GRIDO di BATTAGLIA - PERIODICO MISSIONARIO di CRISTO E’ LA RISPOSTA - ANNO XVII n. 57 Giugno 2005 Il combattimento nostro non è contro sangue e carne. Dir. Resp. Tina della Cananea Efes. Efes. 6:12 6:12 Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/C Legge 662/96 Benevento CPO N on ha un’altra religione da presentare, né un’altra dottrina da insegnare. Noi predichiamo Cristo crocifisso, e il nostro obbiettivo è quello di raggiungere più persone possibile, in ogni luogo, prima che il nostro Signore ritorni. Noi vogliamo trasmettere una visione per l’evangelizzazione del mondo alla Chiesa e stimolare le comunità locali a mandare più operai in missione; una visione che farà crescere un desiderio ardente nel cuore di ogni credente per conquistare anime dovunque si trovi! Abbiamo visto per esperienza che l’opera di evangelizzazione può progredire dando l’opportunità a persone senza alcuna esperienza, e senza avanzare alcuna richiesta economica. L’unico requisito è un cuore fervente e pieno d’amore. Questo giornale vuole essere un incoraggiamento ad alimentare questa visione a tutta la Chiesa Italiana, attraverso notizie di vari gruppi nel mondo, testimonianze e traduzioni di articoli che trattano vari aspetti della vita cristiana. Il giornale è sostenuto dalle libere offerte dei credenti e viene inviato gratuitamente, senza abbonamento, a chiunque ne farà richiesta, scrivendoci o telefonandoci al nostro recapito. Cari fratelli, la nuova grande tenda ha “preso il volo” e noi siamo nella gioia! È una cosa bellissima vedere come Dio ci sta dando ancora del tempo per servirLo e per usare la tenda come una “rete” per “pescare” anime. Abbiamo celebrato una grande inaugurazione: la tenda era piena fino al limite della capienza di fratelli che lodavano il Signore insieme a noi per questo miracolo divino del Suo provvedimento. Il fratello Mike Brown ha predicato con potenza e molti hanno pregato per una vita più consacrata a Cristo. Vogliamo ringraziare tutti voi che ci siete stati vicini e avete pregato con noi per la nuova tenda. La mia mente ritorna al 1975, quando avevamo una grande tenda di stoffa ed eravamo nella città di Torino ed io nel mio cuore chiedevo al Signore come avremmo fatto nel caso avessimo avuto bisogno di una nuova tenda. Avremmo avuto fede ed avrebbe Dio provveduto? Sinceramente speravo che il Signore non mi mettesse mai alla prova! Avevo timore anche solo di contemplare il pensiero di doverla comprare. Alcuni mesi dopo, mentre eravamo nella città di Latina, una forte tromba d’aria distrusse completamente la nostra grande tenda. Mentre attonito osservavo, insieme ad un fratello, la grande tenda distrutta da pioggia e fango, il fratello che era con me mi guardò e disse che quella era la fine del gruppo “Cristo è la risposta”. Ma non fu così; il Signore ci rimise presto “sulla strada”, provvedendo per noi la nostra prima grande tenda in materiale vinilico. E siamo ancora qui “sei tende dopo” credendo in Dio, per un altro giorno, un’altra città! Tutto ciò che posso dire al Signore è GRAZIE! La mia preghiera è che possiamo rimanere fedeli al compito che Dio ci diede molti anni fa per questa grande nazione: l’Italia. Che possiamo per grazia andare di città in città condividendo la Parola benedetta di Gesù e vedere come Egli salva le anime. Che questa nuova grande tenda possa essere usata più di tutte le altre che l’hanno preceduta. Che i nostri ultimi anni in questa vita siano i migliori. Ci troviamo ora nella città di Valmontone (RM), stiamo avendo una buona evangelizzazione e vedendo i primi frutti. Qui in città non c’è una chiesa, ma due piccole comunità nei paesi vicini hanno pregato diligentemente per anni che Dio potesse fare un’opera in questa zona. Preghiamo insieme che possiamo essere usati dal Signore per essere la risposta alle loro preghiere. C’è stato un circo in città e molti venivano alla grande tenda per comprare i biglietti, convinti che noi fossimo proprio il circo. Abbiamo risposto che l’ingresso era gratuito e che sebbene alcuni di noi avrebbero potuto facilmente far parte del circo, in effetti eravamo qui per il Signore. Nessun cammello, elefante o leone, solo lo Spirito Santo. Come sempre vi chiediamo di sostenerci con il vostro amore e le vostre preghiere. Pregate per noi ogni giorno perché ne abbiamo bisogno e sappiate che la Chiesa in Italia è il nostro primo amore e preghiamo di poter continuare ad essere per voi una benedizione come ministero itinerante. Siamo circa novanta e tutti vi diamo il nostro amore e preghiamo per coloro che ci hanno inviato le richieste di preghiera. Manteneteci nel vostro cuore. Fratello Clark 2 “Chiedetemi se sono felice”. …. Era il titolo di un film di qualche anno fa, ma darà bene il senso di quanto sto per dire. Nella mia città abbiamo un detto popolare: “Finito il santo finita la festa”, vale a dire che il mio star bene è legato ad un avvenimento… e questo è stato un pò il dramma della mia vita. Sono nato a Ponticelli, il quartiere “industriale” più periferico di Napoli; c’erano quindi due condizioni sociali che hanno dato un’impronta a tutto il quartiere: eravamo industriali e periferici. Di industrie c’era la raffineria di petrolio, ma negli anni ottanta grazie alla sua posizione periferica Ponticelli si è industrializzata in un altro tipo di raffinamento … quello della droga. Sono cresciuto in questo tipo di società ed in una famiglia dove mio padre era un brav’uomo, mentre mia madre era coinvolta nei loschi affari dei miei parenti. Di notte arrivavano i camion rubati e di giorno mia mamma vendeva nel quartiere la refurtiva; ogni cosa che potete immaginare è passata attraverso la nostra casa, dalle lavatrici ai motorini, dai prosciutti alle scarpe. Di conseguenza tutto il quartiere era nostro creditore; spesso mia mamma mandava me e mio fratello a fare qualche “recupero crediti” in qualche “caso difficile”. Se avessimo recuperato i soldi avremmo avuto la metà, e vi lascio immaginare lo zelo e la determinazione che avevamo nel recuperare questi crediti. Del resto avevamo avuto una buona insegnante, mia madre, che non aveva paura di nessuno. Un giorno un uomo è venuto sotto casa nostra ed ha 3 cominciato a sparare alle nostre finestre, mia mamma è uscita sul balcone ed ha cominciato a gettare giù sull’aggressore i vasi con le piante!! Eravamo una famiglia rispettata e non ci mancava niente. Almeno questo era l’aspetto esteriore. In casa c’erano continui litigi tra i miei genitori, spesso volavano piatti e pentole. Una volta siamo finiti in ospedale io e mia sorella con delle posate conficcate nelle gambe. L’amore era una cosa che non conoscevamo; ancora oggi con i miei fratelli e mia sorella stiamo cercando di costruire i nostri rapporti. Un giorno però è arrivata la svolta: un mio zio mi ha dato la prima droga da vendere. Il “recupero crediti” era difficile, mentre questo era un lavoro molto, ma molto più facile, e si quadagnava molto ma molto di più, quindi con i miei cugini, forti del fatto che eravamo nel nostro “territorio”, abbiamo cominciato il nostro “business”. Ricordo tavoli con montagne di soldi, feste e weekends a Capri dove si spendeva e si spandeva, l’immoralità sessuale non era certo un problema di coscienza allora. Ma la sera, quando andavo a letto, quando non c’erano più le ragazze, gli amici, i soldi, ero solo e la felicità era finita. Era finito il santo ed era finita anche la festa!! Qui iniziarono le mie domande interiori, i miei dubbi e le perplessità sulla vita. I “miei” mi avevano mandato ad una scuola elementare privata gestita dalle suore, così fin da piccolo sono stato esposto alla realtà del Vangelo seppur velata dalla religione. Sapevo che quello che facevo era peccato e contro gli insegnamenti che avevo ricevuto, e questo pensiero mi accompagnava ogni volta che mi ritrovavo solo. Le cose a casa andavano sempre peggio. Avevo dei ricordi frammentati che mi facevano sentire molto male; così un giorno di non molto tempo fa mi sono rivolto a mia sorella per sapere se lei mi poteva aiutare e sono venuto a sapere delle cose molto brutte che non mi sento qui di raccontare, cose delle quali sia io che i miei fratelli subiamo