Il progetto BUONGIORNO
...dall’inizio alla fine
Lo Stato ha affidato alla scuo la innumerevoli compiti fra cui istruire i ragazzi, fornirgli un’educazione,
aiutarli nella socializzazione. La scuo la è infatti vista
come il luogo di formazione iniziale del cittadino, in
cui questo acquisisce non solo le conoscenze, ma
anche le competenze e molte delle norme fondamentali e dei valori che lo accompagneranno per
tutta la vita e lo renderanno capace di crescere e
adattarsi ad un mondo in continua evoluzione. Per
questo diventa davvero importante allo ntanare i
giovani dall’ abbraccio ingannevo le della strada
vista da molti di loro come la “libertà”. In strada
nascono i criminali, persone
che cercano nella trasgressione la loro identità, che la
strada, ovviamente, non può
fornirgli. Ma qual è l’identità
non acquisita? Quella di abitanti di un unico Paese, figli
di un'unica terra: cittadini
d’Europa.
Il 9 maggio 1950, Robert
Schuman presentava la proposta di creare un'Europa
organizzata, indispensabile al
mantenimento di relazioni
pacifiche fra gli Stati che la
componevano. La proposta,
nota
come
"dichiarazione
Schuman",
è
considerata
l'atto di nascita dell'Unione
europea per cui il 9 maggio è
diventata una giornata simbolo che, insieme alla bandiera, all'inno, al motto e alla
moneta unica, identifica l'entità politica dell'Unio ne
Europea. La festa dell'Europa è l'occasione di dar
vita a festeggiamenti e di organizzare attività che
avvicinano l'Europa ai suo i cittadini ed i popoli
dell'Unione fra loro.
Mai come oggi, in un momento di intolleranza, di
crisi economica e di valori, quando i genitori non
hanno più tempo di educare i propri figli, alla scuola
spetta questo difficile compito: educarli alla democrazia, alla convivenza. La scuo la deve aiutare i
ragazzi a familiarizzare con la vita pubblica locale
tramite l’acquisizione del senso di appartenenza ad
una comunità, far capire ai ragazzi che sono loro
gli artefici del destino dell’umanità. Nella nostra
terra, troppo spesso vittima della Camorra, diventa
fondamentale prevenire la devianza giovanile, fare
in modo che i ragazzi si sentano liberi di esprimersi
come preferiscono e che la scuola sia intesa come
centro di aggregazione, oltre che di formazione,
EUROPA …
di Angelo Rainone
vera e propria rete di solidarietà e di cooperazione.
La scuo la “G. Pascoli” di C icciano, in questa
ottica e nella piena consapevo lezza dei problemi presenti nella nostra comunità, ha istituito il
progetto “Buongiorno Europa” attraverso il
quale i ragazzi hanno affrontato temi di attualità
come la pace, l’uguaglianza, la solidarietà,
l’emigraz ione. Il progetto, oltre che un valore
strettamente didattico è un rilievo sul piano
pedagogico e culturale, avvia un dialogo critico sul
tema della povertà e della esclusione sociale con
una riflessione su diversi aspetti che vanno dai
diritti universali di tutti gli esseri umani di condurre
una vita dignitosa svolgendo un ruo lo attivo nella
società, fino all’attivaz ione di politiche educative di
inclusione sociale per i soggetti svantaggiati, data
la presenza sempre più ampia di multietnicità anche nella nostra cittadina, comprendendo anche la
formazione di una responsabilità collettiva verso i
propri concittadini che vivono in condizioni difficili e
che ognuno di noi può contribuire ad alleviare.
Il nostro Istituto ha deciso, tramite il progetto
“Buongiorno Europa”, di trasmettere agli studenti il
significato di essere cittadini d’Europa, la conoscenza dei diritti e dei doveri del cittadino e, soprattutto, la comprensione degli artico li fondamentali della
Dichiarazioni dei Diritti Umani, della Costituzione e
della Carta dei Diritti Europei 2000.
►Continua a pag. 2 ►
Giornalino pensato e realizzato dai ragazzi della Scuola Secondaria di 1° grado “G. Pascoli” di CICCIANO
Sito web: www.gpascolicicciano.it
maggio/giugno 2010
E-mail: [email protected]
2° anno scolastico. Numero 4
-
anche su
facebook.com
FOTOCOPIATO IN PROPRIO
Angelo Rainone ed Ersilia Arvonio hanno fatto visita
all’Istituto Paritario “Scuola Insieme”
per conoscerne i responsabili e l’attività didattica
L’ Istituto Paritario “Scuola Insieme” è una
scuola dell’infanzia e primaria di Cicciano.
La scuola primaria, che si trova in via De
Curtis, accoglie scolari che hanno raggiunto il quarto anno e una moltitudine di
alunni degli anni precedenti. Nel complesso, a soli quattro anni dall’istituzione,
sono circa 60 alunni iscritti. Un grande
traguardo per una scuola paritaria!
In aprile la “Scuola Insieme” ha messo in
scena uno spettacolo davvero bello, al
quale, fra gli altri spettatori, ha assistito
anche la Preside del nostro istituto, prof.
Eva Ciccone. Il titolo della rappresentazione era “ Napoli, città d’ Europa” . Lo
spettacolo è stato incentrato su Napoli,
sulla sua indiscutibile bellezza e sul nostro dialetto, che è divenuto famoso per la
sua vivacità e, soprattutto, per la sua
velocità di comunicazione dovuta alla
nostra mimica facciale e gestualità.
Lo spettacolo si è articolato in numerosi
canti e balli tipici napoletani appositamente preparati dalle insegnanti ed eseguiti dagli alunni con magistrale sveltezza
e capacità.
L’ argomento trattato è importante perché
ha il suo fulcro nella città di Napoli, vista
come una città d’Europa che conserva
vive le sue tradizioni insieme alle sue
bellezze artistiche e naturali che l’hanno
fatta divenire celebre e, da sempre, appetibile ai turisti.
Sono stato davvero sorpreso da come
dei bambini siano riusciti a comprendere
un argomento tanto difficile che molti adulti ignorano. Napoli è una città
d’Europa, questo è innegabile, ma possiamo dimostrare che è davvero così?
Molti hanno tentato di farlo, politici, uomini di successo, ma solo dei ragazzi, grazie alla loro meravigliosa rappresentazione interpretata con la tipica gioia e spensieratezza della loro tenera età, sono
riusciti a rendere l’idea di inserimento nell’
Unione Europea che da tanto aspettavamo. Per questo tutti, piccoli attori e docenti, meritano i nostri complimenti. Alla
prossima!
L’INTERVISTA alla RESPONSABILE
1. Da quanto è stata istituita questa scuola?
La scuola è stata istituita 4 anni fa.
2. E’ davvero apprezzabile che una scuola così
giovane sia riuscita a proiettare i propri alunni in
una realtà di certo non semplice come quella
teatrale! Quanti anni hanno i giovani attori?
I nostri piccoli attori sono in IV elementare, quindi
hanno 8-9 anni.
3. E’ stato difficile “tenere le redini” di questo spettacolo?
No, assolutamente. Sono dei ragazzi eccezionali,
davvero ben educati. Non abbiamo incontrato
alcun problema.
4. Com’era intitolata la recita?
La recita era intitolata “ Napoli, città d’Europa”
5. Qual è l’ argomento dello spettacolo?
Il tema principale è Napoli, intesa come la nostra
città. Lo scopo è la rivalutazione del dialetto.
6. Come mai è stato scelto questo argomento?
Perché, come ho già detto prima, Napoli è la nostra città e perché volevamo dare la dovuta importanza al nostro dialetto.
7. Ci parli della preparazione dello spettacolo
In un paio di mesi è stato preparato coinvolgendo
quattro classi della scuola. I ragazzi hanno partecipato con canti e balli e si sono interessati delle
decorazioni. I canti sono stati quelli tipici napoletani
e, soprattutto, sono stati accompagnati da balli
8. Come si è articolato lo spettacolo?
Il primo numero è stato “Simm’e Napule paisane”,
poi è stato il turno di “Guaglione”, inseguito è stata
eseguita ”La rumba degli scugnizzi”e “La Tammurriata”. A conclusione sono stati eseguiti l’inno della
nostra scuola “Lo scriverò nel vento” e “L’inno alla
gioia” cantato in tedesco.
