ecologia della casa guida per la corretta gestione e manutenzione dell’abitazione La casa è la culla dell’uomo Con questa definizione, evocativa di momenti irripetibili per la vita di ciascuno, ci piace introdurre questo lavoro che ha una tautologia come titolo: ecologia infatti è lo studio, la scienza della casa. Solo che vogliamo dire subito cosa intendiamo per casa: la culla infatti è lo strumento - il più bello che ci viene in mente - per la vita delle persone. Fondazione La Casa Onlus, crede infatti che la casa debba essere innanzitutto lo strumento, che tutti devono poter utilizzare, per l’espressione piena e significativa della loro vita. Riconosciamo tutti gli altri valori -economici, patrimoniali, tecnici, sociali, architettonici, affettivi, et cetera et cetera - che stanno dietro il termine casa. Ma prima di tutto ci interessa il valore strumentale che ogni casa riveste per la vita delle persone: sono queste infatti quelle che ci interessano di più e definitivamente. E ci interessa lo sviluppo, l’integrazione, l’armonia, la pienezza, la diversità, il benessere, il senso della vita di ciascuno in sé ed in relazione con gli altri; ci interessa, in buona sostanza, che ciascuno, attraverso l’uso di una casa, possa vivere la sua vita come membro di una comunità, come parte, attiva e responsabile, della città nella quale si trova a vivere. Questo opuscolo risponde a domande pratiche e di immediata fruizione. Non è un trattato né un manuale, ma sappiamo che aiuterà quelli che lo useranno a stare meglio dentro la loro casa, o li aiuterà a sentirsi più vicini ad essa. È una sintesi dell’esperienza maturata nello svolgimento del servizio di accompagnamento sociale all’abitare: che non è più solo l’idea che ci caratterizza, ma grazie all’impegno e alla professionalità dei diversi operatori, nel corso degli ultimi dieci anni è diventato un nuovo strumento di inclusione sociale. L’abbiamo scritto in 7 lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno-moldavo, arabo, cinese, bangla) e abbiamo messo tanti disegni, per rispondere alle esigenze di comprensione della maggior parte dei nuovi abitanti. Pensiamo infatti che se riusciremo a farci capire dai nuovi e dai vecchi abitanti, renderemo possibile l’incontro, costruiremo quelle relazioni che trasformano l’individuo in parte di una comunità. Piccoli strumenti, tanti servizi, i mattoni che servono: e tutti potranno abitare. Gennaio 2011 Maurizio Trabuio indice 1 - VIVERE BENE IN CASA 4 1.1 - 1.2 - 1.3 - 1.4 - 4 5 6 7 Salubrità Comfort termico Comfort acustico Sicurezza in casa 2 - AVER CURA DELLA CASA 2.1 - 2.2 - 2.3 - 2.4 - 8 4 - LA CASA DI PROPRIETÀ 20 4.1 - Acquistare casa 4.2 - Il mutuo 20 24 5 - LA CASA IN AFFITTO 26 5.1 - Il contratto di locazione di immobili adibiti ad uso abitativo 5.2 - Diritti e obblighi del conduttore e locatore 5.3 - Tipologie di contratti di locazione ad uso abitativo 5.4 - Disciplina comuni ai contratti di locazione 5.5 - Lo sfratto 26 27 28 30 33 Le pulizie Porte e finestre Pareti La conservazione degli alimenti 2.5 - I rifiuti 8 10 10 6 - L’ATTESTAZIONE DI IDONEITà ABITATIVA/IGIENICO SANITARIA 35 11 12 6.1 - Cos’è 6.2 - Quando è richiesta 6.3 - Come procedere 35 35 35 3 - IMPIANTI: FUNZIONAMENTO E MANUTENZIONE 13 3.1 - 3.2 - 3.3 - 3.4 - 3.5 - 13 14 16 17 18 7 - vivere in condominio 7.1 - Il condominio 7.2 - Il regolamento 36 36 36 NUMERI UTILI 38 Impianto del gas Impianto elettrico Impianto idrico e di scarico Impianto termico Risparmio energetico 3 1.1. 1 vivere bene in casa 4 Salubrità La casa è sicuramente uno dei posti in cui passiamo la maggior parte del tempo della nostra vita: l’ambiente domestico è molto importante nel determinare lo stato di salute nostro e della nostra famiglia. Le diverse attività svolte tra le mura domestiche spesso compromettono lo stato di salubrità della nostra abitazione. Lo sporco, le polveri e la muffa sono i principali nemici dell’igiene e bisogna contrastare per tutelare la qualità della vita domestica. Prima di apprendere come intervenire nella maniera più efficace per la corretta manutenzione dell’alloggio, è bene soffermarci sulle buone prassi che permettono di ridurre al minimo le situazioni di scarso igiene. Sporco e polveri. Esistono fattori che possono determinare accumulo di polveri e di materiale organico prodotto dalla vita domestica o introdotto in casa dall’esterno; questi piccoli microdepositi piano piano diventano un nido in cui batteri e acari proliferano e si moltiplicano portando a due tipi di sofferenza: i primi possono causare malessere e disturbi respiratori, i secondi allergie. Suggerimenti: • Nell’arredare casa non limitarsi ad una valutazione estetica: evi tare tende pesanti o difficili da lavare con disegni e trama grossa, moquette e tappeti permanenti sotto i quali si depositano le polveri e lo sporco • Consigliare ai membri della famiglia di pulirsi le scarpe prima di entrare in casa e avere cura di lavarle spesso, • lavarsi sempre le mani quando si rientra a casa dall’esterno, • Gli animali domestici, se presenti, vanno curati e puliti frequentemente. Muffa Sono molte le attività che producono umidità all’interno della casa. L’umidità se rimane troppo a lungo nelle stanze, determina problemi di condensa, con conseguente formazione di muffa. I problemi di condensa si hanno soprattutto nella stagione fredda e si concentrano sul lato interno delle pareti che danno verso esterne dell’abitazione, in special modo negli angoli, dietro gli armadi, le credenze, i divani, ecc. Oltre a rovinare anticipatamente le superfici murarie, la muffa ha effetti negativi anche sul clima interno dell’appartamento e quindi sulla salute di chi vi abita. Suggerimenti: • La migliore soluzione per far uscire dall’appartamento l’aria viziata, umida e ricca di sostanze volatili inquinanti è quella di creare opportune correnti d’aria. In genere è sufficiente ventilare per 1-5 minuti l’appartamento aprendo le finestre se la circolazione d’aria è sostenuta, oppure per 5- 10 minuti qualora la circolazione d’aria fosse più tenue. Tale operazione dovrebbe essere ripetuta dalle 2 alle 4 volte al giorno. È bene che il ricambio sia effettuato con aria esterna più fresca rispetto a quella interna: nel periodo estivo, quindi, è consigliato ventilare a fondo l’abitazione nelle ore serale o di prima mattina. • Arieggiare indipendentemente dalle condizioni meteorologiche: l’aria fresca esterna è sempre più asciutta di quella interna • Nell’appartamento sono presenti alcune stanze con elevati tassi di umidità: il bagno, la cucina e le camere da letto. È un errore arieggiare queste stanze spalancando la porta che le collega con gli altri ambienti di casa perché, così facendo, invece di far uscire l’umidità dall’appartamento la si diffonde anche nelle altre stanze. Se le stanze sono particolarmente umide è meglio chiudere la porta e ventilarle abbondantemente aprendo la finestra. • Dotarsi di un misuratore di umidità. L’umidità delle stanze dovrebbe mantenersi preferibilmente fra il 45% ed il 55% 1.2. Comfort termico Per raggiungere un buon livello di comfort termico, sia nel periodo invernale che nel periodo estivo, è fondamentale una corretta gestione delle “risorse” del proprio appartamento. Di seguito sono riportati tutti i “buoni comportamenti” che possono aiutare a raggiungere uno stato di benessere. Inoltre, la presenza del giardino con prato, arbusti e alberi consente di ridurre la temperatura dell’aria a livello del suolo rispetto a quella che si avrebbe su una superficie pavimentata. La vegetazione intorno all’edificio potrebbe fornire ombra e regolare la temperatura esterna nel periodo estivo; in inverno, permette il passaggio della radiazione solare. Periodo estivo: consigli per il r i n f re s c a m e n t o . • Ombreggiamento delle finestre per evitare di surriscaldare l’appartamento nel periodo estivo le finestre esposte a sud e a ovest dovrebbero essere dotate di tende, tapparelle, persiane, scuri. L’installazione di tende e/o simili esterne deve essere concordata con il condominio, in particolare per quel che riguarda la tipologia e il colore. Prima di installare la tenda è necessario rivolgersi all’amministrazione. • Ventilazione naturale Nel periodo estivo è consigliabile tenere le finestre il più possibile chiuse almeno nelle ore centrali 5 della giornata e aerare l’appartamento nelle ore più fresche. Durante il giorno si suggerisce di sfruttare maggiormente le finestre rivolte verso il lato NORD dell’edificio, perché rimangono in ombra per lunga parte della giornata, soprattutto nelle ore più calde. • Riduzione delle fonti di calore interne. Periodo invernale: Consigli per ridurre le spese di riscaldamento • Non far aerare le stanze troppo a lungo. È preferibile far circolare l’aria aprendo completamente due finestre situate agli opposti dell’abitazione, per qualche minuto e poi richiuderle. Non è utile tenere le finestre socchiuse per tempi più lunghi, in questo modo, infatti, il caldo interno tenderà ad uscire costringendo l’impianto di riscaldamento a lavorare maggiormente. • Durante la cottura dei cibi è bene utilizzare l’aspiratore all’interno della cucina. Questa soluzione migliora il comfort all’interno dell’appartamento soprattutto in inverno, quando l’apertura della finestre può causare correnti d’aria troppo fredde. • Abbassare le serrande nelle ore notturne 6 per mantenere calda la casa. • Regolare la temperatura a 19-20 gradi a seconda delle esigenze. Per limitare i consumi del riscaldamento fare in modo che la temperatura interna della casa non superi i 20°C. Si è stimato che per un solo grado di temperatura interna superiore i consumi aumentano di circa l’8% e di conseguenza anche le spese. • Utilizzare vestiti pesanti anche dentro casa (Lane, Pail, ect.) • Nel caso in cui in casa si abbia caldo, piuttosto che aprire le finestre per abbas- sare la temperatura è meglio abbassare la temperatura del termostato ambiente di 1-2°C • Tenere chiusa la porta delle stanze e dei locali non utilizzati. • Utilizzare dei tendaggi pesanti di fronte alle finestre aiuta a mantenere l’isolamento termico e quindi ad evitare inutili dispersioni di calore verso l’esterno • Montare mensole circa dieci centimetri sopra i radiatori in modo da orientare l’aria verso il centro della stanza. • Fissare del materiale isolante dietro i radiatori e nella superficie inferiore della mensola con la parte riflettente rivolta verso il radiatore. • Sfiatare periodicamente i radiatori. 1.3. Comfort acustico Per favorire una civile convivenza, soprattutto se si abita in condomini composti da numerosi appartamenti, è bene rispettare le fasce orarie di quiete condominiale o quelle previste dal regolamento comunale, soprattutto nell’uso di elettrodomestici rumorosi o nelle diverse attività domestiche. Mantenere ad un “livello ragionevole” il volume della televisione, dell’impianto Hi-fi e della suoneria del telefono. Gli elettrodomestici, se posizionati in punti sbagliati dell’appartamento o se utilizzati in orari inopportuni possono essere causa di disturbo. Generalmente, il livello di rumorosità di un elettrodomestico è espresso in decibel (dB): più basso è il valore è più silenzioso sarà l’elettrodomestico. Si consiglia, a questo proposito, di attuare alcuni accorgimenti: • Installarli lontano dalle camere da letto • Lasciare uno spazio fra essi e il muro • Appoggiarli su materiali che attutiscono le vibrazioni (ad esempio cartone, tappeto, ecc…) • Inserire tappetini fra i piccoli elettrodomestici da cucina e il piano di lavoro • Posizionare la lavatrice e il frigorifero “a livello”, con l’eventuale inserimento di gommini morbidi se si trovano a contatto con i mobili. 1.4. Sicurezza in casa Le mura di casa non sono sempre sicure, purtroppo gli incidenti domestici, anche gravi, sono all’ordine del giorno. Anche con le dovute precauzioni è tuttavia possibile limitare i rischi a cui sono sottoposti soprattutto bambini, anziani e casalinghe. • Assicurarsi che i mobili siano stabili ed eventualmente fissarli alle pareti, soprattutto le librerie e gli scaffali • verificare che i divani siano imbottiti con materiale non infiammabile e non tossico • evitare i tavolini con ripiani di vetro (preferire il cristallo), applicare agli angoli gli appositi paracolpi e sistemarli contro le pareti • assicurarsi che i vetri di porte e finestre siano di sicurezza o antisfondamento o applicarvi la pellicola trasparente protettiva, che in caso di rottura tratterrebbe i pezzi di vetro • se ci sono tappeti, renderli stabili posizionando sul fondo la retina di gomma antisdrucciolo e controllare che i margini non si arrotolino • non lasciare le chiavi inserite nelle parti interne delle porte • applicare specifiche protezioni in gomma alle prese della corrente che non vengono utilizzate • la doccia deve avere i vetri infrangibili o la tendina di plastica • sulle scale applicare su ogni gradino delle strisce anti-sdrucciolo • in cucina verificare che i fornelli del piano cottura siano dotati di valvola di sicurezza. 