Analisi sensoriale applicata al settore tessile L’analisi sensoriale, utilizzata largamente in campo agroalimentare, può avere crescenti ed interessanti opportunità di applicazione nel settore tessile, per le sue caratteristiche di multifunzionalità e flessibilità, nonché per l’opportunità di correlare le preferenze dei consumatori alle valutazioni degli esperti e a misure strumentali (Rigano e D’Agostino, 2002; Sular e Okur, 2007; Dacremont e Soufflet, 2006; Jeguirim et al. 2010). L’analisi sensoriale si occupa di dare valore tecnologico-scientifico alle capacità di percezione delle sensazioni. Ad esempio per quanto riguarda i tessuti, gli aspetti principali dell’analisi sensoriale si riferiscono a tutto ciò che attiene al “toccare”, e non solo, anche alle percezioni visive e sonore, come il “craquant” (il fruscio della seta). In particolare, il tatto ci consente di discriminare molte cose diverse, tra cui, ad esempio, il liscio gradevole di un velluto e la rugosità di una carta vetrata o la consistente freddezza del marmo e la calda e cedevole morbidezza di una maglia di lana. La definizione di analisi sensoriale accettata e fatta propria dall’American Society for Testing and Materials e Institute of Food Thecnologists” stabilisce: "L'analisi sensoriale è un metodo scientifico usato per risvegliare, misurare, analizzare e interpretare quelle risposte ai prodotti che sono esito della percezione tramite i sensi della vista, dell'olfatto, del tatto, del gusto e dell'udito " (Stone and Sidel, Sensory evaluation practices, 1993). L’obiettivo dell’analisi sensoriale è di eseguire una misura, il più possibile oggettiva, della percezione sensoriale. Gli aspetti sensoriali sono una delle componenti che determinano il “comfort” di un prodotto tessile, definito come “il grado di benessere che un prodotto (tessuto o capo di abbigliamento) offre a chi lo utilizza” (Chiarotti, 2005) e strettamente connesso alla percezione della qualità. In Italia gli aspetti sensoriali sono comunemente riassunti ed affrontati con il termine generico “mano dei tessuti”, associato a definizioni quali, ad esempio: “la qualità di un tessuto o di un filato valutata attraverso la reazione prodotta dalla sensazione del “tocco”; “l’insieme delle sensazioni prodotte nel momento in cui una superficie tessile è maneggiata attraverso il tocco, la flessione tra le dita, il far scorrere le dita sulla superficie del tessuto e così via”. La valutazione della cosiddetta “mano” dei tessuti è stata per lungo tempo ed è ancora un fatto empirico fra chi disegna, progetta, produce, nobilita, confeziona e distribuisce i tessuti. (AICTC Associazione Italiana di Chimica Tessile e Coloristica. Busto Arsizio 2011). Tali definizioni sono senza dubbio utili, si nota tuttavia la carenza di un “dizionario sensoriale in lingua italiana” che ne consenta l’uso e l’applicazione oggettiva, nonostante alcuni significativi contributi da parte di esperti. Rigano e D’Agostino (2002), ad esempio, indicano le caratteristiche qualitative-meccaniche dei tessuti, legate all’esercizio di azioni di compressione, scorrimento e 1 deformazione: consistenza, levigatezza, forza di compressione, rigidità, pienezza, resilienza alla compressione, profondità di depressione, velocità di ritorno, deformabilità temporanea e permanente, attrito cutaneo e “self”, ruvidità, abrasività, gropposità, pelosità, spessore. La misura sensoriale permette, nel campo tessile, la definizione di parametri non altrimenti misurabili e strettamente legati ai concetti di qualità e alla valutazione del consumatore (Rigano e D’Agostino, 2002). Elementi chiave nell'Analisi Sensoriale L'analisi sensoriale, come aspetto importante per determinare la Qualità di un prodotto, non è lasciata all’improvvisazione, ma è definita da norme ISO (International Organization for Standardization), che indicano le metodologie da applicare ed i protocolli da seguire: Panel (ISO 8586): è un gruppo di persone (giudici), selezionate per attitudini e caratteristiche specifiche e opportunamente addestrate all'uso dei propri sensi e ai metodi sensoriali, capaci di condurre valutazioni accurate ed oggettive, e quindi di funzionare come strumento analitico. Il Panel Sensoriale addestrato è invece in grado di rilevare e quantificare le percezioni sensoriali, di eseguire protocolli di prova dei tessuti standardizzati. L’obiettivo della formazione è di addestrare a fornire responsi il più possibile accurati, ripetibili e comparabili. Formazione dei giudici: una prima fase comprende il reclutamento, ad esempio all'interno di un'azienda, si può iniziare con questionari e/o interviste personali, per verificare personalità, idoneità fisiologica, motivazione, e disponibilità di tempo ad operare come giudice. Si procede quindi ad una selezione in base alle attitudini ed alle capacità individuali. Nelle fasi successive ha luogo l'addestramento, al giudice vengono fornite informazioni e proposte esperienze pratiche per acquisire competenza sulle caratteristiche di prodotti che saranno oggetto di valutazioni e test. Panel leader: fondamentale è la figura del panel leader, è il coordinatore responsabile del panel, non solo deve possedere competenze di base sui prodotti analizzati, ma gli è richiesta spiccata capacità organizzativa, conoscenza delle metodologie statistiche, abilità nel selezionare e addestrare i giudici, pianificare e sviluppare correttamente le attività sensoriali. 