PIANO P I A N O D I OPERATIVO E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O TAV 2.4 2.4 Il Rischio Incendi Boschivi 2.4.1 Premessa La parte descrittiva generale sul rischio Incendi Boschivi, gli aspetti riguardanti la Previsione e la Prevenzione degli Incendi nonché la Gestione dell’Emergenza e le Procedure Operative sono trattati all’interno della Relazione Generale – capitolo 2 paragrafo 4. Il coordinamento AIB all’interno del territorio comunale di Luino spetta alla Comunità Montana Valli del Verbano. 2.4.2 Analisi della Pericolosità e Mappatura del Rischio Dall’analisi dei dati (sotto riportati) contenuti all’interno del Piano di Previsione e Prevenzione e lotta agli incendi della Regione Lombardia – Revisione Anno 2009 relativi agli Incendi Boschivi riferiti al territorio di Luino risulta che, in una scala da 1 a 5, la Regione abbia attribuito al territorio comunale la classe di rischio 1. Il precedente Piano regionale AIB attribuiva al Comune di Luino la classe di rischio 3. Superficie territoriale [ha] Superficie Bruciabile ha Numero incendi / anno Numero incendi / anno ogni 10Km di superficie bruciabile Superficie percorsa per anno [ha] Superficie mediana incendio [ha] Classe di rischio LUINO 2067.18 816.18 0.90 1.10 0.20 0.332 1 Il Piano di Previsione e Prevenzione e lotta agli incendi della Regione Lombardia è attualmente in fase di revisione e si attende la sua approvazione ufficiale. E’ probabile che al Comune di Luino venga attribuito dal futuro piano AIB una classe di rischio più elevata dell’attuale, soprattutto per via dell’incendio boschivo verificatosi ad ottobre 2011 nei pressi delle Località Bonga e Colmegna, che ha minacciato le abitazioni di Bonga e ha coinvolto più di un ettaro di bosco. L’incendio è stato estinto grazie all’intervento dei volontari AIB sotto il coordinamento della Comunità Montana Valli del Verbano e la direzione del Corpo Forestale dello Stato. Ad estinguere l’incendio sono inoltre intervenuti i Vigili del Fuoco. Secondo i dati presenti nella Relazione del Piano di Indirizzo Forestale di giugno 2012, redatto dallo Studio Nicoloso per conto della Comunità Montana Valli del Verbano, il 47% del territorio comunale di Luino risulta essere boscato. Si tratta di una percentuale significativa, superiore di poco alla media provinciale (46%) ma comunque inferiore a quella rilevata negli altri comuni dell’Alto Varesotto. 148 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O OPERATIVO D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O Le porzioni di territorio esposte a questa tipologia di rischio corrispondono principalmente alle zone interne e periferiche del territorio comunale distanti dal nucleo urbano principale, in particolare ai boschi del Monte Bedea, della Mina, alle superfici boscate digradanti verso il lago Maggiore e la linea ferroviaria (prossimi alle Loc. Bonga, Gaggio, Carnella e Colmegna), ai boschi di Biviglione e alle superfici a bosco al confine con i 2 . 4 comuni di Agra, Dumenza, Montegrino Valtravaglia, Maccagno e alla confederazione elvetica (boschi della Loc. Fornasette). I boschi presenti sul territorio comunale sono connotati da una netta prevalenza delle latifoglie sulle conifere. I pendii maggiormente esposti al rischio incendi sono quelli esposti a sud e pertanto più asciutti. Sono prevalentemente castagneti (Castanea Sativa) oppure boschi misti di latifoglie (in particolare betulle – Betula Alba - e roverelle – Quercus Pubescens - ) e si connotano per la presenza sporadica del pino silvestre. Molte aree boscate presenti sul territorio comunale sono in stato di degrado a causa della scarsa manutenzione del sottobosco da parte dei proprietari, in parte dovuta all’elevato frazionamento della proprietà dei terreni. Il Comune di Luino non vede la presenza di SIC ( Siti di Importanza Comunitaria). L’area dei Paù costituisce tuttavia un ambito del territorio di elevato interesse ambientale e seppur prevalentemente umida presenta superfici boscate. Nel vicino comune di Agra ricadono aree protette (boschi di faggio) del SIC della Veddasca e si rileva esserci continuità spaziale fra le superfici a bosco del Comune di Agra e quelle in comune di Luino. Sul territorio comunale sono presenti molte case, spesso non stabilmente occupate, site nelle immediate vicinanze di aree a bosco. Il rischio di incendi di interfaccia risulta pertanto molto rilevante. Alcuni settori boscati del territorio (ad esempio a monte della linea ferroviaria, nelle vicinanze delle Loc. Colmegna e Bonga, a monte della strada del Cucco, nei pressi di Biviglione, nei pressi della diga di Creva e a monte dell’abitato di Creva), presentano pendenze marcate e propensione al dissesto idrogeologico. Si veda a questo proposito il Cap. 2.2. Occorre pertanto prestarvi molta attenzione quando si è impegnati nello svolgimento delle attività di spegnimento o prevenzione del rischio incendi. Nella scheda successiva è presente un’immagine che consente di individuare le superfici boscate del Comune potenzialmente interessabili da un incendio e che evidenzia inoltre ai fini della previsione del rischio di incendi di interfaccia gli ambiti edificati prossimi ad aree a bosco. 149 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO TAV 2.4 2.4.3 Scenario di Rischio C O M U N A L E C O M U N E INCENDIO BOSCHIVO D I L U I N O Boschi di latifoglie (Colmegna, Monte Bedea, Biviglione, versanti a lago, Creva, Aree di interfaccia) Periodo di Massima Pericolosità: Fine inverno – inizio primavera in particolare in condizioni di scarsa piovosità, secchezza della vegetazione e aridità del suolo, vento forte 2 . 4 S Cause principali di Innesco: Innesco di origine antropica Punti Critici di Innesco: Strade: Sp 61 per Cremenaga Sp 6 per Dumenza Sp 23 per Montegrino Zone antropizzate ai margini dei boschi Loc. Biviglione, Colmegna, Longhirolo, Roggiolo, Bonga, Il Gaggio, Pianazzo, Trebedora, Pezza di Voldomino, Cattel. Varie vie, in particolare: via C.na Ferrari, Brughiere, Biviglione, Colmegna, Torretta, Berra, Pianazzo, Case e cascine disperse sul delle Motte, Longhirolo, del territorio Cattel, Belvedere (tratto alto), Molino Sentiero per Bonga e altri sentieri Punti/Elementi Esposti: Aree abitate ai margini del bosco Boschi di castagno e altre latifoglie, specie se esposti a sud Zone caratterizzate da elevata asperità del terreno: Versante sovrastante la linea ferroviaria a nord (confine con Maccagno) e a sud dell’abitato di Colmegna Versanti a ridosso della Diga di Creva e a monte di via Creva e Turati Versanti della valle del torrente Colmegnino Versanti della valle del torrente Maina Possibili azioni/attività di prevenzione Presidio del territorio, pulizia e manutenzione dei sentieri, manutenzione idranti, esercitazioni AIB Azioni primarie da attuare in caso di incendio: Attivare il numero AIB della Comunità Montana: 335.8714195 il 115 (VVF) e il 1515 (Forestale) Evacuazione abitazioni a rischio ed eventuale assistenza popolazione evacuata Risorse idriche Lago Maggiore, bacino diga Creva (previa richiesta-permesso Enel) 150 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O OPERATIVO D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 2.4.4 La Gestione dell’Emergenza – Procedure Operative/Modello di Intervento Le Procedure Operative per il rischio Incendi Boschivi, tratte direttamente dal Piano Regionale di previsione e prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, sono state inserite all’interno della Relazione Generale – paragrafo 2.4.5 essendo procedure riguardanti, a livello gestionale, più l’Ente di scala sovracomunale deputato per Legge all’intervento e coordinamento AIB (la Comunità Montana Valli del Verbano), che non le 2 . 4 P Amministrazioni Locali. Il Comune potrà ricoprire, in qualunque caso e a seconda delle necessità, un’importante funzione di Supporto (logistico, viabilistico, etc.) attraverso le proprie Strutture (assistenza ad evacuati, chiusura viabilità, etc.). Il coordinamento AIB all’interno del territorio di Luino spetta alla Comunità Montana Valli del Verbano. Di seguito i numeri telefonici da contattare in caso di incendio: COMUNITA’ MONTANA VALLI DEL VERBANO: NUMERO H24 AIB: 335.8714195 CORPO FORESTALE DELLO STATO: NUMERO UNICO EMERGENZE: 1515 COMANDO VARESE: TEL: 0332.282587 STAZIONE DI LAVENO MOMBELLO: TEL: 0332.629001 CENTRO OPERATIVO CON SEDE A CURNO (BG): TEL: 035.611009 FAX: 035.617722 SALA OPERATIVA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE NUMERO VERDE: 800.061.160 151 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 2.5 Il Rischio Eventi Meteorologici Estremi 2.5.1 Premessa Il territorio di Luino è potenzialmente esposto ad eventi meteorologici particolarmente violenti (temporali fortitrombe d’aria-d’acqua) che potrebbero verificarsi in particolare durante i mesi estivi ed in lassi temporali ristretti. Dal punto di vista della pianificazione dell’emergenza comunale gli eventi meteorologici estremi destano particolari preoccupazioni soprattutto laddove si verifichino trombe d’aria, forti grandinate e piogge intense accompagnate da