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PERIODICO DELL’UNITÀ LOCALE SOCIO SANITARIA 20 - VERONA
Spedizione in A. P. - 70% - Filiale di Verona - anno VI - numero 6 - dicembre 2002
La grande festa di San Bonifacio
per il nuovo ospedale “G. Fracastoro”
Lo scorso 16 dicembre sarà ricordata come una giornata storica per
l’Ulss 20 a San Bonifacio. È stato,
infatti, presentato il primo nucleo
del nuovo ospedale scaligero “Girolamo Fracastoro”, come è stato recentemente intitolato in
onore del celebre medico veronese, di cui nel
2003 ricorrerà il quattrocentocinquantesimo anniversario della morte.
Dopo quattro anni dalla
posa della prima pietra era il 4 novembre del
1997, ma i lavori iniziarono il 26 dello stesso
mese, - prende vita un
nosocomio che risponde
alle esigenze di circa
100mila residenti dell’Est veronese, unificando
l’assistenza ospedaliera
per i comuni di San Bonifacio, Soave, Tregnago e Cologna Veneta. Un
traguardo raggiunto in breve tempo, dopo le annose polemiche sulla scelta della zona dove la struttu-
In questo numero:
• La prima pietra dell’hospice
di Verona a pag. 4-5
• La terza Conferenza sulla
Salute a pag. 8
• La Regione Veneto tutela i
minori a pag. 9
• Le nuove sedi distrettuali
di Borgo Roma e San
Martino a pag. 10
• L’ambulanza per le
superemergenze a pag. 11
ra avrebbe dovuto essere ubicata. I
lavori dovettero subire un’interruzione per tutto il mese di febbraio
del 1998, per la bonifica dagli ordi-
gni bellici, ma in seguito il cantiere
non si è più fermato e l’ospedale
oggi appare in tutta la sua monumentalità. La cerimonia si è tenuta
alla presenza dei vicepresidenti del
Consiglio regionale Angelo Fiorin e
Gustavo Franchetto, del presidente
della Provincia Aleardo Merlin, del
direttore generale dell’Ulss 20, Valerio Alberti, di autorità civili e religiose, oltre ai sindaci dell’intero
comprensorio per i quali è intervenuto il sindaco di San Bonifacio
Antonio Casu. Dopo la visita al
nuovo ospedale al teatro centrale
di San Bonifacio si è tenuta una tavola rotonda dal titolo “Dal progetto alla realizzazione” a cui hanno
partecipato tutti i principali artefici
dell’opera e l’assessore alle Politiche Sanitarie della Regione Fabio
Gava.
Il primo nucleo completato è composto dai servizi di Gastroenterologia e di Dialisi che saranno attivati
nella primavera del 2003, non appena completate le infrastrutture e le opere
per l’accessibilità all’ospedale. Le attivazioni,
vale a dire il trasloco dei
reparti, saranno progressive. Successivamente,
come ha spiegato durante la presentazione Alberti, verranno completati il reparto di medicina e i servizi. Per ultimo
le specialità pesanti dal
punto di vista tecnologico, come la chirurgia e la
rianimazione. Si prevede
che l’intera struttura
verrà terminata entro il
2004.
Il complesso sorge in via
Fontanelle ed occupa un’area di
100mila metri quadrati (per circa
66mila e 600 metri quadrati di superficie utile), con un volume di
300mila metri cubi circa. A fianco vi
è un edificio tecnologico di circa
6.600 metri quadrati. L’opera, il cui
progetto è stato eseguito dallo studio Altieri di Thiene, è imponente:
per costruirla sono stati effettuati
scavi per 145mila metri cubi, utilizzati 48mila metri cubi di calcestruzzo, 4 milioni e 700mila chilogrammi di ferro per cemento armato. I
solai occupano un’area di 42mila
metri quadrati. Il costo complessivo dell’intera struttura, già finanziato dalla Regione, è di 211 miliardi di vecchie lire (arredi ed attrezzature compresi, per un valore di cirsegue a pagina 2
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segue da pagina 1
ca 60 miliardi), cui s’aggiungeranno
circa 10 miliardi di lire per le attivazioni (traslochi, pulizie) e la sistemazione dell’area verde.
Il corpo principale, disposto su quattro piani, per un’area di 55.100 metri
quadrati, ha visto la posa della prima
pietra nel novembre del 1997 ed è
stato costruito dalla ditta Elettrobeton di Padova. È costituito da due
fabbricati affiancati e disposti secondo un’asse nord-sud, collegati fra loro da altri tre corpi di fabbrica disposti perpendicolarmente in direzione
est-ovest. Si tratta quindi di un ospedale “orizzontale”, con numerosi impianti di risalita distribuiti in modo
da ottimizzare e separare, per quanto
possibile, i tragitti del personale, dei
pazienti interni ed esterni e dei visitatori. Inoltre lo sviluppo orizzontale
dà vita ad una serie di integrazioni
che cercano di ricostruire il percorso
diagnostico/terapeutico del paziente.
Il piano terra vede la concentrazione
di aree tecniche ed economali. Il piano primo è quello dell’emergenza
con pronto soccorso, terapia intensiva, sale operatorie e servizi radiologici e di laboratorio. Va sottolineata
l’importanza data a tale area che risulta essere molto sviluppata, non-
L’ingresso all’ospedale
Il servizio Dialisi
ché l’attenzione posta all’attività chirurgica (di cui una quota importante
sarà effettuata in regime di Day Surgery) che ha a disposizione un gruppo operatorio dotato di ben dieci sale più tre locali attrezzati per l’attività
endoscopica intervenzionale. Il piano
secondo è l’area delle attività ambulatoriali e delle direzioni dipartimentali, mentre il terzo è occupato dalle
degenze.
