copia VERBALE DI SEDUTA INFORMALE DEL CONSIGLIO COMUNALE RIUNIONE DEL GIORNO 17 MARZO 2008 N. 50 In data 17.03.2008 alle ore 18.00 presso la Sala Civica al piano terra della Rocca di Riva del Garda si è svolta la RIUNIONE INFORMALE del Consiglio comunale, in seduta pubblica, come da invito alla partecipazione dd. 7.03.2008, allegato sub. lettera A), rivolto ai Consiglieri Comunali, per ascoltare le relazioni dei Presidente delle società controllate direttamente o indirettamente dal Comune nonché partecipate direttamente o indirettamente, che operano nel campo turistico. All’appello iniziale risultano presenti il Sindaco Molinari Claudio, il Presidente del Consiglio Comunale Zucchelli Mario, ed i consigliere Zambotti, Benamati, Daves, Calzà Luigi, Mirante Marini, Zanoni, Lorenzi Patrick, Calzà Mario, Valandro, Gatti, Accorsi, Grazioli, Munari, Frizzi, Pederzolli, Trinchieri Benatti, Morandi, Lorenzi Emanuela, Serafini, Bombardelli, Detoni, Civettini, Modena e Benaglio. Risultano assenti i Consiglieri signori Santoni, Brunelli, Grasso e Dalponte. Partecipa il Segretario Generale del Comune, signor Alfredo Righi. Partecipano alla riunione gli Assessori Pierluigi Bagozzi, Rosanna Giordani, Luigi Marino, Paolo Matteotti, Adalberto Mosaner e Giancarlo Tonelli. A seguito di invito da parte dell’Amministrazione comunale, partecipano alla riunione informale il Presidente della Lido di Riva del Garda srl – dott. Marco Tanas, il Presidente di Garda Trentino Fiere spa – arch. Mauro Malfer, il Presidente di Riva del Garda FiereCongressi spa – Roberto Pellegrini, il Presidente della Hotel Lido Palace spa – rag. Marco Modena ed il Presidente di Ingarda Trentino spa – Enio Meneghelli. Presidente: La parola al signor Vice Sindaco, per l’introduzione. Vice Sindaco: Grazie. Questa è la prima riunione, seppur informale, che viene svolta dal consiglio comunale, però con una platea più ampia, cioè tutta la platea che rappresenta e il sistema societario controllato direttamente o partecipato indirettamente da società che fanno capo al comune di Riva. Negli anni scorsi abbiamo avuto occasione di sentire qualche volta i presidenti, separatamente, ma il momento è molto particolare, perché siamo giunti ad alcuni traguardi che sono molto rilevanti. Lo sono per l’intera comunità, nonché per la stessa amministrazione comunale. Si sa che da un paio d’anni le società rispondono all’amministrazione comunale in forma anche diretta, perché il comune ha assunto la veste, anche civilistica, del coordinatore, sostanzialmente, civilistico di tutte le società partecipate, cioè del gruppo delle società partecipate. Quindi è fondamentale, l’abbiamo richiamata più volte, una strategia del gruppo; nel verbale informale 17. 03. 08 / 1 contempo abbiamo riunito attorno al tavolo i presidenti delle società per ragionare insieme delle varie attività e delle varie iniziative. Il momento è molto particolare ed è importantissimo perché si stanno sviluppando alcune iniziative ed alcune attività che portano a profondi interventi, anche massicci interventi si può dire, da parte delle nostre società, che hanno seguito una serie di percorsi che abbiamo fatto a suo tempo, come quello della proclamazione di Polo fieristico del Trentino a Riva del Garda, con la costituzione della società Garda Trentino Fiere, con la messa in campo delle progettazione, anzi, dei concorsi internazionali di progettazione. Vi è stato, se ricordate, dopo una lunghissima discussione in consiglio comunale, nel 2004, un atto di indirizzo è importantissimo: la nostra società Lido ha visto la ripartizione, quindi la strutturazione della società Lido ad holding, con la costituzione della holding societaria che ha portato allo sblocco della vicenda dell’hotel Lido, ad esempio, e al riassetto della stessa società. C’è stato il rinnovo e gli incarichi all’interno di Ingarda, nella primavera dello scorso anno, con l’assemblea di indirizzo dell’autunno scorso, così come era stato concordato nell’assemblea dei soci della primavera, che ha portato ad una riorganizzazione della società, con l’assunzione del nuovo direttore - che tra il resto saluto perché è presente in sala - della società in Garda. Si è riassestata anche la società Fiere e i congressi, con la nomina del nuovo presidente, sempre nell’ambito della tarda primavera dello scorso anno, con alcuni risultati che nel tempo sono maturati, ma che con l’avvento della prima fiera a Dubai, dei giorni scorsi, ha portato il marchio di eccellenza, che è quello non solo di Riva del Garda Fiere e i congressi, ma anche il marchio di Expo Schuh e della città di Riva del Garda nello scenario mondiale della calzatura, qualora ve ne fosse stato ancora bisogno. Queste cose, se prese singolarmente, potrebbero avere punti di eccellenza, ma tutte insieme rappresentano una quadro che sicuramente vede le società impegnate in questo momento, anche in modo frenetico. All’amministrazione compete anche avere questa visione di insieme di quel che succede, sia sulle società controllate direttamente che sulle società partecipate. L’organizzazione dei lavori prevedrebbe proprio e in ordine alla convocazione delle comunicazioni di Tanas, Malfer, Pellegrini, Modena e Meneghelli, per poi proseguire con le eventuali domande che potrebbero essere rivolte dai consiglieri comunali. Ci tengo a precisare che non era una questione finanziaria, né economica, né di altro genere, però da una parte c’è il lavoro svolto da questa amministrazione, sia nel 2004 con l’atto di indirizzo per la società Lido, sia con gli interventi urbanistici svolti sulla zona Baltera, con l’approvazione del piano della fascia lago, ha dato un quadro di insieme molto importante sul quale le società si stanno muovendo in modo molto frenetico, addirittura. Uso questo termine perché ci sono alcuni appuntamenti che non possiamo perdere. Da ultimo, come ordine di presentazione all’amministrazione, poi il dottor Tanas ve lo farà presente: la questione risolta al Bastione, con una causa lunghissima che il rumore aveva con la società concessionaria della seggiovia, quindi l’acquisizione al patrimonio comunale di quello che viene chiamato chalet Bastione. Con il bilancio di quest’anno abbiamo autorizzato il trasferimento in proprietà alla società e la presentazione sulla stampa dell’eventuale ripresa del ragionamento sull’ipotesi del collegamento. Non da ultimo c’è anche l’ipotesi sulla Spiaggia degli ulivi. Vedete che le cose sono molte, quindi io non voglio più rubare tempo, ma nell’ordine procederei proprio con le comunicazioni dei presidenti delle varie società. Grazie presidente. ^^^ Entra la Consigliera Brunelli: il numero dei presenti sale a 27. ^^^ verbale informale 17. 03. 08 / 2 Presidente: Grazie Vice Sindaco Mosaner. La parola al dottor Tanas Marco. Dottor Tanas Marco: Grazie. Vi ringrazio saluto il presidente del consiglio comunale, il sindaco, la giunta, tutti i consiglieri, nonché i cittadini intervenuti in questa occasione. Mi è stato chiesto, come a tutti gli altri, di cercare di contenere queste prime comunicazioni, dunque la relazione, in un massimo di 15 min, quindi cercherò di essere il più sintetico possibile. La mia relazione, proprio per evitare perdite di tempo e ripetizione di comunicazioni già fatte, vuole partire dai dati che vi avevo già fornito nel precedente consiglio comunale informale di due anni fa, allorquando venni a relazionarvi e ad aggiornarvi sulla fase di scissione e scorporo della società Lido S.r.l. e del gruppo. Come ben sapete già da un paio d’anni questa operazione è stata effettuata, ha prodotto la costituzione della hotel Lido Palace, in cui la Lido S.r.l., quindi la nostra società, oggi ha il 51% delle quote e ha portato il capo di Lido S.r.l. le partecipazioni, tra cui anche la sua denominazione e il concetto di holding del gruppo. Solo un flash per ricordare le partecipazioni relative ad esempio alle società qui presenti: la Lido S.r.l. ha il controllo totale di Lido e immobiliare S.p.A., ha il 51% dell’hotel Lido Palace, ha il 44,4% in Riva del Garda Fiere e i congressi, ha il 26% in Garda Trentino fiere, ha il 4% e più in Ingarda s.p.a. La segnalazione in premessa è ovviamente quella di comunicare che la Lido Srl con il gruppo – questo è un passaggio che io voglio sottolineare, penso verrà ripreso più volte – sistemico che c’è nella nostra città, è ben funzionante, c’è un’ottima collaborazione, c’è la disponibilità reciproca a procedere in maniera congiunta nel raggiungimento degli obiettivi che l’amministrazione ci pone, perché l’amministrazione è il socio di riferimento della Lido s.r.l. che quindi, a cascata, va a rappresentare l’input che viene dato dall’amministrazione nelle varie società, in base evidentemente alla quota che ha in ciascuna di esse. Questo è un elemento che veramente sta portando i frutti che nell’introduzione citava il vice sindaco Mosaner. Non vado quindi ad indicarvi quelli che sono evidentemente i progetti delle singole società partecipate, perché lo faranno approfonditamente i presidenti qui presenti, vado e invece a dedicare, visto che c’era un po’ di carne al fuoco, per fortuna, il tempo che ho a disposizione per quanto riguarda le attività che sta svolgendo l’immobiliare del gruppo, quindi la Lido e immobiliare S.p.A. Come poc’anzi è stato già riferito, l’ultimo evento che vede coinvolta a livello progettuale la Lido S.p.A. è quello del bastione, dello chalet, dell’immobile adiacente al bastione di Riva. Questa proposta ci venne fatta, proprio per la collaborazione esistente, dall’amministrazione alla fine dello scorso anno, allorquando si era tornati in possesso totale dell’utilizzo di quell’immobile. Ci è stato proposto di impegnarsi per far sì che questo immobile potesse tornare ad effettuare un servizio soprattutto turistico, perché voi tutti sapete l’importanza di quel sito, l’importanza dei passaggi di turisti e non solo che vengono fatti per godere del paesaggio dal bastione. Chiaramente per cercare di integrare l’offerta che era stata appena conclusa, l’opera dell’ente pubblico di ristrutturazione e di risistemazione del sito archeologico. Allora noi abbiamo effettuato il rogito un mese fa, il 15 febbraio, nel frattempo, per cercare di non perdere tempo – visto che il nostro interlocutore era un nostro socio, quindi avevamo tutta la certezza di portare a conclusione dell’opera – ci siamo già attivati per un progetto di ristrutturazione. La nostra missione è appunto quella di far sì che al più presto riapra quell’edificio, con una azienda che possa offrire un servizio di somministrazione ai turisti,1 servizio anche di ristorazione. Dicevamo che questo dovrebbe andare ad integrare una sorta di presidio sul sito archeologico, offrendo così un servizio di apertura, di custodia, di pulizia di tutto il compendio. Dicevamo che un mese fa abbiamo fatto il rogito, abbiamo, nel frattempo, predisposto il progetto di ristrutturazione: si tratta di un intervento di ristrutturazione totale, dai serramenti ai pavimenti e quant’altro. Fate verbale informale 17. 03. 08 / 3 conto che è un’immobile che non aveva – infatti lo predisporremo noi – nessun rimpianto, dalle fognature all’acqua, al riscaldamento, quindi il nostro impegno è quello di far sì che diventi un immobile utilizzabile tutto l’anno. La spesa per le opere si aggira sui € 200.000, a cui andrà aggiunto qualcosa anche per l’arredamento. Proprio questa mattina abbiamo aperto le buste per l’appalto delle opere. A parte il tempo necessario per espletare alcuni atti burocratici, entro un paio di settimane inizierà l’intervento edilizio per la ristrutturazione. La previsione dei tempi dei lavori è intorno ai tre mesi, quindi noi, così come ci era stato richiesto dall’amministrazione, pensiamo, abbiamo buone probabilità di far sì che questo servizio possa già partire in corso di stagione. Evidentemente prima è meglio è. A breve quindi, perché adesso ci siamo concentrati su questo aspetto, partirà un bando per la gestione dell’azienda, che verrà ampiamente pubblicizzato. Sarà dunque aperta al mercato la possibilità della gestione, assolutamente non sarà affidata per trattativa diretta. Come è stato detto, quando con l’amministrazione abbiamo iniziato la collaborazione per riaprire questo servizio è emersa abbastanza palese quella nota valutazione di ripristinare il collegamento tra la città e il bastione. Ci è stato chiesto di predisporre uno studio di fattibilità di quest’opera e dunque è in questa fase che noi abbiamo realizzare questo studio, dell’ingegner Gobbi Frattini, che ci è stato consegnato e che è in fase di ultimazione per una serie di elementi. Comunque lo scopo di questo studio in questa fase era esclusivamente una verifica tecnica sulla fattibilità, sui rischi geologici, sulla fattibilità e edilizia e quant’altro. Noi abbiamo chiesto di poter valutare quali fossero – dunque non solo sul vecchio tracciato – i possibili tracciati di collegamento dalla città al bastione e quali fossero anche le diverse tipologie e le modalità per poter effettuare questo collegamento. Lo studio ha evidenziato la fattibilità dell’opera, questa già è la conditio sine qua non per poter eventualmente fare altre valutazioni, d’accordo con l’amministrazione ci è stato chiesto di procedere con una serie di valutazioni anche sul business plan, sulla fattibilità economica dell’opera. Alcuni elementi sono già in nostro possesso, altri li reperiremo un po’ ancora più facilmente dal momento in cui avremo il presidio diretto, per vedere i lussi e le altre cose. Possiamo dire che entro fine anno saremo in grado di offrire all’amministrazione, che poi liberamente deciderà che cosa fare,1 serie di elementi tali per cui si possa poi, con i modi e tempi che deciderà l’amministrazione, valutare quest’opera. Chiaramente, come su tutto il resto, la società è a disposizione, se serve, per fare ulteriori passaggi. Questo per quanto riguarda il bastione, l’altro punto sul quale vorrei soffermarmi qualche minuto, che rappresenta una novità totale, perché è la prima volta che lo si inquadra, è una valutazione che abbiamo fatto su un’altra proprietà della Lido, cioè quella riguardante lo spazio adiacente al pala congressi e all’hotel Lido. Sto parlando del terreno e della parte rimasta di proprietà della Lido S.p.A., che comprende la dependance e gli attuali campi da tennis, chiaramente. Su questa proprietà noi eravamo vincolati in attesa di definizione del Piano attuativo fascia lago, perché senza quello strumento noi non eravamo in grado di fare altre valutazioni. Il momento che è stato approvato il piano questo ci ha consentito anche tecnicamente di poter inquadrare lo sviluppo possibile, così abbiamo fatto fare uno studio di fattibilità delle varie soluzioni, posso comunicare, ma questa più che una scelta nostra è una scelta di chi ha deliberato ed approvato quel piano, perché vi ricordo che il piano sulla parte nord di quell’area, quindi dove attualmente ci sono i campi da tennis, prevede la possibilità di realizzare un parcheggio. Il piano prevede chiaramente che per il parcheggio lo spazio che dovrebbe auspicabilmente essere utilizzabile in un prossimo futuro va fino a viale Rovereto, quindi anche sulla proprietà dell’AGIP. Noi, ovviamente ci siamo fermati alla valutazione della nostra proprietà e su questa devo dire che la notizia che abbiamo la valutazione fa emergere il fatto che c’è la possibilità di realizzare un parcheggio, sfruttando anche fisicamente lo sbalzo, verbale informale 17. 03. 08 / 4 così come in altri punti di viale Rovereto, cioè dalla quota Agip alla quota campi da tennis, per capirci, è di circa 2 m. o poco più. Questo consentirebbe l’idea progettuale di intervenire con un piano interrato, con il piano in quota campi da tennis e con la copertura. La realizzazione di tutto ciò porterebbe a mettere a disposizione della città quasi 400 posti auto. Ora, chiaramente noi quest’intervento – da qui la capacità di ragionare in rete – l’abbiamo contestualizzato; anzi nel macro intervento che viene compiuto su tutto l’ambito, quindi accanto a Garda Trentino Fiere che si sta preoccupando di progettare e il futuro Palazzo dei congressi; a sud abbiamo la partecipata hotel Lido, che sta facendo l’intervento che conoscete tutti, che vi verrà a breve illustrato. Perché definisco sistemico questo intervento? Innanzitutto perché ci permette di fare quello che ha chiesto il legislatore, individuando quello spazio e quella destinazione, ma si permette anche di proseguire la collaborazione con la Lido hotel spa, facendo l’intervento di qualità del cinque stelle ha bisogno di uno spazio per i posti auto da mettere a disposizione della struttura, viste l’importanza e la qualità dell’ospite che si vuole cercare; questo soprattutto le consentirà di evitare di dover mettere le auto del Parco, che in questo modo rimarrebbe un elemento qualificante dell’offerta. Dall’altro lato ci siamo messi in rete con Garda Trentino fiere, attraverso i nostri tecnici, per fare una serie di ragionamenti, per far sì che questo progetto, chiaramente, venga contestualizzato nell’area, si possano razionalizzare gli spazi che servono a tutto l’ambito. Quindi c’è già un tavolo di lavoro, stiamo recuperando alcuni elementi normativi per standard e altre cose, comunque è un intervento di una certa importanza, che noi riteniamo strategico per la città e per l’ambito. Per quanto riguarda l’immobile della dependance di quello è oggetto di alcune opzioni che sono sul nostro tavolo e che stiamo valutando, ma comunque all’interno di questa operazione verrà a breve definito anche il potenziale e lo sviluppo relativo a quell’immobile, che, chiaramente, verrà fatto, quello sì principalmente, guardando a sud, quindi cercando, anche vista la destinazione, di coinvolgerlo di un ragionamento di collaborazione con l’hotel Lido Palace spa. Io vado avanti con questo ritmo perché poi potrete verificare gli elementi più puntuali nel secondo giro, in cui sarò a vostra disposizione per eventuali repliche. L’altro investimento che è arcinoto a tutti quanti, che sta impegnando non poco la società Lido di Riva è quello che riguarda la spiaggia degli ulivi: quest’ultima è di proprietà del Lido S.p.A., attualmente è ancora in corso un comodato d’uso con il comune, perché chiaramente, in attesa di questi progetti, deve essere lasciato a disposizione degli eventi e delle necessità della città. Verso la fine dello scorso anno, come voi certamente saprete perché è uscita anche da quest’aula la comunicazione, l’Amministrazione ci ha chiesto di preoccuparci di individuare una proposta progettuale e gestionale per l’immobile. Diciamo che abbiamo diviso l’intervento, a livello operativo, in due distinte fasi: la prima è quella che riguarda il progetto vero e proprio, a livello architettonico. Per quanto riguarda il progettista la Lido a suo tempo aveva, fin dal 2003, con la precedente amministrazione, dato l’incarico all’architetto Gianni Calzà, quindi noi non abbiamo fatto altro, per effettuarla progettazione preliminare, che proseguire la collaborazione con il progettista e chiedergli di proporci una soluzione progettuale. Vi ricordo una cosa importante: l’immobile è fortemente vincolato, quindi le varie fasi di progettazione vanno parallelamente seguite con la sovrintendenza, che deve concedere tutta una serie di autorizzazioni. E il progettista, da dicembre, dopo un mese e mezzo dunque, aveva già una proposta progettuale preliminare che noi abbiamo immediatamente sottoposto ad un parere preventivo della sovrintendenza. Per questo passaggio e i tempi, ahimè, non solo rapidissimi, però abbiamo avuto, proprio venerdì scorso, finalmente la convocazione dal comitato esecutivo della sovrintendenza, al quale, insieme al progettista, è stata sottoposta la proposta che si vuole portare alla loro attenzione. Siamo ora in attesa del giudizio per quanto riguarda la struttura, cosa che dovrebbe avvenire entro fine mese, dunque quello sarà l’elemento che ci consentirà poi di verbale informale 17. 03. 08 / 5 partire con tutti gli altri ragionamenti. Per quanto riguarda invece la programmazione, perché è quello che si vuole fare di questo immobile, noi da subito abbiamo cercato di rimettere in fila i ragionamenti che per cinque o sei anni la città ha fatto a 360°: dal consiglio comunale alle assemblee pubbliche, ai dibattiti sulla stampa. Abbiamo deciso di effettuare una serie di incontri, alcuni formali con le associazioni di categoria, altri più informali, comunque ne abbiamo effettuati tantissimi, proprio per cogliere al meglio le esigenze che ci potessero venir suggerite dalla città. Su questo vi devo dire che la sintesi è abbastanza unanime: la città, attraverso tutte le forme associative e i soggetti che abbiamo incontrato chiede sostanzialmente che questo immobile possa tornare ad essere il gioiello del proprio territorio. Chiede che diventi e torni ad essere una sorta di vetrina dell’immagine della città. Noi abbiamo anche avuto un consulente, il dottor Raffaelli, che ci ha aiutato a coordinare tutti questi passaggi e lui – come avrete visto perché c’è stato anche qualche passaggio sulla stampa – per far capire il tipo di immobile citava spesso, cosa che io personalmente non ho mai visto, la famosa terrazza Martini di Milano. Questo proprio a dimostrare che deve diventare il luogo dove la città presenta i propri eventi più importanti. C’è stata dunque forte, da un lato la richiesta, da parte degli operatori economici, delle associazioni di categoria, di InGarda, di fare congressi: questo è immobile nel quale pensiamo possa restare uno spazio per poter organizzare gli eventi di pregio, di importanza per la città. Si sta parlando di eventi culturali, di intrattenimento, congressuali, musicali e così via. Dall’altra parte - abbiamo fatto anche un incontro molto piacevole con il comitato che aveva raccolto il sostegno delle firme - è molto forte l’esigenza in città che comunque questa struttura sia, così come era negli obiettivi originari della committenza nel 1930, un luogo che può essere utilizzato quotidianamente, tutto l’anno. Lo slogan che avevamo usato, che era un po’ la sintesi, scusate, ma forse rendono più queste sintesi che non tutti gli altri discorsi, era di un luogo dove si può andare a prendere il primo cappuccino del mattino e l’ultimo drink della serata. La polivalenza dunque la possibilità che la città possa ritrovare in quell’ambiente, assolutamente di eccellenza,1 posto importante per poter vivere a 360° la città e i suoi eventi. Da questi input noi chiaramente ci siamo attivati, perché non è semplice, comunque, per riuscire a far sì che a breve, quando avremo la risposta, ci sia una proposta operativa, per garantire questi elementi alla città. Possiamo dire che la prossima tappa è l’attesa del giudizio da parte della sovrintendenza, sul progetto architettonico, nel frattempo ultimeremo quel percorso che ci consentirà di trovare dei partner anche operativi, perché la parte di somministrazione, evidentemente, non compete alla Lido, ma siamo convinti che sul mercato si possano trovare dei partner in grado di fornire questi interventi di qualità. Le condizioni che noi sottoporremo per la scelta esulano dall’aspetto economico, in quanto vorremmo fortemente puntare su una selezione di proposte di qualità, di proposte di gestione innovative. Noi pensiamo verosimilmente che entro un mese si possa avere il quadro dell’intervento progettuale e quindi da lì partire con le fasi successive, cioè con il progetto definitivo ed esecutivo. Potrebbe esserci per l’autunno la possibilità di avere conclusa questa fase e da lì poter partire dunque con gli appalti, poi, entro fine anno, possibilmente, iniziare i lavori per far sì che l’obiettivo che sia stato richiesto dall’amministrazione comunale, ossia aprire l’immobile e rimetterlo a disposizione della città, possa coincidere con dei lavori che l’amministrazione farà l’inverno prossimo nei giardini adiacenti, che evidentemente porteranno una maggiore ed ulteriore valorizzazione di questo immobile. Non vi cito tutto il resto perché sono alle ordinarie locazioni che abbiamo da tempo, non c’è nulla di nuovo, mi sono limitato appositamente, spero di non aver sbagliato, nel portarvi gli elementi di novità rispetto all’ultimo incontro che abbiamo fatto. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti. Grazie mille. verbale informale 17. 03. 