La voce delle donne
Bollettino del Movimento Femminile Evangelico Battista
luglio, agosto, settembre 2012
L’Unione fa la forza
La voce delle donne
Bollettino trimestrale del Movimento Femminile Evangelico Battista
distribuito nelle chiese on-line (a mezzo posta elettronica) gratuitamente
Redazione:
Claudia Angeletti
Marta D’Auria
Giusy D’Elia
Anna Dongiovanni
Caterina Gambetta
Eileen King Saglia
Emilia Mallardo
Tina Romanazzi
Grafica e impaginazione: Anna Dongiovanni
Foto della copertina: Claudia Claudi
Chiunque voglia sostenere il M.F.E.B.
affinché possa continuare nella sua opera di
formazione, di sviluppo di nuovi ministeri
può farlo inviando offerte a:
Dora Lorusso
Ente Patrimoniale dell’UCEBI - Movimento
Femminile Battista
Piazza San Lorenzo in Lucina, 35
ccp n. 31740434
Il fine del movimento è quello di aiutare le
donne ad avere una maggiore
consapevolezza delle proprie capacità, nel
saper riconoscere e mettere a frutto i doni
che il Signore ha donato loro;
incoraggiandole ad assumere ruoli
determinanti e di responsabilità nella guida
e nel governo delle chiese nello svolgere il
compito di discepole di Cristo, contribuendo
alla crescita delle chiese stesse annunciando
l’Evangelo, operando all’esterno
In questo numero:
Meditazione biblica: Giovanni 16:16-33 .....................................
YWCA-UCDG: fede cristiana e passione civile .............................
Ritorno al futuro: 150 di storia ....................................................
Esperienza a Rocca di Papa ..........................................................
Componenti del C.E. MFEB e Collegio delle Revisore ..................
2_______la voce delle donne
pag. 3-5
pag. 6-7
pag. 8-9
pag. 10
pag. 11
Meditazione biblica
Giovanni 16:16-33
Gesù parla della sua morte, della sua risurrezione e della sua venuta
16
«Tra poco non mi vedrete più; e tra un altro poco mi vedrete [perché vado al Padre]».
17
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra di loro: «Che cos'è questo che ci dice: “Tra
poco non mi vedrete più” e: “Tra un altro poco mi vedrete” e: “Perché vado al Padre”?» 18
Dicevano dunque: «Che cos'è questo “tra poco” {che egli dice}? Noi non sappiamo quello
che egli voglia dire».
19
Gesù comprese che volevano interrogarlo e disse loro: «Voi vi domandate l'un l'altro che
cosa significano quelle mie parole: “Tra poco non mi vedrete più” e: “Tra un altro poco mi
vedrete”? 20 In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si
rallegrerà. Sarete rattristati, ma la vostra tristezza sarà cambiata in gioia. 21 La donna,
quando partorisce, prova dolore perché è venuta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il
Foto: Marta D’Auria
bambino, non si ricorda più dell'angoscia, per la gioia che sia venuta Foto:
al mondo
una
Marta D’Auria
22
creatura umana. Così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo e il vostro
cuore si rallegrerà, e nessuno vi toglierà la vostra gioia. 23 In quel giorno non mi rivolgerete
alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel
mio nome, egli ve la darà. 24 Fino ad ora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e
riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.
25
«Vi ho detto queste cose in similitudini; l'ora viene che non vi parlerò più in similitudini,
ma apertamente vi farò conoscere il Padre. 26 In quel giorno chiederete nel mio nome; e
non vi dico che io pregherò il Padre per voi, 27 poiché il Padre stesso vi ama, perché mi avete
amato e avete creduto che sono proceduto da Dio. 28 Sono proceduto dal Padre e sono
venuto nel mondo; ora lascio il mondo, e vado al Padre».
29
I suoi discepoli [gli] dissero: «Ecco, adesso tu parli apertamente e non usi similitudini. 30
Ora sappiamo che sai ogni cosa e non hai bisogno che nessuno ti interroghi; perciò
crediamo che sei proceduto da Dio». 31 Gesù rispose loro: «Adesso credete? 32 L'ora viene,
anzi è venuta, che sarete dispersi, ciascuno per conto suo, e mi lascerete solo; ma io non
sono solo, perché il Padre è con me. 33 Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in
me. Nel mondo avete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo».
