Progetto recharge.green: equilibrio fra energia e natura Il caso studio delle aree pilota del partner Regione del Veneto: le valli del Mis e del Maé Organizzazioni che partecipano: Sommario Introduzione 3 Il progetto 6 Attività e organizzazione 8 Conoscere Valutare Decidere insieme 8 8 8 Le aree pilota per la Regione Veneto: le valli del Mis e del Maé 10 Input dagli esperti 12 Il Sistema di Supporto Decisionale 15 Servizi ecosistemici 20 SE collegati all’acqua SE collegati alla biomassa 23 24 Partecipazione delle popolazioni locali 25 Risultati 29 Scenari energetici Mappatura dei Servizi Ecosistemici Input dalle comunità locali 29 35 37 Conclusioni e raccomandazioni 41 Riferimenti 42 Glossario 43 Summary 45 Regione del Veneto, Sezione Economia e Sviluppo Montano (1) Università degli Studi di Padova, Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali (TESAF) (2) Accademia Europea di Bolzano, EURAC (3). Università degli Studi di Trento, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica (4) Autori: Simone Bertin (1), Marco Ciolli (4), Giulia Garegnani (3), Francesco Geri (4), Francesca Miotello (1), Davide Pettenella (2), Alessia Portaccio (2), Stefano Sisto (1), Pietro Zambelli (3), Erica Zangrando (1), Lead Partner progetto recharge.green: University of Veterinary Medicine Vienna, Research Institute of Wildlife Ecology (1) Chris Walzer (1) Report per Workpackage 7 Dissemination Data: aprile 2015 ISBN 978-88-908313-7-9 Visione d’insieme Questo opuscolo mira a presentare e riassumere il lavoro svolto nell’ambito del progetto recharge.green nelle due aree pilota individuate nella provincia di Belluno. Si descriveranno le metodologie adottate e i risultati ottenuti. Molti concetti chiave verranno spiegati, fra cui quelli di servizio ecosistemico e approccio partecipativo. Introduzione Attraverso il Pacchetto Clima ed Energia, approvato dal Parlamento europeo il 17 dicembre 2008, l’Unione Europea si è data un obiettivo ambizioso: con il cosidetto “20-20-20” mira alla riduzione del 20% delle emissioni di gas ad effetto serra rispetto al 1990, a raggiungere una quota del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili, ad aumentare del 20% l’efficienza energetica, il tutto entro il 2020. Questi macro-obiettivi europei sono stati declinati Paese per Paese, tramite la Direttiva 2009/28/CE che ha indicato gli obiettivi nazionali obbligatori per la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia nel 2020. L’Italia, che ha recepito la Direttiva con il D.lgs 3 marzo 2011 n. 28, si è data come obiettivo il raggiungimento del 17% di consumo di energia da fonti rinnovabili, con diverse percentuali in relazione ai tre settori: elettricità con un obiettivo del 26,4%, riscaldamento e raffreddamento con un obiettivo del 17%, trasporti con un obiettivo del 10%. Nella crescente consapevolezza della necessità di indirizzarsi verso un modello di sviluppo sostenibile che contrasti gli effetti del riscaldamento atmosferico e crei alternative alle fonti energetiche fossili, l’uso delle energie rinnovabili è apparso all’Europa l’occasione per assumere un ruolo di leadership mondiale nell’uso di un’energia “pulita”. Gli incidenti nucleari avvenuti a Fukushima nel 2011, hanno poi indirizzato alcuni paesi europei come Germania e Svizzera a sospendere i propri programmi nucleari e a potenziare l’efficienza e la produzione da rinnovabili. 3 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] L’Europa ha quindi avviato una politica industriale tramite la messa a disposizione di una serie di strumenti finanziari: sussidi e incentivi fiscali, prezzi minimi di acquisto di energia da rinnovabili garantiti per anni, obbligo per i distributori di energia di dare la precedenza all’energia ”verde” nelle reti di distribuzione. Tutto ciò con lo scopo di rendere più remunerativi gli investimenti in questo settore. Inoltre nel 2005 è entrato in vigore il sistema di permessi di emissione di gas serra in libera contrattazione, l’Emission Trading System (ETS), che obbliga diversi settori industriali con alti livelli di consumi energetici a rispettare obblighi via via più stringenti di emissione di gas serra, anche attraverso l’acquisto di crediti di emissione da imprese più “virtuose”. In Italia, a partire dalla Direttiva 2001/77/CE che fornisce un quadro giuridico generale per la promozione di fonti rinnovabili nel settore dell’elettricità, è stata introdotta una serie di strumenti normativi, come il D.Lgs n. 387/2003 e il successivo D.Lgs. n. 28/2011, che ha dato una spinta al comparto industriale di tutto il settore delle rinnovabili. Uno degli aspetti chiave di questi provvedimenti è l’applicazione del principio di semplificazione e razionalizzazione amministrativa nel comparto energetico, con l’introduzione del sistema dell’autorizzazione unica come titolo abilitativo per la costruzione ed esercizio degli impianti, nonché il riconoscimento che le opere e infrastrutture connesse assumono carattere di pubblica utilità, sono indifferibili ed urgenti. Indirizzi più specifici a Regioni e Province sono stati dati poi con il Decreto Ministeriale del settembre 2010 ‘Linee guida per l’autorizzazione degli impianti da fonti rinnovabili’, per garantire un corretto inserimento degli impianti nel paesaggio e nel territorio. In questo ambito energetico e normativo assai complesso, le Alpi si offrono come una delle aree di elezione per la disponibilità di risorse rinnovabili: si pensi ad esempio all’acqua e al legno proveniente dalle superfici a bosco, ma anche al vento nelle zone cacuminali. Nel contempo, l’ambito alpino è uno scrigno di biodiversità, di ecosistemi e paesaggi unici che sono essenziali per il mantenimento delle comunità montane ma anche vanno a garanzia della vivibilità dei settori di pianura. Un aumento dell’uso delle risorse energetiche rinnovabili in area alpina, se da un lato garantisce il raggiungimento degli obiettivi energetici e ambientali di mitigazione dei cambiamenti climatici, dall’altro può determinare una crescente pressione sulle componenti naturali, sui paesaggi e sui servizi che l’ecosistema è in grado ora di offrire. 4 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] 20-20-20 D.M. 6 luglio 2012. Incentivi per energia da fonti rinnovabili elettriche non fotovoltaiche. D.M. 15 marzo 2012. Definizione e quantificazione degli obiettivi regionali in materia di fonti innovabili c.d. Burden Sharing. D.Lgs 3.03.2011, n.28. Attuazione della direttiva 2009/28/CE.Art.6 – Procedura abilitativa semplificata. D.M. 10 settembre 2010. Linee guida per l’autorizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Parte IV. Criteri per l’inserimento degli impianti nel paesaggio e nel territorio. Direttiva 2009/28/CE. Promozione dell’uso dell’energia elettrica da fonti rinnovabili. Abrogazione delle direttive 2001/77/CE. D.Lgs 29.12.2003, n.387. Attuazione della direttiva 2001/77/CE.Art.12 – Razionalizzazione e semplificazione delle procedure autorizzative. Direttiva 2001/77/CE. Promozione energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili. Comparto energie rinnovabili Paesaggio. Convenzione Europea del paesaggio. Adozione Strasburgo 19.07.2000. D.Lgs 22.01.2004, n.42. Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Acqua. Direttiva 2000/60/CE. Direttiva Quadro sulle acque. D.Lgs 11.05.1999 n.152. Disposizione sulla tutela delle acque dall’inquinamento. Aria. D.Lgs 3.04.2006 n. 152. Norme in materia ambientale. Biodiversità. Direttiva 92/43/CE. Habitat. Direttiva 79/409/CE. Uccelli. D.Lgs 3.04.2006 n.152. Norme in materia ambientale. L. 6.12.1991 n.394. Legge Quadro sulle aree protette. Comparto ambiente e paesaggio 5 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Il progetto Le Alpi possono essere una risorsa importante per la produzione di energia da fonti rinnovabili. In questo senso il contributo alpino alla protezione del clima può essere prezioso, anche se i livelli sostenibili di impiego delle risorse rinnovabili sono oggetto di discussione a livello sociale, accademico e, quindi, politico. Produrre energia rinnovabile significa aumentare la pressione sulla natura, con il rischio di pregiudicare i benefici che l’uomo da sempre trae dagli ecosistemi. Quali sono le potenzialità energetiche che l’arco alpino può esprimere? E’ possibile utilizzare le risorse presenti salvaguardando comunque la biodiversità e il paesaggio? Quali sono le idee e gli interessi delle comunità locali, come trovare un equilibrio e una giusta compensazione tra le esigenze degli abitanti delle Alpi e quelli delle aree urbane di pianura e come scegliere il percorso migliore per risolvere i conflitti di accesso alle risorse naturali? Il progetto recharge.green cerca di rispondere a queste domande-chiave attraverso la proposta di un percorso e di un insieme di strumenti e metodologie, che possano essere reiterabili ma soprattutto utili a coloro che rivestono ruoli di “decisori” nell’ambito dell’autorizzazione di impianti per energia rinnovabile in zone alpine. Recharge.green è co-finanziato dal Programma di cooperazione transnazionale Spazio Alpino e rientra nella priorità 3 – Ambiente e prevenzione dei rischi. 6 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Per fare ciò i 16 partner del progetto hanno determinato il potenziale tecnico ed economico per l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili più idonee nelle regioni scelte come oggetto di studio (area pilota – AP). Allo stesso tempo, hanno individuato, mappato e valutato i servizi ecosistemici erogati dal territorio e le aree di particolare pregio ambientale. Inoltre si sono affidati a stakeholder e comunità locali per testare e cogliere quali sono gli elementi territoriali ed ambientali di reale interesse. Ai soggetti decisori sono stati messi a disposizione sistemi di supporto per realizzare piani a scala locale, ad esempio di valle alpina, che contemperino da una parte la valutazione delle risorse ancora disponibili e dall’altra le valenze ambientali e territoriali. Sei partner hanno scelto alcune aree dell’arco alpino dove testare i sistemi di supporto alle decisioni proposti dagli organismi di ricerca e consulenza coinvolti nel progetto. Questo al fine di verificare l’applicabilità di modelli teorici e generali e di comprenderne le reali implicazioni sull’ambiente e sul tessuto sociale alpino. Per ciascuna area pilota l’attenzione è stata posta in particolare su alcune risorse rinnovabili, quali l’uso del vento, dell’acqua, del bosco e del sole. Questo ha consentito ai partner scientifici di avere a disposizione una rosa di casi per un confronto a livello di arco alpino. • • • • • • Voralberg – Area Pilota: Leiblachtal – test per sviluppo di eolico e solare a terra Baviera – Area Pilota: fiume Obere Iller – test per soluzioni ambientali all’idroelettrico Istituto della Montagna – Area pilota: Alpi del Nord