Modalità di attivazione e di intervento
della Task Force
degli Psicologi dell’Emergenza
Regione Sicilia
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INDICE
1. ATTIVAZIONE DELLA TASK FORCE PSICOLOGI DELL’EMERGENZA ..... 3
2. FINALITA’ E OBIETTIVI DELL’INTERVENTO ................................................. 4
3. METODOLOGIA DI INTERVENTO ...................................................................... 4
4. MODELLO DI INTERVENTO\ TIMELINE ........................................................... 5
5. STRUMENTI ………………………………………………………………........10
6. NORME DI CONDOTTA PER GLI OPERATORI DELLA TASK FORCE ....... 12
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1. ATTIVAZIONE TASK FORCE PSICOLOGI DELL’EMERGENZA
In linea con la direttiva in materia della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 13 giugno 2006
(Criteri di massima sugli interventi psico-sociali da attuare nelle catastrofi), in riferimento alla Convenzione
sottoscritta nel 2011 tra Regione Siciliana Presidenza - Dipartimento Regionale Protezione Civile Assessorato della Salute - Dipartimento della Pianificazione Strategica e Ordine Psicologi della Regione
Siciliana, in situazioni di temuto pericolo o emergenziali, che necessitino di attività di supporto o di
consulenze degli psicologi, il Dirigente Generale del Dipartimento della Protezione Civile, su richiesta del
Direttore dei Soccorsi Sanitari (DSS) o del Dirigente del Dipartimento della pianificazione strategica
dell'Assessorato della Salute, potrà avvalersi degli psicologi, presenti nell'elenco della Task Force,
predisposto dall'Ordine degli Psicologi Regione Siciliana, da integrare al personale dell’equipe psicosociale
dell’emergenza (EPE).
L’attivazione avverrà di norma mediante invio di un messaggio di posta elettronica preceduto da
consultazione telefonica. Le attivazioni saranno condotte dal Coordinatore della Task force Melita Ricciardi,
o dai suoi sostituti, già indicati dall’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, Antonella Postorino e
Vincenza Zarcone, direttamente dalla S.O.R.I.S del Dipartimento della Regionale della Protezione Civile
(Tab 1). Il numero degli psicologi da impiegare sarà determinato, volta per volta, dal direttore dei soccorsi o
dal dirigente del dipartimento della pianificazione strategica dell'assessorato della Salute. Le mansioni da
svolgere e la durata prevista dell’attività verranno sinteticamente elencate nella mail di convocazione.
Tab 1: Attivazione Task Force Psicologi dell’emergenza
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2. FINALITA’ E OBIETTIVI DELL’INTERVENTO
L’intervento degli Psicologi della Task Force è strutturato in modo da offrire servizi di assistenza
psicologica e psicosociale a tutti i soggetti coinvolti direttamente o indirettamente dall’evento. Gli Psicologi
opereranno direttamente sul campo, affiancheranno gli operatori del soccorso e attiveranno una serie di
attività iniziative per:
-
Approntare e programmare un modello flessibile di intervento, di supporto psicologico e
psicosociale, capace di raggiungere efficacemente tutti i destinatari individuati in coerenza con i
bisogni emersi;
-
Ridurre il disorientamento iniziale e parte dell’ansia che può intralciare il lavoro degli operatori del
soccorso
Questo sarà perseguibile attraverso il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
-
Informare i destinatari dell’esistenza di servizi di supporto psicologico
-
Rilevare i bisogni psicologici acuti dei soggetti a rischio
-
Intervenire sulle manifestazioni di sofferenza psicologica nel qui e ora
-
Procedere alla raccolta e all’analisi dei bisogni psichici post-traumatici
-
Normalizzare le reazioni psicologiche alla situazione critica
-
Avviare una rete di rapporti con le strutture territoriali di assistenza psicologica che si faranno
carico della continuazione dell’intervento nel medio-lungo termine
3. METODOLOGIA DI INTERVENTO
Il team di Psicologi esperti in emergenza agiranno secondo procedure che permettono allo Psicologo di
entrare in contatto con i destinatari senza aspettare che siano quest’ultimi a richiedere esplicitamente una
tradizionale consulenza psicologica . In particolare seguiranno una metodologia di intervento basata su:
1. Ricognizione delle caratteristiche dell’evento e raccolta dati relativi alla risposta all’emergenza della
popolazione, per orientare al meglio l’intervento e contestualizzare l’emergenza tenendo conto della
storia e delle risorse della comunità colpita;
2. Screening ed attività di analisi/aggiornamento dei dati diretti e indiretti raccolti tramite attività di
ricognizione, outreaching, valutazione diagnostica, intervento sulla crisi;
3. Valutazione Diagnostica e Raccolta dei bisogni post-traumatici, focalizzata sull’esplicitazione del
problema psicologico presente con particolare riferimento ai bisogni post-traumatici;
4. Attivita’ Informative/Formative al fine di normalizzare l’esperienza, lo psicologo garantirà la
presenza continua sul campo, l’ascolto attivo, il sostegno psicologico individuale o di gruppo e
terapie con tecniche di “Pronto soccorso emotivo”.
