Università degli Studi di Sassari Facoltà di Medicina e Chirurgia Istituto di Patologia Chirurgica (Direttore Prof. Mario Trignano) I Tumori Maligni dell’Esofago Insegnamento di Chirurgia Toracica C.I. Patologia Sistematica I Epidemiologia • Costituiscono la 15° causa di morte nei paesi occidentali e la 5° causa di morte nei paesi in via di sviluppo • Colpiscono i soggetti in un’età compresa tra i 50 e gli 80 anni con un picco massimo nella 6° decade Epidemiologia Negli U.S.A. • L’incidenza nella razza bianca è: 5,5/100.000 abitanti nei soggetti di sesso maschile 1,7/100.000 abitanti nei soggetti di sesso femminile • Nella razza nera è : 17,1/100.000 abitanti nei soggetti di sesso maschile 1,7/100.000 abitanti nei soggetti di sesso femminile Epidemiologia In Italia • Costituisce il 3% di tutte le neoplasie nei maschi • l’1% di tutte le neoplasie nelle femmine • L’incidenza annua è compresa tra il 3-5/100000 con un rapporto M:F pari a 6:1 • Nel Friuli-Venezia-Giulia l’incidenza è elevata (5/100.000 abitanti). • In Sardegna (provincia di Sassari): 4,7/100.000 abitanti per il sesso maschile 0,7/100.000 abitanti per il sesso femminile Condizioni Predisponenti e Fattori di Rischio • • • • • • Tabagismo ed assunzione di superalcolici Assunzione accidentale e volontaria di caustici Acalasia Acantosi Nigricans HPV Sindrome di Plummer-Winson (disfagia, anemia ipocromica microcitica, e cheilite angolare. La disfagia è dovuta a membrana sul pilastro esofageo anteriore, che è premaligna) • • • • Fattori dietetici Malattia da reflusso gastro-esofageo (GERD) Esofago di Barrett ( E.B.) Ernia Jatale Associazione tra fumo di tabacco e assunzione di superalcolici Il fumo di tabacco contiene: • Sostanze ad azione promovente e cancerogena. • Idrocarburi aromatici (3,4 benzopirene). Esercita azione irritativa sulle mucose, per le elevate temperature sviluppate durante la combustione. A livello esofageo determina: • del tono del LES. • della clearance esofagea. • esofagite cronica. Associazione tra fumo di tabacco e assunzione di superalcolici I superalcolici contengono: • Nitrosamine e composti N-nitroso-derivati, ad elevata azione cancerogena. • Conservanti ad azione promovente. Possono inoltre determinare l’insorgenza di esofagite cronica. Il rischio nei forti fumatori ed alcolisti cronici di insorgenza di carcinoma esofageo è aumentato del 54,2% rispetto ai soggetti non esposti. Lesioni da caustici •Aumentano il rischio di sviluppo di carcinomi dell’esofago 1000 volte rispetto alla popolazione generale. •Latenza : 5-20 anni. •Insorgenza sulle stenosi cicatriziali. Human Papilloma Virus •Endemico in Sud-Africa ed in Cina. •Ibridizzazione di 1485 campioni citologici di carcinoma esofageo: 29,9% di positività per il DNA virale. •P.C.R. su 2020 campioni citologici di carcinoma esofageo: 15,2% di positività per il DNA virale. GERD La malattia da reflusso gastro-esofageo aumenta il rischio di sviluppo dell’esofago di Barrett. L’incidenza di Esofago di Barrett in pazienti con GERD è del 2-24% Esofago di Barrett Epitelio di tipo cardiale o giunzionale Epitelio di tipo gastrico-fundico Epitelio intestinale o specializzato Tipo misto Basso rischio Alto rischio Epitelio gastrico cardiale Epitelio gastrico fundico Epitelio intestinale specializzato Epitelio metaplasico Estensione > 5 cm. Esofago di Barrett • Incidenza nella popolazione generale: 0,02-0,22%. • Incidenza annuale di sviluppo di adenocarcinoma su E.B. è pari all’ 1-1,8% . Anatomia patologica Localizzazione • Esofago cervicale 8% • Esofago medio toracico 55% • Esofago inferiore 37% K Spinocellulare Adenocarcinoma Carcinoma Spinocellulare Sede: 1/3 Esofago toracico superiore 2/3 Esofago medio-toracico Tipi istologici: Carcinoma a cellule squamose 70 % Carcinoma a cellule fusate Pseudosarcoma Carcinosarcoma Carcinoma verrucoso Aspetto macroscopico: 1) Polipoide (sessile o peduncolata) 2) Necrotico –ulcerato 3) Diffuso infiltrante la parete Carcinoma spinocellulare Diffusione per contiguità: trachea, bronchi, polmone,aorta. Diffusione