Il progetto BUONGIORNO ...dall’inizio alla fine Lo Stato ha affidato alla scuo la innumerevoli compiti fra cui istruire i ragazzi, fornirgli un’educazione, aiutarli nella socializzazione. La scuo la è infatti vista come il luogo di formazione iniziale del cittadino, in cui questo acquisisce non solo le conoscenze, ma anche le competenze e molte delle norme fondamentali e dei valori che lo accompagneranno per tutta la vita e lo renderanno capace di crescere e adattarsi ad un mondo in continua evoluzione. Per questo diventa davvero importante allo ntanare i giovani dall’ abbraccio ingannevo le della strada vista da molti di loro come la “libertà”. In strada nascono i criminali, persone che cercano nella trasgressione la loro identità, che la strada, ovviamente, non può fornirgli. Ma qual è l’identità non acquisita? Quella di abitanti di un unico Paese, figli di un'unica terra: cittadini d’Europa. Il 9 maggio 1950, Robert Schuman presentava la proposta di creare un'Europa organizzata, indispensabile al mantenimento di relazioni pacifiche fra gli Stati che la componevano. La proposta, nota come "dichiarazione Schuman", è considerata l'atto di nascita dell'Unione europea per cui il 9 maggio è diventata una giornata simbolo che, insieme alla bandiera, all'inno, al motto e alla moneta unica, identifica l'entità politica dell'Unio ne Europea. La festa dell'Europa è l'occasione di dar vita a festeggiamenti e di organizzare attività che avvicinano l'Europa ai suo i cittadini ed i popoli dell'Unione fra loro. Mai come oggi, in un momento di intolleranza, di crisi economica e di valori, quando i genitori non hanno più tempo di educare i propri figli, alla scuola spetta questo difficile compito: educarli alla democrazia, alla convivenza. La scuo la deve aiutare i ragazzi a familiarizzare con la vita pubblica locale tramite l’acquisizione del senso di appartenenza ad una comunità, far capire ai ragazzi che sono loro gli artefici del destino dell’umanità. Nella nostra terra, troppo spesso vittima della Camorra, diventa fondamentale prevenire la devianza giovanile, fare in modo che i ragazzi si sentano liberi di esprimersi come preferiscono e che la scuola sia intesa come centro di aggregazione, oltre che di formazione, EUROPA … di Angelo Rainone vera e propria rete di solidarietà e di cooperazione. La scuo la “G. Pascoli” di C icciano, in questa ottica e nella piena consapevo lezza dei problemi presenti nella nostra comunità, ha istituito il progetto “Buongiorno Europa” attraverso il quale i ragazzi hanno affrontato temi di attualità come la pace, l’uguaglianza, la solidarietà, l’emigraz ione. Il progetto, oltre che un valore strettamente didattico è un rilievo sul piano pedagogico e culturale, avvia un dialogo critico sul tema della povertà e della esclusione sociale con una riflessione su diversi aspetti che vanno dai diritti universali di tutti gli esseri umani di condurre una vita dignitosa svolgendo un ruo lo attivo nella società, fino all’attivaz ione di politiche educative di inclusione sociale per i soggetti svantaggiati, data la presenza sempre più ampia di multietnicità anche nella nostra cittadina, comprendendo anche la formazione di una responsabilità collettiva verso i propri concittadini che vivono in condizioni difficili e che ognuno di noi può contribuire ad alleviare. Il nostro Istituto ha deciso, tramite il progetto “Buongiorno Europa”, di trasmettere agli studenti il significato di essere cittadini d’Europa, la conoscenza dei diritti e dei doveri del cittadino e, soprattutto, la comprensione degli artico li fondamentali della Dichiarazioni dei Diritti Umani, della Costituzione e della Carta dei Diritti Europei 2000. ►Continua a pag. 2 ► Giornalino pensato e realizzato dai ragazzi della Scuola Secondaria di 1° grado “G. Pascoli” di CICCIANO Sito web: www.gpascolicicciano.it maggio/giugno 2010 E-mail: [email protected] 2° anno scolastico. Numero 4 - anche su facebook.com FOTOCOPIATO IN PROPRIO Angelo Rainone ed Ersilia Arvonio hanno fatto visita all’Istituto Paritario “Scuola Insieme” per conoscerne i responsabili e l’attività didattica L’ Istituto Paritario “Scuola Insieme” è una scuola dell’infanzia e primaria di Cicciano. La scuola primaria, che si trova in via De Curtis, accoglie scolari che hanno raggiunto il quarto anno e una moltitudine di alunni degli anni precedenti. Nel complesso, a soli quattro anni dall’istituzione, sono circa 60 alunni iscritti. Un grande traguardo per una scuola paritaria! In aprile la “Scuola Insieme” ha messo in scena uno spettacolo davvero bello, al quale, fra gli altri spettatori, ha assistito anche la Preside del nostro istituto, prof. Eva Ciccone. Il titolo della rappresentazione era “ Napoli, città d’ Europa” . Lo spettacolo è stato incentrato su Napoli, sulla sua indiscutibile bellezza e sul nostro dialetto, che è divenuto famoso per la sua vivacità e, soprattutto, per la sua velocità di comunicazione dovuta alla nostra mimica facciale e gestualità. Lo spettacolo si è articolato in numerosi canti e balli tipici napoletani appositamente preparati dalle insegnanti ed eseguiti dagli alunni con magistrale sveltezza e capacità. L’ argomento trattato è importante perché ha il suo fulcro nella città di Napoli, vista come una città d’Europa che conserva vive le sue tradizioni insieme alle sue bellezze artistiche e naturali che l’hanno fatta divenire celebre e, da sempre, appetibile ai turisti. Sono stato davvero sorpreso da come dei bambini siano riusciti a comprendere un argomento tanto difficile che molti adulti ignorano. Napoli è una città d’Europa, questo è innegabile, ma possiamo dimostrare che è davvero così? Molti hanno tentato di farlo, politici, uomini di successo, ma solo dei ragazzi, grazie alla loro meravigliosa rappresentazione interpretata con la tipica gioia e spensieratezza della loro tenera età, sono riusciti a rendere l’idea di inserimento nell’ Unione Europea che da tanto aspettavamo. Per questo tutti, piccoli attori e docenti, meritano i nostri complimenti. Alla prossima! L’INTERVISTA alla RESPONSABILE 1. Da quanto è stata istituita questa scuola? La scuola è stata istituita 4 anni fa. 2. E’ davvero apprezzabile che una scuola così giovane sia riuscita a proiettare i propri alunni in una realtà di certo non semplice come quella teatrale! Quanti anni hanno i giovani attori? I nostri piccoli attori sono in IV elementare, quindi hanno 8-9 anni. 3. E’ stato difficile “tenere le redini” di questo spettacolo? No, assolutamente. Sono dei ragazzi eccezionali, davvero ben educati. Non abbiamo incontrato alcun problema. 4. Com’era intitolata la recita? La recita era intitolata “ Napoli, città d’Europa” 5. Qual è l’ argomento dello spettacolo? Il tema principale è Napoli, intesa come la nostra città. Lo scopo è la rivalutazione del dialetto. 6. Come mai è stato scelto questo argomento? Perché, come ho già detto prima, Napoli è la nostra città e perché volevamo dare la dovuta importanza al nostro dialetto. 7. Ci parli della preparazione dello spettacolo In un paio di mesi è stato preparato coinvolgendo quattro classi della scuola. I ragazzi hanno partecipato con canti e balli e si sono interessati delle decorazioni. I canti sono stati quelli tipici napoletani e, soprattutto, sono stati accompagnati da balli 8. Come si è articolato lo spettacolo? Il primo numero è stato “Simm’e Napule paisane”, poi è stato il turno di “Guaglione”, inseguito è stata eseguita ”La rumba degli scugnizzi”e “La Tammurriata”. A conclusione sono stati eseguiti l’inno della nostra scuola “Lo scriverò nel vento” e “L’inno alla gioia” cantato in tedesco. 