno del 1874 fu ordinato sacerdote. Dopo aver ricoperto l’ufficio di guardiano nel convento di Pirano, nel 1882 viene inviato in Moldavia come Missionario apostolico e vi rimane fino al 1926. Nel 1899 viene eletto Ministro provinciale di Romania. Svolse il suo ministero sacerdotale e missionario quasi sempre nella parrocchia di Prăjeşti in Moldavia. Nel 1924 in occasione del 50° di sacerdozio fu nominato dal vescovo di Iaşi (Moldavia) consigliere diocesano. Era tornato da pochi mesi in Italia nel convento del Santo quando sorella morte venne a visitarlo il 29 maggio del 1926. ﱛﱠﱛ 29 maggio 1943 Padre GIUSEPPE CANEVE Ministro provinciale d’Oriente anni 85 Nato a Vittorio Veneto (Treviso) il 31 maggio 1858, fece il noviziato a Cherso. Emise la professione solenne nel 1878 e venne ordinato sacerdote nel 1881. Partì subito per Istanbul (Turchia), e nel 1883 fu onorato del titolo di Missionario apostolico. Fu parroco in due periodi. Nel suo apostolato e nella sua attività si distinse talmente, da essere eletto Ministro provinciale d’Oriente dal 1900 al 1909. Tornato a Padova, divenne rettore del Santo fino al 1919; quindi fu eletto Socio e Assistente Generale, e nuovamente Provinciale d’Oriente fino al 1924. I parecchi anni di vita che ancora gli rimanevano, li passò tutti a S. Antonio di Istanbul, nella basilica che chiamava “la sua gloria”, che con tenacia irriducibile MAGGIO 151 era riuscito a costruire nonostante le numerose e gravi difficoltà, non solo di carattere economico. Il 23 agosto del 1906, posta la prima pietra, non ebbe poi la possibilità di seguire i lavori da vicino, perché richiamato in Provincia. Ma quando finalmente il monumentale tempio fu consacrato nel 1913, ebbe la gioia di essere il primo a celebrarvi la santa Messa. Uomo di ampie vedute, di coraggiosi progetti, dotato di un carattere forte e autoritario, riconosceva di essere facile agli scatti d’ira; ma era anche molto pio e trattava tutti con vero amore paterno. Era talmente attaccato al “saio francescano”, che quando il regime di Atatürk proibì gli abiti religiosi in pubblico, non uscì più dal recinto del convento e della chiesa. Consumato dalle fatiche e dagli acciacchi dell’età, trascorse gli ultimi anni nell’ospedale italiano, ove concluse serenamente la sua lunga e laboriosa giornata. È sepolto nel cimitero di Ferikoy (Istanbul). ﱛﱠﱛ 30 maggio 1913 Fra ANTONIO RAMPAZZO anni 56 Nato a San Gregorio in Padova nel 1857, emise i voti nel 1889. Fu di comunità in diversi conventi della Provincia e fuori. Si distinse nell’ufficio di infermiere e in particolare nell’assistenza a mons. Lodovico Marangoni,Vescovo di Chioggia, durata diverso tempo. Data la sua salute precaria, venne trasferito poi nel convento di Camposampiero, dove passò gli ultimi anni della sua vita. Morì nell’ospedale locale, amorevolmente assistito dai confratelli. È sepolto a Camposampiero. GIUGNO 13 giugno 1231 Sentendo il servo di Dio Antonio che la fine del suo corpo si avvicinava, chiamato uno dei suoi fratelli e compagni… gli disse: «Fratello, se sei d’accordo, io vorrei andare a Padova…». Con sguardo estasiato mirava a lungo dinanzi a sé. Chiestogli dal fratello che lo sorreggeva che cosa vedesse, rispose: «Vedo il mio Signore!». O veramente santo servo dell’Altissimo, ch’ebbe il privilegio di vedere il Signore pur essendo ancora in questa vita! O degno padre, accogli benigno quelli che ti onorano… e assisti con la tua intercessione noi, che non siamo in grado di accostarci al volto di Dio. (dalla Vita Assidua 17,5.12.17) S. Antonio morente (part.), scultura lignea di Rinaldo Rinaldi (1808), Padova, Santuario dell’Arcella GIUGNO 155 1 giugno 1947 Fra DOMENICO BOTTEGA anni 71 Nato a Pieve di Soligo (Treviso) il 24 settembre 1876, fu ricevuto nell’Ordine nel 1904, vestì l’abito religioso e, dopo il noviziato, fece la professione temporanea nel 1908 e quella solenne nel 1913, sempre nel Sacro Convento di Assisi, dove era Custode il p. Francesco Dall’Olio. Passò sette anni in Provincia, e il resto della sua vita a Roma, prestando servizio nella Curia generalizia, nel Collegio missionario della Vigna e, più a lungo, nel Collegio internazionale di via S. Teodoro. Adempì sempre con generosità e diligenza i vari incarichi affidatigli, nell’orto, in cucina, in sacristia e nell’assistenza agli ammalati, disimpegnandosi ovunque con premura e dedizione. Benché lontano, fu sempre affezionato alla Provincia, e partecipava con vivo interesse alle sue vicende e alla sua crescita. Ormai vicino all’ultimo traguardo, confidò a un confratello di “sentirsi in pace con il Signore e di attendere con rassegnazione la sua chiamata”. ﱛﱠﱛ 2 giugno 1945 Padre STEFANO IGNUDI della Provincia Ligure Piemontese anni 80 Nato a Genova il 28 febbraio 1865, emise la professione il 13 settembre 1887 e venne ordinato sacerdote il 12 luglio 1891. Visse i primi anni del suo ministero sacerdotale in S. Francesco d’Albaro e venne presto chiamato a Roma a ricoprire importanti uffici presso la Curia generale. Il suo ingegno e soprattutto la sua virtù si manifestarono durante la lunga permanenza romana, che si protrasse per tutta la vita. Segretario generale dell’Ordine, rettore del nostro Collegio internazionale (durante il suo rettorato studiò San Massimiliano M. Kolbe), consultore rinomato della S. Congregazione dei Riti, teologo insigne, eloquentissimo predicatore e scrittore. Fu amico personale di Papa Benedetto XV e stimato da tutti i prelati della Curia, ammirati dalla santità della sua vita e dal suo ingegno. Amantissimo della Chiesa e dell’Ordine, lasciò esempi vivi e talora eroici di onestà, di mitezza, di saggezza. Dantista sommo, scrisse un commento teologico e filosofico alla Divina Commedia con tale puntualità e precisione, tale chiarezza ed efficacia da essere annoverato tra i migliori studi della ricerca dantesca. 156 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Oberato da impegni di ogni genere, soprattutto per le questioni teologiche di cui era consultore presso le Congregazioni romane, non dimenticò se stesso: e con la preghiera e la meditazione seppe fare della sua vita un autentico sacrificio gradito a Dio. Morì a Roma presso la Curia generalizia. ﱛﱠﱛ 2 giugno 1986 Fra LUCA CARRARO anni 67 Nato a Piovega di Piove di Sacco (Padova) il 14 novembre 1918, entrò come postulante a Vicenza nel 1931. Fece la professione temporanea a Camposampiero il 21 giugno 1936 e quella solenne a Treviso il 14 gennaio del 1940. Di comunità a Treviso, a Roma (Curia generalizia) e dal 1954 al 1960 nella missione dello Zambia, poi nuovamente a Roma (Penitenzieria), a Brescia, a Rivoltella del Garda e, infine, a Camposampiero.“Ottimo religioso per la fedeltà alla regola, per la puntualità agli impegni comunitari, per la diligenza e la sollecitudine con le quali svolge le varie attività, per l’obbedienza, la disponibilità e soprattutto per la sua pietà esemplare, la preghiera costante e fervorosa”, è il profilo tracciato per la professione di fra Luca. Per il suo riserbo e la disponibilità, gli fu affidato il delicato incarico di segretario personale del Ministro generale p. Beda Hess, dal 1941 al 1953. Poté realizzare il suo sogno missionario andando nello Zambia, dove per sei anni fu addetto al servizio dei malati e dei lebbrosi, con una presenza discreta ed efficace. Svolse anche il lavoro di idraulico, attese al mulino e ad altri compiti manuali. Nel 1963 rientrò in Provincia, con il progetto di dar vita ad un Istituto secolare maschile o “Pia unione di anime”, totalmente dedicate al servizio dei parroci e dei vescovi: un’idea sorta a Roma, in seguito alle molte confidenze da parte di ecclesiastici e religiosi. Stava anche curando, con l’aiuto di esperti, una bozza di statuto. Dopo 10 anni di permanenza a Rivoltella, passò a Camposampiero dove fu zelante sacrestano. Il 28 maggio 1986 venne ricoverato d’urgenza all’ospedale per semplici accertamenti (della salute fra Luca non si era mai preoccupato a dovere): i sanitari trovano le sue condizioni disperate. Morì il 2 giugno nello stesso luogo in cui 50 anni prima aveva iniziato la vita religiosa. Riposa al cimitero di Piovega di Piove di Sacco (Padova). ﱛﱠﱛ GIUGNO 157 3 giugno 1932 Padre PIETRO BALESTRA della Provincia Ligure Piemontese anni 52 Nato a Molini di Triora (Imperia) l’11 settembre 1879, svolse il noviziato a San Miniato, studiò teologia a Roma, ove conseguì la laurea e venne ordinato sacerdote dallo zio mons. Pietro Balestra nel 1902. Fu di famiglia in Assisi, rettore nel collegio di Bagnoregio, guardiano a Granollers in Spagna, poi guardiano a S. Francesco d’Albaro in Genova e guardiano a Susa. Pio, povero, di mente aperta e vasta, affezionatissimo all’Ordine, particolarmente versato nel dialogo con i giovani, si dedicò in modo speciale al sacramento della Riconciliazione e alla predicazione. Colpito da emorragia cerebrale mentre predicava, dopo pochi giorni di malattia spirava confortato dai Sacramenti e assistito amorevolmente dai confratelli. Venne sepolto nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ 3 giugno 1983 Padre LUIGI BISCARO trasfiliato alla Provincia S. Francesco del Brasile anni 43 Nato a Borgo Vodice di Sabaudia (Latina) il 13 agosto 1939, entrò a Camposampiero nel 1950. Fece la professione temporanea nel 1957, quella solenne nel 1961, e fu ordinato sacerdote al Santo nel 1965. Andò subito missionario in Brasile, dove trascorse la sua breve vita sacerdotale, realizzando così il suo ideale giovanile, condiviso anche da numerosi suoi compagni. Profuse con entusiasmo le sue giovanili energie nelle parrocchie di Ibema e di Ubatuba. Venne poi nominato parroco di S. Pedro di Terceira Legua, a Caxias do Sul, e nel 1977 fu fatto parroco e superiore a Guaira. È proprio qui, dove intendeva forse rimanere a lungo e chiese la trasfiliazione alla Custodia brasiliana, che apparvero i primi sintomi della sclerosi laterale amiotrofica, che atrofizza progressivamente i centri nervosi delle funzioni muscolari. Rientrò in Italia nella speranza di cure più efficaci, ma anche gli specialisti dovettero arrendersi al terribile morbo ancora non bene conosciuto. Iniziò così il calvario di p. Luigi, che non cessava di scrivere ai suoi di Guaira e di pregare. 158 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Il 10 ottobre 1982 volle essere presente, in carrozzella, alla canonizzazione del Padre Kolbe, in piazza San Pietro: aveva nel cuore una segreta speranza, ma teneva in serbo anche un eroico “sì” alla volontà di Dio. Il Papa lo vide, lo baciò con tenerezza rivolgendogli uno sguardo dolce e incoraggiante... I1 31 maggio 1983 si chiuse solennemente il mese di Maria in casa sua.Tre giorni dopo spirò tra le braccia della mamma e della sorella che lo assistevano. Qualche attimo prima di morire, richiesto se il dolore era passato, rispose di sì con un cenno, poi salutò e chiuse gli occhi. Riposa nel cimitero di Sabaudia. ﱛﱠﱛ 3 giugno 2006 Padre VALERIANO FIORANTI trasfiliato alla Provincia Rioplatense anni 85 Nato a Dignano d’Istria (Pola) il 29 aprile 1921, ricevette al battesimo il nome di Antonio. Ancora fanciullo, avvertendo la chiamata del Signore, entrò nel collegio serafico di Chiampo (Vicenza), dei Minori Riformati, dove frequentò il ginnasio inferiore. Ma un evento inatteso e doloroso, la prematura morte della mamma all’età di 36 anni, riportò a casa il piccolo Tonino, per rendersi utile alla famiglia, rimasta priva della presenza materna. Ma giunse l’8 gennaio 1937, quando le circostanze lo portarono a riprendere il suo cammino vocazionale; entrò, infatti, nel collegio di Cherso, accolto da p. Bernardino Bordin. Qui completò il ginnasio. L’8 settembre 1938 iniziò l’anno di noviziato a Padova, con il maestro p. Francesco Varotto. Emise la professione temporanea presso la Tomba del Santo il 9 settembre 1939. Seguirono gli studi liceali a Brescia (1939-42), rettore il p. Pacifico Masetto. A Camposampiero fu per un anno prefetto di disciplina. Ritornò a Padova per il corso filosofico-teologico (1943-47), con la temporanea permanenza a Peraga, a causa delle vicende belliche. Il 4 ottobre 1943 emise al Santo i voti solenni e il 16 marzo 1947, sempre nella basilica di S. Antonio, fu ordinato sacerdote da mons. Francesco Borgongini Duca, Delegato Pontificio. Fu, inizialmente, di famiglia a Camposampiero, ma ben prestò si profilò per p. Valeriano l’avventura missionaria in America Latina. Giunse In Uruguay il 3 dicembre 1948. Fu nelle comunità di Fray Marcos, Florida e Montevideo. Passò quindi in Argentina, dove esercitò gli uffici di guardiano e parroco a José León Suárez e Buenos Aires. Ricoprì, tra gli altri, anche gli incarichi di commissario provinciale, custode capitolare e rappresentante legale della Custodia Rioplatense in Argentina. GIUGNO 159 Nel 1995, accogliendo la proposta dei superiori, si rese disponibile ad aiutare i frati della Provincia Patavina inviati in Cile per l’apertura della nuova missione. Rimase a Copiapó per circa un anno, accompagnando cordialmente i primi passi della nuova esperienza. P. Valeriano fu un vero “cavaliere”, premuroso e attento, nonostante la prima impressione fosse quella di un uomo severo. Nascondeva, invece,“un corazón de niño”, un cuore di fanciullo, sensibile e tenero. I suoi gesti manifestavano una paternità feconda, sapendo utilizzare anche le minime occasioni della vita, come fossero tutte importanti. Le sue virtù umane contribuirono a fare di lui un francescano e un sacerdote generoso, tutto dedito al suo ministero, sostenendo con abnegazione le varie responsabilità che gli furono affidate, particolarmente nell’ambito dell’educazione dei ragazzi. Costantemente attivo e disponibile, seppe tuttavia coltivare lo spirito di preghiera e di devozione, memore dell’esortazione del Serafico Padre. Negli ultimi tempi lo si incontrava sempre con il suo Rosario in mano, sereno e sorridente, uomo di pace, testimone di bontà, sapienza e letizia francescana. Lasciò una preziosa testimonianza scritta della sua vocazione e il racconto del viaggio che lo avrebbe portato in missione: «Historia de una vocación, historia de un viaje». Sorella morte lo trovò pronto per l’ultimo viaggio, mentre si trovava ricoverato presso la clinica S. Camillo nella capitale argentina. Riposa a Moreno (Buenos Aires, Argentina), e il suo ricordo rimane in benedizione. ﱛﱠﱛ 4 giugno 1991 Padre GIANCARLO ZANON anni 71 Nato a Noale (Venezia) il 26 maggio 1920, entrò a Camposampiero nel 1932. Compiuta la scuola media, proseguì il ginnasio a Cherso, il liceo e la teologia a Venezia. Professò la prima volta al Santo nel 1938, la seconda, pure al Santo, nel 1941.Venne ordinato sacerdote a Venezia (basilica della Salute) il 21 maggio 1944. Trascorse l’intera vita in due conventi, al Santo dal 1941 al 1966 e a Gazzolo di Lumezzane (Brescia) per il resto dei suoi anni. In basilica fu impegnato al confessionale e alla cappella delle benedizioni dove accoglieva festosamente i pellegrini, specie i bambini, ai quali somigliava per candore, semplicità e atteggiamento. Inoltre in comunità assolveva l’ufficio di ospitaliere, con premura e attenzione. Molto appassionato della musica, vi riservò quasi l’intero suo tempo libero, con rara tenacia e modo originale, azzardando qualche innovazione di difficile 160 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. comprensione e fuori dei comuni schemi; inoltre, con fervore e pazienza certosina, diede anima e corpo per la pubblicazione del “Trattato della scienza teorica e pratica della moderna musica” e del “Trattato dei toni modali” del famoso padre Francesco Antonio Vallotti. Eguale, se non maggiore passione ebbe nel far conoscere e, a suo modo, difendere tutto ciò che si riferiva in qualche maniera all’Ordine francescano. Dopo 20 anni lasciò il Santo per la parrocchia di Gazzolo di Lumezzane (Brescia), ove si distinse per la visita quasi quotidiana degli ammalati. I fedeli lo videro spesso camminare lentamente nelle vie adiacenti al convento, sempre con il suo Rosario fra le mani. Quando si manifestarono i primi seri malanni venne ricoverato a S. Pietro di Barbozza, nel giugno del 1988. Per parecchio tempo potè partecipare agli atti comuni in carrozzella. Ma un gravissimo collasso, sempre in agguato, gli permise solo di chiedere aiuto. Trasportato subito all’ospedale di Valdobbiadene terminò la sua vita, non prima di aver ricevuto i Sacramenti da lui stesso, con insistenza, e quasi ansiosamente richiesti. Ai funerali erano presenti molti di Gazzolo. Riposa a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 7 giugno 1987 Padre BONAVENTURA RASCHI Ministro provinciale della Ligure Piemontese anni 85 Nato a Cetona (Siena) il 6 luglio 1902, emise la professione semplice il 16 novembre 1925 e la solenne l’8 dicembre 1928. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1931, fu Ministro provinciale dal 1952 al 1958. Fondò il convento della “Piccola Città dell’Immacolata” sul Monte Fasce, sulle alture di Genova, con annesso santuario. Fu predicatore valente e richiesto in tutta Italia, religioso fervente e sacerdote dotto e generoso, animatore di apostolato mariano. Oppresso dalla malattia e provato nello spirito, a causa di dolorose vicende annesse alla gestione del santuario, si spense nella clinica “Villa Serena” e venne sepolto nel cimitero della località di Apparizione, sul Monte Fasce. ﱛﱠﱛ GIUGNO 161 7 giugno 2005 Padre SISTO CECCATO anni 90 Nacque a Camposampiero (Padova) il 3 novembre 1914 e venne battezzato nella parrocchia di S. Marco con il nome di Valentino. Entrato nel collegio di Camposampiero nel 1925, vi frequentò il ginnasio inferiore; a Venezia compì il ginnasio superiore. Dopo il noviziato, emise a Padova la professione temporanea il 4 ottobre 1931; seguì il liceo a Cherso e a Brescia; ad Assisi il corso filosofico-teologico. Professò i voti solenni presso la tomba di S. Francesco il 15 febbraio 1936. Venne ordinato sacerdote, sempre ad Assisi, il 7 novembre 1937. Fu di famiglia nei conventi di Padova-Arcella (1938-39; 1952-53; 1964-72), Vicenza (1939-45), Treviso (1945-48; 1953-58; 1961-64); Brescia (1948-52); PadovaSanto (1972-73); Camposampiero (1958-61, 1973-2005; ospite a Pedavena dal 2004). P. Sisto, nei confronti della sua città di Camposampiero, ha sempre nutrito un grande amore, quasi un’«orgogliosa appartenenza», manifestata attraverso la conoscenza della sua storia e delle tradizioni, sempre ricordando come questo luogo sia stato amato da S. Antonio. Nei conventi della Provincia, dove è stato di famiglia, ha svolto il suo intenso ministero privilegiando la predicazione e promovendo la spiritualità francescana nei laici, attraverso l’Ordine francescano secolare, di cui fu anche commissario provinciale per dodici anni. Fu anche guardiano nei conventi di Brescia e Treviso, nonché commissario provinciale delle Missioni. Dal 1973 rimase ininterrottamente di famiglia a Camposampiero. La sua figura è ricordata dai fedeli non solo per la sua parola franca, messa a servizio della parola di Dio, ma anche per il suo amore alla natura, ricambiato dal puntuale rifiorire, ogni anno, del viale del Noce – e non solo – quasi un inno di lode al Creatore. Da questa sua inclinazione, p. Sisto aveva attinto quella “sapienza del cuore” che è tipica della gente dei campi. Caratteristiche le parole scelte da lui per l’immagine-ricordo del 50° di sacerdozio: Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti; Padre, mia forza, insegnami a contare i giorni della mia vita e avrò la sapienza del cuore per cantare in eterno la tua gloria. Gratificato dal Signore con una lunga vita di 90 anni, p. Sisto ha fatto ritorno alla casa del Padre il 7 giugno 2005, mentre era ospite (dal 2004) del convento di Pedavena, a causa del progressivo peggioramento delle condizioni di salute. I funerali sono stati celebrati a Camposampiero, nella chiesa dei Santuari Antoniani. È sepolto nella tomba della sua famiglia, nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 162 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 8 giugno 1921 Fra LODOVICO SETTIMO anni 31 Nato a Camposampiero (Padova) il 25 novembre 1890, entrò in quel nostro convento nell’agosto del 1913 e vestì l’abito francescano il 10 dicembre dello stesso anno. Richiamato sotto le armi nella prima guerra mondiale, al ritorno, l’11 novembre 1919 incominciò il noviziato, ma non poté portarlo a termine a motivo di una grave malattia contratta da tempo e che non consentiva alcuna speranza. Consumatosi lentamente, andò con serenità all’incontro con Dio a Camposampiero, dove è sepolto. ﱛﱠﱛ 8 giugno 1970 Padre ANTONIO SARTORI anni 67 Nato a Camposampiero (Padova) il 15 gennaio 1903, entrò a S. Pietro di Barbozza nel 1916. Fece la professione temporanea a Padova nel 1921, quella solenne a Camposampiero nel 1924, e fu ordinato sacerdote a Roma nel 1926. Di famiglia a Camposampiero, Venezia, Padova (al Santo), Venezia, Padova (Istituto teologico). Ricoprì l’ufficio di segretario ed economo provinciale dal 1936 al 1939, e di rettore dei chierici a Venezia dal 1941 al 1945. La passione per la storia lo spronò per trent’anni a frugare, con tenacia e certosina pazienza, in archivi e biblioteche, per scoprire e ricuperare il vero volto della “sua” amata Provincia, riuscendo a portare alla luce una mole incredibile di documenti, che lo posero sulla linea dei più grandi ricercatori del mondo francescano: i ponderosi volumi pubblicati ne fanno fede (cfr. Archivio Sartori, 4 volumi in 6 tomi, a cura di p. Giovanni Luisetto). Nessuno che voglia tracciare validamente i lineamenti e le vicende della nostra Provincia, può prescindere dall’imponente materiale raccolto dal p. Antonio. Spirito schietto, forte, risoluto, anelante alla verità e alla certezza, non rifuggì da qualche atteggiamento rigido e anche aggressivo in difesa delle sue tesi e convinzioni, basate su fonti sicure. P. Antonio, inoltre, mise in luce anche le sue doti di francescano laborioso, modesto, piacevole, come professore del Collegio teologico di Venezia e professore di morale all’Istituto teologico di Padova. GIUGNO 163 Colpito da male incurabile, lottò alla sua maniera, continuando a rendersi utile, senza mai darsi per vinto, finché la sua forte fibra dovette cedere. È sepolto all’Arcella. ANTONINO POPPI, P. Antonio Sartori (1903-1970), in «Ritratti di famiglia – 2», pp. 7-42, p. m., Padova, 1988. ﱛﱠﱛ 9 giugno 1978 Padre MARIO SARTORI anni 69 Nato a Camposampiero (Padova) l’8 maggio 1909, entrò nel nostro seminario nel 1920. Fece la professione temporanea nel 1925 e quella solenne nel 1930. Fu ordinato sacerdote a Venezia nel 1931. Di famiglia a Treviso, Pirano,Treviso, Padova (al Santo), Camposampiero,Vicenza, Arcella, Cherso, Treviso, e infine a Brescia dal 1955 fino alla morte, per circa 27 anni. Visse quasi nell’ombra, senza particolari responsabilità né provinciali né conventuali, disponibile al servizio quotidiano del confessionale, richiesto, amato, stimato. Ai primi di giugno del 1978, sentendosi indisposto, si recò da solo all’ospedale dei Fatebenefratelli, dove, essendogli stato riscontrato un principio di infarto, venne trattenuto e ricoverato in sala di rianimazione. Ripresosi, restò in ospedale per pura precauzione. Il pomeriggio del 9 giugno, verso le 14, chiese una tazzina di caffè all’infermiera, la quale, al suo ritorno, non poté far altro che constatare la morte del caro p. Mario. Era andato all’incontro con Dio, così, semplicemente, senza dare noia a nessuno, com’era suo desiderio. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 11 giugno 1981 Padre FLORIANO GEROLA anni 55 Nato a Terragnolo (Trento) il 22 novembre 1925, entrò a Camposampiero nel 1937. Fece i voti temporanei nel 1943 e quelli solenni nel 1948. Fu ordinato sacerdote a Padova il 19 marzo 1951. Dopo una breve permanenza a Loreto, nella par- 164 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. rocchia di Villa Costantina, e un passaggio ancor più rapido nei conventi di Brescia e Rivoltella, andò di famiglia a Camposampiero, dove ebbe l’ufficio di economo e insegnò matematica ai seminaristi. Nel 1961 gli furono affidati la direzione della Casa del pellegrino e il vice economato provinciale; e qualche anno più tardi gli venne affidata l’amministrazione del Messaggero di Sant’Antonio. Dal 1967 al 1973 fu segretario provinciale, e negli ultimi otto anni gli venne affidato, in momenti particolarmente difficili, il gravoso compito della direzione dello stabilimento grafico di Noventa Padovana. Anche in quest’ultimo incarico si impegnò con tutte le sue energie:“Mi sembra di essere la voce degli scrittori delle nostre riviste, quindi un elemento essenziale della nostra evangelizzazione”. All’inizio del 1981 si manifestò in tutta la sua gravità il terribile male che doveva portarlo alla fine.“Non credevo fosse così doloroso, quando il Signore ci prende in parola! Però sento che mi dà anche l’aiuto necessario”. A poco a poco le forze lo abbandonarono, ma non la sua fede che edificò grandemente i confratelli. Si spense serenamente nel Signore, confortando ed esortando alla rassegnazione il suo anziano papà. È sepolto nel cimitero di Terragnolo. ﱛﱠﱛ 12 giugno 1984 Padre GIOVANNI ZANINI anni 70 Nato a Vicenza il 25 agosto 1914, entrò a Camposampiero nel 1929. Fece la professione temporanea a Padova nel 1934, quella solenne a Brescia nel 1937, e fu ordinato sacerdote a Padova nel 1942. Di comunità in vari conventi: Arcella, Cherso, Pirano, Trieste, Sabaudia, Padova (al Santo), Gazzolo di Lumezzane (parroco e superiore) e a Treviso. Ma profuse le sue energie soprattutto nella Custodia di Calabria, dove operò per un ventennio. A Catanzaro Lido, come parroco e superiore, si distinse per la sua disponibilità, bontà d’animo e generosità: molto laborioso, amante della casa, dotato di una ricca inventiva che dimostrava negli hobby personali, specie nell’allestimento di originali presepi, poi imitati da molti altri. I disturbi che da tempo lo facevano soffrire, ma ai quali non dava troppa importanza, rivelarono, dopo il suo ricovero all’ospedale, la presenza del male che non perdona. Se ne rese subito conto, e a coloro che andavano a visitarlo, diceva scherzosamente com’era sua abitudine di prepararsi per il suo funerale. GIUGNO 165 Visse gli ultimi giorni in preghiera, invitando i confratelli a recitare il Miserere, il Te Deum e il Magnificat, espressione del suo atteggiamento di fronte al suo passato, che forse gli scorreva davanti alla mente in quegli estremi momenti. Da buon vicentino, fu molto devoto della Madonna di Monte Berico. Purificato dalla sofferenza, si spense placidamente nelle prime ore di un mattino di giugno, lasciando in quanti lo conobbero un ricordo riconoscente della sua generosa bontà. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 15 giugno 1990 Padre FRANCESCO CROVELLA della Provincia Ligure Piemontese anni 69 Nacque a Genova-Bolzaneto il 1° gennaio 1921. Svolse il noviziato a Susa ed emise la professione semplice l’8 ottobre 1947 e la solenne il 10 ottobre 1950. Ordinato sacerdote a Susa il 24 marzo 1951, si fece amare universalmente per le doti di bontà e di mitezza. Esemplare nella preghiera e nella pratica di ogni virtù, ricoprì diversi uffici in ambito provinciale, distinguendosi sempre per la sua umiltà e comprensione. Guardiano del convento di Susa e stimatissimo dalla gente della valle, particolarmente devoto alla Madonna del Rocciamelone, dimostrò in ogni occasione una delicatezza e un tatto non comuni. Colpito da male inguaribile, venne ricoverato all’ospedale di “San Martino” in Genova, dove serenamente spirò. Venne sepolto nel cimitero di Susa. ﱛﱠﱛ 17 giugno 1936 Padre BERNARDINO SARTORELLO anni 40 Nacque a Camposampiero (Padova) 1’8 giugno 1896. Scelse la vita religiosa come fratello, ma i superiori, ravvisate in lui buone qualità intellettuali, lo convinsero a prendere la via del sacerdozio. Fece gli studi ginnasiali a Bagnoregio (Viterbo). 166 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Chiamato sotto le armi nel primo conflitto mondiale, cadde prigioniero degli austriaci. Finita la guerra, rinunziando ad una lusinghiera carriera militare, ritornò alla vita religiosa e dopo gli studi filosofici fece il noviziato nel Sacro Convento di Assisi. Nel 1920 emise i voti temporanei, dopo tre anni quelli solenni e finalmente, il 21 ottobre 1923, fu ordinato sacerdote a Roma. Nel 1924 si laureò in teologia nella nostra Pontificia Facoltà di S. Bonaventura, e due anni più tardi in diritto canonico a Venezia. Come rettore del nostro Collegio teologico di Venezia (1927) e del Collegio teologico missionario di Assisi (1930) fece risaltare le sue capacità, la prudenza, la diligenza e l’affetto paterno che aveva verso i chierici: insegnò ai giovani la pietà autentica, l’osservanza della regola, lo studio metodico, il rispetto e l’amore alla liturgia. Colpito da male incurabile, trascorse gli ultimi due mesi nel Collegio della Vigna. Si recò in pellegrinaggio a Loreto, da dove tornò tranquillo e rassegnato nel Signore. Sul letto di morte, benedisse tutti i confratelli che l’attorniavano e, ricevuti con grande devozione i Sacramenti, serenamente si spense, appena quarantenne. È sepolto al Verano. ﱛﱠﱛ 20 giugno 1929 Servo di Dio Padre GIROLAMO BIASI anni 32 Nato a Sfruz (Trento) il 7 dicembre 1897, fu battezzato con il nome di Arcangelo. Entrò a Camposampiero nel 1909, emise la professione temporanea nel 1915 e quella solenne nel 1918. Ragazzo vivace, arguto, di intelligenza brillante e memoria notevole, venne inviato a Roma, dove si laureò in filosofia. Ben presto però si manifestarono i sintomi della tubercolosi, malattia pressoché incurabile in quel tempo. Richiamato in Provincia, riprese lo studio della teologia a Camposampiero e il 16 luglio 1922 fu ordinato sacerdote nella basilica del Carmine a Padova. A causa delle frequenti emottisi, venne mandato a S. Pietro di Barbozza, poi a Cherso, Pola e Pirano, finché nel 1926 un’ennesima ricaduta lo costrinse al ricovero nell’ospedale di Camposampiero. Un barlume di speranza si accese quando si recò pellegrino a Lourdes nel 1928; ma la Madonna gli fece capire che lo voleva con sé, e presto! Vide realizzato il suo ultimo desiderio: assistere all’ordinazione sacerdotale del fratello p. Lino. Poi si avviò speditamente incontro al Signore. Morì GIUGNO 167 il 20 giugno 1929, a soli trentadue anni. Fu religioso esemplare, modello di umiltà. “Nulla si manifestava in lui di men che santo”. Fu con-fondatore della M.I. insieme al Padre Massimiliano Kolbe. Ci sono rimasti pochissimi dei suoi scritti: li bruciò, infatti, di nascosto, in un angolo dell’ospedale, alzandosi con grande fatica di buon mattino, una settimana prima della morte: Tra le poche righe risparmiate dal fuoco si legge:“Praticherò una tenerissima devozione a Maria Immacolata, per la rifioritura dell’Ordine nello spirito e nel numero”. P. Stefano Ignudi, suo rettore di teologia a Roma così scriveva al Provinciale in data 21 giugno 1929: “È morto un santo! Non è proprio l’occasione di fare condoglianze. La Provincia ha acquistato presso Dio un intercessore che le moltiplicherà dal cielo una pioggia di grazie spirituali e temporali”. Nel 1987, dalla tomba nel cimitero di Camposampiero, i suoi resti mortali furono traslati nella chiesa dei Santuari Antoniani, accanto alla statua del Padre Kolbe. Il 9 luglio 1997, il Capitolo provinciale approvò di chiedere l’introduzione della Causa di beatificazione e canonizzazione di p. Girolamo Biasi, già più volte auspicata, in passato, dallo stesso San Massimiliano Kolbe. È da ricordare che, nel decennale della morte (1939), il p. Leonardo Frasson aveva raccolto ricordi e testimonianze scritte, nonché i manoscritti (lettere e quaderni) del Servo di Dio. Il processo diocesano fu aperto a Treviso l’8 marzo 1999, e venne chiuso il 4 marzo 2000. Gli Atti sono stati trasmessi alla Congregazione per le Cause dei santi, che il 17 novembre 2000 ha emanato il decreto di validità dell’inchiesta diocesana. Ora sono in corso gli studi per la redazione della “Positio”. Durante il Capitolo provinciale del 2005 fu inaugurato il nuovo sepolcro del Servo di Dio, ricavato in uno spazio allo scopo predisposto nella chiesa dei Santuari Antoniani di Camposampiero. FAUSTINO OSSANNA, P. Girolamo Biasi, il nostro santo, in «Dieci più uno, I Francescani Conventuali di Sfruz», pp. 34-51, Ed. Miscellanea Francescana, Napoli, 1993. FAUSTINO OSSANNA, La vita di P. Girolamo Biasi attraverso i suoi scritti e le testimonianze – II ed.,Vicepostulazione, Padova, 1998. FAUSTINO OSSANNA, Un ragazzo che cantava, Piccola storia di frate Girolamo Biasi, p. m., Padova, 2000. ﱛﱠﱛ 21 giugno 2001 Padre GIOVANNI LUISETTO anni 84 Nato a Padova i1 2 maggio 1917, matura la vocazione alla vita francescana e sacerdotale nella nostra parrocchia dell’Arcella e, accompagnato da un giudizio 168 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. molto positivo del suo parroco p. Lodovico Bressan, nel 1928 entra a Camposampiero per iniziarvi la formazione. Prosegue gli studi umanistici a Cherso e a Brescia e dal 1937 al 1941 frequenta il corso teologico, i primi tre anni a Friburgo (Svizzera) e il quarto nel nostro Istituto di Padova. Al Santo, al termine del noviziato, emette la professione temporanea il 20 luglio del 1933, quella solenne a Friburgo l’8 maggio 1938 e riceve l’ordinazione sacerdotale l’8 marzo 1941 nella chiesa del nostro Collegio teologico da mons. Carlo Agostini. Dopo il primo anno di sacerdozio trascorso al Santo, p. Giovanni, che già aveva mostrato interesse e attitudine per gli studi storico-francescani, fu chiamato a Roma per collaborare all’organizzazione del nascente “Istituto storico dell’Ordine”, iniziativa poi accantonata; vi rimase solo sei mesi, perché richiamato in Provincia per assumere, giovane sacerdote di appena 25 anni, il delicato compito di rettore del Collegio teologico. Per quattro anni, dal 1942 al 1946, vi si dedicò con grande senso di responsabilità e dedizione, soprattutto dal 1943 al 1945, quando il Collegio, a causa dei bombardamenti del periodo bellico, fu trasferito a Peraga (Padova). La sua attività formatrice mirava soprattutto ad allenare i chierici allo spirito di sacrificio, ad una pietà solida e austera e all’amore della nostra famiglia francescana. Per due anni, dal 1946 al 1948, fu direttore del Messaggero di S. Antonio; promosse la conoscenza e la devozione al Santo e attraverso la lettura delle tantissime lettere dei devoti ebbe modo di approfondire e affinare la sua conoscenza della Grafologia, scienza che coltivava da tempo e per la quale possedeva una innata sensibilità. Poté così aiutare il suo confratello p. Girolamo Moretti, fondatore della Grafologia italiana – al quale lo legava una profonda amicizia – a chiarire il metodo scientifico di questa disciplina in modo da renderla trasmissibile. Dal 1948 fino alla morte, per ben 53 anni, p. Giovanni ricoprì ininterrottamente l’incarico di direttore della Biblioteca Antoniana, mantenendolo anche nel triennio 1958-1961, quando la stima e la fiducia dei confratelli gli affidarono l’ufficio oneroso e impegnativo di segretario provinciale e definitore. È nel ruolo di bibliotecario che p. Giovanni si è maggiormente identificato e ha profuso il suo impegno e le sue migliori energie, realizzando una enorme mole di lavoro. Non si limitò alla semplice conservazione dei preziosi documenti, ma attraverso la ricerca e la pubblicazione di pregevoli saggi e opere di carattere storico-artistico, fece conoscere al mondo della cultura la storia e la spiritualità francescana e antoniana. P. Luisetto però, prima che studioso, scrittore, esperto in grafologia, si sentiva sacerdote e religioso, nutriva un profondo amore per la sua comunità. Ogni giorno dedicava in maniera sistematica due ore al ministero della Riconciliazione e della direzione delle anime, aiutando tante persone a crescere spiritualmente e a compiere un cammino di fede autentico ed esigente, e infondendo speranza, fiducia e sicurezza. GIUGNO 169 P. Giovanni aveva da poco celebrato i 60 anni di ordinazione sacerdotale, proprio quando la malattia aveva ripreso a farsi sentire in maniera acuta e a debilitarlo progressivamente e in modo inesorabile. Andò incontro preparato a sorella morte, lasciando come “testamento spirituale” due parole che testimoniano la sua statura di uomo di Dio:“speranza e coraggio”. Volle morire nel suo convento, come segno di appartenenza e di amore alla sua comunità religiosa. Le esequie, presiedute dal Ministro provinciale, sono state celebrate nella basilica del Santo con la partecipazione numerosa di tante persone che p. Luisetto aveva guidato spiritualmente. Riposa nella tomba dei frati al cimitero dell’Arcella. LUCIANO BERTAZZO, Padre Giovanni Luisetto (1917-2001), “In memoriam”, in «Il Santo», XLIII (2003), 2-3, pp. 331-339, Centro Studi Antoniani, Padova. Contiene la bibliografia completa di p. Luisetto. LAMBERTO TORBIDONI, Giovanni Luisetto e altro, Per una storia della grafologia morettiana, in «Il Santo», XLIII (2003), 2-3, pp. 341-352, Centro Studi Antoniani, Padova. SALVATORE RUZZA, Giovanni Luisetto e Girolamo Moretti, Valori e limiti di una collaborazione decisiva per la grafologia morettiana, in «Il Santo», XLIII (2003), 2-3, pp. 353-370, Centro Studi Antoniani, Padova. ﱛﱠﱛ 22 giugno 1997 Padre NICOLA GIANOTTI Ministro provinciale della Ligure Piemontese anni 75 Nato il 31 gennaio 1922 a Châtillon, svolse il noviziato in Assisi ed emise la professione temporanea il 12 agosto 1938 e la solenne il 12 febbraio 1943. Completati gli studi teologici nel seminario di Susa, venne ordinato sacerdote il 15 giugno 1946 nella cattedrale di quella città. Destinato dapprima al convento della Madonna della Guardia in Torino, nel 1949 venne nominato guardiano e parroco a Genova-Bolzaneto. Tre anni dopo venne nominato rettore dei chierici nel collegio di Susa, incarico che svolse per 12 anni, insieme a quello di guardiano del convento. Furono questi anni assai proficui, perché p. Nicola curò la ricostruzione del convento e si distinse nel ministero della Riconciliazione e nella direzione delle anime. Nel capitolo provinciale ordinario del 1964 venne eletto Ministro provinciale della Ligure Piemontese e fu confermato per altri due trienni, finché nel capitolo generale di Assisi del maggio 1972 venne eletto economo generale ed assistente. Rimase a fianco dei Ministri generali p. Vitale Bommarco e p. Lanfranco Serrini fino al 1989, quale prezioso consigliere e fedele collaboratore. 170 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Fu per due mandati guardiano del convento dei Ss. XII Apostoli in Roma, curando particolarmente la liturgia della basilica. A questa si legò in modo particolare dal 1990 in poi, impegnandosi nell’assiduo servizio del confessionale e raccogliendo attorno a sé fedeli, religiose e studenti, che continuarono a chiedere la sua direzione spirituale, anche quando non gli fu più possibile assicurare la sua presenza, causa la salute fattasi precaria. Ricoverato all’ospedale “San Giacomo” di Roma, subì ben tre interventi chirurgici nel volgere di un mese. Il male, inarrestabile, vinse la sua forte fibra ma non riuscì a spegnergli il sorriso, la francescana letizia e la cordiale bontà. Riposa nel cimitero di Châtillon. ﱛﱠﱛ 22 giugno 2000 Fra CESARE SANAVIO anni 74 Nato a Cartura (Padova) il 1° giugno del 1926, a 13 anni entra nel seminario di Camposampiero, per iniziare il suo cammino nella vita religiosa francescana. A 19 anni compie il noviziato al Santo sotto la direzione di p. Gabriele Floriani; emette i voti temporanei nel 1946 e tre anni dopo, nel 1949, i solenni. Fu di famiglia a Brescia, Arsio e Cherso come postulante, quindi al Santo dal 1944 al 1953 e poi negli anni 1964-67; a Montericco (1955-61; 1968-75), Camposampiero (1961-64), Treviso e S. Pietro di Barbozza (1953-55 e dal 1975 fino alla morte). Ha sempre servito con semplicità e generosità il Signore e i confratelli, impegnandosi nei servizi più umili e meno appariscenti della vita di un convento, come sagrestano, cuoco, ospitaliere, refettoriere, addetto alla casa, all’orto, alla vigna e alla cantina. Dalla preghiera “assidua” e dall’incontro quotidiano con il Signore nell’Eucarestia attingeva i motivi della sua fedeltà e perseveranza nella vita di consacrazione. All’interno delle fraternità dove è vissuto, fra Cesare ha sempre svolto, specie nei momenti di tensione, una funzione di comunione e conciliazione perché umile e capace, con la sua presenza, di relazione, di collaborazione e soprattutto di perdono. Un forte diabete e altri vari disturbi di salute avevano da tempo minato la sua forte fibra, rendendogli difficile il movimento e diminuendogli gradualmente la vista. Questa situazione, anche se lo aveva reso piuttosto taciturno, non gli impedì, nel limite delle sue possibilità, di rendersi ancora utile ai confratelli. A due giorni dal ricovero all’ospedale di Montebelluna (Treviso), a causa di un forte collasso diabetico, il sopraggiungere di complicazioni cardiocircolatorie lo ha velocemente portato alla morte. GIUGNO 171 I funerali sono stati celebrati nella chiesa dei Santuari Antoniani di Camposampiero; è sepolto nella tomba dei frati nel locale cimitero. ﱛﱠﱛ 22 giugno 2004 Fra GIUSEPPE CICCARIELLO Fratello Oblato anni 71 Nato a Centola (Salerno) il 3 dicembre 1932, fu accolto nel convento “Immacolata e S. Antonio” di Milano il 16 giugno 1960. Il Ministro provinciale p. Giustino Carpin lo accettò come oblato il 7 luglio 1962. Rimase sempre nella comunità di Milano fino al 2002, quando, a causa delle sue condizione di salute, venne ospitato nell’infermeria provinciale di S. Pietro di Barbozza, dove trascorse i suoi ultimi giorni, fino alla morte. Negli oltre quarant’anni di permanenza a Milano, fra Giuseppe condivise – per la parte che gli competeva – la vita della comunità religiosa e della parrocchia, offrendo la sua collaborazione in chiesa, per il decoro e la pulizia dello spazio sacro, e in convento come aiuto in cucina e nel servizio dell’accoglienza e dell’ospitalità. Sorella morte gli portò via, uno dopo l’altro, i familiari più intimi, ed egli trovò affetto nei frati, che amava e stimava, ma soprattutto nella fede e nella preghiera. Nutrì sincera devozione verso la Vergine Maria. Svolse con amore e spirito di servizio i compiti affidatigli. Incline alla riservatezza, appariva talvolta burbero nel tratto, ma tuttavia aveva un animo sensibile e delicato e sapeva presentarsi sorridente e disponibile, interessato alla vita dell’Ordine, della Chiesa e della società. Negli ultimi anni dovette confrontarsi con la malattia, accettando diversi ricoveri ospedalieri e, infine, il trasferimento a S. Pietro di Barbozza. Affrontò i disagi con serenità di spirito e abbandono in Dio, edificando confratelli, medici e infermieri. “Con la cintura ai fianchi e la lucerne accese” (Lc 12,35), andò incontro al Signore, che a questo servo umile e fedele ha riservato un posto alla sua tavola, passando Egli stesso a servirlo (cf Lc 12,37). È sepolto a Vimercate (Milano), accanto ai suoi familiari. ﱛﱠﱛ 172 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 23 giugno 1996 Padre VITTORIO VALENTINI trasfiliato alla Provincia S. Francesco del Brasile anni 88 Nato il 3 giugno 1908 a Tuenno (Trento), a 14 anni entrò a Camposampiero. Dopo l’anno di noviziato al Santo, emise la professione semplice il 12 agosto 1927 e quella solenne il 12 agosto 1930; fu ordinato a Venezia dal card. Pietro La Fontaine il 2 luglio 1933. Dopo i primi anni di sacerdozio passati nei conventi di Brescia, Treviso e Vicenza, la sua vocazione missionaria lo portò dapprima in Albania (1941-1946) e poi in Brasile, dove rimase – eccettuata una breve parentesi di tre anni in Italia (1956-1959) – per circa cinquant’anni. Mandato dal Ministro provinciale p. Andrea Eccher, giunse in Brasile a Santo André insieme a fra Marino Temporin ai primi di gennaio del 1949; subito affrontò con coraggio le difficoltà proprie dei pionieri, vivendo in un clima francescano da Rivotorto. Con la sua capacità organizzativa e la sua intraprendenza seppe porre le basi della futura Provincia del Brasile. Là lo chiamavano il “patriarca”, il “fondatore”. Frate di grande spirito e zelo missionario, esercitò il ministero sacerdotale a Santo André, dove costruì la chiesa di Nosso Senhor do Bonfim, a Caçapava, Mineiros, Ubatuba e in altre comunità del Brasile. Con l’erezione della Custodia del Brasile nel 1970, si trasfiliò a quella Custodia. Morì il 23 giugno 1996 a Santo André, mormorando: “Meu Jesus, misericordia! Meu Jesus, misericordia!”. Riposa a Santo André. ﱛﱠﱛ 24 giugno 1962 Padre BONAVENTURA COMINI anni 45 Nato a Livo (Trento) il 19 maggio 1917, entrò nel seminario di Camposampiero nel 1930. Fece la professione temporanea al Santo nel 1936 e quella solenne nel 1939. Fu ordinato sacerdote a Padova nel 1942. Di famiglia a Camposampiero, al Santo, a Florida e a Progreso (Uruguay) e, al ritorno in patria, a Noventa Padovana, nel Villaggio S. Antonio. Ebbe vari incarichi: direttore spirituale dei fratini, vicemaestro dei novizi, economo e infine superiore della comunità di Noventa Padovana. GIUGNO 173 Breve lo spazio della sua esistenza, ma intenso l’impegno della sua vita spirituale, sempre sereno, delicato e raccolto in Dio fin da ragazzo. Manifestò chiaramente la sua virtù e il suo amore verso Dio durante la degenza nella clinica di via Armando Diaz a Padova. In preda ad acute e continue sofferenze, trovava ancora il coraggio e la forza di dire:“Quando sentirete le campane annunciare la mia morte, cantate subito il Te Deum”. I dolori lo tormentavano, lo costringevano a cambiare spesso posizione, a piegarsi, a contorcersi, ma solo rari e soffocati lamenti uscivano dalla sua bocca. Il Signore pose fine al suo calvario il 24 giugno. Qualche minuto prima di morire ringraziò la mamma, i fratelli e le sorelle e tutti quelli che gli erano vicini. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 26 giugno 1973 Padre FELICIANO FELICE anni 53 Nato a San Vidotto di Codroipo (Udine) il 12 giugno 1920, entrò a Camposampiero nel 1933. Fece la professione temporanea nel 1939, quella solenne nel 1942 e fu ordinato sacerdote a Peraga di Vigonza (Padova), dove i chierici erano sfollati per la guerra, il 17 giugno 1945. Di straordinaria vitalità e attività, sembrava presentisse vicina la morte. Trascorsi cinque anni di ministero in Italia, andò missionario in Argentina, dove patì disagi e sacrifici a non finire. Dopo essere stato in vari conventi (Buenos Aires, José León Suarez, Fray Marcos, Fray Bentos), fu trasferito nella terra di Patagonia, a El Bolson, dove la sua intraprendenza e l’ardore della sua carità poterono espandersi sulla misura di quei territori, prodigandosi e facendosi tutto a tutti fino a rimetterci la salute. Molte le sue realizzazioni: la nuova chiesa, le opere parrocchiali, il convento, il collegio per gli esterni. La sua fibra, per quanto forte, ne risentì e il cuore cominciò a cedere. Suo malgrado e con tanta tristezza, resistendo alle dimostrazioni di simpatia e alle insistenze della popolazione, dovette lasciare la sua terra di elezione e, consapevole del suo precario stato di salute, pian piano si distaccò da ogni cosa, preparandosi all’incontro con il Signore. Negli ultimi anni fu direttore spirituale dei giovani a Fray Bentos. Spiccio, imprevedibile, scanzonato all’apparenza, era di una grande generosità e simpatico a chiunque lo incontrava. 174 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Sorella morte lo raggiunse (imitando il suo stile di vita) improvvisamente, quando p. Feliciano aveva compiuto da poco i 53 anni. Un’emorragia cerebrale lo portò in pochi istanti nel Regno di Dio. È sepolto a Moreno (Buenos Aires). ﱛﱠﱛ 27 giugno 1987 Fra STEFANO ERLICHER anni 22 Nato a Coredo (Trento) il 9 dicembre 1964, entrò ad Arsio dove frequentò le scuole medie. Passò quindi a Pedavena per il ginnasio e a Brescia per il liceo. Fece il noviziato al Santo, dove emise i voti temporanei nel 1984. La sua vita finì mentre stava compiendo gli studi all’Istituto teologico S. Antonio Dottore di Padova. Da una decina di giorni si trovava a Bibione, nella nostra casa di S. Antonio a Mare, per prestare la sua opera a servizio degli ospiti. Nel pomeriggio di sabato 27 giugno, contro il suo solito, entrò in acqua per rinfrescarsi un po’. Colpito da improvvisa congestione, per Stefano non ci fu più nulla da fare. Ragazzo franco e sincero, incline allo scherzo, con lucida determinazione aveva intrapreso il cammino spirituale, impostandolo nella ricerca di Dio, con la preghiera e l’interesse fattivo ai problemi del prossimo. Fin dal noviziato si era dato al servizio dei poveri, e più tardi prestò il suo aiuto generoso all’Opera della Provvidenza S. Antonio di Sarmeola e nelle Cucine popolari di Padova. Ultimamente aveva accolto anche l’invito di collaborare con le suore Elisabettine per l’animazione vocazionale nelle parrocchie. Fissato all’armadio, nella sua stanza, ben visibile c’era la parola di Gesù:“Se il chicco caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto”; e sulla porta:“Fra Stefano Maria, dalla lampada sempre accesa”. Quella lampada si spense solo momentaneamente nell’acqua salmastra del mare, per subito riaccendersi presso il trono dell’Altissimo. È sepolto nel cimitero di Coredo. ﱛﱠﱛ 27 giugno 2000 Padre TARCISIO BALLAN anni 68 Nato a S. Giustina in Colle (Padova) i1 24 dicembre 1931, a 11 anni entra nel nostro seminario di Camposampiero; a S. Pietro di Barbozza frequenta il ginnasio, GIUGNO 175 a Brescia e a Padova il liceo, a Padova e Assisi, dal 1953 al 1958, il corso filosoficoteologico. Al Santo emette i voti temporanei (1950) e perpetui (1954). Viene ordinato sacerdote nel 1958 nella sua parrocchia d’origine, da mons. Girolamo Bortignon, un fatto inusuale per allora, ma voluto dal Vescovo di Padova, in segno di riconoscenza al Signore per le numerose vocazioni alla vita sacerdotale e consacrata, maturate in questa comunità parrocchiale. I primi otto anni di ministero sacerdotale li ha vissuti nel nostro seminario di Rivoltella del Garda, dapprima come promotore vocazionale e poi come rettore del seminario. I successivi trent’anni (1967-1997) li ha spesi a Mestre e Portomarghera come cappellano del lavoro, riuscendo a portare una presenza e testimonianza francescana di evangelizzazione, condivisione e solidarietà cristiana, unicamente preoccupato di suscitare in quanti avvicinava domande fondamentali sul Cristo. Di carattere schivo, riservato e meditativo, possedeva una notevole sensibilità e delicatezza d’animo, che si esprimeva nella passione per la musica, il canto, l’animazione liturgica nel nostro santuario di S. Pietro di Barbozza, ove trascorreva ogni fine settimana. Sapeva contemplare nel silenzio la bellezza della natura e lodare il Creatore. Dal 1997 p. Tarcisio preferì passare di comunità a Barbozza, pur continuando a svolgere, anche se non a tempo pieno, il suo ministero a Portomarghera. Da un anno avvertiva una minore lucidità mentale e una certa difficoltà di movimento, per questo era stato ricoverato a Montebelluna, ma poco tempo dopo il suo ritorno in convento, un’embolia polmonare mise fine alla sua esistenza. Le esequie sono state celebrate nella nostra chiesa di Camposampiero; è sepolto nella tomba dei frati del locale cimitero. ﱛﱠﱛ 28 giugno 1953 Padre CELESTINO GIACON anni 41 Nato a Padova il 22 settembre 1912, entrò nell’Ordine nel 1926. Emise i voti temporanei nel 1931, quelli solenni nel 1934 e fu ordinato sacerdote il 23 marzo 1940. Di debole costituzione, di animo buono e sensibile, amante della preghiera e della meditazione, gli fu subito affidata la direzione spirituale dei giovani del ginnasio superiore di S. Pietro di Barbozza e, più tardi, quando il seminario venne trasferito alla Castagnara (Cadoneghe, Padova), ricoprì anche l’ufficio di economo. A motivo di un ostinato reumatismo che gli cagionava grandi sofferenze, dovette essere ricoverato nell’ospedale civile di Padova. Per curarlo gli venne somministrata una dose, forse eccessiva, di cortisone, farmaco non ancora bene sperimen- 176 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. tato in quel tempo. Il suo cuore, già in cattive condizioni, non resse a quella dose d’urto, e in breve tempo passò dal coma profondo alla morte, a soli 41 anni. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 29 giugno 1974 Padre NATALE ZAMBOTTI anni 58 Nato a Schärding (Austria) il 23 dicembre 1915, entrò a Camposampiero nel 1929. Fece la professione temporanea nel 1934 a Padova, quella solenne a Brescia nel 1937, e fu ordinato sacerdote a Padova nel 1942. Di famiglia a Venezia, Padova-Arcella e, negli ultimi anni, a S. Pietro di Barbozza. Una vita molto lineare la sua, trascorsa soprattutto nei patronati delle parrocchie. Piccolo di statura, sempre sorridente e gentile, si trovava a suo agio al servizio pastorale dei giovani. Anche in comunità era umile e servizievole, pronto ad ogni necessità dei confratelli. Di salute cagionevole, con disturbi che lo accompagnarono per quasi tutto l’arco della sua non lunga esistenza, nel 1969 dovette sottoporsi ad un difficile intervento, per regolare il cuore con una valvola artificiale. Costretto a ritirarsi a S. Pietro di Barbozza, ne soffrì per la rinuncia all’apostolato tra i ragazzi, ma seppe nascondere il rammarico e vincerlo, offrendolo alla Madonna, verso la quale nutriva una grande devozione. Il 20 giugno, in seguito ad un’ennesima crisi, venne ricoverato d’urgenza all’ospedale di Padova. Sembrava ristabilito, e il 29 giugno, solennità dei Ss. Pietro e Paolo, si era alzato per prepararsi alla celebrazione della grande festività, quando all’improvviso si sentì mancare: inutile l’accorrere del medico. P. Natale se ne andò in punta di piedi come era vissuto. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 30 giugno 1961 Padre GIOVANNI NIELLO della Provincia Ligure Piemontese anni 67 Nacque a Mondovì (Cuneo) il 27 agosto 1894. Svolse il noviziato in Assisi ed emise la professione solenne il 22 novembre 1924. GIUGNO 177 Ordinato sacerdote il 21 dicembre 1925, esercitò il ministero nei conventi di Genova-Bolzaneto, Genova-Boccadasse e, negli ultimi anni, a Torino nel convento di S. Giacomo. A causa di un infarto e di successive complicazioni cardiache, venne ricoverato all’ospedale “Cottolengo” di Torino. Colpito da un altro attacco, spirava nella tarda mattinata di questo giorno, confortato da tutti i Sacramenti. Riposa nel cimitero dell’Abbadia a Torino. ﱛﱠﱛ 30 giugno 2004 Padre SALVATORE STAGNI anni 78 Nacque a Ustrine di Ossero (Pola, dioc. Zara) il 19 marzo 1926, nella festa di S. Giuseppe, prendendo al battesimo il suo nome. Entrò nel seminario di Camposampiero il 21 settembre 1938. Presso i santuari antoniani e poi a Cherso frequentò il ginnasio inferiore e superiore (1938-43). Fu quindi a Padova per l’anno di noviziato, iniziato il 25 novembre 1943 con il maestro p. Francesco Varotto, e terminato il 29 novembre 1944 con la professione temporanea accanto alla Tomba di Sant’Antonio. A Venezia, nel convento dei Frari, seguì il corso liceale (1944-47) e quello filosofico-teologico presso il seminario patriarcale (1947-52). Emise la professione solenne a Padova il 4 ottobre 1949 e fu ordinato sacerdote il 16 marzo 1952, essendo vescovo ordinante il Delegato Pontificio mons. Francesco Borgongini Duca. P. Salvatore, nativo dell’isola di Cherso, soffrì notevolmente per le vicende che – alla fine del secondo conflitto mondiale – mutarono l’assetto politico e sociale della sua isola. Delle “ferite” causate dalla guerra non amava parlare. Fu un’inquietudine che lo accompagnò nella sua movimentata itineranza: nato in una terra circondata dal mare, percorse altri mari, approdando in terre lontane come il Brasile e l’America del Nord, ritornando a più riprese in Italia (a Trieste, Roma-S. Marco, Milano e Padova), per ripartirne fino al ritorno definitivo, nel 1989, quando fu di famiglia nel convento del Santo fino alla morte. Visse il ministero presbiterale con convinzione, pur risentendo delle difficoltà che lo portavano a continui cambiamenti. Celebrò con gratitudine il 50° di sacerdozio: “Grazie, Signore Gesù, che mi hai chiamato a lavorare nella tua vigna, donandomi il coraggio e la gioia di seguirti”. Sentimenti genuini che manifestano le pieghe più riposte del suo cuore. 178 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Un malore improvviso lo colse mentre si trovava per l’annuale periodo di riposo nella nostra casa “S. Antonio a Mare” di Bibione, ancora una volta di fronte a quel mare che, ancora fanciullo, aveva attraversato per approdare alla vita francescana. Giunto “all’altra riva” (Mc 4,35) e placata l’inquietudine, riposa nel Signore: Recordáre, Jesu pie, quod sum causa tuae viae… È sepolto a Padova, nel cimitero dell’Arcella. LUGLIO SERVO DI DIO PADRE GIROLAMO BIASI (1897-1929) «O mio Salvatore Gesù, permettetemi che mi unisca a voi per morire con voi e riscattare gli uomini… Mettetemi sul vostro altare, accanto al pane e al vino. Dite su di me, o Sacerdote sovrano, le parole che mi trasformano in voi; una volta cambiato e ricco dei vostri meriti, mi farò vittima con voi… O Madre, se voi lo volete, potete impetrarmi la guarigione. Sapete che non ve la domando per godermi la vita, ma per farmi santo e salvare tante anime. Vedete però, o Madre, quale su questo punto sia la volontà di Dio, la maggior sua gloria e bene dell’anima mia». (dagli Scritti) Transito di Padre Girolamo Biasi (part.), terracotta di Romeo Sandrin (2005), Camposampiero, Santuario della Visione LUGLIO 181 2 luglio 1909 Padre GIUSEPPE NEGRI anni 69 Nato a Bergamo il 15 maggio 1840, entrò nell’Ordine nel 1858. Fece la professione temporanea nel 1859, quella solenne nel 1862 e nello stesso anno fu ordinato sacerdote, dopo aver conseguito la laurea in teologia. Di famiglia a Spalato, dove venne eletto superiore; in seguito a Genova-San Francesco d’Albaro, nel ruolo di vice parroco. Dimorò quattro anni a Parigi e poi al Santo di Padova, fino al 1885. Fu nominato pro-segretario generale e, dal 1893 al 1902, bibliotecario dell’Antoniana. Lo troviamo quindi di comunità a Camposampiero e infine a Loreto, come penitenziere, fino al giorno della morte. La sua frequente itineranza non gli impedì di condurre una vita religiosa esemplare, sorretta da una profonda devozione alla Vergine Maria. ﱛﱠﱛ 2 luglio 1916 Padre PACIFICO RICCAMBONI anni 85 Nato a Riva (Trento) nel 1831, fece l’anno di noviziato al Santo ed emise la professione temporanea nel 1857. L’anno seguente fu ordinato sacerdote. Dopo la soppressione del 1866 si trasferì a Riva e nel 1868 fu incardinato nella Diocesi di Trento col nome di don Angelo. Morì a Innsbruck come profugo della prima guerra mondiale. ﱛﱠﱛ 2 luglio 1955 Padre ANTONIO TRUCCHI della Provincia Ligure Piemontese anni 70 Nato a Rezzo (Imperia) il 12 febbraio 1885, venne ricevuto giovanissimo nell’Ordine, studiando in vari conventi fuori Provincia, eccettuata la teologia che frequentò nel seminario arcivescovile di Genova. Emessa la professione solenne il 5 marzo 1908, venne ordinato sacerdote. Fratello di p. Giovanni Battista Trucchi, 182 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. primo Provinciale della ricostituita Provincia Ligure Piemontese. Cappellano durante la prima guerra mondiale; guardiano a S. Antonio di Boccadasse in Genova e a Bolzaneto. Economo provinciale e definitore perpetuo. Religioso umile, laborioso, austero, amante del culto di Dio e dell’Ordine. A causa di una grave forma di paralisi cerebrale, si spegneva nel convento di S. Francesco d’Albaro. ﱛﱠﱛ 2 luglio 2006 Padre LEONE ZOPPI anni 89 P. Leone nacque a Fiumicello di Campodarsego (Padova) il 30 agosto 1916. Al fonte battesimale – lo stesso al quale fu battezzato il beato Andrea Giacinto Longhin OFM Cap., vescovo di Treviso (1863-1936) – ricevette i nomi Leone Luigi. Entrato nel collegio di Camposampiero il 7 ottobre 1929, vi frequentò il ginnasio inferiore (1929-33). Fu poi a Cherso per il ginnasio superiore (1933-35). Il 30 luglio 1935 iniziò a Padova l’anno di noviziato, con il maestro p. Paolo Moratti, ed emise la professione temporanea il 4 agosto 1936, nelle mani di p.Vittore Chialina. A Brescia seguì gli studi liceali (1936-39); ritornò quindi a Padova per la professione solenne, emessa il 3 ottobre 1939 e ricevuta da p. Alfonso Orlini. Completò la formazione iniziale con il corso filosofico-teologico (1939-43) nella città del Santo. Fu ordinato sacerdote dal Vescovo Carlo Agostini il 28 giugno 1942, nel seminario vescovile di Padova. P. Leone trascorse i primi cinque anni di sacerdozio nelle comunità di Pola e del Santo. Si unì quindi al gruppo dei primi missionari della Provincia Patavina nel Sud America, approdando in Uruguay, dove rimase per dodici anni, di famiglia nelle comunità di Fray Marcos, Progreso e Montevideo. Nel 1960 ritornò in Italia e l’obbedienza lo assegnò dapprima al convento di Sabaudia, dove abitò per pochi mesi, e in seguito a quello dell’Arcella in Padova (1960-2006), dove rimase di famiglia fino alla morte. Dal 1992, a causa delle condizioni di salute, fu accolto nell’infermeria di S. Pietro di Barbozza. La vita francescana e sacerdotale di p. Leone si svolse nella semplicità che gli era propria. Conobbe l’entusiasmo, proprio degli inizi, di un’esperienza missionaria che, subito dopo la seconda guerra mondiale, segnò profondamente la vita della Provincia, con l’apertura di numerose presenze in America Latina. Ma ad ogni impegno missionario si accompagnano anche le inevitabile fatiche, che a volte possono generare incertezze e insicurezze: lo sperimentarono gli stessi apostoli! LUGLIO 183 Negli oltre trent’anni di permanenza all’Arcella, p. Leone collaborò alla vita della parrocchia, offrendo lietamente il suo contributo. Fu richiesto anche per la predicazione di esercizi spirituali a comunità religiose femminili. Sorella morte bussò alla sua porta poche settimane prima del novantesimo compleanno; accompagnato dalla Vergine Immacolata, venerata a S. Pietro di Barbozza, andò serenamente incontro al Signore. È sepolto al cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ 6 luglio 1961 Padre LINO BIASI anni 55 Nato a Sfruz (Trento) il 29 luglio 1906, entrò a Camposampiero nel 1918. Novizio al Santo, emise la professione temporanea nel 1922 e la solenne nel 1928. Fece il liceo a Cherso e la teologia a Venezia, dove fu ordinato sacerdote dal card. La Fontaine il 25 maggio 1929. Fu superiore a S. Pietro di Barbozza fino al 1936, poi a Pirano fino al 1940. In seguito ebbe vari incarichi importanti: archivista provinciale, delegato provinciale delle Missioni, direttore del Terz’Ordine Francescano, economo provinciale, e nel 1946 segretario e assistente della Provincia fino al 1952. Partì quindi per l’America Latina in qualità di Delegato provinciale, Visitatore e Commissario generale, fino al 1954; in seguito fu superiore a Montevideo fino al 3 novembre 1958, anno in cui fece ritorno in Italia. Restò di famiglia al Santo fino al giorno della sua morte. Quel 6 luglio, poco prima di mezzogiorno, lo attendeva la macchina per portarlo in Trentino per un breve periodo di riposo; ma dalla sua cella il p. Lino partì per un viaggio senza ritorno. Due settimane prima a Camposampiero, in occasione del XXXII anniversario della morte del fratello, il Servo di Dio p. Girolamo, confondatore della M.I., uscito dal cimitero si confidò con il p. Provinciale:“Ecco qua, uno alla volta ce ne andiamo tutti. Forse ora tocca a me”. Uomo di grande bontà e serietà d’impegno, esatto nei suoi uffici, amabile e cordiale con tutti. Riposa all’Arcella. FAUSTINO OSSANNA, P. Lino Biasi, il missionario, in «Dieci più uno, I Francescani Conventuali di Sfruz», pp. 63-73, Ed. Miscellanea Francescana, Napoli, 1993. ﱛﱠﱛ 184 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 6 luglio 2006 Padre GIUSEPPE VALENTINI trasfiliato alla Provincia S. Francesco del Brasile anni 79 Nasce a Tuenno (Trento) il 1° marzo 1927. Entra nel seminario di Camposampiero nel 1939 e vi frequenta gli studi ginnasiali, completandoli a Cherso e a S. Pietro di Barbozza. Il ginnasio, a causa dell’occupazione da parte dei partigiani iugoslavi, era stato trasferito da Cherso a Barbozza. Così anche l’anno di noviziato, iniziato a Camposampiero nel settembre 1944 (dove era stato trasferito dal Santo, a causa dei bombardamenti della città di Padova), viene da lui completato a Padova; i tedeschi, infatti, avevano nel frattempo occupato il seminario di Camposampiero e parte del convento, con l’ordine di lasciare liberi tutti i locali. Emette la professione temporanea il 24 settembre 1944, all’Arca del Santo. Frequenta il liceo a Brescia e inizia il corso filosofico-teologico a Padova. A causa di una grave malattia agli occhi, deve abbandonare gli studi e, suo malgrado, anche la vita religiosa. Fa il servizio militare ed entra in carriera raggiungendo il grado di capitano. A 27 anni scopre di essere guarito agli occhi e fa ritorno tra i suoi frati, rifacendo l’anno di noviziato, la professione temporanea il 4 ottobre 1955, quella solenne il 4 ottobre 1958. Completati gli studi filosofico-teologici, viene ordinato presbitero il 14 marzo 1959. Dopo l’ordinazione, viene mandato a Camposampiero, come assistente e insegnante nel seminario delle medie, e nel 1962 parte come missionario per il Brasile. Sono varie le comunità in cui p. Giuseppe ha svolto il suo ministero di frate e di sacerdote: Santo André, nella città dei ragazzi; Ibema (Paraná), come rettore del seminario; Santo André, come vicario cooperatore nella parrocchia del “Bonfim”; Guaraniaçú (Paraná), come vicario cooperatore parrocchiale; Cascavel (Paraná), come rettore del seminario; Curitiba (Paraná), come vicerettore del seminario; Ubatuba (São Paulo), come vicario parrocchiale; di nuovo a Santo André, come direttore spirituale del seminario maggiore. Il suo ultimo trasferimento fu a Ubatuba, come guardiano, dove muore il 6 luglio 2006. I suoi funerali sono stati celebrati prima a Ubatuba e poi a Santo André. È sepolto nel cimitero di Santo André. La vita di p. Giuseppe, come si può notare dalla sua ripetuta itineranza sia di luogo come di ruoli, rivela la sua sempre pronta e generosa disponibilità all’obbedienza e alla volontà del Signore. Uomo semplice, della terra, ebbe sempre il gusto dei lavori manuali, dell’orto, dell’allevamento degli animali, del servizio della casa, della chiesa (come non ricordare i suoi meravigliosi presepi!). Temperamento calmo ed ottimista: uomo di Dio che vedeva le persone e le cose con gli occhi di Dio. Ottimista per natura: sono celebri le sue frasi: “Dai, dai! LUGLIO 185 Poteva andare peggio! Non pretendere, collabora!”. Formatore delicato e attento, amico dei giovani seminaristi affidati alle sue cure.Tutti, sia quanti sono frati e quelli che sono usciti dal seminario, lo ricordano con affetto e riconoscenza. Religioso esemplare, amava la sua Provincia, abbracciava con entusiasmo i progetti provinciali. Fedelissimo nelle preghiere, confessore attento e umano, passava ore nel confessionale (bisognava ricordargli che doveva pure riposarsi e nutrirsi…). Anche all’ospedale, nella sua ultima degenza, si prestava per il ministero delle confessioni e della consolazione. A conclusione si può dire che p. Giuseppe fu un uomo buono. La Provincia di S. Francesco del Brasile gli deve riconoscenza. ﱛﱠﱛ 7 luglio 1957 Fra EGIDIO PITTARO anni 80 Nato a Saonara (Padova) il 20 agosto 1877, ricevette l’abito francescano dalle mani del p. Bolognini nel 1902 a Camposampiero. Fece il noviziato a Cherso, dove emise i voti temporanei nel 1908 e quelli solenni nel 1915 a Camposampiero. Nelle comunità di Cherso, Pirano, Camposampiero, Arcella e Treviso passò la sua lunga esistenza in modestia e semplicità. Laborioso, era sempre occupato nei vari uffici e servizi, fedele alle pratiche di pietà, esempio di mitezza e disponibilità. A motivo dei vari malanni ed acciacchi dovuti all’età, passò gli ultimi anni nel Valetudinario provinciale di Montericco di Monselice. In seguito ad un attacco di trombosi cerebrale, fu ricoverato d’urgenza all’ospedale di Monselice, dove, nonostante i tentativi e le cure dei medici, fra Egidio chiuse serenamente la sua lunga giornata, spesa tutta per il Signore e fratelli. Riposa all’Arcella (ossario). ﱛﱠﱛ 8 luglio 1996 Padre ANGELO FRANZONI Diacono anni 59 Nato a Brescia il 2 gennaio 1937, dopo aver frequentato la scuola media e il ginnasio nei seminari di Camposampiero e di Rivoltella del Garda, al termine del noviziato trascorso al Santo a Padova emise la professione semplice il 4 settembre 186 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 1957. Fu di famiglia nel convento di Rivoltella dal 1957 al 1961, anno in cui emise la professione solenne (19 febbraio) e in cui partì per l’America Latina, dove rimase ininterrottamente fino alla morte, essendo di famiglia in varie comunità dell’Uruguay e dell’Argentina, conservando però sempre l’affiliazione alla Provincia Patavina. Di carattere gioviale e semplice, parco di parole ma solerte e zelante nelle opere, si faceva amare da quanti lo accostavano. Poneva ogni impegno in ciò che stava facendo, sia che si trattasse di lavoro manuale che di attività apostolica. Seguì soprattutto i ragazzi delle nostre parrocchie e del nostro seminario di Moreno. Ordinato diacono permanente il 10 marzo 1979, nei successivi quindici anni trascorsi ad Olavarría intensificò ancora di più il suo ministero di educatore e di missionario. Morì in un incidente stradale l’8 luglio 1996 in Uruguay, dalle parti di Sarandí del Yí, sua ultima comunità, dove era stato trasferito solo tre mesi prima. La sua salma, riportata in Italia, riposa nel cimitero del paese di Nuvolento (Brescia). ﱛﱠﱛ 8 luglio 2003 Padre ALBERTO SGARAVATO anni 92 Naque a Venezia il 31 dicembre 1910. Al battesimo ricevette il nome di Antonio. Entrò nel seminario di Camposampiero nel 1924. Dopo il noviziato, professò i voti temporanei a Padova il 4 ottobre 1930 e quella solenni a Brescia il 5 novembre 1933. Fu ordinato sacerdote ad Assisi il 18 settembre 1937. Nel suo lungo itinerario di vita religiosa, si riscontrano due periodi ben distinti: i primi 23 anni vissuti in luoghi diversi e con permanenze brevi in alcuni conventi (Brescia, Camposampiero, Padova-Arcella e Santo; quindi ad Istanbul per 12 anni), dove ha potuto mettere a frutto le sue doti di ascolto e di servizio ai fratelli. Seguì un periodo più omogeneo nella comunità di Treviso (1961-2003): qui, per oltre quarant’anni, profuse le sue energie soprattutto nel ministero della Riconciliazione. P. Alberto non si è distinto per cose grandi ed eccezionali, agli occhi del mondo e dei confratelli. Non ha ricoperto cariche e servizi particolari all’interno delle comunità. Ha condotto la sua esistenza in semplicità, come tanti altri nostri frati. Sensibile per le espressioni dell’arte, aveva un talento particolare per la pittura e sapeva apprezzare la bellezza delle opere altrui. A Treviso ha curato per molti anni l’allestimento del presepio in chiesa. LUGLIO 187 La sua è stata una lunga esperienza di vita consacrata e ministeriale, vissuta con quegli atteggiamenti che il padre S. Francesco desiderava vedere nei suoi frati. Era fedele nelle cose di ogni giorno, presente e attento agli impegni della comunità. Ha creduto alla preziosità del proprio dovere, compiuto ogni giorno con amore. Era una persona rispettosa, silenziosa e riservata. Si è spento dolcemente, carico di anni, senza troppe sofferenze, come colui che ormai ha donato tutto nel servizio di Dio e dei fratelli. La sua morte è avvenuta nel convento di S. Pietro di Barbozza, dove è stato accolto negli ultimi mesi di vita. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di S. Francesco in Treviso. È sepolto nella tomba dei frati al cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 10 luglio 1994 Fra GIOVANNI PASQUALETTI anni 70 Nato il 26 febbraio 1924 a Terrassa Padovana (Padova), entrò a Camposampiero nel 1938, trascorrendo poi gli anni successivi come postulante a S. Pietro di Barbozza e al Santo, dove compì anche il noviziato. Emise la professione semplice a Padova nel 1948 e quella solenne a Venezia, ai Frari, nel 1951. Nei primi tredici anni della sua vita religiosa fu di famiglia al Santo, a Venezia, a Trieste, a Padova-Immacolata, a Roma-S. Teodoro, a Roma-S. Dorotea e a Milano. Ritornato a Venezia nel 1961, vi rimase fino alla morte. Per 33 anni si dedicò alla cura della basilica dei Frari, con ammirevole quotidiana fedeltà, accettando volentieri i sacrifici richiesti dal servizio e dall’assistenza ad essa, soprattutto in quei periodi dell’anno affollati dalla presenza dei numerosi visitatori. L’amore alla basilica lo espresse, oltre che con il quotidiano lavoro per il suo decoro, con alcune qualificate iniziative, quali l’allestimento annuale del presepio e l’organizzazione di concerti, nei quali spesso venivano eseguite anche sue composizioni. Sotto un carattere asciutto e poco espansivo, nascondeva un cuore buono e ricco di umanità, che si esprimeva in gesti di attenzione e di affetto verso confratelli e amici. La morte lo colse quasi all’improvviso il 10 luglio 1994 a Mestre, nella “Villa Salus”, dove si era fatto ricoverare tre giorni prima a causa di una emorragia interna. Durante la messa esequiale nella basilica dei Frari venne letta dal Vicario generale della diocesi una lettera di partecipazione del cardinale Patriarca. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 188 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 12 luglio 1954 Padre VIRGINIO FILIPPAS anni 28 Nato a Cherso (Pola) il 18 febbraio 1926, entrò in seminario a Camposampiero nel 1938. Fece la professione temporanea nel 1944, quella solenne nel 1949, e fu ordinato sacerdote nel 1952. San Martino di Fanna è stata la sua prima ed ultima destinazione. Breve fu il suo passaggio terreno e appena avviato il suo impegno sacerdotale. Erano appena passati due anni dalla sua ordinazione, e sorella morte, senza alcun preavviso, andò a prenderselo una mattina d’estate, nella sua cella, mentre si preparava a scendere in chiesa per la celebrazione della Messa. Invano il superiore bussò alla sua porta e chiamò: p.Virginio venne trovato esanime, disteso sul letto, colpito da infarto. Largo fu il rimpianto di tutti, non solo per la sua prematura dipartita, ma anche e soprattutto per le sue ottime qualità, il suo animo generoso ed aperto, che facevano prevedere una vita ricca di frutti spirituali. Ma il Signore l’aveva già trovato degno di sè. È sepolto all’Arcella (ossario). ﱛﱠﱛ 13 luglio 1983 Padre MODESTO STRAPPAZZON anni 79 Nato a S. Vito d’Arsiè (Belluno) il 7 giugno 1904, entrò a Camposampiero nel 1919. Fece la professione temporanea a Padova nel 1922, quella solenne a Camposampiero nel 1925, e fu ordinato sacerdote al Santo nel 1928. Di famiglia all’Arcella, poi, per 16 anni al Santo. Breve parentesi a Vicenza, e nel 1949 definitivo ritorno al Santo, dove si era consacrato a Dio ed era diventato sacerdote; lì passò quasi l’intera sua vita religiosa: più di cinquant’anni, un vero primato, che il p. Modesto considerava un dono speciale di Dio. Furono anni di gioioso servizio: puntualità agli atti della vita comune, prontezza e costanza al confessionale, diligenza e zelo nella cura del canto gregoriano e nell’animazione delle liturgie proprie della basilica e della comunità del Santo. P. Modesto ebbe sempre un grande attaccamento e un profondo affetto alla comunità, santamente orgoglioso di appartenere ad essa, e i cui successi considerava come propri. LUGLIO 189 Negli anni 1930-1935 fu anche vicemaestro dei novizi e, quasi per tutto il tempo, vicario di coro. Manifestò un particolare, anche se sofferto, spirito di adattamento nell’accettare le varie innovazioni in campo liturgico. Chiuse in silenzio la sua lunga e operosa vita, consumato in breve tempo dal male, che aveva dato i primi segni della sua presenza nel giorno della festa del Santo, mentre attendeva alle confessioni. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 14 luglio 1960 Padre DOMENICO BERTOLO anni 66 Nato a Camposampiero (Padova) il 30 marzo 1894, fu tra i primi “fratini” (lo ricordava sempre con fierezza) che entrarono in quel seminario, dopo la separazione della nostra Provincia da quella Dalmata di S. Girolamo. Già professo, nella prima guerra mondiale fu chiamato al fronte come fante e ufficiale e si guadagnò una croce al merito. Subito dopo ebbe una parentesi di attività sindacale. Rientrato come novizio, compì gli studi a Camposampiero e a Roma. Il 13 luglio 1924 fu ordinato sacerdote a Treviso. Direttore del Messaggero di S. Antonio dal 1924 al 1929, ebbe il piacere di veder raddoppiare il numero degli abbonati. Con la sua agile penna preparò i devoti di sant’Antonio alla celebrazione del VII centenario della morte di S. Francesco, ricordando ai molti che non lo sapevano, che anche il nostro Santo è figlio di Francesco. Dal 1927 al 1929 fu segretario provinciale; poi la fiducia dei superiori gli affidò la nuova parrocchia dell’Immacolata e S. Antonio di Milano, dove rimase fino al 1946. In seguito fu guardiano ai Frari e infine a Camposampiero. Nonostante la scorza un po’ ruvida, era di animo buono, generoso e sensibile: ne è prova quella sua insistenza, sul letto di morte, a chiedere perdono a coloro che pensava di aver fatto soffrire. Apprezzava e valorizzava i giovani sacerdoti. Pregava molto, sempre con il rosario in mano, specie negli ultimi tempi, quando l’anziano “soldato” intuiva che la meta non era lontana. Un male incurabile si manifestò improvvisamente in tutta la sua gravità. Sperava ancora di farcela:“L’ho scampata bella per la terza volta”, diceva, alludendo ad altri due grossi pericoli superati. Ma poi capì che l’approdo era ormai imminente. Si spense in modo così tranquillo, che il p. Provinciale, p. Giorgio Montico, e gli altri frati che erano in preghiera attorno al suo letto, neppure se ne accorsero. È sepolto a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 190 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 14 luglio 2006 Padre GIOVANNI MARTINI anni 86 Nasce a Revò (Trento) il 27 marzo 1920 e viene battezzato con il nome di Pietro. Entra nel seminario di Camposampiero nel 1930, dove frequenta le prime tre classi ginnasiali; a Cherso frequenta la IV e V ginnasio e, nell’ agosto del 1935, inizia a Padova l’anno di noviziato. Emette la professione temporanea il 4 agosto 1936; frequenta il liceo a Brescia, nel triennio 1936-39.A Padova, presso l’Istituto teologico, compie gli studi filosofico-teologici e il 4 ottobre 1942 professa i voti solenni. Viene ordinato presbitero, sempre a Padova, il 20 marzo 1945. I primi due anni del suo ministero li trascorre nel convento di Treviso dove, nel 1944 viene nominato, contro sua volontà, cappellano militare preso la “Brigata Cavallin”. Un’obbedienza, questa, che gli costò un grande sacrificio. P. Giovanni ricordava quell’ultimo anno di guerra, vissuto nella sua giovane età di 24 anni, con il terrore delle esecuzioni sommarie dei nazifascisti, ma anche con il coraggio che il Signore gli infondeva nel difendere gli innocenti condannati alla fucilazione o all’impiccagione. A Treviso alcune persone ricordano con riconoscenza i suoi generosi e intrepidi interventi presso i capi del “regime”, allo scopo di salvare chi era ricorso a lui per la confessione o, nella disperazione, per chiedere aiuto. Sempre egli portò nella sua memoria quell’esperienza dolorosa e quell’obbedienza che gli costò grande spirito di fede. Dopo gli anni di guerra, p. Giovanni si dedicò al suo ministero nelle comunità di Venezia-Frari, Sabaudia, Trieste. Gli anni più faticosi furono quelli trascorsi come guardiano e parroco a Roma-Eur, proprio nel periodo in cui iniziavamo la nostra presenza in quel nuovo quartiere e in coincidenza con i fatti delle Tre Fontane. Non si sottrasse alla fatica degli inizi e alla responsabilità che lo vide coinvolto come pastore della zona in cui era la Grotta dell’apparizione della “Vergine della Rivelazione”. Là iniziarono i primi sintomi della sua malattia, a causa dell’affaticamento e di una certa predisposizione alla depressione che sempre lo accompagnerà fino alla sua morte. Trascorse gli ultimi anni (1983-2006) nella nostra casa di S. Pietro di Barbozza. Sorretto da una profonda fede, dalla preghiera costante e dalla tenera devozione alla Vergine Santa (da lui venerata anche con numerosi pellegrinaggi ai suoi santuari), visse nell’attesa dell’incontro con il Signore, avvenuto all’ospedale di Montebelluna il 14 luglio 2006. I funerali sono stati celebrati nella chiesa dei Santuari Antoniani di Camposampiero. È sepolto nel cimitero di Revò (Trento), suo paese natale. ﱛﱠﱛ LUGLIO 191 16 luglio 1989 Padre GIORDANO CAON trasfiliato alla Custodia di Calabria anni 72 Nato a Padova l’8 ottobre 1916, entrò a Camposampiero nel 1929. Fece la professione temporanea nel 1935, quella solenne nel 1938 e fu ordinato sacerdote il 13 luglio 1941. Trascorse l’intera sua vita nella Custodia di Calabria, ad essa affiliato. Nel cuore aveva un sogno missionario, ma l’obbedienza lo inviò nell’Eparchia di Lungro (Cosenza), dove ebbe l’incarico di segretario del Vescovo e di cancelliere, oltre che di confessore e infermiere dello stesso prelato. Nel 1972 venne nominato Delegato generale della Custodia, e nel 1974 primo Custode provinciale. Dal 1980 fu a Castrovillari come guardiano, vicario custodiale e poi vicario del convento. Era richiesto e stimato come confessore e direttore spirituale. “Non desidero né anime, né dolori, né santità, ma solo Dio”, aveva scritto, e a questo suo proposito si sforzò di essere fedele durante il suo lungo e operoso apostolato. Da Custode, fu suo costante impegno il favorire la coesione di tutte le comunità, e di incrementare il numero delle vocazioni. Pubblicò una meditazione: “Sto alla porta: apri!”. I numerosi disturbi che lo costringevano a frequenti controlli negli ospedali di Castrovillari e di Padova lo prepararono per tempo all’incontro con il Signore. Affetto da miocardia dilatativa e da un carcinoma alla corda vocale sinistra che gli causava continui fastidi e sofferenze, con l’aggiunta di insufficienza renale, diabete ed ernia, arrivò stremato alla fine, e il 16 luglio, giorno della Madonna del Carmine, dopo la recita del santo Rosario, rese serenamente l’anima al Signore. Anche dopo la morte restò nella sua Calabria: è sepolto a Castrovillari nella cappella Magnelli. ﱛﱠﱛ 16 luglio 2004 Padre ANTONIO VITALE BOMMARCO Ministro provinciale, Generale dell’Ordine, Arcivescovo di Gorizia anni 80 Antonio Bommarco nasce a Cherso (Pola),“un’isola piena di aspre bellezze”, il 21 settembre 1923. A undici anni “con molta sicurezza esprime ai genitori la 192 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. volontà di essere frate…”. Entra nel seminario di Camposampiero nel 1934, e vi compie i primi tre anni del ginnasio. Nel 1937 ritorna nella sua isola di Cherso, dove frequenta la quarta e quinta ginnasio. Nel settembre 1939 inizia l’anno di noviziato, indossando il saio francescano che porterà sempre, anche da vescovo. Emette la professione temporanea nel 1940, assumendo il nome di fra Vitale. Durante il liceo, a Brescia, deve interrompere gli studi, colpito dalla prima violenta manifestazione della tubercolosi, che lo costringerà al ricovero nel sanatorio di Feltre (Belluno) per undici mesi (1942-43). Una volta dimesso, soggiorna nel convento di S. Pietro di Barbozza (Treviso), dove offre generosamente il servizio di assistente ai seminaristi del ginnasio, ivi sfollato da Cherso nel dicembre 1943. Nell’estate del ’45 fra Vitale ha una grave ricaduta. Pensa che sia prossima la sua fine. Il suo padre spirituale lo incoraggia a rimanere frate (gli era infatti nato il dubbio di ritornare in famiglia): “Perché – così gli diceva – il Signore non ha bisogno di frati robusti e sani, anzi ha bisogno di anime che si immolano con lui sulla croce”. Si consacra al Signore con la professione solenne il 4 ottobre 1945. Nel dicembre dello stesso anno viene ricoverato nuovamente nel sanatorio di Feltre. Poi, il miracolo della guarigione. Era tornato in sanatorio con la piena disponibilità al lento e inesorabile aggravarsi della malattia, ma il Signore, nei suoi misteriosi disegni, lo guarisce miracolosamente, tramite l’acqua dei Ss. Martiri di Concordia Sagittaria (1.10.1949). Viene mandato nel convento di Montericco di Monselice (Padova), dove conclude gli studi di filosofia e teologia e viene ordinato presbitero l’8 dicembre 1949. Rimane a Montericco fino al 1952, quando viene trasferito nel convento di S. Pietro di Barbozza come guardiano. Nel 1958 diventa anche rettore del seminario degli aspiranti fratelli. Nel 1961 è nominato direttore del Messaggero di S. Antonio, a Padova. Viene eletto Ministro provinciale della Provincia Patavina nel luglio 1964, e il 20 maggio 1972 è eletto Ministro generale dell’Ordine. Durante il suo generalato apre una decina di missioni in diversi continenti, promuove la ricognizione dei resti mortali di San Francesco e di Sant’Antonio e segue personalmente l’iter della canonizzazione dell’amato e venerato S. Massimiliano Kolbe. Grazie al suo intervento, S. Massimiliano è inserito dal Papa tra i “martiri della carità”. L’11 novembre 1982 è nominato arcivescovo metropolita di Gorizia. È consacrato vescovo da Papa Giovanni Paolo II nella basilica di S. Pietro il 6 gennaio 1983. Da un’espressione tolta dagli scritti di padre Kolbe, sceglie il motto del suo episcopato: “Da’ te stesso agli altri: questo è amore!”. Rinuncia alla Diocesi per raggiunti limiti di età nel 1999 e si ritira nel convento di Trieste. Muore a S. Pietro di Barbozza il 16 luglio 2004. Le esequie sono celebrate la mattina del 19 luglio nella basilica del Santo, e nel pomeriggio nella basilica patriarcale di Aquileia, presiedute dall’Arcivescovo di Gorizia, mons. Dino De Antoni. È sepolto nella cripta della chiesa Metropolitana di Gorizia, accanto ai suoi predecessori. LUGLIO 193 Nella vita di ognuno di noi c’è un disegno che in p. Vitale ha avuto passaggi notevoli e degni di rilievo, da lui sempre vissuti con generosa dedizione. Ci sono nella sua esperienza umana e religiosa delle costanti che ne rivelano la personalità e la virtù. Aveva il carisma del servizio dell’autorità. Lo ha esercitato per quasi tutta la vita. Lo ha iniziato a 29 anni e lo ha terminato nel 1999 a Gorizia, a 76 anni, quando, lasciato il governo della diocesi, rientra in convento a Trieste. In questo suo ministero esprime una non comune capacità di proposta, di dialogo, di ascolto e di sguardo in avanti con sano ottimismo. Non si ferma di fronte alle differenze di idee e di valutazione, ma, alla fine, consapevole della sua responsabilità, e tenendo conto del parere dei confratelli, decide. Sa anche accettare con spirito costruttivo le stesse sconfitte. Un secondo aspetto molto evidente era l’amore e la dedizione alla Famiglia francescana e a quella Conventuale in particolare, come guardiano, direttore del Messaggero, Ministro provinciale e Generale, nei tempi del “dopo Concilio”, ricchi di speranze e di aperture missionarie, ma anche difficili da orientare nel giusto solco del magistero e dettato conciliare. Ha un amore particolare per il saio francescano che porta anche da vescovo e manifesta il desiderio di essere rivestito del suo abito religioso anche nella tomba. Il profondo legame con la sua Provincia religiosa lo vive anche nell’ultimo periodo della sua vita, quando chiede di poter rientrare in uno dei nostri conventi. Sceglie Trieste per poter seguire il processo informativo diocesano di beatificazione del suo conterraneo, il Servo di Dio p. Placido Cortese. E incontra sorella morte nell’amato convento di S. Pietro di Barbozza. Un’altra sua forte caratteristica è l’amore alla Chiesa, aspetto messo in luce particolarmente negli anni del suo ministero episcopale. Entrando nell’Arcidiocesi di Gorizia, erede di Aquileia e Grado, sente che questo retaggio lo impegnerà ad una generosa e fattiva fedeltà alla grande tradizione di quel glorioso patriarcato, “ponte agevole” verso l’ Europa. Quando il Papa lo chiama al ministero episcopale a Gorizia, così gli scrive:“Sinceramente riconosco che la mia persona non ha le qualità e non è all’altezza del compito che Vostra Santità vuole affidarmi. Ma poiché in tutta la mia vita di francescano ho imparato ed insegnato a non aspirare a responsabilità particolari, ma neppure a rifiutare il servizio che il Signore ci domanda… mi dichiaro disponibile ad accettare la Vostra Sovrana designazione al servizio episcopale per la chiesa di Gorizia”. Un altro aspetto che permea tutta la vita di p.Vitale è la sua filiale devozione all’Immacolata: alcune date della sua esperienza religiosa e sacerdotale sono legate ad altrettante festività della Vergine santa: la sua professione temporanea, l’8 settembre, festa della Natività di Maria; viene ordinato presbitero l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata. Il convento dell’Immacolata di Lourdes di S. Pietro di Barbozza è stato come il porto di partenza del suo ministero e l’approdo della sua esistenza terrena, che si conclude il 16 luglio, memoria della Vergine del Carmelo. Era ritornato in quel santuario, da lui tanto amato, pochi giorni prima della sua 194 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. morte. Prima di salire in camera, chiede di entrare in chiesa per fermarsi in preghiera davanti alla cara e amata immagine della Madonna di Lourdes. Due anni prima della sua morte, non avendo potuto partecipare, l’11 febbraio, alla celebrazione annuale a causa della malattia, scrive un suo messaggio ai fedeli: “Oggi 11 febbraio mi sento non solo presente ma profondamente inserito in mezzo a voi, malati e sani, per offrire attraverso l’Immacolata tutte le nostre sofferenze a Cristo Salvatore. Mi sento inginocchiato con voi dinanzi alla nostra cara Madonnina per sentire le parole rivolte a Bernardetta:«Non ti prometto di renderti felice in questo mondo ma nell altro». Amiamo l’Immacolata: essa ci renderà felici!”. Nel suo ultimo ricovero all’ospedale di Padova, il Santo Padre gli aveva fatto pervenire un’affettuosa parola di spirituale vicinanza. P. Vitale, con commozione, così rispondeva:“Offro tutto: malattia, sofferenza… per il Santo Padre e la Chiesa!”. In queste parole di p.Vitale sembra essere descritta in sintesi la sua vita. Siamo riconoscenti all’«Altissimo e buon Signore» per il dono di p. Antonio Vitale, che ha amato e servito con dedizione instancabile la nostra Famiglia francescana e la Chiesa. LUCIANO BERTAZZO, P. Antonio Vitale Bommaro (1923-2004),“In memoriam”, in «Il Santo», XLIV (2004), 2-3, pp. 309-311, Centro Studi Antoniani, Padova. Il fascicolo è una miscellanea di studi sul b. Odorico da Pordenone († 1331), in particolare sulla ricognizione (2002) scientifica e canonica del corpo del beato, evento fortemente voluto da P. Bommarco nell’ambito dell’opera da lui svolta per la promozione della figura e del culto dell’insigne missionario francescano e per il proseguimento della causa di canonizzazione, giunta alla conclusione dell’indagine storica in sede diocesana e già presentata alla Congregazione per le Cause dei Santi. APOLLONIO TOTTOLI (a cura), Antonio Vitale Bommarco, Diario dell’anima – Ritratto di un vescovo francescano, p. m., PPFMC, Padova, 2006. Il volume riporta il diario spirituale e altri scritti di P. Bommarco, nonché numerose testimonianze e immagini sulla sua vita. ﱛﱠﱛ 17 luglio 1984 Padre MARIO TOMMASI anni 28 Nato a Musano di Trevignano (Treviso) il 3 febbraio 1956, entrò a Camposampiero nel 1967. Emise i voti temporanei al Santo nel 1976, i solenni all’Istituto teologico S. Antonio nel 1981, e fu ordinato sacerdote a Musano il 1° novembre 1982. La sua vita, di breve durata, la trascorse in mezzo ai ragazzi fin da chierico. L’apostolato tra i giovani gli era veramente congeniale e l’obbedienza l’aveva LUGLIO 195 incamminato per quella via, data la sua versatilità, le capacità organizzative e di animazione, dimostrate ampiamente anche al suo paese, dove si recava per le celebrazioni liturgiche, per le attività pastorali e anche per i tornei sportivi. P. Mario nutriva però nel suo cuore un segreto desiderio, manifestato solo ai superiori: partire per le missioni (possibilmente nel Ghana). Un atto eroico, che gli costò la vita ancora in fiore, compensò largamente il suo anelito di donarsi. Per salvare un ragazzo che stava per essere investito da un’auto che arrivava a forte velocità, si gettò su di lui e lo spinse al bordo della strada. II suo gesto coraggioso salvò quella tenera vita, ma non la sua. Il “sacrificio” avvenne a tarda sera sulla statale 346, di fronte alla «Casa Frari», a Mas di Vallada Agordina (Belluno). Il p. Mario aveva solo 28 anni e da poco era stato eletto vicerettore del seminario di Camposampiero. Il cordoglio che seguì all’improvvisa tragedia fu indicibile: i confratelli, l’intero paese di Musano lo piansero e gli si strinsero attorno in lutto e in preghiera. I suoi l’hanno voluto nel cimitero di Musano. In sua memoria e nel suo nome è stata istituita un’Associazione benefica, e il suo eroico gesto gli procurò post mortem, il riconoscimento di una medaglia d’argento al valore civile. ﱛﱠﱛ 18 luglio 1976 Padre CARLOS MURIAS della Custodia Rioplatense anni 31 Nato a Córdoba (Argentina) il 10 ottobre 1945, entrò nell’Ordine nel 1966. Fece la professione temporanea nel 1968, la solenne nel 1971 e fu ordinato sacerdote nel 1972. Giovane intraprendente e generoso, suggellò con il sangue la sua brama di partecipare alle angosce dei poveri e dei perseguitati. Su invito del Vescovo, mons. Enrique Angelelli Carletti (tragicamente ucciso dopo la morte del p. Carlos) e con l’approvazione dei superiori, da alcuni mesi viveva nella diocesi di La Rioja, stimato ed amato dai sacerdoti e dai fedeli per la semplicità francescana, la fede ardente e la generosa dedizione. Quel 18 luglio si trovava con p. Gabriele Longueville, del clero francese, a Chamical, a mille chilometri da Buenos Aires. Mentre erano a cena presso l’Istituto delle Suore Giuseppine, sull’imbrunire qualcuno bussò alla porta ed a aprire andò il p. Carlos. Cercavano proprio lui e il p. Gabriele, parroco di Chamical, per una deposizione a favore di alcuni detenuti: un atto di carità! Ai due sconosciuti i sacerdoti chiesero solo di recarsi in canonica a prendere l’occorrente per una riunione del giorno seguente 196 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. a Córdoba. Permesso accordato con premura e gentilezza: tanto non c’era fretta! Nessuna preoccupazione, esitazione o sospetto. Faceva ormai buio, quando padre Carlos e padre Gabriele partirono per un viaggio senza ritorno. Il 20 luglio una squadra della ferrovia generale Belgrano scoprì, sulla scarpata di un terrapieno vicino a Chamical, in direzione di Córdoba, i loro corpi orrendamente straziati. I funerali furono un’apoteosi. I cittadini di Chamical resistettero con fermezza a chi voleva portare altrove i loro “celesti protettori”, che furono sepolti nel cimitero locale. Ancora oggi, nell’anniversario della morte, un grande pellegrinaggio di giovani si reca nel luogo in cui si rinvenne il suo cadavere, dove fu eretta una croce. In sua memoria è stato pure fondato un convento a Chamical. ﱛﱠﱛ 19 luglio 1996 Padre GUIDO MASNOVO anni 73 Nato a Piazzola di Rabbi (Trento) il 16 settembre 1923. Nel 1934 entrò nel seminario di Camposampiero per frequentarvi le scuole medie; passò poi a Cherso per il ginnasio, a Brescia per il liceo e a Padova per gli studi di teologia. A Padova compì l’anno di noviziato concluso con la professione temporanea emessa l’8 settembre 1940; il 4 ottobre 1944 emise i voti solenni. Il 16 marzo 1947 fu ordinato sacerdote nella basilica del Santo. Dal 1947 al 1950 frequentò la Facoltà di filosofia a Lovanio, in Belgio, conseguendovi la licenza; nel 1967, presso la Pontificia Università Lateranense, ottenne la laurea in filosofia. Per 43 anni consecutivi, dal 1950 al 1993, insegnò con competenza filosofia e psicologia nel nostro Seminario teologico. Per oltre 15 anni, dal 1952 lavorò presso il Messaggero di S. Antonio come vicedirettore, direttore generale ed amministratore. Fu anche il primo segretario della Caritas Antoniana. Prestò per lunghi anni la sua opera e collaborazione di psicoterapeuta presso strutture pubbliche e negli ultimi anni presso il Villaggio S. Antonio di Noventa Padovana, apprezzato come uomo di ascolto e di consiglio. Amò profondamente la Provincia e l’Ordine. La sua forte fibra, già minata in precedenza da diversi incidenti, cedette improvvisamente dopo un delicato intervento al femore. Le esequie furono celebrate nella chiesa di Sant’Antonio all’Arcella e presiedute da mons. Antonio Vitale Bommarco, Arcivescovo di Gorizia, suo compagno di seminario. Riposa nel cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ LUGLIO 197 19 luglio 1998 Padre ERMINIO LEONARDELLI anni 85 Nato a Coredo (Trento) il 21 marzo 1913, frequenta il ginnasio a Camposampiero, il liceo a Cherso e a Roma i corsi teologici presso la Facoltà di S. Bonaventura, conclusi con la laurea ottenuta nel gennaio del 1939. Nel 1942 consegue la laurea in filosofia presso l’Università di Padova. Emette la professione temporanea al Santo nel 1930, la solenne a Roma nel 1934 e riceve l’ordinazione sacerdotale nel 1937. Importanti, delicati e di grande responsabilità gli uffici che vengono affidati al p. Erminio, sempre disimpegnati con amore, scrupolosità, grande equilibrio e spirito di distacco: docente di teologia dal 1939, direttore generale del MSA, rettore del Collegio teologico, segretario provinciale, rettore della basilica del Santo, segretario generale dell’Ordine dal 1960 al 1966, penitenziere a S. Pietro in Vaticano dal 1970 al 1988, rettore della Penitenzieria Vaticana dal 1973 al 1979. Dotato di un carattere forte, sempre pronto al sacrificio e al lavoro, ligio al proprio dovere, preoccupato unicamente di donarsi agli altri, p. Erminio ha saputo trasmettere queste sue qualità ai religiosi che lo hanno avuto come formatore e superiore, e alle numerose svariate categorie di persone che lo avevano scelto come confessore o guida spirituale: semplici fedeli, religiosi e religiose, sacerdoti, vescovi e cardinali. P. Erminio possedeva l’arte di consolare e consigliare, attingendo alla preghiera costante, alla meditazione della Parola di Dio e all’esperienza di uomo di Dio. Accolse sempre con disponibilità i vari cambiamenti richiesti dai superiori, pronto a lasciare un incarico non appena intuiva di aver ormai dato quanto era nelle sue possibilità. Dopo otto anni di permanenza a Treviso, il continuo peggioramento delle sue condizioni di salute, del resto sempre precarie a causa di una fastidiosa forma di diabete della quale p. Erminio soffriva fin dalla giovinezza e con la quale riuscì sempre a convivere, rese necessario il suo trasferimento nel nostro convento di S. Pietro di Barbozza nel 1996, accettato con spirito di obbedienza e di fede. Nel giugno del 1997 passò a Camposampiero e si spense nel locale ospedale l’anno successivo. La liturgia funebre è stata celebrata nella basilica del Santo e presieduta dal vescovo di Treviso mons. Paolo Magnani. È sepolto nel cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ 198 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 21 luglio 1986 Padre GIUSEPPE VISENTIN anni 74 Nato ad Este (Padova) il 19 gennaio 1912, entrò a Camposampiero nel 1929. Emise la professione temporanea nel 1934, la solenne a Brescia nel 1937, e fu ordinato sacerdote a Padova nel 1942. Di famiglia a Pola, a Vicenza, a Göteborg (Svezia) e all’Arcella dal 1970. Due furono i momenti più significativi della sua vita, due esperienze diverse, ma complementari: l’attività di cappellano all’Arcella per oltre sedici anni (in due riprese), e il suo apostolato missionario in Svezia, a Göteborg tra gli emigrati italiani, per i quali s’interessava personalmente, cercando di risolvere problemi di ogni specie, anche di carattere familiare. Quando lasciò quella lontana nazione ne soffrì profondamente, e tutti coloro tra i quali aveva lavorato ne furono addolorati. Lo stesso Ufficio centrale per l’emigrazione italiana ha avuto espressioni di viva gratitudine e riconoscenza per l’opera da lui svolta. Ritornato in Provincia, fu ancora di comunità all’Arcella dove, nonostante l’età e qualche acciacco, esercitava vari ministeri, particolarmente l’assistenza agli ammalati e al gruppo di preghiera “Padre Pio”. La sua vita fu troncata improvvisamente a causa di un violento scontro in auto, mentre si recava a celebrare la S. Messa nella vicina parrocchia di S. Gregorio Magno, qualche giorno prima di partire per le ferie. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 22 luglio 1917 Fra LUIGI BUSO anni 48 Nato a Terranegra (Padova) nel 1869, entrò nell’Ordine come fratello ed emise la professione nel 1899. Fu di comunità in vari conventi della nostra Provincia e della Provincia di Bologna. Svolse con dedizione e fedeltà i vari incarichi affidatigli dall’obbedienza. Sorella morte gli aprì le porte del Regno di Dio in un’età non certo inoltrata. ﱛﱠﱛ LUGLIO 199 23 luglio 1986 Padre LINO BRENTARI anni 75 Nato a Smarano (Trento) il 19 febbraio 1911, entrò a Camposampiero nel 1922. Fece la professione temporanea nel 1928, la solenne nel 1932 a Venezia, dove fu anche ordinato sacerdote nel 1935. Di famiglia al Santo, all’Arcella, a Camposampiero, a Padova (convento dell’Immacolata), ad Assisi, a Pedavena, ad Arsio di Brez e infine a Verona. La fiducia dei superiori gli affidò ben presto vari e delicati incarichi di responsabilità: guardiano, definitore, segretario provinciale, delegato del Ministro provinciale. Ma svolse la sua opera soprattutto nei massimi conventi dell’Ordine: al Santo, dove fu rettore per oltre un ventennio; ad Assisi, Custode del Sacro Convento dal 1967 al 1975. Molte e importanti furono le sue realizzazioni: a Padova la ricostruzione del sagrato della basilica, l’installazione delle nuove campane, il restauro delle decorazioni, l’impianto elettrico e quello di riscaldamento. Ad Assisi: il rifacimento del corridoio del piano superiore, il restauro del refettorio e dei saloni di Frate Elia, i nuovi impianti di illuminazione e di sonorizzazione. Ovunque risaltò la sua dimensione umana: generoso, attento alle necessità dei confratelli, pronto a difendere la sua comunità; i modi talvolta ruvidi e categorici nascondevano un sincero desiderio di giovare agli altri. Il suo operato ebbe anche riconoscimenti pubblici: fu nominato Cav. Uff. della Corona d’Italia e Cappellano d’Obbl. Maggiore “ad honorem” del S. M. Ordine di Malta. Verso la fine del suo lungo itinerario volle ritornare, semplice frate, a Verona, attento anche a qualche segnale non molto rassicurante che gli veniva dallo stato di salute. Un mattino di luglio, un attacco cardiaco lo portò silenziosamente dal confessionale all’incontro con il Signore. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 23 luglio 1996 Fra GERARDO CARIELLO anni 82 Nato a Buccino (Salerno) il 17 giugno 1914. Il 18 agosto 1948 all’età di 34 anni venne accolto come postulante nel convento di Camposampiero.Vestì l’abito fran- 200 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. cescano a Barbozza il 5 settembre 1949 e compì l’anno di noviziato a Padova nel convento del Santo, dove emise la professione temporanea nel 1950 e quella solenne nel 1953, il giorno dell’Immacolata. La precedente prolungata esperienza di 12 anni di servizio militare in Etiopia e Albania, di cui 4 di prigionia, aveva profondamente affinato il suo carattere piuttosto schivo e austero, conferendo alla sua personalità una venatura di sofferenza. Dopo brevi periodi trascorsi nelle comunità di Camposampiero, Rivoltella, Brescia, Badolato Marina (Catanzaro), dove con il p. Adriano Fondriest e p. Silvano Lanaro aprì la missione della POA nel 1956, prestò con senso di fedeltà al dovere l’ufficio di sacrestano nelle nostre basiliche dei Ss. XII Apostoli in Roma, del Santo, e per 25 anni ad Assisi presso la tomba del Serafico Padre. Il suo servizio fu sempre caratterizzato da assiduità e laboriosità, con la preoccupazione, soprattutto ad Assisi, che la tomba di S. Francesco fosse sempre luogo di raccoglimento, preghiera e contemplazione. L’infermità degli ultimi tre anni, accettata con fede e rassegnazione, fu per fra Gerardo una salita al calvario con la croce di Cristo. È sepolto nel cimitero di Assisi nella tomba dei frati del Sacro Convento. ﱛﱠﱛ 26 luglio 1972 Padre ALFONSO ORLINI Ministro provinciale, Generale dell’Ordine anni 85 Nacque a Cherso (Pola) il 1° febbraio 1887. Fu cresimato da S. Pio X, allora Patriarca di Venezia nel 1895, ed entrò nell’Ordine nel 1899. Fece la professione temporanea nel 1903, la solenne nel 1907 e fu ordinato sacerdote a Salzano (Treviso) il 25 luglio 1909. Si laureò in teologia a Friburgo (Svizzera) e in filosofia all’Università di Padova. In seguito, sempre a Padova, prese una terza laurea in lettere. Voleva arruolarsi come cappellano militare nel primo conflitto mondiale, ma la sua domanda non fu accettata e dovette limitarsi all’assistenza religiosa nelle retrovie. Per le sue spiccate doti d’intelligenza e organizzative, nel 1917 fu nominato direttore del Messaggero di Sant’Antonio e bibliotecario dell’Antoniana, di cui riuscì a porre in salvo circa 500 incunaboli e preziosi codici, oltre che i bronzi donatelliani della basilica. Venne pure inviato a Vienna per trattare la restituzione della Minoritenkirche. Personalità spiccata, curriculum folgorante. Nell’aprile del 1924 fu eletto Ministro provinciale, e nel giugno successivo Ministro generale dell’Ordine: aveva 37 anni. È passato alla storia dell’Ordine come il Generale dei giovani, per lo svilup- LUGLIO 201 po dato ai collegi, alle scuole e ai probandati delle Province e di quelli direttamente dipendenti dal Ministro generale; ma anche come il Generale delle missioni, per l’incremento dato alla “Crociata Missionaria” e per l’apertura delle missioni della Cina, dell’Africa, del Giappone e, quand’era Commissario per la nostra Provincia, dell’Albania; il Generale del Sacro Convento e del Centenario francescano, per aver ottenuto dal governo italiano la restituzione del convento “Caput et Mater totius Ordinis Fratrum Minorum” e per essere stato l’anima delle celebrazioni del VII centenario della fondazione dell’Ordine. Nel 1930 rientrò in Provincia, dove fu anche Commissario provinciale dal 1939 al 1940, anno in cui ritornò a Roma, al Convento dei Ss. XII Apostoli, dove dimorò fino alla morte. Qui ricevette nuovi molteplici incarichi dalle Congregazioni romane, e qui, dopo una fase non lunga di declino fisico, si spense in serenità a 85 anni. Nel suo testamento spirituale, chiese umilmente di “essere sepolto tra i suoi”, nel cimitero dell’Arcella. Tempra notevolissima di predicatore ed oratore, colto e ricercato, di animo forte, dinamico, fiero e battagliero (difese strenuamente le terre giuliane). Vissuto quasi sempre in posti di responsabilità, esposto quindi a rischi e valutazioni divergenti, rimane sempre una figura di grande spicco nell’Ordine Serafico. P.Alfonso Orlini, Istriano di Cherso, raccolta di testimonianze e studi a cura del Comitato per le onoranze nell’aureo giubileo sacerdotale, Padova, 1959. ﱛﱠﱛ 28 luglio 1983 Padre GIACINTO COMISSO anni 76 Nato a Gradiscutta di Varmo (Udine) il 5 giugno 1907, entrò a Camposampiero nel 1921. Fece i voti temporanei a Padova nel 1924, quelli solenni nel 1928 a Venezia, dove fu anche ordinato sacerdote nel 1931. Di famiglia a Venezia, Pola, Milano, Como, Arcella, Camposampiero, Treviso e Roma. Qui per tre anni fu guardiano del convento dei Ss. Pietro e Paolo all’Eur, quindi passò negli altri due conventi di S. Marco e di S. Giuseppe da Copertino. Furono tante le comunità alle quali fu legato dall’obbedienza, ma unica fu la sua passione: la predicazione. Molto richiesto per quaresime, mesi mariani, missioni popolari, tridui, corsi di esercizi spirituali, settimane di cultura religiosa, percorse quasi tutta l’Italia. Alcuni temi gli erano particolarmente cari: l’Eucaristia e la Passione di Cristo. Signorile, sensibile, molto curato, attento alle delicatezze che i confratelli gli riservavano e pronto a ricambiarle. 202 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Nel periodo di guerra prestò servizio come cappellano militare nella base dei sottomarini a Bordeaux (Francia) e, negli anni cinquanta, come cappellano dell’Onarmo. Più tardi fu Delegato per il “Movimento per un Mondo Migliore”. Sofferente di cuore e insidiato da gravi disturbi circolatori, dopo un breve ricovero in una clinica di Roma, chiese di essere trasferito a S. Pietro di Barbozza, per sfuggire al grande caldo romano. Ma qui, tra il verde dei colli, un improvviso attacco del male lo condusse alla fine, e ritornò al Signore in una chiara sera di luglio. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 28 luglio 1986 Padre CORNELIO TESSARI anni 72 Nato a Costalunga di Monteforte d’Alpone (Verona) il 7 maggio 1914, entrò a Camposampiero nel 1924. Fece la professione temporanea nel 1930, quella solenne nel 1936 ad Assisi, dove fu anche ordinato sacerdote nel 1937. Trascorse due anni in Inghilterra per studiare l’inglese, quindi partì per la missione dello Zambia, dove per quarant’anni fu apostolo zelante, dinamico e intraprendente. Tra le tante sue realizzazioni, la più importante è il Tempio votivo dei Martiri dell’Uganda, vanto delle nostre missioni, la più grande chiesa dell’Africa centro-meridionale. Nel 1964 restò per un anno a Roma presso la Curia generalizia, come Assistente generale delle missioni, per organizzare un segretariato efficiente, poi ritornò in Zambia, fino al 1975, addetto alla segreteria della Conferenza Episcopale Zambiana, Cappellano nazionale dell’apostolato dei laici, direttore delle casse di risparmio da lui fondate. Alla fine del 1981 ritornò definitivamente in Provincia, di famiglia al Santo. Colpito da male incurabile, desiderò, prima di morire, visitare la Terra di Gesù, ma appena giunto a Tel Aviv dovette essere ricoverato all’ospedale. Rientrato in Italia, dopo un breve periodo trascorso presso i suoi parenti, venne trasferito nella casa di cura “Villa Maria” di Padova, dove si addormentò nel Signore, con i ricordi della terra d’Africa nel cuore e nella mente. È sepolto a Costalunga, nella tomba di famiglia. ﱛﱠﱛ LUGLIO 203 29 luglio 1992 Padre CORRADO TOFFOLETTI anni 72 Nato a Coia di Tarcento (Udine) il 23 gennaio 1920, entrò a Camposampiero nel 1934: ivi iniziò gli studi, proseguiti poi a Cherso (ginnasio), a Brescia (liceo) e a Padova (teologia). Fece la professione semplice nel 1940 e la solenne nel 1943 a Padova, dove fu pure ordinato sacerdote il 7 luglio 1947. Di famiglia a Como, all’Arcella (dal 1953 al 1961), al Santo (8 anni), e dopo un breve periodo a Trieste, trascorse sedici anni nel Commissariato generale della Calabria, dapprima a Castrovillari poi a Villa San Giovanni, a Palmi e a Badolato Marina; infine passò a Vicenza fino al termine della sua vita. Di carattere riflessivo, paziente, metodico, calmo, nonostante la poca inclinazione all’attività, per naturale lentezza, p. Corrado svolse i suoi impegni di apostolato con generosità. Negli ultimi due anni, per le precarie condizioni di salute, fu inviato come ospite a S. Pietro di Barbozza, ove la sofferenza, manifestatasi in tutta la sua violenza, venne sopportata con pacata, silenziosa rassegnazione. Ad un ictus cerebrale del 14 dicembre 1991, prima avvisaglia del definitivo tramonto, seguirono altri scompensi fisici e una formazione tumorale parotidea destra: inutile il ricovero all’ospedale di Vittorio Veneto. Riportato in convento, assistito e confortato dai confratelli, si spense nella notte del 29 luglio. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 31 luglio 1981 Padre LUIGI DANIELLI anni 72 Nato a Milano il 15 agosto 1909, entrò a Camposampiero all’età di 23 anni. Fece la professione temporanea nel 1934, la solenne nel 1937, e fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1941. Trovò subito facile inserimento a Trieste come insegnante di religione e assistente ecclesiastico regionale dell’Asci per la Venezia Giulia. Trascorso qualche tempo come guardiano all’Arcella, nel 1946 fu mandato ad aprire la prima casa in terra di Francia ad Ozon, nella diocesi di Tarbes, poco lontano da Lourdes. Passò l’Anno santo del 1950 a Roma, come penitenziere a San Pietro.Venne poi eletto guardiano del convento di Trieste; ritornò a Roma come superiore e parro- 204 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. co dei profughi Giuliani e Dalmati, a S. Marco in Agro Laurentino, dove per ben 15 anni (1953-1968), ebbe modo di far risaltare le sue qualità umane, pastorali e religiose. Sotto di lui sorse la prima chiesetta di S. Marco e fu eretta canonicamente la prima comunità del Villaggio Giuliano. Circondato di grande stima, venne nominato Prefetto dei parroci della zona. Infine la Provvidenza lo avviò alla missione a lui più congeniale, di penitenziere a San Pietro in Vaticano, confessore e direttore spirituale di tante anime, fino alla morte. Ebbe anche l’ufficio di Cappellano della Gendarmeria Pontificia. Fu benvoluto da tutti per la sua disponibilità, l’apertura al dialogo, la signorilità e l’umore faceto. Colpito da blocco renale, dopo una breve dimora al policlinico Gemelli, confortato dalla benedizione del Papa Giovanni Paolo II (ivi degente dopo l’attentato del 13 maggio), p. Luigi si spense sereno e preparato all’età di 72 anni. È sepolto al Verano. AGOSTO O gloriosa Domina, excelsa super sidera, Qui te creavit provide, lactasti sacro ubere. Quod Eva tristis abstulit tu reddis almo germine; intrent, ut astra, flebiles; cœli fenestra facta est. Tu Regis alti ianua et porta lucis fulgida; vitam datam per Virginem, gentes redemptæ plaudite. Gloria tibi, Domine… (VENANZIO FORTUNATO, Inni – MIGNE, Patres Latini, 88, 265) Vergine Assunta (part.), Tiziano Vecellio (1516/18), Venezia, Basilica di S. Maria Gloriosa dei Frari AGOSTO 207 4 agosto 1968 Padre VIGILIO FEDRIZZI anni 79 Nato a Sfruz (Trento) il 28 novembre 1888, entrò nel seminario di Cherso nel 1902. Fece la professione temporanea a Camposampiero nel 1908, uno dei primi chierici della rinata Provincia Patavina; quella solenne nel 1911 a Friburgo (Svizzera), dove fu ordinato sacerdote il 14 luglio 1912. La vita del p. Vigilio fu dedicata quasi interamente all’educazione dei nostri giovani, nei collegi di S. Pietro di Barbozza, Camposampiero, Cherso,Venezia (seminario teologico) e nel noviziato. Fu superiore a Vicenza, parroco e poi guardiano a Milano. Per molti anni attese alla compilazione dell’«Ordo divini officii recitandi». Fu un vero maestro di vita religiosa, nel nascondimento, nell’umiltà, nella laboriosità e nella preghiera: uomo di grande spirito di sacrifico e bontà d’animo. L’ultimo convento che lo accolse fu l’Arcella. Da cinque anni la sua forte fibra stava gradualmente cedendo, e dopo aver superato diverse crisi polmonari e cardiache, il p.Vigilio chiuse serenamente la sua lunga e laboriosa giornata. Riposa all’Arcella. FAUSTINO OSSANNA, P. Vigilio Fedrizzi, il padre maestro, in «Dieci più uno, I Francescani Conventuali di Sfruz», pp. 105-114, Ed. Miscellanea Francescana, Napoli, 1993. ﱛﱠﱛ 4 agosto 2001 Fra PIO DAMIAN anni 80 Nato a S. Maria di Non di Curtarolo il 18 agosto 1921, è battezzato con il nome di Luigi. Entra nell’Ordine nel 1942, all’ età di vent’anni. Qualche mese dopo lo troviamo novizio al Santo e l’8 dicembre 1943 emette i voti temporanei. Tre anni dopo, nella stessa data, si consacra per sempre al Signore con i voti solenni È di famiglia a Padova-Santo (1943-50), Montericco (1950-52 e 1953-56),Treviso (1952-53), Camposampiero (1956-67), Padova-Istituto teologico (1967-2001). Dal 1979 era ospite per malattia a S. Pietro di Barbozza, dove muore il 4 agosto 2001. I funerali sono stati celebrati nella chiesa dei Santuari Antoniani di Camposampiero. È sepolto nella tomba dei frati nel cimitero locale. Dalle relazioni dei suoi educatori, tutto lasciava sperare bene di lui e, al dire del suo maestro di noviziato, non esisteva alcun dubbio per la sua ammissione ai 208 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. santi voti religiosi. Che cosa sia avvenuto poi, è difficile dirlo. Di fatto, alcuni anni dopo venne ricoverato in clinica, nel tentativo di attutire un problema psichico che progressivamente lo avrebbe portato a chiudersi sempre di più nel suo mondo. Solo una continua e quotidiana cura farmacologia ha potuto tenere sotto controllo una situazione che destava preoccupazione. Di fronte alla lunga vita di “nascondimento” e di malattia di fra Pio, ci possiamo chiedere se fu del tutto inutile il suo vivere. Sappiamo che davanti al Signore ogni esistenza, anche la più limitata, ha un suo valore e una sua preziosità. Di sicuro si deve dire che agli occhi del Signore la vita di fra Pio, con il suo cammino di croce, è servita al bene suo e di altri fratelli, nei modi che a noi non è dato intendere. Nella memoria dei suoi confratelli, fra Pio rimane come esempio di pazienza e di sopportazione silenziosa: ha portato la sua croce in silenzio. Una vita, la sua, evangelicamente “perduta”, nell’accettazione della misteriosa volontà di Dio. ﱛﱠﱛ 5 agosto 1954 Fra ANDREA NOSTRAN anni 56 Nato a Reschigliano di Campodarsego (Padova) il 23 settembre 1898, entrò nell’Ordine come postulante nel 1926. Emise i voti temporanei nel 1929 e quelli solenni nel 1932. Trascorse i venticinque anni della sua vita religiosa al Santo, come custode dell’Arca. Puntuale e assiduo agli atti comuni, attento e diligente nel suo ufficio presso la Tomba del Santo. Tanto grande era l’amore a questo suo dovere quotidiano, che la più breve assenza era per lui motivo di sofferenza. Di animo candido, rispettoso verso i superiori, nei quali vedeva la volontà del Signore, nutriva verso di essi stima ed affetto, e lo mostrò chiaramente pochi istanti prima di morire, quando rivolse al rettore del Santo la preghiera di salutare particolarmente il p. Provinciale. Servo buono e fedele, andò serenamente al premio eterno, confortato dai santi Sacramenti. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ AGOSTO 209 5 agosto 1963 Padre FELICE CASTAGNARO anni 50 Nato a Costalunga di Monteforte d’Alpone (Verona) il 4 luglio 1913, entrò in seminario a Camposampiero nel 1925. Fece la professione temporanea nel 1930, quella solenne nel 1936, e fu ordinato sacerdote ad Assisi nel 1937. Trascorsi i primi anni a Camposampiero come insegnante, nel 1940 partì per la Missione dell’Albania, come missionario di rito greco-bizantino. Dopo il forzato ritorno in patria del 1946, gli fu affidato l’incarico di Delegato provinciale delle missioni fino al 1948, poi la direzione del Messaggero di S. Antonio. Dal 1952 al 1955 fu parroco a Mestre, quindi nuovamente missionario nell’America Latina, parroco a J. León Suarez (Buenos Aires) dal 1955 al 1960. Sia al Messaggero che in terra di missione fu sempre entusiasta e pieno di progetti, che solo in parte riuscì a realizzare. Minato nella salute, dopo un breve periodo di riposo nel convento di Montevideo (Uruguay), bisognoso di cure più energiche, fu costretto a rimpatriare. Ripresosi discretamente, si rimise al lavoro con lena, prestando la sua valida opera prima a Treviso e poi a Sabaudia, dove il Signore lo chiamò improvvisamente, sulla riva del mare. Stroncato da un collasso cardiocircolatorio, ritornò alla casa del Padre nella festa della Madonna della Neve. È sepolto a Costalunga. ﱛﱠﱛ 5 agosto 1970 Padre PELLEGRINO MURARI anni 44 Nato a Padova il 18 agosto 1926, entrò a Camposampiero nel 1938. Fece i voti temporanei nel 1944, quelli solenni nel 1949, e fu ordinato sacerdote a Venezia nel 1952. Di famiglia a Brescia, Rivoltella, Brescia, Pedavena, Padova (conv. dell’Immacolata e al Santo), e dal 1967 di nuovo a Pedavena. Aveva espresso il desiderio di andare in missione, ma l’obbedienza gli propose altri incarichi: professore nei seminari, segretario della CIMP e guardiano del convento di Pedavena. Svolse ogni ufficio con competenza e precisione, fino allo scrupolo. 210 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Era stimato per la sua rettitudine morale e lo zelo apostolico, che manifestò soprattutto nei sedici anni di opera educativa nei nostri seminari, dove profuse tutte le sue energie, senza risparmio, con esemplare dedizione. Dedicava una parte del suo tempo libero alla montagna, per un’intima esigenza di solitudine, di serenità e di pace. E fu sulla sommità di un monte, il Pan di Zucchero, nelle Alpi Retiche, che la sua vita ebbe tragica fine il giorno della Madonna della Neve. Un piede in fallo in un passo non difficile, una scivolata supino, un colpo mortale alla nuca. Per p. Pellegrino la morte non era la fine ma un “confine”. Ad essa spesso pensava, andandole incontro, allenato e preparato per l’ultima cima. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 5 agosto 1986 Fra ERNESTO KASPAROWICZ della Provincia dell’Immacolata di Polonia anni 76 Nato a Suchodoly (Wilno, Lituania) il 3 luglio 1910, entrò a far parte della Provincia religiosa polacca dell’Immacolata nel 1928, emise la prima professione nel 1930, quella solenne nel 1933. Ebbe la grande fortuna nella vita (suo motivo di orgoglio) di essere stato accolto diciottenne a Niepokalanów da P. Massimiliano M. Kolbe, suo primo maestro, dal quale ebbe in eredità il grande amore verso l’Immacolata. Due date della sua vita sono legate a Maria: il giorno della sua professione (8 dicembre) e quello della sua morte (5 agosto). Trascorse vari anni a Roma, alla Vigna, a S. Teodoro e presso la Curia generalizia; altri dieci anni li passò ad Assisi e quasi venti a Padova, al Santo, svolgendo il servizio di addetto alla portineria, al refettorio, all’Arca del Santo. Costretto, per motivi di salute, a rallentare il ritmo di lavoro, memore della raccomandazione del suo santo Maestro, per lungo tempo si ritirava nei luoghi più appartati e raccolti della Basilica pregando e meditando, in ginocchio. Accentuatasi la sua inabilità e malattia, incorse anche in momenti di grave squilibrio: rivelatisi inutili cure e ricoveri, fu trasferito a S. Pietro di Barbozza, dove il 5 agosto chiuse gli occhi per sempre. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ AGOSTO 211 6 agosto 1930 Padre ANTONIO CATTOMIO della Provincia Ligure Piemontese anni 64 Nato nel 1866 ad Ascona (Lugano, Svizzera), fu prima prete e parroco. Accettato nell’Ordine presso il convento di S. Francesco d’Albaro in Genova, divenne guardiano a Bolzaneto, poi parroco all’Arcella di Padova, poi a Rivotorto e infine a S. Antonio di Boccadasse in Genova. Ricoprì la carica di vicerettore del Collegio internazionale di Roma e di rettore della nostra basilica di S. Francesco in Siena. Morì a Siena durante le feste centenarie delle Ss. Particole. ﱛﱠﱛ 6 agosto 1994 Padre SERAFINO GUARISE anni 77 Nato a Cittadella (Padova) il 12 ottobre 1917, entrò a Camposampiero nel 1929; compiute le scuole medie, proseguì il ginnasio a Cherso, il liceo a Brescia e la teologia a Padova. Emise la professione semplice nel 1935 e quella solenne nel 1938. Fu ordinato sacerdote a Padova nel 1942. Fu di famiglia in numerose comunità della Provincia, e quasi in tutte per brevi periodi, prima del suo arrivo a S. Pietro di Barbozza: Milano, Fanna, Padova-Santo, Brescia, Montericco, Trieste, Pedavena. Nel 1970 approdò nel convento-santuario mariano di S. Pietro di Barbozza, dove rimase ininterrottamente fino alla morte. La sua personalità complessa, il suo stile di lavoro personale e qualche aspetto del carattere resero talora difficile un inserimento sereno nella vita della comunità. Fu un religioso di fede profonda e di intensa vita di preghiera. Sacerdote zelante, lavorò assiduamente per la formazione cristiana dei fedeli, soprattutto nell’ambito della vita morale e, più specificamente, della vita coniugale e familiare. È da segnalare al riguardo il suo libro “Gioia di vivere”, del 1958, che ha avuto sei edizioni ed è stato tradotto anche in altre lingue. Legato affettivamente al convento di S. Pietro di Barbozza, promosse l’attività del piccolo santuario mariano, seguì con cura l’Ordine Francescano Secolare e prestò il suo aiuto alle comunità parrocchiali della zona. Devoto di S. Massimiliano Kolbe, istituì un “Circolo kolbiano” e realizzò il bel monumento al Santo, opera di Carlo Balljana innalzato di fronte alla chiesa. Si impegnò a raccogliere memorie e tradizioni del luogo, che si riprometteva di pubblicare in otto quaderni, di cui però solo un paio fecero in tempo ad apparire. 212 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Un anno prima della morte scriveva:“Davanti al Signore e con pacata determinazione sto riformando me stesso; studio forme (e il Signore mi doni l’energia) di riparazione... Il Signore mi aiuti ancora nel suo santo servizio: al mio tramonto, ormai, ancora di più”. Due giorni prima della morte era stato colpito da ictus cerebrale. Compresa la gravità del suo stato, chiese perdono a Dio e al confratelli e da uomo di fede si immerse nella preghiera e nell’accettazione della volontà di Dio. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 7 agosto 1985 Padre REMIGIO DEMO anni 57 Nato a San Giorgio delle Pertiche (Padova) il 18 luglio 1928, entrò a Camposampiero nel 1940. Emise la professione temporanea a Padova nel 1947, quella solenne nel 1950, e fu ordinato sacerdote a Praglia (Padova) nel 1954. Quasi subito lasciò l’Italia e partì missionario per l’America Latina: fu a Montevideo, Florida e Fray Bentos (Uruguay). Rientrò in Italia già colpito da un tumore maligno, al quale non dava nessun peso: debilitato e sofferente trascorse vari anni a Noventa Padovana, Camposampiero e Brescia, attento e fedele insegnante dei giovani. Dal 1976 di famiglia a Sabaudia, dove svolse con dedizione il compito di parroco di Molella. Semplice, ordinato, fin troppo sensibile, il che non gli rendeva sempre facile la vita di comunità e il lavoro pastorale. Quando finalmente si decise di recarsi all’ospedale per un esame più approfondito del suo stato di salute, era già troppo tardi: il male era diffuso e ormai gli lasciava poco tempo di vita.Visse il suo ultimo tempo ritirato in preghiera e in contemplazione, “con il cuore pieno di gioia, nella speranza di vedere presto il Signore”. Sul mezzogiorno del 7 agosto, sorella morte pose fine alle sue grandi sofferenze e gli aprì le porte del cielo. Riposa a Camposampiero. ﱛﱠﱛ AGOSTO 213 11 agosto 1951 Fra GIOVANNI ALLEGRO Fratello Oblato anni 81 Nato a Selvazzano (Padova) il 14 aprile 1870, entrò nel convento del Santo nel 1919, ove l’8 dicembre dello stesso anno indossò l’abito di postulante. Nel 1921 fu trasferito a Camposampiero in qualità di oblato: vi rimase per tutta la sua vita, coprendo dapprima l’ufficio di sacrestano fino al 1931; in seguito venne incaricato della vendita di devozionali nel negozietto aperto in occasione del centenario antoniano. Diligente e premuroso, si fece benvolere e stimare da quanti lo conobbero e lo avvicinarono nel suo umile campo di lavoro. Si spense in serenità all’ospedale di Camposampiero. L’assistenza dei confratelli, durante la sua malattia, fu costante e amorevole, e volle essere pure una specie di “restituzione” a quella che fra Giovanni aveva prestato, per un lungo periodo, al Rev.mo P. Vittore Sottaz, ex Ministro generale. Riposa nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 12 agosto 1998 Padre GABRIELE FLORIANI anni 89 Nato a Cison di Valmarino (Treviso) i1 5 marzo 1909, nel 1922 entra nel seminario di Camposampiero dove frequenta il ginnasio. Dopo l’anno di noviziato al Santo, nel 1928 emette i voti temporanei, passa quindi a Cherso per gli studi liceali e a Venezia per il corso filosofico-teologico, dove nel 1931 si consacra al Signore per tutta la vita e viene ordinato sacerdote nel 1935. L’equilibrio, la pietà e la bontà d’animo, emerse già negli anni della sua formazione, spinsero i superiori ad affidare a p. Gabriele, sacerdote di appena 27 anni, l’impegnativo ufficio di formatore dei nostri chierici di Venezia. Dal 1953 al 1966 fu missionario in Argentina; dodici anni accolti e vissuti con spirito di obbedienza e di servizio, ma anche segnati dalla prova e dalla sofferenza, non sentendosi adatto ad un apostolato che esigeva notevoli capacità organizzative e creatività. Al Santo, dove giunse di famiglia nel 1968, dopo una tappa di due anni a Brescia, trovò il luogo adatto e a lui più congeniale, svolgendovi per trent’anni con ammirevole puntualità e disponibilità il ministero della Riconciliazione. Una delle 214 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. espressioni che p. Gabriele era solito ripetere, sintetizza la sua spiritualità e il segreto della sua gioia e mansuetudine:“La santità si costruisce giorno per giorno nella fedeltà agli impegni della comunità: alla preghiera, al proprio ministero nel sacramento della Riconciliazione, alla presenza ai momenti della fraternità”. P. Gabriele è stato fedele fino alla fine, ogni giorno concelebrava l’Eucarestia con i frati della sua comunità del Santo e questo fino a pochi mesi prima della morte. La sua è stata una presenza discreta, umile, quasi nascosta, ma avvertita da tutti, compresi i nostri giovani frati che lo hanno conosciuto e apprezzato durante l’anno di noviziato e hanno intravisto nel p. Gabriele il vero “uomo di Dio”. Nutriva una sentita devozione alla Vergine e a S. Antonio, nel tempo libero costruiva corone del rosario che regalava ai confratelli. Trascorse le ultime settimane di vita in clinica a Padova, edificando tutti per la serenità francescana con cui affrontò la malattia e andò incontro a sorella morte. I funerali sono stati celebrati nella basilica del Santo e presieduti dal Delegato Pontificio mons. Marcello Costalunga, presente il Ministro generale, p. Agostino Gardin, che ha tenuto l’omelia. È sepolto nel cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ 13 agosto 1953 Padre LEONE IGNUDI della Provincia Ligure Piemontese anni 69 Nato a Genova il 10 luglio 1884, entrò nell’Ordine giovanissimo, seguendo l’esempio del fratello p. Stefano. Emessa la professione l’8 dicembre 1900, fu ordinato sacerdote. Laureatosi a Roma in teologia, passò presto missionario in Oriente, ove esercitò cura d’anime e fu insegnante nella nostra scuola italiana di Damasco. Dal 1951 al 1953 fu cappellano della Legazione d’Italia a Beyrut. Fu poliglotta insigne, amico di grandi personalità, religioso pio, umile, affabile. Morì nel convento di S. Francesco d’Albaro e venne sepolto nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ AGOSTO 215 13 agosto 1995 Fra MAURO BORDIN anni 80 Nato a Camposampiero (Padova) il 30 aprile 1915. Nel 1943 all’età di 28 anni, fu accolto nella nostra Provincia religiosa come postulante, dapprima all’Arcella e poi nel convento del Santo, dove trascorse l’anno di noviziato ed emise la professione temporanea il 29 novembre 1945, ricevuta dal fratello p. Valentino, e quella solenne nel 1948. Dopo un primo periodo di permanenza al Santo, addetto all’Amministrazione pontificia, fra Mauro accolse con generosità l’invito dei Ministro provinciale rendendosi disponibile a recarsi in Uruguay.Venne collocato di famiglia nel convento di Fray Bentos, sede di un collegio-convitto, con 1’incarico di assistente agli alunni della scuola primaria, servizio che disimpegnò per 15 anni (1953-1968), profondendo impegno, generosità ed entusiasmo. Questa esperienza gli consentì di mantenere sempre uno spirito giovanile. Rientrato in Europa, dopo una permanenza di due anni nel nostro seminario minore di Elizondo (Spagna), nel 1972 ritornò definitivamente in Italia. Dal 1974 fino alla morte rimase nella comunità del Santo. Qui per 16 anni svolse con puntualità e precisione l’incarico delicato e spesso faticoso di accogliere i pellegrini e gli associati agli sportelli del Messaggero. Negli ultimi cinque anni continuò a rendersi utile alla comunità come refettoriere del convento. Due aspetti hanno caratterizzato la sua attività: l’assistenza ai giovani, per accompagnarli nella loro crescita umana e spirituale, in questo avvalendosi anche del suo talento musicale messo a disposizione dell’apostolato; inoltre l’accoglienza dei pellegrini desiderosi di lasciare la loro offerta al Santo e degli ospiti sempre numerosi nella comunità del Santo. A tutti sapeva offrire il conforto di una parola benevola ed incoraggiante e l’amabilità di un cuore ospitale. Gli acciacchi dell’età, sempre più frequenti negli ultimi anni, non avevano per nulla intaccato la sua esuberanza giovanile. La morte avvenuta per infarto cardiaco, lo colse preparato nel cuore della notte. È sepolto nella tomba dei frati, nel cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ 14 agosto 1962 Padre BENEDETTO LAMBERTO PERONI anni 75 Nato a Camposampiero il 13 gennaio 1887, entrò nel seminario di Cherso (Pola) nel 1899. Emise la professione temporanea nel 1903 e quella solenne nel 216 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 1907. Completò gli studi a Cracovia (Polonia) dove fu ordinato sacerdote nel 1909. Esercitati i primi anni di ministero al Santo e all’Arcella, dal 1919 fu per trent’anni superiore nei vari conventi: Cherso, Camposampiero, Padova, Vicenza, Pola, Brescia, Treviso; uomo di instancabile attività e di grande cuore. Particolari benemerenze acquistò durante il decennio di rettorato al Santo, con la preparazione, la realizzazione e la conduzione dei festeggiamenti per il VII centenario della morte del Santo. La splendida riuscita lo compensò delle sue grandi fatiche: ebbe meritati riconoscimenti anche dalla Santa Sede e dal Governo italiano. Era di una eloquenza suasiva e penetrante, pure usando un linguaggio semplice e comprensibile a tutti. Aveva innata l’attitudine al comando, che sapeva dosare secondo le necessità. Lavorò dall’alba al tramonto della sua vita, sempre sorretto da un’intuizione immediata e operosa. Grande plauso riscosse pure nel guardianato di Vicenza, dove promosse iniziative di ogni genere, profondendo le sue energie soprattutto nell’Ateneo Zanelliano. Trasferito a Camposampiero, dopo un intervento in una clinica di Padova, nonostante le sue precarie condizioni si sottopose alla fatica delle confessioni, sia dei fratini che dei sacerdoti. Alla vigilia dell’Assunta, andò tranquillo incontro alla morte, assistito dai confratelli e dai parenti. Riposa nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 17 agosto 1985 Padre GIOVANNI COLASANTI anni 67 Nato il 24 giugno 1919 a Teglieto di Petrella Salto (Rieti), un paesino in collina di soli 26 abitanti, entrò nel convento della Vigna (Roma) nel 1932. Emise la professione temporanea ad Assisi nel 1937, quella solenne nel 1940 a Roma, dove fu ordinato sacerdote nel 1944 e si laureò in teologia. Di famiglia a Roma-Ss. XII Apostoli, a Montericco di Monselice, Assisi, Spoleto, Padova (convento dell’Immacolata e al Santo). Affiliato alla nostra Provincia dal 1979, fu per quasi 16 anni direttore del Messaggero dei Ragazzi e addetto all’Archivio provinciale. Di grande delicatezza, rispettoso di tutti, lavorò instancabilmente per diffondere la devozione al Santo di Padova. L’ultima sua opera è stata una vita di Sant’Antonio: “Un Santo per te”; l’ultimo suo messaggio: “Imitare Sant’Antonio con purezza di cuore e con decisione di fare la volontà di Dio sempre e ad ogni costo”. AGOSTO 217 Da tempo si preparava a ben morire e negli ultimi tempi confidò di avere in cella una valigetta sempre pronta per un rapido trasferimento all’ospedale. II cuore, affaticato e debole, ad ogni istante avrebbe potuto fermarsi. Continuò a lavorare serenamente fino all’ultimo giorno, quando venne atteso inutilmente in sacrestia per la s. Messa mattutina. Il Signore l’aveva chiamato a sé. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 18 agosto 1966 Padre STANISLAO BERTOLO anni 71 Nato a Camposampiero (Padova) il 27 marzo 1895, entrò in quel nostro seminario nel 1907, uno tra i primi fratini della rinata Provincia Patavina. Fece la professione temporanea a Camposampiero nel 1913 e la solenne nel 1921. Partecipò alla prima guerra mondiale come tenente del Genio, decorato con due croci al merito. Fu ordinato sacerdote a Padova il 16 luglio 1922. Di famiglia a Venezia, a Treviso (guardiano), all’Arcella dal 1933 al 1966. Per due anni (1929-1930) direttore del Messaggero di S. Antonio, il decimo della serie. P. Stanislao visse il suo apostolato in mezzo ai ragazzi, in patronato, per 33 anni, insegnando catechismo e partecipando ai loro giochi, fanciullo tra i fanciulli. Ancora oggi molti arcellani lo ricordano con grande affetto e gratitudine. Mise a profitto anche le sue attitudini poetiche e musicali, educando al gusto del canto le giovani voci, a gloria di Dio. Da oltre un anno soffriva di una grave forma tumorale alla gola. Del suo male, egli stesso ha scritto una cronaca distaccata, ma piena di fede:“Il P. Stanislao subisce una seconda e più grave operazione: la laringotomia totale. L’intervento, tecnicamente perfetto, priva il soggetto della sua voce: ma si può lodare Dio anche tacendo”. Il 18 agosto lasciò questa valle di pianto, ed entrò nel gaudio del suo Signore. Riposa all’Arcella. VERGILIO GAMBOSO, P. Stanislao Bertolo (1895-1966), in «Ritratti di famiglia – 1», pp. 83-94, p. m., Padova, 1988. ﱛﱠﱛ 218 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 18 agosto 1989 Padre VALENTINO BORDIN anni 80 Nato a Camposampiero il 1° marzo 1909; ivi, in seminario, frequentò le scuole medie, compì poi gli studi ginnasiali a Venezia, i liceali a Cherso, quelli filosofici e teologici a Camposampiero e a Venezia. Dopo il noviziato fece la professione semplice al Santo nel 1925, quella solenne a Camposampiero nel 1930; fu ordinato sacerdote ai Frari (Venezia) nel 1932. Di famiglia all’Arcella, ad Arsio, a Pirano (durante il periodo bellico) e al Santo fino al 1947. Accolto l’invito di partire per l’America Latina, fu il primo nostro missionario di quella terra. I sacrifici, i disagi a non finire, descritti minuziosamente in un diario personale, portarono, in tempo relativamente breve, ad una messe così prodigiosa che il cuore del pioniere neppur lontanamente poteva sognare. Nel 1952, ritornato in Italia, l’obbedienza lo inviò guardiano a Venezia, poi a Vicenza e infine nuovamente al Santo dal 1963 fino al termine della sua lunga vita. Presso la Tomba del Santo si prodigò generosamente nel settore pastorale dei matrimoni e dei battesimi. Di carattere ilare e gioviale, pronto a sdrammatizzare situazioni difficili, colpito da una fastidiosa paresi, preavviso del prossimo tramonto, rallentò subito il suo lavoro e si diede seriamente a prepararsi all’incontro con Dio, con il Rosario in mano e l’immancabile buonumore. Dopo aver ricevuto l’Unzione degli infermi, si spense presso la clinica “Villa Maria” di Padova dove era stato ricoverato. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 19 agosto 1967 Padre TEOFILO MORANDUZZO anni 56 Nato a Borgo Valsugana (Trento) il 24 ottobre 1911, entrò a Camposampiero nel 1925. Fece la professione temporanea nel 1930 e quella solenne a Brescia nel 1934. Fu ordinato sacerdote ad Assisi nel 1937. Di famiglia al Santo, all’Arcella, a Camposampiero, a Milano e infine a S. Pietro di Barbozza. I suoi 31 anni di vita religiosa furono impiegati nella scuola e nell’apostolato. Desiderava rendersi utile in tutti i modi, ma fu costretto, suo malgrado, a ripiegare AGOSTO 219 su più limitati propositi a motivo di una crescente e invincibile sordità. Anche altri disturbi gli resero difficile l’attività e lo portarono a varie crisi di scoraggiamento, lui che aveva avuto dalla natura un carattere allegro e gioviale. Una paralisi progressiva compromise totalmente la sua salute, rendendo vano anche un estremo tentativo all’ospedale di Valdobbiadene, dove rese la sua anima a Dio in età non ancora avanzata. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 19 agosto 1998 Fra ROMEO MUSARAGNO trasfiliato alla Provincia Rioplatense anni 76 Nato a Maerne (Venezia) il 1° marzo 1922, a 13 anni, nel 1935, entra nel nostro collegio di Camposampiero come postulante; nel 1938 inizia l’anno di prova al Santo sotto la guida di p. Francesco Varotto e p. Antonio Vivoda, e nel febbraio del 1939 emette la professione temporanea. Dal 1939 al 1945 è di famiglia a Trieste come sacrista e questuante, quindi viene trasferito a Barbozza, dove il 7 giugno 1946 emette i voti solenni. Nonostante la salute malferma e cagionevole (subì vari interventi chirurgici), nel 1954 ottenne dai superiori il permesso di recarsi in America Latina, potendo così rispondere alla vocazione missionaria, cui si sentiva chiamato dal Signore. Dopo 13 anni di permanenza in Uruguay nelle nostre comunità di Chamizo e Progreso, dove si occupò subito dell’assistenza ai poveri ed emarginati condividendo la loro situazione con spirito francescano e con cristiana naturalezza, nel 1967 viene trasferito in Argentina nella parrocchia di Olavarría. Qui la crisi politica ed economica aveva creato una massa di disoccupati, senza casa, privi dei servizi più elementari e necessari. In questo contesto si trovò ad operare fra Romeo. In poco tempo riuscì a creare attorno alla sua persona un vasto movimento di solidarietà, coinvolgendo commercianti, industriali, intellettuali e agricoltori. Non si perse mai d’animo, era sempre presente nel luogo del bisogno, distribuendo viveri e dandosi da fare per trovare il necessario. In quest’opera caritativa viene coadiuvato da alcuni soldati che l’Esercito Argentino mise a sua disposizione. La “Caritas Monte Viggiano” fondata e organizzata da fra Romeo, era una casa sempre aperta, dove accorrevano ogni giorno migliaia di persone bisognose, che poi conservavano nel cuore il ricordo e un messaggio di amore di fra Romeo. 220 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Nella sua ultima permanenza in Italia, trascorse un periodo sereno con i suoi familiari e con la sua comunità parrocchiale di Maerne; saputo delle grave malattia da cui era stato colpito, volle assolutamente fare ritorno a Olavarría, dove assistito dai confratelli e circondato dall’amore di tante persone da lui aiutate, si preparò, ricco di opere buone, all’incontro definitivo con il Signore. A un anno dalla morte la salma è stata traslata nella chiesa dedicata alla “Virgen de la Loma” (Vergine della collina), fatta costruire da fra Romeo e dove desiderava essere tumulato. Ad ulteriore conferma della stima e della “venerazione” da parte della popolazione di Olavarría, è stato innalzato in quella città un monumento a fra Romeo, vero figlio di S. Francesco. CONTARDO MIGLIORANZA, Il fratello dei poveri, Fra Romeo Musaragno, Ed. Messaggero Padova, 2006. ﱛﱠﱛ 20 agosto 2006 Padre LONGINO ZORZAN anni 80 Nato a Padova il 25 agosto 1925, fu battezzato nella parrocchia della Cattedrale con il nome di Mario. Entrò sedicenne, il 22 settembre 1941, nel seminario di Camposampiero, restandovi per un anno. Fu quindi a Cherso per il ginnasio (194244) e compì l’anno di noviziato a Padova, con il maestro p. Francesco Varotto. Emise la professione temporanea il 24 settembre 1945. A Brescia frequentò il liceo (194548). Ritornò nella sua città natale per iniziare il corso filosofico-teologico. Nel seminario di via S. Massimo rimase soltanto un anno. Dopo la professione solenne presso la Tomba di S. Antonio (4 ottobre 1949), fu inviato, assieme al p. Augusto Cattai († 2003) nel seminario maggiore di Carcassonne, nel Sud della Francia, per il completamento degli studi (1949-53). Ricevette l’ordinazione sacerdotale il 29 giugno 1953 da mons. Pierre-Marie Puech, vescovo di Carcassonne. La prospettiva di un inserimento nella Custodia di Francia non ebbe seguito e p. Longino fu collocato di famiglia dapprima a Camposampiero (1953-54) e poi a Roma-Ss. Pietro e Paolo (1954-56), Padova-Arcella (1956-58), nuovamente a RomaEur (1958-62), e quindi a Vicenza (1962-65). Fu ancora all’Arcella per vent’anni (1965-85), cooperatore parrocchiale e insegnante di religione. L’obbedienza lo portò infine nella comunità del Santo (19862006), dove rimase fino all’incontro con sorella morte. AGOSTO 221 La missione sacerdotale di p. Longino conobbe impegni e intensità diverse tra loro, passando dall’apostolato attivo in ambito parrocchiale, al ministero più discreto e nascosto in confessionale e nell’accompagnamento spirituale delle persone. Dedicò molte delle sue energie anche alla predicazione, sia in quella ordinaria sia in quella più impegnativa delle missioni popolari. La mattina del 14 luglio 2006, mentre si avviava all’altare maggiore della basilica di S. Antonio per la concelebrazione eucaristica comunitaria, un improvviso malore lo fermò. Nonostante tutte le cure prodigate, la sua vita si spense il 20 agosto successivo nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Abano Terme. Fu per lui un prolungato momento di purificazione, prima di entrare per sempre nella liturgia del cielo. È sepolto nel cimitero dell’Arcella in Padova. ﱛﱠﱛ 22 agosto 1977 Padre LODOVICO BRADIZZA anni 84 Nato a Cherso (Pola) il 3 novembre 1893, entrò nell’Ordine nel 1906. Emise i voti temporanei nel 1912, quelli solenni nel 1915, e fu ordinato sacerdote a Innsbruck (Austria) nel 1917. Di famiglia a Cherso, al Santo, a Pola, a Cherso, Milano, Pola, Milano, al Santo e definitivamente a Milano. Fu maestro dei novizi al Santo dal 1931 al 1933, guardiano a Pola e a Cherso. Iniziò quindi la sua lunga esperienza milanese, la prima volta per tre anni, poi, dopo il parrocato a S. Giuseppe di Pola e un brevissimo periodo al Santo, per il resto della sua vita. Era amato e stimato per la sua bontà, la sua semplicità, la sua generosa dedizione a favore dei penitenti e degli ammalati: sempre affabile, umile e cordiale con tutti. Dopo una breve degenza nella casa di cura “Bellati” di Feltre, colpito da edema polmonare, chiuse la sua vita assistito dai confratelli, all’età di 84 anni, con la serenità nella quale era sempre vissuto. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 222 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 22 agosto 1988 Padre FLORINDO TOZZO anni 75 Nato ad Abano Terme (Padova) il 28 gennaio 1913, entrò a Camposampiero nel 1925. Fece la professione temporanea a Padova nel 1930, la solenne a Camposampiero nel 1934, e fu ordinato sacerdote nel 1940 a Padova. Di comunità a Trieste e, dopo due anni, a Vicenza. Quindi per un anno, subito dopo la fine della guerra, prestò assistenza ai nostri soldati presso il “Posto di ristoro” del Brennero, una stazione della P.O.A. (Pontificia Opera Assistenza), riscuotendo riconoscimenti per questa attività caritativa. Dal 1946 iniziò, a Sabaudia, il suo lungo periodo di apostolato (circa 42 anni) nei vari borghi della parrocchia: Borgo Vodice, Borgo Hermada, Sacramento, con dedizione generosa, costante ed entusiasta. Conquistò il cuore dei giovani con il suo carattere gioviale, con la sua discrezione e la sua grande pazienza e comprensione. Nel silenzio e nella riservatezza trascorse la sua lunga esistenza, senza mai occupare posti di responsabilità o avere incarichi di rilievo. Sopportò anche i disagi dell’età e della salute, senza avvertire l’ictus cerebrale che lo colpì all’improvviso e lo portò rapidamente alla fine. Ricoverato d’urgenza all’ospedale di Terracina (Latina), si spense all’età di 75 anni. È sepolto nel cimitero di Sabaudia. ﱛﱠﱛ 23 agosto 1975 Padre DAVIDE BRESSAN anni 58 Nato a Curtarolo (Padova) il 29 gennaio 1917, entrò a Camposampiero nel 1928. Fece la professione temporanea nel 1933, la solenne nel 1938 e fu ordinato sacerdote nel 1943. Il suo primo convento fu Montericco (Monselice); poi Fanna, di nuovo Montericco (dal 1949 al 1955, superiore), quindi S. Pietro di Barbozza, Pedavena e infine Noventa Padovana. La sua vita venne segnata dalla sofferenza e dalla malattia, e da questa condizionata. Affetto da tubercolosi, passò da un sanatorio all’altro fin da studente di teologia: ad Arco (Trento), un breve periodo a Padova, una lunga degenza a Feltre (Belluno). AGOSTO 223 La bontà, la gentilezza di tratto, la generosità, insite nella sua natura, furono affinate e sublimate dalla sofferenza. Nei tredici anni che trascorse al Villaggio S. Antonio, fu amato e apprezzato da superiori e confratelli, per la sua silenziosa ma preziosa collaborazione, come direttore spirituale, confessore e consigliere. Dopo un ennesimo ricovero all’ospedale di Padova, il suo cuore, già indebolito dalla lunga malattia, si fermò in una notte di agosto. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 24 agosto 1965 Fra ANDREA M. PIANA della Provincia Ligure Piemontese anni 72 Nato a Masone (Genova) il 15 maggio 1893. Emise la professione solenne l’8 dicembre 1920. Religioso di grande spirito di preghiera, di animo sereno e pio, laborioso e umile, il suo lungo curriculum fu regolato sempre dall’obbedienza. Questo gli ha permesso di prestare la sua attività in quasi tutti i conventi della Ligure Piemontese, oltre che nella Curia generale dell’Ordine, nell’Episcopio di Amelia e nel Sacro Convento di Assisi. Nel 1954 tornò a S. Francesco d’Albaro in Genova, dove svolse ancora parecchi servizi. Una lenta e grave malattia gli tolse progressivamente le forze, ma non il suo abituale sorriso. Una grande forza d’animo gli permise di continuare il lavoro, nascondendo la sofferenza, fino a quando il male ebbe ragione della sua forte fibra. Si spense la sera di questo giorno nel suo caro convento di Albaro. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ 25 agosto 1974 Padre IGNAZIO FERRO anni 65 Nato a Cappelletta di Noale (Venezia) il 14 maggio 1909, compì i primi studi a Camposampiero. Fece la professione temporanea nel 1929, la solenne nel 1932, e fu ordinato sacerdote a Venezia il 7 marzo 1936. Di famiglia a S. Pietro di Barbozza, Milano e Treviso, ma solo per breve tempo. 224 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. La vita del p. Ignazio fu tutta in Turchia, a Istanbul, nella nostra basilica di S. Antonio.Vi era andato, su sua esplicita domanda, nel 1937 e vi restò fino al 1973, un anno prima della morte. Prestò la sua opera instancabile nell’ospedale italiano e nell’assistenza alle varie associazioni religiose. Dal 1962 al 1973, nominato parroco, accentuò ancor più la sua testimonianza negli impegni religiosi, con una vita di preghiera, di sacrificio e di grande disponibilità. Passò l’ultimo anno della sua vita a Treviso, conscio del male incurabile che l’aveva colpito e che aveva invaso tutto il suo organismo, senza lasciargli alcuna speranza di guarigione. Diede esempio di grande pazienza e di fiducia in Dio e al confratello che lo assisteva, confidò:“Sento che è giunto per me il momento di tornare a Dio”. Si spense serenamente la notte del 25 agosto nell’ospedale della città. