Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani E’ passato il venerdì santo, è passata la Pasqua di Risurrezione ma Pilato è ancora lì. Anzi sono in tanti i pilati della nostra politica, attenti solo al proprio interesse di bottega. I vecchi ed i presunti nuovi. Si lavano le mani di fronte agli interessi del paese. Hanno perso gli ultimi dieci anni intorno ad una persona, per difenderla o combatterla ed hanno affondato un popolo. Di loro come il primo Pilato ci ricorderemo solo che ci hanno messo in croce. Non ne rimpiangeremo nessuno. Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 11 aprile 2013 - € 1.00 N. 13 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia Editoriale Terra di tutti Vi scrivo dalla Terra di Gesù. Ancora una volta sulle strade della Palestina e di Israele con un gruppo di pellegrini alla sorgente della fede. Scorrono le immagini di popoli provati dalla violenza e dalla paura reciproca, si alternano esperienze di solidarietà e di pace alla fatica della convivenza. Persino le fedi, troppo spesso, non trovano il modo per convivere pacificamente. La bellezza e le contraddizioni di questi luoghi riassumono le contraddizioni del genere umano, le nostre. Anche noi affascinati dalle parole del Maestro, ma alla ricerca di compromessi al ribasso con la nostra coscienza. Nostalgici di cose belle, eterne e poi ripiegati sui nostri meschini interessi. Capaci di slanci di generosità e benevolenza e tante volte con il dito puntato per giudicare il nostro prossimo. Le tre fedi monoteiste che osano spiegare ai propri seguaci il senso della vita, qui non trovano il bando della matassa per uscire da questo pantano. Ma in Terra Santa è più facile e 'doveroso' sperare. A Nazareth l'annuncio di una vita diversa, a Betlemme la certezza del Dio con noi, a Gerusalemme la speranza che nasce da una tomba vuota. Sul lago di Tiberiade le parole che danno un sapore diverso alla vita, la sfida delle Beatitudini, il coraggio della sequela. In mezzo la tragedia quotidiana di tanti Palestinesi, le paure degli Ebrei, la follia fondamentalista, la povertà crescente anche in queste latitudini. Ma qui Dio ha messo casa, continua a scommettere sugli uomini e sulle donne, indica il percorso per essere persone di resurrezione. Questa è la Terra di tutti, qui c'è la nostra residenza terrena. Di gente, però, che non si stanca di guardare ogni giorno il cielo. Gesualdo Purziani Codice rosso Dalle cinquanta alle sessanta persone ogni giorno chiedono aiuto Ormai la fatica di tirare a campare per tante famiglie del nostro territorio è realtà. La vede chi non mette la testa sotto la sabbia e fa finta di non vedere. Chi semplicemente vive la quotidianità delle nostre parrocchie si accorge del continuo andirvieni di chi chiede aiuto. Come Caritas diocesana stiamo lanciando l'allarme da mesi e, spiace dirlo, il suicidio dei coniugi di Civitanova Marche e del loro congiunto è davvero cronaca di una morte annunciata dalla fatica di arrivare a fine mese. Tanti, troppi i segnali spesso sono inascoltati. Ci stupiamo anche noi, che pure siamo sulla breccia dell'accoglienza da anni, nel vedere ogni giorno dalle cinquanta alle sessanta persone bussare alle porte del Centro di Solidarietà della Caritas senigalliese per chiedere aiuto. Senza contare le altre richieste nelle Caritas parrocchiali. Inaspettate, insospettabili persone che si mettono in fila, vincendo la vergogna del chiedere, perché non riescono più ad andare avanti. Molte volte abbiamo sentito, in queste settimane, frasi del tipo 'adesso la faccio finita' e anche gli operatori più esperti vanno in crisi di fronte a tanta disperazione. Tanto che abbiamo proposto a Caritas italiana di trattare questa situazione alla stregua di un 'terremoto', con relative iniziative di emergenza e solidarietà, raccolte fondi, investimenti ad hoc. Sì, viviamo un sisma silenzioso, devastante che colpisce tutto il paese. Basta sentire cosa raccontano i parroci al ritorno dalle benedizioni pasquali: quanti drammi sociali sono nascosti dentro le mura domestiche! E' una fascia di popolazione che non è abituata alla povertà, che si trova dall'oggi al domani senza punti di riferimento, che non sa come fare senza un lavoro. Si va in depressione perché viene a mancare qualcosa che fino a ieri c'era e si dava per scontato. Il 'grido inascoltato' è forte ed è da irresponsabili non correre ai ripari. Solo l'Italia e la Grecia non hanno un reddito minimo di sussistenza che tutela le famiglie dove non entra più un euro perché il lavoro non c'è più. Non possiamo nemmeno semplicemente 'aspettare che passi': quanto bisogna attendere, quante altre tragedie dovremmo affrontare, quanti anni per ricostruire un tessuto sociale dignitoso? Perché la parola chiave è proprio questa, 'dignità', quella che è nel dna della nostra gente che non chiede di avere la bolletta pagata, se non in casi estremi, ma che vuole sentirsi ancora utile, capace di fare qualcosa per se stessi e per la propria famiglia. In questi mesi abbiamo inventato progetti di inserimento temporanei al lavoro che non sono contratti di lavoro in senso stretto, ma risposte temporanee a chi chiede 'ti prego fammi fare qualcosa'. Penso spesso a quell'uomo di Senigallia che, avendo perso il suo lavoro di impiegato, organizzava il suo tempo come quando lavorava: usciva di casa alle 8.00 della mattina, per passare però la giornata in un bar, in modo da non creare sospetti in famiglia. Quanto poteva durare una situazione di questo tipo, quanto stress psicologico poteva sopportare? Da qui è nata l'idea di creare una cooperativa ad hoc per piccoli interventi professionali. Su questo terreno gli entri pubblici possono inventarsi qualcosa per dare significative risposte, guardando le persone in faccia. Ma qualcosa si muoverà soltanto se tutti affrontiamo questa situtazione davvero come una priorità assoluta, ognuno con le sue competenze. Pensare che non tanto tempo fa pensavamo di chiudere il servizio pacchi alimentari, ci sembrava ormai fuori moda. Oggi c'è una richiesta enorme di pacchi viveri e il paradosso è che l'Agea (l'agenzia per le erogazioni in agricoltura) ha già annunciato la sua chiusura nel 2014. Non è allarmismo, stavolta. Davvero siamo in codice rosso. in questo numero 8 - 9 Tra lavoro e periferie Idee per capire come siamo messi 5 Arriva la 'culla termica' Iniziati i lavori alle Benedettine 11 La scuola vivace Giovanni Bomprezzi Caritas diocesana di Senigallia Notizie da Mondolfo e Marotta attualità la voce misena 11 aprile 2013 L'Egitto è un posto pericoloso per i cristiani In Egitto è stato un fine settimana segnato da diversi episodi di violenze interconfessionali che hanno portato alla morte di almeno sei persone e causato decine di feriti. Domenica, la cattedrale copta di San Marco al Cairo è stata attaccata da un folto gruppo di individui che hanno lanciato contro l’edificio religioso pietre e Molotov mentre era in corso una cerimonia funebre. Nel quartiere di Abassiyah i disordini sono durati diverse ore e la calma è stata ristabilita in serata dopo l’intervento delle forze di polizia che hanno disperso gli assalitori con gas lacrimogeni. I bilanci ufficiali hanno riferito di almeno una vittima e 87 feriti. I fedeli copti partecipavano al funerale di quattro cristiani uccisi venerdì sera nel quartiere di El Khusus, a nord della capitale, in quelle che la stampa ha definito “le più gravi violenze interconfessionali degli ultimi mesi”, nelle quali anche un musulmano ha perso la vita. In Egitto i copti rappresentano tra il 6 e il 10% degli 84 milioni di cittadini. Il papa copto Tawodros II ha invitato i fedeli alla “calma e al ritegno” dopo i fatti violenti che hanno riacceso le tensioni tra le due comunità e fatto riemergere divisioni sul piano politico. I copti hanno intonato slogan contro il presidente Mohammed Morsi e contro la Fratellanza musulmana, ritenuti responsabili delle aggressioni subite ad El Khusus. La stampa panaraba ha scritto che l’ordine è stato ristabilito nel quartiere della cattedrale ma che la situazione rimane tesa nonostante le parole di condanna pronunciate da Morsi. “Considero ogni attacco contro la cattedrale un attacco contro me stesso. Ordino l’apertura immediata di un’inchiesta” ha detto all’agenzia di stampa ufficiale ‘Mena’ il capo dello stato, leader della Fratellanza musulmana, eletto nel giugno 2012. Il presidente egiziano ha poi assicurato che “la protezione di tutti i cittadini, musulmani come cristiani, fa parte delle responsabilità dello Stato”. In visita al Cairo, il capo della diplomazia dell’Unione Europea, Catherine Ashton, si è detta “estremamente preoccupata per i violenti incidenti”, chiedendo alle autorità di “rafforzare il dispositivo di sicurezza per ristabilire l’ordine”. Intanto la Procura egiziana ha ordinato l’apertura di una nuova inchiesta per corruzione e appropriazione indebita di fondi pubblici a carico dell’ex presidente Hosni Mubarak, destituito due anni fa dopo una rivolta popolare. Fa discutere la decisione del ministro Profumo sull'obbligatorietà dei libri di testo in versione elettronica Scuola digitale, più di un decreto La domanda viene spontanea: ascoltarsi e mettersi d’accordo è tanto difficile? L’argomento è la cosiddetta scuola digitale e in particolare la questione dei libri di testo, per i quali il ministro Francesco Profumo ha appena firmato un decreto che obbliga ad adottare, dall’anno scolastico 2014/2015, libri solo in versione digitale o mista. Ma l’Associazione italiana editori (Aie) replica con durezza: “Il Ministro Profumo non sente ragioni”. E aggiunge che il ministro non li ha affatto convinti della “bontà” delle nuove norme. Sempre l’Aie ricorda al ministro che “gli editori hanno fatto rilevare l’insufficienza infrastrutturale delle scuole (banda larga, WiFi, dotazioni tecnologiche…); hanno richiamato l’attenzione per le pesanti ripercussioni sui bilanci delle famiglie, sulle quali si vogliono far ricadere i costi di acquisto delle attrezzature tecnologiche (pc, portatili, tablet…), quelli della loro manutenzione e quelli di connessione”. L’un contro l’altro armati, verrebbe da considerare, quando invece logica vorrebbe che tra ministro ed editori – e quanti altri operano per la scuola e l’educazione – vi fosse se non un’alleanza, almeno una fattiva collaborazione. In effetti il tema della “scuola digitale” si presta a grandi fughe in avanti che talvolta sembrano propagandistiche e demagogiche. L’Ocse, solo pochi giorni fa, in un rapporto, sottolineava le forti criticità della scuola italiana in quanto a dotazioni tecnologiche, rilevando ad esempio come solo la Grecia ha meno computer per studente nelle classi. In Italia c’è n’è uno ogni 10 studenti di terza media (1314 anni), contro una media europea di uno per ogni 5. In Svezia, Norvegia, Danimarca e Spagna, il rapporto diventa uno ogni 3. Un dato significativo, che richiama la necessità di investimenti strutturali i quali – sembra superfluo dirlo – dovrebbero accostarsi a molti altri legati anche semplicemente all’edilizia scolastica (e il Ministero per questo ha appena sbloccato un po’ di finanziamenti). In questa direzione si capisce la perplessità che suscitano le decisioni ministeriali. Così, ad esempio, un lettore commentava, sul sito internet del “Corriere della Sera”, la notizia dei libri digitali (e non era il solo): “È tutto molto bello, ma Profumo ha mai fatto un giro in una scuola italiana? Ma lo sa che spesso non ci sono nemmeno i pc? Che le Lim sono rarissime? Ma veramente si crede che le scuole, che per mancanza di fondi sono costrette a chiedere ai genitori di portare persino carta e sapone, siano in grado di fornire un e-reader a tutti gli alunni? O ciascuno dovrà provvedere da solo?”. Naturalmente bisogna guardare avanti e costruire la scuola del futuro, che non potrà fare a meno dell’innovazione digitale. Innovazione tuttavia da costruire dal basso, non con un decreto impositivo. Come peraltro sta avvenendo in diverse scuole italiane, che da sé si dotano di strumenti tecnologici e culturali innovativi, costruendo nuove modalità di azione didattica, con gradualità e in modo progressivo. Varrebbe la pena di fare tesoro dell’esperienza, provare ad allargarne il campo, creare le condizioni per uno sviluppo reale. Forse servirà anche un decreto, per adesso l’impressione è che i risparmi ventilati per le famiglie grazie all’innovazione rutilante, siano foglie di fico per provvedimenti discutibili. Alberto Campoleoni enti locali la voce misena 11 aprile 2013 'Vicari' di Morro d'Alba premiata al Vinitaly Il finanziamento ne attiva un centinaio. Intanto partono i corsi per gli operatori Asili nido a casa La Regione Marche ha messo a disposizione 145mila euro per l'organizzazione dei corsi per operatore di nidi domiciliari, per i quali le province dovranno attivarsi entro il 31 marzo. Dato che i corsi saranno aperti a venti allievi per ogni provincia potrebbero in teoria aprirsi, nei prossimi mesi, un centinaio di questi nidi in tutto il territorio regionale. Una volta avviati i nidi, la Regione ha previsto anche ulteriori risorse: 1.200.000 euro per i voucher diretti alle famiglie, ovvero un aiuto concreto per frequentare queste strutture che sono pensate per bambini da 0 a 3 anni. Precedenza sarà data ai nuclei familiari che abitano in comuni sprovvisti di nidi o che sono in lista d'attesa. I nidi domiciliari, secondo quanto stabilito dalla delibera 1038 del 9 luglio scorso, devono avere alcuni requisiti strutturali e oggettivi. I primi consistono nel possedere un immobile che abbia spazio per almeno 5 metri quadri per bambino (un nido domiciliare può ospitare al massimo cinque bambini, tre se c'è un piccolo sotto l'anno di età) e che comprenda due locali distinti da dedicare alle attività ludico-ricreative e al riposo; l'appartamento deve avere, poi, una cucina a norma, un bagno attrezzato e un'area per la custodia degli effetti personali dei bambini ospitati; l'orario è elastico, dalle 7 alle 22, ma non si possono superare le sette ore giornaliere. Per quanto riguarda i requisiti soggettivi, le mamme che decidessero di aprire un nido in casa propria devono avere una laurea o un diploma in campo educativo o formativo oppure devono essere diplomate e frequentare un corso base di 400 ore; i Centri per l'impiego, che sono di livello provinciale, sono le strutture che terranno l'elenco degli operatori dei nidi domiciliari. "Per l'occupazione femminile la prossima apertura dei nidi domiciliari nelle Marche è sicuramente una bella notizia - dice Elisa Cingolati, presidente del Movimento italiano casalinghe Marche - e non ho dubbi che queste sono strutture che favoriranno le famiglie che sono spesso alla ricerca affannosa di luoghi che accolgano i propri figli più piccoli". Per Cingolani la norma sui nidi domiciliari valorizza la casa come ambiente educativo e si basa su un rapporto fiduciario tra mamme. I dubbi sorgono, nella presidente, a proposito dei requisiti richiesti perché "quelle madri di famiglia che non hanno potuto studiare e non sono diplomate sono tagliate fuori da quella che, per loro, potrebbe essere un'opportunità di lavoro. In Trentino, ad esempio, non è una condizione essere diplomate o laureate, fa testo l'esperienza personale. Anche i metri quadri richiesti per bambino sono un problema perché in un appartamento normale, di quelli che ci sono oggi, è difficile avere tutto quello spazio necessario richiesto per ogni piccolo". Per Cingolani è comunque positivo che si parta con l'apertura di queste strutture: "Poi tra due, tre anni vedremo come funzionano: l'importante è che la norma che le ha istituite ci sia e che venga rifinanziata nel tempo". L'efficacia di azioni mirate. La presidente della Federazione regionale dei Consultori familiari d'ispirazione cristiana, Deborah Pantana, giudica la creazione di nidi familiari "un'importante iniziativa di sostegno alle