ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “PARMENIDE” VALLO DELLA LUCANIA (Sa) Anno scolastico 2014/2015 VIAGGIO DI ISTRUZIONE MONACO di BAVIERA GUIDA STORICA – ARTISTICA - CULTURALE *** 13 aprile 2015 Durata: 8 giorni Classi interessate: IVB - IVC - VA - VB Scienze Umane IVD Liceo Linguistico IIA - IIIA - IIIB Liceo Classico Docente referente: Prof. Leonardo Ricci Docenti accompagnatori: Passaro Elvira, Scognamillo Maria Teresa, Coppola Maria, Voria Anna Maria, Laudano Cristina, Ruocco Mauro, Sagaria Nazario, Ricci Leonardo, Passaro Giovanni, Lingardo Cosimo. Programma di Massima 1° GIORNO: Ritrovo dei partecipanti ore 6:00 e partenza dallo stazionamento dei pullman di Vallo della Lucania. Sosta ad Arezzo (circa 6 ore di viaggio Pranzo a sacco). Visita del centro storico di Arezzo, in particolare Piazza Grande, una delle piazze più belle d’Italia, il Duomo, con le vetrate istoriate di Guillaume de Merillat e la Maddalena di Piero della Francesca, la chiesa di San Domenico con il Crocifisso ligneo di Cimabue, la basilica di San Francesco con gli affreschi della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca, e la chiesa romanica delle cento colonne Santa Maria della Pieve. Partenza nel tardo pomeriggio e trasferimento per Mantova. Arrivo a Mantova in serata, sistemazione nelle camere, cena e pernottamento. 2° GIORNO: Prima colazione in albergo e visita di mezza giornata a Sirmione sul Lago di Garda, con visita alla Villa di Catullo e alla Rocca Scaligera. Pranzo libero. Partenza nel pomeriggio e trasferimento per Monaco di Baviera. Arrivo in hotel in serata, sistemazione nelle camere, cena e pernottamento. 3° GIORNO: Prima colazione in albergo. Visita della città di Monaco. Pranzo libero. Visita al modernissimo BMW Museum Rientro in hotel in serata. Cena e pernottamento. 4° GIORNO: Prima colazione in albergo. Visita al Deutsches Museum. Pranzo libero. Visita alla Alte Pinakothek Visita dell'Hofbräuhaus, la birreria più famosa del mondo. Rientro in hotel in serata. Cena e pernottamento. 5° GIORNO: Prima colazione in albergo. Visita alla Pinakothek der Morerne Visita alla Neue Pinakothek Pranzo libero. Rientro in hotel in serata. Cena e pernottamento. 6° GIORNO: Prima colazione in albergo Escursione intera giornata a Rothenburg ob der Tauber Pranzo libero. Rientro in hotel in serata a Monaco. Cena e pernottamento. 7° GIORNO: Prima colazione in albergo Partenza e trasferimento per Mantova. Sosta e visita del castello di Neuschwanstein. Pranzo libero. Arrivo in hotel in serata a Mantova. Sistemazione nelle camere. Cena e pernottamento. 8° GIORNO: Prima colazione in albergo e visita di Mantova per l’intera mattinata, in particolare Castello di San Giorgio per ammirare la Camera degli Sposi, e Palazzo Te, con gli affreschi di Giulio Romano. Pranzo in ristorante. Partenza per il rientro a Vallo della Lucania. Arrivo a Vallo della Lucania previsto in serata. VIAGGIO DI ISTRUZIONE MONACO di BAVIERA VIA MANTOVA GUIDA STORICA – ARTISTICA – CULTURALE MANTOVA Mantova, patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. “Mantua me genuit” diceva Virgilio (Mantova mi ha generato), e così come ha fatto per uno dei suoi figli prediletti ben oltre 2000 anni fa, la città ha generato e ancora oggi continua a generare vita e passioni. Viene subito in mente che fu qui che Vivaldi compose le sue Quattro Stagioni. Quando la si visita per la prima volta si rimane sorpresi dalla sua grazia e suggestione. Fu con i Gonzaga che tuttavia ebbe inizio il periodo di secolare splendore, durato quasi trecento anni (1328-1627). La rivolta capeggiata dai Gonzaga (una famiglia dalle umili origini contadine, il cui nome era Corradi e la cui provenienza era per l'appunto Gonzaga, un vicino borgo rurale), scacciò i Bonacolsi e Mantova diventò una delle principali corti rinascimentali d'Europa, capace di attirare artisti come Andrea Mantegna e Leon Battista Alberti. Cosa visitare: Palazzo di Mantova, oltre 34.000 m² d’estensione per uno dei più vasti palazzi di corte in Europa, ha visto nascere e crescere il potere dei Gonzaga, per quasi quattro secoli signori indiscussi del territorio, prima come conti, poi marchesi e poi come duchi (lo stesso palazzo diventò in seguito anche residenza principale della regnante Maria Teresa d’Austria). Dal Palazzo Ducale al Castello di San Giorgio il passo è breve (sono praticamente attigui). La fortezza venne costruita nel XIV per ragioni urbanistiche e logistiche (a difesa della via di comunicazione tra i due laghi principali del Mincio) e si apprezza in particolare per una grande opera d’arte: la Camera degli Sposi (Camera picta) di Andrea Mantegna che nel 1456 fu chiamato a corte da Ludovico Gonzaga detto il Turco – un ciclo di affreschi che ricopre tutte le pareti della sala e le volte del soffitto. Palazzo del Te è uno dei luoghi più rappresentativi e suggestivi dell’architettura mantovana. La posizione del palazzo a suo tempo, nel 1525, era quella di aperta campagna circondato dalle acque del lago e arricchito da un grande numero di opere d’arte: rappresentava il culmine della cultura rinascimentale a Mantova, quell’incontro tra natura e arte così fortemente voluto dai Gonzaga e qui rappresentato dal Manierismo italiano, corrente artistica di transizione, postasi a cavallo tra l’arte del Rinascimento e l’arte Barocca in Italia. Avrete modo di ammirare le famose Sala dei Giganti e Sala della Psiche o la Sala dei Cavalli, affrescate da Giulio Romano, pittore e architetto del Rinascimento e del Manierismo italiano. Il Palazzo del Te è stato costruito tra il 1524 e il 1534 su commissione di Federico II Gonzaga per l’architetto e pittore Giulio Romano. Il nome ha origine da una delle isole una volta presenti nel grande canale di Mantova, il Rio, isola di Tejeto e abbreviata a ‘Te’. Il palazzo, oggi anche sede del Museo Civico di Mantova e del Centro Internazionale d’Arte e di Cultura, venne costruito come dimora ‘di piacere e tranquillità’ e si spiegano così le belle sale interne create dai grandi maestri pittorici dell’epoca. Oltre al vasto cortile esterno, colonnato, capace di donare suggestioni uniche al visitatore, si apprezzi all’interno il grande patrimonio d’arte custodito: opere di Tiziano (presente a Mantova dal 1522 al 1536), di Anselmo Guazzi e Agostino da Mozzanica, e poi ancora le sale affrescate, come la Camera del Sole e della Luna con le volte in stucco