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Cristina Cavazzuti, Laura Gandola,
Roberto Odone
Terra, acqua, aria
Capitolo 7. Atmosfera: il tempo e il
clima
1. Formazione delle nuvole e precipitazioni
2. Il tempo atmosferico e il clima
3. La classificazione dei climi
4. Le regioni climatiche in Italia
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Lezione 2
Formazione delle
nuvole e precipitazioni
1. Il vapore acqueo condensa
quando si raggiunge la temperatura
di rugiada
L’umidità assoluta dell’aria dipende dalla temperatura.
L’umidità relativa è la quantità di vapore acqueo contenuto in
un metro cubo d’aria rispetto alla quantità massima che
potrebbe essere contenuta nello stesso volume a quella
temperatura.
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2. Quando il vapore acqueo
condensa a livello del suolo, si
forma la nebbia
Il suolo freddo abbassa la temperatura dell’aria che si trova
a suo diretto contatto e l’umidità presente negli strati bassi
condensa formando la nebbia di irraggiamento.
La nebbia di avvezione si origina quando l’aria calda e
umida giunge in una zona fredda: è tipica delle coste.
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3. Le nuvole si formano per
raffreddamento di masse d’aria calda
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4. Le nuvole si formano quando una
massa d’aria calda si raffredda
salendo di quota
Salendo, l’aria calda e umida incontra temperature sempre più
basse e il vapore acqueo condensa. Le nuvole si possono
formare anche quando si incontrano due masse d’aria con
temperatura e umidità diverse.
Una massa d’aria è una
porzione di troposfera che
possiede al suo interno
condizioni omogenee di
umidità e temperatura.
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5. Due masse d’aria che si incontrano
possono dare origine a un fronte
Se una massa d’aria fredda
s’incunea sotto una massa d’aria
calda, spingendola verso l’alto,
la superficie di contatto tra le
due è un fronte freddo.
Se una massa d’aria calda si
muove sopra una massa
d’aria fredda, si forma un
fronte caldo.
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5. Due masse d’aria che si incontrano
possono dare origine a un fronte
Se un fronte caldo e un fronte freddo vengono a contatto, si
forma un fronte occluso. Il fronte occluso genera
precipitazioni e nubi miste.
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6. Le precipitazioni atmosferiche:
pioggia o neve
Se la temperatura interna di una nuvola è
superiore a 0°C, la nuvola contiene
goccioline d’acqua; se è molto inferiore allo
zero sono presenti cristalli di ghiaccio.
• Se durante la loro caduta i cristalli di ghiaccio incontrano
strati d’aria più caldi, fondono e si ha la pioggia.
• Se la temperatura al suolo è inferiore a 0°C, i cristalli di
ghiaccio si aggregano tra loro e si ha la neve.
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7. La grandine è un tipo di
precipitazione particolarmente
distruttiva
Nella nuvola a forte sviluppo verticale si trovano i germi di
ghiaccio. Le goccioline solidificano attorno ai germi di ghiaccio
dando origine ai primi granelli di nevischio, che si scontrano
con altre goccioline che solidificano rivestendoli di uno strato
di ghiaccio: in questo modo di forma la grandine.
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8. Il temporale è accompagnato da
fulmini e tuoni
Le nuvole in cui si formano i temporali sono cumuliformi e
sono attraversate da violente correnti ascendenti e
discendenti che, per strofinìo, provocano l’accumularsi di
cariche elettriche positive e negative. Si generano così
differenze di potenziale elettrico che sono la causa dei
fulmini.
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8. Il temporale è accompagnato da
fulmini e tuoni
Il fenomeno elettrico è seguito da un fenomeno acustico: il
tuono.
Il fulmine scalda intensamente l’aria e la fa espandere molto
rapidamente in modo simile a un’esplosione.
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Lezione 2
Il tempo atmosferico e
il clima
9. Il clima di una regione è
determinato dalle condizioni
meteorologiche medie
Le condizioni
meteorologiche
determinano il tempo
atmosferico.
Osservando per diversi anni il susseguirsi delle condizioni
meteorologiche medie riferite a un determinato luogo,
notiamo che si ripetono sostanzialmente invariate,
determinando così il clima di quel luogo.