mamme e alle donne". a cura di Simona Mengascini L’Azienda agricola Vicari di Morro d’Alba tra i benemeriti dell’enologia italiana. Il riconoscimento è stato conferito domenica, a Verona, nel corso della cerimonia di apertura della 47a edizione del Vinitaly, il Salone internazionale dei vini e dei distillati, in programma dal 7 al 10 aprile, presso i padiglioni della fiera. L’inaugurazione ha visto il conferimento dei Premi Cangrande, uno per ogni regione italiana. La prestigiosa onorificenza viene annualmente assegnata dall’Ente autonomo Veronafiere, su segnalazione delle stesse Regioni. Vengono premiati gli imprenditori che si sono particolarmente distinti per aver saputo promuovere e valorizzare la cultura vitivinicola del proprio territorio. Da alcuni anni le Marche propongono aziende che hanno attuato, con successo, il passaggio generazionale nell’impresa. Un’opportunità agevolata dal Piano di sviluppo rurale che favorisce l’inserimento dei giovani: grazie a questa scelta, oggi l’età media dei produttori vinicoli marchigiani è inferiore ai 45 anni. L’Azienda agricola Vicari è una piccola impresa a conduzione familiare, legata alla viticoltura di Morro d’Alba dal primo Ottocento. Erano quelli del “Pozzo Buono” perché nella loro contrada c’era, ed è tuttora esistente, un grande pozzo da cui tutti gli abitanti del paese attingevano l’acqua potabile. Ogni bottiglia, ogni etichetta dell’azienda richiama ancora questa storia, sintetizzata nella scritta: “del Pozzo Buono” che caratterizza tutti i vini. L’azienda produce circa 85mila bottiglie l’anno tra Lacrima di Morro d’Alba, Verdicchio di Jesi, Rosso Piceno, vini passiti e di visciola. In precedenza è stata anche selezionata tra le cantine enoturistiche più interessanti in Italia per la categoria “Degustazioni e visite in cantina”. La Provincia regolarizza i 'passi carrabili' La Provincia di Ancona interviene per fare chiarezza rispetto alla questione della regolarizzazione degli accessi e dei passi carrabili abusivi sulle strade di competenza dell'ente, stigmatizzando la presa di posizione dell'Adiconsum Marche, la quale ha invitato i cittadini interessati dal provvedimento a sospendere il pagamento di quanto dovuto. "Anzitutto - spiega in una nota la Provincia di Ancona - la delibera approvata intende attuare un intervento di perequazione sociale, fiscale e amministrativa fra tutti i cittadini della provincia. Non è giusto, infatti, che a fronte di circa dieci mila utenti che puntualmente pagano la tassa dovuta per l'accesso sulla strade provinciali, alcune centinaia di persone continuino a usufruire dell'occupazione del suolo pubblico in maniera irregolare. Spiace e sorprende la reazione dell'Adiconsum Marche, la quale forse dovrebbe pensare alla tutela di coloro che pagano regolarmente il canone per il servizio, anziché di quanti ne godono abusivamente". La Siria che nessuno dice Centro missionario diocesano Senigallia Venerdi 19 aprile 2013 Siria, il coraggio del dialogo Aprire un accesso alla democrazia in un Paese mosaico Paolo Dall’Oglio Gesuita, fondatore del monastero di Deir Mar Musa, in Siria Senigallia, ore 21.00 - Auditorium ‘San Rocco’, piazza Garibaldi Altro appuntamento col mondo. Questa volta all'auditorium San Rocco si parlerà di democrazia e di dialogo, e lo faremo con un uomo d’eccezione: padre Paolo Dall’Oglio. Un gesuita che nei primi anni ottanta si è trasferito in un paese bellissimo, la Siria, il paese dove scorrono il Tigri e l’Eufrate, dove fra le rocce nascono comunità e ci si scopre fratelli. A prescindere dalla fede. Il “nostro” Paolo è noto per essere il fondatore di un monastero cattolico siriano, il Deir Mar Musa al-Habashi (Monastero di san Mosè l'Abissino), nel deserto a circa 80 km a nord di Damasco, in cui sono accolti anche cristiani ortodossi. Paolo Dall'Oglio è fortemente impegnato nel dialogo interreligioso con il mondo musulmano. Tanto che il suo attivismo gli ha causato l'ostracismo del governo siriano, che ne ha decretato l'espulsione durante il soffocamento della proteste popolari tutt'ora in corso, in una guerra terribile di cui quasi nessuno parla e che vede assente la comunità internazionale. Il decreto d'espulsione non fu, in un primo tempo, attuato: il gesuita era riuscito a restare nel Paese a patto di man- tenere un 'basso profilo', evitando dichiarazioni pubbliche contrarie al regime. Un impegno che Dall’Oglio ha mantenuto, pur non interrompendo la sua attività a favore della pace e la sua denuncia delle violenze perpetrate nel Paese. Ma l'espulsione è stata poi eseguita, era il 12 giugno 2012. Il governo di Damasco lo ha dichiarato “persona non gradita”. E come poteva essere altrimenti? Padre Dall’Oglio si è da sempre impegnato nel dialogo con l’Islam e ha tentato una mediazione nella difficile situazione del Paese proponendo un sistema politico democratico basato sul consenso tra le varie comunità religiose e sociali presenti in Siria. Padre Dall’Oglio è un uomo che ha trovato nella fede evangelica la via che conduce a scelte opportune ma anche ad una pazienza perseverante: conosce il coraggio del silenzio e quello della parola. Venerdì sarà con noi e ci parlerà proprio della sua esperienza in Siria e nel martoriato medioriente Ci parlerà di coraggio. Di fede. E’ un uomo che vale la pena incontrare. S.F. la voce misena 11 aprile 2013 dill' al monc' in piazza a cura di G. Nicoli • Ritorniamo sull’argomento delle strisce pedonali, anche a costo di sembrare “noiosi”, perché ci viene segnalato che gli automobilisti accampano la scusa che non le rispettano perché non abbastanza visibili e quasi tutte “cancellate”. L’ufficio preposto è pregato, nei limiti delle possibilità finanziarie, di prevedere la loro ritinteggiatura. Tirocini formativi Nell'ambito delle misure a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno perso l'occupazione in seguito alla crisi economica (Fondo di Solidarietà), dal 24 gennaio al 22 febbraio 2013 sono state raccolte le domande di inserimento nella graduatoria per l’ammissione a 18 tirocini formativi e di orientamento con borsa lavoro. L'intervento è volto a contrastare la naturale tendenza all’emarginazione e all’isolamento di chi ha perso il lavoro, attraverso percorsi che garantiscano nuove esperienze e l’acquisizione e lo sviluppo di nuove competenze. Su un totale di 236 persone che hanno presentato domanda, sono ammessi alla graduatoria 153 richiedenti. I primi 18 in graduatoria sono stati contattati dall'ufficio per un colloquio attitudinale, dopo il quale svolgeranno il tirocinio presso gli uffici comunali per 6 mesi. Come previsto dal relativo bando, nel caso in cui si verifichino rinunce o sospensioni entro i primi tre mesi di svolgimento del tirocinio, l'ufficio provvederà a chiamare i richiedenti nelle successive posizioni utili. Contro i disturbi alimentari Campagna di sensibilizzazione e informazione promossa dall'Associazione DonnaDonna Onlus con il patrocinio dell'Anci, del Ministero per le Pari opportunità e di Confartigianato Imprese. La campagna, rivolta a tutto il territorio nazionale, prevede diverse attività di comunicazione e promozione per vincere insieme le cause dei disturbi del comportamento alimentare quali anoressia, bulimia, • Sul nuovo mensile “BenEssere” un’abbonata, che vuole bene ai nostri amici a quattro zampe, ha letto a pagina 15 quello che sottoscriviamo perché venga imitato anche da altre strutture ospedaliere: “Pet therapy - I nostri amici pelosi in corsia - Prato apre le porte del suo ospedale agli animali domestici. L’ASL locale e il Comune hanno stipulato un accordo con cui viene permesso l’ingresso degli amici a quattro zampe nei ricoveri, in stanze apposite, per farli incontrare con i loro padroni. L’entrata è regolata da norme precise: dall’approvazione del medico responsabile del reparto alla valutazione delle condizioni del degente. L’idea si ispira alla “pet therapy” che associa alle cure farmacologiche l’incontro con gli animali per stimolare il movimento e lo stato d’animo dei pazienti”. La segnalatrice ha constatato per- binge, obesità, diabulimia, ortoressia, vigoressia e drinkoressia. L’obiettivo è l’insegnamento dell’autostima e dell’accettazione di se stessi e del proprio corpo, nonché la condivisione dell’esperienza di donne che hanno superato la malattia e che possono offrire concreta testimonianza del percorso di cura e riabilitazione affrontato. Lo scopo della campagna non è quello di contrapporre il “grasso” al “magro”, bensì di proporre una visione nuova e positiva, basata sull’equilibrata accettazione di sé e della propria fisicità, qualunque essa sia. Il modello non è più quello della “donna perfetta”: la protagonista di questo cambiamento di prospettiva, infatti, è la “donna vera”, capace di esprimere la propria personalità attraverso le sue forme naturali. Albonetti all'Enit Il senigalliese Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo-Confesercenti, è entrato a far parte del Consiglio d’amministrazione dell’Enit, Agenzia Nazionale del Turismo. Albonetti è stato designato dal Consiglio dei Ministri. “Il turismo – ha affermato Albonetti - è un settore in cui c’è molto da lavorare. All’Enit spetta mettere al giusto posto le priorità turistiche dell’Italia e concorrere con idee nuove allo sviluppo. Ma anche dare il giusto impulso alle forme di turismo più in difficoltà, come gli stagionali, da cui però dipendono le economie di molti territori”. Claudio Albonetti ricopre attualmente la carica di presidente di Confesercenti Marche ed opera come imprenditore alberghiero nella nostra realtà locale, potrà quindi rappresentare al meglio le istanze che provengono dal mondo del turismo della nostra regione. adentistretti Merendine indigeste Non è la prima volta che i servizi scolastici subiscono tagli. E purtroppo siamo certi che non sarà neanche l’ultima. Alcuni mesi fa abbiamo assistito all’accorpamento dei punti di cottura che da 8 sono diventati 3, con il conseguente esautoramento di 6 lavoratori precari, e all’aumento (in una sola volta) del 30% del costo del buono pasto, passato da 3,80 a 5 euro (...) Sono sempre le persone più deboli a farne le spese. Molte famiglie non riescono a far fronte alla spesa per la mensa e sono costrette a prelevare i propri figli nell’ora del pranzo per riportarli a scuola all’inizio delle lezioni pomeridiane. E adesso arrivano i tagli delle merende. Da settembre probabilmente sarà tolto il cibo biologico dalle mense (uno dei motivi per cui si è chiesto l’aumento della retta). Quanto ancora i cittadini dovranno sopportare impotenti a questi tagli che gravano sulle loro spalle? (...) Il Sindaco vuole reperire i 9 milioni di euro che dice che servono per fare il bilancio togliendo le merendine ai bambini, o lo vuole fare razionalizzando veramente le spese tagliando sprechi per centinaia di migliaia di euro? Possiamo parlare dei 50 mila euro spesi dall’amministrazione per il festival dei fuochi d’artificio della scorsa estate, le ingenti spese legali, gli stipendi troppo elevati dei dirigenti comunali, i quattrini erogati per i semideserti convegni sull’urbanistica dell’Assessore Ceresoni, i circa 45 mila euro che lo stesso Ceresoni ha inserito come spesa per uno studio urbanistico che dovrebbe fare l’Università di Tor Vergata di Roma (provvedimento sospeso, ma commissionato in pienissima crisi economica), le decine di commissioni urbanistiche fatte solo per deliberare “promesse elettorali” che non si concretizzeranno mai (ma serviranno a prendere voti come la Variante del Brugnetto o adesso l’innalzamento degli alberghi fino a otto piani.. fantascienza), e tanto altro ancora. Paolo Battisti (Partecipazione) sonalmente la verità di quanto sopra avendo conosciuto diversi anni fa all’Opera Pia una nostra abbonata “Pierina”, ora deceduta, che teneva nella sua camera un gatto a cui voleva molto bene. Quando è morta non ne ha voluto prendere un altro perché, diceva, se sarebbe morta prima lei avrebbe sofferto. • Una bella notizia per il nostro Comune: sono stati infatti sbloccati dalla Regione i finanziamenti per oltre 900 mila euro destinati al restauro di Palazzetto Baviera, chiuso da anni ed in attesa di riqualificazione. Il progetto prevede una spesa complessiva di oltre un milione e 300 mila euro. Dopo una prima fase dell’intervento di riqualificazione e recupero dell’immobile, i lavori si erano fermati perché i finanziamenti erano rimasti bloccati. I lavori partiranno a maggio. Il progetto prevede anche l’abbattimento delle senigallia barriere architettoniche. Al piano terra sarà ricavata la biglietteria, oltre ai locali destinati ad archivio storico e tornerà a funzionare come sala conferenze la “Sala del Fico”, attualmente utilizzata solo per mostre. La parte centrale e più importante del Palazzetto Baviera rimarrà comunque quella del primo piano con gli affreschi e gli artistici stucchi realizzati dal Brandani. • Il nuovo regolamento per il decoro urbano è arrivato nella commissione comunale. La questione legata alla necessità di introdurre regole nuove e più severe per il rispetto del decoro del centro storico (e non solo) era stata sollevata alcuni mesi fa. Ai senigalliesi sarà forse più facile capire cosa è lecito e cosa non lo è e avranno più strumenti per difendere e tutelare la qualità e la vivibilità della nostra città. Speriamo. Un incontro su sviluppo e prospettive Energie rinnovabili Alla Biblioteca comunale Antonelliana di Senigallia, si è tenuto il seminario dal titolo "Le energie rinnovabili: sviluppi e prospettive". Evento aperto a tutta la cittadinanza e che è stato presentato a conclusione del corso di qualifica per "Addetto alla riparazione/manutenzione/verifica apparecchi/sistemi/macchine: come operare con i sistemi energetici alternativi", organizzato dalla Cooperativa Agorà di Senigallia e finanziato dalla Provincia di Ancona, dalla Regione Marche e dal Fondo Sociale Europeo. L’incontro, alla presenza del sindaco Maurizio Mangialardi e della presidente della cooperativa Agorà Fabiana Rossetti, ha visto la partecipazione come relatori del coordinatore del corso Dott. Corrado Leoni, del docente del corso Ing. Mario Procaccini e del professore di “Sistemi per l’energia e l’ambiente” Ing. Carlo Maria Bartolini dell’Università Politecnica delle Marche, magnifico rettore dell’Università degli Studi e-Campus. Tutti gli interventi hanno avuto convergenza nei temi più importanti e decisivi riguardo lo sviluppo e l’utilizzo delle energie rinnovabili nel territorio. Il sindaco stesso, intervenendo per primo, ha evidenziato l’interesse di questa giunta comunale per l'ambiente, portando come esempi la recente approvazione delle norme che regolano l’installazione delle colonnine per la ricarica dei veicoli alimentati elettricamente e la sostituzione dell’attuale illuminazione con lampade a led nella zona del centro storico e del lungomare di Senigallia (in linea con gli interventi previsti dal Piano Energetico Ambientale Comunale). Gli incentivi messi a disposizione per agevolare la diffusione dell’uso di energie sostenibili non bastano, bisogna fare riferimento anche ad un tessuto professionale qualificato in grado di affrontare la sfida comunitaria per il raggiungimento degli obiettivi fissati in termini di efficienza energetica e riduzione delle emissioni di CO2. In questo senso il professor Procaccini, nel suo intervento, oltre che illustrare le varie forme di incentivazione delle tecnologie che consentono un consistente risparmio energetico, evidenzia le potenzialità di miglioramento della qualità della vita sia sotto l’aspetto economico-ambientale sia dal punto di vista sociale e culturale. Nel primo caso si va ad incrementare nuovi settori lavorativi, creando parallelamente nuove possibilità d’impiego e nuovi standard ambientali, mentre nel secondo caso l’utilizzo crescente e consapevole di energie sostenibili forma una nuova coscienza della