Parrocchia
Madonna del Soccorso
BIBWA
Arcidiocesi di Kinshasa - Rep.Dem.Congo
AGLI AMICI ITALIANI
AI QUALI QUESTA PARROCCHIA DEVE MOLTO
Padre Benito - Novembre 2004
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La vita è un dono da donare.
Mi sento dono vostro a questa missione.
Dio mi accompagna “in voi”
Non posso non pensarvi:
Dio ci fa uno nel Figlio suo Gesù.
E Maria è sempre il soccorso per ciascuno.
Sia gioia a voi.
P.Benito
Dopo molti mesi di “silenzio” sento imperioso il dovere di dare un rapporto a
tutti voi che ci avete accompagnato in questi tre anni assai intensi. Per il 7
novembre abbiamo preparato un libretto ( in francese) da cui traduco qualche elemento per farvi conoscere quanto avete contribuito.
A VOI AMICI
CHE CI AVETE AIUTATO A REALIZZARE QUESTA STORIA…
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Vi scrivevo da Roma verso maggio 2001...
BIBWA 2001 - Rilanciamo la speranza
A metà agosto sarò ancora in Congo ex Zaire, nella zona denominata Bibwa, alla periferia di Kinshasa per iniziare una nuova parrocchia, insieme a P.Antonio, portoghese, intitolata alla “Madonna
del soccorso”.
Voi potete essere il primo "soccorso" di Maria
per questo Popolo all’abbandono
Genti di molte tribù, scappate dalle guerre di diversi fronti, sfollate
abbandonando tutto, famiglie della capitale stessa, per sopravvivere, si sono raccolte in questa zona, a 10 km dall’aeroporto N’Djili
per fare orti e campi. Si arriva lì con la strada asfaltata che va verso sud, poi si prende la pista sabbiosa verso le colline,
Ai Comboniani il Cardinale Etsou di Kinshasa ha confidato una zona di questi baraccati. Non arriva la corrente, né strade, né piano
regolatore. Devono fare chilometri per attingere acqua ai fiumi.
Siamo chiamati ad affrontare i soliti problemi dell’Africa, qui un po’
più crudi essendo agli inizi tra una popolazione raccogliticcia.
La ricostruzione sarà ancora lunga e faticosa e le ferite dentro i
cuori non sempre guariscono presto.…
3
Siamo inviati per iniziare una “COMUNITÁ”
Secondo lo stile nostro per il Congo, non possiamo proporci grandi
cose, grandi complessi. Vogliamo iniziare come seme perché si crei
una comunità cristiana che sia servizio, “lievito” dentro la popolazione abbandonata a se stessa.
Così vi scrivevo da Roma...
Il tempo di rinfrescare il lingala e inserirmi nel contesto della realtà
sociale e ecclesiale di Kinshasa e il 14 ottobre 2001, con P.Antonio,
ci stabiliamo a Bibwa in due piccole casette.
Situazione geografica e storica
BIBWA, località della periferia Est della città di Kinshasa, capitale
della Repubblica Democratica del Congo, nel Quartiere di Mpasa III,
Comune de La N’Sele. Attraversato dal 6° all’8° Km dopo
l’Aeroporto internazionale di N’Djili, dalla grande strada (la n° 2)
che collega la capitale alla regione di Bandundu.
Bibwa delimitata a est dal fiume Mfusu, a ovest dal fiume Bibwa,
mentre a Nord arriva fino al grande fiume Congo e a Sud al monte
Mangengenge (brillante).
È zona sabbiosa situata alle falde dell’altopiano «Bateke».
Fino al 1952, data dell’insediamento dei primi abitanti, era una zona forestale dove venivano a tagliare alberi per legna e carbone.
Era pure una zona di caccia.
E’ appunto nel 1952 che un cacciatore viene ad installarsi con tutta
la famiglia, dando origine al villaggio Bibwa che in lingua bateke
significa «capiti quel che capiti» o «un luogo invincibile» o anche
«Non si ha paura di nessuno». Lui stesso sarà il primo capo clan.
Altri gli succederanno.
Interessanti alcune divieti dell’epoca: Non estrarre il vino di palma,
non tagliare rami senza autorizzazione del capo, non attraversare il
fiume Bibwa oltre le 10 di sera, non vendere i frutti di manga ai
visitatori (perchè è dono gratuito).
All’inizio solo dei Bateke; poi si aggiungono dei Bayaka, nella
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zona di Wungu-Passager.
