Università degli Studi della Tuscia di Viterbo
Servizio di Prevenzione e Protezione
Linee Guida per la
Manipolazione e lo Stoccaggio
dei Prodotti Chimici
A cura della Dott.ssa Roberta Bernini con il coordinamento del Dott. Franco Agostini
Ultima versione: ottobre 2000
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Indice
Introduzione
Regole
Pratiche
di
e/o Chimico-Biologico
pag. 3
Sicurezza
da
Osservare
in
un
Laboratorio
Chimico
pag. 4
Pericolosità delle Sostanze e/o dei Preparati Chimici
pag. 7
Classi di Sostanze e/o di Preparati Chimici Pericolosi
pag. 8
Etichettatura delle Sostanze e/o dei Preparati Chimici Pericolosi
pag. 10
Simboli e Indicazioni di Pericolo
pag. 11
Frasi di Rischio R elencate per
Ordine Numerico
pag. 13
Combinazioni
pag. 15
Classe di Pericolosità
pag. 18
Consigli di Prudenza S elencati per
Ordine Numerico
pag. 21
Combinazioni
pag. 23
Scheda Informativa in Materia di Sicurezza
pag. 24
Valori Limite di Soglia (TLV)
pag. 27
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
pag. 30
Cappe Chimiche
pag. 33
Precauzioni e Consigli per la Manipolazione delle Sostanze e/o dei
Preparati Chimici
pag. 35
Precauzioni e Consigli per lo Stoccaggio delle Sostanze e/o dei Preparati Chimici pag. 37
Sostanze Chimiche Incompatibili
pag. 39
Agenti Cancerogeni e Mutageni: Definizioni
pag. 41
Protezione dagli Agenti Cancerogeni e Mutageni
pag. 42
Elenco dei più comuni Agenti Cancerogeni e Mutageni
pag. 43
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Introduzione
Lo scopo di questo opuscolo è informare i lavoratori che operano nei laboratori chimici
e/o chimico-biologici del rischio chimico associato alla detenzione e alla manipolazione di
sostanze e preparati chimici, suggerendo norme comportamentali al fine di garantirne la
salute e la sicurezza.
Si ricorda che ai sensi della normativa vigente nell’Università, “oltre al personale docente,
ricercatore, tecnico e amministrativo, si intende per lavoratore anche quello non
organicamente strutturato e quello degli enti convenzionali, sia pubblici che privati, che
svolge l’attività presso le strutture dell’Università, salva diversa determinazione
convenzionalmente concordata, nonché gli studenti dei corsi universitari, i dottorandi, gli
specializzandi, i tirocinanti, i borsisti ed i soggetti ad essi equiparati, quando frequentino
laboratori didattici, di ricerca o di servizio……”.
E’ quindi di fondamentale importanza che chiunque opera in un laboratorio chimico e/o
chimico biologico anche esterno all’Università ma per conto della stessa e manipola i
prodotti chimici si renda conto della delicatezza del proprio compito al fine di tutelare
sia la propria incolumità che quella altrui.
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Regole Pratiche di Sicurezza da Osservare in un
Laboratorio Chimico e/o Chimico-Biologico
Cosa fare …….
♦ Lavorare sperimentalmente mantenendo sempre il livello di attenzione molto elevato
♦ Progettare il lavoro valutando insieme con il Responsabile dell’attività di ricerca e di
didattica il grado di pericolosità dell’esperimento
♦ Evitare, nei limiti del possibile, di utilizzare prodotti chimici pericolosi, accertandosi, in
ogni caso, che non vi sia alternativa meno rischiosa
♦ Programmare prima dell’esecuzione del progetto di lavoro le modalità per una corretta
manipolazione dei prodotti chimici e gli interventi da effettuare in caso di emergenza e
pronto soccorso
♦ Indossare sempre il camice
♦ Riporre i propri indumenti personali in ripostigli esterni al laboratorio
♦ Utilizzare, quando necessario, gli idonei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
♦ Cambiare spesso il camice per evitare l’accumulo di prodotti sul tessuto
♦ Mantenere sempre in ordine il laboratorio, compresi i banchi, le cappe e il pavimento
♦ Riporre i prodotti al loro posto dopo l’uso
♦ Leggere attentamente l’Etichetta e la Scheda Informativa in Materia di Sicurezza prima
di usare una sostanza chimica
♦ In ogni caso, manipolare con cautela i prodotti chimici, i gas compressi e quelli liquefatti
refrigerati
♦ Immagazzinare tutti i prodotti chimici e i gas compressi secondo affinità chimica
evitando di mettere vicine sostanze tra loro reattive
♦ Lavorare sempre sotto una cappa chimica quando si utilizzano sostanze tossiche, nocive e
solventi organici, specie se volatili e quando si sviluppano gas nel corso delle reazioni
♦ Prima di travasare prodotti, assicurarsi che il recipiente destinato al travaso sia idoneo
ed in buono stato in modo da non permettere che vi siano perdite; effettuare tali
operazioni sotto una cappa chimica aspirante con estrema cautela
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♦ Evitare le fuoriuscite di prodotto e, nel caso in cui si verifichino, pulire immediatamente
con attenzione e cura il banco di lavoro consultando la Scheda di sicurezza
♦ Indicare al vicino le operazioni che si stanno svolgendo sul bancone e/o sotto cappa,
specie se pericolose
♦ Considerare potenzialmente pericolosi tutti gli esperimenti con sostanze o tecniche
nuove fino a quando non sia stata acquisita la certezza del contrario; pertanto abbondare
con le misure precauzionali da adottare
♦ Trasportare i reattivi da un laboratorio ad un altro all’interno dell’Unità Produttiva, se
necessario, solo utilizzando gli appositi carrelli con bordi rialzati, atti a contenere
eventuali spandimenti di materiale
♦ Prima di uscire dal laboratorio per recarsi in un ambiente in cui non si manipolano
sostanze chimiche, togliersi il camice e lavarsi abbondantemente le mani con acqua e
sapone soprattutto prima di andare a mangiare
♦ Alla fine dell’attività lavorativa quotidiana, accertarsi che il proprio spazio sia pulito ed in
ordine e che tutti gli apparecchi, se non muniti di sistemi di sicurezza, siano spenti
……….. e cosa non fare
♦ Non affrontare mai operazioni difficili e pericolose in condizioni di stanchezza fisica o
mentale
♦ Non lavorare mai da soli, specialmente fuori dai normali orari di lavoro; se tale situazione
non si può evitare, non effettuare operazioni e/o esperimenti pericolosi e complessi
♦ Non entrare in altri laboratori se non si è autorizzati dai rispettivi Responsabili
♦ Non usare impropriamente il proprio spazio in laboratorio
♦ Non lavorare con grandi quantità di sostanze pericolose
♦ Non appoggiare i recipienti e le bottiglie vicino al bordo del banco di lavoro
♦ Non lasciare i prodotti chimici e i solventi infiammabili sui davanzali delle finestre
♦ Non annusare i prodotti chimici
♦ Non portare oggetti alla bocca
♦ Non pipettare a bocca
♦ Non toccare direttamente i reattivi con le mani
♦ Non abbandonare i prodotti chimici sui banchi di lavoro e non appoggiarli sul pavimento
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♦ Non allontanarsi dal laboratorio nel caso in cui si stiano compiendo operazioni pericolose
♦ Non mangiare
♦ Non bere
♦ Non applicarsi cosmetici
♦ Non fumare
♦ Non riporre cibi o vivande nei frigoriferi e negli armadi che contengono prodotti chimici
♦ Non usare il materiale di laboratorio per conservare bevande o alimenti
♦ Non ingombrare le uscite con prodotti di consumo, apparecchiature, scarti o altri ostacoli
♦ Non portare in tasca forbici o materiale di vetro tagliente o appuntito
♦ Non gettare prodotti chimici e rifiuti nei lavandini e/o contenitori per le immondizie
comuni. I Rifiuti vanno raccolti e smaltiti secondo la normativa vigente
♦ Non trasportare reattivi chimici al di fuori della propria Unità Produttiva
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Pericolosità' delle Sostanze e/o dei Preparati Chimici
Ogni prodotto chimico può avere una sua pericolosità intrinseca che è una caratteristica
invariabile, indipendente dalle condizioni, responsabile del suo comportamento in rapporto
alla potenzialità di sviluppare effetti dannosi sull’uomo e sull’ambiente o di causare incidenti.