2 Una valutazione sensoriale oggettiva richiede alcuni specifici passaggi, propri dell’analisi sensoriale come disciplina scientifica. Per la valutazione sensoriale dei tessuti è stato messo a punto il seguente protocollo: 1. Definizione puntuale e precisa di specifici attributi sensoriali; 2. Definizione di protocolli standard per la valutazione; 3. Formazione e addestramento dei giudici; 4. Esecuzione di panel test in condizioni adeguate di spazi, tempi, struttura e numero di campioni; 5. Conduzione di test sensoriali riferibili a norme internazionali (test discriminanti e descrittivi); 6. Utilizzo di metodi statistici adeguati per l'elaborazione dei dati. Un efficace utilizzo dell’analisi sensoriale richiede di definire in base agli obiettivi se i valutatori dovranno essere esperti del settore, consumatori, un gruppo interno all’azienda o un panel appositamente selezionato, allenato ed addestrato. Secondo la classificazione di Rigano e D’Agostino (2002) l’analisi condotta da esperti del settore ha la caratteristica della sensibilità, consente di evidenziare anche piccole differenze; alcuni svantaggi derivano tuttavia dall’elevata influenza dell’esperienza individuale. I test condotti con consumatori richiedono un elevato numero di interviste. I risultati sono fortemente determinati dalla formulazione delle domande. Frequentemente viene utilizzato un gruppo di giudici costituito da dipendenti dell’azienda che conduce il test (panel interno). La competenza dei partecipanti ed il rapporto con il committente non consentono di considerare i test rappresentativi del giudizio di un “consumatore target”. Il Panel Sensoriale addestrato è invece in grado di rilevare e quantificare le percezioni sensoriali, di eseguire protocolli di prova dei tessuti standardizzati. L’obiettivo della formazione è di addestrare a fornire responsi il più possibile accurati, ripetibili e comparabili. Applicazioni dell’analisi sensoriale in campo tessile (UNI 9270) L’analisi sensoriale è applicato in diversi campi industriali, si ritiene possa avere crescenti opportunità di applicazione nel mondo tessile, per la sue caratteristiche essenziali di multifunzionalità e flessibilità, per l’opportunità di prevedere le valutazioni dei consumatori, di correlarle con quelle di esperti e, possibilmente con misure strumentali (Rigano e D’Agostino, 2002; Sular e Okur, 2007). 3 L’analisi sensoriale trova spazio nelle norme (UNI 9270;1988) che regola le “Modalità per il controllo sensoriale delle caratteristiche dei tessuti”, queste indicazioni offrono la possibilità di applicare le metodologie dell’analisi sensoriale per condurre test descrittivi e comparativi. In particolare, al punto 3.13. della norma, si definisce la “cinestesia” come “mano: insieme delle sensazioni risultanti dall’applicazione di una pressione manuale sul prodotto mediante un movimento” e al paragrafo 3.9.2 della stessa, si sottolinea l’importanza degli aspetti sensoriali nella definizione della qualità, suggerendo esempi di caratteristiche da rilevare con la “valutazione della mano”: “drappeggio, sofficità, voluminosità, morbidezza, consistenza (pienezza), rigidità (incarto), rugosità, scatto (resilienza), scorrevolezza, setosità, craquant, mano secca, ecc.” Metodologie di Analisi Sensoriale Per il settore tessile, gli aspetti principali riguardano le percezioni tattili e visive. Le metodologie di valutazione sensoriale sono definite nella letteratura internazionale, in particolare, Meilegard et al. (1987) descrivono nel dettaglio gli attributi sensoriali tattili, visivi ed uditivi legati alla valutazione dei tessuti. Gli studi applicativi offrono la possibilità di utilizzare le metodologie dell’analisi sensoriale per condurre test descrittivi e comparativi. Sono disponibili riferimenti ben precisi e di recente sviluppo (Pensé-Lhéritier et al. 2006) di collegamento tra comfort ed attributi sensoriali di tessuti o capi di abbigliamento, determinati dal grande interesse dell’industria tessile. I giudici valutatori potranno essere esperti del settore, se viene loro richiesta la massima competenza e sensibilità, oppure dei semplici consumatori se si ritengono più importanti gli aspetti “edonistici” legati al gradimento. Il panel, appositamente addestrato, deve essere in grado di rilevare e quantificare le percezioni sensoriali in maniera accurata e ripetibile. Di seguito si propongono alcuni metodi utili per l’applicazione nel settore tessile. Focus Group Il focus Group è una tecnica di ricerca qualitativa, in cui un piccolo gruppo di persone, solitamente 8-12, è intervistato per sondare in profondità atteggiamenti e vissuti rispetto ad un prodotto. L’intervista è guidata da un moderatore, la discussione scaturisce dalle risposte agli stimoli da lui proposti ai partecipanti. La caratteristica, è anche il grande vantaggio del focus Group, sta nell’interazione che si crea tra i partecipanti, che permette di ottenere reazioni dirette alle caratteristiche dei prodotti, di produrre punti di vista e idee spesso inattesi rispetto all’intervista singola. 4 Generazione dei Vocaboli È un’attività orientata all’identificazione delle caratteristiche sensoriali di un prodotto che coinvolge generalmente un panel non addestrato. I giudici si esprimono con un vocabolario del tutto libero e personale. Ne risulta la messa a punto di un vocabolario capace di descrivere nella sua interezza il profilo percepibile di un prodotto. Tale lavoro sarà utile per la realizzazione di test comparativi e/o descrittivi. Test Discriminanti Qualitativi I test discriminanti qualitativi permettono di stabilire se esiste una differenza sensoriale percepibile tra due prodotti, senza però stimare l’entità della differenza. Metodo di confronto a coppie (UNI ISO 5495, 2001) Permette di determinare se esiste o meno una differenza tra due prodotti posti a confronto diretto, sulla base di una valutazione globale o in relazione ad uno specifico descrittore sensoriale (Fig.1). Può essere unilaterale (es. per un test su due tessuti che differiscono per la sofficità, si chiede “Quale tessuto è più soffice?”) o bilaterale (es. “il tessuto è uguale o diverso a quello proposto come standard?”). Metodo di Confronto a coppie Quale tessuto è più soffice? Fig. 1. Esempio di metodo di confronto a coppie in relazione all’attributo specifico “sofficità” per campioni di tessuti. Metodo del due su cinque Il metodo del due su cinque, statisticamente molto significativo, è impiegato per stabilire se esiste una differenza sensoriale tra due prodotti. Consiste nel presentare cinque campioni simultaneamente ai giudici, chiedendo loro di individuare i due campioni che sono diversi dagli altri tre (Fig.2). È usato principalmente nelle valutazioni tattili, visive e uditive (quelle coinvolte nella valutazione dei tessuti). Quali sono i due campioni uguali? 