9. I ragazzi sono stati coinvolti da questa tematica? Sì, i nostri studenti hanno dimostrato grande interesse per la rappresentazione. Questo significa che la tematica li ha letteralmente travolti. 10. Il pubblico si è interessato? Sì, alla fine dello spettacolo c’è stato un applauso che è sembrato più lungo della recita stessa! 11. Si ritiene soddisfatta della recita? Sì, la recita è stata un successo e ha sortito gli effetti da noi sperati: i ragazzi ora amano e rispettano le tradizioni. 12. Pensa di ripetere l’ esperienza anche il prossimo anno? Sì, spero che diventi una consuetudine della nostra scuola. 13. Ragazzi, a voi è piaciuto essere attori per un giorno? Sì, tantissimo! Il Pasquino è il giornalino dei ragazzi della Scuola secondaria di 1° grado “G. Pascoli” di Cicciano, realizzato con l’adesione al PROGETTO “Scuole Aperte” www.gpascolicicciano.it [email protected] il Pasquino è anche su facebook.com Continua dalla prima pagina: Progetto Buongiorno Europa … In occasione del progetto sono stati preparati numerosi manufatti destinati a rendere ancora più allegro e gradevole l’Istituto. Le attività legate al progetto, iniziato ad Ottobre, sono ormai al termine e si può dire che sia stato un grande successo. La rassegna finale si svilupperà in 2 giorni a partire dal 21 Maggio. In questo ambito e in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, al centro Nadur si svolgerà lo spettacolo conclusivo, con la presenza del Parlamentare europeo, on. Enzo Iovine, dell’on. Paolo Russo, della Preside, professoressa Eva Ciccone, del Sindaco professor Giuseppe Caccavale e degli assessori comunali. Ci saranno anche alcune premiazioni e la presentazione de “il Pasquino”, l’amato giornalino della scuola dedicato a Pasquino, una statua fra le più importanti di Cicciano. Allieteranno la rappresentazione numerose recite, fra cui “La Storia di Samuele”, interpretata e realizzata dai ragazzi della II F, “Aggiungi un posto a tavola” dei ragazzi di I G, “Salviamo Colleverde” drammatizzata dai ragazzi delle classi I E e D ed, infine, “Europa” interpretata dai ragazzi di III D. La “tarantella”, il “Can Can”, “Every body sing a song”, “Muerilo”, l’ “Inno alla Gioia”, “Idealiste” e l’”Inno di Mameli”, sono solo alcuni dei canti e balli incentrati sull’ uguaglianza e sulla solidarietà, preparati alla perfezione dai giovani cantanti e ballerine. E’ stato davvero divertente per tutti noi alunni lavorare alla preparazione dello spettacolo, assumendo il ruolo di autore, ballerina, regista, musicista e cantante, anche perché i professori ci hanno davvero coinvolti. Il progetto è riuscito a rendere noi alunni più consapevoli e spero che la rappresentazione finale faccia capire a tutti il nostro profondo cambiamento. Infatti ora non tentiamo di uniformarci agli altri solo per non essere esclusi e, anzi, avviciniamo i più timidi. Credo che anche i più grandi si sentano così. I risultati sono importanti perché in un paese piccolo come Cicciano fondamentale è l’ unione, l’ amicizia e la fedeltà verso i propri compagni. Ecco cosa significa Europa: guardare avanti, verso un nuovo futuro! Finalmente posso dire che, da ora in avanti, nel paese ora si respirerà un’aria diversa, più … europea! Tutti UGUALI...davanti alla Legge Quest’anno abbiamo affrontato alcuni articoli della Costituzione della Repubblica Italiana, in particolare ci siamo soffermati sul concetto di Uguaglianza sancito dall’art. 3. La norma sancisce, nel primo comma, il principio di uguaglianza formale, il quale vieta allo Stato di emanare provvedimenti che siano discriminatori in base ad uno o più dei sei parametri in essi indicati (sesso, razza, religione, lingua, opinioni politiche, condizioni personali e sociali). Questo principio trova applicazione concreta in numerose norme costituzionali che disciplinano situazioni specifiche. Il principio di uguaglianza non significa, però, assoluta parità di trattamento. Il legislatore deve adeguare le norme ai vari aspetti della vita sociale e trattare in modo equo situazioni eque, e in modo diverso situazioni diverse. Infatti, parificare ingiustamente situazioni obbiettivamente differenti, significherebbe creare discriminazioni per quei soggetti, che necessitano di una tutela specifica. Il principio di uguaglianza formale, che garantisce pari dignità e trattamento di tutti i cittadini di fronte alla legge, resterebbe una vuota enunciazione se il secondo comma non imponesse allo Stato di intervenire per tentare di raggiungere l’uguaglianza sostanziale. A questo scopo è previsto l’impegno dello Stato non solo per eliminare ogni situazione di privilegio che offenda la pari dignità, ma anche per promuovere una politica di sostegno e di aiuto per la piena e libera affermazione della persona che permetta ai cittadini di godere effettivamente di uguali opportunità e di usufruire indistintamente di diritti, quali l’istruzione, il lavoro, la salute, ecc… L’intervista alla prof. Palmieri nato locale. Storia e tradizione si prestano per dar vita ad un importante momento di aggregazione tra le cinque comunità confinanti: Cicciano, Nola, Cimitile, San Paolo Bel Sito e Saviano, a conferma della ritrovata amicizia. Non mancano competizioni di tipo sportivo com e il tiro con l’arco ed il tiro alla fune, ovviam ente, sempre in abito storico. Al termine delle singole contese si assegna il Palio al Quartiere che avrà totalizzato il punteggio globale più alto, con una cerimonia nella piazza situata dinanzi alla Casa Fortezza, antica sede dei Commendatori dei Cavalieri di Malta che amministravano il paese nei secoli scorsi. Il sipario calerà alle 22 con giochi di acqua, fuoco e luci creati da spettacolari fontane danzanti. Luigi De Luca 3B Giochi della Gioventù: Napoli, Palavesuvio, Maggio 2010 (nella foto al lavoro con gli alunni) , docente Esperta del PON di Italiano nella nostra scuola 1)Salve professoressa, può parlarci del progetto PON? In che cosa consiste? Il PON è il Programma Operativo Nazionale “La Scuola per lo sviluppo”. Si tratta di un vasto piano di sostegno finanziario allo sviluppo dell’ istruzione e formazione delle regioni del mezzogiorno che ha obiettivi di grande rilievo come la riduzione del fenomeno della dispersione scolastica, l'ampliamento delle competenze di base, l'integrazione con il mondo del lavoro, la formazione dei docenti e del personale scolastico e così via. 2) L’insegnamento è la sua professione abituale o ne esercita un’altra? L’insegnamento è l’unica professione che avrei potuto praticare perché il rapporto costante con gli Ogni anno a Gennaio, la città di Nola ed i casali di Cimitile, Saviano e San Paolo Bel Sito consegnavano i doni al Commendatore di Castel Cicciano. Per rievocare tale consuetudine risalente al secolo XVI la Pro Loco organizza il Palio dei Quartieri "Castrj Ciccianj": rievocazione storica della Commenda dei Cavalieri di Malta di Castel Cicciano nel 1500. Molto suggestiva la ricostruzione, nel centro storico circostante l’antica CasaFortezza, dei luoghi dell’antica Commenda del Castello di Cicciano del XVI secolo. Gli antichi quartieri si contendono il Palio attraverso una serie di gare che vanno dalla realizzazione della “Festa di Quartiere”, per la valorizzazione di usanze, tradizioni e prodotti tipici locali, all’allestimento dell’Addobbo delle strade, per non parlare della realizzazione delle Porte di accesso al quartiere, vere e proprie opere di artigia- alunni mi rende felice e mi gratifica quotidianamente. 