Vitavissuta
a cura di Giancarlo Giuliani
E’ passato il venerdì santo, è passata la Pasqua di Risurrezione ma Pilato è ancora lì. Anzi sono in tanti i pilati della nostra politica, attenti solo al proprio
interesse di bottega. I vecchi ed i presunti nuovi. Si lavano le mani di fronte agli
interessi del paese. Hanno perso gli ultimi dieci anni intorno ad una persona, per
difenderla o combatterla ed hanno affondato un popolo. Di loro come il primo
Pilato ci ricorderemo solo che ci hanno messo in croce. Non ne rimpiangeremo
nessuno.
Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 11 aprile 2013 - € 1.00
N. 13
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia
Editoriale
Terra di tutti
Vi scrivo dalla Terra di Gesù.
Ancora una volta sulle strade
della Palestina e di Israele con
un gruppo di pellegrini alla
sorgente della fede. Scorrono
le immagini di popoli provati dalla violenza e dalla paura
reciproca, si alternano esperienze di solidarietà e di pace
alla fatica della convivenza.
Persino le fedi, troppo spesso,
non trovano il modo per convivere pacificamente. La bellezza
e le contraddizioni di questi
luoghi riassumono le contraddizioni del genere umano, le
nostre. Anche noi affascinati
dalle parole del Maestro, ma
alla ricerca di compromessi al
ribasso con la nostra coscienza.
Nostalgici di cose belle, eterne
e poi ripiegati sui nostri meschini interessi. Capaci di slanci di generosità e benevolenza
e tante volte con il dito puntato
per giudicare il nostro prossimo. Le tre fedi monoteiste che
osano spiegare ai propri seguaci il senso della vita, qui non
trovano il bando della matassa
per uscire da questo pantano.
Ma in Terra Santa è più facile e
'doveroso' sperare. A Nazareth
l'annuncio di una vita diversa,
a Betlemme la certezza del Dio
con noi, a Gerusalemme la speranza che nasce da una tomba
vuota. Sul lago di Tiberiade
le parole che danno un sapore
diverso alla vita, la sfida delle
Beatitudini, il coraggio della
sequela. In mezzo la tragedia
quotidiana di tanti Palestinesi,
le paure degli Ebrei, la follia
fondamentalista, la povertà crescente anche in queste latitudini. Ma qui Dio ha messo casa,
continua a scommettere sugli
uomini e sulle donne, indica il
percorso per essere persone di
resurrezione. Questa è la Terra
di tutti, qui c'è la nostra residenza terrena. Di gente, però, che
non si stanca di guardare ogni
giorno il cielo.
Gesualdo Purziani
Codice
rosso
Dalle cinquanta alle
sessanta persone ogni
giorno chiedono aiuto
Ormai la fatica di tirare a campare per tante famiglie del nostro territorio è realtà. La
vede chi non mette la testa sotto la sabbia e
fa finta di non vedere. Chi semplicemente
vive la quotidianità delle nostre parrocchie
si accorge del continuo andirvieni di chi
chiede aiuto. Come Caritas diocesana stiamo
lanciando l'allarme da mesi e, spiace dirlo, il
suicidio dei coniugi di Civitanova Marche e
del loro congiunto è davvero cronaca di una
morte annunciata dalla fatica di arrivare a
fine mese. Tanti, troppi i segnali spesso sono
inascoltati.
Ci stupiamo anche noi, che pure siamo sulla
breccia dell'accoglienza da anni, nel vedere
ogni giorno dalle cinquanta alle sessanta persone bussare alle porte del Centro di Solidarietà della Caritas senigalliese per chiedere
aiuto. Senza contare le altre richieste nelle
Caritas parrocchiali. Inaspettate, insospettabili persone che si mettono in fila, vincendo
la vergogna del chiedere, perché non riescono più ad andare avanti. Molte volte abbiamo sentito, in queste settimane, frasi del tipo
'adesso la faccio finita' e anche gli operatori
più esperti vanno in crisi di fronte a tanta disperazione. Tanto che abbiamo proposto a
Caritas italiana di trattare questa situazione
alla stregua di un 'terremoto', con relative
iniziative di emergenza e solidarietà, raccolte fondi, investimenti ad hoc. Sì, viviamo
un sisma silenzioso, devastante che colpisce
tutto il paese.
Basta sentire cosa raccontano i parroci al
ritorno dalle benedizioni pasquali: quanti
drammi sociali sono nascosti dentro le mura
domestiche! E' una fascia di popolazione che
non è abituata alla povertà, che si trova dall'oggi al domani senza punti di riferimento,
che non sa come fare senza un lavoro. Si
va in depressione perché viene a mancare
qualcosa che fino a ieri c'era e si dava per
scontato. Il 'grido inascoltato' è forte ed è da
irresponsabili non correre ai ripari. Solo l'Italia e la Grecia non hanno un reddito minimo
di sussistenza che tutela le famiglie dove
non entra più un euro perché il lavoro non
c'è più. Non possiamo nemmeno semplicemente 'aspettare che passi': quanto bisogna
attendere, quante altre tragedie dovremmo
affrontare, quanti anni per ricostruire un tessuto sociale dignitoso? Perché la parola chiave è proprio questa, 'dignità', quella che è nel
dna della nostra gente che non chiede di avere la bolletta pagata, se non in casi estremi,
ma che vuole sentirsi ancora utile, capace di
fare qualcosa per se stessi e per la propria
famiglia.
In questi mesi abbiamo inventato progetti di inserimento temporanei al lavoro che
non sono contratti di lavoro in senso stretto, ma risposte temporanee a chi chiede 'ti
prego fammi fare qualcosa'. Penso spesso a
quell'uomo di Senigallia che, avendo perso il
suo lavoro di impiegato, organizzava il suo
tempo come quando lavorava: usciva di casa
alle 8.00 della mattina, per passare però la
giornata in un bar, in modo da non creare
sospetti in famiglia. Quanto poteva durare
una situazione di questo tipo, quanto stress
psicologico poteva sopportare? Da qui è nata
l'idea di creare una cooperativa ad hoc per
piccoli interventi professionali. Su questo
terreno gli entri pubblici possono inventarsi qualcosa per dare significative risposte,
guardando le persone in faccia. Ma qualcosa
si muoverà soltanto se tutti affrontiamo questa situtazione davvero come una priorità assoluta, ognuno con le sue competenze.
Pensare che non tanto tempo fa pensavamo
di chiudere il servizio pacchi alimentari, ci
sembrava ormai fuori moda. Oggi c'è una richiesta enorme di pacchi viveri e il paradosso è che l'Agea (l'agenzia per le erogazioni
in agricoltura) ha già annunciato la sua chiusura nel 2014. Non è allarmismo, stavolta.
Davvero siamo in codice rosso.
in questo numero
8 - 9 Tra lavoro e periferie
Idee per capire come siamo messi
5 Arriva la 'culla termica'
Iniziati i lavori alle Benedettine
11 La scuola vivace
Giovanni Bomprezzi
Caritas diocesana di Senigallia
Notizie da Mondolfo e Marotta
attualità
la voce misena
11 aprile 2013
L'Egitto è un posto pericoloso per i cristiani
In Egitto è stato un fine settimana segnato da diversi
episodi di violenze interconfessionali che hanno portato alla morte di almeno sei persone e causato decine
di feriti. Domenica, la cattedrale copta di San Marco
al Cairo è stata attaccata da un folto gruppo di individui che hanno lanciato contro l’edificio religioso
pietre e Molotov mentre era in corso una cerimonia
funebre. Nel quartiere di Abassiyah i disordini sono
durati diverse ore e la calma è stata ristabilita in serata
dopo l’intervento delle forze di polizia che hanno disperso gli assalitori con gas lacrimogeni. I bilanci ufficiali hanno riferito di almeno una vittima e 87 feriti.
I fedeli copti partecipavano al funerale di quattro cristiani uccisi venerdì sera nel quartiere di El Khusus, a
nord della capitale, in quelle che la stampa ha definito
“le più gravi violenze interconfessionali degli ultimi
mesi”, nelle quali anche un musulmano ha perso la
vita. In Egitto i copti rappresentano tra il 6 e il 10%
degli 84 milioni di cittadini. Il papa copto Tawodros
II ha invitato i fedeli alla “calma e al ritegno” dopo i
fatti violenti che hanno riacceso le tensioni tra le due
comunità e fatto riemergere divisioni sul piano politico. I copti hanno intonato slogan contro il presidente
Mohammed Morsi e contro la Fratellanza musulmana, ritenuti responsabili delle aggressioni subite ad El
Khusus. La stampa panaraba ha scritto che l’ordine è
stato ristabilito nel quartiere della cattedrale ma che
la situazione rimane tesa nonostante le parole di condanna pronunciate da Morsi. “Considero ogni attacco contro la cattedrale un attacco contro me stesso.
Ordino l’apertura immediata di un’inchiesta” ha detto
all’agenzia di stampa ufficiale ‘Mena’ il capo dello
stato, leader della Fratellanza musulmana, eletto nel
giugno 2012. Il presidente egiziano ha poi assicurato
che “la protezione di tutti i cittadini, musulmani come
cristiani, fa parte delle responsabilità dello Stato”. In
visita al Cairo, il capo della diplomazia dell’Unione
Europea, Catherine Ashton, si è detta “estremamente
preoccupata per i violenti incidenti”, chiedendo alle
autorità di “rafforzare il dispositivo di sicurezza per
ristabilire l’ordine”. Intanto la Procura egiziana ha ordinato l’apertura di una nuova inchiesta per corruzione e appropriazione indebita di fondi pubblici a carico
dell’ex presidente Hosni Mubarak, destituito due anni
fa dopo una rivolta popolare.
Fa discutere la decisione del ministro Profumo sull'obbligatorietà dei libri di testo in versione elettronica
Scuola digitale, più di un decreto
La domanda viene spontanea: ascoltarsi e mettersi d’accordo è tanto difficile? L’argomento è la cosiddetta scuola
digitale e in particolare la questione dei libri di testo, per
i quali il ministro Francesco Profumo ha appena firmato
un decreto che obbliga ad adottare, dall’anno scolastico
2014/2015, libri solo in versione digitale o mista. Ma l’Associazione italiana editori (Aie) replica con durezza: “Il
Ministro Profumo non sente ragioni”. E aggiunge che il
ministro non li ha affatto convinti della “bontà” delle nuove norme. Sempre l’Aie ricorda al ministro che “gli editori
hanno fatto rilevare l’insufficienza infrastrutturale delle
scuole (banda larga, WiFi, dotazioni tecnologiche…);
hanno richiamato l’attenzione per le pesanti ripercussioni
sui bilanci delle famiglie, sulle quali si vogliono far ricadere i costi di acquisto delle attrezzature tecnologiche (pc,
portatili, tablet…), quelli della loro manutenzione e quelli
di connessione”.
L’un contro l’altro armati, verrebbe da considerare, quando invece logica vorrebbe che tra ministro ed editori – e
quanti altri operano per la scuola e l’educazione – vi fosse
se non un’alleanza, almeno una fattiva collaborazione.
In effetti il tema della “scuola digitale” si presta a grandi
fughe in avanti che talvolta sembrano propagandistiche e
demagogiche. L’Ocse, solo pochi giorni fa, in un rapporto,
sottolineava le forti criticità della scuola italiana in quanto a dotazioni tecnologiche, rilevando ad esempio come
solo la Grecia ha meno computer per studente nelle classi.
In Italia c’è n’è uno ogni 10 studenti di terza media (1314 anni), contro una media europea di uno per ogni 5. In
Svezia, Norvegia, Danimarca e Spagna, il rapporto diventa
uno ogni 3.
Un dato significativo, che richiama la necessità di investimenti strutturali i quali – sembra superfluo dirlo – dovrebbero accostarsi a molti altri legati anche semplicemente
all’edilizia scolastica (e il Ministero per questo ha appena
sbloccato un po’ di finanziamenti).
In questa direzione si capisce la perplessità che suscitano le decisioni ministeriali. Così, ad esempio, un lettore
commentava, sul sito internet del “Corriere della Sera”, la
notizia dei libri digitali (e non era il solo): “È tutto molto
bello, ma Profumo ha mai fatto un giro in una scuola italiana? Ma lo sa che spesso non ci sono nemmeno i pc? Che
le Lim sono rarissime? Ma veramente si crede che le scuole, che per mancanza di fondi sono costrette a chiedere ai
genitori di portare persino carta e sapone, siano in grado
di fornire un e-reader a tutti gli alunni? O ciascuno dovrà provvedere da solo?”. Naturalmente bisogna guardare
avanti e costruire la scuola del futuro, che non potrà fare
a meno dell’innovazione digitale. Innovazione tuttavia da
costruire dal basso, non con un decreto impositivo. Come
peraltro sta avvenendo in diverse scuole italiane, che da
sé si dotano di strumenti tecnologici e culturali innovativi,
costruendo nuove modalità di azione didattica, con gradualità e in modo progressivo. Varrebbe la pena di fare tesoro
dell’esperienza, provare ad allargarne il campo, creare le
condizioni per uno sviluppo reale. Forse servirà anche un
decreto, per adesso l’impressione è che i risparmi ventilati
per le famiglie grazie all’innovazione rutilante, siano foglie di fico per provvedimenti discutibili.
Alberto Campoleoni
enti locali
la voce misena
11 aprile 2013
'Vicari' di Morro d'Alba premiata al Vinitaly
Il finanziamento ne attiva un centinaio.
Intanto partono i corsi per gli operatori
Asili nido
a casa
La Regione Marche ha messo a disposizione 145mila euro per l'organizzazione dei
corsi per operatore di nidi domiciliari, per
i quali le province dovranno attivarsi entro
il 31 marzo. Dato che i corsi saranno aperti
a venti allievi per ogni provincia potrebbero
in teoria aprirsi, nei prossimi mesi, un centinaio di questi nidi in tutto il territorio regionale. Una volta avviati i nidi, la Regione ha
previsto anche ulteriori risorse: 1.200.000
euro per i voucher diretti alle famiglie, ovvero un aiuto concreto per frequentare queste strutture che sono pensate per bambini
da 0 a 3 anni. Precedenza sarà data ai nuclei
familiari che abitano in comuni sprovvisti di
nidi o che sono in lista d'attesa. I nidi domiciliari, secondo quanto stabilito dalla delibera 1038 del 9 luglio scorso, devono avere
alcuni requisiti strutturali e oggettivi. I primi
consistono nel possedere un immobile che
abbia spazio per almeno 5 metri quadri per
bambino (un nido domiciliare può ospitare
al massimo cinque bambini, tre se c'è un
piccolo sotto l'anno di età) e che comprenda
due locali distinti da dedicare alle attività
ludico-ricreative e al riposo; l'appartamento deve avere, poi, una cucina a norma, un
bagno attrezzato e un'area per la custodia
degli effetti personali dei bambini ospitati;
l'orario è elastico, dalle 7 alle 22, ma non
si possono superare le sette ore giornaliere.
Per quanto riguarda i requisiti soggettivi, le
mamme che decidessero di aprire un nido
in casa propria devono avere una laurea o
un diploma in campo educativo o formativo
oppure devono essere diplomate e frequentare un corso base di 400 ore; i Centri per
l'impiego, che sono di livello provinciale,
sono le strutture che terranno l'elenco degli
operatori dei nidi domiciliari. "Per l'occupazione femminile la prossima apertura dei
nidi domiciliari nelle Marche è sicuramente
una bella notizia - dice Elisa Cingolati, presidente del Movimento italiano casalinghe
Marche - e non ho dubbi che queste sono
strutture che favoriranno le famiglie che
sono spesso alla ricerca affannosa di luoghi
che accolgano i propri figli più piccoli". Per
Cingolani la norma sui nidi domiciliari valorizza la casa come ambiente educativo e si
basa su un rapporto fiduciario tra mamme. I
dubbi sorgono, nella presidente, a proposito
dei requisiti richiesti perché "quelle madri
di famiglia che non hanno potuto studiare
e non sono diplomate sono tagliate fuori da
quella che, per loro, potrebbe essere un'opportunità di lavoro. In Trentino, ad esempio, non è una condizione essere diplomate
o laureate, fa testo l'esperienza personale.
Anche i metri quadri richiesti per bambino
sono un problema perché in un appartamento normale, di quelli che ci sono oggi, è
difficile avere tutto quello spazio necessario
richiesto per ogni piccolo". Per Cingolani è
comunque positivo che si parta con l'apertura di queste strutture: "Poi tra due, tre anni
vedremo come funzionano: l'importante è
che la norma che le ha istituite ci sia e che
venga rifinanziata nel tempo".
