Anno XIX n. 49 del 21 marzo 2013
Periodico Indipendente
Distribuzione gratuita
Come vampiri affamati, i boiardi di Stato
”SUCCHIANO” IL SANGUE DEI TERREMOTATI
Titolavamo ieri : “Lo Stato
con una mano dà e con l'altra prende”. Uno scandalo
che all'Aquila terremotata si
verifica giornalmente, con
somme di denaro distribuite
con favoritismi, incarichi e
consulenze. Tutti sperperi
che in questi quattro anni
vanno sempre più aumentando. Si iniziò con l'incarico affidato a Fintecna Spa,
per la verifica delle pratiche
della ricostruzione, in cambio di compensi milionari.
Da questo pozzo di San Patrizio che contiene i finanziamenti concessi, a vario
titolo, per la ricostruzione,
ognuno va e “pilucca” a
proprio piacimento. Ognuno
fa le sue assunzioni, ognuno
prende i propri tecnici di
fiducia e consulenti, ognuno
fa come crede.
Ed ognuno ha inviato le proprie aziende decotte ed in
situazioni fallimentari, per
rimpolparsi con i fondi del
terremoto dell'Aquila.
La Sogesid Spa, ad esempio, mandata dal Ministero
dell'Ambiente per un non
meglio identificato progetto
di riqualificazione della Cava ex Teges e la realizzazione del cosiddetto “Polo tecnologico di Barisciano
(Aq.)”, per lo stoccaggio, il
trattamento e lo smaltimento
delle macerie provenienti
dal sisma, con uno stanzia-
mento di circa 16 milioni di
euro.
Poi il progetto è stato bloccato e non se n'è saputo più
niente. C'è stata poi la vicenda del Formez alla quale
è stata affidata, dietro lauto
compenso, la gestione e l'organizzazione del tanto
chiacchierato “famoso concorsone”, che ha suscitato
ricorsi a non finire anche
per la fuga delle domande
d'esame e del cosiddetto
“concorsino”, ancora più
imbrogliato ed affatto trasparente.
Sino ad arrivare ad Invitalia
che approdò all'Aquila per
risolvere gli annosi problemi del Centro Turistico del
Gran Sasso ed invece si è
liberata di due cadaveri, incassando (per di più) ben
8milioni di euro.
La cosa buffa è che Invitalia
Spa (l'Agenzia nazionale per
l'attrazione di investimenti e
lo sviluppo d'impresa) che
dovrebbe agire su mandato
del Governo “per accrescere
la competitività del Paese,
ed in particolar modo del
Mezzogiorno”, invece di
aiutare questo desolato territorio, per di più terremotato,
gli ha sottratto i contributi
statali, stanziati per la bonifica ed il recupero ambientale di siti industriali in abbandono.
Ma lo sperpero dei finanziamenti statali stanziati “per la
ricostruzione”, non finisce
qui. Continua con l'ennesimo “Progetto di rilancio turistico” ideato dal solito
Cialente che chiese all'allora
ministro Passera, la possibilità di poter usufruire della
consulenza di Invitalia Spa
ed Italia Turismo, al fine di
stendere il solito “progetto
complessivo di sviluppo” (da relegare poi in un
cassetto), perché già condotto dall'OCSE e dal Ministero della Coesione Territoriale.
Come al solito, non è dato
sapere cosa sia stato disposto, poiché la trasparenza
sicuramente non alberga né
nel Comune né nel Ministero. Certamente ne ritroveremo il pagamento nei
“100milioni di euro”, fondi
messi a disposizione dal Cipe (Ripartizione Risorse del
fondo dello Sviluppo e la
Coesione, periodo 2013/2015 per la ripresa. I fondi
stanziati “per la ricostruzione”, e dedicati al rilancio,
potrebbero prendere quindi
altre vie. Sono ben poca cosa rispetto al deficit ed alle
ingenti perdite e contenziosi
giudiziari che Italia Turismo, notoriamente ha. Ben
poco sviluppo del turismo,
ma solo debiti e progetti fallimentari, spesso non effettuati. Se si pensa poi, che al
posto di Italia Sviluppo è
subentrata nella compagine
Fintecna Immobiliare, il
gioco è fatto. É notorio infatti che i conti di quest'ultima, sono in rosso fisso da
anni.
Ad Invitalia Spa ed Italia
Turismo, Cialente vuole affidare i fondi destinati alla
“valorizzazione del patrimonio naturale, storico e culturale, con particolare attenzione al polo di attrazione
dell'area (Gran Sasso) per il
turismo invernale ed estivo
e allo sviluppo di un sistema
di accoglienza diffusa”.
