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VERBALE DI SEDUTA INFORMALE DEL CONSIGLIO COMUNALE
RIUNIONE DEL GIORNO 17 MARZO 2008
N. 50
In data 17.03.2008 alle ore 18.00 presso la Sala Civica al piano terra della Rocca di Riva del
Garda si è svolta la RIUNIONE INFORMALE del Consiglio comunale, in seduta pubblica,
come da invito alla partecipazione dd. 7.03.2008, allegato sub. lettera A), rivolto ai Consiglieri
Comunali, per ascoltare le relazioni dei Presidente delle società controllate direttamente o
indirettamente dal Comune nonché partecipate direttamente o indirettamente, che operano nel
campo turistico.
All’appello iniziale risultano presenti il Sindaco Molinari Claudio, il Presidente del Consiglio
Comunale Zucchelli Mario, ed i consigliere Zambotti, Benamati, Daves, Calzà Luigi, Mirante
Marini, Zanoni, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Gatti, Accorsi, Grazioli, Munari, Frizzi,
Pederzolli, Trinchieri Benatti, Morandi, Lorenzi Emanuela, Serafini, Bombardelli, Detoni,
Civettini, Modena e Benaglio.
Risultano assenti i Consiglieri signori Santoni, Brunelli, Grasso e Dalponte.
Partecipa il Segretario Generale del Comune, signor Alfredo Righi.
Partecipano alla riunione gli Assessori Pierluigi Bagozzi, Rosanna Giordani, Luigi Marino, Paolo
Matteotti, Adalberto Mosaner e Giancarlo Tonelli.
A seguito di invito da parte dell’Amministrazione comunale, partecipano alla riunione informale
il Presidente della Lido di Riva del Garda srl – dott. Marco Tanas, il Presidente di Garda
Trentino Fiere spa – arch. Mauro Malfer, il Presidente di Riva del Garda FiereCongressi spa –
Roberto Pellegrini, il Presidente della Hotel Lido Palace spa – rag. Marco Modena ed il
Presidente di Ingarda Trentino spa – Enio Meneghelli.
Presidente:
La parola al signor Vice Sindaco, per l’introduzione.
Vice Sindaco:
Grazie. Questa è la prima riunione, seppur informale, che viene svolta dal consiglio
comunale, però con una platea più ampia, cioè tutta la platea che rappresenta e il sistema
societario controllato direttamente o partecipato indirettamente da società che fanno capo al
comune di Riva. Negli anni scorsi abbiamo avuto occasione di sentire qualche volta i presidenti,
separatamente, ma il momento è molto particolare, perché siamo giunti ad alcuni traguardi che
sono molto rilevanti. Lo sono per l’intera comunità, nonché per la stessa amministrazione
comunale. Si sa che da un paio d’anni le società rispondono all’amministrazione comunale in
forma anche diretta, perché il comune ha assunto la veste, anche civilistica, del coordinatore,
sostanzialmente, civilistico di tutte le società partecipate, cioè del gruppo delle società
partecipate. Quindi è fondamentale, l’abbiamo richiamata più volte, una strategia del gruppo; nel
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contempo abbiamo riunito attorno al tavolo i presidenti delle società per ragionare insieme delle
varie attività e delle varie iniziative. Il momento è molto particolare ed è importantissimo perché
si stanno sviluppando alcune iniziative ed alcune attività che portano a profondi interventi, anche
massicci interventi si può dire, da parte delle nostre società, che hanno seguito una serie di
percorsi che abbiamo fatto a suo tempo, come quello della proclamazione di Polo fieristico del
Trentino a Riva del Garda, con la costituzione della società Garda Trentino Fiere, con la messa in
campo delle progettazione, anzi, dei concorsi internazionali di progettazione. Vi è stato, se
ricordate, dopo una lunghissima discussione in consiglio comunale, nel 2004, un atto di indirizzo
è importantissimo: la nostra società Lido ha visto la ripartizione, quindi la strutturazione della
società Lido ad holding, con la costituzione della holding societaria che ha portato allo sblocco
della vicenda dell’hotel Lido, ad esempio, e al riassetto della stessa società. C’è stato il rinnovo e
gli incarichi all’interno di Ingarda, nella primavera dello scorso anno, con l’assemblea di
indirizzo dell’autunno scorso, così come era stato concordato nell’assemblea dei soci della
primavera, che ha portato ad una riorganizzazione della società, con l’assunzione del nuovo
direttore - che tra il resto saluto perché è presente in sala - della società in Garda. Si è riassestata
anche la società Fiere e i congressi, con la nomina del nuovo presidente, sempre nell’ambito
della tarda primavera dello scorso anno, con alcuni risultati che nel tempo sono maturati, ma che
con l’avvento della prima fiera a Dubai, dei giorni scorsi, ha portato il marchio di eccellenza, che
è quello non solo di Riva del Garda Fiere e i congressi, ma anche il marchio di Expo Schuh e
della città di Riva del Garda nello scenario mondiale della calzatura, qualora ve ne fosse stato
ancora bisogno. Queste cose, se prese singolarmente, potrebbero avere punti di eccellenza, ma
tutte insieme rappresentano una quadro che sicuramente vede le società impegnate in questo
momento, anche in modo frenetico. All’amministrazione compete anche avere questa visione di
insieme di quel che succede, sia sulle società controllate direttamente che sulle società
partecipate.
L’organizzazione dei lavori prevedrebbe proprio e in ordine alla convocazione delle
comunicazioni di Tanas, Malfer, Pellegrini, Modena e Meneghelli, per poi proseguire con le
eventuali domande che potrebbero essere rivolte dai consiglieri comunali. Ci tengo a precisare
che non era una questione finanziaria, né economica, né di altro genere, però da una parte c’è il
lavoro svolto da questa amministrazione, sia nel 2004 con l’atto di indirizzo per la società Lido,
sia con gli interventi urbanistici svolti sulla zona Baltera, con l’approvazione del piano della
fascia lago, ha dato un quadro di insieme molto importante sul quale le società si stanno
muovendo in modo molto frenetico, addirittura. Uso questo termine perché ci sono alcuni
appuntamenti che non possiamo perdere.
Da ultimo, come ordine di presentazione all’amministrazione, poi il dottor Tanas ve lo
farà presente: la questione risolta al Bastione, con una causa lunghissima che il rumore aveva con
la società concessionaria della seggiovia, quindi l’acquisizione al patrimonio comunale di quello
che viene chiamato chalet Bastione. Con il bilancio di quest’anno abbiamo autorizzato il
trasferimento in proprietà alla società e la presentazione sulla stampa dell’eventuale ripresa del
ragionamento sull’ipotesi del collegamento. Non da ultimo c’è anche l’ipotesi sulla Spiaggia
degli ulivi.
Vedete che le cose sono molte, quindi io non voglio più rubare tempo, ma nell’ordine
procederei proprio con le comunicazioni dei presidenti delle varie società. Grazie presidente.
^^^ Entra la Consigliera Brunelli: il numero dei presenti sale a 27. ^^^
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Presidente:
Grazie Vice Sindaco Mosaner. La parola al dottor Tanas Marco.
Dottor Tanas Marco:
Grazie. Vi ringrazio saluto il presidente del consiglio comunale, il sindaco, la giunta, tutti
i consiglieri, nonché i cittadini intervenuti in questa occasione. Mi è stato chiesto, come a tutti gli
altri, di cercare di contenere queste prime comunicazioni, dunque la relazione, in un massimo di
15 min, quindi cercherò di essere il più sintetico possibile. La mia relazione, proprio per evitare
perdite di tempo e ripetizione di comunicazioni già fatte, vuole partire dai dati che vi avevo già
fornito nel precedente consiglio comunale informale di due anni fa, allorquando venni a
relazionarvi e ad aggiornarvi sulla fase di scissione e scorporo della società Lido S.r.l. e del
gruppo. Come ben sapete già da un paio d’anni questa operazione è stata effettuata, ha prodotto
la costituzione della hotel Lido Palace, in cui la Lido S.r.l., quindi la nostra società, oggi ha il
51% delle quote e ha portato il capo di Lido S.r.l. le partecipazioni, tra cui anche la sua
denominazione e il concetto di holding del gruppo. Solo un flash per ricordare le partecipazioni
relative ad esempio alle società qui presenti: la Lido S.r.l. ha il controllo totale di Lido e
immobiliare S.p.A., ha il 51% dell’hotel Lido Palace, ha il 44,4% in Riva del Garda Fiere e i
congressi, ha il 26% in Garda Trentino fiere, ha il 4% e più in Ingarda s.p.a.
La segnalazione in premessa è ovviamente quella di comunicare che la Lido Srl con il
gruppo – questo è un passaggio che io voglio sottolineare, penso verrà ripreso più volte –
sistemico che c’è nella nostra città, è ben funzionante, c’è un’ottima collaborazione, c’è la
disponibilità reciproca a procedere in maniera congiunta nel raggiungimento degli obiettivi che
l’amministrazione ci pone, perché l’amministrazione è il socio di riferimento della Lido s.r.l. che
quindi, a cascata, va a rappresentare l’input che viene dato dall’amministrazione nelle varie
società, in base evidentemente alla quota che ha in ciascuna di esse. Questo è un elemento che
veramente sta portando i frutti che nell’introduzione citava il vice sindaco Mosaner. Non vado
quindi ad indicarvi quelli che sono evidentemente i progetti delle singole società partecipate,
perché lo faranno approfonditamente i presidenti qui presenti, vado e invece a dedicare, visto che
c’era un po’ di carne al fuoco, per fortuna, il tempo che ho a disposizione per quanto riguarda le
attività che sta svolgendo l’immobiliare del gruppo, quindi la Lido e immobiliare S.p.A. Come
poc’anzi è stato già riferito, l’ultimo evento che vede coinvolta a livello progettuale la Lido
S.p.A. è quello del bastione, dello chalet, dell’immobile adiacente al bastione di Riva. Questa
proposta ci venne fatta, proprio per la collaborazione esistente, dall’amministrazione alla fine
dello scorso anno, allorquando si era tornati in possesso totale dell’utilizzo di quell’immobile.
Ci è stato proposto di impegnarsi per far sì che questo immobile potesse tornare ad effettuare un
servizio soprattutto turistico, perché voi tutti sapete l’importanza di quel sito, l’importanza dei
passaggi di turisti e non solo che vengono fatti per godere del paesaggio dal bastione.
Chiaramente per cercare di integrare l’offerta che era stata appena conclusa, l’opera dell’ente
pubblico di ristrutturazione e di risistemazione del sito archeologico. Allora noi abbiamo
effettuato il rogito un mese fa, il 15 febbraio, nel frattempo, per cercare di non perdere tempo –
visto che il nostro interlocutore era un nostro socio, quindi avevamo tutta la certezza di portare a
conclusione dell’opera – ci siamo già attivati per un progetto di ristrutturazione. La nostra
missione è appunto quella di far sì che al più presto riapra quell’edificio, con una azienda che
possa offrire un servizio di somministrazione ai turisti,1 servizio anche di ristorazione. Dicevamo
che questo dovrebbe andare ad integrare una sorta di presidio sul sito archeologico, offrendo così
un servizio di apertura, di custodia, di pulizia di tutto il compendio. Dicevamo che un mese fa
abbiamo fatto il rogito, abbiamo, nel frattempo, predisposto il progetto di ristrutturazione: si
tratta di un intervento di ristrutturazione totale, dai serramenti ai pavimenti e quant’altro. Fate
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conto che è un’immobile che non aveva – infatti lo predisporremo noi – nessun rimpianto, dalle
fognature all’acqua, al riscaldamento, quindi il nostro impegno è quello di far sì che diventi un
immobile utilizzabile tutto l’anno. La spesa per le opere si aggira sui € 200.000, a cui andrà
aggiunto qualcosa anche per l’arredamento. Proprio questa mattina abbiamo aperto le buste per
l’appalto delle opere. A parte il tempo necessario per espletare alcuni atti burocratici, entro un
paio di settimane inizierà l’intervento edilizio per la ristrutturazione. La previsione dei tempi dei
lavori è intorno ai tre mesi, quindi noi, così come ci era stato richiesto dall’amministrazione,
pensiamo, abbiamo buone probabilità di far sì che questo servizio possa già partire in corso di
stagione. Evidentemente prima è meglio è. A breve quindi, perché adesso ci siamo concentrati su
questo aspetto, partirà un bando per la gestione dell’azienda, che verrà ampiamente
pubblicizzato. Sarà dunque aperta al mercato la possibilità della gestione, assolutamente non sarà
affidata per trattativa diretta.
Come è stato detto, quando con l’amministrazione abbiamo iniziato la collaborazione per
riaprire questo servizio è emersa abbastanza palese quella nota valutazione di ripristinare il
collegamento tra la città e il bastione. Ci è stato chiesto di predisporre uno studio di fattibilità di
quest’opera e dunque è in questa fase che noi abbiamo realizzare questo studio, dell’ingegner
Gobbi Frattini, che ci è stato consegnato e che è in fase di ultimazione per una serie di elementi.
Comunque lo scopo di questo studio in questa fase era esclusivamente una verifica tecnica sulla
fattibilità, sui rischi geologici, sulla fattibilità e edilizia e quant’altro. Noi abbiamo chiesto di
poter valutare quali fossero – dunque non solo sul vecchio tracciato – i possibili tracciati di
collegamento dalla città al bastione e quali fossero anche le diverse tipologie e le modalità per
poter effettuare questo collegamento. Lo studio ha evidenziato la fattibilità dell’opera, questa già
è la conditio sine qua non per poter eventualmente fare altre valutazioni, d’accordo con
l’amministrazione ci è stato chiesto di procedere con una serie di valutazioni anche sul business
plan, sulla fattibilità economica dell’opera. Alcuni elementi sono già in nostro possesso, altri li
reperiremo un po’ ancora più facilmente dal momento in cui avremo il presidio diretto, per
vedere i lussi e le altre cose. Possiamo dire che entro fine anno saremo in grado di offrire
all’amministrazione, che poi liberamente deciderà che cosa fare,1 serie di elementi tali per cui si
possa poi, con i modi e tempi che deciderà l’amministrazione, valutare quest’opera.
Chiaramente, come su tutto il resto, la società è a disposizione, se serve, per fare ulteriori
passaggi.
Questo per quanto riguarda il bastione, l’altro punto sul quale vorrei soffermarmi qualche
minuto, che rappresenta una novità totale, perché è la prima volta che lo si inquadra, è una
valutazione che abbiamo fatto su un’altra proprietà della Lido, cioè quella riguardante lo spazio
adiacente al pala congressi e all’hotel Lido. Sto parlando del terreno e della parte rimasta di
proprietà della Lido S.p.A., che comprende la dependance e gli attuali campi da tennis,
chiaramente. Su questa proprietà noi eravamo vincolati in attesa di definizione del Piano
attuativo fascia lago, perché senza quello strumento noi non eravamo in grado di fare altre
valutazioni. Il momento che è stato approvato il piano questo ci ha consentito anche
tecnicamente di poter inquadrare lo sviluppo possibile, così abbiamo fatto fare uno studio di
fattibilità delle varie soluzioni, posso comunicare, ma questa più che una scelta nostra è una
scelta di chi ha deliberato ed approvato quel piano, perché vi ricordo che il piano sulla parte nord
di quell’area, quindi dove attualmente ci sono i campi da tennis, prevede la possibilità di
realizzare un parcheggio. Il piano prevede chiaramente che per il parcheggio lo spazio che
dovrebbe auspicabilmente essere utilizzabile in un prossimo futuro va fino a viale Rovereto,
quindi anche sulla proprietà dell’AGIP. Noi, ovviamente ci siamo fermati alla valutazione della
nostra proprietà e su questa devo dire che la notizia che abbiamo la valutazione fa emergere il
fatto che c’è la possibilità di realizzare un parcheggio, sfruttando anche fisicamente lo sbalzo,
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così come in altri punti di viale Rovereto, cioè dalla quota Agip alla quota campi da tennis, per
capirci, è di circa 2 m. o poco più. Questo consentirebbe l’idea progettuale di intervenire con un
piano interrato, con il piano in quota campi da tennis e con la copertura. La realizzazione di tutto
ciò porterebbe a mettere a disposizione della città quasi 400 posti auto. Ora, chiaramente noi
quest’intervento – da qui la capacità di ragionare in rete – l’abbiamo contestualizzato; anzi nel
macro intervento che viene compiuto su tutto l’ambito, quindi accanto a Garda Trentino Fiere
che si sta preoccupando di progettare e il futuro Palazzo dei congressi; a sud abbiamo la
partecipata hotel Lido, che sta facendo l’intervento che conoscete tutti, che vi verrà a breve
illustrato. Perché definisco sistemico questo intervento? Innanzitutto perché ci permette di fare
quello che ha chiesto il legislatore, individuando quello spazio e quella destinazione, ma si
permette anche di proseguire la collaborazione con la Lido hotel spa, facendo l’intervento di
qualità del cinque stelle ha bisogno di uno spazio per i posti auto da mettere a disposizione della
struttura, viste l’importanza e la qualità dell’ospite che si vuole cercare; questo soprattutto le
consentirà di evitare di dover mettere le auto del Parco, che in questo modo rimarrebbe un
elemento qualificante dell’offerta. Dall’altro lato ci siamo messi in rete con Garda Trentino fiere,
attraverso i nostri tecnici, per fare una serie di ragionamenti, per far sì che questo progetto,
chiaramente, venga contestualizzato nell’area, si possano razionalizzare gli spazi che servono a
tutto l’ambito. Quindi c’è già un tavolo di lavoro, stiamo recuperando alcuni elementi normativi
per standard e altre cose, comunque è un intervento di una certa importanza, che noi riteniamo
strategico per la città e per l’ambito. Per quanto riguarda l’immobile della dependance di quello è
oggetto di alcune opzioni che sono sul nostro tavolo e che stiamo valutando, ma comunque
all’interno di questa operazione verrà a breve definito anche il potenziale e lo sviluppo relativo a
quell’immobile, che, chiaramente, verrà fatto, quello sì principalmente, guardando a sud, quindi
cercando, anche vista la destinazione, di coinvolgerlo di un ragionamento di collaborazione con
l’hotel Lido Palace spa.
Io vado avanti con questo ritmo perché poi potrete verificare gli elementi più puntuali nel
secondo giro, in cui sarò a vostra disposizione per eventuali repliche.
L’altro investimento che è arcinoto a tutti quanti, che sta impegnando non poco la società
Lido di Riva è quello che riguarda la spiaggia degli ulivi: quest’ultima è di proprietà del Lido
S.p.A., attualmente è ancora in corso un comodato d’uso con il comune, perché chiaramente, in
attesa di questi progetti, deve essere lasciato a disposizione degli eventi e delle necessità della
città. Verso la fine dello scorso anno, come voi certamente saprete perché è uscita anche da
quest’aula la comunicazione, l’Amministrazione ci ha chiesto di preoccuparci di individuare una
proposta progettuale e gestionale per l’immobile. Diciamo che abbiamo diviso l’intervento, a
livello operativo, in due distinte fasi: la prima è quella che riguarda il progetto vero e proprio, a
livello architettonico. Per quanto riguarda il progettista la Lido a suo tempo aveva, fin dal 2003,
con la precedente amministrazione, dato l’incarico all’architetto Gianni Calzà, quindi noi non
abbiamo fatto altro, per effettuarla progettazione preliminare, che proseguire la collaborazione
con il progettista e chiedergli di proporci una soluzione progettuale. Vi ricordo una cosa
importante: l’immobile è fortemente vincolato, quindi le varie fasi di progettazione vanno
parallelamente seguite con la sovrintendenza, che deve concedere tutta una serie di
autorizzazioni. E il progettista, da dicembre, dopo un mese e mezzo dunque, aveva già una
proposta progettuale preliminare che noi abbiamo immediatamente sottoposto ad un parere
preventivo della sovrintendenza. Per questo passaggio e i tempi, ahimè, non solo rapidissimi,
però abbiamo avuto, proprio venerdì scorso, finalmente la convocazione dal comitato esecutivo
della sovrintendenza, al quale, insieme al progettista, è stata sottoposta la proposta che si vuole
portare alla loro attenzione. Siamo ora in attesa del giudizio per quanto riguarda la struttura, cosa
che dovrebbe avvenire entro fine mese, dunque quello sarà l’elemento che ci consentirà poi di
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partire con tutti gli altri ragionamenti. Per quanto riguarda invece la programmazione, perché è
quello che si vuole fare di questo immobile, noi da subito abbiamo cercato di rimettere in fila i
ragionamenti che per cinque o sei anni la città ha fatto a 360°: dal consiglio comunale alle
assemblee pubbliche, ai dibattiti sulla stampa. Abbiamo deciso di effettuare una serie di incontri,
alcuni formali con le associazioni di categoria, altri più informali, comunque ne abbiamo
effettuati tantissimi, proprio per cogliere al meglio le esigenze che ci potessero venir suggerite
dalla città. Su questo vi devo dire che la sintesi è abbastanza unanime: la città, attraverso tutte le
forme associative e i soggetti che abbiamo incontrato chiede sostanzialmente che questo
immobile possa tornare ad essere il gioiello del proprio territorio. Chiede che diventi e torni ad
essere una sorta di vetrina dell’immagine della città. Noi abbiamo anche avuto un consulente, il
dottor Raffaelli, che ci ha aiutato a coordinare tutti questi passaggi e lui – come avrete visto
perché c’è stato anche qualche passaggio sulla stampa – per far capire il tipo di immobile citava
spesso, cosa che io personalmente non ho mai visto, la famosa terrazza Martini di Milano.
Questo proprio a dimostrare che deve diventare il luogo dove la città presenta i propri eventi più
importanti. C’è stata dunque forte, da un lato la richiesta, da parte degli operatori economici,
delle associazioni di categoria, di InGarda, di fare congressi: questo è immobile nel quale
pensiamo possa restare uno spazio per poter organizzare gli eventi di pregio, di importanza per la
città. Si sta parlando di eventi culturali, di intrattenimento, congressuali, musicali e così via.
Dall’altra parte - abbiamo fatto anche un incontro molto piacevole con il comitato che aveva
raccolto il sostegno delle firme - è molto forte l’esigenza in città che comunque questa struttura
sia, così come era negli obiettivi originari della committenza nel 1930, un luogo che può essere
utilizzato quotidianamente, tutto l’anno. Lo slogan che avevamo usato, che era un po’ la sintesi,
scusate, ma forse rendono più queste sintesi che non tutti gli altri discorsi, era di un luogo dove si
può andare a prendere il primo cappuccino del mattino e l’ultimo drink della serata. La
polivalenza dunque la possibilità che la città possa ritrovare in quell’ambiente, assolutamente di
eccellenza,1 posto importante per poter vivere a 360° la città e i suoi eventi. Da questi input noi
chiaramente ci siamo attivati, perché non è semplice, comunque, per riuscire a far sì che a breve,
quando avremo la risposta, ci sia una proposta operativa, per garantire questi elementi alla città.
Possiamo dire che la prossima tappa è l’attesa del giudizio da parte della sovrintendenza, sul
progetto architettonico, nel frattempo ultimeremo quel percorso che ci consentirà di trovare dei
partner anche operativi, perché la parte di somministrazione, evidentemente, non compete alla
Lido, ma siamo convinti che sul mercato si possano trovare dei partner in grado di fornire questi
interventi di qualità. Le condizioni che noi sottoporremo per la scelta esulano dall’aspetto
economico, in quanto vorremmo fortemente puntare su una selezione di proposte di qualità, di
proposte di gestione innovative. Noi pensiamo verosimilmente che entro un mese si possa avere
il quadro dell’intervento progettuale e quindi da lì partire con le fasi successive, cioè con il
progetto definitivo ed esecutivo. Potrebbe esserci per l’autunno la possibilità di avere conclusa
questa fase e da lì poter partire dunque con gli appalti, poi, entro fine anno, possibilmente,
iniziare i lavori per far sì che l’obiettivo che sia stato richiesto dall’amministrazione comunale,
ossia aprire l’immobile e rimetterlo a disposizione della città, possa coincidere con dei lavori che
l’amministrazione farà l’inverno prossimo nei giardini adiacenti, che evidentemente porteranno
una maggiore ed ulteriore valorizzazione di questo immobile.
Non vi cito tutto il resto perché sono alle ordinarie locazioni che abbiamo da tempo, non
c’è nulla di nuovo, mi sono limitato appositamente, spero di non aver sbagliato, nel portarvi gli
elementi di novità rispetto all’ultimo incontro che abbiamo fatto. Rimango a disposizione per
eventuali chiarimenti. Grazie mille.
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Presidente:
Grazie dottor Tanas. La parola all’architetto Mauro Malfer, prego.
