Gennaio 2013
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PROSPETTIVE
Informazioni economiche e finanziarie
Manna monetaria
Il 2012 è stato un anno positivo per la maggior parte degli investimenti finanziari. Fino a fine novembre molte categorie d'investimento hanno ottenuto un rendimento complessivo pari a
oltre il 10 %, tra cui soprattutto azioni, obbligazioni dei paesi
emergenti, oro e obbligazioni societarie. Con rendimenti del
4 % circa, anche i titoli di stato e i fondi immobiliari svizzeri
hanno ottenuto un buon risultato. Solo le materie prime e gli
hedge fund hanno fruttato rendimenti modesti.
Due cicli in un buon anno finanziario 2012
L'anno finanziario 2012 è stato caratterizzato da due cicli di fiducia e scetticismo. In entrambi i casi, hanno avuto un ruolo
principale la congiuntura e la crisi dell'euro. La prima ondata di
fiducia all'inizio dell'anno è stata provocata dalle generose iniezioni di liquidità della Banca centrale europea (BCE), che hanno
attutito i timori di un collasso bancario in Europa, e dalla positiva sorpresa della congiuntura statunitense. In primavera, le turbolenti elezioni in Grecia e le tensioni nel sistema bancario spagnolo hanno determinato un cambiamento dell'umore che è
stato rafforzato dai deludenti dati congiunturali.
Verso la metà dell'anno, la decisione di creare un'unione bancaria nell'UME ha portato un certo sollievo. Tuttavia, i dubbi
sulla stabilità dell'Eurozona sono stati fugati soltanto dall'annuncio della BCE di voler acquistare illimitatamente, in caso di
bisogno, titoli di stato dei paesi esposti, a fronte di un loro impegno ad adottare una politica fiscale responsabile. La nuova
fiducia è stata alimentata anche dall'aspettativa di un altro allentamento quantitativo della Banca centrale statunitense. In
Debole dinamica di crescita
Indicatore anticipatore dell’OCSE, variazione a 6 mesi in %
2
1
0
-1
-2
-3
-4
2008
2009
2010
2011
2012
estate, i dati positivi sulla congiuntura statunitense hanno accelerato la ripresa delle borse. Tuttavia, in autunno, la possibilità di massicce riduzioni di bilancio negli Stati Uniti per l'inizio
del 2013 ha determinato nuove preoccupazioni e un'uscita dagli investimenti più rischiosi.
Il flusso di denaro favorisce azioni e oro
Probabilmente, nel 2013, l'economia statunitense migliorerà e
in Eurolandia si delineerà una debole ripresa. Anche i paesi
emergenti ritorneranno a una crescita più sostenuta. Nel complesso però la congiuntura globale rimane moderata.
In questo contesto, i profitti aziendali possono contare solo su
una crescita contenuta. La valutazione dei mercati azionari si
presenta ancora attraente, sebbene l'aumento dei corsi nel
2012 sia andato di pari passo con un rapporto prezzo/utile più
elevato. La politica monetaria fortemente espansiva negli USA
determinerà inoltre un massiccio aumento della liquidità, che
affluirà in parte anche nei mercati azionari, soprattutto quelli
dei paesi emergenti. Interessanti temi d'investimento per le
azioni sono l'edilizia residenziale statunitense, le banche statunitensi e la scarsità di risorse.
Selettività per le obbligazioni
A fronte dei tassi zero sul mercato monetario e dei bassissimi
rendimenti correnti delle obbligazioni degli stati considerati sicuri, gran parte dell'ulteriore liquidità affluirà, come l'anno
scorso, nei titoli di stato dei paesi emergenti. Tali titoli offrono
rendimenti correnti molto più elevati a fronte di un rischio limitato, poiché questi paesi hanno finanze pubbliche migliori rispetto ai paesi industrializzati e perseguono una politica monetaria orientata alla stabilità. In questo modo la loro solvibilità
migliora. Gli afflussi verso i mercati azionari e obbligazionari dei
paesi emergenti determineranno anche una rivalutazione delle
loro valute. Per contro, i titoli di stato dei paesi industrializzati
con elevata solvibilità offrono prospettive poco attraenti, dato
che qui c'è il rischio di perdite di corso a causa all'aumento degli interessi.
