DOSSIER PIT
S. LUCIA-PACE DEL MELA
Tutto quello che c’è da sapere
La guerra dell’acqua
Agorà
http://members.xoom.it/agoranotizie
ANNO V NR. 2. 8 marzo 2002. € 1,29
Eppur si muore
Le ciminiere e i tumori: c’è una relazione?
8 marzo 2002 AGORÀ ● 1
IENA RIDENS
A
MINO SPROPORZIONATO
Hoggi o il lestro storto...
Periodo negativo per il grande Mino Sproporzionato. Piovono le critiche sul suo operato di emerito
giornalista e, come se non bastasse, il nostro sindaco ha mosso denuncia per quanto scritto sullo
scorso numero a proposito della sua impendola sindacale. “Siete un popolo di infami”, ha
dichiarato il sommo Mino, “e spera a dio che troviate un giornalista che vi imparaggia i mussi a per
davero”
I
l vostro callo di sindeco fa sul serio, minchia.
Mi ha denunciato di colpo e colpo all’Ente Nazionale
dei Scienziati Giornalistici (ENdSG), perché gli ho
scritto che con il suo carruggio torrearabesco gli stava
facendo stare il rocchello quanto il cappello del prete
al capo dei minorati e a tutti quelli che, fino a uora, lo aveano contraddetto. Siccome io sono un personaggio contracoglionesco, e siccome io lavoro e non è che i soldi li zappo come a lui, mi ha parso il caso di intravvenire con questo articolo dove spieghio le mie ovie raggioni.
Tanto per cominciare il discorso, l’Ente Nazionale dei
Scienziati Giornalistici (ENdSG), mi ha irradiato dall’albo,
e ora sono alla rigerca di una sistemazione. Potrei fare l’assessore alla forestazione del vostro paese, ma vedo che in
quel campo già avete all’Assessore della Foresta che vale
per due, quindi mi immetto in disparte subbito, non temete e non impennate. Ho anche parlato con il vostro sindeco, doppo che mi avea denunziato, per farmi capitare un
posto come pilota dei pulmini dei bambini scolastici, ma
lui mi ha arisposto che per uora il pilota c’è già. Allora io
gli ho obbiettato che dopo sarà troppo tardi, poiché i bambini scolastici cresceranno cresceranno e non saranno più
scolastici. Di fronte a tanto intelletto culturalesco scicchigno il vostro sindeco si è inchinato, ma il posto di pilota di
pulmini per bambini scolastici non me lo ha dato gualmente, malanova me me ha nella caniglia dei sui capelli.
Ma io sono un uomino di mondo, mischia.
Come di fatti ho fatto pace con quella gran trippa di sua
eccellenza capo dei minorati e ho già contettato il gruppo
consiliare di minoranza del vostro paese, e probabilmente
(ancora non iene sigurissimo), entrarò nel staf del capo dei
minorati in persona, accidenti a tutti voi che vi prude l’ano
e vi mentete a legere queste baccalarate che vi iscrivo. Probebilmente farò l’assessore su qualche ramo, come appena
il popolo santaluciese ci farà salire. Vi rigordo che l’ultima
volta, quando ancora io non vi conoscevo affatto, l’attuale
sindeco gli ha arrubato la partita al capo dei minorati, per
soli digiannove voti, non ve lo ascordate. Ma questa volta,
spinti dalla mia potenza intelligentesca che guarda oltre,
vingerà il staf del capo dei minorati. Gli ho già detto al ca2 ● AGORÀ 8 marzo 2002
po dei minorati che quando i santaluciesi lo salgono a sindeco, io diventerò subito il suo terzo braccio e, se non è
problema nella sua vida goniucale, anche la sua terza gamba.
Tanto per comingiare ho partecipato, l’altra notte, a una
reunione segretissima dei minorati, tenuta in luogo segretissimo che non ve lo dicerò neanche se me la sucate
(scusate il termine maggiorenne). In questa reunione segretissima è stato organizzato un piano militare per distruggere la casa abusiva del sindeco e per costruire quello che in
realtà doveva essere realmente costruito in quel posto, tanti e tanti anni fa, e cioè un hotel per vitelli. Abbiamo già
parlato con chi di dovere per realizzare la pallequadratesca
impresa: ingegnieri, vitelli delegati rappresentanti della
Conf-ienchi (con tanto di dogumento di riconoscimento:
che vi pare che coglioniamo noi minorati?) che hanno dato
il loro consenso alla realizzazione dell’opera, e due tre giornalisti buoni locali per rendere pubblico lo sgoop come
appena succede (avevano venuto quei caroselli di Agora
ma gli abbiamo detto di mettersi con l’ano allo scirocco). Il
nostro compagno minorato tabacchiniere si sta oncupando delle ralazioni sogiali, d’altro canto. Questa sera, ad esempio, sarà ospite di una nota emittente locale, “Tele salto dell’apa International”, dove, con la bilità che gli è propria, parlerà, in maniera molto velata e signorile, di come
gli romperemo la cachera al sindeco e a chi gli sta d’appresso.
Ancora no avete visto niente, figlietti belli.
Arriveranno tempi che avrete cefali con le orecchie da
contargli al medico. Il primo di tutti il sindeco (avoglia me
ha il carruggio quanto la torre abero-normannica), e poi a
seguire i vari assessori, il presidente dei consigliati e tutti
guanti, per la madonna.
Un’ultima cosa. Quando il capo dei minorati salirà sindeco
e il sindeco scenderà minorato, ho suggerito al Gran Consiglio dei Minorati (GCdM) di deportare tutti i sconfitti alle
rocche strette e di facerli lavorare a mazziare acqua al ciume, per l’ottenimento di tanta e buona iacqua gasata per la
collettività.
Sono Sproporzionato, e voi lo sapevate.
A
Sommario
8 marzo 2002
n. 2 anno V
Eppur si muore
I tumori e l’inquinamento
Acqua
Un nuovo Pit
La “guerra” tra S. Lucia e Pace
Dov’era la Giudecca?
Copertina
5 I tumori e l’inquinamento. Eppur
si muore
7 Chiamateli pure paladini. L’associazione Tsc
8 L’analisi. Il rischio di farsi fuorviare
da numeri che non distinguono
10 Le cifre. Un comprensorio in numeri
11 Anche S. Lucia ha i suoi numeri
Attualità
14 Dossier. Pit, tutto ciò che c’è da
sapere
16 Un contenzioso “vitale”. Pace del
Mela chiede acqua
Quando si divisero l’acqua. Perché
Pace del Mela può usare la sorgente di contrada Luca
17 Il serbatoio non basta più. Dove
nasce il contenzioso
Uffici comunali. C’è un nuovo regolamento per i concorsi
18 Pezzi di storia da riscoprire. C’era una volta la Giudecca. E ci sarà
ancora
Dov’era la Giudecca? I misteri sull’antico quartiere ebraico
Agorà
Rubriche
2 Iena ridens
4 Forum. Un pubblico dibattito sul
Prg di Lorenzo D’Amico e Mariano Calde-
rone
la claque
12 Mosaico
13 Talkin’bout Agorà. Dicono di noi
19 La bacheca. Le delibere di giunta
dal 28 dicembre 2001 al 22 gennaio 2002
20 Gare & fornitori. Determinazioni e
ordinanze sindacali
ONLINE
Sito internet:
http://members.xoom.it/agoranotizie
E-mail:
[email protected]
8 marzo 2002 AGORÀ ● 3
Agorà
A
periodico di politica
attualità cultura
Forum
Direttore
responsabile:
Giuseppe Spadaro
Redazione:
Via Garibaldi n. 19
Santa Lucia del Mela
Editore, stampa e
distribuzione:
associazione
culturale “Girasole”
Via Garibaldi n. 19
Santa Lucia del Mela
Sito internet:
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members.xoom.it/
agoranotizie
Un pubblico dibattito
sul Prg
D
a oltre un mese è pervenuta al Comune la nota
dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, che ha determinato la restituzione del piano
regolatore generale per la sua parziale rielaborazione entro il termine di 90 giorni. Tale rielaborazione
prevede, tra l’altro, il ridimensionamento e il riperimetramento di tutte le zone C (zone di espansione),
con la conseguente esclusione di aree già previste
edificabili.
Basta citare solo questa parte della nota assessoriale
per far capire l’importanza socio-economica delle
scelte che dovranno essere affrontate.
Come mai ad oggi l’amministrazione comunale e la
maggioranza tutta non si sono preoccupati di informare e coinvolgere la cittadinanza su un tema di
tale portata?
Fiduciosi che tale comportamento non sia dovuto a
logiche di spiccioli interessi, chiediamo al sindaco e
alla maggioranza tutta di organizzare un pubblico
dibattito, a cui presenzino anche i progettisti del
piano regolatore generale, in cui venga relazionato
l’intero contenuto della nota assessoriale e si inizi a
discutere con la comunità delle modifiche da apportare.
Lorenzo D’Amico, consigliere comunale
Mariano Calderone, responsabile di Azione Giovani
Registrazione
Tribunale di
Barcellona P. G.
n. 32/98
ANNO V N. 2
8 MARZO 2002
la claque
E-mail:
[email protected]
Questo numero è
stato chiuso in
redazione il 2 marzo
2002
Il forum di Agorà
Prezzo:
1,29 euro
L’inquinamento
prodotto dagli impianti
industriali della zona di
Milazzo e Giammoro
può avere delle
conseguenze anche
sulla salute delle
persone. La ricerca
4 ● AGORÀ 8 marzo 2002
RETROGUARDIA
di Filippo De Mariano
Verrebbe da urlare: “Mannaggia!”. Per una volta noi, piccolo paese della Sicilia, eravamo
all’avanguardia. L’Italia che guarda a sinistra ora, solo ora si è messa a parlare di
partecipazione. Vittorio Foa ha spiegato: «Per me la protesta nasce dal fatto che i
cittadini avevano perso sempre di più la possibilità di partecipare, di sentirsi partecipi
delle decisioni sulla loro vita e il loro futuro». MA NOI DI QUESTE COSE PARLAVAMO GIÀ
QUATTRO ANNI FA: ERAVAMO L’AVANGUARDIA DEGLI URLI, DEI GIROTONDI E DEI
PALAVOBIS DI OGGI! (Tutte queste maiuscole sono perché stiamo urlando, è chiaro).