fenomeni di allagamento e di dissesto idrogeologico. Eventi di tale natura si sono già manifestati sul territorio comunale anche in anni recenti. L’evento meteo estremo più serio, del quale è ancora vivo il ricordo, è la tromba d’aria che il giorno 24 agosto 2006, intorno alle 14.30, ha colpito alcuni settori della città, senza causare né vittime né feriti ma recando danni ingenti alla città e al territorio circostante (abbattimento di alberi secolari, lesionamento di molti tetti e cornicioni, danni ad autovetture, ad imbarcazioni, alla cartellonistica stradale e pubblicitaria nonché alle infrastrutture della MIPAM (importante evento fieristico organizzato dalla Comunità Montana)). La preoccupazione che un evento simile possa ripetersi sono giustificate dal fatto che gli eventi di tromba d’aria associati a temporali di violenta intensità sono divenuti statisticamente più frequenti sul territorio regionale. Pur essendo impossibile prevedere con certezza lo sviluppo e la localizzazione di una tromba d’aria, è tuttavia possibile avere una previsione meteorologica attendibile dei temporali forti, motivo per cui è necessario e indispensabile prestare particolare attenzione alla lettura degli avvisi di criticità durante la stagione temporalesca ed adottare le necessarie precauzioni e le misure di sicurezza al fine di proteggere la collettività (soprattutto se sono in previsione manifestazioni o attività all’aperto che prevedono un’elevata affluenza di persone, come ad esempio il mercato del mercoledì). Le piogge particolarmente intense che si manifestano in occasione di forti temporali possono inoltre contribuire ad innescare dissesti idrogeologici (si veda a questo proposito il capitolo 2.2). La descrizione generale degli eventi meteorologici estremi (natura del fenomeno, cause e conseguenze) è presente all’interno della Relazione Generale – capitolo 2.5. 152 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O OPERATIVO D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 2 . 5 Foto – Tromba d’aria cha ha colpito Luino nell’agosto del 2006 – foto tratte da Varesenews 2.5.2 Previsione e Monitoraggio Per la descrizione ed il funzionamento del Sistema Regionale di previsione ed allerta per i rischi naturali si rimanda alla Relazione Generale – Capitolo 2.5.4. La precisa localizzazione e la tempistica di evoluzione dei temporali non può essere prevista con largo anticipo come per altri eventi. Il Sistema di Allertamento Regionale è in grado di prevedere per le porzioni di territorio il verificarsi delle condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali più o meno intensi distinguendo per fasce orarie della giornata. 153 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO 2.5.3 Scenario di Rischio C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O Evento Meteorologico Violento Forte Raffiche di Vento e/o Tromba d’aria e/o Pioggia molto intensa e/o Grandine e/o Fulmini 2 . 5 Periodo di Probabile di accadimento: S Caratteristiche Evento: Estate, in particolare periodi caratterizzati da temperature elevate Evoluzione dell’Evento: Rapida, durata breve (fase intensa massimo mezz’ora) Estensione Spaziale: Le zone colpite solitamente sono ristrette (raggi inferiori a 1 Kmq) Danni Attesi Ipotetici: Vittime/feriti nelle aree esposte, in particolare negli spazi aperti affollati (possibili danni procurati da oggetti scagliati dalla forza del vento o da fulmini); Scoperchiamento di tetti, sollevamento di tegole e cornicioni; Danni rilevanti a strutture aperte temporanee: capannoni e tensostrutture per fiere (MIPAM, Luna Park), manifestazioni, concerti; Possibili incidenti sul lavoro (specie nei cantieri con impalcature sospese); Sollevamento/spostamento di oggetti, arredi urbani, cartellonistica, autovetture; Abbattimento e sradicamento di alberi: Danni all’agricoltura; Lesioni al sistema dell’illuminazione pubblica, possibile caduta delle linee elettriche e potenziali Blackout; Incidenti stradali e interruzioni alla viabilità. Allagamenti localizzati per rigurgiti da fognatura o per esondazione di torrenti minori (vedi aree a rischio Capitolo 2.1-2.2) in caso di precipitazioni intense Danni alle imbarcazioni ormeggiate nei porti o nei depositi lungo la costa; Pericolo per imbarcazioni in navigazione. Elementi peggiorativi: Rischi elevati si possono avere in presenza di eventi-manifestazioni con elevata concentrazione di persone (Mercato di Luino, Fiere, Sagre, Feste, Concerti, Spettacoli, etc.) In caso di evento meteorologico estremo caratterizzato da forti precipitazioni (pioggia o grandine) occorrerà tenere in considerazione la possibilità che si manifestino episodi di allagamento Possibili azioni/attività di prevenzione Monitoraggio/Manutenzione dei punti critici (conoidi torrentizi e aree di dissesto, ponti critici, torrenti, sottopassi stradali, tratti tombinati, etc.); 154 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O D I OPERATIVO E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O Segnalazione preventiva al Sindaco della presenza sul territorio di campeggiatori, campi estivi, campi scout, presenza di scolaresche potenzialmente a rischio. Eventuale chiusura della circolazione viabilistica (in seguito ad abbattimento alberi, allagamenti localizzati, caduta oggetti ingombranti, etc.); 2 . 5 Allertamento di eventuale popolazione a rischio S Azioni primarie da attuare in caso si manifesti l’ evento: Sorveglianza dei punti critici (torrenti, sottopassi stradali, tratti tombinati, etc.); Evacuazione di Attendamenti, Tensostrutture in particolare in occasione di Grandi Eventi (Fiere, Concerti, Manifestazioni Sportive, Mercato, etc.) localizzati in particolare in aree aperte. Particolarmente utili, ai fini della riduzione delle tipologie di rischio più imprevedibili, tra cui rientra quella degli eventi meteorologici estremi, sono le indicazioni riguardo il comportamento da tenere nel caso si manifesti l’evento calamitoso. Tali indicazioni dovrebbero però essere recepite dalla cittadinanza in fase preventiva attraverso appositi strumenti divulgativi (vedi capitolo 6 Relazione Generale e Opuscolo Informativo – Allegati Generali) 155 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O OPERATIVO D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 2.5.4 La Gestione dell’Emergenza: Procedure Operative eventi meteorologici estremi dipendono dalla tipologia e dall’intensità dell’evento che si manifesta e dai 2 . 5 danni procurati. P La tipologia di Emergenza e conseguentemente le azioni e le misure di risposta da adottare in seguito ad Per le Procedure relative all’Emergenza Eventi Meteorologici Estremi si richiamano nello specifico le Procedure relative al Rischio Idraulico e Idrogeologico al Capitolo 2.1.4 del Presente Piano Operativo. 156 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O OPERATIVO D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 2.6 Il Rischio Sismico In base alla classificazione sismica proposta a livello nazionale e confermata dalla Regione Lombardia, Luino e tutti gli i comuni appartenenti alla Comunità Montana Valli del Verbano, nonché alla Provincia di Varese ricadono nella Zona sismica N° 4, cioè la zona meno pericolosa a livello nazionale. Nei comuni inseriti in questa zona le possibilità che si verifichino danneggiamenti sismici sono da considerarsi "basse". Il rischio sismico atteso per il territorio in esame si può pertanto considerare secondario. Dato il livello minimo di sismicità attesa sul territorio non si ritiene necessario definire Scenari e Procedure di Emergenza specifici per questa tipologia di rischio. Per quanto riguarda la descrizione del Rischio Sismico nonché l’inquadramento legislativo si rimanda al Capitolo 2.6 della Relazione Generale. 157 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O OPERATIVO 2.7 Il Rischio Dighe D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O TAV 2.7 19 2.7.1 La Diga di Creva Il centro abitato di Luino si colloca lungo le sponde del fiume Tresa, a valle della diga situata in località Creva, a 3,7 Km dalla foce e gestita da ENEL Produzione Spa. Tale sbarramento consente di regolare le portate del Tresa in uscita. La diga di Creva è una diga a gravità massiccia in calcestruzzo, munita di sfioratore con paratoie manovrabili e di scarico di fondo. La portata massima dello sfioratore alla quota di massimo invaso (che coincide con la quota massima di regolazione) è di 320 m3/s-1. La portata massima dello scarico di fondo alla quota di massimo invaso è di 250 m3/s-1. L’impianto è studiato in modo da rispettare le seguenti condizioni: - che anche in caso di piena eccezionale del Tresa il livello dell’acqua nel bacino non superi il livello di sicurezza; - assicurare un minimo di portata del Tresa nel tratto a valle, specie nei periodi di magra del fiume, per salvaguardare l’ecosistema del fiume e tutelare la fauna ittica20; - permettere lo svuotamento parziale o totale del bacino per poter effettuare la manutenzione dello stesso e assicurare il corretto funzionamento delle opere idrauliche sommerse. L’ultimo svuotamento del bacino è stato effettuato nel 2012. La probabilità che si inneschi un’onda di piena a danno degli elementi territoriali ubicati a valle dello sbarramento è molto bassa, essa potrebbe eventualmente essere generata a seguito di errori di esercizio nella gestione degli scarichi idraulici o a seguito del collasso dell’invaso (scenario a probabilità di accadimento ancora più bassa). 