comunità, più attenta ai bisogni del suo territorio. Il corso, come spiegato dal Dott. Leoni, ha formato e specializzato dieci nuovi addetti all’installazione e alla manutenzione degli impianti fotovoltaici di sistemi energetici sostenibili per l’ambiente, trasmettendo conoscenze, caratteristiche e tecniche operative che riguardano queste tecnologie, e garantendo, con l’introduzione nel mercato del lavoro di queste figure, un innalzamento della competitività del sistema economico locale. La scelta di diffondere l’uso di energie rinnovabili sostenibili è oramai obbligata per contribuire a ricostruire l’equilibrio ambientale del pianeta, evidenzia il professor Carlo Maria Bartolini nella sua ‘Letio Magistralis’, sullo sfruttamento dell’energia dalle origini dell’uomo fino ai giorni nostri. Nicolò Pace Europa formato giovani Dal 16 al 21 marzo un gruppo di insegnanti, la vice preside e alcuni alunni di seconda media dell’Istituto Comprensivo Senigallia Nord – Mercantini si sono recati in Polonia. Qui hanno preso parte all’incontro di progetto Comenius con colleghi ed alunni delle scuole partner di Polonia, Bulgaria, Romania e Turchia. La scuola “Nicolaus Copernicus” di Tarnobrzeg ha riservato un’accoglienza calorosa alle delegazioni: un gruppo di quaranta persone circa tra studenti, dirigenti e insegnanti. Nel breve soggiorno sono stati frequenti e intensi i momenti di conoscenza reciproca e di condivisione: i ragazzi hanno partecipato ad uno spettacolo di musiche e drammatizzazione, secondo il tema che fa da sfondo a tutta la progettualità: "Apprendere la lingua inglese attraverso la musica, la rappresentazione teatrale e le attività di gio- co”. Sono stati coinvolti nelle lezioni di arte, di inglese e di educazione stradale, a contatto con i giovani coetanei degli altri paesi europei. Gli insegnanti hanno avuto momenti di confronto, entrando nelle classi della scuola polacca e hanno potuto programmare e verificare le attività proposte e realizzate dalle scuole partner del progetto Comenius. Tutto il gruppo è stato cordialmente ricevuto dal sindaco di Tarnobrzeg e dalla responsabile dei progetti europei della regione. Sono poi seguite uscite e visite ad alcuni luoghi caratteristici e alla indimenticabile Cracovia che, sotto un manto di neve, ha riservato uno spettacolo veramente suggestivo. In pochi giorni gli insegnanti e gli studenti hanno sperimentato la ricchezza e il valore di potersi incontrare, di sentirsi non semplicemente ospiti, ma appartenenti tutti ad una medesima comunità. I contatti continueranno ora attraverso scambi epistolari, e-mail tra alunni e insegnanti e utilizzando il sito congiunto del progetto Comenius. E’ grazie a questi progetti ed esperienze che avviene il passaggio da una semplice unione amministrativa e monetaria ad un comune sentirsi cittadini Europei, per cui da oltre sessant’anni nascono generazioni di Europei che non conoscono la guerra. Elisabetta Olivi senigallia succede a senigallia * Accende il camino e poco dopo si sviluppa un incendio. E’ questo quanto accaduto in un’abitazione di via Cavallotti, a Senigallia, nella prima serata di sabato 6 aprile. A dare l’allarme ai pompieri del distaccamento senigalliese proprio l’inquilino che si è accorto presto delle fiamme ma che non ha potuto evitare si rovinassero parte della soffitta e del pavimento dell’abitazione al civico 25.Proba- la voce misena 11 aprile 2013 bilmente la canna fumaria ostruita ha creato il primo intoppo per la fuoriuscita del fumo e poi qualche residuo deve aver innescato le fiamme sviluppatesi proprio nel tratto che “attraversa” la soffitta. Nessun pericolo per l’uomo che abita nell’edificio, ma seri danni alle porzioni di abitazione consumate dal rogo, tanto che i Vigili del Fuoco hanno dichiarato inagibili alcune stanze. * E’ stato un servizio di controllo del territorio molto tranquillo, quello portato avanti dai militari della Compagnia Carabinieri di Senigallia, agli ordini del Comandante Marinaccio, nella serata e nella notte tra sabato 6 e domenica 7 aprile. L’attenzione dei militari si è anche rivolta al mercato della prostituzione, che sta tornando fiorente. I Carabinieri hanno censito numerose giovani donne dislocate nella notte lungo la S.S. 16, sia nel tratto a nord che in quello a sud di Senigallia. * Spiaggia di velluto sempre più accessibile. Sono cinque infatti, uno sulla spiaggia di ponente e quattro sulla spiaggia di levante, i camminamenti che permettono a chi ha difficoltà di deambulazione di usufruire della spiaggia. Questi camminamenti utilizzabili con le carrozzine e gli scooter dalle persone con disabilità, vanno dall'inizio della spiaggia e arrivano fino al bagnasciuga, inoltre lungo il percorso sono dotati di piazzole dove le carrozzine posso- Al monastero delle suore Benedettine iniziati i lavori nel giorno dell'annunciazione Culla termica per la vita E’ l’8 aprile. Un giorno che non è stato scelto a caso da suor Teresa e le sue consorelle. E’ la festa dell’Annunciazione del Signore. Maria diventerà madre. Una gioia scuote il suo cuore, mille pensieri affollano la sua mente. Timori, trepidazioni, paure e speranze. E’ l’emozione di ogni donna che scopre di aspettare un figlio. Che occhi avrà, che voce avrà. Le sue mani, i suoi piedini. E’ un’attesa forte e totale: cambia il corpo, cambiano i pensieri. La maternità interessa tutte le donne. A prescindere dall’esperienza del parto in sé. Interessa anche le sette monache Benedettine S. Cristina di Via dell’Angelo di Senigallia dove l’esperienza dell’essere madre diventa esperienza spirituale, dove l’accoglienza della vita si fa “culla”. E’ l’8 aprile, dicevamo, e proprio in questa giornata hanno avuto inizio i lavori per la installazione di una culla termica per tutte quelle madri in difficoltà che non se la sentiranno di crescere il loro bambino. Non c’è giudizio, non c’è condanna: c’è una alternativa, una possibilità, uno strumento di aiuto, di solidarietà e di vicinanza alle madri in difficoltà. E una prospettiva di vita per i loro figli. La culla termica corrisponde alla versione moderna e tecnologicamente avanzata dell'antica Ruota degli esposti: si tratta di una struttura concepita appositamente per permettere di lasciare, totalmente protetti, i neonati nel pieno rispetto della sicurezza del bambino e della privacy di chi lo deposita. Al civico 6 di via dell’Angelo, in corrispondenza del parlatorio delle suore (nella foto, il foro sotto la finestra), sarà pertanto aperta una nuova “finestra”. Un posto facilmente raggiungibile ma no sostare senza il problema di ostacolare il transito di altre carrozzine. * La diatriba tra il Comune di Senigallia ed il Circo Moira Orfei finisce di fronte ai giudici del TAR che, dal canto loro, danno ragione su tutta la linea, ai circensi. Il TAR di Ancona infatti, ha accolto il ricorso presentato dal Circo Moira Orfei che si era visto rifiutare l’autorizzazione di esibirsi nel Comune di Senigallia, con motivazione: ‘divieto agli spettacoli con animali‘. Per i loro spettacoli infatti, i circensi si avvalgono dell’utilizzo di tigri, leoni, elefanti, cammelli e zebre. Ma il regolamento comunale sulla “tutela degli animali” vigente dal 2009 deve sottostare alle vigenti leggi nazionali in materia. altrettanto defilato, dove saranno predisposti dispositivi interni e esterni che ne faciliteranno l’utilizzo sia per la mamma che per il pronto intervento medico: una volta depositato il bambino, la finestrella si chiuderà immediatamente mettendo al sicuro e in un ambiente adeguato il neonato. Verrà allertato il 118 e il piccolo verrà ricoverato seguendo la procedura per il neonato non riconosciuto. Quindi si procederà secondo la normativa in materia, e si avvierà il procedimento di adozione. Suor Teresa, la madre superiore, spera che i lavori possano finire in occasione della Festa di San Paolino, Patrono della città, come un regalo per la città tutta: neanche un mese per dare una culla a chi ne ha vissuti appena nove nel grembo della propria madre. Neanche un mese per dare una speranza a quelle madri che hanno scelto di tenerlo, quel figlio, ma che proprio non ce la fanno a crescerlo. E’ una mano a chi è in difficoltà. Sono mani che da unite in preghiera, si fanno ciotola, si fanno culla. Silvia Fabri chiesa la voce misena 11 aprile 2013 Le tante e vivaci attività del gruppo di Corinaldo Unitalsi, festa di Pasqua chiesa I corinaldesi, il giorno di Pasqua, all’uscita delle messe celebrate nella Chiesa Parrocchiale di S. Francesco, hanno trovato una sorpresa: il Gruppo dell’Unitalsi di Corinaldo aveva preparato un banchetto per la distribuzione di piccole colombe, cresce di Pasqua, biscottini a forma di colombe, fiori di carta colorata con l’immagine di campane, pulcini, colombe, uova di Pasqua, che si potevano prendere versando una modica offerta. Il ricavato verrà utilizzato per gli ammalati che si recheranno dal 15 al 21 luglio 2013 a Lourdes, nel il Pellegrinaggio regionale marchigiano. Chi volesse partecipare al pellegrinaggio come volontario o come pellegrino e condividere questa missione, che si nutre del desiderio di vivere il Vangelo nella quotidianità accanto alla persone in difficoltà, colpite dalla malattia, dalla disabilità e dalla sofferenza, accompagnandole Esperienze che parlano di luoghi animati, da Nord a Sud Oratorio, c'è vita Dal Nord al Sud, l’oratorio è davvero “il laboratorio dei talenti”, come lo definisce - nel titolo - la nota pastorale Cei diffusa la scorsa settimana. Innumerevoli gli esempi che rispondono a quei “criteri di discernimento” indicati nel documento, rispetto a formazione e responsabilità degli educatori, rapporto con la pastorale giovanile, catechesi, alleanze educative, impegno delle aggregazioni ecclesiali, sfida dell’integrazione sociale e culturale, animazione, avendo chiara l’identità dell’oratorio. “È una questione di stile”, sintetizza don Cristiano Re, che a Bergamo è responsabile dell’oratorio nella parrocchia di Santa Caterina vergine e martire. Lo stile proposto al migliaio di bambini, ragazzi, giovani e adulti che lo frequentano è innanzitutto quello “dell’accoglienza”, perseguito attraverso una “diversificazione delle proposte per le diverse età”. E l’identità cristiana? È ben presente, sottolinea il sacerdote, in quel “raccordo tra la fede e la vita che si fa testimonianza: proprio in quanto cristiani c’impegniamo a incontrare tutti con gratuità e accoglienza, secondo lo stile evangelico, in in pellegrinaggio nei luoghi dove la presenza della Vergine è particolarmente sentita, può rivolgersi in Parrocchia per l’iscrizione (tel. 071/67009). Ilario Taus modo gioioso e sereno”. Grazie a quest’annuncio trasmesso con le opere “negli anni diversi ragazzi e adulti hanno deciso d’intraprendere un percorso di fede più serio oppure hanno chiesto i sacramenti dell’iniziazione cristiana”. Da non dimenticare, evidenzia, il “legame strettissimo con la società sportiva parrocchiale”, a riprova che - come ricorda la nota Cei - lo sport “costituisce una delle più grandi risorse educative”; infine, il “lavoro di rete condotto con le diverse agenzie formative del territorio”, che trova concretezza in un centro polivalente realizzato in spazi del Comune “per l’età evolutiva e le famiglie”. Rivolto ai giovani, coinvolge “tutte le età” pure l’oratorio della parrocchia di Santa Maria di Loreto a Pesaro, come spiega il parroco, don Giuseppe Fabbrini, che è pure referente diocesano per i 24 oratori attualmente presenti nel territorio pesarese. “L’oratorio - precisa - è per i giovani, gli stessi che hanno cominciato a frequentarlo da piccoli e ora s’impegnano con il loro ‘ministero di fatto’ di animatori ed educatori”. Per definire questo cammino che vede proprio nell’oratorio un “luogo di educazione alla fede e alla vita”, al parroco piace usare l’immagine della “spiritualità dell’educatore”, laddove “il vero educatore è colui che ha una speranza affidabile, vive un cammino di fede personale e comunitario”. Attivo da una decina d’anni, l’oratorio parrocchiale viene presentato alla comunità come “una stanza in più della casa”, ed è così che bambini, ragazzi, giovani e adulti vengono invitati a sentirsi a casa tra le sue pareti. In inverno la proposta è di “momenti d’incontro, laboratori, corsi formativi per gli animatori e svago”, mentre a giugno si trasforma in un grande centro estivo che apre le porte a circa 500 bambini dai 5 anni in su. Pensando agli adolescenti e ai giovani, don Fabbrini è convinto che “l’oratorio nasca dall’iniziazione cristiana e ne sia un necessario e degno prolungamento” per crescere “integrando vita e fede”. È opinione comune che la realtà dell’oratorio sia più sviluppata al Nord che al Sud. Eppure anche nel meridione si trovano esperienze “d’eccellenza”, come a Olivarella, frazione di San Filippo del Mela, nel Messinese. Qui, dal 2006, opera l’oratorio “Giovanni Paolo II”, di cui parla al Sir don Dario Mostaccio, che è pure responsabile diocesano della pastorale giovanile nella diocesi di Messina. “Ogni giorno siamo aperti e, complessivamente, dall’oratorio passano circa 300 persone”. Interessante la convivenza tra i più piccoli e “un gruppo di anziani - racconta don Mostaccio - che quotidianamente hanno qui un punto di ritrovo”. Un contributo per la socializzazione e la crescita dei più giovani, avendo presente l’importanza - ribadita nel documento Cei - di “relazioni personali autentiche e significative”, e al tempo stesso di una proposta educativa forte, in un tempo di legami fragili. Raccolta firme: "uno di noi" L’Europa di domani è nelle vostre mani. Siate degni di questo compito. Così è scritto nella homepage del sito internet www.oneofus.eu, approntato dal gruppo dei Movimenti per la vita europei che hanno avviato la campagna di raccolta firme su scala europea “Uno di Noi” per la tutela dell’embrione umano. Visitando il sito, redatto in lingua inglese, è possibile accedere alla sezione in evidenza per la raccolta delle firme, che vengono però anche raccolte tramite il sito del Movimento per la Vita Italiano (www.mpv.org). Al momento della firma viene richiesto il numero della carta d’identità o del passaporto, i dati anagrafici completi e la dichiarazione, che assume valore ufficiale, di non aver firmato due o più volte, a sostegno della campagna “One of Us”. Entrambi i siti offrono numerose informazioni sulla campagna a livello europeo ed italiano, allargando lo sguardo a diversi contesti nazionali. La campagna mediatica vedrà il Sir protagonista, attraverso un aggiornamento quotidiano degli sviluppi dell’iniziativa sull’intero territorio italiano. a cura di Francesco Rossi A Borghetto il nuovo 'Campo del prete' Domenica 24 marzo è stato inaugurato il nuovo manto sintetico del campo sportivo di via XXV Aprile a Borghetto di Monte San Vito, più noto come il ”Campo del Prete”. Al momento di festa si è mescolata la mestizia dovuta alla circostanza che l’inaugurazione prevista nel mese di novembre 2012 , era stata rinviata a seguito del grave lutto che aveva colpito il vice sindaco Claudio D’Angelo per la tragica scomparsa della moglie Daniela Palmieri. La cerimonia, iniziata alle 15,30, ha visto la partecipazione di un folto gruppo di concittadini e un nutrito numero di autorità locali: il sindaco Sabrina Sartini, il vice sindaco ed assessore allo sport Claudio D’Angelo e gli assessori Francesca Sbarbati e Franco Mozzocchini, due ex sindaci Lino Secchi e Bruno Bordoni, il neo On. Emanuele Lodolini, il presidente provinciale del Coni Fabio Sturani, il presidente dell’Ancona 1905 Andrea Marinelli, il presidente della società sportiva “Borghetto” Claudio Aquili e ultimo, non perché il meno importante, Don Mario Pasquinelli. Al riguardo occorre rammentare che nel lontano 1972 proprio Don Mario, insieme al primo Presidente Enerio Toccaceli e un gruppo di locali appassionati di calcio, è stato fra i fondatori della Società Sportiva Borghetto. La