POSTE ITALIANE S.p.A. Tassa pagata Pubblicità diretta non indirizzata DRT/DCB/VI/185/03/SC del. 19/11/2003 Alle famiglie Qualcosa da donare azienda distretto: nuova organizzazione territoriale ospedali nuove sale operatorie ad Arzignano esami di laboratorio: istruzioni per l’uso territorio neonati extracomunitari: visite a domicilio prevenzione osservatorio Spisal degli infortuni sul lavoro a pagina 8 Il nuovo Distretto Socio-Sanitario Direttore dott. Elvio Gremes Nato a Trento il 15.3.1954. Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova nel 1980, specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva con indirizzo Sanità Pubblica presso Università di Verona nel 1984. Dal 1988 al 1994 opera presso i distretti dell’ex Ulss 7 di Valdagno e dal 1995 presso il Distretto Nord dell’Ulss 5. Dal 1.1.2004 è Direttore del Distretto Socio-Sanitario dell’Azienda Ulss 5 Ovest Vicentino. U.O.S. Specialistica Territoriale Resp. dott. Eduardo Ioffredo U.O.S. Integrazione Lavorativa (S.I.L.) Resp. dott. Eduardo Ioffredo U.O.S. Farmaceutica Territoriale Resp. Paola Cariolato U.O.C. Direzione socio-sanitaria distrettuale Direttore avv. Stefano Cocco U.O.S. Attività socio-sanitarie Resp. dott.ssa Marisa Bertinato U.O.S. Amministrativa e Convenzioni Resp. dott. Paolo Povoleri U.O.C. Invalidi Civili Resp. dott. Alberto Acqua U.O.C. Cure primarie Direttore dott. Elvio Pistaffa U.O.S. Adulti Anziani Resp. dott. Ermanno Dian U.O.S. Disabilità in Età Adulta Resp. dott. Elvio Pistaffa Dipartimento funzionale delle dipendenze Direttore dott. Giuseppe Cicciù U.O.C. Materno infantile Direttore dott. Venceslao Ambrosini U.O.S. Pediatria di Comunità e Servizio Neuropsichiatrico Resp. dott. Venceslao Ambrosini U.O.S. Consultorio Familiare Resp. dott. Ferdinando Ceron U.O.S. Tutela Minori Resp. dott.ssa Luciana Cracco U.O.S. Età evolutiva - Disabilità Resp. dott.ssa Francesca Concato Dipartimento salute mentale Direttore dott. Claudio Busana Tutte le unità operative intervengono sul territorio corrispondente ai tre Punti Salute Nord, Centro e Sud. 2 editoriale Gentile lettrice, gentile lettore, presento il primo numero della rivista dell’Azienda Ulss n. 5 Ovest Vicentino per il 2004. Quest’anno, a differenza del 2003, siamo intenzionati a realizzare tre numeri di questa rivista con lo scopo dichiarato di INFORMARE, far conoscere le molteplici attività dell’Azienda Ulss, presentare tutte le notizie in maniera sempre più comprensibile, con linguaggio - quindi - non da addetti ai lavori. Come precisa scelta informativa presentiamo le notizie divise in quattro capitoli, corrispondenti alla massima suddivisione dell’attività, ciascuna contrassegnata da un colore diverso: OSPEDALE in azzurro deciso, TERRITORIO in verde carico, PREVENZIONE in marrone cioccolato, l’arancione del logo aziendale accompagna le notizie generali, che riguardano tutta l’azienda Ulss. In questo numero una piccola novità editoriale, inserita accogliendo un suggerimento venuto da più parti: abbiamo inserito infatti una rubrica dedicata al volontariato. E’ uno spazio a disposizione delle associazioni del volontariato presenti, o che si propongono di essere presenti, nell’ambito dell’A Ulss5, per fare comunicazioni di servizio. Un segnale di attenzione per una componente fondamentale del nostro lavoro di operatori del mondo socio- sanitario. Buona lettura! Il Direttore Generale Daniela Carraro 30 aprile 2004 sommario Ulss 5 Notizie periodico d’informazione dell’Azienda Ulss 5 Ovest Vicentino numero 1 anno 2004 DIRETTORE Daniela Carraro GRAFICA Raffaello Galiotto DIRETTORE RESPONSABILE Elisabetta Carlotti STAMPA Tipografia Rumor Via dell’Economia, 117 36100 Vicenza REDAZIONE Direzione Generale e Ufficio Relazioni con il Pubblico Consegnato in Tipografia 30 aprile 2004 Azienda Ulss 5 Autorizzazione del Via Trento, 2 Tribunale di Vicenza 36071 Arzignano (VI) n. 669 del 21.12.1989 tel. 0444 708200 www.ulss5.it tiratura 67.000 copie e-mail: [email protected] distribuzione gratuita Azienda ospedale di Valdagno riorganizzazione territoriale sicurezza e dipendenti bilancio 2003 risorse umane qualcosa da donare donatori di sangue Ulss 5 chiama Bissau 4 5 5 6 7 8 9 10 Ospedali Si ringraziano gli autori degli articoli: Alberto Acqua, Venceslao Ambrosini, Mariano Barbieri, Rosa Barletta, Gabriele Brotto, Enrico Castaman, Giuseppe Cenci, Fiorella Clarici, Romano Colombari, Giovanni Crispini, Luigi De Santis, Patrizia Draghicchio, Adolfo Fiorio, Flavio Frigo, Elvio Gremes, Giordano Guizzardi, Cecilia Isatto, Antonio Loro, Domenico Mantoan, Luciano Marcazzò, Milvia Marchiori, Marcello Mari, Nicola Marcolongo, Dario Mastropasqua, Monica Menti, Raffaele Morello, Enzo Parlato, Antonella Pinzauti, Elvio Pistaffa, Giovanni Ronzani, Concetta Sarnataro, Patrizia Simionato, Giampaolo Stopazzolo, Cristina Tassinari, Gianni Zini. rianimazione informatizzata Lonigo, si cambia ambulanza medicalizzata a Valdagno un 118 poliglotta risonanza magnetica Ulss 5 e ricerca nuove sale operatorie terza età: convegno chirurgico la caduta nell’anziano cura e riabilitazione dell’anca 11 12 13 13 14 14 15 16 16 17 fratture del femore massaggio infantile esami di laboratorio 17 17 18 Territorio piano di zona lotta al diabete medici di medicina generale neonati extracomunitari infanzia, adolescenza e famiglia disabilità addio al libretto sanitario self-help psiche 2000 20 22 22 23 23 24 24 25 25 Prevenzione parliamo al parlamento UE scuola e salute osservatorio Spisal salute donna screening mammografico alimentazione e tumori 26 27 27 28 29 29 3 Raffaello Galiotto ospedale di Valdagno sarà un centro per acuti Domenico Mantoan Milvia Marchiori Concetta Sarnataro Conto alla rovescia per l’entrata in funzione della nuova struttura prevista per maggio I numeri del San Lorenzo Costo totale dell’opera: euro 38.284.895 Superficie totale: m2 25.000 Volume totale: m3 75.000 Piani: 7 Totale posti letto: 210 Area degenze: m2 10.800 Area diagnosi e cura: m2 4.130 Area servizi generali: m2 3.314 L’inaugurazione ufficiale del nuovo ospedale di Valdagno è avvenuta sabato 24 aprile 2004 alle ore 12.00, alla presenza del presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, con la benedizione del vescovo di Vicenza, mons. Cesare Nosiglia. 4 Il 18 marzo 2004 è stata predisposta per i dipendenti dell’Ospedale di Valdagno la prima visita ufficiale nella nuova struttura che è stata dichiarata ospedale per acuti di rete: questo significa che le attività fornite si integrano nella rete dei servizi socio-sanitari e sono rivolti all’insieme della popolazione dell’Ulss 5 Ovest vicentino. La visita ha avuto inizio dal Pronto Soccorso e durante il percorso effettuato si è posto l’accento sugli aspetti organizzativi che costituiranno l’anima delle attività. Nella progettazione dell’ospedale, infatti, è stata garantita un’organizzazione per livelli di attività e di impegno assistenziale e si è riusciti a centralizzare tutti i settori operativi (radiologia, ambulatori di diagnostica, ambulatori di consulenza, blocco operatorio, direzioni, ecc). Ciò consentirà di ottimizzare l’impiego delle risorse umane e tecnologiche e di produrre, di riflesso, un miglioramento delle performances sia dal punto di vista economico che qualitativo. I dipendenti hanno potuto constatare le caratteristiche degli spazi e dei percorsi interni che - pur limitando il più possibile la sovrapposizione delle attività, dei fruitori dell’ospedale e dei materiali che vi transitano permettono la piena espressione del concetto di “utilizzo in comune di spazi, personale ed attrezzature”, che costituisce un obiettivo fondamentale per l’efficienza operativa dell’organizzazione per dipartimenti. Le varie aree del nuovo ospedale sono state ben individuate e correlate nelle modalità logistiche predisponendo i servizi generali dedicati alla funzione ospedaliera quali la sterilizzazione, al piano interrato. Al piano rialzato trovano posto i servizi generali dedicati al pubblico e a parte del personale quali il front-line e le direzioni. Al piano terra ci sono il blocco operatorio, il pronto soccorso, i laboratori di diagnostica radiologica ed endoscopica, mentre le degenze sono sistemate ai piani superiori. Questa suddivisione razionale consente una maggiore integrazione dei piani e la separazione delle attività, arrecando meno disagi per il personale che godrà di percorsi agevolati. Anche i degenti beneficeranno di questa divisione, avvalendosi di un front-line immediatamente visibile, di percorsi ben definiti e di ascensori dedicati. Si sono poi recuperati ampi spazi utilizzati per il miglioramento del comfort degli utenti. Da notare, infine, che è stata perseguita l’integrazione funzionale con il vecchio Ospedale San Lorenzo, pensata in particolare per limitare l’accesso degli utenti ambulatoriali al Nuovo Ospedale e l’integrazione territoriale, mediante il trasferimento della sede dei servizi distrettuali negli spazi del vecchio ospedale. Il nuovo Ospedale di Valdagno si propone, quindi, come una struttura moderna, flessibile, dotata di tecnologia avanzata, in grado di garantire i migliori standard di qualità per la degenza e l’assistenza al paziente. riorganizzazione territoriale dal 1 gennaio 2004 il territorio della Ulss 5 Ovest Vicentino è stato organizzato in un unico Distretto Socio-Sanitario Questa scelta nasce dalla convinzione che i fattori che influiscono sulla salute sono molteplici e complessi (economici, sociali, culturali, ambientali e comportamentali). Con tale operazione è stato applicato un modello organizzativo peraltro già operativo con ottimi risultati fin dal 1995 nei Servizi Sociali a riprova di un percorso integrato e coerente. Proprio da questo principio è scaturita quindi la necessità di una radicale riorganizzazione dei servizi territoriali. Una efficace promozione della salute presuppone infatti che le decisioni strategiche, la definizione delle priorità, la pianificazione degli interventi e la distribuzione delle risorse avvengano tenendo conto della comunità nel suo insieme. Solo una visione globale dei servizi può portare ad un miglioramento della qualità e ad un utilizzo ottimale delle risorse e per il raggiungimento di questi obiettivi l’Azienda ha provveduto alla rior- ganizzazione dei vari livelli di responsabilità, affidando ad un’unica figura direttiva il compito di governare l’attività sul territorio. Peraltro a livello locale si intende comunque garantire una capillare presenza dei diversi livelli operativi. Per raggiungere tale obiettivo sono stati istituiti tre Punti Salute, territorialmente sovrapponibili agli storici distretti: Nord, Centro e Sud. Per facilitare l’accesso ai servizi si sta lavorando alla realizzazione del cosiddetto “Sportello Unico”: sarà così possibile ad ogni sportello distrettuale avere ogni tipo di informazione relativa ai servizi forniti dall’Ulss e il modo corretto per usufruirne. È evidente che una struttura operativa delle dimensioni e complessità del nuovo Distretto SocioSanitario necessita, per essere a regime, di tempi organizzativi non brevissimi, ma è nostra convinzione che questa sia la giusta strada per riuscire a dare le migliori risposte ai bisogni dell’utenza. Elvio Gremes sicurezza e dipendenti più prevenzione per i lavoratori dell’Ulss 5 È stato presentato alla riunione annuale con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, da parte del Servizio di prevenzione e protezione dell’Azienda, il bilancio annuale relativo al 2003 della situazione della sicurezza nei riguardi della principale risorsa aziendale, la ricchezza umana e professionale dei dipendenti. Nel corso della riunione annuale sono stati analizzati lo stato di attuazione del documento di valutazione dei rischi in relazione a trasferimenti, ampliamenti di reparti e ad intervenute variazioni legislative; la situazione delle squadre di prevenzione