LA GESTIONE DEL BILANCIO FAMILIARE Con schede di rilevazione per un utilizzo pratico delle risorse familiari PRESENTAZIONE Presento con piacere questo agile strumento elaborato come sussidio al primo ciclo di incontri realizzato a Milano - un’esperienza che ha riscosso successo di partecipazione e nei media – dalla vice presidente Camilla Occhionorelli, a cui siamo grate per aver sollecitato così l’attenzione del Movimento tutto e di quanti, anche all’esterno del MO.I.CA., avessero interesse a riflettere su un aspetto di fondamentale importanza, qual è il ruolo economico della famiglia, con le ricadute che esso comporta, oltre che sulla micro economia familiare, sulla macro economia sociale. TINA LEONZI PRESENTAZIONE DEL CORSO “LA GESTIONE DEL BILANCIO FAMILIARE” Oggi la famiglia si trova a vivere una speciale contraddizione. Da un lato è sottoposta a pesanti pressioni sociali che ne mettono a dura prova la stabilità. Dall’altro è però anche chiamata a sostenere il mantenimento del tessuto sociale, spesso anche di fronte a pesanti inadempienze della società stessa. Ma la famiglia è anche uno dei fondamentali soggetti economici che operano nella società: ciò è vero sia perché la gestione di una famiglia comporta un aspetto economico-finanziario (la gestione delle entrate e delle spese di casa), sia soprattutto per i riflessi che le scelte di consumo delle famiglie hanno sul mercato. Come MO.I.CA. abbiamo voluto proporre la gestione del bilancio familiare come tema sociale e strutturarlo in forma di cicli di incontri; non come risposta preconfezionata, ma come stimolo a dare avvio alla riflessione ed al confronto sul tema. Siamo partiti dalla consapevolezza che si tratta di un aspetto ancora poco conosciuto e sicuramente sottovalutato anche da chi pone la famiglia al centro della sua riflessione o della sua azione. Abbiamo ritenuto utile innanzitutto individuare risorse e strumenti da offrire alla famiglia, in particolare alle donne casalinghe ma non solo, per gestire al meglio la conduzione economica della casa. Tuttavia nel nostro intento non c’è solo un aspetto pratico, ma anche un fine ultimo di promozione di altri aspetti della dinamica familiare. Per fare un esempio, il fatto di affrontare correttamente le problematiche legate alla gestione del bilancio familiare consente di limitare il senso di insicurezza per il futuro da parte degli sposi, ponendo le basi per una progettazione più serena e responsabile della vita familiare. Le famiglie acquisteranno maggiore fiducia ed apertura verso la paternità e la maternità, verso esperienze di condivisione e solidarietà. Saranno anche in grado di fronteggiare con maggiore determinazione situazioni impreviste di carico familiare che fanno parte della storia di molte famiglie (la malattia di un parente, la vecchiaia, eccetera). Articolazione dei corsi 1° INCONTRO Presentazione del corso Finalità, contenuti e metodologie Il bilancio familiare Definizione, elementi generali, obiettivi del bilancio 2° INCONTRO La famiglia consumatrice Ruolo e tutela del consumatore Il sovraindebitamento delle famiglie Il credito al consumo Famiglie e tariffe 3° INCONTRO Il bilancio familiare eticamente orientato Ecologia domestica Consumo critico I gruppi di acquisto Le reti familiari: il mutuo soccorso 4° INCONTRO Gestione economica e gestione delle relazioni familiari Aspetti psico-sociali della gestione economica della casa Educazione dei figli all’uso responsabile del denaro Gli strumenti per la gestione del bilancio familiare Presentazione operativa delle schede per la predisposizione e la gestione del bilancio familiare Nell’ambito degli incontri dare ampi spazi al dibattito e al confronto di esperienze personali, sia per coinvolgere maggiormente i partecipanti sia per mantenere un carattere di concretezza ai contenuti esposti. Sono pertanto lieta di offrire a tutte le famiglie coinvolte nel progetto, e a tante altre ancora che incontreremo nella nostra attività di Movimento Italiano Casalinghe, questo utile vademecum perché possa contribuire positivamente alla fatica ma anche alla gioia quotidiana di essere famiglia. CAMILLA OCCHIONORELLI 1 LA GESTIONE DEL BILANCIO FAMILIARE Con il termine di bilancio familiare intendiamo considerare gli aspetti legati alla conduzione economica della famiglia gestiti in maniera che potremmo definire “aziendale”: sono oggi sempre di più le famiglie