realizzazione del manto in sintetico è stato il risultato di una fattiva collaborazione fra la Parrocchia di Borghetto e l’Amministrazione Comunale. La Parrocchia, non potendo gestire autonomamente la struttura a causa della grande espansione che ha avuto la comunità di Borghetto (attualmente conta più di 4.800 anime) e la perdurante carenza di sacerdoti, ha stipulato, con l’Amministrazione Comunale, un atto di cessione “in diritto di superficie” del terreno destinato alla struttura. Fra le clausole del contratto è previsto che la Parrocchia, previa intesa con la società sportiva, può usufruire, gratuitamente, dell’impianto ogni qual volta ne abbia necessità. Fra il Comune di Monte San Vito e la Parrocchia di Borghetto, già da tempo, esistono esempi di collaborazione a vantaggio della comunità; infatti, quando la Parrocchia, ha realizzato il campo polivalente di pallacanestro, pallavolo, tennis ecc. non avendo a disposizione una superficie sufficiente per realizzare l’opera, il Comune ha concesso in comodato la porzione di terreno necessaria per il collaudo del Coni provinciale. Durante la cerimonia di inaugurazione il Parroco ha ricordato in particolare ai tanti giovani calciatori in campo che gli eventi sportivi debbono essere sempre improntati alla correttezza e alla lealtà ed al riguardo ha proposto dalla prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinti, cap. 9, 24-27, dal titolo “Correte anche voi in modo da conquistare il premio”, alla fine ha impartito a tutti la benedizione. Il richiamo agli stessi valori è stato il filo conduttore degli interventi dell’avv. Sabrina Sartini, di Fabio Sturani e di Andrea Marinelli i quali hanno anche sottolineato le finalità ed i vantaggi per i giovani di praticare uno sport con un sano spirito agonistico. La manifestazione è proseguita con un triangolare in memoria di Edoardo Carletti fra le squadre della Società Sportiva Dilettantistica Borghetto, dell’Unione Sportiva Ancona 1905 e dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Biagio Nazzaro. Al termine i presenti hanno concluso il pomeriggio gustando le prelibatezze di un ricco buffet offerto dai genitori degli atleti della Società Sportiva. Renzo Sebastianelli chiesa la voce misena 11 aprile 2013 la settimana del vescovo in agenda Giovedì 11 aprile Martedì 16 aprile Sabato 13 aprile Giovedì 18 aprile Ore 9.45: Incontro con i Sacerdoti giovani Pellegrinaggio diocesano a Roma per l’Anno della fede Domenica 14 marzo Ore 9.00: S.Cresima a Piticchio-Montale Ore 11.00: S.Cresima a Barbara Ore 20.30: S.Messa e consacrazione mariana a Ostra Vetere (San Pasquale) Ore 9.30: Riunione regionale a Loreto dei sacerdoti non italiani Ore 9.30: Riunione del clero in Seminario sulla “Lumen Gentium” Ore 21.00: Conferenza sulla “Lumen Gentium” al Teatro Portone Venerdì 19 aprile Ore 9.30: S.Messa e rinnovazione dei voti a Villa Torlonia Domenica 14 aprile alla 'Fenice' Musical & scuola Un'inedita e vivace collaborazione tra le due scuole d'infanzia paritarie di Senigallia ("Ada Bianchi" e "San Vincenzo") e i giovani artisti della Pastorale giovanile dà vita alla rappresentazione del musical 'Come l'aurora', al teatro 'La Fenice' di Senigallia, domenica 14 aprile 2013, alle ore 18.00. Il ricavato andrà a sostenere le attività didattiche delle due scuole. "Come l'aurora", il musical dei ragazzi e delle ragazze di Destate la festa verrà messo in scena domenica 14 aprile, alle ore 18.00, al teatro La Fenice di Senigallia. Come l’aurora. Apocalisse 2012 è una sfida tra Lucifero e Dio. Giovanni, il ragazzo conteso. Nell'estate della sua maturità Giovanni dovrà scegliere tra bene e male, dando così la vittoria all'uno o all'altro. L’arcangelo Michele e il diavolo Malacoda lo metteranno alla prova e questo darà vita sul palco a momenti di ilarità e di riflessione. Uno spettacolo che merita: con orchestra dal vivo è stato completamente realizzato “in casa” a partire dai testi e le musiche, fino alle coreografie. Per realizzare lo spettacolo i giovani della nostra diocesi, che non si sono avvalsi dell'aiuto di professionisti, hanno lavorato per oltre un anno e ora tornano a riproporlo in una versione più snella e fluida. E lo fanno per un nobile scopo: sostenere le scuole d'infanzia paritarie San Vincenzo e Ada Bianchi. Due realtà educative ormai storiche per la nostra città che devono fare i conti con le solite questioni economiche. Questioni che mettono a dura prova il lavoro di anni ed un progetto educativo molto bello. Un progetto che mette al centro il bambino ma allo stesso tempo coinvolge i genitori con costanza e discrezione. Significativa, allora, la scelta dei giovani di sostenere, con la loro vivacità, queste due strutture educative. Spesso rischiano l'indifferenza proprio da parte di quella comunità cristiana che dovrebbe essere invece la prima e naturale sponda. C'è tanta strada da fare, in Italia e nel nostro territorio, per riconoscere sul serio il diritto alle 'paritarie', specie d'infanzia' di esistere. Queste sono a tutti gli effetti servizi pubblici che, tra l'altro, fanno risparmiare tanti soldi all'ente locale. Vale la pena ritagliarsi del tempo per vedere un bel musical e contemporaneamente dimostrare sostegno a queste nostre scuole. L.M. Sabato 20 aprile Ore 9.30: Incontro regionale a Loreto sul progetto Policoro Ore 17.00: S.Cresima a San Martino Ore 21.00: Veglia vocazionale in Cattedrale Domenica 21 aprile Ore 9.30: S.Cresima a San Silvestro Ore 15.30: Incontro Diocesano dei Cresimandi a Corinaldo Vita di chiesa Campo missionario regionale Sono aperte le iscrizioni per partecipare al Campo Missionario Regionale (evento in collaborazione con Pastorale Giovanile, Centro Missionario e Fondazione Migrantes di tutte le diocesi delle Marche) in programma dal 20 al 28 luglio 2013 sul tema «La fede cresce e si fortifica donandola». Il Campo è organizzato per tutti i giovani e in particolare per coloro che non partiranno per la GMG a Rio De Janeiro. Sarà una settimana da vivere con il cuore aperto a nuove esperienze, lavorando gomito a gomito con tanti altri ragazzi ai quali si dà e dai quali si riceve amicizia. Un modo per allargare lo sguardo su un orizzonte lontano, diverso dal nostro e dalle realtà belle e difficili come quelle delle missioni nelle zone più povere del mondo. Si sperimenterà la disponibilità all’accoglienza delle tante persone che ospiteranno, la possibilità di scoprire nuove parrocchie e loro realtà. Il campo inizierà sabato 20 luglio al Centro Giovanni Paolo II di Loreto e si concluderà domenica 28 luglio sempre a Loreto. Durante la settimana, i giovani raggiungeranno, a bordo di pullman e pulmini, le varie diocesi. La mattinata sarà dedicata al lavoro (raccolta casa per casa, incontro delle persone…). Nel pomeriggio la formazione con testimonianze e proposte di nuovi stili di vita (attività di gruppo) accompagnati dai missionari che seguiranno i giovani tutta la settimana. La sera, animazione con i giovani. Per informazioni: http://www.giovaniloreto.it Persone che provano a credere “La ‘porta della fede’ che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi. È possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma”. Benedetto XVI aveva indetto con queste parole l’Anno della fede (Lettera apostolica in forma di Motu Proprio “Porta Fidei”, 11 ottobre 2011). Il messaggio deve avere molto impressionato i religiosi dei Periodici San Paolo e il 7 aprile, in tutte le edicole e in tutte le parrocchie italiane, è uscito in 300mila copie “Credere, la gioia della Fede”, un settimanale dedicato interamente alla religione. “Raccontiamo storie vere di persone che si sono lasciate trasformare dal Vangelo, dalla fede in Gesù Cristo. Senza usare parole difficili, astruse, riservate agli esperti. Perché il Vangelo è per tutti”, ha scritto don Antonio Rizzolo nel suo primo editoriale come direttore del settimanale. Le pagine di “Credere” sorprendono per una loro “leggibilità” che però non scade mai nella banalizzazione dei temi. Il settimanale è suddiviso in tre sezioni (Via: i testimoni della fede; Verità: i contenuti della fede; Vita: i gesti della fede). Le prime 18 pagine sono dedicate ai momenti più significativi della Pasqua celebrata da Papa Francesco: bellissime fotografie, nelle didascalie alcune delle frasi della catechesi del Santo Padre, la cronaca e, infine, le interviste a persone comuni, ragazzi che erano in piazza San Pietro, casalinghe, impiegati, sacerdoti e laici, per sapere cosa si aspettino dal nuovo Papa. il paginone la voce misena 11 aprile 2013 foto di Fabio Weik Il lavoro bruciato Le cifre dell'Istat sono spaventose: nel 2012 un milione di italiani ha perso l'occupazione. Vanno ad assommarsi a chi era già disoccupato. E poi ci sono un milione e 800mila cassintegrati. Forse allo sblocco dei pagamenti pubblici occorre affiancare una rivisitazione della legge "Fornero" per rendere più flessibili i contratti. Altro che articolo 18... Ogni giorno che passa in terra italiana, domeniche comprese, brucia più di tremila posti di lavoro: come se ogni settimana una multinazionale chiudesse i battenti, lasciando a casa il personale o non rinnovando contratti e rapporti di lavoro parasubordinati. È questa la dimensione dell’ecatombe che sta attraversando il sistema-Italia, nel momento più buio della crisi che ci attanaglia da più di cinque anni. Le cifre fornite dall’Istat sono spaventose, ma non hanno sorpreso nessuno. Nel corso del 2012, un milione di italiani ha perso la propria occupazione. Vanno ad assommarsi a chi era già disoccupato, e anticipano (ma speriamo di no) quel milione 800mila persone che “godono” della cassa integrazione: molto spesso l’anticamera del licenziamento. Quindi non c’è molto da sperare di buono sul fronte dei numeri, nemmeno per i prossimi mesi. Qualcosa di buono c’è invece da ipotizzare grazie al recentissimo decreto dell’estenuato governo Monti, che ha sbloccato una quarantina di miliardi di euro di pagamenti che la Pubblica amministrazione nelle sue varie frange (Comuni, Regioni, Ministeri, Sanità, …) deve a una miriade di creditori da molti mesi, se non di più. Un provvedimento atteso come puro ossigeno per un tessuto industriale che ha nel lato finanziario il suo punto debole: nessuno paga più nessuno. Le banche hanno stretto all’inverosimile i cordoni del credito, e faticano ad anticipare l’incasso delle fatture pure ai grandi gruppi, figuria- moci a commercianti, artigiani, piccole imprese. A loro volta i “grandi” ritardano i pagamenti ai loro fornitori (usandoli come improprie banche): questi ultimi sono letteralmente strozzati dalle porte chiuse delle banche e dalle fatture non pagate dei clienti. Le chiusure aziendali hanno bruciato qualcosa come 127mila posti di lavoro nel 2012 (e la situazione non era così drammatica come in questo primo scorcio di 2013). Ecco quindi che quei soldi dello Stato potrebbero far ripartire un’economia quasi grippata, se effettivamente arriveranno. Perché tra il dire in decreto, e il fare nei successivi regolamenti, in Italia capita spesso che il tutto s’impantani nella nostra macchinosa burocrazia, o spunti fuori all’ultimo secondo una norma che faccia slittare di un anno il sacrosanto diritto di compensare i crediti con i versamenti che - quelli sì puntualmente - dobbiamo fare allo Stato. Così è stato, e speriamo che non arrivino altre “sorprese” nel frattempo. E ha fatto benissimo il governo Monti ad attuare questo provvedimento, anche se verrà scaricato sul nostro debito pubblico: soldi in cassa non ce n’erano, verranno emessi titoli di Stato e sarà compito del prossimo governo, della politica insomma, decidersi una buona volta sulle cose da fare per scalare la montagna del debito pubblico italiano. Prima o poi la ricreazione deve finire. Ma i dati dell’Istat sull’occupazione fanno emergere altri interrogativi. Ad esempio sulle riforme cosiddette “For- nero” sul lavoro e la previdenza. Riforme adottate in un batter d’occhio a causa della pressione dei mercati nel 2011, che alla prova dei fatti stanno mostrando i loro limiti. Il forte e repentino innalzamento dell’età pensionabile avrà pure salvato i nostri conti pubblici, ma ha certamente creato molti guai alla società italiana: dal fenomeno degli esodati a quello dei giovani che non possono usufruire del turn over lavorativo. Anche la riforma del lavoro, con modifiche al regime di licenziabilità e un drastico cambiamento delle regole per i cosiddetti lavoratori atipici, sta avendo strascichi non del tutto positivi. Il tentativo di eliminare la precarietà e lo sfruttamento rischia sempre di confliggere con l’esigenza di flessibilità che le economie moderne hanno. Se l’equilibrio non viene raggiunto, a farne le spese alla fine è l’occupazione. Molto meno impattanti sono state le norme sui licenziamenti individuali (ricordate il famoso art. 18 dello Statuti dei lavoratori?), messi in ombra da quelli collettivi e dalle chiusure aziendali. Un tabu ideologico che ha fatto discutere la politica italiana per un decennio, spazzato via anch’esso dalla crisi. Questa sì che è riuscita a distruggere posti di lavoro con grande abbondanza, lasciando stremati gli imprenditori e attoniti i sindacati che sembrano incapaci di far sentire la loro voce e di proporre ricette di rilancio economico. Senza il quale, la contabilità del lavoro rischia di essere sempre più triste. Nicola Salvagnin il paginone Il sociologo Giuseppe De Rita: ''Viviamo isolati, ciascuno per proprio conto, affezionati al nostro lavoro. Mentre essere soli è la porta per la solitudine, dunque per la riflessione e anche per la malinconia... È l'esempio più chiaro di quello che dice il Papa''. E ancora: ''Andare a sentire l'odore delle pecore non è soltanto una pura valutazione morale o di condivisione ma è un problema culturale. Non si capisce se non si annusa'' di Riccardo Benotti la voce misena 11 aprile 2013 Dalle periferie Periferie delle città e periferie del cuore: durante la Messa crismale, Papa Francesco ha invitato i sacerdoti ad andare non soltanto nella periferia geografica ma anche in quella “esistenziale”… Credo che ci sia un’attenzione del Papa ad un cerchio ancora più intimo. L’attenzione alla periferia della città, alla periferia della povertà, alla periferia materiale è comprensibile a tutti. Così come è importante la periferia dell’esistenza, quella delle persone sole, dei malati, dei non autosufficienti, delle persone abbandonate. Ho l’impressione, però, che ci sia anche un richiamo a ciascuno di noi perché si abbia la capacità del cuore di guardarsi intorno e di amare gli altri per quello che significano per noi. Altrimenti resta soltanto un discorso ideologico: no alla povertà materiale, sì alla povertà spirituale. Qui, invece, c’è una questione che chiama in causa l’impegno personale ad aprirsi all’altro, comunque e dovunque. È un movimento che deve essere fatto dentro di noi. Come si può guardare il mondo dalla periferia? Noi siamo tutti centrati: su noi stessi, sulla nostra città, sulla nostra casa, sulla nostra professione, sulla nostra azienda. Tutta la dimensione personale degli ultimi 150 anni è stata all’insegna di questa centratura su noi stessi, una soggettività portata al massimo livello. Non si tratta soltanto dell’esaltazione dell’io ma anche dei luoghi in cui quell’io era nato. La cultura greca, cristiana e giudaica in primis. Se una persona si centra su se stessa, cercherà naturalmente le sue radici centranti. Invece, molto spesso, nella società di oggi sarebbe necessario dislocarsi, perché quando si differisce da se stessi è possibile vedere le cose in maniera diversa. Il punto di partenza, dunque, è uscire da se stessi. In questi giorni ho sentito la frase: ‘Certe volte mi trovo collocato non dentro me stesso ma fuori, perché dentro di me c’è Gesù’. Se avessimo questa consapevolezza, se nella nostra auto-centratura lasciassimo tutto il posto che serve a