bianco e azzurro, la Sala dei Cavalli, con affreschi delle scuderie dei Gonzaga e soprattutto la famosa Camera dei Giganti, anch’essa del Romano, affrescata con scene classiche di gruppi di Titani e antiche divinità pagane. Non si manchi la visita alla Sala Tinelli e alla Sala Fruttiere, che serviva da ‘serra’ invernale per la piante da frutto del palazzo. All’interno del palazzo è ospitato il Museo Civico di Mantova. SIRMIONE Sirmione è una delle mete turistiche più frequentate del Lago di Garda, in Lombardia (provincia di Brescia). La piccola città si trova sulla punta di una stretta penisola adagiata nella riva meridionale del lago, tra Desenzano sul Garda e Peschiera. Il suo nome nell'immaginario collettivo evoca antiche sorgenti termali d'epoca romana (ancora oggi presenti), ma anche le vicine pendici rocciose delle Prealpi e le docili verdi colline della sponda meridionale, un panorama di incredibile bellezza naturale. Alberi da limone, olivo e cedro, fanno da cornice a questo piccolo gioiello che molti amano lodare e decantare. E infatti questa piccola cittadina di poco più di 7600 residenti era già abitata fin dall'età della pietra, con i primi reperti che dimostrano probabilmente l'insediamento di un piccolo villaggio di pescatori fatto di case su palafitte stanti le rive del Lago. Sin da allora la piccola località non ha mai smesso di attrarre, preferita da turisti vicini e lontani come un luogo piacevole dove stare, immerso nella natura, con un efficiente e ben servito centro storico; una città progettata per soggiorni rilassanti, con terrazze soleggiate, piscine e spiagge e una vista mozzafiato sul lago. La sua posizione strategica nei pressi dell'angolo sudorientale del lago e le qualità difensive della penisola le hanno attribuito grande importanza militare nel corso della storia. Gli antichi nobili Romani vi costruirono grandi ville, ancora oggi visibili nell'area conosciuta come Grotte di Catullo, una cornice affascinante che presenta i resti archeologici di un'antica dimora patrizia. L'espansione dei Longobardi e le intricate lotte medievali tra guelfi e ghibellini portarono la città alla dominazione veneta, con Verona prima, in particolare con la famiglia Scaligera (o della Scala) e Venezia poi (dal 1405 al 1797). Alla caduta dei veneziani nei giorni di Napoleone, e quindi con l'Austria degli Asburgo e successivamente come parte del Regno d'Italia, la località si dedicò alle attività primarie offerte dal suo ambiente naturale, la coltivazione dei frutteti e degli uliveti, l'attività della pesca nel lago e il turismo. La concentrazione turistica del XIX secolo si sviluppa non solo per il grande scenario naturale della regione, per il mite clima e le bellezze architettoniche del centro storico, ma anche per le famose Terme di Sirmione e l'annessa piscina Tepidarium. Gli antichi romani usavano rifornire i bagni termali, conosciuti anche con il nome di terme di Catullo o di Virgilio con le acque provenienti dal lago attraverso dei tubi di acciaio (i pozzi) che arrivavano direttamente alla Grotta di Catullo. Quando lascia la roccia l'acqua, ricca di minerali e di origine sulfurea salsobromoiodica, sgorga ad una temperatura di 70°C, ed è ancora oggi utilizzata per trattamenti sanitari nei due bagni termali e centri benessere della piccola penisola. I trascorsi della Sirmione romana in effetti sembra ruotare tutto intorno alle antiche Grotte di Catullo, e oggi come in passato esse si pongono al centro dell'imponente flusso turistico della città. Non si tratta di grotte, bensì dei resti di una complessa struttura edilizia romana, che si stagliano contro l'orizzonte blu del lago e del cielo azzurro. In un ambiente ancora molto suggestivo, i resti della Villa romana qui rinvenuti sono considerati come i più importanti mai riportati alla luce nel nord Italia. Il luogo è chiamato "grotta" in riferimento alla sagoma formatasi dal degrado dei muri crollati, e va inoltre precisato che Catullo non ha mai vissuto nella villa (anche se la sua famiglia vi possedeva una dimora). La struttura venne edificata a tre piani probabilmente tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. (Catullo, visse prima del 54a.C.). Fu infatti durante il periodo veneziano che erroneamente si attribuì la dimora appartenere al celebre poeta dell'antica Roma. Sono numerose in effetti le leggende che circolano sui personaggi una volta ospitati in questi luoghi (tra cui si parla anche dello stesso Giulio Cesare) tuttavia non esistono prove certe al riguardo. Una passeggiata panoramica conduce verso il promontorio, da dove in una giornata limpida si può godere una splendida vista sul lago e sulle montagne del nord. Vi troviamo il castello del XIII secolo, la Rocca Scaligera, difeso oggi solo da un fossato pattugliato da cigni e anatre. Avvicinarsi a questo splendido edificio sembra quasi voler dire entrare in un luogo da fiaba, esternamente il castello conserva ancora perfettamente le antiche vestigia: due colonne militari, un ciborio longobardo del VIII secolo, la spettacolare darsena, che prestava da rifugio per la flotta scaligera, un lapidario romano e medievale. L'imponente torre che staglia l'orizzonte accanto alle torri merlate del castello, non appartiene però alla struttura difensiva ma all'architettura religiosa della chiesa di Santa Maria Maggiore, edificata nel XV secolo. Se ne consiglia la visita per ammirare la quattrocentesca e seicentesca arte sacra all'interno: una Madonna lignea, alcuni stalli in oro e il pulpito. MONACO Secondo i tedeschi Monaco pulsa di prosperità e Gemütlichkeit (intimità). Folklore e antiche tradizioni convivono con le BMW eleganti che vengono prodotte qui, con le boutique di stilisti e con la famosa industria meccanica che esporta in tutto il mondo. I suoi musei includono collezioni di classe mondiale e la musica e le scene culturali fanno una seria e spesso vincente competizione a Berlino. Qual è il segreto di questa città? Monaco (in tedesco München) è situata a breve distanza dalle Alpi bavaresi. La capitale della Baviera è apprezzata dai visitatori e dai suoi abitanti per molte cose. Una di queste è il fatto che riesca a combinare felicemente servizi tipici di una metropoli, con uno stile di vita sofisticato, con un'atmosfera casalinga, un po' provinciale, simboleggiata alla perfezione dalle fumose e allegre birrerie dove vanno tutti i membri delle famiglia, oppure