che si trovano di fronte al problema di far quadrare i conti a fine mese. Ce lo dice l’ISTAT (si vedano i rapporti annuali sulla povertà e quelli sui consumi delle famiglie), ma ce lo dice soprattutto l’esperienza personale quotidiana che proprio come associazione familiare abbiamo modo di verificare costantemente. Allora affrontare in modo sistematico il tema del bilancio offrendo alle famiglie una metodologia e strumenti semplici e nello stesso tempo efficaci per la gestione economica diventa quanto mai importante anche se non certo risolutivo. In effetti l’idea di avere sotto controllo la gestione del proprio bilancio di famiglia piace a tutti, occorre solo qualche regola e costanza nell’impegno: ma energie e tempo saranno ben spesi se servono ad assicurare a noi e ai nostri cari la tranquillità economica e la capacità di fare progetti per il futuro. Se non abbiamo il problema del “fine mese” una gestione oculata del bilancio può comunque tornare utile ad esempio per meglio gestire il proprio denaro, o per ricavare maggiore spazio al risparmio ed anche ad eventuali interventi di solidarietà. Dunque è un tema che può interessare ed essere proficuo per tutti. Il punto di partenza per una corretta gestione del bilancio familiare è un’accurata registrazione delle entrate e delle uscite dalla cassa familiare: per cominciare potrebbe bastare un quaderno o un’agenda su cui segnare tutti questi eventi in ordine cronologico. E’ utile catalogare le diverse spese per gruppi (ad esempio, alimentari, casa, figli, ecc.) in modo da rendersi conto di quali voci di spesa incidono in maniera eccessiva sul bilancio. Questa prima rilevazione, effettuata per alcuni mesi, ci consente di poter osservare l’entità delle nostre spese in rapporto alle entrate (come suggerito dalle nostre schede “Rilevazioni dei consumi del mese”). Sarà possibile quindi effettuare sulla base di questi primi dati raccolti una sorta di previsione sui mesi futuri, tenendo presente che in via generale le uscite mensili non devono superare le entrate certe (stipendio, pensione). Sarebbe bene, laddove possibile, poter contare anche su un certo “avanzo” di gestione, da accantonare per diverse finalità: risparmio a lungo termine (lo studio dei figli); investimenti (per un’entrata aggiuntiva); far fronte ad eventi imprevisti; sostituzione dei beni durevoli logorati, ecc. Il momento del preventivo è importante perché è in questa sede che si definiscono le priorità nell’impiego delle risorse che avrà a disposizione la famiglia nel corso dell’anno: partendo dalle entrate certe sarà possibile definire un budget mensile. Annotando poi le spese indispensabili che incidono mensilmente sulla famiglia, verrà evidenziato quanto resta per le altre spese e infine per l’eventuale risparmio. La regola generale è quella della prudenza: meglio stimare qualcosa in più per ogni voce di spesa piuttosto che trovarsi poi con un budget insufficiente. Non si tratta ovviamente di dover prevedere ogni spesa nel dettaglio, ma di darsi delle priorità che tengano conto delle risorse disponibili e delle esigenze a cui si deve necessariamente far fronte, operando una scelta rispetto a quelle non impellenti. La fase di gestione è la fase dell’operatività quotidiana in cui è importante essere diligenti nella registrazione delle reali entrate ed uscite. E’ importante non limitarsi a registrare passivamente quanto accade, ma avere un occhio costante alla verifica sull’andamento del bilancio rispetto alla nostra previsione. In caso di differenze di rilievo (soprattutto se le spese sono maggiori del previsto) sarà necessario porre subito rimedio. Valutando ad esempio se ricorrere ad altre risorse (il patrimonio: deposito bancario, ecc.) o se operare una riduzione delle spese previste (se possibile). Specialmente nei primi periodi può essere necessario intervenire spesso assestando la nostra previsione ed eventualmente rivedendo i progetti di spesa o le priorità. Col tempo l’esperienza ci farà più precisi nelle nostre previsioni. Ma eventi imprevisti o comunque straordinari possono in ogni caso sconvolgere sempre i nostri piani per cui la verifica è importante che sia sempre effettuata. Al termine dell’anno è importante stilare un consuntivo e analizzare come è andata in via generale la gestione: quali sono stati i problemi, dove non è stato rispettato il budget e perché, quali spese abbiamo saputo