DOSSIER PIT S. LUCIA-PACE DEL MELA Tutto quello che c’è da sapere La guerra dell’acqua Agorà http://members.xoom.it/agoranotizie ANNO V NR. 2. 8 marzo 2002. € 1,29 Eppur si muore Le ciminiere e i tumori: c’è una relazione? 8 marzo 2002 AGORÀ ● 1 IENA RIDENS A MINO SPROPORZIONATO Hoggi o il lestro storto... Periodo negativo per il grande Mino Sproporzionato. Piovono le critiche sul suo operato di emerito giornalista e, come se non bastasse, il nostro sindaco ha mosso denuncia per quanto scritto sullo scorso numero a proposito della sua impendola sindacale. “Siete un popolo di infami”, ha dichiarato il sommo Mino, “e spera a dio che troviate un giornalista che vi imparaggia i mussi a per davero” I l vostro callo di sindeco fa sul serio, minchia. Mi ha denunciato di colpo e colpo all’Ente Nazionale dei Scienziati Giornalistici (ENdSG), perché gli ho scritto che con il suo carruggio torrearabesco gli stava facendo stare il rocchello quanto il cappello del prete al capo dei minorati e a tutti quelli che, fino a uora, lo aveano contraddetto. Siccome io sono un personaggio contracoglionesco, e siccome io lavoro e non è che i soldi li zappo come a lui, mi ha parso il caso di intravvenire con questo articolo dove spieghio le mie ovie raggioni. Tanto per cominciare il discorso, l’Ente Nazionale dei Scienziati Giornalistici (ENdSG), mi ha irradiato dall’albo, e ora sono alla rigerca di una sistemazione. Potrei fare l’assessore alla forestazione del vostro paese, ma vedo che in quel campo già avete all’Assessore della Foresta che vale per due, quindi mi immetto in disparte subbito, non temete e non impennate. Ho anche parlato con il vostro sindeco, doppo che mi avea denunziato, per farmi capitare un posto come pilota dei pulmini dei bambini scolastici, ma lui mi ha arisposto che per uora il pilota c’è già. Allora io gli ho obbiettato che dopo sarà troppo tardi, poiché i bambini scolastici cresceranno cresceranno e non saranno più scolastici. Di fronte a tanto intelletto culturalesco scicchigno il vostro sindeco si è inchinato, ma il posto di pilota di pulmini per bambini scolastici non me lo ha dato gualmente, malanova me me ha nella caniglia dei sui capelli. Ma io sono un uomino di mondo, mischia. Come di fatti ho fatto pace con quella gran trippa di sua eccellenza capo dei minorati e ho già contettato il gruppo consiliare di minoranza del vostro paese, e probabilmente (ancora non iene sigurissimo), entrarò nel staf del capo dei minorati in persona, accidenti a tutti voi che vi prude l’ano e vi mentete a legere queste baccalarate che vi iscrivo. Probebilmente farò l’assessore su qualche ramo, come appena il popolo santaluciese ci farà salire. Vi rigordo che l’ultima volta, quando ancora io non vi conoscevo affatto, l’attuale sindeco gli ha arrubato la partita al capo dei minorati, per soli digiannove voti, non ve lo ascordate. Ma questa volta, spinti dalla mia potenza intelligentesca che guarda oltre, vingerà il staf del capo dei minorati. Gli ho già detto al ca2 ● AGORÀ 8 marzo 2002 po dei minorati che quando i santaluciesi lo salgono a sindeco, io diventerò subito il suo terzo braccio e, se non è problema nella sua vida goniucale, anche la sua terza gamba. Tanto per comingiare ho partecipato, l’altra notte, a una reunione segretissima dei minorati, tenuta in luogo segretissimo che non ve lo dicerò neanche se me la sucate (scusate il termine maggiorenne). In questa reunione segretissima è stato organizzato un piano militare per distruggere la casa abusiva del sindeco e per costruire quello che in realtà doveva essere realmente costruito in quel posto, tanti e tanti anni fa, e cioè un hotel per vitelli. Abbiamo già parlato con chi di dovere per realizzare la pallequadratesca impresa: ingegnieri, vitelli delegati rappresentanti della Conf-ienchi (con tanto di dogumento di riconoscimento: che vi pare che coglioniamo noi minorati?) che hanno dato il loro consenso alla realizzazione dell’opera, e due tre giornalisti buoni locali per rendere pubblico lo sgoop come appena succede (avevano venuto quei caroselli di Agora ma gli abbiamo detto di mettersi con l’ano allo scirocco). Il nostro compagno minorato tabacchiniere si sta oncupando delle ralazioni sogiali, d’altro canto. Questa sera, ad esempio, sarà ospite di una nota emittente locale, “Tele salto dell’apa International”, dove, con la bilità che gli è propria, parlerà, in maniera molto velata e signorile, di come gli romperemo la cachera al sindeco e a chi gli sta d’appresso. Ancora no avete visto niente, figlietti belli. Arriveranno tempi che avrete cefali con le orecchie da contargli al medico. Il primo di tutti il sindeco (avoglia me ha il carruggio quanto la torre abero-normannica), e poi a seguire i vari assessori, il presidente dei consigliati e tutti guanti, per la madonna. Un’ultima cosa. Quando il capo dei minorati salirà sindeco e il sindeco scenderà minorato, ho suggerito al Gran Consiglio dei Minorati (GCdM) di deportare tutti i sconfitti alle rocche strette e di facerli lavorare a mazziare acqua al ciume, per l’ottenimento di tanta e buona iacqua gasata per la collettività. Sono Sproporzionato, e voi lo sapevate. A Sommario 8 marzo 2002 n. 2 anno V Eppur si muore I tumori e l’inquinamento Acqua Un nuovo Pit La “guerra” tra S. Lucia e Pace Dov’era la Giudecca? Copertina 5 I tumori e l’inquinamento. Eppur si muore 7 Chiamateli pure paladini. L’associazione Tsc 8 L’analisi. Il rischio di farsi fuorviare da numeri che non distinguono 10 Le cifre. Un comprensorio in numeri 11 Anche S. Lucia ha i suoi numeri Attualità 14 Dossier. Pit, tutto ciò che c’è da sapere 16 Un contenzioso “vitale”. Pace del Mela chiede acqua Quando si divisero l’acqua. Perché Pace del Mela può usare la sorgente di contrada Luca 17 Il serbatoio non basta più. Dove nasce il contenzioso Uffici comunali. C’è un nuovo regolamento per i concorsi 18 Pezzi di storia da riscoprire. C’era una volta la Giudecca. E ci sarà ancora Dov’era la Giudecca? I misteri sull’antico quartiere ebraico Agorà Rubriche 2 Iena ridens 4 Forum. Un pubblico dibattito sul Prg di Lorenzo D’Amico e Mariano Calde- rone la claque 12 Mosaico 13 Talkin’bout Agorà. Dicono di noi 19 La bacheca. Le delibere di giunta dal 28 dicembre 2001 al 22 gennaio 2002 20 Gare & fornitori. Determinazioni e ordinanze sindacali ONLINE Sito internet: http://members.xoom.it/agoranotizie E-mail: [email protected] 8 marzo 2002 AGORÀ ● 3 Agorà A periodico di politica attualità cultura Forum Direttore responsabile: Giuseppe Spadaro Redazione: Via Garibaldi n. 19 Santa Lucia del Mela Editore, stampa e distribuzione: associazione culturale “Girasole” Via Garibaldi n. 19 Santa Lucia del Mela Sito internet: http:// members.xoom.it/ agoranotizie Un pubblico dibattito sul Prg D a oltre un mese è pervenuta al Comune la nota dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, che ha determinato la restituzione del piano regolatore generale per la sua parziale rielaborazione entro il termine di 90 giorni. Tale rielaborazione prevede, tra l’altro, il ridimensionamento e il riperimetramento di tutte le zone C (zone di espansione), con la conseguente esclusione di aree già previste edificabili. Basta citare solo questa parte della nota assessoriale per far capire l’importanza socio-economica delle scelte che dovranno essere affrontate. Come mai ad oggi l’amministrazione comunale e la maggioranza tutta non si sono preoccupati di informare e coinvolgere la cittadinanza su un tema di tale portata? Fiduciosi che tale comportamento non sia dovuto a logiche di spiccioli interessi, chiediamo al sindaco e alla maggioranza tutta di organizzare un pubblico dibattito, a cui presenzino anche i progettisti del piano regolatore generale, in cui venga relazionato l’intero contenuto della nota assessoriale e si inizi a discutere con la comunità delle modifiche da apportare. Lorenzo D’Amico, consigliere comunale Mariano Calderone, responsabile di Azione Giovani Registrazione Tribunale di Barcellona P. G. n. 32/98 ANNO V N. 2 8 MARZO 2002 la claque E-mail: [email protected] Questo numero è stato chiuso in redazione il 2 marzo 2002 Il forum di Agorà Prezzo: 1,29 euro L’inquinamento prodotto dagli impianti industriali della zona di Milazzo e Giammoro può avere delle conseguenze anche sulla salute delle persone. La ricerca 4 ● AGORÀ 8 marzo 2002 RETROGUARDIA di Filippo De Mariano Verrebbe da urlare: “Mannaggia!”