libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 1 Agricampeggio Scopello Azienda Agricola Antonella Plaia SCOPELLO & dintorni… libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina Foto agricampeggio di Giuseppe e Salvatore Novara Testo a cura di Lina Novara Vietata la riproduzione anche parziale di testo e foto 2 2 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 3 L’Agricampeggio Scopello – realizzato in uno splendido scenario di mare e di roccia – è il luogo ideale per trascorrere un periodo di vacanza o un solo giorno all’aria aperta a contatto con la natura. Con cadenza settimanale si organizzano escursioni finalizzate alla valorizzazione e conoscenza del territorio, partendo da Scopello e seguendo itinerari tra natura, storia e mare. Con “Scopello e dintorni….” intendiamo fornire le principali informazioni sui tesori culturali e naturalistici circostanti la nostra struttura. L’opuscolo informativo fornisce informazioni storiche, notizie sui monumenti, i luoghi da non perdere con l’obiettivo di agevolare il turista nella programmazione delle proprie escursioni. Antonella Plaia 3 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 4 Scopello • • • • • • • • • • • • D alla sommità di un’altura, il piccolo e suggestivo borgo di Scopello domina il paesaggio che spazia sull’intero Golfo di Castellammare. Sorto nei pressi della mitica città di Cetaria, cosiddetta per l’abbondanza di tonni, porta nel nome derivante dal greco Skopelòs, scoglio, o dall’arabo Iscubul, l’incantevole presenza, nel mare cristallino, dei maestosi e pittoreschi faraglioni, ricoperti di vegetazione mediterranea. Furono gli Arabi che, una volta distrutta la città, ristrutturarono la tonnara e ne incrementarono l’attività. Dopo essere appartenuta al demanio pubblico, la tonnara nel 1442 fu venduta a privati e nel XVII secolo, grazie ai Gesuiti, venne ristrutturata, ampliata e provvista di una chiesetta. Le strutture originarie del marfaraggio, magazzino destinato al deposito delle barche e dell’attrezzatura, risalgono al XIII secolo. L’impianto di reti è stato calato in mare fino ai primi anni ’80 del XX secolo. 4 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 5 Approssimandosi a Scopello si è accolti dalla suggestiva insenatura di Guidaloca, con ghiaia bianca, protetta da una torre cilindrica del XVI secolo, che con le due della tonnara - la Doria del secolo XVI e l’altra del secolo XIII- e con l’altra denominata Bennistra, arroccata su un’aspra rupe, assicurava il controllo della zona dal pericolo proveniente dal mare. Il baglio (secolo XIII), tipica costruzione rurale a pianta quadrata con cortile interno, costituisce assieme alla piazzetta con l’antico abbeveratoio, il fulcro del paesino. Alla fine del XVIII secolo, Ferdinando III di Borbone scelse il baglio come sua residenza di caccia e dichiarò riserva reale il bosco circostante, ricco di selvaggina. Da Scopello si accede alla Riserva Naturale Orientata dello Zingaro (ingresso sud), uno stupendo paradiso naturale, incontaminato, che si estende per circa 7 chilometri, fino a San Vito lo Capo. Di straordinario valore naturalistico, la Riserva ha una spiccata diversità di ambienti. 5 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 6 Ospita espressioni endemiche tra cui la Serratula cichoracea subsp. mucronata, presente anche nelle coste nord-africane e numerose orchidee terricole: la Brassica drepanensis e la Hieracium cophanense, una piccola composita perenne con fiori giallo arancio ed anche endemiche a livello regionale, come la Brassica bivoniana o Anthemis cupaniana, o endemiche mediterranee come Lithodora rosmarinifolia e Micromeria graeca. Giunchi e carici assolvono un ruolo importante anche nei confronti della fauna stanziale. Nella riserva vivono conigli, volpi, istrici, ricci, donnole, per