Camminata in campagna
Comino
BLUE LAGOON - BLUE LAGOON: 7KM
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Camminata in campagna - Xlendi
Camminata in campagna - Ħondoq Ir-Rummien
Camminata in campagna - Dwejra
Camminata in campagna Comino
Partenza: Laguna Blu
Arrivo: Laguna Blu
Distanza: 7km
Difficoltà: Facile
Paesaggio: Costa, vallate
Segnaletica del percorso
Come arrivare e ritornare: Diverse navi passeggeri
operano collegamenti da iċ-Ċirkewwa, Marfa a Malta
e dal Porto di L-Imġarr a Gozo. Anche il Comino Hotel
offre un servizio di trasporti con orari prestabiliti nei
periodi di apertura dell’albergo.
Periodo consigliato per la camminata: Da ottobre a
maggio
Camminata in campagna - Daħlet Qorrot
Camminata in campagna - Ramla
Camminata in campagna - Saltpans
Camminata in campagna - Ta’ Ġurdan
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Panoramica della
camminata in campagna
Kemmuna (Comino) e i suoi isolotti, area altamente protetta di poco
meno di 3 km², formano il distretto di Għajnsielem Gozo. Nascondiglio dei
corsari nel corso della storia, Comino oggi ospita uccelli in un ambiente
tranquillo; non è consentita la caccia, così come la circolazione di veicoli
diversi da quelli utilizzati dalla popolazione residente o dal personale
dell’hotel. Attualmente l’isola principale vanta una popolazione
permanente di quattro persone, mentre l’hotel della Baia di San Niklaw
funziona a livello stagionale. Il breve percorso di camminata qui
descritto consiste in un tracciato circolare che inizia e termina presso
Bejn il-Kmiemen (Laguna Blu) in senso antiorario. Il percorso segue
i sentieri più importanti, ma può essere facilmente esteso deviando
dal tracciato battuto per esplorare l’isola più dettagliatamente lungo
le scogliere sul lato orientale. La Laguna Blu è il luogo più popolare
tra gli escursionisti; nelle giornate di sole già all’inizio di maggio può
essere abbastanza affollata, ma normalmente solo poche persone si
avventurano lungo la costa o nel cuore di Comino.
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Ulteriori informazioni
REGOLE DI COMPORTAMENTO IN CAMPAGNA
• Astenersi dal raccogliere o causare danni a qualsiasi esemplare di flora, fauna,
elemento geologico o reperto archeologico.
•Procedere con passo leggero ed evitare gli schiamazzi.
•Attenersi al tragitto dei sentieri.
•Non disseminare rifiuti o accendere fuochi.
•Rimanere a distanza dal bordo della scogliera.
INDICAZIONI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA
•Proteggersi dai raggi UV: indossare un cappello e applicare una protezione solare,
poiché anche nei mesi più freschi il clima può essere abbastanza caldo.
•Sebbene le precipitazioni siano scarse, a volte la pioggia si presenta con pesanti
acquazzoni che causano allagamenti. Evitare di camminare nelle valli durante o
subito dopo piogge intense.
•Mantenere una distanza di sicurezza dal bagnasciuga o dalle scogliere in caso di
condizioni climatiche avverse con venti forti o mare mosso.
•Poiché l’isola è soggetta a una cospicua erosione del suolo, mantenersi sulle
parti rocciose evitando di calpestare la vegetazione. Sull’isola l’ombra scarseggia
tanto quanto l’acqua; il periodo migliore in cui intraprendere la camminata è tra
ottobre e l’inzio di maggio, a meno che non si desideri includere alcune soste di
snorkeling per rinfrescarsi.
•Comino è dotata di un’apposita area dedicata al campeggio con tende. Nei mesi
invernali non vi sono luoghi presso cui approvvigionarsi; si consiglia quindi di
portare con sè del cibo e delle bevande.
•Si consiglia di non lasciare i propri rifiuti su Comino, ma di portarli indietro con sè.
Prima di intraprendere qualsiasi parte di questa camminata, si consiglia di assicurarsi che le
proprie condizioni fisiche e di salute consentano di sottoporsi a tali attività. Occorre prestare
particolare attenzione al terreno, spesso irregolare, e astenersi dall’intraprendere le camminate
in caso di condizioni atmosferiche proibitive. Tutti i percorsi vengono intrapresi a proprio rischio
e pericolo.