3)Che ne pensa dei ragazzi della scuola? Io penso che i giovani siano vita, per questo sono pieni di iniziative che tuttavia vanno adeguatamente indirizzate. 4)Con lei i ragazzi hanno fatto progressi? Come sono andati i test? Tutto sommato posso dire che, nonostante piccole difficoltà che sempre possono manifestarsi, i risultati sono senz’altro discreti. 5) E’ soddisfatta dei loro progressi? Il lavoro proposto è stato svolto con passione dagli alunni e dunque indipendentemente dai risultati pur conseguiti non potrei mai dirmi insoddisfatta. 6) Fino a quando durerà il corso? Il corso è articolato in 50 ore. 7) Secondo lei le ore basteranno? Le ore saranno sicuramente sufficienti per conseguire le competenze prefissate. 8)Una domanda per i ragazzi. Il corso vi sta aiutando? Sììììììììììì! A.R. La scuola media partecipa alla Bicity Tutti insieme in bici per aderire alla prima ediz ione della “Giornata della Bicicletta”. Il Ministero dell'Ambiente, che ha scritto a tutti i sindaci, ha istituito il premio Bicity che verrà assegnato alle città che si distingueranno come le più virtuose in occasione della I Giornata Naz ionale della Bicicletta. Per concorrere all'assegnazione del premio, i Comuni sono stati invitati ad aderire uff ic ia lmente a lla Giornata Naz ionale della bicicletta con l’impegno di chiudere al traffico un'ampia area del centro cittadino, di riservare alle biciclette l'accesso a zone di particolare p re g io sto r ico artisticO-archeo logico, di organizzare manifestazioni per la promozione della mobilità lenta riconosciute dal Ministero, di attuare iniz iative di sensibilizzazione rivolte ai più giovani e, infine, di promuovere attività educative. Bicity è volto a promuovere la “mobilità do lce” nelle città, riservando strade, piazze, luoghi di pregio ambientale, artistico, storico e architettonico esclusivamente alle biciclette, per sottolineare come la bicicletta sia il mezzo di locomozione più pulito e a impatto zero. A sorpresa la Campania è risultata la regione più virtuosa, grazie all'adesione di 265 città, mentre complessivamente hanno aderito oltre 1300 città. Anche il Comune di C icciano ha aderito a questa iniziativa ed ha organizzato per domenica 25 aprile la ‘pedalata’ co llettiva. Il percorso studiato per la “biciclettata” è stato di circa 20 Km ed ha interessato, oltre C icciano, anche i comuni di C o miz iano , C ampo sano e C im it i le . Per l’o cc as io ne l’amministraz ione comunale ha cercato di coinvolgere il maggior numero possibile di persone invitando anche tutte le scuole, c o m pres a la scuola secondaria di primo grado “Giovanni Pasco li”. Ogni scuola ha partecipato con maglietta uguale, ad esempio, nella nostra scuola sono state distribuite delle magliette bianche. Con lo stesso criterio sono scese in strada le rappresentanze della Pro loco e dei cinque quartieri in cui la città si divide in occasione del Palio . Sembra superfluo affermare l’ importanza della “pedalata”, non solo come occasione per to nificare il corpo con il sano sport del ciclismo, ma anche come grande momento di integrazione sociale. Angelo L’addio ai professori della Scuola Media Il percorso della scuola media ormai per me è terminato, dopo gli esami lascerò questa scuola per passare alle superiori e lascerò anche gli educatori e i compagni di questo percorso. La mia esperienza scolastica in questi tre anni è stata abbastanza positiva, anche se alcune cose mi hanno delusa. L’organizzazione in questa scuola molte volte è mancata e tuttora continua a mancare su certi aspetti; la fiducia nei ragazzi spesso manca, ma d’altronde devo ringraziare i miei educatori che mi hanno preparato e formato per la vita e per il prosieguo dei miei studi! I miei professori hanno utilizzato una didattica e un modo di porsi con noi ragazzi che ci ha permesso di estrapolare dal nostro io, non ancora ben conosciuto a questa età, le migliori potenzialità! Un ringraziamento particolare va al professore Clemente Palmigiano che, con la sua professionalità e preparazione, ci ha guidato per due anni in questo percorso formativo e ci ha insegnato l’essenza e non l’apparenza delle cose, ci ha fatto capire i comportamenti che bisogna adottare in ogni contesto e, soprattutto, il confrontarsi e portare avanti una tesi se questa ritenuta giusta! Un grazie anche alla professoressa Ierardi che, di Ersilia Arvonio anche se qualche volta ci ha criticato e rimproverato, ci ha insegnato a stare insieme rispettandoci. Grazie anche alla professoressa Giacomino che con la sua dolcezza e comprensione ci ha fatto crescere e maturare; al professore Pizza che con la sua allegria ha movimentato le nostre giornate scolastiche e ci ha insegnato che si è giovani dentro. Grazie anche al professore De Falco, Cantelmo, Esposito; D’avino e Concilio che hanno avuto anche loro un ruolo importante in questi tre anni. Un ringraziamento particolare, infine, va al professore Stefano Siciliano che ci ha voluto bene come figli e nonostante avesse avuto problemi di salute, non si è mai dimenticato delle sue “creature”. A lui un grande bacio da parte di tutta la 3E e un in bocca la lupo per la sua guarigione!! Infine un grazie va anche alla mia classe la 3E, con la quale ho condiviso tutti i momenti della mia crescita e della mia preadolescenza: grazie ragazzi per tutti i momenti vissuti insiemi, seri o scherzosi che siano; per tutte le bravate fatte insieme che in fondo ci hanno fatto crescere e anche divertire; grazie della fiducia che avete riposto in me anche se qualche volta non sono stata all’altezza dei compiti affidatimi. Grazie a voi tutti, non vi dimenticherò mai! di Maria Lidia De Stefano L'adolescenza è quel tratto dell'età evolutiva caratterizzato dalla transizione dallo stato infantile a quello adulto dell'individuo. E’ l’età in cui ci sono tanti cambiament i...! In questa età dovrebbe maturare il senso di responsabilità, perché crescendo si ha più libertà, ma i giovani non capiscono che più libertà si ha e più responsabilità si hanno! Questa è anche l’età dove cominciano ad esserci i primi veri problemi per esempio la droga! Droga è un termine che indica in senso generale sostanze di origine naturale o sintetizzate in laboratorio aventi proprietà non comuni. Con la droga i ragazzi rischiano di cadere in un tunnel da cui sarebbe molto difficile uscire perché la droga provoca dipendenza. L’adolescenza, però, può anche essere considerata l’ètà delle decisioni importanti che riguardano il nostro futuro;per esempio abbiamo la scelta delle scuole superiori, che deve essere fatta con grande accuratezza pensando a ciò che si vuole fare nella vita. Inoltre è anche l’età più bella dove ci sono i primi amori, le grandi amicizie, ma anche dove nascono le cosi dette passioni alle quali si dedica tutto il proprio tempo. In conclusione si può dire che l’adolescenza è l’età più bella in assoluto dove c’è l’amore, il divert imento, la tristezza tanti sentimenti che