ISSN 1725-194X CESE Gennaio 2003 / � INFO IL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE: UN PONTE FRA L’EUROPA E LA SOCIETÀ CIVILE EDITORIALE È con un vero piacere che vi presento il primo numero del 2003 di CESE-Info, nel nuovo formato. Il 2003 sarà un anno molto importante per l’Unione europea: alla fine del primo semestre è prevista la conclusione dei lavori della convenzione, ai quali il Comitato partecipa con tre osservatori e svolgendo il compito, affidatogli dalla convenzione stessa, di organizzare incontri con la società civile. Come il presidente del CESE, Briesch, ha avuto modo di affermare davanti alla convenzione, il Comitato continuerà ad impegnarsi a difesa del modello sociale europeo, che permette di dare un senso alla cittadinanza dell’Unione. In questo numero troverete anche una presentazione delle nuove strutture di lavoro del Comitato, dopo l’ultimo rinnovo quadriennale avvenuto a ottobre 2002. In linea di principio queste strutture resteranno invariate per due anni. Abbiamo fatto un uso più ampio del solito di fotografie, in modo che i lettori conoscano meglio le donne e gli uomini che guidano gli organi principali del CESE. Si tratta di persone provenienti dagli ambienti economici e sociali o che rappresentano interessi diversi, che sono attive sul campo e che rivestono importanti responsabilità nelle rispettive organizzazioni nazionali. Il CESE non è un organo politico: la sua risorsa principale consiste nella grande esperienza dei suoi membri, che si riflette nella qualità dei suoi pareri. Sebbene i pareri del Comitato non siano abbastanza noti presso i canali di informazione e il pubblico, essi sono molto apprezzati dal Parlamento europeo, dal Consiglio dell’Unione e dalla Commissione europea. Dal momento che l’ampliamento dell’Unione a dieci nuovi paesi è ormai un fatto certo, il Comitato intensificherà nel corso del 2003 gli incontri e gli scambi con i rappresentanti della società civile organizzata dei paesi candidati, al fine di aiutarli a prepararsi all’ingresso nell’Unione che avverrà nel 2004. Il futuro trattato sull’Unione europea dovrà suscitare il consenso dei cittadini. L’Unione avrà più che mai bisogno di un CESE forte. Grazie alla sua composizione, alla sua esperienza e al suo impegno il Comitato costituisce un elemento essenziale per la promozione di quel modello europeo di società cui tiene fortemente. Jillian van Turnhout Hasset Roger Briesch presenta il programma di lavoro del Comitato per i prossimi due anni e definisce quattro grandi linee di azione La sessione plenaria del Comitato economico e sociale europeo si è aperta con la presentazione del programma della nuova presidenza per i prossimi due anni. Il nuovo presidente Roger Briesch aveva già definito le linee principali del suo programma in occasione della sua elezione, avvenuta il 23 ottobre scorso, e le ha adesso definite in modo più particolareggiato. «Occorre che i soggetti decisionali del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione tengano adeguatamente conto delle nostre raccomandazioni e delle nostre azioni e ne facciano uso, ha ricordato. Ciò significa che il Comitato deve proseguire gli sforzi rivolti a sviluppare e a migliorare la propria struttura e i propri metodi di lavoro». Il presidente ha invitato i membri del Comitato a seguire quattro linee di azione che permetteranno di raggiungere questo obiettivo. Prima linea di azione: ottimizzare il ruolo del Comitato in quanto organo consultivo presso le istituzioni europee, intensificando la cooperazione. Roger Briesch ha ribadito che è necessario selezionare accuratamente gli argomenti di cui il Comitato si occupa in funzione della loro importanza politica e sociale. «Nella stessa ottica, dobbiamo intervenire per ottenere un numero maggiore di pareri esplorativi. Roger Briesch, nuovo presidente del Comitato economico e sociale europeo. Quanto più riusciremo