quanto riguarda i mammiferi, e 39 specie di uccelli nidificanti, tra cui la rara aquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus) presente in tutta Italia solamente con 13-18 coppie. Tra i rapaci si segnalano anche poiane, gheppi ed un paio di coppie di falco lanario. Sulle cenge delle pareti rocciose nidifica anche il falco pellegrino, un falcone che caccia uccelli di medie dimensioni come colombacci, gazze e cornacchie, con spettacolari picchiate ad ali chiuse. Nelle praterie ad ampelodesma vivono diverse coturnici; la macchia e la gariga offrono rifugio e condizioni per la nidificazione a varie specie di passeriformi: balie, pigliamosche, pettirossi, cinciallegre, occhiocotti, saltimpali, codirossi, merli, luì, cardellini. Le pareti rocciose riecheggiano delle note chioccianti dei corvi imperiali e della voce gracchiante delle cornacchie. Itinerario subacqueo Un interessante itinerario consente di ammirare il panorama sottomarino del mare di Scopello e dello Zingaro con alghe di diversa natura, piccoli organismi, madrepore, pesci che vivono nelle pozze di scogliera, relitti di navi. Suggestiva è la Grotta dei gamberi. Un diving center effettua immersioni guidate, anche notturne. 6 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 7 Castellammare del Golfo • • C astrum ad mare de gulfo la chiamarono gli Svevi, ma già l’elima Segesta aveva qui l’emporio e il porto. Diventò una roccaforte con il castello costruito dagli Arabi che la chiamarono Al Madarig, gli scalini, sottolineando la posizione in discesa verso il porto. Nel 1560, a ridosso del castello, venne fondato un borgo feudale. Grazie alle tonnare e al caricatore del grano, dal XV al XVIII, fu punto strategico per i flussi commerciali . L’imponente e suggestivo castello, di origine araba, ampliato in epoca normanna e sveva, la più importante fortezza della Sicilia occidentale, contiene elementi di notevole rilevanza architettonica. Di grande suggestione sono la scala a chiocciola di epoca medievale, all’interno di un torrione circolare, e il portaletto con motivi decorativi tardo gotici. La torre, ancora esistente, detta dell’Artigliera, risale al 1537. Il castello accoglie un interessante centro scientificomuseale, suddiviso nelle sezio7 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 8 ni: archeologica con ceppi d’ancora e anfore romane; attività marinare, con strumenti per la navigazione e attrezzi per la pesca dei tonni; “Nostra Principalissima Patrona” dedicata ai festeggiamenti in onore della Madonna del Soccorso; “Castellammare sul set”, documentazione su film, fiction, spot pubblicitari e reality girati in città. Nell’ala Est si trovano inoltre il Museo dell’Acqua e dei Mulini e il Museo Etno - Antropologico "Annalisa Buccellato" . Fra gli edifici di culto domina la chiesa Madre, nel suo attuale aspetto barocco (1726-36), che custodisce pregevoli opere: la statua in maiolica della Madonna del Soccorso (1599), gli affreschi di Giuseppe Tresca (1768), la Crocifissione (1650) di Orazio Ferraro, gli affreschi di Domenico La Bruna (1738), staccati dalla chiesa del castello di Inici. Suggestiva, sulla montagna, la chiesa della Madonna delle Scale (sec. XVII). In contrada Ponte Bagni, sul fiume Caldo, si trovano le storiche terme Segestane, con acqua sulfurea salso-solfato-alcalinoterrosa che sgorga a 44,1°C. Lo stabilimento dispone di due piscine e della grotta Regina (con volta di epoca romana), vera sauna naturale. Suggestivi a Castellammare sono i festeggiamenti in onore della patrona Maria SS. del Soccorso, dal 19 al 21 agosto, con la processione a mare del simulacro della Madonna e la sorprendente rievocazione storica, nel porto illuminato da straordinari fuochi d’artificio, del miracolo compiuto dalla stessa nel 1718, con la messa in fuga di cinque navi inglesi che inseguivano un bastimento da carico spagnolo. 