Intorno agli anni ‘70, a partire dalla costruzione dell’aeroporto (a 5
km in linea d’aria), gli abitanti del territorio occupato, vengono
sloggiati e molti vengono a Bibwa.
Verso fa fine degli anni ‘80 molti lotti del terreno (20x20 mt), sono
destinati a militari o poliziotti che cominciano a costruire poco a
poco la loro casa.
Molti saranno bloccati dalla crisi degli anni 90, coi saccheggi voluti
dal dittatore Mobutu, nel ‘91 e ‘92.
È a partire da questa data che poco a poco il villaggio comincia a
essere abitato da famiglie provenienti dall’interno o dal basso Congo; e più recentemente da famiglie che lasciano la città troppo costosa e vengono a costruirsi una casa o piccolo box, vivendo spesso
di stenti.
Alla fine del 2001, l’ufficio statale del quartiere ci diceva che
c’erano 3.720 abitanti. Ma da quando ci siamo insediati noi, ogni
giorno vede nuovi arrivi, grazie anche alle nostre scuole. Attualmente si calcolano oltre 7.000 abitanti.
Oggi a parte alcuni impiegati all’aeroporto o in imprese più o meno
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rimunerative, la gran parte della popolazione di Bibwa vive di piccolo commercio: legna, carbone acquistato a diversi km di distanza e
portato a testa in grossi sacchi, prodotti dei campi, manioca, il pondu, le foglie dello stesso, prodotti poi rivenduti poi al mercato sulla
grande strada.
La Comunita’ cristiana
Bibwa faceva parte della parrocchia di S.Giacomo di Kinkole, a 5
km di distanza verso est. Il mese di giugno del 1990, una coppia,
originari di Butembo (confine col Rwanda), appena arrivati a Bibwa,
si sono dati da fare per mettere insieme una piccola comunità cattolica, comunità di base incontrata dal Responsabile di S.Matteo il 2
luglio 1990, e riunita il 9 luglio sotto un grosso mango accanto alla
loro casa.
Il P.Roger Dangreau (dei Missionari di Scheut-Belgio) scriveva da
Kinkole nel 1992:
«Bibwa è un villaggio che sta subendo una grande trasformazione.
La città si estende fin là. La parte ovest della città è costruita sulle
colline. A causa delle erosioni, la popolazione è costretta a cercare
alloggio altrove. Così la città si sta allargando verso est, dove il terreno è più pianeggiante.
Così il piccolo villaggio di Bibwa diventa una grande periferia. Tutti i
terreni sono già lottizzati e dappertutto si comincia a costruire. Noi
(Chiesa cattolica) abbiamo una comunità di base assai forte, che ha
saputo ottenere un terreno per la chiesa e hanno già costruito una
cappella in bambù.
La comunità ha gran bisogno di classi per i ragazzi, di sale per le
riunioni per la formazione degli adulti e di un luogo per pregare e
dove si possa celebrare l’Eucarestia.
Presto avremo una nuova parrocchia, Madonna del Soccorso.»
Il Parroco e Decano della zona procede a occupare e ottenere i documenti di proprietà del terreno acquistato nell’88, aiutati dal capo
tribù Munziame, appena nominato, che si dà da fare per allontanare
gli usurpatori dei terreni. Il parroco, da Kinkole verrà a benedire la
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il Cardinale ci visita spesso — nella foto 13 .04.2003
cappella e celebrare la prima Eucarestia a Bibwa, e sceglie un catechista della cappella. Dopo la costruzione delle classi, due sale comunicanti saranno adibite al culto domenicale e per la scuola lungo
la settimana (cosa che è durata fino ad oggi). Corsi di formazione
vengono dati ai laici impegnati.
Dopo che in faccia a Bibwa i Saveriani iniziano una nuova parrocchia, Bibwa diventerà sua succursale.
Il 7 luglio 1996 i primi battesimi: 4 adulti e 17 ragazzini, e matrimoni: 3 coppie.
Diversi sacerdoti ogni domenica si alterneranno per assistere la comunità.
Le scuole
La comunità è cresciuta.
I genitori chiedono la scuola. Appoggiati dalla Parrocchia a tappe
arrivano a mettere insieme 6 aule costruite in pali e fango.
La prima visita del Cardinale, in ottobre 1993 e l’aiuto di P.Roger
Dangreau, contribuiranno allo sforzo della gente per rifare le scuole
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in blocchi di cemento, a tappe.
Quando siamo arrivati noi abbiamo trovato tanti problemi per il
funzionamento della scuola elementare.