Sebbene, al momento della pubblicazione, sia stato fatto il possibile per garantire la precisione
delle informazioni contenute in questo opuscolo, il Ministero di Gozo non accetta alcuna
responsabilità per eventuali imprecisioni od omissioni. Inoltre, il Ministero di Gozo non
assume alcuna responsabilità per incidenti o qualsiasi tipo di perdita in cui possa incorrere
l’escursionista lungo il percorso.
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Comino è
composta
interamente da
duro calcare
corallino superiore
B
ejn il-Kmiemen, che si traduce come
“tra le Comino” ma il cui nome più
popolare è Laguna Blu, è il luogo
di partenza e di arrivo della camminata;
qui vi si recano la maggior parte degli
escursionisti per nuotare e prendere il
sole. Se si desidera fare una nuotata,
l’orario migliore è quello di arrivo con la
prima barca; nelle giornate soleggiate,
entro mezzogiorno la spiaggia deserta
si trasforma in uno spazio affollato e
quasi irriconoscibile. A meno di 200
metri di distanza giace l’isoletta gemella
di Kemmunett (Cominotto), il diminutivo
di Kemmuna. Questo isolotto è stato
proposto come riserva naturale per la
sua importanza ecologica, mentre il mare
circostante le isole è stato dichiarato area
protetta.
Lasciando dietro di sè le sfumature
turchesi, dirigersi verso destra per dare
inizio alla camminata lungo la costa e la
sua sequenza di affascinanti isolotti che,
nonostante la composizione di roccia
dura, sono tutti soggetti all’azione potente
e perforante delle onde. Fare attenzione in
alcuni tratti dove il terreno può rivelarsi
un po’ accidentato. La vegetazione di
tipo garriga si fa più diffusa e variata
mentre si procede lungo questo sentiero
aromatico caratterizzato da piante
selvatiche i cui bassi cespugli sono ideali
come nascondigli e luoghi di riposo per
la popolazione di lucertole maltesi. Nelle
calde giornate di sole rappresenta anche
un luogo in cui è possibile avvistare il
biacco nero mentre i crogiola al sole per
ritrovare le proprie energie. Le quattro
specie di questo serpente, la cui presenza
è nota sulle isole maltesi, sono protette dal
diritto, così come tutte le specie di rettili
di Malta. Nessuna di esse è coniderata
valenosa.
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La Laguna Blu
Isole minori, importanza ecologica maggiore!
Dirigendosi verso la tetra torre che
corona le maestose scogliere della parte
occidentale di Comino, il sentiero continua
in salita lungo la scogliera. Mantenendo
una distanza di sicurezza dal fragile
bordo, è possibile dare un’occhiata o
scendere verso le acque cristalline della
seconda famosa destinazione di battelli
da diporto, la Laguna di Cristallo, nota a
livello locale come Il-Bejta tal-Fenek (la
tana del coniglio). Infatti, l’isola è rinomata
per la sua popolazione di conigli selvatici,
che è più facile avvistare qui rispetto alle
isole principali.
Il sentiero si avvicina a una delle poche
vallate presenti sull’isola, Il-Bejta talFenek (la valle del nuovo porto). Se si è
alla ricerca dell’avventura e si desidera
esplorare questo terreno frastagliato,
uscire dal percorso scendendo il pendio
della valle, ma occorre fare attenzione:
subito sotto si trova una enorme buca
aperta nella roccia che misura all’incirca
20 metri di larghezza. Questa grotta
calcarea
crollata,
appropriatamente
denominata L-Għar ta’ Bla Saqaf (la
grotta senza tetto), è collegata al mare
tramite un ampio arco naturale di
ingresso che oggi ospita diversi piccioni
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La grotta senza tetto
selvatici. Al livello del mare, visibile
esclusivamente da una barca, si trova una
caletta aciottolata nacosta, uno dei tanti
scenari del film Il Conte di Montecristo
(2002), il cui Château d’If era la vicina
torre. Lo stretto promontorio di terra
offre panorami mozzafiato della torre e
Il coniglio selvatico
Il camaleonte mediterraneo fu introdotto nel
diciannovesimo secolo
delle vertiginose scogliere sottostanti,
compreso l’imponente Il-Mazz, che è
probabilmente ciò che rimane di un
grande arco eroso. La vallata rappresenta
uno dei pochi fazzoletti di terra protetti
dal vento ed è un buon rifugio non
soltanto per i conigli o i rettili, ma anche
per i soldati in tempo di guerra. Gli abitanti
locali li ricordano appostati di guardia in
due grotte scavate nella roccia sul lato
della vallata; questi luoghi sono ancora
privi di datazione e classificazione, ma
sono tuttavia interessanti poiché, a priva
vista, somigliano ad antiche tombe di
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La borracina
azzurra
Centonchio dei campi
Centonchio azzurro
roccia. Nonostante la superficie ridotta
dell’isola, ad oggi non sono stati condotti
studi archeologi approfonditi.