08 / 6 Presidente: Grazie dottor Tanas. La parola all’architetto Mauro Malfer, prego. Architetto Malfer Mauro: Grazie presidente. Buona sera a lei, al sindaco, alla giunta, ai consiglieri comunali, al pubblico presente. Cercherò anche io di fare una sintesi, per comunicarvi qualcosa di cui non siete a conoscenza, dandovi qualche certezza in più. Non posso non ricordare, così come ha già detto il vice sindaco, che Garda Trentino fiere si è occupata in questi tre o quattro anni, dal 2002, cioè dalla sua nascita, partecipata al 74% dalla provincia e al 26%, come ricordava il presidente Tanas, dalla Lido di Riva, di due importanti progetti: la riqualificazione e l’ampliamento del polo fieristico e del polo congressuale. Voglio sottolineare che ci siamo fatti carico di due concorsi a livello internazionale, credo che sia una delle prime volte che questo avviene in Trentino. Mi permetto di sottolineare un altro passaggio: non abbiamo avuto nessun ricorso. Di solito, mi dicono gli esperti, i professori Irace e Burkar, cioè i due consulenti che hanno lavorato per noi, che di solito, quando ci sono dei concorsi internazionali, ci sono sempre dei ricorsi. Questo io credo sia stato un fatto positivo, che ci permette di accelerare il nostro iter. Per il polo fieristico, come tutti ben sapete, il concorso è stato vinto dalla Coop. Himmelbaum Vienna, il cui progetto prevede aree espositive, il palazzetto dello sport e parcheggi di pertinenza. Per il polo congressuale ha vinto lo studio Piuarch. srl di Milano e contiene: il nuovo palazzo dei congressi, con sala da 1200 posti, il teatro da 600 posti,1 sala cinema all’aperto, parcheggi secondo lo standard urbanistico di pertinenza. Sono due progettazioni particolari, 2 contesti particolari, da un punto di vista architettonico mi permetto di fare un riferimento: la parte del polo fieristico è più un elemento di scultura, forse più un’icona all’interno di un contesto particolare, mentre, per quanto riguarda il nuovo polo congressuale si tratta di un’architettura più razionale, più pulita, ma non per questo meno forte e meno valida. Questo è stato percepito in questo modo dai presidenti delle commissioni credo che siano comunque due progetti che vadano ad integrarsi in un contesto di particolare pregio. Io mi permetto di ricordare sempre che le considero due sculture funzionali. Vi dico a che punto siamo per quanto riguarda il polo fieristico: siamo in fase di Conferenza dei servizi; che cosa significa questo su un progetto preliminare? Il primo incontro lo abbiamo già avuto il 5 dicembre. Siccome non tutto, dal punto di vista urbanistico, alla Baltera è legittimato, chiaramente avevamo bisogno di una deroga o di una variante urbanistica, oppure di attivare la procedura della Conferenza dei servizi. Questo ci è permesso in quanto si tratta di una infrastrutturazione del territorio, quindi, attraverso il servizio opere stradali, nella persona dell’ingegner De Col, sollecitati chiaramente dall’assessorato al turismo, dall’assessore Mellarini e dal dottor Nicoletti, al quale Garda Trentino fiere fa riferimento, è stata convocata la Conferenza dei servizi, per arrivare, nei limiti dei tempi, alla legittimità urbanistica, quindi alla conformità urbanistica di questo progetto. Abbiamo attivato una procedura un po’ anomala, perché di solito in conferenza dei servizi si va solo con il progetto definitivo in mano, ma proprio perché questo è un progetto particolare, anche perché è in fase di costruzione e definizione la circonvallazione ovest, avevamo bisogno, in fase preliminare, di – scusate il termine –sgrezzare un po’ alcuni particolari problemi, cosa che stiamo facendo soprattutto con il servizio opere stradali. Attualmente, per quanto riguarda il progetto preliminare, ricordo che in conferenza dei servizi abbiamo convocato 16 servizi: AGS, Riva del Garda fiere e congressi, Telecom, Servizio opere stradali, servizio archeologia. Quindi attorno a questo tavolo sono rappresentati 16 servizi che alla fine dovranno dare il loro parere. Attualmente, come dicevo, siamo alla procedura del Via, APPA e Via, che ci è stata chiesta perché non era pensabile di attivare soltanto l’aggiornamento dello screening già effettuato nel 2000, ma era necessario proprio arrivare alla verbale informale 17. 03. 08 / 7 procedura del Via. questo da una parte fa dilatare un po’ i nostri tempi, però ci permette almeno di chiarire bene l’ambito progettuale. Pensiamo di arrivare alla seconda Conferenza dei servizi, sempre sul preliminare, per la fine di aprile, quindi, in quella sede dovremmo ottenere il via libera e quindi cominciare a pensare al progetto definitivo che dovrebbe ottenere la conformità urbanistica in agosto o settembre del 2008. A seguire, in assoluta concordanza con i progettisti della Coop. Himmelbaum, e il progetto esecutivo per il primo step, che riguarda l’area MM, che noi indichiamo come l’area dove dovranno sorgere il palazzetto dello sport, aree espositive, i parcheggi di pertinenza, entro il dicembre del 2008. Quindi la gara d’appalto europea - perché chiaramente supereremo la soglia dei € 6 milioni, il primo step dovrebbe aggirarsi sui € 24 milioni – per la quale ci siamo confrontati con il dirigente della provincia, dottor Tommaso Sussarellu dell’Ufficio appalti della provincia di Trento, e con gli ingegneri Campostrini e Pellegrini del Comune di Riva, non meno di quattro o cinque mesi. Questo significa che noi presumiamo di arrivare all’inizio dei lavori del primo step ad aprile o maggio del 2009. Il tempo di esecuzione per il primo step ci viene indicato dai progettisti in 11 mesi, pensiamo dunque che ad aprile 2010 dovremmo aver definito il primo step. Poi, a seguire, altri step 2010-2011. Poi voi sapete tutti che quando ci sono appalti europei e imprese provenienti da posti diversi tempi come questi diventano difficili da gestire, però i presupposti in riferimento al progetto,che dovrà essere dettagliato, ci sono per rispettare questa tempistica. Dal punto di vista dell’inizio dei lavori voglio qui sottolineare che secondo noi ormai i lavori sono già iniziati, perché, in quanto società pubblica, ma soprattutto perché siamo in una zona particolare, noi già da tempo abbiamo attivato in modo costruttivo, con il dottor Ciurletti e con la dottoressa Bacci dei servizi archeologici, uno step di lavori. La prima indagine è già stata fatta; forse ve ne sarete accorti: abbiamo realizzato delle trincee per permettere agli archeologi di fare già dei primi esami. Questa fase si è conclusa due o tre mesi fa, da lì poi è nata una relazione abbastanza corposa che indicava, o comunque ci obbligava a sostenere una seconda indagine. Ieri è partito il bando di gara per gli scavi relativi all’area MM, i primi 6000 m, per circa € 480.000. Scavi per circa 1,5 m di profondità, che dovrebbero permettere poi ai 10 archeologi di intervenire per settori e quindi di verificare la presenza o meno di ulteriori reperti. Per noi dunque l’inizio dei lavori è già stato effettuato, anche perché abbiamo usato questo tempo proprio per dare corso a questa procedura; altrimenti avrebbe fatto slittare sicuramente di un anno l’inizio dei lavori vero e proprio. Noi pensiamo, secondo quanto ci è stato comunicato dalla dottoressa Bacci, che entro novembre o dicembre del 2008 le verifiche archeologiche dovrebbero essere chiuse. Questo è, a grandi linee, il percorso che stiamo affrontando, in modo particolare per quanto riguarda il polo fieristico. In relazione invece al polo congressuale io voglio riprendere due sottolineature,1 del vice sindaco Mosaner e l’altra del Presidente Tanas, dove si parlava di due interventi sul polo fieristico e congressuale, di massicci interventi. Io dico che c’è qualcosa in più, soprattutto per il polo congressuale: siamo in un contesto di particolare pregio, siamo in un momento – il sindaco lo sa, io lo ricordo sempre, tante volte scherziamo, ma succede un po’ con tutti – in cui noi dovremmo sentirci tutti orgogliosi di questo passaggio, perché è una svolta storica, epocale, perché è in questo momento, per caso o per fortuna, in quell’ambito andiamo a considerare che nel giro dei prossimi quattro o cinque anni ci saranno interventi significativi per la città. Proprio perché la città è un organismo vivo ha sempre, nel corso della sua storia, delle sovrapposizioni, delle stratificazioni, degli interventi, dei cambiamenti. Io dico che in quell’area ci sarà un cambiamento epocale, di livello qualitativo elevatissimo, perché questa è la mia filosofia personale da sempre, ma è anche quella della Garda Trentino fiere e di tutte le società partecipate, nonché del comune di Riva del Garda. Noi dobbiamo mirare alla qualità, a qualsiasi livello. Io parlo degli interventi, chiaramente, ma poi anche delle funzioni, ci mancherebbe. Io verbale informale 17. 03. 08 / 8 dico che stiamo affrontando un passaggio epocale, c’è la spiaggia degli ulivi, l’arredo Winkler, e il palazzo dei congressi, il Lido Palace, il parcheggio, che comunque è una struttura di servizio. Io credo dunque che in quel contesto, così come prevede il piano attuativo di Cecchetto, potremmo farci carico di un progetto perimetrale unitario, perché, come ripeto, lo dice lo stesso piano attuativo. Ragionare dunque in sinergia con le società, con la Lido Palace, perché chiaramente ci sono degli elementi che devono essere confrontati e coordinati, perché non possiamo andare ognuno per conto proprio, così come non possiamo lavorare per compartimenti stagni. Questo non deve essere, non può essere, non possiamo prescindere da un progetto coordinato e coeso, perché è una cosa talmente importante, lo dico solo per i tempi. Non è pensabile che la Lido Palace fornisca un albergo a cinque stelle e poi magari facciamo il parcheggio. Al di là dell’aspetto architettonico ed urbanistico, la ricucitura di questo comparto, così importante, è necessario trovare sinergie tra le varie società per arrivare a trasformare quella zona in un progetto di grande qualità. Io credo che questo sia l’obiettivo, la filosofia che dobbiamo avere tutti. Io sono orgoglioso di far parte e di farmi carico di questi passaggi così importanti, io l’ho sempre detto, l’ho sempre ribadito: se non c’è condivisione, soprattutto da parte dell’amministrazione comunale, non si va avanti; io ringrazio il sindaco per la regia di queste operazioni, ma se non c’è condivisione da parte di tutte le istituzioni pubbliche i problemi non mancheranno. Come diceva prima anche il vice sindaco Mosaner, non è stato facile portare qui questi finanziamenti, stiamo parlando almeno per quanto riguarda Garda Trentino fiere, € 95 milioni di finanziamenti già deliberati. Senza pensare a tutti gli altri interventi, con i quali, se non vado errato, arriviamo a 200-250 milioni di euro, tra parte pubblica e parte pRivata. Stiamo veramente facendo un salto di qualità a tutti i livelli, con un unico obiettivo: sviluppare l’economia del territorio, perché quando si sviluppa l’economia del territorio c’è sviluppo per tutti. Io credo che sia una cosa veramente banale, però all’interno di questo io dico che abbiamo veramente la possibilità di fare tutti un salto di qualità. Io sono orgoglioso di questa cosa, ma ci dobbiamo sentire orgogliosi tutti, perché veramente stiamo affrontando una partita molto importante per tutti noi, per il territorio, per l’alto Garda, per il Trentino. Grazie, ho finito. Presidente: Grazie, ingegner Malfer. La parola al Presidente della Riva del Garda Fiere e Congressi, Roberto Pellegrini. Roberto Pellegrini: Io ringrazio il presidente del consiglio comunale per l’invito, perché credo che momenti come questo possono essere utili per portare informazioni e per ricevere suggerimenti. Io avevo predisposto quattro fotografie che forse avrebbero potuto aiutarmi ad esporre la mia relazione, però forse, visto l’andamento della serata possiamo continuare così come si è iniziato. Io do per scontato che il consiglio comunale conosca, ovviamente, quanto se non meglio di me, qual è la macro ossatura della società che io rappresento, i suoi aspetti societari ed economici. Il che mi consente di entrare subito nel merito di alcune cose molto precise. Do per scontato anche - ma pur dandolo per scontato su questo voglio soffermarmi 1 secondo – che tutti conoscano i compiti di questa società, le sue funzioni, che cosa deve fare, quella che in gergo si chiama la missione aziendale. È bene che questa l’abbiamo sempre presente in testa, perché altrimenti corriamo il rischio di non essere coerenti quando facciamo le cose, nonché quando giudichiamo le cose. La coerenza, invece, sia nel fare le cose che nel giudicarle io credo sia un elemento importante. Questa è una società - lo dico prima in negativo – che non è nata per fare utili da trasformare in dividendi da dividere tra i soci; questa è una società che è nata per avere, certo, il proprio verbale informale 17. 03. 08 / 9 equilibrio economico e finanziario, ma che è nata per fare utili che devono essere reinvestiti in attività, perché il compito, la missione di questa azienda, di questa società, è quella di contribuire a creare indotto sul territorio e a compiere azioni che abbiano una ricaduta sullo stesso territorio. Questo è il fine della nostra società, nello specifico questa società si muove per creare indotto sul territorio cercando di organizzare eventi fondamentalmente di natura fieristica e di natura congressuale. Così è da sempre, questa non è un’invenzione attuale, così è da sempre: è uno dei volanti dell’economia del territorio. Nel maggio scorso, quando è stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione, questo ha definito alcuni obiettivi strategici lungo le quali muovere la propria attività. Questi obiettivi strategici sono stati definiti tenendo conto dei tre elementi, di uno ho già parlato: la coerenza con quella che ho chiamato prima la missione aziendale. Il secondo elemento è l’attenzione ad alcune criticità che investivano la società e non da ieri. Il terzo elemento è un grande sforzo nel valorizzare i punti di forza di questa società che sono: la società stessa e il territorio in cui questa società opera. Noi sostanzialmente abbiamo definito quattro obiettivi più uno: un occhio al mercato,1 occhio agli investimenti immobiliari,1 occhio alla struttura manageriale,1 occhio al territorio, dentro una scelta strategica che era il principio dell’internazionalizzazione. Mi spiego. Quando parlo di territorio voglio dire che noi ci siamo posti come problema innanzitutto quello di radicare l’immagine di Riva del Garda e di Riva del Garda Fiere e i congressi, come ente a forte vocazione fieristica. Il fatto che ormai sia scontato che Riva del Garda sia il polo fieristico del Trentino è il risultato di qualcosa che non è iniziata in maggio, ma è iniziata qualche anno fa, che oggi credo in pochi, salvo qualcuno che si alza un po’ bizzarro al mattino, mettono in discussione. Radicare e Riva del Garda come centro per lo sviluppo di eventi fieristici non è facile, in una fase in cui la vita e l’attività fieristica sono in crisi, sono in difficoltà. È evidente che noi risentiamo di questa difficoltà, pur tuttavia noi portiamo a casa, con il 2008, se non vado errato, circa 8 eventi fieristici. Nel primo semestre portiamo a casa 7 eventi fieristici, di cui tre sono soprattutto nuovi. Il fatto di riuscire a portare a casa, in una fase di questo tipo, eventi fieristici nuovi credo sia utile e importante, consequenziale ad una scelta strategica che, come ripeto, non è di oggi, ma è risalente ormai a qualche anno fa. Se vi avessi fatto vedere le slide mi avreste capito meglio, ma se poi qualcuno le desidera non è un problema fornirgliele. Parlando di eventi fieristici nuovi ne cito due che sono particolarmente importanti: la fiera della calzatura, finita poche settimane fa a Dubai e questo grosso evento che è destinato, secondo me, a diventare un evento di dimensione qualitativa e quantitativa europea, che sono le giornate dello sport, dell’outdoor. Io credo che sul settore fieristico si sia portato a casa e si stia tenendo con le unghie ciò che abbiamo, è evidente che noi stiamo dedicando la maggior attenzione al nostro gioiello di famiglia, che è Expo Riva Schuh. Nel senso che viviamo una fase di discreta tranquillità rispetto ad attacchi che altri competitori ci hanno rivolto nel passato, ma questo è un evento di tale importanza, la più grande fiera della calzatura al mondo, per il volume, che è evidente che grandi centri fieristici a livello nazionale sono attenti ad ogni piccola nostra mossa sbagliata, per potersi appropriare di questo evento. In riferimento al mercato la seconda operazione che noi abbiamo cercato di portare a compimento aveva due obiettivi: il primo è fondamentale, perché dopo anni di – centellino un po’ gli aggettivi – una non sufficiente (secondo me) attenzione al mercato congressuale nazionale, abbiamo fatto uno sforzo, sul quale abbiamo investito, per vedere se Riva del Garda riusciva a sprigionare, su questo piano, le proprie potenzialità. Il riscontro è stato più positivo delle nostre positive previsioni, non vi è dubbio: Riva ha, di per sé, una vocazione di tipo e di stampo congressuale. Non è un caso che i segnali dell’esercizio 2007, ma in modo particolare le previsioni del 2008, parlino di andamenti molto positivi per quel che riguarda il congressuale. Dentro questo andamento positivo sul mercato c’è il fatto che stiamo facendo un lavoro certosino verbale informale 17. 03. 08 / 10 per cercare di mettere – anche io uso un termine abusato “sinergia” - il centro congressuale da un lato e gli operatori del settore dall’altra. È una cosa non facile; in passato su questo vi sono stati problemi, però il fatto che io sia reduce adesso da un incontro durante il quale, con alcuni albergatori - è una cosa che puoi e stenderemo anche ad altri – attraverso un piano si stanno ragionando su club di prodotti, convention bureau nel futuro, è un indice credo dell’attenzione nuova che c’è a questo segmento. Tanto per essere chiari: in parte per motivi legati a carenza di spazi ricettivi in determinati periodi dell’anno, in altri casi per il fatto che il nostro palazzo oggi può ospitare un evento congressuale e non due, noi ogni anno rinunciamo – anche se non è una grande novità – non voglio esagerare, ma tra grandi piccoli e medi - a qualche decina di possibili eventi congressuali da pubblicare qui sul nostro territorio. Per quel che riguarda il mercato la terza cosa sulla quale ci siamo mossi è la politica dell’alleanza. Noi abbiamo vissuto di rendita nel nostro splendido isolamento, cosa che adesso non è più possibile. Da qui una scelta di coraggio, rischiosa, i cui risultati positivi sono venuti sino ad ora, ma non è detto che siano scontati in futuro. Quindi una politica delle alleanze che ci ha portato, in primo luogo, per difendere la nostra fiera a stilare un protocollo di intesa con la Associazione nazionale dei calzaturieri, che era una nostra competitrice fino a pochi anni fa, perché voleva portare la nostra fiera in altri luoghi. Poi ci siamo mossi nei rapporti con altri enti fieristici, da qui il protocollo, la convenzione, oggi solo tecnica ma che in futuro può avere anche altri spazi, con il maggiore ente fieristico nazionale, l’Ente Fiera di Milano. Da qui anche gli accordi che abbiamo fatto con il Centro di Chen Du in Cina. Gli accordi non sottoscritti, ma insomma, il consolidamento della rapporto con il mondo della calzatura indiano, che sarà il futuro, ma sul quale dobbiamo stare molto, molto attenti per capire bene che cosa si agita al suo interno ed agire di conseguenza. Citavo prima la nostra fiera di Saggia e non ultimo, dicevo, le importanti operazioni – ma su queste tornerò dopo – che ci hanno consentito di ricevere per la fiera di Dubai un riconoscimento e cioè collocare il nostro centro fieristico, la nostra fiera, al secondo posto per il miglior progetto di internazionalizzazione presentato a livello nazionale. Secondo obiettivo strategico: prima parlavo degli investimenti immobiliari. Su questo hanno già parlato Tanas e Malfer. La Riva del Garda fiere e congressi non è una società che ha patrimoni immobiliari rispetto ai quali può dire più di tanto, però le relazioni e i rapporti instaurati e i comuni convincimenti consentono evidentemente di far sedere attorno ad un tavolo le proprietà da un lato e i soggetti che poi dovranno andare a gestire queste proprietà dall’altro. Noi ci muoviamo in questa direzione mettendo sul piatto alcune nostre esigenze, la prima delle quali è quella di ottenere delle cose, delle scatole, mi riferisco alla Baltera, ma in modo particolare mi riferisco al Palazzo dei congressi, che riescano di per sé ad unire, ad essere un mix virtuoso di valore architettonico, di funzionalità gestionale e di minori costi nella gestione stessa. Questo è il lavoro che stiamo facendo, che cerchiamo di portare a compimento. Il secondo punto è evidente: la compressione dei tempi di realizzazione, tenendo conto però che ci sono dei tempi burocratici e nessuno può eliminare. Il terzo, ne abbiamo discusso la settimana scorsa con il Presidente di Garda Trentino fiere, domani abbiamo l’incontro con i tecnici, è un ragionamento che anche rispetto ad un orientamento che comunemente avevamo assunto nei mesi scorsi ci porti oggi a dire: ma perché anche alla luce di valutazione di merito che sono state fatte, non acceleriamo e il più possibile i tempi di realizzazione del centro congressuale? Questo perché, per dirlo in soldoni, recuperare un paio danni, o un anno nella costruzione del centro congressuale forse vale la pena anche a spese di uno o due congressi che si dovessero – perché non è scontato nemmeno questo – andare a perdere. Terzo elemento: la struttura manageriale della società. Noi ci siamo posti un obiettivo molto preciso, perché è evidente che questo è un compito che compete non al consiglio di amministrazione, ma per il quale è stato delegato il direttore della società, dottor Laezza, che sta verbale informale 17. 03. 08 / 11 svolgendo in modo egregio il proprio compito in questi anni alla guida di questa società. Noi non possiamo competere con Milano sugli spazi, contro Roma o altre città del genere, noi possiamo competere con questi centri sulla flessibilità, sulla velocità e sulla professionalità della nostra struttura manageriale. Da qui un lavoro di riassetto organizzativo di tutta la struttura, una forte valorizzazione delle professionalità esistenti, attraverso anche dei sostegni sul piano della formazione, che già oggi danno alcuni risultati. Se noi siamo arrivati secondi nel presentare quel progetto con cui siamo andati a Dubai non lo dobbiamo al fatto di aver pagato o strapagato qualche consulenza esterna che si facesse il progetto, ma siamo arrivati secondi perché la nostra struttura manageriale, le ragazze che operano da anni all’interno del palazzo dei congressi di Riva del Garda fiere e congressi sono riuscite a fare un progetto di alta qualità che ha superato quelli realizzati da enti fieristici di Roma, di Milano e così via. Insomma, siamo secondi, dietro all’ente fiera di Verona che ha portato a Mosca il Vinitaly. Abbiamo in questa opera di intervento sulla struttura manageriale, lavorato in modo particolare sull’introduzione in modo fermo forme precise di controllo di gestione, cercando – uso una di quelle frasi ad effetto che ormai non fanno più effetto, soprattutto se lo si annuncia – che Riva del Garda fiere e congressi diventi, attraverso uno strumento molto semplice che è il bilancio sociale, una cosa più aperta, più visibile, più leggibile anche dai non addetti ai lavori. Se ci siamo riusciti non lo so, però questo è lo sforzo che stiamo facendo. Il quarto punto è relativo al territorio, qui taglio di brutto rispetto ad alcune considerazioni che volevo fare. Io appartengo a quella categoria di persone che sono convinte che la cosa migliore, anche nella gestione delle attività imprenditoriali, sia quella di tenere sempre i piedi ben piantati sul proprio territorio, in termini di rapporto con il tessuto istituzionale, e imprenditoriale, sociale e culturale. Fermo restando che Riva del Garda fiera e congressi non è la vecchia ECA, è una società di capitali che deve fare quelle cose lì. Io sono convinto, come dicevo, che bisogna avere questo tipo di radicamento e contemporaneamente – fra le due cose non vi è contraddizione se non in coloro che vogliono trovarla a tutti i costi – avere l’occhio che guarda sempre lontano, oltre il lago e oltre i monti, che guarda verso confini e orizzonti nuovi. Senza tener conto di ciò che si muove oltre questi confini a questi orizzonti noi corriamo il rischio di prendere qualche batosta. Ultima considerazione, ci ritorno e mi richiamo a quanto dicevo all’inizio: ci sono quattro obiettivi strategici più uno. Ecco, l’obiettivo strategico supplementare è rappresentato da questi progetti di internazionalizzazione. In parte li ho richiamati, però l’esperienza che io ho fatto in questi 10 mesi mi convince sempre di più che le scelte fatte qualche anno fa, le scelte cioè di approcciarsi a questo mondo che va al di fuori dei nostri confini, erano scelte intelligenti e lungimiranti. Non c’è spazio per un ente che vuole chiamarsi Ente fieristico provinciale se non esce dai confini della propria provincia e del proprio paese. il livello di competizione che si registra negli eventi fieristici ha ormai raggiunto connotati tali che o noi riusciamo ad essere dentro ad un circuito di alleanze, di patti, di protocolli, di convenzioni, di relazioni che vanno al di là dei confini nazionali, che secondo me vanno anche al di là della nostra Europa, in modo particolare sulla nostra fiera principale, che è quella della calzatura, o altrimenti corriamo nei prossimi anni dei rischi non da poco. Questo è ciò che noi stiamo facendo oggi: una struttura manageriale all’altezza, un consiglio di amministrazione che io credo sia serio, non solo dotato di professionalità ma anche di passione e di voglia di fare, io credo che unitamente ad un corretto rapporto con le istituzioni locali e provinciali, possano essere una garanzia di sostegno a questa difficile azione che stiamo compiendo. Queste sono le cose che volevo esporvi, rimango a disposizione, oggi ma non solo, per qualsiasi eventuale richiesta di chiarimento e di ulteriori informazioni. verbale informale 17. 