Francia – test per uso dell’idroelettrico Parco naturale Alpi Marittime – Area Pilota: valle del Gesso – uso dell’idroelettrico e del bosco per produzione biomassa Parco Nazionale del Triglav – Area Pilota: area del parco uso del bosco per produzione biomassa Regione del Veneto - Area Pilota: due valli in provincia di Belluno per uso idroelettrico e del bosco per produzione biomassa 7 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Attività e organizzazione Conoscere All’inizio del progetto si è determinato lo stato attuale della produzione di energie rinnovabili per tutto l’arco alpino, calcolando il potenziale energetico da quattro fonti: biomassa forestale, idroelettrico, solare fotovoltaico ed eolico a macroscala. In seguito si sono elaborati scenari e sono stati individuati i diversi indicatori qualitativi idonei per comparare le condizioni normative, le categorie di stakeholder, i processi e i fattori che condizionano i mercati energetici, nonché i percorsi che agevolano la cooperazione fra diverse regioni. Dopo un’analisi dello stato ambientale e paesaggistico, una raccolta di dati geografici con i vincoli esistenti, le normative, gli strumenti di tutela e gestionali, si è passati ad un esame dei conflitti fra produzione di energia da fonti rinnovabili e conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici. Attraverso l’indicazione di persone esperte e con profonda conoscenza della aree pilota sono state individuate le fonti di energia rinnovabili da indagare e gli stakeholder da coinvolgere. Valutare Partendo dalla conoscenza dello stato attuale, i partner del progetto hanno sviluppato un sistema a supporto delle decisioni (Decision Support System, DSS) per l’uso delle energie rinnovabili. Per determinare i conflitti economici ed ecologici, i partner hanno individuato, mappato e valutato qualitativamente i servizi ecosistemici che interagiscono con le energie rinnovabili ipoteticamente da sviluppare. Questo ha consentito di individuare una serie di aree particolarmente pregiate ai fini della tutela della biodiversità, le quali una volta integrate nel DSS, possono essere escluse gradualmente in quanto aree in potenziale contrasto per la produzione di energia. A titolo sperimentale il DSS è stato collaudato su alcune fonti nelle aree pilota e sono stati realizzati alcuni scenari circa il potenziale di disponibilità di rinnovabili e le relative opzioni tecniche. Decidere insieme Una delle fasi principali del progetto corrisponde al dialogo con i portatori d’interesse, a partire da quelli delle comunità locali. Nel progetto si è ritenuto fondamentale raccogliere le loro opinioni per la migliore valutazione e ponderazione dei servizi legati all’ecosistema e delle opzioni relative agli scenari sviluppati con il DSS. Grazie alle informazioni così ricevute è stato possibile ricalibrare il modello energetico in relazione alle risorse rinnovabili ipoteticamente utilizzabili, dove e in che misura. Infine, sulla base delle proposte degli stakeholder è stato possibile presentare uno scenario condiviso a tecnici, comunità locali e decisori politici. 8 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] analisi delle informazioni utili Diagramma per il Sistema di Supporto alle Decisioni 9 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Le aree pilota per la Regione Veneto: le valli del Mis e del Maé La Regione del Veneto ha scelto come AP due valli bellunesi considerate, in relazione all’uso delle risorse, aree fortemente rappresentative del versante meridionale delle Alpi per le potenzialità e criticità che le caratterizzano. La valle del Mis e la valle del Maé (o Val di Zoldo) riproducono significativamente l’eterogeneo paesaggio e il ricco ambiente delle Alpi. Inoltre, le risorse dei boschi e dei corsi d’acqua di entrambe le aree sono state storicamente sfruttate: ad esempio, in entrambe le valli sono presenti impianti per la produzione di energia idroelettrica differenti per potenza e caratteristiche. Le due aree sono inoltre popolate da piccole comunità, che gestiscono i beni a bosco e pascolo tramite un uso collettivo, in conformità a diritti storicamente riconosciuti. Le valli del Mis e del Maé presentano elevata attrattività turistica e sono aree di notevole pregio naturalistico: una vasta superficie dell’area del Mis rientra ad esempio nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. In tutte due le valli numerosi massicci montuosi sono stati inclusi nel 2009 dall’UNESCO tra i beni dolomitici riconosciuti quale Patrimonio naturale dell’Umanità. La scala scelta è assimilabile a quella di un sottobacino composto da un numero contenuto di comuni: Sospirolo e Gosaldo per il sottobacino del Mis; Zoldo Alto, Forno di Zoldo, Zoppè di Cadore e Longarone per il sottobacino del Maè. Questa dimensione è stata considerata dai modellisti idonea per le esigenze del DSS e, allo stesso tempo, il livello di complessità associato a tale scala ha permesso di considerare più elementi e variabili così da ottenere risultati affidabili e robusti. Ciascuna valle presenta punti di forza e di debolezza, per peculiarità ambientali e socio-economiche, che sono stati considerati nell’analisi preliminare e nel modello. 10 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Valle del Maé • Presenza di zone a riconosciuto valore naturalistico e paesaggistico • Radicata tradizione locale nell’uso del legno per edifici rurali, per impiego strutturale e per il riscaldamento domestico • Gestione sostenibile del bosco tramite strumenti di pianificazione • Presenza di piccole comunità con uso collettivo delle risorse • Negli ultimi decenni, mancata manutenzione delle aree aperte, riduzione delle superfici prative per avanzamento del bosco. • A seguito degli eventi del 1966, artificializzazione del corso d’acqua principale, ma mantenimento di tratti ad elevata naturalità nei corsi minori. • Trasferimento verso valle della popolazione ed emigrazione stagionale Valle del Mis • Zona a Parco Nazionale di elevato interesse naturalistico con centri per la fruizione turistica • Bacino artificiale per uso idroelettrico ma anche strategico per l’uso irriguo verso la pianura • Testimonianze di uso dell’acqua a scopo energetico con piccoli impianti ora abbandonati • Gestione delle aree boscate nella parte alta della valle tramite strumenti di pianificazione • Zona a Parco Nazionale non servita da rete di illuminazione • Avanzamento delle superfici a bosco a scapito di quelle aperte • Riduzione e invecchiamento della popolazione nella parte alta della valle Informazioni generali sulle aree pilota in provincia di Belluno Informazione Superficie bacino Popolazione residente totale nei Comuni interessati (dato Istat 2011) Area a Parco Nazionale Superficie forestale Superficie forestale pianificata Consumo energia elettrica al 2011 (Istat, Prov. BL)1 1 MIS 119 km2 MAE’ 234 km2 3936 abitanti 7674 abitanti 6500 ha 7523 ha 2057 ha 4206 MWh 3095 ha 19152 ha 16220 ha 8200 MWh Consumo di energia elettrica per uso domestico pro capite, in provincia di Belluno, per il numero di abitanti in valle. 11 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Input dagli esperti Nelle aree pilota dei diversi paesi partner sono stati scelti un certo numero di esperti, a cui è stato presentato il questionario preparato dall’Istituto Consiglio Ricerche in Agricoltura – MPF di Villazzano (TN). La scelta si è orientata verso persone che presentassero una comprovata esperienza nel comparto delle risorse energetiche e/o della conservazione della natura e del paesaggio, e con un’approfondita conoscenza della realtà locale. Inoltre sono state scelte persone in grado di garantire una linea super partes, cioè persone non coinvolte direttamente in processi autorizzativi o decisionali. Le domande poste agli esperti hanno consentito di: • identificare quali energie rinnovabili siano ancora potenzialmente utilizzabili nelle aree pilota e quali siano eventuali zone da escludere; • evidenziare la percezione degli esperti nei confronti degli impatti (positivi e negativi) collegati allo sviluppo delle energie rinnovabili, sia sull’ambiente e servizi ecosistemici, sia per lo sviluppo economico locale; • raccogliere indicazioni su quali portatori d‘interesse coinvolgere nel processo partecipativo. Dall’analisi dei questionari è emersa una serie di risultati e considerazioni, utilizzate quale base di partenza per l’avvio del modello di supporto alle decisioni, in termini di scenari energetici. Le persone intervistate hanno posto la loro attenzione alle due risorse acqua e biomassa forestale, escludendo vento e sole, in particolare per impianti a terra. Ciò in parte per motivi paesaggistici, in parte per una conoscenza personale, supportata da valutazioni e studi locali. Nello specifico gli impianti eolici avevano già dimostrato una scarsa fattibilità nelle vallate bellunesi. Per il settore idroelettrico la maggior parte degli intervistati ha sottolineato la presenza di piccoli e grandi impianti in numero tale da rendere non conveniente un ulteriore sviluppo di questa risorsa. Inoltre da parte di coloro che presentavano una più robusta conoscenza in questo settore è stata indicata la necessità di rivedere alcuni parametri, quali ad esempio il deflusso minimo vitale, non più adeguati agli obiettivi di tutela e salvaguardia dei corsi d’acqua alpini. In particolare, per la valle del Mis, le motivazioni espresse dalla maggior parte degli esperti alla limitazione verso un ulteriore sviluppo degli impianti si sono basate anche sulla recente vicenda giudiziaria che ha interessato un impianto idroelettrico 12 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] realizzato in valle2; per contro gli esperti hanno visto favorevolmente impianti con soluzioni tecniche meno “invasive”, ad esempio quelli costruiti su acquedotti e briglie esistenti. Per la valle del Maè è stata espressa un’apertura all’ipotesi della costruzione di impianti che rispondano a specifiche soluzioni tecniche, come lunghezze limitate del tratto derivato e, analogamente al caso precedente, utilizzo di acquedotti e briglie esistenti. Inoltre alcuni esperti contattati ritengono che questo settore possa costituire per l’economia locale un’occasione utile allo sviluppo del territorio solo qualora si garantiscano meccanismi finanziari a favore delle comunità locali, ad esempio garantendo una partecipazione da parte degli enti locali alle società di gestione degli impianti. Il tema della biomassa forestale e del suo impiego a scopo energetico è stato visto favorevolmente da tutti gli intervistati. Le superfici forestali rappresentano una risorsa abbondante nel territorio, sia a seguito dell’espansione del bosco avvenuta negli ultimi decenni per la riduzione delle pratiche di gestione di prati e pascoli, sia in termini di disponibilità di materiale vista la contrazione delle utilizzazioni forestali. L’uso a scopo energetico viene considerato come una spinta ad una gestione attiva del patrimonio boschivo con un positivo recupero della tradizione dell’uso della legna e con indubbi effetti positivi sul paesaggio e sulla biodiversità. Alcuni esperti del settore forestale hanno indicato l’opportunità e convenienza a maggiori prelievi negli impianti artificiali di abete rosso e nelle formazioni lungo gli alvei. Per contro alcuni esperti hanno segnalato la necessità di preservare formazioni miste di acero e frassino. Di pari passo è stato sottolineato come le ricadute in ambito sociale possano essere ugualmente positive: da un lato, l’incentivazione della filiera bosco-legnoenergia può rappresentare un’opportunità per l’economia locale, dall’altro anche il turismo ne potrebbe beneficiare per una maggiore cura di spazi aperti e del paesaggio. Di seguito vengono riportati i grafici di valutazione qualitativa da parte degli esperti sugli impatti dell’uso dell’acqua e della biomassa forestale; le valutazioni sono state espresse tramite indicatori ambientali e socio-economici, su scala Likert (+ 2 /-2) per le due aree pilota. 