GtrROLAMO NISIO
(Molfotta, 6 Maggio l82I
- Rqn il, I Settembre lg0?).
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Esrnerro
DArrrJa
RIVISTA PEDAîOGICA
(Anno
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fasc.
III)
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GEROLAMO NISIO
(Molfettae 6 Maggio
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Roma, Z Settembre ryo7}
-
Della Vita.
Gerolamo Nisio nacque a Molfetta (Bari) il 6 di maggio 1827
famiglia, ottavo figtio cli genitori onesti e laboriosi ed in
Molfetta restò fino a tutto il 1846.
Per traclizioue questa città sino da remoti tempi avev& tenuto
in onore l'istruzione e la cultura. Il suo Seminario era, sempre
stato un vivaio fecondo di stucliosi e di maestri clelle diverse discipline e da osso erano usciti uomini valenti che avevano onorato
I'antico Regno cli Napoli.
fn questo ambiente cli stucli e di sapere sorse e si formò il
Nisio, che da natura aveva sortito ingogno svegliato e grande
facilità, cli assimilazione. Ricevette i piimi rudiménti da un insegnante privato, che gl'iufuse I' amorà per le lettere, ecl entrato
poscia nel seminario d.ella sua città,, s'inoontrò in quel movimento
Iinguistico, che, partito cla Napoli, per merito precipuo cli Basilio
Puoti, si era venuto iliffondenclo ancho in prolincià d.i Bari, per
l'opera costante, se non sempre fortunata, deI marchese cli Montrone.
Per ls provincie continentali d.el vecchio Regno delle Due Sicilie
Ia Capitale faceva legge, e tutte Ie innovazioni escogitate quivi si
diffondevano nelle varie città, le quali subivano I'influsso e si
sforzavano di imitare nei gusti la grande Partenope. In tal guisa
ìe idee del Puoti si erano venute estendendo ed avevano nosto salde
radici anche negli istituti d.'istruzione d"el barese e -particolarmente in Molfetta. Nello stesso modo nella suddetta cittèr, nervenne
I'eco del movimento cli ribellione iniziato d.a Fraucesco Dè Sanctis
. contro la scuola di Basilio Puoti, col proposito di sostituiro allo studio
formale clella lingua clei nostri scriltori classici quello dello spirito
e dei sentimento circolante nelle loro opere. Mentre il Puoti era
rimasto fedele al principio puramente linguistico mirante acl abituare i giovani ad esprimersi con le stesse parole e con gli stessi
motli tli dire dei nostri scrittori classici speéialmente clel trecento
ed a rigett&re come materia impura tutte le parole, le frasi e la
oostruzione delle proposizioni e clei periodi non ad.operate dai
classici, il De Sanctis, combattendo questo eccessivo formalismo
che spesso rasentava la pedanteria, mirava all'interpretazione del
pénsiero e <Iel sentimento contenuti nelle opere dei classici, ed estend.eva la lettura non solo ad. opere cli autori di etÈr, posteriori al
cinquecento, ma anche a queil-e cli grandi scrittcri Étranieri, ed.
a,yaezza,va, i giovani non & parlare ed a scrivere riproducend.o pa,
role e mocli di clire tolti clai classioi, ma acl esprimere con parole
da. mod.esta
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acleguate
GEEOTJAMO NISIO
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loro pensieri ecl i loro sentimenti. E però, in virtù
GEROLAMO
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quale raccolse parecchi giovinetbi di buoni casati. In tal mod"o nei
d.odici anni che iI Nisio passó nell'insegnamento potè non solo
perfezionarsi nei metodi clid.attici e nella lingua italiana, ma ancho
àttend.ere direttamenLe ad opera educativa, d.irigendo e sorvegliando
lo svolgimento d.ei fanciulli affid ati d e[ tutto alle sue cure.
Ma non soltanbo il maestro o l'educatore si erano venuti formand.o e perfeziona,ndo in questi anni, ma anche I'uomo politico
nel sonso àmpio della parola. IJn'idea politica infatbi circolàva nel
suo insegnamento e nella sua coscienza, e lo animava tutto: un'id.ea
politica che pi era innestata su quella religiosa. II seminario di Molfetta aveva in lui formato I'abito ecclesiastico, iI '48 lo rese liberale e patriota. Quell' anno' era sbato per tutti una grande scuola.
Tutte le idee già, germinate, tutti gli antagonismi d'interessi enucleati in concetti polibici erano passati attraverso il crogiuolo del-
negazione, il De Sanctis rappresentava uno svolgimeuto ed. un perfezionamento della scuola d.el Puoti, la quale essenzialmente nolle
sue linee generali mirava alla formazione d.i una nuova coscienza
nelle novelle generazioni: clal purismo intoso come omaggio, forse
ancho esagerato, m& necessario omaggio, con disciplina ferrea
compiuto, alla nobiltà, della lingua toscana, si passava aI pensiero
che talo lingua esprime, per quel nesso intimo che lega iI pensiero
a,i linguaggio e per cui questo, come piu appariscente, viene imitato e curato prima cli quello che è del tutto interiore.
X'ra i primi propagatori della riforma letteraria del De Sanctis
in Molfetta fu iI fratello maggiore deInostro Gerolamo, X'elice, ohe
era stato in Napoli scolaro del De Sanctis insieme con Pasqualo
Villari, Luigi La Vista ecc.
Sotto tali letterari influssi si formava iI giovane Gerolamo, che
a vent'anni poteva diro di essere un buon rna.estro d,i lettere ituliane, congiungendlo in sè le buone clobi clel purismo, delle quali
alcune sono rimaste stabili sino negli ultimi suoi scritti, e la capacità, e I'amore di penetraro nel pensiero degli autori. Ma insieme
con questo aspetto dell'attivitàr, psichica del Nostro si svolgeva
I'altra, di natura piri intimamonto morale, che portava il giovinetto
ad abbracciare lo stato ecclesiastico, per il quale voniva anche attirato non solo dalle trailizioni della famiglia, ma anche dall'influsso
dell' ambiente e dall'abitudine che riteneva lo stato sacerd.otale
come il più adatto all'esercizio delle funzioni tlid.attiche ecl edu'
cative. X'u cosi che Gerolamo si trovò neÌ tempo stesso avviato per
la carriera clell'insegnamento e per quella della chiesa.
Nel gennaio del 1847 it Nisio, per trovare un campo piu largo
di attivitàr,, lasciò le Puglie o si diresse a piccole tappe alla volta
di Roma -- chiamato dall'abate Petrini che gli aveva procurato un
posto nel Collegio che i canonici regolari lateranensi avevano nella
per circa tre mesi
canonica di San Pietro in Yincoli
- fermand.osi
in Napoli presso suo frabello Felice,
sia por visitare Ia città,, sia
per conoscere diretbamente la scuola del De Sanctis che frequontò
in quel tempo come semplíce ud,itore. fn ltoma rimase poco piu cli
un &nno, d.alla metà, cli aprile 1847 sino ai primi cli maggio clelI'anno seguente, nel quale, essendosi chiuso, per la partenza degli
alunni intimoriti dai rivolgimenti politioi, iI Collegio cli S. Pietro
in Vincoli, il Nisio fu costrebto a far ritorno al suo paesq ripassand.o per Napoli, dove si trovò iI 15 maggio, giorno tlella famosa
strage compiuta dagli Svizzeri.
Tornato in provincia di Bari iI Nisio fu nominato prima prefetto di
camerata e maesbro nells scuole inferiori nel seminaúo dí Bitonto
(luglio-novembre 1B4B\ poi insegnante nel seminario dí'Acquaaiua
maggio 1849), quincli passò a lWatera
d,elle Fonti, (novembre 1848
quale insegnante supplente- cli lettere italiane nel seminario I nel
1851 andò con 1o stesso ufficio nel collegio di Altamwra, e nel 7856
venne chiamato a Molfetta come maestro cli lettere italiane nel
seminario diocesano e quivi rimase sino a tutto il mese tli ottobre 1860.
Nella sua cittÈr, natale, ad imitazione di quello che si praticava da
altri ed.ucatori, aprì, nella sua abitazione, un convitto-famiglia, nel
NISIO
I'azione.
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{
Prima d"el '48 iI clero giovano aveva abbracciato le dottrine
religiose e politiche di Vincen'zo Gioberti come I'ultima parola e
atbendeva dal pontefice romano I'iniziativa per la indipend.eùza, e
la federa zíone àegti Stati italiani. AIle speranze d.el cléro giovane
si univano quelle di molta parbe del laicato intelligente. It Nisio.
giovane ed entusiasta, a,veva anch' egli subìto il fascino delle ideatità giobertiane, trasportabo pure daII' esempio di suo fratello Felice,
anima ard"ente di liberale e di cospiratore. Nell' anno che stette in
Roma, Gerolamo pote seguire d,a vicino tubto iI movimento di
pensieri e di fatti ininterrottamente succedutisi alla elezione di
Pio IX che tant,e speranze aveva destato negli Italiani d,i tutte le
parbi. Dopo Ia terribile loziono del '48, Ia fi.ducia nel Pontefi.ce era
del tutto svanita e l'elemento ecclesiasbico aveva perd,uto ogni
influsso sulla corronte del pensiero politico. Non pertanbo iI Nisio,
insieme Gon molti altri eletti del giovane clero pugliese, ritenne che
i t principio religioso cattolico potesse ben confondersi con il sentiment,o liberale pabriottico e nella sua opera ed ucativa congiunse
insieme i due ideali : Dio e Patria.
Che cosa fu la viba del Nisio dalla fine del '48 al '60? Iln'oculaba e prudente propaganda per la libertà, prima, e poi, dopo che
f idea rlel movirnento unibario si era fatta strada nell'Italia meridionale, iI ponsiero dell' IInità. Il l{isio, d a vero uomo del '48, formatosi nel mezzo di una gener azione che era stata tutta imbevuta
degli ideali di Roma repubblicana e dei periodi piu belli della vita
d.ei comuni nell' evo-medio, riponeva una grand.e fi.ducia nella liberbà,,
sia sotto iI punto di vista politico come sotto I'aspotto educativo.
Riteneva egli la liberbà, il maggiore dei beni e lo scopo supromo
verso cui si dovesse tend.ere nella vita sociale e nell'educa zuotLe.