La forte creazione di moneta continuerà ad affluire nelle obbligazioni societarie. Qui sono tuttavia interessanti solo le obbligazioni ad alto rendimento, poiché offrono una protezione sufficiente contro le insolvenze. Come ultimo rifugio contro il rischio di un aumento dell'inflazione, continuerà a essere
richiesto anche l'oro.
Si prega di tenere conto degli importanti avvertimenti legali riportati nell’ultima pagina
Economia e mercati finanziari
Energia e materie prime con moderato aumento dei prezzi
Nel 2012, il prezzo del petrolio e le quotazioni delle materie prime
hanno rispecchiato principalmente la valutazione della congiuntura
globale. Quanto al petrolio si sono aggiunte anche le tensioni con
l'Iran e le incertezze sulla Siria. Per il 2013 prevediamo un moderato
aumento dei prezzi dell'energia e dei metalli industriali. Per le quotazioni dei metalli industriali è determinante l'andamento congiunturale dei paesi emergenti e soprattutto della Cina. Qui prevediamo un
graduale ritorno a una crescita più dinamica. I rischi del conflitto nucleare con l'Iran rimangono alti e possono dare un ulteriore impulso
al petrolio.
In balia della congiuntura globale e della politica del
Vicino Oriente Prezzo del greggio al barile in USD
140
120
100
80
60
40
20
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Congiuntura mondiale senza slancio
Fatta eccezione per gli Stati Uniti, nel corso del 2012 la crescita si è indebolita, in Europa a causa di politiche restrittive sul piano fiscale e nei
paesi emergenti sul piano monetario. L'economia statunitense ha invece beneficiato di impulsi molto espansivi sia da parte della politica
fiscale sia da quella monetaria. Nel 2013, l'economia statunitense sarà
ancora sostenuta da una politica monetaria estremamente accomodante, mentre la politica fiscale sarà meno stimolante. In Europa, la
pressione al risparmio sta un po' diminuendo e gli interessi talvolta disastrosamente elevati sono diminuiti. A seguito di una politica economica accomodante, la crescita nei paesi emergenti registrerà una ripresa. La Svizzera mantiene una crescita moderata grazie a una robusta economia interna.
Il forte franco frena la Svizzera
Crescita del PIL rispetto all’anno precedente, in %
Pressione inflazionistica pressoché nulla nonostante la politica monetaria molto espansiva
A fronte della debole congiuntura e del calo dei prezzi delle materie
prime, l'inflazione ha mostrato globalmente una tendenza ribassista.
In Svizzera, il forte calo dei prezzi delle importazioni ha trascinato addirittura l'inflazione in territorio negativo. Nel 2013 si prevede ancora
una bassa pressione inflazionistica, poiché la congiuntura rimarrà moderata. In Svizzera, i prezzi dovrebbero di nuovo salire leggermente,
perché il calo dei prezzi dei prodotti importati sta finendo. Per ora, la
fortissima creazione di moneta delle banche centrali non si riflette in
un aumento dei prezzi, dato che il nuovo denaro non entra nel circuito
economico, ma rimane presso le banche, che hanno bisogno di maggior liquidità per ristabilire la loro fiducia reciproca.
La debole congiuntura frena l’inflazione
Inflazione rispetto all’anno precedente, in %
Condizioni di finanziamento agevolate per le imprese
Nel 2012, i costi di finanziamento per le imprese sul mercato dei capitali sono diminuiti sia negli Stati Uniti sia in Europa. Ciò è stato determinato dal fortissimo apporto di liquidità da parte delle banche centrali e dalla maggiore propensione al rischio degli investitori, che si
sono spostati dai sicuri titoli di stato alle obbligazioni societarie a più
alto rendimento, non da ultimo in seguito alla normalizzazione della
crisi dell'euro. In Europa sono diminuiti anche gli interessi per i crediti
bancari, che per l'economia europea sono ancora più importanti degli
interessi sul mercato dei capitali, poiché qui il finanziamento bancario
delle imprese è maggiore che negli Stati Uniti.
