Uso dei crediti formativi:
potenzialità e criticità
Maria Sticchi Damiani
Catania, 27 gennaio 2006
Obiettivo della dichiarazione di
Bologna
“Adozione di un sistema di crediti
formativi sul modello dell’ECTS….”
Maria Sticchi Damiani 2006
CREDITI ECTS: i mattoni della nuova
architettura europea
Da un’analisi comparativa della normativa italiana e
dei documenti europei risulta che:
I crediti utilizzati nel sistema universitario italiano
(denominati
Crediti
Formativi
Universitari)
corrispondono esattamente ai crediti europei ECTS
utilizzati per la mobilità internazionale e attualmente
adottati dai sistemi nazionali di altri paesi
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ASPETTI STRUTTURALI
1. Valore relativo ed assoluto dei crediti
Documenti europei
“60 crediti misurano il volume di lavoro di uno studente a
tempo pieno sull’arco di un anno accademico….Nei
sistemi europei un credito corrisponde ad un numero di
ore comprese tra 25 e 30”. (ECTS Features)
Normativa italiana
“La quantità media di impegno complessivo di
apprendimento svolto in un anno da uno studente a tempo
pieno è convenzionalmente fissata in 60 crediti (DM 270/04,
art 5/2). “Al Credito Formativo Universitario corrispondono
25 ore di impegno complessivo per studente…con
variazioni in aumento o diminuzione entro il limite del 20%”
(DM 270/04, art.5/1)
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2. Accumulazione dei crediti
Documenti europei
Come sistema di accumulazione dei crediti, ECTS
prevede il conseguimento di qualifiche accademiche di
vario livello attraverso l’accumulazione progressiva di
un appropriato numero di crediti
Normativa italiana
“Per conseguire la laurea lo studente deve aver
acquisito 180 crediti…Per conseguire la laurea
magistrale, lo studente deve aver acquisito 120 crediti”.
(DM 270/04, art.7)
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PRINCIPI DI BASE
Volume di lavoro e risultati di apprendimento
Documenti europei
Il credito ECTS è basato sul volume di lavoro richiesto ad
uno studente per raggiungere gli obiettivi formativi di un
corso di studio, obiettivi preferibilmente espressi come
risultati di apprendimento attesi e competenze da
acquisire”. Il volume di lavoro include il tempo dedicato a
tutte le attività di apprendimento. (ECTS Key Features)
I risultati di apprendimento attesi descrivono quanto uno
studente deve conoscere, comprendere ed essere in
grado di fare al termine del processo di apprendimento
(corso di primo/secondo ciclo o singole unità didattiche)
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Normativa italiana
Il credito Formativo Universitario (CFU) è “la
misura del lavoro di apprendimento, compreso lo
studio individuale, richiesto ad uno studente in
possesso di adeguata formazione iniziale, per
l’acquisizione di conoscenze ed abilità nelle attività
formative previste dagli ordinamenti didattici dei
corsi di studio”. (DM 270/04, art.1)
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NUOVE PROSPETTIVE
Per definizione i crediti CFU/ECTS si basano su:
I tempi di apprendimento piuttosto che di
insegnamento
•
• I risultati di apprendimento piuttosto che i
contenuti dei corsi di studio
• I risultati di apprendimento intesi anche come
abilità e non solo come conoscenze
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PROCEDURE
1. Attribuzione dei crediti alle attività formative
di un corso di studio
Documenti europei
I crediti sono ripartiti fra tutte le attività formative
previste in un corso di studi (quali corsi, tirocini,
preparazione della tesi, ecc.) e riflettono in maniera
proporzionale il volume di lavoro che ciascuna singola
attività richiede in relazione al volume di lavoro totale
richiesto per raggiungere i risultati di apprendimento
attesi. (ECTS Key Features)
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2. Buone pratiche nell’attribuzione dei crediti
Prima fase:
• Definizione dei risultati di apprendimento attesi al
termine dell’intero corso di studi (conoscenze ed
abilità) in base al numero di crediti disponibili
• Indicazione delle attività formative necessarie per
raggiungerli e della loro progressione
• Eventuale adozione di una struttura di crediti
basata su un numero fisso e i suoi multipli (es., 5,
10, 15 o 3, 6, 9)
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Seconda fase :
• Attribuzione dei 60 crediti disponibili in ciascun anno
(1500/1800 ore) alle singole attività formative previste,
sulla base di una stima del tempo necessario allo
studente per raggiungere i risultati di apprendimento
attesi per ciascuna di esse (bottom up)
o
• Attribuzione di un numero predeterminato di crediti
alle singole attività formative, per la definizione dei
risultati d’apprendimento da raggiungere sulla base
del tempo disponibile (top down)
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Terza fase:
• Verifica della corrispondenza fra il tempo stimato (i
crediti attribuiti) ed il tempo effettivamente investito
dagli studenti (volume di lavoro richiesto), anche
attraverso l’uso di questionari per studenti e docenti.
