Communicationes 207
15.01.2013
INDICE:
- Il Santo Padre indica come esempio Santa Teresa del Bambino Gesù nel suo
messaggio per la Giornata Mondiale del Malato
- La vita quotidiana nel Collegio Teologico Internazionale San Giovanni della Croce
- L'Associazione “Gli amici di Graziano” si prepara a celebrare il IV Centenario della
sua morte
- Le Carmelitane Scalze di Siviglia cercano aiuti per ultimare i lavori che permettano
l’abitabilità del monastero
- Il Carmelo di Umueze Anam non può ancora tornare al proprio convento
Santa Teresina
Il Santo Padre indica come esempio Santa Teresa del Bambino
Gesù nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Malato
Roma - Italia, 15 gennaio 2013 (Communicationes).Il Papa
Benedetto XVI ha recentemente pubblicato il messaggio per la celebrazione
della Giornata Mondiale del Malato che si celebrerà il prossimo 11 febbraio,
memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, nel Santuario
mariano di Altötting (Baviera). In essa ha additato come esempio Santa
Teresa del Bambino Gesù.
"Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, "esperta della scientia
amoris" (Giovanni Paolo II, Lett. ap., Novo Millennio ineunte, 42), seppe
vivere «in unione profonda alla Passione di Gesù» la malattia che la
condusse «alla morte attraverso grandi sofferenze». (Udienza Generale, 6
aprile 2011)", con queste parole il Santo Padre fa riferimento alla Santa
carmelitana.
Nella sua lettera il Papa evidenzia come alcuni santi, tra cui Santa Teresina,
sono di esempio e di stimolo alle persone malate nel valorizzare la
sofferenza dal punto di vista umano e spirituale.
“La Giornata Mondiale del Malato sia per tutti –ammalati, operatori sanitari
e fedeli- un momento forte di preghiera, di condivisione, di offerta della
sofferenza per il bene della Chiesa e di richiamo per tutti a riconoscere nel
volto del fratello infermo il Santo Volto di Cristo, che soffrendo, morendo e
risorgendo ha operato la salvezza dell'umanità” (Giovanni Paolo II, Lettera
per l’istituzione della Giornata Mondiale del Malato, 13 maggio, 1991, 3).
Teresianum
La vita quotidiana nel Collegio Teologico Internazionale “San
Giovanni della Croce”
Roma - Italia, 15 gennaio 2013 (Communicationes).- Parlare del
Collegio Teologico Internazionale “San Giovanni della Croce” di Roma, è far
riferimento ad una realtà ampia e complessa, in cui si coniugano molteplici
elementi umani (culture, lingue, nazioni) e, soprattutto, il senso spirituale
nel desiderio di servire il Signore.
La conduzione di questa grande realtà è stata affidata a P. Charles Serrao
(India), Rettore del Collegio. Insieme a lui la comunità formativa è costituita
da altri cinque Padri che accompagnano i giovani studenti durante la loro
formazione: P. Constant Phuati (Congo), Vice-Direttore ed incaricato del
primo anno con 11 studenti, P. Valery Bitar (Libano) incaricato del secondo
anno con 13 studenti, e P. Fabio Magno (Brasile) incaricato del terzo anno
con 9 studenti.
Da parte sua, P. Rafal Kulpa (Polonia) è addetto soprattutto all'economia
insieme a P. Francois-Marie Léthel (Francia). In quest’anno accademico
2012-2013 la comunità del Collegio è formata da 39 religiosi, di cui 33
studenti e 6 formatori, provenienti da 17 nazioni di quattro continenti
(Africa, America Latina, Asia ed Europa).
La giornata del Collegio inizia con la recita delle Lodi e la celebrazione
dell'Eucaristia seguita dall’orazione personale; quindi colazione e, di seguito,
le lezioni in Facoltà. Una volta terminate, c’è un breve spazio di tempo per
la recita dell’Ora media a cui segue il pranzo.
In ogni settimana viene costituito un gruppo incaricato di preparare la sala
da pranzo e prestare alcuni servizi ai confratelli. Dopo il pranzo c'è la
ricreazione. Il pomeriggio è dedicato allo studio delle materie accademiche o
a svolgere alcune attività d’apostolato o fare dello sport o dedicarsi alla
lettura spirituale.
Alle 19 c’è la recita dei Vespri, l’orazione personale e, alla fine, Compieta.
Segue la cena e poi un memento di ricreazione in cui si alimenta la vita
comunitaria con aneddoti, racconti, giochi ed altro.
A questo programma giornaliero c’è da aggiungere, una volta al mese, un
Ritiro Spirituale guidato da un predicatore su una tematica da approfondire.
C’è anche la cosiddetta "domenica culturale" in cui gli studenti hanno la
possibilità di andare e visitare qualche luogo di particolare importanza
archeologica o storica per la cristianità o la città di Roma.
P. Graziano
L'Associazione "Gli amici di Graziano” si prepara a celebrare il
IV Centenario della sua morte
Guatemala, 15 gennaio 2013 (Communicationes).- Con il motto
"Facendo memoria di colui che molto ha fatto per far rinascere la primitiva
Regola" (Fondazioni 23)12, "Gli Amici di Graziano" del Guatemala si stanno
preparando, già da alcuni anni, a celebrare il IV Centenario della morte di P.