. Per una volta noi, piccolo paese della Sicilia, eravamo all’avanguardia. L’Italia che guarda a sinistra ora, solo ora si è messa a parlare di partecipazione. Vittorio Foa ha spiegato: «Per me la protesta nasce dal fatto che i cittadini avevano perso sempre di più la possibilità di partecipare, di sentirsi partecipi delle decisioni sulla loro vita e il loro futuro». MA NOI DI QUESTE COSE PARLAVAMO GIÀ QUATTRO ANNI FA: ERAVAMO L’AVANGUARDIA DEGLI URLI, DEI GIROTONDI E DEI PALAVOBIS DI OGGI! (Tutte queste maiuscole sono perché stiamo urlando, è chiaro). Mannaggia. Ora che l’Italia che non sbava dietro a Berlusconi ci ha raggiunto, noi ci siamo fatti trovare senza braghe. Dovevamo partecipare einvece in quattro anni non ci hanno detto nemmeno una parola. Dovevamo fare i girotondi e ci hanno preso in giro, eravamo avanguardia e ora siamo retroguardia. Speriamo che almeno a quelli che vogliono partecipare a Roma, Firenze, Milano, Napoli, Palermo… vada meglio. Quanto a noi, i girotondi non possiamo farli perché non saremmo sufficienti nemmeno per circondare una macchina o un cassonetto dell’immondizia, però un urlo lo lanciamo: NOI CON QUESTO TIPO DI DIRIGENTI NON PARTECIPEREMO MAI! condotta dall’associazione Tsc di Pace del Mela ha raccolto dei dati sulla mortalità per tumori e malattie respiratorie secondo i quali si muore sempre di più a causa di queste patologie. Cosa ne pensate? Stabilire una relazione tra inquinamento e malattie è solo allarmistico o no? Rispondete per posta o (via e-mail) sul nostro sito http://members.xoom.it/ agoranotizie nella sezione “Forum”. I vostri contributi saranno pubblicati on line e sul prossimo numero del giornale. COPERTINA I TUMORI E L’INQUINAMENTO Eppur si muore C’è una relazione tra malattie e inquinamento? Forse. Ma mancano indagini serie per farsi un’idea più chiara. Parola dell’associazione Tsc. Che ha raccolto in un opuscolo i dati che nessun altro prima d’ora ha voluto studiare di Filippo De Mariano E’ “stampato in proprio” ed è pure “un sasso gettato nello stagno”. Basta questo ,forse, a dare l’idea di come una delle pochissime voci combattive sul fronte della lotta all’inquinamento non abbia timore a riconoscere i propri limiti e persino ad auto catalogarsi in quello che potremmo definire “artigianato civico”. Cioè, l’impegno per una comunità realizzato nei ritagli di tempo ma nelle forme più solide possibili. Nel mondo dell’artigianato civico c’è l’associazione Tsc (Tutela salute dei cittadini) di Pace del Mela, della quale abbiamo parlato più volte negli ultimi tempi. E uno dei prodotti dlel’impegno di questa associazione è l’opuscolo “Si scopron le tombe”. Pubblicato nel giugno 2001, raccoglie una serie di dati sulla mortalità nei sette comuni per i quali è stata chiesta la dichiarazione di area ad alto rischio ambientale (Milazzo, S. Lucia, S. Filippo, Pace, Gualtieri, Condrò e San Pier Niceto) e in quelli di Torregrotta e Spadafora, che sono stati monitorati come termini di paragone con la situazione dei paesi più a ridosso degli insediamenti industriali di Milazzo e Giammoro. UN SASSO NELLO STAGNO. La copertina dell’opuscolo dell’associazione Tsc L’obiettivo dello studio è quello di provare a farsi un’idea sulle connessioni tra le morti dovute a tumori e malattie respiratorie croniche e le emissioni inquinanti degli impianti industriali della zona. Un tema molto delicato, sul quale la medicina non offre certezze (vedi articolo a pagina 9). L’associazione Tsc, però, ha voluto provarci, offrendo all’attenzione di tutti i dati che è riuscita AVVERTENZE a raccogliere e accuVi invitiamo a leggere con cautela i dati che vi sando le istituzioni che proporremo nelle prossime pagine e che abbiamo fino a oggi non hanno tratto dalla ricerca condotta dall’associazione Tsc. voluto studiare seriaNon solo perché non è stato scientificamente mente il fenomeno o, provato un rapporto di causa-effetto tra le emissioni peggio, hanno fatto nell’aria degli stabilimenti industriali e malattie finta di analizzare, respiratorie e tumori, ma anche perché producendo ricerche di nell’indagine statistica dell’associazione Tsc scarso valore. mancano i decessi di persone della zona avvenuti Il presidente dell’assofuori dal comune di residenza, per esempio in ciazione, padre Giuospedali del nord Italia. seppe Trifirò, lo dice già nella premessa: «Questo opuscolo rappresenta un sasso gettato nello stagno per smuovere l’opinione pubblica e i rappresentanti istituzionali di fronte al problema gravisismo del numeor sempre crescente di decessi per tumore e per malattie dell’apparato respiratorio che si sono registrati nell’ultimo decennio nel comprensorio di Milazzo». Recuperando i dati forniti dagli uffici demografici dei comuni e quelli in possesso dell’Asl hanno interrotto «il silenzio quasi totale delle istituzione preposte alla salvaguardia della salute pubblica, che finora non hanno condotto o commissionato alcuna seria indagine epidemiologica del comprensorio di Milazzo». In verità esistono tre studi sui livelli di mortalità nell’area milazzese, ma, seppur per ragioni diverse, sono tutti inservibili, secondo il vice presidente di tsc, Pasquale Andaloro. Uno è addirittura sparito e persino il Settore Igiene Pubblica dell’Al che l’ha commissionato nel marzo 1997 non ne conosce il contenuto. La seconda indagine è del 1999 e si riferisce al triennio 1990-1992. I professore Francesco La Torre e Mario Barbaro, dlela facoltà di Medicina dell’università di Messina, su commissione della provincia, hanno confrontato la mortalità nell’area di Milazzo e in quella di Limina. Il lavoro, però, secondo Andaloro presenta «diverse carenze»: «il mancato rilevamento dell’età e del sesso dei soggetti deceduti e il mancato approfondimento della specifica malattia tumorale che ha causato il decesso. Appare lampante, inoltre, la netta divergenza fra l’interpretazione dei fatti da parte dei ricercatori (i quali non esprimono “certezza ed evidenza di correlazione tra elementi nocivi e mortalità per neoplasie del polmone”) e le tabelle da loro fornite che evidenziano una incidenza dlela mortalità 8 marzo 2002 AGORÀ ● 5 COPERTINA Mal comune… TUMORI 1991-2000 MILAZZO 565 MORTI S. LUCIA DEL MELA 107 MORTI S.FILIPPODELMELA 122 MORTI PACE DEL MELA 90 MORTI GUALTIERI S. 44 MORTALITÀ GENERALE PER ANNO 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Totale Milazzo S. Lucia d. M. S. Filippo d. M. Pace d. M. Gualtieri Condrò S. P. Niceto Torregrotta Spadafora Totale 239 48 36 33 25 5 31 34 52 503 238 52 58 37 30 13 25 39 61 553 261 57 34 39 36 9 26 54 65 581 259 68 50 41 30 3 33 66 72 622 249 63 52 39 27 11 39 65 53 598 per broncopneumopatie croniche occlusive nettamente superiore alla media nazionale (Milazzo +87,6%; Pace del Mela +102,6%; S. Filippo del Mela +134,3%; S. Lucia del Mela +275%). Di tale fenomeno gli autori non forniscono alcuna spiegazione, neanche a livello di semplice ipotesi». Insomma, secondo Andaloro, i professori dell’università di Messina hanno fatto finta di non capire la gravità della situazione. Per non parlare dell’ultima indagine epidemiologica disponibile, quella realizzata dall’Asl sul quadriennio 1996-1999. Si tratta, secondo Andaloro, di «uno studio molto superficiale e lacunoso» il cui unico scopo è quello di «tranquillizzare la popolazione». Perché? Perché «relega in un’appendice (non pubblicata) i dati relativi alla mortalità legata alle singole tipologie di tumore, mentre limita l’analisi e l’esposizione agli aspetti generali delle tre patologie prese in esame (tumori, malattie cardiovascolari e malattie dell’apparato respiratorio). Il periodo preso in esame risulta, inoltre, troppo breve per consentire di tracciare l’andamento temporale del fenomeno (argomento che, comunque, gli estensori evitano accuratamente di affrontare)». La conseguenza di tanta sciatteria è, secondo 247 44 54 39 26 5 31 48 52 546 218 65 63 48 25 14 33 68 47 581 203 49 69 35 39 5 32 76 62 571 240 52 52 45 31 4 35 50 50 560 203 50 53 44 34 9 30 44 41 508 2.357 548 521 402 303 78 315 544 555 5.623 l’associazione Tsc, che la popolazione e le stesse istituzioni del milazzese non possiedono nessun dato che possa essere validamente utilizzato per programmare interventi di politica sanitaria a tutela della salute pubblica. Per questo motivo è stato pensato l’opuscolo “Si scopron le tombe”, che raccoglie dati relativi a un intero decennio, quello che va dal 1991 al 2000. IL COMPRENSORIO. Il risultato più importante che emerge dall’indagine dell’associazione Tsc è che nel comprensorio di Milazzo il tasso di mortalità per cancro in dieci anni è aumentato costantemente, dal 14 per mille al 19,38 per mille (vedi grafico). Il dato è preoccupante in sé, ma lo è ancora di più perché, se è vero che nel sud Italia i casi di cancro sono superiori alla media del paese a causa della scarsa prevenzione, le cifre sull’area di Milazzo sono in controtendenza rispetto a quelle della Sicilia. Mentre in tutta la regione, infatti, almeno fino al 1997 la mortalità per cancro diminuisce, in questa zona l’andamento del tasso è crescente. Sulle malattie respiratorie i dati sono meno netti ma ugualmente poco confortanti: la media in dieci anni è del 6,11 per diecimila, superiore a quella nazionale. I comuni più colpiti sono quelli dell’entroterra MORTI TASSO DI MORTALITÀ PER CANCRO NEL COMPRENSORIO DI MILAZZO 25,00% CONDRÒ 16 MORTI 20,00% 16,36% 20,14% 19,22% 18,34% 17,27% 16,18% 19,83% 19,38% 17,67% 14,00% 15,00% 10,00% SAN PIER NICETO 58 MORTI 6 ● AGORÀ 8 marzo 2002 5,00% 0,00% 