a intervenire in uno stadio precoce del processo di orientamento e di decisione politica, tanto più saremo efficaci ed influenti». (segue a pagina 4) NOVITÀ DALLA CONVENZIONE Intervento di Roger Briesch alla sessione plenaria della convenzione europea del 7 e 8 novembre 2002 Il Comitato economico e sociale europeo costituisce la sede istituzionale di consultazione, di rappresentanza, di informazione e di espressione della società civile organizzata. A questo titolo il Comitato è attualmente, e deve esserlo ancora più in futuro, uno strumento di buona governance economica e sociale. I cittadini si attendono che l’Unione garantisca uno sviluppo durevole del modello sociale europeo e che sia in grado di far fronte alle nuove realtà socioeconomiche e alla globalizzazione. Le scelte di politica economica non possono basarsi soltanto sull’equilibrio di bilancio e su obiettivi in termini di debito pubblico. La crescita economica sostenibile deve essere anche un obiettivo primario dell’Unione europea, mentre l’occupazione deve costituire la finalità principale della politica economica. In conclusione, desidero richiamare l’attenzione su uno dei temi principali della convenzione: ribadire la credibilità dell’Unione in quanto sistema politico ed economico capace di rispondere alle aspettative e alle aspirazioni dei cittadini europei e del resto del mondo. IN QUESTO NUMERO • Editoriale • Roger Briesch presenta il programma di lavoro del CESE per i prossimi due anni e definisce quattro grandi linee d’azione • Novità della convenzione. Il CESE, promotore della democrazia partecipativa • Arnold Rüütel, presidente della Repubblica di Estonia, incontra il presidente del CESE, Roger Briesch • Nuove strutture del CESE per i prossimi due anni • Riunione inaugurale del comitato consultivo misto UE-Repubblica ceca • Pareri adottati dal CESE nel corso della sessione plenaria di dicembre 2002 • Agenda: — Le priorità del Comitato nel corso della presidenza greca. I — Incontri ed avvenimenti futuri • Pubblicazioni recenti CESE INFO / Gennaio 2003 / � Il CESE, promotore della democrazia partecipativa La convenzione sull’avvenire dell’Europa avrà avuto il merito di gettare una luce nuova sull’importante ruolo svolto dal Comitato economico e sociale europeo come foro di espressione, di informazione e di consultazione, nonché come intermediario privilegiato tra le istituzioni europee e una «società civile» sempre più coinvolta nel funzionamento quotidiano delle nostre democrazie. Pertanto, la sessione speciale che la convenzione ha dedicato, il 24 e 25 giugno scorsi, alla società civile, ha costituito per i tre «osservatori» del Comitato, l’attuale presidente Roger Briesch, il suo predecessore Göke Frerichs, attualmente vicepresidente, e la presidente del gruppo «Attività diverse» Anne-Marie Sigmund, l’occasione di fornire un contributo di rilievo alla discussione. Tuttavia la funzione essenziale che il Comitato può svolgere nell’ambito del dialogo tra la società civile europea e le istituzioni dell’Unione è evidenziata ancora più chiaramente dall’organizzazione nell’ambito del Comitato, in cooperazione con il Presidium della convenzione, di incontri di informazione regolari in merito ai lavori della convenzione e discussioni tra i principali soggetti della convenzione e i rappresentanti di organizzazioni e di reti di organizzazioni europee della società civile. I cinque incontri tra esponenti della convenzione e rappresentanti di organizzazioni e di reti europee della società civile che si sono già svolti dalla scorsa primavera hanno in un certo senso consolidato la vocazione naturale del Comitato a divenire sempre più un luogo di incontro, di rappresentanza e di espressione delle varie componenti della società civile organizzata. I partecipanti hanno tutti riconosciuto, in un momento o nell’altro, l’importanza del quadro che veniva fornito loro non soltanto per