Anno XIX n. 49 del 21 marzo 2013 Periodico Indipendente Distribuzione gratuita Come vampiri affamati, i boiardi di Stato ”SUCCHIANO” IL SANGUE DEI TERREMOTATI Titolavamo ieri : “Lo Stato con una mano dà e con l'altra prende”. Uno scandalo che all'Aquila terremotata si verifica giornalmente, con somme di denaro distribuite con favoritismi, incarichi e consulenze. Tutti sperperi che in questi quattro anni vanno sempre più aumentando. Si iniziò con l'incarico affidato a Fintecna Spa, per la verifica delle pratiche della ricostruzione, in cambio di compensi milionari. Da questo pozzo di San Patrizio che contiene i finanziamenti concessi, a vario titolo, per la ricostruzione, ognuno va e “pilucca” a proprio piacimento. Ognuno fa le sue assunzioni, ognuno prende i propri tecnici di fiducia e consulenti, ognuno fa come crede. Ed ognuno ha inviato le proprie aziende decotte ed in situazioni fallimentari, per rimpolparsi con i fondi del terremoto dell'Aquila. La Sogesid Spa, ad esempio, mandata dal Ministero dell'Ambiente per un non meglio identificato progetto di riqualificazione della Cava ex Teges e la realizzazione del cosiddetto “Polo tecnologico di Barisciano (Aq.)”, per lo stoccaggio, il trattamento e lo smaltimento delle macerie provenienti dal sisma, con uno stanzia- mento di circa 16 milioni di euro. Poi il progetto è stato bloccato e non se n'è saputo più niente. C'è stata poi la vicenda del Formez alla quale è stata affidata, dietro lauto compenso, la gestione e l'organizzazione del tanto chiacchierato “famoso concorsone”, che ha suscitato ricorsi a non finire anche per la fuga delle domande d'esame e del cosiddetto “concorsino”, ancora più imbrogliato ed affatto trasparente. Sino ad arrivare ad Invitalia che approdò all'Aquila per risolvere gli annosi problemi del Centro Turistico del Gran Sasso ed invece si è liberata di due cadaveri, incassando (per di più) ben 8milioni di euro. La cosa buffa è che Invitalia Spa (l'Agenzia nazionale per l'attrazione di investimenti e lo sviluppo d'impresa) che dovrebbe agire su mandato del Governo “per accrescere la competitività del Paese, ed in particolar modo del Mezzogiorno”, invece di aiutare questo desolato territorio, per di più terremotato, gli ha sottratto i contributi statali, stanziati per la bonifica ed il recupero ambientale di siti industriali in abbandono. Ma lo sperpero dei finanziamenti statali stanziati “per la ricostruzione”, non finisce qui. Continua con l'ennesimo “Progetto di rilancio turistico” ideato dal solito Cialente che chiese all'allora ministro Passera, la possibilità di poter usufruire della consulenza di Invitalia Spa ed Italia Turismo, al fine di stendere il solito “progetto complessivo di sviluppo” (da relegare poi in un cassetto), perché già condotto dall'OCSE e dal Ministero della Coesione Territoriale. Come al solito, non è dato sapere cosa sia stato disposto, poiché la trasparenza sicuramente non alberga né nel Comune né nel Ministero. Certamente ne ritroveremo il pagamento nei “100milioni di euro”, fondi messi a disposizione dal Cipe (Ripartizione Risorse del fondo dello Sviluppo e la Coesione, periodo 2013/2015 per la ripresa. I fondi stanziati “per la ricostruzione”, e dedicati al rilancio, potrebbero prendere quindi altre vie. Sono ben poca cosa rispetto al deficit ed alle ingenti perdite e contenziosi giudiziari che Italia Turismo, notoriamente ha. Ben poco sviluppo del turismo, ma solo debiti e progetti fallimentari, spesso non effettuati. Se si pensa poi, che al posto di Italia Sviluppo è subentrata nella compagine Fintecna Immobiliare, il gioco è fatto. É notorio infatti che i conti di quest'ultima, sono in rosso fisso da anni. Ad Invitalia Spa ed Italia Turismo, Cialente vuole affidare i fondi destinati alla “valorizzazione del patrimonio naturale, storico e culturale, con particolare attenzione al polo di attrazione dell'area (Gran Sasso) per il turismo invernale ed estivo e allo sviluppo di un sistema di accoglienza diffusa”. Non ho più parole. Peppe Vespa Direttore Responsabile: Giuseppe Vespa. Autorizzazione Tribunale di L’Aquila del 13/8/92, reg. giornali n°293 e-mail [email protected] Direzione e amministrazione: via G. Caldora - Terminal Bus L.Natali , 67100 L’Aquila 0862405082 fax 0862422554 Stampato in proprio. 