I posti letto previsti sono 352 raggruppati per aree omogenee di medi-
cina (medicina, geriatria, neurologia,
gastroenterologia, nefrologia, cardiologia e psichiatria), chirurgia (chirurgia generale, ortopedia, oculistica,
otorinolaringoiatria, urologia), materno-infantile (ostetricia-ginecologia, pediatria). Sono previsti 12 posti
letto di astanteria, 14 di dialisi, 10 di
terapia intensiva, 6 di terapia intensiva cardiologica, 4 culle per la patologia neonatale. Dieci le sale operatorie. All’esterno un parcheggio per oltre mille vetture e un’area verde di
28mila metri quadrati.
Per quanto riguarda le infrastrutture
dell’intero complesso, la viabilità
dell’area, i servizi e i supporti necessari al nuovo insediamento saranno
adeguati a cura del Comune di San
Bonifacio con una spesa di circa 3 miliardi di lire.
Tale struttura favorisce l’organizzazione interna secondo il modello dipartimentale, il quale consente di superare le barriere funzionali ed evita
“l’appropriarsi” di personale e di attrezzature da parte delle diverse
Unità operative, con conseguente aumento dell’efficienza nell’uso delle risorse e riduzione dei costi. In particolare, nell’area delle degenze è possibile gestire in modo flessibile le dotazioni di posti letto, il cui fabbisogno va a diminuire in funzione dei
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Eventi
in ospedale. L’adozione, inoltre, delle
ti), centro prelievi e centro trasfusiopiù recenti tecnologie tecnico-infornale, le direzioni sanitarie, amminimatiche ridurrà al massimo il numestrative e tecniche, bar, ristorante e
ro di accessi alla struttura da parte
mensa dipendenti, un centro condel cittadino (modalità di prenotaziogressi per 400 persone e due sale
ne delle prestazioni, di pagamento
convegni da 60 e 40 posti ciascuna.
delle quote a carico dell’utente, ecc.)
L’Ospedale “Girolamo Fracastoro” si
e consentirà una più facile interaziocaratterizza per la particolare attenne tra le diverse Unità Operative e,
zione prestata al problema della flesidealmente, tra queste ultime e le
sibilità. Essa è stata affrontata da un
strutture sanitarie territoriali.
lato sul piano strutturale in relazione
Il primo nucleo completato si trova al
alle nuove esigenze che l’assistenza
secondo piano, nell’area destinata alospedaliera manifesterà nei prossimi
le attività per pazienti esterni. Comanni con l’introduzione di nuove tecprende il Servizio di Dialisi (con 14
nologie o di diversi modelli organizL’assessore Fabio Gava è intervenuto al
posti letto ospitati in due ampie e luzativi. Dall’altro sul piano organizzaticonvegno
minose stanze, con un locale per la
vo per permettere già da subito un
nuovi modelli organizzativi e del proterapia dialitica peritoneale e un’area
più semplice ed economico utilizzo
gresso nelle tecniche chirurgiche. Il
direzionale) ed il Servizio di Endoscodelle risorse disponibili. La progettadipartimento, inoltre, responsabilizpia Digestiva (con amza maggiormente dal punto di vista
bulatori, due sale per
gestionale i medici e favorisce il coll’attività endoscopica
loquio tra le diverse categorie di opee un’area direzionale).
ratori sanitari, nonché la didattica.
La costruzione del seNel disegno architettonico si è poi
condo corpo è iniziata
scelto di garantire il massimo
il 24 settembre 2001 e
comfort alberghiero della struttura:
occupa un’area di cirstanze ad uno o due letti, tutte dotaca 6.600 metri quadrate di bagno; sale soggiorno ampie e
ti. Disposto su tre pialuminose; area giochi nel reparto di
ni, è collegato al corpediatria; strutture di supporto ai depo principale da un
genti e visitatori, quali area per i
grande atrio con cobambini, bar, negozi. Sempre in
pertura a volta a tutta
un’ottica “umanizzante”, la logistica
altezza. I visitatori po- Un ambulatorio del servizio di Endoscopia digestiva
sposa modelli organizzativi, quali
tranno accedere all’aquello del “rooming-in” nel reparto di
trio dal lato opposto a quello del
zione organizzativa e strutturale del
ostetricia, cioè la possibilità per il
pronto soccorso. Dall’atrio, invece, si
nuovo nosocomio risponde al ruolo
neonato di rimanere accanto alla
potrà entrare sia nell’ospedale, sia
che l’ospedale deve avere nel sistema
mamma durante tutta la permanenza
nel secondo edificio. Il termine dei
sanitario che si va modificando. I
lavori - eseguiti dalla
nuovi ospedali avranno un minor nuCooperativa di Comero di posti letto, con degenze più
struzioni di Modena
brevi, alto contenuto tecnologico,
con un costo di circa
maggiore efficienza nell’uso delle ri33 miliardi di lire (già
sorse e garanzia di prestazioni di più
inseriti all’interno del
alta qualità per il paziente che accede
finanziamento comalla struttura; la tendenza è quella di
plessivo di 211) - sono
dare maggior impulso a modelli assiprevisti entro il magstenziali alternativi al ricovero sul tergio 2003. Nel secondo
ritorio con il coinvolgimento fondacorpo saranno ospitamentale del medico di medicina geti la nuova sede del
nerale, il potenziamento delle diverse
distretto sociosanitaforme di assistenza domiciliare e l’inrio n. 4, gli uffici per il
dividuazione di posti letto di riabilitazione e lungodegenza in numero adeDa destra, il presidente della Provincia Aleardo Merlin con pubblico (accettazione, cassa, ritiro referguato alla popolazione residente.