ancora le conseguenze. Un giorno dei ragazzi di una chiesa evangelica di Portici sono venuti nel nostro quartiere ad evangelizzare casa per casa, avevano bussato a diverse porte ma nessuno aveva aperto, così hanno provato un’ultima porta ... era la porta di casa nostra. Mia mamma lo stesso sabato è andata al culto e da subito abbiamo visto in lei un grande cambiamento: non era più violenta con noi, non litigava più con papà, ma la cosa che ci lasciò più sbalorditi fu il fatto che lei prese il libro dei crediti (milioni di lire già a quel tempo) e lo buttò via dicendo che non voleva più quei soldi sporchi. Eravamo scioccati, non sapevamo cosa pensare, la cosa prendeva una piegha mai vista, come anche il fatto che mia mamma cominciò a pregare per noi. Un sabato, con i miei cugini, avevamo organizzato una rapina sull’autostrada, non tanto per i soldi (non ne avevamo bisogno) quanto per l’eccitazione del fatto stesso. Mio fratello maggiore, che non sapeva della cosa, mi fermò dicendomi che quella sera non sarei uscito; ne nacque un forte litigio, ebbi la peggio e rimasi a casa. I miei cugini ebbero uno scontro a fuoco con il tizio che avevano rapinato (sapemmo dopo che era un poliziotto), uno di loro fu colpito e di conseguenza dovettero portarlo in ospedale, mentre durante la notte anche gli altri furono portati a tenergli compagnia nel carcere di Poggioreale. Questo primo episodio mi fece riflettere molto: avrei dovuto essere con loro, ma mia madre aveva pregato!! Ne seguirono altri dove vedevo che Dio mi proteggeva, perché mia madre continava a pregare. Continuava a pregare quando i carabinieri andavano a casa a cercarmi, quando mi ritiravo a casa alle quattro del mattino e non riuscivo nemmeno a stare in piedi, quando i miei dubbi sulla vita mi portarono ad un coinvolgimento nella politica. Lei pregava ed agiva! Mise una Bibbia sul mio comodino ed io spesso la leggevo; non capendo perché, mi ritrovavo sempre a leggere quei passi dove Dio chiamava a sè Israele. Cominciai così a pensare che anche io potevo essere Israele e Dio mi stava chiedendo di avvicinarmi a Lui. Un giorno mamma mi chiese di accompagnarla ad una riunione sotto la tenda. Non sapevo di che si trattasse ma la accompagnai; vidi così la tenda ed il gruppo “Cristo è la Risposta” per la prima volta. La tenda era piena di persone che lodavano il Signore e piangevano. Vedevo che erano sinceri; ero abituato a vedere persone che pregavano ma questi erano diversi, non era solo una recitazione di qualcosa imparato, ma stavano letteralmente parlando con Gesù. La cosa mi attrasse molto e decisi così di restare per un fine settimana, “immergendomi” nel Vangelo scoprii che chi si ravvedeva non passava per il giudizio, ... allora c’era un giudizio, ma anche una via di scampo! Ma la cosa che più mi colpì fu la scoperta che Gesù mi amava così tanto .... da morire per me! Quello “strano” sentimento che aveva portato il figlio di Dio a lasciare la Sua gloria per un solo scopo ... me! Non mi ero mai sentito amato come quella prima volta, il mio cuore si riempì di gratitudine; quella sera stessa risposi alla chiamata all’altare ravvedendomi dei miei peccati, ma un’altra decisione presi quella sera stessa: se Gesù mi aveva amato così tanto, io non potevo far altro che rispondere dando la mia vita affinchè altri potessero sapere del Suo amore. Mi unii così al ministero “Cristo è la Risposta”, era il 1984. Gesù aveva pagato per i miei peccati, ma avevo ancora un debito con la legge, dovevo andare in carcere per furto e spaccio. Mi presentai così al maresciallo dei Carabinieri del mio quartiere, che mi conosceva bene (non correva buon sangue tra di noi perché oltre alle altre cose una volta ho picchiato suo figlio... per la semplice ragione che era il figlio del maresciallo). Quando gli dissi che Gesù aveva cambiato la mia vita chiamò tutti gli altri nel Comando per festeggiare; nessuno poteva credere che Incarnato era cambiato e che adesso era un missionario. Anche al giudice testimoniai del mio cambiamento e gli dissi anche del mio timore che, se fossi andato in carcere, sicuramente non sarei rimasto tale. Mi concesse così la sorveglianza speciale; potevo rimanere al gruppo e presentarmi in questura ogni sera per la firma. Gloria a Dio! Il 4 aprile del 1992 ho avuto dal Signore uno dei regali più grandi, mia moglie Michela ed il 10 Ottobre dell’anno successivo l’altro grande regalo, mio figlio Ismaele. Abbiamo insieme fatto delle scelte, alcune sono state sbagliate, altre buone, delle esperienze molte belle ed altre che ci hanno fatto soffrire. Insieme abbiamo deciso di dedicare la nostra vita al servizio di Dio perché è l’unica cosa che veramente abbiamo a cuore. Chiedetemi se sono felice e vi rispondo senza ombra di dubbio ... SI!! Se questa testimonianza ti ha toccato puoi contattarmi al mio indirizzo e-mail: 333 [email protected] 4 Gruppo Italia Mariella Franzese Paolo C. & Cassia S. Dopo un bel pò di anni, casa Franzese verrà di nuovo allietata dalla presenza di un bebè. Il fratello Emanuele e la sorella Mariella hanno già 2 figli e servono il Signore da molti anni nel gruppo. Pregate per loro e per questa nuova “avventura” che li aspetta. Vi presentiamo la nuova coppia inglese che farà parte della nostra missione. Nel passato ci hanno visitato varie volte come ospiti ed in queste occasioni lo Spirito Santo ha sensibilizzato il loro cuore sul bisogno di predicare l’Evangelo in Italia. Da qui la decisione di dedicarsi a tempo pieno all’opera del Signore. Pregate per loro affinché possano integrarsi nel gruppo e portare molto frutto. Siamo felici di annunciarvi il matrimonio fra Cassia (la figlia di Paul & Juliana Schafer) e Paolo Condorelli, attualmente membri del gruppo “Cristo è la Risposta II”. Il matrimonio verrà celebrato il 24 Luglio a Quaglietta (AV) alle ore 16:00. Gli sposi saluteranno gli invitati al Ristorante “La Varchera” in Via Greci, Oliveto Citra (SA). Se ti farà piacere venire comunicacelo (poiché abbiamo bisogno di sapere il numero preciso di quanti verranno entro il 10 Luglio per prenotare i posti al ristorante), telefonando al 347 7744663. Pregate che questa giovane coppia possa continuare fedelmente a servire il Signore in missione. Bob & Ann Il gruppo si trova a 200 km da Kivie Lubeni. Abbiamo iniziato l’inverno trasferendoci in una caserma ed ancora siamo qui perché i nostri camion non sono funzionanti. Pregate perché pur avendo il permesso e non pagando alcun affitto, in qualsiasi momento potrebbero venderla e di conseguenza dovremmo trovare un altro Henry posto dove andare. Nonostante tutto il lavoro evangelistico non si ferma. Abbiamo avuto porte aperte nelle scuole dei diversi paesi limitrofi, ed il Dipartimento dei Giovani ci paga la benzina per fare le nostre visite, in quanto apprez- zano il lavoro ed il materiale che mostriamo nelle scuole contro la droga, l’aborto, l’aids. Pur non potendo predicare l’evangelo perché è vietato, molti insegnanti sono a nostro favore. Possiamo anche entrare liberamente negli ospedali. Abbiamo fatto due minicampagne: una in un paese chiamato Orzhizia e l’altra in un paese chiamato Galiabeo. Tutto questo in collaborazione con le chiese cristiane. Molti ospiti vogliono venirci a trovare per lavorare con noi. Tra questi ci sono: 25 giovani (di una missione in belgio) che vorrebbero venire a luglio o agosto, 5 missionari latino-americani a settembre, (uno è un cantante che farà dei concerti in Germania e poi in Ukraina) e il presidente dei cristiani d’Israele verrà a fare un seminario sull’argomento “Perché Israele” con i pastori locali. Pregate affinché tutte le attività vadano avanti e che il Signore provveda un nuovo posto fisso per l’inverno. Gruppo dell’Ukraina 5 Gruppo in Nicaragua tutto. Siamo arrivati a Ticuantepe alla fine del mese di aprile e che grande gioia abbiamo provato nel vedere il terreno perfetto per noi, con erba verde, senza confusione! Sembrava però un pò isolato e al principio pensavamo che la gente non sarebbe venuta. Ma quando abbiamo iniziato la campagna evangelistica la gente arrivava riempendo la tenda ogni sera. Stiamo avendo un buon raccolto e così come ogni giorno vediamo arrivare camion