QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI l’Altopiano La voce degli 8 Comuni www.giornalealtopiano.it pag.10 ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 382 - ANNO XIV - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 29 SETTEMBRE 2012 Sanità, da una parte si dà, dall’altra si toglie: si posa la prima pietra per l’ospedale, ma intanto si tagliano i servizi del consultorio familiare L’Altopiano in cammino di Stefania Longhini Pagina 8 Firmato il contratto tra l’Ulss 3 e le ditte incaricate di progettazione e realizzazione della nuova struttura. Potrebbe essere pronta e consegnata entro settembre 2015 Lunga intervista a Pino Rossi. “Sono stanco dei continui attacchi a me e alla mia giunta” Pagina 12 ROANA Tutto il paese all’opera per preparare la festa di Santa Giustina Pagina 11 Speciale storia I simboli della venezianità nel Municipio di Asiago La caccia in Italia sta morendo di Antonio Testolin Non oso pensare a ciò che direbbero i cacciatori d’altri tempi se ritornassero su questa valle di lacrime. Loro pagavano la licenza ed andavano a caccia tutti i giorni sulla montagna che conoscevano meglio del loro orto. Il sabato sera si ritrovavano nelle osterie per raccontare ognuno la propria storia. Ne avevano di aneddoti con cui incantare gli amici e, per apparire originali, attingevano spesso dalla fantasia. Alcuni fecero in tempo a sperimentare la novità delle due giornate di silenzio venatorio e non fu cosa gradita, ma si adeguarono perché gli esperti avevano assicurato che così la selvaggina sarebbe durata per tutta la stagione. Comunque sia, ebbero la fortuna di cacciare prima che l’attività venatoria passasse dal suo habitat naturale alle scrivanie per poi essere gestita da chi, pur non distinguendo un merlo da un corvo, decide su tutto. Con l’acuirsi della crisi economica, lo Stato italiano ha pensato bene di ottenere il massimo dai seguaci di Diana. Sotto la spinta degli ambientalisti, nati come funghi, in seguito alla demonizzazione della caccia da parte degli organi d’informazione che dipingono i cacciatori come degli spietati assassini, ha ristretto le zone venatorie e aumentato a dismisura tasse e balzelli vari, costringendo i cacciatori più poveri e più veri ad appendere il fucile al chiodo. Continua a pagina 25 Grafica Altopiano Moreno Panozzo: il percorso artistico e i progetti di un “abitante del mondo” Pagine 14-15 Pagina 4 CURIOSITA’ Valentino Frigo decano dei sindaci d’Italia Pagina 10 LUSIANA Pagina 17 La grande festa per l’anniversario del Gruppo Alpini ENTI Da Comunità Montane a Unioni dei Comuni: la trasformazione è diventata legge Pagina 3 MOTOCROSS La provocazione degli enduristi: “Noi sentinelle e promotori del nostro territorio” Pagina 22 Quando, più di tre anni fa, abbiamo incontrato, noi della redazione, Andrea Cunico, fondatore della Libera Consulta 7 Comuni, il concetto di mobilità dolce non era molto diffuso in Altopiano. Credo vada riconosciuto a lui, vero appassionato del “camminare” e vero innamorato dell’Altopiano, e ai suoi numerosi interventi su vari blog e sul nostro giornale, il merito di aver fatto maturare curiosità e interesse intorno a questo argomento. Andrea in realtà puntava a molto di più: con una raccolta firme avviata oltre due anni fa, che ha registrato finora 1053 adesioni, si chiedeva (e si continua a chiedere) specificatamente “l’avvio di un vasto programma di ripristino, valorizzazione e messa in rete dei percorsi pedonali già esistenti ma in gran parte abbandonati e non fruibili perché non mappati e segnalati”. continua a pag.4 Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano La voce degli 8 Comuni 2 l’Altopiano Sabato 29 Settembre 2012 3 La voce degli 8 Comuni Le Comunità montane diventano Unioni di Comuni Spagnolo critica: “Opportunità o occasione mancata?” Comunità montane trasformate in Unioni di Comuni. E poco altro. La legge regionale che avrebbe dovuto “rivoluzionare” le montane trasformandole in enti amministrativi fondamentali per le aree di montagna di fatto mantiene lo “status quo” di enti tanto bistrattati ed indicati come strutture inefficienti e inutili, cioè veri e propri sprechi. Cosa forse vera per molte comunità montane (impossibile dimenticare le montane al livello del mare) ma non per la Spettabile Reggenza che fin dalla sua istituzione negli anni ’70 man mano acquisiva competenze sulle strade silvo pa- storali, sul mantenimento dei pascoli e delle malghe, su alcuni aspetti del patrimonio. Non ultima la gestione dei lavori dell’ecomuseo della Grande Guerra, vero fiore all’occhiello delle opere dedicate al recupero della memoria. Ma tant’è. E’ stato deciso che la riforma delle istituzioni dovesse partire dalle comunità montane (per gli altri vedremmo, forse) e dopo oltre un anno di consultazioni, incontri e l’istituzione di un tavolo permanente incentrato proprio sulla gestione dei territori montani … apparentemente la montagna ha partorito il famoso topolino. La legge trasforma le comunità montane in unioni di comuni montani ma il resto rimane così com’è; non si assegnano precise competenze, non si determina come finanziare queste unioni, non si riducono né il numero di montane né il numero di consiglieri. Come declamava la Giuletta SAPOR D’ACQUA NATIA L’ideale dell’ostrica e la festa dei porci Dame e ostriche. Con due opposti protagonisti: da una parte il romanziere siciliano Giovanni Verga, dall’altra il consigliere laziale Franco Fiorito. Nella sua celebre novella Fantasticheria – anticipazione di quell’immenso capolavoro letterario che furono I Malavoglia – il Verga teorizza il suo “ideale dell’ostrica”, ovverosia la convinzione che per i deboli l’attaccamento alla famiglia, al focolare domestico e alla casa – con le sue vecchie tradizioni fatte di proverbi, di pesca e di sacrifici – è il segreto per evitare che il mondo li divori. La novella è indirizzata sotto forma di lettera ad una dama dell’alta società che, fermatasi per due giorni in un paesino di pescatori e affascinata da quel mondo pittoresco, rude e semplice, poco dopo fugge annoiata. Come l’ostrica vive sicura finché resta avvinghiata allo scoglio dov’è nata, così l’uomo del Verga vivrà sicuro finché non comincerà a nutrire manie di miglioramento, tradendo così le sue origini, quella religione della famiglia ch’era la loro liturgia quotidiana. Anche nella letteratura di Franco Fiorito (& company) ci sono ostriche e dame. E pure lui è protagonista di tutta una letteratura romanzesca che, pur non potendo rivaleggiare con quella del Verga, rimarrà comunque nota alla cronaca dell’Italia. Le ostriche e le dame qui raccontate sono altre, anche se il principio che le fa staccare dallo scoglio è il medesimo: l’ambizione per il potere – colorato di dame, di regali e di corruzioni -, l’eludere la fiducia data dalla semplice gente di campagna – ancor troppo ingenua per poter ribellarsi a gran voce -, la voglia di diventare un qualcuno di influente, una specie di self made man capace un giorno di poter vantare ai quattro venti: “Mi sono fatto tutto da solo”. Tradire i valori nei quali hanno creduto i padri – e padri furono pure quei politici che hanno speso la vita al servizio della gente – e allontanarsi dallo scoglio nel quale si è nati è roba da avventurieri azzardati. Che poi vada di moda, questo non cambia il senso della “profezia” del Verga: per qualunque motivo si tradisca lo scoglio, il destino sarà il medesimo: si finirà inghiottiti dal mare. Quando il Verga scrisse la sua novella, il Novecento doveva ancora arrivare: eppure con la forza del suo genio e della sua penna seppe tratteggiare un alfabeto che mai come oggi risulta capace di parlare alla storia dell’uomo. Quella del Verga è una novella, quella di Fiorito è una storia, un pezzo della nostra storia. A colpire – oltre che la stazza del personaggio ciociaro – è l’arroganza e la manipolazione della realtà tipica di chi ha smarrito il senso della realtà interpretando una missione – quella politica – come se fosse il gioco del Monopoli o la versione moderna di Guardia e Ladri. E colpisce pure la tranquillità pacifica e serena del popolo italico che, stremato da sacrifici enormi e angusti, non trova il coraggio di ribellarsi ad uno stile che offende il senso della dignità, del pudore e delle tradizioni dei nostri padri. A poco vale anche il monito della Chiesa contro la corruzione politica: la Chiesa non avrà niente da dire sulla morale – nelle sue varie espressioni – fino a quando coloro che ci ascoltano non avranno goduto di un barlume del piacere di Dio nella nostra esistenza. E’ questo il “magro presente” - di cui ha parlato giorni fa il card. Bagnasco – che dovrebbe disturbare il sonno: il fatto che nemmeno la Chiesa possa avvalersi della presenza di nomi non chiacchierati, credibili e autorevoli. Per le ostriche del Verga l’argomento più interessante deve essere stato quello che trattava delle insidie del gambero o del coltello del palombaro che le staccava dallo scoglio. Per chi dell’Italia ha fatto la sua casa, l’argomento più interessante sembra essere quello di Tutto il calcio minuto per minuto. Lasciando che altri firmino la vita al posto nostro, nonostante si fossero presentati all’inizio con una festa a tema ch’era il vero programma, rigorosamente rispettato fino all’ultimo: la “festa dei porci”. Don Marco Pozza shakespeariana “una rosa chiamata con un altro nome avrebbe lo stesso profumo” solo che qui il profumo pare sia quello della beffa. “Per oltre un anno, assessorato regionale all’economia e sviluppo montano, comunità montane e amministrazioni comunali montani si sono confrontati licenziando una proposta di legge presentata dall’assessore di riferimento Marino Finozzi – spiega il presidente della Spettabile Reggenza, Lucio Spagnolo – Quella era la legge voluta dalla montagna! Ed invece ci troviamo con una legge voluta dalla politica. Per carità, ad aprile eravamo ad un passo dalla chiusura con la fine anche dei servizi associati, ma questa non è la legge che volevamo”. “Non si è avuto il coraggio di ridurre i consiglieri, cosa che rende solo meno agevole l’operare dell’ente, mantenendo i 3 nominati per comune (2 maggioranza, 1 minoranza) e non si è nemmeno affrontata la questione delle risorse da destinare alle comunità montane - conclude Spagnolo – Si è sostenuto che le future montane sono enti che funzionano a costo zero; e ti credo le cariche sono oramai volontaristiche e l’attività è ridotta all’osso. Chissà che diventiamo esempio anche per altre istituzioni”. Una quasi totale condivisione delle opinioni altopianesi da parte di Marino Finozzi che commenta: “Non sento questa legge come mia e speravo in una legge normativa più coraggiosa e moderna, per esempio le 3 rappresentanze per comune danno vita a contraddizioni assurde come la nomina ad assessore della Comunità del rappresentante di minoranza di un Comune. Ora anch’io sono curioso di vedere come finanziare queste unioni. Durante la discussione molti sono stati gli interventi a sostegno della montagna; a breve sarà discusso il bilancio di previsione 2013 ed in quella sede vedremmo chi davvero ha a cuore la montagna”. Di parere contrario invece i firmatari del disegno di legge: Costantino Toniolo e Dario Bond del Pdl, Piero Ruzzante e Sergio Reolon del Pd e Matteo Toscani della Lega Nord. “Questa è una grande riforma – avversa il presidente della commissione regionale “Programmazione ed Enti Locali” Costantino Toniolo Con questa legge in pratica obblighiamo i comuni montani sotto i 5mila abitanti ad esercitare funzioni fondamentali attraverso le Unioni; i Comuni potranno aggiungere poi altre funzioni introducendo, di fatto, economie di scala significative. In più diamo maggior potere proprio a quei Comuni piccoli, e finora deboli, perché con i servizi associati municipalità piccole possono affrontare tematismi e problematiche che fino ad ora non riuscivano a gestire. Il tutto salvaguardando l’occupazione e le professionalità generate all’interno delle Comunità montane”. Gerardo Rigoni Buono valido per le proiezioni al Cinema Lux e Cinema Grillo Parlante lo sconto di 2 euro è valido solo per il prezzo del biglietto intero. Lo sconto non è cumulabile il buono è valido fino al 8 ottobre 2012 VALIDO ANCHE PER LE PROIEZIONI IN 3D L'ERA GLACIALE 4 - CONTINENTI ALLA DERIVA CINEMA LUX ASIAGO Venerdì 28 Settembre ore 17.00 - 21.00* Sabato 29 Settembre ore 15.00 - 16.45* - 18.30 - 20.15* - 22.00* Domenica 30 Settembre ore 15.00* - 16.45 - 18.30* - 21.00 Lunedì 01 Ottobre ore 21.00 * Martedì 02 Ottobre ore 21.00 - *in 3D CINEMA GRILLO PARLANTE Sabato 6 Ottobre ore 15.00 17.00 21.00 Domenica 7 Ottobre ore 15.00 17.00 21.00 Lunedì 8 Ottobre ore 21.00 Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano 4 La voce degli 8 Comuni Nuovo ospedale: vicina la posa della prima pietra Ma nel contempo si prospetta una drastica riduzione dell’attività del Consultorio familiare Per il nuovo ospedale di Asiago è ormai vicina la posa della prima pietra. Nei giorni scorsi, negli uffici bassanesi dell´Ulss 3, il direttore generale Valerio Alberti e il rappresentante dell´Associazione temporanea d´impresa (Ati) Pier Renzo Olivato, hanno firmato il contratto di affidamento degli interventi di progettazione e realizzazione del nuovo ospedale di Asiago. L´Ati è il consorzio di aziende e studi di progettazione che ha vinto l´appalto per la costruzione del nuovo polo ospedaliero. L´associazione è formata dalla Guerrato spa, il Consorzio veneto cooperativo spa e il Consorzio Idra Building scarl. Da metà luglio ha iniziato il perfezionamen- to del progetto, partendo da quello preliminare fornito dall´Ulss 3 che era già in fase molto avanzata. Alla cerimonia d´apertura del cantiere è prevista la presenza delle massime autorità regionali e locali. «L´importo netto del contratto è di 18.385.797 euro più Iva - spiega il direttore generale Alberti -. Quello della firma del contratto di affidamento dei lavori è sì un passaggio formale, ma estremamente importante. Ogni varco attraversato porta al progetto finito e a un ospedale funzionale, moderno e sicuro per residenti e turisti». Secondo il tabellino di marcia previsto dalla gara d´appalto, dalla posa della prima pietra, prevista tra fine ottobre e metà novembre, la struttura completata dovrà essere consegnata entro 1090 giorni. In pratica il nuovo ospedale dovrebbe essere pronto entro fine settembre 2015. Corsi di Yoga presso il Centro Ricreativo Anziani Il Comune di Asiago, Ufficio Politiche Sociali e il Centro Ricreativo Anziani organizzano Corsi di Yoga rivolti ad adulti, anziani e a tutti coloro che vogliono migliorare il proprio benessere fisico e mentale. I corsi si terranno il martedì dalle ore 9.30 alle 11 e dalle 19.30 alle 21 presso la sede del Centro Ricreativo Anziani in Via Matteotti ad Asiago. Per informazioni ed iscrizioni chiamare il n. 338 / 6264851. Martedì 2 ottobre è in programma una lezione di prova e informativa, alle ore 9.30 e alle ore 19.30. Se quest’annuncio e questo traguardo costituiscono certo una buona notizia, voci poco rassicuranti riguardano invece il servizio del Consultorio familiare del distretto di Asiago per il quale sembra certa e ormai prossima una drastica riduzione di orario. Il Consultorio familiare è un servizio socio-sanitario rivolto alla famiglia, alla coppia, al singolo utente. Fornisce informazioni, consulenze e assistenza nel campo ostetrico-ginecologico e fornisce supporto psicologico, psicoterapeutico, sociale e legale, attraverso le figure professionale dello Psicologo, dell’Assistente Sociale e del consulente legale. La sua attività è sicuramente importante per tutto il territorio specialmente laddove offre sostegno e consulenze gratuite in tema di separazioni e divorzi e di tutela dei minori (necessità in spaventoso aumento anche in Altopiano). “La cosa scandalosa – assicurano voci bene informate – è che sembra vengano tolte ore ad Asiago per aumentare quelle di Bassano”. Ancora una volta dunque l’Altopiano risulterebbe ingiustificatamente trascurato e bistrattato. Le segnalazioni riguardo al servizio del Consultorio familiare ci sono giunte praticamente in chiusura di giornale, non permettendoci di chiedere ed avere spiegazioni da parte della dirigenza dell’Ulss. Approfondiremo l’argomento sul prossimo numero, sperando che dalla direzione arrivino solo smentite. Stefania Longhini L’Altopiano in cammino Continua da pagina 1 Volenti o nolenti, credo che proprio Andrea ci abbia aperto gli occhi e ci abbia indotto a prendere finalmente coscienza dell’inestimabile patrimonio rappresentato da questi percorsi la cui rivalutazione, fatta globalmente e in modo coordinato in tutto l’Altopiano, potrebbe comportare una più che positiva ricaduta in termini turistici. Il riferimento è a quei “percorsi facili, anulari, a partire dai centri, separati e protetti, che consentono di muoversi in libertà a tutti, diversamente abili, bambini e anziani, tra una località e l’altra, estate e inverno, tra tracce di storia, immersi nella natura, lontani da gas i scarico e auto. Un antico patrimonio di percorsi che collegano contrade e località i cui nomi trasudano di storia secolare; stradine delimitate da laste di pietra (stoan platten), tra prati, boschi, luoghi della mente”. Da sostenitore convinto della necessità che l’Altopiano si unisca e faccia “passi in avanti” in questo senso, il Jegary (Andrea Cunico, appunto) non ha perso occasione di parlarne, di punzecchiare (anche se in modo spesso discutibile)le amministrazioni, di propagandare le sue idee, sostenendole con puntuali analisi del mercato turistico. Cos’altro doveva e poteva fare perché il sogno, suo e di tanti altri, si realizzasse se non sperare che mille e più voci venissero prese in seria considerazione da chi di dovere, che qualche amministratore trovasse il sistema di realizzare fi- nalmente una rete organizzata di sentieri. L’anno scorso a Gallio si è tenuto un convegno sulla mobilità dolce: interessante, ma seguito solo da pochi addetti ai lavori. Il Festival del muoversi in montagna, per come è stato pensato e organizzato, ci mostra qual era il passo successivo da fare, necessario e basilare: il creare una coscienza attraverso la conoscenza. Gli architetti Chiara Stefani e Diego Morlin, ideatori ed organizzatori di Cammin@ltopiano, in questa ricca tre giorni ci prendono per mano con un semplice invito, rivolto a tutti, altopianesi e turisti di tutte le età: “Venite, provate, guardatevi intorno e credete”. Il segreto è crederci, come ci credeva Patrizio Rigoni, il maestro. “Una gita, quattro passi nel bosco – scriveva Patrizio – una semplice passeggiata, non sono occasioni da sprecare, ma ore preziose, forse anche irripetibili, della nostra esistenza…E’ quindi il caso di gustare questo patrimonio il più intensamente possibile con tutti e cinque i sensi, attenti ai suoni, agli odori, alle luci e alle ombre, al vento, alle piccole cose come ai grandi scenari ed agli innumerevoli segni della presenza dell’uomo nel tempo”. Ma quanto è meravigliosa e ricca questa nostra terra!? Vale senz’altro la pena di scoprire, di conoscere e di trasmettere. Dopo Cammin@ltopiano, e l’immane lavoro fatto da Chiara e Diego per organizzarlo, il passo successivo e necessario credo spetti a chi ci governa. Scuse e alibi non ce ne sono più. S.L. Un progetto di valorizzazione del percorso della Grande Rogazione La grande Rogazione, cammino di fede che da più di tre secoli si ripete quaranta giorni dopo la Pasqua, percorrendo 33 km circolari che lambiscono i confini del comune di Asiago, sarà valorizzata grazie a degli interventi di miglioramento che verranno attuati nel prossimo anno dal comune di Asiago grazie a finanziamenti regionali del valore di 25 000 euro, erogati in base al patto d’intesa stipulato tra la regione del veneto e il comune di asiago l’11 settembre 2012. Il progetto riguarda percorsi di interesse storico e religioso che possono essere soggetti a degrado paesaggistico come il “Cammino di Sant’Antonio”, la “Via dei Papi”, gli “Itinerari della fede in Valpolicella” e, appunto, la Grande Rogazione di Asiago, che non è mai stata sistemata a livello logistico. Le rogazioni nel cattolicesimo sono processioni, atti di pre- ghiera propiziatorie sulla buona riuscita dei raccolti, ad Asiago si tratta di un rito antico di oltre 600 anni, delle peregrinazioni che chiedevano un buon raccolto e da poco prima del 1638 voto di ringraziamento di coloro che erano scampati alla pestilenza del 1631. Una pratica secolare che verrà valorizzata da migliorie delle parti che presentano maggior difficoltà di transito e la creazione di una tabellonistica che permetta di sviluppare una didattica del percorso, con riferimenti storici e spiegazioni delle varie tappe. Questo progetto è stato sposato dal Comune di Asiago nella persona dell’assessore ai lavori pubblici Giampaolo Rigoni Camplan e interessa anche i Comuni di Gallio e Roana. Secondo l’assessore sarà attuato nel prossimo anno e dopo una prima serie di interventi potrà vedere ulteriori sviluppi allo scopo di esaltare e valorizzare una tradizione così importante e quasi magica, che non si può veramente capire se non la si vive da dentro. Giulia Rigoni Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano 5 La voce degli 8 Comuni ASIAGO Concorso Asiago Dop: ancora un trionfo per Malga Porta Manazzo Antonio Rodeghiero e suo figlio Vimerio di Malga Porta Manazzo sono i vincitori assoluti della sesta edizione del Concorso per il miglior Asiago DOP Vecchio e Stravecchio di malga promosso dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago. Sono stati premiati sia per la sezione Asiago DOP Vecchio che Asiago DOP Stravecchio di malga lo scorso 22 settembre ad Asiago, nell’ambito di “Made in Malga”, manifestazione dedicata alle eccellenze della montagna curata da i “guru del gusto” Alberto Marcomini e Luca Olivan, in collaborazione con il Consorzio Tutela Formaggio Asiago. Al Caseificio Pennar è stato assegnato il “Premio speciale Asiago DOP Prodotto della Montagna” istituito per la prima volta dal Consorzio per riconoscere l’impegno e la passione dei produttori nella diffusione di questo formaggio. Grande apprezzamento, quest’anno, da parte della giuria composta da rappresentanti della Comunità Montana di Asiago, Slow Food, Veneto Agricoltura e Onaf per tutti i prodotti partecipanti. Infatti, la commissione ha riscontrato un miglioramento generalizzato della qualità apprezzando la peculiarità e personalità dei formaggi e premiando l’Asiago DOP che, a loro giudizio, rappresenta la distintiva artigianalità della produzione di montagna, quello Vecchio di Malga Porta Manazzo per “l’equilibrata presenza delle caratteristiche peculiari di questo formaggio, arricchite da una personalizzazione olfattiva ricca e diversificata, con note di frutta secca, erba ed animali” mentre, il prodotto Asiago DOP Stravecchio di Malga Porta Manazzo è stato premiato perché “aggiunge alle caratteristiche precedenti una nota di dolcezza e grande armonia tra gusto, parte olfattiva e strutturale.” Grande soddisfazione, dunque, per le malghe socie del Consorzio di Tutela che hanno scelto di partecipare al Concorso: malga Larici (Lusiana – Azienda Agricola Roberto Frigo), malga I Lotto Valmaron (Enego – Azienda Agricola Andrea Dalla Palma); malga Pusterle (Roana – Azienda Agricola Mario Basso), malga II Lotto Marcesina (Enego – Azienda Agricola Lorenzo Tognon) e malga Verde (Conco – Azienda Agricola Maurizio Cortese). “ Il successo del Concorso per il miglior Asiago DOP Vecchio e Stravecchio di malga, fatto quest’anno in collaborazione con “Made in malga”- ha detto il direttore del Consorzio, Flavio Innocenzi - dimostra non solo la grande attenzione che il prodotto Asiago DOP riscuote ma conferma che lavorare nel segno distintivo della qualità, anche nel difficile lavoro del malgaro, può dare grandi soddisfazioni e riconoscimenti” . CONTINUANO I SERVICE SUL TERRITORIO IL ROTARY DI ASIAGO DONA UN SOLLEVATORE ALLA CASA DI RIPOSO Erano molti gli ospiti della Casa di Riposo di Asiago che hanno presenziato alla cerimonia di consegna ufficiale da parte del Rotary Club di Asiago, in collaborazione con i R.C. Bassano e Bassano Castelli e la Onlus del Distretto Rotary 2060, di un sollevatore elettrico. Questo strumento risulta particolarmente importante, così come ha spiegato la fisioterapista della struttura Irene Dal Sasso, “perché si tratta di un sollevatore non passivo ma che dà la possibilità al soggetto di