5 Metodo di Due su Cinque Quali sono i due tessuti uguali? (In questa figura i campioni di tessuto sottoposti all’esame sensoriale sono visibili ma solo come esempio esplicativo del metodo perché di fatto i giudici valutano i campioni solo attraverso il tatto senza aver la possibilità di vederli). Fig. 2. Esempio di metodo di due su cinque per campioni di tessuti. Test Discriminanti Quali - Quantitativi (Test di Ordinamento ISO 8587,2001) I metodi discriminanti quali-quantitativi consentono di valutare l’entità delle differenze sensoriali esistenti tra più campioni. Questi tipi di test permettono di stimare l’ordine o l'importanza delle differenze sensoriali esistenti tra più campioni o la categoria di appartenenza di un campione. Consiste nel presentare ai giudici una serie di campioni e chiedere loro di ordinarli sulla base dell’intensità crescente o decrescente di una specifica caratteristica sensoriale (Fig.3). Il metodo di ordinamento, di rapida e facile esecuzione, fornisce indicazioni unicamente sull’ordine di intensità di un determinato attributo sensoriale, ma non permette di identificare l’ampiezza delle differenze tra un campione e l’altro. Metodo di Ordinamento Ordina i tessuti dal più soffice al meno soffice. Fig. 3. Esempio di metodo di ordinamento in relazione all’attributo specifico “sofficità” per campioni di tessuti. 6 Test Descrittivi I metodi descrittivi vengono impiegati per descrivere e quantificare le caratteristiche sensoriali percepite in un prodotto. L’analisi descrittiva può riguardare tutte le sensazioni rilevate nella valutazione di un prodotto, oppure solo alcuni aspetti. I diversi metodi descrittivi si articolano in quattro fasi principali: 1. Definizione del vocabolario dei descrittori sensoriali del prodotto in esame (analisi qualitativa); 2. Messa a punto degli standard di riferimento per ogni descrittore, corrispondente al valore massimo di intensità sulla scala di valutazione impiegata; 3. Valutazione dell’intensità di ogni descrittore nel prodotto in esame (analisi quantitativa); 4. Elaborazione statistica e interpretazione dei risultati (QDA – Analisi Quantitativa descrittiva) È impiegata per definire il profilo sensoriale di un prodotto, prevede l’impiego di un panel composto da 8 a 12 giudici opportunamente addestrati per familiarizzare con i prodotti oggetto di studio e per mettere a punto un vocabolario comune, ossia una lista di descrittori concordemente scelti e unicamente identificati che ciascun giudice utilizzerà in maniera uniforme per esprimere le proprie percezioni durante le sedute sensoriali in modo da minimizzare le differenze individuali e assicurare la ripetibilità dei loro risultati. Il numero di campioni per seduta, codificati diversamente e presentati secondo un disegno randomizzato e bilanciato, dipende dal numero e dalla complessità intrinseca dei descrittori da valutare e dalla natura dei campioni stessi, ossia dalla loro capacità di provocare affaticamento sensoriale. Le scale di misura più utilizzate sono le scale grafiche lineari non strutturate o strutturate (scala 1-15 nel caso di prodotti tessili). Durante la valutazione, ciascun giudice esprime il proprio giudizio per i vari campioni e per ciascun attributo. Il profilo finale QDA si ottiene riportando i valori medi dell’intensità per ogni descrittore su tanti assi, con origine in comune, quanti sono i descrittori esaminati; quindi mediante una linea spezzata che unisce i valori medi di tutti gli assi si definisce una figura a “tela di ragno” (Fig.4) che rappresenta il profilo sensoriale del prodotto, facilmente comprensibile offrendo un’immediata percezione quantitativodescrittiva del prodotto esaminato. 7 42. Profilo sensoriale QDA a “tela di ragno” di un tessuto ottenuto mediante valutazione tattile. Analisi sensoriale applicata ai panni di lana L’Analisi sensoriale dei Tessuti: uno strumento per la valorizzazione delle lane autoctone. Risultati del Progetto Transfrontaliero Italia – Francia Marittimo MED-laine (2011). Sulla base delle tecniche consigliate dalla letteratura di riferimento si è messo a punto un protocollo di analisi sensoriale per la valutazione tattile di tessuti di lana. Si sono selezionati 12 attributi tattili (Ruvidezza, Rugosità, Omogeneità, Sensazione di Calore, Sofficità, Spessore, Rigidità, Resistenza alla compressione, Senso di Pienezza, Elasticità, Attrito Mano-Tessuto e Attrito Tessuto-Tessuto) valutati con scale lineari strutturate da 0 (intensità minima) a 15 (intensità massima), (Intensity Scale Values (0 to 15) for Fabricfeel Attributes – Meilgaard et al. 1999), ancorate agli estremi con attributi polari, per esempio “Liscio[1] – Ruvido[15]” o “Flessibile[1] – Rigido[15]” etc., o esprimendo valori minimi e massimi per ogni carattere “Poco rugoso [1] – Molto Rugoso[15]”; Poco-Molto Soffice; Poco-Molto comprimibile”. Per ogni attributo si è definita la