linfatica: III superiore: stazioni paraesofagee, retrofaringee cervicali superficiali e profonde, sovraclaveari. III medio: stazioni paratracheali, dell’ilo polmonare, bronchiali. Metastasi a distanza: organi mediastinici. Adenocarcinoma Sede: III inferiore Origine: Esofago di Barrett Isole ectopiche di mucosa gastrica Epitelio ghiandolare. Aspetto Microscopico: Adenocarcinoma Adenoidocistico Mucoepidermoide Adenosquamoso Adenocarcinoma •Diffusione per contiguità. •Diffusione linfatica: (III inferiore) Linfonodi del meso-esofago Stazioni linfonodali diaframmatiche Ln pericardiali, celiaci, splenici. •Metastasi a distanza : Fegato e milza. Clinica disfagia 89% 100 90 89 calo ponderale 56% 80 dolori retrosternali 34% 70 rigurgiti 19% 60 56 pirosi 7% % Casi 50 40 singhiozzo 5.5% 34 raucedine 5.5% 30 20 10 astenia 5% 19 7 5,55,5 5 4 4 1,5 0 Sintomi tosse irritat. 4% ematemesi 4% melena 1.5 % Diagnosi • Accurata raccolta dei dati anamnestici. • Esami ematochimici. • Markers neoplastici ( CEA, GICA, TPA). • Indagini strumentali: radiologici endoscopici Esami Radiologici • • • • • • Rx torace Rx con pasto opaco Ecotomografia addome T.A.C. R.M.N. P.E.T. Rx Torace Evidenzia la presenza di : 1. Eventuali metastasi 2. Polmoniti 3. Fistole esofagee 4. Dislocazioni della trachea Rx digerente con m.d.c. • Morfologia della parete. • Presenza di stenosi, irregolarità del calibro. • Fistole esofago-tracheo-bronchiali Ecotomografia addome • Valuta la presenza di metastasi o epatiche o linfonodali. Accuratezza compresa tra l’85-95%. Ecotomografia del collo • Valuta la presenza di linfoadenopatie sovraclavari e laterocervicali profonde. • Permette di eseguire biopsie mirate. T.C. • Valuta la dimensione della massa neoplastica. • Valuta la presenza di metastasi linfonodali. • Valuta la presenza di metastasi a distanza. R.M.N. Valuta il grado di invasione mediastinica con accuratezza sovrapponibile all’esame T.A.C. P.E.T. 1. Accuratezza elevata nell’individuare metastasi 2. E’una tecnica limitata ad un piccolo numero di centri. Scintigrafia ossea E’un esame che viene eseguito solo in caso di fondato sospetto di metastasi ossee. Esami endoscopici • E.G.D.S. • Ultrasuonografia Endoscopica ( E.U.S.) • E.U.S.-guided FNA EGDS • Permette l’esplorazione visiva dell’esofago. • Consente biopsie mirate. • Individua zone displasiche mediante l’impiego di coloranti (Lugol, blu di Toluidina, blu di Metilene). Ecoendoscopia 1. 2. 3. Permette di valutare con accuratezza la parete dell’organo e delle strutture adiacenti. Accuratezza diagnostica per il T= 80% Accuratezza diagnostica per le metastasi linfonodali 50-90% Agobiopsia eco-guidata (E.U.S.-guided FNA) Permette di eseguire biopsie sia del tessuto intraluminale che extraluminale permettendo la valutazione dei linfonodi sospetti. Esami strumentali Sensibilità % Specificità % Accuratezza % T.A.C 30 50 35 E.U.S. 100 50 90 E.U.S.-guided FNA 100 100 100 Stadiazione TNM T- Tumore primitivo • • • • Tx: T0: Tis: T1: Tumore primitivo non definibile Tumore primitivo non evidente Carcinoma in situ Tumore che invade la lamina propria o la sottomucosa T1a: Tumore che invade la lamina propria T1b: Tumore che invade la tonaca sottomucosa • T2: Tumore che invade la tonaca muscolare • T3: Tumore che invade la tonaca avventizia • T4: Tumore che invade le strutture adiacenti Stadiazione TNM N-Linfonodi Regionali • Nx: Linfonodi regionali non valutabili • No: Linfonodi regionali liberi da metastasi • N1: Metastasi ai linfonodi regionali N1a: Interessamento da 1 a 3 linfonodi N1b: Interessamento da 4 a 7 linfonodi N1c: Interessamento di linfonodi > 7 Stadiazione TNM M Metastasi a distanza • Mx: Metastasi a distanza non accertabili • M0: Metastasi a distanza assenti • M1: Metastasi a distanza presenti Grading Carcinomi squamocellulari • • • • • Grado x: Grado 1: Grado 2: Grado 3: Grado 4: Non determinabile Ben differenziato Moderatamente differenziato Poco differenziato Indifferenziato Grading Adenocarcinomi • Grado X: Non determinabile • Grado 1: Ben differenziato (il 95% del tumore è composto da tessuto normale) • Grado 2: Moderatamente differenziato (il 50-95% del tumore è composto da tessuto normale) • Grado 3: Poco differenziato (il 5- 49 % del tumore è composto da tessuto normale) • Grado 4: Indifferenziato (< 5 % del tumore è composto da tessuto normale) Stadio • • • • • • • • • Stadio 0: Stadio I: Stadio IIA: Stadio IIB: Stadio IIIA: Stadio IIIB : Stadio IV : Stadio IVA: Stadio IVB: (Tis N0 M0) (T1 N0 M0) (T2-3 N0 M0) (T1-2 N1 M0) (T3 N1M0) (T4 N M0) (T N M1) (T N M1a) (T N M1b) Early Esophageal Cancer • • • • • T1-m1: T1-m2: T1-m3: T1-sm1: T1-sm2: Tumore intraepiteliale o carcinoma in situ Infiltrazione della lamina propria Infiltrazione della muscolaris mucosae Infiltrazione superficiale della sottomucosa Infiltrazione profonda della sottomucosa Early Esophageal Cancer e rischio di metastasi linfonodali • Stadio T1-m1 : Nessuna invasione linfatici • Stadio T1-m2 : Nessuna invasione linfatici • Stadio T1-m3 : Invasione linfatici nel 10% • Stadio T1-sm1: Invasione linfatici nel 20% • Stadio T1-sm2: Invasione linfatici nel 40% Chirurgia con intento radicale • Il trattamento chirurgico con intento radicale ha lo scopo di offrire al paziente un periodo “libero” dalla malattia il più lungo possibile. • Le tecniche chirurgiche di esofagectomia totale si basano sull’asportazione dell’esofago con la ricostruzione della continuità del tratto alimentare con lo stomaco”tubulizzato.” • In alternativa, la continuità può essere ricostruita con il colon oppure con il tenue. Tecniche chirurgiche con intento radicale Esofagectomia totale con ricostruzione del tratto alimentare con lo stomaco tubulizzato: Accessi chirurgici • 2 accessi • 3 accessi (addominale, cervicale e toracico) (addominale e cervicale). Esofagectomia totale con 2 accessi (transjatale) Tempo addominale: 1. 2. 3. 4. 5. Laparotomia longitudiale mediana xifo-ombelicale. Tubulizzazione gastrica alla grande curvatura. Mobilizzazione del duodeno Sec. Kocher, Piloroplastica Posizionamento di sondino enterale Esofagectomia con 2 accessi (transjatale) Tempo cervicale 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Cervicotomia sinistra Esposizione dell’esofago cervicale Asportazione dell’esofago con tecnica bimanuale o con sonda stripper. Emostasi compressiva con garze Trasposizione del tubulo gastrico al collo, Anastomosi T-T Posizionamento dei drenaggi. Esofagectomia totale con 3 accessi (trans-toracica destra) 1. 2. 3. 4. Tempo toracico Toracotomia al V° spazio intercostale destro. Sezione della vena Azygos. Mobilizzazione e sezione dell’esofago. Linfoadenectomia. Esofagectomia Totale con la ricostruzione della via alimentare con il Colon La ricostruzione della via alimentare si può effettuare utilizzando il colon ascendente o discendente. 1. Esofagectomia totale con esofago-colon plastica sul peduncolo vascolare sinistro. 2. Esofagectomia totale con esofago-colon plastica sul peduncolo vascolare destro. Esofago-Colon plastica sinistra Tempo toracico 1. 2. Toracotomia al V° spazio intercostale destro Mobilizzazione dell’esofago. Esofago colon plastica sinistra Tempo Addominale 1. 2. 3. 4. Laparotomia xifo-ombelico-pubica. Ispezione e verifica della vascolarizzazione mediante trans-illuminazione Scelta e preparazione del segmento colico e sua sezione. Anastomosi T-T tra il moncone colico ed il sigma. Esofago colon plastica sinistra Tempo cervicale 1. 2. 3. 4. 