incendi/gestione delle emergenze, l’andamento delle malattie e degli infortuni professionali, con particolare attenzione per quelli a rischio biologico (cioè di contrarre infezioni). Dal 1995 al 2003 l’incidenza degli infortuni a rischio biologico è molto diminuita, passando da 158 a 100 casi e confermando così che la cultura e la prassi della sicurezza sono una costante aziendale. Nel 2003 sono proseguite le attività di formazione alla sicurezza ed il Servizio Prevenzione Protezione ha curato la rilevazione dello stato di fatto delle barriere architettoniche presenti nelle strutture aziendali, sia dell’ospedale che del territorio che del dipartimento di prevenzione. Il tutto allo scopo di predisporre un piano di intervento e le relative priorità per rendere sempre più fruibili le strutture dell’Ulss 5 da parte del pubblico e per dare contenuto all’Anno Europeo per le Persone Disabili appena trascorso. Raffaello Galiotto Alberto Acqua 5 Ad un anno dall’insediamento della nuova direzione generale, è giunto il momento per la prima riflessione sui dati consuntivi del 2003 e sulle prospettive future dell’Ulss 5 Ovest Vicentino bilancio 2003 servono nuove risorse finanziarie da parte della Regione Giuseppe Cenci Enzo Parlato È un bilancio positivo quello chiuso nel 2003 dall’Ulss 5 Ovest Vicentino. Sul versante degli investimenti è stato possibile realizzare quanto programmato, grazie anche all’Accordo di Programma tra la Regione Veneto, l’Ulss 5 e il Comune di Valdagno per il completamento e l’attivazione del nuovo Ospedale di Valdagno. Sul versante della spesa corrente, il risultato preconsuntivo del 2003 ha chiuso con un disavanzo di euro 3.415.317,00. Su tale risultato hanno pesato i vincoli posti dalla normativa statale e regionale, che condizionano l’attuazione delle iniziative programmate, come si vedrà dalla seguente analisi. La limitata disponibilità di risorse del Fondo Sanitario Regionale, deriva da una maggior spesa sanitaria sostenuta dalla nostra Regione conseguente ad un livello di assistenza qualitativamente e quantitativamente superiore a quello medio nazionale e fonte di trasferimenti insufficienti dello Stato, tanto che la Regione ha dovuto ricorrere alla tassazione regionale. Per quanto riguarda l’Ulss 5, da anni l’importo pro-capite del finanziamento regionale colloca questa azienda nelle ultime posizioni della graduatoria tra le 21 presenti nel Veneto. Oltre a questo, la mobilità sanitaria degli utenti verso strutture delle altre Ulss (passiva) supera l’attrazione (mobilità sanitaria attiva), con conseguente saldo che penalizza pesantemente la nostra dotazione finanziaria. Per l’assegnazione di maggiori finanziamenti, sono state avviate azioni nei confronti della Regione per conseguire le risorse necessarie a dare sollecita attuazione alla nuova proposta di dotazione ospedaliera con riferimento allo standard di posti letto, nonché ad aumentare i posti letto destinati alla riabilitazione. Investimenti Infatti, i vari vincoli nazionali e regionali, e segnatamente quelli riferiti al I dati più significativi di spesa per gli inveblocco delle assunzioni del personale e al contenimento della spesa (non stimenti realizzati nel 2003 si riferiscono: superamento dell’1% definito in sede di riparto regionale) limitano di fatto Nuovo Ospedale di Valdagno: a questa Ulss la realizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali previsti dalla euro 6.556.145 programmazione. Completamento Ospedale di Arzignano: Solo attraverso l’adeguamento delle assegnazioni regionali, è possibile per - nuove sale Operatorie euro 2.085.682 questa Ulss dare completa attuazione al programma della rete ospedaliera, - ristrutturazione 3° piano Ala Sud per all’attivazione dei posti di residenzialità extra-ospedaliera e all’implementaOstetricia/Ginecologia e nido zione dell’assistenza domiciliare integrata. euro 663.708 Si auspica che i finanziamenti regionali, che vengono richiesti in concomi- nuovo Laboratorio Analisi euro 430.272 tanza con la presentazione del bilancio preventivo per l’anno 2004, possano - altre spese per manutenzioni straordinarie trovare concretezza quanto prima, per il completamento del futuro quadro e ristrutturazioni edilizie ed impiantistiche socio-assistenziale. euro 970.000 Nel contempo questa Ulss continuerà a lavorare per il miglioramento Acquisto attrezzature sanitarie della qualità delle prestazioni socio-sanitarie attraverso la creazione di e non sanitarie: euro 1.300.000 una rete di servizi ospedalieri e territoriali, che prenda in carico nella sua globalità il cittadino. Per raggiungere tali obiettivi, strumenti fondamentali sono una attenta gestione del personale, il monitoraggio dei costi per l’acquisto di beni e servizi e delle scorte, unitamente alla progressiva realizzazione dei processi di acquisizione centralizzati regionali e provinciali, nonché una positiva collaborazione con il Collegio Sindacale. Per razionalizzare e ottimizzare i rapporti tra i professionisti sanitari ospedalieri e quelli del territorio sono stati stipulati o avviati accordi con i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera Scelta, gli Specialisti Ambulatoriali e di Continuità Assistenziale, con positivo riscontro nella qualità dell’assistenza e nel “governo” della domanda di prestazioni sanitarie. 6 Nel mese di marzo si sono concluse le prove del concorso pubblico, per titoli ed esami, indetto dall’Ulss 5 per l’assunzione a tempo indeterminato di personale infermieristico risorse umane assunti 17 nuovi infermieri professionali Il concorso ha portato all’assunzione di tutti i posti che la Legge Finanziaria consente all’Azienda di coprire, pari a diciassette unità, che equivalgono ai posti resi liberi dal personale infermieristico cessato e non sostituito nel corso dell’anno 2003 e nei primi tre mesi dell’anno 2004 e che sinora l’Azienda non è riuscita a coprire a causa della mancanza nel mercato di infermieri professionali. Per fronteggiare tale carenza e garantire gli attuali livelli di assistenza, l’Amministrazione ha programmato di “acquistare”, oltre il normale orario di lavoro, prestazioni sanitarie e socio-sanitarie dal proprio personale infermieristico, nonché di stipulare una convenzione con soggetti privati per la fornitura temporanea di personale infermieristico. L’Ulss ha inoltre indetto un ulteriore concorso pubblico per cinque posti di infermiere professionale, nonchè un nuovo avviso per la copertura di tre posti di operatore socio-sanitario, figura che svolge un lavoro di supporto a quello dell’infermiere. Patrizia Simionato la Direzione ringrazia i dipendenti andati in pensione nel 2003 Lavoratori dell'Ulss 5 Ovest Vicentino che sono andati in pensione a fine 2003, ritratti durante la festa organizzata a Valdagno a dicembre per salutarli. Da sinistra a destra, ci sono: Clorinda Santagiuliana, Silvano Storti, Sonia Sembenotti, Nive Sartori, Annamaria Zonin, il dottor Paolo Benvenuti, Sergio Dal Lago e Agostino Tomasi. 7 Continua l’intensa attività del Coordinamento Locale per i Trapianti rivolta alla sensibilizzazione della popolazione e alla formazione del personale qualcosa campagna da donare di promozione della donazione degli organi Dario Mastropasqua Il 2003 è stato un anno ricco di iniziative e risultati per il Coordinamento Locale per i Trapianti. In particolare si è puntato all’informazione e sensibilizzazione per promuovere la donazione d’organi come “atto d’amore” che potrebbe salvare ogni anno oltre 11 mila pazienti italiani in attesa di trapianto. Per farlo si è scelto di aderire ad una campagna informativa che ha coinvolto tutte le Ulss del vicentino. Grazie a questa iniziativa le confezioni del latte delle Latterie Vicentine hanno esposto il logo della campagna “Qualcosa da donare” con i recapiti telefonici a cui rivolgersi per informazioni. Per l’Ulss 5 Ovest Vicentino ci si può rivolgere al numero telefonico dell’Urp che risponde allo 0444-708200. L’impegno del Coordinamento è stato notevole anche in altri ambiti e qui di seguito ve ne diamo conto. Organizzazione della raccolta delle dichiarazioni di volontà Informazione, sensibilizzazione della popolazione e del personale sanitario Il 2003 ha visto il perfezionamento del sistema di raccolta delle dichiarazioni di volontà alla donazione degli organi. Lo scorso anno sono state raccolte 17 dichiarazioni di volontà e i punti di raccolta, coordinati dall’URP, sono stati distribuiti capillarmente su tutto il territorio. Per chiedere informazioni ed effettuare la propria espressione di volontà, ci si può rivolgere presso: Sono stati intensificati gli interventi volti a sensibilizzare la cittadinanza, gli studenti delle scuole medie superiori e inferiori, e le associazioni di volontariato locali come la Protezione Civile e l’Associazione Italiana Soccorritori. Nell’organizzazione degli incontri con la popolazione sono state coinvolte associazioni di volontariato quali l’Aido e l’Admo che hanno fornito da un lato il proprio contributo organizzativo e dall’altro importanti testimonianze frutto dell’esperienza maturata e della capillare presenza su tutto il territorio della Ulss 5 Ovest Vicentino. Per quanto riguarda gli istituti scolastici, durante gli 8 incontri effettuati si sono sondati gli atteggiamenti dei ragazzi nei confronti della donazione attraverso la somministrazione preliminare di un questionario. I risultati sono stati oggetto di una attenta valutazione da parte del Coordinamento Locale e si sono rivelati utili per identificare la migliore strategia nell’approccio alla tematica e per indirizzare il percorso informativo. È poi da segnalare l’interessante iniziativa che ha coinvolto le scuole di Valdagno e che è culminata con l’indizione di un concorso, destinato ai ragazzi, per la produzione di un elaborato diretto a stimolare i coetanei al problema della donazione. Il concorso 2003 si è concluso con la premiazione delle migliori produzioni ed ha rivelato la notevole sensibilità del mondo giovanile circa il tema proposto e la creatività nell’inventare messaggi innovativi e pertinenti. Urp Arzignano via Trento, 4 da lunedì a giovedì 9,00 - 13,00 / 14,00 - 16,30 venerdì 9,00 - 13,00 Ufficio Accettazione Ospedale di Arzignano da lunedì a venerdì 10,00 - 12,00 / 14,00 - 16,00 Ufficio Accettazione Ospedale di Lonigo da lunedì a venerdì 10,00 - 12,00 / 14,00 - 16,00 Ufficio Accettazione Ospedale di Montecchio Maggiore da lunedì a venerdì 9,00 - 11,00 Ufficio Accettazione Ospedale di Valdagno da lunedì a venerdì 10,00 - 12,00 / 14,00 - 16,00 8 Formazione del personale L’attenzione del Coordinamento Locale si è indirizzata anche verso la formazione del personale infermieristico e medico coinvolto nell’attività di procurement di cornee, con particolare attenzione alle problematiche relazionali nei confronti delle famiglie dei donatori. Questa implica infatti un notevole coinvolgimento emotivo e richiede un’adeguata capacità comunicativa. Gli addetti hanno perciò frequentato presso il Centro Formazione Ulss 5 un corso di 21 ore riguardante la comunicazione e il counseling. Attività di prelievo cornee Nel 2003 il gruppo di lavoro istituito in seno al Coordinamento Locale e composto dal personale medico e infermieristico delle Unità Operative di Anestesia e Rianimazione e di Pronto Soccorso ha condotto l’attività di procurement di cornee all’ospedale di Arzignano, esaminando 94 pazienti, 26 dei quali sono risultati essere non idonei all’espianto. Nel corso dello scorso anno l’equipe diretta dal dottor Mastropasqua ha eseguito 72 prelievi mentre in 31 casi non ha potuto procedere per il mancato consenso dei familiari del deceduto. Attività di prelievo e di trapianto Dal 7 febbraio 2003 la Regione Veneto ha provveduto ad istituire formalmente il “Sistema Regionale Trapianti Veneto”. Di tale sistema fanno parte il Coordinamento Locale per i trapianti e