Procedendo verso la Torre di Santa
Marija, in primavera la vulneraria
spinosa colora il paesaggio di giallo
con i suoi numerosi fiorellini, mentre
l’altopiano elevato ed esposto viene
ravvivato da minuscoli centonchi
azzurri e rossi. Sulla sinistra si trova la
parte inabitata dell’isola.
È d’obbligo una visita alla Torre dei
Cavalieri risalente al diciassettesimo
8
secolo quando la bandiera è issata: la
vista dal tetto è mozzafiato. E se si ha
intenzione di trascorrere più tempo
sull’isola, il tramonto da queste scogliere
selvagge è imperdibile.
Il miglior panorama dell’intero paesaggio
dell’isola, con la parte più elevata a est,
è visibile dalla torre. Una coratteristica
sorprendente è il numero elevato di
muretti di pietra che attraversano l’isola,
simbolo dell’attività agricola del passato.
Oggi la maggior parte del territorio è
prevalentemente abbandonato; alcune
L’imponente Torre
di Santa Marija
Uno dei migliori panorami dal fiano della torre
delle aree che in passato erano coltivate
stanno venendo sopraffatte dalle piante
selvatiche, ma in molte zone l’interruzione
delle attività agricole ha causato l’erosione
del suolo, mentre a causa della mancata
manutenzione, i muretti di petra crollano e
perdono la loro funzione di trattenimento
del suolo.
Quando si è pronti per distogliere lo
sguardo dal panorama, direigersi verso IlPalazz (pallazzo), che in epoca coloniale
serviva da ospedale di isolamento, quindi
girare a destra. Seguire la strada che fu
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Euforbia maltese
e scilla marittima
Periploca minore
È possibile incontrare la poco comune tortora
dal collare
costruita dai Cavalieri per collegare la Torre
di Santa Marija con la Batteria di Santa
Marija, quest’ultima eretta un secolo dopo
la prima. Un sentierino con alcuni alberi
sulla destra consente di scendere verso
la caletta di Wied Ernu, che per un periodo
funse da banchina di scarico.
Continuare diritto tra i cespugli di
euforbia maltese e camedrio scolpiti dal
vento che condividono il territorio con i
cespugli più ampi di periploca minore.
Entro l’inizio dell’estate, i baccelli a forma
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di corno di quest’ultima si aprono per
rilasciare grandi quantità di semi piumati
che coprono i cespugli di peletti setosi
fino a quando il vento non li trascina via
con sè. Alcuni pini d’Aleppo delineano la
strada parallela che segue il crinale.
Pini d’Aleppo
Batteria di Santa Marija
La
“coda”
di
malta
riempie
completamente lo sguardo, protetta dalla
Torre Bianca alla sua estremità orientale e
dalle Torre Rossa su quella occidentale. I
canali di Comino erano sempre affollati di
corsari, pirati e incursori che attaccavano
da tutti i lati, quindi era necessario avere
diversi forti costieri a distanza ravvicinata
che lanciassero il massaggio che l’isola
era ben protetta.
In questa atmosfera di pace e
tranquillità è difficile immaginare
momenti così pericolosi lungo la costa.
Una volta raggiunta la batteria
difensiva, dedicare un po’ di tempo a
godersi questo forte ristrutturato (l’unico
spazio d’ombra disponibile), i cui cannoni
sono stati riportati sul luogo dalle varie
posizioni in cui erano stati trasferiti
per anni. Dare un’occhiata alla costa
sottostante per individuare un magnifico
arco a Il-Ħnejja e la ricca vegetazione di
euforbie con i loro variabili colori*.