7 2.1. Le pulizie Se finora abbiamo discusso su come organizzare ed allestire la casa per renderla sana e sicura, ora trattiamo una questione altrettanto importante ovvero come mantenerla salubre: le pulizie. Non tutti sappiamo esattamente cosa fare per pulire una casa. Cercheremo di capire quali strumenti ci servono, come usarli e andremo a ricavare uno schema utile per sapere cosa pulire quotidianamente, cosa pulire settimanalmente, cosa mensilmente e infine per le pulizie stagionali. 2 aver cura della casa 8 L’indispensabile in casa: • una scopa (o due se avete anche un ambiente esterno come balconi o terrazzi da pulire) • un moccio (da cambiare ogni 3 o 4 mesi) • almeno 2 secchi, di cui uno fornito con gabbia per strizzare il moccio • un anticalcare • un disinfettante per il bagno • un disinfettante per il wc • un multiuso per la polvere e per i vetri • un panno per il lavabo della cucina • un panno per le altre superfici della cucina • una spugna per i sanitari del bagno • una spugna a parte per il wc • stracci, che potete ricavare da vestiti, tovaglie e tovaglioli che non usate più • uno sgrassatore per pavimenti Inoltre, se sono presenti superfici particolari (parquet, marmo, ect.) è bene dotarsi di prodotti specifici in modo da non rovinare i materiali. Gli strumenti per la pulizia, come scope, bastoni, stracci, spugne e panni, possono essere acquistati dove costano meno, ad esempio nei discount. Per quanto riguarda i detersivi è meglio affidarsi a quelli di marca: i detersivi che si trovano nei discount ad esempio, hanno spesso odori pungenti e intossicanti, mentre quelli di marca hanno di solito profumazioni gradevoli e varie. PULIZIE PIù FREQUENTI I pavimenti vanno prima spazzati o aspirati (o entrambi se sapete di aver sporcato molto), poi muniti di un secchio con acqua e detersivo diluito e un altro per strizzare il moccio, passate quest’ultimo su tutto il pavimento; se il pavimento è tanto sporco ripetete l’operazione un’altra volta, dopo che il pavimento si è asciugato. Se avete un parquet passate il prodotto apposito. Divani sfoderate quelli sfoderabili e lavate la fodera (e poi rimettetela ancora umida: questo permetterà alla fodera di stirarsi senza ritirarsi); battete i cuscini di quelli non sfoderabili e passateci l’aspirapolvere se l’avete Il bagno Il bagno va pulito a fondo. Passate con un panno lo sgrassatore, l’anticalcare e il disinfettante sui sanitari, con uno straccio imbevuto di multiuso o di detersivo per i vetri pulite gli specchi, mettete il disinfettante per il wc e dopo averlo lasciato agire per qualche minuto, olio di gomito nella tazza con la spugna apposita per scrostare. Pulite e disinfettate (se necessario lasciandolo a bagno nella candeggina o nel disinfettante per qualche mezz’ora) lo scopino per il wc. Infine lavate il pavimento dopo averlo spazzato e cambiate gli asciugamani. Mobili e arredo spostate i mobili che non si spostano mai: pulite dietro ad essi, scopate a terra negli angoli più reconditi, passate stracci e panni con sgrassante in cima ai pensili e sopra i lampadari. Fate ordine negli armadi: guardaroba, cassettiere, librerie, pulendo con panno e multiuso ante e ripiani Il soggiorno Con un panno o uno straccio ( o con il piumino) imbevuto di multiuso o antipolvere, togliete la polvere da tutte le superfici: mobili, tv, libri, piani di lavoro e di appoggio, soprammobili, foto; date una passata anche a interruttori, quadri e maniglie delle porte e su tutte le superfici della cucina. Passate l’anticalcare sul lavello della cucina Tappeti Passate i tappeti in acqua e aceto bianco. Gli esterni Scopate e lavate i balconi o il terrazzo (se è estate; in inverno potete farlo più sporadicamente) Tendaggi Togliete le tende e lavatele secondo le indicazioni d’etichetta; riappendetele ancora bagnate, per evitare poi di doverle stirare. La cucina pulite il forno con il detersivo apposito, seguendo le istruzioni riportate sulla confezione: utilizzate un panno solo per questa operazione. Passate un panno imbevuto di multiuso o sgrassatore sulle ante dei mobili PULIZIE MENO FREQUENTI Vetri lavate con un multiuso o un prodotto specifico, tutti i vetri di casa, dentro e fuori. Per non lasciare aloni è consigliato asciugare i vetri con carta di giornale. Cucina Svuotate e pulite il frigo con un panno imbevuto di sgrassatore o multiuso e se necessario passate l’aceto con un panno: aiuta a togliere gli odori sgradevoli. Lavate e disinfettate la pattumiera. 9 Suggerimenti: • L’anticalcare va sempre sciacquato abbondantemente e infine non scordatevi MAI di passare uno straccio per ASCIUGARE. Quest’ultima operazione è fondamentale per evitare che rimangano le macchie delle goccioline d’acqua. • Per sgrassare macchie difficili, spruzzate lo sgrassatore direttamente sulla macchia e lasciatelo agire qualche minuto. Poi passate un panno e dopo asciugate • Se pulire per voi è proprio un grande sforzo, quando lo fate accendete la musica dallo stereo o tenetevela nelle orecchie con gli auricolari: i gesti saranno più energici. Ricordate anche che pulire significa fare esercizio fisico! 2.2. Porte e finestre Tutti i serramenti, porte o finestre, a prescindere dal materiale di cui sono fatti, con l’uso, il tempo e l’esposizione agli agenti atmosferici subiscono un naturale processo di invecchiamento. Tale processo può essere sensibilmente rallentato con una regolare e scrupolosa manutenzione delle varie parti di cui si compongono. 10 piovana. Si tratta di ripristinare localmente lo strato di vernice, servendosi di un pennellino. 2.3. Pareti Ogni 4-5 anni è bene ritinteggiare l’appartamento. Le stagioni ideali per questo tipo di operazione sono rappresentate dalla primavera e dall’estate; è opportuno evitare i mesi freddi, piovosi ed umidi, stante la necessità far arieggiare gli ambienti interessati, durante l’esecuzione dell’opera di tinteggiatura. Che fare • Eseguire periodicamente la regolare pulizia da polvere e smog. • Ogni 2-3 mesi controllare e lubrificare le parti meccaniche in movimento, come cerniere e serrature, utilizzando uno spray a base di vaselina • verificare l’integrità delle guarnizioni e se necessario sostituirle. • Controllare periodicamente lo strato della vernice, eseguendo con tempestività i ritocchi di eventuali parti danneggiate e scrostate (generalmente a seguito di urti), per evitare danni peggiori a seguito dell’inevitabile infiltrazione dell’acqua L’occorrente. Per i soffitti e per i muri di bagni e cucine solitamente si usa una pittura traspirante, per gli altri locali, invece, una lavabile. La pittura traspirante è più economica: calcola che per tinteggiare una stanza di media dimensioni servono dai 6 agli 8 litri di prodotto. Gli attrezzi: rullo a setole sintetiche, relativa prolunga per raggiungere i punti più alti, pennellessa per pitturare agli angoli, stucco, carta vetrata, nastro adesivo di carta, teli di nylon e una vachetta per versare la pittura con una reticella per togliere il colore in eccesso dal rullo. Preparazione Per prima cosa è bene radunare al centro del locale i mobili e coprirli con i teli di nylon, fissandoli con del nastro adesivo. Altri teli serviranno per coprire il resto del pavimento. Analoga operazione va effettuata coprendo con nastro adesivo prese, infissi e qualunque altro punto della stanza non si voglia tinteggiare. Tutto questo, naturalmente, per evitare lunghe ed estenuanti opere di ripulitura finale. Per ottenere un buon risultato nell’applicazione del colore bisogno che i muri di casa abbiano una superficie completamente liscia. I muri vecchi hanno di solito uno o più strati di vecchia pittura. In questo caso, si può procedere con la pittura solo se non ci sono pezzi di superficie che si staccano. Se, invece, il muro presenta delle imperfezioni, bisogna passare su tutta l’area interessata della carta abrasiva. Azione Con una prolunga per il rullo, inizia dal soffitto; in questo modo, se colerà del colore sulle pareti, basterà coprirlo in un secondo momento. Prima di passare i colore con il rullo bisogna però tinteggiare con una pennellessa gli angoli tra le pareti e, in particolare, quelli all’altezza del pavimento e del soffitto, i più difficili da dipingere utilizzando il rullo Il rullo si fa scorrere sulla superficie con velocità costante, dall’alto verso il basso, così da tracciare strisce regolari parallele. Un trucco è quello di pitturare con la tecnica a croce: una prima passata in senso verticale od orizzontale, una seconda in senso opposto e l’ultima nel senso usato per dare la prima mano. Per semplificare la tinteggiatura, si usa suddividere la parete da pitturare in sezioni di circa 1 metro quadrato: una volta finito un quadrato si passa al successivo. 2.4. La conservazione degli alimenti I cibi e le bevande che non vengono conservati correttamente si deteriorano, ovvero cambiano le loro proprietà chimiche (la composizione), fisiche (consistenza, dimensione), organolettiche (sapore, odore, colore e gusto) e nutrizionali (presenza di proteine, grassi e carboidrati, vitamine, Sali minerali e acqua.). Le cause del deterioramento sono dovute ai seguenti fattori: azione di microrganismi (batteri, muffe, lieviti), azione di enzimi (presenti nell’alimento), luce, temperatura, livello di umidità e di ossigenazione. Lo scopo della conservazione degli alimenti è di contrastare il deterioramento dei cibi al fine di mantenerne inalterate le proprietà il più a lungo possibile. I metodi più comuni per conservare gli alimenti sono l’azione della bassa temperatura (refrigerazione e congelamento) e la sottrazione di acqua, aria e luce. REFRIGERAZIONE È la conservazione che si ottiene nel reparto standard del frigorifero. La temperatura va impostata tra i 4°C e i 6°C. Per mette di conservare per alcuni giorni (fino a qualche settimana a seconda dell’alimento) ortofrutticoli, pesce, carne, latte, yogurt, uova. Attraverso la refrigerazione è possibile mantenere inalterate le proprietà nutritive dell’alimento, in quanto l’acqua non ghiaccia, quindi non modifica la struttura dell’alimento, e l’azione dei microrganismi viene rallentata. CONGELAMENTO Il congelamento consiste nel conservare i cibi a temperature molto basse, da -5°C a -25°C, in modo che l’acqua contenuta nell’alimento si congeli. La maggior parte dei frigoriferi in commercio ha uno scomparto apposito dove è possibile impostare una temperatura idonea al congelamento degli alimenti. 11 Il congelamento è di norma utilizzato per la conservazione di carni, pesci e ortofrutticoli, per periodi medio lunghi, da un mese a un anno. Attraverso il congelamento l’attività degli enzimi viene di molto rallentata, purtroppo però la trasformazione dell’acqua in ghiaccio comporta l’alterazione delle proprietà nutritive dell’alimento stesso. Alcune raccomandazioni: - la carne va scongelata lentamente, in modo che i tessuti abbiano il tempo di riassorbirne l’acqua. - per cuocere la verdura congelata è opportuno non attendere lo scongelamento, in modo da non perdere alcuni degli elementi nutritivi che potrebbero essere contenuti nell’acqua rilasciata dall’alimento. - Una volta scongelato un alimento è bene consumarlo entro 24 ore, in quanto i germi contenuti in esso riprenderanno più velocemente la loro attività. - Una volta scongelato un alimento non può essere nuovamente congelato. IL SOTTOVUOTO Il sottovuoto consiste nel confezionare un alimento accertandosi di andare a sottrarre tutta 12 l’aria presente all’interno della confezione. Il sottovuoto si ottiene attraverso appositi elettrodomestici e solitamente si utilizzano sacchetti o contenitori di plastica. Andando a sottrarre l’aria quasi tutti i microrganismi presenti nell’alimento muoio, permettendone la conservazione fino ad alcune settimane. 