metodica per la valutazione: ruvidezza, rugosità, attrito mano tessuto ed omogeneità sono valutate in base alla sensazione definita appoggiando il tessuto su un piano e facendo scorrere il palmo e poi il dorso della mano. Il senso di calore viene valutato lasciando per 10 secondi la mano avvolta nel tessuto. La sofficità è valutata premendo l’intero palmo sul tessuto steso. Lo spessore è determinato con la presa del tessuto tra pollice e indice. La rigidità è quantificata piegando in due il tessuto senza schiacciarlo, ma mantenendo alcuni centimetri di distanza tra le due superfici, quindi premendo con il palmo più volte sulla parte 8 ripiegata. La compressibilità viene determinata stringendo il tessuto ripiegati tra le mani “a coppa”. L’elasticità è definita afferrando con i due pugni e tirando perpendicolarmente alla trama, quindi all’ordito. L’attrito tessuto-tessuto si definisce sfregando porzioni del tessuto una sull’altra, considerando solamente la resistenza opposta allo scorrimento. A B C D Fig. 52. Alcune fasi della manipolazione dei tessuti per valutare ruvidità, rugosità ed omogeneità della superficie (A); spessore e sofficità (B); flessibilità (C); resistenza all’impugnatura e senso di pienezza (D). Tutte le valutazioni vengono quantificata in base alla suddetta scala 1-15. Ecco una scheda realizzata da IBIMET CNR, che serve da guida per la formazione nella manipolazione dei tessuti (mano) e per la conduzione di test descrittivi. 9 La valutazione tattile così organizzata è stata applicata nella conduzione di test sensoriali con metodica QDA (Analisi Quantitativa Descrittiva) che consente la realizzazione di profili sensoriali dei tessuti. 10 Questa fase consente ai partecipanti di identificare e sperimentare sensorialmente tutti gli attributi che caratterizzano un tessuto applicando un protocollo comune e confrontandosi con gli altri per quanto riguarda l’intensità percepita. Per favorire la concentrazione sugli aspetti tattili, le valutazioni proseguono con manipolazione di campioni non visibili (pezze di tessuto di cm 30x30 sono poste in appositi contenitori, che consentono un’agevole manipolazione, ma non la visione del campione). Sulla sinistra si notano i tessuti di orbace (tessuto in lana di pecora, tradizionalmente utilizzato in Sardegna. Si caratterizza per robustezza, grossolanità e impermeabilità) che si caratterizzano rispetto a Loden, Tweed e Lana cotta. Entrando più nel dettaglio, anche i panni di orbace possono essere differenziati tra loro tramite l’analisi sensoriale. 11 Gli attributi sensoriali consentono un’approfondita descrizione, utile anche per andare incontro alle aspettative di un consumatore che necessita di caratteristiche di riferimento per la scelta di un tessuto, di un complemento di arredo o di un capo di vestiario particolare. I profili sensoriali, derivati dall’analisi QDA possono mostrare in forma grafica come diversi panni d’orbace differiscono per caratteristiche ben definite. 12 Sulla base di caratteristiche come quelle sensoriali possono essere sviluppate anche attività creative, come ad esempio abbinare aspetti tattili con determinate colorazioni in modo da intensificare o mitigare le sensazioni più forti (come la ruvidezza o la rugosità). L’analisi sensoriale riguarda, infatti, anche gli aspetti visivi. Si propone un esempio di confronto condotto su panno casentino (il panno casentino di origine medioevale è una produzione tipica del Casentino territorio dell’Appennino toscano in provincia di Arezzo) con due diverse colorazioni, Arancio o Guado (blu). Il colore richiama i nostri sensi completando la definizione sensoriale di un determinato tessuto. Analisi sensoriale applicata alla lana in fiocchi Analisi Sensoriale su Lana in Fiocchi di Razze Ovine Autoctone della regione Sardegna. Risultati del Progetto Transfrontaliero Italia – Francia Marittimo MED-laine (2011). Nell’ambito del progetto “Med-laine”, una serie di attività hanno mirato alla valorizzazione delle lane derivate da razze ovine autoctone della Regione Sardegna (pecora bianca Sarda e pecora nera Arbus) per la produzione di tessuti artigianali nella prospettiva di delineare possibili filiere tessili sostenibili. IBIMET ha collaborato, utilizzando lo strumento dell’analisi sensoriale, al fine di determinare le differenze attribuibili a razza (Sarda e Arbus), età (Adulta e Saccaia) e zona di tosatura (Fianco e Spalla), e quindi caratterizzare il profilo delle lane. Le analisi sensoriali costituiscono un’integrazione di quelle effettuate con le apposite strumentazioni analitiche, in alcuni casi sono le uniche in grado di definire caratteristiche tattili e meccaniche percepibili con la manipolazione (“Mano dei Tessuti”). Nel caso specifico delle lane, l’analisi sensoriale si è proposta di studiare le correlazioni con misurazioni effettuabili strumentalmente: 13 1. Finezza: (espressa in diametro medio della fibra -µm) e SD 2. Proporzione di fibre < 30 µm, (confort factor) 3. Lunghezza:(espressa in lunghezza media della fibra – mm, min e max) 4. Presenza di fibre midollate :(espressa in percentuale %) 5. Curvatura media delle fibre (espressa in gradi/mm) e SD 6. Colore Operando su fiocchi si sono costituiti campioni di dimensioni sufficienti per la valutazione “alla mano” (peso 5,5±0,5g, volume 300±60cc). Si sono quindi verificate le sensazioni tattili utili per la realizzazione di una scheda analitica: 1. Sofficità 2. Resistenza alla compressione 3. Senso di pienezza 4. Resilienza (esame visivo) 5. Pungenza 6. Senso di caldo 7. Resistenza alla torsione 8. Resistenza alla separazione 9. Lunghezza delle fibre (esame visivo) 10. Finezza 11. Resistenza alla rottura Le metodologie di valutazione e la validità degli