carichi di ananas, così ogni notte stiamo raccogliendo anime per il regno di Dio. Ci sono molti giovani delle varie chiese e vengono spesso alla tenda, hanno molta fame e sete di giustizia e quando lodano il Signore lo fanno con tutto il cuore. Il 13 di maggio faremo una riunione speciale per i giovani, visiteremo le scuole perché crediamo che é un tempo di raccolta e continueremo raccogliendo per la gloria di Dio. Voglio dirvi anche che la mia salute in questi ultimi due mesi non è stata molto buona: non so con certezza quello che mi è successo, ma la parte sinistra del mio corpo sembrava come paralizzata. Attraverso un esame si è scartata la possibilità di un tumore al cervello, grazie a Gesú! Da 2 mesi sto facendo una cura e credo che molta gente sta pregando per la mia salute e voglio dirvi che grazie a Dio mi sento un pò meglio. Il dottore mi ha detto che il problema è neurologico. Confido nel Signore che mi darà pace e la mia FEDE crescerà per confidare e dipendere di piú da Lui. Queste sono le cose piú importanti che sono successe e desideriamo che voi possiate lodare il Signore Gesú per tutto quello che sta facendo per noi. Ringraziamo con tutto il cuore quelli che stanno pregando per noi e che inviano offerte; vi ricordiamo che state seminando in buona terra, e a suo tempo raccoglieremo entrambi, come dice la parola nell’epistola ai Galati. Guido & Betty Mandiamo un caldo saluto a tutti i nostri fratelli e amici che si trovano nelle differenti parti del bel pianeta terra. É giá passatoun pó di tempo dall´ultima volta che avete ascoltato nostre notizie. Inizio così col raccontarvi di quando siamo arrivati ad un piccolo paese di 2 o 3 mila abitanti, poche case al limite della strada, apparentemente senza vita: nessuno di noi s’immaginava quel che sarebbe accaduto. Terminato lo spostamento abbiamo visto arrivare molti bambini, adolescenti e giovani che bevevano e si drogavano: quale grande e favolosa opportunità per ministrare il vangelo! Qualcosa di speciale è successo in questa campagna: alla fine 60 anime sono venute a Cristo e le chiese locali (mi riferisco alle 4 chiese evangeliche del posto) hanno sospeso le loro attività quotidiane per appoggiare la campagna. Uno “spirito di unità” molto forte è stato il fattore numero uno che ci ha datto la vittoria in questa campagna; lodiamo e glorifichiamo il nostro grande Dio, Alleluia! In questa campagna si sono uniti al nostro gruppo 4 giovani valorosi, frutto di quella evangelizzazione. Allo stesso tempo questa grande vittoria ci fa recuperare forze per la nuova battaglia che ci aspetta nella prossima città. Andremo a Nindiri, luogo molto pittoresco vicino al vulcano attivo Masaya, che per fortuna non ha eruttato in questi ultimi tempi, anche se crediamo che molti demoni sono saliti per opporsi alla nostra predicazione, dal momento che è una citta molto idolatra ed in questo luogo vengono persone che si consacrano alla stregoneria. Durante la “settimana santa” hanno celebrato una grande processione (senza sapere che stavano adorando demoni), ma grazie a Dio 22 anime sono state liberate dalla schiavitù del peccato. Durante queste due campagne la maggior parte dei discepoli è stata colpita da influenza e febbre; c´era vento, moltissima polvere così che, quando mangiavamo si sentiva nella bocca il sapore della terra, ma anche noi, come l´apostolo Paolo, abbiamo imparato a vivere inogni situazione: in terreni buoni ed in altri con fango, ma diamo grazie al Signore in tutto e per Soggetti urgenti di preghiera: · Che gli anziani del gruppo continuino a rafforzarsi nel Signore. · Che ogni discepolo continui crescendo nella fede e conoscenza della Parola. · Che possiamo ottenere il riconoscimento giuridico. · Che Dio provveda il denaro per comprare una grande tenda. ·Che Dio continui ad aprire porte per donazioni di natura economica e materiale. ·Che le necessitá di ogni discepolo siano coperte. Vi amiamo. GUIDO & BETTY E GRUPPO. E-MAIL [email protected] 6 Notizie dal Centro America Gli ultimi giorni dell’anno scorso ed i primi di quest’anno li abbiamo trascorsi con il gruppo del Nicaragua. Dal momento in cui siamo arrivati all’accampamento, ci siamo resi conto che il gruppo aveva effettivamente influenzato la comunità con la loro presenza. Il leader, Guido Agazzi (Brescia), e sua moglie Bettyi (messicana), come tutto il gruppo, ci hanno fatto sentire piú che benvenuti. Laila ha avuto l’opportunitá di aiutarli a incidere un CD durante il tempo trascorso con loro, così che ora la gente può comprarlo e ascoltare la musica del gruppo. In El Salvador, durante questa stagione asciutta, il gruppo ha lavorato facendo delle crociate, sia nelle intersezioni di strade principali che in diverse chiese o nelle piazze. Come sempre il desiderio di visitare anche l’Italia, non ci manca, perché l’Italia è il paese dove ho vissuto la mia gioventú col Signore, ed in nessun’altra parte del mondo riceviamo tanto incoraggiamento ed amore! Vi amiamo nel Signore, Pedro e Laila Viaud. Cari fratelli e amici, ancora una volta vi mandiamo le nostre notizie dal Centro America. Vedendo il passato, ci rendiamo conto che veramente il Signore ci ha benedetto al di lá di quello che avevamo chiesto o pensato. Adesso che Laila ed io abbiamo 54 e 51 anni rispettivamente, ringraziamo il Signore che ci ha affidato questo compito di predicare la Sua Parola in tante nazioni, città e paesini di questo Pedro Viaud mondo, ed in tutto questo la Sua presenza è stata quella di cui c’era bisogno. I nostri anni più belli sono passati, ma ci sentiamo come se stiamo attraversando dei nuovi ponti, che non sapevamo nemmeno che esistevano e ad ogni ponte troviamo nuove sorprese. Il nostro pellegrinaggio col Signore non si può paragonare a niente altro. É bello, pieno di prove, allegrezze, gioie ed anche dolori. Gruppo Spagna è cosa meravigliosa agli occhi nostri! Anche se stiamo vivendo in tempi difficili, il nostro Capitano non si lascia intimidire dagli schernitori della nostra epoca. Ci ha detto molto tempo fa di prepararci, di alzarci e di dire tutto ciò che Egli ci comanda. “Non ti sgomentare per via di loro”, Egli disse, “ond’io non ti renda sgomento in loro presenza” (Ger. 1:17). Così alziamo la bandiera ben alta nel vento invernale, marciando senza rompere i ranghi, a volte stanchi eppure perseverando (Giudici 8:4). All’inizio di gennaio, sono stato invitato a Granada per sfidare un gruppo di giovani chiamati ad arruolarsi nell’esercito del Signore. Non so se questi giovani sono stati coscienti della solennità di ciò che deve avvenire. Amy Carmichael a ragione, riferendosi alle parole dell’apostolo Paolo in Cor. 4:13, scrisse: “Come la spazzatura del mondo e il rifiuto di tutte le cose lette in ambienti raffinati e possibilmente belli, queste parole crude possono suonare quali musicali. Ma la spazzatura del mondo non è musica, è fango. Fratelli, che Dio ci aiuti a dimenticare le cose che stanno dietro e a protendere verso la meta finale. Poco tempo fa abbiamo spostato il nostro campo da Zafra a Los Santos de Maimona. Entrambi i paesi sono situati nella provincia di Badajoz, nella regione dell’Estremadura, nella parte occidentale della Spagna. In Zafra ci sono due piccole chiese evangeliche, mentre qui in Los Santos nessuna. Entrambe le località sono molto vicine l’una all’altra, il che ci permetterà di portare avanti alcuni dei contatti presi in Zafra, dove ci sono ad esempio due persone che stanno seguendo un corso biblico. Speriamo di poterle integrare in una delle chiese locali prima di andarcene da quest’area. Alcune settimane fa ci è stato ricordato che la nostra fatica non è vana nel Signore. Un pastore della città di Cordoba, il fratello Francisco Arroto, si stava rivolgendo al Consiglio Evangelico dell’Estremadura (che include la maggior parte dei pastori e missionari che lavorano in questa parte della Spagna) sul soggetto dell’evangelizzazione. Durante il suo discorso si è riferito all’evangelizzazione che abbiamo svolto in Ecija (paese vicino a Cordoba) sette anni e mezzo fa. Spiegava come la nostra presenza aveva prodotto un impatto duraturo sul paese e come i convertiti sono rimasti fedeli fino ad oggi. In