03. 08 / 12 ^^^ Entra il Consigliere Dalponte: il numero dei presenti sale a 28. ^^^ Presidente: Grazie al presidente Pellegrini, la parola adesso al ragionier Modena Marco, Hotel Lido Palace. Prego. Ragionier Modena Marco: Grazie al signor presidente, grazie al sindaco e alla giunta per l’opportunità che è stata data alla hotel Lido S.p.A. di parteciparvi dei programmi che ha in corso di elaborazione. Io ho preparato questa presentazione velocissima, anche per rimanere nei tempi ed essere abbastanza programmatico. Più volte è stato citato l’atto di indirizzo che si rifà alla delibera del dicembre 2004, con la quale il consiglio comunale ha dato il via alla costituzione, per scorporo della Lido, della nostra società, con il conferimento del compendio alberghiero hotel Lido. Questo è avvenuto il 22 maggio 2006, con l’atto di scissione parziale, quindi a fine esercizio 2006 avevamo la nostra società, partecipata dalla Lido di Riva del Garda, società di partecipazione all’84% e da Garda Trentino sviluppo per il 15%, con un capitale sociale di € 1.120.000, al valore nominale. Tanto per ricordarvi che cosa è Garda Trentino sviluppo, perché ovviamente voi sapete benissimo che cosa è la Lido: Garda Trentino sviluppo è una società che è partecipata sostanzialmente, al 40%, da tutte le associazioni di categoria, nonché al 40% dalla cooperazione. Poi c’è un 18% appartenente alla cassa rurale alto Garda e un altro 2% della Lido di Riva del Garda. Questa è la Garda Trentino sviluppo, la quale detiene partecipazioni – vi elenco le più significative - in InGarda, in Riva del Garda fiere e congressi, di cui abbiamo sentito ora i programmi, e ovviamente della Lido S.p.A. Ci siamo dati subito da fare per dare corso ad un aumento di capitale sociale perché era nostra intenzione agire su due direttrici: da una parte procedere ad uno studio attento di valutazione complessiva di quello che si poteva mettere in campo a livello ricettivo. Qui abbiamo raggiunto dei risultati, nel senso che si è deciso di alzare lo standing qualitativo della struttura al di sopra delle attuali strutture ricettive locali, cercando non di mettersi in concorrenza ma di crearsi un proprio mercato. Dall’altra parte, evidentemente, servivano delle risorse finanziarie, pur tenendo presente un paletto che era stato messo dal consiglio comunale di Riva del Garda, che stabiliva che la maggioranza del 51% dovesse rimanere in capo alla Lido di Riva società di partecipazione. Quindi abbiamo provveduto all’emissione di 730.000 nuove azioni, che costituivano il 39% delle nuove azioni da emettere sul mercato, anche in questo caso abbiamo fatto pubblicità sul giornale, per vedere chi era intenzionato a sottoscrivere le azioni nuove. Queste azioni sono state tutte sottoscritte entro il termine del 30 giugno 2007, che era il limite ultimo per la sottoscrizione delle operazioni. Il controvalore di queste azioni, che erano 730.000 come ho detto, con il sovrapprezzo che era stato stabilito in 4,90 €, un’operazione, ha portato nelle casse sociali, come vedete, € 4.300.000 di risorse finanziarie fresche. In aggiunta ai € 700.000 che sono giacenti nella società all’atto dello scorporo formano un totale di € 5 milioni di risorse proprie che la società ha a disposizione. La nuova compagine sociale quindi, come è stato detto è la seguente: alla Lido è rimasto il 51% delle quote sociali, Garda Trentino sviluppo chiaramente è scesa al 9,52%. I nuovi soci sono: Garda investimenti hotel, cioè un pool di imprenditori locali, alberghieri e non, più precisamente 17 imprenditori, o società anche appartenenti alla ramo turistico. L’operazione è stata accompagnata sia dalla Cassa Rurale Alto Garda, che ha sottoscritto il 3,27%, nonché dal Medio credito Trentino Alto Adige, che ha sottoscritto il 3,24%. Appena concluse le operazioni di aumento di capitale sociale come era stato stabilito nei patti para sociali, si è provveduto alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione. Oltre al sottoscritto sono stati nominati anche: verbale informale 17. 03. 08 / 13 Paolo Pederzolli in qualità di consigliere delegato, Giacomo Corrà consigliere in quota Lido, Germano Berteotti consigliere sempre in quota Lido, Paolo Zontini come rappresentante della Garda investimenti hotel. Il collegio sindacale è rimasto quello precedentemente nominato: dottor Gobbi, dottor Degara e dottor Bernardis. Alcuni step che abbiamo superato: • in data 18 settembre abbiamo ritirato la concessione edilizia corrispondendo gli oneri di urbanizzazione; • in data 20 novembre abbiamo dato inizio ai lavori, soprattutto per quanto riguarda le demolizioni e gli scavi; • abbiamo continuato una fitta serie di incontri con l’architetto Cecchetto, progettista del compendio, per definire il progetto di variante. Le determinazioni che il consiglio ha assunto in definitiva sono in primo luogo rivedere completamente e il vecchio progetto, peraltro licenziato, sul quale noi stiamo lavorando, prevedendo la realizzazione di 40 junior suite nel corpo centrale, con l’edificazione solo nell’area a sud, verso il lago,di una appendice, dove sarà contenuta, al primo piano, la sala da pranzo, mentre al piano interrato la spa e la piscina interna ed esterna. In sostanza abbiamo abbandonato l’edificazione a nord, che era prevista nell’attuale progetto, che si estendeva a nord del parco, con la creazione di 22 camere nel Parco. Invece noi opteremmo per l’utilizzo anche del quarto piano, cioè del sottotetto, ad uso ricettivo. Risparmiamo il parco e cercheremo così di portare – poi spiegherò anche il condizionale – l’utilizzo ricettivo nel sottotetto, avendo sostanzialmente accorpato la ricettività del corpo centrale dell’albergo. Voi ricordate che il progetto licenziato prevedeva alla vostra destra i cinque corpi che dovevano contenere 22 camere, progetto che viene abbandonato. Si ristruttura una parte del corpo principale, con la creazione di una nuova hall, un cubo di vetro che verrà posto nella parte nord dell’edificio, perché questo albergo, purtroppo, sostanzialmente non ha una hall degna di tale nome. Invece si andrà ad edificare questa parte qui, come ho detto prima al primo piano si troverà la sala da pranzo, mentre al piano interrato la S.p.A. Contestualmente abbiamo presentato una domanda alla giunta provinciale per ottenere la deroga sulla legge sei, per l’esubero di spesa. Voi sapete che la legge sei, che prevede incentivi per la ristrutturazione degli immobili ad uso alberghiero sul comparto turistico, prevede un limite massimo di spesa di € 4 milioni. Evidentemente il nostro programma è di spenderne molti di più, questo programma comunque è stato sottoposto ai competenti uffici provinciali, per vie brevi sappiamo, ma dovrebbe essere questione di giorni che la giunta provinciale assuma la delibera, ammettendo una spesa massima di € 10 milioni. Questo vorrebbe significare, stando ai parametri e di contributi per le piccole imprese, la garanzia di ottenere un 15% di contributo su una spesa di € 10 milioni, dunque sostanzialmente un milione e mezzo di contributo in cinque anni. Altro passaggio che è stato fatto addirittura nel 2008, deliberato dal consiglio di amministrazione, è quello di procedere ad un sondaggio esplorativo con quattro inserzioni sui giornali, due locali e uno della provincia di Verona e di Brescia, invitando le ditte interessate che possedevano determinati requisiti, , cioè sostanzialmente la categoria di SOA di quarta classe, quindi con la possibilità di fare lavori pubblici per un minimo di 2 milioni e mezzo di euro. Le ditte interessate avrebbero dovuto, entro il 28 febbraio, manifestare il proprio interesse alla nostra società per partecipare alla gara di appalto. L’esito è stato che al 28 febbraio hanno manifestato interesse 50 imprese edili del Nord Italia, che in stragrande maggioranza hanno e il requisito della SOA di quarta categoria. Il prossimo Consiglio di amministrazione che è già stato convocato nella giornata di mercoledì 19 marzo 2008, procederà quindi alla convocazione dell’assemblea dei soci, perché determinati passaggi vengono decisi in assemblea, oltre che in verbale informale 17. 03. 08 / 14 consiglio. Dovrà procedere dunque a stilare una selezione di queste imprese che hanno manifestato il loro interesse a partecipare, poi bisognerà invitare queste imprese a presentare un’offerta per la costruzione, per l’ampliamento e la ristrutturazione dell’hotel. L’indirizzo del consiglio di amministrazione è quello di aggiudicare i lavori ai migliori offerenti, compatibilmente con i tempi di esecuzione dei lavori. Abbiamo già un computo metrico di massima, a “prezzi Provincia” 2007, dei lavori, il cui ammontare si attesta sui € 12 milioni. Chiaramente questi sono “prezzi Provincia” 2007, e quindi i nostri tecnici dicono che su questo importo, andando all’asta, si potrà risparmiare comodamente dal 15 al 20%. Gli impegni che rimangono, da questo punto di vista, per proseguire il lavoro sono analizzare bene la proposta di classificazione alberghiera, perché noi saremmo orientati a farne una struttura ricettiva di cinque stelle lusso. Ovviamente nella tabella di classificazione alberghiera non esiste il cinque stelle lusso, nell’ultima discussione inerente la legge di classifica l’assessore ha assunto l’impegno a fare in modo che questo passaggio possa essere risolto in via amministrativa. Accanto a questo c’è il problema di affiliare la struttura ad una catena alberghiera di importanza internazionale, perché diversamente non potrebbe vivere una struttura di questo genere. Noi abbiamo già preso contatti con la Leading Small hotel e con la Kempiski, vedremo in futuro quali di queste catene potrà essere individuata per siglare la joint-venture. Inoltre, compito del consiglio di amministrazione, per non arrivare proprio agli ultimi giorni è anche quello di programmare la ricerca delle risorse umane, con particolare riguardo, evidentemente, alla direzione dell’hotel, cosa che chiaramente non è facile da reperire. I problemi che abbiamo ancora, anche se sono comunque in via di soluzione, sono già stati accennate: c’è il nodo dei parcheggi, perché evidentemente per licenziare il progetto noi abbiamo dovuto, per forza di cose, obtorto collo, procedere all’individuazione dei parcheggi nel parco dell’hotel Lido. Questa però sarebbe una cosa che evidentemente non vorremmo perseguire, quindi attendiamo la possibilità di acquisire dei parcheggi esclusivi per l’hotel, appunto nell’area che il presidente Tanas prima ha citato. Anche il presidente Malfer ci ha accennato, c’è comunque l’entrata del viale per arrivare all’hotel da sistemare, perché diventi un’entrata consona a questo albergo per lo standing che avrà, poi ci sarà bisogno di sistemare anche tutto il parco. In sostanza dal progetto da cui siamo partiti vorremmo arrivare a togliere, come ho detto prima, l’edificazione a nord del parco, ristrutturando il corpo centrale, questa è la hall che verrà creata e questa è l’appendice che si svolgerà verso sud, con la sala da pranzo e la spa all’interrato. Questo è il piano tipo delle stanze, vedete che si tratta di 11 stanze, per tre piani previsti nel corpo centrale, sono stanze molto ampie, anche da 40 m², dunque che si possono tranquillamente catalogare come junior suite. Questa è la hall, che viene creata proprio con un cubo di vetro nello spazio antistante l’albergo, perché l’albergo non ha una hall. Il problema che rimane è nell’ultimo piano: noi abbiamo presentato in tutela del paesaggio un progetto che prevedrebbe l’aumento di volume nel tetto, per consentire la creazione di suite anche nel sottotetto. A me preme solo evidenziare che questo tipo di progetto non supera nel colmo massimo del tetto l’attuale costruzione, quindi rimarrebbe all’interno dell’altezza massima dell’hotel, quindi in linea con il regolamento edilizio, con il progetto fascia lago. Quindi non ha necessità di deroghe urbanistiche da parte del consiglio comunale, mentre ha la necessità di ottenere il via libera da parte del Servizio tutela del paesaggio. Noi abbiamo presentato, come si diceva, un parere preventivo su questo progetto, sul quale peraltro il Servizio tutela ci ha dato risposta negativa, adesso presenteremo il progetto con numerose tavole, per far capire meglio, anche alla commissione, il percorso che è stato individuato dall’architetto, per arrivare a questa soluzione, che è un po’ unica, non ci sono alternative. Il sottotetto prevederebbe, anche in questo caso, la creazione di otto suite, in questo caso proprio otto suite, la cui vista panoramica è sicuramente invidiabile. verbale informale 17. 03. 08 / 15 Questo è il rendeering che è stato ricostruito, ripeto che questo progetto andrà in Commissione tutela, speriamo solo che raccolga il parere favorevole, per poi poter procedere agli appalti e alla continuazione dei lavori che, ripeto, per il momento sono stati appaltati solamente per quanto riguarda gli scavi e le demolizioni. Rimarremo fermi fino all’approvazione di questo progetto da parte del Servizio tutela. Grazie. Presidente: Grazie ragionier Modena, per la sua importante illustrazione in modo particolare sull’hotel Lido, perché è un punto importantissimo, che molti cittadini stanno seguendo. La parola ora a Ennio Meneghelli, Presidente di Ingarda trentino s.p.a.. Prego Presidente. Ennio Meneghelli: grazie molte presidente. Ringrazio i signori consiglieri, il signor sindaco e lei per l’invito rivoltomi. Salterò i preliminari, come loro sanno Ingarda spa è una partecipata dal comune di Riva, non controllata ma è per me, come dire, estremamente importante cercare di trasmettere, fino a dove riuscirò, il valore territoriale di questa società per azioni, nata per volontà provinciale, ma recepita a livello locale proprio per valorizzare un territorio armonico e per troppo tempo diviso quale quello del sommo lago. Nel recente rinnovo qualche polemica ha accompagnato l’andamento dei lavori, debbo dire che però si è varato un piano che sta riscuotendo già i primi risultati positivi, non fosse altro che per il metodo introdotto, richiesto ed introdotto, che è stato quello di favorire il coinvolgimento costante delle categorie del ricettivo nelle opzioni di scelta per la promo commercializzazione. Ora, abbiamo qualche problema, ad esempio abbiamo un problema di eccesso di quantità e di troppo poca qualità, peraltro questo problema era stato sottoposto e trasmesso dal signor sindaco al parere proposto del consiglio, sulla necessità di intervenire nelle forme più opportune per ricondurre ad un modo più corretto l’applicazione di tariffe alberghiere, che talvolta rasentano la truffa, perché praticati in maniera sistematica non possono garantire un corretto servizio, così come previsto dall’attuale norma prevista dalle leggi di classifica. Ingarda spa si è dotata di un nuovo direttore, qui presente, e il piano di riorganizzazione sta funzionando. I risultati, rispetto ad obiettivi che erano già in itinere, stanno arrivando. Mi riferisco principalmente all’internazionalizzazione e alla destagionalizzazione. Ora credo sia inopportuno sottolineare, in quanto voi amministratori ben conoscete quanto me il fatto che il sistema turistico e l’economia che ne consegue, non è più, o non è solo un tema caro agli imprenditori del ricettivo, ma è un tema che, volenti o nolenti, riguarda la collettività e intero, che ha pesanti ricadute sulle opzioni che trovano proprio in questa assise la sede delle scelte strategiche e delle priorità. Ora, se così è, io ritengo che Riva del Garda svolga un ruolo determinante anche nei confronti dei comuni minori, ancorché talvolta uno di essi sia demograficamente più grosso di noi, ma insomma del comune minore rispetto alla capacità di fare turismo così come storicamente Riva del Garda sa fare. Personalmente ritengo che ci sia però da recuperare un metodo, quello di considerare Riva una città ospitale e non una città servile; quello di far passare il concetto che l’ospite, il turista, non è né un pollo da spennare, né, credo, una risorsa da trascurare, ma è un cittadino temporaneo che ha aspettative, esigenze e che, come dire, desidera ritrovare sostanzialmente due requisiti fondamentali: la sicurezza e la vivibilità. È per questo motivo che le scelte, che non sono solamente riferite al mondo delle possibili opzioni di scelta turistica, sono determinanti. Per intenderci: le scelte urbanistiche, le scelte viarie, le scelte paesaggistiche sono assolutamente indispensabili. Recentemente ho fatto un’esperienza interessante, mi rivolgo particolarmente a qualcuno di voi che nel passato ha verbale informale 17. 03. 08 / 16 svolto ruoli di grande responsabilità nel comparto: Riva del Garda, fino a trent’anni fa, era considerata una punta di diamante nel comparto qualitativo del turismo. Oggi il sommo lago ha purtroppo una presenza di turismo organizzato quasi doppia rispetto alle presenze di turismo organizzato delle altre due sponde rivierasche benacensi. Ora, questo la dice lunga sull’impoverimento della qualità della clientela, non userò pertanto alcuna enfasi nell’esporre, perché non è nemmeno nel mio carattere, i risultati quantitativi, ancorché positivi, risultati raggiunti e risultati che stanno per essere perseguiti. In una logica di sistema, di filiera, in collaborazione con altre APT, con altri territori vicini a noi, per riuscire a vendere meglio alcuni prodotti di cui siamo carenti, in primis cultura ed enogastronomia, da abbinare invece a una formidabile capacità di proposta nel mondo della vacanza attiva, sportiva ma non solo. Se così è, io credo che l’impatto territoriale e le alleanze che ne conseguono, poc’anzi i colleghi presidenti di società che opera a diverso titolo nel mondo del turismo hanno evidenziato ciò che si fa, a partire dalle strutture portanti per la diversificazione dell’offerta, a quelle ludiche di cui, ahimè, purtroppo siamo carenti. Qui credo che ognuno di noi debba fare la propria parte perché non esiste un luogo che sia di vacanza se non può essere anche un luogo di divertimento, o perlomeno che possa dare delle opzioni di divertimento. Dicevo che se così è, dobbiamo riflettere sul tema, sulla necessità di aprirsi, di codificare ulteriormente i rapporti di alleanza, credo almeno. Mi riferisco nello specifico a temi che saranno di stretta attualità a brevissimo termine, relativi alla quota di terreno molto pregiato che riguarda l’Arco Lido, ora di proprietà di AMSA spa, opinione non solo del sottoscritto ma, insomma, di un ragionamento strategico che vada pensata come un bene strumentale di cui si può dotare l’intera Busa. Parimenti un parere che riguardi la volontà di questo comune, che riguarda il comune faro del sommo lago rappresenta, per il sommo lago, ciò che Sirmione rappresenta per il basso lago e Garda per la parte veronese. Noi ci aspettiamo da questo comune delle indicazioni su quello che sarà il proscenio, il panorama che affronteremo nel futuro. Di questo abbiamo bisogno, sapete perché? Perché sempre più ci troviamo a dover sbattere il muso su una evidenza banale, ma assolutamente concreta, due sono le opzioni: o la differenza sulla capacità di reperire clienti è data dal fattore prezzo, laddove noi siamo evidentemente perdenti, non foss’altro in conseguenza delle tariffe e dei costi che abbiamo; o, la seconda, non facile ma l’unica, a mio modo di vedere, percorribile è quella di valorizzare le peculiarità e di migliorare i collegamenti. Sto parlando della logistica, quindi della necessità di rafforzare la presenza di questo lembo del Trentino all’interno del contesto più ampio del sistema aeroportuale del Garda, per favorire voli low cost oggi molto carenti. Sto parlando dei collegamenti interni, per offrire una modalità alternativa al trasporto su macchina che si vede penalizzati non solo dalla qualità e dalla quantità delle vie a disposizione, ma anche proprio dal contesto in cui ci si trova a muoversi. Altra cosa è migliorare la peculiarità dell’offerta, questo evidentemente non compete esclusivamente ai titolari delle aziende ricettive, ma compete, in sostanza, un po’ a tutte le sfaccettature dell’economia locale, dai produttori ai commercianti, dalla stessa capacità di accoglienza del territorio. Credo che, da questo punto di vista, quanto poc’anzi illustrato dal presidente Modena sia un segnale estremamente importante, non tanto o non solo per un possibile snobismo nell’essersi dotati del primo cinque stelle lusso del Trentino, ma, per me, della grande gioia di non dover convivere, o lottare, con un nuovo finto quattro stelle, perché queste sono le verità. Noi dobbiamo renderci conto che, nel panorama, un conto è ciò che si vede e un conto è ciò che si vende e spesso si vendono lucciole per lanterne. Ora, se proprio mi sono permesso di affrontare, con termini estremamente concreti questo argomento, l’ho fatto perché proprio da questo consiglio comunale è pervenuta la richiesta di intervenire. Noi ci stiamo provando, insieme alle associazioni di categoria, con una strada che, a mio modo di vedere, ma non solo mio, è l’unica auspicabile, che è quella di crearsi, di darsi una sorta di autoregolamentazione e, come autorità di stazione, premiare le aziende che soggiacciono e verbale informale 17. 03. 08 / 17 accettano di rispettare questi principi codificati. Non sono d’accordo nel delegare alla provincia il ruolo di mastino, perché non credo sia il ruolo che dobbiamo aspettarci dall’ente di riferimento. Credo però che il comune possa svolgere un ruolo importante nell’attivare, nel farsi parte attiva nell’attivazione della commissione che possiamo chiamare terza rispetto ai soggetti, che vada a verificare la veridicità delle affermazioni, quando si fanno dichiarazioni di nuova classifica degli alberghi. Vorrei brevemente tornare ad un concetto che io credo sia caro anche all’amministrazione comunale: anche di principio dell’internalizzazione e della destagionalizzazione, un ruolo importante è svolto dalle nuove dotazioni strutturali che le aziende ricettive si danno. Per intenderci: avete visto sempre più che le aziende alberghiere che devono optare per una apertura annuale si devono dotare di centri benessere, con attrezzature sportive al coperto e quant’altro. Questa è una necessità assoluta perché, credo anche in maniera molto opportuna per una dignità occupazionale diversa, il personale qualificato necessita di posti di lavoro annuali. Per fare questo, evidentemente, dobbiamo proporre al nostro ospite un contesto che possa esaudire le sue aspettative di vacanza. In un Trentino fatto di un’immagine, quasi sempre, di neve per l’inverno, un’offerta diversa trova spazio e ne troverà probabilmente ancora di più nel futuro prossimo. Per poter realizzare tali progetti, probabilmente, molte aziende dovranno venire in consiglio comunale e chiedere, qualora non dispongano di tutti i parametri previsti, una deroga. Vi chiedo, se lo ritenete opportuno, di accompagnarle in questo; spesso queste necessità non riguardano l’ampliamento o l’aumento della ricettività, ma l’adozione di dotazione strutturali necessarie a pianificare una apertura annuale. Io credo che questo possa fare la differenza. In ultima istanza, ma non per importanza, io credo brevemente di dovervi raccontare quanto costa Ingarda spa: vi posso dire che ha un bilancio di circa € 2.500.000 all’anno, i cui ricava per promo commercializzazione € 150.000 dal ricettivo; € 150.000 da soggetti diversi dal ricettivo, cioè commerciale, istituzionale, privato, istituti finanziari e bancari; altre € 200.000 dai comuni per la compartecipazione agli eventi. In sostanza € 500.000 ce li procuriamo da fonti diverse, € 2 milioni ci arrivano dalla Provincia a mente della convenzione per l’espletamento delle funzioni delegate dell’accoglienza e del marketing territoriale. Questo lo facciamo con 16 dipendenti; ora c’è una nuova direttrice e gli uffici informativi sono presenti con apertura annuale nel comune di Riva, nel comune di arco nel comune di Nago Torbole. Ci sono punti informativi stagionali aperti a Tenno, Dro, Nago e in vicinanza dell’imbarco di Navigarda. All’interno della struttura c’è il personale preposto alla comunicazione, all’assemblaggio dei pacchetti per la commercializzazione alla cura degli eventi e alla parte amministrativa e logistica, in tutto otto persone. Sono coordinate dalla dottoressa Maraschin, la quale sta implementando, con dei criteri condivisi dal Comitato esecutivo, gli addetti alla comunicazione, anche alla luce dell’avvicendamento avvenuto. In effetti ha recentemente abbiamo avuto il collocamento a riposo sia del direttore Benini che della vice direttore Dallara, che ha accettato di restare la sua opera preziosa ancora fino a giugno, quindi in questa logica ci muoviamo. Mi è stato chiesto di dire una parola, ma rimango a disposizione se a qualcuno di loro può interessare un approfondimento, per quanto riguarda la valenza del nostro ambito, quindi del Garda Trentino, all’interno del panorama Trentino è i nostri interessi all’interno del progetto Garda unico. All’interno del Trentino noi rappresentiamo, io dico ahimè, purtroppo, perché questo ci costringe a lavorare e a giocare su più tavoli, oltre il 60% delle presenze straniere, con impegni diversificati per target di nazionalità e per target di prodotto. All’interno del progetto Garda, per il quale la giunta provinciale ha inteso concedermi delega di coordinamento svolgiamo un ruolo con le risorse diverse da quelle finalizzate alla promozione dalle diverse regioni, nel caso nostro dalla provincia autonoma di Trento. In questo contesto abbiamo sviluppato assieme i mercati più lontani, siamo intervenuti per tre anni, ora c’è il rinnovo per il verbale informale 17. 