2 L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49 L’Aquila VIALE CORRADO IV, ARRIVA UN "TRATTURO" PER TAPPARE LA BOCCA AI COMMERCIANTI... Partiamo da una considerazione. Gli oltre 160mila euro rappresentano sicuramente una svolta, per l'assetto viario cittadino dovendo migliorare il punto più nevralgico di accesso alla città. C'è un piccolo problema. Finora l'Amministrazione ha mal gestito la tempistica dei lavori, soprattutto le discusse trattative con i commercianti che hanno le attività che insistono nella zona, che non è solo Viale Corrado IV , ma anche via Roma. Il contentino della riapertura del 24, non è una strada, ma è un "tratturo" per accontentare i commercianti, per i quali, teniamo a precisare, non facciamo servizi giornalistici a chiamata. Viene da ridere anche al tecnico Carlo Bolino, che intercet- tiamo sul posto, anzi diciamo che lo hanno "avvisato" in tempo reale che siamo qui a filmare. L'Amministrazione per accontentare i commercianti realizzerà in tempi record, un nastro d'asfalto provvisorio, per una deviazione (ad imbuto) su Viale Corrado IV. Facile immaginare il caos, a mali estremi però, estremi rimedi, e così per tappare la bocca a qualche commerciante, si fa questo ed altro. "Sarebbe bastato avere un po' di pazienza" dice Bolino, "perchè entro il 15 aprile aprirà la prima rotatoria delle tre previste", assicura ai nostri microfoni il solerte professionista, che ci fa vedere come in poco meno di 78 ore, si fa un imbocco di asfalto e si apre un varco. In questo modo però, la viabilità non scorre ma si attappa, soprattutto perchè una carreggiata è chiusa e lo sarà per un po'. Una nota consolatoria a margine, è che stanno per essere ripiantati gli alberi in via Paolucci, le messe a dimora sono già segnate, e si tratterà di Prunus nuovi di zecca. Su www.leditoriale.com, servizio e testo di Matilde Albani, riprese, Elisabetta Di Giorgio L'AQUILA, "BOLLINI" DEL MINISTRO PER MONITORARE LA RICOSTRUZIONE Da ieri mattina lo staff del ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e del responsabile dell'Ufficio speciale Paolo Aielli sono al centro storico dell'Aquila per affiggere 97 "bollini" su altrettanti edifici. L'operazione, gia' annunciata dal ministro, serve a "dare certezze" ai cittadini che saranno, grazie alle indicazioni contenute nei cartelli, in grado di "monitorare e, se necessario, incalzare" le autorita' responsabili della ricostruzione. Sui "bollini" infatti ven- gono indicati, tra l'altro, lo stato di avanzamento delle pratiche, i contributi erogati e le date di inizio e apertura cantieri. L'azione di ieriprecede la giornata oggi, in cui il ministro Barca e il sindaco Cialente e il coordinatore Nusca renderanno conto pubblicamente delle azioni compiute fino ad oggi e delle tappe future della ricostruzione dei Comuni del Cratere. 3 L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49 L’Aquila INVITALIA, CENTRO TURISTICO ED EX FINMEK… PRENDONO E POI SCAPPANO? La società statale Invitalia, avrebbe dovuto salvare il Centro turistico del Gran Sasso dal fallimento, ma nonostante le promesse, gli agi e perfino le libere consulenze concesse alla discrezionalità del presidente Comola, pescato proprio dagli assetti Invitalia perché scongiurasse il peggio, la spa comunale è sempre più a rischio. Invitalia è uno dei carrozzoni di Stato, un po’ come le nostre società partecipate, è stata creata per attrarre investimenti e lavoro in particolar modo al sud, ma a casa non ha portato un solo successo. All’Aquila, non ha funzionato l’operazione sul Centro turistico, avevano perfino un’opzione d’acquisto sulle quote azionarie, ma non hanno mai avuto intenzione di sprecarsi più di tanto. Mentre doveva compiersi il miracolo, Cialente ha fatto di tutto perché avessero qualcosa in cambio, e così gli ha fatto guadagnare sull’ex Finmek, comprando da Invitalia appunto, l’ex sito industriale con fondi destinati in realtà alla bonifica dell’area, pensando in tal modo