la struttura ospedaliera dell’Ulss 5 Ovest Vicentino, e le Unità Operative Autonome di Ortopedia e Oculistica di Montecchio Maggiore, che sono reparti accreditati per trapianti di tessuto. Nel corso del 2003 l’Unità Operativa di Oculistica ha compiuto 10 trapianti di cornee, mentre l’Unità Operativa di Ortopedia di ha effettuato 30 prelievi e un trapianto di tessuto osseo. L’attività 2003 del Coordinamento Locale Cornee pazienti esaminati pazienti non idonei prelievi eseguiti trapianti eseguiti 94 26 72 10 Tessuto osseo prelievi eseguiti trapianti eseguiti 30 1 donatori di sangue la generosità dell’Ovest Vicentino aumenta Raccolti 500 sacche di sangue in più rispetto al 2002 che potranno essere messi a disposizione della Regione Veneto Cristina Tassinari Nel febbraio scorso si è svolto l’annuale incontro con i rappresentanti di tutte le Associazioni di Donatori che sono presenti in questo territorio, cioè FIDAS, AVIS e Associazione Donatori di Montecchio. E’ un momento molto importante di revisione dell’attività dell’anno precedente, di valutazione della situazione attuale e di previsione e progetti per il futuro. I dati forniti dal Centro Trasfusionale sono stati estremamente lusinghieri per quanto riguarda il numero totale delle donazioni effettuate nel 2003: da 3800 donatori attivi, su 5113 donatori totali, sono state donate 7998 sacche, con aumento di circa 500 rispetto al 2002. In questa ULSS nel corso del 2003 sono state trasfuse 4243 sacche di globuli rossi concentrati e filtrati, mentre le oltre 2000 rimanenti sono state cedute agli Ospedali di Vicenza e Padova nell’impegno per l’autosufficienza regionale. Durante il 2003 presso il Centro Trasfusionale sono state introdotte molte innovazioni tecnologiche e informatiche, ma soprattutto, la FIDAS della Valle del Chiampo si è unita alle altre Associazioni nell’invitare con cartolina personale i propri iscritti a donare. La generosità delle Associazioni è stata ampiamente dimostrata dal numero di donazioni e dai quasi 400 nuovi donatori. Se potremo in futuro contare sulla stabilità del personale in servizio e sull’impegno e la disponibilità dei donatori, anche nei prossimi anni potremo proseguire con analoghi risultati positivi e continuare a supportare anche altri ospedali della nostra regione in cui, il gran numero di pazienti e di patologie, rende costantemente in aumento il fabbisogno di sangue e di emocomponenti. Informazioni: FIDAS via F. Baracca, 204 Vicenza tel. 0444 965636 AVIS via Mastini, 18 Valdagno (VI) tel. 0445 409300 Gruppo Donatori presso l’ospedale di Montecchio Magg. (VI) tel. 0444 698443 Centro immuno trasfusionale presso l’ospedale di Montecchio Magg. (VI) tel. 0444 708311 9 Da un anno l’Azienda ha avviato un progetto di cooperazione internazionale a favore dello Stato africano della Guinea Bissau Ulss 5 chiama Bissau lotta alla malnutrizione e alle malattie infettive Venceslao Ambrosini Guinea Bissau L’Ulss 5 Ovest Vicentino ha avviato nel marzo 2003 un progetto di cooperazione internazionale che terminerà nel 2005 a favore dello Stato della Guinea Bissau in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, la nota organizzazione non governativa. L’aiuto dell’Ulss 5 rientra all’interno di un più ampio progetto che mira alla ricostruzione dell’ospedale generale di Bissau e che vede la cooperazione tra la Comunità di Sant’Egidio, il Governo della Guinea Bissau e la Regione Veneto. L’Ulss 5, attraverso un progetto elaborato e coordinato dal Servizio Pediatria di Comunità, sta lavorando per la tutela della popolazione materno-infantile di Bissau attraverso la lotta alla malnutrizione e alle malattie infettive. Il piano è articolato in quattro obiettivi: il primo, già completato, ha portato all’attivazione e all’attrezzamento di un ambulatorio pediatrico nell’ospedale di Bissau per la diagnosi e la cura della malnutrizione e delle malattie infettive. Qui lavora personale sanitario volontario della Comunità di Sant’Egidio e locale. L’Azienda Ulss 5 svolge supporto tecnico-informatico per la raccolta e l’elaborazione statistico-sanitaria dei dati delle cartelle cliniche. Il secondo obiettivo ha previsto l’attivazione all’interno dell’ospedale di un centro di formazione per il personale medico, infermieristico e tecnico, poiché la Guinea Bissau non ha né un’università né una scuola infermieri. E in questo caso l’Azienda Ulss 5 è impegnata nella preparazione di materiale didattico e tecnico di supporto. Il terzo obiettivo è una campagna di informazione, di prevenzione ed educazione sanitaria rivolta alla popolazione del luogo con lo scopo di migliorare le condizioni igienico-sanitarie (bollitura dell’acqua, cottura degli alimenti...), implementare l’allattamento al seno e le vaccinazioni. Il servizio Pediatria di Comunità dell’Ulss sta predisponendo a tal scopo del materiale informativo per le gestanti e le puerpere. Il quarto traguardo è un percorso di informazione e sensibilizzazione alla partecipazione alla cooperazione con i paesi in via di sviluppo rivolto agli operatori socio-sanitari e alla popolazione generale dell’Ulss. A questa fase stanno partecipando attivamente 9 istituti scolastici della zona (3 scuole elementari, 4 scuole medie e 2 istituti superiori) con attività didattiche ed iniziative (mercatino equo-solidale, mostre di materiali prodotti...) finalizzate alla raccolta di fondi per l’acquisto di kit per la diagnostica delle malattie infettive e di materiale didattico per i bambini che accedono all’ospedale. Si sta infine pensando ad un “ponte di solidarietà didattica” con l’obiettivo di attivare l’adozione a distanza di alcune scuole di Bissau. La Guinea Bissau in cifre Questo Stato è uno dei paesi più poveri al mondo con un debito estero che raggiunge i 700 milioni di dollari (2,5 volte il prodotto interno lordo), una mortalità infantile elevatissima e tale che un bambino su quattro muore prima di compiere i cinque anni. L’attesa di vita alla nascita è di 43 anni, l’analfabetismo raggiunge il 48% dei maschi ed il 70% delle femmine. La maggior parte delle strutture sanitarie è stata distrutta con la guerra civile del 1998. Attualmente soltanto il 25% dei parti è effettuato con assistenza sanitaria. L'intervento dell'Ulss 5 è stato produttivo e concreto anche perchè la Guinea Bissau è uno Stato grande il doppio del Veneto e ha una popolazione di 1.316.000 di abitanti. 10 Raffaello Galiotto rianimazione informatizzata l’uso delle nuove tecnologie migliora il servizio Da due anni l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha avviato con successo la sperimentazione della cartella clinica elettronica nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cazzavillan di Arzignano Tutti e dieci i posti letto della Rianimazione sono forniti di apparecchiature tecnologiche di avanguardia predisposte anche per i collegamenti con il sistema informatico, a tutto vantaggio del servizio reso ai pazienti. Il nuovo sistema consente di velocizzare e rendere più efficienti operazioni come l’elaborazione del diario clinico e la prescrizione delle terapie. Quest’ultima avviene ora mediante l’utilizzo di un data-base dei farmaci aggiornabile, nel quale sono state inserite tutte le informazioni atte a ridurre la possibilità di errore. La terapia, ovviamente studiata sulle necessità di ogni ricoverato, è schematizzata con un sistema grafico, di facile e immediata comprensione da parte di medici ed infermieri, cosa che semplifica il loro lavoro. Tutto il sistema è on line e integrato con il sistema informativo dell’Ulss 5, in modo da acquisire in continuo dati di ingresso quali analisi di laboratorio, dati dei monitor della ventilazione, immagini radiologiche, endoscopiche, radiografiche. Sin dall’introduzione di queste nuove appa- recchiature - viene spiegato in reparto - si è proceduto alla configurazione dell’intero sistema, anche se è stato introdotto con la necessaria gradualità. Il primo modulo ad essere utilizzato è stato quello del diario clinico e le prevedibili difficoltà di avvio sono state superate grazie alla collaborazione di tutti, medici e infermieri, con il contributo delle competenze del Servizio Informatico aziendale e di alcuni medici del servizio come i dottori Agostino Vestali e Ernesto Della Mora. Ora il sistema viene utilizzato appieno da tutte le figure professionali del servizio e si sono creati gli automatismi metodologici auspicati che permettono al personale di interagire, partendo dall’inserimento del paziente al momento del ricovero fino alla stampa della cartella clinica all’atto della dimissione. I margini di errore si sono ridotti e la possibilità di risalire facilmente all’autore di ogni azione favorisce il controllo e responsabilizza le figure coinvolte nell’attività assistenziale. Dario Mastropasqua 11 Ai nuovi degenti verrà consegnato un opuscolo informativo con le novità introdotte da gennaio Lonigo, si cambia all’ospedale cittadino nuove modalità d’accesso Domenico Mantoan Dal primo gennaio 2004 la Direzione medica ospedaliera ha applicato nuove modalità di accesso per i visitatori e gli utenti ai reparti di degenza dell’ospedale di Lonigo. “La nuova regolamentazione si è resa necessaria per garantire ai pazienti ricoverati un’appropriata assistenza medica, infermieristica e le necessarie cure igieniche, - afferma il Direttore Generale dell’Ulss 5, Daniela Carraro - a volte ostacolate da un accesso indiscriminato ai reparti di degenza”. Per facilitare l’applicazione delle nuove modalità di accesso è stato predisposto un foglio informativo con indicazioni sul comportamento da adottare nei reparti di degenza a cura del paziente e dei propri familiari. Questo opuscolo viene distribuito ad ogni paziente al momento del ricovero. In più, al fine di favorire la diffusione delle nuove modalità di accesso ai reparti di degenza, è stata preventivamente informata, a cura di questa Direzione Generale, l’Associazione per la Difesa dei Diritti del Malato di Lonigo, a cui è stato trasmessa copia del foglio informativo. Queste informazioni verranno, inoltre, esposte al pubblico mediante l’affissione di appositi cartelli nei reparti e in portineria. i vecchi fondatori dell’ospedale di Valdagno Raffaello Galiotto la foto commemorativa si trova vicino al Cup Sessantacinque anni fa l’11 febbraio 1929 Gio Batta Visonà, Antonio Pellizzari, Archilio Benetti, Quintino Sella, Silvio Guiotto, Giuseppe Zordan e Francesco Benetti didero il via alla costruzione del vecchio nosocomio di Valdagno. 