03. 08 / 18 prossimo triennio, sui mercati anglofoni e scandinavi uno dei risultati – che evidentemente non è merito mio – che sono riscontrabili e sotto gli occhi di tutti è l’aumento esponenziale, in termini di aumenti a doppia cifre, della clientela e irlandese che è ambita dalle ricettivo per la potenzialità di spesa (normalmente hanno una spesa accessoria pari al costo dell’arrangiamento giornaliero) e perché si diluiscono su 11 mesi all’anno di presenza. Guarda caso essersi mossi congiuntamente sui mercati più lontani ha portato ad un aumento di queste presenze in termini così massicci che hanno raggiunto e superato i mercati tradizionali come quello belga e quello olandese e la crescita è avvenuta in maniera pressoché uniforme nelle tre diverse sponde rivierasche del lago. Riteniamo valga la pena di muoversi anche per il futuro mettendo in comune le risorse e iniziative che già esistono a livello autonomo, nelle tre diverse collocazioni, nelle tre diverse società che si occupano di promo commercializzazione, che questo possa rappresentare un futuro, perché il Garda, non credo tutti lo sappiano, anche in questo caso dico purtroppo o per fortuna, è il lago turistico più grande del mondo, con oltre 15 milioni di presenze nel ricettivo. Purtroppo raggiunge e supera i 30 milioni di presenze, compreso le seconde case e le forme di ricettività diverse da quelle organizzate. Questi sono numeri molto elevati, io credo che vadano seguiti con attenzione è che più che implementarli valga la pena diversificarli e cercare, se possibile, di introdurre degli elementi qualitativi che migliorino la potenzialità dell’offerta. Poi noi stiamo cercando, ma questo è un risultato molto difficile da perseguire, probabilmente per una condizione storica che relega e i laghi nell’immaginario collettivo degli italiani nel luogo del non fare e della noia, di recuperare la clientela italiana è una cosa che non è facile, è l’unico cruccio che abbiamo, perché rispetto ai risultati quantitativi ottimi dello scorso anno, diciamo circa 2.800.000 presenze, l’unico segnale di allarme pesante, secondo me pericoloso, è un calo della clientela individuale nel mese tradizionalmente riservato alle serie degli italiani, cioè agosto. Lascio a voi le considerazioni rispetto al fatto che quella clientela paga tariffa piena, normalmente il turismo organizzato paga dalla metà ad un terzo della tariffa piena. Su queste considerazioni io mi fermerei, vi ringrazio per la vostra attenzione, rimango a disposizione. Presidente: Grazie Presidente Meneghelli, la parola al signor Sindaco Sindaco: Grazie, Presidente. Volevo solo limitarmi a ringraziare i signori Presidenti, il Presidente della società controllata, dottor Tanas, che ci ha illustrato la strategia complessiva del gruppo e poi peculiare dell’immobiliare; il Presidente della società controllata indirettamente, che è l’hotel Lido Palace s.p.a., ragioniere Modena, i due Presidenti delle società partecipate indirettamente, che sono la Garda Trentino Fiere con l’architetto Malfer, per l’impegno che sta approfondendo sul doppio canale di natura immobiliare, con le problematiche che sia correttamente illustrato, nonchè il Presidente dell’altra società partecipata indirettamente, Roberto Pellegrini, per Riva del Garda Fiere e Congressi, perché ci ha messo nella condizione di capire la problematicità delle organizzazioni degli eventi fieristici e congressuali e la loro correlazione con le realizzazioni e tempi delle medesime. Ringrazio infine Presidente della società partecipata direttamente da noi, Ingarda Trentino S.p.A., perché ci ha consentito di collocare queste molteplici azioni che vedono anche l’Amministrazione comunale fare una parte, se possibile, di raccordo tra l’attività delle nostre società, così come le abbiamo presentate e le dinamiche proprie del comparto turistico, così come viene vissuto su questa sponda del lago di Garda, nel rapporto con le prospettive di rilancio e di sviluppo ulteriore della proposta turistica trentina e le prospettive, viceversa, di aggancio al “grande treno” del lago di Garda, con tutte le problematiche – per carità – ad esso verbale informale 17. 03. 08 / 19 connesse, ma che fortunatamente trova, al momento, nella Provincia autonoma di Trento e nella delega della quale ci ha riferito poc’anzi il Presidente Meneghelli, proprio nella nostra zona un elemento trainante. Speriamo sia una locomotiva perfettamente trainante. Infine vorrei approfittare della parola per ringraziare della loro presenza in sala alcuni ospiti, mi riferisco alla Presidente locale dell’Associazione albergatori, la signora Anna Perugini, alla neo direttrice di Ingarda S.p.A., dottoressa Maraschin, augurandole, anche da parte dell’Amministrazione comunale, un ottimo lavoro; saluto poi il Direttore dell’Associazione Provinciale albergatori signor Roberto Pallanch, il direttore di Riva del Garda Fiere e congressi, dottor Giovanni Laezza. Mi pare significativa questa serie di presenze, che connotano i vari mondi che operano all’interno del delicatissimo comparto turistico. Signor Presidente, come da accordi precedenti, adesso Le chiedo di passare la parola ai Consiglieri comunali. Presidente: Grazie al signor Sindaco, è aperta la discussione, chiedo ai Consiglieri di prenotarsi. Qualcuno che rompe il ghiaccio? Ha chiesto la parola il Consigliere Zambotti. Consigliere Zambotti: Rompo il ghiaccio io che non vivo di turismo, quindi tutto sommato è un argomento che potrebbe non interessarmi, però ho a che fare quotidianamente con persone che vivono di turismo e direi che ho la fortuna di avere, rispetto a questo ambito, la possibilità di confrontarmi quotidianamente con persone che occupano tutta la filiera, possiamo chiamarla così, di chi vive direttamente o indirettamente di turismo, quindi il commerciante, l’albergatore, ma anche coloro che svolgono lavori umili nelle cucine, o chi fa il cameriere eccetera. Negli anni dunque mi sono fatto una visione per certi aspetti globale. Il concetto più grande che emerge questa sera è questo, secondo me: da una parte abbiamo Meneghelli che ci parla di turismo e ci dice che effettivamente il turismo rivano – ma lo sapevamo, lo abbiamo visto in tutti questi anni – non è di alta qualità. È un po’ la scoperta dell’acqua calda: lo sapevamo, basta spostarsi un attimo, per rimanere nell’ambito del lago, più in giù, nel basso lago e si percepisce, senza essere degli addetti ai lavori, ad esempio è il mio caso, che lì c’è qualcosa in più. È una percezione: io non ho strumenti, parlo da profano, ma in tutti i campi, anche nel campo dell’enogastronomia, da molto tempo io mi batto per questo. Io parlo di una cosa piccola, poi parleremo anche delle cose grandi: la valorizzazione del pesce di lago. Dappertutto si fa, nel basso lago, qui si fa fatica. Meneghelli, per carità, è sicuramente uno di quelli che si danno da fare in questo campo, però se effettivamente una delle valenze del turismo è quella di legarsi ai prodotti del territorio; diciamo che si sta facendo qualcosa ultimamente, ma ho l’impressione che, nell’Alto Garda, per quanto riguarda la valorizzazione dei prodotti del territorio, ci sia molto da fare. Al contrario noi sappiamo che la valorizzazione dei prodotti del territorio, invece, è uno degli strumenti più importanti, per quanto riguarda l’attività turistica. Il concetto che io volevo fissare questa sera è il seguente: come facciamo, con un turismo così basso, ad arrivare ad un turismo così alto come quello che è stato prospettato questa sera? Il materiale imprenditoriale c’è? Esiste? Oppure abbiamo degli imprenditori di tipo diverso? Sono state usate parole molto forti questa sera; mi sembra di aver sentito il termine “quasi truffa”, qui stasera, no? Qualcuno lo ha usato. Il materiale imprenditoriale locale è pronto per fare questo salto di qualità, come dice Malfer? Lui però lo aveva detto anche quando aveva presentato il rilancio dell’hotel Lido, dopo c’è stato quel famigerato contratto che è meglio lasciar perdere. Siamo di fronte ad un passaggio epocale, perché c’è il nuovo polo fieristico, c’è il nuovo Palazzo dei congressi, c’è il nuovo hotel Lido, c’è la nuova Spiaggia degli Ulivi, c’è lo Chalet con verbale informale 17. 03. 08 / 20 annesso chissà che cosa per portare su la gente al Bastione. C’è tutta una serie di infrastrutture di altissima qualità, mi è sembrato di capire. Quindi da una parte abbiamo una progettualità, nell’arco di alcuni anni, non molti, di strutture di altissima qualità, dall’altra parte la fotografia attuale mi pare abbastanza minimale. Allora io mi chiedo: come potremo passare da questo a qualcos’altro? Ci sono i presupposti? Ce la faremo? Che tipo di input bisognerà dare al territorio? Altrimenti qual è il rischio? È quello di avere, di costruire delle cattedrali nel deserto, di incidere profondamente sul territorio, costruendo delle strutture enormi. Noi abbiamo visto il progetto del polo fieristico: tanto vetro, bellissimo, tenendo conto che in vicinanza ci sono ancora delle strutture che hanno il tetto in amianto. Questo lo dico per capirci. Vicino a questa struttura ci sono le case popolari. Governo del territorio, laddove turismo vuol dire coinvolgere tutto il territorio, vuol dire accoglienza, vuol dire ospitalità, vuol dire che le persone che chiedono un’informazione, che entrano in un negozio, che hanno un rapporto con i cittadini, devono avere una risposta emozionale. Turismo vuol dire portare a casa emozioni positive; mi sembra di aver capito che questo sia uno dei concetti fondamentali. Alla fine turismo è dare emozione; io torno in un posto che mi ha dato emozione, altrimenti non ci torno più, però anche qui sarebbe importante che chi occupa dei posti importanti non andasse in conflittualità con la gente. Questo è importante, perché se da una parte qualcuno dirige un ente importante e poi entra in conflittualità per altre cose con alcuni cittadini, o con parte dei cittadini, non ci siamo. Bisogna essere chiari su questo, dobbiamo dare una risposta in rete? Diamo una risposta in rete su questo. Allora: andremo a costruire delle cattedrali nel deserto? Questa è una domanda che faccio, ma non la faccio io, me la sono sentita rivolgere. Effettivamente il nostro ambiente, la nostra situazione è particolare; abbiamo sentito parlare di internazionalizzazione e di aggancio al territorio e questo è fondamentale, però l’aggancio al territorio deve esserci. In passato noi abbiamo avuto il bidone – io lo chiamo così – del padiglione C, che avrebbe dovuto essere polifunzionale e non lo è stato. Adesso, per carità, ci sarà il Palazzetto dello sport, ci sarà il Teatro e così via, speriamo che la cittadinanza sia coinvolta, questa sera ho sentito molto poco questo discorso sul rapporto tra i rivani e queste strutture che nascono. Invece dovranno essere coinvolti i rivani, dovrà esserci più ricchezza, dovrà esserci maggiore coinvolgimento, dovrà esserci la consapevolezza, da parte dei rivani, che ci sarà un salto di qualità. In questo passaggio di qualità bisogna che “la torta” venga distribuita anche ai rivani, senza la logica dei”soliti noti” che si spartiscono e gli altri che, in qualche modo, rimangono fuori. Lo ha detto molto bene Meneghelli: bisogna che vi sia un coinvolgimento globale, ma questo significa che deve esserci una distribuzione di ricchezza su tutti quanti, devono diminuire sicuramente le logiche di sfruttamento, mentre deve crescere l’emancipazione anche per i lavori più umili, ci deve essere un coinvolgimento di chi svolge i lavori più umili in questo passaggio epocale. Tutta la città dovrà esserne coinvolta, certamente bisognerà tener conto dell’internazionalizzazione e di tutto quel che volete, ma se la città non seguirà questo trend, correremo rischio di avere delle strutture di eccellenza in una città che invece vivacchia, o che sopporta, come spesso è successo, a volte infastidita, determinati atteggiamenti di un turismo non ben governato. È già successo. Qui è importante, secondo me, il ruolo della politica. Io penso che ci voglia molto di più che un coordinamento, penso che ci voglia effettivamente una figura politica che possa e debba coordinare questi aspetti, con un maggiore rigore e con una maggiore incisività. Questo è il passaggio. Allora la mia prima domanda è questa: secondo voi che cosa bisognerà fare, oltre alle strutture che oramai sono lanciate, ai finanziamenti eccetera, che cosa manca alla città di Riva, alla popolazione di Riva per potersi agganciare a questo passaggio epocale? Noi passiamo da un turismo medio basso ad un’ipotesi di turismo di qualità, di alta qualità. Media? Sì, però se costruiamo un albergo di lusso, anche se è uno solo... allora costruiamo una cattedrale nel deserto? Aiuta? Va bene, benissimo; le mie sono domande, che io da profano sento e poi rivolgo verbale informale 17. 03. 08 / 21 a voi tecnici. Riusciremo a compiere questo passaggio? Questo è importante, perché bisognerebbe capire se effettivamente la città è pronta, se gli operatori sono pronti, se c’è un movimento effettivo all’interno delle varie categorie economiche della città che si sta preparando, che sta studiando – bisogna anche studiare, no? – in questa direzione, che si sta allenando per passare ad un turismo di qualità, ad un turismo diverso. C’è questa percezione nella città? Io non lo so se ci sia questa percezione, non so se la città si stia muovendo in questa direzione, che comporta naturalmente anche tutta una serie di passaggi, per quanto riguarda la viabilità, la vivibilità e così via. Certamente ci sono i progetti che stanno andando avanti e quindi questa effettivamente è la domanda di fondo che mi viene da fare questa sera. A me sembra di avere colto forse una contraddizione, ma forse l’ho colta solo io, tra ciò che ha detto qualcuno e ciò che è detto qualcun altro. Da una parte c’è una forte spinta, giustamente, ad andare in una nuova direzione; dall’altra parte c’è la fotografia della realtà attuale che mi sembra sia ancora abbastanza indietro rispetto alle spinte. Giustamente i Presidenti spingono, ovviamente, in quella direzione, ma bisogna tenere conto anche del tessuto sociale in cui si è. Io chiedo a questi Presidenti se loro hanno delle specializzazioni certificate in campo turistico, non lo chiedo così per chiedere, lo chiedo perché vi sono parecchi giovani qui a Riva, alcuni dei quali mi hanno contattato, che hanno dei titoli di studio, che hanno delle lauree, che hanno anche dei master specifici proprio per quanto riguarda il turismo, che però fanno fatica ad inserirsi. Qualcuno mi ha chiesto: “come faccio io ad entrare nel Consiglio di Amministrazione di queste società?” Mi hanno detto di sentirsi preparati, di avere studiato, di essere andati all’università, di aver fatto dei master, mi hanno chiesto come devono fare, che cosa devono fare. Sarebbe importante dare questo spazio a queste persone, mentre l’impressione che si ha invece è che la selezione dei gruppi dirigenti avvenga per altre modalità. Teniamo conto anche di gente, di giovani rivani che hanno studiato nel campo turistico, che si sono specializzati, o che lo stanno facendo. Sarebbe importante che anche loro potessero partecipare, potessero entrare in questo passaggio, invece l’impressione è che sia molto difficile entrare e diventare classe dirigente per quanto riguarda la promozione e lo sviluppo del turismo. Vediamo di passare un po’ allo specifico, sarò velocissimo. Per quanto riguarda Tanas: l’ho sentito molto “abbottonato” e sarei un po’ più contento se ci dicesse qualcosa di più per quanto riguarda la Spiaggia degli Ulivi. Io sono convinto che lui abbia un progetto un po’ più chiaro di quello che ha espresso qui questa sera. Naturalmente ha dei vincoli, però sarebbe importante capire un po’ meglio, perché su questo discorso della terrazza Martini, su questo discorso del cappuccino e del drink serale, bisognerebbe capire un po’ di più. Forse ormai i tempi sono maturi, del resto la gente a noi lo chiede tutti i giorni: che cosa si fa lì? Potrebbe forse dirci qualcosa in più, qual è la sua idea, che poi può essere o non essere condivisa dall’azionista di maggioranza, ma potrebbe dirci almeno che cosa vorrebbe fare lui alla struttura prestigiosa dell’architetto Maroni, cioè la Spiaggia degli Ulivi. Questo proprio per avere qualche idea più chiara, perché anche lì c’è stata una serie di passaggi più o meno contestati dalla città, per capire anche quale sarà il ruolo della Spiaggia rispetto alla Fraglia, perché naturalmente quest’ultima viene in qualche modo ridimensionata. A quel punto la domanda è: che cosa ci fa lì la Fraglia? Perché verrebbe schiacciata: se da una parte abbiamo una ristrutturazione così forte del centro fieristico, con l’attività di teatro, con tutte le innovazioni che vengono poste in essere in quell’area, ho l’impressione che una struttura antica e nobile, per carità, come la Fraglia, rimanga un pochino schiacciata. Lui non ha parlato, non ha detto praticamente nulla per quanto riguarda il porto, l’attività portuale, mentre sarebbe importante che dicesse qualcosa in più, perché ho visto che sul lago si stanno dando da fare, molto, per quanto riguarda il potenziamento dell’attività portuale. Sicuramente, visto che la zona nord del lago è sostanzialmente bandita - poi, non del verbale informale 17. 03. 08 / 22 tutto - ai veicoli a motore, per l’incremento della vela, eccetera, che sicuramente non è un affare secondario. Vorrei quindi sapere che idee ci sono, insomma, per quanto riguarda questo aspetto? Poi l’altra cosa che vorrei chiedere a Tanas è se lui è fortemente convinto della costruzione di un ristorante lassù, cioè lui che tipo di dati ha? Avete fatto degli studi? Avete fatto dei sondaggi? Siete veramente convinti che potrà funzionare un’attività di questo tipo lassù? È una domanda che mi è stata fatta; addirittura sentivo che questo ristorante dovrebbe funzionare tutto l’anno. Va bene, se muterà anche la qualità del turismo ci sarà sicuramente più bisogno di ristoranti di qualità; se siamo a questi livelli invece forse sarebbe meglio una pizzeria, non lo so, ecco. Come siete arrivati alla conclusione che ha senso fare un investimento così grosso in quella zona lì? Addirittura poi con un mezzo di trasporto, non so se sarà una seggiovia, una funivia, una cremagliera, un ascensore, o qualcos’altro. Quello sarà un investimento non indifferente, potreste spendere 200 o € 300.000 per quanto riguarda la ristrutturazione dell’immobile, compreso l’arredamento, che cosa potrà mai costare una struttura di questo tipo? Ha senso? Oppure ha più senso che la gente cammini e salga a piedi? Questi sono i dubbi che emergono un pochino dalla gente, rispetto a questo punto io mi fermo qui. La stessa cosa direi per quanto riguarda il cinque stelle lusso: come siete arrivati a questa decisione? Che tipo di studi avete fatto? Che tipo di sondaggio avete fatto per arrivare a questa decisione? Si tratta infatti di una decisione importante, per carità, però sarebbe altrettanto importante capire come ci siete arrivati, perché effettivamente molti hanno sollevato dubbi su questo: ma che cosa stanno facendo laggiù? Sarebbe importante capire come siete arrivati a questo tipo di decisione. Io non sto a discutere la decisione, però mi piacerebbe capire il percorso, il tipo di studio che è stato fatto, che tipo di previsione fate e in che ottica. Se la fate nell’ottica della città nuova ci sarà insieme alle altre nuove strutture, oppure se la fate nella fotografia attuale della città. Sarebbe importante capire il percorso: questo è quello che la gente mi chiede. Noi siamo qui per questo. Per quanto riguarda l’hotel Lido non sto qui a dilungarmi, finalmente è arrivata la volta buona, perché ne abbiamo viste di tutti i colori per quanto riguarda l’hotel Lido, a cominciare dal famigerato contratto, che non ha portato a nulla, se non per qualcuno, ma che alla città finora ha portato poco. Francamente io spero che adesso porti a qualcosa anche per la città, seppure si è scesi al 51%. Tenendo conto che c’è anche una parte dell’opinione pubblica che diceva: “a questo punto è meglio buttare giù tutto e fare un parco”. Questa è stata una delle opinioni, ma oramai l’albergo si farà e speriamo che vada tutto bene. Per quanto riguarda Malfer, lui certamente pone l’accento sull’aspetto epocale, sulla ristrutturazione del polo fieristico e del polo congressuale, se verrà fatta in questo modo, ma pare che oramai ci siano i soldi eccetera, che porterà ad un cambiamento profondo sia della zona Baltera che della zona dove è posta l’attuale struttura fieristica. Quindi, su quanto ha detto Malfer mi pare che più di tanto non si possa dire. Vorrei chiedere invece a Pellegrini se è possibile capire, rispetto all’arco dell’anno, adesso per quanti giorni la struttura stilistica è occupata e per quanti giorni invece non lo è. La stessa cosa anche per quanto riguarda il Palazzo dei congressi: per quanti giorni all’anno è occupato da attività congressuali? Per quanti giorni invece non lo è? Vorrei solamente capire; poi, in base a questo, bisognerà vedere. Giustamente lui dice che siamo in un momento di crisi del settore; ecco, l’altro elemento: molti dicono che sia per quanto riguarda l’aspetto congressuale che l’aspetto fieristico ci sia la crisi, però lui dice che invece noi abbiamo portato a casa altre tre fiere e va benissimo. L’impressione però è ancora che il “palco” sia tenuto in piedi dalla fiera delle scarpe. Certo, lui dice che bisogna sviluppare le sinergie, che bisogna sviluppare l’internazionalizzazione, che bisogna pensare in grande eccetera. Tutto va bene, ma la domanda è questa: riuscirete nel tempo ad aumentare il numero di fiere? Si riuscirà ad aumentare in modo consistente il numero di congressi? È questo che noi ci chiediamo, rispetto a questa struttura che verbale informale 17. 03. 08 / 23 verrà immessa, perché dobbiamo tenere conto anche del territorio. Qui a Riva stanno aumentando le sacche di povertà, c’è un problema legato alla casa che è drammatico, d’accordo? Allora l’impressione è che con questo salto di qualità aumenteranno ancora di più i prezzi delle case e aumenterà ancora di più il processo di espulsione delle fasce deboli dalla città. Già ora stiamo assistendo al processo di una parte di popolazione che se ne deve andare via, a Dro, a Ceniga, adesso anche in Valle di Ledro. Chi abiterà a Riva se andiamo avanti così? È una questione di interazione; quindi va bene potenziare le attività turistiche, aumentare la qualità del turismo ma bisogna tenere conto anche della realtà, cioè che per alcune fasce cittadine sta diventando sempre più difficile vivere a Riva. Questa è la realtà, una delle realtà: allora chi ci sarà a Riva? Ci saranno gli ospiti, ci saranno i congressisti che si prenderanno la seconda casa, eccetera. Bisogna tenere conto anche di questo fatto. Io non vorrei che questa spinta ad andare verso la qualità poi la pagassero i rivani, quelle fasce più deboli, speriamo di no, è solo un’ipotesi: non sto dicendo che sia la verità assoluta, ma è un’ipotesi che ho sentito girare. L’altra cosa che posso dire è su Meneghelli, il cui intervento mi è piaciuto molto, è l’unico che effettivamente ha a che fare, giustamente, anche per la sua posizione, con il turismo. Ho avuto però l’impressione di trovarlo un po’ ammosciato, non lo so, scusa, forse per le situazioni che ha avuto, o perché pare che ci sia già un successore designato, o se perché effettivamente la realtà è un po’ moscia, la realtà turistica locale. Mi piacerebbe capire questo, al di là delle battute scherzose, per carità, però vorrei capire se effettivamente la realtà turistica attuale è un po’ moscia oppure no. Ci sono i segnali; io penso che voi li abbiate, perché voi fate gli studi, oppure se effettivamente ci sono dei segnali nuovi. Alcuni di quelli che ha citato glieli do buoni: il fatto della destagionalizzazione, questo è molto positivo, va benissimo; ormai la stagione è più lunga, mi sembra sia abbattuto il tabù del settembre d’oro, quando non si andava oltre settembre. Finalmente si è abbattuto questo modo, c’è qualcosa di più anche in inverno e questo va bene, però ho avuto l’impressione che ci sia qualcosa che si è ammosciato. Vediamo se riusciamo a dare un po’ di entusiasmo questa sera alla prospettiva turistica rivana. Grazie. Presidente: Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliera Lorenzi Emanuela. Consigliera Lorenzi Emanuela: Il Consigliere Zambotti mi ha preceduto su parecchi argomenti; non so se abbia letto gli atti del convegno che è stato organizzato nel 2004 sul ruolo sociale del turismo, che si possono trovare anche in Internet. Mi ricordo quell’incontro, era Assessore Lei, signor Tanas e ricordo che era anche un po’ demoralizzato perché la presenza non era proprio eccellente, però sicuramente questo studio è da riprendere in mano, perché dava alcune idee, per prima cosa faceva un’indagine sul turismo rivano e poi forniva alcune idee di una programmazione per il futuro. Sicuramente uno dei concetti che riprendeva più volte era il discorso del “turismo per i residenti”, chiamiamolo così, quello di cui ha appena parlato il Consigliere Zambotti. L’importanza cioè di fare turismo coinvolgendo la città. Quello che è stato detto qui stasera è veramente interessante; tutte queste opere in via di realizzazione, però forse manca proprio il coinvolgimento della città, con quest’ultima che rimane un po’ staccata da tutto questo. In effetti già l’istituzione di tutte queste società non riesce molto chiara al cittadino, perché ci sono cinque Presidenti, che, visto che lavorano tanto in sinergia, che lavorano nello stesso settore, per una città così piccola, sicuramente rappresentano una potenzialità umana che pensa al turismo molto importante, anche in sede numerica. Allora, come diceva il Consigliere che mi ha preceduto, sicuramente il coinvolgimento dei cittadini in tutto questo è indispensabile. verbale informale 17. 