Architetto Malfer Mauro:
Grazie presidente. Buona sera a lei, al sindaco, alla giunta, ai consiglieri comunali, al
pubblico presente. Cercherò anche io di fare una sintesi, per comunicarvi qualcosa di cui non
siete a conoscenza, dandovi qualche certezza in più. Non posso non ricordare, così come ha già
detto il vice sindaco, che Garda Trentino fiere si è occupata in questi tre o quattro anni, dal 2002,
cioè dalla sua nascita, partecipata al 74% dalla provincia e al 26%, come ricordava il presidente
Tanas, dalla Lido di Riva, di due importanti progetti: la riqualificazione e l’ampliamento del polo
fieristico e del polo congressuale. Voglio sottolineare che ci siamo fatti carico di due concorsi a
livello internazionale, credo che sia una delle prime volte che questo avviene in Trentino. Mi
permetto di sottolineare un altro passaggio: non abbiamo avuto nessun ricorso. Di solito, mi
dicono gli esperti, i professori Irace e Burkar, cioè i due consulenti che hanno lavorato per noi,
che di solito, quando ci sono dei concorsi internazionali, ci sono sempre dei ricorsi. Questo io
credo sia stato un fatto positivo, che ci permette di accelerare il nostro iter. Per il polo fieristico,
come tutti ben sapete, il concorso è stato vinto dalla Coop. Himmelbaum Vienna, il cui progetto
prevede aree espositive, il palazzetto dello sport e parcheggi di pertinenza. Per il polo
congressuale ha vinto lo studio Piuarch. srl di Milano e contiene: il nuovo palazzo dei congressi,
con sala da 1200 posti, il teatro da 600 posti,1 sala cinema all’aperto, parcheggi secondo lo
standard urbanistico di pertinenza. Sono due progettazioni particolari, 2 contesti particolari, da
un punto di vista architettonico mi permetto di fare un riferimento: la parte del polo fieristico è
più un elemento di scultura, forse più un’icona all’interno di un contesto particolare, mentre, per
quanto riguarda il nuovo polo congressuale si tratta di un’architettura più razionale, più pulita,
ma non per questo meno forte e meno valida. Questo è stato percepito in questo modo dai
presidenti delle commissioni credo che siano comunque due progetti che vadano ad integrarsi in
un contesto di particolare pregio. Io mi permetto di ricordare sempre che le considero due
sculture funzionali.
Vi dico a che punto siamo per quanto riguarda il polo fieristico: siamo in fase di
Conferenza dei servizi; che cosa significa questo su un progetto preliminare? Il primo incontro lo
abbiamo già avuto il 5 dicembre. Siccome non tutto, dal punto di vista urbanistico, alla Baltera è
legittimato, chiaramente avevamo bisogno di una deroga o di una variante urbanistica, oppure di
attivare la procedura della Conferenza dei servizi. Questo ci è permesso in quanto si tratta di una
infrastrutturazione del territorio, quindi, attraverso il servizio opere stradali, nella persona
dell’ingegner De Col, sollecitati chiaramente dall’assessorato al turismo, dall’assessore
Mellarini e dal dottor Nicoletti, al quale Garda Trentino fiere fa riferimento, è stata convocata la
Conferenza dei servizi, per arrivare, nei limiti dei tempi, alla legittimità urbanistica, quindi alla
conformità urbanistica di questo progetto. Abbiamo attivato una procedura un po’ anomala,
perché di solito in conferenza dei servizi si va solo con il progetto definitivo in mano, ma proprio
perché questo è un progetto particolare, anche perché è in fase di costruzione e definizione la
circonvallazione ovest, avevamo bisogno, in fase preliminare, di – scusate il termine –sgrezzare
un po’ alcuni particolari problemi, cosa che stiamo facendo soprattutto con il servizio opere
stradali. Attualmente, per quanto riguarda il progetto preliminare, ricordo che in conferenza dei
servizi abbiamo convocato 16 servizi: AGS, Riva del Garda fiere e congressi, Telecom, Servizio
opere stradali, servizio archeologia. Quindi attorno a questo tavolo sono rappresentati 16 servizi
che alla fine dovranno dare il loro parere. Attualmente, come dicevo, siamo alla procedura del
Via, APPA e Via, che ci è stata chiesta perché non era pensabile di attivare soltanto
l’aggiornamento dello screening già effettuato nel 2000, ma era necessario proprio arrivare alla
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procedura del Via. questo da una parte fa dilatare un po’ i nostri tempi, però ci permette almeno
di chiarire bene l’ambito progettuale. Pensiamo di arrivare alla seconda Conferenza dei servizi,
sempre sul preliminare, per la fine di aprile, quindi, in quella sede dovremmo ottenere il via
libera e quindi cominciare a pensare al progetto definitivo che dovrebbe ottenere la conformità
urbanistica in agosto o settembre del 2008. A seguire, in assoluta concordanza con i progettisti
della Coop. Himmelbaum, e il progetto esecutivo per il primo step, che riguarda l’area MM, che
noi indichiamo come l’area dove dovranno sorgere il palazzetto dello sport, aree espositive, i
parcheggi di pertinenza, entro il dicembre del 2008. Quindi la gara d’appalto europea - perché
chiaramente supereremo la soglia dei € 6 milioni, il primo step dovrebbe aggirarsi sui € 24
milioni – per la quale ci siamo confrontati con il dirigente della provincia, dottor Tommaso
Sussarellu dell’Ufficio appalti della provincia di Trento, e con gli ingegneri Campostrini e
Pellegrini del Comune di Riva, non meno di quattro o cinque mesi. Questo significa che noi
presumiamo di arrivare all’inizio dei lavori del primo step ad aprile o maggio del 2009. Il tempo
di esecuzione per il primo step ci viene indicato dai progettisti in 11 mesi, pensiamo dunque che
ad aprile 2010 dovremmo aver definito il primo step. Poi, a seguire, altri step 2010-2011. Poi voi
sapete tutti che quando ci sono appalti europei e imprese provenienti da posti diversi tempi come
questi diventano difficili da gestire, però i presupposti in riferimento al progetto,che dovrà essere
dettagliato, ci sono per rispettare questa tempistica.
Dal punto di vista dell’inizio dei lavori voglio qui sottolineare che secondo noi ormai i
lavori sono già iniziati, perché, in quanto società pubblica, ma soprattutto perché siamo in una
zona particolare, noi già da tempo abbiamo attivato in modo costruttivo, con il dottor Ciurletti e
con la dottoressa Bacci dei servizi archeologici, uno step di lavori. La prima indagine è già stata
fatta; forse ve ne sarete accorti: abbiamo realizzato delle trincee per permettere agli archeologi di
fare già dei primi esami. Questa fase si è conclusa due o tre mesi fa, da lì poi è nata una relazione
abbastanza corposa che indicava, o comunque ci obbligava a sostenere una seconda indagine. Ieri
è partito il bando di gara per gli scavi relativi all’area MM, i primi 6000 m, per circa € 480.000.
Scavi per circa 1,5 m di profondità, che dovrebbero permettere poi ai 10 archeologi di intervenire
per settori e quindi di verificare la presenza o meno di ulteriori reperti. Per noi dunque l’inizio
dei lavori è già stato effettuato, anche perché abbiamo usato questo tempo proprio per dare corso
a questa procedura; altrimenti avrebbe fatto slittare sicuramente di un anno l’inizio dei lavori
vero e proprio. Noi pensiamo, secondo quanto ci è stato comunicato dalla dottoressa Bacci, che
entro novembre o dicembre del 2008 le verifiche archeologiche dovrebbero essere chiuse.
Questo è, a grandi linee, il percorso che stiamo affrontando, in modo particolare per
quanto riguarda il polo fieristico.
In relazione invece al polo congressuale io voglio riprendere due sottolineature,1 del vice
sindaco Mosaner e l’altra del Presidente Tanas, dove si parlava di due interventi sul polo
fieristico e congressuale, di massicci interventi. Io dico che c’è qualcosa in più, soprattutto per il
polo congressuale: siamo in un contesto di particolare pregio, siamo in un momento – il sindaco
lo sa, io lo ricordo sempre, tante volte scherziamo, ma succede un po’ con tutti – in cui noi
dovremmo sentirci tutti orgogliosi di questo passaggio, perché è una svolta storica, epocale,
perché è in questo momento, per caso o per fortuna, in quell’ambito andiamo a considerare che
nel giro dei prossimi quattro o cinque anni ci saranno interventi significativi per la città. Proprio
perché la città è un organismo vivo ha sempre, nel corso della sua storia, delle sovrapposizioni,
delle stratificazioni, degli interventi, dei cambiamenti. Io dico che in quell’area ci sarà un
cambiamento epocale, di livello qualitativo elevatissimo, perché questa è la mia filosofia
personale da sempre, ma è anche quella della Garda Trentino fiere e di tutte le società
partecipate, nonché del comune di Riva del Garda. Noi dobbiamo mirare alla qualità, a qualsiasi
livello. Io parlo degli interventi, chiaramente, ma poi anche delle funzioni, ci mancherebbe. Io
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dico che stiamo affrontando un passaggio epocale, c’è la spiaggia degli ulivi, l’arredo Winkler, e
il palazzo dei congressi, il Lido Palace, il parcheggio, che comunque è una struttura di servizio.
Io credo dunque che in quel contesto, così come prevede il piano attuativo di Cecchetto,
potremmo farci carico di un progetto perimetrale unitario, perché, come ripeto, lo dice lo stesso
piano attuativo. Ragionare dunque in sinergia con le società, con la Lido Palace, perché
chiaramente ci sono degli elementi che devono essere confrontati e coordinati, perché non
possiamo andare ognuno per conto proprio, così come non possiamo lavorare per compartimenti
stagni. Questo non deve essere, non può essere, non possiamo prescindere da un progetto
coordinato e coeso, perché è una cosa talmente importante, lo dico solo per i tempi. Non è
pensabile che la Lido Palace fornisca un albergo a cinque stelle e poi magari facciamo il
parcheggio.
Al di là dell’aspetto architettonico ed urbanistico, la ricucitura di questo comparto, così
importante, è necessario trovare sinergie tra le varie società per arrivare a trasformare quella zona
in un progetto di grande qualità. Io credo che questo sia l’obiettivo, la filosofia che dobbiamo
avere tutti. Io sono orgoglioso di far parte e di farmi carico di questi passaggi così importanti, io
l’ho sempre detto, l’ho sempre ribadito: se non c’è condivisione, soprattutto da parte
dell’amministrazione comunale, non si va avanti; io ringrazio il sindaco per la regia di queste
operazioni, ma se non c’è condivisione da parte di tutte le istituzioni pubbliche i problemi non
mancheranno. Come diceva prima anche il vice sindaco Mosaner, non è stato facile portare qui
questi finanziamenti, stiamo parlando almeno per quanto riguarda Garda Trentino fiere, € 95
milioni di finanziamenti già deliberati. Senza pensare a tutti gli altri interventi, con i quali, se non
vado errato, arriviamo a 200-250 milioni di euro, tra parte pubblica e parte pRivata. Stiamo
veramente facendo un salto di qualità a tutti i livelli, con un unico obiettivo: sviluppare
l’economia del territorio, perché quando si sviluppa l’economia del territorio c’è sviluppo per
tutti. Io credo che sia una cosa veramente banale, però all’interno di questo io dico che abbiamo
veramente la possibilità di fare tutti un salto di qualità. Io sono orgoglioso di questa cosa, ma ci
dobbiamo sentire orgogliosi tutti, perché veramente stiamo affrontando una partita molto
importante per tutti noi, per il territorio, per l’alto Garda, per il Trentino. Grazie, ho finito.
Presidente:
Grazie, ingegner Malfer. La parola al Presidente della Riva del Garda Fiere e Congressi,
Roberto Pellegrini.
Roberto Pellegrini:
Io ringrazio il presidente del consiglio comunale per l’invito, perché credo che momenti
come questo possono essere utili per portare informazioni e per ricevere suggerimenti. Io avevo
predisposto quattro fotografie che forse avrebbero potuto aiutarmi ad esporre la mia relazione,
però forse, visto l’andamento della serata possiamo continuare così come si è iniziato. Io do per
scontato che il consiglio comunale conosca, ovviamente, quanto se non meglio di me, qual è la
macro ossatura della società che io rappresento, i suoi aspetti societari ed economici. Il che mi
consente di entrare subito nel merito di alcune cose molto precise. Do per scontato anche - ma
pur dandolo per scontato su questo voglio soffermarmi 1 secondo – che tutti conoscano i compiti
di questa società, le sue funzioni, che cosa deve fare, quella che in gergo si chiama la missione
aziendale. È bene che questa l’abbiamo sempre presente in testa, perché altrimenti corriamo il
rischio di non essere coerenti quando facciamo le cose, nonché quando giudichiamo le cose. La
coerenza, invece, sia nel fare le cose che nel giudicarle io credo sia un elemento importante.
Questa è una società - lo dico prima in negativo – che non è nata per fare utili da trasformare in
dividendi da dividere tra i soci; questa è una società che è nata per avere, certo, il proprio
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equilibrio economico e finanziario, ma che è nata per fare utili che devono essere reinvestiti in
attività, perché il compito, la missione di questa azienda, di questa società, è quella di contribuire
a creare indotto sul territorio e a compiere azioni che abbiano una ricaduta sullo stesso territorio.
Questo è il fine della nostra società, nello specifico questa società si muove per creare indotto sul
territorio cercando di organizzare eventi fondamentalmente di natura fieristica e di natura
congressuale. Così è da sempre, questa non è un’invenzione attuale, così è da sempre: è uno dei
volanti dell’economia del territorio. Nel maggio scorso, quando è stato nominato il nuovo
consiglio di amministrazione, questo ha definito alcuni obiettivi strategici lungo le quali muovere
la propria attività. Questi obiettivi strategici sono stati definiti tenendo conto dei tre elementi, di
uno ho già parlato: la coerenza con quella che ho chiamato prima la missione aziendale. Il
secondo elemento è l’attenzione ad alcune criticità che investivano la società e non da ieri. Il
terzo elemento è un grande sforzo nel valorizzare i punti di forza di questa società che sono: la
società stessa e il territorio in cui questa società opera.
Noi sostanzialmente abbiamo definito quattro obiettivi più uno: un occhio al mercato,1
occhio agli investimenti immobiliari,1 occhio alla struttura manageriale,1 occhio al territorio,
dentro una scelta strategica che era il principio dell’internazionalizzazione. Mi spiego. Quando
parlo di territorio voglio dire che noi ci siamo posti come problema innanzitutto quello di
radicare l’immagine di Riva del Garda e di Riva del Garda Fiere e i congressi, come ente a forte
vocazione fieristica. Il fatto che ormai sia scontato che Riva del Garda sia il polo fieristico del
Trentino è il risultato di qualcosa che non è iniziata in maggio, ma è iniziata qualche anno fa, che
oggi credo in pochi, salvo qualcuno che si alza un po’ bizzarro al mattino, mettono in
discussione. Radicare e Riva del Garda come centro per lo sviluppo di eventi fieristici non è
facile, in una fase in cui la vita e l’attività fieristica sono in crisi, sono in difficoltà. È evidente
che noi risentiamo di questa difficoltà, pur tuttavia noi portiamo a casa, con il 2008, se non vado
errato, circa 8 eventi fieristici. Nel primo semestre portiamo a casa 7 eventi fieristici, di cui tre
sono soprattutto nuovi. Il fatto di riuscire a portare a casa, in una fase di questo tipo, eventi
fieristici nuovi credo sia utile e importante, consequenziale ad una scelta strategica che, come
ripeto, non è di oggi, ma è risalente ormai a qualche anno fa. Se vi avessi fatto vedere le slide mi
avreste capito meglio, ma se poi qualcuno le desidera non è un problema fornirgliele. Parlando di
eventi fieristici nuovi ne cito due che sono particolarmente importanti: la fiera della calzatura,
finita poche settimane fa a Dubai e questo grosso evento che è destinato, secondo me, a diventare
un evento di dimensione qualitativa e quantitativa europea, che sono le giornate dello sport,
dell’outdoor. Io credo che sul settore fieristico si sia portato a casa e si stia tenendo con le unghie
ciò che abbiamo, è evidente che noi stiamo dedicando la maggior attenzione al nostro gioiello di
famiglia, che è Expo Riva Schuh. Nel senso che viviamo una fase di discreta tranquillità rispetto
ad attacchi che altri competitori ci hanno rivolto nel passato, ma questo è un evento di tale
importanza, la più grande fiera della calzatura al mondo, per il volume, che è evidente che grandi
centri fieristici a livello nazionale sono attenti ad ogni piccola nostra mossa sbagliata, per potersi
appropriare di questo evento.
In riferimento al mercato la seconda operazione che noi abbiamo cercato di portare a
compimento aveva due obiettivi: il primo è fondamentale, perché dopo anni di – centellino un
po’ gli aggettivi – una non sufficiente (secondo me) attenzione al mercato congressuale
nazionale, abbiamo fatto uno sforzo, sul quale abbiamo investito, per vedere se Riva del Garda
riusciva a sprigionare, su questo piano, le proprie potenzialità. Il riscontro è stato più positivo
delle nostre positive previsioni, non vi è dubbio: Riva ha, di per sé, una vocazione di tipo e di
stampo congressuale. Non è un caso che i segnali dell’esercizio 2007, ma in modo particolare le
previsioni del 2008, parlino di andamenti molto positivi per quel che riguarda il congressuale.
Dentro questo andamento positivo sul mercato c’è il fatto che stiamo facendo un lavoro certosino
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per cercare di mettere – anche io uso un termine abusato “sinergia” - il centro congressuale da un
lato e gli operatori del settore dall’altra. È una cosa non facile; in passato su questo vi sono stati
problemi, però il fatto che io sia reduce adesso da un incontro durante il quale, con alcuni
albergatori - è una cosa che puoi e stenderemo anche ad altri – attraverso un piano si stanno
ragionando su club di prodotti, convention bureau nel futuro, è un indice credo dell’attenzione
nuova che c’è a questo segmento. Tanto per essere chiari: in parte per motivi legati a carenza di
spazi ricettivi in determinati periodi dell’anno, in altri casi per il fatto che il nostro palazzo oggi
può ospitare un evento congressuale e non due, noi ogni anno rinunciamo – anche se non è una
grande novità – non voglio esagerare, ma tra grandi piccoli e medi - a qualche decina di possibili
eventi congressuali da pubblicare qui sul nostro territorio.
Per quel che riguarda il mercato la terza cosa sulla quale ci siamo mossi è la politica
dell’alleanza. Noi abbiamo vissuto di rendita nel nostro splendido isolamento, cosa che adesso
non è più possibile. Da qui una scelta di coraggio, rischiosa, i cui risultati positivi sono venuti
sino ad ora, ma non è detto che siano scontati in futuro. Quindi una politica delle alleanze che ci
ha portato, in primo luogo, per difendere la nostra fiera a stilare un protocollo di intesa con la
Associazione nazionale dei calzaturieri, che era una nostra competitrice fino a pochi anni fa,
perché voleva portare la nostra fiera in altri luoghi. Poi ci siamo mossi nei rapporti con altri enti
fieristici, da qui il protocollo, la convenzione, oggi solo tecnica ma che in futuro può avere anche
altri spazi, con il maggiore ente fieristico nazionale, l’Ente Fiera di Milano. Da qui anche gli
accordi che abbiamo fatto con il Centro di Chen Du in Cina. Gli accordi non sottoscritti, ma
insomma, il consolidamento della rapporto con il mondo della calzatura indiano, che sarà il
futuro, ma sul quale dobbiamo stare molto, molto attenti per capire bene che cosa si agita al suo
interno ed agire di conseguenza. Citavo prima la nostra fiera di Saggia e non ultimo, dicevo, le
importanti operazioni – ma su queste tornerò dopo – che ci hanno consentito di ricevere per la
fiera di Dubai un riconoscimento e cioè collocare il nostro centro fieristico, la nostra fiera, al
secondo posto per il miglior progetto di internazionalizzazione presentato a livello nazionale.
Secondo obiettivo strategico: prima parlavo degli investimenti immobiliari. Su questo
hanno già parlato Tanas e Malfer. La Riva del Garda fiere e congressi non è una società che ha
patrimoni immobiliari rispetto ai quali può dire più di tanto, però le relazioni e i rapporti
instaurati e i comuni convincimenti consentono evidentemente di far sedere attorno ad un tavolo
le proprietà da un lato e i soggetti che poi dovranno andare a gestire queste proprietà dall’altro.
Noi ci muoviamo in questa direzione mettendo sul piatto alcune nostre esigenze, la prima delle
quali è quella di ottenere delle cose, delle scatole, mi riferisco alla Baltera, ma in modo
particolare mi riferisco al Palazzo dei congressi, che riescano di per sé ad unire, ad essere un mix
virtuoso di valore architettonico, di funzionalità gestionale e di minori costi nella gestione stessa.
Questo è il lavoro che stiamo facendo, che cerchiamo di portare a compimento. Il secondo punto
è evidente: la compressione dei tempi di realizzazione, tenendo conto però che ci sono dei tempi
burocratici e nessuno può eliminare. Il terzo, ne abbiamo discusso la settimana scorsa con il
Presidente di Garda Trentino fiere, domani abbiamo l’incontro con i tecnici, è un ragionamento
che anche rispetto ad un orientamento che comunemente avevamo assunto nei mesi scorsi ci
porti oggi a dire: ma perché anche alla luce di valutazione di merito che sono state fatte, non
acceleriamo e il più possibile i tempi di realizzazione del centro congressuale? Questo perché,
per dirlo in soldoni, recuperare un paio danni, o un anno nella costruzione del centro
congressuale forse vale la pena anche a spese di uno o due congressi che si dovessero – perché
non è scontato nemmeno questo – andare a perdere.
Terzo elemento: la struttura manageriale della società. Noi ci siamo posti un obiettivo
molto preciso, perché è evidente che questo è un compito che compete non al consiglio di
amministrazione, ma per il quale è stato delegato il direttore della società, dottor Laezza, che sta
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svolgendo in modo egregio il proprio compito in questi anni alla guida di questa società. Noi non
possiamo competere con Milano sugli spazi, contro Roma o altre città del genere, noi possiamo
competere con questi centri sulla flessibilità, sulla velocità e sulla professionalità della nostra
struttura manageriale. Da qui un lavoro di riassetto organizzativo di tutta la struttura, una forte
valorizzazione delle professionalità esistenti, attraverso anche dei sostegni sul piano della
formazione, che già oggi danno alcuni risultati. Se noi siamo arrivati secondi nel presentare quel
progetto con cui siamo andati a Dubai non lo dobbiamo al fatto di aver pagato o strapagato
qualche consulenza esterna che si facesse il progetto, ma siamo arrivati secondi perché la nostra
struttura manageriale, le ragazze che operano da anni all’interno del palazzo dei congressi di
Riva del Garda fiere e congressi sono riuscite a fare un progetto di alta qualità che ha superato
quelli realizzati da enti fieristici di Roma, di Milano e così via. Insomma, siamo secondi, dietro
all’ente fiera di Verona che ha portato a Mosca il Vinitaly. Abbiamo in questa opera di intervento
sulla struttura manageriale, lavorato in modo particolare sull’introduzione in modo fermo forme
precise di controllo di gestione, cercando – uso una di quelle frasi ad effetto che ormai non
fanno più effetto, soprattutto se lo si annuncia – che Riva del Garda fiere e congressi diventi,
attraverso uno strumento molto semplice che è il bilancio sociale, una cosa più aperta, più
visibile, più leggibile anche dai non addetti ai lavori. Se ci siamo riusciti non lo so, però questo è
lo sforzo che stiamo facendo.
Il quarto punto è relativo al territorio, qui taglio di brutto rispetto ad alcune considerazioni
che volevo fare. Io appartengo a quella categoria di persone che sono convinte che la cosa
migliore, anche nella gestione delle attività imprenditoriali, sia quella di tenere sempre i piedi
ben piantati sul proprio territorio, in termini di rapporto con il tessuto istituzionale, e
imprenditoriale, sociale e culturale. Fermo restando che Riva del Garda fiera e congressi non è la
vecchia ECA, è una società di capitali che deve fare quelle cose lì. Io sono convinto, come
dicevo, che bisogna avere questo tipo di radicamento e contemporaneamente – fra le due cose
non vi è contraddizione se non in coloro che vogliono trovarla a tutti i costi – avere l’occhio che
guarda sempre lontano, oltre il lago e oltre i monti, che guarda verso confini e orizzonti nuovi.
Senza tener conto di ciò che si muove oltre questi confini a questi orizzonti noi corriamo il
rischio di prendere qualche batosta.
Ultima considerazione, ci ritorno e mi richiamo a quanto dicevo all’inizio: ci sono quattro
obiettivi strategici più uno. Ecco, l’obiettivo strategico supplementare è rappresentato da questi
progetti di internazionalizzazione. In parte li ho richiamati, però l’esperienza che io ho fatto in
questi 10 mesi mi convince sempre di più che le scelte fatte qualche anno fa, le scelte cioè di
approcciarsi a questo mondo che va al di fuori dei nostri confini, erano scelte intelligenti e
lungimiranti. Non c’è spazio per un ente che vuole chiamarsi Ente fieristico provinciale se non
esce dai confini della propria provincia e del proprio paese. il livello di competizione che si
registra negli eventi fieristici ha ormai raggiunto connotati tali che o noi riusciamo ad essere
dentro ad un circuito di alleanze, di patti, di protocolli, di convenzioni, di relazioni che vanno al
di là dei confini nazionali, che secondo me vanno anche al di là della nostra Europa, in modo
particolare sulla nostra fiera principale, che è quella della calzatura, o altrimenti corriamo nei
prossimi anni dei rischi non da poco. Questo è ciò che noi stiamo facendo oggi: una struttura
manageriale all’altezza, un consiglio di amministrazione che io credo sia serio, non solo dotato di
professionalità ma anche di passione e di voglia di fare, io credo che unitamente ad un corretto
rapporto con le istituzioni locali e provinciali, possano essere una garanzia di sostegno a questa
difficile azione che stiamo compiendo.
