POSTE ITALIANE S.p.A.
Tassa pagata
Pubblicità diretta non indirizzata
DRT/DCB/VI/185/03/SC
del. 19/11/2003
Alle famiglie
Qualcosa da donare
azienda
distretto: nuova organizzazione
territoriale
ospedali
nuove sale operatorie ad Arzignano
esami di laboratorio: istruzioni per l’uso
territorio
neonati extracomunitari:
visite a domicilio
prevenzione
osservatorio Spisal degli infortuni
sul lavoro
a pagina 8
Il nuovo Distretto Socio-Sanitario
Direttore dott. Elvio Gremes
Nato a Trento il 15.3.1954. Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova nel
1980, specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva con indirizzo Sanità Pubblica
presso Università di Verona nel 1984. Dal 1988 al 1994 opera presso i distretti dell’ex
Ulss 7 di Valdagno e dal 1995 presso il Distretto Nord dell’Ulss 5. Dal 1.1.2004 è
Direttore del Distretto Socio-Sanitario dell’Azienda Ulss 5 Ovest Vicentino.
U.O.S. Specialistica
Territoriale
Resp. dott. Eduardo Ioffredo
U.O.S. Integrazione Lavorativa (S.I.L.)
Resp. dott. Eduardo Ioffredo
U.O.S. Farmaceutica Territoriale
Resp. Paola Cariolato
U.O.C. Direzione socio-sanitaria
distrettuale
Direttore avv. Stefano Cocco
U.O.S. Attività socio-sanitarie
Resp. dott.ssa Marisa Bertinato
U.O.S. Amministrativa e Convenzioni
Resp. dott. Paolo Povoleri
U.O.C. Invalidi Civili
Resp. dott. Alberto Acqua
U.O.C. Cure primarie
Direttore dott. Elvio Pistaffa
U.O.S. Adulti Anziani
Resp. dott. Ermanno Dian
U.O.S. Disabilità in Età Adulta
Resp. dott. Elvio Pistaffa
Dipartimento funzionale
delle dipendenze
Direttore dott. Giuseppe Cicciù
U.O.C. Materno infantile
Direttore dott. Venceslao Ambrosini
U.O.S. Pediatria di Comunità
e Servizio Neuropsichiatrico
Resp. dott. Venceslao Ambrosini
U.O.S. Consultorio Familiare
Resp. dott. Ferdinando Ceron
U.O.S. Tutela Minori
Resp. dott.ssa Luciana Cracco
U.O.S. Età evolutiva - Disabilità
Resp. dott.ssa Francesca Concato
Dipartimento salute mentale
Direttore dott. Claudio Busana
Tutte le unità operative intervengono sul territorio corrispondente ai tre Punti Salute Nord, Centro e Sud.
2
editoriale
Gentile lettrice, gentile lettore,
presento il primo numero della rivista dell’Azienda Ulss n. 5 Ovest Vicentino per il 2004. Quest’anno, a differenza del 2003,
siamo intenzionati a realizzare tre numeri di questa rivista con lo scopo dichiarato di INFORMARE, far conoscere le molteplici attività dell’Azienda Ulss, presentare tutte le notizie in maniera sempre più comprensibile, con linguaggio - quindi - non
da addetti ai lavori.
Come precisa scelta informativa presentiamo le notizie divise in quattro capitoli, corrispondenti alla massima suddivisione dell’attività, ciascuna contrassegnata da un colore diverso: OSPEDALE in azzurro deciso, TERRITORIO in verde carico,
PREVENZIONE in marrone cioccolato, l’arancione del logo aziendale accompagna le notizie generali, che riguardano tutta
l’azienda Ulss.
In questo numero una piccola novità editoriale, inserita accogliendo un suggerimento venuto da più parti: abbiamo inserito infatti una rubrica dedicata al volontariato. E’ uno spazio a disposizione delle associazioni del volontariato presenti, o
che si propongono di essere presenti, nell’ambito dell’A Ulss5, per fare comunicazioni di servizio. Un segnale di attenzione per una componente fondamentale del nostro lavoro di operatori del mondo socio- sanitario.
Buona lettura!
Il Direttore Generale
Daniela Carraro
30 aprile 2004
sommario
Ulss 5 Notizie periodico d’informazione
dell’Azienda Ulss 5 Ovest Vicentino
numero 1 anno 2004
DIRETTORE
Daniela Carraro
GRAFICA
Raffaello Galiotto
DIRETTORE RESPONSABILE
Elisabetta Carlotti
STAMPA
Tipografia Rumor
Via dell’Economia, 117
36100 Vicenza
REDAZIONE
Direzione Generale e
Ufficio Relazioni con il Pubblico Consegnato in Tipografia
30 aprile 2004
Azienda Ulss 5
Autorizzazione del
Via Trento, 2
Tribunale di Vicenza
36071 Arzignano (VI)
n. 669 del 21.12.1989
tel. 0444 708200
www.ulss5.it
tiratura 67.000 copie
e-mail: [email protected]
distribuzione gratuita
Azienda
ospedale di Valdagno
riorganizzazione territoriale
sicurezza e dipendenti
bilancio 2003
risorse umane
qualcosa da donare
donatori di sangue
Ulss 5 chiama Bissau
4
5
5
6
7
8
9
10
Ospedali
Si ringraziano gli autori degli articoli: Alberto Acqua,
Venceslao Ambrosini, Mariano Barbieri, Rosa Barletta,
Gabriele Brotto, Enrico Castaman, Giuseppe Cenci,
Fiorella Clarici, Romano Colombari, Giovanni Crispini,
Luigi De Santis, Patrizia Draghicchio, Adolfo Fiorio, Flavio
Frigo, Elvio Gremes, Giordano Guizzardi, Cecilia Isatto,
Antonio Loro, Domenico Mantoan, Luciano Marcazzò,
Milvia Marchiori, Marcello Mari, Nicola Marcolongo,
Dario Mastropasqua, Monica Menti, Raffaele Morello,
Enzo Parlato, Antonella Pinzauti, Elvio Pistaffa, Giovanni
Ronzani, Concetta Sarnataro, Patrizia Simionato,
Giampaolo Stopazzolo, Cristina Tassinari, Gianni Zini.
rianimazione informatizzata
Lonigo, si cambia
ambulanza medicalizzata a
Valdagno
un 118 poliglotta
risonanza magnetica
Ulss 5 e ricerca
nuove sale operatorie
terza età: convegno chirurgico
la caduta nell’anziano
cura e riabilitazione dell’anca
11
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13
13
14
14
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16
16
17
fratture del femore
massaggio infantile
esami di laboratorio
17
17
18
Territorio
piano di zona
lotta al diabete
medici di medicina generale
neonati extracomunitari
infanzia, adolescenza e famiglia
disabilità
addio al libretto sanitario
self-help
psiche 2000
20
22
22
23
23
24
24
25
25
Prevenzione
parliamo al parlamento UE
scuola e salute
osservatorio Spisal
salute donna
screening mammografico
alimentazione e tumori
26
27
27
28
29
29
3
Raffaello Galiotto
ospedale
di
Valdagno
sarà un centro per acuti
Domenico Mantoan
Milvia Marchiori
Concetta Sarnataro
Conto alla rovescia per
l’entrata in funzione
della nuova struttura
prevista per maggio
I numeri del San Lorenzo
Costo totale dell’opera: euro 38.284.895
Superficie totale:
m2 25.000
Volume totale:
m3 75.000
Piani:
7
Totale posti letto:
210
Area degenze:
m2 10.800
Area diagnosi e cura:
m2
4.130
Area servizi generali:
m2
3.314
L’inaugurazione ufficiale del nuovo ospedale di
Valdagno è avvenuta sabato 24 aprile 2004 alle
ore 12.00, alla presenza del presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, con la benedizione
del vescovo di Vicenza, mons. Cesare Nosiglia.
4
Il 18 marzo 2004 è stata predisposta per i dipendenti dell’Ospedale
di Valdagno la prima visita ufficiale nella nuova struttura che è stata
dichiarata ospedale per acuti di rete: questo significa che le attività fornite si integrano nella rete dei servizi socio-sanitari e sono rivolti all’insieme della popolazione dell’Ulss 5 Ovest vicentino.
La visita ha avuto inizio dal Pronto Soccorso e durante il percorso effettuato si è posto l’accento sugli aspetti organizzativi che
costituiranno l’anima delle attività. Nella progettazione dell’ospedale, infatti, è stata garantita un’organizzazione per livelli di attività
e di impegno assistenziale e si è riusciti a centralizzare tutti i settori operativi (radiologia, ambulatori di diagnostica, ambulatori di
consulenza, blocco operatorio, direzioni, ecc). Ciò consentirà di
ottimizzare l’impiego delle risorse umane e tecnologiche e di produrre, di riflesso, un miglioramento delle performances sia dal
punto di vista economico che qualitativo.
I dipendenti hanno potuto constatare le caratteristiche degli spazi e
dei percorsi interni che - pur limitando il più possibile la sovrapposizione
delle attività, dei fruitori dell’ospedale e dei materiali che vi transitano permettono la piena espressione del concetto di “utilizzo in comune di
spazi, personale ed attrezzature”, che costituisce un obiettivo fondamentale per l’efficienza operativa dell’organizzazione per dipartimenti.
Le varie aree del nuovo ospedale sono state ben individuate e correlate nelle modalità logistiche predisponendo i servizi generali dedicati alla
funzione ospedaliera quali la sterilizzazione, al piano interrato. Al piano
rialzato trovano posto i servizi generali dedicati al pubblico e a parte del
personale quali il front-line e le direzioni. Al piano terra ci sono il blocco
operatorio, il pronto soccorso, i laboratori di diagnostica radiologica ed
endoscopica, mentre le degenze sono sistemate ai piani superiori.
Questa suddivisione razionale consente una maggiore integrazione dei
piani e la separazione delle attività, arrecando meno disagi per il personale che godrà di percorsi agevolati. Anche i degenti beneficeranno di
questa divisione, avvalendosi di un front-line immediatamente visibile, di
percorsi ben definiti e di ascensori dedicati. Si sono poi recuperati ampi
spazi utilizzati per il miglioramento del comfort degli utenti. Da notare, infine, che è stata perseguita l’integrazione funzionale con il vecchio
Ospedale San Lorenzo, pensata in particolare per limitare l’accesso degli
utenti ambulatoriali al Nuovo Ospedale e l’integrazione territoriale,
mediante il trasferimento della sede dei servizi distrettuali negli spazi del
vecchio ospedale.
Il nuovo Ospedale di Valdagno si propone, quindi, come una struttura
moderna, flessibile, dotata di tecnologia avanzata, in grado di garantire i
migliori standard di qualità per la degenza e l’assistenza al paziente.
riorganizzazione
territoriale
dal 1 gennaio 2004 il territorio della Ulss 5 Ovest Vicentino
è stato organizzato in un unico Distretto Socio-Sanitario
Questa scelta nasce dalla convinzione che i
fattori che influiscono sulla salute sono molteplici e complessi (economici, sociali, culturali,
ambientali e comportamentali). Con tale operazione è stato applicato un modello organizzativo
peraltro già operativo con ottimi risultati fin dal
1995 nei Servizi Sociali a riprova di un percorso
integrato e coerente. Proprio da questo principio
è scaturita quindi la necessità di una radicale
riorganizzazione dei servizi territoriali. Una efficace promozione della salute presuppone infatti
che le decisioni strategiche, la definizione delle
priorità, la pianificazione degli interventi e la distribuzione delle risorse avvengano tenendo
conto della comunità nel suo insieme. Solo una
visione globale dei servizi può portare ad un
miglioramento della qualità e ad un utilizzo
ottimale delle risorse e per il raggiungimento di
questi obiettivi l’Azienda ha provveduto alla rior-
ganizzazione dei vari livelli di responsabilità, affidando ad un’unica figura direttiva il compito di
governare l’attività sul territorio.
Peraltro a livello locale si intende comunque
garantire una capillare presenza dei diversi livelli operativi. Per raggiungere tale obiettivo sono
stati istituiti tre Punti Salute, territorialmente
sovrapponibili agli storici distretti: Nord, Centro
e Sud. Per facilitare l’accesso ai servizi si sta lavorando alla realizzazione del cosiddetto “Sportello
Unico”: sarà così possibile ad ogni sportello distrettuale avere ogni tipo di informazione relativa ai servizi forniti dall’Ulss e il modo corretto per usufruirne.
È evidente che una struttura operativa delle dimensioni e complessità del nuovo Distretto SocioSanitario necessita, per essere a regime, di tempi
organizzativi non brevissimi, ma è nostra convinzione che questa sia la giusta strada per riuscire a
dare le migliori risposte ai bisogni dell’utenza.