di blindare la certezza, della ricapitalizzazione del Centro turistico. Le cose hanno però preso un’altra piega. Il Comune dell’Aquila non ha oggi fondi sufficienti per bonificare il sito, mentre quello che dovrebbe diventare incubatore d’impresa, attraverso brevetti da produrre in collaborazione con la Fondazione dell’Università dell’Aquila, rischia di restare per l’ennesima volta una scatola vuota. Una scatola pagata a caro prezzo, visto che a quel presunto incubatore, sono arrivati anche i 2milioni e mezzo di euro della gestione stralcio di Aldo Mancurti, nient’affatto risolutivi per la ristrutturazione dell’ex mensa, né lo saranno per la ripresa e la ricerca, perchè intorno agli spin off, si è creato negli anni solo un giro di favori, nepotismi e carriere universitarie. Torniamo quindi ad Invitalia, che succhia fondi da questo territorio in qualità di consulente, come lo fa in tutto il sud d’Italia, senza essere risolutiva per rilanci economici o attrattività d’impresa riuscendo solo a sopravvivere, come del resto fanno tutte le partecipate d’Italia, in un mare di debiti che alla fine copre lo Stato. Società decotte dei Comuni, degli enti locali e della pubblica amministrazione. All’Aquila, non può sfuggire anche la beffa. Invitalia, già Sviluppo Italia, ha prodotto in quasi tutte le Regioni propaggini societarie poi evolute in altri assetti, nella Regione Abruzzo, dopo intese, cessioni azionarie ed incorporazioni, nel giugno del 2012 nasce Abruzzo Sviluppo spa, per la promozione del sistema produttivo regionale. In questa società sono transitati i tre incubatori d’impresa di Avezzano, Mosciano Sant’Angelo e Sulmona, con personale qualificato e a costo zero. “Portati in dote”, recitava un’agenzia regionale dell’assessore Castiglione “da Sviluppo Italia Abruzzo”. 15mila mq. di capannoni gratis alla Regione, venduti invece a peso d’oro, da quella stessa compagine, all’Aquila, ricca di fondi per la ricostruzione post sisma. E con questi presupposti, la futura ripresa economica non può annunciarsi peggio. Ed infatti Cialente nell’estate scorsa ha scritto al ministro Passera chiedendo, per il rilancio del turismo nel cratere, una consulenza di Invitalia e della partecipata Italia Turismo che nel mezzogiorno ha generato solo perdite e debiti, neanche un successo imprenditoriale o un rilancio vero, eppure il Sindaco del capoluogo, è ancora disposto a rischiare il tutto per tutto, pur di servirsi di società romane perdenti, che all’Aquila hanno preso soltanto. Se questa è la ‘dogana’ dello Stato, cioè un modo per riprendersi una quota parte di quanto sta mettendo sulla ricostruzione, non possono certo credere che ce la berremo come niente fosse, cornuti e mazziati, come si suol dire. Almeno la dignità, andrebbe lasciata integra. PER UNA LIBERA INFORMAZIONE Alessandra Cococcetta 4 L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49 L’Aquila Dalla caduta di Di Orio, una sola lezione: URGE LA MORALIZZAZIONE DELL'ATENEO E... TANTA CULTURA Dopo la vergognosa lettera di Di Orio, inviata a tutte le componenti dell'Università, appena dopo il suo rinvio a giudizio con la gravissima accusa di truffa ed abuso d'ufficio, immediata la lettera (di replica?) del Decano dell'Università Aniello Russo Spena. Sono gli ultimi atti, solo in ordine di tempo, di un'Università che ha raggiunto i minimi storici tanto da precipitare nella graduatoria nazionale; senza pensare al fatto che con gli ultimi decreti attuativi firmati dal ministro Profumo, l'Ateneo aquilano potrebbe avere un ulteriore declassamento, con la chiusura di numerosi corsi di laurea, non essendo nelle condizioni di rispettare una serie di parametri, che permettono di ottenere l'accreditamento ministeriale. Al fine di evitare il tracollo, nel quale proprio il rettore Di Orio l'ha fatta precipitare con la sua sconsiderata gestione clientelare, l'Università ha bisogno di uno scatto di reni che solo un rettore colto potrà ridare, al fine di aumentare il livello di offerta formativa, attraverso un'alta specializzazione nel campo della ricerca. La colpa di questa distruzione, non è solo di Di Orio, ma anche del