collaborare, non solo in fase di terapia ed è utile particolarmente per gli ospiti parzialmente capaci di movimento. La scelta (concordata con il Rotary, ndr) di questa specifica attrezzatura è stata dettata dalla miglior versatilità e dall’adeguatezza che questo modello alle nostre esigenze ed a questa struttura”. A ringraziare per la donazione (un valore che supera ampiamente i 4 mila euro) di cui c’era assoluta necessità sono stati il Presidente della struttura (nata nel 2009 e che, nei due piani del fabbricato di via Patrioti ha lo spazio per 32 ospiti, ovviamente con i servizi e gli spazi per attività ricreative e la palestra) Vittorio Frigo ed il segretario/direttore Piergiorgio Stefani. L’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Asiago, Diego Rigoni, ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione a sostegno del sociale ed ha espresso plauso per le Associazioni, come in questo caso il Rotary, che sono vicine a colmare alcune necessità di queste realtà. A rappresentare l’Azienda Sanitaria la dottoressa Gabriella Coi che nel suo intervento si è rivolta agli ospiti invitandoli a credere, a non lasciarsi andare, a “collaborare” come questa attrezzatura permette e richiede, per utlizzare l’energia e la vita di cui si dispone. Il presidente del Rotary altopianese Gaetano Scuderi, presente con alcuni soci, ha dal canto suo presentato l’iniziativa, ricordando il significato di essere rotariani e l’essenza ed il ruolo del Rotary come associazione a carattere mondiale, ma soprattutto ponendo l’accento sulla sua vicinanza alle realtà ed alle problematiche locali; Scuderi ha così ricordato come nella sua ancor breve storia il Rotary abbia attuato o partecipato a vari service di carattere nazionale ed internazionale, ma soprattutto locale; fra questi la donazione di una sonda ecocardiografica pediatrica all’Ambulatorio di Cardiologia di Asiago, donazione di una CCD (telecamera) all’Osservatorio Astrofisico di Asiago (che ha permesso di ridare senso ed utilizzo al telescopio Schmidt a livello didattico e divulgativo), donazione di una fotocopiatrice alla Scuola Materna di Asiago e di un impianto stereo a quella di Foza, donazione alla Casa di riposo di Roana di 40 materassi antedecubito ad acqua. Annualmente si è anche provveduto ad inviare un disabile con accompagnatore per un week end a Gardaland e, sempre annualmente, due famiglie disagiate con disabili sono state in- viate per una settimana di mare ad Albarella. Inoltre sono state promosse inziative di orientamento professionale personalizzato per i giovani studenti delle quarte superiori e, proprio quest’anno, la formazione di una sezione asiaghese dell’A.M.Ad. (Associazione Malattia di Alzheimer ed altre demenze) di Bassano del Grappa che rivolge la propria attività per operatori sanitari e familiari di soggetti affetti dall’Alzheimer. Da parte degli ospiti della struttura è stato epresso molto calore ed un grazie sincero e sentito; la donazione è stata quindi benedetta dal parroco di Asiago, don Roberto Bonomo. Un piccolo buffet ha chiuso con un tono di allegria e partecipazione il significativo momento. Cesare Pivotto Grazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto GRAZIE! I volontari A.M.A.d. di Asiago ringraziano di cuore le tante persone che hanno dimostrato il loro sostegno a favore dell’attività dell’associazione, fermandosi domenica allo stand in Piazza Secondo Risorgimento ed acquistando le piantine di ciclamino offerte in occasione della giornata mondiale dell’Alzheimer. L’attenzione ricevuta rappresenta un prezioso incoraggiamento per una realtà che qui sull’Altopiano sta muovendo i primi passi per offrire un concreto aiuto alle famiglie di malati di Alzheimer e di altre forme di demenza. Dal 1° ottobre, infatti, le per- sone interessate troveranno ascolto al numero telefonico 342.69.79.235 dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 11. Inoltre, sempre a partire da ottobre, il primo e terzo mercoledì di ogni mese dalle 9.30 alle 11, sarà aperto uno sportello informativo presso il Distretto sanitario di Asiago. A.M.A.d - Sezione di Asiago - Tel. 342 6979235 – E-mail: [email protected] Indirizzo: c/o Daniela Rebeschini - Via Rebeschini 15, 36010 Roana (VI) l’Altopiano Sabato 29 Settembre 2012 6 La voce degli 8 Comuni ATTUALITA’ L’Altopiano, le sue problematiche e il suo futuro nelle tesi di laurea Nell’annuale cerimonia di consegna dei premi per tesi di laurea (solo quelle che trattano temi inerenti l’Altopiano), quattro neo laureati hanno ricevuto un sostegno in denaro accompagnato dagli onori e dai complimenti da parte di tutta la giuria e da chi, da anni, mette a disposizione i necessari contributi: i coniugi Cristiani, in ricordo del figlio Franco; Giancarlo Bortoli, in ricordo dei genitori Rosi Gobbo e Rino Bortoli (partigiani); e la Comunità Montana, oggi rappresentata dal suo presidente Lucio Spagnolo. Presente quest’anno anche il sindaco di Asiago Andrea Gios, dal momento che, essendo la Sala della Reggenza, abituale ritrovo per l’iniziativa, occupata da una mostra, la consegna si è tenuta nella Sala dei quadri del Municipio asiaghese. Nove in totale le tesi presentate a concorrere ai premi. Arduo, come sempre, il compito del comitato scientifico, chiamato a designare i vincitori, formato da Sergio Bonato, Mario Polato, Maurizio Stella, Daniele Zovi, Paolo Lorenzi, Domenica Polato, Bice Chiarion e Lucio Spagnolo. Quattro i premiati. Fabio Azzolin, di Foza, ha vinto il premio “Franco Cristiani”, con la tesi dal titolo “Marginalità territoriale, declino demografico, prospettive di rilancio: un’indagine a Foza”. “Un’analisi della questione montana, ma che si affaccia sul futuro – ha sottolineato la giuria nella motivazione – Un lavoro accurato la cui parte più innovativa è quella dedicata al concetto di “capitale sociale” di Foza del quale viene restituita un’im- magine completa e molto articolata, realizzata grazie ad un questionario somministrato ad una campione della popolazione. La conclusione della tesi guarda al futuro e afferma che “nonostante l’inerzia delle istituzioni (in particolare quelle centrali) non è detto che le varie comunità montane non possano riboccarsi le maniche e cercare altre soluzioni alternative”. Il premio “Sette Comuni” della Comunità Montana è andato ex aequo a Irene Frigo di Roana e a Martina Sartori di Asiago. La tesi di Irene Frigo su “Le favole in lingua cimbra come opportunità glottodidattica” presenta l’esperienza di recupero e valorizzazione della lingua cimbra fatta in una classe della scuola primaria di Canove, Viene messo in evidenza il coinvolgimento dei bambini anche attraverso metodi interattivi e collaborativi che sorreggono una pratica efficace di insegnamento e apprendimento”. “La montagna dell’Altopiano. Percorsi, immagini e racconti” è il titolo del lavoro di Martina Sartori che utilizza una parte del nostro territorio al fine di un nuovo turismo culturale ovvero propone la creazione di un museo naturalistico in Val Formica: un modo per rispondere alla grande e giusta domanda di natura-cultura. Nicolò Moresco, di Lusiana, si è invece aggiudicato il premio “Rosi Gobbo e Rino Bortoli – partigiani”. La sua tesi dal titolo “Fenomenologia di IPS Typographus e ricchez- za della coleottero fauna lungo gradienti altitudinali delle Alpi Meridionali” è un lavoro originale e ben articolato sulla presenza e le modalità di diffusione di un insetto tra i più dannosi per i boschi dell’Altopiano che nel secolo scorso ha creato danni ingenti ai boschi di abete rosso. La conoscenza approfondita delle dinamiche della sua popolazione diventa strumento utile nella gestione forestale. Stefania Longhini Le altre tesi in concorso DAVID STERCHELE (Asiago) “Turismo ed innovazione: 3Dolomiti e Montagna Veneta” VERONICA CAPPELLETTI (Rotzo) “Altopiano di Asiago: analisi del fenomeno turistico – Alcuni esempi di destagionalizzazione” SILVIA VEZZOLI Calcio (BG) “Preliminari per il monitoraggio sull’odierna situazione sociolinguistica di Giazza, Luserna e Roana”. ANDREA VALENTE (Cesuna di Roana) “Tutela e valorizzazione della parete graffita del Tunkelbalt – Valdasssa – Comune di Roana”. ANNAROSA PASSUELLO (Lusiana) “I Capitelli di Rotzo” Settembre ricco di funghi Pareva una annata da dimenticare, molti tra gli appassionati di porcini e altri prelibati miceti meditavano di appendere anzitempo il cesto al fatidico chiodo. Ma ecco che l’avara stagione si riscatta in questi giorni di autunno, con una fioritura davvero speciale. Dalla piana di Marcesina alle abetaie del Turcio, fin su alle Vezzene si nota da qualche settimana il tipico viavai mattiniero di automezzi con comitive dirette a raccogliere i profumati frutti del bosco. Dopo l’afa e le scarse precipitazioni di agosto, settembre regala finalmente temperature e umidità ottimali per la proliferazione dei funghi. In calo rispetto agli altri anni risultano le sanzioni per il mancato rispetto delle norme che regolano la raccolta. Gli agenti del Corpo Forestale di Asiago infor- mano dagli uffici di via Ebene che l’inasprimento delle sanzioni ha sicuramente funzionato da deterrente; una multa che al massimo può arrivare a 208 euro, spinge quasi tutti a munirsi del tesserino. Abbastanza osservato l’esercizio della raccolta non al di fuori delle giornate disposte dalla Giunta regionale, che al pari dell’inosservanza del peso massimo consentito per specie, viene sanzionato con un minimo di 78 euro*. * Cifra da moltiplicarsi per ogni kg, o frazione di esso, di funghi raccolti oltre la quantità consentita. G.D.F. Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano 7 La voce degli 8 Comuni Nel Gemellaggio Adriatico, Asiago riscopre la sua venezianità Vedere nella sala dei quadri del municipio, seduto in posizione centrale, il figurante che impersonava il Doge di Venezia e, alzando lo sguardo verso sinistra, posarlo su una figura identica raffigurata nel grande dipinto che ricorda il Patto di dedizione dell’Altopiano alla Repubblica veneziana ha fatto un certo effetto, come se di colpo la storia si fosse materializzata, portando i protagonisti di allora nella realtà odierna. E’ stata una cerimonia semplice ma suggestiva quella proposta domenica 16 settembre dal Gemellaggio Adriatico; un in- contro nel quale Asiago ha sancito e rinsaldato lo storico legame con la città di Venezia. In occasione della rituale ricorrenza della Sensa, tradizionale manifestazione veneziana tenutasi a giugno, è stato infatti stipulato il patto di gemellaggio tra Asiago e il capoluogo veneto. Una manifestazione che ogni anno prevede la scelta di una località storicamente significativa per Venezia con cui organizzare diversi e svariati eventi in ambedue le zone atti proprio a ricordare e rinnovare questo importante legame. Ora, nel secondo di una serie di appuntamenti che vedrà impegnate le due località per un anno, toccava dunque Asiago ospitare una rappresentanza della città lagunare. Sono state due le giornate dedicate al Gemellaggio Adriatico: sabato 15, nella suggestiva location del rinnovato Forte Interrotto, era in programma un concerto, mentre domenica 16 era prevista la rievocazione storica con successiva accoglienza degli ospiti in sala consigliare. Il concerto al Forte Interrotto, intitolato “Le nostre stagioni”, con la partecipazione di oltre cento persone, ha visto esibirsi l’Accademia Frizzantina con un piacevolissimo mix di musiche veneziane alternate a letture di brani dello scrittore asiaghese Mario Rigoni Stern. Nella mattinata di domenica, la seconda parte dell’evento con la “Sfilata del Doge” (da piazzetta San Rocco alla Sala Consigliare del Municipio) con oltre venti rievocatori storici raffiguranti il Doge, patrizi e nobildonne dell’epoca a lungo applauditi dal numero pubblico assiepatosi ai bordi della strada. Dopo il benvenuto dato dal sindaco di Asiago Andrea Gios ai vari ospiti, tra cui l’Assessore al Turismo del Comune di Venezia, Roberto Panciera, il presidente di Venezia Marketing Piero Rosa Salva e il vicepresidente del Comitato de la Sensa Giorgio Suppiej, la celebrazione è proseguita con un’interessante ed esaustiva relazione su “Simbolismo e Venezianità del Municipio di Asiago” tenuta, rigorosamente in dialetto, dallo storico asiaghese Giancarlo Bortoli (per gentilissima concessione dell’autore, pubblichiamo nel nostro paginone centrale un significativo estratto da questa relazione”. E’ sta- to poi presentato l’annullo speciale, disegnato da Alice Castoldi, edito per l’occasione dalle poste Italiane su richiesta del Circolo Filatelico Sette Comuni di Asiago. Infine il mo- mento dello scambio dei doni tra cui la metà di una forma di formaggio Asiago messa nelle mani del Doge che ha subito provveduto a tagliarla e ad assaggiarla. S.L. Tatuaggi curiosi Di tatuaggi curiosi se ne vedono molti in giro e sicuramente non passa inosservato, per dimensioni e soggetto, quello che fieramente porta sul polpaccio sinistro l’asiaghese Luciano Strazzabosco (Ciano Maiona). Quello stemma della Spettabile Reggenza ha per Ciano tantissimi significati. C’è il senso di appartenenza ad un territorio, alla sua storia, alla comunità di Asiago ed è stato in occasione di un preciso anniversario storico, ovvero i settecento anni della Reggenza, che gli è venuta l’idea di questo tattuaggio. Nel contempo c’è però una data, il 1310, anno di fondazione della Spettabile, che assume anche un significato affettivo particolare rappresentando (se debitamente scomposta) le date di morte di due persone a lui molto care ovvero il fratello e il suocero. Un segno particolare senz’altro originale. Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano La voce degli 8 Comuni 8 L’Accademia Italiana della Cucina al Rifugio Val Formica Piergiorgio Brugnerotto, Giovanni Manfredini e Alessandro Bregolato Promosso, e con un voto molto alto! “Esame” superato brillantemente dal Rifugio Val Formica, che ha ospitato il 22 settembre scorso la Delegazione di Vicenza dell’Accademia Italiana della Cucina, associazione culturale che si propone di salvaguardare le tradizioni culinarie locali, attraverso un’attività conviviale che porta a far visita, 5 o 6 volte l’anno, a ristoranti diversi. L’appuntamento in Val Formica, che come sottolineato dagli stessi accademici ha rappresentato un momento diverso dai soliti vista la location in un rifugio di montagna, si è rivelato entusiasmante soprattutto per la passione per il proprio mestiere che i vari interpreti dell’evento hanno saputo esprimere. A partire dallo chef Piergiorgio Brugnerotto con Valentina Pigatto e Amini Maruan, sous chefs, che hanno risposto in modo eccellente alle aspettative dello speciale gruppo di commensali, esaltando con semplicità alcuni prodotti tipici di questa terra, dai porcini al kumo, dalla selvaggina alle patate di Rotzo. A incantare i presenti con l’entusiasmo con cui ha illustrato i vini abbinati alle varie pietanze, anche con cenni piacevolissimi di narrazione del proprio lavoro, è stato Valter Salizzoni dell’Azienda Agricola Salizzoni in Calliano (Trento). Tutti sono rimasti conquistati poi dalle parole del comandante regionale della Forestale Daniele Zovi, “figlio dell’Altopiano e amico dell’Accademia”, così è stato introdotto l’ospite, invitato a presentare il suo ultimo libro “Lupi e uomini. Il grande predatore è tornato”. Zovi, con il suo raccontare, ha messo in luce tutto il suo amore e il rispetto per l’ambiente e la fauna montani, che da sempre osserva, studia e tutela. Ritrovatisi a Val Formica in mattinata, i componenti del gruppo della Delegazione di Vicenza dell’ Accademia, presieduta dal delegato avvocato Giovanni Manfredini, si sono concessi anzitutto una bella passeggiata fino alla malga “Dosso di Sotto” di Tarquinio Marini, entrando in stretto contatto con quella che è l’antica tradizione del malgaro. Al ritorno in rifugio, la bellissima giornata ha permesso di gustare aperitivo e antipasto in terrazza: il cosciotto di capriolo affumicato, i crostini con paté di pernice rossa, la lingua salmistrata affumicata con salsa verde, la zuppetta di porcini in scodellina di pane integrale, accompagnati da “Maybe”, Spumante Brut VSQ Salizzoni, hanno subito deliziato il palato, proiettando gli ospiti verso quello che è stato il filo conduttore del pranzo. Accomodatisi a tavola, sono stati serviti i tagliolini con porcini freschissimi, raccolti il pomeriggio precedente proprio nei boschi attorno il rifugio: squisiti! Il gradimento è andato in crescendo quando si sono assaggiati i Ravioli caserecci con kumo selvatico: proposti in un brodo eccellente, hanno fatto ricordare sapori antichi che, dosati con grande maestria, hanno offerto una pietanza tradizionale ma originale al tempo stesso. A parte sono stati serviti i fegatini con cui completare la minestra, per chi ne ama il gusto particolare. Nel contempo ha destato curiosità e grande favore, prima per il suo colore ramato e poi per il suo gusto pieno, fruttato ed armonico, il “Perlato” da uve Rulander del 2011, abbinato ai primi. Semplicissimo il secondo: tenerissime lombate di cervo da insaporire a piacere con una golosa emulsione alle erbette e limone e accompagnate dalle impareggiabili patate di Rotzo al forno. Con questo piatto è stato servito il “Rosso Val Formica” un vino dell’annata 2008, uvaggio Merlot, Cabernet Sauvignon e Lagrein. Il “Castel Beseno”, Moscato giallo del 2011 è stato sorseggiato invece con il dessert, un classico Strudel di mele reso ancor più goloso dall’abbinamento con la salsa vaniglia e i frutti di bosco. Alla fine del pranzo è arrivato il “verdetto” degli accademici, ognuno dei quali ha dato la propria valutazione dei piatti, compilando l’apposita scheda. “L’esito risulta quasi eccezionale – ha comDaniele Zovi mentato il delegato Manfredini rivolgendosi ai cuochi – visto che vi siete meritati un voto, tra il sette e mezzo e l’otto, che noi consideriamo molto alto”. Un’altra bella soddisfazione per la proprietà del rifugio presieduta da Alessandro Bregolato, anche in considerazione della giovanissima età del locale, che poco più di un mese fa ha festeggiato il suo primo anno di vita. Un’associazione culturale che si prefigge di valorizzare e salvaguardare la tradizione culinaria italiana. Il prossimo anno celebrerà il 60° di fondazione: era il luglio del 1953, quando un gruppo di amici riuniti a cena condivisero l’idea dello scrittore e giornalista Orio Vergani di fondare un’Accademia allo scopo di salvaguardare la tradizione della cucina italiana, favorendo la cultura della civiltà della tavola. L’Accademia Italiana della Cucina oggi conta 213 delegazioni in Italia e 75 all’estero. L’attività conviviale, oltre a essere occasione d’incontro e scambio di idee, diventa un momento di intensa partecipazione, visto che viene abbinata a interventi culturali legati al momento e al luogo del ritrovo. Ogni anno ad ottobre viene organizzata nello stesso giorno da tutte le delegazioni, ognuna nel proprio territorio, la cosiddetta “cena ecumenica” , il cui tema è uguale per tutti. La Delegazione di Vicenza, che conta 35 accademici, tempo fa hanno avuto modo di interagire anche con l’Istituto Alberghiero di Asiago, sempre nell’ottica di dare il proprio contributo alla valorizzazione delle tradizioni culinarie locali. La piacevolezza della giornata passata ai Larici ha fatto nascere l’idea di creare un appuntamento informale fisso, da dedicare a quello che il gruppo di vicentini ha definito “il nostro Altopiano”, abbinando al ritrovo conviviale anche una passeggiata o una visita in compagnia. Arriva dalla Vallagarina il “Rosso Val Formica” Sono gli ultimi giorni di vendemmia per l’Azienda Agricola Salizzoni che si trova nel centro storico di Calliano, paesino della Vallagarina situato proprio ai piedi dell’imponente Castel Beseno. E’ nel 1986 che grazie alla passione di Valter per la coltivazione dei propri campi e la produzione di un vino che rispecchia la realtà del territorio, nasce questa azienda, i cui vigneti coltivati con il sistema di allevamento a pergola doppia e semplice si estendono per cinque ettari nei comuni di Calliano, di Nomi e di Isera. Un antico palazzo di epoca settecentesca, il “Valentini”, ospita la cantina, dove si effettuano vinificazioni e l’affinamento in piccoli carati di rovere. Ed è qui che, tra una chiacchiera e un assaggio durante una visita da parte dello staff del Rifugio, è nata l’idea del “Rosso Val Formica”, nome scelto per personalizzare le eleganti bottiglie magnum di IGT Rosso Vallagarina prodotto dall’azienda trentina. Bottiglie tutte numerate e sui cui l’abile mano di un artigiano del posto ha riportato il logo del locale. Si tratta di un vino ideale per la cacciagione e le carni rosse in genere, oltre che per il formaggio. Lupi e Uomini, il nuovo libro di Daniele Zovi “Sui mutamenti della natura, sui cambiamenti della fauna, e sul ritorno di alcune specie dobbiamo fermarci a riflettere. Certi fenomeni che a prima impressione possono creare allarmismo, se analizzati possono venire collocati sotto la luce giusta, e visti per quello che sono, ovvero un evento positivo per l’intero ecosistema. Senza rappresentare alcun pericolo per gli uomini: nel caso dei lupi, le statistiche dicono che, da decenni, nessun esemplare di questo animale ha attaccato l’uomo. Diversamente da quanto successo se si guarda invece ai cani randagi, protagonisti di fatti di cronaca anche tragici. Indurre a queste riflessioni, è questo lo scopo dei libri che scrivo”. Sono parole di Daniele Zovi, attuale comandante regionale della Forestale, che dopo “Storia di Dino e altri orsi”, ha scritto un nuovo libro edito da Terra Ferma “Lupi e uomini. Il grande predatore è tornato”. Un ritorno che, per quanto riguarda il Veneto, trova riscontro nel veronese, dove in Lessinia vivono alcuni esemplari di lupi, qui arrivati dalla Slovenia, dopo essere transitati anche per la parte alta dell’Altopiano, in territorio di Asiago e Gallio, secondo quanto registrato dal radio collare di cui uno di loro era provvisto. Da noi il lupo dunque non c’è ancora, ma tornerà: è quanto pensa, e si augura Zovi, così come già fatto con l’orso. Conoscere meglio questi animali, anche attraverso la lettura dei suoi libri, può aiutare ad affrontare serenamente il ritorno nelle nostre zone di questi predatori – equilibratori, capendone il prestigioso valore per l’ambiente. Silvana Bortoli l’Altopiano Sabato 29 Settembre 2012 9 La voce degli 8 Comuni ASIAGO Il concerto di Celentano? Ce lo guardiamo al cinema Al Lux la proiezione sul maxi schermo delle due serate live. Nelle prove aperte al pubblico al Millepini, cosa per pochi fortunati, il Molleggiato si è dimostrato in forma strepitosa Peccato per chi non c’era! Le prove del concerto di Adriano Celentano aperte al pubblico, svoltesi al Millepini di Asiago sabato 15 settembre hanno costituito un momento davvero fantastico, per i più anche inaspettato. Stando alla liberatoria che i poco più di 200 privilegiati ammessi al teatro Millepini hanno dovuto firmare, non si potrebbe raccontare niente su quell’appuntamento. I giornalisti, tra l’atro, se l’intento era quello di fare il proprio lavoro, cioè raccontare, non erano ammessi. Qualche collega è stato addirittura cacciato fuori da Gianmarco Mazzi (il produttore dello spettacolo dell’Arena) in persona. Però ci è risultato davvero impossibile tenere la bocca cucita su un incontro così speciale, intimo e coinvolgente in cui il Molleggiato ha superato se stesso. D’accordo con la produzione sul “no foto, no registrazioni audio, no filmati” (tutti hanno dovuto consegnare telefonini e digitali all’entrata e passare al metal detector), ma tale è stata l’intensità di quell’ora e mezza scarsa quasi a tu per tu con Celentano che non si può soffocare l’entusiasmo ed è doveroso raccontarla per chi voleva esserci e non c’è stato e Un gruppo di fan all’uscita dal Millepini anche per lo stesso Celentano che, siamo convinti, sia uscito poi dal Millepini pago di una manifestazione profonda di affetto e di stima da parte degli asiaghesi. Non è stato un concerto, né uno spettacolo: Adriano e i suoi musicisti hanno mostrato (occasione decisamente unica) una piccola parentesi delle prove musicali del grande evento in programma all’Arena di Verona l’8 e 9 ottobre. Celentano si è mostrato, come detto, in gran forma e, se questo è il preludio, il suo ritorno live dopo 18 anni, sarà una cosa memorabile. Il pubblico poi è stato decisamente parte attiva, cantando a squarciagola, a volte dialogando