attributi sono state condotte nell’ambito di un focus group che ha coinvolto 8 esperti di analisi sensoriale. L’oggetto dello studio è la definizione di profili sensoriali di lana conferita da Agris e relativa a tosature specifiche, orientate all’ottenimento di lane di differenti tipologie, al fine di acquisire informazioni sulle differenze nel fiocco attribuibili a razza, età e zona di tosatura. Con questa prospettiva si sono identificati confronti da effettuare tra lane differenziate in base a: 1. Razza ovina: Arbus o Sarda 2. Provenienza tosatura lana: vello o spalle 3. Età dell’animale (Adulta o Saccaia) La quantificazione degli aspetti sensoriali (effettuata tramite metodiche di analisi QDA) è stata effettuata a seguito di addestramento di giudici panelisti ed all’esecuzione di test. 14 Per formare e addestrare i giudici sono stati acquisiti degli standard di riferimento, quali il cotone per comprendere ad esempio la sensazione di sofficità, di caldo, e la canapa per le sensazioni opposte. Attributi Sensoriali Sensazione di caldo ESAME TATTILE Sofficità Resistenza alla compressione Senso di pienezza Pungenza ESAME VISIVO Rigidità Definizione Tecnica di manipolazione Attributi polari Differenza nella temperatura tra campione e mano Nessuna resistenza del campione alla forza di pressione esercitata tra i polpastrelli di indice e pollice Si copre il dorso della mano con il campione Freddo – Caldo Forza necessaria per comprimere il campione raccolto nel palmo della mano Sensazione di mano piena con il campione stretto nel pugno Sensazione di pizzicore come se dei piccoli spilli pungessero il palmo della mano Resistenza del campione alla flessione Poco soffice – Molto soffice Si afferra il campione a mano piena e si stringe lentamente a pugno Poco resistente alla compressione – Molto resistente alla compressione Poco senso di pienezza – Molto senso di pienezza Si passa il palmo della mano sul campione Poco pungente – Molto pungente Si afferra il campione con entrambi i pugni e si torce Con un fascio di poche fibre (diametro 0,5 mm) si apprezza con i polpastrelli la finezza Flessibile – Rigido Grossezza fibre Distanza percepita tra i polpastrelli di pollice e indice Resilienza Scatto del campione per tornare alla sua forma originale dopo che la forza di pressione esercitata viene rimossa Si pone il campione su un piano e si preme (scatto) Bassa resilienza – Alta resilienza Lunghezza delle singole fibre Simulando l’operazione di cardatura, si osserva la lunghezza delle singole fibre evidenti Corte – Lunghe Lunghezza fibre Fini – Grosse TABELLA 1. Attributi sensoriali con relative definizioni e tecniche di manipolazione per la valutazione sensoriale di fiocchi di lana utilizzati nella formazione e addestramento del panel e nell’esecuzione di test descrittivi. Si sono condotti appositi test discriminanti (test triangolare) per definire differenze tra campioni, comparazione di campioni per verificare la differenza relativa a singoli attributi (confronto a coppie) ed è stato proposto un test di ordinamento (Ranking test - metodo discriminante qualiquantitativo) per classificare i campioni di fiocchi di lana su scale di intensità “da più soffice a meno soffice”. Il panel addestrato ha rilevato e quantificato le percezioni sensoriali dei fiocchi di lana fornendone così il profilo sensoriale. I risultati della valutazione (QDA – Analisi Quantitativa Descrittiva), hanno evidenziato che i fiocchi di lana in esame si differenziano significativamente per la sensazione di calore, la sofficità, la pungenza, per la grossezza delle fibre (p ≤ 0.01) e, sebbene in misura minore, per il senso di pienezza (p ≤ 0.10) (Fig. 10). 15 *p ≤ 0.10; **p ≤ 0.05; ***p ≤ 0.01. Sensazione di calore *** 15 13 Lunghezza Sofficità *** 11 9 7 5 Resilienza Resistenza alla compressione 3 1 Fibra grossa *** Senso di pienezza * Rigidità Sarda Adulta Fianco Sarda Saccaia Fianco Sarda Adulta Spalla Sarda Saccaia Spalla Pungente *** Arbus Adulta Fianco Arbus Saccaia Fianco Arbus AdultaSpalla Arbus Saccaia Spalla Fig.6 Confronto dei profili sensoriali dei fiocchi di lana di razza Sarda e Nera Arbus distinti per età (Saccaia e Adulta) e zona di tosatura (Fianco e Spalla) (*p ≤ 0.10; **p ≤ 0.05; ***p ≤ 0.01). La ricerca condotta da CNR Ibimet per MED-Laine rappresenta quindi un contributo originale in questo settore. Analisi sensoriale e tecniche strumentali La tradizionale “mano” dei tessuti si integra con analisi tecnologiche evolute e misure strumentali, ad esempio in metodi proposti e realizzati in Italia (FOM), Australia (FAST- Fabric Assurance by Simple Testing) e Giappone (KES - Kawabata Evaluation System), per caratterizzare prodotti che colpiscano positivamente i sensi dei consumatori ed ottenere una definizione di qualità globale di un prodotto tessile. La tecnologia FOM (Fabric Objective Measurement), descritta da Mazzucchetti (2001) si propone una valutazione oggettiva del tessuto in termini di “mano”, della qualità e delle caratteristiche prestazionali. Le analisi sensoriali comprendono le percezioni visive e tattili della qualità del tessuto, molto importanti in relazione al benessere fisico. 