il vicepresidente del Consiglio regionale Angelo Fiorin
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Nuove realizzazioni
La prima pietra dell’hospice di Verona
La struttura sarà realizzata a Marzana
Avranno inizio a fine gennaio i lavori
Criteri di realizzazione
di realizzazione del secondo hospice
La funzione di questa nuova struttura
della provincia di Verona, di cui è staedilizia è quella di garantire un amta posata la prima pietra lo scorso 18
biente confortevole ove assistere padicembre. Dopo l’esperienza di Colozienti oncologici che, per il grado
gna Veneta, che ha segnato nel 1999
avanzato di patologia, non necessitala nascita del primo hospice pubblico
no di ricoveri ospedalieri, ma sono
del Veneto, l’Ulss 20 ha dato il via, albisognosi di cure palliative e di partil’interno del comprensorio dell’ospecolari attenzioni assistenziali, con la
dale di Marzana, alla costruzione delpossibilità di essere seguiti dai prola seconda struttura dedicata ai mapri famigliari. L’ambiente deve perlati oncologici più gravi. L’area intetanto garantire sensibili livelli di
ressata è di circa 6.500 metri, di cui
umanizzazione sia per quanto riguarl’edificio ne occuperà circa 2.800. I
posti letto disponibili saranno 14, il
doppio di quelli di
Cologna Veneta.
Il costo di realizzazione previsto è di
circa 3milioni e
600mila euro, di cui
1 milione e 549mila
stanziati dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, 2mi- Un’immagine in computer-grafica del futuro hospice
liardi e 780 milioni di
vecchie lire dalla Regione Veneto e 1
da l’accoglienza strutturale sia per
miliardo e 200 milioni dall’Ulss 20.
quanto concerne la professionalità di
Il progetto è stato curato dal respontutto il personale medico e infermiesabile della sezione edile dell’Ufficio
ristico. “Curare quando non si può
tecnico dell’Ulss 20, ingegner Corraguarire” è il motto della medicina
do Salfa, con la consulenza degli arpalliativa che riassume in sé tutto il
chitetti Evelino e Romualdo Camsignificato dell’hospice che si intende
bruzzi. Collaborano inoltre al progetrealizzare. Questo aspetto è stato
to il perito industriale Paolo Setta
sottolineato da tutti i presenti alla
dello Studio T.i.F.S. ingegneria s.r.l. di
cerimonia: il Vescovo padre Flavio
Padova per gli impianti e l’ingegner
Roberto, il vicepresidente del ConsiRenzo Maccacaro della società Ingeglio regionale Angelo Fiorin, il viceco srl di Verona per i calcoli della
presidente della Provincia Antonio
struttura. La costruzione è stata apPastorello, l’assessore alle Politiche
paltata alla ditta Mattioli Spa di PaSociali di Verona Tito Brunelli.
dova. Si prevede che i lavori siano ulLe indicazioni delle linee guida alle
timati in 500 giorni con la consegna
quali si ispira la concezione di questa
dell’edificio entro l’estate 2005.
nuova struttura assistenziale hanno
determinato la scelta di un’area in zona tranquilla, con ampi spazi destinati a verde e in prossimità di una struttura sanitaria che potesse offrire alcuni servizi ausiliari. L’area individuata,
collocata nel centro dell’ospedale di
Marzana, risponde in modo ottimale a
tali requisiti. All’edificio ospedaliero
si accede attraverso la portineria sulla
piazza prospiciente la via Valpantena,
ma l’hospice è raggiungibile anche da
un ingresso autonomo che s’affaccia
su una strada laterale posta a sud del
comprensorio. La
zona di pertinenza
del nuovo intervento è di circa 6.500
mq ed è dotata di
una consistente vegetazione ad alto
fusto, che sarà interamente preservata
per essere fruibile
dagli ospiti come
polmone verde dell’edificio.
L’intervento prevede la realizzazione
di 14 camere di degenza singole disposte ciascuna su un’area di circa 28
metri quadrati. Ogni camera è dotata
di bagno privato di dimensioni ed attrezzature per portatori di handicap,
di un angolo cottura con frigorifero,
fornello elettrico e lavello, di un divano letto per la permanenza di un familiare o assistente. Le camere hanno dimensioni sufficienti per ospitare
un secondo letto per degenti, qualora
gli ospiti preferiscano il ricovero in
compagnia. Ciascuna camera si affaccia su un porticato che consente di
accedere direttamente al giardino.
L’edificio si sviluppa su un unico piano senza dislivelli interni, privo di
barriere architettoniche, ed è organizzato secondo aree funzionali omo-
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Nuove realizzazioni
Di grande valore umanitario la
scelta della Fondazione Cassa di
Risparmio di affiancare l’Ulss anche per la costruzione dell’hospice di
Verona.
Come è stato ricordato dal consigliere Carlo Vivenza durante la cerimonia, l’istituzione privilegia i progetti in cui sia evidente l’impegno
per i miglioramento della qualità
assistenziale e la portata innovativa del progetto. In questo senso
l’esperienza dell’Ulss 20 per quanto riguarda la realizzazione di un
hospice è all’avanguardia in Italia.