tenere sotto controllo e quali invece ci sono “sfuggite”. E’ infatti il consuntivo il momento in cui si possono fare ragionamenti sull’individuazione di diverse priorità o criteri nell’impiego del proprio denaro, come suggerito più avanti nel capitolo sul bilancio orientato. Soprattutto è il punto di partenza per stilare un preventivo attendibile per l’anno successivo. In questo opuscolo forniamo anche alcune schede che possono essere utilizzate per la gestione delle diverse fasi che abbiamo descritto. Sono il frutto dell’esperienza condivisa di famiglie che si sono già confrontate con questo tema e che hanno utilizzato queste metodologie. Ma al di là delle schede utilizzate o utilizzabili è importante che ogni famiglia si abitui ad osservare alcune semplici regole di buon senso che già di per sé ci possono evitare spiacevoli sorprese nella gestione del nostro bilancio. Alcune di queste abbiamo cercato di riassumerle in maniera schematica e semplice formulando il decalogo che segue. 2 IL DECALOGO DEL BILANCIO FAMILIARE Alcuni suggerimenti pratici e generali. per una efficace gestione del bilancio familiare 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Prendere l’abitudine di registrare regolarmente le entrate e soprattutto le spese. Provare in ogni caso a fare dei preventivi e verificarli in itinere. Individuare le priorità di spesa (le cose a cui non si può o non si vuole rinunciare). Tenere innanzitutto conto delle spese fisse (mutuo casa, rate, bollette) e delle relative scadenze. In fase di preventivo fare conto solo sulle entrate certe. Per far fronte a spese non quantificabili con esattezza meglio mettere in preventivo qualcosa in più che qualcosa in meno. Tenere sotto controllo la situazione dei propri conti correnti bancari (non fidarsi esclusivamente degli estratti conto che la banca invia). Prevedere, se possibile, una qualche forma di risparmio, anche se di piccola entità, ma continuativa, per eventuali imprevisti: non prefiggersi un bilancio in pareggio (tanto entra tanto spendo). Fare del momento di definizione e di verifica un’occasione di condivisione e confronto tra i membri della famiglia. Se lo si ritiene può essere utile confrontarsi con altre famiglie. E infine ... non fare di tutto ciò un’ossessione: queste indicazioni sono utili a se stessi e alla propria famiglia se vissute senza apprensione. ASPETTI DI TUTELA DEL CONSUMATORE Oggi diventa più che mai importante prestare la giusta attenzione ad alcuni aspetti specifici della gestione di un bilancio familiare, non solo per il fatto che sempre più sono le famiglie che si trovano con il problema di far quadrare i conti a fine mese, ma anche perché il mercato si è fatto per certi aspetti più complesso e quindi insidioso. Siamo immersi in un’economia globale nella quale diventa veramente difficile poter dire di conoscere chi ci vende qualcosa e cosa ci vende. Anche se alcune regole ci sono, permane in molti casi la difficoltà per il consumatore di avere informazioni corrette e soprattutto semplici sui prodotti che acquista: e l’informazione è l’elemento che sta alla base della tutela a cui giustamente ogni cittadino ha diritto. Ecco perché diventano importanti sotto questo aspetto le istituzioni a garanzia e le associazioni di consumatori, che fanno sì che ciascuno di noi non sia solo di fronte alla complessità dei temi ed in alcuni casi alla “furbizia” di chi sa come approfittarsi al meglio delle leggi. Questo supporto diventa fondamentale soprattutto quando ci si imbatte in aspetti tecnici abbastanza complessi che nella gestione del bilancio familiare è necessario dover affrontare: possono essere tali quelli relativi ai mutui ipotecari e ai prestiti, i contatti con assicurazioni, banche e finanziarie, o con le pubbliche amministrazioni. Può infatti essere difficile per una famiglia sola con se stessa individuare la migliore offerta di beni o servizi, o anche solo essere in grado di comprendere gli aspetti contrattuali e valutarne le reali conseguenze. A questo proposito vi è un altro elemento che caratterizza il contesto in cui agiamo come consumatori: oltre alla già richiamata complessità dei mercati e dei suoi operatori, vi è la constatazione che siamo passati da una società di risparmiatori ad una società di famiglie che si indebitano. L’acquisto della casa, di un’automobile, di altri beni ormai divenuti necessari comportano per molte