Incontriamoci
Anno Pastorale 2011 • 2012
APPUNTAMENTI DI APRILE-MAGGIO 2012
Settimana Santa 2012
2 aprile - Lunedì Santo
Lunedì 16 Aprile
Consiglio Pastorale Parrocchiale
ore 7,30 Santa Messa
ore 18,00 Santa Messa
ore 20,30 Liturgia penitenziale
Martedì 17 Aprile
ore 20.45 Catechesi genitori 2°, 3°, 4° elementare
3 aprile - Martedì Santo
Domenica 22 Aprile
Gita parrocchiale (vedi notizie specifiche)
ore 7,30 Santa Messa
ore 18,00 Santa Messa
ore 20,45 Liturgia penitenziale a San Gaudenzo
Mercoledì 25 Aprile
Ritiro prima Comunione
4 aprile - Mercoledì Santo
ore 7,30
ore 20,45
Santa Messa
Nel pomeriggio non c’è la Messa perché i
Sacerdoti celebrano in Cattedrale con il Vescovo
Liturgia penitenziale a Sant’Andrea
dell’Ausa (Crocifisso)
5 aprile - Giovedì Santo
ore 7,30 Recita di Lodi
ore 21,00 “Messa in Coena Domini” - Presentazione dei
bambini di IV Elementare alla comunità. Seguirà l’adorazione dell’Eucaristia fino alle ore
24,00.
6 aprile - Venerdì Santo
Giorno di digiuno e astinenza
ore 7,30 Recita di Lodi
ore 18,00 Celebrazione della Passione del Signore
ore 20,30 Via Crucis interparrocchiale nelle vie della
Parrocchia
Domenica 29 Aprile
ore 9.15
Catechesi bimbi 2° elementare
ore 11.00 S.Messa di Catecumenato 2° elementare
Sabato 5 Maggio
ore 15.30 Celebrazione del Sacramento dell’Unzione dei Malati
Domenica 6 Maggio
ore 11.00 Anniversari di Matrimonio
Domenica 13 Maggio
ore 10.30-16.30 7 aprile - Sabato Santo
Messe di prima Comunione
La Parrocchia organizza nell’estate 2012
ore 7,30 Recita di Lodi
ore 15,00 Benedizione delle uova
Confessioni
ore 22,00 Solenne Veglia Pasquale
i CAMPI ESTIVI per:
Bambini delle elementari ( 3a – 5a )
Campamoli (AR) dal 1 al 8 luglio
Domenica di Pasqua e Lunedì dell’Angelo
Sante Messe secondo l’orario festivo
Ragazzi delle medie ( I e II )
Miratoio - Pennabilli (RN) dal 15 al 22 luglio
Domenica 22 aprile
Informazioni e iscrizioni in parrocchia
GITA PARROCCHIALE
a Ferrara
Il programma ed i dettagli verranno comunicati con volantino
orario estivo
Giovedì 26 Aprile
ore 20.45 Genitori 2° media
Lunedì 16 Aprile aprono le iscrizioni per il
Centro Estivo 2012
Iscrizioni presso la Parrocchia
da sabato 24 marzo
Orario delle SS.Messe
Confessioni
Festivi: 8,00 - 11,00 - 1900
Prefestivi: 19,00
Feriali: 7,30 - 18,00
ogni Sabato
dalle 15,00 alle 16,30
Per altri momenti prendere accordi
direttamente con il Sacerdote.
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Via Codazzi n° 28 tel. 773085 www.sraffaele.it
Pasqua • Lettera n° 5
Vita e... “miracoli” della Parrocchia di San Raffaele Arcangelo • Diocesi di Rimini
“Immersi nel suo amore” C’è una vita più umana di quella cristiana?
per parlare in modo originale della Pasqua, quest’anno
propongo la lettera scritta da
don Tonino nel 1987. Antonio Bello, meglio conosciuto
come don Tonino, vescovo
di Molfetta, è morto di cancro
nel 1993, a 58 anni. È in corso il procedimento per riconoscere la sua santità. Leggendola, ho immaginato la pasqua come la “carezza di Dio
per l’umanità”. Sì, carezza di Dio, perché l’amore di Dio in
Gesù per gli uomini si è proposto in modo discreto, quasi
impalpabile, prima nel silenzio di una notte pasquale per la
nascita, e poi nella drammaticità di un’altra notte pasquale
per la sua morte. Lontano, quasi nascosto al mondo dei
potenti. La lettera è lunga. Ne propongo solo la motivazione e la parte centrale, relativa all’argomento. Se qualcuno
volesse leggere l’intero testo, potrà farlo con molto frutto
spirituale.
d.Giuseppe
na, la bianca intimità; o per compensare con un gesto di
tenerezza il trauma della violenza. E anche ora, mentre
ti parlo, passi e ripassi con le dita sugli spigoli smussati
dallo scalpello, e ne levighi le asprezze, col medesimo
amore con cui la pecora madre asciuga con la lingua l’agnello appena nato.
Poi cicatrizzi le ferite del legno, provocate dal trapano e dai
chiodi, con gli stucchi, canforati come unguenti d’Arabia.
