aprile 2014
1
uno
Ero Straniero – il giornale
Numero di registrazione
Tribunale di Modena
n. 2192
Proprietà
Cooperativa Sociale "Il Mantello"
Direttore Responsabile
Direzione Editoriale
Raffaele Facci
Comitato di Ero Straniero
Gestione Tecnica
Redazione
Paolo Pignatti
[email protected]
Claudio Cioni
Casa del Volontariato
Viale B. Peruzzi 22
41012 Carpi (Mo)
Segretaria di Redazione
Hanno collaborato
Francesca Rosselli
366/9746699
Giovanna Arletti
Marta Artioli
Valeria Magri
Mario Orlandi
Bruno Spaggiari
Vanessa Ramon Navarro
www.erostraniero.it/
EROSTRANIEROilgiornale: la prima uscita
IN CRESCITA verso la TERRA PROMESSA
LE TESTIMONIANZE DI CHI E’ PARTECIPE ED OPERA NEL PERCORSO
Il giornale è registrato e regolarizzato.
E‘ nella Rete dei Media Interculturali dell’Emilia Romagna.
Mi interessa, a questo punto, chiedere a chi più ha le mani in pasta ( e a chi le ha meno) di
riflettere assieme. Guardare alle radici, seguire il percorso.
“A che punto siamo?”
A un buon punto, pare!
“Che cosa si intravede all’orizzonte?”
L’amalgama tra le quattro realtà che hanno fatto nascere e portato avanti il progetto:
l’Azione Cattolica; il MASCI, gli adulti scouts cattolici; l’UDI, Unione Donne in Italia e la
Cooperativa sociale Il Mantello; è un fatto. Un impasto che ha fatto lievitare la pasta di
studenti, volontari insegnanti e non, con interventi e azioni di costruzione culturale. A partire
dall’incontro in un percorso quotidiano condiviso.
Bene! Ma dagli inizi, che cosa è cambiato? Più che dare risposte vogliamo qui porci delle
domande. Siamo in un momento di passaggio.
Come eravamo agli inizi? Come siamo ora? Gli studenti [e i volontari] sono cambiati?
Quali risposte dare, quali vie intraprendere?
Ai primi posti c’è, ieri come oggi, l’apprendere l’italiano. Il fornire una conoscenza dei servizi
e della loro adeguata pratica. Ora pensiamo a raccontarci le nostre identità per l’incontro.
Sapere del viaggio. A questo serve Ero Straniero oggi: a comunicare, scambiare, accogliere,
progettare e costruire le risposte condivise. Per questo ora non forniamo risposte. Questo è il
momento della condivisione. Poi andremo sulle nuove piste.
Per ora ci basta leggere le testimonianze di viaggio di volontari e studenti.
Si vede la terra promessa!
Raffaele Facci
NEL VIAGGIO DI ERO STRANIERO
Francesca Rosselli
Parole e numeri, ascolti e incontri: relazioni
Chi siamo?! Servirebbero troppe righe per descrivere chi siamo e chi è Ero Straniero.
Quello che si può fare è provare a raccogliere in alcune pillole ciò che abbiamo costruito
finora e ciò che stiamo ancora facendo...
Anno scolastico 2010/2011:
9 corsi di lingua e cultura italiana
196 iscritti
24 docenti volontari
14 altri volontari
Anno scolastico 2013/2014:
8 corsi di lingua e cultura italiana
162 iscritti
31 docenti volontari
15 altri volontari
E nonostante questi numeri alti ogni anno, a settembre,
abbiamo la preoccupazione che nessuno venga ad iscriversi ai
nostri corsi! Ma ogni anno, a ottobre, cominciamo con le lezioni
e andiamo avanti fino a giugno!
Tuttavia, quello che offriamo non sono solo ore di lingua italiana, ma anche tante occasioni
per stare insieme, conoscersi e conoscere il proprio territorio.
Abbiamo organizzato:
incontri di educazione stradale con una Vigilessa di Carpi;
incontri di educazione sanitaria con medici, farmacisti, volontari della Croce Rossa;
moduli didattici sulla raccolta differenziata e sul rispetto dell'ambiente;
moduli didattici sull'educazione alimentare con visite nei supermercati;
moduli didattici sulla sicurezza in casa;
aboratori di cucito per le donne;
iniziative svolte durante la Festa del Volontariato di Carpi;
uscite nel centro storico di Carpi;
visite al Museo del Deportato;
moduli didattici per conoscere la vita di Odoardo Focherini;
visita all'Ex Campo di Concentramento di Fossoli.