famoso “cerchio magico” di cui lui si è circondato, formato da quei docenti spesso assunti con sistemi clientelari, molto spesso perseguibili penalmente. Ma, se non vogliamo continuare a piangerci addosso, sulla pessima gestione Di Orio va messo un pesantissimo macigno, al fine di poter guardare con serenità al futuro. In special modo se vogliamo che la nostra Università, “questa grande industria della cultura” possa riconquistare il ruolo che le spetta, con una ricostruzione morale, scientifica, culturale, diventando traino della ricostruzione, non solo urbanistica, della città terremotata. Da dove vogliamo cominciare? Sicuramente dalla scelta oculata di una nuova governance che non può, evidentemente, nascere da una costola del precedente rettore ed anzi da essa dovrà esserci una discontinuità assoluta. Né è possibile pensare che la soluzione possa passare con la furbata di assistere all'elezione della preside della facoltà di Medicina Maria Grazia Cifone (spesso corresponsabile con Di Orio), o del preside della facoltà di Economia Fabrizio Politi, fedelissimo di Di Orio; si rischierebbe di cadere dalla padella nella brace, perché significherebbe continuare la vecchia gestione di “dioriana” memoria. Sarebbe come continuare l'andazzo delle assunzioni e dei concorsi taroccati, la miseria culturale di un insegnamento dato a persone senza il necessario curriculum di studi, con una ricerca scientifica arretrata ed obsoleta. A questo livello hanno ridotto 9 anni della tirannide di Di Orio, e da qui si deve ripartire per rifondare “la Cultura” dell'Università dell'Aquila. Anche il disfacimento culturale, sociale ed economico della città, è dipeso dall'abbassamento della cultura generale dell'Ateneo aquilano. Anche la politica aquilana è scaduta per mancanza di quella cultura che una volta era il fiore all'occhiello degli aquilani. Altri tempi. Da qui, l'avvio di una nuova era, nel segno della discontinuità assoluta, dell'etica e della morale. Peppe Vespa IN CONSIGLIO COMUNALE, INTERROGAZIONI E ORDINI DEL GIORNO Si ricorda che il Consiglio comunale torna riunirsi oggi giovedì 21 marzo, alle ore 15, in seduta straordinaria, nella sala “Sandro Spagnoli” di palazzo dell’Emiciclo (via M. Jacobucci 4). All’attenzione dell’assemblea l’interrogazione del consigliere comunale Angelo Mancini sul “Presidente CTGS Spa”. Verranno quindi discussi i seguenti ordini del giorno: quello del Consigliere comunale Daniele ed altri sul “presidente del Centro Turistico del Gran Sasso”, quello di Masciocco sulla “ Realizzazione centri antiviolenza e di aggregazione per le donne, in attuazione dell’art. 10 OPCM 3978/2011 – Decreto 134 del Commissario Delegato per la ricostruzione”, quello di Veri- ni e Mancini su “ Utenze consumi Progetto CASE e MAP. Ulteriore proposta di rateizzazione” e quello di Di Cesare sul “riconoscimento cittadinanza onoraria ai minori nati nel territorio italiano, figli di immigrati regolari, residenti all’Aquila”. All’attenzione dell’assemblea l’interpellanza del consigliere comunale Daniele sul “Problema Sicurez- za”. Infine all’ordine del giorno anche il riconoscimento della legittimità di alcuni debiti fuori bilancio e i criteri operativi per la programmazione della ricostruzione privata nei centri storici del Comune di L’Aquila. (Fonte: Ufficio stampa Comune dell'Aquila) 5 L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49 L’Aquila ZONA FRANCA, CONFCOMMERCIO CHIEDE PROROGA DEI TERMINI La Confcommercio dell'Aquila, in una nota del direttore, Celso Cioni, e del Presidente, Roberto Donatelli, chiede, alla luce delle varie problematiche emerse nel corso degli incontri con i Dirigenti del Ministero competente e nelle riunioni svolte a livello associativo, una proroga della scadenza del termine previsto al 10 Aprile per la presentazione delle domande volte ad ottenere le agevolazioni relative alla Zona Franca Urbana, in modo da favorire un più corposo numero di istanze visto che ne risultano finora presentate solo una sessantina a fronte di migliaia di potenziali beneficiari. In tal senso la Confcommercio ha provveduto ad inviare una apposita richiesta