Girolamo Graziano.
"Gli Amici di Graziano" sono un gruppo di persone del Carmelo (OCD ed
OCDS) che desiderano prolungare nel tempo il lungo elenco di amici di P.
Girolamo Graziano della Madre di Dio.
Si sono dedicati alla conoscenza di P. Graziano (tramite lo studio personale
o di gruppo e momenti di preghiera) e a farlo conoscere attraverso incontri
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(Carmelitani Scalzi del Sud-Brasile e del Nord-est, del Guatemala ed alcuni
gruppi di laici), attraverso il programma radiofonico "Girolamo Graziano,
testimone della fede" che viene trasmesso mensilmente su Radio Maria del
Guatemala, e con diverse pubblicazioni: opuscoli, stampe, segnalibri,
calendari, ed il bollettino “En camino” che viene inviato digitalmente ogni
mese tramite internet.
Tra le principali attività previste per quest’anno c’è la pubblicazione di una
biografia del P. Graziano e di un libro con una raccolta di suoi pensieri.
Ambedue le pubblicazioni verranno preparate da P. Vicente Martínez Blat,
ocd.
Sarà pubblicata anche una pagina web e ci sarà una solenne inaugurazione
del Centenario il 21 settembre di quest’anno con una celebrazione
eucaristica.
Infine
si
rende
noto
l’indirizzo
di
posta
elettronica
(
[email protected] ) affinché chiunque fosse interessato possa
chiedere informazioni.
Undicesima Fondazione Teresiana
Le Carmelitane Scalze di Siviglia cercano aiuti per ultimare i
lavori che permettano l’abitabilità del monastero
Siviglia-Spagna,
15
gennaio
2013
(Communicationes).Le
Carmelitane Scalze di Siviglia, undicesima fondazione di Santa Teresa di
Gesù, continuano a cercare aiuti per affrontare le indispensabili spese nel
ristrutturare il monastero. Fino ad ora hanno già potuto fare un
investimento di 600.000 euro grazie alle offerte da parte della gente.
I lavori realizzati fino a questo momento sono serviti a restituire la
stabilità all’edificio, soprattutto in quella parte che si era troppo inclinata
e che rappresentava un grave pericolo.
Attualmente è necessario intervenire sui tetti e soffitti di vari settori
della casa. In concreto sono tre i punti che hanno di un urgente bisogno
di intervento: la parte riguardante le celle delle monache ed il coro
inferiore, il coro superiore, ed il noviziato.
È necessario, inoltre, compiere un accurato studio su varie parti del
monastero che sono state intaccate dalle termiti e poter così decidere un
immediato intervento. Infine è prevista anche la prima fase della
pavimentazione del patio.
Fino ad ora tutto è stato possibile grazie all’iniziativa di un gruppo di laici
impegnati. I lavori manuali che svolgono queste religiose consistono
nella rilegatura di libri e nei ricami e con questi introiti possono pensare
solo alle loro necessità quotidiane.
Per proseguire nei lavori sono indispensabili altre offerte. Sarebbero
necessari altri 150.000 euro per passare alla fase seguente. In questo
senso si può contattare le monache attraverso l’indirizzo elettronico:
[email protected]
Questo monastero fu fondato da Santa Teresa di Gesù nel 1575. Dopo
che le monache rimasero per alcuni anni nella via Saragozza ed Alfonso
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XII, nel 1586 San Giovanni della Croce firmò la licenza di acquisto
dell'attuale sistemazione, grazie soprattutto al generoso apporto
economico di Lorenzo di Cepeda, fratello di Santa Teresa.
Il monastero si articola attorno a due chiostri con colonne di marmo bianco,
che conservano le caratteristiche del palazzo del XVI secolo. All’interno della
clausura si trova il prezioso esemplare manoscritto del Castello interiore,
insieme ad alcune reliquie e ricordi di Santa Teresa, come, ad esempio, il
tamburo e la campanella con cui la Santa accompagnava i canti natalizi.
Un anno dopo l'inondazione
Il Carmelo di Umueze Anam non può ancora tornare al proprio
convento
Umueze Anam - Nigeria, 15 gennaio 2013 (Communicationes).- Le
inondazioni di un anno fa spezzarono via il convento di Umueze Anam
situato nella parte orientale della Nigeria. Il convento, la chiesa ed il gruppo
di edifici che formavano il municipio sono stati sorpresi da una forte
inondazione che lasciò il luogo inabitabile.
Attualmente l’intero paese resta in uno stato tale che non può ancora
riaccogliere gli abitanti. La situazione è stata dichiarata calamità naturale ed
i lavori per la ricostruzione del paese proseguono.
L'inondazione non ha danneggiato solo il convento carmelitano, ma l’impeto
dell’acqua ha spazzato via la scuola e moltissime case.
Fino ad ora non si è potuto ristabilire la vita in paese. I nostri religiosi, che
ora vivono in un'altra comunità a 60 chilometri di distanza, si recano tutte le
settimane nell’antico villaggio a celebrare all'aperto la Messa.
L'idea è quella di poter ritornare quanto prima all'antica comunità. Per
questo continuano i lavori di recupero e di pulizia con il contributo di tutta la
gente del posto.
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