Mannaggia. Ora che l’Italia che non sbava dietro a Berlusconi ci ha raggiunto, noi ci siamo
fatti trovare senza braghe. Dovevamo partecipare einvece in quattro anni non ci hanno
detto nemmeno una parola. Dovevamo fare i girotondi e ci hanno preso in giro, eravamo
avanguardia e ora siamo retroguardia. Speriamo che almeno a quelli che vogliono
partecipare a Roma, Firenze, Milano, Napoli, Palermo… vada meglio. Quanto a noi, i
girotondi non possiamo farli perché non saremmo sufficienti nemmeno per circondare una
macchina o un cassonetto dell’immondizia, però un urlo lo lanciamo: NOI CON QUESTO
TIPO DI DIRIGENTI NON PARTECIPEREMO MAI!
condotta
dall’associazione Tsc di
Pace del Mela ha
raccolto dei dati sulla
mortalità per tumori e
malattie respiratorie
secondo i quali si muore
sempre di più a causa di
queste patologie. Cosa
ne pensate? Stabilire
una relazione tra
inquinamento e malattie
è solo allarmistico o no?
Rispondete per posta o
(via e-mail) sul nostro sito
http://members.xoom.it/
agoranotizie nella
sezione “Forum”. I vostri
contributi saranno
pubblicati on line e sul
prossimo numero del
giornale.
COPERTINA
I TUMORI E L’INQUINAMENTO
Eppur si muore
C’è una relazione tra malattie e inquinamento? Forse. Ma mancano indagini serie per farsi un’idea
più chiara. Parola dell’associazione Tsc. Che ha raccolto in un opuscolo i dati che nessun altro
prima d’ora ha voluto studiare
di Filippo De Mariano
E’
“stampato in proprio” ed
è pure “un sasso gettato
nello stagno”. Basta questo ,forse, a dare l’idea di
come una delle pochissime voci combattive sul fronte della lotta
all’inquinamento non abbia timore a riconoscere i propri limiti e persino ad auto
catalogarsi in quello che potremmo definire
“artigianato civico”. Cioè, l’impegno per
una comunità realizzato nei ritagli di tempo
ma nelle forme più solide possibili.
Nel mondo dell’artigianato civico c’è l’associazione Tsc (Tutela salute dei cittadini) di
Pace del Mela, della quale abbiamo parlato
più volte negli ultimi tempi. E uno dei prodotti dlel’impegno di questa associazione è
l’opuscolo “Si scopron le tombe”. Pubblicato nel giugno 2001, raccoglie una serie di
dati sulla mortalità nei sette comuni per i
quali è stata chiesta la dichiarazione di area
ad alto rischio ambientale (Milazzo, S. Lucia, S. Filippo, Pace, Gualtieri, Condrò e
San Pier Niceto) e in quelli di Torregrotta e
Spadafora, che sono stati monitorati come
termini di paragone con la situazione dei
paesi più a ridosso degli insediamenti industriali di Milazzo e Giammoro.
UN SASSO NELLO STAGNO. La copertina
dell’opuscolo dell’associazione Tsc
L’obiettivo dello studio è quello di provare
a farsi un’idea sulle connessioni tra le morti
dovute a tumori e malattie respiratorie croniche e le emissioni inquinanti degli impianti industriali della zona. Un tema molto
delicato, sul quale la medicina non offre
certezze (vedi articolo a pagina 9). L’associazione Tsc, però, ha voluto provarci, offrendo all’attenzione di
tutti i dati che è riuscita
AVVERTENZE
a raccogliere e accuVi invitiamo a leggere con cautela i dati che vi
sando le istituzioni che
proporremo nelle prossime pagine e che abbiamo
fino a oggi non hanno
tratto dalla ricerca condotta dall’associazione Tsc.
voluto studiare seriaNon solo perché non è stato scientificamente
mente il fenomeno o,
provato un rapporto di causa-effetto tra le emissioni
peggio, hanno fatto
nell’aria degli stabilimenti industriali e malattie
finta di analizzare,
respiratorie e tumori, ma anche perché
producendo ricerche di
nell’indagine statistica dell’associazione Tsc
scarso valore.
mancano i decessi di persone della zona avvenuti
Il presidente dell’assofuori dal comune di residenza, per esempio in
ciazione, padre Giuospedali del nord Italia.
seppe Trifirò, lo dice
già nella premessa:
«Questo opuscolo rappresenta un sasso
gettato nello stagno per smuovere
l’opinione pubblica e i rappresentanti
istituzionali di fronte al problema
gravisismo del numeor sempre crescente di
decessi per tumore e per malattie
dell’apparato respiratorio che si sono
registrati nell’ultimo decennio nel
comprensorio di Milazzo».
Recuperando i dati forniti dagli uffici
demografici dei comuni e quelli in possesso
dell’Asl hanno interrotto «il silenzio quasi
totale delle istituzione preposte alla
salvaguardia della salute pubblica, che
finora non hanno condotto o
commissionato alcuna seria indagine
epidemiologica del comprensorio di
Milazzo».
In verità esistono tre studi sui livelli di
mortalità nell’area milazzese, ma, seppur
per ragioni diverse, sono tutti inservibili,
secondo il vice presidente di tsc, Pasquale
Andaloro. Uno è addirittura sparito e
persino il Settore Igiene Pubblica dell’Al
che l’ha commissionato nel marzo 1997
non ne conosce il contenuto. La seconda
indagine è del 1999 e si riferisce al triennio
1990-1992. I professore Francesco La
Torre e Mario Barbaro, dlela facoltà di
Medicina dell’università di Messina, su
commissione della provincia, hanno
confrontato la mortalità nell’area di Milazzo
e in quella di Limina. Il lavoro, però,
secondo Andaloro presenta «diverse
carenze»: «il mancato rilevamento dell’età e
del sesso dei soggetti deceduti e il mancato
approfondimento della specifica malattia
tumorale che ha causato il decesso. Appare
lampante, inoltre, la netta divergenza fra
l’interpretazione dei fatti da parte dei
ricercatori (i quali non esprimono “certezza
ed evidenza di correlazione tra elementi
nocivi e mortalità per neoplasie del
polmone”) e le tabelle da loro fornite che
evidenziano una incidenza dlela mortalità
8 marzo 2002 AGORÀ ● 5
COPERTINA
Mal comune…
TUMORI 1991-2000
MILAZZO
565
MORTI
S. LUCIA DEL MELA
107
MORTI
S.FILIPPODELMELA
122
MORTI
PACE DEL MELA
90
MORTI
GUALTIERI S.
44
MORTALITÀ GENERALE PER ANNO
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Totale
Milazzo
S. Lucia d. M.
S. Filippo d. M.
Pace d. M.
Gualtieri
Condrò
S. P. Niceto
Torregrotta
Spadafora
Totale
239
48
36
33
25
5
31
34
52
503
238
52
58
37
30
13
25
39
61
553
261
57
34
39
36
9
26
54
65
581
259
68
50
41
30
3
33
66
72
622
249
63
52
39
27
11
39
65
53
598
per broncopneumopatie croniche occlusive
nettamente superiore alla media nazionale
(Milazzo +87,6%; Pace del Mela +102,6%; S.
Filippo del Mela +134,3%; S. Lucia del Mela
+275%). Di tale fenomeno gli autori non
forniscono alcuna spiegazione, neanche a livello
di semplice ipotesi». Insomma, secondo
Andaloro, i professori dell’università di Messina
hanno fatto finta di non capire la gravità della
situazione.
Per non parlare dell’ultima indagine
epidemiologica disponibile, quella realizzata
dall’Asl sul quadriennio 1996-1999. Si tratta,
secondo Andaloro, di «uno studio molto
superficiale e lacunoso» il cui unico scopo è
quello di «tranquillizzare la popolazione».
Perché? Perché «relega in un’appendice (non
pubblicata) i dati relativi alla mortalità legata alle
singole tipologie di tumore, mentre limita
l’analisi e l’esposizione agli aspetti generali delle
tre patologie prese in esame (tumori, malattie
cardiovascolari e malattie dell’apparato
respiratorio). Il periodo preso in esame risulta,
inoltre, troppo breve per consentire di tracciare
l’andamento temporale del fenomeno
(argomento che, comunque, gli estensori evitano
accuratamente di affrontare)».
La conseguenza di tanta sciatteria è, secondo
247
44
54
39
26
5
31
48
52
546
218
65
63
48
25
14
33
68
47
581
203
49
69
35
39
5
32
76
62
571
240
52
52
45
31
4
35
50
50
560
203
50
53
44
34
9
30
44
41
508
2.357
548
521
402
303
78
315
544
555
5.623
l’associazione Tsc, che la popolazione e le stesse
istituzioni del milazzese non possiedono nessun
dato che possa essere validamente utilizzato per
programmare interventi di politica sanitaria a
tutela della salute pubblica. Per questo motivo è
stato pensato l’opuscolo “Si scopron le tombe”,
che raccoglie dati relativi a un intero decennio,
quello che va dal 1991 al 2000.
IL
COMPRENSORIO. Il risultato più
importante che emerge dall’indagine
dell’associazione Tsc è che nel comprensorio di
Milazzo il tasso di mortalità per cancro in dieci
anni è aumentato costantemente, dal 14 per mille
al 19,38 per mille (vedi grafico). Il dato è
preoccupante in sé, ma lo è ancora di più perché,
se è vero che nel sud Italia i casi di cancro sono
superiori alla media del paese a causa della scarsa
prevenzione, le cifre sull’area di Milazzo sono in
controtendenza rispetto a quelle della Sicilia.
Mentre in tutta la regione, infatti, almeno fino al
1997 la mortalità per cancro diminuisce, in
questa zona l’andamento del tasso è crescente.
Sulle malattie respiratorie i dati sono meno netti
ma ugualmente poco confortanti: la media in
dieci anni è del 6,11 per diecimila, superiore a
quella nazionale.