Queste sono le cose che volevo esporvi, rimango a disposizione, oggi ma non solo, per
qualsiasi eventuale richiesta di chiarimento e di ulteriori informazioni.
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^^^ Entra il Consigliere Dalponte: il numero dei presenti sale a 28. ^^^
Presidente:
Grazie al presidente Pellegrini, la parola adesso al ragionier Modena Marco, Hotel Lido
Palace. Prego.
Ragionier Modena Marco:
Grazie al signor presidente, grazie al sindaco e alla giunta per l’opportunità che è stata
data alla hotel Lido S.p.A. di parteciparvi dei programmi che ha in corso di elaborazione. Io ho
preparato questa presentazione velocissima, anche per rimanere nei tempi ed essere abbastanza
programmatico. Più volte è stato citato l’atto di indirizzo che si rifà alla delibera del dicembre
2004, con la quale il consiglio comunale ha dato il via alla costituzione, per scorporo della Lido,
della nostra società, con il conferimento del compendio alberghiero hotel Lido. Questo è
avvenuto il 22 maggio 2006, con l’atto di scissione parziale, quindi a fine esercizio 2006
avevamo la nostra società, partecipata dalla Lido di Riva del Garda, società di partecipazione
all’84% e da Garda Trentino sviluppo per il 15%, con un capitale sociale di € 1.120.000, al
valore nominale. Tanto per ricordarvi che cosa è Garda Trentino sviluppo, perché ovviamente
voi sapete benissimo che cosa è la Lido: Garda Trentino sviluppo è una società che è partecipata
sostanzialmente, al 40%, da tutte le associazioni di categoria, nonché al 40% dalla cooperazione.
Poi c’è un 18% appartenente alla cassa rurale alto Garda e un altro 2% della Lido di Riva del
Garda. Questa è la Garda Trentino sviluppo, la quale detiene partecipazioni – vi elenco le più
significative - in InGarda, in Riva del Garda fiere e congressi, di cui abbiamo sentito ora i
programmi, e ovviamente della Lido S.p.A. Ci siamo dati subito da fare per dare corso ad un
aumento di capitale sociale perché era nostra intenzione agire su due direttrici: da una parte
procedere ad uno studio attento di valutazione complessiva di quello che si poteva mettere in
campo a livello ricettivo. Qui abbiamo raggiunto dei risultati, nel senso che si è deciso di alzare
lo standing qualitativo della struttura al di sopra delle attuali strutture ricettive locali, cercando
non di mettersi in concorrenza ma di crearsi un proprio mercato. Dall’altra parte, evidentemente,
servivano delle risorse finanziarie, pur tenendo presente un paletto che era stato messo dal
consiglio comunale di Riva del Garda, che stabiliva che la maggioranza del 51% dovesse
rimanere in capo alla Lido di Riva società di partecipazione. Quindi abbiamo provveduto
all’emissione di 730.000 nuove azioni, che costituivano il 39% delle nuove azioni da emettere
sul mercato, anche in questo caso abbiamo fatto pubblicità sul giornale, per vedere chi era
intenzionato a sottoscrivere le azioni nuove. Queste azioni sono state tutte sottoscritte entro il
termine del 30 giugno 2007, che era il limite ultimo per la sottoscrizione delle operazioni. Il
controvalore di queste azioni, che erano 730.000 come ho detto, con il sovrapprezzo che era stato
stabilito in 4,90 €, un’operazione, ha portato nelle casse sociali, come vedete, € 4.300.000 di
risorse finanziarie fresche. In aggiunta ai € 700.000 che sono giacenti nella società all’atto dello
scorporo formano un totale di € 5 milioni di risorse proprie che la società ha a disposizione. La
nuova compagine sociale quindi, come è stato detto è la seguente: alla Lido è rimasto il 51%
delle quote sociali, Garda Trentino sviluppo chiaramente è scesa al 9,52%. I nuovi soci sono:
Garda investimenti hotel, cioè un pool di imprenditori locali, alberghieri e non, più precisamente
17 imprenditori, o società anche appartenenti alla ramo turistico. L’operazione è stata
accompagnata sia dalla Cassa Rurale Alto Garda, che ha sottoscritto il 3,27%, nonché dal Medio
credito Trentino Alto Adige, che ha sottoscritto il 3,24%. Appena concluse le operazioni di
aumento di capitale sociale come era stato stabilito nei patti para sociali, si è provveduto alla
nomina del nuovo consiglio di amministrazione. Oltre al sottoscritto sono stati nominati anche:
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Paolo Pederzolli in qualità di consigliere delegato, Giacomo Corrà consigliere in quota Lido,
Germano Berteotti consigliere sempre in quota Lido, Paolo Zontini come rappresentante della
Garda investimenti hotel. Il collegio sindacale è rimasto quello precedentemente nominato:
dottor Gobbi, dottor Degara e dottor Bernardis.
Alcuni step che abbiamo superato:
• in data 18 settembre abbiamo ritirato la concessione edilizia corrispondendo gli
oneri di urbanizzazione;
• in data 20 novembre abbiamo dato inizio ai lavori, soprattutto per quanto riguarda
le demolizioni e gli scavi;
• abbiamo continuato una fitta serie di incontri con l’architetto Cecchetto,
progettista del compendio, per definire il progetto di variante.
Le determinazioni che il consiglio ha assunto in definitiva sono in primo luogo rivedere
completamente e il vecchio progetto, peraltro licenziato, sul quale noi stiamo lavorando,
prevedendo la realizzazione di 40 junior suite nel corpo centrale, con l’edificazione solo
nell’area a sud, verso il lago,di una appendice, dove sarà contenuta, al primo piano, la sala da
pranzo, mentre al piano interrato la spa e la piscina interna ed esterna. In sostanza abbiamo
abbandonato l’edificazione a nord, che era prevista nell’attuale progetto, che si estendeva a nord
del parco, con la creazione di 22 camere nel Parco. Invece noi opteremmo per l’utilizzo anche del
quarto piano, cioè del sottotetto, ad uso ricettivo. Risparmiamo il parco e cercheremo così di
portare – poi spiegherò anche il condizionale – l’utilizzo ricettivo nel sottotetto, avendo
sostanzialmente accorpato la ricettività del corpo centrale dell’albergo. Voi ricordate che il
progetto licenziato prevedeva alla vostra destra i cinque corpi che dovevano contenere 22
camere, progetto che viene abbandonato. Si ristruttura una parte del corpo principale, con la
creazione di una nuova hall, un cubo di vetro che verrà posto nella parte nord dell’edificio,
perché questo albergo, purtroppo, sostanzialmente non ha una hall degna di tale nome. Invece si
andrà ad edificare questa parte qui, come ho detto prima al primo piano si troverà la sala da
pranzo, mentre al piano interrato la S.p.A.
Contestualmente abbiamo presentato una domanda alla giunta provinciale per ottenere la
deroga sulla legge sei, per l’esubero di spesa. Voi sapete che la legge sei, che prevede incentivi
per la ristrutturazione degli immobili ad uso alberghiero sul comparto turistico, prevede un
limite massimo di spesa di € 4 milioni. Evidentemente il nostro programma è di spenderne molti
di più, questo programma comunque è stato sottoposto ai competenti uffici provinciali, per vie
brevi sappiamo, ma dovrebbe essere questione di giorni che la giunta provinciale assuma la
delibera, ammettendo una spesa massima di € 10 milioni. Questo vorrebbe significare, stando ai
parametri e di contributi per le piccole imprese, la garanzia di ottenere un 15% di contributo su
una spesa di € 10 milioni, dunque sostanzialmente un milione e mezzo di contributo in cinque
anni.
Altro passaggio che è stato fatto addirittura nel 2008, deliberato dal consiglio di
amministrazione, è quello di procedere ad un sondaggio esplorativo con quattro inserzioni sui
giornali, due locali e uno della provincia di Verona e di Brescia, invitando le ditte interessate che
possedevano determinati requisiti, , cioè sostanzialmente la categoria di SOA di quarta classe,
quindi con la possibilità di fare lavori pubblici per un minimo di 2 milioni e mezzo di euro. Le
ditte interessate avrebbero dovuto, entro il 28 febbraio, manifestare il proprio interesse alla nostra
società per partecipare alla gara di appalto. L’esito è stato che al 28 febbraio hanno manifestato
interesse 50 imprese edili del Nord Italia, che in stragrande maggioranza hanno e il requisito
della SOA di quarta categoria. Il prossimo Consiglio di amministrazione che è già stato
convocato nella giornata di mercoledì 19 marzo 2008, procederà quindi alla convocazione
dell’assemblea dei soci, perché determinati passaggi vengono decisi in assemblea, oltre che in
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consiglio. Dovrà procedere dunque a stilare una selezione di queste imprese che hanno
manifestato il loro interesse a partecipare, poi bisognerà invitare queste imprese a presentare
un’offerta per la costruzione, per l’ampliamento e la ristrutturazione dell’hotel. L’indirizzo del
consiglio di amministrazione è quello di aggiudicare i lavori ai migliori offerenti,
compatibilmente con i tempi di esecuzione dei lavori. Abbiamo già un computo metrico di
massima, a “prezzi Provincia” 2007, dei lavori, il cui ammontare si attesta sui € 12 milioni.
Chiaramente questi sono “prezzi Provincia” 2007, e quindi i nostri tecnici dicono che su questo
importo, andando all’asta, si potrà risparmiare comodamente dal 15 al 20%.
Gli impegni che rimangono, da questo punto di vista, per proseguire il lavoro sono
analizzare bene la proposta di classificazione alberghiera, perché noi saremmo orientati a farne
una struttura ricettiva di cinque stelle lusso. Ovviamente nella tabella di classificazione
alberghiera non esiste il cinque stelle lusso, nell’ultima discussione inerente la legge di classifica
l’assessore ha assunto l’impegno a fare in modo che questo passaggio possa essere risolto in via
amministrativa. Accanto a questo c’è il problema di affiliare la struttura ad una catena
alberghiera di importanza internazionale, perché diversamente non potrebbe vivere una struttura
di questo genere. Noi abbiamo già preso contatti con la Leading Small hotel e con la Kempiski,
vedremo in futuro quali di queste catene potrà essere individuata per siglare la joint-venture.
Inoltre, compito del consiglio di amministrazione, per non arrivare proprio agli ultimi
giorni è anche quello di programmare la ricerca delle risorse umane, con particolare riguardo,
evidentemente, alla direzione dell’hotel, cosa che chiaramente non è facile da reperire. I problemi
che abbiamo ancora, anche se sono comunque in via di soluzione, sono già stati accennate: c’è il
nodo dei parcheggi, perché evidentemente per licenziare il progetto noi abbiamo dovuto, per
forza di cose, obtorto collo, procedere all’individuazione dei parcheggi nel parco dell’hotel Lido.
Questa però sarebbe una cosa che evidentemente non vorremmo perseguire, quindi attendiamo la
possibilità di acquisire dei parcheggi esclusivi per l’hotel, appunto nell’area che il presidente
Tanas prima ha citato. Anche il presidente Malfer ci ha accennato, c’è comunque l’entrata del
viale per arrivare all’hotel da sistemare, perché diventi un’entrata consona a questo albergo per lo
standing che avrà, poi ci sarà bisogno di sistemare anche tutto il parco.
In sostanza dal progetto da cui siamo partiti vorremmo arrivare a togliere, come ho detto
prima, l’edificazione a nord del parco, ristrutturando il corpo centrale, questa è la hall che verrà
creata e questa è l’appendice che si svolgerà verso sud, con la sala da pranzo e la spa
all’interrato. Questo è il piano tipo delle stanze, vedete che si tratta di 11 stanze, per tre piani
previsti nel corpo centrale, sono stanze molto ampie, anche da 40 m², dunque che si possono
tranquillamente catalogare come junior suite. Questa è la hall, che viene creata proprio con un
cubo di vetro nello spazio antistante l’albergo, perché l’albergo non ha una hall. Il problema che
rimane è nell’ultimo piano: noi abbiamo presentato in tutela del paesaggio un progetto che
prevedrebbe l’aumento di volume nel tetto, per consentire la creazione di suite anche nel
sottotetto. A me preme solo evidenziare che questo tipo di progetto non supera nel colmo
massimo del tetto l’attuale costruzione, quindi rimarrebbe all’interno dell’altezza massima
dell’hotel, quindi in linea con il regolamento edilizio, con il progetto fascia lago. Quindi non ha
necessità di deroghe urbanistiche da parte del consiglio comunale, mentre ha la necessità di
ottenere il via libera da parte del Servizio tutela del paesaggio. Noi abbiamo presentato, come si
diceva, un parere preventivo su questo progetto, sul quale peraltro il Servizio tutela ci ha dato
risposta negativa, adesso presenteremo il progetto con numerose tavole, per far capire meglio,
anche alla commissione, il percorso che è stato individuato dall’architetto, per arrivare a questa
soluzione, che è un po’ unica, non ci sono alternative. Il sottotetto prevederebbe, anche in questo
caso, la creazione di otto suite, in questo caso proprio otto suite, la cui vista panoramica è
sicuramente invidiabile.
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Questo è il rendeering che è stato ricostruito, ripeto che questo progetto andrà in
Commissione tutela, speriamo solo che raccolga il parere favorevole, per poi poter procedere agli
appalti e alla continuazione dei lavori che, ripeto, per il momento sono stati appaltati solamente
per quanto riguarda gli scavi e le demolizioni. Rimarremo fermi fino all’approvazione di questo
progetto da parte del Servizio tutela.
Grazie.
Presidente:
Grazie ragionier Modena, per la sua importante illustrazione in modo particolare
sull’hotel Lido, perché è un punto importantissimo, che molti cittadini stanno seguendo. La
parola ora a Ennio Meneghelli, Presidente di Ingarda trentino s.p.a.. Prego Presidente.
Ennio Meneghelli:
grazie molte presidente. Ringrazio i signori consiglieri, il signor sindaco e lei per l’invito
rivoltomi. Salterò i preliminari, come loro sanno Ingarda spa è una partecipata dal comune di
Riva, non controllata ma è per me, come dire, estremamente importante cercare di trasmettere,
fino a dove riuscirò, il valore territoriale di questa società per azioni, nata per volontà
provinciale, ma recepita a livello locale proprio per valorizzare un territorio armonico e per
troppo tempo diviso quale quello del sommo lago. Nel recente rinnovo qualche polemica ha
accompagnato l’andamento dei lavori, debbo dire che però si è varato un piano che sta
riscuotendo già i primi risultati positivi, non fosse altro che per il metodo introdotto, richiesto ed
introdotto, che è stato quello di favorire il coinvolgimento costante delle categorie del ricettivo
nelle opzioni di scelta per la promo commercializzazione. Ora, abbiamo qualche problema, ad
esempio abbiamo un problema di eccesso di quantità e di troppo poca qualità, peraltro questo
problema era stato sottoposto e trasmesso dal signor sindaco al parere proposto del consiglio,
sulla necessità di intervenire nelle forme più opportune per ricondurre ad un modo più corretto
l’applicazione di tariffe alberghiere, che talvolta rasentano la truffa, perché praticati in maniera
sistematica non possono garantire un corretto servizio, così come previsto dall’attuale norma
prevista dalle leggi di classifica.
Ingarda spa si è dotata di un nuovo direttore, qui presente, e il piano di riorganizzazione
sta funzionando. I risultati, rispetto ad obiettivi che erano già in itinere, stanno arrivando. Mi
riferisco principalmente all’internazionalizzazione e alla destagionalizzazione. Ora credo sia
inopportuno sottolineare, in quanto voi amministratori ben conoscete quanto me il fatto che il
sistema turistico e l’economia che ne consegue, non è più, o non è solo un tema caro agli
imprenditori del ricettivo, ma è un tema che, volenti o nolenti, riguarda la collettività e intero,
che ha pesanti ricadute sulle opzioni che trovano proprio in questa assise la sede delle scelte
strategiche e delle priorità. Ora, se così è, io ritengo che Riva del Garda svolga un ruolo
determinante anche nei confronti dei comuni minori, ancorché talvolta uno di essi sia
demograficamente più grosso di noi, ma insomma del comune minore rispetto alla capacità di
fare turismo così come storicamente Riva del Garda sa fare. Personalmente ritengo che ci sia
però da recuperare un metodo, quello di considerare Riva una città ospitale e non una città
servile; quello di far passare il concetto che l’ospite, il turista, non è né un pollo da spennare, né,
credo, una risorsa da trascurare, ma è un cittadino temporaneo che ha aspettative, esigenze e che,
come dire, desidera ritrovare sostanzialmente due requisiti fondamentali: la sicurezza e la
vivibilità. È per questo motivo che le scelte, che non sono solamente riferite al mondo delle
possibili opzioni di scelta turistica, sono determinanti. Per intenderci: le scelte urbanistiche, le
scelte viarie, le scelte paesaggistiche sono assolutamente indispensabili. Recentemente ho fatto
un’esperienza interessante, mi rivolgo particolarmente a qualcuno di voi che nel passato ha
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svolto ruoli di grande responsabilità nel comparto: Riva del Garda, fino a trent’anni fa, era
considerata una punta di diamante nel comparto qualitativo del turismo. Oggi il sommo lago ha
purtroppo una presenza di turismo organizzato quasi doppia rispetto alle presenze di turismo
organizzato delle altre due sponde rivierasche benacensi. Ora, questo la dice lunga
sull’impoverimento della qualità della clientela, non userò pertanto alcuna enfasi nell’esporre,
perché non è nemmeno nel mio carattere, i risultati quantitativi, ancorché positivi, risultati
raggiunti e risultati che stanno per essere perseguiti. In una logica di sistema, di filiera, in
collaborazione con altre APT, con altri territori vicini a noi, per riuscire a vendere meglio alcuni
prodotti di cui siamo carenti, in primis cultura ed enogastronomia, da abbinare invece a una
formidabile capacità di proposta nel mondo della vacanza attiva, sportiva ma non solo. Se così è,
io credo che l’impatto territoriale e le alleanze che ne conseguono, poc’anzi i colleghi presidenti
di società che opera a diverso titolo nel mondo del turismo hanno evidenziato ciò che si fa, a
partire dalle strutture portanti per la diversificazione dell’offerta, a quelle ludiche di cui, ahimè,
purtroppo siamo carenti. Qui credo che ognuno di noi debba fare la propria parte perché non
esiste un luogo che sia di vacanza se non può essere anche un luogo di divertimento, o perlomeno
che possa dare delle opzioni di divertimento. Dicevo che se così è, dobbiamo riflettere sul tema,
sulla necessità di aprirsi, di codificare ulteriormente i rapporti di alleanza, credo almeno. Mi
riferisco nello specifico a temi che saranno di stretta attualità a brevissimo termine, relativi alla
quota di terreno molto pregiato che riguarda l’Arco Lido, ora di proprietà di AMSA spa, opinione
non solo del sottoscritto ma, insomma, di un ragionamento strategico che vada pensata come un
bene strumentale di cui si può dotare l’intera Busa. Parimenti un parere che riguardi la volontà di
questo comune, che riguarda il comune faro del sommo lago rappresenta, per il sommo lago, ciò
che Sirmione rappresenta per il basso lago e Garda per la parte veronese. Noi ci aspettiamo da
questo comune delle indicazioni su quello che sarà il proscenio, il panorama che affronteremo
nel futuro. Di questo abbiamo bisogno, sapete perché? Perché sempre più ci troviamo a dover
sbattere il muso su una evidenza banale, ma assolutamente concreta, due sono le opzioni: o la
differenza sulla capacità di reperire clienti è data dal fattore prezzo, laddove noi siamo
evidentemente perdenti, non foss’altro in conseguenza delle tariffe e dei costi che abbiamo; o, la
seconda, non facile ma l’unica, a mio modo di vedere, percorribile è quella di valorizzare le
peculiarità e di migliorare i collegamenti. Sto parlando della logistica, quindi della necessità di
rafforzare la presenza di questo lembo del Trentino all’interno del contesto più ampio del sistema
aeroportuale del Garda, per favorire voli low cost oggi molto carenti. Sto parlando dei
collegamenti interni, per offrire una modalità alternativa al trasporto su macchina che si vede
penalizzati non solo dalla qualità e dalla quantità delle vie a disposizione, ma anche proprio dal
contesto in cui ci si trova a muoversi. Altra cosa è migliorare la peculiarità dell’offerta, questo
evidentemente non compete esclusivamente ai titolari delle aziende ricettive, ma compete, in
sostanza, un po’ a tutte le sfaccettature dell’economia locale, dai produttori ai commercianti,
dalla stessa capacità di accoglienza del territorio. Credo che, da questo punto di vista, quanto
poc’anzi illustrato dal presidente Modena sia un segnale estremamente importante, non tanto o
non solo per un possibile snobismo nell’essersi dotati del primo cinque stelle lusso del Trentino,
ma, per me, della grande gioia di non dover convivere, o lottare, con un nuovo finto quattro
stelle, perché queste sono le verità. Noi dobbiamo renderci conto che, nel panorama, un conto è
ciò che si vede e un conto è ciò che si vende e spesso si vendono lucciole per lanterne. Ora, se
proprio mi sono permesso di affrontare, con termini estremamente concreti questo argomento,
l’ho fatto perché proprio da questo consiglio comunale è pervenuta la richiesta di intervenire. Noi
ci stiamo provando, insieme alle associazioni di categoria, con una strada che, a mio modo di
vedere, ma non solo mio, è l’unica auspicabile, che è quella di crearsi, di darsi una sorta di
autoregolamentazione e, come autorità di stazione, premiare le aziende che soggiacciono e
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accettano di rispettare questi principi codificati. Non sono d’accordo nel delegare alla provincia il
ruolo di mastino, perché non credo sia il ruolo che dobbiamo aspettarci dall’ente di riferimento.
Credo però che il comune possa svolgere un ruolo importante nell’attivare, nel farsi parte attiva
nell’attivazione della commissione che possiamo chiamare terza rispetto ai soggetti, che vada a
verificare la veridicità delle affermazioni, quando si fanno dichiarazioni di nuova classifica degli
alberghi.
Vorrei brevemente tornare ad un concetto che io credo sia caro anche all’amministrazione
comunale: anche di principio dell’internalizzazione e della destagionalizzazione, un ruolo
importante è svolto dalle nuove dotazioni strutturali che le aziende ricettive si danno. Per
intenderci: avete visto sempre più che le aziende alberghiere che devono optare per una apertura
annuale si devono dotare di centri benessere, con attrezzature sportive al coperto e quant’altro.
Questa è una necessità assoluta perché, credo anche in maniera molto opportuna per una dignità
occupazionale diversa, il personale qualificato necessita di posti di lavoro annuali. Per fare
questo, evidentemente, dobbiamo proporre al nostro ospite un contesto che possa esaudire le sue
aspettative di vacanza. In un Trentino fatto di un’immagine, quasi sempre, di neve per l’inverno,
un’offerta diversa trova spazio e ne troverà probabilmente ancora di più nel futuro prossimo. Per
poter realizzare tali progetti, probabilmente, molte aziende dovranno venire in consiglio
comunale e chiedere, qualora non dispongano di tutti i parametri previsti, una deroga. Vi chiedo,
se lo ritenete opportuno, di accompagnarle in questo; spesso queste necessità non riguardano
l’ampliamento o l’aumento della ricettività, ma l’adozione di dotazione strutturali necessarie a
pianificare una apertura annuale. Io credo che questo possa fare la differenza.
In ultima istanza, ma non per importanza, io credo brevemente di dovervi raccontare
quanto costa Ingarda spa: vi posso dire che ha un bilancio di circa € 2.500.000 all’anno, i cui
ricava per promo commercializzazione € 150.000 dal ricettivo; € 150.000 da soggetti diversi dal
ricettivo, cioè commerciale, istituzionale, privato, istituti finanziari e bancari; altre € 200.000 dai
comuni per la compartecipazione agli eventi. In sostanza € 500.000 ce li procuriamo da fonti
diverse, € 2 milioni ci arrivano dalla Provincia a mente della convenzione per l’espletamento
delle funzioni delegate dell’accoglienza e del marketing territoriale. Questo lo facciamo con 16
dipendenti; ora c’è una nuova direttrice e gli uffici informativi sono presenti con apertura annuale
nel comune di Riva, nel comune di arco nel comune di Nago Torbole. Ci sono punti informativi
stagionali aperti a Tenno, Dro, Nago e in vicinanza dell’imbarco di Navigarda. All’interno della
struttura c’è il personale preposto alla comunicazione, all’assemblaggio dei pacchetti per la
commercializzazione alla cura degli eventi e alla parte amministrativa e logistica, in tutto otto
persone. Sono coordinate dalla dottoressa Maraschin, la quale sta implementando, con dei criteri
condivisi dal Comitato esecutivo, gli addetti alla comunicazione, anche alla luce
dell’avvicendamento avvenuto. In effetti ha recentemente abbiamo avuto il collocamento a
riposo sia del direttore Benini che della vice direttore Dallara, che ha accettato di restare la sua
opera preziosa ancora fino a giugno, quindi in questa logica ci muoviamo.