al Ministro Barca. FRATTALE, APPELLO CONTRO GLI "AVVENTURIERI" DELLA RICOSTRUZIONE Negli ultimi tempi giungono voci allarmanti sul verificarsi di un fenomeno che potrebbe aggiungersi alle mille complicazioni con cui deve fare i conti la ricostruzione post sismica. Grandi gruppi dell’edilizia, che hanno incamerato contratti di affidamento lavori per centinaia di migliaia di euro, stanno portando i registri in tribunale e avviando la vendita di rami d’azienda ad altri grandi marchi dell’edilizia. Nella compravendita, ovviamente, la ditta subentrante avre b b e t u t t o l’ i n t e re s se a rigettare l’accollamento del debito pregresso con fornitori e subappaltatori, relativo ai cantieri già avviati e non completati, accollandosi solamente la responsabilità dei nuovi contratti. Questo meccanismo va fermato subito. Una pratica di questo tipo metterebbe in grave pericolo proprio la parte più fragile dell’imprenditoria locale fatta di piccole imprese ed esercizi di fornitura di materiali edili con i loro dipendenti, esponendo anch’essi al rischio di fallimento e minando alla base la ricostruzione nel cratere che rischia di impantanarsi in infinite grane giudiziarie. E’ già successo in altre ricostruzioni post sismiche, ancora oggi alle prese con tribunali e carte bollate e con cittadini nei container dopo decenni. L’ANCE L’Aquila invita a vigilare tutti i soggetti che hanno c o n t a t ti c on l e i mp rese: amministratori di condominio, direttori dei lavori, sindaci, responsabili uffici speciali, presidenti dei consorzi e semplici cittadini, attraverso un’accurata indagine preventiva sui soggetti a cui si affidano i lavori ed anche con una contrattualistica previdente ed accorta che comprenda anche l’eventualità del rischio di cessione attività da parte della ditta titolare del cantie- re. Vengano introdotte, se necessario, regole più severe contro l’eventualità di avventurieri dell’edilizia che attraverso l’accaparramento di contratti nel cratere e la successiva cessione di rami d’azienda potrebbero cercare di ripianare, in maniera premeditata, situazioni debitorie preesistenti. L’unico limite sul numero di contratti possibile per un’impresa edile è dato dalle potenzialità funzionali ed economiche della stessa di farvi fronte. Capacità che vanno verificate prima dell’affidamento, da parte di chi è responsabile del processo. La buona ricostruzione, oltre che degli edili, è in mano loro. Il Presidente Gianni Frattale SICUREZZA E FURTI NELLE ABITAZIONI, L'INTERPELLANZA DI DANIELE Nel Consiglio comunale del 21 marzo, si discuterà finalmente della interpellanza da me depositata il 16 gennaio scorso, inerente il problema dei numerosissimi furti subiti dai cittadini aquilani nelle proprie abitazioni dal 6 aprile ad oggi. Negli ultimi mesi è notevolmente aumentata la paura nei cittadini e la percezione di insicurezza. La situazione di degrado e di abbandono della “zona rossa” e del centro storico ha incentivato il moltiplicarsi di furti e di danneggiamenti negli edifici che, negli ultimi tempi, si sono verificati anche nelle abitazioni delle periferie. Come mai si ricorda nella storia della nostra città, si è anche recentemente subito l’odioso e sicurezza pubblica, reputo Ho pertanto chiesto di rendere crimine di vedere depredati i sia importante fornire un se- noto, sentiti il prefetto ed il cimiteri cittadini di gronde di gnale forte ai cittadini che si questore, il numero delle denunce di furto dal 6 aprile 2009. Anche solo portare all’attenzione della città questa problematica può fungere da deterrente nei confronti di chi compie atti criminali e da incentivo alle autorità competenti in materia, affinché inviino, come più volte richiesto dal consiglio comunale, un maggior numero di rappresentanti delle forze dell’ordine a presidiare la sicurezza dei residenti. rame ed altri manufatti prezio- trovano in un clima di sempre si. maggiore spaesamento riguarIl consigliere comunale Anche se l’amministrazione do un tema così sentito e che Raffaele Daniele non è direttamente competente tocca le persone nel proprio riguardo le questioni di ordine intimo. 