ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “PARMENIDE”
VALLO DELLA LUCANIA (Sa)
Anno scolastico 2014/2015
VIAGGIO DI ISTRUZIONE
MONACO di BAVIERA
GUIDA STORICA – ARTISTICA - CULTURALE
***
13 aprile 2015
Durata: 8 giorni
Classi interessate:
IVB - IVC - VA - VB Scienze Umane
IVD Liceo Linguistico
IIA - IIIA - IIIB Liceo Classico
Docente referente: Prof. Leonardo Ricci
Docenti accompagnatori: Passaro Elvira, Scognamillo Maria Teresa, Coppola Maria,
Voria Anna Maria, Laudano Cristina, Ruocco Mauro, Sagaria Nazario, Ricci Leonardo,
Passaro Giovanni, Lingardo Cosimo.
Programma di Massima
1° GIORNO:
Ritrovo dei partecipanti ore 6:00 e partenza dallo stazionamento dei pullman di Vallo della Lucania.
Sosta ad Arezzo (circa 6 ore di viaggio Pranzo a sacco).
Visita del centro storico di Arezzo, in particolare Piazza Grande, una delle piazze più belle d’Italia, il
Duomo, con le vetrate istoriate di Guillaume de Merillat e la Maddalena di Piero della Francesca, la
chiesa di San Domenico con il Crocifisso ligneo di Cimabue, la basilica di San Francesco con gli affreschi
della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca, e la chiesa romanica delle cento colonne
Santa Maria della Pieve.
Partenza nel tardo pomeriggio e trasferimento per Mantova.
Arrivo a Mantova in serata, sistemazione nelle camere, cena e pernottamento.
2° GIORNO:
Prima colazione in albergo e visita di mezza giornata a Sirmione sul Lago di Garda, con visita alla Villa di
Catullo e alla Rocca Scaligera.
Pranzo libero. Partenza nel pomeriggio e trasferimento per Monaco di Baviera.
Arrivo in hotel in serata, sistemazione nelle camere, cena e pernottamento.
3° GIORNO:
Prima colazione in albergo.
Visita della città di Monaco.
Pranzo libero. Visita al modernissimo BMW Museum
Rientro in hotel in serata. Cena e pernottamento.
4° GIORNO:
Prima colazione in albergo.
Visita al Deutsches Museum.
Pranzo libero. Visita alla Alte Pinakothek
Visita dell'Hofbräuhaus, la birreria più famosa del mondo.
Rientro in hotel in serata. Cena e pernottamento.
5° GIORNO:
Prima colazione in albergo.
Visita alla Pinakothek der Morerne
Visita alla Neue Pinakothek
Pranzo libero. Rientro in hotel in serata. Cena e pernottamento.
6° GIORNO:
Prima colazione in albergo
Escursione intera giornata a Rothenburg ob der Tauber
Pranzo libero. Rientro in hotel in serata a Monaco. Cena e pernottamento.
7° GIORNO:
Prima colazione in albergo
Partenza e trasferimento per Mantova.
Sosta e visita del castello di Neuschwanstein.
Pranzo libero. Arrivo in hotel in serata a Mantova. Sistemazione nelle camere. Cena e pernottamento.
8° GIORNO:
Prima colazione in albergo e visita di Mantova per l’intera mattinata, in particolare Castello di San
Giorgio per ammirare la Camera degli Sposi, e Palazzo Te, con gli affreschi di Giulio Romano.
Pranzo in ristorante. Partenza per il rientro a Vallo della Lucania.
Arrivo a Vallo della Lucania previsto in serata.
VIAGGIO DI ISTRUZIONE
MONACO di BAVIERA VIA MANTOVA
GUIDA STORICA – ARTISTICA – CULTURALE
MANTOVA
Mantova, patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
“Mantua me genuit” diceva Virgilio (Mantova mi ha generato), e così come ha fatto per uno
dei suoi figli prediletti ben oltre 2000 anni fa, la città ha generato e ancora oggi continua a
generare vita e passioni. Viene subito in mente che fu qui che Vivaldi compose le sue Quattro
Stagioni. Quando la si visita per la prima volta si rimane sorpresi dalla sua grazia e suggestione.
Fu con i Gonzaga che tuttavia ebbe inizio il periodo di secolare splendore, durato quasi
trecento anni (1328-1627). La rivolta capeggiata dai Gonzaga (una famiglia dalle umili origini
contadine, il cui nome era Corradi e la cui provenienza era per l'appunto Gonzaga, un vicino
borgo rurale), scacciò i Bonacolsi e Mantova diventò una delle principali corti rinascimentali
d'Europa, capace di attirare artisti come Andrea Mantegna e Leon Battista Alberti.
Cosa visitare:
Palazzo di Mantova, oltre 34.000 m² d’estensione per uno dei più
vasti palazzi di corte in Europa, ha visto nascere e crescere il potere
dei Gonzaga, per quasi quattro secoli signori indiscussi del territorio,
prima come conti, poi marchesi e poi come duchi (lo stesso
palazzo diventò in seguito anche residenza principale della
regnante Maria Teresa d’Austria). Dal Palazzo Ducale al Castello di San
Giorgio il passo è breve (sono praticamente attigui). La fortezza venne
costruita nel XIV per ragioni urbanistiche e logistiche (a difesa della via
di comunicazione tra i due laghi principali del Mincio) e si apprezza in
particolare per una grande opera d’arte: la Camera degli Sposi
(Camera picta) di Andrea
Mantegna che nel 1456 fu
chiamato
a
corte
da
Ludovico Gonzaga detto il Turco – un ciclo di
affreschi che ricopre tutte le pareti della sala e le
volte del soffitto.
Palazzo del Te è uno dei luoghi più rappresentativi e
suggestivi dell’architettura mantovana. La posizione
del palazzo a suo tempo, nel 1525, era quella di
aperta campagna circondato dalle
acque del lago e arricchito da un grande numero di
opere d’arte: rappresentava il culmine della cultura
rinascimentale a Mantova, quell’incontro tra natura e arte così fortemente voluto dai Gonzaga
e qui rappresentato dal Manierismo italiano, corrente artistica di transizione, postasi a cavallo
tra l’arte del Rinascimento e l’arte Barocca in Italia. Avrete modo di ammirare le famose Sala
dei Giganti e Sala della Psiche o la Sala dei Cavalli, affrescate da Giulio Romano, pittore e
architetto del Rinascimento e del Manierismo italiano.