Elvio Gremes
sicurezza e dipendenti
più prevenzione per i lavoratori dell’Ulss 5
È stato presentato alla riunione annuale con i rappresentanti dei lavoratori
per la sicurezza, da parte del Servizio di prevenzione e protezione dell’Azienda,
il bilancio annuale relativo al 2003 della situazione della sicurezza nei
riguardi della principale risorsa aziendale, la ricchezza umana e professionale dei dipendenti. Nel corso della riunione annuale sono stati analizzati lo stato di attuazione del documento di valutazione dei rischi in relazione a trasferimenti, ampliamenti di reparti e ad intervenute variazioni
legislative; la situazione delle squadre di prevenzione incendi/gestione
delle emergenze, l’andamento delle malattie e degli infortuni professionali, con particolare attenzione per quelli a rischio biologico (cioè di
contrarre infezioni). Dal 1995 al 2003 l’incidenza degli infortuni a rischio
biologico è molto diminuita, passando da 158 a 100 casi e confermando
così che la cultura e la prassi della sicurezza sono una costante aziendale.
Nel 2003 sono proseguite le attività di formazione alla sicurezza ed il
Servizio Prevenzione Protezione ha curato la rilevazione dello stato di fatto
delle barriere architettoniche presenti nelle strutture aziendali, sia dell’ospedale che del territorio che del dipartimento di prevenzione. Il tutto allo
scopo di predisporre un piano di intervento e le relative priorità per rendere
sempre più fruibili le strutture dell’Ulss 5 da parte del pubblico e per
dare contenuto all’Anno Europeo per le Persone Disabili appena trascorso.
Raffaello Galiotto
Alberto Acqua
5
Ad un anno dall’insediamento della nuova direzione
generale, è giunto il momento per la prima riflessione
sui dati consuntivi del 2003 e sulle prospettive future
dell’Ulss 5 Ovest Vicentino
bilancio
2003
servono nuove risorse finanziarie da parte della Regione
Giuseppe Cenci
Enzo Parlato
È un bilancio positivo quello chiuso nel 2003 dall’Ulss 5 Ovest Vicentino. Sul versante degli investimenti è stato possibile realizzare quanto programmato, grazie anche all’Accordo di Programma
tra la Regione Veneto, l’Ulss 5 e il Comune di Valdagno per il completamento e l’attivazione del
nuovo Ospedale di Valdagno.
Sul versante della spesa corrente, il risultato preconsuntivo del 2003 ha chiuso con un disavanzo
di euro 3.415.317,00. Su tale risultato hanno pesato i vincoli posti dalla normativa statale e regionale,
che condizionano l’attuazione delle iniziative programmate, come si vedrà dalla seguente analisi.
La limitata disponibilità di risorse del Fondo Sanitario Regionale, deriva da una maggior spesa
sanitaria sostenuta dalla nostra Regione conseguente ad un livello di assistenza qualitativamente e
quantitativamente superiore a quello medio nazionale e fonte di trasferimenti insufficienti dello
Stato, tanto che la Regione ha dovuto ricorrere alla tassazione regionale.
Per quanto riguarda l’Ulss 5, da anni l’importo pro-capite del finanziamento regionale colloca
questa azienda nelle ultime posizioni della graduatoria tra le 21 presenti nel Veneto. Oltre a
questo, la mobilità sanitaria degli utenti verso strutture delle altre Ulss (passiva) supera l’attrazione
(mobilità sanitaria attiva), con conseguente saldo che penalizza pesantemente la nostra dotazione
finanziaria. Per l’assegnazione di maggiori finanziamenti, sono state avviate azioni nei confronti della
Regione per conseguire le risorse necessarie a dare sollecita attuazione alla nuova proposta di dotazione ospedaliera con riferimento allo standard di posti letto, nonché ad
aumentare i posti letto destinati alla riabilitazione.
Investimenti
Infatti, i vari vincoli nazionali e regionali, e segnatamente quelli riferiti al
I dati più significativi di spesa per gli inveblocco delle assunzioni del personale e al contenimento della spesa (non
stimenti realizzati nel 2003 si riferiscono:
superamento dell’1% definito in sede di riparto regionale) limitano di fatto
Nuovo Ospedale di Valdagno:
a questa Ulss la realizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali previsti dalla
euro 6.556.145 programmazione.
Completamento Ospedale di Arzignano:
Solo attraverso l’adeguamento delle assegnazioni regionali, è possibile per
- nuove sale Operatorie euro 2.085.682 questa Ulss dare completa attuazione al programma della rete ospedaliera,
- ristrutturazione 3° piano Ala Sud per all’attivazione dei posti di residenzialità extra-ospedaliera e all’implementaOstetricia/Ginecologia e nido
zione dell’assistenza domiciliare integrata.
euro 663.708
Si auspica che i finanziamenti regionali, che vengono richiesti in concomi- nuovo Laboratorio Analisi euro 430.272 tanza con la presentazione del bilancio preventivo per l’anno 2004, possano
- altre spese per manutenzioni straordinarie trovare concretezza quanto prima, per il completamento del futuro quadro
e ristrutturazioni edilizie ed impiantistiche socio-assistenziale.
euro 970.000
Nel contempo questa Ulss continuerà a lavorare per il miglioramento
Acquisto attrezzature sanitarie
della qualità delle prestazioni socio-sanitarie attraverso la creazione di
e non sanitarie:
euro 1.300.000 una rete di servizi ospedalieri e territoriali, che prenda in carico nella
sua globalità il cittadino.
Per raggiungere tali obiettivi, strumenti fondamentali sono una attenta gestione del personale, il
monitoraggio dei costi per l’acquisto di beni e servizi e delle scorte, unitamente alla progressiva realizzazione dei processi di acquisizione centralizzati regionali e provinciali, nonché una positiva collaborazione con il Collegio Sindacale.
Per razionalizzare e ottimizzare i rapporti tra i professionisti sanitari ospedalieri e quelli del territorio sono stati stipulati o avviati accordi con i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera
Scelta, gli Specialisti Ambulatoriali e di Continuità Assistenziale, con positivo riscontro nella qualità
dell’assistenza e nel “governo” della domanda di prestazioni sanitarie.
6
Nel mese di marzo si sono concluse le prove
del concorso pubblico, per titoli ed esami,
indetto dall’Ulss 5 per l’assunzione a tempo
indeterminato di personale infermieristico
risorse
umane
assunti 17 nuovi infermieri professionali
Il concorso ha portato all’assunzione di tutti i posti che la Legge Finanziaria consente all’Azienda di
coprire, pari a diciassette unità, che equivalgono ai posti resi liberi dal personale infermieristico cessato e non sostituito nel corso dell’anno 2003 e nei primi tre mesi dell’anno 2004 e che sinora
l’Azienda non è riuscita a coprire a causa della mancanza nel mercato di infermieri professionali.
Per fronteggiare tale carenza e garantire gli attuali livelli di assistenza, l’Amministrazione ha programmato di “acquistare”, oltre il normale orario di lavoro, prestazioni sanitarie e socio-sanitarie dal
proprio personale infermieristico, nonché di stipulare una convenzione con soggetti privati per la
fornitura temporanea di personale infermieristico.
L’Ulss ha inoltre indetto un ulteriore concorso pubblico per cinque posti di infermiere professionale,
nonchè un nuovo avviso per la copertura di tre posti di operatore socio-sanitario, figura che svolge
un lavoro di supporto a quello dell’infermiere.
Patrizia Simionato
la Direzione ringrazia
i dipendenti
andati in pensione nel 2003
Lavoratori dell'Ulss 5
Ovest Vicentino
che sono andati in
pensione a fine
2003, ritratti durante
la festa organizzata
a Valdagno a
dicembre per
salutarli.
Da sinistra a destra,
ci sono: Clorinda
Santagiuliana,
Silvano Storti, Sonia
Sembenotti, Nive
Sartori, Annamaria
Zonin, il dottor
Paolo Benvenuti,
Sergio Dal Lago e
Agostino Tomasi.
7
Continua l’intensa attività del
Coordinamento Locale per i Trapianti
rivolta alla sensibilizzazione della
popolazione e alla formazione del personale
qualcosa campagna
da donare
di promozione
della donazione degli organi
Dario Mastropasqua
Il 2003 è stato un anno ricco di iniziative e risultati per il
Coordinamento Locale per i Trapianti. In particolare si è puntato all’informazione e sensibilizzazione per promuovere la
donazione d’organi come “atto d’amore” che potrebbe salvare
ogni anno oltre 11 mila pazienti italiani in attesa di trapianto.
Per farlo si è scelto di aderire ad una campagna informativa
che ha coinvolto tutte le Ulss del vicentino. Grazie a questa
iniziativa le confezioni del latte delle Latterie Vicentine hanno
esposto il logo della campagna “Qualcosa da donare” con i
recapiti telefonici a cui rivolgersi per informazioni. Per l’Ulss 5
Ovest Vicentino ci si può rivolgere al numero telefonico
dell’Urp che risponde allo 0444-708200.
L’impegno del Coordinamento è stato notevole anche in altri
ambiti e qui di seguito ve ne diamo conto.
Organizzazione della raccolta
delle dichiarazioni di volontà
Informazione, sensibilizzazione
della popolazione e del personale
sanitario
Il 2003 ha visto il perfezionamento del sistema di
raccolta delle dichiarazioni di volontà alla donazione
degli organi. Lo scorso anno sono state raccolte 17
dichiarazioni di volontà e i punti di raccolta, coordinati dall’URP, sono stati distribuiti capillarmente
su tutto il territorio. Per chiedere informazioni ed
effettuare la propria espressione di volontà, ci si
può rivolgere presso:
Sono stati intensificati gli interventi volti a sensibilizzare la cittadinanza, gli studenti delle scuole medie superiori e inferiori, e
le associazioni di volontariato locali come la Protezione Civile
e l’Associazione Italiana Soccorritori.
Nell’organizzazione degli incontri con la popolazione sono
state coinvolte associazioni di volontariato quali l’Aido e
l’Admo che hanno fornito da un lato il proprio contributo
organizzativo e dall’altro importanti testimonianze frutto dell’esperienza maturata e della capillare presenza su tutto il territorio della Ulss 5 Ovest Vicentino.
Per quanto riguarda gli istituti scolastici, durante gli 8 incontri
effettuati si sono sondati gli atteggiamenti dei ragazzi nei confronti della donazione attraverso la somministrazione preliminare di un questionario.
I risultati sono stati oggetto di una attenta valutazione da
parte del Coordinamento Locale e si sono rivelati utili per
identificare la migliore strategia nell’approccio alla tematica e
per indirizzare il percorso informativo.
È poi da segnalare l’interessante iniziativa che ha coinvolto le
scuole di Valdagno e che è culminata con l’indizione di un
concorso, destinato ai ragazzi, per la produzione di un elaborato diretto a stimolare i coetanei al problema della donazione.
Il concorso 2003 si è concluso con la premiazione delle
migliori produzioni ed ha rivelato la notevole sensibilità del
mondo giovanile circa il tema proposto e la creatività nell’inventare messaggi innovativi e pertinenti.
Urp Arzignano via Trento, 4
da lunedì a giovedì 9,00 - 13,00 / 14,00 - 16,30
venerdì
9,00 - 13,00
Ufficio Accettazione Ospedale di Arzignano
da lunedì a venerdì 10,00 - 12,00 / 14,00 - 16,00
Ufficio Accettazione Ospedale di Lonigo
da lunedì a venerdì 10,00 - 12,00 / 14,00 - 16,00
Ufficio Accettazione Ospedale
di Montecchio Maggiore
da lunedì a venerdì 9,00 - 11,00
Ufficio Accettazione Ospedale di Valdagno
da lunedì a venerdì 10,00 - 12,00 / 14,00 - 16,00
8
Formazione del personale
L’attenzione del Coordinamento Locale si è indirizzata anche verso la formazione del personale
infermieristico e medico coinvolto nell’attività di procurement di cornee, con particolare attenzione
alle problematiche relazionali nei confronti delle famiglie dei donatori. Questa implica infatti un
notevole coinvolgimento emotivo e richiede un’adeguata capacità comunicativa. Gli addetti hanno
perciò frequentato presso il Centro Formazione Ulss 5 un corso di 21 ore riguardante la comunicazione e il counseling.
Attività di prelievo cornee
Nel 2003 il gruppo di lavoro istituito in seno al Coordinamento Locale e composto dal personale
medico e infermieristico delle Unità Operative di Anestesia e Rianimazione e di Pronto Soccorso
ha condotto l’attività di procurement di cornee all’ospedale di Arzignano, esaminando 94 pazienti,
26 dei quali sono risultati essere non idonei all’espianto. Nel corso dello scorso anno l’equipe diretta
dal dottor Mastropasqua ha eseguito 72 prelievi mentre in 31 casi non ha potuto procedere per il
mancato consenso dei familiari del deceduto.