I primi centri per accoglienza di
malati terminali sono sorti in Gran
Bretagna e negli Usa. A Londra nel
1967 la dottoressa Cecily Saunders, già infermiera professionale e
assistente sociale, constatando come i malati gravissimi, terminali, di
cancro venivano rifiutati dagli ospedali tradizionali, perché non più in
Il direttore Alberti con il vicepresidente
della Provincia Pastorello
genee. Esse comprendono una hallreception, a destra dell’ingresso le
camere per gli ospiti e a sinistra i servizi assistenziali, con ambulatori ed
Il consigliere Carlo Vivenza della Fondazione Cassa di Risparmio firma la pergamena
grado di rispondere alle terapie,
aprì il primo hospice. Tale struttura chiamata St. Cristopher’s hospice, in
uffici. Al centro una zona soggiorno
che s’affaccia su un cavedio a vetri
con giardino interno, così come la zona servizi. L’edificio prevede anche
un angolo di meditazione con cappella.
L’ingresso è caratterizzato da una copertura a capanna sorretta da capriate in legno. Lo spazio sottostante è
suddiviso in tre parti: verso l’esterno
risulta porticato per dare accoglienza
al coperto; nella parte centrale due
bussole d’ingresso, separate da una
aiuola e fornite di doppia porta con
apertura automatica mettono in collegamento la hall ove è collocata la
reception interna dalla quale si dipartono i due percorsi distinti di collegamento con l’area ospiti/degenti e
quella personale/servizi. Alle spalle
della reception è collocata un’ampia
zona verde a disposizione degli ospiti come giardino interno. Ai familiari
degli ospiti sono riservati anche ambienti che offrono un adeguato
comfort e riservatezza nei momenti
più critici.
onore del Santo “traghettatore”,
tradizionalmente considerato protettore dei pellegrini contro i rischi
del cammino e il pericolo della
“mala morte” - era dotata di un numero limitato di posti letto e intendeva offrire ai malati una degenza il
più possibile rispettosa della privacy e dell’intimità familiare, a
metà strada fra l’ospedale, la casa
di riposo e l’“ospizio” della tradizione medievale, luogo di fraterna
accoglienza al pellegrino.
Tali modalità favorivano le visite di
parenti e amici ed evitavano che alla sofferenza della malattia si aggiungesse quella della solitudine e
dell’isolamento.
Tale iniziativa ebbe un seguito anche negli Stati Uniti per merito della psicologa Kubler-Ross che per
prima studiò scientificamente il
processo della morte nei malati oncologici.
I percorsi interni risultano distinti,
ma non rigidamente, fra ospiti e personale, senza barriere ed impedimenti di movimento per entrambi,
ma tali da garantire adeguata privacy
La pergamena commemorativa
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Visti da vicino
L’hospice di Cologna Veneta,
una casa per i malati ed i loro familiari
“Il modello di asmentale. Prima dell’accoglimento del
paziente nella struttura, l’équipe insistenza di un hocontra i parenti, ai quali vengono forspice è per definizione multidimennite tutte le informazioni sulla finalità dell’hospice, il programma, il signisionale - spiega il
direttore del dificato delle cure palliative e le modalità di assistenza.
stretto sociosaniQuesto serve ad instaurare un raptario n. 4, Roberto
Borin - e ha come
porto di reciproca collaborazione e
anche a non creare false aspettative
fine la risposta ai
di guarigione”.
problemi sanitari,
C’è forse il rischio che una simile
socio-assistenziastruttura sia scambiata per una
li, psicologici, re“casa della buona morte”...
lazionali, affettivi,
“Sebbene per gran parte dei malati il
culturali e spiriperiodo di permanenza in hospice
tuali del paziente.
coincida con l’ultima fase della maÈ pertanto necesUna sala di soggiorno del futuro hospice di Marzana
lattia, l’ingresso nella nostra struttusario un confronto
ra può anche essere solo temporaneo
quotidiano tra gli
o interrotto da periodi di ritorno a caoperatori, un coLe persone che hanno avuto la triste
sa. Ciò rassicura la famiglia che, postante interscambio di informazioni
esperienza di un familiare malato di
tendo ricoverare in qualsiasi momennon solo sulla situazione clinica del
tumore ed hanno deciso di ricoverarto in una struttura residenziale il propaziente, ma anche sulla sua qualità
lo all’hospice “San Cristoforo” di Coloprio congiunto in caso di aggravadi vita. Preoccupazioni, frustrazioni,
gna Veneta conservano un ricordo pomento, accetta di provare l’assistenza
ansie, difficoltà, desideri della persositivo dell’ambiente. Un’oasi di trana domicilio”.
na sono affrontate dall’équipe seconquillità, in cui la professionalità e l’uNon ultima spiaggia, ma una casa
do una logica che supera il compito
manità di coloro che vi operano fanno
professionale dell’operatore e la sodove la vita ha un senso sino al suo
in modo che la vita conservi tutta la
ultimo giorno: questo è il senso delluzione diventa l’obiettivo di tutti”.
sua dignità fino all’ultimo respiro. All’assistenza nell’hospice.
Chi viene accolto nell’hospice”?
l’hospice San Cristoforo, il primo pub“L’hospice affianca e completa
blico nel Veneto, è stato realizzato nel
le possibilità assistenziali
1999 al quarto piano del Centro saninon ospedaliere del malato
tario di Cologna Veneta, grazie al sooncologico in fase avanzata.
stegno della Fondazione Cassa di RiLa priorità di accesso viene
sparmio di Verona, Vicenza, Belluno e
data quindi a quei malati
Ancona. Sette posti letto, in camere
già assistiti dall’Adi (Assicon bagno e con un divano-letto per i
stenza domiciliare integrafamiliari. È a disposizione anche una
ta) e per i quali si ritenga
cucina, un soggiorno, una cappella ed
necessario un periodo di riun ampio giardino pensile. Dalla sua
covero nell’hospice. Salvo
apertura sono stati ricoverati 258 mamotivate eccezioni non si
lati oncologici gravi, seguiti da un’éaccolgono pazienti in fase
quipe formata da un medico di mediterminale degenti nei reparcina generale, un medico palliativista,
ti ospedalieri”.
uno psicologo, un assistente sociale,
Come curate il rapporto
un fisioterapista, sei infermieri proIl dott. Roberto Borin con il personale dell’hospice di
con la famiglia?
fessionali e altrettanti operatori ad“Questo aspetto è fonda- Cologna Veneta
detti all’assistenza.
