GRIDO di BATTAGLIA - PERIODICO MISSIONARIO di CRISTO E’ LA RISPOSTA - ANNO XVII n. 57 Giugno 2005
Il combattimento nostro
non è contro
sangue
e carne.
Dir. Resp. Tina della Cananea
Efes.
Efes. 6:12
6:12
Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/C Legge 662/96 Benevento CPO
N
on ha un’altra religione da presentare, né un’altra dottrina da insegnare. Noi predichiamo Cristo crocifisso,
e il nostro obbiettivo è quello di raggiungere più persone possibile, in ogni luogo,
prima che il nostro Signore ritorni. Noi
vogliamo trasmettere una visione per l’evangelizzazione del mondo alla Chiesa e
stimolare le comunità locali a mandare
più operai in missione; una visione che
farà crescere un desiderio ardente nel
cuore di ogni credente per conquistare
anime dovunque si trovi! Abbiamo visto
per esperienza che l’opera di evangelizzazione può progredire dando l’opportunità
a persone senza alcuna esperienza, e
senza avanzare alcuna richiesta economica. L’unico requisito è un cuore fervente e
pieno d’amore. Questo giornale vuole essere un incoraggiamento ad alimentare
questa visione a tutta la Chiesa Italiana,
attraverso notizie di vari gruppi nel
mondo, testimonianze e traduzioni di articoli che trattano vari aspetti della vita
cristiana. Il giornale è sostenuto dalle
libere offerte dei credenti e viene inviato
gratuitamente, senza abbonamento, a
chiunque ne farà richiesta, scrivendoci o
telefonandoci al nostro recapito.
Cari fratelli,
la nuova grande tenda ha “preso il volo” e noi siamo nella gioia!
È una cosa bellissima vedere come Dio ci sta dando ancora del tempo per servirLo e
per usare la tenda come una “rete” per “pescare” anime.
Abbiamo celebrato una grande inaugurazione: la tenda era piena fino al limite della
capienza di fratelli che lodavano il Signore insieme a noi per questo miracolo divino
del Suo provvedimento.
Il fratello Mike Brown ha predicato con potenza e molti hanno pregato per una vita
più consacrata a Cristo. Vogliamo ringraziare tutti voi che ci siete stati vicini e avete
pregato con noi per la nuova tenda.
La mia mente ritorna al 1975, quando avevamo una grande tenda di stoffa ed eravamo nella città di Torino ed io nel mio cuore chiedevo al Signore come avremmo fatto
nel caso avessimo avuto bisogno di una nuova tenda. Avremmo avuto fede ed avrebbe Dio provveduto? Sinceramente speravo che il Signore non mi mettesse mai alla
prova! Avevo timore anche solo di contemplare il pensiero di doverla comprare.
Alcuni mesi dopo, mentre eravamo nella città di Latina, una forte tromba d’aria
distrusse completamente la nostra grande tenda. Mentre attonito osservavo, insieme
ad un fratello, la grande tenda distrutta da pioggia e fango, il fratello che era con me
mi guardò e disse che quella era la fine del gruppo “Cristo è la risposta”. Ma non fu
così; il Signore ci rimise presto “sulla strada”, provvedendo per noi la nostra prima
grande tenda in materiale vinilico.
E siamo ancora qui “sei tende dopo” credendo in Dio, per un altro giorno, un’altra
città! Tutto ciò che posso dire al Signore è GRAZIE! La mia preghiera è che possiamo rimanere fedeli al compito che Dio ci diede molti anni fa per questa grande
nazione: l’Italia. Che possiamo per grazia andare di città in città condividendo la
Parola benedetta di Gesù e vedere come Egli salva le anime. Che questa nuova grande tenda possa essere usata più di tutte le altre che l’hanno preceduta. Che i nostri
ultimi anni in questa vita siano i migliori.
Ci troviamo ora nella città di Valmontone (RM), stiamo avendo una buona evangelizzazione e vedendo i primi frutti. Qui in città non c’è una chiesa, ma due piccole
comunità nei paesi vicini hanno pregato diligentemente per anni che Dio potesse fare
un’opera in questa zona. Preghiamo insieme che possiamo essere usati dal Signore
per essere la risposta alle loro preghiere.
C’è stato un circo in città e molti venivano alla grande tenda per comprare i biglietti,
convinti che noi fossimo proprio il circo. Abbiamo risposto che l’ingresso era gratuito e che sebbene alcuni di noi avrebbero potuto facilmente far parte del circo, in
effetti eravamo qui per il Signore. Nessun cammello, elefante o leone, solo lo Spirito
Santo.
Come sempre vi chiediamo di sostenerci con il vostro amore e le vostre preghiere.
Pregate per noi ogni giorno perché ne abbiamo bisogno e sappiate che la Chiesa in
Italia è il nostro primo amore e preghiamo di poter continuare ad essere per voi una
benedizione come ministero itinerante.
Siamo circa novanta e tutti vi diamo il nostro amore e preghiamo per coloro che ci
hanno inviato le richieste di preghiera. Manteneteci nel vostro cuore.
Fratello Clark
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“Chiedetemi se
sono felice”.
…. Era il titolo di
un film di qualche
anno fa, ma darà
bene il senso di quanto sto per
dire.
Nella mia città abbiamo un
detto popolare: “Finito
il santo finita la festa”,
vale a dire che il mio
star bene è legato ad un
avvenimento… e questo è stato
un pò il dramma della mia vita.
Sono nato a Ponticelli, il
quartiere “industriale” più
periferico di Napoli; c’erano
quindi due condizioni sociali
che hanno dato un’impronta a
tutto il quartiere: eravamo
industriali e periferici. Di industrie c’era la raffineria di
petrolio, ma negli anni ottanta
grazie alla sua posizione periferica Ponticelli si è industrializzata in un altro tipo
di raffinamento … quello della droga.
Sono cresciuto in questo tipo di società ed in una
famiglia dove mio padre era un brav’uomo, mentre
mia madre era coinvolta nei loschi affari dei miei parenti. Di notte arrivavano i camion rubati e di giorno
mia mamma vendeva nel quartiere la refurtiva; ogni
cosa che potete immaginare è passata attraverso la
nostra casa, dalle lavatrici ai motorini, dai prosciutti
alle scarpe.
Di conseguenza tutto il quartiere era nostro creditore;
spesso mia mamma mandava me e mio fratello a fare
qualche “recupero crediti” in qualche “caso difficile”.
Se avessimo recuperato i soldi avremmo avuto la
metà, e vi lascio immaginare lo zelo e la determinazione che avevamo nel recuperare questi crediti.
Del resto avevamo avuto una buona insegnante, mia
madre, che non aveva paura di nessuno.
Un giorno un uomo è venuto sotto casa nostra ed ha
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cominciato a sparare alle nostre finestre, mia mamma
è uscita sul balcone ed ha cominciato a gettare giù
sull’aggressore i vasi con le piante!!
Eravamo una famiglia rispettata e non ci mancava
niente. Almeno questo era l’aspetto esteriore.
In casa c’erano continui litigi tra i miei genitori, spesso volavano piatti e pentole. Una volta siamo finiti in
ospedale io e mia sorella con delle posate conficcate
nelle gambe.
L’amore era una cosa che non conoscevamo; ancora
oggi con i miei fratelli e mia sorella stiamo cercando
di costruire i nostri rapporti.
Un giorno però è arrivata la svolta: un mio zio mi ha
dato la prima droga da vendere. Il “recupero crediti”
era difficile, mentre questo era un lavoro molto, ma
molto più facile, e si quadagnava molto ma molto di
più, quindi con i miei cugini, forti del fatto che eravamo nel nostro “territorio”, abbiamo cominciato il nostro “business”.
Ricordo tavoli con montagne di soldi, feste e weekends a Capri dove si spendeva e si spandeva, l’immoralità sessuale non era certo un problema di
coscienza allora. Ma la sera, quando andavo a letto,
quando non c’erano più le ragazze, gli amici, i soldi,
ero solo e la felicità era finita. Era finito il santo ed
era finita anche la festa!!
Qui iniziarono le mie domande interiori, i miei dubbi
e le perplessità sulla vita. I “miei” mi avevano
mandato ad una scuola elementare privata gestita
dalle suore, così fin da piccolo sono stato esposto alla
realtà del Vangelo seppur velata dalla religione.
Sapevo che quello che facevo era peccato e contro gli
insegnamenti che avevo ricevuto, e questo pensiero
mi accompagnava ogni volta che mi ritrovavo solo.
Le cose a casa andavano sempre peggio. Avevo dei
ricordi frammentati che mi facevano sentire molto
male; così un giorno di non molto tempo fa mi sono
rivolto a mia sorella per sapere se lei mi poteva
aiutare e sono venuto a sapere delle cose molto brutte
che non mi sento qui di raccontare, cose delle quali
sia io che i miei fratelli subiamo ancora le conseguenze.