Quest,a fid.ucia grande nella libertù, ispiratagli sino d ai primi
anni della su& giovinezza, non Io abbandonò mai, anzi costituì uno
dei piu saldi e pobenbi fnlcri d.el suo pensiero abtraverso tutta la
sua esistenza. Ond'è che egli, nei momenti piu difficili della vita
ibaliana, menbre albri tergiversavano o si mosbravano sbigottiti,
non d.isperò d.ella liberta, anzí ripose in essa l'à,ncora piu sicura
di salvezza per I' avviamenbo della vita socialo italiana. In tal
modo, negli ànni che immod.iatament,e precedettero la nostra fortunata rivolu zíotte, it Nisio d ivenne un fautore del movimento
-1r"-
GEBOLAMO NISIO
GEROLAMO NISIO
unitario o preparò i giovani
affi,iLabi atle sue curo a, sentire it,a*
lianamente ed a d.esid.erare una radicale mutazione noII'assetbo detto
stato politico. La rivoluziono, prima che con i fatti, veniva operata
nelle óoscie nze giovanili, per 1à quati educarsi equivaleva uà abit_uarsi, sot't,o il dispotismo governabivo, a cospirare per t'ind iperF
d.enza e la liberba ; di modo cho, quando venne effet,tuata Ia
libera zione del l{apoletano d al d ominio dei Borboni e la conseguente sua annessione al Regno d' ftaha, gli antichi discepoli di
Gerolamo Nisio nei seminari nei quali egli aveva insegnabo e spocialment,e in Molfotba e nel suo convitto-famiglia privabo, a tal
movimento attivamento parteciparono e presto si volsero al nuovo
sta,to di cose, che, per i sentimenbi in loro infr-rsi, riusciva per essi
il piu naburale ed adatto. Ed il Nisio, du vigilato della polrziu
boibonica, si trovo immediathmente in posizionó erninente o.i moto
al quale egli stesso aveva contribuito e che si era venuto esplicando in gran parte per opera dei suoi d.iscepoli. Nel rapido pu*saggio che la Torra di Bari fece d.al d.ominio borbonico allo Stato
ibaliano iI Nisio con molti altri part,ecipo alla vita del governo
provvisorio e contribuì al rinnovamonto d.egli uffi.ci pubblici e della
pubblica opinione, la qualo, in veriba, nella grandissima maggiora,Lza,r prestamente e senza reticerLze accettò il nuovo stato di cose.
Fu così che Giuseppe Garibald.i, nella sua qualibà, di prodidatt_orel c9n decreto 27 ottobre 1860? incaricò it Nisio di riaprire e
di riordinare iI Collegio Reale di Bari. Era quest,o l'istibuto più
i-portan_te della provin cía, nol quale venivano educati i figli -dei
nobili e d"ei, benestanti. Era stato fondato nel 1807 da Giuseppe
Ronaparte. e. dopo. il 1848 affidato ai Gesuiti, i quali erano rimaiti
sino ai prlml mest del 1860 ed avevano dovuto poi abbandonare
unitamente agli alunni l'istituto all'avvicinarsi def garibaldini, che*
giungendo a, Barir ro occuparono I' edifi zro e vi s' installarono. I
Gesuiti partenrlo cercarono di portar via quanto fu loro possibile,
di modo che, quando iI Nisio, ai primi di novembre del 1860,
assunse I' uffi.cio d.i capo dell'istitutó e si sbabilì nell' ed.ificio d elI' antico Collegio Roale, tutto era ivi da rifare : dal rnobilio del
convit'to alla suppellettile delle scuole, aL materiale didattico, alla
biblioteca, ecc. II d.isordine lasciato nelle rendite dell'istituto richiedeva d'altra parbe I' opera di savio ed accorto amministratore. II
Nisio d.ette prova in tale occasione di tutt,o il suo valore e di t,utta
la su& attivibà, sia rimettendo subito in ordine i varii locali delI' istibuto, sia dirigendo il riordinamsnto dell' amminisbrazione. In
tal modo I'istituto potette essore riaperto al pubblico e fanzionare
legolg,rmente sino dti primi giorni dellianno 1B-6t. L' uppello rivolto
dal Nisio alle famiglie venne accolto con tanto entusiasmo, che,
accettando i nuovi ordinamenbi, gli alunni affluirono in gran nuneero
e It istituto acquistò subito rinom aunzau.
n l{isio rimase in Bari sino a tutto il 1865. Furono quelli gti
anni più memorabili d ella viba di questo benemerito ed ucatore, nei
quali potè mostrare tubto se stesso, il suo valore e le sue virtù. Egli
comprese perfet'tamente la responsabilità che si era assunta innaizr
all_e famiglie ed al Paese. Tut'ti attendevano il Nisio all'opera e
volevano assicurarsi dei risultati che il nuovo ordine di coso avrebbe
d ato nell' ed.ucazione. Fu quello pel Nisio anche I' ultimo periodo
nel quale ritsnne ancora conciliabile I'interesse dell' eitucaziono nazio-
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nale con ie idealità, religioso catboliche e fu nel tempo stesso preside-rettore e sacordote e congiunse neII'opera sua, i clue gràndi
icleali della sua viba: la Reiigione e I'Unità, i[aliana,. Tale posizione
gli giovava e gli conciliava la fiducia delle famiglie più cospicue
della nobiltà e della borghesia pugliese, le quali erano rimaste
ancor& -sos-pese tra il vecchio ed il nuovo stato di cose specialmente in fatto di educazione. ed avevano &ncor& i loro d.ub6i sulla
effi.cacia dell'etlucazione affidata del tutto ai laici. Il Nisio, sacerdote e liberale nel tempo stesso, uomo di chiesa edl uomo di stud.i, tranquillava le coscienze timide, mentre d.' altra parte le famiglie
liberali ricord.avano soltanto in lui I'antico spirito rivoluzionario
ed il preparatore dei nuovi tempi. Infine I'operosita, del Nisio, il
suo perfetto tatto pedagogico, il grand.e influsso che riusciva ad
esorcitare oon la persona e con la parola sugli alunni dettero la
palma clel successo alla sua difficile intrapresa ed in poco tempo
egli pobè clisporre le cose in modo che I'istituto di tsari,. convertito in R. Liceo-ginnasio Ciriilo ed a,nnesso Convitto Nazionale,
apparve e fu non solo il maggior isbibuto di eclucazione civile della
provincia di Bari, ma anche il migliore fra tutti gl'istibuti scolastici delle regioni meridionali. L'esperienza anterioro aveva convinto iI Nisio che non è possibile compiere opera, ed.uoativa senza
penetrare I'intimo spirito'clegli alunni ^ecl infbrmarlo secondo lo
esigenze dei tempi e gli ideali clella vita sociale. Comprendeva
egli tutta la missione riserbata aIIe nuove classi dirigenti dopo la
unifìcazione d'Italia e tenileva con I'opera sua di prepa,rare alla
Terra di Bari generazioni di giovani éhe altamente sentissero d.el
loro ufficio sociale e clell'opera che d.ovevano compiere. In quel
perioilo di rinnovamento della vita nazionale, iI Nisiò aveva intuito
quale d.ovesse essero il compito d.egli erlucatori dei figli tlelle classi
dirigenti, perchè sentiva che acl essfspettava cli prepaiare le nuove
generazioni_in moclo che, comprendendo ia loro pràcipua funzione,
sentissero che non potevano formarsi e yivere solamìnte per sè,
ma dovevano anche prowedere alla direzione del movimento^sociale
ed. alla elevazione clelle .classi inferior.i con li esempio, con Ia cultura, c-on_ gli.uffici pubblici o con le liberali professioni. Questa
parte della vita o del pensiero d.el Nisio non ò- fuori d.elle Puglie
conosciuta abbastanzal ma in Terra cli Bari, anche ora, dopo più
che 40 anni, si risente I'influsso cloll'opera sua, per virtri degli inclividui, e ron sono pochi, che furono formati sotùo la sua sa,ùa direzione nel Convitto Nazionale di Bari dal 1861 al 186ó. Infatti, se
vi ò classe d.i giovinetbi che richied.a cure speciali, è quella ctei figli
cti famiglie ag-iate, nei quali non facile rie-sce costruire un nuoléo
fonilamentale organico di iciee. che. sunerando i ristretti orizzonti
degl'interessi loró e delle loro' famiglie', stabilmente ponga il loro
spirito- in una superiore posizione, iali" quale poss-"oof con uuo
sguardo semFlessivo, con vivo senso cti siinpatia umana stimolatrioe d.i azioni disinteressate, riguardare gl'interessi di tutte le classi
sociali, i dolori degl'infelici o là aspirazioni degl'inferiori. Ciò aveva
compreso il Nisio che pote così avere il merito di portare in quelle
terre un forte contributo per la formazione di un'életta schieia d.i
valentuomini, che si sono venuti poi distinguend.o nelle pubbliche
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tolica. Il clissidio fra la chiesa o lo stato, prima che nella realtà
sociale, ggli l'avev& vissuto in se stesso,."r-u differenza di uft"i
nessuna illusione si era fatta, avend.o chiaramente compreso tale
ilissidio essere immanente nel processo deila civiltà Àoderna e
neìJe cond.izioni speciali delì'rialia rinnovelata. Ma, come in lui
I'educatore aveva avuto il precloTinio sull'uomo di -chiesa, cosi il
cittadino riportò la prevalenza sul sacerdote. E la fine del clissidio
r.nteriore, che aveva lurbato ltanimo suo, si chiuse corì. un abbandono netto e reciso dell'abito che egli fi.no ailora aveva nobilÀenL
ind.ossato. Nessuno di.coloro, i quali si son_o_-occupati del Nisio,
ha cred.uto di lumeggiare.questo-momento cleiìa suà esistenza, chJ
io f'ermamente ritengo dei piu importanti. il Nisio non era un
uomo comune e non si sarebbe mai deciso ad un passo cosi solenne
per pura, Teggerezza o per seguir la moda, comd tanti altri, o per
GEAOLAMO
amministrazioni, negli uffisi e neìle professioni liberali, portantlo
d.ovunqne una nota equa ed. um&na.