2.5. I rifiuti Ciascun Comune ha un proprio ordinamento per definire il corretto conferimento dei rifiuti domestici. In alcuni comuni il conferimento avviene attraverso la raccolta porta a porta, in altri sono dislocati in prossimità delle abitazioni dei contenitori dove è possibile gettare le proprie immondizie. È ovunque necessario attenersi alla suddivisione dei rifiuti in base alla tipologia, questa procedura viene definita “raccolta differenziata”, le principali raccolte differenziate da rispettare sono le seguenti: - multimateriale: ovvero i materiali riciclabili quali vetro, plastica e lattine (in alcuni comuni è possibile conferire anche il Tetra Pak in quanto parzialmente riciclabile) - - - - - - - - - secco non riciclabile carta e cartone legno materiali ferrosi tessuti farmaci scaduti batterie olii esausti umido (sostanze organiche, scarti vegetali) Le raccolte porta a porta comprendono le seguenti tipologie di rifiuti: multimateriale, carta e cartone, umido e secco non riciclabile, lo stesso vale anche per le tipologie di contenitori maggiormente diffusi nelle zone dove non avviene la raccolta porta a porta, Tutte le altre raccolte avvengono in luoghi definiti “isole ecologiche” dove è possibile portare i propri rifiuti che verranno poi suddivisi in base alla tipologia: legno, materiali ferrosi, ingombranti (es. mobili, elettrodomestici, ect.), tessuti, olii esausti, ect. 3.1. 3 impianti: funzionamento e manutenzione Impianto del gas Il gas più utilizzato in Italia per il riscaldamento delle nostre case e l’alimentazione del piano cottura è il metano: un gas naturale che nella combustione non emette scorie e quindi non inquina l’ambiente. L’impianto di distribuzione del gas deve essere conforme alla legge 46/90 e alle norme UNI-CIG 7129/01, il tecnico che si occupa dell’installazione deve rilasciare la dichiarazione di conformità dell’impianto alle direttive della legge. Di norma in prossimità del piano di cottura è installato un rubinetto di intercettazione allo scopo di permettere l’interruzione dell’afflusso di metano ai fornelli. Un altro rubinetto è installato in prossimità del contatore all’esterno dell’immobile. L’impianto di distribuzione del gas è realizzato in acciaio zincato per le parti esterne all’appartamento e in rame per le parti interne. Nelle parti sottotraccia è stato rivestito da una guaina gialla in polipropilene autoestinguente. Di norma i tubi del gas vengono collocati in una fascia di pavimento e/o parete larga circa 20 cm a partire dallo spigolo. In tale zona è opportuno evitare di fare buchi o piantare chiodi. SUGGERIMENTI E PRECAUZIONI: • Gli apparecchi a gas devono essere posizionato in un ambienti adeguatamente areati della casa, per favorire la corretta combustione dell’ossigeno. • Controllate sempre il buon funzionamento delle manopole e che la fiamma sia regolare e di colore azzurro. • Installare un piano cottura dotato di valvola di sicurezza che permetta di interrompere automaticamente l’afflusso di gas nel caso in cui si abbia uno spegnimento accidentale della fiamma del piano cottura. • Se vi assentate da casa per periodi lunghi, chiudete gli interruttori dell’impianto. • Controllare periodicamente la buona condizione del tubo che collega l’impianto di cottura al rubinetto del gas. Ogni 40 cm il tubo deve riportare le caratteristiche dello stesso, chi lo ha fabbricato, ma soprattutto la data di scadenza. Sostituitelo quando è scaduto o comunque appare deteriorato, perché la sua integrità è un fattore critico di estrema importanza. • Assicuratevi che il tubo del gas non sia a contatto con il forno, che non sia piegato o schiacciato, che non abbia subito abrasioni e danneggiamenti di varia natura. 13 Aerazione In cucina, ovvero dove vi è la presenza di fiamme alimentate a gas, è necessario garantire un livello minimo di aerazione. Nella parte bassa di una parete che confina con l’esterno, deve essere presente un foro di superficie minima di 100 cmq. Questo foro non deve in alcun modo essere ostruito in quanto permette l’ingresso di aria ossigenata, necessaria per far si che la fiamma, sia per i fornelli che per la caldaia, non si spenga. Sempre nella cucina, ovvero dove c’è la presenza apparecchi per la cottura, il ricambio d’aria deve essere garantito anche da un elettroaspiratore o da un ulteriore foro posizionato nella parte alta della parete di superficie minima di 100 cmq. La dichiarazione di conformità La dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola regola dell’arte, altrimenti definito come “allegato I”, è una dichiarazione che il titolare della ditta che ha realizzato l’impianto deve rilasciare al proprietario dell’immobile. Tale dichiarazione è necessaria per richiedere l’installazione del contatore e quindi per attivare la fornitura del gas. La normativa di riferimento è il decreto n. 22 del 22 gennaio 2008. 14 3.2. Impianto elettrico Ai fini della sicurezza e della corretta esecuzione, gli impianti elettrici sono stati progettati e realizzati in conformità con quanto previsto dalla legge 186/68 e dalla legge 46/90 e successive modificazioni applicando i criteri espressi dalla norma CEI 64-8 e dalla guida CEI 64-50, oltre che dalle altre norme CEI applicabili. L’installatore, ad impianto realizzato, dopo aver eseguito le verifiche previste e avere ottenuto esito positivo, ha rilasciato la prevista “dichiarazione di conformità dell’impianto”. Principali componenti dell’impianto elettrico: Il contatore Il contatore misura l’energia elettrica utilizzata ed è stato installato direttamente dall’ENEL. Il contatore elettronico che permette all’ENEL di effettuare la telelettura dei consumi. È abbinato a un interruttore che interrompe l’erogazione di energia elettrica quando viene superata la potenza massima definita dal contratto di fornitura (di norma pari a circa 3,3 kW). Il contatore dell’energia elettrica è di proprietà dell’Enel che è anche responsabile del suo corretto funzionamento; nel caso in cui si ri- scontrassero anomalie nel funzionamento si consiglia di non toccare niente e chiamare immediatamente il numero verde 803 500 per la segnalazione dei guasti. Se scatta l’interruttore del contatore è probabile che: • si stia richiedendo una potenza superiore a quella contrattuale • ci sia un guasto nell’impianto o in uno degli apparecchi elettrici che si stanno utilizzando. Nel caso di prelievo di potenza superiore a quella disponibile in base al contratto, prima di riagganciare l’interruttore del contatore, si può leggere sul display del contatore il messaggio: “DISTACCO IMPOSTO SUPERA POTENZA PER PIÙ DEL …%”che indica in percentuale di quanto si è superato la potenza disponibile, in base al contratto. In questo caso, per evitare il ripetersi dello stacco dell’interruttore, è necessario limitare l’utilizzazione in contemporanea di più apparecchi elettrici. Se, invece, sul display del contatore non appare nulla, è probabile che vi sia un guasto sugli apparecchi o sull’impianto dell’appartamento: è bene consultare un elettricista qualificato. L’interruttore differenziale (salvavita) L’interruttore differenziale, detto anche “Salvavita”, è un sistema di sicurezza che rileva even- tuali dispersioni di corrente dovute a guasti verso terra dell’impianto e/o delle utenze elettriche ad esso collegate. La sensibilità dell’interruttore differenziale installato è stata coordinata con il valore della resistenza di “terra” condominiale a cui fa capo ogni unità immobiliare. L’interruttore differenziale si trova all’interno del quadro generale ed è facilmente riconoscibile per la presenza di un pulsante blu sulla parte alta dell’interruttore; questo pulsante serve per eseguire il test di funzionamento. ATTENZIONE: Per mantenere in efficienza il salvavita è necessario eseguire, almeno una volta al mese, il test di funzionamento; è necessario premere il pulsante contrassegnato dal colore blu ed ottenere lo scatto del salvavita. Tale operazione serve per impedire il bloccaggio delle parti mobili dell’interruttore. SICUREZZA Nella gestione dell’impianto elettrico è utile osservare alcune semplici misure di sicurezza: • Prima di effettuare qualsiasi operazione sui componenti dell’impianto elettrico, assicurarsi di avere disattivato l’interruttore generale all’interno dell’appartamento. Per gli elettrodomestici, inoltre, è bene staccare anche la spina dalla presa di corrente • Per evitare contatti diretti con parti normalmente in tensione, verificare sistematicamente che gli involucri siano integri e chiusi e che i cavi di alimentazione delle apparecchiature utilizzate e le prolunghe siano in buono stato di conservazione • Non continuare ad usare cavi scoperti, ma farli sostituire • Evitare di toccare le tubazioni dell’acqua o del gas o del riscaldamento mentre si eseguono lavori elettrici. Evitare anche di lavorare in un ambiente umido e di toccare elementi elettrici con le mani non asciutte • Non estrarre le spine dalle prese tirando il cavo di collegamento ma impugnare saldamente la spina stessa e sfilarla senza strattoni • Stare attenti alle prolunghe: non lasciate il cavo in modo che qualcuno possa inciamparvi e reciderlo; non lasciare le prolunghe alimentate inutilmente • Non fare mai correre un cavetto sotto un tappeto o in punti del pavimento dove si rischi di calpestarlo. Calpestii ripetuti su cavi non appositamente costruiti possono danneggiare la guaina esterna e successivamente l’isolante primario dei conduttori, creando la possibilità di corto circuiti e pericoli di folgorazione • Se nella casa sono presenti bambini o animali non lasciare le spine inserite nelle prese di corrente quando non risulti indispensabile il funzionamento dell’elettrodomestico. • Non utilizzare apparecchi elettrodomestici (apparecchi illuminanti, lavabiancheria, aspirapolvere, televisori, radio ecc.) che non siano provvisti di un marchio che ne attesti la conformità alle norme (quali IMQ, VDE, UL, N, S, D, NEMA, KEUR, ecc.) e che non abbiano l’autorizzazione di commercializzazione sul mercato europeo attestata dalla marcatura CE (da non confondere con il CE apposto talvolta dai costruttori dell’Estremo Oriente che significa China Export). ATTENZIONE: Se un apparecchio elettrico, mobile o fisso, per un qualsiasi motivo, dovesse prendere fuoco non usate acqua per spegnerlo. Provvedete immediatamente a “spegnere” l’interruttore generale e soffocate l’incendio. Qualora abbiate usato dell’acqua fate verificare l’isolamento delle apparecchiature prima di rimetterlo in funzione. 15 3.3. Impianto idrico e di scarico L’impianto idrico-sanitario della nostra casa è collegato alla rete di alimentazione pubblica attraverso una conduttura principale di adduzione, dove è presente il contatore idrico. All’interno dell’edificio, l’acqua viene poi convogliata lungo una tubazione verticale detta colonna montante. Mediante condutture poste nei muri, l’acqua raggiunge i vari utilizzatori: lavandino, lavabo, bidè, water, doccia... Ogni casa o appartamento, nel caso di condomini e palazzi, ha un rubinetto d’arresto principale in bagno o in cucina: il rubinetto di arresto permette di interrompere l’alimentazione dell’acqua in caso di riparazioni o emergenze. Una volta usata, l’acqua di scarico è convogliata in un impianto di scarico, che può essere costituito da un’unica tubatura o da due tubazioni che dividono le acque bianche (lavandini, lavabi, doccia...) dalle acque nere (WC). Per mantenere l’impianto idrico e di scarico in perfette condizioni è bene seguire alcune semplici regole: 16 • Evitare di scaricare sostanze bollenti (superiori ai 90°C), acidi, sostanze cementanti, sostanze solide di notevole dimensione perché possono danneggiare o chiudere le tubature casalinghe • L’uso eccessivo di sostanze pulenti molto corrosive può, alla lunga, danneggiare l’impianto di scarico • L’uso di detersivi o saponi molto schiumogeni contribuisce ad aumentare l’inquinamento dei corsi d’acqua • Dopo periodi prolungati di inattività è consigliabile far scorrere per alcuni minuti l’acqua da tutti i rubinetti per consentire la fuoriuscita di eventuali impurità contenute nelle tubature per riattivare i sifoni dell’impianto di scarico • Nella pulizia dei sanitari va evitato l’impiego di sostanze abrasive perché possono facilmente danneggiare le superfici • Non usare il water come discarica di prodotti o materiali vari, in quanto potrebbero intasare la tubatura di scarico. Individuare e riparare le perdite Effettuare periodici controlli sullo stato dell’impianto idrico di casa: controllare il contatore d’acqua nel momento in cui tutti i rubinetti sono chiusi. Se il contatore continua a girare è probabile che ci sia una perdita. Tale perdita può venire dai rubinetti, dalla cassetta del water oppure dalle tubature. Controllare se i rubinetti o la cassetta del water hanno una perdita è semplice: • Rubinetti: mettere sotto il rubinetto un piccolo contenitore per qualche ora per rilevare anche minime perdite. • Water: Nella cassetta del water vuotare una boccetta di colorante alimentare. La colorazione delle pareti del water o dell’acqua sul fondo segnalerà l’eventuale perdita. Nel caso in cui la perdita sia nelle tubature, è bene contattare un idraulico per riparare il guasto. Una perdita d’acqua trascurata - oltre ad essere uno spreco - può danneggiare gravemente il proprio appartamento e/o quello dei vicini. La dichiarazione di conformità Come per l’impianto di distribuzione del gas, anche ai fini dell’allacciamento alla fornitura di acqua è necessario presentare la “dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola dell’arte”, “allegato I”, che chi ha realizzato l’impianto è tenuto a sottoscrivere. 