Il Palazzo del Te è stato costruito tra il 1524 e il 1534 su commissione di Federico II Gonzaga per
l’architetto e pittore Giulio Romano. Il nome ha origine da una delle isole una volta presenti nel
grande canale di Mantova, il Rio, isola di Tejeto e abbreviata a ‘Te’. Il palazzo, oggi anche sede
del Museo Civico di Mantova e del Centro Internazionale d’Arte e di Cultura, venne costruito
come dimora ‘di piacere e tranquillità’ e si spiegano così le belle sale interne create dai grandi
maestri pittorici dell’epoca. Oltre al vasto cortile esterno, colonnato, capace di donare
suggestioni uniche al visitatore, si apprezzi all’interno il grande
patrimonio d’arte custodito: opere di Tiziano (presente a
Mantova dal 1522 al 1536), di Anselmo Guazzi e Agostino da
Mozzanica, e poi ancora le sale affrescate, come la Camera
del Sole e della Luna con le volte in stucco bianco e azzurro, la
Sala dei Cavalli, con affreschi delle scuderie dei Gonzaga e
soprattutto la famosa Camera dei Giganti, anch’essa del
Romano, affrescata con scene classiche di gruppi di Titani e
antiche divinità pagane. Non si manchi la visita alla Sala Tinelli e
alla Sala Fruttiere, che serviva da ‘serra’ invernale per la piante
da frutto del palazzo. All’interno del palazzo è ospitato il Museo
Civico di Mantova.
SIRMIONE
Sirmione è una delle mete turistiche
più frequentate del Lago di Garda,
in Lombardia (provincia di Brescia).
La piccola città si trova sulla punta
di una stretta penisola adagiata
nella riva meridionale del lago, tra
Desenzano sul Garda e Peschiera. Il
suo nome nell'immaginario collettivo
evoca antiche sorgenti termali
d'epoca romana (ancora oggi
presenti), ma anche le vicine
pendici rocciose delle Prealpi e le
docili verdi colline della sponda
meridionale, un panorama di
incredibile bellezza naturale. Alberi
da limone, olivo e cedro, fanno da
cornice a questo piccolo gioiello che molti amano lodare e decantare. E infatti questa piccola
cittadina di poco più di 7600 residenti era già abitata fin dall'età della pietra, con i primi reperti
che dimostrano probabilmente l'insediamento di un piccolo villaggio di pescatori fatto di case
su palafitte stanti le rive del Lago.
Sin da allora la piccola località non ha mai smesso di attrarre, preferita da turisti vicini e lontani
come un luogo piacevole dove stare, immerso nella natura, con un efficiente e ben servito
centro storico; una città progettata per soggiorni rilassanti, con terrazze soleggiate, piscine e
spiagge e una vista mozzafiato sul lago. La sua posizione strategica nei pressi dell'angolo
sudorientale del lago e le qualità difensive della penisola le hanno attribuito grande importanza
militare nel corso della storia. Gli antichi nobili Romani vi costruirono grandi ville, ancora oggi
visibili nell'area conosciuta come Grotte di Catullo, una cornice affascinante che presenta i
resti archeologici di un'antica dimora patrizia. L'espansione dei Longobardi e le intricate lotte
medievali tra guelfi e ghibellini portarono la città alla dominazione veneta, con Verona prima,
in particolare con la famiglia Scaligera (o della Scala) e Venezia poi (dal 1405 al 1797). Alla
caduta dei veneziani nei giorni di Napoleone, e quindi con l'Austria degli Asburgo e
successivamente come parte del Regno d'Italia, la località si dedicò alle attività primarie offerte
dal suo ambiente naturale, la coltivazione dei frutteti e degli uliveti, l'attività della pesca nel
lago e il turismo.
La concentrazione turistica del XIX secolo si sviluppa non solo per il grande scenario naturale
della regione, per il mite clima e le bellezze architettoniche del centro storico, ma anche per le
famose Terme di Sirmione e l'annessa piscina Tepidarium. Gli antichi romani usavano rifornire i
bagni termali, conosciuti anche con il nome di terme di Catullo o di Virgilio con le acque
provenienti dal lago attraverso dei tubi di acciaio (i pozzi) che arrivavano direttamente alla
Grotta di Catullo. Quando lascia la roccia l'acqua, ricca di minerali e di origine sulfurea
salsobromoiodica, sgorga ad una temperatura di 70°C, ed è ancora oggi utilizzata per
trattamenti sanitari nei due bagni termali e centri benessere della piccola penisola.
I trascorsi della Sirmione romana in effetti sembra ruotare tutto intorno alle antiche Grotte di
Catullo, e oggi come in passato esse si pongono al centro dell'imponente flusso turistico della
città. Non si tratta di grotte, bensì dei resti di una complessa struttura edilizia romana, che si
stagliano contro l'orizzonte blu del lago e del cielo azzurro. In un ambiente ancora molto
suggestivo, i resti della Villa romana qui rinvenuti sono considerati come i più importanti mai
riportati alla luce nel nord Italia. Il luogo è chiamato "grotta" in riferimento alla sagoma
formatasi dal degrado dei muri crollati, e va inoltre precisato che Catullo non ha mai vissuto
nella villa (anche se la sua famiglia vi possedeva una dimora). La struttura venne edificata a tre
piani probabilmente tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. (Catullo, visse prima del 54a.C.). Fu
infatti durante il periodo veneziano che erroneamente si attribuì la dimora appartenere al
celebre poeta dell'antica Roma. Sono numerose in effetti le leggende che circolano sui
personaggi una volta ospitati in questi luoghi (tra cui si parla anche dello stesso Giulio Cesare)
tuttavia non esistono prove certe al riguardo.
Una passeggiata panoramica conduce verso il promontorio, da dove in una giornata limpida si
può godere una splendida vista sul lago e sulle montagne del nord. Vi troviamo il castello del
XIII secolo, la Rocca Scaligera, difeso oggi solo da un fossato pattugliato da cigni e anatre.
Avvicinarsi a questo splendido edificio sembra quasi
voler dire entrare in un luogo da fiaba, esternamente il
castello conserva ancora perfettamente le antiche
vestigia: due colonne militari, un ciborio longobardo
del VIII secolo, la spettacolare darsena, che prestava
da rifugio per la flotta scaligera, un lapidario romano e
medievale.
L'imponente torre che staglia l'orizzonte accanto alle
torri merlate del castello, non appartiene però alla
struttura difensiva ma all'architettura religiosa della
chiesa di Santa Maria Maggiore, edificata nel XV
secolo. Se ne consiglia la visita per ammirare la
quattrocentesca e seicentesca arte sacra all'interno:
una Madonna lignea, alcuni stalli in oro e il pulpito.
MONACO
Secondo i tedeschi Monaco pulsa di prosperità e Gemütlichkeit (intimità). Folklore e antiche
tradizioni convivono con le BMW eleganti che vengono prodotte qui, con le boutique di stilisti e
con la famosa industria meccanica che esporta in tutto il mondo. I suoi musei includono
collezioni di classe mondiale e la musica e le scene culturali fanno una seria e spesso vincente
competizione a Berlino. Qual è il segreto di questa città?