8 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 9 Baglio di Inici Sulle pendici del monte Inici, nel quale si trovano numerose cavità, tra cui la spettacolare grotta dell’Eremita, con diversi ingressi e uno sviluppo di m.4.500, e l’interessante abisso dei Cocci con due ingressi e uno sviluppo di 2000 metri (visitabili accompagnati da guide e muniti di attrezzature speleologiche), si trova la maestosa mole di un baglio, struttura rurale fortificata, costruita, secondo la tradizione, nel sito della mitica città di Inico. L’attuale edificio, risalente al secolo XVII e appartenuto ai Gesuiti, mantiene i due cortili comunicanti, gli ambienti interni, le torri e la chiesetta. Castello di Baida Fino ai primi dell’Ottocento, Baida fu una baronia comprendente una vasta zona boschiva con prevalenti attività di allevamento del bestiame e di caccia. Al centro del feudo era il cosiddetto castello, una struttura fortificata con corte centrale, posta su un’altura. Costruito presumibilmente verso la fine del XIII secolo e successivamente ampliato, conserva tracce delle antiche strutture: ruderi dei torrioni, tratti di mura, una chiesetta ed un bel portale ad arco ribassato con ghiera a bugne diamantate, sormontato da un campaniletto a vela. Un’iscrizione in latino ricorda la visita di Ferdinando III di Borbone. 9 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 10 Segesta • • • • • • • • • • • • • R inomato sito archeologico, sulle pendici del monte Barbaro, Segesta, severa custode dei resti della città elima, di uno straordinario tempio dorico, di un teatro ellenistico e di possenti fortificazioni, è oggi uno dei più importanti parchi archeologici della Sicilia. Il tempio in forme greche (secolo V a. C.), ancora integro, è un austero esempio di periptero esastilo, che con la sua incompiutezza consente di individuare le fasi di costruzione dei templi. Sulla sommità del monte, il magnifico teatro (metà secolo II a.C.) nel quale in estate si svolgono spettacoli e rappresentazioni classiche, i resti di un edificio di età classica e un bouleterion ellenistico documentano la vita della città, mentre un portico, un cortile lastricato e un colonnato, segnano l’accesso a quella che fu l’agorà nell’età ellenistica e romana. Nei pressi del teatro si trovano i resti di un villaggio di età musulmana con moschea, e di insediamenti normanni e svevi, con un castello. Resti di un santuario (secolo VI-V a.C.) si trovano inoltre nella contrada Mango. 10 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 11 Alcamo • • • • • • • • • • • • • C ittà del vino, città d’arte, città di Ciullo, tre appellativi che identificano e qualificano Alcamo, città ridente e solare, dai mille tesori da scoprire nei luoghi particolari, nei palazzi storici, nelle chiese e nei castelli, ma anche nel territorio collinare dominato da vigneti, che declinando verso il mare, giunge alla spiaggia di Alcamo Marina Scelta da Elimi, Romani e Bizantini per la posizione strategica sulle vie occidentali di accesso a Palermo, con gli Arabi guadagnò il nome di Alqamah ed il grado di casale. Attorno al castello (secolo XIV) si costituì il primo consistente nucleo abitativo della città che oggi si presenta con un tessuto viario regolare, lungo l’asse del corso principale VI Aprile. Fortezza inespugnabile e prestigiosa dimora di Enrico e Federico Chiaramonte, che probabilmente 11 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 12 lo costruirono tra il 1340 e il 1350, il castello prende nome dai Conti di Modica che ne furono proprietari dal 1410 al 1812. Con la sua robusta mole, impostata su una pianta romboidale, e con le quattro torri alternate, due cilindriche e due quadrate, ha protetto la città e resistito per secoli a violenti attacchi, tra cui quello famigerato