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CARTA EUROPEA SULL’ALCOL - Parigi, 1995
5 PRINCIPI
10 STRATEGIE
PROGETTO SALUTE 21 - SALUTE PER TUTTI
TARGET 12
…..il consumo pro capite di alcol non dovrebbe aumentare o comunque
superare i 6 litri all’anno, e dovrebbe essere zero nella popolazione sotto i
15 anni…..
Relazione Paolo E. Dimauro
Modelli di intervento sull’alcol:è possibile
una integrazione?
Pesaro 2004
CONFERENZA MINISTERIALE EUROPEA DELL’OMS
Il tema di questa Conferenza è particolarmente importante perché mette
l’accento su una complicità micidiale: quella della società con il consumo
dell’alcol.
Perché l’opinione pubblica così pronta ad infiammarsi, spesso a ragione, talvolta
esageratamente, contro tutti gli attentati alla salute, si inquieta così poco quando
settimana dopo settimana decine di migliaia di bambini e adolescenti muoiono a
causa dell’alcol (più di 57.000 ogni anno nella Regione europea)?
Come spiegare che i pochi studi sugli effetti positivi dell’alcol sulla salute ricevono
una vasta eco, mentre tutti gli altri che mettono in evidenza i suoi danni passano
spesso sotto silenzio?
Chi per esempio è al corrente del fatto che in Europa un decesso su quattro tra i
ragazzi tra i 15 e 29 anni è dovuto all’alcol?
Perché si continua a lasciar credere che ci sono due tipi di consumi totalmente
distinti ed opposti. Quello buono, che provoca piacere e convivialità. L’altro, quello
cattivo, che conduce all’alcolismo. Oggi si sa molto bene che il confine tra il consumo
moderato ed un consumo eccessivo è estremamente labile e che il passaggio dal
primo al secondo è frequente e nascosto.
All’alcol si attribuisce nella Regione europea il 10% del carico di malattie.
Marc Danzon: Direttore Generale per l’Europa dell’OMS
Stoccolma 19 febbraio 2001
Dichiarazione sui giovani e l’alcol
Stoccolma, 19-21 febbraio 2001
(Adottata a Stoccolma il 21 febbraio 2001)
Sanità pubblica
Oggi la salute e il benessere di molti giovani sono fortemente
minacciati dal consumo di alcol e di altre sostanze psicotrope.
Da un punto di vista sanitario, il messaggio è chiaro: non esiste
un elemento scientifico che stabilisca un limite sicuro nel
consumo di alcol, soprattutto per i bambini e i giovani
adolescenti, che costituiscono i gruppi più vulnerabili.
Molti bambini sono inoltre vittime delle conseguenze del consumo
d’alcol di altre persone, spesso membri delle loro stesse famiglie, che
provocano fratture familiari, disastri economici ed emotivi, abbandoni,
maltrattamenti, violenze.
Le politiche sanitarie relative all’alcol devono essere guidate
dagli interessi della sanità pubblica, senza interferenze di
interessi commerciali.
The absorption of resveratrol, catechin, quercetin
is broadly equivalent in aqueous and alcoholic
matrices but, at peak of concentration of 10 to 40
nmol/L, is
inadequate to permit circulating concentration of 5
to 100 micromol/L consistent with in vitro biologic
activity
The voluminous literature reporting powerful in
vitro anticancer and antiinflammatory effects of the
free polyphenols is irrelevant, given that they are
absorbed as coniugates.
David M. Goldberg
Department of Laboratory and Pathobiology,University of
Toronto, Canada
Biochemistry n.35, 2003
… Si conferma un cambiamento registrato già da altri
punti di osservazione.
Il consumo di alcolici è diminuito a 7,5 litri,
ancora troppo rispetto alle indicazioni dell’Oms di 6
litri l’anno pro-capite.
Ma, mentre calano i consumi, aumentano i
consumatori: dal 71% al 75% della popolazione. Allo
stesso tempo diminuiscono gli astemi.
L’aumento dei consumi riguarda poi le donne e i
più giovani. A bere più vino sono gli uomini e sono