quel tempo c’erano soltanto pochi credenti in Ecja; oggi c’è una chiesa sviluppata e ben stabilita. Questa è l’opera dell’Eterno ed Fratello Simon 7 Pace a voi nel nome del Signore. Prima di tutto dò un forte “gloria a Dio!” e “grazie Gesù!” per avermi accompagnata e guidata in questo mio terzo viaggio in India. Sono partita con Graziella Giordanella all’inizio di ottobre ‘04 ed abbiamo raggiunto a Nasik la sorella Chitra (Responsabile del gruppo “Cristo è la Risposta”). Sia lo stato del Maharashtra che il Madyapradesh sono ad alta prevalenza indù. Gli stranieri non sono perciò ben accettati, perché considerati una minaccia all’induismo. I leaders politici, a parte Sonia Ghandi che ha una politica democratica, sono quasi tutti fondamentalisti indù e l’evangelizzazione è severamente vietata. Il gruppo, lì in India, è davvero spiritualmente forte e disciplinato, la vita lavorativa comincia al mattino presto con preghiera, meeting di tutti i membri, distribuzione di opuscoli e vendita di libri cristiani. La vendita è una maniera di contattare gli indù ed i mussulmani senza ripercussioni da parte della polizia; infatti, vendendo un Nuovo Testamento, si rientra nel campo del commercio e non del proselitismo (che è vietato). Abbiamo fatto davvero belle esperienze, raggiungendo più persone possibili nonostante il rischio dei controlli da parte delle autorità. Gli indù sono molto religiosi: per oltre una settimana non abbiamo avuto riposo perché è stata fatta una lunga celebrazione per la dea Durga, una divinità con tante braccia, e centinaia di indù sono stati nei templi per cantare e celebrare questa divinità offrendo fiori, cibo, ed altri doni in suo onore. Qui in India puoi sentire nell’area, appena scendi dall’aereoporto, una forte oppressione spirituale, dovuta alle migliaia di idoli che vengono adorati. Abbiamo quindi raggiunto con il furgone del gruppo diverse località evangelizzando villaggi sparsi nel verde della foresta indiana. A volte i credenti ci hanno dato una buona ospitalità, altre volte abbiamo dormito sulle stuoie o nel furgone in posti “arrangiati” con topi ed insetti vari o in qualche stanza provvisoria presa in affitto o provveduta dalla chiesa. Io e Graziella abbiamo avuto belle opportunità di testimoniare anche nelle chiese e di cantare dei canti in italiano. Abbiamo organizzato diverse riunioni per bambini ed anche comprato cibo per famiglie povere. Grazie a Dio con le offerte possiamo aiutare diversi pastori poveri, vedove, e bisognosi in genere. Dopo l’esperienza col gruppo, che è stata davvero una benedizione per la mia vita, ho sentito in cuore di proseguire il viaggio da sola e per oltre un mese ho lavorato nel lebbrosario di Maniktala (Calcutta). Una cosa è stata visitare chiese, missioni organizzate, credenti ben curati, ma il primo giorno che ho messo piede nel lebbrosario una puzza di morte mi ha assalita: è stato come mettere un piede nell’inferno, lo stomaco si è immediatamente contratto ed anche i miei polmoni ma… lo Spirito Santo mi ha immediatamente detto “Ti stavo aspettando”… così una gioia mi ha invasa, una gioia nel curare e servire quei malati, una gioia che mi ha accompagnata 8 giorno dopo giorno anche quando ho medicato, con i diversi farmaci e con le bende, le mostruose ferite provocate dalla lebbra, anche quando ho visto colare sangue e pus ed ho svuotato bacinelle con pezzetti di carne infetta. Con questa immensa gioia ho trascorso un mese e mezzo in compagnia dei malati evangelizzando, insegnando canti cristiani, pregando con loro e distribuendo il Nuovo Testamento a tutti. Dopo un altro lungo viaggio ho raggiunto l’orfanotrofio di Thangaraj, dove ho potuto rivedere Graziella. Successivamente mi sono trasferita a Madras. Attualmente sono sola e sto raggiungendo, a volte con dei volontari, altre volte da sola e col permesso della polizia, le aree del terremoto, per portare viveri alle vittime di questa catastrofe. Ho già distribuito viveri a oltre 800 famiglie. Raggiungo le zone con furgoni carichi di sacchetti di riso, latte, legumi. Sui sacchetti ho fatto scrivere “Jesus loves you” e prima di ogni distribuzione condivido sull’amore di Dio agli indù e ai mussulmani. Che bello parlare di Gesù a questa gente che difficilmente incontriamo in una chiesa perché non viene accettata! Molte persone mi passano le mani sul capo, mi sorridono, piangono di gioia, mi benedicono: difficile spiegare loro che sto facendo solo il mio dovere. L’apostolo Giacomo lo spiega così chiaramente nel capitolo uno e due della sua epistola, ma non so se si predica ancora su questa verità. Muoversi da sola è molto pericoloso, gli indiani si comportano molto male quando vedono una donna bianca ( le donne in India è come non esistessero!). Devo invocare sempre la protezione di Dio sulla mia vita, ma anche so che il mio compito è quello di raggiungere le migliaia di persone che vivono in mezzo all’immondizia per le strade, in capanne fatte con i rifiuti. Certo se fossi rimasta sotto le cure di un pastore locale sarei stata come una regina, avrei avuto ospitalità e protezione ma… non sarei stata libera di raggiungere quella fascia di popolazione che qui chiamano “gli intoccabili”. Così ho dovuto scegliere se rimanere in una missione organizzata che mi custodisse in un vaso prezioso o rischiare e continuare il lavoro da sola. Ho scelto la seconda condizione anche se è difficile. Sono infinitamente grata a Dio ed a tutti i fratelli che mi hanno donato le loro offerte per realizzare tutto questo! Vi voglio bene! A ovest. Infatti conoscono per istinto le zone in cui si trovano i venti favorevoli e sanno come utilizzarli. Noi esseri umani, proprio come le cicogne, per volare abbiamo bisogno di “correnti d’aria”. Dio le ha create in gran varietà. Per esempio consideriamo l’incoraggiamento che riceviamo da altre persone, o le benedizioni che Dio ci dà lungo il percorso. Ma Lui vuole che sviluppiamo una certa sensibilità per riconoscere facilmente queste correnti verso l’alto, in modo da poter intraprendere il giusto percorso. Possa Dio aiutarci a non perdere la rotta quando siamo sopra il mare aperto, dove i venti sono assenti. Allo stesso modo, faccia sì che possiamo creare correnti favorevoli per gli altri, perché possano planare con facilità. pparivano eleganti sulle loro zampe lunghe e sottili. Con grazia avevano attraversato la palude. Affondavano continuamente il becco nel terreno bagnato per tirarne fuori del buon cibo. Queste bellissime cicogne bianche erano appena arrivate in Africa dall’Europa e avevano bisogno di riacquistare il peso perso durante il lungo volo. Mi trovavo nello Zimbabwe, nel sud dell’Africa. Che enorme distanza avevano coperto questi uccelli! In estate li vedevo in Europa, in inverno in Africa. Poco tempo dopo, in Francia, osservai le cicogne costruire il proprio nido in cima ad un tetto. Erano appena giunte dall’Africa. A questo punto incominciai ad immaginare l’itinerario che avevano percorso. Quelle migrate in Francia avevano scelto il percorso ad ovest e volato sopra Marocco e Spagna. Altre avevano attraversato l’Egitto ed il Medio Oriente girando verso est. Ma perché due destinazioni diverse? Sarebbe stato molto più rapido volare sopra il Mar Mediterraneo. La risposta era semplice. Questi uccelli, essendo così pesanti, necessitano di correnti d’aria dal basso verso l’alto per riuscire a planare. Sul Mar Mediterraneo queste correnti non esistono, perciò le due cicogne scelgono uno dei due percorsi, o verso est o verso “Grazie, grande Creatore, per avermi chiamato a volare. Aiutami a trovare continuamente nuove correnti che spingono verso l’alto e, quando necessario, ad applicare delle modifiche al percorso perché possa raggiungere la meta che hai stabilito per me”. 