I comuni più colpiti sono quelli dell’entroterra
MORTI
TASSO DI MORTALITÀ PER CANCRO NEL COMPRENSORIO DI MILAZZO
25,00%
CONDRÒ
16
MORTI
20,00%
16,36%
20,14%
19,22%
18,34%
17,27%
16,18%
19,83%
19,38%
17,67%
14,00%
15,00%
10,00%
SAN PIER NICETO
58
MORTI
6 ● AGORÀ 8 marzo 2002
5,00%
0,00%
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
COPERTINA
DECESSI PER CANCRO
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Totale
Milazzo
45
61
58
57
56
55
53
56
66
58
565
S. Lucia d. M.
8
4
12
12
16
8
15
8
10
14
107
S. Filippo d. M.
5
10
8
9
14
17
23
11
8
17
122
Pace d. M.
4
8
8
8
10
9
11
8
12
12
90
Gualtieri
2
5
2
4
6
2
2
6
9
6
44
Condrò
2
1
2
0
2
0
2
2
4
1
16
S. P. Niceto
9
4
7
2
8
7
5
5
6
5
58
Torregrotta
5
4
12
4
10
9
14
12
12
12
94
Spadafora
12
12
16
13
8
11
13
13
9
8
115
Totale
92 109 123 109 130 118 138 121 136 133 1.211
collinare rispetto a Pace, Milazzo e Torregrotta. I
tassi di mortalità per cancro più alti si registrano
proprio nei comuni di Condrò, S. Lucia e
Gualtieri. Condrò e Gulatieri confermano questo
loro primato anche nelle malattie respiratorie,
mentre S. Lucia in questo caso presenta un tasso
molto basso (3,22 per diecimila).
MILAZZO. Il tasso di mortalità per cancro nel
comune-guida del comprensorio si è mantenuto
costante dal 1991 al 2000. A essere cambiata è
però l’incidenza di questa patologia sul numero
dei decessi. Cioè, si muore meno per altre cause
e più per tumori.
mezzo strazio
MALATTIE RESPIRATORIE
1991-2000
MILAZZO
160
MORTI
metà delle persone morte a S. Filippo era affetta
da un tumore o da una malattia all’apparato
respiratorio.
S. LUCIA DEL MELA
PACE DEL MELA. Anche qui cresce il numero
16
di morti per cancro. E alto si mantiene anche il
tasso di mortalità per malattie respiratorie. Il 50
per cento dei decessi del 1998 è stato dovuto a
queste due patologie e tra il 1996 e il 1999 la loro
incidenza si è sempre mantenuta intorno al 40
per cento.
GUALTIERI. I casi mortali di cancro sono
cresciuti negli ultimi anni, dal 1998. Lo stesso è
successo per le malattie respiratorie.
MORTI
S.FILIPPODELMELA
47
MORTI
S. LUCIA DEL MELA. È, dopo Condrò e
Gualtieri, il paese con il più alto tasso di
mortalità generale a causa dell’età media della
popolazione molto alta. Il numero di morti per
cancro è assestato tra dieci e 15 per anno, con
una punta di 16 nel 1995. Molto basso, invece, il
tasso di mortalità per malattie respiratorie.
S. FILIPPO DEL MELA. Qui il tasso di mortalità
per cancro è cresciuto costantemente negli anni:
dal 7,31 per mille del 1991 è passato al 19,47 del
2000. Un quarto dei decessi è provocato da
questa patologia. Cresce anche il tasso relativo
alle morti per malattie respiratori. Nel 1997 la
Chiamateli pure
paladini
BREVI NOTIZIE SULL’ASSOCIAZIONE TSC
U
n indirizzo per cominciare: piazza
S. Maria della Visitazione,
19, Pace del Mela. Dietro
quella porta c’è l’associazione
Tsc. È presieduta dal parroco
del paese, padre Giuseppe
T r i f i r ò . P e r r ea l i z za r e
CONDRÒ. Il più piccolo comune della zona,
secondo l’associazione Tsc, «batte tutti i record
negativi». Ha infatti «il più alto tasso di mortalità
per cancro e il più alto tasso medio di mortalità
per la sommatoria delle due cause».
PACE DEL MELA
54
MORTI
SAN PIER NICETO. È basso il tasso di
mortalità per malattie respiratorie, mentre i
decessi per tumore si aggirano intorno al 20 per
diecimila.
GUALTIERI S.
TORREGROTTA E SPADAFORA. È diversa la
46
situazione nei due comuni inseriti nell’indagine
MORTI
l’opuscolo “Si scopran le tombe” ha
consultato gli archivi degli uffici
anagrafe di nove comuni e del Servizio
di igiene pubblica dell’Asl 5 e ha
spulciato quanti più annuari Istat
possibile, grazie anche alla
collaborazione di Silvia
Buzzone, una funzionaria
dell’Istituto di statistica.
L’associazione ha un sito
internet
all’indirizzo:
www.associazionetsc.it.
CONDRÒ
9
MORTI
SAN PIER NICETO
8
MORTI
8 marzo 2002 AGORÀ ● 7
COPERTINA
POPOLAZIONE RESIDENTE NEI SINGOLI COMUNI AL 31 DICEMBRE DI OGNI ANNO
Milazzo
S. Lucia d. M.
S. Filippo d. M.
Pace d. M.
Gualtieri
Condrò
S. P. Niceto
Torregrotta
Spadafora
Totale
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
31.562 31.689 31.744 31.744 31.878 32.462 32.684 32.625 32.654 32.749
4.852 5.024 5.072 5.041 4.999 4.991 4.949 4.958 4.904
4.848
6.605 7.742 6.909 7.041 7.146 7.213 7.213 7.243 7.254
7.233
5.473 5.659 5.737 5.877 5.934 6.041 6.053 6.089 6.123
6.162
2.352 2.318 2.285 2.280 2.309 2.257 2.205 2.180 2.143
2.103
521
527
527
516
503
511
509
536
525
516
3.115 3.131 3.124 3.114 3.093 3.056 3.044 2.987 2.958
2.974
6.063 6.230 6.360 6.413 6.472 6.516 6.580 6.585 6.628
6.636
5.128 5.283 5.292 5.300 5.269 5.250 5.276 5.257 5.361
5.374
65.671 66.603 67.050 67.326 67.603 68.297 68.513 68.460 68.550 68.595
come termine di confronto con quelli più a
ridosso della zona industriale di Milazzo e
Giammoro? Si direbbe di no. A Torregrotta
le morti per tumore e malattie respiratorie
crescono costantemente, mentre a
Spadafora, se è basso il numero di decessi
per malattie dell’apparato respiratorio, il
tasso di mortalità per cancro si mantiene
molto alto, superiore alla
media regionale, con
l’eccezione degli anni 1995,
1999 e 2000.
lazione veicolare, all’uso di pesticidi in agricoltura e alla presenza di fumatori nel contesto sociale preso in esame. Ma tali agenti,
essendo presenti nel comprensorio di Milazzo in misura non diversificata dal resto
del territorio nazionale, non possono essere
gli unici responsabili di una mortalità in
netta controtendenza rispetto alla media
Q
mezzi
e
di
p e r s o n a l e
richiesto, solo le
istituzioni possono effettuare. Sempre «se
veramente si vuole scoprire e documentare
l’origine del fenomeno» denunciato
dall’associazione Tsc. La quale, quel che
poteva, l’ha fatto. «Se, girando per il mon-
DECESSI PER CANCRO + DECESSI PER MALATTIE RESPIRATORIE
Milazzo
S. Lucia d. M.
S. Filippo d. M.
Pace d. M.
Gualtieri
Condrò
S. P. Niceto
Torregrotta
Spadafora
Media
uesto è quello
c
h
e
l’associazione
Tsc ha potuto
raccogliere
e
constatare. Non ci sono,
nell’indagine, conclusioni, ma
solo alcune considerazioni.
Queste: «per quanto riguarda la mortalità
per cancro nel comprensorio di Milazzo si
assiste a una netta tendenza all'aumento,
tanto da autorizzare l’ipotesi che fra qualche anno esso arriverà ad uguagliare e poi
superare la media italiana». E ancora: «la
ricerca non consente di trarre conclusioni
scientifiche sulle cause che hanno prodotto
questo preoccupante fenomeno. Sicuramente una parte di responsabilità è da attribuire all’inquinamento prodotto dalla circo-
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Totale
56
80
74
78
77
72
69
65
83
71
725
13
7
13
14
17
8
17
9
10
15
123
9
18
11
11
16
21
30
15
17
21
169
9
9
13
12
12
16
20
18
20
15
144
5
10
6
6
8
6
7
16
12
14
90
4
2
3
1
3
0
3
3
4
2
25
10
4
7
2
10
9
6
5
8
5
66
9
7
21
7
17
15
23
21
19
13
152
14
14
18
14
8
12
15
16
11
9
131
129 151 166 145 168 159 190 168 184 165
1.625
italiana».
E l’associazione è perfettamente
consapevole che i dati che ha raccolto non
sono sufficienti a stabilire dei programmi di
intervento: vanno integrati «con il dettaglio
delle singole forme tumorali che hanno
provocato i decessi, dell'età dei singoli individui deceduti, del sesso, della loro eventuale esposizione professionale ai fattori di
rischio». Insomma, servono altri studi, più
approfonditi. Quelli che, per dovizia di
do, questo opuscolo riuscirà a far perdere il
sonno a qualcuno, potremo considerare
raggiunto lo scopo principale», ha scritto
padre Trifirò nella premessa all’opuscolo.
Un sasso nello stagno, appunto. Un sasso
che, nella seconda di copertina, pecisa
subito di essere stato “stampato in
proprio”. Perché, di questi tempi, il bene
pubblico va tutelato “in proprio”. Se si
aspettano gli altri, finisce che il tramonto
arriva ancora più presto.
DECESSI PER MALATTIE RESPIRATORIE
Milazzo
S. Lucia d. M.
S. Filippo d. M.
Pace d. M.