uniti insieme portano a degli anni bellissimi in cui si compiono esperienze che si ricorderanno per tutta la vita. LA REDAZIONE La scuola media quest’anno ha organizzato la squadra maschile (nella foto) e femminile di pallavolo composta per la maggioranza da alunni di terza abbastanza bravi in questo sport! La squadra femminile non è riuscita a superare il turno, mentre quella maschile è arrivata alle regionali! I ragazzi hanno vinto con la squadra “Merliani” di Nola mentre ha perso contro il Pomigliano. Quest’ultima partita è stata persa per delle scorrettezze da parte dell’arbitro, insegnante della squadra avversaria. Inutili sono state le continue riprese e si era ormai creato all’interno del campo una certa tensione che ha portato i ragazzi a compiere errori mai commessi negli allenamenti. Nonostante ciò, sia noi ragazze che i ragazzi siamo stati contenti ed entusiasti di questa esperienza che ci ha fatto capire l’importanza dell’altro all’interno della squadra, ci ha fatto conoscere nuove persone e ha migliorato le nostre potenzialità fisiche. Un grazie va all’allenatore delle squadre femminile under 14, maschile e femminile under 16 della società sportiva dilettantistica Vittorio Alfieri, Alberto Russo, che insieme al prof. De Falco Michele ha contribuito ad allenare noi atleti! Grazie da parte di tutti gli atleti di questa opportunità dataci, con l’augurio che si possa continuare su questa strada, per far sì che anche altri alunni possano scoprire la bellezza di questa gioco. L’adolescenza IL FENOMENO FACEBOOK.COM Facebook è un social-network molto amato dai giovani d’oggi che permette di comunicare con tutto il mondo e di arricchire la rosa di conoscenze e di amicizie più o meno virtuali. Facebook fu inventato da Mark Zuckerberg uno studente di Harvard, importante università americana. All’inizio era usato dagli studiosi di due università per comunicare le nuove scoperte, solo in seguito altre università si iscrissero alla rete ed alla fine hanno cominciato ad adoperarlo anche persone esterne alle suddette università. Oggi grazie a Facebook vecchi amici spesso si ritrovano, si stringono nuovi legami, persone costrette a lavorare lontano da famiglia e amici possono scambiarsi foto, idee, comuni- care malgrado la distanza e sentirsi meno sole. La parola facebook deriva dall’ inglese “libro dei volti”. Infatti, oltre che ai pensieri, su Facebook si può conoscere anche il volto dell’ interlocutore. Altra possibile origine del nome è la presenza degli annuari dei ragazzi che, prima, usavano questo programma per comunicare. Nella storia di Facebook non sono mancate critiche, anche se spesso infondate. Molti pensano che sia Facebook la causa degli aumenti dei “furti di identità”. Nonostante sia stata provata l’infondatezza di questo comune pregiudizio le critiche non cessano. Numerose persone ritengono che MSN (Messanger) sia un social-network più sicuro rispetto a Facebook anche se le funzionalità sono praticamente identiche, l’unico particolare diver- gente è la presenza di un codice di sicurezza. Comunque Facebook rimane il socialnetwork più amato in assoluto, anche se, come in ogni cosa bella, non sono mancati i pregiudizi che sono il fondamento della malvagità. Indubbiamente gli aspetti positivi ci sono, ma anche quelli negativi non sono da sottovalutare e, come al solito, dobbiamo costatare che i progressi della scienza e della tecnica possono certamente migliorare il nostro modo di vivere, purché vengano usati con obiettivi costruttivi e non distruttivi, nel rispetto di se stessi e degli altri. Come prova della preferenza dei ragazzi verso Facebook c’è un film in produzione che porta il nome del social-network che parla delle vicende e dei problemi di noi adolescenti. SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “G. Pascoli” Cicciano Pasquino GITE GITE GITE il Inserto speciale Ma quali visite guidate o viaggi d’istruzione … … per noi erano e saranno sempre e solo Gli insegnanti non sempre sono entusiasti, le famiglie tengono d’occhio la spesa. Nonostante tutto, la gita resta l’oggetto del desiderio degli studenti, trasversale a tutte le scuole di ogni ordine e grado. Qualunque sia la meta, unisce l’eccitazione per il viaggio alla voglia di stare insieme tra pari. Non è un fenomeno da sottovalutare se si pensa che ogni anno, i viaggi, coinvolgano quasi cinque milioni di studenti. Non sempre i ragazzi sono ospiti desiderati: gli albergatori temono eventuali danni e il disturbo per gli altri clienti; gli insegnanti sono ossessionati dal peso delle responsabilità. A volte ci scappa qualche bravata. Ci sono i rischi legati a qualunque vacanza, dall’incidente di strada alla fatalità, come purtroppo dimostra la tragedia di Ventotene, dove a causa di una frana hanno peso la vita due ragazzine di 14 anni, Sara e Francesca, in gita con i compagni di scuola. Una cosa è certa: la gita va preparata con cura. Gli studenti non sono turisti di serie B, perché riempiono periodi morti e fanno girare l’economia. Le scuole devono pretendere il massimo, e garantire nello stesso tempo il rispetto delle regole da parte di tutti, studenti compresi. La gita è una cosa seria; che non si faccia tanto per farla, perché non se ne può fare a meno! Nella nostra scuola, le GITE (o visite guidate/viaggi d’istruzione) sono parte integrante del curricolo formativo degli allievi e, pertanto, preparate nei particolari e sotto la diretta responsabilità del Dirigente, prof. ssa Eva Ciccone, che continuamente sottolinea come la visita guidata, se ben GITE ! fatta, rappresenta il momento culminante di un percorso educativo, foriero di conoscenze che, se rimanessero solo teoriche, forse non avrebbero altrettanta validità formativa. Ad organizzare le nostre gite, da anni pensano due colleghi: i proff. Luigi Romano e Stefano Siciliano, che hanno sempre coniugato la precisione organizzativa con gli aspetti ludici, che mai devono mancare nell’organizzare un’uscita con 50, a volte 100 e più alunni come protagonisti. Cartellini di riconoscimento, autorizzazioni, agenzie di viaggio, pullman, guide, colleghi imprecisi, alunni distratti e ritardatari, sono il pane quotidiano di chi sceglie di fornire il proprio servizio alla scuola in questo delicato settore. Purtroppo quest’anno, causa problemi di salute, Stefano Siciliano non ha potuto farci dono della sua competenza acquisita negli anni. La sua mancanza è stata incolmabile (certo non solo per l’organizzazione delle gite) e tutti ce ne siamo resi conto, io per primo che, attraverso queste poche riga su questo giornalino, voglio dire a Stefano che la sua intelligente professionalità, l’ironia mai banale, soprattutto la sua incontenibile gioia che lo rende amico di tutti, prim’ancora che collega di ciascuno, ci mancano. Mi mancano tanto … e non vedo l’ora di poterne goderne ancora. Ciao Stefano, a presto. Pasquale Esposito Tutte le visite guidate ed i viaggi d’istruzione effettuate dalla scuola “Pascoli” nell’anno scolastico 2009-2010 … le visite guidate -Città della Scienza, Napoli. -Napoli sotterranea -Agriturismo “La Ginestra”, Vico Equense. -Avella archeologica. -Osservatorio astronomico del Sannio -Pietraroia (Benevento) -Oasi di San Silvestro (Caserta) -Istituto Grenoble Napoli: “1968” -Napoli “barocca” -Palazzo “Montecitorio (Roma) … i viaggi d’istruzione + Viaggio d’istruzione