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 COPERTINA DECESSI PER CANCRO 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Totale Milazzo 45 61 58 57 56 55 53 56 66 58 565 S. Lucia d. M. 8 4 12 12 16 8 15 8 10 14 107 S. Filippo d. M. 5 10 8 9 14 17 23 11 8 17 122 Pace d. M. 4 8 8 8 10 9 11 8 12 12 90 Gualtieri 2 5 2 4 6 2 2 6 9 6 44 Condrò 2 1 2 0 2 0 2 2 4 1 16 S. P. Niceto 9 4 7 2 8 7 5 5 6 5 58 Torregrotta 5 4 12 4 10 9 14 12 12 12 94 Spadafora 12 12 16 13 8 11 13 13 9 8 115 Totale 92 109 123 109 130 118 138 121 136 133 1.211 collinare rispetto a Pace, Milazzo e Torregrotta. I tassi di mortalità per cancro più alti si registrano proprio nei comuni di Condrò, S. Lucia e Gualtieri. Condrò e Gulatieri confermano questo loro primato anche nelle malattie respiratorie, mentre S. Lucia in questo caso presenta un tasso molto basso (3,22 per diecimila). MILAZZO. Il tasso di mortalità per cancro nel comune-guida del comprensorio si è mantenuto costante dal 1991 al 2000. A essere cambiata è però l’incidenza di questa patologia sul numero dei decessi. Cioè, si muore meno per altre cause e più per tumori. mezzo strazio MALATTIE RESPIRATORIE 1991-2000 MILAZZO 160 MORTI metà delle persone morte a S. Filippo era affetta da un tumore o da una malattia all’apparato respiratorio. S. LUCIA DEL MELA PACE DEL MELA. Anche qui cresce il numero 16 di morti per cancro. E alto si mantiene anche il tasso di mortalità per malattie respiratorie. Il 50 per cento dei decessi del 1998 è stato dovuto a queste due patologie e tra il 1996 e il 1999 la loro incidenza si è sempre mantenuta intorno al 40 per cento. GUALTIERI. I casi mortali di cancro sono cresciuti negli ultimi anni, dal 1998. Lo stesso è successo per le malattie respiratorie. MORTI S.FILIPPODELMELA 47 MORTI S. LUCIA DEL MELA. È, dopo Condrò e Gualtieri, il paese con il più alto tasso di mortalità generale a causa dell’età media della popolazione molto alta. Il numero di morti per cancro è assestato tra dieci e 15 per anno, con una punta di 16 nel 1995. Molto basso, invece, il tasso di mortalità per malattie respiratorie. S. FILIPPO DEL MELA. Qui il tasso di mortalità per cancro è cresciuto costantemente negli anni: dal 7,31 per mille del 1991 è passato al 19,47 del 2000. Un quarto dei decessi è provocato da questa patologia. Cresce anche il tasso relativo alle morti per malattie respiratori. Nel 1997 la Chiamateli pure paladini BREVI NOTIZIE SULL’ASSOCIAZIONE TSC U n indirizzo per cominciare: piazza S. Maria della Visitazione, 19, Pace del Mela. Dietro quella porta c’è l’associazione Tsc. È presieduta dal parroco del paese, padre Giuseppe T r i f i r ò . P e r r ea l i z za r e CONDRÒ. Il più piccolo comune della zona, secondo l’associazione Tsc, «batte tutti i record negativi». Ha infatti «il più alto tasso di mortalità per cancro e il più alto tasso medio di mortalità per la sommatoria delle due cause». PACE DEL MELA 54 MORTI SAN PIER NICETO. È basso il tasso di mortalità per malattie respiratorie, mentre i decessi per tumore si aggirano intorno al 20 per diecimila. GUALTIERI S. TORREGROTTA E SPADAFORA. È diversa la 46 situazione nei due comuni inseriti nell’indagine MORTI l’opuscolo “Si scopran le tombe” ha consultato gli archivi degli uffici anagrafe di nove comuni e del Servizio di igiene pubblica dell’Asl 5 e ha spulciato quanti più annuari Istat possibile, grazie anche alla collaborazione di Silvia Buzzone, una funzionaria dell’Istituto di statistica. L’associazione ha un sito internet all’indirizzo: www.associazionetsc.it. CONDRÒ 9 MORTI SAN PIER NICETO 8 MORTI 8 marzo 2002 AGORÀ ● 7 COPERTINA POPOLAZIONE RESIDENTE NEI SINGOLI COMUNI AL 31 DICEMBRE DI OGNI ANNO Milazzo S. Lucia d. M. S. Filippo d. M. Pace d. M. Gualtieri Condrò S. P. Niceto Torregrotta Spadafora Totale 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 31.562 31.689 31.744 31.744 31.878 32.462 32.684 32.625 32.654 32.749 4.852 5.024 5.072 5.041 4.999 4.991 4.949 4.958 4.904 4.848 6.605 7.742 6.909 7.041 7.146 7.213 7.213 7.243 7.254 7.233 5.473 5.659 5.737 5.877 5.934 6.041 6.053 6.089 6.123 6.162 2.352 2.318 2.285 2.280 2.309 2.257 2.205 2.180 2.143 2.103 521 527 527 516 503 511 509 536 525 516 3.115 3.131 3.124 3.114 3.093 3.056 3.044 2.987 2.958 2.974 6.063 6.230 6.360 6.413 6.472 6.516 6.580 6.585 6.628 6.636 5.128 5.283 5.292 5.300 5.269 5.250 5.276 5.257 5.361 5.374 65.671 66.603 67.050 67.326 67.603 68.297 68.513 68.460 68.550 68.595 come termine di confronto con quelli più a ridosso della zona industriale di Milazzo e Giammoro? Si direbbe di no. A Torregrotta le morti per tumore e malattie respiratorie crescono costantemente, mentre a Spadafora, se è basso il numero di decessi per malattie dell’apparato respiratorio, il tasso di mortalità per cancro si mantiene molto alto, superiore alla media regionale, con l’eccezione degli anni 1995, 1999 e 2000. lazione veicolare, all’uso di pesticidi in agricoltura e alla presenza di fumatori nel contesto sociale preso in esame. Ma tali agenti, essendo presenti nel comprensorio di Milazzo in misura non diversificata dal resto del territorio nazionale, non possono essere gli unici responsabili di una mortalità in netta controtendenza rispetto alla media Q mezzi e di p e r s o n a l e richiesto, solo le istituzioni possono effettuare. Sempre «se veramente si vuole scoprire e documentare l’origine del fenomeno» denunciato dall’associazione Tsc. La quale, quel che poteva, l’ha fatto. «Se, girando per il mon- DECESSI PER CANCRO + DECESSI PER MALATTIE RESPIRATORIE Milazzo S. Lucia d. M. S. Filippo d. M. Pace d. M. Gualtieri Condrò S. P. Niceto Torregrotta Spadafora Media uesto è quello c h e l’associazione Tsc ha potuto raccogliere e constatare. Non ci sono, nell’indagine, conclusioni, ma solo alcune considerazioni. Queste: «per quanto riguarda la mortalità per cancro nel comprensorio di Milazzo si assiste a una netta tendenza all'aumento, tanto da autorizzare l’ipotesi che fra qualche anno esso arriverà ad uguagliare e poi superare la media italiana». E ancora: «la ricerca non consente di trarre conclusioni scientifiche sulle cause che hanno prodotto questo preoccupante fenomeno. Sicuramente una parte di responsabilità è da attribuire all’inquinamento prodotto dalla circo- 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Totale 56 80 74 78 77 72 69 65 83 71 725 13 7 13 14 17 8 17 9 10 15 123 9 18 11 11 16 21 30 15 17 21 169 9 9 13 12 12 16 20 18 20 15 144 5 10 6 6 8 6 7 16 12 14 90 4 2 3 1 3 0 3 3 4 2 25 10 4 7 2 10 9 6 5 8 5 66 9 7 21 7 17 15 23 21 19 13 152 14 14 18 14 8 12 15 16 11 9 131 129 151 166 145 168 159 190 168 184 165 1.625 italiana». E l’associazione è perfettamente consapevole che i dati che ha raccolto non sono sufficienti a stabilire dei programmi di intervento: vanno integrati «con il dettaglio delle singole forme tumorali che hanno provocato i decessi, dell'età dei singoli individui deceduti, del sesso, della loro eventuale esposizione professionale ai fattori di rischio». Insomma, servono altri studi, più approfonditi. Quelli che, per dovizia di do, questo opuscolo riuscirà a far perdere il sonno a qualcuno, potremo considerare raggiunto lo scopo principale», ha scritto padre Trifirò nella premessa all’opuscolo. Un sasso nello stagno, appunto. Un sasso che, nella seconda di copertina, pecisa subito di essere stato “stampato in proprio”. Perché, di questi tempi, il bene pubblico va tutelato “in proprio”. Se si aspettano gli altri, finisce che il tramonto arriva ancora più presto. DECESSI PER MALATTIE RESPIRATORIE Milazzo S. Lucia d. M. S. Filippo d. M. Pace d. M. Gualtieri Condrò S. P. Niceto Torregrotta Spadafora Totale 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Totale 11 19 16 21 21 17 16 9 17 13 160 5 3 1 2 1 0 2 1 0 1 16 4 8 3 2 2 4 7 4 9 4 47 5 1 5 4 2 7 9 10 8 3 54 3 5 4 2 2 4 5 10 3 8 46 2 1 1 1 1 0 1 1 0 1 9 1 0 0 0 2 2 1 0 2 0 8 4 3 9 3 7 6 9 9 7 1 58 2 2 2 1 0 1 2 3 2 1 16 37 42 41 36 38 41 52 47 48 32 414 8 ● AGORÀ 8 marzo 2002 TORRI MINACCIOSE. Un particolare della centrale termoelettrica di Archi I dati pubblicati in questa e nelle pagine precedente, tratti dall’opuscolo dell’associazione Tsc “Si scopron le tombe”, si riferiscono a tutto il comprensorio della valle del Mela. Nelle prossime tre pagine, invece, troverete cifre che riguardano il solo comune di S. Lucia del Mela COPERTINA L’ANALISI Il rischio di farsi fuorviare da numeri che non distinguono Il fumo che taglia in due l’orizzonte di Milazzo fa paura. Ma non è possibile dire con certezza che sia la causa dei decessi per tumore mella e intestino crasso: sono tutti “tessuti” certo) di un’analisi pubblicata su un opuche, per motivi svariati, possono, ad un scolo. certo momento della loro “vita”, subire Ma proviamo a parlare di “cause”, le vere tutta una serie di sconvolgimenti interni, protagoniste della vicenda che ci vede coinmeglio definibili come “insulti genetici”, volti in prima persona. spesso sequenziali, che porteranno all’inE facciamolo