Ulteriore diminuzione dei premi di rischio
USA: remunerazione delle obbligazioni a cinque anni in %
Previsione
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
-4
-5
2006
2007
USA 2009
2010
2011
2012
2013
Svizzera
Previsione
4
3
2
1
0
-1
2006
2007
USA 2008
UME 2009
2010
2011
2012
2013
Svizzera
8
7
6
5
4
3
2
1
0
2006
2007
Società RAIFFEISEN PERSPEKTIVEN
PROSPETTIVE | 01
| 01/ /2013
2013
2008
Eurolandia 2008
2009
2010
2011
2012
Stato
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Economia e mercati finanziari
La politica monetaria continua lo stimolo
Nel 2012, le banche centrali hanno proseguito l’allentamento della
politica monetaria. In Eurolandia si sono potuti ridurre i tassi di riferimento, ma l'allentamento è avvenuto per lo più tramite la creazione di
ulteriore liquidità. Sono così aumentati i bilanci delle banche centrali,
salvo negli Stati Uniti, dove nel 2012 la Banca centrale si è spostata soprattutto dalle brevi alle lunghe durate. Tuttavia, in autunno la Banca
centrale statunitense ha annunciato ulteriori acquisti di obbligazioni e
questa volta addirittura senza un limite massimo. Anche la Banca centrale europea è pronta ad acquisti illimitati di titoli di stato, ma principalmente per salvare l'euro. Se necessario, in futuro anche la Banca
nazionale svizzera aumenterà il totale di bilancio per mantenere stabile
il franco.
Orientamento ultraespansivo di quasi tutte le banche centrali
Andamento del bilancio delle banche centrali dall’inizio del 2008,
indicizzato
400
350
300
250
200
150
100
50
2008
USA 2009
UME 2010
Svizzera 2011
2012
Giappone
Obbligazioni: gli interessi si allontanano dai livelli minimi
Nel 2012, gli interessi degli stati solidi sono scesi a nuovi minimi, in un
primo momento per l'inasprimento della crisi dell'euro e in seguito per
il peggioramento del clima congiunturale. Gli interessi degli stati periferici dell'Eurozona sono invece aumentati sempre di più fino all'estate. La situazione si è normalizzata quando la Banca centrale europea ha
annunciato di voler procedere, in caso di necessità, all’acquisto illimitato di obbligazioni di questi paesi. Nel 2013 si prevede un rialzo dei tassi, sebbene la politica monetaria rimarrà molto espansiva. Per quanto
riguarda i problemi dell'euro si prevedono ulteriori progressi con una
riduzione della fuga verso gli investimenti sicuri. Migliorerà inoltre la
congiuntura e in Svizzera si registrerà di nuovo un aumento dei prezzi.
Nel vortice della crisi congiunturale e dell’euro
Rendimento dei titoli di stato decennali in %
Divise: franco non più sotto tiro
Nel 2012, la Banca nazionale svizzera (BNS) ha difeso con successo il
corso minimo per l'euro, fissato un anno prima. Il dollaro e lo yen sono
saliti durante le fasi di calo della propensione al rischio sui mercati finanziari e sono invece scesi quando quest’ultima è aumentata. Nel
2013, la BNS continuerà a mantenere stabile l'euro. Il dollaro statunitense tenderà a indebolirsi, poiché la Banca centrale statunitense continuerà la sua politica di allentamento quantitativo e, con una migliore
congiuntura, gli investitori vorranno assumere di nuovo maggiori rischi al di fuori del dollaro. Anche per lo yen si delinea un indebolimento, poiché la Banca centrale dovrebbe rafforzare il suo allentamento
quantitativo per liberare finalmente il paese dalla deflazione.