19 Parte del piano tratta dal “Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione della Provincia di Varese” 2002. “Dati recuperati dallo studio presente presso la Prefettura di Varese relativo alla diga di Creva (Tresa) (ENEL, ottobre 1988, gennaio 1993 e gennaio 1995) ”. 20 Per agevolare le migrazioni ittiche, per ripopolare i bacini lacustri e per evitare l’estinzione di alcune specie acquatiche, è in corso di realizzazione dal 2012 un intervento idraulico che consiste in un canale lungo 232 metri, ritmato dalla successione di 71 bacini, ognuno dei quali permetterà ai pesci di guadagnare circa 30-33 centimetri di altitudine, che consentono alla fauna ittica di scavalcare il muro della diga. 158 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O D I OPERATIVO E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O Località: CREVA Comune: LUINO Provincia: VA Costruzione dello sbarramento di Creva (1929) Fonte Foto: Luino online 2 . 7 Sbarramento di Creva durante la piena del Tresa del 2002 Fonte foto: Varese News SBARRAMENTO Anno costruzione 1929 Lunghezza coronamento [m] 60 Volume diga [mc] 10.500 Uso Irriguo INVASO Volume [mc] L.584/94 990.000 Quota massimo invaso [m s.l.m.] 232 Corso d'acqua F. Tresa Bacino imbrifero sotteso [km2] 654 Altezza diga [m] L.584/94 27 Quota coronamento [m s.l.m.] 233 Tipologia (D.M. 24.3.82) Diga muraria a gravità ordinaria Concessionario Enel Produzione Spa Superficie [km2 ] 0,14 Bacino di appartenenza Lago Maggiore (Verbano) Bacino imbrifero allacciato [km2] 159 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 2.7.2 Scenari di Rischio Scenari ipotizzabili: fenomeno di inondazione, conseguente al collasso della diga o alla manovra degli organi di scarico, con conseguente onda di piena determinata dal violento deflusso delle acque verso valle. Come per la diga del Lago Delio L’ENEL ha realizzato un apposito studio riguardante la diga di Creva con 2 . 7 S l’obiettivo di ricostruire due scenari di inondazione. Il primo conseguente l’apertura degli scarichi, il secondo (massimo evento) conseguente il collasso della struttura. Scenari 1-2: manovre organi di scarico: Il calcolo del profilo delle onde di piena artificiali provocate da manovre degli organi di scarico (ENEL, gennaio 1991) è stato eseguito considerando due casi diversi. Nel primo caso si è supposto funzionante il solo scarico di fondo, nel secondo si sono supposti funzionanti contemporaneamente lo scarico di fondo e lo sfioratore superficiale. Poichè il volume d'invaso è molto ridotto, nella definizione dell'onda di piena alla diga si è tenuto conto del progressivo svuotamento del serbatoio. In entrambi i casi si è assunta la portata iniziale uguale a quella massima corrispondente al livello nel serbatoio alla quota massima di regolazione (250 m3 s-1 nel primo caso e 570 m3 s-1 nel secondo). L'alveo di valle è stato assunto inizialmente asciutto. Nella relazione di calcolo è contenuta una rappresentazione grafica indicativa delle aree interessate al deflusso della corrente. Nel primo dei due casi considerati una sezione del Tresa posta immediatamente a monte della confluenza con il Margorabbia risulta appena sufficiente per il deflusso (la Caserma dei Vigili del Fuoco è posta a ridosso di tale sezione). Nel secondo caso, tre sezioni (la prima immediatamente a valle della diga, la seconda, in corrispondenza della frazione Molino, e per ultima, ancora quella situata a monte della confluenza con il Margorabbia) risultano appena sufficienti per il deflusso; in tal caso, si avrebbe la sommersione del ponte sulla SS394 con rischio di cedimento strutturale. Nelle tabelle che seguono, sono riportate le caratteristiche dell'onda di piena, nei due casi considerati. Scenario 1: manovra organi di scarico/solo scarico di fondo sez. (m) portata (m3/s) altezze (m) 129 250 4,11 274 249 3,15 402 249 3,64 710 248 3,91 1100 247 3,85 1735 246 3,78 2238 245 3,54 2430 244 3,00 3169 243 4,16 3260 243 4,76 3444 242 4,05 3598 241 2,66 3716 241 2,78 160 velocita' (m/s) 5,63 3,66 2,28 2,06 2,21 2,15 2,04 2,85 0,89 1,79 1,55 2,33 2,74 tempi (s) 0,00 49,63 93,87 205,11 351,89 611,12 819,00 888,34 1155,02 1196,95 1308,19 1414,62 1516,71 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E Scenario 2: manovra organi di scarico/scarico di fondo e sfioratore superficiale sez. (m) portata (m3/s) altezze (m) velocita' (m/s) tempi (s) 129 274 402 710 1100 1735 2238 2430 3169 3260 3444 3598 3716 570 561 553 537 514 474 440 431 405 401 390 378 369 7,86 4,27 5,09 5,87 5,31 4,87 4,72 3,81 5,04 5,58 4,74 3,17 3,20 5,50 5,42 2,89 2,58 3,00 2,89 2,26 3,88 0,93 2,22 2,06 2,93 3,18 0,00 39,72 73,52 157,38 269,75 471,55 641,80 699,22 925,08 961,66 1055,06 1143,69 1232,37 D I L U I N O 2 . 7 S SCENARIO MASSIMO: Collasso della diga Il calcolo dell'onda di sommersione conseguente all'ipotetico collasso dell'opera è stato eseguito ipotizzando la rottura parziale e istantanea della diga, con sezione della breccia corrispondente alla scomparsa del concio di maggiore altezza e di larghezza complessiva di 15 m. L'onda di piena in corrispondenza della diga è stata definita assumendo che l'efflusso avvenga in condizioni critiche e tenendo conto dello svuotamento del serbatoio. L'alveo del fiume a valle è stato assunto inizialmente asciutto. La massima altezza d'acqua risulta uguale a 10,64 m (con una portata di 2960 m3/s) alla diga e a 5,40 m (con una portata di 582 m3/s) appena a monte del ponte ferroviario di Germignaga. La massima altezza al ponte ferroviario è raggiunta circa 13 minuti dopo il crollo della diga. L'allagamento di maggiori dimensioni si ha nella zona compresa tra il Tresa e il Margorabbia immediatamente a monte della confluenza dei due fiumi (Frazione di Voldomino Inferiore e Loc. Premaggio (Germignaga)), fino a una distanza dalla confluenza compresa tra 500 m circa lungo la sponda destra del Margorabbia e 900 m circa lungo la sponda sinistra del Tresa. Altre zone allagate di minori dimensioni ma alcune delle quali densamente abitate si trovano lungo tutto il tratto del Tresa interessato dal passaggio dell'onda di piena in sponda idrografica destra (in particolare via Don Folli). Nelle zone allagate si trovano edifici (appartenenti ai comuni di Luino e Germignaga). L’onda di sommersione, dovendo coprire una distanza di circa 2 Km prima di raggiungere il primo ponte sulla Sp 23 e 3 Km prima di raggiungere la foce del Tresa impiegherebbe circa 4 min a raggiungere le prime abitazioni situate in sponda idrografica destra del Tresa. Lo scenario prevede il coinvolgimento di molti elementi territoriali in Comune di Luino e anche in comune di Germignaga, in particolare, in sequenza temporale: Comune di Luino - Le abitazioni di via Vallone e Valleggio 161 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O OPERATIVO D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I - L’intera frazione di Voldomino Inferiore - Località S.Rita, cascina Cattaneo e Premaggio - Caserma dei Vigili del Fuoco e Centro Diurno Disabili immediatamente a ridosso del Tresa - Il ponte sulla SS394 L U I N O 2 . 7 S Comune di Germignaga - Zona nord quartiere Premaggio - Zona del centro a ridosso del Tresa: via Huber, p.zza XX settembre, - Scuola dell’Infanzia, Cinema e uffici postali immediatamente a ridosso del Tresa. Per la visualizzazione dettagliata degli elementi e delle aree coinvolte dall’onda di sommersione oltre che per l’individuazione delle azioni di risposta all’emergenza: (blocchi del traffico, evacuazioni prioritarie, definizione delle vie di fuga, dislocazione immediata caserma Vigili del Fuoco, aree di attesa individuate) si rimanda allo scenario di dettaglio e relativa cartografia di riferimento: Tavola 2.7 . Saranno anche possibili fenomeni di erosione e trasporto a valle di materiale solido che potrà occludere, in maniera parziale o totale luce aperte di attraversamenti o causare danni strutturali alle opere. Particolarmente critici sono il ponticello di Voldomino Inferiore e soprattutto il ponte in calcestruzzo sulla SS394 che presenta luce insufficiente e instabilità strutturale. Come si può osservare dalla tabella che segue, essendo l’invaso a distanza ridotta dal centro abitato, i tempi di spostamento dell’onda sarebbero rapidi e non consentirebbero l’adozione nell’immediato di misure di messa in sicurezza. Nella seguente tabella, sono riportate le caratteristiche dell'onda di piena in corrispondenza delle diverse sezioni trasversali della valle, considerate nel calcolo dell'onda stessa. Scenario Massimo: Collasso diga sez. (m) portata (m3/s) altezze (m) velocita' (m/s) tempi (s) 0 2960 10,64 8,68 0 1045 2168 5,89 9,79 92 2145 1140 4,47 2,84 298 3267 582 5,40 2,53 778 Il trasferimento della Caserma dei VVF sarà una delle azioni prioritarie, essendo, la caserma una delle risorse di maggior importanza in fase di risposta all’emergenza 162 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O OPERATIVO D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 2 . 