Non ho più parole.
Peppe Vespa
Direttore Responsabile: Giuseppe Vespa. Autorizzazione Tribunale di L’Aquila del 13/8/92, reg. giornali n°293 e-mail [email protected]
Direzione e amministrazione: via G. Caldora - Terminal Bus L.Natali , 67100 L’Aquila 0862405082 fax 0862422554 Stampato in proprio.
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L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49
L’Aquila
VIALE CORRADO IV, ARRIVA UN "TRATTURO" PER TAPPARE LA BOCCA AI COMMERCIANTI...
Partiamo da una considerazione. Gli oltre 160mila euro
rappresentano sicuramente
una svolta, per l'assetto viario
cittadino dovendo migliorare
il punto più nevralgico di accesso alla città.
C'è un piccolo problema.
Finora l'Amministrazione ha
mal gestito la tempistica dei
lavori, soprattutto le discusse
trattative con i commercianti
che hanno le attività che insistono nella zona, che non è
solo Viale Corrado IV , ma
anche via Roma.
Il contentino della riapertura
del 24, non è una strada, ma è
un "tratturo" per accontentare
i commercianti, per i quali,
teniamo a precisare, non facciamo servizi giornalistici a
chiamata.
Viene da ridere anche al tecnico Carlo Bolino, che intercet-
tiamo sul posto, anzi diciamo
che lo hanno "avvisato" in
tempo reale che siamo qui a
filmare.
L'Amministrazione per accontentare i commercianti realizzerà in tempi record, un nastro
d'asfalto provvisorio, per una
deviazione (ad imbuto) su
Viale Corrado IV. Facile immaginare il caos, a mali estremi però, estremi rimedi, e così
per tappare la bocca a qualche
commerciante, si fa questo ed
altro.
"Sarebbe bastato avere un po'
di pazienza" dice Bolino,
"perchè entro il 15 aprile aprirà la prima rotatoria delle tre
previste", assicura ai nostri
microfoni il solerte professionista, che ci fa vedere come in
poco meno di 78 ore, si fa un
imbocco di asfalto e si apre un
varco.
In questo modo però, la viabilità non scorre ma si attappa,
soprattutto perchè una carreggiata è chiusa e lo sarà per un
po'. Una nota consolatoria a
margine, è che stanno per essere ripiantati gli alberi in via
Paolucci, le messe a dimora
sono già segnate, e si tratterà
di Prunus nuovi di zecca.
Su www.leditoriale.com, servizio e testo di Matilde Albani, riprese, Elisabetta Di
Giorgio
L'AQUILA, "BOLLINI" DEL MINISTRO PER MONITORARE LA RICOSTRUZIONE
Da ieri mattina lo staff del
ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e del
responsabile dell'Ufficio speciale Paolo Aielli sono al centro storico dell'Aquila per affiggere 97 "bollini" su altrettanti edifici. L'operazione, gia'
annunciata dal ministro, serve
a "dare certezze" ai cittadini
che saranno, grazie alle indicazioni contenute nei cartelli, in
grado di "monitorare e, se
necessario, incalzare" le autorita' responsabili della ricostruzione. Sui "bollini" infatti ven-
gono indicati, tra l'altro, lo
stato di avanzamento delle
pratiche, i contributi erogati e
le date di inizio e apertura
cantieri.
L'azione di ieriprecede la giornata oggi, in cui il ministro
Barca e il sindaco Cialente e il
coordinatore Nusca renderanno conto pubblicamente delle
azioni compiute fino ad oggi e
delle tappe future della ricostruzione dei Comuni del Cratere.
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L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49
L’Aquila
INVITALIA, CENTRO TURISTICO ED EX FINMEK…
PRENDONO E POI SCAPPANO?
La società statale Invitalia, avrebbe dovuto salvare il Centro turistico del Gran
Sasso dal fallimento, ma nonostante le
promesse, gli agi e perfino le libere consulenze concesse alla discrezionalità del
presidente Comola, pescato proprio dagli
assetti Invitalia perché scongiurasse il
peggio, la spa comunale è sempre più a
rischio.
Invitalia è uno dei carrozzoni di Stato, un
po’ come le nostre società partecipate, è
stata creata per attrarre investimenti e
lavoro in particolar modo al sud, ma a
casa non ha portato un solo successo.