famiglie il fatto di ricorrere a mutui, prestiti, finanziamenti e simili. Questo può non essere di per sé un segnale allarmante: può anzi essere un’opportunità per procurarsi beni che altrimenti non potremmo acquistare. E’ importante però che sia uno strumento che all’interno delle singole famiglie venga correttamente governato. Quando invece l’indebitamento diventa cronico e soprattutto assume dimensioni non più gestibili con le risorse ordinarie nascono i problemi: a cominciare da quello dell’usura con tutto ciò che questo comporta per la famiglia ed anche come ricaduta per la stessa società nell’insieme. Diventa quindi importante conoscere le diverse possibilità che si offrono ad una famiglia per pianificare le proprie spese o anche per far fronte a situazioni incontrollate. Anzi diventa fondamentale una capillare opera di informazione per prevenire queste situazioni estreme. Che comunque possono sempre accadere anche per eventi imprevedibili ed incontrollabili, esattamente come capita ad un’azienda – per stare al paragone sul piano economico – che per quanto si comporti prudentemente può comunque arrivare al fallimento. E’ questa una battaglia che si sta cercando di portare avanti: quella di conoscere giuridicamente una sorta di “fallimento” della famiglia sul piano economico, che consenta in situazioni di grave crisi di attivare strumenti per risollevare la famiglia e farla ripartire. Proprio come capita per le aziende. Ci sembra un punto importante per garantire la sopravvivenza di tante famiglie che nonostante al buona volontà, non ce la fanno a superare momenti di grave crisi finanziaria. Rispetto alla tutela da offrire alla famiglia nella sua dimensione di soggetto consumatore vi sarebbero infatti infiniti aspetti da trattare. E’ ciò che cercano di fare le associazioni dei consumatori come Adiconsum nell’attività quotidiana: qualità della vita e dei servizi pubblici, trasporti, tariffe, sicurezza, contratti di servizio, 3 gestione del risparmio, alimentazione, e tanti altri campi vedono impegnati gli operatori a garanzia di regole certe e giuste nel mercato. Alcuni aspetti di particolare importanza sul fronte economico sono legati proprio al pericolo di sovraindebitamento delle famiglie. Un’insidia si nasconde spesso per i consumatori dietro il ricorso al credito al consumo: si parla di credito al consumo in caso di un prestito o una facilitazione finanziaria destinata all’acquisto di un bene e concessa al cliente per lo più da un soggetto terzo (banca o finanziaria) rispetto a chi vende il bene. Un istituto che non è negativo di per sé: anzi è una possibilità spesso unica per acquisire un bene costoso ma essenziale senza poter disporre del denaro liquido necessario. L’importante anche in questo caso è che si sappia fino in fondo cosa si sta facendo. L’impressione, suffragata purtroppo da quotidiane constatazioni, è che invece una famiglia spesso non sia in grado di valutare pienamente le situazioni e le conseguenze di ciò che sta facendo: prendiamo l’esempio delle carte di debito, offerte da diverse catene commerciali attraverso società finanziarie, che molti confondono con le carte di credito e pertanto usano allo stesso modo per i pagamenti, ignorando che con le carte di debito spendo soldi non miei e che quindi dovrò restituire, e con i dovuti interessi. In conclusione possiamo senza dubbio affermare che investire un po’ del nostro tempo nell’acquisire un minimo di conoscenza e di consapevolezza sul come si può gestire il bilancio di una famiglia non può che far bene alla lunga all’andamento generale della nostra vita: purtroppo in molti casi si arriva a comprendere tutto questo quando è ormai troppo tardi per evitare spiacevoli conseguenze che hanno i loro effetti non solo sul piano economico, ma anche su quello più generale del sereno sviluppo del clima familiare. LA GESTIONE DEL BILANCIO NELLA DINAMICA FAMILIARE Affrontiamo qui un tema che non è solo e soltanto un aspetto pratico all’interno della vita di una famiglia: è inutile fingere che l’aspetto economico non sia importante per l’equilibrio delle dinamiche familiari, sia all’interno della famiglia stessa che nella sua relazione con altre famiglie e con la società. Tanto per fare esempi molto concreti e semplici. E’ diverso se una famiglia può contare su di una stabilità di reddito oppure no; così come improvvisi stravolgimenti del livello economico (e non necessariamente in senso diminutivo) di un nucleo possono creare tensioni forti fino al punto di minare i legami stessi di affetto e di solidarietà tra i coniugi, tra genitori e figli, tra parenti. E questo è vero sul piano delle relazioni ma spesso anche rispetto alla salute fisica (pensiamo agli “esaurimenti”, alla depressione). Ciascuno di noi ha sicuramente davanti a sé degli esempi di vita vissuta in questo senso. Ecco perché diventa importante non solo ai fini pratici assicurare una buona gestione del bilancio familiare; perché questo si riflette positivamente sul “clima” che si respira in famiglia. Quando non c’è una programmazione si guarda con più timore al futuro, si è presi da senso di frustrazione o di angoscia, non si è in grado di far fronte ad eventi imprevisti. Quando non si tiene sotto controllo la spesa familiare si rischia di far fronte all’esigenza del momento senza poter mirare ad obiettivi a medio o lungo termine (ad esempio gli studi di un figlio): in tal modo si impedisce alla famiglia di crescere. Inoltre una giusta padronanza del proprio modo di amministrare i beni consente di programmare e realizzare anche quegli aspetti di solidarietà con chi è nel bisogno che devono entrare in qualche modo nella nostra scala di valori e di priorità. Perché ogni famiglia sia davvero cellula fondante di una società che si cementa nella condivisione solidale. Ed è importante anche comprendere che tutto questo lo si realizza anche con un’educazione, con l’abitudine ad utilizzare alcuni strumenti concreti per registrare, prevedere, ecc. Possono essere strumenti anche molto semplici, in altri casi se necessario anche più elaborati. Ma devono essere conosciuti e fatti propri dalle nostre famiglie. Oggi più che mai non ci si può affidare al caso. Proprio perché nel nostro Paese e in questa congiuntura economica non si intravede ancora una politica di sostegno o di promozione della famiglia che possa dirsi tale: sposarsi diventa sempre più difficile sul piano economico, così come crescere dei figli. Ecco, proprio i figli: è importante educare da subito i nostri bambini (e quindi avere le idee chiare anche noi come genitori) ad un uso sensato del denaro, rispettoso del valore che esso rappresenta senza per questo porlo al centro della propria scala di valori. Educando alla ricerca e alla soddisfazione dei bisogni autentici: l’importanza ma anche il limite del denaro, il senso del sacrificio – si diceva una volta – del non avere “tutto e subito”. Il senso del risparmio (che vuol dire soprattutto del “perché” si risparmia). Il senso della condivisione, della solidarietà, come abbiamo detto, con chi ha meno. Anche il senso – un po’ passato di moda – della Provvidenza. Gestire il bilancio familiare, soprattutto nei momenti più programmatici o di verifica, significa anche trovare un’importante e necessaria occasione di dialogo all’interno della famiglia: oggi si fa fatica a dirsi le cose tra sposi, o tra genitori e figli. Ma dove non c’è comunicazione non può esserci condivisione. Invece la trasparenza, la corresponsabilità nelle scelte, anche economiche, che una famiglia deve affrontare genera serenità, rispetto, ed aiuta a maturare un buon clima di dialogo. Affrontare dunque questo tema significa certamente occuparsi di un aspetto pratico che ci può facilitare nella nostra quotidianità, ma vuole anche dire prendersi cura della nostra famiglia, prevenendo situazioni che possono facilmente mettere a repentaglio gli affetti che con fatica e con gioia ogni giorno viviamo e costruiamo. 4 IL BILANCIO ORIENTATO Ci è parso utile affrontare la gestione del bilancio familiare non solo sotto l’aspetto pratico che potremmo definire del “come si fa”, ma anche ricercando un valore aggiunto: diverse esperienze hanno infatti dimostrato che è possibile, in particolare attraverso le nostre scelte di consumo, orientarsi consapevolmente verso quei prodotti che rispecchiano per la loro storia (i sistemi di produzione, le aziende che li producono, ecc.), o per la condotta dell’azienda che li produce, i “valori” o quanto meno le priorità che noi vogliamo dare al modo di impiegare il nostro denaro. Se infatti abbiamo una sensibilità ecologica saremo portati a preferire i prodotti a basso impatto ambientale; così come ci sembra preferibile acquistare da aziende che rispettano i diritti dei lavoratori e non impiegano il lavoro