Monaco (in tedesco München) è situata a breve distanza dalle Alpi bavaresi. La capitale della
Baviera è apprezzata dai visitatori e dai suoi abitanti per molte cose. Una di queste è il fatto che
riesca a combinare felicemente servizi tipici di una metropoli, con uno stile di vita sofisticato,
con un'atmosfera casalinga, un po' provinciale, simboleggiata alla perfezione dalle
fumose e allegre birrerie dove vanno tutti i membri delle famiglia, oppure dalla BMW che ha
qui la sua base, accanto ai milionari locali che non disdegnano di indossare i Tracht, i tipici
calzoni bavaresi. Nonostante tutta la sua raffinatezza, Monaco insomma conserva un tocco di
provincialismo che i visitatori trovano affascinante. L'atteggiamento della gente si può
sintetizzare nella frase "vivi e lascia vivere", una metropoli che vorrebbe essere un villaggio, ma
globale e non solo durante l'Oktoberfest.
Il nome di questa città, come in effetti si è portati a pensare, è legato ai monaci ed a un
monastero, originario del X secolo. Secondo la tradizione, in quel periodo, sulle rive del fiume
Isar, venne fondata "Muniche" (cioè "luogo presso i monaci"), un piccolo insediamento attorno
al monastero di Tegernsee (dal lago di Tegern). Lo stemma della città ricorda proprio questo
inizio: raffigura un monaco detto popolarmente "Münchner Kindl". La città bavarese è una
capitale di stampo aristocratico, ve ne accorgerete, affollata di tesori, capolavori realizzati
durante il periodo Barocco - rococò, che sono equiparabili alle opere francesi e italiane. Il
profilo cittadino è stato modellato secondo il volere dalla dinastia reale più longeva di
Germania, i Wittelsbach, che qui ha regnato per secoli, a cui appartiene Ludwig II, uno dei
monarchi più visionari e romantici di tutta la storia dell'umanità. Anche quest'ultimo
personaggio è un po' il simbolo delle due anime di Monaco, entrambe vive e vivaci: una che
lascia intravedere il benessere economico e l'altra legata a una tradizione fatta anche di
leggenda. Folklore e tradizioni convivono fianco a fianco. Ci sono musei che vantano collezioni
di capolavori artistici di livello internazionale e l'offerta musicale e culturale è spesso superiore a
quella di Berlino. In occasione dell'Oktoberfest persone da ogni parte del mondo arrivano qui
per brindare alla città. Ogni tedesco c'è stato almeno una volta nella vita. D'estate migliaia di
persone si ritrovano a prendere il sole, a leggere un libro, ad ascoltare musica, nel Englischer
Garten, letteralmente il Giardino Inglese, uno dei parchi cittadini più grandi d'Europa.
Dai primi documenti storici Monaco venne fondata da Enrico XII di Baviera, (meglio conosciuto
come Enrico il Leone), nel 1158. Questo ultimo, duca di Sassonia e duca di Baviera fece
costruire un accampamento militare che, avrebbe ricevuto lo status di città fortificata. Dopo un
acceso scontro con il vescovo di Freising per il controllo dei dazi del ponte sul fiume Isar, Enrico
riuscì ad avere la meglio. Nel frattempo, istituì nel nuovo piccolo borgo un mercato, dando
inizio alla circolazione di una propria moneta.
Successivamente, a seguito della proscrizione di Enrico e alla sua disfatta contro l'imperatore
Federico Barbarossa, (suo cugino), Monaco e la Baviera vennero assegnate a Ottone di
Wittelsbach (1180) e per circa 700 anni (dal 1255 al 1918) fu residenza ufficiale della casata di
Wittelsbach. Sotto il regno di Ludwig IV di Baviera (1314-47), Imperatore del Sacro Romano
Impero dal 1328, Monaco diventa capitale della Baviera. In questo periodo venne costruita la
seconda cinta muraria. Nel 1327 l'intera città fu distrutta da un incendio, ma venne ricostruita in
pochi anni grazie anche all'aiuto dell'imperatore del Sacro Romano Impero Ludwig IV.
Durante il dominio di Albrecht IV il Saggio (1467-1508), si ebbe il periodo di fioritura del gotico,
con artisti quali Grasser e Polak. Nel frattempo, nel 1505, la città divenne la capitale della
Baviera unita. Fu tuttavia con il duca Albrecht V (1550-1579), sostenitore della Controriforma,
che Monaco accrebbe la propria importanza economica e politica, diventando il principale
centro artistico e culturale del Rinascimento tedesco. In questo periodo venne costruito il
grande Antiquarium della Residenza reale. Durante le Guerre religiose del XVII secolo, nel 1609
Massimiliano I, fondò la Lega Cattolica, facendo di Monaco la capitale del Cattolicesimo
tedesco. Dalla sua storia la Monaco odierna ha tramandato diverse bellezze. Lo sviluppo è
stato tale da portarla a divenire terza città più grande di tutta la Germania, in un'estensione
che parte dai piedi delle Alpi e arriva a comprendere gran parte della Oberbayern (l'Alta
Baviera).
Monaco è una città così ricca di storia e bellezze urbane e paesaggistiche da contare oltre 45
musei, viali per lunghe passeggiate nel verde, monumenti storici, e ancora giardini e tantissimi
negozi per lo shopping più tradizionale o quello più sfrenato. E ancora, ristoranti, caffetterie, e
locali all'ultima moda. E poi ci sono loro, i bavaresi, simpaticissimi! “München mag Dich”, così
dice il motto della città, e cioè “tu piaci a Monaco”... detto fatto! Gli abitanti di Monaco sono
capaci di attaccare bottone in una birreria, consigliarti un ristorante, indicarti una strada o un
negozio, sempre con garbo, piacevolmente.
Molti viaggiatori a Monaco rimangono assolutamente sbalorditi dalla qualità della sua
architettura. Infatti, nonostante sia stata pesantemente danneggiata dai bombardamenti
alleati durante la Seconda guerra mondiale, molti dei suoi edifici storici sono stati ricostruiti e il
centro della città appare per lo più come lo era alla fine dell'Ottocento. La scena culturale di
Monaco non è seconda a nessuno in Germania, ci sono talmente tanti musei di qualità da
essere paragonabile a Berlino.
Nel 2010 è stata premiata come la 'città più vivibile del mondo.
Sono tantissime le attrazioni turistiche da vedere e visitare a Monaco e le troviamo in gran
parte del suo territorio urbano, nonostante molte, siano concentrate nel centro storico. La città
si compone di diversi distretti, di cui i principali sono il Centro storico (concentrato nei quartieri
di Marienplatz, Isartor, Karlspaltz, Odeonsplatz), generalmente indicato all'interno dell'antica
cinta muraria, oggi purtroppo distinguibile per lo più dall'Altstadtring, l'anello di circonvallazione
del centro, nonostante esistano ancora alcune zone dove le mura sono ancora visibili; la zona
dell'Università di Monaco, che comprende i quartieri di Schwabing e Maxvorstadt, conosciuti
per una tipica atmosfera cosmopolita, fatta anche di piccole caffetterie, ristoranti, librerie e
negozi alla moda; la zona Olimpica, la Olympia Einkaufzentrum, conosciuta in particolare per
aver ospitato le Olimpiadi di Monaco del 1972, che come è noto furono macchiate dal
attacco terroristico contro gli atleti israeliani; Haidhausen, il distretto che si sviluppa attorno alla
stazione ferroviaria di Ostbahnhof, conosciuto in particolare per i quartieri di Kultfabrick e
Optimolwerke, apprezzati per la migliore vita notturna di Monaco; poi troviamo i distretti più
rilassanti e tranquilli come Neuhasen e Nymphenburg.