Cristo e noi ce ne andassimo un po’ più in là, forse vedremmo meglio le cose. È un meccanismo dell’interior intimo meo. Il Papa parla al profondo, non alla mobilitazione generale. Il Papa chiede di essere presenti “dove c’è sofferenza, c’è sangue versato, c’è cecità che desidera vedere, ci sono prigionieri di tanti cattivi padroni”. Quali difficoltà esistenziali vive la nostra società? La maggior parte delle persone è sola ma senza solitudine. Viviamo isolati, ciascuno per proprio conto, affezionati al nostro lavoro. Mentre essere soli è la porta per la solitudine, dunque per la riflessione e anche per la malinconia, oggi siamo invece soli ma senza solitudine pensata e vissuta. È l’esempio più chiaro di quello che dice il Papa. Una difficoltà umana, profonda. “Uscire da se stessi per andare verso le periferie del mondo e dell’esistenza”. È un impegno, quello proposto dal Papa, che interroga ogni persona… Il Papa non invita soltanto ad andare verso il prossimo ma ad annusare la gente, sentire l’odore delle pecore. In questo invito, io che non sono mai stato un grande teorico ma un annusatore sì, mi ci sono ritrovato in pieno. Chi annusa, abitualmente, lascia il primato della teoria e della cultura alta per andare a vedere le cose per come sono. Andare a sentire l’odore delle pecore non è soltanto una pura valutazione morale o di condivisione ma è un problema culturale. Non si capisce se non si annusa, non si comprende se non si è dentro le situazioni. Da fuori non esce una corretta comprensione della realtà. Giovani in attesa di futuro Giovani disoccupati, giovani scoraggiati, giovani emigranti. Le statistiche periodicamente segnalano il trend di una continua "inospitabilità" del mondo del lavoro italiano verso le nuove generazioni. Gridiamo allarmati e rimaniamo paralizzati dalla giustificazione: "C'è la crisi". Seguono lamentazioni di rito e scarica barile. E se, invece, affrontassimo il fenomeno? Ci accorgeremmo di un mondo dinamico e non fossilizzato. Le vie dell'inserimento lavorativo sono eterogenee. È sufficiente osservare il percorso dei neo-laureati per scoprire l'impegno e la disponibilità dei giovani, oltre, purtroppo, ai casi di sfruttamento. I dati Almalaurea ci dicono che dopo un anno dalla discussione della tesi il 65,8% dei laureati di primo livello è occupato, peccato che il 13% di loro lavori in nero; per i laureati "specializzati" i numeri sono addirittura peggiori: solo il 36% è occupato, e lavora in nero il 13%. Tuttavia, possiamo smentire uno stereotipo in voga oggi: non è vero che la laurea non abbia valore per lavorare. Tra i giovani dottori la disoccupazione oscilla tra il 20% e il 22%, quella complessiva è assai più alta tra il 37% e il 38%. La questione semmai sarà un'altra: di questi giovani, sui quali le famiglie e la società italiana hanno investito risorse umane ed economiche, quanti svolgono impieghi "dequalificati"? Perché l'Italia "spreca cervelli"? Giungiamo a un secondo aspetto dell'inserimento lavorativo giovanile. Una gran parte preferisce emigrare, secondo un sondaggio del Centro ricerche "Work in Progress", il 64% sarebbe disponibile a emigrare e il 37% ha già inviato un curriculum ad aziende oltre confine. Così dopo averli sprecati, l'Italia perde un'altra parte di cervelli. Non sarebbe, comunque, un problema il loro trasferimento se il nostro Paese fosse in grado di valorizzare tutti i giovani che dalle altre nazioni arrivano da noi. Quando allarghiamo la visuale prendiamo atto che la disoccupazione e l'inattività giovanile colpiscon o i meno istruiti: sono poco richiesti, perdono nel confronto con i loro coetanei in un colloquio di lavoro, finiscono più facilmente per accettare contratti occasionali e a tempo, entrano nel circuito della precarietà, infine sono anche quelli meno richiesti e meno disponibili a partire verso altri Paesi. Per loro ci sarebbero due prospettive possibili. Da un lato, il rilancio dell'apprendistato: ci sono in Italia molti mestieri da rivalutare, recuperare e reinventare sia nel mondo delle piccole e medie imprese, sia nell'artigianato che nell'agricoltura. Dall'altro lato, ci sono le nuove possibilità per incentivare l'imprenditoria giovanile. Entrambi gli strumenti potrebbero essere delle strategie per il futuro. Non solo per garantire un lavoro ai giovani, ma per vitalizzare il mondo produttivo italiano. Però avremmo bisogno della capacità di offrire una visione di futuro per dare la possibilità alle nuove generazioni di scegliere. Andrea Casavecchia 10 esperienze la voce misena 13 aprile 2013 Dedicato ad Enrico Enrico Landi ha vissuto pochi anni, appena 27, ma talmente con tanta passione ed intensità da aver lasciato un segno in molte persone. Alcune hanno avuto voglia di inviarci un ricordo, un'esperienza, un po' di vita condivisa con lui prima che in quella terribile notte bolognese un'automobile spazzasse via in un attimo la sua esistenza. Ecco quanto è arrivato in redazione. Per essere vicini alla sua famiglia, a quanti hanno avuto il dono di conoscerlo. Per non perdere nulla della sua bontà In via Marchetti "Tanti anni fa ho incontrato il suo giovane sguardo per la prima volta presso la Bottega del Mondo di Senigallia, in quei pochi metri quadri dove noi tutti volontari abbiamo condiviso ideali, amicizie, fatica e risate. Il suo sguardo schivo, il suo sguardo che da un lato doveva fuggire altrove per timidezza, dall'altro comunicava la sua voglia di conoscere, e la sua voglia di esserci. C'è stato sempre insieme a noi, regalandoci il suo tempo e soprattutto la sua illimitata voglia di essere disponibile e di dare una mano sempre e comunque. E così siamo cresciuti insieme: abbiamo condiviso i turni in bottega, su quel fatidico scalino di Via Marchetti nel quale si parlava un po' di tutto, ci siamo confrontati sull'organizzazione di eventi importanti, abbiamo montato scaffali Ikea che a volte non si volevano proprio far montare, organizzato bancarelle per il Caterraduno o per qualche festa paesana dei dintorni... ad ogni stagione, a volte tremando dal freddo a volte sognando un tuffo al mare in piena estate, ma sempre in compagnia delle nostre risate. Perché il suo carattere permetteva in ogni situazione di creare dei tormentoni, tormentoni che non mancavano mai anche nelle situazioni potenzialmente più noiose....con Enrico ci si sentiva a proprio agio, Enrico aveva il talento di saper alleggerire qualsiasi situazione senza mai sminuire l'essenza delle cose. Tutti noi volontari portiamo nel cuore il suo coraggio di vivere in tutto ciò che la vita implica, tutti noi portiamo nel cuore la sua sensibilità e sorridiamo con dolcezza a lui, che rimarrà per sempre il nostro grande amico." Una volontaria del Commercio equo L'autografo... strappato Con Enrico ci siamo conosciuti alla Bottega del mondo, un posto dove ci si incontra perché si condivide l’utopia di poter cambiare un po’ il mondo, dove si crede nella condivisione e nella giustizia sociale. E sempre lì ho avuto la fortuna di incontrare Giulia, sua sorella, e sua mamma. In questi brutti giorni, in cui mi sono sentito davvero male, mi sono tornate alla mente molte immagini di lui. Su tutte una lunga passeggiata fatta con Enrico, Giulia e un amico africano, in una fredda mattina di qualche primavera fa. Ma l’episodio che ricordo con più simpatia, e che vorrei condividere, è un altro. Eravamo al tendone del commercio equo di Natale, Enrico mi parlava di un suo cd, quello dei Pianeta Drop. “Ok, Enrico, lo voglio. Quanto ti devo?” “Niente, te lo regalo”. “Proprio no, te lo pago”. Siamo andati avanti un bel po’ su questa riga e quando gli ho chiesto di autografarlo ho faticato davvero molto a farmi scrivere il suo nome sulla copertina, quella interna. Alla fine gliel’ho quasi strappata, quella firma. Non è facile trasmettere quello che voglio ricordare di Enrico. La sua timidezza nel fare una cosa così semplice fa luce sulla sua personalità, di persona speciale e buona, di chi non vuole imporsi in nessun modo, anche se in fondo sa di essere proprio bravo con il suo strumento. Alessandro I ritmi di un sognatore Ogni lunedì era sempre la stessa storia. Uscivamo dal carcere di Montacuto, riaccendevamo i telefoni e puntualmente arrivava ad Andrea Celidoni la telefonata di qualche madre di allievi di Enrico. “Scusa Andrea, devo chiamare te perché Enrico ha il telefono spento. Puoi dirgli che mio figlio oggi ha la febbre e non può venire?” “Certo provvedo io”. E poi, chiusa la telefonata, ridevamo sempre e ci chiedevamo: “Ma perché tiene il telefono spento? Se lo chiama un amico può non rispondere, ma almeno se lo cerca un allievo può parlarci….”. Quando arrivavamo a Musikè, la tua macchina rossa era già parcheggiata in prima fila, quasi attaccata alla porta di ingresso, ti vedevamo uscire, con lo sguardo un po’ trasognato e ci dicevi: “Mi sa che ho un buco. Mi sa che un ragazzo non mi viene”. E noi subito : “Sì, ci ha chiamato la madre poco fa!... Certo, se tenessi il telefono acceso avrebbe chiamato e informato direttamente te….”. Enrico era così preciso e rispettoso da pensare che la lezione di musica non dovesse essere disturbata da nulla, neanche dagli imprevisti dell’ultimo momento che, a saperli prima, avrebbe potuto organizzarsi meglio. Spostare qualche lezione, riempire il buco d’ora lasciato da un allievo malato….e invece no. In ogni caso, prima venivano loro, i suoi ragazzi. Due pomeriggi a settimana, il lunedì e il martedì. Questi erano i suoi giorni di lezione di chitarra a Musiké. Ogni tanto usciva dalla stanza, per prendere un po’ d’aria o perché aveva un buco e voleva chiacchierare. Con il suo sorriso dolce, le guance sempre un po’ accaldate e le sue magliette colorate che esprimevano alla perfezione le sue idee: “Questa maglietta mi va a pennello, è la mafia che mi va stretta”. Non stava mai solo, cercava gli altri. Enrico sapeva tirare fuori il meglio dagli allievi, aveva la capacità di appassionarli e tirarli dentro la musica. Proprio come hanno raccontato alcune mamme. Una in particolare ha detto che Enrico era riuscito a fare piacere perfino il solfeggio a suo figlio che, nonostante i tanti impegni, il calcio e la scuola, non voleva mai, assolutamente mai, saltare una lezione di chitarra perché, “stava iniziando a capire come funziona lo strumento”. La chitarra è uno strumento musicale, ma grazie a Enrico è stato anche uno strumento di comunicazione che ha permesso ad alcuni ragazzi di trovare una parte preziosa e sconosciuta di se stessi. Un'altra mamma ci ha raccontato che Enrico era riuscito, grazie alle lezioni, a tirare fuori il carattere del figlio e che li vedeva simili, miti e gentili. Enrico ne era soddisfatto, un giorno ci disse: “Sono contento, sono ragazzi in gamba!”. Una sera, a lezioni finite, siamo rimaste a suonare io e Marika. E a un tratto è entrato nella stanza: “Provate?” . E noi: “Sì, Enri”. E si vedeva che aveva voglia di parlare, di sapere che suonavamo e quando avremmo suonato e dove. È rimasto nella stanza, in piedi, quasi si vergognasse di mettersi seduto ad ascoltare. Ma in realtà non voleva ascoltare nulla. Abbiamo iniziato a parlare di tutto, di musica, della scuola e degli allievi, di politica, per mezz’ora e poi, con dolcezza: “Va bene, vi lascio provare allora”. Enrico non era un leader, un capo. Non era quello che in un gruppo avresti notato per primo. Ma era il collante di tutto. C’era sempre. Ascoltava invece di parlare. Guardava e osservava invece di essere al centro dell’attenzione. Ma su di lui potevi contare. Così come per i saggi di fine anno. Alle prove, estenuanti per noi insegnanti, perché bisogna organizzare i gruppi; le canzoni; mettere insieme i ragazzi; farli suonare assieme; farli stare tranquilli e calmare le loro agitazioni; Enrico c’era sempre. Montava e smontava gli strumenti, suonava se c’era bisogno di un supporto, stava dietro a tutti i ragazzi, non solo i suoi, mandandoli a tempo, battendogli il ritmo… Semplicemente, si divertiva. Non gli importava granché che fossero i saggi di fine anno dove si eseguivano canzoni che mai avrebbe suonato, lui c’era, suonava e aiutava a suonare e tutto questo lo divertiva. Ai saggi, come al solito sopra la Coop delle Saline, sistemavamo anche le sedie per il pubblico. Le portavamo fuori dal centro sociale con i carrelli e, tanto per vivacizzare il lavoro non proprio esaltante, abbiamo iniziato a salire sui muletti con le sedie e a spingerci. Facendo delle sorte di ‘gare’. Ovviamente l’idea partì da lui, dal suo modo di fare che lo portava a vedere il bello in tutto e in tutti e a tirarlo fuori. Enrico aveva insegnato chitarra anche nella scuola di musica messa in piedi all’oratorio della parrocchia di Cesano. Anche lì, come altrove, si dava da fare, sempre con il sorriso sulle labbra e una chitarra o un basso sulle mani. Il giorno del saggio coincideva con quello della festa di istituto della Mercantini, dove avevamo insegnato, e dove i nostri allievi dovevano esibirsi. Quel giorno, sabato 4 giugno 2011, è stato tutta una corsa. Prima i saggi al Cesano, poi alla Mercantini. Ci siamo spostati con la sua macchina, dove dentro c’era un’orchestra intera. Finito quel pomeriggio di esibizioni, ridendo ci ha salutati dicendoci: “Oh, finalmente! Adesso vado a suonare io”. Doveva suonare con una delle sue tante formazioni musicali. Enrico era così speciale proprio perché spesso ti chiedevi come mai una persona apparentemente sulle nuvole fosse così precisa e organizzata. E lo era per forza, visto tutte le attività che faceva. Sbalordiva tutti per questo e aveva la grande capacità di farci sorridere al solo pensiero di lui. Come si muoveva, quasi maldestro a volte, come sorrideva, come parlava. Un sognatore al ritmo giusto. Proprio come la musica. Giulia Nel prossimo numero pubblicheremo altri scritti. territorio la voce misena 13 aprile 2013 Affrontare insieme la crisi La difficile congiuntura economica, che attinge ormai anche i piccoli centri e che si sta in questo periodo accentuando, ha indotto il Sindaco di Serra de' Conti Arduino Tassi a chiedere un incontro alle Federazioni provinciali di Cgil, Cisl e Uil. Il Sindaco ha sottoscritto, al riguardo, una richiesta ufficiale alle Segreterie provinciali ed ai tesponsabili di zona dei Sindacati. La richiesta è già stata inoltrata. Dopo aver ricordato "l'accrescersi dei disagi delle famiglie", il Sindaco di Serra de' Conti ha posto l'accento nella sua nota sulla necessità di un confronto sia sui temi generali che sulle specificità presenti in Serra de' Conti. Tassi ha sottolineato che questo è il momento perchè "le istituzioni più prossime ai cittadini e le forze sociali" possano e debbano cooperare per affrontare la congiuntura senza rassegnarsi passivamente alle difficoltà di questo momento storico, e si è reso disponibile per concordare il vertice in via breve. 