03. 08 / 24 Meneghelli ha preso in considerazione alcune criticità della nostra zona, perché ha parlato di scelte urbanistiche, di scelte paesaggistiche, di mobilità. Bene, che cosa vuole, io sono molto felice che Lei parli di queste cose, perché io le collego sicuramente ad un discorso di “Parco agricolo”. Abbiamo appena approvato una mozione in Consiglio comunale per tutelare il nostro territorio, perché il turismo gardesano si basa sicuramente su un ambiente pregiato, su un ambiente importante, un ambiente che però bisogna tutelare. Dal basso, con queste 9000 firme, i cittadini dell’Alto Garda hanno manifestato la loro preoccupazione, perché vedono il proprio ambiente declassato, diciamo così. Sicuramente questo per il turismo è una cosa negativa, perché se noi dobbiamo fare un’offerta diversa, riprendendo il concetto di prima, “valorizzare le nostre peculiarità”, sicuramente una di queste è l’ambiente. Per cui sono veramente contenta che Lei abbia parlato anche di questo. Riguardo alla mobilità, lo studio eseguito nel 2004 parlava delle criticità della zona: la mobilità, oltre ad essere una criticità per i turisti, è una grossa criticità anche per tutti noi cittadini. Adesso parlo di cose pratiche: quando voi parlate di questo traffico, di questa mobilità, siete tutti quanti in sinergia, mi piacerebbe che i parcheggi della Baltera, quando non fossero usati per le fiere, venissero messi a disposizione di noi cittadini. Ne abbiamo parlato spesso in Consiglio comunale, dicendo che con un mini bus si potrebbe organizzare una mobilità sostenibile, in modo da non far entrare tutti in centro, cosa che eviterebbe problemi a tutte le vie cittadine. Anche riguardo alle infrastrutture intra comunali ci sono delle problematiche e facciamo fatica a risolvere alcune problematicità sulla mobilità in accordo con i Comuni vicini. Speriamo che con la costruzione di queste grandi infrastrutture ci si pensi e si cerchi di arrivare più agevolmente a Riva del Garda, dando così anche la possibilità a noi cittadini che ci muoviamo per lavoro, o per problematiche diverse, di avere infrastrutture ancora più decenti. Vorrei poi fare un discorso difficile sulla qualità dell’offerta, a cui ha accennato prima anche il Consigliere Zambotti: il problema dell’occupazione dei nostri cittadini nel settore turistico. Si è parlato più volte in questo Consiglio di trattamenti riservati al personale non troppo consoni al lavoro che esso svolge. Questo vorrei chiederlo ad uno qualsiasi di voi: nel turismo i nostri concittadini lavorano volentieri? Sto parlando anche dei lavori più umili, perché la problematica che è emersa in questo Consiglio era relativa ai servizi nelle camere, o ad altri servizi che si svolgono negli alberghi. Da conoscenza personale so che il lavoro è pesante, perché, essendo stagionale, i momenti di riposo sono pochi, perché effettivamente, essendo il lavoro di breve durata, diciamo che è stancante. Io però volevo chiedere a voi come sta andando l’occupazione dei nostri concittadini nel settore turistico. Un’altra cosa che i nostri cittadini fanno fatica a capire - è un argomento che io ho già tirato fuori altre volte e come me l’hanno fatto altri Consiglieri – sono le vostre indennità e i gettoni di presenza. Il Sindaco a suo tempo mi aveva risposto che sono consoni all’attività che svolgete, però a volte sono indennità piuttosto elevate. Io chiedevo, visto che voi rendete anche un servizio alla comunità, se qualche indennità non possa essere anche ridotta, perché gettoni di presenza di € 150 per un cittadino comune significano cifre rilevanti. Certamente avete le vostre professionalità e cose simili, però io metterei nel conto anche il servizio svolto alla comunità, sarebbero sicuramente dei segnali che la gente potrebbe recepire, dicendo: stanno lavorando anche per noi, stanno lavorando per la propria città. Volevo accennare ora al discorso dell’indotto. Ho qui il bilancio sociale 2006 di Fiere e Congressi, che ci era stato consegnato, riguardo all’indotto generato dall’attività di Fiere e Congressi posso dire che si tratta di un indotto molto importante, vengono riportate le aziende di Riva e le aziende trentine che lavorano per Fiere e Congressi. C’è scritto che alcune categorie di fornitori realizzano una parte importante del loro fatturato, ecco, però io vedo spesso un’unica azienda che ha in mano la gestione, che lavora in modo maggiore di altre in tutti questi settori del verbale informale 17. 03. 08 / 25 turismo. Io vorrei sapere per quale motivo è stata data così grande opportunità ad un’unica azienda, rispetto a tante altre esistenti sul mercato. A volte - parlo anche ad esempio del campeggio Brione, che è in gestione alla Lido, mi sembra, giusto? - la gente fa fatica a capire tutte queste cose, perché è stato fatto un investimento molto importante, adesso sono stati messi tutti questi bungalow, poi si farà una ristrutturazione della casa colonica, ci sarà veramente un grosso investimento, però il ritorno per la città ci sarà? Infatti le entrate che pervengono alla città, all’Amministrazione e poi di conseguenza alla città, non sono molto elevate. Su questo mi erano stati forniti dei dati nel 2005, però se l’Amministrazione compie grossi investimenti di questo tipo, a me non sembra che ci sia un ritorno per i cittadini. Questo è il concetto che volevo esprimere, per cui si fa fatica a capire che venga dato ad una società così tanto capitale e poi alla città ritorni così poco. Riguardo a Garda Trentino Fiere, sicuramente c’è un grande progetto, nessuno lo vuole discutere, però bisogna che ci sia anche l’attenzione a chi abita nei dintorni, perché si parla di vivibilità, si parla dell’importanza della vita quotidiana, però mi è stata fatta questa segnalazione: un parcheggio così esterno, un palazzo e un parcheggio così esterni, in una zona del genere, possono rappresentare un grosso impatto. Io non ho ancora visto la progettazione definitiva, però penso che bisogna fare molta attenzione perché lì intorno abitano dei cittadini di Riva e non vorrei che venisse elevato un blocco. Abbiamo parlato qualche giorno fa dell’hotel Campagnola: prima Meneghelli ci diceva di rilasciare deroghe; io ho capito, però abbiamo sbagliato probabilmente in certe zone, perché abbiamo messo insieme case di abitazione ed alberghi, la convivenza non è sempre semplice. Allora, una simile edificazione in zona Baltera sicuramente porterà qualche problematica per la vivibilità delle persone che abitano in quella zona. Io vi chiedo di fare un po’ di attenzione per questi cittadini. Per il momento termino qui. Grazie. Sindaco: Solo una comunicazione di servizio mentre non c’è: penso che sappiate tutti che al termine della riunione il signor Segretario generale del Comune vuole offrirci un rinfresco privato. Sappiate che questa sarà la conclusione. Presidente: Grazie signor Sindaco. La parola al Consigliere Bombardelli. Consigliere Bombardelli: Grazie Presidente. Sarò molto breve: la mia è solo una questione politica, direi, non voglio entrare nel merito di quanto hanno esposto i Presidenti. Vorrei esordire dicendo che non è mai troppo tardi. “Non è mai troppo tardi” era il titolo di una trasmissione televisiva informativa sulla scuola. Oggi, lo ripeto ancora, non è mai troppo tardi, per questo ringrazio i Presidenti intervenuti, in particolare signor Sindaco, che, a distanza di otto anni, ha saputo cogliere l’esigenza di trasparenza di ogni buon amministratore, con questa riunione collegiale dei Presidenti delle società, che hanno dato, in maniera molto chiara, informazioni sulle stesse società da loro amministrate, informandoci sulle prospettive del loro futuro. Ripeto che è una soddisfazione vedere ed aver ascoltato voi Presidenti, per il modo in cui avete esposto le vostre missioni. Tanto lo avevo chiesto vanamente dall’anno 2000 ai precedenti Sindaci, ma è sempre stata una cosa molto blindata. I miei interventi nel passato hanno solo dato materiali di cui scrivere ai giornali. Oggi abbiamo sentito quanto in passato non ci è stato mai permesso di sentire. Mi conforta avere la certezza che non ero io il persecutore delle società, ma lo erano verbale informale 17. 03. 08 / 26 sicuramente i Sindaci e i loro amministratori delle società, che erano restii a dare trasparenza. Forse non ero io il cattivo, ma avevamo amministratori incapaci. Grazie signor Sindaco. Presidente: Grazie, ha chiesto la parola il Consigliere Benamati. ^^^ Entra il Consigliere Santoni: il numero dei presenti sale a 29. ^^^ Consigliere Benamati: Io esordisco con una battuta, visto che è rientrato il Consigliere Modena: rispetto ai discorsi di sinistra dei Consiglieri Zambotti e Lorenzi, io farò un discorso di destra! A parte la battuta, per prima cosa io ringrazio il Sindaco e l’Assessore Mosaner per aver ascoltato il Consiglio comunale e per aver fornito ai Consiglieri comunali la possibilità di avere un quadro abbastanza sistematico del lavoro che svolgono le società. Da un sacco di anni ormai noi stiamo procedendo abbastanza a tentoni, provando un po’ qua e un po’ là, ma se agire in questo modo ha dato alcuni risultati, credo che questo bisogna sottolinearlo. Effettivamente io concordo sull’affermazione che siamo arrivati ad un punto abbastanza importante per riuscire a coniugare un turismo di qualità - anche se il percorso è appena iniziato - ad un discorso di territorio e di partecipazione sostenibile della città. Allora, io credo che le società debbano proseguire su questo lavoro sistematico di cui ho sentito parlare questa sera, perché per me è fondamentale. Lo è per l’Amministrazione comunale. Io non sono come il Consigliere Zambotti che vorrebbe una figura primaria eccetera eccetera; a me va bene che sia un lavoro di equipe, anche in questo caso sono un po’ di destra rispetto a tempi un po’ stalinisti! Senza offesa nei tuoi confronti, insomma! Io direi che ci sono alcune cose – adesso entro sull’aspetto propositivo –che vanno portate avanti come priorità. Una è la Spiaggia degli Ulivi e anche io chiedo al Presidente Tanas di chiarirci un po’ di più le idee, perché a me sta bene la definizione di eventi di pregio e di luogo utilizzato quotidianamente dalla città. Io credo che la città abbia bisogno di qualche evento di pregio in più, che non sia solamente di pregio esterno alla città, ma che possa essere vissuto in determinati luoghi. La Spiaggia degli Ulivi dunque e lo Chalet del Bastione io li vedrei proprio da questo punto di vista, cioè mettendo in evidenza l’aspetto archeologico, però è chiaro che ci vogliono anche delle manifestazioni, delle attività, perché non basta lo spazio fisico, non basta il bellissimo Bastione medievale, veneziano. Non bastano neanche le conferenze che sono state organizzate dal museo, che erano, io direi, piuttosto noiose e qualcuna anche carente dal punto di vista storico, ma queste sono sottigliezze culturali. Sul collegamento io vorrei fosse chiara una cosa: io non sono come il Consigliere Zambotti, non ho qui la panacea di tutti i mali, “va bene o non va bene”; io ho una certa nostalgia per quel collegamento. Conosco i costi dei collegamenti di oggi, so che cosa voglia dire mantenerli, però a me fa piacere soprattutto che quello spazio possa venire utilizzato maggiormente. Ecco sui modi con cui questo possa avvenire vorrei che il Presidente mi desse qualche informazione, qualche dritta. Io tengo molto anche alla valorizzazione dell’altra parte della città, non solo a quella della parte che guarda verso oriente, ma anche quella che guarda verso occidente. Io cioè vorrei che quella benedetta gardesana diventasse un problema risolto, vorrei che non ci fosse solo la Ponale, ma che ci fosse anche uno sviluppo della città da quella parte. Non bastano il lungolago D’Annunzio, o cose di questo genere, direi che qui va studiato qualcosa, va pensato qualcosa di creativo. verbale informale 17. 03. 08 / 27 Sulle fiere io concordo con quanto esposto dal Presidente Pellegrini: vanno difese a tutti i costi. Io, devo dire la verità, alcune cose della relazione di Roberto non le ho capite del tutto, non sono un esperto di società o di cose di questo genere, ma credo che i progetti di internazionalizzazione, i rapporti con le altre società, i protocolli, le convenzioni siano assolutamente indispensabili. Poi, magari, lo dico a Roberto, se ci vuol dare maggiori informazioni a me farebbe anche piacere. Non ho capito che cosa voglia dire bilancio sociale, ma non è che mi interessi eccessivamente. Al contrario, a me interessa capire ciò che viene investito, ciò che viene portato avanti, perché è utile che questo venga riscoperto dal territorio e venga recepito dai nostri cittadini, sia in termini di congressi che in termini di fiere. Poi ci sarà da discutere, magari più avanti, anche sulla ricaduta di alcuni congressi sulla città, o cose di questo genere, non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista della professionalità. Tu, Roberto, hai detto che è abbastanza avanti; infatti io credo che su questo non si sia ombra di dubbio, però è chiaro che anche lì bisogna fare dei percorsi, migliorando eccetera. Non bisogna solamente vincere dei premi, ma è necessario curare i rapporti con il resto del comparto del turismo. A me poi interessa il discorso del polo fieristico e del polo congressuale. Io ho capito da Pellegrini che uno dei grossi problemi - lo avevo già sentito dire dal direttore Laezza – è quello della mancanza di spazi, quindi il fatto di dover rinunciare a certi congressi. Credo che questa sia un’altra priorità abbastanza importante, di cui il Consiglio comunale e l’Amministrazione debbono farsi carico. Credo sia fondamentale anche il discorso dei collegamenti; questo logicamente è compito nostro, è chiaro: è compito della politica, ma ormai società e politica devono avere rapporti di interscambio tra di loro e fare delle scelte. L’altra cosa che mi interessa, che secondo me è un’altra priorità, è che finalmente l’hotel Lido vada in porto. Io credo che sia abbastanza importante che divenga un hotel a cinque stelle lusso, credo che sia importante che a Riva ci siano hotel qualificati che facciano parte delle grandi catene internazionali. Soprattutto perché noi abbiamo bisogno di una nuova cultura imprenditoriale, non perché non ce l’abbiamo, ma per poter competere nel mondo della globalizzazione, perché bisogna stare al passo e continuare a fare passi in avanti. Nessuno nasce imparato nella globalizzazione. Queste secondo me sono le priorità più importanti, qui le ho sentiti citare, chiederei se magari voleste aggiungere qualcosa in più di nuovo. Grazie. Presidente: Grazie, ha chiesto la parola il Consigliere Frizzi. Consigliere Frizzi: Fino ad oggi sono stato critico nei riguardi delle scelte compiute dall’Amministrazione comunale, in modo particolare sulla scelta delle società private, di cui il Vice Sindaco cita il controllo civilistico. È chiaro, ormai è un controllo civilistico, non è più politico, poi sono tutelate da un diritto societario che dà loro autonomia, giustamente dico io, per quello che riguarda il privato. Io non condivido affatto questa scelta, in quanto si tratta di beni pubblici. Infatti si parla sempre delle scelte dell’Amministrazione, ma questo significa la Giunta, perché noi, come Consiglieri comunali, a parte lamentarci, non abbiamo mai espresso pareri ed indicazioni per quanto riguarda il futuro del Bastione e della Spiaggia degli Ulivi, tant’è vero che è saltato fuori all’improvviso un concorso che prevedeva, in caso di vittoria, una ristrutturazione riguardante il centro velico. Da lì è nata tutta una polemica, si è sollevata un’intera città, che è andata contro a questa scelta, che ovviamente era di Giunta, di società sicuramente, non una verbale informale 17. 03. 08 / 28 scelta politica. Sono sempre stato critico anche sulle scelte politiche di questa Amministrazione, sono sempre stato critico nell’individuare lo sviluppo del comparto fieristico, oggi ne ho la prova, cosa che tra il resto mi ha destato molta preoccupazione, poiché, sebbene il Presidente di Ingarda, Meneghelli, sia seduto centralmente a quel tavolo, in realtà ha un ruolo marginale. Perché dico questo? Lui più che altro mi sembra che faccia una sorta di critica - eccesso di quantità, di poca qualità, di applicazioni di tariffe idonee - dicendo che ci vogliono degli obiettivi, che il sistema turistico è un tema che riguarda la collettività, che bisogna fare scelte strategiche, che ci vuole una città ospitale e non servile, che bisogna fare scelte urbanistiche e paesaggistiche, che ci vuole una vacanza attiva, basata sullo sport, una vacanza ludica. Tutto questo non c’è oggi: Meneghelli, questa è la critica che io ho sempre portato all’agire di questa Amministrazione; abbiamo svuotato una città! Non c’è programmazione turistica in quello che Lei oggi mi ha descritto. È inutile nascondercelo, oggi la richiesta turistica è orientata sulla ricerca della qualità del territorio. Noi stiamo deturpando e rovinando il nostro territorio, perché vede, come ben sa Roberto Pellegrini, che è appena tornato da Dubai, là possono costruire centri fieristici meravigliosi, possono tentare di riprodurre i nostri ambienti naturali. Ho visto che hanno addirittura costruito un impianto sciistico all’interno di un palazzo, ma non si potrà mai copiare una qualità di territorio come abbiamo noi. Purtroppo, da questo tavolo non ho sentito spendere una parola per la tutela, la conservazione, il miglioramento e l’offerta turistica del nostro territorio, che è unico al mondo. Non ho sentito una programmazione turistica, una strategia turistica, dove vogliamo portare Riva? Ho sentito parlare di un albergo cinque stelle, però si parla di scelte urbanistiche: un albergo cinque stelle i cui clienti presumibilmente si volteranno a nord e vedranno una ciminiera di 35 m. Questo è il problema di Riva del Garda, perché abbiamo parlato di edifici ristrutturati, Presidente Tanas, non abbiamo detto però che cosa vogliamo portare lì dentro, cosa vogliamo offrire all’interno di quegli edifici. Io ho sentito parlare solamente di consulenze, di piani di fattibilità, non ho sentito parlare d’altro. La programmazione turistica si fa nell’arco di cinque o dieci anni, ci si dà un obiettivo e da lì si capisce dove si vuole arrivare. Io ho sentito parlare con grandissima enfasi il Presidente Malfer e lo capisco, quando mi dice che siamo orgogliosi perché siamo arrivati ad un cambiamento epocale. È chiaro, insomma, è un professionista, è un architetto e giustamente riconosce nella struttura il cambiamento epocale, ma nella struttura ci deve essere un contenitore. Mi stupisco che tutto questo castello che oggi si costruisce, con la Provincia che finanzia € 95 milioni, sia tutto impostato e basato su unico evento fieristico – dobbiamo dircelo – che porta i soldi in questa città, tanto è vero, Presidente Pellegrini, che Lei mi deve ancora spiegare quel messaggio che ha passato attraverso i giornali, che non ha mai rettificato. Questo significa che, tutto sommato, infatti anche nel suo intervento si capisce nuovamente, Lei lo riconferma, dicendo che ci vogliono costi di gestione minori, costi di affitto minori. È un problema questo, giusto? Lei ha detto: questo è un messaggio che lancio ai politici. Mi dica qual è il messaggio, perché io sinceramente non l’ho recepito. È vero che io sono un politico che “conta zero”, però non sono riuscito a capire quale potrebbe essere il potere politico utile per far fronte a questa cosa. Oggi, infatti, si investono 95 milioni su una struttura e poi si pretende che all’interno di quella struttura ci siano bassi costi di affitto? Di fronte ad un investimento così grosso la Palacongressi dovrebbe entrare gratuitamente? O forse le fiere non reggono i costi di gestione? Ma se lei mi dice che ci sono otto eventi fieristici, di cui uno è molto forte, Expo Schuh, altri due sono forti, tutti quanti sono importanti, non si dovrebbero essere problemi nel pagare i costi di gestione. Se veramente l’indotto è così elevato, insomma, dov’è il problema di pagare? Mi fa piacere poi che Lei oggi confermi che vi siete accorti che anche il comparto congressuale ha dato indicazioni positive. Io penso che il comparto congressuale possa avere un verbale informale 17. 03. 08 / 29 connubio con il settore turistico, ma il settore fieristico, con questo ambiente, con questa zona, con questo posto, non ha nulla a che vedere, non ha nulla a che fare. Quando c’è Expo schuh va in tilt la città, non abbiamo più una viabilità, gli aeroporti sono lontani, gli stessi clienti se ne lamentano. Io ho lavorato fin da piccolo, da quando ero al liceo, quando si marinava per andare a raccattare due lire per lavorare al Palazzo dei congressi e conoscevo gli espositori, conoscevo le loro esigenze, conoscevo le loro lamentele. Non esiste un connubio tra fiera e turismo. Si vuole portare un albergo a cinque stelle e tentare di elevare il turismo, facendolo diventare di qualità e poi si convive con il centro fieristico. Il comparto fieristico ha caratteristiche completamente diverse dal turismo: come si può far convivere un turista che arriva qui, cercando ambiente, pace e tranquillità, che cerca strutture ludiche e sportive, come diceva prima il Presidente Meneghelli, con un comparto fieristico che ha tutt’altre esigenze? Chi lavora nelle fiere ovviamente è occupato all’interno della fiera, la notte ha bisogno di svago, ha bisogno di strutture che forniscano divertimento. Quindi sono due cose completamente distinte, noi abbiamo un ambiente che può veramente offrire un turismo di qualità, però non possiamo assolutamente cercare parallelamente di far combaciare e convivere due richieste completamente diverse. Vede, Presidente Meneghelli, abbiamo una Ponale che io ritengo sia una miniera d’oro; penso che Lei conosca benissimo le Cinque Terre: vedere che le Cinque terre riescono a vendere il “Sentiero dell’amore”; un percorso di due km che, in confronto alla nostra Ponale, è niente, mi fa un certo effetto. Per carità, è carino, è un bel paesaggio, però rispetto alla potenzialità della nostra Ponale è un’altra cosa. Io non ho mai visto una rivista, se non un piccolo opuscolo della Fraglia della vela, dove veniva pubblicizzata anche la Ponale, pubblicizzare la nostra strada. Non ho mai visto fare una politica turistica sportiva, che cogliesse anche quel qualcosa che la parte nord del lago di Garda ha: il vento. Vedremo in questi giorni che cosa significa una manifestazione come il meeting dell’Optimist. Questo posto ha una potenzialità incredibile, la mia rabbia, il mio sconforto sono proprio nel vedere la potenzialità di un posto unico in tutta Europa e la convinzione di certe persone che possiamo, in un posto di questo genere, costruire palazzi che ovunque possono essere costruiti. Abbiamo un posto che nessuno può imitare, perché non c’è un posto in tutta Italia che possa dare quello che può dare Riva del Garda, eppure noi non siamo capaci di fornire ai turisti un’offerta di questo posto. In compenso però utilizziamo tutti i finanziamenti che ci dà la Provincia per realizzare il castello di sabbia. Tutti siamo consapevoli che se in futuro qualcuno ci dovesse togliere Expo Schuh, questo castello di sabbia si sgretolerebbe in meno di un giorno. (VOCE FUORI MICROFONO) Vede, Sindaco, Lei continua a dire... Le persone che dicono: “io ve l’avevo detto”, non è questa la questione, no, perché il giorno che succederà, Sindaco, nessuno festeggerà a Riva del Garda, ma piangeremo tutti quanti, signor Sindaco, piangeremo tutti quanti, perché ... (VOCE FUORI MICROFONO) Sindaco: Porti una ventata di ottimismo, porti i suoi 45 anni di ottimismo in questa città. Consigliere Frizzi: Io lo faccio! La mia rabbia è vedere che il mio ottimismo... che questo posto dal punto di vista turistico potrebbe dare lavoro, potrebbe occupare una stagione che potrebbe tranquillamente durare 10 mesi all’anno, perché oggi il turismo sportivo ha questa durata. (VOCE FUORI MICROFONO) Sindaco! Vada in giro per la Riva e invece che andare a Roma, per vedere che cosa è Riva del Garda dal lunedì al venerdì: è deserta! verbale informale 17. 