L'efficacia di azioni mirate. La presidente
della Federazione regionale dei Consultori
familiari d'ispirazione cristiana, Deborah
Pantana, giudica la creazione di nidi familiari "un'importante iniziativa di sostegno
alle mamme e alle donne".
a cura di Simona Mengascini
L’Azienda agricola Vicari di Morro d’Alba tra i benemeriti dell’enologia italiana. Il riconoscimento è stato conferito domenica, a Verona, nel corso della
cerimonia di apertura della 47a edizione del Vinitaly, il Salone internazionale
dei vini e dei distillati, in programma dal 7 al 10 aprile, presso i padiglioni della
fiera. L’inaugurazione ha visto il conferimento dei Premi Cangrande, uno per
ogni regione italiana. La prestigiosa onorificenza viene annualmente assegnata
dall’Ente autonomo Veronafiere, su segnalazione delle stesse Regioni. Vengono
premiati gli imprenditori che si sono particolarmente distinti per aver saputo
promuovere e valorizzare la cultura vitivinicola del proprio territorio. Da alcuni anni le
Marche propongono aziende che hanno attuato, con successo, il passaggio generazionale
nell’impresa. Un’opportunità agevolata dal
Piano di sviluppo rurale che favorisce l’inserimento dei giovani: grazie a questa scelta, oggi
l’età media dei produttori vinicoli marchigiani è inferiore ai 45 anni. L’Azienda agricola Vicari è una piccola impresa a conduzione familiare, legata alla viticoltura di Morro
d’Alba dal primo Ottocento. Erano quelli del
“Pozzo Buono” perché nella loro contrada c’era, ed è tuttora esistente, un grande
pozzo da cui tutti gli abitanti del paese attingevano l’acqua potabile. Ogni bottiglia, ogni etichetta dell’azienda richiama ancora questa storia, sintetizzata nella
scritta: “del Pozzo Buono” che caratterizza tutti i vini. L’azienda produce circa
85mila bottiglie l’anno tra Lacrima di Morro d’Alba, Verdicchio di Jesi, Rosso
Piceno, vini passiti e di visciola. In precedenza è stata anche selezionata tra le
cantine enoturistiche più interessanti in Italia per la categoria “Degustazioni e
visite in cantina”.
La Provincia regolarizza i 'passi carrabili'
La Provincia di Ancona interviene per fare chiarezza rispetto alla questione della
regolarizzazione degli accessi e dei passi carrabili abusivi sulle strade di competenza dell'ente, stigmatizzando la presa di posizione dell'Adiconsum Marche, la
quale ha invitato i cittadini interessati dal provvedimento a sospendere il pagamento di quanto dovuto. "Anzitutto - spiega in una nota la Provincia di Ancona
- la delibera approvata intende attuare un intervento di perequazione sociale,
fiscale e amministrativa fra tutti i cittadini della provincia. Non è giusto, infatti,
che a fronte di circa dieci mila utenti che puntualmente pagano la tassa dovuta
per l'accesso sulla strade provinciali, alcune centinaia di persone continuino a
usufruire dell'occupazione del suolo pubblico in maniera irregolare. Spiace e
sorprende la reazione dell'Adiconsum Marche, la quale forse dovrebbe pensare
alla tutela di coloro che pagano regolarmente il canone per il servizio, anziché
di quanti ne godono abusivamente".
La Siria che
nessuno dice
Centro missionario
diocesano
Senigallia
Venerdi 19 aprile 2013
Siria, il coraggio
del dialogo
Aprire un accesso alla democrazia
in un Paese mosaico
Paolo Dall’Oglio
Gesuita, fondatore del monastero
di Deir Mar Musa, in Siria
Senigallia, ore 21.00 - Auditorium ‘San Rocco’, piazza Garibaldi
Altro appuntamento col mondo.
Questa volta all'auditorium San Rocco si parlerà di democrazia e di dialogo, e lo faremo con un uomo d’eccezione: padre Paolo Dall’Oglio. Un
gesuita che nei primi anni ottanta si
è trasferito in un paese bellissimo, la
Siria, il paese dove scorrono il Tigri
e l’Eufrate, dove fra le rocce nascono comunità e ci si scopre fratelli. A
prescindere dalla fede.
Il “nostro” Paolo è noto per essere il
fondatore di un monastero cattolico
siriano, il Deir Mar Musa al-Habashi
(Monastero di san Mosè l'Abissino),
nel deserto a circa 80 km a nord di
Damasco, in cui sono accolti anche
cristiani ortodossi. Paolo Dall'Oglio
è fortemente impegnato nel dialogo
interreligioso con il mondo musulmano. Tanto che il suo attivismo gli
ha causato l'ostracismo del governo
siriano, che ne ha decretato l'espulsione durante il soffocamento della
proteste popolari tutt'ora in corso,
in una guerra terribile di cui quasi
nessuno parla e che vede assente la
comunità internazionale. Il decreto d'espulsione non fu, in un primo
tempo, attuato: il gesuita era riuscito a restare nel Paese a patto di man-
tenere un 'basso profilo', evitando
dichiarazioni pubbliche contrarie al
regime. Un impegno che Dall’Oglio
ha mantenuto, pur non interrompendo la sua attività a favore della pace
e la sua denuncia delle violenze perpetrate nel Paese. Ma l'espulsione è
stata poi eseguita, era il 12 giugno
2012.
Il governo di Damasco lo ha dichiarato “persona non gradita”. E come
poteva essere altrimenti? Padre
Dall’Oglio si è da sempre impegnato nel dialogo con l’Islam e ha tentato una mediazione nella difficile
situazione del Paese proponendo un
sistema politico democratico basato
sul consenso tra le varie comunità
religiose e sociali presenti in Siria.
Padre Dall’Oglio è un uomo che ha
trovato nella fede evangelica la via
che conduce a scelte opportune ma
anche ad una pazienza perseverante: conosce il coraggio del silenzio e
quello della parola.
Venerdì sarà con noi e ci parlerà
proprio della sua esperienza in Siria e nel martoriato medioriente Ci
parlerà di coraggio. Di fede. E’ un
uomo che vale la pena incontrare.
S.F.
la voce misena
11 aprile 2013
dill' al monc' in piazza
a cura di G. Nicoli
• Ritorniamo sull’argomento delle
strisce pedonali,
anche a costo di
sembrare “noiosi”,
perché ci viene segnalato che gli automobilisti accampano la scusa che non le rispettano perché
non abbastanza visibili e quasi tutte “cancellate”. L’ufficio preposto è pregato, nei
limiti delle possibilità finanziarie, di prevedere la loro ritinteggiatura.
Tirocini formativi
Nell'ambito delle misure a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno perso l'occupazione in
seguito alla crisi economica (Fondo
di Solidarietà), dal 24 gennaio al 22
febbraio 2013 sono state raccolte le
domande di inserimento nella graduatoria per l’ammissione a 18 tirocini formativi e di orientamento con
borsa lavoro. L'intervento è volto a
contrastare la naturale tendenza all’emarginazione e all’isolamento di
chi ha perso il lavoro, attraverso percorsi che garantiscano nuove esperienze e l’acquisizione e lo sviluppo
di nuove competenze. Su un totale
di 236 persone che hanno presentato
domanda, sono ammessi alla graduatoria 153 richiedenti. I primi 18 in
graduatoria sono stati contattati dall'ufficio per un colloquio attitudinale,
dopo il quale svolgeranno il tirocinio
presso gli uffici comunali per 6 mesi.
Come previsto dal relativo bando,
nel caso in cui si verifichino rinunce
o sospensioni entro i primi tre mesi
di svolgimento del tirocinio, l'ufficio
provvederà a chiamare i richiedenti
nelle successive posizioni utili.
Contro i disturbi
alimentari
Campagna di sensibilizzazione e informazione promossa dall'Associazione DonnaDonna Onlus con il patrocinio dell'Anci, del Ministero per
le Pari opportunità e di Confartigianato Imprese. La campagna, rivolta
a tutto il territorio nazionale, prevede diverse attività di comunicazione
e promozione per vincere insieme le
cause dei disturbi del comportamento
alimentare quali anoressia, bulimia,
• Sul nuovo mensile “BenEssere” un’abbonata, che vuole bene ai nostri amici a quattro
zampe, ha letto a pagina 15 quello che sottoscriviamo perché venga imitato anche da
altre strutture ospedaliere: “Pet therapy - I
nostri amici pelosi in corsia - Prato apre le
porte del suo ospedale agli animali domestici. L’ASL locale e il Comune hanno stipulato
un accordo con cui viene permesso l’ingresso degli amici a quattro zampe nei ricoveri,
in stanze apposite, per farli incontrare con i
loro padroni. L’entrata è regolata da norme
precise: dall’approvazione del medico responsabile del reparto alla valutazione delle
condizioni del degente. L’idea si ispira alla
“pet therapy” che associa alle cure farmacologiche l’incontro con gli animali per stimolare il movimento e lo stato d’animo dei
pazienti”. La segnalatrice ha constatato per-
binge, obesità, diabulimia, ortoressia,
vigoressia e drinkoressia. L’obiettivo è l’insegnamento dell’autostima
e dell’accettazione di se stessi e del
proprio corpo, nonché la condivisione dell’esperienza di donne che
hanno superato la malattia e che possono offrire concreta testimonianza
del percorso di cura e riabilitazione
affrontato. Lo scopo della campagna
non è quello di contrapporre il “grasso” al “magro”, bensì di proporre una
visione nuova e positiva, basata sull’equilibrata accettazione di sé e della
propria fisicità, qualunque essa sia. Il
modello non è più quello della “donna perfetta”: la protagonista di questo
cambiamento di prospettiva, infatti, è
la “donna vera”, capace di esprimere
la propria personalità attraverso le sue
forme naturali.
Albonetti all'Enit
Il senigalliese Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo-Confesercenti, è entrato a far parte del Consiglio
d’amministrazione dell’Enit, Agenzia
Nazionale del Turismo. Albonetti è
stato designato dal Consiglio dei Ministri. “Il turismo – ha affermato Albonetti - è un settore in cui c’è molto
da lavorare. All’Enit spetta mettere al
giusto posto le priorità turistiche dell’Italia e concorrere con idee nuove
allo sviluppo. Ma anche dare il giusto
impulso alle forme di turismo più in
difficoltà, come gli stagionali, da cui
però dipendono le economie di molti
territori”. Claudio Albonetti ricopre
attualmente la carica di presidente di
Confesercenti Marche ed opera come
imprenditore alberghiero nella nostra
realtà locale, potrà quindi rappresentare al meglio le istanze che provengono dal mondo del turismo della nostra regione.
adentistretti
Merendine indigeste
Non è la prima volta che i servizi scolastici subiscono tagli. E purtroppo siamo
certi che non sarà neanche l’ultima. Alcuni mesi fa abbiamo assistito all’accorpamento dei punti di cottura che da 8 sono
diventati 3, con il conseguente esautoramento di 6 lavoratori precari, e all’aumento (in una sola volta) del 30% del
costo del buono pasto, passato da 3,80
a 5 euro (...) Sono sempre le persone più
deboli a farne le spese. Molte famiglie
non riescono a far fronte alla spesa per
la mensa e sono costrette a prelevare i
propri figli nell’ora del pranzo per riportarli a scuola all’inizio delle lezioni pomeridiane. E adesso arrivano i tagli delle merende. Da settembre probabilmente sarà
tolto il cibo biologico dalle mense (uno
dei motivi per cui si è chiesto l’aumento della retta). Quanto ancora i cittadini
dovranno sopportare impotenti a questi
tagli che gravano sulle loro spalle? (...) Il
Sindaco vuole reperire i 9 milioni di euro
che dice che servono per fare il bilancio
togliendo le merendine ai bambini, o lo
vuole fare razionalizzando veramente le
spese tagliando sprechi per centinaia di
migliaia di euro? Possiamo parlare dei
50 mila euro spesi dall’amministrazione
per il festival dei fuochi d’artificio della
scorsa estate, le ingenti spese legali, gli
stipendi troppo elevati dei dirigenti comunali, i quattrini erogati per i semideserti
convegni sull’urbanistica dell’Assessore Ceresoni, i circa 45 mila euro che lo
stesso Ceresoni ha inserito come spesa
per uno studio urbanistico che dovrebbe
fare l’Università di Tor Vergata di Roma
(provvedimento sospeso, ma commissionato in pienissima crisi economica),
le decine di commissioni urbanistiche
fatte solo per deliberare “promesse elettorali” che non si concretizzeranno mai
(ma serviranno a prendere voti come la
Variante del Brugnetto o adesso l’innalzamento degli alberghi fino a otto piani..
fantascienza), e tanto altro ancora.
Paolo Battisti (Partecipazione)
sonalmente la verità di quanto sopra avendo
conosciuto diversi anni fa all’Opera Pia una
nostra abbonata “Pierina”, ora deceduta, che
teneva nella sua camera un gatto a cui voleva molto bene. Quando è morta non ne ha
voluto prendere un altro perché, diceva, se
sarebbe morta prima lei avrebbe sofferto.
• Una bella notizia per il nostro Comune:
sono stati infatti sbloccati dalla Regione i
finanziamenti per oltre 900 mila euro destinati al restauro di Palazzetto Baviera, chiuso da anni ed in attesa di riqualificazione. Il
progetto prevede una spesa complessiva di
oltre un milione e 300 mila euro. Dopo una
prima fase dell’intervento di riqualificazione
e recupero dell’immobile, i lavori si erano
fermati perché i finanziamenti erano rimasti bloccati. I lavori partiranno a maggio. Il
progetto prevede anche l’abbattimento delle
senigallia
barriere architettoniche. Al piano terra sarà
ricavata la biglietteria, oltre ai locali destinati ad archivio storico e tornerà a funzionare
come sala conferenze la “Sala del Fico”, attualmente utilizzata solo per mostre. La parte centrale e più importante del Palazzetto
Baviera rimarrà comunque quella del primo
piano con gli affreschi e gli artistici stucchi
realizzati dal Brandani.
• Il nuovo regolamento per il decoro urbano
è arrivato nella commissione comunale. La
questione legata alla necessità di introdurre
regole nuove e più severe per il rispetto del
decoro del centro storico (e non solo) era
stata sollevata alcuni mesi fa. Ai senigalliesi sarà forse più facile capire cosa è lecito
e cosa non lo è e avranno più strumenti per
difendere e tutelare la qualità e la vivibilità
della nostra città. Speriamo.
Un incontro su sviluppo e prospettive
Energie rinnovabili
Alla Biblioteca comunale Antonelliana
di Senigallia, si è tenuto il seminario dal
titolo "Le energie rinnovabili: sviluppi e
prospettive". Evento aperto a tutta la cittadinanza e che è stato presentato a conclusione del corso di qualifica per "Addetto
alla riparazione/manutenzione/verifica
apparecchi/sistemi/macchine: come operare con i sistemi energetici alternativi",
organizzato dalla Cooperativa Agorà di
Senigallia e finanziato dalla Provincia
di Ancona, dalla Regione Marche e dal
Fondo Sociale Europeo. L’incontro, alla
presenza del sindaco Maurizio Mangialardi e della presidente della cooperativa
Agorà Fabiana Rossetti, ha visto la partecipazione come relatori del coordinatore del corso Dott. Corrado Leoni, del
docente del corso Ing. Mario Procaccini
e del professore di “Sistemi per l’energia
e l’ambiente” Ing. Carlo Maria Bartolini
dell’Università Politecnica delle Marche,
magnifico rettore dell’Università degli
Studi e-Campus.
Tutti gli interventi hanno avuto convergenza nei temi più importanti e decisivi
riguardo lo sviluppo e l’utilizzo delle
energie rinnovabili nel territorio. Il sindaco stesso, intervenendo per primo, ha
evidenziato l’interesse di questa giunta
comunale per l'ambiente, portando come
esempi la recente approvazione delle
norme che regolano l’installazione delle
colonnine per la ricarica dei veicoli alimentati elettricamente e la sostituzione
dell’attuale illuminazione con lampade
a led nella zona del centro storico e del
lungomare di Senigallia (in linea con gli
interventi previsti dal Piano Energetico
Ambientale Comunale). Gli incentivi
messi a disposizione per agevolare la diffusione dell’uso di energie sostenibili non
bastano, bisogna fare riferimento anche
ad un tessuto professionale qualificato
in grado di affrontare la sfida comunitaria per il raggiungimento degli obiettivi
fissati in termini di efficienza energetica
e riduzione delle emissioni di CO2. In
questo senso il professor Procaccini, nel
suo intervento, oltre che illustrare le varie
forme di incentivazione delle tecnologie
che consentono un consistente risparmio
energetico, evidenzia le potenzialità di
miglioramento della qualità della vita sia
sotto l’aspetto economico-ambientale sia
dal punto di vista sociale e culturale. Nel
primo caso si va ad incrementare nuovi
settori lavorativi, creando parallelamente
nuove possibilità d’impiego e nuovi standard ambientali, mentre nel secondo caso
l’utilizzo crescente e consapevole di energie sostenibili forma una nuova coscienza
della comunità, più attenta ai bisogni del
suo territorio. Il corso, come spiegato dal
Dott. Leoni, ha formato e specializzato
dieci nuovi addetti all’installazione e alla
manutenzione degli impianti fotovoltaici
di sistemi energetici sostenibili per l’ambiente, trasmettendo conoscenze, caratteristiche e tecniche operative che riguardano queste tecnologie, e garantendo, con
l’introduzione nel mercato del lavoro di
queste figure, un innalzamento della competitività del sistema economico locale.
La scelta di diffondere l’uso di energie
rinnovabili sostenibili è oramai obbligata per contribuire a ricostruire l’equilibrio ambientale del pianeta, evidenzia il
professor Carlo Maria Bartolini nella sua
‘Letio Magistralis’, sullo sfruttamento
dell’energia dalle origini dell’uomo fino
ai giorni nostri.