3.4. Impianto termico L’impianto termico è l’insieme dei componenti che consentono il riscaldamento dell’abitazione. La legge stabilisce i periodi dell’anno in cui è consentito attivare il riscaldamento. All’interno dell’appartamento la temperatura massima consentita è di 20°C. Per la temperatura minima, invece, non ci sono limitazioni, ma si consiglia di non scendere mai al di sotto dei 15-16°C. Principali componenti dell’impianto termico: Caldaia La caldaia è l’apparecchiatura che trasforma l’energia di combustibili in calore e lo rende disponibile in un circuito contenente acqua o aria che ha la funzione di distribuire il calore negli ambienti ed eventualmente nell’acqua dell’impianto sanitario. È generalmente costituita da un recipiente riscaldato contenente acqua (o altro liquido), che quindi aumenta di temperatura per effetto di un riscaldamento esterno. Come caso particolare, se tale apparecchiatura causa il cambiamento di stato dell’acqua da liquido ad aeriforme, in modo continuo e in condizioni controllate, viene meglio definita generatore di vapore. Annualmente bisogna provvedere alla pulizia della caldaia, tale operazione deve essere eseguita da un tecnico abilitato che rilasciare dichiarazione a lavoro eseguito. Ogni due anni oltre alla pulizia è necessario eseguire la misurazione e il controllo dei fumi espulsi dalla caldaia, detto anche controllo tecnico dell’impianto. Il tecnico che effettua il controllo tecnico dovrà rilasciare un rapporto di controllo, detto anche ALLEGATO G. Libretto di impianto: Tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti per la caldaia devo essere riportati nel libretto di impianto, obbligatorio per tutti gli impianti termici di potenza inferiore ai 35kW. È dovere del proprietario dell’appartamento, o dell’inquilino se si tratta di appartamento in affitto, conservare con cura il libretto di impianto ed accertarsi che il tecnico provveda alla corretta compilazione ad ogni intervento eseguito. Radiatori I termosifoni sono la parte terminale dell’impianto di riscaldamento ed hanno la funzione di cedere calore all’ambiente che li ospita Ad ogni inizio di stagione è bene eliminare l’aria che può formarsi all’interno dei radiatori e/o termoarredi. Per fare ciò è sufficiente svitare leggermente l’apposita valvola di sfiato fino a quando, uscita tutta l’aria, non uscirà l’acqua. Quindi si può chiudere la valvola di sfiato. Termostato Il termostato è un apparecchio elettrico che permette di regolare la temperatura mediante la rilevazione del suo valore nell’ambiente stesso. I termostati elettronici permettono di regolare la temperatura su più livelli e di definire il funzionamento dell’impianto a seconda dell’orario e del giorno della settimana. 17 Risparmio energetico 3.5. È possibile ridurre i consumi energetici e di risorse, l’acqua innanzi tutto, semplicemente cambiando abitudini sbagliate e prestanto attenzione ai luoghi dove viviamo. Migliorare le proprie abitudini in fatto di consumi di energia consente non solo di contribuire alla salute del nostro pianeta ma anche di ottenere un importante beneficio in termini di risparmio economico. Riscaldamento Non far aerare le stanze troppo a lungo. È preferibile far circolare l’aria aprendo completamente le finestre per qualche minuto e poi richiudere le finestre, piuttosto che tenere la finestra socchiusa. In questo modo, infatti, il caldo interno tenderà ad uscire costringendo l’impianto di riscaldamento a lavorare maggiormente. Abbassare le serrande nelle ore notturne per mantenere calda la casa. I vetri, infatti, nonostante abbiano una buona coibentazione termica, sono gli elementi che disperdono maggiormente il calore. 18 Regolare la temperatura a 19-20 gradi a seconda delle esigenze. Per limitare i consumi del riscaldamento fare in modo che la temperatura interna della casa non superi i 20°C. Nel caso in cui in casa si abbia caldo, piuttosto che aprire le finestre per abbassare la temperatura è meglio abbassare la temperatura del termostato ambiente di 1-2°C Tenere chiusa la porta delle stanze e dei locali non utilizzati. Lavatrice e lavastoviglie La lavatrice e la lavastoviglie consumano molta acqua ad ogni lavaggio (fino a 60 litri), indipendentemente dal carico di panni o di stoviglie. È bene, quindi, utilizzare questi elettrodomestici a pieno carico. Si consiglia di privilegiare nell’acquisto le lavatrici e le lavastoviglie che consumano meno acqua. Nel valutare l’acquisto di un nuovo elettrodomestico è bene prestare attenzione alla classe energetica di consumo A+, A, B, C,… la classe A+ indica un minor consumo energetico a parità di prestazioni. Frigorifero Evita frequenti e inutili aperture dello sportello; posiziona l’apparecchio nel punto più fresco della cucina, lontano da fornelli, termosifoni e lascia almeno 10 cm di distanza dal muro per la ventilazione. Televisore, videoregistratore, lettore dvd e computer Ricordati di spegnere gli apparecchi con il pulsante e non solo con il telecomando, gli apparecchi in stand-by continuano a consumare energia. Cerca di tenere acceso un solo apparecchio per tutta la famiglia. Lampade Scegli lampade a basso consumo, soprattutto per gli ambienti in cui la luce rimane accesa più a lungo, permettono di ridurre il consumo di energia dell’80% rispetto alle lampade tradizionali ad incandescenza. Ricordati di spegnere la luce quando non serve. Condizionatore Accendi il condizionatore solo in caso di reale bisogno e regola il termostato su temperature non molto differenti da quella esterna. Lavarsi Fare la doccia anziché il bagno è un abitudine che può far risparmiare molta acqua; se per fare il bagno sono necessari circa 150 litri di acqua, per fare la doccia ne bastano la metà. Rubinetti L’uso dei miscelatori d’aria nei rubinetti e nelle docce riduce il consumo d’acqua senza modificare le proprie abitudini. Si tratta di una piccola aggiunta al proprio rubinetto in grado di miscelare l’acqua in uscita con l’aria. Chi usa il getto d’acqua non percepisce alcuna differenza ma il consumo complessivo d’acqua è inferiore. Si arriva a risparmiare quasi la metà dell’acqua utilizzata. WC Lo sciacquone del water consuma ad ogni getto circa 10 litri d’acqua. Non è però necessario utilizzare sempre questo getto. Per ridurlo è sufficiente porre nella cassetta una bottiglia di plastica da un litro piena d’acqua, priva di etichetta ed ermeticamente chiusa con il tappo, oppure far installare un sistema con doppio pulsante di scarico o regolare il galleggiante dello sciacquone compatibilmente ad una capacità minore di acqua. Rasatura Evitare di lasciare il rubinetto aperto per pulire il rasoio e mentre ci si rade. Chiudete il tappo del lavabo e riempitelo d’acqua fino alla metà per utilizzarla nel risciacquo del rasoio di volta in volta. Si tratta semplicemente di modificare un’abitudine, per il resto nulla cambia alla qualità della rasatura e tantomeno al tempo necessario per radersi. Lavare le stoviglie Per lavare le stoviglie è consigliabile utilizzare una vaschetta dove porre le stoviglie per insaponarle e utilizzare un debole getto d’acqua soltanto alla fine per risciacquarle. Lavare i denti Evitare di lasciare il rubinetto aperto durante le operazioni di lavaggio dei denti. È sufficiente utilizzare il getto d’acqua soltanto due volte: inizialmente sullo spazzolino e successivamente per risciacquare la bocca e lo spazzolino. 19 4.1. Acquistare casa Quando si cerca una casa da acquistare si possono usare i canali ufficiali (agenzie immobiliari) e quelli informali (annunci, cartelli, ecc.). Una volta identificato un alloggio, il potenziale acquirente prende un appuntamento con il proprietario o con l’agenzia per visitarlo. 4 la casa di proprietà 20 Rivolgersi ad un’agenzia può essere una garanzia ma perché questa scelta non si trasformi in un errore è assolutamente necessario per prima cosa accertarsi che sia regolarmente iscritta in camera di commercio, . Per la Legge italiana (n° 39 del 1989), possono esercitare il mestiere di intermediazione immobiliare solo le agenzie iscritte alle Camere di Commercio., secondariamente è necessario stabilire preventivamente e possibilmente per iscritto il compenso, le modalità di pagamento ed i servizi che mi verranno erogati a fronte del pagamento (la percentuale è a libera contrattazione, la media praticata è all’incirca del 3%), eventuali discrepanze tra quanto promesso e quanto erogato può essere motivo di abbassamento del compenso pattuito. Bisogna presentare grande attenzione ai moduli che vengono presentati ed in particolare a quello della “proposta d’acquisto”: e quindi è necessario leggere con molta attenzione tutte le clausole in essi contenute ed accertarsi che gli stessi siano stati depositati presso la camera di commercio, rivolgetevi sempre ad agenzie serie ed è buona norma interpellare più agenzie prima di decidere Se avete dei dubbi rivolgetevi alle associazioni di categoria, alle camere di commercio e/o alle associazioni dei consumatori. Nel caso in cui l’acquirente ha un rapporto diretto con il proprietario, è bene che si rivolga ad una associazione di tutela per avere informazioni ed assistenza. Può essere utile, ad esempio, conoscere il prezzo medio per metro quadro della zona in cui è collocata la casa al fine di valutare se i prezzo richiesto dal proprietario è troppo alto rispetto al valore di mercato. Le verifiche tecniche e legali È indispensabile effettuare alcuni controlli prima di sottoscrivere qualunque impegno ovvero vincolare la definizione del contratto alla verifica e conformità degli stessi. Devono essere svolti i controlli di tipo tecnico: una analisi approfondita dello stato di conservazione dell’appartamento, qualora si tratti di un immobile usato, è una precauzione fondamentale per non ritrovarsi a dover fronteggiare spese improvvise per rimediare a carenze strutturali dell’appartamento. In particolare è importante conoscere la situazione dell’impianto elettrico, idrico, di riscaldamento e del gas, prestando attenzione che si tratti di strutture a norma di legge ovvero l’immobile non lo è e quindi l’eventuale messa a norma sarà a carico dell’acquirente. Bisogna sapere che la vendita avviene sempre a corpo e non a misura, pertanto per conoscere l’esatta metratura è necessario misurare l’appartamento, le misurazioni e la disposizione interna devono corrispondere alle planimetrie catastali e alle concessioni e/o licenze edilizie. Molto importante è la verifica delle informazioni di tipo tecnico, urbanistico e legale sulla casa, come la conformità di ciò che si acquista alle leggi sull’edilizia o l’esistenza di un’ipoteca (attenzione al tipo di eventuale ipoteca, se fosse giudiziale bisogna informarsi presso il tribunale sulla effettivo valore del debito) e . Recandosi all’Ufficio del Catasto, unito alle generalità della persona proprietaria dell’immobile, si può rilevare dal repertorio corrispondente al nominativo, sia le compravendite effettuate, sia eventuali iscrizioni ipotecarie gravanti sull’immobile. attenzione al titolo di provenienza, se l’immobile è pervenuto per donazione ciò può impedire la concessione di un mutuo. È bene farsi documentare dal venditore l’assenza di eventuali debiti nei confronti del fisco. In particolare si potrà verificare che: • per l’IRPEF e le altre imposte dirette, l’inesistenza di eventuali debiti di imposta (relativi all’anno