Un giorno dei ragazzi di una chiesa evangelica di
Portici sono venuti nel nostro quartiere ad evangelizzare casa per casa, avevano bussato a diverse porte
ma nessuno aveva aperto, così hanno provato un’ultima porta ... era la porta di casa nostra. Mia mamma lo
stesso sabato è andata al culto e da subito abbiamo
visto in lei un grande cambiamento: non era più violenta con noi, non litigava più con papà, ma la cosa
che ci lasciò più sbalorditi fu il fatto che lei prese il
libro dei crediti (milioni di lire già a quel tempo) e lo
buttò via dicendo che non voleva più quei soldi sporchi. Eravamo scioccati, non sapevamo cosa pensare,
la cosa prendeva una piegha mai vista, come anche il
fatto che mia mamma cominciò a pregare per noi.
Un sabato, con i miei cugini, avevamo organizzato
una rapina sull’autostrada, non tanto per i soldi (non
ne avevamo bisogno) quanto per l’eccitazione del
fatto stesso. Mio fratello maggiore, che non sapeva
della cosa, mi fermò dicendomi che quella sera non
sarei uscito; ne nacque un forte litigio, ebbi la peggio
e rimasi a casa. I miei cugini ebbero uno scontro a
fuoco con il tizio che avevano rapinato (sapemmo
dopo che era un poliziotto), uno di loro fu colpito e di
conseguenza dovettero portarlo in ospedale, mentre
durante la notte anche gli altri furono portati a tenergli
compagnia nel carcere di Poggioreale.
Questo primo episodio mi fece riflettere molto: avrei
dovuto essere con loro, ma mia madre aveva pregato!!
Ne seguirono altri dove vedevo che Dio mi proteggeva, perché mia madre continava a pregare.
Continuava a pregare quando i carabinieri andavano a
casa a cercarmi, quando mi ritiravo a casa alle quattro
del mattino e non riuscivo nemmeno a stare in piedi,
quando i miei dubbi sulla vita mi portarono ad un
coinvolgimento nella politica.
Lei pregava ed agiva! Mise una Bibbia sul mio comodino ed io spesso la leggevo; non capendo perché, mi
ritrovavo sempre a leggere quei passi dove Dio chiamava a sè Israele. Cominciai così a pensare che anche
io potevo essere Israele e Dio mi stava chiedendo di
avvicinarmi a Lui.
Un giorno mamma mi chiese di accompagnarla ad
una riunione sotto la tenda. Non sapevo di che si trattasse ma la accompagnai; vidi così la tenda ed il gruppo “Cristo è la Risposta” per la prima volta. La tenda
era piena di persone che lodavano il Signore e piangevano. Vedevo che erano sinceri; ero abituato a vedere
persone che pregavano ma questi erano diversi, non
era solo una recitazione di qualcosa imparato, ma stavano letteralmente parlando con Gesù.
La cosa mi attrasse molto e decisi così di restare per
un fine settimana, “immergendomi” nel Vangelo scoprii che chi si ravvedeva non passava per il giudizio,
... allora c’era un giudizio, ma anche una via di scampo! Ma la cosa che più mi colpì fu la scoperta che
Gesù mi amava così tanto .... da morire per me!
Quello “strano” sentimento che aveva portato il figlio
di Dio a lasciare la Sua gloria per un solo scopo ...
me! Non mi ero mai sentito amato come quella prima
volta, il mio cuore si riempì di gratitudine; quella sera
stessa risposi alla chiamata all’altare ravvedendomi
dei miei peccati, ma un’altra decisione presi quella
sera stessa: se Gesù mi aveva amato così tanto, io non
potevo far altro che rispondere dando la mia vita
affinchè altri potessero sapere del Suo amore.
Mi unii così al ministero “Cristo è la Risposta”, era il
1984. Gesù aveva pagato per i miei peccati, ma avevo
ancora un debito con la legge, dovevo andare in carcere per furto e spaccio. Mi presentai così al maresciallo dei Carabinieri del mio quartiere, che mi conosceva bene (non correva buon sangue tra di noi perché
oltre alle altre cose una volta ho picchiato suo figlio...
per la semplice ragione che era il figlio del maresciallo). Quando gli dissi che Gesù aveva cambiato la mia
vita chiamò tutti gli altri nel Comando per festeggiare; nessuno poteva credere che Incarnato era cambiato
e che adesso era un missionario. Anche al giudice
testimoniai del mio cambiamento e gli dissi anche del
mio timore che, se fossi andato in carcere, sicuramente non sarei rimasto tale. Mi concesse così la sorveglianza speciale; potevo rimanere al gruppo e presentarmi in questura ogni sera per la firma.
Gloria a Dio!
Il 4 aprile del 1992 ho avuto dal Signore uno dei regali più grandi, mia moglie Michela ed il 10 Ottobre
dell’anno successivo l’altro grande regalo, mio figlio
Ismaele.
Abbiamo insieme fatto delle scelte, alcune sono state
sbagliate, altre buone, delle esperienze molte belle ed
altre che ci hanno fatto soffrire. Insieme abbiamo
deciso di dedicare la nostra vita al servizio di Dio perché è l’unica cosa che veramente abbiamo a cuore.
Chiedetemi se sono felice e vi rispondo senza ombra
di dubbio ... SI!!
Se questa testimonianza ti ha toccato puoi contattarmi
al mio indirizzo e-mail: 333 [email protected]
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Gruppo Italia
Mariella Franzese
Paolo C. & Cassia S.
Dopo un bel pò di anni, casa
Franzese verrà di nuovo
allietata dalla presenza di un
bebè. Il fratello Emanuele e
la sorella Mariella hanno già
2 figli e servono il Signore
da molti anni nel gruppo.
Pregate per loro e per questa
nuova “avventura” che li
aspetta.
Vi presentiamo la nuova coppia inglese che farà parte della
nostra missione. Nel passato ci
hanno visitato varie volte
come ospiti ed in queste occasioni lo Spirito Santo ha sensibilizzato il loro cuore sul bisogno di predicare l’Evangelo in
Italia. Da qui la decisione di
dedicarsi a tempo pieno all’opera del Signore. Pregate per
loro affinché possano integrarsi nel gruppo e portare molto
frutto.
Siamo felici di annunciarvi il matrimonio fra
Cassia (la figlia di Paul & Juliana Schafer) e
Paolo Condorelli, attualmente membri del
gruppo “Cristo è la Risposta II”. Il matrimonio
verrà celebrato il 24 Luglio a Quaglietta (AV)
alle ore 16:00. Gli sposi saluteranno gli invitati
al Ristorante “La Varchera” in Via Greci,
Oliveto Citra (SA). Se ti farà piacere venire
comunicacelo (poiché abbiamo bisogno di
sapere il numero preciso di quanti verranno
entro il 10 Luglio per prenotare i posti al ristorante), telefonando al 347 7744663. Pregate
che questa giovane coppia possa continuare
fedelmente a servire il Signore in missione.
Bob & Ann
Il gruppo si trova a 200
km da Kivie Lubeni.
Abbiamo iniziato l’inverno trasferendoci in una
caserma ed ancora siamo
qui perché i nostri camion
non sono funzionanti.
Pregate perché pur avendo
il permesso e non pagando
alcun affitto, in qualsiasi
momento potrebbero venderla e di conseguenza
dovremmo trovare un altro
Henry
posto dove andare.
Nonostante tutto il lavoro evangelistico non si ferma.
Abbiamo avuto porte aperte nelle scuole dei diversi
paesi limitrofi, ed il Dipartimento dei Giovani ci paga
la benzina per fare le nostre visite, in quanto apprez-
zano il lavoro ed il materiale che mostriamo nelle
scuole contro la droga, l’aborto, l’aids. Pur non potendo predicare l’evangelo perché è vietato, molti insegnanti sono a nostro favore. Possiamo anche entrare
liberamente negli ospedali. Abbiamo fatto due minicampagne: una in un paese chiamato Orzhizia e l’altra in un paese chiamato Galiabeo. Tutto questo in
collaborazione con le chiese cristiane. Molti ospiti
vogliono venirci a trovare per lavorare con noi. Tra
questi ci sono: 25 giovani (di una missione in belgio)
che vorrebbero venire a luglio o agosto, 5 missionari
latino-americani a settembre, (uno è un cantante che
farà dei concerti in Germania e poi in Ukraina) e il
presidente dei cristiani d’Israele verrà a fare un seminario sull’argomento “Perché Israele” con i pastori
locali. Pregate affinché tutte le attività vadano avanti
e che il Signore provveda un nuovo posto fisso per
l’inverno.
Gruppo dell’Ukraina
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Gruppo in Nicaragua
tutto. Siamo arrivati a Ticuantepe alla fine del mese di
aprile e che grande gioia abbiamo provato nel vedere
il terreno perfetto per noi, con erba verde, senza confusione! Sembrava però un pò isolato e al principio
pensavamo che la gente non sarebbe venuta. Ma
quando abbiamo iniziato la campagna evangelistica la
gente arrivava riempendo la tenda ogni sera. Stiamo
avendo un buon raccolto e così come ogni giorno
vediamo arrivare camion carichi di ananas, così ogni
notte stiamo raccogliendo anime per il regno di Dio.