informarsi ma anche e soprattutto per esprimere le loro opinioni e le loro aspettative in merito alla costruzione europea. I membri della convenzione che hanno partecipato a questi incontri, tra cui i commissari Michel Barnier e António Vitorino, i membri del Parlamento europeo Klaus Hänsch e Inigo Méndez de Vigo, e soprattutto il vicepresidente della convenzione Jean-Luc Dehaene, hanno dichiarato il loro compiacimento per queste opportunità di colloqui diretti e produttivi, sottolineando la funzione essenziale del Comitato economico e sociale europeo nel contesto istituzionale comunitario. La decisione in merito al futuro del Comitato sarà certamente presa in ultima istanza dai capi di Stato e di governo dell’Unione europea, al termine della conferenza intergovernativa che farà seguito, nel 2003, alla convenzione europea. Tenendo conto del fatto che il dialogo civile costituisce ormai, come il Comitato ha sottolineato nella risoluzione rivolta alla convenzione nel settembre 2002, un «elemento chiave per accrescere la legittimità democratica dell’UE», sarebbe logico che il nuovo trattato costituzionale rafforzasse i compiti assegnati al Comitato e, a tal fine, gli conferisse lo status di istituzione europea a tutti gli effetti. Mentre tale decisione sarà presa dai 25 governi della futura Unione europea allargata, tocca nondimeno al Comitato e a tutti i suoi membri ricordare, con la loro azione e il loro impegno Jean-Luc Dehaene, vicepresidente della convenzione europea, e Roger Briesch, presidente del CESE. quotidiani, che il Comitato risponde ad un’autentica esigenza di democrazia partecipativa a livello europeo. Al momento della sua entrata in carica, il presidente Roger Briesch ha riconosciuto che era fondamentale per il Comitato formulare e difendere vigorosamente i propri interessi in relazione alla propria funzione e al proprio ruolo. Con il sostegno delle organizzazioni della società civile e della maggior parte dei paesi candidati, ai quali il Comitato fornisce un modo innovativo di organizzare il dialogo tra la società civile e le istituzioni, tocca al Comitato adesso modificare talune abitudini, dando prova di audacia e, in una parola, prendere in mano il proprio futuro. Il prossimo incontro delle organizzazioni della società civile organizzata (in cooperazione con la convenzione) si svolgerà al Comitato il 4 febbraio 2003. Arnold Rüütel, presidente della Repubblica di Estonia, incontra il presidente del CESE, Roger Briesch In occasione di una visita di informazione effettuata presso il Comitato economico e sociale europeo lo scorso novembre, il presidente della Repubblica di Estonia, Arnold Rüütel, ha in particolare sottolineato che, grazie alla loro appartenenza all’«area culturale europea», gli estoni sono nettamente a favore dell’adesione all’UE. In un’intervista esclusiva rilasciata al CESEInfo, Rüütel ha illustrato alcune delle sfide che si trova ad affrontare il suo paese. Signor presidente, l’allargamento è ormai imminente e l’anno prossimo l’Estonia avrà realizzato l’obiettivo di entrare a far parte dell’Unione. Immagino che per lei ciò sia motivo di grande gioia. Dopo l’indipendenza l’Estonia ha espresso il chiaro desiderio di entrare a far parte sia dell’Unione europea sia della NATO. Nel corso dell’ultimo decennio essa si è impegnata a soddisfare i criteri e le condizioni di adesione all’Unione. Oltre alla complessità dei negoziati di adesione, sono ovviamente sorte numerose difficoltà dovute anche ad una struttura organizzativa estremamente articolata. Un processo di adesione che coinvolge dieci paesi diversi richiede spirito di compromesso. L’adesione dell’Estonia sarà ben presto oggetto di un referendum. Qual è la posizione dei cittadini estoni nei confronti dell’UE? Gli estoni hanno un atteggiamento estremamente positivo nei confronti dell’UE e le principali forze politiche rappresentate nel Riigikogu (il Parlamento