Mi è stato chiesto di dire una parola, ma rimango a disposizione se a qualcuno di loro può
interessare un approfondimento, per quanto riguarda la valenza del nostro ambito, quindi del
Garda Trentino, all’interno del panorama Trentino è i nostri interessi all’interno del progetto
Garda unico. All’interno del Trentino noi rappresentiamo, io dico ahimè, purtroppo, perché
questo ci costringe a lavorare e a giocare su più tavoli, oltre il 60% delle presenze straniere, con
impegni diversificati per target di nazionalità e per target di prodotto. All’interno del progetto
Garda, per il quale la giunta provinciale ha inteso concedermi delega di coordinamento
svolgiamo un ruolo con le risorse diverse da quelle finalizzate alla promozione dalle diverse
regioni, nel caso nostro dalla provincia autonoma di Trento. In questo contesto abbiamo
sviluppato assieme i mercati più lontani, siamo intervenuti per tre anni, ora c’è il rinnovo per il
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prossimo triennio, sui mercati anglofoni e scandinavi uno dei risultati – che evidentemente non è
merito mio – che sono riscontrabili e sotto gli occhi di tutti è l’aumento esponenziale, in termini
di aumenti a doppia cifre, della clientela e irlandese che è ambita dalle ricettivo per la
potenzialità di spesa (normalmente hanno una spesa accessoria pari al costo dell’arrangiamento
giornaliero) e perché si diluiscono su 11 mesi all’anno di presenza. Guarda caso essersi mossi
congiuntamente sui mercati più lontani ha portato ad un aumento di queste presenze in termini
così massicci che hanno raggiunto e superato i mercati tradizionali come quello belga e quello
olandese e la crescita è avvenuta in maniera pressoché uniforme nelle tre diverse sponde
rivierasche del lago. Riteniamo valga la pena di muoversi anche per il futuro mettendo in comune
le risorse e iniziative che già esistono a livello autonomo, nelle tre diverse collocazioni, nelle tre
diverse società che si occupano di promo commercializzazione, che questo possa rappresentare
un futuro, perché il Garda, non credo tutti lo sappiano, anche in questo caso dico purtroppo o per
fortuna, è il lago turistico più grande del mondo, con oltre 15 milioni di presenze nel ricettivo.
Purtroppo raggiunge e supera i 30 milioni di presenze, compreso le seconde case e le forme di
ricettività diverse da quelle organizzate. Questi sono numeri molto elevati, io credo che vadano
seguiti con attenzione è che più che implementarli valga la pena diversificarli e cercare, se
possibile, di introdurre degli elementi qualitativi che migliorino la potenzialità dell’offerta.
Poi noi stiamo cercando, ma questo è un risultato molto difficile da perseguire,
probabilmente per una condizione storica che relega e i laghi nell’immaginario collettivo degli
italiani nel luogo del non fare e della noia, di recuperare la clientela italiana è una cosa che non è
facile, è l’unico cruccio che abbiamo, perché rispetto ai risultati quantitativi ottimi dello scorso
anno, diciamo circa 2.800.000 presenze, l’unico segnale di allarme pesante, secondo me
pericoloso, è un calo della clientela individuale nel mese tradizionalmente riservato alle serie
degli italiani, cioè agosto. Lascio a voi le considerazioni rispetto al fatto che quella clientela paga
tariffa piena, normalmente il turismo organizzato paga dalla metà ad un terzo della tariffa piena.
Su queste considerazioni io mi fermerei, vi ringrazio per la vostra attenzione, rimango a
disposizione.
Presidente:
Grazie Presidente Meneghelli, la parola al signor Sindaco
Sindaco:
Grazie, Presidente. Volevo solo limitarmi a ringraziare i signori Presidenti, il Presidente
della società controllata, dottor Tanas, che ci ha illustrato la strategia complessiva del gruppo e
poi peculiare dell’immobiliare; il Presidente della società controllata indirettamente, che è l’hotel
Lido Palace s.p.a., ragioniere Modena, i due Presidenti delle società partecipate indirettamente,
che sono la Garda Trentino Fiere con l’architetto Malfer, per l’impegno che sta approfondendo
sul doppio canale di natura immobiliare, con le problematiche che sia correttamente illustrato,
nonchè il Presidente dell’altra società partecipata indirettamente, Roberto Pellegrini, per Riva del
Garda Fiere e Congressi, perché ci ha messo nella condizione di capire la problematicità delle
organizzazioni degli eventi fieristici e congressuali e la loro correlazione con le realizzazioni e
tempi delle medesime. Ringrazio infine Presidente della società partecipata direttamente da noi,
Ingarda Trentino S.p.A., perché ci ha consentito di collocare queste molteplici azioni che vedono
anche l’Amministrazione comunale fare una parte, se possibile, di raccordo tra l’attività delle
nostre società, così come le abbiamo presentate e le dinamiche proprie del comparto turistico,
così come viene vissuto su questa sponda del lago di Garda, nel rapporto con le prospettive di
rilancio e di sviluppo ulteriore della proposta turistica trentina e le prospettive, viceversa, di
aggancio al “grande treno” del lago di Garda, con tutte le problematiche – per carità – ad esso
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connesse, ma che fortunatamente trova, al momento, nella Provincia autonoma di Trento e nella
delega della quale ci ha riferito poc’anzi il Presidente Meneghelli, proprio nella nostra zona un
elemento trainante. Speriamo sia una locomotiva perfettamente trainante.
Infine vorrei approfittare della parola per ringraziare della loro presenza in sala alcuni
ospiti, mi riferisco alla Presidente locale dell’Associazione albergatori, la signora Anna Perugini,
alla neo direttrice di Ingarda S.p.A., dottoressa Maraschin, augurandole, anche da parte
dell’Amministrazione comunale, un ottimo lavoro; saluto poi il Direttore dell’Associazione
Provinciale albergatori signor Roberto Pallanch, il direttore di Riva del Garda Fiere e congressi,
dottor Giovanni Laezza. Mi pare significativa questa serie di presenze, che connotano i vari
mondi che operano all’interno del delicatissimo comparto turistico.
Signor Presidente, come da accordi precedenti, adesso Le chiedo di passare la parola ai
Consiglieri comunali.
Presidente:
Grazie al signor Sindaco, è aperta la discussione, chiedo ai Consiglieri di prenotarsi.
Qualcuno che rompe il ghiaccio? Ha chiesto la parola il Consigliere Zambotti.
Consigliere Zambotti:
Rompo il ghiaccio io che non vivo di turismo, quindi tutto sommato è un argomento che
potrebbe non interessarmi, però ho a che fare quotidianamente con persone che vivono di turismo
e direi che ho la fortuna di avere, rispetto a questo ambito, la possibilità di confrontarmi
quotidianamente con persone che occupano tutta la filiera, possiamo chiamarla così, di chi vive
direttamente o indirettamente di turismo, quindi il commerciante, l’albergatore, ma anche coloro
che svolgono lavori umili nelle cucine, o chi fa il cameriere eccetera. Negli anni dunque mi sono
fatto una visione per certi aspetti globale. Il concetto più grande che emerge questa sera è questo,
secondo me: da una parte abbiamo Meneghelli che ci parla di turismo e ci dice che
effettivamente il turismo rivano – ma lo sapevamo, lo abbiamo visto in tutti questi anni – non è
di alta qualità. È un po’ la scoperta dell’acqua calda: lo sapevamo, basta spostarsi un attimo, per
rimanere nell’ambito del lago, più in giù, nel basso lago e si percepisce, senza essere degli addetti
ai lavori, ad esempio è il mio caso, che lì c’è qualcosa in più. È una percezione: io non ho
strumenti, parlo da profano, ma in tutti i campi, anche nel campo dell’enogastronomia, da molto
tempo io mi batto per questo. Io parlo di una cosa piccola, poi parleremo anche delle cose grandi:
la valorizzazione del pesce di lago. Dappertutto si fa, nel basso lago, qui si fa fatica. Meneghelli,
per carità, è sicuramente uno di quelli che si danno da fare in questo campo, però se
effettivamente una delle valenze del turismo è quella di legarsi ai prodotti del territorio; diciamo
che si sta facendo qualcosa ultimamente, ma ho l’impressione che, nell’Alto Garda, per quanto
riguarda la valorizzazione dei prodotti del territorio, ci sia molto da fare. Al contrario noi
sappiamo che la valorizzazione dei prodotti del territorio, invece, è uno degli strumenti più
importanti, per quanto riguarda l’attività turistica.
Il concetto che io volevo fissare questa sera è il seguente: come facciamo, con un turismo
così basso, ad arrivare ad un turismo così alto come quello che è stato prospettato questa sera? Il
materiale imprenditoriale c’è? Esiste? Oppure abbiamo degli imprenditori di tipo diverso? Sono
state usate parole molto forti questa sera; mi sembra di aver sentito il termine “quasi truffa”, qui
stasera, no? Qualcuno lo ha usato. Il materiale imprenditoriale locale è pronto per fare questo
salto di qualità, come dice Malfer? Lui però lo aveva detto anche quando aveva presentato il
rilancio dell’hotel Lido, dopo c’è stato quel famigerato contratto che è meglio lasciar perdere.
Siamo di fronte ad un passaggio epocale, perché c’è il nuovo polo fieristico, c’è il nuovo Palazzo
dei congressi, c’è il nuovo hotel Lido, c’è la nuova Spiaggia degli Ulivi, c’è lo Chalet con
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annesso chissà che cosa per portare su la gente al Bastione. C’è tutta una serie di infrastrutture di
altissima qualità, mi è sembrato di capire. Quindi da una parte abbiamo una progettualità,
nell’arco di alcuni anni, non molti, di strutture di altissima qualità, dall’altra parte la fotografia
attuale mi pare abbastanza minimale. Allora io mi chiedo: come potremo passare da questo a
qualcos’altro? Ci sono i presupposti? Ce la faremo? Che tipo di input bisognerà dare al
territorio? Altrimenti qual è il rischio? È quello di avere, di costruire delle cattedrali nel deserto,
di incidere profondamente sul territorio, costruendo delle strutture enormi. Noi abbiamo visto il
progetto del polo fieristico: tanto vetro, bellissimo, tenendo conto che in vicinanza ci sono ancora
delle strutture che hanno il tetto in amianto. Questo lo dico per capirci. Vicino a questa struttura
ci sono le case popolari. Governo del territorio, laddove turismo vuol dire coinvolgere tutto il
territorio, vuol dire accoglienza, vuol dire ospitalità, vuol dire che le persone che chiedono
un’informazione, che entrano in un negozio, che hanno un rapporto con i cittadini, devono avere
una risposta emozionale. Turismo vuol dire portare a casa emozioni positive; mi sembra di aver
capito che questo sia uno dei concetti fondamentali. Alla fine turismo è dare emozione; io torno
in un posto che mi ha dato emozione, altrimenti non ci torno più, però anche qui sarebbe
importante che chi occupa dei posti importanti non andasse in conflittualità con la gente. Questo
è importante, perché se da una parte qualcuno dirige un ente importante e poi entra in
conflittualità per altre cose con alcuni cittadini, o con parte dei cittadini, non ci siamo. Bisogna
essere chiari su questo, dobbiamo dare una risposta in rete? Diamo una risposta in rete su questo.
Allora: andremo a costruire delle cattedrali nel deserto? Questa è una domanda che
faccio, ma non la faccio io, me la sono sentita rivolgere. Effettivamente il nostro ambiente, la
nostra situazione è particolare; abbiamo sentito parlare di internazionalizzazione e di aggancio al
territorio e questo è fondamentale, però l’aggancio al territorio deve esserci. In passato noi
abbiamo avuto il bidone – io lo chiamo così – del padiglione C, che avrebbe dovuto essere
polifunzionale e non lo è stato. Adesso, per carità, ci sarà il Palazzetto dello sport, ci sarà il
Teatro e così via, speriamo che la cittadinanza sia coinvolta, questa sera ho sentito molto poco
questo discorso sul rapporto tra i rivani e queste strutture che nascono. Invece dovranno essere
coinvolti i rivani, dovrà esserci più ricchezza, dovrà esserci maggiore coinvolgimento, dovrà
esserci la consapevolezza, da parte dei rivani, che ci sarà un salto di qualità. In questo passaggio
di qualità bisogna che “la torta” venga distribuita anche ai rivani, senza la logica dei”soliti noti”
che si spartiscono e gli altri che, in qualche modo, rimangono fuori. Lo ha detto molto bene
Meneghelli: bisogna che vi sia un coinvolgimento globale, ma questo significa che deve esserci
una distribuzione di ricchezza su tutti quanti, devono diminuire sicuramente le logiche di
sfruttamento, mentre deve crescere l’emancipazione anche per i lavori più umili, ci deve essere
un coinvolgimento di chi svolge i lavori più umili in questo passaggio epocale. Tutta la città
dovrà esserne coinvolta, certamente bisognerà tener conto dell’internazionalizzazione e di tutto
quel che volete, ma se la città non seguirà questo trend, correremo rischio di avere delle strutture
di eccellenza in una città che invece vivacchia, o che sopporta, come spesso è successo, a volte
infastidita, determinati atteggiamenti di un turismo non ben governato. È già successo.
Qui è importante, secondo me, il ruolo della politica. Io penso che ci voglia molto di più
che un coordinamento, penso che ci voglia effettivamente una figura politica che possa e debba
coordinare questi aspetti, con un maggiore rigore e con una maggiore incisività. Questo è il
passaggio. Allora la mia prima domanda è questa: secondo voi che cosa bisognerà fare, oltre alle
strutture che oramai sono lanciate, ai finanziamenti eccetera, che cosa manca alla città di Riva,
alla popolazione di Riva per potersi agganciare a questo passaggio epocale? Noi passiamo da un
turismo medio basso ad un’ipotesi di turismo di qualità, di alta qualità. Media? Sì, però se
costruiamo un albergo di lusso, anche se è uno solo... allora costruiamo una cattedrale nel
deserto? Aiuta? Va bene, benissimo; le mie sono domande, che io da profano sento e poi rivolgo
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a voi tecnici. Riusciremo a compiere questo passaggio? Questo è importante, perché
bisognerebbe capire se effettivamente la città è pronta, se gli operatori sono pronti, se c’è un
movimento effettivo all’interno delle varie categorie economiche della città che si sta
preparando, che sta studiando – bisogna anche studiare, no? – in questa direzione, che si sta
allenando per passare ad un turismo di qualità, ad un turismo diverso. C’è questa percezione
nella città? Io non lo so se ci sia questa percezione, non so se la città si stia muovendo in questa
direzione, che comporta naturalmente anche tutta una serie di passaggi, per quanto riguarda la
viabilità, la vivibilità e così via. Certamente ci sono i progetti che stanno andando avanti e quindi
questa effettivamente è la domanda di fondo che mi viene da fare questa sera. A me sembra di
avere colto forse una contraddizione, ma forse l’ho colta solo io, tra ciò che ha detto qualcuno e
ciò che è detto qualcun altro. Da una parte c’è una forte spinta, giustamente, ad andare in una
nuova direzione; dall’altra parte c’è la fotografia della realtà attuale che mi sembra sia ancora
abbastanza indietro rispetto alle spinte. Giustamente i Presidenti spingono, ovviamente, in quella
direzione, ma bisogna tenere conto anche del tessuto sociale in cui si è.
Io chiedo a questi Presidenti se loro hanno delle specializzazioni certificate in campo
turistico, non lo chiedo così per chiedere, lo chiedo perché vi sono parecchi giovani qui a Riva,
alcuni dei quali mi hanno contattato, che hanno dei titoli di studio, che hanno delle lauree, che
hanno anche dei master specifici proprio per quanto riguarda il turismo, che però fanno fatica ad
inserirsi. Qualcuno mi ha chiesto: “come faccio io ad entrare nel Consiglio di Amministrazione
di queste società?” Mi hanno detto di sentirsi preparati, di avere studiato, di essere andati
all’università, di aver fatto dei master, mi hanno chiesto come devono fare, che cosa devono fare.
Sarebbe importante dare questo spazio a queste persone, mentre l’impressione che si ha invece è
che la selezione dei gruppi dirigenti avvenga per altre modalità. Teniamo conto anche di gente, di
giovani rivani che hanno studiato nel campo turistico, che si sono specializzati, o che lo stanno
facendo. Sarebbe importante che anche loro potessero partecipare, potessero entrare in questo
passaggio, invece l’impressione è che sia molto difficile entrare e diventare classe dirigente per
quanto riguarda la promozione e lo sviluppo del turismo.
Vediamo di passare un po’ allo specifico, sarò velocissimo. Per quanto riguarda Tanas:
l’ho sentito molto “abbottonato” e sarei un po’ più contento se ci dicesse qualcosa di più per
quanto riguarda la Spiaggia degli Ulivi. Io sono convinto che lui abbia un progetto un po’ più
chiaro di quello che ha espresso qui questa sera. Naturalmente ha dei vincoli, però sarebbe
importante capire un po’ meglio, perché su questo discorso della terrazza Martini, su questo
discorso del cappuccino e del drink serale, bisognerebbe capire un po’ di più. Forse ormai i tempi
sono maturi, del resto la gente a noi lo chiede tutti i giorni: che cosa si fa lì? Potrebbe forse dirci
qualcosa in più, qual è la sua idea, che poi può essere o non essere condivisa dall’azionista di
maggioranza, ma potrebbe dirci almeno che cosa vorrebbe fare lui alla struttura prestigiosa
dell’architetto Maroni, cioè la Spiaggia degli Ulivi. Questo proprio per avere qualche idea più
chiara, perché anche lì c’è stata una serie di passaggi più o meno contestati dalla città, per capire
anche quale sarà il ruolo della Spiaggia rispetto alla Fraglia, perché naturalmente quest’ultima
viene in qualche modo ridimensionata. A quel punto la domanda è: che cosa ci fa lì la Fraglia?
Perché verrebbe schiacciata: se da una parte abbiamo una ristrutturazione così forte del centro
fieristico, con l’attività di teatro, con tutte le innovazioni che vengono poste in essere in
quell’area, ho l’impressione che una struttura antica e nobile, per carità, come la Fraglia, rimanga
un pochino schiacciata. Lui non ha parlato, non ha detto praticamente nulla per quanto riguarda il
porto, l’attività portuale, mentre sarebbe importante che dicesse qualcosa in più, perché ho visto
che sul lago si stanno dando da fare, molto, per quanto riguarda il potenziamento dell’attività
portuale. Sicuramente, visto che la zona nord del lago è sostanzialmente bandita - poi, non del
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tutto - ai veicoli a motore, per l’incremento della vela, eccetera, che sicuramente non è un affare
secondario. Vorrei quindi sapere che idee ci sono, insomma, per quanto riguarda questo aspetto?
Poi l’altra cosa che vorrei chiedere a Tanas è se lui è fortemente convinto della
costruzione di un ristorante lassù, cioè lui che tipo di dati ha? Avete fatto degli studi? Avete fatto
dei sondaggi? Siete veramente convinti che potrà funzionare un’attività di questo tipo lassù? È
una domanda che mi è stata fatta; addirittura sentivo che questo ristorante dovrebbe funzionare
tutto l’anno. Va bene, se muterà anche la qualità del turismo ci sarà sicuramente più bisogno di
ristoranti di qualità; se siamo a questi livelli invece forse sarebbe meglio una pizzeria, non lo so,
ecco. Come siete arrivati alla conclusione che ha senso fare un investimento così grosso in quella
zona lì? Addirittura poi con un mezzo di trasporto, non so se sarà una seggiovia, una funivia, una
cremagliera, un ascensore, o qualcos’altro. Quello sarà un investimento non indifferente, potreste
spendere 200 o € 300.000 per quanto riguarda la ristrutturazione dell’immobile, compreso
l’arredamento, che cosa potrà mai costare una struttura di questo tipo? Ha senso? Oppure ha più
senso che la gente cammini e salga a piedi? Questi sono i dubbi che emergono un pochino dalla
gente, rispetto a questo punto io mi fermo qui.
La stessa cosa direi per quanto riguarda il cinque stelle lusso: come siete arrivati a questa
decisione? Che tipo di studi avete fatto? Che tipo di sondaggio avete fatto per arrivare a questa
decisione? Si tratta infatti di una decisione importante, per carità, però sarebbe altrettanto
importante capire come ci siete arrivati, perché effettivamente molti hanno sollevato dubbi su
questo: ma che cosa stanno facendo laggiù? Sarebbe importante capire come siete arrivati a
questo tipo di decisione. Io non sto a discutere la decisione, però mi piacerebbe capire il
percorso, il tipo di studio che è stato fatto, che tipo di previsione fate e in che ottica. Se la fate
nell’ottica della città nuova ci sarà insieme alle altre nuove strutture, oppure se la fate nella
fotografia attuale della città. Sarebbe importante capire il percorso: questo è quello che la gente
mi chiede. Noi siamo qui per questo. Per quanto riguarda l’hotel Lido non sto qui a dilungarmi,
finalmente è arrivata la volta buona, perché ne abbiamo viste di tutti i colori per quanto riguarda
l’hotel Lido, a cominciare dal famigerato contratto, che non ha portato a nulla, se non per
qualcuno, ma che alla città finora ha portato poco. Francamente io spero che adesso porti a
qualcosa anche per la città, seppure si è scesi al 51%. Tenendo conto che c’è anche una parte
dell’opinione pubblica che diceva: “a questo punto è meglio buttare giù tutto e fare un parco”.
Questa è stata una delle opinioni, ma oramai l’albergo si farà e speriamo che vada tutto bene.
Per quanto riguarda Malfer, lui certamente pone l’accento sull’aspetto epocale, sulla
ristrutturazione del polo fieristico e del polo congressuale, se verrà fatta in questo modo, ma pare
che oramai ci siano i soldi eccetera, che porterà ad un cambiamento profondo sia della zona
Baltera che della zona dove è posta l’attuale struttura fieristica. Quindi, su quanto ha detto Malfer
mi pare che più di tanto non si possa dire.
Vorrei chiedere invece a Pellegrini se è possibile capire, rispetto all’arco dell’anno,
adesso per quanti giorni la struttura stilistica è occupata e per quanti giorni invece non lo è. La
stessa cosa anche per quanto riguarda il Palazzo dei congressi: per quanti giorni all’anno è
occupato da attività congressuali? Per quanti giorni invece non lo è? Vorrei solamente capire;
poi, in base a questo, bisognerà vedere. Giustamente lui dice che siamo in un momento di crisi
del settore; ecco, l’altro elemento: molti dicono che sia per quanto riguarda l’aspetto
congressuale che l’aspetto fieristico ci sia la crisi, però lui dice che invece noi abbiamo portato a
casa altre tre fiere e va benissimo. L’impressione però è ancora che il “palco” sia tenuto in piedi
dalla fiera delle scarpe. Certo, lui dice che bisogna sviluppare le sinergie, che bisogna sviluppare
l’internazionalizzazione, che bisogna pensare in grande eccetera. Tutto va bene, ma la domanda è
questa: riuscirete nel tempo ad aumentare il numero di fiere? Si riuscirà ad aumentare in modo
consistente il numero di congressi? È questo che noi ci chiediamo, rispetto a questa struttura che
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verrà immessa, perché dobbiamo tenere conto anche del territorio. Qui a Riva stanno
aumentando le sacche di povertà, c’è un problema legato alla casa che è drammatico, d’accordo?
Allora l’impressione è che con questo salto di qualità aumenteranno ancora di più i prezzi delle
case e aumenterà ancora di più il processo di espulsione delle fasce deboli dalla città. Già ora
stiamo assistendo al processo di una parte di popolazione che se ne deve andare via, a Dro, a
Ceniga, adesso anche in Valle di Ledro. Chi abiterà a Riva se andiamo avanti così? È una
questione di interazione; quindi va bene potenziare le attività turistiche, aumentare la qualità del
turismo ma bisogna tenere conto anche della realtà, cioè che per alcune fasce cittadine sta
diventando sempre più difficile vivere a Riva. Questa è la realtà, una delle realtà: allora chi ci
sarà a Riva? Ci saranno gli ospiti, ci saranno i congressisti che si prenderanno la seconda casa,
eccetera. Bisogna tenere conto anche di questo fatto. Io non vorrei che questa spinta ad andare
verso la qualità poi la pagassero i rivani, quelle fasce più deboli, speriamo di no, è solo
un’ipotesi: non sto dicendo che sia la verità assoluta, ma è un’ipotesi che ho sentito girare.
L’altra cosa che posso dire è su Meneghelli, il cui intervento mi è piaciuto molto, è
l’unico che effettivamente ha a che fare, giustamente, anche per la sua posizione, con il turismo.
Ho avuto però l’impressione di trovarlo un po’ ammosciato, non lo so, scusa, forse per le
situazioni che ha avuto, o perché pare che ci sia già un successore designato, o se perché
effettivamente la realtà è un po’ moscia, la realtà turistica locale. Mi piacerebbe capire questo, al
di là delle battute scherzose, per carità, però vorrei capire se effettivamente la realtà turistica
attuale è un po’ moscia oppure no. Ci sono i segnali; io penso che voi li abbiate, perché voi fate
gli studi, oppure se effettivamente ci sono dei segnali nuovi. Alcuni di quelli che ha citato glieli
do buoni: il fatto della destagionalizzazione, questo è molto positivo, va benissimo; ormai la
stagione è più lunga, mi sembra sia abbattuto il tabù del settembre d’oro, quando non si andava
oltre settembre. Finalmente si è abbattuto questo modo, c’è qualcosa di più anche in inverno e
questo va bene, però ho avuto l’impressione che ci sia qualcosa che si è ammosciato. Vediamo se
riusciamo a dare un po’ di entusiasmo questa sera alla prospettiva turistica rivana. Grazie.