*N.B.: Nelle vicinanze si trovano le grotte di Mixta, raggiungibili tramite una deviazione sulla costa
(scendere lungo un sentiero situato accanto al cartello che indica i cavi sottomarini).
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CAMMINATA IN CAMPAGNA - COMINO
LEGENDA
X - X indica una distanza di 1 km
> indica la direzione del percorso
TRAGHETTI
STAZIONE DI INANELLAMENTO
DEGLI UCCELLI
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PUNTO PANORAMICO
EDIFICIO ANTICO
ZONA DI BALNEAZIONE
SERVIZI IGIENICI
PUBBLICI
FORTIFICAZIONI
CIMITERO
TORRE
CHIESA
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Le frastagliate
scogliere
occidentali
Dalla batteria, il percorso procede in
salita per superare ciò che era una fattoria
di isolamento sperimentale*.
Una volta in cima al sentiero, continuare
diritto iniziando la leggera discesa verso
Wied l- Aħmar (la valle rossa). Questa valle
è abbastanza differente rispetto al resto
del paesaggio aspro dove il mare sembra
dominare tutti i sensi. La natura protetta di
questo luogo e alcuni terreni leggermente
più profondi permettono la crescita di alberi
bassi, tra i quali splendidi mandorli con i
loro pallidi e fragili fiori dal profumo delicato
all’inizio dell’inverno e alcuni antichi ulivi e
agrumi piantumati. Alcuni terrazzamenti
facenti parte della vallata sono ancora intatti
e la loro manutenzione è curata dai residenti,
che coltivano alcuni prodotti e del miele per
*N.B.: se si desidera visitare le parti più selvagge delle scogliere orientali o scalare fino al punto più
elevato di Comino a tal-Liebru, basta procedere lungo la costa partendo dal retro della batteria, facendo
attenzione a non avvicinarsi troppo al bordo della scogliera (che in alcuni tratti può franare) ed evitando
di calpestare la vegetazione. È possibile seguire un altro percorso diretto da un punto più elevato a fianco
dell’allevamento di maiali: questo sentiero costituiva in passato l’accesso alla piattaforma per gli elicotteri che trasportavano gli ospiti dell’hotel in caso di emergenza. Questa zona ora ospita una rigogliosa
macchia di bassi cespugli di lentisco, che rappresenta un elemento raro su Malta.
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I bassi cespugli di
lentisco
Fiori di lentisco
I narcisi profumano per poco tempo l’aria in
Autunno
Timo arbustivo al principio dell’estate
l’autoconsumo. All’inizio dell’inverno, solo
poche persone visitano la zona, ma in tale
periodo può capitare di essere accolti da
una sorpresa dolcissima: mazzi di narcisi
dal profumo inebriante. Nonostante in
passato fosse una pianta molto comune su
Malta, il suo declino è stato estremamente
rapido negli ultimi decenni, a causa della
diffusa raccolta indiscriminata dei fiori.
A metà strada verso la Baia di Santa
Marija, sulla sinistra si trova una stanzina
con un serbatoio che rappresentavano
uno dei pozzi dell’isola per il pompaggio
dell’acqua dalla falda acquifera; oggi
ospita l’unica stazione di inanellamento
degli uccelli di Malta, gestita nell’ambito
di un progetto di ricerca internazionale
da parte dei volontari di BirdLife Malta.
Presto la valle si amplia e consente di
avvistare una chiesetta, oltre alla Baia di
Santa Marija con la sua zona campeggio e
i bungalow dell’hotel con Gozo a distanza.
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La stazione della
polizia alla Baia
di Santa Marija
L’antica panetteria
Un piccolo edificio fortificato sulla sinistra
ospita la stazione della polizia, i cui ufficiali
provenienti da Gozo si recano sull’isola in
base ai turni di lavoro. Nei mesi più caldi
la baia viene invasa da barche in cerca di
riparo, una pratica di cui sono stati trovati
riscontri risalenti all’epoca classica grazie
al ritrovamento di relitti sul fondo marino.
Un ritrovamento unico nel suo genere
è stato effettuato sulla battigia, quando
su scoperto uno scheletro seppellito
sotto un’anfora frantumata risalente
all’epoca romana.