partendo da una consideradi Francesco Carrozza sorgenza del cancro di quel particolare di- zione elementare. Prendiamo due fra i più stretto. on si può parlare di cancro Va da se che, prendenTASSO DI MORTALITÀ STANDARDIZZATO PER MALATTIE RESPIRATORIE CRONICHE (per 10.000 come se ci si riferisse ad una do in esame ciascuno abitanti) A S. LUCIA DEL MELA malattia sola. È bene partire di questi organi sopra da questo presupposto, prima citati, varieranno di di elaborare tutto il resto. volta in volta in manie10, 30 Non parliamo, tanto per intenderci, di una ra sostanziale non solo malattia come l’influenza, in cui una causa le modalità di presenta5, 97 nota (un virus) provoca una reazione altret- zione clinica (per la 4, 04 3, 96 1, 97 2, 00 2, 01 2, 06 tanto altrettanto codificata; e non parliamo mammella, ad esem0, 00 0, 00 neanche, è bene precisarlo, di una malattia pio, spesso il primo respiratoria cronica, anch’essa chiamata in segno della presenza di causa recentemente a proposito di questo un tumore è rapprediscorso dell’inquinamento ambientale, dal sentato da una piccola momento che per le BPCO (Bronco- tumefazione non dolente, mentre per altre frequenti tumori che si registrano nella Pneumopatie Croniche Ostruttive) non sedi, come il grosso intestino, l’esordio può popolazione adulta (che, nel nostro caso, esiste una vasta ed eterogenea gamma di essere più eclatante, fino anche all’occlusiorisulta essere quella più colpita), e cioè il presentazioni cliniche. ne intestinale), ma anche, e soprattutto, a cancro della mammella e quello del polmoPer il cancro non è così. Un tumore mali- variare saranno le cause che ne stanno alla ne, due forme di tumore maligno la cui gno, come dovrebbe essere ormai noto a base. Non ci vuole quindi molto per capire incidenza nella nostra popolazione non ha tutti vista la messe di informazioni più o che tale argomento è di una complessità certo inciso poco nella formulazione di meno scientifiche che ci viene data quoti- notevole, peraltro ancora fonte di diatribe quei dati riportati nell’opuscolo di cui sodianamente dai mass-media, può insorgere tra gli stessi oncologi, influenzati continuapra. in distretti dell’organismo del tutto diversi mente dal susseguirsi di conferme e smentiA tal proposito, tutti gli studi più importantra loro: sangue, ossa, cervello, fegato, per te circa le nuove scoperte in campo non ti fino ad oggi condotti per quanto riguarda non parlare ovviamente di polmone, mam- solo della terapia di queste malattie ma an- il tumore della mammella (e parliamo di un che in quello dello numero davvero enorme di articoli scientistudio delle cause. Non fici, pubblicati sulle più autorevoli riviste di TASSO DI MORTALITÀ STANDARDIZZATO PER è, insomma, un argooncologia internazionali) hanno mostrato CANCRO (per 10.000 abitanti) A S. LUCIA DEL MELA mento che può essere quanto chiara e palese sia la correlazione tra affrontato nella brevità questo tipo di tumore e gli ormoni sessuali 32 30, 3 di un articolo di giorfemminili, delucidando anche quanto im28, 87 23, 65 nale. Né, tantomeno, portante sia il ruolo dell’ambiente, in que20, 39 23, 8 pur nulla togliendo alla sto caso inteso come “stile di vita”, anche 16, 48 16, 13 16, 02 validità dell’iniziativa e dal punto di vista alimentare in senso lato: è 7, 96 all’onestà intellettuale stato precisato, ad esempio, che una probadi chi l’ha promossa, bilità più elevata di insorgenza di tumore può essere inquadrato mammario sia registrabile nelle donne che nella semplicità dei assumono una dieta ricca in grassi animali, numeri (preoccupanti, dal momento che queste sostanze sono 99 00 20 19 98 19 96 97 19 19 95 19 93 92 94 19 19 19 20 00 19 99 19 98 19 97 19 96 19 95 19 94 19 93 19 92 19 91 19 91 N 8 marzo 2002 AGORÀ ● 9 COPERTINA TASSO DI MORTALITÀ STANDARDIZZATO PER CANCRO E PER MALATTIE utilizzate dall’orgafino a dora ricavati, RESPIRATORIE CRONICHE A S. LUCIA DEL MELA nismo per la dovremmo escludere “creazione” degli da questa ipotetica ormoni cui si acgamma di effetti 34, 35 34 30, 94 cennava prima. nocivi proprio il 27, 77 26, 79 25, 63 Chiaramente il cancro. E includervi, 20, 39 discorso è estremaper esempio, l’infer18, 15 16, 02 13, 93 mente più articolatilità maschile, ma to di quanto possa questo è un altro sembrare ad un discorso, che non 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 primo approccio, affronteremo. ma, per quanto Possibile che la conotevole sia il munità scientifica quantitativo di dati oggi disponibili sull’ar- diali”, il che da in una certa misura il senso abbia fino ad oggi messo a tacere eventuali gomento, non ci sono evidenze di una netta della relativa estraneità con la quale questo evidenze di rischio cancerogenetico legate e specifica dipendenza tra il cancro della argomento, che pure è cruciale, viene af- all’inquinamento ambientale per motivi mammella e l’inquinamento ambientale; e, frontato dalle singole collettività). secondari e subdoli? Nulla è impossibile se quanto accennato prima sulle cause di Questi due esempi di tumore appena citati quando si parla di risvolti economici e di logiche di mercato, certo, ma preferiamo seguire la tesi dell’innocenza e credere che, Tutti gli studi finora condotti hanno sì messo in effettivamente, questo rapporto di causaevidenza un’aumentata incidenza di tumori nella effetto tra inquinanti ambientali e tumori a popolazione ma nessuno si è mai curato di tutt’oggi non sia stato mai documentato. O specificare quale tipo di tumori. Le generalizzazioni perché i metodi di studio fino ad oggi utilizzati per analizzare il fenomeno sono stati non possono essere attendibili applicati in maniera errata e non attendibile questo tumore (cause prevalentemente — quello mammario e quello del polmone (provabilissimo), o perché, più sempliceormonali) è stato sufficientemente chiaro, — dunque, non dovrebbero essere trascumente, il rapporto evidentemente non esipossiamo anche intuire perché. rati quando si effettuano le stime generali ste (altrettanto probabile). Più emblematico appare il discorso dei della “mortalità per cancro” nel nostro Da un punto di vista strettamente scientifitumori polmonari, i tumori che, è bene comprensorio. Una analisi accurata e scien- co, in effetti, vi sono alcuni particolari che ricordarlo, mietono più vittime rispetto a tificamente probante, quantomeno, non farebbero pendere l’ago della bilancia più ogni altro tipo di cancro nella popolazione dovrebbe sottovalutarne l’importanza in verso la seconda ipotesi. adulta, specie sopra i 45-50 anni, e in partitermini di incidenza in una popolazione. Tanto per cominciare la constatazione che colare nel sesso maschile. RicordanINCIDENZA DELLA SOMMATORIA DELLA MORTALITÀ Le stime più recenti sull’incidenza dei tu- do, ovviaPER MALATTIE RESPIRATORIE CRONICHE mori polmonari nel mondo, giusto per ren- mente, un SUL TOTALE DEI DECESSI A S. LUCIA DEL MELA dere l’idea del fenomeno, parlano di circa particolaun milione di nuovi casi all’anno. Si tratta, re, e cioè 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 in maggior parte, di tumori che arrivano che né 27,1 13,5 22,8 20,6 27 18,2 26,2 18,4 19,2 30 alla fase clinica già quando è troppo tardi l’uno né perché possano essere validamente trattati, l’altro tipo lasciando margini alquanto ristretti di cura- di tumore maligno, fino ad oggi, si sono tutti gli studi finora condotti hanno sì mesbilità. La drammaticità dei numeri, non mostrati in correlazione con inquinanti so in evidenza un’aumentata incidenza di ultimi quei “numeri” che ci riguardano da ambientali. Non è un particolare da poco. tumori nella popolazione di questo comvicino (vedi tabelle e grafici in queste pagi- E anche se per quanto riguarda il polmone prensorio ma nessuno si è mai curato di ne), tuttavia, non deve far dimenticare che, potrebbe apparire difficile escludere un specificare quale tipo di tumori. Le generapur rimanendo un nemico tremendo e pur rapporto di causalità diretta tra inquinalizzazioni non possono essere attendibili, rappresentando una sfida per la ricerca mento e cancro (per via della convinzione meno che mai in questo caso. Non si può oncologica odierna, il tumore del polmone radicata che respirare lo “smog” fa male in dire, cioè, che «nell’ultimo decennio è potrebbe subire drastici decrementi della senso lato), chi scrive non si è mai imbattuaumentata l’incidenza dei tumori» e basta. sua incidenza nel mondo, se solo le massic- to in un solo testo scientifico che postulasPer quanto detto prima circa a grande ce campagne anti-fumo condotte in manie- se la possibile esistenza di tale relazione. eterogeneità di queste malattie, dovrebbe ra sempre più serrata negli ultimi anni, sor- Chiaramente meglio non respirarlo, lo apparire doverosa, ogni qualvolta si parla di tissero gli effetti adeguati. O, se preferite, se smog; ma il punto è che, al momento in cui “rischio ambientale”, una precisazione del venissero fatte in maniera più capillare (non questo