All’Aquila, non ha funzionato l’operazione sul Centro turistico, avevano perfino
un’opzione d’acquisto sulle quote azionarie, ma non hanno mai avuto intenzione
di sprecarsi più di tanto. Mentre doveva
compiersi il miracolo, Cialente ha fatto di
tutto perché avessero qualcosa in cambio,
e così gli ha fatto guadagnare sull’ex Finmek, comprando da Invitalia appunto,
l’ex sito industriale con fondi destinati in
realtà alla bonifica dell’area, pensando in
tal modo di blindare la certezza, della
ricapitalizzazione del Centro turistico. Le
cose hanno però preso un’altra piega.
Il Comune dell’Aquila non ha oggi fondi
sufficienti per bonificare il sito, mentre
quello che dovrebbe diventare incubatore
d’impresa, attraverso brevetti da produrre
in collaborazione con la Fondazione dell’Università dell’Aquila, rischia di restare
per l’ennesima volta una scatola vuota.
Una scatola pagata a caro prezzo, visto
che a quel presunto incubatore, sono arrivati anche i 2milioni e mezzo di euro
della gestione stralcio di Aldo Mancurti,
nient’affatto risolutivi per la ristrutturazione dell’ex mensa, né lo saranno per la
ripresa e la ricerca, perchè intorno agli
spin off, si è creato negli anni solo un
giro di favori, nepotismi e carriere universitarie.
Torniamo quindi ad Invitalia, che succhia
fondi da questo territorio in qualità di
consulente, come lo fa in tutto il sud d’Italia, senza essere risolutiva per rilanci
economici o attrattività d’impresa riuscendo solo a sopravvivere, come del
resto fanno tutte le partecipate d’Italia, in
un mare di debiti che alla fine copre lo
Stato. Società decotte dei Comuni, degli
enti locali e della pubblica amministrazione.
All’Aquila, non può sfuggire anche la
beffa. Invitalia, già Sviluppo Italia, ha
prodotto in quasi tutte le Regioni propaggini societarie poi evolute in altri assetti,
nella Regione Abruzzo, dopo intese, cessioni azionarie ed incorporazioni, nel
giugno del 2012 nasce Abruzzo Sviluppo
spa, per la promozione del sistema produttivo regionale. In questa società sono
transitati i tre incubatori d’impresa di
Avezzano, Mosciano Sant’Angelo e Sulmona, con personale qualificato e a costo
zero. “Portati in dote”, recitava un’agenzia regionale dell’assessore Castiglione
“da Sviluppo Italia Abruzzo”.
15mila mq. di capannoni gratis alla Regione, venduti invece a peso d’oro, da
quella stessa compagine, all’Aquila, ricca
di fondi per la ricostruzione post sisma.
E con questi presupposti, la futura ripresa
economica non può annunciarsi peggio.
Ed infatti Cialente nell’estate scorsa ha
scritto al ministro Passera chiedendo, per
il rilancio del turismo nel cratere, una
consulenza di Invitalia e della partecipata
Italia Turismo che nel mezzogiorno ha
generato solo perdite e debiti, neanche un
successo imprenditoriale o un rilancio
vero, eppure il Sindaco del capoluogo, è
ancora disposto a rischiare il tutto per
tutto, pur di servirsi di società romane
perdenti, che all’Aquila hanno preso soltanto.
Se questa è la ‘dogana’ dello Stato, cioè
un modo per riprendersi una quota parte
di quanto sta mettendo sulla ricostruzione, non possono certo credere che ce la
berremo come niente fosse, cornuti e
mazziati, come si suol dire. Almeno la
dignità, andrebbe lasciata integra.
PER UNA LIBERA INFORMAZIONE
Alessandra Cococcetta
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L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49
L’Aquila
Dalla caduta di Di Orio, una sola lezione:
URGE LA MORALIZZAZIONE DELL'ATENEO E...
TANTA CULTURA
Dopo la vergognosa lettera di Di Orio,
inviata a tutte le componenti dell'Università, appena dopo il suo rinvio a giudizio
con la gravissima accusa di truffa ed abuso d'ufficio, immediata la lettera (di replica?) del Decano dell'Università Aniello
Russo Spena.
Sono gli ultimi atti, solo in ordine di tempo, di un'Università che ha raggiunto i
minimi storici tanto da precipitare nella
graduatoria nazionale; senza pensare al
fatto che con gli ultimi decreti attuativi
firmati dal ministro Profumo, l'Ateneo
aquilano potrebbe avere un ulteriore declassamento, con la chiusura di numerosi
corsi di laurea, non essendo nelle condizioni di rispettare una serie di parametri,
che permettono di ottenere l'accreditamento ministeriale.