Prima di tornare al punto di partenza,
dedicare un po’ di tempo a una deviazione
dal percorso per esplorare il promontorio
sul lato orientale, in cima al quale si
trova un doppio arco scolpito nella roccia
appuntita dove solo le piante più robuste
osano crescere. Lungo la costa, al di sotto
delle alte scogliere, si trovano numerose
grotte; se si segue la linea della scogliera
è possibile apprezzare delle ampie grotte
pur restando sulla terra ferma, con viste
indimenticabili. Presso il punto noto come
Id-Darsa (il molare) è possibile osservare
un altro grande arco, somigliante alla
proboscide di un elefante mentre beve
l’acqua del mare.
Il percorso di ritorno sale fino a superare
la pittoresta Cappella di Santa Marija
dedicata alla Fuga della Sacra Famiglia
dall’Egitto; si tratta di una delle chiese più
antiche delle isole dotata di un campanile
unico nel suo genere*.
*N.B.: un sentiero costiero può fornire un percorso alternativo; si tratta del sentiero per il Comino
Hotel, che collega i bungalow indipendenti all’hotel principale nella Baia di San Niklaw.
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Una inaspettata
vista della
cappella
Scilla marittima
La margherita diploid
La strada è fiancheggiata da un
boschetto composto principalmente
da pini d’Aleppo, che nelle giornate
calde riempiono l’aria del loro aromatico
odore di resina, mentre più vicino a terra
la margherita diploide, con i suoi fiori
gialli, è ovunque in primavera. L’edificio
sulla sinistra è l’antica panetteria che
attualmente giace in uno stato di
abbandono, mentre al di là della collinetta
si trova il cimitero di Comino. Girare a
sinistra per procedere con la camminata
e ammirare un’ulteriore caletta presso
Għar Għana, dove i grandi bulbi di scilla
marittima spuntano dal terreno roccioso
e il serpillo riempie l’aria del suo aroma.
Avvicinandosi alla Laguna Blu, un piccolo
arco accanto a una scalinata è un luogo
ideale per rinfrescarsi prima di ridigerirsi
verso la barca.
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Frammenti
LE FORTIFICAZIONI
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La necessità di proteggere dai
corsari le navi che attraversavano
i canali di Comino era avvertita
da lungo tempo, ma fu solo nel
1616 che si diede inizio alla costruzione
di un robusto forte sull’isola. A capo della
costruzione stava l’ingegnere militare
dell’Ordine, Vittorio Cassar, figlio del
più famoso Girolamo. Il Gran Maestro
dell’epoca, Alof de Wignacourt (1601-1622),
il cui stemma trionfa orgogliosamente
sulla facciata della torre, finanziò i lavori.
Durante l’epoca dei Cavalieri, la Torre di
Santa Maria aveva una guarnigione di circa
30 uomini ed era protetta da 6 cannoni di
vari calibri. Durante il periodo britannico, il
ruolo della torre consistette maggiormente
in attività guardiacostiere, ossia nel
controllo delle operazioni clandestine e
dell’osservanza delle norme di quarantena.
Per un lungo periodo nell’ultimo secolo
la torre fu abbandonata e vandalizzata e,
dopo essere stata occupata dalle Forze
Armate di Malta, fu venduta a Din l-Art
Ħelwa , che ha intrapreso la ristrutturazione
dell’edificio. I membri di questa ONG
aprono regolarmente la torre ai turisti,
che possono così godersi il panorama
stupefacente della Laguna Blu e dell’intera
isola. La Torre ha ricoperto il ruolo del
raccapricciante Chateau d’If nel film Il
Conte di Monte Cristo, parzialmente girato
sul posto a Comino nel 2002.
Nel diciottesimo secolo furono
costruite altre due opere difensive:
La Batteria di Santa Maria la Ridotta
di Santa Maria. La prima è situata sul
promontorio sud-orientale e domina
il Canale Meridionale di Comino; fu
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completata nel 1716 e portava otto
cannoni. La piccola batteria è stata
ristrutturata con cura da Din l-Art Ħelwa
nel 1996 e oggi viene occasionalmente
aperta per le visite dei turisti. La seconda,
la Ridotta di Santa Maria, costruita nel
1761, si trovava lungo la battigia di Qala
Santa Marija ; purtroppo non rimane
alcuna traccia di questa fortificazione
e tutti gli sforzi di identificazione sono
stati vani.