E’ pericoloso per l’uomo quando esercita uno o più effetti nocivi
♦ per contatto con la pelle e con gli occhi, provocando irritazioni cutanee, problemi di vista,
cecità, allergie, infiammazioni o ustioni la cui gravità dipendono dal tipo di agente
♦ per inalazione, causando vertigini, nausea, mal di testa, svenimenti, soffocamenti,
irritazioni delle alte e basse vie respiratorie, anche gravi o letali
♦ per ingestione, provocando avvelenamenti, danneggiamenti di organi, intossicazioni ,
morte
Il contatto con gli agenti chimici può verificarsi in seguito ad una esposizione
♦ acuta, ossia accidentale, dopo un incidente, un’esplosione, una rottura di contenitori; gli
effetti sulla salute sono immediati, anche a seguito di una dose molto bassa;
♦ cronica, ossia prolungata o protratta nel tempo; gli effetti sulla salute sono evidenziati
solo a distanza di tempo.
E’ pericoloso per l’ambiente quando la sua immissione altera gli ecosistemi naturali.
E’ importante evidenziare che anche quando un prodotto è non pericoloso in quanto non
presenta nessun rischio chimico- e/o tossicologico può diventare pericoloso per le
specifiche condizioni di utilizzo (ad esempio una polvere inerte può creare un ambiente
polverulento; un gas inerte può rendere asfissiante un ambiente chiuso; una reazione con
altre sostanze chimiche può portare a composti chimici potenzialmente pericolosi……).
Pertanto occorre manipolare i prodotti chimici sempre con estrema cautela
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Classi di Sostanze e/o di Preparati Chimici Pericolosi
Gli elementi chimici ed i loro composti, allo stato naturale o ottenuti mediante qualsiasi
procedimento di produzione, compresi gli additivi necessari per mantenere la stabilita' dei
prodotti e le impurezze derivati dal procedimento impiegato, ma esclusi i solventi che
possono essere eliminati senza incidere sulla stabilita' delle sostanze e senza modificare la
loro composizione sono definiti sostanze e le miscele o le soluzioni costituite da due o più'
sostanze preparati.
Sono pericolosi
♦ le sostanze e i preparati solidi, liquidi, pastosi o gelatinosi che, anche senza l'azione
dell'ossigeno atmosferico, possono provocare una reazione esotermica con rapida
formazione di gas e che, in determinate condizioni di prova, detonano, deflagrano
rapidamente o esplodono in seguito a riscaldamento in condizione di parziale
contenimento (Esplosivi)
♦ le sostanze e i preparati che a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili,
provocano una forte reazione esotermica (Comburenti)
♦ le sostanze e i preparati liquidi con un punto di infiammabilità estremamente basso ed un
punto di ebollizione basso e sostanze e preparati gassosi che a temperatura e pressione
ambiente sono infiammabili a contatto con l'aria (Estremamente infiammabili)
♦ le sostanze e i preparati A) che a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e senza
apporto di energia, possono subire innalzamenti termici e da ultimo infiammarsi; B) che
possono facilmente infiammarsi dopo un breve contatto con una sorgente di accensione e
che continuano a bruciare o a consumarsi anche topo il distacco della sorgente di
accensione; C) liquidi il cui punto d’infiammabilità' e' molto basso; D) che, a contatto con
l'acqua o l'aria umida, sprigionano gas estremamente infiammabili in quantità' pericolose
(Facilmente infiammabili)
♦ le sostanze e i preparati liquidi con un basso punto di infiammabilità (Infiammabili)
♦ le sostanze e i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in
piccolissime quantità', possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche
(Molto tossici)
♦ le sostanze e i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in
piccole quantità', possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche
(Tossici)
♦ le sostanze e i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo,
possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche (Nocivi)
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♦ le sostanze e i preparati che, a contatto con i tessuti vivi, possono esercitare su di essi
un'azione distruttiva (Corrosivi)
♦ le sostanze e i preparati il cui contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le
mucose può' provocare una reazione infiammatoria (Irritanti)
♦ le sostanze e i preparati che, per inalazione o assorbimento cutaneo, possono dar luogo
ad una reazione di ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla sostanza o
al preparato produce reazioni avverse caratteristiche (Sensibilizzanti)
♦ le sostanze e i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono
provocare il cancro o aumentarne la frequenza (Cancerogeni)
♦ le sostanze e i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono
produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza (Mutageni)
♦ le sostanze e i preparati che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono
provocare o rendere più' frequenti effetti nocivi non ereditari nella prole o danni a
carico della funzione o delle capacita riproduttive maschili o femminili (Tossici per il
ciclo riproduttivo)
♦ le sostanze e i preparati che qualora si diffondano nell'ambiente, presentano o possono
presentare rischi immediati differiti per una o più' delle componenti ambientali
(Pericolosi per l’ambiente)
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Etichettatura delle Sostanze e/o
dei Preparati Chimici Pericolosi
L'Etichetta presente sui contenitori di sostanze e/o preparati chimici costituisce per
l’utilizzatore la prima fonte di informazione in quanto descrive i pericoli potenziali
connessi con la loro manipolazione e suggerisce, seppure in forma concisa, le
precauzioni da adottare per lavorare in sicurezza
Deve contenere, in caratteri leggibili e indelebili e in lingua italiana
♦ la denominazione chimica esatta della sostanza e, nel caso di preparati, dei componenti
pericolosi presenti
♦ il nome, l'indirizzo e il numero di telefono del produttore, distributore o importatore
♦ uno o più Simboli di Pericolo, di colore nero su sfondo arancione, occupante almeno 1/10
della superficie dell’etichetta, raffigurante il rischio o i rischi principali associati alla
manipolazione della sostanza o del preparato
♦ una o più Indicazioni di Pericolo, di colore nero e rappresentato da una o due lettere
♦ una o più Frasi R che descrivono, in forma sintetica, i rischi potenziali associati
all'impiego della sostanza o del preparato
♦ una o più Frasi S che illustrano, in forma sintetica, le comuni norme di sicurezza da
adottare per minimizzare tali rischi
A seconda della capacità dell’imballaggio, deve essere delle dimensioni minime indicate
Litri
Mm
Inferiore o pari a 3
52 x 74
Superiore a 3 e inferiore o pari a 50
74 x 105
Superiore a 50 e inferiore o pari a 500
105 x 148
Superiore a 500
148 x 210
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Simboli e Indicazioni di Pericolo
Il Simbolo di Pericolo, di colore nero su sfondo arancione, deve occupare almeno 1/10 della
superficie dell’etichetta e raffigurare i rischi principali associati alla manipolazione della
sostanza o del preparato chimico pericoloso.
L’Indicazione di Pericolo, di colore nero è rappresentato da una o due lettere.
Simbolo di
Pericolo
Indicazione di
Pericolo
Sostanze e/o Preparati
Chimici Pericolosi
E
Esplosivi
O
Comburenti
F+
Estremamente infiammabili
F
Facilmente infiammabili
T+
Molto tossici
T
Tossici
Cancerogeni (categorie 1 e 2)
Mutageni (categorie 1 e 2)
Tossici per il ciclo riproduttivo
(categorie 1 e 2)
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Xn
Nocivi
Sensibilizzanti
Cancerogeni (categoria 3)
Mutageni (categoria 3)
Tossici per il ciclo riproduttivo
(categoria 3)
C
Corrosivi
Xi
Irritanti
N
Pericolosi per l’ambiente
Occorre fare attenzione alle Sostanze Infiammabili che sono contrassegnate dalla Frase
di Rischio R10 ma non dal Simbolo di Pericolo
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Frasi di Rischio R elencate per Ordine Numerico
Le Frasi di Rischio R (o una loro Combinazione) presenti sull’etichetta dei contenitori delle
sostanze e/o dei preparati chimici sono costituite ciascuna da una sigla R e un numero cui
corrisponde un rischio potenziale associato all’impiego del prodotto.
E’ pertanto indispensabile che chiunque lavori in un laboratorio chimico e/o chimicobiologico abbia a disposizione una tabella di tale corrispondenza.