per le classi terze in Puglia (Lecce, Otranto, Taranto, Alberobello, Trani, Castellana …) + Viaggio d’istruzione per le classi seconde in Campania (Capua, Casera, Presenzano, Teano, Cassino, S. Maria Capua Vetere, ...) Progetto Nella stanza dei BOTTONI: visita a Montecitorio In viaggio, per tre giorni, nella nostra Campania dal nostro inviato Angelo Rainone Il 5 M aggio i ragazzi che hanno partecipato al progetto “Cittadinanza e Costituzione” hanno avuto la loro ricompensa: una meravigliosa gita a M ontecitorio! Anche alcuni alunni del progetto “Giornalino” sono stati invitatati a partecipare. viene dato un congegno provvisto di tre pulsanti di diverso colore che rappresentano le diverse possibilità di scelta. A seconda del pulsante si accende su di un grosso pannello, rappresentante l’ Aula in scala, una luce di colore diverso in base ai posti a sedere. Solo in alcuni casi la scelta rimane segreta. Circa alle 6 noi alunni ci siamo incontrati nei pressi della scuola ma non abbiamo dovuto attendere a lungo: il pullman è arrivato subito. Il viaggio è stato divertente e senza noia, anche perché i professori ci hanno intrattenuti con grande pazienza. A metà viaggio alcuni ragazzi ci hanno letto delle informazioni su M ontecitorio, offrendoci stimolanti pillole di sapienza. Ad esempio abbiamo scoperto che il nome “M ontecitorio” deriva dal latino “M ons Citatorio”. Arrivati a Roma, dopo aver ammirato la Colonna Traiana e la storia da essa raccontata, abbiamo visto l’entrata principale del palazzo M ontecitorio, quella riservata ai deputati. Dopo aver costeggiato il palazzo siamo giunti all’ entrata riservata al pubblico. Abbiamo effettuato il check-in e abbiamo depositato le borse negli appositi armadietti. Una guida ci ha accolti spiegandoci la storia dell’ edificio. Il palazzo, progettato dal Bernini su richiesta del Papa Innocenzio X, era un misto fra arte barocca e moderna. In seguito alla morte di Innocenzio X il suo successore, Innocenzio XII, terminò la costruzione del palazzo. Solo con l’ Unità d’Italia M ontecitorio ha assunto l’odierno ruolo. Ovviamente subì delle ristrutturazioni perché l’Aula per i dibattiti aveva subito gravi danni. Dopo un po’ di cammino abbiamo raggiunto la Sala del Transatlantico. La guida ci ha spiegato che la stanza era completamente in stile novecentesco e che doveva il suo nome alla somiglianza con i transatlantici. Ci è stata mostrata la sala di lettura, riservata ai deputatati, e anche l’aula dove venivano effettuate alcune votazioni. Vicino alla porta d’ accesso c’era uno schermo che permetteva di veder come stessero procedevano le votazioni. Abbiamo scoperto che M ontecitorio è simile ad un piccolo paese, infatti c’è ogni genere di servizio. In seguito, attraversando il “corridoio dei busti”, dove sono esposti i busti dei più importanti statisti, abbiamo raggiunto la famosa “Sala Gialla” o “ Sala Aldo M oro”. Abbiamo visto, infatti, una scultura che rappresentava il famoso democristiano e la tappezzeria gialla. La guida ci ha illustrato l’importanza della sala (infatti lì si prendevano alcune fra le decisioni più importanti per l’ Italia) e le opere d’arte in essa esposte. C’erano dei dipinti eccezionali del Veronese e della sua scuola come le “Nozze di Canaa”, un bellissimo lampadario di cristallo, il famoso caminetto, un vaso proveniente dalla Sicilia, alcuni arredamenti in stile Rococò originari della reggia di Caserta, e un ritratto originale raffigurante l’ imperatore Napoleone I che, per pura coincidenza è morto proprio il 5 M aggio, giorno in cui noi abbiamo effettuato la visita e Garibaldi è partito da Quarto per realizzare l’Unità d’Italia. Questo dipinto è importante perché fu l’unico nel quale Bonaparte fece da “modello”. Abbiamo raggiunto, entusiasti, la sala della Lupa, così detta per la riproduzione in bronzo di quest’ ultima. Nella sala, ci ha spiegato la guida, fu presa, grazie ad una votazione a suffragio universale, un’importante decisione: la Repubblica in Italia. Nella sala c’ erano anche degli arazzi bellissimi provenienti da Firenze, precisamente dalla signoria dei M edici. Attraversando il “corridoio dei busti” abbiamo raggiunto la “Sala della regina”, così chiamata perché lì la regina attendeva il re quando era impegnato nei suoi compiti, infatti le donne a quei tempi non partecipavano alla vita politica. Le opere d’arte erano degli arazzi, sempre fiorentini, e dei meravigliosi stucchi dorati. L’ ultima sala che abbiamo visitato è stata l‘Aula della Camera. Abbiamo notato che le tribune per il pubblico erano divise in 3 parti, una per i giornalisti, una per gli ospiti onorari e, l’ ultima, per il pubblico “normale”. Ci è stato spiegato che i 630 deputati si riuniscono in varie “commissioni” che si occupano dei vari problemi dello Stato. La guida ci ha spiegato anche che il presidente d’assemblea, che varia da seduta a seduta, si siede al posto più in alto, il Presidente del Consiglio e i ministri appena sotto, mentre il resto dei deputati sui restanti posti liberi. Abbiamo scoperto anche che i partiti si distinguevano in partiti di sinistra, centro, destra a seconda di come erano disposti nell’Aula durante le prime udienze del 1800. Ci è stato spiegato come avvengono le votazioni: ad ogni deputato Saltava all’ occhio la vetrata in stile liberty e soprattutto gli affreschi rappresentanti la storia d’ Italia raccontata dal punto di vista mitologico. Tra le altre opere ricordo delle tavole che portavano i risultati dei referendum e alcuni splendidi bassorilievi in bronzo rappresentanti i Savoia e la personificazione dell’ Italia con diversi atteggiamenti. All’ uscita di M ontecitorio ci sono stati donati degli opuscoli riguardanti il palazzo. Il tempo era passato velocemente, infatti era già ora di pranzo. Abbiamo pensato che era tardi per raggiungere il Circo M assimo, il luogo dove avremmo dovuto pranzare, ma grazie ad un passante, che abbiamo scoperto essere lo zio di un alunna del progetto, abbiamo raggiunto lo spiazzo in un attimo. Eravamo affamati e quindi abbiamo divorato, nel vero senso della parola, i nostri pranzi a sacco. Dopo aver riposato per un’ora, ci siamo diretti verso il Pantheon. Nel tragitto abbiamo visto il Tevere, impetuoso e forte, l’isola Tiberina. Il passante, che nel frattempo aveva deciso di accompagnarci al Panteon, ci ha raccontato una leggenda: in tempi antichi si credeva che l’ isola Tiberina avesse proprietà taumaturgiche e proprio per questo venne costruito lì l’ospedale “Fate del bene fratelli”. Contenti di aver appreso quella nuova nozione abbiamo deciso di fare una piccola deviazione verso una sinagoga, che, sfortunatamente, era chiusa. Per consolarci siamo andati in una gelateria per mangiare un buon gelato. M angiando quella delizia ghiacciata siamo arrivati al Pantheon ma solo alcuni ragazzi hanno deciso di entrare. All’interno era bellissimo, il mosaico dorato risplendeva alla luce che passava dall’ “occhio di Dio”. Dopo aver ammirato le tombe dei grandi artisti e ci siamo diretti verso il pullman. Quando meno ce l’aspettavamo abbiamo scoperto che l’avventura non era finita, mancava l’ ultima tappa: il Colosseo. Ci è stato spiegato che l’ anfiteatro si chiama così a causa di un’ opera ormai scomparsa, il “colosso di Nerone” che si ergeva proprio accanto al Colosseo. Abbiamo scoperto anche che il racconto per