9. I ragazzi sono stati coinvolti da questa tematica?
Sì, i nostri studenti hanno dimostrato grande interesse per la rappresentazione. Questo significa
che la tematica li ha letteralmente travolti.
10. Il pubblico si è interessato?
Sì, alla fine dello spettacolo c’è stato un applauso
che è sembrato più lungo della recita stessa!
11. Si ritiene soddisfatta della recita?
Sì, la recita è stata un successo e ha sortito gli
effetti da noi sperati: i ragazzi ora amano e rispettano le tradizioni.
12. Pensa di ripetere l’ esperienza anche il prossimo anno?
Sì, spero che diventi una consuetudine della nostra
scuola.
13. Ragazzi, a voi è piaciuto essere attori per un
giorno?
Sì, tantissimo!
Il Pasquino è il giornalino dei ragazzi della Scuola secondaria di 1° grado
“G. Pascoli” di Cicciano, realizzato
con l’adesione al PROGETTO
“Scuole Aperte”
www.gpascolicicciano.it
[email protected]
il Pasquino è anche su facebook.com
Continua dalla prima pagina: Progetto Buongiorno Europa …
In occasione del progetto sono stati preparati numerosi manufatti destinati a rendere ancora più allegro e gradevole l’Istituto. Le
attività legate al progetto, iniziato ad Ottobre, sono ormai al termine e si può dire che sia stato un grande successo. La rassegna
finale si svilupperà in 2 giorni a partire dal 21 Maggio. In questo
ambito e in occasione dei 150 anni dell’Unità
d’Italia, al centro Nadur si svolgerà lo spettacolo
conclusivo, con la presenza del Parlamentare europeo, on. Enzo Iovine, dell’on. Paolo Russo, della
Preside, professoressa Eva Ciccone, del Sindaco
professor Giuseppe Caccavale e degli assessori
comunali. Ci saranno anche alcune premiazioni e la
presentazione de “il Pasquino”, l’amato giornalino
della scuola dedicato a Pasquino, una statua fra le
più importanti di Cicciano.
Allieteranno la rappresentazione numerose recite, fra cui “La
Storia di Samuele”, interpretata e realizzata dai ragazzi della II
F, “Aggiungi un posto a tavola” dei ragazzi di I G, “Salviamo Colleverde” drammatizzata dai ragazzi delle classi I E e D ed, infine,
“Europa” interpretata dai ragazzi di III D. La “tarantella”, il
“Can Can”, “Every body sing a song”, “Muerilo”, l’ “Inno alla Gioia”, “Idealiste” e l’”Inno di Mameli”, sono solo alcuni dei canti e
balli incentrati sull’ uguaglianza e sulla solidarietà, preparati alla
perfezione dai giovani cantanti e ballerine.
E’ stato davvero divertente per tutti noi alunni lavorare alla
preparazione dello spettacolo, assumendo il ruolo di autore, ballerina, regista, musicista e cantante, anche perché i
professori ci hanno davvero coinvolti.
Il progetto è riuscito a rendere noi alunni più consapevoli e spero che la rappresentazione finale faccia
capire a tutti il nostro profondo cambiamento. Infatti ora non tentiamo di uniformarci agli altri solo per
non essere esclusi e, anzi, avviciniamo i più timidi.
Credo che anche i più grandi si sentano così. I risultati sono importanti perché in un paese piccolo come Cicciano fondamentale è l’ unione, l’ amicizia e
la fedeltà verso i propri compagni.
Ecco cosa significa Europa: guardare avanti, verso un nuovo futuro!
Finalmente posso dire che, da ora in avanti, nel paese
ora si respirerà un’aria diversa, più … europea!
Tutti UGUALI...davanti alla
Legge
Quest’anno abbiamo affrontato
alcuni articoli della Costituzione della Repubblica Italiana, in
particolare ci siamo soffermati
sul concetto di Uguaglianza sancito dall’art. 3. La norma sancisce, nel primo comma, il principio di uguaglianza formale, il
quale vieta allo Stato di emanare provvedimenti che siano discriminatori in base ad uno o più dei sei parametri in essi indicati
(sesso, razza, religione, lingua, opinioni politiche, condizioni
personali e sociali). Questo principio trova applicazione concreta in numerose norme costituzionali che disciplinano situazioni
specifiche. Il principio di uguaglianza non significa, però, assoluta parità di trattamento. Il legislatore deve adeguare le norme
ai vari aspetti della vita sociale e trattare in modo equo situazioni eque, e in modo diverso situazioni diverse. Infatti, parificare
ingiustamente situazioni obbiettivamente differenti, significherebbe creare discriminazioni per quei soggetti, che necessitano
di una tutela specifica. Il principio di uguaglianza formale, che
garantisce pari dignità e trattamento di tutti i
cittadini di fronte alla legge, resterebbe una
vuota enunciazione se il secondo comma non
imponesse allo Stato di intervenire per tentare
di raggiungere l’uguaglianza sostanziale. A
questo scopo è previsto l’impegno dello Stato
non solo per eliminare ogni situazione di privilegio che offenda la pari dignità, ma anche per
promuovere una politica di sostegno e di aiuto
per la piena e libera affermazione della persona
che permetta ai cittadini di godere effettivamente di uguali opportunità e di usufruire indistintamente di diritti, quali l’istruzione, il lavoro, la salute, ecc…
L’intervista alla prof. Palmieri
nato locale. Storia
e tradizione si
prestano per dar
vita ad un importante momento di
aggregazione tra
le cinque comunità
confinanti:
Cicciano,
Nola,
Cimitile, San Paolo Bel Sito e Saviano, a conferma
della
ritrovata
amicizia.
Non
mancano competizioni
di
tipo
sportivo com e il
tiro con l’arco ed
il tiro alla fune,
ovviam ente, sempre in abito storico. Al termine delle singole contese
si assegna il Palio al Quartiere che
avrà totalizzato il punteggio globale
più alto, con una cerimonia nella
piazza situata dinanzi alla Casa Fortezza, antica sede dei Commendatori
dei Cavalieri di Malta che amministravano il paese nei secoli scorsi. Il
sipario calerà alle 22 con giochi di
acqua, fuoco e luci creati da spettacolari fontane danzanti.
Luigi De Luca 3B
Giochi della Gioventù: Napoli, Palavesuvio, Maggio 2010
(nella foto al lavoro con gli alunni) ,
docente Esperta del PON di Italiano nella nostra scuola
1)Salve professoressa, può parlarci del progetto PON? In che cosa
consiste?
Il PON è il Programma Operativo
Nazionale “La Scuola per lo sviluppo”. Si tratta di un vasto piano di
sostegno finanziario allo sviluppo
dell’ istruzione e formazione delle
regioni del mezzogiorno che ha
obiettivi di grande rilievo come la
riduzione del fenomeno della dispersione scolastica, l'ampliamento delle competenze di base, l'integrazione con il mondo del lavoro,
la formazione dei docenti e del
personale scolastico e così via.
2) L’insegnamento è la sua professione abituale o ne esercita
un’altra?
L’insegnamento è l’unica professione che avrei potuto praticare
perché il rapporto costante con gli
Ogni anno a Gennaio, la città di
Nola ed i casali di
Cimitile, Saviano e
San Paolo Bel Sito
consegnavano
i
doni al Commendatore di Castel
Cicciano. Per rievocare tale consuetudine risalente al secolo XVI la
Pro Loco organizza il Palio dei
Quartieri
"Castrj
Ciccianj": rievocazione storica della
Commenda
dei
Cavalieri di Malta
di Castel Cicciano
nel 1500. Molto
suggestiva la ricostruzione, nel centro storico circostante l’antica CasaFortezza, dei luoghi dell’antica Commenda del Castello di Cicciano del
XVI secolo. Gli antichi quartieri si
contendono il Palio attraverso una
serie di gare che vanno dalla realizzazione della “Festa di Quartiere”,
per la valorizzazione di usanze, tradizioni
e
prodotti
tipici
locali,
all’allestimento dell’Addobbo delle
strade, per non parlare della realizzazione delle Porte di accesso al quartiere, vere e proprie opere di artigia-
alunni mi rende felice e mi gratifica
quotidianamente.
