La S.V. è invitata a partecipare
alla
Conferenza Stampa
che si terrà
giovedì 17 ottobre, alle ore 11
nel Teatro Anatomico dell’Archiginnasio, Piazza Galvani 1, Bologna
per presentare la Mostra
Bologna riabbellita.
Alfonso Rubbiani e la città fra Otto e Novecento
a cura di Paola Foschi,
con testi di Carlo De Angelis, Paola Foschi, Cristina Bersani
(Biblioteca dell’Archiginnasio, Quadriloggiato superiore,
19 ottobre 2013 - 11 gennaio 2014, ingresso libero)
organizzata dalla Biblioteca comunale dell’Archiginnasio
e dal Comitato per Bologna Storica e Artistica,
nell’ambito delle manifestazioni cittadine
per commemorare il centenario della morte
di Alfonso Rubbiani (Bologna, 1848 - 1913)
Interverranno:
Daniele Donati, Presidente dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna
Carlo De Angelis, Presidente del Comitato per Bologna Storica e Artistica
Anna Manfron, Responsabile della Biblioteca dell’Archiginnasio
Paola Foschi, curatrice della mostra
Al termine della Conferenza Stampa, Paola Foschi illustrerà l’esposizione allestita nel
quadriloggiato superiore dell’Archiginnasio.
La mostra si aprirà sabato 19 ottobre, alle ore 11, con una visita condotta dalla curatrice.
I contenuti della cartella e le immagini sono scaricabili all’indirizzo
http://www.archiginnasio.it/html/area_stampa.htm (© Biblioteca dell’Archiginnasio)
Promozione delle attività culturali dell’Istituzione Biblioteche di Bologna: tel. 051.276813
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Mostra
Bologna riabbellita.
Alfonso Rubbiani e la città fra Otto e Novecento
(Archiginnasio, 19 ottobre 2013 - 11 gennaio 2014)
II 26 settembre 1913 moriva a Bologna Alfonso Rubbiani (nato a Bologna il 3
ottobre 1848).
Eclettico personaggio di formazione cattolica, politico e regista dei restauri dei più
significativi monumenti della città, fra cui i palazzi Re Enzo, dei Notai, della Mercanzia e la
chiesa di San Francesco, a lui si deve l’immagine attuale del centro storico di Bologna. La
sua geniale quanto discussa figura di restauratore ed erudito, ma anche di fine letterato,
brillante giornalista e acuto indagatore di archivi, trovò espressione nel programma di
restituire a quegli edifici il loro volto originario nell’intento, certamente illusorio, ma
nondimeno storicamente fondato, di recuperare la scenografia e il mito della città
medioevale, privilegiando le forme e le decorazioni dell’architettura locale. In questo, la
sua opera trovò una sponda in un personaggio del calibro di Giosue Carducci, segretario
della Deputazione di Storia patria, convinto assertore del fatto che Bologna, al pari di altre
grandi città, dovesse essere da un lato rimodernata, adeguata alle esigenze della viabilità,
ma dall’altro restituita al suo decoro identitario. Tutto ciò, grazie ad opportuni interventi che
la liberassero dalle aggiunte e trasformazioni che nel corso dei secoli avevano sfigurato
certi edifici monumentali, alterandone la bellezza originaria.
La mostra, organizzata dalla Biblioteca comunale dell’Archiginnasio e dal
Comitato per Bologna Storica e Artistica, nell’ambito delle manifestazioni cittadine per
commemorare il centenario della morte di Rubbiani, si propone di illustrarne la vita e la
figura: la sua attività come ispiratore del restauro di edifici medievali e rinascimentali nella
città e nel territorio viene riesaminata e inquadrata nell’ambito delle coeve correnti europee
di restauro, e messa in relazione con l’aspetto e lo stile di Bologna fra Otto e Novecento. A
questo proposito, il titolo riecheggia significativamente il discorso rubbianesco – Di
Bologna riabbellita. Proemio alla Cronaca dei restauri e riabbellimenti in Bologna
dall’anno 1901, compilata a cura del Comitato per Bologna storicoartistica, e di prossima pubblicazione (Bologna, Tip. P. Neri, 1913) – pubblicato a fine
carriera per legittimare i rifacimenti che erano stati oggetto di critiche, e qui scelto per
inquadrarne tipologie e valore.