R1
R2
R3
R4
R5
R6
R7
R8
R9
R10
R11
R12
R13
R14
R15
R16
R17
R18
R19
R20
R21
R22
R23
R24
R25
R26
R27
R28
R29
R30
R31
R32
Esplosivo allo stato secco
Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione
Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione
Forma composti metallici esplosivi molto sensibili
Pericolo di esplosione per riscaldamento
Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria
Può' provocare un incendio
Può' provocare l'accensione di materie combustibili
Esplosivo in miscela con materie combustibili
Infiammabile
Facilmente infiammabile
Altamente infiammabile
Gas liquefatto altamente infiammabile
Reagisce violentemente con l'acqua
A contatto con l'acqua libera gas facilmente infiammabili
Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti
Spontaneamente infiammabile all'aria
Durante l'uso può' formare con aria miscele esplosive/infiammabili
Può' formare perossidi esplosivi
Nocivo per inalazione
Nocivo a contatto con la pelle
Nocivo per ingestione
Tossico per inalazione
Tossico a contatto con la pelle
Tossico per ingestione
Altamente tossico per inalazione
Altamente tossico a contatto con la pelle
Altamente tossico per ingestione
A contatto con l'acqua libera gas tossici
Può' divenire facilmente infiammabile durante l'uso
A contatto con acidi libera gas tossici
A contatto con acidi libera gas altamente tossici
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R33
R34
R35
R36
R37
R38
R39
R40
R41
R42
R43
R44
R45
R46
R47
R48
R49
R50
R51
R52
R53
R54
R55
R56
R57
R58
R59
R60
R61
R62
R63
R64
Pericolo di effetti cumulativi
Provoca ustioni
Provoca gravi ustioni
Irritante per gli occhi
Irritante per le vie respiratorie
Irritante per la pelle
Pericolo di effetti irreversibili molto gravi
Possibilità' di effetti irreversibili
Rischio di gravi lesioni oculari
Può' provocare sensibilizzazione per inalazione
Può' provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle
Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato
Può provocare il cancro
Può provocare alterazioni genetiche ereditarie
Può' provocare malformazioni congenite
Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata
Può provocare il cancro per inalazione
Altamente tossico per gli organismi acquatici
Tossico per gli organismi acquatici
Nocivo per gli organismi acquatici
Può' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico
Tossico per la flora
Tossico per la fauna
Tossico per gli organismi del terreno
Tossico per le api
Può' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente
Pericoloso per lo strato di ozono
Può ridurre la fertilità
Può danneggiare i bambini non ancora nati
Possibile rischio di ridotta fertilità
Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati
Possibile rischio per i bambini allattati al seno
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Frasi di Rischio R elencate per Combinazioni
R14/15
R15/29
R20/21
R21/22
R20/21/22
R23/24
R24/25
R23/25
R23/24/25
R26/27
R27/28
R26/28
R26/27/28
R36/37
R37/38
R36/38
R36/37/38
R39/23
R39/24
R39/25
R39/23/24
R39/23/25
R39/24/25
R39/23/24/25
R39/26
R39/27
R39/28
R39/26/27
R39/26/28
Reagisce violentemente con l'acqua liberando gas facilmente infiammabili
A contatto con l'acqua libera gas tossici e facilmente infiammabili
Nocivo per inalazione e contatto con la pelle
Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione
Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione
Tossico per inalazione e contatto con la pelle
Tossico a contatto con la pelle e per ingestione
Tossico per inalazione e ingestione
Tossico per inalazione , contatto con la pelle e per ingestione
Altamente tossico per inalazione e contatto con la pelle
Altamente tossico a contatto con la pelle e per ingestione
Altamente tossico per inalazione e per ingestione
Altamente tossico per inalazione, contatto con la pelle
e per ingestione
Irritante per gli occhi e per le vie respiratorie
Irritante per le vie respiratorie e la pelle
Irritante per gli occhi e la pelle
Irritante per gli occhi , le vie respiratorie e la pelle
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la
pelle
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a
contatto con la pelle
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed
ingestione
Pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per
ingestione
Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a
contatto con la pelle e per ingestione
Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per
inalazione
Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto
con la pelle
Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per
ingestione
Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per
inalazione e a contatto con la pelle
Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per
inalazione ed ingestione
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R39/27/28
R39/26/27/28
R40/20
R40/21
R40/22
R40/20/21
R40/20/22
R40/21/22
R40/20/21/22
R42/43
R48/20
R48/21
R48/22
R48/20/21
R48/20/22
R48/21/22
R48/20/21/22
R48/23
R48/24
R48/25
R48/23/24
R48/23/25
R48/24/25
R48/23/24/25
Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto
con la pelle e per ingestione
Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per
inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione
Nocivo: possibilità' di effetti irreversibili per inalazione
Nocivo: possibilità' di effetti irreversibili a contatto con la pelle
Nocivo: possibilità' di effetti irreversibili per ingestione
Nocivo: possibilità' di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con
la pelle
Nocivo: possibilità' di effetti irreversibili per inalazione
ed ingestione
Nocivo: possibilità' di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per
ingestione
Nocivo: possibilità' di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con
la pelle e per ingestione
Può' provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle
Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata a contatto con la pelle
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata per ingestione
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione e a contatto con la pelle
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione ed ingestione
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata a contatto con la pelle e per ingestione
Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata a contatto con la pelle
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata per ingestione
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione e a contatto con la pelle
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione ed ingestione
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata a contatto con la pelle e per ingestione
Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione
prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione
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R50/53
R51/53
R52/53
Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo
termine effetti negativi per l’ambiente acquatico
Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti
negativi per l’ambiente acquatico
Nocivo per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti
negativi per l’ambiente acquatico
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Servizio di Prevenzione e Protezione
Frasi di Rischio R elencate per Classe di Pericolosità
Esplosivo
R1
Esplosivo allo stato secco
R2
R3
R4
R5
R6
R16
R18
R19
R44
Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione
Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione
Forma composti metallici esplosivi molto sensibili
Pericolo di esplosione per riscaldamento
Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria
Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti
Durante l'uso può' formare con aria miscele esplosive/infiammabili
Può formare perossidi esplosivi
Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato
Comburente
R7
R8
R9
Può' provocare un incendio
Può' provocare l'accensione di materie combustibili
Esplosivo in miscela con materie combustibili
Estremamente infiammabile
R12
Altamente infiammabile
Facilmente infiammabile
R11
R30
Facilmente infiammabile
Può' divenire facilmente infiammabile durante l'uso
Infiammabile
R10
Facilmente infiammabile
Molto tossico
R26
R27
R28
R32
R39
Altamente tossico per inalazione
Altamente tossico a contatto con la pelle
Altamente tossico per ingestione
A contatto con acidi libera gas altamente tossico
Pericolo di effetti irreversibili molto gravi
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Servizio di Prevenzione e Protezione
Tossico
R23
R24
R25
R29
R31
R33
R39
Tossico per inalazione
Tossico a contatto con la pelle
Tossico per ingestione
A contatto con l’acqua libera gas tossici
A contatto con l’acqua libera gas tossici
Pericolo di effetti cumulativi
Pericolo di effetti irreversibili molto gravi
Nocivo
R20
R21
R22
R40
R48
Nocivo per inalazione
Nocivo a contatto con la pelle
Nocivo per ingestione
Pericolo di effetti irreversibili
Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata
Corrosivo
R34
R35
Provoca ustioni
Provoca gravi ustioni
Irritante
R36
R37
R38
R41
Irritante per gli occhi
Irritante per le vie respiratorie
Irritante per la pelle
Rischi di gravi lesioni oculari
Sensibilizzante
R42
R43
Può provocare sensibilizzazione per inalazione
Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle
Cancerogeno
R45
R49
Può provocare il cancro
Può provocare il cancro per inalazione
Mutageno
R46
Può provocare alterazioni genetiche ereditarie
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Servizio di Prevenzione e Protezione
Tossico per il ciclo riproduttivo
R62
R63
Possibile rischio di ridotta fertilità
Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati
Pericoloso per l’ambiente
R50
R51
R52
R53
R54
R55
R56
R57
R58
R59
Altamente tossico per gli organismi acquatici
Tossico per gli organismi acquatici
Nocivo per gli organismi acquatici
Può' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico
Tossico per la flora
Tossico per la fauna
Tossico per gli organismi del terreno
Tossico per le api
Può' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente
Pericoloso per lo strato di ozono
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Servizio di Prevenzione e Protezione
Consigli di Prudenza S elencati per Ordine Numerico
I Consigli di Prudenza S (o una loro Combinazione) presenti sull’etichetta dei contenitori
delle sostanze e/o dei preparati chimici sono costituiti ciascuno da una sigla (S e un numero)
cui corrisponde una norma di sicurezza da adottare per minimizzare i rischi potenziali
associati all’impiego dei prodotti.