Presidente:
Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliera Lorenzi Emanuela.
Consigliera Lorenzi Emanuela:
Il Consigliere Zambotti mi ha preceduto su parecchi argomenti; non so se abbia letto gli
atti del convegno che è stato organizzato nel 2004 sul ruolo sociale del turismo, che si possono
trovare anche in Internet. Mi ricordo quell’incontro, era Assessore Lei, signor Tanas e ricordo
che era anche un po’ demoralizzato perché la presenza non era proprio eccellente, però
sicuramente questo studio è da riprendere in mano, perché dava alcune idee, per prima cosa
faceva un’indagine sul turismo rivano e poi forniva alcune idee di una programmazione per il
futuro. Sicuramente uno dei concetti che riprendeva più volte era il discorso del “turismo per i
residenti”, chiamiamolo così, quello di cui ha appena parlato il Consigliere Zambotti.
L’importanza cioè di fare turismo coinvolgendo la città. Quello che è stato detto qui stasera è
veramente interessante; tutte queste opere in via di realizzazione, però forse manca proprio il
coinvolgimento della città, con quest’ultima che rimane un po’ staccata da tutto questo. In effetti
già l’istituzione di tutte queste società non riesce molto chiara al cittadino, perché ci sono cinque
Presidenti, che, visto che lavorano tanto in sinergia, che lavorano nello stesso settore, per una
città così piccola, sicuramente rappresentano una potenzialità umana che pensa al turismo molto
importante, anche in sede numerica. Allora, come diceva il Consigliere che mi ha preceduto,
sicuramente il coinvolgimento dei cittadini in tutto questo è indispensabile.
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Meneghelli ha preso in considerazione alcune criticità della nostra zona, perché ha parlato
di scelte urbanistiche, di scelte paesaggistiche, di mobilità. Bene, che cosa vuole, io sono molto
felice che Lei parli di queste cose, perché io le collego sicuramente ad un discorso di “Parco
agricolo”. Abbiamo appena approvato una mozione in Consiglio comunale per tutelare il nostro
territorio, perché il turismo gardesano si basa sicuramente su un ambiente pregiato, su un
ambiente importante, un ambiente che però bisogna tutelare. Dal basso, con queste 9000 firme, i
cittadini dell’Alto Garda hanno manifestato la loro preoccupazione, perché vedono il proprio
ambiente declassato, diciamo così. Sicuramente questo per il turismo è una cosa negativa, perché
se noi dobbiamo fare un’offerta diversa, riprendendo il concetto di prima, “valorizzare le nostre
peculiarità”, sicuramente una di queste è l’ambiente. Per cui sono veramente contenta che Lei
abbia parlato anche di questo.
Riguardo alla mobilità, lo studio eseguito nel 2004 parlava delle criticità della zona: la
mobilità, oltre ad essere una criticità per i turisti, è una grossa criticità anche per tutti noi
cittadini. Adesso parlo di cose pratiche: quando voi parlate di questo traffico, di questa mobilità,
siete tutti quanti in sinergia, mi piacerebbe che i parcheggi della Baltera, quando non fossero
usati per le fiere, venissero messi a disposizione di noi cittadini. Ne abbiamo parlato spesso in
Consiglio comunale, dicendo che con un mini bus si potrebbe organizzare una mobilità
sostenibile, in modo da non far entrare tutti in centro, cosa che eviterebbe problemi a tutte le vie
cittadine. Anche riguardo alle infrastrutture intra comunali ci sono delle problematiche e
facciamo fatica a risolvere alcune problematicità sulla mobilità in accordo con i Comuni vicini.
Speriamo che con la costruzione di queste grandi infrastrutture ci si pensi e si cerchi di arrivare
più agevolmente a Riva del Garda, dando così anche la possibilità a noi cittadini che ci
muoviamo per lavoro, o per problematiche diverse, di avere infrastrutture ancora più decenti.
Vorrei poi fare un discorso difficile sulla qualità dell’offerta, a cui ha accennato prima
anche il Consigliere Zambotti: il problema dell’occupazione dei nostri cittadini nel settore
turistico. Si è parlato più volte in questo Consiglio di trattamenti riservati al personale non troppo
consoni al lavoro che esso svolge. Questo vorrei chiederlo ad uno qualsiasi di voi: nel turismo i
nostri concittadini lavorano volentieri? Sto parlando anche dei lavori più umili, perché la
problematica che è emersa in questo Consiglio era relativa ai servizi nelle camere, o ad altri
servizi che si svolgono negli alberghi. Da conoscenza personale so che il lavoro è pesante,
perché, essendo stagionale, i momenti di riposo sono pochi, perché effettivamente, essendo il
lavoro di breve durata, diciamo che è stancante. Io però volevo chiedere a voi come sta andando
l’occupazione dei nostri concittadini nel settore turistico.
Un’altra cosa che i nostri cittadini fanno fatica a capire - è un argomento che io ho già
tirato fuori altre volte e come me l’hanno fatto altri Consiglieri – sono le vostre indennità e i
gettoni di presenza. Il Sindaco a suo tempo mi aveva risposto che sono consoni all’attività che
svolgete, però a volte sono indennità piuttosto elevate. Io chiedevo, visto che voi rendete anche
un servizio alla comunità, se qualche indennità non possa essere anche ridotta, perché gettoni di
presenza di € 150 per un cittadino comune significano cifre rilevanti. Certamente avete le vostre
professionalità e cose simili, però io metterei nel conto anche il servizio svolto alla comunità,
sarebbero sicuramente dei segnali che la gente potrebbe recepire, dicendo: stanno lavorando
anche per noi, stanno lavorando per la propria città.
Volevo accennare ora al discorso dell’indotto. Ho qui il bilancio sociale 2006 di Fiere e
Congressi, che ci era stato consegnato, riguardo all’indotto generato dall’attività di Fiere e
Congressi posso dire che si tratta di un indotto molto importante, vengono riportate le aziende di
Riva e le aziende trentine che lavorano per Fiere e Congressi. C’è scritto che alcune categorie di
fornitori realizzano una parte importante del loro fatturato, ecco, però io vedo spesso un’unica
azienda che ha in mano la gestione, che lavora in modo maggiore di altre in tutti questi settori del
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turismo. Io vorrei sapere per quale motivo è stata data così grande opportunità ad un’unica
azienda, rispetto a tante altre esistenti sul mercato.
A volte - parlo anche ad esempio del campeggio Brione, che è in gestione alla Lido, mi
sembra, giusto? - la gente fa fatica a capire tutte queste cose, perché è stato fatto un investimento
molto importante, adesso sono stati messi tutti questi bungalow, poi si farà una ristrutturazione
della casa colonica, ci sarà veramente un grosso investimento, però il ritorno per la città ci sarà?
Infatti le entrate che pervengono alla città, all’Amministrazione e poi di conseguenza alla città,
non sono molto elevate. Su questo mi erano stati forniti dei dati nel 2005, però se
l’Amministrazione compie grossi investimenti di questo tipo, a me non sembra che ci sia un
ritorno per i cittadini. Questo è il concetto che volevo esprimere, per cui si fa fatica a capire che
venga dato ad una società così tanto capitale e poi alla città ritorni così poco.
Riguardo a Garda Trentino Fiere, sicuramente c’è un grande progetto, nessuno lo vuole
discutere, però bisogna che ci sia anche l’attenzione a chi abita nei dintorni, perché si parla di
vivibilità, si parla dell’importanza della vita quotidiana, però mi è stata fatta questa segnalazione:
un parcheggio così esterno, un palazzo e un parcheggio così esterni, in una zona del genere,
possono rappresentare un grosso impatto. Io non ho ancora visto la progettazione definitiva, però
penso che bisogna fare molta attenzione perché lì intorno abitano dei cittadini di Riva e non
vorrei che venisse elevato un blocco. Abbiamo parlato qualche giorno fa dell’hotel Campagnola:
prima Meneghelli ci diceva di rilasciare deroghe; io ho capito, però abbiamo sbagliato
probabilmente in certe zone, perché abbiamo messo insieme case di abitazione ed alberghi, la
convivenza non è sempre semplice. Allora, una simile edificazione in zona Baltera sicuramente
porterà qualche problematica per la vivibilità delle persone che abitano in quella zona. Io vi
chiedo di fare un po’ di attenzione per questi cittadini.
Per il momento termino qui. Grazie.
Sindaco:
Solo una comunicazione di servizio mentre non c’è: penso che sappiate tutti che al
termine della riunione il signor Segretario generale del Comune vuole offrirci un rinfresco
privato. Sappiate che questa sarà la conclusione.
Presidente:
Grazie signor Sindaco. La parola al Consigliere Bombardelli.
Consigliere Bombardelli:
Grazie Presidente. Sarò molto breve: la mia è solo una questione politica, direi, non
voglio entrare nel merito di quanto hanno esposto i Presidenti. Vorrei esordire dicendo che non è
mai troppo tardi. “Non è mai troppo tardi” era il titolo di una trasmissione televisiva informativa
sulla scuola. Oggi, lo ripeto ancora, non è mai troppo tardi, per questo ringrazio i Presidenti
intervenuti, in particolare signor Sindaco, che, a distanza di otto anni, ha saputo cogliere
l’esigenza di trasparenza di ogni buon amministratore, con questa riunione collegiale dei
Presidenti delle società, che hanno dato, in maniera molto chiara, informazioni sulle stesse
società da loro amministrate, informandoci sulle prospettive del loro futuro. Ripeto che è una
soddisfazione vedere ed aver ascoltato voi Presidenti, per il modo in cui avete esposto le vostre
missioni. Tanto lo avevo chiesto vanamente dall’anno 2000 ai precedenti Sindaci, ma è sempre
stata una cosa molto blindata. I miei interventi nel passato hanno solo dato materiali di cui
scrivere ai giornali. Oggi abbiamo sentito quanto in passato non ci è stato mai permesso di
sentire. Mi conforta avere la certezza che non ero io il persecutore delle società, ma lo erano
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sicuramente i Sindaci e i loro amministratori delle società, che erano restii a dare trasparenza.
Forse non ero io il cattivo, ma avevamo amministratori incapaci. Grazie signor Sindaco.
Presidente:
Grazie, ha chiesto la parola il Consigliere Benamati.
^^^ Entra il Consigliere Santoni: il numero dei presenti sale a 29. ^^^
Consigliere Benamati:
Io esordisco con una battuta, visto che è rientrato il Consigliere Modena: rispetto ai
discorsi di sinistra dei Consiglieri Zambotti e Lorenzi, io farò un discorso di destra! A parte la
battuta, per prima cosa io ringrazio il Sindaco e l’Assessore Mosaner per aver ascoltato il
Consiglio comunale e per aver fornito ai Consiglieri comunali la possibilità di avere un quadro
abbastanza sistematico del lavoro che svolgono le società. Da un sacco di anni ormai noi stiamo
procedendo abbastanza a tentoni, provando un po’ qua e un po’ là, ma se agire in questo modo ha
dato alcuni risultati, credo che questo bisogna sottolinearlo. Effettivamente io concordo
sull’affermazione che siamo arrivati ad un punto abbastanza importante per riuscire a coniugare
un turismo di qualità - anche se il percorso è appena iniziato - ad un discorso di territorio e di
partecipazione sostenibile della città. Allora, io credo che le società debbano proseguire su
questo lavoro sistematico di cui ho sentito parlare questa sera, perché per me è fondamentale. Lo
è per l’Amministrazione comunale. Io non sono come il Consigliere Zambotti che vorrebbe una
figura primaria eccetera eccetera; a me va bene che sia un lavoro di equipe, anche in questo caso
sono un po’ di destra rispetto a tempi un po’ stalinisti! Senza offesa nei tuoi confronti, insomma!
Io direi che ci sono alcune cose – adesso entro sull’aspetto propositivo –che vanno portate avanti
come priorità. Una è la Spiaggia degli Ulivi e anche io chiedo al Presidente Tanas di chiarirci un
po’ di più le idee, perché a me sta bene la definizione di eventi di pregio e di luogo utilizzato
quotidianamente dalla città. Io credo che la città abbia bisogno di qualche evento di pregio in più,
che non sia solamente di pregio esterno alla città, ma che possa essere vissuto in determinati
luoghi. La Spiaggia degli Ulivi dunque e lo Chalet del Bastione io li vedrei proprio da questo
punto di vista, cioè mettendo in evidenza l’aspetto archeologico, però è chiaro che ci vogliono
anche delle manifestazioni, delle attività, perché non basta lo spazio fisico, non basta il
bellissimo Bastione medievale, veneziano. Non bastano neanche le conferenze che sono state
organizzate dal museo, che erano, io direi, piuttosto noiose e qualcuna anche carente dal punto di
vista storico, ma queste sono sottigliezze culturali.
Sul collegamento io vorrei fosse chiara una cosa: io non sono come il Consigliere
Zambotti, non ho qui la panacea di tutti i mali, “va bene o non va bene”; io ho una certa nostalgia
per quel collegamento. Conosco i costi dei collegamenti di oggi, so che cosa voglia dire
mantenerli, però a me fa piacere soprattutto che quello spazio possa venire utilizzato
maggiormente. Ecco sui modi con cui questo possa avvenire vorrei che il Presidente mi desse
qualche informazione, qualche dritta.
Io tengo molto anche alla valorizzazione dell’altra parte della città, non solo a quella della
parte che guarda verso oriente, ma anche quella che guarda verso occidente. Io cioè vorrei che
quella benedetta gardesana diventasse un problema risolto, vorrei che non ci fosse solo la Ponale,
ma che ci fosse anche uno sviluppo della città da quella parte. Non bastano il lungolago
D’Annunzio, o cose di questo genere, direi che qui va studiato qualcosa, va pensato qualcosa di
creativo.
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Sulle fiere io concordo con quanto esposto dal Presidente Pellegrini: vanno difese a tutti i
costi. Io, devo dire la verità, alcune cose della relazione di Roberto non le ho capite del tutto, non
sono un esperto di società o di cose di questo genere, ma credo che i progetti di
internazionalizzazione, i rapporti con le altre società, i protocolli, le convenzioni siano
assolutamente indispensabili. Poi, magari, lo dico a Roberto, se ci vuol dare maggiori
informazioni a me farebbe anche piacere. Non ho capito che cosa voglia dire bilancio sociale, ma
non è che mi interessi eccessivamente. Al contrario, a me interessa capire ciò che viene investito,
ciò che viene portato avanti, perché è utile che questo venga riscoperto dal territorio e venga
recepito dai nostri cittadini, sia in termini di congressi che in termini di fiere. Poi ci sarà da
discutere, magari più avanti, anche sulla ricaduta di alcuni congressi sulla città, o cose di questo
genere, non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista della professionalità.
Tu, Roberto, hai detto che è abbastanza avanti; infatti io credo che su questo non si sia ombra di
dubbio, però è chiaro che anche lì bisogna fare dei percorsi, migliorando eccetera. Non bisogna
solamente vincere dei premi, ma è necessario curare i rapporti con il resto del comparto del
turismo.
A me poi interessa il discorso del polo fieristico e del polo congressuale. Io ho capito da
Pellegrini che uno dei grossi problemi - lo avevo già sentito dire dal direttore Laezza – è quello
della mancanza di spazi, quindi il fatto di dover rinunciare a certi congressi. Credo che questa sia
un’altra priorità abbastanza importante, di cui il Consiglio comunale e l’Amministrazione
debbono farsi carico.
Credo sia fondamentale anche il discorso dei collegamenti; questo logicamente è compito
nostro, è chiaro: è compito della politica, ma ormai società e politica devono avere rapporti di
interscambio tra di loro e fare delle scelte.
L’altra cosa che mi interessa, che secondo me è un’altra priorità, è che finalmente l’hotel
Lido vada in porto. Io credo che sia abbastanza importante che divenga un hotel a cinque stelle
lusso, credo che sia importante che a Riva ci siano hotel qualificati che facciano parte delle
grandi catene internazionali. Soprattutto perché noi abbiamo bisogno di una nuova cultura
imprenditoriale, non perché non ce l’abbiamo, ma per poter competere nel mondo della
globalizzazione, perché bisogna stare al passo e continuare a fare passi in avanti. Nessuno nasce
imparato nella globalizzazione.
Queste secondo me sono le priorità più importanti, qui le ho sentiti citare, chiederei se
magari voleste aggiungere qualcosa in più di nuovo. Grazie.
Presidente:
Grazie, ha chiesto la parola il Consigliere Frizzi.
Consigliere Frizzi:
Fino ad oggi sono stato critico nei riguardi delle scelte compiute dall’Amministrazione
comunale,
in modo particolare sulla scelta delle società private, di cui il Vice Sindaco cita il
controllo civilistico. È chiaro, ormai è un controllo civilistico, non è più politico, poi sono
tutelate da un diritto societario che dà loro autonomia, giustamente dico io, per quello che
riguarda il privato. Io non condivido affatto questa scelta, in quanto si tratta di beni pubblici.
Infatti si parla sempre delle scelte dell’Amministrazione, ma questo significa la Giunta, perché
noi, come Consiglieri comunali, a parte lamentarci, non abbiamo mai espresso pareri ed
indicazioni per quanto riguarda il futuro del Bastione e della Spiaggia degli Ulivi, tant’è vero che
è saltato fuori all’improvviso un concorso che prevedeva, in caso di vittoria, una ristrutturazione
riguardante il centro velico. Da lì è nata tutta una polemica, si è sollevata un’intera città, che è
andata contro a questa scelta, che ovviamente era di Giunta, di società sicuramente, non una
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scelta politica. Sono sempre stato critico anche sulle scelte politiche di questa Amministrazione,
sono sempre stato critico nell’individuare lo sviluppo del comparto fieristico, oggi ne ho la
prova, cosa che tra il resto mi ha destato molta preoccupazione, poiché, sebbene il Presidente di
Ingarda, Meneghelli, sia seduto centralmente a quel tavolo, in realtà ha un ruolo marginale.
Perché dico questo? Lui più che altro mi sembra che faccia una sorta di critica - eccesso di
quantità, di poca qualità, di applicazioni di tariffe idonee - dicendo che ci vogliono degli
obiettivi, che il sistema turistico è un tema che riguarda la collettività, che bisogna fare scelte
strategiche, che ci vuole una città ospitale e non servile, che bisogna fare scelte urbanistiche e
paesaggistiche, che ci vuole una vacanza attiva, basata sullo sport, una vacanza ludica.
Tutto questo non c’è oggi: Meneghelli, questa è la critica che io ho sempre portato
all’agire di questa Amministrazione; abbiamo svuotato una città! Non c’è programmazione
turistica in quello che Lei oggi mi ha descritto. È inutile nascondercelo, oggi la richiesta turistica
è orientata sulla ricerca della qualità del territorio. Noi stiamo deturpando e rovinando il nostro
territorio, perché vede, come ben sa Roberto Pellegrini, che è appena tornato da Dubai, là
possono costruire centri fieristici meravigliosi, possono tentare di riprodurre i nostri ambienti
naturali. Ho visto che hanno addirittura costruito un impianto sciistico all’interno di un palazzo,
ma non si potrà mai copiare una qualità di territorio come abbiamo noi. Purtroppo, da questo
tavolo non ho sentito spendere una parola per la tutela, la conservazione, il miglioramento e
l’offerta turistica del nostro territorio, che è unico al mondo. Non ho sentito una programmazione
turistica, una strategia turistica, dove vogliamo portare Riva? Ho sentito parlare di un albergo
cinque stelle, però si parla di scelte urbanistiche: un albergo cinque stelle i cui clienti
presumibilmente si volteranno a nord e vedranno una ciminiera di 35 m. Questo è il problema di
Riva del Garda, perché abbiamo parlato di edifici ristrutturati, Presidente Tanas, non abbiamo
detto però che cosa vogliamo portare lì dentro, cosa vogliamo offrire all’interno di quegli edifici.
Io ho sentito parlare solamente di consulenze, di piani di fattibilità, non ho sentito parlare d’altro.
La programmazione turistica si fa nell’arco di cinque o dieci anni, ci si dà un obiettivo e da lì si
capisce dove si vuole arrivare.
Io ho sentito parlare con grandissima enfasi il Presidente Malfer e lo capisco, quando mi
dice che siamo orgogliosi perché siamo arrivati ad un cambiamento epocale. È chiaro, insomma,
è un professionista, è un architetto e giustamente riconosce nella struttura il cambiamento
epocale, ma nella struttura ci deve essere un contenitore. Mi stupisco che tutto questo castello
che oggi si costruisce, con la Provincia che finanzia € 95 milioni, sia tutto impostato e basato su
unico evento fieristico – dobbiamo dircelo – che porta i soldi in questa città, tanto è vero,
Presidente Pellegrini, che Lei mi deve ancora spiegare quel messaggio che ha passato attraverso i
giornali, che non ha mai rettificato. Questo significa che, tutto sommato, infatti anche nel suo
intervento si capisce nuovamente, Lei lo riconferma, dicendo che ci vogliono costi di gestione
minori, costi di affitto minori. È un problema questo, giusto? Lei ha detto: questo è un messaggio
che lancio ai politici. Mi dica qual è il messaggio, perché io sinceramente non l’ho recepito. È
vero che io sono un politico che “conta zero”, però non sono riuscito a capire quale potrebbe
essere il potere politico utile per far fronte a questa cosa. Oggi, infatti, si investono 95 milioni su
una struttura e poi si pretende che all’interno di quella struttura ci siano bassi costi di affitto? Di
fronte ad un investimento così grosso la Palacongressi dovrebbe entrare gratuitamente? O forse
le fiere non reggono i costi di gestione? Ma se lei mi dice che ci sono otto eventi fieristici, di cui
uno è molto forte, Expo Schuh, altri due sono forti, tutti quanti sono importanti, non si
dovrebbero essere problemi nel pagare i costi di gestione. Se veramente l’indotto è così elevato,
insomma, dov’è il problema di pagare?
Mi fa piacere poi che Lei oggi confermi che vi siete accorti che anche il comparto
congressuale ha dato indicazioni positive. Io penso che il comparto congressuale possa avere un
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connubio con il settore turistico, ma il settore fieristico, con questo ambiente, con questa zona,
con questo posto, non ha nulla a che vedere, non ha nulla a che fare. Quando c’è Expo schuh va
in tilt la città, non abbiamo più una viabilità, gli aeroporti sono lontani, gli stessi clienti se ne
lamentano. Io ho lavorato fin da piccolo, da quando ero al liceo, quando si marinava per andare a
raccattare due lire per lavorare al Palazzo dei congressi e conoscevo gli espositori, conoscevo le
loro esigenze, conoscevo le loro lamentele. Non esiste un connubio tra fiera e turismo. Si vuole
portare un albergo a cinque stelle e tentare di elevare il turismo, facendolo diventare di qualità e
poi si convive con il centro fieristico. Il comparto fieristico ha caratteristiche completamente
diverse dal turismo: come si può far convivere un turista che arriva qui, cercando ambiente, pace
e tranquillità, che cerca strutture ludiche e sportive, come diceva prima il Presidente Meneghelli,
con un comparto fieristico che ha tutt’altre esigenze? Chi lavora nelle fiere ovviamente è
occupato all’interno della fiera, la notte ha bisogno di svago, ha bisogno di strutture che
forniscano divertimento. Quindi sono due cose completamente distinte, noi abbiamo un ambiente
che può veramente offrire un turismo di qualità, però non possiamo assolutamente cercare
parallelamente di far combaciare e convivere due richieste completamente diverse.
Vede, Presidente Meneghelli, abbiamo una Ponale che io ritengo sia una miniera d’oro;
penso che Lei conosca benissimo le Cinque Terre: vedere che le Cinque terre riescono a vendere
il “Sentiero dell’amore”; un percorso di due km che, in confronto alla nostra Ponale, è niente, mi
fa un certo effetto. Per carità, è carino, è un bel paesaggio, però rispetto alla potenzialità della
nostra Ponale è un’altra cosa. Io non ho mai visto una rivista, se non un piccolo opuscolo della
Fraglia della vela, dove veniva pubblicizzata anche la Ponale, pubblicizzare la nostra strada. Non
ho mai visto fare una politica turistica sportiva, che cogliesse anche quel qualcosa che la parte
nord del lago di Garda ha: il vento. Vedremo in questi giorni che cosa significa una
manifestazione come il meeting dell’Optimist. Questo posto ha una potenzialità incredibile, la
mia rabbia, il mio sconforto sono proprio nel vedere la potenzialità di un posto unico in tutta
Europa e la convinzione di certe persone che possiamo, in un posto di questo genere, costruire
palazzi che ovunque possono essere costruiti. Abbiamo un posto che nessuno può imitare, perché
non c’è un posto in tutta Italia che possa dare quello che può dare Riva del Garda, eppure noi non
siamo capaci di fornire ai turisti un’offerta di questo posto. In compenso però utilizziamo tutti i
finanziamenti che ci dà la Provincia per realizzare il castello di sabbia. Tutti siamo consapevoli
che se in futuro qualcuno ci dovesse togliere Expo Schuh, questo castello di sabbia si
sgretolerebbe in meno di un giorno.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Vede, Sindaco, Lei continua a dire... Le persone che dicono: “io ve l’avevo detto”, non è questa
la questione, no, perché il giorno che succederà, Sindaco, nessuno festeggerà a Riva del Garda,
ma piangeremo tutti quanti, signor Sindaco, piangeremo tutti quanti, perché ...