con il Molleggiato, applaudendo ripetutamente, battendo le mani a tempo per accompagnare le canzoni. “Quelle canzoni che ci fanno ritornare ai nostri bei tempi, che mi hanno fatto avere l’impressione di essere tornato ventenne” ha detto il regista Ermanno Olmi, amico di vecchia data del Molleggiato, presente in sala. Sembra poi abbiano fatto molto piacere agli asiaghesi (ed è giusto che anche chi non c’era lo sappia)le parole pronunciate da Celentano all’inizio: “Questo incontro è per dirvi grazie, perché sono tornato qui dopo tanto tempo e ho trovato un posto ancora vergine mentre il 70% dell’Italia è stata devastata dalla cementificazione. Adesso ho capito perché Olmi è qui da cinquant’anni”. Proprio il regista ha poi fatto un’osservazione condivisa da tutti: “Certe canzoni scritte da Celentano quarant’anni fa sono talmente attuali che potrebbero essere state scritte oggi, anzi, come direbbe Zavattini, oggissimo”. L’incontro del Millepini è stato un bel regalo per pochi fortunati che hanno ricambiato Celentano manifestando un calore immenso, tanto da riuscire a strappargli alla fine una mezza promessa: “Credo proprio che mi metterò a pensare ad un futuro (non so quando) concerto ad Asiago”. Ora il cantiere del Molleggiato, aperto al Millepini per circa un mese è stato chiuso. La band e il molleggiato hanno smontato tutto e se ne sono andati, destinazione Arena di Verona. Appuntamento all’8 e 9 ottobre. Per chi non potrà seguire dal vivo il concerto ma vuol essere in buona compagnia, ci si può ritrovare al cinema Lux di Asiago. Grazie alla collaborazione del Comune di Asiago e al Circolo Effetto Cinema, gli appassionati di musica e i semplici curiosi avranno l’occasione di vivere il mega concerto nel comfort della sala cinematografica in contemporanea con il pubblico della Arena di Verona. Le riprese in alta definizione realizzate da Mediaset HD ed il nuovo sistema audio “dolby digital 7.1” che daranno allo spettatore la sensazione di sedere nell’anfiteatro veronese . Le due serate saranno ad ingresso gratuito. Stefania Longhini Corradin e Angeletti tra i “Vicentini per Matteo Renzi” Domenica 23 settembre si è costituito, a Torri di Quartesolo, il Comitato “Vicentini per Matteo Renzi”. Il Coordinatore sarà Diego Marchioro (sindaco di Torri di Quartesolo) mentre la Vicecoordinatrice sarà Alessia Duso di Lugo di Vicenza; Alberto Rigon di Breganze ne è il tesoriere e segretario e Giacomo Gabrieletto (Vicesegretario Provinciale dei Giovani Democratici) di Vicenza cura le pagine Facebook e Internet. Del comitato fanno parte anche due altopianesi: Antonella Corradin, sindaco di Lusiana e l’eneghese Andrea Angeletti. “Matteo Renzi ha lanciato un messaggio chiaro agli Italiani - dichiara Diego Marchioro - l’Italia è in realtà un paese migliore di quanto viene rappresentato da una classe politica ormai stanca e chiusa in se stessa e nei propri privilegi: apriamo la porta al nuovo, affrontiamo i problemi, cerchiamo le soluzioni senza equilibrismi che li lasciano irrisolti, liberiamo chi lavora da una burocrazia esasperante, velocizziamo e rendiamo certa la giustizia, diamo autonomia e responsabilità ai Comuni, riduciamo il peso dell’apparato statale e organizziamolo un modo che sia un vero servizio per tutti e non un fardello da portare e tutto questo facciamolo sul serio e non a parole. Di tutto questo hanno bisogno gli imprenditori come gli operai, gli impiegati dello Stato come gli artigiani e le casalinghe, in sostanza: tutti! Per Questo, Per aprire le porte a questa Italia che non vede l’ora di uscire alla luce abbiamo scelto di sostenere Matteo Renzi”. Il comitato “Vicentini per Renzi” si pone come uno strumento a favore di tutti quei cittadini che abitano nella provincia di Vicenza che vogliono sostenere la candidatura di Matteo Renzi alle primarie del prossimo novembre e che non appartengono a quelle città/ paesi dove già esiste un Comitato Locale; d’accordo con i Comitati locali già sorti o in via di costituzione, si propone poi come coordinatore delle varie iniziative che nel territorio della provincia mirano a promuovere le idee programmatiche del sindaco di Firenze. Ecco dove potete trovare e chiedere informazioni del Comitato: Pagina Facebook: Vicentini per Matteo Renzi; Sito Internet: www. Vicentinixrenzi.worddpress.com; e-mail: [email protected] Giulia Rossi Buone novità per le aziende edili “È una buona notizia per le nostre aziende edili, che finalmente potranno evitare di sostenere costi ingiustificati per l’effettuazione di analisi sui rifiuti derivanti dalla costruzione o demolizione”. Così Gianluca Cavion, delegato della Giunta esecutiva di Confartigianato di Vicenza allo Sviluppo Sostenibile, commenta la notizia della recente delibera con cui la Regione Veneto ha accolto le istanze promosse dalla stessa organizzazione di categoria sulla necessità di non fare sostenere agli edili i costi per l’effettuazione di analisi sui rifiuti inerti e non pericolosi. E da Asiago, il presidente mandamentale Roberto Stella, plaude al risultato ottenuto e che coinvolge non poche imprese del settore operanti sull’Altopiano. “Ancora nel 2011 – evidenzia Cavion – avevamo inviato alla Provincia di Vicenza una prima segnalazione sull’eccesso di richieste d’analisi per i rifiuti della demolizione e costruzione di edifici, proponendo che tali analisi non dovessero effettuarsi per i materiali derivanti da attività in zone residenziali e limitandole ai rifiuti prodotti in altre zone, sempre se in quantità significative. Seguirono incontri con l’allora assessore provinciale Mondardo, i tecnici del Dipartimento ecologia e l’Arpav. Da allora si è arrivati oggi alla delibera della Regione, che non solo ha accolto la richiesta di evitare l’effettuazione d’inutili analisi sostituendole con una semplice autodichiarazione in caso di demolizione selettiva, ma ha definito anche le modalità operative per la gestione dei rifiuti da attività di costruzione e demolizione”. Soddisfazione viene espressa per la Confartigianato vicentina anche da Giovanni Lovato, presidente degli Edili: “Spesso le imprese – osserva - dovevano effettuare le analisi dei rifiuti anche solo per la produzione d’un metro cubo di calcinacci, con un’incidenza economica elevata in rapporto al lavoro svolto che, inevitabilmente, si ripercuoteva anche sul committente. Un’analisi può costare attorno ai 200/250 euro, e immaginiamo quindi quanto essa incida sul costo complessivo, magari, d’un piccolo lavoro di manutenzione. Ora, considerando il numero di aziende interessate, possiamo immaginare l’ampiezza del risparmio che si verrà a creare. Se un’azienda doveva effettuare dieci analisi l’anno, i costi sono presto fatti: considerando che le nostre ditte edili in provincia sono circa 2.000, il risparmio complessivo per la committenza si aggira sui 4 milioni annui”. Confartigianato Vicenza ricorda che la delibera della Regione del Veneto è consultabile anche nel sito www.informaimpresa.it Giovanni Pesavento in congedo Primi giorni di pensionamento per il brigadiere capo della Guardia di finanza Giovanni Pesavento. Dopo quasi 34 anni di servizio nelle fiamme gialle il militare, nato ad Asiago nel 1959, è stato congedato. Arruolatosi nel corpo nel 1979, dopo il conseguimento del grado di finanziere, con la qualifica di alfiere presso la scuola alpina di Predazzo, ha prestato servizio dapprima alla tenenza di Pontebba, alla compagnia di Vicenza, alla tenenza di Schio ed infine ad Asiago. Nei tre decenni trascorsi a servizio delle fiamme gialle è stato un vero e proprio punto di riferimento per i colleghi ed i cittadini ottenendo diversi riconoscimenti morali che ne attestano l’impegno e lo scrupolo con cui ha costantemente prestato il proprio servizio alle dipendenze della Guardia di finanza. Ora Giovanni potrà dedicarsi a tempo pieno alla moglie Valeria, ai due figli Giulia e Federico, e alle sue grandi passioni: la montagna, la caccia ed il mare. Gerardo Rigoni Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano 10 La voce degli 8 Comuni ROANA Valentino Frigo decano tra i sindaci Il sindaco di Roana, con i suoi 81 anni, risulta essere il primo cittadino più anziano d’Italia - Il Milo: “Spero che più dell’età veneranda, conti l’esperienza acquisita” Curriculum amministrativo: Valentino Frigo nei primi 1° mandato amministrativo, 1956/ anni 50 1960, consigliere comunale; (con Sindaco Spiller Pietro Nando da Cesuna) 2° mandato 1960/1964, consigliere comunale; (con Sindaco il maestro Antonio Bernar da Cesuna) 3° mandato 1964/1970, consigliere comunale; (con Sindaco Cav. Giovanni Fabris da Mezzaselva) 4° mandato, 1970/1975, sindaco Valentino Frigo; 5° mandato 1975/1980, consigliere comunale; (con Sindaco Prof. Sergio Bonato da Roana) 6° mandato, 1980/85, assessore; (con Sindaco Prof. Mario Porto da Cesuna) 7° mandato, 1985/1990, sindaco Valentino Frigo; 8° mandato, 1990/1995, assessore; (con Sindaco Giuseppe Pangrazio da Camporovere) dal 1995 al 2009 non ha fatto parte del Consiglio Comunale 9° mandato, 2009/2014, sindaco Valentino Frigo, con 2 voti di scarto su Davide Bolzon; La fonte è autorevole in quanto proviene dal sistema informatico dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani): il primo cittadino di Roana Valentino Frigo risulta essere il sindaco in carica più anziano d’Italia. Purtroppo i dati memorizzati non superano il fiume Rubicone, poiché più a sud della regione Lazio il riscontro telematico pare trovare ostacoli invalicabili a ragione del fatto che il data base non viene periodicamente aggiornato. Dunque, fino a prova contraria, il “Milo” altopianese può fregiarsi dello scettro di decano tra gli amministratori comunali. Classe 1931, ottantuno anni compiuti lo scorso giugno, due figlie, una attività imprenditoriale che spazia dal legname alla ceramica, Frigo è al terzo mandato di sindaco. La prima elezione avvenne nel 1970, la seconda nel 1985, ma per vederlo novello consigliere comunale bisogna tornare al 1956. Per certo tanti compaesani ricordano meglio la sua vittoria al fotofinish nel 2009, per 2 soli voti, sull’avversario Davide Bolzon. Dalle urne del 2012 più di un capolista a livello nazionale avrebbe potuto scal- LE GITE DEI SOCI DELLA CASSA RURALE DI ROANA Roana, la Sagra di Santa Giustina unisce tutti i volontari del paese Anche quest’anno Roana si ritroverà in festa per onorare la sua patrona Santa Giustina. La Sagra si svolgerà domenica 7 ottobre. Il Comitato organizzatore è già da tempo al lavoro perché anche quest’anno questa manifestazione riesca nel miglior modo possibile. E’ significativo che in questa occasione il paese si trovi tutto unito e tutti collaborino nel segno dell’amicizia, della solidarietà ma ancor più per fare qualcosa per aiutare i più giovani a sentirsi coinvolti nella vita sociale e religiosa del territorio, sulla scia della tradizione, in modo attivo e gioioso come lo è stato per l’ultima manifestazione del tradizionale Campanon dei Cimbri, svoltosi a Cesuna. Questa festa di Santa Giustina a Roana ha proprio questa finalità: unire per affrontare insieme i problemi che il futuro ci riserva. “La Parrocchia si sente coin- volta in questa missione – sottolinea il parroco don Lino Prearo - e vuole essere punto di aggregazione non solo religioso e spirituale ma anche educativo, sociale e culturale e credo che anche i componenti degli altri Gruppi e Associazione che operano in Roana abbiano le stesse finalità”. Il Comitato Santa Giustina e formato dai responsabili dei vari Gruppi e Associazioni che è doveroso ricordare: oltre alla Parrocchia, formano il Comitato Sagra di Santa Giustina l’Associazione Artemusica Cultura, l’Associazione San Giovanni Battista, la Corale Cimbra e i Cori Parrocchiali, il Gruppo Alpini Roana, il Gruppo Folk De Grutzigar, l’Istituto di Cultura Cimbra, il Gruppo Pro Loco Roana, il Gruppo Le Voci della Spelonca, la Scuola Materna di Roana, il Gruppo Sportivi Ghiaccio, il Gruppo Sci Club 6 Campanili e un componente dell’Amministrazione Comunale di Roana. La manifestazione quest’anno avrà la presenza di un caro parroco che per anni ha svolto il suo servizio pastorale a Roana: don Giorgio Bonello, che celebra quest’anno il 50° di Sacerdozio. Presenzierà la Santa Messa delle ore 10,30, animata dai Cori Parrocchiali. La Sagra avrà poi i suoi due momenti significativi. Nel pomeriggio, ad iniziare dalle ore 14,30, si svolgeranno i tradizionali giochi in Piazza Santa Giustina, con la ormai collaudata “Cuccagna orizzontale” in due forme : per adulti e per ragazzi. L’esperienza fatta l’anno scorso, con la fatica e l’entusiasmo per raggiungere i premi, possa attirare ancor più giovani o grup- zare Frigo, come nel caso del comune di Avezzano, dove il 95enne Mario Spallone puntava alla fascia tricolore, o di Cerreto d’Asti con il candidato Lucio Cantamesse nato nel lontano1921. Ma in entrambi i casi, alla conta delle schede, sono risultati vincitori altri aspiranti ben più giovani. Il sindaco roanese, informato del primato, minimizza: “Sinceramente avrei preferito risultare il sindaco più giovane d’Italia, ma purtroppo questa è la realtà. A questo punto posso soltanto prenderne atto. Spero che più dell’età veneranda, conti l’esperienza acquisita nell’aver per tanti anni amministrato egregiamente la cosa pubblica in questo nostro bel territorio montano”. Giovanni Dalle Fusine pi di giovani per animare e collaborare per questa Sagra. Alla Sera, ad iniziare dalle ore 19,00, presso il Palatenda, sarà preparata la tradizionale “Cena Comunitaria” di “polenta e usei” o “usei scapai” e la serata sarà allietata da momenti musicali e canori da parte di tre gruppi musicali del paese : “Mario & Friends” , il gruppo musicale “Le Dea” e il Gruppo musicale “Balt Hüttar”. Per la Cena di “polenta e usei” è necessaria la prenotazione entro il 30 settembre presso la Pro Loco di Roana o la Parrocchia o la Scuola Materna di Roana. Ci sarà pure una Sottoscrizione a premi a favore della Scuola Materna di Roana. I primi tre premi sono: un viaggio a Parigi di tre giorni offerto dalla Cassa Rurale e Artigiana di Roana; un computer portatile offerto dalla Ditta Elior Ristorazione per Collettività; un ferro da stiro con caldaietta offerto dalla Ditta Frezza di Gallio. Il tutto sarà condito dalla simpatia e dalla amicizia di tutti gli organizzatori. In linea con la continua crescita della base sociale, la Cassa Rurale di Roana ha incrementato anche il programma delle gite. La prima si è tenuta sabato 15 settembre quando è stata fatta visita alla città di Caorle, con lauto pranzo a base di pesce. Al rientro è stata fatta una simpatica fermata al casinò di Venezia, per dare una nota diversa con un tocco di novità all’ escursione. Il giorno 22, altra gita giornaliera che ha avuto per meta il Delta del Po, con navigazione, pranzo, sempre a base di pesce, a Gorino Ferrarese, visita guidata all’Abbazia di Pomposa e proseguimento per Comacchio, visita alla città e rientro. Oltre 250 persone, tra Soci, clienti e amici hanno partecipato alle manifestazioni. Bello il clima di serenità e soddisfazione, obiettivi che la Cassa Rurale ritiene prioritari nello svolgere la propria attività di promozione sociale del nostro territorio. Il programma continua con viaggio in Ottobre di 8 giorni a Barcellona, Madrid e Toledo. Barcellona Madrid Toledo Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano 11 La voce degli 8 Comuni ROANA El Campanon dei Cimbri vinto dalla squadra di Cesuna Il ritorno della manifestazione ha rappresentato soprattutto un momento di festa per la gente del posto, che dopo le avvincenti gare del pomeriggio si è ritrovata numerosa nel palatenda riscaldato per una serata in allegra compagnia. Cesuna si aggiudica il Campanon dei Cimbri 2012, competizione tra le squadre delle frazioni del comune di Roana, tornata a vivere quest’anno dopo parecchio tempo grazie alla voglia di un gruppo di giovani di ritrovarsi insieme e fare qualcosa per il proprio paese. L’intento principale della manifestazione è stato sottolineato da don Gianni Bocchese, parroco di Cesuna dove l’evento si è svolto, che nel dare il proprio benvenuto a tutti i partecipanti ha focalizzato il suo discorso sull’importanza aggregativa offerta dall’appuntamento, definito “tutto nostro” riferendosi al fatto che è stato voluto in un periodo successivo a quello prettamente turistico, proprio per dare la possibilità alla gente del posto di ritrovarsi e divertirsi insieme. Molto animato il campo giochi in località Pineta, dove le squadre partecipanti, ognuna con il proprio costume identificativo e accompagnata dal suo schellartragar, sono giunte in sfilata dopo essere partite dal piazzale della chiesa parrocchiale, accompagnate fra l’altro dalla Banda Musicale Monte Lemerle, oltre che dai rappresentati del Comitato del Campanon, da quelli delle Pro Loco e dagli ospiti della manifestazione. La sciata coordinata, la cuccagna orizzontale, la corsa coi sacchi, quella con le carriole, i quiz culturali che vertevano sulla storia, geografia, leggende e cultura cimbra: tra giochi tradizionali e altri alternativi, le squadre si sono sfidate incitate dal pubblico accorso ad assistere, dando vita a una gara dinamica e divertente. A giocarsi la vittoria sono state in particolare le squadre di Mezzaselva e Cesuna, e alla fine i “padroni di casa” sono riusciti nel sorpasso, aggiudicandosi “El Campanon”. A contribuire alla buona riuscita della manifestazione la capacità di coinvolgimento dei presentatori, Monica Panozzo e Claudio Magnabosco, ma anche la passione e l’interesse dimostrato per le nostre tradizioni e la nostra cultura dell’ospite Michele Dalla Palma, trentino già atleta professionista praticante numerose discipline, oggi autore, regista e produttore di documentari e reportage televisivi trasmessi dai canali satellitari Sky, che portano alla scoperta dei luoghi del nostro paese. La “Campanela”, trofeo riservato ai più piccoli che ha visto la partecipazione delle frazioni di Cesuna, Camporovere, Canove e Treschè Conca, è stato vinto dalla squadra di Camporovere. Grande e coinvolgente la festa serale, seguita alle premiazioni, con lo stand gastronomico e la musica dal vivo che hanno richiamato gente da tutto l’Altopiano. “L’esperienza di quest’anno – commentano gli organizzatori – ha messo in luce che ci sono dei piccoli particolari migliorabili, soprattutto per quanto riguarda regole e calcolo delle tempistiche dei giochi, visto che ciò che si mette sulla carta al momento concreto di realizzazione può risultare diverso. E’ andato comunque tutto bene, siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla grande partecipazione soprattutto serale e dall’atmosfera che si è instaurata. Augurandoci che l’evento possa crescere negli anni, cogliamo l’occasione per ringraziare gli sponsor e tutti coloro che hanno contribuito e collaborato al ritorno di questa bella festa tra i nostri paesi”. Silvana Bortoli ROTZO l’Altopiano Sabato 29 settembre 2012 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 Telefono Redazione 0424-462575 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Giovanni Dalle Fusine, Cesare Pivotto, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Giulia Rossi, Renato Angonese, Amerigo Baù, Giancarlo Bortoli, Giulia Rigoni, Nicoletta Manfrin, Giacomo Scarsella, Alessandro Siviero, Serena Baù, Ivan Rigoni, Associazione Genitori Rotzo Responsabile grafico : Fabrizio Favaro Impaginazione : Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova Edizione chiusa il 27 settembre alle ore 23.30 16 microscopi per la scuola di Rotzo Appuntamento festoso, ma decisamente importante, quello che si è svolto sabato 15 settembre presso il piazzale della Scuola “Agostino Dal Pozzo” di Rotzo. Grazie all’interessamento del Associazione Genitori di Rotzo, dei Rappresentanti di Classe e di Circolo e al professor Alessandro Colombi dell’Università di Bolzano, sono stati donati alla scuola primaria di Rotzo sedici microscopi elettronici che arricchiranno la dotazione scientifica ed informatica del plesso scolastico. Durante la cerimonia della consegna, a cui è intervenuto Lucio Spagnolo, in duplice veste di Sindaco di Rotzo e di Vicario del dirigente dell’I. C. di Gallio, è stato letto un messaggio del professor Colombi, che non ha potuto essere presente alla consegna, nel quale auspica che questi nuovi strumenti possano far nascere nei ragazzi la voglia di scoprire e di conoscere cose nuove, di cercare le risposte alle proprie curio- sità e augurava ai nostri giovani studenti di vivere l’esperienza scolastica come scoperta ed emozione. I bambini si sono lasciati incuriosire subito da questi nuovi strumenti e, guidati dal maestro Alberto Stella, ne hanno sperimentato subito il funziona- mento, ingrandendo alcuni campioni appositamente preparati. Il loro entusiasmo e lo stupore dimostrato davanti a quelli che loro chiamavano “esprimenti” ci hanno ricordato che imparare è davvero una magia. Il pomeriggio, dopo una ricca merenda preparata da tutte la mamme presenti, si è concluso festosamente, con una serie di giochi e con la consegna a tutti, ma proprio tutti, i vincitori di premi gentilmente offerti dalla Coop. Popolo di Rotzo. Associazione Genitori Rotzo Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano La voce degli 8 Comuni 12 GALLIO “Sono stanco di illazioni sulla mia persona e sulla giunta” Botta e risposta con il sindaco di Gallio Pino Rossi per fare il punto su una serie di questioni. “Le critiche vanno bene, purchè siano costruttive e non solo finalizzate a screditarci” Tanti anni fa, quando la comunicazione era limitata alla radio e ai quotidiani, negli Stati Uniti una emittente radio, la WLS di proprietà della Sears (l’azienda che inventò i grandi magazzini), riservava il sabato sera prima di cena ad una rubrica che si chiamava all’incirca “Quattro chiacchiere” dove esponenti politici locali venivano intervistati in maniera informale, ci si dava del tu, con 4 - 5 domande a botta e risposta su argomenti di interesse pubblico. Su questa falsariga si è pensato di intervistare il sindaco di Gallio, Pino Rossi, amministratore vulcanico, controverso, spesso al centro di polemiche ma certo dotato della necessaria ironia e di capacità di rispondere per confutare le critiche. Domande poste nell’ufficio del primo cittadino uno di fronte all’altro, senza vincoli o moderazioni. Dandoci esattamente 15 minuti per domande e risposte come nella rubrica radiofonica. Sindaco partiamo dal fatto che fece notizia quest’estate; come è la situazione dell’ispezione della Procura? “Non abbiamo più sentito alcuna novità. Anzi il segretario comunale voleva andare in Procura ma io ho preferito aspettare i canonici 6 mesi per dare modo alla magistratura di accertare che quest’amministrazione non ha mai agito al di fuori della legalità. Ed il fatto che, dopo la teatrale ispezione della Procura bassanese e della Questura di Padova, non si sono più fatti vivi ne è la dimostrazione”. Si è sussurrato molto sul suo conto, dai favoritismi ad amici alle lottizzazioni mascherate da perequazioni. “E’ stata una messinscena voluta per screditare me e la mia amministrazione. Si dice che ci sono altre persone coinvolte ma non è vero, o almeno io non lo credo. Non ho ancora avuto il diritto di vedere l’esposto. Sono davvero stanco delle illazioni che si fanno sulla mia persona e sulle persone che hanno voluto accompagnarmi in questa avventura amministrativa. Tutti spinti dalla stessa volontà: rilanciare il paese e riportare Gallio tra le località turistiche ambite. Se la nostra azione politica dà cotanto fastidio, invece di attaccarci con esposti anonimi ricordo che tra un anno e mezzo ci sono le elezioni, ci vediamo in cabina elettorale”. Si dice anche che nel suo gruppo ci sono molte crepe, intensificatesi dopo l’ispezione della Procura. “Falso. C’è piena armonia. Si può discutere, anche animatamente, ma questo è un bene perché vuole dire che si crede in quello che si fa. Non ci sono crepe anzi siamo più uniti che mai per cercare di portare a termine alcune cose che ci siamo prefissati. E, diciamocelo chiaramente, Mariano Baù si è dimesso per motivi famigliari e non perché è rappresentate legale della Hove srl, una della ditte che ha fatto un’offerta perequativa ritenuta interessante per l’amministrazione”. A suo posto come assessore è arrivato Nicola Pertile, nuovo assessore al turismo. Che tra un anno lascia per Giorgio Tagliaro. Non è demotivante la nomina ad assessore a “tempo determinato”? “Fin da