Abbiamo cominciato:
laboratorio di autonarrazione rivolto alle donne straniere che frequentano i nostri corsi;
corsi rivolti esclusivamente alle mamme straniere di bambini iscritti in alcune Scuole
dell'Infanzia di Carpi;
corsi di lingua e cultura italiana a Fossoli;
laboratori di alfabetizzazione per gli studenti degli Istituti Superiori Meucci e Vallauri di
Carpi.
Abbiamo in programma:
corsi per imparare ad usare il computer e internet;
andare a visitare il Museo Civico di Carpi;
presentare e far conoscere la storia di Mamma Nina ai nostri studenti.
Come detto sopra, queste sono proprio solo alcune delle tante cose che formano Ero
Straniero e ne rappresentano solo i titoli. Quello che faremo con i prossimi numeri di questo
giornale sarà raccogliere le esperienze di chi ha vissuto queste occasioni ed offrirle a chi non
era presente cercando di invogliarlo, perchè no, ad aggregarsi ad Ero Straniero!
“IO SONO” dal BURKINA FASU
Giovanna Arletti
La esse carpigiana striscia lieta sul viso africano
Non avevo mai insegnato prima...
Ho lavorato 40 anni in banca e cresciuto due
bravissimi figli, sani e pieni di buona volontà.
Mi sono relazionata con migliaia di clienti.
Ho incontrato migliaia di persone, ho risposto a
migliaia delle loro domande, ho fatto da
coach a tanti giovani che muovevano i loro primi
passi nel mondo della Banca, ma non avevo mai
insegnato prima.
Ormai terminato il mio
periodo di lavoro, ho pensato che avrei potuto
aiutare chi non era nato in 'questa nostra terra' a
farlo diventare 'Ero straniero'. Ed è così che è
iniziato questo mio nuovo percorso. Il primo anno
l'ho fatto di alfabetizzazione con ragazzi stranieri
che ben poco conoscevano della nostra lingua.
Uno fra questi mi è rimasto ben impresso..
Giovane, 19 anni, analfabeta.
Veniva dal
Burkina Faso uno Stato dell'Africa Occidentale
confinante col Mali, il Niger, il Benin,il Togo, il
Ghana e la Costa d'Avorio.
Un pastore, che
parlava solo la lingua More o un dialetto locale.
Non era mai stato a scuola e non aveva mai
visto una matita... Quando gliel'ho data in mano,
l'ha rivoltata un paio di volte nella mano senza
sapere cosa fosse, n'è tantomeno da che parte
dovesse essere usata... E' sempre venuto alle
lezioni. La sua mente era libera, aperta.
Apprendeva qualsiasi cosa...
E' stato così che settimana dopo settimana ha
imparato a scrivere e anche se stentatamente a
leggere. Ma la cosa che più mi faceva sorridere
e inorgoglire era quando gli chiedevo di dirmi il
presente del verbo essere. Allora si alzava in
piedi come gli avevo insegnato e con il suo viso
lieto,
quasi
a
compiacersi
e iniziava
a
pronunciare con quella 'esse emiliana' che a noi
non sembra di avere, ma che sicuramente
abbiamo, quel: Io sono, Tu sei, Lui è...
Nella sua mente 'così pura" aveva appreso non
solo la nostra grammatica italiana, ma una
cadenza di parlare così simile alla nostra che per
un attimo ne rimanevi sorpreso...
L’Esperienza all’Istituto Tecnico Commerciale
Meucci
All'inizio di quest'anno si è reso necessario un
intervento diretto all'interno di alcuni Istituti
Superiori, proprio per sostenere quei ragazzi che
ormai si trovano a dover studiare materie più
tecniche e complesse senza la padronanza della
lingua italiana. Ed è stato così che ho iniziato la
mia nuova esperienza all'interno dell'Istituto
Tecnico Commerciale Meucci di Carpi.
Devo dire che un po' di emozione l'ho avuta...
Dapprima come studente e poi come genitore
ero già entrata in quell'Istituto... Diciamo che mi
batteva forte il cuore... Era come entrare 'nel
tempio dove avevo appreso la cultura da
ragazza', dove avevo seguito mio figlio Federico
negli studi di ragioniere e doverci entrare ora,
con un 'ruolo legittimato' anche senza avere i
titoli di insegnante, mi dava un leggero senso di
entusiasmo misto ad una nota di commozione.
Sono stata ben accolta dalla Professoressa
Barbaro che mi è venuta incontro stringendomi
la mano e dicendomi: 'Ma lei è un angelo...
magari ne avessimo come Lei... e questo mi ha
fatto sentire a casa. Era la mia casa... tre tappe
della mia vita...