E’ pertanto indispensabile avere a disposizione in laboratorio un elenco dei Consigli S e
del loro significato.
S1
S2
S3
S4
S5
S6
S7
S8
S9
S12
S13
S14
S15
S16
S17
S18
S20
S21
S22
S23
S24
S25
S26
S27
S28
S29
S30
S33
S34
S35
Conservare sotto chiave
Conservare fuori della portata dei bambini
Conservare in luogo fresco
Conservare lontano da locali di abitazione
Conservare sotto... (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante)
Conservare sotto... (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante)
Conservare il recipiente ben chiuso
Conservare al riparo dall’umidità'
Conservare il recipiente in luogo ben ventilato
Non chiudere ermeticamente il recipiente
Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande
Conservare lontano da... (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore)
Conservare lontano dal calore
Conservare lontano da fiamme e scintille – Non fumare
Tenere lontano da sostanze combustibili
Manipolare ed aprire il recipiente con cautela
Non mangiare né bere durante l’impiego
Non fumare durante l’impiego
Non respirare le polveri
Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosoli (termine(i) appropriato(i) da precisare da
parte del produttore)
Evitare il contatto con la pelle
Evitare il contatto con gli occhi
In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con
acqua e consultare un medico
Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati
In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente
con...(prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante)
Non gettare i residui nelle fognature
Non versare acqua sul prodotto
Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche
Evitare l'urto e lo sfregamento
Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni
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Servizio di Prevenzione e Protezione
S36
S37
S38
S39
S40
S41
S42
S43
S44
S45
S46
S47
S48
S49
S50
S51
S52
S53
S54
S55
S56
S57
S58
S59
S60
S61
S62
Usare indumenti protettivi adatti
Usare guanti adatti
In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto
Proteggersi gli occhi/la faccia
Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare... (da
precisare da parte del produttore)
In caso di incendio e/o esplosione non respirare i fumi
Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio adatto
(termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore)
In caso di incendio usare… (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del
fabbricante. Se l’acqua aumenta il rischio precisare “Non usare acqua”)
In caso di malessere consultare il medico (se possibile, mostrargli l’etichetta)
In caso d’incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile,
mostrargli l’etichetta)
In caso d’ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore
o l’etichetta
Conservare a temperature non superiore a …°C (da precisare da parte del
fabbricante)
Mantenere umido con (mezzo appropriato da precisarsi da parte del fabbricante)
Conservare soltanto nel recipiente originale
Non mescolare con… (da specificare da parte del fabbricante)
Usare soltanto il luogo ben ventilato
Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati
Evitare l’esposizione. Procurarsi speciali istruzioni prima dell’uso
Procurarsi il consenso delle autorità di controllo dell’inquinamento prima di scaricare
negli impianti di trattamento delle acque di scarico
Utilizzare le migliori tecniche di trattamento disponibili prima di scaricare nelle
fognature o nell’ambiente acquatico
Non scaricare nelle fognature o nell’ambiente; smaltire i residui in un punto di
raccolta rifiuti autorizzato
Usare contenitori adeguati per evitare l’inquinamento ambientale
Smaltire come rifiuto pericoloso
Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggio
Questo materiale e/o il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi
Non disperdere nell’ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali/schede informative in
materia di sicurezza
In caso di ingestione non provocare il vomito :consultare immediatamente il medico e
mostrargli l’etichetta
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Consigli di Prudenza S elencati per Combinazioni
S1/2
S3/7/9
S3/9
S3/9/14
S3/9/14/49
S3/9/49
S3/14
S7/8
S7/9
S7/47
S20/21
S24/25
S36/37
S36/37/39
S36/39
S37/39
S47/49
Conservare sotto chiave e fuori della portata dei bambini
Tenere il recipiente ben chiuso in luogo fresco ben ventilato
Tenere il recipiente in luogo fresco e ben ventilato
Conservare in luogo fresco e ben ventilato lontano da… (materiali
incompatibili da precisare da parte del fabbricante)
Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato
lontano da…(materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante)
Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato
Conservare in luogo fresco lontano da… (materiali incompatibili da precisare
da parte del fabbricante)
Conservare il recipiente ben chiuso ed al riparo dall’umidità
Tenere il recipiente ben chiuso e in un luogo ben ventilato
Tenere il recipiente ben chiuso e a temperatura non superiore a …..°C (da
precisare da parte del fabbricante)
Non mangiare, né bere, né fumare durante l'impiego
Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle
Usare indumenti protettivi e guanti adatti
Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia
Usare indumenti protettivi adatti a proteggersi gli occhi/la faccia
Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia
Conservare soltanto nel contenitore originale a temperatura non superiore a
...°C (da precisare da parte del fabbricante)
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Scheda Informativa in Materia di Sicurezza
La Scheda di sicurezza rappresenta uno strumento informativo estremamente utile in
quanto consente all’utilizzatore di una sostanza o di un preparato chimico di conoscere
i pericoli potenziali connessi con la relativa manipolazione e di adottare le misure
necessarie per la tutela della sua salute, della sua sicurezza e di quella altrui e la
protezione dell'ambiente
Deve essere
♦ fornita gratuitamente dal fabbricante, dall'importatore e dal distributore di una
sostanza o di un preparato pericoloso al destinatario dello stesso su supporto
cartaceo o magnetico
♦ redatta in lingua italiana in occasione o anteriormente alla prima fornitura
♦ aggiornata e trasmessa quando siano note rilevanti informazioni sulla sicurezza e sulla
tutela della salute dell’uomo e dell'ambiente
…..e deve contenere le seguenti voci
1. Elementi identificativi della sostanza o del preparato e della società/impresa
Sono riportati la denominazione chimica della sostanza e/o preparato presente
sull'etichetta, il nominativo, l'indirizzo completo, il numero di telefono del responsabile
dell'immissione sul mercato stabilito nella Comunità', un numero telefonico da usare per
le emergenze
2. Composizione/informazione sugli ingredienti
Sono identificati i rischi rappresentati dalla sostanza o dai componenti chimici del preparato
classificati pericolosi
3. Indicazione dei pericoli
Sono indicati in modo chiaro e succinto gli effetti più' dannosi per la salute dell'uomo ed i
sintomi che insorgono in seguito all'uso e al cattivo uso della sostanza, ragionevolmente
prevedibile
4. Misure di pronto soccorso
Sono descritte le misure di pronto soccorso specificando se e' necessaria un'immediata
consultazione medica, con particolare riferimento alle possibili vie di esposizione (inalazione,
contatto con la pelle e con gli occhi, ingestione). Tali indicazioni sono brevi e di facile
comprensione per l'infortunato, per le persone a lui vicine e per coloro che prestano i primi
soccorsi
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Servizio di Prevenzione e Protezione
5. Misure antincendio
Sono indicate le informazioni necessarie a chi deve intervenire in caso di incendio causato
dall'agente chimico precisando:
♦ i mezzi di estinzione più appropriati da utilizzare e quelli da non utilizzare
♦ eventuali rischi fisici di esposizione derivanti dalla sostanza o dal preparato stesso, dai
prodotti di combustione, dai gas prodotti
♦ l'equipaggiamento di protezione per gli addetti all'estinzione degli incendi
6. Misure in caso di fuoriuscita accidentale
Sono riportate utili informazioni in merito alle precauzioni individuali da prendere in caso di
fuoriuscita o versamento del prodotto chimico, alle precauzioni ambientali, ai metodi di
pulizia e cosa non usare in tali circostanze
7. Manipolazione e stoccaggio
Sono riportate le precauzioni per una manipolazione corretta degli agenti chimici e un sicuro
stoccaggio, insieme alle condizioni o ai materiali da evitare durante l'immagazzinamento
stesso
8. Controllo dell'esposizione/protezione individuale
E' una parte molto importante per gli utilizzatori perché sono riportate le misure
precauzionali da adottare per ridurre al minimo la probabilità di venire in contatto con esso.