articolo viene redatto, non abbiamo tipo di tumori di cui stiamo parlando. È un si è mai sentito parlare di “giornate comu- elementi validi che possano dirci cosa esso errore metodologico gravissimo — perché nali anti-fumo” ma solo di “giornate mon- possa causare realmente, anche se, dai dati fuorviante — includere in un unico grande 10 ● AGORÀ 8 marzo 2002 ATTUALITÀ altri, come già accennato, le evidenze che «107 morti per Troppo poco per imbastire una l’inquinamento c’entri qualcosa sembrano cancro a S. Lucia, crociata, anche davanti a presupposti perlomeno remote. Mammella e polmone, tra il ‘91 e il legittimi come la paura verso qualcosa certo, ma si potrebbe escludere da questa 2000», ma non si ipotetica lista dei “tumori provocati specifica nulla di della quale si sente troppo parlare e si dall’inquinamento”, grosso modo per gli più. Né, come già conosce pochissimo stessi motivi, anche il cancro del colon- detto, che tipo di retto, chiaramente relazionabile al tumori maligni universale, l’amianto è oggi un materiale massiccio consumo di carni rosse e al fossero, né che tipo di lavoro svolgessero i bandito per la sua accertata capacità di relativo basso introito di fibre vegetali con soggetti affetti da tumore. Troppo poco per provocare tumori della pleura (il la dieta, anche se, ovviamente, il discorso imbastire una crociata, anche davanti a rivestimento che avvolge i polmoni). E meriterebbe approfondimenti che in questa presupposti legittimi, come possono essere pensare a tutte le coperture di eternit che ci sede non ha molto senso fare. quelli rappresentati dalla paura verso troviamo ancora tra i piedi, o anche a Se ad aumentare dovessero essere, tanto qualcosa della quale si sente troppo parlare quanti vagoni ferroviari si sono dovuti per fare un esempio, solo distruggere perché costruiti un certo tipo di tumori, INCIDENZA DELLA MORTALITÀ PER MALATTIE RESPIRATORIE in amianto. CRONICHE SUL TOTALE DEI DECESSI A S. LUCIA DEL MELA mentre l’incidenza di altri Paradigmatico anche rimane pressoché l’esempio meno citato, forse 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 invariata, il sospetto che anche perché più recente, di 10,4 5,8 1,8 2,9 1,6 0 3,1 2 0 2 ci possa essere una causa alcuni materiali edilizi altamente specifica che comunemente utilizzati, i determina un picco di quali si sono rivelati capaci INCIDENZA DELLA MORTALITÀ PER CANCRO SUL TOTALE DEI DECESSI A S. LUCIA DEL MELA determinati tipi di di emettere radiazioni neoplasia sarebbe più che ionizzanti, per la presenza 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 fondato. Ma qui stiamo nel loro contesto di 16,7 7,7 21,1 17,6 25,4 18,2 23,1 16,3 19,2 28 parlando di una elementi radioattivi come il miscellanea di forme di Radon. Capaci, in altre cancro che esula da questo tipo di e si conosce pochissimo. parole, di provocare tumori. ragionamento, e per la quale appare ardua Non escludiamo, d’altra parte, rifacendoci a Eppure, quella nube di fumo che spezza in un tipo di razionalizzazione del tipo uno- quanto detto prima, che il metodo fino a due l’orizzonte di Milazzo continua a fare più-uno-uguale-due. doggi adottato per studiare il fenomeno più paura di tutto questo, già ampiamente Sta di fatto, comunque, che tutte le indagini inquinamento-tumori sia a modificare in documentato e codiifcato. epidemiologiche fino ad oggi condotte sul qualche suo punto. Il discorso delle malattie respiratorie, d’altra nostro territorio hanno trascurato con Viene in mente l’esempio dell’amianto. Per parte, potrebbe essere considerato troppa leggerezza questi particolari. Si legge lungo tempo utilizzato in maniera d i v e r s a m e n t e . N e l s e n s o c h e , effettivamente, l’azione irritante dei fumi industriali sulla mucosa dell’albero respiratorio, non è un fatto difficilmente documentabile. Anche qui, però, vanno fatti dei distinguo. Tanto per cominciare, ancora una volta, il metodo di raccolta dei dati epidemiologici sul nostro territorio per questo tipo di malattie lascia a desiderare: che lavoro facevano i soggetti affetti? Che età avevano? Erano fumatori? Solo l’obiettività di una ricerca eseguita con criterio realmente scientifico, dunque potrà spostare le “certezze” dal campo dell’empiricità, in cui adesso si trovano, a quello della razionalità. Ogni altro tentativo di fare chiarezza (anche presupponendo tutte le buone intenzioni possibili e immaginabili che possono strane dietro) risulterà fuorviante e inutile. E, per questo, pericoloso. ORIZZONTE TAGLIATO A METÀ. Un’immagine della nuova nera che quotidianamente si alza dagli impianti industriali dell’area di Milazzo e Giammoro 8 marzo 2002 AGORÀ ● 11 M os A i c o LAVORI PUBBLICI/1 E venne il momento dei fondi Gescal D opo qualche falsa partenza, sembra essere arrivata la volta buona. Il finanziamento da un miliardo di (vecchie) lire proveniente dai fondi ex Gescal, quelli per le cosiddette “case popolari”, potrà essere utilizzato. Concesso una prima volta nel 1999, l’anno successivo era stato revocato dal governo Lenza che aveva deciso un nuovo piano di ripartizione dei finanziamenti per l’edilizia economica e popolare, privilegiando le grandi città. Il 28 maggio 2001 la giunta regionale ha emanato un nuovo decreto di finanziamento che restituisce a S. Lucia del Mela il “maltolto”, per così dire. Possiamo così trovarci di fronte a un caso particolarissimo di lavori pubblici finanziati nel 2001 su progetto esecutivo e piano di sicurezza dei lavori del 1999. La destinazione di quel miliardo, infatti, non è cambiata. I soldi serviranno a migliorare la rete fognaria e le strade della zona di via S. Michele, dove si trova il complesso di edilizia economica e popolare. Il progetto dei lavori è stato approvato in giunta il 22 gennaio. L’elaborato era stato consegnato al comune il 23 novembre 1999 dall’ingegnere Santi De Gaetano e dal APPELLI Vogliamo una costituzione europea S empre più attaccati all’Europa. Dopo la conferenza tenuta a gennaio dal professor Del Vecchio, l’assessore alla cultura Lidia Vella ha portato in giunta lo schema di appello alle istituzioni dei paesi membri dell’Unione europea perché scrivano una “Costituzione federale europea”. Di questa iniziativa aveva parlato proprio il professore Del Vecchio durante la sua conferenza. La giunta di S. Lucia del Mela ha approvato e sottoscritto l’appello. D’ora in poi saremo tutti un po’ più filoeuropei. VIA FEDERICO D’ARAGONA Pronti per progettare I l responsabile del Servizio tecnico, Giuseppe Arizzi, ha firmato la determina con cui viene pubblicato il bando di gara per la progettazione dei lavori di bonifica e consolidamento da effettuare in un tratto della via Federico D’Aragona, finanziati dalla Regione siciliana con un miliardo 600 mi12 ● AGORÀ 8 marzo 2002 a cura di Filippo De Mariano geometra Ruggero Formica, mentre il piano di sicurezza dei lavori era stato affidato nel dicembre ‘99 al geometra Antonio Alibrando che, bloccato dalla revoca del finanziamento, ha potuto portare a termine il suo lavoro e consegnarlo il 4 dicembre 2001. In euro, i lavori ammontano a 516.456 euro, di cui 387.342 per i lavori e 129.114 a disposizione dell’amministrazione per i progettisti e per le altre spese amministrative. Compresi 5.164 euro per la pubblicazione della gara d’appalto, già assegnati all’ufficio tecnico. LAVORI PUBBLICI/2 Intubare il parco urbano F atto il parco urbano, bisogna pensare alle acque che vi scorrono. Il progetto dell’opera si occupava solo della configurazione esterna dell’opera, ma nulla prevedeva per gli scarichi fognari e per le acque piovane che vi possono scorrere. Così, a opera ultimata, si è provveduto a risolvere questo problema. Da una ditta di Misterbianco sono stati acquistati tubi per 288 euro, al cui interno saranno convogliate le acque bianche e nere del parco urbano. Che, solo dopo questi lavori, sarà realmente completato. lioni di lire. Per questi lavori andranno redatti il progetto esecutivo e il piano parcellare degli immobili privati da occupare e da acquisire. Dovranno essere eseguiti, inoltre, i rilievi topografici, le indagini geotecniche e geologiche e dovrà essere predisposto il piano di sicurezza dei lavori. rivedere la propria decisione. Il messaggiomanifesto che porta la data del 29 gennaio 2002 ha annunciato ai cittadini che il grande passo è stato compiuto e che tutti sono fiduciosi sull’eliminazione di questo inconveniente. DISCARICA SANITÀ Ottimisti sull’apertura delle farmacie U n manifesto in doppio formato (grande per le strade principali, piccolo per i negozi) ha annunciato che l’amministrazione comunale, “insieme al consiglio”, ha chiesto all’Asl 5 di rivedere il piano di apertura delle farmacie nei giorni festivi che ha accorpato S. Lucia e S. Filippo del Mela prevedendo che di volta in volta solo una farmacia serva entrambi i paesi nelle domeniche e nei giorni non feriali. La questione era stata sollevata a settembre, proprio in consiglio comunale (ecco perché questa