Ci sono molti giovani delle varie chiese e vengono
spesso alla tenda, hanno molta fame e sete di giustizia
e quando lodano il Signore lo fanno con tutto il
cuore.
Il 13 di maggio faremo una riunione speciale per i
giovani, visiteremo le scuole perché crediamo che é
un tempo di raccolta e continueremo raccogliendo per
la gloria di Dio.
Voglio dirvi anche che la mia salute in questi ultimi
due mesi non è stata molto buona: non so con certezza
quello che mi è successo, ma la parte sinistra del mio
corpo sembrava come paralizzata. Attraverso un
esame si è scartata la possibilità di un tumore al cervello, grazie a Gesú! Da 2 mesi sto facendo una cura e
credo che molta gente sta pregando per la mia salute
e voglio dirvi che grazie a Dio mi sento un pò meglio.
Il dottore mi ha detto che il problema è neurologico.
Confido nel Signore che mi darà pace e la mia FEDE
crescerà per confidare e dipendere di piú da Lui.
Queste sono le cose piú importanti che sono successe
e desideriamo che voi possiate lodare il Signore Gesú
per tutto quello che sta facendo per noi.
Ringraziamo con tutto il cuore quelli che stanno pregando per noi e che inviano offerte; vi ricordiamo che
state seminando in buona terra, e a suo tempo raccoglieremo entrambi, come dice la parola nell’epistola ai
Galati.
Guido & Betty
Mandiamo un caldo saluto a tutti i nostri fratelli e
amici che si trovano nelle differenti parti del bel pianeta terra.
É giá passatoun pó di tempo dall´ultima volta che
avete ascoltato nostre notizie. Inizio così col raccontarvi di quando siamo arrivati ad un piccolo paese di 2
o 3 mila abitanti, poche case al limite della strada,
apparentemente senza vita: nessuno di noi s’immaginava quel che sarebbe accaduto. Terminato lo spostamento abbiamo visto arrivare molti bambini, adolescenti e giovani che bevevano e si drogavano: quale
grande e favolosa opportunità per ministrare il vangelo! Qualcosa di speciale è successo in questa campagna: alla fine 60 anime sono venute a Cristo e le chiese locali (mi riferisco alle 4 chiese evangeliche del
posto) hanno sospeso le loro attività quotidiane per
appoggiare la campagna. Uno “spirito di unità” molto
forte è stato il fattore numero uno che ci ha datto la
vittoria in questa campagna; lodiamo e glorifichiamo
il nostro grande Dio, Alleluia!
In questa campagna si sono uniti al nostro gruppo 4
giovani valorosi, frutto di quella evangelizzazione.
Allo stesso tempo questa grande vittoria ci fa recuperare forze per la nuova battaglia che ci aspetta nella
prossima città. Andremo a Nindiri, luogo molto pittoresco vicino al vulcano attivo Masaya, che per fortuna
non ha eruttato in questi ultimi tempi, anche se crediamo che molti demoni sono saliti per opporsi alla
nostra predicazione, dal momento che è una citta
molto idolatra ed in questo luogo vengono persone
che si consacrano alla stregoneria. Durante la “settimana santa” hanno celebrato una grande processione
(senza sapere che stavano adorando demoni), ma grazie a Dio 22 anime sono state liberate dalla schiavitù
del peccato.
Durante queste due campagne la maggior parte dei
discepoli è stata colpita da influenza e febbre; c´era
vento, moltissima polvere così che, quando mangiavamo si sentiva nella bocca il sapore della terra, ma
anche noi, come l´apostolo Paolo, abbiamo imparato
a vivere inogni situazione: in terreni buoni ed in altri
con fango, ma diamo grazie al Signore in tutto e per
Soggetti urgenti di preghiera:
· Che gli anziani del gruppo continuino a rafforzarsi
nel Signore.
· Che ogni discepolo continui crescendo nella fede e
conoscenza della Parola.
· Che possiamo ottenere il riconoscimento giuridico.
· Che Dio provveda il denaro per comprare una grande
tenda.
·Che Dio continui ad aprire porte per donazioni di
natura economica e materiale.
·Che le necessitá di ogni discepolo siano coperte.
Vi amiamo.
GUIDO & BETTY E GRUPPO.
E-MAIL [email protected]
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Notizie dal Centro America
Gli ultimi giorni dell’anno scorso ed i primi di quest’anno li abbiamo trascorsi con il gruppo del
Nicaragua. Dal momento in cui siamo arrivati all’accampamento, ci siamo resi conto che il gruppo aveva
effettivamente influenzato la comunità con la loro
presenza. Il leader, Guido Agazzi (Brescia), e sua
moglie Bettyi (messicana), come tutto il gruppo, ci
hanno fatto sentire piú che benvenuti. Laila ha avuto
l’opportunitá di aiutarli a incidere un CD durante il
tempo trascorso con loro, così che ora la gente può
comprarlo e ascoltare la musica del gruppo.
In El Salvador, durante questa stagione asciutta, il
gruppo ha lavorato facendo delle crociate, sia nelle
intersezioni di strade principali che in diverse chiese o
nelle piazze.
Come sempre il desiderio di visitare anche l’Italia,
non ci manca, perché l’Italia è il paese dove ho vissuto la mia gioventú col Signore, ed in nessun’altra
parte del mondo riceviamo tanto incoraggiamento ed
amore!
Vi amiamo nel Signore, Pedro e Laila Viaud.
Cari fratelli e amici, ancora una
volta vi mandiamo le nostre
notizie dal Centro America.
Vedendo il passato, ci rendiamo
conto che veramente il Signore
ci ha benedetto al di lá di quello
che avevamo chiesto o pensato.
Adesso che Laila ed io abbiamo
54 e 51 anni rispettivamente, ringraziamo il Signore che ci ha
affidato questo compito di predicare la Sua Parola in tante nazioni, città e paesini di questo
Pedro Viaud mondo, ed in tutto questo la Sua
presenza è stata quella di cui
c’era bisogno. I nostri anni più belli sono passati, ma
ci sentiamo come se stiamo attraversando dei nuovi
ponti, che non sapevamo nemmeno che esistevano e
ad ogni ponte troviamo nuove sorprese. Il nostro pellegrinaggio col Signore non si può paragonare a niente altro. É bello, pieno di prove, allegrezze, gioie ed
anche dolori.
Gruppo Spagna
è cosa meravigliosa agli occhi nostri! Anche se stiamo
vivendo in tempi difficili, il nostro Capitano non si
lascia intimidire dagli schernitori della nostra epoca.
Ci ha detto molto tempo fa di prepararci, di alzarci e
di dire tutto ciò che Egli ci comanda. “Non ti sgomentare per via di loro”, Egli disse, “ond’io non ti renda
sgomento in loro presenza” (Ger. 1:17). Così alziamo
la bandiera ben alta nel vento invernale, marciando
senza rompere i ranghi, a volte stanchi eppure perseverando (Giudici 8:4).
All’inizio di gennaio, sono stato invitato a Granada
per sfidare un gruppo di giovani chiamati ad arruolarsi nell’esercito del Signore. Non so se questi giovani
sono stati coscienti della solennità di ciò che deve
avvenire. Amy Carmichael a ragione, riferendosi alle
parole dell’apostolo Paolo in Cor. 4:13, scrisse:
“Come la spazzatura del mondo e il rifiuto di tutte le
cose lette in ambienti raffinati e possibilmente belli,
queste parole crude possono suonare quali musicali.
Ma la spazzatura del mondo non è musica, è fango.
Fratelli, che Dio ci aiuti a dimenticare le cose che
stanno dietro e a protendere verso la meta finale.
Poco tempo fa abbiamo spostato il nostro campo da
Zafra a Los Santos de Maimona. Entrambi i paesi
sono situati nella provincia di Badajoz, nella regione
dell’Estremadura, nella parte occidentale della
Spagna. In Zafra ci sono due piccole chiese evangeliche, mentre qui in Los Santos nessuna. Entrambe le
località sono molto vicine l’una all’altra, il che ci permetterà di portare avanti alcuni dei contatti presi in
Zafra, dove ci sono ad esempio due persone che stanno seguendo un corso biblico. Speriamo di poterle
integrare in una delle chiese locali prima di andarcene
da quest’area.
Alcune settimane fa ci è stato ricordato che la nostra
fatica non è vana nel Signore. Un pastore della città di
Cordoba, il fratello Francisco Arroto, si stava rivolgendo al Consiglio Evangelico dell’Estremadura (che
include la maggior parte dei pastori e missionari che
lavorano in questa parte della Spagna) sul soggetto
dell’evangelizzazione. Durante il suo discorso si è
riferito all’evangelizzazione che abbiamo svolto in
Ecija (paese vicino a Cordoba) sette anni e mezzo fa.