Gualtieri
Condrò
S. P. Niceto
Torregrotta
Spadafora
Totale
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Totale
11
19
16
21
21
17
16
9
17
13
160
5
3
1
2
1
0
2
1
0
1
16
4
8
3
2
2
4
7
4
9
4
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5
1
5
4
2
7
9
10
8
3
54
3
5
4
2
2
4
5
10
3
8
46
2
1
1
1
1
0
1
1
0
1
9
1
0
0
0
2
2
1
0
2
0
8
4
3
9
3
7
6
9
9
7
1
58
2
2
2
1
0
1
2
3
2
1
16
37
42
41
36
38
41
52
47
48
32
414
8 ● AGORÀ 8 marzo 2002
TORRI
MINACCIOSE. Un
particolare della centrale
termoelettrica di Archi
I dati pubblicati in questa
e nelle pagine precedente,
tratti dall’opuscolo
dell’associazione Tsc “Si
scopron le tombe”, si
riferiscono a tutto il
comprensorio della valle
del Mela. Nelle prossime
tre pagine, invece,
troverete cifre che
riguardano il solo comune
di S. Lucia del Mela
COPERTINA
L’ANALISI
Il rischio di farsi fuorviare
da numeri che non distinguono
Il fumo che taglia in due
l’orizzonte di Milazzo fa paura.
Ma non è possibile dire con
certezza che sia la causa dei
decessi per tumore
mella e intestino crasso: sono tutti “tessuti” certo) di un’analisi pubblicata su un opuche, per motivi svariati, possono, ad un scolo.
certo momento della loro “vita”, subire Ma proviamo a parlare di “cause”, le vere
tutta una serie di sconvolgimenti interni,
protagoniste della vicenda che ci vede coinmeglio definibili come “insulti genetici”, volti in prima persona.
spesso sequenziali, che porteranno all’inE facciamolo partendo da una consideradi Francesco Carrozza
sorgenza del cancro di quel particolare di- zione elementare. Prendiamo due fra i più
stretto.
on si può parlare di cancro Va da se che, prendenTASSO DI MORTALITÀ STANDARDIZZATO PER
MALATTIE RESPIRATORIE CRONICHE (per 10.000
come se ci si riferisse ad una do in esame ciascuno
abitanti) A S. LUCIA DEL MELA
malattia sola. È bene partire di questi organi sopra
da questo presupposto, prima citati, varieranno di
di elaborare tutto il resto.
volta in volta in manie10, 30
Non parliamo, tanto per intenderci, di una ra sostanziale non solo
malattia come l’influenza, in cui una causa le modalità di presenta5, 97
nota (un virus) provoca una reazione altret- zione clinica (per la
4, 04
3, 96
1, 97
2, 00
2, 01
2, 06
tanto altrettanto codificata; e non parliamo mammella, ad esem0, 00
0, 00
neanche, è bene precisarlo, di una malattia pio, spesso il primo
respiratoria cronica, anch’essa chiamata in segno della presenza di
causa recentemente a proposito di questo un tumore è rapprediscorso dell’inquinamento ambientale, dal sentato da una piccola
momento che per le BPCO (Bronco- tumefazione non dolente, mentre per altre frequenti tumori che si registrano nella
Pneumopatie Croniche Ostruttive) non sedi, come il grosso intestino, l’esordio può popolazione adulta (che, nel nostro caso,
esiste una vasta ed eterogenea gamma di essere più eclatante, fino anche all’occlusiorisulta essere quella più colpita), e cioè il
presentazioni cliniche.
ne intestinale), ma anche, e soprattutto, a
cancro della mammella e quello del polmoPer il cancro non è così. Un tumore mali- variare saranno le cause che ne stanno alla
ne, due forme di tumore maligno la cui
gno, come dovrebbe essere ormai noto a base. Non ci vuole quindi molto per capire incidenza nella nostra popolazione non ha
tutti vista la messe di informazioni più o che tale argomento è di una complessità
certo inciso poco nella formulazione di
meno scientifiche che ci viene data quoti- notevole, peraltro ancora fonte di diatribe quei dati riportati nell’opuscolo di cui sodianamente dai mass-media, può insorgere tra gli stessi oncologi, influenzati continuapra.
in distretti dell’organismo del tutto diversi mente dal susseguirsi di conferme e smentiA tal proposito, tutti gli studi più importantra loro: sangue, ossa, cervello, fegato, per te circa le nuove scoperte in campo non ti fino ad oggi condotti per quanto riguarda
non parlare ovviamente di polmone, mam- solo della terapia di queste malattie ma an- il tumore della mammella (e parliamo di un
che in quello dello numero davvero enorme di articoli scientistudio delle cause. Non fici, pubblicati sulle più autorevoli riviste di
TASSO DI MORTALITÀ STANDARDIZZATO PER
è, insomma, un argooncologia internazionali) hanno mostrato
CANCRO (per 10.000 abitanti) A S. LUCIA DEL MELA
mento che può essere
quanto chiara e palese sia la correlazione tra
affrontato nella brevità
questo tipo di tumore e gli ormoni sessuali
32
30, 3
di
un
articolo
di
giorfemminili, delucidando anche quanto im28,
87
23, 65
nale.
Né,
tantomeno,
portante sia il ruolo dell’ambiente, in que20, 39
23, 8
pur
nulla
togliendo
alla
sto caso inteso come “stile di vita”, anche
16, 48
16, 13
16, 02
validità dell’iniziativa e
dal punto di vista alimentare in senso lato: è
7, 96
all’onestà intellettuale
stato precisato, ad esempio, che una probadi chi l’ha promossa,
bilità più elevata di insorgenza di tumore
può essere inquadrato mammario sia registrabile nelle donne che
nella semplicità dei
assumono una dieta ricca in grassi animali,
numeri (preoccupanti,
dal momento che queste sostanze sono
99
00
20
19
98
19
96
97
19
19
95
19
93
92
94
19
19
19
20
00
19
99
19
98
19
97
19
96
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95
19
94
19
93
19
92
19
91
19
91
N
8 marzo 2002 AGORÀ ● 9
COPERTINA
TASSO DI MORTALITÀ STANDARDIZZATO PER CANCRO E PER MALATTIE
utilizzate dall’orgafino a dora ricavati,
RESPIRATORIE CRONICHE A S. LUCIA DEL MELA
nismo
per
la
dovremmo escludere
“creazione” degli
da questa ipotetica
ormoni cui si acgamma di effetti
34, 35
34
30, 94
cennava
prima.
nocivi proprio il
27, 77
26, 79
25, 63
Chiaramente
il
cancro. E includervi,
20, 39
discorso è estremaper esempio, l’infer18,
15
16, 02
13, 93
mente più articolatilità maschile, ma
to di quanto possa
questo è un altro
sembrare ad un
discorso, che non
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000
primo approccio,
affronteremo.
ma, per quanto
Possibile che la conotevole sia il
munità scientifica
quantitativo di dati oggi disponibili sull’ar- diali”, il che da in una certa misura il senso
abbia fino ad oggi messo a tacere eventuali
gomento, non ci sono evidenze di una netta
della relativa estraneità con la quale questo evidenze di rischio cancerogenetico legate
e specifica dipendenza tra il cancro della argomento, che pure è cruciale, viene af- all’inquinamento ambientale per motivi
mammella e l’inquinamento ambientale; e, frontato dalle singole collettività).
secondari e subdoli? Nulla è impossibile
se quanto accennato prima sulle cause di Questi due esempi di tumore appena citati
quando si parla di risvolti economici e di
logiche di mercato, certo, ma preferiamo
seguire la tesi dell’innocenza e credere che,
Tutti gli studi finora condotti hanno sì messo in
effettivamente, questo rapporto di causaevidenza un’aumentata incidenza di tumori nella
effetto tra inquinanti ambientali e tumori a
popolazione ma nessuno si è mai curato di
tutt’oggi non sia stato mai documentato. O
specificare quale tipo di tumori. Le generalizzazioni perché i metodi di studio fino ad oggi utilizzati per analizzare il fenomeno sono stati
non possono essere attendibili
applicati in maniera errata e non attendibile
questo tumore (cause prevalentemente — quello mammario e quello del polmone
(provabilissimo), o perché, più sempliceormonali) è stato sufficientemente chiaro, — dunque, non dovrebbero essere trascumente, il rapporto evidentemente non esipossiamo anche intuire perché.
rati quando si effettuano le stime generali
ste (altrettanto probabile).
Più emblematico appare il discorso dei della “mortalità per cancro” nel nostro
Da un punto di vista strettamente scientifitumori polmonari, i tumori che, è bene comprensorio. Una analisi accurata e scien- co, in effetti, vi sono alcuni particolari che
ricordarlo, mietono più vittime rispetto a tificamente probante, quantomeno, non
farebbero pendere l’ago della bilancia più
ogni altro tipo di cancro nella popolazione
dovrebbe sottovalutarne l’importanza in
verso la seconda ipotesi.
adulta, specie sopra i 45-50 anni, e in partitermini di incidenza in una popolazione.
Tanto per cominciare la constatazione che
colare nel sesso maschile.
RicordanINCIDENZA DELLA SOMMATORIA DELLA MORTALITÀ
Le stime più recenti sull’incidenza dei tu- do, ovviaPER MALATTIE RESPIRATORIE CRONICHE
mori polmonari nel mondo, giusto per ren- mente, un
SUL TOTALE DEI DECESSI A S. LUCIA DEL MELA
dere l’idea del fenomeno, parlano di circa particolaun milione di nuovi casi all’anno. Si tratta,
re, e cioè
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000
in maggior parte, di tumori che arrivano che
né
27,1 13,5 22,8 20,6
27
18,2 26,2 18,4 19,2
30
alla fase clinica già quando è troppo tardi l’uno né
perché possano essere validamente trattati, l’altro tipo
lasciando margini alquanto ristretti di cura- di tumore maligno, fino ad oggi, si sono
tutti gli studi finora condotti hanno sì mesbilità. La drammaticità dei numeri, non mostrati in correlazione con inquinanti
so in evidenza un’aumentata incidenza di
ultimi quei “numeri” che ci riguardano da ambientali. Non è un particolare da poco.
tumori nella popolazione di questo comvicino (vedi tabelle e grafici in queste pagi- E anche se per quanto riguarda il polmone
prensorio ma nessuno si è mai curato di
ne), tuttavia, non deve far dimenticare che, potrebbe apparire difficile escludere un specificare quale tipo di tumori. Le generapur rimanendo un nemico tremendo e pur rapporto di causalità diretta tra inquinalizzazioni non possono essere attendibili,
rappresentando una sfida per la ricerca mento e cancro (per via della convinzione
meno che mai in questo caso. Non si può
oncologica odierna, il tumore del polmone radicata che respirare lo “smog” fa male in
dire, cioè, che «nell’ultimo decennio è
potrebbe subire drastici decrementi della senso lato), chi scrive non si è mai imbattuaumentata l’incidenza dei tumori» e basta.