11 Frattula in festa... viaggia Frattula in Festa 2013 inizia un nuovo percorso dal titolo: Frattula viaggiante dove non fu medioevo alla scoperta delle terre avellaniti. Si tratta di presenze in varie Sagre ed iniziative promosse all’interno del territorio comprendente i cinque Comuni delle Terre di Frattula: Senigallia, Corinaldo, Ripe, Monterado e Castel Colonna. Gli artigiani del “Paese dei mestieri” di Ripe ed i produttori agricoli appartenenti all’associazione Terre di Frattula, inizieranno il percorso con le loro eccellenze enogastronomiche ed artigianali, domenica 19 mag- gio 2013 a Monterado in occasione della tradizionale Sagra della Porchetta. Sintesi delle principali partecipazioni in sagre ed iniziative2013: Domenica 19 maggio a Monterado: Sagra della porchetta. Previsto un pullman da Senigallia, visita guidata all’azienda La Pernice (Suino di Frattula) e alla Cantina La Maddalena. Pranzo presso lo stand della festa con prodotti tipici locali; 20 - 22 Settembre a Senigallia a Pane Nostrum. Mostra internazionale del pane, stand tipicità locali. Legacoop ed il momento di crisi Mondolfo e Marotta, premi e solidarietà Vita di coop Scuola, tra gioco Il presidente di Legacoop Marche, Mauro Angelini, ha presentato le dimissioni alla presidenza della Centrale cooperativa. Angelini, che guida la Centrale cooperativa dal marzo 2011 e che è anche presidente della cooperativa Spes di Fabriano, si è dimesso per la necessità di impegnarsi a tempo pieno nella sua cooperativa. Di questo atto di responsabilità Legacoop Marche ringrazia il presidente. Legacoop Marche procederà, entro fine aprile, all’elezione del nuovo presidente. In questo quadro, e nel rispetto delle regole previste dal nostro statuto, ci sarà modo di discutere di tutte le condizioni per garantire alle associate adeguata rappresentanza e servizi di qualità: l’obiettivo di Legacoop è, infatti, quello di essere vicina alle cooperative aderenti e di dare loro un supporto adeguato ai problemi che oggi affrontano, grazie alla credibilità e alla qualità dell’associazione e delle persone che vi lavorano. Mauro Angelini, nelle sue funzioni di presidente di Legacoop, ricopriva anche la carica di presidente di Csc-Centro servizi cooperative, ma le difficoltà del centro servizi sono collegate, fondamentalmente, ai problemi derivanti dalla grave crisi economica in corso. Legacoop Marche non presenta, comunque, problemi di bilancio ed è tuttora impegnata per garantire continuità di servizi ed assistenza alle proprie associate; questo impegno procede di pari passo con la responsabilità di sostenere il responsabile della procedura di liquidazione di Csc, per rendere possibile un’intesa con le rappresentanze sindacali, che definisca soluzioni possibili per tutte le persone impiegate. Paola Cimarelli A Corinaldo gli uffici Iat, Urp e Tipica Turismi possibili Taglio del nastro per i nuovi locali di informazione e promozione turistica di Corinaldo. Sabato 30 marzo sono stati infatti inaugurati i nuovi uffici IAT, Urp e Corinaldo Tipica, un complesso per l'accoglienza e la promozione del paese ubicato nel cuore di Corinaldo e già operativo per la valorizzazione turistica del paese. Il nuovo complesso inaugurato è composto da tre distinte realtà collegate fra loro. L'ufficio IAT per la promozione turistica, l'Urp del Comune come primo punto di contato dei cittadini con l'Amministrazione e “Corinaldo Tipica”, il negozio de prodotti tipici corinaldesi e non solo. Per la gestione del progetto l'Amministrazione ha coinvolto la Pro Loco corinaldese che si occuperà interamente della gestione dell'ufficio IAT e del negozio “Corinaldo Tipica”. “Un grazie va innanzi tutto alla Pro Loco di Corinaldo e al presidente Fabio Balda- relli. Un rapporto forte che lega l'Amministrazione alle associazioni del paese, una collaborazione fondamentale per la valorizzazione del territorio. Questi locali oggi non sono solo una vetrina bensì un punto di ripartenza nel percorso già avviato di valorizzazione e promozione delle nostre realtà. Una tappa in continuità con i progetti messi in campo negli scorsi anni”, ha detto il sindaco Principi. Tante le autorità intervenute all'inaugurazioni, dai dirigenti della Regione Marche e della Provincia di Ancona al presidente dell'Associazione Terre di Frattula Marco Giardini e i rappresentanti dell'associazione Bandiere Arancioni. Numerosi anche i sindaci del Territorio, con Maurizio Mangialardi in testa. “Credo di poter parlare a nome di tutti i sindaci del territorio, oggi è un momento importante per tutti che pone nuovamente al centro l'idea dei “turismi” con un unico territorio che grazie alle sue svariate caratteristiche fa squadra e lavora unito. Senigallia è orgogliosa di avere delle così importanti collaborazioni nella vallata. Perché in questi progetti o ci stiamo tutti insieme non ci sta nessuno”. Ilario Taus e impegno Conquista le finali nazionali a Montecatini Terme, la scuola primaria – elementare “Padre Moretti” di Mondolfo, nel torneo interregionale di scacchi che ha visto appena concludersi le selezioni regionali. Dopo essere salita sul podio nella fase provinciale fra le scuole di ogni ordine e grado, grazie al terzo posto nella sezione delle scuole elementari, la prima Moretti era giunta alle finali regionali di Fano il 16 marzo. Formazione composta da sei alunni delle classi 4e, Mondolfo ha battuto, sotto la guida del loro capitano ed istruttore Massimo Subissati, tutte le squadre di Fano, Cagli, Pergola e anche alcune squadre di Pesaro, portando i colori della Direzione Didattica di Mondolfo sul podio. “Complimenti vivissimi agli alunni – così la dirigente Cristina Corradini – e ai loro istruttori, per la passione messa nell’iniziativa, in un gioco particolarmente avvincente ed educativo quale quello degli scacchi. I ragazzi sapranno dare il meglio anche nelle finali, consapevoli del ruolo formativo che ogni disciplina sportiva riveste”. Così al ‘Pala J’ di Fano i sei giocatori-alunni della Moretti, Elisa Pucci, Enea Montesi, Gloria Lattanzio, Riccardo Sebastianelli, Nicolas Donati ed Alice Marinelli hanno ora meritatamente conquistato l’accesso alle Nazionali di Montecatini in programma a Maggio. “Sono molto orgogliosa della nostra squadra – afferma il Dirigente Scolastico Cristina Cor- radini - e del lavoro fatto insieme agli alunni, che si allenano al gioco degli scacchi da poco più di un anno. Questo risultato premia comunque l’impegno e la costanza dei bambini, che insieme al loro istruttore, hanno potuto scoprire una dimensione relazionale positiva legata al gioco, al rispetto delle regole ed alla sana competizione”. Settimane particolarmente attive quelle della Direzione Didattica di Mondolfo: grazie agli alunni della Elementare Campus di Marotta, è stata anche la protagonista nella realizzazione di materiale multimediale a favore della donazione di organi e tessuti, in una stretta collaborazione con l’Aido provinciale. Nella Sala del Consiglio comunale, il presidente provinciale Aido Gabriele Riciputi ha presentato il lavoro multimediale prodotto dagli alunni delle classi quinte A e B, alla presenza delle insegnanti Carla Vegliò, Raffaella Bellagamba, Cinzia Cesaretti, Cinzia Piccoli, Morena Renzoni. “Gli alunni – ha spiegato il presidente provinciale Aido Riciputi – hanno prodotto un Dvd-Video che poi verrà presentato da Aido a livello regionale e in tutte le altre scuole della provincia. Il lavoro nasce dalla lettura dell’opera di Paulo Coelho “La nuvola e la duna”. Il progetto intitolato “E’ per te” esprime la tipica frase di quando si fanno i regali: infatti i ragazzi di quinta elementare lo hanno realizzato come dono per i bambini di prima elementare e di tutte le scuole”. Alessandro Berluti 12 cultura la voce misena 11 aprile 2013 cultura Olimpiadi della danza Alla sorgente del Cesano A scuola di cooperazione Primo posto alla finale regionale della scuola secondaria di I “L. Mercantini” alle Olimpiadi della Danza, manifestazione nazionale che coinvolge tutte le Scuole di I e II e che si è svolta sabato 6 aprile a Senigallia. I circa 30 ragazzi partecipanti hanno presentato una splendida coreografia: originale per la citazione all’immaginario del grande regista Stanley Kubrick, vivace e pulita nell’ esecuzione e nella gestualità adatta a ragazzi di questa fascia di età senza scadere in facili rimandi commerciali. Il Progetto è stato avviato e seguito dalla referente del progetto Prof.ssa Paula Carbini e il gruppo di ragazzi è stato preparato presso la palestra Planet Fitness di Senigallia, dalle insegnanti dell'Officina della danza, coordinati dal direttore artistico Tony Rollo. Ultimi posti disponibili per l’escursione alla sorgente del fiume Cesano. L’iniziativa, organizzata dagli Amici della Foce del Fiume Cesano, si svolgerà Domenica 14 aprile 2013. Gli organizzatori fanno sapere che è necessario un minimo di allenamento, scarponcini e giacca a vento. Partenza da Cesano alle ore 7,30 con mezzi propri, di fronte alla rotonda stradale presso l’ingresso del centro commerciale il Maestrale-Ipercoop. Pranzo al sacco. Il gruppo sarà accompagnato dagli esperti del fiume Cesano e del Monte Catria, guidati dal competente Luca Gemignani. Il rientro è previsto per le ore 17,00 circa. Info: 348.3112620. Anche per questa primavera, tanti gli appuntamenti organizzati dal sodalizio di Cesano. M.G. All’interno del progetto Crescere nella Cooperazione, le classi quarte e quinte della Scuola Primaria Santa Maria Goretti di Corinaldo hanno incontrato i rappresentanti della Cooperativa Casa della Gioventù. Le due classi hanno costituto 2 cooperative scolastiche, rispettivamente la cooperativa “Imprendiscuole” e “La carica dei 40”, hanno eletto un rappresentante, un consiglio d’amministrazione, un tesoriere, insomma una cooperativa vera e propria. E’ stata un’occasione importante per presentare la realtà della Cooperativa Casa della Gioventù attiva sul territorio da oltre 25 anni, una realtà del privato sociale non profit che opera a Senigallia e nei comuni di Ostra, Corinaldo, Chiaravalle, Mondavio e altre zone limitrofe. P.F. Aperta a Senigallia la mostra del corso atelier Pubblicato il libro di Chiappetti su Ernesto Buonaiuti Ceramica sensibile Il prete modernista Tracciato infinito della ceramica”. Nel titolo del manifesto c’è un gran programma: è un progetto ardito che prosegue da anni con volontà, con convinzione e con fede, dato l’impegno con il quale lavorano i frequentanti il Corso e l’Atelier di ceramica. Nuovi allievi si sono aggiunti ad arricchire il gruppo che si propone come ogni anno di far verificare dall’opinione pubblica i progressi e le mete conseguite, ma soprattutto per dimostrare quan- to l’arte della ceramica sia sempre viva e dia tante soddisfazioni. I significati di questa scuola sono educativi, formativi, artistici, di sostegno ed il fatto che sia ancora attiva sin dal 1994 dimostra di quali valori essa sia portatrice e quanto "Cosa grigia - una nuova mafia invisibile all'assalto dell'Italia" Mercoledì 10 aprile si è tenuto a Senigallia, alle ore 17,00 alla Biblioteca comunale Antonelliana, un incontro organizzato dalla stessa Biblioteca in collaborazione con le Associazioni Libertà e Giustizia e Movimento Agende Rosse, in cui sarà presentato il libro "Cosa grigia - Una nuova mafia invisibile all'assalto dell'Italia" ed. Il Saggiatore, gratifichi le aspirazioni degli artisti che si evidenziano proprio all’interno del laboratorio. Qui convergono insegnanti, casalinghe, studenti, professionisti di diverse età, culture ed etnie. E’ un meraviglioso punto d’incontro, un confronto di tendenze, una ricerca individuale e collettiva che consegue spesso risultati sorprendenti. Il gruppo si propone di risvegliare l’attenzione del pubblico spesso distratto da interessi di tipo consumistico e di avvicinarlo a tutte le espressioni d’arte della ceramica. Un abile insegnante di tornio Andrea Ippoliti si occupa amorevolmente della formazione di questi allievi sacrificando ore preziose della sua professione proprio perché convinto che questa arte antica come il mondo non debba essere dimenticata. Elvira Collina è la responsabile del corso validamente aiutata dalle “veterane” Monica Sbarbati ed Erika Migliari che si prestano sempre di fronte alle emergenze. La mostra resterà aperta fino al 17 aprile 2013 presso la galleria Expo ex di Senigallia, tutti i giorni dalle ore 17.00 alle ore 19.30, la domenica anche al mattino dalle ore 10.30 alle ore 12.30. Emilio Pagani scritto dal giovane giornalista siciliano, di Marsala, Giacomo Di Girolamo, presente all'incontro. Oltre all’autore erano presenti all’incontro anche i referenti territoriali delle due associazioni, Stefano Canti ed Ettore Marini. Giacomo Di Girolamo (1977), è direttore di marsala.it e della radio più ascoltata in provincia di Trapani, Rmc101. Scrive per la Repubblica, Il Sole 24 Ore e I Siciliani giovani. Nel 2010 ha pubblicato Matteo Messina Denaro. L'invisibile (Editori Riuniti). M.B. Un libro per uscire dalla paura Domenica 14 aprile 2013, presso la libreria IoBook di Senigallia, alle ore 18.30 Paolo Bartolini presenterà il suo libro 'Uscire dalla paura e riaprirsi alla vita'. La paura è un'emozione naturale che può, in situazioni critiche, assumere forme eccessive e controproducenti, impedendoci di esprimere liberamente risorse e potenzialità. I due autori (l'altro è Roberto Costantini) avvalendosi degli strumenti della psicologia funzionale e dei contributi più recenti delle neuroscienze, rintracciano le origini della paura patologica e i meccanismi che la fanno perdurare nel tempo. L'obiettivo di questa ricognizione nei territori impervi del disagio psico-fisico è quello di fornire suggerimenti e strategie di self-help che ci aiutino a prendere consapevolezza di noi e del mondo circostante, e ci insegnino ad affrontare le paure e a recuperare la capacità di vivere il presente senza proiettare su di esso le ombre del passato e le aspettative ansiose per il futuro. Fabrizio Chiappetti è un giovane docente curioso di persone ed esperienze che sfuggono ai più. Tanto che ha deciso di dedicare il suo dottorato di ricerca in studi religiosi presso l'Universitù di Bologna ad Ernesto Buonaiuti. Questi (1881-1946) è stato uno dei protagonisti del modernismo cattolico italiano. Sacerdote, professore di Storia del Cristianesimo all’Università di Roma, è annoverato fra i più importanti storici delle religioni dell’area mediterranea. Come tanti pensatori, non ha avuto vita facile. E' lo stesso Fabrizio Chiappetti, a a raccontarci il suo interesse per la storia contemporanea e lo incontriamo volentieri in occasione dell'uscita del suo ultimo libro 'La formazione di un prete modernista', edito da Quattroventi. Fabrizio, perché studiare una biografia come questa? In Italia ci sono tante biografie sconosciute che non sono entrate nella corrente principale della nostra cultura. Gli studi religiosi, nel nostro Paese, hanno avuto uno sviluppo difficile, specialmente quelli relativi ai modernisti, coloro che all'inizio del secolo scorso, pur vivendo esperienze religiose anche tradizionali, non cessavano di farsi interpellare dalle esigenze della modernità. Ernesto Bonaiuti ne è un esempio molto interessante e tante istanze che aveva intuito sono state poi riprese nel Concilio Vaticano II che, evidentemente, non nacque per caso ma fu anche il frutto di riflesssioni che già circolavano nella società e nella Chiesa stessa, quasi come un 'fiume carsico'. Bonaiuti fa parte di quel giovane clero che non aveva vissuto il travaglio e le sofferenze del Risorgimento italiano e che quindi si faceva interpellare in maniera più riconciliata dalle esigenze della modernità. A lui, in particolar modo, interessava il filone storico e come fare incontrare la predicazione alla cultura del suo tempo. Ha pagato molto per questo. Eppure in altri contesti religiosi la storiografia religiosa aveva vita più facile... Sì, basti pensare agli studi in ambito protesante, decisamente più avanti e ricchi di stimoli che tanto hanno dato al pensiero europeo. Come in altri ambiti culturali, nella Chiesa cattolica c'è stata una chiusura paurosa che non ha permesso analisi e ricostruzioni serene e chi provava a fare i conti con la modernità è stato messo fuori. Buonaiuti, finché non si è opposto ai Patti Lateranensi (tra Mussolini e il Vaticano, ndr) godeva di protezione anche tra le alte gerarchie. Poi la Chiesa lo ha scomunicato ed il regime fascista lo ha estromesso dall'insegnamento. Morì nel 1946 e non venne mai integrato. Mi auguro che la Chiesa non abbia più paura del pensiero e ci sia un sempre più proficuo incontro tra cultura e teologia, tra esigenze di riforma nella continuità ecclesiale. In fondo le sfide, in ogni epoca, sono sempre quelle e la Chiesa sa essere vicina all'uomo se accoglie le istanze più profondamente umane. Buonaiuti non era il solo ad avere questi 'strani pensieri', vero? Era in buona compagnia: basti pensare a don Umberto Fracassini, al