Nicolò Pace
Europa formato giovani
Dal 16 al 21 marzo un gruppo di insegnanti,
la vice preside e alcuni alunni di seconda media dell’Istituto Comprensivo Senigallia Nord
– Mercantini si sono recati in Polonia. Qui hanno preso parte all’incontro di progetto Comenius con colleghi ed alunni delle scuole partner
di Polonia, Bulgaria, Romania e Turchia. La
scuola “Nicolaus Copernicus” di Tarnobrzeg
ha riservato un’accoglienza calorosa alle delegazioni: un gruppo di quaranta persone circa tra
studenti, dirigenti e insegnanti. Nel breve soggiorno sono stati frequenti e intensi i momenti
di conoscenza reciproca e di condivisione: i
ragazzi hanno partecipato ad uno spettacolo di
musiche e drammatizzazione, secondo il tema
che fa da sfondo a tutta la progettualità: "Apprendere la lingua inglese attraverso la musica,
la rappresentazione teatrale e le attività di gio-
co”. Sono stati coinvolti nelle lezioni di arte, di
inglese e di educazione stradale, a contatto con
i giovani coetanei degli altri paesi europei. Gli
insegnanti hanno avuto momenti di confronto,
entrando nelle classi della scuola polacca e hanno potuto programmare e verificare le attività
proposte e realizzate dalle scuole partner del
progetto Comenius. Tutto il gruppo è stato cordialmente ricevuto dal sindaco di Tarnobrzeg e
dalla responsabile dei progetti europei della regione. Sono poi seguite uscite e visite ad alcuni
luoghi caratteristici e alla indimenticabile Cracovia che, sotto un manto di neve, ha riservato
uno spettacolo veramente suggestivo. In pochi
giorni gli insegnanti e gli studenti hanno sperimentato la ricchezza e il valore di potersi incontrare, di sentirsi non semplicemente ospiti, ma
appartenenti tutti ad una medesima comunità.
I contatti continueranno ora attraverso scambi
epistolari, e-mail tra alunni e insegnanti e utilizzando il sito congiunto del progetto Comenius.
E’ grazie a questi progetti ed esperienze che avviene il passaggio da una semplice unione amministrativa e monetaria ad un comune sentirsi
cittadini Europei, per cui da oltre sessant’anni
nascono generazioni di Europei che non conoscono la guerra.
Elisabetta Olivi
senigallia
succede a senigallia
* Accende il camino e poco dopo
si sviluppa un incendio. E’ questo
quanto accaduto
in un’abitazione
di via Cavallotti, a Senigallia,
nella prima serata di sabato 6 aprile. A dare l’allarme
ai pompieri del distaccamento senigalliese
proprio l’inquilino che si è accorto presto
delle fiamme ma che non ha potuto evitare
si rovinassero parte della soffitta e del pavimento dell’abitazione al civico 25.Proba-
la voce misena
11 aprile 2013
bilmente la canna fumaria ostruita ha creato il primo intoppo per la fuoriuscita del
fumo e poi qualche residuo deve aver innescato le fiamme sviluppatesi proprio nel
tratto che “attraversa” la soffitta. Nessun
pericolo per l’uomo che abita nell’edificio,
ma seri danni alle porzioni di abitazione
consumate dal rogo, tanto che i Vigili del
Fuoco hanno dichiarato inagibili alcune
stanze.
* E’ stato un servizio di controllo del
territorio molto tranquillo, quello portato avanti dai militari della Compagnia
Carabinieri di Senigallia, agli ordini del
Comandante Marinaccio, nella serata
e nella notte tra sabato 6 e domenica
7 aprile. L’attenzione dei militari si è
anche rivolta al mercato della prostituzione, che sta tornando fiorente. I Carabinieri hanno censito numerose giovani
donne dislocate nella notte lungo la S.S.
16, sia nel tratto a nord che in quello a sud
di Senigallia.
* Spiaggia di velluto sempre più accessibile. Sono cinque infatti, uno sulla spiaggia di ponente e quattro sulla spiaggia di
levante, i camminamenti che permettono
a chi ha difficoltà di deambulazione di
usufruire della spiaggia. Questi camminamenti utilizzabili con le carrozzine e gli
scooter dalle persone con disabilità, vanno
dall'inizio della spiaggia e arrivano fino al
bagnasciuga, inoltre lungo il percorso sono
dotati di piazzole dove le carrozzine posso-
Al monastero delle suore Benedettine
iniziati i lavori nel giorno dell'annunciazione
Culla termica
per la vita
E’ l’8 aprile. Un giorno che non è stato
scelto a caso da suor Teresa e le sue
consorelle. E’ la festa dell’Annunciazione del Signore. Maria diventerà
madre. Una gioia scuote il suo cuore,
mille pensieri affollano la sua mente.
Timori, trepidazioni, paure e speranze. E’ l’emozione di ogni donna che
scopre di aspettare un figlio. Che occhi avrà, che voce avrà. Le sue mani, i
suoi piedini. E’ un’attesa forte e totale:
cambia il corpo, cambiano i pensieri.
La maternità interessa tutte le donne.
A prescindere dall’esperienza del parto
in sé. Interessa anche le sette monache
Benedettine S. Cristina di Via dell’Angelo di Senigallia dove l’esperienza
dell’essere madre diventa esperienza
spirituale, dove l’accoglienza della
vita si fa “culla”.
E’ l’8 aprile, dicevamo, e proprio in
questa giornata hanno avuto inizio i lavori per la installazione di una culla termica per tutte quelle madri in difficoltà
che non se la sentiranno di crescere il
loro bambino. Non c’è giudizio, non
c’è condanna: c’è una alternativa, una
possibilità, uno strumento di aiuto, di
solidarietà e di vicinanza alle madri in
difficoltà. E una prospettiva di vita per i
loro figli. La culla termica corrisponde
alla versione moderna e tecnologicamente avanzata dell'antica Ruota degli
esposti: si tratta di una struttura concepita appositamente per permettere di lasciare, totalmente protetti, i neonati nel
pieno rispetto della sicurezza del bambino e della privacy di chi lo deposita.
Al civico 6 di via dell’Angelo, in corrispondenza del parlatorio delle suore
(nella foto, il foro sotto la finestra), sarà
pertanto aperta una nuova “finestra”.
Un posto facilmente raggiungibile ma
no sostare senza il problema di ostacolare
il transito di altre carrozzine.
* La diatriba tra il Comune di Senigallia ed il Circo Moira Orfei finisce di
fronte ai giudici del TAR che, dal canto
loro, danno ragione su tutta la linea, ai
circensi. Il TAR di Ancona infatti, ha accolto il ricorso presentato dal Circo Moira
Orfei che si era visto rifiutare l’autorizzazione di esibirsi nel Comune di Senigallia,
con motivazione: ‘divieto agli spettacoli
con animali‘. Per i loro spettacoli infatti,
i circensi si avvalgono dell’utilizzo di tigri, leoni, elefanti, cammelli e zebre. Ma
il regolamento comunale sulla “tutela degli
animali” vigente dal 2009 deve sottostare
alle vigenti leggi nazionali in materia.
altrettanto defilato, dove saranno predisposti dispositivi interni e esterni che ne
faciliteranno l’utilizzo sia per la mamma che per il pronto intervento medico: una volta depositato il bambino, la
finestrella si chiuderà immediatamente
mettendo al sicuro e in un ambiente
adeguato il neonato. Verrà allertato il
118 e il piccolo verrà ricoverato seguendo la procedura per il neonato non riconosciuto. Quindi si procederà secondo
la normativa in materia, e si avvierà il
procedimento di adozione.
Suor Teresa, la madre superiore, spera
che i lavori possano finire in occasione
della Festa di San Paolino, Patrono della città, come un regalo per la città tutta:
neanche un mese per dare una culla a chi
ne ha vissuti appena nove nel grembo
della propria madre. Neanche un mese
per dare una speranza a quelle madri
che hanno scelto di tenerlo, quel figlio,
ma che proprio non ce la fanno a crescerlo. E’ una mano a chi è in difficoltà.
Sono mani che da unite in preghiera, si
fanno ciotola, si fanno culla.
Silvia Fabri
chiesa
la voce misena
11 aprile 2013
Le tante e vivaci attività del gruppo di Corinaldo
Unitalsi, festa di Pasqua
chiesa
I corinaldesi, il giorno di Pasqua, all’uscita
delle messe celebrate nella Chiesa Parrocchiale
di S. Francesco, hanno trovato una sorpresa: il
Gruppo dell’Unitalsi di Corinaldo aveva preparato un banchetto per la distribuzione di piccole
colombe, cresce di Pasqua, biscottini a forma di
colombe, fiori di carta colorata con l’immagine
di campane, pulcini, colombe, uova di Pasqua,
che si potevano prendere versando una modica
offerta. Il ricavato verrà utilizzato per gli ammalati che si recheranno dal 15 al 21 luglio 2013 a
Lourdes, nel il Pellegrinaggio regionale marchigiano. Chi volesse partecipare al pellegrinaggio
come volontario o come pellegrino e condividere questa missione, che si nutre del desiderio di
vivere il Vangelo nella quotidianità accanto alla
persone in difficoltà, colpite dalla malattia, dalla
disabilità e dalla sofferenza, accompagnandole
Esperienze che parlano di luoghi animati, da Nord a Sud
Oratorio, c'è vita
Dal Nord al Sud, l’oratorio è davvero “il laboratorio dei talenti”, come lo definisce - nel
titolo - la nota pastorale Cei diffusa la scorsa
settimana. Innumerevoli gli esempi che rispondono a quei “criteri di discernimento”
indicati nel documento, rispetto a formazione e responsabilità degli educatori, rapporto
con la pastorale giovanile, catechesi, alleanze educative, impegno delle aggregazioni
ecclesiali, sfida dell’integrazione sociale e
culturale, animazione, avendo chiara l’identità dell’oratorio. “È una questione di stile”,
sintetizza don Cristiano Re, che a Bergamo
è responsabile dell’oratorio nella parrocchia
di Santa Caterina vergine e martire. Lo stile proposto al migliaio di bambini, ragazzi,
giovani e adulti che lo frequentano è innanzitutto quello “dell’accoglienza”, perseguito
attraverso una “diversificazione delle proposte per le diverse età”. E l’identità cristiana? È ben presente, sottolinea il sacerdote,
in quel “raccordo tra la fede e la vita che si
fa testimonianza: proprio in quanto cristiani
c’impegniamo a incontrare tutti con gratuità
e accoglienza, secondo lo stile evangelico, in
in pellegrinaggio nei luoghi dove
la presenza della Vergine è particolarmente sentita, può rivolgersi
in Parrocchia per l’iscrizione (tel.
071/67009).
Ilario Taus
modo gioioso e sereno”. Grazie a quest’annuncio trasmesso con le opere “negli anni
diversi ragazzi e adulti hanno deciso d’intraprendere un percorso di fede più serio oppure
hanno chiesto i sacramenti dell’iniziazione
cristiana”. Da non dimenticare, evidenzia, il
“legame strettissimo con la società sportiva
parrocchiale”, a riprova che - come ricorda la
nota Cei - lo sport “costituisce una delle più
grandi risorse educative”; infine, il “lavoro di
rete condotto con le diverse agenzie formative del territorio”, che trova concretezza in
un centro polivalente realizzato in spazi del
Comune “per l’età evolutiva e le famiglie”.
Rivolto ai giovani, coinvolge “tutte le età”
pure l’oratorio della parrocchia di Santa Maria di Loreto a Pesaro, come spiega il parroco, don Giuseppe Fabbrini, che è pure referente diocesano per i 24 oratori attualmente
presenti nel territorio pesarese. “L’oratorio
- precisa - è per i giovani, gli stessi che hanno cominciato a frequentarlo da piccoli e ora
s’impegnano con il loro ‘ministero di fatto’
di animatori ed educatori”. Per definire questo cammino che vede proprio nell’oratorio
un “luogo di educazione alla fede e alla vita”,
al parroco piace usare l’immagine della “spiritualità dell’educatore”, laddove “il vero
educatore è colui che ha una speranza affidabile, vive un cammino di fede personale
e comunitario”. Attivo da una decina d’anni, l’oratorio parrocchiale viene presentato
alla comunità come “una stanza in più della
casa”, ed è così che bambini, ragazzi, giovani
e adulti vengono invitati a sentirsi a casa tra
le sue pareti. In inverno la proposta è di “momenti d’incontro, laboratori, corsi formativi
per gli animatori e svago”, mentre a giugno
si trasforma in un grande centro estivo che
apre le porte a circa 500 bambini dai 5 anni
in su. Pensando agli adolescenti e ai giovani,
don Fabbrini è convinto che “l’oratorio nasca
dall’iniziazione cristiana e ne sia un necessario e degno prolungamento” per crescere
“integrando vita e fede”.
È opinione comune che la realtà dell’oratorio
sia più sviluppata al Nord che al Sud. Eppure anche nel meridione si trovano esperienze
“d’eccellenza”, come a Olivarella, frazione
di San Filippo del Mela, nel Messinese. Qui,
dal 2006, opera l’oratorio “Giovanni Paolo
II”, di cui parla al Sir don Dario Mostaccio,
che è pure responsabile diocesano della pastorale giovanile nella diocesi di Messina.
“Ogni giorno siamo aperti e, complessivamente, dall’oratorio passano circa 300 persone”. Interessante la convivenza tra i più
piccoli e “un gruppo di anziani - racconta
don Mostaccio - che quotidianamente hanno
qui un punto di ritrovo”. Un contributo per la
socializzazione e la crescita dei più giovani,
avendo presente l’importanza - ribadita nel
documento Cei - di “relazioni personali autentiche e significative”, e al tempo stesso di
una proposta educativa forte, in un tempo di
legami fragili.
Raccolta firme:
"uno di noi"
L’Europa di domani è nelle vostre
mani. Siate degni di questo compito.
Così è scritto nella homepage del sito
internet www.oneofus.eu, approntato
dal gruppo dei Movimenti per la vita
europei che hanno avviato la campagna di raccolta firme su scala europea
“Uno di Noi” per la tutela dell’embrione umano. Visitando il sito, redatto in
lingua inglese, è possibile accedere alla
sezione in evidenza per la raccolta delle firme, che vengono però anche
raccolte tramite il
sito del Movimento
per la Vita Italiano
(www.mpv.org).
Al momento della
firma viene richiesto il numero della
carta d’identità o
del passaporto, i
dati anagrafici completi e la dichiarazione, che assume
valore ufficiale, di
non aver firmato
due o più volte,
a sostegno della
campagna “One of
Us”. Entrambi i siti
offrono numerose
informazioni sulla
campagna a livello
europeo ed italiano,
allargando lo sguardo a diversi contesti
nazionali. La campagna
mediatica
vedrà il Sir protagonista, attraverso
un aggiornamento
quotidiano
degli
sviluppi dell’iniziativa sull’intero territorio italiano.
a cura di Francesco Rossi
A Borghetto il nuovo 'Campo del prete'
Domenica 24 marzo è stato inaugurato il nuovo manto sintetico del campo sportivo di via XXV Aprile a Borghetto di
Monte San Vito, più noto come il ”Campo del Prete”. Al momento di festa si è mescolata la mestizia dovuta alla circostanza che l’inaugurazione prevista nel mese di novembre 2012 ,
era stata rinviata a seguito del grave lutto che aveva colpito il
vice sindaco Claudio D’Angelo per la tragica scomparsa della
moglie Daniela Palmieri.
La cerimonia, iniziata alle 15,30, ha visto la partecipazione di
un folto gruppo di concittadini e un nutrito numero di autorità
locali: il sindaco Sabrina Sartini, il vice sindaco ed assessore
allo sport Claudio D’Angelo e gli assessori Francesca Sbarbati e Franco Mozzocchini, due ex sindaci Lino Secchi e Bruno
Bordoni, il neo On. Emanuele Lodolini, il presidente provinciale del Coni Fabio Sturani, il presidente dell’Ancona 1905 Andrea Marinelli, il presidente della società sportiva “Borghetto”
Claudio Aquili e ultimo, non perché il meno importante, Don
Mario Pasquinelli. Al riguardo occorre rammentare che nel
lontano 1972 proprio Don Mario, insieme al primo Presidente
Enerio Toccaceli e un gruppo di locali appassionati di calcio, è
stato fra i fondatori della Società Sportiva Borghetto.
La realizzazione del manto in sintetico è stato il risultato di una
fattiva collaborazione fra la Parrocchia di Borghetto e l’Amministrazione Comunale. La Parrocchia, non potendo gestire
autonomamente la struttura a causa della grande espansione
che ha avuto la comunità di Borghetto (attualmente conta più
di 4.800 anime) e la perdurante carenza di sacerdoti, ha stipulato, con l’Amministrazione Comunale, un atto di cessione
“in diritto di superficie” del terreno destinato alla struttura. Fra
le clausole del contratto è previsto che la Parrocchia, previa
intesa con la società sportiva, può usufruire, gratuitamente,
dell’impianto ogni qual volta ne abbia necessità.
Fra il Comune di Monte San Vito e la Parrocchia di Borghetto,
già da tempo, esistono esempi di collaborazione a vantaggio
della comunità; infatti, quando la Parrocchia, ha realizzato il
campo polivalente di pallacanestro, pallavolo, tennis ecc. non
avendo a disposizione una superficie sufficiente per realizzare
l’opera, il Comune ha concesso in comodato la porzione di terreno necessaria per il collaudo del Coni provinciale.
