Rassegna Stampa
Martedì 7 dicembre 2010
TREVISO
Martedì 7 dicembre, pag. 16 edizione NAZIONALE
MODELLO PASSANTE Anche per la Pedemontana si prevede un percorso piuttosto rapido per gli
espropri nelle province interessate al percorso
ACCORDO CON LE CATEGORIE AGRICOLE
Espropri "strapagati" e la Pedemontana si fa
Terreni valutati il triplo, come per il passante di Mestre per evitare opposizioni. Chisso: «Un’altra
grande opera»
Il Passante si fa in tre. Dai 32,4 chilometri dell’autostrada che ha aggirato il nodo della tangenziale
di Mestre si passa ai 95,5 chilometri della Pedemontana Veneta che collegherà lungo un asse EstOvest le province di Vicenza e Treviso. La formula rimane la stessa, e coincidono anche alcuni dei
protagonisti dell’operazione che ha consegnato a tempo record un’autostrada che attraversa una
delle aree più densamente popolate della regione. Si tratta dell’assessore regionale alla Mobilità,
Renato Chisso, e del commissario straordinario Silvano Vernizzi ha riunito attorno a un tavolo i
rappresentanti delle categorie agricole per siglare l’accordo sugli espropri. Una firma essenziale,
quella apposta ieri nella sede di Veneto Strade, che consentirà di liquidare immediatamente l’80 per
cento delle somme per gli espropri (che ammontano in totale a 350 milioni di euro) al triplo del
valore di mercato dei terreni agricoli.
Basta questo a spianare la strada alla Pedemontana Veneta e a garantire ai 2.850 proprietari un
risarcimento equo per i sette ettari di terreni destinati all’esproprio. I termini dell’accordo sono
contenuti in un opuscolo distribuito ai cittadini che spiega nel dettaglio l’operazione, che riguarda
terreni agricoli ma anche fabbricati civili e artigianali, compresa una cinquantina di abitazioni, la
maggior parte delle quali nel Comune di Bassano del Grappa. Il valore degli espropri e il
consistente anticipo sulle somme (il saldo avverrà alla stipula del rogito notarile) dovrebbe ridurre
al minimo il contenzioso e i ricorsi in sede amministrativa. Le prime comunicazioni relative agli
espropri sono già partite, dato che per la metà del mese i promotori del progetto, affidato al gruppo
spagnolo Sis, contano di entrare in possesso delle aree. «L’obiettivo - spiega l’ignegner Vernizzi - è
arrivare per la fine di gennaio all’apertura dei primi cantieri fra Breganze e Malo. I cantieri saranno
circa 60, distribuiti lungo il tracciato e partiranno mano a mano che si acquisiranno i terreni».
L’obiettivo è consegnare l’opera entro cinque anni. I residenti nei Comuni attraversati dalla
Pedemontana potranno circolare gratis (per vent’anni), grazie a uno speciale telepass che ne accerta
la residenza, entro un raggio di 21 chiometri. Quanto ai pedaggi, l’intero percorso costerà (a prezzi
attuali) nove euro per i veicoli privati e 15 per i mezzi pesanti.
«Ci siamo - commenta Chisso - parte un’altra grande opera che permetterà al Veneto di essere una
delle regioni all’avanguardia e al centro degli interessi economici mondiali». Soddisfatti anche i
rappresentanti di Coldiretti e Confagricoltura, Giorgio Piazza e Adolfo Andrighetti, per i quali «le
condizioni offerte dovrebbero favorire espropri condivisi».
