QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI 8 Comuni l’Altopiano La voce degli www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 291 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 4 APRILE 2009 Il PIRUEA di Asiago torna a far discutere Gios: “Inaccettabile continuare a costruire” Dopo la lettera dell’urbanista Guardalben, si infiamma il dibattito sul piano di recuper urbano Marketing turistico I Comuni al Voto Il primo passo è conoscere e amare l’Altopiano Bilancio di cinque anni a Foza Alessio Oro: “Abbiamo dato più pagina 11 sicurezza al paese” Un giardino pensile sul Nordest Contro la Mafia Da Asiago a Napoli per costruire giustizia pagina 4 ENEGO GALLIO pagina 9 Rossi e Paccanaro non trovano un accordo per le candidature pagina 5 Rigoni Stern Una scuola e una mostra dedicate allo scrittore, ma non ad Asiago Il Ministro Meloni: “Presto incontrerò i giovani altopianesi” pagina 6 e 17 pagina 6 Concorso Fotografico Tutti i colori dell’inverno Grafica Altopiano Pag. 13 Sci Alpino Giulia Gianesini regina dello slalom gigante Pag. 23 CAMPIONI DI IERI E DI OGGI Arnaldo Forte Ex portiere dell’Inter pag. 27 Polemiche sul “Progetto Marcesina” La minoranza chiede un referendum Pag. 19 pag. 3 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 2 Andrea Gios risponde alle critiche di Vittorio Guardalben ATTUALITA’ Nello scorso numero dell’Altopiano, nelle lettere al direttore, è stata pubblicata una lettera di Vittorio Guardalben che criticava l’atteggiamento del sindacoAndrea Gios nei confronti del PIRUEA considerato invece dall’urbanista un’opera meritevole e che avrebbe garantito alla comunità opere pubbliche tuttora mancanti. A scatenare le ire di Guardalben, un’intervista del sindaco Gios ad un’emittente locale in cui il primo cittadino aveva affermato che il piano prevedeva 300.000 invece di 30.000 metri cubi di nuovo edificato. Sindaco Gios ha scatenato nuovamente le ire funeste… “Evidentemente un errore di cui mi scuso, anche perché è palese che già 30 mila sono un’enormità, figuriamoci 300.000. Non avevo certo la volontà di trarre in inganno nessuno. Ma la questione su cui discutere non è certo questa. Vorrei, innanzitutto, precisare che in linea di principio lo strumento del PIRUEA è certamente interessante per le Amministrazioni Comunali, in quanto finalizzato, con il concorso di risorse pubbliche e private, alla riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale di parti del territorio comunale. Si tratta, infatti, di una normativa che, se applicata correttamente, e se calata in una opportuna pianificazione urbanistica, può portare interessanti vantaggi per l’ente pubblico e per il privato. Pertanto, in linea di principio, non mi sento di muovere alcuna critica alla legge regionale che ha istituito la possibilità di realizzare i PIRUEA. Ho criticato, invece, il PIRUEA presentato dall’Amministrazione Gattolin congiuntamente a due delle principali società immobiliari della nostra Città; quel particolare PIRUEA, propagandato tramite l’opuscolo “Fare centro” (divulgato con grande enfasi da Gattolin e dalle immobiliari coinvolte) che, dopo ampio ed esaustivo approfondimento, è stato categoricamente “bocciato” dagli asiaghesi con il voto di cinque anni fa. Credo non valga la pena in questa sede ritornare sulle ragioni che mi hanno spinto a proporne la bocciatura in quanto si tratterebbe di argomentare su temi ampiamente noti.” “Una continua ed inarrestabile cementificazione è inaccettabile” Capitolo chiuso quindi … “Anzi, mi stupisce e preoccupa il fatto che, avvicinandosi la tornata elettorale, persone considerate vicine alle principali immobiliari operanti nel nostro territorio, tornino a caldeggiare l’idea di quel PIRUEA: non vorrei che qualche nostalgico personaggio della nostra Città pensasse di tornare a proporre quel PIRUEA nella denegata ipotesi di un proprio successo elettorale sull’onda, magari, degli auspici di qualche operatore economico del ramo (ovviamente in caso di un mio insuccesso elettorale). Quanto alle opinioni espresse dal Sig. Vittorio Guardalben nella lettera pubblicata dal Giornale dell’Altopiano, non le ritengo assolutamente condivisibili laddove difendono il PIRUEA voluto ed approvato da Gattolin, semplicemente perché non tengono in considerazione il contesto nel quale si sarebbe dovuto inserire né gli equilibri generali dell’operazione prospettata.” Ma il sig. Guardalben è stato un funzionario regionale in materia urbanistica quindi parla con cognizione di causa .. “Il Sig. Vittorio Guardalben è certamente un esperto di urbanistica e, se non erro, ha ricoperto il ruolo di dirigente del Dipartimento Urbanistica e Beni Ambientali in Regione Veneto negli anni ottanta e novanta: gli anni “ruggenti” dello sviluppo edilizio (forse più corretto sarebbe definirlo “boom” edilizio), gli anni in cui qualcuno riteneva che le idee di modernità e di sviluppo economico, si dovessero coniugare con il costruire e l’edificare. Il Sig. Guardalben è, in buona sostanza, uno dei principali artefici di quelle scelte urbanistiche che hanno antropizzato a dismisura la nostra Regione e che, a mio avviso, rappresentano un modello di sviluppo inadeguato ed assolutamente non proponibile per il presente ed il futuro. Ritengo che un modello di sviluppo territoriale (sociale, economico ed urbanistico) il cui propellente debba essere riconosciuto nella continua ed inarrestabile cementificazione, oltre che nel conseguente spreco ininterrotto di aree verdi, sia ancora meno accettabile e sostenibile nelle aree di montagna ed in particolare nel nostro Altopiano.” La lotta alla cementificazione è diventato oramai un suo cavallo di battaglia, anzi se me lo permette, quasi un ossessione … “Alla prova dei fatti, quel modello di sviluppo è stato abbandonato anche a livello regionale ed il cosiddetto “Terzo Veneto” che si è ispirato alla “Carta di Asiago” e che è stato trasposto nel PTRC presentato poche settimane fa (il nuovo piano regolatore della Regione Veneto) è in netta contrapposizione con le scelte urbanistiche, eccessivamente invasive, effettuate negli anni in cui il Sig. Guardalben ha diretto l’urbanistica regionale. Appare, infatti, evidente che la nuova pianificazione della Regione Veneto ha come finalità proprio il raggiungimento di un nuovo modello di sviluppo, che superi quello negativo e non sostenibile fin qui perpetuato, capace di preser- vare le risorse rimaste e di riorganizzare e riqualificare un territorio già così densamente urbanizzato e nel quale molto spesso gli insediamenti risultano generalmente privi di qualità estetica, funzionale e sociale.” Quindi continuerà su questa linea .. “Mi conforta sapere che la maggiore sensibilità ambientale ed il rigoroso approccio all’urbanistica espresso dalla mia amministrazione abbiano incontrato larghi consensi da parte dei cittadini e dei turisti e trovo sufficientemente eloquente il fatto che a sostegno delle teorie invasive improntate al continuo sviluppo edilizio maturate ed applicate negli anni in cui il Sig. Guardalben dirigeva l’urbanistica regionale siano rimasti soltanto pochissimi operatori del settore immobiliare e qualche irriducibile ed ostinato politico locale.” Gerardo Rigoni RELAZIONE DI SINTESI SULLA FATTIBILITA’ DEL P.I.R.U.E.A. (Piano Integrato di Recupero Urbanistico Edilizio Ambientale) Premesso che l’Urbanistica è una Scienza esatta che si articola su 3 parametri: VOLUMETRIAVIABILITA-VERDE, la condizione affinchè tale operazione abbia successo è che i 3 parametri siano tra loro in perfetto equilibrio. Nella fattispecie: VOLUMETRIA - Un’operazione urbanistica oculata crea strutture tipologiche in assonanza con il contesto nel quale vengono calate, poiché esse determinano una “pressione urbanistica” che non potrà essere poi corretta ad esecuzione ultimata, devono essere in linea con le tipologie già presenti in un contesto urbano e soddisfare le reali esigenze territoriali e abitative, finalizzate a chi realmente abita e fruisce il contesto. Le U.M.I. (Unità Minime di Intervento) non si identificano solo in superfici lorde di pavimento, bensì sono elementi il cui dimensionamento deve tenere conto delle esigenze di unitarietà di progettazione e realizzazione del- l’intervento sotto il profilo strutturale, tecnicoeconomico,architettonico ed urbanistico. Le tipologie strutturali, devono quindi considerare la proprietà pubblica, la proprietà privata, la proprietà privata equiparabile al pubblico nelle giuste proporzioni: da ciò deriva che 4.860 mc. di edilizia residenziale di proprietà comunale (non destinata a scopi turistici) a fronte di 23.775 mc. di edilizia residenziale privata, creano uno sbilanciamento notevole nell’equilibrio da perseguire. Pertanto, le estrapolazioni volumetriche volte a giustificare interventi di maggiore o minore peso, non hanno senso in queste operazioni, poiché se la previsione del Piano in oggetto prevede 300.000 mc. essi, sempre 300.000 mc. rimangono. Pretestuoso, parlare di soli 23.775 mc. di edilizia residenziale privata… Di fatto stupisce leggere sulla relazione illustrativa al progetto (prot. 1325 del 28/01/04-pag. 16) che i nuovi residenti teorici saranno 8, mentre i nuovi turisti teorici saranno 350 L’inserimento di volumi non facenti parte della tradizione storico culturale (struttura destinata a palazzetto dello sport) oltre a danneggiare lo stesso contesto ambientale, crea precedenti morfologici a rischio di essere ripetuti, caratterizzando nel futuro l’ambiente in maniera caotica ed incoerente; atteso anche quanto riportato dal progettista a pag. 7 circa le regole edilizie: “…questa parte di città ha una unità formale tipologica insediativa che merita di essere tutelata e tramandata: di questa unitarietà non può dunque far parte la tipologia usata per il palazzetto con funzionalità polisportive”. VIABILITA’- Nell’intervento in esame, verranno posti in essere 225/250 nuovi posti auto, senza tenere conto della attuale inadeguata viabilità e dell’impatto nei periodi di alta stagione. VERDE - Il progetto P.I.R.U.E.A. liquida la problematica indicando alcuni tipi di essenze da piantumare senza specificarne quantomeno la quantità. Doveroso fare una considerazione sulla reale fattibilità del Piano. Particolare attenzione va rivolta all’aspetto idro-geologico dell’area. La relazione IdraulicaIdrogeologica (più volte aggiornata), nella sua ultima stesura, pur non essendo esaustiva, riporta i gravi rischi di esondazione a carico dell’area, tanto che il progettista così si esprime in merito nella conclusione (pag. 70): “I costi comunque rilevanti non possono essere imputati al solo ambito P.I.R.U.E.A./Aree Nord, in quanto non di specifica pertinenza. E’ probabile che lo studio in oggetto debba avere contributi speciali per la sua realizzabilità”. E’ evidente che quanto sopra, rende l’operazione antieconomica per l’Amministrazione Comunale e per la stessa comunità asiaghese. Un’ultima considerazione va fatta sulla reale necessità e coerenza delle opere pubbliche come indicate nelle UMI 1 e 7e verificare se veramente la città ha bisogno di un laghetto, che verrebbe inserito proprio nel contesto a rischio esondazione con la conseguente necessità di regimentare le acque con costi enormi, così come la realizzazione di una piazza lastricata, funzionale solamente al P.I.R.U.E.A. e priva di connotazioni tipologiche locali. La riqualificazione PARZIALE dell’acquedotto inoltre, non risolve i problemi della città ma solo dell’intervento in esame; le altre opere sono solamente un adeguamento di impianti sportivi esistenti, che avrebbero in parte la loro replica nel nuovo palazzetto polifunzionale. Ci troviamo pertanto di fronte ad opere di alto costo ma di scarsa ricaduta sociale e in netto contrasto con le linee guida dell’attuale PTRC del Veneto. Arch.Leonardo Brugiotti (Collaboratore dello Studio Zevi di Roma e Consulente Tecnico del Tribunale di Bassano del Grappa) 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 3 Asse Cortina-Asiago, le affinità elettive ATTUALITA’ Dopo la missiva dell’Assessore di Cortina di alcune settimane fa, andare a leggere il loro P.A.T. si è reso necessario, per meglio comprenderne problematiche e prese di posizione. Quanto alle costruzioni, sono vietati già da 30 anni nuovi volumi residenziali; quanto alle prime case, il Comune bellunese ha deciso che costruirà la casa e la darà in affitto ai residenti a prezzo equo o con la formula del “diritto di superficie”. Allo scopo, ha iniziato ad acquisire terreni e a sbloccare i Pua (piani urbanistici attuativi). Il Consiglio Comunale di Cortina del 19 marzo scorso, ha inoltre bocciato la possibilità di costruire nuove seconde case su terreni agricoli, come previsto dalle norme regionali vigenti, per cui chi dispone di una volumetria agricola fino a 300 mc., può cambiarne la destinazione d’uso, in residenziale. Per il futuro della montagna veneta si propone un nuovo modello di sviluppo economico basato sulla soft economy, col recupero di un turismo meno pesante e diffuso sul territorio Ma per le seconde case in genere, testuale: “Ce ne sono anche troppe e non intendiamo realizzarne nessuna di nuova.” Per la ricettività alberghiera: ampliamento e ammodernamento dell’esistente, non più al passo coi tempi; realizzazione di strutture pseudo-alberghiere, come gli agriturismi; creazione di nuovi posti-letto nelle categorie minimo 3 stelle. Anche se noi siamo sempre considerati i parenti poveri, oggi loro non sono più i parenti ricchi. Ricchi, casomai, sono rimasti, con alterne fortune, solo i frequentatori, non gli abitanti. Anzi, pensando che Cortina è lontana da tutto, il fenomeno del pendolarismo, che per quanto triste, qui consente la sopravvivenza di migliaia di persone, lì non è attuabile. Per il resto, i fatti parlano da soli e l’invecchiamento della popolazione (che da 8.300 abitanti, si attesta a 5.000 compresi i finti residenti foresti, per questioni fiscali) è dovuto al forzato allontanamento dei giovani che non trovano sbocchi professionali, proprio come i nostri. L’azienda storica era quella turistica, che con un calo di presenze alberghiere di quasi 100.000 unità in pochi anni, ha provocato anche lì, il restringersi delle opportunità di impiego. Inoltre, a differenza dell’Altopiano, che gode di un Sapor d’acqua natìa “Il pesce respira sott’acqua” C’è un’espressione che serpeggia sovente tra le righe del Papa - teologo Benedetto XVI: “allargare la ragione”. Un’espressione usata come monito, come diagnosi, come invito rivolto a quegli uomini che nutrono ancora la passione di osare l’inedito nella cultura odierna. Ma invitare ad allargare significa, perlomeno, tenere più di qualche indizio che richiami la chiusura, la pesantezza, il senso di prigionia. Il teologo Henri de Lubac amava dire che il cristianesimo aveva portato una freschezza di vita nella tristezza dell’Impero Romano: forse è la medesima impresa che sta tentando dalla cattedra di Pietro il Santo Padre. Che sia una cultura triste e un pensiero debole quello in cui viviamo non è una novità: quasi c’abbiamo fatto il vezzo a sentircelo ripetere. Eppure quando il Santo Padre lo ribadisce - dopo averci riflettuto per anni da teologo - la levata di scudi è garantita. Tra la lectio magistralis di Regensburg e la riflessione sull’uso del preservativo in occasione del recente viaggio in Africa ci sta una piccola collezione di ambiguità sulle quali ci si è dati appuntamento per screditare la sua parola. Lungi dall’essere occasionali intoppi di percorso e surclassando l’onda di coloro che gridano troppo facilmente al complotto, forse la questione abita una dimensione più sottile e, quindi, comprensibile se letta in profondità. Si parte dal dilemma che ani- ma ogni sana forma di teologia: di fronte alla sfide lanciate dalla post-modernità, può la teologia rimanere ancora barricata nella sua essenza dogmatica o è chiamata a correre il rischio di rivestirsi anche di un carattere affettivo, cioè di mostrare il lato amabile del cristianesimo fatto sì di verità e di bontà ma anche di bellezza? Dal canto suo, il mondo è ancora capace di lasciarsi denunciare dalla Chiesa nella sua modalità di ordinare il cuore dell’uomo? In questa prospettiva - per sua natura feconda ed evangelica - sembra che oggi la Chiesa sia gentilmente invitata a tendere al minimo, a smettere la sua forma di denuncia (che non è sinonimo di ingerenza), a starsene fuori dalle grandi manovre che riguardano l’esistenza: alla persona del Santo Padre sembra si voglia imporre un pensiero di relativismo etico, di dittatura del postmoderno. Quasi che - come preannunciava Paolo di Tarso al “figlio” Timoteo - rifiutata la verità per volgersi alle favole, si cerchi maestri che dicano quello che si vuol sentir dire. Ma nessun rapporto maestro - alunno trasmette la verità con tale pedagogia. In realtà il pensiero di Papa Ratzinger potrebbe essere letto in un’ottica non solo di dogmi da rispettare, bensì di uno stile nuovo da assumere. Nel Vangelo il contenuto è presto detto: la vicinanza del Regno di Dio, l’esigenza della conversione, la Risurrezione. Sullo stile lo stesso Cristo spazia dai sandali, al bastone passando per la bisaccia e i calzari: ne riconosce l’importanza fino ad entrare nei particolari. “Stile” è una parola chiave che abita oggi la teologia. Chi riflette su questa dimensione si pone una domanda molto precisa: nella cultura d’oggi, che vede nella globalizzazione una nuova religione, hanno ancora forza d’attrazione e di presa i misteri fondanti e fondamentali del cristianesimo? La sfida che anima tale corrente di riflessione è di tratteggiare uno stile che, salvando il copyright della sua origine, non per questo cessi d’essere umanamente valido. Cioè di saper parlare all’uomo di ogni tempo: e in questo senso la teologia è chiamata ad entrare nelle pieghe della cultura per interpellare lasciandosi interpellare. Che, di per sé, è una situazione di meravigliosa collaborazione perchè nelle strade del finito e del tempo si cerca le tracce dell’Infinito e dell’Eterno. Un po’ il gioco del pesce con l’aria: il pesce cerca l’aria dentro l’acqua. Se volesse respirare senza l’acqua morirebbe. L’aria nell’acqua, Dio nel mondo. Tenerli uniti è l’unico modo per non fraintendersi. Don Marco Pozza afflusso turistico “mordi e fuggi” tutti i week-end, lassù, molte attività commerciali e ricettive, fuori stagione sono chiuse. C’è inoltre una carenza di infrastrutture (golf, strade, parcheggi, strutture sportive) adeguate alla fama della località. Queste le osservazioni degli amministratori cortinesi nel loro preliminare ai P.A.T, che come quello di Asiago, ricalca le direttive regionali del P.T.R.C sulle tematiche della montagna veneta. Da pagina 28 della relazione conclusiva sulla concertazione/ consultazione del P.T.R.C si legge “...proporre un nuovo modello di sviluppo economico basato sulla soft economy, col recupero di un turismo meno pesante e diffuso sul territorio; aderire al Protocollo delle Alpi; favorire il ripristino delle praterie alpine; favorire la riattivazione delle malghe storiche; prevedere norme meno restrittive che consentano ai privati il recupero del patrimonio edilizio esistente; favorire la realizzazione di strutture turistico-ricettive e ampliamento delle esistenti in area SIC e ZPS zone ad alta naturalità - per una gestione oculata del flusso turistico senza turbare gli habitat del sito; blocco di tutte le espansioni edilizie per le seconde case; moratoria alla costruzione di seconde case in attesa dell’approvazione di un piano paesaggistico per l’Altopiano, a seguito delle indicazioni date dalla “Consulta Proprietà Collettive dai Comitati per la Ricostituzione delle Regole o vicinie dell’Altopiano”. Le scelte degli amministratori locali, come dei cortinesi, vanno in questa direzione, rispettando appieno le regole dettate dalla Regione. Beppa Rigoni Scit Le news quotidiane su www.giornalealtopiano.it Quindici giorni di cronaca Sequestrati due cani Rottweiler Due cani rottweiler, di 7 e 11 anni, regolarmente iscritti all’anagrafe canina, sono stati lasciati liberi di circolare per la contrada, tanto da spaventare i residenti nella zona e i passanti che, con numerose segnalazioni, hanno denunciato il fatto. Dopo gli appelli, soprattutto di anziani che temevano di essere aggrediti, il padrone, un pensionato sessantunenne di Asiago, E. R., residente in via Villa Rossi, è stato denunciato per non aver rispettato un’ordinanza del sindaco che gli imponeva di tenere i due cani all’interno della proprietà. Le prime segnalazioni sulla presenza all’esterno dell’area privata dei due rottweiler risalgono a circa un anno fa e nei confronti del pensionato erano scattate nei mesi scorsi anche alcune contravvenzioni per «omessa custodia e malgoverno di animali». Il provvedimento di sequestro, emanato dal Gip di Bassano del Grappa, è scattato sabato nella villa dell’uomo, dopo che i carabinieri della stazione di Asiago, assistiti dai veterinari dell’Ulss 3, si sono presentati con in mano un provvedimento della magistratura bassanese. I due cani, maschi di grossa taglia, sono stati portati in un canile di Pove del Grappa. Spacciava fumo, condannato giovane asiaghese. Un anno e nove mesi di re- clusione e una multa di 6 mila e duecento euro, con la condizionale. E’ questa la sentenza del Tribunale di Bassano del Grappa nei confronti di Roberto Gianesini, 24 anni, di Asiago, arrestato qualche settimana fa dalla squadra mobile di Vicenza e dall’anticrimine del commissariato di polizia di Bassano. Il giovane era stato processato per direttissima per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Grazie ad una soffiata in merito a presunti traffici illeciti, era scattato un mandato di perquisizione nei confronti del giovani, ex campione di salto, Gianesini, bloccato di primo mattino all’uscita di casa, nascondeva negli slip alcuni panetti di fumo. La perquisizione ha portato poi al ritrovamento, in una valigia nascosta nella cantina della casa dei nonni, di 3,5 chili di fumo. La polizia ha sequestrato anche un cellulare, un libretto postale, 500 euro in contanti e un ovulo di hashish con principio attivo molto elevato. La “merce” era destinata al mercato altopianese e bassanese. Enego, furto in tabaccheria: patteggia un anno di reclusione e 300 euro di multa. E’ Dino Dalla Palma, 41 anni, di Enego è comparso davanti al giudice e per il furto messo a segno giovedì 26 marzo alla tabaccheria di Sergio Doro, ad Enego, ha patteggiato per direttissima un anno di reclusione e 300 euro di multa. Verso le 14.30 il Dalla Palma era stato visto uscire dalla tabaccheria con un fagotto. Era entrato mandando in frantumi una vetrina e si era impossessato di 300 euro in contanti prelevati dalla cassa, di schede telefoniche, gratta e vinci e pacchetti di sigarette. Subito allertati, i Carabinieri della locale stazione avevo raggiunto il ladro predisponendone la carcerazione. Ora Dalla Palma è stato scarcerato, ma ha l’obbligo di presentarsi quotidianamente dai Carabinieri. Assolti dopo sette anni Un’inchiesta lunga sette anni, risoltasi ora con un proscioglimento. L’anno era il 2002. Due agenti della polizia locale di Asiago furono visti da alcuni colleghi e da altre persone trascorrere del tempo nei bar o in alternativa nell’abitazione privata di uno dei due, mantenendo però l’uniforme addosso. Tale circostanza indusse a credere che i due vigili non stessero prestando regolare servizio. I due, infatti, finirono sotto indagine per truffa ai danni del Comune. Al termine del processo, però, è arrivato il proscioglimento perché il fatto non sussiste: secondo il giudice, infatti, non ci fu dolo, poiché entrambi avevano maturato diverse ore di straordinario. I due agenti sono quindi stati scagionati da ogni accusa. 