La vostra tristezza sarà cambiata in gioia
L'estate sta finendo ed è proprio come lo ha descritto una mia amica sul Facebook
“come dire addio ad un vecchio amico”; ma prima che ci facciamo prendere dalla
malinconia ci potremmo consolare con la promessa delle castagne arrosto e del
vino dolce che ci porteranno un pò di allegria all'inizio del periodo freddo. Ed è di
questo che voglio parlare, la gioia che è il tema della Giornata Mondiale di
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Preghiera delle Donne Battiste di quest'anno. Se leggiamo con attenzione questi
versetti capiremo che cosa intende Gesù della parola “gioia” e la cosa ci potrebbe
sorprendere. Non è assolutamente come la felicità o il divertimento che ci offre
questo mondo e forse potrebbe sembrarci un pò paradossale.
“Dai sorridi potrebbe andar peggio!” Quante volte le mie amiche, persone ben
intenzionate, si capisce, mi hanno detto questa cosa quando mi hanno vista un
pò giù di morale? Non fraintendetemi - è bene avere un sorriso sulle labbra. E una
cosa bella che mette allegria è può anche essere contagioso.
E bello cercare il bene in ogni cosa ed in ogni persona ma bisogna riconoscere che
c'è anche un tempo per piangere. Anche la tristezza è “un'emozione umana
naturale - se vogliamo un dono di Dio. Ci aiuta a smaltire la nostra malinconia e a
veder le cose in modo più positivo. Benché Gesù abbia promesso la gioia a chi
crede in lui non disse mai ai suoi discepoli “Dai sorridete che le cose potrebbero
andare peggio!” Lui capì come si sentivano i suoi discepoli all'idea di non vedere
più il loro maestro ed amatissimo amico (v 20). Ed è la stessa cosa per noi. Non
vediamo Gesù e questo a volte ci porta allo smarrimento, non sappiamo come
esprimere o spiegare la nostra tristezza quando la vita non ci sorride. Vorremmo
che Gesù fosse tra noi in persona a guarirci e a portarci una parola di conforto. Ma
con l'aiuto dello Spirito di Dio, bisogna che noi lo cerchiamo in preghiera con un
cuore di fede, occhi di fede e orrecchi di fede. Lui sa già tutto di noi e di quel di cui
abbiamo bisogno e ci promette la gioia in lui o la “Gesù-gioia” come la vorrei
chiamare, proprio come fece con i suoi primi discepoli.
La gioia in Gesù o “Gesù-gioia”, è più grande della felicità che ci dà il mondo. In
effetti per chi crede in Lui, è come se Gesù mettesse un sorriso sul nostro cuore
dandoci una felicità così profonda che non dipende dalle nostre circostanze. Gesù
capì che i suoi discepoli avevano bisogno di un tempo per piangere un momento
per smaltire la loro profondissima tristezza e delusione - per la sua morte terribile
e per il periodo buio che avrebbero dovuto trascorrere dopo la sua scomparsa. Da
parte loro, i discepoli sapevano benissimo che la crocifissione era una morte
terribilmente crudele e Gesù non ha nascosto loro i particolari della sua fine
brutale, anzi disse, “La donna, quando partorisce, prova dolore perché è venuta la
sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'angoscia,
per la gioia che è venuta al mondo una creatura umana” (vs 20,21). Ma li ha
assicurati che presto la loro tristezza si sarebbe trasformata in gioia perché lo
avrebbero riveduto come il loro Signore risorto (v 22) anche Lui in un certo senso
“una nuova creazione”. “Così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di
nuovo e il vostro cuore si rallegrerà, e nessuno vi toglierà la vostra gioia.” Io penso
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delledonne
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che chi di noi donne ha partorito può capire benissimo che cosa voleva dire Gesù
usando questa metafora! Gesù con la sua morte ha dato vita a tutti noi, suoi figli e
figlie, le sue nuove creature (2 Corinzi 5:17) e abbiamo la speranza che lo vedremo
ancora.