Attività di prelievo e di trapianto
Dal 7 febbraio 2003 la Regione Veneto ha provveduto ad istituire formalmente il “Sistema
Regionale Trapianti Veneto”. Di tale sistema fanno parte il Coordinamento Locale per i trapianti e la
struttura ospedaliera dell’Ulss 5 Ovest Vicentino, e le Unità Operative Autonome di Ortopedia e
Oculistica di Montecchio Maggiore, che sono reparti accreditati per trapianti di tessuto.
Nel corso del 2003 l’Unità Operativa di Oculistica ha compiuto 10 trapianti di cornee, mentre
l’Unità Operativa di Ortopedia di ha effettuato 30 prelievi e un trapianto di tessuto osseo.
L’attività 2003 del
Coordinamento
Locale
Cornee
pazienti esaminati
pazienti non idonei
prelievi eseguiti
trapianti eseguiti
94
26
72
10
Tessuto osseo
prelievi eseguiti
trapianti eseguiti
30
1
donatori
di
sangue
la generosità dell’Ovest Vicentino aumenta
Raccolti 500 sacche di sangue in più rispetto al 2002 che
potranno essere messi a disposizione della Regione Veneto
Cristina Tassinari
Nel febbraio scorso si è svolto l’annuale incontro con i rappresentanti di tutte le Associazioni
di Donatori che sono presenti in questo territorio, cioè FIDAS, AVIS e Associazione Donatori
di Montecchio.
E’ un momento molto importante di revisione dell’attività dell’anno precedente, di valutazione della
situazione attuale e di previsione e progetti per il futuro.
I dati forniti dal Centro Trasfusionale sono stati estremamente lusinghieri per quanto riguarda il
numero totale delle donazioni effettuate nel 2003: da 3800 donatori attivi, su 5113 donatori totali, sono state donate 7998 sacche, con aumento di circa 500 rispetto al 2002.
In questa ULSS nel corso del 2003 sono state trasfuse 4243 sacche di globuli rossi concentrati e
filtrati, mentre le oltre 2000 rimanenti sono state cedute agli Ospedali di Vicenza e Padova nell’impegno per l’autosufficienza regionale.
Durante il 2003 presso il Centro Trasfusionale sono state introdotte molte innovazioni tecnologiche
e informatiche, ma soprattutto, la FIDAS della Valle del Chiampo si è unita alle altre Associazioni
nell’invitare con cartolina personale i propri iscritti a donare.
La generosità delle Associazioni è stata ampiamente dimostrata dal numero di donazioni e dai
quasi 400 nuovi donatori. Se potremo in futuro contare sulla stabilità del personale in servizio e
sull’impegno e la disponibilità dei donatori, anche nei prossimi anni potremo proseguire con analoghi risultati positivi e continuare a supportare anche altri ospedali della nostra regione in cui, il
gran numero di pazienti e di patologie, rende costantemente in aumento il fabbisogno di sangue
e di emocomponenti.
Informazioni:
FIDAS
via F. Baracca, 204
Vicenza
tel. 0444 965636
AVIS
via Mastini, 18
Valdagno (VI)
tel. 0445 409300
Gruppo Donatori
presso l’ospedale di
Montecchio Magg. (VI)
tel. 0444 698443
Centro immuno
trasfusionale
presso l’ospedale di
Montecchio Magg. (VI)
tel. 0444 708311
9
Da un anno l’Azienda
ha avviato un progetto
di cooperazione
internazionale a favore
dello Stato africano
della Guinea Bissau
Ulss
5
chiama
Bissau
lotta alla malnutrizione e alle malattie infettive
Venceslao Ambrosini
Guinea Bissau
L’Ulss 5 Ovest Vicentino ha avviato nel marzo
2003 un progetto di cooperazione internazionale che terminerà nel 2005 a favore dello
Stato della Guinea Bissau in collaborazione con
la Comunità di Sant’Egidio, la nota organizzazione non governativa. L’aiuto dell’Ulss 5 rientra
all’interno di un più ampio progetto che mira
alla ricostruzione dell’ospedale generale di
Bissau e che vede la cooperazione tra la
Comunità di Sant’Egidio, il Governo della Guinea
Bissau e la Regione Veneto.
L’Ulss 5, attraverso un progetto elaborato e
coordinato dal Servizio Pediatria di Comunità,
sta lavorando per la tutela della popolazione
materno-infantile di Bissau attraverso la lotta alla
malnutrizione e alle malattie infettive.
Il piano è articolato in quattro obiettivi: il
primo, già completato, ha portato all’attivazione
e all’attrezzamento di un ambulatorio pediatrico
nell’ospedale di Bissau per la diagnosi e la cura
della malnutrizione e delle malattie infettive.
Qui lavora personale sanitario volontario della
Comunità di Sant’Egidio e locale. L’Azienda Ulss
5 svolge supporto tecnico-informatico per la
raccolta e l’elaborazione statistico-sanitaria dei
dati delle cartelle cliniche.
Il secondo obiettivo ha previsto l’attivazione
all’interno dell’ospedale di un centro di formazione per il personale medico, infermieristico e
tecnico, poiché la Guinea Bissau non ha né
un’università né una scuola infermieri. E in questo caso l’Azienda Ulss 5 è impegnata nella preparazione di materiale didattico e tecnico di
supporto.
Il terzo obiettivo è una campagna di informazione, di prevenzione ed educazione sanitaria
rivolta alla popolazione del luogo con lo scopo
di migliorare le condizioni igienico-sanitarie
(bollitura dell’acqua, cottura degli alimenti...),
implementare l’allattamento al seno e le vaccinazioni.
Il servizio Pediatria di Comunità dell’Ulss sta
predisponendo a tal scopo del materiale informativo per le gestanti e le puerpere.
Il quarto traguardo è un percorso di informazione e sensibilizzazione alla partecipazione alla
cooperazione con i paesi in via di sviluppo rivolto agli operatori socio-sanitari e alla popolazione generale dell’Ulss. A questa fase stanno partecipando attivamente 9 istituti scolastici della
zona (3 scuole elementari, 4 scuole medie e 2
istituti superiori) con attività didattiche ed iniziative (mercatino equo-solidale, mostre di materiali prodotti...) finalizzate alla raccolta di fondi per
l’acquisto di kit per la diagnostica delle malattie
infettive e di materiale didattico per i bambini
che accedono all’ospedale.
Si sta infine pensando ad un “ponte di solidarietà didattica” con l’obiettivo di attivare l’adozione a distanza di alcune scuole di Bissau.
La Guinea Bissau in cifre Questo Stato è uno dei paesi più poveri al mondo con un debito estero che raggiunge i
700 milioni di dollari (2,5 volte il prodotto interno lordo), una mortalità infantile elevatissima e tale che un bambino
su quattro muore prima di compiere i cinque anni. L’attesa di vita alla nascita è di 43 anni, l’analfabetismo raggiunge
il 48% dei maschi ed il 70% delle femmine. La maggior parte delle strutture sanitarie è stata distrutta con la guerra
civile del 1998. Attualmente soltanto il 25% dei parti è effettuato con assistenza sanitaria. L'intervento dell'Ulss 5 è
stato produttivo e concreto anche perchè la Guinea Bissau è uno Stato grande il doppio del Veneto e ha una popolazione di 1.316.000 di abitanti.
10
Raffaello Galiotto
rianimazione
informatizzata
l’uso delle nuove tecnologie migliora il servizio
Da due anni l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha avviato
con successo la sperimentazione della cartella clinica
elettronica nel reparto di Rianimazione
dell’ospedale Cazzavillan di Arzignano
Tutti e dieci i posti letto della Rianimazione
sono forniti di apparecchiature tecnologiche di
avanguardia predisposte anche per i collegamenti con il sistema informatico, a tutto vantaggio del servizio reso ai pazienti. Il nuovo
sistema consente di velocizzare e rendere più
efficienti operazioni come l’elaborazione del
diario clinico e la prescrizione delle terapie.
Quest’ultima avviene ora mediante l’utilizzo di
un data-base dei farmaci aggiornabile, nel quale
sono state inserite tutte le informazioni atte a
ridurre la possibilità di errore. La terapia, ovviamente studiata sulle necessità di ogni ricoverato,
è schematizzata con un sistema grafico, di facile
e immediata comprensione da parte di medici
ed infermieri, cosa che semplifica il loro lavoro.
Tutto il sistema è on line e integrato con il sistema
informativo dell’Ulss 5, in modo da acquisire in
continuo dati di ingresso quali analisi di laboratorio, dati dei monitor della ventilazione, immagini radiologiche, endoscopiche, radiografiche.
Sin dall’introduzione di queste nuove appa-
recchiature - viene spiegato in reparto - si è proceduto alla configurazione dell’intero sistema,
anche se è stato introdotto con la necessaria
gradualità.
Il primo modulo ad essere utilizzato è stato
quello del diario clinico e le prevedibili difficoltà
di avvio sono state superate grazie alla collaborazione di tutti, medici e infermieri, con il contributo delle competenze del Servizio Informatico
aziendale e di alcuni medici del servizio come i
dottori Agostino Vestali e Ernesto Della Mora.
Ora il sistema viene utilizzato appieno da
tutte le figure professionali del servizio e si sono
creati gli automatismi metodologici auspicati
che permettono al personale di interagire, partendo dall’inserimento del paziente al momento del ricovero fino alla stampa della cartella clinica all’atto della dimissione. I margini di errore
si sono ridotti e la possibilità di risalire facilmente all’autore di ogni azione favorisce il controllo e responsabilizza le figure coinvolte nell’attività assistenziale.
Dario Mastropasqua
11
Ai nuovi degenti verrà consegnato un
opuscolo informativo con le novità
introdotte da gennaio
Lonigo,
si
cambia
all’ospedale cittadino
nuove modalità d’accesso
Domenico Mantoan
Dal primo gennaio 2004 la Direzione medica
ospedaliera ha applicato nuove modalità di
accesso per i visitatori e gli utenti ai reparti di
degenza dell’ospedale di Lonigo.
“La nuova regolamentazione si è resa necessaria per garantire ai pazienti ricoverati un’appropriata assistenza medica, infermieristica e le
necessarie cure igieniche, - afferma il Direttore
Generale dell’Ulss 5, Daniela Carraro - a volte
ostacolate da un accesso indiscriminato ai
reparti di degenza”.
Per facilitare l’applicazione delle nuove modalità di accesso è stato predisposto un foglio
informativo con indicazioni sul comportamento
da adottare nei reparti di degenza a cura del
paziente e dei propri familiari. Questo opuscolo
viene distribuito ad ogni paziente al momento
del ricovero. In più, al fine di favorire la diffusione delle nuove modalità di accesso ai reparti di
degenza, è stata preventivamente informata, a
cura di questa Direzione Generale, l’Associazione
per la Difesa dei Diritti del Malato di Lonigo, a
cui è stato trasmessa copia del foglio informativo.
Queste informazioni verranno, inoltre, esposte
al pubblico mediante l’affissione di appositi cartelli nei reparti e in portineria.
i vecchi fondatori
dell’ospedale di Valdagno
Raffaello Galiotto
la foto commemorativa si trova vicino al Cup
Sessantacinque anni fa l’11 febbraio 1929 Gio Batta Visonà, Antonio Pellizzari,
Archilio Benetti, Quintino Sella, Silvio Guiotto, Giuseppe Zordan e Francesco
Benetti didero il via alla costruzione del vecchio nosocomio di Valdagno.
12
A partire dal primo gennaio scorso, pertanto,
l’accesso ai reparti di degenza dell’Ospedale
di Lonigo avverrà secondo le seguenti:
orari di visita ai degenti
lunedì
11,00 - 12,00 / 19,00 - 20,00
da martedì a sabato
19,00 - 20,00
domenica e festivi
11,00 - 12,00 / 19,00 - 20,00
Sono state introdotte due fasce orarie dalle
ore 8.00 alle 11.00 e dalle ore 14.00 alle
17.00 in cui le visite sono assolutamente
vietate.
uso ascensori
Negli orari succitati gli ascensori n.1 e n.2
saranno abilitati solo per raggiungere il 3°
piano. E’ incaricato dell’abilitazione e disabilitazione il personale di portineria.
Le porte di accesso ai reparti, dotate di serratura, rimarranno chiuse negli orari suddetti.
porte di accesso ai reparti
Alle porte di accesso ai reparti è stato installato un campanello di chiamata per rispondere ad eventuali chiamate.