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 4 Cronaca di un viaggio fatto per capire e testimoniare ATTUALITA’ Fare “1,2,3…100 passi da Asiago a Napoli per costruire giustizia”. E’ stata questa l’intenzione per la quale, in ventiquattro dai vari paesi dell’Altopiano, ci siamo recati in Campania per manifestare la nostra solidarietà verso vittime e loro familiari barbaramente uccisi dalle mafie italiane. Per tutto il gruppo, in prima battuta solo in parte informato e toccato dal problema mafia che sembrava non toccarci, questo viaggio ha rappresentato un’esperienza unica per le conoscenze, le riflessioni, le emozioni, i valori che ci ha trasmesso e che ci porteremo tutti appresso negli anni a venire. Giunti a Casal del Principe dopo un estenuante viaggio lungo tutto lo stivale d’Italia, abbiamo subito percepito il calore col quale il A Napoli per costruire giustizia Ventiquattro asiaghesi in Campania alla giornata contro le mafie promossa da “Libera” Mezzogiorno accoglie chi viene da lontano e condivide gli stessi valori di rispetto del prossimo, delle istituzioni, della legalità, tutti in conflitto con i disvalori proposti dalla camorra, che si infiltra in tutte le attività politiche, economiche, sociali per arricchire i propri leader e che elimina tutti gli ostacoli di fronte a se, come don Peppe Diana, il parroco del paese ucciso quindici anni fa , che riteneva che il nome Casalesi non fosse quello del famoso clan camorrista di Casal del Principe, ma fosse solo il nome del popolo di questa piccola città alle porte di Napoli. La solidarietà nei confronti delle vittime da parte del popolo dei casalesi, che in massa ha sfidato la camorra aprendo le proprie finestre alla legalità, ha fatto breccia pure nel nostro cuore di donne e uomini del nord, a volte un po’ rude e ricco di false credenze verso la gente del sud ma spesso aperto a cambiare rotta. Da questo punto ci siamo quindi svestiti dai nostri pregiudizi nei confronti del meridione e della mafia, che grazie al discorso-lezione di don Ciotti, fondatore dell’associazione Libera, organizzatrice dell’evento, abbiamo capito imperversa anche al nord e pure ad Asiago: il nostro paese è infatti addirittura citato nel celebre “Gomorra” di Roberto Saviano, dove si ritiene esserci mafia in campo edile. Anche se la nostra comprensione dei problemi del sud non è da tutti i settentrionali, c’è qualcuno delle nostre terre che ha recepito il grido di L’Archivio Storico “apre gli armadi” Dal 18 al 24 aprile chiunque recandosi all’Archivio di Stato di Vicenza potrà ottenere gratuitamente copia del foglio matricolare di un proprio avo, basterà rendere noti al personale preposto le generalità e l’anno di nascita Non sono in molti ad esserne a conoscenza, eppure presso tutti i capoluoghi di provincia sono conservate le registrazioni relative ai militari che hanno prestato servizio di leva nel secolo scorso e in quello prima ancora. Per quanto riguarda il nostro territorio è l’Archivio di Stato di Vicenza a custodire i ruoli di migliaia di soldati che hanno servito la patria durante in vari conflitti in cui l’Italia ha partecipato. Si tratta dei fogli matricolari dei maschi residenti nei Comuni della provincia, le cui classi di nascita sono comprese tra il 1850 e il 1929. L’iniziativa, proposta dagli uffici di via Borgo Casale e sostenuta dalla Sovrintendenza Archivistica (Ministero per i Beni Culturali e Ambientali), è denominata “Soldato di leva, classe…” e rientra nel progetto “XI settimana della cultura 2009”. La documentazione consultabile è così articola- ta: Sommario di Leva, classi degli anni dal 1848 al 1891, con lacune per il 1877, 1878, 1881, 1888. Ogni anno è compreso in un unico registro, non corredato da indici alfabetici; Lista di estrazione per mandamenti, classi degli anni dal 1873 al 1924, con diverse lacune per gli anni 1876, 1877, 1880, 1881, 1882, 1888. I mandamenti erano Asiago, Arzignano, Barbarano, Bassano del Grappa, Lonigo, Marostica, Schio, Valdagno e Vicenza; Ruoli matricolari delle classi dal 1850 al 1907, con diverse lacune per gli anni 18501872. Corredati da rubriche alfabetiche, nei ruoli sono segnati soltanto coloro che hanno effettivamente prestato servizio militare. Va da sé che per una più veloce ricerca sarebbe indispensabile conoscere la data esatta di nascita, dal momento che le leve sono organiz- zate, com’è noto, per classi, cioè per anni di nascita. Nel caso si debba partire nella ricerca solo da scarni dati, l’Archivio diventa fonte efficace per individuare il Comune di provenienza dell’avo e altre utili informazioni. Questi documenti contengono, infatti, tutti i dati relativi alla persona chiamata a svolgere il servizio militare, paternità maternità comprese. Interessanti sono ovviamente pure il curriculum che ha seguito ogni soldato durante il servizio di leva, le campagne di guerra con date e luoghi di combattimenti, la destinazione ai vari corpi di appartenenza e le motivazioni con cui i più valorosi si guadagnarono le medaglie al valore. Gli orari in cui l’ufficio di via Borgo Casale n. 91 è aperto pubblico sono: sabato ore 8.15 – 13.30, lunedì e venerdì ore 8.15 – 13.45, martedì mercoledì giovedì ore 8.15 – 18.30. Daniel F. Sul depliant usato dall’Archivio di Stato vicentino per informare dell’iniziativa è riportato un estratto del foglio matricolare del sergente alpino Mario Rigoni Stern, scopriamo così che il “nostro” Mario faceva di secondo nome Flavio. Vi sono inoltre riportati alcuni dati del suo stato di servizio e la motivazione che gli fruttò la medaglia d’argento. aiuto della Campania, spesso strozzato ed inascoltato: è il caso di suor Rita, religiosa vicentina che a Caserta ha fondato Casa Rut e NeWhope, rispettivamente un luogo di accoglienza e una cooperativa tessile, che si pongono come obiettivo il reintegro nella società di ex lucciole uscite dal giro e lontane dai loro ex ricattatori, spesso a stretto contatto con la camorra. Dopo queste giornate siamo così potuti entrare a Napoli con una buona conoscenza del problema mafia e con una coscienza forgiata per affrontare le toccanti testimonianze dei familiari delle vittime. Gli uccisi della camorra e delle altre cosche sono stati spesso persone semplici, ma eroi del nostro Paese spesso dimenticati, che hanno tutti in egual modo lo stesso merito di aver portato avanti il valore della legalità, caposaldo dello stato di dirit- to e di aver sacrificato il loro bene più prezioso, la vita, per tentare di sottrarlo dal controllo delle mafie. Ultimo grande atto del nostro cammino per costruire giustizia è stata la giornata in memoria delle vittime delle mafia lungo le vie di Napoli, il 21 marzo, primo giorno di primavera, giornata simbolica di speranza e rinascita. Il grido di 150 mila giovani da tutte le parti d’Italia forse non avrà sconquassato i secolari equilibri delle mafie, ma forse queste si sono rese conto che tutta l’Italia della legalità, che è l’unica Italia esistente, sarà sempre acerrima nemica e spietata cacciatrice di tutte quelle persone che appartengono alla mafia o gli sono vicine. La rabbia nei confronti di queste e al contempo la solidarietà nei confronti delle vittime, ci ha portato sino in Piazza del Plebiscito. Lì don Ciotti, assieme ai familiari delle vittime ed alle autorità politiche e giuridiche, ha chiuso la manifestazione, dopo la lettura dei nomi delle cinquecento vittime delle mafie, “liberando” la bellezza dei giovani onesti e puliti che hanno invaso la piazza sotto lo slogan dell’evento che rappresentava questo ideale,”L’etica libera la bellezza”. Qualcuno forse dirà che siamo stati dei “bravi ragazzi” ad andare a Napoli per quest’evento, qualcuno ci farà i complimenti per il sacrificio di questo viaggio svoltosi esclusivamente per manifestare i nostri valori, ma non meritiamo nulla di tutto ciò: come dice don Ciotti, abbiamo fatto solo “il nostro dovere” di buoni cittadini, i complimenti vanno a chi se li merita veramente, coloro che sono morti perché, credendo di fare come noi il loro dovere sono andati oltre il semplice adempimento dei loro compiti, oltre la loro vita. Giacomo Frigo La mafia, problema di tutti Giovedì 19 marzo decine di migliaia di persone a Casal di Principe per ricordare don Peppino Diana assassinato dalla camorra. Un evento storico. Talmente storico che sui quotidiani nazionali italiani ha meritato uno spazio a pagina 21 su Repubblica e a pagina 24 sul Corriere, in compenso lo stesso evento storico è apparso in prima pagina su “El Pais”, uno delle principali testate spagnole. Un’inadempienza che dovrebbe indignare chiunque ami la giustizia, la legalità, il giusto. Una mancanza che è segnale di un atteggiamento pericoloso, un “non ci riguarda” che fa il gioco proprio delle mafie. Lo ha sottolineato Roberto Saviano mercoledì 25 ad un speciale “Che tempo che fa” dicendo “perché il male trionfi basta che le persone del bene facciano niente”. Perché il male trionfi basta che le persone del bene facciano niente, è opportuno ripetere il concetto. Bisognerebbe scriverlo sui muri, occorrerebbe farlo imparare a memoria, necessiterebbe farlo oggetto di discussione nelle scuole perché responsabilizza tutti indistintamente. E’ un tutti dentro, o sei di qua o di la, non lascia spazio alla mediazione. Se fai finta di nulla, se non ti impegni, se non ti informi allora sei complice del male, permetti che il male prevalga. Saviano ha detto anche un’altra cosa importante “quello che i clan temono di più è che si parli di loro”. Perché parlando di loro li si conosce, li si identifica, il male che li circonda diventa evidente. Si torna quindi all’informazione, all’informarsi. Ma cos’è mafia? La definizione migliore lo dà lo storico Paolo Pezzino: “La mafia è una forma di criminalità organizzata che non solo è attiva in molteplici campi illegali, ma tende anche ad esercitare funzioni di so- vranità su un determinato territorio … in grado di poter operare “in proprio” imponendo anche alla classe dirigente la propria mediazione.” Una definizione che fa uscire la mafia da confini territoriali dove una certa mentalità vuole ancora rilegarli. Perché le mafie sono un problema nazionale ed internazionale. I loro capitali provenienti dalle attività illecite invadono, anzi inquinano, le economie di molte realtà piccole e grandi. Il concetto di “mafia” non si può circoscrivere alla sola associazione a delinquere per accaparrare appalti, per imporre estorsioni, nel traffico di armi e droga. E’ rappresentato soprattutto dalla corruzione, politico e sociale, che investe tutto il nostro paese. Informarsi ed informare è ora il compito nostro, è la responsabilità dei ragazzi scesi a Napoli. Altrimenti il loro viaggio, il loro impegno risulterà vano. 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 5 Elementi di Marketing turistico - Rubrica a cura di Andrea Cunico Jegary Uno splendido giardino da conoscere e valorizzare con un occhio alla storia e uno al domani Da oltre un anno seguo il blog locale Radio Monte Katz, forse intervenendo un po’ troppo. Lo trovo uno strumento di discussione importante, libero. Pur con momenti alti e altri “anonimi”, questo blog aperto a tutti ha raggiunto una certa rilevanza come dimostrano anche le attuali 150.000 visite circa. Per chi non abbia dimestichezza con internet dirò che è un po’ come fare filò, anche se magari sei lontano. Lo stesso Billarman, il padrone della stalla diremo, governa quotidianamente il blog pur vivendo a Londra. Mi ha spiegato Sergio Bonato che muoversi per il mondo ed avere il cuore in altopiano è, storicamente, l’attitudine della nostra gente, dei “cimbri”. In questi filò ho trovato spazio per cercare di raccontare di come sia irreale e paradossale che il nostro territorio abbia perduto la sua secolare autodeterminazione, la capacità cooperativistica e federalistica. Ovvero la sua capacità progettuale. Insomma, di come si sia persa quella visione di insieme del divenire del territorio, lo stesso che ha fortemente connotato nei secoli la federazione e la Reggenza. Quello che ci manca è l’umiltà di riconoscere gli errori, il saper fare un passo indietro, il riappropriarci dell’antico formidabile patrimonio di tradizioni di governo con cui oggi potremmo ripensare la gestione del territorio: dalla passata fase silvo-pastorale alla nuova ambientale-turistica. Questo scrivo su Radio Monte Katz, e lo so, mi si da del visionario. «...Ma, allora?» dirà qualcuno. E’ che ho appena letto tre cose che mi hanno fatto davvero pensare. Sono, allo stesso tempo, lontane tra loro ed insieme assolutamente coese… Un territorio ad alta vocazione turistica La prima: MANIFESTO PER LA METROPOLI NORDEST, di Gigi Copiello, classe 1950. E’ di Velo d’Astico, proprio sotto il Costo diremo. «Mi venne da dire che ero stato in cima al Summano e avevo visto l’America. L’America avevo visto, altro che Venezia! (...) Addio paesi, addio campagne. Come a Los Angeles, dissi, tra un po’ di tempo (...).» Si tratta di un libro davvero breve, poco meno di 100 pagine. L’ho riletto un paio di volte. Copiello ha quasi 60 anni. Come a lui stesso piace ricordare con straordinaria autoironia, non ha «ancora finito di studiare filosofia a Padova». Appena tornato da un viaggio in California, una domenica mattina, in una conferenza a Vicenza con tanto di Sindaco, se ne esce con questa “visione” del Nordest come fosse l’America. E’ stato in cima il Summano, ha osservato la pianura che partendo dalla nostra pedemontana diventa il mitico Nordest. E l’ha “vista” come se fosse Los Angeles, la megalopoli orizzontale californiana. Accade poi che durante la conferenza racconti in pubblico di questa visione, sorprendendo per primo proprio se stesso. Ne scrivo qui perché mi capita la stessa cosa ogni qualvolta salgo a piedi sul Sisemol o sul Katz. Guardo la nostra conca ondulata fondersi all’orizzonte. A mattino con il Grappa (di cui si vede ad occhio nudo la sagoma dell’Ossario) a sera con le Piccole Dolomiti. Uno scenario antico. Quando sono lontano, immerso nel lavoro frenetico, é questo che “vedo” chiudendo gli occhi alla sera: un continuo di laiten (declivi, pendii, rive) incise da stallecapannoni, campanili, condomini, file di stoan platten (le antiche lastre di pietra allineate a confine), sciami di villette. Un territorio ad alta vocazione turistica dal valore storicoambientale inestimabile. Un tesoro che non sappiamo più difendere. Un giardino pensile sul ricco Nordest. cognitivo, «Più ponti, meno campanili» esorta Sergio Bonato. E’ un buon inverno, nevica. Le categorie economiche unite alzano i calici e augurano buone feste (L’Altopiano, 25 dic 08, pag 4). Va tutto bene. E si auspicano «future collaborazioni per il bene dell’Altopiano». Ma va tutto bene dove? Dov’è la progettualità io chiedo? Quale tavolo aperto c’è a cui siedano da una parte Confindustria, Coldiretti, Confartigianato, Confcommercio, eccetera e dall’altra le pubbliche amministrazioni? Ma poi, perchè quello che da oltre un decennio in «altre località» si chiama marketing territoriale, qui si chiama «per il bene dell’Altopiano»? Sembra un buon nome per una lista elettorale. Per il bene dell’Altopiano… La seconda cosa che mi ha davvero colpito è che, tardivi ma buoni, alcun segnali arrivano inaspettati e rassicurano chi si sente dare del visionario: il direttivo provinciale della Coldiretti scrive una Lettera-aperta al presidente della Regione Veneto Galan sulla tutela ambientale: «TROPPE CASE DEI TURISTI. L’AGRICOLTURA SI RIBELLA. STOP ALLA DISTRUZIONE DEL TERRITORIO. NON E’ CON I SOLDI DELLA SPECULAZIONE EDILIZIA CHE I COMUNI COSTRUISCONO IL FUTURO». Anche il sindaco Gios va in questa direzione, penso tra me e me, e non meno il PAT anticipato in questi giorni, e anche quello di Gallio. Ancora la Coldiretti «(...) l’eccessiva urbanizzazione va a ridurre la qualità del territorio che poi è l’unico motivo di attrazione del turismo. È evidente che se non saremo in grado di preservare il territorio che i nostri padri ci hanno lasciato anche la maggior fonte di reddito del nostro Altopiano ne risentirà in modo grave ed i turisti si orienteranno verso altre località che meglio di noi stanno operando per mantenere ciò che di più prezioso hanno.» Mi dicono anche che so solo criticare, allora ho voluto scrivere per dire: finalmente, giusto, grazie, forza, non fermatevi. Il tema quindi è, veramente, la centralità della dialettica turismo-ambiente: io non ho dubbi su questa visione del divenire del comprensorio. Purtroppo, quando la Prima Guerra Mondiale ha interrotto violentemente il corso della nostra storia, ha interrotto anche un passaggio dalla centralità dall’economia silvo-pastorale a quella turistica che allora iniziava a dare i suoi primi frutti. Oggi prevale un forte egocentrismo Tutti per la stessa strategia Ancora una “visione”: un tavolo a cui siedano categorie e pubbliche amministrazioni, la consapevolezza, finalmente, da parte dei decisori dell’urgenza per la costituzione di un centro servizi marketing e comunicazione territoriale, una Consulta per il Marketing Territoriale Altopiano di Asiago 7 Comuni che funga da Centro di Ricerca e Sviluppo per il rilancio di un turismo rispettoso dell’ambiente, sostenibile, competitivo. Uno nuovo scenario in cui i Comuni, i loro uffici e assessorati al turismo, lo IAT, il Consorzio Turistico ecc. ecc. continuino a coprire i loro attuali rispettivi ruoli. Ma a coordinare tutto ci sia finalmente (ma è tardissimo) un organismo competente, partecipato, in grado di sviluppare visione e progettualità d’insieme. A partire proprio dalla riorganizzazione e comunicazione di quegli invidiabili valori che rappresentano l’unicità dell’altopiano. Una “visione” di marketing condivisa, l’obiettivo di dare rilevanza all’offerta (valori e competitività di marca), una strategia di valorizzazione prodotto-comunicazione (inscindibili nel turismo) competitiva. Una vera “Reggenza” per il turismo in grado di sviluppare finalmente marketing e comunicazione adeguati. E’ l’azienda-altopiano che deve tornare competitiva. Nel marketing - ci lavoro da 30 anni - bisogna saper predisporre con coerenza le condizioni più favorevoli e poi aspettare il responso del mercato. Gli strumenti (soldi) ci sono, manca la “nostra” progettualità (agire per obiettivi condivisi). Progettare il futuro significa autodeterminazione e condivisione di un piano di marketing territoriale: non è un qualcosa che può arrivare da fuori, non si può demandare “attaccandoci” ai trentini o ad un megadistretto del turismo veneto o ubriacarci di Montagna Cimbra per dimenticare. Non puoi neppure andare all’IKEA e ordinare un tot di km2 di marketing territoriale. Puoi solo essere umile, imparare da quelli più bravi (Nereo Stella lo fece), sederti attorno un tavolo, fare l’inventario di quello che hai, individuare i tuoi vantaggi strategici rispetto alla concorrenza, valorizzare la tua unicità, cooperare per ripartire da dove la storia ci ha lasciati. A colpi di Skoda 305 novanta anni fa, a gettate di cemento fino solo a ieri (spero). Consapevolezza e senso di appartenenza La terza cosa è Sleghe Downtown che davvero ringrazio per avermi risposto su Radio Monte Katz: «Ma Jegary, (...) finchè la gente normale non farà proprio l’assunto che il territorio è un suo proprio bene personale non cambierà nulla perchè non avrà percezione del mancato guadagno conseguente ad uno sfruttamento indistinto ed indisciplinato. Bisogna che prima la gente capisca l’importanza del territorio in cui vive, e percepisca il rischio che questo habitat corre. Altrimenti la promessa di sviluppo puntuale con fondi per rattoppare degli impianti di risalita inutili farà sempre presa...». Sleghe Downtown, lo so che è proprio come dici tu, lo so che bisogna che prima la gente capisca l’importanza del territorio in cui vive. Ed oggi ho anche la consapevolezza, pesantissima, che nemmeno un gigante ineguagliabile come Mario Rigoni Stern abbia fatto pienamente lukha (breccia, varco) tra i suoi paesani. Cosa possiamo fare? Per me c’è solo l’ottimismo della ragione. Proviamo - almeno in questo - a non girare la testa dall’altra parte, leggiamo, scriviamo, parliamo, partecipiamo, passiamo parola. Cerchiamo di non essere inutili, come ripeteva Stern. Il rapporto dell’Altopiano con la realtà del turismo è oggi difficile. Lo è nella misura in cui l’altopianese è a disagio con se stesso: come sentirsi protagonisti in una realtà socioeconomica così contraddittoria? Sembra si faccia apposta a non portare in primo piano le positività. Abbiamo più storia di autonomia e confederazione noi che gli Stati Uniti, perché allora non lo scriviamo agli ingressi dell’Altopiano? Perché non abbiamo un’unica tabellazione coordinata, un unico marchio “sette teste”, con testo in cimbro, italiano, tedesco e inglese per offrire e offrirci lo straordinario patrimonio di toponomastica dell’altopiano? Perché non abbiamo, come in «altre località», una rete di percorsi pedonali intercomunali? Per la nostra natura stessa di altopiano nessuna delle «altre località» potrà mai offrire una rete pedonale (mobilità dolce) da centro a centro. Questo vantaggio competitivo, assolutamente ignorato, rappresenta l’assoluta unicità del nostro territorio. Saliamo ogni tanto sul Sisemol, sembra che l’etimo stesso suggerisca approssimativamente un “da dove si vede la conca” (Prof. Danillo Finco, Gallio toponomastica e microstoria). O saliamo sul Katz, meno di un’ora a piedi dalle vetrine di Corso 4 Novembre, mulattiera già esistente, ma ai turisti non dobbiamo farlo sapere... Osserviamo meglio e facciamo tesoro di quello che già abbiamo ma che non “vediamo”?: laiten, stoan platten, pèchlelen, bègalen, khéssele... Estate ed inverno, niente auto, niente impianti, niente impatto. C’è già tutto, basta dare un senso alle cose. Da queste piccole grandi cose parte il senso di appartenenza. Che a sua volta genera positività, a partire dall’orgoglio di essere noi la storia, di essere noi “protagonisti” e non “vittime” del turismo. Piccoli successi in questo senso generano grandi ritorni sociali, con ritorni economici diffusi e l’avvio di circoli virtuosi che in pochi anni ci restituirebbero la leadership che ci meritiamo. Per contro, arroganza e saccenza, come in ogni realtà lavorativa, creano solo emarginazioni. L’individualismo e i decisionismi alimentano circoli viziosi, le negatività emergono irricevibili, fino alla perversione sociale di condividere il disprezzo verso “el xaleto” e trovare in questa complicità il “nostro” unico punto di aggregazione. 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 6 “Giorgia Meloni presto ad Asiago” ASIAGO La volontà di incontrare i giovani dell’Altopiano è stata espressa dallo stesso Ministro per la Gioventù durante un incontro con Roberto Rigoni in occasione del congresso nazionale del Pdl Pizzeria Ristorante Rendola: un ventaglio di proposte anche per i momenti più importanti Numerose iniziative promozionali, un’attenzione particolare nell’offrire anche un’alimentazione idonea a chi soffre di specifici problemi, il rinnovo a livello organizzativo, ed ecco che il Centro Rendola con le sue molteplici peculiarità si sta confermando sempre più un punto di riferimento per le varie esigenze della clientela. I locali del ristorante pizzeria nello specifico si stanno rivelando un’ottima opportunità d’incontro per momenti conviviali e ricreativi. “Il ristorante è stato rinnovato sotto vari aspetti – spiega Pino Carraro, direttore della struttura – dai cuochi al menù, nel quale si privilegiano i prodotti locali, i piatti riscoperti dall’antica tradizione dell’Altopiano, facendo nel contempo l’occhiolino alle esigenze della nuova cucina, cercando però sempre di sostenere e preferire ciò che offre il territorio. Il ristorante e la pizzeria sono certificati per la somministrazione di alimenti senza glutine, con tutte le attenzioni necessarie verso chi soffre di celiachia, ma anche per i diabetici che possono gustare la pizza ipocalorica al kamut. Proponiamo un menù specifico per bambini, e l’ampia sala ben si presta per compagnie numerose e vari tipi di ricorrenze, con la possibilità di terminare le serate divertendosi al Bowling e Il direttore Pino Carraro nella sala giochi, approfittando delle promozioni proposte con cadenza regolare. La pizzeria è spesso preferita per festeggiare i compleanno di bambini e ragazzini, ma anche di giovani e adulti”. L’esperienza acquisita dall’apertura fino ad oggi, dopo un periodo che potremmo quasi definire di rodaggio, permette al locale di proporsi per qualsiasi ricorrenza e cerimonia: matrimoni, battesimi, comunioni, cresime, anniversari, cene aziendali. “La direzione – continua Carraro – ha un occhio di riguardo particolare per coloro che intendessero festeggiare nei locali i loro momenti più sentiti, dedicando speciale attenzione alla buona riuscita sotto i vari aspetti”. Il Centro Rendola è anche albergo - garnì, con una formula molto pratica per i periodi di bassa stagio- ne: i clienti vengono forniti di una card che offre la possibilità di avere una riduzione del 10% scegliendo di pranzare o cenare nel ristorante pizzeria, senza vincoli di orari o di farlo in modo fisso, e con l’opportunità della scelta diretta dal menù della cucina e della pizzeria. Nel negozio Tipicamente Asiago, spaccio del Caseificio Finco di Enego, è possibile inoltre acquistare prodotti tipici locali, souvenir e tante idee regalo. Citiamo, le specialità prodotte da Tipicamente Asiago: confetture, marmellate, miele, biscottini e piccola pasticceria, sospeck (l’esclusiva sopressa con speck). Il Centro Rendola è in Via Rendola 41 ad Asiago, per qualsiasi informazione è possibile contattare lo 0424 464148. Servizio Redazionale Una partecipazione al congresso nazionale del Pdl tenutosi a Roma il 27, 28 e 29 marzo 2009, l’incontro con il ministro per la gioventù Giorgia Meloni e l’invito a venire in Altopiano. Nasce così, grazie al vice sindaco di Asiago Roberto Rigoni, la possibilità che l’onorevole Meloni entro breve termine, possa salire ad Asiago per incontrare i giovani dell’Altopiano. “Nella nostra breve, ma proficua chiacchierata – racconta Rigoni – il ministro, che ha espresso un vivo apprezzamento per il percorso intrapreso dalla Città di Asiago verso le necessità dei suoi giovani, ha manifestato la volontà di venire ad Asiago per illustrare ai nostri ragazzi le opportunità offerte dai programmi recentemente elaborati dal Governo a favore del mondo giovanile; opportunità che vanno nella direzione di favorire la qualificazione del tempo libero dei giovani, delle attività aggregative e dell’espressività giovanili in campo artistico, culturale e economico; del potenziamento delle attività di scambio con l’estero e la realizzazione di progettualità in ambito europeo; del miglioramento dell’utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione e l’offerta informativa; dell’ampliamento delle possibilità formative e di istruzione e l’orientamento Roberto Rigoni con Giorgia Meloni lavorativo; della promozione della partecipazione del giovane di Asiago non mancherà di alle forme di volontariato e del conferire la giusta rilevanza servizio agli altri, sviluppando anche sotto il profilo dell’inforla cultura della solidarietà”. “E’ mazione ai nostri giovani”. stato poi sottolineato – conti- In relazione poi alla questione nua il vice sindaco - l’intendi- giovani e politica, nel suo inmento del Governo di soste- tervento Giorgia Meloni, ha nere l’avvio dei giovani all’at- sottolineato come soltanto il tività imprenditoriale median- 5% dei parlamentari sia under te l’erogazione di prestiti 35 mentre quelli eletti negli enti d’onore, opportunità, quest’ul- locali, dove ci sono le prefetima, di grande interesse per renze e i voti devi andarteli a le aree in difficoltà come il no- prendere uno per uno, siano stro Altopiano in cui sempre invece 27.000, oltre il 20% del più difficilmente i giovani rie- totale, ancora troppo pochi per scono a trovare un’idonea oc- garantire un vero ricambio cupazione lavorativa. Molte e generazionale della nostra rilevanti opportunità alle quali classe dirigente. Stefania Longhini l’Amministrazione Comunale Si presenta la “Summer School” A luglio un corso intensivo a Bruxelles in Istituzioni e Politiche della UE La Regione del Veneto, mettendo a frutto l’esperienza e i contatti sviluppati in oltre undici anni di presenza a Bruxelles, intende organizzare, proprio nella capitale belga, dal 13 al 31 luglio 2009, la prima edizione della “Summer School” in Istituzioni e politiche della UE: un corso intensivo sull’Unione Europea rivolto a giovani neolaureati veneti. Il corso si propone come un approfondimento ed un completamento ad una formazione accademica nel campo degli studi europei, con un approccio allo stesso tempo teorico e pratico. Due i caratteri fondamentali della “Summer School”: l’alto livello dei relatori (in prevalenza funzionari delle istituzioni UE, ma anche professionisti del settore) e il fatto che il essa sarà completamente gratuito per i partecipanti; obiettivo: quello di approfondire le tematiche riguardanti il funzionamento delle Istituzioni Europee, affrontare le principali politiche comunitarie, capire il processo legislativo e fornire una base teorica e pratica di europrogettazione e tecniche di lobbying. Le lezioni saranno tenute per la maggior parte in italiano; alcune saranno in lingua inglese. L’iniziativa é, peraltro, in- serita nel progetto attivato da qualche anno dal Comune di Asiago dal titolo “I giovani incontrano l’Europa”, per tale motivo, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Asiago ha organizzato un incontro di presentazione della “Summer School” per il giorno venerdì 10 aprile alle ore 18,30 presso la sala consiliare del Comune al fine di illustrare detta grande opportunità offerta ai giovani veneti per la prossima stagione estiva ed eventualmente prevedere forme di sostegno economico per coloro che fossero interessati a parteciparvi. Una scuola dedicata a Rigoni Stern La sala della pizzeria-ristorante A Montecchio Precalcino ci sarà una scuola dedicata Mario Rigoni Stern. Il Consiglio dell’Istituto Comprensivo Statale “C. Goldoni” di Villaverla e di Montecchio Precalcino, con il parere unanime del collegio dei docenti, ha infatti deciso di intitolare la nuova sede della scuola Primaria unica allo scrittore asiaghese. La cerimonia di inaugurazione è fissata per sabato 4 aprile. Mario, si sa, non era uno scrittore comune, era un uomo che amava trasmettere i suoi valori, che andava nelle scuole, in tutte le scuole dalle elementari alle università, e insegnava con parole semplici, che andavano dritte al cuore quelle cose che sono universali e comprensibili da tutti: la pace, la fratellanza e l’amore per la natura. Anche per questo, la giunta comunale di Montecchio aveva sostento questa idea di intitolare una scuola per onorare la memoria di uno scrittore vicentino conosciuto nel mondo e di un grande uomo che ha esaltato proprio quei valori di cui oggi si ha tanto bisogno. Una scuola nel nome del “Sergente” vale più di un monumento, perché quella memoria sarà ricordata quotidianamente dai cittadini di domani e darà, giorno per giorno, la possibilità agli insegnanti di ricordare il valore della solidarietà. 