dalla BMW che ha qui la sua base, accanto ai milionari locali che non disdegnano di indossare i Tracht, i tipici calzoni bavaresi. Nonostante tutta la sua raffinatezza, Monaco insomma conserva un tocco di provincialismo che i visitatori trovano affascinante. L'atteggiamento della gente si può sintetizzare nella frase "vivi e lascia vivere", una metropoli che vorrebbe essere un villaggio, ma globale e non solo durante l'Oktoberfest. Il nome di questa città, come in effetti si è portati a pensare, è legato ai monaci ed a un monastero, originario del X secolo. Secondo la tradizione, in quel periodo, sulle rive del fiume Isar, venne fondata "Muniche" (cioè "luogo presso i monaci"), un piccolo insediamento attorno al monastero di Tegernsee (dal lago di Tegern). Lo stemma della città ricorda proprio questo inizio: raffigura un monaco detto popolarmente "Münchner Kindl". La città bavarese è una capitale di stampo aristocratico, ve ne accorgerete, affollata di tesori, capolavori realizzati durante il periodo Barocco - rococò, che sono equiparabili alle opere francesi e italiane. Il profilo cittadino è stato modellato secondo il volere dalla dinastia reale più longeva di Germania, i Wittelsbach, che qui ha regnato per secoli, a cui appartiene Ludwig II, uno dei monarchi più visionari e romantici di tutta la storia dell'umanità. Anche quest'ultimo personaggio è un po' il simbolo delle due anime di Monaco, entrambe vive e vivaci: una che lascia intravedere il benessere economico e l'altra legata a una tradizione fatta anche di leggenda. Folklore e tradizioni convivono fianco a fianco. Ci sono musei che vantano collezioni di capolavori artistici di livello internazionale e l'offerta musicale e culturale è spesso superiore a quella di Berlino. In occasione dell'Oktoberfest persone da ogni parte del mondo arrivano qui per brindare alla città. Ogni tedesco c'è stato almeno una volta nella vita. D'estate migliaia di persone si ritrovano a prendere il sole, a leggere un libro, ad ascoltare musica, nel Englischer Garten, letteralmente il Giardino Inglese, uno dei parchi cittadini più grandi d'Europa. Dai primi documenti storici Monaco venne fondata da Enrico XII di Baviera, (meglio conosciuto come Enrico il Leone), nel 1158. Questo ultimo, duca di Sassonia e duca di Baviera fece costruire un accampamento militare che, avrebbe ricevuto lo status di città fortificata. Dopo un acceso scontro con il vescovo di Freising per il controllo dei dazi del ponte sul fiume Isar, Enrico riuscì ad avere la meglio. Nel frattempo, istituì nel nuovo piccolo borgo un mercato, dando inizio alla circolazione di una propria moneta. Successivamente, a seguito della proscrizione di Enrico e alla sua disfatta contro l'imperatore Federico Barbarossa, (suo cugino), Monaco e la Baviera vennero assegnate a Ottone di Wittelsbach (1180) e per circa 700 anni (dal 1255 al 1918) fu residenza ufficiale della casata di Wittelsbach. Sotto il regno di Ludwig IV di Baviera (1314-47), Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1328, Monaco diventa capitale della Baviera. In questo periodo venne costruita la seconda cinta muraria. Nel 1327 l'intera città fu distrutta da un incendio, ma venne ricostruita in pochi anni grazie anche all'aiuto dell'imperatore del Sacro Romano Impero Ludwig IV. Durante il dominio di Albrecht IV il Saggio (1467-1508), si ebbe il periodo di fioritura del gotico, con artisti quali Grasser e Polak. Nel frattempo, nel 1505, la città divenne la capitale della Baviera unita. Fu tuttavia con il duca Albrecht V (1550-1579), sostenitore della Controriforma, che Monaco accrebbe la propria importanza economica e politica, diventando il principale centro artistico e culturale del Rinascimento tedesco. In questo periodo venne costruito il grande Antiquarium della Residenza reale. Durante le Guerre religiose del XVII secolo, nel 1609 Massimiliano I, fondò la Lega Cattolica, facendo di Monaco la capitale del Cattolicesimo tedesco. Dalla sua storia la Monaco odierna ha tramandato diverse bellezze. Lo sviluppo è stato tale da portarla a divenire terza città più grande di tutta la Germania, in un'estensione che parte dai piedi delle Alpi e arriva a comprendere gran parte della Oberbayern (l'Alta Baviera). Monaco è una città così ricca di storia e bellezze urbane e paesaggistiche da contare oltre 45 musei, viali per lunghe passeggiate nel verde, monumenti storici, e ancora giardini e tantissimi negozi per lo shopping più tradizionale o quello più sfrenato. E ancora, ristoranti, caffetterie, e locali all'ultima moda. E poi ci sono loro, i bavaresi, simpaticissimi! “München mag Dich”, così dice il motto della città, e cioè “tu piaci a Monaco”... detto fatto! Gli abitanti di Monaco sono capaci di attaccare bottone in una birreria, consigliarti un ristorante, indicarti una strada o un negozio, sempre con garbo, piacevolmente. Molti viaggiatori a Monaco rimangono assolutamente sbalorditi dalla qualità della sua architettura. Infatti, nonostante sia stata pesantemente danneggiata dai bombardamenti alleati durante la Seconda guerra mondiale, molti dei suoi edifici storici sono stati ricostruiti e il centro della città appare per lo più come lo era alla fine dell'Ottocento. La scena culturale di Monaco non è seconda a nessuno in Germania, ci sono talmente tanti musei di qualità da essere paragonabile a Berlino. Nel 2010 è stata premiata come la 'città più vivibile del mondo. Sono tantissime le attrazioni turistiche da vedere e visitare a Monaco e le troviamo in gran parte del suo territorio urbano, nonostante molte, siano concentrate nel centro storico. La città si compone di diversi distretti, di cui i principali sono il Centro storico (concentrato nei quartieri di Marienplatz, Isartor, Karlspaltz, Odeonsplatz), generalmente indicato all'interno dell'antica cinta muraria, oggi purtroppo distinguibile per lo più dall'Altstadtring, l'anello di circonvallazione del centro, nonostante esistano ancora alcune zone dove le mura sono ancora visibili; la zona dell'Università di Monaco, che comprende i quartieri di Schwabing e Maxvorstadt, conosciuti per una tipica atmosfera cosmopolita, fatta anche di piccole caffetterie, ristoranti, librerie e negozi alla moda; la zona Olimpica, la Olympia Einkaufzentrum, conosciuta in particolare per aver ospitato le Olimpiadi di Monaco del 1972, che come è noto furono macchiate dal attacco terroristico