16 La necessità di effettuare misure oggettive dei tessuti correlando analisi strumentali e valutazioni di giudici è stata affrontata in particolare dall’industria tessile giapponese (Kawabata, 1980). Le ricerche portarono alla realizzazione di una strumentazione (KES) ed individuarono i descrittori di “mano” sulla base del giudizio di esperti dell’HESC (Hand Evaluation and Standardisation Committee) principalmente provenienti dal settore del finissaggio tessile laniero. Tramite la correlazione di giudizi sensoriali e misure meccaniche furono determinate equazioni in grado di quantificare ogni descrittore di mano in funzione dei parametri meccanici misurati. Kawabata e dei suoi collaboratori realizzarono una complessa strumentazione costituita da quattro strumenti, ognuno dei quali in grado di misurare specifiche proprietà meccaniche dei tessuti: 1) comportamento dei tessuti alle sollecitazioni di trazione e taglio; 2) comportamento dei tessuti alle sollecitazioni di flessione e curvatura; 3) comportamento dei tessuti alle sollecitazioni di compressione; 4) caratteristiche superficiali dei tessuti. Il lavoro consentì di ottenere equazioni nelle quali ogni espressione primaria di mano (Yk) è funzione delle caratteristiche meccaniche misurate: Yk = Co + S Ci xi Yk = valore dell’espressione primaria di “mano” Co, Ci = costanti calcolate da Kawabata per ogni sensazione primaria xi = deviazione del valore del parametro meccanico misurato dalla media della popolazione di n tessuti, in forma di deviazione standard Lo sviluppo di questa strumentazione per prove non distruttive su tessuti fu oggetto di notevole interesse da parte dei ricercatori tessili anche se presentava alcuni problemi ad essere utilizzata nei controlli on line della produzione. CSIRO, istituzione australiana, realizzò quindi strumenti più pratici e veloci, funzionali alle esigenze di confezionisti e finitori. Il sistema messo a punto (FAST) è costituito da tre strumenti (compressimetro, flessimetro, estensimetro) che determinano caratteristiche meccaniche tra le quali spessore, lunghezza e rigidità di curvatura, allungamento, rigidità di taglio. Il set di strumenti FAST consentono di valutare un elevato numero di caratteristiche meccanicofisiche. 17 Pubblicazioni relative all’attività Progetto Medlaine E. Gatti, F. Camilli, A. Mauro, M. Cianciabella, M. Magli, S. Predieri. La” Mano del Tessuto”: Valutazione Tattile e Strumentale. Atti del V convegno SISS, 26-28 Novembre 2014, San Michele All'Adige (TN) Manuela Serena Drago, Bacci Laura, Camilli Francesca, Predieri Stefano. Valutazione sensoriale per la determinazione delle proprietà tattili di panni di lana tipici. Atti del III Convegno Nazionale di Scienze Sensoriali”. 1, 2 Dicembre 2010 - Portici (Na) Predieri, S., Magli, M. & Drago, M.S. (2010). L’analisi sensoriale dei tessuti: uno strumento per la valorizzazione delle lane autoctone (pp. 1-16). Opuscolo realizzato nell’ambito del “Progetto Transfrontaliero Italia-Francia Marittimo MED-Laine”. Predieri, S., Magli, M., Drago, M.S. & Vagnoni, E. (2011). L’analisi sensoriale dei tessuti: uno strumento per la valorizzazione delle lane autoctone (versione integrata con misure strumentali FAST). Pp. 1-28. Secondo opuscolo realizzato nell'ambito del progetto “MEDLaine – A la recherche des couleurs et des tissus de la Méditerranée”. Bacci L., Camilli F., Drago M.S., Vagnoni E., Mauro A., Magli M. and Predieri S.: Sensory evaluation and instrumental measurements to determine tactile properties of wool fabrics. Textile Research Journal 0040517512438125 first published on March 7, 2012 as doi: 10.1177/0040517512438125. Riferimenti ed Approfondimenti bibliografici in campo tessile Letteratura italiana Chiarotti F. (2005). Disegno e analisi di studi per la definizione delle caratteristiche del tessuto in relazione all'uomo e alla popolazione. Atti 5° Convegno “Tessile e Salute”, Biella. Predieri, S., Magli, M., Camilli, F. e Bacci, L. (2007). Analisi sensoriale. "TeSSITURA Tecnologie per lo sviluppo sostenibile e l'innovazione nella tradizione e nell'uso delle risorse agricole", Cap. 6, Pag. 61-69. Rigano, L. and D'Agostino, R. (2001). Valutazioni di innocuità e misure della percezione sensoriale nel campo tessile. Atti 1° Convegno “Tessile e Salute”, Biella. Rigano, L. and D'Agostino, R. (2002). Il codice dei sensi nella percezione del prodotto tessile. Atti 2° Convegno “Tessile e Salute”, Biella. Bacci, L., Predieri, S. et al. (2009). Tessile: Sostenibilità e Innovazione. Pubblicazione realizzata nell'ambito del progetto "LaMMA-Test" Regione Toscana UNI 9270, Modalità per il controllo sensoriale delle caratteristiche dei tessuti, 1988. Bibliografia internazionale Ali, S. I., & Begum, S. (1994). 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Each participant wore a test and a control sleeve which they scored a line scale for breathability (anchored by the words 'doesn't breathe well'/'breathes well'), skin feel (anchored by the words 'prickly itchy'/'soft smooth'), feel after exercise (anchored by the words 'damp sweaty'/'dry') and overall comfort (anchored by the words 'very uncomfortable'/'very comfortable'). Participants also estimated their willingness to pay (WTP) for two long-sleeved nextto-skin garments made from the test and the control fabrics. All sensory scores and WTP estimates were positively correlated. Participant and sleeve fit impacted on sensory scores and WTP estimates. However, the significance of participant and fit effects were reduced if differences between the test and control sleeves were analysed and therefore this difference was a better measure of the fabric attributes than simply meaning the test fabric score. The sleeve protocol provided a relatively inexpensive and simple means to score fabrics on sensory attributes and WTP. Relationships between wearer assessment and the instrumental measurement of the handle and prickle of knitted wool fabrics By: McGregor, Bruce A.; Naebe, Maryam; Wang, Henry; et al. TEXTILE RESEARCH JOURNAL Volume: 85 Issue: 11 Special Issue: SI Pages: 11401152 Published: JUL 2015 Abstract The relationships between wearer-assessed comfort and objectively measured comfort and handle parameters were investigated using 19 pure wool single jersey garments made of