Ma molte cose I'espotíenza della vita veniva pure insinuanclo
nell'animo clel Nisio. Quando pa,rve a lui che I'istituto ayesse riùg- giunto un graclo di perfezione talo d.a non desiderare ulterio-ri
miglioramenti, in modo da pober oonbinuare la sua esistenza automaticamente, senza I'intervento diretbo del suo fondatore, quand"o
tutbo procedleva a puntinol una folla di problemi invase l'-animo
suo, e si presentò soprattutto quello della sua condizione di sacerdote in rapporto all'uffi.cio che copriva ed a quelli che avrebbe
potuto occupare.
Coscienza onesta e retta, il Nisio &veva, abbracciabo con fervore la carriera ecclesiastica, e per molto tempo aveva ritenubo che
essa potesse congiungersi, in armonico connubio, con Itufficio di
eduoatore. La funzione d'insegnante si prosentava fra i giovani
sacercloti come un opportuno tirocinio por le cariche più atte ctella
gerarchia ecclesiastica;- e ciò non soltanbo ai tempi- della giovinszza, clel Nisio. Si ritiene in generale nel clero chè sia ubilà tra' scorrore i primi anni del sacerdozio nell'insegna,mento, che, tenendo
lontano dalle lotte d.ella vita e dalle cure del mondo, giova al raccoglirlento ed alla-medita_zionl 9 prepa,ra,nel silenzio énella quiete
gii spiriti più eletti per gli uffici pirì alti e più importanti -della
mero tornaconto.
Dopo maturo esame egli si decise al clifficile passo, ma com_
prese, che non poteva piu rimanere ind.ifferentemènb nei luoghi
che lo a,veya,no veduto e stimabo in altra funzione ecl in aÈra
r''esbe i e, deponendo ltabito, abband.onò per sempre le terre sue
nabive, alle quali soltanto negìi ultimi anii di sua'vita tentò riavvicinarsi nel desiilerio, non.app?g?!g, di divenirne uno d.ei rappresentanti aI Parlamento nazio-naló (1).
Nella esposizione della vita cli'éerolamo Nisio ra sua con,,ersione, della quale egli non fece mai ostentazione nè menò va,nio.
mbrtbava un cenno parbicolare. Essa non ha una importanza minore
{ euella rìi Roberto Ardigò ._ i.n questo il frlosofo i.aturalista, I'indaga-tore severo e p'ofondó tlei pioblemi derl,universo e dell'anima
uccrd.e rì canonico; ia Gerolamo Nisio I'ed.ucatore liber.ale annulla
chiesa.
Al Nisio, ,fornito di fervido ingegno edl amante clogli sbudi,
non sarebbe certamente mancata la possibitità, di percoriere una
luminosa carriera nella gerarchia ecolssiasbica e di ascenclerne i
gradi piir alti; ma in lui, se l'insegnante s'innestò sul sacerdobe,
quel_lo su_qqest_o ottelne subito la provalenzalond' è che egli, edu:
cand.o e cliffondendo in un largo cerchio di fanoiulli i tesori clel
suo sentimento, provo il- bisogno di formarsi una famiglia propria
e suII' affotto artifi.ciale del maestro sorse iI desiderio - delttaffàtbo
naturale del genitore. Ma insieme con questa evoluzione interiore
del suo spirito, !n'altra se ne compieva di molto maggior momento.
Assrrmenclo I'uffrcio di presicle-rettore nel maggiorà -istitubo civile
della provincia di Bari, il Nisio conficlava chs I'unione nella sua
porsona dell'educatore religioso e d.el sacorclote liberale, oltre ad.
accrescergli fiducia presso le famiglie, pobesso giovaro allo sviluppo e all'incremenbo del['eilucazione nazionale d.elle classi clirigenti, così .come eg]i allora la concepiva, congiungenùo armonicamente gli icleali della pabria e quelli clella ieligione cattolica.
Ma, quando nel processo del tempo, si incominciarono a rivetare
1 primi^.segni cli quel clissiclio profonclo che doveva poi scoppiare
fra lo Sbato laico, necessariamenle proclive allo sviluppo
ecl al
-posibiva,
progresso dell'educazione sul fondamènto clella scionza
e
Ia Chiesa, appunbante i suoi icleali nel passato e le fi.nalità, eilucative sue ultimo in concozioni oltremonilane. il Nisio. faì.lito il
tentabivo deI padre Carlo Passaglia al quale anche egli íveva partecipabo,
-comprese che un'intima profonila scissione-si veniva óperanilo nella
sua coscienza tra I'uomo di chiesa e I'uomo d.i scuola,
fra iI sacerdote ed il maesbro, tra it liberalo unitario, devobo agli
icleali patriottici della borghesia liberale, e I' ecclosiastico cosbretto
a rispetbare e acl obbeclire gli orclini dei capi della gerarchia cat-
nai
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. ) Tre volt_e il Njsio tentò a,pertamente la carriera politica. rna non frr
fortunato: la. prima_volta,, neli'anno 186b, prese"ta"aoJi- cunJiaàìà ai oppo'raj nelle eleziorj
politiche^ nel collogio di -I\ratera, contro I'avv. Francòéco
lj'zro,rle
!9.
lto,"?,co,, appoggiato dal Governo di Destra, errtrò in ballottaggio, ma si
rrtrro dalla.lotta prima che gli elettori dessero ia preferenza alI'av"vérsario; la
secoricta nelle elezion.i generali d.el rLovembre 19.92 _ cottsulc Giolitti _ nel
c.ollegio cli Molf'et'ta, chJ gli pretbrì invece il repubblicano-Éi"t*-puo*ioi:
nnalrrente nelle elezio'i generali del..marzo rBgT consztla. Di Rrrdini, che"
p:L sotto-segr.etario. di. Stato.agl,inte^rui l,on. -Ottavio Serena, già, iep._
lo.""rÌ
tato (tr Altamrua -- nel collegio di Gioiadel Colle contro I'uscentevitóDe Bel'iis.
rhe riuscì vincitore. sebbeu-e non fosse mai soste'uto e appoggiat.-aJ"'e*
o gli fn coutrario, corne nel IB6b, o dîsìni8Àssò ,ffatlo,
:::t^",,."^1",1i1u"9
peúanto ottenne sempre segnala,te"iyotazioni. Dopo l,uÌl
jpyr,
.,n?n
:,o.^T^".1T1
rI
I\rsro,.che non era uomo da nutrire illusioni non fànclate,
:].T".^_.^11tr1llo-,
comprese
bene che ogni speranza di vita politica era per lui svanita e ril
runzrÒ psr semp'.e all'aspirazione, in lui vivissima, di aìdar:e in parlameDlo
a sostenere la causa orarnai matura deila scucra elbme!ta'e e ilella péaàgatìi."
per la quaÌe però si,.richiedevano energi.g piu. giovani;;;;;;ii;;.
If È-;l
qyil",9e;1i si presenrò a sotie"citaie i íori degli
fllii'].TX-:"]
pagrìì.e
tra le piu belle della _nostra politica scol,asticaplr larEhezza
"tutiori,-"o-p""ì.au
d'iiterrclje per
di ved.te,. rna se_rnbrò piìr _adalto pei un'assise magi^enrl che permodernrba
strals
corpi elettorali crsì cornplessi e'rlifficili,
auti"
provincie rieridioriaìi. E
c;;.; di 'ri;;i'ii norne adr ";,;;-J;ìi,àtu
}ii.i" ;;"'a; sopra,r^eila
tutto per.^i ricordi lasciati
co' la slla opo-r-a educativa,rotilmà,,te-Àsercitata
per.be.n 18 anni e p9r gli echi lontarri dell'azione spieeata come provveditore
rìglr studr e colne alto fuuzionario nell'Ammirristràzio"ne centrale'delìa p. r.
E.l,'no.mo.politico sparve sotto I'educatore, il difens"-" J";"àì.ilii"dJùu *",,oto
sotto
lr
rrcord.o dell'erninente etl integro funzionario della Minerva.
,--
l0
iI sacerdot,e.
eEBoLAMo Nrsro
Qo"-gJ'insegnanti che nel recente congresso di Napoli,
trattando del problema della laicità, dell'insegnamento medio, haìno
discusso se sia o no concitiabile l'abito d.i sacord.ote con la funzione di insegnante dello Sbato laico, avrebbero potuto ricordare I'esempio luminoso di Gerolamo Nisio che or sono piu di
quarant'anni, quand.o i primi segni si palesavano della lotta che
si sarebbe ingaggiata nell'ed.ucazione tra il dogma e la scienza, per
rimanere fedele alìa missione cli educatore, aveva abbandonato la
funzione di sacerdote.
Con la fino d.el 1865 incomincia pel Nisio un nuovo peric,do di
attivitò che si continua fino al L877, per uno spazio di circa d,orl,ici
anni. È il periodo d.el funzionario goiernativoi posto a capo delI'amministrazione locale della P. I. nelle provincie, clapprima come
regio Proweditore agli stucli por la provincia di Catania, dove
rimase poco tempo, quindi nel '66 come regio Ispettore d.i tutte Io
scuoìe di Sicilia, e poi nel'67, abolito I'ispettorato, di nuovo regio
Provveditore, ilapprima a Ver<-rna ed a l\Iantova, poi a Paler.mo,
qujl4! a Napoli (1870-73) e finalmente ail Ancona, con la reggenza
dell'Ufficio scolastico di Pesaro.
Nei doclici anni nei quali il Nisio esercito la funzione cli regio
Provveditore agli studi, dette impulso grandissimo alla istituziòne
di scuoìe elementari e si rese oltremod.o benemerito dell'ed.ucazione
popolare, lasciando dovunque buona memoria delltopera sua, di
modo cho a lui fu facile, su proposta d.i un gruppo di deputa,ti
napoletani, di ottenere d.i essere nel 1877 comandato al Minisbero
per i'applicazlone, nello provincie del Mozzogiorno, della legge sulI'istrr-rzione obbligatoria allora promulgata (Iegge 15 luglió 1877).