9 uesto messaggio dovrebbe edificarvi e fortificarvi nella fede. Fino a quando saremo in questo mondo avremo sempre combattimenti di fede, e fino a quando saremo in questo corpo dovremo scegliere di camminare per fede e non per visione. Sono un uomo abbastanza ottimista, ma negli ultimi cinque anni ho affrontato dure prove e grandi pressioni che andavano al di là delle mie forze, e proprio in mezzo alle prove più difficili ho sentito queste parole dal Signore: “Compra il campo”. (Geremia 32:1) “La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell’Eterno nel decimo anno di Sedekia, re di Giuda, che fu l’anno diciottesimo di Nebukadnetsar”. Queste sono date molto importanti, perchè un anno più tardi Gerusalemme cadde sotto l’esercito di Babilonia. Sedekia venne imprigionato, i suoi figli uccisi sotto i suoi occhi e poi lui stesso fu accecato. L’esercito del re di Babilonia assediava Gerusalemme e il profeta Geremia era rinchiuso nel cortile della prigione della casa del re. Egli era considerato un traditore in quanto incitava il popolo ad arrendersi e sottomettersi ai Babilonesi; la città sarebbe stata presa, ci sarebbe stato sangue per le strade, molte vedove avrebbero pianto i loro mariti, migliaia di persone sarebbero state portate in catene a Babilonia. (Geremia 32:6-15) Allora Geremia disse: «La parola dell’Eterno mi è stata rivolta, dicendo: 7 Ecco, Hanameel, figlio di Shallum, tuo zio, viene da te per dirti: Comprati il mio campo che è in Anathoth, perché tu hai il diritto di riscatto per comprarlo». 8 Perciò Hanameel, figlio di mio zio, venne da me nel cortile della prigione, secondo la parola dell’Eterno, e mi disse: «Ti prego, compra il mio campo che è in Anathoth, nel territorio di Beniamino, perché tu hai il diritto di eredità e il diritto di riscatto. Compratelo!». Allora riconobbi che questa era la parola dell’Eterno. 9 Cosí comprai da Hanameel, figlio di mio zio, il campo che era in Anathoth e gli pesai il denaro: diciassette sicli d’argento. 10 Firmai l’atto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai il denaro sulle bilance. 11 Quindi presi l’atto di compra, quello sigillato secondo la legge e gli statuti e quello aperto 12 e consegnai l’atto di compra a Baruk, figlio di Neriah, figlio di Mahseiah, in presenza di Hanameel mio cugino, in presenza dei testimoni che avevano firmato l’atto di compra, e in presenza di tutti i Giudei che sedevano nel cortile della prigione. 13 Poi davanti a loro diedi quest’ordine a Baruk: 14 «Così dice l’Eterno degli eserciti, il DIO d’Israele: Prendi questi atti, l’atto di compra, tanto quello sigillato quanto quello aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino per molti giorni. 15 Poiché così dice l’Eterno degli eserciti, il DIO d’Israele: In questo paese si compreranno ancora case, campi e vigne”. Dio aveva detto a Geremia che l’esilio sarebbe durato 70 anni, tutti i campi sarebbero stati abbandonati, il popolo sarebbe stato portato in cattività e nonostante questo gli chiede di comprare un campo. Vi faccio un esempio. Tutti quanti conosciamo la storia del Titanic: per anni viene profetizzato che ci sarà una collisione e che sprofonderà negli abissi più profondi portando con sè centinaia di persone. Sei mesi prima della data di partenza per il suo primo viaggio, il proprietario del Titanic vi dà la possibilità di acquistate un “pacchetto crociera” di viaggi per il futuro. E voi accettate di comprarlo. (Geremia 32:16-25) “Dopo che ebbi consegnato l’atto di compra a Baruk, figlio di Neriah, pregai l’Eterno, dicendo: 10 17 «Ah, Signore, Eterno! Ecco, tu hai fatto il cielo e la terra con la tua grande potenza e con il tuo braccio disteso. Non c’è nulla troppo difficile per te. 18 Tu usi benignità verso mille generazioni e ripaghi l’iniquità dei padri in seno ai loro figli dopo di essi, Dio grande e potente, il cui nome è l’Eterno degli eserciti. 19 Tu sei grande in consiglio e potente in opere e hai gli occhi aperti su tutte le vie dei figli degli uomini, per dare a ciascuno secondo le sue opere e secondo il frutto delle sue azioni. 20 Tu hai operato fino al giorno d’oggi segni e prodigi nel paese d’Egitto, in Israele e in mezzo ad altri uomini, e ti sei fatto un nome come è quest’oggi. 21 Tu facesti uscire il tuo popolo dal paese d’Egitto con segni e prodigi, con mano potente e braccio disteso e con grande terrore. 22 Tu desti loro questo paese che avevi giurato ai loro padri di dare loro, un paese ove scorre latte e miele. 23 Essi entrarono e ne presero possesso, ma non hanno ubbidito alla tua voce e non hanno camminato nella tua legge; non hanno fatto tutto ciò che avevi comandato loro di fare; perciò tu hai fatto venire su di loro tutta questa calamità. 24 Ecco, i terrapieni giungono fino alla città per prenderla; e la città è data in mano dei Caldei che combattono contro di essa con la spada, la fame e la peste. Ciò che tu hai detto è avvenuto; ecco, tu lo vedi. 25 Eppure, o Signore, o Eterno, tu mi hai detto: “Comprati con denaro il campo e chiama i testimoni, mentre la città è data in mano dei Caldei”. derà. 29 I Caldei che combattono contro questa città entreranno, appiccheranno il fuoco a questa città e la bruceranno insieme alle case sui cui tetti hanno bruciato incenso a Baal, e fatto libazioni ad altri dèi per provocarmi ad ira”. (Geremia 32:36-44) “Perciò ora così dice l’Eterno, il DIO d’Israele, riguardo a questa città, di cui voi dite: «Essa sarà data in mano del re di Babilonia, per mezzo della spada, della fame e della peste». 37 «Ecco, li radunerò da tutti i paesi dove li ho dispersi nella mia ira, nel mio furore, nella mia grande indignazione; li farò tornare in questo luogo e li farò abitare al sicuro. 38 Essi saranno per me il mio popolo e io sarò per loro il loro DIO, 39 Darò loro un solo cuore, una sola via, perché mi temano per sempre per il bene loro e dei loro figli dopo di loro. 40 Farò con loro un patto eterno: non mi ritirerò più da loro, facendo loro del bene, e metterò il mio timore nel loro cuore, perché non si allontanino da me. 41 Gioirò nel far loro del bene e li pianterò stabilmente in questo paese con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima». 42 Poiché così dice l’Eterno: «Come ho fatto venire su questo popolo tutta questa grande calamità, così farò venire su di loro tutto il bene che ho loro promesso. 43 Si compreranno ancora campi in questo paese, di cui voi dite: E’ una desolazione, senza più uomo o bestia, è stato dato in mano dei Caldei”. 44 Si compreranno campi con denaro, si firmeranno gli atti, si sigilleranno, si chiameranno Egli non fa nessuna domanda o richiesta a Dio, testimoni nel paese di Beniamino e nei dintorni di ma richiama la Sua attenzione su quello che sta Gerusalemme nelle città di Giuda, nelle città per accadere perché sembra follia. Geremia ricodella regione montuosa, nelle città della pianura, nosce la grandezza di Dio, la Sua potenza e che nelle città del Neghev, perché io farò tornare niente è difficile per Lui, ma la città sta per crolla- quelli che sono in cattività, dice l’Eterno”. re ed allora perché questa richiesta di comprare un campo? Nel suo cuore questo non aveva nessuna Questo è uno dei “più grandi capitoli di fede” che logica ma per ubbidienza lo fece. si possa trovare in tutta la Bibbia. Geremia profetizzò per 40 anni, il suo messaggio non venne (Geremia 32:26-29) “Allora la parola ascoltato e vide la grande e terribile distruzione, dell’Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo: morendo prima di vedere la restaurazione. 