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Il personale della Task Force dovrà essere dotato di “pettorine” di colore verde con la scritta Protezione
civile - PSICOLOGO, e badge di riconoscimento; da portare una volta raggiunto il luogo dell’emergenza
per facilitare l’identificazione dello staff operativo, sia da parte delle Forze dell’Ordine e dei soccorritori, sia
che da parte delle persone, che usufruiranno degli interventi di sostegno psicologico.
Al personale della Task Force degli psicologi saranno fornite delle autovetture con alla guida personale
del servizio della protezione civile per potere accedere all’area dell’emergenza.
La Task Force opererà in squadre, il cui numero e il periodo di turnazione verrà stabilito in base al
contesto emergenziale. La squadra è costituita da:
-
1 psicologo delle emergenze Coordinatore di squadra con esperienza nel campo della
psicotraumatologia e del critical incident management.
-
psicologi con specifiche esperienze nel campo della stabilizzazione psicologica precoce dello stress
acuto/traumatico, dello stress management e delle tecniche di debriefing/decompression per gli
operatori del soccorso.
Il responsabile, cioè il Coordinatore della squadra d’intesa con il Coordinatore della Task Force, riferirà
direttamente al direttore dei soccorsi che si trova sul luogo e contemporaneamente al referente
dell’Assessorato alla Salute responsabile dell’emergenza.
Sarà poi necessario definire il referente logistico presso l’Assessorato della Salute della Regione
Siciliana a cui il Coordinatore della Task Force si rivolgerà per tutte le esigenze materiali relative alle
trasferte, al soggiorno, etc.
4. MODELLO DI INTERVENTO: TIMELINE
Il modello operativo della Task Force trae origine dall’integrazione dei modelli d’intervento sulla
crisi (CISM; CIP; DMHS) e da Criteri di Massima sugli interventi psicosociali da attuare in caso di catastrofi
(Presidenza del consiglio dei Ministri-Dip. Di Prot. Civile Nazionale).
Il modello d’intervento prevede uno sviluppo temporale dei servizi offerti con un Timeline suddiviso
in 3 fasi principali.
Sinteticamente segue uno specchietto riepilogativo delle fasi e delle attività.
a) Fase di emergenza/stabilizzazione
Secondo i basilari criteri “P.I.E.S (Proximity, Immediacy, Expectancy, Simplicity) si prevedono le
realizzazioni delle seguenti azioni:
-
Accesso all’area
-
Ricognizione, osservazione del contesto
-
Feedback e decisione di intervenire
-
Organizzazione dei contatti con le vittime
-
Protezione, guida, connessione
-
Triage
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-
Assistenza in fase acuta
-
Networking
b) Fase di primo intervento
Il modello prevede la realizzazione delle seguenti azioni:
-
stabilizzazione
-
Identificazione di coping e risorse
-
Outreaching
-
Interventi psicoeducativi, attività informative/formative
-
Interventi di emergenza individuali
-
Interventi di emergenza di gruppo
-
Interventi specifici per soggetti a rischio
-
Referring
c) Fase di ristabilimento/recupero (qualora vi siano le condizioni al termine del mandato della Task
Force)
-
Assessment in corso di popolazione a rischio
-
Assessment in corso dei servizi ed interventi
-
Follow-up degli invii effettuati
-
Seminari post evento critico
-
Invio alle risorse di comunità
Accesso all’area
Il team di psicologi incontrerà il responsabile del supporto psico-sociale della Prot. Civile,
avvisando del proprio arrivo sullo scenario e confermando la disponibilità ad avviare il supporto alla
popolazione.
Il team si farà accompagnare presso gli alloggi, dove sistemare le proprie cose, e dopo una breve riunione
organizzativa si muoverà per il primo accesso all’area.
Ricognizione e osservazione del contesto
Effettuato l’accesso all’area si darà luogo ad una rapida e globale valutazione dei bisogni e delle
risorse. Il caposquadra coordinerà tutte le attività.