7 S 163 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO TAV 2.7 Scenario di Rischio C O M U N A L E C O M U N E COLLASSO DIGA DI CREVA D I L U I N O COMUNE DI LUINO ELEMENTI ESPOSTI Località Vie Creva Valleggio, Vallone, Molino Voldomino Asmara, Isolino, Tresa, p.za Moro, Centrale, della roggia, Inferiore S.Rita, cartiera, del Salice,della Resega Premaggio Cascina Cattaneo Luino Via Don Folli, ponte via Dante 2 . 7 S Edifici Strategici Esposti Caserma dei Vigili del Fuoco Centro Diurno Disabili Farmacia Voldomino Parcheggio Autobus Varesine Supermercato via Fornara Popolazione stimata Circa 1000 persone (Luino) Criticità Possibili fenomeni di erosione e trasporto a valle di materiale solido che potrà occludere, in maniera parziale o totale o causare danni strutturali ai ponti. Particolarmente critici sono il ponticello di Voldomino Inferiore e soprattutto il ponte in calcestruzzo sulla SS394 che presenta luce insufficiente e instabilità strutturale. Aree di Attesa Individuate Polo Caserme: Voldomino – via Asmara Ospedale: Luino – via Forlanini Stazione: Luino – P.za Marconi Strutture di Accoglienza Vedi Capitolo 3 Azioni primarie da attuare in caso di emergenza: Dislocazione caserma Vigili del Fuoco Sgombero immediato Centro Disabili Sgombero supermercato Evacuazione preventiva delle località sopra indicate verso le aree di attesa e ricovero verso idonee strutture Per le azioni e le procedure di dettaglio si rimanda al paragrafo successivo 164 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O OPERATIVO D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 2.7.3 La Gestione dell’Emergenza – Procedure Operative/Modello di Intervento L’Emergenza dovuta ad un eventuale collasso di una diga è considerabile catastrofica, per la gravità e l’estensione dell’evento. Il coordinamento passa ad un livello sovracomunale: Prefettura/Dipartimento di Protezione Civile. La Prefettura attiverà, d’intesa con la Provincia, la Sala Operativa Unificata Provinciale – 2 . 7 P S.O.U.P., dalla quale coordinerà la situazione di emergenza e i soccorsi. I Piani di Emergenza Esterni per le dighe vengono infatti redatti dalle Prefetture. Le Procedure di livello sovracomunale, tratte dal Piano di Emergenza Provinciale, sono inserite all’interno della Relazione Generale – Capitolo 2 paragrafo 7. I Comuni interessati dall’evento, nella figura del Sindaco e attraverso le proprie Strutture di Protezione Civile, mantengono ugualmente fondamentali ruoli di supporto, come specificato nello schema che segue. Lo schema seguente è stato costruito sulla base delle procedure relative al Rischio Idrogeologico, adattate, nella circostanza, ad un’emergenza in seguito a collasso della diga. 165 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O Scenario Collasso Diga - Procedure Comunali per componenti UCL (Unità di Crisi Locale) 2 . 7 P Il coordinamento delle Emergenze Dighe spetta al Prefetto – L’UCL svolge funzioni di supporto – Lo schema di massima che segue può variare in relazione alla situazione contingente - NORMALITA’ FASI Numeri di Reperibilità, Responsabili e Attori: vedi Capitolo 4 Azioni In quali Condizioni - Quando Chi le attua Verifica la ricezione di comunicati di preallarme-allarme da parte della Prefettura 24H, 365 giorni all’anno ADDETTO COMUNALE Il Prefetto dirama il Preallarme relativo al possibile verificarsi del fenomeno calamitoso sulla Diga/ il Gestore dell’impianto informa direttamente dello stato di Preallarme: Avvisa l’UCL e Attiva le strutture locali di pc per verifica in sito della situazione Una volta ricevuto il messaggio dalla Prefettura o avuta notizia dal Gestore della Diga Informa della situazione gli enti sovraordinati Una volta ricevute le informazioni dalla verifica in sito Supporta il Sindaco nella gestione delle comunicazioni Durante tutta la fase, ove necessario PREALLARME Verifica in sito la situazione (vigilanza effettuata da punti sicuri) Una volta ricevuta disposizione dal Sindaco o dal Roc programmando un monitoraggio ad intervalli regolari SINDACO ROC – Referente Operativo Comunale ROC/ POLIZIA LOCALE/VOLONTARIATO PC (sotto la direzione del COORDINATORE) Informa il Sindaco degli esiti delle verifiche in sito Una volta conclusa la prima verifica in sito e al variare delle condizioni per i monitoraggi successivi ROC Partecipano, se necessario, alle operazioni di controllo sul territorio Una volta ricevuta richiesta di collaborazione da parte del Comune CARABINIERI Verifica la disponibilità di personale, mezzi ed attrezzature necessarie per affrontare un’eventuale emergenza Una volta ricevuta notizia del Preallarme TECNICO COMUNALE Tiene pronti i volontari e le risorse a disposizione Una volta ricevuta notizia del Preallarme COORDINATORE VOLONTARIATO PC Una volta ricevuto il messaggio di revoca dalla Prefettura SINDACO Cessano le condizioni che hanno determinato il Preallarme: Informa l’UCL e le strutture operative locali della revoca del Preallarme 166 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O Il Prefetto dirama l’Allarme / il Gestore dell’impianto informa direttamente dello stato di Allarme: ALLARME Il Prefetto assume il Coordinamento nel più breve tempo possibile: istituzione del COM/ Il Comune svolge le seguenti funzioni di supporto Attiva l’ UCL Una volta ricevuto il messaggio dalla Prefettura o avuta notizia dal Gestore della Diga Tiene Informati della situazione e delle decisioni intraprese gli enti sovraordinati D’intesa con il Prefetto, ad intervalli regolari e in caso di significativa variazione della situazione Dispone eventuali ordinanze: - allertamento della popolazione in aree a rischio (per l’individuazione delle aree vedi tavole scenari) - evacuazione preventiva di popolazione in aree a rischio Non appena possibile Gestisce i contatti con i mass-media In attesa di disposizioni da parte del Prefetto -Qualora giornalisti di radio, giornali, tv siano già informati della situazione Affianca il Sindaco e lo supporta nella gestione delle comunicazioni Durante tutta la fase Coordina le attività sul territorio dell’UCL ed eventuali responsabili delle funzioni D’ intesa con il Prefetto durante tutta la fase Dispone mezzi, attrezzature e risorse sul territorio, allerta eventuali imprese convenzionate D’ intesa con il Prefetto a seconda delle necessità e delle priorità Provvede all’allestimento delle aree di accoglienza e alla fornitura di materiale per assistenza alla popolazione In caso di prevista o effettiva evacuazione SINDACO In attesa di disposizioni da parte del Prefetto - qualora la situazione in atto lo richieda – valutata la necessità ROC TECNICO COMUNALE Provvede all’eventuale messa in sicurezza di strutture comunali D’ intesa con il Prefetto qualora le condizioni lo richiedano, in condizioni di sicurezza Gestisce la Viabilità: -Dispone Blocchi o deviazioni del traffico (per l’individuazione delle aree vedi tavole scenari) D’ intesa con il Prefetto a seconda delle necessità POLIZIA LOCALE Collabora nel controllo delle operazioni sul territorio e mantiene l’ordine pubblico nelle aree critiche D’ intesa con il Prefetto durante tutta la fase CARABINIERI E POLIZIA LOCALE Eventuale allertamento della popolazione a rischio tramite megafoni, sirene, porta a porta, SMS o evacuazione preventiva (per l’individuazione delle aree vedi tavole scenari) Ricevuta disposizione dal Prefetto o, in sua assenza, dal Sindaco POLIZIA LOCALE/CARABINIERI/ VOLONTARIATO PC (sotto la direzione del COORDINATORE) 167 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure 2 . 7 P PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E Supporto agli addetti comunali e alla polizia locale nelle operazioni di emergenza: -Monitoraggio dei punti critici lungo il corso d’acqua da punti sicuri; -Gestione della viabilità; -Altre operazioni a seconda delle necessità Ricevuta disposizione dal Prefetto o, in sua assenza, dal Sindaco Eventuale assistenza nelle operazioni di evacuazione preventiva della popolazione e accoglienza nelle aree di emergenza Ricevuta disposizione dal Prefetto o, in sua assenza, dal Sindaco D I L U I N O VOLONTARIATO PC (sotto la direzione del COORDINATORE) Cessano le condizioni che hanno determinato l’ Allarme: il Prefetto revoca l’allarme Informa l’UCL e le Strutture operative locali della revoca dell’allarme Dopo aver ricevuto il messaggio di revoca dalla Prefettura SINDACO Dispone l’eventuale rientro della popolazione evacuata D’ intesa con il Prefetto - Ripristinate le condizioni di sicurezza Richiama gli uomini dislocati sul territorio Una volta ricevuto messaggio di revoca dell’allarme e ripristinate le condizioni di normalità Coordina il rientro della popolazione evacuata Una volta avuta disposizione dal Sindaco d’intesa con il Prefetto Coordina il controllo della viabilità, mantenimento ordine pubblico Durante la fase di ritorno alla normalità d’intesa con il Prefetto POLIZIA LOCALE / CARABINIERI Revoca allerta ditte pronto intervento, controlla le strutture comunali Durante la fase di ritorno alla normalità d’intesa con il Prefetto TECNICO COMUNALE Supporto agli addetti comunali e alla polizia locale nelle operazioni di ripristino e di ritorno alla normalità: Una volta avuta disposizione dal Sindaco d’intesa con il Prefetto VOLONTARIATO PC (sotto la direzione del COORDINATORE) ROC Eventuale assistenza al rientro della popolazione evacuata EMERGENZA La Diga Collassa Il Prefetto ha già assunto il Coordinamento (in presenza della fase di allarme) o lo assumerà nel più breve tempo possibile: istituzione del COM/ Il Comune svolge le seguenti funzioni di supporto Attiva l’ UCL e tutte le risorse a disposizione In mancanza di una fase di Allarme Dispone lo svolgimento delle operazioni di soccorso nelle aree colpite In attesa dell’arrivo del Prefetto Tiene Informati della situazione e delle decisioni intraprese gli enti sovraordinati D’intesa con il Prefetto, ad intervalli regolari e in caso di significativa variazione della situazione 168 SINDACO Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure 2 . 