sua incidenza nel mondo, se solo le massic- to in un solo testo scientifico che postulasPer quanto detto prima circa a grande
ce campagne anti-fumo condotte in manie- se la possibile esistenza di tale relazione.
eterogeneità di queste malattie, dovrebbe
ra sempre più serrata negli ultimi anni, sor- Chiaramente meglio non respirarlo, lo
apparire doverosa, ogni qualvolta si parla di
tissero gli effetti adeguati. O, se preferite, se smog; ma il punto è che, al momento in cui
“rischio ambientale”, una precisazione del
venissero fatte in maniera più capillare (non questo articolo viene redatto, non abbiamo
tipo di tumori di cui stiamo parlando. È un
si è mai sentito parlare di “giornate comu- elementi validi che possano dirci cosa esso errore metodologico gravissimo — perché
nali anti-fumo” ma solo di “giornate mon- possa causare realmente, anche se, dai dati fuorviante — includere in un unico grande
10 ● AGORÀ 8 marzo 2002
ATTUALITÀ
altri, come già accennato, le evidenze che «107 morti per
Troppo poco per imbastire una
l’inquinamento c’entri qualcosa sembrano cancro a S. Lucia,
crociata, anche davanti a presupposti
perlomeno remote. Mammella e polmone, tra il ‘91 e il
legittimi come la paura verso qualcosa
certo, ma si potrebbe escludere da questa 2000», ma non si
ipotetica lista dei “tumori provocati specifica nulla di
della quale si sente troppo parlare e si
dall’inquinamento”, grosso modo per gli più. Né, come già
conosce pochissimo
stessi motivi, anche il cancro del colon- detto, che tipo di
retto, chiaramente relazionabile al tumori maligni
universale, l’amianto è oggi un materiale
massiccio consumo di carni rosse e al fossero, né che tipo di lavoro svolgessero i
bandito per la sua accertata capacità di
relativo basso introito di fibre vegetali con soggetti affetti da tumore. Troppo poco per
provocare tumori della pleura (il
la dieta, anche se, ovviamente, il discorso imbastire una crociata, anche davanti a rivestimento che avvolge i polmoni). E
meriterebbe approfondimenti che in questa presupposti legittimi, come possono essere
pensare a tutte le coperture di eternit che ci
sede non ha molto senso fare.
quelli rappresentati dalla paura verso troviamo ancora tra i piedi, o anche a
Se ad aumentare dovessero essere, tanto qualcosa della quale si sente troppo parlare quanti vagoni ferroviari si sono dovuti
per fare un esempio, solo
distruggere perché costruiti
un certo tipo di tumori,
INCIDENZA DELLA MORTALITÀ PER MALATTIE RESPIRATORIE
in amianto.
CRONICHE SUL TOTALE DEI DECESSI A S. LUCIA DEL MELA
mentre l’incidenza di altri
Paradigmatico anche
rimane
pressoché
l’esempio meno citato, forse
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000
invariata, il sospetto che
anche perché più recente, di
10,4 5,8
1,8
2,9
1,6
0
3,1
2
0
2
ci possa essere una causa
alcuni materiali edilizi
altamente specifica che
comunemente utilizzati, i
determina un picco di
quali si sono rivelati capaci
INCIDENZA DELLA MORTALITÀ PER CANCRO SUL TOTALE DEI
DECESSI A S. LUCIA DEL MELA
determinati tipi di
di emettere radiazioni
neoplasia sarebbe più che
ionizzanti, per la presenza
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000
fondato. Ma qui stiamo
nel loro contesto di
16,7 7,7 21,1 17,6 25,4 18,2 23,1 16,3 19,2
28
parlando
di una
elementi radioattivi come il
miscellanea di forme di
Radon. Capaci, in altre
cancro che esula da questo tipo di e si conosce pochissimo.
parole, di provocare tumori.
ragionamento, e per la quale appare ardua Non escludiamo, d’altra parte, rifacendoci a Eppure, quella nube di fumo che spezza in
un tipo di razionalizzazione del tipo uno- quanto detto prima, che il metodo fino a due l’orizzonte di Milazzo continua a fare
più-uno-uguale-due.
doggi adottato per studiare il fenomeno
più paura di tutto questo, già ampiamente
Sta di fatto, comunque, che tutte le indagini inquinamento-tumori sia a modificare in documentato e codiifcato.
epidemiologiche fino ad oggi condotte sul qualche suo punto.
Il discorso delle malattie respiratorie, d’altra
nostro territorio hanno trascurato con Viene in mente l’esempio dell’amianto. Per parte, potrebbe essere considerato
troppa leggerezza questi particolari. Si legge lungo tempo utilizzato in maniera d i v e r s a m e n t e . N e l s e n s o c h e ,
effettivamente, l’azione irritante dei fumi
industriali sulla mucosa dell’albero
respiratorio, non è un fatto difficilmente
documentabile.
Anche qui, però, vanno fatti dei distinguo.
Tanto per cominciare, ancora una volta, il
metodo di raccolta dei dati epidemiologici
sul nostro territorio per questo tipo di
malattie lascia a desiderare: che lavoro
facevano i soggetti affetti? Che età
avevano? Erano fumatori?
Solo l’obiettività di una ricerca eseguita con
criterio realmente scientifico, dunque potrà
spostare le “certezze” dal campo
dell’empiricità, in cui adesso si trovano, a
quello della razionalità. Ogni altro tentativo
di fare chiarezza (anche presupponendo
tutte le buone intenzioni possibili e
immaginabili che possono strane dietro)
risulterà fuorviante e inutile. E, per questo,
pericoloso.
ORIZZONTE TAGLIATO A METÀ. Un’immagine della nuova nera che quotidianamente si alza dagli
impianti industriali dell’area di Milazzo e Giammoro
8 marzo 2002 AGORÀ ● 11
M os A i c o
LAVORI PUBBLICI/1
E venne il momento
dei fondi Gescal
D
opo qualche falsa partenza, sembra essere arrivata la volta buona. Il finanziamento da un miliardo di (vecchie) lire proveniente dai fondi ex Gescal, quelli per le cosiddette “case popolari”, potrà essere utilizzato. Concesso una prima volta nel 1999, l’anno
successivo era stato revocato dal governo Lenza che aveva deciso
un nuovo piano di ripartizione dei finanziamenti per l’edilizia economica e popolare, privilegiando le grandi città. Il 28 maggio 2001
la giunta regionale ha emanato un nuovo decreto di finanziamento
che restituisce a S. Lucia del Mela il “maltolto”, per così dire. Possiamo così trovarci di fronte a un caso particolarissimo di lavori
pubblici finanziati nel 2001 su progetto esecutivo e piano di sicurezza dei lavori del 1999. La destinazione di quel miliardo, infatti,
non è cambiata. I soldi serviranno a migliorare la rete fognaria e le
strade della zona di via S. Michele, dove si trova il complesso di
edilizia economica e popolare. Il progetto dei lavori è stato approvato in giunta il 22 gennaio. L’elaborato era stato consegnato al
comune il 23 novembre 1999 dall’ingegnere Santi De Gaetano e dal
APPELLI
Vogliamo una
costituzione europea
S
empre più attaccati all’Europa. Dopo la
conferenza tenuta a gennaio dal professor Del Vecchio, l’assessore alla cultura
Lidia Vella ha portato in giunta lo schema
di appello alle istituzioni dei paesi membri
dell’Unione europea perché scrivano una
“Costituzione federale europea”. Di questa
iniziativa aveva parlato proprio il professore Del Vecchio durante la sua conferenza.
La giunta di S. Lucia del Mela ha approvato
e sottoscritto l’appello. D’ora in poi saremo
tutti un po’ più filoeuropei.
VIA FEDERICO D’ARAGONA
Pronti per progettare
I
l responsabile del Servizio tecnico, Giuseppe Arizzi, ha firmato la determina con
cui viene pubblicato il bando di gara per la
progettazione dei lavori di bonifica e consolidamento da effettuare in un tratto della
via Federico D’Aragona, finanziati dalla
Regione siciliana con un miliardo 600 mi12 ● AGORÀ 8 marzo 2002
a cura di Filippo De Mariano
geometra Ruggero Formica, mentre il piano di sicurezza dei lavori
era stato affidato nel dicembre ‘99 al geometra Antonio Alibrando
che, bloccato dalla revoca del finanziamento, ha potuto portare a
termine il suo lavoro e consegnarlo il 4 dicembre 2001. In euro, i
lavori ammontano a 516.456 euro, di cui 387.342 per i lavori e 129.114 a disposizione dell’amministrazione per i progettisti e per le
altre spese amministrative. Compresi 5.164 euro per la pubblicazione della gara d’appalto, già assegnati all’ufficio tecnico.
LAVORI PUBBLICI/2
Intubare il parco urbano
F
atto il parco urbano, bisogna pensare alle acque che vi scorrono. Il progetto dell’opera si occupava solo della configurazione
esterna dell’opera, ma nulla prevedeva per gli scarichi fognari e per
le acque piovane che vi possono scorrere. Così, a opera ultimata, si
è provveduto a risolvere questo problema. Da una ditta di Misterbianco sono stati acquistati tubi per 288 euro, al cui interno saranno convogliate le acque bianche e nere del parco urbano. Che, solo
dopo questi lavori, sarà realmente completato.
lioni di lire. Per questi lavori andranno redatti il progetto esecutivo e il piano parcellare degli immobili privati da occupare e da
acquisire. Dovranno essere eseguiti, inoltre,
i rilievi topografici, le indagini geotecniche
e geologiche e dovrà essere predisposto il
piano di sicurezza dei lavori.
rivedere la propria decisione. Il messaggiomanifesto che porta la data del 29 gennaio
2002 ha annunciato ai cittadini che il grande passo è stato compiuto e che tutti sono
fiduciosi sull’eliminazione di questo inconveniente.