2 La sentenza n. 19389/2012 della Corte di Cassazione a Sezioni unite ha accolto il ricorso di WWF Italia avverso la sentenza del Tribunale delle Acque n. 6/2012, cassando la stessa e annullando l’autorizzazione regionale, DGR 4143/2009, rilasciata in sede di procedura di VIA per la realizzazione di impianto idroelettrico in area a Parco Nazionale, in zona classificata di riserva generale orientata, per violazione dell’art. 11 comma 3 lett. c) e art. 12 comma 2 lett. b) della L. 394/1991. 13 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Figura 1: grafici a scala Likert per la Valle del Mis Figura 2: grafici a scala Likert per la Valle del Maè 14 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Il Sistema di Supporto Decisionale Un sistema di supporto alle decisioni (Decision Support System - DSS) è uno strumento informatico che permette di analizzare ed elaborare un insieme complesso di informazioni attraverso modelli matematici, allo scopo di fornire degli scenari utili a supportare un decisore nell’operare le proprie scelte. Nel caso specifico, il DSS elaborato da EURAC, UNITN-DICAM e CRA-MPF, che prende il nome di “r.green”, permette di sviluppare informazioni territoriali per un’ottimizzazione della produzione energetica da fonti rinnovabili, tenendo in considerazione vincoli di tipo tecnico e normativo che rendono il potenziale utilizzabile stimato più aderente alle condizioni reali. Tutte le elaborazioni sono poi visualizzate in forma di mappe territoriali; si parla perciò di uno strumento spazialmente esplicito. Il DSS, sviluppato come un modulo del Sistema Informativo Geografico opensource “GRASS”, è una evoluzione del precedente modello “Biomasfor” ideato dall’Università di Trento3 e poi modificato con la cooperazione del CRA-MPF e del Dipartimento GESAAF (Gestione dei Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali) dell’Università degli Studi di Firenze4. Partendo dal modello “Biomasfor” si è sviluppato il modulo “r.green.biomassfor” e le altre componenti per analizzare e ottimizzare l’uso dell’acqua (r.green.hydro), del sole (r.green.solar) e del vento (r.green.wind). Il modulo r.green è disponibile come add-ons di GRASS 7 e i file sorgenti sono scaricabili dalla repository ufficiale di GRASS (http://grass.osgeo.org/) Per le aree pilota di Belluno sono state utilizzate le estensioni relative alla biomassa forestale e all’acqua, descritte di seguito nel dettaglio. 3 “A GIS decision support system for regional forest management to assess biomass availability for renewable energy production”. Environmental Modelling and Software 38: 203-213. Zambelli et al. 2012. 4 “Biomasfor: an open-source holistic model for the assessment of sustainable forest bioenergy”, Sacchelli et al., iForest, 2013. 15 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Il modello r.green.biomassfor calcola la disponibilità di energia ottenibile dalle utilizzazioni forestali per una data area sulla base di determinati criteri e ipotizza l’uso a cippato del solo materiale residuo. Nel caso delle due valli pilota alpine nel bellunese, è stata considerata la superficie soggetta a pianificazione forestale e nello specifico i dati ritraibili dai piani di riassetto forestale5. Inoltre il modello richiede una serie di altre informazioni geografiche, alcune obbligatorie altre facoltative; un elenco delle variabili è riportato nella tabella in calce. La disponibilità di energia, in MWh/anno, viene stimata attraverso una successione di moduli di calcolo che incrociano dati sul potenziale teorico con variabili tecniche, economiche ed ecologiche: • theoretical: calcola il potenziale che si può ottenere a partire dai dati di incremento periodico indicato in ciascuna particella del piano forestale. • legal: il valore è ottenuto considerando la quota di prelievo o ripresa prescritta dal piano, per ciascuna particella. Da questo parametro si calcola la percentuale di residui e scarti di utilizzazione da dedicare ad uso biomassa, che è pari generalmente al 20% per tagli finali e al 100% per interventi intercalari. • technical: considera l’energia dalla quota di biomassa legnosa estraibile dalla superficie forestale dove l'estrazione è possibile in funzione del livello di meccanizzazione scelto e quindi in relazione alle caratteristiche del suolo, quali accidentalità e pendenza, distanza dal punto di imposto. Il tipo di meccanizzazione fa riferimento a due principali categorie di esbosco: uso di sistemi a fune oppure utilizzo di sistemi di esbosco a terra. I parametri possono essere variati per adattarsi al sistema di esbosco effettivamente adottato. • economic: introduce i costi di esbosco e cippatura, trasporto, personale al lavoro, i prezzi di vendita del legname e dell’energia prodotta, e calcola l’energia disponibile considerando le sole zone per cui effettivamente risulta esserci un guadagno. I parametri possono essere variati per simulare variazioni di prezzo. • recommended: il modulo considera l’inserimento di ulteriori fattori limitanti quali la riserva di quote di legname per diritti di legnatico, aree addizionali con vincoli di esbosco, oppure specifici suggerimenti dai portatori di interesse. • impact: permette di valutare la convenienza rispetto a parametri legati ai servizi ecosistemici, come la diminuzione del rischio di incendio rispetto alla rimozione della ramaglia e le emissioni di CO2 evitate rispetto alla produzione della stessa quantità di energia prodotta con combustibili fossili. 5 Fonte: Regione del Veneto, Sezione Parchi Biodiversità Programmazione Silvopastorale e Tutela del Consumatore 16 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Il risultato finale è una mappa raster in cui a ogni pixel di dimensione pari a 5 metri è associato un valore di energia in MWh/anno, con un dato complessivo finale che può essere utilizzato per valutare la disponibilità di biomassa e le dimensioni degli impianti di trasformazione. Il modello si presenta flessibile per la possibilità di ipotizzare punti e direttrici dove impiegare il materiale a cippato. Inoltre, conoscendo valori di provvigione ed incremento per tipologia forestale, può essere inclusa la quota di biomassa forestale afferente ad aree non soggette a piani o da superfici ”fuori foresta” (aree lungo corsi d’acqua, linee elettriche, ecc.). VARIABILE INPUT FORMATO OBBLIGATORIO / OPZIONALE Modello Digitale del terreno DTM Ripresa totale per particella (m3) Ripresa prescritta per tipologia forestale (m3) Particelle forestali Forma di governo ceduo/fustaia Punti di raccolta cippato, impianti Strade principali Strade forestali Diametro medio alberi (cm) Volume medio alberi (m3) Domanda di energia (MWh/anno) Indice rischio incendio Aree soggette a vincoli Laghi Rete idrografica raster vettoriale vettoriale vettoriale vettoriale vettoriale vettoriale vettoriale vettoriale vettoriale vettoriale vettoriale vettoriale vettoriale vettoriale Obbligatorio Obbligatorio Obbligatorio Obbligatorio Obbligatorio Obbligatorio Obbligatorio Obbligatorio Opzionale Opzionale Opzionale Opzionale Opzionale Opzionale Opzionale 17 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Il modello r.green.hydro valuta il potenziale di produzione di energia ottenibile da corsi d’acqua e utilizzabile in impianti idroelettrici ad acqua fluente. Nel caso delle due valli pilota, la base dati di partenza è costituita dall’idrografia principale, a cui viene associata la portata media riferita ai valori tabulati nella Delibera 4/2004 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione6. Inoltre è stato considerato il parametro del Deflusso Minimo Vitale, calcolato secondo quanto riportato nelle Delibere 3/2004 e 4/2004 dello stesso Comitato Istituzionale. Altri dati di base sono la posizione geografica e la potenza di impianti esistenti, sia come impianti funzionanti che nuove richieste di derivazione. Nella tabella in calce si riporta l’elenco dei dati in input richiesti dal software, suddivisi tra obbligatori e facoltativi. La quota di energia disponibile, espressa in KW per tratto derivato, viene indicata attraverso i seguenti moduli di calcolo: • theoretical: il potenziale di energia è calcolato nell’ipotesi di utilizzare tutta la portata del corso d’acqua. • legal: il potenziale viene ricalcolato introducendo il valore di Deflusso Minimo Vitale ed escludendo tratti ricadenti in aree protette. • technical: introduce elementi di natura tecnologica come ad esempio la potenza resa in relazione all’efficienza delle turbine. • economic: valuta i costi dell’impianto e delle opere connesse e ricava l’energia producibile sulla base della fattibilità economica. • recommended: inserisce limitazioni legate a parametri ambientali come la qualità delle acque (classificazione Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE) o legate ad aspetti di posizionamento dell’impianto, quali la distanza massima tra presa e restituzione, o tra due impianti successivi; nonché i suggerimenti dei portatori di interesse. • impact: in questo modulo entrano in gioco gli impatti sui servizi ecosistemici. 6 Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione. Delibera 3/2004 “Piano stralcio per la gestione delle risorse idriche del fiume Piave. Adozione definitiva dei criteri di applicazione della portata di minimo deflusso di rispetto (M.D.R.)”