nostro Romolo Murri... Non era pensabile tenere fuori, anche dai seminari più intransigenti, gli sconvolgimenti storici tra Otto e Novecento. Questa nuova generazione di preti pensava, studiava, aveva voglia di confrontarsi con il proprio tempo. E ha aperto riflessioni che ancora oggi hanno molto da dire. a cura di Laura Mandolini spettacolo la voce misena 11 aprile 2013 13 il taccuino Senigallia - Musica alla Rotonda Ultimo appunamento con la stagione concertistica. Domenica 21 aprile 2013 alle ore 17.00 alla Rotonda a Mare le suggestioni pianistiche di Ottavia Maria Maceratini. In quanti modi si può declinare la tastiera? Infiniti, in un programma che accosta il grande barocco al classicismo e poi si addentra nel mondo meraviglioso e quasi sconosciuto del Nord e dell’Est Europa tra Otto e Novecento. degli allievi del Corso e l'Atelier di ceramica a cura dell'Assessorato Servizi alla Persona del Comune di Senigallia. La mostra resterà aperta all'Expo ex fino al 17 aprile 2013 tutti i giorni dalle ore 17.00 alle ore 19.30 e la domenica dalle ore 10.30 alle ore 12.30. Senigallia - Trekking urbano Domenica 14 aprile 2013 Italia Nostra di Senigallia organizza un trekking urbano, un percorso guidato alla ricerca delle testimonianza delle mura della città fra età romana ed età medievale. L’iniSenigallia - Mostra di ceramiche "Tracciato infinito della ceramica" la mostra ziativa reca il suggestivo titolo di “Murus civitatis Guida sugli eventi del territorio Una per quattro antique”ed ha come punto di ritrovo l’area archeologica “La Fenice”; da dove si partirà alle ore 10. Poi la passeggiata si snoderà per via Baroccio, Corso 2 Giugno, Portici Ercolani e via Cavallotti fino alla chiesa della Maddalena. Senigallia - Letture storiografiche Silvia Serini alle ore 17.30 di venerdì 12 aprile alla Biblioteca “Antonelliana” di Senigallia, proporrà la rilettura di Risorgimento e capitalismo (1959), il libro con cui lo storico siciliano contestò la tesi gramsciana che considerava il processo risorgimentale come una “rivoluzione agraria mancata”. Cinema multisala GABBIANO www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375 da giovedì 11 aprile Come pietra paziente Un film di Atiq Rahimi. Con Golshifteh Farahani, Hamid Djavadan, Massi Mrowat, Hassina Burgan 103' - Francia, Germania, Afghanistan 2012. Dalle colline alla spiaggia di velluto, da primavera ad autunno inoltrato spettacoli, feste, musica, sagre e rievocazioni storiche. Si chiama Senigallia All Events il progetto di accoglienza turistica che comprende il Comune di Senigallia, Arcevia, Corinaldo e Serra de' Conti. “Siamo nel solco giusto: quello in cui si riesce a replicare gli eventi che contraddistinguono il calendario di Arcevia, Corinaldo, Serra de’ Conti e Senigallia, non solo estivo, in maniera unitaria ed evitando così inutili e dispendiose sovrapposizioni“. Così il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi nel presentare la guida agli eventi della città e del territorio, “Senigallia All Events 2013“, che dalla giornata di venerdì 29 marzo è in distribuzione (anche on line) per residenti, imprese e turisti. Un opuscolo distribuito per il momento in cinquemila copie, a cui si aggiungeranno altre tre edizioni (a fine maggio con gli eventi di giugno, a fine giugno con gli eventi di luglio e a fine luglio con quelli di agosto) con via via informazioni sempre più dettagliate e più ricche. L’iniziativa, che ha coinvolto anche i comuni di Arcevia, Corinaldo e Serra de’ Conti, è stata salutata con favore dagli amministratori dei tre comuni della valmisa che hanno aderito con entusiasmo: l’Assessore alla cultura di Arcevia, Fiorenzo Quajani, ha sottolineato come sia difficile per gli enti comunali lavorare in determinate condizioni economiche e politiche, per cui ben venga il coordinamento e l’ottimizzazione delle risorse per la promozione di un territorio che dal bacino balneare si allunga verso l’entroterra. Nella guida Senigallia All Events 2013, edita – con tante fotografie – anche in inglese, compaiono gli eventi più importanti della città e degli altri comuni in un calendario unico che arriva dalla Pasqua fino a novembre. Calendario che diventerà praticamente continuo dato che poi, a novembre, verrà distribuito quello invernale con le stagioni teatrali, cinematografiche e concertistiche. L.M. Malika Ayane e Elio e le storie tese Un’altra straordinaria protagonista dell’ultima edizione del Festival della Canzone Italiana, Malika Ayane, ha inserito Senigallia tra le dieci tappe del suo nuovo “Ricreazione Tour” e sarà al Teatro La Fenice sabato 13 aprile. La cantante italo-marocchina, con la sua voce calda e passionale, oltre a proporre il suo nuovo brano "E se poi" eseguirà tutti i brani di successo del suo repertorio. Il “Ricreazione Tour”, una produzione di Massimo Levantini per Live Nation, è il tour che vede protagonista Ricreazione, l’album del cambiamento, della riflessione, della nuova Malika. In questo album/diario la giovane artista racconta l'amore in tutte le sue sfumature, ripercorre tutte le cose fatte fino a questo momento per poi dare vita a una nuova era. Ritornano a Senigallia da vincitori anche Elio e le Storie Tese. Secondo posto all’Ariston di Sanremo, primi per la giuria di qualità, premiati dalla Critica per il miglior arrangiamento, la “mitica” band ha davvero”sbancato” a Sanremo con le due qualità che l’hanno resa celebre: un divertente umorismo unito ad uno spiccato talento musicale. A Senigallia il gruppo più irriverente del panorama musicale italiano, arriverà domenica 28 aprile per una tappa del nuovissimo Tour 2013. La formazione della band è quella storica di Elio e le Storie Tese, con Elio voce della band e flauto, Faso alla chitarra basso, Cesareo alla chitarra alto, Rocco Tanica pianola, Christian Meyer alla batteria, Jantoman alle ‘ulteriori pianole' e l'immancabile Mangoni artista a sé. E’ possibile acquistare i biglietti per i tre concerti sul sito www.ticketone. it oppure al botteghino del Teatro La Fenice tutti i venerdì e sabato dalle 18 alle 20. Afghanistan. Una giovane donna con due figlie in tenera età assiste in una misera abitazione il marito mujaeddhin, in coma in seguito a uno scontro con un compagno d'armi. La donna deve combattere con la mancanza di denaro e per questo allontana da casa le bambine affidandole a una zia che gestisce una casa di piacere. Da quel momento si sente ancora più libera di confidare al coniuge segreti inconfessabili in precedenza. Quando poi una novità irromperà nella sua vita finirà con il trovare tutto il coraggio. La 'syngué sabour' nella tradizione popolare afghana è la 'pietra paziente' cioè una pietra magica alla quale è possibile raccontare tutti i segreti, le sofferenze, le difficoltà. La pietra si carica di queste rivelazioni fino a quando si frantuma. Il figlio dell'altra Un film di Lorraine Lévy. Con Emmanuelle Devos, Pascal Elbé, Jules Sitruk, Mehdi Dehbi, Areen Omari. Francia 2012 - 105' Joseph Silberg è un ragazzo israeliano che vive spensierato i suoi pochi anni e il suo sogno di scrivere canzoni, da cui lo separa il servizio di leva obbligatoria nell'esercito. Figlio di un'ufficiale e di una dottoressa che lo amano incondizionatamente, scopre durante la visita militare che il suo gruppo sanguigno non è compatibile con quello dei genitori. Scambiato diciotto anni prima con Yacine Al Bezaaz, palestinese dei territori occupati della Cisgiordania, Joseph è sconvolto e confuso. La rivelazione getta nel caos le rispettive famiglie che provano a incontrarsi e accorciare le distanze culturali. Ma le 'questioni politiche' hanno la meglio sul buon senso e sui padri, che finiscono per rinfacciarsi in salotto il dolore dei rispettivi popoli. Rifugiatisi in giardino, Joseph e Yacine provano a interrogarsi sulla loro identità e sul loro destino. I loro incontri si faranno sempre più frequenti, fino a quando non decideranno di entrare l'uno nella famiglia dell'altro, frequentando la vita che avrebbero dovuto vivere e rientrando in quella che gli è capitato di vivere. mercoledì d'essai - 17 aprile, ore 21.15 Frankenweenie Un film di Tim Burton. Con Winona Ryder, Martin Landau, Martin Short, Catherine O'Hara, Atticus Shaffer. 87'- Usa 2012. Il piccolo Victor Frankenstein presenta ai propri genitori un piccolo film amatoriale di cui è protagonista il suo cane Sparky che è l'unico vero amico del ragazzino che ha la passione per la scienza ed è tendenzialmente un solitario. Un giorno Sparky muore investito da un'auto. Il dolore per Victor è così forte che, in seguito a un esperimento su una rana a cui ha assistito nel corso di una lezione, decide di disseppellire il cane e di tentare di riportarlo in vita. L'operazione riesce ma ora Sparky va tenuto nascosto. Si tratta di un'impresa non facile. Misterioso assassinio al 'Goldoni' Torna in scena il 24 aprile 2013 al Teatro Goldoni di Corinaldo “Il mistero dell’assassino misterioso”, il giallo comico tutto da ridere di Lillo e Greg nell’allestimento proposto dall’Associzione Papaveri e Papere di Fabriano per la regia di Fabio Bernacconi. Riuscirà Nicola Di Cerbo, il Detective Mallory, a dipanare la matassa ingarbugliata che lega, inspiegabilmente, la misteriosa morte della Contessa Worthington agli improbabili alibi degli abitanti di un castello sperduto nella campagna londinese? E’ quello che si scoprirà al termine di uno spettacolo dove i colpi di scena si susseguono uno dietro l’altro e la trama si dipana tra finzione scenica e meta teatro. Sul palco del Goldoni il pubblico corinaldese potrà senz’altro apprezzare l’esilarante performance del concittadino Nicola Dominici che nei panni di Harry Worthington farà da spalla alle gag improbabili di Ashton Piboty (Andrea Ricci), ai capricci compulsivi di Margareth Worthington (Valentina Villella), agli sbalzi di umore di Greta Gruzenzmeyer la devota infermiera (Daniela Mezzanotte). Ilario Taus 14 sport la voce misena 11 aprile Miciulli, c'è gioco ma non basta con la capolista USAV PESARO 2 – MICIULLI 0 sport Pur giocando una buona partita, i neroazzurri senigalliesi contro la seconda forza del campionato hanno dovuto soccombere per 2 a 0. Per la Miciulli è una sconfitta che potrebbe pregiudicare la terza posizione in classifica e pertanto la non partecipazione ai play off. Come sempre, ai ragazzi di Goldoni è mancata la precisione del tiro a rete, pur avendo avuto ottime occasioni qualora fossero state sfruttate a dovere. Inizio gara con le squadre guardinghe, poi al 17° la Usav Pesaro va in gol con Polese. La reazione ne- roazzurra non si fa attendere, ma sia Marcucci che Bomprezzi non sfruttano le buone occasioni. Nel secondo tempo la Miciulli incrementa le azioni offensive, ma al 77° in contropiede incassa la seconda rete e per i neroazzurri la partita finisce qui.Prossimo incontro al Bianchelli sabato prossimo alle ore 16 contro Fortuna 78. USAV PESARO: De Juliis, Elguzgo Ad., Polese, Letizi, Ghezzi, Elguzgo An., Paolucci, Melucci (80’ Vele), Scarlatti, Martellini (82’ D’Anna), Rosati (71’ Mercantini). All. Renzi. MICIULLI: Minardi, Schiano Si., Turchi, Bellagamba, Saltarelli, Rosi, Cercaci (65’ Schiano St.), Piersanti, Bomprezzi (55’ Contini), Marcucci (55’ Galdenzi), Odoguardio. All. Goldoni. Arbitro: Voytyuk di Ancona. CLASSIFICA: Usav Pesaro 55, Gabicc 54, Maior 49, Miciulli 48, S.Veneranda 46, Tavernelle 42, Villa Fastiggi 39, Junior C.C. 37, Isola di Fano 34, Villa Ceccolini 34, Futura ‘98’ 31, Atl. Tavullia 28, Muraglia 28, Fortuna ‘78’ 28, Pesaro C. 28, Arzilla 27, Fanano 21. Giancarlo Mazzotti La Vigor Senigallia ha vinto con la capolista (e perso con l'ultima!) Una vittoria entusiasmante VIGOR SENIGALLIA 1 MATELICA 0 La capolista Matelica, seguita a Senigallia da uno stuolo di sportivi convinti di assistere ad una facile vittoria e la susseguente certezza di festeggiare a tre giornate dalla fine la matematica promozione del campionato di serie D, è rimasta delusa per la grande prova fornita dai giovani ragazzi di mister Clementi che con grande spirito di squadra hanno saputo prima contenere i più quotati avversari poi colpirli al momento più propizio. La bravura è stata di tutto il complesso rossoblù che col suo gioco fatto di piccoli passaggi, lunghi lanci e infiniti contrasti ha sconvolto il gioco lezioso e poco incisivo degli avversari, se si esclude la prima frazione di gioco, dove la capolista ha avuto le migliori occasioni per passare in vantaggio. La Vigor ha saputo contrastare il miglior tasso tecnico del Matelica con un gioco fatto di velocità, ritmo e agonismo, tanto che alla fine si può quantificare in 60-65 minuti il possesso della palla da parte dei rossoblù senigalliesi, ben organizzati in difesa, dove la coppia Tombari-Ruggeri non ha dato spazio agli avanti avversari, coadiuvati da un centrocampo impeccabile con Morganti e Carboni, sempre pronti a sostenere sia la difesa che l’attacco: nella fattispecie Pesaresi-Mucaj, e infine tutti gli altri rimanenti, sempre pronti a collaborare in questa che è stata la più bella ed esaltante vittoria ottenuta in questo campionato d’Eccellenza. Inizio partita con gli ospiti subito in avanti e pericolo al 7° per la porta locale. Su passaggio di Api, Caccitore è pronto al tiro ma Moscatelli si oppone con una gran parata. La Vigor stenta,così al 15° Silvestrini impegna l’estremo vigorino in una seconda parata miracolosa. Passato il panico, la Vigor si organizza e incomincia ad avvicinarsi alla porta avversaria. Al 19° Pesaresi, pressato da Silvestrini, riesce a colpire la sfera, sfiorando la traversa. I rossoblù spingono forte nelle fasce, così al 38° Angelelli lancia lungo per Siena che –giunto a fondo campo – crossa in area. Il liberissimo Pesaresi spreca la favorevole occasione, mandando sopra la traversa. Al 44° la rete del vantaggio. Angelelli supera sulla sinistra due avversari poi porge all’accorrente Carboni che di sinistro, da fuori area, manda all’incrocio dei pali. Nulla può l’estremo Spitoni. A inizio ripresa, al 46°, un tiro di Angelelli-Galuppa colpisce la sfera con un braccio, l’arbitro sorvola. 57°, Moscatelli para su tiro di Severini. 71°, Api – solo davanti a Moscatelli – non inquadra la porta. 