7 P PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O Rilascia eventuali Ordinanze: -chiusura strade; -evacuazione di popolazione(per l’individuazione delle aree vedi tavole scenari); -sospensione erogazione servizi: attività scolastiche, divieto utilizzo acqua potabile; -occupazione temporanea di aree private; -altre eventuali In attesa dell’arrivo del Prefetto - valutata la necessità Dispone, se necessario, l’attivazione delle aree di emergenza per accogliere la popolazione D’intesa con il Prefetto, valutata la necessità. Gestisce i contatti con mass-media In attesa dell’arrivo del Prefetto -Qualora giornalisti di radio, giornali, tv siano già informati della situazione Affianca il Sindaco nel coordinamento delle risorse comunali D’intesa con il Prefetto, Durante tutta la fase Affianca il Sindaco e lo supporta nella gestione delle comunicazioni Durante tutta la fase Coordina l’attività nelle aree di emergenza Nel caso siano attivate le aree di emergenza Attiva, dove necessario, le imprese convenzionate e le risorse specifiche D’ intesa con il Prefetto a seconda delle necessità e delle priorità Verifica danni ad edifici ed infrastrutture, alle reti dei servizi in collaborazione con gli enti gestori e tecnici abilitati Qualora la situazione lo richieda: sia necessario valutare le condizioni di elementi-oggetti-reti a rischio o già danneggiati Provvede all’allestimento delle aree di accoglienza e alla fornitura di materiale per assistenza alla popolazione In caso di prevista o effettiva evacuazione Gestisce la viabilità, dispone Blocchi o deviazioni del traffico (per l’individuazione delle aree vedi tavole scenari) D’ intesa con il Prefetto a seconda delle necessità POLIZIA LOCALE Mantiene l’ordine pubblico dove necessario D’ intesa con il Prefetto a seconda delle necessità CARABINIERI / POLIZIA LOCALE 169 2 . 7 P ROC TECNICO COMUNALE Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO Supportano il ROC, la Polizia Locale il Tecnico e gli addetti comunali nelle operazioni di emergenza, in particolare (vedi azioni scenario): -gestione viabilità -assistenza alla popolazione da evacuare, evacuata o isolata in aree allagate -assistenza e supporto nella gestione delle aree di emergenza, censimento persone evacuate -altre operazioni a seconda delle necessità. C O M U N A L E C O M U N E Una volta avuta disposizione dal Sindaco d’intesa con il Prefetto D I L U I N O VOLONTARIATO PC (sotto la direzione del COORDINATORE) Evento avvenuto Dispone azioni, ordinanze di urgenza in relazione ai danni e alle D’intesa con il Prefetto in relazione alle necessità misure di emergenza-soccorso SINDACO Richiesta stato di calamità – supporto di risorse da Regione e Dipartimento Gestisce i contatti con mass-media Affianca il Sindaco nel coordinamento delle risorse comunali e lo supporta nella gestione delle comunicazioni D’intesa con il Prefetto ROC Coordina l’attività nelle aree di emergenza Resoconto dei danni causati dall’evento, in particolare alle reti dei servizi essenziali in collaborazione con gli enti gestori e tecnici abilitati TECNICO COMUNALE Assistenza agli sfollati, supporto nel censimento dei dispersi, altre operazioni in relazione alle necessità Su richiesta di Prefetto Sindaco VOLONTARIATO PC (sotto la direzione del COORDINATORE) Verifica danni alla rete viaria, Gestione della viabilità per ripristino collegamenti d’intesa con gli enti gestori Mantenimento ordine pubblico nelle aree colpite D’intesa con il Prefetto POLIZIA LOCALE / CARABINIERI Le procedure sopra elencate sono quelle indicate dalla direttiva regionale, relative al rischio idrogeologico adattate però, nella circostanza, al rischio dighe. 170 Capitolo 2 – Rischi, Scenari e Procedure 2 . 7 P PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E 3 Risorse e Strutture Comunali D I L U I N O TAV 1 3.1 Le Aree di Emergenza: Spazi e Strutture - Le aree di attesa sono quegli spazi, all’interno del territorio comunale, presso i quali raccogliere la popolazione in caso di evacuazione. Gli spazi sotto elencati rimangono indicativi, la scelta dell’area dipende infatti in larga parte dal tipo di emergenza che è in atto. Ci sono aree di attesa che non sono idonee per tutti i tipi di emergenza. Il Sindaco/Roc confermerà o definirà di volta in volta, in base alla realtà contingente, tali aree. - Le aree di accoglienza-ricovero sono quelle destinate ad ospitare per periodi più o meno lunghi coloro che necessitano di spazi abitativi, si distinguono in: Strutture di Accoglienza, cioè spazi coperti quali scuole, palestre, centri attrezzati, etc. dove ospitare nell’immediato la popolazione bisognosa. Tendopoli, cioè campi tenda che possono servire per l’accoglienza di alcuni giorni-qualche settimana. Insediamenti abitativi di emergenza, cioè spazi per l’installazione di container o moduli abitativi di emergenza che devono servire alla popolazione che rimane senza casa per periodi lunghi. - Le Aree per l’atterraggio di elicotteri possono corrispondere a piazzole attrezzate ed appositamente realizzate o ad aree idonee rispetto ad alcuni requisiti richiesti (vedi Relazione Generale - Capitolo 2.4). Rappresentano una risorsa importante per un territorio come quello in esame, caratterizzato da zone montuose anche impervie che in alcuni casi sono difficilmente raggiungibili con l’ausilio di automezzi stradali e dalla presenza di vaste porzioni di suolo occupate da boschi e quindi spesso soggette ad incendi. I criteri definiti dal Dipartimento e dalla Regione, per la scelta delle Aree di Emergenza, sono presenti all’interno del Relazione Generale – Capitolo 3. 171 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O D I OPERATIVO E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I Aree di Attesa ID Denominazione L U I N O 3 Località Indirizzo Luino Piazza Marconi Luino Via Forlanini Luino P.zza Risorgimento Voldomino Inferiore Via Asmara – tratto terminale Immagine Stazione FS A1 Non idoneo in caso di incidente chimico-trasporti pericolosi Parcheggio Ospedale A2 Valutare idoneità in caso di incidente chimico-trasporti pericolosi Parco Ferrini A3 Non idoneo in caso di piena lacustre eccezionale Parcheggio- “Polo Caserme” A4 Valutare idoneità in caso di esondazione Tresa- Mondiscia/Maina 172 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 3 A5 Piazza antistante la chiesa Voldomino Superiore Piazzale Piave A6 Oratorio Creva Via Moncucco A7 Parcheggio antistante le scuole Moncucco Via Cervinia A8 Parcheggio sterrato Le Motte Via delle Motte – tratto iniziale Colmegna Via dell’Asilo Oratorio A9 Valutare idoneità in caso di incidente chimico-trasporti pericolosi 173 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O OPERATIVO D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 3 A10 Piazza del nucleo abitato Biviglione Biviglione A11 Piazza del nucleo abitato Pianazzo Via Pianazzo A12 Piazza di Bonga Bonga Via Bonga A13 Chiesetta Longhirolo Via Longhirolo 174 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E Aree di Ricovero -Accoglienza D I L U I N O 3 ID Denominazione Località S1 Palestra Scuole Medie Luino centro Indirizzo Dotazione reti/servizi Immagine Viale Rimembranze 4 Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce Tel. 0332.531435 Via Luini 17 S2 Palestra scuola Primaria Luino centro Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda Strutture Tel. 0332.531093 Via Menotti – Via Lugano 24 S3 Palestra Liceo Luino centro Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce Tel. 0332.531585 Via Menotti – Via Lugano 24 S4 Palestra ITC Luino centro Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce Tel. 0332.530387 175 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 3 Via Cervinia, 54 S5 Palestra ITIS Luino centro Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce Tel. 0332.511643 S6 Oratorio di Luino Luino