Al fine di evitare il tracollo, nel quale
proprio il rettore Di Orio l'ha fatta precipitare con la sua sconsiderata gestione
clientelare, l'Università ha bisogno di uno
scatto di reni che solo un rettore colto
potrà ridare, al fine di aumentare il livello
di offerta formativa, attraverso un'alta
specializzazione nel campo della ricerca.
La colpa di questa distruzione, non è solo
di Di Orio, ma anche del famoso “cerchio
magico” di cui lui si è circondato, formato da quei docenti spesso assunti con
sistemi clientelari, molto spesso perseguibili penalmente. Ma, se non vogliamo
continuare a piangerci addosso, sulla
pessima gestione Di Orio va messo un
pesantissimo macigno, al fine di poter
guardare con serenità al futuro. In special
modo se vogliamo che la nostra Università, “questa grande industria della cultura”
possa riconquistare il ruolo che le spetta,
con una ricostruzione morale, scientifica,
culturale, diventando traino della ricostruzione, non solo urbanistica, della città
terremotata.
Da dove vogliamo cominciare? Sicuramente dalla scelta oculata di una nuova
governance che non può, evidentemente,
nascere da una costola del precedente
rettore ed anzi da essa dovrà esserci una
discontinuità assoluta.
Né è possibile pensare che la soluzione
possa passare con la furbata di assistere
all'elezione della preside della facoltà di
Medicina Maria Grazia Cifone (spesso
corresponsabile con Di Orio), o del preside della facoltà di Economia Fabrizio
Politi, fedelissimo di Di Orio; si rischierebbe di cadere dalla padella nella brace,
perché significherebbe continuare la vecchia gestione di “dioriana” memoria.
Sarebbe come continuare l'andazzo delle
assunzioni e dei concorsi taroccati, la
miseria culturale di un insegnamento dato
a persone senza il necessario curriculum
di studi, con una ricerca scientifica arretrata ed obsoleta.
A questo livello hanno ridotto 9 anni
della tirannide di Di Orio, e da qui si deve ripartire per rifondare “la Cultura”
dell'Università dell'Aquila. Anche il disfacimento culturale, sociale ed economico della città, è dipeso dall'abbassamento
della cultura generale dell'Ateneo aquilano.
Anche la politica aquilana è scaduta per
mancanza di quella cultura che una volta
era il fiore all'occhiello degli aquilani.
Altri tempi.
Da qui, l'avvio di una nuova era, nel
segno della discontinuità assoluta, dell'etica e della morale.
Peppe Vespa
IN CONSIGLIO COMUNALE, INTERROGAZIONI E ORDINI DEL GIORNO
Si ricorda che il Consiglio
comunale torna riunirsi oggi
giovedì 21 marzo, alle ore 15,
in seduta straordinaria, nella
sala “Sandro Spagnoli” di palazzo dell’Emiciclo (via M.
Jacobucci 4). All’attenzione
dell’assemblea l’interrogazione del consigliere comunale
Angelo Mancini sul
“Presidente CTGS Spa”.
Verranno quindi discussi i
seguenti ordini del giorno:
quello del Consigliere comunale Daniele ed altri sul
“presidente del Centro Turistico del Gran Sasso”, quello di
Masciocco sulla “ Realizzazione centri antiviolenza e di aggregazione per le donne, in
attuazione dell’art. 10 OPCM
3978/2011 – Decreto 134 del
Commissario Delegato per la
ricostruzione”, quello di Veri-
ni e Mancini su “ Utenze consumi Progetto CASE e MAP.
Ulteriore proposta di rateizzazione” e quello di Di Cesare
sul “riconoscimento cittadinanza onoraria ai minori nati
nel territorio italiano, figli di
immigrati regolari, residenti
all’Aquila”. All’attenzione
dell’assemblea l’interpellanza
del consigliere comunale Daniele sul “Problema Sicurez-
za”. Infine all’ordine del giorno anche il riconoscimento
della legittimità di alcuni debiti fuori bilancio e i criteri operativi per la programmazione
della ricostruzione privata nei
centri storici del Comune di
L’Aquila.
(Fonte: Ufficio stampa
Comune dell'Aquila)
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L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49
L’Aquila
ZONA FRANCA, CONFCOMMERCIO CHIEDE PROROGA DEI TERMINI
La Confcommercio dell'Aquila, in una nota
del direttore, Celso Cioni, e del Presidente,
Roberto Donatelli, chiede, alla luce delle varie problematiche emerse nel corso
degli incontri con i Dirigenti del Ministero
competente e nelle riunioni svolte a livello
associativo, una proroga della scadenza del
termine previsto al 10 Aprile per la presentazione delle domande volte ad ottenere le
agevolazioni relative alla Zona Franca Urbana, in modo da favorire un più corposo
numero di istanze visto che ne risultano
finora presentate solo una sessantina a fronte di migliaia di potenziali beneficiari.