12 A partire dal primo gennaio scorso, pertanto, l’accesso ai reparti di degenza dell’Ospedale di Lonigo avverrà secondo le seguenti: orari di visita ai degenti lunedì 11,00 - 12,00 / 19,00 - 20,00 da martedì a sabato 19,00 - 20,00 domenica e festivi 11,00 - 12,00 / 19,00 - 20,00 Sono state introdotte due fasce orarie dalle ore 8.00 alle 11.00 e dalle ore 14.00 alle 17.00 in cui le visite sono assolutamente vietate. uso ascensori Negli orari succitati gli ascensori n.1 e n.2 saranno abilitati solo per raggiungere il 3° piano. E’ incaricato dell’abilitazione e disabilitazione il personale di portineria. Le porte di accesso ai reparti, dotate di serratura, rimarranno chiuse negli orari suddetti. porte di accesso ai reparti Alle porte di accesso ai reparti è stato installato un campanello di chiamata per rispondere ad eventuali chiamate. Nosiglia ad Arzignano il nuovo vescovo di Vicenza in visita al Cazzavillan Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Vicenza, Monsignor Cesare Nosiglia ha visitato nella mattinata di sabato 24 gennaio 2004 l’Ospedale di Arzignano. Al suo arrivo è stato accolto dai massimi responsabili dell’Ulss 5 Ovest Vicentino e da don Pierangelo, don Antonio, don Albano, don Domenico, i quattro cappellani ospedalieri dell'Azienda. Sua Eccellenza ha poi incontrato il personale ospedaliero presente e ha celebrato la Santa Messa nella cappella. Infine, prima di lasciare l’ospedale, Nosiglia si è recato in visita ai pazienti del reparto di Medicina Generale. Raffaello Galiotto ambulanza medicalizzata a Valdagno offrirà un servizio specifico per i territori montani È attiva da dicembre la convenzione fra Ulss 5 e Imet onlus (acronimo per Infermieri e Medici per l’Emergenza Territoriale) per la medicalizzazione del servizio del 118 con partenza dall’ospedale di Valdagno. L’Imet è un’associazione no profit con sede a Crespano del Grappa, attiva già da alcuni anni per la gestione di servizi di urgenza ed emergenza per le aziende Ulss n.7 Pieve di Soligo e n.8 Asolo Castelfranco. La rete dell’urgenza ed emergenza, offerta dall’Ulss 5 ai circa 180 mila abitanti del territorio dei 22 Comuni su cui essa opera, risulta ora composta da due punti di Pronto Soccorso e da altrettante basi di Primo Intervento, con il supporto di tre ambulanze medicalizzate (una con base a Lonigo, la seconda con base ad ArzignanoMontecchio, la terza che parte da Valdagno). “L’obiettivo dichiarato - spiega il Direttore Sanitario Giampaolo Stopazzolo - è di limitare i ricoveri e gli accessi impropri al Pronto Soccorso coinvolgendo i medici curanti in tutti i casi in cui il paziente non viene trasportato in ospedale”. Secondo i dati in possesso dell’Imet, infatti, si stima che nelle zone montane e periferiche le vere emergenze (i cosiddetti “codici rossi”) rappresentino meno del 10 per cento del totale. Giordano Guizzardi un 118 poliglotta la guida informativa del Suem tradotta in 7 lingue Fiorella Clarici È disponibile al pubblico, presso l’Urp di Arzignano, i servizi di Pronto Soccorso e Primo Intervento e gli ambulatori dei medici di famiglia, la guida ai servizi del 118 dell’Ulss 5. L’opuscolo, tradotto dal Servizio di Mediazione Culturale in sette lingue (inglese, francese, serbo-croato, arabo, punjabi, bengalese e albanese) contiene informazioni preziose per capire le finalità del Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica per un suo utilizzo serio e coscienzioso. Al costo della traduzione hanno contribuito l’Associazione Industriali di Vicenza - raggruppamento di Arzignano-Montecchio Maggiore - e grazie all’interessamento di alcuni associati che appartengono al Movimento per i Diritti del Malato di Arzignano. 13 risonanza magnetica nuovo software in grado di potenziare la capacità diagnostica Fiorella Clarici Grazie alla donazione della società Acque del Chiampo è stato possibile aggiornare il software dell’apparecchiatura “Gyroscant NT 10”, in dotazione al servizio di radiologia dell’ospedale di Arzignano. L’operazione è costata in tutto 313 mila euro. Ora la risonanza, donata nel 1998 da un gruppo di imprenditori costituitisi poi nella Fondazione “Città di Arzignano”, è in grado di ottenere una migliore qualità dell’immagine, di eseguire con maggiore rapidità gli esami e, ancora, di avere una più ampia possibilità di utilizzazione in ambito vascolare. Positiva collaborazione fra l’Università di Padova e la Chirurgia di Valdagno Ulss 5 e ricerca un progetto di ricerca per la ricostruzione della trachea Luigi De Santis 14 La Regione Veneto ha recentemente approvato un progetto di ricerca sulla rigenerazione della cartilagine tracheale che vede coinvolti la Facoltà di Farmacia dell’Università di Padova, ed il Dipartimento di Chirurgia dell’Ospedale di Valdagno. La trachea, il condotto che mette in comunicazione la bocca ed il naso con i polmoni, è costituita in buona parte da cartilagine che, per traumi, tumori o infezioni, può essere danneggiata gravemente. Lo scopo della ricerca, che si effettuerà per ora a livello sperimentale su animali, è quello di porre le basi per poter sostituire con tessuti rigenerati in laboratorio, utilizzando cellule dello stesso soggetto, la trachea. Basandosi sui risultati di ricerche precedenti, verrà ricavata da animali donatori una “impalcatura” di sostegno priva di reattività con l’organismo, sulla quale si semineranno delle cellule cartilaginee in grado di dare vitalità all’innesto e cellule epiteliali che la proteggeranno, all’interno, dalle infezioni delle vie respiratorie. La ricerca, della durata di due anni, intende valutare nel tempo la stabilità della neo-trachea e la mancanza di reazioni di rigetto, al fine di porre le basi per un futuro utilizzo chirurgico della metodica. Le applicazioni pratiche di questi studi non saranno immediatamente visibili ed utilizzabili ma, sostenendo ed incoraggiando questo tipo di ricerca, la Regione Veneto intende creare le basi per un’assistenza sanitaria di qualità sempre maggiore nei prossimi anni. In un mondo scientifico in continua evoluzione è infatti necessario spingere sempre più avanti il proprio livello professionale per poter rispondere ad esigenze costantemente in aumento. Raffaello Galiotto nuove sale operatorie al Cazzavillan sono già attive da marzo namento ambientale. Le due sale operatorie dispongono di una superficie utile di circa 290 metri quadrati, in cui sono incluse le aree di preparazione pazienti e preparazione chirurghi, la sala risveglio con annesso locale vuotatoio, la zona di sosta per i chirurghi e quella di deposito materiali per interventi operatori. Un altro settore che ha beneficiato di questo intervento è quello annesso al gruppo operatorio, che è stato completamente ristrutturato per una superficie pari ad oltre 400 metri quadrati e che comprende l’ingresso, il passamalati, l’area d sterilizzazione, gli spogliatoi, i servizi igienici e le docce, lavoro personale, deposito materiale sterile, la zona di ricezione e lavaggio strumenti. Gabriele Brotto Raffaello Galiotto Sono state inaugurate a marzo e sono già in funzione le due nuove sale operatorie dell’ospedale Cazzavillan di Arzignano, dal 1999 centro per acuti all’interno della rete ospedaliera dell’Ulss 5 Ovest Vicentino. La soluzione progettuale delle sale operatorie è stata predisposta dall’Ufficio Tecnico dell’Ulss, in collaborazione, per la parte sanitaria, con la Direzione Medica. Per non pregiudicare la normale attività del gruppo operatorio, gli interventi di ristrutturazione sono stati realizzati nei giorni di sabato e domenica. Le nuove strutture sono costate 2.265.012 euro, più della metà dei quali sono stati necessari per l’acquisto delle sole apparecchiature ed attrezzature mediche secondo gli standard qualitativi più elevati. Fra le peculiarità costruttive che caratterizzano queste due nuove strutture, c’è l’impianto di condizionamento d’aria che è dotato di “dispositivo contaparticelle” che regola l’afflusso dei ricambi d’aria in rapporto all’inqui- 15 Il titolo dell’incontro dell’11 giugno prossimo a Valdagno sarà "La chirurgia dell'anziano nel terzo millennio: nuove tecnologie per nuove esigenze" terza età: convegno chirurgico in contemporanea con un simposio infermieristico Flavio Frigo Il prossimo 11 giugno il Dipartimento di Chirurgia dell'Ospedale "S. Lorenzo" di Valdagno organizzerà, nell'elegante Sala Soster di Palazzo Festari, un convegno sulle nuove tecnologie e le loro applicazioni nella chirurgia dell'anziano. L’incontro è stato curato dal Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia dell’Ospedale di Valdagno, dottor Luigi De Santis. Si tratta del primo congresso chirurgico nella storia dell'Ospedale di Valdagno e, anche per questo, si è cercato di organizzare una manifestazione ad alto livello scientifico. Converranno infatti molti tra gli studiosi più noti delle Università di Padova, Milano, Verona, Trieste e Messina, oltre a relatori da molti ospedali del Veneto. Lo scopo dell'incontro è quello di confrontare le diverse esperienze sulla scorta di quelle che sono le tecnologie più avanzate e le loro applicazioni nei pazienti anziani. Si sono infatti affermate negli ultimi anni metodiche che consentono di eseguire interventi anche impegnativi senza la necessità di grandi tagli, ma con piccole incisioni attraverso le quali si possono introdurre telecamere e strumenti. L'aumento della popolazione anziana pone nuove sfide alla chirurgia, sia in termini di risorse che di indicazioni e di problematiche pre e postoperatorie. Si è quindi ritenuto necessario fare convergere in una giornata di studio esperienze diverse e qualificate che, nel confronto, permettessero di creare degli indirizzi per l’attività quotidiana. Il convegno, per il suo tema e per la qualificazione dei relatori, si svolge sotto il patrocinio della Società Italiana di Chirurgia Geriatrica. Simposio Infermieristico Contemporaneamente, nella seconda sala convegni di Palazzo Festari si terrà un simposio parallelo sulle "Problematiche infermieristiche in laparoscopia". L'evento ha lo scopo di accrescere, di pari passo con quella che è la preparazione medica, anche quella del personale infermieristico, sia di sala operatoria che di reparto. L'esigenza nasce dalla coscienza del ruolo sempre più importante dell'infermiere nella gestione dei pazienti, in particolare anziani, che necessitano di cure e di attenzioni specifiche. Verranno affrontati argomenti relativi alla preparazione preoperatoria, al posizionamento del paziente, all’utilizzo delle tecnologie avanzate ed alle problematiche intra e postoperatorie. la caduta nell’anziano alcuni consigli per non cadere Marcello Mari 16 Circa il 50% delle cadute nell’anziano sarebbero attribuibili a fattori ambientali potenzialmente evitabili; una attenta valutazione medica ed un trattamento adeguato di alcune condizioni patologiche potrebbero probabilmente aiutare a prevenire gran parte del rimanente 50%, soprattutto se il paziente viene istruito a comportarsi nella maniera più corretta. Il Dipartimento Area Medica di Valdagno, allo scopo di informare e coinvolgere tutti coloro che si occupano dell’assistenza agli anziani, ha predisposto un opuscolo distribuito presso il reparto di Lungodegenza dell’Ospedale di Valdagno che fornisce consigli utili per rendere sicuro l’ambiente domestico in cui vive l’anziano, partendo dall’esame dei fattori di rischio e delle conseguenze delle sue cadute. L’anca rappresenta senza alcun dubbio un’articolazione tra le più “umane” in quanto consente all’uomo, nella scala filogenetica, l’acquisizione di una stazione eretta sicura e dinamica e permette il frazionamento del corpo, senza bisogno di coinvolgere in alcun momento gli arti superiori. Proprio per questa delicata ed evoluta mobilità che la contraddistingue, l’anca è, più di ogni altra articolazione, sottoposta ad usura. Per questi motivi l’anca non può non rappresentare un elemento, anche culturale, del massimo interesse per il riabilitatore e proprio allo scopo di approfondire queste varie tematiche il 12 dicembre scorso l’Ulss 5 Ovest Vicentino ha organizzato un convegno a Villa San Fermo a Lonigo a cura del Reparto di Recupero e Riabilitazione Funzionale che ha visto la collaborazione dei reparti di Ortopedia dell’Azienda Ulss 5, presente a Montecchio-Arzignano (diretto dal dottor Enrico Castaman) e di Valdagno (diretto dal dottor Walter Faggin). In particolare si è cercato di pun- cura e riabilitazione dell’anca il servizio offerto a Lonigo è ai massimi livelli regionali tare l’attenzione sul tema delle cure e della riabilitazione dell’anca. La partecipazione di pubblico è stata molto positiva, con circa 120 fra medici e infermieri che hanno ascoltato gli interventi. Al centro di tutto le problematiche riabilitative nella rieducazione delll’anca, in particolare dopo l’intervento di artroprotesi, una delle operazioni più diffuse soprattutto tra la popolazione anziana. Rosa Barletta fratture del femore un convegno sulla cura e riabilitazione di questa patologia Le fratture del femore nelle persone anziane rappresentano una patologia dagli alti costi individuali, familiari e sociali. Sono frequenti, anche in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione, spesso pongono problemi clinici