. Allegato I. Delibera 4/2004, “Bacino del fiume Piave. Misure di salvaguardia conseguenti all’adozione dei criteri definitivi di applicazione della portata di minimo deflusso di rispetto”. Allegato I. 18 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Il risultato di ogni modulo è costituito da diversi shapefile che riportano rispettivamente i tratti di corso d’acqua derivati con il corrispondente valore di energia producibile, l’analisi costi-ricavi per la realizzazione dell’impianto, la posizione di derivazioni e restituzioni per ognuno dei tratti utili, un ipotetico canale di derivazione e la relativa condotta forzata. Nel caso specifico si è deciso di utilizzare quali dati di partenza il valore tabulato proveniente da documenti ufficiali7 in quanto per le due valli non sono stati riscontrati valori di misurazioni di portata in continuo. Un altro elemento importante per ottenere risultati affidabili è la conoscenza del posizionamento geografico e delle caratteristiche tecniche degli impianti esistenti o in progetto, che purtroppo non sono sempre facilmente reperibili. 7 VARIABILE INPUT FORMATO OBBLIGATORIO / OPZIONALE Modello Digitale del terreno DTM Portata Deflusso minimo vitale DMV Impianti esistenti Uso del suolo raster raster raster vettoriale raster Rete idrografica Laghi qualità del corso d’acqua (Direttiva Acque) Briglie Aree soggette a vincoli vettoriale vettoriale vettoriale vettoriale vettoriale Obbligatorio Obbligatorio Obbligatorio Obbligatorio Opzionale Opzionale Opzionale Opzionale Opzionale Opzionale Efficienza delle turbine Massima lunghezza degli impianti numerico numerico Opzionale Opzionale Vedi nota 6. 19 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Servizi ecosistemici Il termine ‘funzione ambientale’ si riferisce genericamente a un impatto connesso alla presenza di risorse ambientali (a prescindere dalla percezione che di questo può avere la comunità). Il “servizio ecosistemico” ha una stretta relazione con le condizioni di benessere della comunità e della sua percezione del bene. Per questa ragione l’utilizzo del concetto di servizio ecosistemico si collega direttamente al problema della sua misurabilità, in termini fisici ed economici, al fine di stimarne il valore e orientare le scelte degli operatori pubblici. A livello internazionale esistono vari sistemi di classificazione dei servizi ecosistemici, i quali convergono su tre gruppi principali di servizi: quelli di approvvigionamento, quelli culturali e quelli di regolazione. I servizi di approvvigionamento si traducono materialmente nei beni (cibo, legna da ardere e legname da opera, acqua potabile,…) che le persone ottengono dagli ecosistemi, siano essi gestiti o naturali, e che sono generalmente fonti di reddito 20 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] per i produttori. Tali servizi sono stati storicamente un importante fulcro delle attività umane e sono quindi strettamente legate ai servizi culturali. I servizi culturali, siano essi beni materiali o benefici immateriali percepiti, derivano dall’interazione fra uomo e natura. Infatti, gli ecosistemi, di là dalle loro caratteristiche naturali, sono arricchiti dalla storia e dalle interazioni di società, culture e tecnologie. In questa maniera l’ambiente diventa luogo di apprendimento, di cui l’uomo può beneficiare godendo del paesaggio e migliorando il proprio benessere sia fisico, sia spirituale. I servizi di regolazione forniti dagli ecosistemi sono estremamente vari e comprendono la qualità dell'aria, la regolazione del clima, la protezione dal rischio idrogeologico e la qualità dell'acqua dolce disponibile. I servizi di regolazione sono fortemente collegati tra loro e ad altri tipi di servizi (ad esempio, il processo di impollinazione). L’elevata biodiversità di un sito costituisce la condizione di base per garantire la fornitura di servizi ambientali quali cibo e materiali. 21 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Gli ecosistemi, e di conseguenza i servizi che essi offrono alla comunità, inesorabilmente sono fortemente influenzati dalle decisioni che sono prese in merito alla gestione e utilizzazione del territorio. Per prendere decisioni corrette, è importante essere consapevoli della differenza in termini di quantità e qualità di servizi ecosistemici erogati da un sito nel suo stato attuale a confronto con un possibile scenario alternativo, in cui l’ambiente viene modificato o le risorse vengono utilizzate. Perché valutare i servizi ecosistemici? La valutazione dei servizi ecosistemici fornisce una valida base informativa ai responsabili delle decisioni (decision-makers). Infatti, per meglio comprendere l’importanza della conservazione di alcune aree è importante stimare il valore che i servizi ambientali assumono per la comunità, essendo essi garantiti dal mantenimento di un buono stato di biodiversità. A livello internazionale, la prima e più importante iniziativa in questo senso è stata il Millennium Ecosystem Assessment (MEA), il quale nel 2001 mirava a valutare le eventuali conseguenze in termini di benefici per la comunità, dovute al cambiamento degli ecosistemi. I documenti tecnici sortiti dal lavoro di più di 1360 esperti da tutto il mondo forniscono una valutazione scientifica dello stato dell’arte della conoscenza degli ecosistemi del mondo e dei servizi che forniscono, e riportano suggerimenti e opzioni per ripristinare, conservare o migliorare gli ecosistemi tramite un uso sostenibile. A livello europeo è stata creata una classificazione internazionale comune (CICES - Common International Classification of Ecosystem Services), in quanto si è riconosciuta l’importanza di standardizzare i metodi di stima. Infatti, è importante avere valori comparabili una volta che si passa ad una valutazione di tipo economico. A livello globale vi è un’iniziativa focalizzata sui benefici economici della biodiversità e sul crescente costo della perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi, The Economics of Ecosystems and Biodiversity (TEEB). TEEB presenta un approccio che può aiutare i decisori a riconoscere, dimostrare e acquisire i valori di servizi ecosistemici e della biodiversità. Infine, accanto alla definizione e alla valutazione economica, è importante mappare i SE. Le mappe sono infatti utili per la definizione delle priorità da un punto di vista spaziale, nonché per l’identificazione di sinergie e compromessi tra i diversi servizi ecosistemici, e tra i servizi ecosistemici della biodiversità. Inoltre, le mappe possono essere utilizzate come strumento di comunicazione per avviare discussioni con i portatori di interesse, poiché si possono esplicitare i luoghi in cui i SE preziosi vengono prodotti o goduti. Le mappe sono quindi utili per spiegare e condividere l'importanza dei SE al pubblico, nel loro territorio. 22 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] SE collegati all’acqua I bacini fluviali e gli ecosistemi a essi correlati supportano la nostra società fornendo una vasta gamma di servizi di cui abbiamo bisogno per sopravvivere e che arricchiscono la nostra vita di tutti i giorni. Tuttavia, negli ultimi anni è stata data la priorità a servizi come l’approvvigionamento di cibo, fibre e combustibile, mentre altri servizi, quali la protezione dalle inondazioni, l’erogazione di acqua potabile, la presenza di habitat per la fauna selvatica e di spazi per la ricreazione, sono stati spesso compromessi o meno considerati. Già nel secolo scorso i bacini alpini stati ampiamente sfruttati per la produzione di energia idroelettrica con impianti di grande scala. Valutare gli impatti di nuovi interventi per la produzione di rinnovabili è difficile a causa della vasta gamma di opzioni tecniche disponibili e agli effetti di scala non lineari. In particolare, l'espansione di energia idroelettrica non deve essere considerata solo nella prospettiva della valorizzazione di una rinnovabile, ma nel contesto di una ottimizzazione delle strutture esistenti, che tenga conto della domanda locale, della struttura della rete, della presenza di altre fonti e relativi costi. Gli impatti di un incremento dell'offerta idroelettrica non sono solo quelli diretti sul ciclo idrico (riduzione delle disponibilità effettiva di acqua, ma anche funzione di riserva nei periodi di siccità), ma anche su SE di regolazione (perdita e frammentazione di habitat), così come sul servizio paesaggistico e ricreativo (modificazione di alcuni paesaggi naturali), ma anche creazione di luoghi di attrazione dal punto di vista turistico, si veda, ad esempio, il lago del Mis. 23 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] SE collegati alla biomassa La gestione forestale nell’arco alpino si basa tradizionalmente sul bilanciamento tra le varie funzioni economiche, ecologiche e sociali del bosco. Gli impatti causati da un maggiore uso di legname a scopo energetico possono essere ricondotti, non solo alle attività di riduzione temporanea degli stock di biomassa presente in bosco, ma anche alle attività di prima lavorazione industriale, alla gestione delle infrastrutture stradali, alle attività turistico-ricreative, venatorie, oltre a molti SE di regolazione, quali l’azione di filtraggio e infiltrazione dell'acqua, la presenza di habitat di qualità e la protezione dal rischio idrogeologico. L'estrazione della biomassa a fini energetici può avere un effetto diverso sull’offerta di legname da industria (che ha maggiori impatti occupazionali e di creazione di valore aggiunto): le due produzioni possono essere alternative o sinergiche se impostate, secondo le indicazioni della Commissione europea, “a cascata” dove l’impiego di maggiori quantità di tondame da sega comporta sia in bosco che in segheria la disponibilità di biomassa di scarto ad usi energetici. In genere, per ovvi motivi, le strategie di gestione specializzate nella produzione di biomassa differiscono dalle strategie che danno priorità alle attività ricreative o volte alla conservazione della natura. Nell’arco alpino, a seconda delle modalità, dei luoghi e dei tempi con cui si estrae biomassa legnosa, si possono anche riscontrare effetti positivi. Si pensi al processo di ricolonizzazione di spazi aperti da parte del bosco che sta avendo luogo nelle valli alpine negli ultimi tempi: un’utilizzazione di queste nuove formazioni potrebbe portare anche a una diversificazione del paesaggio e di conseguenza ad un arricchimento della biodiversità. 