3)Che ne pensa dei ragazzi della
scuola?
Io penso che i giovani siano vita,
per questo sono pieni di iniziative
che tuttavia vanno adeguatamente
indirizzate.
4)Con lei i ragazzi hanno fatto progressi? Come sono andati i
test?
Tutto sommato posso dire che,
nonostante piccole difficoltà che
sempre possono manifestarsi, i
risultati sono senz’altro discreti.
5) E’ soddisfatta dei loro progressi?
Il lavoro proposto è stato svolto
con passione dagli alunni e dunque indipendentemente dai risultati pur conseguiti non potrei mai
dirmi insoddisfatta.
6) Fino a quando durerà il corso?
Il corso è articolato in 50 ore.
7) Secondo lei le ore basteranno?
Le ore saranno sicuramente sufficienti per conseguire le competenze prefissate.
8)Una domanda per i ragazzi. Il
corso vi sta aiutando?
Sììììììììììì!
A.R.
La scuola media partecipa alla Bicity
Tutti insieme in bici per aderire
alla prima ediz ione della “Giornata
della Bicicletta”.
Il Ministero dell'Ambiente, che ha
scritto a tutti i sindaci, ha istituito
il premio Bicity che verrà assegnato alle città che si distingueranno
come le più virtuose in occasione
della I Giornata Naz ionale della
Bicicletta. Per concorrere all'assegnazione del premio,
i Comuni sono stati
invitati ad aderire
uff ic ia lmente
a lla
Giornata
Naz ionale
della bicicletta con
l’impegno di chiudere
al traffico un'ampia
area del centro cittadino, di riservare alle
biciclette l'accesso a
zone di particolare
p re g io
sto r ico artisticO-archeo logico, di organizzare manifestazioni per la promozione della mobilità lenta riconosciute dal Ministero, di
attuare
iniz iative di sensibilizzazione rivolte ai più giovani e, infine, di promuovere attività educative.
Bicity è volto a promuovere la
“mobilità do lce” nelle città, riservando strade, piazze, luoghi di
pregio ambientale, artistico, storico e architettonico esclusivamente
alle biciclette, per sottolineare
come la bicicletta sia il mezzo di
locomozione più pulito e a impatto
zero.
A sorpresa la Campania è risultata
la regione più virtuosa, grazie
all'adesione di 265 città, mentre
complessivamente hanno aderito
oltre 1300 città.
Anche il Comune di C icciano ha
aderito a questa iniziativa ed ha
organizzato per domenica 25 aprile
la ‘pedalata’ co llettiva. Il percorso
studiato per la “biciclettata” è stato di circa 20 Km ed ha interessato, oltre C icciano, anche i comuni
di
C o miz iano ,
C ampo sano
e
C im it i le .
Per
l’o cc as io ne
l’amministraz ione
comunale
ha
cercato di coinvolgere il maggior numero possibile di persone
invitando anche
tutte le scuole,
c o m pres a
la
scuola secondaria di primo grado
“Giovanni Pasco li”. Ogni
scuola
ha partecipato con maglietta uguale, ad esempio, nella nostra
scuola sono state distribuite delle
magliette bianche. Con lo stesso
criterio sono scese in strada le
rappresentanze della Pro loco e dei
cinque quartieri in cui la città si
divide in occasione del Palio .
Sembra
superfluo affermare l’
importanza della “pedalata”, non
solo come occasione per to nificare
il corpo con il sano sport del ciclismo, ma anche come grande momento di integrazione sociale.
Angelo
L’addio ai professori della Scuola Media
Il percorso della scuola media ormai per me è terminato, dopo gli esami lascerò questa scuola per
passare alle superiori e lascerò anche gli educatori
e i compagni di questo percorso.
La mia esperienza scolastica in questi tre anni è
stata abbastanza positiva, anche se alcune cose mi
hanno delusa.
L’organizzazione in questa scuola molte volte è
mancata e tuttora continua a mancare su certi
aspetti; la fiducia nei ragazzi spesso manca, ma
d’altronde devo ringraziare i miei educatori che mi
hanno preparato e formato per la vita e per il prosieguo dei miei studi!
I miei professori hanno utilizzato una didattica e un
modo di porsi con noi ragazzi che ci ha permesso
di estrapolare dal nostro io, non ancora ben conosciuto a questa età, le migliori potenzialità!
Un ringraziamento particolare va al professore
Clemente Palmigiano che, con la sua professionalità e preparazione, ci ha guidato per due anni in
questo percorso formativo e ci ha insegnato
l’essenza e non l’apparenza delle cose, ci ha fatto
capire i comportamenti che bisogna adottare in
ogni contesto e, soprattutto, il confrontarsi e portare avanti una tesi se questa ritenuta giusta!
Un grazie anche alla professoressa Ierardi che,
di Ersilia Arvonio
anche se qualche volta ci ha criticato e rimproverato, ci ha insegnato a stare insieme rispettandoci.
Grazie anche alla professoressa Giacomino che con
la sua dolcezza e comprensione ci ha fatto crescere
e maturare; al professore Pizza che con la sua
allegria ha movimentato le nostre giornate scolastiche e ci ha insegnato che si è giovani dentro.
Grazie anche al professore De Falco, Cantelmo,
Esposito; D’avino e Concilio che hanno avuto anche loro un ruolo importante in questi tre anni.
Un ringraziamento particolare, infine, va al professore Stefano Siciliano che ci ha voluto bene come
figli e nonostante avesse avuto problemi di salute,
non si è mai dimenticato delle sue “creature”. A lui
un grande bacio da parte di tutta la 3E e un in
bocca la lupo per la sua guarigione!!
Infine un grazie va anche alla mia classe la 3E, con
la quale ho condiviso tutti i momenti della mia
crescita e della mia preadolescenza: grazie ragazzi
per tutti i momenti vissuti insiemi, seri o scherzosi
che siano; per tutte le bravate fatte insieme che in
fondo ci hanno fatto crescere e anche divertire;
grazie della fiducia che avete riposto in me anche
se qualche volta non sono stata all’altezza dei
compiti affidatimi.
Grazie a voi tutti, non vi dimenticherò mai!
di Maria Lidia De Stefano
L'adolescenza è quel
tratto dell'età evolutiva caratterizzato
dalla transizione
dallo stato infantile a
quello adulto dell'individuo.
E’ l’età in cui ci sono
tanti cambiament i...!
In questa età dovrebbe maturare il
senso di responsabilità, perché crescendo si ha più libertà, ma i giovani
non capiscono che più libertà si ha e
più responsabilità si hanno!
Questa è anche l’età dove cominciano ad esserci i primi veri problemi
per esempio la droga!
Droga è un termine che indica in
senso generale sostanze di origine
naturale o sintetizzate in laboratorio
aventi proprietà non comuni. Con la
droga i ragazzi rischiano di cadere in
un tunnel da cui sarebbe molto difficile uscire perché la droga provoca
dipendenza.
L’adolescenza, però, può anche essere considerata l’ètà delle decisioni
importanti che riguardano il nostro
futuro;per esempio abbiamo la scelta delle scuole superiori, che deve
essere fatta con grande accuratezza
pensando a ciò che si vuole fare
nella vita.
Inoltre è anche l’età più bella dove ci
sono i primi amori, le grandi amicizie, ma anche dove nascono le cosi
dette passioni alle quali si dedica
tutto il proprio tempo.
In conclusione si può dire che
l’adolescenza è l’età più bella in
assoluto dove c’è l’amore, il divert imento, la tristezza tanti sentimenti
che uniti insieme portano a degli
anni bellissimi in cui si compiono
esperienze che si ricorderanno per
tutta la vita.
LA
REDAZIONE
La scuola media quest’anno ha organizzato la squadra maschile (nella foto) e femminile di pallavolo composta per
la maggioranza da alunni di terza abbastanza bravi in questo sport!