estone) hanno tutte appoggiato l’adesione. Anche a livello della popolazione una netta maggioranza si è dichiarata favorevole all’adesione, benché si debba riconoscere che con il progredire dei negoziati tale favore si è ridotto. Ciò è in parte dovuto ad alcuni problemi tuttora irrisolti, soprattutto in settori come quello finanziario o dell’agricoltura, che stanno particolarmente a cuore alla società estone. Spero che, una volta risolti tali problemi, l’appoggio all’adesione registrerà un ulteriore aumento. Che cosa può offrire l’Estonia all’UE? L’Estonia è in grado di apportare un contributo prezioso all’UE, visto che, nonostante le molteplici difficoltà incontrate, si è dimostrata un paese disposto ad accogliere il cambiamento. La società estone è cambiata molto rapidamente e ormai si può affermare, ad esempio, che l’Estonia ha superato gran parte dei paesi candidati all’adesione e persino alcuni Stati membri nel settore delle tecnologie dell’informazione. Una società che vuole svilupparsi può fornire all’Unione un importante contributo; la tecnologia è uno dei pilastri di tale sviluppo. Quanto al CESE, cosa sperate di ottenere e come intendete contribuire alle sue attività? Arnold Rüütel, presidente della Repubblica di Estonia, durante la sua visita al CESE. Come abbiamo potuto osservare durante le riunioni con il Comitato, il CESE è in grado di comprendere i nostri problemi tuttora irrisolti. Pur non detenendo competenze decisionali dirette, esso esercita una certa influenza e può quindi avere un impatto molto positivo sulla realizzazione delle nostre aspirazioni. L’incontro che ho avuto stamani con il presidente del Comitato Briesch è stato, a mio avviso, estremamente importante. Il comitato consultivo misto UE-Estonia, istituito di recente, permette inoltre di esaminare in maniera approfondita le questioni che interessano l’Estonia. Avendo dimostrato di conoscere a fondo il mio paese, tale Comitato può sicuramente contribuire a proporre soluzioni atte a risolvere alcuni dei problemi ancora aperti. Esistono attualmente esempi specifici di cooperazione della società civile in Estonia? Il CESE che cosa potrebbe imparare dall’esperienza dell’Estonia? L’Estonia è stata fortunata dal momento che non ha vissuto le tensioni che hanno sconvolto altre parti dell’Europa, come ad esempio la ex Iugoslavia, pur avendo attraversato un momento storicamente difficile con il conseguimento dell’indipendenza. Nel decennio successivo il paese non è stato scosso da scioperi significativi né da proteste di massa contro le politiche attuate dal governo poiché siamo stati in grado di trovare soluzioni ricorrendo ai negoziati. Un gran numero di giovani lascia l’Estonia per andare a lavorare nei paesi dell’Europa occidentale. Che cosa intende fare la Repubblica estone per incoraggiare i giovani a fare ritorno al loro paese? Si tratta effettivamente di una questione molto importante. È vero che molti giovani di talento hanno lasciato l’Estonia e alla base di questo fenomeno vi sono due motivi. In primo luogo i salari, dal momento che nell’UE o negli Stati Uniti uno scienziato qualificato o una persona che lavora nel settore scientifico può contare su un salario nettamente più elevato di quello che percepirebbe attualmente in Estonia. In secondo luogo vi è il fattore dell’insufficienza di strumenti di lavoro. Sovente infatti non sono state messe a punto le strutture e le condizioni di lavoro adeguate per i giovani che desiderano lavorare in un ambito specialistico, quale quello della ricerca scientifica. Spero sinceramente che si tratti solo di un problema passeggero. Come ho già detto, l’Estonia sta cambiando, ad esempio in settori importanti quale quello delle tecnologie dell’informazione o delle biotecnologie, e dovrebbe essere ben presto in grado di competere in essi sul piano internazionale. Sono convinto del fatto che i giovani ritorneranno in Estonia