Il pensiero e l’opera di Alfonso Rubbiani vengono presentati grazie a una ricca
rassegna di libri, fotografie e progetti, conservati nella Biblioteca dell’Archiginnasio,
nell’archivio del Comitato per Bologna Storica e Artistica e nell’archivio della
basilica di S. Martino: nell’occasione vengono esposte 43 fotografie storiche, sia in
originale che in riproduzione, 20 disegni antichi (in riproduzione), 39 libri, giornali e
opuscoli e 4 manoscritti.
Il percorso della mostra
L’esposizione si articola in 16 bacheche, divise in tre sezioni.
Nelle prime quattro bacheche, che costituiscono la prima sezione, si esaminano
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gli studi e le prime esperienze di collaborazione ai restauri di monumenti antichi:
alla facciata della chiesa bolognese di S. Martino insieme a Giuseppe Modonesi e in
seguito da solo alla cappella Boncompagni; al castello di S. Martino in Soverzano o dei
Manzoli insieme a Tito Azzolini. Come componente del Consiglio Comunale di Budrio
ispirò la decorazione della Sala Consigliare eseguita da Achille Casanova. Attraverso i
volumi presenti in biblioteca si illustra poi l’influsso su di lui operato dalle più importanti
correnti di restauro europee, capeggiate da Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc, Camillo
Boito, Alfredo D’Andrade.
Con la bacheca 5, prima della seconda sezione della mostra, si inizia l’esame dei
suoi primi interventi di restauro, vale a dire le tombe dei Glossatori e la chiesa di S.
Francesco; le bacheche 6, 7, 8, 9 mostrano gli interventi su importanti edifici storici
cittadini, quali la chiesa di S. Giacomo maggiore, l’oratorio dello Spirito Santo, il Palazzo
dei Notai, Palazzo Bevilacqua, il Palazzo di Re Enzo e del Podestà. A proposito del
coronamento con merli del Palazzo del Podestà, si rende conto anche delle polemiche che
infiammarono il clima della città fra coloro che appoggiavano l’intervento rubbianesco e
coloro che, capeggiati da Giuseppe Bacchelli, lo criticavano.
Il percorso di vita di Rubbiani non vide solo successi: nella terza sezione si
prende in esame la sua battaglia per evitare la demolizione delle mura trecentesche di
Bologna e per la conservazione e valorizzazione di due delle tre torri ricomparse in Piazza
della Mercanzia, che vide una cocente sconfitta, mentre il suo progetto di riportare
all’aspetto originario la porta di Strada Maggiore si concluse con una soluzione di
compromesso. Primi segnali di un clima che cambiava e sacrificava le antiche vestigia al
mito del progresso.
Nella bacheca 13 vengono presentati due personaggi che insieme a Rubbiani
portarono un contributo alla migliore conoscenza di Bologna romana e medievale e alla
sua divulgazione presso un ampio pubblico: lo storico e archeologo autodidatta Angelo
Finelli e il pittore e illustratore Alfredo Baruffi.
La sua attività letteraria è rappresentata in mostra nella bacheca 14 dal suo citato
opuscolo Di Bologna riabbellita, denso di considerazioni sulla necessità del mantenimento
dell’anima della città attraverso la valorizzazione dei suoi monumenti, mentre l’opera del
Comitato per Bologna Storica e Artistica, da lui fondato, viene illustrata grazie ai volumi di
Guido Zucchini che ne elencano tutti gli interventi, con fotoconfronti fra l’aspetto degli
edifici prima e dopo il restauro.
Alla sua morte improvvisa furono molti gli interventi di cordoglio espressi sui
quotidiani e su opuscoli stampati per l’occasione e negli anni seguenti: si espongono i più
significativi.
Infine, la bacheca 16 illustra l’intervento principale di Alfonso Rubbiani nel
territorio bolognese, il restauro del castello di Ponte Poledrano a Bentivoglio, attraverso
fotografie antiche e disegni di progetto della decorazione.
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Nota biografica
Alfonso Rubbiani (Bologna, 1848-1913)
- 3 ottobre 1848: Alfonso Rubbiani nasce a Bologna da una famiglia cattolica, studia dai
Gesuiti a Reggio Emilia e a 19 anni comincia ad impegnarsi nell’associazionismo: nel
1870 si arruola nell’esercito pontificio per difendere Roma dall’attacco dell’esercito italiano.