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Ricognizione strutture istituzionali
Un gruppo contatterà e comincerà a collaborare con le istituzioni comunali, con i servizi che si occupano di
supporto psico-sociale e con il maggior numero di associazioni di volontariato sul territorio. Contatterà il
responsabile della Funzione 2 presso il CCS della Prot. Civile e stabilirà numero e ubicazione delle
strutture/servizi di risposta all’emergenza. Sottolineerà la presenza del Team specializzato nell’intervento
psicosociale dell’emergenza e confermerà l’operatività sul campo. Una volta stabiliti i contatti verrà stilata
una lista dagli operatori con recapiti telefonici e nominativi (servirà per organizzare attività di supporto
psicosociale).
Ricognizione strutture di accoglienza
Un altro gruppo dovrà valutare bisogni emergenti nelle aree dedicate all’accoglienza. Valuterà, stilando una
relazione, le condizioni di vivibilità reali e percepite da tutti (popolazione e soccorritori) e se tra i cittadini
sono presenti situazioni e/o soggetti a rischio.
Ricognizione risorse/competenze
Un gruppo valuterà e farà una ricognizione con le schede per verificare la disponibilità ad essere di aiuto
nelle operazioni di contenimento emotivo. Tale azione trova fondamento nella necessità di ridurre il senso di
impotenza- passività della popolazione per renderle consapevoli delle proprie risorse e della possibilità di
recupero ed incoraggiarle ad assumere un ruolo attivo.
Networking
Integrare e mettere in rete il servizio di assistenza psico-sociale di emergenza con il sistema istituzionale di
assistenza in generale e di supporto psico-sociale in particolare. Il team essendo un sistema di risposta
alternativo e soprattutto temporaneo, dovrà al più presto avviare una rete di rapporti con le strutture
territoriali di assistenza che si faranno carico in seguito dell’intervento nel medio-lungo termine. Tale
necessità trova origine nel presumere che molte delle richieste di aiuto potrebbero riguardare la risoluzione di
problemi concreti, con riflessi di tipo psicologico e sociale, ma con vie di soluzione altrettanto concrete e
legate alla disponibilità dei servizi di assistenza di varia natura. Questo consentirà di informare le vittime sui
servizi disponibili e di assicurare un effettivo collegamento con tali servizi. Le attività di networking si
espleteranno nella seguente modalità:
-
partecipare sin dall’inizio alle riunioni con il DI.COMA.C sul luogo, per prendere conoscenza delle
attività svolte nelle varie aree in un quadro unico ed omogeneo, confrontarsi sulle modalità messe in atto,
sui bisogni comuni o peculiari dei diversi contesti, per favorire il continuo aggiornamento sullo sviluppo
della situazione e sulle risorse disponibili.
-
Presenziare alle riunioni con i referenti della funzione 2 o con i referenti del Comune, in particolare
l’area dei servizi individuo, famiglia e cittadino.
-
Incontrare i referenti delle associazioni di volontariato per concordare attività/servizi relativi al supporto
socio-sanitario. Se sarà necessario, si dovrà contattare il servizio Sanità e i servizi psichiatrici sul
territorio, qualora tra le richieste di assistenza da parte degli utenti vi fosse il bisogno di invii o
accertamenti clinici.
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Organizzazione del team
Il Team sarà costituito da un Caposquadra operativo con i seguenti compiti:
-
conduzione dei briefings
-
assegnazione dei compiti giornalieri ai componenti
-
supervisione attività
-
compilazione diario giornaliero, aggiornamento registro attività programmate, controllo registro
presenze componenti
-
uso del telefono d’emergenza
-
aggiornamento e richieste all’occorrenza ai referenti istituzionali - Coordinatore del TEAM
-
contatto e aggiornamento referenti dei servizi di assistenza impegnati sul campo (Prot. Civile,
Assessorato, Sindaco, Organiz. Umanitarie, CRI, Coordinatori di supporto psicosociale di altre aree,
etc..)
-
passaggio consegne al Caposquadra entrante
Ai componenti del team saranno assegnati i seguenti compiti di assistenza diretta agli utenti:
-
Ricognizione, osservazione del territorio/contesto
-
Contatto con le persone disagiate
-
Triage, protezione e connessione
-
Assistenza in fase acuta
-
Stabilizzazione
-
Identificazione di coping e risorse
-
Outreaching
-
Interventi psicoeducativi, informativi/formativi
-
Interventi di emergenza individuali/gruppali
-
Interventi specifici per soggetti a rischio
-
Referring
-
Assessment di popolazioni a rischio
Le attività svolte saranno supervisionate del caposquadra che relazionerà al Coordinatore della Task Force.
Inoltre, la condivisone delle esperienze giornaliere, la gestione di eventuali problematiche e l’assegnazione
dei compiti si effettueranno durante gli incontri (briefings giornalieri) la mattina o il pomeriggio.