Un po’ meglio la scuola mediasuperiore.
Iniziata
nel
‘95
intitolata
al
P.Roger, dopo varie peripezie un
professore l’ha presa a cuore ed
è grazie a lui che ha potuto continuare fino ad oggi.
Arrivando, d’accordo con la
gente, abbiamo optato per le
scuole
come
prima
opera.
Grazie all’aiuto di diversi, ma
in particolare della Parrocchia di Maccio e Comune di Villaguardia, iniziammo il primo blocco di 7 aule: alla ripresa scolastica il 9 settembre 2002 entrano le elementari al mattino
e le medie secondarie al pomeriggio.
La Fondazione Danilo e Luca Fossati di Monza nel frattempo ci ha
assicurato di poter continuare altre 6 aule, la direzione, il pozzo, i
servizi igienici, i libri scolastici.
Nel 2003 a settembre, funzionano 6 aule elementari e 6 per le medie e liceo, con una sala per biblioteca e riunioni. Col 2004 abbiamo
la sesta, la maturità; oltre alle commerciali sono aperte le magistrali, oggi al 2° anno.
Grazie sempre alla Fondazione Fossati possiamo garantire un minimo di salario ai maestri e diminuire il contributo dei genitori. Lo
Stato dà niente e riceve una tassa per ogni allievo.
OPERE SOCIALI
Grazie al concorso di molti, della Cooperazione Belga, della famiglia
Ghielmi, del Centro Missionario di Carpenedolo e di tutti voi che mi
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leggete, abbiamo potuto aiutare la gente con alcuni pozzi per avere
l’acqua potabile, con un traforo di oltre 60 metri.
7 fin’ora e uno già pagato ma differito per difficoltà di accesso al
macchinario.
Un centro nutrizionale per i malnutriti, con il contributo Caritas Diocesana e PAM (Programma Alimentazione Mondiale).
Una sede appropriata sta per essere attrezzata.
Corsi di formazione per animatori Sociali, una Ong con progetti di
sviluppo, iniziative per avere la corrente, le strade, un piano regolatore, un ospedale… sono in corso.
(Sarebbe un momento favorevole perchè banca mondiale, Europa e
America e tanti paesi, fanno a gara per sostenere la transizione. Gli
attori politici ci sguazzano ma qualche briciola arriva ai poveri lazzari della nostra zona… non posso entrare in dettagli).
LA PASTORALE
La pastorale religiosa, come detto all’inizio, ha assunto le strutture
dell’organizzazione diocesana. Notate che Kinshasa è grande almeno come la provincia di Milano. Noi all’est siamo la cenerentola della città. La Legio Maria, il movimento di rinnovamento, i Giovani
della Luce e gruppi per la formazione dei più giovani ben che male
hanno continuato prima di noi e continuano.
Il problema è la formazione dei Formatori.
Distanti dai centri di formazione e poveri “in canna”, non sempre ci
permettiamo di tutto sostenere, per far crescere la loro capacità si
assumere le attività.
ARRIVO DEI MISSIONARI COMBONIANI
I primi Missionari Comboniani sono arrivati in Congo verso la fine
del 1963, dopo le espulsioni dal Sudan tra il ’56 e il ’64.
Inseguono i loro cristiani che fuggono la persecuzione del governo
arabo del Nord e incappano qui nel Congo in quella dei Simba.
Quattro dei primi arrivati su 8, saranno uccisi ai primi di dicembre
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del 1964. (Quell’anno dovevo venire qui. A causa della insicurezza
mi hanno rimandato.)
Nel ‘67 un gruppetto riprende le posizioni e per 5 anni è un susseguirsi di aperture (io arriverò alla fine di gennaio ‘73, dopo 4 mesi
in Francia per imparare la lingua).
le fondazioni....mano d’opera locale - guidata da un capomastro
Nel 1977 a Kisangani, nel 1982 a Kinshasa, i Comboniani assumono
parrocchie e aprono case di formazione a numerosi candidati congolesi: oggi una cinquantina tra padri, fratelli e studenti in teologia.
Più tardi aprono una casa per Mass-Media, producono Afriquespoir,
rivista simile a Nigrizia trimestrale, audio e videocassette per Radio
e televisioni, opuscoli.
Il Cardinale ci chiede di prendere una parrocchia di missione
sull’altipiano Bateke. Tra diverse scelte finirà per assegnarci a Bibwa… già per ottobre 1999. Ma sarà possibile solo per il 2000.