LA CHIESA
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La chiesetta giace sulla strada
per la Torre di Santa Maria e
Qala Santa Marija. È dedicata
alla Fuga della Sacra Famiglia
in Egitto. Risale ai primi del sedicesimo
secolo, come dimostrato dalla sua
architettura e, più significativamente, dalla
parete in legno che separava il celebrante
dalla congregazione; tale caratteristica era
presente nelle chiese di campagna, dalle
quali nel tempo la parete di legno è stata
rimossa.
Semplice ma unico - l’unica cappella di Comino
Vi si tengono regolamente i servizi
religiosi per i nuovi residenti dell’isola e, in
estate, per i turisti alloggiati presso l’hotel.
Un’altra chiesetta dedicata a San Nicola si
trovava in passato nelle vicinanze di Qala
San Niklaw , ma ora non rimangono tracce
di tale costruzione.
ESERCITAZIONI DI TIRO
AL BERSAGLIO
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Camminando lungo le scogliere
orientali, a volte si incontrano
frammenti e schegge di ferro
arrugginito sparsi nella garriga.
Questi resti ricordano i tempi in cui le forze
militari britanniche si esercitavano nel tiro
al bersaglio. Nella Government Gazette del
12 marzo 1925 fu riportato un avvertimento
in base al quale durante le due settimane
seguenti le autorità militari avrebbero
effettuato delle esercitazioni di artiglieria
con granate dal crinale di Mafra verso l’
isola di Comino.
L’IMBOSCHIMENTO DI COMINO
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Durante il ventesimo secolo,
sono stati lanciati alcuni progetti
di forestazione in diverse parti
dell’arcipelago maltese e anche
Comino ne ha usufruito. Nel 1911, ad
esempio, furono piantumati all’incirca
1.200 alberi; l’anno seguente un centinaio
di carrubi, 400 fichi e oltre 3.000 piante
rampicanti, mentre negli anni ‘70 e nei
primi anni ‘80 la piantumazione è stata
effettuata su larga scala accompagnata
dalla sprimentazione di nuove tecniche.
È stata piantumata un’ampia varietà
di alberi, tra cui l’ulivo, il fico, l’acacia, il
tamarisco, la vite e il pino d’Aleppo.
LA POPOLAZIONE
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La presenza di una chiesa e di
lunghi tratti di muretti di petra è
la prova dell’esistenza, almeno
in passato, di una popolazione
residente la cui dimensione dipendeva
dalla sicurezza dell’isola nei confronti
delle incursioni dei corsari. Probabilmente,
la popolazione era più numerosa
durante e immediatamentamente dopo
l’occupazione
francese
(1798-1800),
quando l’isola serviva come luogo di esilio
e carcerazione di criminali e oppositori
del regime vigente. Ad esempio, nel 1799
c’erano almeno 150 uomini, simpatizzanti
o collaboratori dei francesi, che erano
stati esiliati su ordine del Governatore
britannico Alexander Ball. Il censimento
della popolazione effettuato cinquat’anni
più tardi mostra un totale di 26 persone,
di cui 14 maschi. Nel 1897, quando l’isola
divenne effettivamente una stazione per
la quarantena, la popolazione consisteva
in 34 anime, di cui 13 uomini, 10 donne
e 11 bambini di età inferiore a 15 anni.
L’intera popolazione di quell’anno fu
espropriata delle poche proprietà su
Comino e come compensazione ebbero
il permesso di ristabilirsi su Malta o
Gozo. Quando Comino terminò la propria
funzione di stazione per la quarantena,
l’isola iniziò a ripopolarsi, tanto che nel
1948 contava 68 residenti. Nei primi
anni ‘50 del novecento, su richiesta del
locatario, due o tre agricoltori siciliani si
trasferirono sull’isola con le loro famiglie.
Oggi, escludendo il personale e gli ospiti
dell’hotel, la popolazione residente
ammonta a quattro persone.
L’OSPEDALE DI ISOLAMENTO
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L’edificio più ampio di Comino
(escludendo l’hotel) è l’ospedale
di isolamento, eretto dalla autorità
militari britanniche nell’ultima
decade del diciannovesimo secolo per offrire
una stazione per la quantena alle truppe di
ritorno a Malta dai porti del sol levante colpiti
dalle epidemie.