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 27 agosto 1912 Fra CLEMENTE ZERBATO anni 64 Nato a Schio (Vicenza) nel 1848, emise la professione nel 1874. Prestò la sua opera in vari conventi della Baviera e poi fu inviato missionario in Moldavia. Per parecchi anni dimorò al Santo, esercitando l’ufficio di sacrista e di custode dell’Arca. Infine fu trasferito nel nostro Collegio internazionale di Roma. Molto attivo e profondamente pio, si sottomise di buon animo e con serenità ai vari cambiamenti di luogo e di ufficio. Incontrò sorella morte il 27 agosto. Riposa al cimitero del Verano. ﱛﱠﱛ 27 agosto 1998 Padre TARCISIO LUPIERI anni 91 Nato a Pirano (Istria) il 19 giugno 1907, a 13 anni entra a Camposampiero, spinto dal desiderio di abbracciare la vita religiosa suscitato in lui dal p. Ottone Martingano, amico del papà. Una scelta di cui non ebbe mai a pentirsi. Dopo gli AGOSTO 225 studi ginnasiali, passa al Santo per l’anno di noviziato sotto la guida ferma ed austera del p. Ferdinando Basso ed emette i voti temporanei nel 1924. Dopo gli studi liceali a Cherso, ritorna a Camposampiero per iniziare il corso filosofico-teologico, completato poi a Venezia. A Camposampiero emette la professione solenne nel 1929 e a Venezia nella basilica dei Frari riceve l’ordinazione sacerdotale nel maggio del 1931. Il Signore gli ha donato 74 anni di vita religiosa e 67 di vita sacerdotale, un’esistenza e un’esperienza consistenti, spese nel servizio fedele e gioioso a Dio e ai confratelli. Le tappe principali della sua vita coincidono con le svariate attività pastorali svolte nei numerosi conventi dove è stato collocato di famiglia, sempre disponibile all’itineranza: Pola, Treviso, Padova, Pirano, Fanna (Pordenone), Milano, Como, Roma, 10 anni in Francia e, infine, dal 1971 a Trieste. Uomo versatile, operò come catechista, confessore, animatore di gruppi parrocchiali, addetto alla benedizione delle famiglie e negli ultimi anni entusiasta presbitero di diverse comunità neocatecumenali. Era dotato di un discreto talento musicale, compositore di canti liturgici, che faceva eseguire nelle nostre chiese in occasione delle principali solennità, amante delle celebrazioni liturgiche, che preparava con cura e passione. P. Tarcisio ha sempre portato dentro di sé e comunicato a quanti incontrava una nota di gioia, di buonumore e di ottimismo, che lo rendeva subito familiare e simpatico a tutti. Ha sempre nutrito un forte senso di appartenenza alla fraternità provinciale, dimostrato con la partecipazione assidua e attiva a tutti gli incontri provinciali e ai funerali dei confratelli, ai quali non voleva mai mancare. Negli ultimi due anni, a causa dei malanni dell’età, fu ospite del nostro convento di S. Pietro di Barbozza, dove si spense lentamente e serenamente, ormai preparato all’incontro definitivo con il Signore. Le esequie sono state celebrate nel santuario della Madonna di Lourdes del nostro convento di S. Pietro di Barbozza. Riposa nella tomba dei frati nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 29 agosto 1980 Padre GIORGIO MONTICO Ministro provinciale d’Oriente e della Patavina anni 83 Nato a San Vito al Tagliamento (allora in provincia di Udine, ora di Pordenone) il 23 giugno 1897, entrò a Camposampiero tra i primi fratini della rinata nostra Provincia. Fece la professione temporanea nel 1913, la solenne nel 1919 e fu ordinato sacerdote a Roma nello stesso anno. 226 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Di comunità all’Arcella, poi a Venezia come assistente della FUCI, rettore dei chierici e segretario provinciale. Nel 1930 fu trasferito al Santo e nominato direttore del Messaggero di Sant’Antonio. Nel 1937 la sua vita subì una svolta radicale: venne eletto Ministro provinciale d’Oriente. Per quasi vent’anni, a Istanbul, svolse un intenso programma pastorale e anche musicale, divenendo un personaggio noto in tutta la città. Nel 1956 ritornò in Italia, eletto Ministro provinciale dal Capitolo di Padova, e in cinque anni diede un grande impulso alla promozione vocazionale, completando il seminario di Rivoltella del Garda, costruendo la nuova sede dell’Istituto teologico Sant’Antonio in Padova, e del ginnasio di Pedavena. A lui si deve pure in gran parte la realizzazione del Villaggio S. Antonio e, con l’acquisto della prima rotocalco, il volto nuovo del Messaggero di S. Antonio. Consolidò inoltre le missioni dell’America Latina con i due Commissariati autonomi del Brasile e di Rio della Plata. Dal 1961 al 1964 fu guardiano e rettore a S. Pietro di Barbozza; dal 1964 al 1967 guardiano di Treviso. Infine, ottenne di ritirarsi a Barbozza, dove si adoperò a diffondere la devozione all’Immacolata e istituì un piccolo coro. Due incontri segnarono la sua vita: a Roma il Padre Kolbe; a Istanbul colui che sarà Papa Giovanni XXIII, dal quale fu nominato “Consultore della Pontificia Commissione della disciplina del Clero e Popolo Cristiano”. La sua vivacità intellettuale risaltò dal fatto che negli stessi anni in cui era segretario della Provincia e rettore dei chierici, si addottorò in teologia, completò gli studi musicali al Conservatorio “C. Pollini” di Padova, conseguendo il diploma di organo e composizione, e ancora si laureò in lettere e filosofia. Il 29 agosto chiuse serenamente la sua vita, lasciando una grande eredità alla Provincia, che giustamente lo considera uno dei suoi “Padri”. È sepolto a Valdobbiadene (Treviso), nella tomba di famiglia. ﱛﱠﱛ 29 agosto 2002 Padre GIUSEPPE FODDAI Ministro provinciale della Ligure Piemontese anni 75 Nacque a Brescia il 10 giugno 1927 ed entrò a 11 anni nel seminario francescano di Susa, della Provincia Ligure Piemontese.Al termine dell’anno di noviziato emise la professione temporanea il 19 novembre 1944. Il 13 giugno 1948, festa di S. Antonio si consacrò definitivamente a Dio nell’Ordine francescano conventuale. Completati gli studi filosofico-teologici, venne ordinato sacerdote a Susa il 24 marzo 1951. AGOSTO 227 P. Giuseppe esercitò con passione il ministero sacerdotale in varie parrocchie. Dal 1979 fino alla morte fu sempre di famiglia nel convento di S. Francesco d’Albaro in Genova. Ricoprì gli uffici di segretario e definitore, nonché quello di Ministro provinciale (1982-85) della Provincia Ligure Piemontese. Sostenne i vari incarichi sempre con l’umiltà del tratto che lo distingueva, vero frate minore, caratterizzando così la sua testimonianza di francescano e di sacerdote. Uomo dal cuore grande, avvicinava tutti con mitezza, pazienza e misericordia, attirando così molte persone che a lui ricorrevano per un consiglio o per celebrare il sacramento della Riconciliazione. Fino a che le forze glielo hanno permesso, ha offerto con generosità il suo servizio, sia pur debilitato progressivamente da una cardiopatia che lo limitava notevolmente. Suscitava in quanti lo accostavano o lo ascoltavano nella predicazione un sincero apprezzamento per la sua semplicità e delicatezza. La sua parola pacata e precisa, piena di umanità, manifestava anche una cultura non comune, dava conforto e rinvigoriva la fede. Tutti coloro che lo hanno conosciuto conservano di lui un ricordo riconoscente. Mentre si trovava per un periodo di riposo a Rosso di Davagna, nell’entroterra genovese, dove si era anche impegnato a predicare la novena per la festa della Madonna della Guardia, si compirono i giorni della sua esistenza terrena proprio nella solennità della Patrona di Genova, il 29 agosto 2002. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. MARCO CAVELLI (a cura), Il Grande Amico, Ricordo di Padre Giuseppe Foddai OFM Conv., p. m., Genova, 2004. Raccoglie testimonianze e scritti di p. Foddai, con ampia documentazione fotografica. SETTEMBRE «Nell’albero della croce tu hai stabilito la salvezza dell’uomo, perché donde sorgeva la morte di là risorgesse la vita, e chi dall’albero traeva vittoria, dall’albero venisse sconfitto». (Prefazio dell’Esaltazione della S. Croce) Crocifissione (part.), Altichiero da Zevio (1384), Padova, Oratorio di S. Giorgio SETTEMBRE 231 1 settembre 1982 Padre GAETANO MAGELLO anni 81 Nato a S. Pietro di Montegrotto (Padova) il 20 maggio 1901, entrò a Camposampiero nel 1913. Fece la professione temporanea nel 1920, la solenne nel 1924, e fu ordinato sacerdote ad Este nel 1925. Di famiglia all’Arcella, Milano, al Santo, Pirano, Treviso, Sabaudia, e nel 1958 di nuovo al Santo, dove rimase fino alla morte. Si stimò sempre fortunato di aver conosciuto Padre Kolbe a Roma, dove aveva completato gli studi di teologia. Colpiva il suo portamento distinto e delicato, quasi una seconda natura; leale e rispettoso con tutti, semplice e corretto. Dalla sua piissima madre aveva ereditato l’amore alla preghiera, al raccoglimento, al silenzio e alla meditazione. Non svolse compiti di spicco nel suo lungo cammino religioso ed ebbe una disponibilità senza riserve nel suo peregrinare per i vari conventi. Il più lungo periodo della vita lo trascorse al Santo, in un proficuo e paziente lavoro al confessionale, nell’insegnamento e nella direzione del canto gregoriano. Anche la sua fine avvenne nella discrezione, dopo una breve degenza nella clinica “Villa Maria” di Padova, colpito da una forma acuta di broncopolmonite. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 1 settembre 1998 Padre VENANZIO PATERNOSTER anni 84 Nato a Tregiovo di Revò (Trento) l’11 novembre 1913, nel 1926 entra nel nostro seminario di Camposampiero dove frequenta il ginnasio. Compie gli studi liceali a Cherso e a Brescia, e viene quindi inviato all’Università di Friburgo per il corso filosofico-teologico (1934-39), conseguendo la licenza in teologia; in seguito nel 1943 ottiene la laurea presso la nostra Facoltà di S. Bonaventura di Roma. Emette la professione temporanea al Santo nel 1929, quella solenne a Brescia nel 1934, ricevendo, in seguito, l’ordinazione sacerdotale a Friburgo nel 1937. Dopo un solo anno di permanenza all’Istituto teologico di via S. Massimo, p. Venanzio rimane ininterrottamente al Santo dal 1940 fino a pochi mesi dalla morte, quando a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute viene trasferito a S. Pietro di Barbozza. 232 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Ha servito con fedeltà e amore la sua comunità come ufficiatore e confessore della basilica, la Provincia religiosa come docente di teologia dogmatica, la Chiesa locale come giudice del Tribunale ecclesiastico del Triveneto, i poveri e i bisognosi come responsabile dell’opera “Pane dei Poveri” e S. Antonio come cappellano dell’Arciconfraternita del Santo. Religioso e sacerdote di profonda spiritualità, dotato di notevole preparazione teologica e biblica, uomo riservato, rispettoso verso tutti, rifuggiva da ogni benché minimo giudizio critico verso persone e confratelli, incline invece a sottolineare gli aspetti positivi, che riusciva a cogliere in ognuno. Ha sempre nutrito una devozione tenerissima alla Vergine “Mater Domini” e a S. Giuseppe. Ogni pomeriggio, prima di mettersi, per lunghe ore, al tavolo di lavoro, scendeva in basilica per pregare, rendere omaggio a Maria e al suo Sposo, per attingervi conforto e consolazione spirituale. Anche negli ultimi anni di vita, quando ormai venivano meno le forze, non visse ripiegato sulla propria infermità, ma continuò a lavorare, convinto che Dio non manda nessuno in pensione e non mette nessuno in disparte. Le esequie sono state celebrate nella basilica del Santo e la salma è stata tumulata nella tomba dei frati al cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ 3 settembre 1951 Padre OTTONE MARTINGANO anni 75 Nato a Pola il 13 settembre 1876, nel 1889 entrò a Cherso, dove fece il noviziato ed emise i voti temporanei nel 1893. Fece la professione solenne a Camposampiero nel 1898. Frequentò gli studi ginnasiali e filosofici a Cherso, quelli di teologia a Camposampiero, e fu ordinato sacerdote a Spalato nel 1889. Di famiglia a Spalato, Cherso, Pirano, Padova; poi a Istanbul, di nuovo a Pirano, e a Pola, e dal 1935 al Santo fino al giorno in cui il Signore lo chiamò a sé. Il principale ufficio che gli fu affidato, tolto qualche periodo di insegnamento a Cherso, fu quello di economo: preciso, fedele, quasi rigido, nell’adempimento del suo dovere. Degno di nota il singolarissimo amore verso la Vergine, della quale visitò, in gran parte a piedi, i più insigni santuari d’Italia. E fu a Fanna (Udine), nel santuario della Madonna di Strada che sostò, non molti giorni prima della morte, nel silenzio e nella preghiera. Quel 3 di settembre doveva partire per Montericco. Celebrata la S. Messa delle 7, dopo il solito turno al confessionale, ritiratosi in cella per prepararsi, silenziosa- SETTEMBRE 233 mente prese la via di un altro monte, quello di Dio. Nessuno si accorse; lo trovarono privo di vita. Riposa all’Arcella (ossario). ﱛﱠﱛ 3 settembre 1985 Padre CAMILLO VAROTTO anni 67 Nato a Ponte S. Nicolò (Padova) il 18 febbraio 1918, entrò a Camposampiero nel 1929. Fece la professione temporanea a Padova nel 1936, la solenne nel 1939 e fu ordinato sacerdote, sempre a Padova, nel 1942. Di famiglia a Brescia, Gazzolo, Arsio di Brez, Treviso, Sabaudia, Gazzolo, Monselice,Verona, Trieste (fino al 1978) e infine ospite a S. Pietro di Barbozza. I suoi campi di attività furono soprattutto Gazzolo, come guardiano e parroco, e Verona. Non amava le cariche, perché la responsabilità lo rendeva ansioso. Invece nel ministero pastorale era sempre assiduo e zelante, facendosi amare e stimare dai fedeli. Era laborioso, ordinato, riservato e schietto, amante della casa e della chiesa, che voleva sempre pulita e adorna di fiori. Un giorno, nel 1978 a Trieste, fu colpito da ictus cerebrale: il male pian piano gli annullò quasi totalmente la personalità. Nei rari momenti di lucidità, prendendo coscienza del suo stato e dei problemi che creava ai suoi confratelli, non chiedeva di guarire ma di adempiere sempre la volontà di Dio. Nessuno saprà mai la sua intima sofferenza e la pena che provava nel non potersi esprimere. Da tutto il Signore lo liberò, chiamandolo a sé, pronto e purificato, all’età di 67 anni. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 3 settembre 2000 Padre VITTORE SANTE ZACCARIA anni 73 Nato a Treviso il 19 luglio 1927, nel 1941 entra a Camposampiero; a Cherso e a S. Pietro di Barbozza frequenta il ginnasio, il liceo a Brescia e il corso filosofico-teologico a Padova. Al Santo emette la professione temporanea nel 1945 e la perpetua nel 1950; nel 1953 riceve l’ordinazione sacerdotale nella chiesa del seminario vescovile. 234 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Il talento musicale e la passione per il canto sacro, già dimostrate negli anni della sua formazione, consigliarono i superiori ad inviarlo a proseguire gli studi presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma; presso il Conservatorio di Bologna, nel 1959, conseguì il magistero in Canto gregoriano e in Organo. Nel suo lavoro apostolico, p. Vittore privilegiò sempre questo settore, dapprima nei seminari della Provincia (Brescia, Rivoltella, Padova), e poi dal 1965 ininterrottamente a Roma (all’Eur: 1965-70 e 1982-2000; Ss. Apostoli: 1970-82) con compiti e impegni diversi: maestro di cappella e organista nella nostra basilica dei Ss. XII Apostoli, animatore dell’assemblea nella basilica di S. Pietro in Vaticano; per molti anni direttore del Bollettino Ceciliano e negli anni della maturità docente di “Organo e composizione organistica” presso i Conservatori di Campobasso e Frosinone. Nei primi anni del suo ministero, p.Vittore ha curato anche la pastorale giovanile in due nostre parrocchie attraverso l’insegnamento della religione e le attività dell’oratorio, distinguendosi per la facilità d’incontro e di dialogo, doti che gli erano connaturali. Si è sempre segnalato per il ritmo intenso di lavoro, per l’intraprendenza e per il giusto desiderio di conseguire traguardi significativi e utili per il bene dei fratelli. Questa sua vitalità fu bruscamente interrotta a causa di un grave infarto, che lo aveva costretto a ridurre la sua attività, e aveva compromesso la vista e la possibilità di movimento. Sostenuto da una forza di volontà notevole, riuscì in parte a riprendersi. Da un anno era stato trasferito, da Roma-Ss. Pietro e Paolo all’Eur, nella nostra comunità di S. Pietro di Barbozza dove si era inserito positivamente, portando in essa una nota di serenità e di dialogo tra i confratelli ammalati. Il periodo trascorso in questa comunità è stato dedicato alla preghiera, al silenzio, al riposo, quasi un presentimento di avvicinarsi all’incontro con il Signore. Ricoverato all’ospedale di Montebelluna per l’aggravarsi della cardiopatia, andò incontro a sorella morte, abbandonandosi fiducioso alla volontà di Dio. I funerali si sono svolti nella nostra chiesa di Camposampiero e sono stati presieduti da mons. Antonio Mistrorigo, Vescovo emerito di Treviso, legato al p. Vittore da amicizia e comune interesse per la musica sacra e la liturgia. È sepolto nella tomba dei frati a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 5 settembre 1990 Padre GERMANO BUSO anni 66 Nato a Fontanelle (Treviso) il 5 luglio 1924, entrò a Camposampiero il 1938 per le scuole medie; per il ginnasio passò a Cherso, per il liceo a Brescia; per la filosofia e teologia a Padova. SETTEMBRE 235 Fece la prima professione a Padova nel 1944 e, sempre a Padova, la seconda. Fu ordinato sacerdote nella basilica del Santo nel 1952. Trascorsi i primi due anni a Camposampiero, venne inviato in Uruguay, come parroco a Chamizo, in seguito a Fray Marcos. Rientrò in italia nel 1959 e, dopo un quadriennio al Santo, fu di comunità per 22 anni a Mestre, addetto all’insegnamento di religione nelle scuole pubbliche. Fra tutte le attività, quella più congeniale fu certamente l’insegnamento che lo mise a contatto non solo con i ragazzi della nostra parrocchia ma di tutta la città di Mestre; apprezzato per cordialità, disponibilità, e soprattutto per modestia, un abito mai smesso e da tutti riconosciuto. Nel 1985 venne nominato guardiano e parroco a Trieste, e nel 1988 inviato di comunità a Verona, quando già si era manifestato un tumore all’intestino. Qualche giorno prima della morte, ai confratelli che gli facevano visita disse: “Quando me ne sarò andato, non ci sarà più bisogno di parlare di me, piuttosto dedicatemi una piccola preghiera”. Con piena consapevolezza e serenità giunse all’incontro col Signore il 5 settembre, all’ospedale di Valdobbiadene (Treviso). Riposa nella tomba di famiglia a San Damiano d’Asti (Asti). ﱛﱠﱛ 6 settembre 1987 Fra MASSEO CECCATO anni 86 Nato a S. Andrea di Codiverno (Padova) il 22 marzo 1901, entrò a Camposampiero come fratello nel 1929. Fece la professione temporanea nel 1930 e quella solenne nel 1934. Di comunità a Treviso per 28 anni, un anno ad Arsio di Brez, sette anni a Camposampiero, dodici a Pedavena e dal 1982 a S. Pietro di Barbozza. Temperamento forte e singolare. L’attività principale che svolse a Camposampiero e a Treviso con costanza, tenacia e originalità, fu la questua, alla quale univa strettamente la “predicazione”, fatta a modo suo, con un frasario grezzo, sottolineato da una gestualità più che espressiva. Fra Masseo era una “figura” conosciuta in numerosi paesi della Marca gioiosa e del Padovano, dove ogni anno passava e ripassava, prima con la carretta e il suo “intelligente” cavallo, poi con una specie di “fuoriserie”, da lui accettata con una certa riluttanza. Sotto la ruvida scorza contadina, aveva un cuore di bambino, una semplicità disarmante: poche idee, ma incrollabili. Era obbediente e sottomesso, ma su due punti non transigeva: la questua e le prediche. 236 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Di fisico resistente, saldo come roccia, fortificato dal lungo peregrinare all’aperto, accusò qualche disturbo solo verso gli ottant’anni. Si diceva che il Signore non avrebbe facilmente inventato un “pretesto” per prenderlo con sé. Preferì infatti sorprenderlo nel sonno, già preparato da un interrotto sgranare di rosari. È sepolto a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 8 settembre 1968 Padre MARTINO BERIO della Provincia Ligure Piemontese anni 65 Nato ad Imperia-Oneglia il 15 settembre 1903, non conobbe i suoi genitori, che lo lasciarono orfano all’età di pochi anni. Per questo, anche già avanti negli anni, ripeteva talvolta le parole del Salmo:“Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha accolto...” (Sl 27,10). Nel 1915 entrò nel seminario di Susa, e durante i durissimi anni della guerra, dimostrò eccezionale spirito di sacrificio e generosità. Inviato ad Assisi per l’anno di noviziato, emise la professione semplice il l° novembre 1921 e la solenne l’8 dicembre 1924. Studiò poi a Roma, terminando la teologia a Susa, ove fu ordinato sacerdote il 13 febbraio 1927. Iniziò allora la sua molteplice attività sacerdotale, difficile a sintetizzarsi. Vicerettore nel collegio di Susa; assistente del Circolo giovanile di S. Francesco d’Albaro in Genova (1929-31); ancora a Susa come rettore (1932-37); guardiano nel convento della Madonna della Guardia in Torino (1940-46), di cui due volte ricostruì i muri caduti per i bombardamenti; guardiano in S. Francesco di GenovaBolzaneto (1946-49), e poi in Honduras, dove la Provincia aveva all’epoca l’intenzione e la possibilità di fondare un convento e una missione. La cosa purtroppo non ebbe seguito, e p. Martino tornò in Italia, a S. Francesco d’Albaro in Genova. Tenne qui per più di dieci anni la direzione dell’OFS, allora fiorente, profondendovi tutto il suo impegno e dimostrando tutto il suo amore per il Serafico Padre. Predicatore valente, di stile nobile e chiaro, era anche molto richiesto per la direzione spirituale. La malattia lo colse dapprima insensibilmente, poi gradualmente, fino a privarlo dell’uso delle gambe. Eppure il suo spirito era sempre sereno e paziente, e nel suo volto e nelle sue parole si manifestava il presentimento della conclusione imminente, senza timore o dispiacere. Spirò, con la preghiera sulle labbra, nella clinica “Villa Serena”, dove era stato ricoverato da pochi giorni causa l’impossibilità di prestare in convento le cure adeguate. Era l’alba dell’8 settembre, Natività di Maria SS.ma. SETTEMBRE 237 I funerali si svolsero in S. Francesco d’Albaro, presenti mons. Francesco Mazzieri OFM Conv., vescovo missionario, e una larghissima partecipazione di sacerdoti e di fedeli di Genova e di Torino. Riposa nel cimitero di Staglieno in Genova. ﱛﱠﱛ 11 settembre 1974 Fra ELIA ALVARO MASSUCATO della Custodia provinciale del Brasile anni 38 Nato a Campinas (S. Paolo, Brasile) il 26 gennaio 1936, entrò nell’Ordine a Santo André nel 1952. Fece la professione temporanea nel 1955 e la solenne al Santo nel 1958. Di famiglia a Camposampiero e Padova e, dal 1958, in Brasile: a S. Caetano do Sul, nella Cidade dos Meninos a Santo André, nella parrocchia di N. S. do Bonfim, nel seminario di Ibema in Paraná, e infine di nuovo nella Cidade dos Meninos. Godette di grande stima tra i confratelli, che lo scelsero come economo custodiale e poi membro del Definitorio della Custodia del Brasile. Ovunque si conquistò la simpatia e la benevolenza dei religiosi per il carattere gioviale, per il suo spirito di sacrificio e il costante impegno nel compito spesso ingrato dell’economia. Grande costernazione suscitò la sua scomparsa, sia per la sua giovane età, sia perché tutto precipitò in breve tempo, sia perché era la prima volta che sorella morte visitava i religiosi del Brasile. Colpito da trombosi cerebrale a notte fonda, portato subito all’ospedale Bartira di Santo André, ebbe appena il tempo di regolare “i conti finali” per il viaggio che finisce tra le braccia del buon Dio. Aveva solo 38 anni. È sepolto a Santo André. ﱛﱠﱛ 11 settembre 1997 Padre RODOLFO DE CONCINI anni 72 Nato a Tuenno (Trento) il 21 aprile 1925, a 12 anni entra a Camposampiero. A Cherso frequenta il ginnasio, a Brescia il liceo e a Padova il corso filosofico-teolo- 238 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. gico. Emette la professione temporanea a Camposampiero nel 1944, dove era stato trasferito il noviziato a causa delle vicende belliche, la solenne al Santo nel 1950 e nel 1952 riceve l’ordinazione sacerdotale. La sua esperienza di vita religiosa e sacerdotale è contrassegnata da un primo periodo di notevole itineranza (Camposampiero, Arcella, Roma-Eur e S. Marco), e un altro di permanenza continuata a Como, dal 1964 fino alla morte, come insegnante di religione e addetto alla pastorale giovanile. D’indole piuttosto riservata, schiva, silenziosa, preferiva rendersi presente ed utile alla fraternità con il servizio nelle mansioni più umili e necessarie. Si è sempre portato dentro una salutare inquietudine che ha trovato espressione nel suo talento per la musica e la pittura. Sull’esempio del Serafico Padre, ha sempre dimostrato un’attenzione privilegiata per i piccoli, i poveri e gli ultimi. Colpito da un male incurabile, era stato sottoposto ad intervento chirurgico a Como, senza risultati apprezzabili. A causa dell’aggravarsi del male, desiderando essere vicino ai suoi familiari e al suo paese natale, fu trasferito all’ospedale di Cles (Trento), dove fu assistito giorno e notte dai suoi parenti. Purificato dall’esperienza della malattia e del dolore, andò incontro a sorella morte. I funerali si sono svolti nella chiesa parrocchiale di Tuenno ed è stato sepolto nel cimitero del paese accanto ai suoi cari. ﱛﱠﱛ 12 settembre 1917 Fra GIUSEPPE GASPARINI anni 24 Nato a Camposampiero (Padova) l’8 novembre 1893, entrò in quel convento il 18 novembre 1907, un mese dopo la separazione della nostra Provincia da quella Dalmata. Dopo il noviziato fece la professione temporanea nel 1910. Arruolato nella prima guerra mondiale, partì dal convento per un viaggio senza ritorno. Nessuno ha avuto notizie di fra Giuseppe, che diede la sua giovane vita per la patria a Monte S. Michele, nell’offensiva che portò alla conquista dell’Altopiano della Bainsizza. Dei “camposampierini”, il prof. Andrea Ferrari (fratino per qualche tempo) e il p. Domenico Bertolo lo ricordavano come un ottimo giovane, generoso e sereno; ma sulla sua morte esprimevano solo delle ipotesi. Il suo corpo non venne mai identificato, e la sua memoria, coltivata dapprima da quanti lo conobbero, è ora affidata alla nostra pietà cristiana, memori dell’esortazione del Padre S. Francesco (cfr. Rnb III e Rb III). Poiché i combattimenti per la conquista della Bainsizza durarono dal maggio al novembre del 1917, è stato scelto, come data della sua morte, il giorno 12 settem- SETTEMBRE 239 bre, festa del Nome di Maria: ma il vero giorno è scritto solo nel libro di Dio, come pure il luogo dove riposano i suoi resti mortali. ﱛﱠﱛ 13 settembre 1977 Padre VITO PELLEGRINI anni 58 Nato a Lumezzane Pieve (Brescia) il 15 dicembre 1919, entrò a Camposampiero nel 1932. Fece la professione temporanea nel 1938, la solenne nel 1942 e fu ordinato sacerdote a Venezia nel 1944. Nell’arco dei suoi 33 anni di vita sacerdotale, prestò servizio dapprima a Trieste, poi a Pirano nei momenti difficili dell’occupazione della Zona B, dal 1946 al 1952, quindi al Santo fino al 1958 come cerimoniere, ufficio esercitato con competenza e signorilità. Ritornato a Trieste, eletto guardiano ebbe l’onere e l’onore di iniziare e portare a termine la costruzione del nuovo convento. Fu per altri due anni a Padova come vicedirettore del Messaggero di S. Antonio. Fu poi per dieci anni in Calabria, superiore e parroco a Palmi per un triennio e, durante il primo triennio della nostra esperienza calabrese, Custode capitolare. Soffriva da tempo di scompenso cardio-circolatorio, ma nulla faceva presagire il suo rapido passaggio dal sonno all’eternità, nella notte del 13 settembre, mentre si trovava da qualche tempo in famiglia, in attesa della nuova destinazione. È sepolto nel cimitero di Lumezzane Pieve ﱛﱠﱛ 14 settembre 1987 Fra GIOVANNI GEROSA anni 71 Nato al Alzate Brianza (Como) il 16 ottobre 1916, entrò a Camposampiero il 20 aprile 1933. Fece la professione temporanea nel 1935 e quella solenne nel 1938. Di famiglia a Milano (nove anni in due riprese) e poi al Santo per 43 anni, vicecustode dell’Arca e addetto al banco-messe. Questi i due uffici svolti egregiamente da fra Giovanni, ma all’interno della comunità furono anche molte altre le incombenze affidategli e alle quali si dedicò con diligenza e generosità. 240 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Di vita esemplare, di cuore semplice e umile, spontaneo e immediato nei suoi rapporti con i confratelli, fu pieno di sincero rispetto verso tutti. Sempre sulla breccia fino al termine della sua vita, il giorno prima di morire lo si vide lavorare al secchiaio, in assenza dei novizi, e a chi gli diceva che doveva andare a riposare, rispose:“No, i vecchi devono dare buon esempio!” Il mattino stesso della sua morte assolse regolarmente il suo compito al banco-messe. Da tempo soffriva di disturbi al cuore. L’infarto lo colpì verso le dieci: inutile la corsa all’ospedale. Andò all’incontro con il Signore all’età di 71 anni, nel giorno dell’Esaltazione della Santa Croce. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 15 settembre 1989 Padre LIVIO CHUDOBA anni 61 Nato a Pola il 21 marzo 1928, entrò a Camposampiero nel 1939. Fece la professione temporanea al Santo nel 1945, la solenne nel 1951 e fu ordinato sacerdote a Padova nel 1954. Di comunità a Trieste, all’Arcella, a Fontcouverte (Francia) nel 1958, a Istanbul (Turchia) nel 1959, in Calabria nel 1962, a Brescia, Venezia, di nuovo all’Arcella, a Vienna nel 1973, e infine per la terza volta all’Arcella. Un’itineranza accettata con pazienza, vaccinato com’era fin da fanciullo per il forzato espatrio dalla terra natale. Specializzato in paleografia, archivistica e diplomatica, si distinse nelle ricerche storiche sul francescanesimo e sulla nostra Provincia. Ordinato, preciso, addirittura meticoloso, si segnalò pure per alcune pubblicazioni sugli organi a canne dell’Arcella e dei Frari, contribuendo poi, con il frutto del suo lavoro e il benestare dei superiori, al loro restauro. Si dedicò con entusiasmo all’insegnamento della religione, all’assistenza dei giovani nei patronati. A Vienna esercitò il delicato ufficio di assistente spirituale all’ospedale “Rudolfstiftung” (Fondazione Rudolf). Infine, particolare interesse nutrì per i santi di casa nostra, specialmente per il Servo di Dio fra Giacomo Bulgaro, che ricordava con affetto, riconoscenza e venerazione. Colpito da ictus cerebrale nel 1988, dopo le prime cure fu portato a S. Pietro di Barbozza, dove sembrò riprendersi; ma una grave emorragia lo portò alla morte, dopo un inutile immediato intervento all’ospedale di Valdobbiadene. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ SETTEMBRE 241 15 settembre 1990 Padre CELESTINO BIASI anni 100 Nato a Sfruz (Trento) il 30 giugno 1890, entrò a Cherso nel 1904, ove compì gli studi ginnasiali e il noviziato; nel 1908 emise la professione semplice. Proseguì gli altri studi e venne ordinato sacerdote, dopo la professione solenne, a San Miniato (Pisa) nel 1912. Fino al 1922 rimase nella Provincia Dalmata (Cherso, Lissa, Spalato), e durante la guerra divenne cappellano militare austroungarico. Passò poi alla Provincia Patavina; di famiglia successivamente al Santo, S. Pietro di Barbozza (guardiano), a Camposampiero (rettore); in seguito, sempre come guardiano, a Vicenza, ad Arsio di Brez, a Treviso, e a Roma (Ss. Pietro e Paolo); dal 1961 a Sabaudia. Raggiunse un traguardo di età, cent’anni, invidiabile e finora mai sfiorato in Provincia: un primato difficilmente battibile. La sua figura e l’attività sono decisamente legate al seminario di Camposampiero in quel lungo periodo di rettorato che riconobbe sempre come “il suo tempo”, con grande compiacenza e un certo orgoglio. Ricordava i suoi grandi sacrifici e, naturalmente, anche quelli degli altri: il suo metodo pedagogico risentiva, infatti, di basi e principi non troppo adatti agli adolescenti. Ma nessuno può negare che egli abbia agito con rettitudine e coscienza e tanti, che sono “passati sotto le sue mani piuttosto pesanti”, oggi gli devono riconoscenza e gratitudine. Festeggiando il 70° di sacerdozio,“la vita è un’unica Messa” disse, e riandando al tempo di Camposampierino ricordava con gioia “i suoi figli” che avrebbe voluto rivedere e benedire uno per uno. E forse negli ultimi istanti gli saranno apparsi in lunga serie i numerosi ragazzini oggi sacerdoti o religiosi nel mondo intero. Il morbo che si fece sentire in tarda età lo condusse quasi per mano al giorno del rendiconto. Un indebolimento accentuato indusse a portarlo a S. Pietro di Barbozza, dove avvenne il trapasso il 15 settembre, memoria della Madonna Addolorata. Riposa nel cimitero di Sfruz (Trento). FAUSTINO OSSANNA, P. Celestino Biasi, il frate quasi immortale, in «Dieci più uno, I Francescani Conventuali di Sfruz», pp. 138-153, Ed. Miscellanea Francescana, Napoli, 1993. ﱛﱠﱛ 242 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 16 settembre 2003 Padre ALBINO ODORIZZI anni 82 Nato a Mechel di Cles (Trento) il 26 dicembre 1920, entrò nel collegio di Camposampiero il 1° ottobre 1932 e vi frequentò il ginnasio inferiore (1932-35). Fu quindi a Cherso per il ginnasio superiore (1935-37) e poi a Padova, dove iniziò l’anno di noviziato il 6 settembre 1937, con il maestro p. Francesco Varotto. Emessa la professione temporanea presso la Tomba di S. Antonio l’8 settembre 1938, frequentò il liceo a Brescia (1938-41), cui seguì il corso filosofico-teologico presso il seminario patriarcale di S. Maria della Salute in Venezia (1941-45). Il 4 ottobre 1942, nella basilica del Santo a Padova, si consacrò definitivamente a Dio con la professione solenne. Fu ordinato sacerdote a Venezia il 21 maggio 1944, nella basilica della Salute, essendo ordinante il Patriarca card. Adeodato Piazza. Visse le primizie del suo sacerdozio nelle comunità di Padova-Arcella (194549) e Trieste (1949-53), ma fu nelle comunità di Brescia (1953-54, 1956-59, 1967-79) e Milano (1959-67, 1979-1997) che esercitò più a lungo il ministero. Per breve tempo (1954-56) fu di famiglia nella missione in Argentina (Buenos Aires, 1954-56). Trascorse gli ultimi sei anni (1997-2003) come ospite nella comunità di S. Pietro di Barbozza, a causa del deteriorarsi della salute. Preferiva, nell’apostolato, l’animazione di gruppi mariani o di preghiera e l’ascolto delle confessioni. Scriveva così, ventiquattrenne, al Ministro provinciale per chiedere di essere ammesso all’ordinazione presbiterale: “Ricevendo il sacerdozio mi impegnerò a perseverare nella vita del buon religioso… Vorrò essere sempre all’altezza della grande dignità: un sacerdote secondo il Cuore eucaristico e sacerdotale di Gesù e il Cuore immacolato e materno di Maria… Il Signore confermi con la sua grazia questi proponimenti e aiuti la mia debolezza e miseria…”. Si ricorda di p. Albino la grande passione per i pellegrinaggi, particolarmente ai santuari mariani, che egli promosse con assiduità, visitando innumerevoli volte – tra gli altri – i santuari di Lourdes e Fatima. Era la forma di evangelizzazione e di animazione spirituale dei fedeli che egli prediligeva. Concluse il suo pellegrinaggio terreno accanto all’Immacolata di Lourdes, venerata nel santuario di S. Pietro di Barbozza. Riposa a Camposampiero. ﱛﱠﱛ SETTEMBRE 243 20 settembre 1995 Padre EMILIANO BUFFOLI trasfiliato alla Provincia Rioplatense anni 74 Nato a Gazzolo di Lumezzane Pieve (Brescia) il 24 luglio 1921, entrò nel seminario di Camposampiero nel 1932. Dopo la scuola media, frequentò il ginnasio a Cherso, il liceo a Brescia e la teologia a Padova. Emise la professione semplice nel 1938 e quella solenne nel 1942. Ordinato sacerdote a Padova nel 1945, dopo un brevissimo servizio come vicerettore del ginnasio a S. Pietro di Barbozza, partì per l’America Latina, dove la Provincia stava aprendo la sua missione. Fu di famiglia in diverse case dell’Argentina e dell’Uruguay, per circa quarant’anni, coprendo anche l’incarico di Commissario provinciale (1955-1961). Frate dinamico e entusiasta, pieno di zelo e di umanità, si adoperò specialmente in favore dei poveri, che andava a cercare e a confortare. Inventò la “Base missionaria diocesana” per portare la Parola di Dio fino ai posti più sperduti; organizzò le “Missioni rurali” estive e fondò anche alcuni ospedali. In Italia, dove era tornato negli anni 1967-1973 (fu parroco a Milano dal 1967 al 1971), aveva organizzato gli aiuti che gli amici continuavano a inviargli per i suoi poveri (“Centro raccolta” di Brescia). Dopo sei anni trascorsi in “extraclaustra” a servizio della diocesi di Florida, nel 1979 rientrò nella Custodia Rioplatense, scegliendo di esservi affiliato definitivamente quando questa fu eretta a Provincia nel 1989. Ad appena una settimana dal suo rientro in Uruguay dall’Italia, dove aveva celebrato i cinquant’anni di sacerdozio, il 20 settembre 1995 morì improvvisamente per arresto cardiaco a Sarandí del Yí, suo ultimo convento. Riposa a Sarandí del Yí. ﱛﱠﱛ 20 settembre 1998 Padre SEVERINO BIASIBETTI anni 82 Nato a Fratte di S. Giustina in Colle (Padova) il 1° dicembre 1915, nel 1929 – all’età di 14 anni – entra nel nostro seminario di Camposampiero, dove inizia la sua formazione frequentando il corso ginnasiale. Prosegue gli studi umanistici a Cherso e a Brescia e compie quelli filosofico-teologici a Roma e a Padova dal 1938 al 1941. Nel 1933, al termine dell’anno di noviziato al Santo sotto la guida di p. 244 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Lodovico Bradizza, emette la professione temporanea e quella solenne a Brescia nel 1936; riceve l’ordinazione sacerdotale a Padova nel 1941. P. Severino ha svolto il suo ministero in diverse comunità, ma ha operato con maggior ampiezza di tempo e d’impegno nella parrocchia di Sabaudia per 14 anni e nel convento di Vicenza per ben 23 anni. D’animo aperto e cordiale, dal tratto umano semplice, diretto, amicale, riusciva ad intessere e a mantenere rapporti buoni e sereni con i suoi familiari, con i confratelli e con i fedeli che aveva occasione di incontrare attorno alle nostre chiese. Nel 1989, colpito da ictus cerebrale, fu costretto a rimanere inchiodato a letto per nove lunghi anni, passati nella nostra casa di S. Pietro di Barbozza. Completamente paralizzato, quasi del tutto incapace di comunicare, costretto a nutrirsi con sondino e flebo, p. Severino sopportò la gravissima infermità con ammirevole pazienza e cristiana rassegnazione. Nel 1997 fu trasferito nella nostra casa “Padre Kolbe” di Pedavena (Belluno), dove – a distanza di un anno – sopraggiunse sorella morte. Le esequie sono state celebrate nella nostra chiesa di Camposampiero con una numerosa e sentita partecipazione di parenti e di amici. È sepolto nella tomba dei frati nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 22 settembre 1957 Padre PAOLO MORATTI anni 60 Nato a Tuenno (Trento) il 18 agosto 1897, entrò nell’Ordine nel 1911. Fece la professione temporanea nel 1917 e quella solenne nel 1920. Superati a Roma gli studi filosofici alla Pontificia Università Gregoriana e quelli teologici nella Facoltà dell’Ordine e a Camposampiero, fu ordinato sacerdote a Venezia nel 1923. Trascorse i primi tre anni all’Arcella, e nel 1925 venne nominato maestro dei novizi, ufficio che ricoprì fino al 1936, con una interruzione di tre anni (1931-1933). Fu poi guardiano a S. Pietro di Barbozza e a Camposampiero; segretario provinciale dal 1940 al 1946, commissario provinciale dell’Ordine Francescano Secolare e visitatore generale dell’Ordine. Preziosa fu la sua opera a favore dei giovani aspiranti alla vita religiosa; molto apprezzato come confessore e direttore spirituale, dotato del dono di saper “ascoltare” l’interlocutore. Piuttosto severo con tutti, ma soprattutto con se stesso, sicuro nelle direttive e nei consigli, era guidato da un profondo senso di rettitudine, dall’amore all’osservanza e alla giustizia, da una sentita pietà. SETTEMBRE 245 Nel novembre del 1949, mentre teneva un triduo alle suore dell’ospedale civile di Padova, fu colpito da emiparesi da ipertensione; tuttavia il male non troncò del tutto la sua attività. Fu per qualche anno di famiglia nel convento dell’Immacolata, al centro dell’attenzione di tutta la comunità. Aggravatosi il male, venne trasferito nel Valetudinario di Montericco di Monselice, e tre mesi prima della morte al policlinico di Campo San Martino (Padova), dove alle prime ore di un mattino di settembre il Signore lo chiamò a sé. È sepolto all’Arcella (ossario). ﱛﱠﱛ 24 settembre 1992 Padre FILIPPO GALLO anni 75 Nato il 17 agosto 1917 a Camposampiero, ove frequentò le cinque classi ginnasiali, compì, in seguito, il liceo a Brescia e gli studi filosofico-teologici a Leopoli (Polonia), Cracovia, Padova e Roma. Dopo il noviziato emise la professione semplice nel 1934 al Santo, la solenne nel 1938 a Cracovia; venne ordinato sacerdote a Roma il 3 luglio 1941. Di famiglia a Milano, Roma-San Teodoro, Dhermi (Albania, come guardiano), Camposampiero, Pola, Barcellona (Spagna), Padova-Santo, Vicenza, RomaCecchignola, e infine al Santo dal 1957 in poi. Accettò con disponibilità l’obbedienza che, a brevi spazi di tempo, lo volle in luoghi talvolta lontani e molto diversi per lingua, usi e costumi. Infine si fermò nella comunità del Santo per trentacinque anni, adempiendo il delicato incarico di infermiere. Comprensibili la pazienza e la discrezione che certo occorsero a p. Filippo, in una grossa famiglia come quella del Santo, dove gli anziani sono numerosi e, di conseguenza, frequenti gli acciacchi, le indisposizioni e le malattie. Attento, premuroso, scherzoso, fu apprezzato anche all’ospedale di Padova, dove era “di casa”, per la sua diligenza e capacità di sdrammatizzare, talvolta con qualche battuta, gravi e penose situazioni. Oltre a questo impegno quasi quarantennale, non va dimenticata l’attività che egli svolse in basilica nell’accoglienza dei pellegrini polacchi. A motivo di disturbi circolatori, venne trasferito a S. Pietro di Barbozza. Anni di esperienza al capezzale dei confratelli gli fecero presto comprendere che l’ultimo giorno era vicino. Dapprima lo colse una profonda inquietudine che poi si trasformò in serenità, quindi in naturalezza, infine in gioia, in principio contenuta, poi palese, quando espresse il rammarico di non aver incontrato sorella morte il 14 agosto, giorno del martirio di Padre Kolbe. 246 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Poco più di un mese dopo, sul mattino del 24 settembre, un micidiale infarto lo condusse serenamente fra le braccia del Padre. I funerali ebbero luogo a Camposampiero: durante le esequie, come suo desiderio, fu eseguito l’inno alla Madonna Nera di Czestochowa. Riposa a Camposampiero, accanto al fratello p. Alessandro. ﱛﱠﱛ 25 settembre 1985 Fra PIETRO DE ROSSI anni 78 Nato a Maerne di Martellago (Venezia) il 12 novembre 1907, entrò all’Arcella nel 1932, quindi passò a Camposampiero, dove fece il noviziato ed emise la professione temporanea nel 1934; seguì quella solenne a Cherso nel 1937. Di comunità a Venezia, Cherso, al Santo, Trieste, Vicenza, Montericco, Venezia, Camposampiero, Treviso, e dal 1975 a Camposampiero. Negli ultimi due anni fu ospite a S. Pietro di Barbozza. Molte le prestazione svolte da fra Pietro nelle varie comunità, durante la sua lunga esistenza, soprattutto quelle di questuante, cuoco e sacrista. Dopo un periodo di intensa operosità, iniziò il tempo della sofferenza, del dolore fisico e morale: pian piano fu costretto all’uso della carrozzella e infine ridotto all’immobilità completa. Una “sosta” che a lui, abituato al continuo movimento, costò molto, ma che gli diede tempo e modo di prepararsi all’incontro con il buon Dio, che venne a prenderlo nelle prime ore del 25 settembre. Riposa nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 25 settembre 1998 Padre RICCARDO GIOVEDÌ anni 70 Nato a Brognoligo di Monteforte d’Alpone (provincia di Verona e diocesi di Vicenza) il 12 giugno 1928, entra a Camposampiero nel 1939; a Cherso e a S. Pietro di Barbozza frequenta il ginnasio, a Brescia il liceo e a Padova il corso filosoficoteologico. Nella basilica del Santo emette la professione temporanea nel 1945, la solenne nel 1950 e nel 1953 riceve l’ordinazione presbiterale. La vita religiosa e sacerdotale del p. Riccardo è nettamente distinta in due periodi: dal 1953 al 1979 a servizio dei nostri seminari minori, come assistente a SETTEMBRE 247 Camposampiero, rettore ad Arsio di Brez, Rivoltella del Garda e Brescia. Dal 1979 al 1998 come guardiano del convento e rettore delle nostre chiese monumentali di S. Francesco di Treviso e Brescia. Dotato di un carattere aperto, gioviale, riusciva a creare nel seminario un clima di serenità e di famiglia, che metteva ragazzi, adolescenti e giovani in ricerca vocazionale a loro agio aiutandoli a crescere umanamente e spiritualmente e a scoprire il progetto di Dio su di loro. Come superiore e animatore delle comunità di Treviso e Brescia, p. Riccardo si è segnalato come guida seria ed equilibrata, attento alle esigenze dei confratelli, nutrendo stima e simpatia per ognuno; nei momenti difficili o di tensione, fisiologici in ogni convivenza umana, era sempre il primo a prendere l’iniziativa e ad andare incontro agli altri. Generoso e altruista per natura, aiutò molti poveri che bussavano alle porte dei nostri conventi. Ha proposto con passione ed entusiasmo l’ideale francescano alle fraternità dell’Ordine francescano secolare di Treviso e Brescia. Da 18 anni soffriva di una forma di epatite virale, che curò sempre con costanza e meticolosità, attenendosi scrupolosamente alle indicazioni dei medici. La malattia con la quale riuscì a convivere in maniera esemplare fino alla fine, non tolse al p. Riccardo la gioia, la serenità, il gusto della vita, la volontà di continuare a lavorare nella vigna del Signore. Aveva programmato per la domenica 27 settembre la celebrazione del 45° di sacerdozio nel suo paese natale, ma due giorni prima il Signore lo chiamò per celebrare in cielo assieme al nipote p. Adriano e a tanti suoi confratelli, la festa che non ha mai fine. I funerali, presieduti da mons. Bruno Foresti, vescovo di Brescia, sono stati celebrati nella chiesa di S. Francesco. È sepolto nel cimitero di Costalunga (Verona), accanto al nipote p. Adriano Molinarolo, e ai confratelli p. Cornelio Tessari e p. Felice Castagnaro. ﱛﱠﱛ 26 settembre 1984 Padre PIETRO SCAPIN anni 54 Nato a Laghi di Cittadella (Padova) il 1° agosto 1930, entrò a Camposampiero nel 1942. Fece la professione temporanea a Padova nel 1948 e quella solenne nel 1952. Fu ordinato sacerdote a Friburgo (Svizzera) nel 1956, dove si laureò in teologia; in seguito conseguì la laurea in filosofia a Roma. Durante gli anni di studio, si appassionò al pensiero francescano, in particolare a quello di Duns Scoto: scrisse apprezzati articoli e collaborò all’organizzazione di congressi scotisti internazionali. Di vasta cultura, di grandi interessi, capace di 248 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. sintesi chiare e suasive, ebbe come principale attività l’insegnamento nei seminari della Provincia e diocesani, all’Istituto Rezzara di Vicenza, al Seraphicum e all’Antonianum di Roma. Fu definitore provinciale, rettore dell’Istituto teologico S. Antonio, direttore del Centro Studi Antoniani. Nonostante tutti questi rilevanti impegni, partecipava ad inziative culturali e sociali nell’ambito civile, politico ed ecclesiale, e si sottoponeva a servizi straordinari per raccogliere fondi da devolvere a poveri e bisognosi, sempre con naturalezza, senza ostentazione. Prestava pure il suo contributo ad Istituti religiosi per la revisione e l’aggiornamento delle loro Costituzioni. Non trascurava i confratelli e i chierici di cui era rettore e superiore, pronto a condividere le loro aspirazioni. A chi gli consigliava di ridimensionare la sua attività, rispondeva che non era molto il tempo che gli rimaneva: preoccupazione o presagio? Nel suo ultimo viaggio, che voleva fare in treno, ma che poi, per accontentare gli amici, accettò di compiere in auto, forse presentiva che la morte non era lontana. Infatti lo aspettava a Yverdon, presso Concise, in Svizzera, dove si recava per un convegno internazionale. In un tragico incidente stradale perse la vita, nelle prime ore del mattino del 26 settembre 1984. Non si può descrivere il vasto e profondo rimpianto che suscitò l’annunzio della sua scomparsa. Il giorno del funerale, celebrato nella basilica del Santo, vide un concorso di fedeli pari a quello delle grandi solennità. Riposa all’Arcella. Ricordando P. Pietro Scapin, Padova, Curia provinciale, p. m., 26 settembre 1985. ﱛﱠﱛ 27 settembre 1972 Padre RAFFAELE RADOSSI Vescovo di Parenzo e Pola, Arcivescovo di Spoleto anni 85 Nato a Cherso il 3 giugno 1887, entrò nell’Ordine a Cherso nel 1898. Fece la professione temporanea nel 1903 e quella solenne nel 1907. Fu ordinato sacerdote a Friburgo (Svizzera) nel 1909. Di comunità a Padova, Camposampiero, Roma, Padova (Santo e Arcella), Pirano, Cherso (guardiano e rettore); di nuovo a Roma, rettore del Collegio internazionale; Cherso, Pola (guardiano) e a Venezia, rettore del Collegio teologico e poi guardiano a parroco. Nominato Vescovo di Parenzo e Pola il 28 novembre 1941, fu consacrato il 25 gennaio 1942 nella basilica dei Frari in Venezia dal Patriarca card. Adeodato Giovanni Piazza, con-consacranti mons. Antonio Santin,Vescovo di Trieste, e mons. SETTEMBRE 249 Giuseppe Palatucci OFM Conv., Vescovo di Campagna (Salerno). Nel 1948 fu promosso ad Arcivescovo di Spoleto. Si ritirò dall’attività pastorale nel 1967 e dimorò a Venezia fino al 1971, quando, per motivi di salute dovette trasferirsi a Montericco di Monselice e in seguito a Padova. Scomparve con lui una delle figure più significative della Provincia, al cui progressivo sviluppo lavorò assiduamente con le sue doti non comuni e uno zelo instancabile. Fu ufficiatore al Santo, insegnante stimato, educatore dei nostri chierici, superiore discreto e prudente. Dal 1936 il suo nome fu legato a Venezia, ai Frari, dove ebbe modo di manifestare la sua valentia di oratore, dalla parola chiara, semplice, persuasiva, dal gesto dignitoso e pacato, con quella particolare luce negli occhi che incantava. Nei 25 anni di episcopato, la sua attività si svolse all’insegna della franchezza, con risoluzioni immediate e di grande coraggio,“vigile tutore dei diritti di Dio e della Chiesa, fra dure e ardue vicissitudini e continui pericoli”. Padre Raffaele si è sempre sentito un frate francescano, vivendo in semplicità e grande serenità di spirito. Durante tutta la vita ebbe vari disturbi senza mai farli pesare sugli altri. Nutrì un grande amore per i poveri e i sofferenti, che ricordava sempre, perfino negli ultimi istanti di vita. Si addormentò placidamente nel Signore. Ci lascia il suo motto:“Lavorate, siate ottimisti, fatevi santi”. Riposa all’Arcella. Il Vescovo di Parenzo e Pola S. E. Mons. Raffaele Radossi, dei Frati Minori Conventuali, a cura del Messaggero di S. Antonio – Basilica del Santo – Padova, 1942. Pubblicazione promossa dalla Provincia Patavina in occasione della consacacrazione episcopale e dell’ingresso in diocesi di P. Radossi. ﱛﱠﱛ 27 settembre 1976 Padre GABRIELE BARZI anni 61 Nato a Cavriè di S. Biagio di Callalta (Treviso) il 9 maggio 1915, entrò a Camposampiero nel 1930. Fece la professione temporanea nel 1936, quella solenne nel 1939 e fu ordinato sacerdote a Padova il 24 giugno 1943. Il suo primo campo di lavoro fu Treviso; successivamente fu a Vicenza, S. Pietro di Barbozza, Venezia, Fanna e Badolato Marina. Fu guardiano e parroco a Villa S. Giovanni (Reggio Calabria), poi andò a Trieste dove trascorse, come diceva, gli anni più belli della sua vita religiosa. 250 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Fece ritorno a Treviso negli ultimi due anni, in precarie condizioni di salute. Visse fasi alterne, finché il suo fisico non resse più alle gravi deficienze cardiache, e a 61 anni passò all’eternità. Tra le attività apostoliche, prediligeva la predicazione, favorito da una bella presenza e da una voce chiara, sonora e suasiva. Non vi sono stati nella sua vita grandi avvenimenti o attività di particolare evidenza: visse il suo quotidiano in semplicità, convinto che il Signore che l’aveva chiamato,“avrà visto anche nel suo cuore un tantino di generosità”. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 28 settembre 1948 Fra FEDERICO MARCHIORI anni 77 Nato a Padova il 5 giugno 1871, entrò nell’Ordine a Roma (Ss. XII Apostoli). Emise i voti temporanei a Cherso nel 1900 e quelli solenni al Santo nel 1903. Dal 1901 al 1932 tenne con competenza ed esattezza l’amministrazione del Messaggero di S. Antonio, e gli venne pure affidato qualche incarico di rilievo. Dal 1932 al 1934 fu a Roma presso la Curia generalizia. Ritornato in Provincia fu addetto all’Amministrazione Pontificia della basilica del Santo fino al 1947, tolto un breve periodo passato a Treviso. Fedele e puntuale nel disimpegno di uffici di particolare delicatezza, rivelò pure un sorprendente spirito di adattamento nell’accettare compiti umili, come quello di cuoco a Pirano e al Santo. Di grande attività, di spirito faceto, non si lamentava mai degli acciacchi che con l’età andavano crescendo e soleva ripetere che “il Signore voleva purificarlo e che lo trattava anche troppo bene”. Costretto a letto da una dolorosa malattia con l’infarto in agguato, non chiedeva preghiere per la sua guarigione, ma solo per fare volentieri la volontà di Dio. Mentre la comunità era raccolta in cappella per la novena in preparazione alla festa di San Francesco, fra Federico lasciava silenziosamente la vita di quaggiù per quella del cielo, all’età di 77 anni. Riposa all’Arcella. OTTOBRE «Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio, concedi a noi miseri di fare, per tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, e con l’aiuto della tua sola grazia giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nell’Unità semplice vivi e regni e sei glorificato, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen». (dalla Lettera a tutto l’Ordine di S. Francesco – FF 233) S. Francesco con le stimmate, Scuola senese (sec. XIV), Treviso, Chiesa di S. Francesco OTTOBRE 253 1 ottobre 1999 Padre ADRIANO FONDRIEST anni 80 Nato a Caltron di Cles (Trento) il 16 dicembre 1918, entra nel seminario di Camposampiero nel 1932; passa quindi a Cherso per il ginnasio nel 1935; frequenta il liceo a Venezia e Brescia dal 1938 al 1941 e compie gli studi filosofico-teologici a Padova dal 1941 al 1945. Emette la professione temporanea e solenne al Santo nel 1938 e nel 1941. A Peraga (Padova) nel 1942 riceve l’ordinazione sacerdotale dal Vescovo mons. Carlo Agostini. Numerose le comunità della Provincia nelle quali p. Adriano ha svolto con generosità il suo ministero: Sabaudia, Padova-Arcella, S. Pietro di Barbozza, Trieste, Camposampiero (1958-1968), Noventa Padovana (1968-1982), Treviso, Rivoltella, Pedavena, Arsio di Brez. Fra i tanti uffici e compiti affidatigli dalla fiducia dei superiori emergono due attività svolte con particolare dedizione, impegno, interesse e competenza e a lui più congeniali: quella di promotore vocazionale e di insegnante di religione nelle scuole medie. Si è dato da fare con ogni mezzo per allargare la nostra famiglia francescana conventuale e per comunicare agli studenti i valori cristiani fondamentali sui quali costruire la propria esistenza e le proprie scelte. Una caratteristica da tutti riconosciuta al p. Adriano fu la precisione e l’amore per il decoro e la funzionalità dei nostri ambienti, unita ad una sobrietà che talvolta poteva sembrare eccessiva. Negli ultimi due anni p. Adriano, già da tempo sofferente di una forma cronica e progressiva d’artrosi sempre curata tenacemente con erbe medicinali, venne colpito da una paresi che gli rese difficile il movimento e la possibilità di esprimersi e di comunicare, costringendolo a ritirarsi nella nostra infermeria di S. Pietro di Barbozza. Andò incontro con serenità e con edificazione a sorella morte durante l’ultimo ricovero all’ospedale di Montebelluna (Treviso). Le esequie furono celebrate nella nostra chiesa dei Santuari Antoniani di Camposampiero il 4 ottobre, solennità di S. Francesco. È sepolto nella tomba dei frati di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 2 ottobre 1962 Padre LUIGI ANSELMI della Provincia Ligure Piemontese anni 74 Nato a Bonassola (La Spezia) il 26 agosto 1888, compì il noviziato in Assisi ed emise la prima professione l’8 ottobre 1907 e la solenne a Susa, nella nostra chie- 254 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. sa, l’8 ottobre 1910. Terminati gli studi di teologia nel seminario di Susa, venne ordinato sacerdote a S. Miniato il 10 agosto 1914. Iniziò il suo apostolato a Genova-Bolzaneto, dove rimase, dopo la lunga parentesi di ben 37 mesi di servizio militare durante la prima guerra mondiale, fino al 1922. In questo stesso anno venne nominato parroco di S. Antonio di Boccadasse in Genova, dove profuse tutte le sue energie di religioso e di sacerdote fino al 1956. Durante questo lungo periodo fu anche, a varie riprese, guardiano, custode capitolare, segretario provinciale. Nel 1956 venne trasferito a Genova-Bolzaneto, dove spese esemplarmente, nell’obbedienza e nell’umiltà, gli ultimi anni della sua vita. Molto colto e dedito alla ricerca in ogni scienza, appassionato studioso di Dante, valente predicatore e pastore premuroso, si guadagnò grandissima stima presso i fedeli, il clero diocesano e presso il card. Giuseppe Siri, che lo nominò giudice sinodale e lo elogiò grandemente, durante i funerali, dinanzi ai parroci del vicariato. A causa di una grave forma di diabete, venne ricoverato in ospedale e subì un intervento chirurgico, consigliato per l’asportazione di ciò che sembrava essere responsabile della malattia; purtroppo, dopo un breve miglioramento, questa si manifestò nuovamente con violenza portandolo in pochi giorni alla morte. Ma anche di fronte ad essa, ben consapevole della sua ineluttabilità, rimase sempre il religioso pacato e obbediente che fu durante la sua vita; e confortato dai Sacramenti, spirava tranquillamente, pregando, nelle prime ore di questo giorno, nel suo convento di Bolzaneto. Riposa nel cimitero di Bonassola. ﱛﱠﱛ 3 ottobre 1961 Padre ANGELO BIASI anni 65 Nato a Sfruz (Trento) il 18 gennaio 1896, entrò a Camposampiero nel 1909, dove fece il ginnasio, il noviziato ed emise i voti temporanei il 4 ottobre 1915. Completò gli studi a Roma, dove fu ordinato sacerdote il 1° aprile 1922. Dopo essersi laureato in filosofia e teologia, ritornò in Provincia e si dedicò all’insegnamento delle lettere latine e greche nei nostri seminari di Cherso, Camposampiero e Brescia. Dal 1937 restò sempre a Padova come ufficiatore della basilica di S. Antonio. Padre Angelo fu un lavoratore instancabile, un latinista insigne, conosciuto oltre la stretta cerchia dei confratelli e dell’Ordine. Partecipò con sommo plauso ed encomio a vari “Certamina” (concorsi) nazionali e internazionali, riscuotendo sempre amplissime lodi. OTTOBRE 255 Il suo temperamento forte, che certamente aveva le radici nella sua terra, nascondeva un cuore generoso. La vigilia della festa di san Francesco la sua forte fibra cedette come di schianto e il suo ritorno a Dio avvenne in piena serenità. Riposa all’Arcella. FAUSTINO OSSANNA, P. Angelo Biasi, poeta e latinista insigne, in «Dieci più uno, I Francescani Conventuali di Sfruz», pp. 74-94, Ed. Miscellanea Francescana, Napoli, 1993. ﱛﱠﱛ 4 ottobre 1995 Padre PIERO COICCHI della Provincia Ligure Piemontese anni 57 In questo giorno, in cui il nostro Ordine è in festa per il «dies natalis» del Serafico Padre, si ricorda la dipartita di p. Piero, figlio della Provincia Ligure Piemontese. Sorella morte lo ha introdotto nella grande luce dopo sei mesi di dura sofferenza, vissuta con autentico spirito di fede e di remissione totale all’imperscrutabile volontà di Dio. A noi non resta che chinare il capo, e adorare, sia pur nel pianto, quel Dio per il quale p. Piero ha speso tutta la sua breve ma intensa vita di religioso e di sacerdote. “II Signore ha dato, il Signore ha tolto” (Gb 1,21): l’antica e solenne sentenza di Giobbe, esorta, attraverso la sua forza marmorea, lapidaria, a ben accogliere questo evento per il quale non può non sgorgare – specialmente in coloro che hanno conosciuto questo fratello – un angoscioso «perché». P. Piero era nato ad Ovada (Alessandria) l’8 agosto 1938. Dopo il noviziato in Assisi, emise la professione semplice i1 28 settembre 1954 e la solenne il 13 settembre 1959. Ordinato sacerdote a Susa il 26 agosto 1962, fu destinato subito a S. Antonio di Boccadasse in Genova, per l’assistenza dei giovani, in particolare degli scouts. Uomo dotato di innata bontà e cortesia, colto e impegnato nello studio e nella ricerca, di sincera e fervente pietà, svolse poi il ministero in diverse nostre parrocchie. Nel 1982 venne destinato al convento di Susa, dove trascorse il più lungo periodo della sua vita di frate. Dalla fine degli anni ‘80 all’inizio degli anni ‘90, la sua mente fervida e desiderosa di nuove scoperte lo portò ad interessarsi di scienze occulte, forse non compatibili con le verità della nostra fede; ma la ricerca non ebbe seguito concreto, in quanto una grave malattia si manifestò fin dal 1994, scoppiando con violenza all’inizio del 1995. Nell’aprile dello stesso anno si rese necessario il ricovero all’ospedale di Genova-Voltri, dove vi era un suo amico medico. 256 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. L’intervento chirurgico non eliminò il male, che anzi riprese inesorabilmente il suo cammino. P. Piero dette prova di cristiana fermezza e di vero spirito francescano nel sopportare la malattia e nell’accogliere sorella morte, che lo introdusse alla presenza del Signore nel pomeriggio di questo giorno solenne. Riposa nel cimitero di Susa, città da lui tanto amata. ﱛﱠﱛ 6 ottobre 1942 Padre CESARE CARBONERO della Provincia Ligure Piemontese anni 75 Nacque a Gravere (Torino) il 23 dicembre 1867. Sacerdote della diocesi di Susa, entrò nell’Ordine dopo aver esercitato per circa quattordici anni il ministero parrocchiale. Emise la professione il 10 marzo 1904. Da questo stesso anno fino alla morte fu penitenziere a S. Pietro in Vaticano, e per vari anni rettore della Penitenzieria. Religioso fervente e studioso, affezionatissimo all’Ordine e alla sua Provincia. Riposa nel cimitero del Verano a Roma. ﱛﱠﱛ 8 ottobre 1974 Fra ISIDORO LOPEZ della Custodia provinciale Rioplatense anni 51 Nato a San Tomé (Corrientes, Argentina) il 5 aprile 1923, entrò nella Custodia Rioplatense nel 1955 all’età di 32 anni, già seriamente provato dalla vita. Lentamente ma progressivamente si addentrò nel “mistero della vita religiosa”: nel 1958 emise la professione temporanea e nel 1964 la solenne. Si prodigò quindi generosamente nei vari uffici affidatigli nelle comunità di Montevideo, Buenos Aires e Moreno. A motivo di una gravissima malattia che lo portò più volte sulle soglie della morte, venne trasferito in Italia nel gennaio del 1970. Di famiglia prima a S. Pietro di Barbozza e poi al Santo, si sottopose pazientemente a delicati e dolorosi interventi, ma senza risultato. OTTOBRE 257 Conscio della sua prossima fine, fra Isidoro chiese ed ottenne di ritornare nella sua patria e nell’aprile del 1974 andò a José León Suarez. Si prodigò fino all’ultimo, nei limiti consentitigli dallo stato di salute, nell’ufficio parrocchiale, guadagnandosi la stima dei fedeli. Dopo un ultimo intervento chirurgico, una inarrestabile emorragia, nonostante un’abbondante trasfusione, lo portò alla fine. Fra Isidoro, circondato dall’affetto e dalla premura dei confratelli, ricevuti i Sacramenti, lasciò serenamente questa vita, all’età di cinquantuno anni. ﱛﱠﱛ 8 ottobre 1998 Padre GIUSEPPE DE CONCINI anni 89 Nato a Tuenno (Trento) il 16 dicembre 1908, desideroso di seguire Cristo più da vicino nella vita religiosa e francescana, fu indirizzato dal p. Paolo Moratti nel seminario di Camposampiero, dove entrò nell’ottobre del 1920, per iniziare la sua formazione. Proseguì gli studi umanistici a Venezia e Cherso, frequentò il corso filosofico-teologico a Camposampiero e a Venezia, dove ricevette l’ordinazione sacerdotale nel 1932. Al Santo nel 1925 e a Camposampiero nel 1929 emise i voti temporanei e solenni. Nei 73 anni di servizio alla fraternità e nei 66 di ministero sacerdotale, p. Giuseppe si è sempre distinto per la fedeltà agli impegni, per la sua naturale discrezione e riservatezza e per il richiamo ad uno stile di vita povera e sobria, lontana da ogni forma di spreco e di superfluo. Queste caratteristiche ebbe modo di esprimerle al meglio negli uffici affidatigli dalla fiducia e stima dei superiori: guardiano a Cherso, a S. Pietro di Barbozza nei tempi difficili del periodo post-bellico (19461949), economo provinciale dal 1949 al 1955. Gli ultimi trent’anni della sua lunga e operosa esistenza, p. Giuseppe li ha trascorsi al Santo in qualità di ufficiatore della basilica. Nelle confessioni non indulgeva a lunghi e superflui discorsi, ma sull’esempio di S. Leopoldo Mandić, andava subito all’essenziale, invitando alla conversione e alla fiducia nella bontà misericordiosa di Dio. Pur gravato dalla malattia e dal peso degli anni, ha vissuto con invidiabile ed esemplare serenità la vecchiaia, pregando, leggendo e dilettandosi con l’ascolto della musica classica. Dal 1996 era ospite nel convento di S. Pietro di Barbozza; colpito da bronco-polmonite fu ricoverato all’ospedale di Montebelluna (Treviso), dove spirò confortato dal sacramento dell’Unzione degli infermi. I funerali si sono svolti nella chiesa dei Santuari Antoniani di Camposampiero; riposa nella tomba dei frati nel locale cimitero. ﱛﱠﱛ 258 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 9 ottobre 1976 Fra RAIMONDO PISON anni 67 Nato a Fontanelle di Conco (Vicenza) il 26 agosto 1909, entrò a Camposampiero nel 1935. Fece la professione temporanea nel 1937 e quella solenne nel 1940. Lunga la sua peregrinazione: il Santo, Trieste, Camposampiero, Brescia, Mestre, Como, Sabaudia, Milano, Palmi, Padova (Istituto teologico). Fu un attento e diligente sacrista in vari conventi, ma la sua vita la trascorse in buona parte passando di luogo in luogo, chiedendo con fiducia l’elemosina per aiutare economicamente comunità e seminari, in un tempo in cui il suo umile e costante apporto era considerato una grande provvidenza. Molte le vie percorse, molte le porte alle quali bussò, ricevendo talvolta anche rifiuti e umiliazioni. Fra Raimondo ebbe anche l’hobby della pittura e della decorazione, con il quale riusciva a dar vita ai suoi sentimenti. Prima di farsi religioso, aveva lavorato come ceramista a Nove, presso Bassano del Grappa (Vicenza), e aveva pure conseguito il diploma in disegno e, in seguito, meritato una medaglia d’argento come riconoscimento del grado raggiunto. A questa attività si dedicò soprattutto negli ultimi anni, quando gravi disturbi circolatori avevano compromesso le sue energie ed era stato trasferito all’Istituto teologico S. Antonio di Padova. Colpito da emorragia cerebrale, in poche ore rese la sua anima a Dio. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 11 ottobre 1972 Padre BARTOLOMEO RIGHETTO anni 47 Nato a Fossò (Venezia) il 9 dicembre 1925, entrò a Camposampiero nel 1939. Emise a Padova la professione temporanea nel 1945, la solenne nel 1950 e fu ordinato sacerdote nel 1953. Passò un breve periodo nei conventi di Camposampiero e del Santo, ma ben presto fu inviato missionario in Argentina, dove ricoprì incarichi di responsabilità a Moreno e El Bolson. Di animo semplice e dimesso, nonostante le difficoltà di vario genere, seppe vivere con entusiasmo il suo sacerdozio. Problemi di cuore gli causarono un grave infarto che lo portò quasi in fin di vita. Con energiche cure prestate tempestivamente si riebbe e rientrò in Italia per OTTOBRE 259 un breve periodo di convalescenza e di riposo. Sembrava che tutto volgesse al meglio: si riprometteva non solo una rapida guarigione ma anche un pronto ritorno alla sua missione. Il pomeriggio dell’11 ottobre 1972, in una riunione di famiglia stava festeggiando in serena letizia lo scampato pericolo; ma sulla tarda serata, mentre si recava con alcuni giovani nella vicina parrocchia per tenervi una conferenza missionaria, un’improvvisa fitta al cuore lo faceva cadere esanime. Aveva appena 47 anni e ancora tanta voglia di vivere e di rivedere la sua gente d’oltremare. Il Signore lo chiamò a sé, perché continuasse la sua opera dal cielo. È sepolto a Fossò, nella tomba di famiglia. ﱛﱠﱛ 11 ottobre 1986 Padre FRANCESCO TOMBOLATO anni 69 Nato a Cittadella (Padova) il 31 maggio 1917, entrò a Camposampiero nel 1929. Fece la professione temporanea al Santo nel 1935, quella solenne nel 1938 e fu ordinato sacerdote, sempre a Padova, nel 1942. Di comunità a Sabaudia e al Santo (per otto anni penitenziere ed economo), e quindi per 31 anni a Mestre, due volte guardiano del convento. Pronosticato dai suoi rettori come “uno di quei frati di cui tanto abbisogna la Provincia, che non avrebbe fatto parlare di sé, ma sarebbe stato un buon religioso e basta”, p. Francesco realizzò in pieno quei buoni auspici. Rispettoso, puntuale nell’adempimento dei compiti assegnatigli dall’obbedienza, era sempre a disposizione di tutti quelli che lo richiedevano per la confessione o per la direzione spirituale, assiduo nelle visite agli ammalati e premuroso assistente dell’OFS. Si rivelò anche esperto organizzatore di pellegrinaggi in Italia e all’estero. Silenzioso e discreto, riusciva a convincere con la sua parola calma, precisa, persuasiva. Colpito da male incurabile, reagì con coraggio e fede, rendendosi ancora utile nelle attività pastorali e mettendo in programma altri pellegrinaggi, ma il Signore gli propose quello definitivo, al quale p. Francesco, da buon religioso, diede il suo assenso nelle prime ore del mattino dell’11 ottobre 1986. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 260 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 11 ottobre 1988 Fra OTTAVIO PIZZINATO anni 77 Nato a Cornegliana di Carrara S. Stefano (Padova) il 1° marzo 1911, entrò a Camposampiero nel 1928. Fece la professione temporanea al Santo nel 1930 e quella solenne a Brescia nel 1934, insieme al Servo di Dio fra Giacomo Bulgaro, che ricordò con grande commozione in una testimonianza. Dopo un quadriennio passato a Pirano, poté realizzare il suo sogno missionario in Albania, a Lushnjë, dove restò fino all’espulsione di tutti i missionari nel 1946. Dimostrò un grande zelo nella catechesi e molta capacità in campo assistenziale e infermieristico. Egli stesso ci ha lasciato il racconto delle sue vicende, facendo trasparire la sua disponibilità al servizio e il suo animo pacato e sereno. Anche dopo il forzato distacco dal suo campo preferito, nei conventi di S. Pietro di Barbozza, Camposampiero, Sabaudia (dal 1955 al 1965) e infine di Como, s’interessò sempre delle missioni, ingegnandosi in mille maniere a raccogliere denaro, oggetti e merce varia, con iniziative di ogni genere. Altro settore del quale si occupò fu quello della promozione vocazionale. Dotato di una particolare attitudine, con uno stile immediato e arguto, fiorito di battute umoristiche, di scherzi e giochi di prestigio, sapeva legare a sé i ragazzi che incontrava nelle famiglie e negli oratori, proponendo loro l’ideale religioso, sacerdotale e missionario. Nei dieci anni di permanenza a Sabaudia aveva raccolto e addestrato uno squadrone impressionante di chierichetti. Di carattere forte e impulsivo, nelle varie vicende non sempre allegre della sua lunga esistenza, sopportò sofferenze e disagi e si preparò con serenità all’incontro con il Signore, che lo chiamò a sé nel sonno all’età di 77 anni. È sepolto a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 14 ottobre 1960 Padre CARLO PAVONE della Provincia Ligure Piemontese anni 80 Nato a Rivalta Bormida (Alessandria) il 22 novembre 1880, svolse parte degli studi nel seminario di Acqui Terme. Dopo l’anno di noviziato a San Miniato, emise la prima professione in quel convento nel 1898; destinato quindi a Susa (il convento venne riaperto proprio in quegli anni), emise la professione solenne nel 1901. Inviato a studiare a Bagnoregio, venne colà ordinato sacerdote nel 1904. OTTOBRE 261 Tornato in Provincia, fu più volte di famiglia nei conventi di S. Francesco d’Albaro, di S. Antonio di Boccadasse e di S. Francesco di Bolzaneto, in Genova. Più volte ricoprì la carica di guardiano; fu poi economo e segretario provinciale. Si distinse per la sua attività anche nella Provincia di Bologna, dove fu guardiano prima a S. Francesco in Bologna e poi a Longiano. Fu merito suo se il convento di S. Francesco in Bologna rimase al nostro Ordine, durante la prima guerra mondiale: il governo avrebbe voluto adibirlo ad ospedale militare. P. Carlo si recò in Vaticano, ed ottenne da Benedetto XV la possibilità di evitare la soppressione del convento. Trascorse gli ultimi anni di vita nel convento di S. Francesco in GenovaBolzaneto, dove, dopo una breve malattia, sopportata con esemplare rassegnazione e con indimenticabile esempio di preghiera, spirò nella tarda mattinata di questo giorno. Religioso mite e riservato, deciso e tenace, è ricordato in particolare per la sua bontà e il suo amore all’Ordine e alla Chiesa. Riposa nel cimitero di Susa. ﱛﱠﱛ 16 ottobre 2004 Padre GIULIANO MURARO anni 83 Nato a Puechem di Terragnolo (Trento) l’11 luglio 1921, entrò nel collegio di Camposampiero nell’ottobre del 1933 e vi frequentò il ginnasio inferiore (193336). In quegli anni i “fratini” passavano poi a Cherso per il ginnasio superiore, come puntualmente accadde anche per il giovane Giuliano (1936-38). Fu quindi a Padova per l’anno di noviziato, iniziato l’8 settembre 1938 sotto la guida del maestro p. Francesco Varotto, e terminato il 9 settembre 1939 con la professione temporanea. Terminato il corso liceale a Brescia (1939-42), fu nuovamente a Padova per gli studi di filosofia e teologia (1942-46). Emise la professione solenne il 4 ottobre 1943 e fu ordinato sacerdote il 17 giugno 1945 a Peraga, alle porte di Padova, per l’imposizione delle mani del Vescovo Carlo Agostini. Gli eventi dolorosi della seconda guerra mondiale avevano costretto la comunità del collegio teologico a sfollare in un luogo più sicuro. Fu inizialmente di famiglia a Venezia e a Vicenza. Nel 1949 si unì ad altri frati per l’opera non facile di evangelizzazione nel Sud della Francia. In questa Custodia, infatti, esercitò il ministero sacerdotale per oltre quarant’anni e fu di famiglia nei conventi di Ozon, Fontcouverte e Narbonne. Nel 1994 ritornò in Provincia e fu collocato nella comunità di Verona, dove rimase fino all’incontro con sorella morte. 262 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Conservò un buon ricordo dell’esperienza in terra francese, condotta con la semplicità che lo caratterizzava, fedele ai suoi impegni di ministero e di vita comunitaria, anche nell’ultimo tratto della sua esistenza, fino a quando i crescenti malanni di salute glielo permisero. Avvolto dal silenzio della sua cella, in un mattino di ottobre – mentre stava in preghiera – il Signore lo ha visitato per l’ultima chiamata. P.Giuliano era pronto, con il suo saio francescano, in mano la corona del Rosario e una parafrasi del Padre nostro, da lui trascritta in un foglio: “Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, lodato, adorato, ringraziato da tutti gli uomini…”. Servitore mite e lieto del Vangelo, continua a lodare e ringraziare Dio nell’assemblea festosa del cielo. Riposa nel cimitero dell’Arcella in Padova. ﱛﱠﱛ 18 ottobre 1984 Padre ERNESTO PEROZZO anni 79 Nato a San Floriano di Castelfranco Veneto (Treviso) il 12 novembre 1905, entrò a Camposampiero nel 1919. Fece la professione temporanea a Padova nel 1923, quella solenne a Camposampiero nel 1926, e fu ordinato sacerdote a Venezia nel 1929. Iniziò l’apostolato all’Arcella, lo proseguì al Santo, a Treviso, a Brescia e, per 37 anni in varie riprese, a Vicenza. Senza incarichi di rilievo, trascorse la sua vita nel confessionale, al quale fu fedele fin dai primi anni del sacerdozio, pronto ad ascoltare con profonda partecipazione ogni problema umano e spirituale. Dotato di grande sensibilità, ebbe molto a soffrire, ma una scritta di suo pugno, ben in vista sul suo tavolo, gli ricordava che “il Paradiso è una casa che si costruisce di qua e si abita di là”. Aveva il culto dell’amicizia; non dimenticava la più piccola attenzione, alla quale poi rispondeva generosamente. Le preoccupazioni e le problematiche delle famiglie, che a lui ricorrevano, le viveva in prima persona e non badava né a tempo né a fatiche nel suo generoso prodigarsi. Si occupava anche delle visite agli ammalati e ultimamente prestava assistenza nella clinica “Eretenia” di Vicenza. Sebbene sofferente, volle partecipare con la sorella al pellegrinaggio in Terra Santa, ma, al rientro, dovette essere immediatamente ricoverato all’ospedale, dove gli fu riscontrato un blocco renale, contro il quale risultò vana ogni terapia. OTTOBRE 263 P. Ernesto, che nel cuore aveva ancora impresse le vive immagini della Terra di Gesù, rispose serenamente all’ultima chiamata, all’età di 79 anni. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 18 ottobre 1985 Fra BERNARDINO BERTON anni 61 Nato a Trebaseleghe (prov. di Padova e diocesi di Treviso) il 3 dicembre 1924, entrò a Camposampiero nel 1938. Emise i voti temporanei nel 1944 e quelli solenni nel 1947. Di famiglia a Venezia, al Santo, Milano, Sabaudia, e dal 1976 a Genova-S. Francesco d’Albaro. Il compito che fra Bernardino svolse fu soprattutto quello di sacrista: lo esercitò con diligenza e senso di responsabilità, specialmente a Genova, dove l’obbedienza lo aveva trasferito, dietro sua spontanea richiesta di collaborazione con la Provincia Ligure Piemontese: un atto di generosità, molto apprezzato dai superiori. Mentre si trovava in vacanza presso i suoi, durante il mese di luglio, avvertì gravi disturbi all’apparato vocale. Fu subito ricoverato all’ospedale di Padova: troppo tardiva la diagnosi e inutile il grave intervento. Il mattino del 18 ottobre, all’ospedale di Valdobbiadene, l’infermiera lo vide assorto in preghiera, calmo e composto: dopo neppure mezz’ora rendeva la sua anima a Dio. Riposa a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 19 ottobre 1963 Padre FRANCESCO VALLEBONA della Provincia Ligure Piemontese anni 75 Nacque a Genova, nella parrocchia di S. Francesco d’Albaro, il 1° novembre 1888. Svolse il noviziato presso il Sacro Convento di Assisi ed emise la professione semplice sulla Tomba di San Francesco i1 4 ottobre 1906, e la solenne a Susa nel 1910. Compì gli studi prima a Susa e poi a San Miniato, dove venne ordinato sacerdote il 13 giugno 1915. 264 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Chiamato alle armi, prestò servizio nel corpo di sanità, distinguendosi per il suo amore alla disciplina che conservò anche nella vita conventuale. Nella Ligure Piemontese fu di famiglia in vari conventi e più volte guardiano; fu anche maestro dei novizi a Susa. La malattia di cuore si manifestò nell’Avvento del 1959, e non lo lasciò più fino alla morte, avvenuta nel convento di San Francesco d’Albaro nella prima mattina di questo giorno. Di p. Francesco si ricorda in particolare l’attenzione alla vita conventuale, la puntualità agli atti comuni, la bonarietà e la saggezza. Sacerdote fedele e religioso fervente, era divenuto, in Albaro, come una istituzione, tanta era la popolarità che si era guadagnato con il suo fare semplice e gioviale. Riposa nel cimitero di Susa. ﱛﱠﱛ 19 ottobre 1977 Padre BONAVENTURA STOLCIS della Custodia provinciale del Brasile anni 33 Nato a Cles (Trento) il 4 ottobre 1944, entrò a Camposampiero nel 1955. Fece la professione temporanea nel 1961, quella solenne nel 1965, e fu ordinato sacerdote nella basilica del Santo il 21 marzo 1970. Breve la sua vita, trascorsa interamente nella Custodia del Brasile. Di comunità a Caçapava, svolgeva il suo apostolato nelle cappelle della campagna. Negli ultimi mesi, sempre con lo stesso incarico, venne trasferito a Guaraniaçú. Si distingueva per il suo grande amore verso i poveri e gli umili, ai quali si donava senza risparmio di energie. Per non essere di peso ad alcuno, specialmente ai confratelli, teneva nascosto il terribile male che lo andava consumando. Da tempo infatti soffriva di disturbi non bene identificati e dal 4 ottobre (festa di san Francesco e suo compleanno) non poté più alimentarsi; mai si lamentò del suo continuo e acuto dolore, gioviale e scherzoso come sempre. Quando ormai le forze stavano abbandonandolo, cedette alle esortazioni dei confratelli e si sottopose ad una visita medica approfondita, non prima di aver compiuto un’ultima visita alle sue cappelle e ai fedeli. La diagnosi non lasciò speranze: un tumore maligno al colon, già in metastasi: inutile l’intervento chirurgico. P. Bonaventura ritornò a Dio, giovane di anni, ma maturo e ricco di meriti. È sepolto nel cimitero di Camilopolis. ﱛﱠﱛ OTTOBRE 265 20 ottobre 1971 Padre SAMUELE DOIMI anni 55 Nato a Cherso (Pola) l’8 maggio 1916, entrò a Camposampiero nel 1927. Fece la professione temporanea nel 1932 e la solenne nel 1937. Fu ordinato sacerdote a Sion (Svizzera) nel 1939. Di comunità a Roma (Collegio internazionale e Convento della Vigna), al Santo e di nuovo a Roma, in Curia generalizia. Di spiccate doti d’ingegno, sensibile e amante del bello, era laureato in teologia e diritto canonico, diplomato in paleografia e archivistica. Fu prefetto degli studi, custode, fondatore e rettore dello Studio teologico per laici e segretario generale dell’Ordine. Intensa la sua attività, nonostante la fragile costituzione fisica, specie nel campo della ricerca e della divulgazione: la comprensione del presente allargava il suo sguardo agli orizzonti futuri. Animato da ardente amore per la Chiesa e per l’Ordine, lasciò in ogni settore del suo lavoro un’impronta personale, specie nel divulgare la devozione a S. Antonio, promovendo la fondazione del Centro Studi Antoniani e della rivista «Il Santo». I suoi scritti sono frutto di profonda meditazione; le sue lezioni allo Studio teologico per laici e all’Istituto teologico S. Antonio, preparate con serietà e diligenza, esposte con esemplare chiarezza, conquistavano gli uditori. Di animo nobile e di profonda pietà; la scrupolosa ostinazione alla ricerca dell’esattezza, della perfezione, lo frenava e gli creava un tormento invincibile. Il suo stato di salute andò aggravandosi mentre era in piena attività come segretario generale dell’Ordine. Un’emorragia interna lo costrinse al ricovero all’ospedale e ad un intervento chirurgico che, a detta dei medici, era superabile. Invece il suo fisico non reagì e il p. Samuele si spense serenamente nel Signore all’età di 55 anni, all’ospedale di Firenze dove era stato ricoverato, lasciando in tutti un profondo rimpianto. Riposa all’Arcella. RENATO BELLUZZO, P. Samuele Doimi (1916-1971), in «Ritratti di famiglia – 2», pp. 47-57, p. m., Padova, 1988. ﱛﱠﱛ 266 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 22 ottobre 1936 Padre LUIGI MAZZALOVO anni 75 Nato a Valdobbiadene (Treviso) il 30 gennaio 1861, entrò nell’Ordine a Montalto delle Marche (Ascoli Piceno) e fece la professione temporanea nel 1885. Fu ordinato sacerdote a San Miniato (Pisa) il 12 agosto 1889. Di comunità a Montottone (Ascoli Piceno), per breve tempo a Cherso e poi penitenziere a Loreto. Quando la Provincia aprì una nuova casa a S. Pietro di Barbozza nel 1911, venne eletto primo superiore con l’incarico di costruire un conventino. Subito dopo fu richiamato a Loreto, dove restò fino al 1919, rettore della penitenzieria e prezioso collaboratore del Vescovo, che lo nominò esaminatore prosinodale. Nel 1920 ritornò in Provincia. Del “suo” conventino di Barbozza, dopo la guerra, erano rimasti solo i ruderi, e p. Luigi si rimboccò le maniche e lo rimise a nuovo. Fu quindi eletto maestro dei novizi fino al 1922, rettore del Santo fino al 1924, guardiano di Camposampiero per qualche mese; poi fu inviato a Roma come “Custos Custodum” e direttore spirituale del Collegio internazionale. Fece una breve parentesi come reggente del convento di Vicenza, restituito alla nostra Provincia nel 1927, e poi di nuovo a Roma al Collegio internazionale. Le lunghe fatiche sopportate con pazienza, l’età avanzata l’avevano ormai consumato. I superiori gli consentirono una capatina a S. Pietro di Barbozza nel venticinquesimo di fondazione. Rivide commosso le verdi colline della sua terra, ma la sua salute non rifiorì. Dovette ritirarsi a Padova, dove verso la mezzanotte del 22 ottobre, rese la sua anima a Dio. Riposa all’Arcella (ossario). ﱛﱠﱛ 23 ottobre 1987 Fra ANTONIO DI NATALE anni 82 Nato a Cerignola (Foggia) il 13 ottobre 1905, entrò all’Arcella nel 1933. Fece la professione temporanea nel 1935 e quella solenne nel 1938. Nei primi anni di vita religiosa fu a Camposampiero, al fianco del p. Celestino Biasi nella conduzione del seminario, nella quale adottò un metodo disciplinare consono al suo temperamento piuttosto rigido e austero, condiviso pienamente dal padre rettore. OTTOBRE 267 Quando nel 1940 fu aperta la missione dell’Albania, rispose con entusiasmo all’appello, senza tener conto delle difficoltà alle quali andava incontro, forte dell’obbedienza e della fiducia in Dio. Con la forzata chiusura della missione, rientrò in Provincia e dal 1945, per ben quarant’anni, ebbe la responsabilità del negozio del Messaggero di S. Antonio. Fu lì che si rivelarono interamente le sue capacità organizzative e manageriali, la sua istintiva sicurezza nel promuovere, con ogni mezzo a disposizione, la diffusione del nome del Santo in tutto il mondo, trovandosi sempre in prima linea nelle edizioni, specie di carattere liturgico e devozionale. Ligio al dovere, non ammetteva remore di sorta né per sé né per gli altri nei riguardi dell’orario, del lavoro, del rendimento. Per la sua attività meritò dalla Santa Sede l’onorificenza “Pro Ecclesia et Pontifice”. Alle prime manifestazioni della malattia (leucemia) resistette da par suo, ma quando comprese che l’ultima ora stava per giungere, si preparò devotamente all’estremo viaggio, all’incontro con il Signore e con il “suo” Santo. Si spense serenamente nelle prime ore di un pomeriggio di ottobre, alla bella età di 82 anni. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 26 ottobre 1957 Padre PIETRO SOSSELLA anni 43 Nato a Padova il 19 agosto 1914, fu battezzato con il nome di Carlo nella parrocchia di S. Francesco della Vigna in Venezia. Entrò a Camposampiero nel 1929. Fece la professione temporanea nel 1933, la solenne nel 1936 e fu ordinato sacerdote a Padova il 26 giugno 1941. Insegnante al seminario di Brescia, poi ad Arsio di Brez (causa sfollamento) fino al 1944. Per motivi di salute venne trasferito in ospedale a Feltre e poi a S. Pietro di Barbozza. Ristabilitosi, andò di comunità a Roma-Eur, dove però il male ricomparve e dovette far ritorno a S. Pietro di Barbozza. Fu per qualche tempo anche a S. Lorenzo in Vicenza. Nel 1956 partecipò come cappellano di bordo ad una crociera in Australia e al ritorno gli fu proposta come destinazione la parrocchia di Milano. Accettò con entusiasmo e anzi tracciò il futuro programma di azione con il suo futuro guardiano, che era andato a fargli visita a Barbozza, e che accompagnò poi, con la sua solita gentilezza a Ponte di Vidor (Treviso) a prendere la corriera per il ritorno. 268 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Dopo i fraterni saluti e gli “arrivederci presto”, ritornando a Barbozza con una piccola giardinetta, incrociando un camion uscì di strada e si capovolse cadendo in un fossato poco profondo e asciutto. Un colpo alla tempia sinistra e, senza una parola, senza un lamento, fu troncata la sua vita a soli 43 anni. Era di carattere riservato, di tratto signorile e discreto, rispettoso verso tutti. La sua forse eccessiva sensibilità, anche a motivo del male che non gli dava tregua, gli causò non poche amarezze e incomprensioni, che riuscì a superare con la fede e la preghiera. Per le sue notevoli qualità intellettuali e l’innato gusto artistico, era molto portato a studi critici e filosofici, all’arte e al disegno, di cui dava lezioni. Si produsse anche in vari tentativi di genere letterario e pittorico. Aveva scritto:“Appena lasciato il tuo corpo alla corruzione del sepolcro, la tua anima aprirà gli occhi e si troverà davanti a Dio. Quel Dio che per te e per tutti sulla terra è il Dio nascosto, davanti a te apparirà in tutta la maestà sfolgorante della verità. La tua coscienza splenderà come un sole in tutte le sue pieghe più intime, più nascoste, più segrete e inaccessibili, e gli occhi inquisitori di Dio frugheranno la tua anima e ogni minima cosa sarà svelata” (Il sentiero delle vette, manoscritto ascetico). È sepolto nel cimitero di San Pietro di Barbozza. A ricordo del P. Piero Sossella, Nel II anniversario della morte – 26 ottobre 1959, a cura dei Frati Minori Conventuali del Tempio di S. Lorenzo,Vicenza, 1959. Antologia di scritti. ﱛﱠﱛ 26 ottobre 1962 Padre SERAFINO BAGATELLA anni 67 Nato a Cherso (Pola) il 1° novembre 1895, entrò nell’Ordine nel 1908. Fece la professione temporanea nel 1913, quella solenne nel 1917 e fu ordinato sacerdote nel 1919. La sua unica comunità fu quella del Santo, dove restò dal 1919 fino al giorno della morte. Ricoprì gli uffici di sacrista, depositario, segretario dell’Amministrazione Pontificia e di addetto al banco-messe. Il suo fisico fragile e la sua malferma salute, il suo carattere timido e riservato non gli permisero di assumere incarichi di fatica o di responsabilità. La sua vita trascorse nell’umiltà e nel nascondimento, quasi inosservata, tra le scadenze quotidiane comunitarie e il lavoro che l’obbedienza gli aveva assegnato. OTTOBRE 269 Concluse la sua operosa esistenza all’età di 67 anni, con la benedizione del Ministro provinciale, che era da poco tornato dalla Francia. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 26 ottobre 1972 Padre ANTONIO MONTICO anni 62 Nato a San Vito al Tagliamento (ora in provincia di Pordenone) il 3 gennaio 1910, entrò a Venezia all’età di vent’anni. Fece la professione temporanea a Padova nel 1943, quella solenne a Cherso nel 1937, e fu ordinato sacerdote a Monteortone (Padova) nel 1941. Aveva un grande ideale nella sua vita: diventare “missionario del lavoro”. E fu in questo apostolato che profuse le sue migliori energie, tra gli operai di Porto Marghera (Venezia), che lo hanno ricordato a lungo con doverosa riconoscenza. “Ogni volta che esco per incontrarmi con i miei lavoratori, prego così: Gesù, dammi la gioia di portare loro la tua grazia, il tuo amore, la tua benedizione”. In un continuo crescendo di donazione, spese generosamente il suo tempo in assistenza, in visite alle famiglie, in manifestazioni religiose e culturali: “Non so che cosa voglia dire disoccupazione: semmai il lavoro aumenta sempre!”. Oltre che in questa missione, la sua opera è stata preziosa anche come rettore dei chierici a Venezia, come superiore nella comunità di Milano. Era un uomo serio, in buona armonia con tutti, di grande spirito di pietà e di una grande austerità, talvolta forse eccessiva. Subì un delicato, doloroso intervento al cervello, e non si riprese più. Sopraggiunte delle complicazioni, chiuse a 62 anni una vita consumata interamente per il bene delle anime. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 27 ottobre 1975 Padre GUIDO CATRACCHIA della Provincia Romana anni 64 Nato a Ferentino (Frosinone) il 14 novembre 1911, entrò a 17 anni nel seminario di Zagarolo (Roma). Fece la professione temporanea nel 1931, la solenne nel 1935 e fu ordinato sacerdote nel 1937. 270 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Dopo breve sosta a Frosinone, fu inviato nella missione di Damasco in Siria, dove rimase per alcuni anni. Ritornò quindi in Italia e a Roma frequentò la scuola superiore di Musica Sacra: conseguì il diploma in composizione e dal quel momento incominciò la sua abbondante produzione musicale (messe, litanie, inni, ecc.). Trascorso un periodo di tempo nel convento di S. Giacomo a Roma, dove fu economo e poi superiore, venne trasferito nella nostra Provincia, a Camposampiero, dove creò con i fratini una cappella musicale, portandola a notevoli capacità esecutive. Fedelissimo fino allo scrupolo, esigente nella preparazione e nelle esecuzioni, curò il canto con tenacia e dedizione: la morte lo raggiunse mentre era intento alla preparazione dei canti per le vicine festività natalizie. Improvvisamente si accasciò al suolo, tra la costernazione dei ragazzini, colpito da un infarto mortale. II canto e le preghiere si confusero con i canti degli angeli che erano venuti a prenderlo per guidarlo al cielo. Ai suoi tre fratelli, due monaci benedettini e uno religioso dell’Opera Don Guanella, venuti a trovarlo ai primi di ottobre, il p. Guido aveva detto: “Siete venuti a darmi l’estremo saluto?”. È sepolto a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 28 ottobre 1985 Padre GRAZIANO BASTIANELLO anni 61 Nato a Villatora di Saonara (Padova) il 10 marzo 1924, entrò a Camposampiero nel 1940. Fece la professione temporanea nel 1945, la solenne a Venezia nel 1950, e fu ordinato sacerdote a Praglia (Padova) nel 1954. Di famiglia al Santo, a Como, a Roma (S. Marco Evangelista), ad Assisi (Sacro Convento), a Milano, a Brescia, e infine a Verona. In tutti i luoghi si diede con zelo e intraprendenza all’apostolato, in particolare tra i giovani, nel ministero delle confessioni e nella direzione spirituale. Di indole socievole, espansivo e spontaneo, prevaleva sempre in lui il lato generoso e indulgente. Tra l’altro, gli era particolarmente congeniale l’ufficio di cerimoniere, che esercitò al Santo per una decina d’anni, con competenza e signorilità. Non ebbe incarichi di rilievo, ma si prestò sempre con diligenza ai vari impegni comunitari. Dovette subire un delicato intervento chirurgico, che mise in luce la fragilità del suo organismo, minato dal male che non perdona. OTTOBRE 271 Un ultimo tentativo fu fatto con il suo ricovero all’ospedale di Rovato (Brescia), ma tutto risultò inutile. Pienamente consapevole e rassegnato, concluse la sua vita a 61 anni. “Il prossimo funerale sarà il mio”, aveva detto pochi giorni prima al p. Provinciale. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 29 ottobre 2003 Padre PAOLO DUSINI anni 83 Nato a Cles (Trento) il 3 gennaio 1920, riceve al battesimo il nome di Remo. Entra nel seminario di Camposampiero nel 1930. Dopo l’anno di noviziato, emette la professione temporanea il 4 agosto 1936 e quella solenne il 4 ottobre 1942.Viene ordinato presbitero a Padova, nella cappella del seminario vescovile, il 20 marzo 1943. Frequenti i suoi spostamenti di comunità (Arsio, Camposampiero, Brescia, Buenos Aires, Montevideo; quindi nella Custodia di Calabria, dal 1959 fino alla morte). Frequenti anche nella Custodia di Calabria le itineranze nelle varie comunità: Catanzaro-Lido, Badolato, Squillace-Lido, Catanzaro-Immacolata, Amantea. Ha ricoperto anche l’ufficio di Custode provinciale (1980-83). P. Paolo, nella sua vita di frate e sacerdote, ha costantemente messo in risalto l’ansia apostolica di portare a tutti il Vangelo di Cristo. Durante l’ultima guerra, ha accettato anche il ruolo di cappellano militare per essere vicino ai soldati al fronte. Subito dopo il conflitto, nonostante gli impegni di insegnante nel liceo di Brescia, si è dedicato al ministero della predicazione in tante parrocchie della diocesi bresciana e si è esposto anche al pericolo della vita nei vari comizi e dibattiti, che con coraggio teneva contro le estreme sinistre che “lottavano” per il potere anche in Italia. In Argentina (1948-56; poi in Uruguay, 1956-59), tra i vari impegni apostolici, ha assistito migliaia di operai nelle località “Barrio Peron” e “Ciudad Evita” e in aeroporto, ricoprendo anche la carica di cappellano della polizia federale e dell’ospedale “Churruca”. In Calabria, presente dal 1959 come missionario della POA (Pontificia Opera di Assistenza), ha percorso città e villaggi come predicatore efficace e suasivo, confessore ricercato dai sacerdoti, ai quali per lunghi anni ha predicato i ritiri mensili. Lo stile della sua predicazione era brillante, gioioso e ricco di intelligente umorismo. Il suo grande amore all’Ordine lo manifestava sia nei confronti della sua Provincia di Padova, alla quale è rimasto sempre affiliato, sia nei confronti della 272 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Custodia di Calabria, nella quale è vissuto ininterrottamente per 43 anni, dando il meglio di sé e avviando pratiche per aperture di vari conventi (Squillace, Catanzaro, Amantea). Certamente p. Paolo aveva i suoi limiti, ma i lati negativi non erano tali da offuscare la ricchezza umana della sua personalità. È ritornato alla casa del Padre il 29 ottobre 2003, assistito da alcuni frati, nella clinica “Villa del Sole” a Catanzaro. I funerali sono stati celebrati nella basilica dell’Immacolata. È sepolto nella cappella dell’Arciconfraternita dell’Immacolata, nel cimitero di Catanzaro. NOVEMBRE SERVO DI DIO PADRE PLACIDO CORTESE (1907-1944) «La Religione è un peso che non ci si stanca mai di portare, ma che sempre più innamora l’anima verso maggiori sacrifici, fino anche a dare la vita per la difesa della fede e della Religione Cristiana, fino a morire tra i tormenti come i martiri del Cristianesimo in terre lontane e straniere…». (da una Lettera ai familiari, 7 ottobre 1924) Padre Placido Cortese, dipinto di Silvano Vecchiato (2007), Padova, Messaggero di S. Antonio NOVEMBRE 275 3 novembre 1915 Fra TOMMASO BONINSEGNA Nato a Predazzo (Trento), morto a Pirano il 3 novembre 1915. ﱛﱠﱛ 3 novembre 1943 Padre FRANCESCO DALL’OLIO Ministro provinciale anni 77 Nato a Valdobbiadene (Treviso) il 25 marzo 1866, vestì l’abito religioso a San Miniato (Pisa) nel 1882. Fece la professione temporanea nel 1883, la solenne a Roma nel 1886 e fu ordinato sacerdote nel 1890. Dapprima ufficiatore al Santo e dal 1892 al 1894 insegnante a Cherso, poi per tre anni rettore del collegio filosofico di Longiano (Forlì) e quindi Custode del Sacro Convento di Assisi, dove si prodigò per il restauro del coro della basilica Inferiore. Nel 1907 fu guardiano ai Ss. XII Apostoli e professore di teologia morale nel Collegio internazionale. Nel 1910 venne nominato procuratore generale e nel 1912 gli fu affidato dal Papa Pio X il governo dell’Ordine come Vicario generale. Nel 1924 fu Assistente generale e nel 1930 ritornò in Provincia, eletto Ministro provinciale, ufficio che coprì fino al 1936. Riprese poi l’insegnamento della teologia morale nei collegi di Venezia e di Padova, finché, consumato dal diuturno lavoro e da una infermità che lo preparò rapidamente all’incontro con Dio, si spense a Padova all’età di 77 anni. Uomo di azione, di grande intelligenza e vasta cultura, si distinse nella sua vita religiosa soprattutto per l’amore e l’osservanza della regola, per l’affabilità verso i confratelli (dava del “lei” anche ai ragazzi di Camposampiero), per il tratto dignitoso, per la venerazione e rispetto verso i superiori. Apprezzatissimo e da molti consultato nel campo della teologia morale, appartiene al drappello dei “Padri della Provincia”, di quel gruppo “scelto” che fece risorgere e rifiorire il nostro Ordine. Riposa all’Arcella (ossario). ﱛﱠﱛ 276 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 3 novembre 1958 Fra LUIGI BENETOLLO anni 76 Nato a S. Giorgio delle Pertiche (Padova) il 21 giugno 1882, entrò a Camposampiero nel 1905; ivi fece la professione temporanea nel 1913 e quella solenne a S. Pietro di Barbozza nel 1923. Di famiglia a Camposampiero, a S. Pietro di Barbozza, poi per dieci anni (19471957) a Montericco di Monselice, e infine di nuovo a S. Pietro di Barbozza fino al termine della vita. Frate laborioso, scelse sempre gli uffici più umili e faticosi, dando esempio di pietà e di fedeltà alla regola. Anche quando le forze gli vennero a mancare quasi del tutto, con il suo incedere curvo e cadente si adoperava come poteva per rendersi utile alla comunità. Fu uno dei primi fratelli religiosi della rinata Provincia Patavina, tra i primi che, con la preghiera e il lavoro, si prodigarono per farla crescere di numero e di spirito. Tre giorni prima di incontrare sorella morte, ricevette con profonda devozione i santi Sacramenti. Si spense serenamente tra le braccia dei confratelli che amorevolmente lo assistevano. Riposa a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 4 novembre 1983 Fra ALFEO VALENTINI anni 62 Nato a Camposampiero il 14 luglio 1921, entrò nell’Ordine a S. Pietro di Barbozza nel 1938. Dopo l’anno di noviziato a Padova, fece la professione temporanea nel 1942, e quella solenne a Roma nel 1945. Dei suoi 41 anni di vita religiosa, fra Alfeo ne trascorse 26 a Roma: ai Ss. XII Apostoli, al Collegio internazionale di via S. Teodoro, in Vaticano alla Penitenzieria e al Seraphicum. Al rientro in Provincia, fu per quasi dieci anni di famiglia a Trieste, poi, l’ultimo anno, ritornò a Camposampiero, il suo paese natale, dov’era maturata la sua vocazione religiosa. “Umile, servizievole, docile e rispettoso”: così viene presentato dai suoi educatori e superiori e, soprattutto, obbediente. A Brescia, dove aveva trascorso l’anno di postulato dal 1940 al 1941, vicino al Servo di Dio fra Giacomo Bulgaro, apprese que- NOVEMBRE 277 sta virtù. Era infatti sufficiente un cenno, e partiva senza chiedere spiegazioni, convinto che la volontà dei superiori era quella stessa di Dio. Giunse così al termine del suo cammino, avvertito da un certo progressivo malessere e da una continua stanchezza. Ricoverato all’ospedale di Camposampiero, la diagnosi risultò infausta: un tumore al pancreas, già in metastasi. Conscio del suo stato, chiese i santi Sacramenti. Cercò di nascondere le sue gravi sofferenze per non addolorare i confratelli, finché il Signore lo chiamò al premio riservato ai servi fedeli. È sepolto nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 7 novembre 2005 Padre ILLUMINATO FAVARO anni 88 Nato a Piovega di Piove di Sacco (Padova) il 10 ottobre 1917, ricevette al battesimo il nome di Guerrino. Entrò nel collegio di Camposampiero il 15 novembre 1930, compiendovi il ginnasio inferiore (1930-33). Dopo la frequenza del ginnasio superiore a Cherso (1933-35), fu a Padova per l’anno di noviziato, avendo come maestro il p. Paolo Moratti. Emise la professione temporanea al Santo il 4 agosto 1936. A Brescia frequentò gli studi liceali (1936-39), e ritornò a Padova per il corso filosofico-teologico (1939-43), all’inizio dei quali si consacrò definitivamente a Dio con la professione solenne il 3 ottobre 1939. Ricevette l’ordinazione sacerdotale a Padova dal Vescovo Carlo Agostini, il 28 giugno 1942. Fu di famiglia per pochi mesi a Como e poi, per 18 anni (1943-61) al Santo, ricoprendo gli incarichi di vicedirettore del Messaggero di S. Antonio (1943-47), maestro dei novizi fratelli e dei postulanti (1947-49), segretario dell’Amministrazione Pontificia (1951-61). Dopo brevi permanenze a Treviso (1961-62) e a Roma-Ss. Pietro e Paolo (196264), p. Illuminato ritornò nel convento del Santo a Padova, rimanendovi di famiglia fino alla morte. Dal 2004 fu ospite nella casa di Pedavena. La sua presenza in comunità, specialmente negli ultimi anni, non balzava all’evidenza, avvolta nella discrezione e talvolta nella solitudine. Di carattere schivo, di rado si sentiva la sua voce; tuttavia sapeva rispondere anche con arguzia ai confratelli che lo avvicinavano o lo coinvolgevano nel dialogo. Il suo atteggiamento appariva sereno, indice di una pace interiore conquistata non senza lotta, portando la croce nascosta della sua umanità, ferita come quella di ognuno di noi o non riconosciuta, ma pur sempre amata da Dio, che “non fa preferenze di persone” 278 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. (At 10,34) e non usa i nostri schemi di valutazione. P.Illuminato attinse il dono della pace interiore dalla preghiera, soprattutto dalla quotidiana celebrazione dell’Eucaristia, e seppe donarla alle persone che egli incontrava particolarmente nel sacramento della Riconciliazione, finché le forze glielo consentirono. “Sono nelle mani del Signore e sono contento”: queste parole – affiorate alle labbra negli ultimi giorni della sua vita, stanno ad indicare il suo totale abbandono, in umiltà e semplicità, in quel Dio che dà pienezza di significato e di valore ad ogni esistenza. La sua speranza divenne certezza, quando – ricoverato all’ospedale di Feltre – andò serenamente incontro al Signore. Riposa al cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ 8 novembre 1946 Fra TARCISIO BALDISSIN anni 31 Nato a Fontanelle (Treviso) il 20 settembre 1915, nel 1932 entrò a Camposampiero ove fece i voti temporanei nel 1934; emise poi quelli solenni al Santo nel 1937. Di famiglia succesivamente a Camposampiero, a Venezia, al Santo; poi a Pirano, a Vicenza e di nuovo al Santo. Ricoprì umili uffici con spirito di fede e di sacrificio, lavorando con assiduità e serenità. Ligio al suo dovere, non volle arrendersi al male (un’ulcera allo stomaco, più volte riprodottasi) che ben presto cominciò a manifestarsi, e solo quando gli mancarono le energie, fu ricoverato d’urgenza nella clinica “Villa Frida” di Padova. L’intervento chirurgico si presentò subito molto difficile: il suo fisico, ancor giovane, sembrò reagire positivamente, ma dopo tre giorni dall’operazione incominciò un declino inarrestabile. Fra Tarcisio vide aprirsi le porte dell’eternità una sera di novembre, nell’ancor giovane età di 31 anni. Riposa all’Arcella (ossario). ﱛﱠﱛ NOVEMBRE 279 12 novembre 1985 Fra GABRIELE MUIESAN anni 80 Nato a Pirano (Pola) il 3 aprile 1905, entrò a Cherso nel 1922. Fece la professione temporanea nel 1926 e la solenne nel 1929. Di famiglia a Cherso, al Santo, al convento dell’Immacolata, e definitivamente al Santo dal 1930 fino alla morte. Per due anni gli venne affidata la direzione del negozio, e in seguito anche la responsabilità dell’amministrazione del Messaggero di S. Antonio. Dal 1954, e finché le forze glielo permisero, fu addetto all’Amministrazione Pontificia, compito che svolse con diligenza, discrezione, competenza ed esemplare dedizione per circa una trentina d’anni. Religioso fedele, pio, ammirevole in tutti gli impegni della vita comune, diede ampio spazio alla preghiera, al raccoglimento, al silenzio. Una rara riservatezza, una grande lealtà e rettitudine lo accompagnarono nella vita, che concluse serenamente a ottant’anni, beneamato dai suoi, riconosciuto e apprezzato da tutti: ne è prova anche il conferimento da parte della Santa Sede della Croce “Pro Ecclesia et Pontifice”. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 13 novembre 1999 Padre TARCISIO MIOTTO trasfiliato alla Provincia S. Francesco del Brasile anni 83 Nato a Ronchi di Casalserugo (Padova) i1 25 agosto 1916, nel 1929 entra nel seminario di Camposampiero; passa a Cherso per il ginnasio, a Brescia per il liceo e a Padova per il corso filosofico-teologico. Al Santo compie l’anno di noviziato, emette la professione temporanea nel 1935 e la solenne nel 1939. Riceve l’ordinazione sacerdotale nel 1942, nella chiesa del seminario di Padova. I primi anni del suo ministero lo vedono impegnato nel convento di Vicenza, addetto alle confessioni, esattore e cronista. Nel 1947, insieme ai pp. Filippo Gallo, Egidio Carlotto e Cesare Bronca, viene inviato in Spagna dal Ministro generale p. Beda Hess, a disposizione del Commissariato generale, che con fatica e sacrificio iniziava la ricostruzione della Provincia religiosa dopo la sanguinosa guerra civile. Il p. Tarcisio fu destinato dapprima all’insegnamento nel collegio di Granollers del Valles (Barcellona) e poi nel convento di Barcellona. Nel 1951 partì per il Brasile, dove i nostri religiosi erano arrivati da tre anni, e prestò, inizialmente, la sua 280 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. opera pastorale nella popolosa parrocchia di “Sehor do Bonfim” a Santo André, come cooperatore parrocchiale. Il Brasile divenne la sua seconda patria, la terra del suo apostolato fino alla morte; già nel 1977 aveva domandato la trasfiliazione alla Custodia S. Francesco del Brasile. Svolse con dedizione e semplicità il suo ministero in diverse parrocchie, tra le quali Ubatuba, Caçapava, São Caetano do Sul. P. Tarcisio mantenne sempre buoni rapporti con l’Ordine e con la Provincia madre. Quando veniva in Italia si prestava volentieri per le confessioni, sia al Santo sia a S. Pietro in Vaticano come penitenziere di lingua portoghese e spagnola. Le sue condizioni di salute, già compromesse da tempo a causa dell’intensità del lavoro pastorale svolto e da disturbi cardiocircolatori, si aggravarono irrimediabilmente poco dopo il suo ultimo ritorno in Brasile, in seguito ad un’emorragia celebrale. Assistito dai confratelli si spense nel nostro convento di Santo André. I funerali sono stati celebrati nella chiesa dedicata a N. S. do Bonfim; è sepolto nel cimitero di Santo André. ﱛﱠﱛ 15 novembre 1944 Servo di Dio Padre PLACIDO CORTESE anni 37 Nato a Cherso (Pola, Istria) il 7 marzo 1907, ricevette al battesimo il nome di Nicolò Matteo ed entrò in seminario a Camposampiero nel 1920. Dopo l’anno di noviziato nel convento del Santo in Padova emise i voti temporanei nel 1924. Seguirono i voti solenni nel 1928. Inviato a Roma, completò gli studi nel Collegio internazionale dell’Ordine e conseguì la licenza in teologia. Fu ordinato sacerdote a Roma il 6 luglio 1930. Trascorse i primi anni del suo ministero sacerdotale al Santo e nella parrocchia “Immacolata e S. Antonio” di Milano. Il 9 febbraio 1937 venne nominato direttore del Messaggero di S. Antonio: per sei anni ebbe modo di manifestare la sua versatilità e il suo impegno, con molti scritti e lettere, raddoppiando il numero degli associati e realizzando, nel 1939, la nuova tipografia, fornita di una grande rotativa e iniziando la stampa del calendario illustrato. Durante gli anni della guerra, dall’allora Nunzio Apostolico in Italia e Delegato Pontificio per la basilica di S. Antonio, mons. Francesco Borgongini Duca, p. Placido fu incaricato di assistere gli ebrei e i profughi slavi rinchiusi nel campo di concentramento di Chiesanuova di Padova, fornendo cibo, vestiario e medicinali. La sua opera assistenziale e caritatativa verso i perseguitati politici e gli ebrei e, dopo il crollo del fascismo anche nei confronti dei partigiani, venne scoperta dagli occupanti tedeschi. I superiori, avvertiti del pericolo di un possibile suo arresto, lo invitarono alla prudenza e gli fu data anche la possibilità di trasferirsi in un NOVEMBRE 281 altro convento. Egli pregò i superiori che lo lasciassero al Santo, per continuare il suo servizio ai fratelli bisognosi. L’8 ottobre 1944, verso le ore tredici e trenta, due individui si presentarono alla portineria del Santo chiedendo di parlare con il p. Placido Cortese. Egli, non sospettando nulla – dal momento che uno dei due era da lui conosciuto: un amico che finì per tradirlo –, si recò nel chiostro della Magnolia e, conversando con loro, si portò nella piazza dove, vicino al Museo civico, era appostata un’automobile sulla quale venne fatto salire, per una destinazione ignota. Il Ministro provinciale, p. Andrea Eccher, dopo ansiose ricerche, venne a sapere che p. Cortese si trovava a Trieste, prigioniero delle SS tedesche. Si portò, quindi, in quella città per tentare di liberarlo, o almeno incontrarlo, ma inutilmente.Tramite i gerarchi fascisti, il p. Eccher tentò un intervento presso il generale Wolf, responsabile delle SS di Verona, ma ricevette delle risposte strane: il p. Cortese era stato mandato nei campi di concentramento in Germania, ma, per un bombardamento alla linea ferroviaria vicino a Bolzano, alcuni prigionieri erano fuggiti mentre altri furono caricati su un automezzo, per destinazione ignota. In successive ricerche, effettuate dopo la guerra, anche attraverso il Dokumentationszentrum di Simon Wiesenthal, risultò che p. Cortese non era mai entrato in Germania. La verità sull’eroica fine di p. Placido si conobbe soltanto nel 1995, prima da una testimonianza e poi da una preziosa lettera, in data 8 giugno, della signora Adele Lapanje Dainese di Gorizia – inviata al p. Fulgenzio Campello, della comunità del Santo – nella quale si affermava che il nostro confratello morì nei primi giorni di novembre del 1944, sotto tortura o a seguito delle spaventose torture subite, mentre si trovava nella sede della polizia tedesca in piazza Oberdan a Trieste. Secondo gli ultimi documenti rintracciati a Londra, p. Placido fu finito con un un’arma da fuoco. Il suo corpo, con ogni probabilità, sparì nel forno crematorio della tristemente famosa Risiera di San Sabba. I feroci aguzzini delle SS sapevano di non poter torturare fino alla fine un prigioniero durante gli interrogatori e per questo, dopo averlo ammazzato, fecero sparire ogni traccia della sua persona nel forno crematorio, senza neppure vergare un certificato di morte. Ecco perché, quando il p. Eccher domandava notizie, misero in circolazione l’idea del trasferimento in Germania, del bombardamento alla ferrovia di Bolzano e della fuga dei prigionieri. Su quella che sembrava una irreparabile “damnatio memoriae”, finalmente brillava la verità che restituiva al p. Placido il giusto riconoscimento delle sue virtù umane e cristiane, praticate in vita e in morte. P. Placido Cortese può essere ricordato come eroe di carità e di vita, per quanto ha fatto per tanti prigionieri e perseguitati politici, e «martire» di carità in morte, per non aver rivelato nessun nome dei suoi amici e collaboratori nei terribili supplizi degli interrogatori, accettando la morte pur di salvare l’altrui vita. Il comune di Padova gli ha dedicato una via nel quartiere S. Pio X. Il generale Alexander, a nome degli alleati, gli ha concesso un’alta onorificenza al merito e così pure il presidende cecoslovacco Benes. 282 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Le testimonianze di quanti lo hanno conosciuto concordano su alcuni tratti salienti della figura di p. Placido: molto umano e sensibile verso i drammi e le soffrenze della gente, capace di infondere coraggio e speranza, umile frate (era chiamato “lo zoppino”, a causa di un difetto fisico) ma anche coraggioso, pieno di sollecitudine per il ministero sacerdotale, confratello di operosa bontà, “cortese” di nome e di fatto, di cui tutti possiamo essere fieri. Totalmente uomo di Dio, ne ha difeso i diritti, particolarmente e pesantemente calpestati nei deboli e nei perseguitati durante i tempi dolorosi e sconvolgenti del secondo conflitto mondiale. Merita di essere segnalata, in rapporto a p. Placido e alla sua drammatica ed eroica fine, la testimonianza di p. Fulgenzio Campello († 1998), che dalla basilica del Santo fu più volte inviato da p. Cortese nelle carceri di Padova per aiutare persone bisognose. Nel 1946 p. Fulgenzio inviò a Padre Pio da Pietrelcina (canonizzato nel 2002) una lettera per avere qualche notizia sul confratello scomparso. “Ricordo ancora con esattezza ciò che ho scritto in quella lettera”, confidò p. Campello. Nella lettera di risposta suor Giustina Fasan scrisse:“Padre Pio, letta la lettera, ha riflettuto e ha aggiunto: Dica ai padri del Santo che non facciano ricerche su padre Cortese, perché è in paradiso per la sua grande carità”. Anche noi pensiamo, alla luce della verità storica, che il nostro caro p. Placido sia nella gloria dei santi: a lui il Signore avrà dato la ricompensa e la corona che superano infinitamente i riconoscimenti umani. Un merito particolare, per la riscoperta di una figura tanto significativa nella storia della Provincia Patavina, va riconosciuto ad un altro frate chersino, il Padre Antonio Vitale Bommarco che, una volta concluso il suo mandato di Arcivescovo di Gorizia, ha dedicato non poche energie per mettere in luce questo suo confratello e concittadino, facendosi promotore – tra l’altro – della biografia di p. Cortese, curata da p. Apollonio Tottoli. Ma per “riparare” a tanti anni di silenzio, frutto della non completa comprensione dell’opera da lui svolta negli anni tragici della guerra, a causa della massima discrezione con la quale egli agiva per comprensibili motivi, la nostra Provincia – in presenza di indubitabili testimonianze sull’eroica e santa morte di p. Cortese – ha chiesto l’introduzione del Processo canonico per la sua beatificazione e canonizzazione. L’inchiesta diocesana si è aperta a Trieste il 29 gennaio 2002 e si è conclusa presso la Risiera di San Sabba il 15 novembre 2003. Gli atti sono stati trasmessi alla Congregazione per la Cause dei Santi, per la valutazione della validità dell’inchiesta diocesana e dell’ammissibilità del «martirio», secondo le norme della Chiesa. Il Tribubale di Padova, dopo gli accertamenti di rito, con sentenza del 4 luglio 2003 ha dichiarato “la morte presunta di Padre Placido Cortese, al secolo Nicolò Matteo, nato a Cherso (Istria) il 7 marzo 1907, come avvenuta in Trieste alle ore 24.00 del 15 novembre 1944”. Con questo atto veniva colmata la lacuna riguardante la certificazione della sua morte. La cara e forte figura di quest’umile figlio di San Francesco che, sull’esempio di San Massimiliano Kolbe, ha dato la vita per salvare quella di molti altri, ci esorta ad essere – anche nel nostro tempo – “strumenti nelle mani di Dio, per preparare NOVEMBRE 283 con le nostre opere di carità e con le preghiere il ritorno della pace nel mondo” (P. Cortese, Editoriale MSA, settembre 1942). ANTONIO VITALE BOMMARCO, Placido Cortese di Cherso, 1907-1944, in «Santi e Martiri nel Friuli e nella Venezia Giulia», a cura di Walter Arzaretti, pp. 274-277, Ed. Messaggero Padova, 2002. APOLLONIO TOTTOLI, Padre Placido Cortese vittima del nazismo, Ed. Messaggero Padova, 2001. PAOLO DAMOSSO, Padre Placido Cortese, Il coraggio del silenzio (libro e DVD), Ed. Messaggero Padova, 2006. APOLLONIO TOTTOLI, Il Servo di Dio P. Placido Cortese vittima del nazismo, in «Vita Minorum», LXXVIII (2007), 1, pp. 129-138. L’articolo riporta, tra l’altro, le ultime testimonianze ritrovate sul «martirio» di padre Cortese, dovute soprattutto all’incessante ricerca del giornalista italo-sloveno Ivo Jevnikar. ﱛﱠﱛ 17 novembre 1951 Padre LODOVICO BRESSAN Ministro provinciale anni 68 Nato a Camposampiero il 26 marzo 1883, entrò a Cherso nel 1899. Fece la professione temporanea nel 1902, la solenne nel 1905 a Roma, dove venne ordinato sacerdote i1 22 dicembre 1906. Fu di famiglia a Cherso, poi nel 1908 a Camposampiero, maestro dei novizi e rettore del collegio, il primo della rinata Provincia Patavina. Nel 1915 fu trasferito all’Arcella come economo spirituale della parrocchia e segretario provinciale; nel 1916 nominato parroco; nel 1919 eletto Ministro provinciale, continuando a ricoprire l’ufficio di guardiano e parroco all’Arcella, dove rimase per 36 anni. Tornò a Dio il 17 novembre 1951, all’età di 68 anni. Con lui venne a mancare uno dei più benemeriti nostri religiosi,“un pilastro della giovane Provincia”. Uomo di profonda pietà, rimaneva a lungo in preghiera davanti al SS.mo Sacramento o nella celletta di S. Antonio, spesso fino a tarda ora nella notte. Suo intento era quello di fare della parrocchia una famiglia, che teneva unita anche per mezzo del bollettino “Video Dominum meum”. La sua attività fu instancabile: costruì il patronato femminile, portò a compimento il campanile, ampliò e abbellì il santuario e, dopo le rovine della guerra, diede mano ad opere di ricostruzione del patronato e del cinema-teatro. Riposa all’Arcella. GIULIO MASIERO, P. Lodovico Bressan (1883-1951), in «Ritratti di famiglia – 1», pp. 31-58, p. m., Padova, 1988. ﱛﱠﱛ 284 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 17 novembre 2004 Padre TERENZIO DE POI anni 76 Nasce a Vidor (Treviso, diocesi di Vittorio Veneto) il 29 maggio 1928 e viene battezzato con il nome di Rino Mariano. Entra nel nostro seminario di Camposampiero nell’ottobre 1941 e vi frequenta la scuola media; a S. Pietro di Barbozza segue il corso ginnasiale e inizia l’anno di noviziato al Santo, nel settembre 1948; a Padova emette la professione temporanea l’8 settembre 1949 e quella solenne il 4 ottobre 1952; frequenta il liceo a Venezia e il corso filosofico-teologico a Padova e a Friburgo (1955-58).Viene ordinato presbitero a Monteortone (Padova) il 29 giugno 1955; consegue il dottorato in teologia a Friburgo nel 1958. È guardiano a Venezia-Frari e a Milano, rettore a Padova-Istituto teologico e a Roma-Seraphicum; definitore provinciale (1976-79), delegato provinciale per l’apostolato mariano e la Milizia dell’Immacolata (1979-2001); docente a Padova e a Roma, e padre spirituale all’Istituto teologico S. Antonio (1983-97). Negli anni del suo ministero è stato educatore, docente di teologia morale, superiore e pastore, animatore mariano. Come formatore – in tempi e in ruoli diversi (vicerettore, rettore, direttore spirituale) – sia nel nostro seminario teologico di Padova sia a Roma, al Collegio internazionale dell’Ordine, p. Terenzio si presentava come persona schiva, ma sapeva far emergere, nel dialogo personale e nell’animazione della comunità, una pedagogia appresa per lo più dalla propria esperienza di vita, perché il “vissuto” era il primo e quasi naturale riferimento nelle sue indicazioni di guida e di maestro. E sapeva raggiungere lo scopo. Come docente di teologia morale sapeva comunicare il proprio afflato di genuinità e di esperienza, nutrito di fede e di valori condivisi, compreso come era della loro bontà e della necessità di seguirli perché convincenti per profondità di dottrina e linearità di esposizione, da buon maestro attento al presente e alla qualità dell’ascolto. Come superiore e pastore lo troviamo prima ai Frari di Venezia, poi a Milano – parroco per un anno – e quindi all’Arcella come collaboratore pastorale, negli ultimi cinque anni della sua vita. Anche questo ultimo tratto di vita è stato da lui vissuto con la sensibilità del pastore, con la passione per il Regno. Padre Terenzio ha desiderato concludere il tempo che gli rimaneva da vivere nel ministero pastorale. Quando conobbe la sua destinazione dall’obbedienza per la parrocchia dell’Arcella, così esprimeva la sua riconoscenza al Ministro provinciale: “Sento di dirle il mio vivo grazie… sono contento di questa nuova destinazione… finché il Signore mi dà la possibilità, spero di poter fare un piccolo servizio utile soprattutto nel dialogo con la fraternità, con la parrocchia e, in particolare, attraverso il sacramento della Riconciliazione”. NOVEMBRE 285 Così p.Terenzio fedelmente ha fatto ma, purtroppo, ci ha lasciato in fretta, quasi senza salutare, perché già pronto per il definitivo incontro con Dio. È morto improvvisamente nelle prime ore del mattino del 17 novembre 2004, all’Arcella, il luogo benedetto dove S. Antonio ha concluso il suo pellegrinaggio terreno, prima di entrare nella dimora del suo Signore. I frati gli sono riconoscenti per la sua testimonianza di uomo di Dio aperto a tutti; per l’insegnamento offerto con diligente e costante preparazione, aggiornato alle direttive del magistero; per la passione nutrita per il Vangelo e il suo annuncio; per la semplicità e umiltà con cui si è posto all’interno delle nostre fraternità; per l’interesse con il quale ha seguito la vita della Chiesa; per l’amore filiale alla Vergine Immacolata; per la partecipazione con cui ha seguito la vita della Provincia. I funerali sono stati celebrati nel santuario dell’Arcella; è sepolto nella tomba dei frati nel vicino cimitero. ﱛﱠﱛ 18 novembre 1943 Fra GIUSEPPE LANTERI della Provincia Ligure Piemontese anni 78 Nacque a Triora (Imperia) il 24 luglio 1865 ed emise la professione il 12 novembre 1893. Fu per molti anni collaboratore di mons. Pietro Balestra, vescovo di Acqui Terme e poi arcivescovo di Cagliari. Religioso umile, obbediente, piissimo. Morì santamente nel convento di Susa, dove si trovava occasionalmente, a causa della guerra. Riposa nel cimitero di Susa. ﱛﱠﱛ 18 novembre 1992 Padre CANDIDO LORENZONI anni 71 Nato a Romallo (Trento) il 22 agosto 1921, entrò a Camposampiero nel 1934; dopo le scuole medie, si recò a Cherso per il ginnasio, a Brescia per il liceo e a Padova e Roma per la filosofia e la teologia. Al termine dei noviziato emise la professione semplice nel 1940, quella solenne, sempre a Padova, nel 1943; fu ordinato sacerdote a Romallo (Trento) il 31 agosto 1947. 286 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Di famiglia a Camposampiero, Padova-S. Antonio Dottore, S. Pietro di Barbozza, Meianiga (Padova), Padova-Immacolata, Noventa Padovana, Padova-Santo e a Roma-Ss. Apostoli, dal 1979 al termine dei suoi giorni. Si distinse subito soprattutto nel delicato incarico della formazione dei religiosi fratelli, verso i quali nutrì sempre particolare affetto e attenzione, dapprima a Padova (Istituto teologico), poi a S. Pietro di Barbozza, con costante entusiasmo e sensibilità di educatore. Operò, in seguito, al centro della Provincia, come Custode capitolare e poi Vicario provinciale, dimostrando umanità, partecipazione, disponibilità. Dal 1979 assunse un servizio a carattere più vasto, a Roma, presso la Curia generale, come Delegato e Assistente per il II Ordine. P. Candido si prodigò in questo nuovo campo con grande generosità, in un lavoro lungo, difficile, innovatore, non sempre apprezzato, con purità di intenzione e zelo indefesso, aprendo con saggia previdenza e consolanti frutti in Venezuela, Ghana e Messico la via missionaria alle Clarisse. E fu al ritorno festoso dal Messico, dove aveva accompagnato tre sorelle per la fondazione di quella missione, che un tumore maligno si rivelò in tutta la sua inesorabilità distruttiva. Gli ultimi tempi per il p. Candido furono veramente un calvario di sofferenza, conclusosi con l’incontro con Dio il 18 novembre, vigilia della memoria di S. Agnese d’Assisi. Dopo i funerali, celebrati a Roma nella basilica dei Ss. XII Apostoli, ebbe luogo un’altra solenne concelebrazione al Santo, presieduta da mons. Antonio Vitale Bommarco, Arcivescovo di Gorizia, suo amico fraterno. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 19 novembre 1992 Padre BENEDETTO FORTIN anni 58 Nato a Pernumia (Padova) il 5 giugno 1934, entrò a Camposampiero nel 1948 ove frequentò le medie; proseguì poi gli studi ginnasiali alla Castagnara (Padova) e a Brescia, e quelli liceali e teologici a Padova e a Tolosa (Francia). Emise la professione temporanea e quella solenne al Santo ove venne pure ordinato sacerdote nel 1963. Di famiglia a Noventa Padovana, Mestre, Narbonne (Francia), PadovaSanto, Roma-S. Marco (guardiano e parroco), a Camposampiero (guardiano) e dal 1982 al Santo. P. Benedetto dimostrò grande disponibilità nel ricoprire vari incarichi pastorali in ambienti talvolta molto diversi e non solo per la lingua. Delicato verso gli altri, solitamente entusiasta, cordiale ed estroverso, riuscì ad entrare con facilità in relazione con le persone che lo accostavano. Svolse un apo- NOVEMBRE 287 stolato prezioso nella casa di Lourdes, della Custodia francese, negli ultimi periodi estivi, nonostante le condizioni di salute divenute presto precarie. Soffriva da tempo di una cardiopatia dilatativa per la quale ogni possibilità terapeutica si dimostrò di scarsa efficacia; inoltre un fastidioso diabete debilitava maggiormente le sue forze. Il consiglio del medico era perentorio:“Il paziente dovrà osservare una vita di riposo, vista la severità dell’impegno cardiaco”. P.Benedetto rallentò la sua attività a malincuore, ma il male non fece altrettanto. Sentiva che sorella morte accelerava il passo e di tale presentimento discorreva talvolta con qualche confratello. Nella mattinata del 19 novembre si accorse improvvisamente che l’ora era giunta: si ritirò allora in cella, avvisando che per pranzo non sarebbe sceso in refettorio. Nel pomeriggio l’infermiere, quasi presentendo qualcosa di grave, aperta la porta, lo vide riverso a terra con la corona del Rosario tra le mani. Ai funerali nella basilica del Santo, fra gli altri, era presente mons. Alfredo Magarotto,Vescovo di Chioggia, suo compaesano. Riposa nel cimitero di Pernumia (Padova), nella tomba dei sacerdoti. ﱛﱠﱛ 21 novembre 1908 Padre LODOVICO MARANGONI Ministro provinciale della Dalmato-Patavina, Generale dell’Ordine, Vescovo di Chioggia anni 88 Nato a Vicenza il 27 luglio 1820, entrò nel 1838 nella Provincia DalmatoPatavina; emise la professione solenne nel 1840 e fu ordinato sacerdote nel 1843. Di umiltà esemplare, fu solo per ordine dei superiori che si laureò all’Università di Padova in filosofia e teologia. Di ingegno vivacissimo, lettore di dogmatica al Santo, oratore, scrittore, e poeta. Maestro dei novizi, segretario generale, guardiano del convento del Santo, Ministro provinciale della Dalmato-Patavina (1861-1864), poi Vicario Apostolico e subito dopo Ministro generale dell’Ordine dal 1866 al 1872. Eresse a provincia i conventi degli Stati Uniti. Partecipò con diritto di voto al Concilio Vaticano I (1870). Promosso all’Episcopato nella sede titolare di Gortina (Creta), fu consacrato Vescovo da Papa Pio IX e inviato come Visitatore Apostolico della missioni di Moldavia (1874). Nel 1877 venne nominato Vescovo di Chioggia, ove restò per trent’anni. Sempre legato da profondo affetto all’Ordine, desiderava in tarda età di lasciare Chioggia per ritornare al Santo, ma Papa Pio X non glielo concesse, anzi volle 288 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. che si scegliesse un vescovo coadiutore, dal quale, negli ultimi anni, subì continue umiliazioni. Ottenne invece che tutte le sue cose personali, che teneva in episcopio, fossero inviate al Santo dopo la sua morte. Andò al premio del Signore il 21 novembre 1908, in concetto di santità, un anno dopo la rinascita della nostra Provincia, per la quale, con occhio lungimirante, aveva aperto da Provinciale il seminario a Cherso, dove affluirono molti chierici che poi, all’atto della separazione, optarono per Padova. Di animo apostolico, uomo di preghiera e di sacrificio, lasciò una preziosa eredità spirituale, riconosciuta dal clero e dai fedeli, che lo considerarono un santo. Prezioso il suo testamento spirituale e sereni questi versi, del tutto inediti, dettati prima della morte: “Dammi, o mio buon Gesù / del ciel la santa pace, / eppoi fa pur di me / quel che ti piace. / Venga, o mio buon Gesù, / venga la morte, / ma tu del tuo bel ciel / m’apri le porte. / M’apri del tuo ciel / le porte, o Dio, / perché vi possa entrar / felice anch’io”. Nel necrologio pubblicato in «Commentarium Ordinis» del 10 dicembre 1908, così si elogia il Vescovo Marangoni: “Quod specialiter ad nos attinet, Ordinem rexit turbolentissimis difficillimisque illis temporibus quibus potestas tenebrarum facinora summa contra Summi Pontificis dignitatem, independentiam et libertatem consummavit, ommnibus adhuc lugenda… Ave, anima pientissima, benemerentissima; Christi praemia tibi in caelis!” È sepolto nella chiesa Cattedrale di Chioggia. ﱛﱠﱛ 21 novembre 1922 Padre ANGELO BATTAIA Nato a Cherso (Pola) il 21 dicembre 1850, morto a Cherso il 21 novembre 1922. ﱛﱠﱛ 24 novembre 1982 Fra FEDELE RANZATO anni 71 Nato a Salboro di Padova l’11 aprile 1911, entrò all’Arcella nel 1930. Fece i voti temporanei nel 1932 e quelli solenni nel 1936. Nel 1937 rispose all’appello di recarsi nella Provincia d’Oriente, ad Istanbul, dove restò per 45 anni, e che divenne la sua seconda patria. NOVEMBRE 289 Lavoratore instancabile, nell’umiltà e nel nascondimento, si rese utile ai confratelli e ancor più ai poveri, sempre a loro disposizione, e si propose così a testimone di Francesco nella terra dell’Islam. Alcune tradizioni, che attiravano le folle nella nostra basilica di Istanbul, come i martedì di S. Antonio, la Messa di mezzanotte a Natale, il presepio, ecc. si devono in gran parte alla sua opera silenziosa, geniale, costante. Da tutti stimato e amato, divenuto quasi il simbolo delle comunità di religiosi che operavano a Istanbul, il suo prezioso servizio venne riconosciuto anche con il conferimento della Croce al merito della Repubblica Italiana e l’onorificenza “Pro Ecclesia et Pontifice”, concessa dalla Santa Sede. Arrivò ancora in buona salute a festeggiare il 50° della professione religiosa; ma già dal 1979 aveva incominciato ad avvertire i primi sintomi del male che lo avrebbe portato alla tomba. Continuò ugualmente il suo lavoro finché il tumore ebbe il sopravvento. Tornò a Padova per farsi curare, ma un grave intervento alla gola riuscì tanto doloroso quanto inutile. Il suo martirio durò parecchi mesi, sempre sopportato con ammirevole pazienza e serenità, finché arrivò il Signore a liberarlo e chiamarlo al premio. Riposa all’Arcella. LUCIO CONDOLO, Una vita per l’Oriente, Fra Fedele Ranzato minore conventuale (1911-1982), p. m., Padova, 1984. Biografia e testimonianze. ﱛﱠﱛ 25 novembre 1994 Fra JOSEPH NANA DANSO della Custodia del Ghana Nato il 29 settembre 1962, morto a Cape Coast (Ghana) il 25 novembre 1994. ﱛﱠﱛ 30 novembre 2003 Padre GIUSEPPE BERALDO anni 64 Nato a S. Biagio di Callalta (Treviso) il 19 marzo 1939, in una famiglia numerosa, p. Giuseppe è entrato nel seminario di Camposampiero nel 1955; professò i voti semplici a Padova il 20 settembre 1961 e quelli solenni il 4 ottobre 1965; fu ordinato presbitero a Rivoltella del Garda il 29 marzo 1969. 290 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Iniziato il ministero sacerdotale prima in America Latina (Uruguay e Argentina), ritornò in Italia, sperimentando un’intensa itineranza francescana, per la quale fu di famiglia in molti conventi: Rivoltella del Garda, Padova-Santo, Vicenza, Treviso, Brescia, Torino-Lesna, Como, Noventa Padovana, Sabaudia, S. Pietro di Barbozza e Pedavena. Aveva quasi timore di mettere radici, restando troppo a lungo nello stesso luogo. Una decina di anni, prima del definitivo ritorno in Provincia, li ha trascorsi nella Custodia di Calabria; a Castrovillari (Cosenza) esercitò il ministero di cappellano dell’ospedale. Nell’ultimo periodo della sua vita fu particolarmente provato dalla malattia polmonare che già da tempo lo accompagnava. Trascorse il suo ultimo tempo a Pedavena, dove le forze andarono progressivamente diminuendo, venendogli anche a mancare quello spirito che aveva caratterizzato la sua vicenda umana e francescana. Andò con animo sereno incontro a sorella morte. Chiedeva silenzio attorno a sé, negli ultimi giorni, per essere meglio preparato all’incontro con il Signore. Si spense nell’ospedale di Feltre (Belluno) il 30 novembre 2003. I funerali sono stati celebrati nella nostra chiesa di S. Francesco in Treviso. È sepolto nella tomba dei sacerdoti del cimitero di Mignagola di Carbonera (Treviso). DICEMBRE «Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana egli portò a compimento la promessa antica, e ci aprì la via dell’eterna salvezza. Verrà di nuovo nello splendore della gloria, e ci chiamerà a possedere il regno promesso che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa». (Prefazio dell’Avvento I) Madonna e Bimbo, con i santi Ludovico di Tolosa, Francesco, Antonio e il beato Luca, Giusto de’ Menabuoi (1382), Padova, Basilica del Santo – Cappella del beato Luca Belludi DICEMBRE 293 1 dicembre 1949 Padre FRANCESCO LANZA della Provincia Ligure Piemontese Nato a Genova il 28 giugno 1880, morto a Genova il 1° dicembre 1949. ﱛﱠﱛ 1 dicembre 1989 Padre FAUSTO CASA anni 67 Nato a Pieve di Torrebelvicino (Vicenza) il 2 febbraio 1922, entrò a Camposampiero nel 1933. Fece la professione temporanea nel 1939, quella solenne nel 1943, e fu ordinato sacerdote il 16 marzo 1947. Esercitò il suo ministero dapprima nella formazione spirituale e culturale, nei seminari di Camposampiero (1947-1955) e di Brescia (13 anni): dal 1955 al 1960 come vice rettore del ginnasio e dal 1960 al 1968 come rettore del liceo. Dopo un biennio a Verona, venne trasferito a Padova (convento dell’Immacolata), dove dal 1970 al 1978 fu direttore dell’EMP (Edizioni Messaggero Padova): la sua attività riguardò soprattutto il campo liturgico e devozionale, con numerose pubblicazioni di valore e di notevole successo. Dal 1978 fu a Roma, dapprima parroco ai Ss. Pietro e Paolo all’Eur, poi cooperatore a San Marco in Agro Laurentino. In questo nuovo campo di apostolato profuse tutte le sue energie e le sue doti di mente e di cuore. Il segno del grande apprezzamento della sua opera tra i fedeli si ebbe quando, degente all’ospedale, la dimostrazione di affetto fu tale che un dottore esclamò:“Com’è vero che chi nella vita semina amore, amore raccoglie!”. Sofferto fu il suo cammino verso il cielo. Un tumore, diagnosticato già in metastasi, tolse ogni speranza ai medici ma non al p. Fausto, che visse “un mese di grazia e di amore”. A S. Pietro di Barbozza, sua ultima meta, avvertito della prossima fine, si raccolse in preghiera, e reagì pronunciando le parole del Salmo:“Quale gioia quando mi dissero: andremo alla casa del Signore!”. Confortato dal ricordo di fra Giacomo Bulgaro che aveva conosciuto a Brescia, e del quale aveva collaborato da comprimario a scrivere la biografia “II vostro fratello”, esattamente nel giorno e nell’ora in cui al processo diocesano venivano raccolte le prime testimonianze sulle virtù del Servo di Dio, il p. Fausto esalava l’ultimo respiro. Scherzosamente aveva fatto con lui un patto: “Ho la metà dei suoi anni: facciamo tutto a metà, anche la felicità del paradiso, la metà di quella che spetta a Lei!”. E fra Giacomo gli sorrideva. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 294 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 2 dicembre 1966 Fra GIOCONDO ROSSITTI anni 57 Nato a Bagnària Arsa (Udine) il 24 dicembre 1909. Entrato nell’Ordine dopo i vent’anni, fece la professione temporanea nel 1927 e la solenne nel 1932. Di famiglia a Cherso, a Pola, a Milano, al Santo, a Camposampiero e a Trieste. Un’esistenza dedicata con passione e gioiosa fedeltà al proprio lavoro, costante e tenace fino allo stremo delle forze. Per quasi trent’anni fu sacrista nelle nostre chiese. Si può dire che consumò la sua vita nel rendere bella la casa di Dio. Di carattere allegro ed estroverso. Sopportò in silenzio e con dignità i dolori del suo fisico, minato da anni di pleuriti e dal mal di cuore. Il suo trapasso è stato repentino, secondo il suo desiderio, sempre timoroso di essere di peso ai confratelli. Riposa nel cimitero di Ronchi dei Legionari (Gorizia). ﱛﱠﱛ 3 dicembre 1918 Padre GUGLIELMO MENGHINI anni 48 Nato a Padova il 25 aprile 1870, vestì l’abito francescano il 13 novembre 1889. Fece la professione l’8 dicembre 1890 e fu ordinato sacerdote il 22 dicembre 1894. Di comunità in vari conventi della Provincia toscana, in seguito per sette anni al Santo come ufficiatore, insegnante a Camposampiero e superiore a S. Pietro di Barbozza. Durante la prima guerra mondiale, internato a Vittorio Veneto, morì di febbre spagnola nel convento dei Minori Riformati, all’età di 48 anni. ﱛﱠﱛ 3 dicembre 1971 Fra GIOVANNI TAGLIAFERRI anni 80 Nato a Pagnona (Como) il 1° giugno 1891, entrò nell’Ordine all’Arcella nel 1925. Fece il noviziato a Cherso, dove emise i voti temporanei nel 1927, seguiti da quelli solenni a Milano nel 1930. DICEMBRE 295 Di famiglia all’Arcella, Cherso, Venezia, Treviso e dal 1929 a Milano. Per oltre quarant’anni, fin dal primo mattino si avviò per i paesi e le fattorie della Lombardia come cercatore. Quanto esiste nella nostra parrocchia di Milano, lo si deve anche a questo pio e umile confratello: una figura silenziosa, esemplare per lo spirito di preghiera e la generosità. Lavorò solo per gli altri: povero per libera scelta e per pratica costante di vita, volle restare sempre questuante, una missione difficile, non di rado fonte di umiliazioni e di sofferenze. Sempre sulla breccia fino all’ultimo giorno. Fu stroncato durante la notte, dopo un giorno di fatica, da un’emorragia cerebrale, che dalle strade della terra lo avviò a quelle del cielo all’età di ottant’anni. Quasi sconosciuto a molti, l’obbedienza e la dedizione al prossimo gli hanno ottenuto un “nome” nel libro di Dio. Riposa al cimitero maggiore di Milano. ﱛﱠﱛ 4 dicembre 1975 Padre UMBERTO VENTURINI della Provincia Ligure Piemontese anni 42 Nacque a Châtillon (Aosta) il 26 novembre 1933. Svolto il noviziato a Padova, emise la professione semplice l’8 settembre 1952 e la solenne in Susa l’8 dicembre 1955. In quella città venne ordinato sacerdote i1 23 maggio 1959. Viceparroco in Genova-Bolzaneto e poi in S. Antonio di Boccadasse, dovette interrompere per un certo tempo il ministero a causa di una noiosa malattia del sistema nervoso. Nel 1970 riprese il ministero a S. Francesco d’Albaro, come coadiutore parrocchiale. Un improvviso attacco cardiaco lo portava a morte nelle prime ore di questo giorno. Di p. Umberto si ricorda la generosità e il desiderio di una vita di sempre maggiore fraternità. Capace di slanci generosi, il suo carattere era però gravato da quella forma depressiva che lo costringeva ad una visione sempre più marcata delle situazioni. La sofferenza, che segnò la sua breve vita, gli valga il premio riservato al servo buono e fedele, quale egli fu sempre. Riposa nel cimitero di Châtillon. ﱛﱠﱛ 296 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 5 dicembre 1983 Padre BERNARDO INAMA anni 78 Nato il 13 aprile 1905, a Central City (Colorado, USA), originario di Dermulo (Trento), entrò a Camposampiero nel 1918. Fece la professione temporanea a Padova nel 1922, la solenne a Camposampiero nel 1925, e fu ordinato sacerdote al Santo nel 1928. Di comunità all’Arcella, al Santo, ad Arsio di Brez per due volte, a Milano, a Rio di Pusteria, a Brescia e di nuovo al Santo. Presso la Tomba di S. Antonio trascorse circa quarant’anni della sua vita, esercitando l’ufficio di penitenziere e di economo, oltre a quello di cerimoniere, svolto con dignità e precisione. Doti del p. Bernardo, di esempio a tutti: la costanza, la diligenza, la fedeltà nel suo lavoro, nei vari uffici per lo più umili e poco gratificanti. Puntuale agli atti della vita comune, non si arrese neppure quando la malattia gli tolse completamente le forze e lo ridusse alla carrozzella. Negli ultimi tempi, ricoverato alla clinica “Villa Maria” di Padova, si spense serenamente. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 5 dicembre 1986 Padre MATTEO DE FRANCESCHI anni 77 Nato a Fiumicello di Camposdarsego (Padova) l’11 giugno 1909, entrò a Camposampiero nel 1921. Emise la professione temporanea nel 1928, quella solenne nel 1931 a Venezia, dove venne ordinato sacerdote nel 1935. Di comunità al Santo, a S. Pietro di Barbozza, a Sabaudia, a Treviso e dal 1967 a Vicenza. Ebbe due trienni di guardianato, a S. Pietro di Barbozza e a Treviso. Condusse il resto della sua vita nella normalità, svolgendo i vari compiti comunitari nei conventi in cui visse. Alla professione solenne era stato ammesso con questo giudizio: “Di pietà soda, coscienzioso, amante della concordia, pronto agli atti comuni, portato al silenzio e al raccoglimento”. Pregi e qualità che si sforzò di mantenere e di accrescere durante la sua lunga vita religiosa, manifestando in ogni occasione un sano equilibrio e una fraterna sollecitudine per il prossimo. DICEMBRE 297 Sereno e contento della sua vocazione, pronto ad accogliere ogni persona, curò la diffusione del culto dei confratelli morti in concetto di santità e dei missionari. Nell’ultimo anno le sue condizioni di salute, mai troppo floride, si aggravarono. Trasferito dapprima a S. Pietro di Barbozza, e poi ricoverato nella clinica “Villa Maria” di Padova, si spense serenamente come era vissuto. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 7 dicembre 1929 Fra GIUSEPPE VIEL anni 66 Nato a Maserà (Padova) l’8 agosto 1863, entrò nell’Ordine in età adulta e vestì l’abito religioso nel 1901. Fece la professione il 15 febbraio 1915. Fu di famiglia in vari conventi, a Cherso, a Lissa, all’Arcella e infine a Pirano, dove all’età di 66 anni lasciò questo esilio per il Regno di Dio. ﱛﱠﱛ 8 dicembre 1995 Fra TARCISIO SCARAVETTO anni 61 Nato il 15 novembre 1934 a Togliano di Torreano (Udine). A trentuno anni, venuto a conoscenza dal Messaggero di S. Antonio della nostra casa di formazione per fratelli religiosi di San Pietro di Barbozza, domandò di entrarvi, per “collaborare – scriveva – ed essere di aiuto ai sacerdoti, per far conoscere la parola del santo vangelo». Accolto nel seminario di Barbozza nel 1966, fece il noviziato a Padova nel convento del Santo, emettendo la professione temporanea il 18 settembre 1969. Dopo due anni di permanenza al Santo e uno ai Frari a Venezia, ritornò a S. Pietro di Barbozza dove il 30 settembre 1973 emise la professione solenne. Successivamente fu di comunità a Camposampiero, Rivoltella, Vicenza e gli ultimi due anni, ormai bisognoso di continue cure mediche e frequenti ricoveri ospedalieri a causa di una forma di leucemia che da tempo minava la sua salute, fu collocato di famiglia a Padova nella comunità del Seminario teologico. Svolse prevalentemente il compito di portinaio e sacrestano. Aveva un vivo spirito di fede, che si manifestava nella preghiera intensa e sentita, nella devozione 298 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. filiale e tenera alla Vergine Maria. Pur non possedendo un carattere facile, dimostrava sensibilità d’animo, spesso nascosta da modi rudi, capace di commuoversi di fronte alle sofferenze e ai problemi degli altri. La lunga malattia, sopportata con spirito di rassegnazione lo purificò interiormente e lo preparò all’incontro con Dio avvenuto nell’ospedale di Padova. Riposa nel cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ 9 dicembre 1939 Fra LEONE BISCO anni 65 Nato a Piacenza d’Adige (Padova) il 13 settembre 1874, entrò a Cherso nel 1905. Fece la professione temporanea a Camposampiero nel 1910 e quella solenne al Santo l’8 settembre 1917. Di famiglia a Cherso, a Camposampiero, al Santo, a Venezia, a Roma, a Milano e di nuovo al Santo. Dedizione, attività instancabile, cura meticolosa degli interessi e delle cose del convento furono le note caratteristiche di questo confratello. Diligente, industrioso, amabile nei numerosi uffici affidatigli dall’obbedienza, si prodigò sempre e generosamente, anche con grave sacrificio di se stesso. Il giorno dopo la festa dell’Immacolata, ritornò alla casa del Padre dopo una brevissima malattia. Riposa all’Arcella (ossario). ﱛﱠﱛ 9 dicembre 1965 Padre GIOVANNI OSSANNA anni 69 Nato a Sfruz (Trento) il 12 gennaio 1896, entrò a Camposampiero nel 1908. Fece la professione temporanea nel 1915, quella solenne nel 1918, e fu ordinato sacerdote a Roma nel 1919. Di famiglia a Camposampiero, Cherso, Padova, Rio di Pusteria (come superiore) e di nuovo a Camposampiero. I suoi anni di vita religiosa furono spesi soprattutto a favore dei nostri seminari: insegnante per un trentennio di materie letterarie e teologiche a Camposampie- DICEMBRE 299 ro, Cherso, Brescia e nel nuovo Collegio teologico di Padova, con fedeltà, zelo e singolare competenza. Oltre a ciò il p. Giovanni aveva sempre particolare cura della casa, perché tutto fosse a posto, in ordine e pulito. La laboriosità fu la sua vera caratteristica: lo dimostrò anche negli ultimi quattro anni trascorsi nell’infermeria del convento di Treviso, dove, nonostante la menomazione delle sue forze, dovuta al diabete e all’arteriosclerosi, volle rendersi utile con l’assidua e paziente assistenza al confessionale. Sempre discreto e riservato,“fuori del confessionale parlava pochissimo e sorrideva moltissimo”. Ricoverato all’ospedale di Camposampiero, le sue condizioni di salute andarono aggravandosi sempre più. Amorevolmente assistito dai confratelli e dai familiari, si addormentò nel Signore con segni di profonda umiltà e devozione. Riposa nel cimitero di Camposampiero. FAUSTINO OSSANNA, P. Giovanni Ossanna, vir fidelis, in «Dieci più uno, I Francescani Conventuali di Sfruz», pp. 95-104, Ed. Miscellanea Francescana, Napoli, 1993. ﱛﱠﱛ 9 dicembre 1988 Fra LEONE GIUSTO anni 81 Nato a S. Ambrogio di Trebaseleghe (Padova) il 18 settembre 1907. Entrato a Camposampiero, fece la professione temporanea nel 1932 e la solenne a Cherso nel 1935. Di famiglia a Camposampiero, Cherso, Arsio di Brez (4 anni in due riprese), Rio di Pusteria (13 anni, pure in due riprese), al Santo (7 anni) e a Roma (S. Marco Evangelista), dal 1970 a Treviso e dal 1979 ospite a S. Pietro di Barbozza. Nei vari luoghi dove lo portò l’itineranza, svolse compiti umili ma molto utili, lavorando in chiesa, in convento, in cucina, nell’orto, ecc., sorretto da una fede semplice ma schietta e robusta. Sempre sereno e contento della sua vocazione, a chi gli chiedeva se, rinascendo, sarebbe andato ancora in convento, rispondeva: “Non solo se rinascessi una volta, ma cento volte, mi farei ancora frate”. Sua caratteristica era una francescana letizia, che diffondeva nel suo ambiente. Lavorò finché le forze glielo permisero, alternando frequentemente le sue occupazioni con la preghiera, dalla quale attingeva serenità e pazienza. Si rese utile fino all’ultimo, quando la malattia lo costringeva a trascinarsi con le grucce. Diceva spesso: “In poche parole, per essere buoni frati, lavoro e preghiera: non c’è altro!”. 300 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Lentamente le energie gli vennero meno. Ricoverato all’ospedale di Valdobbiadene ormai alla fine, non parlò quasi più. Disse solo un “grazie!” con un accenno di sorriso, ai confratelli che l’assistevano e poi si addormentò serenamente nel Signore. Riposa a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 10 dicembre 1948 Padre STEFANO ARZILLI anni 45 Nato a Serravalle (Repubblica di San Marino) il 9 novembre 1903, entrò a S. Pietro di Barbozza nel 1916. Fece il noviziato al Santo dove emise la professione temporanea nel 1921; quella solenne la fece a Roma nel 1924. Compì gli studi a Cherso, a Camposampiero e a Roma, dove fu ordinato sacerdote nel 1927. A Roma si laureò in teologia e all’Università di Padova in filosofia. Passò tre anni al Santo come penitenziere. Per il resto della breve vita religiosa fu sempre impegnato come insegnante nei collegi di Brescia e di Camposampiero. Apprezzato per il suo sicuro ed oggettivo giudizio e la paziente cura nel seguire i giovani, era di indole gioviale e caritatevole, espansivo e amico di tutti. Oltre all’attività scolastica, si dedicò con molto entusiasmo all’apostolato e alla predicazione nelle varie parrocchie. Nella piena maturità e attività, a 45 anni, ricoverato d’urgenza all’ospedale di Camposampiero per un improvviso attacco di appendicite, nonostante il buon esito dell’intervento chirurgico, il male degenerò in peritonite, e il p. Stefano dovette rispondere alla chiamata del Signore. La sua morte suscitò un largo rimpianto. Raramente si vide a Camposampiero tanta gente seguire un funerale: il feretro era già alla nostra chiesa e le ultime persone non erano ancora uscite dall’ospedale. Riposa nel cimitero di Camposampiero. ﱛﱠﱛ 10 dicembre 1976 Padre PAOLO BELGRANO della Provincia Ligure Piemontese anni 72 Nato ad Imperia-Oneglia l’11 gennaio 1904, p. Paolo entrò nell’Ordine all’età di 23 anni, dopo essere passato attraverso l’esperienza politica e sindacale molto vici- DICEMBRE 301 na al partito socialista del tempo. Fece il noviziato a Padova ed emise la professione semplice il 28 ottobre 1928 e la solenne il 4 novembre 1931. Seguì gli studi ad Assisi e a Roma e fu ordinato sacerdote il 2 settembre 1934. Esercitò il ministero con la caratteristica costante dell’umiltà. Fu di famiglia a GenovaBolzaneto, a Susa, a Torino (Madonna della Guardia) e a S. Francesco d’Albaro. Si distinse particolarmente nella predicazione, molto apprezzata dai fedeli. Uomo di intelligenza pronta e vivace, scrisse anche alcune raccolte di poesie, ben valutate dalla critica locale; è da ricordare la raccolta “Piccoli carmi e crepuscolare”, che si conserva nella biblioteca di S. Francesco d’Albaro in Genova. Uomo sensibilissimo, di temperamento dolce e pur vivo, sapeva temperare i suoi momenti di focosità, causati forse dal suo passato di sindacalista. La sua dolcezza, come egli stesso riconosceva, gli veniva probabilmente dal non aver conosciuto la madre, deceduta nel darlo alla luce; e di qui un desiderio intenso di delicatezza, di affetto, di bontà. Elementi che traspaiono evidenti dalle sue poesie. Uomo di preghiera, passava molto tempo dinnanzi al tabernacolo, e provava una gioia immensa, quasi infantile, nel celebrare l’Eucaristia. Quando la malattia bussò alla sua porta, uno dei maggiori dispiaceri era proprio quello di non poter più celebrare. In quel periodo era di comunità a S. Francesco d’Albaro in Genova; la malattia divenne tale da richiedere il ricovero dapprima presso la clinica “Villa Serena” e poi all’ospedale “Cottolengo” di Torino, specializzato per i lungodegenti; ma la Provvidenza lo volle presto con sé, risparmiandogli ulteriori sofferenze. Spirò serenamente nella prima mattina di questo giorno, confortato dai Sacramenti e dai confratelli. I funerali vennero celebrati presso la nostra chiesa della Madonna della Guardia, in Torino, con grande partecipazione di clero e di fedeli. Riposa nel cimitero di Susa. ﱛﱠﱛ 10 dicembre 1992 Padre VINCENZO FRANZOSO trasfiliato alla Provincia S. Francesco del Brasile anni 57 Nato a Torino il 3 agosto 1935, entrò a Camposampiero il 19 ottobre 1947. Compì gli studi del ginnasio superiore a Barbozza e alla “Castagnara” presso Padova (1951-1953) e quelli del liceo e teologia a Padova (1954-1962). Nella basilica del Santo emise la professione semplice nel 1954, quella solenne nel 1958 e fu ordinato sacerdote nel 1962. 