Quadrimestrale di informazione - anno XI - numero 21 - Pubblicato a Bologna - Giugno 2012 - € 2,00 - Reg. Tribunale di Bologna n° 7210 del 21 marzo 2002 notizie e consigli a tutela dei cittadini L’INFORTUNIO CHE DEPRIME Una interessante ricerca dell’ANMIL indaga un aspetto spesso trascurato dell’infortunistica professionale a pag. 7 UNA CLASS ACTION DI GRANDI PROPORZIONI Il Codacons ha lanciato un’azione risarcitoria collettiva contro le protesi al seno potenzialmente pericolose per la salute a pag. 8 A ME NON SUCCEDE PROPRIO NIENTE! Cosa può fare il datore di lavoro per impedire i comportamenti a rischio? LO SPECIALE DI QUESTO NUMERO a pag. 12 EFFETTI COLLATERALI DA NON SOTTOVALUTARE Oltre all’alcol anche i farmaci possono inficiare l’affidabilità del guidatore a pag. 16 Non credere a chi dice che il COLPO DI FRUSTA non esiste più ! Il tuo risarcimento è sempre DOVUTO da oltre vent’anni ti garantisce SEMPRE il GIUSTO RISARCIMENTO per maggiori informazioni rivolgiti alle agenzie di zona in tutta Italia 2 indirizzi su www.taddiagroup.it EDITORIALE ANCORA PIÙ VICINI TADDIA GROUP È ARRIVATO SU FACEBOOK C ome i nostri lettori più assidui sicuramente hanno notato, Taddia Group è da sempre un’azienda attenta ai cambiamenti della società, alle innovazioni ed alle nuove tendenze, fedele alla sua politica mirata a mantenere un contatto il più possibile diretto con la clientela ed offrirle il servizio più efficiente e completo. Non potevamo pertanto rimanere immuni da uno dei più potenti “virus” che hanno contagiato il mondo contemporaneo, e cioè la febbre dei social network. I siti di aggregazione sociale, nati per favorire lo scambio di contenuti e l’interazione degli utenti, si sono ormai affermati come potentissimo strumento di comunicazione e marketing del quale nessun brand può ormai fare a meno. Un’azienda davvero moderna deve utilizzare i social network per restare attuale e vicina al proprio pubblico, trasmettere i propri messaggi, riceverne il feedback e conseguentemente riadattarsi e se necessario correggere il tiro, per aderire meglio possibile alle esigenze ed alle richieste della clientela. M a così come è evidente l’importanza e l’efficacia di una comunicazione “social” fatta con intelligenza e sensibilità, altrettanto palese risulta agli occhi di tutti la grande proliferazione di comunicazione di basso livello che purtroppo inevitabilmente invade la rete, spesso fortemente disturbante per chi la fruisce e quindi sicuramente controproducente per chi la realizza. Consapevoli di ciò abbiamo pertanto affidato la realizzazione del nostro profilo FaceBook ai professionisti che hanno recentemente curato il restyling del nostro sito internet, specializzati in comunicazione e marketing non convenzionale, e siamo quindi “sbarcati” nella giungla dei social network con il piede giusto. I l profilo FaceBook di Taddia Group è in primo luogo una vetrina semplice e diretta sulla nostra attività, costituita da quattro pagine principali direttamente collegate al sito internet aziendale: una pagina di “benvenuto”, una pagina che illustra i servizi, una che presenta la proposta franchising e l’ultima che dà accesso all’agenzia on line (attraverso la quale - non dimentichiamolo! - chiunque in tutta Italia può aprire una pratica di risarcimento direttamente dal proprio computer ventiquattr’ore su ventiquattro). Oltre a questa parte “istituzionale” è ovviamente attiva l’area di interazione con gli utenti, che con una precisa scelta di trasparenza abbiamo deciso di “aprire” a tutti gli iscritti a FaceBook (e non solo a chi ci ha voluto premiarci col fatidico “mi piace”!): chiunque quindi può interagire con l’azienda pubblicando commenti, effettuando segnalazioni, ponendoci domande. Cerchiamo di essere attivi sulla pagina con la maggiore assiduità possibile e compatibilmente con gli impegni della nostra attività professionale: anche questa infatti è stata una scelta precisa, rispondiamo su FaceBook non attraverso delle figure esterne incaricate di farci da “portavoce”, ma personalmente e direttamente attraverso le diverse figure professionali operative in azienda, non soltanto quelle dello staff direzionale (a partire dal Presidente!) ma anche avvalendoci dell’apporto e della collaborazione preziosa dei titolari e degli operatori al lavoro nelle agenzie affiliate di tutta Italia, che abbiamo invitato a presentarsi anch’essi sul network “mettendoci la faccia”, con nome e cognome, per offrire tutta la loro professionalità e la loro esperienza consolidata al servizio dei cittadini in questo nuovo modo senz’altro più informale e spesso anche “giocoso”, ma indubbiamente più immediato e diretto. I nvitiamo quindi da subito i lettori di TADDIA informa a trasferirsi dalla carta alla tastiera e mettersi in contatto con noi, augurandoci che non soltanto vengano a regalarci il loro “mi piace”, ma che vogliano anche contribuire attivamente con i loro post e le loro segnalazioni...e chissà che sui prossimi numeri non siano chiamati anche a collaborare alla rivista passando “dall’altro lato della barricata” e augurando quindi insieme a me il consueto BUONA LETTURA! 3 IN QUESTO NUMERO EDITORIALE ANCORA PIÙ VICINI 3 Taddia Group è arrivato su FaceBook L’AVVOCATO RISPONDE6 Cos’è la mediazione civile obbligatoria e perché è stata introdotta nell’ordinamento giuridico? L’INFORTUNIO CHE DEPRIME7 Una interessante ricerca dell’ANMIL indaga un aspetto spesso trascurato dell’infortunistica professionale UNA CLASS ACTION DI GRANDI PROPORZIONI 8 Il Codacons ha lanciato un’azione risarcitoria collettiva contro le protesi al seno potenzialmente pericolose per la salute L’ESTINZIONE DELLE ZEBRE AIUTERÀ LA SICUREZZA STRADALE? 10 Sembra che le strisce pedonali non siano il miglior sistema per tutelare l’incolumità dei pedoni.. LO SPECIALE DI QUESTO NUMERO: A ME NON SUCCEDE PROPRIO NIENTE! Cosa può fare il datore di lavoro per impedire i comportamenti a rischio? EFFETTI COLLATERALI DA NON SOTTOVALUTARE16 Oltre all’alcol anche i farmaci possono inficiare l’affidabilità del guidatore NOTIZIARIO A.N.T.A.C.C.I.S. 4 17 - 20 12 INDICE LA PIÙ PROFESSIONALE DELLE MALATTIE 21 22 Offerta esclusiva SINERGIE DI PRESTIGIO: LE ECCELLENZE SI INCONTRANO RISERVATA alla Clientela Motor Cure urgenti per un top manager del Lloyds di Londra drogato di lavoro TADDIAGROUP SPECIAL EVENT: FINE ANNO IN CROCIERA SERVIZI GARANTITI TOP LEVEL Offerta esclusiva RISERVATA alla Clientela Concessionaria ufficiale Ferrari e Maserati per l’Emilia Romagna 24 - 26 FACCIAMOCI VALERE 27 Se si ricorre al giudice di pace per una contravvenzione, in caso di vittoria le spese legali sono sempre rimborsate? A NORMA DI LEGGE 28 Sentenze interessanti e aggiornamenti legislativi TADDIA IN ITALIA Tutti gli affiliati suddivisi per regione 29 TADDIA CONSIGLIA 38 Ditte convenzionate TADDIA TOP PARTNERS I convenzionati che offrono le migliori condizioni 42 - 44 EXTRA 45 Proposte speciali per voi TADDIA INFORMA REVERSE IL NOTIZIARIO DELLA DIVISIONE SINISTRI MORTALI Notizie, segnalazioni, articoli interessanti Le migliori Onoranze funebri d’Italia 46 - 56 5 ? L’AVVOCATO RISPONDE COS’È LA MEDIAZIONE CIVILE OBBLIGATORIA E PERCHÉ È STATA INTRODOTTA NELL’ORDINAMENTO GIURIDICO? (risponde l’avvocato Valeria Virzì del Foro di Catania, Presidente di un Organismo di Conciliazione, Mediazione ed Arbitrato) C on il decreto legislativo n. 28 del 2010 il legislatore ha introdotto una importante novità in tema di giustizia, ponendo un filtro all’accesso diretto del cittadino alla giustizia civile: chi intenda iniziare una causa “relativa ad una controversia in materia di condominio, diritti reali (immobili), divisione (di immobili o mobili), successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari, è tenuto preliminarmente a esperire il procedimento di mediazione”. In buona sostanza, prima di potersi rivolgere al giudice, il cittadino dovrà presentarsi dinanzi al mediatore per tentare di trovare un accordo e soltanto se il tentativo di mediazione avrà esito negativo, potrà andare oltre e rivolgersi al giudice. S e ad una prima impressione può sembrare che con queste disposizioni il legislatore abbia reso più difficoltoso l’accesso alla Giustizia, è piuttosto vero il contrario. Con l’introduzione della mediazione obbligatoria i cittadini possono rivolgersi anche 6 personalmente agli organismi di mediazione per trovare un accordo con le controparti, accordo che ha la forza di una sentenza. Il legislatore è stato costretto a porre un filtro di accesso diretto alla giustizia, perchè il “sistema giudiziario” è al collasso a causa dell’enorme arretrato accumulato dai tribunali: lo Stato ha deciso di responsabilizzare i cittadini, sensibilizzandoli ad essere meno litigiosi e a trovare una soluzione ai loro problemi con l’aiuto di un mediatore. zione sono esenti da diritti e imposte fino a € 50.000,00. Quindi il cittadino ci guadagna in termini di risparmio di spese, velocità e certezza del giudizio, perché il verbale di mediazione, previa omologa del tribunale, è titolo esecutivo e può essere azionato come una sentenza. I a vediamo come funziona la procedura. Ogni cittadino può presentare una domanda di mediazione presso gli organismi ad essa preposti, che entro 15 giorni fissano la prima udienza di mediazione; entro i successivi quattro mesi il procedimento dovrà essere concluso. La parte che non si presenterà senza giustificato motivo verrà sanzionata dal Giudice nel successivo giudizio. n estrema sintesi possiamo definire la mediazione come un efficace strumento di celere ed economica risoluzione delle liti. Non c’è dubbio che essa vada migliorata in alcuni aspetti applicativi, ma è comunque una grande opportunità per i cittadini, e quando anche gli imprenditori capiranno che possono risolvere i loro problemi giudiziari velocemente, recuperando anche quello che hanno speso grazie al credito di imposta, preferiranno “mediare” piuttosto che litigare in tribunale alla ricerca di una risposta non solo più costosa, ma che potrebbe arrivare dopo molti anni, quando non serve più. I I M l costo della mediazione obbligatoria è molto conveniente: parte da € 80,00 e arriva al massimo a € 4.600,00 (per procedure di valore superiore a € 5.200.000,00!). Le spese di mediazione sono credito di imposta fino a € 500,00, inoltre i trasferimenti di immobili oggetto della media- n conclusione, in una prospettiva che pone i diritti della persona quale base di partenza per il cambiamento, la mediazione civile obbligatoria è un istituto che va promosso a pieni voti, perchè rappresenta una rivoluzione in tema di giustizia che ha a cuore prima di tutto l’interesse dei cittadini. L’INFORTUNIO CHE DEPRIME Una interessante ricerca dell’ANMIL indaga un aspetto spesso trascurato dell’infortunistica professionale (tratto da pmiservizi.it) N el corso di un convegno tenuto nel 2010 dall’ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del lavoro) dal titolo “Le conseguenze psicologiche di un infortunio sul lavoro”è stato presentato lo studio “I disturbi emozionali dopo un infortunio sul lavoro” realizzato dal Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova. Obiettivo dell’incontro, l’analisi e la valutazione delle conseguenze psicologiche che un infortunio sul lavoro può avere sul lavoratore, la presa di coscienza delle stesse conseguenze e la definizione degli interventi terapeutici finalizzati alla cura delle crisi e dei traumi psicologici. U n dossier, curato da cinque ricercatrici dell’Ateneo veneto, che ha tentato di fornire un ulteriore documento alla letteratura italiana in materia infortuni sul lavoro, malattie professionali. I postumi di un incidente sul lavoro possono gravare sul degente sia per quanto riguarda lo stato fisi- E siste quindi un ulteriore aspetto della salute dei lavoratori, da tenere in considerazione che si affianca alla tutela dell’integrità fisica e psicologica del lavoratore nel pieno delle capacità produttive e del recupero fisico del lavoratore nel momento in cui si trovi in condizioni di degenza. L co che per quanto concerne la salute mentale. Un lavoratore può trovarsi dopo l’infortunio a vedere limitata la propria autonomia, essere dipendente da altri. Questo stato di degenza può indurre nella persona stati d’ansia e di agitazione derivanti dalla preoccupazione di non poter riprendere una vita regolare, normale, sia personale che lavorativa. Disturbi post traumatici quindi, che possono indurre stati di depressione e serie patologie. ...affidati solo ai INFORTUNI PROFESSIONISTI SUL del settore LAVORO? • • • • • • o studio a monte che ha permesso la stesura del volume è stato condotto sul campo, intervistando gli stessi affetti da disturbi comportamentali e ascoltando dalle loro stesse esperienze gli effetti che può avere una limitazione forzata della propria autonomia. U na ricerca approfondita che fornisce un tassello a completamento del quadro sugli effetti di un infortunio sul lavoro con l’intento dichiarato di fornire a operatori, medici ed esperti del settore aggiornati modelli di valutazione, prevenzione e intervento. Il testo della pubblicazione è integralmente scaricabile in formato pdf dal sito www.anmil.it segue integralmente tutte le problematiche correlate: infortuni sul lavoro e in itinere violazione della normativa sulla sicurezza risarcimento del danno alla salute richiesta di indennità o differenze retributive consulenza su malattie professionali ricorsi Inail e diritto della previdenza sociale 7 UNA CLASS ACTION DI GRANDI PROPORZIONI Il Codacons ha lanciato un’azione risarcitoria collettiva contro le protesi al seno potenzialmente pericolose per la salute (tratto da mondobenessereblog.com e repubblica.it) S P I L otto accusa il gel contenuto nelle protesi francesi Pip, una sostanza che potrebbe provocare il cancro al seno, ma non c’è nulla che ne possa dare la certezza. Nonostante ci siano rassicurazioni da più parti che in Italia non ci sia richio per queste protesi, il Codacons dichiara, al contrario, che sarebbero migliaia le donne italiane che sono state sottoposte ad un impianto di protesi prodotte dall’azienda francese Pip. I dati comunicati dall’associazione in difesa del consumatore parlano di 4.300 pazienti coinvolte, contestando il dato ufficiale fino ad oggi diffuso dall’azienda, la considerazione arriva dai dati certi che fino al 2007 l’Istituto tumori di Milano avrebbe utilizzato unicamente tali protesi per le operazioni al seno. l 27 dicembre scorso il Codacons ha presentato un esposto a ben 104 Procure su tutto il territorio italiano, una vera e proprio “class action” aperta a tutte le pazienti alle quali sono state inserite le protesti difettose che vorranno aderire. Così ha dichiarato l’Associazione: “si chiede di procedere per i reati di lesioni gravissime, frode in commercio e produzione e vendita di prodotti pericolosi, nonché di accertare le responsabilità di chi, come il ministero della Salute e le altre autorità sanitarie del nostro Paese, aveva il compito di vigilare e di evitare un simile scandalo”. 