minorile. Sono questi solo degli esempi di un vasto panorama di criteri e scelte che è possibile considerare, con i dovuti strumenti, nei nostri atti di acquisto. E’ ciò che viene chiamato “consumo responsabile” o “consumo critico”. La tesi di fondo è che noi, in quanto consumatori, facciamo parte del meccanismo economico e per certi aspetti, anche se apparentemente in piccola parte, possiamo influenzarlo; pur con la globalizzazione dei mercati vi è ancora un margine di autonomia che rimane nostro e che dobbiamo essere convinti di voler conservare come tale. E’ l’ambito che compete alla nostra personale responsabilità. E’ pur vero che proprio la globalizzazione ha reso più complesso il sistema dei mercati per cui può essere obiettivamente difficile risalire a quella che abbiamo definito “la storia” del prodotto: per questo esistono strumenti (pubblicazioni) ed esperienze di gruppi che possono aiutare il consumatore nelle proprie scelte. Alcuni riferimenti sono ripresi in calce. Oggi il consumo responsabile comincia ad essere conosciuto e praticato, soprattutto rispetto alla tematica ambientale o all’attenzione verso il terzo mondo. Troviamo anche tra gli scaffali di grandi catene, oltre che nelle botteghe specializzate, i prodotti provenienti dal circuito del commercio equo e solidale, che si prefigge di garantire un salario giusto ai produttori, spesso ubicati nei Paesi più poveri, contattando direttamente cooperative locali. Segno questo che vi è una domanda crescente di questi prodotti da parte dei consumatori. Anche nell’impiego del proprio risparmio si può avere un’attenzione ad utilizzare canali etici (Banca etica) in modo che i nostri investimenti fruttino in termini di solidarietà. Un’esperienza che merita di essere segnalata è quella della campagna “Bilanci di giustizia”: si tratta di famiglie che hanno deciso di orientare eticamente i propri consumi, tenendone adeguata registrazione, secondo criteri di sobrietà (contro una logica di consumismo sfrenato), di salvaguardia ambientale, di rispetto dei diritti umani, dando spazio quanto possibile all’autoproduzione come strumento per riappropriarsi anche del proprio tempo e della propria autostima. Dunque non solo una scelta di consumo ma un vero e proprio stile di vita che vuole riscoprire le dimensioni più profonde e sincere del nostro vivere. L’aspetto importante è che queste famiglie (oltre 500) costituiscono tra loro una rete attraverso gruppi locali che diventano riferimento nelle scelte quotidiane con cui ci si deve confrontare. Ciò permette anche di evidenziare, attraverso la pubblicazione di un rapporto annuale sui consumi che sono stati spostati secondo i criteri citati, quanto si possa incidere a livello economico. L’esperienza ha mostrato che non solo migliora la qualità della propria vita ma che ne ritorna anche un beneficio economico: la famiglia media “bilancista” spende meno della famiglia media italiana secondo i dati ISTAT. L’esperienza della rete tra famiglie è certamente utile anche nell’ambito di un ragionamento sul bilancio familiare: al di là degli aspetti puramente monetari vi è infatti una parte di gestione dell’economia familiare che pur essendo più difficile da quantificare con precisione, tuttavia ha una sua incidenza significativa: in questo ambito il risparmio energetico, il riciclo, il riuso, l’autoproduzione sono elementi che da sempre caratterizzano la gestione familiare, e che possono assumere una maggiore valenza proprio dall’integrazione tra diverse famiglie. Il “mettersi insieme” genera quella ricchezza di energie e di talenti che permette anche una migliore gestione economica della famiglia. Da esperienze di rete nascono ad esempio i gruppi di acquisto che ricercano un contatto diretto con i produttori per assicurare una migliore qualità o un miglior prezzo nell’acquisto di determinati beni. E anche in questo caso alcuni gruppi nascono proprio per affrontare insieme le scelte “etiche” di cui abbiamo detto (si tratta dei cosiddetti gruppi di “acquisto solidale”). Un’altra esperienza positiva sotto questo profilo è quella delle Banche del tempo, attive in diverse città, che permettono a chi aderisce di scambiare il proprio tempo libero, e le proprie “abilità”, con quelle degli altri membri. Ma preme sottolineare in conclusione che la scelta di mettersi in rete, soprattutto nel caso di veri e propri patti di mutuo soccorso o