Stabilità artificiale rispetto all’euro
Azioni: lo stimolo monetario dà slancio
Dopo un buon primo trimestre 2012, la crisi dell'euro e i dubbi sulla
congiuntura globale hanno penalizzato fino all’estate le borse. L'annuncio di acquisti illimitati di obbligazioni da parte della Banca centrale europea (BCE) e della Banca centrale statunitense alla fine dell'estate ha fatto di nuovo tirare il fiato agli investitori. A fine novembre, i
mercati azionari globali erano nettamente in territorio positivo. In
buona parte, ciò ha rispecchiato la politica monetaria molto stimolante. Lo scoglio fiscale negli Stati Uniti alla fine del 2012 ha preoccupato
per un po' i mercati. Nel 2013, la prosecuzione dello stimolo monetario dovrebbe determinare ancora una tendenza rialzista alla quale dovrebbero partecipare anche le borse dei paesi emergenti.
La borsa statunitense si sgancia
Previsione
6
5
4
3
2
1
0
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
USA Germania Svizzera
Andamento del valore di importanti valute in CHF, gennaio 2006=100
Previsione
115
110
105
100
95
90
85
80
75
70
65
60
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
EUR USD JPY
Andamento del valore delle borse principali, gennaio 2006 = 100
140
115
90
65
40
2006
2007
USA RAIFFEISEN PROSPETTIVE | 01 / 2013
2008
UME 2009
Svizzera 2010
2011
2012
Giappone
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Raiffeisen – La vostra banca d’investimento
Consulenza patrimoniale Raiffeisen - creazione sostenibile del patrimonio
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in modo sostenibile i vostri obiettivi finanziari personali si deve
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propensione al rischio. Quanto rischio siete disposti ad accettare? La valutazione della capacità di sostenere rischi e dalla propensione al rischio determinano quindi la vostra strategia d'investimento personale.
Consulenza strategica, non consulenza sui prodotti
Per la strategia d'investimento non è importante se in un certo
momento Novartis, Roche o un'obbligazione di cassa rappresentano l’investimento ottimale. Si tratta piuttosto di suddividere il vostro patrimonio liberamente disponibile nelle diverse
categorie d'investimento, quali liquidità, obbligazioni, azioni,
immobili oppure oro, affinché possiate creare il vostro progetto
di vita individuale e costituire un patrimonio in modo sostenibile. Ogni categoria d'investimento ha le proprie caratteristiche
di rischio/rendimento e contribuisce nel portafoglio al raggiungimento degli obiettivi. Mediante dati empirici vi mostriamo
quale risultato avreste ottenuto con la vostra strategia d'investimento in passato e cosa potete aspettarvi in futuro.
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Importanza della verifica periodica
Per sua natura, una strategia d'investimento è orientata al lungo periodo. Non dovrebbe quindi essere variata continuamente a causa di movimenti borsistici di breve e medio periodo. Ciò
avviene nell'ambito della politica d'investimento tattica. Una
verifica periodica della strategia d'investimento è comunque
importante. Se i vostri obiettivi o la vostra situazione privata,
professionale o finanziari sono cambiati, può essere opportuno
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Si prega di tenere conto degli importanti avvertimenti legali riportati nell’ultima pagina
RAIFFEISEN PROSPETTIVE | 01 / 2013
L’attuale tema d’investimento
Il mondo cambia e così la strategia di investimento
Dalla crisi finanziaria, le condizioni sui mercati finanziari sono
sostanzialmente cambiate sotto molti aspetti. Ciò richiede
prontezza nella ripartizione tattica del patrimonio nonché adeguamenti a livello della strategia di investimento a lungo termine. Pertanto, già nel 2010 abbiamo ridotto la quota di obbligazioni in considerazione della forte diminuzione degli interessi.
Da allora la situazione si è ulteriormente inasprita. Il continuo
calo degli interessi ha fatto salire ulteriormente i corsi delle obbligazioni, limitando però anche il potenziale dei titoli di stato di
prim’ordine. Di questo teniamo ora conto nell'allocazione strategica per gli obiettivi di investimento e per i fondi misti.
Alternative agli interessi bassi
Da diversi anni, la remunerazione degli investimenti sul mercato monetario è quasi pari a zero e a breve non aumenterà. In
questo contesto abbiamo dimezzato la quota di liquidità in tutti gli obiettivi di investimento, portandola al 5 %.