centro Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce, bar Via S.Pietro Via Pascoli, 5 S7 Scuole Primarie di Voldomino Voldomino Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce Tel. 0332.530443 S8 Oratorio di Creva Creva S9 Scuole Primarie di Creva e palestra Creva Via Moncucco Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce Via Bottacchi Spogliatoi, servizi igienici, acqua calda, docce Tel. 0332.532646 176 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O Aree per Tendopoli e/o Insediamenti abitativi di emergenza/Ammassamento Mezzi e Soccorsi 3 T1 – AM1 Centro Sportivo “Le Betulle” Luino - Moncucco Via Lugano Palazzetto, Campi tennis coperti, spogliatoi, parcheggi, accessibilità discreta – Molto estesa >10.000 mq Piana Margorabbia Via Gorizia Campi sportivi, spogliatoi, parcheggio attrezzato per camper, ottima accessibilità – Molto estesa>10.000 mq Area di Ammassamento Provinciale Centro sportivo Parco Margorabbia e parcheggio T2 – AM2 Area di Ammassamento proposta Non idoneo in caso di esondazioni fluviali T3 Campo Sportivo Le Motte Via Le Motte Circa 1800 mq, Illuminazione, Terra, Scuola Infanzia vicina T4 Campo Sportivo Pianazzo Via Pianazzo Circa 2000 mq Colmegna Via Berra Circa 900 mq Campo Sportivo T5 Non idoneo in caso di evento idrogeologico 177 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 3 T6 Campo Sportivo Oratorio di Voldomino Voldomino inferiore Via Copelli Circa 2500 mq Luino -centro Via S.Pietro Circa 2500 mq Campo Sportivo Oratorio T7 Non idoneo in caso di eventi idraulici eccezionali Aree Atterraggio Elicotteri ID Denominazione Località Indirizzo Altitudine Coordinate N Coordinate E E1 Piazzola atterraggio elicottero Voldomino Inferiore Via Copelli 215 mslm 45°59’11” 8°44’53” E2 Campo Sportivo Motte Via delle Motte 395 mslm 46°00’53” 8°45’47” E3 Campo Sportivo Pianazzo Via Pianazzo 400 mslm 45°59’57” 8°47’00” E4 Campo Sportivo Colmegna Via Berra 208 mslm 46°01’27” 8°45’20” E5 Centro Sportivo Piana Margorabbia Via Gorizia 220 mslm 45°58’34” 8°44’51” 178 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O OPERATIVO D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 3.2 Mezzi e Materiali Comunali 3 Il Comune di Luino è dotato direttamente e per mezzo di apposita convenzione con l’Associazione locale di Protezione Civile di un comparto di Mezzi ed attrezzature che risulta cruciale per gestire e far fronte alle emergenze locali nonché per svolgere attività di prevenzione. La Regione Lombardia, negli ultimi anni, ha approvato alcuni Bandi, proprio finalizzati ad ampliare la dotazione di mezzi e attrezzature dei Gruppi/Associazioni di Volontariato di Protezione Civile. Di seguito è inserito un elenco di mezzi ed attrezzature disponibili ed utilizzabili in caso di emergenza di proprietà comunale e in dotazione all’Associazione di protezione civile di Luino. 179 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O Mezzi e Materiali in dotazione per fronteggiare le emergenze Comune di Luino COD Dip. PC D 1.8 Tipologia Risorsa Mezzi trasporto persone/ Autobus-pulmini INDIRIZZO DEL MAGAZZINO Via B.Luini – via Goldoni Nome Descrizione/Caratteristiche Quantità Iveco Cacciamali DA 041B M Scuolabus 1 Iveco AG 744GC Scuolabus 1 Iveco BE 763LA Scuolabus 1 Mercedes DY884XP Scuolabus 1 Mitsubishi L 200 Con modulo AIB da 400 l, 200 m di Naspo Hp, gancio traino, 5 posti gancio traino, 5 posti Great Wall Steed 5 gancio traino, 5 posti Bremac AT 712 ZH Autocarro 1 Piaggio Furgoni - CY307LA – CY308LA – DH384ZW – DS700LZ – DB38343 – AS924DF 6 Fiat DOBLO DV515 CD Furgone 1 Fiat IVECO BV 955 AM Furgone Volkswagen 247 CS Furgone, 6 posti, gancio traino, telonato Sicas AE 985 Autospazzatrice 1 Pedretti Kg. 1500 Rimorchio 1 OMFTT Pedretti Rimorchio, tipo M 600 TC/1, copertura rigida 1 Lamborghini VA 4935 Trattore 1 Cisterna lt. 20000 con motopompa su pianale per carico su autocarro Linde muletto Elenco aggiornato al 04/2013 Toyota Hi Lux D 1.9 D 1.5 MEZZI D1.7 Fuoristrada Autocarri, Furgoni Mezzi speciali, rimorchi D 2.1 Mezzi movimento terra D 2.6 Mezzi Antincendio D2.3 Mezzi di sollevamento/gru D.1.3 Natanti, Imbarcazioni 3 Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 1 Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 1 Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 1 Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 1 180 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O OPERATIVO Materiali AIB :soffiatori, Manichette,etc. D 2.12 Gruppi elettrogeni D 2.13 Fari, Corpi illuminanti D 4.1 Radio e Telecom. ATTREZZATURE D 2.14.7 Sacchi di Iuta D 2.14 E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D 2.11.7/1 Idrovore, Motopompe 2 D 2.11 D I D I L U I N O Kawasaki - Girante AIB, 400 l/min, max 7,5 bar, 120 m Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 1 HONDA WX 15 AIB, 240 l/min, max 4 bar, Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 1 Koshin AIB, 1000 l/min, max 3 bar Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 1 Varisco ET2P Svuotamento, 800 l/min,max 2bar Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 1 Varisco SERIE F Svuotamento, Elettrica Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 1 Estintori 10 Soffiatori 4 Soffiatori Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 3 2 Manichette 120 m MT25, 220 m MT45, 60 m MT70 Dotazione Squadra Volontari AIB e PC Vasca AIB 3000 l Dotazione Squadra Volontari AIB e PC MPM v220-380 Generatore Mitsubishi benzina 3 Kw, MONOFASE - TRIFASE - 220/380 V Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 1 Torre Faro Assorbimento 1+1 Kw, altezza 5,5 m Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 1 1 1 Sacchi Attrezzi da lavoro vari: Motoseghe, Badili, etc. Motoseghe Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 4 Transenne 30 Tenda Ferrino Montana 29 Altro Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 1 Brandine Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 8 Tavolo e 2 panche Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 1 Dotazione Squadra Volontari AIB e PC 3 Gazebo 8 posti, impianto illuminazione ed elettrico 2 da 3x3 m, 1 da 6x3 m Convenzioni con ditte private per la fornitura di mezzi o servizi durante l’emergenza Nome Ditta Risorsa fornita Descrizione risorsa Indirizzo risorsa Baldioli Autobus Linea Autobus Elettro Code di Parola Luciano Elettricista La Varesina Spurghi G.Fumagalli Mezzi per spurghi Appalto Spurghi TEL reperib. Viale Dante Alighieri 0332.530271 Gemonio (VA) 0332.604848/ 348.3884380/338.9301621 Lurate Caccivio (CO) Sig. Clerici 348.3013619/0332.332750 (uff)- 031.492245/ 031.490472 181 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 3.3 Volontariato di Protezione Civile 3 Denominazione Volontari Squadra volontari Antincendio e Protezione Civile 22 A. N. A. Sez. Luino 20 Specializzazione -Logistica e Soccorso in genere - A.I.B. -Logistica e Soccorso in genere - A.I.B. Indirizzo della sede Numero di reperibilità H24 Via B.Luini, 18 Vedi scheda UCL Via Goldoni, 10 0332.510890 3.4 Risorse Private Denominazione Tipo Indirizzo Caratteristiche Camin Hotel Luino Hotel Viale Dante Alighieri 35 25 posti, **** stelle 0332.530118-537226 (fax) Camin Hotel Colmegna Hotel Via Palazzi 1 44 posti, *** stelle 0332.510855-501687 (fax) Albergo Internazionale Albergo Piazza Marconi 1 70 posti, *** stelle 0332.530193-537882 (fax) Albergo Via XXV Aprile 107 24 posti, ** stelle 0332.531219 Albergo del Pesce Albergo Via del Porto 16 23 posti, * stella Residenza Agrifoglio Case Appartamento Via Cascina Ferrari 42 0332.510646 – 347.9410419 B&b Ronco Camana B&B Colmegna – via Torretta 4 posti 328.9006359- 388.1285005 Residenza Leonardo Appartamento in villa Colmegna – via Palazzi, n. 1 4/6 posti Strutture ricettive: Albergo Elvezia Alberghi – Campeggi Denominazione Aziende trasporto Baldioli Spa pubblico Autolinee Varesine Srl Numero di reperibilità 0332.532379 (tel e fax) Indirizzo Numero di reperibilità Viale Dante Alighieri, 9 0332.530271 Bardello - via Marconi, 26 0332.730826 Luino – via Don Folli 0332.510682 182 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O OPERATIVO Farmacie Uffici postali Benzinai D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O Denominazione Indirizzo Numero di reperibilità Farmacia Comunale Di Voldomino Piazza Aldo Moro 0332.534600 Farmacia Clerici dott.ssa Elena e dott.ssa Francesca S.n.c. Piazza Risorgimento, 13 0332 500105, 0332 531023 Farmacia Pensa dott.ssa Carcano Paola Via Sereni, n. 1 0332.530023 Farmacia di Creva – dott. Piero Gaetani Via Creva. N. 29/C 0332 530015 Denominazione Indirizzo Numero di reperibilità Poste Italiane - Luino Via B. Luini, 1 0332.542211 Poste Italiane - Voldomino Piazza Piave, 1 0332.511769 - 0332.531493 Poste Italiane - Creva Via Creva, 99 0332.531342 Denominazione Indirizzo Numero di reperibilità Shell distributore Stazione di Luino Viale Dante Alighieri n. 47/a 0332.537571 Erg distributore di Ruiu Giovanni Viale Dante Alighieri n. 8 0332.511262 Denominazione Indirizzo Numero di reperibilità Carrefour Via XXV Aprile 31 0332.510870 NOVACOOP Via Ghiringhelli, 1 