Sono suggeriti gli indumenti da utilizzare per la protezione respiratoria, delle mani, degli
occhi, della pelle allo scopo di proteggere l'utilizzatore di agenti chimici. Sono riportati
anche i provvedimenti di natura tecnica da adottare per minimizzare il rischio di esposizione
9. Proprieta' fisiche e chimiche
Sono indicate le informazioni sulla sostanza o sul preparato quali l'aspetto, l'odore, il pH, la
densità, la solubilità , il punto di ebollizione, di fusione, di infiammabilità……
10. Stabilita' e reattività
Questa voce fornisce indicazioni circa la stabilita' della sostanza o del preparato chimico e
la possibilita' che si possano verificare reazioni pericolose in determinate condizioni
(temperatura, pressione, luce, urti….). o in presenza di materiale (acqua, aria, acidi, basi
ossidanti o altre sostanze incompatibili)
11. Informazioni tossicologiche
Si ha una descrizione concisa ma completa dei vari effetti tossicologici acuti e cronici sulla
salute che possono insorgere qualora l'operatore entri in contatto con la sostanza o il
preparato in seguito ad una esposizione breve o prolungata
12. Informazioni ecologiche
Sono riportati utili informazioni in merito agli effetti che la sostanza o il preparato
provocano nell'ambiente (acqua, aria, suolo)
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Servizio di Prevenzione e Protezione
13. Considerazione sullo smaltimento
Viene indicato come smaltire sia la sostanza o il preparato che i contenitori da essi
contaminati e le metodologie più idonee in accordo con la normativa vigente in materia.
14. Informazioni sul trasporto
Sono indicate tutte le precauzioni particolari di cui un utilizzatore deve essere consapevole
e che deve seguire per quanto concerne il trasporto o la movimentazione all'interno o
all'esterno dell'azienda.
15. Informazioni sulla regolamentazione
Sono riportate le informazioni che figurano sull'etichetta in applicazione delle direttive
comunitarie sulla classificazione, sull'imballaggio e sull'etichettatura delle sostanze e dei
preparati pericolosi. Sono indicate anche disposizioni particolari, ossia se la sostanza o il
preparato di cui alla presente scheda di sicurezza e' oggetto di specifiche disposizioni
comunitarie in relazione alla protezione dell'uomo o dell'ambiente.
16. Altre informazioni
Sono indicate la data dell'emissione della scheda e altri dati che potrebbero essere rilevanti
per la sicurezza e la salute e per la protezione dell'ambiente.
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Servizio di Prevenzione e Protezione
Valori Limite di Soglia (TLV)
I Valori Limite di Soglia TLV (Threshold Limit Values,) indicano, per ogni sostanza
chimica, le concentrazioni atmosferiche alle quali si ritiene che la quasi totalità dei
lavoratori possa rimanere esposta, ripetutamente, giorno dopo giorno, senza subire
effetti dannosi alla salute.
Tali valori devono essere utilizzati come orientamenti o guida per il controllo e la
prevenzione dei rischi per la salute; infatti non costituiscono una linea di demarcazione netta
tra i valori di concentrazione “sicura” e “pericolosa”; non devono, pertanto, essere
considerati un indice di tossicità né possono essere utilizzati per la valutazione o il controllo
dell’inquinamento atmosferico.
Si dividono in tre categorie:
♦ Valore Limite di Soglia - Media Ponderata nel Tempo TLV-TWA (Threshold Limit
Value - Time Weight Average): è la concentrazione media (relativa ad una giornata
lavorativa di 8 ore, ovvero ad una settimana lavorativa di 40 ore) alla quale, quasi tutti i
lavoratori possono essere esposti, ripetutamente, giorno dopo giorno, senza subire
effetti dannosi alla salute
♦ Valore Limite di Soglia - Limite per Breve Tempo di Esposizione TLV-STEL
(Threshold Limit Value - Short Time Exposure Limit): è la concentrazione massima alla
quale i lavoratori possono essere esposti per un breve periodo di tempo (pari al massimo
a 15 minuti nell’arco delle 8 ore lavorative) senza che si producano irritazioni,
alterazioni croniche o irreversibili ai tessuti, narcosi di intensità sufficiente ad
aumentare il rischio di danni accidentali. Le escursioni giornaliere non possono essere più
di quattro, deve intercorrere un intervallo di almeno 60 minuti e il TLV-TWA giornaliero
non deve essere superato
♦ Valore Limite di Soglia - Valore di Tetto TLV-C (Threshold Limit Values – Ceiling): è
la concentrazione che non deve essere superata, neanche un istante, durante il tempo di
esposizione prodottosi durante l’attività lavorativa. E’ un parametro importante per i gas
irritanti
La notazione “cute” (skin) che accompagna a volte il nome chimico della sostanza esprime la
possibilità di assorbimento cutaneo e quindi il contributo, offerto dalla sostanza a cui si è
esposti, a fenomeni di assorbimento da parte delle mucose e degli occhi, a seguito di
contatto sia con i vapori, che diretto.
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Sono riportati i TLV-TWA e STEL di alcune sostanze chimiche
TLV-TWA
Acido acetico
Acido fosforico
Acido nitrico
Acido solfidrico
Acido solforico
Anidride acetica
Anidride carbonica
Acetone
Acetonitrile
Acrilamide -cuteAmmoniaca
Anilina
e
omologhi
-cuteAnisidina isomeri -cuteBario solfato
Bromo
Butano
Calcio idrossido
Calcio solfato
Carbonio monossido
Carbonio tetracloruro
Catecolo -cuteCloro
Cloroformio
Cresolo, isomeri -cuteCicloesano
Ciclopentano
Diazometano
Diborano
1,1-Dicloroetano
Dimetilformammide
-cuteDimetilsolfato -cuteDiossano -cuteEptano
Esano
Etanolo
Etilacetato
TLV-STEL
ppm
mg/mc
ppm
mg/mc
10
-2
10
-5
5000
750
40
-25
2
25
1
5.2
14
1
21
9000
1780
67
0.03
17
7.6
15
-4
15
--30000
1000
60
-35
--
37
3
10
21
3
-54000
2380
101
-24
--
0.1
-0.1
800
--25
5
5
0.5
10
5
300
600
0.2
0.1
100
10
0.5
10
0.66
1900
5
10
29
31
23
1.5
49
22
1030
1720
0.34
0.11
405
30
--0.2
----10
-1
---------
--1.3
----63
-2.9
---------
0.1
25
400
50
1000
400
0.52
90
1640
176
1880
1440
--500
----
--2050
----
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Fenolo
Fluoro
Formammide
Fosforo giallo
Idrazina
Idrochinone
Mercurio,composti
alchilici -cuteMercurio,
composti
arilici, -cuteMercurio,
composti
inorgan.
Metanolo
Naftalene
Pentano
Perossido d’idrogeno
Piridina
Tetraidrofurano
Toluene
Toluidina,
isomeri
–cuteTricloroetilene
Trietilammina
Vinile cloruro
Xilene, isomeri
Zinco cromato
Zinco ossido
5
1
10
0.02
0.1
---
19
1.6
18
0.1
0.13
2
0.01
-2
------
-3.1
----0.03
--
0.1
--
--
--
0.025
--
--
200
10
600
1
5
200
50
2
262
52
1770
1.4
16
590
188
8.8
250
15
750
--250
---
328
79
2210
--737
---
50
1
5
100
---
269
4.1
13
434
0.01
10
100
5
-150
---
537
20.7
-651
---
Bibliografia. ACGIH 1994-95
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Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
Un Dispositivo di Protezione Individuale (DPI) è una qualsiasi attrezzatura destinata ad
essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più
rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni
complemento o accessorio destinato a tale scopo.
I DPI devono essere conformi a “norme armonizzate” ossia di carattere tecnico elaborate
da Organismi di Normazione Europei (OEN) e recepite in Italia con le norme UNI-EN.