Il basso livello degli interessi per gli investimenti a breve termine si ripercuote anche sui titoli di stato. Una possibilità di integrazione nel settore a reddito fisso è offerta dalle obbligazioni
societarie di minore qualità. Mentre il debito pubblico è peggiorato in molti paesi industrializzati, le società hanno risanato i
loro bilanci. Tuttavia, le cosiddette obbligazioni high yield rendono circa il 5 % in più rispetto ai titoli di stato «senza rischio».
Il maggiore rendimento comporta naturalmente anche un certo rischio, pertanto nella nuova allocazione strategica assegniamo a queste obbligazioni una ponderazione del 2 %.
Quanto alle azioni, aumentiamo di un punto percentuale la
quota dei paesi emergenti per i portafogli equilibrati, a scapito
delle azioni dei paesi sviluppati. A favore di questa decisione
depongono la maggiore dinamica di crescita nei paesi emergenti, il loro minore debito pubblico e lo sviluppo demografico.
La riduzione della quota di liquidità strategica affluisce in primo
luogo nell'oro e nelle materie prime. A questo riguardo sono
determinanti le maggiori aspettative di rendimento a lungo termine e la bassa correlazione con le altre categorie d'investimento. Pertanto, a livello di portafoglio le oscillazioni di valore
dovrebbero diminuire.
Il nuovo obiettivo d’investimento Equilibrio
Investimenti
conservativi
Quota in %
Mercato monetario/Liquidità
Obbligazioni
40
Obbligazioni con elevata qualità del credito in CHF
30
Obbligazioni con elevata qualità del credito in valuta estera
5
Obbligazioni con qualità del credito da media a bassa
2
Obbligazioni dei paesi emergenti
Investimenti dinamici
5
3
Azioni
40
Azioni Svizzera
20
Azioni Global
15
Azioni Paesi emergenti
Investimenti alternativi
5
Varia­
zione
Azioni dei paesi emergenti con maggiori opportunità, ma anche maggiori rischi
Andamento del valore in USD indicizzato, inizio 2007 = 100
140
120
100
80
60
40
2007
2008
2009
2010
Azioni Paesi emergenti 2011
2012
Azioni Mondo
Aumento della quota in franchi svizzeri
Nella stessa direzione va la riduzione delle valute estere nella ripartizione strategica del patrimonio. Poiché gli elevati rischi
delle valute estere non possono essere ovunque ricompensati
in modo sufficiente dai maggiori rendimenti, assumiamo questo rischio solo per le azioni estere e per le obbligazioni dei paesi emergenti. La politica monetaria espansiva nei paesi industrializzati e i problemi strutturali nell'Eurozona fanno inoltre
prevedere una continuazione della rivalutazione del franco.
L'allocazione valutaria si sposta quindi a favore del franco svizzero.
Investimenti dinamici versus investimenti conservativi
Con l'adeguamento della ripartizione strategica del patrimonio
introduciamo anche una nuova classificazione dei segmenti di
investimento in investimenti conservativi e dinamici. Il criterio
più importante per questa differenziazione è la volatilità, ossia
la predisposizione alle oscillazioni o il rischio. Gli investimenti
conservativi mostrano oscillazioni minori e quindi un rischio più
basso. Gli investimenti dinamici sono invece più rischiosi, ma a
fronte dei maggiori rischi l'investitore viene ricompensato con
rendimenti in media più elevati.
Le oscillazioni più basse sono registrate dalla liquidità. Anche le
obbligazioni in franchi svizzeri con elevata qualità del credito,
ossia con un rating alto, presentano oscillazioni basse. Le obbligazioni con un'elevata qualità del credito in valuta estera sono
già più volatili, ma si possono ancora considerare investimenti
conservativi. Sono invece investimenti dinamici le obbligazioni
con qualità del credito da media a bassa. A causa del loro rischio superiore e dei rendimenti più elevati a lungo termine,
anche le obbligazioni dei paesi emergenti fanno parte di questa
categoria.
15
Hedge fund
3
Immobili
4
Materie prime
5
Metalli preziosi
3
Quanto ad azioni, immobili, materie prime e metalli preziosi, si
tratta chiaramente di investimenti dinamici date le loro elevate
oscillazioni. Per gli hedge fund si aggiungono anche i fattori
della maggiore complessità e della in parte minore negoziabilità.