contro gli atleti israeliani; Haidhausen, il distretto che si sviluppa attorno alla stazione ferroviaria di Ostbahnhof, conosciuto in particolare per i quartieri di Kultfabrick e Optimolwerke, apprezzati per la migliore vita notturna di Monaco; poi troviamo i distretti più rilassanti e tranquilli come Neuhasen e Nymphenburg. Provate ad addentrarvi in uno di questi due quartieri e farete presto a dimenticarvi d'essere in una città di oltre un milione di abitanti. Thalkirchen, infine, quartiere situato lungo la banchina del fiume Isar, è apprezzato dagli abitanti per le attività ricreative che offre, non solo per il suo zoo, ma anche per esempio per la spiaggia del Flaucher, sul fiume. La piazza principale di Monaco ha origini antiche. Come accade oggi, anche nel Medioevo veniva ospitato un grande mercato, quello che ha dato origine allo sviluppo della città di Enrico il Leone, il suo fondatore. Nel centro, la piazza è caratterizzata dall'alta colonna mariana di Mariensäule, eretta nel 1638 per celebrare la fine dell'occupazione svedese. Ai lati della piazza troviamo alcuni degli edifici storici più importanti della città, tra cui il Municipio Nuovo (Neues Rathaus), che si impone in tutto il suo stile neogotico, e il Municipio Antico (Altes Rathaus) originario del XIV-XV secolo. La piazza ospita spesso un grande mercato, che si estende lungo i negozi che la circondano e che durante il Natale a Monaco di Baviera si confonde tra le bancarelle dei mercatini natalizi. Punto d’incontro preferito dei giovani e meno giovani è la Fischbrunnen, costruita da Konrad Knoll fra il 1862 ed il 1865. Fino all’inizio del Novecento, la bella fontana era teatro di un rituale inconsueto conosciuto con il nome di "Metzgersprung" (letteralmente: salto del macellaio), una sorta di iniziazione dei nuovi mastri macellai, i quali infatti dovevano iniziare la carriera gettandosi nella fontana. Il confine del centro storico di Monaco è segnato dal Vecchio Municipio, costruito fra il 1470 ed il 1480 su un originale costruzione del 1310 dall'architetto tedesco Jörg von Halsbach detto Ganghofer. L'edificio è stato ricostruito più volte, l'ultima a seguito dei danni subiti durante i bombardamenti alleati della Seconda guerra mondiale. La sala del municipio (Großer Saal), con la volta in legno e i suoi ornamenti d'epoca, rappresenta un gioiello del tardo gotico tedesco (risale agli anni 1382-1394). Questo era il luogo originario in cui erano esposti i "Moriskentänzer", 16 figure di legno, animate, create nel 1480 da Erasmus Grasser, (un grande scultore dell'epoca), di cui purtroppo ne rimangono solo 10. La torre del municipio, ricostruita nel 1975, ospita il Museo dei giocattoli (Spielzeugmuseum), un interessante collezione di giochi e bambole della Monaco di tanto tempo fa. L'edificio dominante della piazza principale di Monaco di Baviera, la Marienplatz, è il Nuovo Municipio (Neues Rathaus), ordinato dal re Ludwig I e per la cui costruzione furono demolite 24 antiche case. L'edificio si caratterizza per l'alta torre di 85 metri, eretta in tre diversi periodi (tra il 1867 ed il 1909), sotto la direzione di Georg von Hauberisser, e costituisce il punto centrale della costruzione neogotica (edificata in mattoni con guarnizioni in pietra). Ad attirare i turisti è soprattutto il famoso Glockenspiel incastonato nella torre, un grande ed elaborato carillon di campane. Ogni giorno alle 11.00 (da maggio a ottobre anche alle ore 13.00, 17.00 e 21.00) il Glockenspiel, con 32 figure di grandezza quasi naturale, racconta la storia della città: le nozze del duca Wilhelm V con Renata di Lothringen e il torneo cavalleresco che seguì, la "Schefflertanz". Una sorta di danza, dal 1517, viene celebrata ogni 7 anni in onore della sconfitta della morte nera (la peste). L'antica tradizione continua ancora oggi: ogni 7 anni le danze, in costume, si riversano in tutte le strade più frequentate della città, con i danzatori che ballano e sbeffeggiano le paure dell'epidemia dipingendo di nero il viso dei passanti. L'intera facciata del Nuovo Municipio, lunga quasi 100 metri, è adornata e scolpita di figure e ornamenti di personaggi della storia di Monaco di Baviera: duchi, principi e re bavaresi, figure allegoriche, leggendarie e santi. Dal medioevo sono state utilizzate alcune nozioni architettoniche d'interessante rilievo, come quelle che hanno permesso di costruire i cortili interni all'edificio, di chiara origine medievale, con torre a scala a chiocciola, pareti con scale strette e ripide e ampi vestiboli. Michaelskirke è la chiesa rinascimentale più grande dell'Europa del nord, la chiesa di San Michele di Monaco di Baviera, ha una storia strettamente correlata alla signoria di Guglielmo V detto il Pio, che fu duca di Baviera dal 1579 al 1597. Nel periodo della Controriforma, egli fece costruire questa chiesa dai Gesuiti, ma i costi della costruzione provocarono la quasi completa bancarotta statale. La costruzione iniziata nel 1583 fu interrotta nel 1590 per il crollo del campanile e completata qualche anno più tardi, prima dell'avvenuta consacrazione nel 1597. La struttura ricorda piuttosto un edificio civico, in particolare nella sua facciata, formata da tre robusti piani orizzontali. Un tentativo probabile di unione tra potere religioso e potere secolare. Nel portale di marmo è posta la statua in bronzo dell’arcangelo Michele, opera di Hubert Gerhard (1588), mentre nelle nicchie sono scolpite le statue in pietra dei principi Wittelsbach. L'interno è composto da una navata nella quale spiccano uno splendido coro del Rinascimento, il primo al nord delle Alpi, e l’altare maggiore che si estende su tre piani ed è opera di Friedrich Sustri e Wendel Dietrich (1568-1589). Si ammiri in particolare la grande pala d’altare "San Michele in lotta con il diavolo" di Christph Schwarz (1587). Nelle cappelle laterali troviamo pregiati dipinti di Antonio Viviani, Hans von Aachen e Peter Candid. Sul lato nord è invece custodito un prezioso reliquiario dei santi medici Cosma e Damiano (del 1400 circa). Sotto il coro trovano posto le tombe dei principi Wittelsbach, e cioè Maximilian I e il re Ludwig II. Peterskirke è la chiesa più antica di Monaco (1180), conosciuta localmente come Pietro la Vecchia, ha origine nel periodo pre-merovingio e fu inizialmente mantenuta da alcuni monaci che le diedero il nome di Petersbergl. L'interno, bianco e grigio, è stato decorato