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NEWS
di Alessandro Azzoni
“Ulssinsieme”, cronaca di una serata speciale
Al teatro Nuovo la festa dei dipendenti
Non solo una festa per chi lavora in
Azienda, ma un momento di incontro
tra gli operatori sanitari e amministrativi con la città. È lo spirito che il 19
giugno ha animato al teatro Nuovo
“Ulssinsieme” la prima festa dei dipendenti dell’Ulss 20 di Verona, durante la quale è stata consegnata la
medaglia con il San Cristoforo del logo a chi è andato in pensione negli ultimi due anni. Sul palco del Nuovo sono saliti il neosindaco di Verona Paolo
Zanotto in una delle prime uscite pubbliche del suo mandato, “felice di condividere una serata con i primi responsabili della salute dei veronesi”, il
vicepresidente del Consiglio Regionale Gustavo Franchetto, il vice presidente della Provincia Antonio Pastorello e il presidente dell’Ordine dei
Medici di Verona Pietro Fazzini.
“In un momento di profonda trasformazione e riorientamento del Servizio Sanitario - ha detto il direttore generale dell’Ulss 20 Valerio Alberti, nel
discorso di apertura della serata -
vorrei citare un dato estrapolato dall’ultima indagine del
Censis, secondo la quale i
servizi sanitari di base sono
oggi il primo dei servizi ritenuti essenziali dall’86,3 per
cento dei cittadini veronesi,
staccando di 30 punti il secondo servizio, costituito dai
mezzi pubblici di trasporto,
con il 56 per cento”. La serata
è stata l’occasione per annunciare molti interventi di riqualificazione delle strutture poi
completate entro la fine dell’anno, come appare anche
dalle pagine di questo numero del nostro giornale.
“Ulssinsieme” è nata come
momento di festa per favorire
un clima di reciproca conoscenza e cordialità fra i dipendenti anche al di fuori degli Il sindaco Paolo Zanotto consegna la medaglia al
ambiti consueti. Una serata di dott. Paolo Cerioni
relax, in cui si è voluto anche
la della salute pubblica, prevenzione
ringraziare chi ha concluso il proprio
di epidemie, controllo sanitario di
impegno all’interno
alimenti e merci. San Cristoforo fu
dell’Ulss. Chi è venuuno dei santi più venerati dell’antito a ritirare il riconochità, rappresentato come un gigante
scimento - la bella
appoggiato al bastone. Si credeva
medaglia in argento
che avesse guardato la sua effigie saconiata da Alberto
rebbe stato preservato da morte imZucchetta ed offerta
provvisa ed ogni altro male.
da alcuni sponsor La serata è stata allietata da un grupera emozionato.
po folk di ottimi artisti: il “Canzoniere
La medaglia può esdel progno” di Illasi. Tra i venti cantosere considerata un
ri vi sono anche alcuni dipendenti
portafortuna. San Cridell’Ulss. Il loro repertorio recupera
stoforo era l’antico
le antiche cante e le musiche da balprotettore dei Provlo della tradizione popolare veronese
veditori alla Sanità
e veneta, riproposte con grande verve
della Repubblica di
e simpatia.
Venezia. Le funzioni
Dopo lo spettacolo, ad attendere gli
degli antichi Provveospiti sulla terrazza del teatro Nuovo
ditori avevano evivi è stata la sorpresa d’affacciarsi sul
denti analogie con
balcone di Giulietta in una calda sequelle che oggi comL’intervento della coordinatrice nazionale delle caposala
rata di luna.
petono all’Ulss: tuteDe Togni Maria Gabriella
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I cittadini protagonisti della Salute
Successo della terza Conferenza
berghieri e la ristorazione “A. Berti”
nio 2000-2002 la capacità di comunicare
del Chievo, entrato a far parte della
dell’azienda è crerete veneta della “Scuola promotrice
di salute”, un’iniziativa di livello eusciuta ed ha assunto
ropeo. Disinvolti e assai comunicativi
forme nuove e diverse. Accanto al tradii ragazzi hanno spiegato come nella
loro scuola si sia diffusa la cultura e
zionale “modus opela “pratica” della salute, con l’introrandi” di un ufficio
duzione delle tematiche ad esse relastampa - comunicati,
tive nel programma didattico di alcuconferenze-stampa -,
ne discipline. Ciò facilita negli stusono state create aldenti lo sviluppo dell’idea che la
tre occasioni di dialoscuola è il luogo in cui si apprende la
go con i media e con
vita. Un modo davvero sano per coil pubblico: incontri
struire il proprio futuro. Un esempio
con testimonial, moche vorremmo veder imitato in tutte
stre, opuscoli e libri.
le scuole.