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RAIFFEISEN PROSPETTIVE | 01 / 2013
Il prodotto d’investimento attuale
Obbligazioni interessanti in un contesto di tassi bassi
A livello mondiale, le obbligazioni sono la categoria d'investimento più importante. Il valore delle obbligazioni in circolazione supera nettamente la capitalizzazione di borsa globale. Tuttavia, l'anno scorso i rendimenti dei titoli di stato dei debitori di
prim'ordine sono scesi a nuovi minimi storici. Per un titolo di
stato svizzero a dieci anni gli investitori ricevono oggi solo un
rendimento dello 0.6 % circa. Questa situazione pone soprattutto gli investitori conservativi di fronte a grandi sfide. Se gli
interessi si mantengono bassi, in caso di un aumento dell'inflazione c'è addirittura il rischio di perdita del potere d'acquisto.
Ma anche l’aumento degli interessi desta preoccupazioni, poiché a breve termine diminuisce il valore di mercato delle obbligazioni. Secondo una regola empirica, se i tassi di mercato aumentano dell'uno per cento, un'obbligazione con una durata
residua di 5 anni subisce una perdita di corso temporanea del 5
per cento circa. Gli investitori si trovano quindi al momento in
una vera e propria trappola degli interessi. Non sorprende quindi che in questa situazione molti investitori cerchino alternative
ai sicuri titoli di stato.
Paesi emergenti con solide finanze pubbliche
Una possibilità di ottenere rendimenti interessanti nel settore a
reddito fisso a fronte di un rischio accettabile è rappresentata
dalle obbligazioni dei paesi emergenti (in inglese: emerging
markets bonds). Un portafoglio misto con tali obbligazioni offre un rendimento corrente del 6 % circa. Diversamente da
molte economie sviluppate, i paesi emergenti dispongono di
solide finanze pubbliche e, anche in ragione della loro maggiore crescita economica, mostrano tendenzialmente quote di debito in calo. Per un investimento in obbligazioni dei paesi emergenti vi raccomandiamo il Vontobel Fund – Emerging Markets
Bond. Questo fondo viene gestito attivamente e investe in obbligazioni di paesi emergenti, emesse in valute locali. Il fondo
viene gestito in USD, ma gli investitori in CHF possono investire
in una tranche del fondo con copertura valutaria.
Obbligazioni ad alto rendimento come integrazione
Le obbligazioni ad alto rendimento (in inglese: high yield bond)
vengono emesse da aziende con una capacità creditizia relatiElevato interesse preferenziale per le obbligazioni dei
paesi emergenti
Interessi dei titoli di stato in %
10
8
6
4
2
0
03
04
05
Svizzera 06
07
08
Paesi emergenti
09
10
11
12
Obbligazioni ad alto rendimento: più che compensato il
rischio elevato In %
20 %
15 %
10 %
5 %
0 %
90 92 94 96 98 00 02 04 06 08 10 12
Premio di rischio obbligazioni USA ad alto rendimento
vs. titoli di stato
Tasso di insolvenza obbligazioni USA ad alto rendimento
vamente bassa. Come ricompensa per il maggiore rischio di
perdita legato all'acquisto degli high yield bond, gli investitori
ottengono un rendimento maggiore rispetto ai titoli di stato.
Dopo la crisi finanziaria del 2008/2009, molte società hanno risanato i loro bilanci e migliorato la liquidità. Pertanto, oggi gli
indici di bilancio di questi debitori sono i migliori registrati negli
ultimi 15 anni. I tassi di insolvenza delle obbligazioni ad alto
rendimento si mantengono bassi e vengono più che compensati dai rendimenti supplementari. Per gli investimenti in obbligazioni ad alto rendimento raccomandiamo il Vontobel Fund –
High Yield Bond e il Swisscanto Bond Invest Global High Yield.
Nessun rendimento senza rischio
Le aspettative di rendimento non devono mai essere considerate da sole, poiché un maggiore rendimento significa in genere
anche un rischio più elevato. Le obbligazioni dei paesi emergenti e quelle ad alto rendimento non sono quindi adatte come
investimento di base, ma solo come integrazione in un portafoglio ben diversificato.