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Organizzazione dei contatti con le vittime
Per promuovere i servizi di assistenza offerti e creare una sensazione di continuità psicologica degli stessi si
prevede di:
-
Offrire riferimenti, attraverso del materiale cartaceo dove si informerà la popolazione della presenza
degli psicologi e dell’offerta di aiuto per essere contattati.
-
Creare dei luoghi stabili dove è possibile ricevere assistenza, creando un Centro di ascolto, con
possibilità di fornire sicurezza e senso di privacy.
-
Creare delle iniziative stabili e specifiche per dare continuità all’assistenza
-
Essere il più possibile presenti e riconoscibili da parte dei destinatari dell’intervento (indossare le
casacche in dotazione e badge di riconoscimento).
I contatti si organizzeranno su più fronti:
Numero telefonico di emergenza
Istituire un unico numero telefonico a cui sarà possibile rivolgersi per richieste di supporto, attivo 24H su 24.
Il numero verrà pubblicizzato tramite locandine e fornito a tutti i contatti del networking.
Centro di ascolto
Verrà individuato un locale stabile dove istituire un Centro di ascolto, aperto tutti i giorni in orari
determinati. All’interno dello spazio verranno svolte alcune delle attività del team.
Gruppi tematici
Organizzare incontri con
-
Gruppi comunità ospitante
-
Gruppi soccorritori
Roaming
I componenti del team assicureranno la loro presenza sul territorio sin dalle prime fasi dell’intervento,
incontrandosi con i destinatari, senza aspettarsi che siano quest’ultimi ad avvicinarsi, verificando se sussiste
il bisogno di assistenza. Al fine di connettersi con la gente sarà opportuno presenziare alle riunioni della
comunità, in piazza, ai pasti, etc.
Gruppi spontanei
Qualora emergessero bisogni da condividere, sarà possibile per tanto organizzare gruppi legati alle
tematiche rilevate: incontri informativi/formativi; gruppi di defusing/debriefing e di rilassamento.
Outreaching
Saranno predisposti materiali informativi/brochure/volantini che permetteranno di diffondere informazioni
sulle variabili psicologiche legate all’emergenza e di conoscere servizi di assistenza e le risorse disponibili.
Tali materiali “educativi” hanno il pregio di normalizzare alcune delle risposte psicologiche legate alle
situazione stressante.
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Protezione e Connessione
Per stimolare il senso di protezione si procederà a :
Stimolare il senso di prevedibilità, controllo, comfort, sicurezza.
Nei contatti diretti/indiretti si offriranno informazioni utili a ri-orientare i residenti:
-
quali cose è utile fare;
-
cosa verrà fatto per assisterli;
-
quali sono le risorse disponibili;
-
quali sono le normali reazioni di stress;
-
quali sono alcune efficaci strategie di fronteggiamento (coping).
Connessione
-
Offrire informazioni sui servizi di soccorso e disponibili
-
Promuovere il coinvolgimento sociale
Referring ed invio alle risorse di comunità
I casi trattati dal Centro di ascolto che richiederanno un intervento a medio-lungo termine o che non potranno
essere seguiti dal Team saranno inviati alle strutture territoriali di assistenza psico-sociale. Per garantire una
continuità dei servizi forniti dal team saranno fornite fotocopie delle schede di triage compilate per la
registrazione dei contatti e degli interventi effettuati.
5. STRUMENTI
Nelle attività di intervento psico-sociale saranno utilizzati i seguenti strumenti:
-
Scheda ricognizione/analisi contesto
-
Scheda analisi accoglienza
-
Scheda di segnalazione
-
Scheda di Follow-up
-
Opuscoli informativi
-
Locandine di diffusione attività di supporto/attività varie
-
Diario di campo
-
Diario attività in programma
-
Registro presenze operatori
-
Relazione settimanale
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TSCHEDA N.