Nosiglia ad Arzignano
il nuovo vescovo di Vicenza in
visita al Cazzavillan
Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Vicenza,
Monsignor Cesare Nosiglia ha visitato nella mattinata di sabato 24 gennaio 2004 l’Ospedale di
Arzignano. Al suo arrivo è stato accolto dai massimi responsabili dell’Ulss 5 Ovest Vicentino e
da don Pierangelo, don Antonio, don Albano,
don Domenico, i quattro cappellani ospedalieri
dell'Azienda. Sua Eccellenza ha poi incontrato il
personale ospedaliero presente e ha celebrato
la Santa Messa nella cappella. Infine, prima di
lasciare l’ospedale, Nosiglia si è recato in visita
ai pazienti del reparto di Medicina Generale.
Raffaello Galiotto
ambulanza medicalizzata
a
Valdagno
offrirà un servizio specifico per i territori montani
È attiva da dicembre la convenzione fra Ulss
5 e Imet onlus (acronimo per Infermieri e Medici
per l’Emergenza Territoriale) per la medicalizzazione del servizio del 118 con partenza dall’ospedale di Valdagno. L’Imet è un’associazione
no profit con sede a Crespano del Grappa, attiva
già da alcuni anni per la gestione di servizi di
urgenza ed emergenza per le aziende Ulss n.7
Pieve di Soligo e n.8 Asolo Castelfranco.
La rete dell’urgenza ed emergenza, offerta
dall’Ulss 5 ai circa 180 mila abitanti del territorio dei 22 Comuni su cui essa opera, risulta ora
composta da due punti di Pronto Soccorso e da
altrettante basi di Primo Intervento, con il supporto di tre ambulanze medicalizzate (una con
base a Lonigo, la seconda con base ad ArzignanoMontecchio, la terza che parte da Valdagno).
“L’obiettivo dichiarato - spiega il Direttore
Sanitario Giampaolo Stopazzolo - è di limitare i
ricoveri e gli accessi impropri al Pronto Soccorso
coinvolgendo i medici curanti in tutti i casi in cui
il paziente non viene trasportato in ospedale”.
Secondo i dati in possesso dell’Imet, infatti, si
stima che nelle zone montane e periferiche le
vere emergenze (i cosiddetti “codici rossi”) rappresentino meno del 10 per cento del totale.
Giordano Guizzardi
un 118
poliglotta
la guida informativa del Suem
tradotta in 7 lingue
Fiorella Clarici
È disponibile al pubblico, presso l’Urp di Arzignano, i servizi di Pronto Soccorso e Primo Intervento e gli
ambulatori dei medici di famiglia, la guida ai servizi del 118 dell’Ulss 5. L’opuscolo, tradotto dal Servizio
di Mediazione Culturale in sette lingue (inglese, francese, serbo-croato, arabo, punjabi, bengalese e
albanese) contiene informazioni preziose per capire le finalità del Servizio di Urgenza ed Emergenza
Medica per un suo utilizzo serio e coscienzioso. Al costo della traduzione hanno contribuito l’Associazione Industriali di Vicenza - raggruppamento di Arzignano-Montecchio Maggiore - e grazie all’interessamento di alcuni associati che appartengono al Movimento per i Diritti del Malato di Arzignano.
13
risonanza
magnetica
nuovo software in grado di potenziare
la capacità diagnostica
Fiorella Clarici
Grazie alla donazione della società Acque del Chiampo è stato possibile aggiornare il software dell’apparecchiatura “Gyroscant NT 10”, in dotazione al servizio di radiologia dell’ospedale di Arzignano.
L’operazione è costata in tutto 313 mila euro. Ora la risonanza, donata nel 1998 da un gruppo di
imprenditori costituitisi poi nella Fondazione “Città di Arzignano”, è in grado di ottenere una migliore qualità dell’immagine, di eseguire con maggiore rapidità gli esami e, ancora, di avere una più
ampia possibilità di utilizzazione in ambito vascolare.
Positiva collaborazione fra l’Università di
Padova e la Chirurgia di Valdagno
Ulss
5
e
ricerca
un progetto di ricerca per la ricostruzione della trachea
Luigi De Santis
14
La Regione Veneto ha recentemente approvato un progetto di ricerca sulla rigenerazione della
cartilagine tracheale che vede coinvolti la Facoltà di Farmacia dell’Università di Padova, ed il
Dipartimento di Chirurgia dell’Ospedale di Valdagno.
La trachea, il condotto che mette in comunicazione la bocca ed il naso con i polmoni, è
costituita in buona parte da cartilagine che, per traumi, tumori o infezioni, può essere danneggiata gravemente.
Lo scopo della ricerca, che si effettuerà per ora a livello sperimentale su animali, è quello di
porre le basi per poter sostituire con tessuti rigenerati in laboratorio, utilizzando cellule dello stesso
soggetto, la trachea.
Basandosi sui risultati di ricerche precedenti, verrà ricavata da animali donatori una “impalcatura”
di sostegno priva di reattività con l’organismo, sulla quale si semineranno delle cellule cartilaginee
in grado di dare vitalità all’innesto e cellule epiteliali che la proteggeranno, all’interno, dalle infezioni delle vie respiratorie.
La ricerca, della durata di due anni, intende valutare nel tempo la stabilità della neo-trachea e la mancanza di reazioni di rigetto, al fine di porre le basi per un futuro utilizzo chirurgico della metodica. Le applicazioni pratiche di questi studi non saranno immediatamente visibili
ed utilizzabili ma, sostenendo ed incoraggiando questo tipo di ricerca, la Regione Veneto intende
creare le basi per un’assistenza sanitaria di qualità sempre maggiore nei prossimi anni.
In un mondo scientifico in continua evoluzione è infatti necessario spingere sempre più avanti il
proprio livello professionale per poter rispondere ad esigenze costantemente in aumento.
Raffaello Galiotto
nuove
sale
operatorie
al Cazzavillan sono già
attive da marzo
namento ambientale. Le due sale operatorie
dispongono di una superficie utile di circa 290
metri quadrati, in cui sono incluse le aree di
preparazione pazienti e preparazione chirurghi,
la sala risveglio con annesso locale vuotatoio, la
zona di sosta per i chirurghi e quella di deposito materiali per interventi operatori.
Un altro settore che ha beneficiato di questo
intervento è quello annesso al gruppo operatorio, che è stato completamente ristrutturato per
una superficie pari ad oltre 400 metri quadrati
e che comprende l’ingresso, il passamalati, l’area d sterilizzazione, gli spogliatoi, i servizi igienici e le docce, lavoro personale, deposito
materiale sterile, la zona di ricezione e lavaggio
strumenti.
Gabriele Brotto
Raffaello Galiotto
Sono state inaugurate a marzo e sono già in
funzione le due nuove sale operatorie dell’ospedale Cazzavillan di Arzignano, dal 1999 centro per acuti all’interno della rete ospedaliera
dell’Ulss 5 Ovest Vicentino. La soluzione progettuale delle sale operatorie è stata predisposta dall’Ufficio Tecnico dell’Ulss, in collaborazione, per la parte sanitaria, con la Direzione
Medica. Per non pregiudicare la normale attività
del gruppo operatorio, gli interventi di ristrutturazione sono stati realizzati nei giorni di sabato e
domenica.
Le nuove strutture sono costate 2.265.012
euro, più della metà dei quali sono stati necessari per l’acquisto delle sole apparecchiature ed
attrezzature mediche secondo gli standard qualitativi più elevati. Fra le peculiarità costruttive
che caratterizzano queste due nuove strutture,
c’è l’impianto di condizionamento d’aria che è
dotato di “dispositivo contaparticelle” che regola
l’afflusso dei ricambi d’aria in rapporto all’inqui-
15
Il titolo dell’incontro dell’11 giugno prossimo
a Valdagno sarà "La chirurgia dell'anziano
nel terzo millennio: nuove tecnologie per
nuove esigenze"
terza età:
convegno
chirurgico
in contemporanea con un simposio infermieristico
Flavio Frigo
Il prossimo 11 giugno il Dipartimento di
Chirurgia dell'Ospedale "S. Lorenzo" di Valdagno
organizzerà, nell'elegante Sala Soster di Palazzo
Festari, un convegno sulle nuove tecnologie e
le loro applicazioni nella chirurgia dell'anziano.
L’incontro è stato curato dal Direttore dell’Unità
Operativa di Chirurgia dell’Ospedale di
Valdagno, dottor Luigi De Santis.
Si tratta del primo congresso chirurgico nella
storia dell'Ospedale di Valdagno e, anche per
questo, si è cercato di organizzare una manifestazione ad alto livello scientifico.
Converranno infatti molti tra gli studiosi più
noti delle Università di Padova, Milano, Verona,
Trieste e Messina, oltre a relatori da molti ospedali del Veneto. Lo scopo dell'incontro è quello di
confrontare le diverse esperienze sulla scorta di
quelle che sono le tecnologie più avanzate e le
loro applicazioni nei pazienti anziani. Si sono
infatti affermate negli ultimi anni metodiche
che consentono di eseguire interventi anche
impegnativi senza la necessità di grandi tagli,
ma con piccole incisioni attraverso le quali si
possono introdurre telecamere e strumenti.
L'aumento della popolazione anziana pone
nuove sfide alla chirurgia, sia in termini di risorse
che di indicazioni e di problematiche pre e
postoperatorie. Si è quindi ritenuto necessario
fare convergere in una giornata di studio esperienze diverse e qualificate che, nel confronto,
permettessero di creare degli indirizzi per l’attività quotidiana.
Il convegno, per il suo tema e per la qualificazione dei relatori, si svolge sotto il patrocinio
della Società Italiana di Chirurgia Geriatrica.
Simposio Infermieristico
Contemporaneamente, nella seconda sala
convegni di Palazzo Festari si terrà un simposio
parallelo sulle "Problematiche infermieristiche
in laparoscopia". L'evento ha lo scopo di accrescere, di pari passo con quella che è la preparazione medica, anche quella del personale infermieristico, sia di sala operatoria che di reparto.
L'esigenza nasce dalla coscienza del ruolo
sempre più importante dell'infermiere nella gestione dei pazienti, in particolare anziani, che
necessitano di cure e di attenzioni specifiche.
Verranno affrontati argomenti relativi alla preparazione preoperatoria, al posizionamento del
paziente, all’utilizzo delle tecnologie avanzate
ed alle problematiche intra e postoperatorie.
la
caduta
nell’anziano
alcuni consigli per non cadere
Marcello Mari
16
Circa il 50% delle cadute nell’anziano sarebbero attribuibili a fattori ambientali potenzialmente evitabili; una attenta valutazione medica ed un trattamento adeguato di alcune condizioni patologiche
potrebbero probabilmente aiutare a prevenire gran parte del rimanente 50%, soprattutto se il
paziente viene istruito a comportarsi nella maniera più corretta.
Il Dipartimento Area Medica di Valdagno, allo scopo di informare e coinvolgere tutti coloro che si
occupano dell’assistenza agli anziani, ha predisposto un opuscolo distribuito presso il reparto di
Lungodegenza dell’Ospedale di Valdagno che fornisce consigli utili per rendere sicuro l’ambiente
domestico in cui vive l’anziano, partendo dall’esame dei fattori di rischio e delle conseguenze delle
sue cadute.
L’anca rappresenta senza alcun dubbio un’articolazione tra le più “umane” in quanto consente all’uomo, nella scala filogenetica, l’acquisizione di una stazione eretta sicura e dinamica
e permette il frazionamento del corpo, senza
bisogno di coinvolgere in alcun momento gli
arti superiori.
Proprio per questa delicata ed evoluta mobilità che la contraddistingue, l’anca è, più di ogni
altra articolazione, sottoposta ad usura. Per questi motivi l’anca non può non rappresentare un
elemento, anche culturale, del massimo interesse
per il riabilitatore e proprio allo scopo di approfondire queste varie tematiche il 12 dicembre
scorso l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha organizzato un
convegno a Villa San Fermo a Lonigo a cura del
Reparto di Recupero e Riabilitazione Funzionale
che ha visto la collaborazione dei reparti di
Ortopedia dell’Azienda Ulss 5, presente a
Montecchio-Arzignano (diretto dal dottor Enrico
Castaman) e di Valdagno (diretto dal dottor
Walter Faggin). In particolare si è cercato di pun-
cura e
riabilitazione
dell’anca
il servizio offerto a Lonigo
è ai massimi livelli regionali
tare l’attenzione sul tema delle cure e della riabilitazione dell’anca. La partecipazione di pubblico
è stata molto positiva, con circa 120 fra medici e
infermieri che hanno ascoltato gli interventi. Al
centro di tutto le problematiche riabilitative nella
rieducazione delll’anca, in particolare dopo l’intervento di artroprotesi, una delle operazioni più
diffuse soprattutto tra la popolazione anziana.