Il principio più importante nella gestione dei rischi degli investimenti si chiama diversificazione. Qui si tratta di «non mettere
tutte le uova in un paniere» ovvero di «non puntare tutto su
una carta», poiché il rischio peggiore per un investimento è la
perdita totale, sia per gli investimenti obbligazionari sia per
quelli azionari. Swissair è l'esempio più noto in Svizzera e ci ricorda che anche chi investe in obbligazioni non è protetto da
una perdita totale.
Il rischio di perdita si può ridurre selezionando obbligazioni di
debitori con buona solvibilità. Tuttavia, quanto più sicuro è il
debitore, tanto più basso è il rendimento. Il modo più efficace
di ridurre i rischi delle obbligazioni è tramite l'acquisto di fondi
obbligazionari. Poiché un fondo investe contemporaneamente
in più debitori, il rischio di perdita si riduce automaticamente.
Inoltre, i gestori del fondo possono reagire meglio alle variazioni degli interessi di mercato. Pertanto, nel complesso i fondi obbligazionari offrono agli investitori un rendimento maggiore rispetto agli investimenti in singole obbligazioni.
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RAIFFEISEN PROSPETTIVE | 01 / 2013
Il prodotto d’investimento attuale
L'oro brilla sempre di più
Da molti anni, l'oro riscuote grande successo tra gli investitori.
Da un lato, durante le crisi politiche gli investitori vi cercano
protezione e dall'altro viene considerato un baluardo contro
l'inflazione. L'aumento del prezzo dell'oro nello scorso autunno era per esempio dovuto all'annuncio della Banca centrale
statunitense di voler stimolare l'economia con ulteriori iniezioni
finanziarie. Il timore di un aumento dell'inflazione ha fatto così
salire la domanda di oro.
Il forte franco frena l’aumento dei prezzi in CHF
Andamento del valore indicizzato, inizio 2009 = 100
220
200
180
160
140
Oro richiesto nonostante la mancanza di rendimento
Nell'ultima fase inflazionistica tra il 1973 e il 1981, il metallo
giallo registrò un rendimento reale, ossia al netto dell'inflazione, del 15 % annuo, sebbene non frutti alcun interesse. La tendenza rialzista dell'oro, che si è accentuata dallo scoppio della
crisi finanziaria, dipende inoltre dalla tendenziale debolezza del
dollaro. Da un lato, un dollaro debole rende l'oro più a buon
mercato per gli acquirenti di altre aree valutarie, aumentandone così la domanda. Dall’altro, i venditori d'oro aumentano il
prezzo dell'oro in dollari per compensare il minore controvalore
del dollaro in altre valute.
La riduzione degli interessi, in seguito alla crisi finanziaria ed
economica, determina dei «costi» di detenzione dell'oro bassi;
il rendimento mancante, per esempio dei titoli di stato, non è
più determinante. Anche le crescenti preoccupazioni degli investitori per l'affidabilità del sistema finanziario e per l'inasprimento della crisi dell'euro hanno innescato riposizionamenti in
investimenti più sicuri, quali l'oro e il franco svizzero.
Per gli investitori, l’oro presente anche il vantaggio di avere per
lo più un andamento opposto agli investimenti in titoli. Se i corsi azionari scendono, il prezzo dell'oro tende ad aumentare e
viceversa. Un altro vantaggio consiste nel fatto che una parte
consistente della domanda di oro rimane costante indipendentemente dal ciclo congiunturale, dato che oltre il 60 % della
produzione globale dipende dall'industria dei gioielli.
La forte creazione di denaro fa salire il prezzo dell’oro
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1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010
Bilancio Federal Reserve System in miliardi di USD
Prezzo per oncia troy in USD (scala di destra)
120
100
80
2009
2010
Oro in USD / oncia troy 2011
2012
Oro in CHF / oncia troy
Aumento della domanda dalla Cina
Da molti anni, gli investitori privati e istituzionali, soprattutto
dei paesi emergenti come la Cina e l'India, acquistano sempre
più oro. In India, il fabbisogno si impenna sempre durante la
stagione dei matrimoni. Nel 2012, la Cina ha per la prima volta
superato l'India come più importante acquirente di oro. Da diversi anni, anche molte banche centrali figurano tra i compratori. Negli ultimi anni paesi come Russia, Cina, Messico o Kazakistan hanno infatti aumentato le loro consistenze. La produzione di oro non può però soddisfare l'aumento della
domanda: Da diversi anni, le miniere d'oro estraggono costantemente tra 2500 e 2800 tonnellate all'anno.