La squadra femminile non è riuscita a superare il turno, mentre quella maschile è arrivata alle regionali!
I ragazzi hanno vinto con la squadra “Merliani” di Nola mentre ha
perso contro il Pomigliano.
Quest’ultima partita è stata persa per delle scorrettezze da parte
dell’arbitro, insegnante della squadra avversaria.
Inutili sono state le continue riprese e si era ormai creato all’interno
del campo una certa tensione che ha portato i ragazzi a compiere
errori mai commessi negli allenamenti.
Nonostante ciò, sia noi ragazze che i ragazzi siamo stati contenti ed
entusiasti di questa esperienza che ci ha fatto capire l’importanza
dell’altro all’interno della squadra, ci ha fatto conoscere nuove persone e ha migliorato le nostre potenzialità fisiche.
Un grazie va all’allenatore delle squadre femminile under 14, maschile e femminile under 16 della società sportiva dilettantistica Vittorio
Alfieri, Alberto Russo, che insieme al prof. De Falco Michele ha contribuito ad allenare noi atleti!
Grazie da parte di tutti gli atleti di questa opportunità dataci, con l’augurio che si possa continuare su questa strada,
per far sì che anche altri alunni possano scoprire la bellezza di questa gioco.
L’adolescenza
IL FENOMENO FACEBOOK.COM
Facebook è un social-network molto amato
dai giovani d’oggi che permette di comunicare con tutto il mondo e di arricchire la rosa
di conoscenze e di amicizie più o meno virtuali.
Facebook fu inventato da Mark Zuckerberg
uno studente di Harvard, importante università americana.
All’inizio era usato dagli studiosi di due università per comunicare le nuove scoperte, solo
in seguito altre università si iscrissero alla rete
ed alla fine hanno cominciato ad adoperarlo
anche persone esterne alle suddette università.
Oggi grazie a Facebook vecchi amici spesso
si ritrovano, si stringono nuovi legami, persone
costrette a lavorare lontano da famiglia e
amici possono scambiarsi foto, idee, comuni-
care malgrado la distanza e sentirsi meno
sole.
La parola facebook deriva dall’ inglese “libro
dei volti”. Infatti, oltre che ai pensieri, su Facebook si può conoscere anche il volto dell’
interlocutore. Altra possibile origine del nome
è la presenza degli annuari dei ragazzi che,
prima, usavano questo programma per comunicare.
Nella storia di Facebook non sono mancate
critiche, anche se spesso infondate. Molti
pensano che sia Facebook la causa degli
aumenti dei “furti di identità”. Nonostante sia
stata provata l’infondatezza di questo comune pregiudizio le critiche non cessano. Numerose persone ritengono che MSN (Messanger)
sia un social-network più sicuro rispetto a Facebook anche se le funzionalità sono praticamente identiche, l’unico particolare diver-
gente è la presenza di un codice di sicurezza.
Comunque Facebook rimane il socialnetwork più amato in assoluto, anche se,
come in ogni cosa bella, non sono mancati i
pregiudizi che sono il fondamento della malvagità.
Indubbiamente gli aspetti positivi ci sono, ma
anche quelli negativi non sono da sottovalutare e, come al solito, dobbiamo costatare
che i progressi della scienza e della tecnica
possono certamente migliorare il nostro modo di vivere, purché vengano usati con obiettivi costruttivi e non distruttivi, nel rispetto
di se stessi e degli altri.
Come prova della preferenza dei ragazzi
verso Facebook c’è un film in produzione che
porta il nome del social-network che parla
delle vicende e dei problemi di noi adolescenti.
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
“G. Pascoli” Cicciano
Pasquino
GITE GITE GITE
il
Inserto speciale
Ma quali visite guidate o viaggi d’istruzione …
… per noi erano e saranno sempre e solo
Gli insegnanti non sempre sono entusiasti, le famiglie tengono d’occhio la spesa. Nonostante tutto, la gita resta l’oggetto
del desiderio degli studenti, trasversale a tutte le scuole di
ogni ordine e grado. Qualunque sia la meta, unisce
l’eccitazione per il viaggio alla voglia di stare
insieme tra pari. Non è un fenomeno da sottovalutare se si pensa che ogni anno, i viaggi,
coinvolgano quasi cinque milioni di studenti.
Non sempre i ragazzi sono ospiti desiderati:
gli albergatori temono eventuali danni e il disturbo per gli altri clienti; gli insegnanti sono
ossessionati dal peso delle responsabilità. A
volte ci scappa qualche bravata. Ci sono i rischi legati a qualunque vacanza, dall’incidente
di strada alla fatalità, come purtroppo dimostra la tragedia di Ventotene, dove a causa di
una frana hanno peso la vita due ragazzine di
14 anni, Sara e Francesca, in gita con i compagni di scuola. Una cosa è certa: la gita va
preparata con cura. Gli studenti non sono turisti di serie B, perché riempiono periodi morti e
fanno girare l’economia. Le scuole devono
pretendere il massimo, e garantire nello stesso tempo il rispetto delle regole da parte di
tutti, studenti compresi. La gita è una cosa seria; che non si
faccia tanto per farla, perché non se ne può fare a meno!
Nella nostra scuola, le GITE (o visite guidate/viaggi
d’istruzione) sono parte integrante del curricolo formativo
degli allievi e, pertanto, preparate nei particolari e sotto la
diretta responsabilità del Dirigente, prof. ssa Eva Ciccone,
che continuamente sottolinea come la visita guidata, se ben
GITE !
fatta, rappresenta il momento culminante di un percorso
educativo, foriero di conoscenze che, se rimanessero solo
teoriche, forse non avrebbero altrettanta validità formativa.
Ad organizzare le nostre gite, da anni pensano
due colleghi: i proff. Luigi Romano e Stefano
Siciliano, che hanno sempre coniugato la precisione organizzativa con gli aspetti ludici, che
mai devono mancare nell’organizzare un’uscita
con 50, a volte 100 e più alunni come protagonisti. Cartellini di riconoscimento, autorizzazioni,
agenzie di viaggio, pullman, guide, colleghi imprecisi, alunni distratti e ritardatari, sono il pane
quotidiano di chi sceglie di fornire il proprio servizio alla scuola in questo delicato settore.
Purtroppo quest’anno, causa problemi di salute,
Stefano Siciliano non ha potuto farci dono della
sua competenza acquisita negli anni. La sua
mancanza è stata incolmabile (certo non solo
per l’organizzazione delle gite) e tutti ce ne siamo resi conto, io per primo che, attraverso queste poche riga su questo giornalino, voglio dire
a Stefano che la sua intelligente professionalità,
l’ironia mai banale, soprattutto la sua incontenibile gioia che lo rende amico di tutti, prim’ancora che collega
di ciascuno, ci mancano. Mi mancano tanto … e non vedo
l’ora di poterne goderne ancora.
Ciao Stefano, a presto.
Pasquale Esposito
Tutte le visite guidate ed i viaggi d’istruzione effettuate dalla
scuola “Pascoli” nell’anno scolastico 2009-2010
… le visite guidate
-Città della Scienza, Napoli.
-Napoli sotterranea
-Agriturismo “La Ginestra”, Vico Equense.
-Avella archeologica.
-Osservatorio astronomico del Sannio
-Pietraroia (Benevento)
-Oasi di San Silvestro (Caserta)
-Istituto Grenoble Napoli: “1968”
-Napoli “barocca”
-Palazzo “Montecitorio (Roma)
… i viaggi d’istruzione
+ Viaggio d’istruzione per le classi terze in
Puglia (Lecce, Otranto, Taranto, Alberobello,
Trani, Castellana …)
+ Viaggio d’istruzione per le classi seconde in
Campania (Capua, Casera, Presenzano, Teano, Cassino, S. Maria Capua Vetere, ...)