Ho quattro bravissimi ragazzi di età diverse fra
loro, che frequentano classi e sezioni diverse e
provengono da Paesi diversi.
Sono sempre
presenti e seguono con particolare attenzione
tutte le lezioni. Sono rispettosi, salutano sempre,
ed ogni volta che lasciano l'aula della biblioteca
che ci è stata assegnata per lo studio, ripongono
sempre la loro sedia sotto al tavolo come ho
insegnato loro.
Li tratto come se fossero i miei figli. Li sprono a
studiare per loro stessi, per il mestiere che
dovranno fare, per la vita...
Quando mi dicono che devono fare una
interrogazione li incoraggio...
- Mi raccomando eh, prendi 10! E loro mi
sorridono: - Sì Prof, e se ne vanno sicuri...
C'è un ragazzo fra loro che viene dal Pakistan
che all'inizio non parlava proprio per niente.
Nessuna parola. Anche gli insegnanti delle altre
materie con i quali mi fermo sempre a scambiare
qualche idea me l'avevano confermato.
- E' intelligente, dicevano, ma non parla e questo
fa sì che non sappiamo mai se e quanto ha
capito - Sono passati ormai cinque mesi dall'inizio
dell'anno scolastico e devo dire che adesso Alì
parla e risponde alle domande e qualche volta
anche in modo ironico...
Mi rendo conto che insegnare ai ragazzi è cosa
di grande responsabilità, ma quando alla fine
della lezione qualcuno di loro mi dice: - Grazie
Prof è stata una bella lezione- mi si riempie il
cuore di orgoglio e penso sempre che li sto
aiutando a crescere nel
loro mondo del
domani... e che un giorno diranno -Ero straniero-
ANDIAMO DA MAMMA NINA
Marta Artioli
Dopo aver conosciuto Odoardo Focherini
Una festa a casa sua per sperimentare fraternità e amore materno
La nostra scuola, oltre
all'insegnamento
della
lingua italiana, strumento
fondamentale
per
l'inserimento e l'integrazione
dei nostri alunni stranieri nel
tessuto sociale in cui vivono,
si è posta anche negli anni
scorsi l'obiettivo, un po'
ambizioso, di dare loro
qualche stimolo perché si
accostino a quella che
possiamo
chiamare
la
“memoria collettiva” della
nostra città di Carpi.
Per noi “integrarsi”, al di là
dell'inserirsi con padronanza
nelle
situazioni
di
vita
concreta, può e deve
assumere, naturalmente per
quanto è possibile, il
significato più ampio della
partecipazione
a
valori
condivisi
attraverso
gli
strumenti della conoscenza
e della comprensione.
Così l'anno scorso abbiamo
fatto una scommessa, i cui
risultati non erano per nulla
scontati, nel proporre la
figura di Odoardo Focherini.
Scommessa che possiamo
dire vinta, perché da parte
dei nostri alunni ci sono stati
interesse
e
sostanziale
comprensione
della
personalità di questo nostro
martire,
nonché
delle
implicazioni etiche e storiche
che
si
sono
dovute
affrontare.
Allora
il
Comitato
ha
pensato
di
continuare,
anche
quest'anno,
sulla
strada già tracciata: far
conoscere un' altra figura
che ha lasciato un segno
profondo
nella
realtà
carpigiana, Mamma Nina.
Questa scommessa pare
anche più ardua, perché
presenta alcuni problemi
che
riguardano
questa
figura di madre “sui generis”
soprattutto se si pensa di
proporla ad uomini stranieri
di
cultura
e
mentalità
diverse.
D'altro canto abbiamo altri
aspetti a nostro vantaggio,
come
la
possibilità
di
incentrare la proposta su
quei valori che, come
abbiamo detto, possono
unirci perché validi sempre:
l'amore materno che sa
dilatarsi oltre i confini della
propria casa, l'attenzione e
la dedizione ai poveri, una
vita spesa per la promozione
umana e sociale di tante
bambine.
Il comitato propone anche
la visita ai Musei di Carpi, in
particolare alla sezione “Il
Museo della città”, che
aprirà il 1° marzo, e che può
offrire riferimenti al contesto
storico-sociale
in
cui
Mamma Nina visse.
Per tutti gli insegnanti è a
disposizione,come strumento
didattico, un libretto a
fumetti,
che
è
stato
ulteriormente semplificato e
ridotto ad opuscolo di tre o
quattro pagine, sulla vita di
Mamma Nina.