Ricco d'ingegno e d.i esperiénza acquistabà nell'insegnarnento
e negli uffi"ci scolastici, aitante e vigoloso di persona, làvoratore
indefesso, it Nisio seppe presto distinguersi ed. emergero nell'ambiente scolasbico e l.'urocratioo della Capitale e potebte ascendere
ai posti piu alti e ilelicati dell'amministrazione clella P. I. X'u in
tal modo due volbe capo di gabinetto dei ministri De Sanctis e
Coppino, i quali moito si giovarono dell'opera sua.
Caduto nel 1BB1 il De Sancbis e succedutogli per Ia prima volta
Guiclo Baccelli, questi iniziò subito una serie -di proweilimenti,
primo fra tutti quello di allontanare clalla Minerva i principali funzionari che vi erano. Il Nisio venne nominato regio Provveditore
agli studi in Roma e rimase in tale ufficio per circa un anno, dopo
del quale iI Baccelli lo richiamò al Ministero, affidandogli I'incarico di sopraintend.ere all'amminisbrazione d.elle scuole tecniche e
degli i-stituti tecnioi, nominandolo poi net 1uB4 capo ilella divisione dell'insegnamenlo tecnico. Inlale uffi.cio iI NiÉio rimase fino
aI 1887, clando prova di operosità, feconda e di acuto iutelletto e
rivelando delle preziose qualità, amministrative. EgIi &veva il merito di considerare gli uffici ai quali era preposto non come d.elle
sinecu,re, m& come luoghi di combattimento e di lavoro; di modo
che la sua nomina in un ramo qualsiasi d.ell'amrninistrazione rappresentava il rapido flotto cli viba nuova che veniva a rinnovare
dalle fonclamenta gli ordinamenti stessi. Negli anni nei quali fu a
capo dell'insegnamento tecnico, col consenÀo dei Ministri e con
I'auito di Commissioni competenti, potetbe compiere la riforma pe-
OEBOIJAtrtrO
.
NISIO
I
I
dagogica dell'i,struzioue tecnica, preparanclo nuovi regolamenti,
nuove istruzioni e nuovi programmi, che in gran parte ofgi ancora
sussistono.
Nè mono attiva fu I'opera sua nelle Divisioni d.elle souole norlrali e di quelle primarie, alle quali venne preposto dal ministro
Coppino nell'anno 1887. Assuntone appena il cómando, soliecitò la
nomina di una Commissione per Ia rifbrma dei programmi delle
&
scuole elementari e I' invio d.i una eletta schiera d,inseEnanti elernentari a _Nii,iis per apprendervi i principii e la praticJdel ìaooro
manuaÌe educativo. rJn'altra commissione vennu niminata nel 1888
per la riforma dei programmi e del regolamento delle scuole normali p._er gl'i-nsegna-nti primari. Vi lavorarono. insieme al Nisio, ii
Fornelli ed iI Failla, e si addivenne così alla comnilaziorre iel
regolamento del 14 settembre lBBg e dei prog.u**i del 1Z settembre 1890, che direttamente prelusero alla riforma delle scuole
normali sancita poi con la legge del 12 luglio 1896. rnolbre il Nisio
promosse Ia istituzione dello conferenze peclagogiche in Assisi, d.ove
ogni anno nel sebtembre conveniva un buon numero di ispettori
scolastici e di direttori di scuolo normali per acquistar" coooìc"ore
teoriche ! pratiche intorno al metodo intuiiivo. Aòcennand.o a quegli
anni di lavoro intenso e proficuo, cosi si esprimeva il Nisioln ln
discorso tenuto nel 1905: ( Allora erano tempi di entusiasmo generoso e di fede viva nella virbu educatrice della scuola. chi óra
a capo deìI'istruzione primaria e magisbrale si reaa-va, ad onore di
secondare la corrente delle nuove idee della ped.agogia rinnovata I
le.sue circ.olari, monumento di sapienza pratica, erano guida illuminata agli ispettori scolastici ed ài di'e[tori delle scuoié norma]i,
facevano a, ga,ra nel prestare I'opera loro per recare in atto
!le euesti
riforme didattiche decretaie. ..
ctel 1889 X'rancesco Crispi, allora presidente d.el
^ Nel-.gennaio
ConsigJio
dei ministri e Ministro clegli e-steri e clegii interni, voìendo imprimere-nuovo indirizzo e dàre piu largaìiffusione aile
scuole italiane all'estero, ottenne d.al Boselli, miniitro della p. I., di
avere il Nisio come coruandato a prestare I'opera sua al Dicastero
degli esteri per d.are esecuzione aI disegno di riforma delle scuore
coloniali italiane. L'importanza ed il valore dell'opera del grande
statista siciliano in tale illuminata e generosa, impresa sonò sbai;i
ancho clai più accaniti awersari. r màestri convenuti
'iconosciuti
al congresso delle. scuòIe italiane all'estero, ienutosi in palermo
nel setiemble u. s., cont-emporaneamente a quello d.ell'U. M. N., non
hanno meglio-potuto chiu-dere i loro lavori, che recandosi in pelìogrinaggio^ alla tomba del geniale Ministro e deponeudovi ùna
coron& di fiori, omaggio della loro riconoscenza eò auspicio cli un
avv'nire migliore per I'espansione scolastica italiana alltestero. Ma
se-il- crispi fu la volo'ta-superiore che persegui un id.eale tanto
nobile, a questo pero, attuanìo i concetti del"suo Ministro, tutte
le sue enelgig por un biennio dedico il Nisio, del quale nei tSgO
veniva pubblicata una copiosa relazione pe. d"are obtiria dell'ordinamento pedagogico e dello stato delle-scuole italiane all'estero
fbndabe nell'anno scolasbico 1888-89 per iniziativa d.el Ministero italiano clegli .9s_t91i.sotto l' ispirazione-del Crispi.
Cad.uto il Ministero Crispi nel febbraio l8g1, il Nisio ritornò
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12
GEBOLAMO
GERoLAMo Nrsro
poco tlopo al Dicastero della P. I., richiamatovi dai ministro Pasquale Vrllari, e venne nuovamente preposto alla. direzione d.elle
Divisioni delle scuole primarie e cli quelle normali, in attesa della
nomina a d.irettoro generale. Non vi rimase che pochi mesi. Un
disgraziato incitlente turbò la buona intelligegza_dell'iltegro funzionario con I'amministrazione, obbligando il Nisio, che, ancora
tanti servigi avrebbe potuto rendere negìi uffici clirettivi dello Stato,
a domandare, nel luglio 1891, il collocamento a riposo.
In tale occasione, la cittàr, di Altamura,, memore degìi anni nei
quali il Nisio nel suo isbituto aveya, insegnato e dell'apostolato ed.ucativo cli lui, con deliberazíone unanime della rappresentanza municipale, 1o chiamò a, capo d.el suo rinomato liceo-ginnasio pareggiato
ed ànnesso convitto, con oondizioui speciali che rappresentavano
l'onore pirì grande che si potesse renclere ail un eilucatore. Il Nisio
assunse per qualche tempo la suprema direzione dell'istituto e poi
clectinò deflnitivamente I'incarico sia per scrupolo cli non poterlo
eseguire con quella coscienziosità che in lui era abituale, sia perohè
non poteva allontanarsi cla Rcrna, alla cui vita si era oramai assuefatto- e dove insierme con la famiglia gli era venuta crescendo
intorno una fitta rete di relazioni e di amicizie, che Io circond.arono con" affetio sino alla fine tlella sua vita, rendendogli meno
amaro iI ricordo clelle ingratitudini che avevano seguito I'opera sua
di bene nelle amministrazioni per le quali era passato.
A Boma trascorse gli ultimi anni,di sua vita, e, aveudo fatto
del lavoro una legge, continuò imperterrito nell'opera sua, sia acceta Commisiando uffici governativi temporanei, sia partecipando
'scrivendo ìibri ed artisioni d.i esami e di riforme scolastiche, sia
coli di peclagogia pratica e di storia d.elle istituzioni scolastiche. DaI
ministro Baccelli, nel luglio 1899, venne nominato per un quattriennio membro del Consigìio superiore di P. I. e della Giunta d.el
medesimo e per un altro anno nello stesso ufficio fu confermato
dal ministro Bianchi nel luglio 1905. Ottenne inoltre incarichi nella
Commissione dei libri d.i testo, per ispezioni alle scuole secondarie
e normali e per esami di licenza, recanclosi volentieri nelle scuole
per vivere con gf insegnanti e con gli aluuni.
Direttore capo di Divisione delle scuole ngrmali e primarie, trovandosi in Assisi per le conferenze pedagogiche da lui promosse,
vide in quella città, rel settembre 1888, sorgere I'Associazione
peclagogica fra gl'insegnanti d.elle scuole normali e salutò con simpatia il nuovo sodalizio che aveva per scopo precipuo di coadiuvare, con gli scritti e con gli atti, il Ministero nel trasformare
ì'antica modesta scuola normale in un istituto peclagogico professionale perfetto, etl in armonia d'intenti visse con i promotori
clella stessa, dei quali amava, secondaro le nobili iniziative in favore
della scuola. Di tal che, quasi per rispondere all'oltraggio di cui
era stato vittima, I'assemblea generale del predetto sodalizio, nelI'adunanza plenaria_d.el dì 8 |gosto 1891, proclamava il Nisio socio
onorarà0, inaugurando con lui la serie di tale categoria di soci.
Ricostituitasi poi nell'aprile 189tj I'Associazione, il Nisio venne
chiamato all'ufficio di Presidente che con molta, dignità, attraverso
tutbo il movimento d.egl'insegnanti in questi ulbimi tempi, tenne
sino a tutto il giugno g. s. In tale onorifico incarico egli miro in moclo
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NISIO
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speciale a tenere uniti tra loro gl'insegnauti delle scuole 1e;mali,
r'insalda,nclone i vincoli, anche mettiantè la mutua assistenza ed iI
reciDroco aiuto moralo'ed economico. Promosse il congresso pedanoEi"o nazionale cli Torino, che venne tenuto in quella cittèr, dal
ii 3 at 15 settembre 1898, e riuscì solenne per il numero_ e la quaìità degli intervenuti, per il valore e la seienitÈr clelle discussioni
o"," iíi.portanza ielle deliberazioni e dei voti adottati; e pre"
pu"ò
it Coigretso ili Napoli, che, per varie ragioni, non potè. più
à**"r" tenutó. Inoltre si giovò cti titte le occasioni -per.ribadire e
diffonclere I'altissimo conéetto che egli aveva, tlella f'unzione e delI'ord.inamento dell'istituto magistrale che a giusta ragitlne riteneva
come il vivaio o il seminario-degli educatori e dei maestri della
scuola popolare.