Durante la cerimonia di inaugurazione il Parroco ha ricordato
in particolare ai tanti giovani calciatori in campo che gli eventi
sportivi debbono essere sempre improntati alla correttezza e
alla lealtà ed al riguardo ha proposto dalla prima lettera di San
Paolo Apostolo ai Corinti, cap. 9, 24-27, dal titolo “Correte
anche voi in modo da conquistare il premio”, alla fine ha impartito a tutti la benedizione.
Il richiamo agli stessi valori è stato il filo conduttore degli interventi dell’avv. Sabrina Sartini, di Fabio Sturani e di Andrea
Marinelli i quali hanno anche sottolineato le finalità ed i vantaggi per i giovani di praticare uno sport con un sano spirito
agonistico.
La manifestazione è proseguita con un triangolare in memoria di Edoardo Carletti fra le squadre della Società Sportiva
Dilettantistica Borghetto, dell’Unione Sportiva Ancona 1905
e dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Biagio Nazzaro.
Al termine i presenti hanno concluso il pomeriggio gustando
le prelibatezze di un ricco buffet offerto dai genitori degli atleti
della Società Sportiva.
Renzo Sebastianelli
chiesa
la voce misena
11 aprile 2013
la settimana del vescovo
in agenda
Giovedì 11 aprile
Martedì 16 aprile
Sabato 13 aprile
Giovedì 18 aprile
Ore 9.45: Incontro con i Sacerdoti giovani
Pellegrinaggio diocesano a Roma per l’Anno
della fede
Domenica 14 marzo
Ore 9.00: S.Cresima a Piticchio-Montale
Ore 11.00: S.Cresima a Barbara
Ore 20.30: S.Messa e consacrazione mariana
a Ostra Vetere (San Pasquale)
Ore 9.30: Riunione regionale a Loreto dei sacerdoti non italiani
Ore 9.30: Riunione del clero in Seminario sulla
“Lumen Gentium”
Ore 21.00: Conferenza sulla “Lumen Gentium”
al Teatro Portone
Venerdì 19 aprile
Ore 9.30: S.Messa e rinnovazione dei voti a
Villa Torlonia
Domenica 14 aprile alla 'Fenice'
Musical & scuola
Un'inedita e vivace collaborazione tra le due scuole d'infanzia paritarie di
Senigallia ("Ada Bianchi" e "San Vincenzo") e i giovani artisti della Pastorale giovanile dà vita alla rappresentazione del musical 'Come l'aurora', al
teatro 'La Fenice' di Senigallia, domenica 14 aprile 2013, alle ore 18.00.
Il ricavato andrà a sostenere le attività didattiche delle due scuole.
"Come l'aurora", il musical dei ragazzi
e delle ragazze di Destate la festa verrà messo in scena domenica 14 aprile,
alle ore 18.00, al teatro La Fenice di
Senigallia. Come l’aurora. Apocalisse
2012 è una sfida tra Lucifero e Dio.
Giovanni, il ragazzo conteso. Nell'estate della sua maturità Giovanni
dovrà scegliere tra bene e male, dando
così la vittoria all'uno o all'altro. L’arcangelo Michele e il diavolo Malacoda
lo metteranno alla prova e questo darà
vita sul palco a momenti di ilarità e di
riflessione.
Uno spettacolo che merita: con orchestra dal vivo è stato completamente
realizzato “in casa” a partire dai testi
e le musiche, fino alle coreografie. Per
realizzare lo spettacolo i giovani della
nostra diocesi, che non si sono avvalsi
dell'aiuto di professionisti, hanno lavorato per oltre un anno e ora tornano a
riproporlo in una versione più snella e
fluida. E lo fanno per un nobile scopo:
sostenere le scuole d'infanzia paritarie San Vincenzo e Ada Bianchi. Due
realtà educative ormai storiche per la
nostra città che devono fare i conti con
le solite questioni economiche. Questioni che mettono a dura prova il lavoro di anni ed un progetto educativo
molto bello. Un progetto che mette al
centro il bambino ma allo stesso tempo coinvolge i genitori con costanza
e discrezione. Significativa, allora, la
scelta dei giovani di sostenere, con la
loro vivacità, queste due strutture educative. Spesso rischiano l'indifferenza
proprio da parte di quella comunità
cristiana che dovrebbe essere invece
la prima e naturale sponda. C'è tanta
strada da fare, in Italia e nel nostro territorio, per riconoscere sul serio il diritto alle 'paritarie', specie d'infanzia' di
esistere. Queste sono a tutti gli effetti
servizi pubblici che, tra l'altro, fanno
risparmiare tanti soldi all'ente locale.
Vale la pena ritagliarsi del tempo per
vedere un bel musical e contemporaneamente dimostrare sostegno a queste
nostre scuole.
L.M.
Sabato 20 aprile
Ore 9.30: Incontro regionale a Loreto sul progetto Policoro
Ore 17.00: S.Cresima a San Martino
Ore 21.00: Veglia vocazionale in Cattedrale
Domenica 21 aprile
Ore 9.30: S.Cresima a San Silvestro
Ore 15.30: Incontro Diocesano dei Cresimandi
a Corinaldo
Vita di chiesa
Campo missionario regionale
Sono aperte le iscrizioni per partecipare al Campo Missionario Regionale
(evento in collaborazione con Pastorale Giovanile, Centro Missionario e Fondazione Migrantes di tutte le diocesi delle Marche) in programma dal 20 al
28 luglio 2013 sul tema «La fede cresce e si fortifica donandola». Il Campo
è organizzato per tutti i giovani e in particolare per coloro che non partiranno per la GMG a Rio De Janeiro. Sarà una settimana da vivere con il cuore
aperto a nuove esperienze, lavorando gomito a gomito con tanti altri ragazzi
ai quali si dà e dai quali si riceve amicizia. Un modo per allargare lo sguardo
su un orizzonte lontano, diverso dal nostro e dalle realtà belle e difficili come
quelle delle missioni nelle zone più povere del mondo. Si sperimenterà la disponibilità all’accoglienza delle tante persone che ospiteranno, la possibilità
di scoprire nuove parrocchie e loro realtà. Il campo inizierà sabato 20 luglio al
Centro Giovanni Paolo II di Loreto e si concluderà domenica 28 luglio sempre
a Loreto. Durante la settimana, i giovani raggiungeranno, a bordo di pullman
e pulmini, le varie diocesi. La mattinata sarà dedicata al lavoro (raccolta casa
per casa, incontro delle persone…). Nel pomeriggio la formazione con testimonianze e proposte di nuovi stili di vita (attività di gruppo) accompagnati dai
missionari che seguiranno i giovani tutta la settimana. La sera, animazione
con i giovani. Per informazioni: http://www.giovaniloreto.it
Persone che provano a credere
“La ‘porta della fede’ che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi. È possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore
si lascia plasmare dalla grazia che trasforma”. Benedetto XVI aveva indetto
con queste parole l’Anno della fede (Lettera apostolica in forma di Motu
Proprio “Porta Fidei”, 11 ottobre 2011). Il messaggio deve avere molto impressionato i religiosi dei Periodici San Paolo e il 7 aprile, in tutte le edicole
e in tutte le parrocchie italiane, è uscito in 300mila copie “Credere, la gioia
della Fede”, un settimanale dedicato interamente alla religione. “Raccontiamo storie vere di persone che si sono lasciate trasformare dal Vangelo,
dalla fede in Gesù Cristo. Senza usare parole difficili, astruse, riservate agli
esperti. Perché il Vangelo è per tutti”, ha scritto don Antonio Rizzolo nel
suo primo editoriale come direttore del settimanale. Le pagine di “Credere”
sorprendono per una loro “leggibilità” che però non scade mai nella banalizzazione dei temi. Il settimanale è suddiviso in tre sezioni (Via: i testimoni
della fede; Verità: i contenuti della fede; Vita: i gesti della fede). Le prime
18 pagine sono dedicate ai momenti più significativi della Pasqua celebrata
da Papa Francesco: bellissime fotografie, nelle didascalie alcune delle frasi
della catechesi del Santo Padre, la cronaca e, infine, le interviste a persone
comuni, ragazzi che erano in piazza San Pietro, casalinghe, impiegati, sacerdoti e laici, per sapere cosa si aspettino dal nuovo Papa.
il paginone
la voce misena
11 aprile 2013
foto di Fabio Weik
Il lavoro bruciato
Le cifre dell'Istat sono spaventose: nel 2012 un milione di
italiani ha perso l'occupazione. Vanno ad assommarsi a chi
era già disoccupato. E poi ci sono un milione e 800mila
cassintegrati. Forse allo sblocco dei pagamenti pubblici occorre affiancare una rivisitazione della legge "Fornero" per
rendere più flessibili i contratti. Altro che articolo 18...
Ogni giorno che passa in terra italiana,
domeniche comprese, brucia più di tremila posti di lavoro: come se ogni settimana una multinazionale chiudesse
i battenti, lasciando a casa il personale
o non rinnovando contratti e rapporti
di lavoro parasubordinati. È questa la
dimensione dell’ecatombe che sta attraversando il sistema-Italia, nel momento
più buio della crisi che ci attanaglia da
più di cinque anni.
Le cifre fornite dall’Istat sono spaventose, ma non hanno sorpreso nessuno. Nel
corso del 2012, un milione di italiani ha
perso la propria occupazione. Vanno ad
assommarsi a chi era già disoccupato,
e anticipano (ma speriamo di no) quel
milione 800mila persone che “godono”
della cassa integrazione: molto spesso
l’anticamera del licenziamento. Quindi
non c’è molto da sperare di buono sul
fronte dei numeri, nemmeno per i prossimi mesi.
Qualcosa di buono c’è invece da ipotizzare grazie al recentissimo decreto
dell’estenuato governo Monti, che ha
sbloccato una quarantina di miliardi di
euro di pagamenti che la Pubblica amministrazione nelle sue varie frange
(Comuni, Regioni, Ministeri, Sanità,
…) deve a una miriade di creditori da
molti mesi, se non di più. Un provvedimento atteso come puro ossigeno per un
tessuto industriale che ha nel lato finanziario il suo punto debole: nessuno paga
più nessuno. Le banche hanno stretto
all’inverosimile i cordoni del credito,
e faticano ad anticipare l’incasso delle
fatture pure ai grandi gruppi, figuria-
moci a commercianti, artigiani, piccole
imprese.
A loro volta i “grandi” ritardano i pagamenti ai loro fornitori (usandoli come
improprie banche): questi ultimi sono
letteralmente strozzati dalle porte chiuse delle banche e dalle fatture non pagate dei clienti. Le chiusure aziendali
hanno bruciato qualcosa come 127mila
posti di lavoro nel 2012 (e la situazione
non era così drammatica come in questo
primo scorcio di 2013).
Ecco quindi che quei soldi dello Stato
potrebbero far ripartire un’economia
quasi grippata, se effettivamente arriveranno. Perché tra il dire in decreto, e il
fare nei successivi regolamenti, in Italia
capita spesso che il tutto s’impantani
nella nostra macchinosa burocrazia, o
spunti fuori all’ultimo secondo una norma che faccia slittare di un anno il sacrosanto diritto di compensare i crediti
con i versamenti che - quelli sì puntualmente - dobbiamo fare allo Stato.
Così è stato, e speriamo che non arrivino altre “sorprese” nel frattempo. E
ha fatto benissimo il governo Monti ad
attuare questo provvedimento, anche se
verrà scaricato sul nostro debito pubblico: soldi in cassa non ce n’erano, verranno emessi titoli di Stato e sarà compito del prossimo governo, della politica
insomma, decidersi una buona volta sulle cose da fare per scalare la montagna
del debito pubblico italiano. Prima o poi
la ricreazione deve finire.
Ma i dati dell’Istat sull’occupazione
fanno emergere altri interrogativi. Ad
esempio sulle riforme cosiddette “For-
nero” sul lavoro e la previdenza. Riforme adottate in un batter d’occhio a
causa della pressione dei mercati nel
2011, che alla prova dei fatti stanno mostrando i loro limiti. Il forte e repentino
innalzamento dell’età pensionabile avrà
pure salvato i nostri conti pubblici, ma
ha certamente creato molti guai alla società italiana: dal fenomeno degli esodati a quello dei giovani che non possono
usufruire del turn over lavorativo.
Anche la riforma del lavoro, con modifiche al regime di licenziabilità e un
drastico cambiamento delle regole per i
cosiddetti lavoratori atipici, sta avendo
strascichi non del tutto positivi. Il tentativo di eliminare la precarietà e lo sfruttamento rischia sempre di confliggere
con l’esigenza di flessibilità che le economie moderne hanno. Se l’equilibrio
non viene raggiunto, a farne le spese
alla fine è l’occupazione.
Molto meno impattanti sono state le
norme sui licenziamenti individuali (ricordate il famoso art. 18 dello Statuti dei
lavoratori?), messi in ombra da quelli
collettivi e dalle chiusure aziendali. Un
tabu ideologico che ha fatto discutere la
politica italiana per un decennio, spazzato via anch’esso dalla crisi. Questa
sì che è riuscita a distruggere posti di
lavoro con grande abbondanza, lasciando stremati gli imprenditori e attoniti i
sindacati che sembrano incapaci di far
sentire la loro voce e di proporre ricette
di rilancio economico. Senza il quale, la
contabilità del lavoro rischia di essere
sempre più triste.
Nicola Salvagnin
il paginone
Il sociologo
Giuseppe De
Rita: ''Viviamo
isolati, ciascuno
per proprio conto, affezionati al
nostro lavoro.
Mentre essere
soli è la porta
per la solitudine,
dunque per la riflessione e anche
per la malinconia... È l'esempio più chiaro di
quello che dice
il Papa''. E ancora: ''Andare a
sentire l'odore
delle pecore non
è soltanto una
pura valutazione morale o di
condivisione ma
è un problema
culturale. Non si
capisce se non si
annusa''
di Riccardo
Benotti
la voce misena
11 aprile 2013
Dalle periferie
Periferie delle città e periferie del cuore: durante la Messa
crismale, Papa Francesco ha invitato i sacerdoti ad andare
non soltanto nella periferia geografica ma anche in quella
“esistenziale”…
Credo che ci sia un’attenzione del Papa ad un cerchio ancora
più intimo. L’attenzione alla periferia della città, alla periferia
della povertà, alla periferia materiale è comprensibile a tutti.
Così come è importante la periferia dell’esistenza, quella
delle persone sole, dei malati, dei non autosufficienti, delle
persone abbandonate. Ho l’impressione, però, che ci sia anche
un richiamo a ciascuno di noi perché si abbia la capacità
del cuore di guardarsi intorno e di amare gli altri per quello
che significano per noi. Altrimenti resta soltanto un discorso
ideologico: no alla povertà materiale, sì alla povertà spirituale.
Qui, invece, c’è una questione che chiama in causa l’impegno
personale ad aprirsi all’altro, comunque e dovunque. È un
movimento che deve essere fatto dentro di noi.
Come si può guardare il mondo dalla periferia?
Noi siamo tutti centrati: su noi stessi, sulla nostra città, sulla
nostra casa, sulla nostra professione, sulla nostra azienda.
Tutta la dimensione personale degli ultimi 150 anni è stata
all’insegna di questa centratura su noi stessi, una soggettività
portata al massimo livello. Non si tratta soltanto dell’esaltazione dell’io ma anche dei luoghi in cui quell’io era nato. La
cultura greca, cristiana e giudaica in primis. Se una persona
si centra su se stessa, cercherà naturalmente le sue radici
centranti. Invece, molto spesso, nella società di oggi sarebbe
necessario dislocarsi, perché quando si differisce da se stessi
è possibile vedere le cose in maniera diversa. Il punto di partenza, dunque, è uscire da se stessi. In questi giorni ho sentito
la frase: ‘Certe volte mi trovo collocato non dentro me stesso
ma fuori, perché dentro di me c’è Gesù’. Se avessimo questa
consapevolezza, se nella nostra auto-centratura lasciassimo
tutto il posto che serve a Cristo e noi ce ne andassimo un po’
più in là, forse vedremmo meglio le cose. È un meccanismo
dell’interior intimo meo. Il Papa parla al profondo, non alla
mobilitazione generale.
Il Papa chiede di essere presenti “dove c’è sofferenza, c’è
sangue versato, c’è cecità che desidera vedere, ci sono prigionieri di tanti cattivi padroni”. Quali difficoltà esistenziali vive la nostra società?
La maggior parte delle persone è sola ma senza solitudine.
Viviamo isolati, ciascuno per proprio conto, affezionati al
nostro lavoro. Mentre essere soli è la porta per la solitudine,
dunque per la riflessione e anche per la malinconia, oggi
siamo invece soli ma senza solitudine pensata e vissuta. È
l’esempio più chiaro di quello che dice il Papa. Una difficoltà
umana, profonda.
“Uscire da se stessi per andare verso le periferie del mondo e dell’esistenza”. È un impegno, quello proposto dal
Papa, che interroga ogni persona…
Il Papa non invita soltanto ad andare verso il prossimo ma ad
annusare la gente, sentire l’odore delle pecore. In questo invito, io che non sono mai stato un grande teorico ma un annusatore sì, mi ci sono ritrovato in pieno. Chi annusa, abitualmente, lascia il primato della teoria e della cultura alta per andare
a vedere le cose per come sono. Andare a sentire l’odore delle
pecore non è soltanto una pura valutazione morale o di condivisione ma è un problema culturale. Non si capisce se non si
annusa, non si comprende se non si è dentro le situazioni. Da
fuori non esce una corretta comprensione della realtà.