Pur non seguendo studi regolari, si interessa in privato alla storia dell’arte e altre materie
umanistiche, riuscendo a dare alle stampe alcuni suoi saggi;
- 1879: è eletto consigliere e assessore al Comune di Budrio; lo stesso anno si avvicina al
mondo del restauro, collaborando a quello della chiesa di S. Martino;
- 1883: lavora al castello di S. Martino dei Manzoli a Minerbio;
- 1886: è il protagonista del restauro della chiesa di San Francesco e delle arche dei
Glossatori, che gli diede grande notorietà;
- 1889: è uno dei fondatori del “Comitato per Bologna Storica e Artistica”;
- 1902: quando incomincia l’abbattimento delle mura di Bologna, Rubbiani è tra i più
strenui oppositori. Suo è il restauro di ciò che rimane di porta Maggiore;
- Fra i suoi numerosi restauri ricordiamo anche quelli del palazzo della Mercanzia,
dell’oratorio di Santo Spirito in via Val d’Aposa, della facciata di S. Domenico, del palazzo
dei Notai (1906);
-1910: quando è deciso l’allargamento delle vie Rizzoli, Orefici e Caprarie, Rubbiani lavora
al ripristino di palazzo Re Enzo. Il restauro finì tra le polemiche. Fu l’ultimo intervento di
Rubbiani.
- Muore il 23 settembre 1913 nella sua casa bolognese di vicolo dell’Orto. È sepolto a
Bologna, presso la Cappella della Pace della Basilica di San Francesco.
Lunghissimo l’elenco delle sue pubblicazioni, quasi tutte riferite alle opere su cui
intervenne, ma scrisse anche di turismo (Bologna e i suoi dintorni, guida tradotta in
francese da Giuseppe Grabinski, 1882), di storia (Etnologia Bolognese, 1881), di
urbanistica (Per conservare le mura di Bologna, 1901), oltre a innumerevoli articoli sui
maggiori giornali bolognesi.
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Il Comitato per Bologna Storica ed Artistica
Strada Maggiore n° 71 - 40125 BOLOGNA; Tel/Fax: (051) 347764
http://www.comitatobsa.it/ e-mail: [email protected]
Più di cento anni fa inizia la storia del Comitato …
Nel 1899 l’esigenza di tutelare l’antico impianto urbano minacciato dall’indifferenza
e dalla volontà di cambiamento espressi dal primo piano regolatore del 1889, portò un
gruppo di sensibili e responsabili cultori della storia cittadina e del suo patrimonio artistico
a formare un’associazione per promuoverne la salvaguardia e porre in campo
suggerimenti e azioni di difesa.
Animatore di quell’iniziativa fu Alfonso Rubbiani, un uomo di alta sensibilità, artista
ed idealista, assieme ad altri appassionati come Cavazza, Tacconi, Isolani, Massei, e
mons. Breventani. Venne costituito un “Comitato per Bologna Storica e Artistica” che
proponeva interventi di conservazione e ripristino per gli antichi edifici, con un concetto di
restauro che può essere considerato, oggi, troppo interpretativo, ma sempre rispettoso
delle caratteristiche stilistiche emergenti. Uguale attenzione era dedicata alle tinteggiature
tipiche della città, che in occasione degli Addobbi decennali, venivano rinnovate troppo
spesso con alterazioni dei toni.
Ben presto il Comitato, per le sue capacità propositive, si impose all’attenzione della
pubblica opinione e delle Autorità, instaurando con queste rapporti operativi per procedere
al restauro di diversi edifici storici, ottenendo dal Comune un contributo per i proprietari, e
in più fornendo gli studi progettuali necessari, compensati dallo stesso Comune con il
rimborso delle spese per la redazione e per la direzione dei lavori.
Per i meriti conseguiti per la sua attività al Comitato è stato conferita la Medaglia
d’oro dei Benemeriti dell’Arte nel 1942 e, in seguito, con Decreto Presidenziale del 26
giugno 1956, n. 1716, il Comitato è stato riconosciuto Ente Morale.
Il Comitato oggi
Il Comitato per Bologna Storica e Artistica svolge oggi un ruolo culturale che vede
gli associati impegnati non solo su posizioni di difesa dei caratteri storici artistici bolognesi,
minacciati sempre più dall’incuria, dal degrado e dall’incultura, ma anche a svolgere
un’attiva presenza nel dibattito per lo sviluppo della città, nelle nuove condizioni che si
presentano.
È nella natura stessa del Comitato proporsi come punto di riferimento per le diverse
istanze e trovare modi e forme di confronto con le altre realtà ed associazioni culturali
presenti in Bologna, tenendo sempre presente che il risultato dev’essere sì quello di
diffondere la vigile e sensibile attenzione sui temi della conservazione dei beni artistici,
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ambientali (collina, territorio agricolo, zone fluviali), ma più deve perseguire la
valorizzazione della città in generale.