e che si troverà una soluzione al problema dei salari, i quali sicuramente aumenteranno negli anni successivi all’adesione. Vi è indubbiamente ancora molto da fare per incoraggiare il ritorno dei giovani, che è realmente essenziale perché nessuno meglio dei giovani estoni è in grado di contribuire alla ricostruzione del paese. CESE INFO / Gennaio 2003 / � Nuove strutture del CESE per i prossimi due anni PRESIDENZA La presidenza del Comitato è costituita, per un periodo di due anni, da un presidente e due vicepresidenti. Gruppo «Lavoratori» Presidente Presidente Roger Briesch Francia, II gruppo Vicepresidente Göke Frerichs Germania, I gruppo Mario Sepi Italia Vicepresidenti II gruppo Josly Piette — Belgio Maria Candelas Sanchez Miguel — Spagna Heinz Putzhammer — Germania OSSERVATORI DEL CESE ALLA CONVENZIONE EUROPEA Il Comitato partecipa attivamente alle sessioni plenarie della convenzione europea attraverso tre membri che vi siedono in qualità di osservatori. Göke Frerichs I gruppo, Germania Roger Briesch II gruppo, Francia Anne-Marie Sigmund III gruppo, Austria Gruppo «Attivita diverse» QUESTORI Presidente Anne-Marie Sigmund Austria A norma del nuovo regolamento interno del Comitato, sono stati eletti tre questori. Vicepresidenti III gruppo Vicepresidente Leif Erland Nielsen Danimarca, III gruppo UFFICIO L’ufficio di presidenza, che organizza il funzionamento e i lavori del Comitato, è costituito da 24 membri, 8 per ciascun gruppo. I gruppo Regaldo Giacomo — Italia Beirnaert Wilfried — Belgio Frerichs Göke — Germania Dimitriadis Dimitrios — Grecia Espuny Moyano José Maria — Spagna Malosse Henri — Francia Junck Paul — Lussemburgo Andrade Paulo Jorge — Portogallo Carlos Ribeiro — Portogallo Staffan Nilsson — Svezia Alfons De Vadder I gruppo, Belgio Al fine di occuparsi dei principali settori coperti dai trattati, il Comitato comprende sei sezioni specializzate e una Commissione consultiva sulle trasformazioni industriali (CCMI): Sezione specializzata Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale Daniel Retureau II gruppo, Francia Presidente: Henri Malosse (I gruppo — FIN). Sezione specializzata Mercato unico, produzione e consumo Jean-Michel Bloch-Lainé III gruppo, Francia II gruppo Sepi Mario — Italia Graf von Schwerin Alexander-Michael — Germania Briesch Roger — Francia Bulk Marjolijn — Paesi Bassi Sequiera Victor Hugo — Portogallo Boldt Peter — Finlandia Ehnmark Ernst Erik — Svezia Feickert David — Regno Unito Presidente: Victor Hugo Sequeira (II gruppo — P). L’ufficio di presidenza è assistito nei suoi lavori da due gruppi ad hoc: Sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell’informazione • il gruppo «Bilancio», composto da 9 membri e presieduto da Bernardo Hernández Bataller (III gruppo — E); III gruppo Sigmund Anne-Marie — Austria Nielsen Leif Erland — Danimarca Ribbe Lutz — Germania Hernández Bataller Bernardo — Spagna van Turnhout Hasset Jillian — Irlanda Davison Ann — Regno Unito Kallio Seppo Ilmari — Finlandia Olsson Jan Erik Anders — Svezia Sezione specializzata Occupazione, affari sociali, cittadinanza COMITATO Presidente: José María Espuny Moyano (I gruppo — E) Il Comitato è strutturato in tre gruppi: datori di lavoro, lavoratori, attività diverse. Presidente: Alexander-Michael Graf von Schwerin (II gruppo — D). Presidente: Jan Erik Anders Olsson (III gruppo — S) • il gruppo «Comunicazione», composto da 9 membri e presieduto da Jillian van Turnhout Hasset (III gruppo — IRL). Sezione specializzata Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente Sezione specializzata Relazioni esterne Dal 1994 esiste presso il Comitato un osservatorio del mercato unico (OMU) composto da 21 membri e presieduto da Bruno Vever (I gruppo — F). Gruppo «Datori di lavoro» Presidente Giacomo Regaldo Italia Presidente: Ann Davision (III gruppo — UK). Commissione consultiva sulle trasformazioni industriali Vicepresidenti