(VOCE FUORI MICROFONO)
Sindaco:
Porti una ventata di ottimismo, porti i suoi 45 anni di ottimismo in questa città.
Consigliere Frizzi:
Io lo faccio! La mia rabbia è vedere che il mio ottimismo... che questo posto dal punto di
vista turistico potrebbe dare lavoro, potrebbe occupare una stagione che potrebbe tranquillamente
durare 10 mesi all’anno, perché oggi il turismo sportivo ha questa durata.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Sindaco! Vada in giro per la Riva e invece che andare a Roma, per vedere che cosa è Riva del
Garda dal lunedì al venerdì: è deserta!
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Sindaco:
Ma che cosa c’entra? Io sono andato in giro per la Riva, in questi giorni, in queste
settimane.
Consigliere Frizzi:
Io Le sto dicendo che in questi giorni ci sono due manifestazioni in contemporanea, una,
ho appena finito di dirlo, è il meeting di Riva del Garda.
Sindaco:
È una manifestazione sportiva!
Consigliere Frizzi:
È sportiva; guardi che Lei sta confermando quello che io sto dicendo, che è una
manifestazione sportiva, perché quello è il futuro di Riva del Garda, non è certo il centro
fieristico, Sindaco! Tra il resto c’è un contesto internazionale in crisi, come ci ha confermato
prima anche il Presidente Roberto Pellegrini, c’è una grande difficoltà nel gestire e nel cercare
varchi all’interno di questo mercato. È difficile, lo si sa, lo si riconosce, si stanno combattendo
Milano, Vicenza, Bologna, Rimini. Abbiamo realtà che non sono paragonabili a Riva del Garda,
anche se qui da noi resiste il marchio di Expo Riva Schuh, per fortuna dico io.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Guardi, Sindaco, se vuole è il mio pensiero, se ci avessero tolto vent’anni fa questo marchio
probabilmente oggi parleremo e vedremo una Riva diversa.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Io sono d’accordo con Lei assolutamente, ma stiamo investendo solamente in quel settore che è
in uno stato precario, io non vedo altri investimenti.
(VOCE FUORI MICROFONO)
L’indotto di cui parla Lei non è quello che vorrei io; comunque Le ho detto che in ogni caso
questa cosa in trent’anni ha bloccato lo sviluppo naturale che avrebbe potuto avere
tranquillamente Riva del Garda. Io credo che una politica diversa si doveva e si deve fare, ma
oggi non ho ancora capito dove si vuole indirizzare Riva del Garda, se non nella direzione di
costruire il centro fieristico. Questo è il mio rammarico, Sindaco, perché io dico che, per carità,
ci può anche stare il vostro castello, ma ci deve stare anche il mio castello, il mio pensiero,
perché io penso che sia fondamentale.
Non ho null’altro da dire. Io pongo questo problema: vorrei sentire da Meneghelli che
cosa pensa del rapporto fiera-turismo. Vorrei anche chiedere spiegazioni maggiori un po’ più
approfondite al Presidente Pellegrini, su quel che riguarda i costi di gestione e su che cosa
intendeva dire nel messaggio che lui ha lanciato ai politici. Vorrei poi sapere se eventualmente
lui ipotizza il modo in cui ottenere quanto chiede. Grazie.
Presidente:
Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Valandro.
Consigliere Valandro:
Grazie Presidente. Non commento gli interventi di chi mi ha preceduto, anche se quello
del Consigliere Bombardelli mi ha particolarmente amareggiato per alcuni passaggi che
ovviamente non posso condividere, che respingo totalmente. Approfitto della presenza dei
Presidenti per fare un altro tipo di ragionamento rispetto agli interventi che mi hanno preceduto.
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Mi sono preparato un breve schema, giusto per riuscire a dire alcune cose. “Il programma di
governo con il quale questa maggioranza sta amministrando la città da quasi tre anni, declina due
concetti chiave per il futuro cittadino. Noi vogliamo una città accogliente e dinamica, concetti
peraltro ribaditi anche nell’ultima relazione al bilancio, dove si è detto che la città sta cambiando.
Quindi siamo di fronte a una città che cambia per diventare più accogliente e più dinamica, è uno
sforzo che abbiamo chiesto alla città e che, come amministratori, dobbiamo saper indirizzare e
governare. Uno sforzo che diventa necessariamente spinta allo sviluppo di Riva del Garda,
laddove per sviluppo si intende la capacità del tessuto sociale di essere in armonia con la
richiesta di saper stare sulla scena senza creare traumi, ma con la consapevolezza che non
possiamo permetterci di stare alla finestra a guardare.
Lo abbiamo ribadito più volte: il tempo in cui bastava una cartolina per dire che Riva del
Garda è bella è passato, dobbiamo essere in grado di favorire, con strumenti ed interventi, questa
capacità di aggiornare tali concetti in sintonia con i tempi in cui viviamo. Interventi e strumenti
che noi abbiamo negli anni deciso di delegare e di interpretare con il nostro peculiare impianto di
società partecipate. Lo abbiamo fatto coscientemente, ritenendo che questo fosse il modo
migliore per tenere la città al passo con i cambiamenti fisiologici a cui è andata e andrà incontro.
Stare qui a sindacare se questa sia stata la scelta migliore ad oggi diventa un mero esercizio di
stile, che ci fa solo perdere tempo e che denota la non volontà e l’incapacità di taluni di volersi
far carico del futuro cittadino. Con responsabilità dobbiamo approcciarci all’impianto delle
società, sapendo che questi sono questi sono gli strumenti che noi abbiamo scelto. Parlare ancora
di scatole cinesi, insinuare dubbi o polemiche sul sistema, denota pertanto un’ottusa incoerenza
rispetto alle scelte fatte. Parliamo di un sistema che in Provincia, e non solo, viene preso ad
esempio.
Parliamo di un sistema che la Provincia stessa ha preso ad esempio. Parliamo di un
sistema con il quale lo stesso governo provinciale e si trova ad interagire. La PAT ci riconosce da
tempo la scelta fatta e senza alcun problema dialoga direttamente con le società, nello sviluppo di
progetti, progetti che spetta ancora a noi, Comune, dotare di indirizzi chiari e precisi su quella
che è la visione del futuro che vogliamo per la nostra città. Le società sono, pertanto, il giusto
ingranaggio di un sistema che coinvolge le istituzioni locali e le istituzioni provinciali,
garantendo armonia di vedute e assecondando gli indirizzi che, appunto, dal mondo politico
arrivano. Paradossalmente ciò può benissimo avvenire anche nel caso in cui le Amministrazioni
comunale e provinciale non siano in perfetta sintonia. Le società devono, in questo caso, fungere
da cuscinetto che attutisce gli attriti, ma che garantisce al sistema tutto di funzionare. Le
conseguenze positive di tale rapporto sono sotto gli occhi di tutti, gli ingenti finanziamenti
provinciali che sono arrivati alle nostre società sono la risposta alle esigenze espresse
dall’Amministrazione comunale in termini di sviluppo cittadino.
Noi abbiamo scelto un modello di sviluppo che spetta ora alle società portare avanti e
rendere operativo, in modo da far fruttare al meglio gli investimenti fatti. In questa logica va da
sé che la classe dirigente che rappresenta le società sappia cogliere con tempestività gli input che
arrivano dall’Amministrazione. Occorre che ci sia armonia nei CdA, tra i diversi CdA
ovviamente, tra i CdA e le Amministrazioni. Va quindi salvaguardato il clima di reciproca
collaborazione tra società e tra società e Amministrazioni, con un unico obiettivo dove tutti si
adoperano coralmente, senza stonature o assoli. Gli spazi per un eccessivo protagonismo non
possono essere garantiti. Di un’altra società, non coinvolta nella serata odierna, abbiamo detto
più volte che deve lavorare vendendo cara la pelle.
Se volessimo dare qui ora degli indirizzi ulteriori ai Presidenti, non potremmo che
richiamarci ai principi espressi in premessa: noi vogliamo che Riva del Garda sia una città
accogliente e dinamica. Le società devono darsi da fare perché ciò accada. Noi diamo gli
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indirizzi, voi trovate i mezzi e gli interventi adeguati. Da questa assemblea possono arrivare al
massimo dei suggerimenti, dei consigli su possibili interventi pratici, così vanno letti gli auspici
di ulteriori fiere e di ulteriori congressi da portare a Riva. Così va letta la speranza di una
promozione che sia capace di portare su più piazze possibili il nome e il lustro della nostra città,
ma che sappia garantire a Riva del Garda quella dinamica accoglienza che vorremmo fosse nota
di carattere da contrapporre ad un certo torpore latente. Così va letta l’attenzione rispetto alle
opere che stanno prendendo corpo sul territorio e che debbono essere in grado di integrarsi al
meglio e devono saper garantire una fruizione integrata tra esigenze societarie ed esigenze dei
cittadini residenti.
In conclusione: la città cambia, abbiamo detto, l’Amministrazione comunale deve essere
in grado di governare tali cambiamenti. Le società devono rendersi disponibili, dal canto loro, e
pronte ad assecondare i cambiamenti e a dare una mano perché il tutto avvenga con efficacia e
garantendo, nel contempo, uno sviluppo che renda meno traumatici tali passaggi. Il tutto in
armonia, con il reciproco rispetto dei ruoli e delle competenze, assicurando a Riva del Garda un
sistema che sappia davvero motore trainante e non superfluo optional, come qualcuno, ho sentito,
ritiene ancora”. Grazie.
Presidente:
Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Pederzolli.
Consigliere Pederzolli:
Grazie Presidente. Cercherò di essere telegrafico, proprio per poter dare ampio spazio alle
risposte e ad eventuali nuove richieste. La mia riflessione si accosta un po’ ai precedenti
interventi che ho già sentito nel corso della serata, cioè al fatto di considerare una nuova
tipologia di turismo che si andrà ad affacciare, nell’arco di pochi anni, nella nostra città.
Dobbiamo però partire da quello che siamo noi oggi e da dove dobbiamo arrivare, perché
altrimenti si corre il rischio che qualcuno arrivi impreparato a questo appuntamento.
Il mio discorso si rifà un po’ alle critiche che Meneghelli prima ha rivolto al sistema
attuale di ricettività turistica, perché noi consideriamo che oggi Riva del Garda vive
principalmente di un turismo legato ad un flusso di massa, oppure di un turismo legato alla
fruibilità dei percorsi montani, per quanto riguarda la mountain-bike, oppure la vela. Questa
tipologia di turismo ci sarà sempre, spero e credo che sarà così, dovrà essere accostata a questa
nuova tipologia di turismo che avrà richieste ben più elevate anche. Qui penso anche al nostro
lungolago: sarà naturalmente compito dell’Amministrazione comunale portarlo ad un punto che
sia fruibile sia da un turista che potremmo definire medio-basso - se vogliamo catalogare il
bykers, anche se porta comunque risorse e denaro tali e quali al turista d’elite – rispetto alle
esigenze che può avere il turismo di elite. Quindi bisognerà essere bravi, a meno che non si corra
il rischio di creare una città che sia soltanto capace di un turismo legato alle fiere, ai congressi e
alle strutture che le società stanno portando avanti. Noi consideriamo che Riva del Garda è
questa, oggi, lo sarà probabilmente in parte anche domani; c’è anche un cittadino che deve poter
vivere la propria città, una struttura così imponente, che porta una nuova tipologia di turismo,
deve essere anche accompagnata. Questo credo sia anche un po’ il compito di voi Presidenti delle
società, che gestite questo nuovo passaggio di concerto con l’Amministrazione comunale:
accompagnare anche vari settori, attraverso le associazioni di categoria, sia commerciali che di
ricettività turistica, ad essere pronti, tra qualche anno, a questo salto di qualità, visto che tale
dovrà essere.
Abbiamo un hotel Lido per cui si parla di una categoria cinque stelle superiore, ci sono
diversi alberghi che si stanno attrezzando per essere in categoria da quattro stelle in su, avremo
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una fascia lago che alzerà, o dovrebbe alzare, il livello qualitativo del turismo della nostra città,
ci dovrà essere tutto un comparto attorno che dovrà essere pronto, fra qualche anno, ad essere
capace di offrire quel contorno che sarà necessario. Abbiamo avuto più volte riprese anche dal
Sindaco nei confronti del settore commerciale della città, che non è pronto ad affrontare degli
orari, che spesso si ritrae e chiude presto. Questo non dovrà accadere, se vogliamo avere anche
questa qualità, per attirare il turista nella nostra città ed essere vera risorsa, perché allora così ci
sarà ricaduta economica e lavorativa per i residenti. Allora ci sarà forse meno possibilità di fuga
verso l’esterno, dal momento in cui la città potrebbe avere questo innalzamento dei prezzi che il
Consigliere Zambotti aveva paventato. Questo io credo sia una cosa a cui voi sicuramente non
sarete impreparati, perché credo che i passaggi che ci sono stati negli anni hanno portato ai
risultati di oggi abbiano tenuto in considerazione tutto. Io però mi sento in obbligo, visto che
faccio parte di questo Consiglio comunale, di porre in evidenza questo particolare, perché
potrebbe veramente trovare la difficoltà, da parte dei cittadini, di comprendere i passaggi che ci
saranno e soprattutto, magari, di assorbirli nella giusta maniera, per non essere poi sempre
critici. Se vediamo, come è stato evidenziato in alcune situazioni, i cittadini che vedono alcuni
privilegi, che poi magari tali non sono, ma che, per come sono calati sulla città, vengono letti
come tali. Per cui sarebbe meglio accompagnare proprio questo passaggio, per evitare che ci
siano queste incomprensioni, o possibili incomprensioni, da parte dei cittadini.
Io ho sentito esporre dai vari Presidenti i progetti, o una parte dei progetti che vengono
portati avanti, posso essere concorde per quanto riguarda lo Chalet al Bastione, perché ritengo
che sia una parte della città che dovrebbe essere recuperata appieno, perché penso che qualche
rivano si sia dimenticato, o forse anche i nostri giovani non sanno che cosa si possa vedere
dall’alto del nostro Bastione. Anche se poi qualcuno potrebbe dire che in futuro si vedrà un
camino di 35 m, ma vado al di là di questa esternazione e dico che lì sopra c’è un punto della
nostra città che deve essere vissuto, non soltanto visto di passaggio. Se poi ci sarà un ritorno
anche della passata via di collegamento tanto meglio.
Per quanto riguarda la Spiaggia degli Ulivi, io forse sono stato uno dei più testardi
oppositori, insieme, giustamente, come mi suggerisce il Presidente, al collega Benaglio, a
manifestare avversità per la scelta che era stata fatta di un museo della struttura. Oggi mi sento di
chiedere al Presidente della Lido di fare in modo che questo non sia, come ha ventilato qualcuno,
un servizio di completamento a fiere e congressi. Dovrebbe essere veramente una struttura dei
cittadini. Lei ha prospettato questa possibilità di passare dal cappuccino del mattino al drink della
sera, io vorrei che fosse veramente il fiore all’occhiello dei cittadini, prima che dei turisti, perché
io credo che ogni cittadino di Riva là dentro abbia ancora qualcosa di suo, in quella struttura.
Non voglio parlare di nostalgia, perché le nostalgie si possono anche superare, ma io penso che i
cittadini di Riva sentano quella struttura come propria, come un posto dove si identifica il
cittadino di Riva del Garda, prima che il turista.
Per quanto riguarda l’hotel Lido io volevo chiedere al Presidente Modena una cosa: la
scelta di non realizzare la parte a nord ha qualche legame con il recupero eventuale della
dependance? Se non ricordo male, infatti, nel progetto proposto dall’architetto Cecchetto i
volumi della dependance erano confluiti nella struttura che era prevista sul lato nord. Questo può
essere collegato con la scelta di togliere la parte a nord? Oppure è proprio una scelta che esula da
questa struttura?
Per quanto riguarda Meneghelli io vorrei stringergli la mano per la lettura che ha fatto
della situazione attuale del turismo, perché veramente quello che lui ha disegnato è un po’ forse
la realtà della nostra città. Lo aveva manifestato a suo tempo in quel famoso incontro che aveva
organizzato una testata giornalistica locale, qualche anno fa, sta continuando a ripresentare
questo suo pensiero nei vari passaggi. Io credo che l’eccesso di quantità sia proprio contornato
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dalla poca qualità e vorrei soprattutto che fosse sempre portato avanti dal Presidente della
principale società nel settore turistico, o nel settore della promozione turistica, per quanto
riguarda quelle che lui ha definito le attività ludiche carenti. La nostra città è bella, è vivibile, ma
poi, dopo una certa ora, secondo me muore. Io vorrei che questa “morte” fosse rivitalizzata da
queste attività ludiche che dovranno poi essere anche di servizio rispetto alle esigenze dei
congressisti, o degli espositori delle fiere. Soprattutto vorrei che anche la viabilità non fosse
trascurata, perché credo che il contesto fiere e congressi sia imprescindibile da un collegamento
che possa essere anche rapido, nei limiti del possibile, o comunque agevole per i congressisti e
per gli espositori.
Mi fermo qui, perché altrimenti si ruberebbe il tempo alle eventuali risposte. Grazie.
Presidente:
Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Detoni.
Consigliere Detoni:
Io ho sentito molto entusiasmo nell’esporre in pratica tutti i programmi delle varie
società, sono contento che questo entusiasmo porti a fare delle cose che fino ad ora erano un
pochino dormienti. Si è vista l’esigenza da parte di Meneghelli, che ha praticamente sottolineato
un turismo un po’ stanco attualmente, quindi ben venga un po’ di innovazione, che deve essere
però globale, a tratti. Questo significa che devono essere coinvolte le strutture, ma anche tutto
quello che c’è attorno ad esse: il comparto commerciale, il comparto viabilità, perché
chiaramente i flussi di persone che ci si propone di portare in certi periodi dell’anno, tipo fiere e i
congressi, avranno bisogno di un supporto anche viabilistico che sia consono ai flussi che
arriveranno nella nostra zona. Anche l’entusiasmo che sento da parte di Pellegrini e di Malfer
credo sia importante, io credo che loro, facendo un investimento di questo genere, abbiano
studiato la situazione per poter completare, oppure migliorare il discorso del comparto
congressuale. Congressuale poi vuol dire anche turistico, perché chiaramente la peculiarità della
nostra zona credo sia importante per il fatto che una persona io credo venga più volentieri a fare
il congresso a Riva, piuttosto che in un altro posto, perché può usufruire anche di un discorso
turistico.
Vorrei sottolineare il fatto che io, in questo momento, parlo anche da cittadino: io volevo
chiedere ipoteticamente che il completamento di queste cose che sono state messe sul tavolo
adesso abbia una data. Per me sinergicamente queste strutture dovrebbero andare di pari passo
con il discorso del miglioramento commerciale, perché l’accoglienza di un certo tipo,
chiaramente, ha bisogno anche delle strutture commerciali, che nel tempo si dovranno adeguare,
per poter fornire un’offerta qualitativa di un certo livello. Poi, da cittadino, io dico questo: noi
dobbiamo essere anche un po’ furbi, se noi facciamo queste strutture tipo i teatri e altro, i primi
che devono usufruirne siamo noi cittadini, noi rivani, a prezzi di favore, oppure con altre
agevolazioni. Io vorrei che ci fosse la possibilità di fruirne da parte del cittadino. Questo io credo
sia molto importante, anche perché la ricaduta è importante, perché non deve esserci
contrapposizione tra il discorso turistico e il discorso del cittadino, al quale il turismo magari non
interessa, o interessa poco. Ci sarebbe poi una ricaduta inerente i posti di lavoro, infatti voi avete
parlato di un certo tipo di personale che deve essere formato. Io credo che questo, se ci sono dei
tempi, debba essere reperito sul posto. Io penso che questa sia una mano che in pratica lega
all’altra nella nostra città, per poter avere un proseguimento sia di sinergie e di fruibilità dei
progetti che in pratica a voi avete illustrato.
Vi ringrazio per il vostro entusiasmo, auguri.
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Presidente:
Grazie. Consigliere Modena.
Consigliere Modena:
Non preoccupatevi!
Sindaco:
Parla da sinistra o da destra?
Consigliere Modena:
Non Le rispondo, Sindaco, perché a questo punto devo parlare dal centro! Io credo di
avere male interpretato questa serata, allorquando il Sindaco ci ha fatto la proposta io ho capito –
e l’ho applaudito e lo applaudo ancora – che questa sera i nostri Presidenti sarebbero venuti qui
per farci conoscere l’attività delle loro società. Così è stato e credo che questo sia stato un buon
lavoro, perché i Consiglieri, molti di loro, non conoscevano l’andamento delle nostre società. Da
lì a fare una discussione globale sul turismo c’era un passo enorme, io mi rifiuto di entrare in una
cosa del genere, Sindaco, preferisco farlo a tempo debito sui singoli argomenti, perché altrimenti
facciamo un minestrone che si scuoce subito, crediamo poi di andare a casa e leggere domani sui
giornali che il Comune ha parlato di chissà che cosa, quando in realtà non abbiamo parlato di
niente. Quindi io ringrazio i Presidenti che sono venuti e ci hanno relazionato così come hanno
fatto, evidentemente ognuno di noi sapeva qualcosa, ma qualcos’altro non lo sapeva, perché
ognuno di noi segue o non segue particolarmente l’attività. A tale scopo io dico che vorrei
rivolgere un pensiero particolare di gratitudine a chi si chiama come me, perché forse è la cosa
che conoscevo meno ed è stato, nella sua illustrazione, più preciso e più ragioniere, in un certo
senso.
Veniamo qui, secondo me, e andiamo a ragionarci quando dovremo andare a ragionare su
ogni singola tematica, perché qui abbiamo parlato dello scibile, di tutto lo scibile. Non possiamo
chiudere una serata con tanta gente qui stanca, tra parentesi, andando a discutere di una cosa che
forse quella più importante per la nostra località. Grazie dunque a chi è intervenuto, Grazie anche
a chi ha rivolto le domande, a chi ha parlato da destra, che finalmente ha capito dove deve stare!
Non entriamo nel merito dunque, perché se lo facciamo è chiaro che cominciamo a parlarci
addosso di tutto.
Presidente:
Grazie Consigliere Modena. Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il Consigliere
Mirante Marini.
Consigliere Mirante Marini:
Grazie. Io vorrei solo ringraziare veramente tutti e cinque i Presidenti, perché finalmente,
dopo quattro, cinque o sei anni, come dice il Consigliere Modena, siamo riusciti a capire come
vanno le cose e come potranno andare. Li ringrazio soprattutto per l’entusiasmo che hanno e
speriamo che il futuro sia veramente roseo come si prevede. Grazie.
Presidente:
Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Benaglio.
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Consigliere Benaglio:
Grazie Presidente. Due parole velocissime. Mi congratulo con i Presidenti per l’impegno
che hanno avuto e che stanno avendo nel portare avanti tutti questi problemi, certo che è proprio
un discorso epocale, come diceva Malfer, Riva si sta girando completamente. Purtroppo nel
turismo sono già diversi anni, come diceva anche Meneghelli, che c’è un impoverimento della
clientela. Noi vediamo che arrivano turisti che però sono senza soldi, che spendono poco: la
pizza al taglio, i negozi da un euro a cinque euro e poco più. Allora, io sono ottimista di natura,
spero che con tutti questi cambiamenti, non so, il Palazzo dei congressi, le fiere, la Spiaggia degli
Ulivi eccetera, si possa riuscire anche a cambiare la clientela e ad attirare una tipologia di
clientela più consona a quello che noi offriamo. Grazie comunque dell’impegno dei Presidenti,
veramente.
Vorrei dire anche un’altra cosa, ma forse vado fuori dal coro: quattro società che
gestiscono quasi le stesse cose. Ad esempio il Palazzo dei congressi con la Spiaggia degli Ulivi,
le fiere con altre cose: non si potrebbe ridurre il numero delle società e fare due società solamente
al posto di quattro? Una sola non si può, ma forse due sì, perché c’è un conflitto, perché ognuno
guarda al proprio campo, però non è che siano molto distanti. Grazie.
Presidente:
Grazie. Ci sono altri interventi? Nessuno chiede la parola, La parola al signor Sindaco.
Sindaco:
Grazie Presidente, ma volevo solo connotare l’istanza che ha presentato per ultimo il
Consigliere Modena e riferirmi agli accordi presi in sede di conferenza dei capigruppo, per cui
adesso una brevissima carrellata di risposte da parte dei Presidenti in quest’ordine, che è lo stesso
della partenza: quindi una introduzione da parte del signor Vice Sindaco, e poi i signori
Presidenti nell’ordine in cui sono intervenuti all’inizio. Poi concludiamo.
Presidente:
Grazie Sindaco. La parola al vice Sindaco.