6 L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49 L’Aquila APPELLO PER L'AQUILA, SULLE CRITICITA' DEL CRONOPROGRAMMA Sono almeno cinque i punti di criticità emersi, in relazione al cronoprogramma per la ricostruzione recentemente presentato dal Comune, nella riflessione del movimento Appello per L'Aquila. In sintesi, a far storcere il naso, sono la mancanza di strumenti di verifica e controllo, le sovrapposizione degli strumenti di intervento previsti con quelli dell’attuale “filiera” autorizzativa degli interventi. La mancanza di qualsivoglia condivisione di tale programmazione con la cittadinanza e gli operatori della ricostruzione. Infine la tardività dello strumento, che ne farebbe, anziché uno strumento di "programmazione", un mero mezzo di "ricognizione" delle attività progettuali svolte. SOCIALE, 700MILA EURO PER GLI ASILI NIDO DEL CAPOLUOGO Con Delibera del 4 febbraio la Giunta regionale ha approvato il programma di indirizzo dei FAS con riferimento ai servizi di cura per l'infanzia. Con tale provvedimento, si stabilisce, tra l'altro, che 700.000 euro quota parte delle predette risorse PAR FAS, siano destinate a favore del Comune dell'Aquila con un intervento mirato, stante la perdurante situazione di criticita' e urgenza, determinata dal sisma del 6 aprile 2009, con riferimento al siste- ma dei servizi educativi per la prima infanzia. Per l'anno 2013 saranno messi a disposizione del territorio abruzzese a breve i rimanenti 2.3 milioni di euro previsti dal Piano. "Abbiamo a disposizione per l'Abruzzo complessivamente 6 milioni di cui 3 per l'annualita' in corso - ha dichiarato l'assessore alle Politiche sociali, Paolo Gatti, ed abbiamo ritenuto opportuno dedicare fin da subito una quota specifica per i servizi alla prima infanzia del- l'Aquila. Ci auguriamo che il Comune provveda rapidamente agli atti di propria competenza al fine di poter finanziare immediatamente la sostenibilita' di un servizio essenziale per i bambini e per le famiglie, tanto piu' nella citta' dell'Aquila. Nelle prossime settimane - ha concluso l'Assessore - renderemo disponibili i fondi FAS dedicati agli asili nido anche per gli altri territori d'Abruzzo". SMART CITY, RICONOSCIMENTO PER IL COMUNE DELL'AQUILA Il Comune dell’Aquila si è aggiudicato ieri mattina, insieme alle città di Roma e Firenze, il riconoscimento della prima edizione del Premio Smart City che si è tenuta in occasione della quarta edizione di Smau Business Roma. Il premio, per il progetto di ricostruzione della città in chiave 2.0, è stato consegnato all’assesore alla smart city Alfredo Moroni. "E’ stata per me una grande soddisfazione ricevere questo premio oggi. – ha commentato l’assessore Alfredo Moroni – Il nostro progetto è stato selezionato tra oltre 200 progetti di Comuni ed aziende private e questo non può essere che motivo di orgoglio per tutti noi. Poiché la selezione è stata effettuata da esperti ed in particolare, sotto la guida dell’osservatorio dei Comuni Italiani, il successo assume una dimensione ancora più significativa. Ci viene riconosciuta infatti – ha proseguito Moroni - non solo una capacità programmatica e strategica, ma anche un risultato effettivo. Il riconoscimento del nostro lavoro dunque sia nella ricostruzione sociale sia in quella fisica, non legato solo ad annunci ma ad opere concrete. La direzione intrapresa è quella giusta e il raggiungimento di questo obiettivo non è altro che uno stimolo a fare sempre meglio. Smart City per la città dell'Aquila è una necessità ed una responsabilità sia nei confronti dei cittadini di oggi che del cittadino del futuro. Diventa quindi imprescindibile– ha concluso l’assessore - la scelta strategica di impostare tutte le fasi della ricostruzione secondo modelli smart cities in ambito tecnologico, culturale e di condivisione con la cittadinanza delle scelte decisive. Questa impostazione ha permesso la nascita ed in alcuni casi la posa in opera, di una serie di progetti che, seppur attivi in ambiti separati, concorrono alla creazione di una visione organica del tessuto urbano. Un tessuto urbano pensato a misura d'uomo ed esaltato dall'uso