0332.533229 Via Fornara 5 0332.511695 Via C. Battisti 23 0332.533338 Via Voldomino 66 0332.511120 PrestoFresco Via B.Luini 26 0332.531299 Eurospin Via Turati 106 0332.579485 UNES Via Verdi 1 0332.531644 BILLA Supermercati – Grandi Magazzini – G.C. S.P.A. Oviesse Negozi alimentari Ristoranti UNES 183 3 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O OPERATIVO Denominazione E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O Indirizzo Numero di reperibilità Via della Roggia 14 0332.530405 HUPAC S.P.A. Via Verdi 4 0332.535904 Denominazione Indirizzo Numero di reperibilità Sai Fratelli Autotrasporti Scavi Via Pezze 12 0332.532402 Grassi Ivan Via Moncucco 54 347.5755885 Boldrini Giorgio Snc 7, Via Rovedana- Portovaltravaglia 0332.547666 SARI V. Verdi 81 - Germignaga 0332.511454/535933/971447 Autotrasportatori Ferrari s.n.c. di Ferrari Cinzia e Daniele Scavi/movimenti di terra/materiali edili D I 3 Fax: 0332.502856 Denominazione Costruzioni Aziende agricoleforestali Indirizzo Numero di reperibilità Fratelli Rinaldi SAS di Rinaldi Alessandro e Emanuele & C. Via Tarca 44, 21037 - Lavena Ponte Tresa 079 690 03 24 Fax: +39 0332 551433 Imp. Primi Santino di Primi Pier Giuseppe Via Luini Bernardino 13 - 21016 Luino Azienda Agricola Gatti Paolo Snc Via Creva 1 0332.530453/531159 Andreoli Piero Floricultore Manutenzione Giardini Via Lugano 68 0332.532714 Altro 184 Capitolo 3 – Risorse Comunali PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 4 Struttura Operativa e Modulistica 4.1 Struttura Operativa Comunale – UCL (Unità di Crisi Locale) La Struttura Operativa Comunale ha il compito di garantire ai cittadini il servizio di protezione civile. Ogni comune ha pertanto il diritto-dovere di dotarsi di una Struttura idonea ad offrire questo tipo di servizio, struttura che non può improvvisarsi nel momento dell’emergenza ma che deve anche essere preparata, attrezzata e verificata in condizioni di normalità. Il Sindaco, in quanto responsabile di protezione civile a livello comunale, ha la facoltà di definire tale struttura in relazione alle risorse a disposizione. Tale Struttura è tenuta a : predisporre un servizio di pronta reperibilità dell’Amministrazione Comunale per la eventuale ricezione di comunicazioni di allerta urgenti o improvvise; la vigilanza su situazioni di possibile rischio per la pubblica incolumità in caso di comunicazioni ufficiali di allerta, provenienti da enti sovraordinati, ovvero in caso di verifica diretta delle stesse; l’organizzazione di una struttura operativa in grado di prestare la primissima assistenza alla popolazione (tecnici comunali, volontari, imprese convenzionate, ecc …); l’adeguata informazione alla popolazione, in periodo di normalità, sul grado di esposizione ai rischi e sui comportamenti da tenere in caso di emergenza; la predisposizione di sistemi e procedure di allerta alla popolazione in caso di emergenza. Il servizio di reperibilità, all’interno di una struttura comunale di PC, è il primo tassello per la costruzione di un sistema funzionante che sia in grado di mettersi in funzione in tempi rapidi e sia in grado di garantire pronte risposte ad eventi più o meno improvvisi. Ogni comune è tenuto a garantire la lettura H24, 365 giorni all’anno, degli Avvisi di Criticità e dei comunicati diramati dalla Prefettura o dalla Regione e a dotarsi di un servizio di pronta reperibilità per la ricezione di allerte urgenti ed improvvise. A tal fine sarebbe opportuno che la Struttura Comunale si dotasse di un numero telefonico di reperibilità dedicato. Nel momento dell’emergenza il Sindaco attiverà l’UCL (Unità di Crisi Locale), cioè la struttura di livello comunale, definita a priori e composta da figure “istituzionali”, che lo supporterà per tutte le fasi nelle azioni organizzative, amministrative, tecniche e di coordinamento. L’UCL è composta almeno dal: - Sindaco (o suo Sostituto); - Tecnico comunale (o Ufficio Tecnico Comunale); - Comandante Polizia Locale (o suo Sostituto); - Coordinatore del Gruppo Comunale o Associazione convenzionata di Protezione Civile; - Rappresentante delle Forze dell’Ordine del luogo (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato) . 185 Capitolo 4 – Struttura Operativa PIANO P I A N O OPERATIVO D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O Alla struttura minima dell’UCL potranno, di volta in volta, a seconda delle necessità e della natura dell’emergenza, aggiungersi altre componenti, che facciano riferimento alle funzioni di supporto previste 4 dal Metodo Augustus (Dipartimento Protezione Civile) e che andranno a costituire il C.O.C. che non è altro che una Struttura Comunale di protezione civile “allargata” rispetto all’UCL, il cui compito è comunque quello di assolvere alle medesime funzioni ma sfruttando più figure preposte. A livello regionale è stato istituito l’UCL in ragione della insostenibilità di organici complessi da parte delle amministrazioni comunali. Le funzioni previste dal Metodo Augustus sono quelle: - Tecnico scientifica, pianificazione - Sanitaria, assistenza sociale, veterinaria - Volontariato - Materiali e Mezzi - Servizi Essenziali e attività scolastiche - Censimento danni a persone e cose - Trasporto, circolazione e viabilità - Telecomunicazioni - Assistenza alla popolazione Al capitolo 4 della Relazione Generale sono sintetizzati i ruoli dei responsabili delle varie funzioni. Il Sindaco potrà individuare, all’interno dell’Amministrazione Comunale (tra funzionari o amministratori), la figura del Referente Operativo Comunale (ROC), a cui affidare compiti operativi in fase di normalità (es. sovrintendere alla stesura del piano di emergenza comunale, organizzare il Gruppo Comunale di protezione civile, etc.) ed in fase di emergenza (sovrintendere alla sorveglianza del territorio, coordinare eventuali evacuazioni, o l’assistenza alla popolazione, etc.). Questa figura facoltativa, nominata dal Sindaco ed integrata nell’UCL, deve essere vista come un supporto allo stesso, con autonomia decisionale limitata ad aspetti logistici ed operativi e, in caso di istituzione, non potrà essere identificata con il Sindaco stesso. La gestione dell’emergenza a livello comunale avviene dalla Sede Operativa Comunale che sarà uno spazio individuato a priori dai comuni. Tale Sede potrà essere ubicata all’interno del municipio o in altri spazi idonei purché tali spazi non risultino vulnerabili e siano di facile accessibilità. Tale Sala inoltre dovrà avere al suo interno una dotazione minima di strumenti: postazione radio da e verso la quale affluisco le informazioni dagli operatori sul campo, telefono, fax, computer, stampante, gruppo di continuità, cartografia, etc. Il rapporto con i mass media deve essere curato dal Sindaco o da un responsabile della comunicazione definito a priori, è importante che tale aspetto non venga sottovalutato e che a tale riguardo si investa su una figura preparata, la comunicazione con i mezzi di informazione rappresenta, oggi, uno dei nodi cruciali nella Gestione di Crisi ed Emergenze . Nello schema che segue sono riportati i nominativi e i numeri di reperibilità dell’UCL e di eventuali funzioni di supporto per il comune di Luino. 186 Capitolo 4 – Struttura Operativa PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O Comune di Luino 4 U C L P.zza C.Serbelloni, 1 Tel. 0332.543511 Fax. 0332.543516 E.mail- [email protected] 348. 3544094 NUMERO h24 UCL Nominativo Sindaco Dott. Andrea Pellicini ROC (Referente Elenco aggiornato al 04/2013 Operativo Comunale) Numeri Reperibilità Stud. Cell. Ab. Cell. Ab. Cell. Uff. Cell. Uff. Cell. Ab. Cell. Tel. Fax. Tel. Fax Geom. Massimo Brizzio Vicesindaco Dott. Franco Compagnoni Uff. Tecnico Comunale Arch. Introini Polizia Locale Vice Com. Elvira Ippoliti Coordinatore Volontari PC Geom. Renato Parapini Carabinieri Comando di Luino Polizia di Stato Comando di Luino 0332.50.15.75 348.95.03.564 0332.51.13.04 334.68.10.332 0332.53.91.11 338.61.64.583 0332.54.35.61 349.75.59.655 0332.54.35.43 334.68.10.331 0332.57.35.28 348.35.85.714 0332.53.01.37 0332.53.01.37 0332.54.19.11 0332.54.19.11 Funzioni di Supporto Nominativo Numeri Reperibilità CRI Geom. Alberto Costa Materiali e Mezzi: Sig. Cremona Comunicazioni Radio Giovanni Bigi Tel. Cell. Cell. Tel. 0332.51.04.44 348.35.82.850 340.25.21.043 0332.53.25.27 0332.54.35.61 Sanitaria Censimento danni Ufficio Tecnico - Dirigente Uff. Reti di Servizio Ente Gestore Gestore rete gas ITALGAS ENI Gestore acqua potabile ASPEM Numeri Reperibilità N° VERDE 800.90.07.77 Tel. 0332.53.01.91 Cell. 348.79.84.138 Guasti H24 0332.33.50.35 Tel. 0332.29.05.00 Geom.Rossi 3 4 8 . 2 8 . 1 5 . 7 3 2 N° Guasti 803.500 Tel. 0332.04.29.71 Sig.Cerutti 3 2 9 . 2 2 . 8 5 . 2 0 5 Tel. 0332.09.58.11 Cell. 348.35.44.094 Guasti 187 Cell. 335.78.27.868 Gestore rete elettricità ENEL Distribuzione Gestore fognatura ENEL SOLE (Illuminazione) Comune Gestore Telecomunicaz. TELECOM 187 Capitolo 4 – Struttura Operativa PIANO P I A N O OPERATIVO D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 4.2 Procedure di Intervento Comunale 4 Le Procedure di dettaglio riferite alle varie tipologie di emergenza, sono state inserite all’interno del Capitolo 2 – dopo gli scenari di rischio e sono contraddistinte dalla lettera P . 