in corso e a quello precedente); • per l’INVIM, imposta di registro e imposta di successione (recentemente abrogata), verificare il pagamento del tributo per eventuali passaggi di proprietà avvenuti nei 5 anni precedenti; • non ci siano controversie in attesa di decisione presso le Commissioni Tributarie o l’Autorità Giudiziaria. Una volta effettuati i necessari controlli e raggiunto un accordo economico tra le parti contraenti, i contratti da sottoscrivere sono due: 1.prima il compromesso, che è una scrittura privata che stabilisce le modalità dell’acquisto; 2.poi l’atto di vendita - o rogito notarile - che è il documento ufficiale di compravendita. Si tratta di operazioni molto complesse, che comportano l’assunzione di precisi impegni da parte dei contraenti, per questo è necessario, qual’ora non ci si sia avvalsi dell’opera di un serio agente immobiliare, essere assistiti da un avvocato o da un notaio di fiducia. Ricodatevi che l’80% delle controversie può essere evitato stipulando un buon preliminare. Il compromesso È il contratto preliminare tra venditore e compratore con cui le parti si accordano sulle modalità della compravendita: esso ha effetti solo 21 obbligatori di premessa di vendita e di acquisto, mentre la proprietà si trasferisce esclusivamente con il rogito notarile. È l’atto fondamentale per cui è estremamente importante che siano specificate nel modo più dettagliato possibile tutte le clausole che saranno inserire nel contratto di compravendita. Devono essere specificati nel compromesso: • dati anagrafici di venditore e compratore; • descrizione più particolareggiata possibile dell’abitazione; • prezzo pattuito, modalità e scadenza di pagamento; • importo e natura della caparra; • dichiarazione del proprietario sull’inesistenza di ipoteche; • dichiarazione del proprietario sulla regolarità edilizia (abitabilità e agibilità); e corrispondenza tra le planimetrie catastali e lo stato di fatto a pena di nullità; • dichiarazione del proprietario sulla regolarità fiscale dell’alloggio; • indicazioni catastali; • Classificazione energetica ovvero impegno da parte del venditore a produrla entro l’atto. • Se ci si è avvalsi dell’opera di un agenzia o meno e se si quale 22 • regolamento e spese condominiali (se si tratta di condominio); • estremi di contratto di locazione (se si tratta di appartamento occupato); • data concordata dell’atto di rogito; • la data di effettiva consegna dell’alloggio. È inoltre da ricordare che, quando sia presente un ipoteca sull’alloggio, nel versare la caparra si dovrà tenere conto del debito residuo Il venditore deve impegnarsi a cancellare il vecchio mutuo in tempo utile, in modo che il compratore abbia il tempo di “accendere” il proprio. Ma è anche possibile, se permesso dall’atto di mutuo precedente, trasferire direttamente il mutuo; ( è assolutamente consigliabile controllare che la banca quando trasferisce il mutuo liberi completamente il vecchio mutuatario da qualsiasi obbligo) in tal caso, il trasferimento viene comunicato direttamente dal notaio alla banca al momento dell’atto, risparmiando così tutte le spese di apertura di un nuovo mutuo. E’ assolutamente importante sapere che il contratto preliminare è un atto che nasce in bollo quindi le marche da bollo (14,62 ogni 100 righe) devono avere data uguale o antecedente a quella dell’atto, deve sempre essere registrato (D.P.R. 131/1986;legge 27/12/2006 N° 296) presso l’agenzia delle entrate pagando le relative imposte (50% per parte). Per una maggiore tutela sarebbe opportuna la trascrizione nelle conservatorie dei registri immobiliari, del compromesso, questa operazione va fatta da un notaio ed ha un costo. Al momento della firma del compromesso, l’acquirente deve pagare una somma (la cosiddetta “caparra”) definita tra le parti, generalmente non inferiore al 10% del prezzo dell’immobile; la quota restante può essere versata in una sola volta o in più rate, fino al saldo, che deve comunque avvenire al momento dell’atto (prestare attenzione perché in caso di versamento in più rate all’atto della registrazione del preliminare cambia l’imposta applicata). La somma versata impegna chi la versa e chi la riceve alla stipula del successivo contratto: se in questo frattempo l’acquirente decide di non comprare più l’alloggio, il proprietario può trattenere la somma ricevuta; se è il proprietario che non vuole più vendere, allora è l’acquirente che ha diritto ad avere indietro una somma pari al doppio della caparra stessa (ulteriori adempimenti dipendono dal tipo di caparra confirmatoria o penitenziale). Nel caso di accesso al mutuo è preferibile pre- vedere la condizione sospensiva nel caso in cui la banca non conceda il mutuo. ovvero preventivamente sottoscrivere una proposta condizionata e procedere alla stipula del preliminare solo dopo aver ottenuto la delibera del mutuo. Il rogito notarile È il contratto di compravendita vero e proprio in cui si sancisce l’avvenuto trapasso di proprietà, che deve essere registrato da un notaio, che è a carico dell’acquirente ed è scelto di diritto da quest’ultimo. Il notaio dovrà effettuare le opportune verifiche, redigere l’atto, calcolare le imposte sulla compravendita e occuparsi della registrazione dell’atto. Dopo aver firmato l’atto e pagato il notaio la nuova casa sarà del nuovo proprietario. Ricordatevi che se vi siete avvalsi dell’opera di un intermediario questi deve essere citato nell’atto come pure il compenso pagato, le responsabilità in caso di dichiarazione mendace sono molto gravose (dichiarazione falsa in atto pubblico, maggior imposta da pagare). Sono previste agevolazioni per chi acquista l’alloggio nel Comune dove ha la residenza. Per poterne usufruire l’acquirente deve dichiarare nell’atto: 1)di non possedere un altro fabbricato nel Comune dove acquisti l’alloggio; 2)che questo sarà utilizzato come abitazione; 3)di non aver già usufruito di queste agevolazioni. L’acquisto di una casa in costruzione Comprare una casa in costruzione può essere un modo per risparmiare. Gli immobili acquistati sulla carta costano generalmente tra il 5 e l’8% in meno. Il motivo è semplice: i costruttori, in questo modo, incassano in anticipo il denaro necessario all’avanzamento dei lavori senza ricorrere al prestito bancario, e, dovendo pagare meno interessi, possono offrire appartamenti a prezzi più convenienti. Per l’acquirente il vantaggio, oltre che nel risparmio, sta nella possibilità di intervenire nel progetto, e quindi, di personalizzarlo. Alcuni accorgimenti permetteranno di non avere problemi: • affidatevi a ditte costruttrici solide che possano offrire garanzie reali. Verificate che non abbiano subito fallimenti, o procedimenti giudiziari, rivolgendovi alla Camera di commercio della vostra città. • Il costruttore deve sempre fornirvi una polizza fideiussoria durante le fasi che intercorrono tra il preliminare ed il rogito per tutte le somme che gli vengono versate e questo a pena di nullità su richiesta dell’acquirente, contestualmente all’atto deve fornirvi una polizza decennale a copertura di eventuali vizi. • Mentre le banche, grazie all’ipoteca, possono vendere all’asta gli immobili già edificati o almeno l’area, gli acquirenti, che hanno dato i soldi ma non sono ancora proprietari (oppure hanno già rogitato, ma l’ipoteca non è stata estinta), perdono tutto o quasi tutto, dato che prima si pagano i creditori “privilegiati” ecco perché la legge a tutela ha imposto la polizza fidejussoria. • Grazie a speciali registri (disponibili presso gli uffici catastali del vostro comune) 23 potete controllare che l’area su cui è costruito l’immobile sia effettivamente di proprietà dell’impresa costruttrice; • Diffidate dei venditori che presentano contratti poco chiari. Verificate che siano descritti nel dettaglio le caratteristiche tecniche delle lavorazioni e i materiali da usare, e i tempi di costruzione e di completamento dei lavori; non versate cifre troppo alte al momento della prenotazione dell’immobile e frazionate i restanti pagamenti non a scadenze fisse, ma alla conclusione delle singole fasi dei lavori. 4.2. Il mutuo Per acquistare un alloggio le spese sono talmente grandi che generalmente è necessario richiedere alle banche un particolare prestito, chiamato mutuo fondiario o semplicemente mutuo: è un contratto per il quale una parte (mutuante) consegna all’altra parte (mutuatario) una data quantità di denaro che quest’ultima si obbliga a restituire in un dato periodo e con il pagamento di rate certe. È in sostanza un finanziamento, legato al bene casa (erogato di norma da una banca o da un istituto di 24 credito) e coperto da un’iscrizione ipotecaria del bene che garantisce il mutuante contro il mancato rispetto del patto di mutuo. Attualmente le normative consentono di erogare un mutuo per acquistare, costruire, o ristrutturare un immobile. Quando il mutuo è chiesto e concesso per case acquistate (o costruite) con lo scopo di adibirle a propria casa primaria si ottengono condizioni di vantaggio per effetto delle incentivazioni praticate dallo Stato o da alcuni istituti di credito. Generalmente, comunque, che raramente viene concesso un prestito ipotecario (garantito quindi dalla casa stessa) che comporti una rata di importo superiore al 30-33% del reddito medio mensile netto. Il prestito che la banca può concedere può arrivare teoricamente fino al 80% del valore dell’alloggio che vuole acquistare: l’entità del prestito varia a seconda della banca (alcune finanziano solo il 50%) e delle garanzie di pagamento che l’acquirente o qualcuno per lui può dare; il resto deve essere anticipato in contanti. In qualche caso si può ottenere un finanziamento maggiore, fino ad avvicinarsi al 100%, se la banca ha la garanzia di essere rimborsata. Il prestito deve essere restituito nel tempo stabilito (a seconda della banca dai 5 ai 40 anni. Se il mutuo è più diluito nel tempo, le singole rate saranno più leggere e graveranno meno nel budget familiare ma ovviamente gli interessi complessivi saranno più alti. La restituzione avviene mediante il pagamento (in genere mensile), entro il termine stabilito, di un certo numero di rate. È tuttavia possibile anche “estinguere” il mutuo prima della scadenza concordata inizialmente con la banca.. La somma restituita alla fine del periodo sarà maggiore dell’ammontare del prestito perché, come per ogni prestito, bisogna pagare un interesse (detto “variabile”, poiché legato alle variazioni del costo del denaro a seconda dell’inflazione o “fisso” che non cambierà più per tutto il periodo del mutuo) che varia, a seconda delle banche, Oltre alle rate periodiche, si devono pagare anche i costi bancari di attivazione del mutuo, se ci si avvale di un mediatore creditizio questi potrebbe richiedere un compenso, controllate sempre che tutte le spese sostenute siano inserite nell’ i.s.c. (norme antiusura, il compenso potrebbe far scattare il tasso d’usura) Nel caso il mutuo venga proposto dall’agenzia immobiliare da cui si acquista l’immobile questo servizio generalmente non ha costi I tassi di mora applicati per i ritardati pagamenti variano da istituto a istituto nell’ambito del 2-3% mese. Essi rappresentano un onere altissimo oltre alla possibilità trascorsi 90 giorni di vedersi revocare il finanziamento La banca garantisce il prestito ipotecando l’alloggio sul quale eroga il mutuo. Ciò significa che se la restituzione del mutuo non avviene nei termini stabiliti, la banca può chiedere la vendita all’asta per recuperare il suo credito, ne consegue che l’acquirente non è realmente proprietario dell’immobile sino a quando non ha pagato (“estinto”) il mutuo e quindi cancellato l’ipoteca. Avvertenze • è preferibile informarsi direttamente su posto, agli sportelli bancari, presso le agenzie immobiliari specializzate anche in questo campo, società finanziarie specializzate, magari con l’assistenza di una associazione di consumatori e/o di categoria sarebbe opportuno, prima di decidere, visitare almeno 4 banche o finanziarie, stando però attenti alla serietà di quest’ultime; • tenendo conto che a dispetto degli slogan sulla trasparenza delle banche (o le finanziare) sono disponibili alle solite ov- vie spiegazioni che riguardano i tassi (fissi o variabili), i criteri di valutazione dell’immobile, la durata del mutuo e cosi via, ma normalmente non sono disponibili alle richieste di consultare preventivamente le condizioni del contratto. I fogli informativi e i contratti