24 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Partecipazione delle popolazioni locali Nell’ambito del modello messo a punto nelle due aree pilota è stato curato particolarmente l’aspetto della partecipazione delle comunità locali e dei portatori di interesse. In particolare si è inteso garantire un processo con queste caratteristiche: 1) volontario, ciascun portatore d’interesse è libero o meno di partecipare, 2) inclusivo, perché volto alla non esclusione di attori territoriali interessati al progetto, 3) trasparente, grazie alla diffusione delle informazioni a vari livelli, 4) efficiente, grazie a tempi certi e definiti rispetto alle fasi progettuali. La partecipazione delle comunità locali ha consentito di sottoporre agli occhi di chi vive nelle due valli i risultati dei modelli r.green biomassfor e hydro, cioè le prime ipotesi di utilizzo della risorsa acqua e legno che il DSS ha saputo proporre con basi scientifiche e di oggettività. Inoltre la collaborazione dei partecipanti ai tavoli è stata utile nel processo di valutazione di alcuni servizi legati all’uso dell’acqua e del legno: infatti il processo di trasmissione di conoscenza e del proprio vissuto ha consentito di rendere più aderente alla realtà la mera restituzione cartografica costruita su informazioni istituzionali e scientifiche di base. Infine sempre trattando di servizi e valori ambientali - territoriali della valle, attraverso la sottomissione di un questionario, i partecipanti hanno indicato la priorità di una serie di “valenze”, in base alla loro conoscenza ed esperienza personale. A latere di questa raccolta di informazioni, di natura tecnica e conoscitiva, grazie ad una partecipazione consapevole, critica ed animata, è stato possibile elaborare e raccogliere suggerimenti ed indirizzi anche di carattere più generale e “politico”, sull’uso delle risorse delle valli pilota. Per organizzare il processo partecipativo lo strumento utilizzato ha fatto riferimento alla metodologia del focus group, una tecnica basata su una discussione di gruppo guidata da uno o più facilitatori che aiutano i partecipanti a focalizzarsi in modo critico su alcune tematiche, per evidenziare il loro punto di vista, raccogliere elementi critici, far emergere le proposte e analizzare la rappresentazione condivisa delle questioni centrali riguardanti le iniziative del progetto. Questo metodo si fonda sull’idea che è possibile ottenere un quantità maggiore di informazioni attraverso il confronto tra i partecipanti di un gruppo, rispetto alla conduzione di interviste individuali, in quanto lo scambio genera nuove idee e spunti diversificati. I focus group sono stati organizzati in due momenti a distanza di 4-5 settimane. Il lasso di tempo tra il primo e il secondo focus group si è rivelato molto utile per dar modo alle persone di elaborare le prime informazioni ricevute, ma anche per 25 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] favorire un confronto interno, una riflessione da parte dei cittadini e delle amministrazioni nell’ambito sia sociale che del quotidiano famigliare, con un percorso di carattere più autonomo. La prima fase dei focus group si è tenuta in quattro appuntamenti pomeridiani nei comuni di Gosaldo e Sospirolo per la valle del Mis, e Zoldo Alto e Forno di Zoldo per la valle del Maè. Le persone coinvolte sono state in primis selezionate tra le categorie di stakeholder che gli esperti avevano suggerito in fase di intervista. Inoltre sono stati invitati i partecipanti ad alcuni incontri informativi organizzati in valle nei mesi precedenti. Infine sono stati invitati altri attori locali potenzialmente interessati con una distribuzione di locandine e di cartoline in punti di raccolta e di informazione (sedi municipali, Unioni Montane, biblioteche, bar, ecc.). In questa fase, l’organizzazione e la gestione degli incontri è stata seguita dalla società Sprinter srl di Codroipo (UD)8. Categorie e partecipanti ai focus group, per area pilota Focus Group Valle del Mis Categorie Partecipanti Amministrazione Sindaco, Vicesindaco, Assessore, Frazionisti di Tiser Associazione Ambientaliste WWF, Acqua Bene Comune Associazioni locali: Proloco, Centro Studi S. Barbara, Comitato S. Pietro, Comitato San Michele, Circolo Auser Monte Sperone, Comitato San Martin Associazioni sportive/ricreative CAI, Per Altre Strade Associazioni varie Protezione Civile, Federconsumatori , Centro Italiano Riqualificazione Fluviale - CIRF Amministrazione Sindaco, Consigliere Regole Regola Grande di Mareson, di Coi, Regola di Bragarezza, Comitato ricostituzione regole di Forno di Zoldo Associazione Ambientaliste Acqua Bene Comune Associazioni sportive/ricreative CAI Cittadini Insegnante scuola primaria, Agricoltore, Apicoltore, pensionati (n° tot. di persone = 30) Valle del Maè (n° tot. di persone = 38) 8 Provvedimento della Sezione Ec. e Sviluppo Montano DDR di incarico a Sprinter srl – Codroipo (UD) n. 108 del 13.10.2014 26 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Durante la prima fase è stato contestualizzato ed illustrato sinteticamente il percorso progettuale, questo per garantire una base conoscitiva e un mind-set di partenza omogeneo tra i partecipanti. Sono stati quindi illustrati i risultati, in termini di potenziali energetici da fonti rinnovabili locali, elaborati dal DSS e relativi all’utilizzo del bosco per biomassa forestale e dei corsi d’acqua a scopo idroelettrico. E’ stato chiesto quindi di esprimere un giudizio sugli scenari energetici emersi e sulla opportunità o meno di utilizzare queste risorse. Più in particolare sono stati raccolti suggerimenti in termini di ulteriori superfici da utilizzare a scopo di produzione di biomassa o nuove direttrici/punti per il posizionamento delle centraline; in particolare per l’uso dell’acqua sono stati raccolte le opinioni relative ai corsi d’acqua residui e alle tipologie di impianto. Sempre in questi incontri sono stati presentati i servizi ecosistemici che interagiscono con l’uso dell’acqua e del bosco. Il Dipartimento TeSAF dell’Università di Padova ha predisposto una serie di mappe per rappresentare alcuni servizi, quali la carta delle attività ricreative (caccia, raccolta funghi, pesca), la carta della qualità ecologica delle acque, la carta delle opportunità sportivoescursionistiche, la carta delle superfici forestali e prative, e ne ha illustrato la genesi e i contenuti. Ai partecipanti è stato quindi consegnato materiale cartaceo, costituito da cartografie in formato A3, ed è stato loro chiesto di contribuire ad una valutazione delle mappe in base alle conoscenze personali, come pure ad una revisione/ completamento della base conoscitiva con informazioni aggiuntive. Inoltre è stata messa a disposizione una casella di posta elettronica dedicata dove poter inviare materiale o richiesta di chiarimenti, esporre critiche e suggerimenti, in vista del secondo incontro. Nella seconda fase dei focus group si è inteso garantire una “sintesi di valle” invitando i partecipanti ad un unico tavolo: per la valle del Mis l’appuntamento è stato ripetuto a Sospirolo e a Zoldo Alto per la valle del Maè. In queste occasioni sono stati raccolti ulteriori feedback rispetto alle occasioni precedenti. A conferma dell’importanza che la dimensione antropologica assume nell’approccio della valutazione dei servizi ecosistemici, tramite un questionario è stato chiesto ai partecipanti di classificare in ordine di importanza (con 1 = massima importanza e 7 = minima importanza) le valenze presenti nella propria valle, facendo riferimento alla propria esperienza personale, alla propria percezione e alle proprie preferenze. Le categorie dei servizi ecosistemici sono state “tradotte” in valenze, ovvero nel valore acquisito dal territorio in relazione alle attività e all’interazione che la collettività mantiene con esso. In tutto sono state individuate sette valenze: 27 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] - ecologica-ambientale, - economica, - turistico-ricreativa, - sociale, - affettiva-familiare, - storico-culturale, - estetico-paesaggistica. I partecipanti hanno condiviso il lavoro di classificazione a livello di gruppo, giustificando e commentando le proprie scelte e, quando possibile, aggiungendo indicazioni per le diverse categorie segnando su mappe A0 vuote i nuovi elementi da prendere in considerazione per i servizi ecosistemici della valle. Da questa documentazione è stato possibile ottenere un ranking dei servizi ecosistemici per le due valli secondo l’opinione diretta dei portatori di interesse locali; questa è stata l’occasione per far emergere aspetti di natura sociale o altri aspetti dei territori in esame non ancora bene approfonditi. Figura 3: Diagramma di descrizione del processo partecipativo 28 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Risultati Scenari energetici Per testare il modello DSS sono stati presi in considerazione alcuni “scenari energetici”, cioè le prime ipotesi di produzione di energia rinnovabile, lavorando su specifici parametri del modello stesso. Di seguito si riportano i risultati ottenuti e le considerazioni emerse per la valle del Mis. Per la biomassa forestale, essendo il Piano di Riassetto presente nel solo comune di Gosaldo, i risultati ottenuti fanno riferimento solo a quanto ricavabile da questa quota di superficie forestale. Inoltre è stato esclusa la quota di riserva per diritti di legnatico9 . Sulla base di quanto emerso dagli esperti e degli input ricevuti dai tecnici e amministrazioni nelle prime fasi del progetto, sono stati elaborati due scenari energetici, giocando sul parametro rappresentato dalla distanza da punti di raccolta/impianti, che sono stati così scelti: - scenario 1a: il materiale è portato all’esistente piazzola di stoccaggio e lavorazione ubicata a Sospirolo, in direzione del fondovalle; scenario 2a: l’ipotesi sopra riportata è stata associata alla direttrice verso il comune di Agordo, più vicino a Gosaldo, visto l’interesse ad un possibile impianto per uno stabilimento produttivo nella zona. Le immagini di seguito rappresentano le prime mappe raster risultanti da r.green.biomassfor: gradazioni di maggiore intensità di colore indicano valori crescenti di energia producibile espressa in termini di convenienza economica all’utilizzo. La tabella associata riporta alcuni dati esemplificativi: sulla base del valore complessivo espresso in MWh/anno calcolato dal software è stato possibile determinare la potenza installabile di un impianto a cippato, nell’ipotesi di un funzionamento per 3000 ore/anno, con un rendimento pari a 0,75 e un costo del cippato di 20 €/m3. Il software calcola inoltre la quota di emissioni di CO2 evitate rispetto alla produzione della stessa quantità di energia prodotta con combustibili fossili. 