Infine sempre nel Comitato è
stata fatta la proposta di
concludere il nostro anno
scolastico proprio presso la
Casa
della
Divina
Provvidenza,
che
è
disponibile ad ospitarci e
che ha spazi adatti sia
all'interno che all'esterno.
IN VIAGGIO PER …
Valeria Magri
Un percorso autobiografico per donne straniere.
“L’ascolto e l’ intreccio delle storie tessono una unica tela”
Sono venuta a Carpi ad “Ero straniero” in
una giornata di novembre del 2013, invitata
da Raffaele Facci, per parlare di una mia
esperienza di formazione autobiografica
rivolta ad un gruppo di donne straniere, a
Bologna, ed eventualmente proporne una
simile anche a Carpi. Il percorso fatto a
Bologna ha prodotto, oltre ad un notevole
scambio di esperienze dei materiali . Penso al
grande
albero
in
polistirolo
che
rappresentava i Paesi di origine delle donne
e nel quale loro si identificavano, e al
raccoglitore con le loro interessanti scritture.
Scritture nella loro lingua o in lingua italiana.
E’ stato un viaggio condiviso da tutte con
molto entusiasmo, terminato con una Festa
finale e scambio di vari cibi.
Ora mi accingo anche qui, nel mese di
marzo, ad iniziare un laboratorio narrativo
autobiografico con un gruppo di donne
straniere che vorrei titolare “In viaggio per
…”. Lavoreremo proprio sul tema del viaggio,
sul Paese d’origine e su quell’andare per …
cercare … trovare … scoprire … altro , altro
da … altro perché … altro come …
Lo scambio, la condivisione, l’ascolto e
l’intreccio delle storie tessono un’unica tela, i
cui colori arricchiscono le esistenze di queste
persone di diversa nazionalità, facendole
sentire meno sole e attribuendo un significato
al loro vivere nel qui ed ora.
Raccontare il proprio Paese, le proprie origini,
i propri valori e condividerli con gli altri ci
induce a tornare indietro nel tempo per
recuperare quelle memorie fatte di colori,
sapori odori, episodi di vita vissuta che
possono aprire un dialogo, un confronto, un
gioco, quasi un profumo: quello dell’armonia
di un’esistenza ricca di incontri con altri e
con altre culture .
“E’ da questo profumo di colori, odori
sensazioni che posso coinvolgere l’altro, il
mio vicino, per aprire la comunicazione e
motivare all’incontro, aprendo uno spiraglio
di curiosità e rispetto di altri che vengono da
Paesi diversi dal nostro”. Occorre partire da
quei Paesi, da quelle radici per capirne i
valori, la cultura, i pensieri, le credenze,
condividendo
e
sospendendo
giudizi,
cercando invece di entrarvi assaporandone
un diverso profumo, senza il timore di esserne
travolti ma semplicemente per comprendere
che il mio punto di vista non può essere
l’unico esistente sulla terra.
Ma che cos’è cultura? Quando si pensa ad
una cultura, si pensa ad una differenza di
contesto. E.B. Taylor intende la “cultura
come un insieme complesso che include le
conoscenze, le credenze, l’arte, la morale, il
diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e
abitudine acquisita dall’uomo in quanto
membro della società”. Le culture sono
diverse e ci si trova a doversi confrontare con
l’alterità. “L’altro comincia accanto a me”,
dice M. Augè, “tutto ciò che non sono io è
altro di me ed è differente”.
Occorre far emergere le differenze e
valorizzarle, attraverso luoghi accoglienti e
non giudicanti dove, anche per le persone di
altre nazionalità, questa può essere casa
loro, se lo desiderano.
STRANIERO E’ CHI NON COMUNICA
Bruno Spaggiari
La vita riserva tanti appuntamenti e
con un po' di fortuna qualche anno fa
anche per me è arrivato il momento
della pensione: non fu nè triste né
allegro.... fu strano.
Sì, fu come rivivere il superamento
dell'esame di maturità: fine degli studi,
le vacanze e poi ? All'inizio fu come
essere in ferie: il ritmo della vita
rallentava,
nessuna
pressione,
nessuna scadenza, il pensiero del
lavoro in banca si allontanava senza
alcuna nostalgia, ma nel frattempo
incominciavo a sentire un disagio
sconosciuto giorno per giorno più
insistente. Forse mi mancavano lo
spirito, la partecipazione e il coinvolgimento che tanto sentivo quando facevo formazione
aziendale ai neoassunti o quando aggiornavo i colleghi durante le visite ispettive.
Ho pensato che appagare questa mia inclinazione didattica fosse la giusta medicina e
quattro anni fa è incominciata la mia collaborazione come docente al progetto di Ero
Straniero ed è anche iniziato un modo nuovo, diverso, molto più umano di vedere il problema
dell'immigrazione nel nostro paese, in particolare nella nostra città.