Rosa Barletta
fratture
del
femore
un convegno sulla cura e riabilitazione di questa patologia
Le fratture del femore nelle persone anziane rappresentano una patologia dagli
alti costi individuali, familiari e sociali. Sono frequenti, anche in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione, spesso pongono problemi clinici di
difficile soluzione, e rappresentano un momento preoccupante per la gran maggioranza dei soggetti anziani, in relazione al recupero totale dell’autonomia e
dell’autosufficienza. Il momento emotivo è il primo passo di un lungo percorso
che deve tendere al reinserimento familiare o istituzionale del paziente. Per
affrontare questi ed altri aspetti relativi a questo tema, l’Unità Operativa di
Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Montecchio Maggiore ha organizzato per sabato 19
giugno in Villa Cordellina a Montecchio Maggiore un convegno che metterà a confronto i diversi
attori coinvolti nel lungo percorso che va dalla cura alla riabilitazione: chirurghi, ortopedici, fisiatri,
terapisti della riabilitazione, personale infermieristico e assistenti sociali. A partire dalle ore 8.30 e per
tutta la mattinata i moderatori Rosa Barletta, Enrico Castaman, Walter Faggin e Dario Mastropasqua
affronteranno queste variabili con altri esperti. Sono invitati medici ospedalieri e del territorio.
Enrico Castaman
Antonio Loro
massaggio
infantile
un corso per imparare un nuovo modo
di rapportarsi con il proprio bambino
Dal 2002 sono attivi nei punti nascita degli ospedali di Arzignano e di Valdagno i corsi di massaggio
infantile. Il programma prevede una serie di cinque incontri, di due ore ciascuno, cui sono ammessi
da 5 a 9 bambini con i relativi genitori ed ha lo scopo di fornire un servizio ulteriore alle famiglie
che accedono ai reparti di maternità degli ospedali di Arzignano e Valdagno. Il massaggio infantile
riscoperto in Occidente negli anni ’80, è sempre stato molto praticato nelle culture nordiche e orientali.
Segue una legge naturale che risponde alla necessità degli esseri viventi di essere toccati per sviluppare
meglio i sensi, il corpo e la mente. Il corso dell’Ulss 5 Ovest Vicentino viene pubblicizzato attraverso la
distribuzione di volantini nel corso di preparazione al parto, in ospedale durante il ricovero post
natale e con l’affissione di locandine nei reparti di Ostetricia, Pediatria e negli ambulatori pediatrici.
I genitori che intendono partecipare al corso si possono rivolgere al personale dell’Unità operativa
Assistenza Neonatale. La partecipazione al corso prevede il pagamento di un ticket pari a 36,15 euro.
Luciano Marcazzò
Informazioni:
Nido Ospedale di Arzignano
tel. 0444 479214
Nido Ospedale di Valdagno
tel. 0445 423342
17
Raffaello Galiotto
esami
di laboratorio
istruzioni per l’uso
Giovanni Crispini
Patrizia Draghicchio
Dove e quando
Punti prelievo
sede
Arzignano
Montecchio
Lonigo
ambulatoriali
giorni prelievo
orario
prenotazione
indirizzo
da lunedì a venerdì
7.30-9.00
no
via Kennedy, 2
da lunedì a venerdì
7.30-9.00
no
Ospedale
da lunedì a venerdì
7.30-9.00
no
Laboratorio Ospedale
sabato
8.00-8.30
si
Laboratorio Ospedale
Valdagno
da lunedì a venerdì
7.30-9.00
no
Laboratorio Ospedale
Chiampo
giovedì
7.30-9.00
si
piazza Zanella
Recoaro
martedì e giovedì
8.00-9.00
si
via Bruni
Cornedo
lunedì e mercoledì
8.00-9.00
si
piazza Moro
Castelgomberto mercoledì e venerdì
8.00-9.00
si
palazzo Barbaran
Trissino
martedì
8.00-9.00
si
via Sauro
I prelievi si eseguono anche il sabato in libera professione, presso i laboratori degli Ospedali di
Arzignano e di Montecchio, dietro pagamento dell’intero costo delle prestazioni.
Prelievi a domicilio
I prelievi a domicilio vengono eseguiti per pazienti che per motivi di salute non possono raggiungere l’ambulatorio. Per questa attività bisogna prenotare presso le sedi sopra indicate.
Come
L’utente che si sottopone a prelievo di sangue deve essere a digiuno dalla mezzanotte. Per il prelievo negli ambulatori sono necessarie l’impegnativa del medico di base e la tessera sanitaria.
Non si effettuano prenotazioni. Per il prelievo in una qualsiasi delle modalità che necessitano di
prenotazione bisogna presentare l’impegnativa del medico di base e la tessera sanitaria.
É importante che sull’impegnativa siano correttamente riportate da parte del medico di base o
dello specialista le esenzioni di cui si ha diritto (per gravidanza, patologia etc.). Si ricorda che sono
esentate solo le analisi correlate alla patologia cui si riferisce l’esenzione; eventuali altre analisi, anche se richieste sulla medesima impegnativa, non sono esenti.
Chi, in base all’età e/o al reddito è esentato dal pagamento del ticket, è invitato a firmare un
modulo per l’autocertificazione dall’impiegata che effettua l’accettazione.
È molto importante chiedere al medico di base se si tratta di esami del sangue o altro perché, in
caso di richiesta di esami su materiali diversi dal sangue, può essere necessario munirsi di contenitori per la raccolta, acquistabili in farmacia o richiedibili gratuitamente presso i Punti Prelievo.
É bene chiedergli anche se sono necessarie raccolte particolari (per es. urine delle 24 ore) in
modo da poter accedere al Punto Prelievi con tutto il materiale già raccolto in modo corretto.
Per i prelievi microbiologici eseguiti dal personale sanitario (tampone nasale, faringeo, vaginale
etc.), non servono né digiuno né contenitori. Per esami che richiedono l’esecuzione di più prelievi, esistono modalità di accesso particolari. Anche per questo sarebbe utile informarsi dal pro18
Al punto prelievi
Ai Punti Prelievo di Arzignano, Montecchio Maggiore, Lonigo e Valdagno l’utente è
tenuto a munirsi del numero per accedere allo sportello di accettazione, tenendo a
portata di mano tessera sanitaria ed impegnativa; particolari richieste vanno fatte
prima e non dopo l’accettazione, perché, ad accettazione avvenuta, è molto problematico effettuare variazioni.
Solamente ad Arzignano e Montecchio Maggiore si può richiedere l’invio a domicilio
del referto: è importante controllare l’esattezza dell’indirizzo e pagare anticipatamente
anche le spese postali.
Per pagamenti in tempi successivi al prelievo bisogna rivolgersi agli uffici cassa o alle
casse automatiche ospedaliere. La ricevuta comprovante il pagamento deve essere esibita per il ritiro del referto. Se il pagamento avviene al momento dell’accettazione, il modulo consegnato, riportante il giorno presunto per il ritiro del referto, serve
anche come ricevuta di pagamento, detraibile dalla dichiarazione dei redditi.
I contenitori con i materiali biologici vanno consegnati al personale addetto assieme
alle eventuali etichette necessarie per il prelievo.
Raffaello Galiotto
prio medico riguardo al tempo di permanenza necessario per l’intera serie di prelievi.
• Per la diagnosi di diabete si eseguono le prove da carico di glucosio (curve glicemiche) che
a Valdagno sono eseguite dal Centro Antidiabetico. Per gli altri tre Ospedali questi esami hanno
la precedenza su tutti, perché è necessario fare più prelievi. In tal caso è importante l’accesso
puntuale alle ore 7.30. Non occorre munirsi di numero, ma bisogna rivolgersi immediatamente all’impiegata che esegue le accettazioni.
Esistono diverse tipologie di curve glicemiche:
• La minicurva (50g) dura 1 ora e richiede un
Ritiro
prelievo di base e un secondo dopo 1 ora
Il ritiro dei referti si effettua:
• La curva con 75 g dura 2 ore e richiede un
alla portineria dell’ospedale
prelievo di base e un secondo dopo 2 ore
· Arzignano: 7.00-21.00 per i prelievi effettuati ad Arzignano
• La curva con 100 g dura 3 ore e non viene
· Montecchio Maggiore: 7.00-21.00 per i prelievi a Montecchio
eseguita nel Punto Prelievi di Montecchio. Ad
7.00-21.00 per i prelievi effettuati a Lonigo
· Lonigo:
Arzignano si esegue solamente il venerdì e
· Valdagno: 7.00-21.00 per i prelievi effettuati a Valdagno
richiede un prelievo di base ed altri 3 prelievi a
presso i Punti Salute di Recoaro, Cornedo, Castelgomberto e
distanza di 60 minuti.
Trissino per i prelievi ivi effettuati ed i prelievi domiciliari ivi afferenti,
• La glicemia postprandiale richiede un secondo
in giorni ed orari comunicati al momento del prelievo.
prelievo che viene eseguito nel pomeriggio,
Si ricorda che ai destinatari di referti non ritirati entro un mese, per
esattamente 2 ore dopo la fine del pranzo, nei
effetto della legge 29/12/90 n.407 art.5, viene richiesto con un sollaboratori di Arzignano, Lonigo; a Valdagno al
lecito dell’Azienda Ulss il pagamento dell’intero costo della preCentro Antidiabetico.
stazione, non del solo ticket.
• Per cortisolo e ACTH può essere richiesto anche
un prelievo da eseguirsi alle ore 18. Per gli utenti
di Montecchio, questo secondo prelievo del
Informazioni
pomeriggio viene eseguito al Laboratorio Analisi
di Arzignano.
Richieste particolari e informazioni possono essere rivolte:
• Lo spermiogramma (esame del liquido semi· Arzignano e Montecchio Maggiore 7.30-15.00 tel.0444 479250
nale, non colturale) viene eseguito solo ad
7.30-15.00
tel. 0444 431302
· Lonigo
Arzignano e Valdagno e deve essere prenotato.
· Valdagno
7.30-15.00
tel. 0445 423271
Sono necessarie alcune istruzioni particolari che
· Chiampo
solo mattino
tel. 0444 420671
vengono fornite, unitamente al contenitore, dai
· Recoaro
solo mattino
tel. 0445 75660
Laboratori di Arzignano e Valdagno, dove dovrà
solo mattino
tel. 0445 951679
· Cornedo
avvenire anche la consegna del materiale.
tel. 0445 940519
· Castelgomberto solo mattino
• L’esame del secreto uretrale per i maschi viene
tel. 0445 963999
solo mattino
· Trissino
effettuato su appuntamento, all’ambulatorio situato nell’ospedale di Arzignano o in Laboratorio Analisi a Valdagno.
• I tamponi vaginali e cervicali sono effettuati dal Centro Donna all’Ospedale di Montecchio,
previo appuntamento richiesto al servizio accettazione per i prelievi di sangue, dal lunedì al
venerdì, dalle ore 9.30 alle 10.30 (dopo i prelievi di sangue).
19
piano di zona
uno strumento per superare
la frammentazione e dare nuove possibilità
di spazio anche a soggetti non istituzionali
Antonella Pinzauti
Nell’Ovest Vicentino
Il primo soggetto con il quale i Comuni interloquiscono per elaborare il Piano di Zona è
l’Ulss perché il perseguimento degli obiettivi di
salute si riferisce in via prioritaria alla realizzazione di servizi socio–sanitari, specificatamente
i servizi sanitari a rilievo sociale e i servizi
socio–sanitari ad alta integrazione, che la legge
ha attribuito alla competenza delle aziende
sanitarie. Nel giugno 2003, seguendo le indicazioni e le linee guida regionali. La Conferenza
dei Sindaci dell’Ulss 5, sulla scorta dell’esperienza maturata nelle precedenti due edizioni di
elaborazione del piano di zona, ha ritenuto di
procedere al coinvolgimento di associazioni,
cooperative sociali, associazioni di categoria,
organizzazioni sindacali, Provincia, IPAB, Scuola.
Ha quindi confermato il modello organizzativo
precedentemente sperimentato e basato su
due principi. Da una parte l’attribuzione alle
Amministrazioni comunali della responsabilità
delle politiche sociali, dall’altra il contributo e la
partecipazione attiva da parte dei soggetti coinvolti nella fase di progettazione del Piano.
Compito dei Comuni è la definizione delle
priorità; compito degli altri soggetti è di esprimere i bisogni emergenti e di contribuire al loro
soddisfacimento. Sono state realizzate pertanto
le fasi propedeutiche alla costruzione del nuovo
Piano, con la costituzione di tavoli di lavoro
distinti per area di intervento per favorire l’integrazione fra soggetti che operano sullo
stesso bisogno e trasversali al territorio (area
anziani, area dipendenze, area materno infantile e tutela minori, area handicap, area salute
mentale, area dell’immigrazione) con il compito di rilevare i bisogni ed offrire un’indicazione
circa le priorità di intervento.