Progetto
Nella stanza dei BOTTONI:
visita a Montecitorio
In viaggio, per tre giorni,
nella nostra Campania
dal nostro inviato Angelo Rainone
Il 5 M aggio i ragazzi che hanno partecipato al progetto “Cittadinanza e Costituzione” hanno avuto la loro ricompensa: una
meravigliosa gita a M ontecitorio! Anche
alcuni alunni del progetto “Giornalino”
sono stati invitatati a partecipare.
viene dato un congegno provvisto di tre pulsanti di diverso colore
che rappresentano le diverse possibilità di scelta. A seconda del
pulsante si accende su di un grosso pannello, rappresentante l’
Aula in scala, una luce di colore diverso in base ai posti a sedere.
Solo in alcuni casi la scelta rimane segreta.
Circa alle 6 noi alunni ci siamo incontrati
nei pressi della scuola ma non abbiamo
dovuto attendere a lungo: il pullman è
arrivato subito. Il viaggio è stato divertente e senza noia, anche perché i professori
ci hanno intrattenuti con grande pazienza.
A metà viaggio alcuni ragazzi ci hanno
letto delle informazioni su M ontecitorio,
offrendoci stimolanti pillole di sapienza.
Ad esempio abbiamo scoperto che il
nome “M ontecitorio” deriva dal latino
“M ons Citatorio”.
Arrivati a Roma, dopo aver ammirato la
Colonna Traiana e la storia da essa raccontata, abbiamo visto
l’entrata principale del palazzo M ontecitorio, quella riservata ai
deputati. Dopo aver costeggiato il palazzo siamo giunti all’ entrata
riservata al pubblico. Abbiamo effettuato il check-in e abbiamo
depositato le borse negli appositi armadietti. Una guida ci ha accolti
spiegandoci la storia dell’ edificio. Il palazzo, progettato dal Bernini
su richiesta del Papa Innocenzio X, era un misto fra arte barocca e
moderna. In seguito alla morte di Innocenzio X il suo successore,
Innocenzio XII, terminò la costruzione del palazzo. Solo con l’ Unità
d’Italia M ontecitorio ha assunto l’odierno ruolo. Ovviamente subì
delle ristrutturazioni perché l’Aula per i dibattiti aveva subito gravi
danni.
Dopo un po’ di cammino abbiamo raggiunto la Sala del Transatlantico. La guida ci ha spiegato che la stanza era completamente in
stile novecentesco e che doveva il suo nome alla somiglianza con i
transatlantici. Ci è stata mostrata la sala di lettura, riservata ai
deputatati, e anche l’aula dove venivano effettuate alcune votazioni.
Vicino alla porta d’ accesso c’era uno schermo che permetteva di
veder come stessero procedevano le votazioni. Abbiamo scoperto
che M ontecitorio è simile ad un piccolo paese, infatti c’è ogni
genere di servizio.
In seguito, attraversando il “corridoio dei busti”, dove sono esposti i
busti dei più importanti statisti, abbiamo raggiunto la famosa “Sala
Gialla” o “ Sala Aldo M oro”. Abbiamo visto, infatti, una scultura che
rappresentava il famoso democristiano e la tappezzeria gialla. La
guida ci ha illustrato l’importanza della sala (infatti lì si prendevano
alcune fra le decisioni più importanti per l’ Italia) e le opere d’arte in
essa esposte. C’erano dei dipinti eccezionali del Veronese e della
sua scuola come le “Nozze di Canaa”, un bellissimo lampadario di
cristallo, il famoso caminetto, un vaso proveniente dalla Sicilia,
alcuni arredamenti in stile Rococò originari della reggia di Caserta,
e un ritratto originale raffigurante l’ imperatore Napoleone I che, per
pura coincidenza è morto proprio il 5 M aggio, giorno in cui noi
abbiamo effettuato la visita e Garibaldi è partito da Quarto per
realizzare l’Unità d’Italia. Questo dipinto è importante perché fu
l’unico nel quale Bonaparte fece da “modello”. Abbiamo raggiunto,
entusiasti, la sala della Lupa, così detta per la riproduzione in
bronzo di quest’ ultima. Nella sala, ci ha spiegato la guida, fu
presa, grazie ad una
votazione a suffragio universale,
un’importante decisione: la Repubblica in Italia. Nella sala c’ erano
anche degli arazzi bellissimi provenienti da Firenze, precisamente
dalla signoria dei M edici. Attraversando il “corridoio dei busti”
abbiamo raggiunto la “Sala della regina”, così chiamata perché lì la
regina attendeva il re quando era impegnato nei suoi compiti, infatti
le donne a quei tempi non partecipavano alla vita politica. Le opere
d’arte erano degli arazzi, sempre fiorentini, e dei meravigliosi
stucchi dorati. L’ ultima sala che abbiamo visitato è stata l‘Aula
della Camera. Abbiamo notato che le tribune per il pubblico erano
divise in 3 parti, una per i giornalisti, una per gli ospiti onorari e, l’
ultima, per il pubblico “normale”. Ci è stato spiegato che i 630
deputati si riuniscono in varie “commissioni” che si occupano dei
vari problemi dello Stato. La guida ci ha spiegato anche che il
presidente d’assemblea, che varia da seduta a seduta, si siede al
posto più in alto, il Presidente del Consiglio e i ministri appena
sotto, mentre il resto dei deputati sui restanti posti liberi. Abbiamo
scoperto anche che i partiti si distinguevano in partiti di sinistra,
centro, destra a seconda di come erano disposti nell’Aula durante
le prime udienze del 1800.
Ci è stato spiegato come avvengono le votazioni: ad ogni deputato
Saltava all’ occhio la vetrata in stile liberty e soprattutto gli affreschi
rappresentanti la storia d’ Italia raccontata dal punto di vista mitologico. Tra le altre opere ricordo delle tavole che portavano i risultati
dei referendum e alcuni splendidi bassorilievi in bronzo rappresentanti i Savoia e la personificazione dell’ Italia con diversi atteggiamenti.
All’ uscita di M ontecitorio ci sono stati donati degli opuscoli riguardanti il palazzo. Il tempo era passato velocemente, infatti era già
ora di pranzo. Abbiamo pensato che era tardi per raggiungere il
Circo M assimo, il luogo dove avremmo dovuto pranzare, ma grazie
ad un passante, che abbiamo scoperto essere lo zio di un alunna
del progetto, abbiamo raggiunto lo spiazzo in un attimo. Eravamo
affamati e quindi abbiamo divorato, nel vero senso della parola, i
nostri pranzi a sacco. Dopo aver riposato per un’ora, ci siamo diretti
verso il Pantheon. Nel tragitto abbiamo visto il Tevere, impetuoso e
forte, l’isola Tiberina. Il passante, che nel frattempo aveva deciso di
accompagnarci al Panteon, ci ha raccontato una leggenda: in tempi
antichi si credeva che l’ isola Tiberina avesse proprietà taumaturgiche e proprio per questo venne costruito lì l’ospedale “Fate del
bene fratelli”. Contenti di aver appreso quella nuova nozione
abbiamo deciso di fare una piccola deviazione verso una sinagoga,
che, sfortunatamente, era chiusa. Per consolarci siamo andati in
una gelateria per mangiare un buon gelato. M angiando quella
delizia ghiacciata siamo arrivati al Pantheon ma solo alcuni ragazzi
hanno deciso di entrare. All’interno era bellissimo, il mosaico dorato
risplendeva alla luce che passava dall’ “occhio di Dio”. Dopo aver
ammirato le tombe dei grandi artisti e ci siamo diretti verso il pullman. Quando meno ce l’aspettavamo abbiamo scoperto che
l’avventura non era finita, mancava l’ ultima tappa: il Colosseo. Ci è
stato spiegato che l’ anfiteatro si chiama così a causa di un’ opera
ormai scomparsa, il “colosso di Nerone” che si ergeva proprio
accanto al Colosseo. Abbiamo scoperto anche che il racconto per
cui i cristiani venivano uccisi nell’ Anfiteatro Flavio era solo uno
stereotipo, in realtà i seguaci di Cristo erano torturati al Circo
M assimo, perché il Colosseo non era stato ancora costruito. Tutti
abbiamo provato un brivido: avevamo mangiato nel luogo in cui
anni prima erano morti dei nostri simili. Abbiamo visto, anche se
di sfuggita, i resti della Villa Aurea, la casa di Nerone. Dopo un po’
di tempo trascorso a guardare il paesaggio in movimento attraverso
i vetri del pullman ci siamo ritrovati a Cicciano, stanchissimi, praticamente esausti, ma felici dell’ esperienza vissuta.