Nel'màggio u. s.' per iniziativa dt1 un comitato d'i amici, venne
l'80o compleanno del nostro Nisio con un
solennemenié festeggìato
-l-derirono
ed in[ervonnelo varie notabilità' tlella
simnosio. aI quale
,"oòlu. della bolitica e dell'amministrazione.
TaÍe dimoitrazione cli affetto e di stima parve rianimare il venerand-o lromo, che richiamava in tutti il ricordo del periodo eroico
della rivoluzione itaìiana; ma, poco tempo dopo l'infer',"litèu lo sorprese ed it Nisio placiclamente si spense il giorno in cui ricorreva
it-- +7" anniversario- dell'entrata di Garibaldi in Napoli'
b", desiderio dei suoi, pur non. essendo- egli .mai di proposito
uscito dalla confessione sua originaria per abbracciarne altra, venne
seppellito nel Cimitero protestante aI Testaccio, clove riposa poco
loi,tuoo clall'urna che ralcchiude le ceneri cli un altro forte pensatore ed. uomo cli scuola napoletano, di Antonio Labriola'
Se ora, dopo aver pa.tàto in lapi{a rassegla tutta-la lunga,
operosa e'traiagliata e-sistenza di Gelolamo Nisio neìle diverse sue
f'isi ecl averlo séguito nelle sue peregrinazioni attraverso la carI,insegnamentì, la clirezionó del Couvitto Nar'i"ru
"""tusiastici,
e d.e} Regio Lióo-ginnasio di Bari, gli uffici scolastici
zionale
provinciali di varì-e regioni,"I'Amministrazione-centrale del Mini5t""o a"U'istruzione e 3i quello d.egli esteri, I'Associazione- d.egli
insegnanti delìe scuole noriali, noi volessimo raccogliere le vele
per Tnclagare se in tutta questa successione di eventi vi sia un fi.lo
àonduttoie, un'idea centrile superiore alla quale_-tutta la vita del
dovremmò riconoscere quello che egìi :.t"t19
Nisio si possa legare,
-dis"orso con cui nel maggió u. s. ringrazio
gli
ebbe a dire nel
che
tributavano,
gli
c[odelle
onoranze
u*i"i ,, gli ammiratori
eil operosa, er& stata tutta spesa aìI'abcioè: "la"sua vita, longeva
"I'id.eale
dèlla scuola educativa e promotrice
tuazione d.i un iileate:
nazionale della Patria ,.
e
dell'unità,
di
italianità,
d.el sentimento
Tale ideale, nobile ed elevato, al quaìe iI Nr,sio informò tutti
gti atti clella sua esistenza e-che'gli fi sempre buona.guida della
ilente ed affetto principale clel criore, era st-ato da lui concepito,
come egli stesso óoofe*'to, primieramente in Roml dove egli trascorse É prima giovinezzai negli anni 1847 e 1848, epoca memoranda della vita poiitica italiana'
Nei silenzi feeàncli dlel convento di San Pietro in Vincoli, doncle
rnolta parte clella CittÈr, eterna si domina, il Nisio, lontano dai su-oi,
tu,""ogfi"odo nella solitaria e prof.cua meditazione i ricordi del
l
)
F
1+
GEROLAMO NISIO
seminario di Molfetta, gli ammaestramenti deL fratello, gli-echi detrle
lezioni d.el De Sanctis-e nella mente sua, congiungenclo le reminisconle personali alle impressioni molteptici della vita di Roma in
quell'aì6a di nuovo poniificato co-sì prègno cli speranze e di illu'
s'iooi, si sentì educatàre e stabili ii pianò della sua esistenza informand.ola al pensiero di considerarla come asservita alla missione
d.i eilucare, perchè per lui educare era riscald'are anime, partecipare
ad altri la fiamma del suo spirito, abbirare e raggrupp&re lntoflì.o
a sè i giovani per vivere con essi ed avviarli e guidarli nel camrrrino d-eìla, vita sociale. prellarandoli e spronand.oli, oon idealità
liberale e d.omocratica, alla ciuquista degli uffi-ci, ai quali, dal ]oro
ingegno e dal loro uoi-o, erutto- chiamati per milizia di vita e nelI' interesse della collettività,.
Pentn SncoNne - Degli scritti.
Tntento ttitto e sempre ad agi'-e. negli anni nei qua-li il Nisio
visse nelle amministrarioni, noulebbe nè il tempo, nè iI moclo cli
raccrogliersi per poter fare opera personale di scrittoro sia di cose
soolasiicho, iia ai materie leiterarie. Le funzioni burocratiche, per
chi vi dedichi tutte le energie, come er& appunto iI Nisjor non perrneltono di attenclere a lavóri' personali, i- quali richiedono calma,
concentrazione d.ello spirito e poìsibile liberaZione da .ogni e-sberiore
infl.usso. Inoltre molba parte àel lavoro che si compie negli uffioi,
essend-o il risultato non cii un&, ma di parecchie inbelligenze, è.
rifl.ebtendo, pirì che l'espressione genuina del pensi,r-ro. dei .singoli
funzionari, ia volontà ìuperiore i,el Ministro- e d.ell'Amministrazione, as*it*e carattere cóllettivo ed. impersonale, sotto I'alta responsabilita, del dicastero e di chi pubblicamente lo rappresenta'
io*" provveditore, come capo di gabinetto clei ministri De sanctis
e Copp'ino, come capo di divisioné, il Nisio dovebte sbendere circoìarì,- relazioni, schemi d.i programmi, pareri, ordinauze, ecc. ; ma
molii cli ouesti abbi. rienttuìdo- nelle'fúnzioni del Ministero, non
porbano la'sua,, sibbene la firma, det Ministr^o. Così' .per es.' sap'
'oiu*o che la circctlare 7 febbraio J887, n. 81, relativa all'istruàione elemeutare -- circolare che porta la firma del ministro Coppino
è stata scritta dal Nisio,- soltanto porchè egli co Io ha
à*pt.s.umente dichiarato in una sua pubblicaiiorlel ma quarote altre
ciicolari sono state scritte dal Nisio che noi ignoriamo che siano
sue ! Ugualmente, per sua, esplicita confessione, ci-è noto che le pre-
gl'istituti tecnici ed a quello [uT l"
fazioni-al Regolaàento per
-furono
dettato clal Nisio, e che da lui fu
scuole tecnichle d.et 1885
stesa la ltelazione sull'ordinamento pedagogico e sullo stato clelle
scuole ibaliane all'estero; ma di quanti aTtri lav,rri ministeriali del
Nisio noi non abbiamo alcuua no|izia! Collocato in pensione e privato d.el piacere d'influire con ìa sua azione cliretta sullo svoigimento d.eÎle nostre scolasticho isbituzioni, al riposo prefer"i I'occupazione di coìlaborare ind.irettamente al rnovimento della vita
scolastica italiana, meditando ecl esponendo, per mezzo di scritti,
in forma dí critica
le idee sue relabivamente all'istruziont, piu spesìo
-sistematico,
e cercando
ai nr.ovvedimenti minisberiali che in moclo
in ial modo di illunúnare la pubblica opinione.
GER,OLAMO NISIO
15
Così il disegno di legge per iI. riord-inamento delle scuole normali, presentato" al SenatóìaI ministro Martini. njl 1.893, dette modo
aI Nisio di inseriro in una riuista scolastica di Torino, col pseudonimo d,i Lnr, una serie di articoli, che poi .1el-|S.e+ furono riuniti
in un volumé coL suo vero nome' fn esso, il Nisio, prendendo le
mosse dalle singole disposizioni del succitato disegno di -legge,
esDose con molla larghezz.a e con perspicuo oriline tutte le sue
idàe intorno all'orilinamento delle scuole normaìi, alla cui direzione
nel Ministero corl tanta auborità, egli a,veva presied'uto.
La pubblicazíono clelle istruzioni e dei programrni per ie scuole
elemen{ari, approvati con r. d.' 29 novembre l8?1'.per.impulso
del minisíro'baccelli, offrì al Nisio occasione d.i inserire nella
stessa rivista un'altra'serie di arbicoli, riunibi poi in volume, per
isbituire una critica minuba suìle nuove disposizioni contenute nei
u::oErammi Baccelli e tlovar così modo di esporre per riverbero
i" *i" id.ee, che egli aveva fatto in gran p_arte prevalere nelle istruzíont e nei proframmi per le scuole elementari. approvati con
r. ct. 18 settimbie 1888, èssendo a capo della d.ivisione ilell'isbruzione elementare.
della legge B luglio 1901, n' 407, che porba
La promulgazioto
,,Pròîvedimenbi
per la scuola elemenbare e per i maestri.,
titolo':
iI
ud it oo*" clel rninistro Orlando, stimolò il Nisio a fare una criiica delle disposizioni della legge sud.detta ed a rivelare in tal
moilo, in un àpposito scritto, ìe sue idee sull'ordinamento della
popolare.
scuola
-t nób'temi intorno alla scuola media presentabisi in ftalia in
quesbi'ultimi anni ecl i provveilimenti annunzialí o emanati a tal
iigoatilo ciai Min'ftri e hal Parlamento servirono al Nisio come cli
manifestare, col corlefo di not'izie di legislazioni scosti-molo per
'sbraniere, i suoi concetti intorno ad un ordine di scuola,
iastiche
che egli ben conosceva sia per I'opera tqu -4'insegnante, come per
la sua" funzione di presicle-rettoref per I'ufficio di provveditore e
per le mansioni esercitate nel ministero relativamente a tutta I'istruLione tecnica'
Nei quattro suinclicati lavori, attraverso la critica, si a'ppalesa
d.el pensiero ilel Nisio p-er rispeLbo all'istru-zio]1e- pristruttirra
la
maria, a quella media ed alia normale: pensiero, cti.e,g.il .risultato
aàttu l,"u ioogu diretta esperienza da una parte e .dall'altra della
sua mcditazióne, clella let-tura d.i opere pedagogiche eil in moclo
del['osÀervazione cliretta talvolta, di
speciale dello sbudio sempre,
-qualche
paese straniero'
o'rd.inamenti scolastici di
occasione la missione che egli
porie
d.et
Nisio
libro
altro
un
Ad
ebbe d.al Ministero d.ella P. I. it-aliano di visitare, como nosbro d.elegato, I'esposizione nazionalo svizzora clel 1896 in Ginevral e ad
,rn- altro sdo lavoro l'incarico che ilallo stesso dicastero gli venne
affidato, cli compilare, cioè, le notizie intorno all'opera. clei Ministero d.ella P. I.^ relativamente all'educazione -clel- -popolo e della
donna per I'esposizione universale di Parigi.nel l-900: .incarico che
sli riusàì moìtò gradibo, perchè in quel suo lavoro potè riassumere
nell'amministrazione centrale
irolti ciegli atti éià, da lui compiuti
-I'isbruzione primaria e mostrarne
d.ella- divisione per
""!o
"o*"
tutta I'importanza.