Giovani in attesa di futuro
Giovani disoccupati, giovani scoraggiati, giovani
emigranti. Le statistiche periodicamente segnalano il
trend di una continua "inospitabilità" del mondo del
lavoro italiano verso le nuove generazioni. Gridiamo
allarmati e rimaniamo paralizzati dalla giustificazione: "C'è la crisi". Seguono lamentazioni di rito e scarica barile.
E se, invece, affrontassimo il fenomeno? Ci accorgeremmo di un mondo dinamico e non fossilizzato.
Le vie dell'inserimento lavorativo sono eterogenee. È
sufficiente osservare il percorso dei neo-laureati per
scoprire l'impegno e la disponibilità dei giovani, oltre, purtroppo, ai casi di sfruttamento.
I dati Almalaurea ci dicono che dopo un anno dalla
discussione della tesi il 65,8% dei laureati di primo
livello è occupato, peccato che il 13% di loro lavori
in nero; per i laureati "specializzati" i numeri sono
addirittura peggiori: solo il 36% è occupato, e lavora
in nero il 13%.
Tuttavia, possiamo smentire uno stereotipo in voga
oggi: non è vero che la laurea non abbia valore per lavorare. Tra i giovani dottori la disoccupazione oscilla
tra il 20% e il 22%, quella complessiva è assai più
alta tra il 37% e il 38%. La questione semmai sarà
un'altra: di questi giovani, sui quali le famiglie e la
società italiana hanno investito risorse umane ed economiche, quanti svolgono impieghi "dequalificati"?
Perché l'Italia "spreca cervelli"?
Giungiamo a un secondo aspetto dell'inserimento lavorativo giovanile. Una gran parte preferisce emigrare, secondo un sondaggio del Centro ricerche "Work
in Progress", il 64% sarebbe disponibile a emigrare
e il 37% ha già inviato un curriculum ad aziende oltre confine. Così dopo averli sprecati, l'Italia perde
un'altra parte di cervelli. Non sarebbe, comunque,
un problema il loro trasferimento se il nostro Paese
fosse in grado di valorizzare tutti i giovani che dalle
altre nazioni arrivano da noi.
Quando allarghiamo la visuale prendiamo atto che la
disoccupazione e l'inattività giovanile colpiscon o i
meno istruiti: sono poco richiesti, perdono nel confronto con i loro coetanei in un colloquio di lavoro,
finiscono più facilmente per accettare contratti occasionali e a tempo, entrano nel circuito della precarietà, infine sono anche quelli meno richiesti e meno
disponibili a partire verso altri Paesi.
Per loro ci sarebbero due prospettive possibili. Da
un lato, il rilancio dell'apprendistato: ci sono in Italia
molti mestieri da rivalutare, recuperare e reinventare sia nel mondo delle piccole e medie imprese, sia
nell'artigianato che nell'agricoltura. Dall'altro lato, ci
sono le nuove possibilità per incentivare l'imprenditoria giovanile.
Entrambi gli strumenti potrebbero essere delle strategie per il futuro. Non solo per garantire un lavoro
ai giovani, ma per vitalizzare il mondo produttivo
italiano. Però avremmo bisogno della capacità di offrire una visione di futuro per dare la possibilità alle
nuove generazioni di scegliere.
Andrea Casavecchia
10
esperienze
la voce misena
13 aprile 2013
Dedicato ad Enrico
Enrico Landi ha vissuto pochi anni, appena 27, ma talmente con tanta passione ed intensità da aver lasciato un segno in molte persone. Alcune hanno avuto voglia di inviarci un
ricordo, un'esperienza, un po' di vita condivisa con lui prima che in quella terribile notte
bolognese un'automobile spazzasse via in un attimo la sua esistenza. Ecco quanto è arrivato in redazione. Per essere vicini alla sua famiglia, a quanti hanno avuto il dono di conoscerlo. Per non perdere nulla della sua bontà
In via Marchetti
"Tanti anni fa ho incontrato il suo giovane sguardo per
la prima volta presso la Bottega del Mondo di Senigallia, in quei pochi metri quadri dove noi tutti volontari abbiamo condiviso ideali, amicizie, fatica e risate.
Il suo sguardo schivo, il suo sguardo che da un lato
doveva fuggire altrove per timidezza, dall'altro comunicava la sua voglia di conoscere, e la sua voglia di
esserci. C'è stato sempre insieme a noi, regalandoci
il suo tempo e soprattutto la sua illimitata voglia di
essere disponibile e di dare una mano sempre e comunque. E così siamo cresciuti insieme: abbiamo condiviso i turni in bottega, su quel fatidico scalino di Via
Marchetti nel quale si parlava un po' di tutto, ci siamo
confrontati sull'organizzazione di eventi importanti,
abbiamo montato scaffali Ikea che a volte non si volevano proprio far montare, organizzato bancarelle per il
Caterraduno o per qualche festa paesana dei dintorni...
ad ogni stagione, a volte tremando dal freddo a volte
sognando un tuffo al mare in piena estate, ma sempre
in compagnia delle nostre risate. Perché il suo carattere permetteva in ogni situazione di creare dei tormentoni, tormentoni che non mancavano mai anche nelle
situazioni potenzialmente più noiose....con Enrico ci
si sentiva a proprio agio, Enrico aveva il talento di saper alleggerire qualsiasi situazione senza mai sminuire
l'essenza delle cose. Tutti noi volontari portiamo nel
cuore il suo coraggio di vivere in tutto ciò che la vita
implica, tutti noi portiamo nel cuore la sua sensibilità e
sorridiamo con dolcezza a lui, che rimarrà per sempre
il nostro grande amico."
Una volontaria del Commercio equo
L'autografo... strappato
Con Enrico ci siamo conosciuti alla Bottega del mondo, un posto dove ci si incontra perché si condivide
l’utopia di poter cambiare un po’ il mondo, dove si
crede nella condivisione e nella giustizia sociale. E
sempre lì ho avuto la fortuna di incontrare Giulia, sua
sorella, e sua mamma. In questi brutti giorni, in cui mi
sono sentito davvero male, mi sono tornate alla mente
molte immagini di lui. Su tutte una lunga passeggiata
fatta con Enrico, Giulia e un amico africano, in una
fredda mattina di qualche primavera fa. Ma l’episodio
che ricordo con più simpatia, e che vorrei condividere,
è un altro. Eravamo al tendone del commercio equo
di Natale, Enrico mi parlava di un suo cd, quello dei
Pianeta Drop. “Ok, Enrico, lo voglio. Quanto ti devo?”
“Niente, te lo regalo”. “Proprio no, te lo pago”. Siamo
andati avanti un bel po’ su questa riga e quando gli ho
chiesto di autografarlo ho faticato davvero molto a farmi scrivere il suo nome sulla copertina, quella interna.
Alla fine gliel’ho quasi strappata, quella firma. Non è
facile trasmettere quello che voglio ricordare di Enrico. La sua timidezza nel fare una cosa così semplice fa
luce sulla sua personalità, di persona speciale e buona,
di chi non vuole imporsi in nessun modo, anche se in
fondo sa di essere proprio bravo con il suo strumento.
Alessandro
I ritmi di un sognatore
Ogni lunedì era sempre la stessa storia. Uscivamo dal
carcere di Montacuto, riaccendevamo i telefoni e puntualmente arrivava ad Andrea Celidoni la telefonata
di qualche madre di allievi di Enrico. “Scusa Andrea,
devo chiamare te perché Enrico ha il telefono spento.
Puoi dirgli che mio figlio oggi ha la febbre e non può
venire?” “Certo provvedo io”. E poi, chiusa la telefonata, ridevamo sempre e ci chiedevamo: “Ma perché tiene il telefono spento? Se lo chiama un amico
può non rispondere, ma almeno se lo cerca un allievo
può parlarci….”. Quando arrivavamo a Musikè, la tua
macchina rossa era già parcheggiata in prima fila, quasi attaccata alla porta di ingresso, ti vedevamo uscire,
con lo sguardo un po’ trasognato e ci dicevi: “Mi sa
che ho un buco. Mi sa che un ragazzo non mi viene”.
E noi subito : “Sì, ci ha chiamato la madre poco fa!...
Certo, se tenessi il telefono acceso avrebbe chiamato e
informato direttamente te….”.
Enrico era così preciso e rispettoso da pensare che la
lezione di musica non dovesse essere disturbata da
nulla, neanche dagli imprevisti dell’ultimo momento
che, a saperli prima, avrebbe potuto organizzarsi meglio. Spostare qualche lezione, riempire il buco d’ora
lasciato da un allievo malato….e invece no. In ogni
caso, prima venivano loro, i suoi ragazzi. Due pomeriggi a settimana, il lunedì e il martedì. Questi erano i
suoi giorni di lezione di chitarra a Musiké. Ogni tanto
usciva dalla stanza, per prendere un po’ d’aria o perché aveva un buco e voleva chiacchierare. Con il suo
sorriso dolce, le guance sempre un po’ accaldate e le
sue magliette colorate che esprimevano alla perfezione le sue idee: “Questa maglietta mi va a pennello, è la
mafia che mi va stretta”. Non stava mai solo, cercava
gli altri.
Enrico sapeva tirare fuori il meglio dagli allievi, aveva
la capacità di appassionarli e tirarli dentro la musica.
Proprio come hanno raccontato alcune mamme. Una
in particolare ha detto che Enrico era riuscito a fare
piacere perfino il solfeggio a suo figlio che, nonostante
i tanti impegni, il calcio e la scuola, non voleva mai, assolutamente mai, saltare una lezione di chitarra perché,
“stava iniziando a capire come funziona lo strumento”. La chitarra è uno strumento musicale, ma grazie a
Enrico è stato anche uno strumento di comunicazione
che ha permesso ad alcuni ragazzi di trovare una parte
preziosa e sconosciuta di se stessi. Un'altra mamma ci
ha raccontato che Enrico era riuscito, grazie alle lezioni, a tirare fuori il carattere del figlio e che li vedeva
simili, miti e gentili. Enrico ne era soddisfatto, un giorno ci disse: “Sono contento, sono ragazzi in gamba!”.
Una sera, a lezioni finite, siamo rimaste a suonare io e
Marika. E a un tratto è entrato nella stanza: “Provate?”
. E noi: “Sì, Enri”. E si vedeva che aveva voglia di
parlare, di sapere che suonavamo e quando avremmo
suonato e dove. È rimasto nella stanza, in piedi, quasi
si vergognasse di mettersi seduto ad ascoltare. Ma in
realtà non voleva ascoltare nulla. Abbiamo iniziato a
parlare di tutto, di musica, della scuola e degli allievi, di politica, per mezz’ora e poi, con dolcezza: “Va
bene, vi lascio provare allora”.
Enrico non era un leader, un capo. Non era quello
che in un gruppo avresti notato per primo. Ma era il
collante di tutto. C’era sempre. Ascoltava invece di
parlare. Guardava e osservava invece di essere al centro dell’attenzione. Ma su di lui potevi contare. Così
come per i saggi di fine anno. Alle prove, estenuanti
per noi insegnanti, perché bisogna organizzare i gruppi; le canzoni; mettere insieme i ragazzi; farli suonare
assieme; farli stare tranquilli e calmare le loro agitazioni; Enrico c’era sempre. Montava e smontava gli
strumenti, suonava se c’era bisogno di un supporto,
stava dietro a tutti i ragazzi, non solo i suoi, mandandoli a tempo, battendogli il ritmo… Semplicemente,
si divertiva. Non gli importava granché che fossero i
saggi di fine anno dove si eseguivano canzoni che mai
avrebbe suonato, lui c’era, suonava e aiutava a suonare
e tutto questo lo divertiva. Ai saggi, come al solito sopra la Coop delle Saline, sistemavamo anche le sedie
per il pubblico. Le portavamo fuori dal centro sociale
con i carrelli e, tanto per vivacizzare il lavoro non proprio esaltante, abbiamo iniziato a salire sui muletti con
le sedie e a spingerci. Facendo delle sorte di ‘gare’.
Ovviamente l’idea partì da lui, dal suo modo di fare
che lo portava a vedere il bello in tutto e in tutti e a
tirarlo fuori.
Enrico aveva insegnato chitarra anche nella scuola di
musica messa in piedi all’oratorio della parrocchia di
Cesano. Anche lì, come altrove, si dava da fare, sempre con il sorriso sulle labbra e una chitarra o un basso
sulle mani. Il giorno del saggio coincideva con quello
della festa di istituto della Mercantini, dove avevamo
insegnato, e dove i nostri allievi dovevano esibirsi.
Quel giorno, sabato 4 giugno 2011, è stato tutta una
corsa. Prima i saggi al Cesano, poi alla Mercantini. Ci
siamo spostati con la sua macchina, dove dentro c’era
un’orchestra intera. Finito quel pomeriggio di esibizioni, ridendo ci ha salutati dicendoci: “Oh, finalmente! Adesso vado a suonare io”. Doveva suonare con
una delle sue tante formazioni musicali.
Enrico era così speciale proprio perché spesso ti chiedevi come mai una persona apparentemente sulle nuvole fosse così precisa e organizzata. E lo era per forza, visto tutte le attività che faceva. Sbalordiva tutti
per questo e aveva la grande capacità di farci sorridere
al solo pensiero di lui. Come si muoveva, quasi maldestro a volte, come sorrideva, come parlava. Un sognatore al ritmo giusto. Proprio come la musica.
Giulia
Nel prossimo numero pubblicheremo altri scritti.
territorio
la voce misena
13 aprile 2013
Affrontare insieme la crisi
La difficile congiuntura economica, che attinge ormai anche i piccoli centri e
che si sta in questo periodo accentuando, ha indotto il Sindaco di Serra de' Conti
Arduino Tassi a chiedere un incontro alle Federazioni provinciali di Cgil, Cisl e
Uil. Il Sindaco ha sottoscritto, al riguardo, una richiesta ufficiale alle Segreterie
provinciali ed ai tesponsabili di zona dei Sindacati. La richiesta è già stata inoltrata. Dopo aver ricordato "l'accrescersi dei disagi delle famiglie", il Sindaco di
Serra de' Conti ha posto l'accento nella sua nota sulla necessità di un confronto
sia sui temi generali che sulle specificità presenti in Serra de' Conti. Tassi ha sottolineato che questo è il momento perchè "le istituzioni più prossime ai cittadini e
le forze sociali" possano e debbano cooperare per affrontare la congiuntura senza
rassegnarsi passivamente alle difficoltà di questo momento storico, e si è reso
disponibile per concordare il vertice in via breve.
11
Frattula in festa... viaggia
Frattula in Festa 2013 inizia un nuovo percorso dal titolo: Frattula viaggiante dove
non fu medioevo alla scoperta delle terre
avellaniti. Si tratta di presenze in varie Sagre ed iniziative promosse all’interno del
territorio comprendente i cinque Comuni
delle Terre di Frattula: Senigallia, Corinaldo, Ripe, Monterado e Castel Colonna. Gli
artigiani del “Paese dei mestieri” di Ripe
ed i produttori agricoli appartenenti all’associazione Terre di Frattula, inizieranno il
percorso con le loro eccellenze enogastronomiche ed artigianali, domenica 19 mag-
gio 2013 a Monterado in occasione della
tradizionale Sagra della Porchetta. Sintesi
delle principali partecipazioni in sagre ed
iniziative2013:
Domenica 19 maggio a Monterado: Sagra
della porchetta. Previsto un pullman da
Senigallia, visita guidata all’azienda La
Pernice (Suino di Frattula) e alla Cantina
La Maddalena. Pranzo presso lo stand della festa con prodotti tipici locali; 20 - 22
Settembre a Senigallia a Pane Nostrum.
Mostra internazionale del pane, stand tipicità locali.
Legacoop ed il momento di crisi
Mondolfo e Marotta, premi e solidarietà
Vita di coop
Scuola, tra gioco
Il presidente di Legacoop Marche, Mauro Angelini, ha presentato le dimissioni alla presidenza
della Centrale cooperativa. Angelini, che guida la Centrale cooperativa dal marzo 2011 e che è
anche presidente della cooperativa Spes di Fabriano, si è dimesso
per la necessità di impegnarsi a
tempo pieno nella sua cooperativa. Di questo atto di responsabilità Legacoop Marche ringrazia
il presidente. Legacoop Marche
procederà, entro fine aprile, all’elezione del nuovo presidente.
In questo quadro, e nel rispetto
delle regole previste dal nostro
statuto, ci sarà modo di discutere
di tutte le condizioni per garantire alle associate adeguata rappresentanza e servizi di qualità:
l’obiettivo di Legacoop è, infatti,
quello di essere vicina alle cooperative aderenti e di dare loro
un supporto adeguato ai problemi
che oggi affrontano, grazie alla
credibilità e alla qualità dell’associazione e delle persone che vi
lavorano. Mauro Angelini, nelle
sue funzioni di presidente di Legacoop, ricopriva anche la carica
di presidente di Csc-Centro servizi cooperative, ma le difficoltà del
centro servizi sono collegate, fondamentalmente, ai problemi derivanti dalla grave crisi economica
in corso. Legacoop Marche non
presenta, comunque, problemi di
bilancio ed è tuttora impegnata
per garantire continuità di servizi
ed assistenza alle proprie associate; questo impegno procede di
pari passo con la responsabilità
di sostenere il responsabile della
procedura di liquidazione di Csc,
per rendere possibile un’intesa
con le rappresentanze sindacali,
che definisca soluzioni possibili
per tutte le persone impiegate.
