Newsletter n. 19 del 05 giugno 2014 IL 13 GIUGNO IL CONGEDO DI SALVATORE TATARELLA Il 13 giugno, giorno di Sant'Antonio, alle ore 18.30 a Villa Romanazzi Carducci ( Sala Europa ), la Fondazione è lieta di ospitare il congedo dalla politica attiva di Salvatore Tatarella. Non un abbandono, ma una rinuncia definitiva alle competizioni elettorali. Nell'occasione sarà presentato e distribuito a tutti i presenti una copia fuori commercio del libro-documento scritto da Tatarella: “Tra Bari e Strasburgo, cinque anni di attività politico parlamentare”. In oltre cinquecento pagine una significativa documentazione dell'impegno politico, parlamentare e giornalistico di Tatarella. L'autore ne discuterà con i colleghi giornalisti: Enrico Ciccarelli, Maria Teresa D’Arenzo, Michele De Feudis, Raffaele Lorusso e Manlio Triggiani. Seguirà un cocktail nei giardini dell'albergo. La presenza di tutti gli Amici della Fondazione e delle loro gentili Signore sarà particolarmente gradita. Per esigenze organizzative, è necessario confermare la propria partecipazione all’indirizzo mail: [email protected] entro lunedì 9 giugno. L’INTRODUZIONE DI TATARELLA Siamo lieti di anticipare l'introduzione del volume. “ Confesso di non aver mai pensato di raccogliere in un libro le iniziative e gli scritti della mia non breve vita politica. Sapeva di testamento e io ho ancora tanta voglia di vivere. Lo faccio ora, per una ragione sopravvenuta: ho deciso di chiudere con la politica attiva. Fino a qualche anno fa lo avrei ritenuto impossibile, tanta era la passione che mi animava. Oggi mi sembra la decisione più ovvia e naturale. Per nulla sofferta, è quasi una liberazione. La società italiana è cambiata profondamente e con essa la politica. La destra ne è stata travolta. Per le epocali trasformazioni sociali, che non ha saputo prevedere e affrontare; per il ruolo egemone giocato da una personalità straordinariamente forte, ricca, potente, patologicamente egocentrica e autocritica, come quella di Silvio Berlusconi, che l’ha condizionata pesantemente, corrompendola, traviandola e usurpandola, fino a soppiantarla del tutto; per i tanti e gravi errori commessi dalla sua inadeguata classe dirigente. Insieme alla destra, se n’è andata anche la politica, almeno come io l’avevo sempre intesa: un impegno ideale per l’affermazione dei principi e dei valori, nei quali, a torto o a ragione, mi ero sempre riconosciuto e un lavoro serio, costruttivo e quotidiano per concretizzarli, contribuendo al miglioramento delle condizioni di vita degli italiani e del Paese. Oggi la politica è ben altro. E’ solo un mestiere, dal quale si pensa di ricavare denaro, vantaggi e opportunità. Francamente, non mi ci trovo. Non mi sento tagliato per questo. Meglio lasciare. E’ così che nasce l’idea di questo libro. Non ancora un testamento, ma una testimonianza certamente si. La devo alle decine di migliaia di elettori, che più volte in tutti questi anni mi hanno onorato della loro fiducia e mi sia perdonato questo piccolo peccato di vanità, mi hanno regalato un record di consensi non ancora battuto: con le 139.053 preferenze ottenute nel 1994 sono da oltre vent’anni il parlamentare europeo più votato della Puglia. I tempi non sono stati propizi per un lavoro completo ed organico, essendo notevole e variegata la massa di discorsi, relazioni, emendamenti, interrogazioni, articoli di giornali e dispacci di agenzie da consultare, scegliere, ordinare e commentare. In attesa di poterlo fare in seguito e per un periodo anche più vasto di quest’ultimo quinquennio, ringrazio gli amici di Publimediasud per aver curato in un tempo brevissimo questa prima parzialissima raccolta di atti, scritti e testimonianze del mio impegno politico e parlamentare per il periodo che va dal 2009 al 2014 e corrispondente alla mia terza legislatura europea a Strasburgo. Sono stati per la destra italiana gli anni del felice approdo nel Ppe e in quella destra europea, moderna, liberale, sociale e popolare, che abbiamo sempre sognato, da quando preparammo e realizzammo la storica svolta di Fiuggi, fondando Alleanza Nazionale. E’, pertanto, motivo di profonda tristezza e amarezza notare che quel che resta di una destra frammentata e dispersa pensi oggi di ridiscutere la propria appartenenza al Ppe e persino la sua tradizionale vocazione europeista. Scelte improvvisate, miopi, demagogiche ed antistoriche, che ci riportano indietro di vent’anni. Per me un motivo ulteriore per abbandonare la mischia. Se questo è quel che resta della destra, mglio