Spiegava come la nostra presenza aveva prodotto un
impatto duraturo sul paese e come i convertiti sono
rimasti fedeli fino ad oggi. In quel tempo c’erano soltanto pochi credenti in Ecja; oggi c’è una chiesa sviluppata e ben stabilita. Questa è l’opera dell’Eterno ed
Fratello Simon
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Pace a voi nel nome del Signore. Prima di tutto dò un forte
“gloria a Dio!” e “grazie Gesù!” per avermi accompagnata
e guidata in questo mio terzo viaggio in India. Sono partita
con Graziella Giordanella all’inizio di ottobre ‘04 ed
abbiamo raggiunto a Nasik la sorella Chitra (Responsabile
del gruppo “Cristo è la Risposta”). Sia lo stato del
Maharashtra che il Madyapradesh sono ad alta prevalenza
indù. Gli stranieri non sono perciò ben accettati, perché
considerati una minaccia all’induismo. I leaders politici, a
parte Sonia Ghandi che ha una politica democratica, sono
quasi tutti fondamentalisti indù e l’evangelizzazione è
severamente vietata. Il gruppo, lì in India, è davvero spiritualmente forte e disciplinato, la vita lavorativa comincia
al mattino presto con preghiera, meeting di tutti i membri,
distribuzione di opuscoli e vendita di libri cristiani. La
vendita è una maniera di contattare gli indù ed i mussulmani senza ripercussioni da parte della polizia; infatti, vendendo un Nuovo Testamento, si rientra nel campo del commercio e non del proselitismo (che è vietato). Abbiamo
fatto davvero belle esperienze, raggiungendo più persone
possibili nonostante il rischio dei controlli da parte delle
autorità. Gli indù sono molto religiosi: per oltre una settimana non abbiamo avuto riposo perché è stata fatta una
lunga celebrazione per la dea Durga, una divinità con tante
braccia, e centinaia di indù sono stati nei templi per cantare
e celebrare questa divinità offrendo fiori, cibo, ed altri
doni in suo onore.
Qui in India puoi sentire nell’area, appena scendi dall’aereoporto, una forte oppressione spirituale, dovuta alle
migliaia di idoli che vengono adorati. Abbiamo quindi raggiunto con il furgone del gruppo diverse località evangelizzando villaggi sparsi nel verde della foresta indiana. A
volte i credenti ci hanno dato una buona ospitalità, altre
volte abbiamo dormito sulle stuoie o nel furgone in posti
“arrangiati” con topi ed insetti vari o in qualche stanza
provvisoria presa in affitto o provveduta dalla chiesa. Io e
Graziella abbiamo avuto belle opportunità di testimoniare
anche nelle chiese e di cantare dei canti in italiano.
Abbiamo organizzato diverse riunioni per bambini ed
anche comprato cibo per famiglie povere. Grazie a Dio con
le offerte possiamo aiutare diversi pastori poveri, vedove, e
bisognosi in genere. Dopo l’esperienza col gruppo, che è
stata davvero una benedizione per la mia vita, ho sentito in
cuore di proseguire il viaggio da sola e per oltre un mese
ho lavorato nel lebbrosario di Maniktala (Calcutta). Una
cosa è stata visitare chiese, missioni organizzate, credenti
ben curati, ma il primo giorno che ho messo piede nel lebbrosario una puzza di morte mi ha assalita: è stato come
mettere un piede nell’inferno, lo stomaco si è immediatamente contratto ed anche i miei polmoni ma… lo Spirito
Santo mi ha immediatamente detto “Ti stavo aspettando”… così una gioia mi ha invasa, una gioia nel curare e
servire quei malati, una gioia che mi ha accompagnata
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giorno dopo giorno anche quando ho medicato, con i
diversi farmaci e con le bende, le mostruose ferite provocate dalla lebbra, anche quando ho visto colare sangue e
pus ed ho svuotato bacinelle con pezzetti di carne infetta.
Con questa immensa gioia ho trascorso un mese e mezzo
in compagnia dei malati evangelizzando, insegnando canti
cristiani, pregando con loro e distribuendo il Nuovo
Testamento a tutti. Dopo un altro lungo viaggio ho raggiunto l’orfanotrofio di Thangaraj, dove ho potuto rivedere
Graziella. Successivamente mi sono trasferita a Madras.
Attualmente sono sola e sto raggiungendo, a volte con dei
volontari, altre volte da sola e col permesso della polizia,
le aree del terremoto, per portare viveri alle vittime di questa catastrofe. Ho già distribuito viveri a oltre 800 famiglie.
Raggiungo le zone con furgoni carichi di sacchetti di riso,
latte, legumi. Sui sacchetti ho fatto scrivere “Jesus loves
you” e prima di ogni distribuzione condivido sull’amore di
Dio agli indù e ai mussulmani.
Che bello parlare di Gesù a questa gente che difficilmente
incontriamo in una chiesa perché non viene accettata!
Molte persone mi passano le mani sul capo, mi sorridono,
piangono di gioia, mi benedicono: difficile spiegare loro
che sto facendo solo il mio dovere. L’apostolo Giacomo lo
spiega così chiaramente nel capitolo uno e due della sua
epistola, ma non so se si predica ancora su questa verità.
Muoversi da sola è molto pericoloso, gli indiani si comportano molto male quando vedono una donna bianca ( le
donne in India è come non esistessero!). Devo invocare
sempre la protezione di Dio sulla mia vita, ma anche so
che il mio compito è quello di raggiungere le migliaia di
persone che vivono in mezzo all’immondizia per le strade,
in capanne fatte con i rifiuti. Certo se fossi rimasta sotto le
cure di un pastore locale sarei stata come
una regina, avrei avuto ospitalità e
protezione ma… non sarei stata
libera di raggiungere quella
fascia di popolazione che
qui chiamano “gli intoccabili”. Così ho dovuto scegliere se rimanere in una
missione organizzata che
mi custodisse in un vaso
prezioso o rischiare e
continuare il lavoro da
sola. Ho scelto la
seconda condizione
anche se è difficile.
Sono infinitamente
grata a Dio ed a tutti i
fratelli che mi hanno
donato le loro offerte
per realizzare tutto questo! Vi voglio bene!
A
ovest. Infatti conoscono per istinto le zone
in cui si trovano i venti favorevoli e sanno
come utilizzarli.
Noi esseri umani, proprio come le
cicogne, per volare abbiamo bisogno di
“correnti d’aria”. Dio le ha create in gran
varietà. Per esempio consideriamo l’incoraggiamento che riceviamo da altre persone, o le benedizioni che Dio ci dà lungo il
percorso. Ma Lui vuole che sviluppiamo
una certa sensibilità per riconoscere facilmente queste correnti verso l’alto, in
modo da poter intraprendere il giusto percorso.
Possa Dio aiutarci a non perdere la
rotta quando siamo sopra il mare aperto,
dove i venti sono assenti. Allo stesso
modo, faccia sì che possiamo creare correnti favorevoli per gli altri, perché possano planare con facilità.
pparivano eleganti sulle loro
zampe lunghe e sottili. Con grazia avevano attraversato la palude. Affondavano continuamente il becco
nel terreno bagnato per tirarne fuori del
buon cibo. Queste bellissime cicogne
bianche erano appena arrivate in Africa
dall’Europa e avevano bisogno di riacquistare il peso perso durante il lungo volo.
Mi trovavo nello Zimbabwe, nel sud
dell’Africa. Che enorme distanza avevano
coperto questi uccelli! In estate li vedevo
in Europa, in inverno in Africa. Poco
tempo dopo, in Francia, osservai le cicogne costruire il proprio nido in cima ad un
tetto. Erano appena giunte dall’Africa.
A questo punto incominciai ad
immaginare l’itinerario che avevano percorso. Quelle migrate in Francia avevano
scelto il percorso ad ovest e volato sopra
Marocco e Spagna. Altre avevano attraversato l’Egitto ed il Medio Oriente girando verso est.
Ma perché due destinazioni diverse? Sarebbe stato molto più rapido volare
sopra il Mar Mediterraneo. La risposta era
semplice. Questi uccelli, essendo così
pesanti, necessitano di correnti d’aria dal
basso verso l’alto per riuscire a planare.
Sul Mar Mediterraneo queste correnti non
esistono, perciò le due cicogne scelgono
uno dei due percorsi, o verso est o verso
“Grazie, grande Creatore, per avermi chiamato a volare. Aiutami a trovare
continuamente nuove correnti che spingono verso l’alto e, quando necessario, ad
applicare delle modifiche al percorso perché possa raggiungere la meta che hai
stabilito per me”.
9
uesto messaggio dovrebbe edificarvi e fortificarvi nella fede. Fino
a quando saremo in questo mondo
avremo sempre combattimenti di
fede, e fino a quando saremo in
questo corpo dovremo scegliere di camminare
per fede e non per visione.
Sono un uomo abbastanza ottimista, ma negli
ultimi cinque anni ho affrontato dure prove e
grandi pressioni che andavano al di là delle mie
forze, e proprio in mezzo alle prove più difficili
ho sentito queste parole dal Signore: “Compra il
campo”.
(Geremia 32:1) “La parola che fu rivolta a
Geremia da parte dell’Eterno nel decimo anno di
Sedekia, re di Giuda, che fu l’anno diciottesimo
di Nebukadnetsar”.