Paola Cimarelli
A Corinaldo gli uffici Iat, Urp e Tipica
Turismi possibili
Taglio del nastro per i nuovi locali di
informazione e promozione turistica di
Corinaldo. Sabato 30 marzo sono stati infatti inaugurati i nuovi uffici IAT,
Urp e Corinaldo Tipica, un complesso
per l'accoglienza e la promozione del
paese ubicato nel cuore di Corinaldo
e già operativo per la valorizzazione
turistica del paese. Il nuovo complesso inaugurato
è
composto
da tre distinte
realtà collegate
fra loro. L'ufficio IAT per la
promozione
turistica, l'Urp
del Comune
come primo
punto di contato dei cittadini
con l'Amministrazione e “Corinaldo Tipica”, il
negozio de prodotti tipici corinaldesi
e non solo. Per la gestione del progetto
l'Amministrazione ha coinvolto la Pro
Loco corinaldese che si occuperà interamente della gestione dell'ufficio IAT
e del negozio “Corinaldo Tipica”. “Un
grazie va innanzi tutto alla Pro Loco di
Corinaldo e al presidente Fabio Balda-
relli. Un rapporto forte che lega l'Amministrazione alle associazioni del
paese, una collaborazione fondamentale per la valorizzazione del territorio.
Questi locali oggi non sono solo una
vetrina bensì un punto di ripartenza
nel percorso già avviato di valorizzazione e promozione delle nostre realtà.
Una tappa in continuità con i progetti
messi in campo negli scorsi anni”, ha
detto il sindaco Principi. Tante le autorità intervenute all'inaugurazioni, dai
dirigenti della Regione Marche e della
Provincia di Ancona al presidente dell'Associazione Terre di Frattula Marco
Giardini e i rappresentanti dell'associazione Bandiere Arancioni. Numerosi anche i sindaci del Territorio, con
Maurizio Mangialardi in testa. “Credo
di poter parlare a nome di tutti i sindaci del territorio, oggi è un momento
importante per tutti che pone nuovamente al centro l'idea dei “turismi”
con un unico territorio che grazie alle
sue svariate caratteristiche fa squadra
e lavora unito. Senigallia è orgogliosa
di avere delle così importanti collaborazioni nella vallata. Perché in questi
progetti o ci stiamo tutti insieme non
ci sta nessuno”.
Ilario Taus
e impegno
Conquista le finali nazionali a Montecatini Terme, la scuola primaria – elementare “Padre Moretti” di Mondolfo,
nel torneo interregionale di scacchi
che ha visto appena concludersi le selezioni regionali.
Dopo essere salita sul podio nella fase
provinciale fra le scuole di ogni ordine e grado, grazie al terzo posto nella
sezione delle scuole elementari, la prima Moretti era giunta alle finali regionali di Fano il 16 marzo. Formazione
composta da sei alunni delle classi 4e,
Mondolfo ha battuto, sotto la guida
del loro capitano ed istruttore Massimo Subissati, tutte le squadre di Fano,
Cagli, Pergola e anche alcune squadre
di Pesaro, portando i colori della
Direzione Didattica di Mondolfo
sul podio. “Complimenti vivissimi
agli alunni – così
la dirigente Cristina Corradini – e ai
loro istruttori, per
la passione messa
nell’iniziativa, in
un gioco particolarmente
avvincente ed educativo
quale quello degli
scacchi.
I ragazzi sapranno dare il meglio anche nelle finali, consapevoli del ruolo
formativo che ogni disciplina sportiva
riveste”. Così al ‘Pala J’ di Fano i sei
giocatori-alunni della Moretti, Elisa
Pucci, Enea Montesi, Gloria Lattanzio, Riccardo Sebastianelli, Nicolas
Donati ed Alice Marinelli hanno ora
meritatamente conquistato l’accesso
alle Nazionali di Montecatini in programma a Maggio. “Sono molto orgogliosa della nostra squadra – afferma
il Dirigente Scolastico Cristina Cor-
radini - e del lavoro fatto
insieme agli alunni, che
si allenano al gioco degli
scacchi da poco più di un
anno. Questo risultato premia comunque l’impegno
e la costanza dei bambini, che insieme al loro
istruttore, hanno potuto
scoprire una dimensione
relazionale positiva legata
al gioco, al rispetto delle
regole ed alla sana competizione”. Settimane particolarmente attive quelle
della Direzione Didattica
di Mondolfo: grazie agli alunni della
Elementare Campus di Marotta, è stata
anche la protagonista nella realizzazione di materiale multimediale a favore
della donazione di organi e tessuti, in
una stretta collaborazione con l’Aido
provinciale. Nella Sala del Consiglio
comunale, il presidente provinciale
Aido Gabriele Riciputi ha presentato
il lavoro multimediale prodotto dagli alunni delle classi quinte A e B,
alla presenza delle insegnanti Carla
Vegliò, Raffaella Bellagamba, Cinzia Cesaretti, Cinzia Piccoli, Morena
Renzoni. “Gli alunni – ha spiegato il
presidente provinciale Aido Riciputi
– hanno prodotto un Dvd-Video che
poi verrà presentato da Aido a livello
regionale e in tutte le altre scuole della
provincia. Il lavoro nasce dalla lettura
dell’opera di Paulo Coelho “La nuvola e la duna”. Il progetto intitolato “E’
per te” esprime la tipica frase di quando si fanno i regali: infatti i ragazzi di
quinta elementare lo hanno realizzato
come dono per i bambini di prima elementare e di tutte le scuole”.
Alessandro Berluti
12
cultura
la voce misena
11 aprile 2013
cultura
Olimpiadi della danza
Alla sorgente del Cesano
A scuola di cooperazione
Primo posto alla finale regionale della scuola secondaria di I “L. Mercantini” alle Olimpiadi della
Danza, manifestazione nazionale che coinvolge
tutte le Scuole di I e II e che si è svolta sabato 6
aprile a Senigallia. I circa 30 ragazzi partecipanti
hanno presentato una splendida coreografia: originale per la citazione all’immaginario del grande regista Stanley Kubrick, vivace e pulita nell’
esecuzione e nella gestualità adatta a ragazzi di
questa fascia di età senza scadere in facili rimandi
commerciali. Il Progetto è stato avviato e seguito
dalla referente del progetto Prof.ssa Paula Carbini e il gruppo di ragazzi è stato preparato presso
la palestra Planet Fitness di Senigallia, dalle insegnanti dell'Officina della danza, coordinati dal
direttore artistico Tony Rollo.
Ultimi posti disponibili per l’escursione alla sorgente del fiume Cesano. L’iniziativa, organizzata
dagli Amici della Foce del Fiume Cesano, si svolgerà Domenica 14 aprile 2013. Gli organizzatori
fanno sapere che è necessario un minimo di allenamento, scarponcini e giacca a vento. Partenza
da Cesano alle ore 7,30 con mezzi propri, di fronte alla rotonda stradale presso l’ingresso del centro commerciale il Maestrale-Ipercoop. Pranzo al
sacco. Il gruppo sarà accompagnato dagli esperti
del fiume Cesano e del Monte Catria, guidati dal
competente Luca Gemignani. Il rientro è previsto
per le ore 17,00 circa. Info: 348.3112620. Anche
per questa primavera, tanti gli appuntamenti organizzati dal sodalizio di Cesano.
M.G.
All’interno del progetto Crescere nella Cooperazione, le classi quarte e quinte della Scuola Primaria Santa Maria Goretti di Corinaldo hanno incontrato i rappresentanti della Cooperativa Casa della
Gioventù. Le due classi hanno costituto 2 cooperative scolastiche, rispettivamente la cooperativa
“Imprendiscuole” e “La carica dei 40”, hanno
eletto un rappresentante, un consiglio d’amministrazione, un tesoriere, insomma una cooperativa
vera e propria. E’ stata un’occasione importante
per presentare la realtà della Cooperativa Casa
della Gioventù attiva sul territorio da oltre 25
anni, una realtà del privato sociale non profit che
opera a Senigallia e nei comuni di Ostra, Corinaldo, Chiaravalle, Mondavio e altre zone limitrofe.
P.F.
Aperta a Senigallia la mostra del corso atelier
Pubblicato il libro di Chiappetti su Ernesto Buonaiuti
Ceramica sensibile Il prete modernista
Tracciato infinito della ceramica”.
Nel titolo del manifesto c’è un gran
programma: è un progetto ardito
che prosegue da anni con volontà,
con convinzione e con fede, dato
l’impegno con il quale lavorano i
frequentanti il Corso e l’Atelier di
ceramica. Nuovi allievi si sono aggiunti ad arricchire il gruppo che
si propone come ogni anno di far
verificare dall’opinione pubblica i
progressi e le mete conseguite, ma
soprattutto per dimostrare quan-
to l’arte della ceramica sia sempre viva e dia tante soddisfazioni.
I significati di questa scuola sono
educativi, formativi, artistici, di
sostegno ed il fatto che sia ancora
attiva sin dal 1994 dimostra di quali valori essa sia portatrice e quanto
"Cosa grigia - una nuova
mafia invisibile all'assalto
dell'Italia"
Mercoledì 10 aprile si è tenuto a Senigallia, alle ore 17,00 alla Biblioteca comunale Antonelliana, un
incontro organizzato dalla stessa Biblioteca in collaborazione
con le Associazioni Libertà e
Giustizia e Movimento Agende
Rosse, in cui sarà presentato il
libro "Cosa grigia - Una nuova mafia invisibile all'assalto
dell'Italia" ed. Il Saggiatore,
gratifichi le aspirazioni degli artisti
che si evidenziano proprio all’interno del laboratorio. Qui convergono
insegnanti, casalinghe, studenti,
professionisti di diverse età, culture
ed etnie. E’ un meraviglioso punto
d’incontro, un confronto di tendenze, una ricerca individuale e collettiva che consegue spesso risultati
sorprendenti. Il gruppo si propone
di risvegliare l’attenzione del pubblico spesso distratto da interessi di
tipo consumistico e di avvicinarlo
a tutte le espressioni d’arte della
ceramica. Un abile insegnante di
tornio Andrea Ippoliti si occupa
amorevolmente della formazione di
questi allievi sacrificando ore preziose della sua professione proprio
perché convinto che questa arte antica come il mondo non debba essere dimenticata. Elvira Collina è la
responsabile del corso validamente aiutata dalle “veterane” Monica
Sbarbati ed Erika Migliari che si
prestano sempre di fronte alle emergenze. La mostra resterà aperta fino
al 17 aprile 2013 presso la galleria
Expo ex di Senigallia, tutti i giorni dalle ore 17.00 alle ore 19.30,
la domenica anche al mattino dalle
ore 10.30 alle ore 12.30.
Emilio Pagani
scritto dal giovane giornalista siciliano, di Marsala, Giacomo Di Girolamo,
presente all'incontro. Oltre all’autore
erano presenti all’incontro anche i referenti territoriali delle due associazioni, Stefano Canti ed Ettore Marini.
Giacomo Di Girolamo (1977), è direttore di marsala.it e della
radio più ascoltata in provincia di Trapani, Rmc101.
Scrive per la Repubblica,
Il Sole 24 Ore e I Siciliani
giovani. Nel 2010 ha pubblicato Matteo Messina
Denaro. L'invisibile (Editori Riuniti).
M.B.
Un libro per uscire dalla paura
Domenica 14 aprile 2013, presso la libreria IoBook di Senigallia, alle ore
18.30 Paolo Bartolini presenterà il suo libro 'Uscire dalla paura e riaprirsi
alla vita'. La paura è un'emozione naturale che può, in situazioni critiche,
assumere forme eccessive e controproducenti, impedendoci di esprimere
liberamente risorse e potenzialità. I due autori (l'altro è Roberto Costantini) avvalendosi degli strumenti della psicologia funzionale e dei contributi
più recenti delle neuroscienze, rintracciano le origini della paura patologica e i meccanismi che la fanno perdurare nel tempo. L'obiettivo di questa
ricognizione nei territori impervi del disagio psico-fisico è quello di fornire
suggerimenti e strategie di self-help che ci aiutino a prendere consapevolezza di noi e del mondo circostante, e ci insegnino ad affrontare le paure e
a recuperare la capacità di vivere il presente senza proiettare su di esso le
ombre del passato e le aspettative ansiose per il futuro.
Fabrizio Chiappetti è un giovane docente curioso di persone ed
esperienze che sfuggono ai più.
Tanto che ha deciso di dedicare il
suo dottorato di ricerca in studi religiosi presso l'Universitù di Bologna ad Ernesto Buonaiuti. Questi
(1881-1946) è stato uno dei protagonisti del modernismo cattolico
italiano. Sacerdote, professore di
Storia del Cristianesimo all’Università di Roma, è annoverato fra i
più importanti storici delle religioni dell’area mediterranea. Come
tanti pensatori, non ha avuto vita
facile. E' lo stesso Fabrizio Chiappetti, a a raccontarci il suo interesse per la storia contemporanea e lo
incontriamo volentieri in occasione dell'uscita del suo ultimo libro
'La formazione di un prete modernista', edito da Quattroventi.
Fabrizio, perché studiare una
biografia come questa?
In Italia ci sono tante biografie
sconosciute che non sono entrate
nella corrente principale della nostra cultura. Gli studi religiosi, nel
nostro Paese, hanno avuto uno sviluppo difficile, specialmente quelli
relativi ai modernisti, coloro che
all'inizio del secolo scorso, pur vivendo esperienze religiose anche
tradizionali, non cessavano di farsi interpellare dalle esigenze della
modernità. Ernesto Bonaiuti ne è un
esempio molto interessante e tante
istanze che aveva intuito sono state
poi riprese nel Concilio Vaticano
II che, evidentemente, non nacque
per caso ma fu anche il frutto di riflesssioni che già circolavano nella
società e nella Chiesa stessa, quasi
come un 'fiume carsico'. Bonaiuti
fa parte di quel giovane clero che
non aveva vissuto il travaglio e le
sofferenze del Risorgimento italiano e che quindi si faceva interpellare in maniera più riconciliata dalle esigenze della modernità. A lui,
in particolar modo, interessava il
filone storico e come fare incontrare la predicazione alla cultura del
suo tempo. Ha pagato molto
per questo.
Eppure in altri contesti
religiosi la storiografia religiosa aveva vita più facile...
Sì, basti pensare agli studi
in ambito protesante, decisamente più avanti e ricchi
di stimoli che tanto hanno
dato al pensiero europeo.
Come in altri ambiti culturali, nella Chiesa cattolica c'è
stata una chiusura paurosa
che non ha permesso analisi
e ricostruzioni serene e chi
provava a fare i conti con
la modernità è stato messo
fuori. Buonaiuti, finché non
si è opposto ai Patti Lateranensi (tra Mussolini e il
Vaticano, ndr) godeva di
protezione anche tra le alte
gerarchie. Poi la Chiesa lo
ha scomunicato ed il regime fascista lo ha estromesso dall'insegnamento. Morì
nel 1946 e non venne mai
integrato. Mi auguro che
la Chiesa non abbia più paura del
pensiero e ci sia un sempre più
proficuo incontro tra cultura e teologia, tra esigenze di riforma nella
continuità ecclesiale. In fondo le
sfide, in ogni epoca, sono sempre
quelle e la Chiesa sa essere vicina
all'uomo se accoglie le istanze più
profondamente umane.
Buonaiuti non era il solo ad avere questi 'strani pensieri', vero?
Era in buona compagnia: basti
pensare a don Umberto Fracassini, al nostro Romolo Murri... Non
era pensabile tenere fuori, anche
dai seminari più intransigenti, gli
sconvolgimenti storici tra Otto e
Novecento. Questa nuova generazione di preti pensava, studiava,
aveva voglia di confrontarsi con il
proprio tempo. E ha aperto riflessioni che ancora oggi hanno molto
da dire.
a cura di Laura Mandolini
spettacolo
la voce misena
11 aprile 2013
13
il taccuino
Senigallia - Musica alla Rotonda
Ultimo appunamento con la stagione concertistica. Domenica 21 aprile 2013 alle ore 17.00
alla Rotonda a Mare le suggestioni pianistiche di
Ottavia Maria Maceratini. In quanti modi si può
declinare la tastiera? Infiniti, in un programma
che accosta il grande barocco al classicismo e
poi si addentra nel mondo meraviglioso e quasi
sconosciuto del Nord e dell’Est Europa tra Otto
e Novecento.
degli allievi del Corso e l'Atelier di ceramica a
cura dell'Assessorato Servizi alla Persona del
Comune di Senigallia. La mostra resterà aperta
all'Expo ex fino al 17 aprile 2013 tutti i giorni
dalle ore 17.00 alle ore 19.30 e la domenica dalle
ore 10.30 alle ore 12.30.