Sono state ideate
La Conferenza si è conclusa con la
campagne
di
comuniIl dottor Alberti con la direzione strategica ed il
premiazione dei vincitori del concorso
cazione con spot teleresponsabile dell’Ufficio stampa
per il logo del nuovo ospedale “Girolavisivi e radiofonici,
Al giro di boa del terzo anno, la Conmo Fracastoro” di San Bonifacio, Franmanifesti e depliant. Un’altra novità
ferenza sulla Salute si è confermata
cesco Susca e Lorenza Bertucco. Al sesono stati cortometraggi televisivi,
un’iniziativa di grande impatto sul
condo e terzo posto si sono classificaveri e propri “educational” sui temi
pubblico. L’affollata sala della Gran
ti Alberto Pomari e Luigi Bisinelli.
della salute, alcuni dei quali sono
Guardia dove anche quest’anno si è
stati proiettati durante la Confesvolto l’incontro il 27 novembre porenza sulla Salute.
meriggio ne è la prova tangibile. AlCon il tema “cittadini protagonitrettanto si può dire della portata
sti della salute” si è voluta enfamediatica dell’evento, di cui quotitizzare la necessità che per saludiani, periodici e televisioni hanno
te non si intenda un affidarsi
ampiamente riferito. La Conferenza
passivo alle cure e alle attenziofa’ notizia perché dà notizie. A cominni di qualcuno.
ciare dalla relazione del direttore geDobbiamo avere un ruolo attivo
nerale Valerio Alberti che ha spaziato
rispetto alle nostre aspettative
a 360 gradi sullo stato di salute dei
di benessere. Il tema è stato
veronesi e la risposta dei servizi delideato per completare un ideale
l’Ulss alle esigenze della popolaziopercorso tracciato nel triennio
ne. Ampia e documentata, la relaziocon le Conferenze: nel 2000 l’inne è stata distribuita in tempo reale
contro è servito a spiegare come
ai giornalisti e entro dicembre è stata
l’Ulss si fa’ carico dei problemi
disponibile per quanti ne hanno fatto
dei cittadini, l’anno successivo
richiesta.
si è parlato di sicurezza, intesa
Quest’anno la Conferenza, ideata e
come capacità di creare una rete
realizzata dall’Ufficio Stampa con la
di servizi efficace.
collaborazione dell’Ufficio relazioni
Tra i relatori del 27 novembre
con il pubblico per la sessione poparticolare successo hanno rister, ha avuto come tema i cittadini
scosso gli studenti dell’istituto
Il rettore Elio Mosele con i vincitori del
protagonisti della salute. Nel trienprofessionale per i servizi alconcorso per il logo dell’ospedale Fracastoro
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Dalla Regione Veneto
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di Antonio De Poli, Assessore regionale alle Politiche Sociali
Una convenzione regionale
per tutelare i minori
Tutelare e promuovere i diritti dei minori in famiglia, nella scuola, nella
società, all’interno dei mezzi di comunicazione. Con quest’intento è
stata sottoscritta una convenzione
tra Regione e Università di Padova
(Centro di ricerca e servizi sui diritti
della persona e dei popoli) per
sostenere dal punto di vista
scientifico e tecnico l’attività, nel
triennio 2002-2004, dell’Ufficio
di protezione e pubblica tutela
dei minori.
L’atto è stato firmato dal Presidente della Regione Giancarlo
Galan e dal Rettore dell’Università di Padova Vincenzo Milanesi, presenti anche il Pubblico Tutore dei Minori Lucio Strumendo
e il prof. Antonio Papisca dell’università di Padova.
La convenzione prevede alcune
azioni precise tra cui si evidenzia
per importanza il progetto “Tutori” che consisterà nella formazione di
personale che sarà deputato a reclutare e a formare volontari che assumano l’incarico di ‘tutore’.
Si stima che sia di circa 600 addetti il
fabbisogno di ‘tutori dei minori’ nel
territorio veneto - secondo dati prove-
nienti dai comuni capoluogo, dai tribunali e dall’osservatorio regionale.
L’obiettivo è di creare una rete regionale coordinata di personale preparato e motivato che possa assumere
le tutele o le curatele di uno o più minori. Altri progetti, regolati dalla con-
venzione, riguardano l’opera di informazione e sensibilizzazione per attuare una cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza adeguata
alle nuove sfide dei tempi.
Gli ambiti nei quali si lavorerà saranno: l’informazione (con, tra l’altro,
una ricerca sull’informazione dei
quotidiani locali e corsi di formazione per i giornalisti), il mondo dello
sport (attività formative rivolte agli
allenatori dei gruppi sportivi), la
scuola (formazione degli insegnanti),
gli ospedali (per arrivare alla stesura
di una carta regionale per tutelare i diritti dei minori in
ospedale).
L’accordo tra Regione e Università di Padova prevede
inoltre l’arricchimento del sito internet specifico. L’impegno di spesa regionale è di
600 mila euro nel triennio
2002-2004.
Va ricordato che Veneto è stata la prima regione in Italia
ad istituire, nel 1988 il Tutore
Pubblico per i Minori. Ancora
oggi, solo il Friuli, e da pochi
giorni anche le Marche, si sono dotate di questa importante figura.
Il senso della convenzione tra Regione e Università di Padova è quello di
promuovere una cultura che non veda i bambini e gli adolescenti solo
come futuri cittadini, ma come cittadini, a pieno titolo, dell’oggi.
Nel 2000, nel Veneto, sono stati 2204 i
minori allontanati dalla famiglia di
cui il 67% inviati nelle strutture (16%
negli istituti, il 51 in comunità) e il
34% in affido familiare.
Dei ragazzi allontanati il 45,6% erano
figli di genitori coniugati e il 27,2% figli di genitori separati o divorziati.