8 er quanto riguarda l’azione collettiva, alla quale possono partecipare tutte le pazienti che hanno subito un impianto di protesi Pip, lo scopo è duplice, rivolto non soltanto a far ottenere alla parte lesa un risarcimento per danni fisici subiti di circa cinquemila euro, ma anche un intervento gratuito e immediato per la sostituzione, a spese del Servizio Sanitario Nazionale. Sul sito internet di codacons è possibile compilare il modulo per aderire alla class action in anonimato e nel rispetto della privacy. e protesi incriminate sarebbero state fabbricate con un materiale siliconico in origine destinato unicamente ad usi industriali, e invece finito sul mercato della chirurgia plastica: la polizia francese ha arrestato Jean-Claude Mas, il fondatore dell’azienda accusata di aver usato un materiale non corrispondente agli standard richiesti: dieci volte meno caro del materiale a norma, con un’alta probabilità di rottura dell’involucro, un’elevata possibilità di infiammare i tessuti e il rischio di provocare un tumore al seno. U n fatto gravissimo che ha effettivamente coinvolte donne che inizialmente si pensava fossero solo francesi, mentre invece nel mondo sarebbero tra 400 e 500mila le donne con protesi Pip, di cui in Francia ben 30mila, e 4300 in Italia. L e protesi incriminate sono sta utilizzate non solo per interventi puramente estetici, ma anche per quelli ricostruttivi a seguito di mastectomie, e quindi su corpi già provati da gravi patologie. TADDIA Promotion - strategie di comunicazione - 051 467722 VELA SMOOTH LO STRUMENTO PIÙ EFFICACE PER LA RIMOZIONE DELLA CELLULITE UN CORPO PERFETTAMENTE MODELLATO UN VISO ESPRESSIVO E PRIVO DI RUGHE BOTULINO y LO STRAORDINARIO EFFETTO-LIFTING SENZA CHIRURGIA p que orta co st n avra o annuntce io: i il DI S 30% CO TADr vato ai NTO rise DIA let infotori di rma ...sono REALTÀ alla portata di tutti grazie ai nostri PROFESSIONISTI ...Non è un sogno! Da noi i più moderni ritrovati della scienza e della medicina estetica possono aiutarti ad ottenere in tempi brevi la forma e l’aspetto che hai sempre sognato, senza fatica nè sofferenza PRENDI APPUNTAMENTO CON LA BELLEZZA 051 303684 9 L’ESTINZIONE DELLE ZEBRE AIUTERÀ LA SICUREZZA STRADALE? Sembra che le strisce pedonali non siano il miglior sistema per tutelare l’incolumità dei pedoni... I L WWF non si scomodi: non sarà una tragedia l’estinzione delle zebre. Non le rimpiangeremo. Le strisce pedonali hanno fallito, ci hanno tradito, non sono state le amiche del pedone, la sua corazza a prova di paraurti, come avevano promesso. A qualcuno spiacerà, nasceranno comitati a difesa, come quello che a Berlino salvò l’Ampelmann, il buffo omino col cappello dei semafori dell’ex Ddr. Ma “bisogna prendere decisioni razionali, non nostalgiche” ha dichiarato il responsabile della sicurezza stradale di Sua Maestà Britannica, annunciando che il paese che inventò le strisce pedonali esattamente sessant’anni fa ha appena deciso di lasciarle morire di consunzione, non ridipingendole più: negli ultimi cinque anni oltre mille zebra crossing sono già svanite o sostituite da semafori, dossi, lampeggianti e avvisi sonori. “Nel giro di pochi anni saranno estinte quasi ovunque”. N on fiori, ma riflessioni sulla spietata legge del contrappasso: uno strumento a difesa dell’utente debole della strada s’è trasformato in una trappola letale. Tra le vittime appiedate della strada, una su tre credeva di essere al sicuro sulla passerella di rettangoli bianchi, che si è rivelata invece una corsia di bowling. Qualche anno fa una ricerca del governo neozelandese dimostrò che un passaggio pedonale aumenta il rischio di investimento del 28 per cento rispetto all’attraversamento selvaggio, proprio perché illude il pedone di essere protetto. 10 M (articolo di Miche Smargiassi su Repubblica.it con la collaborazione di Francesca Caruso) a questo, ad essere onesti, lo sapeva già sir Isaac Leslie Hore-Belisha, ministro dei Trasporti britannico negli anni Trenta, primo paladino della debole pedestrian class: lui pensò di segnalare gli attraversamenti con qualcosa di più visibile: lampeggianti luminosi arancioni montati su pali a strisce. Ma i commercianti protestarono per quel bagliore che disturbava le loro vetrine, e qualcuno pretese che i Belisha signs interferissero con le onde radio. Così, negli anni successivi, si passò a misure più soft. Il primo attraversamento a strisce autorizzato dal codice fu inaugurato il 31 ottobre del 1951 a Slough, nel Berkshire. Costava poco, e all’inizio sembrò funzionare benissimo: gli incidenti diminuirono. Le geniali “zebre” furono esportate e divennero un’icona familiare del paesaggio urbano in mezzo pianeta. Nel tempo sono diventate oggetto di esibizione politica (il sindaco leghista di Dosolo le dipinse di verde padano), spazio ideale per flash-mob bloccatraffico, soggetto per fotografi d’avanguardia (Willaim Klein ci immaginò una sfilata di moda op-art con modelle in abiti a strisce), scena di performance artistiche, insomma uno spazio multiuso. E rano ancora una novità quando, nel 1969, i Beatles si fecero fotografare in fila indiana mentre le calpestavano (Paul a piedi nudi) attraversando Abbey Road, per la copertina del disco omonimo. Queste strisce pop, amate dai turisti come il Tower Bridge, saranno forse le uniche al mondo a sopravvivere: il British Heritage le ha vincolate come monumento nazionale di classe II. Per tutte le altre non baciate dalla fama non c’è scampo. Non funzionano più. Peggio: sono letali. Gli automobilisti tendono a ignorarle. Soprattutto in Italia. Una recente ricerca di Eurotest ci classificava come il secondo paese ammazza-pedonisulle-strisce, secondo solo alla Norvegia e quasi sei volte più dell’Olanda. V olete l’ultimo bollettino delle vittime della guerra d’asfalto? Dueville di Vicenza, 2 novembre, invalido ottantenne. Calalzo di Cadore, 5 novembre, ragazzina quindicenne. Grugliasco di Torino, 2 novembre, pensionato. Sant’Agata Bolognese, 25 ottobre, pensionata. Milano, 19 ottobre, casalinga. “Chi rispetta le regole si fida, chi non le rispetta li uccide”, sintetizzò Beppe Grillo in occasione di una di queste mattanze. A nche se la Cassazione ha stabilito che perfino il pedone più distratto e incauto ha sempre ragione quando poggia i piedi sulla corsia bianca e nera, il sistema è così infido che l’Associazione svizzera dei pedoni ha prodotto una guida per l’uso delle zebre di una ventina di pagine, il cui succo è: non fidatevi mai. E la ragione del fallimento è chiara. Le strisce non sono state davvero inventate per proteggere i pedoni, bensì per toglierli dai piedi, anzi dalle ruote, per relegarli in un recinto, per evitare che rallentassero il traffico motorizzato sempre più aggressivo, prepotente, privilegiato. Il vero messaggio che le strisce comunicano al guidatore non è “il pedone ha la precedenza”, bensì “la strada è tua, il pedone è un intruso”. Le strisce non sono la corazza, sono il ghetto dell’appiedato, e non lo tutelano. I n Italia, dove muoiono quasi due pedoni al giorno, il differenziale di rischio tra strisce e fuori è di appena uno a tre. Per questo l’Inghilterra le condanna a morte. E cambia zoologia di riferimento: addio zebre, tornano i panda crossing (segnalati da lampeggianti e dossi), oppure i pelican crossing (semafori pedonali a richiesta), o ancora i puffin crossing (semafori automatizzati e “intelligenti”). Ma questo conferma ancora di più la morale che si diceva: sulla strada il pedone è ospite sgradito, deve chiedere permesso. Dall’altra parte della Manica si è tentata invece una strada opposta, apparentemen- te folle. Si chiama Woonerf, termine intraducibile. Significa: via tutto, strisce, cartelli, semafori, cordoli, rialzi. In seimila città e paesini dell’Olanda tutta la strada è un marciapiede, i pedoni hanno la precedenza ovunque, gli ospiti a malapena tollerati sono i motori: sono le auto a dover chiedere permesso. E gli incidenti crollano. Ma in Italia l’abolizione di ogni “salvagente” non sarebbe un letale lasciapassare a pneumatico selvaggio? Qualche tempo fa monsignor Vincenzo D’Arrigo, parroco dell’Annunziata a Messina, stufo di vedere i suoi fedeli rischiare la vita per andare a messa, se le è dipinte da solo davanti al sagrato, le sue sante zebre, forse ispirato da Isaia, 43: “Se dovrai attraversare le acque sarò con te, se dovrai passare in mezzo al fuoco non ti scotterai...” 11 FOCUS ON Lo speciale di questo numero A ME NON SUCCEDE PROPRIO NIENTE! Cosa può fare il datore di lavoro per impedire i comportamenti a rischio? (da una pubblicazione di SUVA Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni) Siamo fatti così D a un lato nell’uomo è innato un forte bisogno di protezione e di sicurezza: ci teniamo lontani da serpenti e zecche, costruiamo case dove ripararci, stipuliamo un’infinità di assicurazioni. D’altra parte ci esponiamo continuamente a rischi inutili, giochiamo afare gli eroi e ci avventuriamo insfide impossibili. Siamo convintiche non ci capiterà niente. Ma proviamo a dare un rapido sguardo oltre le apparenze! Che cosa ci spinge a comportarci in modo rischioso? E come possiamo, in qualità di superiori o addetti alla sicurezza, contrastare un simile comportamento? Rimuoviamo dalla coscienza i pericoli Q uando ci svegliamo non pensiamo certamente ai pericoli o agli incidenti a cui potremmo andare incontro durante la giornata. Siamo convinti che “non ci succederà niente”. E se, invece, dovesse succedere qualcosa, allora non toccherà a noi, ma a qualcun altro. “Tanto io sto attento”, ci diciamo. Abbiamo bisogno di questo ottimismo per vivere perché, altrimenti, cadremmo in uno stato di depressione. Ma così non facciamo altro che rimuovere il pericolo. E se non siamo consapevoli dei rischi non siamo neanche in grado di affrontarli al momento giusto. CONSIGLI Ricordare ai collaboratori, attraverso degli esempi concreti, che il pericolo è sempre in agguato e spingerli a fare 12 questa riflessione: “Poteva capitare anche a me. Ho proprio avuto fortuna. D’ora in poi lavorerò in modo sicuro!” Sarà perciò utile informare tutti i dipendenti sugli infortuni, i danni alle cose o i guasti che si sono verificati in azienda. Le prescrizioni: che cosa odiosa! L’ uomo considera le prescrizioni come una limitazione alla sua libertà. Ma cosa succederebbe se tutte le mattine dovessimo metterci d’accordo sulla precedenza agli incroci o se dovessimo ridefinire le mansioni in ditta? Le regole servono a semplificarci la vita e anche a prevenire gli infortuni. Ma dobbiamo poter capire il perché di una regola, altrimenti non la rispettiamo: “devo mescolare le sostanze chimiche secondo un determinato ordine, altrimenti provoco un’esplosione!” CONSIGLI Limitare le prescrizioni al minimo indispensabile e, soprattutto, spiegare chiaramente il perché di una data norma. La cosa peggiore che si possa fare è tollerare che si contravvenga alle prescrizioni: in tal modo perdiamo completamente credibilità. Perciò: le regole vanno fatte rispettare! Sbagliamo a valutare i pericoli Q uando dobbiamo valutare un pericolo siamo proprio delle frane: solo il 14% di noi valuta correttamente il pericolo; il 18% lo sopravvaluta e ben il 68% sottovaluta i rischi. Valutiamo in modo errato alcuni lavori, in apparenza banali, ma in realtà molto pericolosi, come per esempio le operazioni di carico o scarico, i lavori di pulizia oppure quando usiamo il carrello sollevatore come fosse un monopattino. Siccome sottovalutiamo il rischio d’infortunio ci comportiamo in modo imprudente! Siamo molto meno ragionevoli di quanto pensiamo: la maggior parte di FOCUS ON Lo speciale di questo numero tori gli infortuni reali e quelli potenziali; attuare una “caccia al pericolo” (ossia: quali sono i rischi, dove si nascondono). Le abitudini sbagliate: un circolo vizioso Q noi si illude di riuscire a scansare la merce accatastata che si rovescia, crede di fare in tempo a bloccare la macchina utensile quando la situazione si fa pericolosa. E si sbaglia, perché il carico e la macchina utensile sono più veloci e più forti di noi. Non facciamo in tempo a reagire e non riusciamo a metterci al riparo. CONSIGLI 1. Eliminare i pericoli. 2. Rendere sicuri con accorgimenti tecnici la merce accatastata, le macchine utensili e le zone di pericolo. 