Senigallia - Trekking urbano
Domenica 14 aprile 2013 Italia Nostra di Senigallia organizza un trekking urbano, un percorso
guidato alla ricerca delle testimonianza delle mura
della città fra età romana ed età medievale. L’iniSenigallia - Mostra di ceramiche
"Tracciato infinito della ceramica" la mostra ziativa reca il suggestivo titolo di “Murus civitatis
Guida sugli eventi del territorio
Una per quattro
antique”ed ha come punto di ritrovo l’area archeologica “La Fenice”; da dove si partirà alle ore 10.
Poi la passeggiata si snoderà per via Baroccio, Corso 2 Giugno, Portici Ercolani e via Cavallotti fino
alla chiesa della Maddalena.
Senigallia - Letture storiografiche
Silvia Serini alle ore 17.30 di venerdì 12 aprile alla
Biblioteca “Antonelliana” di Senigallia, proporrà
la rilettura di Risorgimento e capitalismo (1959),
il libro con cui lo storico siciliano contestò la tesi
gramsciana che considerava il processo risorgimentale come una “rivoluzione agraria mancata”.
Cinema multisala GABBIANO
www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375
da giovedì 11 aprile
Come pietra paziente
Un film di Atiq Rahimi. Con Golshifteh Farahani, Hamid Djavadan, Massi Mrowat, Hassina Burgan 103' - Francia, Germania, Afghanistan 2012.
Dalle colline alla spiaggia di velluto, da primavera ad autunno inoltrato
spettacoli, feste, musica, sagre e rievocazioni storiche. Si chiama Senigallia
All Events il progetto di accoglienza
turistica che comprende il Comune di
Senigallia, Arcevia, Corinaldo e Serra
de' Conti.
“Siamo nel solco giusto: quello in
cui si riesce a replicare gli eventi che
contraddistinguono il calendario di
Arcevia, Corinaldo, Serra de’ Conti e
Senigallia, non solo estivo, in maniera unitaria ed evitando così inutili e
dispendiose sovrapposizioni“. Così il
sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi nel presentare la guida agli
eventi della città e del territorio, “Senigallia All Events 2013“, che dalla
giornata di venerdì 29 marzo è in distribuzione (anche on line) per residenti, imprese e turisti.
Un opuscolo distribuito per il momento in cinquemila copie, a cui si
aggiungeranno altre tre edizioni (a
fine maggio con gli eventi di giugno,
a fine giugno con gli eventi di luglio e
a fine luglio con quelli di agosto) con
via via informazioni sempre più dettagliate e più ricche.
L’iniziativa, che ha coinvolto anche i
comuni di Arcevia, Corinaldo e Serra
de’ Conti, è stata salutata con favore
dagli amministratori dei tre comuni
della valmisa che hanno aderito con
entusiasmo: l’Assessore alla cultura di Arcevia, Fiorenzo Quajani, ha
sottolineato come sia difficile per gli
enti comunali lavorare in determinate
condizioni economiche e politiche,
per cui ben venga il coordinamento
e l’ottimizzazione delle risorse per la
promozione di un territorio che dal
bacino balneare si allunga verso l’entroterra. Nella guida Senigallia All
Events 2013, edita – con tante fotografie – anche in inglese, compaiono
gli eventi più importanti della città
e degli altri comuni in un calendario
unico che arriva dalla Pasqua fino a
novembre. Calendario che diventerà
praticamente continuo dato che poi,
a novembre, verrà distribuito quello
invernale con le stagioni teatrali, cinematografiche e concertistiche.
L.M.
Malika Ayane e Elio e le storie tese
Un’altra straordinaria protagonista
dell’ultima edizione del Festival della
Canzone Italiana, Malika Ayane, ha
inserito Senigallia tra le dieci tappe del
suo nuovo “Ricreazione Tour” e sarà
al Teatro La Fenice sabato 13 aprile.
La cantante italo-marocchina, con la
sua voce calda e passionale, oltre a
proporre il suo nuovo brano "E se poi"
eseguirà tutti i brani di successo del
suo repertorio. Il “Ricreazione Tour”,
una produzione di Massimo Levantini per Live Nation, è il tour che vede
protagonista Ricreazione, l’album del
cambiamento, della riflessione, della
nuova Malika. In questo album/diario
la giovane artista racconta l'amore in
tutte le sue sfumature, ripercorre tutte le cose fatte fino a questo momento
per poi dare vita a una nuova era. Ritornano a Senigallia da vincitori anche
Elio e le Storie Tese. Secondo posto
all’Ariston di Sanremo, primi per la
giuria di qualità, premiati dalla Critica
per il miglior arrangiamento, la “mitica” band ha davvero”sbancato” a Sanremo con le due qualità che l’hanno
resa celebre: un divertente umorismo
unito ad uno spiccato talento musicale. A Senigallia il gruppo più irriverente del panorama musicale italiano,
arriverà domenica 28 aprile per una
tappa del nuovissimo Tour 2013. La
formazione della band è quella storica
di Elio e le Storie Tese, con Elio voce
della band e flauto, Faso alla chitarra
basso, Cesareo alla chitarra alto, Rocco Tanica pianola, Christian Meyer
alla batteria, Jantoman alle ‘ulteriori
pianole' e l'immancabile Mangoni artista a sé.
E’ possibile acquistare i biglietti per
i tre concerti sul sito www.ticketone.
it oppure al botteghino del Teatro La
Fenice tutti i venerdì e sabato dalle 18
alle 20.
Afghanistan. Una giovane donna con due figlie in tenera età assiste in una misera abitazione il marito mujaeddhin, in coma in seguito a uno scontro con un compagno d'armi.
La donna deve combattere con la mancanza di denaro e per questo allontana da casa
le bambine affidandole a una zia che gestisce una casa di piacere. Da quel momento
si sente ancora più libera di confidare al coniuge segreti inconfessabili in precedenza.
Quando poi una novità irromperà nella sua vita finirà con il trovare tutto il coraggio.
La 'syngué sabour' nella tradizione popolare afghana è la 'pietra paziente' cioè una pietra magica alla quale è possibile raccontare tutti i segreti, le sofferenze, le difficoltà. La
pietra si carica di queste rivelazioni fino a quando si frantuma.
Il figlio dell'altra
Un film di Lorraine Lévy. Con Emmanuelle Devos, Pascal Elbé, Jules Sitruk, Mehdi Dehbi, Areen Omari. Francia 2012 - 105'
Joseph Silberg è un ragazzo israeliano che vive spensierato i suoi pochi anni e il suo
sogno di scrivere canzoni, da cui lo separa il servizio di leva obbligatoria nell'esercito.
Figlio di un'ufficiale e di una dottoressa che lo amano incondizionatamente, scopre
durante la visita militare che il suo gruppo sanguigno non è compatibile con quello dei
genitori. Scambiato diciotto anni prima con Yacine Al Bezaaz, palestinese dei territori
occupati della Cisgiordania, Joseph è sconvolto e confuso. La rivelazione getta nel
caos le rispettive famiglie che provano a incontrarsi e accorciare le distanze culturali.
Ma le 'questioni politiche' hanno la meglio sul buon senso e sui padri, che finiscono
per rinfacciarsi in salotto il dolore dei rispettivi popoli. Rifugiatisi in giardino, Joseph
e Yacine provano a interrogarsi sulla loro identità e sul loro destino. I loro incontri
si faranno sempre più frequenti, fino a quando non decideranno di entrare l'uno nella
famiglia dell'altro, frequentando la vita che avrebbero dovuto vivere e rientrando in
quella che gli è capitato di vivere.
mercoledì d'essai - 17 aprile, ore 21.15
Frankenweenie
Un film di Tim Burton. Con Winona Ryder, Martin Landau, Martin Short,
Catherine O'Hara, Atticus Shaffer. 87'- Usa 2012.
Il piccolo Victor Frankenstein presenta ai propri genitori un piccolo film amatoriale
di cui è protagonista il suo cane Sparky che è l'unico vero amico del ragazzino che ha
la passione per la scienza ed è tendenzialmente un solitario. Un giorno Sparky muore
investito da un'auto. Il dolore per Victor è così forte che, in seguito a un esperimento
su una rana a cui ha assistito nel corso di una lezione, decide di disseppellire il cane e
di tentare di riportarlo in vita. L'operazione riesce ma ora Sparky va tenuto nascosto. Si
tratta di un'impresa non facile.
Misterioso assassinio al 'Goldoni'
Torna in scena il 24 aprile 2013 al Teatro Goldoni di Corinaldo “Il mistero dell’assassino misterioso”, il giallo comico tutto da ridere di Lillo e Greg nell’allestimento
proposto dall’Associzione Papaveri e Papere di Fabriano per la regia di Fabio Bernacconi. Riuscirà Nicola Di Cerbo, il Detective Mallory, a dipanare la matassa ingarbugliata che lega, inspiegabilmente, la misteriosa morte della Contessa Worthington agli
improbabili alibi degli abitanti di un castello sperduto nella campagna londinese? E’
quello che si scoprirà al termine di uno spettacolo dove i colpi di scena si susseguono
uno dietro l’altro e la trama si dipana tra finzione scenica e meta teatro. Sul palco del
Goldoni il pubblico corinaldese potrà senz’altro apprezzare l’esilarante performance
del concittadino Nicola Dominici che nei panni di Harry Worthington farà da spalla alle
gag improbabili di Ashton Piboty (Andrea Ricci), ai capricci compulsivi di Margareth
Worthington (Valentina Villella), agli sbalzi di umore di Greta Gruzenzmeyer la devota
infermiera (Daniela Mezzanotte).
Ilario Taus
14
sport
la voce misena
11 aprile
Miciulli, c'è gioco ma non basta con la capolista
USAV PESARO 2 – MICIULLI 0
sport
Pur giocando una buona partita, i neroazzurri senigalliesi contro la seconda forza
del campionato hanno dovuto soccombere
per 2 a 0. Per la Miciulli è una sconfitta che
potrebbe pregiudicare la terza posizione in
classifica e pertanto la non partecipazione ai
play off. Come sempre, ai ragazzi di Goldoni è mancata la precisione del tiro a rete, pur
avendo avuto ottime occasioni qualora fossero state sfruttate a dovere. Inizio gara con
le squadre guardinghe, poi al 17° la Usav
Pesaro va in gol con Polese. La reazione ne-
roazzurra non si fa attendere, ma sia Marcucci che Bomprezzi non sfruttano le buone
occasioni. Nel secondo tempo la Miciulli
incrementa le azioni offensive, ma al 77° in
contropiede incassa la seconda rete e per i
neroazzurri la partita finisce qui.Prossimo
incontro al Bianchelli sabato prossimo alle
ore 16 contro Fortuna 78.
USAV PESARO: De Juliis, Elguzgo Ad.,
Polese, Letizi, Ghezzi, Elguzgo An., Paolucci, Melucci (80’ Vele), Scarlatti, Martellini (82’ D’Anna), Rosati (71’ Mercantini).
All. Renzi.
MICIULLI: Minardi, Schiano Si., Turchi,
Bellagamba, Saltarelli, Rosi, Cercaci (65’
Schiano St.), Piersanti, Bomprezzi (55’ Contini), Marcucci (55’ Galdenzi), Odoguardio.
All. Goldoni.
Arbitro: Voytyuk di Ancona.
CLASSIFICA: Usav Pesaro 55, Gabicc 54,
Maior 49, Miciulli 48, S.Veneranda 46, Tavernelle 42, Villa Fastiggi 39, Junior C.C.
37, Isola di Fano 34, Villa Ceccolini 34, Futura ‘98’ 31, Atl. Tavullia 28, Muraglia 28,
Fortuna ‘78’ 28, Pesaro C. 28, Arzilla 27,
Fanano 21.
Giancarlo Mazzotti
La Vigor Senigallia ha vinto con la capolista (e perso con l'ultima!)
Una vittoria entusiasmante
VIGOR SENIGALLIA 1
MATELICA 0
La capolista Matelica, seguita a Senigallia
da uno stuolo di sportivi convinti di assistere ad una facile vittoria e la susseguente certezza di festeggiare a tre giornate dalla fine
la matematica promozione del campionato
di serie D, è rimasta delusa per la grande
prova fornita dai giovani ragazzi di mister
Clementi che con grande spirito di squadra
hanno saputo prima contenere i più quotati
avversari poi colpirli al momento più propizio. La bravura è stata di tutto il complesso
rossoblù che col suo gioco fatto di piccoli
passaggi, lunghi lanci e infiniti contrasti ha
sconvolto il gioco lezioso e poco incisivo
degli avversari, se si esclude la prima frazione di gioco, dove la capolista ha avuto le
migliori occasioni per passare in vantaggio.
La Vigor ha saputo contrastare il miglior
tasso tecnico del Matelica con un gioco fatto di velocità, ritmo e agonismo, tanto che
alla fine si può quantificare in 60-65 minuti
il possesso della palla da parte dei rossoblù
senigalliesi, ben organizzati in difesa, dove
la coppia Tombari-Ruggeri non ha dato
spazio agli avanti avversari, coadiuvati da
un centrocampo impeccabile con Morganti
e Carboni, sempre pronti a sostenere sia la
difesa che l’attacco: nella fattispecie Pesaresi-Mucaj, e infine tutti gli altri rimanenti,
sempre pronti a collaborare in questa che
è stata la più bella ed esaltante vittoria ottenuta in questo campionato d’Eccellenza.
Inizio partita con gli ospiti subito in avanti
e pericolo al 7° per la porta locale. Su passaggio di Api, Caccitore è pronto al tiro ma
Moscatelli si oppone con una gran parata.
La Vigor stenta,così al 15° Silvestrini impegna l’estremo vigorino in una seconda parata miracolosa. Passato il panico, la Vigor si
organizza e incomincia ad avvicinarsi alla
porta avversaria. Al 19° Pesaresi, pressato
da Silvestrini, riesce a colpire la sfera, sfiorando la traversa. I rossoblù spingono forte
nelle fasce, così al 38° Angelelli lancia lungo per Siena che –giunto a fondo campo –
crossa in area. Il liberissimo Pesaresi spreca
la favorevole occasione, mandando sopra la
traversa. Al 44° la rete del vantaggio. Angelelli supera sulla sinistra due avversari
poi porge all’accorrente Carboni che di sinistro, da fuori area, manda all’incrocio dei
pali. Nulla può l’estremo Spitoni. A inizio
ripresa, al 46°, un tiro di Angelelli-Galuppa
colpisce la sfera con un braccio, l’arbitro
sorvola. 57°, Moscatelli para su tiro di Severini. 71°, Api – solo davanti a Moscatelli
– non inquadra la porta. 72°, secondo rigore
negato alla Vigor poi fallo in area su Mucaj. La partita finisce dopo cinque minuti di
recupero. Mister Clementi, a fine incontro,
esordisce: “Abbiamo costantemente tenuto
il possesso della palla. Il Matelica pensava
di festeggiare la vittoria del campionato. Ha
dovuto rimandarla a domenica prossima.
Il percorso per la salvezza è ancora lungo,
meglio restare coi piedi per terra”.
Domenica prossima trasferta sul campo del
Corridonia.
bari 7,5, Angelelli 7,5 (12’ st Chiarucci 7),
Carboni 8 (43’ st Tommaso Gregorini sv),
Siena 7,5 (16’ st Rossetti 7,5), Pesaresi 7,
Mucaj 7. A disp. Schippa, Tinti, Mancini,
Paolini. All. Celementi.
MATELICA: Spitoni, Silvestrini, Severini,
Cantarini (30’ st Trudo), Galuppa, Ercoli,
Scotini (20’ st Vitali), Lazzoni, Api (35’ st
Jachetta sv), Cacciatore, Staffolani. A disp.
Zepponi, Campioni, Zaccagnini, Roccheggiani. All. Carucci.
Arbitro: Paoloni di Ascoli Piceno; rete: 44’
pt Carboni; NOTE – ammoniti: Morganti,
Sapi, Simone Gregorini, Ercole e Pesaresi;
corner 2-9, recupero 1’ e 5’; spettatori 500
circa.
CLASSIFICA: Matelica 64, Biagio Nazzaro 55, Montegranaro 51, Fossombrone 44,
Fermana 42, Urbinelli 40, Tolentino 39, Pagliare 34,Grottammare 34, Corridonia 31,
Urbania 29, Vigor 29, Elp. Cascinare 28,
Monturanese 27, Cagliese 21, Cingolana
17.
VIGOR: Moscatelli 7, Zandri 7, Simone
Gregorini 7, Ruggieri 8, Morganti 8, Tom-
Giancarlo Mazzotti
Basket amaro a Siena
Una Goldengas sotto tono cade sul terreno di una Virtus Siena troppo forte per i
biancorossi senigalliesi. Una sconfitta che
lascia poche speranze per un’eventuale
partecipazione ai play off. La Virtus Siena
fin dalle prime battute ha condotto sempre
l’incontro, forte di giocatori come ColliDe Min e soprattuttoo di un Alessandri
veramente scatenato. Alla fine ben 42 i
punti a referto: una vera furia. Nella prima
frazione di gioco l’equilibrio regna sovrano, anche se i padroni di casa lo chiudono
sul 32 a 25. Nel secondo quarto il divario
diventa più consistente dove uno scatenato Alessandri mette a referto ben 28 punti.
Stessa sorte i biancorossi subiscono sul
terzo quarto anche se Catalani-Pierantoni_Maddaloni cercano di arginare come
possono i padroni di casa: chiusura sul 79
a 67. Nell’ultimo quarto è un monologo
locale, con continui canestri, contrastato
dagli ospiti senigalliesi; chiusura con un
eloquente 101 a 78. Valli ha cercato in
tutti i modi di arginare l’irruenza locale,
ruotando tutti i suoi uomini, ma troppo
era il divario tecnico espresso in campo
dalla compagine senese.