I gruppo Manuel Cavaleiro Brandão — Portogallo Filip Hamro-Drotz — Finlandia Renate Hornung-Draus — Germania José Isaias Rodriguez Garcia Caro — Spagna Bruno Vever — Francia Presidente: Josly Piette (II gruppo — B). Il segretario generale del Comitato è Patrick Venturini. CESE INFO / Gennaio 2003 / � Riunione inaugurale del comitato consultivo misto UE-Repubblica ceca Lo sviluppo del dialogo sociale nell’ambito dei rapporti tra l’Unione europea e la Repubblica ceca e i progressi compiuti da quest’ultima nei preparativi per l’adesione all’UE sono i due temi che hanno tenuto banco alla riunione inaugurale del comitato consultivo misto UE/Repubblica ceca, svoltasi a Praga il 22 novembre 2002. siano perfettamente consapevoli dei buoni risultati che le parti sociali possono ottenere tramite la discussione e il negoziato». L’istituzione del comitato consultivo era stata prevista dagli accordi europei perché contribuisse a porre le basi per l’adesione della Repubblica ceca promovendo un dialogo più intenso tra le organizzazioni della società civile ceche e quelle dell’Unione. La seconda riunione del comitato consultivo è prevista per la primavera del 2003. «Il franco dibattito che si è svolto dimostra chiaramente che la Repubblica ceca attribuisce grande importanza allo specifico modello socioeconomico europeo»: così descrive la riunione il membro del Comitato economico e sociale europeo Eva Belabed, che l’ha copresieduta. «Dalle valutazioni espresse risulta chiaro che la Repubblica ceca non vede nell’UE solo un mercato ma soprattutto un valido modello socioeconomico» – aggiunge Belabed – «Sembra anche che i datori di lavoro e i sindacati cechi (segue da pagina 1) Seconda linea di azione: aumentare la rappresentatività e la credibilità del Comitato in quanto rappresentante istituzionale della società civile. In questa prospettiva, Roger Briesch ha espresso la volontà di rafforzare il dialogo con le organizzazioni che rappresentano la società civile in Europa, siano esse presenti nel Comitato o no, per ampliare la rappresentatività dei pareri. Terza linea di azione: sviluppare i mezzi e le strutture all’interno del Comitato. Durante la presidenza di Roger Briesch, il Comitato dovrà accogliere i membri e i funzionari provenienti dei nuovi Stati membri. Questo compito sarà reso meno gravoso dal trasferimento del Comitato in locali più ampi, ma dovrà anche essere occasione di una riforma del suo funzionamento: nuovo statuto per i membri, ammodernamento dei servizi, maggiore trasparenza delle attività dell’ufficio di presidenza, migliore comunicazione. Quarta linea d’azione: rafforzare il ruolo del Comitato nel contesto del dibattito sul futuro dell’Europa. In questo campo la sfida sarà doppia. Da un lato occorrerà rafforzare il ruolo del Comitato in quanto istituzione nel quadro della costituzione europea. Dall’altro, il Comitato dovrà far ricorso alla propria influenza per fare in modo che la riforma delle istituzioni rifletta le sue aspirazioni circa il modello europeo: sviluppo del modello sociale europeo, coordinamento della politica economica, partecipazione della società civile. Eva Belabed e Pavel Prior, copresidenti del comitato consultivo misto UE-Repubblica ceca. La presentazione del programma ha riscosso l’applauso caloroso dei membri. I tre presidenti dei gruppi sono intervenuti per commentare il programma della presidenza e per garantire a Briesch il loro sostegno ai fini del raggiungimento di questi obiettivi. AGENDA Le priorità del Comitato nel corso della presidenza greca Come in occasione di ogni cambio di presidenza, il 10 dicembre 2002 il Comitato ha stabilito quali attività intende svolgere, in collaborazione con il Consiglio economico e sociale greco, nel corso dei sei mesi della presidenza greca. Per un elenco completo delle attività prioritarie del Comitato durante la presidenza greca, consultare il sito Internet (www.esc.eu.int). Incontri ed avvenimenti futuri Per un elenco aggiornato si prega di consultare il sito Internet del CESE: http://www.esc.eu.int (oppure la signora Mercedes Lavin, e-mail: [email protected]). 