Provate ad addentrarvi in uno di questi due quartieri e farete presto a dimenticarvi d'essere in
una città di oltre un milione di abitanti.
Thalkirchen, infine, quartiere situato lungo la banchina del fiume Isar, è apprezzato dagli
abitanti per le attività ricreative che offre, non solo per il suo zoo, ma anche per esempio per la
spiaggia del Flaucher, sul fiume.
La piazza principale di Monaco ha origini antiche. Come accade oggi, anche nel Medioevo
veniva ospitato un grande mercato, quello che ha dato origine allo sviluppo della città di
Enrico il Leone, il suo fondatore.
Nel centro, la piazza è caratterizzata dall'alta
colonna mariana di Mariensäule, eretta nel 1638
per celebrare la fine dell'occupazione svedese.
Ai lati della piazza troviamo alcuni degli edifici
storici più importanti della città, tra cui il
Municipio Nuovo (Neues Rathaus), che si
impone in tutto il suo stile neogotico, e il
Municipio Antico (Altes Rathaus) originario del
XIV-XV secolo. La piazza ospita spesso un
grande mercato, che si estende lungo i negozi
che la circondano e che durante il Natale a
Monaco di Baviera si confonde tra le bancarelle
dei mercatini natalizi.
Punto d’incontro preferito dei giovani e meno giovani è la Fischbrunnen, costruita da Konrad
Knoll fra il 1862 ed il 1865. Fino all’inizio del Novecento, la bella fontana era teatro di un rituale
inconsueto conosciuto con il nome di "Metzgersprung" (letteralmente: salto del macellaio), una
sorta di iniziazione dei nuovi mastri macellai, i quali infatti dovevano iniziare la carriera
gettandosi nella fontana.
Il confine del centro storico di Monaco è segnato dal Vecchio Municipio, costruito fra il 1470 ed
il 1480 su un originale costruzione del 1310 dall'architetto tedesco Jörg von Halsbach detto
Ganghofer. L'edificio è stato ricostruito più volte, l'ultima a seguito dei danni subiti durante i
bombardamenti alleati della Seconda guerra mondiale. La sala del municipio (Großer Saal),
con la volta in legno e i suoi ornamenti d'epoca, rappresenta un gioiello del tardo gotico
tedesco (risale agli anni 1382-1394). Questo era il luogo originario in cui erano esposti i
"Moriskentänzer", 16 figure di legno, animate, create nel 1480 da Erasmus Grasser, (un grande
scultore dell'epoca), di cui purtroppo ne rimangono solo 10. La torre del municipio, ricostruita
nel 1975, ospita il Museo dei giocattoli (Spielzeugmuseum), un interessante collezione di giochi
e bambole della Monaco di tanto tempo fa.
L'edificio dominante della piazza principale di Monaco
di Baviera, la Marienplatz, è il Nuovo Municipio (Neues
Rathaus), ordinato dal re Ludwig I e per la cui
costruzione furono demolite 24 antiche case. L'edificio si
caratterizza per l'alta torre di 85 metri, eretta in tre diversi
periodi (tra il 1867 ed il 1909), sotto la direzione di Georg
von Hauberisser, e costituisce il punto centrale della
costruzione neogotica (edificata in mattoni con
guarnizioni in pietra). Ad attirare i turisti è soprattutto il
famoso Glockenspiel incastonato nella torre, un grande ed elaborato carillon di campane.
Ogni giorno alle 11.00 (da maggio a ottobre anche alle ore 13.00, 17.00 e 21.00) il Glockenspiel,
con 32 figure di grandezza quasi naturale, racconta la storia della città: le nozze del duca
Wilhelm V con Renata di Lothringen e il torneo cavalleresco che seguì, la "Schefflertanz". Una
sorta di danza, dal 1517, viene celebrata ogni 7 anni in onore della sconfitta della morte nera
(la peste). L'antica tradizione continua ancora oggi: ogni 7 anni le danze, in costume, si
riversano in tutte le strade più frequentate della città, con i danzatori che ballano e
sbeffeggiano le paure dell'epidemia dipingendo di nero il viso dei passanti. L'intera facciata
del Nuovo Municipio, lunga quasi 100 metri, è adornata e scolpita di figure e ornamenti di
personaggi della storia di Monaco di Baviera: duchi, principi e re bavaresi, figure allegoriche,
leggendarie e santi. Dal medioevo sono state utilizzate alcune
nozioni architettoniche d'interessante rilievo, come quelle che
hanno permesso di costruire i cortili interni all'edificio, di chiara
origine medievale, con torre a scala a chiocciola, pareti con
scale strette e ripide e ampi vestiboli.
Michaelskirke è la chiesa rinascimentale più grande dell'Europa
del nord, la chiesa di San Michele di Monaco di Baviera, ha una
storia strettamente correlata alla signoria di Guglielmo V detto il
Pio, che fu duca di Baviera dal 1579 al 1597. Nel periodo della
Controriforma, egli fece costruire questa chiesa dai Gesuiti, ma i
costi della costruzione provocarono la quasi completa
bancarotta statale. La costruzione iniziata nel 1583 fu interrotta
nel 1590 per il crollo del campanile e completata qualche anno
più tardi, prima dell'avvenuta consacrazione nel 1597. La
struttura ricorda piuttosto un edificio civico, in particolare nella
sua facciata, formata da tre robusti piani orizzontali. Un
tentativo probabile di unione tra potere religioso e potere
secolare. Nel portale di marmo è posta la statua in bronzo
dell’arcangelo Michele, opera di Hubert Gerhard (1588), mentre nelle nicchie sono scolpite le
statue in pietra dei principi Wittelsbach. L'interno è composto da una navata nella quale
spiccano uno splendido coro del Rinascimento, il primo al nord delle Alpi, e l’altare maggiore
che si estende su tre piani ed è opera di Friedrich Sustri e Wendel Dietrich (1568-1589). Si ammiri
in particolare la grande pala d’altare "San Michele in lotta con il diavolo" di Christph Schwarz
(1587). Nelle cappelle laterali troviamo pregiati dipinti di Antonio Viviani, Hans von Aachen e
Peter Candid. Sul lato nord è invece custodito un prezioso reliquiario dei santi medici Cosma e
Damiano (del 1400 circa). Sotto il coro trovano posto le tombe dei principi Wittelsbach, e cioè
Maximilian I e il re Ludwig II.