Queste sono date molto importanti, perchè un
anno più tardi Gerusalemme cadde sotto l’esercito di Babilonia. Sedekia venne imprigionato, i
suoi figli uccisi sotto i suoi occhi e poi lui stesso
fu accecato. L’esercito del re di Babilonia assediava Gerusalemme e il profeta Geremia era rinchiuso nel cortile della prigione della casa del re.
Egli era considerato un traditore in quanto incitava il popolo ad arrendersi e sottomettersi ai
Babilonesi; la città sarebbe stata presa, ci sarebbe
stato sangue per le strade, molte vedove avrebbero pianto i loro mariti, migliaia di persone sarebbero state portate in catene a Babilonia.
(Geremia 32:6-15) Allora Geremia disse: «La
parola dell’Eterno mi è stata rivolta, dicendo:
7 Ecco, Hanameel, figlio di Shallum, tuo zio,
viene da te per dirti: Comprati il mio campo che
è in Anathoth, perché tu hai il diritto di riscatto
per comprarlo».
8 Perciò Hanameel, figlio di mio zio, venne da
me nel cortile della prigione, secondo la parola
dell’Eterno, e mi disse: «Ti prego, compra il mio
campo che è in Anathoth, nel territorio di
Beniamino, perché tu hai il diritto di eredità e il
diritto di riscatto. Compratelo!». Allora riconobbi che questa era la parola dell’Eterno.
9 Cosí comprai da Hanameel, figlio di mio zio, il
campo che era in Anathoth e gli pesai il denaro:
diciassette sicli d’argento.
10 Firmai l’atto, lo sigillai, chiamai i testimoni e
pesai il denaro sulle bilance.
11 Quindi presi l’atto di compra, quello sigillato
secondo la legge e gli statuti e quello aperto
12 e consegnai l’atto di compra a Baruk, figlio di
Neriah, figlio di Mahseiah, in presenza di
Hanameel mio cugino, in presenza dei testimoni
che avevano firmato l’atto di compra, e in presenza di tutti i Giudei che sedevano nel cortile
della prigione.
13 Poi davanti a loro diedi quest’ordine a Baruk:
14 «Così dice l’Eterno degli eserciti, il DIO
d’Israele: Prendi questi atti, l’atto di compra,
tanto quello sigillato quanto quello aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino per
molti giorni.
15 Poiché così dice l’Eterno degli eserciti, il DIO
d’Israele: In questo paese si compreranno ancora case, campi e vigne”.
Dio aveva detto a Geremia che l’esilio sarebbe
durato 70 anni, tutti i campi sarebbero stati
abbandonati, il popolo sarebbe stato portato in
cattività e nonostante questo gli chiede di comprare un campo. Vi faccio un esempio. Tutti
quanti conosciamo la storia del Titanic: per anni
viene profetizzato che ci sarà una collisione e che
sprofonderà negli abissi più profondi portando
con sè centinaia di persone. Sei mesi prima della
data di partenza per il suo primo viaggio, il proprietario del Titanic vi dà la possibilità di acquistate un “pacchetto crociera” di viaggi per il futuro. E voi accettate di comprarlo.
(Geremia 32:16-25) “Dopo che ebbi consegnato
l’atto di compra a Baruk, figlio di Neriah, pregai
l’Eterno, dicendo:
10
17 «Ah, Signore, Eterno! Ecco, tu hai fatto il cielo
e la terra con la tua grande potenza e con il tuo
braccio disteso. Non c’è nulla troppo difficile per
te.
18 Tu usi benignità verso mille generazioni e
ripaghi l’iniquità dei padri in seno ai loro figli
dopo di essi, Dio grande e potente, il cui nome è
l’Eterno degli eserciti.
19 Tu sei grande in consiglio e potente in opere e
hai gli occhi aperti su tutte le vie dei figli degli
uomini, per dare a ciascuno secondo le sue opere
e secondo il frutto delle sue azioni.
20 Tu hai operato fino al giorno d’oggi segni e
prodigi nel paese d’Egitto, in Israele e in mezzo
ad altri uomini, e ti sei fatto
un nome come è quest’oggi.
21 Tu facesti uscire il tuo
popolo dal paese d’Egitto
con segni e prodigi, con
mano potente e braccio
disteso e con grande terrore.
22 Tu desti loro questo
paese che avevi giurato ai
loro padri di dare loro, un
paese ove scorre latte e
miele.
23 Essi entrarono e ne presero possesso, ma non
hanno ubbidito alla tua voce
e non hanno camminato
nella tua legge; non hanno
fatto tutto ciò che avevi
comandato loro di fare; perciò tu hai fatto venire su di
loro tutta questa calamità.
24 Ecco, i terrapieni giungono fino alla città per
prenderla; e la città è data in mano dei Caldei
che combattono contro di essa con la spada, la
fame e la peste. Ciò che tu hai detto è avvenuto;
ecco, tu lo vedi.
25 Eppure, o Signore, o Eterno, tu mi hai detto:
“Comprati con denaro il campo e chiama i testimoni, mentre la città è data in mano dei Caldei”.
derà.
29 I Caldei che combattono contro questa città
entreranno, appiccheranno il fuoco a questa città
e la bruceranno insieme alle case sui cui tetti
hanno bruciato incenso a Baal, e fatto libazioni
ad altri dèi per provocarmi ad ira”.
(Geremia 32:36-44) “Perciò ora così dice
l’Eterno, il DIO d’Israele, riguardo a questa
città, di cui voi dite: «Essa sarà data in mano del
re di Babilonia, per mezzo della spada, della fame
e della peste».
37 «Ecco, li radunerò da tutti i paesi dove li ho
dispersi nella mia ira, nel mio furore, nella mia
grande indignazione; li farò
tornare in questo luogo e li
farò abitare al sicuro.
38 Essi saranno per me il mio
popolo e io sarò per loro il
loro DIO,
39 Darò loro un solo cuore,
una sola via, perché mi temano per sempre per il bene loro
e dei loro figli dopo di loro.
40 Farò con loro un patto
eterno: non mi ritirerò più da
loro, facendo loro del bene, e
metterò il mio timore nel loro
cuore, perché non si allontanino da me.
41 Gioirò nel far loro del bene
e li pianterò stabilmente in
questo paese con tutto il mio
cuore e con tutta la mia
anima».
42 Poiché così dice l’Eterno: «Come ho fatto
venire su questo popolo tutta questa grande calamità, così farò venire su di loro tutto il bene che
ho loro promesso.
43 Si compreranno ancora campi in questo paese,
di cui voi dite: E’ una desolazione, senza più
uomo o bestia, è stato dato in mano dei Caldei”.
44 Si compreranno campi con denaro, si firmeranno gli atti, si sigilleranno, si chiameranno
Egli non fa nessuna domanda o richiesta a Dio,
testimoni nel paese di Beniamino e nei dintorni di
ma richiama la Sua attenzione su quello che sta
Gerusalemme nelle città di Giuda, nelle città
per accadere perché sembra follia. Geremia ricodella regione montuosa, nelle città della pianura,
nosce la grandezza di Dio, la Sua potenza e che
nelle città del Neghev, perché io farò tornare
niente è difficile per Lui, ma la città sta per crolla- quelli che sono in cattività, dice l’Eterno”.
re ed allora perché questa richiesta di comprare un
campo? Nel suo cuore questo non aveva nessuna
Questo è uno dei “più grandi capitoli di fede” che
logica ma per ubbidienza lo fece.
si possa trovare in tutta la Bibbia. Geremia profetizzò per 40 anni, il suo messaggio non venne
(Geremia 32:26-29) “Allora la parola
ascoltato e vide la grande e terribile distruzione,
dell’Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
morendo prima di vedere la restaurazione.
27 «Ecco, io sono l’Eterno, il DIO di ogni carne; Dio gli disse di comprare il campo come un’azioc’è forse qualcosa troppo difficile per me?.
ne profetica atta a simboleggiare la futura restau28 Perciò così dice l’Eterno: «Ecco, io darò que- razione. Un deposito fatto ora per una realtà futusta città in mano dei Caldei, in mano di
ra.
Nebukadnetsar, re di Babilonia, il quale la prenAlle volte io sento Dio che mi dice di “acquistare
11
il campo” in senso spirituale!
Io voglio vedere dei risultati come voi, prego per
un risveglio, per una grande raccolta e che la
potenza di Dio possa scendere. Ma c’è un altro
aspetto della nostra fede: la “testimonianza della
nostra fede”. La testimonianza di un popolo che
adora Dio, gioisce nella Sua presenza ed è pronto
ad acquistare un campo mentre la città sta per
essere distrutta, e non per averne un profitto
immediato ma solo per la testimonianza.
Ci sono testimoni che ci stanno guardando nei
luoghi celesti e Dio manifesta la Sua sapienza
attraverso la Sua chiesa e molto spesso Egli lo fa
attraverso la chiesa crocifissa.
Ecco la storia di un uomo che
è stato condannato all’ergastolo per la sua fede: si trova
incatenato in prigione e gioisce perché a lui è dato il privilegio di soffrire vituperio a
causa del Signore. Anche se
nessuno in prigione lo sentirà
cantare, anche se nessuno
scriverà mai un libro su lui:
questa è una testimonianza!