quando sedevo nei banchi della minoranza, ho sempre sostenuto la necessità del turn over, per dare la possibilità ad altri di fare esperienza. Se politica significa amministrare la “polis”, la città, per il bene di tutti è giusto che chi si è messo in lista possa imparare ad amministrare e conoscere le vie della macchina burocratica. Pertile ci ha sempre rappresentato nelle questione turistiche fin dal nostro insediamento, non vedo cosa cambia ora”. La minoranza vi accusa di approfittare dei rimborsi spese e di avervi “fatto” l’iphone a spese dei cittadini. “Fare politica costa, bisogna andare spesso in Regione se si vuole ottenere qualcosa, i contatti personali sono fondamentali. Così come le telefonate pesano molto. Gli assessori prendono 100 euro, cosa devono fare? Pagare di tasca loro? E’ con quel tipo di mentalità che si è insediato l’immobilismo che è la vera causa del deperimento di Gallio. Anzi ritengo che le spese siano molto contenute. In più voglio fornire ad ogni assessore l’ipad per rimanere in costante contatto con il Municipio”. Una delle accuse mosse alla vostra amministrazione è che si è fatto poco … “Siamo arrivati che non c’era progettualità, non c’erano piani. E non c’erano contatti con le istituzioni superiori come Regione e Ministeri. Poi si è messa di mezzo anche la crisi che ha ridotto drasticamente le nostre possibilità di intervenire. Ma la volontà di rilanciare Gallio rimane. Passiamo alla vicenda dell’asilo; le suore si potevano trattenere? “No, anche per scelta loro. L’arrivo di una sezione statale è stato fondamentale non solo per questioni di bilancio comunale ma soprattutto per preservare la scuola materna a Gallio. Con i continui tagli ai servizi il rischio di aggregare plessi era ed è reale. Vedi cosa è successo con i presidi, su 4 istituti scolastici sull’altopiano solo 1 ha il dirigente a tempo pieno. Per quanto riguarda la permanenza delle suore a Gallio, in parrocchia, siamo fiduciosi”. Per quanto riguarda la colonia Cadore ci sono novità? “A breve sarà indetto il bando d’asta con il quale mettiamo a disposizione l’immobile e la possibilità di realizzare 10 appartamenti. Di ritorno, l’imprenditore dovrà realizzare il centro civico dove troverà spazio il museo della concia, il centro multimediale della Grande Guerra e aree espositive e museali compresa la collezione dei fossili”. Lascio l’ultima battuta a lei. “Stiamo attraversando un momento molto difficile, forse il più difficile in tempi recenti. La politica, le istituzioni, i partiti, persino molte associazioni sono alla deriva. Se non ci aggrappiamo alla nostra comunità saremo davvero sconfitti. Quindi domande, dubbi e critiche sono doverose per fare chiarezza ma che siano costruttive e non demolitive. Che siano finalizzate alla crescita e allo sviluppo di Gallio e non solo a screditare quest’amministrazione”. Gerardo Rigoni In programma a fine mese l’Oktober Ghel Fest Un’edizione che si preannuncia “internazionale”, che intende coinvolgere sempre di più tutto l’Altopiano, e che slitta di data rispetto alle precedenti, per comprendere nel periodo di festa anche il Ponte dei Santi: l’edizione 2012 dell’Oktober Ghel Fest, per la quale si respira già una buona attesa, si terrà, come reso noto nei giorni scorsi dal presidente della Pro Loco Gallio Stefano Sartori, dal 26 ottobre al 4 novembre. Una due giorni commovente con i “gemelli” di Ugine Sport, amicizia e solidarietà nel ricordo di due care amiche Nelle serate di luglio, da 11 anni a questa parte, il palazzetto dello sport di Gallio è animato da quello che è ormai diventato un appuntamento fisso dell’estate galliese ovvero il torneo di pallavolo a squadre miste “Memorial Silvia & Lisa”. 15 quest’anno le squadre partecipanti, suddivise in due gironi, che per due settimane si sono affrontate per aggiudicarsi questa edizione conclusasi, come di consueto, la sera del 20 luglio dopo la messa in memoria delle due amiche. La finalissima, disputata di fronte a un foltissimo pubblico, ha visto sfidarsi la squadra de “I pochi de montagna” contro “I cugini boni” con la vittoria di quest’ultimi dopo un match al cardiopalma. Durante la cerimonia di premiazione, l’Associazione “Amici di Silvia, Lisa e Roberta” ha colto l’occasione per presentare alcuni importanti progetti di beneficenza che sono stati messi in atto grazie alla generosità della gente. Quest’anno in parti- colare, l’associazione si è messa a disposizione per aiutare l’Istituto Suore Maestre S. Dorotea che si occupa di bambini e ragazzi con situazioni familiari difficili e ha iniziato una collaborazione con la Compagnia teatrale del Trivelin che ha come obbiettivo principale il potenziamento del reparto di riabilitazione cardiologica dell’ospedale di Asiago. Durante la serata finale inoltre sono state consegnate le borse di studio del valore di 200 euro che quest’anno l’associa- zione ha messo a disposizione degli studenti delle scuole medie di Gallio che si sono contraddistinti per l’impegno nello studio e nello sport. I vincitori sono stati Giacomo Finco, Giorgia Rigoni, Beatrice Baù, Angelica Lemma e Sabrina Rigoni. Una volta concluse le premiazioni, la serata è continuata con un buffet per i partecipanti in un’atmosfera di allegria, amicizia, solidarietà, forse gli ingredienti migliori per ricordare Silvia e Lisa. Il patto di amicizia fra le comunità di Gallio ed Ugine si è ulteriormente rafforzato con il recente incontro in Alta Savoia fra le due comunità. Un folto gruppo di Uginesi ci ha accolto al nostro arrivo nella bellissima sala della Comunità con una cena preparata “in casa” e ricca di specialità locali. E’ stata una due giorni intensa che ha visto la partecipazione di una cinquantina di Gallesi accompagnati dal sindaco Pino Rossi. Al momento dei saluti ufficiali, ha preso la parola la vicesindaco dell’amministrazione comunale di Ugine che ha sottolineato come l’impegno dei Comitati di gemellaggio ha reso possibili degli interscambi anche culturali e sportivi. “L’anno prossimo - ha ricordato - si festeggerà il 20° del patto di amicizia e sarà importante coinvolgere ancor di più i giovani”. Il sindaco di Gallio ha sottolineato la lungimiranza dei sindaci che vent’anni fa firmarono il gemellaggio ed ha detto di esserne orgoglioso perché è il modo migliore per ricordare i sacrifici dei nostri emigranti giunti in queste terre per necessità; emigranti che hanno contribuito in modo determinante allo sviluppo di questa regione. Ha poi evidenziato che le comunità locali hanno facilitato la loro integrazione, infatti molti di loro hanno scelto di rimanere. Il rituale scambio di doni ha chiuso la cerimonia ufficiale. Una domenica di sole ha reso ancora più bella la visita turistica alla vicina Annecy, detta la Venezia Savoiarda, al suo incantevole lago ed al museo delle campane della famosa fonderia Paccard. Amerigo Baù Sabato 29 Settembre 2012 Al Ristorante con il Caseificio Pennar Asiago l’Altopiano Al Miramonti del Kaberlaba, che quest’anno festeggia il 50° anniversario Festeggia il 50° di apertura l’Albergo Miramonti, aperto nella stagione invernale 1962-63, negli anni in cui nacquero le prime piste del Kaberlaba. Di proprietà della famiglia Rigoni che lo ha sempre gestito direttamente, l’albergo che già dagli inizi comprendeva il noleggio sci e il negozio di articoli sportivi, è stato negli anni ampliato più volte e arricchito di nuovi servizi, 6 anni fa inoltre è stata realizzata una dependance che comprende camere e unità abitative con cucina. La struttura e i suoi dintorni si prestano soprattutto ad ospitare LA RICETTA Bignè alla spuma di Pennarone accompagnati da cestino con sedano di Rubbio e Mezzano Per i bignè occorrono: 1 bicchiere d’acqua, 50 gr. di burro, un pizzico di sale, 2 cucchiai abbondanti di farina bianca, 2 uova, un cucchiaio di Mezzano Pennar grattugiato. Per la spuma di formaggio: 150 gr. di Pennarone e un bicchiere di latte. famiglie con bambini, che qui trovano il luogo ideale d’inverno per imparare a sciare e d’estate per divertirsi in tanti modi. A soli 3 km da Asiago centro, l’albergo si trova proprio alla partenza degli impianti di risalita del Kaberlaba e offre numerose possibilità di svago e relax, oltre che permet- tere passeggiate ed escursioni tra i prati o i vicini boschi. Più di 50 mila metri quadrati di giardino privato con ombrelloni, sdraio e lettini, campo da tennis, tiro con l’arco, campo da calcetto e pallavolo, campo pratica golf e tapis roulant con pista da snow-tubing estivo su gommoni: chi soggiorna o passa una giornata al Miramonti può decidere di trascorrere il suo tempo nei modi più svaria- ti. Titolare dell’attività è Leonardo Rigoni, ma oggi è il figlio Vittorio che si occupa principalmente della gestione della struttura, garantendo una lunga tradizione familiare che non dovrebbe avere problemi di continuazione: recentemente è arrivato Cesare, figlio di Andrea, che ha reso nonni Vittorio e la moglie Barbara, bisnonni Leonardo e Ines, e zie Sofia ed Emma! Vittorio Rigoni In cucina un bel mix di idee e proposte Le proposte culinarie del Miramonti nascono da una bella e proficua collaborazione tra lo chef Gastone Alzetta, la signora Ines e gli altri componenti la famiglia Rigoni. Ci si consulta, insieme si decide e si fa, prestando attenzione ai consigli e alle proposte di tutti. La cucina spazia da quella internazionale a quella locale, con una predilezione per i prodotti tipici del posto. Gastone ha alle spalle lunghe e importanti esperienze lavorative, che spesso lo hanno portato anche lontano dall’Altopiano, ed è un vero artista non solo per quanto 13 La voce degli 8 Comuni Gastone Alzetta riguarda la preparazione ma anche la presentazione dei piatti: decora tutto con fan- tasia e creatività, e il risultato è spesso sorprendente. Qui si usano moltissimi for- maggi del Pennar, il cui spaccio di contrada Morar è proprio sulla strada che conduce al Kaberlaba. In questo nostro appuntamento, al Miramonti ci spiegano come preparare un antipasto originale e squisito “Bignè salati con spuma al Pennarone”, del quale vi diamo la ricetta. Tra i formaggi, il Pennarone è fra i prediletti per la sua versatilità d’uso e il sapore delizioso, tra le ricette in cui viene usato ci sono gli Gnocchi di patate con Pennarone e noci, il Filetto di vitello con Pennarone e tartufo e addirittura una squisita crostata con Pennarone e marmellata di lamponi! ASIAGO STAGIONATO PRODOTTO DELLA MONTAGNA Così chiamato perché si presta a prolungata stagionatura. Può essere “Mezzano”, “Vecchio” o “Stravecchio” con una stagionatura che varia da quattro mesi fino a tre anni, la prolungata stagionatura su assi di abete rosso consente di sviluppare caratteristiche organolettiche superiori. SERVIZIO REDAZIONALE Preparare l’impasto per i bignè, portando ad ebollizione l’acqua in un tegame con il burro e una presa di sale. Una volta sciolto il burro, togliere da fuoco e aggiungere la farina setacciata, mescolando velocemente in modo che risulti un composto omogeneo. Rimettere il tegame sul fuoco a fiamma bassa e mescolando sempre con un cucchiaio di legno in modo vigoroso far cuocere l’impasto per qualche minuto, fino a quando diventa morbido e consistente, staccandosi dalle pareti. Togliere dal fuoco e far raffreddare, quindi aggiungere le uova, mescolando energicamente. Per ultimo aggiungere il Mezzano grattugiato. Si formano i bignè, facendo uscire l’impasto da una tasca da cucina e formando dei mucchietti rotondi su una placca imburrata o coperta da carta da forno. Cuocere in forno caldo a 180° per 20/30 minuti. La spuma si prepara mettendo a bagno in un bicchiere di latte per una notte 150 gr. di Pennarone tagliato a dadini e facendolo poi sciogliere a bagnomaria. Una volta sciolto, si frulla il composto con un mixer ad immersione, rendendolo spumoso. Una volta raffreddata la spuma, si possono farcire i bignè, che verranno accompagnati da confettura di Frutti di Bosco, che si sposa benissimo con il gusto del formaggio. Il piatto si completa con una cialda di Stravecchio grattugiato che si ottiene facendo sciogliere il formaggio in un padellino antiaderente e dando poi la forma preferita. Insieme ai bignè al Miramonti si serve un cestino di patate di Rotzo (va bene anche di pasta sfoglia, pasta fillo o anche di Gran Pennar grattugiato) con un’insalatina di sedano di Rubbio tagliato a julienne e fatto sbollentare per qualche istante, e scaglie di Mezzano, il tutto condito con olio e limone. Un’armonia di gusti che si sposano in modo egregio! Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano 14 La voce degli 8 Comuni SIMBOLISMO E VENEZIANITA’ DEL MUNICIPIO DI ASIAGO Da sede della Reggenza a Casa del Comune di Asiago pagine a cura di Giancarlo Bortoli Il Municipio di Asiago, probabilmente costruito nel 1600, comprendeva anche la sede della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, il governo federale di questo nostro territorio. La sua collocazione era ben diversa da quella attuale. Infatti si trovava tra la Canonica ed il Duomo, avendo davanti il campanile. A seguito dei cambiamenti politici intervenuti dopo la caduta della Serenissima, ed essendo la Reggenza proprietaria dei vasti boschi e pascoli posti a Nord dell’Altopiano, fu necessario costituire un Consorzio tra i Sette Comuni per l’amministrazione di quelle proprietà. Naturalmente la sede del Consorzio coincise con quella della gloriosa e mai dimenticata Reggenza. Nella prima metà del 1800, lo spazio centrale di Asiago si presentava alquanto diversamente rispetto a quello attuale. Laddove oggi sorgono il Caffè Roma, il Municipio e parte dei giardini, c’era un laghetto alimentato dal Rio Asiago. L’acqua serviva sia per le necessità quotidiane delle famiglie, sia per gli animali, specie quando si ammassavano colà durante la fiera di San Matteo (21 settembre). Verso la fine di settembre, oggi come allora avveniva lo scarico delle malghe. LA SALA DEI QUADRI La Sala dei Quadri, così battezzata per consuetudine, è l’Aula del Consiglio comunale e la Sala di rappresentanza della Comunità di Asiago, Simboli ed opere d’arte La Sala dà verso Est, di fronte alla facciata del Duomo, ed è illuminata da sette finestre ad arco. Per l’esattezza tre porte centrali e due coppie di finestroni poste ciascuna ai lati delle porte. Un vincolo posto agli ingegneri che parteciparono al concorso per la ricostruzione del Municipio era costituito dall’inserire nell’edificio sette arcate, al fine di ricordare che la sede della Reggenza e del Municipio presentava appunto sette archi che ne formavano il porticato. Solo nella seconda metà del 1800 se ne aggiunse un ottavo, sotto il quale passava la strada per Camporovere, oggi chiamata Via delle Sette teste. Sarà una congettura, un caso: il comprensorio dei Sette comuni all’epoca come adesso ne contava un ottavo. Conco. Ma è interessante l’originario numero degli archi e la combinazione porte e finestre: come si è detto sono sette. Ricordano appunto il territorio dell’antica Federazione, quello dei Sette Comuni: Asiago, Rotzo, Roana, Gallio, Foza, Enego e Lusiana. Più precisamente, le tre porte centrali rappresentano i comuni maggiori (Asiago, con Enego e Lusiana) mentre le quattro ai lati i comuni minori (Rotzo, Roana, Gallio e Foza. V. oltre). Tele e pannelli dipinti Proseguendo nell’entrata verso il centro della sala, si possono ammirare quattro pannelli, ciascuno di 5 metri per 2, del pittore veneziano Alessandro Pomi. Quello posto a Nord, sul lato nel quale il tavolo consiliare assume la curvatura e al cui culmine sta la poltrona del Sindaco, rappresenta l’atto di Dedizione della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni a Venezia. Nella scena è raffigurato il Doge, mentre i Sette rappresentanti della Reggenza fanno parlare un loro Nunzio. Tra loro, si scorge un vessillo sul quale è raffigurato l’antico stemma della Reggenza. L’atto di Dedizione si celebrò nel Febbraio del 14052. Si trattò di un accordo col quale Venezia assumeva il protettorato dei Sette Comuni. Costoro avrebbero goduto di ampie autonomie; della forfetizzazione dei tributi entro una somma di denaro alquanto ragionevole; della conseguente esenzione fiscale; del I malgari conducevano con sé, oltre agli armenti, anche i prodotti che avevano tratto durante il periodo della monticazione: lana e formaggi. Come dice il Caldogno1, in quell’occasione si concludevano importanti compravendite: per molte migliaia di ducati d’oro! Cifre da capogiro. Nella seconda metà del 1800 furono interrati il laghetto ed il Rio Asiago. Era venuta meno la necessità di abbeverare proprio là il bestiame. Ne nacque così una sorta di piazza d’armi, troppo estesa. Sorsero però i giardini e dava un tocco di classe la vecchia fontana di marmo bianco, a colonnato. La fontana fu in buona parte risparmiata dai gravi danni prodotti dalla guerra, rimanendo sostanzialmente intatta. Purtroppo venne smontata per non essere più ricostruita: ora il pezzo principale, cioè l’artistica coppa di marmo nella quale si raccoglieva l’acqua, si conserva ancora davanti alla canonica e funge da portafiori. Il municipio, storica sede della Reggenza invece subì le sorti di gran parte delle case, delle chiese e dei rustici di Asiago: tutti rasi al suolo dai bombardamenti. Dopo la guerra si diede il via alla sua ricostruzione. L’Amministrazione comunale decise di indire un concorso nazionale, al fine di realizzare il municipio e ridisegnare il vasto privilegio del “pensionatico”, diritto cioè di far svernare le greggi in pianura su tutto il territorio della Serenissima, ed altro ancora. Dal canto loro i Sette Comuni si impegnarono a tutelare i confini a Nord, giurando fedeltà alla Serenissima. Capitò più volte che subissero invasioni teutoniche. Di particolare violenza furono quelle del 1487 e del 1507 con incendio dei paesi, depredazione, morti e feriti. L’obiettivo degli invasori, naturalmente, era Venezia e il suo territorio. Mai fu tradito l’impegno preso con la Serenissima, tanto che la Comunità si guadagnò l’appellativo di “Fedelissimi Sette Comuni”. Sul lato Ovest, sovrastano altre due tele, poste simmetricamente rispetto alla porta d’ingresso alla sala. Una raffigura le attività pastorali: un pastore accudisce alle sue pecore, mantenendo acceso un fuoco per riscaldarsi e cibarsi di qualcosa di caldo, essendo costretto a trascorrere gran parte del suo tempo all’aperto. Si può altresì osservare che le pecore sono di razza “padovana”, data la postura e le dimensioni delle orecchie (analogamente nel dipinto della chiesa di San Rocco, raffigurante il Signore tra il gregge). Il cielo è semisereno, a ricordare l’incertezza del clima. L’altra tela rappresenta il lavoro nei boschi: alcuni cavalli da tiro (si può notare la possanza delle gambe e degli zoccoli), su una strada sterrata, si accingono al traino dei tronchi tra loro legati dalla klame o klamare - punzoni di ferro forgiati a “graffa” che vanno conficcati nei tronchi, in modo da appaiarli. Infine, la tela che sta a sud è l’apoteosi della Vittoria dell’Italia nella grande guerra. Sullo sfondo impera il sole nascente, simbolo di vita e di rinascita, mentre il carro della Vittoria personificata avanza tra due gruppi di soldati ignudi, cui è rimasta la protezione dell’elmo ed una spada rivolta a terra significante lo spazio che ora ricomprende le due piazze, il caratteristico edificio del Caffè Roma e, appunto, il Municipio. Il 22 ottobre 1922 venne scelto il progetto presentato dall’architetto veneziano Vittorio Invernizzi ed il 6 luglio 1924 fu posta la prima pietra commemorativa su cui fu scolpito il motto della ricostruzione di Asiago: “Ex igne splendidor” cioè “dall’incendio [Asiago risorse] più splendente”. Poiché il sottosuolo è reso instabile dal bacino d’acqua che formava il laghetto, del tutto particolare fu il lavoro di realizzazione di palafitte in tronchi di larice che sostengono il municipio. Proprio come a Venezia. Il Palazzo venne inaugurato il 21 settembre 1929 alla presenza del Principe di Piemonte, Umberto di Savoia, del quale è conservato un elaborato diploma autografato nell’ufficio del Sindaco. stato di pace. Quassù durante la grande guerra infierì la Strafexpedition nel 1916: l’obiettivo nemico era il Veneto e con esso l’accerchiamento dell’esercito italiano sull’Isonzo. La Sala Consiliare, con soffitto in legno a cassettoni, è ulteriormente arricchita da dodici pannelli di legno dipinti, incastonati nei cassettoni originari. Si tratta dell’opera di un nostro valente artista, Giovanni Forte Scieràn, da Lui donata alla municipalità di Asiago. Ciascun pannello raffigura un mese dell’anno. L’autore, con intagli e colore, fa emergere quei particolari che la distrazione del quotidiano dimentica o non coglie: la vegetazione, il clima, il mondo animale, il montanaro, il paesaggio. I lampadari e la tappezzeria La Sala dei Quadri, come molte altre sale del Municipio, è dotata di lampadari in vetro di Murano. La scelta dei lampadari di Murano, certamente armonica rispetto al complesso architettonico dell’arredo, coincide con il richiamo a Venezia, alla Serenissima. La tappezzeria si intravede guardando verso l’alto della Sala; venne sostituita con quella preesistente (di broccato rosso, come l’originale), nel corso dei restauri realizzati nel 1975-76. Il colore, sotto il profilo araldico, rappresenta il Potere, dunque la decisione politico amministrativa, e bene si presta tenuto conto della funzione precipua della Sala che è così la “sala rossa”, mentre quella del Sindaco è verde (colore del buon auspicio, ma anche del campo di battaglia) e quella che per tanto tempo è stata della Giunta è d’oro, essendo la tappezzeria di quel metallo. Quest’ultima era originariamente destinata ai matrimoni, perché realizzata prima della firma del Concordato tra Stato e Chiesa, in un tempo nel quale – appunto - i matrimoni ecclesiastici non avevano valore civile e viceversa, cosa per la quale la cerimonia del matrimonio era doppia: l’una in Municipio, l’altra in Chiesa. La scelta del metallo nobile probabilmente è stata voluta per essere di auspicio di prosperità per la famiglia che andava a formarsi. Lo stemma La punzonatura e le linee scolpite nello stemma, raffigurano i differenti colori e metalli secondo il codice araldico, laddove le linee verticali rappresentano il rosso, quelle orizzontali l’azzurro, la punzonatura l’oro. Lo stemma di Asiago corrisponde alla fusione tra l’arma della Reggenza dei Sette Comuni e quella Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano La voce degli 8 Comuni SIMBOLISMO E VENEZIANITA’ DEL MUNICIPIO DI ASIAGO propria di Asiago: una croce rossa su campo d’oro, metallo e colore il cui insieme forma un importantissimo significato araldico3 Quanto allo stemma della Reggenza – in breve – mostra tre teste dette maggiori, poste in capo e su campo azzurro4, separate con banda rossa al centro dalle quattro teste dette minori. Naturalmente rappresentano i sette comuni, intesi come sette individualità per le quali nessuno può ingerirsi sugli affari dell’altro. Le tre teste maggiori portano un berretto, rispettivamente d’oro, di rosso e d’argento. Quella con il berretto rosso è Asiago affiancato da Enego e Lusiana, il cui volto è distinto anche da baffi. Come si è già accennato, le tre maggiori rappresentano Asiago, Lusiana e Enego; le minori Rotzo, Roana, Gallio e Foza. Questa demarcazione sta a rappresentare il differente peso dei comuni. Quelli maggiori, considerati tali per la dimensione delle popolazioni, dovevano contribuire il doppio dei minori nel sostentamento della Reggenza. Godevano di doppio voto ma il Consiglio minore della Reggenza (paragonabile alla moderna Giunta) era composto da non più di un comune maggiore e non meno di due minori… Tanto lo stemma quanto il gonfalone furono disegnati dal un prestigioso araldista: il conte Giovanni Da Schio. Mi fa piacere far presente che oggi è con noi il nipote Francesco che dall’archivio della Ca’ d’Oro di Vicenza ha tratto, inviandomelo, lo studio preliminare riguardante appunto Asiago. Il gonfalone donato dalla Serenissima alla Reggenza dei Sette Comuni Recentemente, il Comune di Asiago ha fatto restaurare il vessillo che Venezia donò ai Sette Comuni collocandolo nella nuova sala della Giunta municipale. Il dispiego dello stendardo consente, in una visione d’insieme, di ammirare il decoro del pregiato tessuto di seta bianca, incorniciato da una passamaneria di colore giallo. Emergono poi i fregi, realizzati con foglia d’oro che arricchiscono il campo bianco, al cui centro troneggia l’effigie ben nota: il leone di San Marco che regge una croce appoggiata ad un monte sovrastante tre stemmi racchiusi da una cornice ovale. I fregi del gonfalone sono dipinti simmetricamente, formati da fiori, foglie, riccioli, orli di lama di sega o fuochi. Le stelle comete Esaminando con più attenzione si scorge qua e là qualche stella cometa. La stella, altro particolare, è di sei punte. In araldica la cometa può significare “chiarezza di fama proveniente da illustre virtù”: un evidente complimento ai Sette Comuni!. Stupisce in effetti questa strana presenza che, apparentemente, è in ordine sparso. Una certa attenzione al mondo della numerologia induce a contare queste comete. 