cui i cristiani venivano uccisi nell’ Anfiteatro Flavio era solo uno stereotipo, in realtà i seguaci di Cristo erano torturati al Circo M assimo, perché il Colosseo non era stato ancora costruito. Tutti abbiamo provato un brivido: avevamo mangiato nel luogo in cui anni prima erano morti dei nostri simili. Abbiamo visto, anche se di sfuggita, i resti della Villa Aurea, la casa di Nerone. Dopo un po’ di tempo trascorso a guardare il paesaggio in movimento attraverso i vetri del pullman ci siamo ritrovati a Cicciano, stanchissimi, praticamente esausti, ma felici dell’ esperienza vissuta. La Preside quest’anno ha organizzato per la prima volta con le classi II, un viaggio di istruzione in C a m p a n ia . Siamo partiti alle ore sette da Cicciano del 4 maggio, con arrivo a P re s e nz a no dove abbiamo visitato la centrale idroe le t t r ic a . Entrata in attività nel 1991, la centrale è stata fondata da Domenico Cimarosa ed è situata nella valle del Volturno. È una tipica centrale a ciclo chiuso, dotato di quattro gruppi di turbine reversibili, da circa 250 MW (mega watt ) ciascuna, con impianto di accumulazione e pompaggio della potenza di mille MW che sfruttano un salto di circa 495 M. E’ alimentata dal bacino di modulazione di Cesina. L’alimentazione dell’acqua raccolta nel bacino del monte, avviene attraverso condotte forzate realizzate con scavo in galleria, mentre lo scavo sarà effettuato nel bacino di impianto. L’ impianto assume particolare rilevanza per la regolazione per la rete elettrica di tutto il centro meridionale. Nel bacino inferiore è attiva, una importantissima scuola di vela e canottaggio diretta dal campione mondiale olimpico Davide Tizzano. Nella stessa giornata siamo andati a visitare l’altopiano con mucche e cavalli allo stato brado. Nella valle del casale abbiamo visto un grande laghetto per l’ abbeveraggio. Molto interessante era la chiesetta con i suoi particolari affreschi. Molto bello era anche il centro storico di Presenzano. In serata ci siamo sistemati nelle camere dell’ hotel mediterraneo dove abbiamo cenato e pernottato. Il giorno successivo ci siamo diretti a Cassino per la visita all’Abbazia di Montecassino, fondata nel 1529 da San Benedetto da Norcia con la sorella Santa Scolastica. L’Abbazia per tutto il medioevo è stata centro vivissimo attraverso i suoi abati, le sue biblioteche, i suoi archivi, le sue scuole scrittorie e miniaturistiche che trascrissero e conservarono molte opere dell’ architettura. In seguito abbiamo visitato la chiesa dove era sepolto San Benedetto e Santa Scolastica. Da lontano abbiamo visto il castello di Rocca d’Evandro, posto su una rocca. Alle ore 13.00 ci siamo recati al ristorante per mangiare e siamo ripartiti per Sessa Aurunca e a Teano per visitare la città antica nel cui territorio sono presenti tracce preistoriche localizzate vicino al Garigliano. L’ultimo giorno, dopo il secondo pernottamento in hotel, siamo andati a Santa Maria Capua Vetere. Il suo nucleo è l’anfiteatro, sontuosa costruzione i cui elementi sono stati recuperati anteriori a quelli del Colosseo di Roma, e la scuola dei gladiatori e delle vestigia romane situate all’interno dell’anfiteatro. Ci siamo recati, infine, nei giardini e nella Reggia di Caserta dove abbiamo camminato molto. Nel pomeriggio abbiamo fatto la visita guidata nelle stanze della Reggia ed in serata siamo rientrati a Cicciano. Pasquale Tucci è il giornalino dei ragazzi della Scuola secondaria di 1° grado “G. Pascoli” di Cicciano, realizzato con l’adesione al PROGETTO “Scuole Aperte” www.gpascolicicciano.it - il Pasquino è anche su facebook.com DIARIO DI BORDO: Viaggio d’istruzione in Puglia 4-7 maggio 2010 a cura dei ragazzi della III E, sotto la supervisione del prof. Palmigiano 1° giorno - Martedì 4 maggio 2010 Il 4 Maggio è stato il giorno tanto atteso da noi ragazzi di terza. Dovevamo partire per il tanto sospirato viaggio d’istruzione in Puglia, da tempo programmato. La mattina ci siamo svegliati tutti alle 5.00 (qualcuno non è riuscito a chiudere occhio). Dopo esserci vestiti e preparati, con la valigia già pronta, per alcuni già da molti giorni, siamo giunti al punto d’incontro, fuori la nostra scuola. Dopo aver aspettato che arrivassero tutti gli altri, siamo saliti sui pullman, non senza aver prima depositato i bagagli. Tra l’immancabile confusione abbiamo preso posto; noi della classe 3E siamo stati abbinati alla 3D, classe composta da ragazzi che si sono palesati diversi da come pensavamo, molto simpatici ed aperti a nuove conoscenze. Dopo la rituale raccomandazione dell’autista di non sporcare e di non fare chiasso, siamo partiti alle ore 6.45: destinazione Castel Del Monte. Durante il viaggio, verso Avellino, una nostra amica, Angela, non si è sentita bene, e lungo il tragitto ha vomitato tre volte. Dopo quattro ore di viaggio siamo arrivati a destinazione. Siamo scesi dal nostro pullman e con una navetta del luogo siamo arrivati su al castello che dà nome alla località. Abbiamo fatto qualche passo a piedi e siamo arrivati davanti al monumentale castello, dove ci attendeva una guida. Poiché dentro c’era il pienone, abbiamo aspettato un po’ di tempo nello spazio antistante l’ingresso, dove soffiava un forte vento che alzava un grande polverone; nel frattempo la guida ci ha parlato un po’ della storia dell’imponente costruzione. Finalmente siamo entrati. All’interno tutto bellissimo: ci aveva già stupito la forma ottagonale della pianta e poi ancor di più le stanze spoglie, fatte di nuda pietra, che erano più o meno così per tutto il castello. Finita la visita, abbiamo ripreso la navetta, che ci ha riportato al luogo di sosta dei pullman. Atteso che tutte le classi fossero ritornate, ci siamo avviati presso un hotel-ristorante di Trani. All’hotel “Capirro”, tale è il nome, speravamo di mangiare subito, invece abbiamo dovuto aspettare fuori, perché il locale era pieno per un’altra comitiva di studenti in gita. Verso le 14.15 siamo entrati, abbiamo preso posto e, nell’attesa che arrivasse l’antipasto, abbiamo chiacchierato un po’. Arrivato l’antipasto, bruschette con pomodori e rucola, abbiamo iniziato a pranzare con appetito. Ci hanno portato poi orecchiette al forno, cui ha fatto seguito una cotoletta di pollo con patatine, e per finire la frutta. Dopo pranzo Angela, che ancora non si sentiva molto bene, è stata raggiunta dai genitori ed è ritornata a casa: questa contrarietà ci ha un po’ rattristati. Verso le 16.15 siamo andati a visitare la cattedrale di Trani, che sorge sulla (in prossimità della) spiaggia; Passeggiando lungo il porto, abbiamo osservato dei pescherecci che tornavano dalla pesca e dei banchetti di rivenditori che vendevano del pesce freschissimo. Siamo ritornati infine al parcheggio dei pullman, dove ci aspet- tava l’autista, che ci ha raccomandato per l’ennesima volta di non sporcare e di stare seduti durante il viaggio; poi ha messo in moto il bus e ci siamo diretti all’hotel Racar di Frigole di Lecce, che ci doveva ospitare per quattro giorni. Stanchi ed affamati, siamo arrivati a destinazione verso le 21.30; siamo scesi dai pullman e, prima di prendere le valigie e sistemarci nelle stanze, abbiamo cenato. Come primo pietanza abbiamo mangiato pasta alla cacciatora, per secondo roast beef con l’insalata, e per finire la frutta. Alla fine ci siamo diretti tutti verso il pullman per prelevare ognuno la propria valigia. Nella hall, il direttore dell’hotel ha consegnato ad ogni gruppo di ragazzi la chiave della stanza e ci ha augurato un buon soggiorno. Giunti nelle nostre camere, abbiamo disfatto le valigie, abbiamo indossato il pigiama e ci siamo preparati per trascorrere una lunga notte di divertimento. 