con accenti barocchi dorati in stile trompe l'oeil. Si ammirino in particolare la serie di affreschi di Johann Baptist Zimmermann e una piuttosto bizzarra reliquia situata nella seconda cappella a sinistra: lo scheletro di Santa Mundizia, dorato e ricoperto di pietre preziose, che secondo alcuni documenti dell'epoca fu portato a Monaco di Baviera dalle catacombe di San Ciriaco di Roma. La Frauenkirche è il simbolo architettonico di Monaco di Baviera, la sua Cattedrale, affettuosamente chiamata Liebfrauenkirke dai suoi abitanti. Una chiesa antica quasi quanto la città, che fu già chiesa vescovile dal tempo della fondazione della diocesi di Monaco-Freising e chiesa metropolitana delle province della Baviera meridionale. L'attuale struttura venne costruita sopra le fondamenta di una basilica romanica, esistente già nel XII secolo e poi ampliata all'inizio del 1300 secolo. Nel 1468 per ordine del duca Sigesmund furono poste le prime pietre dell’attuale chiesa, il cui nome in italiano corrisponde a Chiesa di Nostra Signora. Il progetto architettonico è opera di Jorg von Halsbach, a cui si deve anche la costruzione dell'Altes Rathaus, il Municipio Antico. I lavori terminarono nel 1488, senza le attuali calotte doppie dei campanili, che infatti vennero aggiunte nel XVI secolo. A parte l’arredamento neogotico della metà del XIX secolo, la sostanza edile della Frauenkirche è rimasta praticamente intatta. La ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale fu conclusa nel 1953. Le due torri sono quasi identiche e misurano 98,50 metri. Quando il fumo si diradò dai bombardamenti del 1945, della grande chiesa di Monaco di Baviera rimaneva solo un fragile guscio scheletrico. A restare intatte furono solo le due grandi torri. L’interno della Frauenkirke può ospitare circa 20.000 persone e si compone di tre altissime navate, con 22 pilastri ottagonali disposti in 22 file. La navata laterale e le finestre non sono visibili dal vestibolo, dato che i pilastri sono disposti in modo da coprirle alla vista (così il visitatore ha l’impressione di vedere solo pareti senza finestre). Anche la finestra del coro, oggi visibile, era prima nascosta dall’altare. Si ammirano le opere di artisti come Grasser, Polack, Krumpper e Günther e l'elaborata tomba Ludovico IV di Baviera, che fu imperatore del Sacro Romano Impero. Ad attirare l'attenzione non sono tuttavia antiche opere d'arte ma il cosiddetto 'Teufelsschritt' ossia il 'passo del diavolo', un segno posto su una piastrella antecedente la ricostruzione. Secondo la leggenda in quel preciso punto il diavolo aveva messo in ridicolo i lavori portati avanti da Halsbach; derise a tal punto l'idea delle finestre nascoste da lasciare un segno alla stupidità dell'architetto. L'enorme palazzo reale di Monaco, con una storia lunga quasi quanto quella della dinastia dei Wittelsbach, è stato residenza ufficiale dei sovrani di Baviera dal 1385 al 1918. Ampliata e ricostruita nel corso dei secoli, la struttura si presenta come un agglomerato di vari stili: rinascimentale tedesco (la facciata occidentale), palladiano (a nord), rinascimento fiorentino (a sud della Max Joseph Platz), ma sono anche presenti stili come il barocco, il rococò e il classico. Il complesso viene indicato come il più grande palazzo urbano della Germania e si compone di una decina tra giardini e cortili, e ospita oggi un teatro (Teatro Cuvilliés) ed il Museo Residenz, che a sua volta si compone di 130 camere. All'interno sono esposti i 'Gioielli della famiglia Wittelsbach, il Schatzkammer. Una collezione di tesori tra i più importanti del mondo, antichi oltre 1000 anni (corone con gemme preziose, spade, cristalli, oggetti in avorio e tanto altro). Castello di Nymphenburg. Ad ovest della città, al centro di uno dei più belli e grandi parchi di Monaco di Baviera, troviamo il castello di Nymphenburg, antica residenza estiva dei principi bavaresi di Wittelsbach ed uno dei maggiori siti turistici della Germania. In estate, i signori della Baviera usavano recarsi in campagna, per raggiungere il grande edificio iniziato nel 1664 dal principe elettore Ferdinando Maria, in stile italiano. Il progetto venne affidato all'architetto italiano Agostino Barelli, il quale venne succeduto da altri nostri talenti nazionali, Enrico Zucalli e Giovanni Viscardi, così come da insigni architetti tedeschi come Joseph Effner e Leo von Klenze. Furono necessari più di 150 anni per completare il grande progetto, che fu infatti ampliato dal principe elettore Max Emanuel, nel 1702, con l'aggiunta di quattro grandi padiglioni collegati da corridoi ad arcate. Ma non finisce qui, infatti si può ammirare il grande parco, rimaneggiato più volte dal 1671 (prima in stile italiano, poi francese e quindi inglese), i numerosi padiglioni (Pagodenburg, Badenburg), altre costruzioni come la Magdalenenklause, la Amalienburg e l'Apollotemple, e il Giardino Botanico di Monaco, poco distante dal complesso principale. Monaco di Baviera ospita numerosi musei, tra i più importanti e antichi del mondo, tanto da competere con città come Berlino, Londra, Parigi e New York. Deutsches Museum (uno dei più antichi e grandi del mondo), il Antikensammlunngern e le varie Pinakothek sono solo una spaccato di quello che ci riserva questa grande città. Deutsches Museum, situato su un'isola nel fiume Isar, la Museumsinsel, nel cuore di Monaco, il Deutsches Museum è il più grande museo tecnologico del suo genere al mondo. L'enorme collezione di manufatti storici e preziosi include la prima dinamo elettrica (Siemens, 1866), la prima automobile (Benz, 1886), il primo motore diesel (1897) e il banco del laboratorio in cui per la prima volta venne diviso l'atomo (Hahn , Strassmann, 1938). Il museo è così grande che può richiedere qualche giorno per visitare tutto ciò che è esposto. Ma la cosa più bella, a differenza di tutti gli altri musei del mondo, è che qui non si può solo guardare, ma anche toccare! La maggior parte delle sale in esposizione sono dei piccoli laboratori per la sperimentazione. Alte Pinakothek è museo d'arte più importante di Monaco di Baviera, con una delle collezioni più significative in Europa. I quasi 900 dipinti in mostra in questo immenso edificio neoclassico sono nati dalla mente geniale dei più grandi artisti europei dal XIV al XVIII secolo. Furono i Wittelsbach a dare vita alla prima collezione nei primi anni del Cinquecento. In lista si