\I
.\{
l6
t7
GEBOLAMO NISIO
CIAROLAMO NISIO
ìliepiloganclo negli ultimi anni la trama della sua esistenza e
del suo pensiero, il Nisio si sentì ricongiunto intimamente a tutta
la tradizione pedagogica napoletana, d.ella quale egli intuiva di
essere un d,erivatore ed un rappresentante. E come nel 1871, essendo
a ca,po dell'uffcio scolastico-flrovinciale cti Napoli, avev& creduto
opportuno, in occasione del settimo congresso pedagogico, promosso
dalla Societàr, peclagogica italiana residente in Milano, ché nell'antica Capitale clel Regno delle Due Sisilie nel settembre di quell'anno si teneva, di illustrare con un'accurata monografia lo sviluppo dell'istruzione pubblica e privata in Napoli dal 1806 al 1871,
con ìo scopo precipuo di far conoscere agli Italani del nord. Ie
vere o reali condizjoni dell'istruzione pubblica e privata in quella
importantissima' città, a torto denigrata, cosi, essend.osi delibirato
d"i tenere, fr1 i! !899 e il 1901, in Napoli un congresso pedagogico nazionale, iI Nisio desiclerò, con un apposito scritto, pei sommi
capi illustrare Ia storia della scuola pedagogica moderna napoletana, e in un altro libro, pubblicato nel 1904, volle ripresentare
con una, nuorra veste e con opportuno commento genetico-compa,rativo iI IV libro della Scienàn' rl,etta \eqistazione di-Gaetano X'ilàngieri, che verte intorno alle leggi cho-riguard.ano I'edocazione, i
coslumi o I'istruzione pubblica, per mettere nella sua vera luce
I'opera pedagogica d.i questo geniale precursore d.ella moderna
pensiero e tale, diciamo anche, iI suo ideale che derivava dla una
concezione ben elevata ed un no' sentimentale della entità, dello
Stato stesso astratbo ed avulso dalle passioni e clagli inberessi delle
classi e degli indiviclui che se ne coútendono il p-otere ed. il funzionamento, sostituendo agli ideali del disinteresse e della cooperazione la realtà, della oompetizione e della lotta. Ciò gli reco
a,marezze e dolori e talvolta gli produsse un sen"so di scetticismo
e di tristezza .sull"e condizioni della nostra vita italiana ed. in modo
speciale della nostra vita scolastica. E vicle cluanta differenza corràva fra gli icleali vagheggiati etl i fatti seluiti, fra le illusioni
det iiberalismo ideologico e la realtà, della lotta e dell'odio di classe,
perchè nel fondo clel suo pensiero il Nisio era rimasto sempre
I'uomo d.el '48, I'oratore sacro della libertà, il fid.ente nei miracoli
di questa, il propugnatore delle grandi iclealità, della rivoluzione
francese che presiedettero a tutto il movimento ilella redenzione
della nostra patria.
Un altro carcline del pensiero del Nisio era quello della scuola
educativa: idea che si ripete e si riproduce in parecchi suoi scritti.
Inaugurando il clì 8 setbembre 1898 in Torino il Congresso pedaeogico nazionale, che egli stesso &vev& promosso e nefquale aveva
voluto che si discutesse in modo particolare la questione d.ella scuola
elementare educativa, così scriveva: (ú fmporta che I'opinione pubblica conosc& veramente I'eclucazione che è lecito attend.ere dalla
scuola elementare, e quale sia la parte che ad essa principalmente
spetti uell'opera tlell'éducazione pipolare. Da qualch^e tempo corre
per le bocche una frase bell'e f'at[a, che si ripete ilai più senza
rifl.ettervi su: cioè che la nostra scuola primaria, se da, qualche
f,rulto d'istruzione, ron ne dà, punto di elucazione. E'eglipossibile che I'istruzione ben diretta non diventi altresì educazione?
Ed ho bisogno io di ricordare a voi, ohe ogni commozione del
cuore ha radice in un atto della mente e che perciò l'edlucazione
morale non può scompegnarsi dall'isbruzione? ,, Ma giàr., undici anni
prima, nella circolars suaccennata ai maestri, egli ammoniva: * Negli
auni passati, non v'ha dubbio, molto fu operato per rinnovaro i
metodi neil'insegnamento delle nostre scuole primarieI ma forse
si è avuto maggior pensiero del modo cli trasmettere altrui Ie corÌoscenze utili, che d.i usarle come mezzo di eclucazíono n'1. e, nella
oribica ai programmi per le scuole elementari clel 1894, insiste sulla
erroneibà, d.el precetto baccelliano: ( Istruire il popolo quanto basta,
ed.ucartro pirì che si puo. n E relativamente all'ordinamento delle
scuole normali, che egli voleva foggiate in modo che potessero
r:osbituire un perfetto istituto ped.agogico professionaìe, il concetto
suo che la scuòla normale fosse-un iltiíuto éclucabivo ( nel quale gli
atlievi e Ie aliieve dovessero accrescere e perfezionare la loró oultrira
generale ed acquistare le cognizioni speciali ed essere awiati acl apprenclere I'abilita, necessaria per compiere d.egnamente I'importante
ufficio d.i educatore e d.i ed.ucatrici,,, ed il desiderio cli annebtere
alla scuola il Convitto normale o di subordinare tutta Ia formazione del maestro all'autorità, cliretta clello Stato, non riflette forse
ì,'aspirazione sua della scuola educativa informaba agli iileali ed
agli interessi dello Stabo ? E la stessa opera sua sul Fitangieri non
par scritta a posta per ribadire iI suo principio d.ella eclucazione
.scienza
dell'educazione.
*
Se tale è la genesi ,'o""u.lole degli scritti del Nisio, quale
"
ne è il pensiero fondamentale,
quale la struttura, I'ord.inamento e
la e,ollegazione delle idee, in una paroìa, il sistema suo peclagogico?
Le idee-madri del pensiero clel Nisio si possono riduire alle
seguenti: un'aspirazione costante verso la scuola educativa; il sentimento d'italianità, informatore della vita scolastica ; I'aziono diretta
dello Stato sulL'educazione e sull'istruzione. Quesb'ultima prevaleva
su tutte le altre. Il Nisio a,vey& una grande concezione dello Stato,
in modo specialo dello Stato edlucatore; e ne aveva ben d'ondle,
egli che avev& recato il suo contributo personale alla formazione
dello Stato nuovo itaìiano, che aveva visto sorgere e funzionare
sotto i suoi occhi, non essendo più adolescente, che ltaveva osservato nel suo svolgimento, oome un'opera voluta ed attuaba dalla
generazione alla quale aveva anch'egli apparbonuto, e I'aveva d.isegnato in tutte Ie sue linee nell'aspebto speciale della funzione educativa, sopratbutto per mezzo dolla scuola e sia per Ia preparazione
delle classi dirigenti e piu specialmente per quella-delle classi
ìavoratrici, per ìe quali sorgeva la scuola pbpolare e se ne rendeva
necessario Io sviluppo ecl il perfezionamento. Qui è I'id.ea su& vera.
Qrresto nuovo orga,no sorto sulle rovine degli Stati antichi e venuto
idealmente a porsi in una posizione superiore agli interessi antagonistici di classe, quest'oigano, che, fi.t
dell'educazione,
^urio consùia, dei suoi
tende da una parte a formare una classè clirigente
doveri e dall'altra classi lavoratrici che si redimono dal servaggio
per mezzo delia scuola oducativa, della scuola che accomuna e
fonde in un solo crogiuolo le animo dei fanciulli a classi diverse
apparbenenti per prepararli in comunione a vita civile: tale il suo
l8
G.ER,OLA.MO NISIO
pubblica diretba e dipenclente dallo sbato e resa possibile per ntezzo
-clell'istruzione ?
Nel ca,mpo diilabtico, da tutti. gli scritti del Nisio energe la
fede sua prdfonda nel metodo intuitivo e diretto: argomento quesbo
sul ouale" eEli piir volte tornò nei suoi lavori con Ia sbessa convinI'u,\ruou propugnato con I'autoribÈr, del comando, quando
,io"à
"oo
"íi
si era trovato negli ùffici direttivi, centrali-o provinciali, dell'isiruzione nrimaria JiIi quella media. Così il notevole suo lavoro:
d,id.attici d,ette. scnole .elementari, approuati
Sillo ,ifor*a d,ei progr:amnzi
-pg"
nouembre 7894 si fonila in gra'r parte sulla
ioÀ ,rgio d,ecreto
intuibivo nolle d.iverse materie d'insognametoclo
del
aonlicízione
della scuola popolare e term.ina con l'esprossione. del ram"i"Lm
murico cleli'A., it qiraie, dopo appena s9i anni, vede rinnovati i
progrr**i didattici del'1888, compilati. dietro suo diretto impulso
e'nei quali'il:metoilo intuitivo venne
e con la sua
"oopur*io"",
introdotbo nelle( scuole primarie
pubblicamenbe
volta
oer la prima
,, La riform-u aut fSgA
consiiI Nisio
cosi
itutiu"u'.