di un pirata islamico, il corsaro Barbarossa. Sul prospetto nord resistono al tempo due originarie finestre monofore e, nel cortile interno, bifore e trifore. Sul monte Bonifato si trova la Riserva Naturale Orientata "Bosco d’Alcamo, un'area verde di notevole interesse sia per la vegetazione arborea, che per la sua funzione ricreativa e culturale. La vetta del monte è un interessante sito archeologico che ha restituito strutture e reperti dei periodi pre-protostorico, arcaico, classico e medievale. Scurati • • • • • • • • • • • • • È un piccolo borgo nel comune di Custonaci, sovrastato da un costone roccioso, prolungamento del Monte Cofano, su cui si aprono grotte e ripari naturali, alcuni dei quali sono stati in passato utilizzati dai pastori. In questo suggestivo scenario, la preistorica Grotta Mangiapane, la più grande del comprensorio, ospita all’interno un minuscolo villaggio, costruito dalla famiglia Mangiapane che vi abitò fino al 1950. Oggi nella grotta si svolgono periodicamente due eventi etnologici di gran12 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 13 dissimo interesse, il Presepe Vivente a Natale e il Museo Vivente in estate, che rievocano momenti di vita quotidiana degli inizi del Novecento, nell’agro ericino. Attori sono veri artigiani, contadini, pastori, donne, bambini, venditori che ripetono gesti antichi e fanno rivivere mestieri oggi scomparsi. All’interno del piccolo borgo sono riprodotte botteghe e ambienti domestici, corredati da utensili e attrezzi originali. Nel periodo natalizio l’evento si arricchisce del quadro della Natività, nel cuore della grotta. Da qui si raggiunge la Riserva Naturale Orientata del Monte Cofano, un’oasi di notevole interesse per la presenza di 325 specie di flora e di uccelli nidificanti. 13 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 14 A Custonaci si possono inoltre visitare le cave dei pregiati marmi ed il santuario cinquecentesco nel quale si venera il famoso quadro della Madonna di Custonaci. Bosco di Scorace • • • • • • • A 11 Km da Buseto Palizzolo si trova il bosco di Scorace, Sito di Importanza Comunitaria (SIC) per la biodiversità delle specie animali e vegetali. Si estende su 750 ettari e conserva un lembo residuo di bosco storico di sugheri, Quercus suber, che rappresenta una nicchia ecologica di straordinario valore botanico. Il bosco prende nome dal termine di origine bizantina Arcudaci, riferito prima ad un casale arabo e poi ad una baronia. In questo habitat incontaminato vive una fauna costituita da cinghiali, daini, conigli, lepri, istrici e piccoli roditori. Nei punti in cui le querce sono prevalenti è rigoglioso e vi abbonda il cisto. Altri tipi di arbusti presenti sono: il corbezzolo, il mirtillo, il prugnolo, il biancospino, le ginestre, il pungitopo. Vi si trovano anche particolari specie di funghi, come l’Amanita Caesareo, dai Romani chiamato “cibo degli Dei” per la sua prelibatezza. Attraverso i sentieri, si arriva alle aree attrezzate con panche e tavoli rustici, punti di cottura, scivoli e altalene per i bambini ed anche al laghetto collinare. Dalla cima della collina, alta metri 646 s.l.m. si gode un panorama incantevole che spazia fino a Segesta e sui monti Inici, Sparagio e Montagna Grande, nonché sul Golfo di Castellammare. 14 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 15 COME RAGGIUNGERCI • Provenendo da Palermo, immettersi sulla A29, direzione Mazara del Vallo, svincolare a Castellammare del Golfo, proseguendo per S.S. 187, dopo circa 5 Km svoltare a destra. La segnaletica vi condurrà a Scopello. • Provenendo da Trapani o da San Vito Lo Capo, immettersi sulla S.S. 187 con direzione Castellammare del Golfo, seguire le indicazioni stradali e, giunti al bivio di Scopello, girare a sinistra. 15 libretto agricampeggio.qxd 28/12/2012 12.58 Pagina 16