Oro come componente della strategia d'investimento
I numerosi vantaggi dell'oro nell'attuale contesto ci hanno indotto ad assegnare al metallo prezioso un posto fisso nella
ripartizione strategica del patrimonio (cfr. pagina 4). Nell'obiettivo d'investimento Equilibrio questa quota strategica per i
metalli preziosi ammonta ad es. al 3 %. Nell'ambito della ripartizione tattica del patrimonio raccomandiamo inoltre di sovraponderare l'oro a causa del forte aumento della liquidità da
parte delle banche centrali.
Agli investitori che gestiscono autonomamente il loro portafoglio Raiffeisen offre una possibilità semplice per partecipare
all'andamento del prezzo dell'oro: i due Exchange Traded Funds Raiffeisen ETF – Solid Gold e Raiffeisen ETF – Solid Gold
Ounces. L'oro viene depositato fisicamente e custodito nella
cassaforte di Raiffeisen Svizzera. Con Raiffeisen ETF – Solid
Gold Ounces possono essere acquistati anche singoli lingotti
da un'oncia di 31.1035 gr. Si tratta dell'unico ETF su oro in Svizzera che custodisce il metallo fisico in lingotti da un'oncia. Anche piccole somme d’investimento si possono quindi convertire in qualsiasi momento in lingotti d'oro da un'oncia. Ciò può
rendere opportuna una ridistribuzione di posizioni in fondi di
terzi nel Raiffeisen ETF – Solid Gold Ounces.
Il vostro consulente Raiffeisen è a disposizione per ulteriori informazioni su questo tema.
Si prega di tenere conto degli importanti avvertimenti legali riportati nell’ultima pagina
RAIFFEISEN PROSPETTIVE | 01 / 2013
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Con noi per nuovi orizzonti
Il Raiffeisen Index Fonds – Pension Growth è un fondo soggetto al diritto svizzero. La presente pubblicazione non rappresenta né un’offerta di vendita né di sottoscrizione di quote. Le sottoscrizioni vengono effettuate unicamente in base all’attuale prospetto/contratto del fondo, che contiene l’ultimo rapporto annuale ed eventualmente l’ultimo rapporto semestrale. Questi documenti possono essere richiesti gratuitamente a Raiffeisen Svizzera società cooperativa, Raiffeisenplatz, 9001 San Gallo e FundPartner Solutions (Suisse) S.A., 60, Route des Acacias, 1211 Ginevra 73.
Il presente opuscolo ha scopo puramente informativo e non costituisce né un’offerta né un invito alla presentazione di un’offerta, né una raccomandazione di acqui­
sto o di vendita di prodotti finanziari; inoltre, esso non esonera il ­destinatario dalla valutazione in base al proprio giudizio. L’opuscolo non rappresenta né un annuncio
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vendita. Gli acquisti e le vendite devono essere effettuati soltanto sulla base degli attuali prospetti di vendita o regolamenti e di un eventuale rapporto di gestione (o di
un rapporto semestrale nel caso sia più attuale). Inoltre, solo chi è al corrente dei rischi del prodotto che sta per acquistare e ha i mezzi economici per sostenere le
eventuali perdite, può effettuare una simile operazione. L’opuscolo «Rischi particolari nel commercio con valori mobiliari» fornisce informazioni standardizzate sui
­rischi di prodotti finanziari. Tutti i documenti citati possono essere richiesti gratuitamente a Raiffeisen Svizzera società cooperativa, San Gallo. I corsi dei prodotti menzionati nel presente opuscolo possono subire rialzi o ribassi. La performance positiva conseguita nel passato da singoli prodotti non costituisce una garanzia per
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