2° giorno - Mercoledì 5 maggio 2010 Visita guidata alla città di Lecce Il 2°giorno non è stato uno dei migliori perché eravamo tutti un poco stanchi, poiché la sera precedente, per l’eccessiva euforia dovuta alla novità di dormire fuori casa, eravamo rimasti a chiacchierare ed a giocare nelle camere fino a tarda ora, per cui il tempo di riposo era stato minimo. La sveglia per noi è suonata alle 7.00, la colazione fissata per le 8.00; ma la stanchezza si è fatta sentire ed alcuni ragazzi hanno fatto colazione più tardi. Una delle novità più belle è stata quella di mangiare tutti insieme, anche con persone che in un primo tempo ci potevano sembrare un po’ antipatiche. Dopo aver consumato la colazione con cornetti, orzo e latte, verso le 9.00, con grande entusiasmo ci siamo avviati ai rispettivi pullman. Il viaggio verso Lecce è stato abbastanza breve, circa 15 minuti, che abbiamo trascorso chiacchierando e scattando qualche foto-ricordo. Arrivati al parcheggio, che si trovava alquanto fuori mano, siamo scesi e, prima di avviarci verso il centro della città, abbiamo aspettato fino alle 9.40, quando finalmente è arrivata la guida che ci doveva accompagnare per la visita al centro storico e ai monumenti più significativi della città. Una volta pronti, il professore di Francese ci ha riuniti tutti con il suo solito fare allegro, al suono di un assordante fischietto che ci ha “accompagnato” e “tormentato”, piacevolmente (è un eufemismo), per tutto il viaggio. Con l’aiuto della guida abbiamo percorso la strada per arrivare ad un monumento che introduce al centro storico di Lecce, l’ “Arco di trionfo”, chiamato anche “PORTA NAPOLI”, poiché seguendo la sua direzione si poteva arrivare a Napoli. È un arco abbastanza caratteristico, in stile barocco napoletano, fatto costruire da Federico II. Abbiamo visitato tutto il centro storico, le chiese di Sant’Oronzo, Santa Irene, Santa Croce e la magnifica cattedrale edificata con le navate a croce latina, a differenza del Duomo, caratterizzato da una grande navata centrale. Tutte queste chiese, a detta della guida, sono state costruite più o meno nello stesso periodo storico. Lungo il tragitto la guida ci ha condotto in un laboratorio di lavorazione della cartapesta, dove abbiamo assistito alla spiegazione di come si progettano e si costruiscono le statue di cartapesta; è stato molto interessante poiché l’artigiano ci ha spiegato, passo dopo passo, tutto il percorso di costruzione; tra l’altro, ci ha detto che la vera cartapesta non si fa con la carta di giornale. Verso le 12.30 ci siamo incamminati per raggiungere i pullman e ritornare all’hotel per pranzare. Durante il breve viaggio di ritorno era svanita tutta quell’euforia mostrata all’andata. Arrivati all’hotel, verso le 12.45, i professori ci hanno concesso 15 minuti di riposo, fino alle 13.00. A pranzo abbiamo mangiato orecchiette con sugo di peperoni, come seconda pietanza ancora cotoletta e patatine, infine la frutta. Il pranzo è stato buono ed abbondante; infatti, molti ragazzi hanno mangiato più porzioni. Dopo aver mangiato, siamo ritornati in camera per riposarci un po’; invece, alcuni ragazzi si sono riuniti nelle camere di altri compagni e con il loro baccano hanno fatto innervosire i professori, che alla fine ci hanno invitato ad andare nel parco a parlare. Verso le 16.00 siamo ritornati nelle stanze per rinfrescarci e poi ritornare a Lecce a fare qualche acquisto. Purtroppo a questa seconda escursione non ha partecipato il nostro amico Giacomo, colpito da un violento attacco febbrile, per cui è rimasto a letto nella sua camera con il professore Palmigiano, che ha provveduto a somministrargli le cure necessarie. La visita pomeridiana a Lecce è stata libera, senza guida, e perciò c’era maggiore autonomia rispetto al mattino. Il tempo era nuvoloso; dopo un po’ è venuto addirittura a piovere e ci siamo riparati sotto un porticato dove c’era un bar: lì abbiamo comprato e consumato qualche sfizio e leccornie varie. Quando ha smesso di piovere, abbiamo visitato l’anfiteatro romano, un po’ malandato e corroso dagli agenti atmosferici, che occupa gran parte della piazza principale di Lecce, date le sue rilevanti dimensioni. Lungo il percorso abbiamo fatto qualche acquisto e poi siamo ritornati ai pullman per rientrare all’hotel per la cena. Arrivati al Racar, siamo andati in camera a lavarci, perché dopo cena dovevamo riandare di nuovo a Lecce per visitarla di notte. Infatti, per l’ennesima volta, siamo andati a Lecce. La visita di sera è stata molto suggestiva ed emozionante, soprattutto la sosta in “Piazza Duomo”. La piazza era illuminata a giorno da diversi fari in modo tale da creare effetti di luce che facevano sembrare le pietre degli edifici prospicienti di vari colori, con sfumature tutte particolari. Dopo aver percorso alcune stradine caratteristiche del centro storico, come il vicoletto della “Movida” dei giovani leccesi, siamo ritornati ai pullman per rientrare all’hotel. Questa è stata una delle giornate più spossanti e perciò siamo andati a letto prima dell’orario della sera precedente e senza fare le ore piccole. Continua → 3° giorno - Giovedì 6 maggio 2010 Taranto-Otranto È Il nostro viaggio d’istruzione si avvia alla conclusione: è il penultimo giorno. La sveglia è suonata alle 6.30 e, nonostante fossimo stanchi, ci siamo svegliati subito e, a turno ci siamo preparati. Così alle 7.30 tutti gli studenti eravamo in sala per la colazione con il solito latte, orzo e cornetto, un po’ malinconici perché il viaggio stava per finire. Abbiamo deciso, perciò, di goderci al meglio le ultime due giornate. Alle otto tutti in pullman diretti a Taranto: la nostra felicità nel vedere che il nostro compagno malato, Giacomo, era venuto con noi è stata grandissima. Nel nostro pullman, dove viaggiavano, come si è detto, i ragazzi della 3E e 3D, vigeva la più totale tranquillità. Tutti dormivano ! Dopo un’oretta di viaggio siamo arrivati a destinazione a Taranto. La giornata si presentava partico larmente soleggiata e calda e questo ha fatto sì che si potesse vedere il fondo marino trasparente anche da lontano: la nostra emozione è stata immensa! Scesi dai pullman, nel parcheggio del porto, ci siamo divisi in due gruppi: la 3E, 3H, 3A e 3B con una guida, mentre la 3D, 3G e 3F con un’altra, tutto ciò per facilitare gli spostamenti e per non intasare le stradine del centro storico di Taranto, per la verità piuttosto strette, sporche e frequentate da individui poco simpatici. La nostra visita alla città è cominciata proprio da lì, dal centro storico, dove si aveva l’impressione di vivere una situazione simile a quella dei quartieri più degradati di Napoli. Dopo circa quindici minuti di passeggio tra queste viuzze siamo arrivati al Duomo di San Cataldo. Lo stile è per metà barocco e per metà romanico, molto suggestivo! All’interno abbiamo potuto ammirare dei capolavori dello scultore Sammartino. Ultimata la visita al Duomo, ci siamo incamminati per raggiungere il “ponte girevole”; durante