Le norme pubblicate nella Gazzetta
Ufficiale di Malta affermano che “A partire
dal 6 febbraio 1897 le isole di Comino e
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Il-Palazz: l’edificio che un tempo ospitava un ospedale di isolamento
Cominotto saranno considerate luoghi
adibiti alla custodia delle persone soggette
a quarantena... ad alcuno sarà consentito
sbarcare in tali isole o avvicinarle a meno
di 300 iarde”. L’ospedale di isolamento
era completamente equipaggiato di
attrezzature e uomini per gestire ogni
emergenza, anche se queste erano
piuttosto rare. Ora l’ospedale è per la
maggior parte abbandonato.
L’ISTRUZIONE
7
Nel 1948 fu aperta una scuola,
sotto forma di classe universale
per tutte le età, per i bambini
risidenti sull’isola. Le lezioni si
tenevano in una delle stanze dell’ospedale.
La scuola continuò a funzionare fino al
1965, quando, apparentemente, non vi
erano bambini in età scolare. Nel 1961 fu
introdotta una classe serale per gli adulti
residenti a Comino. Questo “gruppo di
allegre persone”, come furono descritti
dall’ispettore scolastico in visita alla scuola
nella sua relazione, si incotrava quattro
volte a settimana.
20
I RETTILI ENDEMICI: LA
LUCERTOLA MALTESE
8
La popolazione endemica di
lucertole
maltesi
(Podarcis
filfolensis)
rappresenta
una
delle specie di rettili più facili da
incontrare sull’isola. Con una lunghezza
massima di poco meno di 30 cm in una
particolare popolazione, questa specie
protetta sembra avere varie forme
morfologiche osservate dai naturalisti
locali su isolotti diversi; sono in corso
ricerche continue per socprire se ciascuna
popolazione meriti un nome come
sottospecie, come accade oggi sulle isole
di Filfla, Fungus Rock e per la popolazione
estinta di Selmunett.
LA FLORA RARA:
LA LINAJOLA MALTESE
9
La linajola maltese (Linaria
pseudolaxiflora), membro della
famiglia della bocca di leone,
è una delle rarissime piante
endemiche a rischio di estinzione e protette
delle isole maltesi e dell’isola pelagia di
Linosa. La difficoltà nell’avvistare questa
pianta perenne non consiste soltanto
nella sua attuale condizione di rarità, ma
anche nella sua dimensione molto ridotta.
È possibile avvistarla quando fiorisce in
primavera. Cresce anche su Gozo, dove ha
scelto le fortificazioni della Cittadella come
improbabile casa.
GLI UCCELLI
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In qualità di Santuario degli
Uccelli e Area Importante
per gli Uccelli (IBA), Comino
è meta di tutti gli amanti del
birdwatching. Il periodo ideale è l’autunno,
quando le bacche rosse di lentisco
attraggono irresistibilmente gli stormi di
storni, mentre i tordi bottacci e le allodole
volano in cerca di cibo nell’aperta garriga.
La primavera porta con sè su tutta l’isola la
fioritura del finocchiaccio, che è una pianta
ideale per osservare l’averla capirossa e lo
stiaccino. L’altopiano e la valli di questa zona
sono un’altra attrazione per chi cerca uccelli
di dimensioni più grandi e per la popolazione
di conigli selvatici, oltre che per i numerosi
uccelli rapaci che migrano numerosi sulle
isole in autunno e in primavera. Ogni anno
in primavera e in autunno BirdLife Malta
effettua l’inanellamento degli uccelli. Per
ulteriori informazioni, contattare info@
birdlifemalta.org
L’ERMITAGGIO
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Sperimentando in prima
persona la tranquillità di
questo luogo, soprattutto
di prima mattina, non vi
è dubbio della ragione per cui Comino
sembra aver attratto così tanti eremiti. È
facile immaginare che due grotte nella
vicina collinetta siano servite da dimora
per un ermitaggio sereno e stimolante.
Tuttavia, Comino fu probabilmente
tutt’altro che tranquilla nei secoli
scorsi prima della costruzione delle
fortificazioni. Due personaggi illustri sono
legati all’isola: uno fu San Corrado, che è
tutt’ora venerato al di là del mare a Qala;
l’altro fu Abraham ben Samuel Abulafia,
nato a Saragozza, vissuto nel tredicesimo
secolo e mistico fondatore della scuola
di Qabbalah Profetica; quest’ultimo
pare aver trascorso gli ultimi giorni
della sua vita come eremita a Comino,
dopo aver esplorato in lungo e in largo
il Mediterraneo per diffondere la sua
controversa dottrina messianica tramite
la quale si batteva per unire Ebraismo,
Cristianesimo e Islam. Per questo, egli
fu imprigionato e condannato a morte,
ma riuscì a scappare, trovando rifugio
a Comino, dove, in tre anni, compose
un’importante opera poetica: il Sefer HaOt (Libro del Segno).