03. 08 / 30 Sindaco: Ma che cosa c’entra? Io sono andato in giro per la Riva, in questi giorni, in queste settimane. Consigliere Frizzi: Io Le sto dicendo che in questi giorni ci sono due manifestazioni in contemporanea, una, ho appena finito di dirlo, è il meeting di Riva del Garda. Sindaco: È una manifestazione sportiva! Consigliere Frizzi: È sportiva; guardi che Lei sta confermando quello che io sto dicendo, che è una manifestazione sportiva, perché quello è il futuro di Riva del Garda, non è certo il centro fieristico, Sindaco! Tra il resto c’è un contesto internazionale in crisi, come ci ha confermato prima anche il Presidente Roberto Pellegrini, c’è una grande difficoltà nel gestire e nel cercare varchi all’interno di questo mercato. È difficile, lo si sa, lo si riconosce, si stanno combattendo Milano, Vicenza, Bologna, Rimini. Abbiamo realtà che non sono paragonabili a Riva del Garda, anche se qui da noi resiste il marchio di Expo Riva Schuh, per fortuna dico io. (VOCE FUORI MICROFONO) Guardi, Sindaco, se vuole è il mio pensiero, se ci avessero tolto vent’anni fa questo marchio probabilmente oggi parleremo e vedremo una Riva diversa. (VOCE FUORI MICROFONO) Io sono d’accordo con Lei assolutamente, ma stiamo investendo solamente in quel settore che è in uno stato precario, io non vedo altri investimenti. (VOCE FUORI MICROFONO) L’indotto di cui parla Lei non è quello che vorrei io; comunque Le ho detto che in ogni caso questa cosa in trent’anni ha bloccato lo sviluppo naturale che avrebbe potuto avere tranquillamente Riva del Garda. Io credo che una politica diversa si doveva e si deve fare, ma oggi non ho ancora capito dove si vuole indirizzare Riva del Garda, se non nella direzione di costruire il centro fieristico. Questo è il mio rammarico, Sindaco, perché io dico che, per carità, ci può anche stare il vostro castello, ma ci deve stare anche il mio castello, il mio pensiero, perché io penso che sia fondamentale. Non ho null’altro da dire. Io pongo questo problema: vorrei sentire da Meneghelli che cosa pensa del rapporto fiera-turismo. Vorrei anche chiedere spiegazioni maggiori un po’ più approfondite al Presidente Pellegrini, su quel che riguarda i costi di gestione e su che cosa intendeva dire nel messaggio che lui ha lanciato ai politici. Vorrei poi sapere se eventualmente lui ipotizza il modo in cui ottenere quanto chiede. Grazie. Presidente: Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Valandro. Consigliere Valandro: Grazie Presidente. Non commento gli interventi di chi mi ha preceduto, anche se quello del Consigliere Bombardelli mi ha particolarmente amareggiato per alcuni passaggi che ovviamente non posso condividere, che respingo totalmente. Approfitto della presenza dei Presidenti per fare un altro tipo di ragionamento rispetto agli interventi che mi hanno preceduto. verbale informale 17. 03. 08 / 31 Mi sono preparato un breve schema, giusto per riuscire a dire alcune cose. “Il programma di governo con il quale questa maggioranza sta amministrando la città da quasi tre anni, declina due concetti chiave per il futuro cittadino. Noi vogliamo una città accogliente e dinamica, concetti peraltro ribaditi anche nell’ultima relazione al bilancio, dove si è detto che la città sta cambiando. Quindi siamo di fronte a una città che cambia per diventare più accogliente e più dinamica, è uno sforzo che abbiamo chiesto alla città e che, come amministratori, dobbiamo saper indirizzare e governare. Uno sforzo che diventa necessariamente spinta allo sviluppo di Riva del Garda, laddove per sviluppo si intende la capacità del tessuto sociale di essere in armonia con la richiesta di saper stare sulla scena senza creare traumi, ma con la consapevolezza che non possiamo permetterci di stare alla finestra a guardare. Lo abbiamo ribadito più volte: il tempo in cui bastava una cartolina per dire che Riva del Garda è bella è passato, dobbiamo essere in grado di favorire, con strumenti ed interventi, questa capacità di aggiornare tali concetti in sintonia con i tempi in cui viviamo. Interventi e strumenti che noi abbiamo negli anni deciso di delegare e di interpretare con il nostro peculiare impianto di società partecipate. Lo abbiamo fatto coscientemente, ritenendo che questo fosse il modo migliore per tenere la città al passo con i cambiamenti fisiologici a cui è andata e andrà incontro. Stare qui a sindacare se questa sia stata la scelta migliore ad oggi diventa un mero esercizio di stile, che ci fa solo perdere tempo e che denota la non volontà e l’incapacità di taluni di volersi far carico del futuro cittadino. Con responsabilità dobbiamo approcciarci all’impianto delle società, sapendo che questi sono questi sono gli strumenti che noi abbiamo scelto. Parlare ancora di scatole cinesi, insinuare dubbi o polemiche sul sistema, denota pertanto un’ottusa incoerenza rispetto alle scelte fatte. Parliamo di un sistema che in Provincia, e non solo, viene preso ad esempio. Parliamo di un sistema che la Provincia stessa ha preso ad esempio. Parliamo di un sistema con il quale lo stesso governo provinciale e si trova ad interagire. La PAT ci riconosce da tempo la scelta fatta e senza alcun problema dialoga direttamente con le società, nello sviluppo di progetti, progetti che spetta ancora a noi, Comune, dotare di indirizzi chiari e precisi su quella che è la visione del futuro che vogliamo per la nostra città. Le società sono, pertanto, il giusto ingranaggio di un sistema che coinvolge le istituzioni locali e le istituzioni provinciali, garantendo armonia di vedute e assecondando gli indirizzi che, appunto, dal mondo politico arrivano. Paradossalmente ciò può benissimo avvenire anche nel caso in cui le Amministrazioni comunale e provinciale non siano in perfetta sintonia. Le società devono, in questo caso, fungere da cuscinetto che attutisce gli attriti, ma che garantisce al sistema tutto di funzionare. Le conseguenze positive di tale rapporto sono sotto gli occhi di tutti, gli ingenti finanziamenti provinciali che sono arrivati alle nostre società sono la risposta alle esigenze espresse dall’Amministrazione comunale in termini di sviluppo cittadino. Noi abbiamo scelto un modello di sviluppo che spetta ora alle società portare avanti e rendere operativo, in modo da far fruttare al meglio gli investimenti fatti. In questa logica va da sé che la classe dirigente che rappresenta le società sappia cogliere con tempestività gli input che arrivano dall’Amministrazione. Occorre che ci sia armonia nei CdA, tra i diversi CdA ovviamente, tra i CdA e le Amministrazioni. Va quindi salvaguardato il clima di reciproca collaborazione tra società e tra società e Amministrazioni, con un unico obiettivo dove tutti si adoperano coralmente, senza stonature o assoli. Gli spazi per un eccessivo protagonismo non possono essere garantiti. Di un’altra società, non coinvolta nella serata odierna, abbiamo detto più volte che deve lavorare vendendo cara la pelle. Se volessimo dare qui ora degli indirizzi ulteriori ai Presidenti, non potremmo che richiamarci ai principi espressi in premessa: noi vogliamo che Riva del Garda sia una città accogliente e dinamica. Le società devono darsi da fare perché ciò accada. Noi diamo gli verbale informale 17. 03. 08 / 32 indirizzi, voi trovate i mezzi e gli interventi adeguati. Da questa assemblea possono arrivare al massimo dei suggerimenti, dei consigli su possibili interventi pratici, così vanno letti gli auspici di ulteriori fiere e di ulteriori congressi da portare a Riva. Così va letta la speranza di una promozione che sia capace di portare su più piazze possibili il nome e il lustro della nostra città, ma che sappia garantire a Riva del Garda quella dinamica accoglienza che vorremmo fosse nota di carattere da contrapporre ad un certo torpore latente. Così va letta l’attenzione rispetto alle opere che stanno prendendo corpo sul territorio e che debbono essere in grado di integrarsi al meglio e devono saper garantire una fruizione integrata tra esigenze societarie ed esigenze dei cittadini residenti. In conclusione: la città cambia, abbiamo detto, l’Amministrazione comunale deve essere in grado di governare tali cambiamenti. Le società devono rendersi disponibili, dal canto loro, e pronte ad assecondare i cambiamenti e a dare una mano perché il tutto avvenga con efficacia e garantendo, nel contempo, uno sviluppo che renda meno traumatici tali passaggi. Il tutto in armonia, con il reciproco rispetto dei ruoli e delle competenze, assicurando a Riva del Garda un sistema che sappia davvero motore trainante e non superfluo optional, come qualcuno, ho sentito, ritiene ancora”. Grazie. Presidente: Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Pederzolli. Consigliere Pederzolli: Grazie Presidente. Cercherò di essere telegrafico, proprio per poter dare ampio spazio alle risposte e ad eventuali nuove richieste. La mia riflessione si accosta un po’ ai precedenti interventi che ho già sentito nel corso della serata, cioè al fatto di considerare una nuova tipologia di turismo che si andrà ad affacciare, nell’arco di pochi anni, nella nostra città. Dobbiamo però partire da quello che siamo noi oggi e da dove dobbiamo arrivare, perché altrimenti si corre il rischio che qualcuno arrivi impreparato a questo appuntamento. Il mio discorso si rifà un po’ alle critiche che Meneghelli prima ha rivolto al sistema attuale di ricettività turistica, perché noi consideriamo che oggi Riva del Garda vive principalmente di un turismo legato ad un flusso di massa, oppure di un turismo legato alla fruibilità dei percorsi montani, per quanto riguarda la mountain-bike, oppure la vela. Questa tipologia di turismo ci sarà sempre, spero e credo che sarà così, dovrà essere accostata a questa nuova tipologia di turismo che avrà richieste ben più elevate anche. Qui penso anche al nostro lungolago: sarà naturalmente compito dell’Amministrazione comunale portarlo ad un punto che sia fruibile sia da un turista che potremmo definire medio-basso - se vogliamo catalogare il bykers, anche se porta comunque risorse e denaro tali e quali al turista d’elite – rispetto alle esigenze che può avere il turismo di elite. Quindi bisognerà essere bravi, a meno che non si corra il rischio di creare una città che sia soltanto capace di un turismo legato alle fiere, ai congressi e alle strutture che le società stanno portando avanti. Noi consideriamo che Riva del Garda è questa, oggi, lo sarà probabilmente in parte anche domani; c’è anche un cittadino che deve poter vivere la propria città, una struttura così imponente, che porta una nuova tipologia di turismo, deve essere anche accompagnata. Questo credo sia anche un po’ il compito di voi Presidenti delle società, che gestite questo nuovo passaggio di concerto con l’Amministrazione comunale: accompagnare anche vari settori, attraverso le associazioni di categoria, sia commerciali che di ricettività turistica, ad essere pronti, tra qualche anno, a questo salto di qualità, visto che tale dovrà essere. Abbiamo un hotel Lido per cui si parla di una categoria cinque stelle superiore, ci sono diversi alberghi che si stanno attrezzando per essere in categoria da quattro stelle in su, avremo verbale informale 17. 03. 08 / 33 una fascia lago che alzerà, o dovrebbe alzare, il livello qualitativo del turismo della nostra città, ci dovrà essere tutto un comparto attorno che dovrà essere pronto, fra qualche anno, ad essere capace di offrire quel contorno che sarà necessario. Abbiamo avuto più volte riprese anche dal Sindaco nei confronti del settore commerciale della città, che non è pronto ad affrontare degli orari, che spesso si ritrae e chiude presto. Questo non dovrà accadere, se vogliamo avere anche questa qualità, per attirare il turista nella nostra città ed essere vera risorsa, perché allora così ci sarà ricaduta economica e lavorativa per i residenti. Allora ci sarà forse meno possibilità di fuga verso l’esterno, dal momento in cui la città potrebbe avere questo innalzamento dei prezzi che il Consigliere Zambotti aveva paventato. Questo io credo sia una cosa a cui voi sicuramente non sarete impreparati, perché credo che i passaggi che ci sono stati negli anni hanno portato ai risultati di oggi abbiano tenuto in considerazione tutto. Io però mi sento in obbligo, visto che faccio parte di questo Consiglio comunale, di porre in evidenza questo particolare, perché potrebbe veramente trovare la difficoltà, da parte dei cittadini, di comprendere i passaggi che ci saranno e soprattutto, magari, di assorbirli nella giusta maniera, per non essere poi sempre critici. Se vediamo, come è stato evidenziato in alcune situazioni, i cittadini che vedono alcuni privilegi, che poi magari tali non sono, ma che, per come sono calati sulla città, vengono letti come tali. Per cui sarebbe meglio accompagnare proprio questo passaggio, per evitare che ci siano queste incomprensioni, o possibili incomprensioni, da parte dei cittadini. Io ho sentito esporre dai vari Presidenti i progetti, o una parte dei progetti che vengono portati avanti, posso essere concorde per quanto riguarda lo Chalet al Bastione, perché ritengo che sia una parte della città che dovrebbe essere recuperata appieno, perché penso che qualche rivano si sia dimenticato, o forse anche i nostri giovani non sanno che cosa si possa vedere dall’alto del nostro Bastione. Anche se poi qualcuno potrebbe dire che in futuro si vedrà un camino di 35 m, ma vado al di là di questa esternazione e dico che lì sopra c’è un punto della nostra città che deve essere vissuto, non soltanto visto di passaggio. Se poi ci sarà un ritorno anche della passata via di collegamento tanto meglio. Per quanto riguarda la Spiaggia degli Ulivi, io forse sono stato uno dei più testardi oppositori, insieme, giustamente, come mi suggerisce il Presidente, al collega Benaglio, a manifestare avversità per la scelta che era stata fatta di un museo della struttura. Oggi mi sento di chiedere al Presidente della Lido di fare in modo che questo non sia, come ha ventilato qualcuno, un servizio di completamento a fiere e congressi. Dovrebbe essere veramente una struttura dei cittadini. Lei ha prospettato questa possibilità di passare dal cappuccino del mattino al drink della sera, io vorrei che fosse veramente il fiore all’occhiello dei cittadini, prima che dei turisti, perché io credo che ogni cittadino di Riva là dentro abbia ancora qualcosa di suo, in quella struttura. Non voglio parlare di nostalgia, perché le nostalgie si possono anche superare, ma io penso che i cittadini di Riva sentano quella struttura come propria, come un posto dove si identifica il cittadino di Riva del Garda, prima che il turista. Per quanto riguarda l’hotel Lido io volevo chiedere al Presidente Modena una cosa: la scelta di non realizzare la parte a nord ha qualche legame con il recupero eventuale della dependance? Se non ricordo male, infatti, nel progetto proposto dall’architetto Cecchetto i volumi della dependance erano confluiti nella struttura che era prevista sul lato nord. Questo può essere collegato con la scelta di togliere la parte a nord? Oppure è proprio una scelta che esula da questa struttura? Per quanto riguarda Meneghelli io vorrei stringergli la mano per la lettura che ha fatto della situazione attuale del turismo, perché veramente quello che lui ha disegnato è un po’ forse la realtà della nostra città. Lo aveva manifestato a suo tempo in quel famoso incontro che aveva organizzato una testata giornalistica locale, qualche anno fa, sta continuando a ripresentare questo suo pensiero nei vari passaggi. Io credo che l’eccesso di quantità sia proprio contornato verbale informale 17. 03. 08 / 34 dalla poca qualità e vorrei soprattutto che fosse sempre portato avanti dal Presidente della principale società nel settore turistico, o nel settore della promozione turistica, per quanto riguarda quelle che lui ha definito le attività ludiche carenti. La nostra città è bella, è vivibile, ma poi, dopo una certa ora, secondo me muore. Io vorrei che questa “morte” fosse rivitalizzata da queste attività ludiche che dovranno poi essere anche di servizio rispetto alle esigenze dei congressisti, o degli espositori delle fiere. Soprattutto vorrei che anche la viabilità non fosse trascurata, perché credo che il contesto fiere e congressi sia imprescindibile da un collegamento che possa essere anche rapido, nei limiti del possibile, o comunque agevole per i congressisti e per gli espositori. Mi fermo qui, perché altrimenti si ruberebbe il tempo alle eventuali risposte. Grazie. Presidente: Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Detoni. Consigliere Detoni: Io ho sentito molto entusiasmo nell’esporre in pratica tutti i programmi delle varie società, sono contento che questo entusiasmo porti a fare delle cose che fino ad ora erano un pochino dormienti. Si è vista l’esigenza da parte di Meneghelli, che ha praticamente sottolineato un turismo un po’ stanco attualmente, quindi ben venga un po’ di innovazione, che deve essere però globale, a tratti. Questo significa che devono essere coinvolte le strutture, ma anche tutto quello che c’è attorno ad esse: il comparto commerciale, il comparto viabilità, perché chiaramente i flussi di persone che ci si propone di portare in certi periodi dell’anno, tipo fiere e i congressi, avranno bisogno di un supporto anche viabilistico che sia consono ai flussi che arriveranno nella nostra zona. Anche l’entusiasmo che sento da parte di Pellegrini e di Malfer credo sia importante, io credo che loro, facendo un investimento di questo genere, abbiano studiato la situazione per poter completare, oppure migliorare il discorso del comparto congressuale. Congressuale poi vuol dire anche turistico, perché chiaramente la peculiarità della nostra zona credo sia importante per il fatto che una persona io credo venga più volentieri a fare il congresso a Riva, piuttosto che in un altro posto, perché può usufruire anche di un discorso turistico. Vorrei sottolineare il fatto che io, in questo momento, parlo anche da cittadino: io volevo chiedere ipoteticamente che il completamento di queste cose che sono state messe sul tavolo adesso abbia una data. Per me sinergicamente queste strutture dovrebbero andare di pari passo con il discorso del miglioramento commerciale, perché l’accoglienza di un certo tipo, chiaramente, ha bisogno anche delle strutture commerciali, che nel tempo si dovranno adeguare, per poter fornire un’offerta qualitativa di un certo livello. Poi, da cittadino, io dico questo: noi dobbiamo essere anche un po’ furbi, se noi facciamo queste strutture tipo i teatri e altro, i primi che devono usufruirne siamo noi cittadini, noi rivani, a prezzi di favore, oppure con altre agevolazioni. Io vorrei che ci fosse la possibilità di fruirne da parte del cittadino. Questo io credo sia molto importante, anche perché la ricaduta è importante, perché non deve esserci contrapposizione tra il discorso turistico e il discorso del cittadino, al quale il turismo magari non interessa, o interessa poco. Ci sarebbe poi una ricaduta inerente i posti di lavoro, infatti voi avete parlato di un certo tipo di personale che deve essere formato. Io credo che questo, se ci sono dei tempi, debba essere reperito sul posto. Io penso che questa sia una mano che in pratica lega all’altra nella nostra città, per poter avere un proseguimento sia di sinergie e di fruibilità dei progetti che in pratica a voi avete illustrato. Vi ringrazio per il vostro entusiasmo, auguri. verbale informale 17. 03. 08 / 35 Presidente: Grazie. Consigliere Modena. Consigliere Modena: Non preoccupatevi! Sindaco: Parla da sinistra o da destra? Consigliere Modena: Non Le rispondo, Sindaco, perché a questo punto devo parlare dal centro! Io credo di avere male interpretato questa serata, allorquando il Sindaco ci ha fatto la proposta io ho capito – e l’ho applaudito e lo applaudo ancora – che questa sera i nostri Presidenti sarebbero venuti qui per farci conoscere l’attività delle loro società. Così è stato e credo che questo sia stato un buon lavoro, perché i Consiglieri, molti di loro, non conoscevano l’andamento delle nostre società. Da lì a fare una discussione globale sul turismo c’era un passo enorme, io mi rifiuto di entrare in una cosa del genere, Sindaco, preferisco farlo a tempo debito sui singoli argomenti, perché altrimenti facciamo un minestrone che si scuoce subito, crediamo poi di andare a casa e leggere domani sui giornali che il Comune ha parlato di chissà che cosa, quando in realtà non abbiamo parlato di niente. Quindi io ringrazio i Presidenti che sono venuti e ci hanno relazionato così come hanno fatto, evidentemente ognuno di noi sapeva qualcosa, ma qualcos’altro non lo sapeva, perché ognuno di noi segue o non segue particolarmente l’attività. A tale scopo io dico che vorrei rivolgere un pensiero particolare di gratitudine a chi si chiama come me, perché forse è la cosa che conoscevo meno ed è stato, nella sua illustrazione, più preciso e più ragioniere, in un certo senso. Veniamo qui, secondo me, e andiamo a ragionarci quando dovremo andare a ragionare su ogni singola tematica, perché qui abbiamo parlato dello scibile, di tutto lo scibile. Non possiamo chiudere una serata con tanta gente qui stanca, tra parentesi, andando a discutere di una cosa che forse quella più importante per la nostra località. Grazie dunque a chi è intervenuto, Grazie anche a chi ha rivolto le domande, a chi ha parlato da destra, che finalmente ha capito dove deve stare! Non entriamo nel merito dunque, perché se lo facciamo è chiaro che cominciamo a parlarci addosso di tutto. Presidente: Grazie Consigliere Modena. Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il Consigliere Mirante Marini. Consigliere Mirante Marini: Grazie. Io vorrei solo ringraziare veramente tutti e cinque i Presidenti, perché finalmente, dopo quattro, cinque o sei anni, come dice il Consigliere Modena, siamo riusciti a capire come vanno le cose e come potranno andare. Li ringrazio soprattutto per l’entusiasmo che hanno e speriamo che il futuro sia veramente roseo come si prevede. Grazie. Presidente: Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Benaglio. verbale informale 17. 03. 08 / 36 Consigliere Benaglio: Grazie Presidente. Due parole velocissime. Mi congratulo con i Presidenti per l’impegno che hanno avuto e che stanno avendo nel portare avanti tutti questi problemi, certo che è proprio un discorso epocale, come diceva Malfer, Riva si sta girando completamente. Purtroppo nel turismo sono già diversi anni, come diceva anche Meneghelli, che c’è un impoverimento della clientela. Noi vediamo che arrivano turisti che però sono senza soldi, che spendono poco: la pizza al taglio, i negozi da un euro a cinque euro e poco più. Allora, io sono ottimista di natura, spero che con tutti questi cambiamenti, non so, il Palazzo dei congressi, le fiere, la Spiaggia degli Ulivi eccetera, si possa riuscire anche a cambiare la clientela e ad attirare una tipologia di clientela più consona a quello che noi offriamo. Grazie comunque dell’impegno dei Presidenti, veramente. Vorrei dire anche un’altra cosa, ma forse vado fuori dal coro: quattro società che gestiscono quasi le stesse cose. Ad esempio il Palazzo dei congressi con la Spiaggia degli Ulivi, le fiere con altre cose: non si potrebbe ridurre il numero delle società e fare due società solamente al posto di quattro? Una sola non si può, ma forse due sì, perché c’è un conflitto, perché ognuno guarda al proprio campo, però non è che siano molto distanti. Grazie. Presidente: Grazie. Ci sono altri interventi? Nessuno chiede la parola, La parola al signor Sindaco. Sindaco: Grazie Presidente, ma volevo solo connotare l’istanza che ha presentato per ultimo il Consigliere Modena e riferirmi agli accordi presi in sede di conferenza dei capigruppo, per cui adesso una brevissima carrellata di risposte da parte dei Presidenti in quest’ordine, che è lo stesso della partenza: quindi una introduzione da parte del signor Vice Sindaco, e poi i signori Presidenti nell’ordine in cui sono intervenuti all’inizio. Poi concludiamo. Presidente: Grazie Sindaco. La parola al vice Sindaco. Vice Sindaco: Colgo anche io l’invito del Consigliere Modena: non c’è da replicare né da dire altro, solamente da appuntare alcune cose, perché quanto è stato detto questa sera, quanto abbiamo sentito, deve essere connotato con un giusto riferimento ed inquadramento. Inizialmente parlavo di coordinamento, è una novità, ma seppur civilistica è una novità, ma recentemente, qualche tempo fa, proprio per l’importanza della progettazione che sta maturando, abbiamo incaricato il nostro ingegnere capo del Comune di Riva, insieme al nostro settore urbanistica, di seguire, di essere il coordinatore dello sviluppo che si sta determinando in termini progettuali nei vari comparti. In modo particolare di quello che fa riferimento alla parte del Centro congressi come sviluppo: Centro congressi, Spiaggia, dependance, hotel Lido, tutto quello che sta maturando lì, area della dependance, area del parcheggio, arredo, tutto quel comparto, perché ci sia un coordinamento reale e concreto delle varie iniziative. È evidente che ci sono delle trasformazioni che sono rilevanti e speriamo che queste si calino nel contesto paesaggistico ed urbanistico, in modo non solo appropriato ma anche importante sotto il profilo della valorizzazione del nostro tessuto. Io ricordo solo, perché è opportuno ricordarselo, che nel 1990, quando questo Consiglio comunale approvò, con una risicatissima maggioranza, gli interventi che erano da farsi sul lungolago di Riva, il rifacimento, e il miglioramento e l’abbellimento, sotto un progetto che si chiamava “unire il Baldo alla Rocchetta”, che noi abbiamo invertito in “Uniamo la Rocchetta al verbale informale 17. 