P.Antonio Aparicio inizia acquistando terreni completando le casette
dove solo in ottobre 2001 si stabilirà, e io con lui.
P.Antonio va e viene da S.Baga, la Parrocchia “pilota” dei Combo10
niani, che 20 anni fa’ era periferia e oltre.
Ora è soffocata da un quartiere di mezzo milione d’abitanti.
23 dicembre 2000. Per la prima volta si celebrano a Bibwa
due matrimoni. A Natale battesimo di 8 bambini.
9 Septembre 2001. Celebro per la prima volta sotto gli alberi, con un giovane confratello congolese ordinato un mese prima,
e altri. Una domenica successiva andrò a Wungu per incontrare la
comunità tra i monti
14 Ottobre 2001. Ci installiamo P.Antonio e io.
Lasciamo la comunità di S. Mbaga e iniziamo la nostra residenza:
senza elettricità, senza acqua corrente, senza frigo… ma tutto va
bene. Al fiume andiamo con l’auto per attingere acqua per le costruzioni e bidoni di acqua per bere, alle sorgenti rivierasche.
2 Dicembre 2001: Il Cardinale Federico Etsou, Arcivescovo
di Kinshasa, visita per la prima volta la nuova realtà e celebra il suo
25°anniversario di episcopato tra noi.
Tutti i preti del decanato si riuniscono qui. Presenti anche 2 dei tre
vescovi ausiliari e 2 vescovi emeriti, il nostro Superiore Provinciale
P.Zolli.
Benedizione delle casette e della pietra simbolica della
futura chiesa.
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Piove e, tranquillo, il cardinale dichiara: l’acqua fa il suo lavoro, noi
facciamo il nostro… il sole apparirà dopo la metà della celebrazione.
20 Ottobre 2002: Secondo anniversario della Parrocchia,
presente il Vescovo Ausiliare Domenico Bulamatari. Benedice il primo lotto delle scuole. P.Antonio celebra il 25° di ordinazione. Era
partito in giugno per un po’ di vacanza in Portogallo e per trovare la
mamma malata, che morirà non molto tempo dopo il suo rientro,
verso la metà di settembre.
I lavori delle scuole (2° lotto) continuano fino a marzo 2003.
Dopo di che iniziamo Chiesa e casa parrocchiale. Il Cardinale viene
il 13 aprile, le Palme e benedice la prima pietra della chiesa.
Le strutture metalliche della Chiesa prendono tempo: il lavoro è
condotto da un giovane ingeniere locale e il tutto senza macchinari.
Alla fine di settembre 2003 io arrivo in Italia, per la canonizzazione
del nostro fondatore, S.Daniele Comboni.
E per due mesi vivo un’ esperienza assai straordinaria di incontri e
di simpatia che ci permetterà di continuare i lavori e ricevere dei
mezzi per rendere chiesa e casa attrezzate di pannelli solari, luce e
amplificazione.
Conservo tutta la lista dei vostri nomi e dei vostri doni.
Le foto che cercherò di inserire qui testimonieranno di quanto avete
fatto.
Ritornando a Bibwa il 19 dicembre 2003, trovavo che il tetto della
chiesa in alluminio era ultimato e permetteva di celebrare “al coperto”. Così avviene domenica 21, con la presenza del Vescovo Domenico.
Dopo le vacanze di Natale piano piano si eleveranno le pareti in
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blocchi e claustrati (blocchi in cemento forati): un gruppo lavora
alla chiesa e un gruppo alla casa.
Ai primi di maggio 2004 cominciamo il trasloco dalla casetta alla
nuova casa, ariosa e luminosa, con un corridoio che separa le 4
stanze da 4 uffici e un corridoio trasversale che separa lo spazio
delle stanze uffici da refettorio, biblioteca, stanza ospite e cappella,
cucina e magazzino.
Solo in aprile arriva la spedizione con i votri
doni: aumento di lavoro per me.
Gli strumenti accelerano i lavori: ma devo istruire gli operai per
l’uso del trabattello, del generatore, la filiera, la circolare, la saldatrice ecc. Posiamo i pannelli solari, i convertitori, lampadari con
luce da batteria e al neon da generatore… (per le grandi feste).
Soku, un artista amico, viene da Kisangani per eseguire un quadro
di fondo della Chiesa.
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Sono stati traforati dei pozzi.
Aspettiamo la promessa di
una provincia veneta per altri
due.
Diverse visite ci incoraggiano.