contengono il primato più di un capolavoro: dipinti di Albrecht Altdorfer e Albrecht Dürer, diverse altre opere di maestri olandesi e fiamminghi (la Pala di San Colombano (XV secolo) di Roger van der Weyden, è la più importante di questi). Opere di Rembrandt, Rubens, Van Dyck, importanti figure del Rinascimento italiano, Fra Filippo Lippi, Giotto, Botticelli, Raffaello (Sacra Famiglia), Tiziano, la Madonna di Leonardo da Vinci. Museo Mensch und Natur Il museo "Uomo e Natura " racconta della storia del rapporto tra i due unici soggetti di questo mondo, spesso contrapposti spesso uniti, sempre comunque imprescindibili l'uno dall'altro. Quanti sono i processi che questo pianeta ha subito nella sua storia e quante possibili catastrofi ci attendono? Evoluzione! Il museo racconta e cerca di capire in un percorso sempre più interessante, le idee di grandi uomini delle scienze come Charles Darwin e Gregor Mendel. Da non perdere: l'armadio dei "geni", che informa sulle più recenti acquisizioni della mente umana in quello che la religione considera regno di Dio, e la sezione dedicata alle "pietre parlanti " che racconta della terra di 4 miliardi di anni fa. Residenzmuseum I componenti della dinastia dei Wittelsbach della Baviera erano i governanti che vissero nella Residenz, il Palazzo Reale di Monaco, dal 1385 al 1918. I loro tesori sono in mostra in questo grandissimo edificio che ospita oggi il Residenzmuseum, 130 camere, la metà del palazzo. Il museo è così grande che la visita viene divisa in due parti, una la mattina, l'altra nel pomeriggio. Entrambe le visite vi guidano al Grottenhof, sede della Perseusbrunnen (Fontana di Perseo). Accanto si trova la famosa galleria dell'Antiquarium, una sala con il soffitto a volta, ricoperto di affreschi e costruito per ospitare l'enorme collezione di antichità dei Wittelsbach (probabilmente uno dei migliori esempi di stile rinascimentale in Germania). Gli affreschi vennero dipinti da decine di artisti durante il XVI ed il XVII secolo, adornano ogni piccolo spazio del soffitto e delle pareti. Questa porta alla Schlachtensäle (la sala delle battaglie), decorata con scene che descrivono le campagne napoleoniche. Non si perda la Kurfürstenzimmer (con le sale dell'elettore), con la sezione italiana, tra cui opere di Carl Rottmann, e la François Cuvilliés Reiche Zimmer, una stravagante sezione di sei stanze in stile rococò. Pinakothek der Moderne è il più grande museo d'arte moderna della Germania, inaugurato da Stephan Braunfels nel 2002 in un edificio più che stravagante. In quattro piani interni sormontati da una grande cupola ellittica che diffonde la luce, troviamo bianche pareti ricurve, diagonali... un divenire di note architettoniche di grazia e creatività. Le collezione sono anch'esse suddivise in quattro importanti sezioni: la Staatsgalerie Moderner Kunst (Galleria d'Arte Moderna, SSS), che si concentra nella pittura, sculture, fotografia e video e che mette in mostra alcuni preziosi classici come Picasso, Klee, Magritte, Kandinsky; la Die Neue Sammlung, il museo nazionale delle arti applicate dal design e artigianato; la Der Architekturmuseum Technischen Universität (il museo dell'università di architettura), che offre alcuni interessanti disegni architettonici, fotografie e modelli; e la Staatliche Sammlung Grapische, con la sua straordinaria collezione di stampe e disegni, tra cui alcuni di Leonardo e Cézanne. Neue Pinakothek. Questo museo è dedicato alla pittura del XIX secolo, un secolo dipinto nel modo più realistico possibile. In esposizione troviamo dipinti di Gainsborough, Goya, David, Manet, Van Gogh e Monet. Tra gli artisti più popolari tedeschi rappresentati sono Wilhelm Leibl e Gustav Klimt e opere di Carl Spitzweg. Museo della BMW Non solo per gli appassionati (macchine della BMW in mostra), questo è un museo interessante per tutti. Situato vicino al Olympiapark di Monaco di Baviera, è stato fondato nel 1972, poco prima delle Olimpiadi. Si occupa della storia della casa automobilistica BMW e illustra lo sviluppo tecnico della marca nel corso della storia della società. Contiene motori e turbine, aerei, moto e veicoli in una varietà di possibili varianti. Modelli attuali e futuristici, così come anche pensati decenni e decenni fa. NOTIZIE SU COSA MANGIARE A MONACO I tedeschi, soprattutto quelli di Monaco di Baviera, sono famosi per il vistoso consumo di birra ma anche di quantità enormi di cibo: wurstel, schnitzel ed altri tipi di pasta dal nome impronunciabile. Monaco, capitale della Baviera, è anche la capitale non ufficiale della birra nel mondo. Vanta non meno di sei dei birrifici più importanti, e più di 200 ristoranti di cucina tedesco-bavarese, altrettanti ristoranti italiani (visto che siamo ovunque), e tantissima cucina internazionale, turca, slava, greca, tailandese, francese, giapponese. La birra a Monaco di Baviera viene prodotta da oltre seicento anni e ancora oggi segna il ritmo della vita degli abitanti durante l'anno, in quelle che vengono chiamate le stagioni della birra: marzo è il periodo della Starkbeerzeit, che inizia il giorno di San Giuseppe, quando la birra arriva ad una gradazione alcolica del 5%; maggio s'identifica con la Maibock (birra bionda), l'estate con i Biergartenzeit (o anche Beergarden, letteralmente giardini della birra), quando tutti insieme, residenti e turisti, sembrano mettersi d'accordo per affollare i noti cortili dei pub del posto. Ogni due anni questo periodo è festeggiato con il Brauertag, quando tutte le fabbriche di birra della Baviera sfilano per le strade accompagnati da musica e cavalli e tantissimo folclore locale. Il punto più alto delle celebrazioni della birra a Monaco è durante l' Oktoberfest che si svolge dal mese di settembre fino ad ottobre e che è seguita dalla Festbock nel periodo natalizio. Tipico è il weisswurst, la inusuale salsiccia bianca bavarese ottenuta dalla lavorazione della carne di vitello con la pancetta di maiale e non soggetta a salamoia (si spiega il colore bianco), ebbene se la ordinate vi verrà servita sempre con la senape dolce ed il pane in accompagnamento. Mai combinazione si dimostrò più ideale. Altri accompagnamenti potrebbero essere i noti Brezel (il pane salato intrecciato), il rafano (Radi) e ancora, il Steckerfisch (sgombro salato), lo Leberkäs (carne macinata di manzo e pancetta), il pane con Obatzda (una miscela di formaggio Camembert, Paprika e