Alberto Francesconi
Martedì 7 dicembre, pag. 10
Martedì 7 dicembre, pag. 10
Martedì 7 dicembre, pag. 33
Pedaggio record: un euro ogni 10 chilometri
Fissati i costi per passare sulla superstrada. Salasso per i camionisti: 15 euro a tratta
GIANLUCA CODOGNATO
MONTEBELLUNA. Un euro di pedaggio ogni dieci chilometri di strada. Ecco quanto
pagheranno gli automobilisti lungo la Pedemontana, arteria che attraverserà le province di Vicenza e
Treviso in un percorso di 94 chilometri da Montecchio a Villorba, collegando l’A4 all’A27. Per
compiere l’intero tragitto si sborseranno circa 9 euro, che diventano 15 per i mezzi pesanti. Chi
risiede lungo i comuni della Pedemontana e in quelli limitrofi, non dovrà pagare nulla per i viaggi
brevi, quelli inferiori ai 21 chilometri. Il tariffario è stato fissato dall’associazione temporanea di
imprese spagnola-piemontese Sis a cui è stata affidata la realizzazione dell’opera. I lavori partiranno
a metà mese da Breganze, con l’immissione in possesso delle aree. La strada, secondo il cronoprogramma, sarà terminata fra 5 anni, un anno prima di quanto inizialmente preventivato.
Il pedaggio. Le tariffe della superstrada sono state fissate. Secondo quanto stabilito dall’Ati che
realizzerà l’opera, il pedaggio lordo a chilometro per i mezzi «leggeri», ossia per le automobili, sarà
di circa 8,5 centesimi al chilometro che nel 2015, quando l’arteria sarà completata, diventeranno
circa 10. Quindi partendo da Montecchio e arrivando a Villorba (o viceversa) si sborseranno più di
9 euro. Per gli autotrasportatori il pedaggio lordo stabilito nel 2002 è di 14 centesimi a chilometro.
Fra cinque anni, dunque, per i 94 chilometri di strada i camionisti tireranno fuori circa 15 euro.
Le esenzioni. Sulla Pedemontana i tragitti brevi non costeranno nulla ai residenti di 23 comuni
trevigiani e di 45 comuni vicentini. Per loro è prevista una esenzione riferita agli spostamenti locali.
In pratica, niente pedaggio se percorreranno la Pedemontana per una percorso inferiore ai 21
chilometri. Sopra questa soglia, sarà invece necessario pagare l’intero tragitto effettuato. Quindi se
un automobilista residente a Giavera copre una distanza di 22 chilometri, magari andando fino ad
Altivole, sarà costretto a pagare 22 chilometri di supestrada. Per regolare questa modalità, verrà
consegnata
agli
abitanti
dei
comuni
coinvolti
una
tesserina-telepass,
sulla
falsariga
dell’eurovignette. L’esenzione totale varrà per 12 anni, dopo di che verrà gradualmente eliminata, a
scalare
fino
al
21esimo
anno,
quando
non
ci
sarà
più.
E
tutti
pagheranno.
I tempi. Ormai i cantieri per la realizzazione della Pedemontana stanno per partire. «A metà mese
entriamo in possesso dei primi terreni a Breganze - spiega l’assessore regionale alla Mobilità,
Renato Chisso - l’Ati impegnata nella realizzazione dell’infrastruttura s’è data 5 anni di tempo per
terminarla, un anno in meno di quanto stabilito all’inizio. Naturalmente è loro interesse finire prima,
dato che si sono esposti con le banche e l’unico modo per rientrare delle spese sono i pedaggi.
Insomma, non succederà come con la Salerno-Reggio Calabria, dove i lavori proseguono da 30
anni». Sempre che non ci sia qualche ricorso a modificare ulteriormente il tracciato: il sindaco di
Volpago, Roberto Toffoletto, vuole il rilevato, il primo cittadino di Giavera, Fausto Gottardo, è
ancora preoccupato per villa Agostini.
Martedì 7 dicembre, pag. 33
Martedì 7 dicembre, pag. 33
Martedì 7 dicembre, pag. 33
Martedì 7 dicembre, pag. 22
Martedì 7 dicembre, pag. 23
Martedì 7 dicembre, pag. 15
Martedì 7 dicembre, pag. 19
Martedì 7 dicembre, pag. 10
Martedì 7 dicembre, pag. 17
Martedì 7 dicembre, pag. 10 edizione di ROVIGO
PAPOZZE
Chiarezza sulla centrale a biomasse
Sale il livello di attenzione nei riguardi della centrale elettrica a biomasse che, prestando orecchi al
gossip che da qualche tempo a questa parte sta facendo discutere i residenti, sarebbe in via di
progettazione e realizzazione a Papozze.