3. Attuare corsi di istruzione e di addestramento. C oncretamente ciò significa: spiegare, dimostrare e mettere in pratica i comportamenti corretti; informare ad intervalli regolari sull’andamento infortunistico in azienda; analizzare e divulgare le cause che hanno provocato un’interruzione del lavoro, un danno alle cose, un infortunio o un quasi infortunio; spiegare le conseguenze concrete di un infortunio: costi, sofferenze e danni permanenti; discutere insieme ai collabora- uante volte abbiamo sentito qualcuno giustificarsi come la signora raffigurata sulla pagina accanto? Ed in effetti non ha poi tutti i torti: 99 volte su 100 non succede proprio nulla. In questo caso, però, l’esperienza è una cattiva maestra: “per pigrizia non sono andato a prendere la scala in magazzino, ho rischiato di farmi male inutilmente e ci ho pure “guadagnato”; infatti, il capo ha notato con piacere che ci ho messo poco a finire il lavoro e la mia collega mi ha guardato con ammirazione; e poi, sono stata attenta.” Così si insinua in noi la convinzione che comportandoci in modo rischioso non si ha nulla da perdere e acquisiamo così abitudini di comportamento sbagliate. Finché, arrivati alla centesima volta, cadiamo dalla sedia e riportiamo gravi lesioni! Solo allora capiamo di aver sbagliato e di aver danneggiato anche l’azienda (che deve assumere e istruire una persona che mi sostituisca, deve riorganizzare il lavoro con conseguenti ritardi nelle consegne e così via). Tutto sommato, dal mio comportamento sbagliato non si è tratto alcun vantaggio, anzi i costi che ne conseguono sono molto più elevati. CONSIGLI Dare l’esempio di un comportamento sicuro, imporre il rispetto delle norme di sicurezza e premiare, con lodi o un piccolo gesto, chi le osserva. Se i comportamenti a rischio continuano ad essere tollerati e approvati, bisognerà intervenire e reprimerli, se necessario, anche per mezzo di sanzioni. Smascherare e combattere quegli atteggiamenti inconsci che incoraggiano i comportamenti a rischio (per es. l’ammirazione dei colleghi o la paura di non riuscire a rispondere alle aspettative). Come controbattere più la classica delle giustificazioni: “Ma non è mai capitato nulla”? Rispondendo: “Finora ha avuto fortuna! La smetta di rischiare per nulla e, per favore, vada a prendere la scala. Non voglio che si faccia male.” Siamo distratti N essuno di noi riesce a rimanere attento e concentrato in continuazione. Dopo un po’ la stanchezza, lo stress, la monotonia o un imprevisto ci distraggono e così ci capita di non vedere un segnale. CONSIGLI Progettare i posti di lavoro secondo criteri ergonomici tali da “mettere in guardia” gli operatori di fronte alle situazioni di rischio (per esempio un segnale acustico che richiami la loro attenzione se sono distratti). E, per maggiore sicurezza, sarà utile, ad esempio, integrare il segnale acustico con un segnalatore lampeggiante. Controllare i posti di lavoro in questa prospettiva. Fare una pausa ad intervalli regolari e prescritti contribuirà a ridurre il rischio da affaticamento. Gli “errori umani”: un concetto abusato N on appena accade un infortunio ecco che spunta subito “l’errore umano”. Una breve spiegazione per calmare gli animi e in breve tempo si è identificato il colpevole: “Non è stato attento!” “È stato lento di riflessi!” E con ciò? Abbiamo forse ottenuto qualcosa? La causa è stata veramente identificata? Un incidente simile potrebbe accadere anche domani. Se analizziamo con serietà le cause, arriviamo quasi sempre alla seguente conclusione: prima o poi qualcuno avrebbe subito lo stesso infortunio per il semplice motivo che il lavoro non è stato adattato alle caratteristiche dell’uomo. Nessuno di noi riesce a rimanere inin- 13 FOCUS ON Lo speciale di questo numero terrottamente attento! Quando siamo sotto stress, per fare un esempio, non ci accorgiamo di molte cose. E poi, cosa significa “Ha i riflessi troppo lenti”? Forse l’operatore non ha fatto in tempo a premere il pulsante rosso per il semplice motivo che il pulsante si trova nel posto sbagliato. Conclusione: attribuire gli incidenti ad un “errore umano” spesso non è altro che una scusa di comodo. CONSIGLI Analizzare sistematicamente tutte le situazioni critiche, inclusi gli infortuni che sono stati evitati per pochissimo: come mai è potuto succedere una cosa simile, che cosa si può fare per rendere più sicuro il posto di lavoro? “Sono loro che non vogliono!” Ma è proprio così? C’ è una certa dose di rassegnazione in questa affermazione di molti superiori, a cui non di rado fanno seguito queste parole “troppa fatica! Si scocciano... ”. È una spiegazione quasi sempre insufficiente, perché spesso ci sono dei validi motivi per cui il collaboratore non si comporta nel rispetto della sicurezza. Vediamo alcune ragioni: non sa Come ci si può tutelare da un pericolo che non si conosce? Non a caso sono proprio i “principianti ” e coloro che lavorano temporaneamente in un’azienda le persone che si infortunano più di frequente. non può Forse il collaboratore non sa comportarsi in modo sicuro. Oppure, a causa della forte luce, non è in grado di distinguere un segnale azzurro da uno verde. non vuole Forse non usa gli occhiali di protezione perché crede che lo rendano brutto. Oppure non capisce perché debba usarli lui se non li usa nemmeno il capo. 14 CONSIGLI Prima di intervenire efficacemente dobbiamo capire quali sono i motivi reali che precludono un comportamento sicuro. Alla mancanza di conoscenze si può ovviare con corsi di formazione, addestramento e aggiornamento. Il “non potere” lo si può evitare con un’opportuna formazione e progettando i posti di lavoro in base a criteri ergonomici. Se il motivo è il “non volere” allora il superiore dovrà riuscire a motivare i propri collaboratori. Nel fare questo è molto importante che capisca le motivazioni profonde dei collaboratori e che non si limiti a dare dei “buoni” consigli! I due volti della routine L a routine è un’arma a doppio taglio: da un lato è positiva perché più conosco il mio mestiere più sono produttivo. Dall’altra è pericolosa, perché col passare del tempo la routine mi porta a dimenticare i pericoli e a comportarmi in modo imprudente. CONSIGLI Non tollerare comportamenti “menefreghisti” o imprudenti! Progettare delle iniziative in ditta, ad intervalli regolari, per rendere i collaboratori consapevoli dei pericoli, ad esempio proiettando dei video, attuando delle dimostrazioni o dei corsi d’istruzione, divulgando gli infortuni accaduti nella propria azienda o in aziende similari. Effettuare periodicamente delle ispezioni di sicurezza. Conclusione: ricordiamoci di come siamo fatti. Ma non solo di questo! D avanti al pericolo chiudiamo gli occhi, la routine ci spinge a comportarci in modo imprudente, sopravvalutiamo le nostre capacità, la nostra attenzione è limitata. Se vogliamo promuovere la sicurezza nel lavoro dobbiamo accettare FOCUS ON Lo speciale di questo numero lavoro devono prevedere anche delle istruzioni su come eseguire il lavoro in modo sicuro. 7. Colloqui sulla sicurezza Discutere direttamente con i collaboratori la tutela della salute in azienda. 8. Lodi e incentivi I comportamenti conformi alla sicurezza vanno incentivati e devono essere parte della qualificazione. Ricompensare con piccoli gesti (per esempio una colazione gratuita) chi rispetta le norme. 9. Ergonomia questo stato di cose e progettare i posti di lavoro – e gli impianti ricreativi per il tempo libero – in modo tale che le nostre “debolezze” non incidano negativamente sulla sicurezza. Oppure, detto in altre parole: dobbiamo prevedere un margine d’errore sufficientemente ampio quando progettiamo gli impianti e i posti di lavoro. Continuare a dire “Stai più attento” non serve a molto. Dobbiamo invece rendere i nostri collaboratori consapevoli dei pericoli concreti che corrono, facilitare loro il rispetto delle norme di sicurezza e pretendere che si comportino in modo sicuro. Motivare alla sicurezza è un impegno che si rinnova ogni giorno. Qui di seguito un elenco di “strumenti” che le faciliteranno questo compito. 1. Informazione Cartelloni, manifesti, video, segnali di pericolo, giornalino aziendale. Si vedano anche le proposte sul sito internet: www.suva.ch/waswo. (opuscoli Suva 88094 “Pubblicazioni”, 88101 “Segnaletica di sicurezza” e 88110 “Affissi”). 2. Formazione Attuare in modo sistematico corsi di formazione e di aggiornamento, esercitazioni, dimostrazioni. 3. Statistiche sugli infortuni e sulle assenze lavorative Adattare il posto di lavoro alle caratteristiche degli operatori, attuare provvedimenti di natura tecnica, collocare dei segnali di pericolo. 10. Dare il buon esempio I superiori devono essere un esempio da imitare anche nel campo della sicurezza. Di preferenza tratte dalla propria azienda. Rilevare le principali situazioni di pericolo in generale e quelle nei singoli reparti. 11. Controlli di sicurezza 4. Analisi delle cause 12. Interviste sulla sicurezza Chiarire le cause degli infortuni e dei quasi-infortuni. Checklist, schede. 5. Schede di infortuni tipici Pubblicare degli esempi, tratti possibilmente dalla realtà aziendale, in modo da fornire un argomento di discussione ai collaboratori: “al posto del collega ci potevo essere io; sarebbe potuto capitare anche a me”. 6. Obblighi La descrizione delle funzioni e delle mansioni e gli incarichi di Insieme ai collaboratori eseguire periodicamente delle ispezioni in azienda. Chiedere ai diretti interessati perché non fanno una determinata cosa. 13. Concorsi Premiare i suggerimenti di miglioramento, incentivare la notifica dei quasi-infortuni e dei guasti avvenuti in azienda. Scoprire i pericoli nascosti. 14. Promuovere una buona cultura d’impresa Incoraggiare lo spirito e la coesione di gruppo e la comunicazione aziendale. 15 EFFETTI COLLATERALI DA NON SOTTOVALUTARE Oltre all’alcol anche i farmaci possono inficiare l’affidabilità del guidatore (articolo di Silvio Nobili su Assicurazione.it) M ettersi alla guida in perfetto stato è una premessa imprescindibile per tutti i conducenti. Evitare di bere un bicchiere in più è sicuramente azione da compiere. Ma non è solo l’alcol a influire sulla guida ed essere la causa di sensi rallentati e riflessi poco reattivi. T ra le sostanze non vietate dalle legge, oltre a vino, birra e superalcolici, ci si dimentica spesso degli effetti collaterali dei medicinali. Da una ricerca dell’Osservatorio sui Servizi di Linear Assicurazioni, emerge una fotografia frastagliata della conoscenza del rischio dei farmaci sulla guida. I giovani tra i 18 e i 24 anni in particolare sono la categoria più all’oscuro del problema. L e più informate sugli effetti collaterali dei medicinali che influenzano il conducente sono le donne adulte, che rispettano le tempistiche di attesa e posologia indicate sul bugiardino, il foglio informativo presente nelle confezioni; l’attenzione di solito viene riposta sugli antistaminici, di cui fanno ampio uso gli oltre 10 milioni di italiani che soffrono di allergie e che spesso determinano una forte sonnolenza, un fattore di grave rischio, considerando che un incidente su cinque è causato da colpi di sonno improvvisi. Un guidatore su sette, consapevole di tali rischi, preferisce rischiare mettendosi al volante. Ma ansiolitici e antinfiammatori, di comune uso, possono comunque influire sul sistema nervoso e quindi bisogna prendere le dovute contromisure. I n caso di sinistro con accertata guida in stato di ebbrezza, in qualsiasi modo causata, la compagnia può rifarsi sull’assicurato per il risarcimento delle somme liquidate ai danneggiati. È quanto più comunemente previsto nelle polizze ed è stato anche ribadito dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 11373). La corte Suprema ha confermato che la copertura assicurativa è prevista solo in caso di circolazione stradale, anche di una persona diversa dall’assicurato, in uno stato psicofisico non alterato e quindi cosciente. Le assicurazioni possono rivalersi sul guidatore non “consapevole” in caso abbia provocato un incidente con danni. A llora, per evitare tali situazioni, è bene prevedere nel contratto una clausola di Rinuncia alla rivalsa da parte della compagnia per guida in stato di alterazione psicofisica. L’integrazione al premio è di qualche decina di euro e potrebbe essere di due tipi: rinuncia totale o parziale. L a rinuncia totale impone alla compagnia di rinunciare a rivalersi per l’intero importo liquidato a terzi per danni fisici o materiali; quella parziale, detta anche “limitazione della rivalsa”, permette alla compagnia di rivalersi sull’assicurato fino a una certa cifra prestabilita, oltre la quale non richiede altro importo. Le garanzie di rinuncia alla rivalsa per guida in stato di ebbrezza e per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e di altri medicinali non sono sempre abbinate in un’unica opzione integrativa della garanzia Rc auto. I nfine, è utile sottolineare che queste estensioni, se mettono al riparo il guidatore da rivalse economiche, non escludono ovviamente i risvolti penali e le eventuali sanzioni previste dalla legge. 