Alla fine di questi versetti, i discepoli cominciarono a capire che Gesù era
veramente proceduto da Dio Padre (vs 28-30) - anche se credo che ci sia una nota
di ironia nella risposta di Gesù nel versetto 31 «Adesso credete?! Come se volesse
dire “Ma finalmente avete capito!”. Ma prima di ridere troppo dell'apparente
stoltezza dei primi discepoli ci dovremmo domandare se non siamo anche noi un
pò increduli proprio come loro?
Gesù non ha mai detto ai suoi discepoli che il loro cammino sarebbe stato tutto
rose e fiori. Anzi la parola “tribolazione” nel versetto 33 veniva generalmente
tradotto come “pressione” nel greco antico, la stessa parola ad esempio, che si
usa quando si parla dell'azione di un torchio che si usa per spremere il succo
dall'uva per fare il vino. Quando noi credenti nel 2012 siamo sotto pressione, è
proprio quella stessa “Gesu-gioia” che ci può aiutare a produrre il “vino nuovo” (di
cui parla la Bibbia in Matteo 9:17, Marco 2:22 e Luca 5:37) nella nostra vita. Infine
Giacomo 1: 2-4 ci dice “Fratelli miei (e sorelle mie), considerate una grande gioia
quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede
produce costanza. E la costanza compia
pienamente l'opera sua in voi, perché
siate perfetti e completi, di nulla
mancanti.” Noi siamo figli e figlie di un
Signore che regna sovrano sul suo
“Regno Sottosopra” che è e che deve
ancora venire. Pur non comprendendo
del tutto il suo insegnamento, come
non compresero i discepoli di Gesù,
rallegriamoci sempre nella certezza
della nostra salvezza “affinché la nostra
gioia sia completa” (v24). Brindiamo
quest'autunno con il vino novello ricordando l'insegnamento, l'esempio e il
sacrificio del nostro Signore Risorto, il Salvatore Gesù il quale ci rassicura che “Nel
mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo”.
Alexandra Anderson
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YWCA-UCDG: Fede cristiana e passione civile
“Lo spirito di fede e di avventura basato sulla preghiera e sul servizio fu la molla
animatrice delle donne coraggiose e convinte le quali fondarono ed estesero il
movimento e ancora oggi è la sorgente della sua forza”.
Così Margherita Gay Meynier, in un opuscolo pubblicato più di 30 anni fa1, descriveva
la nascita dell'YWCA (Young Women Christian Association), nell'Inghilterra dell'800,
ad opera di due “donne coraggiose”: Mary Jane Kinnaird ed Emma Robarts.
Il linguaggio appare oggi un po' datato, ma sintetizza bene lo spirito e la natura
dell'YWCA-UCDG, associazione femminile cristiana che in Italia ha una storia più che
centenaria e nel mondo è presente oggi in 120 Paesi.
Spirito di fede e di avventura
La fede cristiana, coniugata con una forte passione civile, ha reso l'associazione, nel
corso degli anni, protagonista di battaglie coraggiose per la promozione dei diritti e
della parità della donna. Fra le pagine dell'opuscolo già citato si scoprono numerosi
“tesori” che parlano di donne che hanno saputo leggere le sfide del loro tempo e
tradurle in impegno concreto. Un esempio dal passato: sul diritto di voto alle donne
che in Italia è divenuto realtà solo nel 1946 l'UCDG si espresse ufficialmente già nel
1923, in occasione del Congresso internazionale organizzato a Roma
dall'associazione “Pro suffragio femminile”. Nel 1966 l'associazione prese
ufficialmente posizione a favore del divorzio e più tardi si pronunziò per il “no”
all'abrogazione della legge.