Già alcuni giorni fa il sindaco Diego Guolo, su queste pagine e su «Comune informa, il periodico
informativo che l'amministrazione comunale aveva fatto giungere nelle case delle famiglie, aveva
avvertito il bisogno di prendere posizione contro le insinuazioni di un anonimo divulgatore di
volantini, sostenendo che «fino ad ora il municipio, non avendo competenze in materia, non è stato
investito e non dispone di elementi per integrare la questione della centrale». Ora arriva anche
l'interessamento del Movimento Cinquestelle, che attraverso il suo esponente Giuseppe Dalpasso,
chiede elementi tecnici ed informativi in merito allo stato del progetto.
La lettera che ha depositato a protocollo il 6 dicembre scorso è indirizzata al primo cittadino di
Papozze per chiedere di poter disporre di «tutte le informazioni tecniche, progettuali, urbanistiche
ed ambientali oggi in possesso del Comune di Papozze inerenti detta centrale/i al fine di poterne
analizzare e valutare correttamente le caratteristiche ed il conseguente impatto su popolazione,
ambiente, economia nell'esclusivo interesse della popolazione stessa». Tutto ciò «confidando anche
nella Sua precedente replica apparsa sul bollettino di informazione comunale ove, giustamente,
invitava gli anonimi autori di un volantino contrario alla centrale in questione ad informarsi
correttamente sui progetti dell'Amministrazione».
Nella sua missiva Giuseppe Dalpasso conclude dicendosi disponibile ad un incontro per
chiarimenti e per quanto richiesto.
Moreno Tenani
Martedì 7 dicembre, pag. 3 edizione di VICENZA
Martedì 7 dicembre, pag. 9 edizione di VICENZA
ALTA PIANURA VENETA L’alluvione sconvolge anche il consorzio: le minoranze fanno cambiare
lo Statuto. Prima volta in Veneto
Bonifiche, "golpe" a Sossano
Valerio Bassotto
L'alluvione che ha allagato mezzo vicentino ha sconvolto anche il Consorzio di bonifica Alta
pianura veneta. Nell'assemblea tenutasi a Sossano lo scorso sabato, i consiglieri hanno approvato
uno Statuto proposto sì dalla maggioranza, ma che ha accolto tutte le richieste della minoranza. In
questo modo l'Ente inizia, primo nel Veneto, una gestione collegiale del territorio, inserendo nella
stanza dei bottoni anche i vicentini. Più potere ai consiglieri nelle assemblee, maggiore
partecipazione democratica nelle decisioni, i consiglieri che ora hanno il potere di mandare a casa il
presidente, il consiglio e l'intera assemblea. E a farne le spese per primo è stato il direttore generale
Umberto Anti sfiduciato e mandato a casa già nelle giornata di ieri. Al suo posto l'assemblea ha
nominato un gruppo di tecnici: Gian Franco Baqttistello, Imerio Borriero, Lucio Adami e Andrea
Ambroso, che garantiranno a nome e per conto di tutti la gestione del territorio comprese le opere
anti-alluvione attese ormai da oltre 30 anni e le opere per ripristinare i corsi dei fiumi e dei torrenti
oggi devastati dall'alluvione.
Per la prima volta, nella nostra Regione, un Ente di bonifica decide di agire di comune accordo
lasciando da una parte maggioranza e opposizione lavorando in completa sintonia nell'interesse del
territorio. Ecco così che tornano alla ribalta quei progetti quali la diga in terra da 10 milioni di metri
cubi d'acqua, la zona di laminazione e le cave da trasformare in enormi contenitori atti oltre che a
raccogliere il prezioso elemento anche a ripristinare quella falda acquifera che ricordiamo dà da
bere a quasi 2 milioni di persona tra Vicenza, Padova e Venezia, e che da sempre è violentata dal
cemento, dai pozzi abusivi, e da altre mille opere dell'uomo.
Altro punto approvato nel bilancio, anche questo proposto dalle minoranze, è quello della riduzione
del 2.25% del costo di bonifica che cittadini in genere e agricoltori in particolare dovranno pagare
per il prossimo anno. Ora il nuovo bilancio è partito per la Regione che a sua volta ha 40 giorni di
tempo per approvarlo.
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