C’è qualcuno che Dio può
indicare come testimone vincitore nel regno. Non importano i risultati esteriori, visibili; a volte Dio viene glorificato attraverso la nostra
“semplice ubbidienza”, anche
quando sembra che niente
accade, ma Lui ha parlato e
noi lo abbiamo onorato con
un cuore puro. Abbiamo detto: “Signore, anche se
mi sembra strano, pazzesco, se Tu hai detto di
farlo, noi lo faremo!”
Ora mi rivolgo al gruppo: io, con voi, sto chiedendo a Dio di poter vedere una grande raccolta qui
sotto la tenda, di darvi più anime nel futuro di
quante ve ne ha date nel passato e lo spero. Ma se
Dio dovesse dirvi che il numero di persone presenti alle riunioni serali diminuirà, ministrarli sarà
ancora più difficile e nonostante questo chiedesse
a questo gruppo, -agli anziani e a tutti i membri
che si sono sacrificati per tanti anni- in un
momento senza nessun senso logico di comprare
una nuova grande tenda perché di lì a qualche
anno migliaia di persone saranno salvate... come
penseresti di comportarti se non accadesse attraverso di te, ma ugualmente attraverso la tenda?
Essa sarebbe una testimonianza davanti alle
potenze demoniache nei luoghi celesti e davanti
agli angeli. Essa sarebbe una dichiarazione profetica, un deposito, un messaggio che parla con
grande forza. Cosa succederebbe se Dio usasse
questa occasione per dire alla chiesa di tutta la
nazione che ci sarà una grande raccolta? Vi dico
di nuovo che desidero vedere risultati insieme a
voi, voglio sentire dei numerosi peccatori che
sono venuti alla salvezza, ma a volte c’è una chiamata ad una “fede più alta”. Sto parlando di una
fede che dice: ”Dio, tu hai detto di farlo, e noi lo
faremo con gioia, perché questa nuova grande
tenda rappresenta una raccolta”. I risultati non ci
scoraggeranno, perché non stiamo agendo solo
per ottenere dei risultati, ma stiamo agendo secondo la fede. Facendo così non soltanto portiamo
gloria a Dio nei luoghi celesti, non soltanto
dichiariamo la Sua sapienza, ma questo ci porta
ad un livello superiore di servizio, perché siamo
determinati a gioire in ogni tempo per lodarLo.
Anche se ci troviamo da soli
sotto la tenda, essa sarà per
noi un’opportunità per incontrarci col nostro Dio e riempire questo luogo con lodi ed
intercessioni.
Dobbiamo sviluppare un’attitudine spirituale.
Abbiamo avuto nel passato
una mancanza di denaro
nella nostra Scuola di
Missione “Fire”, che non ci
permetteva di pagare gli stipendi agli insegnanti ed allo
“staff”. Sapevamo che era un
periodo di prova. Dio mi
parlò dicendomi che quanto
più alto sarebbe stato il livello della prova che stavamo
attraversando, tanto più alta
sarebbe stata la ricompensa.
Per avere degli ottimi risultati alle volte ci vuole
tempo. Così in quella occasione un fratello mi
disse che Dio voleva che noi continuassimo a
camminare nello stesso modo, a credere in Lui
allo stesso modo, sia che avessimo la busta paga o
che non l’avessimo. Così qualcosa successe in
noi, ci sentimmo fortificati come soldati e non
c’importava di camminare sulle acque o sulla
terra. Realizzammo che se non avessimo passato
quelle prove non avremmo ottenuto quei risultati
nella nostra vita.
Dio vuole che impariamo “l’attitudine di comprare il campo”. Pur non avendo molto denaro o riuscendo a stento con quello che si ha a coprire le
spese del mese, Dio ci dice di darlo per Lui!
Deve sorgere in noi qualcosa che ci spinge a muoverci al di là di ciò che vediamo. Ubbidendo,
entriamo in un altro livello dove il provvedimento
e le possibilità del Signore sono senza limiti.
Gioiamo, ma non sulla base di ciò che vediamo.
(Habacuc 1:2-3) “Fino a quando, o Eterno, griderò, senza che tu mi dia ascolto? Io grido a te:
«Violenza!», ma tu non salvi”.
12
3 Perché mi fai vedere l’iniquità e mi fai guardare
la perversità? Davanti a me stanno rapina e violenza, c’è contesa e cresce la discordia.
Habacuc visse quasi nello stesso periodo storico
di Geremia, vide il popolo d’Israele nel peccato e
grandissime ingiustizie commesse. Egli gridava a
Dio per questa situazione chiedendoGli fino a
quando avrebbe permesso che tutto questo andasse avanti. Allora Dio gli disse che avrebbe fatto
giustizia mandando una nazione senza Dio a
distruggere il Suo popolo. La soluzione era peggiore del problema.
(Habacuc 1:13) “Tu hai gli occhi troppo puri per
vedere il male e non puoi
guardare l’iniquità. Perché
stai a guardare quelli che
agiscono con frode, e taci
quando il malvagio divora
chi è più giusto di lui?”
Il nostro popolo è cattivo,
ma ora sta arrivando un
altro popolo che è ancora
più cattivo per giudicarci.
Signore! Non è logico, non
è giusto, le cose vanno
male!
Ma Habacuc volle aspettare,
infatti il Signore gli rispose
successivamente in un altro
modo.
(Habacuc 2:3-4) “Poiché
la visione è per un tempo
già fissato, ma alla fine
parlerà e non mentirà; se
tarda, aspettala, perché certamente verrà e non
tarderà».
4 Ecco, la sua anima si è inorgoglita in lui, non è
retta, ma il giusto vivrà per la sua fede”.
(Habacuc 3:17) “Anche se il fico non fiorirà e
non ci sarà alcun frutto sulle viti, anche se il
lavoro dell’ulivo sarà deludente e i campi non
daranno più cibo, anche se le greggi scompariranno dagli ovili e non ci saranno più buoi nelle
stalle,
18 esulterò nell’Eterno e mi rallegrerò nel DIO
della mia salvezza.
19 L’Eterno, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà
camminare sulle mie alture”.
Non importa quello che vedo, non importa se le
situazioni sono disperate, ho una parola da parte
di Dio e così vivo per fede gioendo sia quando le
cose vanno bene sia che tutto crolli. È un tempo
per gioire, perché Dio è Dio; non a motivo delle
circostanze, ma perché Dio è Dio! Noi compriamo il campo perché siamo un popolo di fede ed i
risultati verranno, forse non nella nostra generazione; ma noi continueremo a prendere posizione
in base alla nostra fede e saremo i testimoni
davanti al cielo e alla terra. Dio avrà la Sua testimonianza, ci sarà un deposito, una caparra che
costituisce una garanzia per le cose che devono
ancora avvenire.
Vi faccio un esempio: Dio vi dice di comprare
una nuova tenda, provvederà al pagamento in un
modo miracoloso, conquisterete 10.000 anime e la
tenda sarà sempre piena di peccatori. Un anno più
tardi, o due-tre anni più tardi, la raccolta non è
arrivata, la tenda è ancora vuota, quasi nessuno
viene alla salvezza. Gridiamo a Dio chiedendoGli
il perché di questo “poco”,
rispetto a quello che ci
aveva promesso. Ci scoraggiamo, così dimentichiamo
come Dio ci ha parlato chiaramente e perdiamo ogni
speranza. Le nostre emozioni vanno in ogni direzione,
ma dobbiamo ricordare a noi
stessi che Dio ha parlato, ha
promesso. RicordiamoGli
della caparra chiedendoGli
di affrettare la risposta, l’adempimento dei tempi.
Dobbiamo incoraggiare noi
stessi guardando alla fedeltà
di Dio. Se ci ha portato fino
a questo punto, ci porterà
anche avanti, se Egli ha
mantenuto le promesse fino
ad ora, Egli sarà fedele nell’adempiere anche la seconda, la terza e la quarta promessa.
Dio c’incoraggia ad acquistare il campo, anche se
non sembra completamente logico ed è fuori dai
nostri schemi stolti. Col tempo il Signore confermerà la Sua parola facendo sorgere in noi quella
speranza che va in direzione opposta rispetto a
quella delle circostanze. La risposta arriverà credendo non soltanto per ottenere dei risultati, non
soltanto per ubbidienza ma anche per dare testimonianza.
(Efesini 3:10) “affinché, per mezzo della chiesa,
nel tempo presente sia manifestata ai principati e
alle potestà, nei luoghi celesti, la multiforme
sapienza di Dio”
Questa deve essere la nostra sfida!
13
aramente uomini davvero
grandi riconoscono il proprio valore. Un
grande uomo di questo genere fu
Andrew A. Bonar. Il suo diario è un vero
e proprio manuale sulle qualità di un
cuore spezzato e umile. Quasi ogni
pagina sembra essere piena di espressioni della sua trasparenza e del suo
senso di indegnità,
oltre che di Gesù
Cristo. Per un vero
santo, il sentiero di un
cuore spezzato porta
diritto al trono della
grazia. Andrew Bonar
non fece eccezione a
questa regola divina.