4.2.1 Procedura generica di attivazione della Struttura Comunale La procedura generica semplificata di attivazione e gestione dell’emergenza è rappresentata dal diagramma seguente: L’operatore che riceve la chiamata, accertata la veridicità della fonte, informa immediatamente il Sindaco/Roc e il reperibile di turno, qualora non sia lui stesso, per la verifica sul posto della situazione; Il reperibile di turno effettua la verifica sul posto e informa il Sindaco/ROC della situazione; Il Sindaco, in base all’esito della verifica, constatata la necessità, attiva la procedura di emergenza: convoca l’UCL, richiede il supporto intercomunale qualora sussista la struttura, informa gli enti sovraordinati e attiva immediatamente i primi soccorsi avvalendosi delle forze di pronto intervento (Vvf, 118, etc.). Capita spesso che le strutture di primo intervento siano già operative prima della convocazione dell’UCL (verificare in qualsiasi caso). . 188 Capitolo 4 – Struttura Operativa PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 4.2.2 La Gestione dell’Evacuazione 4 L’eventuale Evacuazione della popolazione viene decisa, in caso di necessità, tramite ordinanza da parte dell’autorità di protezione civile, il Sindaco o il Prefetto. E’ un atto di particolare delicatezza oltre che di notevole importanza in quanto riguarda direttamente l’incolumità delle persone. L’evacuazione può essere preventiva se viene disposta prima dell’evento oppure di soccorso qualora avvenga durante o in seguito all’evento calamitoso. I tempi connessi all’effettuazione dell’evacuazione dipendono perciò da alcuni fattori: l’epoca in cui l’evacuazione ha luogo (in fase preventiva, o in fase di soccorso); il numero e la tipologia delle persone da evacuare: anziani, bambini, disabili, malati; per ciascuna di queste categorie si dovranno prevedere adeguate modalità di evacuazione e dovranno essere pianificate anche le strategie di informazione ai parenti, per consentire in seguito la riunione dei nuclei familiari; la particolarità dell’evacuazione di ospedali, scuole, fabbriche, grandi centri, etc; l’eventuale evacuazione di bestiame, per il quale dovranno essere previste aree di ammassamento specificamente attrezzate. L’evacuazione della popolazione, concordata con le strutture responsabili degli interventi di soccorso (VV.F., S.S.U.Em.-118, ASL, …), deve essere accuratamente pianificata: si dovranno individuare modalità di avviso alla popolazione che non siano fonte di equivoco: è fondamentale impostare una strategia comunicativa che consenta di operare con persone già informate delle procedure e delle modalità con cui avverrà l’evacuazione. Il messaggio di evacuazione dovrà essere diramato casa per casa, con chiamata telefonica o usando megafoni, sistemi automatici, annunci radio-televisivi o altre combinazioni di questi metodi; inoltre dovrà essere considerata l’eventuale presenza di stranieri o turisti, per prevedere anche comunicazioni multilingua, in modo da consentire a tutti la comprensione dell’emergenza; si dovranno individuare le aree dove la popolazione dovrà sostare in attesa di essere raccolta dai mezzi pubblici, oppure i percorsi utilizzabili dai mezzi privati; i punti di raccolta della popolazione dovranno essere vicino all'area interessata e, se i tempi lo permettono, ben segnalati; quindi dovranno essere individuate le strutture di accoglienza da attivare, temporanee (edifici) o permanenti (tendopoli, campi container), utilizzando anche il volontariato di protezione civile per l’attività di assistenza alla popolazione; in caso di evacuazioni prolungate nel tempo, si dovrà organizzare un cordone di sicurezza composto dalle Forze dell'Ordine e dalla Polizia Municipale per evitare episodi di sciacallaggio nelle aree interessate. In aree turistiche caratterizzate dalla presenza di seconde case, alberghi, residence e campeggi dovrà essere studiata una strategia di comunicazione che consenta di conoscere la presenza effettiva nelle aree a rischio, ad esempio istituendo un numero di telefono comunale a cui comunicare l’arrivo ed il numero di persone presenti. Le misure di salvaguardia della popolazione in caso di Incidente Chimico – Evacuazione e Riparo al Chiuso sono già state trattate all’interno del Capitolo 2 paragrafo 3 della Relazione Generale. Per i Modelli di Modulistica utili in caso di emergenza si veda il paragrafo successivo e gli Allegati Generali. 189 Capitolo 4 – Struttura Operativa PIANO P I A N O D I E M E R G E N Z A OPERATIVO C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 4.3 Modulistica e Atti Amministrativi 4 Di seguito è riportato l’elenco dei modelli di modulistica inseriti all’interno degli Allegati Generali del Piano. Gli atti amministrativi in questione riguardano perlopiù ordinanze comunali di emergenza. AVVISI ALLA POPOLAZIONE INIZIO E FINE FASE DI ELEVATA CRITICITA’ MODELLI DI ORDINANZE COMUNALI DICHIARAZIONE STATO DI EMERGENZA ORDINANZA DI TRANSENNAMENTO URGENTE E CHIUSURA AL TRAFFICO ORDINANZA DI SGOMBERO MATERIALE DALLA VIABILITA’ STATALE-PROVINCIALE ORDINANZA CONTINGIBILE ED URGENTE: RICORSO A SPECIALI FORME DI SMALTIMENTO RIFIUTI PER MOTIVI DI TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA E DELL'AMBIENTE ORDINANZA DI AUTORIZZAZIONE AL TRASPORTO E CONFERIMENTO IN PIAZZOLA STOCCAGGIO PROVVISORIO DI RIFIUTI PROVENIENTI DA ZONE COMUNALI COLPITE DA EVENTO ALLUVIONALE ORDINANZA DI DEMOLIZIONE FABBRICATO ORDINANZA DI EVACUAZIONE PREVENTIVA DELLA CITTADINANZA ORDINANZA DI EVACUAZIONE GENERALE DELLA CITTADINANZA ORDINANZA DI INAGIBILITA’ DEGLI EDIFICI ORDINANZA DI OCCUPAZIONE TEMPORANEA D’URGENZA ORDINANZA DI OCCUPAZIONE TEMPORANEA DI UNA PORZIONE DI TERRENO DA ADIBIRE A PIAZZOLA DI STOCCAGGIO PROVVISORIO E DISCARICA ORDINANZA DI OCCUPAZIONE TEMPORANEA D’URGENZA DI UNA PORZIONE DI TERRENO DA ADIBIRE A INSEDIAMENTO CIVILE MEDIANTE TENDOPOLI ORDINANZA DI SGOMBERO DI FABBRICATI ORDINANZA DI PRECETTAZIONE D’URGENZA DI ESERCIZI COMMERCIALI ORDINANZA DI PRECETTAZIONE DI MAESTRANZE ORDINANZA DI REQUISIZIONE DI MATERIALI PER IL SOSTENTAMENTO DELLA POPOLAZIONE ORDINANZA DI REQUISIZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO ORDINANZA DI REQUISIZIONE DI LOCALI PER L’EMERGENZA ORDINANZA CAUTELARE DI SOSPENSIONE DELLA PRODUZIONE O VENDITA DI ALIMENTI O BEVANDE TRASFERIMENTO FORZOSO DI FAMIGLIE ORDINANZA DI IMPOTABILITA’ DELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO E SOSPENSIONE DEL SERVIZIO DI ACQUEDOTTO 190 Capitolo 4 – Struttura Operativa PIANO P I A N O OPERATIVO D I E M E R G E N Z A C O M U N A L E C O M U N E D I L U I N O 4.4 Censimento dei Danni (Raccolta Schede Danni /RASDA) 4 Il censimento dei danni in seguito ad eventi calamitosi, finalizzato alla richiesta di risarcimento alla Regione Lombardia, viene gestito esclusivamente tramite il Sistema informativo denominato RASDA raggiungibile all’indirizzo web: http//www.rasda.regione.lombardia.it/rasda. La richiesta risarcimento danni e il sistema RASDA sono disciplinati dalla direttiva regionale per la gestione della post emergenza (D.G.R. 22/12/2008 n. 8/8755). Gli unici eventi per cui la Regione riconosce i contributi sono quelli di livello b) regionale, dichiarati con decreto dell’Assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale. Per tali eventi riconosciuti sono previsti contributi per il ripristino dei danni al settore pubblico, fino a una percentuale massima del 100%. Le percentuali di contributo sono stabilite sulla base dell’ISS, l’Indicatore di Stato di Salute economico dell’ente (elaborato dall’Osservatorio Statistico Regionale), che permette di individuare le realtà comunali economicamente più svantaggiate. L’eventuale cofinanziamento richiesto all’ente locale non sarà comunque superiore al 25%. Non sono più riconosciuti danni e contributi al settore agricolo (che dispone di fondi dedicati). È invece stato aggiunto l’evento “siccità”, per il quale sono riconosciute comunque solo le spese di prima emergenza (soccorso con autobotti alla popolazione). La nuova direttiva prevede un limite economico (25.000 €) per le “spese di prima emergenza” (spese sostenute dall’Ente locale nelle prime ore in emergenza) e un limite temporale (i lavori devono essere conclusi entro 7 giorni). Le amministrazioni provinciali e comunali con più di 20.000 abitanti sono escluse dai contributi per eventi di livello regionale, in analogia con quanto previsto dalla D.G.R. 3400/2006 sui pronti interventi. Rispetto alla direttiva previgente, i contributi per interventi nel settore privato sono stati ridimensionati prevedendo un sostegno finanziario solamente per le prime case di soggetti privati residenti (abitazione principale di residenza) distrutte o gravemente danneggiate. Infine, sull’utilizzo dei contributi regionali assegnati si introducono specifiche procedure di controllo, prima non previste, da parte della Regione attraverso del Sedi Territoriali. 191 Capitolo 4 – Struttura Operativa