GLI HABITAT DELLA COSTA
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Averla capirossa
Le acque che scendono
da questa vallata dopo
la pioggia alimentavano
una palude salata, oramai
scomparsa
poiché
completamente
modificata per essere trasformata in uno
spazio di accampamento con tende. Si
tratta in realtà di uno dei pochissimi luoghi
adibiti ufficialmente a campeggio sulle
isole maltesi. Le piogge battenti ricordano
occasionalmente il suo precedente stato
naturale, poiché, trovandosi sulla bocca
della valle, può allagarsi.
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Baia di Santa Marija
Nelle vicinanze crescono un paio di alberi
idrofili, gli unici esemplari di agnocasto
presenti su quest’isola e in generale molto
rari su Malta. La splendida baia sabbiosa
è delineata da freschi tamarischi che alla
sera rilasciano goccie di acqua salata
per sopravvivere a questo ambiente
ipersalinico. Malgrado sia una spiaggia
piccolissima, è comunque fortunatamente
in grado di sostenere uno dei pochi habitat
fatto di dune di sabbia rimasti sull’isola.
Una pianta importante in quest’area è il
giglio di mare, che fiorisce nei mesi più caldi
dell’anno con dei fiori bianchi dal profumo
delicato. Dopo i temporali, sulla spiaggia
si accumulano spesso fitti banchi di foglie
morte della pianta marina di posidonia.
Associati a questi microhabitat importanti
dal punto di vista ecologico, che fungono
anche da vitale barriera naturale contro
l’erosione provocata dalle onde, sono
delle palline compatte rotonde od ovali
composte da fibre di questa pianta che il
22
mare arrotola in maniera netta e deposita
sulla terra ferma.
LE GROTTE DI IMNIERI
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Il modo migliore per esplorare
la costa è in barca o con
l’attrezzatura per l’immersione,
ma esiste una grotta che è
possibile raggiungere a piedi. Le grotte di
Imnieri sono situate lungo la costa, appena
prima dell’inizio della pendenza della
scogliera; se ci si avventura in questa zona,
occorre procurarsi una torcia e fare molta
attenzione, poiché è piuttosto pericoloso e
può essere estremamente scivoloso. Evitare
di avvicinarsi in alcun modo alla grotta se
il mare è mosso. Vi si trova uno splendido
laghetto naturale al chiuso collegato con il
mare sull’altro lato della scogliera tramite
un’apertura sotterranea utilizzata dai
subacquei, oltre a una soprastante finestra
rocciosa attraverso la quale si ottiene una
vista ravvicinata delle scogliere.
Informazioni
SITI WEB:
www.gozo.gov.mt
www.visitgozo.com
www.ecogozo.com
www.gozochannel.com
UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE A GOZO:
No. 17, Independence Square, Victoria, Gozo, VCT 1021
Tel: (+356) 22915452
ORARI DI APERTURA:
Dal lunedì al sabato: dalle 09:00 alle 17:30 (ultimo accesso alle 17:15)
La domenica e i giorni festivi*: dalle 09:00 alle 13:00 (ultimo accesso alle 12:45)
N.B.: * eccetto i giorni di Natale, Capodanno, Venerdì Santo e Domenica di Pasqua
ORARI DEGLI AUTOBUS:
www.transport.gov.mt
Tutti i diritti riservati. Sono vietate la riproduzione, la conservazione in sistemi
di recupero dati e la trasmissione sotto qualsiasi forma o tramite qualsiasi mezzo
(elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione ecc.) di qualsiasi parte di questa
pubblicazione senza previo consenso per iscritto del titolare del copyright.
È possibile inviare richieste direttamente al Ministero di Gozo.
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Fotografia:
DANIEL CILIA
RENO RAPA
ANALISE FALZON
RAYMOND GALEA
ETIENNE MICALLEF
ARON TANTI
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Comino