burro). Tipici sono anche lo Schweinsbraten, maialetto arrosto, e lo Schweinshaxe, stinco di maiale arrosto. Rothenburg ob der Tauber Rothenburg ob der Tauber è una piccola cittadina della Baviera, in Germania, situata lungo la Strada Romantica e pressoché immutata nel tempo. La si incontra quasi all'improvviso, tra la folta vegetazione delle colline della Franconia tedesca. Dapprima il colore rosso delle sue case e poi le inconfondibili torri e le porte medievali. Il suo nome, spesso abbreviato in solo Rothenburg (fortezza rossa), deriva dalla sua posizione: ob der Tauber (sul Tauber, il fiume). Natura e storia sono un tutt'uno incontaminato e per questo Rothenburg non poteva non diventare una delle destinazioni turistiche più rinomate della Germania, simbolo più in vista della tradizione romantica tedesca. A Rothenburg si alzano 42 porte, antichi ingressi della città medievale. Ed è questa è la città più caratteristica della strada romantica, meta preferita di turisti, che rimanda ai racconti delle saghe cavalleresche. Molti conoscono questi territori per il Natale di Rothenburg, è in effetti qui sembra che l'Avvento ci sia tutto l'anno, grazie anche a caratteristici negozi. Dalla storia Rothenburg arriva fino a noi con le mura tra le meglio conservate d'Europa. Splendidi edifici, strade e vicoli, hanno portato la città a diventare una delle località più popolari della Baviera, e in particolare di questa parte di territorio chiamato Franconia. Un luogo perfetto per rilassarsi, tra vicoli tortuosi e tesori artistici custoditi al suo interno. Rothenburg ob der Tauber è una delle più antiche città della Germania. Nonostante l'area fosse stata abitata già in tempi preistorici, la storia di Rothenburg nasce intorno al X secolo con la costruzione di un castello sopra il fiume Tauber, da cui il nome, edificato dai conti ComburgRothenburg. Qualche tempo dopo i territori passarono alla corona, nel 1142 sotto Corrado III, primo della dinastia von Hohenstaufen. Fu in questo stesso periodo che venne costruito il castello che diede il nome alla città, il 'Rote Burg', la fortezza rossa, allora (1167) riferita come castrum imperiale. La città si sviluppò nel XII secolo, le furono concessi i diritti imperiali (successivamente divenne libera città imperiale, nel 1274), venne costruita la prima cinta muraria, ampliate le fortificazioni, affermato il centro degli affari nella piazza del mercato e con il progredire del culto religioso venne decisa l'edificazione della chiesa di St Jakob. Si svilupparono inoltre alcuni quartieri appartenenti agli ordini cavallereschi, di cui i cavalieri di San Giovanni della Croce, anche noti ufficialmente come cavalieri del baliaggio di Brandeburgo (in tedesco "der Johanniterorden"), e altri cavalieri dell'ordine tedesco. Nel XIII secolo si testimonia la presenza della prima comunità ebraica di Rothenburg. Il rabbino Meir Ben Baruch, giurista e noto in tutta Europa, ebbe i natali a Rothenbur, nel Duecento; era antenato della dinastia dei von Rothbergs (ovon Rothenberg), una delle famiglie aristocratiche della Germania dell'Ottocento. Nel XV secolo, Rothenburg divenne una delle città più grandi del Sacro Romano Impero. Fu in questo periodo che la località crebbe velocemente oltre le mura fortificate: vennero acquisiti nuovi terreni e diritti e le ampie tenute urbanizzate, tanto che il territorio poté espandersi per ben oltre i 400 km². Fu un'epoca di incontrastato potere per Rothenburg, grazie anchealla sapiente gestione municipale del suo primo cittadino, Heirch Toppler. Intorno alla metà del Cinquecento, la città fu coinvolta in diversi conflitti politici delle classi di potere, ciò nonostante Rothenburg riuscì a sopravvivere sia ai contrasti interni con la guerra dei contadini, sia a quelli esterni con la guerra dei Trent'Anni. In effetti, all'inizio dell'era moderna, gli eventi verificatisi cambiarono la vita pubblica e la struttura giuridica, nonché sociale e religiosa della città: l'influente comunità ebraica fu cacciata nel 1521; mentre nel 1544 la città abbracciava la Riforma protestante di Martin Lutero). Nel XIX la città divenne prima parte della Baviera e quindi delle terre controllate da Napoleone, perdendo parte dei suoi territori nel 1810 a favore del Württemberg. Oggi Rothenburg rimane una delle città meglio conservate della Germania, anche grazie al fatto d'essere stata quasi del tutto risparmiata dai bombardamenti alleati durante la Seconda guerra mondiale, lasciando ampiamente intatto il nucleo interno del centro storico. E qui, è utile soffermare l'attenzione sul destino, particolare, che toccò a Rothenburg: la città ebbe non più di qualche centinaio di case e 610 metri di mura distrutte anche grazie a John Jay McCloy, un alto ufficiale americano, che conoscendo la bellezza di Rothenburg ordinò che venisse risparmiata da ulteriore distruzione. Le atmosfere di Rothenburg sono magiche. Aleggiano in un misto tra favola e storia vissuta, tra antichi racconti e incanti passati. Già amata nel pieno dell'epoca romantica tedesca, quando artisti, scrittori e accademici ne decantavano le atmosfere e la nostalgica architettura della antica Germania, Rothenburg continua ad essere meta preferita di tanti viaggiatori. Le stesse fortificazioni hanno preservato la città dalle insidie del tempo e della storia. Intatte le sue mura, oltre 3 km quasi completamente percorribili a piedi. Plönlein è probabilmente lo scorcio più fotografato di Rothenburg: una piccola piazza circondata da edifici in graticcio, la piccola fontana e due torri, Kobolzeller e Siebers, le cui porte un tempo davano accesso alla città e antiche case. La Marktplatz, oggi come un tempo, continua ad essere il cuore pulsante di Rothenburg. La troviamo circondata da diversi edifici storici dalla caratteristica architettura. Il Rathaus di Rothenburg, l'antico municipio, è uno di questi. Lo si distingue per quella sua doppia architettura, una gotica (sul retro) del XIII e XIV secolo, ed una rinascimentale (facciata anteriore), del XV secolo e opera di Leonhard Weidmann. Oggi, i gradini del municipio diventano il luogo preferito dei giovani del posto e dei turisti, che amano popolarli per alcuni momenti di tranquillo riposo. Non si manchi l'esperienza, anche per godere della vista verso lo splendore degli antichi edifici che circondano la piazza; uno in particolare attira l'attenzione: è il Ratstrinkstube, l'antica