27 «Ecco, io sono l’Eterno, il DIO di ogni carne; Dio gli disse di comprare il campo come un’azioc’è forse qualcosa troppo difficile per me?. ne profetica atta a simboleggiare la futura restau28 Perciò così dice l’Eterno: «Ecco, io darò que- razione. Un deposito fatto ora per una realtà futusta città in mano dei Caldei, in mano di ra. Nebukadnetsar, re di Babilonia, il quale la prenAlle volte io sento Dio che mi dice di “acquistare 11 il campo” in senso spirituale! Io voglio vedere dei risultati come voi, prego per un risveglio, per una grande raccolta e che la potenza di Dio possa scendere. Ma c’è un altro aspetto della nostra fede: la “testimonianza della nostra fede”. La testimonianza di un popolo che adora Dio, gioisce nella Sua presenza ed è pronto ad acquistare un campo mentre la città sta per essere distrutta, e non per averne un profitto immediato ma solo per la testimonianza. Ci sono testimoni che ci stanno guardando nei luoghi celesti e Dio manifesta la Sua sapienza attraverso la Sua chiesa e molto spesso Egli lo fa attraverso la chiesa crocifissa. Ecco la storia di un uomo che è stato condannato all’ergastolo per la sua fede: si trova incatenato in prigione e gioisce perché a lui è dato il privilegio di soffrire vituperio a causa del Signore. Anche se nessuno in prigione lo sentirà cantare, anche se nessuno scriverà mai un libro su lui: questa è una testimonianza! C’è qualcuno che Dio può indicare come testimone vincitore nel regno. Non importano i risultati esteriori, visibili; a volte Dio viene glorificato attraverso la nostra “semplice ubbidienza”, anche quando sembra che niente accade, ma Lui ha parlato e noi lo abbiamo onorato con un cuore puro. Abbiamo detto: “Signore, anche se mi sembra strano, pazzesco, se Tu hai detto di farlo, noi lo faremo!” Ora mi rivolgo al gruppo: io, con voi, sto chiedendo a Dio di poter vedere una grande raccolta qui sotto la tenda, di darvi più anime nel futuro di quante ve ne ha date nel passato e lo spero. Ma se Dio dovesse dirvi che il numero di persone presenti alle riunioni serali diminuirà, ministrarli sarà ancora più difficile e nonostante questo chiedesse a questo gruppo, -agli anziani e a tutti i membri che si sono sacrificati per tanti anni- in un momento senza nessun senso logico di comprare una nuova grande tenda perché di lì a qualche anno migliaia di persone saranno salvate... come penseresti di comportarti se non accadesse attraverso di te, ma ugualmente attraverso la tenda? Essa sarebbe una testimonianza davanti alle potenze demoniache nei luoghi celesti e davanti agli angeli. Essa sarebbe una dichiarazione profetica, un deposito, un messaggio che parla con grande forza. Cosa succederebbe se Dio usasse questa occasione per dire alla chiesa di tutta la nazione che ci sarà una grande raccolta? Vi dico di nuovo che desidero vedere risultati insieme a voi, voglio sentire dei numerosi peccatori che sono venuti alla salvezza, ma a volte c’è una chiamata ad una “fede più alta”. Sto parlando di una fede che dice: ”Dio, tu hai detto di farlo, e noi lo faremo con gioia, perché questa nuova grande tenda rappresenta una raccolta”. I risultati non ci scoraggeranno, perché non stiamo agendo solo per ottenere dei risultati, ma stiamo agendo secondo la fede. Facendo così non soltanto portiamo gloria a Dio nei luoghi celesti, non soltanto dichiariamo la Sua sapienza, ma questo ci porta ad un livello superiore di servizio, perché siamo determinati a gioire in ogni tempo per lodarLo. Anche se ci troviamo da soli sotto la tenda, essa sarà per noi un’opportunità per incontrarci col nostro Dio e riempire questo luogo con lodi ed intercessioni. Dobbiamo sviluppare un’attitudine spirituale. Abbiamo avuto nel passato una mancanza di denaro nella nostra Scuola di Missione “Fire”, che non ci permetteva di pagare gli stipendi agli insegnanti ed allo “staff”. Sapevamo che era un periodo di prova. Dio mi parlò dicendomi che quanto più alto sarebbe stato il livello della prova che stavamo attraversando, tanto più alta sarebbe stata la ricompensa. Per avere degli ottimi risultati alle volte ci vuole tempo. Così in quella occasione un fratello mi disse che Dio voleva che noi continuassimo a camminare nello stesso modo, a credere in Lui allo stesso modo, sia che avessimo la busta paga o che non l’avessimo. Così qualcosa successe in noi, ci sentimmo fortificati come soldati e non c’importava di camminare sulle acque o sulla terra. Realizzammo che se non avessimo passato quelle prove non avremmo ottenuto quei risultati nella nostra vita. Dio vuole che impariamo “l’attitudine di comprare il campo”. Pur non avendo molto denaro o riuscendo a stento con quello che si ha a coprire le spese del mese, Dio ci dice di darlo per Lui! Deve sorgere in noi qualcosa che ci spinge a muoverci al di là di ciò che vediamo. Ubbidendo, entriamo in un altro livello dove il provvedimento e le possibilità del Signore sono senza limiti. Gioiamo, ma non sulla base di ciò che vediamo. (Habacuc 1:2-3) “Fino a quando, o Eterno, griderò, senza che tu mi dia ascolto? Io grido a te: «Violenza!», ma tu non salvi”. 12 3 Perché mi fai vedere l’iniquità e mi fai guardare la perversità? Davanti a me stanno rapina e violenza, c’è contesa e cresce la discordia. Habacuc visse quasi nello stesso periodo storico di Geremia, vide il popolo d’Israele nel peccato e grandissime ingiustizie commesse. Egli gridava a Dio per questa situazione chiedendoGli fino a quando avrebbe permesso che tutto questo andasse avanti. Allora Dio gli disse che avrebbe fatto giustizia mandando una nazione senza Dio a distruggere il Suo popolo. La soluzione era peggiore del problema. (Habacuc 1:13) “Tu hai gli occhi troppo puri per vedere il male e non puoi guardare l’iniquità. Perché stai a guardare quelli che agiscono con frode, e taci quando il malvagio divora chi è più giusto di lui?” Il nostro popolo è cattivo, ma ora sta arrivando un altro popolo che è ancora più cattivo per giudicarci. Signore! Non è logico, non è giusto, le cose vanno male! Ma Habacuc volle aspettare, infatti il Signore gli rispose successivamente in un altro modo. (Habacuc 2:3-4) “Poiché la visione è per un tempo già fissato, ma alla fine parlerà e non mentirà; se tarda, aspettala, perché certamente verrà e non tarderà». 4 Ecco, la sua anima si è inorgoglita in lui, non è retta, ma il giusto vivrà per la sua fede”. (Habacuc 3:17) “Anche se il fico non fiorirà e non ci sarà alcun frutto sulle viti, anche se il lavoro dell’ulivo sarà deludente e i campi non daranno più cibo, anche se le greggi scompariranno dagli ovili e non ci saranno più buoi nelle stalle, 18 esulterò nell’Eterno e mi rallegrerò nel DIO della mia salvezza. 19 L’Eterno, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle mie alture”. Non importa quello che vedo, non importa se le situazioni sono disperate, ho una parola da parte di Dio e così vivo per fede gioendo sia quando le cose vanno bene sia che tutto crolli. È un tempo per gioire, perché Dio è Dio; non a motivo delle circostanze, ma perché Dio è Dio! Noi compriamo il campo perché siamo un popolo di fede ed i risultati verranno, forse non nella nostra generazione; ma noi continueremo a prendere posizione in base alla nostra fede e saremo i testimoni davanti al cielo e alla terra. Dio avrà la Sua testimonianza, ci sarà un deposito, una caparra che costituisce una garanzia per le cose che devono ancora avvenire. Vi faccio un esempio: Dio vi dice di comprare una nuova tenda, provvederà al pagamento in un modo miracoloso, conquisterete 10.000 anime e la tenda sarà sempre piena di peccatori. Un anno più tardi, o due-tre anni più tardi, la raccolta non è arrivata, la tenda è ancora vuota, quasi nessuno viene alla salvezza. Gridiamo a Dio chiedendoGli il perché di questo “poco”, rispetto a quello che ci aveva promesso. Ci scoraggiamo, così dimentichiamo come Dio ci ha parlato chiaramente e perdiamo ogni speranza. Le nostre emozioni vanno in ogni direzione, ma dobbiamo ricordare a noi stessi che Dio ha parlato, ha promesso. RicordiamoGli della caparra chiedendoGli di affrettare la risposta, l’adempimento dei tempi. Dobbiamo incoraggiare noi stessi guardando alla fedeltà di Dio. Se ci ha portato fino a questo punto, ci porterà anche avanti, se Egli ha mantenuto le promesse fino ad ora, Egli sarà fedele nell’adempiere anche la seconda, la terza e la quarta promessa. Dio c’incoraggia ad acquistare il campo, anche se non sembra completamente logico ed è fuori dai nostri schemi stolti. Col tempo il Signore confermerà la Sua parola facendo sorgere in noi quella speranza che va in direzione opposta rispetto a quella delle circostanze. La risposta arriverà credendo non soltanto per ottenere dei risultati, non soltanto per ubbidienza ma anche per dare testimonianza. (Efesini 3:10) “affinché, per mezzo della chiesa, nel tempo presente sia manifestata ai principati e alle potestà, nei luoghi celesti, la multiforme sapienza di Dio” Questa deve essere la nostra sfida! 