9 Quota annuale riferita a dato fornito dal Comune di Gosaldo per l’anno 2014 29 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Figura 4: nelle immagini a destra scenario 1a (in alto) e 2a (in basso). Ipotesi di impianto a biomassa, valle del Mis Ipotesi impianto SCENARIO 1a Energia ricavabile (MWh/anno) Ore annue accensione Rendimento Potenza installabile (kW) Emissioni CO2 (ton) CO2 evitata (ton) Ipotesi impianti SCENARIO 2a 428 3000 0,75 190 264 1552 Energia ricavabile (MWh/anno) Ore annue accensione Rendimento Potenza installabile (kW) Emissioni CO2 (ton) CO2 evitata (ton) 537 3000 0,75 239 236 1681 Il confronto con i portatori di interesse nella fase di organizzazione dei focus group ha portato allo sviluppo di nuovi scenari. Sulla base delle loro conoscenze e delle necessità del luogo, le prime ipotesi sopra riportate sono state ridefinite in questi termini: - - scenario 1b: il materiale proveniente dal Piano di Riassetto di Gosaldo viene ripartito tra un ipotetico impianto nei pressi della sede comunale e la direttrice opposta ad Agordo e verso il confinante Trentino Alto Adige; scenario 2b: viene posta attenzione alla necessità di garantire la manutenzione con taglio di alberi e arbusti di superfici lineari lungo il fronte stradale e le linee elettriche, nella parte più a valle del Comune di Sospirolo. A questo scopo, sono state considerate le superfici a bosco incluse in 30 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] un’area buffer attorno alle reti viarie e alle linee elettriche (dati a disposizione e ricavati dalla Carta Tecnica Regionale in formato vettoriale). E’ stato inoltre ipotizzato che tutto il materiale venga smaltito presso la piazzola esistente a Sospirolo. Poiché le superfici forestali in questo caso non risultano soggette ad un piano di gestione, in mancanza di dati specifici di incremento e ripresa, si è fatto riferimento a valori di provvigione ed incremento così come calcolati e tabulati nell’ambito del progetto NESBA10. Si riporta di seguito a titolo esemplificativo la mappa risultante per questo ultimo scenario. Figura 5: scenario 2b emerso dai focus group. A) superficie a Parco. B) superfici forestali come da Carta Forestale Regionale – con diversi gradi di copertura. C) aree per produzione biomassa, con colorazioni a seconda del crescente grado di energia producibile. Dati scenario 2b, valle del Mis Utilizzo biomassa in cippato Energia ricavabile totale (MWh/anno) Energia ricavabile considerando accessibilità e livello di meccanizzazione del metodo di esbosco (MWh/anno) 100% 866 778 10 Progetto NESBA, Interreg IV Italia-Austria. I dati sono stati ricavati dalla pubblicazione: Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano del Piave appartenenti alla Provincia di Belluno, “Biomassa legnosa in Provincia di Belluno. Contributo alla definizione di piani di filiera energetica”. 31 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Per l’idroelettrico, si riportano di seguito i risultati emersi in cui sono stati considerati i seguenti valori esemplificativi per alcuni parametri tecnici di limitazione: - distanza dal limite dell’area a Parco: 300 m; - distanza tra presa e restituzione: 100 m; - distanza tra restituzione e presa successiva: 200 m. In questo caso, nell’esempio per il corso d’acqua della val Paganin, le colorazioni da arancio a viola dei tratti derivati indicano un valore crescente di potenza producibile. Figura 6: risultati per la valle del Mis e zoom con valori di potenza producibile. Il confronto con gli stakeholder durante i focus group ha portato ad alcune correzioni delle prime ipotesi di lavoro. Nello specifico, i partecipanti hanno chiesto espressamente di non considerare l’idroelettrico come fonte da analizzare, a meno di non vederne l’uso in un’ottica di auto-approvvigionamento. Su loro suggerimento si è pertanto sviluppato un secondo scenario, che prevede lo sviluppo di due centraline off-grid, rispettivamente a servizio del punto informativo dell’area Parco in Val Falcina e degli abitati della frazione di Gena. In questi due ambiti sono tra l’altro presenti i resti di due piccoli impianti, ora in disuso, ma funzionanti in epoca antecedente la costruzione del lago artificiale del Mis. Dopo un calcolo ipotetico della potenza media annua necessaria per le attività in ciascun punto, sono stati verificati nuovamente con il DSS quali tratti dei torrenti e con quale lunghezza potessero risultare idonei alla produzione dell’energia 32 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] richiesta. Nell’immagine seguente è riportato l’esempio per il tratto in Val del Dof, vicino al punto informativo del Parco Nazionale di Val Falcina. La colorazione da verde a rosso indica la lunghezza del tratto derivato, da quella minore a quella maggiore. Figura 7: risultati per la val del Dof. Per la valle del Maè si riportano di seguito i risultati per la biomassa forestale, ottenuti con r.green.biomassfor, utilizzando quale base di partenza i dati forestali ottenuti dai Piani di Riassetto dei quattro comuni considerati: Longarone, Forno di Zoldo, Zoldo Alto e Zoppè di Cadore. Va tenuto in considerazione che, nelle stime sulle ipotesi di sviluppo, è stata esclusa la quota di riserva per diritti di legnatico11 . Gli scenari proposti in questo caso sono stati i seguenti: - scenario 1: viene considerato come unico punto di utilizzo del materiale la centralina esistente nel comune di Zoppè di Cadore; scenario 2: ipotesi dello scenario 1 a cui si aggiunge l’impianto progettato per il comune di Zoldo Alto; 11 Per il comune di Longarone si è fatto riferimento a quanto riportato nel Piano di Riassetto (quintali a famiglia), considerando il numero di famiglie dai diati Istat 2011. Per i comuni di Forno di Z., Zoldo Alto e Zoppè di C., si sono usate le registrazioni da parte del Servizio Forestale per particella forestale (Fonte Sezione Bacino Idrografico Piave, Livenza – Sezione di Belluno) 33 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] - scenario 3: il precedente scenario è stato integrato con un punto posto in corrispondenza del Comune di Longarone, facendo seguito ad indicazioni sulla possibilità di utilizzare un impianto a biomassa per il riscaldamento di una piscina. Per quanto riguarda l’idroelettrico sono stati definiti alcuni scenari per questa valle ma, in relazione a quanto emerso dai focus group, si è optato per non proporre ulteriori localizzazioni. Figura 8: risultato relativo allo scenario 1 per la valle del Maè. Ipotesi di impianto a biomassa, valle del Maè Ipotesi impianto SCENARIO 1 Ipotesi impianti SCENARIO 2 Ipotesi impianto SCENARIO 3 Energia ricavabile (MWh/anno) Ore annue accensione Rendimento Potenza installabile (kW) Emissioni CO2 (kg) CO2 evitata (ton) Energia ricavabile (MWh/anno) Ore annue accensione Rendimento Potenza installabile (kW) Emissioni CO2 (kg) CO2 evitata (ton) Energia ricavabile (MWh/anno) Ore annue accensione Rendimento Potenza installabile (kW) Emissioni CO2 (kg) CO2 evitata (ton) 2426 3000 0,75 1078 628 8556 2465 3000 0,75 1096 626 8585 34 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] 2500 3000 0,75 1111 617 8649 Mappatura dei Servizi Ecosistemici La valutazione dei servizi ecosistemici richiede un’analisi di tipo spaziale i cui prodotti sono delle mappe tematiche delle aree in esame. Grazie a queste è più facile individuare i fattori e gli elementi chiave che influenzano gli ecosistemi nello spazio e nel tempo; inoltre le mappe offrono una visione più approfondita delle caratteristiche dell’ambiente. In particolare, il progetto recharge.green ha investigato i servizi ecosistemici correlati all’uso di risorse naturali, quali acqua e biomassa, per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. I dati di base, geograficamente referenziati, sono stati ricavati da diverse fonti. Per l’elaborazione delle mappe è stato applicato un metodo elaborato per un precedente progetto Alpine Space (C3Alps). Per ciascuna categoria di servizi ecosistemici, prendendo come unità di riferimento aree aventi copertura del suolo omogenea, sono stati considerati, tramite un sistema di indicatori, i diversi elementi che caratterizzano l’ambiente in relazione al servizio analizzato. A ognuno degli indicatori è stato assegnato un punteggio, secondo la misura in cui tali elementi contribuiscono all’erogazione del servizio. In questa maniera si sono ottenute mappe che, rispettivamente per la Valle del Mis e del Maé, illustrano, in maniera qualitativa, la valenza culturale (principalmente paesaggistica e ricreativa), ecologica (servizio di regolazione) e produttiva (servizio di approvvigionamento) del territorio. Maé – Valenza CULTURALE 35 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Mis – Valenza CULTURALE Poiché le informazioni relative ad alcuni indicatori non erano esaustive o soddisfacenti, è stato necessario eseguire una valutazione più specifica e approfondita. Per questa valutazione il contributo degli stakeholder locali è stato fondamentale: sulle mappe tematiche preliminari basate sulla selezione degli indicatori, i rappresentati delle comunità locali hanno fatto correzioni fornendo informazioni che hanno dato una maggiore aderenza dei risultati alla realtà. 36 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Input dalle comunità locali I suggerimenti dei partecipanti sono stati volti al miglioramento dell’efficacia del modello energetico proposto a livello di valle. In particolare dalla consultazione degli stakeholder è emersa la necessità di garantire alcuni punti essenziali di impostazione del processo decisionale: • • • • il coinvolgimento delle comunità locali nelle scelte energetiche deve essere garantito già dalle prime fasi di pianificazione; deve essere offerta una attenzione prioritaria all’aspetto del risparmio e dell’efficienza energetica, ad esempio nel comparto degli edifici esistenti che risultando spesso datati necessitano di ristrutturazione e ammodernamento; si avverte la necessità di utilizzare le risorse energetiche ai soli fini di garantire l’autosufficienza energetica locale e quindi analizzando la quota di consumo reale della valle; Va tenuta presente la valutazione critica dei portatori d’interesse locale in merito alla politica degli incentivi soprattutto nel settore idroelettrico. Questi meccanismi finanziari rendono attualmente economicamente vantaggiosi investimenti che di fatto non sarebbero tali, e spingono investitori privati a sfruttare corsi d’acqua in aree sempre più sensibili. Per quanto riguarda l’uso della risorsa legno a fini di energetici in entrambe le valli è stata sottolineata la necessità di allargare la superficie boscata da utilizzare oltre quella già pianificata, ma nel contempo viene riconosciuta la difficoltà attuale a perseguire tale obiettivo per la frammentarietà della superfici forestali appartenenti a privati, la scarsità di strade e piste, nonché la normativa forestale che ostacola processi decisionali rapidi e semplificati. E’ stata sottolineata la necessità, specialmente in val di Zoldo, di utilizzare a scopo energetico solo il materiale forestale costituiti da residui di lavorazione, salvaguardando il mercato del legname ad uso industriale per impieghi a maggior valore aggiunto. Inoltre se da una parte si è sottolineata l’importanza della corretta valutazione del rapporto tra i costi di investimento e benefici per nuove centraline a biomassa in piccoli valli montane, dall’altro è stato riconosciuto che tali investimenti hanno ricadute amplificate a livello economico e ambientale, in quanto rappresentano un volano per le imprese del settore forestale, favoriscono la manutenzione degli spazi aperti, l’utilizzo di materiale in alveo, riducono il rischio di incendi grazie ad un maggior conferimento di