taverna del consiglio cittadino, del 1446, con al centro non uno ma più orologi, che battono le ore fino alla sera. Il primo fu installato nel 1683. Dal 1910 le due finestre ai lati dell'orologio si aprono ogni ora a rappresentare alcune scene chiave della leggenda del Meistertrunk, originaria al periodo della Guerra dei Trent'Anni e al conflitto tra cattolici e protestanti e che racconta di come l'allora Rothenburg, di fede protestante, riusci ad espugnare l'arrivo di 60.000 soldati con la semplice offerta di un enorme boccale di vino. Fu così che l'assedio della città si risolse con una semplice sfida tra il generale cattolico Tilly e il sindaco della città, il quale riuscì a bere tutto il vino del boccale in un solo sorso, salvando – racconta la leggenda – la città dall'assedio e i suoi funzionari dalla condanna a morte. Oggi questo stesso edificio ospita l'ufficio turistico della città. Uno sguardo alla cinta muraria di Rothenburg. Circonda la città, dando al nucleo antico, quasi l'apparenza di un cortile all'interno di un castello. Quella odierna venne costruita nel Trecento e, come sopra menzionato, fu parzialmente danneggiata durante la Seconda guerra mondiale, e quindi restaurata grazie alle donazioni arrivate da tutto il mondo, come ricordano le targhe visibili alle pareti della mura. Oltre 3 km di lunghezza, di cui parte coperta, con numerose torri e antiche porte d'accesso. Rothenburg accoglie l'interessantissimo Museo del Crimine, l'unico museo sulla legge in Europa nel quale è mostrato lo sviluppo della giurisprudenza nel XIX secolo, la storia delle leggi penali e le modalità con le quali venivano comminate. Il museo contiene inoltre un'esposizione di strumenti di tortura. Rothenburg viene spesso riferita come la città dove il Natale rimane tutto l'anno. La Baviera La Baviera, il Land più meridionale e grande della Germania è una terra magica, un luogo in cui si alternano vibranti città, imponenti montagne, paesaggi fluviali, castelli fiabeschi e borghi e cittadine medioevali. I numeri delle sue attrazioni sono impressionanti: sul suo territorio sono disseminati oltre centomila monumenti architettonici e oltre 1200 musei, oltre a numerosi siti che fanno parte del Patrimonio Culturale dell'Unesco. Entrata a far parte dell'Impero Romano nel I secolo a. C., la Baviera in precedenza era stata popolata dai Celti. Nel XX secolo la Baviera è stata teatro di importanti eventi storici che hanno lasciato un'impronta tragica e importante sulla storia: fu a Monaco che nel 1920 venne fondato il partito nazista, fu a Monaco che operò il gruppo della Rosa Bianca (Die WeißeRose) un gruppo di studenti capeggiati dai fratelli Sophie e Hans Scholl che si opposero in modo non violento al regime nazista attraverso la diffusione di opuscoli che esortavano il popolo tedesco alla resistenza passiva e che per il loro coraggio di opporsi al regime vennero decapitati al termine di un processo farsa. Al gruppo della Rosa Bianca è dedicato un monumento ubicato nell'edificio principale dell'Università Ludwig Maximilian di Monaco, luogo di cattura dei fratelli Scholl e dell'amico Christoph Probst. Fu invece a Norimberga, quasi in una sorta di chiusura del cerchio che si tenne il processo più famoso della storia, quello appunto di Norimberga, che vide imputati i gerarchi nazisti. Baviera è famosa anche per l'Oktoberfest, la festa dedicata alla birra che inizia ogni anno nella quarta settimana di settembre e si protrae per due settimane. La prima edizione dell'Oktoberfest ebbe luogo nel 1810 ed era molto differente da quella attuale: durava infatti una sola giornata ed era una corsa di cavalli e rientrava tra le celebrazioni per le nozze di Re Ludovico I e la moglie Teresa. Il castello di Neuschwanstein. Le favole esistono e si può entrare a farne parte, immergendosi in un territorio di paesaggi incantati, dove sorgono castelli ispirati dal mondo dei miti e della fantasia. Ai piedi delle Alpi, vicino al confine meridionale della Germania con l'Austria, si trovano i castelli costruiti dal più eccentrico dei re bavaresi. Ludwig II di Baviera, chiamato appunto der Märchenkönig, Il re delle favole. Il castello di Neuschwanstein è il più famoso dei castelli di Ludwig II. La costruzione del castello è iniziata nel 1869 ma dopo 17 anni di lavori Ludwig riuscì a viverci soltanto per 6 mesi prima di morire, nel 1886, e non vide l'opera completata del tutto. Il castello sembra uscito da un libro di favole con le sue torrette che si ergono maestose sullo sfondo montano. Le stanze sono decorate con motivi esotici e bizzarri, ma probabilmente la sala più famosa è quella dei Bardi (Sängersaal), la stanza centrale del castello, nella quale sono rappresentate delle scene del Tannhäuser di RichardWagner. Il castello de “La bella e la bestia” della Disney è stato modellato prendendo come esempio questo castello reale, lo stesso che campeggia anche nel logo della famosa casa produttrice. Il castello si trova situato in cima ad una collina e domina il paesaggio circostante dall'altro dei suoi 965 metri. Oggi il castello bianco di Neuschwanstein è una delle attrazioni turistiche tedesche più visitate, con circa 1.3 milioni di visitatori all'anno. Marienbrucke (il ponte di Maria), del 1866, è il punto migliore da cui fotografare il castello: si trova a 15 minuti a piedi, ma essendo sospeso a 90 metri da terra è poco consigliato a chi soffre di vertigini. Gli interni, visitabili come gli altri castelli solo con un tour guidato con orario assegnato sul biglietto di ingresso, sono incredibilmente ornati: un enorme trono di ottone campeggia in una stanza in stile bizantino, con un pavimento fatto di oltre 2 milioni di mattonelle cesellate una ad una e decorate con pittura di un color oro brillante. Il candelabro in ottone dorato ha ben 96 candele, per sostituire le quali è stato costruito un argano apposito. La camera di re Ludwig ha letto e mobili in legno di quercia, intagliato con temi di caccia (ma c'è anche una resurrezione di Cristo ai piedi del letto) ed un accesso ad un bagno privato, che pare sia stato uno dei primi in Europa ad avere l'acqua corrente. Nella camera, come in gran parte del castello, dominano affreschi e dipinti raffiguranti scene dalle opere di Wagner (Tristano e Isotta, Parsifal, I maestri cantori di Norimberga e molte altre). Nel castello trova spazio anche una grotta artificiale di roccia finta e cascata.