8 Sabato 4 aprile 2009 ATTUALITA’ l’Altopiano 7 Un defibrillatore al Pronto Soccorso in ricordo dell’Adunata 2006 Festa del Papà alla Scuola dell’Infanzia Beata Giovanna Quest’anno abbiamo deciso di “ fare una festa speciale ai papà”. Ci abbiamo pensato e ripensato: condivisa l’idea con i bambini che, contenti, hanno cominciato a imparare canzoncine con Saiko e a preparare con le maestre un portachiavi con cuore rosso e fotografia inclusa. Per loro niente è troppo bello per la mamma e il papà. Intanto il tempo passava mentre ci siamo chiesti che cosa si aspettavano i papà. Cosa avrebbero gradito dopo una giornata pesante di lavoro? Abbiamo pensato che fossero i Re per i loro bambini e che meritassero di essere incoronati. Quando? A che ora? Le 19,00 potevano andare. Dunque prepariamo l’invito ed escludiamo le mamme! Fulmini e saette, l’avrebbero presa a male? Perché lasciare a casa le mamme a riposare ( o libere di mangiare una pizza tra amiche)? La festa doveva essere un momento magico per bambino/ a e papà, esclusivo invitare i papà a scuola ad una festa tutta per loro, averli solo per sé poteva essere una bella sorpresa. Però le 19,00 sono l’ora di www.giornalealtopiano.it cena quasi e allora che problema c’è? Prepariamo un buffet, senza portare i generi di consumo da casa, come sempre si fa all’asilo. Ci sono venuti incontro gli sponsor ( Caseificio Pennar, Stagionatura formaggi Rigoni, Cantina S. Bartolomeo da Breganze) che con regali e sconti ci hanno dato un grande aiuto. Tutto in silenzio perché tutto restasse una sorpresa, anche se già le voci correvano. Arriviamo al Menù: formaggio stravecchio, soppressa, vino bianco, rosato, rosso. Mancava qualcosa, le torte salate, preparate da volontarie interne ed esterne alla scuola con fantasia, per assecondare i gusti. Eravamo a buon punto, le idee c’erano tutte, via ai preparativi. Un invito a forma di corona reale, il confezionamento del portachiavi, le ultime prove di canti e poesia. Arriva il 19 sera, le maestre partono con l’allestimento, il formaggio da tra- sformare in scaglie, la soppressa da affettare, i panini da confezionare, le patatine da sistemare, i succhi da approntare e le tovaglie blu, regalate proprio in tempo da Stefano Cappelletti……… Tutto pronto per i primi invitati, questa volta sono i papà, accompagnati dai bambini e guidati anche, quelli che a scuola non hanno mai messo piede. Incoronazione istantanea ad opera delle maestre, prima di andare nel salone, dove i bambini si sono sistemati per cantare. Sono proprio in tanti, coloriti dal caldo ma anche un po’ dall’emozione. E si guardano grandi e piccoli, si godono questa festa personale, sia pure condivisa con tanti altri papà e bambini. Poi si mescolano nel salone davanti alle tavole imbandite, si guarda, si sceglie, si assaggia e per fortuna, si gradisce. Evviva, gli sponsor! C’è tempo per una chiacchiera tra uomini con un buon bicchiere di vino. Il tempo passa allegramente e velocemente quando qualcuno già comincia a salutare, ringraziando. I papà escono dalla scuola da re incoronati, scortati da principesse e principi, orgogliosi. E’ finita la festa, resterà un bel ricordo? L.d.G. L’Adunata degli Alpini tenutasi ad Asiago nel 2006 continua a riservare cose inaspettate per gli altopianesi. L’ultima sorpresa fatta dalle Penne Nere in ordine di tempo è stata la donazione di un defibrillatore semiautomatico al Pronto Soccorso. Con una semplice cerimonia tenutasi sabato 28 marzo all’Ospedale di Asiago, gli Alpini dell’Altopiano e una rappresentanza degli Alpini della Valle dell’Astico, alla presenza del Presidente Nazionale ANA, Corrado Perona, hanno consegnato il nuovo defibrillatore. Un gesto che vuole ricordare, ed omaggiare, il grande lavoro profuso dal personale del Pronto Soccorso durante l’Adunata Nazionale delle Penne Nere del 2006. “Un segno di amicizia e di stima verso voi che avete vegliato su di noi durante l’Adunata” ha detto Perona. Il defibrillatore semiautomatico è uno strumento indispensabile per intervenire in caso di improvvisi arresti o fibrillazioni cardiache, utilizzabile, in diverse situazioni, anche da personale non medico perché semiautonomo. “Questo strumento va a completare la dotazione del pronto soccorso di Asiago e di questo molti residenti ma anche turisti vi saranno grati” ha commentato il direttore generale dell’asl 3 di Bassano Valerio Alberti nel ricevere il defibrillatore dal presidente della sezione Monte Ortigara Massimo Bonomo. G.R. Tutte le medaglie delle Adunate degli Alpini in un grande quadro Per gli alpini che arrivano ad Asiago, fare una tappa al Wunderbar che si trova nel Piazzale degli Eroi, proprio ai piedi del Sacrario, viene spontaneo. Coloro che vi sono entrati recentemente hanno potuto ammirare un grande quadro, veramente originale e dai tanti significati. E’ il dono che Mirka, assieme al marito Gianmario, si è vista fare a Natale da mamma Margherita, che con pazienza e impegno ha dato vita a un’opera scaturita da anni di frequentazione delle Adunate Nazionali degli Alpini, da una grande passione per l’appuntamento annuale e per la vita alpina: vi sono infatti appese tutte le medaglie realizzate a ricordo dell’evento, dal primo appuntamento del 1920 tenutosi sull’Ortigara, fino all’edizione dello scorso anno a Bassano del Grappa. Attaccato alla parete vicino a un’opera altrettanto originale ed unica, una lunga tavola in legno con le firme di tantissime penne nere passate di lì in occasione dell’Adunata del 2006, il quadro ha già suscitato l’ammirazione e i complimenti di tantissima gente, tanto che Mirka ha pensato di rendere un pubblico ringraziamento attraverso il giornale a mamma Margherita. “Dal 1958 in poi – dice – i miei genitori hanno partecipato a tutte le adunate, prima per lavoro con la loro bancarella di ricordini a tema, e ultimamente per piacere, perché l’appuntamento per loro è diventato nel tempo irrinunciabile. Anno dopo anno non si sono lasciati sfuggire l’occasione di acquistare le medaglie dell’evento, riuscendo nel tempo a reperire e collezionare anche quelle precedenti. E così lo scorso Natale ho avuto la graditissima sorpresa di ricevere in dono il quadro per la quale mia madre si è molto impegnata, pur di portare a termine la sua idea benché non stesse bene a causa di un infortunio. Il quadro ha una grande valore affettivo, molti significati diversi, sia perché mio padre Amedeo è stato alpino, e lo stesso mio marito Gianmario, che per il posto in cui abbiamo la nostra attività”. Amedeo e Margherita Pozza, originari di Lusiana, se li ricordano in molti sull’Altopiano perché per diversi anni sono stati presenti al mercato di Asiago con il banco di articoli tirolesi da loro pro- dotti. Spostatisi poi in Trentino, hanno continuato l’attività di confezione e vendita ambulante, fino a trasferirsi vent’anni fa in Val di Fassa, a Campitello dove hanno un negozio. In Trentino si sono ambientati molto bene, e grazie al loro lavoro sono apprezzati e conosciuti, Amedeo lì lo chiamano “Babbo Natale” per la lunga caratteristica barba che si è lasciato crescere da quando venticin- que anni fa è nato il nipote Marco, figlio di Mirka e Gianmario. E dunque con l’occasione di questo “grazie” rivolto da figlia, genero e nipote attraverso il nostro giornale, siamo convinti che più di qualcuno abbia avuto piacere nel ritrovare su queste pagine i due simpatici coniugi che era abituato a vedere al lavoro ogni sabato, nel banco di fronte al bar Nazionale. Silvana Bortoli Amedeo e Margherita Pozza 8 Sabato 4 aprile 2009 SCUOLA I due studenti dell’istituto alberghiero di Asiago, accompagnati dal prof. Quarise hanno partecipato a Limana, nel bellunese, alla terza edizione di “Cioccolando” “Dolcenera d’oriente” è il nome della preparazione con cui due studenti della quinta classe dell’Istituto Alberghiero di Asiago si sono aggiudicati il “Gran Prix Chocolate Cake” a Limana, in provincia di Belluno. Enrico Villanova e Paolo Silvestri, entrambi di Lusiana, accompagnati dall’insegnante Corrado Quarise hanno partecipato al concorso a livello regionale alla cui finale erano state ammesse tre scuole (oltre a quella asiaghese anche le alberghiere di Adria e di Castelfranco), che si è tenuto nell’ambito della manifestazione “Cioccolando” organizzata dal maestro cioccolataio Mirko Dalla Vecchia, in collaborazione con numerosi enti, tra cui la Regione Veneto. La golosissima kermesse, giunta alla terza edizione, si è tenuta nei giorni 13, 14 e 15 marzo, con l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 8 Enrico e Paolo si aggiudicano il Gran Prix chocolate cake L’insegnante Corrado Quarise, Enrico Villanova e Paolo Silvestri una nutrita serie appuntamenti, dalla gara di torte per le casalinghe, al Gran-prix chocolate-cake per gli istituti alberghieri del Veneto, dalla tappa regionale del Campionato Italiano baristi, fino a un originale torneo di scacchi. Ma ha fatto parlare di sé anche a livello nazionale per l’impresa, andata a buon fine, di conquistare il record della scultura di cioccolato più grande del mon- do ed entrare nel Guinness dei primati: da un blocco di cioccolato da cinquecento quintali Della Vecchia ha ricavato le Tre Cime di Lavaredo. Nel concorso riservato agli istituti alberghieri, i due ragazzi della scuola di Asiago hanno avuto settantacinque minuti di tempo per preparare un dessert al cioccolato e presentarlo con la relativa decorazione, partendo da cacao e ciocco- lato, escludendo loro surrogati. Ciò che serviva per ornare la preparazione poteva essere preparato in anticipo, per questo hanno pensato di realizzare una statua in cioccolato per la quale si sono avvalsi della collaborazione dello scultore asiaghese Massimo Fracaro. Il dessert sottoposto al giudizio della giuria composta pasticceri, giornalisti e rappresentanti della Federazione Italiana Cuochi, consisteva in una mousse di cioccolato bianco e scuro, aromatizzato con zenzero e pepe dello Sichuan, tutto glassato con glassa nera a specchio e montatura composta appunto dalla statua in cioccolato contornata da vari fiori in zucchero tirato. “Per arrivare alla messa a punto definitiva della preparazione – raccontano Enrico, Paolo e il loro insegnante ci sono voluti diversi giorni di lavoro, con numerose prove e sperimentazioni che hanno portato poi a realizzare il prodotto che è stato giudicato il migliore tra quelli in concorso”. Una bella soddisfazione, che ha premiato l’impegno e la creatività dei due giovani studenti, entram bi con una grande passione per la professione che stanno imparando. Enrico, che racconta come la nonna avesse fatto la pasticcera in America, predilige preparare prodotti di pasticceria, tanto da concentrare la propria fantasia e inventiva quasi esclusivamente in questo settore; Paolo ama la cucina in generale, con una predisposizione per il pesce. “I buoni risultati – commenta il professor Quarise – sono sem- pre il frutto di un giusto equilibrio tra tecnica e fantasia”. Enrico e Paolo, che hanno ricevuto i complimenti di preside, insegnanti e compagni, desiderano a loro volta, attraverso il giornale, ringraziare la scuola, il preside e il professor Quarise per avere dato loro questa importante opportunità. Silvana Bortoli A scuola si insegna l’uso responsabile dell’acqua Iniziativa della Provincia per l’educazione sul risparmio di un bene prezioso ed esauribile Creare la necessaria coscienza per avere cura di quello che ci circonda e per aiutare a preservare la natura. Dovremo impegnarci tutti. A cominciare per esempio dall’educazione sul risparmio dell’acqua. Ne sprechiamo troppa, ogni giorno, ed è necessario che tutti si mettano in testa che non è un bene inesauribile. Ben venga dunque l’iniziativa dell’assessore alle Risorse idriche della Provincia di Vicenza Paolo Pellizzari che ha promosso nelle scuole superiori vicentine un corso di risparmio dell’acqua. Già da novembre l’assessore sta incontrando gli studenti degli istituti superiori per illustrare loro lo stato ecologico dei corsi d’acqua vicentini, ma per stimolarli anche ad un uso più responsabile di una risorsa che, se pure nel nostro territorio si trova in abbondanza, è per sua natura esauribile. L’Istituto Pertile di Asiago ospiterà le lezioni in questo mese, ma gli alunni, quelli di seconda in modo particolare, stanno già lavorando da tempo sull’argomento. “C’è grande interesse da parte dei ragazzi – sottolinea l’Assessore Pellizzari - per tutto ciò che riguarda la salvaguardia dell’ambiente, dalle energie alternative alla gestione dei rifiuti. Con particolare attenzione all’acqua, naturalmente, all’uso che se ne fa, allo spreco, spesso, ma anche ai piccoli accorgimenti quotidiani che ognuno di noi può adottare per farsi testimone di una nuova cultura di rispetto dell’ambiente”. Una cultura che l’Assessorato Provinciale sta promuovendo a tutti i livelli, organizzando incontri con le associazioni di categoria, ma puntando soprattutto sui più giovani. Si va dall’installazione dei miscelatori di flusso nei rubinetti e nelle docce di casa all’insaponarsi sotto la doccia o spazzolarsi i denti con il rubi- netto chiuso. Dall’annaffiare i fiori con acqua già utilizzata per lavare frutta e verdura all’utilizzo di lavatrice e lavastoviglie a pieno carico. “Azioni quotidiane –spiega Paolo Pellizzariche devono diventare buone abitudini per rispetto non solo dell’ambiente, ma anche delle nostre tasche, visto che anche in termini economici la differenza tra uso e abuso di acqua si vede in bolletta a fine anno.” Le lezioni dell’Assessore Pellizzari si inseriscono in una più ampia attività della Provincia di Vicenza che si pone i seguenti obiettivi: migliorare lo stato ecologico dei corsi d’acqua; garantire l’uso sostenibile delle risorse idriche e la possibilità di fruizione; perseguire il riequilibrio del bilancio idrico delle falde; favorire la riduzione dell’inquinamento delle acque; promuovere condivisione dell’informazione e diffusione della cultura di salvaguardia dell’acqua. Un corso per imparare a gestire pensieri e emozioni “Io e gli altri nel gioco della vita” è il titolo di un corso, in tre lezioni, di psicologia e spiritualità dell’India che sarà tenuto dal professor Fabio Manfredi e dalla dottoressa Natalina Morlin del Centro Studi Bhaktivedanta – Accademia di scienze tradizionali dell’India. Appuntamento nelle serate del 15, 22 e 29 aprile, dalle 20.30 alle 22.30 nella sede degli Alpini di Asiago in via Ceresara. Il corso serve ad imparare a gestire pensieri, emozioni e sentimenti per riscoprire un più elevato benessere interiore e sviluppare armonia e gioia nelle relazioni. I temi che verranno affrontati sono: l’uomo tra identità illusoria e società conflittuogena; l’immagine dell’io e il volto della personalità; affinità carmiche e relazioni familiari ed affettive; la gestione della crisi e il superamento del conflitto; il complesso di inferiorità; il problema della solitudine e lo sviluppo dell’amore; tecniche di visualizzazione meditativa. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla dottoressa Morlin 349/ 8652896 o 0424/462386 o al dottor Fabio Manfredi 338/ 602729. 8 Sabato 4 aprile 2009 GALLIO Con l’avvicinarsi di aprile si risveglia la natura, si risveglia la voglia di fare e si risveglia anche la politica soprattutto adesso con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative previste per giugno. A Gallio, dopo un periodo di corteggiamento, le due liste di minoranza pare abbiano deciso di non confluire in un unico soggetto. l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 9 Iniziano le manovre politiche per le amministrative di giugno A Gallio, quasi certamente, le due liste di minoranza non confluiranno in unico gruppo “Dobbiamo prendere atto con dispiacere che anche questa volta non è stato possibile unire le due liste di minoranza che nel 2004 si erano presentate alle elezioni – commenta Pino Rossi della lista Noi di Gallio e le sue Contrade - E’ necessario chiarire perché questa unione non è possibile nonostante fosse sollecitata da molti concittadini. E’ noto in paese a tutti che per Augusto Paccanaro l’aspirazione massima sarebbe quella di poter fare il sindaco e non sarebbe quindi stata possibile nessuna unione se il candidato sindaco non fosse stato lui. Dopo un confronto all’interno della nostra lista abbiamo concordato di formulare una pro- posta che prevedeva la candidatura a sindaco di Paccanaro e la lista dei dodici aspiranti consiglieri, sei provenienti dalla nostra lista e sei provenienti dalla lista che lo aveva già appoggiato e in caso di vittoria una rappresentanza paritetica nella futura giunta. Ricordiamo a tutti che la nostra lista ha applicato un turn-over fra i vari candidati consentendo a sei candidati di fare esperienza amministrativa. Ci è stato solamente riferito che nell’ipotesi di una lista congiunta potrebbero trovare posto soltanto due, tre candidati nostri, cosa inaccettabile.” Gerardo Rigoni Trenta (e lode!) per la Pro Loco Gallio Arriva internet veloce Hanno lavorato Il gruppo cacciatori di Gallio sodo il presidente Carlo Schivo, tutto il direttivo e i collaboratori della Pro Gallio, insediatisi circa un anno fa, lavoro ripagato dalla soddisfazione di essere riusciti in questi primi dodici mesi di attività ad organizzare un numero molto consistente di eventi fra i più svariati. Una trentina, circa, e altrettanti sono quelli o un aiuto di qualsiasi tipo in programma nel corrente a qualcuno, sia socio che anno. “Grazie agli sponsor, non, non ci sono mai stati neai quali vorrei esprimere gati. Vorrei inoltre sottolineaparticolare riconoscenza, e re come si sia sempre lavorato al contributo comunale, sia- anche in buon accordo con mo riusciti a ben gestirci l’Ufficio Turistico del Comueconomicamente – commen- ne. Certo non è stato semplice ta il presidente – e con la col- gestire tutto, ci sono voluti dei laborazione di tante perso- sacrifici, ma ne è valsa la pena. ne ci siamo potuti organiz- Fa molto piacere anche rilezare dal punto di vista pra- vare il grande numero di tico, mettendo in piedi ma- tesserati, circa centosessanta nifestazioni di buon livello. i soci, che prevediamo potranSono contento perché quan- no raggiungere quest’anno le do è stata chiesta una mano duecento unità”. Una Norina e Marino Baù con Carlo Schivo Slalom con la slitta al Sisemol sbirciatina al calendario delle manifestazioni per i prossimi mesi permette di vedere come anche nel futuro, stagione estiva soprattutto, saranno numerosi e vari gli appuntamenti: musica di tutti i generi in piazza, una gara di ski roll in salita, le majorette in occasione della Festa dell’Ortigara, spettacoli di magia, sfilate di cavalli, un’importante sfilata di moda con abiti da sposa, lo spettacolo di Bmx acrobatiche, una gara dimostrativa di trattori dragster, e tanto altro ancora. Ma l’appuntamento più vicino è quello tradizionalissimo per il paese: il “Tiro dei Ovi” che si tiene a Pasquetta. Il 13 aprile si ripeterà dunque l’originale gara, con gruppi di ragazzi che dal sagrato della chiesa lanceranno uova sode colorate sulla sottostante piazza, sfidandosi in tiri di lunghezza e precisione. Quello che si contendono in particolare è l’onore di scrivere i propri soprannomi sul trofeo che rimane perennemente esposto. Saranno milleottocento le uova da lanciare, in palio per in vincitori gustosi premi, il primo è un uovo gigante da 5 chili; ma ci saranno anche appuntamenti collaterali per continuare, finita la gara, la festa in piazza, e una lotteria a favore del Centro parrocchiale. Dando invece uno sguardo a quelli che sono stati gli eventi fin qui programmati nel 2009, merita sicuramente una citazione la Festa di S. Valentino, patrono di Gallio assieme a S. Bartolomeo, manifestazione una volta molto sentita e partecipata che si era poi persa nel tempo, e che è stata riproposta con grande successo. Nel pomeriggio al Sisemol si è tenuta una simbolica gara con i bob e le slitte, con i partecipanti che, da soli, in coppia e o anche in più persone, si sono sfidati nel portare a termine nel più breve tempo possibile un percorso a slalom. E’ stata poi premiata la slitta più caratteristica, con una scelta difficile per la giuria, alla fine ha prevalso il Gruppo Cacciatori di Gallio che oltre a essere il più numeroso aveva addobbato a tema la propria slitta. Alla sera poi grande successo della gara di ballo liscio (vinta da Marino e Norina Baù di Stoccareddo), seguita alla cena all’Hotel Concordia: ottanta i presenti, ma il doppio le richieste, per motivi di spazio non è stato possibile accettare tutti. Le richieste sono andate oltre qualsiasi aspettativa, tanto che per il prossimo anno la Pro Loco già pensa di coinvolgere più locali per la cena, scegliere la palestra per la gara di ballo e, nel pomeriggio, integrare con gare di fondo e di salto dal trampolino. Silvana Bortoli Entro settembre 2009, cittadini e aziende di Grancona, San Germano dei Berici, San Pietro Mussolino, Crespadoro, Altissimo, Lusiana Lugo di Vicenza, Calvene, Conco, Foza, Enego e Gallio potranno finalmente navigare, comunicare e farsi conoscere in internet. Finisce dunque per i 12 Comuni l’isolamento telematico che aveva spinto qualche comunità persino a una corposa raccolta di firme per sensibilizzare gli amministratori comunali sulla questione. “Grazie al sostegno fattivo della Regione Veneto – sottolinea l’Assessore Provinciale all’Innovazione Andrea Pellizzari – essi beneficeranno degli interventi previsti dal bando di gara per permettere la diffusione rapida e veloce del servizio di connettività in Banda Larga”. Ad aggiudicarsi l’appalto, la ditta Aria che coprirà questi territori con tecnologia wimax, ovvero con trasmissione di onde radio. Aria è anche la società che ha vinto l’appalto nazionale del Ministero competente per la copertura con tecnologia wimax di tutto il territorio nazionale. Non ci saranno antenne e neppure la necessità di collegamenti telefonici. Semplicemente un box da tenere in casa e collegare a una presa della corrente, con evidenti vantaggi anche per l’impatto ambientale, bassissimo. “Questi Comuni – continua Pellizzari – rientrano in due parametri precisi: ovvero all’interno dell’obiettivo 2 sulle aree svantaggiate sotto il profilo infrastrutturale e all’interno di quelle aree caratterizzate dal fallimento di mercato. E’ vero, io ho la fila dei Comuni che mi chiedono di poter aderire a questo accordo, ma il bando stabiliva condizioni precise. Vedremo se vi saranno bandi futuri”. Anche per questo i costi sono sicuramente contenuti. Per le famiglie vanno dai 15 ai 20 euro al mese a seconda della velocità di navigazione, niente attivazione e navigazione libera 24 ore al giorno. Per le imprese invece dai 25 ai 30 euro al mese, sempre a seconda della velocità di navigazione, con un surplus di 300 euro per l’attivazione. 