DISCARICA
SANITÀ
Ottimisti sull’apertura
delle farmacie
U
n manifesto in doppio formato
(grande per le strade principali, piccolo
per i negozi) ha annunciato che l’amministrazione comunale, “insieme al consiglio”,
ha chiesto all’Asl 5 di rivedere il piano di
apertura delle farmacie nei giorni festivi che
ha accorpato S. Lucia e S. Filippo del Mela
prevedendo che di volta in volta solo una
farmacia serva entrambi i paesi nelle domeniche e nei giorni non feriali. La questione
era stata sollevata a settembre, proprio in
consiglio comunale (ecco perché questa
azione in sinergia), da Carmelo Bella, che
successivamente si era anche lamentato col
sindaco per non avere sollecitato l’Asl a
Inesauribile
Pizzo Frara
P
izzo Frara sempre più sorprendente. La
discarica continua a non esaurirsi. Il
prefetto Giosué Marino ha concesso al
comune una nuova proroga per il suo utilizzo fino al 28 febbraio. La precedente era
scaduta il 31 gennaio.
RACCOLTA DIFFERENZIATA
Torna il porta a porta
L
unedì 11 febbraio è ripreso il servizio di
raccolta differenziata porta a porta che
era stato interrotto all’inizio dell’estate 2001. Si svolgerà nei giorni di lunedì, martedì e
venerdì nelle vie del centro storico.
PIANTA ORGANICA
Entra l’assistente
sociale
U
na delle incongruenze dell’attività amministrativa della giunta Pandolfo è
stata risolta. Nella riunione del 12 febbraio
sindaco e assessori hanno integrato le precedenti delibere sulla dotazione della pianta
organica del comune, risalenti ai mesi di
settembre e ottobre 2000, inserendo anche
la figura dell’assistente sociale.
Sul piano sostanziale, dopo questa decisione non cambia nulla, ma acquista un altro
significato la presenza di un assistente sociale esterno, Donatella Bicchieri, che dal
marzo 2000 opera con un incarico che viene rinnovato ogni sei mesi.
Nella riunione con le organizzazione sindacali aziendali del 16 maggio 2000 il sindaco
aveva rifiutato l’inserimento dell’assistente
sociale in pianta organica. Il verbale di quella riunione riportava lapidariamente: “la
signora Arizzi, componente della parte
pubblica, richiede l’istituzione del posto di
assistente sociale ai sensi della legge regionale 22/86. In merito il sindaco si pronuncia negativamente”.
Ora però Santino Pandolfo ha cambiato
idea e la delibera che attesta il suo ravvedimento dice che la legge regionale n. 22 del
1986 “fa carico ai comuni di prevedere nei
propri ruoli almeno un assistente sociale
ogni cinquemila abitanti.
C’è voluto tempo, ma alla fine il comune
s’è fatto carico.
POLEMICHE AMBIENTALI
Pellegrino: “Revocherò
il decreto Lo Monte”
L’
assessore regionale al Territorio e
all’Ambiente Bartolo Pellegrino ha
scaricato i sindaci e le associazioni ambientalistiche che chiedevano la dichiarazione di
area a suscettibilità ambientale. Il leader di
Nuova Sicilia, infatti, ha annunciato che
chiederà ai suoi colleghi del governo regionale di revocare il decreto Lo Monte del
marzo 2000 che istituiva lo strumento della
dichiarazione di suscettibilità ambientale
come via alternativa alla dichiarazione di
area ad alto rischio ambientale che prevede,
una volta emanato il provvedimento, l’intervento del ministero dell’Ambiente.
Se la richiesta di Pellegrino sarà accolta,
finirà nel nulla uno dei provvedimenti legislativi più scombiccherati della Regione
siciliana. Emanato da un giorno all’altro,
non era mai stato pubblicato sulla gazzetta
ufficiale regionale, eppure aveva ottenuto
l’adesione entusiastica di quasi tutti i sindaci
della valle del Mela e di associazioni come
Legambiente e Wwf, tutti pronti a decantarne l’utilità e la maggiore efficacia rispetto
alla dichiarazione di area ad alto rischio, che
serviva solo a marchiare negativamente la
zona di Milazzo.
A questo punto la speranza è che, sgomberato il campo dalla “suscettibilità”, la Regione prenda una decisione seria che possa
produrre effetti concreti nella lotta per il
risanamento ambientale. Raramente, però,
da Palermo sono venute scelte di questo
tipo. Speriamo bene.
Talkin’bout Agorà
DICONO DI NOI
AGORÀ DEMOLIZIONI
Dopo l’uscita del numero 1/2001: a S. Lucia del Mela c’è
un gruppo di persone — gli amministratori comunali —
che prova a costruire qualcosa di buono, ogni volta però
arriviamo noi e distruggiamo tutto. Ci sarebbe da protestare vibratamente, ma queste cose non ce le scrivono
perché dopo noi risponderemmo e loro dovrebbero controreplicare e non la si finirebbe mai.
AGORÀ COSTRUZIONI
Dopo l’uscita del numero 3/2001: l’articolo “Queste case senza più legge, questa politica che sembra un gregge” è stato ispirato dal figlio dell’ex proprietario della
casa alla quale si riferisce l’ordinanza di demolizione
dell’ufficio tecnico. Questo perché l’attuale proprietario
potrebbe provare a rivalersi sul precedente per eventuali danni, quindi l’ex proprietario e suo figlio dovevano
trovare un modo per attaccare quelli che hanno provo-
cato questa vicenda.
NEUROAGORÀ
Dopo l’uscita del numero 2/2001: gli articoli polemici
nei confronti dell’amministrazione comunale sono scritti
da qualcuno che soffre di “complessi” e da questi si fa
ispirare.
ODONTOAGORÀ
Dopo l’uscita del numero 1/2002: gli articoli polemici
nei confronti dell’amministrazione comunale sono scritti
da qualcuno che da un po’ di tempo ha il “dente avvelenato” per motivi che ancora non si conoscono bene.
POLISPORTIVA AGORÀ
Gli articoli polemici nei confronti dell’amministrazione
comunale sono scritti perché da un anno a questa parte
vengono dati meno contributi alla squadra di pallavolo.
8 marzo 2002 AGORÀ ● 13
DOSSIER
ASPETTANDO I FINANZIAMENTI
Pit, tutto ciò
che c’è da sapere
Gli aderenti all’accordo. L’idea forza del programma. Le date importanti. Gli organi che gestiranno
tutte le attività
su internet e direttamente presso il
cliente.
LE DATE
26 giugno 2001. Si costituisce ufficialmente il “Programma integrato territoriale S. Lucia del Mela”, che prende il nome dal comune capofila.
25 ottobre 2001. Il Dipartimento programmazione della presidenza della Regione siciliana ammette il Pit S. Lucia del Mela alla valutazione definitiva per
ottenere i finanziamenti.
26 gennaio 2002. I 15 comuni aderenti al Pit e la società consortile “Tirreno
Ecosviluppo 2000” sottoscrivono nella sede del comune di Valdina l’accordo
organizzativo e la convenzione per la gestione dell’ufficio unico che avrà tutte
le responsabilità nelle successive fasi del Pit.
L’IDEA FORZA
“Potenziamento e valorizzazione del
sistema produttivo connesso e integrato al comparto laterizio-ceramico,
finalizzato a infittire le trame produttive secondo principi distrettuali
ecosostenibili, e a innescare processi
di rivitalizzazione dei centri collinari
nell’ottica del riequilibrio territoriale”.
GLI ASSI DI INTERVENTO
PER LE IMPRESE PRIVATE
1. Attività ricettive, specie se di turismo sostenibile (risparmio energetico, riduzione dei consumi, gestione
efficiente dei rifiuti, ecc.), e di
“ospitalità diffusa” (case per ferie,
villaggi-albergo e affittacamere) all’interno dei centri storici.
2. Programmi di investimento per
iniziative che abbiano lo scopo di
incrementare o consolidare la propria base produttiva investendo sull’innovazione di processo e di prodotto, di risparmio e di diversificazione
14 ● AGORÀ 8 marzo 2002
energetica e in particolare sulla riduzione della quantità e pericolosità
dei rifiuti del ciclo produttivo.
3. Partecipazione alla gestione di un
Centro di ricerche e servizi nei settori dell’irraggiamento (acceleratori di
elettroni), dei materiali in genere e
nella taratura di qualità dei macchinari.
4. Partecipazione a un Contact
Center che crei un centro di servizi
nel campo della comunicazione e
della telematica per migliorare le
capacità di penetrazione sui mercati,
per una migliore promozione dell’immagine e dei prodotti delle imprese
GLI ORGANI
Assemblea del partenariato: raccoglie i rappresentanti di tutti gli enti
che aderiscono al Pit. Svolge la funzione di indirizzo nei confronti degli
organi esecutivi. Nomina il responsabile unico del Pit, che dura in carica
un anno.
Ufficio comune: è l’organo esecutivo
del Pit. Composto da quattro funzionari esperti rispettivamente nei settori amministrativo, tecnico, contabile e informatico, e da un responsabile unico, nominato dall’assemblea
del partenariato, alla quale deve
rendere conto del proprio operato.
Gestisce uno sportello unico per i
rapporti con il pubblico e si occupa
della gestione finanziaria, tecnica e
amministrativa. Ha poteri di spesa,
di organizzazione dei funzionari che
vengono messi a disposizione dai vari
comuni, e di controllo. All’interno
del personale che gli viene affidato
I SOTTOSCRITTORI
Comuni di S. Lucia del Mela, S. Filippo del Mela, Pace del Mela, Condrò, Gualtieri Sicaminò, San Pier Niceto, Torregrotta, Manforte San Giorgio, Roccavaldina, Valdina, Venetico, Spadafora, Rometta, Saponara, Villafranca Tirrena;
società consortile “TirrenoEcosviluppo 2000”; Provincia regionale di Messina;
Università di Messina; Soprintendenza ai beni culturali di Messina; Asi Messina;
Associazione industriali Messina, associazione Club Alpino Italiano Messina;
Confesercenti; Cidec; Legambiente Messina; Istituto d’arte Milazzo; Api Industria; Cisl; Cgil; Uil; Associazione gruppo architettura di sviluppo sostenibile;
Lipu; Italia Nostra Messina; società consortile “Messinasviluppo”.
DOSSIER
può individuare dei responsabili di
fasi sub-procedimentali. Ogni comune sarà collegato con l’ufficio centrale del Pit.