Vi stendi sopra il balsamo delle vernici, che impregnano
l’aria d’un acre profumo, e continui a blandire con la colla
gli assi di faggio che ora luccicano come uno specchio.
Quante carezze: con le palme delle mani, con i pennelli, con le spatole,
con gli occhi. Sì,
anche con gli occhi, perché, ora
che hai finito una
culla, sei tu che
non ti stanchi di
cullarla con lo
sguardo.
Antonio Bello, La carezza di Dio
Lettera a Giuseppe
PREMESSA - Gli organizzatori del 42° Convegno giovanile di Assisi (tema “Catturati dall’effimero”) mi avevano
chiesto di concluderlo con una conferenza dal titolo molto
impegnativo: «Condivisione e gratuità nella società dell’usa e getta». Ci ho riflettuto a lungo. Sarebbe venuta fuori
una relazione troppo tecnica per un vescovo e troppo noiosa per i tantissimi giovani obbligati a sentirla.
Oggi, purtroppo,
da noi non si carezza più. Si consuma solo. Anzi, si concupisce. Le mani,
incapaci di dono, sono divenute artigli. Le braccia, troppo
lunghe per amplessi oblativi, si sono ridotte a rostri che
uncinano senza pietà. Gli occhi, prosciugati di lacrime e
inabili alla contemplazione, si sono fatti rapaci. Lo sguardo trasuda delirio. E il dogma dell’usa e getta è divenuto
il cardine di un cinico sistema binario, che regola le aritmetiche del tornaconto e gestisce l’ufficio ragioneria dei
nostri comportamenti quotidiani.
Ho chiesto, allora, un’idea a Giuseppe, lo sposo di Maria. Lui me l’ha data. E ho svolto il tema immaginandomi
ospite per mezz’ora della bottega di Nazareth. Ho cambiato, così, genere letterario; niente conferenza. Chi sa che
qualcuno, complice la poesia, non venga più facilmente
indotto a cambiare genere di vita.
30 dicembre 1987
Perciò si violenta tutto. E non soltanto le cose, il cui spessore di sostanza si è così rinsecchito da lasciar vibrare
solo l’immagine esteriore. Ma anche le persone. Queste
valgono finché producono. Quando non ti danno più nulla, le molli, magari con tutte le cautele ipocrite della giustizia: gli alimenti alla moglie abbandonata, il mensile per
il figlio chiuso in collegio, la retta per i genitori affidati al
cronicario. I poveri vengono blanditi finché servono come
gradini per le scalate di potere: dopo, allorché non sono
più funzionali ai miraggi rampanti della carriera, non li si
guarda nemmeno in faccia.
Caro San Giuseppe, scusami se approfitto della tua ospitalità e, con una audacia al limite della discrezione, mi fermo per una mezzoretta nella tua bottega di falegname per
scambiare quattro chiacchiere con te. /…/
Non si carezza più - Se oggi, qui da noi, in questo crepuscolo tormentato del secolo ventesimo, le botteghe artigiane sono pressoché sparite, non è solo perché non si
genera più, e neppure perché non si ripara più nulla. È
perché non c’è più tempo per la carezza.
Il corpo, poi, degradato a merce di scambio, è divenuto
spazio pubblicitario e manichino per prodotti di consumo. L’eros mercantile corrode alla radice í rapporti interumani, sgretola la comunione, frantuma l’intimità, irride
la famiglia, commercializza la donna e, con i postulati di
marketing degli spot televisivi, spersonalizza irrimediabilmente la sessualità riducendola a una variabile della
cupidigia di potere.
don Tonino, vescovo
Mi spiego. Vedi, Giuseppe, da quando sono entrato nella
tua bottega, quante carezze non hai fatto su quel legno
denudato dalla pialla! Tutte le volte che l’hai strisciato con
il ferro, subito vi sei passato sopra con la mano, leggera
come la luce che trema sull’acqua: non saprei bene se per
proteggerne la verecondia; o per velargli, un attimo appe-
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Vita di comunità
La Parrocchia si ristruttura
Verso il Triduo Pasquale
Titolo ver ticale
Tempo di quaresima
Cari amici, vi presento nel dettaglio i costi (in euro) per la realizzazione del complesso parrocchiale di cui avete già
potuto vedere la realizzazione parziale.
I giorni del Triduo pasquale, ricchi di suggestioni e di celebrazioni dense, richiedono attenzione e concentrazione per essere compresi e gustati.
COSTI
Soprattutto il Giovedì e il Venerdì reclamano contemplazione, e per contemplare occorre tacere e concentrare
l’animo su Gesù e sui fatti della sua vita, che la liturgia
ci fa rivivere. Per concentrarsi è indispensabile fare silenzio.
Lavoro edilizio (coop Viserbese - la cifra comprende il ripristino
delle parti demolite per eseguire i lavori)
Ecco una breve riflessione sull’importanza del silenzio
per poter comunicare con le persone, i fatti e i “misteri!”
che ci vengono proposti, tratta dall’opuscolo di Giuseppe
Como, Ascoltarsi per ascoltare, ed. Caritas Ambrosiana.