In tal senso la Confcommercio ha provveduto ad inviare una apposita richiesta al
Ministro Barca.
FRATTALE, APPELLO CONTRO GLI "AVVENTURIERI" DELLA RICOSTRUZIONE
Negli ultimi tempi giungono
voci allarmanti sul verificarsi di
un fenomeno che potrebbe aggiungersi alle mille complicazioni con cui deve fare i
conti la ricostruzione post sismica. Grandi gruppi dell’edilizia,
che hanno incamerato contratti
di affidamento lavori
per centinaia di migliaia di euro,
stanno portando i registri in
tribunale e avviando la vendita
di rami d’azienda ad altri grandi
marchi dell’edilizia.
Nella compravendita, ovviamente, la ditta subentrante avre b b e t u t t o l’ i n t e re s se
a rigettare l’accollamento del
debito pregresso con fornitori e
subappaltatori, relativo
ai cantieri già avviati e non
completati, accollandosi solamente la responsabilità dei nuovi contratti. Questo meccanismo
va fermato subito. Una pratica
di questo tipo metterebbe in
grave pericolo proprio la parte
più fragile dell’imprenditoria
locale fatta di piccole imprese
ed esercizi di fornitura di materiali edili con i loro dipendenti,
esponendo anch’essi al rischio
di fallimento e minando alla
base la ricostruzione nel cratere
che rischia di impantanarsi in
infinite grane giudiziarie.
E’ già successo in altre ricostruzioni post sismiche, ancora oggi
alle prese con tribunali e carte
bollate e con cittadini nei container dopo decenni.
L’ANCE L’Aquila invita a vigilare tutti i soggetti che hanno
c o n t a t ti c on l e i mp rese: amministratori di condominio, direttori dei lavori, sindaci,
responsabili uffici speciali, presidenti dei consorzi e semplici cittadini, attraverso un’accurata indagine preventiva
sui soggetti a cui si affidano i
lavori ed anche con una contrattualistica previdente ed accorta
che comprenda anche l’eventualità del rischio di cessione attività
da
parte
della
ditta titolare del cantie-
re. Vengano introdotte, se necessario, regole più severe contro l’eventualità di avventurieri dell’edilizia che attraverso
l’accaparramento di contratti nel
cratere e la successiva cessione
di rami d’azienda potrebbero
cercare di ripianare, in maniera
premeditata, situazioni debitorie
preesistenti. L’unico limite sul
numero di contratti possibile per
un’impresa edile è dato dalle potenzialità funzionali ed
economiche della stessa di farvi
fronte. Capacità che vanno verificate prima dell’affidamento, da parte di chi è responsabile del processo. La buona
ricostruzione, oltre che degli
edili, è in mano loro.
Il Presidente
Gianni Frattale
SICUREZZA E FURTI NELLE ABITAZIONI, L'INTERPELLANZA DI DANIELE
Nel Consiglio comunale del 21
marzo, si discuterà finalmente
della interpellanza da me depositata il 16 gennaio scorso,
inerente il problema dei numerosissimi furti subiti dai cittadini aquilani nelle proprie abitazioni dal 6 aprile ad oggi.
Negli ultimi mesi è notevolmente aumentata la paura nei
cittadini e la percezione di
insicurezza.
La situazione di degrado e di
abbandono della “zona rossa”
e del centro storico ha incentivato il moltiplicarsi di furti e
di danneggiamenti negli edifici
che, negli ultimi tempi, si sono
verificati anche nelle abitazioni delle periferie.
Come mai si ricorda nella storia della nostra città, si è anche
recentemente subito l’odioso e sicurezza pubblica, reputo Ho pertanto chiesto di rendere
crimine di vedere depredati i sia importante fornire un se- noto, sentiti il prefetto ed il
cimiteri cittadini di gronde di gnale forte ai cittadini che si questore, il numero delle denunce di furto dal 6 aprile 2009.
Anche solo portare all’attenzione della città questa problematica può fungere da deterrente nei confronti di chi compie atti criminali e da incentivo
alle autorità competenti in
materia, affinché inviino, come più volte richiesto dal consiglio comunale, un maggior
numero di rappresentanti delle
forze dell’ordine a presidiare
la sicurezza dei residenti.
rame ed altri manufatti prezio- trovano in un clima di sempre
si.
maggiore spaesamento riguarIl consigliere comunale
Anche se l’amministrazione do un tema così sentito e che
Raffaele Daniele
non è direttamente competente tocca le persone nel proprio
riguardo le questioni di ordine intimo.