A fianco dei tavoli di lavoro, è stata inoltre disposta l’attivazione di gruppi tecnici paralleli con
il compito di formulare le proposte di progetto
da inserire nel piano di zona medesimo.
Dovendo rispettare la scadenza del 29 febbraio 2004, termine fissato dalla Giunta
Regionale per la presentazione del Piano di
20
Zona, questa Ulss si è attivata per garantire la
presentazione di un primo elaborato del
Piano, costituita dalle progettualità già in corso,
frutto di un confronto interistituzionale già avvenuto, nonché di una consultazione con il Terzo
Settore, dove prevista.
È stato programmato, invece, di rimandare a
una seconda fase, l’integrazione del Piano di
Zona con le nuove progettualità, elaborate dai
gruppi di lavoro costituiti recentemente. I servizi
erogati dalle tante realtà (Cooperative sociali,
Associazioni di volontariato, Comuni …) costituiscono un investimento per lo sviluppo della
comunità, in quanto mettono in circolo ricchezze in termini di opportunità di lavoro, risorse
economiche, professionalità e processi comunicativi.
Il Piano di zona è uno strumento essenziale per leggere la domanda che cambia,
permette poi di cambiare la struttura dell'offerta
ed è un mezzo di lettura per la costruzione di
processi di sviluppo complessivo di un territorio. Sarà pertanto indispensabile mantenere
sempre attivi i tavoli di confronto cercando attraverso la concertazione di coniugare le necessità
con l’opportunità delle risorse affinché effettivamente contribuiscano a fare utilità sociale
all'interno del loro contesto di azione.
Cos’è?
Il Piano di Zona è uno strumento di programmazione dei servizi socio-sanitari territoriali che
consente di promuoverne la realizzazione in
una rete integrata a livello istituzionale, gestionale e professionale, con l’obiettivo di assicurare risposte efficaci ai bisogni delle persone e
miglioramento della loro qualità di vita. È inoltre
il risultato del lavoro di una pluralità di soggetti,
pubblici e privati, che si aggregano ed operano
per dare espressione ad una soggettività di rilievo pubblico, in quanto coinvolta nel più ampio
sistema delle responsabilità sociali per la promozione e la tutela delle persone, e di rilievo
sociale, in quanto espressione delle associazioni di volontariato, delle cooperative sociali, delle
famiglie stesse, e, in alcuni casi, anche dalle
imprese, per meglio integrare soggettività e
risorse. Certo che, in ordine all’esercizio di funzioni pubbliche da parte di soggetti privati, la
titolarità delle funzioni si conferma in capo
all’ente pubblico, e in particolare alla Regione e
agli Enti locali che, per dettato costituzionale e
disposizione legislativa, sono tenuti a decidere
le priorità, ad approvare i contenuti della programmazione, a valutare i risultati, a garantire
l’esigibilità dei diritti.
messaggio promozionale
21
Due incontri per promuovere il dialogo
fra i medici di famiglia e gli specialisti diabetologi
ospedalieri dell’Ulss 5 Ovest Vicentino
lotta
al
diabete
novità in vista per il Centro Antidiabetico
Elvio Pistaffa
È questo l’obiettivo alla base dei due incontri promossi dall’Ulss 5 Ovest Vicentino che hanno
avuto come tema l’assistenza al paziente diabetico e che si sono svolti a cavallo fra i mesi di marzo
e aprile scorsi.
I due appuntamenti sono stati coordinati dal direttore del distretto socio sanitario dottor Elvio
Gremes, con il dottor Massimo Cigolini, responsabile del Centro Antidiabetico dell’Ulss 5, nelle vesti
di relatore e l’introduzione del dottor Natalino Bianco medico di medicina generale di Grancona.
In particolare si è voluto porre le basi per un modello organizzato di assistenza al paziente diabetico di tipo 2 (il diabete dell’adulto) tra medico di medicina generale e lo specialista diabetologo. “Lo scopo degli incontri, che sono operativi - nota il dottor Pistaffa, responsabile delle Cure
Primarie del Distretto - è la scrittura insieme di un accordo di collaborazione tra medici di famiglia
e ospedalieri specialisti diabetologi per la gestione del paziente diabetico. Il Centro Antidiabetico si
caratterizzerà, in seguito all’applicazione dell’accordo, come un centro di consulenza specialistica e
di cura per le complicazioni".
Nel territorio dell’Ulss 5 il diabete di tipo 2 interessa circa 5 mila persone - tanti sono gli esenti ticket per questa patologia ed è una condizione molto più diffusa del diabete di tipo 1, cioè il diabete giovanile. A differenza del diabete di tipo 1, in questo tipo di diabete il pancreas produce ancora insulina, ma l'insulina prodotta è comunque insufficiente o poco efficace per le
necessità dell'organismo. Il paziente affetto da questo tipo di diabete riesce spesso a controllare la malattia con la dieta ed
eventualmente con l'uso di farmaci. Solo nei casi più gravi è necessario ricorrere alla somministrazione di insulina. I diabetici
di tipo 2 sono generalmente soggetti adulti tendenti all'obesità.
medici di medicina
generale
siglato il nuovo patto aziendale con l’Ulss 5
Giampaolo Stopazzolo
La massiccia adesione
all’accordo (101 medici
su 125) spiega
la condivisione di una
filosofia comune fra
l’Azienda e i medici di
medicina generale
22
Il nuovo anno ha portato con sé anche il
nuovo patto aziendale fra l’Ulss 5 Ovest
Vicentino e i medici di medicina generale, dopo
la positiva esperienza condotta nel biennio
2001/2002.
La soddisfazione espressa dalle parti spiega
come i medici di medicina generale abbiano
contribuito in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi aziendali nel corso del
biennio 2001/2002, in particolare per quanto
riguarda la partecipazione alla campagna di vaccinazione antinfluenzale ed al miglior uso delle
risorse farmaceutiche, ed hanno stabilito con i
medici ospedalieri una serie di rapporti per la
costruzione di linee guida e percorsi terapeutici.
I contenuti del nuovo patto, sottoscritto dalla
grandissima maggioranza dei medici (101 su 125)
riguardano fra l’altro il riconoscimento del medico
di medicina generale quale “tutor” (referente
unitario di fiducia) dell’assistito, in nome e per
conto del quale esercita anche la funzione di
“acquirente delle prestazioni”. Il patto prevede
poi un coinvolgimento del medico a pieno titolo
nel processo di gestione del budget distrettuale
e la stesura e la stampa di una Carta dei servizi
del singolo o dell’Associazione.
I medici di medicina generale si sono inoltre
impegnati a fornire un servizio di ricezione delle
chiamate che consenta di ampliare la comunicazione dell’assistito nell’arco della giornata e a sviluppare forme di ricevimento su appuntamento.
neonati
extracomunitari
servizio di visita domiciliare ai nuovi nati immigrati
È attivo da cinque anni nell’Ulss il servizio di
visita domiciliare ai nuovi nati immigrati. La
grande rilevanza sociale e sanitaria della presenza extracomunitaria nei 22 Comuni sui quali
l’Ulss svolge la sua attività ha infatti spinto il
Servizio di Pediatria di Comunità a rivedere e
ridefinire il programma sanitario di prevenzione
e promozione della salute per la popolazione
pediatrica in generale. Si è rivolta particolare
attenzione ai sottogruppi di popolazione a
“rischio” socio-sanitario, tra cui sono inseriti i
nuovi nati extracomunitari. Si sa infatti che esistono disuguaglianze sanitarie e sociali tra le
popolazioni più svantaggiate e che ciò si acuisce più facilmente durante i periodi dell’infanzia
e dell’adolescenza.
Per questo il Servizio ha studiato uno specifico
progetto di promozione e prevenzione incentrato sulla visita domiciliare. È stato istituito un proto-
collo operativo tra il Servizio Pediatria di
Comunità e i Punti Nascita della Pediatria ospedaliera per cui ogni quindici giorni viene comunicato l’elenco dei nuovi nati immigrati. Una volta
avvenuta questa segnalazione la visita a domicilio da parte delle assistenti sanitarie del Servizio
viene effettuata entro quindici giorni dal ritorno a
casa della puerpera con il neonato, preventivamente avvisata tramite una cartolina postale e
una telefonata.
Il punto di forza di questo sevizio attivato
dall’Ulss è il fatto che è automatico: a differenza della maggior parte dei servizi territoriali che
aspettano che sia l’utente a venire o nel
momento del bisogno o per informazioni specifiche presso la loro sede, con questo progetto
si è voluto capovolgere questo modo di concepire ed agire proponendo un’iniziativa attiva
che va a domicilio dell’utente.
Venceslao Ambrosini
infanzia,
adolescenza
e
famiglia
una guida ai servizi promossi dall’Ulss 5
La legge 285 del ’97 “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza” ha stimolato una proficua integrazione programmatica fra Ulss, mondo dell’associazionismo
e della scuola, Amministrazioni comunali e privati.
A sette anni di distanza si può vedere come i finanziamenti connessi a questa norma abbiano dato
vita a nuovi servizi, ampliati e più accessibili, tutti pensati con l’obiettivo di creare benessere dei cittadini di minore età.
Compito di questa piccola, ma esaustiva guida, disponibile presso le varie sedi del Distretto Sociosanitario dell’Ulss 5 Ovest Vicentino, è appunto quello di farli conoscere alla cittadinanza in modo
chiaro e immediato, suddividendoli per fasce d’età e ambito d’intervento.
Fiorella Clarici
23
Nel rinnovarlo si terrà
conto dell’esperienza maturata
disabilità
termina il Piano triennale di aiuti
per le famiglie con disabili
Antonella Pinzauti
Si concluderà nel corso di quest’anno il piano
di intervento triennale promosso dall’Ulss 5
Ovest Vicentino per sostenere le famiglie che
assistono persone con disabilità, in età evolutiva
o adulta, e persone anziane non autosufficienti.
Le azioni progettuali per l’ambito della disabilità in età evolutiva e adulta hanno riguardato
agevolazioni per servizi di pronta accoglienza e
accoglienza programmata; agevolazioni per
spese assistenziali sostenute dalla famiglia a
domicilio; sperimentazione di forme di affido
familiare temporaneo e promozione della tutela
e curatela della persona; esperienze di preparazione all’autonomia e alla vita indipendente;
sperimentazione di modalità diverse nell’utilizzo
o nell’erogazione di servizi diurni.
Le azioni progettuali a favore di persone in
età anziana e in condizioni di non autosufficienza hanno compreso invece facilitazioni per
accoglienze temporanee in strutture residenziali
e soggiorni di vacanza per anziani parzialmente
autosufficienti, oltre ad interventi di sostegno a
domicilio in particolari fasce orarie o giorni non
coperti dai servizi domiciliari tradizionali.
Sono entrate in graduatoria 107 persone e
sono risultate beneficiarie 87, ma la disponibilità
dei benefici, per alcune azioni proposte, è risultata superiore alle domande ricevute, particolarmente per quanto riguarda l’età anziana. Ciò
verrà tenuto in considerazione nella valutazione
complessiva dell’esperienza. La conclusione
della sperimentazione nel triennio 2002-2004
consentirà di valutare gli effetti degli interventi
rispetto al carico assistenziale e ai bisogni di
sostegno delle famiglie coinvolte, la validità
delle forme di intervento sperimentate, e di
conseguenza l’opportunità di estendere, adattare, modificare tali interventi o di ricorrere a
modalità diverse per il sostegno delle famiglie.
Informazioni:
Direzione Attività Socio-Sanitaria
Montecchio Maggiore tel. 0444 708331
addio
al
libretto
sanitario
nei ristoranti, bar e supermercati
si passa al Piano di autocontrollo HACCP
Adolfo Fiorio
24
La legge regionale n. 41 del 2003 ha introdotto un’importante modifica in materia di igiene e sanità del personale addetto alla produzione e vendita di sostanze alimentari. Gli
accertamenti sanitari ai quali gli alimentaristi
dovevano sottoporsi annualmente, in base alla
normativa nazionale, non sono più obbligatori
nella nostra Regione.
L'addetto alla manipolazione o alla somministrazione dei cibi, per garantire la sicurezza igienica dei sui prodotti dovrà adottare procedure e
percorsi di autocontrollo, formazione e informazione come specificato dal D. Leg.vo 155/97 e
precisati dalla stessa legge regionale che abolisce le visite mediche.