Vice Sindaco:
Colgo anche io l’invito del Consigliere Modena: non c’è da replicare né da dire altro,
solamente da appuntare alcune cose, perché quanto è stato detto questa sera, quanto abbiamo
sentito, deve essere connotato con un giusto riferimento ed inquadramento. Inizialmente parlavo
di coordinamento, è una novità, ma seppur civilistica è una novità, ma recentemente, qualche
tempo fa, proprio per l’importanza della progettazione che sta maturando, abbiamo incaricato il
nostro ingegnere capo del Comune di Riva, insieme al nostro settore urbanistica, di seguire, di
essere il coordinatore dello sviluppo che si sta determinando in termini progettuali nei vari
comparti. In modo particolare di quello che fa riferimento alla parte del Centro congressi come
sviluppo: Centro congressi, Spiaggia, dependance, hotel Lido, tutto quello che sta maturando lì,
area della dependance, area del parcheggio, arredo, tutto quel comparto, perché ci sia un
coordinamento reale e concreto delle varie iniziative. È evidente che ci sono delle trasformazioni
che sono rilevanti e speriamo che queste si calino nel contesto paesaggistico ed urbanistico, in
modo non solo appropriato ma anche importante sotto il profilo della valorizzazione del nostro
tessuto. Io ricordo solo, perché è opportuno ricordarselo, che nel 1990, quando questo Consiglio
comunale approvò, con una risicatissima maggioranza, gli interventi che erano da farsi sul
lungolago di Riva, il rifacimento, e il miglioramento e l’abbellimento, sotto un progetto che si
chiamava “unire il Baldo alla Rocchetta”, che noi abbiamo invertito in “Uniamo la Rocchetta al
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Baldo”, con quello che fu fatto, il rifacimento delle spiagge, la passerella per Torbole, la nuova
Spiaggia che non esisteva dalla galleria paramassi al Sarca, il ponte sul Sarca, le spiagge a
Torbole in rifacimento, la Conca d’oro, il Parco alle Busatte. Ci furono interventi giornalistici
che dissero a suo tempo: stanno cementificando. Cosa che invece oggi è considerata forse una
delle perle più belle dell’intero lago di Garda. È una dotazione di ciclabili verso Arco per cui ci
invidiano, siamo invidiati per questo, nel senso che si è cercato di intervenire sul territorio, chi ha
preceduto questa Amministrazione ed altre, io ritengo con un’offerta turistica che sia la più
ampia e la più diversificata possibile. Ragionavamo negli anni ’90, quando imperava il surf, oggi
impera la mountain-bike, allora si diceva che eravamo stati un po’ sopraffatti dal surf, oggi si
dice che siamo un po’ sopraffatti dal bike, ma evidentemente qualche risposta si è cercato di
darla. Prima il Consigliere Frizzi accennava alla strada del Ponale, anche in quella situazione è
stata perseguita – firme e contro firme eccetera – la volontà dell’Amministrazione di riuscire a
intervenire con un busillis legislativo, considerandolo un sentiero di montagna, perché altrimenti
non si poteva intervenire, però è un’offerta turistica che va verso il tempo libero. L’evento di
quest’anno, che si collocherà a maggio, a cavallo di un percorso che è l’associazione di un evento
Rivano, che è quello del byke festival, ricordiamoci del surf festival a Torbole, ma parliamo del
byke festival, che ha concentrato, creando anche piccole polemiche sul fatto che c’erano troppi
bykers, che salivano sui marciapiedi,che scendevano. Queste polemiche la città le ha vissute da
sempre e da sempre poi è riuscita a dipanarle nel tempo, organizzando quest’anno l’evento che
ha manifestato prima il Presidente Pellegrini, quell’Outdoor days, quel pacchetto che si rivolge
esclusivamente a chi fa del tempo libero e della vacanza attiva la propria richiesta di offerta
turistica, che è parallela, è complementare a quella che ci sarà e che sarà nel comparto
congressuale e nel comparto turistico. La redistribuzione di offerta, è vero, c’è stata una domanda
del Consigliere Zambotti circa l’enogastronomia, ma alcune cose anche importanti si sta
cercando di fare e si stanno insinuando nel nostro territorio, per fortuna, con prodotti tipici locali,
che siano della viticoltura piuttosto che della carne salada, anche con la polemica che in questi
giorni in Trentino abbiamo letto sulla stampa proprio sulla questione della carne salada, se quella
Argentina... va bene, lasciamo perdere. Si sta cercando di valorizzare alcuni prodotti che sono
tipici e che sono molto particolari della nostra terra. Si stanno cioè evolvendo alcuni scenari che
sono importanti, che sono interessanti.
La domanda che c’è di wellness. La Consigliera Lorenzi citava uno studio fatto nel 2004,
prodotto dall’Amministrazione comunale, che magari è interessante e che è scaricabile dal sito,
lo ha detto anche lei. Alcuni spunti sono interessanti, sono mutuati anche partendo da quello che
diceva Nadio Delai, in questa sede, in questo Consiglio, agli albori del piano Cecchetto, cioè di
un’offerta turistica di wellness, oppure di un turismo sportivo, come hanno accennato il
Consigliere Frizzi da una parte e il Consigliere Zambotti dall’altra: ci sono presenze legate al
turismo attivo, al turismo dello sport. Le presenze si quantificano in migliaia, quelle che per
esempio la Fraglia della vela può offrire, ma anche gli altri sistemi di vita, di vita vissuta, di
pratica sportiva, non dello sport amatoriale, dello sport agonistico quasi, oltre che dello sport
fatto per passione. Quindi la vacanza attiva sta recuperando, come quella del wellness, come
quella dello sport stanno recuperando nel nostro territorio, anche con degli sforzi che la nostra
società Ingarda sta compiendo nel tempo per attestarsi verso mercati diversificati, così come
verso un concetto di destagionalizzazione. I congressi nacquero proprio per questo,
sostanzialmente, così come i momenti fieristici: per dare una possibilità di espansione, di offerta
turistica che porti ad una diversificazione anche dell’offerta. Noi non potremmo mai sognarci una
città di cinque stelle, noi non desideriamo una città di cinque stelle lusso, però in questo
Consiglio comunale, per arrivare ad un’altra domanda su chi ha voluto che fosse attestato un
albergo. Ci ricordiamo che il Consigliere Modena, in occasione del dibattito fatto qui dentro per
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sei sedute, non per una, relativamente alla trasformazione della società Lido, disse, e la sua idea
fu accolta con un emendamento qui dentro, che l’hotel Lido non doveva essere non il replicante
di un anonimo quattro stelle, ma non doveva essere il replicante di un quattro stelle, che
avremmo dovuto dare qualcosa in più. La presentazione di questa sera porta ad un qualcosa di
molto di più, anche di molto più importante, evidentemente gli investitori privati, quei diciassette
finanziatori, credono che quella possa essere un’iniziativa che trova nel mercato una risposta. Ma
guardate che questo non deve essere sottovalutato sotto questo profilo – e non voglio citare di
nuovo il Consigliere Modena – ma dal 2001 ad oggi, quindi in sette anni, in un tempo anche
breve, molto breve, abbiamo avuto qualche bella decina di milioni di euro investita dagli
imprenditori privati nelle proprie aziende. Io non voglio dire che il Consigliere Modena sia
intervenuto sulla sua azienda, dove lo ha fatto, ma posso parlare dell’intervento sull’hotel Du
Lac, un 4 stelle superior, fatto sull’ex Murialdo e sul nuovo comparto e vorrei citare via via tutti
gli altri: l’hotel Luise, l’hotel villa Nicolli, l’hotel Oasi, l’Hoterl Astoria, l’hotel Miravalle,
l’hotel Flora. Questi sono tutti investimenti, come quello del Maso, che ha creato una nuova ala
per dare una certa attrattività turistica. Parecchi hanno ampliato l’offerta di wellness, ad esempio
il Liberty piuttosto che lo stesso Astoria stanno adattando le proprie attrezzature alberghiere a
quei segmenti di offerta turistica, mettendoci risorse che sono importanti. Ma chi sono quelli
albergatori che investono nelle loro aziende se non credono, se non hanno una forte
consapevolezza del territorio in cui investono? Non è che versino lacrime e sangue, in alcuni casi
non ci credo proprio, ma sudore sì, l’imprenditore è un lavoratore che sta agendo sulla propria
attività e sulla propria azienda perché crede in quello che sta facendo. Io non penso che interventi
come quelli che vi ho citato siano stati fatti credendo che una città come la nostra sia in
decremento.
L’ultima battuta è questa: è stata forse la parte maggiormente colta dal Consiglio
comunale quella dell’incipit fornito dal Presidente di Ingarda. Lui infatti faceva presente quelle
criticità sulle quali questo Consiglio comunale, con una mozione approvata, ha cercato di dire, ad
una platea di soggetti gestori, o magari anche albergatori: guardate che bisogna fare un salto di
qualità. Detto brutalmente: non può essere servito un pranzo in un quattro stelle con posate di
carta, o con piatti di plastica. Queste sono segnalazioni che ci sono pervenute dall’Autorità di
stazione competente, è stato richiamato anche come nuovo compito dell’Amministrazione la
modifica della legge sul turismo, istituendo una apposita Commissione paritetica tra apparato
amministrativo e categorie. Si cercherà di sdoganare questo, lui parlava di truffa, si parla di
dumping, ci sono alcune reati che sono previsti, che ci sono, che ci possono essere, ma è certo
che lui ha parlato della criticità di una parte del settore turistico del nostro territorio, che
evidentemente va verso un settore dell’offerta turistica, che è quella organizzata, a costi di un
certo tipo piuttosto che ad altri, ma è una parte. Per fortuna, rispetto a quello che vi ho appena
detto, è una parte che non è maggioritaria, ma è una parte esistente sul nostro territorio. Noi
stiamo cercando di monitorarla, abbiamo avuto degli incontri, cercheremo di approfondire, però
anche con la responsabilità delle associazioni di categoria che si sono dichiarate disponibili,
assolutamente disponibili, sia in sede comunale che in sede di Ingarda, a provare a tracciare una
strada per poter giungere ad un ragionamento condiviso. Volevo trasferirvi tutto ciò perché credo
che questi siano i fenomeni da controllare e da monitorare, inoltre ritengo che, essendo giusta
l’osservazione espressa dal Presidente Meneghelli, si possa intervenire anche con le sanzioni
amministrative che sono previste dalla legge. Grazie.
Presidente:
Grazie Vice Sindaco. La parola al Presidente Tanas. Avete 5 minuti a testa.
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Dottor Marco Tanas:
Grazie Presidente. Cercherò, come penso di aver fatto anche il primo intervento, di
rimanere nei cinque minuti che ci sono concessi. Evidentemente, proprio pensando di prestare
fede all’indicazione che ci era stata richiesta, nel mio primo intervento ho deliberatamente non
citato tutta un’altra serie di attività di Lido s.p.a., che ad oggi non hanno novità rispetto alla
cronaca recente. Io ho ritenuto opportuno informarvi sugli aggiornamenti più recenti e, proprio su
questi, stimolato da una serie di interventi, penso valga la pena dire qualcosa in più, nel limite del
possibile, ma non per occultare – Consigliere Zambotti – alcune informazioni, ma perché
oggettivamente, per esempio sulla Spiaggia degli Ulivi, abbiamo delle valutazioni che devono
ancora essere concluse e sintetizzate in una proposta finale. Per quanto riguarda il Bastione, Lei
mi chiedeva se abbia senso un ristorante, se abbia senso un investimento di quel tipo: io penso
proprio di sì, cioè noi l’abbiamo comunque fatto e questo è un intervento che va visto nell’ottica
di offrire un servizio alla città. Chi meglio della società partecipata dal Comune può intervenire a
presidiare un bene storico dell’Amministrazione? Cercando di far sì che quel belvedere da tanti
citato, in queste settimane abbiamo sentito in città veramente molto entusiasmo per il fatto che si
possa di nuovo valorizzare, e forse anche farlo scoprire, a molti, oppure riscoprire a cittadini,
soprattutto giovani, che non hanno la percezione della bellezza e dell’importanza di quell’angolo
di Riva, da quella posizione. Quindi noi stiamo creando un’azienda che possa offrire un servizio
di somministrazione, che chiaramente, durante l’arco della giornata è più facile possa essere un
servizio di light lunch, di possibilità di beveraggio godendosi la vista. Noi però vorremmo anche
provare, visto che il delta di investimento sulle cucine è veramente marginale, a predisporre una
cucina in grado di servire una cinquantina di coperti, quindi non servirà una cucina particolare,
sperando che questa possa creare un motivo, con una ristorazione che valorizzi i prodotti del
territorio, per portare ulteriormente gente, oltre a quelli che comunque ci passerebbero, a visitare
il sito. È ovvio che adesso, come ho già anticipato, noi metteremo sul mercato questa possibilità
di gestione, speriamo che il mercato ci offra qualcuno che, oltre al servizio ordinario di
somministrazione e di presidio, porti anche un valore aggiunto per quanto riguarda la
ristorazione.
In relazione al discorso del collegamento io ripeto che noi siamo gli esecutori della
volontà dell’Amministrazione, che ci ha chiesto, dal momento che siamo entrati in possesso
anche dell’eventuale azienda che si trova alla stazione di monte, di fare uno studio di fattibilità.
Questo non perché il nostro sport sia fare gli studi di fattibilità, ma perché, a fronte di
investimenti così strategici per la città, nonché particolarmente onerosi, la possibilità per capire
se sono soldi buttati via o meno è proprio uno studio di fattibilità, che infatti sta consentendo e
consentirà a breve all’Amministrazione di compiere le scelte che riterrà più opportune.
Il Consigliere Benamati mi chiedeva qualche elemento in più: lo studio ha considerato
che quello dell’antica seggiovia non è l’unico percorso utilizzabile per il collegamento, anzi, ha
sottolineato che magari quel percorso, essendo in un canalone - questo è rilevato anche dal Piano
per quanto riguarda il pericolo geologico - ha un certo grado di rischio in più di altre eventuali
alternative, che ci sono. Esistono infatti altri eventuali percorsi alternativi, detto molto
sinteticamente: un percorso che ottiene, per una serie di giudizi tecnici incrociati, un grado di
fattibilità maggiore, sia a livello di impatto che di sicurezza del sistema è un percorso nuovo che
si potrebbe effettuare a ridosso del parcheggio che verrà realizzato in via Monte Oro, più o meno
all’altezza dei posti per i motorini. Questo, evidentemente, consentirebbe anche la messa in rete
di quel progetto, quindi la possibilità di avere un parcheggio accanto alla stazione di partenza, la
possibilità di avere un collegamento dalla città alla partenza attraverso il famoso sottopasso,
quindi mettendo tutto in totale sicurezza e, perché no, magari anche la possibilità, visto che ha
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bisogno di personale di assistenza l’utilizzo di questo impianto, di un presidio del percorso e
dell’eventuale ascensore che porta ai posti auto.
Queste comunque sono indicazioni che, come ripeto, noi abbiamo fornito all’interno di un
quadro più ampio, come tipologia di collegamento sono solamente due i sistemi utilizzabili, che
ha senso utilizzare lì, anche per la portata che si deve creare. Noi sappiamo che il sito del
Bastione ha le dimensioni che conosciamo, l’impianto deve portare al massimo 600 o 700
persone all’ora, quindi tutto il resto è da cancellare. I sistemi attualmente fattibili sono due:
quello dell’ascensore a cremagliera inclinato e la cabinovia, con una cabina da 8,10,12 persone, a
scelta. Dalla valutazione emerge che l’ascensore è sconsigliato per il fattore costi, perché per
mettere in sicurezza il percorso, visto che si tratta di un percorso a terra e noi tutti conosciamo
quella zona, ci sarebbe un raddoppio dei costi solo per le parti edili di messa in sicurezza. La
cabina sarebbe molto meno impattante, perché non avrebbe il solco lungo il tracciato, a parte un
palo da 12 metri a metà percorso e taglierebbe tutta una serie di spese che vi ho appena illustrato.
La valutazione che adesso ci è stato chiesto di fare, vista la fattibilità, si concentrerà sulla
realizzabilità economica. Allora, un impianto di questo tipo costa, più o meno, tecnicamente, con
gli impianti che devono essere fatti e con le strutture edili, fino a € 3 milioni. Ora, la differenza
della fattibilità o meno di questo impianto è data dalla copertura dei contributi sull’investimento
di base, quindi questo è un elemento che poi, a livello politico, verrà valutato
dall’Amministrazione. Da alcune valutazioni sommarie emerge che le spese di gestione per un
impianto di questo tipo sono assolutamente realizzabili, la valutazione sull’ammortamento
dell’investimento di base sarà data dalla differenza che l’Amministrazione sarà in grado di
recuperare. Da qui chiaramente la scelta finale che competerà all’Amministrazione comunale.
Al discorso Spiaggia degli Ulivi dedico 1 minuto in più rispetto a quello che ho detto
prima, sperando di non saltare alcuni passaggi; ovviamente il lavoro che abbiamo fatto è stato,
come vi ho detto, quello di sintesi del dibattito che c’è in città e mi fa piacere sentir parlare anche
quest’oggi dell’intenzione del sostegno alla società nel proseguire un lavoro che va nella
direzione di portare il locale a un livello di qualità, sentiva parlare di fiore all’occhiello e cose
simili. Questa è evidentemente non la mia posizione personale, che c’entra poco, ma
l’intendimento della società, facendo la sintesi di quello che è stato detto. L’impegno, che con
grande chiarezza è emerso in questa fase di dibattito, come dicevo prima, è quello di fare in
modo che questa struttura possa essere un valore aggiunto per il territorio, per tutto ciò che
gravita attorno al territorio. Quindi da Ingarda, Palacongressi e dalle società economiche c’è
l’attenzione a che questo immobile possa in primo luogo far sì che una serie di eventi importanti
vengano realizzati in quella sede. In questi anni, l’avete visto anche voi, da quando è stata chiusa
l’attività, l’Amministrazione, quando ero io Assessore, ha cercato di non chiudere le porte,
abbiamo coordinato con la allora APT una serie di eventi musicali, sul terrazzo, di degustazione,
che hanno suscitato molto entusiasmo. Quindi quel tipo di manifestazioni, penso a Radio
incontri, quel tipo di eventi di cui il territorio ha bisogno e che necessita di una vetrina di quel
tipo. Questo deve essere garantito. È un altro aspetto che comunque è collegato anche all’aspetto
economico turistico, perché la necessità di un luogo che possa offrire qualità nell’intrattenimento
oggi è fortemente sentita e bisogna riuscire a dare una risposta a questa esigenza. Quel sito può
benissimo essere la risposta, anzi deve essere un luogo che possa offrire questo tipo di servizio di
qualità nell’intrattenimento, quindi è un sostegno anche ai congressisti quando hanno finito il
loro lavoro, agli operatori delle fiere quando hanno finito, a tutti gli ospiti degli alberghi che
probabilmente oggi fanno fatica, dopo una certa ora, a trovare questo tipo di attività e soprattutto,
365 giorni all’anno, ai cittadini rivani che possono e dovranno utilizzarlo a 360° nelle varie fasi
della loro giornata.
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Chiudo accennando alla difficoltà di assemblare tutte queste necessità. La nostra idea è
quella di fare da regista dell’operazione, cioè Lido deve garantire che il suo immobile possa
essere utilizzabile dal territorio quando ne ha bisogno, comunque siamo consapevoli che debba
essere trovato chi di lavoro si occupa di somministrazione di qualità. Pensiamo di recuperare
queste figure attraverso un concorso che metta in rete gli operatori, chiaramente valutando e
premiando le offerte esclusivamente in termini di proposta e programmazione di qualità.
Presidente:
Grazie Presidente Tanas, la parola all’architetto Mauro Malfer.
Architetto Mauro Malfer:
Cercherò di andare in sintesi estrema, perché mi dicono che i tempi sono proprio ristretti,
poi declinare un discorso logico recependo un po’ le varie osservazioni che sono tutte pertinenti e
significative diventa difficile. cercherò, come ripeto, di fare sintesi. Parto da una considerazione:
noi stiamo dando una risposta alle esigenze della società di gestione, che ci ha richiesto degli
spazi espositivi e congressuali. Non entro nel merito delle risposte che vi verranno fornite dal
Presidente Pellegrini, ma siccome fino allo scorso anno ero il Presidente della società di gestione,
conosco le dinamiche e quindi mi stanno confermando quello che abbiamo sempre detto fino allo
scorso anno. La cosa interessante però di questi due interventi, come sapete tutti, è che da una
parte c’è un Teatro e dall’altra parte c’è un Palazzetto dello sport. Qui mi riallaccio al discorso
che queste sono due strutture che serviranno alla città. Non vedo il Consigliere Zambotti, ma
posso confermare che questa volta il Palazzetto dello sport sarà destinato ad uso sportivo,
sicuramente in misura minore per quanto riguarda il settore espositivo. Diciamo che anche la
localizzazione, rispetto al polivalente C, è diversa, quindi credo che questa sia una risposta
importante. Mi sembra che sempre il Consigliere Zambtti dicesse che la città si aspetta questi
interventi, io credo che la città si aspetti, perché sento che c’è un certo movimento, lo ribadiva il
Vice Sindaco, gli interventi sugli alberghi, ma non solo. Quindi credo che effettivamente questa
sia un’esigenza,siamo arrivati al momento giusto, lo dicevo prima, non voglio sottolinearlo, non
voglio ribadirlo. C’è comunque consapevolezza del fatto che, soprattutto per quanto riguarda
l’intervento alla Baltera, che dovrebbe essere più impegnativo che la fascia lago, ma mi sembra
che abbia dato una risposta più importante quello della fascia lago, mentre invece c’è qualche
perplessità sul polo fieristico. Non voglio mettere in dubbio la professionalità e soprattutto il
risultato che avremo nel nuovo polo fieristico, a parte il fatto che già da quell’immagine che
avete avuto modo di vedere sulla stampa sapete che l’abbiamo abbassato di un piano per tutta
una serie di ragionamenti, quindi un passaggio in quella direzione lo abbiamo già fatto. Quello
che voglio dire è che in questo momento, in quel contesto, ci sono dei capannoni, io credo che si
intervenga edificando ed ampliando in quella zona un oggetto architettonico, che si va a inserire
in un posto dove non c’è contesto. A me hanno sempre insegnato che dove c’è un contesto tu lo
devi rispettare, mentre dove non esiste contesto lo devi creare con un edificio di particolare
pregio. Questa è la mia osservazione. Io credo che quella zona lì invece sarà riqualificata in
modo positivo, io faccio solo riferimento a Pero (Milano), dove, con il nuovo quartiere fieristico,
le zone edilizie nei dintorni sono aumentate del 30-40%. Io magari sarò anche venale, ma penso
che tutti si siano dati anche un po’ una mossa, scusate il termine, per recuperare il gap che si era
perso negli anni scorsi. Quindi cerchiamo di capire bene come vengono inserite, nel contesto
cittadino, queste strutture. Quanto all’altra cosa che è stata sollevata dalla Consigliera Lorenzi e
dal Consigliere Detoni, ma anche un po’ da tutti: è chiaro che non possiamo pensare di andare a
costruire un polo fieristico con dei parcheggi pertinenziali che saranno circa 2000-2500 senza che
quegli stessi parcheggi diventino ad uso della città. È impensabile, credo che questa sarà una
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partita che ci giocheremo con l’Amministrazione, quelli saranno parcheggi di attestamento della
città. In questo senso la Consigliera Lorenzi mi ha un po’ sottratto la sorpresa, però io volevo
dare certezze, non voglio fare solo enunciazioni vaghe: la ciliegina sulla torta dovrebbe essere
proprio questo discorso di viabilità, con il collegamento del polo fieristico e congressuale, bus
navetta, metrò di superficie? È chiaro che nel momento in cui avremo definito queste strutture,
avremo anche i parcheggi di prima cintura, sicuramente - ci stiamo già lavorando, non vedo
l’Assessore Matteotti, che so ci tiene molto – stiamo lavorando su questo discorso, che poi
porteremo alla vostra attenzione, quando avremo delle certezze. È chiaro che questo è uno dei
primi pensieri, adesso che siamo arrivati a definire i vari ambiti, per quanto riguarda gli
interventi sulle strutture. Questo mi premeva sottolineare.
Poi c’è un’altra cosa: vorrei ribadire che non è vero, Consigliere Frizzi, che il mondo
fieristico è in crisi. Nel mondo fieristico c’è concorrenza sugli eventi, questa è una cosa un po’
diversa, quindi ci si deve attrezzare per rimanere al passo, altrimenti si corre il rischio di essere
lasciati in un angolo. Io mi sono chiesto, Consigliere Frizzi, quando abbiamo iniziato tutto questo
investimento così importante, se stessimo facendo la cosa giusta. Il Presidente Dellai mi ha
sempre chiesto: “Ma quando farete questi grandi contenitori, riuscirete a riempirli di contenuti?”.
Allora ci siamo guardati intorno e, guarda caso, proprio in questi ultimi quattro o cinque anni
tutti i centri fieristici, da Milano a Bologna a Vicenza, stanno facendo degli investimenti. Quindi
un minimo di certezza può derivare anche dall’aver studiato ed analizzato il comportamento dei
concorrenti. Poi io credo un’altra cosa: che il rispetto ambientale possa passare anche attraverso
la qualità degli interventi e mi rifaccio soprattutto a quello che andremo ad affrontare in fascia
lago, se riusciremo a portare via le macchine, se faremo degli interventi di qualità anche dal
punto di vista della sostenibilità ambientale, perché ricordo che il Palazzo dei congressi dovrà
avere la certificazione LID, di un certo livello. Io ricordo che in Trentino poi viene definita
certificazione Itaca. Stiamo facendo la stessa cosa, nel limite del possibile, per quanto riguarda il
polo congressuale.