sono indispensabili per conoscere le diverse possibilità e le caratteristiche del finanziamento, essi forniscono elementi certi per calcolare costi e oneri e per raffrontare le proposte tra loro; • la richiesta del mutuo è una procedura molto complessa: richiede la presentazione della planimetria (mappa) della casa, una copia dell’atto d’acquisto, copia della polizza assicurativa, lo svolgimento di una perizia tecnica da parte di un tecnico incaricato dalla banca i cui costi sono a carico dell’acquirente, la stipulazione del contratto di un mutuo mediante atto notarile i cui costi sono sempre a carico dell’acquirente. Per questi motivi non conviene chiedere mutuo per cifre piccole (inferiori ai 25 mila euro) per le quali potrebbe essere più conveniente un prestito personale. • Ottenere un mutuo non è facile neanche per i cittadini italiani, soprattutto se non hanno un lavoro dipendente. La banca prima di concedere un mutuo valuta la capacità di rimborso del cliente: richiede la busta paga, la dichiarazione dei redditi e una garanzia reale, cioè un bene da offrire in caso di mancata restituzione del prestito. • Normalmente le banche non concedono mutui a persone che abbiano il passato non onorato puntualmente i loro impegni finanziaria anche per cifre ridicole (ess. Mancato pagamento o ritardato di piccole rate 50/100,00 per acquistare lavatrice o altro bene) diffidate quindi da chi vi propone di cancellare queste situazioni dietro il pagamento di un compenso. • Prestare molta attenzione alle garanzie assicurative richieste dalle banche, alcuni istituti richiedono polizze vita con pagamento anticipato di tutto il premio, in genere 10/15.000,00 magari con prestito personale o aumento dell’importo mutuato per il pagamento, questa condizione anche se di sicura garanzia per il debitore oltre che per il creditore non è obbligatoria ma spesso il rifiuto di stipularla comporta il diniego del finanziamento da parte dell’istituto oltre a vanificare di fatto la possibilità (prevista per legge) di poter cambiare liberamente istituto perché i costi supererebbero i benefici. 25 Il termine comunemente usato, “affitto”, non è tecnicamente corretto ma nel comune parlare indica le ipotesi in cui una persona gode della disponibilità di un immobile verso il pagamento di una somma di danaro al proprietario di tale immobile. Nel prosieguo verrà usato il termine corretto, locazione, e si tenterà di tratteggiare, senza pretese di completezza ma con l’intento di fornire indicazioni pratiche, la disciplina che regolamenta la locazione a scopo abitativo. 5 la casa in affitto 26 In ogni città Agenzie Immobiliari propongono in affitto alloggi e nella generalità dei casi è attraverso questo canale che i proprietari di immobili e i futuri inquilini entrano in contatto. Chi si rivolge ad un’agenzia normalmente deve pagare i costi per l’intermediazione: generalmente la cifra richiesta dall’agenzia è pari al valore di due mensilità di canone delle quali una a carico dell’inquilino ed una a carico del locatore. Conviene che il potenziale inquilino si informi preventivamente su quanto l’agenzia farà pagare le proprie prestazioni. Nel caso ci si appoggi ad un agente immobiliare è molto importante: • accertarsi che l’agente sia iscritto alla Camera di Commercio, al Ruolo Mediatori e Agenti Immobiliari; • definire con precisione percentuale e modalità di pagamento della provvigione (che non è dovuta se l’agente non è iscritto al ruolo); • definire con precisione i costi di eventuali interventi aggiuntivi (misurazioni di superfici, visure catastali, verifiche impianti). I proprietari che non ricorrono alle Agenzie espongono direttamente cartelli in luoghi pubblici o pubblicano annunci sui quotidiani, soprattutto quelli locali, e sulle riviste specializzate. In questo caso non vi saranno diritti di agenzia da pagare. Il contratto di locazione 5.1. di immobili adibiti ad uso abitativo Il contratto di locazione ad uso abitativo è un contratto con il quale una parte (il locatore) si impegna con un’altra parte (il conduttore o locatario) a consentirgli il godimento di un immobile per un certo periodo di tempo a fronte del pagamento di un determinato corrispettivo in danaro (canone di locazione). Nel contratto, tra le altre cose, vengono definiti: • la durata; • l’entità, le scadenze e le modalità di pagamento del canone di locazione; • l’obbligo di preavviso in caso di recesso dal contratto da parte del conduttore. La fase di trattative per la stipula (o il rinnovo) di un contratto di locazione è molto importante: sono previsti, in effetti, vari tipi di contratto che rispondono a diverse esigenze del locatore e del conduttore e che trovano la propria disciplina nella Legge (legge n.392/1978 e legge n.431/1998), nelle Convenzioni Nazionali (recepite in Decreti Legge) e negli Accordi Territoriali. In particolare gli Accordi Territoriali di riferimento,- il cui testo può essere reperito presso i Comuni o presso le organizzazioni rappresentative sia degli inquilini che dei proprietari-, rivestono particolare importanza pratica, come vedremo, per la disciplina del contratto ed è opportuno siano noti tanto al futuro locatore quanto al futuro conduttore per una scelta consapevole sulla tipologia di contratto da stipulare. 5.2. Diritti e obblighi di conduttore e locatore Sottoscrivendo un contratto di locazione l’inquilino s’impegna a: • non far uso diverso dell’alloggio da quello di civile abitazione, • pagare la quota del canone alle scadenze concordate, • provvedere alla manutenzione ordinaria dell’immobile a proprie spese (ad es. imbiancare le pareti, far fare i controlli periodici alla caldaia) Viceversa il locatore si impegna a : • fornire indicazione specifica delle spese per oneri accessori (portierato, acqua, pulizie condominiali, riscaldamento), mettendo a disposizione i documenti giustificativi ogni qualvolta venga richiesto; • dar modo all’inquilino di esprimere il proprio voto, in luogo del proprietario, nelle assemblee di condominio che riguardino spese e modalità di gestione del servizio di riscaldamento, • dar modo all’inquilino di partecipare, senza diritto di voto, alle assemblee con- dominiali chiamate a deliberare su modifiche ad altri servizi comuni, • restituire al termine del contratto, verificato lo stato dei locali, il deposito cauzionale di massimo tre mensilità oltre agli interessi legali maturati, • sostenere il 50% delle spese di registrazione del contratto • garantire l’inquilino contro eventuali pretese o diritti avanzati sull’immobile da terze persone. Prima di stipulare il contratto il locatore deve fornire al futuro conduttore: • le certificazioni di abitabilità e agibilità dell’alloggio • le certificazioni della conformità degli impianti (gas, elettricità) alle norme vigenti È importante che il futuro conduttore si informi se il canone di locazione comprende le spese per le utenze (acqua, luce e gas) e le spese condominiali, per rendersi conto se il costo dell’appartamento è effettivamente sostenibile. È consigliabile informarsi sul tipo di impianto di riscaldamento dell’appartamento, che può essere autonomo (soltanto per il proprio alloggio) o centralizzato (comune per tutto il condominio). 27 Tipologie di contratti di locazione ad uso abitativo 5.3. La Legge che disciplina i contratti di locazione ad uso abitativo è la Legge n. 431 del 1998. La normativa in vigore consente quattro diversi tipi di contratti: il contratto a canone libero, il contratto a canone concertato, il contratto di locazione di natura transitoria, il contratto per studenti universitari. 1.Il contratto a canone libero (art.2 comma 1 legge 431/1998) ha una durata obbligatoria minima di quattro anni con rinnovo automatico per altri quattro anni mentre il canone di locazione è lasciato alla libera determinazione delle parti. La forma è obbligatoriamente scritta. 2. Il contratto a canone concertato (art.2 comma 3 legge 431/1998) ha una durata obbligatoria minima di tre anni oltre a due anni di rinnovo automatico ed il canone di locazione viene determinato, in accordo tra i sindacati degli inquilini e le asso28 ciazioni delle proprietà, attraverso gli Accordi Territoriali. La forma, obbligatoriamente scritta, è quella prevista dal prototipo contrattuale fornito dagli Accordi Territoriali. Il testo degli Accordi Territoriali di riferimento e le tabelle per i valori prestabiliti possono essere reperiti presso gli Uffici del Comune o presso le sedi delle organizzazioni sindacali degli inquilini e della proprietà. Rinviando alla verifica del singolo Accordo Territoriale e semplificando ai presenti fini espositivi il procedimento per la determinazione del canone , si può dire che ogni Comune è suddiviso in zone di ubicazione e per ogni zona sono state determinate “fasce e sub-fasce di oscillazione” del canone, ovvero valori minimi e massimi entro i quali, in funzione delle caratteristiche nonché delle dotazioni infrastrutturali, delle categorie e classi catastali, il canone può essere determinato nell’accordo delle parti. Il canone così determinato è un vero e proprio canone legale e quindi ogni patto che stabilisca un corrispettivo eccedente quella misura è nullo e dà diritto di ottenere la restituzione delle somme pagate in eccedenza. Per questo tipo contrattuale sono inoltre previste particolari agevolazioni fiscali sia per i pro- prietari che per gli inquilini. Entrambi i contratti descritti (a canone libero e a canone concertato) prevedono che alla prima scadenza (rispettivamente al 4° e 3° anno), il locatore possa negare il rinnovo automatico (diniego di rinnovo) solo per specifiche motivazioni elencate all’art.3 della Legge n.431/1998 (ad es. per esigenze necessità abitative o non abitative proprie o di parenti, per eseguire lavori di ristrutturazione,per poter procedere alla vendita dell’alloggio). In tali casi il locatore dovrà inviare all’inquilino, almeno sei mesi prima della scadenza del primo periodo “diniego motivato al rinnovo del contratto” a mezzo lettera raccomandata. L’inquilino, viceversa, può recedere in qualsiasi momento dal contratto, per gravi motivi (ad esempio: problemi lavorativi, di salute, ecc.) con preavviso di almeno sei mesi. La disdetta va comunicata tramite lettera raccomandata. 3. Il contratto di natura transitoria (art.5 Legge 431/1998) ha una durata minima di un mese e una massima di diciotto mesi e prevede sempre la dichiarazione della causa di transitorietà. Il locatore ha l’onere di confermare, prima della scadenza del contratto, i motivi della transitorietà a mezzo raccomandata indirizzata al conduttore, pena la riconduzione del contratto transitorio ad un contratto di quattro anni più quattro di rinnovo. La forma, obbligatoriamente scritta, è quella prevista dal prototipo contrattuale fornito dagli Accordi Territoriali di riferimento. 