16 anno VII numero XIII GIUGNO 2012 800-14.19.66 NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE EDIZIONE RISERVATA AI LETTORI DI TADDIAINFORMA 17 A.N.T.A.C.C.I.S. UTILITIES LE CAUSE PIÙ FREQUENTI DI MALASANITÀ NEI DIVERSI SETTORI DELLA MEDICINA ORTOPEDIA CHIRURGIA GENERALE • Mancato riconoscimento di fratture, sia degli arti • Lesioni di nervi, vasi, organi adiacenti, durante • • • • • sia di costole e spalle. Lesioni alle terminazioni nervose o al nervo motorio durante le operazioni all’ernia del disco. Mancato recupero della gamba per un intervento maldestro sui legamenti. Lesioni al midollo spinale dovute alla non immobilizzazione della colonna vertebrale dopo una caduta. Inserimento di protesi troppo corte. Infezioni ed emorragie post-operatorie. interventi chirurgici. • Garze e ferri chirurgici lasciati in corpo dopo gli • • • • • • interventi. Suture (abnormi, tolte troppo precocemente). Rottura di denti o protesi durante l’intubazione. Aderenze post-operatorie. Emboli, tromboembolie per mancata terapia anticoagulante. Clips mal posizionate. Infezioni post-operatorie. ONCOLOGIA CHIRURGIA ESTETICA • Perdita di chance di guarigione o di sopravviven- • Blefaroplastica: asimmetria, correzione eccessi- • • • • za, compromesse per omessa o ritardata diagnosi. Prescrizione di accertamenti non idonei. Interventi troppo demolitivi rispetto alla diagnosi. Interventi incompleti, che hanno comportato nuovi interventi chirurgici. Radio e chemioterapia effettuata con ritardo o in dosi non adatte. GINECOLOGIA E OSTETRICIA • • • • • • Problemi del bambino conseguenti al parto. Danni alla madre durante il parto. Errata diagnosi prenatale. Morte del feto per amniocentesi. Diagnosi errate per malattie ginecologiche. Omessa diagnosi di malformazione del feto, con conseguente nascita indesiderata. va o insufficiente o cicatrici troppo evidenti. • Lifting: cicatrici grossolane, eccessiva o insuffi• • • • ciente tensione cutanea e presenza di asimmetrie. Aumento labbra: eccesso di volume, errore di proiezione, asimmetria. Liposcultura: avvallamenti, asimmetrie, caduta di tessuti (per l’eccessivo svuotamento) e buchi. Trapianto capelli: attaccatura innaturale, trapianto detto “a ciuffi dì bambola”, con reimpianto dei capelli a ciuffetti anziché singolarmente. Rinoplastica: piccolo avvallamento, irregolarità nella superficie o piccola asimmetria. ODONTOIATRIA • Cure canalari (devitalizzazione): cure canalari • • • fatte frettolosamente, non arrivando all’apice possono creare infezioni apicali (granuloma). Tipicamente compaiono solo dopo 3-5 anni dalle cure, compromettendo spesso ciò che sta al disopra (ricostruzione, corona, perno moncone ecc.). Corone in ceramica: imprecisione estrema dei margini e consequenziali problemi gengivali ed infiltrazioni cariose. Perni moncone: fatti di fretta e con materiali economici, sono all’origine di fratture delle radici. Otturazioni: durante il riempimento, non viene curato con attenzione il contenimento del materiale che deborda con conseguente ritenzione di cibo e placca. La diretta conseguenza sarà una recidiva cariosa dello stesso dente, probabile carie nel dente vicino ed infiammazioni gengivali che col tempo generano perdita ossea e tasche parodontali. (tratto da malasanitaerisarcimento.it) A.N.T.A.C.C.I.S. INFORMA QUANDO LA POLITICA ECONOMICA INCIDE SULLA SANITÀ Otto mesi per una visita urologica, 15 per la moc e un anno per una mammografia. Attese insostenibili anche al pronto soccorso, dove gli utenti passano ore senza sapere quando potranno vedere il medico. Crescono le denunce di diagnosi sbagliate e terapie inadeguate per i malati di tumore, ma anche quelle delle troppe disattenzioni del personale sanitario. Questi dati allarmanti sono contenuti nel Rapporto Pit Salute 2010, elaborato da Cittadinanzattiva-Tribunale del malato sulla base di 23.524 segnalazioni. Emerge un’immagine di un sistema sanitario pubblico in crisi, dove il “risparmio” colpisce la qualità dei servizi. Il rapporto parla dell’anno “Dei diritti al taglio”, periodo dove le politiche economiche, sociali e sanitarie adottate finiscono per smantellare il welfare. In questo contesto i livelli essenziali di assistenza, di fatto, secondo il rapporto non sono più certi, ma “possibili”. Le lamentele sull’accesso ai servizi sono quasi raddoppiate (dal 5,5% del 2009 sale al 9,5% nel 2010). Le principali difficoltà riguardano il ridimensionamento dell’offerta e prestazioni e i conseguenti costi sostenuti privatamente dai cittadini. Aumentano le tariffe delle prestazioni (44,8%), ma anche i tempi di attesa (32,1%) e a volte manca completamente il servizio per la chiusura del reparto o della struttura (23%). Aumentano anche gli sbagli dei camici bianchi. L’area di oncologia è al primo posto nella classifica dei presunti errori diagnostici (erano il 27,6 nel 2009 e sono diventati 29,3% nel 2010), seguita da ortopedia (erano il 14,8% nel 2009 e sono diventati 17,2% nel 2010). Raddoppiano le segnalazioni di malpractice: le disattenzioni del personale sanitario erano il 5,8% nel 2009 e sono diventate il 12,9% nel 2010. Esempi di trascuratezza sono l’infermiere che lascia il farmaco sul comodino, senza controllare che venga assunto, il malato esposto a lungo alle correnti d’aria o i letti senza sbarra di protezione. Fra i motivi di maggiore scontento degli utenti ci sono le liste di attesa, con una crescita dell’1% rispetto al 2009. Si aspetta in media un anno per la mammografia, anche 15 mesi per la moc, 10 mesi per la tac. In generale, l’attesa è lunga soprattutto per gli esami diagnostici (52,6%, +2,1% rispetto al 2009), le visite specialistiche (28,2%, +0,2% sull’anno precedente) e per gli interventi chirurgici (19,2%, in diminuzione rispetto al 21,5% del 2009). Sono soprattutto gli esami diagnostici dell’area oncologica, che dovrebbero seguire il criterio dell’urgenza, quelli per i quali si aspetta di più. Le segnalazioni sono pari al 18,2%, seguono la ginecologia ed ostetricia (circa 16% delle segnalazioni) e la cardiologia (al 14,4%). Tempi lunghi anche per le visite specialistiche, le attese aumentano in oculistica (nel 2009 al 15,5%; nel 2010: 19,7%), in cardiologia (dato 2009: 8,2%; dato 2010: 10,1%) e odontoiatria (dato 2009: 8,4%; dato 2010: 10,1%). A tutto ciò si aggiunge un peggioramento delle condizioni igieniche delle strutture, con segnalazioni passate dal 43,4% al 46,9%. Aumentano anche i casi di strutture fatiscenti che passano dal 20,2% del 2009 al 27,5% del 2010. Crescono enormemente anche le segnalazioni da parte dal personale che lavora in ambienti a rischio (soprattutto personale infermieristico) a contatto con pazienti infetti, dal 3,2% del 2009 all’8,5% del 2010. A soffrire più di altri settori è la rete dell’emergenza-urgenza negli ospedali. Il dato relativo cresce dal 29,8% registrato nel 2009 al 41,4% nel 2010. Ma i pazienti si lamentano anche delle dimissioni: il dato sale infatti dal 23,8% del 2009 al 35,1% del 2010. Raddoppia la percentuale delle segnalazioni sui ricoveri (46,4% nel 2009, 23,5% nel 2010). I cittadini, in sostanza, considerano insufficienti i servizi ospedalieri e difficili le modalità d’accesso. Critica infine anche la situazione del pronto soccorso, “bocciato” per le lunghe attese (42,1%), per il trasporto in ambulanza (29,4%, +19,3% sul 2009) e per la scarsa trasparenza nell’assegnazione dei codici (28,5%). (tratto da repubblica.it) A.N.T.A.C.C.I.S. CURIOSITÀ I MEDICI NON CI STANNO E PROTESTANO CONTRO LE ACCUSE INDISCRIMINATE “I dati prodotti dalla Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari, frutto di una indagine effettuata in 90 procure, parlano da soli ma, a quanto sembra, poche so-no state le orecchie disposte a sentire. Eppure possono ben definirsi clamorosi. È il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed ai dati presentati nei giorni scorsi in Parlamento dalla Commissione presieduta da Leoluca Orlando. Per quanto riguarda le lesioni colpose, su 901 casi riguardanti personale sanitario, di cui 85 interes- santi la gravidanza, il 40% è stato archiviato subito e per quelli che risultano conclusi, sono state registrate 2 condanne. Per l’omicidio colposo, dei 736 casi ascrivibili a personale sanitario, il 35% viene archiviato prima del processo e tra quelli giunti a conclusione nessuna condanna è stata rilevata. Questi dati ovviamente non inducono ad abbassare la guardia sul delicato terreno del rischio clinico che richiede investimenti in termini di risorse umane, formazione, orga-nizzazione. È però giunto il tempo che la FNOMCeO* definisca con l’Ordine dei Giornalisti un insieme di regole per evitare che i Medici coinvolti in eventi avversi vengano sbattuti in prima pagina con tanto di nome e cognome, indagati, imputati e condannati prima ed al di fuori di ogni grado di giudizio per finire, in caso di archiviazione o assoluzione, in un nascosto trafiletto e citati, massima ipocrisia, solo con le iniziali. Crediamo sia interesse di tutti arrestare una deriva diventata esplosiva grazie anche, come la stessa Corte di Cassazione ha recentemente riconosciuto, a comportamenti opportunistici dei soggetti coinvolti”. (*Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, NDR) (comunicato stampa dell’Associazione Medici Dirigenti) INCONTRACI ON LINE: WWW.ANTACCIS.ORG O SCRIVICI: [email protected] A.N.T.A.C.C.I.S. NEWS XIII - GIU 2012 VUOI DIVENTARE SOCIO? VUOI COLLABORARE? compila con i tuoi dati* questo coupon, ritaglialo ed invialo in busta chiusa ad A.N.T.A.C.C.I.S. - Via Commenda 38 40068 - S. Lazzaro di Savena (BO) allegando, se lo ritieni opportuno, segnalazioni, suggerimenti e proposte. VERRAI PRESTO RICONTATTATO PER FORMALIZZARE L’ISCRIZIONE per informazioni ulteriori chiama il numero verde 800-14.19.66 CA M PAG N A I S C R I Z I O N I 2012 nome.................................................cognome........................................................data di nascita........................ professione.............................................e-mail........................................................rec. tel.................................... via.................................................................................c.a.p................città..........................................prov....... *acconsentendo al trattamento dei tuoi dati personali ai sensi del D. Lgs. 196 del 30/06/2003 20 LA PIÙ PROFESSIONALE DELLE MALATTIE Cure urgenti per un top manager del Lloyds di Londra “drogato di lavoro” (articolo di Fabio Cavalera su Corriere.it) L a sbronza da lavoro è finalmente stata smaltita e Antonio Horta-Osorio, il numero uno del colosso bancario Lloyds, torna sulla plancia di comando. Il suo caso ha fatto discutere la comunità degli affari e messo in allarme gli azionisti privati e soprattutto quelli pubblici di una istituzione globale (con il 41 per cento il governo di sua maestà ne è il primo controllore) che ha 104 mila dipendenti, ventuno milioni di correntisti, 200 miliardi di sterline (240 miliardi di euro) dei loro risparmi da gestire, una capitalizzazione alla Borsa di Londra vicina ai 19 miliardi. C he dall’oggi al domani il top manager di uno degli scrigni più importanti della finanza mondiale (salvato nel 2008 dallo Stato) fosse costretto ad alzare bandiera bianca per estrema compulsione da scrivania non era roba da passare inosservata. Mai un pub. Mai un cinema. Mai i figli. Mai la moglie. La banca e basta. Normale? Antonio Horta-Osorio, cinquantenne portoghese e sportivissimo, aveva sbalordito il Miglio Quadrato alla fine dello scorso ottobre. Senza preavviso si era dichiarato malato e inabile (temporaneamente) a guidare il Lloyds Banking Group. Fulmine a ciel sereno. Glielo avevano imposto i medici. L ui non dormiva più. E non era una semplice insonnia. No, era l’impossibilità di muoversi dall’ufficio, di bilanciare la sua vita professionale con gli affetti e di conservare interessi privati oltre al business. Cervello e cuore per i soldi, suoi, degli azionisti, dei risparmia- tori. Se non fossero intervenuti i dottori sarebbe andato avanti così, tormentato dalla “inability to switch off”, per dirla all’inglese, dall’incapacità di staccare la spina, una sindrome pericolosa e, pare, oggi sempre più diffusa nella City. Ventiquattro ore su ventiquattro davanti al computer, ai conti, ai bilanci. Poverino. Non chiudeva occhio, nel vero senso della parola. “Come un computer - ha confidato di recente al Financial Times - che esaurisce la propria carica”. La sua era scesa a livello zero. Poco prima di chiamare il presidente del consiglio di amministrazione per avvertirlo che, sfinito, stava per gettare la spugna, era rimasto cinque giorni e cinque notti con le pupille sbarrate, attaccato ai grafici dei mercati, appeso alle tensioni dell’eurozona, “drogato” dalla City e dagli impegni. U ltimo campanello d’allarme. Lo avevano chiamato all’inizio del 2011 e a peso d’oro gli avevano offerto la carica di amministratore delegato (retribuzione e bonus da milioni di sterline). Non c’era da meravigliarsi di tanta dedizione alla causa, visti i tempi difficili. Solo che Antonio Horta-Osorio, un curriculum fantastico da Goldman Sachs al Santander, aveva un vizio (o una virtù per altre campane): accentratore, non amava le deleghe, confidava sulla sua tempra gladiatoria. E si occupava di tutto. Non si è accorto che pure lui è un comune mortale, i banchieri si credono invincibili e non lo sono. Si è preso una pesantissima sbronza da lavoro. Ed è crollato finendo in clinica dove ha scoperto, lo ha ammesso lui ai giornali inglesi, che fra i top manager della City uno su due (“me lo hanno certificato i dottori”) soffre di morboso attaccamento alla poltrona. Potere, vanità e arroganza: non c’è altro all’infuori del mercato. Alla fine si va in tilt. A desso Antonio HortaOsorio è guarito, giura che dorme “fra le sette e le otto ore” e che si è reso conto di quanto sia importante coltivare gli affetti. Gli azionisti, pubblici e privati, scottati dalla defezione sia pure momentanea (che cosa sono due mesi e mezzo di astinenza da banca?) hanno messo il muso e lo hanno torchiato per studiarne l’idoneità e l’affidabilità. Nuovo esame. Ciascuno degli 11 membri del board Lloyds Group lo ha sottoposto a un lungo colloquio di verifica. Promosso. Da lunedì gli toccherà occuparsi dei 15 mila “esuberi” nel gigante del credito britannico e delle 632 filiali Lloyds che sono in vendita. Un incubo. Da togliere il sonno. 