Erano donne che sapevano “stare sul pezzo” scegliendo - fra successi e inevitabili
insuccessi - di stare a fianco delle donne più deboli per promuoverne la crescita
umana e spirituale, la dignità e i diritti. Con lo stesso spirito di “avventura” oggi
l'YWCA lavora per favorire la crescita e la consapevolezza delle donne, nelle sfide
complesse del presente. E' di poche settimane fa il documento ufficiale dell'YWCA
mondiale sul tema donne e HIV, in cui si fa presente che ancora oggi il 61% dei nuovi
contagi nel mondo riguarda giovani donne e che in molti paesi queste non hanno
adeguato accesso alle cure. Ultime fra gli ultimi, queste donne chiedono oggi dignità
e diritti.
Preghiera e servizio
Nella mia esperienza con l'YWCA ho sperimentato che una fede sobria, i cui frutti
sono il servizio e la solidarietà, è alla base delle scelte dell'associazione. Elisa Schlack
ed Elisa Meynier, fondatrici dell'YWCA in Italia nel 1894, si preoccuparono presto di
avviare riunioni di preghiera e classi bibliche, ma anche corsi di lingue, visite ai malati
e collaborazione al lavoro missionario in Africa. Alla formazione biblica e alla cura
1 Margherita Gay Meynier, Breve storia della YWCA Italiana dalle origini ad oggi (1894-1981).
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della spiritualità univano un impegno concreto per le donne più “emarginate”.
Spiritualità e dedizione verso il prossimo si coniugavano in modo naturale
nell'impegno di quelle donne.
Ciò costituisce uno stimolo interessante per chi, ancora oggi, si accosta
all'associazione: un luogo in cui vivere insieme le differenti espressioni del
cristianesimo con spirito ecumenico e laico e lavorare insieme alla realizzazione di
progetti a favore delle donne.
Oggi siamo vicine alle donne immigrate, attraverso programmi di sostegno allo
studio, ma anche alle loro famiglie, con un servizio di aiuto scolastico per bambini e
adolescenti migranti di seconda generazione, promosso in una scuola a Roma.
Ancora nello stesso campo, quest'anno l'associazione ha accolto in una delle sue
strutture due famiglie di rifugiati nordafricani, grazie alla partecipazione a un
progetto 8 per mille promosso dalla Chiesa valdese di Torre Pellice con la Federazione
delle chiese evangeliche.
L'YWCA-UCDG divenuta Onlus pochi anni fa è ormai consapevole dell'importanza di
lavorare in rete con altre realtà associative femminili e proprio il rapporto con il
Movimento femminile battista potrebbe essere fonte di nuovi stimoli per una
comune testimonianza.
Idee per conoscerci
Nella sua ultima Assemblea nazionale ad aprile 2012, il MFEB ha approvato una
raccomandazione in cui si chiede di intensificare i rapporti con gli altri Movimenti
femminili evangelici e di intrecciare nuovi rapporti con gruppi di donne presenti in
Italia. E' certamente un'occasione da cogliere per trovare terreni di collaborazione fra
MFEB e YWCA.
Elenco brevemente alcune proposte-base, per conoscerci e ipotizzare delle
collaborazioni:
- Far circolare materiali di approfondimento su temi di interesse comune (laicità,
diritti, violenza sulle donne).
- Attivare uno scambio fra le nostre rispettive riviste e impegnarci a ospitare
reciprocamente articoli sulle nostre attività.
- Partecipare insieme a campagne promosse da associazioni femminili e non solo, su
temi che ci coinvolgono come donne credenti (es.: l'YWCA-UCDG segue la tematica
del Testamento biologico e sta per attivare a Torino uno sportello per la raccolta).
- Mettere a disposizione le une delle altre le nostre competenze (bibliche, teologiche,
culturali, di azione sociale...).
Da donne “coraggiose e convinte” - come scriveva Margherita Gay Meynier sapremo certamente condividere occasioni di testimonianza e di azione comune.
Luisa Nitti
[email protected]
Www.ywca-ucdg.it
la voce delle donne_______7
Ritorno al futuro
150 anni di storia...
Quest'anno dopo 5 anni di chiusura è stato riaperto il nostro centro a Rocca di
Papa dove, dal 22 agosto al 2 settembre, si è tenuto un campo per ragazzi
organizzato dal Movimento femminile.