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 10 I “cuchi” primi attori a Canove ROANA La Sagra dei Cuchi di Canove in questi ultimi anni ha raggiunto una nuova dimensione, incrementata e arricchita con l’allestimento di un programma completo di intrattenimenti, di un variegato stand gastronomico, il tutto al coperto di un tendone. Ma restano sempre i fischietti in terracotta il simbolo delle giornate di festa che coincidono con la ricorrenza del patrono. E allora non si poteva non pensare a valorizzare e dedicare maggiore spazio e attenzione anche a questi piccoli capolavori. Significativo in questo senso è l’appuntamento che si tiene ogni 2 anni e che nel 2009 arriva alla sua nona edizione: la Biennale Internazionale del Fischietto in Terracotta, organizzata dal Comune di Roana con l’Associazione “Amici del Museo dei Cuchi di Cesuna”, manifestazione che oltre a ravvivare la secolare sagra di La sagra del 25 aprile propone il “Borgo della Ceramica”, la 9^ Biennale del Fischietto in Terracotta e la costruzione di un forno di carta per la cottura dei manufatti preparati dai ragazzi delle elementari Canove, ha il merito di La costruzione di un rivalutare un’antica forno di carta arte che si perde nella notte dei tempi, quella dei maestri cucari, le cui radici sono nella cultura popolare, anche in quella dell’Altopiano. Si tratta di un concorso aperto ai maestri cucari di tutto il mondo, i cui partecipanti con le loro opere danno vita a un’esposizione che continuerà fino a settembre, dapprima (25 aprile – 17 maggio) nel Palazzo Municipale di Canove e poi (1 giugno – 30 settembre) nelle sale del Museo dei Cuchi di mentare gradualmente i parCesuna. La Biennale, che tecipanti alla rassegna, quasi abbina la festa popolare al- duecento nel 2007. Quest’anl’esposizione di veri capola- no la Pro Loco di Canove e i vori, si è rivelata fin dai suoi coniugi Valente del Museo inizi una felice combinazione, dei Cuchi hanno pensato di tanto che ad ogni nuovo ap- allargare l’interesse verso i puntamento si sono visti au- fischietti con due nuove ini- 30 anni dalla prima Messa Cimbra Particolare solennità sarà data alla Messa Cimbra in programma a Mezzaselva il lunedì di Pasqua, Ostarmentag, dato che sono trent’anni che questa tradizione è cominciata in quel lontano 10 aprile 1979. Si è trattato allora di un piccolo avvenimento staordinario, perché erano pochi anni che la liturgia cattolica aveva cominciato a usare la lingua italiana, dopo il rinnovamento portato dal Concilio Vaticani II, e dopo che la trasformazione culturale aveva cominciato a rivalutare l’importanza dei dialetti e delle lingue minoritarie. Come è stato scritto in quello storico libretto che pubblicava il testo della Messa in lingua cimbra , essa è stato “ il frutto di un lungo e minuzioso lavoro di un gruppo di persone che hanno voluto esprimere le parole sante della Messa con la loro antica e ancor vivente tradizione “. Quella prima Messa è stata presieduta da Mons. Luigi Sartori, nativo di Roana e presidente dei teologi italiani, che ogni anno è tornato a Mezzaselva il lunedì di Pasqua fino all’anno prima della sua scomparsa (2007), portando un contributo di cultura che molti hanno apprezzato. Quest’anno la Messa sarà presieduta da mons. Giandomenico Tamiozzo, autore dei testi e della musica della Messa , che è diventata un momento frequente di culto nei paesi dell’altopiano in diverse occasioni festive. Da alcuni anni la Messa viene interpretata dal Coro Cimbro di Roana e di Mezzaselva ed è diventata anche un DVD per coloro che vogliono conoscere questa testimonianza di preghiera e di cultura, specialmente per gli emigranti, ma anche per i turisti attenti alla tradizione culturale dell’altopiano. Sergio Bonato ziative, di una saranno principali protagonisti i ragazzi delle classi di quarta elementare di Canove. Gianfranco Valente incontrerà gli alunni a scuola per spiegare loro il magico mondo dei fischietti in terracotta, la loro storia e simbologia, i metodi e i “segreti” per realizzarli, e i ragazzi prepareranno i loro cuchi che saranno poi cotti il pomeriggio del 25 aprile in un apposito forno di carta che verrà costruito in piazza a Canove. Il forno di carta, che ricorda le tende degli indiani, verrà preparato innanzitutto con un castelletto di mattoni sui quali verranno poste delle grate di terra refrattaria e su queste si disporranno i manufatti da cuocere, poi si fascerà tutto con la legna e si pianteranno dei pali in circolo come facevano gli Indiani d’America quando costruivano le loro capanne. I pali verranno fasciati con fogli di giornale spalmati di argilla liquida; su un lato del forno che assumerà una forma conica si costruirà un piccolo tunnel con mattoni sui quali si appoggeranno lastre di terra Il cuco 2009 refrattaria: è il fornello, ed il forno sarà pronto. Ci vorranno una serie di procedimenti precisi per accenderlo e farlo funzionare, e dopo circa quattro ore dall’accensione le pareti cominceranno a crollare, facendo apparire gli oggetti cotti che sembreranno tizzoni di brace ardente: questo momento, che avverrà quando sarà ormai buio, è il più suggestivo. Il pomeriggio del 25 aprile alle ore 16 in Municipio si terrà l’inaugurazione della 9^ Biennale Internazionale del Fischietto in terracotta, alle 17.30 in piazza verrà acceso il forno di carta costruito in mattinata, e alle 22 sarà aperto. Per tutto il giorno, sempre in piazza, verrà propo- sta l’altra novità di quest’anno “Il Borgo della Ceramica” una sagra nella sagra, con la presenza di una decina di espositori, mostra e vendita di cuchi ma anche di altre opere e manufatti di produzione artigianale. Non mancherà naturalmente il cuco simbolo del 2009, quello commissionato dalla Pro Canove all’artista ceramista Diego Poloniato di Nove: una simpatica tartaruga che andrà ad arricchire le tante collezioni di questi piccoli capolavori. Per gli appassionati di filatelia si ricorda che anche quest’anno, in concomitanza con l’inaugurazione della Biennale si produrrà l’Annullo Filatelico Speciale. Silvana Bortoli Cesuna La Spezia: un’amicizia lunga 25 anni Nata tra i gruppi alpini e mantenuta attraverso la musica 1971, Adunata Nazionale degli Alpini a Cuneo. In quell’occasione i gruppi degli alpini di Cesuna e quelli di La Spezia si trovano vicini di accampamento e nei giorni della kermesse fanno amicizia, si scambiano prodotti locali, si invitano a vicenda nelle proprie tende per bere un bicchiere di vino e cantare insieme. Finita l’Adunata finito tutto, tutti tornano a casa dai rispettivi impegni, famiglia, vita. Non questa volta però: l’amicizia continua, si rafforza, cresce. Cresce tanto che in seguito si consolida attraverso un gemellaggio tra le bande musicali di Migliarina, La Spezia e Vezzano Ligure con quelle di Chiuppano e Cesuna. Un gemellaggio fra montagna e mare, legati dalla musica e che ha finito per coinvolgere le comunità intere. Gli scambi di doni, le visite per rinsaldare quanto costruito nel tempo, la partecipazione reciproca nelle rispettive festività. Dal 1983 centinaia di ragazzi, famiglie e gruppi folcloristici hanno visitato l’Altopiano grazie a Gabriele Castellani, instancabile promotore di iniziative tra le due realtà e direttore della banda musicale “Giacomo Puccini”di La Spezia. L’ultima “apparizione” degli amici spezzini è stata durante il Carnevale Roanese. Oltre alle bande musicali liguri, hanno partecipato dei gruppi folcloristici liguri e, per riscaldare gli animi infreddoliti dalle temperature di quei giorni abbondantemente sotto lo zero, altri spezzini hanno preparato un buffet con i loro prodotti tipici conditi con la loro simpatia. “Saremo nuovamente a Cesuna il 30 e 31 maggio prossimi per il festeggiamento annuale del gemellaggio che lega i nostri paesi - dice Castellani – Diamo appuntamento a tutti gli amici vecchi e nuovi al nostro ritrovo divenuto oramai tradizione, all’Albergo Belvedere, dove la signora Miriam e tutta la sua famiglia oramai ci hanno addottati come fratelli e sorelle.” Gerardo Rigoni A Roana dal prossimo anno scuolabus gratuito Con recente deliberazione di G.C. , al fine di garantire il diritto allo studio degli studenti frequentanti le Scuole Sec. di 1° grado di Cesuna e Mezzaselva, nel prossimo anno scolastico, l’Amministrazione Comunale di Roana garantirà l’utilizzo dello scuolabus comunale in forma gratuita o, in alternativa, provvederà ad erogare un buono scuola pari a 100,00 euro per ogni studente, a prescindere dal reddito del nucleo familiare. I moduli per accedere all’iniziativa saranno distribuiti nel corso del prossimo anno scolastico a tutti gli studenti residenti nel comune di Roana ed iscritti alle scuole secondarie di 1° grado (medie) di Cesuna o Mezzaselva. 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 11 COMUNI AL VOTO - FOZA «Abbiamo dato più sicurezza al paese» Non sciolgono interamente le riserve il primo cittadino di Foza, Giovanni Alessio Oro, ed il capogruppo di minoranza Carlo Lunardi. Anche se voci di corridoio parlano di una ricanditatura a sindaco per Oro e di una nuova entrata nell’arena politica per Lunardi pare che i tempi non siano ancora maturi per delle conferme ufficiali. Accontentiamoci, almeno per il momento, di quelle ufficiose. Sindaco Oro, una domanda a freddo, intende ricandidarsi? «Devo ancora sciogliere qualche riserva. Comunicherò la mia decisione a giorni». Che cosa ha fatto in questi cinque anni per Foza? «Abbiamo predisposto un rendiconto che sarà reso pubblico nel giro di poco tempo. L’attenzione si è incentrata particolarmente sulle periferie e la viabilità, la messa in sicurezza delle strade ed il rifacimento dell’illuminazione pubblica». Tutto già realizzato? «I lavori sono stati appaltati quindi per maggio-giugno potremo vedere nuovi punti luce». Altro? «Abbiamo completato il parco giochi, consegneremo a breve i lavori degli spogliatoi del campo sportivo e, fiore all’occhiello di questa amministrazione, il completamento del museo che raccoglie la storia del nostro comune, dall’economia, all’emigrazione, alla grande guerra. Si tratta di un lavoro collegato con le opere che andremo a realizzare in montagna per il recupero delle trincee, dei camminamenti e delle gallerie». Per il rilancio turistico dove avete speso maggiori forze? «Guardi credo che il museo possa essere un buon punto di partenza. Ovviamente va tenuto conto che non ci troviamo in un grande periodo per il turismo, la crisi economica si fa sentire anche su questo settore però seminare qualcosa per il rilancio culturale può essere uno strumento importante». Qual è stata una delle sue maggiori conquiste? «La certificazione Emas è stata una delle nostre conquiste; nonostante le resistenze burocratiche dell’ente siamo riusciti ad ottenere la certificazione». Cos’ha comportato? «Che siamo riusciti ad individuare le falle e correre ai ripari. È uno strumento molto importante per il comune. Un paese certificato Emas è un paese che si muove su parametri ben precisi». La questione Melette e la possibilità di creare un grande comprensorio, sogno o possibile futura realtà? «E’ un problema ventennale che riguarda solo l’aspetto economico. Servono finanziamenti di cui la Regione non dispone. Se non si crea una società che coinvolga pubblico e privato non se ne esce». Qualora, sciolte le riserve, dovesse ricandidarsi a sindaco, quali sarebbero le priorità per Foza? «La priorità è l’economia, con dei disoccupati in casa gli altri problemi passano in secondo piano. Credo pertanto che prima di tutto dobbiamo dare particolare attenzione al sociale con la messa a regime di progetti in itinere». Il suo cavallo di battaglia di cui va fiero? «L’installazione della videosorveglianza. Abbiamo La minoranza: “Hanno lavorato poco” avuto problemi di furti e dopo l’installazione delle telecamere, con la possibilità di verifica fino a venti giorni successivi, non ci sono stati più problemi di vandalismi e ruberie. Un dato importante sulla sicurezza del paese». Qualcosa su cui il paese è carente? «Abbiamo sofferto il problema della viabilità provinciale ma ora siamo riusciti a sbloccare dei finanziamenti che erano bloccati in Provincia e a breve inizieranno i lavori di rettifica e messa in sicurezza di alcuni tratti stradali». Un’ultima domanda, c’è qualche opera pubblica che le piacerebbe realizzare se riuscisse ad attingere a qualche fonte di finanziamento? «Più che realizzare opere pubbliche punterei sul ripristino ed il rifacimento di alcune strutture come la canonica e le scuole (dove, in quest’ultima, stanno partendo dei lavori di messa a norma). Prima di tutto però partirei dalla messa in sicurezza delle strade di periferia perché chi abita lontano dal centro sa cosa vuol dire il disagio di strade malmesse. Ecco, se dovessi ricandidarmi, partirei nuovamente dalle periferie». Luigi Frigo Bettinado Schella Marzo e le altre attività della Pro Loco Sabato 21 marzo a Foza, la Pro Loco ha organizzato l’addio all’inverno, iniziativa proposta per la seconda volta dopo il successo dello scorso anno. Prima ci si è ritrovati nella palestra comunale per la pizza e poi si è svolta la sfilata per le vie del paese con i bambini che, ben attrezzati di lunghe file di bandotti di latta, hanno fatto un allegro fracasso. La serata è poi proseguita con la distruzione dell’inverno rappresentato da una gigantesca “vecia” posta sopra fronde di abete, innalzata nel cortile sterrato dietro la palestra e bruciata in un grande falò che ha riscaldato l’atmosfera e rallegrando i molti presenti. Tutti poi sono rientrati in palestra per la cioccolata e il vin brulè offerti dalla Pro Loco. Anche a Carnevale erano state organizzate delle feste alle quali hanno partecipato molti bambini. Sempre molto attiva dunque la Pro Loco di Foza guidata dal presidente Stefano Lunardi e formata da un buon gruppo di volontari, una decina dei quali è sempre presente nelle varie manifestazioni organizzate per il paese. Questo gruppo si è costituito cin- que anni fa e ha sempre lavorato con impegno migliorando continuamente la sua organizzazione e la sua attività. “Vorrei sottolineare – dice soddisfatto il presidente, ringraziando quanti hanno collaborato per la buona riuscita delle feste – che i componenti della Pro Loco, nonostante i loro impegni privati, si prestano con sacrificio, costanza e soprattutto cooperazione per dare un’immagine sempre migliore del paese di Foza”. Foza ha sempre potuto vantare anche in passato gruppi di persone di buona volontà che si sono impegnati attivamente per la Pro Loco e fra tutti si ricorda in modo particolare Lino Contri che è stato, con il suo costante lavoro, la figura di riferimento in tante occasioni. Paola Cappellari Consigliere Lunardi, da ex sindaco di Foza, dopo cinque anni in minoranza, ha intenzione di candidarsi nuovamente al ruolo di primo cittadino? «No. Entrerò in una lista ma non come sindaco». Secondo lei di cosa ha bisogno Foza? «Ha bisogno di un’amministrazione che abbia voglia di lavorare e non di apparire». Cioè si è lavorato poco? «Pochissimo. L’unica cosa che è stata fatta, e che ancora deve essere completata, è il museo di guerra e dell’emigrante. Dopo cinque anni ancora non si riesce a completarlo». Mancanza di fondi? «Fondi ce ne sarebbero fin troppi, mancano le idee». Qualcosa sarà pur stato fatto…opere pubbliche, viabilità? «Avevano promesso di sistemare tre quarti delle strade del comune ma hanno asfaltato solo qualche tratto, per la messa in sicurezza non ho ancora visto nemmeno un metro di guard rail e di opere pubbliche concretamente realizzate, tolta la sistemazione del cimitero, non abbiamo visto altro. Inoltre il progetto per l’ampliamento del cimitero l’avevamo già fatto noi con la precedente amministrazione, bastava solo appaltare i lavori, solo che il geometra da noi scelto non andava bene all’attuale sindaco che ha preferito rifare tutto da zero con ingenti costi per le casse comunali». Pagato il doppio… «Esatto, progetto pagato doppio». I rapporti con quest’amministrazione insomma proprio rosei non sono. Come mai? «E come potrebbero esserlo? Se pensiamo che hanno creato un sacco di contenziosi giudiziari con ditte private che volevano lavorare a Foza. È emblematico anche il fatto che Oro, diventato sindaco, abbia tolto l’acqua della fontana probabilmente solo perché l’avevo realizzata io». Cosa è stato fatto per il turismo? «Le solite sagre e le solite mostre che vanno bene per il mese di Agosto. Ma per tutto il resto dell’anno? Non hanno mai pensato di aprire un dialogo con Marchesi per vedere cosa si sarebbe potuto fare con le Melette o ampliare fino a Foza il centro Fondo di Enego». Se lei dovesse entrare nella futura maggioranza quali sarebbero le priorità? «Stiamo stilando un programma che renderemo pubblico a giorni in cui spiegheremo ufficialmente alla cittadinanza che cosa la nostra lista è intenzionata a fare nel caso venissimo eletti». Esiste qualche possibilità per collegarsi alle Melette? «L’unica possibilità, e concordo con quanto detto da Paccanaro, è quella di un intervento pubblico che permetta di attingere a finanziamenti. Avevo iniziato l’iter ma questa amministrazione ha bloccato tutto». Un aspetto di Foza che le sta a cuore? «Sicuramente la gestione del sociale che in questi ultimi cinque anni ha lasciato parecchio a desiderare. Non sono certo sufficienti due pranzi all’anno per i nostri anziani». Altro? «Oro ha suonato la grancassa per l’ottenimento della certificazione Emas quando io stesso avevo recuperato la certificazione ambientale Iso14000, fatta decadere perdendo soldi pubblici che erano stati spesi per ottenerla. Considerato che non ci sono grandi differenze tra le due non si capisce perché abbia fatto perdere la Iso14000 già ottenuta per ripartire da zero». L.F.B. 8 l’Altopiano Sabato 4 aprile 2009 www.giornalealtopiano.it 12 Il ritrovo dei Ronzani a Lusiana LUSAINA Una bella festa con 85 partecipanti provenienti dall’Altopiano, dalla pedemontana, ma anche da fuori regione - Il più anziano è Giuseppe “Bepi Buri”, il più giovane il piccolo Elia CONCO Le mille virtù del tarassaco Torna a Conco la rassegna enogastronomica Viene chiamato con nomi diversi a seconda delle località: dente di leone, cicoria matta o selvatica, barba del signore, piscialletto, e altri ancora. Da noi il tarassaco è comunemente chiamato “pisacàn” o “salata de campo”. La pianta spontanea tipica che cresce a primavera, in un certo modo è anche il simbolo del cambio di stagione, della natura che si risveglia dopo l’inverno, e si offre puntualmente ai tanti, soprattutto donne ma anche uomini, che amano andare nei campi per raccoglierla e gustarla in tutta la sua bontà, lessata e condita o arrostita in padella. A questo semplice ma eccezionale prodotto della terra , da quattro anni a Conco viene dedicata una rassegna enogastronomica, nell’ambito di un progetto di promozione e valorizzazione del territorio. E’ stato il sindaco di Conco Roberto Trotto a fare gli onori di casa nella sala della biblioteca comunale al momento della presentazione dell’edizione 2009 della rassegna, diventata importante per il comune montano per il rilancio dell’enogastronomia imperniata su un’ erba officinale dalle molteplici proprietà. Per illustrarne le numerose virtù è intervenuto l’erborista Antonio Cantele, che ha spiegato come il tarassaco sia un medicinale naturale, le cui foglie possono venire utilizzate come depurativo dell’organismo e i fiori per fabbricare un ottimo miele. Dalle radici di questa pianta solare, che offre immagini suggestive con le sue grandi distese gialle, è possibile ricavare un decotto molto utile alla salute. Fabio Zampieri dell’Ascom di Marostica ha ribadito l’intenzione di far conoscere gli abbinamenti enogastronomici legati al tarassaco anche fuori provincia, mentre Jury Sellaro, presidente dei commercianti di Conco, ha sottolineato che lo sforzo dei ristoratori è rivolto a promuovere, attraverso la qualità del servizio, una cucina di alto livello ad un prezzo accessibile a tutti. “Un prodotto naturale da sempre presente nelle nostre cucine – si legge nel depliant della manifestazione – che oggi viene riproposto con nuovi abbinamenti di sapori per un’esaltante esperienza culinaria”. E saranno gli chèf di cinque locali della zona a dare sfogo alla propria creatività per proporre durante le serate della rassegna, dal 3 aprile al 22 maggio, i menù che esalteranno il tarassaco. Ma il prodotto celebrato dai ristoratori di Conco potrà essere gustato anche in sorprendenti e inaspettate variazioni “dolci”, grazie all’originalità delle creazioni della Pasticceria Cortese, che oltre a presentare durante le serate di gala presso i vari ristoranti il dessert “Mousse al Tarassaco”, in questo periodo produce deliziosi biscottini e una squisita torta al tarassaco. Dopo il primo appuntamento affidato alla Pizzeria Bar Bruschetteria La Rondinella (3 aprile), sabato 18 la tappa sarà al Ristorante La Torre a Fontanelle; toccherà poi al Ristorante Mille Luci di Rubbio il 25 aprile; il 2 maggio di scena la Trattoria al Tornante in Contrà Stringari; si torna a Rubbio l’8 maggio al Rubens Stube Fest, mentre la serata finale spetterà al Ristorante Pizzeria Bar Paninoteca da Maino di Via Cappellari. Alla manifestazione partecipa anche l’Albergo Ristorante “Al Cappello” di Piazza S. Marco, che propone in occasione della rassegna un menù degustazione. E.Z – S.B. Rimpatriata dei Ronzani per la seconda festa di tutti coloro che portano questo cognome. L’appuntamento ha visto gli omonimi ritrovarsi prima in chiesa a Lusiana per la messa e poi tutti a convivio al ristorante “Alla Rosa” di Velo di Lusiana dove sono stati rinsaldati vincoli di amicizia e parentela. Alla festa hanno preso parte 85 persone provenienti da Lusiana, ma molti sono giunti anche da Milano, Pordenone, Brendola, Thiene, Calvene, Sarcedo e paesi limitrofi. Tra i festanti anche il più anziano dei Ronzani, nonno Bepi Buri di 99 ani e il più giovane, Elia di 20 mesi figlio di Walter Ronzani. Secondo una ricerca degli storici, il cognome Ronzani sembra derivi dal cimbro rhon haus che significa “uomo del bosco”. I primi Ronzani si insediarono nella contrada omonima e diedero il nome alla borgata alle pendici del monte Xausa. Da una ricerca su Internet risulta che i Ronzani risiedono in 151 comuni in Italia e molti abitano anche all’estero dove sono emigrati. A Casalecchio sul Reno, in provincia di Bologna, sorge un grande magazzino denominato “Galleria Ronzani”, ubicato in via Ronzani 7. Negli anni Settanta, in Emilia probabilmente, si produceva la “Birra Ronzani” e a Bologna si possono ancora trovare le lattine ricercate dai collezionisti.AConegliano Veneto risiede l’avvocato Ronzani, docente universitario, ex senatore della Repubblica, uno dei maggiori esperti italiani di diritto fallimentare, ecclesiastico e sportivo che attualmente ricopre la carica di presidente della Camera di conciliazione del CONI. Nella foto, al ristorante “Alla Rosa” di Velo il più anziano Giuseppe Ronzani “Bepi Buri” e il pià giovane Elia Ronzani di 20 mesi. I cittadini giudicano i 5 anni di amministrazione Il gruppo “Laboratorium” (libera associazione di cultura civica e sociale) ha promosso due incontri per mettere a fuoco i risultati dell’attività politica dell’ultimo quinquennio. Per conoscere l’azione intrapresa dall’attuale Amministrazione comunale di Lusiana, il sodalizio ha avviato una raccolta di schede sulle quali i cittadini possono esprimere il proprio parere su quanto messo in pratica dagli attuali amministratori. Sulla base dei giudizi espressi nelle schede (che possono anche essere inviate per posta elettronica all’indirizzo e-mail: [email protected]), giovedì 23 aprile, nella sala del cinema Comunale, alla presenza della maggioranza e minoranza consiliare, saranno resi noti i risultati dell’indagine e sarà avviato un dibattito sulle proposte che saranno girate alla nuova Amministrazione comunale dopo la consulta elettorale delle amministrative di maggio. E.Z Torna la Via crucis di fiammelle Il gruppo che ama ripristinare le vecchie tradizioni riproporrà nella serata di venerdì santo la Via crucis di fiammelle. Negli ultimi anni la coreografia di lumini non è andata in scena a causa delle cattive condizioni atmosferiche. L’accensione degli oltre 500 lumini ricavati da gusci di chiocciola gigante con dentro uno stoppino imbevuto di petrolio e im- mersi nell’olio di oliva avviene nel momento in cui la processione del Venerdì Santo si snoda da Lusiana verso Vitarolo per tornare nuovamente in chiesa arcipretale per chiudere il rito pasquale che ricorda la crocifissione di Gesù. E’ una suggestiva coreografia di lumini, realizzata sul versante nord del monte Xausa, un disegno che ripercorre le ultime ore di Gesù che dall’orto degli Ulivi sale fino al Calvario. Il disegno ricostruisce l’orto degli ulivi in località Pernechele. Salendo verso contrada Ronzani viene posta una croce per ricordare una delle cadute del Signore e sulle Roste vengono poste le tre croci (una di Gesù e due dei ladroni) con sopra il cielo stellato. E.Z. Gara di tresette al Puffele Verrà allargata la strada dei Gonzi” Con un programma di lavori stradali intento a toccare un pò tutte le contrade, il Comune di Conco vuole cercare di dare una sistemata a tutte le strade comunali. Dopo le contrade Ronchi e Spelonchetta, ora tocca alla contrada Gonzi dove il Comune ha previsto un intervento che prevede l’allargamento stradale di un tornante nella località. Attualmente lo spazio di manovra sul tornante in questione risulta piuttosto limitato perché la strada è posta sul un ripido pendio e per la mancanza totale di protezioni laterali. Il progetto prevede quindi la demolizione di una porzione del muro di contenimento e lo sbancamento di terreno a monte della carreggiata per allargare la curva. La scarpata sarà adeguatamente livellata e rifilata in modo da avere una superficie sicura e priva di materiale sdrucciolevole che potrebbe invadere la carreggiata. Infine saranno realizzati dei cordoli in calcestruzzo e posati delle cunette stradali per completare l’opera ritenuta necessaria non solo ai fini della praticità di manovra ma anche per motivi di sicurezza. G.R. La quindicesima gara di tresette svoltasi al ristorante “Puffele” ha visto insediarsi al primo posto del podio una coppia di Foza formata da Riccardo Oro e Antonio Gheller. Che hanno battuto in una finale combattuta Giovanni Zanettin e Antonio Vedovello di Marostica. Terza coppia, su 32 in gara, il duo Alessio Baù e Bruno Tagliaro che hanno prevalso sull’accoppiata formatala dai maladensi Gigi e Damiano Bergozza. E.Z. Settino, Ilo e Puina battono tutti Fiabe nelle cave, aperte le iscrizioni Anche quest’anno l’Associazione Culturale Zoing!, con il patrocinio del Comune di Conco, della provincia di Vicenza e della Regione Veneto, bandisce il concorso per la partecipazione alla nona edizione del Festival Veneto della Fiaba Animata Fiabe nelle Cave, che avrà luo- go presso le Cave di Rubbio dal 12 luglio al 9 agosto. L’edizione 2009 ha come tema “Storie di Stelle e di Mondi Lontani”. Il Festival è rivolto a tutte le scuole di teatro e di drammaturgia, agli attori, autori e registi emergenti e professionisti, e alle Compagnie teatrali presenti sul territo- rio nazionale e prevede la presentazione di spettacoli teatrali per bambini. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 22 giugno tramite mail all’indirizzo di posta [email protected] con oggetto “Iscrizione Fiabe nelle cave 2009” Carlo Schivo (Ilo) e Albino Segafredo (Puina) di Gallio hanno sbaragliato il campo a Lusiana dove hanno centrato il primo posto del podio nella gara svoltasi alla “Locanda Centrale Etnic bar” di via Roma. Seconda piazza per due lusianesi: Sandro Broglio e Sandro Cantele. In quarta fila l’accoppiata Rigoni Fortunato (Ciui) e Rigoni Gilberto (Ciba) di Asiago. In quarta fila ancora una coppia lusianese formata da Mario Busa e Sergio Boscardin. E.Z. 8 Sabato 4 aprile 2009 ENEGO l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 13 Ricco finanziamento per Marcesina ma…non mancano le polemiche Sul progetto di riqualificazione della piana la minoranza chiede un referendum Fa discutere il progetto per la riqualificazione e valorizzazione turistica, ambientale, naturalistica dell’area transfrontaliera della piana di Marcesina, recentemente presentato, per il quale l’Amministrazione Eneghese ha ottenuto un importante finanziamento dalla Provincia Autonoma di Trento e dalla Regione Veneto: 3.150.048 euro. Un contributo cospicuo per un progetto importante ed articolato, che punta a riqualificare un ampia zona, dove corre il confine con il Comune di Grigno con il quale Enego ha appunto collaborato per giungere al frutto finale. Il progetto individua 10 siti, nell’ambito della Piana, dove verranno apportati degli interventi per migliorare la viabilità (non asfalto, ma materiali ecologici) favorire lo sviluppo e la conoscenza sotto il punto di vista naturalistico, ambientale, storico, favorendo attività ludico sportive sia estive che invernali. Parcheggi attrezzati per sosta auto e camper, aree attrezzate per i pic-nic anche coperte, servizi igienici, recupero delle testimonianze storiche legate in particolare alla Grande Guerra, restauro del Forte Lisser con allestimento di uno spazio museale. Strade per migliorare i collegamenti, segnaletica e cartellonistica didattico illustrativa. Ma l’iniziativa sembra non piacere a tutti. In questi giorni infatti a Enego si chiacchiera a riguardo di una lettera, a firma “Il Gruppo di Minoranza”, inviata agli amministratori, ma anche affissa in paese. La missiva, in sintesi, rivolge una dura critica al Sindaco Rodeghiero e alla sua Giunta, circa quello che tutti per brevità definiscono: “Il progetto di Marcesina”, Nella lettera, l’opposizione critica i lavori che sono previsti nella piana, ovvero i parcheggi, circa 1000 per auto e camper, le aree attrezzate per questi ultimi che prevedono servizi igienici con relativi scarichi e raccolta di spazzatura. Il gruppo vede in ciò una sorta di “urbanizzazione” della piana, un abuso della proprietà collettiva, un intervento dannoso. L’Opposizione inoltre si chiede: perché l’amministrazione non si occupa di altri lavori, in altri ambiti, decisamente prioritari per il paese; perché non dirotta parte del finanziamento per lavori più importanti. A chiusura infine, invita gli eneghesi tutti a prendere posizione contro il progetto e di partecipare al consiglio comunale che si dovrebbe svolgere martedì prossimo 7 aprile, avvertendo che al Sindaco sono già state inviate delle interpellanze a risposta scritta e una mozione con richiesta di referendum. “La leggo come un’offesa personale questa critica – afferma palesemente contrariato il sindaco Igor Rodeghiero - qui tutti stiamo facendo del nostro meglio, non stiamo fermi un attimo, lavoriamo seriamente per cercare contributi e per rivalutare il paese in tutti i modi. L’attività che abbiamo svolto in un anno parla per noi, abbiamo ottenuto contributi che mai in tanti anni si erano visti, molti finanziamenti sono a fondo perduto, insomma un capitale da far fruttare per gli eneghesi ed il loro territorio, e non siamo impegnati solo a Marcesina…..”