Comitato di sorveglianza: è composto da dieci membri, sette indicati
dagli enti locali e tre dai soggetti
privati coinvolti nel Pit, che eleggono
a maggioranza un presidente. Svolge
funzione di controllo su tutte le attività, anche su quelle dei privati.
LE QUOTE DI PARTECIPAZIONE
Ogni ente versa una somma fissa di
516, 46 euro e una quota proporzionale agli interventi finanziati che
ricadono nel suo territorio.
IL BILANCIO PREVENTIVO DELL’UFFICIO COMUNE
PERSONALE
Responsabile sportello unico
- contratto 13.014,71
- indennità di posizione e di risultato
5.164,57 / 12.911,42
- totale 22.310,94
Personale amministrativo, tecnico e
contabile
- indennità 3.873, 43
- spese di missione 2.324,06
- totale 8.005,08
- 1 fotocopiatrice
- 1 fax
- 1 web service
18.075,99
TOTALE COSTO DEL PERSONALE
39.663,89
TOTAL COSTO ATTREZZATURE
18.075,99
SPESE VARIE
3.615,20
Operatore informatico
- contratto 11.413,70
ATTREZZATURE D’UFFICIO
- 3 computer
- 3 stampanti
TOTALE BILANCIO PREVENTIVO
61.355,08
(cifre in euro)
L’ORGANIGRAMMA
UFFICIO COMUNE
PIT
SPORTELLO
UNICO
l’ufficio comune
dagli enti di appartenenza a costo zero. Riceve
ranno solo indennità e spese di
ASSEMBLEA DEL PARTENARIATO
missione.
Organo deliberante dell’ufficio, provvede
Anche i responsaalla nomina del responsabile unico e del
bili dei procediComitato di sorveglianza
menti si occupe
ranno dei loro
compiti a costo
zero.
RESPONSABILE UNICO
COMITATO DI SORVEGLIANZA
1 funzionario amministrativo
L’operatore inforEsercita funzioni di controllo nei
1 funzionario tecnico
matico dovrà es
confronti del responsabile unico e
1 funzionario contabile
dell’Ufficio comune
sere esperto nel
1 operatore informatico
trattamento informatizzato
dei
database
e
in
web-client per la
RESPONSABILE DEL
creazione e gePROCEDIMENTO
stione di un sito
Nominato dal responsabile
internet che dovrà
unico
pubblicizzare tutte le attività del
ore
lavorative,
per
un
totale
di
1Pit
e
permetterne
l’accesso a chiunIL PERSONALE
3.014,71 euro. Oltre alle indennità di
que lo desideri. Sarà scelto tra i lavoIl responsabile unico sarà un pubbli- posizione e di risultato che potranno
ratori socialmente utili dei comuni
co dipendente nominato con un conandare da un minimo di 5.164,57 a
sottoscrittori del Pit e godrà di un
tratto di collaborazione occasionale un massimo di 12.911,42 euro.
contratto di diritto privato per 900
esterna. Percepirà 14,46 euro per
I tre funzionari amministrativo, tecore lavorative, per un totale di 1ogni ora di lavoro. Sono previste 900 nico e contabile sono distaccati al1.413,70 euro.
8 marzo 2002 AGORÀ ● 15
ATTUALITÀ
UN CONTENZIOSO “VITALE”
Pace del Mela chiede acqua
Dal 1993 il comune di Pace del Mela non riceve più l’acqua potabile dalla sorgente di contrada
Luca. Ne è nato un contenzioso che ora arriva davanti al Tribunale regionale delle acque
I
n tempi di Ato, cioè di gestione collegiale tra comuni delle politiche sulle
acque, può capitare che qualche frontiera resista a cadere. E poco importa
che a scontrarsi siano due comuni
che un tempo erano accorpati e che dal
giorno della separazione si erano sempre
aiutati. Fino al 1993, quando un banale
lavoro di riparazione scatenò una battaglia
che, a distanza di quasi dieci anni, non si è
ancora conclusa. Anzi, il 25 marzo arriverà
davanti al Tribunale regionale delle acque
che dovrà dire l’ultima parola su un contenzioso decisamente “vitale”.
Il comune di Pace del Mela chiede che gli
venga riconosciuto il diritto ad allacciare la
propria rete idrica alla sorgente di contrada
Luca, dalla quale ha prelevato l’acqua fino
al 1993. Un primo giudizio era stato celebrato davanti al Tribunale di Barcellona che
però, il 19 marzo 1998, si era dichiarato
incompetente sull’argomento. Ma per capire le ragioni di questo procedimento giudiziario bisogna partire da lontano. Dal 1926.
Il 18 settembre di quell’anno fu costituito
ufficialmente il comune di Pace del Mela,
che si distaccò da S. Lucia, di cui fino ad
allora aveva fatto parte. L’otto maggio 1931
un disciplinare firmato dai rappresentanti
dei due comuni stabilì che Pace prelevasse
l’acqua potabile dalla sorgente di contrada
Luca. Il decreto prefettizio del 1938 col
quale i due enti si divisero il patrimonio,
cita questo disciplinare e a esso rimanda per
quanto riguarda l’approvvigionamento idrico del comune costituito di recente (vedi
scheda a fondo pagina). Questa disposizione è stata rispettata fino al 1993.
Durante quell’anno, a causa del guasto a
una tubatura, il comune di Pace interruppe
l’utilizzo della sorgente. Quando, terminati i
lavori, chiese nuovamente l’allaccio, questo
gli fu negato dal comune di S. Lucia. Cominciò allora la controversia giudiziaria che
si sta trascinando fino a oggi.
Il 3 dicembre 1993 il comune di Pace presentò a quello di S. Lucia un atto stragiudiziale col quale chiedeva che venisse autoriz-
Quando si divisero l’acqua
PERCHÉ PACE DEL MELA PUÒ USARE LA SORGENTE DI CONTRADA LUCA
I
l diritto del comune di Pace del Mela ad approvvigionarsi di acqua a una
sorgente del comune di S. Lucia del Mela deriva da lontano. Dagli anni in
cui fu costituito quel comune. Prima del 1926 Pace era una frazione di S.
Lucia del Mela. Quando divenne comune autonomo, i due enti dovettero
dividersi il patrimonio. A stabilire la suddivisione di beni e territorio fu un
decreto del prefetto del 20 luglio 1938. Già prima, però, l’8 maggio 1931, i
due comuni avevano firmato un disciplinare con cui a Pace era concessa la
derivazione dell’acqua potabile dalla sorgente di contrada Luca. Il decreto
prefettizio del 1938, a proposito dell’acquedotto, si limitò a prendere atto
di quell’accordo, precisando solo la quantità di acqua che doveva essere
deviata verso Pace. Al punto 7, infatti, era scritto questo: «Per quanto
riguarda l’acquedotto, tenuto presente che in base al disciplinare
8/5/1931 (contenente gli obblighi e le condizioni cui è vincolata la
concessione della derivazione di acqua dalla sorgente in contrada Luca) la
quantità di acqua da derivare è fissata in misura non superiore a litri/
secondo 9, dei quali litri/secondo 6,55 per il comune di S. Lucia del Mela e
litri/secondo 2,45 per il comune di Pace del Mela».
16 ● AGORÀ 8 marzo 2002
COSA CHIEDE
PACE DEL MELA
L’allaccio diretto alla sorgente
di contrada Luca (nel 1994 il
Tribunale di Barcellona aveva
autorizzato quello al serbatoio di
via Facciata).
Il risarcimento dei danni subiti
dal 1993, quando, dopo una
sospensione della derivazione per
dei lavori, questa non fu più
consentita.
zato ad allacciarsi alla rete idrica alimentata
dalla sorgente di contrada Luca. Da S. Lucia non arrivò nessuna risposta (va ricordato che il comune in quel periodo era commissariato) e l’amministrazione di Pace, il
15 gennaio 1994, presentò un ricorso al
Tribunale di Barcellona. Il presidente del
Tribunale, con un’ordinanza del 4 marzo
1994, accolse il ricorso riconoscendo il
diritto del comune di Pace del Mela ad approvvigionarsi di acqua alla sorgente Luca
perché glielo consentiva il disciplinare del
1931.
Forte del pronunciamento del Tribunale
l’amministrazione comunale di Pace presentò nell’aprile 1994 un atto di citazione
col quale chiedeva a S. Lucia di rispettare
l’ordinanza. Sennonché l’allaccio non si
realizzò comunque, perché nel frattempo
erano stati modificati sia la rete idrica di
Pace che il punto di allaccio nel comune di
S. Lucia. Le nuove tubature installate a
Pace del Mela richiedevano un nuovo tipo
di allaccio, diverso da quello utilizzato fino
al 1993, che era costituito da una saracinesca nel serbatoio di via facciata. Pace, insomma, aveva bisogno ora di allacciarsi
direttamente alla sorgente. L’ordinanza del
Tribunale di Barcellona, però, non la autorizzava a fare questo, ma solo a ripristinare
il vecchio allaccio (vedi riquadro nella prossima pagina). Di fronte all’opposizione del
ATTUALITÀ
comune di S. Lucia, Pace presentò un nuovo ricorso. Il Tribunale, con una sentenza
del 19 marzo 1998 si dichiarò incompetente
sull’argomento e assegnò sei mesi di tempo
per riassumere il procedimento davanti al
Tribunale regionale delle acque. E da qui si
ricomincerà il prossimo 25 marzo.
Il serbatoio
non basta più
DOVE NASCE IL CONTENZIOSO
N
el 1994 un’ordinanza del presidente del Tribunale di Barcellona
aveva riconosciuto al comune di Pace
del Mela il diritto di allacciarsi alla
sorgente di contrada Luca attraverso
una saracinesca del serbatoio di via
Facciata che aveva utilizzato fino al
1993.
Nell’ordinanza del 4 marzo 1994, infatti, era scritto che «avuto riguardo al
diritto nascente dal disciplinare del 8
maggio 1931 di derivazione dell’acqua
dalla sorgente di contrada Luca da
parte del comune di Pace del Mela e
alla essenzialità del servizio di
erogazione per i cittadini del
Comune», si autorizzava «il comune di
Pace del Mela al ripristino dell’allaccio
della rete idrica dello stesso Comune
alla sorgente di contrada Luca,
mediante la ricostituzione della
conduttura che si diparte dalla
saracinesca del serbatoio Facciata e il
ripristino della suddetta saracinesca,
ordinando al Comune resistente (quello
di S. Lucia del Mela, ndr) di consentire
i relativi lavori».