21 SINERGIE DI PRESTIGIO Approfondimenti sulle convenzioni direzionali TADDIA Group LE ECCELLENZE SI INCONTRANO Un accordo speciale per offrire il miglior servizio di assistenza ai possessori di auto di lusso Offerta esclusiva RISERVATA alla Clientela Motor (redazione Taddia Informa) N aturalmente non intendiamo alludere a particolarità “soggettive” e pertanto opinabili, ma alle reali e concrete problematiche che possono sorgere nel caso di un sinistro che coinvolga vetture dotate non soltanto di un valore di mercato eccezionalmente alto, ma anche di una meccanica sofisticata che richiede una manutenzione particolarmente complessa. Per un’auto di questo tipo la gestione del risarcimento si articola e si complica in maniera “esponenziale” in tutti i suoi aspetti, non solo quelli relativi alla riparazione, ma anche laddove ci siano danni fisici, o dove l’individuazione delle responsabilità si faccia problematica. SERVIZI GARANTITI TOP LEVEL Offerta esclusiva RISERVATA alla Clientela Concessionaria ufficiale Ferrari e Maserati per l’Emilia Romagna È stata curata personalmente dal presidente e amministratore delegato di Taddia Group, Alessandro Taddia, la convenzione stipulata lo scorso gennaio con Motor Spa, concessionaria ufficiale Ferrari e Maserati per l’Emilia Romagna: un accordo specificamente formulato per intercettare e soddisfare le necessità di automobilisti dalle esigenze particolari come solo i possessori di auto di lusso possono essere. 22 T addia Group mette tutta la professionalità e l’esperienza dei suoi operatori specializzati al servizio del cliente di Motor Spa, “facilitandogli la vita” grazie ad un servizio integrale di gestione della pratica di risarcimento che include tutti gli aspetti della questione, potenziati da alcuni apprezzabilissimi “optional”. In sintesi l’offerta (in caso di sinistro con ragione) prevede: • Ricostruzione della dinamica dell’incidente • Nomina del perito assicurativo • Risarcimento del danno materiale • Preventivi e riparazioni presso le carrozzerie ufficiali della Concessionaria con totale anticipo delle spese • Vettura sostitutiva gratuita per l’intera durata del fermo tecnico necessario alla riparazione • Risarcimento del danno fisico • Anticipo delle spese mediche • Assistenza legale per lesioni colpose • Gestione del dissequestro del veicolo n più, come ulteriori “extra”, viene offerta al cliente l’assistenza legale per eventuali necessità professionali di recupero crediti e un abbonamento annuale a “Taddia Informa”. I G ià a pochi mesi dall’avvio l’iniziativa ha riscontrato un altissimo gradimento presso la clientela di Motor Spa, tanto da costituirsi come una sorta di “format” che i più intraprendenti tra gli affiliati di molte agenzie distribuite ovunque in Italia stanno riproponendo ai concessionari delle loro aree di pertinenza, ponendo le basi per lo sviluppo del servizio a livello complessivo sull’intero territorio nazionale. Ferrari Approved garantisce l’eccellenza per 24 mesi. Ferrari Approved è il programma di certificazione che prevede servizi e garanzie dedicati a chi acquista un usato Ferrari esclusivamente presso la Rete dei Concessionari Ufficiali e comprende: • 190 controlli documentati effettuati dai tecnici Ferrari • La verifica di provenienza e lo storico della manutenzione • Il ripristino degli interni e degli esterni • La garanzia Ferrari fino a 24 mesi • L’assistenza stradale Ferrari fino a 24 mesi • Ferrari Financial Services, servizi finanziari personalizzati Motor Bologna - Via Po, 2/11 Vendita: Tel. 051/6367335 Assistenza Sauro Service: Tel. 051/6233003 Motor Modena - Via Emilia Est, 1040 Vendita: Tel. 059/280064 Assistenza Motor Service: Tel. 059/280009 www.dealer.ferrari.com/motor www.ferrarimotor.it www.ferrariapproved.com 23 .. In queste pagine alcuni momenti del grande evento che ha visto affiliati, direzione e staff di TADDIA group insieme “sulla cresta dell’onda” a bordo di MSC Splendida, in viaggio tra Spagna, Marocco e Francia per festeggiare insieme la fine dell’anno dando al consueto appuntamento della Riunione Nazionale un’insolita e straordinaria cornice. Immagini che resteranno un caro ricordo per tutti i partecipanti (...e forse un piccolo rimpianto per gli assenti!), e testimoniano l’affiatamento e la coesione di un team che diventa sempre più forte e unito. foto di Lara Tedeschi, Simone Avoni, Marco Ballatore e Paolo Torricelli 24 ...con affiliati e amici fine anno SPECIAL EVENT in Crociera sul Mediter raneo25 AREA DI SERVIZIO La rubrica dell’autotrasportatore .. GRAZIE!!! agli instancabili fotoreporter Lara Tedeschi, Simone Avoni, Marco Ballatore e Paolo Torricelli ...e a tutti i partecipanti che hanno condiviso questa splendida vacanza! A 26 Crociera sul Mediter raneo in utoxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxx FACCIAMOCI VALERE Modalità e procedure per ricorsi e reclami SE SI RICORRE AL GIUDICE DI PACE PER UNA CONTRAVVENZIONE, IN CASO DI VITTORIA LE SPESE LEGALI SONO SEMPRE RIMBORSATE? (risponde l’avv. Angelo Pisarro, consulente di TADDIA Group) Q uesta domanda è di grande attualità. Molti automobilisti vengono sanzionati anche ingiustamente, e la legge consente loro di proporre ricorso al Giudice di Pace competente. Ricordo che il ricorso avverso una sanzione amministrativa può essere fatto - entro un certo limite di valore - anche personalmente dal cittadino sanzionato, pertanto non occorre il ministero di un difensore. U no degli ostacoli che il cittadino incontra nell’opporre una contravvenzione è costituito della spese di contributo unificato, che la legge impone di pagare al ricorrente contestualmente al deposito del ricorso. Non sempre tale spesa, che varia al variare del valore della causa, viene rimborsato dal giudice di pace in caso di annullamento del verbale opposto. Ma la problematica che sovente si verifica è quella del rimborso delle spese legali nel caso in cui il ricorrente si sia fatto assistere da un legale. Ci si chiede dunque se le spese legali vengono rimborsate. La risposta è: dipende! I n teoria, il giudice di pace che annulla una sanzione amministrativa opposta dovrebbe condannare la controparte soccombente al rimborso delle spese legali. Ma le novità legislative della “Manovra Monti” incidono anche sui ricorsi proposti al Giudice di Pace. Infatti, l’art 13 del decreto legge 22 dicembre 2011 numero 212, recante “Disposizioni urgenti in materia di composizione della crisi da sovraindebitamento e disciplina del processo civile” modifica l’art 91 del Codice di procedura civile prevedendo che spese, competenze ed onorari liquidati dal Giudice di Pace non possono superare il valore della domanda. C he cosa vuol dire? Vuol significare che il Giudice di Pace, accogliendo il ricorso del cittadino sanzionato, liquida le spese legali al ricorrente ma le stesse non possono essere liquidate in misura superiore al valore della domanda. Insomma, se il cittadino oppone una multa di 86 euro dovrà sostenere il costo di 37 euro per iscrivere il ricorso per la spesa di contributo unificato ed inoltre il lavoro del suo difensore resterà a suo carico in quanto il giudice liquiderà solo 86 euro di parcella! Il resto della parcella, ovviamente, resterà a carico del ricorrente. S icuramente tale previsione normativa lede profondamente il diritto di difesa, sancito dall’art 24 della Costituzione, in quanto tende a limitare il diritto del cittadino di opporre un’ingiusta sanzione amministrativa per i costi ingenti delle spese di causa. Come dire, tende a levare di torno il lavoro di un avvocato che può fornire al cittadino il “cavillo” per far sì che l’ingiusta multa venga annullata. T ale provvedimento, se da un lato tende a disincentivare il lavoro degli avvocati (che tenderanno a non accettare più di assistere clienti per cause di esiguo valore, posto che i ricorrenti possono agire da soli), dall’altro lato comporterà l’aumento del contenzioso da parte di quei cittadini che, pur non sapendo se possono o meno fare ricorso, lo depositano ugualmente, rimpolpando le casse dello Stato, in quanto il contributo unificato va pagato subito. S periamo che il legislatore si ravveda di tale ingiusto provvedimento e ne modifichi il precetto normativo. 27 A NORMA DI LEGGE Sentenze interessanti e aggiornamenti legislativi Anche il datore di lavoro va risarcito per l’assenza del dipendente infortunato U n argomento interessante su quale vogliamo soffermarci, in quanto sempre di grande attualità, riguarda le conseguenze per il datore di lavoro dell’infortunio extra lavorativo occorso al proprio dipendente. Dopo un passato caratterizzato dall’opinione contraria della giurisprudenza si può oggi affermare, senza timore di smentite, l’esistenza in capo al datore di lavoro di un vero e proprio diritto ad ottenere dal terzo - responsabile dell’infortunio del lavoratore - il risarcimento del pregiudizio subito, rappresentato dal pagamento delle retribuzioni e dal versamento dei contributi in assenza di prestazione lavorativa. L a condotta del terzo, infatti, priva contestualmente il lavoratore della sua integrità fisica ed il datore di lavoro delle prestazioni lavorative che gli erano dovute in funzione della sinallagmaticità che caratterizza il rapporto di lavoro (attività lavorativa-retribuzione). L’illecito del terzo lede, quindi, il diritto di credito del datore anzi, a ben vedere, nel caso di invalidità temporanea del lavoratore quando questi abbia continuato a percepire la retribuzione, il vero danneggiato risulta essere il datore di lavoro costretto, per legge o per contratto, a continuare i pagamenti al lavoratore sebbene questi non sia in grado di espletare il proprio lavoro né di mettere a disposizione le proprie energie lavorative. Da ciò consegue che il terzo responsabile delle lesioni personali in danno del lavoratore dipendente è tenuto a risarcire il danno direttamente cagionato al datore di lavoro in conseguenza della mancata utilizzazione delle prestazioni lavorative. I n ordine alla quantificazione del danno da risarcire si rileva che il valore economico della prestazione mancata non è dato esclusivamente dallo stipendio versato direttamente al dipendente bensì dal costo complessivo della prestazione, costo che nell’ambito del rapporto di lavoro è rappresentato anche dall’importo dei contributi previdenziali al cui versamento il datore non può sottrarsi. In altre parole, come ribadito da ultimo dalla Suprema Corte (Cass. civ. del 9.02.2010, n.2844), il datore di lavoro può agire nei confronti del responsabile del sinistro che ha determinato l’infortunio del dipendete per ottenere il risarcimento dei danni subiti, corrispondenti all’importo delle retribuzioni erogate al lavoratore per il periodo di inabilità temporanea conseguente all’infortunio e di quanto versato a titolo di contributi previdenziali ed assicurativi in relazione alla posizione lavorativa dello stesso dipendente. Tanto in considerazione del fatto che tali esborsi costituiscono un danno che si ricollega con un nesso di causalità a detto infortunio e, come tale, deve essere risarcito dal terzo responsabile del fatto medesimo. D a ultimo è bene evidenziare che l’azione risarcitoria dovrà essere azionata entro il termine prescrizionale che qualora il danno consegua ad un sinistro stradale, come avviene nella maggioranza dei casi, sarà di soli due anni ai sensi dell’art. 2947 comma 2, C. C. (articolo dell’avv. Danilo Vitali tratto da Comunicazioneitaliana.it) 28 IN TUTTA ITALIA per tutelare i vostri DIRITTI e farvi ottenere il giusto RISARCIMENTO in questo numero diamo il BENVENUTO ai nuovi affiliati di Alba (CN) - Bologna (c/o Fe.N.I.O.F.) - Bosa (OR) Caorle (VE) - Castelvetrano (TP) - Collepasso (LE) Genova - Mantova - Padova - Piacenza Ravanusa (AG) - Reggio Calabria - Reggio Emilia Riesi (CL) - Saronno (VA) - Susegana (TV) Terracina (LT) - Torino - Torino 1 Trezzano sul Naviglio (MI) 29 TADDIA IN ITALIA Tutti gli affiliati suddivisi per regione PIEMONTE ALBA (CN) 12051 – Corso Piave 100/A - tel./fax 0173 283620 [email protected] ALESSANDRIA 15121 – Spalto Rovereto 33A tel. /fax 0131 224 190 - cell. 334 223 90 22 [email protected] CASALE MONFERRATO (AL) 15033 - Via Cerutti, 2 - tel. 0142 454 530 – fax 0142 455 577 [email protected] NOVI LIGURE (AL) 15067 - Via Urbano Rattazzi, 2 - tel./fax 0143 743 788 - cell. 331 443 88 18 [email protected] RIVOLI (TO) 10098 - Corso Francia n.133 - tel./fax 011 9539635 - cell. 342 0365820 [email protected] TORINO 10146 - Via Pietro Cossa 18 - tel 011 774 03 64 - fax 011 773 11 53 [email protected] TORINO 10126 – Via Nizza 164 - tel. 011 677152 - fax 011 6635546 [email protected] TORINO 10142 – Via Monginevro 262/5 - tel. 011 770 14 64 - fax 011 707 82 44 [email protected] LOMBARDIA BUSTO ARSIZIO (VA) 21052 - Via Quintino Sella n° 41a - tel. 0331 69 56 10 - fax 0331 68 54 23 [email protected] CITTIGLIO (VA) tel. 0332 189 62 34 - fax 0332 180 08 83 [email protected] DALMINE (BG) 24044 - Via Locatelli 106 - tel. 335 5870411 – 348 9032362 - fax 0363 330483 [email protected] MANTOVA 46100 - Via Altobelli 12 - tel./fax 0376 320745 - [email protected] SARONNO (VA) 21047 – Via Manzoni 43 - tel. 0296 740520 – fax 0296 342625 [email protected] SONDRIO 23100 - Viale dello Stadio 132 - tel. 0342 515073 - fax 0342 573082 [email protected] TREZZANO SUL NAVIGLIO (MI) 20090 – Via L. da Vinci 265/A - tel. 02 484 02 341 - fax 02 484 00 633 [email protected] 30 NEW ENTRY ...QUESTO SPAZIO È LIBERO PER TE! per informazioni sull’apertura di un’agenzia in franchising nella tua zona chiama 051 467573 o invia una mail a [email protected] TADDIA IN ITALIA Tutti gli affiliati suddivisi per regione segue LOMBARDIA VARESE 21100 - Via Sanvito Silvestro 111 - tel. 0332 82 42 58 - fax 0332 21 06 72 [email protected] LIGURIA GENOVA 16164 - Via degli Artigiani 60 – tel. 010 711.611 - fax 010 711 904 [email protected] VENETO CAORLE (VE) 30021 - Viale Buonarroti, 9 - tel./fax 0421 815 78 [email protected] PADOVA 35131 - Via Confalonieri 44/A - tel. 320 4104840 [email protected] SUSEGANA (TV) 31058 - Piazza Martiri della Libertà 1 - tel. 0438 435524 - fax 0438 439742 [email protected] VERONA 37135 - Via Tombetta 142/a - tel./fax 045 582 013 [email protected] EMILIA ROMAGNA ARGENTA (FE) 44011 - Via Mazzini, 2/A - tel./fax 0532 85 28 78 [email protected] BOLOGNA 40138 - Via Massarenti, 180/A tel. 051 63 69 452 r.a. - fax 051 34 65 66 [email protected] BOLOGNA 40133 - Via Emilia Ponente 76/78 tel. 051 31 37 63 - fax 051 64 27 670 [email protected] Fe.N.I.O.F BOLOGNA 40132 - Via Pietro Miliani 7/A tel. 051 665 0285 – fax 051 665 0283 [email protected] CASALECCHIO DI RENO (BO) 40033 - Via Macabraccia, 4 - tel. 051 6192288 – fax 051 563370 [email protected] CASTELMAGGIORE (BO) 40013 - Via Gramsci 140 tel./fax 051 712345 [email protected] COMACCHIO (FE) 44022 - c.so Garibaldi n° 34 - tel. 0533 314 651 – fax 0533 312 721 [email protected] 31 TADDIA IN ITALIA Tutti gli affiliati suddivisi per regione segue EMILIA ROMAGNA FERRARA 44100 - Corso Porta Po, 121/B - tel. 0532 24 19 57 - fax 0532 21 71 33 [email protected] FERRARA 44122 - Via Argine Ducale 8 - tel 0532 790185 - fax 0532 798678 [email protected] FORLÌ (FC) 47100 - Via Primavera, 27/29 - tel. 0543 31 401 - fax 0543 45 81 12 [email protected] GRANAROLO EMILIA (BO) 40057 - Via S. 