5. Cervicotomia sinistra. Preparazione dell’esofago cervicale. Trasposizione del colon al collo. Anastomosi del colon interposto ed il moncone esofageo. Anastomosi T-L tra il segmento colico e la parete gastrica. L’Esofagectomia con Colon-plastica destra La preparazione ed i tempi operatori sono eguali a quella sinistra con le seguenti differenze: • Vascolarizzazione • Esecuzione di appendicectomia. • Anastomosi ileo-colica T-L. Digiuno-plastica La tecnica di trasposizione dell’anastomosi avviene con i tempi chirurgici della colonplastica. Risultati della sola chirurgia Stadio I Sopravvivenza a 5 anni % 60,4 IIA 35 IIB 31 III <19 IV 4,1 Tecniche di Chirurgia Videoassistita • Esofagectomia trans-jatale • Esofagectomia toracoscopica • Esofagectomia mediastinoscopica Tecniche di Chirurgia Videoassistita Esofagectomia + Tubulizzazione laparoscopica Esofagogastroplastica laparoscopica Trattamento a scopo palliativo Lo scopo della palliazione è: • Ridurre i sintomi • Trattare le complicanze • Migliorare la qualità di vita del paziente • Permettere un’alimentazione adeguata Metodiche • Chirurgiche • Non chirurgiche La Palliazione Chirurgica • Si basa su interventi di by-pass. • Gravata da complicanze elevate e mortalità La Palliazione Chirurgica Trasposizione del tubulo gastrico per via : • • • Mediastinica posteriore Retrosternale Presternale L’esofago viene lasciato “in situ” La Palliazione Chirurgica • • Esofagogastroplastica Esofago-colon plastica. La Palliazione non Chirurgica • Palliazione endoscopica e/o radiologica • Radioterapia • Chemioterapia Palliazione Endoscopica Vantaggi: • Rapidità di esecuzione. • Immediata risoluzione della disfagia. • Esecuzione in regime ambulatoriale o in day – hospital. • Scarse complicanze. • Bassi costi. • Ripetibilità. Palliazione Endoscopica • • • • Dilatazione. Posizionamento di tubi protesici. Asportazione e/o distruzione del tessuto. Uso di sonde per la nutrizione. Palliazione Endoscopica Dilatazione • Con palloncino Pneumatica o idrostatica di Witzel • Sonde olivari 1. 2. Eder-Puestow. TRI-DIL. • Sonde cilindro-coniche 1. 2. Savary. Celestine. Palliazione Endoscopica Tubi Protesici inseriti per pulsione 1. 2. 3. Celestine. Atkinson. Wilson-Cook. Stents Autoespansibili 1. 2. 3. Gianturco. Wallstent. Ultraflex. Palliazione Endoscopica Endoscopica Laser Protesi Dilatazione Iniezione CT RT Esterna Intraluminale Palliazione Endoscopica Endoprotesi autoespansibile rivestita Endoprotesi elicoidale Palliazione Endoscopica Asportazione del tessuto 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Nd-Yag laser. Bicap. Elettroresezione. Elettrocoagulazione. Argon Plasma Coagulator ( A.P.C.). Terapia fotodinamica. Brachiterapia. Iniezione di agenti chimici. Palliazione Endoscopica Sonde per la nutrizione enterale • • • P.E.G.(Gastrostomia Endoscopica Percutanea) P.E.J. (Digiunostomia Endoscopica Percutanea) Sondino naso-gastrico. Radioterapia Palliativa Scopo Rallentare la crescita della massa neoplastica. Ridurre la disfagia. Somministrazione Dose 45-55Gy. Irradiazione a 2 o più campi sovrapposti. Ipofrazionamento. Iperfrazionamento. Controindicazione assoluta Fistole esofago-aeree Radioterapia Palliativa Determina Riduzione della disfagia nel 50-80% dei pazienti Risposta Incompleta dopo 1-3 settimane di terapia Ricomparsa della disfagia nel 70-80% dei casi (per edema tissutale) Restenosi (per fibrosi post-attinica)nel 70-80% dei casi. Sopravvivenza media dopo trattamento radiante 6-8 mesi. Chemioterapia Palliativa Monochemioterapia • • • 5’FU, cis-Platino,Mitomicina, Adriamicina,Bleomicina, Vindesina. Risposta nel 5-40% dei casi. Durata effetto 3-4 mesi. Polichemioterapia • • • Associazioni : 5’FU-cis-Platino 5’FU-cis-Platino-Adriamicina cis-Platino-Bleomicina-Vindesina Risposta 43% dei casi Durata 3-9 mesi Terapia Multimodale Definizione Impiego della chirurgia e della radioterapia chemioterapia adiuvante nello stesso protocollo di trattamento del tumore dell’esofago. Scopo 1. 2. 3. Riduzione della massa neoplastica (T) Riduzione delle metastasi linfonodali (N) Down-Staging con aumento della sopravvivenza dopo trattamento chirurgico. Terapia Multimodale • L’efficacia del trattamento Radio - Chemioterapico adiuvante determina un down-staging compreso tra il 15-50%. • Trova indicazione agli stadi IIB-IVA. • Negli stadi avanzati ( IV) tale trattamento può essere applicato solo in pazienti “selezionati”. • La mancata risposta costituisce indicazione alla palliazione. Terapia Multimodale Risultati Il trattamento adiuvante Radio-Chemioterapico • Aumento della sopravvivenza a 5 anni (41%)