1 2 3 4 5 6 7 Ebbene, fa piacere constatare che siano sette! Se nonostante il restauro non brillano tutte è perché alcune hanno perso in tutto o in parte la foglia d’oro. Tuttavia è rimasto impresso il disegno. Ovviamente il numero sette non fa riferimento alle stelle dell’Orsa Maggiore, ai giorni della settimana, alle note musicali ecc. La Serenissima ha inteso intensificare il già denso simbolismo presente, con un ulteriore omaggio ai Sette comuni, paragonati appunto alle stelle comete. Il Leone di San Marco La figura centrale che caratterizza il vessillo è costituita dall’imponente Leone: simboleggia l’Evangelista ed espone tre stemmi ovali (cornice tipica degli stemmi di quell’epoca). la prima effige raffigura un uomo nell’intento di donare un albero fronzuto; la seconda, sette teste su campo azzurro; la terza, tre teste di mori sempre su campo azzurro. Il primo stemma rappresenta la donazione di legname fatta dai Sette comuni (simbolizzati dal secondo stemma, le sette teste) a favore della Serenissima nella guerra contro i mori, nel periodo 1644 – 1669, per la conquista delle isole di Candia, Morea e Cipro, rappresentate dalle tre teste. In quell’epoca, oltre al legname, la Reggenza donò anche una galera provvista di mezzi e di volontari. Il Leone ha come sfondo delle montagne: chiara allusione al nostro territorio. Quanto al personaggio che si occupa del legname, è notabile l’abbigliamento: è vestito con un lungo camice rosso sovrapposto a delle calze azzurre. Troveremo, un secolo dopo che, nella raffigurazione dello stemma della Reggenza, quale si trova a Monte Berico, compaiono le sette teste su campo azzurro (in araldica il colore del Veneto), tra loro separate da una fascia di colore rosso (potere): le prime tre, in alto, rappresentano i comuni maggiori: Asiago, Enego e Lusiana; le altre, in basso, i comuni minori. Le teche e i diplomi Nelle apposite teche sono conservati il gonfalone civico assegnato al comune il 3 maggio 1941 con Regio Decreto ed alcuni effetti personali del generale garibaldino Cristiano Lobbia (fra cui la divisa ed un teodolite, strumento a cannocchiale per la misurazione degli angoli nei rilievi topografici, di sua invenzione). Il Generale Lobbia5 e altri personaggi eminenti dell’Altopiano parteciparono Relazione delle Alpi vicentine e de’ passi e popoli loro. Fu scritta nel 1598. Tutte le fonti storiche riportano la data del 1404. è un errore nel quale caddero gli storici in ragione del fatto che l’anno giudiziario Veneto iniziava il 1° di marzo e terminava con l’ultimo giorno di febbraio. La Dedizione suindicata avvenne appunto nel febbraio 1404 “more Veneto”, nell’anno giudiziario Veneto che, perciò, corrisponde all’anno del Signore 1405. L ’assegnazione dell ’oro e del rosso era sola facoltà del Re… in breve stanno a rappresentare ricchezza e potere. Colore del Veneto. Combatté a fianco di Giuseppe Garibaldi, facendo parte dello stato maggiore assieme a Nino Bixio Tralascio qui di esporre il ruolo dei Sette comuni nella difesa della Repubblica di Venezia, governata dal Manin, allorché la nobiltà vicentina volle organizzare un referendum per l ’annessione al regno Sabaudo… La vittoria conseguita dalla parrocchia in Appello e Cassazione, è ricordata da una lapide posta nel 1907 in duomo dal Mons. Domenico Bortoli, salvatasi dalla distruzione bellica. L ’intera storia fu oggetto di una gustosa commedia in tre atti, recitata nella piazza antistante il duomo nell ’estate del 1931: Le campane di Asiago, G. Ortolani 1933. 15 alla difesa di Forte Marghera nel 18486. Tra i diplomi conservati, spiccano quello di assegnazione della medaglia d’argento al valor militare per la partecipazione alla guerra di liberazione, quello dell’Istituto federale di credito per la ricostruzione di Asiago e Roana e quello relativo all’elevazione del centro al rango di Città nel 1924. LA TORRE CAMPANARIA Desta curiosità il fatto che il municipio di Asiago abbia il campanile. Non è un caso. Ne fu promotrice una vicenda che vide contrapposti il comune alla parrocchia, con una lunga lite giudiziale durata 12 anni (1895-1907)7 circa l’uso civico delle campane della chiesa (di proprietà collettiva). Volevano suonarle a stormo per celebrare la presa di Porta Pia a Roma, il 20 settembre … La torre campanaria, realizzata come l’intero edificio in marmo locale bianco e rosso, è sovrastata da una cella con colonne e tetto a cartoccio, La cooperativa marmisti di Vicenza scolpì sulla Torre Campanaria il maestoso leone di San Marco in marmo bianco, fedelmente riprodotto in conformità alla figura dello stendardo donato da Venezia. Sulla facciata occidentale vennero realizzati in mosaico gli stemmi dei 7 Comuni; nella Loggia dei Caduti si trova la statua del veneziano Annibale De Lotto, ispirata alla Dea Roma. Nel 1927 si installò l’orologio della Torre Campanaria e la campana in bronzo con nota in do del peso di 1600 kg. e con una bocca dal diametro di 139 cm. INFINE… Vi sarebbe altro da dire circa i marmi dello scalone d’onore, con le loro intrusioni di fossili, le iscrizioni lapidee, il gonfalone civico, gli arredi, i pavimenti, il suono delle campane prima della riunione del consiglio comunale … Tutti elementi a beneficio dell’occhio che, alla luce di quanto qui descritto, risulterà certamente più attento. Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano La voce degli 8 Comuni Il patrimonio rurale al centro degli interventi del GAL Un milione e 150 mila Euro di contributi nelle tre azioni della Misura 323/a Nella prestigiosa villa Godi Malinverni di Lugo di Vicenza nei giorni scorsi si è tenuto un importante incontro tra gli operatori del Gal Montagna Vicentina e i rappresentanti del territorio. Durante la conferenza sono state presentate le tre azioni che compongono la Misura economica 323/a, finalizzate alla tutela e alla riqualificazione del patrimonio rurale. Dopo i saluti del sindaco di Lugo di Vicenza, Robertino Capozzo, e del presidente della Comunità Montana dall’Astico al Brenta, Giovanni Gasparini, il presidente del Gal Dino Panozzo ha illustrato i contenuti delle tre azioni che mettono in campo un’erogazione di fondi per un totale di ben 1.150.000 Euro. Le stesse azioni sono già state presentate nel 2011 e il Consiglio d’Amministrazione del GAL Montagna Vicentina ha deciso di riproporle quest’anno per l’importanza che riveste questo tipo d’intervento. Ecco i tre interventi, nel dettaglio: azione 2, recupero, riqualificazione e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico (650.000 euro); azione 3, valorizzazione e qualificazione del paesaggio rurale (150.000 euro); azione 4, interventi per la valorizzazione culturale delle aree rurali (350.000 euro) I fondi serviranno per il miglioramento della conoscenza e per la diffusione dell’informazione sul patrimonio storico-architettonico, paesaggistico e culturale delle aree rurali; per la conservazione e la riqualificazione del patrimonio architettonico e degli elementi caratteristici del paesaggio nelle aree rurali; per il consolidamento e per lo sviluppo della cultura del contesto rurale, in particolare nelle aree a forte valenza ambientale e paesaggistica. Infine, lo stanziamento rappresenterà un importante aiuto per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei malghesi, mediante interventi strutturali. La Misura 323/a “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” è una grande opportunità di sviluppo per le realtà del territorio della Montagna Vicentina, anche per il fatto che il contributo previsto per i progetti presentati dagli enti pubblici è pari al 100% degli interventi finanziabili. I 16 Azione 2 - Recupero, riqualificazione e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico L’importo complessivo messo a bando è pari a Euro 650.000,00. Potranno richiedere gli aiuti economici le seguenti categorie: Imprenditori agricoli, ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile; altri soggetti privati: persone fisiche e persone giuridiche; Enti pubblici: persone giuridiche di diritto pubblico; ONLUS, ai sensi del D.lgs n. 460/1997; Istituti delle Regole, di cui alla L.R. n. 26/1996. Le percentuali di aiuto sulla spesa ritenuta ammissibile sono le seguenti: imprenditori agricoli 50%; altri soggetti privati 40%; ONLUS 75%; Regole (interventi per malghe) 75%; enti pubblici 100%. Azione 3 - Valorizzazione e qualificazione del paesaggio rurale L’importo complessivo messo a bando è pari a Euro 150.000,00. Potranno richiedere gli aiuti economici le seguenti categorie: Imprenditori agricoli, ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile; altri soggetti privati: persone fisiche e persone giuridiche; enti pubblici: persone giuridiche di diritto pubblico; ONLUS, ai sensi del D.lgs n. 460/1997; istituti delle Regole, di cui alla L.R. n. 26/1996. Le percentuali di aiuto sulla spesa ritenuta ammissibile sono le seguenti: Imprenditori agricoli 50%; Altri soggetti privati 40%; ONLUS 75%; Enti Pubblici 100% Azione 4 - Interventi per la valorizzazione culturale delle aree rurali L’importo complessivo messo a bando è pari a Euro 350.000,00. A differenza delle due precedenti azioni, la numero 4 è riservata esclusivamente agli Enti Pubblici e alle associazioni pubblico-private, anche non Onlus. Sono ammissibili i seguenti interventi: 1 - Manutenzione straordinaria di strutture e immobili, di cui alla lett. b) dell’art. 3 del DPR n. 380/2001; 2 - Restauro e risanamento conservativo di strutture e immobili, di cui alla lett. c) dell’art. 3 del DPR n. 380/2001; 3 - Dotazioni e attività informative. Livello ed entità dell’aiuto per i soggetti privati: Interventi 1 e 2 - 75%; Intervento 3 - 50%. Livello ed entità dell’aiuto per i soggetti pubblici: interventi 1, 2 e 3 - 100% bandi sono stati pubblicati sul B.U.R. di venerdì 7 settembre 2012, mentre la scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il giorno 6 novembre 2012. I testi dei bandi sono disponibili anche sul sito web del GAL www.montagnavicentina.com. Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano 17 La voce degli 8 Comuni LUSIANA UNA GRANDE ADUNATA DEGLI ALPINI A LUSIANA In festa per il gemellaggio delle Sezioni di Marostica e di Germania per i 60 anni del Gruppo Alpini e per i 30 anni dell’Aido Un concerto in piazza, tenuto dalla Fanfara dei congedati della Brigata Alpina Orobica di Bergamo, alla presenza di un attento e numeroso pubblico, ha chiuso i tre giorni di festa degli Alpini di Lusiana; e non poteva essere una chiusura migliore. Tutto è andato al di là di ogni previsione, con un piacevole clima settembrino che ha dato una mano. Nel pomeriggio di sabato si è avuto il clou della manifestazione con la sfilata degli alpini in parata, accompagnati al passo dalla banda musicale di Lusiana “A. Ronzani”, dalla frazione di Vitarolo lungo le vie imbandierate fino alla Piazza IV Novembre, dove si sono schierati in bell’ordine con la salmeria alpina della Sezione di Vittorio Veneto a chiudere la piazza. Numerose erano le bandiere, i vessilli e i gagliardetti presenti, in rappresentanza delle sezioni alpine d’Europa e del vicentino, dei gruppi alpini, delle associazioni d’arma e dell’Aido. Concluse le cerimonie dell’alzabandiera e degli onori ai caduti, hanno preso la parola il sindaco di Lusiana Antonella Corradin, il vicesindaco di Sonthofen (città delle Alpi Bavaresi) Harald Vogt, il Presidente della Sezione Alpini di Germania Giovanni Sambucco, il Consigliere Nazionale delegato alle sezioni all’estero Ferruccio Minelli, il Presidente della Sezione di Marostica Fabio Volpato ed il Capogruppo degli Alpini di Lusiana Francesco Galvan. Erano presenti i rappresentanti delle sezioni alpine di Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Lussemburgo, Nordica, del Belgio e Carpatico Danubiana. Fra gli alpini schierati, c’era anche un socio importante del gruppo di Lusiana, l’alpino Vittorio Brunello, che fino a poco tempo fa ha ricoperto incarichi di rilevo in seno all’Associazione Nazionale Alpini sia come Vice Presidente Nazionale, sia come Direttore del periodico L’Alpino. Il capogruppo di Lusiana nel suo intervento ha parlato delle vicende vissute e delle iniziative intraprese dal Gruppo Alpini in questi 60 anni di vita. Nell’anno 1952, dopo alcuni mesi dalla scomparsa dell’Aiutante di Battaglia del 6° Alpini Cantele Gabriele, eroe pluridecorato della Grande Guerra, gli alpini di Lusiana posero una targa ricordo sulla sua casa natale: quell’avvenimento diede spunto per l’organiz- zazione in gruppo degli alpini di Lusiana. I soci promotori dell’iniziativa e della fondazione del gruppo furono: Alberto Ronzani, Virgilio Broglio, Luigi Tescari, Donato Frello e Giò Maria Maino (Mario malga) che, per ultimo, è andato avanti proprio ai primi giorni di febbraio di quest’anno. A seguito di una ricerca storica, si sono potuti ricostruire ed indicare in un opuscolo i nomi dei capi gruppo e dei componenti di tutti i consigli direttivi che si sono succeduti da allora fino ad oggi. Di questi si possono ricordare i primi capi gruppo, figure importanti di alpini che sono già andati avanti: Alberto Ronzani dal 1952 al 1967, Alessio Broglio dal ’68 al ’70, Paolo Cantele dal ’70 al ’72 e Giacomo Boscardin dal ’73 al ’84. Numerose sono state le iniziative intraprese, basta citarne alcune: la realizzazione del tripode presso la chiesa di S. Maria degli Emigranti a Velo in occasione della consegna della targa d’oro all’A.N.A. nazionale nell’agosto del 1972; gli impor- ENEGO In cinquecento per la transumanza E’ stata davvero una bella festa quella della transumanza di domenica scorsa. Come vuole la tradizione, che segue saggiamente le stagioni, domenica 23 settembre è stato il momento della demonticazione, ovvero le mandrie hanno lasciato i ricchi alpeggi di Valmaron e Marcesina e sono scese nelle stalle in paese. I fratelli Dalla Palma, come vuole la storia di famiglia, hanno ripreso a festeggiare la transumanza, e quest’anno l’occasione è stata più partecipata che mai. Molta la gente, e tanti erano giovani e bambini, che sono partiti dalla Malga 1° lotto Valmaron al seguito dei trattori che hanno aperto la strada, dei cavalli preparati a festa e pettinati di tutto punto, con rispettivi cavalieri, e delle vacche, agghindate a festa, con gli importanti campanacci da viaggio, le ciocche come vengono chiamate, e le colorate coccarde. Un bellissimo, allegro e ciarliero corteo che, a passo sostenuto, ha seguito la mandria fino al paese e quindi all’azienda “El Tabaro”, e che si è ingrossato strada facendo. In azienda poi, al momento del pranzo, si è giunti a contare oltre 500 presenze. Una vera festa paesana, come avveniva una volta, con tanto di mercato e banda a precedere la mandria fino all’arrivo in stalla. Stefania Simi tanti interventi in aiuto alle popolazioni del terremoto in Friuli del 1976 e del terremoto in Abruzzo del 2009; la realizzazione della Sede del Gruppo e del Museo con i reperti della Grande Guerra; la partecipazione alla costruzione dell’asilo di Rossosh in Russia; i numerosi interventi per la tutela e la salvaguardia ambientale e poi quelli a favore della comunità locale: dal recupero del cortile della scuola materna, al rivestimento del muro delle scuole, ad aiuti economici alla scuola materna, alla realizzazione della sala informatica della scuola media. Questa è l’attuale forza del gruppo: i soci alpini sono 224, i soci aggregati sono 7, mentre i soci abbonati sono 59, quindi gli iscritti sono complessivamente 290. A conclusione degli interventi il capogruppo di Lusiana ha consegnato ai familiari dei soci fondatori una targa a ricordo di questa manifestazione. Ha coronato la serata l’esibizione, nella Chiesa Arcipretale di S. Giacomo, del coro L’Eco delle Valli di Lusiana, del coro A.N.A. di Marostica e del coro di Breganze, con brani del repertorio degli alpini e della montagna. Era presente il Presidente Nazionale Corrado Perona che, a conclusione, si è complimentato con i cori per le impeccabili esecuzioni, quindi, dopo gli auguri al Gruppo di Lusiana per i 60 anni di attività, ha parlato dell’importanza del gemellaggio fra la Sezione di Marostica e di Germania e della cerimonia che si sarebbe svolta la mattina seguente al castello inferiore di Marostica. Poi, fino a notte fonda, il paese è stato invaso dagli alpini e i loro canti hanno rallegrato gli animi di tutti. Pere e mele in passerella Dal 13 al 21 ottobre, “Pomo Pero” presenta oltre alle antiche varietà di frutta, cereali e prodotti dell’orto Nonostante il gran caldo dell’estate e la mancanza di piogge che hanno ridotto il quantitativo di prodotti, è iniziata la raccolta delle varie specie di mele e pere per l’annuale mostra “Pomo Pero”, arrivata alla tredicesima edizione. La passerella, in programma dal 13 al 21 ottobre, presenterà oltre alle antiche varietà di frutta, cereali e prodotti dell’orto. Sabato 13, alle 15 al Palazzon, si aprirà la manifestazione con il convegno sul tema: “Dalla terra al buon cibo: i sapori antichi per una moderna alimentazione”; interverranno gli esperti Andrea Sbarbati, Paola Trionfi e Antonio Rigoni; moderatore sarà Antonio Cantele presidente dell’Associazione “Opfel on Pira”. Alle 17 sarà ufficialmente aperta la mostra nella sala dell’ex cinema Comunale con la musica della banda “A. Ronzani” e il rinfresco curato dall’Istituto alberghiero di Asiago. Per domenica 14 sono previste molteplici attività: dalle 12,30 alle 15 “Gusta...’ndando”, passeggiata enogastronomica tra i sapori d’autunno in centro a Lusiana, a seguire dimostrazioni di antichi mestieri con angoli dedicati ai cibi e bevande della tradizione di Lusiana come il fare la polenta, i crauti, il formaggio oltre a antichi strumenti musicali popolari. Racconti sul tema della mostra saranno presentati dalla Compagnia “Lampo a piedi” in biblioteca oltre all’esposizione in piazzetta Marchi di erbe aromatiche e medicinali a cura di Anto- nio Cantele che martedì 16 sera presenterà storie e degustazioni di mele e pere presso la sala consiliare del Palazzon. Venerdì 19 i ristoratori di Lusiana proporranno una cena in tema e sabato pomeriggio si potrà passeggiare tra piante di mele e pere con i marciatori del gruppo “Lusian...’ndando”. Domenica 21, in centro, è in programma una dimostrazione sull’antica lavorazione del pane , saranno spremute le mele e degustato il succo, il gruppo “Valincantà” offrirà musica popolare e per i bambini della scuola materna ed elementare al teatro parrocchiale verranno proposte letture animate. Martedì 23 dalle ore 20.45al Palazzon parlerà la nutrizionista e biologa Michela Trevisan sul tema della sana e buona alimentazione per bambini e adulti mentre venerdì sera al ristorante “Conca Verde” si svolgerà un corso di cucina a cura del docente Mirko Rigoni. Nelle domeniche 14 e 21 si darà vita al mercatino con prodotti tipici quali la carne secca, salumi di Lusiana, formaggi di malga, miele di montagna, patate di Rotzo, mele, pere, confetture, marroni e castagne, vini, grappe e liquori e prodotti dell’artigianato locale. Nelle domeniche pomeriggio della mostra saranno aperti il museo Palazzon, il villaggio preistorico del Monte Corgnon e la mostra didattica sulla fauna nell’ex Casa del segretario. Per tutto il mese di ottobre i ristoratori proporranno piatti a base di mele e pere locali mentre nei bar si potranno trovare colazioni, stuzzichini e aperitivi in tema di mele, pere e frutta locali Egidio Zampese Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano 18 La voce degli 8 Comuni Al Cinema Lux è tempo di cineforum Proporrà 22 film selezionati fra le migliori produzioni italiane e straniere recenti, per una programmazione rivolta al pubblico di età diverse. Si comincia il 10 ottobre Il Cineforum al Cinema Lux, una delle rassegne più seguite ed amate dagli altopianesi, quest’anno proporrà 22 film selezionati fra le migliori produzioni italiane e straniere recenti, per una programmazione rivolta al pubblico di età diverse all’insegna del cinema di qualità. Opere di cineasti di sicuro successo come Oliver Stone, Clint Estwood, Bernardo Bertolucci e Quentin Tarantino. La proposta cinematografica, caratterizzata ogni anno dalla presenza di diverse tematiche, spazia dal genere commedia al thriller, dal drammatico al romantico senza tralasciare i film storici e di fantasia. La rassegna avrà inizio il 10 ottobre con la proiezione del film “Il cammino per Santiago” il quale racconta il dramma incentrato sulla storia di Tom, medico californiano che, alla notizia della morte del figlio, si avventura lungo il Cammino di Santiago, portando a termine il pellegrinaggio il figlio aveva intrapreso. L’attuale stagione, a detta degli organizzatori, ha riservato particolare attenzione al cinema italiano, con opere davvero interessanti come: “Io sono Li” con Marco Paolini; “Bella Addormentata” di Marco Bellocchio; “Venuto al mondo” di Sergio Castellitto con protagonista Penelope Cruz; “Reality” dal regista di Gomorra Matteo Garrone. Non mancheranno anche i titoli internazionali tra cui: “The Hobbit” di Peter Jakson sequel della fortuna- ta trilogia del “Signore degli anelli”; “Skyfall-007” ultima avventura dell’agente segreto James Bond per poi passare all’attesissimo Western “Django Unchained” con la quale Tarantino ha fatto omaggio al film Django di Sergio Corbucci. Non ha girato un remake del film italiano, come la stampa aveva prospettato, bensì ha preso spunto da questo spaghetti western per creare una sceneggiatura assolutamente originale e a sé stante. Le proiezioni avranno inizio alle 20.30 il mercoledì, alle 20.45 il giovedì e alle ore 16.30 e 20.45 il venerdì. Le tessere di abbonamento saranno in vendita al Cinema Lux Asiago a partire da martedì 9 ottobre. L’abbonamento a 22 film costa 45 euro per la tessera intera, sono “La grande guerra delle donne “ Il nuovo libro di Gualtieri tratta le vicende di alcuni soldati sepolti nei cimiteri di guerra altopianesi La realtà bellica al femminile, donne coinvolte e scagliate nel conflitto sociale generatosi lontano dalle trincee vere e proprie, ma pur sempre in prima linea, in quel grande campo di battaglia e dolore che fu il “fronte interno” della prima guerra mondiale. È questo il tema sviluppato nel nuovo volume di Alessandro Gualtieri, storiografo milanese molto legato all’Altopiano. La pubblicazione, a cura dell’editore Mattioli 1885, parte dalla mortificante considerazione ottocentesca della donna, valutata come schiava, fattrice, oggetto di piacere a pagamento, alla stregua di un bene di consumo deperibile e sacrificabile, ininfluente ai mutamenti socio-politici di nazioni pur ormai evolute dell’Europa moderna. Alla riconsiderazione della donna contribuì notevolmente il primo conflitto post risorgimentale, che per la sua globalità coinvolse i continenti e le relative popolazioni, nel senso più esteso del termine. “Rose nella terra di nessuno” punta a documentare come e quanto nel corso della guerra le donne si siano anche rese protagoniste attive e insostituibili, dallo spionaggio al corpo sanitario, dall’industria bellica al pubblico impiego, arrivando a meritarsi talvolta il grado di “soldatesse”. Nei vari capitoli è espresso il lungo e travagliato iter dell’emancipazione femminile, conseguita curando i feriti tra le fila della Croce Rossa, scrivendo lettere appassionate ai soldati in prima linea, soddisfacendo i bassi istinti maschili tra le lenzuola dei bordelli. Le battaglie sull’Altopiano di Asiago son chiamate in causa da Gualtieri quando parla dell’inglese Vera Brittain e di Nina Adelina Maria Ferrero. Vera, stoica crocerossina e poi scrittrice acclamata anche oltreoceano, era sorella di quel Edward caduto tra le trincee di San Sisto, e il cui corpo riposa nel cimitero militare britannico di Granezza; Maria