. La minoranza si lamenta che del progetto non avete messo al corrente, né loro né la popolazione di Enego, se non a cose fatte . “Chi è o è stato amministratore sa benissimo che è molto difficile seguire tutti i bandi o comunque le opportunità per ottenere dei contributi dai vari enti, quando poi vengono resi pubblici, il tempo a disposizione per presentare il progetto è davvero pochissimo. Nei primi giorni dello scorso mese di agosto è uscito il bando per il finanziamento in base alla legge Dallai - Galan, già una fortuna riuscire a coglierlo, per la presentazione del progetto poi, c’era un solo mese. Neanche il tempo di parlare fra noi, e coinvolgere il nostro amico confinante Grigno, che ci siamo buttati nel progetto lavorando, senza esagerazioni, giorno e notte. Perché poi presentare un progetto di riqualificazione e valorizzazione di Marcesina? Perché per attirare l’attenzione, e quindi cogliere il finanziamento, o meglio avere maggiori possibilità, occorreva un grande progetto, su una zona ampia, importante, che poi coincideva con uno dei nostri obiettivi primari, e siamo convinti che questo progetto porterà ad una importante svolta il paese, che sarà sicuramente rivalutato. Siamo arrabbiati, ma non per questo demorderemo, e andremo avanti ancora più determinati, per trovare aiuti per il paese e la sua gente. Questa lettera, questi atteggiamenti sono un ostacolo allo sviluppo ed alla riqualificazione delle nostre zone, inoltre cosa fondamentale, il finanziamento per Marcesina, ci è stato dato con uno scopo preciso, in base al progetto preciso, non sono soldi che possono essere dirottati per altro. Il progetto ha ottenuto il finanziamento perché rappresenta un ottimo lavoro, soprattutto un lavoro che rispetta l’ambiente, la valorizzazione del territorio, non significa stravolgere, significa piuttosto riqualificare ciò che già c’è, con opere che abbiano il minimo impatto ambientale. Vogliamo migliorare la viabilità, ma le strade in Marcesina non saranno asfaltate, si useranno impasti naturali e le strade rimarranno bianche; le zone da pic nic eviteranno assalti sconsiderati e i wc chimici alimen- tati da piccoli ed ecologici pannelli solari faranno in modo che i boschi di Marcesina non siano più ridotti a lattrina”. “Noi siamo preoccupati e vogliamo che la gente sia partecipe alle scelte politiche e anche noi vogliamo capirne di più – afferma dal canto suo Alfonso Meneghini della minoranza - ecco perché abbiamo presentato ben 4 interpellanze al Sindaco, tre delle quali hanno a che fare con il discorso di Marcesina, una sulla questione dell’impianto di produzione di energia elettrica alimentato a biomasse in località Pianello, che è stato ritenuto non adeguato…..un vero e proprio spreco, dal nostro punto di vista. Voi parlate di “urbanizzazione” di Marcesina, ma omettete di citare gli interventi “storici” ad esempio? “Sì parole esagerate forse, ma vogliamo che tutti abbiano la chiara consapevolezza che in ben 10 punti di Marcesina sono previsti interventi, ampliamenti, lavori insomma che entrano nel cuore di un territorio bellissimo perché ancora intatto. Noi non siamo contrari a tutto il progetto, alcune cose ci vanno benissimo, ad esempio l’asfaltatura della strada che porta alla grotta di Ernesto, tutti gli interventi sui siti storici, come sistemazione delle trincee, del forte Lisser dove troverà posto un museo, non abbiamo omesso nulla nella lettera, solo abbiamo messo ciò che secondo noi non và. Non crediamo che la “sistemazione” di Marcesina e migliorare la sua ricettività aiuterà il paese. La maggior parte dei frequentatori della piana, arriva dalla strada che proviene da Asiago, il tratto di strada della Valgadena, Primolano - Enego è sempre più una strada considerata brutta, scomoda, non è consigliata nelle mappe dei pullman. Il suo ampliamento, per noi sarebbe una vera, necessaria, priorità. E’ la scarsa e malmessa viabilità che ci isola ancor di più. Rispolverare il “progetto neve” per collegare la località Frizzon direttamente a Marcesina, anche questo meriterebbe attenzione. E’ un grande importante finanziamento quello per Marcesina, certo non vogliamo perderlo, ci mancherebbe altro, però vogliamo capire perché non sono stati presentati progetti che prevedevano interventi in altri ambiti, che secondo noi meritano più attenzione,Foto come: locadi sviluppo Paolo Basso le, istruzione, infrastrutture e reti di trasporto. Speriamo che nel prossimo Consiglio Comunale, previsto per il 7 aprile, importante perché verranno presi in considerazione i bilanci, la gente partecipi numerosa, come invitiamo a fare nella lettera, e che ci siano date delle chiare spiegazioni. Oltre alle interpellanze infatti, per le quali aspettiamo risposte scritte, abbiamo presentato al Sindaco anche una mozione, con richiesta di referendum, perché Marcesina è Proprietà Collettiva, e spetta a tutti la decisione se intervenire con lavori per mega parcheggi oppure utilizzare quelle risorse per altro”. Stefania Simi 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 14 La lista nozze: un vantaggio per gli sposi, una comodità per gli invitati La lista nozze, inizialmente poco benvista da alcuni perché ritenuta inopportuna, con l’idea quasi di imporre una scelta, ha poi preso sempre più piede per quelli che sono i suoi vantaggi, che riguardano sia gli sposi che i loro invitati: permette di evitare probabili doppioni, dà la possibilità di ricevere solo regali graditi, e chi fa il regalo risparmia tempo e imbarazzo. Assieme a Frezza, vogliamo in questo spazio puntare i riflettori sulla lista nozze per quanto riguarda gli elettrodomestici, grandi e piccoli, tv color, hi fi. Come funziona? Gli sposi concordano un incontro per fare in tutta calma le proprie scelte, secondo esigenze di vario tipo e gusti personali. Viene stilato un elenco che rimarrà poi nel negozio in visione degli invitati che saranno informati dagli sposi di questa possibilità. Il tutto senza impegno, senza vincoli per gli sposi che potranno in qualsiasi momento chiedere di togliere dalla lista un oggetto che hanno già ricevuto, e non saranno obbligati a completarla, nel caso non ricevessero tutte le cose scelte. Da parte degli invitati c’è la tranquillità di fare un regalo gradito perché scelto da chi lo riceverà, orientandosi in base al budget a disposizione. E’ possibile mettersi in gruppo tra amici e parenti, per acquistare le cose più costose, o fare il regalo singolarmente, che può essere anche un semplice pensiero, ma sicuramente gradito. Facciamo un esempio, con i moderni tv color LCD o Plasma, in vetta alla “classifica” dei regali più gettonati: sono belli esteticamente, ce ne sono di tutte le dimensioni, poco ingombranti e facilmente inseribili in stanze diverse, cucina, soggiorno, camera. Possono essere neri, grigi, ma anche bianchi o rossicci, sicuramente fanno arredamento, ma perché possano adattarsi nelle loro varie caratteristiche al luogo in cui saranno posti, devono essere scelti dai destinatari del regalo. Lo stesso vale per gli elettrodomestici più grandi, come lavatrici o asciugatrici per i quali possono subentrare problemi di spazio, mentre per i piccoli elettrodomestici ( ce ne sono di tutti i tipi e per tutti gli usi!) è fondamentale che siano conformi a quelle che sono le abitudini di chi li userà. Una lista “tipo” comprenderà, oltre ai televisori (oggi se ne prevedono da subito più di uno) i prodotti per la visione di film, l’impianto stereo Home Cinema, il forno a microonde, la gamma di piccoli elettrodomestici per la cucina di uso quotidiano o saltuario, gli articoli per stirare, dal normale ferro alle caldaie, all’asse di vario tipo. Da Frezza c’è inoltre una buona scelta di prodotti Foppa Pedretti, sempre apprezzati perché belli e robusti. E l’elenco potrebbe continuare a lungo, ma aggiungiamo solo che per gli Venerdì 3 Aprile Pizzeria Bar Bruschetteria la Rondinella Via Bressani, 14 – Tortima di Marostica - tel. 0424 709421 Sabato 18 Aprile Ristorante alla Torre Piazza 1° Maggio, 10 Fontanelle di Conco tel. 0424 709023 sposi che stilano la lista di nozze oltre a riservare un proprio omaggio, Frezza garantisce un servizio completo senza costi aggiuntivi di consegna a domicilio e installazione, oltre che la sicurezza dell’assistenza nel tempo. Per qualsiasi maggiore informazione ci si può rivolgere da Frezza, il più grande negozio di elettrodomestici dell’Altopiano, strada Asiago – Gallio. Servizio redazionale Sabato 25 Aprile Ristorante Mille Luci Contrà Rossi, 17 – Rubbio di Conco tel. 0424 709433 Sabato 2 Maggio Trattoria al Tornante Contrà Stringari, 23 – Conco tel. 0424 700069 Venerdì 8 Maggio Rubens Stube Fest Contrà Rossi, 10 – Rubbio di Conco tel. 0424 709012 Venerdì 22 Maggio Ristorante Pizzeria Bar Paninoteca da Maino Via Cappellari, 12 – Conco tel. 0424 704023 Menù degustazione all’Albergo Ristorante “Al Cappello” Piazza S. Marco 132 – Conco Il dessert “Mousse al Tarassaco” presentato durante le serate è una creazione della PASTICCERIA CORTESE 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 15 Cristalli, plissé e pizzo per gli abiti da sposa Molto “in” i guanti lunghi, torna il bianco ottico. Per l’uomo lo stile classico è sempre da preferire. Continuano le nostre “quattro chiacchiere” con Marina Lanza, giornalista di Sposabella, e questa volta parliamo di un argomento tra i più sentiti: l’abito, per la sposa ma anche per lo sposo. Quali sono le principali tendenze per lei? “Partendo dalla silhouette, rispetto alla moda dell’anno scorso, rimane lo stile impero, ma a vita alta, che ora è associato anche a una linea più sciancrata, che slancia maggiormente. Stabile anche il modello a sirena (aderente fino al ginocchio e con la parte finale della gonna che si apre, per permettere il passo) difficile da portare, ma che valorizza tantissimo il fisico di chi se lo può permettere. Nelle ultime collezioni ci sono delle variazioni meno attillate e con maggiore vestibilità, e sono molto apprezzate. Grande boom per gli scivolati in raso bianco, quasi da sera, stile diva anni ‘40: anche questi sono spietati nell’evidenziare i rotolini, ma sono i più sensuali in assoluto. Non per nulla questo tipo di modello, proprio in bianco, è stato indossato da diverse star, per il ritiro degli ultimi Gloden Globe e Oscar. Stabile la redingote, ovvero l’abito intero classico, sartoriale, con corpino aderente, vita stretta e gonna svasata. In leggero calo il duo romantico di bustier e gonna ampia. Il trend più nuovo è il D’Annunziano: in seta leggera, con linee morbide a sacchetto, scollatura quadrata o a “V”, in avorio o in colori polvere e inserti di pizzo antico (o effetto anticato)”. Parliamo di dettagli e accessori. “Si sta mettendo in risalto la parte “alta” dell’abito, specie lo scollo, con spalle nude o con decori di volant, volute, fiocchi, ricami, drappeggi, incroci e applicazioni di cristalli. A proposito Sfilata di sposi di “casa nostra” - Foto Andrea Bergamaschi di cristalli, sono loro i protagonisti di questa stagione: i più attuali sono quelli grossi, effetto-gioiello, anche ricoperti in voile. Le altre parole d’ordine sono: plissé e pizzo. Il plissé è utilizzato sia in versione fluida, che in quella che crea delle sculture sartoriali, un po’ alla Capucci. Il pizzo più attuale, oltre al d’Annunziano, è quello molto spesso, tipo macramè, “ru- ….Consigli per l’acquisto! Marina Lanza ci offre anche una piccola anticipazione di un’inchiesta che si trova sul numero di Sposabella in edicola in questo mese di aprile. “Il 90% delle future spose va a scegliere il proprio vestito chiedendo “un abito semplice” – commenta MarinaPuò sembrare strano, ma il concetto di “semplicità” è molto diverso per ciascuna. L’ideale sarebbe che, prima, le ragazze si informassero almeno un po’ e sapessero descrivere a grandi linee il tipo di abito che sentono più loro (romantico, minimale, impero o a sirena...) e, soprattutto, che siano già in grado di comunicare il tono della cerimonia (se in chiesa o in comune), la stagione in cui si sposano e il tipo di ricevimento (se tradizionale, in grande stile o campestre). E poi, affidarsi allo stilista che sarà così in grado di cogliere i loro desideri, la loro personalità e mostrar loro il modello che maggiormente le valorizza”. S.B. bato” dalle passerelle di Pret à Porter. Vanno anche le gonne con balze grandi, che cadono morbide. Accessorio molto “in”, i guanti lunghi, ma attenzione! Una volta in chiesa (o in comune) vanno tolti prima del rito e messi sull’inginocchiatoio a fianco del bouquet, per poter maneggiare il messale e indossare la fede. Per quanto riguarda il colore, come nuance è confermato l’avorio e c’è un ritorno sempre maggiore del bianco ottico. Piacciono anche il giallo paglierino, molto luminoso, e il rosa tenue. Ultimamente si da considerazione al “lato B”, anche perché, durante il rito nuziale, la sposa mostra per lo più il dorso. Quindi, ci sono abiti molto lineari davanti ma con la schiena evidenziata da intrecci di stringhe o di catenegioiello sul nudo. Oppure la gonna può avere un drappeggio particolare, un volant, un gioco di pannelli o l’applicazione di fiori di seta. Anche le scarpe mettono in evidenza tallone e tacco, con fiocchi, effetti metallici e cristalli, specie se l’abito arriva al ginocchio, come succede spesso per le nozze in comune”. E per lui? “Per l’uomo è tutto più semplice, anche se spesso le mode propongono dei diversivi che se in sintonia con il gusto dello sposo permettono qualche trasgressione. In generale, meglio che si mantenga sul classico, con un completo scuro (grigio o blu, mai nero, con tasche a taglio e con pantaloni lisci, senza pence e senza risvolti) o un mezzo tight (giacca grigia su gilet, camicia con polsi per gemelli e pantaloni gessati). Bene la cravatta regimental o in tinta unita, anche plastron. Le scarpe solo nere e stringate, le calze nere o grigio scuro. Assolutamente mai lo smoking, né per lo sposo, né per gli invitati, mentre il tight va indossato solo per matrimoni molto solenni, e per tight si intende il completo con la giacca con le code, gilet avo- rio o grigio perla, camicia con gemelli, plastron e pantaloni gessati, e va portato rigorosamente con cappello e guanti di camoscio chiaro (che si toglierà anche lui, una volta in chiesa)”. Silvana Bortoli 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 16 ARTE L’arte latino americana in mostra a Lusiana “Un modo per avvicinare un po’ di più l’America Latina all’Italia”. Così Juan Saravi Platero, che la cura e la sta portando in giro per il bel paese, definisce la mostra d’arte latino americana “Nuestro Norte es el Sur”. Un’esposizione di pittura e scultura che a Pasqua aprirà i battenti al Palazzon di Lusiana. Giunta proprio dal cuore dell’America Latina, questa mostra approda in Altopiano dopo aver toccato Borgo Maggiore (San Marino), Riccione, Padova, Montegrotto Terme (PD), Chioggia-Sottomarina (VE) e Piove di Sacco (PD)e, a febbraio, Schio. Essa raccoglie una selezione di alcuni tra i più famosi artisti di alcuni Paesi del vasto continente sudamericano: Argentina, Cile, Costarica, Nicaragua, Paraguay, Uruguay, Venezuela, Perù, Colombia, Equador, Brasile, Cuba. Le loro opere trasportano in una dimensione in cui la natura è costantemente protagonista assieme all’uomo e anzi costruisce lo sfondo esplicito o implicito dell’esistenza. Non mancano in alcuni di questi autori i riferimenti alle culture afro- caraibiche e a quelle ancestrali precolombiane, come pure le ricerche pittoriche contemporanee più avanzate, nelle quali comunque è sempre presente un cromatismo intenso e talvolta drammatico. I paesaggi e tutto il calore delle terre dell’America Latina si fanno dunque strada a Lusiana nelle creazioni artistiche che sono espressione di un’arte comunque di radice popolare, non elitaria, intrise di tradizione autoctona e di influenze accademiche. La mostra si svolgerà dal 9 al 13 aprile e sarà aperta anche sabato 18 e domenica 19 aprile (orario 10.00-12.30// 16.00-19.30). L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Lusiana, delle ambasciate dell’America Latina, del Consolato Onorario del Cile in Vicenza, della Spett. Reggenza dei Sette Comuni, del Consorzio turistico Asiago 7 Comuni e della Rete Museale Alto Vicentino, con l’appoggio anche dell’Ascom. L’inaugurazione è fissata alle ore 17.00 del giorno 9 aprile con un brindisi a base di vino cileno messo a disposizione da un rivenditore locale. “Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno creduto in questa iniziativa, anche la Banca di Romano e Santa Caterina, e Lusiana che mi ha accolto a braccia aperte – afferma Juan Saravi Platero – Alcune delle opere sono infatti in mostra fuori dal Palazzon, per esempio presso il negozio d’arredamento Pozza Mobili, un modo per coinvolgere maggiormente tutta la popolazione locale”. L’11 maggio parte la nuova raccolta differenziata Come trattare Il rifiuto umido organico Va da solo, depositato temporaneamente negli appositi contenitori sottolavello da 10 litri e buttato chiuso in sacchetti biodegradabili La nuova raccolta che sarà in vigore nell’Altopiano di Asiago dall’11 maggio si propone di riorganizzare il servizio rifiuti, di aumentare la percentuale di riciclaggio, di migliorare la qualità delle diverse frazioni raccolte, di creare consapevolezza circa l’impatto che comportamenti individuali e sociali hanno sull’ambiente che ci circonda. Con tale operazione Etra ha voluto valorizzare il patrimo- nio naturalistico, che sta alla base dei maggiori investimenti di chi vive l’Altopiano (turisti e residenti). Una delle principali novità riguarda il rifiuto umido organico, cioè quello costituito solo da materiali biodegradabili: scarti di cucina (alimenti avariati senza confezione, gusci d’uovo, fondi di caffè, filtri di tè, pane vecchio, piccoli ossi, ecc.); fiori recisi; salviette e fazzoletti di carta usati. Con- chiglie e gusci di molluschi sono invece estranei alla tipologia (vanno nel secco non riciclabile). Questo tipo di rifiuto dovrà essere inserito in sacchetti biodegradabili: sacchetti in materbi o appositi sacchetti di carta, che all’interno dell’abitazione è possibile depositare temporaneamente negli appositi contenitori sottolavello da 10 litri. In questo modo tutto il materiale raccolto, sacchetti com- INCONTRI INFORMATIVI PER LA POPOLAZIONE presi, può essere trasformato e quindi recuperato. Etra fornisce gratuitamente una prima dotazione di sacchetti biodegradabili, che poi potranno essere acquistati presso una serie di negozi convenzionati, a un prezzo molto favorevole (7 centesimi l’uno). L’umido verrà d’ora in avanti raccolto separatamente dagli altri rifiuti, e quindi non potrà più essere conferito negli stessi contenitori dedicati al secco non riciclabile. All’esterno dell’abitazione il rifiuto umido organico dovrà essere portato nei contenitori carrellati stradali, dotati di serratura da aprire con apposita chiave. La chiave verrà data in dotazione a ogni utenza domestica e a ogni piccolo produttore. La cittadinanza sarà informata di questa, come delle altre innovazioni, tramite una comu- nicazione inviata per posta, partecipando a una serie di serate coi tecnici, e al momento di ritirare il kit per la differenziata presso gli Etra Point, i punti di distribuzione del materiale allestiti sul territorio. L’umido pulito, vale a dire il rifiuto organico correttamente differenziato e conferito in sacchi biodegradabili, pesa un terzo di tutti i rifiuti prodotti nelle nostre case. È un rifiuto di cui ci vogliamo liberare in fretta, ma rappresenta anche una preziosa risorsa. Nell’impianto di trattamento gli scarti organici – triturati e ripuliti – vengono infatti trasformati da alcuni microrganismi chiamati “decompositori”, che mangiano ciò che per tutti gli al- tri è scarto. Il processo di decomposizione produce alla fine energia elettrica (tramite conversione del biogas originato dai rifiuti) e il compost, un ottimo concime naturale che viene utilizzato da contadini e florovivaisti. Ecco perché è importantissimo differenziare il più possibile e senza impurità. Raccolta dell’umido in sacchetti biodegradabili Il rifiuto umido organico dovrà essere raccolto separatamente dalle altre tipologie di rifiuto. È il rifiuto costituito solo da materiali biodegradabili: • scarti di cucina (alimenti avariati senza confezione, gusci d’uovo, fondi di caffè, filtri di tè, pane vecchio, piccoli ossi, ecc.); • fiori recisi; • salviette e fazzoletti di carta usati. Questo tipo di rifiuto dovrà essere conferito in sacchetti biodegradabili, ovvero in sacchetti in mater-bi o in appositi sacchetti di carta, nei contenitori specifici distribuiti sul territorio, dotati di serratura da aprire con apposita chiave. 8 Sabato 4 aprile 2009 CULTURA Dopo il successo della mostra dedicata agli abiti e ai costumi del Tirolo Storico, esposizione che ha totalizzato 12.386 visitatori, il Centro Documentazione Luserna vuol far conoscere ad un largo pubblico la storia dell’attività venatoria nelle Alpi come fenomeno culturale e sociale, oltre che economico, che ha accompagnato la storia delle popolazioni di questa terra. Oltre ad informare circa il sistema di gestione faunistica esistente nella Provincia di Trento, si vuole contribuire a sviluppare una cultura del rispetto dell’ambiente naturale e dei suoi abitanti. Non a l’Altopiano caso la mostra viene dedicata a Mario Rigoni Stern, recentemente scomparso e amico della comunità cimbra di Luserna: lo scrittore di Asiago, appassionato cacciatore ed amante della montagna, ha lasciato passi indimenticabili della sua poesia in alcune opere memorabili come “Il bosco degli Urogalli”, “Storia di Tönle”, “Uomini, boschi e api”, “Il libro degli animali”, “Sentieri sotto la neve”. La mostra – studiata con suggestive ambientazioni e diorami in cui verranno rappresentati nel loro e non delle nostre montagne; “Documenti e foto della Grande Guerra” è un approfondimento di Germano Remigi, che presenta una serie di testimonianze cartacee relative a personaggi e fatti della Guerra. Infine la mostra “ Là dove riposano......i cimiteri di guerra “ ; è una mostra a cura di Giuseppe Stella, Giancarlo Marini, Valter e Luca Borgo, si tratta di immagini in bianco e nero di numerosi cimiteri, sacrari e ossari principalmente del Veneto e del Trentino. Inaugurazione venerdì 3 Aprile alle ore 20.00, orario apertura 3-4 aprile ore 9/12 e 15/19, 5 aprile ore 9/ 20. Zugliano, via G. Marconi tel. 0445.368987 Il nuovo Quaderno di cultura cimbra dedicato al maestro Patrizio Rigoni E’ dedicato al naturalista Patrizio Rigoni il nuovo quaderno di Cultura Cimbra edito dall’Istituto di Cultura Cimbra di Roana. Oltre ad un ricordo doveroso del maestro elementare e grande conoscitore dell’Altopiano proposto dal presidente dell’Istituto di Cultura Cimbra Sergio Bonato e dal dirigente scolastico Francesco Tognon, il quaderno riporta alcuni brani degli scritti di Rigoni dove emerge tutto il suo amore per la sua terra dagli studi delle ricchezze naturali altopianesi “non sono che un testimone” alle preoccupazioni per il futuro “c’è stata dell’anar- 17 Il cacciatore delle Alpi, a Luserna una mostra dedicata a Rigoni Stern A Zugliano tre mostre per ricordare la guerra sulle Pre Alpi In occasione dell’Adunata Alpina Interzonale che si terrà a Zugliano, presso la Sala riunioni comunale saranno esposte tre mostre fotografiche inerenti a luoghi e avvenimenti della Grande Guerra. “Un anno tra le nostre montagne”a cura di Loris Giacomuzzo, è il primo dei temi, si tratta di una serie di foto a colori di targhe, lapidi e cippi del primo conflitto mondiale e di panoramiche dei luoghi di battaglia www.giornalealtopiano.it chia e della violenza nell’uso del territorio con un consumo e uno spreco di cui ci pentiremo”. Il quaderno passa poi al ricordo di un altro grande altopianese che, nonostante la vita lo abbia portato lontano dalla sua terra, lasciava emergere con forza l’amore incondizionato per l’altopiano in ogni suo scritto e pensiero, il teologo mons. Luigi Sartori, che sarà ricordato anche il Lunedì di Pasqua durante la messa cimbra, liturgia fortemente voluta proprio da Sartori. Dopo alcuni articoli sull’antica parlata offerti da Danilo Finco, Remigio Geiger e Pierangelo Tamiozzo, Gustavo Burat ricorda la storia di Dolcino e Margherita paragonandola alla resistenza montanara di oggi contro lo sfruttamento e l’invasione di attitudini non c e r t o montanare. G.R. ambiente naturale gli animali dei boschi - fornirà dati scientifici per descrivere il patrimonio faunistico delle terre dolomitiche e alpine, dando particolare rilievo anche alle specie scomparse e alle specie che stanno tornando e soprattutto facendo capire quali sono le “specie protette” e “specie particolarmente protette” presenti nei nostri boschi, in modo tale da sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema. A completamento dell’esposizione saranno organizzati numerosi eventi correlati che si svolgeranno nel periodo estivo: conferenze ed escursioni sul territorio. Il programma dettagliato sarà reso noto nel corso del mese di marzo 2009. La mostra verrà inaugurata lunedì 13 aprile 2009 ad ore 1 6 . 