Il datore di lavoro, dopo aver effettuato l’analisi e la valutazione dei rischi, deve
♦ fornire ai lavoratori gli idonei DPI
♦ mantenerli in efficienza
♦ provvedere all’informazione e formazione dei lavoratori circa il loro utilizzo
I lavoratori devono
♦ scegliere il modello di DPI che meglio tollerano in funzione delle loro esigenze
ergonomiche o di salute
♦ sottoporsi al programma di informazione e di formazione organizzato dal datore di lavoro
circa l’uso dei DPI
♦ verificare l’efficacia dei DPI assegnati, segnalando al datore di lavoro eventuali anomalie
o difetti o rotture
Dotazione di Sicurezza per i Lavoratori dei Laboratori Chimici e/o Chimico-Biologici
Per la Protezione del Corpo
♦ Indumento di protezione contro le aggressioni chimiche (camice) per la manipolazione di
prodotti gassosi e liquidi acidi e alcalini, tossici e nocivi
♦ Indumento protettivo adatto alle basse temperature per la manipolazione dei gas
criogenici liquefatti
♦ Calzature da lavoro
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Servizio di Prevenzione e Protezione
Per la Protezione delle Mani e delle Braccia
♦ Guanti in gomma di materiale compatibile con le sostanze manipolate (nitrile, neoprene…)
♦ Sottoguanti in cotone, per i casi di allergie cutanee
♦ Guanti resistenti al calore (in kevlar) per la manipolazione di masse o liquidi caldi
♦ Guanti resistenti al freddo (imbottiti, rivestiti in nitrile) per la manipolazione di oggetti
freddi e gas criogenici liquefatti
♦ Guanti ad alta resistenza (neoprene, cuoio, maglia d’acciaio) per il contatto con materiali
taglienti
♦ Creme protettive per le mani, da usare solo nel caso in cui la manipolazione di alcune
sostanze non possa avvenire con i guanti dietro autorizzazione del Medico Competente
Per la Protezione degli Occhi e del Viso
♦ Occhiali preferibilmente in materiale plastico leggero, dotati di ripari laterali superiori
ed inferiori, di valvole di sfogo dell’aria per impedirne l’appannamento;
♦ Visiera e schermo facciale per la protezione da schizzi e aerosol di prodotti acidi,
alcalini, corrosivi, tossici e nocivi.
Per la Protezione delle Vie Respiratorie
♦ Respiratori a filtro che purificano l’aria prima che venga inspirata e che comprendono:
- mascherine monouso in tessuto filtrante disponibili per la protezione da polveri, fumi e
nebbie, da inquinanti poco tossici o presenti in basse concentrazioni;
- maschere facciali antipolvere, antifumo e antinebbia con filtri di colore bianco di classe
1 (bassa capacità protettiva), 2 (media capacità protettiva) e 3 (alta capacità protettiva)
rispettivamente per polveri inerti, nocive o tossiche;
- maschere antigas con filtri di classe 1, 2, 3 di colore marrone per i gas e i vapori
organici con punto di ebollizione > di 65°C; grigio per i gas e i vapori inorganici (con
esclusione del monossido di carbonio); giallo per l’anidride solforosa, gli altri gas e i
vapori acidi; verde per l’ammoniaca e i suoi derivati organici; azzurro/bianco per i vapori
nitrosi (ossidi di azoto); rosso/bianco per i vapori e gli aerosol di mercurio;
marrone/bianco/grigio per i vapori e i gas organici e inorganici, i gas acidi, l’idrogeno
solforato; bianco/rosso per i fumi e i gas d’incendio (compreso l’ossido di carbonio).
♦ Respiratori isolanti che permettono di isolare in maniera totale la respirazione del
lavoratore dall’ambiente nel quale si trova.
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Servizio di Prevenzione e Protezione
Materiale per le Emergenze
♦ Cassetta di pronto soccorso
♦ Materiali assorbenti per prodotti chimici
♦ Lavaggi oculari
Per scopi igienici, è importante che i DPI, quando non utilizzati, vengano riposti in
un’armadio o in uno scaffale sufficientemente riparato da polvere e umidità.
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Servizio di Prevenzione e Protezione
Cappe Chimiche
Le Cappe Chimiche sono dispositivi predisposti a tutelare la salute dei lavoratori
dall’esposizione ai contaminanti chimici volatili tossici e nocivi (fumi, vapori, polveri…..) e
da eventuali schizzi o esplosioni
Tecnicamente una cappa si compone di una cabina dotata di
♦ vetro frontale apribile, a saliscendi con contrappesi, di cristallo temperato o
policarbonato
♦ piano di lavoro in mattonelle di grès, acciaio inossidabile o materiale plastico
anticorrosione
♦ condotto di aspirazione, di dimensioni adatte alle concentrazioni di inquinanti volatili da
disperdere
♦ elettroventilatore conforme alle norme CEI, di materiale dotato di resistenza ai composti
chimici corrosivi (acidi, basi, solventi..) e alle alte temperature
♦ filtri per l’abbattimento degli inquinanti volatili sia se questi vengono convogliati verso
l’esterno (come nelle cappe ad espulsione di aria) sia se vengono riciclati (cappe a ricircolo
d’aria).
Per mantenere efficiente una cappa chimica è necessario periodicamente
♦ controllare la velocità di aspirazione che deve essere, nel caso di sostanze tossiche e
molto tossiche maggiore di 0.5 m/s e comunque preferibilmente pari a 0.7 m/s o e negli
altri casi pari non inferiore a 0.3 m/s e preferibilmente a 0.5 m/s (con 40 cm di apertura
del vetro)
♦ oliare le carrucole del vetro frontale e cambiare le funicelle dei contrappesi
♦ far sostituire da personale addetto i filtri per l’abbattimento degli inquinanti volatili
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Servizio di Prevenzione e Protezione
Tutte le reazioni chimiche che si presume possano comportare rischi, nonché le
operazioni di prelievo o di travaso di sostanze o preparati, specie se volatili devono
essere effettuate sotto cappa.
L’utilizzatore deve:
♦ prestare per tutta la loro durata la massima attenzione
♦ accertarsi che la cappa sia adatta al tipo di lavorazione da eseguire
♦ accenderla prima di iniziare
♦ evitare la formazione di vortici o correnti d’aria in prossimità della cappa in funzione (ad
esempio evitare di aprire porte o finestre)
♦ porre all’interno solo il materiale (reagenti, vetreria…) strettamente necessario all’uso
♦ mantenere il vetro frontale più basso possibile
♦ tenere la testa al di fuori
…… e alla fine deve
♦ pulire il piano di lavoro
♦ riporre il materiale utilizzato al proprio posto per non usare la cappa come deposito
♦ spegnere l’aspirazione e abbassare completamente il vetro
Bibliografia. Indicazioni pratiche per l’uso in sicurezza delle cappe chimiche, Università di Pavia, Divisione Igiene e
Sicurezza, Dott. Davide Barbieri
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Servizio di Prevenzione e Protezione
Precauzioni e Consigli per la Manipolazione delle Sostanze
e/o dei Preparati Chimici
Vengono di seguito indicate le precauzioni generali da adottare per la manipolazione di
sostanze e/o preparati chimici individuati per classe di pericolosità, alcune delle quali
riportate anche nella parte riguardante le Regole Pratiche di Sicurezza da Osservare in
un Laboratorio Chimico e Chimico-Biologico.
Si fa però presente che per ogni specifico prodotto e' necessario consultare la relativa
Scheda Informativa in Materia di Sicurezza che deve essere messa a disposizione di
ogni utilizzatore; in ogni caso è consigliabile chiedere informazioni al Responsabile
dell’Attività di ricerca e di didattica e, se necessario, al Servizio di Prevenzione e
Protezione.
Con prodotti infiammabili
♦ Operare con apparecchiature antideflagranti
♦ Eseguire le operazioni di travaso dei liquidi evitando l'uso di aria compressa e di elementi
metallici accoppiati ad altri non conduttori
♦ Non riempire completamente i contenitori ma lasciare al di sopra del livello libero un
certo spazio per consentire le eventuali dilatazioni termiche del liquido
♦ Tenere sui banchi da lavoro la minima quantità di prodotti, necessaria per l’uso
giornaliero
♦ Non miscelarli con gli acidi e le basi forti
♦ Aprire i recipienti solo durante l'uso e lasciarli ben chiusi dopo
♦ Usare becchi bunsen solo se muniti di sistemi di sicurezza
♦ Nel riscaldamento dei liquidi non usare mai fiamme libere, piastre o resistenze elettriche
scoperte; i vapori, traboccando dal recipiente e scendendo lungo di esso, potrebbero
accendersi a contatto con la sorgente di calore, col pericolo di propagare l'incendio al
liquido stesso
♦ Prima di distillare alcuni solventi, quali l'etere etilico, specie se questo è immagazzinato
da qualche mese e contenuto in bottiglie di vetro chiaro, con un certo volume di aria
sopra il livello libero del liquido, ricercare l'eventuale presenza di perossidi. In caso
affermativo distruggerli opportunamente e con cautela prima di procedere con la
distillazione.