materiale all’impianto e alla riduzione della pratica dell’abbrucciamento. Nel caso della valle del Mis sono state date indicazioni su aree boscate di recente sviluppo che potrebbero costituire una ulteriore area dove fare rilevanti prelievi di 37 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] biomassa: sono le superfici a bosco nella parte più bassa del bacino, lungo le strade, linee elettriche e per alcune aree ex-prative (vedi scenario 2b, pag. 31). Dai partecipanti è emerso che tra gli effetti potenzialmente negativi degli impianti a biomassa deve essere riconosciuto il problema della qualità dell’aria. In alcuni casi, a causa del clima rigido invernale, della scarsa ventilazione e di fenomeni di inversione termica, si possono determinare condizioni climatiche locali sfavorevoli alla localizzazione di tali impianti. Va altresì notato che il problema è più ampio: gli impianti domestici esistenti, spesso molto inefficienti, contribuiscono in maniera significativa al problema. Nel caso dell’uso dell’acqua la maggior parte dei partecipanti ha considerato non siano possibili ulteriori sfruttamento di corsi d’acqua e che, soprattutto nel caso della Valle del Mis, vista la vicenda giudiziaria recente, si dovesse considerare una “opzione zero”. Tuttavia, in entrambe le valli i partecipanti sono risultati favorevoli a sistemi di micro generazione off-grid che possano garantire specifiche esigenze: ad esempio nel caso della Valle del Mis sono stati suggeriti due corsi d’acqua da utilizzare per l’alimentazione elettrica del punto di ritrovo del Parco e dell’abitato di Gena. Gli effetti negativi, commentati dai presenti, hanno fatto riferimento a fenomeni di “competizione” per altri usi della risorsa acqua delle valli alpine ad esempio per tratti già concessi al prelievo per l’innevamento artificiale di piste da sci. Altra considerazione fatta dagli stakeholder è relativa all’importanza di considerare il mantenimento della qualità dei corsi d’acqua in relazione alla scarsa presenza, problema ancora attuale, di sistemi di depurazione nelle valli alpine. Inoltre è stato riconosciuto dalla maggioranza dei presenti che, a causa dello storico sfruttamento delle risorse idroelettriche nella Provincia di Belluno, sono oramai molto scarsi i tratti intatti e che mantengono quindi un valore ambientale unico ed intrinseco, che andrebbe assolutamente preservato. A riprova di queste considerazioni sono stati messi a disposizione dalle associazioni ambientaliste documenti di valutazione della qualità di alcuni tratti di corsi d’acqua ad integrazione delle degli esiti delle decisioni in sede istituzionale ai sensi della Direttiva Quadro Acque. Per il settore idroelettrico, i rappresentanti delle amministrazioni hanno sottolineato la necessità e l’urgenza di una riforma che riguardi la normativa statale e l’iter procedurale a livello regionale, a garanzia della conservazione dell’ambiente montano e delle economie di valle. In particolare: • è ritenuta necessaria una riforma normativa a livello nazionale in materia di concessioni di derivazione e di autorizzazione alla costruzione e gestione di impianti idroelettrici, affinché la tutela ambientale, paesaggistica e delle comunità locali siano considerati parametri prioritari di valutazione, non subordinabili al mero criterio della maggiore produzione energetica; 38 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] • • • • • è ritenuta opportuna una riforma normativa e amministrativa, a livello regionale, in materia di iter autorizzativo per la concessione di derivazione e per la costruzione e la gestione di impianti idroelettrici, con il trasferimento delle competenze in materia venga a livello provinciale, almeno per la Provincia di Belluno; gli Enti Locali, ove insiste il tratto di corso d'acqua oggetto di richiesta di concessione per piccola derivazione, dovrebbero esprimere parere vincolante in sede di rilascio dell'Autorizzazione Unica alla costruzione e all'esercizio; sarebbe opportuna l'individuazione di zone, di particolare pregio ambientale, storico e culturale, nelle quali sia impedita, a priori, l’approvazione di ulteriori concessioni di derivazione idrica e conseguente costruzione di nuovi impianti; venga reso obbligatorio l’utilizzo di strumentazioni in grado di certificare (h 24) il rispetto del DMV, a prescindere dall'identità del soggetto gestore, sia esso una società privata o l'Ente Locale stesso; agli Enti Locali sia destinata, per legge, una quota certa sulla produzione effettiva dell'impianto. Per quanto riguarda le valenze, dalla compilazione dei questionari sono stati ottenuti valori ordinali che esprimono con un punteggio da 1 a 7 un ordine di preferenza/importanza. Per ordinare tali valenze ecosistemiche delle due valli, è stata calcolata la percentuale di persone che hanno attribuito una certa classe a ciascuna valenza, ponderando la classificazione sul numero di persone che hanno espresso tali valori12. Figura 9: classificazione delle valenze. 12 Il calcolo è stato effettuato procedendo per gradi e andando a ordinare le valenze in senso decrescente, a partire dalla più importante, considerando quali valenze erano state indicate da più persone nelle prime tre classi, poi nelle prime due e infine nella prima classe (eccellenza). Confrontando queste classifiche con quelle risultanti dall’analisi di moda, mediana e media per ogni tipo di valenza, è stato possibile ottenere la classifica finale per valle. 39 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Come si evince dalla Figura 9, al primo posto per la Valle del Maé vi è la valenza sociale: i portatori di interesse hanno affermato, infatti, che il territorio negli ultimi decenni ha perso sempre più abitanti perciò le occasioni di aggregazione sono venute meno, sebbene questa valenza sia sentita come una delle più radicate nel loro contesto. Infatti, in seconda posizione troviamo la valenza affettivo-familiare, strettamente correlata alla valenza sociale. Il terzo posto è occupato dalla valenza economica, la quale, identificata principalmente nel settore turistico, è considerata l’elemento fondamentale per la potenziale ripresa e per la salvaguardia della valle. Alcuni partecipanti hanno osservato che oltre alla salvaguardia delle “reti ecologiche”, va garantita alle comunità la disponibilità di altre reti come quelle infrastrutturali e tecnologiche affinché la componente attiva della popolazione, soprattutto quella giovanile, mantenga le proprie attività nella valle, garantendo nel contempo la tutela del territorio e dell’ambiente. Nella valle del Mis la prima classe è attribuita al valore ecologico-ambientale: molti sono i luoghi importanti per la conservazione della natura e la salvaguardia della biodiversità e la presenza del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi lo conferma. Al secondo posto viene definita la valenza turistico-ricreativa: i partecipanti hanno infatti affermato che il territorio necessita di stimoli per la ripresa economica e un’attività ad indirizzo turistico oculata e non impattante potrebbe essere la risposta a questa necessità. Direttamente collegata alla valenza turistica, troviamo al terzo posto per la valle del Mis la valenza estetico-paesaggistica, legata alla presenza di luoghi con forti peculiarità e riconosciuti elementi distintivi. 40 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Conclusioni e raccomandazioni Le Alpi oggi sono il giardino e la spina dorsale dell’Europa, rifugio di biodiversità naturale e culturale, patrimonio storico e artistico senza pari, ma anche corridoio di transito internazionale e riserva di energia. Una delle sfide per il futuro delle Alpi è la necessità di imboccare una via che da una parte le preservi dall’omologazione politica e culturale e dall’altra superi la tentazione di un arroccamento in “enclave”: infatti esse hanno da sempre tratto vantaggio dallo scambio creativo con la pianura e la città, nonché dalla comunicazione aperta con il resto del continente. D’altro canto non si può pensare e progettare la montagna come un territorio dalle risorse inesauribili, senza che ci si ponga il problema dell’erosione progressiva dell’ambiente naturale: vera ricchezza delle Alpi. Le politiche di sviluppo sostenibile devono farsi carico di salvaguardare le risorse naturali e nel contempo di superare i complessi problemi della crescente vulnerabilità ambientale, della flessione demografica e delle difficoltà economiche. Tutti elementi che sono comuni ad un territorio molto articolato come quello alpino13. In relazione a queste problematiche di sviluppo, dall’esperienza del progetto recharge.green sembra di poter evidenziare alcune sottolineature. In primis la necessità di avviare un maggior riconoscimento del ruolo delle comunità locali nella gestione delle risorse del territorio montano, e in particolare di quelle legate allo sviluppo delle energie rinnovabili. Ciò significa avviare sistemi decisionali più aperti, che vedano il rafforzamento di meccanismi di partecipazione con un superamento dell’ormai insufficiente “consultazione” che di fatto si identifica spesso in una semplice informazione dei portatori d’interesse verso il passaggio ad una fase di “collaborazione”, di “co-gestione” con un, almeno parziale, riconoscimento di poteri decisionali (“empowerment” delle popolazioni locali). Per poter assicurare uno scambio proficuo e sostenibile con il territorio esterno all’ambiente montano e che da questo dipende in termini di sviluppo energetico, è necessario garantire un maggior coordinamento delle politiche in senso verticale e orizzontale. Nel primo caso significa rivedere i sistemi di governance dei processi decisionali facendo sì che la scala locale sia coordinata e coerente alla visione di livello nazionale ed europeo. Nel secondo caso si tratta di mettere in atto procedimenti che consentano di programmare lo sviluppo non per filiere energetiche separate, ma che, a partire dalle scelte su scala locale, siano in grado di armonizzare e integrare la valorizzazione delle diverse risorse energetiche, nel rispetto della storia, della dimensione sociale attuale e delle specificità locali dell’area montana. 13 Camanni E. “la terza via” dello sviluppo alpino. Da Paesaggi in verticale: storia, progetto e valorizzazione del patrimonio alpino. Marsilio editore. 