delle moderne tecnologie applicative in ambito energetico, di reti, di e-governement e di edilizia". www.leditoriale.com (Fonte: Ufficio Stampa Comune dell'Aquila) 7 L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49 L’Aquila PALUMBO, PER UN CAMPUS UNIVERSITARIO ALLE C.A.S.E. DI ROIO Ripartire dall'università. Uno slogan troppe volte utilizzato senza però dare poi realmente seguito a quel percorso che dovrebbe porre l'università al centro delle scelte strategiche per lo sviluppo economico e sociale della nostra città. Mai come ora c'è bisogno di sostenere con risposte concrete l'attività dell'ateneo che con fatica sta cercando di uscire dalla situazione di provvisorietà che ha caratterizzato gli ultimi 4 anni. Non si può pertanto lasciar cadere nel silenzio l'appello del prof. Luongo rivolto agli enti locali e accompagnato da una serie di proposte che trovano la mia totale condivisione, ne tantomeno si può rifiutare la disponibilità manifestata dagli stessi docenti accademici a prestare la propria collaborazione per quanto riguarda gli aspetti tecnici e progettuali. Riportare gli studenti all'Aquila. Ad oggi questo rappresenta uno dei principali obiettivi che l'Amministrazione comunale dovrebbe perseguire. Non facciamoci ingannare dalla tenuta del numero delle iscrizioni ai livelli pre-sisma, elemento falsato dalla esenzione delle tasse universitarie; guardiamo piuttosto al fenomeno del pendolarismo che caratterizza la quotidianità di moltissimi ragazzi, che ben poco restituisce alla città in termini eco- nomici e che ancor meno da agli studenti stessi in termini di qualità della vita. In tal senso la proposta di prevedere un Campus universitario a Roio, da realizzarsi negli insediamenti del Progetto Case presenti e da attrezzare con tutti i servizi necessari a garantire una dignitosa e sana vita studentesca, rappresenta senz'altro un'idea condivisibile e lungimirante. Il rischio infatti è che nei prossimi anni le iscrizioni nel nostro Ateneo crollino a causa del ritorno ad un regime ordinario nel quale non siano previste più le agevolazioni sulle tasse universitarie e sui trasporti, e dalle difficoltà incontrate dagli studenti nella ricerca di alloggi comodi ed economici. Da qui la mia proposta: vista la decisione ormai acclarata del rientro della facoltà di Ingegneria presso la storica sede di Roio già a partire dal prossimo anno accademico, si chieda al Governo, in deroga alle ordinanze vigenti, la possibilità di assegnare da subito agli studenti universitari gli alloggi del progetto CASE che man mano si libereranno negli insediamenti di Roio. Si tratterebbe inizialmente di una minima percentuale che poco inciderebbe sul complessivo numero di alloggi destinati agli sfollati e che consentirebbe di trasformare gradualmente queste aree in campus universitario. Dobbiamo ridare spazio ai giovani, alla cultura e soprattutto dobbiamo far sì che per loro ci sia l'opportunità di studiare in un posto sicuro e adeguato alle loro esigenze. Invito pertanto l'Amministrazione a farsi innanzitutto carico di questo problema, attraverso una richiesta formale al Governo, e in secondo luogo a convocare subito un incontro con l'Ateneo finalizzato ad analizzare la fattibilità delle proposte formulate dal professor Luongo. Il consigliere comunale Stefano Palumbo (Pd) CONSULENTI UFFICIO SPECIALE, TINARI: "PIU' DI UNA PERPLESSITA'" Se non fosse stato per alcuni colleghi del Consiglio comunale – di opposizione – e per merito di qualche giornalista che ha voluto approfondire l’argomento, nessuno sarebbe venuto a conoscenza dei bandi per la selezione di 23 professionisti a servizio dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione. Contratti di collaborazione a tempo determinato, da 70mila euro per professionista. Dopo una procedura simile e la scheda parametrica, completamente sgradita agli ordini professionali, per la terza volta questo Ufficio si fa promotore di un’iniziativa che desta più di una perplessità e che viene attuata nella segretezza più assoluta. Alla faccia della trasparenza a suo tempo sbandierata dal Ministro Barca. Mi auguro che qualcuno dica