PARROCCHIA DI SAN NICOLA DA TOLENTINO Santa Croce, 265 - 30135 Venezia - tel. 041 5222160 - cell. 329 1561027 Orario Ss. Messe: quotidiana e prefestiva ore 18,30 - Domeniche e Feste 10.30 e 18,30 SS. Nome di Gesù (Caritas): quotidiana ore 8,30 - Domenica e Feste ore 9,30 IL DIARIO Anno III° - n. 135 – Domenica16 agosto 2009 In onore della B.V. Maria Assunta (Culto e tradizioni mariane in Venezia) Ne IL DIARIO di domenica scorsa ho iniziato a scrivere - proprio in vista della festa della Assunzione di Maria in Cielo - sul culto riservato durante i secoli alla santa Madre di Dio in Venezia. Continuo sull’argomento. Scrivevo che molte volte la toponomastica mariana della città, traeva origine da particolari circostanze. Qualche esempio. La calle, la corte, il sottoportego e il rio della Pietà, vennero così chiamati dalla invocazione: “pietà, pietà”, che fra Pieruzzo d’Assisi rivolgeva ai veneziani per ottenere aiuti per i trovatelli. Il titolo venne attribuito più tardi all’edificio costruito per accogliere gli “esposti” e dedicato a Santa Maria della Visitazione, trasformatasi anche in Santa Maria della Pietà o, più semplicemente, “chiesa della Pietà” (in seguito legata al ricordo del Vivaldi). Altro esempio: il titolo di “Madonna dell’orto”, dato nel 1377 ad una celebre chiesa e a tutta la zona adiacente, deriva dal fatto della scoperta di una immagine della Madonna, in un orto vicino. Lo storico veneziano A. Niero nota che i luoghi intitolati alla Vergine Maria in Centro storico sono 78, distribuiti variamente nei sestieri: 23 a Castello, 16 a Dorsoduro, 15 a Cannaregio, 12 a Santa Croce, 9 a San Polo, 3 a san Marco. Inoltre, i diversi nomi della Vergine, sono distribuiti nel seguente modo: Annunziata, 4 a Castello; Anconeta, 3 a Cannaregio; Carmini, 2 a Dorsoduro e 1 a Castello; Fava, 6 a Castello; Formosa, 3 a Castello; Assunta Frari, 5 a San Polo; Maggiore, 4 a Dorsoduro; Mater Domini, 3 a Santa Croce; Miracoli, 6 a Castello; Nova, 3 a Castello; Pietà, 4 a Castello; Salute, 4 a Dorsoduro; Scalzi, 2 a Cannaregio; Soccorso, 2 a Dorsoduro; Umiltà, 1 a Dorsoduro; Zobenigo o del Giglio, 1 a San Marco. Il semplice titolo Madonna, ricorre complessivamente 19 volte in tutti i Sestieri; Madonetta, 2 a Castello, 1 a Cannaregio e 1 a San Polo; Rosario, 1 a Castello; dell’Orto, 1 a Cannaregio. Scrive G. Musolino che il posto preminente nelle diverse forme di pietà e tradizioni veneziane, era assegnato alla B. V. Maria: - Il primo di febbraio, vigilia della Festa della Purificazione, il doge e la signoria si recavano al vespro nella chiesa di S. M. Formosa e nel giorno seguente assistevano alla celebrazione della messa. - La stessa solennità veniva festeggiata alla Misericordia, all’altare di Cà Pesaro ai Frari, e a San Marzilian che, secondo la testimonianza di M. Sanudo, “fu la prima chiesia dove si celebrava in tal zorno in questa terra”. - Il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, veniva considerato come il giorno natalizio di Venezia e il doge, con il suo seguito si recava a San Marco per assistere alla messa cantata. La festa veniva celebrata pure: a S. M. del Giglio, a S. M. degli Angeli a Murano e nella chiesa di Santa Lucia. - Il 2 luglio, festa della Visitazione, il doge si recava in San Marco per assistere alla messa e, alla fine, il doge stesso con il seguito, il patriarca, il clero, i religiosi e i confratelli delle Scuole Grandi, sfilavano in processione fino al centro della piazza. - La festa della Presentazione della Vergine al tempio era celebrata con particolare solennità il 21 novembre presso la basilica della Madonna della Salute, in seguito al voto fatto dal senato per ottenere la liberazione dalla peste nel 1630, - L’8 settembre, giorno della Natività di Maria, il doge assisteva alla messa in San Marco e faceva altrettanto in tutte le feste dedicate alla Madonna. Ancora. All’interno delle chiese troviamo numerose immagini raffigurante la Madonna, alcune delle quali con una storia particolare. Si pensi alle icone portate dalla Grecia: la Nicopeja, custodita e venerata a San Marco e la Mesopanditissa, in Basilica della Salute. Molte sono le raffigurazioni dette “Madonne Greghe”, ricoperte d’argento, come ad esempio quella custodita nella chiesa di San Samuele: la Madonna delle Grazie - l’antica Vergine Ortocosta - venerata dagli imperatori bizantini, portata da Francesco Barbaro dalla Morea a Venezia. La tavola fu in parte ricoperta, secondo il costume greco, da lamine d’argento, lavoro di fine sbalzo dei secoli XIII e XIV. Immagini della B. V. Maria, anche se meno preziose, se ne possono trovare