In particolare, il 13 giugno,
quella del Nunzio Apostolico
Mons.Giovanni D’Agnello, che
oltre le cresime ai nostri e di
TRAFORO POZZO
altre 2 parrocchie vicine, promette un aiuto per il centro sanitario a Wungu.
La campana dono del mio comune (Piateda), è
stata innalzata ma dobbiamo rinforzare il traliccio
perchè suoni a distesa...
I policarbonati DePetri Morbegno, danno luce alla
Chiesa senza che il sole disturbi quando batte vi
batte sopra. La croce è illuminata di notte, altro
dono da Gobbo Elettroneon. L’amplificazione,
colonne e altoparlanti esterni rispondono bene;
grazie alla Vatronic di Poggiridenti. I lampadari
Del Dosso Feval, le lampade Coptron Morbegno
fanno della nostra Chiesa una delle più belle di
tutta Kinshasa, parola del Cardinale.
Dono di
Mamma Candida di Piatta la pittura centrale.
Ma di tanti e tanti altri altri, l’insieme della realizzazione.
Novate Mezzola, Maccio, Piateda, Mezzago Brianza, Agrate Brianza, Rebbio, per citare comunità o
gruppi che hanno contribuito particolarmente.
A tutti dico sempre: fate non per me, ma per il
Signore o se preferite, per voi: il bene che fate, è
vostro bene, arricchisce voi stessi. Quello che
vedete in foto è dono vostro.
Grazie da me, da tutti quelli che hanno gioito e
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usufruito del nostro servizio di “distributori di doni”.
Grazie a ciascuno di voi ai quali tante volte avrei voluto scrivere,
senza trovare tempo. Ma ogni giorno chiedo ai vostri angeli custodi
di comunicarvi fiducia e pace.
Noi qui non siamo sicuri di niente. Non siamo sicuri se i politici accetteranno elezioni libere e la democrazia. Una cosa è palpabile, la
gente è sempre più povera. Un piccolo gruppo fa man bassa sulle
entrate e sugli aiuti internazionali. Debolezza e fame, mancanza di
igiene e disorganizzazione, il lusso e l’arroganza dei dominatori,
gruppi armati e minacce dei vicini dell’Est, fanno crescere paure e
tensioni, e basta poco per creare scintille.
Ci sono pure segni di speranza. E’ quello che sottolineiamo con la
nostra presenza e lavoro di formazione.
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7 Novembre 2004
Benedizione della chiesa e della canonica
Il 7 novembre la pioggia del mattino, durata fino alle 8 circa ha
scoraggiato tanti a venire. Ma oltre duemila persone tra invitati e
curiosi, hanno celebrato la solennità. Grazie a voi assenti.
P.Vittorio Ferronato che si aggiunge a noi, era arrivato venerdi 5
novembre con il fratello, che resta un po’ ad aiutarci, e con un cugino e una cugina venuti per incontrare due loro fratelli comboniani.
Rappresentavano un pò l’Italia.
Accenno appena che dal 10 al 12 novembre si sono riuniti
dopo 6 anni e mezzo i Comboniani del Congo, dal nord, dal centro
alla casa provinciale: è stato bello. Problemi tanti, ma anche coraggio di continuare.
Dal 15 al 18 altra assemblea dei missionari italiani organizzata dalla Chiesa Italiana, presente il Vescovo di Trento e i segretari
della CEI per la cooperazione delle Chiese. Oltre una ottantina tra
religiosi, preti e Suore da diverse parti del Congo.
Ho faticato a trovare il tempo per arrivare prima con questo opuscoletto; che faticherà ancora giorni prima di arrivare da voi. Perciò
oltre il mio grazie vuol essere anche il mio augurio di Natale e di
buon anno nuovo.
Sto facendo l’esperienza che pacificando il mio cuore e perdonando
sempre ho pace dentro e speranza di essere seme di pace. E’ possibile per tutti e sembra essere l’unico modo per rifare un mondo un
po’ più umano e vivibile. Un abbraccio a tutti e in particolare a
quelli che soffrono nel corpo e nel cuore. Sentiamoci uniti.
P.Benito Amonini. - Bibwa 25 novembre.
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Note aggiuntive.
Dal 2002, verso la periferia del territorio della Parrocchia, un gruppo di Suore Passioniste dirige un centro di rieducazione di bambine
raccolte dalla strada. Frequentano la nostra scuola e sono tra le
prime, perchè ben seguite. E pensate che sono state rigettate dal
padre, o madre o zii perchè ritenute spiritate.
(ecco un gruppetto di loro...)