Pertanto, nell'ambito delle verifiche che l'Ulss,
tramite gli Operatori del Servizio Igiene degli
Alimenti (Sian), dovesse eseguire in negozi di
Alimentari, bar, ristoranti , mense, ecc, non sarà
più controllata la validità del Libretto Sanitario
con relativa visita medica aggiornata, ma sarà
controllato il Piano di autocontrollo HACCP e le
relative procedure anche verificando se contiene la documentazione relativa all’effettuazione
del percorso formativo, richiesto dalla L.R.
41/03, o la sua programmazione entro i due
anni dalla data di scadenza del libretto sanitario.
“Ricordiamo agli addetti che in ogni caso il
libretto deve essere conservato nel luogo di
lavoro” nota il responsabile del Servizio Igiene e
Alimenti e Nutrizione, il dottor Franco Rebesan.
L’interessato, ai sensi dell’art. 1, punto 1 della
L.R. 41/2003, ha comunque la facoltà (“ad
esempio perché, a causa del suo lavoro, deve
recarsi in altre Regioni dove permane l’obbligo
del libretto sanitario” come nota il dr. Massimo
Pasqualotto responsabile del Servizio Igiene
Sanità Pubblica dell’Ulss 5) di richiedere il rilascio o il rinnovo del libretto sanitario agli ambulatori di Medicina Pubblica dell’Ulss 5.
Informazioni:
tel. 0444 475712
e-mail: [email protected]
La cultura e la pratica dell’”Auto-Mutuo Aiuto”
è sempre più una risorsa importante
nell’ambito della protezione
e promozione della salute
A rendere efficace il self-help è lo stare in
relazione con persone che conoscono già cosa
si sta provando: questo è di grande aiuto, sia
perché non ci si sente incompresi, sia perché si
possono ricevere consigli e informazioni che
possono rendere il problema maggiormente
sopportabile e affrontabile. Tutti sentono il bisogno di non essere soli e di sentirsi parte di un
gruppo. Solitamente questi bisogni vengono
soddisfatti all’interno della famiglia, dove le relazioni affettive danno il sostegno alle persone
che compongono il nucleo familiare. Ma accade che in alcuni casi, per quanto preziosi siano
questi legami, essi non bastino: ciò può succedere nel momento in cui la persona si trova a
dover affrontare un problema molto serio e che
necessita di una comprensione capace solo a
chi lo abbia già vissuto sulla propria pelle.
In quest’ottica l’azione dei gruppi di auto
mutuo aiuto si accompagna a quella dei familiari e a quella degli altri soggetti nella comunità, rendendo l’intervento più completo ed efficace, nel rispetto della rete di relazioni attorno
alla persona. Nel novembre scorso, a Villa
Cordellina di Montecchio Maggiore, a tal proposito Il Dipartimento di Salute Mentale ha orga-
self-help
cresce il numero dei gruppi
che si occupano di salute mentale
nizzato un convegno dal titolo “Auto-Mutuo Aiuto
e Salute Mentale: esperienze e attese” con l’obiettivo di stimolare un confronto tra diverse
esperienze di mutualità ai fini di sensibilizzare la
comunità e i servizi. La partecipazione è stata
molto ampia e ha visto coinvolte le varie
Aziende Ulss del vicentino e gli Enti Locali. I servizi hanno il ruolo di promuovere tali iniziative
che devono però trovare la loro espressione e
identità nella comunità locale.
Da alcuni mesi i gruppi di auto-mutuo aiuto
“Porte Aperte” partecipano al Coordinamento
Vicentino delle realtà di auto mutuo aiuto della
salute mentale. Questi incontri sono necessari
per stabilire una collaborazione che risulta efficace per la creazione di una rete di collaborazione tra i gruppi stessi e per rendere comprensibile e visibile la realtà dell’auto mutuo
aiuto nei diversi contesti sociali.
Cecilia Isatto
Raffaele Morello
Nicola Marcolongo
Informazioni:
Arzignano-Montecchio
tel. 0444 675640
Lonigo
tel. 0444 431212
Valdagno
tel. 0445 423359
Angolo riservato al volontariato
psiche
2000
focus su un’associazione
che promuove il benessere psicologico
Psiche 2000 è un’associazione di volontariato formata da persone attive e solidali che cercano di promuovere il benessere psicologico e
la qualità della vita.
Produce informazione e lotta contro i “pregiudizi” e si adopera per il miglioramento dei servizi pubblici nel settore della salute mentale.
Ha partecipato direttamente alla stesura dei
progetti legislativi della Regione Veneto (1989 e
2000) per il settore della salute mentale ed è
presente nelle zone di Valdagno, Bassano,
Vicenza e Thiene.
Le iniziative promosse dall’associazione sono
un centro di ascolto, un gruppo di auto-aiuto
per i disagi psicologici lievi, un corso aperto a
tuti i cittadini per migliorare le proprie relazioni
personali e la pubblicazione di un foglio informativo.
Mariano Barbieri
Psiche 2000
tel. 0444 675640
sito internet
www.psiche2000.it
25
parliamo
al parlamento
europeo
coinvolti gli studenti delle scuole dell’Ovest vicentino e
una rappresentanza di tutta la provincia
Gianni Zini
Diciasette fra istituti comprensivi, scuole
medie e istituti superiori; oltre un migliaio di
studenti coinvolti direttamente, che a loro volta
hanno contatto altri quattromila loro compagni.
Questi i dati del progetto-concorso “Parliamo al
Parlamento Europeo” alla seconda edizione
con il tema “Studenti per lo sviluppo dei popoli”,
lanciato dall’Ulss 5 Ovest Vicentino (in particolare dall’Unità di prevenzione dipendenze, che
fa parte del Dipartimento delle dipendenze
patologiche), e rivolto agli studenti di scuola
media superiore e inferiore del territorio della
provincia di Vicenza.
Con questa iniziativa, l’Ulss 5 Ovest Vicentino,
intende attuare un’azione culturale di educazione alla salute e alla mondialità, come proposta
Hanno aderito al progetto le seguenti scuole:
I.P.S.S.A.R. "P. Artusi" Recoaro Terme, S. Media “Garbin” Valdagno,
Scuola Media Statale "Silvio Negro"-Chiampo, Scuola Paritaria
"Melotto"-Chiampo, I.P.S. Serv Comm e Tur. Almerico da Schio
Montecchio Magg, Media Statale "Anna Frank"- Montecchio Maggiore,
Istituto Comprensivo Statale Recoaro Terme, Scuola Media Paritaria
"Leone XIII ° "-Montecchio Maggiore, Liceo Ginnasio “Pavoni” Lonigo,
I.C. “Ungaretti” S. Pietro Mussolino, Istituto Tecnico Industriale
"Marzotto" Valdagno, Scuola Media Statale Castelgomberto, Istituto
Tecnico Commerciale Statale "Luzzati" Valdagno, IPSIA C. Lobbia Asiago,
IPSIA Garbin Schio sede Thiene, ITC Einaudi Bassano del Grappa, SMS
Montegrappa Romano d’Ezzelino, SMS Roncalli Dueville.
Tutti i lavori sono stati presentati nel corso del Meeting organizzato per
giovedì 22 aprile, con inizio alle 9.00, nel Teatro Multisala Super di
Valdagno. Sono arrivati 600 studenti, rappresentanti delle scuole che
hanno aderito al progetto.
Dopo il saluto del direttore generale dell’Ulss 5, Daniela Carraro, e delle
autorità, sono state illustrate le iniziative delle scuole attraverso una
serie di brevi videoclip, realizzati dagli stessi studenti.
É seguito un dibattito con la partecipazione di Gianni Nizzero giornalista del Giornale di Vicenza, del dottor Michele Toniatto della Comunità
di S. Egidio, del dottor Valerio Mecenero in rappresentanza del CUAMM,
del dottor Samuel Prandina per la Fondazione Padri Alessi - Fratelli
Dimenticati. É seguito il dibattito con gli studenti.
I lavori in concorso saranno oggetto di una mostra, allestita dal 6 al 23
maggio, nel salone d’ingresso dell’Ospedale di Montecchio Maggiore, e
sarà riproposta dal 25 maggio al 10 giugno presso l’Ospedale di Valdagno.
26
di una nuova convivenza sociale, quale possibile risposta alla sfida costituita oggi dalla disparità di condizioni materiali fra i popoli, lo sviluppo
della solidarietà e per una economia più sostenibile.
È opinione diffusa e condivisa che le disparità
che separano il nord e il sud, l’est e l’ovest del
nostro pianeta, unite ad estremizzazioni ed
integralismi che considerano “gli altri” pericolosi,
siano fattori di rischio all’origine di conflitti tra le
diverse culture.
Ogni azione all’interno di regole condivise
che riduce le distanze e dà dignità a culture
diverse permettendo loro di intrecciarsi superando separazioni che alimentano ignoranze e
conflittualità, contiene in sé i fondamenti di una
efficace prevenzione dell’intolleranza.
L’Unità di Prevenzione delle Dipendenze
dell’Ulss 5 attiva processi di prevenzione e percorsi di sviluppo delle comunità locali, attraverso l’incremento delle competenze individuali e
sociali, la promozione di iniziative finalizzate al
progresso della persona umana secondo i
valori del dialogo, della solidarietà, della pace,
della reciprocità, della vita, della libertà, della
diversità, della giustizia.
Ogni azione di promozione della socialità ha
una ricaduta significativa sui fattori di protezione
personale nei confronti dei comportamenti a
rischio e più in generale del disagio giovanile.
Alle scuole e ai ragazzi è stato chiesto di progettare e attivare iniziative concrete per favorire
il dialogo e l’integrazione tra culture diverse,
promuovere una cultura dell’accoglienza e di
educazione alla mondialità. Promozione dello
sviluppo dei popoli: diritti umani (condizione
della donna in altre civiltà, condizione dei bambini, bambini soldato, prostituzione minorile,
turismo sessuale, pedofilia); lotta contro le
mine anti-uomo; sostegno di progetti a favore
del miglioramento dell’istruzione nei paesi
svantaggiati; miglioramento delle condizioni di
vita nei campi profughi. gemellaggi con studenti
di paesi svantaggiati; promozione di una cultura di
economia sostenibile ed equamente ripartita fra i
popoli, dello sviluppo di capacità imprenditoriali.
Il materiale delle serate informative
tradotto in arabo, punjabi e inglese
scuola
e
salute
a Valdagno una serie di incontri rivolti
ai cittadini extracomunitari
Nel territorio dell’Ulss 5 Ovest Vicentino vi è
una fascia di popolazione, quella immigrata,
che per diversità di lingua, di cultura e di informazione a volte non è a conoscenza dell’organizzazione socio-sanitaria, ciò non facilita l’accesso e l’utilizzo corretto dei Servizi.
Per questo da alcuni anni i servizi Promozione
Educazione alla Salute, Pediatria di Comunità e
Mediazione Culturale, Igiene e Sanità Pubblica
stanno lavorando ad un progetto di informazione e di comunicazione con gli utenti più in difficoltà, in collaborazione con le Istituzioni pubbliche e la scuola. Si è di recente concluso nel
mese di dicembre 2003 un ciclo di incontri
dedicato ai genitori di bambini immigrati frequentanti le scuole materne ed elementari
della zona di Valdagno.
Le tematiche trattate sono andate dall’igiene
personale dell’alunno a quella dell’abitazione e
dell’ambiente. Si è poi parlato di malattie parassitarie (pediculosi, scabbia, ecc) e delle vaccinazioni di legge ed internazionali, dando informazioni sull’organizzazione e sulla fruibilità
delle strutture dell’Ulss come i servizi distrettuali,
il pronto soccorso, il medico di famiglia e pediatra di libera scelta.
Il target, individuato in base alla numerosità
delle famiglie residenti e dei bambini frequentanti la scuola, ha interessato le nazionalità
indiana, ghanese e marocchina. Il materiale
presentato e proiettato durante le serate, che
hanno avuto un notevole riscontro in termini di
presenze, è stato tradotto nella lingua di ciascuna
nazionalità (inglese, arabo e punjabi).
Venceslao Ambrosini
Monica Menti
La sigla significa Servizio Prevenzione Igiene e
Sicurezza negli Ambienti di Lavoro
osservatorio
Spisal
nell’Ulss 5 lo scorso anno 4334 infortuni sul lavoro
L’osservatorio sugli infortuni, che lo Spisal
(Servizio prevenzione igiene e sicurezza negli
ambienti di lavoro) porta avanti da 5 anni sul
territorio dell’Ulss 5 Ovest Vicentino, ha elaborato anche i dati relativi al 2003. Nello scorso
anno si sono verificati 4334 infortuni sul lavoro.
In 6 casi le lesioni riportate hanno causato la
morte del lavoratore.
Lo Spisal ha eseguito le indagini complete
con valutazione dei dati raccolti e decisioni conseguenti in 441 casi, pari a poco più del 10%
degli eventi.