Peterskirke è la chiesa più antica di Monaco (1180), conosciuta localmente come Pietro la
Vecchia, ha origine nel periodo pre-merovingio e fu inizialmente mantenuta da alcuni monaci
che le diedero il nome di Petersbergl. L'interno, bianco e grigio, è stato decorato con accenti
barocchi dorati in stile trompe l'oeil. Si ammirino in particolare la serie di affreschi di Johann
Baptist Zimmermann e una piuttosto bizzarra reliquia situata nella seconda cappella a sinistra:
lo scheletro di Santa Mundizia, dorato e ricoperto di pietre preziose, che secondo alcuni
documenti dell'epoca fu portato a Monaco di Baviera dalle catacombe di San Ciriaco di
Roma.
La Frauenkirche è il simbolo architettonico di Monaco di Baviera,
la sua Cattedrale, affettuosamente chiamata Liebfrauenkirke
dai suoi abitanti. Una chiesa antica quasi quanto la città, che fu
già chiesa vescovile dal tempo della fondazione della diocesi di
Monaco-Freising e chiesa metropolitana delle province della
Baviera meridionale. L'attuale struttura venne costruita sopra le
fondamenta di una basilica romanica, esistente già nel XII secolo
e poi ampliata all'inizio del 1300 secolo. Nel 1468 per ordine del
duca Sigesmund furono poste le prime pietre dell’attuale chiesa,
il cui nome in italiano corrisponde a Chiesa di Nostra Signora. Il
progetto architettonico è opera di Jorg von Halsbach, a cui si
deve anche la costruzione dell'Altes Rathaus, il Municipio Antico.
I lavori terminarono nel 1488, senza le attuali calotte doppie dei
campanili, che infatti vennero aggiunte nel XVI secolo. A parte
l’arredamento neogotico della metà del XIX secolo, la sostanza
edile della Frauenkirche è rimasta praticamente intatta. La ricostruzione dopo la seconda
guerra mondiale fu conclusa nel 1953. Le due torri sono quasi identiche e misurano 98,50 metri.
Quando il fumo si diradò dai bombardamenti del 1945, della grande chiesa di Monaco di
Baviera rimaneva solo un fragile guscio scheletrico. A restare intatte furono solo le due grandi
torri. L’interno della Frauenkirke può ospitare circa 20.000 persone e si compone di tre altissime
navate, con 22 pilastri ottagonali disposti in 22 file. La navata laterale e le finestre non sono
visibili dal vestibolo, dato che i pilastri sono disposti in modo da coprirle alla vista (così il
visitatore ha l’impressione di vedere solo pareti senza finestre). Anche la finestra del coro, oggi
visibile, era prima nascosta dall’altare. Si ammirano le opere di artisti come Grasser, Polack,
Krumpper e Günther e l'elaborata tomba Ludovico IV di Baviera, che fu imperatore del Sacro
Romano Impero. Ad attirare l'attenzione non sono tuttavia antiche opere d'arte ma il
cosiddetto 'Teufelsschritt' ossia il 'passo del diavolo', un segno posto su una piastrella
antecedente la ricostruzione. Secondo la leggenda in quel preciso punto il diavolo aveva
messo in ridicolo i lavori portati avanti da Halsbach; derise a tal punto l'idea delle finestre
nascoste da lasciare un segno alla stupidità dell'architetto.
L'enorme palazzo reale di Monaco, con una storia lunga quasi quanto quella della dinastia dei
Wittelsbach, è stato residenza ufficiale dei sovrani di Baviera dal 1385 al 1918. Ampliata e
ricostruita nel corso dei secoli, la struttura si presenta come un agglomerato di vari stili:
rinascimentale tedesco (la facciata occidentale), palladiano (a nord), rinascimento fiorentino
(a sud della Max Joseph Platz), ma sono anche presenti stili come il barocco, il rococò e il
classico. Il complesso viene indicato come il più grande palazzo urbano della Germania e si
compone di una decina tra giardini e cortili, e ospita oggi un teatro (Teatro Cuvilliés) ed il
Museo Residenz, che a sua volta si compone di 130 camere.
All'interno sono esposti i 'Gioielli della famiglia Wittelsbach, il Schatzkammer. Una collezione di
tesori tra i più importanti del mondo, antichi oltre 1000 anni (corone con gemme preziose,
spade, cristalli, oggetti in avorio e tanto altro).
Castello di Nymphenburg.
Ad ovest della città, al centro di uno dei più belli e grandi parchi di Monaco di Baviera,
troviamo il castello di Nymphenburg,
antica residenza estiva dei principi
bavaresi di Wittelsbach ed uno dei
maggiori siti turistici della Germania.
In estate, i signori della Baviera
usavano recarsi in campagna, per
raggiungere il grande edificio iniziato
nel 1664 dal principe elettore
Ferdinando Maria, in stile italiano. Il
progetto venne affidato all'architetto
italiano Agostino Barelli, il quale
venne succeduto da altri nostri talenti nazionali, Enrico Zucalli e Giovanni Viscardi, così come
da insigni architetti tedeschi come Joseph Effner e Leo von Klenze. Furono necessari più di 150
anni per completare il grande progetto, che fu infatti ampliato dal principe elettore Max
Emanuel, nel 1702, con l'aggiunta di quattro grandi padiglioni collegati da corridoi ad arcate.
Ma non finisce qui, infatti si può ammirare il grande parco, rimaneggiato più volte dal 1671
(prima in stile italiano, poi francese e quindi inglese), i numerosi padiglioni (Pagodenburg,
Badenburg), altre costruzioni come la Magdalenenklause, la Amalienburg e l'Apollotemple, e il
Giardino Botanico di Monaco, poco distante dal complesso principale.
Monaco di Baviera ospita numerosi musei, tra i più importanti e antichi del mondo, tanto da
competere con città come Berlino, Londra, Parigi e New York. Deutsches Museum (uno dei più
antichi e grandi del mondo), il Antikensammlunngern e le varie Pinakothek sono solo una
spaccato di quello che ci riserva questa grande città.
Deutsches Museum, situato su un'isola nel fiume Isar, la Museumsinsel, nel cuore di Monaco, il
Deutsches Museum è il più grande museo tecnologico del suo genere al mondo. L'enorme
collezione di manufatti storici e preziosi include la prima dinamo elettrica (Siemens, 1866), la
prima automobile (Benz, 1886), il primo motore diesel (1897) e il banco del laboratorio in cui per
la prima volta venne diviso l'atomo (Hahn , Strassmann, 1938). Il museo è così grande che può
richiedere qualche giorno per visitare tutto ciò che è esposto. Ma la cosa più bella, a differenza
di tutti gli altri musei del mondo, è che qui non si può solo guardare, ma anche toccare! La
maggior parte delle sale in esposizione sono dei piccoli laboratori per la sperimentazione.