La Preside quest’anno ha organizzato per la prima
volta con le classi II, un viaggio di istruzione in
C a m p a n ia .
Siamo partiti
alle ore sette
da
Cicciano
del 4 maggio,
con arrivo a
P re s e nz a no
dove abbiamo visitato la
centrale idroe le t t r ic a .
Entrata in attività nel 1991, la centrale è stata
fondata da Domenico Cimarosa ed è situata nella
valle del Volturno. È una tipica centrale a ciclo
chiuso, dotato di quattro gruppi di turbine reversibili, da circa 250 MW (mega watt ) ciascuna,
con impianto di accumulazione e pompaggio della
potenza di mille MW che sfruttano un salto di
circa 495 M. E’ alimentata dal bacino di modulazione di Cesina. L’alimentazione dell’acqua raccolta nel bacino del monte, avviene attraverso condotte forzate realizzate con scavo in galleria,
mentre lo scavo sarà effettuato nel bacino di
impianto. L’ impianto assume particolare rilevanza per la regolazione per la rete elettrica di tutto
il centro meridionale. Nel bacino inferiore è attiva, una importantissima scuola di vela e canottaggio diretta dal campione mondiale olimpico
Davide Tizzano. Nella stessa giornata siamo andati a visitare l’altopiano con mucche e cavalli
allo stato brado. Nella valle del casale abbiamo
visto un grande laghetto per l’ abbeveraggio.
Molto interessante era la chiesetta con i suoi
particolari affreschi. Molto bello era anche il centro storico di Presenzano. In serata ci siamo sistemati nelle
camere
dell’
hotel mediterraneo
dove
abbiamo
cenato e pernottato. Il giorno
successivo ci
siamo diretti a
Cassino per la
visita all’Abbazia di Montecassino, fondata nel
1529 da San Benedetto da Norcia con la sorella
Santa Scolastica. L’Abbazia per tutto il medioevo
è stata centro vivissimo attraverso i suoi abati, le
sue biblioteche, i suoi archivi, le sue scuole scrittorie e miniaturistiche che trascrissero e conservarono molte opere dell’ architettura. In seguito
abbiamo visitato la chiesa dove era sepolto San
Benedetto e Santa Scolastica. Da lontano abbiamo visto il castello di Rocca d’Evandro, posto su
una rocca. Alle ore 13.00 ci siamo recati al ristorante per mangiare e siamo ripartiti per Sessa
Aurunca e a Teano per visitare la città antica nel
cui territorio sono presenti tracce preistoriche
localizzate vicino al Garigliano. L’ultimo giorno,
dopo il secondo pernottamento in hotel, siamo
andati a Santa Maria Capua Vetere. Il suo nucleo
è l’anfiteatro, sontuosa costruzione i cui elementi
sono stati recuperati anteriori a quelli del Colosseo di Roma, e la scuola dei gladiatori e delle vestigia romane
situate all’interno dell’anfiteatro.
Ci siamo recati, infine, nei giardini e nella Reggia di Caserta dove
abbiamo camminato molto. Nel
pomeriggio abbiamo fatto la visita guidata nelle stanze della Reggia ed in serata siamo rientrati a
Cicciano.
Pasquale Tucci
è il giornalino dei ragazzi della Scuola secondaria di 1° grado “G. Pascoli” di Cicciano, realizzato con
l’adesione al PROGETTO “Scuole Aperte” www.gpascolicicciano.it - il Pasquino è anche su facebook.com
DIARIO DI BORDO: Viaggio d’istruzione in Puglia 4-7 maggio 2010
a cura dei ragazzi della III E, sotto la supervisione del prof. Palmigiano
1° giorno - Martedì 4 maggio 2010
Il 4 Maggio è stato il giorno tanto atteso da noi
ragazzi di terza. Dovevamo partire per il tanto
sospirato viaggio d’istruzione in Puglia, da tempo programmato. La mattina ci siamo svegliati
tutti alle 5.00 (qualcuno non è riuscito a chiudere occhio). Dopo esserci vestiti e preparati, con
la valigia già pronta, per alcuni già da molti
giorni, siamo giunti al punto d’incontro, fuori la
nostra scuola. Dopo aver aspettato che arrivassero tutti gli altri, siamo saliti sui pullman, non
senza aver prima depositato i bagagli. Tra
l’immancabile confusione abbiamo preso posto;
noi della classe 3E siamo stati abbinati alla 3D,
classe composta da ragazzi che si sono palesati
diversi da come pensavamo, molto simpatici ed
aperti a nuove conoscenze. Dopo la rituale raccomandazione dell’autista di non sporcare e di
non fare chiasso, siamo partiti alle ore 6.45:
destinazione Castel Del Monte. Durante il viaggio, verso Avellino, una nostra amica, Angela,
non si è sentita bene, e lungo il tragitto ha vomitato tre volte. Dopo quattro ore di viaggio
siamo arrivati a destinazione. Siamo scesi dal
nostro pullman e con una navetta del luogo
siamo arrivati su al castello che dà nome alla
località. Abbiamo fatto qualche passo a piedi e
siamo arrivati davanti al monumentale castello,
dove ci attendeva una guida. Poiché dentro
c’era il pienone, abbiamo aspettato un po’ di
tempo nello spazio antistante l’ingresso, dove
soffiava un forte vento che alzava un grande
polverone; nel frattempo la guida ci ha parlato
un po’ della storia dell’imponente costruzione.
Finalmente siamo entrati. All’interno tutto bellissimo: ci aveva già stupito la forma ottagonale
della pianta e poi ancor di più le stanze spoglie,
fatte di nuda pietra, che erano più o meno così
per tutto il castello. Finita la visita, abbiamo
ripreso la navetta, che ci ha riportato al luogo di
sosta dei pullman. Atteso che tutte le classi
fossero ritornate, ci siamo avviati presso un
hotel-ristorante di Trani. All’hotel “Capirro”, tale
è il nome, speravamo di mangiare subito, invece abbiamo dovuto aspettare fuori, perché il
locale era pieno per un’altra comitiva di studenti
in gita. Verso le 14.15 siamo entrati, abbiamo
preso posto e, nell’attesa che arrivasse
l’antipasto, abbiamo chiacchierato un po’. Arrivato l’antipasto, bruschette con pomodori e
rucola, abbiamo iniziato a pranzare con appetito. Ci hanno portato poi orecchiette al forno, cui
ha fatto seguito una cotoletta di pollo con patatine, e per finire la frutta. Dopo pranzo Angela,
che ancora non si sentiva molto bene, è stata
raggiunta dai genitori ed è ritornata a casa:
questa contrarietà ci ha un po’ rattristati. Verso
le 16.15 siamo andati a visitare la cattedrale di
Trani, che sorge sulla (in prossimità della)
spiaggia; Passeggiando lungo il porto, abbiamo
osservato dei pescherecci che tornavano dalla
pesca e dei banchetti di rivenditori che vendevano del pesce freschissimo. Siamo ritornati
infine al parcheggio dei pullman, dove ci aspet-
tava l’autista, che ci ha raccomandato per
l’ennesima volta di non sporcare e di stare seduti durante il viaggio; poi ha messo in moto il
bus e ci siamo diretti all’hotel Racar di Frigole di
Lecce, che ci doveva ospitare per quattro giorni.
Stanchi ed affamati, siamo arrivati a destinazione verso le 21.30; siamo scesi dai pullman e,
prima di prendere le valigie e sistemarci nelle
stanze, abbiamo cenato. Come primo pietanza
abbiamo mangiato pasta alla cacciatora, per
secondo roast beef con l’insalata, e per finire la
frutta. Alla fine ci siamo diretti tutti verso il
pullman per prelevare ognuno la propria valigia.