Solitamente leggendo i giornali e guardando la televisione ci travolgono e ci commuovono i
gommoni, i morti, la precarietà delle sistemazioni e dell'assistenza ai profughi, le polemiche
politiche e quanto altro; poi, uscendo nella vita di tutti i giorni inizia il disagio, spesso la nostra
sensibilità si stempera e si incattivisce per le diversità di costume, di religione, di colore della
pelle, di educazione e di abitudini portate dalla comunità straniera che è maggiormente
rappresentata da un ceto povero o comunque bisognoso.
Con Ero Straniero ho imparato quanto è importante la comunicazione per superare tutte le
diversità, per creare integrazione, comprensione e, soprattutto, il rispetto dei diritti e dei doveri,
sia per l'uomo che per la donna. La comunicazione è la conquista della libertà, è la possibilità
di risolvere i problemi, è la strada per non sentirsi diversi.
Straniero non è colui o colei che viene da un'altro paese, ma è chi non comunica, chi non
riesce a esprimere da dove viene e perchè ha deciso di emigrare lasciando la propria terra e i
propri cari spendendo spesso parecchi soldi per venire in Italia e a Carpi per cercare un futuro
migliore. Ma Ero Straniero non è solo un'iniziativa di volontariato e un progetto per insegnare
la lingua italiana. Nelle aule didattiche i cittadini stranieri vengono accolti, ascoltati e
coinvolti, senza discriminazione di età, sesso, religione e colore; si prova a fare ciò che non
riescono le istituzioni e le amministrazioni, utilizzando le strutture e i mezzi possibili.
In cambio dell'insegnamento dei primi passi della lingua italiana ho conosciuto tante persone
piene di umanità che mi hanno ripagato con storie a volte incredibili e colme di tristezza, ma
con la voglia di esprimere i propri sentimenti, di sentirsi ascoltate e capite, soprattutto di sentirsi
accettate.
Non è tutto così semplice, ma sento che la mia disponibilità e il mio impegno sono sempre
ripagati come meglio non si potrebbe, con tanta serenità.
Grazie a tutti
MI SENTO COME A CASA. TORNERO’
Mi chiamo Vanessa e sono una ragazza
spagnola che ha avuto la fortuna di
vincere una Borsa Leonardo.
Per questo sono arrivata a Carpi. Ringrazio
anche la Fondazione Fossoli che mi ha dato
l'opportunità di lavorare con loro.
Fra un mese finirà il mio stage e tornerò in
Spagna.
Quando sono arrivata a Carpi, a fine
agosto, ho cercato di fare qualcosa per
conoscere gente così ho cercato su
internet corsi di italiano per stranieri e ho
trovato EroStraniero e sono andata a
informarmi. Mi sono iscritta al corso
avanzato. In Spagna frequento la Scuola di
lingue ed è il quarto anno di italiano che
faccio perciò mi hanno consigliato di
provare con l’avanzato perché il mio livello
è abbastanza buono.
Così è arrivato il primo giorno di lezione e mi
è piaciuto tanto che sono tornata ogni
mercoledì anche se il mio livello è superiore
rispetto alle mie compagne.
Le mie compagne sono tutte russe, rumene,
ucraine o moldave, io sono l’unica
spagnola ma questo non è un problema:
Vanessa Ramon Navarro
siamo una piccola famiglia, ci aiutiamo
tutte.
Ci sono giorni che non si avanza molto
perché tutto non si capisce la prima volta e
lo devono ripetere un’altra volta, questi
giorni mi annoio un po’ ma capisco che per
le mie compagne è più difficile che per me,
lo spagnolo e l’italiano si assomigliano
abbastanza.
I professori sono meravigliosi, offrono il loro
tempo libero per insegnare l’italiano agli
stranieri. Sono volontari, sono veramente
persone speciali per fare ciò. Questo dice
molto di loro. Per me sono persone
bravissime!! Ci insegnano a scrivere, a
parlare correttamente, le tradizioni e la
cultura italiana. Confrontiamo le nostre
tradizioni Le abitudini sono così diverse, le
tradizioni sono molto simili.
Non so che altro dire, qui mi sento come a
casa, tutti mi hanno trattato molto bene i
professori, le mie compagne, le persone
che ho conosciuto al lavoro... Mi
mancheranno tutti quando tornerò in
Spagna ma non si sai mai... magari tornerò
un’altra volta in Italia!!
Scarica

aprile 2014 uno