Invece, nel 2001, i bambini e i ragazzi
accolti nelle strutture tutelari del Veneto, sono stati 1314 di cui poco meno dei due terzi sono maschi (61,7%
maschi, 38,3% femmine); rispetto al
1999, il numero di minori di sesso ma-
schile è aumentato di 6 punti percentuali, complice il forte aumento di minori stranieri.
Oltre la metà dei minori in struttura
viveva presso la famiglia d’origine, o i
parenti, prima dell’istituzionalizzazione; tuttavia ben il 18% di essi viveva
presso un’altra struttura tutelare.
Preoccupante è il dato riguardante la
provenienza dei minori da una famiglia affidataria (7,4%).
Sulla nazionalità: provengono dal Veneto il 79,3% dei bambini e dei ragazzi in struttura; coloro che sono resi-
denti in uno stato estero sono il 9,3%
del totale, mentre quelli che risiedono
fuori regione sono il 9,7%.
Sul motivo dell’istituzionalizzazione:
il 23,4% dei minori è stata inserita in
struttura a causa di problemi relazionali con la famiglia, in particolare
(l’11,6%) con la madre; questo dato riguarda in particolare i minori veneti e
italiani mentre per i minori stranieri il
motivo dell’istituzionalizzazione riguarda più gli aspetti economici e abitativi della famiglia e il comportamento deviante del minore.
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Assistenza territoriale
Potenziati i distretti con due nuove sedi
a borgo Roma e a San Martino Buon Albergo
La sede di borgo Roma
Sono stati giorni intensi quelli immediatamente precedenti al Natale per
l’Ulss 20. Dopo la presentazione del
primo nucleo completato dell’ospedale di San Bonifacio e la posa della
prima pietra dell’hospice di Marzana, è
stata la volta dell’inaugurazione di
due sedi distrettuali e di un’ambulanza per le maxiemergenze.
Il primo taglio del nastro è avvenuto
il 19 dicembre, per la sede del distretto n. 3 di via Nazionale, 13 a San Martino Buon Albergo
L’edificio è l’ex caserma dei carabinieri, ottenuta dal Comune cedendo
in cambio una palazzina in piazza del
Popolo e ristrutturata dall’Ulss con
una spesa di 290mila euro. Uffici ed
ambulatori si trovano al piano terra,
mentre il primo piano è stato riservato al Centro educativo occupazionale
“Il glicine”, in rientro da Marzana dove era stato trasferito in attesa del
completamento della ristrutturazione. Il Ceod ha otto ospiti d’età compresa fra 19 ed i 56 anni con handicap
medio-grave. L’inaugurazione è stata
po il trasloco dalle sedi di via Volturno e via Villa Glori. L’edificio è distribuito su due piani. Al piano terrà sarà
collocato il distretto con uffici sanitari ed amministrativi dove lavoreranno
una trentina di operatori. Al piano
superiore si trasferirà il servizio di
Diabetologia pediatrica del professor
Leonardo Pinelli, attualmente collocato all’interno del Policlinico. Il nuovo edificio ospiterà la Guardia medica che lascerà via Lussino.
Le due inaugurazioni hanno concluso
un anno in cui la direzione strategica
dell’Ulss 20 si è posta l’obiettivo della riorganizzazione dell’intera rete distrettuale, ridistribuendo il territorio
su quattro unità territoriali, ciascuna
di circa centomila residenti. La riorganizzazione non ha toccato le sedi
d’erogazione dei servizi e consentirà
maggior omogeneità ed efficacia alle
prestazioni.
Durante la cerimonia in borgo Roma
è stata data notizia di una nuova automedica donata al Suem da parte di
una ditta, la Bozzola di Padova, che
ogni anno devolve in un regalo di
pubblica utilità le risorse destinate ai
presenti natalizi per i propri clienti.
motivo di grande festa soprattutto
per loro, i familiari e gli operatori.
Novità importante anche per Verona.
La seconda sede distrettuale ad essere inaugurata, infatti, è stata quella
principale del distretto di Borgo Roma in via Bengasi, 2, accanto al parcheggio del Policlinico. L’inaugurazione ha concluso un iter complicato,
durato alcuni anni nella fase preliminare e poi conclusosi con una
forte accelerazione nell’ultimo anno. La cerimonia
si è svolta il 23 dicembre. I lavori di
ristrutturazione
dell’edificio, un
ex convento, sono stati ultimati
con una spesa di
circa 1 milione di
euro e il distretto
sarà operativo a
fine gennaio, do- La sede di San Martino Buon Albergo
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Cittadini & sicurezza
Un’ambulanza per le maxiemergenze
dalla Croce Gialla al Suem
Si chiama “Triage and communication leader unit” ed è la modernissima ambulanza che, allestita dalla
Croce Gialla con un investimento di
circa 200 milioni di lire, sarà a disposizione del Suem Verona Emergenza.
Il mezzo è una novità assoluta in
campo nazionale e potrà trovare impiego nel caso di disastri di grandi dimensioni, con il coinvolgimento di
un alto numero di feriti.
Pensiamo, in tempi recenti, al crollo
dell’edificio scolastico di San Giuliano di Puglia o più in generale all’incendio nella Galleria del Monte Bianco, o, nella nostra zona, all’incidente
dell’Antonov all’aeroporto di Verona.
Ma molto più frequentemente si tratta di maxitamponamenti che coinvolgono vari veicoli (soprattutto in autostrada) o incidenti stradali in genere
con un elevato numero di feriti.