Alte Pinakothek è museo d'arte più importante di Monaco di Baviera, con una delle collezioni
più significative in Europa. I quasi 900 dipinti in mostra in questo immenso edificio neoclassico
sono nati dalla mente geniale dei più grandi artisti europei dal
XIV al XVIII secolo. Furono i Wittelsbach a dare vita alla prima
collezione nei primi anni del Cinquecento. In lista si
contengono il primato più di un capolavoro: dipinti di Albrecht
Altdorfer e Albrecht Dürer, diverse altre opere di maestri
olandesi e fiamminghi (la Pala di San Colombano (XV secolo)
di Roger van der Weyden, è la più importante di questi). Opere
di Rembrandt, Rubens, Van Dyck, importanti figure del
Rinascimento italiano, Fra Filippo Lippi, Giotto, Botticelli,
Raffaello (Sacra Famiglia), Tiziano, la Madonna di Leonardo
da Vinci.
Museo Mensch und Natur
Il museo "Uomo e Natura " racconta della storia del rapporto
tra i due unici soggetti di questo mondo, spesso contrapposti
spesso uniti, sempre comunque imprescindibili l'uno dall'altro. Quanti sono i processi che questo
pianeta ha subito nella sua storia e quante possibili catastrofi ci attendono? Evoluzione! Il
museo racconta e cerca di capire in un percorso sempre più interessante, le idee di grandi
uomini delle scienze come Charles Darwin e Gregor Mendel. Da non perdere: l'armadio dei
"geni", che informa sulle più recenti acquisizioni della mente umana in quello che la religione
considera regno di Dio, e la sezione dedicata alle "pietre parlanti " che racconta della terra di 4
miliardi di anni fa.
Residenzmuseum
I componenti della dinastia dei Wittelsbach della Baviera erano i governanti che vissero nella
Residenz, il Palazzo Reale di Monaco, dal 1385 al
1918. I loro tesori sono in mostra in questo
grandissimo edificio che ospita oggi il
Residenzmuseum, 130 camere, la metà del
palazzo. Il museo è così grande che la visita viene
divisa in due parti, una la mattina, l'altra nel
pomeriggio. Entrambe le visite vi guidano al
Grottenhof, sede della Perseusbrunnen (Fontana
di Perseo). Accanto si trova la famosa galleria dell'Antiquarium, una sala con il soffitto a volta,
ricoperto di affreschi e costruito per ospitare l'enorme collezione di antichità dei Wittelsbach
(probabilmente uno dei migliori esempi di stile rinascimentale in Germania). Gli affreschi
vennero dipinti da decine di artisti durante il XVI ed il XVII secolo, adornano ogni piccolo spazio
del soffitto e delle pareti. Questa porta alla Schlachtensäle (la sala delle battaglie), decorata
con scene che descrivono le campagne napoleoniche. Non si perda la Kurfürstenzimmer (con
le sale dell'elettore), con la sezione italiana, tra cui opere di Carl Rottmann, e la François
Cuvilliés Reiche Zimmer, una stravagante sezione di sei stanze in stile rococò.
Pinakothek der Moderne è il più grande museo d'arte moderna della Germania, inaugurato da
Stephan Braunfels nel 2002 in un edificio più che stravagante. In quattro piani interni sormontati
da una grande cupola ellittica che diffonde la luce, troviamo bianche pareti ricurve,
diagonali... un divenire di note architettoniche di grazia e creatività. Le collezione sono
anch'esse suddivise in quattro importanti sezioni: la Staatsgalerie Moderner Kunst (Galleria
d'Arte Moderna, SSS), che si concentra nella pittura, sculture, fotografia e video e che mette in
mostra alcuni preziosi classici come Picasso, Klee, Magritte, Kandinsky; la Die Neue Sammlung, il
museo nazionale delle arti applicate dal design e artigianato; la Der Architekturmuseum
Technischen Universität (il museo dell'università di architettura), che offre alcuni interessanti
disegni architettonici, fotografie e modelli; e la Staatliche Sammlung Grapische, con la sua
straordinaria collezione di stampe e disegni, tra cui alcuni di
Leonardo e Cézanne.
Neue Pinakothek.
Questo museo è dedicato alla pittura del XIX secolo, un secolo
dipinto nel modo più realistico possibile. In esposizione troviamo
dipinti di Gainsborough, Goya, David, Manet, Van Gogh e Monet.
Tra gli artisti più popolari tedeschi rappresentati sono Wilhelm Leibl e
Gustav Klimt e opere di Carl Spitzweg.
Museo della BMW
Non solo per gli appassionati (macchine della BMW in mostra),
questo è un museo interessante per tutti. Situato vicino al
Olympiapark di Monaco di Baviera, è stato fondato nel 1972, poco
prima delle Olimpiadi. Si occupa della storia della casa
automobilistica BMW e illustra lo sviluppo tecnico della marca nel
corso della storia della società. Contiene motori e turbine, aerei,
moto e veicoli in una varietà di possibili varianti. Modelli attuali e
futuristici, così come anche pensati decenni e decenni fa.
NOTIZIE SU COSA MANGIARE A MONACO
I tedeschi, soprattutto quelli di Monaco di Baviera, sono famosi per il vistoso consumo di birra
ma anche di quantità enormi di cibo: wurstel, schnitzel ed altri tipi di pasta dal nome
impronunciabile.
Monaco, capitale della Baviera, è anche la
capitale non ufficiale della birra nel mondo.
Vanta non meno di sei dei birrifici più
importanti, e più di 200 ristoranti di cucina
tedesco-bavarese, altrettanti ristoranti italiani
(visto che siamo ovunque), e tantissima
cucina internazionale, turca, slava, greca,
tailandese, francese, giapponese.
La birra a Monaco di Baviera viene prodotta
da oltre seicento anni e ancora oggi segna il
ritmo della vita degli abitanti durante l'anno,
in quelle che vengono chiamate le stagioni
della birra: marzo è il periodo della Starkbeerzeit, che inizia il giorno di San Giuseppe, quando la
birra arriva ad una gradazione alcolica del 5%; maggio s'identifica con la Maibock (birra
bionda), l'estate con i Biergartenzeit (o anche Beergarden, letteralmente giardini della birra),
quando tutti insieme, residenti e turisti, sembrano mettersi d'accordo per affollare i noti cortili
dei pub del posto. Ogni due anni questo periodo è festeggiato con il Brauertag, quando tutte
le fabbriche di birra della Baviera sfilano per le strade accompagnati da musica e cavalli e
tantissimo folclore locale. Il punto più alto delle celebrazioni della birra a Monaco è durante l'
Oktoberfest che si svolge dal mese di settembre fino ad ottobre e che è seguita dalla Festbock
nel periodo natalizio.
Tipico è il weisswurst, la inusuale salsiccia bianca bavarese
ottenuta dalla lavorazione della carne di vitello con la
pancetta di maiale e non soggetta a salamoia (si spiega il
colore bianco), ebbene se la ordinate vi verrà servita sempre
con la senape dolce ed il pane in accompagnamento. Mai
combinazione si dimostrò più ideale. Altri accompagnamenti
potrebbero essere i noti Brezel (il pane salato intrecciato), il rafano (Radi) e ancora, il
Steckerfisch (sgombro salato), lo Leberkäs (carne macinata di manzo e pancetta), il pane con
Obatzda (una miscela di formaggio Camembert, Paprika e burro).