Majory Bonar, la figlia
di Bonar, descrive il
suo diario come una
“rivelazione di uno che
pregava sempre e che
pregava ovunque”.
John J. Murray scrisse
di Andrew Bonar: “Egli
non credeva in alcuna
scorciatoia verso la
santità e verso l’uti-lità
nell’opera di Dio. Egli
sapeva che la sola e unica via per crescere nella grazia e nella conoscenza del
Signore Gesù Cristo era una comunione
quotidiana e d’ora in ora con il Padre ed
il Figlio”. Andrew Bonar stesso scrisse:
“C’è troppo tempo occupato nell’opera
attiva per il Regno. Indubbiamente se i
servitori di Dio devono parlare e predi-
care nella potenza dello Spirito Santo,
devono darsi di nuovo continuamente
alla preghiera...”
14
Andrew Bonar era proprio uno dei tanti
ministri scozzesi usati da Dio durante il
Risveglio di Kilsyth del 1839-1840. I
ministri maggiormente onorati dalla presenza di Cristo durante questo tempo di
ristoro furono William Chalmers Burns
(1815-1868), Robert Murray McCheyne
(1813-1843),
Alexander Moody Stuart
(1809-1898) ed
Andrew Bonar. Tutti
questi uomini erano
amici intimi che si
incoraggiavano a vicenda nell’esercizio di una
costante preghiera.
Subito dopo il declino
del Risveglio di Kilsyth,
Andrew Bonar disse:
“Ho imparato dall’esperienza che non è il
molto lavoro ma la
molta preghiera l’unico mezzo per la buona
riuscita”. Bonar era in
grado di realizzare
molto con gli uomini in
pubblico perché passava molto tempo con Gesù Cristo in privato. Le annotazioni quotidiane del diario di Bonar attestano questo fatto. Egli
scrisse il 3, gennaio 1856: “In questo
periodo mi sono sforzato di mantenere
viva la preghiera in ogni ora del giorno,
fermando la mia occupazione, qualunque essa fosse, per pregare un pò. Cerco
di mantenere la mia anima all’ombra del
trono della grazia e di Colui che vi siede
sopra”. Sabato, 8 marzo: “Ho paura di
me stesso perché sono meno devoto di
quanto solevo essere, benché spesso sia
più aiutato che mai nella predicazione...”. Mercoledì, 24: “O mio Dio, non
lasciarmi camminare, persino nei verdi
pascoli, senza di Te! Mi sento felice di
vivere da pellegrino e straniero, e più,
molto più di prima, ricerco attraverso la
preghiera e il forte
pianto nel segreto di
vedere Dio glorificato
nella salvezza delle
anime”.
bagnato di lacrime, una gola secca a
causa della preghiera, occhi come una
sorgente di lacrime per i peccati del
paese si trovano raramente in mezzo a
noi».
In una lettera ad un
amico intimo, Andrew
Bonar scrisse: “O fratello, prega; nonostante
Satana, prega; spendi
ore in preghiera, trascura gli amici piuttosto
che la preghiera, digiuna, salta la colazione, il
pranzo, la cena e anche
il sonno piuttosto che la
preghiera. E non dobbiamo parlare della preghiera, ma pregare sul
serio. Il Signore è vicino. Egli viene dolcemente mentre le vergini dormono.” Andrew Bonar visse in un
periodo di risveglio e tuttavia pregava
incessantemente per ricevere di più dalla
potenza risvegliante di Dio. Il suo diario
ancora una volta rende chiaro questo.
Mercoledì, 21: “Sono stato messo in
grado di spendere quasi tutto il giorno in
preghiera, lode e confessione. Sono stato
portato a una profonda umiliazione per
la nostra chiesa, e alla preghiera per l’effusione dello Spirito Santo sulla mia
gente. Ho fatto varie promesse davanti al
Signore, e il mio cuore era dolente dal
desiderio, ma anche felice per l’aspettativa di ciò che questo gior-no possa realizzare per me. Ma reputo vero quello
che Samuel Rutherford scrisse: «Un letto
Andrew Bonar era un uomo che conosceva intimamente Gesù Cristo. Come risultato egli vide ciò che Gesù vide, e perciò
si preoccupò, pianse e pregò come Gesù.
Così troppo spesso anche i nostri occhi
sono asciutti perché i
nostri occhi sono ciechi ai bisogni intorno
a noi. Molti di noi
sono stati accecati dal
temporale, fino a non
poter più vedere l’eterna realtà della santità del cielo e gli
orrori dell’inferno.
Signore, riportaci
indietro nella cameretta della preghiera,
dove gli occhi ciechi
vedono e i cuori induriti vengono spezzati.
Signore, abbi pietà e
portaci a una contrizione di cuore!
Riferimenti Usati:
Diary and Life of Andrew A. Bonar di
Marjory Bonar
Victorious Christians You Should Know di
Warren W. Wiersbe
David Smithers
15
quella foto? Sicuramente penserai che è una
foto bellissima e da conservare. Dall’altro
canto cosa succederebbe se tutte le altre persone apparissero bellissime e TU ti stai grattando il naso proprio in quel momento? Sembra
che ti sei appena alzata dal letto e i tuoi capelli
non hanno il migliore dei “look”... Vuoi ancora conservare la foto oppure decidi di distrug(Giacomo 3:16)
gerla? Senza dubbio deciderai di buttarla via e
“Dove infatti c'è invidia e contesa, lí c'è turdimenticarla. Se questa fosse la tua reazione
bamento ed ogni sorta di opere malvagie”.
significa che l’egoismo fa parte della tua vita.
Da molti viene preso con leggerezza o addirit- Quando mi alzo al mattino e mi guardo allo
tura non viene neanche considerato un proble- specchio, cosa vedono i miei occhi nel profonma. Molti negano perfino che esista, conside- do? Si, il mio vecchio IO. Clark nella sua
realtà. E questo è il problema: guardiamo solo
randolo solo una delle naturali emozioni
noi stessi e ciò che vogliamo raggiungere,
umane. Ma non lo è! Si manifesta come un
quello che siamo e che saremo. È quella picdistruttore ed è odiato da DIO.
cola persona che vive in noi e che limita la
nostra vita perché riusciamo a vedere solo lei,
(Proverbi 8:13)
“Il timore dell'Eterno è odiare il male; io odio quel piccolo punto in un grande universo....ma
la superbia, l'arroganza, la via malvagia e la quanto grandi possiamo sentirci!
bocca perversa”.
È quando ci preoccupiamo solo di noi stessi
Se Dio odia l’egoismo dobbiamo valutarlo per che cominciamo a ferire gli altri. Questa è
quello che rappresenta e renderci conto che se arroganza, egoismo e ossessione verso la prolo pratichiamo potremmo trovarci in guai seri pria persona che esclude gli altri e ferisce tutti.
con il Signore. Questa è una delle ragioni per Desideri avere successo in quello che fai? Non
c’è niente di male in tutto questo, ma se ferisci
cui molti sono deboli e dubitanti della loro
gli altri intorno a te per raggiungere il tuo
fede; ma c’è speranza e voglio elaborare un
scopo, sappi che stai entrando nel territorio di
piano che ci possa aiutare ad affrontare e
satana.
sconfiggere questo terribile peccato.
L’AMORE NON E’ EGOISTA IN NESSUN
MOMENTO DELLA NOSTRA VITA.
Tu hai questo problema? Un carissimo uomo
di Dio ha usato questo esempio: quando guar- Vi siete mai chiesti perché la prima chiesa
di una foto di gruppo, qual è la prima persona vendette tutti i propri beni e ne divise il ricavato fra tutti coloro tra i fratelli che si trovavache cerchi nella foto? Te stessa, è vero! Se
no nel bisogno?
tutti nella foto sono in una brutta posizione
oppure si stanno grattando il naso magari con È proprio in questo momento della storia che
un occhio chiuso ma TU sei bellissima, la foto possiamo vedere in un modo reale e pratico
ti ha catturato in uno dei tuoi momenti miglio- Cristo nella vita dei credenti. Loro stavano
semplicemente ubbidendo all’esempio lasciato
ri e dalla giusta angolatura... Che ne pensi di
oglio parlarvi di un soggetto che ha
ucciso e causato dolore più di qualsiasi virus o
guerra. Il soggetto in questione è l’egoismo.
Questo era il termine greco usato dagli
Apostoli per indicare l’invidia, l’ambizione
personale, il disordine e la malvagità.
16
probabilmente rivaluterebbero la loro posizione davanti a un Dio così immenso. Le persone
importanti, quando muoiono, sono più morte
di tutte le altre. Sono veramente morte come
dice un poeta. Pensavano che la chiesa avrebbe chiuso e che il mondo avrebbe girato con
più difficoltà data la loro assenza. Ma il punto
è che ci sono molte altre “piccole” persone
importanti pronte ad essere ingannate e consumate da questo pensiero. Indovina? La chiesa
e il mondo intorno a noi continuano ad andare
avanti e noi saremo presto dimenticati.