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L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49
L’Aquila
APPELLO PER L'AQUILA, SULLE CRITICITA' DEL CRONOPROGRAMMA
Sono almeno cinque i punti di criticità
emersi, in relazione al cronoprogramma
per la ricostruzione recentemente presentato dal Comune, nella riflessione del
movimento Appello per L'Aquila. In sintesi, a far storcere il naso, sono la mancanza di strumenti di verifica e controllo,
le sovrapposizione degli strumenti di intervento previsti con quelli dell’attuale
“filiera” autorizzativa degli interventi.
La mancanza di qualsivoglia condivisione
di tale programmazione con la cittadinanza e gli operatori della ricostruzione. Infine la tardività dello strumento, che ne
farebbe, anziché uno strumento di
"programmazione", un mero mezzo di
"ricognizione" delle attività progettuali
svolte.
SOCIALE, 700MILA EURO PER GLI ASILI NIDO DEL CAPOLUOGO
Con Delibera del 4 febbraio la Giunta
regionale ha approvato il programma di
indirizzo dei FAS con riferimento ai servizi di cura per l'infanzia. Con tale provvedimento, si stabilisce, tra l'altro, che
700.000 euro quota parte delle predette
risorse PAR FAS, siano destinate a favore
del Comune dell'Aquila con un intervento
mirato, stante la perdurante situazione di
criticita' e urgenza, determinata dal sisma
del 6 aprile 2009, con riferimento al siste-
ma dei servizi educativi per la prima infanzia. Per l'anno 2013 saranno messi a
disposizione del territorio abruzzese a
breve i rimanenti 2.3 milioni di euro previsti dal Piano. "Abbiamo a disposizione
per l'Abruzzo complessivamente 6 milioni
di cui 3 per l'annualita' in corso - ha dichiarato l'assessore alle Politiche sociali,
Paolo Gatti, ed abbiamo ritenuto opportuno dedicare fin da subito una quota specifica per i servizi alla prima infanzia del-
l'Aquila. Ci auguriamo che il Comune
provveda rapidamente agli atti di propria
competenza al fine di poter finanziare
immediatamente la sostenibilita' di un
servizio essenziale per i bambini e per le
famiglie, tanto piu' nella citta' dell'Aquila.
Nelle prossime settimane - ha concluso
l'Assessore - renderemo disponibili i fondi FAS dedicati agli asili nido anche per
gli altri territori d'Abruzzo".
SMART CITY, RICONOSCIMENTO PER IL COMUNE DELL'AQUILA
Il Comune dell’Aquila si è
aggiudicato ieri mattina, insieme alle città di Roma e Firenze, il riconoscimento della
prima edizione del Premio
Smart City che si è tenuta in
occasione della quarta edizione di Smau Business Roma. Il
premio, per il progetto di ricostruzione della città in chiave
2.0, è stato consegnato all’assesore alla smart city Alfredo
Moroni.
"E’ stata per me una grande
soddisfazione ricevere questo
premio oggi. – ha commentato
l’assessore Alfredo Moroni –
Il nostro progetto è stato selezionato tra oltre 200 progetti di
Comuni ed aziende private e
questo non può essere che
motivo di orgoglio per tutti
noi. Poiché la selezione è stata
effettuata da esperti ed in particolare, sotto la guida dell’osservatorio dei Comuni Italiani,
il successo assume una dimensione ancora più significativa.
Ci viene riconosciuta infatti –
ha proseguito Moroni - non
solo una capacità programmatica e strategica, ma anche un
risultato effettivo. Il riconoscimento del nostro lavoro dunque sia nella ricostruzione
sociale sia in quella fisica, non
legato solo ad annunci ma ad
opere concrete. La direzione
intrapresa è quella giusta e il
raggiungimento di questo obiettivo non è altro che uno
stimolo a fare sempre meglio.
Smart City per la città dell'Aquila è una necessità ed una
responsabilità sia nei confronti
dei cittadini di oggi che del
cittadino del futuro. Diventa
quindi imprescindibile– ha
concluso l’assessore - la scelta
strategica di impostare tutte le
fasi della ricostruzione secondo modelli smart cities in ambito tecnologico, culturale e di
condivisione con la cittadinanza delle scelte decisive. Questa
impostazione ha permesso la
nascita ed in alcuni casi la
posa in opera, di una serie di
progetti che, seppur attivi in
ambiti separati, concorrono
alla creazione di una visione
organica del tessuto urbano.