di difficile soluzione, e rappresentano un momento preoccupante per la gran maggioranza dei soggetti anziani, in relazione al recupero totale dell’autonomia e dell’autosufficienza. Il momento emotivo è il primo passo di un lungo percorso che deve tendere al reinserimento familiare o istituzionale del paziente. Per affrontare questi ed altri aspetti relativi a questo tema, l’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Montecchio Maggiore ha organizzato per sabato 19 giugno in Villa Cordellina a Montecchio Maggiore un convegno che metterà a confronto i diversi attori coinvolti nel lungo percorso che va dalla cura alla riabilitazione: chirurghi, ortopedici, fisiatri, terapisti della riabilitazione, personale infermieristico e assistenti sociali. A partire dalle ore 8.30 e per tutta la mattinata i moderatori Rosa Barletta, Enrico Castaman, Walter Faggin e Dario Mastropasqua affronteranno queste variabili con altri esperti. Sono invitati medici ospedalieri e del territorio. Enrico Castaman Antonio Loro massaggio infantile un corso per imparare un nuovo modo di rapportarsi con il proprio bambino Dal 2002 sono attivi nei punti nascita degli ospedali di Arzignano e di Valdagno i corsi di massaggio infantile. Il programma prevede una serie di cinque incontri, di due ore ciascuno, cui sono ammessi da 5 a 9 bambini con i relativi genitori ed ha lo scopo di fornire un servizio ulteriore alle famiglie che accedono ai reparti di maternità degli ospedali di Arzignano e Valdagno. Il massaggio infantile riscoperto in Occidente negli anni ’80, è sempre stato molto praticato nelle culture nordiche e orientali. Segue una legge naturale che risponde alla necessità degli esseri viventi di essere toccati per sviluppare meglio i sensi, il corpo e la mente. Il corso dell’Ulss 5 Ovest Vicentino viene pubblicizzato attraverso la distribuzione di volantini nel corso di preparazione al parto, in ospedale durante il ricovero post natale e con l’affissione di locandine nei reparti di Ostetricia, Pediatria e negli ambulatori pediatrici. I genitori che intendono partecipare al corso si possono rivolgere al personale dell’Unità operativa Assistenza Neonatale. La partecipazione al corso prevede il pagamento di un ticket pari a 36,15 euro. Luciano Marcazzò Informazioni: Nido Ospedale di Arzignano tel. 0444 479214 Nido Ospedale di Valdagno tel. 0445 423342 17 Raffaello Galiotto esami di laboratorio istruzioni per l’uso Giovanni Crispini Patrizia Draghicchio Dove e quando Punti prelievo sede Arzignano Montecchio Lonigo ambulatoriali giorni prelievo orario prenotazione indirizzo da lunedì a venerdì 7.30-9.00 no via Kennedy, 2 da lunedì a venerdì 7.30-9.00 no Ospedale da lunedì a venerdì 7.30-9.00 no Laboratorio Ospedale sabato 8.00-8.30 si Laboratorio Ospedale Valdagno da lunedì a venerdì 7.30-9.00 no Laboratorio Ospedale Chiampo giovedì 7.30-9.00 si piazza Zanella Recoaro martedì e giovedì 8.00-9.00 si via Bruni Cornedo lunedì e mercoledì 8.00-9.00 si piazza Moro Castelgomberto mercoledì e venerdì 8.00-9.00 si palazzo Barbaran Trissino martedì 8.00-9.00 si via Sauro I prelievi si eseguono anche il sabato in libera professione, presso i laboratori degli Ospedali di Arzignano e di Montecchio, dietro pagamento dell’intero costo delle prestazioni. Prelievi a domicilio I prelievi a domicilio vengono eseguiti per pazienti che per motivi di salute non possono raggiungere l’ambulatorio. Per questa attività bisogna prenotare presso le sedi sopra indicate. Come L’utente che si sottopone a prelievo di sangue deve essere a digiuno dalla mezzanotte. Per il prelievo negli ambulatori sono necessarie l’impegnativa del medico di base e la tessera sanitaria. Non si effettuano prenotazioni. Per il prelievo in una qualsiasi delle modalità che necessitano di prenotazione bisogna presentare l’impegnativa del medico di base e la tessera sanitaria. É importante che sull’impegnativa siano correttamente riportate da parte del medico di base o dello specialista le esenzioni di cui si ha diritto (per gravidanza, patologia etc.). Si ricorda che sono esentate solo le analisi correlate alla patologia cui si riferisce l’esenzione; eventuali altre analisi, anche se richieste sulla medesima impegnativa, non sono esenti. Chi, in base all’età e/o al reddito è esentato dal pagamento del ticket, è invitato a firmare un modulo per l’autocertificazione dall’impiegata che effettua l’accettazione. È molto importante chiedere al medico di base se si tratta di esami del sangue o altro perché, in caso di richiesta di esami su materiali diversi dal sangue, può essere necessario munirsi di contenitori per la raccolta, acquistabili in farmacia o richiedibili gratuitamente presso i Punti Prelievo. É bene chiedergli anche se sono necessarie raccolte particolari (per es. urine delle 24 ore) in modo da poter accedere al Punto Prelievi con tutto il materiale già raccolto in modo corretto. Per i prelievi microbiologici eseguiti dal personale sanitario (tampone nasale, faringeo, vaginale etc.), non servono né digiuno né contenitori. Per esami che richiedono l’esecuzione di più prelievi, esistono modalità di accesso particolari. Anche per questo sarebbe utile informarsi dal pro18 Al punto prelievi Ai Punti Prelievo di Arzignano, Montecchio Maggiore, Lonigo e Valdagno l’utente è tenuto a munirsi del numero per accedere allo sportello di accettazione, tenendo a portata di mano tessera sanitaria ed impegnativa; particolari richieste vanno fatte prima e non dopo l’accettazione, perché, ad accettazione avvenuta, è molto problematico effettuare variazioni. Solamente ad Arzignano e Montecchio Maggiore si può richiedere l’invio a domicilio del referto: è importante controllare l’esattezza dell’indirizzo e pagare anticipatamente anche le spese postali. Per pagamenti in tempi successivi al prelievo bisogna rivolgersi agli uffici cassa o alle casse automatiche ospedaliere. La ricevuta comprovante il pagamento deve essere esibita per il ritiro del referto. Se il pagamento avviene al momento dell’accettazione, il modulo consegnato, riportante il giorno presunto per il ritiro del referto, serve anche come ricevuta di pagamento, detraibile dalla dichiarazione dei redditi. I contenitori con i materiali biologici vanno consegnati al personale addetto assieme alle eventuali etichette necessarie per il prelievo. Raffaello Galiotto prio medico riguardo al tempo di permanenza necessario per l’intera serie di prelievi. • Per la diagnosi di diabete si eseguono le prove da carico di glucosio (curve glicemiche) che a Valdagno sono eseguite dal Centro Antidiabetico. Per gli altri tre Ospedali questi esami hanno la precedenza su tutti, perché è necessario fare più prelievi. In tal caso è importante l’accesso puntuale alle ore 7.30. Non occorre munirsi di numero, ma bisogna rivolgersi immediatamente all’impiegata che esegue le accettazioni. Esistono diverse tipologie di curve glicemiche: • La minicurva (50g) dura 1 ora e richiede un Ritiro prelievo di base e un secondo dopo 1 ora Il ritiro dei referti si effettua: • La curva con 75 g dura 2 ore e richiede un alla portineria dell’ospedale prelievo di base e un secondo dopo 2 ore · Arzignano: 7.00-21.00 per i prelievi effettuati ad Arzignano • La curva con 100 g dura 3 ore e non viene · Montecchio Maggiore: 7.00-21.00 per i prelievi a Montecchio eseguita nel Punto Prelievi di Montecchio. Ad 7.00-21.00 per i prelievi effettuati a Lonigo · Lonigo: Arzignano si esegue solamente il venerdì e · Valdagno: 7.00-21.00 per i prelievi effettuati a Valdagno richiede un prelievo di base ed altri 3 prelievi a presso i Punti Salute di Recoaro, Cornedo, Castelgomberto e distanza di 60 minuti. Trissino per i prelievi ivi effettuati ed i prelievi domiciliari ivi afferenti, • La glicemia postprandiale richiede un secondo in giorni ed orari comunicati al momento del prelievo. prelievo che viene eseguito nel pomeriggio, Si ricorda che ai destinatari di referti non ritirati entro un mese, per esattamente 2 ore dopo la fine del pranzo, nei effetto della legge 29/12/90 n.407 art.5, viene richiesto con un sollaboratori di Arzignano, Lonigo; a Valdagno al lecito dell’Azienda Ulss il pagamento dell’intero costo della preCentro Antidiabetico. stazione, non del solo ticket. • Per cortisolo e ACTH può essere richiesto anche un prelievo da eseguirsi alle ore 18. Per gli utenti di Montecchio, questo secondo prelievo del Informazioni pomeriggio viene eseguito al Laboratorio Analisi di Arzignano. Richieste particolari e informazioni possono essere rivolte: • Lo spermiogramma (esame del liquido semi· Arzignano e Montecchio Maggiore 7.30-15.00 tel.0444 479250 nale, non colturale) viene eseguito solo ad 7.30-15.00 tel. 0444 431302 · Lonigo Arzignano e Valdagno e deve essere prenotato. · Valdagno 7.30-15.00 tel. 0445 423271 Sono necessarie alcune istruzioni particolari che · Chiampo solo mattino tel. 0444 420671 vengono fornite, unitamente al contenitore, dai · Recoaro solo mattino tel. 0445 75660 Laboratori di Arzignano e Valdagno, dove dovrà solo mattino tel. 0445 951679 · Cornedo avvenire anche la consegna del materiale. tel. 0445 940519 · Castelgomberto solo mattino • L’esame del secreto uretrale per i maschi viene tel. 0445 963999 solo mattino · Trissino effettuato su appuntamento, all’ambulatorio situato nell’ospedale di Arzignano o in Laboratorio Analisi a Valdagno. • I tamponi vaginali e cervicali sono effettuati dal Centro Donna all’Ospedale di Montecchio, previo appuntamento richiesto al servizio accettazione per i prelievi di sangue, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle 10.30 (dopo i prelievi di sangue). 19 piano di zona uno strumento per superare la frammentazione e dare nuove possibilità di spazio anche a soggetti non istituzionali Antonella Pinzauti Nell’Ovest Vicentino Il primo soggetto con il quale i Comuni interloquiscono per elaborare il Piano di Zona è l’Ulss perché il perseguimento degli obiettivi di salute si riferisce in via prioritaria alla realizzazione di servizi socio–sanitari, specificatamente i servizi sanitari a rilievo sociale e i servizi socio–sanitari ad alta integrazione, che la legge ha attribuito alla competenza delle aziende sanitarie. Nel giugno 2003, seguendo le indicazioni e le linee guida regionali. La Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 5, sulla scorta dell’esperienza maturata nelle precedenti due edizioni di elaborazione del piano di zona, ha ritenuto di procedere al coinvolgimento di associazioni, cooperative sociali, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, Provincia, IPAB, Scuola. Ha quindi confermato il modello organizzativo precedentemente sperimentato e basato su due principi. Da una parte l’attribuzione alle Amministrazioni comunali della responsabilità delle politiche sociali, dall’altra il contributo e la partecipazione attiva da parte dei soggetti coinvolti nella fase di progettazione del Piano. Compito dei Comuni è la definizione delle priorità; compito degli altri soggetti è di esprimere i bisogni emergenti e di contribuire al loro soddisfacimento. Sono state realizzate pertanto le fasi propedeutiche alla costruzione del nuovo Piano, con la costituzione di tavoli di lavoro distinti per area di intervento per favorire l’integrazione fra soggetti che operano sullo stesso bisogno e trasversali al territorio (area anziani, area dipendenze, area materno infantile e tutela minori, area handicap, area salute mentale, area dell’immigrazione) con il compito di rilevare i bisogni ed offrire un’indicazione circa le priorità di intervento. A fianco dei tavoli di lavoro, è stata inoltre disposta l’attivazione di gruppi tecnici paralleli con il compito di formulare le proposte di progetto da inserire nel piano di zona medesimo. Dovendo rispettare la scadenza del 29 febbraio 2004, termine fissato dalla Giunta Regionale per la presentazione del