Rispetto al lavoro “di routine” dei servizi d’emergenza, la risposta a questi
eventi ha caratteristiche particolari:
deve essere tempestiva (occorre di-
Le attrezzature interne
Le équipe di Croce Gialla e Suem
chiarare per tempo l’esistenza di uno
stato d’emergenza, allertando tutti i
responsabili), commisurata alla gravità dell’evento (è necessario stimare
l’entità del disastro e quindi essere
pronti a mobilizzare le risorse esistenti e le risorse addizionali) e particolarmente coordinata.
È necessario quindi disporre della
capacità di valutare la gravità dell’evento e quella di comunicare in maniera efficiente. Cosa cui contribuisce il Tclu, sigla con cui è denominata l’autoambulanza, che sosterà a
Borgo Roma e sarà attrezzata con
particolari strumenti e materiali
messi a disposizione dall’Ulss 20. Si
tratta di riserve di ossigeno per 4.300
litri, di un ventilatore polmonare, di
un aspiratore fisso e di uno portatile,
di un monitor cardiodefibrillatore, di
un saturimetro, di uno zaino soccorso adulti e pediatrico, di materiali
per trauma, di tavole spinali, di una
barella a cucchiaio, di un materasso
a depressione, steccobende e collari
cervicali. Inoltre il mezzo ha la possibilità di erogare l’ossigeno all’esterno ed è dotato di due barelle pieghevoli aggiuntive per lo stazionamento
dei feriti e una sedia specifica per l’evacuazione rapida. Grazie a tali strumenti è in grado di prestare una prima assistenza a nove feriti ed effettuare il “triage”, cioè una rapida selezione sulla base della gravità delle
loro condizioni.
Mentre le attrezzature aggiuntive permettono connessioni a linee telefoniche e a computer per l’invio di immagini oltre ad un doppio sistema radio.
L’ambulanza è inoltre dotata di palo
telescopico a tre metri per l’installazione di ulteriori dispositivi (fari e videocamera).
Questo fa sì che il mezzo abbia il
compito di fungere da supporto alle
comunicazioni per coordinare l’arrivo
dei mezzi di soccorso sul luogo della
catastrofe.
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Con il cuore e con la mente
Al Nuovo il 4 febbraio per la salute mentale
Lucrezia Lante della Rovere protagonista
“Abbracciami” ha per protagoniste due donne. Al testo ha lavorato la stessa Lucrezia Lante della
Rovere che ne parla come di
un’occasione per riflettere su
quei momenti della vita in cui ti
trovi ad un bivio. All’improvviso ti
capita qualcosa che ti fa’ cadere a
fondo, ma scopri che si può soffrire senza morire, che nel dolore
c’è spazio per l’ironia, che si può
anche compiangersi, ma solo per
un po’, quel tanto che basta. E
che avere accanto un’altra donna
aiuta a ritrovare l’equilibrio, tornando a sorridere e persino a ridere, come capita a chi sta imparando ad accettare le proprie ed
altrui debolezze.
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Lucrezia Lante della Rovere (foto di
Gianmarco Chieregato)
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Lucrezia Lante della Rovere con Dodi
Conti sarà la protagonista di “Abbracciami”, terzo titolo della rassegna
“Con il cuore e con la mente” promossa dall’Ufficio Stampa dell’Ulss
20 in collaborazione con la direzione
artistica del teatro Nuovo.
La commedia è stata scritta da Emanuela Giordano e sarà in cartellone al
Nuovo il 4 febbraio alle ore 21.
“Con il cuore e con la mente” è il nome di un progetto varato per il Dipartimento di Salute mentale di Verona
diretto dal prof. Michele Tansella,
con il coinvolgimento dei medici di
famiglia e dell’Ufficio Promozione
della salute dell’Ulss. Lo scopo è sensibilizzare l’opinione pubblica, cercando un approccio più solidale nei
confronti delle persone che soffrono
di disturbi mentali.
I biglietti della rassegna che è stata
organizzata grazie al contributo di
Pfizer, vengono offerti ad un prezzo
promozionale. Al pubblico viene distribuito un opuscolo con numerosi
contributi sul problema in questione
ed una busta per un’offerta a sostegno del “fondo per la ricerca sulla salute mentale ed i miglioramento delle cure” istituito dall’Università a favore delle attività del Dipartimento.
Il debutto con “Xanax”, protagonisti
Amanda Sandrelli e Blas Roca Rey è
stato accolto ottimamente dal pubblico che ha molto gradito la pièce,
ironica ed elegante e l’interpretazione dei due attori. “Abbracciami”
mette in scena due donne che, con
la tipica complicità femminile, riescono a vincere i momenti no, finendo per ritrovare la forza di ironizzare
sui propri guai fino a riderci sopra. E
saper ridere è segno di ritrovato
equilibrio.
NEWS
I biglietti sono in vendita al Teatro Nuovo e presso l’Ufficio
Stampa (tel. 045-8075518) al costo di 7 15 per la platea e la balconata e di 7 10 per la galleria.
Comitato di redazione:
Luciano Flor, Giovanni Diluca
Angelo De Cristan
ANNO VI - N. 5
Agenzia Sanità News
Reg. Trib. di Verona n. 1282
del 14 agosto del 1997
Redazione:
Daniela Scalia, Elena Zuppini
Alessandro Azzoni, Anna Laura Folena
Anna Zegarelli
Editore:
Ulss 20, via Valverde, 42 - Verona
tel. 0458075518 telefax 0458075601
Segreteria di redazione:
Giuliana Masini, M.Grazia Melandri
Direttore Responsabile:
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Fotografie di Luigi Pecora
Direttore Editoriale:
Valerio Alberti
Stampa Cierre Grafica
Caselle di Sommacampagna (VR)
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Anno VI - Numero 6 Dicembre 2002