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10. Il clima dipende dalla latitudine e
dalla distribuzione delle terre emerse
La distribuzione dei diversi climi segue un andamento
quasi coincidente con i paralleli, tanto che si parla di
fasce climatiche.
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11. A livello locale il clima è
influenzato da diversi fattori
L’altitudine, la disposizione delle catene montuose rispetto alla
direzione dei venti dominanti e la copertura vegetale
contribuiscono a determinare il clima locale.
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12. I climi della Terra hanno subìto
nel tempo variazioni periodiche
Nel passato geologico del nostro pianeta, periodi di freddo
intenso, denominati glaciazioni, si sono alternati a periodi più
caldi detti periodi interglaciali.
Alcuni studiosi ritengono che le
condizioni astronomiche
favorevoli all’instaurarsi di un
nuovo periodo glaciale si
potrebbero verificare tra circa
23 000 anni.
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13. Il clima cambia anche a causa
dell’attività umana
Negli ultimi due secoli l’effetto serra è notevolmente
aumentato a causa, soprattutto, dell’immissione
nell’atmosfera di quantità sempre crescenti di gas serra.
L’aumento della temperatura media globale sta
provocando lo scioglimento dei ghiacci in diverse parti del
nostro pianeta e l’innalzamento del livello del mare.
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Lezione 3
La classificazione dei
climi
14. I climi caldi e umidi sono tipici di
vaste aree situate nella fascia
compresa tra i Tropici
Una comunità biologica che vive in stretta relazione con
l’ambiente fisico che la ospita è detta bioma.
I biomi delle regioni intertropicali sono
• la foresta pluviale;
• la savana;
• la giungla.
Le attività umane come il disboscamento minacciano
soprattutto la conservazione di giungla e foresta pluviale.
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14. I climi caldi e umidi sono tipici di
vaste aree situate nella fascia
compresa tra i Tropici
Il clima equatoriale è caratterizzato da escursioni termiche
molto ridotte e da piogge frequenti. La vegetazione tipica è la
foresta pluviale, che è costituita da piante molto verdi e
rigogliose, con alberi molto alti e molto vicini tra loro.
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14. I climi caldi e umidi sono tipici di
vaste aree situate nella fascia
compresa tra i Tropici
Il clima tropicale è caratterizzato da piogge scarse ma
concentrate nella stagione delle piogge; il bioma tipico delle
regioni a clima tropicale è la savana, caratterizzata da enormi
distese di piante erbacee, arbusti e pochi alberi isolati.
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14. I climi caldi e umidi sono tipici di
vaste aree situate nella fascia
compresa tra i Tropici
Il clima monsonico è caratterizzato da una stagione secca e
da una piovosa; la vegetazione tipica è la giungla, in cui gli
alberi perdono le foglie durante la stagione secca.
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15. Il paesaggio desertico è tipico
dei climi aridi
La caratteristica principale dei climi aridi è la scarsità delle
precipitazioni. Ci sono due sottotipi climatici:
• il clima desertico freddo ospita i deserti freddi: la
temperatura media annua è inferiore a 18°C e ha forti
escursioni termiche giornaliere e stagionali.
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15. Il paesaggio desertico è tipico
dei climi aridi
• il clima desertico caldo ospita il bioma del deserto caldo: la
temperatura media annua è superiore a 18°C e le escursioni
termiche sono solo giornaliere ma molto forti.
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16. I climi temperati sono
caratteristici delle regioni situate alle
medie latitudini
Nelle zone caratterizzate dai climi temperati le
precipitazioni sono moderate e gli inverni non troppo rigidi.
Ci sono due principali sottotipi climatici:
• il clima mediterraneo;
• il clima temperato fresco.
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16. I climi temperati sono
caratteristici delle regioni situate alle
medie latitudini
Il clima mediterraneo è caratterizzato da lunghe estati
secche e calde alle quali seguono autunni e inverni piovosi e
miti. La vegetazione tipica è costituita dalla macchia
mediterranea.
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16. I climi temperati sono
caratteristici delle regioni situate alle
medie latitudini
Il clima temperato fresco è caratterizzato da estati fresche e
inverni miti e ne esistono due varianti: quello delle zone
interne ai continenti e quello delle zone costiere oceaniche.
La vegetazione è molto
rigogliosa: è costituita
dalla foresta decidua,
chiamata anche foresta
a latifoglie.