Piano di 20 Zona, questa Ulss si è attivata per garantire la presentazione di un primo elaborato del Piano, costituita dalle progettualità già in corso, frutto di un confronto interistituzionale già avvenuto, nonché di una consultazione con il Terzo Settore, dove prevista. È stato programmato, invece, di rimandare a una seconda fase, l’integrazione del Piano di Zona con le nuove progettualità, elaborate dai gruppi di lavoro costituiti recentemente. I servizi erogati dalle tante realtà (Cooperative sociali, Associazioni di volontariato, Comuni …) costituiscono un investimento per lo sviluppo della comunità, in quanto mettono in circolo ricchezze in termini di opportunità di lavoro, risorse economiche, professionalità e processi comunicativi. Il Piano di zona è uno strumento essenziale per leggere la domanda che cambia, permette poi di cambiare la struttura dell'offerta ed è un mezzo di lettura per la costruzione di processi di sviluppo complessivo di un territorio. Sarà pertanto indispensabile mantenere sempre attivi i tavoli di confronto cercando attraverso la concertazione di coniugare le necessità con l’opportunità delle risorse affinché effettivamente contribuiscano a fare utilità sociale all'interno del loro contesto di azione. Cos’è? Il Piano di Zona è uno strumento di programmazione dei servizi socio-sanitari territoriali che consente di promuoverne la realizzazione in una rete integrata a livello istituzionale, gestionale e professionale, con l’obiettivo di assicurare risposte efficaci ai bisogni delle persone e miglioramento della loro qualità di vita. È inoltre il risultato del lavoro di una pluralità di soggetti, pubblici e privati, che si aggregano ed operano per dare espressione ad una soggettività di rilievo pubblico, in quanto coinvolta nel più ampio sistema delle responsabilità sociali per la promozione e la tutela delle persone, e di rilievo sociale, in quanto espressione delle associazioni di volontariato, delle cooperative sociali, delle famiglie stesse, e, in alcuni casi, anche dalle imprese, per meglio integrare soggettività e risorse. Certo che, in ordine all’esercizio di funzioni pubbliche da parte di soggetti privati, la titolarità delle funzioni si conferma in capo all’ente pubblico, e in particolare alla Regione e agli Enti locali che, per dettato costituzionale e disposizione legislativa, sono tenuti a decidere le priorità, ad approvare i contenuti della programmazione, a valutare i risultati, a garantire l’esigibilità dei diritti. messaggio promozionale 21 Due incontri per promuovere il dialogo fra i medici di famiglia e gli specialisti diabetologi ospedalieri dell’Ulss 5 Ovest Vicentino lotta al diabete novità in vista per il Centro Antidiabetico Elvio Pistaffa È questo l’obiettivo alla base dei due incontri promossi dall’Ulss 5 Ovest Vicentino che hanno avuto come tema l’assistenza al paziente diabetico e che si sono svolti a cavallo fra i mesi di marzo e aprile scorsi. I due appuntamenti sono stati coordinati dal direttore del distretto socio sanitario dottor Elvio Gremes, con il dottor Massimo Cigolini, responsabile del Centro Antidiabetico dell’Ulss 5, nelle vesti di relatore e l’introduzione del dottor Natalino Bianco medico di medicina generale di Grancona. In particolare si è voluto porre le basi per un modello organizzato di assistenza al paziente diabetico di tipo 2 (il diabete dell’adulto) tra medico di medicina generale e lo specialista diabetologo. “Lo scopo degli incontri, che sono operativi - nota il dottor Pistaffa, responsabile delle Cure Primarie del Distretto - è la scrittura insieme di un accordo di collaborazione tra medici di famiglia e ospedalieri specialisti diabetologi per la gestione del paziente diabetico. Il Centro Antidiabetico si caratterizzerà, in seguito all’applicazione dell’accordo, come un centro di consulenza specialistica e di cura per le complicazioni". Nel territorio dell’Ulss 5 il diabete di tipo 2 interessa circa 5 mila persone - tanti sono gli esenti ticket per questa patologia ed è una condizione molto più diffusa del diabete di tipo 1, cioè il diabete giovanile. A differenza del diabete di tipo 1, in questo tipo di diabete il pancreas produce ancora insulina, ma l'insulina prodotta è comunque insufficiente o poco efficace per le necessità dell'organismo. Il paziente affetto da questo tipo di diabete riesce spesso a controllare la malattia con la dieta ed eventualmente con l'uso di farmaci. Solo nei casi più gravi è necessario ricorrere alla somministrazione di insulina. I diabetici di tipo 2 sono generalmente soggetti adulti tendenti all'obesità. medici di medicina generale siglato il nuovo patto aziendale con l’Ulss 5 Giampaolo Stopazzolo La massiccia adesione all’accordo (101 medici su 125) spiega la condivisione di una filosofia comune fra l’Azienda e i medici di medicina generale 22 Il nuovo anno ha portato con sé anche il nuovo patto aziendale fra l’Ulss 5 Ovest Vicentino e i medici di medicina generale, dopo la positiva esperienza condotta nel biennio 2001/2002. La soddisfazione espressa dalle parti spiega come i medici di medicina generale abbiano contribuito in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi aziendali nel corso del biennio 2001/2002, in particolare per quanto riguarda la partecipazione alla campagna di vaccinazione antinfluenzale ed al miglior uso delle risorse farmaceutiche, ed hanno stabilito con i medici ospedalieri una serie di rapporti per la costruzione di linee guida e percorsi terapeutici. I contenuti del nuovo patto, sottoscritto dalla grandissima maggioranza dei medici (101 su 125) riguardano fra l’altro il riconoscimento del medico di medicina generale quale “tutor” (referente unitario di fiducia) dell’assistito, in nome e per conto del quale esercita anche la funzione di “acquirente delle prestazioni”. Il patto prevede poi un coinvolgimento del medico a pieno titolo nel processo di gestione del budget distrettuale e la stesura e la stampa di una Carta dei servizi del singolo o dell’Associazione. I medici di medicina generale si sono inoltre impegnati a fornire un servizio di ricezione delle chiamate che consenta di ampliare la comunicazione dell’assistito nell’arco della giornata e a sviluppare forme di ricevimento su appuntamento. neonati extracomunitari servizio di visita domiciliare ai nuovi nati immigrati È attivo da cinque anni nell’Ulss il servizio di visita domiciliare ai nuovi nati immigrati. La grande rilevanza sociale e sanitaria della presenza extracomunitaria nei 22 Comuni sui quali l’Ulss svolge la sua attività ha infatti spinto il Servizio di Pediatria di Comunità a rivedere e ridefinire il programma sanitario di prevenzione e promozione della salute per la popolazione pediatrica in generale. Si è rivolta particolare attenzione ai sottogruppi di popolazione a “rischio” socio-sanitario, tra cui sono inseriti i nuovi nati extracomunitari. Si sa infatti che esistono disuguaglianze sanitarie e sociali tra le popolazioni più svantaggiate e che ciò si acuisce più facilmente durante i periodi dell’infanzia e dell’adolescenza. Per questo il Servizio ha studiato uno specifico progetto di promozione e prevenzione incentrato sulla visita domiciliare. È stato istituito un proto- collo operativo tra il Servizio Pediatria di Comunità e i Punti Nascita della Pediatria ospedaliera per cui ogni quindici giorni viene comunicato l’elenco dei nuovi nati immigrati. Una volta avvenuta questa segnalazione la visita a domicilio da parte delle assistenti sanitarie del Servizio viene effettuata entro quindici giorni dal ritorno a casa della puerpera con il neonato, preventivamente avvisata tramite una cartolina postale e una telefonata. Il punto di forza di questo sevizio attivato dall’Ulss è il fatto che è automatico: a differenza della maggior parte dei servizi territoriali che aspettano che sia l’utente a venire o nel momento del bisogno o per informazioni specifiche presso la loro sede, con questo progetto si è voluto capovolgere questo modo di concepire ed agire proponendo un’iniziativa attiva che va a domicilio dell’utente. Venceslao Ambrosini infanzia, adolescenza e famiglia una guida ai servizi promossi dall’Ulss 5 La legge 285 del ’97 “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza” ha stimolato una proficua integrazione programmatica fra Ulss, mondo dell’associazionismo e della scuola, Amministrazioni comunali e privati. A sette anni di distanza si può vedere come i finanziamenti connessi a questa norma abbiano dato vita a nuovi servizi, ampliati e più accessibili, tutti pensati con l’obiettivo di creare benessere dei cittadini di minore età. Compito di questa piccola, ma esaustiva guida, disponibile presso le varie sedi del Distretto Sociosanitario dell’Ulss 5 Ovest Vicentino, è appunto quello di farli conoscere alla cittadinanza in modo chiaro e immediato, suddividendoli per fasce d’età e ambito d’intervento. Fiorella Clarici 23 Nel rinnovarlo si terrà conto dell’esperienza maturata disabilità termina il Piano triennale di aiuti per le famiglie con disabili Antonella Pinzauti Si concluderà nel corso di quest’anno il piano di intervento triennale promosso dall’Ulss 5 Ovest Vicentino per sostenere le famiglie che assistono persone con disabilità, in età evolutiva o adulta, e persone anziane non autosufficienti. Le azioni progettuali per l’ambito della disabilità in età evolutiva e adulta hanno riguardato agevolazioni per servizi di pronta accoglienza e accoglienza programmata; agevolazioni per spese assistenziali sostenute dalla famiglia a domicilio; sperimentazione di forme di affido familiare temporaneo e promozione della tutela e curatela della persona; esperienze di preparazione all’autonomia e alla vita indipendente; sperimentazione di modalità diverse nell’utilizzo o nell’erogazione di servizi diurni. Le azioni progettuali a favore di persone in età anziana e in condizioni di non autosufficienza hanno compreso invece facilitazioni per accoglienze temporanee in strutture residenziali e soggiorni di vacanza per anziani parzialmente autosufficienti, oltre ad interventi di sostegno a domicilio in particolari fasce orarie o giorni non coperti dai servizi domiciliari tradizionali. Sono entrate in graduatoria 107 persone e sono risultate beneficiarie 87, ma la disponibilità dei benefici, per alcune azioni proposte, è risultata superiore alle domande ricevute, particolarmente per quanto riguarda l’età anziana. Ciò verrà tenuto in considerazione nella valutazione complessiva dell’esperienza. La conclusione della sperimentazione nel triennio 2002-2004 consentirà di valutare gli effetti degli interventi rispetto al carico assistenziale e ai bisogni di sostegno delle famiglie coinvolte, la validità delle forme di intervento sperimentate, e di conseguenza l’opportunità di estendere, adattare, modificare tali interventi o di ricorrere a modalità diverse per il sostegno delle famiglie. Informazioni: Direzione Attività Socio-Sanitaria Montecchio Maggiore tel. 0444 708331 addio al libretto sanitario nei ristoranti, bar e supermercati si passa al Piano di autocontrollo HACCP Adolfo Fiorio 24 La legge regionale n. 41 del 2003 ha introdotto un’importante modifica in materia di igiene e sanità del personale addetto alla produzione e vendita di sostanze alimentari. Gli accertamenti sanitari ai quali gli alimentaristi dovevano sottoporsi annualmente, in base alla normativa nazionale, non sono più obbligatori nella nostra Regione. L'addetto alla manipolazione o alla somministrazione dei cibi, per garantire la sicurezza igienica dei sui prodotti dovrà adottare procedure e percorsi di autocontrollo, formazione e informazione come specificato dal D. Leg.vo 155/97 e precisati dalla stessa legge regionale che abolisce le visite mediche. Pertanto, nell'ambito delle verifiche che l'Ulss, tramite gli Operatori del Servizio Igiene degli