13 aramente uomini davvero grandi riconoscono il proprio valore. Un grande uomo di questo genere fu Andrew A. Bonar. Il suo diario è un vero e proprio manuale sulle qualità di un cuore spezzato e umile. Quasi ogni pagina sembra essere piena di espressioni della sua trasparenza e del suo senso di indegnità, oltre che di Gesù Cristo. Per un vero santo, il sentiero di un cuore spezzato porta diritto al trono della grazia. Andrew Bonar non fece eccezione a questa regola divina. Majory Bonar, la figlia di Bonar, descrive il suo diario come una “rivelazione di uno che pregava sempre e che pregava ovunque”. John J. Murray scrisse di Andrew Bonar: “Egli non credeva in alcuna scorciatoia verso la santità e verso l’uti-lità nell’opera di Dio. Egli sapeva che la sola e unica via per crescere nella grazia e nella conoscenza del Signore Gesù Cristo era una comunione quotidiana e d’ora in ora con il Padre ed il Figlio”. Andrew Bonar stesso scrisse: “C’è troppo tempo occupato nell’opera attiva per il Regno. Indubbiamente se i servitori di Dio devono parlare e predi- care nella potenza dello Spirito Santo, devono darsi di nuovo continuamente alla preghiera...” 14 Andrew Bonar era proprio uno dei tanti ministri scozzesi usati da Dio durante il Risveglio di Kilsyth del 1839-1840. I ministri maggiormente onorati dalla presenza di Cristo durante questo tempo di ristoro furono William Chalmers Burns (1815-1868), Robert Murray McCheyne (1813-1843), Alexander Moody Stuart (1809-1898) ed Andrew Bonar. Tutti questi uomini erano amici intimi che si incoraggiavano a vicenda nell’esercizio di una costante preghiera. Subito dopo il declino del Risveglio di Kilsyth, Andrew Bonar disse: “Ho imparato dall’esperienza che non è il molto lavoro ma la molta preghiera l’unico mezzo per la buona riuscita”. Bonar era in grado di realizzare molto con gli uomini in pubblico perché passava molto tempo con Gesù Cristo in privato. Le annotazioni quotidiane del diario di Bonar attestano questo fatto. Egli scrisse il 3, gennaio 1856: “In questo periodo mi sono sforzato di mantenere viva la preghiera in ogni ora del giorno, fermando la mia occupazione, qualunque essa fosse, per pregare un pò. Cerco di mantenere la mia anima all’ombra del trono della grazia e di Colui che vi siede sopra”. Sabato, 8 marzo: “Ho paura di me stesso perché sono meno devoto di quanto solevo essere, benché spesso sia più aiutato che mai nella predicazione...”. Mercoledì, 24: “O mio Dio, non lasciarmi camminare, persino nei verdi pascoli, senza di Te! Mi sento felice di vivere da pellegrino e straniero, e più, molto più di prima, ricerco attraverso la preghiera e il forte pianto nel segreto di vedere Dio glorificato nella salvezza delle anime”. bagnato di lacrime, una gola secca a causa della preghiera, occhi come una sorgente di lacrime per i peccati del paese si trovano raramente in mezzo a noi». In una lettera ad un amico intimo, Andrew Bonar scrisse: “O fratello, prega; nonostante Satana, prega; spendi ore in preghiera, trascura gli amici piuttosto che la preghiera, digiuna, salta la colazione, il pranzo, la cena e anche il sonno piuttosto che la preghiera. E non dobbiamo parlare della preghiera, ma pregare sul serio. Il Signore è vicino. Egli viene dolcemente mentre le vergini dormono.” Andrew Bonar visse in un periodo di risveglio e tuttavia pregava incessantemente per ricevere di più dalla potenza risvegliante di Dio. Il suo diario ancora una volta rende chiaro questo. Mercoledì, 21: “Sono stato messo in grado di spendere quasi tutto il giorno in preghiera, lode e confessione. Sono stato portato a una profonda umiliazione per la nostra chiesa, e alla preghiera per l’effusione dello Spirito Santo sulla mia gente. Ho fatto varie promesse davanti al Signore, e il mio cuore era dolente dal desiderio, ma anche felice per l’aspettativa di ciò che questo gior-no possa realizzare per me. Ma reputo vero quello che Samuel Rutherford scrisse: «Un letto Andrew Bonar era un uomo che conosceva intimamente Gesù Cristo. Come risultato egli vide ciò che Gesù vide, e perciò si preoccupò, pianse e pregò come Gesù. Così troppo spesso anche i nostri occhi sono asciutti perché i nostri occhi sono ciechi ai bisogni intorno a noi. Molti di noi sono stati accecati dal temporale, fino a non poter più vedere l’eterna realtà della santità del cielo e gli orrori dell’inferno. Signore, riportaci indietro nella cameretta della preghiera, dove gli occhi ciechi vedono e i cuori induriti vengono spezzati. Signore, abbi pietà e portaci a una contrizione di cuore! Riferimenti Usati: Diary and Life of Andrew A. Bonar di Marjory Bonar Victorious Christians You Should Know di Warren W. Wiersbe David Smithers 15 quella foto? Sicuramente penserai che è una foto bellissima e da conservare. Dall’altro canto cosa succederebbe se tutte le altre persone apparissero bellissime e TU ti stai grattando il naso proprio in quel momento? Sembra che ti sei appena alzata dal letto e i tuoi capelli non hanno il migliore dei “look”... Vuoi ancora conservare la foto oppure decidi di distrug(Giacomo 3:16) gerla? Senza dubbio deciderai di buttarla via e “Dove infatti c'è invidia e contesa, lí c'è turdimenticarla. Se questa fosse la tua reazione bamento ed ogni sorta di opere malvagie”. significa che l’egoismo fa parte della tua vita. Da molti viene preso con leggerezza o addirit- Quando mi alzo al mattino e mi guardo allo tura non viene neanche considerato un proble- specchio, cosa vedono i miei occhi nel profonma. Molti negano perfino che esista, conside- do? Si, il mio vecchio IO. Clark nella sua realtà. E questo è il problema: guardiamo solo randolo solo una delle naturali emozioni noi stessi e ciò che vogliamo raggiungere, umane. Ma non lo è! Si manifesta come un quello che siamo e che saremo. È quella picdistruttore ed è odiato da DIO. cola persona che vive in noi e che limita la nostra vita perché riusciamo a vedere solo lei, (Proverbi 8:13) “Il timore dell'Eterno è odiare il male; io odio quel piccolo punto in un grande universo....ma la superbia, l'arroganza, la via malvagia e la quanto grandi possiamo sentirci! bocca perversa”. È quando ci preoccupiamo solo di noi stessi Se Dio odia l’egoismo dobbiamo valutarlo per che cominciamo a ferire gli altri. Questa è quello che rappresenta e renderci conto che se arroganza, egoismo e ossessione verso la prolo pratichiamo potremmo trovarci in guai seri pria persona che esclude gli altri e ferisce tutti. con il Signore. Questa è una delle ragioni per Desideri avere successo in quello che fai? Non c’è niente di male in tutto questo, ma se ferisci cui molti sono deboli e dubitanti della loro gli altri intorno a te per raggiungere il tuo fede; ma c’è speranza e voglio elaborare un scopo, sappi che stai entrando nel territorio di piano che ci possa aiutare ad affrontare e satana. sconfiggere questo terribile peccato. L’AMORE NON E’ EGOISTA IN NESSUN MOMENTO DELLA NOSTRA VITA. Tu hai questo problema? Un carissimo uomo di Dio ha usato questo esempio: quando guar- Vi siete mai chiesti perché la prima chiesa di una foto di gruppo, qual è la prima persona vendette tutti i propri beni e ne divise il ricavato fra tutti coloro tra i fratelli che si trovavache cerchi nella foto? Te stessa, è vero! Se no nel bisogno? tutti nella foto sono in una brutta posizione oppure si stanno grattando il naso magari con È proprio in questo momento della storia che un occhio chiuso ma TU sei bellissima, la foto possiamo vedere in un modo reale e pratico ti ha catturato in uno dei tuoi momenti miglio- Cristo nella vita dei credenti. Loro stavano semplicemente ubbidendo all’esempio lasciato ri e dalla giusta angolatura... Che ne pensi di oglio parlarvi di un soggetto che ha ucciso e causato dolore più di qualsiasi virus o guerra. Il soggetto in questione è l’egoismo. Questo era il termine greco usato dagli Apostoli per indicare l’invidia, l’ambizione personale, il disordine e la malvagità. 16 probabilmente rivaluterebbero la loro posizione davanti a un Dio così immenso. Le persone importanti, quando muoiono, sono più morte di tutte le altre. Sono veramente morte come dice un poeta. Pensavano che la chiesa avrebbe chiuso e che il mondo avrebbe girato con più difficoltà data la loro assenza. Ma il punto è che ci sono molte altre “piccole” persone importanti pronte ad essere ingannate e consumate da questo pensiero. Indovina? La chiesa e il mondo intorno a noi continuano ad andare avanti e noi saremo presto dimenticati. Voglio darvi la mia dolorosa, personale confessione. Eccomi qui, con il mio intenso programma giornaliero: si sono cose che devo assolutamente portare a (Filippesi 2:3-4) compimento, altrimenti questo “Non facendo nulla per “povero gruppo” non potrà più rivalità o vanagloria, ma essere lo stesso! Ma succede con umiltà, ciascuno di qualcosa di disastroso! Mentre voi stimando gli altri piú cerco di accingermi a svolgere il di se stesso. 