4. Il contratto per studenti universitari può essere applicato solo nei Comuni sede di Università o di corsi distaccati o nei Comu- ni. Ha una durata minima di sei mesi ed una massima di tre anni e si rinnova automaticamente per un uguale periodo di tempo salve le ipotesi di diniego di rinnovo per il locatore e di disdetta per il conduttore disciplinate come per il contratto a canone concertato. La forma, obbligatoriamente scritta, è quella prevista dal prototipo contrattuale fornito dagli Accordi Territoriali di riferimento. Il canone è definito dagli Accordi Territoriali di riferimento con le stesse modalità previste per i contratti a canone concertato. Sono previste agevolazioni fiscali, tanto per il conduttore quanto per il locatore. La Legge 431 del 1998 oggi prevede che, per i contratti stipulati nella vigenza delle precedenti leggi (equo canone, patti in deroga, ecc.) valga le relativa disciplina fino alla scadenza dei contratti in corso. Dopo la loro scadenza naturale, tutti i “vecchi contratti” che non saranno disdettati si trasformeranno in contratti di 4 anni rinnovabili automaticamente per altri 4; I patti contrari alla legge (art. 13 L. 431/1998) La legge sulle locazioni consente pochi margini di libertà contrattuale ed al contrario offre un disciplina stringente e precisa la cui violazione, generalmente, implica la nullità della clausola difforme e l’automatica sostituzione della stessa con la previsione normativa (etero integrazione del contratto). La forma, obbligatoriamente scritta, è quella prevista dal prototipo contrattuale fornito dagli Accordi Territoriali di riferimento. • non è valida una durata inferiore ai 4 anni per i contratti di tipo libero e inferiore ai 3 anni per quelli concertati; • sono nulli ogni scrittura o impegno che obbligano l’inquilino a pagare un affitto superiore a quello indicato nel contratto scritto e registrato; • è nulla ogni clausola che preveda un canone superiore a quello definito negli accordi sindacali per i contratti concertati, quelli transitori per le aree metropolitane, e quelli per studenti; • è nulla ogni clausola che comporti un aggravio di obblighi economici per l’inquilino come l’accollo di lavori straordinari, penali, interessi, deposito cauzionale eccedente le 3 mensilità ed improduttivo; infatti, è illegale richiedere il pagamento di una somma “in nero” oltre a quanto stabilito dal contratto d’affitto con le giustificazioni più varie: acquisto di mobili o for29 niture varie, pagamento maggiorato per alloggio già arredato (la legge prevede al massimo il 30% in più rispetto all’equo canone), etc. • i contratti uso foresteria non possono essere più stipulati, non rientrando in alcuna delle fattispecie disciplinate: se non viene disdetto il contratto alla sua scadenza, viene automaticamente trasformato in uno a canone libero (4+4). In tutti questi casi e nelle altre ipotesi di nullità è possibile per l’inquilino ricorrere al Giudice per richiedere una pronuncia che accerti la nullità e condanni il proprietario alla restituzione di quanto percepito in eccedenza. Disciplina comuni ai contratti di locazione 5.4. Registrazione del contratto A partire dal primo gennaio 1999, tutti i contratti, per essere validi, devono essere obbligatoriamente scritti. Per i prossimi anni, fin 30 quando avranno vigore rapporti di locazione sorti prima del 30 dicembre 1998, ci saranno ancora situazioni contrattuali di locazione cui non corrisponde un formale atto scritto. Quanto al contenuto del contratto, ci sono in commercio (presso i sindacati degli inquilini, le grosse cartolerie o nei negozi di materiale per ufficio), moduli prestampati che devono essere compilati ed integrati con i dati specifici del contratto. I contratti devono essere registrati presso l’Ufficio del Registro (Imposte dirette) entro 30 giorni dalla stipula, previa compilazione e poi pagamento del cosidetto modello F23 (modulo reperibile in Posta o in Banca). L’imposta di registro per un canone di locazione a canone libero è pari al 2% annuo del canone e le spese, come già abbiamo detto, sono suddivise in parti eguali tra proprietario e inquilino. L’imposta di registro può essere pagata alternativamente in quote da versarsi ogni anno oppure in un’unica soluzione, per l’intero periodo del contratto di locazione; in quest’ultimo caso si può usufruire di una detrazione fiscale. Nel caso in cui il contratto venga registrato in ritardo vi sono delle sanzioni pecuniarie da pagare. In caso di mancata registrazione del contratto, poiché sia l’inquilino che il proprietario hanno tale obbligo, possono entrambi incorrere nella sanzione da parte dell’amministrazione finanziaria, che varia dal centoventi al duecentoquaranta per cento dell’imposta dovuta. Anche le eventuali variazioni agli originali accordi contrattuali devono essere scritte e sono soggette a registrazione. La comunicazione di “cessione di fabbricato”. L’art.7 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza stabilisce che chiunque ceda il godimento o la proprietà si un immobile o ospiti a qualsiasi titolo un immigrato, anche se parente o affine, deve darne comunicazione scritta, entro 48 ore, alle autorità locali di pubblica sicurezza, presso il commissariato di zona o la questura. L’obbligo di segnalazione il cedente/ proprietario. La segnalazione deve essere fatta per iscritto, mediante la compilazione dell’apposito modulo di denuncia predisposto dal Ministero degli Interni (“comunicazione di cessione del fabbricato”) e deve riportare le generalità complete del cedente e del cessionario. Deve essere inoltre indicata l’esatta ubicazione dell’immobile e il motivo dell’ospitalità o della cessione. Il modulo deve essere consegnato ad una stazione di Polizia o di Carabinieri e viene rilasciata ricevuta dell’avvenuto deposito. La violazione dell’obbligo di segnalazione è punita con una sanzione amministrativa. Deposito cauzionale (“caparra”) Alla firma del contratto, a garanzia dell’integrità dell’immobile, l’inquilino normalmente versa al proprietario una somma chiamata cauzione che per legge non può superare le tre mensilità di affitto; è obbligatoriamente produttiva di interessi legali che vanno corrisposti all’inquili- no alla fine di ogni anno. Può essere sostituita da una fideiussione bancaria o assicurativa per l’importo concordato, ma in questo caso non vengono corrisposti interessi. La caparra viene restituita al momento del rilascio dell’immobile previa verifica da parte del proprietario dello stato dell’immobile: infatti, il proprietario può trattenere in tutto o in parte la cauzione qualora l’immobile abbia subito dei danni imputabili all’inquilino. La cauzione non può essere trattenuta in conto pigioni. Pagamento del canone di locazione L’affitto deve essere pagato nel modo ed entro il termine stabilito in contratto. In caso di mancato pagamento, decorsi 20 giorni dalla scadenza del termine, qualora l’importo non pagato superi l’importo di una mensilità, il proprietario può chiedere la risoluzione del contratto per morosità innanzi al Giudice (più sotto alla voce “Sfratto”). All’atto del pagamento è opportuno procurarsi un documento scritto a prova dell’avvenuto adempimento; può trattarsi di ricevuta proveniente dal proprietario riportante il nome di chi paga, il nome di chi riceve i soldi, l’importo pagato, la causale (per esempio “pagamento affitto giugno 1998”), la data e la firma di chi riceve i soldi. Se i pagamenti avvengono tramite banca fa fede la documentazione bancaria, se avvengono tramite Posta (vaglia postale,bollettino postale) farà fede la relativa ricevuta dell’Ufficio Postale. È sempre opportuno essere in grado di dimostrare la regolarità del pagamento attraverso documento scritto. In corso di contratto aumenti del canone possono essere chiesti dal proprietario esclusivamente per due motivi: per le spese di manutenzione straordinaria da lui sostenute e documentate (aumento non superiore ad una cifra pari al 10% delle stesse) oppure per l’adeguamento annuale alle variazioni dell’indice ISTAT (un indice con cui si rileva l’aumento del costo della vita). Le spese Oltre al canone l’inquilino è tenuto pagare le eventuali spese condominiali e spese per le utenze, se i contratti sono a nome del proprietario. L’inquilino deve provvedere al pagamento entro due mesi dalla richiesta del proprietario, sempre salvo il suo diritto di verificare tutta 31 la documentazione che giustifica la richiesta avanzata. Il mancato pagamento per un importo pari a due mensilità del canone, legittima il proprietario ad intimare la sfratto per morosità. Le spese condominiali ordinarie solitamente comprendono il riscaldamento (se centralizzato), il servizio di pulizia delle parti comuni, i consumi di luce per le parti comuni, l’ eventuale ascensore, i consumi di acqua e in generale tutti i consumi che si verificano per la normale gestione e fruizione del condominio. Le spese condominiali vengono deliberate (discusse e decise) dai condomini (cfr precedente capitolo….) in via di “bilancio preventivo” all’inizio dell’esercizio annuale e ridiscusse e deliberate alla fine dell’esercizio d’anno in sede di bilancio consuntivo, per verificare la congruenza delle spese preventivate e gli eventuali conguagli (restituzioni o aggravi di spesa). Il proprietario o l’amministratore condominiale comunicheranno all’inquilino gli importi e le scadenze di pagamento. La spesa per le utenze domestiche (luce, gas, telefono) consiste in un canone fisso bimestrale ed una quota variabile che dipende dai propri consumi. Le spese straordinarie sono sempre a carico 32 conduttore, la durata della sublocazione e i vani locati. La sublocazione segue la disciplina prevista per la locazione. Ne consegue che l’autorizzazione alla sublocazione totale o parziale deve risultare da atto scritto. La sublocazione attuata senza autorizzazione configura un grave inadempimento e può determinare la risoluzione del contratto di locazione. La durata della sublocazione non può mai superare la durata della locazione principale. La cessazione del contratto principale determina automaticamente la cessazione del contratto di sublocazione. esclusivo del proprietario. Divieto di sublocazione La cessione del godimento dell’immobile a titolo oneroso da parte dell’inquilino a favore di un terzo è detta sublocazione. La sublocazione totale dell’immobile è vietata senza il consenso del proprietario. Salvo patto contrario, la sublocazione parziale è possibile ma l’inquilino deve comunicare al proprietario a mezzo raccomandata le generalità del sub- Al proprietario non può mai essere opposta la vigenza del contratto di sublocazione e in caso di esecuzione forzata di rilascio (di cui più sotto ci occuperemo specificamente) il subconduttore subirà l’azione senza poter opporre la vigenza e la validità del contratto di sublocazione. La successione del contratto Il soggetto al quale il contratto è intestato in qualità di conduttore può cambiare nel corso del contratto: tale cambiamento è defi- nito successione del contratto (art.6 Legge 392/78). La successione si verifica, in caso di morte del conduttore, a favore del coniuge, degli eredi e dei parenti e affini con cui abitualmente convive. In caso di separazione giudiziale, di scioglimento del matrimonio o di cessazione degli effetti civili dello stesso, nel contratto di locazione succede l’altro coniuge se il diritto di abitare nella casa familiare gli sia stato attribuito dal Giudice. In caso di separazione consensuale o di annullamento del matrimonio la successione si verificherà a favore del coniuge per il quale si è convenuto. Il proprietario nulla può opporre alla successione così regolata. È possibile che nel corso del contratto muti la proprietà dell’immobile ad esempio per vendita, per morte del proprietario, per l’intervenuto fallimento del proprietario: le vicende che colpiscono la proprietà dell’immobile non influiscono sulla vita del contratto di locazione che procederà regolarmente secondo la sua disciplina come sopra tratteggiata. Tuttavia, in caso di vendita dell’abitazione locata, l’inquilino ha diritto di prelazione su altri acquirenti a parità di prezzo. • La legge 431 non si applica agli alloggi di edilizia residenziale pubblica; • È previsto un aggravio dell’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) sulle abitazioni che risultano sfitte e per le quali non risultino contratti registrati negli ultimi 2 anni: è una misura tesa a favorire il ritorno degli alloggi sul mercato dell’affitto; • Se il contratto non è registrato non è valido per dimostrare di avere un alloggio idoneo al fine di ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno; 5.5. Lo sfratto Lo sfratto è un termine che comunemente è usato per indicare le attività poste in essere dal locatore nei confronti del conduttore per rientrare nella disponibilità dell’immobile locato e che sono disciplinate dal Codice di Procedura Civile: • Art. 657, intimazione di licenza e di sfratto per finita locazione. Con il primo atto (licenza) il locatore intima al conduttore, prima della scadenza del contratto, di rilasciare l’immobile alla scadenza con- cordata, procurandosi con anticipo lo strumento giudiziario (convalida di sfratto) per liberare forzatamente l’immobile nel caso in cui il conduttore tardi a farlo. Con il secondo (sfratto) il locatore agisce una volta scaduto il contratto, quando il conduttore tarda a liberare l’immobile, per procurarsi lo strumento per procedere alla liberazione forzata. • Art. 658, intimazione di sfratto per morosità. Il locatore agisce per ottenere la liberazione dell’immobile perché il conduttore non ha pagato il canone di locazione, chiedendo al Giudice di convalidare lo sfratto Con riferimento alla prima delle due ipotesi (licenza/sfratto per finita locazione) i presupposti, che il locatore procedente dovrà provare al Giudice, sono: 1.La scadenza del contratto (dopo otto anni per i contratti liberi, dopo cinque anni per i contratti concertati, alle singole scadenze previste negli accordi locali per i contratti transitori e per studenti) e il regolare invio del diniego di rinnovo automatico; 33 2.L’invio di diniego di rinnovo automatico alla prima scadenza (dopo il primo quadriennio per i contratti liberi, dopo tre anni per quelli concertati, non è prevista tale ipotesi per i contratti brevi) per le sole motivazioni previste dalla legge all’art.3 della Legge n.431/1998 e nel rispetto della procedura prevista per la comunicazione al conduttore. Con riferimento alla seconda ipotesi (sfratto per morosità) il locatore si limiterà a dichiarare la morosità (il mancato pagamento di uno o più canoni mensili) al Giudice mentre sarà onere del conduttore chiamato in giudizio dimostrare di aver pagato. Innanzi al Giudice l’inquilino moroso, dichiarando la propria volontà di pagare ma lamentando difficoltà economiche, potrà chiedere termine per regolare i pagamenti. Nella stessa sede il Giudice, concedendo termine dilatorio massimo di tre mesi, liquiderà le spese giudiziali a carico dell’inquilino moroso a favore del locatore, fissando la data per l’udienza nella quale si verificherà il pagamento dei canoni arretrati, di quelli nel frattanto scaduti e delle spese. Se il conduttore non si presenta o non intende pagare, lo sfratto è immediatamente convalidato. 