Alimenti (Sian), dovesse eseguire in negozi di Alimentari, bar, ristoranti , mense, ecc, non sarà più controllata la validità del Libretto Sanitario con relativa visita medica aggiornata, ma sarà controllato il Piano di autocontrollo HACCP e le relative procedure anche verificando se contiene la documentazione relativa all’effettuazione del percorso formativo, richiesto dalla L.R. 41/03, o la sua programmazione entro i due anni dalla data di scadenza del libretto sanitario. “Ricordiamo agli addetti che in ogni caso il libretto deve essere conservato nel luogo di lavoro” nota il responsabile del Servizio Igiene e Alimenti e Nutrizione, il dottor Franco Rebesan. L’interessato, ai sensi dell’art. 1, punto 1 della L.R. 41/2003, ha comunque la facoltà (“ad esempio perché, a causa del suo lavoro, deve recarsi in altre Regioni dove permane l’obbligo del libretto sanitario” come nota il dr. Massimo Pasqualotto responsabile del Servizio Igiene Sanità Pubblica dell’Ulss 5) di richiedere il rilascio o il rinnovo del libretto sanitario agli ambulatori di Medicina Pubblica dell’Ulss 5. Informazioni: tel. 0444 475712 e-mail: [email protected] La cultura e la pratica dell’”Auto-Mutuo Aiuto” è sempre più una risorsa importante nell’ambito della protezione e promozione della salute A rendere efficace il self-help è lo stare in relazione con persone che conoscono già cosa si sta provando: questo è di grande aiuto, sia perché non ci si sente incompresi, sia perché si possono ricevere consigli e informazioni che possono rendere il problema maggiormente sopportabile e affrontabile. Tutti sentono il bisogno di non essere soli e di sentirsi parte di un gruppo. Solitamente questi bisogni vengono soddisfatti all’interno della famiglia, dove le relazioni affettive danno il sostegno alle persone che compongono il nucleo familiare. Ma accade che in alcuni casi, per quanto preziosi siano questi legami, essi non bastino: ciò può succedere nel momento in cui la persona si trova a dover affrontare un problema molto serio e che necessita di una comprensione capace solo a chi lo abbia già vissuto sulla propria pelle. In quest’ottica l’azione dei gruppi di auto mutuo aiuto si accompagna a quella dei familiari e a quella degli altri soggetti nella comunità, rendendo l’intervento più completo ed efficace, nel rispetto della rete di relazioni attorno alla persona. Nel novembre scorso, a Villa Cordellina di Montecchio Maggiore, a tal proposito Il Dipartimento di Salute Mentale ha orga- self-help cresce il numero dei gruppi che si occupano di salute mentale nizzato un convegno dal titolo “Auto-Mutuo Aiuto e Salute Mentale: esperienze e attese” con l’obiettivo di stimolare un confronto tra diverse esperienze di mutualità ai fini di sensibilizzare la comunità e i servizi. La partecipazione è stata molto ampia e ha visto coinvolte le varie Aziende Ulss del vicentino e gli Enti Locali. I servizi hanno il ruolo di promuovere tali iniziative che devono però trovare la loro espressione e identità nella comunità locale. Da alcuni mesi i gruppi di auto-mutuo aiuto “Porte Aperte” partecipano al Coordinamento Vicentino delle realtà di auto mutuo aiuto della salute mentale. Questi incontri sono necessari per stabilire una collaborazione che risulta efficace per la creazione di una rete di collaborazione tra i gruppi stessi e per rendere comprensibile e visibile la realtà dell’auto mutuo aiuto nei diversi contesti sociali. Cecilia Isatto Raffaele Morello Nicola Marcolongo Informazioni: Arzignano-Montecchio tel. 0444 675640 Lonigo tel. 0444 431212 Valdagno tel. 0445 423359 Angolo riservato al volontariato psiche 2000 focus su un’associazione che promuove il benessere psicologico Psiche 2000 è un’associazione di volontariato formata da persone attive e solidali che cercano di promuovere il benessere psicologico e la qualità della vita. Produce informazione e lotta contro i “pregiudizi” e si adopera per il miglioramento dei servizi pubblici nel settore della salute mentale. Ha partecipato direttamente alla stesura dei progetti legislativi della Regione Veneto (1989 e 2000) per il settore della salute mentale ed è presente nelle zone di Valdagno, Bassano, Vicenza e Thiene. Le iniziative promosse dall’associazione sono un centro di ascolto, un gruppo di auto-aiuto per i disagi psicologici lievi, un corso aperto a tuti i cittadini per migliorare le proprie relazioni personali e la pubblicazione di un foglio informativo. Mariano Barbieri Psiche 2000 tel. 0444 675640 sito internet www.psiche2000.it 25 parliamo al parlamento europeo coinvolti gli studenti delle scuole dell’Ovest vicentino e una rappresentanza di tutta la provincia Gianni Zini Diciasette fra istituti comprensivi, scuole medie e istituti superiori; oltre un migliaio di studenti coinvolti direttamente, che a loro volta hanno contatto altri quattromila loro compagni. Questi i dati del progetto-concorso “Parliamo al Parlamento Europeo” alla seconda edizione con il tema “Studenti per lo sviluppo dei popoli”, lanciato dall’Ulss 5 Ovest Vicentino (in particolare dall’Unità di prevenzione dipendenze, che fa parte del Dipartimento delle dipendenze patologiche), e rivolto agli studenti di scuola media superiore e inferiore del territorio della provincia di Vicenza. Con questa iniziativa, l’Ulss 5 Ovest Vicentino, intende attuare un’azione culturale di educazione alla salute e alla mondialità, come proposta Hanno aderito al progetto le seguenti scuole: I.P.S.S.A.R. "P. Artusi" Recoaro Terme, S. Media “Garbin” Valdagno, Scuola Media Statale "Silvio Negro"-Chiampo, Scuola Paritaria "Melotto"-Chiampo, I.P.S. Serv Comm e Tur. Almerico da Schio Montecchio Magg, Media Statale "Anna Frank"- Montecchio Maggiore, Istituto Comprensivo Statale Recoaro Terme, Scuola Media Paritaria "Leone XIII ° "-Montecchio Maggiore, Liceo Ginnasio “Pavoni” Lonigo, I.C. “Ungaretti” S. Pietro Mussolino, Istituto Tecnico Industriale "Marzotto" Valdagno, Scuola Media Statale Castelgomberto, Istituto Tecnico Commerciale Statale "Luzzati" Valdagno, IPSIA C. Lobbia Asiago, IPSIA Garbin Schio sede Thiene, ITC Einaudi Bassano del Grappa, SMS Montegrappa Romano d’Ezzelino, SMS Roncalli Dueville. Tutti i lavori sono stati presentati nel corso del Meeting organizzato per giovedì 22 aprile, con inizio alle 9.00, nel Teatro Multisala Super di Valdagno. Sono arrivati 600 studenti, rappresentanti delle scuole che hanno aderito al progetto. Dopo il saluto del direttore generale dell’Ulss 5, Daniela Carraro, e delle autorità, sono state illustrate le iniziative delle scuole attraverso una serie di brevi videoclip, realizzati dagli stessi studenti. É seguito un dibattito con la partecipazione di Gianni Nizzero giornalista del Giornale di Vicenza, del dottor Michele Toniatto della Comunità di S. Egidio, del dottor Valerio Mecenero in rappresentanza del CUAMM, del dottor Samuel Prandina per la Fondazione Padri Alessi - Fratelli Dimenticati. É seguito il dibattito con gli studenti. I lavori in concorso saranno oggetto di una mostra, allestita dal 6 al 23 maggio, nel salone d’ingresso dell’Ospedale di Montecchio Maggiore, e sarà riproposta dal 25 maggio al 10 giugno presso l’Ospedale di Valdagno. 26 di una nuova convivenza sociale, quale possibile risposta alla sfida costituita oggi dalla disparità di condizioni materiali fra i popoli, lo sviluppo della solidarietà e per una economia più sostenibile. È opinione diffusa e condivisa che le disparità che separano il nord e il sud, l’est e l’ovest del nostro pianeta, unite ad estremizzazioni ed integralismi che considerano “gli altri” pericolosi, siano fattori di rischio all’origine di conflitti tra le diverse culture. Ogni azione all’interno di regole condivise che riduce le distanze e dà dignità a culture diverse permettendo loro di intrecciarsi superando separazioni che alimentano ignoranze e conflittualità, contiene in sé i fondamenti di una efficace prevenzione dell’intolleranza. L’Unità di Prevenzione delle Dipendenze dell’Ulss 5 attiva processi di prevenzione e percorsi di sviluppo delle comunità locali, attraverso l’incremento delle competenze individuali e sociali, la promozione di iniziative finalizzate al progresso della persona umana secondo i valori del dialogo, della solidarietà, della pace, della reciprocità, della vita, della libertà, della diversità, della giustizia. Ogni azione di promozione della socialità ha una ricaduta significativa sui fattori di protezione personale nei confronti dei comportamenti a rischio e più in generale del disagio giovanile. Alle scuole e ai ragazzi è stato chiesto di progettare e attivare iniziative concrete per favorire il dialogo e l’integrazione tra culture diverse, promuovere una cultura dell’accoglienza e di educazione alla mondialità. Promozione dello sviluppo dei popoli: diritti umani (condizione della donna in altre civiltà, condizione dei bambini, bambini soldato, prostituzione minorile, turismo sessuale, pedofilia); lotta contro le mine anti-uomo; sostegno di progetti a favore del miglioramento dell’istruzione nei paesi svantaggiati; miglioramento delle condizioni di vita nei campi profughi. gemellaggi con studenti di paesi svantaggiati; promozione di una cultura di economia sostenibile ed equamente ripartita fra i popoli, dello sviluppo di capacità imprenditoriali. Il materiale delle serate informative tradotto in arabo, punjabi e inglese scuola e salute a Valdagno una serie di incontri rivolti ai cittadini extracomunitari Nel territorio dell’Ulss 5 Ovest Vicentino vi è una fascia di popolazione, quella immigrata, che per diversità di lingua, di cultura e di informazione a volte non è a conoscenza dell’organizzazione socio-sanitaria, ciò non facilita l’accesso e l’utilizzo corretto dei Servizi. Per questo da alcuni anni i servizi Promozione Educazione alla Salute, Pediatria di Comunità e Mediazione Culturale, Igiene e Sanità Pubblica stanno lavorando ad un progetto di informazione e di comunicazione con gli utenti più in difficoltà, in collaborazione con le Istituzioni pubbliche e la scuola. Si è di recente concluso nel mese di dicembre 2003 un ciclo di incontri dedicato ai genitori di bambini immigrati frequentanti le scuole materne ed elementari della zona di Valdagno. Le tematiche trattate sono andate dall’igiene personale dell’alunno a quella dell’abitazione e dell’ambiente. Si è poi parlato di malattie parassitarie (pediculosi, scabbia, ecc) e delle vaccinazioni di legge ed internazionali, dando informazioni sull’organizzazione e sulla fruibilità delle strutture dell’Ulss come i servizi distrettuali, il pronto soccorso, il medico di famiglia e pediatra di libera scelta. Il target, individuato in base alla numerosità delle famiglie residenti e dei bambini frequentanti la scuola, ha interessato le nazionalità indiana, ghanese e marocchina. Il materiale presentato e proiettato durante le serate, che hanno avuto un notevole riscontro in termini di presenze, è stato tradotto nella lingua di ciascuna nazionalità (inglese, arabo e punjabi). Venceslao Ambrosini Monica Menti La sigla significa Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro osservatorio Spisal nell’Ulss 5 lo scorso anno 4334 infortuni sul lavoro L’osservatorio sugli infortuni, che lo Spisal (Servizio prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro) porta avanti da 5 anni sul territorio dell’Ulss 5 Ovest Vicentino, ha elaborato anche i dati relativi al 2003. Nello scorso anno si sono verificati 4334 infortuni sul lavoro. In 6 casi le lesioni riportate hanno causato la morte del lavoratore. Lo Spisal ha eseguito le indagini complete con valutazione dei dati raccolti e decisioni conseguenti in 441 casi, pari a poco più del 10% degli eventi. Per il terzo anno consecutivo il Servizio ha ampiamente conseguito l’obiettivo di eseguire indagini complete per tutti gli infortuni gravi e mortali stabilito dalla Direzione