03. 08 / 37 Baldo”, con quello che fu fatto, il rifacimento delle spiagge, la passerella per Torbole, la nuova Spiaggia che non esisteva dalla galleria paramassi al Sarca, il ponte sul Sarca, le spiagge a Torbole in rifacimento, la Conca d’oro, il Parco alle Busatte. Ci furono interventi giornalistici che dissero a suo tempo: stanno cementificando. Cosa che invece oggi è considerata forse una delle perle più belle dell’intero lago di Garda. È una dotazione di ciclabili verso Arco per cui ci invidiano, siamo invidiati per questo, nel senso che si è cercato di intervenire sul territorio, chi ha preceduto questa Amministrazione ed altre, io ritengo con un’offerta turistica che sia la più ampia e la più diversificata possibile. Ragionavamo negli anni ’90, quando imperava il surf, oggi impera la mountain-bike, allora si diceva che eravamo stati un po’ sopraffatti dal surf, oggi si dice che siamo un po’ sopraffatti dal bike, ma evidentemente qualche risposta si è cercato di darla. Prima il Consigliere Frizzi accennava alla strada del Ponale, anche in quella situazione è stata perseguita – firme e contro firme eccetera – la volontà dell’Amministrazione di riuscire a intervenire con un busillis legislativo, considerandolo un sentiero di montagna, perché altrimenti non si poteva intervenire, però è un’offerta turistica che va verso il tempo libero. L’evento di quest’anno, che si collocherà a maggio, a cavallo di un percorso che è l’associazione di un evento Rivano, che è quello del byke festival, ricordiamoci del surf festival a Torbole, ma parliamo del byke festival, che ha concentrato, creando anche piccole polemiche sul fatto che c’erano troppi bykers, che salivano sui marciapiedi,che scendevano. Queste polemiche la città le ha vissute da sempre e da sempre poi è riuscita a dipanarle nel tempo, organizzando quest’anno l’evento che ha manifestato prima il Presidente Pellegrini, quell’Outdoor days, quel pacchetto che si rivolge esclusivamente a chi fa del tempo libero e della vacanza attiva la propria richiesta di offerta turistica, che è parallela, è complementare a quella che ci sarà e che sarà nel comparto congressuale e nel comparto turistico. La redistribuzione di offerta, è vero, c’è stata una domanda del Consigliere Zambotti circa l’enogastronomia, ma alcune cose anche importanti si sta cercando di fare e si stanno insinuando nel nostro territorio, per fortuna, con prodotti tipici locali, che siano della viticoltura piuttosto che della carne salada, anche con la polemica che in questi giorni in Trentino abbiamo letto sulla stampa proprio sulla questione della carne salada, se quella Argentina... va bene, lasciamo perdere. Si sta cercando di valorizzare alcuni prodotti che sono tipici e che sono molto particolari della nostra terra. Si stanno cioè evolvendo alcuni scenari che sono importanti, che sono interessanti. La domanda che c’è di wellness. La Consigliera Lorenzi citava uno studio fatto nel 2004, prodotto dall’Amministrazione comunale, che magari è interessante e che è scaricabile dal sito, lo ha detto anche lei. Alcuni spunti sono interessanti, sono mutuati anche partendo da quello che diceva Nadio Delai, in questa sede, in questo Consiglio, agli albori del piano Cecchetto, cioè di un’offerta turistica di wellness, oppure di un turismo sportivo, come hanno accennato il Consigliere Frizzi da una parte e il Consigliere Zambotti dall’altra: ci sono presenze legate al turismo attivo, al turismo dello sport. Le presenze si quantificano in migliaia, quelle che per esempio la Fraglia della vela può offrire, ma anche gli altri sistemi di vita, di vita vissuta, di pratica sportiva, non dello sport amatoriale, dello sport agonistico quasi, oltre che dello sport fatto per passione. Quindi la vacanza attiva sta recuperando, come quella del wellness, come quella dello sport stanno recuperando nel nostro territorio, anche con degli sforzi che la nostra società Ingarda sta compiendo nel tempo per attestarsi verso mercati diversificati, così come verso un concetto di destagionalizzazione. I congressi nacquero proprio per questo, sostanzialmente, così come i momenti fieristici: per dare una possibilità di espansione, di offerta turistica che porti ad una diversificazione anche dell’offerta. Noi non potremmo mai sognarci una città di cinque stelle, noi non desideriamo una città di cinque stelle lusso, però in questo Consiglio comunale, per arrivare ad un’altra domanda su chi ha voluto che fosse attestato un albergo. Ci ricordiamo che il Consigliere Modena, in occasione del dibattito fatto qui dentro per verbale informale 17. 03. 08 / 38 sei sedute, non per una, relativamente alla trasformazione della società Lido, disse, e la sua idea fu accolta con un emendamento qui dentro, che l’hotel Lido non doveva essere non il replicante di un anonimo quattro stelle, ma non doveva essere il replicante di un quattro stelle, che avremmo dovuto dare qualcosa in più. La presentazione di questa sera porta ad un qualcosa di molto di più, anche di molto più importante, evidentemente gli investitori privati, quei diciassette finanziatori, credono che quella possa essere un’iniziativa che trova nel mercato una risposta. Ma guardate che questo non deve essere sottovalutato sotto questo profilo – e non voglio citare di nuovo il Consigliere Modena – ma dal 2001 ad oggi, quindi in sette anni, in un tempo anche breve, molto breve, abbiamo avuto qualche bella decina di milioni di euro investita dagli imprenditori privati nelle proprie aziende. Io non voglio dire che il Consigliere Modena sia intervenuto sulla sua azienda, dove lo ha fatto, ma posso parlare dell’intervento sull’hotel Du Lac, un 4 stelle superior, fatto sull’ex Murialdo e sul nuovo comparto e vorrei citare via via tutti gli altri: l’hotel Luise, l’hotel villa Nicolli, l’hotel Oasi, l’Hoterl Astoria, l’hotel Miravalle, l’hotel Flora. Questi sono tutti investimenti, come quello del Maso, che ha creato una nuova ala per dare una certa attrattività turistica. Parecchi hanno ampliato l’offerta di wellness, ad esempio il Liberty piuttosto che lo stesso Astoria stanno adattando le proprie attrezzature alberghiere a quei segmenti di offerta turistica, mettendoci risorse che sono importanti. Ma chi sono quelli albergatori che investono nelle loro aziende se non credono, se non hanno una forte consapevolezza del territorio in cui investono? Non è che versino lacrime e sangue, in alcuni casi non ci credo proprio, ma sudore sì, l’imprenditore è un lavoratore che sta agendo sulla propria attività e sulla propria azienda perché crede in quello che sta facendo. Io non penso che interventi come quelli che vi ho citato siano stati fatti credendo che una città come la nostra sia in decremento. L’ultima battuta è questa: è stata forse la parte maggiormente colta dal Consiglio comunale quella dell’incipit fornito dal Presidente di Ingarda. Lui infatti faceva presente quelle criticità sulle quali questo Consiglio comunale, con una mozione approvata, ha cercato di dire, ad una platea di soggetti gestori, o magari anche albergatori: guardate che bisogna fare un salto di qualità. Detto brutalmente: non può essere servito un pranzo in un quattro stelle con posate di carta, o con piatti di plastica. Queste sono segnalazioni che ci sono pervenute dall’Autorità di stazione competente, è stato richiamato anche come nuovo compito dell’Amministrazione la modifica della legge sul turismo, istituendo una apposita Commissione paritetica tra apparato amministrativo e categorie. Si cercherà di sdoganare questo, lui parlava di truffa, si parla di dumping, ci sono alcune reati che sono previsti, che ci sono, che ci possono essere, ma è certo che lui ha parlato della criticità di una parte del settore turistico del nostro territorio, che evidentemente va verso un settore dell’offerta turistica, che è quella organizzata, a costi di un certo tipo piuttosto che ad altri, ma è una parte. Per fortuna, rispetto a quello che vi ho appena detto, è una parte che non è maggioritaria, ma è una parte esistente sul nostro territorio. Noi stiamo cercando di monitorarla, abbiamo avuto degli incontri, cercheremo di approfondire, però anche con la responsabilità delle associazioni di categoria che si sono dichiarate disponibili, assolutamente disponibili, sia in sede comunale che in sede di Ingarda, a provare a tracciare una strada per poter giungere ad un ragionamento condiviso. Volevo trasferirvi tutto ciò perché credo che questi siano i fenomeni da controllare e da monitorare, inoltre ritengo che, essendo giusta l’osservazione espressa dal Presidente Meneghelli, si possa intervenire anche con le sanzioni amministrative che sono previste dalla legge. Grazie. Presidente: Grazie Vice Sindaco. La parola al Presidente Tanas. Avete 5 minuti a testa. verbale informale 17. 03. 08 / 39 Dottor Marco Tanas: Grazie Presidente. Cercherò, come penso di aver fatto anche il primo intervento, di rimanere nei cinque minuti che ci sono concessi. Evidentemente, proprio pensando di prestare fede all’indicazione che ci era stata richiesta, nel mio primo intervento ho deliberatamente non citato tutta un’altra serie di attività di Lido s.p.a., che ad oggi non hanno novità rispetto alla cronaca recente. Io ho ritenuto opportuno informarvi sugli aggiornamenti più recenti e, proprio su questi, stimolato da una serie di interventi, penso valga la pena dire qualcosa in più, nel limite del possibile, ma non per occultare – Consigliere Zambotti – alcune informazioni, ma perché oggettivamente, per esempio sulla Spiaggia degli Ulivi, abbiamo delle valutazioni che devono ancora essere concluse e sintetizzate in una proposta finale. Per quanto riguarda il Bastione, Lei mi chiedeva se abbia senso un ristorante, se abbia senso un investimento di quel tipo: io penso proprio di sì, cioè noi l’abbiamo comunque fatto e questo è un intervento che va visto nell’ottica di offrire un servizio alla città. Chi meglio della società partecipata dal Comune può intervenire a presidiare un bene storico dell’Amministrazione? Cercando di far sì che quel belvedere da tanti citato, in queste settimane abbiamo sentito in città veramente molto entusiasmo per il fatto che si possa di nuovo valorizzare, e forse anche farlo scoprire, a molti, oppure riscoprire a cittadini, soprattutto giovani, che non hanno la percezione della bellezza e dell’importanza di quell’angolo di Riva, da quella posizione. Quindi noi stiamo creando un’azienda che possa offrire un servizio di somministrazione, che chiaramente, durante l’arco della giornata è più facile possa essere un servizio di light lunch, di possibilità di beveraggio godendosi la vista. Noi però vorremmo anche provare, visto che il delta di investimento sulle cucine è veramente marginale, a predisporre una cucina in grado di servire una cinquantina di coperti, quindi non servirà una cucina particolare, sperando che questa possa creare un motivo, con una ristorazione che valorizzi i prodotti del territorio, per portare ulteriormente gente, oltre a quelli che comunque ci passerebbero, a visitare il sito. È ovvio che adesso, come ho già anticipato, noi metteremo sul mercato questa possibilità di gestione, speriamo che il mercato ci offra qualcuno che, oltre al servizio ordinario di somministrazione e di presidio, porti anche un valore aggiunto per quanto riguarda la ristorazione. In relazione al discorso del collegamento io ripeto che noi siamo gli esecutori della volontà dell’Amministrazione, che ci ha chiesto, dal momento che siamo entrati in possesso anche dell’eventuale azienda che si trova alla stazione di monte, di fare uno studio di fattibilità. Questo non perché il nostro sport sia fare gli studi di fattibilità, ma perché, a fronte di investimenti così strategici per la città, nonché particolarmente onerosi, la possibilità per capire se sono soldi buttati via o meno è proprio uno studio di fattibilità, che infatti sta consentendo e consentirà a breve all’Amministrazione di compiere le scelte che riterrà più opportune. Il Consigliere Benamati mi chiedeva qualche elemento in più: lo studio ha considerato che quello dell’antica seggiovia non è l’unico percorso utilizzabile per il collegamento, anzi, ha sottolineato che magari quel percorso, essendo in un canalone - questo è rilevato anche dal Piano per quanto riguarda il pericolo geologico - ha un certo grado di rischio in più di altre eventuali alternative, che ci sono. Esistono infatti altri eventuali percorsi alternativi, detto molto sinteticamente: un percorso che ottiene, per una serie di giudizi tecnici incrociati, un grado di fattibilità maggiore, sia a livello di impatto che di sicurezza del sistema è un percorso nuovo che si potrebbe effettuare a ridosso del parcheggio che verrà realizzato in via Monte Oro, più o meno all’altezza dei posti per i motorini. Questo, evidentemente, consentirebbe anche la messa in rete di quel progetto, quindi la possibilità di avere un parcheggio accanto alla stazione di partenza, la possibilità di avere un collegamento dalla città alla partenza attraverso il famoso sottopasso, quindi mettendo tutto in totale sicurezza e, perché no, magari anche la possibilità, visto che ha verbale informale 17. 03. 08 / 40 bisogno di personale di assistenza l’utilizzo di questo impianto, di un presidio del percorso e dell’eventuale ascensore che porta ai posti auto. Queste comunque sono indicazioni che, come ripeto, noi abbiamo fornito all’interno di un quadro più ampio, come tipologia di collegamento sono solamente due i sistemi utilizzabili, che ha senso utilizzare lì, anche per la portata che si deve creare. Noi sappiamo che il sito del Bastione ha le dimensioni che conosciamo, l’impianto deve portare al massimo 600 o 700 persone all’ora, quindi tutto il resto è da cancellare. I sistemi attualmente fattibili sono due: quello dell’ascensore a cremagliera inclinato e la cabinovia, con una cabina da 8,10,12 persone, a scelta. Dalla valutazione emerge che l’ascensore è sconsigliato per il fattore costi, perché per mettere in sicurezza il percorso, visto che si tratta di un percorso a terra e noi tutti conosciamo quella zona, ci sarebbe un raddoppio dei costi solo per le parti edili di messa in sicurezza. La cabina sarebbe molto meno impattante, perché non avrebbe il solco lungo il tracciato, a parte un palo da 12 metri a metà percorso e taglierebbe tutta una serie di spese che vi ho appena illustrato. La valutazione che adesso ci è stato chiesto di fare, vista la fattibilità, si concentrerà sulla realizzabilità economica. Allora, un impianto di questo tipo costa, più o meno, tecnicamente, con gli impianti che devono essere fatti e con le strutture edili, fino a € 3 milioni. Ora, la differenza della fattibilità o meno di questo impianto è data dalla copertura dei contributi sull’investimento di base, quindi questo è un elemento che poi, a livello politico, verrà valutato dall’Amministrazione. Da alcune valutazioni sommarie emerge che le spese di gestione per un impianto di questo tipo sono assolutamente realizzabili, la valutazione sull’ammortamento dell’investimento di base sarà data dalla differenza che l’Amministrazione sarà in grado di recuperare. Da qui chiaramente la scelta finale che competerà all’Amministrazione comunale. Al discorso Spiaggia degli Ulivi dedico 1 minuto in più rispetto a quello che ho detto prima, sperando di non saltare alcuni passaggi; ovviamente il lavoro che abbiamo fatto è stato, come vi ho detto, quello di sintesi del dibattito che c’è in città e mi fa piacere sentir parlare anche quest’oggi dell’intenzione del sostegno alla società nel proseguire un lavoro che va nella direzione di portare il locale a un livello di qualità, sentiva parlare di fiore all’occhiello e cose simili. Questa è evidentemente non la mia posizione personale, che c’entra poco, ma l’intendimento della società, facendo la sintesi di quello che è stato detto. L’impegno, che con grande chiarezza è emerso in questa fase di dibattito, come dicevo prima, è quello di fare in modo che questa struttura possa essere un valore aggiunto per il territorio, per tutto ciò che gravita attorno al territorio. Quindi da Ingarda, Palacongressi e dalle società economiche c’è l’attenzione a che questo immobile possa in primo luogo far sì che una serie di eventi importanti vengano realizzati in quella sede. In questi anni, l’avete visto anche voi, da quando è stata chiusa l’attività, l’Amministrazione, quando ero io Assessore, ha cercato di non chiudere le porte, abbiamo coordinato con la allora APT una serie di eventi musicali, sul terrazzo, di degustazione, che hanno suscitato molto entusiasmo. Quindi quel tipo di manifestazioni, penso a Radio incontri, quel tipo di eventi di cui il territorio ha bisogno e che necessita di una vetrina di quel tipo. Questo deve essere garantito. È un altro aspetto che comunque è collegato anche all’aspetto economico turistico, perché la necessità di un luogo che possa offrire qualità nell’intrattenimento oggi è fortemente sentita e bisogna riuscire a dare una risposta a questa esigenza. Quel sito può benissimo essere la risposta, anzi deve essere un luogo che possa offrire questo tipo di servizio di qualità nell’intrattenimento, quindi è un sostegno anche ai congressisti quando hanno finito il loro lavoro, agli operatori delle fiere quando hanno finito, a tutti gli ospiti degli alberghi che probabilmente oggi fanno fatica, dopo una certa ora, a trovare questo tipo di attività e soprattutto, 365 giorni all’anno, ai cittadini rivani che possono e dovranno utilizzarlo a 360° nelle varie fasi della loro giornata. verbale informale 17. 03. 08 / 41 Chiudo accennando alla difficoltà di assemblare tutte queste necessità. La nostra idea è quella di fare da regista dell’operazione, cioè Lido deve garantire che il suo immobile possa essere utilizzabile dal territorio quando ne ha bisogno, comunque siamo consapevoli che debba essere trovato chi di lavoro si occupa di somministrazione di qualità. Pensiamo di recuperare queste figure attraverso un concorso che metta in rete gli operatori, chiaramente valutando e premiando le offerte esclusivamente in termini di proposta e programmazione di qualità. Presidente: Grazie Presidente Tanas, la parola all’architetto Mauro Malfer. Architetto Mauro Malfer: Cercherò di andare in sintesi estrema, perché mi dicono che i tempi sono proprio ristretti, poi declinare un discorso logico recependo un po’ le varie osservazioni che sono tutte pertinenti e significative diventa difficile. cercherò, come ripeto, di fare sintesi. Parto da una considerazione: noi stiamo dando una risposta alle esigenze della società di gestione, che ci ha richiesto degli spazi espositivi e congressuali. Non entro nel merito delle risposte che vi verranno fornite dal Presidente Pellegrini, ma siccome fino allo scorso anno ero il Presidente della società di gestione, conosco le dinamiche e quindi mi stanno confermando quello che abbiamo sempre detto fino allo scorso anno. La cosa interessante però di questi due interventi, come sapete tutti, è che da una parte c’è un Teatro e dall’altra parte c’è un Palazzetto dello sport. Qui mi riallaccio al discorso che queste sono due strutture che serviranno alla città. Non vedo il Consigliere Zambotti, ma posso confermare che questa volta il Palazzetto dello sport sarà destinato ad uso sportivo, sicuramente in misura minore per quanto riguarda il settore espositivo. Diciamo che anche la localizzazione, rispetto al polivalente C, è diversa, quindi credo che questa sia una risposta importante. Mi sembra che sempre il Consigliere Zambtti dicesse che la città si aspetta questi interventi, io credo che la città si aspetti, perché sento che c’è un certo movimento, lo ribadiva il Vice Sindaco, gli interventi sugli alberghi, ma non solo. Quindi credo che effettivamente questa sia un’esigenza,siamo arrivati al momento giusto, lo dicevo prima, non voglio sottolinearlo, non voglio ribadirlo. C’è comunque consapevolezza del fatto che, soprattutto per quanto riguarda l’intervento alla Baltera, che dovrebbe essere più impegnativo che la fascia lago, ma mi sembra che abbia dato una risposta più importante quello della fascia lago, mentre invece c’è qualche perplessità sul polo fieristico. Non voglio mettere in dubbio la professionalità e soprattutto il risultato che avremo nel nuovo polo fieristico, a parte il fatto che già da quell’immagine che avete avuto modo di vedere sulla stampa sapete che l’abbiamo abbassato di un piano per tutta una serie di ragionamenti, quindi un passaggio in quella direzione lo abbiamo già fatto. Quello che voglio dire è che in questo momento, in quel contesto, ci sono dei capannoni, io credo che si intervenga edificando ed ampliando in quella zona un oggetto architettonico, che si va a inserire in un posto dove non c’è contesto. A me hanno sempre insegnato che dove c’è un contesto tu lo devi rispettare, mentre dove non esiste contesto lo devi creare con un edificio di particolare pregio. Questa è la mia osservazione. Io credo che quella zona lì invece sarà riqualificata in modo positivo, io faccio solo riferimento a Pero (Milano), dove, con il nuovo quartiere fieristico, le zone edilizie nei dintorni sono aumentate del 30-40%. Io magari sarò anche venale, ma penso che tutti si siano dati anche un po’ una mossa, scusate il termine, per recuperare il gap che si era perso negli anni scorsi. Quindi cerchiamo di capire bene come vengono inserite, nel contesto cittadino, queste strutture. Quanto all’altra cosa che è stata sollevata dalla Consigliera Lorenzi e dal Consigliere Detoni, ma anche un po’ da tutti: è chiaro che non possiamo pensare di andare a costruire un polo fieristico con dei parcheggi pertinenziali che saranno circa 2000-2500 senza che quegli stessi parcheggi diventino ad uso della città. È impensabile, credo che questa sarà una verbale informale 17. 03. 08 / 42 partita che ci giocheremo con l’Amministrazione, quelli saranno parcheggi di attestamento della città. In questo senso la Consigliera Lorenzi mi ha un po’ sottratto la sorpresa, però io volevo dare certezze, non voglio fare solo enunciazioni vaghe: la ciliegina sulla torta dovrebbe essere proprio questo discorso di viabilità, con il collegamento del polo fieristico e congressuale, bus navetta, metrò di superficie? È chiaro che nel momento in cui avremo definito queste strutture, avremo anche i parcheggi di prima cintura, sicuramente - ci stiamo già lavorando, non vedo l’Assessore Matteotti, che so ci tiene molto – stiamo lavorando su questo discorso, che poi porteremo alla vostra attenzione, quando avremo delle certezze. È chiaro che questo è uno dei primi pensieri, adesso che siamo arrivati a definire i vari ambiti, per quanto riguarda gli interventi sulle strutture. Questo mi premeva sottolineare. Poi c’è un’altra cosa: vorrei ribadire che non è vero, Consigliere Frizzi, che il mondo fieristico è in crisi. Nel mondo fieristico c’è concorrenza sugli eventi, questa è una cosa un po’ diversa, quindi ci si deve attrezzare per rimanere al passo, altrimenti si corre il rischio di essere lasciati in un angolo. Io mi sono chiesto, Consigliere Frizzi, quando abbiamo iniziato tutto questo investimento così importante, se stessimo facendo la cosa giusta. Il Presidente Dellai mi ha sempre chiesto: “Ma quando farete questi grandi contenitori, riuscirete a riempirli di contenuti?”