Ferrero è invece legata al nome del tenente Adolfo Ferrero, alpino caduto il 19 giugno 1917 sul Monte Ortigara e le cui spoglie riposano presso il Sacrario del Leiten. I famigliari torinesi dell’ufficiale poterono conoscere il luogo della sua sepoltura solo dopo decenni, grazie alle ricerche dell’asiaghese Antonio Carli. La sorella in seguito, si recò più volte sul capoluogo altopianese, visitando la tomba di Adolfo. Nel 1974, donò al Museo della Grande Guerra di Canove il gagliardetto della compagnia a cui apparteneva l’alpino, rinvenuto fra i suoi oggetti personali contenuti nel cofano d’ordinanza. Nel suo testamento, la signora Ferrero chiese di essere sepolta nel cimitero di Asiago, laddove dal 1993 ella riposa, per poter essere per sempre vicina alle spoglie del congiunto. Titolo dell’opera: “La grande guerra delle donne - Rose nella terra di nessuno”, edizioni Mattioli, 16,00 euro. G.D.F. previste riduzioni per gli over 60 (25 euro) , studenti (30 euro), gruppi aziendali (40 euro) ed uno speciale abbonamento a 6 euro per gli studenti di 1^, 2^ e 3^ superiore. Continua inoltre la collabora- zione con la Rassegna Teatrale del Millepini organizzata anche quest’anno dalla Proloco Asiago Sasso: chi si tessererà al Cineforum, avrà uno sconto sull’abbonamento teatrale. I 22 TITOLI DELLA RASSEGNA 1 9-10-11-12/10 IL CAMMINO PER SANTIAGO con M.Sheen 2 17-18-19/10 IO SONO LI con Marco Paolini 3 24-25-26/10 MONSIEUR LAZHAR di P Falardeau 4 7-8-9/10 BELLA ADDORMENTATA di M.Bellocchio 5 14-15-16/11 COSA ASPETTARSI con Cameron Diaz 6 28-29-30/11 BOURN LEGACY 7 5-6-7/12 IL ROSSO E IL BLU con R.Scarmarcio 8 12-13-14/12 REALITY di Matteo Garronne 9 19-20-21/12 ON THE ROAD con Kristen Stewart 10 9-10-11/01 IL COMANDANTE E LA CICOGNA 11 16-17-18/01 LE BELVE di Olver Stoone 12 23-24-25/01 VENUTO AL MONDO di Sergio Castellitto 13 30-31/01e1/02 PHILADELFIA (i grandi classici del cinema) 14 6-7-8/02 IO E TE di Bernardo Bertolucci 15 13-14-15/02 IL MATRIMONIO CHE VORREI con M.Streep 16 20-21-22/02 SKAYFALL 007 - con Daniel Craig 17 27-28/02e1/03 TROUBLE WITH CURVE con C.Eastwood 18 6-7-8/03 THE HOBBIT di Peter Jackson 19 13-14-15/03 DJANGO UNCHAINED di Quentin Tarantino 5° edizione rassegna pasquale INAFFERRABILE GESU’ “L’ultima tent.di Cristo” e “Un eroe borghese” settimana santa il cinema rimarrà chiuso 20 3-4-5/04 THE IMPOSSIBLE con Naomi Watts 21 10-11-12/04 ANNA KARENINA con keira knightley 22 17-18-19/4 film a sorpresa Un successo la mostra di Giovanna Ambrosini Doveva durare solo pochi giorni la personale allestita presso il Museo Etnografico di San Vito di Leguzzano. Le sculture di Giovanna Ambrosini “Masch” hanno attirato l’attenzione di un numeroso pubblico, cosicché il direttivo del museo ha optato per un prolungamento della mostra che sarà visitabile ancora per qualche fine finesettimana, durante le ore di apertura dell’esposizione permanente. I visitatori potranno ammirare le elaborazioni lignee dell’Artista di Canove: dagli animali del bosco alle teste equine, dalle nature morte all’iconografia sacra di Cristo e della Madonna. l’Altopiano Sabato 29 Settembre 2012 Due concerti, uno ad agosto e l’altro a settembre organizzati dall’Associazione StranaMusica presso la sala consiliare del Comune di Roana a Canove, hanno riscosso grande favore tra gli spettatori. Protagonista una giovane pianista del paese, la diciannovenne Chiara Frigo, che ha avuto l’onore di avere tra il pubblico non solo amici e conoscenti, ma anche musicisti di fama e dalla lunga esperienza, alcuni arrivati quassù appositamente per ascoltarla, riservandole lunghi e calorosi applausi. Ci vorranno ancora due anni per arrivare al diploma di pianoforte, ma intanto proprio in questi giorni Chiara si appresta ad affrontare l’impegnativo esame che la porterà a conseguire un traguardo importante, visto che è arrivata all’8° anno di studio e al cosiddetto “compimento medio”. Era proprio piccolina quando le sue mani di bambina hanno cominciato a scoprire i tasti del pianoforte, in una sorta di gioco come è naturale che sia per una bimba di soli cinque anni. Frequentava la scuola materna quando, conoscendo la maestra di pianoforte Andreja 19 La voce degli 8 Comuni Chiara, vero talento del pianoforte sviluppa in due giornate. Nelpresenteranno i pezzi obbligatori, lunghi e impegnativi, per fornire una visione completa della tecnica fin qui acquisita; nella seconda verrà dato spazio alla creatività”. “Dopo l’ultimo concerto tenuto da Chiara a Canove – dice Andreja – insieme ai tanti complimenti, dal pubblico è arrivato un sincero augurio perché possa, come le sue capacità permettono e come si merita, superare anche questo esame con il massimo dei voti. Poi dovrà pensare soprattutto alla scuola, visto che frequenta il 5° anno e l’attende la maturità. Quindi potrà orientarsi per il futuro, preparandosi a completare il suo percorso musicale. “Mi piacerebbe molto che la musica potesse diventare una professione – dice Chiara – ma nel contempo penso anche a continuare gli studi scolastici. Intanto ringrazio i miei genitori, la maestra Andreja e tutti coloro che mi hanno supportato fin qui”. “Mi auguro – conclude Andreja – che Chiara possa far strada e trovar spazio nel mondo della musica, anche se purtroppo un pianista specializzato non ha tanti sbocchi in Italia. Spero comunque che riesca a rimanere parte viva e integrante della nostra scuola, magari come ospite dei nostri concerti”. Silvana Bortoli Bambini che giocano con mazzette di la prima si vecchie banconote, prive di valore. La giovane di Canove è all’ottavo anno del Conservatorio “Mi piacerebbe che la musica diventasse la mia professione” Chiara Frigo Mirosljevic-Ravnic, le disse che le sarebbe piaciuto imparare a suonare. “Come tutti i bambini – ricorda Andreja – faceva fatica a star ferma, seduta sulla sedia per imparare. Ma passato un po’ di tempo, abbiamo potuto cominciare a fare un po’ più sul serio. Apprendeva subito, dimostrando fin dagli inizi che era molto portata. Nel tempo ci siamo lasciate entrambe travolgere da questa passione comune, e io la portavo con me ai con- certi ogni qualvolta potevo”. A un certo punto però Chiara ha iniziato a far nuoto, sport nel quale si è pure rivelata molto brava, trascurando il pianoforte. Ma dopo una parentesi di un paio d’anni, quando continuare con il nuoto era diventato troppo impegnativo, ha deciso di tenerlo come hobby e riprendere a suonare. “Aveva circa 10 anni – racconta Andreja – e ha ricominciato impegnandosi molto seriamente, partecipando anche ad al- L’estate di Artemusica Cultura: bilancio di una ricca stagione A conclusione di una stagione estiva durante la quale ha offerto, a villeggianti e residenti, numerose opportunità di svago ed arricchimento culturale, Banconote appena “Artemusica Cultura” depositate in uno tira della le somme e fa un "Reichsbank" (la banca centrale bilancio. Il lungo elendell'epoca) co di appuntamenti ha spaziato dai concerti agli incontri di arte, dalla letteratura alla magia dei cantastorie, dagli spettacoli in luoghi insoliti agli equilibrismi dei funamboli, fino a giungere ad espressioni artistiche più moderne, come danza contemporanea, cinema e fotografia. Un’estate davvero ricca ed impegnativa, affrontata con entusiasmo ed impegno e realizzata grazie alla grande disponibilità della Parrocchia di Roana e al contributo e alla collaborazione che da tempo “Artemusica Cultura” ha stretto con il Comune di Roana e con le Pro loco e le Parrocchie del territorio, animati dal comune intento di valorizzare espressioni artistiche e culturali di vario genere, inserendole anche in contesti insoliti senza lasciare nulla al caso. Così hanno preso vita gli spettacoli dei cantastorie presso gli antichi lavatoi di Roana, le serate di letteratura, arte e danza all’azienda agricola Waister di Canove e presso il campeggio “Riviera” di Roana. Grande attenzione è stata poi rivolta ai giovani, attraverso gli ormai collaudati corsi di perfezionamento musicale che, coinvolgendo diverse discipline musicali e vari ambiti, hanno portato a Roana 35 giovani musicisti, provenienti da diversi Conservatori italiani. Una divertente opportunità è stata poi proposta a tutti i bambini e i ragazzi che durante l’estate hanno frequentato il Grest delle parrocchie di Roana: una intera stampate mattinata trascorsa con sportello il circo, un’occasione tedesca per divertirsi e mettersi alla prova come equilibristi e giocolieri. Particolarmente interessante è stata poi la collaborazione tra “Artemusica Cultura” e “Gallio Film Festival” nella realizzazione della piccola rassegna intitolata “Note in bianco e nero”, suggestivo incontro tra cinema muto e musica dal vivo, connubio che può dar spazio ad altre idee per il futuro. Accanto a questi appuntamenti più insoliti ed innovativi, “Artemusica Cultura” non ha mancato di organizzare concerti di musica classica tenuti da artisti di grande livello, riscontrando in ogni occasione grande apprezzamento da parte del pubblico. A conclusione di una stagione estiva così impegnativa, è dunque doveroso ringraziare quanti, nei modi più disparati, hanno permesso la realizzazione di tutti gli appuntamenti di Artemusica Cultura. Ma, naturalmente, l’attività continua: uno stand e alcuni musicisti saranno presenti a “Cammin@altopiano: L’Altopiano in vetrina”, domenica 30 settembre in piazza Carli adAsiago dalle ore 10 alle ore 18. Per informazioni sulle future attività dell’associazione, è possibile visitare il sito www.artemusicaroana.it Nicoletta Manfrin cuni concorsi con risultati mol- numerose trasferte a Vicenza to positivi. A Schio a un con- diventava sempre più impecorso pianistico internaziona- gnativo, e quello scolastico al le è arrivata seconda”. Era liceo pure. Ma proprio grazie giunto per Chiara il momento al supporto della maestra che di fare un passo in più, iscri- l’aveva conosciuta fin da picvendosi a 12 anni al Conser- cola, e che ha saputo aiutarla vatorio A. Pedrollo di Vicenza a maturare, Chiara è riuscita sotto la direzione del prof. a trovare un suo equilibrio e Romano Zancan Dall’Alba, ripartire alla grande, tanto da che dopo averla conosciuta ha superare brillantemente vari visto subito in lei delle ottime esami ed arrivare, come detpotenzialità, rimanendo entu- to, a quello dell’8° anno. “Una siasta della sua passione per prova piuttosto difficile – dice la musica. Nel 2009 Chiara la giovane pianista – che si Frigo ha conseguito il comAndreja e Chiara pimento inferiore di pianoforte con il massimo dei voti. Dal 2011, dopo che il professor Zancan Dall’Alba è andato in pensione, studia con la professoressa Cristina Stella. Andreja, pur lasciandola andare per la sua strada, le è sempre stata vicina, tanto che il suo appoggio è stato fondamentale quando è subentrata una sorta di crisi, dovuta soprattutto alla stanchezza. Il percorso musicale, che richiede lunghe ore di allenamento (6 al giorno!) e A Gallio i corsi di StranaMusica L’Associazione Culturale StranaMusica, nella persona di Andreja MirosljevicRavnic, e il Comune di Gallio, nella persona dell’Assessore allo Sport Giorgio Tagliaro, hanno rinnovato la collaborazione per l’insegnamento di canto, pianoforte e chitarra e da quest’anno anche arpa, violino, batteria con insegnanti qualificati. “La collaborazione con Andreja, diplomata presso il Conservatorio di Pola e laureata presso l’Accademia di Musica di Zagabria – spiega l’assessore Tagliaro - sarà a beneficio di tutta la collettività, non solo per il suo grande talento, la sua professionalità, la sua passione e per la bravura dei suoi collaboratori, ma anche perché la possibilità di avvicinarsi alla musica, uno strumento utile per la crescita, per l’innalzamento culturale e per la formazione dei nostri ragazzi, potrà fornir loro una varietà di esperienze che, se vissute con la giusta dedizione e passione, saranno preziose perle e consapevolezze per una crescita personale e chissà, magari, risulte- ranno utili anche per emergere in un’attività lavorativa”. “Quello che si propone la nostra associazione StranaMusica - commenta Andreja Ravnic - è proprio stimolare l’espressione, l’immaginazione, la rappresentazione e le abilità nello stabilire e mantenere le relazioni sociali di tutti, in particolare dei più giovani, attraverso lo studio di uno strumento o del canto, in quanto crediamo fermamente che la musica sia uno dei motivi di crescita umana e sociale e, proprio per questo, ha accompagnato l’uomo dalla sua nascita fino ai giorni nostri. Come “premio” e momento di confronto per i nostri allievi c’im- pegniamo ad organizzare concerti animati da loro stessi durante l’arco dell’anno di studio, stimolandoli a migliorarsi e a responsabilizzarsi di fronte ad un percorso di insegnamento\apprendimento e, più in generale, ad un percorso di vita. Speriamo che gli altopianesi gradiscano queste nostre iniziative, le condividano e si uniscano progressivamente a noi per migliorarci e diffondere insieme la musica tra tutti noi e poi chissà… magari anche altrove!”. Per maggiori informazioni: Associazione Culturale “Strana Musica” email: [email protected], cell. 346.2348212 l’Altopiano Sabato 29 Settembre 2012 20 La voce degli 8 Comuni STORIA In Val Magnaboschi ritrovata la lapide del fante Prunelli Riaffiorata durante i lavori di manutenzione al cimitero. Il ritrovamento svela che il militare caduto sul Kaberlaba oggi riposa al Sacrario di Asiago Oltre 600 mila caduti italiani fu il risultato della Grande Guerra, uomini e volti ormai sbiaditi nella memoria collettiva e spesso scordati dagli stessi pronipoti discendenti in linea diretta. Soldati rimembrati solo grazie all’impegno delle associazioni combattentistiche; raramente i singoli eroi, nella propria individualità, riemergono dall’oblio nel quale son stati relegati da un secolo a questa parte. È il caso di Gaetano Prunelli, ufficiale di fanteria. Il suo nome torna a parlarci dell’immane conflitto grazie al fortuito ritrovamento della lapide che ne accompagnava la primaria sepoltura presso Val Magnaboschi. Il caso vuole che, durante i lavori di ordinaria manutenzione del cimitero de- La Brigata “Pavia” sull’Altopiano di Asiago Nel gennaio del 1918 i reggimenti 27° e 28° della Brigata “Pavia” operavano sull’Altopiano di Asiago. Già nella fine del ’17 i fanti del reparto di Prunelli stazionarono nel sottosettore Campiello, impegnandosi nella difesa delle linee tra Magnaboschi e Bivio Boscòn, e tra Canove di sopra, Camporovere e S. Sisto. Dal 14 febbraio del ’18 la Brigata passa in seconda linea presso Granezza, donde partire ed operare fino al termine della guerra per Passo Nota e M. Carone, nell’alto Garda bresciano. Dall’Albo d’Oro dei Caduti in guerra si evince che Prunelli Gaetano di Felice, sottotenente del 28° Rgt Fanteria, nato l’8 aprile del 1885 a Teramo, morì il “18 gennaio del 1918 sul Kaberlaba Alto per ferite riportate in combattimento”. dicato al maggiore Umberto Orso, i soci della Sezione Fanti 7 Comuni Francesco Spiller e Bruno Rossi rinvengano un manufatto in pietra su cui è ancora leggibile: “Gaetano…. Sott… di Ancona… 28 Regg… Fant… Morto…”. Sulla lapide è presente un bassorilievo a rappresentare la pergamena ed un motivo floreale. Fin qui nulla di strano, era consuetudine tra commilitoni ricordare un proprio camerata caduto con una stele all’interno dei cimiteri posti in prossimità del fronte. Durante il Ventennio fascista ogni camposanto italiano venne svuotato, i resti mortali di fanti e alpini traslati all’interno di nuove strutture monumentali, più consone all’esaltazione dell’eroismo devoluto alla patria. L’accentramento delle salme, per le modalità in cui venne attuato, in certi casi si rivelò deleterio, tant’è che molte salme inizialmente identificabili da lapidi e targhette poste sulle primarie inumazioni, finirono negli ossari in fosse comuni, tra gli ignoti. Ecco la sorte toccata al sottotenente Prunelli, di cui oggi, secondo la testimonianza dell’ufficiale responsabile del distaccamento asiaghese, non v’è traccia documentata presso il Sacrario del Leiten, ma dove dagli anni Trenta riposa il suo corpo, o la parte di esso che fu raccolta presso Magnaboschi. Come appurato qualche anno fa, durante i lavori di sistemazione del cimitero in territorio di Cesuna, delle 1739 salme italiane e 596 austriache non furono traslati integralmente gli scheletri ad Asiago, infatti indagini anatomo- patologiche hanno confermato la presenza di ossa umane all’interno del perimetro. Dai diari reggimentali che spiegano i movimenti dei reparti e dall’Albo d’Oro ove son riportate utili dati sui caduti scopriamo le seguenti informazioni. L’unico Gaetano sottotenente del 28° Rgt. Fanteria Brigata “Pavia” corrisponde con l’ufficiale Prunelli Gaetano di Felice, distretto di Teramo, classe 1885, caduto sul Monte Kaberlaba il 18 gennaio 1918. Non è mai stato considerato disperso, ma risulta “caduto per ferite riportate in combattimento”. Nonostante una recente rogatoria, nessuna delucidazione è giunta da “Onorcaduti”, organo alle dipendenze del Ministero della Difesa, a cui evidentemente non risulta nota l’ubicazione del suo cadavere. Spoglie che invece oggi senza ombra di dubbio, grazie alla lapide ritrovata, sappiamo essere rimaste per anni in terra consacrata ai piedi del Monte Zovetto, dove la stele ritroverà adeguata collocazione, grazie al lavoro della Sezione Fanti altopianese. Qualora un suo famigliare volesse oggi far visita a quanto resta del 27enne fante, potrà farlo recandosi ad Asiago, dove egli riposa tra altri 20 mila ignoti nelle grandi tombe comuni delle gallerie centrali, in pace, con i suoi commilitoni. Giovanni Dalle Fusine L’AVVOCATO RISPONDE Il contrassegno di parcheggio per i disabili Per legge sono considerati invalidi i cittadini affetti da minorazioni (ovvero infermità), congenite o acquisite, fisiche, psichiche o sensoriali, che provochino un danno funzionale, ovvero una limitazione o impedimento a svolgere normalmente le attività della vita. La legge fissa livelli diversi di invalidità, a seconda dei quali è possibile accedere a determi- Avvocato Serena Baù I lettori che vogliano sottoporre domande su qualsiasi questione di carattere legale al nostro avvocato possono inviare una mail all’indirizzo [email protected] o scrivere a “L’avvocato risponde – Giornale Altopiano, Via Jacopo Scajaro, 23 36012 Asiago (Vi)” nati incentivi economici (ad esempio indennità, assegni di accompagnamento, pensione di invalidità, etc.) e agevolazioni (ad esempio detrazioni fiscali, riduzioni di IVA, esenzione dal bollo auto, etc.). Il codice della strada ed il suo regolamento trattano l’argomento della sosta delle persone invalide prevedendo che gli enti proprietari delle strade (ovvero per le strade urbane i Comuni), debbano allestire e mantenere strutture e segnaletica per consentirne la sosta. In particolare nei parcheggi muniti di dispositivi di controllo della durata della sosta (per esempio le aree a pagamento a strisce blu) ed in quelli con custodia dei veicoli, deve essere riservato ai disabili almeno un posto ogni 50 o frazione dei posti disponibili, ad uso gratuito. A livello locale potrà essere stabilito un numero diverso, ma mai inferiore a quello previsto per legge (art.11 D.p.r. 503/1996). I posti riservati agli invalidi posti parallelamente al senso di marcia devono essere lunghi alme- no 6 metri, in modo da consentire il passaggio di una persona su sedia a rotelle tra un veicolo e l’altro. I Comuni possono altresì rilasciare, tra quelli riservati agli invalidi, spazi per la sosta “ad personam”, riservati alle persone con particolari disabilità, sulla cui segnaletica saranno apposti gli estremi del suo personale contrassegno. Per poter usufruire dei suddetti posti riservati si dovrà ottenere un’autorizzazione, ovvero il cosiddetto “contrassegno invalidi” o “contrassegno arancione”, che dal 15 settembre u.s. viene sostituito dal “contrassegno di parcheggio per disabili”, presentando domanda al Comune ed allegando tutta la certificazione medica -rilasciata dalla ASL- che attesti lo stato di invalidità. Potranno inoltrare la richiesta anche le persone che si trovino in uno stato temporaneo di invalidità, a causa di un infortu- nio o altro. Il contrassegno rilasciato sino al 15 settembre u.s. era arancione, oggi, invece, sarà richiedibile il nuovo contrassegno, uniforme a livello europeo, denominato “contrassegno di parcheggio per disabili”, di colore azzurro. Sul retro vi sarà la fotografia dell’intestatario e tutti i suoi dati. Il passaggio al nuovo contrassegno dovrà essere completato in tre anni ed in questo periodo i comuni dovranno garantire la sostituzione del vecchio contrassegno (che continua ad essere valido) con il nuovo. Il nuovo contrassegno, come il precedente, è personale, non è vincolato ad uno specifico veicolo, vale 5 anni e può essere utilizzato su tutto il territorio nazionale. Alla scadenza potrà essere rinnovato sulla base di documentazione medica che attesti la persistenza dello stato di invalidità. Il contrassegno deve essere esposto nella parte anteriore del veicolo, ben visibile e con esso è possibile circolare e sostare anche in caso di sospensione o limitazione del traffico decisa dalle autorità locali per motivi di sicurezza pubblica, di pubblico interesse o per esigenze di carattere militare, purché ciò non costituisca grave intralcio al traffico. Il contrassegno consente, altresì, di circolare e sostare anche in caso siano stati stabiliti dalle autorità locali divieti permanenti o provvisori (per esempio in caso di domeniche ecologiche o di circolazione a targhe alterne), anche relativi alla sosta. Con lo stesso è possibile, anche, sostare senza limiti di tempo nelle aree di par- cheggio a tempo determinato. I possessori di contrassegno, infine, potranno circolare e sostare nelle zone a traffico limitato e nelle aree pedonali (sempre che per queste aree sia autorizzato l’accesso almeno ad una categoria di veicoli per l’espletamento dei servizi di trasporto di pubblica utilità) e circolare nelle corsie preferenziali riservate ai mezzi pubblici o ai taxi. Il contrassegno, invece, non consente di sostare in luoghi con divieto di sosta con rimozione forzata, in seconda fila, sui marciapiedi, sulle piste ciclabili, davanti ad un passo carrabile, nelle aree riservate ai mezzi di soccorso o di polizia, negli spazi riservati ai mezzi pubblici, sulle strisce pedonali (Sent. Cass. Civ. n. 25388/2007) e nelle zone di deflusso del traffico (Sent. Cass. Civ. n. 168/ 2012). Ad oggi (sebbene la discussione sul punto ferva) i disabili muniti di contrassegno non possono, inoltre, sostare gratuitamente nei parcheggi a strisce blu, a meno che ciò non sia previsto da specifici regolamenti comunali. Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano I motocrossisti sentinelle e promotori del territorio? Perché no? Erzberg è il nome di una montagna della Stiria, una grande miniera all’aperto situata ad Eisenerz (Austria). Per gli enduristi rappresenta un sogno. Proprio sui tornanti che disegnano i fianchi di questa montagna, tra fango e roccia, si snoda il percorso della gara di enduro più dura e selettiva che esista: l’Erzeberg Rodeo, uno dei massimi appuntamenti mondiali per gli appassionati di questa disciplina. All’edizione 2012 della maAndrea nifestazione, che non è solo sportiva, ma propone festa ed intrattenimento per quattro giorni davvero intensi, hanno partecipato 1800 piloti, tra amatori e professionisti, provenienti da sette nazioni e da tre diversi continenti. Una marea di temerari nella quale si sono buttati anche due altopianesi: Andrea Mosele e Nicola Benetti. “Riuscire ad iscriversi – ci dicono – è già un grande successo. L’adesione va data via internet e se non sei più che velocissimo rischi, come Mosele già è capitato a noi negli anni precedenti, di arrivare tardi”. La soddisfazione di potervi partecipare era già sufficiente per i nostri due enduristi che sicuramente non si aspettavano di riuscire a passare le prime durissime selezioni. Va premesso che, nonostante il gran numero di partecipanti, pochi, vale a dire un terzo, cioè 500, sono ammes- 21 La voce degli 8 Comuni si alla gara vera e propria e in pochissimi riescono a terminarla. Vincere poi è difficilissimo, solo dei professionisti al massimo livello possono farcela. Dei nostri due intrepidi, ad entrare nei primi 500 dopo le selezioni, è stato Andrea Mosele (Moto Club Schio, al quale da un ringraziamento particolare per il supporto ), giunto 236° nella prova di classifica e 287° assoluto a fine gara. La sua si può comunque ritenere un’impresa della quale andare fieri, ma non è questo che Andrea e Nicola vogliono sottolineare. Presi dall’entusiasmo per quel che hanno visto e vissuto in quei 4 giorni in Austria, hanno riflettuto sul come il motocross, così demonizzato dalle nostre parti, possa diventare motivo di attrazione sportiva e turistica. “Spesso – premettono veniamo accusati di turbare incivilmente la quiete dei nostri monti e dei nostri boschi, disturbando anche chi va a camminare e a cercare un po’ di tranquillità. Ovviamente non siamo d’accordo su questo preconcetto. Anzi dicia- NIcola Benetti Andrea Mosele mo che i motocrossisti sono molto più sensibili ed educati di molti cittadini che, per esempio, smaltiscono proprio nei boschi e nella natura rifiuti ingombranti come lavatrici, gomme d’auto, frigoriferi, mobili eccetera. Girando con le nostre moto scoviamo delle vere e proprie discariche a cielo aperto che sicuramente fanno più male al nostro ambiente del rombo di qualche motore. Crediamo anche che, con i dovuti accordi, il nostro scorrazzare sui monti, che certo va regolamentato, potrebbe ritornare utile laddove ci potremo assumere il compito di monitorare il territorio e segnalare alle autorità competenti le situazioni anomale”. “Tornando all’aspetto turistico – continuano Andrea e Nicola - riuscire a trovare un’area ( e secondo noi ce ne sono!) da adibire a sede di gare motocrossistiche di un certo livello potrebbe costituire un’attrazione e una promozione del territorio non indifferente. E’ stato bellissimo vedere ad Eisenerz l’accoglienza fatta in paese alle moto e ai piloti, lì sicuramente il rombo dei motori non dava fastidio, anzi, anche per la gente che girava per le strade sembrava costituire una bella musica, anche perché significava festa e guadagno economico. Forse i nostri amministratori dovrebbero conoscere davvero questo mondo, a volte affidarsi a chi lo frequenta da tempo e ne è appassionato: con le dovute regolamentazioni e convenzioni anche i motocrossiti potrebbero diventare veri amici dell’Altopiano e il motocross un’altra offerta sportiva e turistica di cui andare fieri”. Stefania Longhini l’Altopiano Sabato 29 Settembre 2012 La voce degli 8 Comuni 22 RIPARTITA CON GRANDE ENTUSIASMO L’ATTIVITA’ DEL SETTORE GIOVANILE DALL’A.C. CANOVE 1988 ASD Dopo la pausa estiva, da settembre hanno ricominciato a sgambettare sui campi da calcio gli iscritti all’AC Canove. Giovani atleti, allenatori e dirigenti, non vedevano l’ora di ritrovarsi per condividere assieme la passione per questo sport di squadra, che quest’anno ha visto crescere il numero degli iscritti. Una bella avventura che ricomincia ogni anno a fine estate, coinvolgendo un gran numero di bambini, ragazzi e familiari, tra i quali si instaura sempre un clima familiare e festoso, che trova i suoi momenti più belli sia durante le partite che negli appuntamenti conviviali previsti durante la stagione. Il tutto sotto la “regia” attenta dei responsabili del settore, Stefano Frigo e Desio Rossi, sempre pronti a mettere a disposizione la loro esperienza per far crescere tanti ragazzini in un ambiente socievole, di sano confronto e salutare attività sportiva. Con loro confermati gli allenatori che già si sono occupati delle varie squadre negli anni scorsi: a Tiziano Panozzo sono affidati i più piccoli, i “primi calci”, mentre dei pulcini si occupa Desio Rossi. A seguire gli esordienti è Costantino Grossele, i giovanissimi sono allenati da Renzo Girardi e gli allievi da Piercarlo Munari, dei portieri si occupano Vinicio Rebeschini e Matteo Caldieraro. Grazie alla sensibilità degli amministratori locali, il settore giovanile del Canove Calcio può usufruire di tutti i campi del Comune di Roana. “E’ grande l’affiatamento che si è instaurato tra i vari tecnici della società – commenta Stefano Frigo – e di questo è soddisfatta anche la dirigenza, con il presidente Fabio Rebeschini in testa. Nel nostro piccolo, riusciamo sempre a fare cose soddisfacenti , ma, non mi stancherò mai di ripeterlo, il mio grande rammarico è la mancanza di un’autentica unione e collaborazione fra i paesi dell’Altopiano, con un unico polo a gestire l’intero settore. Lo dico senza alcun tono polemico, ma se si volessero veramente fare le cose bene, si dovrebbero unire tutte le forze. Una pecca, quella dell’individualismo in Altopiano, tanto vecchia quanto dura da scalfire, che, non solo nel calcio, ci penalizza in modo pesante”. Fondamentale, come sempre è l’apporto degli sponsor, che anche in questa occasione Frigo desidera ringraziare. “Oltre a tutti coloro che collaborano in vari modi all’attività del settore giovanile del Canove Calcio – conclude – un grazie molto sentito va a chi ci sostiene economicamente: la Rigoni di Asiago, la Cassa Rurale Roana e la Nuova Same, sponsor delle nostre squadre”. Silvana Bortoli Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano 23 La voce degli 8 Comuni VOLLEY ASIAGO ALTOPIANO Partiti anche il Mini Volley e le due Under 13 il 6 Ottobre il via al campionato Under 16 Con la settimana appena trascorsa, ha preso il via anche la stagione agonistica del Mini e Baby Volley del Volley Asiago Altopiano. Stagione che, dalle prime battute, sembra profilarsi alquanto proficua al pari di quella dello scorso anno. Naturalmente il termine “proficua” è riferito al numero di atleti, dato che i campionati non sono ancora iniziati e non si può già parlare di punteggi e classifiche. Ma la crescita relativamente al numero di atleti sembra non avere flessioni. Alla prima di Mini Volley la palestra IPSIA era già congestionata di bambini e bambine dai sei ai dieci anni pronti a darsi battagli a suon di “Uomo Nero” e staffette variamente assortite. La formula del Mini Volley, anche per quest’anno, resterà la stessa dello scorso anno, ovvero gli atleti saranno divisi in due categorie: Mini Volley (per atleti di fascia quarta e quinta elementare) e Baby Volley per i rimanenti atleti di prima, seconda e terza elementare. Sono previsti due allenamenti settimanali, il martedì e il giovedì dalle 17 alle 18, e le squadre verranno iscritte ai raggruppamenti AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport) che avranno inizio a partire da Gennaio 2013 con cadenza di circa un raggruppamento al mese. Naturalmente, come da due anni a questa parte, il Volley Asiago ne ospiterà uno, indicativamente verso marzo/aprile del 2013. Nutrito il parco allenatori che seguirà tutto il settore; ci saranno mediamente due o tre allenatori per categoria in modo che ogni allenatore abbia a carico un numero limitato di atleti e di conseguenza la qualità dell’insegnamento dei fondamentali sarà certamente ottimale. Dunque non resta che estendere ulteriormente l’invito a tutti i bambini delle elementari a venire a svolgere un periodo iniziale di prova negli orari indicati sopra e poi valutare se la pallavolo fa’ per loro o no... ovvero, come si usa dire... provare per credere! Buona la risposta anche sul fronte Under 13. Praticamente tutto il settore Mini Volley dell’anno scorso che sbaragliò la concorrenza ai raggruppamenti AICS vincendo tutti i tornei, si è riversato in massa in Under 13, con il risultato che CALCIO, SECONDA CATEGORIA - CANOVE ANCORA A DIGIUNO Ancora nessuna vittoria per il Canove Calcio che sta affrontando un difficle avvio nel campionato di seconda categoria. Difficoltà forse non del tutto aspettate visto il buon andamento in seconda di due anni fa. Ma la squadra di mister Terzo ha dimostrato in più di un’occasione di faticare a reagire quando le cose si mettono male. Problemi di maturità e di esperienza o problemi di formazione? Se lo chiedono in molti anche se per ora l’affetto e il sostegno ai gialloblu non mancano. Ma che bisogna reagire ed eventualmente prendere dei provvedimenti è talmente ovvio che quasi neanche si dovrebbe scrivere. E sì che la squadra non gioca male; anzi, in certi momenti esprime un livello di gioca da categoria superiore. Ma poi si smarisce, si sconcentra, subisce. Subisce spesso avversari che solo qualche anno fa avrebbe mangiato in un solo boccone ma qui, oltre a mancare certi giocatori che negli snni scorsi hanno fatto la differenza, manca la fame di vittoria. Se passa in vantaggio la squadra si siede, non controlla. Se va in svantaggio si deprime, fatica a ritrovarsi, fa trascorrere troppo tempo e poi si fa prendere dall’ansia. Che poi ci si metta anche la sfortuna (come in un paio di occasioni dove sembrava che la porta avversaria fosse chiusa a doppio mandato che nemmeno Arsenio Lupin sarebbe stato capace di scardinare) la frittata è fatta. Ma soprattuto pare che manchi la concentrazione. Non per alcuni svarioni (evitabili, ma frutto di poca conoscenza tra i nuovi inserimenti), ma per l’impostazione del gioco, sia difensivo sia d’attacco. E che fa prevedere molto lavoro da parte del mister.. Anche perché i punti persi in casa peseranno il doppio quando i gialloblu saranno costretti a scendere in pianura. Forza Canove. G.R. il Volley Asiago potrà portare ben due squadre al campionato AICS. Anche in questo caso lo staff allenatori si è rimpolpato attingendo al gruppo “aspiranti” che ha seguito il corso interno svolto dalla società tra Agosto e Settembre di quest’anno. Quindi anche per l’Under 13 ci sono, malgrado l’elevato numero di atleti, tutti presupposti per puntare su un lavoro di qualità. La scelta della società per gli atleti del Mini Volley e dell’Under 13 è ricaduta anche quest’anno sulla partecipazione ai campionati AICS anziché FIPAV. Questo perché il campionato AICS è meno impegnativo sotto il profilo agonistico ma anche meno vincolante sul piano delle partite. Maggiore facilità agli spostamenti di gara con sanzioni più contenute in caso di spostamenti ritardati. La società ritiene che fintanto gli atleti non superino la soglia delle scuole medie, vada data loro una dose contenuta di impegni che possa essere rispettata sia sotto il profilo sportivo che dell’istruzione scolastica. Passando alle categorie superiori, segnaliamo l’uscita del calendario ufficiale 2012/2013 per l’Under 16, che sarà la prima categoria di Federazione a partire; l’U16 femminile, infatti, di coach Lucio Plebs, inizierà il campionato tra pochissimi giorni, ovvero il 6 Ottobre, affrontando in trasferta l’US Summano. La prima in casa delle U16 asiaghesi è prevista invece per venerdì 12 Ottobre, alle 19:30 all’IPSIA, contro il Volley Sottoriva. Completano poi il girone B del campionato U16 lo Schio, le Volley Towers, il Robur Thiene, Pallavolo Marostica e Polisportiva Cogollo. Niente ancora di ufficiale per la 3a DIV FIPAV se non che il consiglio direttivo ha deciso di affidare la squadra, in sostituzione di Cafaro che ha lasciato per motivi professionali, al giovane coach Massimo Basso. Basso ha gentilmente accettato la proposta fatta dalla società asiaghese malgrado gli impegni legati al lavoro, ma, e soprattutto, al fatto che Basso gioca nella 1a DIV Maschile della cugina società del Cesuna. In tale compito Massimo Basso sarà aiutato anche dagli allenatori federali della società che alternativamente saranno sempre presenti agli allenamenti della 3a DIV. Non sono ancora usciti i calendari dell’Under 14 che quest’anno parte per la sua prima esperienza in Federazione. Le giovani atlete di coach Lovato, coadiuvato da Roberto Rigoni, sono già in palestra da tempo proprio per prepararsi al meglio a questo importante appuntamento. Non ci resta che augurare un grosso “In Bocca al Lupo” a tutte le squadre. CORSA IN MONTAGNA Runforyankee: sport, memoria e amicizia nella gara sul Verena Arriva dalla penisola sorrentina il vincitore della 2° Runforyankee perché il primato sul traguardo posto a lato del Forte Verena è del maratoneta Giovanni Ruggiero. A dominare il settore femminile l’ormai imprendibile Maria Pia Chemello. La gara era organizzata dal gruppo “La naeja” con la collaborazione dei comuni coinvolti. Sul percorso Centro Fondo Campolongo - Forte Verena il trentanovenne della “Forestale” riesce a precedere di 40" Michele Stefani (La Fulminea). La new-entry della Val d’Astico, sua la recente “Vaca Mora” a Canove, si conferma dunque atleta emergente nella specialità lui che si dedica con cointinuità alla disciplina solo da poco più di un anno. Il podio assoluto si completa con Roberto Poletto (Puro Sport) atleta dalla carriera importante e lunga ma ancora ben lontano dal desistere. Col suo terzo posto a 1’ 05" dal vincitore conferma la posizione ottenuta l’anno scorso. A seguiree il fondista asiaghese Sergio Rigoni e Lucio Spanevello (Puro Sport) specialista recoarese esperto quanto tenace. Maria Pia Chemello (Schio Bike Valli Sport) si rende protagonista dell’ennesimo assolo personale. 13° nella graduatoria generale conferma così la statura tecnica di cui, via via, sta accreditandosi anche in campo internazionale grazie a prove sempre determinate frutto di un lavoro preparatorio di qualità. Marta Fabris di Rotzo, già fondista di buon valore nonché vincitrice della prima edizione, fa gara sulle altre concorrenti regolandole a partire da Sabrina Roncaglia (Runners Team Zanè). Fra gli over 50 è ancora lo scledense Maurizio Novello (Puro Sport) ad emergere ancora una volta. Con lui sul podio Ennio Savio e Raffaello Valente entrambi del Gsa Vicenza. La Runforyankee numero due va in archivio con un bel +50% in termini di partecipazione toccando i quasi duecento partenti. “La maggiore esperienza ci ha sicuramente aiutato – sottolinea Massimo Toldo uno degli organizzatori - e la gara è mi- gliorata in qualità anche grazie al concreto sostegno di chi ha condiìviso la nostra iniziativa facendo squadra fra Rotzo, San Pietro e Pedescala. Siamo inoltre riusciti in pieno in un altro nostro intento”. Quale? “Unire in una sola giornata sport, memoria, amicizia e commozione quest’ultima derivata, in sede di premiazioni, dalla lettura della riflessione di Giulia Marangoni figlia dello scomparso Gianatonio cui la gara è dedicata”. La formula capace di coniugare sport, promozione del territorio e memoria viene utilizzata con sempre maggior frequenza: segno evidente che si tratta di un mx capace di rispondere a più esigenze in contemporanea con conseguenti benefici a largo raggio. R.A. SPORT Sportivi Ghiaccio Roana: “Pronti per la nuova stagione agonistica” Si inizia ad ottobre a Bolzano con la prima prova della Star Class e poi con la Coppa Italia. Occhi puntati su Alessia Tumolero e Marco Zovi. A breve il via anche ai corsi di avviamento Fondata nel 1969 la Sportivi Ghiaccio Roana Asd avviava l’attività agonistica sul laghetto Lonaba dando vita per molti anni ad entusiamanti gare zonali con il Circolo Pattinatori Asiago e la Velocisti Ghiaccio Gallio. Ora l’attività è autorizzata solo su piste artificiali per cui, in attesa dell’apertura del nuovo impianto al Lonaba, si utilizza lo Stadio del Ghiaccio di Asiago. In coincidenza col nuovo ciclo olimpico 2010-14 si è provveduto al rinnovo delle cariche societarie. Alla guida del sodalizio c’è Paolo Casentini coadiuvato da Renato Ambrosini, Maurizio Carnino, Eliana Fabris, Valerio Fabris, Giorgio Sambugaro, Gianni Sella e Diego Tumolero. Gli atleti iscritti sono trentotto, suddivisi nelle nove categorie previste. “Con quelli più grandi - precisa Valerio Fabris – si lavora già dal maggio scorso mentre Andrea Stefani e Nicola Tumolero, inseriti nella Squadra Nazionale Junior, seguono i programmi federali. Per tutti gli altri si è partiti col lavoro “a secco”, da luglio, e sul ghiaccio dai primi di settembre” Qual è la “forza” della Sportivi Ghiaccio Roana rispetto alla stagione ormai imminente? “Le prospettive sono buone anche perché abbiamo alcuni ragazzi, in primis Alessia Tumolero e Marco Zovi, in grado di fornire risultati già nelle gare del prossimo ottobre a Bolzano con la prima prova della Star Class e poi la Coppa Italia”. “La società - precisa ancora Valerio Fabris sta puntando molto sulla promozione e si sta organizzando per effettuare un nuovo corso di avviamento al pattinaggio. Inizierà a breve. Nei prossimi giorni, tramite le scuole di tutto l’altopiano, saranno distribuite istruzioni e modalità di adesione. In alternativa ci si può presentare in pista, allo Stadio di Asiago, il martedì e giovedì dalle 17 alle 18 durante l’allenamento. Un responsabile della Società è sempre presente. Ulteriori informazioni si possono inoltre ricavare dal sito www.ghiaccioroana.altervista.org oppure scrivere a [email protected]”. Non manca tuttavia un giusto “amarcord” per dire e sottolineare della strada sin qui percorsa dalla società roanese. “Tutto il buon lavoro fin qui condotto – sottolinea Fabris - è frutto dell’impegno degli atleti e dei tecnici che con passione e costanza seguono i ragazzi. Non bisogna comunque dimenticare il sostegno economico che da molto tempo la Rigoni di Asiago, la Cassa Rurale di Roana e il Comune di Roana ci accordano”. “Se la Sportivi Ghiaccio Roana – ricorda ancora il dirigente di contrà Toccoli - è attiva da quaranta e più anni in Altopiano e lo rappresenta in Italia come nel mondo, visto che abbiamo gareggiato in Olanda, Germania, Austria, Svezia, Stati Uniti, lo dobbiamo anche alla lungimirante costanza con cui le amministrazioni di questi enti fin qui succedutesi ci sostengono. Dobbiamo altresì ricordare e ringraziare il Comune di Asiago per l’indispensabile concessione dello Stadio per gare ed allenamenti nonchè il Centro Sportivo Forestale. In questi anni attraverso i suoi dirigenti e responsabili ha sempre fatto il possibile per favorire l’attività del pattinaggio di velocità in Altopiano. Infine, ma non da ultimi, va la nostra riconoscenza a tutti i soci che con la loro passione e impegno ci permettono di svolgere al meglio la nostra attività”. Renato Angonese AL VIA I CORSI DEL “SAKURA KARATÈ CLUB” Stanno per riprendere le attività sportive del “Sakura Karatè Club” di Roana che, guidato da Antonello Pulga, cintura nera 3° Dan, si prepara ad una stagione densa di impegni. Iscritto alla FIKTA (Federazione Italiana Karatè e Discipline affini) e al CONI, il Sakura Karatè Club si ispira alla pratica del Karatè tradizionale e si propone di diffondere il karatè non solo come disciplina sportiva, ma anche come arte marziale basata sul rispetto dell’avversario e sull’autocontrollo. La attività sarà rivolta sia a sportivi già esperti, sia ai principianti che desiderino avvicinarsi alla pratica del karatè. Aperti a bambini, ragazzi e adulti, la frequenza annuale sarà interamente gratuita. Gli allenamenti si svolgeranno il lunedì e il venerdì dalle 18.30 alle 20.30, presso la palestra delle scuole elementari di Roana, a partire dal 1 ottobre prossimo, e saranno suddivisi in corsi secondo la preparazione e l’età dei partecipanti. Per informazioni telefonare al numero 373 7163498, presentarsi direttamente agli allenamenti o scrivere a [email protected] N.M. SCACCHI Federico Scarsella si impone al 2° Torneo Internazionale di scacchi del Nevegàl Si è svolto dal 14 al 16 settembre 2012, presso l’Albergo Olivier in località Nevegàl, il 2° Torneo Internazionale di scacchi città di Belluno. Due i tornei che hanno avuto luogo ed ai quali hanno partecipato complessivamente 46 scacchisti provenienti da tutto il Triveneto e dall’Estero. Il CSA7C era rappresentato nel Torneo B (punteggio ELO < 1800) dai fratelli Federico e Lorenzo Scarsella. Buona la performance di Lorenzo (il più giovane in assoluto fra i partecipanti) che ha totalizzato 2,5 punti su 5 classificandosi in 11^ posizione e guadagnando, grazie alla performance avuta nel torneo, una buona manciata di punti ELO che lo riavvicinano al traguardo del titolo di 3N. Vince anche la speciale classifica per atleti con punteggio ELO < 1600 punti. Ottima, invece, la performance del fratello maggiore Federico che ha chiuso il torneo con 4 punti su 5 e, meritatamente, al 1^ posto assoluto. A Federico i complimenti del Consiglio Direttivo del CSA7C e dei suoi compagni del Circolo sia per la vittoria al torneo del Nevegàl sia per aver raggiunto il titolo di 2N Elo Fide. Auspico, in qualità di presidente, che gli altri giovani del CSA7C siano spronati dalle performance di Federico e Lorenzo ed anche loro riescano ad ottenere i risultati che meritano. Prima di concludere un ringraziamento ai soci Ettore, Livio, Luciano, Marco e Vinicio, che nelle ultime due settimane stanno allenando i nostri ragazzi con dei veri e propri stage in vista degli impegni agonistici in programma da metà settembre fino a metà ottobre. Già il 29-30 settembre ed il 67 ottobre 2012 si svolgerà a Vicenza il XVI Torneo Internazionale città di Vicenza con 3 Tornei in programma. A questa manifestazione abbiamo in programma di partecipare con 7 nostri atleti (tra adulti ed Under 16) distribuiti in tutti e 3 i Tornei in programma. Ricordiamo a tutti gli appassionati di scacchi, poi, che domenica 14 ottobre 2012 è in programma a Lusiana la 2^ tappa del XV Gran Prix di scacchi del Veneto con Tornei A e B per gli Under 16 e Torneo Open aperto a tutti. La manifestazione si terrà presso la Palestra Comunale di Lusiana dalla mattina fino a pomeriggio inoltrato. Tutti gli appassionati sono invitati a prender parte all’iniziativa. Un ringraziamento doveroso, infine, a tutti coloro che ci sostengono a partire dalle Amministrazioni Comunali di Gallio e di Lusiana che mai ci hanno fatto mancare il loro supporto. Giacomo Scarsella continua da pagina 1 L’apertura della nuova stagione venatoria è avvenuta nell’incertezza e nella confusione. Le cinque giornate di caccia al capanno, con la ridda di notizie e smentite sull’eventualità che fossero ridotte a tre. La riduzione dell’orario, come se invece di una battuta di caccia si trattasse di un turno di lavoro. Le nuove regole per la caccia di selezione, sempre più assillanti, come se non fosse abbastanza umiliante andare sul posto La caccia in Italia sta morendo accompagnati come scolari in passeggiata, e farsi indicare dal maestro il selvatico a cui sparare. E per finire la più nefasta delle decisioni: vietare l’uso del segugio per la caccia al capriolo. A questo proposito ritengo doveroso scomodare Darwin che in tempi non sospetti sentenziò che l’uomo deriva dalla scimmia. Per giungere L’ultimo saluto a Maria dea luce Se ne è andata la signora più longeva di Enego, Maria Pasqualon in Cerato, in paese conosciuta come Maria dea luce, perché suo marito, Bepi, che l’aveva lasciata a metà degli anni ’80, esercitava la professione di elettricista, “il primo responsabile per la luce elettrica di Enego” ricordava con orgoglio Maria. Maria, il 7 settembre scorso, aveva festeggiato ben 105 anni; sì era della classe 1907! L’ho conosciuta in occasione del suo centesimo compleanno, e mi colpì molto per la sua eleganza, per come mi raccontò i fatti più importanti della sua vita. Non ci fu bisogno di un intermediario, alle mie domande rispose con piacere e grande precisione. Una vivace e brillante centenaria, che da alcuni anni ormai viveva a Bassano vicino all’unica figlia e ai nipoti. Una donna tenace, che tribolò non poco per tirare avanti la famiglia, dopo che il marito perse l’uso di una gamba. Mi raccontò fatti, storie, che da allora spesso mi ritornano alla mente, perché oggi sono impensabili …. Quanta forza questa donna, quanto coraggio, quanto spirito di adattamento e… sopravvivenza fin da piccola; nel corso della Grande Guerra, quando girare in paese e per i boschi era un impresa, durante il profugato, al momento del ritorno quando ad attenderla c’era solo nuova miseria. Fare legna, quando non c’erano: auto, motoseghe e Maria Pasqualon 1907-2012 quant’altro oggi è fondamentale. Partire da Enego col buio e tornare col buio, per andare a fare legna a Malga Fiara. Trasportare carichi enormi con la slitta. Non aveva neppure avuto la possibilità di frequentare la scuola, solo la prima classe, perché poi bisognava aiutare in casa, tuttavia ricordava: “mi piaceva tanto leggere, e così, siccome non avevamo tanti libri a disposizione, leggevo tutto ciò che mi passava per mano, se per strada trovavo un pezzo di giornale mi fermavo e lo leggevo”. Maria, inconsapevolmente fu anche contrabbandiera, raccontava infatti: “Quando ero ragazzina, mia mamma mi mandava giù verso Cismon a trovare una zia, si andava giù attraverso dei dirupi, era la strada dei contrabbandieri di tabacco. Quando poi era ora di ritornare in su, mi legavano in vita una cintura alla quale appendevano foglie di tabacco”. Tante fatiche che tuttavia non