Tipici sono anche lo Schweinsbraten, maialetto arrosto, e lo Schweinshaxe, stinco di maiale
arrosto.
Rothenburg ob der Tauber
Rothenburg ob der Tauber è una piccola
cittadina della Baviera, in Germania, situata
lungo la Strada Romantica e pressoché
immutata nel tempo. La si incontra quasi
all'improvviso, tra la folta vegetazione delle
colline della Franconia tedesca. Dapprima il
colore rosso delle sue case e poi le
inconfondibili torri e le porte medievali. Il suo
nome, spesso abbreviato in solo Rothenburg
(fortezza rossa), deriva dalla sua posizione:
ob der Tauber (sul Tauber, il fiume). Natura e
storia sono un tutt'uno incontaminato e per
questo Rothenburg non poteva non
diventare una delle destinazioni turistiche più
rinomate della Germania, simbolo più in vista della tradizione romantica tedesca.
A Rothenburg si alzano 42 porte, antichi ingressi della città medievale. Ed è questa è la città più
caratteristica della strada romantica, meta preferita di turisti, che rimanda ai racconti delle
saghe cavalleresche. Molti conoscono questi territori per il Natale di Rothenburg, è in effetti qui
sembra che l'Avvento ci sia tutto l'anno, grazie anche a caratteristici negozi.
Dalla storia Rothenburg arriva fino a noi con le mura tra le meglio conservate d'Europa.
Splendidi edifici, strade e vicoli, hanno portato la città a diventare una delle località più
popolari della Baviera, e in particolare di questa parte di territorio chiamato Franconia. Un
luogo perfetto per rilassarsi, tra vicoli tortuosi e tesori artistici custoditi al suo interno.
Rothenburg ob der Tauber è una delle più antiche città della Germania. Nonostante l'area fosse
stata abitata già in tempi preistorici, la storia di Rothenburg nasce intorno al X secolo con la
costruzione di un castello sopra il fiume Tauber, da cui il nome, edificato dai conti ComburgRothenburg. Qualche tempo dopo i territori passarono alla corona, nel 1142 sotto Corrado III,
primo della dinastia von Hohenstaufen. Fu in questo stesso periodo che venne costruito il
castello che diede il nome alla città, il 'Rote Burg', la fortezza rossa, allora (1167) riferita come
castrum imperiale. La città si sviluppò nel XII secolo, le furono concessi i diritti imperiali
(successivamente divenne libera città imperiale, nel 1274), venne costruita la prima cinta
muraria, ampliate le fortificazioni, affermato il centro degli affari nella piazza del mercato e con
il progredire del culto religioso venne decisa l'edificazione della chiesa di St Jakob. Si
svilupparono inoltre alcuni quartieri appartenenti agli ordini cavallereschi, di cui i cavalieri di
San Giovanni della Croce, anche noti ufficialmente come cavalieri del baliaggio di
Brandeburgo (in tedesco "der Johanniterorden"), e altri cavalieri dell'ordine tedesco.
Nel XIII secolo si testimonia la presenza della prima comunità ebraica di Rothenburg. Il rabbino
Meir Ben Baruch, giurista e noto in tutta Europa, ebbe i natali a Rothenbur, nel Duecento; era
antenato della dinastia dei von Rothbergs (ovon Rothenberg), una delle famiglie aristocratiche
della Germania dell'Ottocento. Nel XV secolo, Rothenburg divenne una delle città più grandi
del Sacro Romano Impero. Fu in questo periodo che la località crebbe velocemente oltre le
mura fortificate: vennero acquisiti nuovi terreni e diritti e le ampie tenute urbanizzate, tanto che
il territorio poté espandersi per ben oltre i 400 km². Fu un'epoca di incontrastato potere per
Rothenburg, grazie anchealla sapiente gestione municipale del suo primo cittadino, Heirch
Toppler. Intorno alla metà del Cinquecento, la città fu coinvolta in diversi conflitti politici delle
classi di potere, ciò nonostante Rothenburg riuscì a sopravvivere sia ai contrasti interni con la
guerra dei contadini, sia a quelli esterni con la guerra dei Trent'Anni. In effetti, all'inizio dell'era
moderna, gli eventi verificatisi cambiarono la vita pubblica e la struttura giuridica, nonché
sociale e religiosa della città: l'influente comunità ebraica fu cacciata nel 1521; mentre nel 1544
la città abbracciava la Riforma protestante di Martin Lutero). Nel XIX la città divenne prima
parte della Baviera e quindi delle terre controllate da Napoleone, perdendo parte dei
suoi territori nel 1810 a favore del Württemberg.
Oggi Rothenburg rimane una delle città meglio conservate della Germania, anche grazie al
fatto d'essere stata quasi del tutto risparmiata dai bombardamenti alleati durante la Seconda
guerra mondiale, lasciando ampiamente intatto il nucleo interno del centro storico. E qui, è
utile soffermare l'attenzione sul destino, particolare, che toccò a Rothenburg: la città ebbe non
più di qualche centinaio di case e 610 metri di mura distrutte anche grazie a John Jay McCloy,
un alto ufficiale americano, che conoscendo la bellezza di Rothenburg ordinò che venisse
risparmiata da ulteriore distruzione.
Le atmosfere di Rothenburg sono magiche. Aleggiano in un misto tra favola e storia vissuta, tra
antichi racconti e incanti passati. Già amata nel pieno dell'epoca romantica tedesca, quando
artisti, scrittori e accademici ne decantavano le atmosfere e la nostalgica architettura della
antica Germania, Rothenburg continua ad essere meta preferita di tanti viaggiatori. Le stesse
fortificazioni hanno preservato la città dalle insidie del tempo e della storia. Intatte le sue mura,
oltre 3 km quasi completamente percorribili a piedi.
Plönlein è probabilmente lo scorcio più fotografato di Rothenburg: una piccola piazza
circondata da edifici in graticcio, la piccola fontana e due torri, Kobolzeller e Siebers, le cui
porte un tempo davano accesso alla città e antiche case.
La Marktplatz, oggi come un tempo, continua ad essere il cuore pulsante di Rothenburg. La
troviamo circondata da diversi edifici storici dalla caratteristica architettura. Il Rathaus di
Rothenburg, l'antico municipio, è uno di questi. Lo si distingue per quella sua doppia
architettura, una gotica (sul retro) del XIII e XIV secolo, ed una rinascimentale (facciata
anteriore), del XV secolo e opera di Leonhard Weidmann.