,- s1'2, sbata in
gfì";- sia clalla necessità di mettere I'it''segnamento.primario
írmonia con le nuove clottrine pedagogiche, propagatesi nei precedenti 2.1 anno presso cli noi, i ai re"aerlo-fecontlo col mebodo
i"i"iii"o o speridentale, propugnato _da,Ile scienze pogiliy9, siaeclal
bi;;g;; di oàordinare. la.iegge-de1. 187-7 con-quella det 1Bó9 cli
Dronorre 1 prosrammi didtattiici alle classi del grado elementare
ìof&ior" diienlto obbligatorio a tutti i cittadini italiani. Bisognava
che quell'ordinamento ii lasciasse riposaro alm.eno un ventennio
per meglio conoscerne le parti emenclabili ,,.
' Mu -l'op"ro i' cui il Nisio ha meglio pòtuto..esprimere il suo
primanarere sui'sinsoli e d.iversi problemi relatllvi all'isbiuzione
( Sulla Istruzione
volume
iI'pregevole
è
normale
quelli
ii" "d a
primaria é lo oor*"le nella bspbsizione Nazionale Svizzera del
nel quale
iS96 i" Ginevra. Notizie, confroùti, qiud,izi e proposte
'
ammiI'
ordinamento
minutamente
clescrivere
a
eEli uon si limitò
e peclagogico della scuola^ popolaro nei _Cantoni della
"i-"i""tioo
Svizzera, tp""ittù'"ite in quelli ùí.Gineura, di.Vnud' e. dí Berna,
portand.ovi'su ogni parbe il suo giudizio, -nÈ- si -appagò di esp-orre
à,""o"utu-"nte i"metbdi d.'insegnàmento clelle divàrse discipline,
- ctalla linEua alla ginnastica, ma] nella sua opera, di relatore, avendo
oresenti T im*uEío" della scuola elementarè italiana e le tristi sue
ào"airio"i odierie, volle punbo per punto istituire un confronto
fra Ie istituzioni svizzere'e quetÎe nóstrane: confronto,- che, sebbene fosse per noi poco coufortante, pure riuscì di utile ammaestramento. Vi"lt ,o infaibi naturale e-spontane_o il co.ntrasto fra
le istituzioni scolastiche svizzere e Ie nóstre e la bontèr, tli quelle
e le imperfezioni iLi questel e I'a-utoreqe discorre con accurat'ezzu
p""ò alcuna ombra di scebticismo; chè anzi il
oo.rià".
""or*
"àu'*ia""io,
bn" a in foncto all'animo suo, di vedere migliorato il
nostro ordinamento scolastioo, gli detba'brani eloquenti di caldo
rio"u"o pabriotbismo, poo"odigli nello stile semptice e chiaro,
"
o^à,r"uu* dell'uómo clisilluso, ma la speranza ,che auche
ro"-i
fra noi, sia pure con un po' di tempo. e-c[i paZienza, il problema
scolasbíco tleiba essere rahicalmente risoluto^nel senso che riohieclono la tlemocrazia e la cultura moclerna,.
GEROI,AMO NISIO
1S
però eli scritti nei quali iI Nisio ha rivelato meglio se sbesso
e d.i indagatore sono, a,parer,mio,
e lo sue íttitodioi di rióercatoro
u
i*-*orrogo*fia sulle vicend.e Della'eIstruzione Pubblica e Privata
i* Nupoií dal 180G sino a[ 1871 ?, ì.'esposiziong
9d il.commento
di
G. _X'ilangieri.
Legisl-azione
clellí
Scienza
;t if iibro IV della
u La scuola
pedasu
il
cÌiéoorso
rioonnette
si
quali
strebtamente
ai
mod-erna napoletana e iI II Congresso Ped.agogico Nazionale ,',.
-"on'i"o
-Nelia nrima d.i qrieste opere il Nisio in parti d.isbinte somma'
-vicende
ìella istruzione pubblica e privata nel
riamente àrpoll" Ie
;;;" cti Nàpo[ clal 1806 - anno d,ell'assunzione aI trono di GiuTTr
sen0e Bonaoarbe come luogotenente delltrtmperatore Napoleone
ut'i86o - ^ u,o''o dell'anne--ssione del Napoletano -all' Italia - e
egivata
pubbiica
lltiaEliatamente I' ordinamento della isbruzione
R,R. Edui" Noìofi dal 1BG0 al 18?1, fornendo notizie preziose sui
f"*minili di NapoÍi, sulle numerose opere eclucative di
"uo,.ì*fi
privata rogli i*tit,ubi d'istruzione speciale, pirì volte
U"o"n"""ru
"
d.'insegnam-enbo prat'ícat-i. p1"::o l" p".**"c"ooundo ii vari metodí
allo studio delle dobtrine
riconnA_ttendoli
napoletane,
scuole
cipali
l"'Eiir".ittori chL si occuparono di metodica- l-el Egg:l di Napoli
ll Mazzettí, e- P9i
ii èaldi. il CaEnazzi, il Gatti, il De Pamphilis,
-sull'insegnamento
della
ii È;;;i'ecl il bo Sanctis, che'Io lor.o iclee
scuole
ii"g"" trailnssero in azione nelle loro fiorenti e rinomats
nofr che alle norme clidasoaliohe che subito dopo il 1860la scuola,
dÀi metodisti clelle provincie sebtentrionali cI'Iialia si era sforzata
Jii-oo""" nell'istru'ziono clelt'Italia meridionale ed ai tentativi
tro'
fatti'dai cultori napoletani delle_disciplin-e peclagogigqÎ per
delle . popolametodica^ meglio confacenbè allo- spilito
*
"*r" ""u
del mezzogíorno. Nel discorso poi sulla scuola_peda,gogtca,
zioni
napoleftna ,, pubbìicato trent'.auni dopo, il Nisio, riprenaÉao le sue'ricerche'éc['i suoi sbudi sulle vicende della vita inte'
riore dell'istruzione napoletana, come è prospebtata nelle opere dei
ÀigUori rappresentanti nelle disc.ipline peclagogiche, volle
"ooi
d.imostralre come-a Napoli spetti il merito di aver fbnd'ato' prrma
che altra parte d.'Italia,ìna sòuola di pedagogia moclerna e come una
*""iu i"i"'i"rrotta cti eleiti ingegni dalia seconcla metÈr, del secolo xvr,r
si sieno quivi stucliati rti iiJolvere teoricamente e pra,ticamente
iÀ o"ustio-oi peclaEosiche piu importanti. R'isalenclo così nel oorso
scritiori di^cui aveva già esapinate ìe clota;I';; lavoio da"gf 'trent'anni
prima, ascende nella sua ricerca
i"i"" n"t libro ediTo
il
;l;;i; ;"; it x'itaneieri ed aì' denovesi, riirovando in - questo
pedapensiero
iI
,"""o".o"u, in quello"il compendiatore di tutto
'eoei"o napoletdno verso Ia hne iLel secolo xvrlr e ponendolo oome
ir-luri"o di totto lo sviluppo posteriore di tale ponsiero, così nelìi qiello clei fatti, sino al Tusco,- 1]ii oreline clelle idee
"oto"
*t Siciliani ed ai viventi rappresentanti napoletani delle
i' e"*f"ff,'nedaEoeiche.
In tal modo iI Nisio tracciava Ie linee prrnclisciíline
*óa"t"t
cipatì d.etta storla óella peclagogia napoletana, che atbenclono a,ncor&
pensiero. mericlionale
;-h'i-i; rtoigr e le integri ii iítta ]à
.clel
"fgl
nostri'
Sicilie-ai^tempi
égno-dellg
fo"airione,clel
àrff*
-attraverso gli
Pue
Dalla monogrufru det" 1871 -al discorso cIeI 1901,
uffici scolastiei"e Ie burocratiche occupazioni, si era_aqdato maturanclo nella mente d.i Gerolamo Nisio- il pensiero tlello sviluppo
GABOLAMO
GEBOLAMO NISIO
20
interiore della peclagogia napoletana sino a risalire all'idea
-gele'
quale -egli intuiva iI fondai,ntri"u nel sisrdma íel"Fùangieri,
"scuoia''el
pedagogica napoleta*a. X'u cosi
rli tutta Ia
;;;i; eranitico
-;;;
sut rV libro della
Ia^sua-mente
fermò
;;;;
napo; s"i""À aella'i";icolare
il
grandepensatore
Legislaziono ,r,1e-l qlale
curare
e
clrrrgere
d'eve
Stato
Io.
cui
Ietano indaga Ie leggi ssn.
dei popoli-in. ordine al fine
i;;;;;";io"8 degli io?ividoi 9 a}e|la.inclicando,
dalla solituiline del
J gti uni e gli- aitri,.
;;l;"d""o
ed assicurestituita
aveva
che
,oÀ-ritl"o, alla oíova Monà-rohia,
che le
l'ufficio
clelle
Regno
aL
,*i* t'inclipendenza
lue-Sicilie,
dei
sudiliti
ucazíons
all'
ed
all'istruzione ecl
il;;#;'p"r
"ìrp"ti"
presentanilo un disegno co.mpiub.o di legislaf"li"i,'À
"""-r""a""fi
liinitata al solo regno iti Napoli ed al secolo xvrrr,
;i"";;"-"l".ti"a
uniaersale'
perenne ed'"o"
bensi
-"ii';;;ilo
priocipote del_x'ilangieri, sotbo I'aspetto peclagogico,
il úirin, nell'aver-non soLo chiaramente significato'
"iri;;;;;;nào
spiegato, svolto e trad.otto in atbuazione,
particolarmente
;-;;;h;
prospettato. nel IV Libro ilella
;1 il;J di-ìLgirr"uione scoiasbica ú1
córpo cti leggi 3fe sbiano
di
iI
concetto
-"d
sue opera immorlale,
eclucatrice clello Sbato
funzione
Ia
dÀtur*i''ute
;
;;";5tr;
rapporbi cho
I'i.udag!1q
e
;";;"*l\;ai"ia"i e la collebtività' della civiltà,: dei
eil inclaconcetto
processo
al
i;;;"-iifitio-"a"o"tivo
della
meclitazione
e
dalla
stuclio
dallo
trasse
iliii*Ài".i
i"r?à.