34 Lo sfratto è del pari convalidato se, all’udienza di verifica, l’inquilino non dimostra di aver pagato. Diversa è l’ipotesi in cui il conduttore realizzi condotte tali per cui il contratto preveda la risoluzione per inadempimento; ad esempio l’inquilino subloca l’immobile pur essendovi impedito dal contratto. In tutti i casi di inadempimento grave, causa di risoluzione del contratto, il locatore potrà dare avvio ad un vero e proprio procedimento per ottenere una pronunzia del Giudice che dichiari la risoluzione del contratto di locazione per inadempimento. La fase detta “esecutiva” è comune a tutte le ipotesi in cui il locatore abbia ottenuto una pronunzia del Giudice (ordinanza o sentenza) e consta di una serie di attività poste in essere con l’ausilio dell’Ufficiale Giudiziario incaricato dal Tribunale, ed eventualmente anche della Forza Pubblica (Polizia, Carabinieri), che culminano, in mancanza di rilascio spontaneo dell’immobile, con l’espulsione forzata dell’inquilino (art. 608 e seguenti del Codice di Procedura Civile). Vista la congiuntura economica persistente, il Governo ha prorogato per tutto il 2011 il prov- vedimento di “blocco degli sfratti” già vigente dal 2008. Il “blocco” si applica esclusivamente negli sfratti per finita locazione nei Comuni ad alta densità abitativa, a favore di inquilini che versino (una autocertificazione inviata a mezzo raccomandata al locatore o fatta all’ Ufficiale Giudiziario) in condizioni economiche disagiate o che siano in condizioni soggettive di rilevanza sociale (famiglie numerose o con componenti anziani, portatori di handicap, malati terminali, disoccupati e cassaintegrati etc.). In caso di contestazione il conduttore dovrà provare quanto dichiarato. Si ricorda che vi sono conseguenze penali per le autocertificazioni mendaci. La procedura, sia nella fase giudiziale (prima della pronunzia del Giudice) sia nella fase esecutiva, resterà bloccata per massimo di sei mesi (diciotto in casi particolarmente rilevanti e a discrezione del Giudice). Il canone da pagarsi al locatore è automaticamente aumentato del 20% del suo valore e i locatori godono di benefici fiscali per i canoni così percepiti. Nel corso della sospensione, in caso di intervenuta morosità del conduttore, questi decade dal beneficio. 6.1. 6 l’attestazione di idoneità abitativa / igienico sanitaria Cos’è? Il certificato di idoneità alloggiativa è un documento che attesta che l’abitazione è in buone condizioni, salubre e idonea a viverci. Idoneo significa adatto allo scopo di abitarci; questa attestazione tiene conto di diversi fattori quali la grandezza della casa, la luminosità e l’altezza delle stanze, ovvero del rispetto di tutti parametri igienico-sanitari previsti dalla legge in vigore. Non vengono considerati adatti per viverci magazzini, garage o luoghi malsani in genere. Il certificato di idoneità alloggiativa attesta inoltre il numero di persone che possono vivere nella stessa unità abitativa. 6.2. Quando è richiesta? Il certificato di idoneità alloggiativa viene richiesta per diverse procedure amministrative relative al soggiorno di cittadini stranieri non comunitari, in particolare per i ricongiungimenti familiari e per la carta di soggiorno e per la coesione familiare, è prevista e talora espressamente richiesta anche per la stipula del contratto di soggiorno collegato al contratto di lavoro. 6.3. Come procedere Di norma è il comune dove è situato l’alloggio a rilasciare il certificato di idoneità alloggiativa. Presso gli uffici di relazione con il pubblico (URP),e il Servizio Immigrazione del Comune di Venezia, è possibile informarsi su tutta la documentazione che è necessario consegnare ai fini dell’ottenimento del certificato. I principali documenti che vengono richiesti sono: - permesso di soggiorno - planimetria dell’alloggio (dalla quale sia possibile ricavare la metratura) - atto che attesti il diritto di godimento dell’alloggio (certificato di proprietà, contratto di locazione, contratto di comodato, oppure dichiarazione di ospitalità, nel caso il richiedente sia un collaboratore famigliare che convive con il datore di lavoro. Successivamente alla richiesta di rilascio del certificato, è possibile che l’ente comunale provveda ad un sopralluogo presso l’abitazione per la quale è stata richiesta l’idoneità in caso di mancanza del certificato di abitabilità /agibilità. 35 7.1. Il condominio Si definisce “condominio” un edificio la cui proprietà è di due o più persone. La porzione appartenente al singolo condomino è detta “esclusiva”, mentre le parti di edificio e gli impianti che non si trovano all’interno delle proprietà esclusive e non appartengono in ai singoli condomini sono dette “parti comuni”. Nella maggioranza dei casi l’edificio del condominio ha destinazione ad uso di civile abitazione, per uffici e/o studi professionali. Pertanto nei rispettivi appartamenti è consentita l’attività inerente alla destinazione approvata purché regolarmente autorizzata. 7 vivere in condominio 36 7.2. Il regolamento Ogni Assemblea dei Condomini (cioè comproprietari) stabilisce liberamente le proprie regole interne: è quindi importante informarsi su quali sono queste regole quando ci si trasferisce in una nuova casa. Generalmente un regolamento di un condominio contiene le seguenti norme: • È vietato tenere in qualsiasi locale, di proprietà esclusiva o comune, animali di qualsiasi genere; • È vietato gettare immondizie, pezzi di carta, mozziconi di sigarette o altro dalle finestre, sulle scale, sui pianerottoli, nei corridoi, nei cortili ed in altri spazi coperti o scoperti; • È vietato depositare materiale sulle terrazze; è consentito soltanto collocare vasi di fiori purché assicurati contro il pericolo di cadute e appoggiati su recipienti che impediscano lo stillicidio; • Prima delle ore 8.00 e dopo le ore 22.00 è vietato suonare, ballare e cantare salvo il consenso di tutti i vicini e di far funzionare apparecchi radio, televisori e giradischi ad alto volume. Prima e dopo le stesse ore non sono consentiti giochi o lavori rumorosi negli spazi comuni e negli appartamenti; • È vietato esporre panni o indumenti alle finestre o terrazze che danno sulla pubblica via o di battervi tappeti. È anche vietato installare corde o altri sostegni all’esterno dei davanzali delle finestre o dei parapetti delle terrazze per stendervi biancheria o vestiario. Il bucato può essere steso all’interno delle terrazze degli appartamenti; • I tappeti delle camere da letto possono essere battuti dalle finestre o terrazze interne dalle ore 8.00 alle ore 10.00 nei mesi da settembre a marzo e dalle ore 7.00 alle ore 10.00 nei mesi da aprile ad agosto; • È vietato installare antenne televisive proprie: vanno usate quelle condominiali; • È vietato apporre targhe o cartelli indicatori senza il preventivo consenso dell’Amministratore e del Consiglio dei condomini; • È vietato lasciare immondizie, seppure contenute in recipienti, all’esterno delle porte o in altro luogo comune. Esse dovranno essere depositate (chiuse in sacchi di plastica) nell’apposito contenitore; • È vietato lasciare aperto il portone d’ingresso onde evitare l’accesso a persone indesiderabili e la dispersione di calore durante la stagione invernale; • È vietata la sosta di autoveicoli, biciclette, carrozzine ed altri mezzi nelle parti comuni coperte e scoperte, riservate al passaggio di tutti i condomini; • È vietato il lavaggio di auto e motocicli negli spazi comuni coperti e scoperti. I genitori sono responsabili del comportamento dei figli, i quali pertanto dovranno essere sensibilizzati sulla necessità di mantenere un contegno corretto e rispettoso, senza gridare o provocare altri rumori che arrechino disturbo ai condomini. Ciascun condomino è tenuto a: • Comunicare per iscritto all’Amministratore il proprio domicilio; • Comunicare la cessione della proprietà. Il condomino subentrante, oltre agli obblighi dell’art. 63 del Codice Civile, è tenuto a comunicare subito per iscritto all’Amministratore le proprie generalità e domicilio e gli estremi del contratto di compravendita; • Il condomino proprietario dovrà comunicare all’Amministratore entro 10 giorni gli estremi del contratto di locazione stipulato; • se fra condomini dovessero sorgere contrasti o lagnanze, gli interessati dovranno sempre rivolgersi all’Amministratore. I reclami dovranno essere fatti per iscritto e firmati. dovuta al loro carattere cavilloso e astratto, la miglior cosa da fare è stabilire un rapporto corretto e umano coi vicini di casa, attenersi alle norme del vivere civile (comprese le consuetudini del luogo in cui si è venuti ad abitare) e del buon senso. Nei casi in cui invece si verifichino infrazioni gravi, che comportano un reale danno, ci si deve rivolgere senza indugio all’amministratore del condominio e alle autorità competenti. Nella realtà dei fatti, le norme condominiali sono ben poco conosciute e ancor meno rispettate. La loro infrazione è la causa più frequente delle liti fra vicini di casa. Data la difficoltà ad applicarle e a farle applicare, spesso 37 numeri utili VENEZIA Sportello unico per l’immigrazione della Prefettura di Venezia Tel. 041 2586733 PA D O VA Cisi - Centro informazione e servizi per immigrati Tel. 049 8205363 URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico Comune di Padova Tel. 049 8205572 Sindacato Inquilini -ANIA Tel. 049 761617 Sindacato Inquilini - Unione Inquilini Tel. 049 617672 Sindacato Inquilini - SICET Tel. 049 663609 Servizio Immigrazione e Promozione dei Diritti di Cittadinanza e dell’Asilo Sportello telefonico di informazione e orientamento per l’immigrazione Da MAR a VEN Dalle 11.00 alle 13.30 Tel. 041 2747408 Uffici dei Servizi Abitativi, Comune di Venezia (SOLO EDILIZIA POPOLARE) Tel. 041 2201311 Sportello di mediazione abitativa, il villaggio globale Tel. 346 9507765 Polizia Municipale - emergenza Tel. 041 2747070 Guasti gas - Gas&Power Numero verde 800900700 Guasti gas - ITALGAS Numero verde 800900999 Veritas - segnalazioni guasti servizio idrico integrato Numero verde 800896960 Sindacato Unione Inquilini Venezia Tel. 041 2411662 Sindacato inquilini SUNIA Tel. 041 5380479 Sindacato inquilini SICET Tel. 041 2905939 UPPI Unione Piccoli Proprietari Immobiliari - Tel. 041 952852 Acegas APS - Servizio Guasti Numero verde 800904660 Sindacato Inquilini - SUNIA Tel. 049 8944373 Guasti gas - ENEL Numero verde 800900806 Sindacato Proprietari - UPPI Tel. 049 660907 ASL 12 - servizio igiene e sanità pubblica Tel. 041 2608443-13 QUESTURA - Polizia di Stato Tel. 049 833111 Sindacato Proprietari - ASPPI Tel. 049 657218 Guasti acqua - Venezia Numero verde 800894322 UNIAT - Unione Nazionale Inquilini Ambiente e Territorio - UIL Tel. 041 2411662 ULSS 16 Unità locale socio sanitaria Tel. 049 8216511 FIAIP collegio Provinciale di Padova Tel. 049/ 8910074 Guasti gas - ENEL Numero verde 800900806 Tel. 041/940655 Fax. 041/2683708 38 ASPPI Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobi Tel. 041 957752 FIAIP collegio Provinciale di Venezia Grafica: Jam Art Studio snc 049 603899 - Illustrazioni: Sarah Khoury Via del Commissario, 42 35124 Padova Tel. +39 049 71 59 88 Fax +39 049 88 26 053 www.fondazionelacasa.org [email protected]