al titolare dell’Ufficio, dottor Paolo Aielli, che non può gestire questa struttura come meglio crede. La selezione doveva essere quantomeno diffusa con comunicati formali dell’Ufficio Speciale attra- verso gli organi di informazione, e non solo pubblicata sul sito del Comune. Di privilegi e privilegiati ne abbiamo fin troppi. Il dottor Aielli cominciasse a far venire a lavorare all’Aquila le persone che, al momento, sostengono il suo superato nell’Ufficio Speciale; non è a Roma l’emergenza, è nella nostra città. Inoltre cominci davvero a fare un’opera di conoscenza del lavoro del suo Ufficio attraverso idonei sistemi promozionali (opuscoli, pubblicazioni e così via) e spieghi chiaramente quali saranno ora i tempi per il rilascio dei contributi per la ricostruzione. Ne abbiamo abbastanza di istituzioni che fanno confusio- ne nel problema più importante che abbiamo, quello della ricostruzione. Ne abbiamo abbastanza di personale che viene preso con metodi quantomeno particolari e che è destinato a rimanere precario q u i a l l ’ Aq u i l a. Se non intende cambiare modo di rapportarsi con la città, il titolare dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione se ne torni a casa. Non ci servono ulteriori carrozzoni che fagocitano denaro pubblico, che sono strutture commissariali mascherate e che non risolvono i problemi reali dei terremotati. Il Consigliere Comunale Roberto Tinari 8 L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49 Provincia L'AQUILA - AMATRICE, PIETRUCCI: "CHE FINE HA FATTO LA REGIONE?" È trascorso ormai più di un mese da quando, era l’undici febbraio, l’assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra ha convocato un incontro sulla superstrada L’Aquila - Amatrice, allo scopo di fare il punto sulla situazione. Sarò pedissequo e petulante ma non arretro di un centimetro dalla mia posizione nell’interesse dei cittadini dell’Aquila, di Pizzoli e più in generale di tutto l’alta valle dell’ Aterno. A seguito di quella riunione la Regione annunciò la volontà di portare a termine le relative conferenze dei servizi e di procedere con l’avvio dei lavori per il completamento dell’arteria, dall’importantissimo valore strategico per il nostro territorio. In quell’occasione ribadimmo come prima di procedere con il quaro lotto si sarebbero dovuti chiarire dove e quando trovare le risorse per portare avanti i lavori del terzo lotto. Da allora, tuttavia, nulla si è mosso e alle parole non hanno fatto seguito azioni concrete nonostante ripetuti solleciti da parte sia dello scrivente sia del Vice Presidente del Consiglio Regionale Giovanni D’Amico . Ricordo che vi sono ben 46 milioni di euro, 15 per il terzo lotto e 31 per il quarto, che aspettano di essere spesi. Il Comune dell’Aquila ha già realizzato le parti infrastrutturali di sua competenza, con il completamento di via delle Fiamme Gialle, nel tratto di collegamento con l’Aeroporto dei Parchi, i lavori alla Variante Sud, l’apertura del casello autostradale nella zona industriale di Pile e alla variante del Cermone. Così come sono stati prodotti tutti i pareri favorevoli richiesti. Nonostante tutto i finanziamenti restano al palo e un’infrastruttura di importanza fondamentale per L’Aquila e per la Regione Abruzzo, che da anni aspetta di essere realizzata, rimane solo l’ennesima incompiuta. Non vorrei che fosse confermato il mio iniziale sospetto circa l’utilità e il vero fine della riunione, convocata, lo ricordo, a pochi giorni dalle elezioni. Ho chiesto con forza che le risorse gia stanziate su altri interventi nella regione, che non si realizzeranno mai, o per problemi insuperabili di ordine tecnico o perché carenti del consenso delle popolazioni locali interessate, siano dirottate sul terzo lotto della strada de qua. E tale mia proposta aveva ricevuto un consenso di massima, unanime sia dalla regione sia dall’ANAS. Mi auguro pertanto che la l’Assessore Morra tranquillizzi tutti, cittadinanza e istituzioni, dando seguito a quanto annunciato ufficialmente in quell’occasione e ponendo fine a questo inquietante stato di stallo. Il consigliere provinciale Pierpaolo Pietrucci