Un tessuto urbano pensato a
misura d'uomo ed esaltato dall'uso delle moderne tecnologie
applicative in ambito energetico, di reti, di e-governement e
di edilizia".
www.leditoriale.com
(Fonte: Ufficio Stampa
Comune dell'Aquila)
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L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49
L’Aquila
PALUMBO, PER UN CAMPUS UNIVERSITARIO ALLE C.A.S.E. DI ROIO
Ripartire dall'università. Uno slogan
troppe volte utilizzato senza però dare
poi realmente seguito a quel percorso che
dovrebbe porre l'università al centro delle
scelte strategiche per lo sviluppo economico e sociale della nostra città. Mai
come ora c'è bisogno di sostenere con
risposte concrete l'attività dell'ateneo che
con fatica sta cercando di uscire dalla
situazione di provvisorietà che ha caratterizzato gli ultimi 4 anni.
Non si può pertanto lasciar cadere nel
silenzio l'appello del prof. Luongo rivolto agli enti locali e accompagnato da una
serie di proposte che trovano la mia totale condivisione, ne tantomeno si può
rifiutare la disponibilità manifestata dagli
stessi docenti accademici a prestare la
propria collaborazione per quanto riguarda gli aspetti tecnici e progettuali.
Riportare gli studenti all'Aquila. Ad oggi
questo rappresenta uno dei principali
obiettivi che l'Amministrazione comunale dovrebbe perseguire. Non facciamoci
ingannare dalla tenuta del numero delle
iscrizioni ai livelli pre-sisma, elemento
falsato dalla esenzione delle tasse universitarie; guardiamo piuttosto al fenomeno
del pendolarismo che caratterizza la quotidianità di moltissimi ragazzi, che ben
poco restituisce alla città in termini eco-
nomici e che ancor meno da agli studenti
stessi in termini di qualità della vita.
In tal senso la proposta di prevedere un
Campus universitario a Roio, da realizzarsi negli insediamenti del Progetto Case presenti e da attrezzare con tutti i servizi necessari a garantire una dignitosa e
sana vita studentesca, rappresenta senz'altro un'idea condivisibile e lungimirante.
Il rischio infatti è che nei prossimi anni le
iscrizioni nel nostro Ateneo crollino a
causa del ritorno ad un regime ordinario
nel quale non siano previste più le agevolazioni sulle tasse universitarie e sui trasporti, e dalle difficoltà incontrate dagli
studenti nella ricerca di alloggi comodi
ed economici. Da qui la mia proposta:
vista la decisione ormai acclarata del
rientro della facoltà di Ingegneria presso
la storica sede di Roio già a partire dal
prossimo anno accademico, si chieda al
Governo, in deroga alle ordinanze vigenti, la possibilità di assegnare da subito
agli studenti universitari gli alloggi del
progetto CASE che man mano si libereranno negli insediamenti di Roio. Si tratterebbe inizialmente di una minima percentuale che poco inciderebbe sul complessivo numero di alloggi destinati agli
sfollati e che consentirebbe di trasformare gradualmente queste aree in campus
universitario.
Dobbiamo ridare spazio ai giovani, alla
cultura e soprattutto dobbiamo far sì che
per loro ci sia l'opportunità di studiare in
un posto sicuro e adeguato alle loro esigenze.
Invito pertanto l'Amministrazione a farsi
innanzitutto carico di questo problema,
attraverso una richiesta formale al Governo, e in secondo luogo a convocare
subito un incontro con l'Ateneo finalizzato ad analizzare la fattibilità delle proposte formulate dal professor Luongo.
Il consigliere comunale
Stefano Palumbo (Pd)
CONSULENTI UFFICIO SPECIALE, TINARI: "PIU' DI UNA PERPLESSITA'"
Se non fosse stato per alcuni
colleghi del Consiglio comunale – di opposizione – e per
merito di qualche giornalista
che ha voluto approfondire
l’argomento, nessuno sarebbe
venuto a conoscenza dei bandi
per la selezione di 23 professionisti a servizio dell’Ufficio
Speciale per la Ricostruzione.
Contratti di collaborazione a
tempo determinato, da 70mila
euro per professionista.
Dopo una procedura simile e
la scheda parametrica, completamente sgradita agli ordini
professionali, per la terza volta questo Ufficio si fa promotore di un’iniziativa che desta
più di una perplessità e che
viene attuata nella segretezza
più assoluta. Alla faccia della
trasparenza a suo tempo sbandierata dal Ministro Barca.