0 0 e re s terà aperta fino a lunedì 2 novembre 2009. Riaprirà nel periodo 26 dicembre 2009 – 6 gennaio 2010. E’ possibile fin d’ora prenotare visite guidate per gruppi alla mostra e al paese telefonando al numero 0464789638 oppure scrivendo all’indirizzo e-mail [email protected] Hola Pelacodes, un libro da...ridere In libreria da qualche settimana il libro del commercialista vicentino, Assiduo frequentatore dell’Altopiano da 40 anni, Claudio Roncaccioli “Sono un “ragazzaccio” di 54 anni dall’anima inquieta e dallo spirito tendenzialmente libero. Sono nato a Vicenza dove vivo con mia moglie e i nostri tre figli. Appartengo all’orribile banda dei cinquantenni, mai cresciuti, che amano vestirsi ogni giorno in jeans e scarpe da ginnastica. Sono laureato in economia e commercio ed esercito la professione di dottore commercialista. Alle spalle le esperienze di giornalista pubblicista e di professore di economia aziendale”. E’ in questo modo semplice che Claudio Roncaccioli si presenta sull’ultima di copertina di “Hola Pelacodes” il suo primo libro di recente pubblicazione. Poche righe sintetiche, in stile giornalistico, che riassumono efficacemente i tratti salienti della sua vita ai quali, tra le tante cose che non traspaiono, dobbiamo aggiungerne assolutamente una: il suo amore per l’Altopiano, dove ha casa, in quel di Treschè Conca, da 40 anni. Affezionato a questi monti e a ciò che offrono si dichiara, come tanti, “incazzato!” nel consta- tare come il cemento abbia mangiato una bella fetta di questo meraviglioso ambiente naturale. Parliamo di lui per presentare il suo libro agli altopianesi. “Un libro – dichiara subito onestamente – che non parla per niente dell’Altopiano (non ho riportato le mascalzonate che ho fatto a Treschè Conca!), ma che mi piacerebbe gli amici altopianesi conoscessero solo per puro divertimento, nient’altro. L’intento con cui l’ho scritto è proprio questo: dare buon umore, a me per primo, e a quelli che vorranno leggerlo. E poi per dare ai giovani d’oggi uno spunto di riflessione sul divertirsi con poco”. Un libro di mascalzonate dunque, compiute in una vita dall’autore insieme ad alcuni amici di sempre, tutti “Peacoe” cioè cazzeggiatori di professione, incapaci, a quanto pare, di smettere. Pagine goliardiche “che – dice il Prof. Mario Pavan, scrittore e giornalista - rappresentano un riassunto chiaro degli anni che furono di tutti noi. Ricordi, avventure e goliardate nelle quali molti si ritroveranno. Pagine alle quali affidare anche la possibilità di un dialogo ulteriore, di una comunicazione tra noi (i vecchi ormai) e loro: i giovani, i nostri figli”. S.L. 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 18 Record di tesserati per le rassegne cinematografiche al Lux di Asiago Gli abbonati, tra Cineforum e Cinemedie, sono stati oltre mille La gente dell’Altopiano ha riscoperto il piacere di andare al cinema? Stando ai numeri registrati dal Cinema Lux di Asiago sembra proprio di sì. Sarà grazie alla scarsa programmazione televisiva che poco offre in fatto di novità, o alla stagione particolarmente fredda e nevosa, fatto sta che le recenti rassegne “Cineforum” e “Cinemedie” hanno avuto più di mille tesserati, un vero record che ha confermato la tendenza di continua crescita di abbonati rilevata negli ultimi 5 anni. Ma il merito va soprattutto alla varietà e alla convenienza delle proposte, volte a soddisfare il maggior numero possibile di spettatori. La rassegna Cineforum, i cui iscritti sono stati circa settecento, ha esordito con lo storico film di casa nostra “I Recuperanti”, in onore al suo regista Ermanno Olmi e al Leone d’Oro ricevuto a Venezia come premio alla carriera. E’ stata poi arricchita da uno spettacolo teatrale in anteprima e da una serata in cui sono stati proiettati filmati storici dell’Altopiano, registrati negli anni ’40-’50-’60, mentre l’ultimo appuntamento ha visto la proiezione del pluripremiato “The Millionaire”, vincitore di 8 Oscar su 10 candidature. “Un doveroso regalo – commentano i responsabili del Lux – per premiare la fedeltà dei nostri tesserati”. Ventidue film, da ottobre a marzo, con un costo di quaranta euro per le tessere a prezzo intero, che si abbassa a 35 per i gruppi aziendali, 25 euro per gli studenti, 20 per gli ultrasessantenni, e con l’ecce- Chiara Stefani e Barbara Rodeghiero, ospiti del nostro spazio dedicato ai 10 anni dei Rispaar, sono le “architetteballerine” con in comune il loro lavoro, una grande passione per il ballo e un profondo amore e rispetto per l’Altopiano. E’ stata Chiara, nei “Rispaar” dalle origini del gruppo, fra un disegno e un progetto, a invitare Barbara a unirsi alla compagnia di amici che nell’intento di continuare a portare in scena spettacoli di cabaret a scopo benefico avevano deciso di dare vita all’attuale associazione no profit. Entrambe fanno parte del “corpo di ballo” del gruppo, perché tutte e due sono molto attratte da tutto quanto è movimento a ritmo di musica. Quello in cui non si trovano propriamente d’accordo è il quantificare il numero di corsi fatti per imparare a ballare il liscio e le danze latino-americane: una dice “alcuni”, l’altra “numerosi”… per trovare un compromesso diremo che di lezioni ne hanno prese il giusto numero per lanciarsi, sia in pista che sul zionale possibilità per Sean Penn gli studenti delle privincitore come migliore attore per me tre classi delle sufilm Milk periori che, grazie alla collaborazione del Comune di Asiago, possono acquistare la tessera a soli 5 euro, promozione che ha fatto crescere il totale dei tesserati anche perché gli ottanta studenti che hanno sottoscritto l’abbonamento sono stati spesso accompagnati dai familiari, tesseratesi a loro vol- prevedere due proiezioni nelta. Da ricordare inoltre che tutti lo stesso pomeriggio”. Non i tesserati hanno diritto al prez- mancano poi altre interessanti zo ridotto per la programmazio- proposte, come la minirassegna ne normale durante tutto l’an- gratuita di film cristologici no, che va da ottobre, mese di “Inafferrabile Gesù”, realizzata inizio del cineforum, all’ ottobre in collaborazione con il successivo. Al cinema ci va professor Andrea Manzardo, gente di tutte le età, più donne insegnante all’Istituto di Istruche uomini, numerose sono le zione Superiore di Asiago: nelcompagnie di amici o colleghi le serate del 1 e 3 aprile sono che decidono di passare la se- stati proiettati rispettivamente rata guardando insieme un film, “I giardini dell’Eden” di Alescon un picco di giovani il ve- sandro d’Alatri e “7 km da nerdì sera. “La tendenza di Gerusalemme” di Claudio questi ultimi anni – commen- Malaponti, regista presente al tano al Lux – ha visto tanti ra- dibattito dopo la proiezione del gazzi scegliere di venire al ci- film. Anche i numerosi iscritti a nema invece di passare la se- Facebook come gruppo del Cirata al bar. La decisione di of- nema Lux, hanno potuto godefrire l’opzione di tre serate, re recentemente di una proiemercoledì (ore 20.35), giove- zione ad ingresso gratuito, ridì e venerdì (ore 20.45), per- trovandosi in compagnia per mette di gestirsi meglio in caso assistere a “Il bambino con il di altri impegni ricorrenti. pigiama a righe”. A maggio sarà Anche la rassegna riproposta l’ormai consueta ras“Cinemedie” proposta il saba- segna “Maggio da Oscar”, cinto pomeriggio grazie alla col- que film scelti tra le pellicole più laborazione delle scuole me- premiate, a quindici euro; in die, ha visto un boom di iscrit- programma la proiezione di ti, circa trecentocinquanta, “The Reader” (miglior attrice tanto che è stato necessario protagonista), “Milk” (miglior attore protagonista), “The Wrestler” (candidato per miglior attore e attrice non protagonista, vincitore del Leone d’Oro come miglior film e di 2 Golden Globe come miglior attore), “Il curioso caso di Benjamin Button” (miglior scenografia, miglior trucco, migliori effetti speciali), “L’ospite inatteso” (candidato per miglior attore). “Vorremmo scusarci con i tesserati e tutti gli utenti – dicono i responsabili della sala cinematografica – per il disagio che hanno dovuto subire a causa dei lavori di ristrutturazione del bar, in particolare quelli di congiunzione al cinema, che a causa della polvere hanno costretto a volte a chiudere anche il servizio di bar interno. Per la prossima rassegna i lavori saranno ultimati, dando così una opportunità aggiuntiva agli spettatori. Altra innovazione che sarà probabilmente messa a punto, viste anche le numerose richieste, la proiezione dei film in 3D, spesa che va però rinviata a un futuro non ancora programmabile, visto gli alti costi attuali del proiettore digitale e degli appositi occhialini. Ricordiamo infine anche la sala del Grillo Parlante, che spesso fa da supporto nelle programmazioni cinematografiche, ma soprattutto è sempre attiva e attrezzata come sala conferenze, a disposizione per incontri, dibattiti, convegni, spettacoli e manifestazioni in genere”. Silvana Bortoli Freida Pinto, protagonista di The Millionaire sarà la prossima Bond Girl Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi… La sera del 12 aprile alle ore 21 nella sala Consiliare del Municipio di Canove, l’associazione Artemusica di Roana propone il concerto di Massimiliano Motterle. Una sorpresa pasquale solo per quel pubblico che non ha mai avuto l’occasione di ascoltarlo, ma il pianista lombardo da quando si è diplomato nel 1994 al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, è risultato vincitore di ben 21 concorsi nazionali ed internazionali tenendo concerti in Austria, Belgio, Francia, Svizzera, Spagna, Svezia, Ungheria e Stati Uniti e suonando con orchestre prestigiose quali la Liszt Chamber Orchestra, la Hungarian Matav Symphony Orchestra, l’Orchestra di Valencia, l’Orchestra Sinfonica Chiara e Barbara: “Ma quanto ci piace ballare!” palcoscenico, senza sentirsi proprio dei “dilettanti allo sbaraglio”! “Certo – dicono – si cerca sempre di dare il meglio, ma senza perdere di vista quello che è alla base di tutto, ovvero il divertimento, il che vuol dire che ci si può cimentare in qualcosa senza pretendere di farlo come dei professionisti. Se perdessimo questo spirito nel far le cose, allora non saremmo più <Rispaar>”. Lo spettacolo di cui hanno un ricordo particolare è il penultimo, “Il locale dei locali”, che ha richiesto, con la presentazione di danze latino-americane un impegno maggiore del solito, e dove Barbara è stata anche protagonista di un numero da solista, interpretando “La fumadora”. Hanno entrambe partecipato a un laboratorio teatrale, ma Chiara dice di non sentirsi portata per recitare, mentre a Barbara non dispiacerebbe, ma è dubbiosa sull’impatto che potrebbe avere farlo su un palco di fronte a un pubblico numeroso. “E comunque – dicono – impegnarsi, oltre che nei balletti in altri numeri degli spettacoli richiederebbe un tempo maggiore, difficile da conciliare con le altre nostre occupazioni”. Dicevamo che l’affinità fra le due è anche nella buona conoscenza dell’Altopiano e nel contributo che danno alla sua tutela: Chiara fa parte del Gruppo Speleologico e Barbara è componente del CAI con incarico nella Commissione TAM (Tutela Ambiente Montano), e non disdegna di scrivere delle osservazioni, facendole presente a chi di dovere, per quanto riguarda il buon uso del nostro territorio. Una con- cezione dell’Altopiano che potrebbe sembrare in contrasto con il loro lavoro, e che invece si riflette anche in esso. Tornando ai Rispaar, Chiara ne ha portato in alto il nome anche in tv, quando ha partecipato con Paola Rampazzo ed Ezio Pesavento (“passati” tra una ventina di componenti) al programma “Uno contro Cento” presentato da Amadeus, nelle puntate riservate alle associazioni. Riuscì a vincere 900 euro, che, tolte le tasse, diventarono 750 e che contribuirono a far “cassa” per le attività benefiche del gruppo. E un altro merito che non possiamo non riconoscerle, è quello di aver dato l’input per il numero dell’ultimo spettacolo rivelatosi il più sorprendente in assoluto: il TgTremendo. Accennando a suo fratello Giovanni, caporedattore del della RAI e la Cincinnati Symphony Orchestra. Massimiliano Motterle, già presente l’estate scorsa a Roana come accompagnatore al pianoforte degli allievi del laboratorio di violino tenuto da Fulvio Luciani, con quest’ultimo tornerà ad esibirsi sull’Altopiano, l’8 agosto a Cesuna, in occasione della nuova stagione concertistica estiva. Nel concerto di Canove il pianista si cimenterà con le musiche di Chopin e Liszt, autori tra i suoi preferiti, inseriti più volte nelle registrazioni dei suoi tre CD finora prodotti (www.massimilianomotterle.com). Al termine del concerto, come sempre ad ingresso libero, un piccolo rinfresco. Giovanni Rattini T G 3 Ve n e t o , l ’ i d e a di imperniare il nuovo spettacolo dei Rispaar sulla televisione, è nato lo spunto che, sviluppandosi, ha portato alla registrazione del telegiornale negli studi di Venezia, con il contributo della giornalista Maria Pia Zorzi, affiancata da uno strepitoso Daniele Paganin nei panni di Peppino Mordegan. Chiara e Barbara sono tentate infine di dirci una mezza parola su quello che sarà un prossimo appuntamento dei Rispaar, ma poi… non si sbottonano! L’unica cosa che siamo riusciti a recepire è che a breve ci sarà una nuova occasione per divertirsi con uno spettacolo del gruppo, non quello a cadenza biennale (il cui “turno” sarà nel 2010), ma un altro appuntamento, di cui vi informeremo non appena possibile. “Possiamo solo dire – concludono Chiara e Barbara – che ci saranno delle sorprese veramente d’effetto”. Silvana Bortoli Campioni di ieri e di oggi 8 In porta a Crotone l’Altopiano Sabato 4 aprile 2009 www.giornalealtopiano.it 19 Insieme a Benito Lorenzi detto “Il veleno” Arnaldo Forte: una vita di passioni Dal suo amore giovanile per il salto con gli sci al suo lavoro come benzinaio accanto alla sua famiglia, passando per la Grande Inter La sua è una storia avvincente, ricca di passione e di colpi di scena. Un racconto che parte negli apparentemente lontani anni Quaranta e ambientato in una Asiago tanto diversa quanto uguale a ora. E’ l’inizio della carriera sportiva di Arnaldo Forte, classe ’31, nato e vissuto per gran parte della sua vita nel capoluogo altopianese. Arnaldo, oggi un attivo settantottenne, conosciuto ad Asiago per la sua lunga attività (cessata peraltro da pochi anni) di benzinaio al distributore Agip, ha avuto infatti un passato da glorioso atleta. All’età di dieci anni, tra le fila dei Figli della lupa, si appassionò per il salto con gli sci, sulla scia del fratello Enrico (tra le glorie della disciplina) e seguito sempre dall’altro fratello, Gianni. Si pensi che allora praticavano questo sport altri venti ragazzini della sua stessa età. Nel 1949, il salto lo portò a Cortina, ai campionati italiani, dove si classificò quinto. Per motivi di studio, Arnaldo dovette trasferirsi a Verona, dove frequentò l’Istituto Don Bosco, fortunato spettatore dei suoi primi passi nella disciplina che gli ha dato le più grandi soddisfazioni; ha alla fine della sua carriera. Con la squadra, allora in serie C, giocò ben cinque campionati, che ricorda con un sorriso velato di nostalgia, non soltanto per l’indubbia importanza dell’esperienza a livello sportivo. Infatti, fu proprio a Crotone che incontrò Eda, una splendida donna destinata a cambiargli la vita più del pallone e della gloria calcistica. Risale a questa epoca la partita che tutt’oggi ricorda con grande simpatia: giocò contro il Siracusa, allora primo in classifica, e la sua squadra, ultima, vinse la prima di ben venti straordinarie partite consecutive! Tra una parata e un’altra, tra acciacchi alle ginocchia e alla schiena e rotture alla testa, Arnaldo stava però meditando dentro di sé la decisione di lasciare la carriera sportiva. Fu così che, all’età di ventotto anni, l’aitante giovane decise di sposare la sua Eda e trasferirsi ad Asiago per lavorare: allora la professione del calciatore non era ben retribuita e il nostro portiere preferì la sicurezza per una nuova famiglia, preferì l’amore al calcio. Il matrimonio con Eda iniziato proprio lì a giocare a calcio, ruolo portiere, in un campetto fatto di sassi, dove puntualmente si faceva male. Allora aveva diciassette anni. La prima squadra che lo ingaggiò come titolare fu l’Adria, allora team in vista di promozione. E’ ad Asiago, durante una partita dell’Asiago Calcio, che Olivieri (celebre giocatore, allora allenatore dell’Inter) lo notò e lo portò nella prestigiosa squadra milanese, che allora si allenava all’Arena. Conobbe così il mondo calcistico, allora senz’altro più ingenuo e certamente più genuino, venendo a contatto con personalità sportive di spicco come il già citato Olivieri e Benito Lorenzi, meglio noto come Veleno. La sua storia, però, era appena cominciata; qualche anno più tardi, approdò al Crotone, dove giocò fino Di questa decisione non si sente affatto pentito: nella sua voce si scorge soltanto serenità, un connubio perfetto tra l’orgoglio sportivo (che ha comunque trovato compimento nella prima parte della sua vita) e la gioia di una vita familiare goduta appieno, con una sensibilità degna di un grande uomo. Fu così che iniziò a occuparsi del distributore Agip di Asiago, impiego per cui tutti noi lo conosciamo, diventando una figura irrinunciabile: quella del benzinaio accorto, socievole, una presenza fissa e immancabile. Negli anni, ha allargato la sua famiglia: alla nascita della figlia Patrizia è seguita quella di Domenico (meglio conosciuto come Mingo). E tra un pieno e l’altro, in una vita regolare, immersa in una magica normalità, nel 1986, è nata anche la nipote Silvia, tuttora la sua gioia. Davanti a un caffè, Arnaldo ricorda con spensieratezza le diatribe con il figlio, noto juventino; “Ha iniziato ad appassionarsi al calcio sulla mia scia, ma sapete perché non tifava Inter? – ci ha raccontato divertito l’ex portiere – Quand’era piccolino, stavamo guardando una partita dell’Inter e lui, per esultare a un goal della mia squadra è caduto dalla sedia; da allora ha cambiato squadra!”. Con il figlio Mingo ha condivi- Con la nipote Silvia so, oltre che il lavoro, anche questa grandissima passione, tanto che all’età di quattro anni già gli insegnava a giocare; più in là con gli anni, Arnaldo si è rimesso in porta soltanto per giocare con le vecchie glorie e con il figlio, il più gradito compagno di squadra. Attualmente, il signor Forte è un pensionato molto impegnato: fa parte dell’Unione Scacchistica di Gallio, gioca a scacchi con gli amici in Patronato e si reca tutti i giorni al bar Sport, luogo d’incontro per parlare di calcio e vedere qualche partita in compagnia. E, anche se non gioca più, da buon sportivo fa lunghe passeggiate, perché per lui è proprio lo sport che, con la passione che accende nell’animo, dà la vita: un’esistenza che, nel suo caso, non è stata soltanto ricca di grandi soddisfazioni carrieristiche, ma anche impreziosita da una bella famiglia, per lui la più grande passione, tra un salto con gli sci e una leggendaria parata. Martina Rossi Inizia con questo numero una nuova rubrica che si propone di dare spazio alle glorie dello sport altopianese e alle giovani promesse del territorio. Chiunque avesse da rispolverare qualche vecchio trofeo, da ricordare la carriera sportiva passata o anche raccontare esperienze attuali può contattare il numero 3487043765 o mandare una e mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected] 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 20 Vipers ad Asiago per i playoff? Quando il ghiaccio non c’è…i Vipers ballano, anzi pattinano. Forse. O almeno questa sarebbe l’intenzione del sindaco Andrea Gios, che proprio in questi giorni ha rilanciato con forza la sua idea di portare, finalmente, l’hockey inline ad Asiago per i playoff del campionato di serie A1, al via dal 2 maggio prossimo. Dove? Allo stadio Odegar, “casa” delle discipline del ghiaccio ed in modo particolare sacra dimora dell’Asiago Hockey. « Onestamente sono rimasto un po’ deluso dalla posizione di Fabio Forte (presidente degli Asiago Vipers) – racconta Gios – che ha finora fatto cadere nel vuoto la mia proposta, esprimendo il suo pensiero e le sue perplessità anche attraverso l’opuscolo (Ottoruote, ndr) pubblicato dalla sua società. Se il problema può essere rappresentato dallo spostamento e dalla posa della pista, magari si può ovviare mediante l’acquisto dei metri quadrati di “mattonelle” necessari per coprire interamente la superficie. Sono davvero convinto che quella di giocare all’Odegar sia una soluzione fattibile ed importante per gli Asiago Vipers. Innanzitutto perché ci sarebbe la possibilità di sfruttare per la prima volta il fat- tore campo, il fattore Asiago, coinvolgendo finalmente la gente dell’Altopiano. E poi perché disputare le partite qui ad Asiago potrebbe garantire una buona entrata per la società. Credo che i Vipers possano far affluire almeno 1500 persone alle partite. Infine, ritengo che la presenza dei Vipers all’Odegar potrebbe anche essere il primo passo importante per iniziare a ragionare su una cooperazione tra loro e l’Asiago Hockey. Vorrei davvero vedere queste due società lavorare insieme; la mia opinione è che le due realtà possano essere compatibili. Ecco perché mi aspetto ci sia un’apertura da parte dei Vipers verso questo progetto. Sarebbe importante aprire un dialogo ». Qualcuno, però, potrebbe pensare che questa sia una soluzione alternativa al palasport. « E sbaglia – prosegue Gios – perché il palasport è importante per Asiago. Come già illustrato un po’ di tempo fa proprio attraverso il vostro giornale, esiste una copertura finanziaria di 4 milioni di euro per una struttura con una pista di 20 metri per 40. Per ospitare manifestazioni internazionali, tuttavia, servono una pista più grande ed anche altri 2 milioni di euro. Ormai se ne riparlerà dopo le elezioni, ma lo sport, su cui questa amministrazione ha investito molto secondo le proprie possibilità, è un elemento fondamentale. Soprattutto per la crescita dei nostri giovani, dei nostri figli. La zona del Millepini dovrà essere un polo dei giovani, dove sport e cultura possano trovare la loro ideale dimensione ». Fin qui la voce dell’amministrazione. Ma che ne pensa l’altra parte coinvolta nella questione? Contattato, Fabio Forte si è così espresso: « Come ho scritto nell’editoriale, ribadisco che la proposta mi affascina, anche se la vedo di difficile attuazione, in particolare per aspetti tecnici e di logistica. Tutto sommato, lo smontaggio della pista (balaustre incluse), il trasporto della stessa da Via Cinque all’Odegar e la posa non rappresentano un problema, ma una volta lì bisogna capire e trovare la soluzione migliore per fissare le sponde in modo che possano realmente reggere gli urti. E questo senza forare la superficie del fondo dello stadio (sotto ci sono le serpentine dell’impianto di raffreddamento). A questo si aggiungano poi altre questioni, come ad esempio la collocazione della pista stessa: centrata perfettamente, vicina alle panchine, in un angolo? Tutte cose che andrebbero verificate “sul campo”. E poi i costi. Bisogna anche capire, attraverso dei preventivi, se le spese “vive” di questa soluzione superino quelle di continuare a giocare in pianura (le alternative sarebbero Cittadella o Bassano, ndr) ». Scartata seccamente, invece, l’ipotesi di sfruttare l’intera superficie dell’Odegar. « Giocare sul 30 x 60 metri – spiega Forte – non fa parte della natura di questa disciplina. Sarebbe come giocare a calcio all’aeroporto. Anche la FIRS (la federazione internazionale) sta spingendo per un ridimensionamento delle piste (l’ideale è il 25 metri x 50, ndr). E poi acquistare le “mattonelle” (il costo si aggirerebbe sui 20 mila euro) che servirebbero per coprire i metri quadrati mancanti sarebbe una spesa inutile per il Comune. Detto questo, sono favorevole e disponibile ad un incontro con il sindaco Gios e confido nell’aiuto del Comune attraverso una vera e propria collaborazione per trovare una soluzione, non solo mediante autorizzazioni ». Insomma, alla fine l’apertura al dialogo e al confronto, invocata dal sindaco Gios, è arrivata e sembra essere un positivo punto di partenza. Stefano Angonese Hockey Inline emminile Pink Vipers ancora in pista, inizia il campionato “Bello essere ancora qui dopo tre anni. I nostri segreti? Il gruppo e tutte le persone che ci seguono e ci coccolano” Era l’estate del 2006, quando un gruppetto di ragazze avevano dato inizio, nonostante lo scetticismo generale, alla prima realtà hockeystica femminile sull’Altopiano. Le Asiago Pink Vipers. Per molti dovevano essere una meteora, un “fenomeno” passaggero destinato ad esaurirsi presto. E, invece, nella primavera di tre anni dopo queste ragazze stanno per sbocciare nuovamente, complici anche alcuni importanti nuovi ingressi nel “gruppo”. Un tecnico in più, Maurizio Schivo, che affiancherà Ricky Forte e tre giocatrici di spessore e qualità provenienti dall’hockey su ghiaccio: Silvia Toffano, Linda De Rocco e la giovanissima Agnese Tartaglione. Tutte fresche dello scudetto con l’Agordo. Nuova energia per alimentare le speranze rosanero. « In tutta sincerità non pensavamo di esser ancora qui dopo tre stagioni – ammettono Monica Pesavento e Marika Pertile, due delle “original Pink” – ma siamo felici ed orgogliose di esserci riuscite. Uno dei segreti è stato senza dubbio il gruppo. E non è una frase fatta, ve lo assicuriamo. Certo, gli alti e bassi ci sono e ci saranno sempre, è ovvio, ma nel corso di questa avventura si è instaurato un rapporto di amicizia che va oltre gli impegni in pista. Il gruppo è stato importante soprattutto all’inizio, quando per molte di noi era la prima esperienza in una realtà sportiva. Non è facile allenarsi due volte la settimana e poi aspettare dodici mesi prima di poter giocare la prima partita ufficiale contro una squadra femminile. E qui grande merito lo hanno avuto anche Ricky (Forte), l’allenatore che ha portato avanti il progetto, e molte altre persone che gravitano attorno ai Vipers e che ci hanno sostenuto in questi anni: dal presidente ai dirigenti, passando per giocatori e tecnici. Insomma, ci siamo sempre sentite un po’ coccolate e a loro va il nostro più sincero ringraziamento ». Rifareste tutto daccapo? « Sempre! ». Tuona Marika Pertile. Anche la capitana è d’accordo: « Certo che lo rifarei, per tutti quei motivi (gruppo, amicizia, …) che abbiamo già