single ply yarns. Wearer trials were used to determine prickle discomfort, and whether wearers "liked" the garments. Fabrics then were objectively evaluated using the Wool HandleMeter, which measures seven primary handle attributes; and the Wool ComfortMeter (WCM), to predict a wearer's perception of fabric-evoked prickle. Wearer responses and the relationships within and between objective measurements and the effect of fibre, yarn and fabrics attributes were analysed by general linear modelling. Mean fibre diameter, fibre diameter coefficient of variation, yarn count, fabric thickness, fabric density, fabric mass per unit area and decatising affected one or more handle parameters. The best model for predicting wearer prickle discomfort accounted for 90.9% of the variance and included only terms for the WCM and WCM2. The WCM was a good predictor whereas mean fibre diameter was a poor predictor of whether wearers "liked" garments. Wearer assessment of prickle and whether or not wearers "liked" fabrics were independent of fabric handle assessment. The results indicate that the handle and comfort properties of lightweight, wool jersey fabrics can be quantified accurately using the Wool HandleMeter and the Wool ComfortMeter. For fabric handle, fibre and yarn characteristics were less important than changes in the properties of the fabric. Effects of variation in wool fiber curvature and yarn hairiness on sensorial assessment of knitted fabrics By: McGregor, Bruce A.; Doughty, Amanda; Thompson, John; et al. TEXTILE RESEARCH JOURNAL Volume: 85 Issue: 11 Special Issue: SI Pages: 11531166 Published: JUL 2015 Abstract Previous investigations have shown that prickle discomfort sensations of wool fabrics are primarily determined by the mean fiber diameter of the wool. It is also known that differences in wool fiber curvature (crimp) affect softness of handle of greasy wool and of wool textiles. In a replicated 21 experiment, we investigated if wearers could detect the effect of using 17 mm superfine wool of low (74 degrees/mm) or high (114 degrees/mm) fiber curvature, and when the wools were blended with 17 mm cashmere (fiber curvature 49 degrees/mm) in differing proportions, on four comfort sensations. Eight single jersey knitted fabrics were assessed under a controlled protocol using forearm sleeves made of the test fabric and a control fabric. Data (37 sensorial assessments of high curvature wool fabrics; 38 sensorial assessments of low curvature wool fabrics) were analyzed using linear mixed model analysis (restricted maximum likelihood), which included fixed effects for wool type and blend ratio and a random effect for participant. The use of a control sleeve fabric reduced variance due to participant effects by providing an anchor for each sensation over time. Wool fiber curvature affected participant assessment of breathability, comfort, feel after exercise (damp/dry) and skin feel (prickly/soft), with preferred values associated with high curvature (crimp) superfine wool. Increasing the proportion of cashmere in fabrics increased skin feel (better assessed softness). Skin feel was strongly associated with the evaluation of the fabrics by the Wool ComfortMeter and with increasing hairiness of yarns. Ultrafine wools: comfort and handle properties for next-to-skin knitwear and manufacturing performance By: Tester, David; McGregor, Bruce A.; Staynes, Laurie TEXTILE RESEARCH JOURNAL Volume: 85 Issue: 11 Special Issue: SI Pages: 11811189 Published: JUL 2015 Abstract This study aimed to quantify the skin comfort and handle properties of a range of wool fabrics produced from ultrafine wool (13.7-15.1 mu m) and in doing so determine if differences in fiber diameter and staple crimp frequency (5.3-7.1 crimps/cm) were important in these properties. The fabrics were evaluated using a range of subjective and objective measurement techniques, including the Wool ComfortMeter, the Wool HandleMeter and in wearer trials. This work indicated that single jersey fabrics made from ultrafine wool are approaching the limit of objective and subjective evaluation of next-to-skin comfort. The results from the Wool ComfortMeter, Wool HandleMeter and the wearer trial show that there were no significant effects that can be attributed to wool staple crimp (fiber curvature) in these ultrafine wool fabrics. The work also demonstrated a difference in the manufacturing response when knitted fabric made from wools of different fiber diameter (13.723.7 mu m), and using yarns of the same count, resulted in a progressively higher fabric mass per unit area as mean fiber diameter was progressively reduced. Capability and limitation in evaluation on perceived fabric softness by three types of sensory modality By: Yang, Xudong; Hu, Jiyong; Ding, Xin; et al. FIBERS AND POLYMERS Volume: 15 Issue: 12 Pages: 2651-2657 Published: DEC 2014 Abstract With an increasing online transaction of textile products and the current inaccessibility of their tactile properties to consumers, it is necessary to know the feasible manners in which the fabric softness sensation was perceived. Therefore, this study examined the accessibility of the tactile softness of fabrics by three different modalities, i.e. touch only, vision only (viewing video with 22 fabric fluttering in a wind) and touch-vision bimodality. To compare the perceived softness sensation by three sensory modalities, two blocks of psychophysical experiment procedures were designed. The rating values were used to analyze the consistency of perceived softness magnitude among three sensory modalities, and to explore the physical determinants corresponding to each of three modalities. Meanwhile, both the just noticeable