Domenica prossima si torna al palazzetto
dello sport contro la Supernova Montegranaro: un derby tutto marchigiano.
VIRTUS SIENA: De Min 17, Alessandri
42, Colli 21, Reali 7, Imbrò 4, Pascolo 2,
Bianconi 4, Rovere 2, Bianchi 2, Oliva 0.
All. Vezzosi.
GOLDENGAS: Catalani 14, Pierantoni
17, Barantani 12, Maddaloni 10, Sartini
7, F. Savelli 0, L. Savelli 2, Pasquinelli 3,
Pierini 6, Giroli 7. All. Valli.
Arbitri: Sansone di Latina e Salustri di
Roma.
CLASSIFICA: Ravenna 48, Empoli 36,
Firenze 34, Montecatini 32, Castelfiorentino 30, Cento 30, Montegranaro 30, Virtus Siena 28, Cecina 28, Goldengas 24,
Rimini 22, Livorno 22, Montegranaro 20,
Ancona 20, Civitanova 16, Costone Siena
10.
G.M.
Il tennistavolo di Pettinelli arriva in Cina
"Il mistero della racchetta perduta", la fiaba di tennistavolo scritta da Enzo Pettinelli, è stata tradotta
anche in cinese con il titolo scritto, naturalemente, con i relativi ideogrammi. Dopo il tedesco, spagnolo, francese ed ucraino, questa volta è stata scelta la lingua del paese dove il tennistavolo è più
diffuso al mondo. La traduzione è opera di Wang Xuelan che vive da alcuni anni in Italia e conosce
molto bene il pingpong. Il canale di pubblicazione è lo statunitense Smashwords da quale attingono
poi gli stores più conosciuti. Significativo invece che iTunes non abbia ancora recepito il titolo a
diverse settimane dalla disponibilità quando invece è stato immediato per la versione in ucraino. Probabilmente l'attenzione è maggiore per i titoli in lingua occidentale ma forse possono esistere anche
limitazioni di geolocalizzazione. Pettinelli ha riproposto la versione elettronica e-book a quella tradizionale cartacea. In questo modo è possibile contenere al minimo i costi e proporre la pubblicazione
in forma gratuita, in modo da promuovere il tennistavolo e la città di Senigallia nel modo più ampio
possibile. Il libro infatti riporta in copertina la Rotonda a Mare e l'immagine proposta è quasi un logo
che ricorre in ogni versione. Nel futuro sono previste altre traduzioni in lingue molto diffuse.
CICLISMO
Avventura bici
Il Bici Adventure Piangiarelli &
Quintabà di patron Walter Tombesi
recita puntualmente il ruolo di ‘master fuoristrada’ continuando ad indicare i sentieri rampichini da battere. L’ultima ‘quarantottore’ in sella
alla mountain bike conferma l’autorevolezza del profilo della scuderia.
I biancogialloneri cominciano con il
fare passerella promozionale a Selvalagli, alla ruota dell’accreditata
coppia costituita dal neocampione
d’inverno Samuele Agostinelli e dal
già piazzatissimo Jarno Calcagni.
All’indomani, si pedala nel Trofeo
S.Aureliano di Grottammare Alta,
promosso dal club Bikers in Libertà guidato da Simone Massetti, con
la supervisione della Lega Ciclismo
Marche Uisp presieduta da Giancarlo Tordini, che inaugura anche il
Master Mtb 2013.
I 122 concorrenti sono gestiti dai
giudici Bollettini e Lucidi.
Svetta il tricole Mirko Catone
(Team Bike Pro), davanti allo stesso
Calcagni ed a Lorenzo Pigliacampo. Seguono Daniele Sassaroli,
Fabio Monti, Pierluigi Quadrini, Massimo Gambelli, Paolo
Pirani, Luigi Tuzi, Giovanni
Tommasini.
Il peso specifico della manifestazione assume ulteriore
consistenza coincidendo con
la prova unica di campionato
regionale uispino.
A conquistare la prima corona
è Cinzia Zacconi, che indossa
la nuova maglia di reginetta
rosa su quella di migliore amazzone
ciclocrossistica conquistata nel gennaio scorso a Sassoferrato. Con lei
si laureano Federico Biondi (Team
Ponte, categoria A1), Fabio Costanzi (Polisportiva Belmontese, A2),
Pierluigi Quadrini (Novana Bike,
A3), Paolo Pirani (Stella Bike, A4),
Alfonso Testardi (Uisp Ascoli, A5)
il senigalliese Mario Giulianelli
(MondoBici, A6). In assoluto, la
challenge è guidata dallo stesso Catone, su Calcagni e Pigliacampo.
Classifica Master Mtb: 1.Mirko Catone (Team Bike Pro); 2.Jarno Calcagni (Bici Adventure Piangiarelli
Quintabà); 3.Lorenzo Pigliacampo
(Superbike); 4.Daniele Sassaroli
(Bici Shop); 5.Fabio Monti (Casteltrosino); 6.Pierluigi Quadrini (Novana Bike); 7.Massimo Gambelli (Cicli Cingolani); 8.Paolo Pirani (Stella
Bike); 9.Luigi Tuzi (Casteltrosino);
10.Giovanni Tomassini (idem).
Umberto Martinelli
Foto: I “biciavventurosi” con
patron Walter Tombesi
penultima
la voce misena
11 aprile 2013
asteriski
15
***
fiorire la giustizia e la pace. E così domandiamo NO: Nord Corea, Iran e Siria. Cina e Russia sono
“Cari fratelli e sorelle, Cristo è morto e risorto a Gesù risorto, che trasforma la morte in vita, di tra i 23 Stati che si sono astenuti.
una volta per sempre e per tutti, ma la forza del- mutare l’odio in amore, la vendetta in perdono, la
* Un libro con tanti autori
la Risurrezione, questo passaggio dalla schiavitù guerra in pace”.
E’ uscito il libro “Concorso letterario “Intorno aldel male alla libertà del bene, deve attuarsi in ogni
* Marche: la Boldrini con i poveri
l’arola” – VII edizione – a cura dell’Associaziotempo, negli spazi concreti della nostra esistenza,
Ha pranzato alla mensa di padre Guido insieme ne Culturale “Accademia dei Tenebrosi” che ha
nella nostra vita di ogni giorno… Allora ecco l’incon l’arcivescovo Menichelli. Dichiara: “Bisogna sede in piazza Garibaldi n. 41 – Orciano di Pesaro,
vito che rivolgo a tutti: accogliamo la grazia della
stare vicino a chi ha bisogno”. Speriamo che tutti www.accademiadeitenebrosi.it E’ stato scritto da
Risurrezione di Cristo! Lasciamoci rinnovare dalseguano il suo invito.
più autori, fra cui il poeta senigalliese Pierpaolo
la misericordia di Dio; lasciamoci amare da Gesù;
Pierpaoli. Nelle librerie senigalliesi o al numero
lasciamo che la potenza del suo amore trasformi * L'Onu: giù le armi
telefonico 071-7926437.
anche la nostra vita e diventiamo strumenti di C’è un patto per regolare il commercio delle armi.
questa misericordia, canali attraverso i quali Dio Si risparmiano cento miliardi di dollari. Dicono
a cura di G. Cionchi
possa irrigare la terra, custodire tutto il creato e far
* Papa Francesco e la Pasqua
14 aprile 2013 - III domenica di Pasqua
Dichiarazione d'amore
Parola di Dio
At 5,27-32.40-41
Salmo 29
Ap 5,11-14
Gv 21,1-19
Il Risorto appare ai suoi amici.
E vuole essere rassicurato
dall'amore di Pietro.
Pietro arriva a quel giorno con un macigno nel
cuore. La sua storia, la conosciamo tutti: Simone
il pescatore chiamato a diventare discepolo del
falegname di Nazareth, i tre anni di sequela con
un crescendo di fama e di popolarità, la promessa fatta a Simone (a lui!) di essere il referente del
gruppo, il custode della fede, le gaffes incredibili
di Pietro che non riesce a moderare il suo temperamento troppo impulsivo e sanguigno e, infine, la
catastrofe della croce. Pietro, nel cortile del Sinedrio, aveva negato di conoscere l'uomo che credeva di amare e di servire fedelmente, senza incrinature, l'uomo e il Messia per cui - diceva - avrebbe
dato la vita. Era bastata la domanda di una serva,
di una pettegola, per far crollare le fragili certezze
del principe degli apostoli. Poi l'arresto, il processo sommario, l'uccisione. Anche Pietro, come tutti, era fuggito. Riusciamo solo vagamente a capire
quanto dolore, quanta desolazione, quanto strazio
aveva scosso la vita degli apostoli.
Pietro, sanguinante per la morte del Maestro e per
la propria morte di discepolo, era stato travolto
la parola a... arrivati in redazione
Ricordando Fabio
Membro fondatore della Coop.
Casa della Gioventù ben 28 anni
fa, Scout FSE
integerrimo
dall'uniforme
impeccabile,
appassionato
della musica di
un tempo, attore di ruoli seri e
impegnati, musicista instancabile del gruppo
"Francesco De
Gatti e i Pandoro", caporedattore del giornale di cooperativa,
per anni cameriere "da Bano",
amante delle buone mangiate,
cultore del rugby ma solo di quello visto in tv, amico affidabile e
attento per i suoi "colleghi" come
li chiamava lui, della Casa Alloggio e del Centro Casolare. Ogni
giorno trovava un motivo per far
festa, stare in compagnia e naturalmente dividersi una torta.
Presenza sicura e indimenticabile per i suoi educatori e chi lo
ha conosciuto. Questo è il nostro
Fabio Montanari, un uomo dalle
mille passioni che amiamo ricordare con tutto ciò che ha reso la
sua vita piena, ricca di persone
ed esperienze, vissuta sempre
in prima fila, dove la disabilità è
stato un limite oltremodo superabile.
Anna Streccioni
Marcella Giovagnoli
Occhi chiari, sorriso aperto e
vero: la incontravi ed il termo-
metro del buonumore saliva.
“Marcella” se n’è andata senza
preavviso, a 58 anni, tradita dal
suo (grande) cuore, che le aveva
dato recentemente dei problemi.
Ultimamente si era ripresa. Poi la
morte improvvisa: aritmia cardiaca, arresto cardiaco. In tanti hanno partecipato al funerale, nella
chiesa parrocchiale S.Maria Assunta di Barbara. “Abbiamo perduto una persona bella, solare e
sfortunata.” Così la ricorda il sindaco di Barbara Raniero Serrani.
Marcella Giovagnoli era realmente un bella figura di riferimento
per il paese, che lei amava, contribuendo a vivacizzarlo, specialmente nel segno della memoria
e delle sue migliori tradizioni. A
Barbara, era stata figurante del
celebre Presepe Vivente e aveva
offerto anche il proprio apporto al
successo dell’ultima Sagra della
Pasta. “Fare allegra squadra” era
uno dei motti di Marcella, specialmente insieme ai coetanei ragazzi del ’54,
che periodicamente
chiamava a
raccolta, per
rafforzarne
la coesione. Lascia
l’eredità dell’impegno
sociale alla
figlia Glenda
(farmacista a Piticchio di Arcevia),
volontaria dell’Unitalsi, animatrice
dell’oratorio e disponibile presenza fissa nel circuito delle iniziative
cittadine e formative.
dal suo peccato. Gesù era risorto. Ed era apparso
agli apostoli: Pietro, insieme a Giovanni, era stato il
primo a correre alla tomba, era presente al Cenacolo alla sera di Pasqua, diversamente da Tommaso,
Luca accenna anche ad una apparizione privata a
Pietro che non lasciò traccia. Pietro, insomma, era
stato il più presente alle apparizioni del Risorto.
Ma niente, nulla, deserto, il suo cuore era rimasto
duro e arido. Gesù era vivo certo, ma non per lui.
Gesù era risorto e glorioso, vivo, ma lui, Pietro, era
rimasto in quel cortile. Pietro credeva, certo. Ma
la sua fede non riusciva a smuovere il suo dolore.
Come succede a molti di noi.
L'inizio del vangelo di oggi, è uno dei più tristi
momenti del cristianesimo: Pietro torna a pescare.
L'ultima volta che era andato a pescare, tre anni
prima, aveva incontrato sulla riva quel perdigiorno che parlava del Regno di Dio. Torna a pescare:
fine dell'avventura, della parentesi mistica, si torna
alla dura realtà. Gli altri apostoli - teneri! - lo accompagnano sperando di risollevare il suo morale.
E invece nulla, pesca infruttuosa: il sordo dolore
di Pietro allontana anche i pesci. Ma Gesù, come
spesso accade, aspettava Pietro alla fine della sua
notte. Il clima è pesante. Nessuno fiata. Solo quel
rompiscatole si avvicina per attaccare bottone e
chiede notizie sulla pesca. Nessuno ha voglia di
parlare, sono tutti affaccendati a riordinare le reti,
di Paolo Curtaz
la schiena curva, il capo chino, il cuore asciutto e
sanguinante. «Riprendete il largo e gettate le reti».
Tutti si fermano. Andrea guarda Giovanni che
guarda Tommaso che guarda Pietro. Come scusa?
Cos'ha detto? Cosa? Nessuno fiata, riprendono il
largo, gettano le reti dalla parte debole e accade.
Amami, Pietro. Il silenzio, ora, è gravido. Gesù si
comporta con naturalezza, scherza, ride, mangia
con loro. Poi tenta il tutto per tutto e prende da parte Pietro. L'ultima volta che si erano visti era stato
lì, al sinedrio. «Mi ami, Simone?» «Come faccio
ad amarti, Rabbì, come oso ancora dirtelo, come
faccio?» pensa Pietro. «Ti voglio bene» risponde
Simone. «Mi ami, Simone?» «Basta, basta Signore, lo sai che non sono capace, piantala!» pensa
Pietro. «Ti voglio bene» risponde Simone. «Mi
vuoi bene, Simone?» Pietro tace, ora. È scosso, ancora una volta. È Gesù che abbassa il tiro, è lui che
si adegua alle nostre esigenze. Pietro ha un groppo
in gola. A Gesù non importa nulla della fragilità di
Pietro, né del suo tradimento, non gli importa se
non è all'altezza, non gli importa se non sarà capace. Chiede a Pietro solo di amarlo come riesce.
«Cosa vuoi che ti dica, Maestro? Tu sai tutto, tu
mi conosci, sai quanto ti voglio bene» Sorride, ora,
il Signore. Sorride. Pietro è pronto: saprà aiutare i
fratelli poveri ora che ha accettato la sua povertà,
sarà un buon Papa.
inbreve
Monterado
Che biblioteca, ragazzi!
Domenica 21 aprile abbiamo due importanti avvenimenti nella vita della nostra
comunità parrocchiale, per i Comnicandi
e i Cresimandi. I Comunicandi, sotto la
forte regia dell’educatrice Monia, si preparano alla gioia del primo incontro con
Gesù nel Sacramento della Penitenza. Si
ritroveranno insieme con i genitori alle ore
10 in chiesa, per capire il valore di questo momento fondamentale nella vita di
ciascuno. I genitori seguiranno una catechesi adatta per loro per “rinverdire” la
loro Prima Comunione. Segue alle ore 11
la celebrazione della Messa, nella quale,
comunemente, i Comunicandi fanno da
chierichetti. Per i Cresimandi, l’appuntamento è al pomeriggio. Anche in questo
caso, genitori e figli insieme, hanno un
programma esclusivo per loro a Corinaldo. Alle ore 15, c’è l’accoglienza in Piazza del Terreno. Seguono giochi e attività
varie nel Centro Storico. Alle ore 17,45 si
fa il pellegrinaggio verso la casa Natale di
Santa Maria Goretti, cui segue la Messa
del nostro Vescovo padre Giuseppe. Alla
fine, bel rinfresco per tutti.
La “Festa di Compleanno” della Biblioteca
Antonelliana Ragazzi, che si è svolta domenica 7 aprile per ricordare il secondo anniversario dell’apertura di questo servizio a
Senigallia, ha fatto registrare una straordinaria partecipazione di pubblico. Oltre 500
persone tra genitori e bambini di ogni età
hanno partecipato alle tante iniziative organizzate alla biblioteca comunale. Molto apprezzate, soprattutto dai più piccoli,
sono state le letture animate e “musicate”
da Luciano Menotta e Diego Carletti dell’Associazione Culturale “Anima Mundi”.
Letteralmente preso d’assedio da una folla di bimbi il teatrino di Isabel Permanyer
dell’Associazione “Art & Psicology” con le
storie di San Giorgio e il Drago, cui ha fatto
seguito un partecipato laboratorio per la costruzione di marionette. Seguitissimi anche
i laboratori di “pop-up” animati dai giovani volontari del Servizio Civile Nazionale
operanti in biblioteca: tutti i partecipanti
hanno potuto portare a casa un simpatico
disegno animato.
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www.vocemisena.it
P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia.
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi.
Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo
Pasqualini, Ilario Taus, Giulia Torbidoni. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura:
4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI
Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione n. 137/1952 Registro Periodici del Tribunale di Ancona del 1218/11/1952La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250.
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