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Servizio di Prevenzione e Protezione
Con prodotti corrosivi, irritanti, sensibilizzanti, tossici e nocivi
♦ Evitare il contatto con la pelle e gli occhi, l'inalazione dei vapori o delle polveri
♦ Effettuare le pesate dei solidi sotto una cappa chimica aspirante efficiente, mettendo
della carta sul bancone in cui si lavora in modo da raccogliere eventuali residui
♦ Non miscelare mai le basi forti con acidi forti, acqua o soluzioni acquose senza adeguata
dispersione di calore perché la reazione è fortemente esotermica
♦ Non miscelare mai acidi forti con basi forti, ammine primarie e secondarie senza
raffreddare
♦ Pulire con cura, secondo le indicazioni riportate sulla Scheda Informativa in Materia di
Sicurezza, i piccoli sversamenti che si potrebbero verificare durante la manipolazione
♦ Dovendo diluire l'acido solforico con acqua, indossare guanti, visiera e indumenti
protettivi di materiale idoneo, lavorare sotto cappa e versare l'acido, facendolo colare
lungo le pareti del recipiente, nella quantità fissata di acqua (in modo da sviluppare poco
calore) e mai l'acqua nell'acido. Operare lentamente e agitare frequentemente il
recipiente in modo che la temperatura della miscela non si innalzi troppo.
Con prodotti non pericolosi
♦ Ricordarsi che la loro innocuità è relativa al loro corretto impiego
♦ Manipolarli comunque con cautela e in un ambiente aerato
♦ Evitare il contatto con la pelle e gli occhi, l'inalazione utilizzando gli idonei Dispositivi di
Protezione Individuale (DPI)
♦ Lavarsi accuratamente le mani dopo il loro uso
Gli esperimenti con prodotti o tecniche nuove di cui non si dispongono dati in letteratura
vanno considerati potenzialmente pericolosi, fino quando non si sia avuta certezza del
contrario; pertanto occorre adottare le massime misure precauzionali.
Il Responsabile dell’attività di ricerca e di didattica deve provvedere ad adottare e a far
adottare gli opportuni provvedimenti e qualora lo ritenga necessario, può rivolgersi al
Servizio di Prevenzione e Protezione per concordare le norme e le procedure di lavoro.
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Precauzioni e Consigli per lo Stoccaggio delle Sostanze
e/o dei Preparati Chimici
Vengono di seguito indicate le precauzioni generali da adottare per la stoccaggio di
sostanze e/o preparati chimici.
Si fa però presente che per ogni specifico prodotto e' necessario consultare la relativa
Scheda Informativa in Materia di Sicurezza che deve essere messa a disposizione di
ogni utilizzatore; in ogni caso è bene chiedere informazioni al Responsabile dell’Attività
di Ricerca e di Didattica e, se necessario, al Servizio di Prevenzione e Protezione.
Conservare i prodotti negli armadi di sicurezza dotati di sistema di aspirazione
localizzata, di ripiani con bordi esterni rialzati e di vasca di raccolta alla base. Al loro
interno:
♦ tenere i recipienti ben chiusi
♦ collocare le bottiglie più grandi e contenenti le sostanze più pericolose nella parte
inferiore
♦ non sovraccaricare troppo i ripiani
♦ verificare che i contenitori siano etichettati in modo leggibile ed indelebile; che siano
riportati l'esatto nome chimico del prodotto e le relative caratteristiche di pericolosità,
le Frasi di Rischio R e i Consigli di Prudenza S
♦ non porre vicine le Sostanze Chimiche Incompatibili; ad esempio, le sostanze comburenti,
quali il nitrato di ammonio, il nitrato di calcio, il perclorato di magnesio devono essere
collocate lontano da quelle combustibili con cui possono reagire pericolosamente
♦ collocare le sostanze corrosive, irritanti, sensibilizzanti al di sotto del livello degli occhi
♦ conservare le sostanze corrosive in recipienti di vetro a tenuta; usare tappi di gomma
per l'idrossido di sodio e di potassio e non quelli di vetro che si potrebbero bloccare,
rendendo difficoltosa e pericolosa l'operazione di apertura del contenitore
♦ mettere i recipienti contenenti le sostanze tossiche e molto tossiche in lattine
metalliche per evitare la diffusione dei vapori
♦ conservare solventi quali l'etere etilico in bottiglie di vetro scuro, al riparo della luce,
dell'aria, in presenza di inibitori di riduzione, per evitare che a contatto con l'ossigeno
dell'aria possano produrre perossidi dando luogo a violente esplosioni
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♦ porre gli acidi e le basi in appositi armadi di sicurezza adeguatamente compartimentati e
dotati di vasche di contenimento
♦ conservare le sostanze infiammabili in armadi antincendio ad uso esclusivo, lontane da
sorgenti di calore, da fiamme libere e quelle che necessitano di basse temperature in
frigoriferi antideflagranti
♦ mantenere i gas liquefatti refrigerati in idonei contenitori (dewars), realizzati con
materiale in grado di sopportare rapide variazioni di temperatura
♦ conservare in locali o armadi adeguatamente aerati anche le sostanze non pericolose
Dato che nel tempo lo stato chimico fisico dei prodotti immagazzinati potrebbe variare,
sarebbe opportuno programmare verifiche periodiche dei prodotti chimici conservati in
laboratorio in modo tale quelli alterati o non identificabili o non utilizzati da molto
tempo possano essere destinati allo smaltimento tramite ditte autorizzate.
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Sostanze Chimiche Incompatibili
Si definiscono incompatibili le sostanze chimiche che reagiscono tra di loro
♦ violentemente
♦ con produzione di elevato calore
♦ con sviluppo di prodotti tossici
Queste devono essere conservate, trasportate e manipolate in modo da evitare ogni
contatto, anche di natura accidentale.
E’ riportato un elenco (non esaustivo) di Sostanze Incompatibili di uso comune in
laboratorio
Incompatibile con
Acetilene
Cloro – Bromo – Rame – Fluoro – Argento - Mercurio
Acetone
Acido nitrico - Acido solforico – Cloroformio - Metalli
alcalini - Perossido di idrogeno
Acidi forti
Basi forti
Acido acetico
Acido nitrico - Acido perclorico - Glicole etilenico –
Permanganati - Perossidi
Acido fluoridrico
Ammoniaca
Acido nitrico
Acetone - Acido acetico - Acido cianidrico – Anilina - Acido
solfidrico - Liquidi e gas infiammabili
Acido ossalico
Argento - Mercurio
Acido perclorico
Anidride acetica - Sostanze organiche combustibili (carta,
legno)
Acido solforico
Clorati - Perclorati e permanganati di metalli alcalini
Ammoniaca
Acido fluoridrico – Bromo – Cloro- Iodio - Calcio ipoclorito Mercurio
Ammonio nitrato
Acidi – Clorati - Liquidi infiammabili – Nitriti - Polveri
metalliche - Sostanze organiche combustibili - Zolfo
Anilina
Acido nitrico - Perossido di idrogeno
Argento
Acetilene - Acido ossalico - Acido tartarico - Sali di
ammonio
Bromo
Acetilene – Ammoniaca – Benzene – Butadiene – Butano –
Metano – Propano - Metalli finemente suddivisi
Clorati
Acidi - Polveri metalliche - Sali di ammonio - Sostanze
organiche infiammabili - Zolfo
Cloro
Vedi Bromo
Fluoro
Qualunque sostanza
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Fosforo bianco
Idrocarburi
Iodio
Liquidi infiammabili
Idrocarburi
Mercurio
Metalli alcalini
Perossido d’idrogeno
Perossido di sodio
Potassio permanganato
Rame
Aria - Ossigeno
Bromo – Cloro – Fluoro - Perossidi
Acetilene – Ammoniaca - Idrogeno
Acido nitrico – Alogeni - Ammonio nitrato - Perossidi
Bromo – Cloro – Fluoro - Iodio
Acetilene - Ammoniaca
Acqua – Alogeni - Carbonio biossido - Carbonio tetracloruro
- Solventi alogenati
Acetone – Alcoli – Anilina – Cromo – Ferro - Metalli e sali
metallici – Nitrometano – Ram- Sostanze infiammabili e
organiche
Acido acetico - Alcol etilico - Alcol metilico - Anidride
acetica – Benzaldeide- Etil acetato - Glicole etilenico Carbonio solfuro
Acido solforico – Benzaldeide - Glicole etilenico - Glicerina
Acetilene - Perossido di idrogeno
Bibliografia. Handbook of chemistry and physics, CRC, 71st edition, 1990/91, D.R. Lide
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Agenti Cancerogeni e Mutageni: Definizioni
Sono Agenti Cancerogeni “le sostanze e i preparati che, per inalazione, ingestione o per
assorbimento cutaneo possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza”.