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17. I climi freddi presentano lunghi
inverni ed estati brevi
I climi freddi sono diffusi nelle zone continentali e sono
caratterizzati da lunghi inverni ed estati brevi e fresche.
Si suddividono in due sottotipi:
• il clima freddo con estate calda;
• il clima freddo con inverno prolungato.
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17. I climi freddi presentano lunghi
inverni ed estati brevi
Il clima freddo con estate calda è caratterizzato da inverni
che durano fino ad otto mesi e da estati brevi, ma
relativamente calde. Accanto alle foreste a latifoglie ci sono
distese di erbe e rari arbusti della steppa o della prateria.
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17. I climi freddi presentano lunghi
inverni ed estati brevi
Il clima freddo a inverno prolungato è tipico delle zone
più a nord rispetto alla foresta a latifoglie; le estate sono più
brevi e fresche, le precipitazioni scarse. La foresta di
conifere di gran lunga più estesa è la taiga siberiana.
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18. Nelle regioni polari non esiste
una stagione calda
I climi delle regioni polari sono detti nivali e sono
caratterizzati dall’assenza di una stagione calda: la
temperatura non sale mai sopra i 10°C. Ai limiti dei ghiacci
perenni si sviluppa la tundra, la cui vegetazione è scarsa
e costituita prevalentemente da muschi e licheni.
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Lezione 5
Le regioni climatiche
in Italia
19. L’Italia presenta un andamento
climatico complesso
Per studiare le condizioni climatiche italiane in maggior
dettaglio occorre tener presente le seguenti considerazioni:
1. le Alpi rappresentano una barriera difficile da superare
per le masse d’aria fredda artiche o siberiane;
2. la presenza degli Appennini determina una differenza
climatica tra il versante adriatico e quello tirrenico;
3. la Sicilia e le regioni del sud della penisola risentono
del clima subtropicale della vicina Africa.
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20. Il territorio italiano è suddiviso in
sei diverse regioni climatiche
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20. Il territorio italiano è suddiviso in
sei diverse regioni climatiche
Il clima della regione alpina: le
località delle Alpi poste oltre i
3500 m hanno un clima nivale con
nevi perenni. Le aree alpine al di
sopra dei 2000 m sono
interessate da un clima freddo.
Il clima della regione padanoveneta: questa regione è
caratterizzata da un clima
continentale con inverni freddi ed
estati calde.
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20. Il territorio italiano è suddiviso in
sei diverse regioni climatiche
Il clima appenninico si può
definire temperato fresco, con
precipitazioni prevalentemente
invernali e autunnali.
Il clima della regione tirrenica è
mite e tipicamente mediterraneo
con quattro mesi di temperatura
superiore a 20°C e
un’escursione termica ridotta.
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20. Il territorio italiano è suddiviso in
sei diverse regioni climatiche
Il clima della regione
adriatica settentrionale ha
estati più calde e inverni più
rigidi rispetto alla fascia
litoranea tirrenica.
Il clima della regione adriatica
meridionale, calabra e delle
isole è caratterizzato da climi
caldi che sfumano gradualmente
l’uno nell’altro.
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21. Le associazioni vegetali italiane
variano molto
A causa della variabilità climatica, in Italia troviamo diverse
associazioni vegetali.
La macchia mediterranea è rappresentata da piante che
resistono a stagioni molto calde e con prolungate siccità.
Risalendo lungo le montagne si incontrano in successione il
bosco deciduo a latifoglie, il bosco ad aghifoglie, poi i prati
e gli arbusti; infine, subito al di sotto del limite delle nevi
perenni ci sono i muschi e i licheni.
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22. Il riscaldamento globale sta
modificando anche la temperatura
dei nostri mari
La temperatura media dei mari italiani si è innalzata
nell’ultimo decennio di alcuni gradi dai 25-28°C in
superficie si è arrivati ai 32°C. Ciò contribuisce alla
proliferazione di alghe esotiche provenienti da mari più caldi
(come Ostreopsis ovata), dall’invasione di meduse sulle
coste di Liguria, Sicilia e Sardegna e dall’introduzione di
molluschi, crostacei e pesci finora sconosciuti nei nostri
mari.
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Capitolo 7 – Atmosfera: il tempo e il clima