Nella hall, il direttore dell’hotel ha consegnato
ad ogni gruppo di ragazzi la chiave della stanza
e ci ha augurato un buon soggiorno. Giunti nelle
nostre camere, abbiamo disfatto le valigie, abbiamo indossato il pigiama e ci siamo preparati
per trascorrere una lunga notte di divertimento.
2° giorno - Mercoledì 5 maggio 2010
Visita guidata alla città di Lecce
Il 2°giorno non è stato uno dei migliori perché
eravamo tutti un poco stanchi, poiché la sera
precedente, per l’eccessiva euforia dovuta alla
novità di dormire fuori casa, eravamo rimasti a
chiacchierare ed a giocare nelle camere fino a
tarda ora, per cui il tempo di riposo era stato
minimo. La sveglia per noi è suonata alle 7.00,
la colazione fissata per le 8.00; ma la stanchezza si è fatta sentire ed alcuni ragazzi hanno
fatto colazione più tardi. Una delle novità più
belle è stata quella di mangiare tutti insieme,
anche con persone che in un primo tempo ci
potevano sembrare un po’ antipatiche. Dopo
aver consumato la colazione con cornetti, orzo
e latte, verso le 9.00, con grande entusiasmo ci
siamo avviati ai rispettivi pullman. Il viaggio
verso Lecce è stato abbastanza breve, circa 15
minuti, che abbiamo trascorso chiacchierando e
scattando qualche foto-ricordo. Arrivati al parcheggio, che si trovava alquanto fuori mano,
siamo scesi e, prima di avviarci verso il centro
della città, abbiamo aspettato fino alle 9.40,
quando finalmente è arrivata la guida che ci
doveva accompagnare per la visita al centro
storico e ai monumenti più significativi della
città. Una volta pronti, il professore di Francese
ci ha riuniti tutti con il suo solito fare allegro, al
suono di un assordante fischietto che ci ha
“accompagnato” e “tormentato”, piacevolmente
(è un eufemismo), per tutto il viaggio. Con
l’aiuto della guida abbiamo percorso la strada
per arrivare ad un monumento che introduce al
centro storico di Lecce, l’ “Arco di trionfo”, chiamato anche “PORTA NAPOLI”, poiché seguendo
la sua direzione si poteva arrivare a Napoli. È
un arco abbastanza caratteristico, in stile barocco napoletano, fatto costruire da Federico II.
Abbiamo visitato tutto il centro storico, le chiese
di Sant’Oronzo, Santa Irene, Santa Croce e la
magnifica cattedrale edificata con le navate a
croce latina, a differenza del Duomo, caratterizzato da una grande navata centrale. Tutte queste chiese, a detta della guida, sono state costruite più o meno nello stesso periodo storico.
Lungo il tragitto la guida ci ha condotto in un
laboratorio di lavorazione della cartapesta, dove
abbiamo assistito alla spiegazione di come si
progettano e si costruiscono le statue di cartapesta; è stato molto interessante poiché
l’artigiano ci ha spiegato, passo dopo passo,
tutto il percorso di costruzione; tra l’altro, ci ha
detto che la vera cartapesta non si fa con la
carta di giornale.
Verso le 12.30 ci siamo incamminati per raggiungere i pullman e ritornare all’hotel per
pranzare. Durante il breve viaggio di ritorno era
svanita tutta quell’euforia mostrata all’andata.
Arrivati all’hotel, verso le 12.45, i professori ci
hanno concesso 15 minuti di riposo, fino alle
13.00. A pranzo abbiamo mangiato orecchiette
con sugo di peperoni, come seconda pietanza
ancora cotoletta e patatine, infine la frutta. Il
pranzo è stato buono ed abbondante; infatti,
molti ragazzi hanno mangiato più porzioni. Dopo aver mangiato, siamo ritornati in camera per
riposarci un po’; invece, alcuni ragazzi si sono
riuniti nelle camere di altri compagni e con il
loro baccano hanno fatto innervosire i professori, che alla fine ci hanno invitato ad andare nel
parco a parlare. Verso le 16.00 siamo ritornati
nelle stanze per rinfrescarci e poi ritornare a
Lecce a fare qualche acquisto. Purtroppo a questa seconda escursione non ha partecipato il
nostro amico Giacomo, colpito da un violento
attacco febbrile, per cui è rimasto a letto nella
sua camera con il professore Palmigiano, che ha
provveduto a somministrargli le cure necessarie. La visita pomeridiana a Lecce è stata libera,
senza guida, e perciò c’era maggiore autonomia
rispetto al mattino. Il tempo era nuvoloso; dopo
un po’ è venuto addirittura a piovere e ci siamo
riparati sotto un porticato dove c’era un bar: lì
abbiamo comprato e consumato qualche sfizio e
leccornie varie. Quando ha smesso di piovere,
abbiamo visitato l’anfiteatro romano, un po’
malandato e corroso dagli agenti atmosferici,
che occupa gran parte della piazza principale di
Lecce, date le sue rilevanti dimensioni. Lungo il
percorso abbiamo fatto qualche acquisto e poi
siamo ritornati ai pullman per rientrare all’hotel
per la cena. Arrivati al Racar, siamo andati in
camera a lavarci, perché dopo cena dovevamo
riandare di nuovo a Lecce per visitarla di notte.
Infatti, per l’ennesima volta, siamo andati a
Lecce. La visita di sera è stata molto suggestiva
ed emozionante, soprattutto la sosta in “Piazza
Duomo”. La piazza era illuminata a giorno da
diversi fari in modo tale da creare effetti di luce
che facevano sembrare le pietre degli edifici
prospicienti di vari colori, con sfumature tutte
particolari. Dopo aver percorso alcune stradine
caratteristiche del centro storico, come il vicoletto della “Movida” dei giovani leccesi, siamo
ritornati ai pullman per rientrare all’hotel. Questa è stata una delle giornate più spossanti e
perciò siamo andati a letto prima dell’orario
della sera precedente e senza fare le ore piccole.
Continua →
3° giorno - Giovedì 6 maggio 2010
Taranto-Otranto
È Il nostro viaggio d’istruzione si avvia alla
conclusione: è il penultimo giorno.
La sveglia è suonata alle 6.30 e, nonostante
fossimo stanchi, ci siamo svegliati subito e, a
turno ci siamo preparati. Così alle 7.30 tutti gli
studenti eravamo in sala per la colazione con il
solito latte, orzo e cornetto, un po’ malinconici
perché il viaggio stava per finire.
Abbiamo deciso, perciò, di goderci al meglio le
ultime due giornate. Alle otto tutti in pullman
diretti a Taranto: la nostra felicità nel vedere
che il nostro compagno malato, Giacomo, era
venuto con noi è stata grandissima.
Nel nostro pullman, dove viaggiavano, come si
è detto, i ragazzi della 3E e 3D, vigeva la più
totale tranquillità. Tutti dormivano !
Dopo un’oretta di viaggio siamo arrivati a destinazione a Taranto.
La giornata si presentava partico larmente soleggiata e calda e questo ha fatto sì che si
potesse vedere il fondo marino trasparente
anche da lontano: la nostra emozione è stata
immensa!
Scesi dai pullman, nel parcheggio del porto, ci
siamo divisi in due gruppi: la 3E, 3H, 3A e 3B
con una guida, mentre la 3D, 3G e 3F con
un’altra, tutto ciò per facilitare gli spostamenti
e per non intasare le stradine del centro storico di Taranto, per la verità piuttosto strette,
sporche e frequentate da individui poco simpatici.
La nostra visita alla città è cominciata proprio
da lì, dal centro storico, dove si aveva
l’impressione di vivere una situazione simile a
quella dei quartieri più degradati di Napoli.
Dopo circa quindici minuti di passeggio tra
queste viuzze siamo arrivati al Duomo di San
Cataldo. Lo stile è per metà barocco e per
metà romanico, molto suggestivo! All’interno
abbiamo potuto ammirare dei capolavori dello
scultore Sammartino.
Ultimata la visita al Duomo, ci siamo incamminati per raggiungere il “ponte girevole”; durante il tragitto abbiamo osservato alcune
colonne, resti di un antico tempio dorico, unici
cimeli di uno splendore passato rimasti a Taranto.