Un compito fondamentale che il Comitato già svolge oggi, e ancor più potrà
svolgere in futuro, è quello di polo culturale e centro di informazione, ponendo a
disposizione di studiosi e studenti il patrimonio documentale dell’archivio storico, oggetto
da alcuni anni di una catalogazione informatizzata per una conservazione attiva. Un
patrimonio che viene continuamente accresciuto grazie ad importanti donazioni di
documenti e testimonianze, come il conferimento da parte degli eredi dell’archivio
personale di Guido Zucchini.
Il Comitato pubblica il bollettino quadrimestrale «La Torre della Magione», e la
rivista annuale «Strenna Storica Bolognese», la pubblicazione per eccellenza curata dal
Comitato per Bologna Storica ed Artistica. Il primo numero risale al 1928; ad esso segue
l’anno 1929, ed il 1930. Poi, dopo una lunga interruzione, il periodico riprende le
pubblicazioni nel 1954, ed ininterrottamente giunge sino ad oggi. I suoi autori presentano
ogni anno temi di varia natura: dall’arte allo spettacolo, dalla scienza alla storia, dalla
numismatica al mondo culturale bolognese.
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SCHEDA TECNICA DELLA MOSTRA
Bologna riabbellita.
Alfonso Rubbiani e la città fra Otto e Novecento
(Archiginnasio, 19 ottobre 2013 - 11 gennaio 2014)
Mostra organizzata dalla Biblioteca comunale dell’Archiginnasio e dal Comitato per
Bologna Storica e Artistica nell’ambito delle manifestazioni cittadine per commemorare il
centenario della morte di Alfonso Rubbiani
A cura di Paola Foschi
con testi di Carlo De Angelis, Paola Foschi, Cristina Bersani
Coordinamento:
Anna Manfron
Progetto grafico:
Manuela Marchesan
Allestimento:
Irene Ansaloni, Floriano Boschi
Progetto Web:
Rita Zoppellari
Amministrazione:
Renza Zanacchini, Letizia Zarri, Christian Zuin
Comunicazione:
Valeria Roncuzzi, Sandra Saccone, Annamaria Cava
Ringraziamenti:
Giampaolo Brizzi, Antonio Buitoni, Cristina Chersoni, Chiara Cocchi, Giorgio Galeazzi,
padre Alberto Giuli o. carm., Lorella Grossi, Anna Magli, Clara Maldini, Michelangelo
Poletti, padre Enrico Secondin o. carm., Angelo Zanotti
Orario: lunedì-venerdì ore 9-19; sabato e dal 1° al 24 agosto ore 9-14; chiuso domenica e
festivi
Ingresso libero
Promozione delle attività culturali dell’Istituzione Biblioteche di Bologna: tel. 051.276813
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Mostra
Bologna riabbellita.
Alfonso Rubbiani e la città fra Otto e Novecento
Immagini
FOTO N. 1:
AUGUSTO SUPPINI , Progetto di restauro per Alfonso Rubbiani. Chiesa detta «lo Spirito
Santo» in via Val d’Aposa (Bologna)
Archivio del Comitato per Bologna Storica e Artistica
FOTO N. 2:
Palazzo detto del Podestà in Bologna. Disegno pel ristauro del prospetto a ponente.
A cura del Comitato per Bologna Storica Artistica. An. 1907-08
Archivio del Comitato per Bologna Storica e Artistica
FOTO N. 3:
Ritratto fotografico di Alfonso Rubbiani
Archivio del Comitato per Bologna Storica e Artistica
FOTO N. 4:
LUIGI LANZONI E FIGLIO o ALFONSO RUBBIANI, Bentivoglio. Il Castello dominato dall’antica
torre della rocca trecentesca visto dal canale Navile, 1889-1899
Fotografia all’albumina incollato su cartoncino, 210x260 mm
Sul recto del supporto a matita: «10»
La fotografia è inserita nella cartella intitolata Bentivoglio.
BCABo, GDS, Fotografie Bologna n. 734
FOTO N. 5:
ALFONSO RUBBIANI , Le tombe di Accursio, di Odofredo e di Rolandino de’ Romanzi
glossatori nel sec. XIII, Bologna, N. Zanichelli, 1887, tav. 6
Il disegno illustra il progetto di restauro della tomba di Rolandino de’ Romanzi.
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cartella stampa - Comune di Bologna