SCHEDA DI TRIAGE PSICOLOGICO
DATA:
__/__/____
OPERATORE
ORA:
NOME:
PSICOLOGO:
PSICHIATRA:
COGNOME:
SEDE DELL’INTERVENTO:
PAZIENTE
COGNOME:
NOME:
SESSO
M
F
LUOGO E DATA DI NASCITA:
INDIRIZZO:
TEL:
LUOGO DI PROVENIENZA: □PMA
ACCOMPAGNATORE
□CANTIERE
NOME:
INDICARE INDIRIZZO:
COGNOME:
TEL:
PREGRESSI PROBLEMI PSICOLOGICI
SI
NO
(specificare):__________________________
PREGRESSI PROBLEMI PSICHIATRICI
SI
NO
(specificare):__________________________
TRATTAMENTI PSICOFARMACOLOGICI PRECEDENTI (specificare DOSE e POSOLOGIA):
REAZIONE ALL’EVENTO CATASTROFICO DI
CARATTERE:
VALUTAZIONE DELLE RISORSE:
□ ANSIOSO
□ LIEVE
□ GRAVE
□ CAPACITA’ DI COPING
□ INDIVIDUALI
□ COLLETTIVE
□ DEPRESSIVO
□ LIEVE
□ GRAVE
□ DISPONIBILITA’ A RICEVERE AIUTO
□ DI SCOMPENSO
□ LIEVE
□ GRAVE
INDICAZIONI D’INTERVENTO:
□ SANITARIO
FASE ACUTA
FASE DI
TERMINE
□ PMA □ OSPEDALE / OSPEDALE DA CAMPO
□ SOSTEGNO DELL’EQUIPE PSICOSOCIALE
MEDIO
□ STRUTTURE PSICOLOGICHE E PSICHIATRICHE DEL SERVIZIO SANITARIO
□ STRUTTURE SOCIO/EDUCATIVE
INTERVENTI EFFETTUATI:
□ TRATTAMENTO PSICOLOGICO
□ TRATTAMENTO FARMACOLOGICO (DOSE E POSOLOGIA):
ESCLUSIVAMENTE A CURA DEL PERSONALE MEDICO
□ DIMESSO
□ RIFIUTA
FIRMA…………………………………………………
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Tab 2: Scheda ricognizione strutture di accoglienza o aree di ricovero
Area
di Telefono Referente Referente N°.
Nuclei
Bambini Lutti Casi/problemi Note
Attesa/ricovero
ospiti
ospiti familiari
particolari
Tab 3: Scheda riassuntiva ricognizione
Numero strutture/aree ricovero
Numero ospiti
N. Nuclei Familiari
N. Bambini
N. Casi di lutto
6.NORME DI CONDOTTA PER GLI OPERATORI DELLA TASK FORCE
I professionisti attivati sono tenuti al rispetto del codice deontologico professionale; non potranno in
alcun modo, pena la cancellazione dall’elenco nonché fatta salva qualunque altra azione di rivalsa da parte
del Dipartimento regionale della protezione civile e/o dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana,
utilizzare gli esiti delle attività eseguite per fini diversi da quelli previsti dalla Convenzione, come pure
pubblicarli e/o diffonderli, se non previa esplicita autorizzazione da parte del Dipartimento Regionale della
Protezione Civile.
I professionisti attivati dovranno inoltre attenersi alle seguenti norme di condotta previste per gli operatori
della Task Force:
1. Mantenere un comportamento di alto profilo professionale con i colleghi e con i destinatari
dell’intervento.
2. Rispettare la gerarchia e le indicazioni del Caposquadra.
3. Non sono ammesse iniziative personali durante tutto il periodo della permanenza, qualunque attività
deve essere in linea con le indicazioni date dal Caposquadra.
4. Qualunque situazione di dubbio o difficoltà viene andrà discussa o manifestata durante i briefing
giornalieri della squadra.
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5. Non rilasciare comunicazioni o informazioni se non si è autorizzati dal Caposquadra., non divulgare
dati, materiale, informazioni inerenti l’organizzazione interna e le attività in corso.
6. Nessun operatore della squadra potrà rilasciare in nessun caso interviste ai media/giornalisti.
7. Ogni Caposquadra dovrà relazionare dettagliatamente le azioni svolte durante la permanenza e
comunicarle al Caposquadra del turno successivo, che a sua volta le relazionerà direttamente al
Coordinatore del Team
8. Ogni operatore dovrà prendere coscienza dei propri limiti durante dell’intervento in emergenza. È
probabile che l’esposizione allo stress cronico, dettato della mancanza del soddisfacimento dei
bisogni primari, possano essere messi a repentaglio per la possibile carenza di acqua, cibo, e riposo)
, possa recargli un’alterazione dell’equilibrio psico-fisico.
9. In considerazione del punto 8 gli operatori riferiranno i propri vissuti emozionali, che possono
scaturire dall’esposizione al carico lavorativo sia al Caposquadra che al Coordinatore del Team,. Ciò
è funzionale al mantenimento dell’equilibrio psicofisico della squadra e dell’operatore.
10. Nel caso vengano violate qualsiasi delle suddette norme, l’operatore verrà espulso sia dalle attività in
corso che dalla Task Force Regionale.
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Il presente Regolamento sarà sottoscritto per accettazione da ogni componente
della Task Force.
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Modalità di attivazione e di intervento della Task Force degli