Voglio darvi la mia dolorosa, personale confessione.
Eccomi qui, con il mio intenso programma
giornaliero: si sono cose che
devo assolutamente portare a
(Filippesi 2:3-4)
compimento, altrimenti questo
“Non facendo nulla per
“povero gruppo” non potrà più
rivalità o vanagloria, ma
essere lo stesso! Ma succede
con umiltà, ciascuno di
qualcosa di disastroso! Mentre
voi stimando gli altri piú
cerco di accingermi a svolgere il
di se stesso. 4 Non cerchi
primo dei miei compiti così
ciascuno unicamente il
importanti, qualcuno bussa alla
proprio interesse, ma anche quello
porta. Oh no! Qualcuno sta cerdegli altri”.
cando di derubarmi del mio
tempo così prezioso ed imporL’ amore costruisce sempre relaziotante. Ed è il fratello che è
ni, l’egoismo le distrugge, sempre.
responsabile della pulizia del
Che sia un matrimonio, un’amicizia
campo. Cosa c’è di così imporfraterna o una comunione tra chiese,
tante da dover disturbarmi proprio ora? Ma lui
il risultato è sempre lo stesso. Questo ha proha cose di estrema importanza da raccontarmi
vocato la morte spirituale ed emozionale di
e riesce così a rubarmi una buona parte della
tutti coloro che ne sono coinvolti, e si è infilmia preziosa mattinata. Mentre lui mi apre il
trato nel nostro mezzo senza che nessuno se
suo cuore, io tamburello con le dita sul tavolo
ne accorgesse. Infatti i più colpevoli sono
domandandomi quando mai la smetterà di parcoloro che lo vedono come l’ultimo dei loro
problemi. Questo, la Bibbia, lo chiama ingan- lare…..
Gli dò il mio sorriso ipocrita promettendogli
nare se stessi. Io posso dire di non essere
di pregare per lui, e mentre esce dalla porta
ingannato, ma il fatto è che se io sapessi di
esserlo, in realtà non lo sarei più. Una persona una sorella entra e prende il suo posto dicendomi che deve andare a casa per visitare la sua
ingannata non sa di esserlo, ma il frutto della
famiglia. Lei riesce a prendermi più tempo del
sua vita lo dichiara fortemente anche se egli
fratello, elencandomi ogni malattia che sua
non può sentirlo.
madre ha e ogni problema del suo fratello
L’inganno ha chiuso le sue orecchie.
minore. Mi rendo conto che la mattinata è
ormai finita e mi sforzo di non guardare l’oroL’umiltà è uno dei più grandi attributi che un
logio ma non ci riesco e l’unico mio pensiero
uomo possa avere, ma l’egoismo ci nega la
possibilità di ricevere la forza per poter andare è rivolto a tutto ciò che devo fare e se mai riuscirò a farlo.
avanti con Cristo. Più cadiamo nell’egoismo,
più l’arroganza riempie le nostre vite. Ci sen- E mentre comincio a “gonfiarmi” sempre più
ai miei occhi, mi rendo conto che dovrò preditiamo molto importanti, ma lo siamo solo ai
care quella sera stessa e ancora non mi sono
nostri occhi e non davanti a Dio. Questo sucpreparato. Come farà il Regno di Dio, visto
cede a molti che sono in autorità: si sentono
così importanti per quello che stanno facendo che la sorella sta piangendo e mi sta ancora
elencando ogni zia e cugina della sua famiglia
e la loro posizione è così elevata che non riescono a trovare tempo per tutte quelle persone che ancora non conosce il Signore? Ancora
che dovrebbero servire. Se potessero realizza- una volta indosso il mio sorriso ipocrita e la
congedo con la parola PACE augurandole un
re quanto grandi riescono a vedere loro stessi
da Cristo per l’umanità. Stimare gli altri più di
noi stessi!
NON ESSERE EGOISTA MA SII SALVATO!
Questo era un potente messaggio in azione.
Molti gruppi hanno dichiarato che le loro
organizzazioni sono le più vicine alla chiesa
della pentecoste che esistano oggi.
Io faccio questa domanda: “Quale gruppo sta
vivendo lo stesso esempio di altruismo presente nella prima chiesa nei confronti dei loro fratelli?” La prima chiesa fu convinta immediatamente del proprio egoismo e fece qualcosa al
riguardo. Gesù era il loro esempio da imitare
ed oggi Egli è il nostro.
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buon viaggio. Quello che io non realizzo è che
la cosa più importante è l’amore per coloro
che mi sono attorno, i loro bisogni e le loro
preoccupazioni. Il piccolo Clark che è nel mio
intimo è cresciuto così tanto da impedirmi di
vedere ciò che è veramente importante.
È proprio l’egoismo, quella falsa sensazione
di importanza, che mi deruba della benedizione che Dio avrebbe voluto darmi se solo avessi ascoltato con il cuore aperto i bisogni di
coloro che amo.
Come possiamo vincere i legami dell’“IO”?
Prima di tutto dobbiamo
smettere di guardare al piccolo “io” che è dentro di
noi, e cominciare a renderci conto che DIO è molto
più grande di noi.
METTIAMO I NOSTRI
OCCHI SU COLUI CHE È
VERAMENTE GRANDE e togliamoli dal nostro piccolo “io” e dal
mondo di importanza che gli abbiamo creato intorno. Dobbiamo riflettere Cristo in ciò che noi siamo
oppure non siamo di Cristo.
Ma perché è un peccato così serio,
se è così comune e sembra essere
così naturale? Perché dobbiamo
rappresentare Cristo, essere un
esempio di quello che Cristo è, e
non essere dei piccoli Napoleoni spirituali.
Egli è l’opposto dell’egoismo. Confessare il
Suo nome ma vivere una vita di menzogne è
la peggiore delle condanne.
Perché siamo egoisti? La risposta è: insicurezza. Pensiamo che se non prendiamo cura di
noi stessi, nessun altro lo farà. Così dobbiamo
proteggere la nostra vita e confrontare chiunque può esserne una minaccia. Ma se Gesù è
colui che provvede per noi e il nostro protettore, perché dovremmo preoccuparci? Se Egli
non lo è, allora cadremo in questo peccato. In
altre parole ci sentiamo insicuri in Cristo, per
cui deve predominare la nostra volontà. Quale
bugia e inganno!
Più abbiamo secondo la nostra carne e più
siamo egoisti ed insicuri. Forse è per questo
che di solito l’opera di DIO è finanziata dai
bisognosi e dai poveri. Essere veramente
altruisti è un attributo divino, al contrario dell’orgoglio, la vanità o l’essere possessivi!
Nello spirito vediamo Cristo per quello che
Egli è, cioè potente e più grande di qualsiasi
cosa noi facciamo o siamo. Più preghiamo e
Gli chiediamo intendimento, più diventeremo
piccoli ai nostri occhi, mentre Egli crescerà
nella nostra vita e la fede che deriverà da tutto
questo ci trasformerà nella Sua immagine.
Questo dovrebbe essere il nostro scopo, non
qualche piccola ambizione che consuma il
nostro io! Cerchiamo la Sua faccia e la nostra
faccia diventerà sempre meno importante ed
Egli potrà lavorare attraverso di noi.
Sei altruista? Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili.
Nabucodonosor guardò e vide un grande
regno. Nel suo cuore egli disse: “Guarda che
cosa ho fatto!” Fu in quel momento che Dio lo
trasformò in una bestia selvatica. Quando egli vide ciò che
Dio era, umiliò se stesso e Dio
lo restaurò ad una posizione
finanche maggiore. Succede
sempre così quando abbiamo a
che fare con l’egoismo.
Mio figlio conosceva un uomo
che un giorno, per caso, si è
imbattuto in Silvester Stallone
nel bagno di un ristorante.
Secondo il suo racconto l’attore
era molto basso di statura.
“Papà” mi chiese mio figlio,
“puoi immaginare Rambo così
piccolo?”
“Certo”, risposi, “ai nostri occhi
siamo tutti dei “RAMBO” ma in
realtà solo Dio è veramente
grande”.
Crediamo nel nostro grande Dio per grandi
cose nella nostra vita! E Dio lo farà perché
Egli è capace. Noi non lo siamo e prima ce ne
rendiamo conto, prima l’amore di Cristo consumerà totalmente la chiesa. Sto aspettando
quel giorno! Cerchiamo il volto di Dio mentre
c’è ancora tempo e allontaniamo da noi tutti
l’egoismo.
(Giacomo 3:17-18)
“Ma la sapienza che viene dall'alto prima di
tutto è pura, poi pacifica, mite, docile, piena
di misericordia e di frutti buoni, senza parzialità e senza ipocrisia. 18 Or il frutto della giustizia si semina nella pace per quelli che si
adoperano alla pace”.
Questa è ciò che siamo e ciò che potremo
essere.
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GRIDO DI BATTAGLIA
Semestrale Missionario di
CRISTO ¨ LA RISPOSTA
Anno XVII n.57 - Giugno 2005
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Giugno 2005 - Cristo è la risposta