4 Non cerchi primo dei miei compiti così ciascuno unicamente il importanti, qualcuno bussa alla proprio interesse, ma anche quello porta. Oh no! Qualcuno sta cerdegli altri”. cando di derubarmi del mio tempo così prezioso ed imporL’ amore costruisce sempre relaziotante. Ed è il fratello che è ni, l’egoismo le distrugge, sempre. responsabile della pulizia del Che sia un matrimonio, un’amicizia campo. Cosa c’è di così imporfraterna o una comunione tra chiese, tante da dover disturbarmi proprio ora? Ma lui il risultato è sempre lo stesso. Questo ha proha cose di estrema importanza da raccontarmi vocato la morte spirituale ed emozionale di e riesce così a rubarmi una buona parte della tutti coloro che ne sono coinvolti, e si è infilmia preziosa mattinata. Mentre lui mi apre il trato nel nostro mezzo senza che nessuno se suo cuore, io tamburello con le dita sul tavolo ne accorgesse. Infatti i più colpevoli sono domandandomi quando mai la smetterà di parcoloro che lo vedono come l’ultimo dei loro problemi. Questo, la Bibbia, lo chiama ingan- lare….. Gli dò il mio sorriso ipocrita promettendogli nare se stessi. Io posso dire di non essere di pregare per lui, e mentre esce dalla porta ingannato, ma il fatto è che se io sapessi di esserlo, in realtà non lo sarei più. Una persona una sorella entra e prende il suo posto dicendomi che deve andare a casa per visitare la sua ingannata non sa di esserlo, ma il frutto della famiglia. Lei riesce a prendermi più tempo del sua vita lo dichiara fortemente anche se egli fratello, elencandomi ogni malattia che sua non può sentirlo. madre ha e ogni problema del suo fratello L’inganno ha chiuso le sue orecchie. minore. Mi rendo conto che la mattinata è ormai finita e mi sforzo di non guardare l’oroL’umiltà è uno dei più grandi attributi che un logio ma non ci riesco e l’unico mio pensiero uomo possa avere, ma l’egoismo ci nega la possibilità di ricevere la forza per poter andare è rivolto a tutto ciò che devo fare e se mai riuscirò a farlo. avanti con Cristo. Più cadiamo nell’egoismo, più l’arroganza riempie le nostre vite. Ci sen- E mentre comincio a “gonfiarmi” sempre più ai miei occhi, mi rendo conto che dovrò preditiamo molto importanti, ma lo siamo solo ai care quella sera stessa e ancora non mi sono nostri occhi e non davanti a Dio. Questo sucpreparato. Come farà il Regno di Dio, visto cede a molti che sono in autorità: si sentono così importanti per quello che stanno facendo che la sorella sta piangendo e mi sta ancora elencando ogni zia e cugina della sua famiglia e la loro posizione è così elevata che non riescono a trovare tempo per tutte quelle persone che ancora non conosce il Signore? Ancora che dovrebbero servire. Se potessero realizza- una volta indosso il mio sorriso ipocrita e la congedo con la parola PACE augurandole un re quanto grandi riescono a vedere loro stessi da Cristo per l’umanità. Stimare gli altri più di noi stessi! NON ESSERE EGOISTA MA SII SALVATO! Questo era un potente messaggio in azione. Molti gruppi hanno dichiarato che le loro organizzazioni sono le più vicine alla chiesa della pentecoste che esistano oggi. Io faccio questa domanda: “Quale gruppo sta vivendo lo stesso esempio di altruismo presente nella prima chiesa nei confronti dei loro fratelli?” La prima chiesa fu convinta immediatamente del proprio egoismo e fece qualcosa al riguardo. Gesù era il loro esempio da imitare ed oggi Egli è il nostro. 17 buon viaggio. Quello che io non realizzo è che la cosa più importante è l’amore per coloro che mi sono attorno, i loro bisogni e le loro preoccupazioni. Il piccolo Clark che è nel mio intimo è cresciuto così tanto da impedirmi di vedere ciò che è veramente importante. È proprio l’egoismo, quella falsa sensazione di importanza, che mi deruba della benedizione che Dio avrebbe voluto darmi se solo avessi ascoltato con il cuore aperto i bisogni di coloro che amo. Come possiamo vincere i legami dell’“IO”? Prima di tutto dobbiamo smettere di guardare al piccolo “io” che è dentro di noi, e cominciare a renderci conto che DIO è molto più grande di noi. METTIAMO I NOSTRI OCCHI SU COLUI CHE È VERAMENTE GRANDE e togliamoli dal nostro piccolo “io” e dal mondo di importanza che gli abbiamo creato intorno. Dobbiamo riflettere Cristo in ciò che noi siamo oppure non siamo di Cristo. Ma perché è un peccato così serio, se è così comune e sembra essere così naturale? Perché dobbiamo rappresentare Cristo, essere un esempio di quello che Cristo è, e non essere dei piccoli Napoleoni spirituali. Egli è l’opposto dell’egoismo. Confessare il Suo nome ma vivere una vita di menzogne è la peggiore delle condanne. Perché siamo egoisti? La risposta è: insicurezza. Pensiamo che se non prendiamo cura di noi stessi, nessun altro lo farà. Così dobbiamo proteggere la nostra vita e confrontare chiunque può esserne una minaccia. Ma se Gesù è colui che provvede per noi e il nostro protettore, perché dovremmo preoccuparci? Se Egli non lo è, allora cadremo in questo peccato. In altre parole ci sentiamo insicuri in Cristo, per cui deve predominare la nostra volontà. Quale bugia e inganno! Più abbiamo secondo la nostra carne e più siamo egoisti ed insicuri. Forse è per questo che di solito l’opera di DIO è finanziata dai bisognosi e dai poveri. Essere veramente altruisti è un attributo divino, al contrario dell’orgoglio, la vanità o l’essere possessivi! Nello spirito vediamo Cristo per quello che Egli è, cioè potente e più grande di qualsiasi cosa noi facciamo o siamo. Più preghiamo e Gli chiediamo intendimento, più diventeremo piccoli ai nostri occhi, mentre Egli crescerà nella nostra vita e la fede che deriverà da tutto questo ci trasformerà nella Sua immagine. Questo dovrebbe essere il nostro scopo, non qualche piccola ambizione che consuma il nostro io! Cerchiamo la Sua faccia e la nostra faccia diventerà sempre meno importante ed Egli potrà lavorare attraverso di noi. Sei altruista? Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili. Nabucodonosor guardò e vide un grande regno. Nel suo cuore egli disse: “Guarda che cosa ho fatto!” Fu in quel momento che Dio lo trasformò in una bestia selvatica. Quando egli vide ciò che Dio era, umiliò se stesso e Dio lo restaurò ad una posizione finanche maggiore. Succede sempre così quando abbiamo a che fare con l’egoismo. Mio figlio conosceva un uomo che un giorno, per caso, si è imbattuto in Silvester Stallone nel bagno di un ristorante. Secondo il suo racconto l’attore era molto basso di statura. “Papà” mi chiese mio figlio, “puoi immaginare Rambo così piccolo?” “Certo”, risposi, “ai nostri occhi siamo tutti dei “RAMBO” ma in realtà solo Dio è veramente grande”. Crediamo nel nostro grande Dio per grandi cose nella nostra vita! E Dio lo farà perché Egli è capace. Noi non lo siamo e prima ce ne rendiamo conto, prima l’amore di Cristo consumerà totalmente la chiesa. Sto aspettando quel giorno! Cerchiamo il volto di Dio mentre c’è ancora tempo e allontaniamo da noi tutti l’egoismo. (Giacomo 3:17-18) “Ma la sapienza che viene dall'alto prima di tutto è pura, poi pacifica, mite, docile, piena di misericordia e di frutti buoni, senza parzialità e senza ipocrisia. 18 Or il frutto della giustizia si semina nella pace per quelli che si adoperano alla pace”. Questa è ciò che siamo e ciò che potremo essere. 18 19 GRIDO DI BATTAGLIA Semestrale Missionario di CRISTO ¨ LA RISPOSTA Anno XVII n.57 - Giugno 2005 Sped. in A.P. Art. 2 C 20/C Legge 662/96 Benevento CPO Dir. Resp. Tina Della Cananea Recapito postale Ass. Miss. Crist. Evangelica CRISTO ¨ LA RISPOSTA Cas. Post.163 82100 BENEVENTO Tel.328/4861536 E.Mail: [email protected] www.citaitaly.com In caso di mancato recapito rispedireal mittente