Nonostante il centro fosse stato chiuso da alcuni anni, esso è stato ripulito e reso
agibile, grazie all'aiuto dei fratelli delle chiese vicine.
Il tema del campo è stato “ i 150 del battismo in Italia” che abbiamo ripercorso
dal 1517 fino ad oggi, naturalmente insieme hai nostri monitori Deborah,
Daniele, Lavinia ed Anna.
Abbiamo conosciuto molti personaggi importanti nella storia dei battisti, tra i
quali Martin Lutero, John Smith, Thomas Helwys e James Wall. Quest'ultimo ha
contribuito alla diffusione del battismo e a gettare le basi per la formazione della
missione battista in Italia a partire dal 1863.
Abbiamo scoperto che nel 1884 fu costituita la prima unione battista italiana:
L'Unione Cristiana Apostolica Battista, creata allo scopo di sviluppare sentimenti
di fratellanza fra i componenti. Nel 1924 si costituì l'OEBI, cioè l'Opera Evangelica
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Battista Italiana trasformatasi, nel 1956, nell'attuale UCEBI, Unione Cristiana
Evangelica Battista d'Italia.
Molto gradita ed interessante è stata la vista agli uffici dell'UCEBI. Tra le varie
attività abbiamo anche simulato una assemblea di chiesa.
Emozionante è stata l'ultima sera, quando abbiamo liberato in aria 4 palloni
aereostatici a simboleggiare i 4 principi dei battisti: libertà di coscienza, battesimo
dei credenti per immersione, completa separazione fra stato e chiesa e
congregazionalismo.
Abbiamo vissuto una settimana ricca di esperienze indimenticabili che
rimarranno sempre nei nostri cuori. Non vediamo l'ora di partecipare al prossimo
campo, a Rocca di Papa si intende.
Angelo e Marcoantonio
Pascale
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Esperienza a Rocca di Papa
L’esperienza al campo estivo a Rocca di Papa è stata molto significativa per me
perché ho conosciuto tante persone deliziose e mi ha permesso di imparare
molte cose sui Battisti. Grazie a Daniele Currò, Deborah D’Auria, Lavinia Conca ed
Anna Caforio, abbiamo intrapreso un viaggio nella storia del battismo e nei suoi 4
principi fondamentali. Abbiamo lavorato sul battesimo dei credenti per
immersione parlando di Smyth ed Helwys. Abbiamo approfondito temi
sull’UCEBI e sulla sua storia. Partendo da Martin Lutero abbiamo osservato, su
una linea del tempo, tanti eventi importanti che hanno influito sulla storia del
battismo. Daniele e Deborah ci hanno parlato di Martin Luther King, pastore
battista, che ha lottato per un sogno: il sogno di vedere uomini neri e bianchi
sedere allo stesso tavolo senza alcuna differenza tra loro. Abbiamo visitato la sede
dell’UCEBI ed abbiamo parlato con Patrizia, segretaria storica dell’UCEBI, che ha
assistito ben 8 presidenti.
Tutto ciò l’abbiamo studiato con giochi, canzoni e quiz. Questo studiare non ha
sostituito il gioco, perché abbiamo giocato a ping pong, calcio e tanti altri giochi
collaterali con Anna e Lavinia. L’utenza era delle migliori e la struttura era
accogliente. Tra le altre cose abbiamo fatto un gioco di ruolo senza sapere di
averlo fatto: Daniele, Deborah e le monitrici hanno creato una situazione di
distacco tra noi e loro, nella speranza di renderci più responsabili. Ha funzionato.
Daniele Poggiolini
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Comitato Esecutivo del M.F.E.B. 2012-2014
Deborah D'Auria
(presidente)
[email protected]
Anna Dongiovanni
(responsabile Organo di Informazione)
[email protected]
Lucia Tubito
(vicepresidente)
[email protected]
Dora Lorusso Consoli
(cassiera)
[email protected]
Collegio delle Revisore
Mimma Capodicasa
[email protected]
Isabella Mica
[email protected]
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