il tragitto abbiamo osservato alcune colonne, resti di un antico tempio dorico, unici cimeli di uno splendore passato rimasti a Taranto. Prima di giungere al “ponte girevole” abbiamo ammirato dall’esterno il Castello Aragonese; la guida ci ha spiegato la sua funzione ed il meccanismo usato per farlo muovere; in effetti, esso è stato costruito per unire il centro storico di Taranto, che sorge su un’iso letta, con il resto della città; se fosse stato costruito in modo rigido e fisso, cioè di muratura, non avrebbe consentito il passaggio delle imbarcazioni più grandi dal ‘mare piccolo’ al ‘mare grande’, nell’Ionio, invece, con il sistema girevo le/mobile, il ponte è diviso in due parti, ognuna delle quali viene fatta girare verso le due sponde, lasciando transitare le navi per poi richiudendosi e consentire il normale traffico veicolare e pedonale della città. Abbiamo scoperto con meraviglia che Taranto è la prima città in Italia per l’allevamento e la produzione di cozze. La nostra breve visita alla città “dei due mari” è terminata alle ore 12.30 quando, risalite tutte le classi sui rispettivi pullman, abbiamo intrapreso la strada del ritorno in albergo. Alle 13.15 siamo arrivati in hotel per il pranzo. Saliti nelle camere per le “abluzioni” di rito, subito dopo ci siamo recati nella sala per il pranzo. Abbiamo mangiato pasta asciutta e carne di maiale al forno con insalata e frutta. Alle 15.00 un gruppo di circa 25 ragazzi con il prof. Pizza Angelo, la prof.ssa Pizza Maria, il prof. Caruso e il prof. Sorriento ci siamo recati a piedi alla spiaggia vicina all’albergo. L’esperienza è stata molto bella e rilassante: il mare limpido e abbastanza caldo ci ha dato la possibilità di passeggiare a piedi nudi sulla spiaggia e di poterci divertire. Alle 16.00 eravamo di nuovo tutti in pullman diretti ad Otranto, senza i nostri amici Giacomo e Annarita, trattenuti in hotel dalla febbre, e senza il prof. Palmigiano, rimasto ancora una volta ad assistere i malati. Siamo arrivati alle 16.40 ad Otranto, la “Capri del Sud”, così chiamata perché organizzata e rassomigliante alla nostra bellissima isola. I professori ci hanno lasciato liberi di fare degli acquisti nei negozietti del paese, dandoci appuntamento per le 17.30 in “Piazza del Popolo”. Così, dopo varie passeggiate per le viuzze del paese e fatte le compere, ci siamo recati tutti insieme a visitare il Castello aragonese. La visita è stata breve: verso le 18.15 siamo risaliti in pullman per far ritorno all’hotel, dove siamo giunti alle 19.00 circa. Ci siamo portati nelle nostre camere per lavarci e alle 20.00 eravamo tutti in sala ristorante per la cena: lasagne al forno, scaloppine con insalata e frutta. Durante il pranzo i professori ci hanno comunicato che la serata si sarebbe conclusa in discoteca, ubicata nello stesso albergo ci ospitava. Tutti no i ragazzi aspettavamo con ansia questo momento e così, dopo la cena, di nuovo in stanza per prepararci adeguatamente alla festa. Il biglietto d’ingresso era di quattro euro, comprensivo di bibite a vo lontà. Le ragazze, in totale crisi per la scelta degli abiti da indossare e per i “restauri” da effettuare, sono scese in discoteca solo alle dieci. La serata è stata animata dal prof. Angelo Pizza che, con la sua ironia ed allegria, è riuscito a farci divertire e scatenare, trascinando in pista a ballare anche qualche professore. La festa è terminata alle 00.20, quando, stanchi, siamo tornati tutti nelle stanze per preparare le valigie e per affrontare l’ultima notte di un meraviglioso viaggio. Le grotte di Castellana Alle ore 10, siamo arrivati nella città di Castellana Grotte che all’apparenza sembrava una normale cittadina come tante altre; munitoci dei biglietti d’ingresso, attraverso una scalinata, siamo entrati nelle grotte; la guida ci ha spiegato che prima venivano usate come deposito per i rifiuti, poi quando Franco Anelli (uno studioso di speleologia) le esplorò si accorse che erano numerose grotte e tutte co llegate tra di loro; quindi sono state pulite e studiate da numerosi altri speleo loghi. La prima grotta la più grande ha un’altezza di 60 m e una larghezza di 40 m ed è l’unica aperta nella parte superiore, le altre sono tutte chiuse e più piccole. Nelle grotte c’erano diversi luoghi davvero molto scivolosi dove bisognava stare molto attenti; per fortuna nessuno si è fatto male; le grotte erano quasi tutte aperte al pubblico tranne la grotta Bianca, dove l’umidità raggiungeva il 98% anche perché avevamo scelto il percorso breve di circa un chilometro, per problemi organizzativi e di sicurezza. Nelle grotte c’erano rocce di tutti i tipi e le sculture modellandosi nel tempo avevano assunto forma di lupo, cactus, cammello, e persino di una Madonnina. Siamo rimasti molto colpiti dalla magnificenza di queste grotte e stupiti dalla meravigliosa opera che la natura ha fatto grazie solamente al continuo stillicidio di goccio line d’acqua. Alle 12.30 siamo andati a pranzare nell’hotel “La Grave”, dove abbiamo ritrovato gli amici che non erano entrati nelle grotte, per svariati motivi, insieme al prof. Palmigiano. Mentre mangiavamo, sono arrivati i genitori di Giacomo, da diversi giorni con la febbre alta, per riportarlo a casa. Dopo una breve passeggiata per il parco antistante l’entrata delle grotte e le solite soste nei negozi, alle ore 15.00 siamo tornati ai pullman per ripartire alla volta di Alberobello. I trulli di Alberobello 4° giorno - Venerdì 7 maggio 2010 Visita alle grotte di Castellana & ad Alberobello Il giorno 7 maggio 2010, per me, per la mia classe e per tutti gli alunni delle classi terze della G.Pascoli di Cicciano è stato un giorno molto speciale pieno di emozioni e divertimento. La giornata è cominciata nell’hotel Racar dove eravamo ospiti, come al solito io e i miei 2 compagni di stanza siamo stati svegliati bruscamente dal nostro professore di francese che batteva i pugni sulla finestra della nostra stanza, ci siamo subito vestiti, lavati e siamo andati a fare colazione nell’hotel. Dopo di ché solo il tempo di lavarci i denti e dare un’ultima occhiata alle valigie e siamo subito saliti sul pullman per recarci a visitare Castellana Grotte. L’ultima tappa del nostro viaggio è stata Alberobello, una città contraddistinta da case molto caratteristiche a forma di cono capovolto: i cosiddetti “Trulli”. La costruz ione di queste case si faceva senza la malta, per cui potevano essere smontate facilmente e costruite in un altro luogo allo scopo di non pagare le gabelle sulle abitaz ioni, imposte dai Conti di Conversano, i signorotti locali. Le pietre erano poste l’una sull’altra, ad incastro, in modo da costituire delle “volte/arcate” che reggevano il tetto: un espediente molto ingegnoso ma anche faticoso. Ne abbiamo viste di tutti i tipi, grandi e piccole, anche una chiesa. Dopo aver visitato la città e aver comprato moltissimi souvenir con i soldi che ci erano rimasti, naturalmente stanchissimi, siamo risaliti in pullman per il viaggio di ritorno a casa. È stato un viaggio molto sfibrante, dal momento che siamo stati per quattro ore seduti in pullman e ci siamo fermati solo in due autogrill. Finalmente, alle 21.30, siamo giunti a Cicciano, concludendo cosi un viaggio d’istruzione durato quattro lunghi giorni. Possiamo affermare che questa è stata di sicuro la più bella esperienza fatta finora.