sempre loro ad ubriacarsi di più. Ma i dati parlano
anche di un consumo a rischio in crescita fra le
donne…
Relazione al Parlamento del
ministero della Salute, sugli
interventi legati alla legge
quadro in materia di alcol, 2002
STIMA dei CONSUMATORI IN ITALIA
al di sotto della LEGAL AGE
ELABORA\ZIONE OSSFAD SU DATI MULTISCOPO ISTAT. ANNO 2000
MASCHI
14
15-16
14-16
FEMMINE
TOTALE
46,1%
31,4%
38,6%
137.395
89.087
226.482
55,8%
42,5%
49,3%
343.060
248.024
591.084
480.455
337.111
817.566
Anni di vita persi (%) a causa di invalidità
permanente, patologia di lunga durata,
mortalità prematura nelle nazioni occidentali
attribuibili ai principali fattori di rischio
The World health Report 2002. Reducing risks, promoting healthy life.
GLOBAL DESEASE BURDEN (2003)
Nel rapporto “GLOBAL DESEASE BURDEN” viene
detto che l’alcol è il 3° fattore di D.A.L.Y. (anni di
disabilità) al mondo
L'O.M.S. calcola che i morti causati dall’alcol siano
1 milione e 300 mila all’anno in tutto il mondo.
L'O.M.S. sottolinea la disparità enorme che esiste
fra i danni sanitari e sociali causati dall’alcol e le
modeste imposte versate dai produttori, per cui
sono alla fine i cittadini che pagano, con le loro
tasse, questi danni enormi.
Organizzazione Mondiale
della Sanità:
POSIZIONE CORRETTA
LESS IS BETTER
Non un "uso" che fa bene e un "abuso" che fa male
MA
un "bere a basso rischio" se si beve poco, “bere ad alto rischio" se si beve tanto.
Ricorso alle associazioni di volontariato che
lavorano col metodo dei gruppi
Politiche mirate al contenimento dei consumi
di tutta la popolazione
Approccio di popolazione generale
Inadeguatezza dei servizi pubblici per problemi di
questa rilevanza epidemiologica
Scarsa utilità di interventi a patologia alcol correlata
consolidata
Valorizzazione delle reti sociali
Acuti
•Incidenti
Fisici
•Danni causati da risse
•Complicazioni mediche acute
Sociali
•Problemi di lavoro
•Crimini violenti
•Guida in stato di ebbrezza
•Violenza intrafamiliare
•Danni al cervello
•Neuropatia periferica
•Ipertensione arteriosa
•Malattie cardiache
•Infarto
•Malattie epatiche
•Pancreatiti croniche
•Tumori (orofangite, laringe…)
•Malattie della pelle
•Alterazioni endocrine
•Alterazioni immunitarie
•Alterazione della memoria a
breve termine
•Demenza
•Allucinazioni da alcol
•Dipendenza: astinenza
•Delirium tremens
•Separazioni dei nuclei familiari
•Debiti
•Problemi abitativi
•Povertà
Fonte: Rapporto Eurocare, Dicembre 1995
Psicologici
•Tempi di reazione alterati
•Alterazioni del controllo
emotivo
•Suicidio
Cronici
APPROCCIO
ECOLOGICO SOCIALE
Club degli alcolisti in
trattamento
Comunità multifamiliare
nella e della comunità
locale
Club degli alcolisti in
trattamento
Premesse
-Indicazioni OMS
-Alcol = Droga
-Bere: Comportamento a
rischio
Club degli alcolisti in
trattamento
-12 famiglie
-20 % problemi complessi
- Cadenza settimanale
-Servitore insegnante
Club degli alcolisti in
trattamento
Finalità
-Sobrietà (alcol, altre droghe)
-Cambiamento dello stile di
vita
- Cambiamento della cultura
della comunità
Approccio ecologico sociale
FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO
Per i servitori insegnanti
Per le famiglie

SAT di I modulo


SAT di II modulo

“Sabati” di aggiornamento

SAT di III modulo

Corsi monotematici

Riunione mensile di autosupervisione

Scuola Nazionale di Perfezionamento


Settimana di sensibilizzazione
Corsi di aggiornamento
Convegni e Congressi (Assisi, Congresso
annuale AICAT..)
•Interclub…
Approccio ecologico
sociale
Ruolo del servizio pubblico
-Collaborazione (non
integrazione)
-Promozione
- Rispetto dell’identità e
dell’autonomia
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relazione_dimauro_Pesaro_2004