Mi auguro che qualcuno dica
al titolare dell’Ufficio, dottor
Paolo Aielli, che non può gestire questa struttura come
meglio crede. La selezione
doveva essere quantomeno
diffusa con comunicati formali dell’Ufficio Speciale attra-
verso gli organi di informazione, e non solo pubblicata sul
sito
del
Comune.
Di privilegi e privilegiati ne
abbiamo fin troppi. Il dottor
Aielli cominciasse a far venire
a lavorare all’Aquila le persone che, al momento, sostengono il suo superato nell’Ufficio
Speciale; non è a Roma l’emergenza, è nella nostra città.
Inoltre cominci davvero a fare
un’opera di conoscenza del
lavoro del suo Ufficio attraverso idonei sistemi promozionali (opuscoli, pubblicazioni e così via) e spieghi chiaramente quali saranno ora i tempi per il rilascio dei contributi
per la ricostruzione.
Ne abbiamo abbastanza di
istituzioni che fanno confusio-
ne nel problema più importante che abbiamo, quello della
ricostruzione. Ne abbiamo
abbastanza di personale che
viene preso con metodi quantomeno particolari e che è
destinato a rimanere precario
q u i
a l l ’ Aq u i l a.
Se non intende cambiare modo di rapportarsi con la città, il
titolare dell’Ufficio Speciale
per la Ricostruzione se ne
torni a casa. Non ci servono
ulteriori carrozzoni che fagocitano denaro pubblico, che
sono strutture commissariali
mascherate e che non risolvono i problemi reali dei terremotati.
Il Consigliere Comunale
Roberto Tinari
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L’Aquila 21 marzo 2013 n. 49
Provincia
L'AQUILA - AMATRICE, PIETRUCCI: "CHE FINE HA FATTO LA REGIONE?"
È trascorso ormai più di un mese da quando, era l’undici febbraio, l’assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra ha
convocato un incontro sulla superstrada
L’Aquila - Amatrice, allo scopo di fare il
punto sulla situazione. Sarò pedissequo e
petulante ma non arretro di un centimetro
dalla mia posizione nell’interesse dei cittadini dell’Aquila, di Pizzoli e più in generale di tutto l’alta valle dell’ Aterno.
A seguito di quella riunione la Regione
annunciò la volontà di portare a termine
le relative conferenze dei servizi e di procedere con l’avvio dei lavori per il completamento dell’arteria, dall’importantissimo valore strategico per il nostro territorio. In quell’occasione ribadimmo come
prima di procedere con il quaro lotto si
sarebbero dovuti chiarire dove e quando
trovare le risorse per portare avanti i lavori del terzo lotto.
Da allora, tuttavia, nulla si è mosso e alle
parole non hanno fatto seguito azioni concrete nonostante ripetuti solleciti da parte
sia dello scrivente sia del Vice Presidente
del Consiglio Regionale Giovanni D’Amico .
Ricordo che vi sono ben 46 milioni di
euro, 15 per il terzo lotto e 31 per il quarto, che aspettano di essere spesi.
Il Comune dell’Aquila ha già realizzato le
parti infrastrutturali di sua competenza,
con il completamento di via delle Fiamme
Gialle, nel tratto di collegamento con l’Aeroporto dei Parchi, i lavori alla Variante
Sud, l’apertura del casello autostradale
nella zona industriale di Pile e alla variante del Cermone. Così come sono stati
prodotti tutti i pareri favorevoli richiesti.
Nonostante tutto i finanziamenti restano
al palo e un’infrastruttura di importanza
fondamentale per L’Aquila e per la Regione Abruzzo, che da anni aspetta di
essere realizzata, rimane solo l’ennesima
incompiuta. Non vorrei che fosse confermato il mio iniziale sospetto circa l’utilità
e il vero fine della riunione, convocata, lo
ricordo, a pochi giorni dalle elezioni. Ho
chiesto con forza che le risorse gia stanziate su altri interventi nella regione, che
non si realizzeranno mai, o per problemi
insuperabili di ordine tecnico o perché
carenti del consenso delle popolazioni
locali interessate, siano dirottate sul terzo
lotto della strada de qua. E tale mia proposta aveva ricevuto un consenso di massima, unanime sia dalla regione sia dall’ANAS.
Mi auguro pertanto che la l’Assessore
Morra tranquillizzi tutti, cittadinanza e
istituzioni, dando seguito a quanto annunciato ufficialmente in quell’occasione e
ponendo fine a questo inquietante stato di
stallo.
Il consigliere provinciale
Pierpaolo Pietrucci
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Numero 49 del 21 marzo 2013