difference (JND) and the Webber fraction were calculated and compared among three different modalities. The results showed that it was statistically consistent of the magnitude of perceived softness sensation among three sensory modalities. The main physical determinants of perceived softness sensation were similar among three sensory modalities, whereas their contribution proportion depended on the specific modality. Psychometrically, the detectability by vision only were lower than that by touch only or touchvision bimodality, and the discriminability by two modalities with tactual information was superior to that by vision only. Generally, it was concluded that blocking the view of the panelists was not a requirement for estimation on perceived softness intensity of fabrics, while in discrimination task the method with visual information couldn't replace that with tactual information. Skin comfort of base layer knitted garments. Part 1: Description and evaluation of wearer test protocol By: Stanton, John H.; Speijers, Jane; Naylor, Geoffrey R. S.; et al. TEXTILE RESEARCH JOURNAL Volume: 84 Issue: 13 Pages: 1385-1399 Published: AUG 2014 Abstract An important role of garments is to provide adequate comfort. A study was undertaken of the sensory scores for perceived comfort of wool base layer long sleeve knitted T shirts. This paper, the first in a series, describes and evaluates the wearer trial protocol in which untrained female wearers scored tactile, thermal, and moisture-based sensations during a controlled series of activities in a range of controlled climatic environments. Wearer scores were sufficiently consistent, that significant differences in aggregate scores between garments were detected that reflected changes in the fiber type (wool, cashmere, and cotton) and fiber specifications. Prickle and discomfort scores responded to different factors. The importance of choosing appropriate test conditions when assessing garments for particular end uses was highlighted as both the environment and activity affected wearer's perception of garment performance. A novel test feature was the use of a link' garment common to separate trials. This, combined with the observed absence of an effect due to garment washing, enabled the testing to be expanded so that 38 garments were successfully compared over 30 months in nine trials. Finally while the first trial used 43 wearers to obtain good estimates of absolute comfort levels, it was demonstrated that a reduction to 25 wearers was adequate for later trials with minimal loss in sensitivity. A review of fabric tactile properties and their subjective assessment for next-to-skin knitted fabrics By: Mahar, T. J.; Wang, H.; Postle, R. JOURNAL OF THE TEXTILE INSTITUTE Volume: 104 Issue: 6 Special Issue: SI Pages: 572-589 Published: JUN 1 2013 Abstract A review of studies is presented in the evaluation of fabric tactile properties with a focus on knitted fabrics and developments since the mid-1990s in particular. The fundamental differences in structure between woven and knitted fabrics are highlighted with their consequent different fabric tactile properties. Considering the difficulties in measuring the physical and mechanical properties 23 of knitted fabrics by using currently available instruments such as KESF and FAST systems, alternative measurement technologies are reviewed such as fabric extraction methods using a ring, orifice or a series of metal pins, which are more suited to the measurement of knitted fabrics. These methods have potential for the evaluation of knitted fabrics, particularly for next-to-skin wear. Recent developments in haptic perception are outlined. These developments may facilitate the development of psychophysical stimulus-response models in order to improve the prediction of fabric tactile properties from instrumental measurements. Results are discussed of a survey of tactile assessments of next-to-skin knitted fabrics and a multivariate analysis of these data and a system for the prediction of subjective fabric attributes based on the PhabrOmeter are foreshadowed. Siti di interesse in campo tessile Sito Australiano che si occupa di qualità della lana Australian Wool Innovation (AWI) http://www.wool.com/index.html Il portale IBIMET gusto salute qualità propone riferimenti all’applicazione dell’Analisi Sensoriale http://www.gustosalutequalita.it/en/know-how-gsq/fabric-sensory-analysis/textile-sensory-analysis Il consorzio di Biella The Wool Company si occupa di valorizzare la cultura e la tradizione locale di lane. http://www.biellathewoolcompany.it/dnn/ Sito Australiano che si occupa di lane con fibre naturali, biodegradabili e rinnovabili. http://www.campaignforwool.org/ Sito dell’Organizzazione Internazionale Tessile della lana (International Wool Textile Organisation – IWTO) http://www.iwto.org/ Cooperativa Canadese dei produttori di lana http://www.wool.ca/Home American Association of Textile Chemists and Colorists http://www.aatcc.org/ Associazione tessile e salute http://www.tessileesalute.it/ LaMMA-Test Tecnologie per il Sistema Tessile http://www.lammatest.rete.toscana.it/lammatest/hbin/index.php Sito che promuove la valorizzazione delle lane derivate da razze ovine autoctone della Regione Sardegna – Progetto Medlaine http://www.medlaine.eu/ Centro Nazionale Tessile USA (National Textile Center- NTC), Consorzio di Ricerca di 8 Università Americane 24 http://www.ntcresearch.org/ Centro di Ricerche e Servizi per la filiera Tessile e dell’abbigliamento http://www.riser.it/it/index.php Filiera del Tessile Sostenibile, progetto Avviato da Ibimet – CNR e dalla Fondazione per il Clima e la Sostenibilità (FCS) http://www.tessilesostenibilita.it/it 25