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Saffi 112 - tel. 051 69 70 725 - fax 051 69 71 469 [email protected] MODENA 41121 - Via Emilia Ovest 114 - tel./fax 059 211452 [email protected] MOLINELLA (BO) 40062 - Via Marconi, 6 - tel./fax 051 88 71 77 [email protected] PIACENZA 29121 – Via Umberto Locati 2 tel. 0523 650 655 - fax 0523 652 188 [email protected] RASTIGNANO (BO) 40067 - Via Andrea Costa, 13 - tel. 051 626 05 42 - fax 051 626 54 75 [email protected] REGGIO EMILIA 42122 - Via Terezin, 15 tel. 0522 332928 - fax 0522 333160 [email protected] RIMINI 47923 – via Flaminia Conca 73/a - tel. 0541 413178 - fax 0541 1793077 [email protected] SAN GIOVANNI IN PERSICETO (BO) 40017 - Piazza Garibaldi 12 - tel. 051 687 1846 - fax 051 687 5855 [email protected] SAN GIUSEPPE DI COMACCHIO (FE) 44020 - Via Lido di Pomposa n° 47 - tel. 0533 38 29 01 - fax 0533 38 81 19 [email protected] SAN LAZZARO DI SAVENA (BO) 40068 - Via Emilia, 50 - tel. 051 62 71 477 - fax 051 627 59 30 [email protected] 32 TADDIA IN ITALIA Tutti gli affiliati suddivisi per regione TOSCANA BIENTINA (PI) 56031 - Via Marco Polo 30/B tel. 0587 755 209 – fax 0587 756 842 [email protected] EMPOLI (FI) 50053 - Via E. Bardini 31/33 tel./fax 0571 725 305 - cell. 334 1283745 [email protected] LIVORNO 57121 - Via Provinciale Pisana, 9 - tel./fax 0586 41 05 95 [email protected] PISA 56124 - c/o Centro ForumVia Matteucci, 38 scala d tel. 050 57 56 63 - fax 050 31 37 668 [email protected] PRATO 59100 – Via Pistoiese 645 - tel./fax 0574 1824502 [email protected] UMBRIA ORVIETO (TR) 05018 - Via Po n° 19/f - tel. 0763 616 868 - fax 0763 593 111 [email protected] LAZIO CECCANO (FR) 03023 - Via Ponte 14 - tel 0775 1543358 – fax 0775 1543359 [email protected] CERVETERI (RM) 00052 - Via Aurelia km 43.200 tel/fax 06 9901642 – cell. 348 8214538 [email protected] COLLEFERRO (RM) 00034 - Via Valle Settedue snc tel. 06 972 36 678 - fax 06 953 75 77 [email protected] FRASCATI (RM) 00044 - Piazza Scuole Pie 7 - tel 06 941 64 96 - fax 06 942 24 55 [email protected] ISOLA DEL LIRI (FR) 03036 – Via Roma n° 248 - tel. 0776 809801 - fax 0776 802205 [email protected] NEW ENTRY ...QUESTO SPAZIO È LIBERO PER TE! per informazioni sull’apertura di un’agenzia in franchising nella tua zona chiama 051 467573 o invia una mail a [email protected] PALESTRINA (RM) 00036 - Via Arpino 11 - tel./fax 06 953 82 69 [email protected] ROMA SETTEBAGNI 00138 – Via di Settebagni 729 tel 06 8887021 – fax 06 8887698 [email protected] 33 TADDIA IN ITALIA Tutti gli affiliati suddivisi per regione segue LAZIO TERRACINA (LT) 04019 – Via Bonificatori - tel./fax 0773 742 191 [email protected] VITERBO 01100 - Via A. Gargana, 22 - tel./fax 0761 220429 [email protected] ABRUZZO PESCARA 65128 - Via Tiburtina n° 321 tel. 085 54 357 - fax 085 496 90 38 [email protected] CAMPANIA NAPOLI 80132 - Via Toledo 265 - tel./fax 081 0383409 [email protected] PARETE (CE) 81030 – Via V. Emanuele 106 - tel./fax 081 503 06 93 [email protected] PUGLIA BITONTO (BA) 70032 - Via R. 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Ponte 2/B - tel/fax 091 8987088 [email protected] BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME) 98051 - Via Papa Giovanni XXIII 125 tel./fax 090 9762014 [email protected] CALTAGIRONE 95041 – Viale Autonomia 133 tel. 0933 55932 – fax 0933 351479 [email protected] CANICATTÌ (AG) 92024 - Piazza IV Novembre, 9 - tel./fax 0922 858942 [email protected] CASTELVETRANO (TP) - IN APERTURA [email protected] CATANIA 95124 - Viale delle Medaglie d’oro 62 tel. 095 2163575 - fax 095 2163577 - cell. 393 9439970 [email protected] CATANIA 95121 – Viale Grimaldi 15 bott. n° 2 - tel./fax 095 7184102 [email protected] CENTURIPE (EN) 94010 - Via Umberto 3 - tel. 0935/73229 - fax 0935/917205 [email protected] CHIUSA SCLAFANI (PA) 90033 - Via Ungheria 130 - tel./ fax 091 8354555 [email protected] GELA (CL) 993012 - Via Recanati n° 5 - tel./fax 0933 922727 [email protected] GELA (CL) 93012 – Via F. Crispi, 356 - tel./fax 0933/937834 [email protected] GELA (CL) 93012 - Via Parioli n° 28 - [email protected] MAZARA DEL VALLO (TP) 91026 - Corso Armando Diaz 88/a - tel./fax 0923 190 338 [email protected] PALERMO 90124 - Corso dei Mille 919/c - tel. 091 621 52 45 - fax 091 621 65 07 [email protected] PALERMO 90129 - Corso Calatafimi 780/a - tel./fax 091 6601066 [email protected] 35 TADDIA IN ITALIA Tutti gli affiliati suddivisi per regione segue SICILIA PARTINICO (PA) 90047 - Via Zangara, 4 - tel/ fax 091 8905648 [email protected] RAVANUSA (AG) 92029 - Via Roosevelt 76 - [email protected] RIESI (CL) 93016 - Via Roma, 264 - [email protected] TRAPANI 91100 – Via Nicolò Riccio 23 - tel/fax 0923 362947 [email protected] SARDEGNA BOSA (OR) 08013 – Via M. 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Tribunale di Bologna n° 7210 del 21 marzo 2002 Proprietario e direttore responsabile: Alessandro Taddia Editore: Publi&Marketing s.a.s. - via Commenda 38 - S. Lazzaro di Savena (BO) - iscr. R.O.C. n° 16141 giugno 2012 Redazione: via Commenda 38 - S. Lazzaro di Savena (BO) Tel. 051/46.77.22 Fax 051/627.01.54 Grafica e impaginazione: Katia Donato Tipografia e stampa: Gamberini s.a.s. - via Curiel 17 - Castelmaggiore (BO) Reg. Tribunale di Bologna n° 7210 del 21 marzo 2002 Realizzato con la collaborazione delle agenzie TADDIA Group Sito internet: www.taddiagroup.it - e-mail: [email protected] Tutti i marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari per prenotare il prossimo numero di compila con i tuoi dati* questo coupon e recati presso la più vicina agenzia affiliata TADDIAgroup: riceverai la tua copia omaggio e sarai iscritto negli elenchi dei nostri Clienti TOP con prenotazione della copia per la prossima uscita, ti avviseremo via mail quando potrai ritirarla!!! nome................................................................................................... cognome............................................................................................. città.................................................e-mail....................................................... *dando il consenso al trattamento dei dati personali ai sensi del D. Lgs. 196 del 30/06/2003 45 DIVISIONE SINISTRI MORTALI PARTNERS • IL TEMPIO DI GIACOMO CALAFIORE Via Carella n° 29 tel. 091 320027 PALERMO • LA BARBERA ANTONIO Via Nino Basile n° 12 tel. 091 328822 PALERMO • LA CATTOLICA Via Roma n° 256 tel. 090 9794670 BARCELLONA P. DI G. ME • LA CATTOLICA Via Sebastiano La Franca n° 20 tel. 091 6470095 PALERMO Via Perez n° 180 PALERMO • LA GENERALE Via Tricomi,4/M 091-596355 PALERMO PA • LA MARCA E GIOVENCO Via Maresciallo G. n° 18 tel. 091 6213410 PALERMO • LA NAZIONALE Via Garibaldi, 24 0932/247700 RAGUSA • LA NAZIONALE via Garibaldi 248 0932/987098 VITTORIA RG • LA PALMA DI CONIGLIO GIUSEPPA Via Roma n° 21 CASTELDACCIA PA • LA PIRAMIDE S.R.L. Via Paganini 20 CANICATTÌ AG • LA SAN GIUSEPPE Via M. 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Trivulzio n° 14 MILANO Via Milano n° 304 BARANZATE DI BOLLATE MI Via Lomellina n° 1 BUCCINASCO MI Via Mazzini n° 17 ERBA MI Via Repubblica n° 27 NOVATE MI Via Sempione n° 68 PERO MI Via Stoppani n° 7 RHO MI Via F.lli Rosselli n° 5 SETTIMO MILANESE MI Via Cesare Battisti n° 8 VIMODRONE MI Via Giacomo Leopardi n° 20/D VIMODRONE MI Via Piave n° 6/8 BOLLATE MI Via Majnoni n° 8 ERBA MI Via Vecchia Vigevanese n° 9/F CORSICO MI Via Vecchia Vigevanese n° 9/F ASSAGO MI Via Vecchia Vigevanese n° 9/F TREZZANO SUL NAVIGLIO MI Via Vecchia Vigevanese n° 9/F BUCCINASCO MI Via Ugo Foscolo n° 27 SENAGO MI • O.F. La Varesina Sofam - SCIANNAMEO MARIO Viale Certosa n° 303 MILANO MI • O.F. La Varesina Sofam - SOMENSI Via L. Tolstoj n° 3 SENAGO MI • O.F. La Varesina Sofam - GANZERLI Via F. Sforza n° 47 MILANO MI • O.F. La Varesina Sofam - PALERMO e TERENGHI Via A. De Gasperi n° 1 CASATENOVO LC • O.F. La Varesina Sofam - LA SENAGHESE Via Ugo Foscolo n° 27 SENAGO MI Via Repubblica n° 27 SENAGO MI • O.F. La Varesina Sofam - GANDOLA EGIDIO Via Principessa Torre Tasso n° 7 BELLAGIO CO • O.F. La Varesina Sofam - LA DUOMO Corso Porta Nuova n° 32 MILANO MI Via Lomellina n° 1 BUCCINASCO MI • POMPE FUNEBRI PEDRAZZINI UNIVERSAL s.r.l. Viale Matteotti n° 34 tel. 026194614 CUSANO MILANINO MI Via Roma n° 13 tel. 02 6151787 CORMANO MI • PIROVANO A. Ag. ONORANZE FUNEBRI Via Aleramo n° 29 02 6128585 CINISELLO BALSAMO MI Largo XXV Aprile n° 4 039 321298 MONZA MI Viale Agnelli n° 34 0371 429229 LODI LO • ONORANZE FUNEBRI RIBOLDI Via Libertà n° 2/a atel. 039 2782684 MUGGIÒ MI • ONORANZE FUNEBRI RONDO’ di Zaffarano Piero Maurizio Viale G. Matteotti n° 151 tel. 02 2421019 SESTO S. GIOV. MI • LOMBARDIA POMPE FUNEBRI S. AMBROGIO S.r.l. Piazza A. Gramsci n° 58 tel. 02 66048174 CINISELLO BALSAMO MI • O.F. SAN CRISTOFORO S.r.l. Via XXIX Maggio n° 54 tel. 0331 777655 LEGNANO MI Via Matteotti n° 21 LONATE POZZOLO VA Via Torino n° 21 CASORATE SEMPIONE MI Via Cav. Colombo n° 19 CASSANO MAGNAGO MI Via Donatello n° 1 GALLARATE VA MARCHE • ONORANZE FUNEBRI CORVATTA MARIO Via G.Oberdan n° 28 tel. 0733 968086 TOLENTINO MC • IMPRESA FUNEBRE CUDINI Corso F.lli Cairoli n° 152 tel. 0733 230652 MACERATA MC Via Macerata n° 97 tel. 0733 53161 MONTE SAN GIUSTO MC • EREDI DI LUZI FERNANDO Via G. da Palestrina n° 127 0734 224679 FERMO MC • FERRI FERRUCCIO & C. S.n.c. Via Brunelleschi n° 24 tel. 0734 676135 PORTO SAN GIORGIO AP Via Umberto I n° 670 tel. 0734 997346 PORTO SANT’ ELPIDIO AP • ONORANZE FUNEBRI MERCURI Via Camilli n° 2 tel. 0734 750705 SERVIGLIANO AP Via C. Battisti n° 136 AMANDOLA AP Viale Trento n° 97/a COMUNANZA AP • IMPRESA FUNEBRE Cav. MUZI DARIO Via Papa Giovanni XXIII tel. 0733 656423 SAN GINESIO MC • ONORANZE FUNEBRI ROSSETTI Via Ozeri n° 47 tel. 0733 556270 TOLENTINO MC Via XX Settembre n° 33 tel. 0733 969935 MOGLIANO MC • ONORANZE E TRASPORTI FUNEBRI F.LLI ROSSI Via Flaminia n° 90 tel. 0721 892208 TAVERNELLE DI S. 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Via Gioberti, N°15/17 - 0564 860401 - ORBETELLO GR • ONORANZE FUNEBRI BIANCHI di BIANCHI LUCA Via Pietrasantina n° 95/a tel. 050 555342 PISA • IMPRESA FUNEBRE BIANCHI Via Pietrasantina n° 93 tel. 050 555342 PISA • AGENZIA FUNEBRE BIANCHI Via Brunelleschi n° 8 tel. 050 555342 PISA tel. 050 555342 TIRRENIA PI tel. 050 555342 MARINA DI PISA PI • IMPRESA FUNEBRE FRONGILLO Via Marrucci, N° 30 - 0586 680650 CECINA LI • ONORANZE FUNEBRI SPINABELLA Via Sant’ Alessandro n° 19/a tel. 050 868275 VECCHIANO PI • ONORANZE FUNEBRI LA LUCCHESE Via Di Tiglio n° 503 tel. 0583 907924 S. L. IN TREP. CAPANNORI LU Via Nazionale n° 605 tel. 0583 406423 PONTE A MORIANO LU • ONORANZE FUNEBRI MAREMMA di ROCCHI SRL Via Lombardia, 1/A tel. 0564 410875 GROSSETO • ONORANZE FUNEBRI VANNI TERRAMOCCIA & TOSI SNC Via Roma, N° 127 0566 40758 FOLLONICA GR SARDEGNA • AGENZIA FUNEBRE DI BRACCU GIOVANNI ANTONIO Via Nazionale n. 1 tel. 337811606 BUDONI OT • AGENZIA FUNEBRE DI DERIU PIERA LUCIA Via Dante n.32 tel. 0789 749119 MACOMER NU • AGENZIA FUNEBRE DI DOMENICO ADDIS Via Panzali tel. 0785 373344 BOSA OR • LA SASSARESE DI ANTONELLA DEIANA Via Catalocchino n. 20/22 tel. 079 276849 SASSARI SS • NUOVA SARDA FUNERARIA DI ROSSANA PODDIGHE Via Madeglie d’oro n. 10 tel. 079 399762 SASSARI SS • REGINA MARGHERITA SRL Viale Regina Margherita n. 73 tel. 3287180998 CAGLIARI CA • ONORANZE FUNEBRI SIAS FABIO Corso Vittorio Emanuele n.1/a tel. 079 350555 SORSO SS • AGENZIA FUNEBRE DI ANTONIO PIRAS Viale San Pietro n. 4/b tel. 079 219271 SASSARI SS • TURRITANA DI MARIA MUSINA EREDI SNC via Duomo n.20 tel. 079 237726 SASSARI SS • AGENZIA FUNEBRE DI BRACCU GIOVANNI A. LA PAX Via Napoli 3/5 tel. 0789 23169 OLBIA OT • AGENZIA FUNEBRE BRACCU Via Meucci Trav. Via Galvani tel. 0789 57721 OLBIA OT Via Roma 1 tel. 0784 875089 SINISCOLA NU • AGENZIA FUNEBRE GARAU di Roberto Garau Via San Giovanni 370 tel. 070 652214 CAGLIARI CA • ONORANZE FUNEBRI DI ERNESTO LEONORI Via Trincea delle Frasche 2 tel. 070 281495 CAGLIARI CA • AGENZIA FUNEBRE AGOSTINO MELONI Via Giovanni Battista Tuveri 10/b tel. 070 487397 CAGLIARI CA • AGENZIA FUNEBRE MULTISERVIZI DI OBINO via Gocesno 16/18 tel. 079 793392 BOTTIDDA SS SICILIA • AETERNA VITA Srl P.zza Piave, 18 tel. 329 69 73 569 BRONTE CT • ONORANZE FUNEBRI DI MAURIZIO ALLIA Via Saitta, 47/49 tel. 338 34 81 805 RANDAZZO CT • ONORANZE FUNEBRI F.LLI AMENTA Snc Via Mentana, 113 tel. 0931 94 53 33 CANICATTINI BAGNI SR • ANGELI CUSTODI Srl Via Reg. Margherita, 39 tel. 095 94 81 50 FRANCOFONTE SR • ONORANZE FUNEBRI ARENA Via G. Matteotti, 86 tel. 095 22 76 513 BIANCAVILLA CT • AGENZIA ONORANZE FUNEBRI L’AURORA Via Libertà, 121 tel. 0935 510 333 ENNA EN • BELLUARDO FRANCESCO Via E. Filiberto, 221/223 tel. 095 94 80 54 FRANCOFONTE SR • BLACK & WHITE SNC DI VACCALLUZZO & PELLEGRINO Via Torretta,102 tel. 0935 90 55 95 LEONFORTE EN DIVISIONE SINISTRI MORTALI PARTNERS Le migliori Onoranze funebri per un conforto totale • ONORANZE FUNEBRI LANDI di Landi Stefano e C. S.n.c. • ONORANZE FUNEBRI LA FRUSINATE Viale Appennino n° 183/185 tel. 0543 67452 FORLI FC Via Marittima, 291 tel. 0775 292060 FROSINONE Viale Roma n° 25 tel. CIVITELLA DI ROMAGNA FC • O.F. LA RIVIERA SRL • L’UMANITARIA di Fabio e Ottavo Strollo Via E. Filiberto, 185 tel. 0773 474050 Latina Via