41 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Riferimenti Alpine Convention. Platform water management in the Alps, 2011. Common guidelines for the use of small hydropower in the alpine region. Permanent Secretariat of the alpine convention. http://www.cipra.org/ Arpav, 2012. Energia in Veneto, Provincia di Belluno. http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/energia/le-fonti-energetiche-rinnovabili-1 Carta di Pieve di Cadore, 2014. Atti del Convegno di Pieve di Cadore 29 marzo 2014. http://www.acquabenecomunebelluno.it/idroelettrico/carta-pieve-di-cadore/ European Commission, 2013. Mapping and Assessment of Ecosystem and their services. An analytical framework for ecosystem assessments under action 5 of Ue Biodiversity Strategy to 2020. Final report February 2014. Grilli G. et alii, 2015. Experts’ perception of the effect of forest biomass harvesting on sustainability in the alpine region. South East European Forestry. Guidance Manual for TEEB, the Economics of Ecosystem and biodiversity. http://www.teebweb.org/clients/teeb/website/guidance-manual-for-teeb-countrystudies/ Legambiente. Comuni rinnovabili 2012. http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/comuni-rinnovabili-2012 Millennium Ecosystem Assessment, 2005. Ecosystems and Human Well-being: A Framework for Assessment. Island Press, Washington, DC. http://www.millenniumassessment.org/documents/document.354.aspx.pdf Regione Veneto, 2006. Carta Regionale dei tipi forestali: documento base. Direzione Regionale per le Foreste e l'Economia Montana, Mestre (VE), 2006. Schirpke U., Scolozzi R., De Marco C., 2014. Modello dimostrativo di valutazione qualitativa e quantitativa dei servizi ecosistemici nei siti pilota. Parte1: Metodi di valutazione. Report del progetto Making Good Natura (LIFE+11 ENV/IT/000168), EURAC research, Bolzano, p. 75. Scrinzi G, Gregori E, Giannetti F, Galvagni D, Zorn G, Colle G, Andrenelli M, 2006. Un modello di valutazione della funzionalità protettiva del bosco per la pianificazione forestale: la componente stabilita dei versanti rispetto ai fenomeni franosi superficiali. Forest@ 3 (1): 98-155. [online] URL: http://www.sisef.it/ Westcountry Rivers Trust, 2010. WATER Restoring river catchment function using payments for ecosystem services. The WATER (Wetted land: The Assessment, Techniques & Economics of Restoration) project. Ufficio federale dell’ambiente. UFAM, 2012. Schede tematiche sulla sistemazione e l’ecologia dei corsi d’acqua, http://www.bafu.admin.ch/publikationen/publikation/01678/index.html?lang=it 42 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Glossario Cippato: è legno ridotto in scaglie (dall’inglese chip = scaglia) con dimensioni variabili da alcuni millimetri ad un paio di centimetri. Viene prodotto a partire da tronchi e ramaglie attraverso una cippatrice. Può essere utilizzato come combustibile o come materia prima per processi industriali. Deflusso Minimo Vitale (DMV): la quantità minima di acqua che deve essere assicurata in un corso d’acqua soggetto a derivazioni per la sopravvivenza delle biocenosi acquatiche, la salvaguardia del corpo idrico e in generale per gli usi plurimi a cui il fiume è destinato (D. Lgs. 152/1999). Diritto di legnatico: è l'antico diritto di fare legna o jus lignandi, ed è espressamente contemplato tra gli usi citati all’art. 4 della L. 16 giugno 1927 n. 1766. L’uso civico di fare legna è certo il più antico perché soddisfa il bisogno essenziale degli uomini di riscaldarsi. Lo jus lignandi può essere “essenziale” quando la raccolta della legna è necessaria ai bisogni personali o familiari dell’utente, ed è “utile” quando l’utente ne gode prevalentemente a scopo di industria. (Rif. L. 1766/1927, L.R. 31/1994). Formato raster: rappresentazione digitale in cui un’immagine può essere pensata come formata da un insieme di piccole aree uguali (pixel), ordinate secondo linee e colonne, tali da costituire una matrice. I valori associati ad ogni cella possono esprimere sia informazioni di tipo grafico (colore, tono di grigio, ecc) sia di tipo descrittivo (temperatura, pendenza, ecc). (da http://www.glossari.it/glossariogis.html) Formato vector: formato di archiviazione di dati grafici secondo il quale gli oggetti vengono memorizzati in base alle coordinate cartesiane dei punti e linee che li compongono. (da http://www.glossari.it/glossariogis.html) Incremento corrente: l’incremento è la variazione che subisce il volume di un albero o di un bosco in un certo intervallo di tempo. L’incremento corrente è rappresentato dalla massa legnosa prodotta da uno o più alberi nel corso di un anno, massa espressa in metri cubi. Si parla di incremento corrente periodico quando la variazione di volume è riferita ad un intervallo di tempo breve, generalmente 10-12 anni. Particella forestale: è l’unità territoriale elementare di gestione di un bosco sottoposto a pianificazione forestale. Costituisce l’unità di base di rilevamento di dati riguardanti il tipo di bosco, il quantitativo di massa/accrescimento, di interventi di taglio selvicolturale. Pixel: contrazione del termine inglese picture element. Ciascun elemento che compone le immagini raster. Ad ognuna delle celle è associato una coppia di coordinate ed un valore (cromatico per la grafica, di quota del terreno per i modelli digitali del terreno, ecc). 43 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Portata: in una sezione in un dato istante, volume d’acqua che attraversa la sezione durante l’unità di tempo che comprende quell’istante. Regole: sono istituzioni antiche, fondate sull’aggregazione di famiglie che si identificano fortemente con il territorio nel quale vivono; ogni nucleo familiare è individuato da un “fuoco” ed è chiamato alla gestione e al godimento di beni la cui proprietà è collettiva. Tali beni costituiscono un patrimonio, detto patrimonio antico, che non può essere venduto, diviso o acquisito per usucapione, proprio per mantenere intatta la sua consistenza nel tempo; a questo scopo la legge impone che i beni rimangano vincolati alle attività agro-silvo-pastorali, e che i terreni di proprietà della regola non subiscano riduzioni di superficie. (Rif. L. 97/1994, L.R. 26/1996) Ripresa: quantità di massa legnosa prelevabile annualmente e utilizzata coi tagli del bosco, espressa in metri cubi cormo metrici per la fustaia e in quintali per il ceduo. Scala Likert: è utilizzata per valutare il grado di accordo o disaccordo di un intervistato, rispetto a determinate affermazioni, secondo cinque/sette modalità di risposta. A ciascuna di queste risposte è adottato un punteggio, che poi vengono tra loro sommati o mediati. Stakeholder (o portatore di interesse): qualsiasi gruppo o individuo che può influire o essere influenzato dal raggiungimento degli obiettivi di una organizzazione (Freeman, 1984). Unita di misura per energia e calore (da http://www.arpa.veneto.it/) : Joule (J): È l'unità di misura sia dell'energia, che del calore. Si definisce come la quantità di lavoro richiesto per esercitare la forza di un newton per la distanza di un metro 1N•m o come 1 W•s. Fra i multipli del joule troviamo il Kilojoule (KJ) = 1.000 joule; Megajoule (MJ) = 1.000.000 di joule; il Gigajoule (GJ) = 1.000.000.000 di joule; Terajoule (TJ), equivalente a 1.000.000.000.000 di joule TEP: Unità di misura convenzionale per la quale si assume che da 1 kg di petrolio si ottengano 10.000 kcal, per cui 1 tep = 107 kcal. Volt: È l'unità di misura della tensione elettrica. Misura la forza che hanno i singoli elettroni e, moltiplicato con gli ampere (numero di elettroni che passano nell'unità di tempo), si ottiene la potenza in Watt. Watt: È un'unità di misura della potenza elettrica. I multipli del Watt più utilizzati sono il KiloWatt (KW) = 1.000 W o 3.6000.000 Joule; il MegaWatt (MW) = 1.000.000 W; il GigaWatt (GW) = 1.000.000.000; il TeraWatt (TW) = 1.000.000.000.000 W. Wattora: E' un'unità di misura dell'energia, definita come l'energia necessaria a fornire una potenza di un Watt per un'ora. I multipli del Wattora più utilizzati sono il KiloWattora (KWh) = 1.000 Wh; il MegaWattora (MWh) = 1.000.000 Wh; il GigaWatt (GWh) = 1.000.000.000 Wh. 44 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Summary This handbook summarizes the activities performed by Regione del Veneto, Section Economy and Development in Mountain Areas, for the project recharge.green, Alpine Space Programme 2007-2013, in two pilot areas located in the Belluno Province, South-Eastern Alps. The project and related activities analyze the use of renewable energies – namely water and forest biomass – through an energy planning procedure that includes both ecosystem services evaluation and local people participation. The European Academy of Bolzano (EURAC) – one of the project’s partners – with the contribution of University of Trento develops a decision support system (DSS) “r.green”, to evaluate and optimize energy production through several computation modules, which consider technical and legal constraints with inputs from local communities. This handbook briefly illustrates the DSS and some results in the two pilot areas. Moreover, it summarizes how local people have been involved, as well as problems and suggestions they have underlined when considering a sustainable use of resources in their valleys. With the help of the University of Padova, Ecosystem Services are presented, especially those connected to water and forests, and evaluation and mapping methods are described. 45 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected] Alpine space Il programma Spazio alpino è il programma di cooperazione transnazionale per le Alpi promosso dall’Unione europea. Partner di sette Paesi alpini cooperano con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo regionale sostenibile. Il progetto recharge.green rientra nella Priorità 3 – Ambiente e prevenzione dei rischi e contribuisce in particolare agli obiettivi del programma Spazio alpino a livello di protezione e gestione dell’eredità naturale e culturale per uno sviluppo sostenibile. recharge.green – balancing Alpine energy and nature The Alps have great potential for the use of renewable energy. Thereby they can make a valuable contribution to mitigating climate change. This, however, means increasing pressures on nature. What could be the impact of such changes on the habitats of animals and plants? How do they affect land use and soil quality? How much renewable energy can reasonably be used? The project recharge.green brings together 16 partners to develop strategies and tools for decision-making on such issues. The analysis and comparison of the costs and benefits of renewable energy, ecosystem services, and potential trade-offs is a key component in this process. The project will last from October 2012 to June 2015 and is co-financed by the European Regional Development Fund in the Alpine Space Programme. The project publication can be downloaded from: www.recharge-green.eu Le immagini presenti nel testo sono state elaborate dagli autori, ad eccezione delle immagini di pag. 6 (revisione di un’immagine precedentemente utilizzata dalla Regione del Veneto, Sezione Cooperazione Transfrontaliera), pag. 7 (http://www.recharge-green.eu/it/aree-pilota/), e pag. 21 (elaborazione da Google Earth). 46 IL PROGETTO RECHARGE.GREEN: EQUILIBRIO FRA ENERGIA E NATURA www.recharge-green.eu - [email protected]