azione in sinergia), da Carmelo Bella, che successivamente si era anche lamentato col sindaco per non avere sollecitato l’Asl a Inesauribile Pizzo Frara P izzo Frara sempre più sorprendente. La discarica continua a non esaurirsi. Il prefetto Giosué Marino ha concesso al comune una nuova proroga per il suo utilizzo fino al 28 febbraio. La precedente era scaduta il 31 gennaio. RACCOLTA DIFFERENZIATA Torna il porta a porta L unedì 11 febbraio è ripreso il servizio di raccolta differenziata porta a porta che era stato interrotto all’inizio dell’estate 2001. Si svolgerà nei giorni di lunedì, martedì e venerdì nelle vie del centro storico. PIANTA ORGANICA Entra l’assistente sociale U na delle incongruenze dell’attività amministrativa della giunta Pandolfo è stata risolta. Nella riunione del 12 febbraio sindaco e assessori hanno integrato le precedenti delibere sulla dotazione della pianta organica del comune, risalenti ai mesi di settembre e ottobre 2000, inserendo anche la figura dell’assistente sociale. Sul piano sostanziale, dopo questa decisione non cambia nulla, ma acquista un altro significato la presenza di un assistente sociale esterno, Donatella Bicchieri, che dal marzo 2000 opera con un incarico che viene rinnovato ogni sei mesi. Nella riunione con le organizzazione sindacali aziendali del 16 maggio 2000 il sindaco aveva rifiutato l’inserimento dell’assistente sociale in pianta organica. Il verbale di quella riunione riportava lapidariamente: “la signora Arizzi, componente della parte pubblica, richiede l’istituzione del posto di assistente sociale ai sensi della legge regionale 22/86. In merito il sindaco si pronuncia negativamente”. Ora però Santino Pandolfo ha cambiato idea e la delibera che attesta il suo ravvedimento dice che la legge regionale n. 22 del 1986 “fa carico ai comuni di prevedere nei propri ruoli almeno un assistente sociale ogni cinquemila abitanti. C’è voluto tempo, ma alla fine il comune s’è fatto carico. POLEMICHE AMBIENTALI Pellegrino: “Revocherò il decreto Lo Monte” L’ assessore regionale al Territorio e all’Ambiente Bartolo Pellegrino ha scaricato i sindaci e le associazioni ambientalistiche che chiedevano la dichiarazione di area a suscettibilità ambientale. Il leader di Nuova Sicilia, infatti, ha annunciato che chiederà ai suoi colleghi del governo regionale di revocare il decreto Lo Monte del marzo 2000 che istituiva lo strumento della dichiarazione di suscettibilità ambientale come via alternativa alla dichiarazione di area ad alto rischio ambientale che prevede, una volta emanato il provvedimento, l’intervento del ministero dell’Ambiente. Se la richiesta di Pellegrino sarà accolta, finirà nel nulla uno dei provvedimenti legislativi più scombiccherati della Regione siciliana. Emanato da un giorno all’altro, non era mai stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale regionale, eppure aveva ottenuto l’adesione entusiastica di quasi tutti i sindaci della valle del Mela e di associazioni come Legambiente e Wwf, tutti pronti a decantarne l’utilità e la maggiore efficacia rispetto alla dichiarazione di area ad alto rischio, che serviva solo a marchiare negativamente la zona di Milazzo. A questo punto la speranza è che, sgomberato il campo dalla “suscettibilità”, la Regione prenda una decisione seria che possa produrre effetti concreti nella lotta per il risanamento ambientale. Raramente, però, da Palermo sono venute scelte di questo tipo. Speriamo bene. Talkin’bout Agorà DICONO DI NOI AGORÀ DEMOLIZIONI Dopo l’uscita del numero 1/2001: a S. Lucia del Mela c’è un gruppo di persone — gli amministratori comunali — che prova a costruire qualcosa di buono, ogni volta però arriviamo noi e distruggiamo tutto. Ci sarebbe da protestare vibratamente, ma queste cose non ce le scrivono perché dopo noi risponderemmo e loro dovrebbero controreplicare e non la si finirebbe mai. AGORÀ COSTRUZIONI Dopo l’uscita del numero 3/2001: l’articolo “Queste case senza più legge, questa politica che sembra un gregge” è stato ispirato dal figlio dell’ex proprietario della casa alla quale si riferisce l’ordinanza di demolizione dell’ufficio tecnico. Questo perché l’attuale proprietario potrebbe provare a rivalersi sul precedente per eventuali danni, quindi l’ex proprietario e suo figlio dovevano trovare un modo per attaccare quelli che hanno provo- cato questa vicenda. NEUROAGORÀ Dopo l’uscita del numero 2/2001: gli articoli polemici nei confronti dell’amministrazione comunale sono scritti da qualcuno che soffre di “complessi” e da questi si fa ispirare. ODONTOAGORÀ Dopo l’uscita del numero 1/2002: gli articoli polemici nei confronti dell’amministrazione comunale sono scritti da qualcuno che da un po’ di tempo ha il “dente avvelenato” per motivi che ancora non si conoscono bene. POLISPORTIVA AGORÀ Gli articoli polemici nei confronti dell’amministrazione comunale sono scritti perché da un anno a questa parte vengono dati meno contributi alla squadra di pallavolo. 8 marzo 2002 AGORÀ ● 13 DOSSIER ASPETTANDO I FINANZIAMENTI Pit, tutto ciò che c’è da sapere Gli aderenti all’accordo. L’idea forza del programma. Le date importanti. Gli organi che gestiranno tutte le attività su internet e direttamente presso il cliente. LE DATE 26 giugno 2001. Si costituisce ufficialmente il “Programma integrato territoriale S. Lucia del Mela”, che prende il nome dal comune capofila. 25 ottobre 2001. Il Dipartimento programmazione della presidenza della Regione siciliana ammette il Pit S. Lucia del Mela alla valutazione definitiva per ottenere i finanziamenti. 26 gennaio 2002. I 15 comuni aderenti al Pit e la società consortile “Tirreno Ecosviluppo 2000” sottoscrivono nella sede del comune di Valdina l’accordo organizzativo e la convenzione per la gestione dell’ufficio unico che avrà tutte le responsabilità nelle successive fasi del Pit. L’IDEA FORZA “Potenziamento e valorizzazione del sistema produttivo connesso e integrato al comparto laterizio-ceramico, finalizzato a infittire le trame produttive secondo principi distrettuali ecosostenibili, e a innescare processi di rivitalizzazione dei centri collinari nell’ottica del riequilibrio territoriale”. GLI ASSI DI INTERVENTO PER LE IMPRESE PRIVATE 1. Attività ricettive, specie se di turismo sostenibile (risparmio energetico, riduzione dei consumi, gestione efficiente dei rifiuti, ecc.), e di “ospitalità diffusa” (case per ferie, villaggi-albergo e affittacamere) all’interno dei centri storici. 2. Programmi di investimento per iniziative che abbiano lo scopo di incrementare o consolidare la propria base produttiva investendo sull’innovazione di processo e di prodotto, di risparmio e di diversificazione 14 ● AGORÀ 8 marzo 2002 energetica e in particolare sulla riduzione della quantità e pericolosità dei rifiuti del ciclo produttivo. 3. Partecipazione alla gestione di un Centro di ricerche e servizi nei settori dell’irraggiamento (acceleratori di elettroni), dei materiali in genere e nella taratura di qualità dei macchinari. 4. Partecipazione a un Contact Center che crei un centro di servizi nel campo della comunicazione e della telematica per migliorare le capacità di penetrazione sui mercati, per una migliore promozione dell’immagine e dei prodotti delle imprese GLI ORGANI Assemblea del partenariato: raccoglie i rappresentanti di tutti gli enti che aderiscono al Pit. Svolge la funzione di indirizzo nei confronti degli organi esecutivi. Nomina il responsabile unico del Pit, che dura in carica un anno. Ufficio comune: è l’organo esecutivo del Pit. Composto da quattro funzionari esperti rispettivamente nei settori amministrativo, tecnico, contabile e informatico, e da un responsabile unico, nominato dall’assemblea del partenariato, alla quale deve rendere conto del proprio operato. Gestisce uno sportello unico per i rapporti con il pubblico e si occupa della gestione finanziaria, tecnica e amministrativa. Ha poteri di spesa, di organizzazione dei funzionari che vengono messi a disposizione dai vari comuni, e di controllo. All’interno del personale che gli viene affidato I SOTTOSCRITTORI Comuni di S. Lucia del Mela, S. Filippo del Mela, Pace del Mela, Condrò, Gualtieri Sicaminò, San Pier Niceto, Torregrotta, Manforte San Giorgio, Roccavaldina, Valdina, Venetico, Spadafora, Rometta, Saponara, Villafranca Tirrena; società consortile “TirrenoEcosviluppo 2000”; Provincia regionale di Messina; Università di Messina; Soprintendenza ai beni culturali di Messina; Asi Messina; Associazione industriali Messina, associazione Club Alpino Italiano Messina; Confesercenti; Cidec; Legambiente Messina; Istituto d’arte Milazzo; Api Industria; Cisl; Cgil; Uil; Associazione gruppo architettura di sviluppo sostenibile; Lipu; Italia Nostra Messina; società consortile “Messinasviluppo”. DOSSIER può individuare dei responsabili di fasi sub-procedimentali. Ogni comune sarà collegato con l’ufficio centrale del Pit. Comitato di sorveglianza: è composto da dieci membri, sette indicati dagli enti