Silvio Pellico n° 5/a-b tel. 051 941116 CASTEL S. PIETRO BO • ONORANZE FUNEBRI GIORGIO LORENZETTI SNC Via Idice n°155/c 051 929875MONTERENZIO BO Via Aurelia, 393/B tel. 06 66016263 ROMA Via Palestro n° 45/d tel. 051 941868 CASTEL S. PIETRO BO • FLORIS ARTE - TRAMONTANO A. & C. S.n.c. • ONORANZE FUNEBRI MALAGUTI LORENZO Via Consolare Latina n° 35 tel. 06 97304121 COLLEFERRO Roma Via Donati n° 22 tel. 051 904001 CENTO FE • IMPRESE FUNEBRI ASSOCIATE I.F.A. SABAUDIA SRL Via Molino n° 25 tel. 051 904001 MOLINO ALBERGATI FE Via Torino, 24 tel. 0773 517750 Sabaudia LT Via Matteotti 051 tel. 904001 CASTEL D’ARGILE FE • ONORANZE FUNEBRI MARIANI • ONORANZE FUNEBRI F.LLI MALAVOLTI Via Dante Alighieri, 132 tel. 06 9034733 RIANO RM Via Capponi n° 8 tel. 0534 22061 PORRETTA TERME BO • AG. FUNEBRE PONZA S.R.L. • ONORANZE FUNEBRI e LAPIDI MINGARDI MARIO e C. Via S. Giorgetto, 12 cell. 338 9999548 ANAGNI (FR) S.n.c. • S. ANTONINO SAS di MARIANI R. & C. Via Marconi n° 18 tel. 051 801177 BUDRIO BO Via Roma, 44 tel. 06 9079511 CASTELNUOVO DI PORTO RM • AGENZIA ONORANZE FUNEBRI NETTUNO • TAFFO SRL Via M. E. Lepido 55/a tel. 051 400131 BOLOGNA Via Urbana, 86 - tel. 06 488868 ROMA • PREMIATA IMPRESA ONORANZE FUNEBRI OTTANI • ONORANZE FUNEBRI TASSONI & GRAMICCIA SRL Via Marconi n° 30/2 tel. 051 6640034 BENTIVOGLIO BO Via Delle Vigne Nuove, 80 tel. 06 87191919 ROMA Via Castellina n° 14 tel. 051 871215 ALTEDO BO • VIOLA & ZOMPARELLI SAS di DI NARDO ROBERTO Via Centese n° 153 ARGELATO BO Via San Bartolomeo tel. 0771 531992 FONDI LT Via Matteotti n° 80 tel. 051 6640034 CASTELLO D’ARGILE BO • AGENZIA FUNEBRE TORRIMPIETRA Via Donati n° 1 tel. 051 6835900 CENTO FE Via Petrucci n° 24 tel. 06 61699233 TORRIMPIETRA - FIUMICINO • ONORANZE FUNEBRI PARMEGGIANI Via Bologna n° 17/a tel. 051 825414 S. GIOVANNI IN P. BO • ONORANZE FUNEBRI PIZZOTTI • ONORANZE FUNEBRI BINI ALESSANDRO Via Donati n° 22 tel. 051 904001 CENTO FE Via Ambaraga n° 121 tel. 030 2004191 MOMPIANO BS Piazza Battaglini tel. 051 904001 MIRABELLO FE Via Milano n° 9 030 2004602 BOVEZZO BS • P.T.M. di Marani e Patuelli e C. • BINI & MAIOLINI ONORANZE FUNEBRI BRESCIANE Viale Oriani n° 1 tel. 0545 78880 LUGO RA Via Chiusure n° 1/c tel. 030 314303 BRESCIA Via Roma n° 6 tel. 0532 318323 MORDANO RA Via Brescia n° 1 030 314303 RODENGO SAIANO BS Via Monti n° 31 tel. 0545 78880 FUSIGNANO RA Via Brescia 030 314303 NAVE BS Via Grassi n° 13 tel. 0545 78880 ARGENTA FE • ONORANZE FUNEBRI BORELLA di TURCHI M. Via Gramsci n° 10 tel. 0545 78880 COTIGNOLA RA Via G. Paisiello n° 7 tel. 02 66018080 CINISELLO BALSAMO MI Via Ballardini n° 15 tel. 0545 78880 BARBIANO RA • ONORANZE FUNEBRI E ADDOBBI BORIN S.n.c. • ONORANZE FUNEBRI RIDOLFI S.r.l. Via Don D. Albertano n° 13 tel. 0331 632485 BUSTO ARSIZIO VA Via Duca Valentino n° 5 tel. 0543 33969 FORLI FC • BUSTESE POMPE FUNEBRI S.r.l. Di Mismirigo Enrico e Lina Via Trieste n° 13 tel. 0543 33969 FORLI FC Viale Rimembranze n° 48 tel. 0331 623343 BUSTO ARSIZIO VA Via Cavour n° 187 tel. 0543 493312 MELDOLA FC Viale Rimembranze n° 58 BUSTO ARSIZIO VA • ONORANZE FUNEBRI SAN SIMONE Piazza S. Ambrogio n° 5 LAINATE Via Bentivoglio n° 57 tel. 0532 847803 FERRARA FE Piazza Toselli n° 1 BARSANO Corso Italia n° 422 tel. 0532 847803 MIRABELLO FE Via Verdi CASSANO MAGNAGO Piazza Castello n° 12 tel. 0532 847803 POGGIO RENATICO FE C.O.F. CONSORZIO ONORANZE FUNEBRI S.r.l. • ZUFFOLI ONORANZE FUNEBRI di Zuffoli Roberto & C. S.n.c. • Via Aleramo n° 29 tel. 02 6125036 CINISELLO BALSAMO MI Via Dell’Artigianato n° 2 tel. 0532 825322 POGGIO RENATICO FE Via Matteotti n° 58 02 2409498 SESTO SAN GIOVANNI MI Via Masi n° 129/b tel. 0532 825322 S. BARTOLOMEO IN B. FE Piazza della Chiesa n° 3/4 039 790429 MUGGIÒ MI Viale Adriatico n° 50/b tel. 0532 825322 MASI TORELLO FE Via Roma n° 50 02 9106544 PADERNO DUGNANO MI Via Bologna n° 167/b tel. 0532 825322 FERRARA FE Via San Martino n° 15 02 99047796 PALAZZOLO MILANESE MI Via Fornari n° 50 Ang. Caterina da Forlì 02 48750503 MILANO Viale Lombardia n° 17 02 57503230 ROZZANO MI • ONORANZE FUNEBRI MANSUTTI SAS • POMPE FUNEBRI DELL’ORTO Via Chiusaforte, N° 48 - tel. 0432 481481 - UDINE Via Marco Polo n° 3/5 tel. 0362 326055 SEREGNO MI • ONORANZE FUNEBRI DE CECCO SNC • ONORANZE FUNEBRI FONTANILI & MERLI S.r.l. Via G. Oberdan, 4 - tel. 0427 71400 MANIAGO PN Via Pezzotti n° 54 tel. 02 8463220 MILANO Via C. Baroni n° 14/c tel. 02 8260262 MILANO • F.LLI FERRARIO-ADDOBBI e ONORANZE FUNEBRI dei F.lli Ferrario di Botticelli P. & C. S.n.c. Via Marco Polo n° 14 tel. 0331 631057 BUSTO ARSIZIO VA • ONORANZE FUNEBRI GORIO ELSA & C. S.n.c. 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Pompe Funebri Via Milano n° 13 tel. 0362 850774 GIUSSANO MI • ONORANZE FUNEBRI GRUPPO LA VARESINA SOFAM Viale Certosa n° 303 tel. 02 38001070 MILANO Via Casoretto n° 39 MILANO Via Castelfidardo n° 8 MILANO Via Forze Armate n° 201 MILANO LOMBARDIA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO • BRUNI & BRUNI di BRUNI ANDREA Via Cornelia, 224 tel. 06 61522628 ROMA • IMPRESA FUNEBRE CAMERACANNA SRL Via Livio De Carolis, 9/11 tel. 0775 871147 FROSINONE • CAROSI FUNERAL SERVICE di CAROSI MANUELE Via G. Galilei, 58 tel. 06 92708550 APRILIA LT • CIRCIO ARREDA SRL ONORANZE FUNEBRI Via F. Baracca tel. 0771 608459 SANTI COSMA e DAMIANO LT • AGENZIA FUNEBRE IL PARADISO di MAURIZIO FAZIOLI Via Boccafatta, 1 tel. 0761 748323 SORIANO NEL CIMINO VT • GLOBAL FUNERAL SERVICE s.a.s. di Tramontano E. & Marinelli A. Via Consolare Latina n° 35 tel. 06 97304121 COLLEFERRO RM Via Ottaviano Petrucci n° 24 tel. 06 61697939 FIUMICINO RM Via D. Bonifica di Torrimpietra TORRIMPIETRA-FIUMICINO RM • MARTINI S.& C. SNC Via Cascata 6 tel. 0776 807108 ISOLA DEL LIRI FR • ONORANZE FUNEBRI AUDINO SNC Via dei Gracchi, 94 tel. 06 3241754 ROMA • ONORANZE FUNEBRI IACO Via Sant’Elpidio a Mare, 29 tel. 06 2202121 ROMA • AGENZIA FUNEBRE CERAGLIA - LIVIGNANI C.so Garibaldi n. 31 tel. 06 9598178 VALMONTONE RM Via G. di Vittorio, 91 tel. 06 9598178 ARTENA RM Largo Roma, 1 tel. 06 9598178 LABICO RM Via Piagge snc tel. 06 9598178 PIGLIO RM • ONORANZE FUNEBRI DECEMBRINI Viale Tomei 8 - tel. 0774 318425 TIVOLI RM • ONORANZE FUNEBRI FERRACCI FABIO Via P. Petrini, 50 tel. 06 9536742 PALESTRINA RM DIVISIONE SINISTRI MORTALI PARTNERS Le migliori Onoranze funebri per un conforto totale TADDIA group DIVISIONE SINISTRI MORTALI, in collaborazione con le agenzie affiliate “TADDIA Group” in tutta Italia e operando autonomamente su tutto il territorio nazionale nelle aree ancora scoperte, attraverso una rete di accordi con gli operatori del settore solleva gli eredi dalle gravose e spiacevoli incombenze derivanti dagli incidenti più gravi, attraverso una serie di servizi: • ASSISTENZA IMMEDIATA • ANTICIPO DELLE SPESE PER IL FUNERALE, IL LOCULO E GLI ADEMPIMENTI BUROCRATICI • VISITE PRESSO CENTRI MEDICI DI FIDUCIA PER LA QUANTIFICAZIONE DEL TRAUMA PSICOLOGICO SUBITO DAGLI EREDI • GESTIONE PROFESSIONALE PRATICHE DI RISARCIMENTO in collaborazione con S i può quindi offrire un conforto completo e discreto ai parenti del defunto, evitando al contempo il rischio di quelle ignobili speculazioni a cui spesso capita di assistere in questi casi e che fanno leva proprio sulla fragilità e la mancanza di assistenza in cui può capitare si trovi l’erede. In queste pagine riportiamo l’elenco delle imprese di Onoranze funebri con cui collaboriamo, in costante incremento a dimostrazione della serietà e della professionalità dei nostri operatori Il settore funebre italiano negli ultimi anni si sta modificando ed evolvendo attraverso una (ultimo aggiornamento maggio 2012) pluralità di leggi e regolamenti regionali che da un lato hanno introdotto nuovi diritti ed opportunità per dolenti ed imprese funebri, dall’altro presentano aspetti critici sul fronte BASILICATA EMILIA ROMAGNA dell’omogeneità delle norme che risultano veicolo di perplessità e possibili problemi. • IMPRESA FUNEBRE GIASI EMANUELE & C. S.n.c. Via San Biagio n° 9 tel. 0835 332043 MATERA Via Lucana n° 241 tel. 0835 319444 MATERA CALABRIA • ETERNO RIPOSO DI UVA PATRIZIA Via Gottardo n°9 0983 29 06 40 ROSSANO CALABRO CS • AGENZIA ONORANZE FUNEBRI D. VINDIGNI Via Ex Orto De Leo tel. 0966 33 79 43 PELLEGRINA DI BAGNARA RC • AGENZIA FUNEBRE LA MISERICORDIA Piazza Macrì, 3 tel. 0966 64 51 74 TAURIANOVA RC • ONORANZA E TRASPORTI FUNEBRI TALLARICO Via Grecia n°10 MIRTO CROSIA CS • ONORANZE FUNEBRI FIUMANÒ Via Nazionale 289 tel. 0965 701051 VILLA S. GIOVANNI RC • ONORANZE FUNEBRI NACCARATO Corso Garibaldi 2/R 349 6710177 COSENZA • ONORANZE FUNEBRI SANTO Via Cosenza 335 256045 COSENZA CAMPANIA • ONORANZA E TRASPORTI FUNEBRI AMEN Via Aldo Moro n° 47 tel. 081 574 00 93 SAN GIORGIO A CREMANO NA Via Panoramica n° 175 tel. 081 777 34 32 ERCOLANO NA • ONORANZA E TRASP. FUNEBRI EREDI APRILE Via Alveo Zennillo n°29 tel. 081 528 85 86 OTTAVIANO NA • ONORANZA E TRASP. FUNEBRI FRATELLI APRILE SNC Via Europa n°9 tel. 081 528 85 86 OTTAVIANO NA • ONORANZA E TRASP. FUNEBRI D’ERRICO SNC C.so Augustale n°219 tel. 0827 85 735 LACEDONIA AV • ONORANZA E TRASP. FUNEBRI LAST TRAVEL Via Cappellone n°2/10 tel. 0823 35 28 27 CASERTA CE • ONORANZA FUNEBRE MELILLO SRL Via Provinciale 247 n°3 tel. 0828 96 10 08 S. ANGELO A FASANELLA SA • ONORANZE FUNEBRE SGUEGLIA Via A. A. Caiatino, 90/92 tel. 0823 86 87 85 CAIAZZO CE • ONORANZE FUNEBRI EREDI DI PAOLO S.a.s. Via Lepanto n° 74 tel. 081 8632141 - POMPEI (NA) • ONORANZE FUNEBRI CESARANO Via Napoli 85 tel. 081 8712395 CASTELLAMMARE DI S. (NA) • LA TEANESE SERVICE Via degli Artigiani - tel. 0823 657139 - TEANO (CE) • MAMMARELLA di CARLO LOMELLI Corso S. Giovanni a Teduccio n°265 tel. 081 5592270 NAPOLI • O.F. RICCIARDI SRL Piazza S. Francesco, 2 - tel. 0823 961856 - CAPUA (CE) • ONORANZE FUNEBRI CANZANELLA Via F. Crispi n° 134/A - tel. 081 192 47 777 NAPOLI In questo nuovo panorama normativo ed operativo la FENIOF, presente da più di 44 anni, si pone • ARMAROLI TAROZZI SRL a fianco e supporto delle imprese funebri che credono in questa particolare e delicata attività e che Via A.Costa 191/B 051intendono 432193 BOLOGNA farla evolvere verso obiettivi di professionalità e qualità del servizio; in quest’ottica è • CAPPELLI BRUNO nata la partnership in esclusiva con TADDIAgroup – Divisione Sinistri Mortali, che si avvale del marchio TADDIA nella gestione delle pratiche di risarcimento al Via Settembrini 11/A della tel.collaudata 0541esperienza 383185 RIMINI fine di ampliare ilBIAGI più possibile MARIO il ventaglio di soluzioni per la tutela dei • ONORANZE FUNEBRI FRANCO diritti dei cittadini e il conforto delle famiglie. Via Marconi n° 45/3 tel. 051 6640042 BENTIVOGLIO BO richiedere il modulo associativo alla segreteria nazionale FENIOF Via Garibaldi n° 14 tel. 051È possibile 6640042 BENTIVOGLIO BO telefonando al n° 051 6650285 o inviando una e-mail all’indirizzo [email protected] Via Nazionale n° 219 tel. 051 6640042 ALTEDO BO Associandosi si ha diritto ad una pluralità di servizi ed assistenze Via delle Fonti n° 76/2 ab tel. oltre 051 6640042 BOLOGNA ad agevolazioni e sconti per consulenze, corsi e convenzioni. Via della Certosa n° 10 L tel. 051 6640042 BOLOGNA Via Bentini n° 28/a tel. 051 6640042 BOLOGNA Via Libertà n° 15 tel. 051 6640042 S. GIORGIO DI P. BO Via Chiesa n° 13/b tel. 051 6640042 CASTELMAGGIORE BO Via San Donato n° 221/a tel. 051 6640042 GRANAROLO E. BO F.E.N.I.O.F.- Federazione Nazionale Imprese Onoranze Funebri Via Galliera n° 75 tel. 051 6640042 FUNO BOTel. 051/6650285 – Fax 051/6650283 Via P.Miliani, 7/A – 40132 Bologna [email protected] - sito internet: www.feniof.it Via Centese n° 42 tel. 051 6640042e.mail ARGELATO BO Via Garibaldi n° 14 tel. 051 6640042 MINERBIO BO Via Nazionale n° 219 tel. 051 6640042 MALALBERGO BO tel. 051 6640042 S. VENANZIO BO tel. 051 6640042 S. PIETRO IN CASALE BO • BOCCACCINI GIORGIO ONORANZE FUNEBRI Via Mons. Manfrini n° 6/8 tel. 0533 313155 COMACCHIO FE • BOCCACCINI PIERANGELO & C. S.n.c. ONORANZE FUNEBRI COMACCHIESI Via Mons. Manfrini 14/16 tel. 0533 313131 COMACCHIO FE • BOLOGNA ONORANZE SNC Via Saffi 53/B tel. 051 550489 BOLOGNA • I.p.f. CAMPORESI S.r.l. POMPE FUNEBRI Via S.Pellegrino Laziosi n° 24 tel. 0543 32260 FORLI FC Viale dell’Appennino n° 180 tel. 0543 554640 FORLI FC • ONORANZE FUNEBRI CERTOSA L.go Vittime Lager Nazisti tel. 051 436751 BOLOGNA • ONORANZE FUNEBRI CITTÀ DI BOLOGNA Via della Certosa n° 10 N tel. 051 6153939 BOLOGNA • ONORANZE FUNEBRI DALL’OSSA VINICIA E C. S.n.c. Via L. Fava n° 1080 tel. 051 857497 MEDICINA BO Via Gramsci n°4/d tel. 051 857428 CASTELGUELFO BO • DELLA CASA SRL Via Moreali, 205 059 366999 MODENA • ONORANZE FUNEBRI ERA FUNER V.Le Italia N.107/C tel. 0543 31411 FORLÌ • FELISATTI ONORANZE FUNEBRI Via Mazzini n° 16 tel. 0532 870778 COPPARO FE • ONORANZE FUNEBRI TIZIANO GRANDI Via Amendola N° 37/41 tel. 0542 26523 IMOLA BO Via Nuovo Sabbioso n° 63 tel. 0542 26523 TOSCANELLA DI D. BO • IMPRESA FUNEBRE ARGENTA IFA-DUE S.r.l. Via Cristo n° 1/d tel. 0532 804006 ARGENTA FE Via Meucci n° 3/a tel. 0532 804006 ARGENTA FE Via Molinetto n° 2/b tel. 0532 804006 LONGASTRINO FE Via Fascinata n° 49/a tel. 0532 804006 SANTA MARIA C. FE • LA GENERALE ONORANZE FUNEBRI di Falanga Laura Piazza Bianconcini n° 13/14 tel. 0542 23147 IMOLA BO SINERGIE DI PRESTIGIO Approfondimenti sulle convenzioni direzionali TADDIA Group UN PREZIOSO SERVIZIO PER LE IMPRESE FUNEBRI E PER I CITTADINI Intervista ad Alessandro Bosi, segretario nazionale della Federazione Nazionale Imprese Onoranze Funebri Perché avete ideato questo servizio e in cosa consiste? N el nostro settore è da tempo emersa la richiesta, da parte della clientela ma anche di molte imprese funebri, di poter pianificare le esequie prima dell’evento; occorreva cioé un prodotto che potesse rispondere alle necessità di chi non vuole essere di peso ai propri parenti al momento del decesso o di chi teme di non poter contare su di alcuno. Il Programma Domani nasce in questa prospettiva