Prima di giungere al “ponte girevole” abbiamo
ammirato dall’esterno il Castello Aragonese; la
guida ci ha spiegato la sua funzione ed il meccanismo usato per farlo muovere; in effetti,
esso è stato costruito per unire il centro storico di Taranto, che sorge su un’iso letta, con il
resto della città; se fosse stato costruito in
modo rigido e fisso, cioè di muratura, non
avrebbe consentito il passaggio delle imbarcazioni più grandi dal ‘mare piccolo’ al ‘mare
grande’, nell’Ionio, invece, con il sistema
girevo le/mobile, il ponte è diviso in due parti,
ognuna delle quali viene fatta girare verso le
due sponde, lasciando transitare le navi per
poi richiudendosi e consentire il normale traffico veicolare e pedonale della città. Abbiamo
scoperto con meraviglia che Taranto è la prima
città in Italia per l’allevamento e la produzione
di cozze.
La nostra breve visita alla città “dei due mari”
è terminata alle ore 12.30 quando, risalite
tutte le classi sui rispettivi pullman, abbiamo
intrapreso la strada del ritorno in albergo.
Alle 13.15 siamo arrivati in hotel per il pranzo.
Saliti nelle camere per le “abluzioni” di rito,
subito dopo ci siamo recati nella sala per il
pranzo. Abbiamo mangiato pasta asciutta e
carne di maiale al forno con insalata e frutta.
Alle 15.00 un gruppo di circa 25 ragazzi con il
prof. Pizza Angelo, la prof.ssa Pizza Maria, il
prof. Caruso e il prof. Sorriento ci siamo recati
a piedi alla spiaggia vicina all’albergo.
L’esperienza è stata molto bella e rilassante: il
mare limpido e abbastanza caldo ci ha dato la
possibilità di passeggiare a piedi nudi sulla
spiaggia e di poterci divertire.
Alle 16.00 eravamo di nuovo tutti in pullman
diretti ad Otranto, senza i nostri amici Giacomo e Annarita, trattenuti in hotel dalla febbre,
e senza il prof. Palmigiano, rimasto ancora una
volta ad assistere i malati.
Siamo arrivati alle 16.40 ad Otranto, la “Capri
del Sud”, così chiamata perché organizzata e
rassomigliante alla nostra bellissima isola.
I professori ci hanno lasciato liberi di fare degli
acquisti nei negozietti del paese, dandoci appuntamento per le 17.30 in “Piazza del Popolo”.
Così, dopo varie passeggiate per le viuzze del
paese e fatte le compere, ci siamo recati tutti
insieme a visitare il Castello aragonese.
La visita è stata breve: verso le 18.15 siamo
risaliti in pullman per far ritorno all’hotel, dove
siamo giunti alle 19.00 circa.
Ci siamo portati nelle nostre camere per lavarci e alle 20.00 eravamo tutti in sala ristorante
per la cena: lasagne al forno, scaloppine con
insalata e frutta.
Durante il pranzo i professori ci hanno comunicato che la serata si sarebbe conclusa in discoteca, ubicata nello stesso albergo ci ospitava.
Tutti no i ragazzi aspettavamo con ansia questo
momento e così, dopo la cena, di nuovo in
stanza per prepararci adeguatamente alla festa. Il biglietto d’ingresso era di quattro euro,
comprensivo di bibite a vo lontà.
Le ragazze, in totale crisi per la scelta degli
abiti da indossare e per i “restauri” da effettuare, sono scese in discoteca solo alle dieci.
La serata è stata animata dal prof. Angelo
Pizza che, con la sua ironia ed allegria, è riuscito a farci divertire e scatenare, trascinando
in pista a ballare anche qualche professore.
La festa è terminata alle 00.20, quando, stanchi, siamo tornati tutti nelle stanze per preparare le valigie e per affrontare l’ultima notte di
un meraviglioso viaggio.
Le grotte di Castellana
Alle ore 10, siamo arrivati nella città di Castellana Grotte che all’apparenza sembrava una
normale cittadina come tante altre; munitoci
dei biglietti d’ingresso, attraverso una scalinata, siamo entrati nelle grotte; la guida ci ha
spiegato che prima venivano usate come deposito per i rifiuti, poi quando Franco Anelli
(uno studioso di speleologia) le esplorò si accorse che erano numerose grotte e tutte co llegate tra di loro; quindi sono state pulite e studiate da numerosi altri speleo loghi. La prima
grotta la più grande ha un’altezza di 60 m e
una larghezza di 40 m ed è l’unica aperta nella
parte superiore, le altre sono tutte chiuse e più
piccole.
Nelle grotte c’erano diversi luoghi davvero
molto scivolosi dove bisognava stare molto
attenti; per fortuna nessuno si è fatto male; le
grotte erano quasi tutte aperte al pubblico
tranne la grotta Bianca, dove l’umidità raggiungeva il 98% anche perché avevamo scelto
il percorso breve di circa un chilometro, per
problemi organizzativi e di sicurezza. Nelle
grotte c’erano rocce di tutti i tipi e le sculture
modellandosi nel tempo avevano assunto forma di lupo, cactus, cammello, e persino di una
Madonnina. Siamo rimasti molto colpiti dalla
magnificenza di queste grotte e stupiti dalla
meravigliosa opera che la natura ha fatto grazie solamente al continuo stillicidio di goccio line d’acqua. Alle 12.30 siamo andati a pranzare
nell’hotel “La Grave”, dove abbiamo ritrovato
gli amici che non erano entrati nelle grotte,
per svariati motivi, insieme al prof. Palmigiano. Mentre mangiavamo, sono arrivati i genitori di Giacomo, da diversi giorni con la febbre
alta, per riportarlo a casa. Dopo una breve
passeggiata per il parco antistante l’entrata
delle grotte e le solite soste nei negozi, alle
ore 15.00 siamo tornati ai pullman per ripartire alla volta di Alberobello.
I trulli di Alberobello
4° giorno - Venerdì 7 maggio 2010
Visita alle grotte di Castellana & ad Alberobello
Il giorno 7 maggio 2010, per
me, per la mia
classe e per tutti
gli alunni delle
classi terze della
G.Pascoli di Cicciano è stato un
giorno
molto
speciale pieno di
emozioni e divertimento.
La
giornata è cominciata nell’hotel Racar dove eravamo ospiti,
come al solito io e i miei 2 compagni di stanza
siamo stati svegliati bruscamente dal nostro
professore di francese che batteva i pugni sulla
finestra della nostra stanza, ci siamo subito
vestiti, lavati e siamo andati a fare colazione
nell’hotel. Dopo di ché solo il tempo di lavarci i
denti e dare un’ultima occhiata alle valigie e
siamo subito saliti sul pullman per recarci a
visitare Castellana Grotte.
L’ultima tappa del nostro viaggio è stata Alberobello, una città contraddistinta da case molto
caratteristiche a forma di cono capovolto: i
cosiddetti “Trulli”. La costruz ione di queste
case si faceva senza la malta, per cui potevano
essere smontate facilmente e costruite in un
altro luogo allo scopo di non pagare le gabelle
sulle abitaz ioni, imposte dai Conti di Conversano, i signorotti locali. Le pietre erano poste
l’una sull’altra, ad incastro, in modo da costituire delle “volte/arcate” che reggevano il tetto: un espediente molto ingegnoso ma anche
faticoso. Ne abbiamo viste di tutti i tipi, grandi
e piccole, anche una chiesa.
Dopo aver visitato la città e aver comprato
moltissimi souvenir con i soldi che ci erano
rimasti, naturalmente stanchissimi, siamo
risaliti in pullman per il viaggio di ritorno a
casa.
È stato un viaggio molto sfibrante, dal momento che siamo stati per quattro ore seduti
in pullman e ci siamo fermati solo in due autogrill. Finalmente, alle 21.30, siamo giunti a
Cicciano,
concludendo
cosi
un
viaggio
d’istruzione durato quattro lunghi giorni. Possiamo affermare che questa è stata di sicuro la
più bella esperienza fatta finora.
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il Pasquino n° 4