Regionale della Prevenzione. Da sottolineare che, secondo i dati disponibili, in Veneto questo Spisal risulta essere uno dei pochi, se non l’unico, ad aver raggiunto questo importante traguardo. Significativi sono anche i risultati di queste indagini per quanto riguarda l’obiettivo di migliorare la prevenzione degli infortuni nelle aziende: a conclusione delle indagini sugli infortuni risulta che in almeno 100 Aziende lo Spisal ha prodotto azioni di miglioramento dell'organizzazione della prevenzione aziendale. Adolfo Fiorio 27 Un esame per la donna per prevenire l’insorgenza di gravi malattie salute donna test Hpv per la diagnosi del tumore del collo dell’utero Romano Colombari Il 28 gennaio è stato proclamato “Giornata europea del test Hpv” per sensibilizzare ed informare la popolazione femminile sulla presenza di un nuovo esame che permette di controllare la salute della donna e in particolare di prevenire gravi malattie quali il tumore del collo dell’utero. Per favorire l’attenzione verso questi importanti aspetti rivolti alla salute della donna, in occasione di questa giornata è stato steso un “Decalogo” (vedi riquadro) che indica le principali informazioni che ogni donna deve tener presente in tema di prevenzione di questo tipo di tumore della sfera femminile che è prevenibile e curabile al 100% se diagnosticato in tempo. Nei Paesi che hanno intrapreso programmi di screening organizzato della popolazione, l’incidenza del carcinoma del collo uterino è stata ridotta di oltre il 70%. Lo screening, svolto con l’esecuzione del pap test (quello che viene Quali sono le informazioni esposte nel “decalogo” e cos’è il test Hpv? Il tumore del collo dell’utero è causato dal virus dell’Hpv (virus del papilloma umano) un’infezione trasmessa sessualmente e molto comune. La maggior parte delle donne contrae prima o poi un’infezione da Hpv e si libera spontaneamente del virus. Solo un’infezione persistente da Hpv può causare (anche dopo 20-30 anni di incubazione) un tumore del collo dell’utero. Le Donne Europee promotrici di questa giornata hanno promosso una petizione (sottoscrivibile sul sito www.cancerpetition.com) per far sì che i Servizi sanitari nazionali d’Europa si facciano carico della spesa di uno screening del carcinoma del collo uterino che combini esame citologico e test Hpv permettendo così di ottenere la protezione del 100% contro lo sviluppo del carcinoma del collo uterino. 28 comunemente chiamato “striscio”) è efficace nel ridurre l’incidenza del carcinoma del collo uterino in quanto con lo striscio è possibile diagnosticare la presenza di precursori del carcinoma del collo uterino, per trattarli e prevenirne l’evoluzione verso il carcinoma. Recentemente sono divenute disponibili nuove tecnologie che permettono di migliorare l’atteggiamento diagnostico e terapeutico dei medici nei confronti di questa malattia. In particolare è oggi disponibile la citologia in fase liquida che offre vantaggi importanti di affidabilità e quindi di sensibilità rispetto allo striscio. Per la donna, al momento del prelievo, non cambia nulla rispetto allo screening condotto mediante striscio; ciò che cambia radicalmente è invece il modo in cui il materiale cellulare prelevato viene trattato per essere esaminato al microscopio. Invece del semplice striscio su un vetrino, il materiale prelevato viene immerso in liquido conservante e poi applicato in un unico strato, mediante l’utilizzo di uno strumento elettronico, regolato da un opportuno software, su un vetrino che verrà infine esaminato al microscopio. I vantaggi di questo metodo, quanto ad affidabilità ed efficacia, sono stati ampiamente illustrati nella Letteratura scientifica mondiale. Inoltre, del tutto recentemente, ha ottenuto validazione scientifica un dato che da anni era sussurrato e ritenuto solo probabile: è stato infatti dimostrato che esiste un legame diretto tra l’insorgenza di carcinoma del collo uterino e l’infezione da virus del papilloma umano (Hpv). Questa acquisizione consente ora di portare lo screening del carcinoma del collo uterino ad un gradino evolutivo ancora più precoce; ora, con un test genetico si è in grado di individuare le donne infettate dal virus Hpv prima ancora che questo abbia eventualmente provocato l’insorgenza addirittura dei precursori del carcinoma. In altre parole si è ora in grado di selezionare le donne a rischio di sviluppare (dopo 20-30 anni) un carcinoma, monitorarle con esami diagnostici opportuni e trattarle non appena dovessero insorgere non il carcinoma, ma i suoi precursori. Com’è la situazione attuale dello screening del carcinoma del collo uterino nell’Ulss 5 Ovest Vicentino? La donna che richiede spontaneamente un pap test prescritto dal suo Medico di fiducia ottiene, dopo pagamento del ticket, un referto diagnostico citologico basato sull’esame del semplice striscio. La donna che aderisce alla chiamata dello screening organizzato dalla nostra Azienda riceve, del tutto gratuitamente e per posta al suo domicilio, un referto diagnostico citologico basato sull’esame della citologia in fase liquida. Inoltre, il ristretto numero di donne per le quali si rende necessario, sulla base dell’indicazione proveniente dall’esame citologico, viene anche sottoposto, gratuitamente, al test per la ricerca dell’infezione da Hpv. Tale test è infatti eseguito da circa sei mesi nel il Laboratorio di Diagnostica Molecolare dell’Ulss 5. Dato l’alto costo, il test per la ricerca dell’infezione da Hpv viene limitato alle sole donne che hanno aderito allo screening organizzato ed il cui esame citologico abbia già rivelato la presenza di aspetti dubbi per la presenza di un precursore del carcinoma. Nell’Ulss 5 qualunque donna può comunque sottoporsi a questo esame prenotandolo con le stesse modalità con cui prenota un pap test e pagando regolare ticket previsto dal Servizio sanitario di 36,15 euro. screeningprosegue mammografico la campagna di prevenzione dei tumori al seno Romano Colombari Prosegue anche per il 2004 la campagna di prevenzione per la diagnosi precoce dei tumori della mammella rivolto a tutte le donne di età compresa tra i 50 anni e i 69 anni, che risiedono nei Comuni appartenenti all’Ulss 5 Ovest Vicentino. A questo scopo è stato attivato il Centro unico di invito che risponde al numero verde 800.008.500 dalle 10.00 alle 12.00 dal Centro unico lunedì al venerdì. Chiamando questo numero è possibile prenotare gratuitamente l’esame d’invito mammografico. Inoltre il Centro ricorda l’appuntamento mancato alle donne che non hanno risposto all’invito ricevuto a casa e fa opera di convincimento proponendo un nuovo appuntamento. Il percorso adottato per coinvolgere le donne in questa pratica di prevenzione passa attraverso una lettera di invito che viene spedita al domicilio della persona interessata dallo da lunedì a venerdì screening mammografico. Spetterà poi alla donna prenotare la visita scegliendo il giorno e ore 10.00-12.00 l’ora di suo gradimento, ovviamente nell’ambito di quelli stabiliti per lo screening, chiamando il Centro unico di invito. In caso di referto mammografico negativo, questo viene consegnato alla paziente in automatico. In caso contrario, la donna con mammografia anormale viene contattata telefonicamente per fissare con lei un appuntamento presso l’ambulatorio di II livello o la si invita a rivolgersi al suo medico o chirurgo di fiducia. Il referto originale viene consegnato alla donna con mammografia anormale al momento dell’accesso all’ambulatorio di II livello, sia che la donna decida di proseguire l’iter diagnostico nella struttura dell’Ulss, sia che preferisca rivolgersi ad un’altra figura sanitaria. Qualora le indagini radiologiche e l’eventuale esame citologico indichino la necessità di una biopsia, la donna accede all’ambulatorio senologico, dove viene correttamente informata dal medico specialista in Chirurgia, che esegue la visita senologica circa le modalità di esecuzione del prelievo bioptico. Al termine di questo percorso la paziente viene informata circa il programma di follow-up previsto e decide se dichiarare o meno la sua disponibilità ad aderirvi. Trattamento e follow-up Le strutture sanitarie dell’Ulss 5 Ovest Vicentino sono in grado offrire con la necessaria tempestività il trattamento più opportuno, in accordo con la moderne linee guida, per le lesioni individuate con lo screening, sotto il diretto controllo dei rispettivi Direttori Responsabili delle Unità operative autonome di Chirurgia. Ove necessario, secondo le moderne linee guida, sono disponibili presso le strutture sanitarie dell’Ulss 5 le metodiche di diagnostica del Linfonodo Sentinella. 29 alimentazione e tumori convegno per comprendere il legame tra il cibo e la malattia Giovanni Ronzani A chiunque la parola “tumore” o “cancro” suscita una sensazione di paura, un senso di ineluttabilità del destino, di sofferenza e di grande impotenza. In realtà oggi molti tumori si curano, da alcuni si guarisce, con altri si convive. La terapia chirurgica, medica (chemioterapia e radioterapia) si sono infatti affinate consentendo risultati inimmaginabili fino a non molti anni fa. Ciò nonostante la diagnosi di tumore è ancora percepita come una condanna e genera, oltre ai problemi organici, un profondo stress psicologico che pesa in modo rilevante sulla qualità cibi effetti tumori Proteine animali aumentano Grassi aumentano Frutta e verdura riducono Alcool aumenta Obesità aumenta Sale Grigliate aumenta aumentano mammella, colon, pancreas, rene, prostata mammella, esofago, colon-retto, prostata esofago, stomaco, mammella, colon, capo-collo mammella, colon-retto, capo-collo, esofago, fegato mammella, corpo uterino stomaco capo-collo, stomaco della vita del paziente con tumore e della sua famiglia. Il mangiare è uno degli atti, assieme al respirare, fondamentale nella vita umana ed è inteso a soddisfare sia i bisogni fisiologici che quelli psico-sociali connessi alla nostra attività quotidiana. Sappiamo che il cibo ha una influenza rilevante nel promuovere l’insorgenza del tumore e globalmente si ritiene che circa il 35% dei tumori possano essere generati da una alimentazione scorretta. Ci sono dati piuttosto certi sul rapporti cibi o nutrienti e tumori, ma e c’è quindi la certezza che un buono stato di nutrizione non solo non favorisce la crescita tumorale a scapito della crescita delle cellule sane, ma, anzi, migliora le capacità di difesa attraverso il sistema immunitario, consente trattamenti oncologici più aggressivi, protegge dalle complicazioni in corso di chirurgia e, in definitiva, migliora la prognosi dei malati di cancro. Per approfondire queste conoscenze e trovare possibili risposte alle molte domande che ancora restano da chiarire, l’Adi (Associazione di dietetica e nutrizione clinica) ha organizzato in aprile a Vicenza un convegno regionale dal titolo “Nutrizione e Tumori: vecchi bisogni e nuovi orizzonti” che ha visto per l’Ulss 5 la presenza del responsabile del servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica e presidente Adi Veneto, nonchè del direttore del Reparto di Oncologia. Centro Unico di Prenotazione Radiologia Gli esami devono esser prenotati direttamente ai seguenti numeri C.U.P. 0444 479241 da lunedì a venerdì Ospedale di Arzignano servizio telefonico ore 10.00-15.00 sportello ore 8.00-16.00 da lunedì a venerdì ore 8.00-17.00 Il numero permette di prenotare e annullare visite ed esami (ad esclusione di esami di radiologia) senza onere per l’utente. 30 0444 431311 da lunedì a venerdì Ospedale di Lonigo servizio telefonico ore 10.00-15.00 sportello ore 8.00-15.30 Ospedale di Montecchio M. 0444 708241 da lunedì a venerdì servizio telefonico ore 10.00-15.00 sportello ore 8.00-16.00 Ospedale di Valdagno 0445 403071 da lunedì a venerdì servizio telefonico ore 8.15-15.30 sportello ore 8.15-12.30 messaggio promozionale messaggio promozionale