Devianze da Sport Dr. Luca Terreni Dirigente psicologo (A.S.L. 11 Empoli) Docente (Università di Siena) Psicologo dello sport Psicopatologia dello sport (Antonelli e Salvini, 1987) Sindromi specifiche da sport (da paura del successo, da paura dell’insuccesso, sociopatie da sport) Sindromi aspecifiche da sport (stati nevrotici e psicotici) Psicopatologia dello sport (Terreni Occhini, 1997) psicopatologia sportiva psicopatologia specifica da sport crisi sportiva sindromi specifiche da sport psicopatologia aspecifica da sport sindromi aspecifiche minori da sport sindromi aspecifiche minori da sport Classificazione (Terreni Occhini, 1997) atleta in crisi quando un atleta di buone qualità con un positivo standard di performance, attraversa un momento negativo a livello individuale od a livello prestazionale sindrome specifica da sport quando un atleta di buone qualità non presenta un standard positivo di performance o lo presenta in maniera saltuaria e discontinua, tale da far pensare ad impedimenti di natura psicologica limitati all’area sportiva sindrome aspecifica minore da sport quando un atleta non presenta un positivo standard di prestazione o lo presenta in maniera saltuaria e discontinua. L’anamnesi e gli accertamenti psicodiagnostici suggeriscono la presenza di un disturbo di tipo ansioso, somatoforme, dissociativo, distimico, dell’adattamento, del sonno, dell’alimentazione o di origine psicosomatica, oppure un caso di più strutturati disturbi della personalità, secondo i criteri del DSM-IV sindrome aspecifica maggiore da sport quando un atleta non presenta più uno standard positivo di performance. L’anamnesi e gli accertamenti psicodiagnostici suggeriscono la presenza di un disturbo dell’umore (non classificabile come distimico), un disturbo di tipo schizofrenico, delirante, organico o da sospetto uso di sostanze psicoattive, secondo i criteri del DSM-IV. Sociopatie da sport (Antonelli e Salvini, 1987) Alienazione Autoritarismo Doping Sindrome del campione (sindrome da paura dell’insuccesso) comportamento deviante perdita del controllo emotivo Instabilità umorale bassa tolleranza alle frustrazioni doping eccessiva ricerca di attenzione, lodi e rassicurazioni Egocentrismo senso grandioso di importanza (ritiene che tutto gli sia dovuto) atteggiamenti paranoici e recriminatori Disturbi di personalità indotti da sport Disturbo Border-line di personalità Disturbo narcisistico di personalità Disturbo istrionico di personalità Burnout sportivo (ex alienazione) si assiste ad un disinvestimento emotivo, cosicché, l’unica cosa importante è percepire lo stipendio come in qualsiasi altro rapporto di lavoro; l’atleta si appiattisce, rinuncia a giocare per divertirsi e si allena solo per contratto; un senso di depersonalizzazione per il proprio corpo, che inizia ad essere considerato più in base al valore di mercato che per il piacere di trarre soddisfazione dalle proprie prestazioni; sul piano spazio-temporale l'atleta può deformare le più comuni categorie spazio-temporali, iniziando a percepire il tempo in termini di stagioni agonistiche e tempi di recupero ed a delimitare lo spazio all’interno delle strutture organizzative sportive; possono deteriorarsi i rapporti sociali con i compagni e l’allenatore che iniziano ad essere percepiti come ostacoli ed antagonisti; in alcuni casi i rapporti interpersonali iniziano a deteriorarsi anche all’esterno dell’ambiente sportivo, determinando complicazioni ulteriori nella vita del soggetto. Doping le anfetamine ed anfetaminosimili, stimolanti del SNC, hanno la capacità di ridurre nell’atleta la percezione della fatica e di aumentare il livello di vigilanza ma sono tra le maggiori cause di decessi; le principali cause sono aritmie cardiache, sbalzi pressori e infarti. Aumentano inoltre l’aggressività, in maniera non meglio controllabile all’interno del contesto di gara. Per questo motivo venne descritta una particolare sindrome psichiatrica definita “sindrome della domenica” per la quale, alcuni atleti si trovavano coinvolti in scontri fisici e verbali, al temine della prestazione sportiva, in situazioni più quotidiane. Ormoni anabolizzanti, ad alte dosi permettono di aumentare la massa muscolare e la forza fisica; questi risultati si ottengono però solo associando una dieta appropriata ed un allenamento rigoroso e specifico. Questi farmaci, grazie ad un fiorente mercato illegale, sono diventati un vero e proprio fenomeno di massa per palestre e culturisti. Gli effetti indesiderati, spesso irreversibili, sono un’accelerazione della crescita della muscolatura scheletrica, per i giovani al di sotto dei 20 anni, mentre, negli adulti sia ha una riduzione del volume dei testicoli con infertilità ed impotenza; nelle donne si nota la comparsa di tratti secondari tipicamente maschili, associato ad irregolarità del ciclo mestruale. Aumenta inoltre il rischio di ictus ed infarto per aumento del colesterolo e della pressione arteriosa, e possono causare disturbi psichiatrici di tipo bipolare o paranoie, con disturbo del controllo degli impulsi. Si segnalano inoltre rischi di tumore epatico. Somatotropina, è un ormone che stimola l’accrescimento fisiologico e viene utilizzato normalmente nei bambini che ne presentano carenza. L’ipotesi, non scientificamente fondata, si basa sul fatto che possa avere effetti anabolizzanti se somministrata a soggetti adulti. E’ certo che se somministrata a lungo su soggetti sani può produrre acromegalia (comparsa di lineamenti grossolani per deformazione delle ossa), associata a diabete, ipertensione arteriosa e cardiopatie. Eritropoietina (EPO), usata in medicina per curare le forme di anemia, stimola la produzione di globuli rossi nel sangue, aumentando l’ossigenazione, il consumo degli zuccheri e quindi il lavoro muscolare; per questo motivo è stato molto utilizzata nel ciclismo. L’aumento dei globuli rossi fa però aumentare la viscosità del sangue e quindi il rischio di trombosi, ictus ed infarto. Sindromi specifiche da sport Sindrome preagonistica Depressione da successo Burnout sportivo Nikefobia Disturbi di personalità indotti da sport Devianze da sport Doping