La casa per le Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda è
arrivata al tetto: tra qualche mese sarà rifinita:
Verranno per occuparsi
della pastorale e attività di
formazione, scuola materna, centro sanitario...
Nel libretto preparato per
essere distribuito agli invitati il 7 novembre (da cui ho preso spunti
per preparare questo per voi amici italiani), il nostro provinciale,
P.Fermo Bernasconi (di Olgiate Comasco), ha dato una prefazione.
Ne riporto qualche punto.
«Possiamo guardare con un po’ di fede questa piccola storia, fatta
di piccola gente, in periferia sperduta, dove crediamo Dio si è mostrato… (grazie anche a voi)
E’ un po’ come la storia del popolo d’Israele, ripetutamente
riunito dall’intervento di Dio mediante persone; anche a Bibwa ha
operato mediante persone che hanno ascoltato la Parola di Dio e
hanno cercato di fare comunità e cercare di migliorare le condizioni
di vita: Il regno di Dio si è avvicinato a noi.
Dio era ed è continuamente presente nei fatti qui raccontati.
Ha agito attraverso le persone qui nominate e attraverso le ben
più numerose non qui nominate, ma che hanno accompagnato gli
inizi.
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Guardando il passato possiamo un po’ intravvedere il futuro:
da come Dio ha operato fin qui crediamo che continuerà ancora:
questo ci dona coraggio e fiducia.
Credere che Dio ha operato per mostrarci il suo amore ci dà
la voglia di esprimere maggiormente il desiderio di servizio per la
comunità, insieme con tutti.
Credere che Bibwa è nata anche grazie alla solidarietà di
tante persone di diverse parti del mondo ci dà ottimismo verso la
storia che viviamo attraversata da tante brutture di ogni genere…. »
Non ho ripreso tutti i dettagli della evoluzione della parrocchia dei
lavori e delle attività pastorali; per non pesare troppo. Questo documento non è pertanto lineare.
Aggiungo che più avanziamo e più gente si aggiunge: popo-lazione
calcolata oltre i 7.000 abitanti. Che frequentano normalmente circa
700 adulti. Oltre la formazione di accom -pagnamento, ora siamo
impegnati per la educazione alla democrazia. Con le Suore in arrivo
e il p.Vittorio saranno incrementate le attività di formazione: alfabetizzazione, scuola per le ragazze.
I villaggi dispersi saranno visitati: Incremento ad altre scuole e azione sanitaria.
Il Centro nutrizionale dovrebbe iniziare presto...
Visita del Nunzio il 13 giugno 2004,
Alla sua sinistra il Direttore
della scuola elementare.
Quasi 600 allievi.
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13 aprile 2003: il Cardinale benedice la prima pietra
Formazione del gruppoKizito Anwarite.:KA
19
2 dicembre 2002
Complesso scolare N.D.du Bon Secours
Cappella di WUNGU
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Casa di Wungu
21
Chiesa BIBWA
13ma stazione Via Crucis dell’artista,
Ilunga Fils Stanislas, operaio della squadra di costruttori
Quadro centrale mt 10x4,5 di Soku Henri di Kisangani
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Dettagli del dipinto grande: qui ripresa la bambina Mukala, per
me simbolo di Bibwa.
23
La chiesa:
Croce illuminata (Gobbo), Trombe (Valtronic),
Policarbonati (Depetri) 52 mq
Faro (Del Dosso FEVAL)
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Vaccinazioni ancora sotto alberi...
Dopo la casa delle suore speriamo poter fare un piccolo ospedale
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7 nov 2004 — Durante la celebrazione
benedizione della grotta - 7 nov 2004
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La casa delle suore in costruzione
L’interno della CHIESA
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L’incisione sulla campana (Clocchiatti)
Nonno Benito e…
Padre Benito
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Bimba a scuola
Costruzione Campanile
Amplificatore in Chiesa
e quadro elettrico luce da pannelli solari e/o generatore
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R.D.CONGO
Ex Zaire
“Le gioiose” alla grotta dopo la celebrazione del 7 novembre 2004
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MUKALA, per me simbolo di Bibwa.
Vigilia di Pasqua - a Wungu. Questa bimba è isolata, nella sabbia,
gioca con delle pietruzze, non parla con nessuno. Quando le darò la
foto sorriderà. Ora va a scuola. - L’artista l’ha dipinta.
Aiutare la presa di coscienza è ridare vita a questa gente umiliata.
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GRAZIE A VOI TUTTI
CHE CI AVETE VOLUTO BENE
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Novembre 2004