ovunque, perfino sulle bricole in laguna o accanto ai vari capitelli dei traghetti. Ricordo, infine, una antichissima cerimonia che veniva e viene tuttora compiuta a San Marco. Dopo il canto dei Vespri della domenica il clero ed i fedeli si recano in processione all’altare della Nicopeia, al canto delle Litanie. Oggi si cantano le popolari litanie dette “Lauretane”, ma la liturgia aquileiense aveva ben 92 invocazioni magnificanti le virtù e i privilegi della Santa Madre di Dio, con titoli attinti in gran parte dalla Scrittura e dai Padri della Chiesa. Venivano inoltre eseguite su particolari toni melodici, che il compianto don Mario Dal Tin, recentemente scomparso, ha pazientemente ricostruito. Per la cronaca, i testi delle litanie con relative armonie, sono riportati nell’opuscolo ciclostilato, citato la volta scorsa, fonte delle notizie qui riferite. D.M. Briciole * Forse qualcuno avrà visto il parroco sfrecciare in scooter per Piazzale Roma e dintorni. E’ vero, ho venduto, con dispiacere, la mia autod’epoca - il VW Maggiolone anno 1971, che tenevo ad Jesolo e che usavo una o due volte all’anno - ed ho comperato uno scooter Piaggio 125, per il quale ho trovato una sistemazione in Piazzale Roma. Nessuno deve stupirsi se mi “arrischio” a viaggiare in moto. Infatti, si può dire che sono “nato” in moto. Figlio di un meccanico - già operaio alla “Caproni” ed all’”Alfa Romeo” di Milano e poi meccanico in proprio a Motta di Livenza - mio padre mi ha fatto prendere confidenza con le moto fin dall’infanzia. Allora ai ciclomotori non funzionanti “si rifaceva il motore” ed era necessario “rodarli” prima di essere riconsegnati al cliente. Così il papà mi metteva in sella alle motorette - allora c’era il mosquito, l’aquilotto, la guzzetti 65 con le marce a leva sul serbatoio, il motom, la Rumi, ecc. - e mi diceva: “Corri!”. Un “amore” quello verso la moto che ho conservato fino a non molti anni fa, quando dovetti privarmi del Guzzi 500 GTV del 1948, con il carrozzino. Mah, forse mi è ritornata un po’ di nostalgia delle due ruote! ** In questi giorni imperversa la questione dialetto sì, dialetto no, dialetto proibito o dialetto insegnato a scuola. Non mi interessa il discorso che, guarda un po’, è diventata una diatriba politica, bensì del “dialetto” in sé. Il noto attore Franco Branciroli, ha detto in modo intelligente la sua opinione sull’argomento, rispondendo all’intervistatore di “Avvenire” del 22/02/2009: “(Il dialetto) non si usa più, questo è certo. Ricordo, quando ero piccolo, che a scuola facevano di tutto per non farci parlare il dialetto (…). Non so dire, però, se sia stato più un bene che un male. Perché non è che al dialetto si sia sostituito un ottimo italiano. Io, per esempio, parlo il dialetto (milanese). Anzi, ho parlato prima il dialetto che l’italiano; il mio cervello si è formato “in dialetto”. (…) “Al tempo di Goldoni, il veneziano era l’inglese di oggi. Dato che la Serenissima aveva rapporti commerciali con tutti i paesi, era la lingua più parlata e più potente d’Europa (?). Nell’uso della lingua, e non solo, nessuno è stato così grande e, dopo di lui, si è fatto sempre meno uso del dialetto come espressione teatrale”. Non commento, ma si capisce da che parte sto. *** E - altro ridicolo tormentone d’estate! - gli insegnanti di religione cattolica (materia non obbligatoria) hanno il diritto di partecipare agli scrutini scolastici? Per esperienza diretta, avendo insegnato religione nelle scuole medie per 14 anni, ricordo che i professori erano soprattutto preoccupati di esprimere un giudizio sulla personalità del ragazzo/a. Non ci si perdeva in sterili discussioni ideologiche ed il parere dell’insegnante di religione, veniva tenuto molto in considerazione! **** Resoconto provvisorio del Fondo di solidarietà. Nella scorsa settimana (9/08-14/08): entrati € 174 usciti € 424,00.- Purtroppo, stanno calando le entrate e crescendo le uscite. Fino a quando ce la faremo? Intenzioni delle Messe della settimana Lunedì 17 Martedì 18 Mercoledì 19 Giovedì 20 Venerdì 21 San Pio X, papa + Ciro e def. fam. Vitiello Sabato 22 Beata Vergine Maria Regina Domenica 23 ore 10,30 + Emilio e Adelina ore 18,30 + Michele e def. fam. Vitiello Ai “parrocchiani” di S. M. Maggiore “Siamo tutti del Signore e Cristo è tutto per noi: se desideri risanare le tue ferite, Egli è medico; se ti trovi oppresso dalla colpa, Egli è giustizia; se hai bisogno d’aiuto, Egli è potenza; se hai paura della morte, Egli è vita; se desideri il paradiso, Egli è via; se rifuggi le tenebre, Egli è luce; se sei in cerca di cibo, Egli è nutrimento”. (S.Bernardo)