• Modifica, in caso di disparità, o dei crediti attribuiti o
del volume di lavoro richiesto
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3. Riconoscimento dei crediti
Documenti europei
“I crediti ECTS non sono automaticamente trasferibili da
un contesto a un altro. Possono essere utilizzati per il
conseguimento di una determinata qualifica accademica
solo se sono riconosciuti come parte integrante del
programma di studio” (Documento EUA)
Normativa italiana
Il riconoscimento totale o parziale dei crediti acquisiti
dallo studente ai fini della prosecuzione degli studi
compete alla struttura didattica che accoglie lo
studente, con procedure e criteri predeterminati stabiliti
nel Regolamento didattico di Ateneo” (DM 270/04, art.
5/5).
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POTENZIALITA’ DEL SISTEMA DI CREDITI
1. Qualità dei corsi di studio
• Costruzione di corsi di studio che possono essere
completati nei tempi previsti
• Maggiore attenzione per il processo di apprendimento
• Maggiore enfasi sui risultati di apprendimento e le
competenze da acquisire
•Maggiore rilevanza per il mercato del lavoro
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2. Riconoscimento dei periodi e dei titoli di
studio
• Trasparenza dei risultati di apprendimento attesi
per un intero corso di studio e per singole attività
formative
• Quantificazione del volume di lavoro richiesto
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3. Visibilità e cooperazione internazionale
• Adozione di strutture, principi e procedure
adottate in moltissimi paesi europei ed extraeuropei
• Scambi di studenti e docenti con istituzioni di tali
paesi
• Costruzione di corsi di studio congiunti
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CRITICITA’ NELL’UTILIZZAZIONE DEI CREDITI
1. Crediti e risultati di apprendimento
Difficoltà nel definire gli obiettivi formativi in
termini di risultati di apprendimento, intesi non
solo come conoscenze ma anche abilità (capacità
di svolgere determinate funzioni intellettuali ed
operative).
•Tendenza a definire i contenuti disciplinari
(input) piuttosto che i risultati di apprendimento
previsti (output).
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2. Crediti e volume di apprendimento
Difficoltà nello stabilire un rapporto diretto tra
crediti e il volume di apprendimento, inteso come
tempo necessario allo studente per raggiungere
determinati
risultati
di
apprendimento
(conoscenze ed abilità).
•Tendenza ad associare i crediti con
l’importanza della disciplina o il prestigio del
docente.
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3. Quantificazione del volume di apprendimento
(ore di lavoro)
Difficoltà nel quantificare le ore di lavoro,
incluso lo studio individuale, richieste agli
studenti per il raggiungimento dei risultati di
apprendimento richiesti da singole attività
formative,
ai
fini
di
un’attribuzione
proporzionale dei crediti.
•Tendenza a rapportare unicamente alle ore di
insegnamento il numero di crediti da attribuire
alle singole attività formative
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4. Crediti e struttura dei corsi di studio
Difficoltà nell’usare i crediti come strumento utile
alla strutturazione dei corsi di studio, in particolare
attraverso l’adozione di moduli standard, loro
multipli o sottomultipli, facilmente accumulabili e
scambiabili (es., uso di moduli da 3,6,9 o 5,10,15
crediti).
•Tendenza ad attribuire i crediti secondo criteri
più rispondenti
alle esigenze delle singole
componenti che a quelle del corso di studio e
dell’istituzione nel suo insieme.
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5. Riconoscimento dei crediti
Difficoltà nel predeterminare criteri e procedure
di riconoscimento dei periodi di studio che
tengano conto in maniera globale sia del criterio
quantitativo (numero di crediti totale) che di
quello qualitativo (risultati di apprendimento
complessivi).
• Tendenza ad intervenire caso per caso,
spesso basandosi con eccessiva rigidezza
solo sui contenuti dei singoli corsi
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CONCLUSIONI
L’uso corretto del sistema di crediti, basato sia sui
documenti europei che sulla normativa nazionale,
ha enormi potenzialità per il miglioramento della
qualità dei corsi di studio, per il riconoscimento dei
periodi e dei titoli e per il rafforzamento delle attività
internazionali di una istituzione.
Le criticità riscontrate nella prima fase di
applicazione del sistema di crediti in Italia sono
probabilmente dovute alla transizione di un sistema
universitario
tradizionalmente
incentrato
sull’insegnamento verso strutture, principi e
procedure
essenzialmente
basate
sull’
apprendimento.
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Uso dei Crediti Formativi: potenzialità e criticità