non esserci. Chi ha memoria delle vicende politiche nazionali e pugliesi rintraccerà nel libro, insieme a un significativo, se pur parziale, spaccato della mia attività parlamentare, anche alcune importanti questioni e polemiche, che hanno attraversato la vita della destra italiana e della nostra Regione. Spazio non breve occupano lo strappo di Gianfranco Fini, la fine del Pdl e la nascita e tramonto di Futuro e Libertà. Sono avvenimenti ai quali ho partecipato con passione e convinzione, forte proprio della maturata esperienza europea in seno al Ppe. Molte pagine documentano anche il mio impegno a Bari e in Puglia, nonostante i molti giorni trascorsi fra Strasburgo e Bruxelles. Riguardano questioni importanti, che spesso mi hanno visto contrapposto e in polemica con i vertici e con parte del Pdl. Dalla sede degli uffici giudiziari al Petruzzelli, dalla Fiera del Levante al numero dei consiglieri regionali. Su alcune di queste vicende non è stata ancora scritta la parola fine. Non mancano i capitoli dedicati alle tre personalità, che in questi ultimi quindici anni hanno segnato da protagoniste la vita politica pugliese: Raffaele Fitto, Nichi Vendola e Michele Emiliano. Con tutti il rapporto è stato conflittuale, ma sempre corretto e leale, riconoscendo a tutti grandi qualità politiche. Uno spazio particolare è dedicato anche a due importanti questioni, che riguardano le regionali del 2005: la mancata alleanza elettorale delle forze politiche, che pur in Europa si riconoscevano nel Ppe e la vittoriosa e solitaria battaglia condotta contro l’aumento del numero dei consiglieri regionali. Sembrerà rilevante lo spazio dedicato alle questioni nazionali e pugliesi e questo si spiega con il fatto che, pur stando a Bruxelles, non ho mai dimenticato di essere un politico italiano e un pugliese. A testimoniare il mio impegno nazionale e regionale stanno anche i tanti articoli scritti per Puglia d’oggi, il settimanale fondato da Pinuccio, nel 1959, che ho orgogliosamente riportato in edicola nel 2001. L’edizione cartacea ha resistito sino al 2012. Oggi è un giornale online. Quelli italiani, infine, sono argomenti più “caldi”. Quelli europei, più tecnici, spesso, sono anche più freddi. Comunque, ciò che manca, vedrò di scriverlo in un prossimo libro. Cosa farò ora? Non so a quanti possa interessare. L’uscita di scena è sempre impietosa. L’ho messa in conto, ma m’importa poco. Proverò, innanzitutto, a restituire alla mia famiglia, moglie, figli, fratelli, zii e nipoti, almeno una parte del tanto tempo che ho sottratto loro in mezzo secolo di impegno politico. La prima campagna elettorale risale, infatti, al lontano 1963. Sedicenne studente ginnasiale, attaccavo manifesti, distribuivo volantini e annunciavo i comizi. Da allora non ho più smesso. Sette anni dopo, sono stato eletto per la prima volta consigliere comunale a Cerignola. Poi consigliere provinciale, consigliere regionale, sindaco, deputato europeo e deputato nazionale. Mi sembra più che giusto, quindi, tornare finalmente a quelli che restano gli affetti più veri della vita. Tornerò anche a indossare nuovamente la toga, per riprendere con una mai sopita passione la nobile missione dell’avvocatura, solo temporaneamente abbandonata allorché decisi di dedicarmi con totalizzante impegno all’assolvimento delle pubbliche funzioni delegatemi dagli elettori. Nei ritagli di tempo, infine, proverò anche a scrivere qualcosa di più e a dare una mano disinteressata alla Fondazione Giuseppe Tatarella. E’ la sola istituzione politico culturale di destra, sorta in Puglia. Mi auguro che possa assolvere sempre meglio alla importante funzione di conservare e trasmettere la memoria storica della destra pugliese e di formare e selezionare nuove, giovani e migliori classi dirigenti per la destra che verrà”. PROSSIMI APPUNTAMENTI I prossimi appuntamenti sono particolarmente importanti: 27 giugno- Lorenzo Bini Smaghi, presentazione del libro “33 false verità sull’Europa”; 3 luglio ( attenzione, di giovedì ) – Emanuele Felice, presentazione del libro “Perché il Sud è rimasto indietro?” DONAZIONI PER L'ARCHIVIO E LA BIBLIOTECA La Fondazione accetta donazioni in libri e riviste per la sua Biblioteca e, in foto, lettere, documenti, manifesti, opuscoli, volantini per l'Archivio della Fondazione. Archivio e Biblioteca, appena riordinati, saranno aperti al pubblico. SOSTIENI LA CULTURA, SOSTIENI LA FONDAZIONE La Fondazione Tatarella opera nel campo della cultura. 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