La forza della Speranza
Quattro candele, bruciando, si consumavano lentamente in un luogo talmente silenzioso, che si poteva
ascoltare la loro conversazione.
Fare silenzio per ascoltare
Per ascoltare bisogna fare silenzio dentro di noi: ma occorre distinguere un silenzio vero, buono, da un silenzio falso e cattivo. Il silenzio può essere cattivo quando
esprime indifferenza, chiusura, disprezzo. Di fronte alla
persona che ha bisogno di parlare, può esserci il silenzio
distratto di chi non vede l’ora che l’altro finisca o il silenzio indifferente di chi ha già giudicato il suo interlocutore.
Il silenzio vero e buono è quello interiore. È, per esempio, il silenzio dello stupore, dell’ammirazione. Il silenzio dell’amore non ha bisogno di molte parole: chi ama,
sente l’esigenza del silenzio, perché avverte il limite delle parole: ha bisogno di comunicare qualcosa che non si
può dire con le parole. Può essere talvolta il silenzio che
nasce dalla nostra impotenza, dalla nostra debolezza.
Non si spenga mai la speranza nel nostro cuore. Ciascuno di noi, come il bimbo, possa essere uno strumento capace in ogni momento di riaccendere, con
la sua Speranza, la fede, la pace e l’amore di cui il
mondo ha sete.
“Pasqua con Gesù Buon Pastore”
MERCOLEDÌ SANTO 4 APRILE ORE 18.15
L’invito è per tutti i bambini dai 3 ai 6 anni e le loro famiglie.
Vi aspettiamo in Chiesa per un breve incontro in preparazione alla Pasqua, per rivivere insieme alcuni momenti
della vita di Gesù.
Don Giuseppe e le catechiste del Buon Pastore
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50.000,00
------------Totale655.000,00
Totale con IVA
Buona Pasqua di luce!
Il nostro silenzio buono consentirà allo Spirito di
modellare la nostra anima in questi giorni santi.
Impianti elettrici
La seconda disse: “Io sono la fede, purtroppo non
servo a nulla, perché gli uomini non vogliono saperne
di me, non ha senso che resti accesa”. Terminato di
parlare, una brezza soffiò su di lei e la spense.
Allora la quarta candela, impietositasi disse: “Non
temere, non piangere: finché sarò accesa potremo
sempre riaccendere le altre. Io sono la speranza”.
Con gli occhi lucidi, il bimbo prese la quarta candela
e le riaccese tutte.
C’è una complessità della vita che non possiamo
ignorare, è un dato di fatto da accettare. Ma il disordine e la frammentazione che ci sono dentro di noi, la
molteplicità contraddittoria dei nostri desideri e dei nostri
bisogni, i nostri attaccamenti non possono essere accettati passivamente, vanno combattuti e vinti.
75.000,00
IVA 10% (agevolata)
In quel momento un bimbo entrò nella stanza e vide
le tre candele spente. “Ma cosa fate! - implorò - Voi
dovete rimanere accese, io ho paura del buio!” E
scoppiò in lacrime.
Il silenzio che cerchiamo è l’assenza di pensieri estranei e non necessari. È il silenzio di una coscienza non
divisa, non frammentata, ma attenta. Il disordine, la
frammentazione delle cose, degli impegni, l’accumularsi e l’accavallarsi delle occupazioni sono una situazione
oggettiva, ma possono essere (anche o soprattutto) il
riflesso del nostro disordine interiore.
Impianti idraulici
La prima diceva: “Io sono la pace, ma gli uomini non
mi vogliono: non mi resta altro da fare che spegnermi!” E la candela si lasciò spegnere poco a poco.
Triste triste, la terza candela a sua volta disse: “Io
sono l’amore, e non ho più forze. Gli uomini non
comprendono la mia importanza, e troppe volte preferiscono odiare!” Senza attendere oltre, la candela si
lasciò spegnere.
530.000,00
65.500,00
Salone interrato già realizzato e coperto
------------720.500,00
Competenze dei tecnici (stima) + IVA
79.500,00
------------Totale previsti
800.000,00
Ipotesi di spese impreviste
50.000,00
------------Totale generale
850.000,00
DISPONIBILITÀ
Il progetto è stato ammesso al contributo dei fondi dell’8 per mille
Conferenza Episcopale Italiana
635.000,00
Accantonamento dell’amministrazione parrocchiale
90.000,00
Particolare del salone e del circolo in fase di
ristrutturazione
------------Totale disponibilità
DIFFERENZA
725.000,00
- 125.000,00
Per far fronte al debito residuo pensiamo di accendere un mutuo di
125.000,00 euro che potrà essere gradatamente ridotto anche grazie a eventuali forme di sostegno. In questo modo la parrocchia può continuare a
svolgere le diverse attività e può contemporaneamente, mantenere concreto
l’aiuto verso famiglie in difficoltà e soprattutto verso i poveri.
d. Giuseppe Realizzazione finita della parte pastorale
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