Al momento di dare esecuzione a
questa ordinanza, però, il comune di
Pace aveva chiesto di allacciarsi
direttamente alla sorgente perché nel
frattempo era stata costruita una
nuova rete idrica e il vecchio tipo di
allaccio non era più possibile.
Il comune di S. Lucia non ha
acconsentito a questa modifica e su
questo punto verterà il giudizio davanti
al Tribunale regionale delle acque
pubbliche di Palermo. Saranno gli
avvocati a risolvere la questione. Il
comune di S. Lucia sarà rappresentato
dall’avvocato Sebastiano Di Betta, che
ha lo studio a Palermo.
UFFICI COMUNALI
Le mani sullo
straordinario
Da marzo disciplinerà
avanzamenti di carriera e
assunzioni
vanzamenti interni, concorsi
pubblici e assunzioni di categorie protette nel comune di S.
Lucia del Mela hanno un nuovo
regolamento. Lo ha approvato
la giunta nella seduta del 12 febbraio con la
delibera n. 24. Con 55 articoli è disciplinata
tutta la materia dei concorsi. Il regolamento
è suddiviso in due titoli. Il primo disciplina
i concorsi interni, il secondo le procedure
per le assunzioni all’esterno. Vi proponiamo qui di seguito l’elenco degli argomenti
affrontati in ciascun articolo del regolamento e negli allegati.
TITOLO I
2 Modalità e criteri di selezione per la
progressione verticale
3 Commissioni giudicatrici per la selezione riservata al personale interno
4 Validità delle graduatorie
TITOLO II
Capo 1° - Disposizioni generali
5 Procedure di accesso ai posti vacanti
6 Modalità di accesso
7 Obbligo delle procedure
8 Titolo di studio
9 Programma delle assunzioni
10 Le riserve
11 Posti disponibili
12 Requisiti generali per l’assunzione
Capo 2° - Procedure per l’avviamento a
selezione
13 Richiesta di avviamento a selezione
14 Selezioni
15 La commissione per la selezione
16 Prova pratica
17 Nomina e documentazione
Capo 3° - Commissioni giudicatrici pubblici concorsi
18 Composizione della commissione giudicatrice
19 Sorteggio dei componenti
20 Comunicazione dell’avvenuto sorteggio
21 Nomina della commissione giudicatrice
22 Insediamento della commissione giudicatrice
23 Verbale delle operazioni concorsuali
24 Numero legale
25 I lavori della commissione giudicatrice
26 Compensi alle commissioni giudicatrici
Capo 4° - Procedure concorsuali pubbliche
27 Pubblici concorsi
28 Bandi di concorso
29 Pubblicazione bandi di concorso
30 Domanda di ammissione ai concorsi
31 Ammissione con riserva
32 Preselezione dei candidati
33 Predisposizione dei quiz
34 Organizzazione della prova preliminare
35 La convocazione della prova preliminare
36 Sorteggio dei quiz
37 Svolgimento prova a quiz
38 Correzione dei quiz
39 Graduatoria della prova a quiz
Capo 5° - Svolgimento delle prove di esame
40 Svolgimento della prova scritta
41 Adempimenti dei candidati e della
commissione
42 Correzione dei compiti
43 La prova orale
44 La prova pratica
Capo 6° - Formazione graduatoria
45 La graduatoria
46 Assunzione in servizio
47 Decadenza
48 Utilizzazione delle graduatorie
Capo 7° - Procedure d’assunzione per le
categorie protette
49 Assunzione del personale delle categorie protette
50 Nomina e assunzione in servizio
Capo 8° - Norme transitorie e finali
51 Concorsi per soli titoli
52 Norme transitorie di primo inquadramento
53 Disposizioni finali
54 Pubblicità
55 Entrata in vigore
ALLEGATI
A Titoli di studio, prove e commissione
di esame
B Valutazione dei titoli nei concorsi per
soli titoli
C Tabella valutazione prove e titoli nei
concorsi pubblici per titoli ed esami
A
8 marzo 2002 AGORÀ ● 17
ATTUALITÀ
PEZZI DI STORIA DA RISCOPRIRE
C’era una volta la Giudecca.
E ci sarà ancora
Il comune partecipa al Pit della Federazione Carta delle Giudecche. Vuole rivitalizzare l’ex
quartiere ebraico. I promotori dell’iniziativa hanno firmato un protocollo d’intesa con la provincia
R
ecuperare l’antico quartiere ebraico di S. Lucia. Per finalità
culturali, ma anche economiche.
È questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale che, forte
della partecipazione alla “Carta delle Giudecche”, la federazione che raccoglie i comuni siciliani che ospitarono comunità di
ebrei fino a tutto il XV secolo, ha deciso di
sfruttare alcuni suggerimenti presenti in
“Judeche 2000”, un volume che la Carta ha
pubblicato per proporre linee di intervento
per i Pit, i programmi integrati territoriali
per i quali sono già stati pubblicati i bandi
e, anzi, si sta procedendo ai finanziamenti
dei progetti valutati positivamente dal Dipartimento alla programmazione della presidenza della Regione siciliana.
Il comune di S. Lucia del Mela, così, sarà
capofila di un altro Pit, oltre a quello che
raccoglie i comuni che aderiscono al consorzio “Tirreno Ecosviluppo 2000”. Sarà
denominato “Antica Giudecca di S. Lucia
del Mela” e chiederà di essere ammesso ai
finanziamenti relativi all’asse (cioè al tema)
“Intelligenza dei processi relazionari e nuovo protagonismo urbano”.
Oltre al nostro comune, ne faranno parte la
provincia regionale di Messina, l’Istituto di
cultura ebraica “Shalom”, presieduto dal
professore Titta Lo Jacono — che è anche
a capo della Carta delle Giudecche — e la
stessa federazione. Inoltre, sarà richiesta la
collaborazione della Soprintendenza ai beni
culturali di Messina, perché nel progetto è
previsto l’intervento su luoghi e monumenti di particolare valore culturale e architettonico.
Lunedì 14 gennaio, nel salone della Fondazione Piccolo, a Capo d’Orlando, il sindaco
Santino Pandolfo, il professore Lo Jacono e
l’assessore provinciale alla Cultura e alla
Pubblica Istruzione Salvatore Librizzi hanno firmato il protocollo d’intesa che sancisce formalmente l’adesione del comune di
S. Lucia del Mela, della provincia, della
carta delle Giudecche e dell’istituto Shalom
al progetto per la ristrutturazione dell’antica
Giudecca di S. Lucia del Mela. In base all’18 ● AGORÀ 8 marzo 2002
Il progetto con il quale si chiederà il finanziamento, chiamato “avanprogetto”, punta
alla ristrutturazione, al recupero e alla rivalutazione dell’antioc quartiere ebraico di S.
Lucia del Mela per farne un “quartierealbergo”, in modo da avere le “attrazioni”
ma anche le strutture «per attrarre il
turismo ebraico internazionale nell’intera
provincia di Messina».
Anche se non dovesse essere finanziato, il
progetto “Antica Giudecca di S. Lucia del
Mela” un obiettivo lo ha raggiunto. Nella
fase della redazione dell’avanprogetto,
infatti, l’istituto Shalom lavorerà agli
interventi da prevedere nel quartiere
ebraico basandosi su una ricerca che ha
condotto su questo argomento l’ingegnere
Angelo Mancuso. Si tratta dell’unico studio
esistente sulla Giudecca di S. Lucia e si
intitola “Una Giudaica di casa nostra: S.
Lucia del Mela”. Ebbene, questo lavoro
Il logo dell’istituto di cultura ebraica
sarà pubblicato proprio in questa fase di
“Shalom”
progettazione preliminare a spese degli enti
di cultura ebraica Shalom una cifra pari a 17 che aderiscono all’iniziativa (la cifra rientra
nei 17 milioni di lire già citati).
milioni di lire (8.779,76 euro). Di questi
soldi, 2.582,28 euro verranno dal comune Se poi dovesse anche giungere il
di S. Lucia, che ha già stanziato la somma finanziamento dalla Regione, il piano
nella seduta di giunta del 28 dicembre, punterebbe molto più in alto. «Il progetto
su S. Lucia del Mela — si legge nel
mentre 3.098,74 euro a testa saranno versati dalla provincia e dalla Carta delle Giudec- protocollo d’intesa firmato a Capo
d’Orlando da Pandolfo, Lo Jacono e
che.
Librizzi — non riguarda
soltanto la piccola
comunità luciese, ma
riveste rilevanza strategica
ed economica anche in
I MISTERI SULL’ANTICO QUARTIERE EBRAICO
previsione dell’attivazione
dell’area di libero scambio»,
a ricerca storica di Angelo Mancuso, intitolache dovrebbe avvenire nel
ta “Una Giudaica di casa nostra: S. Lucia del
2010. Per questo l’ “Antica
Mela”, è l’unico lavoro esistente che si occupi
Giudecca di S. Lucia del
di questo argomento. Ed è il solo strumento al
Mela” dovrebbe diventare
quale appigliarsi per riuscire a stabilire dove
un «progetto di interazione
fosse esattamente localizzato il “ghetto”. Dopo
socioculturale tra la Sicilia e
l’editto di Granada del 1492 che espulse gli ealcuni paesi mediterranei
dell’area Meda e Mena»,
brei dai territori della corona spagnola, infatti,
cioè del nord Africa e del
non rimase più traccia degli insediamenti ebraiMedio Oriente.
ci, né della loro sinagoga.
accordo, la consulenza scientifica e operativa sarà dell’istituto Shalom e della Carta
delle Giudecche, mentre il comune di S.
Lucia si occuperà dell’elaborazione dei progetti esecutivi, in caso di finanziamenti. La
provincia parteciperà alle spese della fase
preliminare e, eventualmente, di quella successiva.
Da questo momento bisognerà agire. Elaborando il progetto preliminare, innanzitutto. Per questo motivo, entro il 28 febbraio
dovrà essere versata nelle casse dell’istituto
Dov’era la Giudecca?
L
Filippo De Mariano
8 marzo 2002 AGORÀ ● 19
20 ● AGORÀ 8 marzo 2002
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Eppur si muore