30-31 gennaio 2003 Seminario sul tema: la società civile organizzata dei paesi candidati e il futuro dell’Europa. 4 febbraio, 6 marzo 2003 Incontri di informazione e di dialogo con le organizzazioni della società civile organizzata (in cooperazione con la convenzione). 27-28 febbraio 2003 Convegno sull’ampliamento organizzato dal Comitato consultivo dell’EFTA a Oslo. 25, 26, 27 febbraio 2003 Progetto preliminare di ordine del giorno della sessione plenaria di febbraio 2003 Strategia 2002-2006 per la politica dei consumatori (comunicazione) Relatrice: Ann Davison, III gruppo, attività diverse — UK. Controllo ufficiale dei prodotti di origine animale destinati al consumo umano Relatore: John Donnelly, III gruppo, attività diverse — IRL. Sviluppo sostenibile (iniziativa) Relatore: Ernst Erik Ehnmark, II gruppo, lavoratori — S. Sessione plenaria di dicembre 2002 I principali pareri adottati (l’elenco completo dei pareri adottati è disponibile sul sito Internet del Comitato: http://www.esc.eu.int) Conseguenze economiche e sociali dell’ampliamento per i paesi candidati Relatore: Dimitriadis (I gruppo, datori di lavoro — EL); correlatrice: Eva Belabed, (II gruppo, lavoratori, — A). Produttività: la chiave della competitività delle economie e delle imprese europee Relatrice: Brigitta Sirkeinen (I gruppo, datori di lavoro — FIN); correlatore: Ehnmark, (II gruppo, lavoratori — S). Comunicazione della Commissione relativa alla revisione di medio termine della politica agricola comune Relatore: Adalbert Kienle (I gruppo, datori di lavoro — D). Riforma della politica comune della pesca Migliorare la qualità dell’insegnamento superiore — Cooperazione con i paesi terzi (Erasmus World) 2004-2008 Relatore: José Isaias Rodríguez García-Caro, I gruppo, datori di lavoro — E. Relatori: Seppo Ilmari Kallio (III gruppo, attività diverse — FIN) e Eduardo Chagas (II gruppo, lavoratori — P). PUBBLICAZIONI RECENTI: Dialogo sociale nelle reti transeuropee Funzionamento del Comitato economico sociale europeo Il CESE in dieci domande Opuscolo relativo al funzionamento del Comitato Disponibile in 11 lingue Rif. CESE-2002-016 Governance economica nell’UE Relatrice: Susanna Florio (II gruppo, lavoratori — I). Effetti dell’ampliamento dell’Unione europea sul mercato unico (supplemento di parere di iniziativa) CESE-INFO / Gennaio 2003 / � Redattore principale • Vasco de Oliveira Redattore aggiunto • Tristan Macdonald Assistente • Hayet Maraoub Indirizzo • Comitato economico e sociale europeo Rue Ravenstein 2 B-1000 Bruxelles Tel. (32-2) 546 93 96 oppure 546 93 93 Fax (32-2) 546 97 64 Posta elettronica: [email protected] Internet: http://www.esc.eu.int Relatrice: Karin Alleweldt (II gruppo, lavoratori — D). CESE-Info è una pubblicazione gratuita del servizio stampa del Comitato economico e sociale europeo, disponibile in 11 lingue. CESE-Info non può essere considerato come un resoconto ufficiale dei lavori delle CESE. Per tali lavori occorre fare riferimento alla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee o a altre pubblicazioni del Comitato. La riproduzione è autorizzata a condizione di citare la fonte e di inviare copia al redattore. Tiratura: 23 839 copie. Il prossimo numero uscirà a febbraio 2003. Relatrice: Eva Belabed (II gruppo, lavoratori — A). Monitoraggio delle foreste e delle interazioni ambientali nella comunità (Forest Focus) Relatore: Seppo Ilmari Kallio (III gruppo, attività diverse — FIN). Politica comunitaria in materia di rimpatrio (comunicazione) Relatore: Pariza Castaños (II gruppo, lavoratori — E). QE-AA-02-002-IT-C CESE-Info Attività del CESE nel periodo 20002002 — Relazione del presidente Göke Frerichs Disponibile in 11 lingue Rif. CESE-2002-013