formata
a,.eva
cui
su
"nà
Roma,
?it.'""alJfì-r"riiío"i d.i Grecia e cli
scolasbica è in
h;"; ooÎtotu, chÀ, ii suo sistema clidilegislazione
Piatone e come una soprevqualche mod.o un ritorno all'ubopia
del Dorismo cti Sparta (l)'
ii.r"oru
'Nisio sul Filanbh" cosa è, che cosa rappresenta il libro tlel clel
grande scritpedagogiche
a"tt"^dobtrine
riponsamuoto
sieri? II
tutte Ie
atbraverso
óhé,
compiuto da un ookto,
t"""à^
spesa
interamente
"r""iàt-""
esistenza
travagliata
e
o".io""i! di una lunla
ai
prinfecle
manbenere
seppe
educazione,
p"UUÎi"a
i"";'Jr;;;"if*
idee
supreme
nelle
looa**entaii della sua mente convàrgenti
intuimetodo
del
e
"Toi
Slato
cl.ello
eclucatrice
;ii.';;;i,ilr io,,"io""
il libro del
ii* "o*" base di tubbo I'insegnamento. Riprenilenclo.
parti,
diverse
sue
nelle
iitù"gt;i, if Ni*i" lo analizza"o sminuzza
principî'
i
illust'ra.
ne
con fieiodo g"ouii*-comparativo
,risalend'o
sino a platone *l Arirtoiele, confrontand.o le idee del Fil-an-gieri
q""ffu del "Monbaigne, d-ei Locke, del-B'ous:eau, .dell'Ilerbart'
contelnpg"oì
à-noult-"ote ricorcando- in note opere d.ella pedagogia
1'scienza clelta Leginella
enufciati
già
puÀiu"i
a"i
*óftl
"."".
slazione ,, .
n a. ,
,r r, ^ ^
anoh6 senza portare un giudizio |Qnr3foniLito. sull'esposilio11
e sul cornmento del Nisio all'opera ilel X'il?ngieri' +o" di
P.otlt?-,g
lur dr
proposito
:r* 1ti-utci clal dichiarare ctegno cli locle ilpensatore
scritbore
e
como
riv"ndicare tu *uoto.iu dei X'iiíngieri
di oeclasosiu "ppii"ltu in rapporio alla politica ed- alla sociologia'
poi clai
;;"í;iJ?ù là'ia"i-'a"r eii"a" Napol'etano assimilato
anqweta'p'
îer
eil
innestato
legislaiori clella Bivoluzione francese
(1) Ofr. N. FonunI,l,rl L' .(I^topia ruei sistemi ed,ztcati'ui in Questioni
giche
e
scol,astiche,
Paravia,
1907?
pp'
111-46'
ped'ago-
NISIO
2L
porti sull'istruzione pubblica presentati successivamente alle assemLlee francesi dal L79L al 1í95,-ritornarono in lt'alia come espressione
del pensiero francese, d imenticand.osi che erano state tratte dalle
medit, azíoní del Filangieri, le quali alla loro volta rinverdivano le
idee classiche adattandole allé esigenze dei tempi. Ed. il Nisio,
in un apposito scritto, prend.endo le mosse da un detto memorabile d.el Pr.itno Console Bonaparbo - che, avendo ricevuto in Parigi
ind.icand.o loro un mucchio
i due figti orfani di Gaetanó Fitangieri,
dell'opera del Filangieri,
volumi
i
erano
d.etbo
che
di libri,-aveva
qiouane
taúti
noi
ch,e
rnaestro
a,
qLtesto
è
di
,, esaminò' e mostrò
"
Rivonei diversi disegni di legge presentati alle assemblee delfa
Lt
della
Scienza
d.eII'aubore
pensiero
le
tracó
dirette"?*l'
Iuzione
d,ella Legisl a,zione ,r.
'Nisio,
dopo avor tanto lavorato nella vita in
fn tai guisa il
pro d.ell' edncazione, giunto oramai al limite della sua esistenza,
iedend.o avvicinarsi Ìtora fatale, con l'intuito proprio che le anime
che hanno veramont,e vissuto posseggpno,-q9nbiva. ".h. I'opera sua
come od.ucatore, attingend.o le sue ongrni ed il _primitivo suo impulso
agti ideali ped agogicf d.et Mezzogiorno d' Italia, si congiungeva -a
tùtto il pen-siero ,Céila scuola pedagogica napoletana, . nella _quale
egli, succ?d.endo ai grandi fattori del movimento pgdagogico mod'ern9i
a,îe it posto suo, legand osi alla serie d.egti
sirebbe venuto ad occup-cui
veniva esponend.o il pgtsieroeducatori napoletani di
Che cosa infatti rappresenta questa ripres_a clegli studi d.i storia
pedagogica, napoletana pochi anni prima d.ella sua morte, Questo
inaomitb amorÀ d.et passato, questa passionale, se n on_ sempre accura,La, ricerca nei fatti che fur-ono e hel pensiero_ degli uornini che
preced.ettero, che cosa rappresentar so non I'intuito di d.over andar
storia, 3,
iresto, nella memoria d-ei superstibi e nelle pagine della
óo[ocarsi nella sorie d.ei grandi educatori e dei forbi scrittori di
pedagogia dell'Italia meridionale? Vi è in aloune p?g.i+e del Nisio
?*^ tó pìù belle, come il saluto di un morituro ?gti spiriti magni.del
passató che vivono perenni per I'eternità, dol loro pensioro obbiet'
livato e tramandató negli icritti. Egli chiama a, raccolta Galdi,
Cagna zz\ Gatti e De P*phitis , Mazzebti e Puoti, Qg Sancbis suo
maestro e Fusco, Aogiulli ó Siciliani suoi corregionali,_ o primo e
fra tutti Gaétano Filangieri, e ne iLlusbra le id.ee e li_pre'
principe
^senta
all'ammi ra,zlole ed. alla riconoscenza d egli studi osi e degli
educatori d.elle noveìle gener azionl
Poniamo pure Gerolàmo Nisio nella schiera dei Grancli Educatori, .^{apoteiani, nel genorale movimento d.ella pedagogia d.el I'Italia risorta in unitil: Egli lo ha ben meritato.
Rorna, I Dicembre 1907.
Grecoruo Tnuno.
CENNI BIBLIOGRAFICI.
I. Discorsi per apertura di esami pubblici e d"i premiazione nel Collegio di
Bari per gli anni 1860-61 e 1861-62.
II. Circolari a stampa come R. Provveditore agti studi nella provincia d.i
Catania nel 1865.
11I. Relazioni al Ministero su scuole medie e primarie dal l{isio visitate dal
1865
al
1877.
j
22
gxlRoLAMo Nrsro
F{. Del,l,a istntzòonn 1ru\ùli.ca e priaata ín Napol'i. ilal 1806 al' 78.77, Napoli,
tip. Fratelli Testa, 18?1, pagine 196.
Y. Eel,azione i.ntw"no all'Istnai,one at'ùl'ica e wíuata nella protsincia tli Pa'
lermo nell,'a. s. 186&1869 Letta ne,tl,'-adunanzcl itel Cmlsi'gl'i'ò scolastíeo ilel
26 marzo 7870, Paletn.o, Lao,
1870.
YT. nefu,zìotte swll'ord,inam,ento ped'agogì'co e sullo stato ilel'le scuol'e ì'tali'ane
fond,ate all'estero nel,l,'a. s. -188889, Roma, 1890'
Yn. &rI d,isenno ili I'esse perlesunle nmmal,i presentato al Senato dnl Mi''
G. Sciolclo, L894,pag. 127.
nistro Martind. -i Osserva;íoni e proposte.
- Torinì,
dell'e scuole el'ernantarù approYfr. Sulla riforma ilei. programm'i diilattici
qsaf,i col n.'D. z|'noaemAre fi94, Tonno, G. Sciolclo, 1895r pag' xv-1?5.
IXI La Istruziorte prím:aria e la normale nella Esptosi.aione Nadionale Sai.zParavia, 1898,
Notizie, gíuctizi, paragoni e pioposte.
zera iIeI 1896 i,n Gì,newà
't
:
'
I
ì
pag. 363.
X. Discorsi d,i inawguradi.ow e il'i chiwswra' ilel Cortgresso peòlagogico naaionate d,i, Torino det setteínAre 1898, in Atti d'el Congresso, Torinò, Camandona,
1899, pp; 48-56 e 16&?1.
XT-. It Mini,stero d,ell'Istru,aione Pubbl,i'ca e I'EòIwcaaione d,et, Pogtolo eil,etla
universale ili Parigi tlel 1900. Notizie per I'esposizione
Donna, ì.n ltal,ia,
- 1900,
paé. 110.
Roma, L. Cecchini,
XÍ-. La Scuola Pedagogica Mod'erna Napoletana. e il' il Congresso pedagogico nazionaZe, Napoli, A. Trani, 1901, pag. 38.
XIIL G. Fi,langi.eri ed' i ped,agogisti d'el'la Ei'aoluzione Erancese ín fri'ai'sta
d,'ltalia,, Roma, febbraio 1904, pp. 261-76'
XfV. G. FilansierL It libro IV della Scionza clella Legislazione intorno
alle leeqi che risua;dano l'eilucazione, i costumi e Itistiuzione pubblica eeposto
e comú-entato, Societa, eilit. uDante A-lighieriu cli Albrighi, Segatie C', 1904,
pag.372.
XY. In Legge I lugl'io 1904, n.407, in ra,Ttporto al' d'iritto d'i'egy,agl'ianz-a
Scuóta priúaria, r',qtratto da Lrltal'ia Moci.uile e al, eonótío peitalogico
-XI, Róma, deila
F. Centenari, 1906, pag. 12.
dem,at a. IV, fasc.
XYI. La riforma ilell,a Sctr,ota m,ed,ìa.-Notizie e proposte. - SocietÈr, Eilitrice
* Dante Alighieri u ecc., 1907, pag. 59.
XYII. Discmsí, nel,l,e assemblee annual,i' d'el,l'Associazione pedagogica fra glt'
insegnanti d,ette Scuote rTormali, it Botrtettino clella meilesimà, anli-1898, 1899,
1900
e
1905.
Scarica

(Molfetta, 6 maggio 1827- Roma, 7 settembre 1907), estratto dalla