comunque di scelte di condivisione forte tra famiglie, consente di sviluppare sinergie che rendono più facile per una famiglia aprirsi alla solidarietà, con iniziative quali ad esempio il volontariato o l’affido familiare, che possono essere impegnative anche sul piano economico soprattutto se affrontate da soli. Insomma gestire il bilancio di una famiglia non significa solo far quadrare i conti a fine mese, anche se questo è sicuramente un aspetto prioritario. Vuole anche dire “scegliere” che ruolo si vuole giocare nella società, e quindi esercitare una funzione che potremmo definire “politica” nel senso pieno del termine (polis significa città), di contributo positivo alla crescita e al sano sviluppo delle nostre relazioni sociali e dei modelli di vita. 5 RISORSE UTILI Un ricco patrimonio di indirizzi e recapiti si trova in: Terre di Mezzo: “Fa’ la cosa giusta”. Editrice Berti. Diocesi di Milano: “Vivimondo. Guida ai cammini di solidarietà e ai nuovi stili di vita””. In Dialogo. Sul tema del consumo critico i testi base: Francesco Gesualdi: “Manuale per un consumo responsabile”. Feltrinelli. Centro nuovo modello di sviluppo: “Guida al consumo critico”. Editrice Missionaria Italiana. Centro nuovo modello di sviluppo: “Guida al risparmio responsabile”. Editrice Missionaria Italiana. Altre fonti: “Altreconomia”, rivista mensile. Redazione piazza Napoli 30/6, 20146 Milano. (Si acquista dai venditori di strada o per abbonamento). Siti internet: Sul tema della gestione del bilancio familiare Adiconsum ha attivato un sito web con notizie aggiornate e suggerimenti: www.bilanciofamiliare.it Campagna Bilanci di giustizia: http://www.unimondo.org/bilancidigiustizia Banca etica: http://www.bancaetica.com Botteghe del commercio equo e solidale: Sono ormai diffuse in molte città; gli indirizzi si possono chiedere alle associazioni che si occupano di questi temi. 6 LE SCHEDE DI BILANCIO Il problema di tante donne fino a un tempo abbastanza recente era mettere assieme pranzo e cena: un'esigenza che limitava al limite del quotidiano l'impegno della "casalinga". La situazione oggi è sicuramente migliore (non per tutte però!): i problemi domestici sono, per lo più, di tipo "manageriale", perchè le esigenze familiari, e di conseguenza le incombenze che toccano alle "casalinghe", si sono moltiplicate, tanto da arrivare a definire la casalinga "manager della casa", e la definizione appare più che plausibile. Scadenze delle bollette di ogni tipo, tasse, assicurazioni, mutui, rate per acquisti, rette scolastiche, conti bancari, ecc. si sommano agli acquisti correnti, e difficilmente si riesce a tener conto di tutto facendo i conti sulle dita ... e far rientrare le "uscite" nei limiti delle "entrate". Sono richieste per le donne che hanno cura della famiglia competenze nuove, e soprattutto uno sguardo che va ben oltre il quotidiano, esigendo una "programmazione" attenta della gestione familiare, per la quale possono risultare utili sussidi che permettano di "tenere sotto controllo" il bilancio dell' "azienda famiglia". Le schede che seguono sono state pensate per offrire uno strumento pratico nella gestione del bilancio della famiglia: possono essere stampate e fotocopiate (alcune schede vanno rinnovate ogni mese) ed utilizzate per le diverse operazioni di previsione, registrazione e verifica a consuntivo. Si tratta di uno schema possibile per gestire l’andamento del bilancio in famiglia, ma non certo l’unico: suggeriamo quindi di personalizzarle ed utilizzarle secondo le proprie reali esigenze. Bilancio preventivo entrate mensili dell’anno (n. 1) Questa scheda permette di indicare le entrate previste nell’anno per data sulla base di precedenti consuntivi o dell’esperienza. Registrazione entrate mensili dell’anno (n. 2) Vanno indicate le entrate effettive in ordine cronologico e secondo le diverse tipologie (stipendi, redditi d’impresa, extra, elargizioni, pensioni, rendite) personalizzando secondo le voci che si riferiscono alla propria situazione familiare. Il totale di ogni mese va riportato nella scheda finale “Bilancio consuntivo” (n. 10) alla colonna Entrate. Bilancio preventivo spese mensili dell’anno (n. 3) Questa scheda permette di indicare le uscite/spese previste nell’anno per voce di spesa sulla base di precedenti consuntivi o dell’esperienza. Il dato di ogni mese va poi riportato nella colonna “spesa prevista” della scheda