con un carattere fortemente innovativo, sia rispetto alle esigenze della clientela estera che alle proposte attualmente offerte da compagnie assicuratrici o società finanziarie. Con il Programma Domani l’impresa funebre è il fulcro di un accordo col cliente che si sviluppa e realizza in piena autonomia. Programma Domani è infatti un vero e proprio contratto (o scrittura privata) che vede coinvolti tre soggetti: il Cliente/ Committente, l’impresa fiduciaria e la FENIOF Service srl. Il Cliente/Committente sceglie l’impresa funebre di propria fiducia, fra quelle riconosciute dalla FENIOF Service quali fiduciarie, e con essa stabilisce la tipologia del servizio funebre secondo le proprie esigenze, le proprie possibilità economiche e gli usi locali. L’impresa funebre, formalizzando il contratto in piena autonomia, vende il servizio e si impegna a svolgerlo al momento dell’evento, fornendo esattamente quanto concordato e senza null’altro pretendere dal cliente. La FENIOF Service srl svolge il ruolo terzo di organo di controllo: gestisce il rapporto fra il Cliente e la Compagnia d’assicurazione che stipula la polizza a garanzia del funerale commissionato e si pone a garanzia di entrambi i soggetti coinvolti: per il cliente, al quale viene assicurata l’esatta fornitura del servizio commissionato senza interferenze e senza ulteriori esborsi, e per l’impresa funebre, per la certezza del pagamento del corrispettivo a servizio avvenuto. Quale compagnia assicuratrice interviene nel “Programma Domani”? Q ualsiasi compagnia in grado di erogare assicurazioni sulla vita può essere valida ai fini del Programma Domani. Il sistema è stato studiato con la consulenza di Unipol Assicurazioni (che attualmente garantisce le tempistiche di liquidazione più rapide), ma il cliente è libero di rivolgersi a chi vuole. Sottolineo inoltre che l’assicurazione è completamente estranea al rapporto contrattuale diretto che si instaura fra l’impresa funebre ed il cliente sottoscrittore. Ci illustri il funzionamento “tecnico” di “Programma Domani” È semplicissimo. Il Cliente sottoscrive una polizza vita di importo equivalente al costo del funerale, in cui indica FENIOF Service quale beneficiaria dell’importo di liquidazione in caso di decesso. Quindi il Cliente sottoscrive con l’impresa funebre di fiducia un contratto che definisce in dettaglio le caratteristiche del servizio desiderato. Alla morte del Cliente, la Compagnia assicuratrice paga il capitale assicurato (rivalutato in base agli anni trascorsi dalla stipulazione) a FENIOF Service, che a sua volta è tenuta per contratto a versarlo integralmente all’Impresa, la quale effettuerà il servizio secondo le disposizioni rese in vita dal Cliente. Quali onoranze funebri possono commercializzare il “Programma Domani”? T utte le imprese funebri italiane in regola con le autorizzazioni all’esercizio dell’attività possono richiedere l’iscrizione all’Albo delle Imprese fiduciarie, previa regolare associazione alla FENIOF, compilazione della domanda di iscrizione e sottoscrizione del Codice Deontologico di Comportamento di FENIOF Service. Le imprese fiduciarie vengono dotate di vetrofania e attestato contrassegnanti l’operatività del servizio, nonché del materiale operativo per avviare immediatamente la fornitura di questo utile servizio ai propri clienti. Per tutte le informazioni di dettaglio sia Clienti che gli impresari possono contattare il n° 051 6650825 o inviare una e-mail a [email protected] attribuire al deceduto una durata eccedente a quella corretta per l’esistenza della probabilità di premorienza, per evitare al debitore il gravare di un onere non dovuto e conseguentemente un ingiusto arricchimento degli aventi diritto. Il lucro cessante si baserà sul reddito annuo percepito dal defunto al momento della morte. Q uando non è possibile dimostrare in concreto e separatamente il reddito perduto l’accertamento della perdita viene fatto per tutti gli aventi diritto considerati globalmente, poi saranno loro ad effettuare la ripartizione in base a concetti esaminati in sede privata. B isogna inoltre considerare che il defunto, se in vita, avrebbe devoluto ai propri congiunti soltanto una parte del proprio reddito, impiegando per sé stesso l’altra parte: secondo le considerazioni della giurisprudenza corrente un padre di famiglia con moglie e un solo figlio in genere consuma il 50% del reddito per necessità personali, mentre se avesse più di un figlio tratterrebbe per se 1/3 delle proprie entrate, devolvendo i restanti 2/3 alla famiglia, anche se siano a suo carico altri congiunti. I nvece un celibe senza figli ma con parenti a carico non devolve ad essi più di 1/3 delle proprie entrate, è anzi più attendibile che destini a loro soltanto 1/5 o meno (specie se si tratti di soli genitori i quali pretendono dal figlio, per istinto, il meno possibile). E inoltre se i congiunti sono in buone condizioni economiche, si deve di massima escludere che egli devolva a loro beneficio parte qualsiasi del proprio reddito. C iò significa che per stabilire la quantità del reddito che il defunto avrebbe devoluto ai parenti oltre moglie e figli in tutti i casi vanno analizzate le rispettive condizioni economiche. Se persiste una incertezza sull’ammontare dei redditi perduti, va necessariamente effettuata una determinazione equitativa. Q uando la vittima dell’incidente è un soggetto di età ancora non adatta al lavoro produttivo, cioè un bambino o un ragazzo giovane, viene applicato il concetto del differimento del reddito: occorre cioè determinare quale reddito la vitti- ma avrebbe potuto devolvere a decorrere dall’inizio dell’attività fruttifera agli aventi diritto, di massima ai soli genitori e ai fratelli ma tenendo conto anche dell’esistenza di altri coobbligati verso di essi, e stimare anche per quanti anni ciò sarebbe continuato, in base alla presumibile durata della vita fisica non fruttifera degli aventi diritto stessi. P er un calcolo corretto ci si basa sulla media delle età dei genitori, o sull’età del più giovane quando ci sia tra loro una notevole differenza; determinato il rispettivo reddito di spettanza e la relativa durata, se ne calcola la capitalizzazione, considerando l’accumulazione dei redditi all’inizio dell’attività lavorativa presunta dal deceduto; il capitale in tal modo determinato deve però essere scontato fino al momento della liquidazione poiché il risarcimento viene corrisposto agli aventi diritto in anticipo rispetto a tale momento. I n pratica si utilizza lo stesso procedimento che vale per il caso di I.P. (inabilità permanente) applicando però diversi criteri per attribuire alla rendita figurativa un equo valore ed una giusta durata. ...vicini a chi soffre ...è un dolore che non si può ripagare •Anticipo spese funerarie •Adempimenti burocratici •Valutazione trauma psicologico degli eredi •Gestione del risarcimento CONOSCERE I DIRITTI PER GARANTIRNE LA TUTELA - 1 Riepilogo dei diversi tipi di danno risarciti in caso di sinistro mortale - La valutazione del danno patrimoniale (di Alessandro Taddia) morte di un figlio o di un genitore è intorno ai 200.000 euro. E siste anche un danno morale “iure ereditatis”, riferito al diritto di eredità acquisita dal defunto: una recente sentenza stabilisce che gli eredi hanno diritto al risarcimento anche quando la morte sia sopraggiunta successivamente all’evento, purché il soggetto deceduto abbia avuto la possibilità di percepire le conseguenze delle lesioni subite. Q uello patrimoniale è un’altra fattispecie di danno derivante dalla morte di una persona in un incidente stradale, e può riguardare tutti i supersititi che con essa avevano in atto rapporti economici attivi, anche senza legami di eredità (e sempreché per loro il danno effettivamente esista), e pertanto spettante “jure proprio”. L’ azienda che presiedo si è ormai da molti anni specializzata nella gestione dei sinistri più gravi e complessi: tra questi rientrano naturalmente gli incidenti stradali mortali, categoria molto articolata il cui risarcimento riguarda molteplici categorie di danno. O ltre a quello meramente patrimoniale, è risarcibile anche il danno di natura non patrimoniale o morale per il perturbamento subito (quando previsto dalla legge e per coloro che vi siano legittimati), ma anche l’eventuale indennizzo per l’inabilità temporanea (I.T.) per la durata del periodo antecedente al decesso (con le relative spese mediche, ospedaliere, di trasporto, di esami specialisti- B i deve quindi valutare quale sarebbe stato il presumibile reddito futuro del defunto in relazione alla sua attività lavorativa per l’attendibile durata della sua vita produttiva, e quale parte di questo reddito egli avrebbe devoluto a ciascuno degli aventi diritto, nei limiti dei rispettivi diritti o dei loro bisogni reali e nei limiti della possibilità di sopravvivenza di ciascuno. Per questa valutazione è importante non l danno morale è una importante categoria dai denno da valutare in caso di incidente mortale, e spetta “iure proprio” (cioè per proprio diritto) ai parenti prossimi del defunto. Varia a seconda di diversi fattori (età del defunto, grado di parentela, convivenza, esistenza di altri parenti in vita etc) ed è valutato secondo specifiche tabelle pubblicate dai tribunali italiani. Attualmente, il risarcimento morale medio per la isogna quindi andare a stimare il danno per tutti gli aventi diritto sia in base al presumibile reddito medio futuro del defunto se egli fosse rimasto in vita, sia anche tenendo conto della parte del reddito che egli avrebbe devoluto a ciascun avente diritto, ad esempio per le disposizioni di legge in materia di alimenti. ci, ecc.); sono inoltre risarcite le spese funerarie, e infine ovviamente il danno esistenziale. ndiamo quindi ad analizzare queste diverse categorie per poter meglio conoscere quali sono i diritti del danneggiato e dei suoi congiunti. A I S UN PRIMATO DI CUI AVREMMO VOLENTIERI FATTO A MENO L’Italia è prima in Europa per numero di morti da incidente stradale (tratto da Repubblica Motori) “L’ Italia è il fanalino di coda tra i 27 paesi dell’Unione europea per numero di morti causati da incidenti stradali. Nessun altro Paese ha registrato più di 4mila vittime sulle strade nel 2010. È necessario intervenire in maniera decisa con misure che contrastano efficacemente questa strage. Inoltre, nei casi in cui gli incidenti stradali sono causati da gravi violazioni delle regole della strada, si deve prevedere una fattispecie normativa che regoli il reato di omicidio stradale”. P iù chiaro di così il Segretario Generale della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale, Umberto Guidoni, non poteva proprio essere. E sono queste le parole che lo scorso 2 dicembre hanno aperto a Roma il convegno “Reato di omicidio stradale: consapevolezza sociale, gravità e pene” organizzato dalla onlus delle compagnie di assicurazione nel corso del Terzo Salone della Giustizia. Al convegno, moderato dal giornalista de Il Sole 24 Ore, Maurizio Caprino, sono intervenuti Filippo Berselli, Presidente Commissione Giustizia del Senato, Mario Valducci, Presidente Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, Giacomo Caliendo, Commissione Giustizia del Senato, Simonetta Matone, Vice Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e Roberto Sgalla, Direttore Servizio di Polizia Stradale. I numeri d’altra parte sono da battaglia vera: in Italia nel 2010 gli incidenti stradali hanno causato la morte di 4.090 persone, il numero più alto dei 27 paesi dell’Unione europea. Un dato ancora più preoccupante se si considera che il 27% delle vittime, 1099 persone, aveva un’età compresa tra i 18 e i 32 anni. In Italia la violazione delle regole della strada è la prima causa delle tragedie stradali. Tra le infrazioni più comuni commesse da chi ha tra 18 e 32 anni c’è la guida in stato psicofisico alterato. Nel 2010, infatti, sulle 30.871 contravvenzioni elevate dalla Polizia Stradale per guida in stato di ebbrezza, il 53% è stato contestato a guidatori tra i 18 e i 32 anni. Dato che peggiora se si guarda alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti: in questo caso il 60% delle 2.683 contravvenzioni è stato elevato a guidatori di questa fascia di età. “D obbiamo tenere presente che certe condotte di guida - spiega Umberto Guidoni - causano alcuni tra i più gravi delitti che avvengono oggi nel nostro Paese. Penso, ad esempio, a chi causa incidenti stradali dopo essersi messo al volante sotto l’effetto di droghe o con un tasso alcolemico nel sangue ben oltre la soglia consentita dalla legge. Anche in Italia dovremmo seguire l’esempio di altri Paesi a noi vicini, come il Regno Unito e la Francia, dove sono previste aggravanti con pene come la reclusione fino a 14 anni per chi uccide a seguito di condotte di guida pericolose, imprudenti e sconsiderate. Peraltro, nel nostro Paese, sempre più persone, soprattutto i giovani, sono favorevoli all’inasprimento delle pene legate all’omicidio stradale. Come risulta da una nostra recente indagine realizzata in collaborazione con Ispo, l’84% degli italiani si è dichiarato favorevole all’introduzione del reato stradale. Il legislatore dovrebbe tenere presente questa e altre indicazioni che arrivano dalla collettività e agire di conseguenza”. HAI UN’ATTIVITÀ GIÀ AVVIATA? MOLTIPLICARE i TADDIA Promotion - strategie di comunicazione - 051 467722 RICAVI è FACILE come bere un bicchiere d’acqua: formula POINT SE HAI UN’ATTIVITÀ GIÀ AVVIATA nel settore delle pratiche auto, onoranze funebri, autosoccorso e autoriparazione, autoscuola, ma anche nel ramo dell’assistenza e dei servizi puoi aprire in tempi brevissimi un centro raccolta pratiche TADDIA Group all’interno dei tuoi locali e gestire professionalmente ogni pratica di risarcimento danni da sinistro stradale o privato, infortunio sul lavoro e malasanità. 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