Ripeto che noi dobbiamo cercare di trovare il giusto sviluppo economico, mantenendo
appunto il giusto equilibrio tra lo sviluppo economico e la compatibilità e sostenibilità
ambientale. Questo è quello che stiamo cercando di fare, ripeto: io credo che lo si possa fare
anche attraverso questi investimenti e chiudo dicendo che tante volte il pubblico può fungere da
riferimento, per quanto riguarda gli investimenti, per il privato. Infatti, se qualcuno sta
investendo, molto probabilmente lo sta facendo perché ha visto che l’Amministrazione, le
istituzioni pubbliche stanno facendo degli interventi di qualità. Io credo che questa possa essere
la strada giusta, rimarco e sottolineo il fatto che veramente affronteremo una partita importante.
I tempi: guardo il Consigliere Detoni perché prima, nell’entusiasmo della partita legata al
polo congressuale, mi sono dimenticato di dire, come faceva riferimento il Presidente Pellegrini,
che la settimana scorsa è iniziato l’iter per il progetto preliminare del polo congressuale. Secondo
i professionisti nel giro di 12 mesi dovremmo avere il progetto definitivo, poi anche lì la gara di
appalto europea, quindi, a quel punto, saremmo pronti per poter iniziare anche il lavoro sul polo
congressuale. È chiaro che, sia per quanto riguarda il polo fieristico che il polo congressuale, noi
aspettiamo che la Riva del Garda Fiere e Congressi ci dia indicazioni su come è meglio incastrare
questi due interventi. Questo mi sembra logico.
I tempi: 2009-2011 per l’area fieristica; 2010-2012 per il polo congressuale. Ripeto che
siamo in presenza di appalti di un certo livello, se tutto va bene, per carità, però è vero che
quando si è in presenza di appalti pubblici non si sa mai dove si può arrivare con le riserve delle
imprese. Qui però mi fermo, perché è un discorso puramente tecnico. Ho esaurito il tempo a mia
disposizione, credo di avere detto tutto, mi scuso se non ho risposto a qualcuno, ma il tempo
stringe.
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Presidente:
Grazie Presidente Malfer, la parola al Presidente Roberto Pellegrini.
Roberto Pellegrini:
Io vorrei fare quattro o cinque considerazioni spot. Sono stati citati Dubai e lo sviluppo
quantitativo, tanto perché sia chiaro: se qualcuno chiede a me che cosa penso dello sviluppo di
Dubai e che cosa penso di uno sviluppo basato sulla quantità in questo nostro comprensorio, la
mia prima risposta è che sarebbe da pazzi soltanto l’ipotesi di avere punti di riferimento di questo
tipo. Lo sviluppo qui, anche quello fieristico e congressuale, deve avere un punto di riferimento
rappresentato dalle specificità. Dal punto di vista quantitativo, siccome non sono nemmeno un
talebano della qualità, che considero un concetto che accanto a quello dell’etica, della morale,
della democrazia tra le persone, vanno praticati più che predicati, io credo che tra qualità e
quantità ci debba essere un buon equilibrio. La mia opinione personale di manovale
dell’imprenditoria turistica, rispetto invece a grandi docenti universitari dell’imprenditoria
turistica, è che ciò che si sta facendo rispetto al Palazzo dei congressi, cioè quell’ampliamento e
ciò che si sta facendo alla Baltera per l’ente fieristico – poi si può discutere se debba essere alto
un metro in più o in meno – sia un mix interessante, perlomeno come punto di partenza, di questi
concetti di qualità e di quantità.
Terza questione: fiere e congressi. Francamente, Consigliere Frizzi, io pensavo che questo
dibattito fosse terminato 30 anni fa, quando si discuteva se “la Nutella rispetto al cioccolato
fondente fosse di destra o di sinistra!”. Nel senso che stare qui a chiedersi se a Riva del Garda
servono di più le fiere e i congressi, quando abbiamo qui la più grande fiera al mondo della
calzatura, secondo me è già di per sé svilente rispetto all’oggetto del contendere. Il problema è
che le fiere si fanno e i congressi si fanno, allora io rivendico qui – non l’ho detto prima – che lo
sforzo che si sta facendo - ma non da maggio quando io sono diventato Presidente, anche da
prima - è quella di sviluppare una serie di iniziative e di eventi fieristici – lasciamo perdere i
congressuali – fortemente ancorati al territorio. Qualcuno ha sentito parlare di ciò che facciamo
dal 23 al 25, o dal 25 al 27 maggio, non ricordo più, di questo Festival dell’Outdoor? È un
festival in cui noi portiamo ditte che producono materiali ad esporre, quindi ci pagano, ma
utilizziamo il territorio, quindi non un capannone, per fare una grande evento fieristico. Se non
vado errato, ma se mi sbaglio è per difetto, noi mobilitiamo 150 o 200 volontari – sto guardando
il direttore in fondo – in questa operazione - lui mi dice 400 - che è la più bella risposta alla
richiesta di collegare quella scatola in cemento al territorio e ai suoi soggetti attivi. Il territorio
non è un’entità astratta, è fatto di persone in carne ed ossa che come me si arrabbiano, per
fortuna, e come me è fatta di persone che hanno sangue nelle vene. Queste ci sono.
Quarto elemento sui costi di gestione: se qualcuno vuole trascinarmi in una polemica con
Malfer sui costi di gestione sappia che ha sbagliato serata, nel senso che è fuori discussione che il
Presidente di una società di gestione, altrimenti sarebbe un irresponsabile, si ponga il problema
dell’abbattimento dei costi di gestione. Soprattutto di una società il cui scopo è fare indotto, ossia
tutto quello che raccoglie ributtarlo in iniziative che producano attività economiche. Certo,
dentro i costi di gestione vi è il costo delle affittanze, che è alto. Stavo cercando prima una
polemica in essere presso l’ente fiera di Milano in cui il Presidente della società di gestione si
arrabbiava come una bestia contro la proprietà dicendo: basta, io non pago più affitti di questo
tipo, perché non ne esco. Il problema è usare quel po’ di materia grigia che il buon Dio ha dato a
ognuno di noi, cercare di farla girare con un po’ di equilibrio e trovare il punto di incontro giusto
per ognuno di noi. È esattamente quello che faremo, ma non vi è dubbio che con Malfer su
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questo discorso vi sarà ancora da litigare, da discutere, da alzare la voce, ma un punto di incontro
si troverà di sicuro.
Vi rubo solo un altro secondo, perché sono già fuori dei tempi, per riprendere il
ragionamento che faceva il Consigliere Zambotti, che non è un ragionamento di lana caprina, nel
senso che lui dice: insomma, noi stiamo facendo tutti questi investimenti, ma poi saremo in
grado di produrre eventi congressuali e/o fieristici che riempiano quel palazzo? Questa non è una
domanda stessa, anzi, è una domanda sulla quale ognuno di noi dovrebbe interrogarsi. Io tento di
rispondere a modo mio, anche se, come ripeto, io sono soltanto un manovale in questa attività:
l’investimento che stiamo facendo al Palazzo dei congressi e alla Baltera è indispensabile non
tanto per avere nuovi eventi, ma soltanto per mantenere quelli che abbiamo. L’Expo Schuh non
durerà in eterno se noi non diamo ai nostri espositori una serie di servizi e di spazi che oggi non
hanno, non durerà in eterno. La stessa cosa riguarda l’attività congressuale: noi non possiamo
perdere 20 congressi circa all’anno perché non riusciamo a fare 2 eventi in contemporanea dentro
a quegli spazi. Voi capite che noi immiseriamo anche il richiamo qualitativo di questa nostra
località e del centro congressuale. Quindi già questa è una motivazione, poi quando si ha a che
fare con soldi pubblici bisogna fare molta attenzione, ma questo investimento serve a mantenere
questo portafoglio che noi oggi abbiamo. Dopo di che, alla domanda che fa il Consigliere
Zambotti io non so dare una risposta, io posso dire però che già con il 2008 noi abbiamo due
eventi congressuali in più, che stiamo lavorando per il 2009-2010 ad alcuni nuovi eventi
congressuali fortemente collocati e collegati con le specificità del territorio, penso alla vela, ve lo
anticipo. Prendo atto che, dal punto di vista congressuale, noi abbiamo un autunno, da settembre
a novembre, che è pieno, per cui il problema che abbiamo adesso non è quello dei nuovi eventi,
ma è quello di qualificare quelli che abbiamo, di sostituire quelli a più bassa redditività con altri
che ne abbiano di più.
Sull’occupazione: noi abbiamo il Palazzo dei congressi che ha una occupazione di 230240 giorni all’anno tra eventi, allestimenti, disallestimenti e via dicendo. Teniamo conto di un
dato: non è che noi abbiamo per più di 200 giorni all’anno tutto il Palazzo dei congressi
occupato, ma basta che noi abbiamo occupata la sala dei 1000 che il Palazzo dei congressi è
sostanzialmente tutto occupato. Dirò di più: Non solo la sala 1000, anche la sala 300, da qui il
progetto che differenzia e via dicendo. Sul fieristico la cosa è diversa: noi abbiamo tassi di
occupazione – adesso non vorrei sparare cifre, che però sono pronto a correggere – tra eventi
fieristici, allestimenti e disallestimenti e tutto ciò che ci ruota attorno, una sessantina di giorni di
occupazione che dobbiamo aumentare. Ma state attenti che anche qui non possiamo fare un
paragone tra occupazione congressuale e occupazione fieristica, dobbiamo fare caso mai un
raffronto tra l’occupazione nostra e l’occupazione dei centri fieristici nostri competitori.
Ultimissima cosa: quello che facciamo adesso ha un valore di per sé, Riva del Garda
Fiere e Congressi ha 10 - 11 milioni di euro di fatturato, ma sviluppa un indotto, quello indiretto,
che da studi che sono stati fatti è pari a 10 - 15 volte quello della produzione. Questo significa da
100 a € 150 milioni di fatturato di ricaduta sul territorio, che vanno spalmati.
Scusa: che cosa è il bilancio sociale? È quello strumento che vi fa vedere che cosa una
società, al di là del bilancio economico, produce sul territorio.
Volevo dire che io prendo € 20.000 di indennità annua, sono Presidente e amministratore
delegato di una società, è una cifra lorda, come li destino sono fatti miei, questo è quanto posso
dirle. Se Lei invece, Consigliera, vuole maggiori informazioni sulla società che non ha nominato
e che avrebbe affitti bassi, che farebbe fare investimenti incredibili all’ente pubblico, magari
fuori sede io Le do tutte le informazioni che Lei vuole.
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Presidente:
Grazie Presidente Pellegrini, la parola al ragionier Modena Marco.
Ragionier Modena Marco:
Io dovevo alcune risposte telegrafiche. Il Consigliere Zambotti mi chiedeva sulla base di
quale strumento noi abbiamo deciso di optare per un hotel a cinque stelle. È già stato ricordato,
anche dal Consigliere Modena, che la scelta iniziale di scegliere questa struttura di alto livello di
standing, era nata in quest’ambito. Noi l’abbiamo soppesata, abbiamo cercato di realizzarla
anche con la concretezza. Per questo motivo abbiamo assegnato uno studio di fattibilità alla TT
Consulting di Merano, che ci ha confermato i trend di orientamento in questo senso. Dopo di che
ricordo infine che anche nella nostra compagine sociale è coinvolta una delle maggiori aziende
alberghiere della zona. La stessa ci conforta nell’indirizzo che esiste un trend, una nicchia di
mercato per la clientela a cinque stelle nella nostra zona.
Al Consigliere Benamati dovevo dare rassicurazione che il brand della catena
internazionale che andiamo a ricercare serve solo per la commercializzazione del marchio,
evidentemente la gestione sarà in diretta economia da parte della società.
Al Consigliere Frizzi, che lamentava la scarsa tutela del territorio, volevo appena
ricordare che la rivisitazione del nostro progetto salvaguarda il Parco, quindi, in buona sostanza
viene salvaguardato il territorio, ancorché, lo ricordo, la società abbia licenza di costruire 10.000
m³, per i quali ha regolarmente pagato agli oneri di urbanizzazione. Noi abbiamo stracciato
questo progetto, come ricordava il Consigliere Pederzolli, abbandonando l’ampliamento a nord
che, volevo bene ricordare al medesimo Consigliere Pederzolli, non è per niente collegato
all’utilizzo della dependance. L’ampliamento a nord è già stato licenziato, l’unica possibilità di
collegamento tra la dependance e la casa madre sarebbe sul numero massimo di posti letto.
Ricordiamo però che allora il tetto massimo di posti letto era 150, ma nel progetto che noi
abbiamo ipotizzato i posti letto sono 80, con 40 suite.
L’ultima risposta è indirizzata al Consigliere Detoni assicurando, tempi permettendo,
riguardo all’approvazione del progetto della Commissione tutela del paesaggio, la chiusura dei
lavori dovrebbe avvenire nel 2009. Quindi, se tutto va liscio, si potrebbe ipotizzare l’apertura per
la Fiera della calzatura del 2009. Se i tempi per l’approvazione in Commissione tutela del
paesaggio slittassero, evidentemente tutto si sposterebbe in avanti di sei mesi. Grazie.
(VOCE FUORI MICROFONO)
Compreso l’ultimo piano.
Presidente:
Grazie Presidente Modena, la parola al Presidente di Ingarda Ennio Meneghelli.
Presidente Ennio Meneghelli:
Grazie Presidente. Io gradirei però che quando i Consiglieri ci rivolgono delle domande
rimanessero poi ad ascoltare le risposte, educazione lo imporrebbe. Anche perché io vorrei dire al
Consigliere Frizzi che gradisco molto che mi abbia definito marginale, è vero, sono quello meno
legato al carro, qui. Per me è una gioia, dopo un infarto, essere un po’ più libero, almeno io ci
provo.
Rispetto al fatto di essere moscio, è vero, sono ammalato, ma non sono moscio nel
cervello, perché ho molti amici che mi aiutano. Al Consigliere Zambotti dico che noi non
abbiamo creato cattedrali nel deserto, che ci sono imprenditori illuminati, ma che ritengo che il
ruolo del Presidente di Ingarda in questa sede sia quello di porre in evidenza le criticità, così
come mi è stato richiesto di fare. Lo faccio rispetto ad un contesto più ampio che è quello del
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lago di Garda, ove esistono macchie bianche e macchie nere, credo che questo sia il mio ruolo.
C’è un problema, però, che è stato posto dal Consigliere Zambotti: se la città non seguirà questi
grandi cambiamenti... è vero, cambiamo, ma cambiamo anche noi come persone, all’interno di
un contesto che si evolve. La richiesta che spesso mi faccio quando partecipo, magari in luoghi
più tutelati di questo, dal punto di vista normativo, recentemente nel Parco nazionale del Cilento
vallo di Diano, patrimonio dell’Unesco, la domanda che sento e che mi pongo è: dove è lo
sviluppo sostenibile? Dov’è il limite? Il Monte Brione di Riva nella prima guerra mondiale era
pelato, perché la gente aveva freddo e fame e aveva tagliato tutte le piante, mentre oggi è
rigoglioso. Io ritengo che ci sia modo e modo di usare il territorio, personalmente poi ho delle
remore su alcuni particolari tratti di questo territorio che sono stati maltrattati, ma questa è una
opinione personale. Se la città non seguirà avremo dei fenomeni di anti turismo, li abbiamo già
avuti a Madonna di Campiglio e a Canazei; ci sarà qualcuno che invece che accompagnare questi
cambiamenti con i propri talenti e con le proprie possibilità, li avverserà. Questo è ciò che
normalmente avviene.
Alla Consigliera Lorenzi io dico che c’è ancora personale locale soddisfatto, noi però
dovremo magari recuperare con una nuova tipologia di formazione professionale per crearne di
più e di meglio, perché molto spesso io trovo il nostro personale che è andato via di qui, è
andato a lavorare altrove. Una delle risposte che io ritengo percorribili, lo dico da imprenditore, è
quella di creare le condizioni perché si possa offrire un posto di lavoro stabile per tutto l’anno. Io
credo che questo sia opportuno anche per la dignità familiare dei nostri lavoratori.
Al Consigliere Frizzi: io, riprendendo l’argomento di poc’anzi, credo di aver portato qui
evidentemente quelle che sono le criticità, però mi permetto di ricordarle che negli ultimi 15 anni
da una occupazione di sei mesi siamo passati ad una occupazione di 10 mesi e poi, sia questo
poco o troppo poco, abbiamo decuplicato i posti letto. Ora, il problema è che pochissimi
imprenditori invece che intendere l’attività dell’albergatore come qualcuno che offre ospitalità,
l’hanno confusa con la speculazione immobiliare. I risultati sono tali per cui per tre pecore nere
ogni cento abbiamo avuto un deprezzamento della qualità globale dei nostri frequentatori. Non
ha perso appeal il nostro territorio, siamo noi che abbiamo consentito e tollerato certe anomalie
comportamentali ed è per questo che io lo dico al Consiglio comunale, senza voler reprimere
nulla, ma per ripristinare quella che è la legalità e il rispetto del prossimo.
Volevo dirLe anche che non deve avere dubbi per quella che è la mia filosofia aziendale,
io tengo molto alla valorizzazione delle peculiarità. Lei parlava della Ponale, io Le farò avere
domani il programma di cui abbiamo investito non la Trentino spa, ma cinque territori, partendo
da Trento e scendendo a Rovereto, Folgaria, Lavarone e noi, abbiamo creato un progetto che si
chiama: “Le fortezze dell’imperatore”. Abbiamo preso Reinhold Messner come testimonial, lo
abbiamo pagato poco perché siamo riusciti ad abbinarlo ad un’acqua minerale, tanto per non fare
nomi. Siamo andati a vendere la Ponale, con la sua tagliata, come uno dei gioielli, abbinando un
tratto ambientale ad un tratto storico. Io infatti credo si possa usare anche ciò che la storia ci ha
lasciato, nel bene o nel male, che è inserito in un contesto naturale unico.
Allo stesso modo poc’anzi il vice Sindaco – poi ho terminato – ha citato le migliorie
ambientali che sono avvenute. Abbiamo avuto speculazioni, magari a Torbole e ad Arco più che
da noi, ma abbiamo anche visto dei recuperi di territorio intelligenti. Guardi, noi recentemente
abbiamo fatto, in maniera molto sintetica una ricerca su alcuni opinion leader dei diversi livelli,
perché non dobbiamo avere tutti cinque stelle, ma dobbiamo avere dei buoni bed and breakfast,
dei buoni alberghi ad una stella, a due, a tre, a quattro e cinque, che sarà la nicchia che aumenterà
la media. È come quando andiamo in autostrada e poi ci fermiamo allo stop in città, poi facciamo
la media. Voi sapete qual è la vera chiave di volta? Oltre all’esclusività dei luoghi di cui parlava
Lei, io credo ci voglia anche un po’ – il Consigliere Modena è più bravo di me in questo – di
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capacità di riuscire a far sapere che si ha. Forse è lì che noi dovremmo costruire meglio e di più,
non è vendere fumo, ma è curare meglio la comunicazione mirata. Tra un po’ vedrete delle scene
di James Bond, non verranno girate direttamente qua, ma nel tratto tra Limone e Tremosine e tra
Torbole e Malcesine, ebbene: io sono stupefatto dal ritorno d’immagine che c’è, perché i club dei
fans di James Bond dell’area mitteleuropea cercano tutti di venire qui. Perché hanno scelto questi
posti? Probabilmente proprio per l’unicità dei luoghi, perché non solo non abbiamo pagato per
averli qui, ma ci pagano loro. Allora probabilmente ci sta anche il suo pensiero su questo, ci sta il
pensiero di avere una città migliore, credo però – lo dico al Consigliere Valandro – che io
continuerò a vendere cara la pelle, non si preoccupi, ma cercate di venderla cara anche voi, però,
perché solo se facciamo massa critica riusciamo a sostenere le nostre idee. Riva del Garda viene
ammirata anche dai vicini un po’ invidiosi, perché a livello di lago di Garda, pur avendo altre
località di pregio, Riva del Garda rappresenta una riferimento.
Al Consigliere Pederzolli dico che nel nuovo tipo di turismo ci sono nuovi tipi di
clientela, bisogna riuscire a far capire questo ai cittadini: il turismo non è interesse di pochi, ma è
un fattore economico che può migliorare la nostra qualità di vita, nella tipologia dei servizi e
nella qualità dell’offerta. Questa io credo debba essere la nostra priorità.
All’amico Consigliere Modena io dico che condivido il suo pensiero finale e se lui vorrà
io sarò pronto in qualsiasi momento e sede a collaborare, per una discussione che abbia tempi e
modi di attuazione.
Presidente:
Grazie Presidente Meneghelli. La parola al signor Sindaco.
Sindaco:
Grazie signor Presidente. Io vorrei ringraziare innanzitutto i cinque Presidenti che si sono
succeduti, perché hanno voluto portare qui la testimonianza del loro impegno in un comparto
peculiare qual è quello turistico. D’altro canto io ho in mente un articolo letto sul Sole 24 ore di
mercoledì, che vi invito a ricercare, altrimenti lo recuperiamo, che riguarda appunto l’Alto
Garda, dove si dice che il turismo è un segmento dell’economia dell’Alto Garda. Poi si parla
anche di industria, di artigianato, di tematiche afferenti la viabilità e quant’altro. Allora, noi
siamo in pieno argomento di gestione della nostra Amministrazione comunale, vorrei ricordarvi
che nessuno degli argomenti che sono stati trattati qui questa sera è assente né dalle relazioni di
bilancio, né, per quanto riguarda gli investimenti, dal piano generale delle opere pubbliche.
Quindi credo che, anche da questo punto di vista, prima di dire che non si sanno le cose - come
Sindaco di questa città lo dico - dovremmo stare un po’ più attenti alle carte che passano almeno
sui tavoli di questo Consiglio, prima di lamentarci che non sappiamo le cose.
Per andare per spot, perché non vorrei mai che domani i giornali parlassero solo di
Bastione, Spiaggia degli Ulivi e dependance, comunque dico la mia su questi tre argomenti: la
dependance via, giù, abbattuta, spazio per altre iniziative. La Spiaggia degli Ulivi: diamo un
attimo di respiro al Presidente della Lido di Riva del Garda s.p.a., che ha bisogno di sapere che
parere preventivo viene dalla Commissione beni culturali della Provincia. Subito dopo parleremo
di tutto il resto. Per quanto riguarda il Bastione: nell’ambito dei lavori di sistemazione del
medesimo abbiamo sistemato l’edificio, che è a posto, il tetto è stato rifatto, la terrazza sopra c’è,
per chi ci va, domenica scorsa ci sono saliti 110 bambini e 100 genitori portati dalla SAT, che nel
salire a S. Barbara si sono fermati al Bastione per visitarlo. Quindi c’è una riappropriazione in
corso da parte della città. Sul Bastione a me sembra che il Presidente sia stato chiaro, io sono con
lui in merito all’apertura del bar, con tutti gli annessi e connessi, perché il bar verrà gestito da
persone che avranno il compito di effettuare anche la guardiania del Bastione, la pulizia degli
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spazi e anche di accogliere le scolaresche, perché ci sarà anche uno spazio per la didattica. In
futuro si discuterà se piazzare, come e anche, una forma diversa di risalita al Bastione, non è che
l’apertura del bar sia connessa con la costruzione dell’impianto di risalita.
Io vorrei dire che tutto il comparto turistico è in evoluzione, ci è stato spiegato questa sera
in tutte le salse, vi ricordo che esso non solo dà un indotto, come ci è stato rammentato, ma
garantisce anche occupazione. Ne garantisce forse anche troppo poca, visitare piazza 3 novembre
e annessi per credere e leggere quanti biglietti di richiesta commessi, baristi e inservienti ci sono
solo su quella piazza da quando sono stati riaperti i bar.
Due però sono le questioni sulle quali volevo chiudere e sulle quali mi pare primaria
l’attenzione da porre da parte del Consiglio comunale. La domanda sostanziale è questa: è pronta
la città? Il titolo della mia relazione al bilancio 2008 era questo: “La città che cambia”. Mi sta
bene la provocazione: è pronta la città? Io credo che noi dobbiamo pensare ed agire in grande,
perché, a meno che non vogliamo trasformare l’Amministrazione comunale in un contatore di
buche sulla strada da asfaltare e comportarci di conseguenza, dobbiamo pensare e agire in
grande, perché questa nostra località lo merita. Le rivane e i rivani lo meritano, siano essi
autoctoni o siano essi di importazione, anche perché vi ricordo che, da 35 anni a questa parte,
sicuramente la composizione sociale di questa nostra città è cambiata.
Se posso concludere con una affermazione nella quale credo, per poter guardare con
fiducia al futuro: colleghe e colleghi, dobbiamo volerci un po’ più bene come rivani. Grazie.
Siamo ospiti del signor Segretario generale che, come sapete, con questa sera conclude
ufficialmente la sua presenza, in quanto con il 1º aprile andrà in pensione, siamo suoi ospiti qui a
lato per un momento di rinfresco.
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Sono le ore 22.55. La seduta è chiusa.
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IL PRESIDENTE
f.to Mario Zucchelli
IL SEGRETARIO GENERALE
f.to Alfredo Righi
sr.
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