Oggi, i gradini del municipio diventano il luogo preferito dei giovani del posto e dei turisti, che
amano popolarli per alcuni momenti di tranquillo riposo. Non si manchi l'esperienza, anche per
godere della vista verso lo splendore degli antichi edifici che circondano la piazza; uno in
particolare attira l'attenzione: è il Ratstrinkstube, l'antica taverna del consiglio cittadino, del
1446, con al centro non uno ma più orologi, che battono le ore fino alla sera. Il primo fu
installato nel 1683. Dal 1910 le due finestre ai lati dell'orologio si aprono ogni ora a
rappresentare alcune scene chiave della leggenda del Meistertrunk, originaria al periodo della
Guerra dei Trent'Anni e al conflitto tra cattolici e protestanti e che racconta di come l'allora
Rothenburg, di fede protestante, riusci ad espugnare l'arrivo di 60.000 soldati con la semplice
offerta di un enorme boccale di vino.
Fu così che l'assedio della città si risolse con una semplice sfida tra il generale cattolico Tilly e il
sindaco della città, il quale riuscì a bere tutto il vino del boccale in un solo sorso, salvando –
racconta la leggenda – la città dall'assedio e i suoi funzionari dalla condanna a morte. Oggi
questo stesso edificio ospita l'ufficio turistico della città.
Uno sguardo alla cinta muraria di Rothenburg. Circonda la città, dando al nucleo antico, quasi
l'apparenza di un cortile all'interno di un castello. Quella odierna venne costruita nel Trecento
e, come sopra menzionato, fu parzialmente danneggiata durante la Seconda guerra
mondiale, e quindi restaurata grazie alle donazioni arrivate da tutto il mondo, come ricordano
le targhe visibili alle pareti della mura. Oltre 3 km di lunghezza, di cui parte coperta, con
numerose torri e antiche porte d'accesso.
Rothenburg accoglie l'interessantissimo Museo del Crimine, l'unico museo sulla legge in Europa
nel quale è mostrato lo sviluppo della giurisprudenza nel XIX secolo, la storia delle leggi penali
e le modalità con le quali venivano comminate. Il museo contiene inoltre un'esposizione di
strumenti di tortura.
Rothenburg viene spesso riferita come la città dove il Natale rimane tutto l'anno.
La Baviera
La Baviera, il Land più meridionale e grande della Germania è una terra magica, un luogo in
cui si alternano vibranti città, imponenti montagne, paesaggi fluviali, castelli fiabeschi e borghi
e cittadine medioevali. I numeri delle
sue attrazioni sono impressionanti: sul
suo territorio sono disseminati oltre
centomila monumenti architettonici e
oltre 1200 musei, oltre a numerosi siti che
fanno parte del Patrimonio Culturale
dell'Unesco. Entrata a far parte
dell'Impero Romano nel I secolo a. C., la
Baviera in precedenza era stata
popolata dai Celti.
Nel XX secolo la Baviera è stata teatro di
importanti eventi storici che hanno
lasciato
un'impronta
tragica
e
importante sulla storia: fu a Monaco
che nel 1920 venne fondato il partito nazista, fu a Monaco che operò il gruppo della Rosa
Bianca (Die WeißeRose) un gruppo di studenti capeggiati dai fratelli Sophie e Hans Scholl che si
opposero in modo non violento al regime nazista attraverso la diffusione di opuscoli che
esortavano il popolo tedesco alla resistenza passiva e che per il loro coraggio di opporsi al
regime vennero decapitati al termine di un processo farsa. Al gruppo della Rosa Bianca è
dedicato un monumento ubicato nell'edificio principale dell'Università Ludwig Maximilian di
Monaco, luogo di cattura dei fratelli
Scholl e dell'amico Christoph Probst. Fu invece a Norimberga, quasi in una sorta di chiusura del
cerchio che si tenne il processo più famoso della storia, quello appunto di Norimberga, che
vide imputati i gerarchi nazisti.
Baviera è famosa anche per l'Oktoberfest, la festa dedicata alla birra che inizia ogni anno nella
quarta settimana di settembre e si protrae per due settimane. La prima edizione
dell'Oktoberfest ebbe luogo nel 1810 ed era molto differente da quella attuale: durava infatti
una sola giornata ed era una corsa di cavalli e rientrava tra le celebrazioni per le nozze di Re
Ludovico I e la moglie Teresa.
Il castello di Neuschwanstein.
Le favole esistono e si può entrare a farne parte,
immergendosi in un territorio di paesaggi
incantati, dove sorgono castelli ispirati dal mondo
dei miti e della fantasia. Ai piedi delle Alpi, vicino
al confine meridionale della Germania con
l'Austria, si trovano i castelli costruiti dal più
eccentrico dei re bavaresi. Ludwig II di Baviera,
chiamato appunto der Märchenkönig, Il re delle
favole.
Il castello di Neuschwanstein è il più famoso dei
castelli di Ludwig II. La costruzione del castello è
iniziata nel 1869 ma dopo 17 anni di lavori Ludwig riuscì a
viverci soltanto per 6 mesi prima di morire, nel 1886, e non
vide l'opera completata del tutto. Il castello sembra uscito
da un libro di favole con le sue torrette che si ergono
maestose sullo sfondo montano. Le stanze sono decorate
con motivi esotici e bizzarri, ma probabilmente la sala più
famosa è quella dei Bardi (Sängersaal), la stanza centrale del
castello, nella quale sono rappresentate delle scene del
Tannhäuser di RichardWagner.
Il castello de “La bella e la bestia” della Disney è stato
modellato prendendo come esempio
questo castello reale, lo stesso che campeggia anche nel
logo della famosa casa produttrice. Il castello si trova situato
in cima ad una collina e domina il paesaggio circostante
dall'altro dei suoi 965 metri.
Oggi il castello bianco di Neuschwanstein è una delle
attrazioni turistiche tedesche più visitate, con circa 1.3 milioni di visitatori all'anno. Marienbrucke
(il ponte di Maria), del 1866, è il punto migliore da cui fotografare il castello: si trova a 15 minuti
a piedi, ma essendo sospeso a 90 metri da terra è poco consigliato a chi soffre di vertigini.
Gli interni, visitabili come gli altri castelli solo con un tour guidato con orario assegnato sul
biglietto di ingresso, sono incredibilmente ornati: un enorme trono di ottone campeggia in una
stanza in stile bizantino, con un pavimento fatto di oltre 2 milioni di mattonelle cesellate una ad
una e decorate con pittura di un color oro brillante. Il candelabro in ottone dorato ha ben 96
candele, per sostituire le quali è stato costruito un argano apposito. La camera di re Ludwig ha
letto e mobili in legno di quercia, intagliato con temi di caccia (ma c'è anche una resurrezione
di Cristo ai piedi del letto) ed un accesso ad un bagno privato, che pare sia stato uno dei primi
in Europa ad avere l'acqua corrente. Nella camera, come in gran parte del castello,
dominano affreschi e dipinti raffiguranti scene dalle opere di Wagner (Tristano e Isotta, Parsifal, I
maestri cantori di Norimberga e molte altre). Nel castello trova spazio anche una grotta
artificiale di roccia finta e cascata.
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Monaco - Liceo Parmenide Vallo della Lucania