In particolare nella loro classificazione sono state distinte 2 categorie. La prima,
comprendente le sostanze note per gli effetti cancerogeni, è riservata agli agenti chimici per
i quali studi epidemiologici hanno dimostrato un’associazione tra l’esposizione dell’uomo ad
essi e lo sviluppo di tumori. La seconda, che include le sostanze che dovrebbero considerarsi
cancerogene per l'uomo, è riservata agli agenti chimici per i quali esiste una sufficiente
evidenza di cancerogenicità proveniente da studi a lungo termine su animali e/o altre
informazioni specifiche (studi di correlazione struttura/attività, dati clinici…).
Le sostanze e i preparati chimici contenenti lo 0.1% di una di queste sono contraddistinti
dalla Frase di Rischio R45 "Può provocare il cancro" o R49 "Può provocare il cancro per
inalazione", dal Simbolo di Pericolo rappresentante il Teschio con le tibie incrociate e
dall’Indicazione di Pericolo T.
Sono Agenti Mutageni “le sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo, possono produrre difetti genetici ereditari o aumentarne la
frequenza”.
Analogamente ai cancerogeni, con gli stessi criteri, anche per questa classe di composti sono
state individuate la categoria 1, sostanze note per gli effetti mutageni sull'uomo e la
categoria 2, sostanze che dovrebbero considerarsi mutagene per l'uomo.
Le sostanze appartenenti a tali categorie e i preparati chimici contenenti lo 0.1% di una di
queste sono contraddistinti dalla Frase di Rischio R46 "Può provocare alterazioni genetiche
ereditarie”, dal Simbolo di Pericolo rappresentante il Teschio con le tibie incrociate e
dall’Indicazione di Pericolo T.
Sia per gli Agenti Cancerogeni che Mutageni è stata introdotta anche la categoria 3,
comprendente le sostanze sospette cancerogene o mutagene, ossia quelle per le quali
esistono evidenze di potenzialità cancerogene o mutagene ma non ancora sufficienti per
poterle inserire nelle categorie 1 e 2 (ad esempio, sostanze positive in una sola specie
animale, sostanze cancerogene o mutagene lungo una via metabolica non presente nell’uomo,
sostanze che provocano solo tumori benigni…...)
Le sostanze e i preparati contenenti lo 0.1% di una di queste, comunque estremamente
pericolose per l’uomo, sono contraddistinte dalla Frase di Rischio R40 "Possibilità di effetti
irreversibili”, dal Simbolo di Pericolo rappresentante la Croce di Sant’Andrea e
dall’Indicazione di Pericolo Xn.
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Protezione dagli Agenti Cancerogeni e Mutageni
L’uso di prodotti contraddistinti dalle Frasi di Rischio R45, R49 e R46 deve essere
evitato e, quando è possibile, gli stessi devono essere sostituiti con prodotti meno nocivi
per la salute dell’uomo.
Dove la sostituzione non sia possibile
♦ il numero dei lavoratori esposti deve essere limitato
♦ i nominativi devono essere segnalati al Servizio di Prevenzione e Protezione affinché i
Medici Competenti predispongano un Registro di Esposizione e programmino la loro
Sorveglianza Sanitaria Periodica
In ogni caso, gli esposti, prima dell’utilizzo dei prodotti in oggetto, devono essere
formati sulla corretta manipolazione e informati sui rischi connessi al loro utilizzo.
In particolare, devono
♦ operare in un sistema chiuso (almeno sotto una cappa chimica aspirante ed efficiente)
♦ indossare gli idonei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) comprendente un camice
protettivo con maniche lunghe ed elastici ai polsi, i guanti protettivi e la maschera di
protezione
♦ provvedere alla pulizia della stessa e del materiale utilizzato alla fine dell’attività
sperimentale.
Nei laboratori in cui non sono installate Cappe Chimiche è vietato usare gli Agenti
Cancerogeni e Mutageni
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Elenco dei piu’ comuni Agenti Cancerogeni e Mutageni
(non esaustivo)
Sostanze contrassegnate con la Frase di Rischio R45
Acido arsenico e i suoi sali
Acrilamide
Acrilammidoglicolato di metile (con una quantità maggiore o uguale dello 0.1% di
acrilammide)
Acrilammidometossi acetato di metile (con una quantità maggiore o uguale dello 0.1% di
acrilammide)
Acrilonitrile
Alcani C1-C4, C2-C3, C3-C4, C4-C5, C2-C26 lineari e ramificati
4-Aminoazobenzene
4-Aminobifenile e i suoi sali
4-Amino-3-fluorofenolo
o-Anisidina (2-Metossi-anilina)
Arsenico triossido
Benzene
Benzidina e i suoi sali
Benzina naturale
Benzo(a)antracene
Benzo(a)pirene; benzo(d,e,f)crisene
Benzo(b)fluoroantene; benzo(e)acefenanatrilene
Benzo(j)fluoroantene
Benzo(k)fluoroantene
Bromoetilene
1,3-Butadiene
Butano
Cadmio cloruro
Calcio cromato
Captafol
1-Cloro-2,3-epossipropano (Epicloridrina)
Clorometil(metil)ossido; cloro(metil)etere
Diazometano
4,4'-Diaminodifenilmetano
Dibenzo(a,h)antracene
1,2-Dibromoetano
1,2-Dibromo-3-cloropropano
3-3'-Diclorobenzidina e suoi sali
1,2-Dicloroetano
1,3-Dicloro-2-propanolo
1,4-Dicloro-2-butene
1,2-Dimetildrazina
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Dimetilnitrosamina (N-nitrosodimetilamina)
Dimetilcarbamoile cloruro
Dimetilsolfato
Erionite
Esaclorobenzene
Esametilfosforo triamide
Idrazina e i suoi sali
Idrazobenzene
Idrocarburi aromatici policiclici (IPA)
2-Metilaziridina (propilenimina)
1-Metil-3-nitro-1-nitrosoguanidina
2-Naftilamina e i suoi sali
2-Nitroanisolo
2-Nitronaftalene
4-Nitrobifenile
5-Nitroacenaftene
Potassio bromato
Stronzio cromato
Tioacetamide
o-Tolidina e sali
Triclorotoluene
Uretano (etil carbammato)
Vinile cloruro (cloroetilene)
Zinco cromato (compreso il cromato di zinco e di potassio)
Sostanze contrassegnate con la Frase di Rischio R49
Ammonio bicromato
Berillio e composti (esclusi i silicati doppi di alluminio e berillio)
Cadmio ossido
Cadmio solfato
Cromo triossido
Nichel monossido
Nichel diossido
Nichel triossido
Nichel solfuro
Nichel disolfuro
Potassio cromato
Potassio dicromato
Sodio dicromato
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Sostanze contrassegnate con la Frase di Rischio R46
Acrilamide
Acrilammidoglicolato di metile (con una quantità maggiore od uguale dello 0,1% di
acrilammide)
Acrilammidometossiacetato di metile (con un contenuto maggiore od uguale allo 0,1 % di
acrilammide)
Ammonio dicromato
Benzo[a]pirene; Benzo[d,e,f]crisene
Cromile dicloruro
Dietilsolfato
1,2-Dibromo-3-cloropropano
Esametilfosforo triamide
Etilenimina; aziridina
Etilene ossido; ossirano
Potassio cromato
Potassio dicromato
Sodio dicromato
Sodio dicromato, diidrato
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