Per il terzo anno consecutivo il Servizio ha
ampiamente conseguito l’obiettivo di eseguire
indagini complete per tutti gli infortuni gravi e
mortali stabilito dalla Direzione Regionale della
Prevenzione.
Da sottolineare che, secondo i dati disponibili,
in Veneto questo Spisal risulta essere uno dei
pochi, se non l’unico, ad aver raggiunto questo
importante traguardo.
Significativi sono anche i risultati di queste
indagini per quanto riguarda l’obiettivo di
migliorare la prevenzione degli infortuni nelle
aziende: a conclusione delle indagini sugli infortuni risulta che in almeno 100 Aziende lo Spisal ha
prodotto azioni di miglioramento dell'organizzazione della prevenzione aziendale.
Adolfo Fiorio
27
Un esame per la donna
per prevenire l’insorgenza
di gravi malattie
salute
donna
test Hpv per la diagnosi del tumore del collo dell’utero
Romano Colombari
Il 28 gennaio è stato proclamato “Giornata
europea del test Hpv” per sensibilizzare ed
informare la popolazione femminile sulla presenza di un nuovo esame che permette di controllare la salute della donna e in particolare di
prevenire gravi malattie quali il tumore del collo
dell’utero. Per favorire l’attenzione verso questi
importanti aspetti rivolti alla salute della donna,
in occasione di questa giornata è stato steso un
“Decalogo” (vedi riquadro) che indica le principali informazioni che ogni donna deve tener
presente in tema di prevenzione di questo tipo
di tumore della sfera femminile che è prevenibile e curabile al 100% se diagnosticato in
tempo.
Nei Paesi che hanno intrapreso programmi di
screening organizzato della popolazione, l’incidenza del carcinoma del collo uterino è stata
ridotta di oltre il 70%. Lo screening, svolto con
l’esecuzione del pap test (quello che viene
Quali sono le informazioni esposte
nel “decalogo” e cos’è il test Hpv?
Il tumore del collo dell’utero è causato
dal virus dell’Hpv (virus del papilloma
umano) un’infezione trasmessa sessualmente e molto comune. La maggior
parte delle donne contrae prima o poi
un’infezione da Hpv e si libera spontaneamente del virus. Solo un’infezione
persistente da Hpv può causare (anche
dopo 20-30 anni di incubazione) un
tumore del collo dell’utero. Le Donne
Europee promotrici di questa giornata
hanno promosso una petizione (sottoscrivibile sul sito www.cancerpetition.com)
per far sì che i Servizi sanitari nazionali
d’Europa si facciano carico della spesa di
uno screening del carcinoma del collo
uterino che combini esame citologico e
test Hpv permettendo così di ottenere la
protezione del 100% contro lo sviluppo
del carcinoma del collo uterino.
28
comunemente chiamato “striscio”) è efficace
nel ridurre l’incidenza del carcinoma del collo
uterino in quanto con lo striscio è possibile diagnosticare la presenza di precursori del carcinoma del collo uterino, per trattarli e prevenirne
l’evoluzione verso il carcinoma.
Recentemente sono divenute disponibili
nuove tecnologie che permettono di migliorare
l’atteggiamento diagnostico e terapeutico dei
medici nei confronti di questa malattia. In particolare è oggi disponibile la citologia in fase
liquida che offre vantaggi importanti di affidabilità e quindi di sensibilità rispetto allo striscio.
Per la donna, al momento del prelievo, non
cambia nulla rispetto allo screening condotto
mediante striscio; ciò che cambia radicalmente
è invece il modo in cui il materiale cellulare prelevato viene trattato per essere esaminato al
microscopio. Invece del semplice striscio su un
vetrino, il materiale prelevato viene immerso in
liquido conservante e poi applicato in un unico
strato, mediante l’utilizzo di uno strumento elettronico, regolato da un opportuno software, su
un vetrino che verrà infine esaminato al microscopio. I vantaggi di questo metodo, quanto ad
affidabilità ed efficacia, sono stati ampiamente
illustrati nella Letteratura scientifica mondiale.
Inoltre, del tutto recentemente, ha ottenuto
validazione scientifica un dato che da anni era
sussurrato e ritenuto solo probabile: è stato
infatti dimostrato che esiste un legame diretto
tra l’insorgenza di carcinoma del collo uterino e
l’infezione da virus del papilloma umano (Hpv).
Questa acquisizione consente ora di portare lo
screening del carcinoma del collo uterino ad un
gradino evolutivo ancora più precoce; ora, con
un test genetico si è in grado di individuare le
donne infettate dal virus Hpv prima ancora che
questo abbia eventualmente provocato l’insorgenza addirittura dei precursori del carcinoma.
In altre parole si è ora in grado di selezionare le
donne a rischio di sviluppare (dopo 20-30
anni) un carcinoma, monitorarle con esami diagnostici opportuni e trattarle non appena
dovessero insorgere non il carcinoma, ma i suoi
precursori.
Com’è la situazione attuale dello screening del carcinoma del collo uterino
nell’Ulss 5 Ovest Vicentino?
La donna che richiede spontaneamente un
pap test prescritto dal suo Medico di fiducia
ottiene, dopo pagamento del ticket, un referto
diagnostico citologico basato sull’esame del
semplice striscio.
La donna che aderisce alla chiamata dello
screening organizzato dalla nostra Azienda riceve,
del tutto gratuitamente e per posta al suo
domicilio, un referto diagnostico citologico
basato sull’esame della citologia in fase liquida.
Inoltre, il ristretto numero di donne per le quali
si rende necessario, sulla base dell’indicazione
proveniente dall’esame citologico, viene anche
sottoposto, gratuitamente, al test per la ricerca
dell’infezione da Hpv.
Tale test è infatti eseguito da circa sei mesi
nel il Laboratorio di Diagnostica Molecolare
dell’Ulss 5. Dato l’alto costo, il test per la ricerca
dell’infezione da Hpv viene limitato alle sole
donne che hanno aderito allo screening organizzato ed il cui esame citologico abbia già rivelato la presenza di aspetti dubbi per la presenza
di un precursore del carcinoma.
Nell’Ulss 5 qualunque donna può comunque sottoporsi a questo esame prenotandolo
con le stesse modalità con cui prenota un
pap test e pagando regolare ticket previsto
dal Servizio sanitario di 36,15 euro.
screeningprosegue
mammografico
la campagna di prevenzione
dei tumori al seno
Romano Colombari
Prosegue anche per il 2004 la campagna di prevenzione per la diagnosi precoce dei tumori della
mammella rivolto a tutte le donne di età compresa tra i 50 anni e i 69 anni, che risiedono nei
Comuni appartenenti all’Ulss 5 Ovest Vicentino. A questo scopo è stato attivato il Centro
unico di invito che risponde al numero verde 800.008.500 dalle 10.00 alle 12.00 dal
Centro unico
lunedì al venerdì. Chiamando questo numero è possibile prenotare gratuitamente l’esame
d’invito
mammografico. Inoltre il Centro ricorda l’appuntamento mancato alle donne che non
hanno risposto all’invito ricevuto a casa e fa opera di convincimento proponendo un nuovo
appuntamento.
Il percorso adottato per coinvolgere le donne in questa pratica di prevenzione passa
attraverso una lettera di invito che viene spedita al domicilio della persona interessata dallo
da lunedì a venerdì
screening mammografico. Spetterà poi alla donna prenotare la visita scegliendo il giorno e
ore 10.00-12.00
l’ora di suo gradimento, ovviamente nell’ambito di quelli stabiliti per lo screening, chiamando il Centro unico di invito.
In caso di referto mammografico negativo, questo viene consegnato alla paziente in automatico.
In caso contrario, la donna con mammografia anormale viene contattata telefonicamente per fissare con lei un appuntamento presso l’ambulatorio di II livello o la si invita a rivolgersi al suo medico o chirurgo di fiducia.
Il referto originale viene consegnato alla donna con mammografia anormale al momento dell’accesso all’ambulatorio di II livello, sia che la donna decida di proseguire l’iter diagnostico nella
struttura dell’Ulss, sia che preferisca rivolgersi ad un’altra figura sanitaria. Qualora le indagini radiologiche e l’eventuale esame citologico indichino la necessità di una biopsia, la donna accede all’ambulatorio senologico, dove viene correttamente informata dal medico specialista in Chirurgia, che
esegue la visita senologica circa le modalità di esecuzione del prelievo bioptico. Al termine di questo
percorso la paziente viene informata circa il programma di follow-up previsto e decide se dichiarare o
meno la sua disponibilità ad aderirvi.
Trattamento e follow-up
Le strutture sanitarie dell’Ulss 5 Ovest Vicentino sono in grado offrire con la necessaria tempestività il trattamento più opportuno, in accordo con la moderne linee guida, per le lesioni individuate
con lo screening, sotto il diretto controllo dei rispettivi Direttori Responsabili delle Unità operative
autonome di Chirurgia. Ove necessario, secondo le moderne linee guida, sono disponibili presso
le strutture sanitarie dell’Ulss 5 le metodiche di diagnostica del Linfonodo Sentinella.
29
alimentazione
e
tumori
convegno per comprendere
il legame tra il cibo e la malattia
Giovanni Ronzani
A chiunque la parola “tumore” o “cancro”
suscita una sensazione di paura, un senso di
ineluttabilità del destino, di sofferenza e di grande
impotenza. In realtà oggi molti tumori si curano,
da alcuni si guarisce, con altri si convive. La terapia chirurgica, medica (chemioterapia e radioterapia) si sono infatti affinate consentendo risultati inimmaginabili fino a non molti anni fa. Ciò
nonostante la diagnosi di tumore è ancora percepita come una condanna e genera, oltre ai
problemi organici, un profondo stress psicologico che pesa in modo rilevante sulla qualità
cibi
effetti
tumori
Proteine animali
aumentano
Grassi
aumentano
Frutta e verdura
riducono
Alcool
aumenta
Obesità
aumenta
Sale
Grigliate
aumenta
aumentano
mammella, colon,
pancreas, rene,
prostata
mammella, esofago,
colon-retto, prostata
esofago, stomaco,
mammella, colon,
capo-collo
mammella, colon-retto,
capo-collo, esofago,
fegato
mammella,
corpo uterino
stomaco
capo-collo, stomaco
della vita del paziente con tumore e della sua
famiglia.
Il mangiare è uno degli atti, assieme al respirare, fondamentale nella vita umana ed è inteso a soddisfare sia i bisogni fisiologici che quelli psico-sociali connessi alla nostra attività quotidiana. Sappiamo che il cibo ha una influenza
rilevante nel promuovere l’insorgenza del
tumore e globalmente si ritiene che circa il
35% dei tumori possano essere generati da
una alimentazione scorretta. Ci sono dati piuttosto certi sul rapporti cibi o nutrienti e tumori,
ma e c’è quindi la certezza che un buono stato
di nutrizione non solo non favorisce la crescita
tumorale a scapito della crescita delle cellule
sane, ma, anzi, migliora le capacità di difesa
attraverso il sistema immunitario, consente trattamenti oncologici più aggressivi, protegge dalle
complicazioni in corso di chirurgia e, in definitiva, migliora la prognosi dei malati di cancro. Per
approfondire queste conoscenze e trovare possibili risposte alle molte domande che ancora
restano da chiarire, l’Adi (Associazione di dietetica e nutrizione clinica) ha organizzato in aprile
a Vicenza un convegno regionale dal titolo
“Nutrizione e Tumori: vecchi bisogni e nuovi
orizzonti” che ha visto per l’Ulss 5 la presenza
del responsabile del servizio di Dietetica e
Nutrizione Clinica e presidente Adi Veneto, nonchè del direttore del Reparto di Oncologia.
Centro Unico di Prenotazione
Radiologia
Gli esami devono esser prenotati direttamente ai seguenti numeri
C.U.P.
0444 479241 da lunedì a venerdì
Ospedale di Arzignano
servizio telefonico ore 10.00-15.00 sportello ore 8.00-16.00
da lunedì a venerdì ore 8.00-17.00
Il numero permette di prenotare e annullare
visite ed esami (ad esclusione di esami di
radiologia) senza onere per l’utente.
30
0444 431311 da lunedì a venerdì
Ospedale di Lonigo
servizio telefonico ore 10.00-15.00 sportello ore 8.00-15.30
Ospedale di Montecchio M. 0444 708241 da lunedì a venerdì
servizio telefonico ore 10.00-15.00 sportello ore 8.00-16.00
Ospedale di Valdagno
0445 403071 da lunedì a venerdì
servizio telefonico ore 8.15-15.30
sportello ore 8.15-12.30
messaggio promozionale
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Anno 2004 - Numero 1