Sport Il miracolo Dinamo Sassari nel segno dei Quattro Mori CRISTINA NADOTTI Il commento La rubrica Il caso SCI NORDICO DISASTRO ITALIA LE LACRIME DI ZAMPARINI PROVE FERRARI ALONSO FA PRETATTICA PAOLO ROSSI DIP MARCO MENSURATI SERA 1 marzo 2013 Sport Il miracolo Dinamo Sassari nel segno dei Quattro Mori CRISTINA NADOTTI PADRE E FIGLIO Il coach Meo Sacchetti. In copertina, il figlio Brian in primo piano, che spesso ha dato alla Dinamo punti importanti partendo dalla panchina assa la palla a tuo cugino!». La signora si sgola dalla tribuna distinti del Palaserradimigni, è una dei 3650 abbonati che sentono la Dinamo Banco di Sardegna come una cosa loro, per cui possono dare suggerimenti a Travis e Drake Diener come se facessero parte della famiglia. A Sassari funziona un po’ così, le relazioni familiari e sociali sono molto strette e si fa presto a sentirsi parte del gruppo. Ciò non toglie che la dirigenza del Banco di P SERA 1 marzo 2013 Sport PRESIDENTE Stefano Sardara è diventato presidente della Dinamo Basket nel 2010, quando ha rilevato la società da Luciano Mele SERA 1 marzo 2013 Sardegna ha fatto un piccolo miracolo, non soltanto perché la squadra è prima in classifica e sta ottenendo risultati che surclassano anche il mito del Brill Cagliari degli anni Settanta. Il paragone non è soltanto sportivo: allora c’erano i soldi dell’industria, gli aiuti regionali, l’onda lunga del boom economico, adesso la Sardegna è una regione dove 4 milioni di euro - tanto costa a Sassari il campionato di A e la partecipazione all’Eurolega - sono una cifra da capogiro. Basta un raffronto: l’Armani Milano, sesta in classifica, ha un budget da 20 milioni, Cantù è quarta con 8 milioni spesi, altrettanto ha investito Siena che ha già vinto la Coppa Italia ed è seconda. Il primo posto della Dinamo poverella, il palazzetto pieno ogni domenica, l’entusiasmo che porta a Sassari per ogni partita baskettari da tutta l’isola, sono per i tifosi il risultato delle magie dei cugini Diener, dell’allenatore Meo Sacchetti e del suo gruppo che riesce - è capitato dome- Sport I CUGINI Travis Diener nella gara di Coppa Italia con Siena. Con il cugino Drake è tra i migliori realizzatori della Dinamo Banco di Sardegna SERA 1 marzo 2013 nica scorsa contro Pesaro - ad avere sempre qualcuno dalla panchina che non fa rimpiangere i top scorer in giornata storta. Sassari nei suoi 20 anni di serie A ha avuto altri idoli simili, ma non aveva mai avuto un presidente che dicesse chiaro e tondo: «Siamo molto più di un gioco». C’è poco da girarci intorno, il primo posto della Dinamo, oltre al successo sportivo di una squadra che fa spettacolo segnando spesso cento punti, è il risultato imprenditoriale del presidente Stefano Sardara, un agente assicuratore che ha rivoluzionato la gestione del club. Niente grandi sponsor e aiuti regionali, niente sottoscrizioni popolari. Sardara è un tifoso che gestisce la società come un’azienda e non si vergogna a dire: «Abbiamo approfittato della crisi, per noi è stata un’opportunità che ci ha fatto rinegoziare tutti i costi». Il presidente parla da tifoso e gli brillano gli occhi quando sottolinea che ha rinnovato il contratto al coach Sacchetti Sport TIRATORE Drake Diener al tiro contro la Scavolini nella partita che ha dato a Sassari il primo posto in classifica, domenica scorsa fino al 2018, o quando ti invita a pranzare la domenica nella club house dove la squadra vede in tv l’anticipo di campionato con i tifosi. Poi parla da imprenditore e spiega: «Quando abbiamo rilevato la Dinamo la certezza era sostanzialmente una, un pubblico veramente appassionato che non fa mai mancare il suo apporto. Tradotto in budget: il 25% del fatturato arriva da loro. Sapevamo di non rilevare un’azienda ma un pezzo di storia di Sassari e della Sardegna e da qui siamo partiti, dando alla Dinamo un’immagine totalmente diversa da quella che aveva avuto nella precedente gestione». La diversità sta nelle idee che si sono fatti venire il presidente e il suo staff (l’amico dai tempi dell’asilo Gianmario Dettori, il fratello Carlo, il direttore generale Giovanni Cherchi e quello sportivo Federico Pasquini). Si è inventato la Carta ricaricabile abbonamento, prima nel suo genere nel basket, per cui gli abbonati-tifosi se ne vanno in giro a fare spese con il logo della squadra del cuore. Si è inventato il negozio Dinamo, così la domenica vedi gli spalti del Palaserradimigni di un unico colore, quello della squadra. Ha messo nel contratto dei giocatori la clausola per la loro SERA 1 marzo 2013 Sport disponibilità totale alle iniziative della Fondazione Dinamo, nata lo scorso dicembre per raccogliere fondi per l'educazione alimentare e sportiva dei bambini. Porta dei bamboccioni di due metri, di solito visti soltanto a battere tasti su una playstation, alle presentazioni di opuscoli scientifici redatti dall’Università di Sassari. Ovunque vadano in giro per l’Italia gli stessi bamboccioni trasportano cesti di prodotti sardi perché con la Regione ha un contratto per una campagna pubblicitaria. Snocciola numeri, il presidente Sardara: «L’approccio che usiamo con tutti gli sponsor è adeguato al nuovo contesto economico, definiamolo 2.0, che porta ogni società ed ogni imprenditore ad investire esclusivamente dove ha quasi la certezza di avere un ritorno sicuro. Vendiamo un prodotto/servizio che deve dare un ritorno a chi fa un investimento. Il Banco di Sardegna alla fine del primo anno di sponsorizzazione ha toccato con mano i risultati: il tasso di notorietà spontanea è passato da 1.6 a 10.8, mentre quello di notorietà indotta da 2.8 a 14.5». Andatelo a raccontare a James Pallotta, che quello che non gli è riuscito a Roma, e per di più con una squadra di calcio, è riuscito in una piccola città di provincia come Sassari a uno che ha meno soldi di lui. O forse il miracolo poteva succedere soltanto in Sardegna, dove ogni occasione è buona per ribadire la propria identità. Pallotta non ha una felpa con lo stemma dei Quattro Mori da sfoggiare con tutti i suoi dirigenti. SERA 1 marzo 2013