citato in precedenza ». Il 2009 punta ad essere un’annata importante e significativa nella giovane storia di questa squadra, ma anche in quella dell’hockey inline femminile. Campionato nuovo di zecca, con dieci formazioni suddivise in tre gironi, ma, soprattutto, per la prima volta un torneo vero, con un girone di andata e ritorno srotolato lungo un mese e mezzo, prima del gran finale concentrato negli ultimi due weekend di maggio. Le rosanero, che quest’anno possono contare anche su di uno sponsor principale (la Assicura Asiago), sono state inserite nel gruppo “A” con il Torino, campione d’Italia in carica, Padova e Monleale. « Era l’anno giusto per cambiare qualcosa – dicono le due rosanero – inserendo qualche elemento in grado di farci compiere il salto di qualità e di darci quello stimolo in più a migliorarci, come singoli, come gruppo. E nelle amichevoli di queste settimane è stato così. Avere Silvia, Linda ed Agnese è molto importante per noi. Quest’anno l’obiettivo dev’essere ambizioso: arrivare alla “Final Four” scudetto, migliorando quindi il quinto posto del 2007 e del 2008. In caso contrario sarebbe una grande delusione, inutile girarci attorno. Non sarà facile, ma ci proveremo. Per quanto riguarda il movimento, speriamo questo sia il vero punto di partenza. Non è stato semplice organizzare questo campionato, ma ora ci siamo e se riusciremo a superare questa “prova” allora potremo programmare il futuro di questa disciplina, perché è indispensabile arrivare ad aumentare gli incontri tra squadre femminili. Giocare in Serie B o nelle giovanili, come accade un po’ dappertutto, non è certo la stessa cosa. C’è bisogno di far crescere l’inline femminile ». Il debutto, questo fine settimana, sarà di quelli da far tremare i polsi, visto che sulla pista di casa arriveranno le campionesse piemontesi. Due anni fa, al primo incrocio, finì 23-1 per il Torino, con la prima rete ufficiale delle Pink realizzata da Lonia Segafredo. L’anno scorso il passivo fu più contenuto (10-0), ma a novembre, in un torneo disputato ad Asiago, le rosanero furono sconfitte “solo” per 5-3. Insomma, un impegno improbo, ma le nuove Pink sapranno certamente dare battaglia. « La squadra è pronta – assicurano Monica e Marika – e non potrebbe essere altrimenti. Dobbiamo partire forte e cercare di sfruttare le prime due partite in casa. Dobbiamo provare a sorprenderle ». Una settimana dopo il derby con Padova e quindi la prima trasferta, a Monleale. « Con Padova è una gara sentita. Ci sarà un bel confronto tra le nostre compagne provenienti dal ghiaccio e quelle che hanno irrobustito la formazione patavina. Non mancherà poi quel pizzico di pepe dovuto alla presenza nelle biancorosse di una nostra ex. Sarà una bella sfida. Come quella con il Monleale, formazione giovane che conosciamo meno e proprio per questo merita massima attenzione. Abbiamo ancora nella mente la lezione di un anno fa con il Catania ». Certo, l’obiettivo comune e principale è il campionato e quel quinto posto da migliorare, ma in questi mesi si lavora anche per una maglia azzurra al Mondiale di Varese (le ragazze, però, dovrebbero giocare nella vicina Chiasso). Per la prima volta, infatti, l’Italia in rosa sarà presente all’appuntamento iridato. Il c.t. scelto dalla Federazione è Renato Vaccarino, tecnico del Torino. Ci sarà spazio per un tocco di rosa Vipers al Mondiale? « Sarebbe bello – concludono le due Pink – anche se non sarà semplice. Certamente la partita con il Torino sarà una vetrina importante per tutte noi, per essere magari prese in considerazione per un’eventuale chiamata. Se sarà così, noi saremo pronte ». Stefano Angonese foto Luca Forte Il calendario del girone delle Asiago Pink Vipers Andata 1a giornata (4 aprile 2009 – ore 16) Assicura Asiago Pink Vipers – Draghi Torino 2a giornata (18 aprile 2009 – ore 16) Assicura Asiago Pink Vipers – Ghosts Padova 3a giornata (26 aprile 2009 – ore 18) Sportleale Monleale – Assicura Asiago Pink Vipers Ritorno 1a giornata (2 maggio 2009 – ore 18) Draghi Torino – Assicura Asiago Pink Vipers 2a giornata (7 maggio 2009 – ore 21) Ghosts Padova – Assicura Asiago Pink Vipers 3a giornata (16 maggio 2009 – ore 16) Assicura Asiago Pink Vipers – Sportleale Monleale 8 Sabato 4 aprile 2009 Parlare di questo mondiale sul piano squisitamente tecnico e dei risultati quando ancora si è a metà strada e quando i giochi possono ancora trovare se non stravolgimenti quantomeno importanti e rilevanti cambiamenti mi è sembrato sbagliato o quantomeno inopportuno. Le valutazioni sul torneo, specialmente quelle riguardanti risultati e squadre con un evidente particolare interesse per quanto avranno saputo fare i nostri azzurrini, le faremo insieme, dopo, a bocce ferme, pardon, a dischi fermi, senza pattini e bastoni, né panchine o spogliatoi, con i protagonisti a tutti i livelli di questa kermesse. Non può mancare però, dopo due “speciali”, una pagina dedicata a questo evento, importante sotto il profilo squisitamente sportivo (un mondiale è sempre e comunque avvenimento di prestigio che dà visibilità e che resta negli annali, nelle schede, nelle statistiche, ecc.) ma forse oserei dire ancor più da punto di vista sociale. La macchina organizzativa ha coinvolto e sta coinvolgendo a vario titolo decine, centinaia di persone ed anche per coloro che il fatto l’hanno vissuto dall’esterno, è stato modo per esserne spettatori, e non solo allo stadio. Questi gruppetti di ragazzi, ri- l’Altopiano www.giornalealtopiano.it Si conculde il Mondiale U18 Bilanci e commenti sul prossimo numero gorosamente nella divisa del loro paese indossata con orgoglio, stanno vivacizzando la nostra cittadina con la vivacità dei colori e della gioiosa freschezza dei loro 18 anni; quelle bandiere del mondiale che garriscono al vento stanno dando colore e vivacità al centro cittadino, così come i “cespugli” di bandierine colorate e le locandine che fanno bella mostra di sé nelle vetrine di esercizi e negozi. Nonostante la pioggia “malvagia” che ha voluto guastare e smorzare i toni di quella sfilata che avrebbe voluto esserne gioioso e frizzante preludio ed introduzione, la cerimonia inaugurale di sabato scorso comunque non ha mancato di essere momento sentito e vissuto, con tanta gente dell’intero mondo dello sport altopianese a sottolineare l’importanza dell’avvenimento; con le parole di Mario Lievore, presidente del Comitato Organizzatore, per ribadire il perché di questo avvenimento ed il grazie a chi l’ha reso possibile; con le presenze di tante autorità sportive (dal delegato FISG per l’hockey ghiaccio, Karl Linter, alla presidente del Comitato Regionale Veneto FISG, Nadia Bortot, ed al presidente provinciale del CONI, Umberto Nicolai), civili (in primis il <padrone di casa> e Sindaco di Asiago, Andrea Gios, ed il suo assessore allo sport, Guido Carli), politiche, Scacchi militari, della scuola e delle categorie economiche; con la partecipazione di campioni del calibro di Enrico Fabris e Luca Stefani, interpreti del pattinaggio di velocità, e della freschissima campionessa italiana di slalom gigante Giulia Gianesini; con il Charmain della manifestazione, lo svedese Christer Englund, a far issare la bandiera della Federazione Internazionale ed a dichiarare aperti i Campionati; con le centinaia e centinaia di persone accorse sugli spalti a questo festoso vernissage, una festa durata l’intera serata con la festa del palato grazie ai piatti offerti ai presenti. Non è tempo di bilanci, dicevo, ma merita sottolineare la soddisfazione di vedere l’Odegar vibrare sulla spinta dell’entusiasmo e del tifo di tanta, tanta gente, compresi i gruppetti di tifosi (verosimilmente genitori, parenti ed amici dei giocatori) delle varie nazionalità, con tan- 21 to di maglie, sciarpe e berretti, rumorosi e frizzanti. Domenica sera la statistica delle presenze data alla Federazione Internazionale è stata di 1700 spettatori solo per la gara dell’Italia con la Lettonia; dopo le prime due giornate, la media partita di spettatori per le sei gare giocate è di oltre 800 persone. Un vero successo! Sabato giornata conclusiva con la disputa delle ultime tre partite: Danimarca - Lettonia alle 13.30 Giappone - Francia alle 17.00 Austria – ITALIA alle 20.30 Durante l’intervallo del match dell’Italia verrà fatta l’estrazione della lotteria a premi; al termine della gara la cerimonia di chiusura del Mondiale con le premiazioni a squadre e giocatori con cui si spegneranno i riflettori e si chiuderà il sipario sul terzo mondiale asiaghese. Cesare Pivotto Al termine dei Mondiali e a conclusione della stagione di hockey, mercoledì 8 aprile alle ore 20.30 allo stadio del ghiaccio di Asiago torna l’hockey anni 80, con una formazione delle “vecchie glorie” dell’Asiago che incontrerà l’Alleghe. Vi aspettiamo numerosi CARTE A Sasso Gianni e Moreno Baù vincono la tradizionale gara di tresette Circolo Scacchistico Altopiano 7 Comuni Domenica ci si gioca la promozione Tutto in un pomeriggio, quello di domenica 5 aprile, a partire dalle ore 14.30. Il Circolo Scacchistico Altopiano 7 Comuni sogna l’impresa e sogna il salto di categoria. Ma per riuscirci dovrà “dare scacco” al Giorgione, che, imbattuto, guarda tutti dall’alto al basso nel girone 2 del campionato “promozione” Veneto. « Sono loro i favoriti – dice Alessio Cogo, in ballottaggio per un posto in quarta scacchiera – ma ce la giocheremo fino in fondo ». A Castelfranco Veneto, teatro dell’ultimo atto della stagione, agli altopianesi serve solo vincere. Ci proveranno Vinicio Rigoni, Marco Baschirotto, Paolo Lodi e, probabilmente, Ettore Maino, favorito nel ballottaggio su Luciano Villanova ed Alessio Cogo. La classifica dopo il quarto turno: Giorgione 6 punti (individuali 9) Circolo Scacchistico Altopiano 7 Co- muni 4 punti (individuali 8), Grifone Arzignano 3 punti (individuali 6,5), Arzignanese Arzignano * 2 punti (individuali 6), Valbrenta Marostica 1 punto (individuali 2,5). * una partita in più S.A. Anche a Sasso non mancano le tradizionali gare di tresette, che richiamano un buon numero di appassionati, fra questi molti i giovani. Nell’ultima edizione svoltasi al Bar Brusamolin hanno partecipato sedici coppie, che hanno dato vita alle caratteristiche partite alla presenza di numerosi sostenitori. A spuntarla alla fine sono stati Gianni Baù e Moreno Baù, seguiti da Manuel Baù e Eros Baù, terzi classificati Luigino Rossi e Gianni Speranza, e quarti Gilberto Rossi e Bruno Baù. Terminate le gare spaghettata per tutti e festeggiamenti in allegria. 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 22 Fondisti dello Sci Club 6 Campanili protagonisti agli Studenteschi di Folgaria IMMOBILIARE STELLA – ASIAGO calcio a 5 Le ultime due partite di campionato decisive per l’accesso ai play-off Dopo una lunga striscia positiva, costellata da 4 vittorie consecutive ed un pareggio, la squadra asiaghese e’ incappata in un’inaspettata sconfitta nel corso dell’ultimo turno di campionato, giocato giovedì scorso in trasferta, contro la compagine vicentina del Team Vicenza, una formazione che si e’ dimostrata di ben altra consistenza e caratura rispetto alla modesta compagine che era stata facilmente sconfitta dall’Immobiliare Stella Asiago nella partita disputata ad Asiago nello scorso mese di dicembre, in occasione della terzultima partita del girone di andata. Decimata da una lunga serie di infortuni, la squadra asiaghese e’ andata subito in svantaggio e, anche a causa di due autogol malamente subiti, non e’ mai riuscita a prendere le misure dell’agguerrita e grintosa formazione di Vicenza, che ha vinto la partita con il risultato di 4 ad 1. Saranno quindi le ultime 2 partite casalinghe ad aprire la strada per gli eventuali play-off, incontri che l’Immobiliare Stella Asiago dovrà necessariamente cercare di vincere ad ogni costo. L’accesso ai play-off sarebbe sicuramente un traguardo di grande prestigio per la compagine di Asiago, considerato che la squadra e’ stata velocemente approntata e schierata ai blocchi di partenza solo pochi giorni prima dell’inizio del campionato MSP – girone B di Vicenza, in cui primeggiano compagini ed atleti di grande valore ed esperienza. Il prossimo appuntamento, decisivo per il futuro della giovane squadra asiaghese, e’ fissato per giovedì 9 aprile alle ore 21,15 al Centro Sportivo Comunale – Palestra Ipsia di via Cinque, in cui l’Immobiliare Stella Asiago ospiterà la forte compagine dello Scledum di Schio, attualmente terza forza del campionato, comunque sempre con l’obbiettivo di vincere per continuare a cullare i sogni di qualificazione. Alessandro Cunico Alla fine di una soddisfacente stagione invernale quattro atleti dello Sci Club 6 Campanili, settore fondo, si sono qualificati per la fase finale dei Campionati Nazionali Studenteschi di Folgaria, dopo aver brillantemente superato le selezioni provinciali e regionali. Le gare, in tecnica classica, si sono svolte giovedì 12 e venerdì 13 marzo nella splendida località di Passo Coe. Nella giornata di giovedì erano in programma le competizioni a squadre, in gara anche i rappresentanti dell’Istituto di Asiago “Reggenza Sette Comuni” con i seguenti ottimi risultati : in campo femminile, le cadette Brenda Pangrazio e Sara Strazzabosco (6 Campanili) e Maria Cherubin (Sci Club 2 A) hanno conquistato la medaglia d’argento alle spalle del terzetto della scuola di Sappada. Medaglia d’argento anche per la squadra maschile con protagonista Mosele Marco. Nella giornata conclusiva di Venerdì 13 si sono svolte le gare di staffetta e il Veneto ha dominato la scena sia in campo femminile che maschile. Tra le ragazze (3 giri da 3 chilometri), la prima squadra del Veneto (di cui faceva parte l’atleta Maria Cherubin) ha conquistato il primo posto davanti a Lombardia 1 (a 28",3), mentre sul terzo gradino del podio è salita la seconda squadra Il terzetto “Veneto 1” medaglia d’oro nella staffetta. Da sinistra Carlet Alessandro, Mosele Marco e Parini Filippo veneta, giunta a 1’18"2 composta per 2/3 dalle atlete del 6 Campanili Brenda Pangrazio e Sara Strazzabosco. In campo maschile (4 km a frazione), grazie ad un’eccellente prova di Marco Mosele (6 campanili), Filippo Parini (2 A) e Carlet Alessandro (Sci Club Orsago), il terzetto del Veneto 1 ha rifilato 25"5 secondi alla Lombardia mentre il Piemonte1, terzo all’arrivo, è risultato staccato di 43"6. Buon piazzamento anche per Giada Tessari nelle staffetta a tecnica libera. R.C. La squadra medaglia d’argento nella gara per Istituto composta (da sinistra) da Strazzabosco Sara, Cherubin Maria e Pangrazio Brenda, Calcio In piena corsa l’attività del Motor Club Il Campionato mondiale di Formula Uno ha appena preso il via, ma i componenti del consiglio direttivo del Motor Club Altopiano 7 Comuni i “motori” hanno iniziato a scaldarli già da un po’. Dopo l’assemblea dei soci per il rinnovo delle cariche, con la conferma di Leandro Scaggiari come presidente, Ivano Rigoni vice presidente, Armando Fontana di Bologna, la Festa di fine segretario, il consiglio si è riu- mondiale di F.1 e Moto GP. Nonito per stilare il programma vità di quest’anno, la gita di metà di attività e manifestazioni del novembre alla Fiera della moto 2009, presentandolo poi in oc- e della bici a Milano. “Visto che casione della consueta cena il Motor Show di Bologna con organizzata prima dell’avvio il tempo ha tralasciato proprio del campionato. Il Motor Club le moto – spiegano Leandro pianifica numerose manifesta- Scaggiari e Armando Fontanazioni, anche non strettamente abbiamo pensato di organizlegate ai motori, come il tradi- zare questo nuovo appuntazionale Torneo di freccette, giunto alla 14^ edizione, che si terrà il 17 aprile al Toi di Camporovere. Anche per il 2009 verranno organizzate le partecipazioni ai gran premi di go-kart di Ala (Trento) e di Altavilla Vicentina, il Torneo di Vincitrici pronostici Bowling al Centro 2008: Chiara Confortin Rendola, la gita in pull- (Moto GP) - Nalato man al Motor Show Cinzia (Formula 1) mento per visitare la rassegna che, partita in sordina, è diventata la più grande d’Italia, riunendo appassionati di vari sport. Ed è probabile che, grazie all’interessamento di un amico, nel contempo possa essere abbinata una visita al Salone storico dell’Alfa Romeo, aperto al pubblico solo su invito”. Il Motor Club offre inoltre ai soci e simpatizzanti altre opportunità: il coordinamento di gite in auto o pullman per assistere ai Gran Premi Italiani di F1 e Moto GP, una costante informazione tramite un notiziario, la segnalazione di manifestazioni e rally in programma nel vicentino, seguendo questi ultimi anche in qualità di commissari di gara. Per i soci inoltre la segreteria del club è a disposizione per la compilazione delle pratiche per auto e moto da iscrivere all’ASI , usufruendo di numerosi benefici. Il Club si sostiene grazie agli sponsor, al tesseramento dei soci e a qualche surplus che arriva dall’organizzazione di alcune manifestazioni. “Anche quest’anno – continuano Scaggiari e Fontana – siamo soddisfatti del numero dei tesserati, un centinaio di cui molti non altopianesi, destinati ad aumentare perché l’iscrizione è sempre possibile. Ci fa piacere inoltre il fatto che spesso venga apprezzata la qualità dell’organizzazione di alcuni eventi, come il raduno delle Ferrari, confermando che con la nostra attività contribuiamo anche a pubblicizzare l’Altopiano”. Altra opportunità per i soci del Motor Club è il gioco dei pronostici, che coinvolge numerose persone di tutte le età. Nell’ultima edizione a risultare vincitrici sono state la giovanissima Chiara Confortin (Moto GP) e Cinzia Nalato (Formula 1). Silvana Bortoli CLASSIFICHE E PROSSIMI IMPEGNI. Prima categoria Girone “C” (aggiornata alla 10a giornata di ritorno): S. Vito di Leguzzano punti 51, S. Fortunato 45, Elleesse ed Azzurra Sandrigo 43, Pove 42, Scledum 41, Summania 36, S. Eusebio 32, Canove 31, Travettore 28, Breganze 27, Dueville 26, Mussolente 25, Cassola S. Marco 24, Poleo Aste 19, Angarano Azzurra 16. Prossimi turni: 5 aprile (ore 16) Canove-Dueville; 19 aprile (ore 16) Canove-Cassola S. Marco. Seconda categoria Girone “E” (aggiornata alla 10a giornata di ritorno): Alto Astico Posina * punti 48, Lugo Calvene 44, Orsiana 43, Malo * 42, Torre Valli * e Careciupan 37, Costabissara 35, S. Giorgio Perlena 34, S. Vitale Castelnovo 32, S. Tomio 31, Cà Trenta * 28, Cosfara e Montecchio Precalcino 25, Concordia * e Valdastico 24, Asiago * 22. * una partita in meno Prossimo turno: 5 aprile (ore 16) Careciupan-Asiago; 19 aprile (ore 16) Asiago-Montecchio Precalcino. Seconda categoria Girone “F” (aggiornata alla 10a giornata di ritorno): Carmenta punti 53, Cartigliano * 51, S. Anna 50, Juventina Laghi 41, Campese 40, Giovanile Ezzelina 38, Vallonara e Bp ‘93 35, Spf 33, Lusiana Conco 32, S. Croce Bassano 30, Junior Valbrenta * e S. Vito Bassano 26, Campolongo 25, Arsenal Cusinati e Colceresa MPM 16. * una partita in meno Prossimi turni: 5 aprile (ore 16) Colceresa MPM-Lusiana Conco; 19 aprile (ore 16) Lusiana Conco-Giovanile Ezzelina. Terza categoria Girone “Bassano” (aggiornata alla 10a giornata di ritorno): Union 98 Borso punti 67, Eurocalcio 60, Quinto Vicentino 52, Longa ‘90 e Cusinati 50, Pedemontana e Real Stroppari 36, Fellette * 34, Aurora S. Giuseppe * 29, Palladiana Vigardolo 25, Gallio 24, Marchesane 22, Villaggio S. Lazzaro * 21, Virtus Colceresa 18, S. Pietro Rosà 17, Fortitudo Bassano * 11. * una partita in meno Prossimi turni: 5 aprile (ore 16) Eagles Pedemontana-Gallio; 19 aprile (ore 16) Gallio-Cusinati. Nota: le partite delle formazioni altopianesi potrebbero subire variazioni di luogo. 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 23 Campionati italiani assoluti di sci alpino e sci nordico SPORT Giulia Gianesini (Fiamme Oro) è la nuova campionessa italiana di slalom gigante. Chi è passato nei giorni scorsi per il centro di Gallio ha potuto notare in Piazza Italia dei lunghi striscioni tricolore con delle belle gigantografie della sciatrice, con dediche varie che palesavano tutta la soddisfazione dei suoi familiari, mamma Laura e papà Gastone, che proprio nella piazza centrale del paese hanno il loro negozio, dei tanti amici e dei fans. E’ successo tutto sulla pista Costabella all’Alpe Cermis, negli asso- L’Altopiano ritrova due campioni Nello stesso giorno sono arrivate due medaglie: Giulia Gianesini conquista l’oro in gigante e Sergio Rigoni ottiene l’argento nella spettacolare Team Sprint in tecnica classica luti di sci alpino Giulia Gianesini ha battuto le altoatesine delle Fiamme Gialle Manuela Moelgg di otto centesimi e Denise Karbon di 47. La vede l’altopianese delle Fiamme Oro subito all’attacco. Con un tempo di 57"46 ottiene la miglior performance di manche con 44/100 di margine sulla “finanziera” Manuela Moelgg e 58 su Camilla Alfieri (Esercito). Denise Karbon è a 62/100. Nella manche conclusiva, la pista della Val di Fiemme sembra sorridere a Manuela Moellgg dopo aver realizzato un 1’00"85 tempo inferiore all’ 1’01"06 fatto segnare da Denise Karbon. Giulia Gianesini, con tecnica e temperamento giusti, arriva prima con otto centesimi di scarto e vince il suo primo e sicuramente meritato, visti l’impegno, il talento e la tenacia che ha sempre saputo mettere in pista, quest’anno in modo particolare. ‘’Dopo l’argento 2006 sono riuscita a vincere il primo titolo italiano assoluto - ha dichiarato a caldo Gianesini e l’ho fatto battendo fior fior Son tornati dopo dieci anni i Campionati Lusianesi Nella piana di Granezza, a Monte Corno di Lusiana, si sono svolti sabato 14 marzo i Campionati Lusianesi di sci nordico, ovvero sci di fondo, intitolati al “1° Trofeo Gruppo Alpini Cantele Gabriele Lusiana”. La manifestazione, che per più di tre decenni venne organizzata dai Gruppi Sportivi comunali e nella quale si tenevano anche i campionati di sci alpino, fu interrotta circa dieci anni or sono, a causa di mancanza di neve ed in seguito per il mancato adeguamento degli impianti di risalita delle piste. Ma la nostalgia al ricordo di quelle giornate di sport e di festa, andata ad intromettersi anche all’interno del Consiglio Direttivo del gruppo Alpini, ha fatto scaturire l’idea di riprendere almeno in parte l’iniziativa, atta soprattutto a coinvolgere i giovanissimi atleti Lusianesi impegnati in questa disciplina meravigliosa, ma che per sacrificio e tenacia viene classificata fra le più dure delle discipline sportive. Una pratica sportiva peraltro tipicamente alpina, basta ricordare i Ca.STA che ogni anno vengono organizzati dalla Sede Nazionale. Una quarantina di appassionati fondisti di ogni età hanno aderito con molto entusiasmo alla manifestazione, preparandosi con cura alla sfida che seppure in forma amichevole, non può mai tralasciare lo spirito agonistico e competitivo. Ventuno concorrenti, suddivisi in cinque categorie maschili e femminili, compresi fra gli anni 2001-1995, hanno disputato la gara a cronometro, a tecnica libera, nei vari percorsi prestabiliti, sotto il continuo incitamento e innumerevoli applausi dei genitori e del numeroso pubblico presente; incredibile la grinta e lo spirito sportivo dimostrato dai mini atleti in gara di appena sette/otto anni di età. E’ seguita quindi la gara a staffetta a coppie che ha visto i concorrenti della categoria adulti sfidarsi su un anello di un chilometro da ripetersi per cinque volte con il cambio ad ogni tornata, un avvincente carosello percorso ad elevato ritmo di gara durato per una mezzora. Alla fine, presso la Baita M.Corno, alla presenza del Capogruppo Francesco Galvan, del Vice Fortunato Ronzani, alcuni Consiglieri del Gruppo e del presidente della Pro Loco, Fabio Ronzani, la meritata premiazione degli atleti fino all’ottavo classificato di ogni categoria, con trofei, pergamene, medaglia ricordo per tutti…e tanti applausi. R.R. Le classifiche Cat. anno 2001: 1° Cortese Kevin -2° Bertacco Daniele - 3° Bertuzzi Daniel Cat. anno 2000-1999-1998 maschile: 1°Meneghini Luca 2°Cantele Alberto - 3°Ronzani Kristian - 4°Bagnara Simone 5°Minuzzo Daniele. Cat. 20001999-1998 femminile: 1aPozza Alice - 2aAva Valentina - 3a Frezza Anna. Cat.1997-19961995 maschile: 1° Marolla Riccardo - 2° Michelon Gianantonio - 3° Ronzani Cristian - 4°Bagnara Fabio - 5° Minuzzo Mattia - 6° Ronzani Emanuele. Cat.1997-19961995 femminile: 1 a Cantele Marta - 2 a Busa Sofia - 3 a Cantele Elisabetta. Staffetta a coppie cat. Adulti: 1aBusa Gianfranco in coppia con Ronzani Daniele. di campionesse. La prossima stagione il mio obiettivo sara’ quello di riuscire ad entrare con regolarita’ fra le top 30 di Coppa’’. Grande la gioia e l’entusiasmo per questo risultato non solo a Gallio, ma in tutto l’Altopiano che spera di aver trovato, dopo quelli di Lorena Frigo e di Fabrizio Tescari, un nuovo nome da incitare e capace di far tornare grande nel nostro territorio la passione per lo sci alpino. Anche per Sergio Rigoni, impegnato a Slingia, Alto Adige, nella sessione conclusiva, i Campionati Italiani “assoluti” hanno riservato una bella soddisfazione. Il promettente altopianese della “Forestale”, in coppia col bergamasco Renato Pasini, nella spettacolare team sprint in tecnica classica è riuscito ad ottenere la medaglia d’argento e il suo primo podio in carriera. Giornata dunque da incorniciare dunque per lo sci altopianese e in particolare per i responsabili dell’Us Asiago Sci società che ha il merito di aver “allevato” questi due campioni. 