302 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Dopo due anni trascorsi a Pedavena (Belluno) come educatore dei nostri seminaristi, nel 1964 iniziò la sua attività missionaria in Brasile, dove per quasi 30 anni profuse il suo zelo di frate e di sacerdote, impegnandosi soprattutto nella pastorale vocazionale. Affetto da una grave forma di diabete, venne per un periodo di cure in Italia, ma nonostante le sue precarie condizioni di salute volle ritornare in Brasile. Andò incontro a sorella morte con spirito di fede a Caxias do Sul. La sua salma è sepolta nel cimitero di Terceira Legua (Caxias, Brasile). La gioia e l’umorismo, che sprizzavano spontaneamente dal suo animo, lo rendevano subito amabile e fraterno. Nel cuore di tutti coloro che lo conobbero lasciò un esempio di francescana semplicità, di gioiosa disponibilità e di cristiano ottimismo. ﱛﱠﱛ 14 dicembre 1950 Fra FRANCESCO STELLA della Provincia Ligure Piemontese Nato a Molini di Triora (Imperia) l’11 marzo 1863, morto a Genova il 14 dicembre 1950. ﱛﱠﱛ 14 dicembre 1951 Padre PIETRO BRIOZZO della Provincia Ligure Piemontese Nato a Calizzano (Savona) il 7 febbraio 1884, morto a Genova il 14 dicembre 1951. ﱛﱠﱛ 14 dicembre 1952 Padre CARLO ANTONJ di LÜTZENFELD anni 80 Nato a Venezia 1’8 ottobre 1872, entrò nell’Ordine il 31 luglio 1929. Fece la professione temporanea il 23 agosto 1930, la solenne nel 1936, e fu ordinato sacerdote il 14 febbraio 1937. Di famiglia a Cherso, dove insegnò storia dell’arte nel nostro ginnasio; in seguito a Camposampiero e poi al Santo, dove restò fino alla morte. DICEMBRE 303 Di animo nobile, come il suo casato, la vita religiosa è stata per lui come un grande ideale. Visse ritirato e modesto, sempre distinto e sorridente, partecipando con puntualità agli atti della vita comune, prestandosi alle opere dell’apostolato. Fu sempre animato da una grande fede e da una profonda pietà. Ricoverato in clinica, passò gli ultimi mesi nella preghiera e nel raccoglimento, domandando ai confratelli che non portassero gente a visitarlo, né gli dessero notizie degli avvenimenti esterni: volle restare solo con Dio, per prepararsi all’incontro con Lui. L’annuncio della sua morte fu limitato a poche parole. Rispettando il suo desiderio, più volte espresso, non furono fatte né circolari, né immaginette-ricordo. Riposa all’Arcella (ossario). ﱛﱠﱛ 15 dicembre 2002 Padre ELIA BRUSON anni 73 P. Elia (Luigi il nome di battesimo) nacque a S. Michele delle Badesse (Padova) il 23 marzo 1929. Entrò ancora ragazzo nel seminario di Camposampiero; emise la professione temporanea al Santo l’8 settembre 1947 e la solenne il 4 ottobre 1950. Venne ordinato sacerdote il 18 dicembre 1954. Di famiglia a Rivoltella del Garda (1955-58 ), come assistente dei seminaristi e insegnante; a Padova-Immacolata (1958-68, redattore capo del Messaggero di S. Antonio e guardiano negli anni 1964-67); poi a Roma-Cittadella (1968-72, direttore nazionale della MI e guardiano), Roma-Casa Kolbe (1972-73); Padova-Immacolata (1973-79, delegato provinciale per la MI); ancora a Roma-Casa Kolbe (1979-86, nuovamente come direttore nazionale della MI, responsabile della rivista il “Cavaliere dell’Immacolata” negli anni 1986-93 e assistente religioso del nuovo Istituto delle Sorelle Minori di Maria Immacolata); Roma-Ss. Apostoli (1993-2002, delegato generale per il II Ordine francescano e gli Istituti aggregati al nostro Ordine e assistente della Federazione dei monasteri delle Clarisse in comunione con il nostro Ordine). Si può dire che il suo servizio di frate e di sacerdote abbia avuto come tre poli: l’Immacolata, S. Francesco (con S. Chiara) e S. Antonio. Ha servito il nostro Santo attraverso le pagine del Messaggero, di cui fu anche per alcuni anni redattore capo. Per nove anni ha servito S. Francesco e S. Chiara, nel compito affidatogli dall’Ordine di delegato generale per il Secondo Ordine francescano e gli Istituti aggregati alla nostra Famiglia e assistente della Federazione delle Clarisse. Ha servito la Vergine Maria come direttore nazionale e delegato provinciale della Milizia dell’Immacolata e come responsabile della rivista mariana “Il Cavaliere dell’Immacolata”. 304 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. La serenità, che traspariva dal suo volto sorridente, nasceva dalla sua relazione filiale verso la Madonna, certo di essere accompagnato dalla sua tenerezza materna. Con particolare attenzione ha seguito il nuovo Istituto delle Sorelle Minori di Maria Immacolata nella sua nascita e lo ha accompagnato nel suo sviluppo in qualità di delegato del Ministro generale. Le Sorelle lo ritengono per questo confondatore della loro famiglia. Le prime avvisaglie del male (un tumore osseo), che l’avrebbe portato alla morte, si ebbero prima del Natale del 2000. Dopo un intervento chirurgico, ai primi del 2001, fu ospite delle Sorelle Minori di M. I., dove poté usufruire di un’adeguata assistenza e continuare la sua opera di assistente spirituale. Negli ultimi due anni di vita p. Elia, pur rimanendo presso le Sorelle Minori di M.I., si è sentito fortemente partecipe sia della vita della Provincia, sia delle sorelle Clarisse, sia della comunità dei Ss. Apostoli. Ai primi di dicembre del 2002 le Sorelle Minori lo trasportarono in una loro comunità, per essere curato presso la “Casa Sollievo della Sofferenza”, fondata da S. Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo (Foggia). Il 15 dicembre partecipa alla Messa che alcuni sacerdoti concelebrano a mezzogiorno nella sua stanza; muore poco dopo le ore 21. I funerali sono stati celebrati a Roma, nella basilica dei Ss. Apostoli, e il giorno seguente una seconda liturgia funebre si è svolta nella chiesa di S. Antonio all’Arcella in Padova. La salma riposa nella cappella funebre dei frati nel cimitero dell’Arcella. P. Elia fu un vero frate, figlio di S. Francesco, uomo semplice, dal cuore buono. Il suo costante sorriso non era di maniera, ma affondava le radici in una grande fede, che è risaltata ancora più viva nel tempo della sua malattia. Era un “piccolo” che metteva tutta la sua fiducia nel Padre celeste, dal quale si sentiva teneramente amato. Anche nella malattia si è abbandonato fiducioso nella mani paterne di Dio. Per noi, suoi confratelli ha lasciato scritto, quasi come un testamento spirituale: “Offro i miei dolori per la mia cara comunità patavina…”. Frate Elia, uomo cristiano, frate e sacerdote ricco di fede e di umanità. Padre Elia M. Bruson, apostolo dell’Immacolata (1929-2002), p. m., Roma, 2003. Biografia di p. Bruson e documentazione della sua presenza accanto all’Istituto SMMI. ﱛﱠﱛ DICEMBRE 305 16 dicembre 1944 Fra GIUSEPPE LOBBIO anni 72 Nato a Padova il 2 dicembre 1872, emise i voti temporanei l’8 dicembre 1896 e quelli solenni il 2 febbraio 1901. Di comunità a Roma (Curia generalizia); poi a Pirano, a Camposampiero e al Santo, per 16 anni sacrista e per altri venticinque addetto al banco-messe. Dal 1938, data la sua malferma salute (soffriva di cuore), fu a S. Pietro di Barbozza, a Vicenza, a Venezia e dal giugno 1941 a Treviso. Laborioso, pronto ad accettare sia incarichi di un certo rilievo che quelli più umili (cuoco, refettoriere, ecc.), si adattò con spirito di sacrificio ai cambiamenti di residenza, sopportando con pazienza i disturbi che lo facevano soffrire. Pervenne al traguardo finale preparato e conscio. Sorella morte gli aveva mandato frequenti e discreti preavvisi. Lo sorprese nel silenzio della sua cella, in una tarda sera di dicembre. Riposa all’Arcella. ﱛﱠﱛ 16 dicembre 1969 Padre VITTORE CHIALINA Ministro provinciale anni 84 Nato a Cherso (Pola) il 27 settembre 1885, entrò nell’Ordine nel 1898. Emise la professione temporanea a Cherso nel 1901, quella solenne nel 1906 a Roma, dove fu ordinato sacerdote nel 1909 e conseguì la laurea in filosofia alla Gregoriana e in teologia nella Facoltà dell’Ordine. Fu lui che nel 1907 esortò i chierici “chersini” a optare per la Provincia Patavina:“Ragazzi, tutti in riga!”. Ministro provinciale dal 1924 al 1930 e dal 1936 al 1939; fu Visitatore generale dei conventi della Provincia Jugoslava (1940), Giudice regionale del Tribunale Ecclesiastico Metropolitano del Veneto dal 1942 e Definitore generale perpetuo con Rescritto della S. Sede del 1952. Di famiglia a Camposampiero,Venezia, Treviso, poi di nuovo a Venezia, dove fu parroco dal 1922 al 1936 e dal 1942 al 1964. Intraprendente, di programmi vasti e arditi, proteso alle cose grandi e belle, affabile con tutti, comprensivo e gioviale, nei suoi nove anni di Provincialato aprì nuovi spazi e nuove frontiere con i conventi di Venezia, Pola, Vicenza, Treviso, Milano, 306 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Trieste e Padova (Collegio teologico) e la costruzione della tipografia del Messaggero. Uomo dalle ampie vedute, ottimista, dinamico, seppe leggere e intravedere i tempi con acume e senso della realtà.“Avevi ragione, vedevi più in alto e più lontano di noi”, riconosceva mons. Radossi. Non mancarono nella sua vita momenti difficili e di grande sofferenza, che egli affrontò con esemplare serenità e dignità. Insieme con il Padre Bolognini, può essere considerato il ricostruttore della nostra Provincia, colui che le diede un impulso e una vitalità che, poco dopo, avrebbero prodotto frutti insperati. A 84 anni di età, ma ancora giovanile nello spirito, confortato dai Sacramenti e assistito da confratelli e familiari, si spense serenamente a Venezia. Riposa all’Arcella. TERENZIO DE POI, P.Vittore Chialina (1885-1969), in «Ritratti di famiglia – 1», pp. 97-106, p. m., Padova, 1988. ﱛﱠﱛ 16 dicembre 2002 Padre LUCIANO BIASIO trasfiliato alla Provincia S. Francesco del Brasile anni 80 Nato a Tremignon di Piazzola sul Brenta (provincia di Padova e diocesi di Vicenza) il 1° ottobre 1922, ricevette al battesimo il nome di Ettore. Entrò nel collegio di Camposampiero il 10 ottobre 1934, dove frequentò il ginnasio inferiore (1935-38). Fu quindi a Cherso per il ginnasio superiore (1938-40) e a Padova per l’anno di noviziato, sotto la guida del maestro p. Francesco Varotto. Sempre a Padova, presso la Tomba di S. Antonio, emise la professione temporanea l’8 settembre 1941 e quella solenne il 4 ottobre 1944. Nel frattempo, a Brescia, seguì il corso liceale (1941-44). A Padova iniziò e completò il corso filosofico-teologico (1944-48). Fu, il suo, un percorso di formazione iniziale lineare e condotto senza particolari difficoltà a buon fine, come era frequente in quegli anni. Ricevette l’ordinazione sacerdotale nella basilica del Santo il 19 marzo 1948, solennità di S. Giuseppe, per l’imposizione delle mani di mons. Francesco Borgongini Duca, Delegato Pontificio. Fu tra i primi missionari della nostra Provincia nell’America del Sud, essendo arrivato in Brasile il 5 febbraio 1949. Venne quindi destinato alle prime nostre presenze in Uruguay (Florida e Fray Bentos) e Argentina (J. León Suarez, Olavarría e Moreno), svolgendo gli incarichi di vicario parrocchiale e insegnante. In Brasile fu di famiglia nelle comunità di Caçapava, Monteiro Lobato e Santo André; parroco a DICEMBRE 307 Vila Sandra-Curitiba. Negli ultimi anni fu collaboratore nel seminario di Cascavel. Fu trasfiliato alla Custodia (e successivamente Provincia) del Brasile il 26 aprile 1982. Di animo mite e sempre costante nel suo ministero, conservò fino all’ultimo lo spirito missionario, interessandosi attivamente al consolidamento dell’Ordine in terra brasiliana. Andò incontro serenamente a sorella morte e ora riposa a Cascavel. ﱛﱠﱛ 17 dicembre 1931 Padre ANTONIO DOMPIERI Oblato anni 75 Nato a Costabissara (Vicenza) il 16 giugno 1856, entrò nel nostro Ordine già sacerdote e vestì l’abito francescano il 15 agosto 1910, come oblato terziario. Trascorse il resto della sua vita nelle comunità di Camposampiero, Padova, Venezia,Vicenza, dove, all’età di 75 anni, morì. Molto devoto del Santo, affezionato alla vita religiosa francescana, semplice, riservato e caritatevole. ﱛﱠﱛ 18 dicembre 1969 Padre ODORICO COMISSO anni 71 Nato a Palazzolo dello Stella (Udine) il 28 ottobre 1898, entrò a Camposampiero nel 1920. Fece i voti temporanei a Padova nel 1923, quelli solenni nel 1926 a Venezia, dove fu ordinato sacerdote nel 1928. Di famiglia a Pola, Milano, Fanna, Vicenza, Padova (Collegio teologico, come padre spirituale), al Santo e a Treviso. Le nostre chiese conventuali e parrocchiali lo hanno visto impegnato in un assiduo e fecondo apostolato. C’è un’esplicita testimonianza in proposito: “Confessore buono e generoso, francescano aperto e caritatevole”. La sua straordinaria carità emerse soprattutto a Pola, dove fu superiore durante il difficile periodo della guerra. 308 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Negli ultimi tempi, quando la malattia non gli permise più alcuna attività,“sgranava” senza tregua il Rosario, affidando a Maria quelle “opere buone” alle quali non poteva più accudire. A Treviso trascorse gli ultimi due anni della sua vita; amorevolmente assistito dai confratelli, gli si aprirono le porte della vita migliore. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ 18 dicembre 1984 Padre EGIDIO CARLOTTO trasfiliato alla Provincia S. Francesco del Brasile anni 63 Nato a Tezze d’Arzignano (Vicenza) il 1° maggio 1921, entrò a Camposampiero nel 1932. Fece la professione temporanea nel 1938, la solenne nel 1942 e fu ordinato sacerdote nel 1944. Di comunità a Milano, Pola, e per circa tre anni in Spagna (1947-1949), fu poi inviato missionario in Uruguay e nel 1954 nella Custodia del Brasile, alla quale si affiliò nel 1979. Fu quindi parroco di Caçapava, di Saõ Caetano do Sul, di Guaraniaçù e infine di N.S. da Boa Esperança in Pinhais (Paraná). Forte e instancabile lavoratore, rude e generoso, trascurava se stesso per dedicarsi unicamente al servizio dei fedeli. Accettò serenamente le varie e non facili obbedienze. Trascurò anche la sua salute e nascose vari disturbi che, se curati in tempo, gli avrebbero forse consentito una vita più lunga. I confratelli lo trovarono esanime nella sua cella, il mattino del 18 dicembre, stroncato da un’emorragia interna. ﱛﱠﱛ 19 dicembre 1996 Padre FILIPPO PITTALUGA Ministro provinciale della Ligure Piemontese anni 69 Nato a Genova-Bolzaneto il 30 agosto 1927, emise la professione solenne il 4 ottobre 1948 nella chiesa di S. Francesco in Susa, presso il cui convento aveva svolto il noviziato. Nella cittadina piemontese venne ordinato sacerdote il 12 aprile 1952 e subito nominato rettore del locale collegio francescano. DICEMBRE 309 Parroco di S. Francesco in Bolzaneto nel 1965, vi rimase fino al 1982, quando venne nominato parroco di S. Francesco d’Albaro in Genova. Ivi rimase fino al 1988, quando venne trasferito, sempre come parroco, alla chiesa di N. S. del Rosario. Nel frattempo venne eletto Ministro provinciale (1985) e rimase in carica per ben tre mandati, fino al 1994. Sacerdote colto ed integerrimo, cordiale e umanissimo, seppe guidare saggiamente la sua Provincia, che durante i suoi nove anni di governo dette qualche chiaro segno di decisa ripresa vocazionale. Amato e stimato da ogni categoria di persone, particolarmente dai giovani, per i quali donò le sue migliori energie di sacerdote francescano, si guadagnò la stima e l’affetto di quanti ebbero la grazia di conoscerlo e di beneficiare del suo ministero e della sua direzione spirituale. Destinato nel settembre 1994 al convento di S. Antonio di Boccadasse in Genova, cominciò ad avvertire i sintomi della malattia inesorabile che, dopo penose sofferenze, lo condusse a morte il 19 dicembre 1996, presso l’ospedale “Galliera” di Genova. I funerali, celebrati i1 21 dicembre nella chiesa di S. Francesco in GenovaBolzaneto, videro una larghissima partecipazione di sacerdoti e di fedeli. Nell’attesa della risurrezione, p. Filippo riposa nel cimitero di Bolzaneto. La sua memoria, nella Provincia da lui tanto amata e servita e in tutte le parrocchie da lui curate con cuore di padre, rimarrà sempre in riconoscente e devota benedizione. ﱛﱠﱛ 20 dicembre 2001 Padre GUGLIELMO CONTE anni 83 Nato a Treviso il 12 novembre 1918. Angelo, questo era il suo nome di battesimo, a 12 anni inizia il suo cammino vocazionale nel seminario di Camposampiero. Emette i voti temporanei a Padova il 3 agosto 1937 e quelli solenni a Brescia il 4 ottobre 1940. È ordinato sacerdote a Padova il 24 giugno 1943. Nei suoi 57 anni di vita presbiterale ha servito con amore e dedizione il Signore e i fratelli. Inizialmente fu di famiglia a Milano (1944-48). Fu poi per sette anni (1948-55) missionario in Argentina, a Buenos Aires, dove fu pure guardiano e parroco, agli inizi della nostra presenza in quella terra. Lo troviamo quindi a Padova-Santo e nel convento dell’Immacolata (1955-60), Camposampiero (196065, guardiano),Venezia (1965-67), Rivoltella del Garda (1967-77, direttore spirituale; guardiano 1976-77), ancora a Padova-Immacolata (1977-2001, collaboratore al Messaggero di S. Antonio per le relazioni con gli associati). 310 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Il periodo più fruttuoso e significativo per p. Guglielmo è stato quello trascorso a Padova, dal 1977 fino a quando la salute lo ha sostenuto, incaricato per l’accoglienza dei pellegrini. È divenuto per molti confidente e consigliere spirituale, e a quanti ogni giorno venivano a presentare al Signore – attraverso S. Antonio – i “pesi” della loro vita, sapeva infondere fiducia e conforto. Era infatti consapevole che molti pellegrini, oltre a incontrare il Santo presso la sua tomba benedetta, desideravano vedere e incontrare un frate, confratello di S. Antonio, per aprire a lui il cuore e manifestare le preoccupazioni o esprimere la riconoscenza per le grazie ottenute. Concluse il suo cammino terreno all’ospedale di Montebelluna (Treviso), dove era ricoverato. I funerali sono stati celebrati nella basilica del Santo. È sepolto nella tomba dei frati al cimitero di Padova-Arcella. ﱛﱠﱛ 22 dicembre 1966 Padre GERARDO AGOSTINI anni 52 Nato a S. Maria di Non di Curtarolo (Padova) il 25 marzo 1914, entrò a Camposampiero nel 1926. Fece la professione temporanea nel 1931, la solenne nel 1935 e fu ordinato sacerdote il 23 marzo 1940. Di comunità a Venezia, Como, Vicenza, Milano, Fanna, Treviso, Catanzaro, Brescia e ancora a Treviso. Nonostante la sua lunga peregrinazione tra i conventi, fu sempre gioviale, servizievole, sereno e apprezzato per il suo spirito di adattamento. Stimato e benvoluto ovunque, ma specialmente nella parrocchia di Como, dove, negli 1941-1946, si distinse per la sua abnegazione nell’assistenza ai poveri e ai giovani, in una zona di particolari difficoltà ambientali, appena affidata alle nostre cure. Da tempo le sue condizioni di salute non erano buone: una crisi cardiaca lo aveva profondamente segnato. Si pensava che tutto fosse passato, e il 25° di sacerdozio fu festeggiato in un clima di letizia, anche per la ricuperata salute. Invece il male si aggravò. Ricoverato all’ospedale di Treviso, dopo due giorni di agonia, cessò di vivere. Il suo funerale a Curtarolo, suo paese natale, fu un trionfo: un doveroso omaggio per tutto il bene svolto nei periodi di permanenza in famiglia. È sepolto nel cimitero di S. Maria di Non (Padova). ﱛﱠﱛ DICEMBRE 311 22 dicembre 1985 Padre BERNARDINO BORDIN anni 75 Nato a Camposampiero (Padova) il 4 agosto 1910, entrò nel nostro seminario nel 1920. Fece la professione temporanea nel 1926, la solenne nel 1931 a Venezia, dove fu ordinato sacerdote nel 1932. Fu un solo anno ai Frari, poi per trentun anni rettore del ginnasio superiore nei vari luoghi dove questa scuola peregrinò: Cherso, S. Pietro di Barbozza, Castagnara (Cadoneghe, Padova), Brescia e infine Pedavena (Belluno). Venne nominato rettore a soli 23 anni, età non canonica:“Ma all’età supplisca la grazia e la prudenza”, si augurarono i superiori, e non si ingannarono. Era di carattere gioviale, di spirito giovanile ed entusiasta, animato da una pietà profonda. Teneva nella massima considerazione i valori tipicamente francescani ed era innamorato della nostra Provincia, della quale tracciò una apprezzata cronistoria, attingendo pazientemente ad una grande mole di documenti. Spirito anelante al nuovo, ma radicato nella sana tradizione, diede vita ad una diversa e illuminata conduzione del seminario, rifiutando il metodo disciplinare e rigorista del tempo. Dopo questa esperienza, che lasciò nella Provincia un’impronta indelebile, ne iniziò una seconda, della durata di 21 anni, a Padova nell’Istituto teologico, quale direttore spirituale dei chierici, in tempi di ardite innovazioni che, a suo parere, rischiavano di incrinare la sostanza della tradizione francescana. Non devono essere dimenticati altri meriti del p. Bernardino: insegnante di liturgia, predicatore di esercizi spirituali, instancabile accompagnatore dei pellegrinaggi dell’OPA e Vicepostulatore per le cause dei santi. In quest’ultimo incarico, raccolse le testimonianze in vista della canonizzazione del Servo di Dio fra Giacomo Bulgaro. Sembrava ancora in piena efficienza quando, dopo un sabato trascorso in tranquilla serenità, il mattino della domenica, mentre si preparava a scendere per la celebrazione della S. Messa, un ictus cerebrale gli aprì subitamente la via del cielo, a pochi giorni dal S. Natale. Riposa a Camposampiero. ﱛﱠﱛ 25 dicembre 1979 Padre CORNELIO BARIN anni 57 Nato a Monselice (Padova) il 7 novembre 1922, entrò a Camposampiero nel 1936. Fece la professione temporanea nel 1940, la solenne nel 1946 e fu ordinato sacerdote l’8 dicembre 1948. 312 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Prima tappa il convento di Fanna (Udine), poi partì missionario per l’America Latina. Fu di famiglia a Chamizo e Fray Marcos (1952-1954); in seguito a Montevideo, dove ebbe la direzione della Residenza universitaria. Trasferito a Fray Bentos e Florida (1956-1965), si dedicò alla formazione della gioventù. Ritornò quindi a Montevideo (1965-1976), dove si fece promotore di valide iniziative di carità, quali il Centro Infantile Antoniano e l’Ufficio di collocamento. Infine, dal 1976 al 1979, a Florida, si dedicò all’assistenza dei carcerati e di altri bisognosi. Purtroppo, ancora in età valida, venne colpito da una malattia che distrugge rapidamente la vita dell’uomo: l’aplasia del midollo. P. Cornelio chiuse i suoi 28 anni di vita missionaria all’ospedale di Montevideo, il giorno di Natale, all’età di 57 anni. Sopportò il male con tanta rassegnazione, fortezza e serenità: “Tutto è provvidenza”, ripeteva,“se questa è la volontà del Signore, si compia pure in me...”. Uno spirito di giovanile entusiasmo lo sorresse sempre, specialmente negli ultimi anni, tutto preso dal desiderio di vedere la Chiesa e l’Ordine sempre più impegnati nell’annuncio evangelico. ﱛﱠﱛ 26 dicembre 1975 Padre SILVIO ANGELI anni 66 Nato a Cloz (Trento) il 17 settembre 1909, entrò a Camposampiero nel 1921. Fece la professione temporanea nel 1927, la solenne nel 1930 e fu ordinato sacerdote i1 2 luglio 1933. Di comunità a Padova (a più riprese),Treviso (due volte), S. Pietro di Barbozza, Vicenza (in tre diversi periodi),Venezia , Sabaudia. La sua lunga itineranza è una riprova delle qualità segnalate nella circolare della sua morte:“La sua grande adattabilità, la sua modestia, la sua docilità”. Restò per 17 anni al Santo, assiduo al confessionale e al colloquio con i pellegrini. Coltivò l’amicizia ed ebbe sempre una parola buona e scherzosa per tutti. Fu apprezzato dai confratelli per le sue doti di cuore, per la sua semplicità, abnegazione, generosità. Purificato con lunga sofferenza da un male che non lasciava speranza, chiuse gli occhi il giorno di santo Stefano all’età di 66 anni. È sepolto all’Arcella. ﱛﱠﱛ DICEMBRE 313 27 dicembre 2004 Padre CRISTOFORO ZAMBELLI anni 63 Nasce a Zogno (Bergamo) il 12 giugno 1941 ed è battezzato con il nome di Giovanni. Entra nel seminario di Brescia nel 1955; dopo il noviziato, emette la professione temporanea il 4 ottobre 1958 e quella solenne il 4 ottobre 1962; è ordinato presbitero a Camposampiero il 18 marzo 1967; nel 1968 consegue la licenza in teologia alla Pontificia Università Lateranense. Molti sono gli incarichi e gli uffici ricoperti nella non lunga esistenza di p. Cristoforo: addetto alla direzione nazionale M.I. (Roma, 1968-70; 1972-73), pro-rettore all’Istituto teologico di Padova (1970-71), direttore spirituale nel seminario di Camposampiero (1973-76), insegnante di lettere nel seminario-ginnasio a Pedavena (1976-79), segretario provinciale (1979-83), segretario generale dell’Ordine (1983-97), penitenziere a S. Pietro in Vaticano (1997-99), postulatore generale dell’Ordine (1999-2004). Durante la sua vita p. Cristoforo ha sempre goduto buona salute: sessant’anni vissuti con notevole energia, fisica e spirituale. Nell’incontro personale comunicava sicurezza; aveva la carica e lo spirito del combattente e del lavoratore instancabile, finché la malattia, un male che non perdona, ha minato inesorabilmente la sua vita in pochissimi mesi. Non è stato facile per lui accogliere il male come prova e come dono che viene dall’alto. Con questa prova iniziava per p. Cristoforo un percorso difficile; pur aggrappato alla speranza della guarigione, nella fede andava gradualmente consegnandosi all’incontro finale con il suo Signore. Non è facile passare in rassegna i sessant’anni di vita di p. Cristoforo: il servizio all’Ordine (in particolare, la postulazione per le cause dei santi), la devozione e lo studio della vita e degli scritti di S. Massimiliano Kolbe. Nella nostra Provincia ricoprì l’ufficio di segretario provinciale, e in seguito di segretario generale dell’Ordine, per quattordici anni, a Roma; aveva la resistenza di trascorrere ore e giornate alla scrivania per svolgere con grande dedizione e diligenza il suo compito. Come postulatore generale dell’Ordine ha affrontato questo incarico con competenza, serietà e rigore, guadagnandosi la stima presso la Congregazione per le cause dei santi. Il Prefetto della medesima, card. José Saraiva Martins, lo visitò ammalato nella sua stanza, nel convento dei Ss. Apostoli, e ha voluto presiedere l’’Eucaristia delle esequie, nella basilica dei Ss. XII Apostoli. La devozione a S. Massimiliano Kolbe è un altro tratto significativo dell’esperienza di p. Cristoforo. Ancor giovane, iniziò a studiarlo nei suoi scritti. Per poterli tradurre in italiano, ha voluto studiare la lingua polacca. Il lavoro di traduzione lo occupò dal 1972 al 1978. Ha curato inoltre la seconda edizione degli Scritti kolbiani in un unico volume e stava dedicandosi all’edizione delle Conferenze di S. Massimiliano. La morte non gli ha permesso di portare a termine questo suo lavoro. 314 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. P. Cristoforo ha vissuto questi tre ambiti da sacerdote: amava il suo sacerdozio e, pur impegnato per gran parte della sua vita in attività che lo hanno assorbito in fatiche non propriamente sacerdotali, non mancava di esercitare il suo ministero, specialmente nella predicazione e nel sacramento della Riconciliazione. Alcune virtù hanno caratterizzato la vita di p. Cristoforo: una conoscenza delle proprie possibilità e dei propri limiti e una dedizione piena, una volta assunto l’incarico, pronto a lasciare quando vedeva di non essere all’altezza del compito; trasparenza e sincerità nei suoi rapporti con gli altri, pronto a pagare di persona per questa sua trasparenza; senso di convinta appartenenza alla sua Provincia e alla Famiglia francescana; il legame alla sua terra bergamasca; resistenza e fedeltà al lavoro quotidiano. P. Cristoforo ha concluso il suo pellegrinaggio terreno a Roma, nel convento dei Ss. Apostoli, il 27 dicembre 2004, a 63 anni, quando l’orizzonte della sua vita poteva promettere ancora un tratto abbastanza lungo da percorrere nel servizio di Dio e dei fratelli.“Sorella morte”, invece, secondo i disegni misteriosi del Signore, è venuta a portarselo con sé. I suoi funerali sono stati celebrati nella basilica dei Ss. Apostoli e poi nella sua chiesa parrocchiale di Zogno. È sepolto nella tomba dei sacerdoti nel cimitero di Zogno. ﱛﱠﱛ 27 dicembre 2005 Padre BERARDO DE GRANDIS anni 77 Nasce a Campigo di Castelfranco Veneto (Treviso) il 12 aprile 1928 e viene battezzato con il nome di Elio il 22 aprile successivo. Riceve la cresima dal vescovo, ora beato, mons. Andrea Giacinto Longhin. Entra, già grandicello, nel seminario di Camposampiero nel 1942. Dopo le scuole medie, frequenta il ginnasio nel convento di S. Pietro di Barbozza e trascorre l’anno di noviziato a Padova, dove emette la professione temporanea l’8 settembre 1948. Frequenta il liceo a Brescia, e a Padova il corso filosofico-teologico. Professo solenne il 4 ottobre 1951, viene ordinato presbitero a Monteortone (Padova) il 29 giugno 1955. È di famiglia più volte a Camposampiero, all’Arcella, Como, (come guardiano e parroco), a Roma-S. Giuseppe da Copertino, a San Miniato (Pisa), Sabaudia, Genova-Boccadasse, Genova-Monte Fasce, S. Pietro di Barbozza, Copiapó (Cile), dove muore il 27 dicembre 2005. DICEMBRE 315 I funerali sono stati celebrati a Copiapó e poi a Camposampiero, nella chiesa dei Santuari Antoniani. È sepolto nel cimitero di Campigo di Castelfranco Veneto, suo paese natale. Molteplici e vari gli impegni svolti da p. Berardo: educatore nei seminari, economo, parroco, missionario, sempre disponibile e aperto alle incombenze che gli venivano richieste dall’obbedienza. Anima schietta, critico, ma ilare e libero nelle sue esternazioni: chi lo ha conosciuto ha apprezzato la sua vivacità, la sua capacità di stare in compagnia e il suo innato e sano umorismo, anche nell’appianare le difficoltà. Era un frate senza finzioni o mezze misure, e il suo voler fare del bene, come francescano, non sempre è stato apprezzato e non sempre da lui stesso vissuto come desiderava. Sono un frate – confidava ad un suo confratello – e ho ben saldo nel cuore che per l’obbedienza di uno (e che uno!) siamo salvi tutti. Io sto seguendo Lui; forse male, ma tento di seguirne le orme, custodendo dentro la splendida, felice preghiera che S. Francesco dettò per tutti i suoi frati:«Concedi a noi miseri di fare, per la forza del tuo amore, sempre ciò che tu vuoi e di volere sempre ciò che a te piace». Ora p. Berardo fa parte di quella schiera di “servi buoni e fedeli”, chiamato a condividere la pienezza di vita con quel Dio nel quale ha creduto e nel cui nome ha speso tutte le sue energie umane e spirituali, a favore delle persone che ha incontrato, compresi gli ammalati dell’ospedale di Copiapó, dove ha trascorso gli ultimi giorni precedenti la sua morte, ai quali andava ripetendo parole di incoraggiamento e consolazione cristiana. ﱛﱠﱛ 28 dicembre 1917 Fra ANTONIO GERONE Fratello Oblato anni 56 Nato ad Aviano (Udine) nel 1861, fu ricevuto nell’Ordine come oblato e vestì l’abito religioso nel 1893. Trascorse i suoi ventiquattro anni di vita religiosa quasi sempre al Santo, dove condusse un’esistenza umile e di preghiera. Vari gli incarichi che gli furono affidati in comunità e in basilica, eseguiti con spirito di obbedienza e generosità. La morte lo colse ancora in età lontana dal declino, immediatamente dopo la festa del Santo Natale. ﱛﱠﱛ 316 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. 28 dicembre 1998 Padre FULGENZIO CAMPELLO anni 85 Nato a Busiago di Campo S. Martino (Padova) il 4 giugno 1913, viene battezzato con il nome di Tommaso, cambiato in quello di Fulgenzio, il giorno della sua vestizione religiosa. Al nome di battesimo, p. Fulgenzio rimase sempre fedele, mantenendo una certa predilezione tanto che, per i suoi parenti, paesani e amici più cari, rimase sempre “Tommasino”. Nei nostri seminari di Camposampiero, Cherso e Brescia compì gli studi umanistici, per quelli di filosofia e teologia fu invece inviato, con tutta la sua classe, nel nostro Collegio teologico di Assisi. Emise la professione temporanea presso la Tomba del Santo il 4 ottobre del 1930 e quella solenne a Brescia il 16 ottobre 1934, insieme al Servo di Dio Fra Giacomo Bulgaro. Il 17 ottobre 1937 ricevette l’ordinazione presbiterale nella basilica di S. Francesco in Assisi dal Vescovo della diocesi mons. Placido Nicolini, dando così inizio, con la benedizione del Serafico Padre, al suo proficuo ministero sacerdotale. Più della metà della sua lunga esistenza, p. Fulgenzio l’ha trascorsa a Padova nel convento e nella basilica del Santo. Due sono stati, in ordine di tempo, gli uffici principali svolti: cappellano del Carcere giudiziario e penale di Padova e ufficiatore della basilica. P. Fulgenzio ha testimoniato e annunciato la salvezza e la bontà misericordiosa del Signore a tantissime persone che hanno riscontrato in lui un uomo di fede, di ascolto e di preghiera. Disponibilità, accoglienza, pazienza e amabilità i tratti salienti del suo ministero. Le sue giornate erano costellate da continui e talvolta stressanti incontri e impegni: dialoghi e benedizioni per chiunque si trovava nel bisogno e soprattutto per le persone che soffrivano dei “disagi dell’anima”. Dalla sua persona sprigionava una forza capace di infondere sollievo spirituale e corporale. È da ricordare la stretta collaborazione di p. Fulgenzio con il Servo di Dio p. Placido Cortese durante i terribili anni del secondo conflitto mondiale, in favore dei perseguitati, nonché l’interesse mai spento di p. Campello per mettere fine al lungo silenzio che avvolse la figura di p. Cortese dopo il suo rapimento, l’8 ottobre 1944, fino a raccogliere, nel 1995, la preziosa testimonianza che sollevò il velo sull’eroica fine del “martire” chersino. Accolse e sopportò con spirito di fede e con edificazione la malattia che, in pochi mesi, lo condusse all’incontro con il Signore, avvenuto nel nostro convento di S. Pietro di Barbozza. Ha lasciato scritto nel suo Diario: “La vita ci è data per cercare il Signore, la morte per trovarlo, il Paradiso per possderlo. Sono fatto per il cielo, sono un uomo di Paradiso… La morte non mi sorprenderà: l’ho aspettata ogni giorno, sono vissuto nell’idea familiare di Dio e della morte; come è dolce che navighiamo verso l’eterna riva”. DICEMBRE 317 I funerali sono stati celebrati nella basilica del Santo. La sua tomba nel cimitero dell’Arcella è ancora meta di numerosi suoi devoti. FRANCO BONAFÈ – CLAUDIO ZERBETTO, Padre Fulgenzio Campello, L’amore che risana, p. m., Padova, 2003. È un breve profilo biografico, completato da una raccolta di significative testimonianze sull’apostolato di p. Campello. ﱛﱠﱛ 28 dicembre 2006 Padre CASIMIRO GASTALDI anni 85 P. Casimiro nacque a Milano il 5 novembre 1921 e fu battezzato con il nome di Tullio nella parrocchia prepositurale di S. Maria del Suffragio. Entrò a Camposampiero il 12 ottobre 1936, accolto da p. Celestino Biasi; qui completò la scuola media o ginnasio inferiore (1936-38). Seguì a Cherso il ginnasio superiore (1938-40). A Padova compì l’anno di noviziato con il maestro p. Francesco Varotto ed emise la professione temporanea l’8 settembre 1941. Negli anni tragici della seconda guerra mondiale frequentò il corso liceale a Brescia e ad Arsio (1941-44). Emessa la professione solenne al Santo il 4 ottobre 1944, venne inviato a Roma per gli studi di filosofia e teologia presso la nostra Facoltà S. Bonaventura, conseguendo la licenza in teologia (1948). Venne ordinato sacerdote il 27 marzo 1948, nella basilica dei Ss. XII Apostoli in Roma. Fu di famiglia a Brescia (1949-52, vicerettore e insegnante; 1953-58), Padovaseminario teologico (1952-53, rettore dei chierici), Vicenza (1958-64, guardiano), Montericco (1964-73, guardiano), Verona (1973-80), Montericco (1980-92), PadovaS. Antonio Dottore (1992-2006). Ricoprì anche l’ufficio di Custode capitolare (197379). Dotato di buone capacità intellettuali, p. Casimiro ha fatto dono generoso dei suoi talenti, soprattutto come evangelizzatore a servizio della Parola di Dio, vissuta e predicata, con la libertà di spirito di Francesco d’Assisisi e con la passione di Antonio di Padova. Come per ogni evangelizzatore, anche per lui l’annuncio è diventato più vero e profondo man mano che la vita con le sue difficoltà e tempeste, con le sue croci che obbligano a ripensare i nostri progetti, lo ha chiamato a condividere la Pasqua del Maestro. Chi gli è stato vicino, per aver condiviso con lui lunghi tratti di strada nel cammino della vita, ricorda il suo carattere gioviale, signorile, fraterno. Sapeva esporre le cose di Dio con sapienza. Nell’esercitare l’ufficio di Custode capitolare, dimostrò delicatezza e sagacia. 318 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Non sono le mancate le “ferite”, nella vita di p. Casimiro, non ultima quella della malattia, che seppe però affrontare con coraggio, mai arrendendosi. Reagì, con l’aiuto di Dio, alle traversie che la vita gli aveva procurato. Rinacque, nel vero senso della parola, anche dopo un gravissimo malanno di salute accadutogli all’inizio del 1986: rottura di un aneurisma e conseguente devastante emorragia ed ischemia cerebrale, con speranze minime di sopravvivenza. Ma il 27 gennaio, giorno anniversario della nascita al Cielo di fra Giacomo Bulgaro, sembrò udire le voci amiche di coloro che gli stavano accanto e lo chiamavano. Si riprese e lentamente recuperò tutte le sue funzionalità. Trascorse gli ultimi anni nella comunità del Seminario teologico di Padova, in un crescendo di acciacchi che alla fine lo portarono ad essere accolto nell’infermeria di S. Pietro di Barbozza, per l’assistenza e le necessarie cure. Aveva scritto, in un suo commento al Salmo 120: «Pellegrinare, camminare… realtà che diventano simboli del vivere umano che avanza e tiene ben aperti gli occhi per non deviare, per giungere alla meta senza mai perdersi d’animo… Dio veglia sul tuo uscire e il tuo rientrare a casa, sul tuo nascere e sul tuo morire. Dio è custode sicuro». Vegliato dalla Vergine Immacolata e da lei accompagnato, purificato dalla sofferenza, andò incontro al Signore il 28 dicembre 2006, festa dei Ss. Innocenti, martiri. Riposa nel cimitero dell’Arcella. ﱛﱠﱛ 31 dicembre 1985 Padre GIUSTINO CARPIN Ministro provinciale anni 73 Nato a Camposampiero (Padova) il 10 febbraio 1912, entrò nel nostro seminario nel 1922. Fece la professione temporanea nel 1928, quella solenne nel 1933 a Venezia, dove fu ordinato sacerdote nel 1935. Di famiglia a Brescia, Milano, al Santo, Roma-Eur, Treviso. A Brescia, dove rimase per oltre vent’anni, fu più volte guardiano. Di una attività intensa, promosse il restauro e il ripristino del complesso monumentale di S. Francesco e altre iniziative artistiche e culturali, che dettero prestigio a quella nostra comunità. Eletto Ministro provinciale (1961-1964), si prodigò con grande entusiasmo nell’animazione missionaria, nella promozione vocazionale, nella realizzazione del Monastero delle Clarisse a Camposampiero,“la perla del suo Provincialato”.“Tutto passa, ma il monastero, che tanto bene attira dall’alto, non passerà mai”, affermava. Nel 1964 ritornò a Milano come guardiano, poi fu trasferito a Roma-Ss. Pietro e Paolo, sempre sorretto dal consueto dinamismo e fervore apostolico. DICEMBRE 319 Infine si ritirò a Treviso: gli acciacchi, sempre più gravi e un preoccupante scompenso cardiaco, gli procurarono un progressivo indebolimento generale. Con la preghiera assidua si preparò all’incontro con Dio, che avvenne all’improvviso, nei pressi della sacrestia, l’ultimo giorno dell’anno. “Signore, desidero amarti sopra ogni cosa”, sono le ultime parole di una lettera, rimasta incompiuta sul suo tavolino. Riposa nel cimitero di Camposampiero. FRANCESCO TAMBURO, P. Giustino Carpin (1912-1985), in «Ritratti di famiglia – 2», pp. 93-104, p. m., Padova, 1988. CONGEDO Arduo il commiato da tanti confratelli dalla voce un tempo familiare: l’elenco si allunga con il fluire del tempo! Volti noti di amici, di compagni; volti dai lineamenti indistinti, coperti dalla nebbia degli anni, confusi nelle memorie, arrotolati nel libro della vita. Con tutti abbiamo ricercato i loro ricordi, la loro storia, riassumendola in poche righe per farne emergere messaggi, esortazioni, esempi. Hanno pagato di persona, e in moneta pesante, la costruzione anche materiale della nostra Provincia. Un manipolo, scarso di numero, arroccato in pochi vetusti conventi, via via si è trasformato in un drappello, in una schiera di valorosi, che hanno travolto ostacoli e confini, per mete che sarebbe sembrato assurdo sperare nei lontani giorni della rinascita. La loro dimora, prima stretta in brevi sponde, ha varcato mari e oceani e invaso la terra. Non ci hanno lasciato: il loro posto di lavoro è diventato il nostro, la nostra eredità, sia nelle difficoltà che nel successo. I loro nomi, incisi su lastre di marmo, sono scritti ancor indelebilmente nel cuore di ciascuno di noi. I loro profili, brevi, talvolta lacunosi, sempre imperfetti, non devono dileguarsi in dissolvenze di fuggitive impressioni, ma divenire oggetto di meditazione, di riflessione, di fruttuoso ed edificante ricordo. Da quando siamo stati a contatto con questo numeroso stuolo di confratelli, l’altra componente essenziale della nostra famiglia, ci sentiamo in obbligo di ricordarli quotidianamente nella preghiera, passandoli tutti affettuosamente in rassegna. Per alcuni di loro il Requiem non sembra più appropriato: sono i nostri Servi di Dio Fra Giacomo Bulgaro, Padre Girolamo Biasi e Padre Placido Cortese, per i quali innalziamo il Magnificat, in attesa di cantare il Te Deum, quando la Chiesa riconoscerà la loro santità. Questi fratelli ci aiutino a fare ancora più nostra la verità di fede che si chiama «comunione dei santi»: a tutti coloro che ci hanno preceduti ci legano i vincoli della medesima fede e dell’amore che lo Spirito che riversato nei nostri cuori. Al termine di questo affettuoso incontro con i nostri confratelli di ieri, che saranno i nostri compagni di domani, vogliamo esprimere loro un grazie di cuore per il grande patrimonio di virtù, di laboriosità, di esperienza, di saggezza che hanno generosamente lasciato, oltre alle numerose opere spirituali e materiali che costituiscono il nostro prezioso tesoro, la linea di bene che dobbiamo seguire, percorrere e perfezionare. Non se ne sono andati: rimangono vicini a noi, in attesa che li raggiungiamo nella sicurezza e nella gioia senza fine. ﱛﱠﱛ Ti preghiamo, Signore Gesù, che dalla valle della miseria tu ci faccia salire al monte della vita santa, affinché segnati dall’impronta della tua passione e fondati sulla mansuetudine della misericordia e lo zelo della giustizia, meritiamo nel giorno del giudizio di essere avvolti dalla nube luminosa e di sentire la voce della gioia, della letizia e dell’esultanza: «Venite, benedetti del Padre mio», che vi ha benedetti sul monte Tabor, «ricevete il regno che è stato preparato per voi fin dall’origine del mondo» (Mt 25,34) A questo regno si degni di condurci colui al quale è onore e gloria, lode e dominio, maestà ed eternità nei secoli dei secoli. Amen! (S. ANTONIO DI PADOVA, Sermone per la II Domenica di Quaresima – 1) GIOTTO, Cristo Giudice (1303-05), Padova - Cappella degli Scrovegni (foto G. Deganello) INDICE ALFABETICO DEI FRATI DEFUNTI 1907 – 2007 Aggio f. Alfonso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-04-2006 Agostini p. Gerardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22.12.1966 Alberti p. Alessandro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-03-1982 Allegro f. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-08-1951 Angeli p. Silvio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-12-1975 Anselmi p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-10-1962 Antonj di Lützenfeld p. Carlo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-12-1952 Arzilli p. Stefano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10-12-1948 Bagatella p. Serafino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-10-1962 Baldissin f. Tarcisio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-11-1946 Balestra p. Pietro, vescovo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-05-1912 Balestra p. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-06-1932 Ballan p. Tarcisio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-06-2000 Barin p. Cornelio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-12-1979 Barzi p. Gabriele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-09-1976 Basso p. Ferdinando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-02-1941 Bastianello p. Graziano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-10-1985 Beghetto p. Angelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-05-2005 Belgrano p. Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10-12-1976 Belluzzo p. Renato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-02-1995 Benetazzo p. Teofano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-02-1999 Benetollo f. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-11-1958 Beraldo p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30-11-2003 Bergamo p. Silvio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-05-1996 Berio p. Martino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-09-1968 Bernardi p. Renato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10-05-1987 Bertolo p. Domenico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-07-1960 Bertolo p. Stanislao . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-08-1966 Berton f. Bernardino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-10-1985 Berton f. Serafino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-01-1988 Bertuzzo f. Daniele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-02-1961 Biasi p. Alessandro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-05-1988 Biasi p. Angelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-10-1961 Biasi p. Celestino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-09-1990 Biasi p. Girolamo, servo di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-06-1929 Biasi p. Lino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-07-1961 324 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Biasibetti p. Severino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-09-1998 Biasio p. Luciano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-12-2002 Biasotti f. Ludovico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-01-1952 Bignami p. Lorenzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-03-2001 Biscaro p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-06-1983 Bisco f. Leone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-12-1939 Bodda p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-03-1967 Bolognini p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-01-1942 Bommarco p. Antonio Vitale, vescovo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-07-2004 Bongiovanni p. Tommaso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-05-1946 Bordin f. Mauro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-08-1995 Bordin p. Bernardino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-12-1985 Bordin p. Innocenzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-02-1988 Bordin p.Valentino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-08-1989 Boschiero f. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-04-1937 Bottega f. Domenico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-06-1947 Bradizza p. Lodovico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-08-1977 Brencich p. Benvenuto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-02-1929 Brentari p. Lino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-07-1986 Bressan p. Davide . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-08-1975 Bressan p. Lodovico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-11-1951 Bridio p. Emanuele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-01-2006 Briozzo p. Emilio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-01-1989 Bronca p. Cesare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-03-2000 Bruson p. Elia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-12-2002 Buffoli p. Emiliano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-09-1995 Bulgaro f. Giacomo, servo di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-01-1967 Burlando p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-04-1950 Buso f. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-07-1917 Buso p. Germano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-09-1990 Campello p. Fulgenzio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-12-1998 Canale f. Corrado . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-03-1996 Caneve p. Antonio Marco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-05-1926 Caneve p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-05-1943 Caon p. Giordano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-07-1989 Capponi p. Pio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-01-1984 Capurro p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-02-1985 Carbonero p. Cesare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-10-1942 Cariello f. Gerardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-07-1996 Carlotto p. Egidio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-12-1984 INDICE ALFABETICO DEI FRATI DEFUNTI 325 Carpin p. Giustino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .31-12-1985 Carraro f. Luca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-06-1986 Casa p. Fausto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-12-1989 Castagnaro p. Felice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-08-1963 Catracchia p. Guido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-10-1975 Cattai p. Augusto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-01-2003 Cattomio p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-08-1930 Ceccato f. Masseo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-09-1987 Ceccato p. Sisto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-06-2005 Ceola f. Serafino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-05-1999 Chialina p.Vittore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-12-1969 Chudoba p. Livio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-09-1989 Ciccariello f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-06-2004 Coicchi p. Piero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-10-1995 Colasanti p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-08-1985 Comini p. Bonaventura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-06-1962 Comisso p. Giacinto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-07-1983 Comisso p. Odorico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-12-1969 Conte f. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-01-1928 Conte p. Guglielmo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-12-2001 Convento p. Guido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-01-1996 Cordola p. Albino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-02-1969 Corrà p. Enrico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-02-1970 Corradini p.Vincenzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-05-1983 Cortese p. Placido, servo di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-11-1944 Crivellari p. Fiorenzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-03-1977 Crovella p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-06-1990 Dal Gal p. Girolamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-02-1968 Dall’Olio p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-11-1943 Dalla Costa f. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-04-2005 Dalle Molle f. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .31-01-2003 Damian f. Pio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-08-2001 Daniele f. Isidoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-01-1948 Danielli p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .31-07-1981 De Concini p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-10-1998 De Concini p. Rodolfo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-09-1997 De Franceschi p. Matteo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-12-1986 De Grandis p. Berardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-12-2005 De Grandis p. Pio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-03-1931 Demo p. Remigio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-08-1985 326 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. De Poi p. Terenzio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-11-2004 De Rossi f. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-09-1985 De Santi f. Natale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-01-1994 De Santi p. Gentile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-01-1978 Di Natale f. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-10-1987 Doimi p. Samuele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-10-1971 Dolzani p. Demetrio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10-01-2002 Dompieri p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-12-1931 Dusini p. Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-10-2003 Eccher p. Andrea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-02-1983 Eccher p. Egidio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-01-1990 Erlicher f. Stefano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-06-1987 Facco f. Angelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-04-1967 Faldani p. Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-03-1999 Fammilume f. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-02-1951 Fassina f. Raffaele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-03-1945 Fassina p. Silvestro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-02-1984 Favarato p. Emilio Oreste . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-02-1978 Favaro p. Illuminato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-11-2005 Fedrizzi p.Vigilio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-08-1968 Felice p. Feliciano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-06-1973 Ferro p. Ignazio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-08-1974 Ferronato f. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-02-2002 Filippas p.Virginio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-07-1954 Fioranti f. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-05-1988 Fioranti p.Valeriano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-06-2006 Fiscon p. Gabriele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-01-1942 Fiscon p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-03-1998 Flaim p. Agostino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-03-2006 Floriani p. Gabriele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-08-1998 Foddai p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-08-2002 Fogale p. Stefano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-01-1975 Fondriest p. Adriano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-10-1999 Forese f. Luciano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-03-2003 Fornasiero f. Raffaele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-01-2000 Fortin p. Benedetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-11-1992 Fracassi p. Gaspare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-04-1984 Franchin p. Giulio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-01-1997 Franzoni p. Angelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-07-1996 INDICE ALFABETICO DEI FRATI DEFUNTI 327 Franzoso p.Vincenzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10-12-1992 Frasson p. Leonardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-02-1991 Galli p. Ignazio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-01-1955 Gallo p. Alessandro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-02-1969 Gallo p. Filippo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-09-1992 Gallo p. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-02-1996 Gasparini f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-09-1917 Gastaldi p. Casimiro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-12-2006 Gerola p. Floriano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-06-1981 Gerone f. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-12-1917 Gerosa f. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-09-1987 Giacomin f. Alfonso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-01-1982 Giacon p. Benvenuto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-01-1994 Giacon p. Celestino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-06-1953 Gianotti p. Nicola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-06-1997 Giovedì p. Riccardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-09-1998 Giuliani p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-02-2006 Giusta p. Francesco M. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-04-1963 Giusto f. Leone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-12-1988 Gorlatto p. Giacomo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-01-1951 Gottardo p. Igino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-05-1994 Grasselli p. Antonio, vescovo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-02-1919 Guarise p. Serafino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-08-1994 Guidaldi p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-01-1940 Ignudi p. Leone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-08-1953 Ignudi p. Stefano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-06-1945 Inama p. Bernardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-12-1983 Kasparowicz f. Ernesto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-08-1986 Lanaro p. Silvano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-04-2000 Lanteri f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-11-1943 Lenzi f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-04-1978 Leonardelli p. Erminio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-07-1998 Lobbio f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-12-1944 Lombardi p. Giordano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-04-1992 Lopez f. Isidoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-10-1974 Lorenzoni p. Candido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-11-1992 Lorin p. Oreste . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-02-2002 328 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Luisetto p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-06-2001 Lupieri p. Tarcisio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-08-1998 Magello p. Gaetano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-09-1982 Marangoni p. Lodovico, vescovo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-11-1908 Marazzato p. Primo Ottilio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-04-1976 Marchiori f. Federico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-09-1948 Marchioro p. Achille . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-02-2005 Mario f. Flaviano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-04-1988 Martin p. Pancrazio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-01-1989 Martingano p. Ottone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-09-1951 Martini p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-07-2006 Masiero f. Biagio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-02-1994 Masiero p. Giulio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-02-1990 Masnovo p. Guido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-07-1996 Massucato f. Elia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-09-1974 Matteazzi p. Clemente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-03-1980 Mattellini p. Aurelio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-03-2005 Mazzalovo p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-10-1936 Mazzon f. Mariano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-02-1988 Mazzorana f. Bernardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-04-1968 Mazzucco p. Ippolito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-02-1998 Melato p. Otello Bruno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-01-1978 Melloni p. Umberto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-02-1965 Menghini p. Guglielmo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-12-1918 Milanese f. Federico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-05-1989 Miotto p. Tarcisio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-11-1999 Mocellin f. Tarcisio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-03-2000 Molinarolo p. Adriano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-02-1988 Monfredini p. Dante Carlo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-05-1959 Montico p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-10-1972 Montico p. Giorgio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-08-1980 Montironi p. Agostino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-04-1993 Moranduzzo p. Teofilo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-08-1967 Moratti p. Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-09-1957 Moscon f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-05-1931 Mosconi p. Ambrogio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-02-1988 Mosconi p. Bonaventura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-05-1939 Mosel p. Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-05-1938 Muiesan f. Gabriele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-11-1985 Murari p. Pellegrino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-08-1970 INDICE ALFABETICO DEI FRATI DEFUNTI 329 Muraro p. Giuliano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-10-2004 Murias p. Carlos . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-07-1976 Musaragno f. Romeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-08-1998 Nadales f. Alberto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-04-1979 Nalotto f. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-02-1987 Negri p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-07-1909 Niello p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30-06-1961 Nostran f. Andrea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-08-1954 Odorizzi p. Albino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-09-2003 Offidani p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-05-1974 Orlini p. Alfonso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-07-1972 Ossanna p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-12-1965 Pancheri p. Francesco Saverio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-02-1986 Panizza p. Livio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-01-1989 Panteghini p. Giacomo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-01-1999 Pasi f. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-05-1932 Pasqual p. Cristoforo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-03-2004 Pasqualetti f. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10-07-1994 Paternoster p. Giuliano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-01-1994 Paternoster p.Venanzio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-09-1998 Pavone p. Carlo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-10-1960 Pecar p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-05-2002 Pellegrini p.Vito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-09-1977 Peroni p. Benedetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-08-1962 Perozzo p. Ernesto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-10-1984 Petranich p. Placido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .31-01-1952 Piana f. Andrea M. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-08-1965 Pison f. Raimondo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-10-1976 Pitacco p. Andrea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-02-2002 Pittaluga p. Filippo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-12-1996 Pittaro f. Egidio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-07-1957 Pitto p. Angelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-03-1923 Pizzinato f. Ottavio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-10-1988 Polessi p. Placido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-05-1920 Poli p. Celestino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-04-1952 Polli p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-05-1986 Polonio f. Bonaventura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-02-1919 Pressi p. Alessandro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-01-1990 Proietti p. Stanislao . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-05-1995 330 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Radossi p. Raffaele, vescovo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-09-1972 Raimondo p. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-03-1994 Rampazzo f. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30-05-1913 Ranzato f. Fedele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-11-1982 Raschi p. Bonaventura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-06-1987 Ravaschio p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-03-1941 Ravaschio p. Romolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-01-1996 Rebora p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-01-1950 Refrontolotto p. Daniele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-01-1989 Riccamboni p. Pacifico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-07-1916 Rigato p. Efrem . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-03-1981 Righetto p. Bartolomeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-10-1972 Risso p. Giovanni Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-02-1965 Rizzi p. Bernardino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-01-1968 Rossitti f. Giocondo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-12-1966 Rosso p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-05-1924 Sacchi p. Ferdinando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-03-2003 Sacilotto p. Mario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-02-1978 Salvalaggio p. Roberto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-02-2001 Salvaterra p. Gaudenzio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-02-2007 Sanavio f. Cesare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-06-2000 Santinon p. Urbano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-03-1972 Sanvidotto p. Amedeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-02-1993 Sartor p. Sebastiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-01-2002 Sartorello p. Bernardino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-06-1936 Sartori p. Anselmo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-05-1979 Sartori p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-06-1970 Sartori p. Mario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-06-1978 Scaini p. Giorgio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-02-2004 Scaini p. Mariano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-02-2001 Scano p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-05-1982 Scantamburlo p. Marcello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-03-1978 Scapin p. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-09-1984 Scaravetto f. Tarcisio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-12-1995 Scattolon f. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-02-1986 Sernagiotto f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-05-1915 Settimo f. Lodovico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-06-1921 Sgaravato p. Alberto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-07-2003 Sgarbossa p. Stanislao . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-03-1989 Sibona f. Guglielmo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30-04-1963 INDICE ALFABETICO DEI FRATI DEFUNTI 331 Silvani p. Stefano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-05-2004 Soldà p. Gregorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-02-1973 Sossella p. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-10-1957 Sottaz p.Vittore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-01-1920 Spagnolo p. Basilio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-03-2001 Spangaro p. Giorgio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-05-1967 Squarise p. Cristoforo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-05-1994 Stagni p. Salvatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30-06-2004 Stedile p. Nazareno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-01-1998 Stella p. Ermanno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-03-1992 Stolcis p. Bonaventura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-10-1977 Strappazzon p. Modesto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-07-1983 Tagliaferri f. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-12-1971 Tait p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-02-1934 Tamburo p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-02-1997 Tamè p. Filippo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-04-1932 Tentor p. Michele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-03-1972 Tessari p. Cornelio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-07-1986 Toffoletti p. Corrado . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-07-1992 Tombolato p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-10-1986 Tommasi p. Mario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-07-1984 Tonelli p. Armando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-04-1987 Tonin p.Vito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-01-1976 Tozzo p. Florindo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-08-1988 Trucchi p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-07-1955 Trucchi p. Giovanni Battista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-05-1944 Turetta p. Lorenzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-03-1999 Valdagni p. Damiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-02-1992 Valentini f. Alfeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-11-1983 Valentini p. Eugenio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-02-2002 Valentini p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-07-2006 Valentini p.Vittorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-06-1996 Vallebona p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-10-1963 Varotto p. Camillo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-09-1985 Varotto p. Carlo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-05-1969 Varotto p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-02-1963 Vedovato f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-02-1987 Venturini p. Umberto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-12-1975 Viel f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-12-1929 Visentin p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-07-1986 332 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Weber p. Aldo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-03-1992 Zaccaria p.Vittore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-09-2000 Zaghetto f. Elia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-04-1993 Zambelli p. Cristoforo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-12-2004 Zambotti p. Natale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-06-1974 Zanfabro p. Gabriele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-04-1996 Zanin p. Graziano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-01-1944 Zanini p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-06-1984 Zanon p. Giancarlo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-06-1991 Zaramella p.Valerio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-04-2003 Zerbato f. Clemente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-08-1912 Ziggiotti f. Geremia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-01-2002 Zivis p. Emilio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-05-1976 Zoppi p. Leone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-07-2006 Zorzan p. Longino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-08-2006 INDICE CRONOLOGICO DEI FRATI DEFUNTI 1907 – 2007 Marangoni p. Lodovico, vescovo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-11-1908 Negri p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-07-1909 Balestra p. Pietro, vescovo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-05-1912 Zerbato f. Clemente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-08-1912 Rampazzo f. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30-05-1913 Sernagiotto f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-05-1915 Riccamboni p. Pacifico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-07-1916 Buso f. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-07-1917 Gasparini f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-09-1917 Gerone f. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-12-1917 Menghini p. Guglielmo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-12-1918 Grasselli p. Antonio, vescovo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-02-1919 Polonio f. Bonaventura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-02-1919 Sottaz p.Vittore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-01-1920 Polessi p. Placido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-05-1920 Settimo f. Lodovico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-06-1921 Pitto p. Angelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-03-1923 Rosso p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-05-1924 Caneve p. Antonio Marco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-05-1926 Conte f. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-01-1928 Brencich p. Benvenuto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-02-1929 Biasi p. Girolamo, servo di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-06-1929 Viel f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-12-1929 334 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Cattomio p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-08-1930 De Grandis p. Pio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-03-1931 Moscon f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-05-1931 Dompieri p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-12-1931 Tamè p. Filippo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-04-1932 Pasi f. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-05-1932 Balestra p. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-06-1932 Tait p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-02-1934 Sartorello p. Bernardino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-06-1936 Mazzalovo p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-10-1936 Boschiero f. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-04-1937 Mosel p. Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-05-1938 Mosconi p. Bonaventura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-05-1939 Bisco f. Leone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-12-1939 Guidaldi p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-01-1940 Basso p. Ferdinando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-02-1941 Ravaschio p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-03-1941 Bolognini p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-01-1942 Fiscon p. Gabriele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-01-1942 Carbonero p. Cesare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-10-1942 Caneve p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-05-1943 Dall’Olio p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-11-1943 Lanteri f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-11-1943 Zanin p. Graziano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-01-1944 Trucchi p. Giovanni Battista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-05-1944 Cortese p. Placido, servo di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-11-1944 Lobbio f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-12-1944 Fassina f. Raffaele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-03-1945 Ignudi p. Stefano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-06-1945 INDICE CRONOLOGICO DEI FRATI DEFUNTI 335 Bongiovanni p. Tommaso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-05-1946 Baldissin f. Tarcisio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-11-1946 Bottega f. Domenico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-06-1947 Daniele f. Isidoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-01-1948 Marchiori f. Federico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-09-1948 Arzilli p. Stefano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10-12-1948 Rebora p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-01-1950 Burlando p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-04-1950 Gorlatto p. Giacomo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-01-1951 Fammilume f. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-02-1951 Allegro f. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-08-1951 Martingano p. Ottone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-09-1951 Bressan p. Lodovico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-11-1951 Biasotti f. Ludovico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-01-1952 Petranich p. Placido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .31-01-1952 Poli p. Celestino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-04-1952 Antonj di Lützenfeld p. Carlo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-12-1952 Giacon p. Celestino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-06-1953 Ignudi p. Leone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-08-1953 Filippas p.Virginio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-07-1954 Nostran f. Andrea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-08-1954 Galli p. Ignazio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-01-1955 Trucchi p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-07-1955 Pittaro f. Egidio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-07-1957 Moratti p. Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-09-1957 Sossella p. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-10-1957 Benetollo f. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-11-1958 Monfredini p. Dante Carlo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-05-1959 Bertolo p. Domenico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-07-1960 Pavone p. Carlo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-10-1960 336 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Bertuzzo f. Daniele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-02-1961 Niello p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30-06-1961 Biasi p. Lino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-07-1961 Biasi p. Angelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-10-1961 Comini p. Bonaventura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-06-1962 Peroni p. Benedetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-08-1962 Anselmi p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-10-1962 Bagatella p. Serafino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-10-1962 Varotto p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-02-1963 Giusta p. Francesco M. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-04-1963 Sibona f. Guglielmo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30-04-1963 Castagnaro p. Felice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-08-1963 Vallebona p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-10-1963 Melloni p. Umberto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-02-1965 Risso p. Giovanni Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-02-1965 Piana f. Andrea M. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-08-1965 Ossanna p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-12-1965 Bertolo p. Stanislao . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-08-1966 Rossitti f. Giocondo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-12-1966 Agostini p. Gerardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22.12.1966 Bulgaro f. Giacomo, servo di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-01-1967 Bodda p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-03-1967 Facco f. Angelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-04-1967 Spangaro p. Giorgio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-05-1967 Moranduzzo p. Teofilo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-08-1967 Rizzi p. Bernardino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-01-1968 Dal Gal p. Girolamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-02-1968 Mazzorana f. Bernardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-04-1968 Fedrizzi p.Vigilio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-08-1968 Berio p. Martino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-09-1968 Gallo p. Alessandro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-02-1969 Cordola p. Albino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-02-1969 Varotto p. Carlo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-05-1969 Chialina p.Vittore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-12-1969 Comisso p. Odorico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-12-1969 INDICE CRONOLOGICO DEI FRATI DEFUNTI 337 Corrà p. Enrico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-02-1970 Sartori p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-06-1970 Murari p. Pellegrino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-08-1970 Doimi p. Samuele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-10-1971 Tagliaferri f. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-12-1971 Tentor p. Michele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-03-1972 Santinon p. Urbano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-03-1972 Orlini p. Alfonso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-07-1972 Radossi p. Raffaele, vescovo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-09-1972 Righetto p. Bartolomeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-10-1972 Montico p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-10-1972 Soldà p. Gregorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-02-1973 Felice p. Feliciano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-06-1973 Offidani p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-05-1974 Zambotti p. Natale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-06-1974 Ferro p. Ignazio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-08-1974 Massucato f. Elia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-09-1974 Lopez f. Isidoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-10-1974 Fogale p. Stefano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-01-1975 Bressan p. Davide . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-08-1975 Catracchia p. Guido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-10-1975 Venturini p. Umberto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-12-1975 Angeli p. Silvio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-12-1975 Tonin p.Vito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-01-1976 Marazzato p. Primo Ottilio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-04-1976 Zivis p. Emilio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-05-1976 Murias p. Carlos . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-07-1976 Barzi p. Gabriele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-09-1976 Pison f. Raimondo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-10-1976 Belgrano p. Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10-12-1976 Crivellari p. Fiorenzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-03-1977 Bradizza p. Lodovico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-08-1977 Pellegrini p.Vito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-09-1977 Stolcis p. Bonaventura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-10-1977 338 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. De Santi p. Gentile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-01-1978 Melato p. Otello Bruno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-01-1978 Favarato p. Emilio Oreste . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-02-1978 Sacilotto p. Mario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-02-1978 Scantamburlo p. Marcello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-03-1978 Lenzi f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-04-1978 Sartori p. Mario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-06-1978 Nadales f. Alberto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-04-1979 Sartori p. Anselmo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-05-1979 Barin p. Cornelio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-12-1979 Matteazzi p. Clemente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-03-1980 Montico p. Giorgio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-08-1980 Rigato p. Efrem . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-03-1981 Gerola p. Floriano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-06-1981 Danielli p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .31-07-1981 Giacomin f. Alfonso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-01-1982 Alberti p. Alessandro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-03-1982 Scano p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-05-1982 Magello p. Gaetano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-09-1982 Ranzato f. Fedele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-11-1982 Eccher p. Andrea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-02-1983 Corradini p.Vincenzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-05-1983 Biscaro p. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-06-1983 Strappazzon p. Modesto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-07-1983 Comisso p. Giacinto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-07-1983 Valentini f. Alfeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-11-1983 Inama p. Bernardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-12-1983 Capponi p. Pio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-01-1984 Fassina p. Silvestro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-02-1984 Fracassi p. Gaspare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-04-1984 Zanini p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-06-1984 Tommasi p. Mario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-07-1984 Scapin p. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-09-1984 Perozzo p. Ernesto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-10-1984 Carlotto p. Egidio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-12-1984 INDICE CRONOLOGICO DEI FRATI DEFUNTI 339 Capurro p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-02-1985 Demo p. Remigio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-08-1985 Colasanti p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-08-1985 Varotto p. Camillo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-09-1985 De Rossi f. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-09-1985 Berton f. Bernardino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-10-1985 Bastianello p. Graziano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-10-1985 Muiesan f. Gabriel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-11-1985 Bordin p. Bernardino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-12-1985 Carpin p. Giustino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .31-12-1985 Scattolon f. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-02-1986 Pancheri p. Francesco Saverio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-02-1986 Polli p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-05-1986 Carraro f. Luca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-06-1986 Visentin p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-07-1986 Brentari p. Lino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-07-1986 Tessari p. Cornelio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-07-1986 Kasparowicz f. Ernesto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-08-1986 Tombolato p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-10-1986 De Franceschi p. Matteo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-12-1986 Vedovato f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-02-1987 Nalotto f. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-02-1987 Tonelli p. Armando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-04-1987 Bernardi p. Renato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10-05-1987 Raschi p. Bonaventura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-06-1987 Erlicher f. Stefano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-06-1987 Ceccato f. Masseo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-09-1987 Gerosa f. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-09-1987 Di Natale f. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-10-1987 Berton f. Serafino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-01-1988 Mazzon f. Mariano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-02-1988 Mosconi p. Ambrogio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-02-1988 Molinarolo p. Adriano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-02-1988 Bordin p. Innocenzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-02-1988 Mario f. Flaviano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-04-1988 Biasi p. Alessandro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-05-1988 Fioranti f. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-05-1988 Tozzo p. Florindo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-08-1988 340 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. Pizzinato f. Ottavio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-10-1988 Giusto f. Leone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-12-1988 Refrontolotto p. Daniele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .09-01-1989 Briozzo p. Emilio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-01-1989 Martin p. Pancrazio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-01-1989 Panizza p. Livio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-01-1989 Sgarbossa p. Stanislao . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-03-1989 Milanese f. Federico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-05-1989 Caon p. Giordano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-07-1989 Bordin p.Valentino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-08-1989 Chudoba p. Livio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-09-1989 Casa p. Fausto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-12-1989 Eccher p. Egidio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-01-1990 Pressi p. Alessandro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-01-1990 Masiero p. Giulio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-02-1990 Crovella p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-06-1990 Buso p. Germano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-09-1990 Biasi p. Celestino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-09-1990 Frasson p. Leonardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-02-1991 Zanon p. Giancarlo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-06-1991 Valdagni p. Damiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-02-1992 Stella p. Ermanno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-03-1992 Weber p. Aldo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-03-1992 Lombardi p. Giordano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-04-1992 Toffoletti p. Corrado . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-07-1992 Gallo p. Filippo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-09-1992 Lorenzoni p. Candido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-11-1992 Fortin p. Benedetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-11-1992 Franzoso p.Vincenzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10-12-1992 Sanvidotto p. Amedeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-02-1993 Montironi p. Agostino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-04-1993 Zaghetto f. Elia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-04-1993 Giacon p. Benvenuto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-01-1994 De Santi f. Natale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-01-1994 Paternoster p. Giuliano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-01-1994 INDICE CRONOLOGICO DEI FRATI DEFUNTI 341 Masiero f. Biagio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-02-1994 Raimondo p. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-03-1994 Squarise p. Cristoforo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-05-1994 Gottardo p. Igino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-05-1994 Pasqualetti f. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10-07-1994 Guarise p. Serafino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-08-1994 Belluzzo p. Renato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-02-1995 Proietti p. Stanislao . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-05-1995 Bordin f. Mauro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-08-1995 Buffoli p. Emiliano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-09-1995 Coicchi p. Piero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-10-1995 Scaravetto f. Tarcisio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-12-1995 Ravaschio p. Romolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-01-1996 Convento p. Guido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-01-1996 Gallo p. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-02-1996 Canale f. Corrado . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18-03-1996 Zanfabro p. Gabriele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-04-1996 Bergamo p. Silvio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-05-1996 Valentini p.Vittorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-06-1996 Franzoni p. Angelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-07-1996 Masnovo p. Guido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-07-1996 Cariello f. Gerardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-07-1996 Pittaluga p. Filippo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-12-1996 Franchin p. Giulio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-01-1997 Tamburo p. Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-02-1997 Gianotti p. Nicola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-06-1997 De Concini p. Rodolfo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-09-1997 Stedile p. Nazareno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-01-1998 Mazzucco p. Ippolito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-02-1998 Fiscon p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-03-1998 Leonardelli p. Erminio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-07-1998 Floriani p. Gabriele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-08-1998 Musaragno f. Romeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-08-1998 Lupieri p. Tarcisio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-08-1998 Paternoster p.Venanzio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-09-1998 Biasibetti p. Severino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-09-1998 Giovedì p. Riccardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-09-1998 342 NECROLOGIO PROVINCIA PATAVINA OFM CONV. De Concini p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-10-1998 Campello p. Fulgenzio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-12-1998 Panteghini p. Giacomo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-01-1999 Benetazzo p. Teofano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-02-1999 Turetta p. Lorenzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-03-1999 Faldani p. Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-03-1999 Ceola f. Serafino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-05-1999 Fondriest p. Adriano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-10-1999 Miotto p. Tarcisio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-11-1999 Fornasiero f. Raffaele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-01-2000 Mocellin f. Tarcisio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-03-2000 Bronca p. Cesare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25-03-2000 Lanaro p. Silvano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .05-04-2000 Sanavio f. Cesare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-06-2000 Ballan p. Tarcisio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-06-2000 Zaccaria p.Vittore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-09-2000 Scaini p. Mariano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-02-2001 Salvalaggio p. Roberto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-02-2001 Spagnolo p. Basilio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-03-2001 Bignami p. Lorenzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-03-2001 Luisetto p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-06-2001 Damian f. Pio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .04-08-2001 Conte p. Guglielmo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-12-2001 Sartor p. Sebastiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-01-2002 Dolzani p. Demetrio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10-01-2002 Ziggiotti f. Geremia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-01-2002 Valentini p. Eugenio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .11-02-2002 Pitacco p. Andrea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-02-2002 Ferronato f. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-02-2002 Lorin p. Oreste . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-02-2002 Pecar p. Antonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19-05-2002 Foddai p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-08-2002 Bruson p. Elia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15-12-2002 Biasio p. Luciano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-12-2002 Cattai p. Augusto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12-01-2003 Dalle Molle f. Luigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .31-01-2003 INDICE CRONOLOGICO DEI FRATI DEFUNTI 343 Sacchi p. Ferdinando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13-03-2003 Forese f. Luciano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-03-2003 Zaramella p.Valerio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-04-2003 Sgaravato p. Alberto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .08-07-2003 Odorizzi p. Albino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-09-2003 Dusini p. Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29-10-2003 Beraldo p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30-11-2003 Scaini p. Giorgio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-02-2004 Pasqual p. Cristoforo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24-03-2004 Silvani p. Stefano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23-05-2004 Ciccariello f. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22-06-2004 Stagni p. Salvatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30-06-2004 Bommarco p. Antonio Vitale, vescovo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-07-2004 Muraro p. Giuliano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-10-2004 De Poi p. Terenzio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17-11-2004 Zambelli p. Cristoforo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-12-2004 Marchioro p. Achille . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-02-2005 Mattellini p. Aurelio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-03-2005 Dalla Costa f. Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-04-2005 Beghetto p. Angelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .01-05-2005 Ceccato p. Sisto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-06-2005 Favaro p. Illuminato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .07-11-2005 De Grandis p. Berardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27-12-2005 Bridio p. Emanuele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16-01-2006 Giuliani p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-02-2006 Flaim p. Agostino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-03-2006 Aggio f. Alfonso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26-04-2006 Fioranti p.Valeriano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .03-06-2006 Zoppi p. Leone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .02-07-2006 Valentini p. Giuseppe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .06-07-2006 Martini p. Giovanni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14-07-2006 Zorzan p. Longino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20-08-2006 Gastaldi p. Casimiro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28-12-2006 Salvaterra p. Gaudenzio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21-02-2007