locali e tre dai soggetti privati coinvolti nel Pit, che eleggono a maggioranza un presidente. Svolge funzione di controllo su tutte le attività, anche su quelle dei privati. LE QUOTE DI PARTECIPAZIONE Ogni ente versa una somma fissa di 516, 46 euro e una quota proporzionale agli interventi finanziati che ricadono nel suo territorio. IL BILANCIO PREVENTIVO DELL’UFFICIO COMUNE PERSONALE Responsabile sportello unico - contratto 13.014,71 - indennità di posizione e di risultato 5.164,57 / 12.911,42 - totale 22.310,94 Personale amministrativo, tecnico e contabile - indennità 3.873, 43 - spese di missione 2.324,06 - totale 8.005,08 - 1 fotocopiatrice - 1 fax - 1 web service 18.075,99 TOTALE COSTO DEL PERSONALE 39.663,89 TOTAL COSTO ATTREZZATURE 18.075,99 SPESE VARIE 3.615,20 Operatore informatico - contratto 11.413,70 ATTREZZATURE D’UFFICIO - 3 computer - 3 stampanti TOTALE BILANCIO PREVENTIVO 61.355,08 (cifre in euro) L’ORGANIGRAMMA UFFICIO COMUNE PIT SPORTELLO UNICO l’ufficio comune dagli enti di appartenenza a costo zero. Riceve ranno solo indennità e spese di ASSEMBLEA DEL PARTENARIATO missione. Organo deliberante dell’ufficio, provvede Anche i responsaalla nomina del responsabile unico e del bili dei procediComitato di sorveglianza menti si occupe ranno dei loro compiti a costo zero. RESPONSABILE UNICO COMITATO DI SORVEGLIANZA 1 funzionario amministrativo L’operatore inforEsercita funzioni di controllo nei 1 funzionario tecnico matico dovrà es confronti del responsabile unico e 1 funzionario contabile dell’Ufficio comune sere esperto nel 1 operatore informatico trattamento informatizzato dei database e in web-client per la RESPONSABILE DEL creazione e gePROCEDIMENTO stione di un sito Nominato dal responsabile internet che dovrà unico pubblicizzare tutte le attività del ore lavorative, per un totale di 1Pit e permetterne l’accesso a chiunIL PERSONALE 3.014,71 euro. Oltre alle indennità di que lo desideri. Sarà scelto tra i lavoIl responsabile unico sarà un pubbli- posizione e di risultato che potranno ratori socialmente utili dei comuni co dipendente nominato con un conandare da un minimo di 5.164,57 a sottoscrittori del Pit e godrà di un tratto di collaborazione occasionale un massimo di 12.911,42 euro. contratto di diritto privato per 900 esterna. Percepirà 14,46 euro per I tre funzionari amministrativo, tecore lavorative, per un totale di 1ogni ora di lavoro. Sono previste 900 nico e contabile sono distaccati al1.413,70 euro. 8 marzo 2002 AGORÀ ● 15 ATTUALITÀ UN CONTENZIOSO “VITALE” Pace del Mela chiede acqua Dal 1993 il comune di Pace del Mela non riceve più l’acqua potabile dalla sorgente di contrada Luca. Ne è nato un contenzioso che ora arriva davanti al Tribunale regionale delle acque I n tempi di Ato, cioè di gestione collegiale tra comuni delle politiche sulle acque, può capitare che qualche frontiera resista a cadere. E poco importa che a scontrarsi siano due comuni che un tempo erano accorpati e che dal giorno della separazione si erano sempre aiutati. Fino al 1993, quando un banale lavoro di riparazione scatenò una battaglia che, a distanza di quasi dieci anni, non si è ancora conclusa. Anzi, il 25 marzo arriverà davanti al Tribunale regionale delle acque che dovrà dire l’ultima parola su un contenzioso decisamente “vitale”. Il comune di Pace del Mela chiede che gli venga riconosciuto il diritto ad allacciare la propria rete idrica alla sorgente di contrada Luca, dalla quale ha prelevato l’acqua fino al 1993. Un primo giudizio era stato celebrato davanti al Tribunale di Barcellona che però, il 19 marzo 1998, si era dichiarato incompetente sull’argomento. Ma per capire le ragioni di questo procedimento giudiziario bisogna partire da lontano. Dal 1926. Il 18 settembre di quell’anno fu costituito ufficialmente il comune di Pace del Mela, che si distaccò da S. Lucia, di cui fino ad allora aveva fatto parte. L’otto maggio 1931 un disciplinare firmato dai rappresentanti dei due comuni stabilì che Pace prelevasse l’acqua potabile dalla sorgente di contrada Luca. Il decreto prefettizio del 1938 col quale i due enti si divisero il patrimonio, cita questo disciplinare e a esso rimanda per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico del comune costituito di recente (vedi scheda a fondo pagina). Questa disposizione è stata rispettata fino al 1993. Durante quell’anno, a causa del guasto a una tubatura, il comune di Pace interruppe l’utilizzo della sorgente. Quando, terminati i lavori, chiese nuovamente l’allaccio, questo gli fu negato dal comune di S. Lucia. Cominciò allora la controversia giudiziaria che si sta trascinando fino a oggi. Il 3 dicembre 1993 il comune di Pace presentò a quello di S. Lucia un atto stragiudiziale col quale chiedeva che venisse autoriz- Quando si divisero l’acqua PERCHÉ PACE DEL MELA PUÒ USARE LA SORGENTE DI CONTRADA LUCA I l diritto del comune di Pace del Mela ad approvvigionarsi di acqua a una sorgente del comune di S. Lucia del Mela deriva da lontano. Dagli anni in cui fu costituito quel comune. Prima del 1926 Pace era una frazione di S. Lucia del Mela. Quando divenne comune autonomo, i due enti dovettero dividersi il patrimonio. A stabilire la suddivisione di beni e territorio fu un decreto del prefetto del 20 luglio 1938. Già prima, però, l’8 maggio 1931, i due comuni avevano firmato un disciplinare con cui a Pace era concessa la derivazione dell’acqua potabile dalla sorgente di contrada Luca. Il decreto prefettizio del 1938, a proposito dell’acquedotto, si limitò a prendere atto di quell’accordo, precisando solo la quantità di acqua che doveva essere deviata verso Pace. Al punto 7, infatti, era scritto questo: «Per quanto riguarda l’acquedotto, tenuto presente che in base al disciplinare 8/5/1931 (contenente gli obblighi e le condizioni cui è vincolata la concessione della derivazione di acqua dalla sorgente in contrada Luca) la quantità di acqua da derivare è fissata in misura non superiore a litri/ secondo 9, dei quali litri/secondo 6,55 per il comune di S. Lucia del Mela e litri/secondo 2,45 per il comune di Pace del Mela». 16 ● AGORÀ 8 marzo 2002 COSA CHIEDE PACE DEL MELA L’allaccio diretto alla sorgente di contrada Luca (nel 1994 il Tribunale di Barcellona aveva autorizzato quello al serbatoio di via Facciata). Il risarcimento dei danni subiti dal 1993, quando, dopo una sospensione della derivazione per dei lavori, questa non fu più consentita. zato ad allacciarsi alla rete idrica alimentata dalla sorgente di contrada Luca. Da S. Lucia non arrivò nessuna risposta (va ricordato che il comune in quel periodo era commissariato) e l’amministrazione di Pace, il 15 gennaio 1994, presentò un ricorso al Tribunale di Barcellona. Il presidente del Tribunale, con un’ordinanza del 4 marzo 1994, accolse il ricorso riconoscendo il diritto del comune di Pace del Mela ad approvvigionarsi di acqua alla sorgente Luca perché glielo consentiva il disciplinare del 1931. Forte del pronunciamento del Tribunale l’amministrazione comunale di Pace presentò nell’aprile 1994 un atto di citazione col quale chiedeva a S. Lucia di rispettare l’ordinanza. Sennonché l’allaccio non si realizzò comunque, perché nel frattempo erano stati modificati sia la rete idrica di Pace che il punto di allaccio nel comune di S. Lucia. Le nuove tubature installate a Pace del Mela richiedevano un nuovo tipo di allaccio, diverso da quello utilizzato fino al 1993, che era costituito da una saracinesca nel serbatoio di via facciata. Pace, insomma, aveva bisogno ora di allacciarsi direttamente alla sorgente. L’ordinanza del Tribunale di Barcellona, però, non la autorizzava a fare questo, ma solo a ripristinare il vecchio allaccio (vedi riquadro nella prossima pagina). Di fronte all’opposizione del ATTUALITÀ comune di S. Lucia, Pace presentò un nuovo ricorso. Il Tribunale, con una sentenza del 19 marzo 1998 si dichiarò incompetente sull’argomento e assegnò sei mesi di tempo per riassumere il procedimento davanti al Tribunale regionale delle acque. E da qui si ricomincerà il prossimo 25 marzo. Il serbatoio non basta più DOVE NASCE IL CONTENZIOSO N el 1994 un’ordinanza del presidente del Tribunale di Barcellona aveva riconosciuto al comune di Pace del Mela il diritto di allacciarsi alla sorgente di contrada Luca attraverso una saracinesca del serbatoio di via Facciata che aveva utilizzato fino al 1993. Nell’ordinanza del 4 marzo 1994, infatti, era scritto che «avuto riguardo al diritto nascente dal disciplinare del 8 maggio 1931 di derivazione dell’acqua dalla sorgente di contrada Luca da parte del comune di Pace del Mela e alla essenzialità del servizio di erogazione per i cittadini del Comune», si autorizzava «il comune di Pace del Mela al ripristino dell’allaccio della rete idrica dello stesso Comune alla sorgente di contrada Luca, mediante la ricostituzione della conduttura che si diparte dalla saracinesca del serbatoio Facciata e il ripristino della suddetta saracinesca, ordinando al Comune resistente (quello di S. Lucia del Mela, ndr) di consentire i relativi lavori». Al momento di dare esecuzione a questa ordinanza, però, il comune di Pace aveva chiesto di allacciarsi direttamente alla sorgente perché nel frattempo era stata costruita una nuova rete idrica e il vecchio tipo di allaccio non era più possibile. Il comune di S. Lucia non ha acconsentito a questa modifica e su questo punto verterà il giudizio davanti al Tribunale regionale delle acque pubbliche di Palermo. Saranno gli avvocati a risolvere la questione. Il comune di S. Lucia sarà rappresentato dall’avvocato Sebastiano Di Betta, che ha lo studio a Palermo. UFFICI COMUNALI Le mani sullo straordinario Da marzo disciplinerà avanzamenti di carriera e assunzioni vanzamenti interni, concorsi pubblici e assunzioni di categorie protette nel comune di S. Lucia del Mela hanno un nuovo regolamento. Lo ha approvato la giunta nella seduta del 12 febbraio con la delibera n. 24. Con 55 articoli è disciplinata tutta la materia dei concorsi. Il regolamento è suddiviso in due titoli. Il primo disciplina i concorsi interni, il secondo le procedure per le assunzioni all’esterno. Vi proponiamo qui di seguito l’elenco degli argomenti affrontati in ciascun articolo del regolamento e negli allegati. TITOLO I 2 Modalità e criteri di selezione per la progressione verticale 3 Commissioni giudicatrici per la selezione riservata al personale interno 4 Validità delle graduatorie TITOLO II Capo 1° - Disposizioni generali 5 Procedure di accesso ai posti vacanti 6 Modalità di accesso 7 Obbligo delle procedure 8 Titolo di studio 9 Programma delle assunzioni 10 Le riserve 11 Posti disponibili 12 Requisiti generali per l’assunzione Capo 2° - Procedure per l’avviamento a selezione 13 Richiesta di avviamento a selezione 14 Selezioni 15 La commissione per la selezione 16 Prova pratica 17 Nomina e documentazione Capo 3° - Commissioni giudicatrici pubblici concorsi 18 Composizione della commissione giudicatrice 19 Sorteggio dei componenti 20 Comunicazione dell’avvenuto sorteggio 21 Nomina della commissione giudicatrice 22 Insediamento della commissione giudicatrice 23 Verbale delle operazioni concorsuali 24 Numero legale 25 I lavori della commissione giudicatrice 26 Compensi alle commissioni giudicatrici Capo 4° - Procedure concorsuali pubbliche 27 Pubblici concorsi 28 Bandi di concorso 29 Pubblicazione bandi di concorso 30 Domanda di ammissione ai concorsi 31 Ammissione con riserva 32 Preselezione dei candidati 33 Predisposizione dei quiz 34 Organizzazione della prova preliminare 35 La convocazione della prova preliminare 36 Sorteggio dei quiz 37 Svolgimento prova a quiz 38 Correzione dei quiz 39 Graduatoria della prova a quiz Capo 5° - Svolgimento delle prove di esame 40 Svolgimento della prova scritta 41 Adempimenti dei candidati e della commissione 42 Correzione dei compiti 43 La prova orale 44 La prova pratica Capo 6° - Formazione graduatoria 45 La graduatoria 46 Assunzione in servizio 47 Decadenza 48 Utilizzazione delle graduatorie Capo 7° - Procedure d’assunzione per le categorie protette 49 Assunzione del personale delle categorie protette 50 Nomina e assunzione in servizio Capo 8° - Norme transitorie e finali 51 Concorsi per soli titoli 52 Norme transitorie di primo inquadramento 53 Disposizioni finali 54 Pubblicità 55 Entrata in vigore ALLEGATI A Titoli di studio, prove e commissione di esame B Valutazione dei titoli nei concorsi per soli titoli C Tabella valutazione prove e titoli nei concorsi pubblici per titoli ed esami A 8 marzo 2002 AGORÀ ● 17 ATTUALITÀ PEZZI DI STORIA DA RISCOPRIRE C’era una volta la Giudecca. E ci sarà ancora Il comune partecipa al Pit della Federazione Carta delle Giudecche. Vuole rivitalizzare l’ex quartiere ebraico. I promotori dell’iniziativa hanno firmato un protocollo d’intesa con la provincia R ecuperare l’antico quartiere ebraico di S. Lucia. Per finalità culturali, ma anche economiche. È questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale che, forte della partecipazione alla “Carta delle Giudecche”, la federazione che raccoglie i comuni siciliani che ospitarono comunità di ebrei fino a tutto il XV secolo, ha deciso di sfruttare alcuni suggerimenti presenti in “Judeche 2000”, un volume che la Carta ha pubblicato per proporre linee di intervento per i Pit, i programmi integrati territoriali per i quali sono già stati pubblicati i bandi e, anzi, si sta procedendo ai finanziamenti dei progetti valutati positivamente dal Dipartimento alla programmazione della presidenza della Regione siciliana. Il comune di S. Lucia del Mela, così, sarà capofila di un altro Pit, oltre a quello che raccoglie i comuni che aderiscono al consorzio “Tirreno Ecosviluppo 2000”. Sarà denominato “Antica Giudecca di S. Lucia del Mela” e chiederà di essere ammesso ai finanziamenti relativi all’asse (cioè al tema) “Intelligenza dei processi relazionari e nuovo protagonismo urbano”. Oltre al nostro comune, ne faranno parte la provincia regionale di Messina, l’Istituto di cultura ebraica “Shalom”, presieduto dal professore Titta Lo Jacono — che è anche a capo della Carta delle Giudecche — e la stessa federazione. Inoltre, sarà richiesta la collaborazione della Soprintendenza ai beni culturali di Messina, perché nel progetto è previsto l’intervento su luoghi e monumenti di particolare valore culturale e architettonico. Lunedì 14 gennaio, nel salone della Fondazione Piccolo, a Capo d’Orlando, il sindaco Santino Pandolfo, il professore Lo Jacono e l’assessore provinciale alla Cultura e alla Pubblica Istruzione Salvatore Librizzi hanno firmato il protocollo d’intesa che sancisce formalmente l’adesione del comune di S. Lucia del Mela, della provincia, della carta delle Giudecche e dell’istituto Shalom al progetto per la ristrutturazione dell’antica Giudecca di S. Lucia del Mela. In base all’18 ● AGORÀ 8 marzo 2002 Il progetto con il quale si chiederà il finanziamento, chiamato “avanprogetto”, punta alla ristrutturazione, al recupero e alla rivalutazione dell’antioc quartiere ebraico di S. Lucia del Mela per farne un “quartierealbergo”, in modo da avere le “attrazioni” ma anche le strutture «per attrarre il turismo ebraico internazionale nell’intera provincia di Messina». Anche se non dovesse essere finanziato, il progetto “Antica Giudecca di S. Lucia del Mela” un obiettivo lo ha raggiunto. Nella fase della redazione dell’avanprogetto, infatti, l’istituto Shalom lavorerà agli interventi da prevedere nel quartiere ebraico basandosi su una ricerca che ha condotto su questo argomento l’ingegnere Angelo Mancuso. Si tratta dell’unico studio esistente sulla Giudecca di S. Lucia e si intitola “Una Giudaica di casa nostra: S. Lucia del Mela”. Ebbene, questo lavoro Il logo dell’istituto di cultura ebraica sarà pubblicato proprio in questa fase di “Shalom” progettazione preliminare a spese degli enti di cultura ebraica Shalom una cifra pari a 17 che aderiscono all’iniziativa (la cifra rientra nei 17 milioni di lire già citati). milioni di lire (8.779,76 euro). Di questi soldi, 2.582,28 euro verranno dal comune Se poi dovesse anche giungere il di S. Lucia, che ha già stanziato la somma finanziamento dalla Regione, il piano nella seduta di giunta del 28 dicembre, punterebbe molto più in alto. «Il progetto su S. Lucia del Mela — si legge nel mentre 3.098,74 euro a testa saranno versati dalla provincia e dalla Carta delle Giudec- protocollo d’intesa firmato a Capo d’Orlando da Pandolfo, Lo Jacono e che. Librizzi — non riguarda soltanto la piccola comunità luciese, ma riveste rilevanza strategica ed economica anche in I MISTERI SULL’ANTICO QUARTIERE EBRAICO previsione dell’attivazione dell’area di libero scambio», a ricerca storica di Angelo Mancuso, intitolache dovrebbe avvenire nel ta “Una Giudaica di casa nostra: S. Lucia del 2010. Per questo l’ “Antica Mela”, è l’unico lavoro esistente che si occupi Giudecca di S. Lucia del di questo argomento. Ed è il solo strumento al Mela” dovrebbe diventare quale appigliarsi per riuscire a stabilire dove un «progetto di interazione fosse esattamente localizzato il “ghetto”. Dopo socioculturale tra la Sicilia e l’editto di Granada del 1492 che espulse gli ealcuni paesi mediterranei dell’area Meda e Mena», brei dai territori della corona spagnola, infatti, cioè del nord Africa e del non rimase più traccia degli insediamenti ebraiMedio Oriente. ci, né della loro sinagoga. accordo, la consulenza scientifica e operativa sarà dell’istituto Shalom e della Carta delle Giudecche, mentre il comune di S. Lucia si occuperà dell’elaborazione dei progetti esecutivi, in caso di finanziamenti. La provincia parteciperà alle spese della fase preliminare e, eventualmente, di quella successiva. Da questo momento bisognerà agire. Elaborando il progetto preliminare, innanzitutto. Per questo motivo, entro il 28 febbraio dovrà essere versata nelle casse dell’istituto Dov’era la Giudecca? L Filippo De Mariano 8 marzo 2002 AGORÀ ● 19 20 ● AGORÀ 8 marzo 2002