8 V O L L E Y Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 24 PALLAVOLO Finali provinciali, U16 definiti i concorrenti Il 5 aprile inizia la sfida per il titolo - Secondo posto al Volley Cesuna U20 nell’Open femminile Dalle semifinali dello scorso weekend sono usciti i nomi delle squadre che si contenderanno il titolo di Campione Provinciale U16. Ecco allora il programma delle sfide accolte per l’occasione da P.G.S. Pallavolo Cesuna e Slegar Volley Asiago: al Palazzetto di Roana scenderanno in campo per le finali maschili prima le formazioni dell’A.D.Pol. Cornedo e Torrebelvolley che si contenderanno il terzo gradino del podio e, a seguire, U.S.D. Altair Vicenza e Schio Sport s.r.l. per la finale per il primo posto. Ad Asiago, al Palazzetto IPSIA di Via Cinque, si fronteggeranno invece le formazioni per l’assegnazione del titolo femminile: Più Sport Vicenza e Volley Sottoriva saranno le prime a tastare il parquet cittadino per l’attribuzione del terzo posto, mentre subito dopo sarà il turno di Joy Volley Vicenza e Pallavolo Bassano affrontarsi per la finale per il primo posto. Entrambe le competizioni avranno inizio alle 15,30 di domenica 5 aprile, le premiazioni, invece, avranno come unico palcoscenico il Palazzetto dello Sport di Roana dove al termine degli incontri si concentreranno le squadre. Anche in questa occasione è stato molto significativo l’apporto degli sponsor della Polisportiva Comune di Roana, Cassa Rurale ed Artigiana di Roana – Consor- zio fra i Caseifici dell’Altopiano di Asiago – Rigoni di Asiago, sempre pronti a rispondere alle richieste di collaborazione. Nel frattempo rimangono aperti i fronti dei campionati disputati dalle squadre locali: il CesunaCaseificio Pennar, maschile di 2^ divisione, continua il cammino dei playoff che determineranno le promozioni in 1^ divisione. Sconfitto nella seconda giornata disputata sabato 22 a Thiene contro la Fulgor 3 a 0, parziali di 25-13, 25-17 e 25-18, il Cesuna è pronto al riscatto e nella terza giornata fra le mura amiche, supportato da una buona cornice di pubblico, ha la meglio sulla formazione dell’A.S.D. Volley Nove con il punteggio di 3 a 1. Questo risultato consente al Cesuna di muovere finalmente la classifica e raggiungere Thiene e Santa CroceBassano a quota 3. Molto più lontana, però, la zona promozione con U.S. Castello di Arzignano, Altair e P.S.F. di Vicenza già a 9 punti che cercano di prendere il largo. Per l’Holz Volley Cesuna, formazione femminile di 2^ Divisione, una settimana dura quella da cui è appena uscita: tre consecutive partite contro le squadre al ver- tice del girone B che potevano segnare una svolta nelle ambizioni di promozione alla categoria superiore. La prima sfida di cui rendere conto è stata quella di mercoledì 18 contro il Rosà Packing ‘90: una partita da cardiopalma, degna dello scontro fra due delle migliori formazioni del campionato, intensa e combattuta tanto da portare le squadre al tiebreak prima di conoscere quella vincente. Al termine dei cinque set è il Cesuna ad imporsi 3 a 2, con parziali di 24-26, 25-16, 25-14, 2426 e 15-8. La successiva trasferta di Angarano di sabato 21 dimostra rivelarsi più proibitiva delle premesse, contro una squadra che fa di costanza e concretezza la propria arma migliore, meritandosi appieno il secondo posto in classifica. Per il Cesuna si è rivelata determinante l’assenza di Tatiana Panozzo, solido centrale in attacco e muro, ed il malaugurato infortunio della palleggiatrice Alessia Salmaso, la cui uscita ha condizionato anche emotivamente il resto della squadra. Buona, comunque, la prestazione generale del Cesuna che riesce a contenere gli assalti delle padrone di casa fino alla fine dei set; nonostante ciò è l’Angarano ad avere la meglio aggiudicandosi i 3 punti in palio: 3 a 0 il finale, con parziali di 25-22, 25-22 e 25-21. Nel terzo incontro di mercoledì 25 la sfida casalinga è quella con l’U.S. Astico di Lugo. Ancora una volta è il tie-break a decretare il vincitore dello scontro: dopo i primi due set a favore degli ospiti il Cesuna torna a farsi sotto riuscendo a prevalere fino alla metà del 5° set quando il Lugo interrompe sul 7-8 la serie positiva del Cesuna. Un paio di palle sbagliate e qualche punto fortunato alla fine fanno la differenza per portare il risultato finale nel taccuino degli ospiti. 2 a 3 il finale della partita, parziali di 22-25, 1825, 25-21, 25-16 e 12-15, nella quale si segnalano le eccellenti prestazioni dei centrali, Barbara Stella e Tatiana Panozzo, ottimamente servite da Alessia Salmaso in regia. Al termine della 17^ giornata la classifica del Girone B è guidata dal Cogollo con 50 punti e Angarano a 45, seguono Lugo e Rosà a 36; il Cesuna è 5° a 31. Nel campionato Open femminile AICS il Volley Cesuna U20 aggiunge un’altra perla alla collana di vittorie messe da parte nella regular season: anche nell’ultima giornata del giocata nella trasferta di Altissimo contro il C.G. Max porta a casa un successo pieno 0-3, con parziali di 1725, 21-25 e 16-25. Una partita vinta senza particolari problemi, con la laterale Marta Costa, in particolare serata di vena, che merita gli onori della cronaca. Secondo posto al sicuro, quindi, grazie alle 15 vittorie e sole 3 sconfitte che consentono al Cesuna di raggiungere quota 46 punti dietro lo Sporting Alto Vicentino di Chiampo a 52. Meritata pausa pasquale, quindi, per la squadra di Glenda Forte e compagne, in attesa del primo turno di play-off che prevede l’eliminazione diretta della perdente; l’avversario sarà il G.S. Costo di Arzignano piazzatosi 5° in campionato. L’Happy Hippo Volley Cesuna, Campionato AICS U14, resta l’unica formazione a disputare una gara casalinga prima delle vacanze pasquali. L’allenatrice Beatrice Pesavento allora coglie l’occasione per chiamare a raccolta tutti i tifosi per sostenere la squadra nella sfida al vertice del campionato programmata per questo sabato 4 aprile alle 18,30 al Palazzetto di Roana. Il prestigioso avversario sarà la Pallavolo Arzignano, primo in classifica a 51 punti, mentre il Cesuna insegue al secondo posto a 41 con una partita da recuperare. Boom di iscrizioni al Volley Asiago Altopiano Seppur nato da meno di un anno, il Volley Asiago Altopiano, che per la presente stagione sportiva si allena e disputa le partite casalinghe presso la palestra della Ragioneria di Asiago, già affronta campionati di varie categorie: Gioca-Volley (1,2, e 3 elementare), Mini-Volley (4, 5 elementare, 1 media), Under 16 ed Open. L’Under 16 ha concluso in modo trionfale la regular season, vincendo il proprio girone provinciale, e ha appena conquistato l’accesso alle semifinali provinciali battendo ai quarti con un doppio 3-0 le parigrado dello Zugliano. L’abbinamento per la semifinale e’ ancora da stabilire, in attesa che Perlena e Antares Vicenza giochino gara 3 dei quarti, mentre Recoaro e Chiampo sono gia‘ sicure. La speranza delle ragazze Volley Asiago e dei loro coach Ulisse Munari e Alessandro Siviero e’ di ripetere il roboante risultato dell’anno scorso quando raggiun- sero la finalissima provinciale dell’Under 14 contro lo Sporting di Arzignano. L’impegno e le novità tecniche introdotte negli allenamenti, intensificati in questo periodo in palestra, non lasciano dubbi sulle reali intenzioni della squadra! C’ è però sempre avanti a tutto la gioia di stare assieme, che tra i vari momenti di amicizia e comunione, vedrà tra poco la partecipazione della squadra alla tre giorni di Beach Volley nazionale sulle spiagge di Bibione. Dopo tanta neve ed un duro anno scolastico, cosa c’ è di meglio della sabbia, del mare e del gioco con altri 2500 atleti da tutta Italia per rilassarsi in vista della volata di fine stagione ? Le Open di coach Luciano Panozzo invece sono ancora alle battute finali della regular season del loro lun- go campionato. L’obbiettivo immediato è ritornare a ranghi completi dopo una stagione d’esordio difficile a causa di lunghe assenze per malattia, impegni scolastici (alcune ragazze studiano in pianura) e di lavoro. Per molte delle Open il campionato di quest’anno è stata la prima esperienza di pallavolo agonistica, giocata spesso contro squadre composte da ragazze con gia’ molti anni di esperienza alle spalle. Questo non ha fatto però venire meno l’entusiasmo e la soli- darietà tra le ragazze, che hanno costituito un gruppo dai legami molto forti dentro e fuori la palestra, e che ha ambiziosi obbiettivi per la prossima stagione sportiva dove non dovrà più scontare lo scotto dell’esordio agonistico. Non meno soddisfazioni per il Volley Asiago Altopiano sono arrivate dal settore Gioca-Volley e Mini-Volley. Partiti con un leggero ritardo dovuto all’organizzazione logistica della nuova società, in meno di due mesi si è costituito un folto gruppo di giovani atleti (foto), una ventina dai sei agli undici anni seguiti dagli allenatori Lucio Plebs, Alessandro Siviero, Ulisse Munari e Marica Valentini. I giovanissimi atleti cominciano già a familiarizzare agevolmente con i palloni studiati dalla Federazione per questa fascia di età, a sviluppare un eccellente coordinamento motorio attraverso giochi ed esercizi studiati appositamente, e ad imparare le tecniche di base della pallavolo durante gli allenamenti che si svolgono alla palestra della Ragioneria ogni Lunedì e Mercoledì dalle 17 alle 18. E come se non bastasse, iniziano anche ad arrivare i primi risultati. Infatti, qualche Domenica fa, il 22 Marzo, si e’ svolto a Valdagno il raduno Mini-Volley Marzo 2009 e il Volley Asiago si e’ presentato all’appuntamento con il proprio gruppetto (Angelica, Federico, Giorgia, Matilde, Melissa, Michele, Rebecca e Sana, insieme a un nutrito contorno di genitori) a questa splendida giornata di festa e di amicizia organizzato dall’Associazione Italiana Cultura e Sport (AICS) in collaborazione con la societa’ Sporting Alto Vicentino. Superato lo scoglio iniziale dell’esordio, l’Asiago, che per regolamento si e’ dovuta dare un nickname e, data la provenienza, la scelta e’ ricaduta sulle “Marmotte”, ha portato a casa 2 vittorie su 5 incontri; risultato di tutto rispetto considerando che questi piccoli pallavolisti si sono affacciati al mondo della pallavolo non piu’ di due mesi fa’! Il prossimo appuntamento delle “Marmotte” e’ fissato per Domenica 26 Aprile 2009, mentre Domenica prossima 5 Aprile sara’ la volta dei giovanissimi (1a, 2a e 3a elementare) che a Nogarole Vicentino se la vedranno con i pari eta’ nella manifestazione GiocaVolley “Uova in Festa”. 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano “La pluralità linguistica va sempre tutelata” Sull’articolo di Franco Sella, commenti anche dalla Francia In seguito all’articolo del signor Sella, apparso sul Giornale dell’altopiano, mi permetto, in quanto lettrice fedele al vostro giornale, di dare un mio semplice parere riguardo la scelta della seconda lingua comunitaria da parte dei genitori, all’ingresso della scuola media per il prossimo anno scolastico. Sono fr ancese ed insegnante d’inglese in una scuola media francese. Ho imparato lo spagnolo e non l’italiano come seconda lingua, poi più tardi il tedesco. Mi sono accostata all’italiano per meglio gustare i libri di Mario Rigoni Stern e per avere l’opportunità di incontrare quest’Europeo di altissimo valore e che ammiro tuttora .....Io non ho altre origini se non quelle francesi dal 1675.... Eppure mi sento più europea rispetto alla mia cittadinanza francese. Ciò che mi ha profondamente sconvolta nelle dichiarazioni di questo consigliere è la sua presunzione nell’orientare la scelta dei genitori; sono stupita poiché qui, nessun comune si permetterebbe di proferire parola sulla scelta delle lingue nelle nostre scuole medie. L’equilibrio linguistico è certamente fragile, ma la pluralità linguistica va in ogni caso tutelata e di conseguenza anche la scelta. Se lo spagnolo,qui, ha il sopravvento dopo l’inglese, l’italiano ha al suo attivo una sezione completa e il tedesco, una mezza sezione. Per capire questi dati, è significativo sapere che nel sud della Francia, abbiamo un’altissima percentuale di alunni provenienti da flussi migratori italiani e spagnoli. Per noi, voi rimanete i cugini di primo grado uniti grazie alla storia. Al mio avviso,trovo raccapricciante, anche se l’altopiano dista da qui 780 chilometri(55O dai confini), di abbandonare l’insegnamento del francese, la quale lingua è stata modellata su quella latina e presenta perciò similitudini con l’italiano. Ciò potrebbe rappresentare una carta vincente per i giovani alunni in formazione. Ma lungi da me, il pensiero di difendere a spada tratta la lingua francese...Sono una semplice docente di inglese ! Un’ultima osservazione : sapete che nel gruppoclasse che porterò con me ad Asiago in ottobre 2009, ci sono due alunni provenienti da Enego e Lusiana, curioso, no ? Eppur vero che queste famiglie non potevano scegliere altre mete come la Germania nel secolo scorso. Mi permetto di aggiungere umilmente che sarebbe opportuno favorire scambi culturali in una ampio raggio di paesi europei piuttosto di contrapporre le lingue. Sarebbe un vero arricchimento per i nostri studenti. Richiedo quindi la pari dignità delle lingue per continuare un gemellaggio iniziato 5 anni fa con la Scuola Media di Asiago con il contributo dello stesso Comune affinché questo legame continui ad esistere Tra questo angolo del Veneto e la terra provenzale. Cordiali saluti. Élisabeth Groelly 13/03/09. France (PACA). www.giornalealtopiano.it “Col Piruea solo un’ulteriore distruzione del territorio” Mi trovo in netto disaccordo con quanto espresso dal sig. Vittorio Guardalben, urbanista, nell’ultimo numero de l’Altopiano, circa il P.I.R.U.E.A. Ritengo – e non credo sia un punto di vista solo personale – che la contropartita della realizza- Nome: Rita Cognome: Frigo Figlia di: Lucio e Anna Nata a: Venezia il 9 dicembre 1985 Residente a: Canove di Roana Laureata il: 26 marzo 2009 Facoltà: Scienze Giuridiche Tesi: “Le indagini necroscopiche: norme di riferimento e prassi consolidate” Tantissimi auguri di Buon Compleanno a LORENA, MARCO, LAURA, GEGE’, CLAUDIA, PAOLA. I vostri amici, Concat. Dalle ore 8.45 di sabato 4 alle ore 8.45 di sabato 11 aprile ASIAGO: Farmacia Rossi sas del dr. Adelchi Zuccato – Viale Matteotti Dalle ore 8.45 di sabato 11 alle ore 8.45 di sabato 18 aprile CANOVE: Farmacia del dr. Leonardo Bosio – Via Roma 33/a CONCO: Farmacia della dr.ssa Monica Federici Piazza S. Marco, 23 Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli Hanno collaborato: don Marco Pozza, Daniel Finco, Ilario De Guio, Alessandro Cunico, Giulia Panozzo, Sergio Bonato, Virginia Gianello, Aurora Carli, Alessandro Siviero, Paola Cappellari, Giacomo Frigo, Leonardo Brugiotti, Luciana Del Giudice, Renato Cuffolo Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano Foto: Foto Bergamaschi - Archivio Giornale Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova ne sarebbe inevitabilmente conseguita. Il richiamo, in chiusura del ridondante contributo del sig. Guardalben, al macellaio e alla carne da macello è l’esempio più appropriato per questo genere di interventi urbanistici. Avv. Maurizio Rossetto Lunedì 9 marzo 2009 Carlotta Rodeghiero, già dottoressa in Economia e Commercio, ha conseguito la laurea specialistica in Banca e Finanza con il massimo dei voti 110/110 e lode. Congratulazioni Sabato 4 aprile 2009 In redazione: Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettinado, Egidio Zampese, Martina Rossi, Gerardo Rigoni, Stefano Angonese, Stefania Simi, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit zione del predetto famigerato piano non vada quantificata in moneta (peraltro fuori corso), ossia in 9 miliardi di vecchie lirette, o, ancora, in opere pubbliche non costruite, bensì vada misurata in termini di definitiva distruzione del territorio, che I neolaureati dell’Altopiano l’Altopiano L’Altopiano srl - Società unipersonale Via Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] 25 Domenica 5 aprile ASIAGO: Q 8 – Località Mosele FOZA: TOTAL – Via Lazzaretti 24 Domenica 12 aprile ASIAGO: ESSO – Via Verdi 62 ENEGO: SHELL – Via Roma Lunedì 13 aprile ASIAGO: AGIP – Via Verdi LUSIANA: IP – Via Europa, 50 DITTA DI MANUTENZIONE DEL VERDE CERCA GIARDINIERE ESPERTO CON REFERENZE TELEFONARE DALLE 8.00 ALLE 13.00 ALLO 0424 463673 "Signora trentottenne cerca lavoro come colf o per pulizie di abitazioni private. 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Stanislao Domenica 12 Pasqua Lunedì 13 Dell’Angelo Martedì 14 S. Abbondio Mercoledì 15 S. Annibale Giovedì 16 S. Lamberto Venerdì 17 S. Roberto Un santo per volta: S. Stanislao: Nacque nei pressi di Cracovia dai nobili Belislao e Bogna: avviato alla carriera ecclesiastica, studiò presso la scuola della cattedrale di Gniezno (per un certo periodo, sede primaziale della Polonia) e a Parigi. Fu ordinato sacerdote dall’arcivescovo di Cracovia Lamberto Zula, che gli affidò la comunità di Czembocz, dove si guadagnò la fama di pastore onesto e zelante, e lo nominò poi canonico del capitolo metropolitano, predicatore della cattedrale e vicario diocesano generale. Nel 1072, alla morte dello Zula, Stanislao venne desigato quale suo successore, ma accettò l’elezione solo dopo la richiesta di papa Alessandro II. Entrato in aperto contrasto con il re Boleslao II l’Ardito (secondo gli Acta perché ne aveva pubblicamente denunciato la vita dissoluta), venne fatto assassinare dal sovrano mentre celebrava la messa nella chiesa di San Michele: il suo corpo, mutilato e dato in pasto ai cani dagli emissari di Boleslao, venne recuperato dai canonici, sepolto in San Michele e poi traslato nella cattedrale del Wawel di Cracovia (1088). Venne solennemente canonizzato ad Assisi da papa Innocenzo IV il 17 agosto 1253, è patrono principale della Polonia e il suo culto è particolarmente vivo anche in Lituania, Bielorussia, Ucraina e negli Stati Uniti. Eventi a breve scadenza: giovedì 16 aprile ore 20.30. Teatro Comunale – Torcegno (Valsugana): presentazione del libro “Bestia e sapone, la guerra dell’alpino Giovanni Pacher”, interverrà l’autore Davide Modena. Si è inaugurata venerdì 13 febbraio - e rimarrà aperta sino al 14 giugno - la nuova mostra allestita presso il Museo storico italiano della Guerra di Rovereto, una nuova interessante mostra dal titolo ’’Parole come armi - La propaganda italiana nella Prima guerra mondiale”. Orari di visita: dal martedì alla domenica, ore 10.0018.00. Chiuso il lunedì. Per informazioni: tel. 0464/438100 Successe il: 6 aprile 1912, all’età di 57 anni moriva il poeta Giovanni Pascoli. Fu il quarto di dieci figli; trascorse la propria infanzia nella vasta tenuta dei principi Torlonia, dove il padre era fattore. Il 10 agosto 1867, giorno di San Lorenzo, il padre venne ucciso mentre tornava a casa in calesse. Questo episodio lasciò una traccia indelebile nella sensibilità del poeta e verrà rievocato in molti componimenti tra cui “X agosto” e “La cavalla storna”. L’incancellabile ricordo del padre ucciso lo portò ad una desolata visione dei rapporti sociali ed alla convinzione che la morte incombe sugli uomini (un esempio di ciò lo si vede nella bellissima poesia “Il bolide”). Una catena di sventure familiari sembrò avvalorare questa pessimistica visione: la morte della sorella maggiore, dell’amata madre e dei fratelli Luigi e Giacomo. Terminati gli studi liceali, il Pascoli si iscrisse alla Facoltà di Lettere a Bologna dove insegnava Giosuè Carducci, di cui fu successore alla medesima cattedra. Nel 1883 iniziò una lunga carriera di insegnamento in qualità di docente di latino e greco nei licei, iniziò a scrivere le prime liriche di “Myricae” e iniziò la propria attività di poeta in latino. Dal 1895 pubblicò una serie di poemetti che poi intitolò “Poemi conviviali”. Ampia fu la sua produzione poetica; oltre alle raccolte già citate ricordiamo: “Canti di Castelvecchio”, “Odi e inni”, “Poemi italici”. Notevolissimi e spesso veri capolavori furono i “Carmina”, cioè i poemetti latini. La Ricetta del mese: Pasqua, è tempo di ricette a base di agnello e capretto, ecco quindi che andiamo a proporre l’agnello agli asparagi. Pronta in 45 minuti, porzioni per 2 persone, ingredienti: 500 g di asparagi, 1 scalogno, 2 cucchiai d’olio extravergine di oliva, pepe, 250 ml di brodo vegetale, sale, 300 g di polpa di agnello, 2 spicchi d’aglio, 1 rametto di rosmarino,mezzo bicchiere di vino bianco. Preparazione: lavare accuratamente gli asparagi sotto acqua corrente, rimuovere la parte bianca del gambo, raschiarli con un coltello non troppo affilato facendo molta attenzione a non toccare le punte, fragili e delicate. Tagliare i primi 2-3 cm di punta ed affettare il gambo nello spessore di mezzo centimetro di spessore. Scaldare il brodo. Mettere in una padella lo scalogno tritato finemente, metà olio e farlo ben dorare su fiamma vivace. Unire gli asparagi, una grattugiata di pepe e far cuocere per qualche minuto a fiamma vivace. Unire un mestolo di brodo vegetale, coprire e cuocere a fiamma media per 10 minuti circa. Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo unire altro brodo vegetale. A fine cottura regolare di sale. Nel frattempo ridurre la polpa di agnello a cubetti facendo molta attenzione a che non ci siano piccoli ossicini. Mettere in un’altra padella il restante olio, l’aglio spellato e farlo dorare su fiamma vivace. Unire l’agnello, il rosmarino ben lavato e tamponato con carta da cucina, e cuocere per qualche minuto a fiamma vivace. Unire il vino, abbassare la fiamma e cuocere per 15-20 minuti a fuoco basso. Trascorso il tempo indicato alzare la fiamma, far ben rosolare, unire gli asparagi, mescolare e lasciar insaporire qualche minuto, quindi regolare di sale e servire con un’abbondante macinata di pepe. Proverbi legati a questo periodo dell’anno: Riva april coi fiori, coi poeti e i cantautori. Tuti i scrive e tuti i sona, semo un popolo de mona....... In april la prima tonisada sveia el bosco e la vecia indormensada. Aprile piovoso ano frutuoso. Aprìl, aprileto, ogni dì un raméto. In april ogni josa un baril In april el ventesel el ga da vegner. April fredolin, molto pan e poco vin. Per tutto april no te allegerir. April sparagaio, majo seriesaio Chi in april pota la vigna, la vendemmia ghe sará matrigna Aprile infiora e majo se ne onora ARIETE Urano, in aspetto importante con Saturno e con Giove, potrebbe prendervi la mano, facendovi fare qualche imprudenza d’amore o di spesa. Prima di prendere una iniziativa non priva di rischi, contate fino a dieci e poi tacete, mantenendo un atteggiamento disponibile, ma non succube alle novità. L’amore apre nuove prospettive, sfavillanti ma costose. TORO Non vi mancano di certo né le idee né le occasioni per farvi valere sul posto di lavoro, dove, se ritenete di aver fatto il vostro dovere, potete chiedere un maggior riconoscimento del vostro impegno. Nell’amore non avete bisogno di parlare: basta uno sguardo per farvi capire da un partner molto devoto. Ma se così non è, parlate chiaro. GEMELLI Valorizzando Giove tuttora nel vostro segno, adesso in aspetto positivo con Saturno e Urano, potete mettere a segno un progetto impegnativo. Sia l’amore che il lavoro sono sotto una buona stella: sta a voi saper prendere le redini di un destino che non attende che un vostro cenno per darvi le soddisfazioni che meritate. CANCRO Venere ha appena abbandonato il vostro segno, lasciando una piacevole atmosfera di serenità e sicurezza in voi stessi: mettete a frutto i doni del destino, puntando a tutto ciò che ha un valore pratico, come il lavoro e il denaro. Nel mettere ordine, troverete nuovi interessi, sia d’amore che di lavoro, sui quali iniziare a riflettere, senza ancora decidere. LEONE Il Sole, Mercurio e Marte tuttora nel vostro segno garantiscono l’efficacia della vostra azione coraggiosa che deve però puntare al massimo realismo: vuol dire che potete tenere nel giusto conto anche le opinioni contrarie alle vostre, saprete discernere ciò che vale da ciò che è da evitare. Soprattutto per quanto riguarda amore, sesso, acquisti di lusso. VERGINE Tenete nel giusto conto le sollecitazioni di Giove, che prossimamente sarà toccato da Venere e che promette bene nell’amore, nei soldi e perfino negli investimenti di lusso. Nel lavoro e nei rapporti di amicizia potete dimostrarvi comprensivi, aiutando generosamente chi sa sollecitare la vostra sensibilità. Nel rapporto di coppia la situazione è in evoluzione. BILANCIA Siete tentati da qualche capriccio, ma Saturno nel vostro segno consiglia di rinunciare. Avete infatti l’occasione di centrare un obiettivo importante, specie dal punto di vista del lavoro e delle finanze: non rinunciatevi di fronte a qualche ostacolo imprevisto, che Urano non si stanca di porvi di fronte. La prudenza è vincente. SCORPIONE I vostri desideri vi inducono ad agire facendo quel che vi dettano il cuore e la fantasia, senza preoccuparvi della reazione di qualcuno che non vi capisce, e che saprete convincere. Se vi resta ancora un’illusione, è il momento di riconoscerla: basterà per evitare di subire le conseguenze, specie d’amore, settore nel quale conviene vigilare. SAGITTARIOPotete volgere a vostro favore Giove, Saturno e Urano, operando con tempismo sia in materia d’amore che nelle finanze: in tutti e due i settori siete in grado di cambiare ciò che non vi soddisfa, prendendo coraggiosamente un’iniziativa che potrebbe imprimere la giusta direzione a cose che non vi hanno mai convinto, ma che avete sopportato con pazienza. CAPRICORNO Sentite il bisogno di novità e potete soddisfarlo concedendovi una tregua dalla abitudini, dedicando più attenzione a ciò che si solito trascurate. Se è la vita di relazione, non vi manca il favore del destino, che vi offre incontri stuzzicanti, tra i quali occorre saper scegliere il meglio. Senza però cedere alle lusinghe dell’apparenza, che spesso inganna. ACQUARIO Gli astri vi tentano a nuove eccitanti occasioni che sono a portata di mano: potete scegliere se vivere il favore del destino nell’amore e nel sesso o se, invece, vi conviene puntare a qualcosa di più sostanzioso, come il denaro o i riconoscimenti nel lavoro. Perfino la gola vi tende un tranello, ma potete concedervi un’eccezione alle regole. PESCI Novità piacevoli sono in arrivo, ma non è il caso di sollecitare niente e nessuno, specie nell’amore, se avete appena intravisto una nuova eccitante passionalità. Se invece siete single, evitate di buttarvi a capofitto in un’esperienza che potrebbe costare più di quanto rende, e fatevi desiderare, ricordando, come dice il proverbio, che in amore vince chi fugge. Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. I Nat-pensieri di Nicolò Caimi per altri Nat-pensieri: www.aspassoconnat.it 8 l’Altopiano Sabato 4 aprile 2009 L’Altopiano d’inverno27 fra terra e cielo www.giornalealtopiano.it 1° Viviamo in un posto meraviglioso. Lo sappiamo. Lo pensiamo ogni volta che ammiriamo uno squarcio di paesaggio, che restiamo incantati a guardare un tramonto, ogni volta che camminiamo per i nostri boschi, sulle nostre cime, e abbiamo modo di perderci negli spazi immensi tra cielo e terra, come di osservare piccoli e incantevoli particolari della natura. Avessimo avuto bisogno di un’ulteriore conferma di tutto ciò, questa ci arriva prepotentemente dalle immagini che i nostri lettori appassionati di fotografia hanno voluto regalarci per il nostro nuovo concorso fotografico. Le foto giunte all’indirizzo [email protected] relative alla stagione invernale sono quasi cento. Non potendo pubblicarle tutte, la giuria ha concordato di mostrarvi in questa bella pagina le prime quindici classificate, rinviandovi al nostro sito www.giornalealtopiano.it per poter ammirare le altre (con la gentile richiesta di darci il tempo necessario per inserirle tutte!). Vi ricordiamo che il nostro concorso continua ed entro il 21 giugno attendiamo i vostri scatti che ci raccontano i colori della primavera in Altopiano. Grazie a tutti per le belle emozioni, complimenti e…continuate a partecipare numerosi. Stefania Longhini 4° 3° 2° 7° 6° 5° 13° 11° 9° 12° 10° 8° 15° 14° 8 Sabato 4 aprile 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 28