hanno scalfito la sua tenacia, qualità che ha sicuramente favorito il raggiungimento della incredibile meta dei 105 anni. Stefania Simi a questa conclusione, e soprattutto divulgarla, egli dovette, battersi contro la chiesa che allora, come oggi, rappresentava uno dei rami del potere. Tutto questo non centra nulla con i problemi della caccia, direte voi, ed avete ragione, però mi permette di fare un paragone. Sull’origine dell’uomo ci furono, e ci sono tuttora versioni contrastanti, ma su quella del cane vi è la certezza assoluta: il migliore amico dell’uomo discende dal lupo. Il lupo ed il segugio cacciano nello stesso modo dall’alba dei tempi. Cacciano in gruppo e, come i licaoni e le iene, inseguono le prede fino a sfiancarle. In pratica la caccia con il segugio è la più antica e la più vera di tutte quelle che si praticano con il cane. Avete mai sentito un ambientalista o un membro del W.W.F. che pro- testa per le crudeltà che si consumano ogni notte nella savana e nella taiga? Eppure le immagini cruente di certi documentari ci hanno mostrato le prede, ancora vive, divorate dai predatori che strappano loro le interiora. Già ma questo fa parte dell’equilibrio della natura, ti risponderanno gli acculturati, paladini dell’ambiente. Certo, senza i carnivori gli erbivori cre- scerebbero a dismisura fino a diventare così numerosi da coprire tutti i pascoli e quando l’erba non basta più la morte arriverebbe per tutt i . Vo r r e i c h e qualcuno mi spiegasse cosa c’è di diverso fra gli ungulati della savana africana, della taiga russa e quelli delle nostre montagne. Una differenza c’è: sulle nostre montagne non ci sono predatori naturali in grado di regolare il numero degli ungulati e quindi il compito spetta ai cacciatori. Tutto questo avviene dopo i censimenti primaverili, effettuati dalle guardie provinciali in collaborazione con i cacciatori. La caccia al capriolo con il segugio dura poco, a volte la quota di capi assegnata ad ogni singola riserva si raggiunge nella stessa domenica d’apertura. Resta da capire se le nuove restrizioni dipenda- no da direttive europee o se sono delle scelte precise di chi predilige la caccia di selezione ed ha deciso di spalmarne il periodo per tutta la durata della stagione. Nel secondo caso si tratterebbe di una prevaricazione nei confronti di migliaia di cacciatori che allevano con sacrificio e passione questo cane nobile e antico. Per concludere, non vedo un grande futuro per la caccia in Italia e temo che i giovani cacciatori punteranno sempre più verso l’estero, dove c’è più selvaggina, meno burocrazia e la gente non si fa influenzare dalla Brambilla di turno. A proposito, chissà se quella signora bionda, tanto buona e tanto dolce da baciare e accarezzare i cuccioli di beagle (bigol), sa che quelle simpatiche bestiole sono dei segugi che da adulti cacciano in gruppo e quando raggiungono la preda la uccidono a morsi. Chiudo con un appunto alle associazioni venatorie che lottano ognuna per proprio conto, per i propri interessi e per aumentare i propri iscritti, e intanto la caccia in Italia, quella vera, sta morendo. Antonio Testolin Presidente dell’associazione Segugi e seguisti della zona alpi della provincia di Vicenza Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta MARIA MOSELE VITTORIO RIGONI CARMELA MUNARI di anni 85 (Casògno) di anni 56 Nella sua grande passione ha trovato l’ultimo abbraccio con la sua montagna. La sua famiglia lo ricorda con immenso affetto Gallio, 20 settembre 2012 (in SAMBUGARO) Lascia nel dolore il marito Angelo, i figli Gilberto, Rosanna, Silvano, Renata, Franca, e Remigio, i generi, le nuore, i nipoti, i pronipoti, i cognati, le cognate e parenti tutti. Asiago, 15 Settembre 2012 GIOCONDO PERTILE di anni 70 di anni 84 Lascia nel dolore il marito Vittorio,i figli Gianpietro, Flavio, Alain, le nuore Mara, Erica, i cari nipoti e parenti tutti. Gallio, 15 Settembre 2012 Inviate il ricordo dei vostri cari all’indirizzo e-mail [email protected] oppure tramite posta indirizzata a: l’Altopiano via J.Scajaro 23 Asiago (inserzioni gratuite) Un uomo che apparteneva alla “tribù” degli uomini dalle mani grandi. Chi ha conosciuto Giocondo non può fare a meno di ricordare questo particolare: mani per lavorare, per abbracciare e coccolare i suoi nipotini, per salutare e gesticolare nei suoi discorsi sempre allegri e positivi. Giocondo aveva un sorriso contagioso e una battuta sempre pronta, che rimarranno nel cuore di chi gli ha voluto bene. La sua famiglia Gallio, 18 settembre 2012 Hockey Inline l’Altopiano Sabato 29 Settembre 2012 La voce degli 8 Comuni a cura di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 29 settembre a venerdì 12 ottobre Il 28 settembre è il 272º giorno del calendario gregoriano. Mancano 94 giorni alla fine dell’anno. Sabato 29 S. Michele Domenica 30 S. Girolamo Lunedì 1 ottobre S. Teresa Martedì 2 SS. Angeli custodi Mercoledì 3 S. Gerardo Giovedì 4 S. Francesco d’Assisi Venerdì 5 S. Placido Sabato 6 S. Bruno (dipinto) Domenica 7 B.V.M. del Rosario Lunedì 8 S. Pelagia Martedì 9 S. Dionigi Mercoledì 10 S. Daniele Giovedì 11 S. Firmino Venerdì 12 S. Serafino Alla data del 29 settembre il sole sorge alle ore 07:08 - tramonta alle ore 18:55 Proverbi di questo periodo -”Con otobre a San Simon, de ogni gaeo i fa un capon, e col resto dele bale, i fa su un telegiornale” –”Otobre domanda funghi, castagne e ghiande” –”Da otobre el vin nè è doghe” – “Ottobre xe quasi mato, ma nisùn ghe fa el ritratto” - (4 Ottobre) “Per S. Francesco parte el caldo e torna el fresco” –”Otobre xe belo, ma tien pronto l’ombrelo” –”Otobre piovoso, campo prosperoso” –”Otobre o belo o piovoso, vin e cantina: da sera a matina”. Equinozio di Autunno: si realizza quando la Terra raggiunge quel punto dell’orbita in cui il Sole si trova a picco sull’Equatore, mentre si trova sull’orizzonte sia al Polo Nord che al Polo Sud. Quest’anno è caduto esattamente il 22 settembre alle ore 14:49 UTC (16:49 ora italiana). Ma, non era il 21 settembre?? Ricordi e insegnamenti infantili e adolescenziali ci hanno sempre imposto l’inizio dell’Autunno Astronomico il 21 Settembre, così come la Primavera il 21 Marzo e così via. Ma non è sempre così! Il motivo è il diverso calendario che gli uomini hanno adottato rispetto a quello “utilizzato” dalla Terra. Tutti sappiamo infatti che il nostro Pianeta percorre la sua orbita attorno al Sole in 365 giorni, ma non sono 365 giorni esatti, sono 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Ecco quindi che l’anno tropico (periodo di rivoluzione della Terra) risulta più lungo di quello del nostro calendario (calendario gregoriano) e proprio l’uomo cerca ormai da molti secoli di correggere questo errore con l’introduzione degli anni bisestili. Che tempo avremo nei prossimi giorni. Sull’Italia il mese di Ottobre, stante questo primo aggiornamento, potrebbe iniziare instabile specie al Nord e versante tirrenico, maggiormente interessate dai passaggi atlantici della prima decade, ma con una seconda parte del mese piuttosto stabile, per la parziale espansione dell’azzorriano sul Mediterraneo Occidentale. Sul resto della Penisola non ci attendiamo variazioni significative. Temperature che si manterranno mediamente attorno la norma, salvo locali scarti negativi per un maggior contributo di masse d’aria oceaniche. Mese di Ottobre, pertanto, che potrebbe trascorrere mediamente nella norma dal punto di vista termico, ma con precipitazioni inferiori la norma al Nordovest ed Alto Tirreno. In particolare dato il contesto barico tipico del periodo autunnale, il tempo sulla nostra penisola si prevede nei prossimi giorni diffusamente instabile soprattutto sulle regioni centrali, adriatiche, meridionali e temporaneamente anche su quelle di nordest, per una circolazione a prevalente componente settentrionale e piogge o rovesci diffusi. In questa ottica va segnalato anche un sensibile calo termico per correnti da Nord e prime nevicate sui rilievi appenninici e su Est Alpi fino anche ai 1500 m o anche più in basso. Tempo migliore al Nordovest , alto Tirreno e sulla Sardegna ma non è escluso che possano isolarsi minimi di vorticità positiva in area tirrenica centro-meridionale o sulle regioni centrali con maggiore coinvolgimento nell’instabilità anche del resto del Paese. Temperature sotto media ovunque. L’autunno si fa sentire. Ottobre, mese pienamente autunnale, segna la fine del ciclo vegetativo delle piante e cambiamenti importanti nella vita degli animali. Le foglie di gran parte degli alberi sia in città che in campagna cambiano lentamente colore, segno che il loro lavoro di sintesi è terminato. Sui mille metri di altitudine i boschi son già colorati di giallo, arancio, rosso, marrone, uno spettacolo che è alla portata di chiunque salga sull’Altopiano di Asiago. Per gli appassionati in Dalle ore 8.45 di sabato 29 settembre alle ore 8.45 di sabato 6 ottobre ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas del dott. Vittorino Ballici Molini – Piazza II° Risorgimento, 23 Dalle ore 8.45 di sabato 6 alle ore 8.45 di sabato13 ottobre LUSIANA: Farmacia del dr. Mario Balduzzo Viale Europa, 27 ROANA: Farmacia di Roana sas della dr.ssa Silvia Passuello – Piazza S. Giustina, 23 questi mesi è tempo anche di funghi, da raccogliere con sapienza e rispetto per il bosco e i suoi abitanti. Funghi porcini: mangiamoli con le patate. Ingredienti - 1 kg. di patate; 100 gr. di funghi secchi; formaggio grat-tugiato; santoreggia (“erba cerea”); olio; burro; vino bianco; sale. Preparazione: asciugare bene i funghi messi a bagno nell’acqua tiepida. Metterli a cuocere in un tegame con l’olio e il burro. Aggiungere la santoreggia (erba cerea), il sale e spruzzarvi sopra a tratti il vino. Cuocere fino ad avere un sugo piuttosto denso. Friggere a parte le patate tagliate a dischetti, o se preferite a spicchi piccoli. Scolare poi l’olio eccedente e versare il sugo ottenuto con i funghi sulle patate e poi cospargere con il formaggio. Il santo: 6 ottobre san Bruno. Nato in Germania nel 1030 e vissuto poi tra il suo Paese, la Francia e l’Italia, dove morì nel 1101, Bruno o Brunone, professore di teologia e filosofia, sceglie ben presto la strada della vita eremitica. Trova così sei compagni che la pensano come lui e il vescovo Ugo di Grenoble li aiuta a stabilirsi in una località selvaggia detta «chartusia» (chartreuse in francese). Lì si costruiscono un ambiente per la preghiera comune, e sette baracche dove ciascuno vive pregando e lavorando: una vita da eremiti, con momenti comunitari. Quando Bruno insegnava a Reims, uno dei suoi allievi era il benedettino Oddone di Châtillon. Nel 1090 se lo ritrova papa col nome di Urbano II, che lo sceglie come consigliere. Ottiene da lui riconoscimento e autonomia per il monastero fondato presso Grenoble, poi noto come Grande Chartreuse. In Calabria nella Foresta della Torre (ora in provincia di Vibo Valentia) fonda una nuova comunità. Più tardi, a poca distanza, costruirà un altro monastero per la vita comunitaria. È il luogo accanto al quale sorgeranno poi le prime case dell’attuale Serra San Bruno. Etimologia: Bruno allude al colore della carnagione. Successe come oggi, ma tanti anni fa: 12 ottobre 1492. Quando ormai le speranze erano finite, dopo 33 giorni di navigazione, ecco che fu avvistata la terra. Lo sbarco avvenne in mattinata, con un gruppo di indigeni come spettatori. Il posto fu chiamato da Cristoforo Colombo San Salvador. L’antefatto fu che il 3 agosto 1492, Colombo partì da Palos, in Spagna, con tre caravelle, la ‘Nina’, la ‘Pinta’ e la ‘Santa Maria’, grazie ad un accordo con i regnanti spagnoli che lo finanziarono. Fece poi una sosta alle Canarie per ripartire il 6 settembre verso ovest. Il 12 ottobre 1492, però, il navigatore genovese pensò di essere sbarcato in Asia, in un arcipelago giapponese, e non in un nuovo continente fino ad allora sconosciuto, ossia l’America. Cristoforo Colombo fece ritorno a Palos il 15 marzo 1493 ove ricevette gloria e onori, nonché altre 17 navi per la seconda spedizione. 26 ARIETE Nettuno è appena entrato nel vostro segno dove già si trovano il Sole e Mercurio. Vuol dire che la fantasia non vi manca e che vi saranno notevoli occasioni sia nell’amore, sia nei rapporti di lavoro. Converrà prenderle in seria considerazione perché potrebbero avere sviluppi importanti nel prossimo futuro. TORO Il vostro desiderio di novità e di un orizzonte più ampio, dove cercate occasione di impegno, può essere soddisfatto: non esagerate nelle aspettative che riguardano l’amore e non trascurate l’aspetto importante di Giove, che vi offre l’occasione da non sottovalutare, anche se non risponderà perfettamente alle vostre ambizioni. GEMELLI Senza dimenticare l’impegno richiesto da Plutone, tuttora nel vostro segno, è giunto il momento di concedervi il giusto compenso per lo sforzo e l’abilità con cui avete saputo affrontare una recente situazione difficile. Nell’amore, se non tutto va come vorreste, guardatevi attorno con ottimismo, cercando di sorridere al destino, anziché contrastarlo. CANCRO Vi sentite fra Scilla e Cariddi, o, per meglio dire, tra l’incudine e il martello. Marte e Mercurio in opposizione tra loro infatti si trovano anche in aspetto difficile con il vostro segno. Questo non significa che dobbiate rinunciare a un progetto ambizioso. Anzi, insistete nella vostra posizione: alla fine si può sempre fare un passo indietro, senza rinunciare del tutto. LEONE In attesa di Saturno, sarà meglio muoversi tenendo conto dell’opposizione di Giove, che consiglia un ripensamento nell’amore o nella gestione del lavoro, dove non guasterebbe una più giusta remunerazione. Se avete qualche capriccio da soddisfare, è arrivato il momento giusto per prendervi una giusta soddisfazione, finora rinviata per mancanza di determinazione: coraggio! VERGINE Saturno è sempre nel vostro segno. Del resto si tratti di un pianeta lento, e c’è poco da fare…Ma non è una circostanza negativa, anzi: il compito di Saturno è quello di farvi avanzare sul difficile sentiero del cambiamento e, anche se il prezzo è sempre elevato, vale la pena di pagarlo. Sia nell’amore, sia nella gestione delle finanze, occorre la massima oculatezza. BILANCIA Marte nel vostro segno è opposto a Mercurio. Significa che siete in grado di farvi valere in ogni situazione, soprattutto nel lavoro e negli affari. Ma significa anche che è opportuna la massima prudenza per sfruttare al meglio un’occasione capace di farvi cambiare idea, specialmente nell’amore: sarà probabilmente necessario adeguarsi alle novità più recenti. SCORPIONE Il vostro bisogno di affermazione è più che sostenuto dagli astri, che vi dimostrano naturale benevolenza. Approfittate dell’aspetto positivo di Saturno che rende più facile realizzare un progetto ambizioso rimasto finora da parte. Nell’amore sono possibili piacevoli novità da vivere con gratitudine per un destino generoso. SAGITTARIO Venere in buon aspetto con il vostro segno vi sollecita molto piacevolmente: potete dunque dare spazio alla vostra nota disponibilità e alla vostra attitudine generosa e comprensiva nei confronti di chi vi sta attorno, anche se in qualche caso non è opportuno sacrificarsi. Una decisione a lungo meditata può finalmente essere realizzata. CAPRICORNO Siete più che sollecitati da Marte e Mercurio, in opposizione tra loro e in aspetto difficile con il vostro segno: è proprio il momento di dare ascolto ai suggerimenti del destino, muovendovi con la massima prudenza, sia nell’amore, sia nel lavoro, e scegliendo con cura il momento più adatto per ottenere, se non tutto, almeno una prte di quello che desiderate. ACQUARIO Giove si è amabilmente insediato nel vostro segno, e sia l’amore che gli impegni quotidiani ne risentono positivamente. Sono specialmente favoriti i nuovi incontrim ma anche quelli già consolidati possono conoscere un piacevole rinnovamento. Se sapete cogliere i suggerimenti di un destino gentile che vi permette di scegliere, accomodatevi! PESCI Avete ormai sperimentato il favore del destino, visto che Urano e Venere stabilmente nel vostro segno non vi fanno mancare novità d’amore e dei denaro tra le quali potete scegliere quello che più fa al caso vostro. Per l’amore ricordate che ogni cambiamento suggerito dal destino vi sarà di aiuto in futuro: costerà qualche sacrificio , ma vale la pena di affrontarlo. Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Domenica 30 settembre ASIAGO: AGIP, Via Verdi LUSIANA: NORD PETROLI, Via Europa Domenica 7 ottobre ASIAGO: TOTAL, Via Autieri d’Italia Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Via J. Scajaro n.23 36012 - Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma, indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. l’Altopiano Sabato 29 Settembre 2012 La voce degli 8 Comuni 27 TUTTI IN BICI DA SAN CANDIDO A LIENZ Auguri A nonna Antonietta per i suoi 82 anni, a papà Dino per i suoi 56 e a Roberto per i 30! Vogliamo farvi tanti tanti tanti auguri!!! La vostra numerosa famiglia 4 ottobre 1967 - 4 ottobre 2012 Auguri per il Vostro anniversario di 90 anni di matrimonio (45 Vittorino + 45 Rita) !!! Con tutto l’affetto possibile dai nipoti, da figli, figlie, nuore e generi Una vescia gigante per Nicola Il piccolo Tommaso (3 anni) con la sua “brisa” record da 2,1 kg trovata ad Asiago Che la stagione stia finalmente regalando soddisfazioni agli appassionati di funghi è cosa ormai risaputa: basta un giro nelle piazze al pomeriggio per sentire i racconti di fungaioli e delle loro “prede ambite”. Ma per Nicola Fracaro è stato un momento di vero stupore quando in un pascolo di Vezzena si è imbattuto in una vescia dalle dimensioni raguardevoli: 2,3 kg di gusto. Che la specie, nome scientifico “calvatia maxima”, possa dare esemplari grandi è fatto ben do- MAMME DI GEMELLI IN FESTA Si organizza una “PIZZA IN ALLEGRIA” per tutte le mamme di gemelli dell’Altopiano. Sabato 6 Ottobre 2012, ore 19.30. Mangiamo una pizza, scambiamo esperienze e aneddoti sulla nostra avventura di bi – tri mamme nello stesso momento. Per conferma di partecipazione e luogo d’incontro telefonare ai seguenti numeri 340 2776241 o 348 5114366 Vendesi autovettura Volkswagen Polo del 2009, con 22.000 km. Informazioni al 340 2517248 cumentato ma i 2.317 grammi della vescia trovata da Nicola sono decisamente una bella scoperta. G.R. CEDESIAVVIATA ATTIVITA' DI EDICOLA, BAR, GELATERIA A CANOVE. PER CONTATTI CHIAMARE IL 335 5255236 Agenzia immobiliare di Asiago cerca giovane collaboratore amministrativo neodiplomato. Telefonare al numero 336308313 “Maestra, lo sai che domenica vado in Australia in bicicletta?” Travolto dall’entusiasmo, qualcuno ha confuso “Austria” con “Australia”; in fin dei conti sono solo due lettere di differenza! Domenica 16 settembre l’U.S. Asiago Sci ha organizzato, per le categorie dei più piccoli dello sci nordico, una strepitosa gita in bicicletta. Inizialmente si era pensato alla ciclabile della Valsugana, ma qualcuno ha proposto: “Visto che ci spostiamo, facciamo la mitica Dobbiaco/ Lienz, perché quando si è in ballo bisogna ballare”. E così, senza troppe esitazioni, nel mese di luglio abbiamo fatto una ricerca per trovare una ditta che disponesse del carrello porta-bici (poiché avevamo intenzione di utilizzare le nostre) e quindi, dopo aver confrontato alcune proposte, abbiamo prenotato il pullman. Quando abbiamo comunicato agli iscritti l’orario di partenza e la ditta che ci avrebbe trasportati a San Candido, è sorta spontanea l’obiezione: “Ma come, andiamo con la corriera di linea?” Ci siamo infatti serviti del servizio turistico della FTV che dispone di una flotta di pullman turistici di vario genere con diversi tipi di allestimento ed equipaggiamento e in particolare, quello che ha fatto al caso nostro, di un automezzo con gancio di traino e relativo carrello attrezzato per il trasporto di ben 30 biciclette. Ci siamo ritrovati alle 6.30 di mattina, i papà hanno caricato tutte le bici e quindi siamo partiti in perfetto orario; l’autista ci ha confessato di non aver mai visto il carrello al completo! La strada per arrivare nel cuore del Tirolo è stata lunga (circa 4 ore di viaggio), ma lungo il tragitto la vista dell’incantevole paesaggio ha riempito i nostri occhi: cielo turchese, prati verdi, meli carichi di frutti rossi e gialli, e non dimentichiamo le vigne! Arrivati a San Candido, in una decina di minuti abbiamo scaricato tutti i nostri velocipedi; nel frattempo abbiamo ritirato la rimanenza delle bici, già per tempo prenotate e quindi pronte, presso uno dei negozi specializzati nel noleggio, così prima di mezzogiorno è finalmente iniziata la nostra pedalata. La pista ciclabile è meravigliosa, interamente asfaltata. Qualche leggera salita al termine della quale non ti accorgi nemmeno di avere una respirazione un po’ più intensa, ma subito dopo inizia la discesa che ti fa subito recuperare e ti ricompensa con il panorama: ponticelli, ruscelli, monti invalicabili, contrade e chiesette che sembrano dipinte essendo arrampicate sui due versanti della vallata. I nostri piccoli atleti, di età compresa fra i 7 e gli 11 anni, hanno fatto vedere di che pasta sono fatti e invece che incitarli a pedalare bisognava raccomandare loro di andare piano e aspettare, invitandoli anche a guardarsi intorno e riempirsi gli occhi di tutto quell’incanto. Dopo circa 15 Km, a Sillan, paesino in terra austriaca, avevamo appuntamento con il nostro autobus per consumare il pranzo al sacco. Il luogo di ritrovo non poteva essere più azzeccato, anzi lo possiamo confessare, era premeditato: lo stabilimento/punto vendita della Loacker! Complice il fatto che il negozio opera con orario continuato fino alle 5 del pomeriggio (compreso sabato e domenica), siamo caduti…in (dolce) tentazione. Dopo la pausa pranzo, in sella ai nostri bolidi a trazione umana, siamo ripartiti, e visto che l’appuntamento successivo era l’arrivo presso il piazzale della stazione ferroviaria di Lienz, si sono formati vari gruppetti. Statisticamente, su 46 partecipanti, doveva succedere qualche imprevisto, e la statistica è stata rispettata: una foratura (fortunatamente il papà-atleta Marco aveva il kit di pronto intervento, e con una rapidità paragonabile a quella dei meccanici di Maranello ha sostituito la camera d’aria); qualche ginocchio sbucciato e un paio di gomiti graffiati, tuttavia grazie alla previdenza di qualche genitore che aveva portato la valigetta del primo soccorso, con un po’ di disinfettante e qualche cerotto tutto è stato dimenticato . Per la serie “non ci facciamo mancare nulla”, a conclusione del tragitto in bicicletta, quasi 50 Km, abbiamo festeggiato due (diconsi 2!) compleanni (location non usuale per una festa di compleanno, che sicuramente i festeggiati non scorderanno); torte con candeline, bibite e l’immancabile prosecco. Cosa vuoi di più dalla vita? … anche l’amaro? Sui volti di tutti prendevano forma sorrisi appagati, alternati a sguardi incantati, grati di aver potuto godere di una giornata incantevole, anche dal punto di vista meteorologico. Bambini, genitori, zii e persino nonni non hanno minimamente sentito la fatica del tragitto (era tutta discesa: circa 500 metri di dislivello distribuiti sui quasi 50 Km della ciclabile), anche se si sentiva un po’ di torpore ad una parte del corpo a contatto con la sella ....Il ritorno a casa è stato più lungo dell’andata, visto che da Lienz ci sono altri 50 Km per rientrare in Italia, ma ciò non ha compromesso la regolarità della giornata successiva. Pur con qualche sbadiglio, tutti sono andati a scuola (e al lavoro), ai partecipanti alla fortunata gita è stato comunque concesso l’esonero “una tantum” alla partecipazione alla seduta di presciistica programmata per il lunedì pomeriggio successivo. Infatti da inizio settembre i giovani atleti hanno iniziato il percorso di avvicinamento alla neve con la presciistica, proposta per 3 volte la settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) presso la palestra dell’IPSIA. La partecipazione è aperta a tutti coloro che vogliono provare gli sci stretti ma soprattutto sono disposti e interessati a fare esperienze di divertimento e amicizia assieme ai nostri giovani e bravi allenatori. E se poi, tra una corsa e una capriola, tra un salto e una piroetta, ogni tanto ci scappa una passeggiata notturna, o un’uscita con i roller, o una “fantastica” biciclettata, magari è un motivo in più per provare … Stefania Rigoni Sabato 29 Settembre 2012 l’Altopiano 28 La voce degli 8 Comuni Pagina 10