72°, secondo rigore negato alla Vigor poi fallo in area su Mucaj. La partita finisce dopo cinque minuti di recupero. Mister Clementi, a fine incontro, esordisce: “Abbiamo costantemente tenuto il possesso della palla. Il Matelica pensava di festeggiare la vittoria del campionato. Ha dovuto rimandarla a domenica prossima. Il percorso per la salvezza è ancora lungo, meglio restare coi piedi per terra”. Domenica prossima trasferta sul campo del Corridonia. bari 7,5, Angelelli 7,5 (12’ st Chiarucci 7), Carboni 8 (43’ st Tommaso Gregorini sv), Siena 7,5 (16’ st Rossetti 7,5), Pesaresi 7, Mucaj 7. A disp. Schippa, Tinti, Mancini, Paolini. All. Celementi. MATELICA: Spitoni, Silvestrini, Severini, Cantarini (30’ st Trudo), Galuppa, Ercoli, Scotini (20’ st Vitali), Lazzoni, Api (35’ st Jachetta sv), Cacciatore, Staffolani. A disp. Zepponi, Campioni, Zaccagnini, Roccheggiani. All. Carucci. Arbitro: Paoloni di Ascoli Piceno; rete: 44’ pt Carboni; NOTE – ammoniti: Morganti, Sapi, Simone Gregorini, Ercole e Pesaresi; corner 2-9, recupero 1’ e 5’; spettatori 500 circa. CLASSIFICA: Matelica 64, Biagio Nazzaro 55, Montegranaro 51, Fossombrone 44, Fermana 42, Urbinelli 40, Tolentino 39, Pagliare 34,Grottammare 34, Corridonia 31, Urbania 29, Vigor 29, Elp. Cascinare 28, Monturanese 27, Cagliese 21, Cingolana 17. VIGOR: Moscatelli 7, Zandri 7, Simone Gregorini 7, Ruggieri 8, Morganti 8, Tom- Giancarlo Mazzotti Basket amaro a Siena Una Goldengas sotto tono cade sul terreno di una Virtus Siena troppo forte per i biancorossi senigalliesi. Una sconfitta che lascia poche speranze per un’eventuale partecipazione ai play off. La Virtus Siena fin dalle prime battute ha condotto sempre l’incontro, forte di giocatori come ColliDe Min e soprattuttoo di un Alessandri veramente scatenato. Alla fine ben 42 i punti a referto: una vera furia. Nella prima frazione di gioco l’equilibrio regna sovrano, anche se i padroni di casa lo chiudono sul 32 a 25. Nel secondo quarto il divario diventa più consistente dove uno scatenato Alessandri mette a referto ben 28 punti. Stessa sorte i biancorossi subiscono sul terzo quarto anche se Catalani-Pierantoni_Maddaloni cercano di arginare come possono i padroni di casa: chiusura sul 79 a 67. Nell’ultimo quarto è un monologo locale, con continui canestri, contrastato dagli ospiti senigalliesi; chiusura con un eloquente 101 a 78. Valli ha cercato in tutti i modi di arginare l’irruenza locale, ruotando tutti i suoi uomini, ma troppo era il divario tecnico espresso in campo dalla compagine senese. Domenica prossima si torna al palazzetto dello sport contro la Supernova Montegranaro: un derby tutto marchigiano. VIRTUS SIENA: De Min 17, Alessandri 42, Colli 21, Reali 7, Imbrò 4, Pascolo 2, Bianconi 4, Rovere 2, Bianchi 2, Oliva 0. All. Vezzosi. GOLDENGAS: Catalani 14, Pierantoni 17, Barantani 12, Maddaloni 10, Sartini 7, F. Savelli 0, L. Savelli 2, Pasquinelli 3, Pierini 6, Giroli 7. All. Valli. Arbitri: Sansone di Latina e Salustri di Roma. CLASSIFICA: Ravenna 48, Empoli 36, Firenze 34, Montecatini 32, Castelfiorentino 30, Cento 30, Montegranaro 30, Virtus Siena 28, Cecina 28, Goldengas 24, Rimini 22, Livorno 22, Montegranaro 20, Ancona 20, Civitanova 16, Costone Siena 10. G.M. Il tennistavolo di Pettinelli arriva in Cina "Il mistero della racchetta perduta", la fiaba di tennistavolo scritta da Enzo Pettinelli, è stata tradotta anche in cinese con il titolo scritto, naturalemente, con i relativi ideogrammi. Dopo il tedesco, spagnolo, francese ed ucraino, questa volta è stata scelta la lingua del paese dove il tennistavolo è più diffuso al mondo. La traduzione è opera di Wang Xuelan che vive da alcuni anni in Italia e conosce molto bene il pingpong. Il canale di pubblicazione è lo statunitense Smashwords da quale attingono poi gli stores più conosciuti. Significativo invece che iTunes non abbia ancora recepito il titolo a diverse settimane dalla disponibilità quando invece è stato immediato per la versione in ucraino. Probabilmente l'attenzione è maggiore per i titoli in lingua occidentale ma forse possono esistere anche limitazioni di geolocalizzazione. Pettinelli ha riproposto la versione elettronica e-book a quella tradizionale cartacea. In questo modo è possibile contenere al minimo i costi e proporre la pubblicazione in forma gratuita, in modo da promuovere il tennistavolo e la città di Senigallia nel modo più ampio possibile. Il libro infatti riporta in copertina la Rotonda a Mare e l'immagine proposta è quasi un logo che ricorre in ogni versione. Nel futuro sono previste altre traduzioni in lingue molto diffuse. CICLISMO Avventura bici Il Bici Adventure Piangiarelli & Quintabà di patron Walter Tombesi recita puntualmente il ruolo di ‘master fuoristrada’ continuando ad indicare i sentieri rampichini da battere. L’ultima ‘quarantottore’ in sella alla mountain bike conferma l’autorevolezza del profilo della scuderia. I biancogialloneri cominciano con il fare passerella promozionale a Selvalagli, alla ruota dell’accreditata coppia costituita dal neocampione d’inverno Samuele Agostinelli e dal già piazzatissimo Jarno Calcagni. All’indomani, si pedala nel Trofeo S.Aureliano di Grottammare Alta, promosso dal club Bikers in Libertà guidato da Simone Massetti, con la supervisione della Lega Ciclismo Marche Uisp presieduta da Giancarlo Tordini, che inaugura anche il Master Mtb 2013. I 122 concorrenti sono gestiti dai giudici Bollettini e Lucidi. Svetta il tricole Mirko Catone (Team Bike Pro), davanti allo stesso Calcagni ed a Lorenzo Pigliacampo. Seguono Daniele Sassaroli, Fabio Monti, Pierluigi Quadrini, Massimo Gambelli, Paolo Pirani, Luigi Tuzi, Giovanni Tommasini. Il peso specifico della manifestazione assume ulteriore consistenza coincidendo con la prova unica di campionato regionale uispino. A conquistare la prima corona è Cinzia Zacconi, che indossa la nuova maglia di reginetta rosa su quella di migliore amazzone ciclocrossistica conquistata nel gennaio scorso a Sassoferrato. Con lei si laureano Federico Biondi (Team Ponte, categoria A1), Fabio Costanzi (Polisportiva Belmontese, A2), Pierluigi Quadrini (Novana Bike, A3), Paolo Pirani (Stella Bike, A4), Alfonso Testardi (Uisp Ascoli, A5) il senigalliese Mario Giulianelli (MondoBici, A6). In assoluto, la challenge è guidata dallo stesso Catone, su Calcagni e Pigliacampo. Classifica Master Mtb: 1.Mirko Catone (Team Bike Pro); 2.Jarno Calcagni (Bici Adventure Piangiarelli Quintabà); 3.Lorenzo Pigliacampo (Superbike); 4.Daniele Sassaroli (Bici Shop); 5.Fabio Monti (Casteltrosino); 6.Pierluigi Quadrini (Novana Bike); 7.Massimo Gambelli (Cicli Cingolani); 8.Paolo Pirani (Stella Bike); 9.Luigi Tuzi (Casteltrosino); 10.Giovanni Tomassini (idem). Umberto Martinelli Foto: I “biciavventurosi” con patron Walter Tombesi penultima la voce misena 11 aprile 2013 asteriski 15 *** fiorire la giustizia e la pace. E così domandiamo NO: Nord Corea, Iran e Siria. Cina e Russia sono “Cari fratelli e sorelle, Cristo è morto e risorto a Gesù risorto, che trasforma la morte in vita, di tra i 23 Stati che si sono astenuti. una volta per sempre e per tutti, ma la forza del- mutare l’odio in amore, la vendetta in perdono, la * Un libro con tanti autori la Risurrezione, questo passaggio dalla schiavitù guerra in pace”. E’ uscito il libro “Concorso letterario “Intorno aldel male alla libertà del bene, deve attuarsi in ogni * Marche: la Boldrini con i poveri l’arola” – VII edizione – a cura dell’Associaziotempo, negli spazi concreti della nostra esistenza, Ha pranzato alla mensa di padre Guido insieme ne Culturale “Accademia dei Tenebrosi” che ha nella nostra vita di ogni giorno… Allora ecco l’incon l’arcivescovo Menichelli. Dichiara: “Bisogna sede in piazza Garibaldi n. 41 – Orciano di Pesaro, vito che rivolgo a tutti: accogliamo la grazia della stare vicino a chi ha bisogno”. Speriamo che tutti www.accademiadeitenebrosi.it E’ stato scritto da Risurrezione di Cristo! Lasciamoci rinnovare dalseguano il suo invito. più autori, fra cui il poeta senigalliese Pierpaolo la misericordia di Dio; lasciamoci amare da Gesù; Pierpaoli. Nelle librerie senigalliesi o al numero lasciamo che la potenza del suo amore trasformi * L'Onu: giù le armi telefonico 071-7926437. anche la nostra vita e diventiamo strumenti di C’è un patto per regolare il commercio delle armi. questa misericordia, canali attraverso i quali Dio Si risparmiano cento miliardi di dollari. Dicono a cura di G. Cionchi possa irrigare la terra, custodire tutto il creato e far * Papa Francesco e la Pasqua 14 aprile 2013 - III domenica di Pasqua Dichiarazione d'amore Parola di Dio At 5,27-32.40-41 Salmo 29 Ap 5,11-14 Gv 21,1-19 Il Risorto appare ai suoi amici. E vuole essere rassicurato dall'amore di Pietro. Pietro arriva a quel giorno con un macigno nel cuore. La sua storia, la conosciamo tutti: Simone il pescatore chiamato a diventare discepolo del falegname di Nazareth, i tre anni di sequela con un crescendo di fama e di popolarità, la promessa fatta a Simone (a lui!) di essere il referente del gruppo, il custode della fede, le gaffes incredibili di Pietro che non riesce a moderare il suo temperamento troppo impulsivo e sanguigno e, infine, la catastrofe della croce. Pietro, nel cortile del Sinedrio, aveva negato di conoscere l'uomo che credeva di amare e di servire fedelmente, senza incrinature, l'uomo e il Messia per cui - diceva - avrebbe dato la vita. Era bastata la domanda di una serva, di una pettegola, per far crollare le fragili certezze del principe degli apostoli. Poi l'arresto, il processo sommario, l'uccisione. Anche Pietro, come tutti, era fuggito. Riusciamo solo vagamente a capire quanto dolore, quanta desolazione, quanto strazio aveva scosso la vita degli apostoli. Pietro, sanguinante per la morte del Maestro e per la propria morte di discepolo, era stato travolto la parola a... arrivati in redazione Ricordando Fabio Membro fondatore della Coop. Casa della Gioventù ben 28 anni fa, Scout FSE integerrimo dall'uniforme impeccabile, appassionato della musica di un tempo, attore di ruoli seri e impegnati, musicista instancabile del gruppo "Francesco De Gatti e i Pandoro", caporedattore del giornale di cooperativa, per anni cameriere "da Bano", amante delle buone mangiate, cultore del rugby ma solo di quello visto in tv, amico affidabile e attento per i suoi "colleghi" come li chiamava lui, della Casa Alloggio e del Centro Casolare. Ogni giorno trovava un motivo per far festa, stare in compagnia e naturalmente dividersi una torta. Presenza sicura e indimenticabile per i suoi educatori e chi lo ha conosciuto. Questo è il nostro Fabio Montanari, un uomo dalle mille passioni che amiamo ricordare con tutto ciò che ha reso la sua vita piena, ricca di persone ed esperienze, vissuta sempre in prima fila, dove la disabilità è stato un limite oltremodo superabile. Anna Streccioni Marcella Giovagnoli Occhi chiari, sorriso aperto e vero: la incontravi ed il termo- metro del buonumore saliva. “Marcella” se n’è andata senza preavviso, a 58 anni, tradita dal suo (grande) cuore, che le aveva dato recentemente dei problemi. Ultimamente si era ripresa. Poi la morte improvvisa: aritmia cardiaca, arresto cardiaco. In tanti hanno partecipato al funerale, nella chiesa parrocchiale S.Maria Assunta di Barbara. “Abbiamo perduto una persona bella, solare e sfortunata.” Così la ricorda il sindaco di Barbara Raniero Serrani. Marcella Giovagnoli era realmente un bella figura di riferimento per il paese, che lei amava, contribuendo a vivacizzarlo, specialmente nel segno della memoria e delle sue migliori tradizioni. A Barbara, era stata figurante del celebre Presepe Vivente e aveva offerto anche il proprio apporto al successo dell’ultima Sagra della Pasta. “Fare allegra squadra” era uno dei motti di Marcella, specialmente insieme ai coetanei ragazzi del ’54, che periodicamente chiamava a raccolta, per rafforzarne la coesione. Lascia l’eredità dell’impegno sociale alla figlia Glenda (farmacista a Piticchio di Arcevia), volontaria dell’Unitalsi, animatrice dell’oratorio e disponibile presenza fissa nel circuito delle iniziative cittadine e formative. dal suo peccato. Gesù era risorto. Ed era apparso agli apostoli: Pietro, insieme a Giovanni, era stato il primo a correre alla tomba, era presente al Cenacolo alla sera di Pasqua, diversamente da Tommaso, Luca accenna anche ad una apparizione privata a Pietro che non lasciò traccia. Pietro, insomma, era stato il più presente alle apparizioni del Risorto. Ma niente, nulla, deserto, il suo cuore era rimasto duro e arido. Gesù era vivo certo, ma non per lui. Gesù era risorto e glorioso, vivo, ma lui, Pietro, era rimasto in quel cortile. Pietro credeva, certo. Ma la sua fede non riusciva a smuovere il suo dolore. Come succede a molti di noi. L'inizio del vangelo di oggi, è uno dei più tristi momenti del cristianesimo: Pietro torna a pescare. L'ultima volta che era andato a pescare, tre anni prima, aveva incontrato sulla riva quel perdigiorno che parlava del Regno di Dio. Torna a pescare: fine dell'avventura, della parentesi mistica, si torna alla dura realtà. Gli altri apostoli - teneri! - lo accompagnano sperando di risollevare il suo morale. E invece nulla, pesca infruttuosa: il sordo dolore di Pietro allontana anche i pesci. Ma Gesù, come spesso accade, aspettava Pietro alla fine della sua notte. Il clima è pesante. Nessuno fiata. Solo quel rompiscatole si avvicina per attaccare bottone e chiede notizie sulla pesca. Nessuno ha voglia di parlare, sono tutti affaccendati a riordinare le reti, di Paolo Curtaz la schiena curva, il capo chino, il cuore asciutto e sanguinante. «Riprendete il largo e gettate le reti». Tutti si fermano. Andrea guarda Giovanni che guarda Tommaso che guarda Pietro. Come scusa? Cos'ha detto? Cosa? Nessuno fiata, riprendono il largo, gettano le reti dalla parte debole e accade. Amami, Pietro. Il silenzio, ora, è gravido. Gesù si comporta con naturalezza, scherza, ride, mangia con loro. Poi tenta il tutto per tutto e prende da parte Pietro. L'ultima volta che si erano visti era stato lì, al sinedrio. «Mi ami, Simone?» «Come faccio ad amarti, Rabbì, come oso ancora dirtelo, come faccio?» pensa Pietro. «Ti voglio bene» risponde Simone. «Mi ami, Simone?» «Basta, basta Signore, lo sai che non sono capace, piantala!» pensa Pietro. «Ti voglio bene» risponde Simone. «Mi vuoi bene, Simone?» Pietro tace, ora. È scosso, ancora una volta. È Gesù che abbassa il tiro, è lui che si adegua alle nostre esigenze. Pietro ha un groppo in gola. A Gesù non importa nulla della fragilità di Pietro, né del suo tradimento, non gli importa se non è all'altezza, non gli importa se non sarà capace. Chiede a Pietro solo di amarlo come riesce. «Cosa vuoi che ti dica, Maestro? Tu sai tutto, tu mi conosci, sai quanto ti voglio bene» Sorride, ora, il Signore. Sorride. Pietro è pronto: saprà aiutare i fratelli poveri ora che ha accettato la sua povertà, sarà un buon Papa. inbreve Monterado Che biblioteca, ragazzi! Domenica 21 aprile abbiamo due importanti avvenimenti nella vita della nostra comunità parrocchiale, per i Comnicandi e i Cresimandi. I Comunicandi, sotto la forte regia dell’educatrice Monia, si preparano alla gioia del primo incontro con Gesù nel Sacramento della Penitenza. Si ritroveranno insieme con i genitori alle ore 10 in chiesa, per capire il valore di questo momento fondamentale nella vita di ciascuno. I genitori seguiranno una catechesi adatta per loro per “rinverdire” la loro Prima Comunione. Segue alle ore 11 la celebrazione della Messa, nella quale, comunemente, i Comunicandi fanno da chierichetti. Per i Cresimandi, l’appuntamento è al pomeriggio. Anche in questo caso, genitori e figli insieme, hanno un programma esclusivo per loro a Corinaldo. Alle ore 15, c’è l’accoglienza in Piazza del Terreno. Seguono giochi e attività varie nel Centro Storico. Alle ore 17,45 si fa il pellegrinaggio verso la casa Natale di Santa Maria Goretti, cui segue la Messa del nostro Vescovo padre Giuseppe. Alla fine, bel rinfresco per tutti. La “Festa di Compleanno” della Biblioteca Antonelliana Ragazzi, che si è svolta domenica 7 aprile per ricordare il secondo anniversario dell’apertura di questo servizio a Senigallia, ha fatto registrare una straordinaria partecipazione di pubblico. Oltre 500 persone tra genitori e bambini di ogni età hanno partecipato alle tante iniziative organizzate alla biblioteca comunale. Molto apprezzate, soprattutto dai più piccoli, sono state le letture animate e “musicate” da Luciano Menotta e Diego Carletti dell’Associazione Culturale “Anima Mundi”. Letteralmente preso d’assedio da una folla di bimbi il teatrino di Isabel Permanyer dell’Associazione “Art & Psicology” con le storie di San Giorgio e il Drago, cui ha fatto seguito un partecipato laboratorio per la costruzione di marionette. Seguitissimi anche i laboratori di “pop-up” animati dai giovani volontari del Servizio Civile Nazionale operanti in biblioteca: tutti i partecipanti hanno potuto portare a casa un simpatico disegno animato. redazione@voce misena.it www.vocemisena.it P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132 Settimanale della Diocesi di Senigallia Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia. Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi. Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo Pasqualini, Ilario Taus, Giulia Torbidoni. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura: 4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione n. 137/1952 Registro Periodici del Tribunale di Ancona del 1218/11/1952La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250.