sintetica “Riepilogo spese per consumi” (n. 8) per confrontarlo con quello reale. Prima nota (n. 4) Deve essere tenuta una scheda di “prima nota” per ogni mese dell’anno. Si tratta di una prima nota su cui registrare man mano le spese effettuate, riportando data, descrizione (tipologia di bene o servizio acquistato o altro) ed importo. Può essere tenuta sempre con sé, anche in più copie per i diversi membri della famiglia. Questi dati vanno poi riportati periodicamente sulle tre schede successive. Rilevazione dei consumi del mese (n. 5 - 6 - 7) In queste tre schede (in cui sono divise spese correnti – altre spese – spese fisse ed extra) devono essere riportati i dati della prima nota secondo la voce di spesa. Ogni scheda raggruppa alcune possibili voci di spesa. Queste schede devono essere compilate per ogni mese dell’anno. Riepilogo spese per consumi (n. 8) Qui vanno indicati, alla riga corrispondente, nella colonna Spesa effettiva, i totali mensili delle tre schede precedenti per ogni voce di spesa. Il totale complessivo di ogni mese è da riportare nell’ultima scheda “Bilancio consuntivo” (n. 10) alla colonna Uscite. Scadenziario familiare (n. 9) E’ un utile strumento per la previsione delle spese fisse o comunque prevedibili (rette, rate, spese di condominio, ecc.). Serve anche per ricordare scadenze di pagamento di utenze, rate, premi e simili. Bisogna indicare per data di scadenza la causale e l’importo della spesa. Bilancio consuntivo annuale (n. 10) E’ il riepilogo generale che mette a confronto le uscite e le entrate a saldo. Naturalmente è la scheda su cui effettuare tutta una serie di valutazioni su come è stato gestito il bilancio dell’anno e su cui basare le voci di preventivo per l’anno successivo. In ogni caso occorre far sì che la gestione non diventi troppo impegnativa perché questo farebbe col tempo mancare la continuità nella registrazione. Deve insomma essere uno strumento che ci aiuta e non una “incombenza” che opprima. E’ con questo spirito che auguriamo a tutte le famiglie che vorranno utilizzare le schede: BUON BILANCIO! 7 SCHEDA n. 1 SCHEDA n. 2 - Riportare i totali mensili alla n. 10, colonna Entrate. Specificare possibilmente il tipo di reddito come nella scheda precedente. Tra le VARIE segnare anche eventuali vincite, eredità, donazioni impreviste. 8 SCHEDA n. 3 - I totali mensili vanno riportati, mese per mese, nella scheda "Riepilogo spese per consumi mese di ___" (n. 8), colonna Spese previste, alla voce corrispondente. 9 SCHEDA n. 4 - Si può saltare questa scheda registrando direttamente sulle tre seguenti "Rilevazione dei consumi del mese di ___" 10 SCHEDA n. 5 - RILEVAZIONE DEI CONSUMI DEL MESE DI _____________________________ Segnare ogni giorno secondo la voce di spesa, riportando dalla precedente n. 4 "Prima nota" se si è compilata. I totali vanno riportati mese per mese nella n. 8 "Riepilogo spese per consumi mese di ___" nella colonna Spesa effettiva. 11 SCHEDA n. 6 - RILEVAZIONE DEI CONSUMI DEL MESE DI _____________________________ Segnare ogni giorno secondo la voce di spesa, riportando dalla precedente n. 4 "Prima nota" se si è compilata. I totali vanno riportati mese per mese nella n. 8 "Riepilogo spese per consumi mese di ___" nella colonna Spesa effettiva. 12 SCHEDA n. 7 - RILEVAZIONE DEI CONSUMI DEL MESE DI _____________________________ Segnare ogni giorno secondo la voce di spesa, riportando dalla precedente n. 4 "Prima nota" se si è compilata. I totali vanno riportati mese per mese nella n. 8 "Riepilogo spese per consumi mese di ___" nella colonna Spesa effettiva. 13 SCHEDA n. 8 - RIEPILOGO SPESE PER CONSUMI MESE DI ________________________________ Il totale della colonna Spesa effettiva va riportato nella colonna USCITE della scheda n. 10 "Bilancio consuntivo anno". 14 SCHEDA n. 9 - SCADENZIARIO MESE DI _______________________________ Segnare l'ultimo giorno utile di tutti i pagamenti da effettuare nel mese (bollette, mutui, affitto, rate, ecc.). Gli importi previsti all'inizio dell'anno entrano nella scheda n. 3 "Bilancio preventivo spese anno" alla voce specifica. 15 SCHEDA n. 10 - BILANCIO CONSUNTIVO ANNO __________ Nella colonna ENTRATE riportare i totali mensili della scheda n. 2 "Registrazione entrate effettive". Nella colonna USCITE riportare, mese per mese, il totale della colonna Spesa effettiva della scheda n. 8 "Riepilogo spese per consumi mese di ___" 16