. Allora ci siamo guardati intorno e, guarda caso, proprio in questi ultimi quattro o cinque anni tutti i centri fieristici, da Milano a Bologna a Vicenza, stanno facendo degli investimenti. Quindi un minimo di certezza può derivare anche dall’aver studiato ed analizzato il comportamento dei concorrenti. Poi io credo un’altra cosa: che il rispetto ambientale possa passare anche attraverso la qualità degli interventi e mi rifaccio soprattutto a quello che andremo ad affrontare in fascia lago, se riusciremo a portare via le macchine, se faremo degli interventi di qualità anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale, perché ricordo che il Palazzo dei congressi dovrà avere la certificazione LID, di un certo livello. Io ricordo che in Trentino poi viene definita certificazione Itaca. Stiamo facendo la stessa cosa, nel limite del possibile, per quanto riguarda il polo congressuale. Ripeto che noi dobbiamo cercare di trovare il giusto sviluppo economico, mantenendo appunto il giusto equilibrio tra lo sviluppo economico e la compatibilità e sostenibilità ambientale. Questo è quello che stiamo cercando di fare, ripeto: io credo che lo si possa fare anche attraverso questi investimenti e chiudo dicendo che tante volte il pubblico può fungere da riferimento, per quanto riguarda gli investimenti, per il privato. Infatti, se qualcuno sta investendo, molto probabilmente lo sta facendo perché ha visto che l’Amministrazione, le istituzioni pubbliche stanno facendo degli interventi di qualità. Io credo che questa possa essere la strada giusta, rimarco e sottolineo il fatto che veramente affronteremo una partita importante. I tempi: guardo il Consigliere Detoni perché prima, nell’entusiasmo della partita legata al polo congressuale, mi sono dimenticato di dire, come faceva riferimento il Presidente Pellegrini, che la settimana scorsa è iniziato l’iter per il progetto preliminare del polo congressuale. Secondo i professionisti nel giro di 12 mesi dovremmo avere il progetto definitivo, poi anche lì la gara di appalto europea, quindi, a quel punto, saremmo pronti per poter iniziare anche il lavoro sul polo congressuale. È chiaro che, sia per quanto riguarda il polo fieristico che il polo congressuale, noi aspettiamo che la Riva del Garda Fiere e Congressi ci dia indicazioni su come è meglio incastrare questi due interventi. Questo mi sembra logico. I tempi: 2009-2011 per l’area fieristica; 2010-2012 per il polo congressuale. Ripeto che siamo in presenza di appalti di un certo livello, se tutto va bene, per carità, però è vero che quando si è in presenza di appalti pubblici non si sa mai dove si può arrivare con le riserve delle imprese. Qui però mi fermo, perché è un discorso puramente tecnico. Ho esaurito il tempo a mia disposizione, credo di avere detto tutto, mi scuso se non ho risposto a qualcuno, ma il tempo stringe. verbale informale 17. 03. 08 / 43 Presidente: Grazie Presidente Malfer, la parola al Presidente Roberto Pellegrini. Roberto Pellegrini: Io vorrei fare quattro o cinque considerazioni spot. Sono stati citati Dubai e lo sviluppo quantitativo, tanto perché sia chiaro: se qualcuno chiede a me che cosa penso dello sviluppo di Dubai e che cosa penso di uno sviluppo basato sulla quantità in questo nostro comprensorio, la mia prima risposta è che sarebbe da pazzi soltanto l’ipotesi di avere punti di riferimento di questo tipo. Lo sviluppo qui, anche quello fieristico e congressuale, deve avere un punto di riferimento rappresentato dalle specificità. Dal punto di vista quantitativo, siccome non sono nemmeno un talebano della qualità, che considero un concetto che accanto a quello dell’etica, della morale, della democrazia tra le persone, vanno praticati più che predicati, io credo che tra qualità e quantità ci debba essere un buon equilibrio. La mia opinione personale di manovale dell’imprenditoria turistica, rispetto invece a grandi docenti universitari dell’imprenditoria turistica, è che ciò che si sta facendo rispetto al Palazzo dei congressi, cioè quell’ampliamento e ciò che si sta facendo alla Baltera per l’ente fieristico – poi si può discutere se debba essere alto un metro in più o in meno – sia un mix interessante, perlomeno come punto di partenza, di questi concetti di qualità e di quantità. Terza questione: fiere e congressi. Francamente, Consigliere Frizzi, io pensavo che questo dibattito fosse terminato 30 anni fa, quando si discuteva se “la Nutella rispetto al cioccolato fondente fosse di destra o di sinistra!”. Nel senso che stare qui a chiedersi se a Riva del Garda servono di più le fiere e i congressi, quando abbiamo qui la più grande fiera al mondo della calzatura, secondo me è già di per sé svilente rispetto all’oggetto del contendere. Il problema è che le fiere si fanno e i congressi si fanno, allora io rivendico qui – non l’ho detto prima – che lo sforzo che si sta facendo - ma non da maggio quando io sono diventato Presidente, anche da prima - è quella di sviluppare una serie di iniziative e di eventi fieristici – lasciamo perdere i congressuali – fortemente ancorati al territorio. Qualcuno ha sentito parlare di ciò che facciamo dal 23 al 25, o dal 25 al 27 maggio, non ricordo più, di questo Festival dell’Outdoor? È un festival in cui noi portiamo ditte che producono materiali ad esporre, quindi ci pagano, ma utilizziamo il territorio, quindi non un capannone, per fare una grande evento fieristico. Se non vado errato, ma se mi sbaglio è per difetto, noi mobilitiamo 150 o 200 volontari – sto guardando il direttore in fondo – in questa operazione - lui mi dice 400 - che è la più bella risposta alla richiesta di collegare quella scatola in cemento al territorio e ai suoi soggetti attivi. Il territorio non è un’entità astratta, è fatto di persone in carne ed ossa che come me si arrabbiano, per fortuna, e come me è fatta di persone che hanno sangue nelle vene. Queste ci sono. Quarto elemento sui costi di gestione: se qualcuno vuole trascinarmi in una polemica con Malfer sui costi di gestione sappia che ha sbagliato serata, nel senso che è fuori discussione che il Presidente di una società di gestione, altrimenti sarebbe un irresponsabile, si ponga il problema dell’abbattimento dei costi di gestione. Soprattutto di una società il cui scopo è fare indotto, ossia tutto quello che raccoglie ributtarlo in iniziative che producano attività economiche. Certo, dentro i costi di gestione vi è il costo delle affittanze, che è alto. Stavo cercando prima una polemica in essere presso l’ente fiera di Milano in cui il Presidente della società di gestione si arrabbiava come una bestia contro la proprietà dicendo: basta, io non pago più affitti di questo tipo, perché non ne esco. Il problema è usare quel po’ di materia grigia che il buon Dio ha dato a ognuno di noi, cercare di farla girare con un po’ di equilibrio e trovare il punto di incontro giusto per ognuno di noi. È esattamente quello che faremo, ma non vi è dubbio che con Malfer su verbale informale 17. 03. 08 / 44 questo discorso vi sarà ancora da litigare, da discutere, da alzare la voce, ma un punto di incontro si troverà di sicuro. Vi rubo solo un altro secondo, perché sono già fuori dei tempi, per riprendere il ragionamento che faceva il Consigliere Zambotti, che non è un ragionamento di lana caprina, nel senso che lui dice: insomma, noi stiamo facendo tutti questi investimenti, ma poi saremo in grado di produrre eventi congressuali e/o fieristici che riempiano quel palazzo? Questa non è una domanda stessa, anzi, è una domanda sulla quale ognuno di noi dovrebbe interrogarsi. Io tento di rispondere a modo mio, anche se, come ripeto, io sono soltanto un manovale in questa attività: l’investimento che stiamo facendo al Palazzo dei congressi e alla Baltera è indispensabile non tanto per avere nuovi eventi, ma soltanto per mantenere quelli che abbiamo. L’Expo Schuh non durerà in eterno se noi non diamo ai nostri espositori una serie di servizi e di spazi che oggi non hanno, non durerà in eterno. La stessa cosa riguarda l’attività congressuale: noi non possiamo perdere 20 congressi circa all’anno perché non riusciamo a fare 2 eventi in contemporanea dentro a quegli spazi. Voi capite che noi immiseriamo anche il richiamo qualitativo di questa nostra località e del centro congressuale. Quindi già questa è una motivazione, poi quando si ha a che fare con soldi pubblici bisogna fare molta attenzione, ma questo investimento serve a mantenere questo portafoglio che noi oggi abbiamo. Dopo di che, alla domanda che fa il Consigliere Zambotti io non so dare una risposta, io posso dire però che già con il 2008 noi abbiamo due eventi congressuali in più, che stiamo lavorando per il 2009-2010 ad alcuni nuovi eventi congressuali fortemente collocati e collegati con le specificità del territorio, penso alla vela, ve lo anticipo. Prendo atto che, dal punto di vista congressuale, noi abbiamo un autunno, da settembre a novembre, che è pieno, per cui il problema che abbiamo adesso non è quello dei nuovi eventi, ma è quello di qualificare quelli che abbiamo, di sostituire quelli a più bassa redditività con altri che ne abbiano di più. Sull’occupazione: noi abbiamo il Palazzo dei congressi che ha una occupazione di 230240 giorni all’anno tra eventi, allestimenti, disallestimenti e via dicendo. Teniamo conto di un dato: non è che noi abbiamo per più di 200 giorni all’anno tutto il Palazzo dei congressi occupato, ma basta che noi abbiamo occupata la sala dei 1000 che il Palazzo dei congressi è sostanzialmente tutto occupato. Dirò di più: Non solo la sala 1000, anche la sala 300, da qui il progetto che differenzia e via dicendo. Sul fieristico la cosa è diversa: noi abbiamo tassi di occupazione – adesso non vorrei sparare cifre, che però sono pronto a correggere – tra eventi fieristici, allestimenti e disallestimenti e tutto ciò che ci ruota attorno, una sessantina di giorni di occupazione che dobbiamo aumentare. Ma state attenti che anche qui non possiamo fare un paragone tra occupazione congressuale e occupazione fieristica, dobbiamo fare caso mai un raffronto tra l’occupazione nostra e l’occupazione dei centri fieristici nostri competitori. Ultimissima cosa: quello che facciamo adesso ha un valore di per sé, Riva del Garda Fiere e Congressi ha 10 - 11 milioni di euro di fatturato, ma sviluppa un indotto, quello indiretto, che da studi che sono stati fatti è pari a 10 - 15 volte quello della produzione. Questo significa da 100 a € 150 milioni di fatturato di ricaduta sul territorio, che vanno spalmati. Scusa: che cosa è il bilancio sociale? È quello strumento che vi fa vedere che cosa una società, al di là del bilancio economico, produce sul territorio. Volevo dire che io prendo € 20.000 di indennità annua, sono Presidente e amministratore delegato di una società, è una cifra lorda, come li destino sono fatti miei, questo è quanto posso dirle. Se Lei invece, Consigliera, vuole maggiori informazioni sulla società che non ha nominato e che avrebbe affitti bassi, che farebbe fare investimenti incredibili all’ente pubblico, magari fuori sede io Le do tutte le informazioni che Lei vuole. verbale informale 17. 03. 08 / 45 Presidente: Grazie Presidente Pellegrini, la parola al ragionier Modena Marco. Ragionier Modena Marco: Io dovevo alcune risposte telegrafiche. Il Consigliere Zambotti mi chiedeva sulla base di quale strumento noi abbiamo deciso di optare per un hotel a cinque stelle. È già stato ricordato, anche dal Consigliere Modena, che la scelta iniziale di scegliere questa struttura di alto livello di standing, era nata in quest’ambito. Noi l’abbiamo soppesata, abbiamo cercato di realizzarla anche con la concretezza. Per questo motivo abbiamo assegnato uno studio di fattibilità alla TT Consulting di Merano, che ci ha confermato i trend di orientamento in questo senso. Dopo di che ricordo infine che anche nella nostra compagine sociale è coinvolta una delle maggiori aziende alberghiere della zona. La stessa ci conforta nell’indirizzo che esiste un trend, una nicchia di mercato per la clientela a cinque stelle nella nostra zona. Al Consigliere Benamati dovevo dare rassicurazione che il brand della catena internazionale che andiamo a ricercare serve solo per la commercializzazione del marchio, evidentemente la gestione sarà in diretta economia da parte della società. Al Consigliere Frizzi, che lamentava la scarsa tutela del territorio, volevo appena ricordare che la rivisitazione del nostro progetto salvaguarda il Parco, quindi, in buona sostanza viene salvaguardato il territorio, ancorché, lo ricordo, la società abbia licenza di costruire 10.000 m³, per i quali ha regolarmente pagato agli oneri di urbanizzazione. Noi abbiamo stracciato questo progetto, come ricordava il Consigliere Pederzolli, abbandonando l’ampliamento a nord che, volevo bene ricordare al medesimo Consigliere Pederzolli, non è per niente collegato all’utilizzo della dependance. L’ampliamento a nord è già stato licenziato, l’unica possibilità di collegamento tra la dependance e la casa madre sarebbe sul numero massimo di posti letto. Ricordiamo però che allora il tetto massimo di posti letto era 150, ma nel progetto che noi abbiamo ipotizzato i posti letto sono 80, con 40 suite. L’ultima risposta è indirizzata al Consigliere Detoni assicurando, tempi permettendo, riguardo all’approvazione del progetto della Commissione tutela del paesaggio, la chiusura dei lavori dovrebbe avvenire nel 2009. Quindi, se tutto va liscio, si potrebbe ipotizzare l’apertura per la Fiera della calzatura del 2009. Se i tempi per l’approvazione in Commissione tutela del paesaggio slittassero, evidentemente tutto si sposterebbe in avanti di sei mesi. Grazie. (VOCE FUORI MICROFONO) Compreso l’ultimo piano. Presidente: Grazie Presidente Modena, la parola al Presidente di Ingarda Ennio Meneghelli. Presidente Ennio Meneghelli: Grazie Presidente. Io gradirei però che quando i Consiglieri ci rivolgono delle domande rimanessero poi ad ascoltare le risposte, educazione lo imporrebbe. Anche perché io vorrei dire al Consigliere Frizzi che gradisco molto che mi abbia definito marginale, è vero, sono quello meno legato al carro, qui. Per me è una gioia, dopo un infarto, essere un po’ più libero, almeno io ci provo. Rispetto al fatto di essere moscio, è vero, sono ammalato, ma non sono moscio nel cervello, perché ho molti amici che mi aiutano. Al Consigliere Zambotti dico che noi non abbiamo creato cattedrali nel deserto, che ci sono imprenditori illuminati, ma che ritengo che il ruolo del Presidente di Ingarda in questa sede sia quello di porre in evidenza le criticità, così come mi è stato richiesto di fare. Lo faccio rispetto ad un contesto più ampio che è quello del verbale informale 17. 03. 08 / 46 lago di Garda, ove esistono macchie bianche e macchie nere, credo che questo sia il mio ruolo. C’è un problema, però, che è stato posto dal Consigliere Zambotti: se la città non seguirà questi grandi cambiamenti... è vero, cambiamo, ma cambiamo anche noi come persone, all’interno di un contesto che si evolve. La richiesta che spesso mi faccio quando partecipo, magari in luoghi più tutelati di questo, dal punto di vista normativo, recentemente nel Parco nazionale del Cilento vallo di Diano, patrimonio dell’Unesco, la domanda che sento e che mi pongo è: dove è lo sviluppo sostenibile? Dov’è il limite? Il Monte Brione di Riva nella prima guerra mondiale era pelato, perché la gente aveva freddo e fame e aveva tagliato tutte le piante, mentre oggi è rigoglioso. Io ritengo che ci sia modo e modo di usare il territorio, personalmente poi ho delle remore su alcuni particolari tratti di questo territorio che sono stati maltrattati, ma questa è una opinione personale. Se la città non seguirà avremo dei fenomeni di anti turismo, li abbiamo già avuti a Madonna di Campiglio e a Canazei; ci sarà qualcuno che invece che accompagnare questi cambiamenti con i propri talenti e con le proprie possibilità, li avverserà. Questo è ciò che normalmente avviene. Alla Consigliera Lorenzi io dico che c’è ancora personale locale soddisfatto, noi però dovremo magari recuperare con una nuova tipologia di formazione professionale per crearne di più e di meglio, perché molto spesso io trovo il nostro personale che è andato via di qui, è andato a lavorare altrove. Una delle risposte che io ritengo percorribili, lo dico da imprenditore, è quella di creare le condizioni perché si possa offrire un posto di lavoro stabile per tutto l’anno. Io credo che questo sia opportuno anche per la dignità familiare dei nostri lavoratori. Al Consigliere Frizzi: io, riprendendo l’argomento di poc’anzi, credo di aver portato qui evidentemente quelle che sono le criticità, però mi permetto di ricordarle che negli ultimi 15 anni da una occupazione di sei mesi siamo passati ad una occupazione di 10 mesi e poi, sia questo poco o troppo poco, abbiamo decuplicato i posti letto. Ora, il problema è che pochissimi imprenditori invece che intendere l’attività dell’albergatore come qualcuno che offre ospitalità, l’hanno confusa con la speculazione immobiliare. I risultati sono tali per cui per tre pecore nere ogni cento abbiamo avuto un deprezzamento della qualità globale dei nostri frequentatori. Non ha perso appeal il nostro territorio, siamo noi che abbiamo consentito e tollerato certe anomalie comportamentali ed è per questo che io lo dico al Consiglio comunale, senza voler reprimere nulla, ma per ripristinare quella che è la legalità e il rispetto del prossimo. Volevo dirLe anche che non deve avere dubbi per quella che è la mia filosofia aziendale, io tengo molto alla valorizzazione delle peculiarità. Lei parlava della Ponale, io Le farò avere domani il programma di cui abbiamo investito non la Trentino spa, ma cinque territori, partendo da Trento e scendendo a Rovereto, Folgaria, Lavarone e noi, abbiamo creato un progetto che si chiama: “Le fortezze dell’imperatore”. Abbiamo preso Reinhold Messner come testimonial, lo abbiamo pagato poco perché siamo riusciti ad abbinarlo ad un’acqua minerale, tanto per non fare nomi. Siamo andati a vendere la Ponale, con la sua tagliata, come uno dei gioielli, abbinando un tratto ambientale ad un tratto storico. Io infatti credo si possa usare anche ciò che la storia ci ha lasciato, nel bene o nel male, che è inserito in un contesto naturale unico. Allo stesso modo poc’anzi il vice Sindaco – poi ho terminato – ha citato le migliorie ambientali che sono avvenute. Abbiamo avuto speculazioni, magari a Torbole e ad Arco più che da noi, ma abbiamo anche visto dei recuperi di territorio intelligenti. Guardi, noi recentemente abbiamo fatto, in maniera molto sintetica una ricerca su alcuni opinion leader dei diversi livelli, perché non dobbiamo avere tutti cinque stelle, ma dobbiamo avere dei buoni bed and breakfast, dei buoni alberghi ad una stella, a due, a tre, a quattro e cinque, che sarà la nicchia che aumenterà la media. È come quando andiamo in autostrada e poi ci fermiamo allo stop in città, poi facciamo la media. Voi sapete qual è la vera chiave di volta? Oltre all’esclusività dei luoghi di cui parlava Lei, io credo ci voglia anche un po’ – il Consigliere Modena è più bravo di me in questo – di verbale informale 17. 03. 08 / 47 capacità di riuscire a far sapere che si ha. Forse è lì che noi dovremmo costruire meglio e di più, non è vendere fumo, ma è curare meglio la comunicazione mirata. Tra un po’ vedrete delle scene di James Bond, non verranno girate direttamente qua, ma nel tratto tra Limone e Tremosine e tra Torbole e Malcesine, ebbene: io sono stupefatto dal ritorno d’immagine che c’è, perché i club dei fans di James Bond dell’area mitteleuropea cercano tutti di venire qui. Perché hanno scelto questi posti? Probabilmente proprio per l’unicità dei luoghi, perché non solo non abbiamo pagato per averli qui, ma ci pagano loro. Allora probabilmente ci sta anche il suo pensiero su questo, ci sta il pensiero di avere una città migliore, credo però – lo dico al Consigliere Valandro – che io continuerò a vendere cara la pelle, non si preoccupi, ma cercate di venderla cara anche voi, però, perché solo se facciamo massa critica riusciamo a sostenere le nostre idee. Riva del Garda viene ammirata anche dai vicini un po’ invidiosi, perché a livello di lago di Garda, pur avendo altre località di pregio, Riva del Garda rappresenta una riferimento. Al Consigliere Pederzolli dico che nel nuovo tipo di turismo ci sono nuovi tipi di clientela, bisogna riuscire a far capire questo ai cittadini: il turismo non è interesse di pochi, ma è un fattore economico che può migliorare la nostra qualità di vita, nella tipologia dei servizi e nella qualità dell’offerta. Questa io credo debba essere la nostra priorità. All’amico Consigliere Modena io dico che condivido il suo pensiero finale e se lui vorrà io sarò pronto in qualsiasi momento e sede a collaborare, per una discussione che abbia tempi e modi di attuazione. Presidente: Grazie Presidente Meneghelli. La parola al signor Sindaco. Sindaco: Grazie signor Presidente. Io vorrei ringraziare innanzitutto i cinque Presidenti che si sono succeduti, perché hanno voluto portare qui la testimonianza del loro impegno in un comparto peculiare qual è quello turistico. D’altro canto io ho in mente un articolo letto sul Sole 24 ore di mercoledì, che vi invito a ricercare, altrimenti lo recuperiamo, che riguarda appunto l’Alto Garda, dove si dice che il turismo è un segmento dell’economia dell’Alto Garda. Poi si parla anche di industria, di artigianato, di tematiche afferenti la viabilità e quant’altro. Allora, noi siamo in pieno argomento di gestione della nostra Amministrazione comunale, vorrei ricordarvi che nessuno degli argomenti che sono stati trattati qui questa sera è assente né dalle relazioni di bilancio, né, per quanto riguarda gli investimenti, dal piano generale delle opere pubbliche. Quindi credo che, anche da questo punto di vista, prima di dire che non si sanno le cose - come Sindaco di questa città lo dico - dovremmo stare un po’ più attenti alle carte che passano almeno sui tavoli di questo Consiglio, prima di lamentarci che non sappiamo le cose. Per andare per spot, perché non vorrei mai che domani i giornali parlassero solo di Bastione, Spiaggia degli Ulivi e dependance, comunque dico la mia su questi tre argomenti: la dependance via, giù, abbattuta, spazio per altre iniziative. La Spiaggia degli Ulivi: diamo un attimo di respiro al Presidente della Lido di Riva del Garda s.p.a., che ha bisogno di sapere che parere preventivo viene dalla Commissione beni culturali della Provincia. Subito dopo parleremo di tutto il resto. Per quanto riguarda il Bastione: nell’ambito dei lavori di sistemazione del medesimo abbiamo sistemato l’edificio, che è a posto, il tetto è stato rifatto, la terrazza sopra c’è, per chi ci va, domenica scorsa ci sono saliti 110 bambini e 100 genitori portati dalla SAT, che nel salire a S. Barbara si sono fermati al Bastione per visitarlo. Quindi c’è una riappropriazione in corso da parte della città. Sul Bastione a me sembra che il Presidente sia stato chiaro, io sono con lui in merito all’apertura del bar, con tutti gli annessi e connessi, perché il bar verrà gestito da persone che avranno il compito di effettuare anche la guardiania del Bastione, la pulizia degli verbale informale 17. 03. 08 / 48 spazi e anche di accogliere le scolaresche, perché ci sarà anche uno spazio per la didattica. In futuro si discuterà se piazzare, come e anche, una forma diversa di risalita al Bastione, non è che l’apertura del bar sia connessa con la costruzione dell’impianto di risalita. Io vorrei dire che tutto il comparto turistico è in evoluzione, ci è stato spiegato questa sera in tutte le salse, vi ricordo che esso non solo dà un indotto, come ci è stato rammentato, ma garantisce anche occupazione. Ne garantisce forse anche troppo poca, visitare piazza 3 novembre e annessi per credere e leggere quanti biglietti di richiesta commessi, baristi e inservienti ci sono solo su quella piazza da quando sono stati riaperti i bar. Due però sono le questioni sulle quali volevo chiudere e sulle quali mi pare primaria l’attenzione da porre da parte del Consiglio comunale. La domanda sostanziale è questa: è pronta la città? Il titolo della mia relazione al bilancio 2008 era questo: “La città che cambia”. Mi sta bene la provocazione: è pronta la città? Io credo che noi dobbiamo pensare ed agire in grande, perché, a meno che non vogliamo trasformare l’Amministrazione comunale in un contatore di buche sulla strada da asfaltare e comportarci di conseguenza, dobbiamo pensare e agire in grande, perché questa nostra località lo merita. Le rivane e i rivani lo meritano, siano essi autoctoni o siano essi di importazione, anche perché vi ricordo che, da 35 anni a questa parte, sicuramente la composizione sociale di questa nostra città è cambiata. Se posso concludere con una affermazione nella quale credo, per poter guardare con fiducia al futuro: colleghe e colleghi, dobbiamo volerci un po’ più bene come rivani. Grazie. Siamo ospiti del signor Segretario generale che, come sapete, con questa sera conclude ufficialmente la sua presenza, in quanto con il 1º aprile andrà in pensione, siamo suoi ospiti qui a lato per un momento di rinfresco. ^^^^^^^^^^ Sono le ore 22.55. La seduta è chiusa. ^^^^^^^^^^ IL PRESIDENTE f.to Mario Zucchelli IL SEGRETARIO GENERALE f.to Alfredo Righi sr. verbale informale 17. 03. 08 / 49 verbale informale 17. 03. 08 / 50